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GRAFFI - SCALISE.

LE LINGUE E IL LINGUAGGIO.
CAPITOLO 1-Cos il linguaggio?

1.1 LA LINGUISTICA IL LINGUAGGIO E I LINGUAGGI.


Linguistica
Disciplina descrittiva*, lo studio scientifico** del linguaggio***, nello specifico lo studio del linguaggio
umano.

Ha un fine conoscitivo>vuole spiegare il comportamento linguistico degli esseri umani, e investigare i


meccanismi che stanno alla base di tale comportamento.

*Disciplina descrittiva
Contrapposta a quelle normative(danno delle regole su quello che si deve o non deve dire), deve cio
spiegare ci che eettivamente si dice(con le ipotesi di leggi generali.). Ci non vuol dire che qualsiasi
modo di parlare va bene in ogni circostanza> variet duso di ogni lingua.

**Studio scientifico
1. formulazione di ipotesi generali che rendano ragione a un insieme di fatti generali= ricondurre queste
leggi generali a dei fenomeni particolari.

2. la formulazione di tali ipotesi in modo chiaro e controllabile(esperimenti ripetibili)=caratteristica


propria che il discorso scientifico deve avere.

Nello specifico della linguistica>formulare ipotesi generali sulla struttura del linguaggio il compito
principale di questa disciplina.= si ricorre a terminologia tecnica.

***Linguaggio
Tutti noi usiamo un linguaggio naturale. Tutti i linguaggi hanno come elemento in comune il loro essere
dei sistemi di comunicazione,cio servono a trasmettere indicazioni da un emittente a un ricevente o
destinatario.
Anche se tutti realizzano una comunicazione, non sono manifestazioni di un unico sistema
> determinare se sono costruiti in base agli stessi principi= sono uguali nella nolo funzione ma non
necessariamente hanno la stessa struttura.(linguaggio umano/naturale da quello animale o dei pc).

1.2 CARATTERISTICHE PROPRIE DEL LINGUAGGIO UMANO.

1.Discretezza
Il linguaggio umano un linguaggio discreto(mentre gli altri sono continui*), cio i suoi elementi si
distinguono gli uni dagli altri per lesistenza di limiti ben definiti.

Es. [p][b] e [t][d]**, per quanto simili hanno leetto di contrasto netto quando si parla/ascolta.
*linguaggi continui> non ci sono questi limiti netti, ma si pu specializzare sempre di pi il segnale

2.Doppia articolazione
Il poter formare un numero altissimo si segni(=unit dotate di significante e significato) da un numero
limitato di elementi(**fonemi>non hanno significato da sole, ma possono cambiare quello delle parole
a seconda di quale uso (> pattobatto, datodado), che distinguono il significato delle parole.

3.Ricorsivit
Le parole di ogni lingua umana non costituiscono un insieme finito, a dierenza dei linguaggi animali che
hanno un numero limitato di segni> si creano continuamente parole nuove e si possono quindi anche
costruire frasi sempre nuove inserendo in una frase data, unaltra frase.

Es. 1 Maria mi ha colpito> inserendo un verbo come dire possiamo far diventare una frase semplice,

complessa> I ragazzi dicono che(principale) Maria mi ha colpito(dipendente)

Es. 2 Maria corre> aggiungendo la congiunzione e=Maria corre e grida.In linea teorica non c un
limite alla lunghezza delle frasi che si possono formare, quindi il numero di frasi possibili in qualsiasi
lingua naturale infinito. > abbiamo limitazione di tempo, spazio e memoria che comunque ci
impediscono di costruire una frase di lunghezza infinita = contrasto*(cap.2) tra la possibilit
(competenza) e la realizzabilit eettiva(esecuzione).

Questa caratteristica propria solo del linguaggio umano, anzi= solo gli esseri umani sembrano avere la
capacit di acquisire un sistema di comunicazione caratterizzato dalla ricorsivit. > un sistema
altamente specializzato.

Esistono per altri sistemi che hanno caratteristica di discretezza e ricorsivit, come i linguaggi

dellinformatica> dierenza in quella che viene chiamata dipendenza dalla struttura.*


4. Dipendenza dalla struttura.
Nel linguaggio umano c un sistema di concordanze tra nomi e verbi, le parole non possono essere
spostate a caso e far si che la frase mantenga un significato corretto grammaticalmente.

Agrammaticale>non significa scorretto, ma mal formato per il parlante nativo.(simbolo= *)

Es. La ragazza di Pietro suona bene il pianoforte.

*Il Pietro pianoforte bene di ragazza suona la

La grammaticalit caratteristica essenziale della competenza del parlante nativo> le frasi non sono
organizzate come semplici successioni di parole ma sono dipendenti dalla struttura. dai linguaggi
informatici che invece sono indipendenti dalla struttura, dove il valore di ogni elemento determinato da
quelli adiacenti.

Per concludere> Il linguaggio umano una struttura altamente specifica, nel doppio senso di contente
caratteristiche proprie, e di propriet unica della specie umana.

1.3 IL LINGUAGGIO E LE LINGUE.


Linguaggio dunque la capacit di sviluppare un sistema di comunicazione che abbia caratteristiche
proprie che lo distinguono dagli altri sistemi di comunicazione.

Lingua*
Forma specifica del linguaggio. Sono dierenti tra loro, entro i limiti stabiliti del linguaggio come
capacit specifica. Ci sono elementi comuni a tutte le lingue> universali linguistici.

Caratteristica che le distingue invece, ad esempio, lordine delle parole.(Es. in italiano Soggetto-
Verbo-Oggetto, nelle lingue semitiche Verbo-Soggetto-Oggetto)

CAPITOLO 2- Che cos una lingua?


*Lingua
E un sistema articolato su pi livelli(=un sistema di sistemi), che sono: fonologico=suoni

morfologico=parole

semantico=significati

2.1 PARLATO E SCRITTO.


La linguistica privilegia lo studio della lingua orale su quella scritta per 3 motivi:

1. esistono lingue che sono solo parlate, quindi laspetto orale primario e quello scritto derivativo.

2. da bambini simpara prima a parlare e poi a scrivere> modo naturale

3. le lingue cambiano, ma prima nel parlato, lo scritto cambia solo in seguito; se una lingua solo scritta

e non pi parlata si fossilizza(vedi il latino). Levoluzione degli alfabeti spesso tardiva rispetto alluso
che si fa nel parlato.

Scritto>fissa la lingua. Parlato>variazione e novit.

