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PROGETTO DI MIGLIORAMENTO
SISMICO SCUOLA ELEMENTARE
TITOLO:
RELAZIONE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE
PROGETTISTI: TIMBRI E FIRME:
Ing. A. Canucoli
Degli Ingegneri A. Canucoli e R. Ordonselli
Piazza Pio Franchi dei Cavalieri, n.7
61030 Calcinelli di Saltara
Tel. 0721/892254 Fax. 0721/878942
e
e-mail: studio_ingeniumlice.it
Ing. R. Ordonselli
IN COLLABORAZIONE CON:
R
RSTR 0
1
INDICE
Verifica di vulnerabilit e progetto di miglioramento sismico della scuola elementare del Comune
di San Giorgio (PU) ......................................................................................................................................... 3
Premessa........................................................................................................................................... 3
Capitolo 1 Documentazione parte integrante della presente relazione ....................................... 3
Capitolo 2 Valutazione della sicurezza........................................................................................... 3
Capitolo 3 Vita Nominale, Classe DUso e Periodo di Riferimento ................................................ 3
Capitolo 4 Azioni sulla costruzione ................................................................................................ 4
Capitolo 4.1 Combinazione delle azioni..................................................................................... 4
2
Verifica di vulnerabilit e progetto di miglioramento sismico della
scuola elementare del Comune di San Giorgio (PU)
Premessa
La seguente relazione presenta i risultati relativi allintervento di miglioramento sismico
delledificio scolastico afferente la scuola elementare di San Giorgio (PU), di cui stata gi
eseguita la vulnerabilit sismica dello stato attuale.
A seguito delle verifiche eseguite (Appendice A) stato stimato che ledificio possiede nelle
condizioni correnti un indice di vulnerabilit pari a 0,294; le attivit di incremento del livello di
sicurezza, effettuate mediante le opere che verranno descritte in seguito, tenderanno a conferire al
fabbricato un indice di protezione sismica stimato a 0,658.
Occorre segnalare che nel frattempo sono state eseguite ulteriori indagini per la
caratterizzazione sismica del suolo, le quali hanno evidenziato a rigore un terreno di tipo B; tuttavia
il valore di Vs,30 segnalato (prossimo al range di valori tipici di un terreno di tipo C) e la tipologia di
prova effettuata, fanno ritenere pi corretto e cautelativo, considerare almeno una situazione
intermedia. Per far questo occorrer analizzare la struttura con entrambe le categorie di terreno
per poi mediare i valori di vulnerabilit.
Lo Stato Limite nei confronti del quale viene valutata la vulnerabilit sismica quello relativo
alla Salvaguardia della Vita (SLV).
3
Capitolo 4 Azioni sulla costruzione
Le azioni che vengono considerate ai fini della valutazione della vulnerabilit sismica del
fabbricato sono le seguenti:
- Pesi propri;
- Pesi permanenti;
- Carichi Variabili per ambienti suscettibili di affollamento di cui alla cat. C1;
Ai fini della determinazione dellazione sismica non necessario considerare leffetto della
variabilit spaziale del moto.
Per quello che riguarda le azioni statiche si fa riferimento esclusivamente alla combinazione
di carico in cui i pesi propri strutturali e non strutturali sono presi con il loro valore nominale, mentre
i carichi variabili sono considerati affetti dai coefficienti di combinazione sismica.
Attraverso questa procedura si riesce a controllare che gli elementi strutturali abbiano le
risorse di resistenza minime previste per sopportare laliquota di carico statico che secondo
normativa presente in fase sismica.
Qualsiasi ulteriore valutazione sulle risorse statiche delledificio ai sensi delle diverse
combinazioni di carico statiche previste dalla normativa nel caso si vogliano indagare stati limite
non sismici, non fanno parte della presente valutazione.
Occorre segnalare invero che, la realizzazione della nuova copertura in legno in sostituzione
di quella attualmente presente, ripristinando sostanzialmente le condizioni originarie, non
comporter di fatto una variazione dei carichi di progetto.
4
Pavimentazione 80
Intonaco 30
totale car. permanente 264 kg/mq
Carico accidentale Destinazione: Scuola (Cat. C1) 300 kg/mq
Solaio sottotetto non accessibile + copertura (INVARIATO RISPETTO ALLO STATO ATTUALE)
Peso proprio Solaio sottotetto , h=25, i=110 cm 215 kg/mq
Solaio in latero cemento 20+4, i=60, travetti precompr. 240
Travi di copertura 145
totale peso proprio 600 kg/mq
Carico permanente Manto di copertura (coppi) 80
Intonaco 30
totale car. permanente 110 kg/mq
Carico accidentale Neve 120 kg/mq
Figura 1
Per controllare la bont dei dati proposti dal software si utilizza in appoggio il software
Spettri NTC v.1.03 del C.S.LL.PP. ideato esclusivamente per ricavare gli spettri di progetto
secondo la procedura prevista del DM 14 gennaio 2008.