2.2 ASTRATTO E CONCRETO.


Ogni atto linguistico un fatto a s e irripetibile: se pronunciamo venti volte la stessa parola, non verr
mai detta allo stesso identico modo> il significato della parola che rimane sempre uguale.

Ci sono due livelli:

Astratto*> c una e una sola /a/

(conta lopposizione tra, es, /a/ ed /e/= mano detta con /a/ /a/ /e/

sempre mano, ma meno mano)

Concreto**> ci sono i modi in cui questa /a/ viene articolata [a1][a2][a3] [e1][e2][e3]

Langue e Parole
Ferdinand de Saussure> alla base la distinzione tra langue(2) e parole(1).

(1) unesecuzione linguistica realizzata da un individuo, un atto individuale; attuazione. (concreta**)

(2)lingua che della collettivit, sociale; potenzialit(astratta*)

Luomo comunica attraverso atti di parole,ma il fondamento di questi la langue in quanto sistema di
riferimento collettivo.

Codice e messaggio
Distinzione dovuta a Jakobson> anche questa su due livelli di astratto* e concreto**.

Codice*> insieme di potenzialit

Messaggio**>costruito sulla base delle unit fornite dal codice.

Competenza ed esecuzione
Competenza*>tutto ci che un individuo sa della propria lingua. langue perch la competenza

individuale e ha sede nella mente dellindividuo. Garantisce la comunicazione perch

largamente condivisa da chi parla la stessa lingua.

Competenzabravura> linsieme delle conoscenze linguistiche del parlante.

Esecuzione**>tutto ci che lindividuo fa linguisticamente; la realizzazione>parole.

2.3 CONOSCENZE LINGUISTICHE DI UN PARLANTE.


Competenza fonologica> un parlante riconosce quali sono i suoi appartenenti alla propria lingua

(Es. italiano= [p, n , a, e] s, mentre [pf], [th], [j(spagnola)] no) e sa quali sono le

combinazioni di suoni che formano parole e quali no (pane,pena s; pnae no).

Competenza morfologica>sa, ad esempio in italiano, che le parole finiscono di norma in vocale e che

due parole uguali tranne che per laccento hanno significati .

Sa formare parole nuove, complesse da altre parole o da verbi, aggettivi

sa distinguere le parole della propria lingua da quelle che non lo sono, e

quelle possibili ma non esistenti, da quelle impossibili.

Competenza sintattica>ogni parlante conosce le regole della sintassi della propria lingua, sa che ci

sono vari tipi di frase(dichiarativa,finale)

Competenza semantica>il parlante di una lingua sa riconoscere il significato delle parole e delle

frasi, inoltre sa istituire molte relazioni semantiche tra le parole(es. sinonimi,

antonimi, ambiguit lessicale)

> tutte queste conoscenze fanno parte della grammatica dei parlanti,un insieme di conoscenze
immagazzinate nella mente= fattori biologici+esperienze.

Dati linguistici primari>quelli da cui i bambini iniziano a parlare.

2.4 UNA LINGUA NON REALIZZA TUTTE LE POSSIBILIT.


Le lingue non sfruttano mai tutte le possibilit, n a livello di regole n a livello di unit> ogni lingua fa,
quindi, delle scelte.

(In italiano) Le unit di suono(fonemi) possono essere combinate solo in un numero limitato di modi tra i
24 possibili. >es. [p-a-n-e] possono essere solo pane o pena,qualsiasi altra combinazione non ha significato.

Questo risulta vero anche per la morfologia e per la sintassi>es. i verbi non vanno con tutti i sussi e le
parole se ad esempio ci sono 2 aggettivi e un nome hanno limitati posti(il buon cane nero, il nero cane buono NO)

2.5 SINTAGMATICO E PARADIGMATICO.


I suoni vengono posti in sequenza e si influenzano lun laltro, perdendo la loro individualit.

Rapporti sintagmatici> sono rapporti in praesentia, tra elementi che sono co-presenti.

es. amico>amici, la /c/ cambia la pronuncia([k]>[t]) perch influenzata dalla /i/.

questo mio amico> tra le /o/ rapporto s.

Rapporti paradigmatici> sono rapporti in absentia,se realizzo un suono non posso realizzare gli

altri suoni potenziali per quel contesto.

es. stolto> [s___o] (___ il contesto,la posizione) vi sono altre lettere che possono

andare bene per quel contesto> sdo-, sco-, sgo-, spo-, sbo-

questo libro,quel libro,il libro> se realizzo questo,non realizzo il.

Ogni unit intrattiene rapporti sintagmatici con quelle vicine, ma paradigmatici con quelle che avrebbero
potuto essere realizzate in quel determinato punto.

2.6 SINCRONIA E DIACRONIA.


Le lingue cambiano nel corso del tempo, in due modi:

Cambiamento diacronico>studio un fenomeno attraverso il tempo; la sostituzione di un elemento con

un altro, nel tempo.

Cambiamento sincronico> studio un fenomeno escludendo il tempo; rapporto tra elementi

simultanei(elementi linguistici coesistenti)

2.7 IL SEGNO LINGUISTICO.


Parola=segno> unione di un significato* e di un significante**.

Significante**> la forma che noi realizziamo dicendo la parola(grafica se stiamo scrivendo)

Significato**> la rappresentazione mentale che abbiamo delloggetto in questione. Non

loggetto, ma il suo concetto.

Propriet del segno: 1. distintivit> dierenziano le parole (nottebotte)

2. linearit>si estende nel tempo e nello spazio, c un prima e un dopo (laal)

3. arbitrariet>lassociazione tra significante e significato deriva da una specie

di accordo socialeconvenzionale.(al significato [libro] corrispondono significanti

in lingue>Buch, books, livre)

2.8 LE FUNZIONI DELLA LINGUA.

Jakobson>componenti fondamentali per un atto di comunicazione,con relativa funzione linguistica:

-parlante>funzione emotiva=si realizza quando il parlante esprime stati danimo.(letteratura=lirica)


-referente*>funzione referenziale=informativa,neutra(es. il treno parte alle 6)

-messaggio>funzione poetica=quando il messaggio costruito in modo tale da costringere

lascoltatore a ritornare sul messaggio stesso x apprezzarne la formulazione(poesie,

slogan pubblicitari).

-canale>funzione ftica=quando vogliamo controllare se il canale aperto(mi senti?ci sei?mi segui?)

-codice>funzione metalinguistica>il codice usato per parlare del codice stesso


-ascoltatore>funzione conativa o direttiva=si realizza sotto forma di comando di esortazione perch

lascoltatore modifichi il suo comportamento.


* ci a cui latto linguistico rimanda(ci di cui si parla).

2.9 LINGUA E DIALETTI.


C una lingua uciale, quella parlata in situazioni formali, e poi ci sono i dialetti, parlati in contesti
tipicamente informali.> non esiste un unico italiano in tutto lo stato, ma ogni parlante si porta dietro
una patina che ne denota la provenienze= italiani regionali(nord, centro e sud), sono un punto intermedio
tra litaliano standard e i dialetti. Per la situazione ancora pi complessa poich ogni lingua
stratificata> lingua scritta=la forma pi austera
lingua parlata formale=nelle occasioni formali,forma controllata, parole alte
l.parlata informale=parlato spontaneamente,rapido(famiglia,amici)
it. regionale
dialetto di koin=rappresenta una regione dialettale
dialetto della provincia
dialetto locale=nei quartieri di una citt

Il dialetto un sistema linguistico a tutti gli eetti, non un sistema secondario> la dierenza tra
dialetto e lingua , casomai, socioculturale.*

2.10 PREGIUDIZI LINGUISTICI.


Lingue primitive>con sistemi morfologici e sintattici poco sviluppati da qui poi si sono evolute le

lingue pi complesse(non sono,per, attestate)

Lingue per eccellenza, logiche>tutte le lingue hanno una loro logica interna

Lingua pi evoluta dei dialetti.*

CAPITOLO 3- Le lingue del mondo.


3.0 INTRODUZIONE
Per la classificazione delle lingue criteri>numero di parlanti

zone geografico

Da un un punto di vista linguistico, 3 classificazioni:

1. genealogica> se derivano dalla stessa lingua madre(es. lingue romanze>latino)


Famiglia linguistica>unit genealogica massima.

2. tipologica>se hanno pi di una caratteristica in comune,non esclude per 1.

3. areale>leghe linguistiche formate da lingue non del tutto imparentate e non del tutto vicine
tipologicamente che hanno per caratteristica comuni(es. cinese e giapponese)

3.1 CLASSIFICAZIONE GENEALOGICA: le famiglie linguistiche.


1. indoeuropea*

2. afro-asiatica>Africa settentrionale, Medio Oriente e Africa orientale(egiziano,arabo,ebraico.)

3. uralica>Europa orientale e Asia centrale e settentrionale(es. finlandese,estone,ungherese)

4. sino-tibetana>cinese, tibetano, lolo-birmano

5. nigerkordofaniana>nazioni a sud del Sahara

6. altaica> Asia centrale(es. mongolo, turco)

3.2*LA FAMIGLIA LINGUISTICA INDOEUROPEA


Scoperta pi importante> sanscrito e lingue come latino e greco= imparentate.

Termini equivalenti= arioeuropeo e indogermanico. Ci sono diversi gruppi:

1. indo-iranico>due sottogruppi= indiano (hindi e urdu)


iranico=occidentale(persiano, avestico,curdo)
orientale(afgano)

2. tocario>due lingue indicate come Tocario A e Tocario B

3. anatolico>lingue diuse in Asia minore nel II e I millennio a.C.

4. armeno>attestato dal V secolo d.C

5. albanese>una sola lingua attestata dal XV secolo d.C.

6. slavo>3 sottogruppi: orientale(russo,bielorusso,ucraino)


occidentale(polacco,ceco,slovacco)
meridionale(bulgaro,macedone,sloveno,serbo-croato)

7. baltico>comprende il lituano e il lettone

8. ellenico>una sola lingua: il greco

9. italico> 2 sottogruppi: occidentale(latino)


orientale(osco,umbro,sannita>Italia antica)

10. germanico>3 sottogruppi: settentrionale(svedese,danese,norvegese,islandese)


orientale(gotico:unica sucientemente attestata)
occidentale> anglo-frisone(frisone e inglese)
neerlando-tedesco(olandese e tedesco
+afrikaans e yiddish)

11. celtico>oggi quasi del tutto confinato nelle isole britanniche


2 sottogruppi: gaelico(irlandese e gaelico di Scozia)
britannico(gallese,cornico e bretone)

3.3 LA CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA


Se manifestano una o pi caratteristiche comuni che vanno ricercate a livello morfologico e a livello
sintattico, per questo avremo due tipologie.

3.3.1 Tipologia morfologica


Quattro tipi morfologici tradizionalmente riconosciuti:

1. isolante> caratterizzato dalla quasi totale mancanza di morfologia: non si distinguono i nomi, i
verbi non hanno dierenze di tempo,persona. (es. cinese e inglese)
Uso importantissimo= ordine delle parole
alcune particelle

2. agglutinante>ogni parola contiene tanti assi quante le relazioni grammaticali indicate.(turco)

3. flessivo>le diverse relazioni grammaticali son odi norma espresse da un unico susso= la
maggior parte delle lingue indoeuropee lo sono.
flessione interna=indicare le diverse funzioni cambiano la vocale radicale
=arabo e lingue semitiche lo usano sempre> tipo introflessivo

4. polisintetico
o incorporante>una sola parola pu esprimere tutte le relazioni che in italiano sono espresse da
unintera frase(es. eschimese)

3.3.2 Tipologia sintattica


Si basa sullosservazione delle correlazioni semantiche tra lordine delle parole nella frase e in altre
combinazioni sintattiche> tipologia dellordine delle parole.

Combinazioni sintattiche analizzate:

1. presenza di preposizioni(Pr) o proposizioni(Po)

2. posizione del verbo(V) rispetto al soggetto(S) e alloggetto(O) nella frase dichiarativa.


tipi dominanti= SVO, SOV e VSO

3. lordine dellaggettivo(A) rispetto al nome(N) che esso modifica

4. lordine del complemento di specificazione, ovvero del genitivo(G) rispetto al nome(N)

Queste correlazioni si possono riassumere nelle seguenti quattro formule:

VSO/Pr/NG/NA>se presenta lordine VSO allora usa preposizioni, mette il genitivo dopo il nome e
laggettivo dopo il nome.(lingue semitiche e celtiche)

SVO/Pr/NG/NA> se presenta lordine SVO allora usa preposizioni, mette il genitivo dopo il nome e
laggettivo dopo il nome.(lingue romanze)

SOV/Po/GN/AN>se presenta lordine SOV allora usa proposizioni, mette il genitivo prima del nome e
laggettivo prima il nome.(giapponese e lingue altaiche)

SOV/Po/GN/NA>se presenta lordine SOV allora usa proposizioni, mette il genitivo prima del nome e
laggettivo dopo il nome.(basco)

La dierenza tipologica fondamentale sembrerebbe lordine VO oppure OV> non tutte le lingue per
rientrano negli schemi.

CAPITOLO 4- I suoni delle lingue: fonetica e fonologia.

4.1 FONETICA
Fonetica articolatoria>studia la produzione dei suoni

Fonetica acustica>studia la natura fisica del suono e la sua propagazione

Fonetica uditiva>studia laspetto della percezione del suono da parte dellascoltatore

4.1.1 Classificazione dei suoni


Sono necessari tre parametri:

modo di articolazione>i vati assetti che i vari organi assumono nellarticolazione dei suoni

punto di articolazione>punti dellapparato vocale dove un suono pu essere modificato


sonorit> data dalle vibrazioni delle corde vocali(sorde=non vibrano/sonore=vibrano)

**

4.1.2 Classi di suoni.


Abbiamo tre classi maggiori:

consonanti>laria viene momentaneamente bloccata o attraversa una fessura molto stretta.


possono essere sia sorde che sonore.

vocali>nella sua produzione laria non incontra ostacoli e fuoriesce liberamente= sempre sonore

semiconsonanti>condividono sia propriet delle vocali che delle consonanti

NB.
Sonoranti> vocali, semiconsonanti, liquide e nasali.

Ostruenti> tutti i suoni che non sono sonoranti.

4.2 I SUONI DELLITALIANO


4.2.1Consonanti dellitaliano**
Modi di articolazione:

occlusive>occlusione momentanea dellaria cui segue una specie di esplosione


[p,b, t, d, k, g]

fricative>aria passa attraverso fessura stretta [f,v,s,z,]


aricate>iniziano come occlusive, terminano come fricative [ts,dz,t,d]
nasali>laria passa attraverso la cavit nasale [m, ,n,,]

laterali>lingua contro i denti e laria esce dai lati [l, ]

vibranti>[r]

approssimanti>organi articolato avvicinati senza contatto [j,w]


Punti di articolazione
bilabiali>[p,b,m]

labiodentali>[f,v]

dentali>[t,d]

alveolari>[s,z,ts,dz,n,l,r]

palato-alveolari>[,t,d]

palatali (anteriori)>[,,j]

velari(posteriori)>[k,g,w]

4.2.2 Vocali dellitaliano.

Parametri: altezza della lingua


avanzamento o arretramento lingua
arrotondamento o meno delle labbra
realizzazione tesa o rilassata

Vocali alte(chiuse)> [i] [u]

vocali medio-alte>[e] [o]

vocali medio-basse>[] []

vocali basse(aperte)>[a]

4.2.3 Combinazioni di suoni.

Le consonanti possono combinarsi insieme e formare dei nessi consonantici>non una combinazione
libera,ma ci sono restrizioni.

La combinazione di vocali e approssimanti in una medesima sillaba> dittonghi(ascendenti o discend.)

Esistono anche trittonghi, e la combinazioni di due vocali appartenenti a sillabe diverse=iato.

4.3 SUONI E GRAFIA.


Un sistema coerente quando a un suono corrisponde un segno e viceversa. suono [b]

simbolo b
In italiano> incoerenze

due simboli per un solo suono> [k] = cuore, quadro

due suoni scritti allo stesso modo> [s] - [z] = sera/rosa


[ts] - [dz] = razza/mezzo
[t] - [k] = cera/cara

due o tre simboli per un suono solo> gn [], sc [], gl [], ch [k], gh [g], gi[d], ci[t]
gli[], sci []

4.4 TRASCRIZIONE FONETICA


I suoni possono essere semplici o geminati; nella trascrizione fonetica di un suono la sua lunghezza si
segna con :, il simbolo per laccento []e si colloca prima della sillaba accentata, non esistono
maiuscole nella trascrizione in IPA.

4.4.1 I confini.
Abbiamo tre tipi di confini: sillaba> (.)
morfema> (+)
parola> (#)

4.5 FONETICA E FONOLOGIA.

Fonetica> aspetto fisico dei suoni= sua unit di studio il fono.

Fonologia>la sua unit di studio sono i fonemi.**

quali sono i fonemi di una lingua >se a suono significato


(nozione di distribuzione e nozione di coppie minime)

come i suoni si combinano insieme

come i suoni si modificano in combinazione

4.5.1 Contesto.

Un suono ha una sua distribuzione>contesti in cui pu o non pu comparire.

es. [r], in italiano pu comparire

Distribuzione contesto

tra due vocali V____V

dopo [t] t_____

dopo [p] p____

dopo[b] b_____

inizio di parola prima di vocale #____V

fine di parola _____#

ma non pu comparire

inizio di parola,prima di consonante #____C

tra due consonanti C____C

dopo [m] m_____

4.5.2 Foni e fonemi.

Foni> suoni scelti da ogni lingua per il suo linguaggio articolato, tra la variet di suoni producibili.
[]

valore distintivo= contribuiscono a dierenziare i significati>chiamati fonemi.**

coppie minime=coppie di aprile che si dierenziano solo per un suono nella stessa posizione

pane/rane #____V

premo/tremo #____r

carpa/carta r____a

tappo/tatto V____V

Fonema>segmento fonico che si realizza in foni. //

si colloca ad un livello astratto(langue)

ha funzione distintiva

non pu essere scomposto in segmenti che abbiano qst funzione

definito solo da caratteri che abbiano valore distintivo

Suoni intercambiabili= possono apparire nel medesimo contesto.

Suoni non intercambiabili= non possono comparire nel medesimo contesto.

4.5.3 Le regole di Trubeckoj.

(1) Quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono essere scambiati tra loro
senza con ci mutare il significato delle parole o renderle irriconoscibili, allora questi du suoni sono
realizzazioni fonetiche di due diversi fonemi
es> varo-faro =[f] e [v] nelle stesse posizioni, se li scambiamo=parole con significati diversi,
dunque sono fonemi dellitaliano.

(2) Quando due suoni della stessa lingua compaiono nelle medesime posizioni e si possono
scambiare fra loro senza causare variazione di significato della parola, questi due suoni sono
soltanto varianti fonetiche facoltative di un unico fonema
es> rema-Rema= [r] e [R] sono intercambiabili in italiano ma no danno luogo a parole diverse.

(3) Quando due suoni di una lingua, simili dal punto di vista articolatorio, no ricorrono mai nelle
stesse posizioni, essi sono due varianti combinatorie dello stesso fonema
es> naso-ancora ([nazo] [akora])= [n] e [](->solo prima di C velare) non possono ricorrere nelle
medesime posizioni.

USA>

distribuzione contrastiva=due foni possono comparire nello stesso contesto e si ottengono due
parole , quindi sono realizzazioni di fonemi

distribuzione complementare=non possono ricorrere mai nello stesso contesto, ma ricorrono in


certi contesti specifici, sono foneticamente simili> allofoni dello stesso fonema.

4.5.4 Allofoni.

Qualunque variante di un fonema legata ad un certo contesto.

/s/

[s] [z] tra due vocali e prima di una consonante sonora.

inizio prima di vocale,

fine parola e prima di consonanti sorde.


4.5.5 Varianti libere.

Quando due suoni foneticamente simili, nello stesso contesto, non cambiano il significato della parola.

[pane] e [phane](leggera aspirazione)> non cambiano il significato della parola.

4.6 TRATTI DISTINTIVI.

Teoria del binarismo di Jakobson> ogni elemento linguistico si dierenzia dagli altri per una serie di
scelte binarie(s/no), indicate con + o -.

I tratti distintivi fondamentali dei fonemi sono:

sillabico>fonemi che possono fungere da nucleo sillabico

consonantico >la loro realizzazione implica un ostruzione dellaria(occlusive e fricative)

sonorante>fonemi che in natura si presentano come sonori(=vocali,semiconsonanti,liquide nasali

sonoro>hanno il traino sonoro realizzato(vibrazione corde vocali)

continuo>la cui articolazione pu essere protratta nel tempo

nasale>quando il flusso dellaria passa attraverso la cavit nasale

stridente>la loro produzione implica una frizione dovuta allattrito del flusso daria

laterale>il flusso daria supera la lingua dai due lati

anteriore>prodotti con unostruzione situata nella regione alveolare o davanti ad essa

rilascio ritardato>sono le aricate( iniziano come occlusiva e terminano come una fricativa)

coronale>parte anteriore della lingua sollevata al di sopra della sua posizione neutra

arrotondato>prodotti con arrotondamento delle labbra

alto>prodotti con la lingua in posizione pi alta rispetto a quella di riposo

basso>prodotti con la lingua in posizione pi bassa rispetto a quella di riposo

arretrato>prodotti con il corpo della lingua in posizione arretrata rispetto a quella di riposo.

4.7e 4.8 REGOLE FONOLOGICHE.

Una regola fonologica collega una rappresentazione tratta ad una rappresentazione concreta>
istruzione a cambiare una data unit con unaltra unit in un determinato contesto A>B/____C (A
diventa B nel contesto C); sono in genere motivate ed operano una ristretta serie di cambiamenti:

cambiare dei tratti> es. dico>dici

inserire segmenti> es. in storia> inistoria

cambiare lordine dei segmenti> metatesi, lapsus di scambio lettere es. oroscopo x oroscopo

cancellare dei segmenti> es. fama + oso= famoso (no famsoso)


Una regola fonologica pu essere formulata sia ricorrendo ai fonemi sia utilizzando i tratti distintivi.

4.8.1 Assimilazioni.

totali> il segmento di assimilazione rende quello assimilato uguale a s.

parziali>il segmento di assimilazione rende parzialmente quello assimilato uguale a s.

progressive>il segmento che causa lassimilazione precede quello assimilato

regressive> il segmento che causa lassimilazione segue quello assimilato.

4.9 LA SILLABA.

foneticamente>unit prosodica costituita da uno o pi foni raccolti intorno a un picco dintensit

fonologicamente>unit prosodica che organizza i suoni.

Sillaba minima> vocale=nucleo sillabico(elemento imprescindibile)

Pu essere preceduto da un attacco e seguito da una coda.


nucleo+coda=rima> tipo di sillaba pi diuso

sillaba aperta> priva di coda, finisce in vocale

Livelli di analisi dalla parola ai tratti distintivi:

L. parola cane

L. sillaba ca ne

L.fonemi k a n e
(o segmentale)
L.tratti d. [-sill [+sill [-sill [+sill
-ant -arretr] +cont -arretr]
-son] +nas]

4.11 FATTI SOPRASEGMENTALI.

Vi sono fenomeni fonologici che non possono essere attributi ad un segmento o che lo oltrepassano.

Lunghezza>relativa alla durata temporale; in italiano la lunghezza vocalica non distintiva ma lo


quella consonantica.

Accento> una propriet delle sillabe e non si singoli segmenti= sillabe toniche e atone.
Pu essere contrastivo(italiano), in alcune lingue fisso mentre in altre no.
Una parola pu avere pi di un accento, es. nei composti

Intonazione>i suoni non sono uniformi e ha una grande rilevanza sintattica.

Tono>vi sono lingue dove la variazione nella pronuncia dellaltezza di un suono porta a un
significato diverso(=lingue tonali).Laltezza relativa, dipende da molte varianti.

Capitolo 5- La struttura delle parole: morfologia.


E lo studio delle parole e delle varie forme che la parola po' assumere> lo studio della struttura
interna delle parole, per oggi ha un compito pi complesso=dire se una parola ben formata o meno,
se possibile o meno, a quale categoria lessicale appartiene, come si pu combinare con assi e altre
parole.

5.1 LA NOZIONE DI PAROLA.


Sono unit del linguaggio umano istintivamente presenti alla consapevolezza dei parlanti> ci che
conta come parola in una lingua non detto che valga anche nelle altre lingue.

Criteri possibili per identificare una parola:

ci che compreso tra due spazi bianchi(per funziona solo con lingue non orali)

unit della lingua che possono essere usate da sole per formare un enunciato, per escluderebbe
alcune particelle/preposizioni

criterio abbastanza ecace> quelle unit che non possono essere interrotte, ovvero allinterno
delle quali non si pu inserire altro materiale linguistico.

5.1.1 Tema,radice e forma di citazione.

Forma di citazione> quella che troviamo sui vocabolari, il lemma.


lemmatizzazione= dalle forme flesse ai lemmi

verbo= tema + radice

5.2 CLASSI DI PAROLE.

Le parole di una lingua sono raggruppate in parti del discorso o categorie lessicali.

nome*

pronome*

verbo*

aggettivo*

articolo*

preposizione
avverbio
congiunzione
interiezione
Alcune di queste categorie lessicali sono variabili, cio assumono desinenze diverse a seconda delle
altre parole della frase*, le altre sono detto invariabili.

Unaltra distinzione tra quelle aperte= vi si possono aggiungere nuovi membri


chiuse=numero finito di membri.

Che criteri si usano per dire che una determinata parola appartiene a una categoria specifica?

tradizionali sono di tipo semantico> si basano sul significato (nomi=entit, verbi=azioni) per
non
sono validi con tutte le parole

naturalmente> il parlante associa senza problemi la parola con la categoria di appartenenza

criteri di distribuzione> il parlante sa dove vanno collocate le parole in una frase.

Queste categorie lessicale vengono poi al loro interno suddivise in sottocategorie che permettono al
parlante nativo di formulare frasi grammaticalmente corrette. (es. sappiamo che se ho leggere il
soggetto devessere per forza un nome, e non un aggettivo).

5.3 MORFEMA.

Un morfema la pi piccola parte di una lingua dotata di significato, un segno linguistico quindi ha un
significante e un significato. Due tipi di morfemi:

lessicali

grammaticali> sono flessibili, veicolano la categoria grammaticale della parola.

m.lessicale libr -i m. grammaticale


>si vogliono identificare quelli che hanno un significato lessicale,che cio non dipende dal contesto,
da quelli che esprimono funzioni grammaticali e ricevono significato in base al contesto:

donna>il significato non cambia in base al contesto

di>significato in gran parte legato al contesto

Un morfema pu anche essere costituito da un solo fonema> es la -s del genitivo sassone inglese o la
congiunzione e in italiano, o la preposizione a.

5.3.1Morfemi liberi e legati.

Liberi>sono parole di senso compiuto

Legati>non possono stare da soli in una frase ma devono aggiungere degli altri elementi.
5.3.3 Morfemi e allomorfi.
Allomorfo> rappresentazione a livello concreto di un morfema(come gli allofoni per i fonemi.)

Generalmente un morfema=un allomorfo, per a volte pu averne di pi. es il plurale inglese scritto con
-s o -es che per si pronuncia [s], [z] o [iz] (cats, dogs, dishes)

5.4 FLESSIONE,DERIVAZIONE E COMPOSIZIONE.

Le parole semplici possono subito diversi tipi di modificazione:

Derivazione>aggiunta di una forma legata(asso) a una libera, di tre tipi

prefissi (non cambia categoria)

infissi

sussi(cambia categoria)

Composizione>forma parole nuove partendo da parole esistenti(categorie= non danno sempre


come risultato una parola della stessa categoria)

Flessione>aggiunge alla parola di base informazioni relative a genere, numero,caso,tempo

Conversione>cambiamento di categoria senza che sia stato aggiunto alcun elemento

Reduplicazione>raddoppiamento di un segmento sia totale che parziale

Parasintesi> parola formata da base+susso/prefisso dove per la sequenza base+prefisso/

susso non una parola della lingua.

Queste modifiche delle parole fanno rendono dinamica la morfologia di una lingua.

5.6 ALLOMORFIA E SUPPLETIVISMO.

Supplettivismo>quando due parole diverse hanno per lo stesso significato, quindi intrattengono
evidenti rapporti semantici senza rapporti formali.
Pu essere forte>alternanza dellintera radice
debole>base comune riconoscibile
es. vado - andiamo
acqua - idrico
Allomorfia> due parole che possono avere declinazioni diverse.
es. corretto - correzione

5.7 PAROLE SEMPLICI E PAROLE COMPLESSE.

parole semplici> sono date e costituiscono il lessico dei parlanti

parole complesse>sono formate da regole morfologiche, sono quelle derivate e/o composte.
la testa delle parole composte quella che da la categoria alla parola.

5.8 MORFOLOGIA E SIGNIFICATO.

La formazione delle parole consta di una parte formale e di una parte semantica.

parte fissa> quella introdotta dal susso

parte variabile> il nome di base.

es. su. -aio= persona che svolge attivit connessa a N(N=base)

su. -bile= che pu essere X-ato(X= verbo transitivo)

Semantica di una parola complessa> composizionale=il suo significato si pu ricavare dai singoli
elementi

Significati idiomatici>parole composte entrate a lungo nel lessico, il loro significato non pi
deducibile dai singoli elementi.

Capitolo 6- Lessico e lessicologia.

Vi sono almeno due accezioni di lessico= mentale dei parlanti

dizionario

Lessico : grammatica = memorizzato : costruito tramite regole > le parole di una lingua sono
memorizzate, mentre le frasi costruite con regole.

morfema > parola > sintagma > frase > tutti i morfemi sono memorizzati
molte parole devono essere memorizzate
quasi tutti i sintagmi sono costruiti con regole
tutte le frasi sono costruite con regole
6.1 IL LESSICO MENTALE.

Sottocomponente della grammatica dove sono immagazzinate le informazioni che i parlanti in relazione
alle parole della propria lingua > anche dei rapporti tra le parole

Ogni parlante in grado di fare un elenco dal proprio lessico di parole con certe caratteristiche.

I parlanti hanno anche conoscenza di come si traducono i suoni di una parola nella grafia del proprio
alfabeto.

6.2 DIZIONARI.

Potrebbe corrispondere fisicamente al dizionario mentale dei parlanti, ma non esattamente poich
contiene un numero altissimo di parole molte della quali sono a noi sconosciute.

Si pone piuttosto a livello della langue> insieme delle parole usate da una comunit linguistica, per vi
appartengono anche parole che ora sono in disuso.

Dizionario enciclopedia.

6.3 STRATIFICAZIONE DEL LESSICO.

Il lessico costituito da vari strati> [+nativo] quello centrale di una data lingua
[- nativo] strati periferici che riflettono vicende storiche.

Capitolo 7- La combinazione delle parole: sintassi.


Sintassi>studia i principi in base ai quali le parole possono combinarsi in certi modi e non in altri.

Le frasi possono essere ben formate o meno indipendentemente dal senso delle parole
stesse.

7.1 LA VALENZA.

Valenza verbale> i verbi devono essere accompagnati da un numero determinato di elementi.

avalenti>non sono accompagnati da alcun argomento. es. verbi meteorologici

monovalenti> ad esempio i verbi intransitivi, hanno un solo argomento/valenza

bivalenti>ad esempio i verbi transitivi

trivalenti>i verbi di dire e di dare

Vi sono poi degli elementi chiamati circostanziali> non sono richiesti dal verbo, sono facoltativi.

7.2 GRUPPI DI PAROLE:SINTAGMI.

Criteri che ci permettono di individuare un sintagma:

movimento>parole dello stesso gruppo si spostano insieme allinterno della frase

enunciabilit in isolamento> le parole dello stesso gruppo possono essere pronunciate da sole

coordinabilit> due sintagmi non sono coordinabili

testa>elemento centrale del gruppo di parole

preposizionali> la testa una preposizione

nominali> la testa un nome

verbali> la testa un verbo

aggettivali> la testa un aggettivo

I sintagmi sono i costituenti delle frasi> possono essere fatti da altri sintagmi fino alle singole parole.

Rappresentazione grafica dei sintagmi> diagramma ad albero.

Frase> gruppo di parole che esprime un senso compiuto.

Dierenza principale tra i gruppi di parole chiamati frasi e altri tipi> le frasi son composte di soggetto*
e predicato*. Es lalbero verde> frase

lalbero verde> sintagma nominale

*soggetto> quellargomento che ha obbligatoriamente la stessa persona e lo stesso numero del verbo

(livello sintattico)

colui che compie lazione (livello semantico> agente)

ci di cui si parla (livello comunicativo>tema)

*predicato> il verbo + gli altri elementi del verbo stesso(=sintagma verbale)

7.5 CATEGORIE FLESSIONALI


Si oppongono alle categorie lessicali> desinenze delle parti del discorso variabili

genere

numero

caso

tempo

persona

modo

es. bello e bella> = cat. lessicale(aggettivi) cat. flessionale(maschile e femminile)

accordo> due parole hanno la stessa categoria flessionale

reggenza>una parola ha una data cat. fless. perch le assegnata da unaltra con cat.fless.

(es. nome ha un determinato caso perch retto da un determinato verbo)

Capitolo 8- Semantica e pragmatica


semantica>studia il significato delle espressioni linguistiche

pragmatica>studia luso delle espressioni linguistiche

8.1 SIGNIFICATO, DENOTAZIONE O RIFERIMENTO.

Significato>modo di indicare la realt attraverso espressioni di linguaggio; non pu essere definito

perch ci sono dierenze nelle lingue.


es. wood= legno sia bosco, ma un parlante inglese capisce bene la dierenza di concetti
Riferimento>la realt denotata da queste espressioni. (spesso si una anche denotazione)

8.2 SEMANTICA LESSICALE


8.2.1 Ambiguit del significato: omonimia e polisemia.

I pessimi delle lingue manifestano alcune particolarit e sono connessi gli uni agli altri da alcune
relazioni.

ambigui> possono avere pi significati:

polisemia>significati collegati (es. collo umano e collo di bottiglia)

omonimia>significati diversi (es. vite=uva e vite=pl. di vita)

8.2.3 Estensioni di significato, metafora e metonimia.

Metafora>uso traslato di una parola sulla base di una parziale somiglianza tra il significato

fondamentale e il significato traslato.

Metonimia>estendere il significato di una parola ad un altro significato connesso al primo per


contiguit.

8.2.4 Relazioni di significato:sinonimia, antonimia, iponimia e iperonimia.

Sinonimia>relazioni fra pi lessemi con lo stesso significato.

Antonimia>espressione di due pessimi opposti che possono essere contrari o contraddittori.

Iponimia>rapporto di subordinazione di un vocabolo che, rispetto ad un altro, abbia un significato

meno esteso (es. uccello iponimo di animale)

Iperonimia>rapporto di superiorit di un vocabolo che, rispetto ad un altro, abbia un significato pi

esteso e comprensivo (es. animale iperonimo di uccello)

8.3 SEMANTICA FRASALE


Principio della composizionalit>il significato di una frase il risultato della combinazione dei
significati delle parole che la compongono.

8.3.1 Tautologia, contraddizione, analiticit e presupposizione.


Una frase pu essere vera o falsa.

Contraddizione>una frase complessa formata dal connettivo e pu essere vera solo se tutte le

frasi che la compongono sono vere. (oggi piove e non piove>falsa)

Tautologia>una frase complessa formata dal connettivo o pu essere vera solo se una delle due

frasi che la compongono vera. (oggi piove o non piove>vera)

Analiticit>frasi la cui verit o falsit determinabile non solo sulla base del significato dei connettivi
ma anche dei lessemi contenuti in esse.

Presupposizione>una frase, la premessa, devessere vera perch le frasi conseguenti possano avere

un valore di verit, altrimenti non sarebbero ne vere ne false, ma inappropriate.

8.3.2 Frasi con quantificatori e pronomi.

Quantificatori> parole come tutti, nessuno, qualche, ogni, uno


Se un pronome si riferisce a qualcuno che dentro al gruppo identificato dal

qualificatore, allora nella sua portata(=legato).

8.4 GLI ATTI LINGUISTICI


8.4.1 I tipi di atti linguistici.

Luso dei linguaggio umano consiste nellesecuzione di determinati atti:

locutori> pronuncia di parole e sintagmi

proposizionali> riferirsi a determinate entit e dirne le propriet

illocutori> constatare,consigliare, ordinare, promettere

perlocutori> tentare di riprodurre un eetto sullinterlocutore(convincerlo)

In ogni atto linguistico questi atti sono compresenti.

Lunico che non si realizza sempre > proposizionale.

Le varie forme di atti illocutori non vanno confuse con le diverse modalit assunte da una frase: una
domanda non per forza una frase interrogativa... in questi casi si parla di atti linguistici indiretti.

Certi atti illocutori contengono verbi performativi, cio che nel momento stesso in cui si pronunciano,
compiono un'azione (ad es prometto che).

8.5 USO LETTERALE E NON DELLE ESPRESSIONI LINGUISTICHE.

Secondo Grice la conversazione regolata da massime(> raccomandazioni al parlante)

quantit>fornisci linformazione necessaria, non scarsa ne


superflua

qualit> sii veritiero

relazione> sii pertinente alla conversazione

modalit> evita ambiguit, sii breve e ordinato

Capitolo 10- La linguistica storica.

Linguistica storica > studia il mutamento delle lingue nel tempo.


Dai primi anni dell'800, cerca di ricostruire i suoni originari, alla base delle lingue poi sviluppatesi, col
metodo della comparazione tra le lingue.
Umanisti pre- ottocenteschi credevano che la lingua cambiasse solo per cause esterne (tipo invasioni
barbariche), tranne Dante che sosteneva che il tempo fosse suciente a cambiarle: la posizione
riconosciuta tutt'oggi come vera.
Ogni bambino che impara la lingua dai genitori ne sviluppa una competenza propria, quindi diversa;
dierenze cos lievi, sommandosi nelle generazioni, provocano cambiamenti forti.

10.1 IL METODO COMPARATIVO E LA RICOSTRUZIONE DELLE LINGUE ORIGINARIE

10.1.1 Caratteristiche del metodo comparativo

Non vanno confrontate parole a caso per dimostrare che due lingue hanno un antenato comune,
perch spesso le somiglianze sono dovute a prestiti.
Confrontare parole "native", come quelle che indicano numeri, parti del corpo o nomi di parentela.

Cercare corrispondenze sistematiche tra fonemi e morfemi in una certa lingua, ovvero scoprire che
a determinati fonemi e morfemi in una lingua ne corrispondono certi altri in unaltra> dimostrare
che anche parole apparentemente molto diverse hanno la stessa etimologia(es. piede e foot.)

Ricostruito il cammino che ha portato la parola a trasformarsi.


Mentre per le lingue romanze abbiamo moltissimi scritti nella loro lingua originaria, il latino, per
quelle germaniche non ne abbiamo nessuno, e tuttavia si pu ipotizzare una lingua originaria proto-
germanica (o germanico comune ). Le corrispondenze si cercano tra morfemi e fonemi, non tra
parole.

10.1.2 Lalbero genealogico delle lingue indoeuropee.


Dal confronto di lingue pi strettamente apparentate, cio appartenenti allo stesso gruppo, si
ricostruisce una lingua originaria, tipo il germanico comune, lo slavo comune ecc esse sono tutte
frutto di una ricostruzione, tranne il latino.
La comparazione dei vari gruppi linguistici ci permette poi di ricostruire la lingua originaria dellintera
famiglia, cio lindoeuropeo .

10.2. IL MUTAMENTO FONETICO E LE LEGGI FONETICHE

Sistema fonologico italiano >sette fonemi vocalici, in sillaba accentata /i,e,e,a,o,o,u/ questi fonemi si
distinguono per la posizione della lingua in senso verticale (alti, medioalti,
mediobassi, bassi) e in senso orizzontale (anteriori, centrali, posteriori).
In latino invece i fonemi vocalici si distinguevano anche per la lunghezza.
Uno dei mutamenti fonetici pi importanti della storia della lingua inglese il cosiddetto Great Vowel
Shift> un grande mutamento vocalico avvenuto allinizio del cinquecento, che ha segnato il
massaggio dallinglese medio a quello moderno.
legge fonetica un mutamento fonetico che opera con assoluta regolarit.

10.2.1 Leggi fonetiche concorrenti + 2.2 2.3 e 2.4

Legge di Grimm>alle occlusive sorde indoeuropee corrispondono, nelle lingue germaniche,


delle fricative sorde.

Legge di Verner>nel passaggio dallindoeuropeo a lle lingue germaniche, le occlusive sorde


indoeuropee diventano prima fricative sorde; tali fricative sorde, diventano
sonore se laccento le segue mentre rimangono sorde se laccento le
precede.

Contesto fonetico> se certi fonemi sono adiacenti a certi altri, subiscono determinati cambiamenti
diversi da quelli previsti dalla legge generale.
Analogia >meccanismo che crea forme nuove su un meccanismo di forme esistenti, un fenomeno
morfologico i cui eetti producono apparenti eccezioni alle leggi fonetiche.
Ad esempio in italiano possiamo costruire parole nuove sul modello dellaggiunta di un
susso tore a un tema verbale X, creando un nome con il significato di colui che fa
lazione descritta da X (pensare, pensatore).
Contaminazione >gli elementi che costituiscono una forma si mescolano con quelli di unaltra forma
(mescolanza).

10.2.5 Contatto fra lingue

Possiamo distinguere tre tipi di prestiti:

Culturalmente e cronologicamente sullo stesso piano> prestiti fra inglese e italiano.

Tra una lingua morta e una lingua parlata> prestiti da latino e greco in italiano.
Gli Allotropi sono coppie di parole italiane derivanti dalla
stessa parola latina, ma una entrata in italiano secondo un
mutamento fonetico "regolare", l'altra di "derivazione dotta",
cio presa a prestito dagli eruditi in epoca successiva.

Tra un dialetto e una lingua standard.

2.6 Conclusione sulle leggi fonetiche

Non sono state trovate reali eccezioni alle leggi fonetiche in quanto tali, ovvero casi in cui un suono A
mutato, in una stessa lingua, a volte in B a volte in C; quando avviene per i motivi sopra spiegati.

le leggi fonetiche hanno validit limitata nel tempo e nello spazio: sono corrispondenze
sistematiche tra suoni in fasi storiche diverse di una stessa lingua.
Qualunque ricostruzione etimologica che implichi corrispondenze diverse deve essere giustificata o
dall'individuazione di un'altra legge, o da un particolare contesto fonetico, o da particolari fattori o
dall'entrata nella lingua di prestiti.

10.3. IL MUTAMENTO MORFOLOGICO

Retroformazione>fenomeno per cui B sembra derivare da A, ma in realt A che deriva da B.


Spesso la confusione accade perch la vera parola base ha un susso in pi
rispetto alla derivata.

Grammaticalizzazione>un lessema si trasforma in un morfema legato.


Es -mente in origine era l'ablativo di mens, e "sincera mente" significava "con mente
sincera"; poi mente ha cominciato ad essere percepita come susso.

Ricategorizzazione >riguarda il passaggio dal sistema dei tre generi latini ai due italiani.
Di solito i neutri diventano maschili anche grazie al fatto che accusativo
neutro e maschile sono spesso uguali.

10.4. IL MUTAMENTO SINTATTICO

il passaggio dal latino, in cui c'era solo il perfetto, agli italiani passato prossimo e remoto
la nascita degli articoli

in inglese, la divisione tra verbi lessicali e i modali.

Il latino una lingua prevalentemente OV anche se l'ordine delle parole non sempre fisso,
litaliano, invece, una lingua SVO e ne possiede regolarmente tutte le caratteristiche.

10.5 IL MUTAMENTO LESSICALE E SEMANTICO

Mutamento semantico> cambiamento nel modo di indicare la realt.

Il cambiamento pu avvenire per:

restringimento del significato >ad es fortuna in latino significava sorte , in italiano solo
buona sorte .

ampliamento del significato >ad es virtus indicava le qualit dell'uomo maschio, in italiano in
generale qualit positiva.

metafora > capire viene da capere = aerrare, quindi la metafora aerrare con la mente.

metonimia >contiguit col significato precedente: da buccam = guancia a bocca .

sineddoche >parte per il tutto: l'inglese stove=stufa viene da stube che indicava stanza
riscaldata.

iperbole >da un significato pi forte a uno pi debole.

litote : da un significato pi debole a uno pi forte.

degenerazione : parola che indicava una cosa di livello elevato passa a indicarne una di livello
basso: facchino deriva dall'arabo faqih, originariamente giureconsulto".

innalzamento > il contrario.

da significati concreti a astratti (l'inglese understand=stare sotto).

da nomi propri a nomi comuni (il tedesco Kaiser=imperatore viene da Caesar) .

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