5
6
.
7
Figura 2
Figura 3
q sk = 1,50kN / m2
Presi unitari il coefficiente termico e di esposizione, il coefficiente di forma pari a 0,8 per
cui il carico di neve definitivo pari a 0,8 x 150 = 120 Kg/m2.
8
Il programma utilizzato per lanalisi il CDS versione 2014, n licenza 31179.
- Fy = 220 MPa
- Ft = 540 MPa
- Ea = 209.000 MPa
- u = 14,47%
- m = 1,1
- Spessore nastri = 1 mm
- N nastri = 1
- Larghezza nastri = 19 mm
Nel software di calcolo tali informazioni sono inserite in un apposito men di input:
9
Le pareti che hanno subito limplementazione del sistema CAM sono visualizzate nella
seguente figura e sono colorate in blu scuro; in blu chiaro sono invece visualizzate le pareti di
nuova costruzione eseguite con blocchi poroton le cui caratteristiche di resistenza sono indicate in
figura 5.
Molte aperture sono state rinforzate con delle cerchiature, di cui si riporta una
visualizzazione tipo:
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Le cerchiature costituiscono degli elementi che pur non fornendo un sostanziale aumento di
rigidezza complessiva (le pareti sono molto pi rigide dei telai in c.a.), permettono una
ridistribuzione degli sforzi tale per cui i maschi murari risultano meno sollecitati.
Per migliorare la comprensione dei dati di output, si riporta una raffigurazione in pianta
delledificio dalla quale possibile evidenziare le assegnazioni numeriche relative ai fili fissi.
Le finestrature sono state inserite mediante un apposito comando il quale richiede di digitare
esattamente geometria e posizione della bucatura.
11
Nessuna altra modifica al modello originario stata apportata, pertanto per tutto quello che
concerne i dettagli degli elementi strutturali non descritti nel presente capitolo, si faccia riferimento
ala relazione di vulnerabilit sismica delledificio allo stato attuale.
Come anticipato in alcuni capitoli precedenti, analizzati i dati relativi alle prove geofisiche
effettuate, si deciso di eseguire lanalisi sismica sia nel caso di terreno di tipo B che di terreno di
tipo C; ci si reso necessario a causa di alcune incertezza che lo scrivente rileva relativamente ai
dati emersi dalle prove, che assegnano un terreno di tipo B.
A parte i valori di Vs,30 comunque prossimi ad un terreno di tipo C, occorre rilevare che
linterpretazione delle prove effettuate suggerisce comunque ladozione di un test con terreni pi
scadenti di quelli rilevati; i risultati finali terranno comunque conto di una situazione intermedia tra
le due calcolate separatamente.
1 0,675
2 0,717
3 0,771
5 0,836
6 0,775
7 0,763
9 0,683
10 0,698
11 0,681
12
12 0,751
13 0,821
14 0,874
15 0,668
16 0,726
Su uno specifico allegato di calcolo sono riportate tutti i grafici delle curve di pushover
relative alle analisi sismiche condotte con un terreno di tipo C.
Con questo tipo di terreno, che si ricorda costituisce una interpretazione molto cautelativa
della tipologia di terreno effettivamente rilevata (tipo B), si ha che due pushover (n 4 e n 8)
forniscono un risultato di vulnerabilit inferiore alle aspettative (il miglioramento deve far
conseguire alla struttura un indice di protezione superiore a 0,650); inoltre a penalizzare ancora di
pi il risultato il fatto che il parametro q* superiore a 3,00.
Quando q* supera il valore limite di 3,00 significa in sostanza che la struttura ha necessit
di aumentare la propria resistenza complessiva al di l di quelle che sono le proprie capacit di
spostamento.
Lindice di rischio indicato dal programma nelle tabelle va dunque corretto applicando un
coefficiente di sicurezza pari al rapporto tra il valore q* calcolato (maggiore di 3,00) ed appunto
3,00; in questo modo si tiene conto del deficit in termini di resistenza facendolo pesare nel risultato
di Ir iniziale che tiene solo conto della capacit di spostamento.
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6.3 Pushover terreno di tipo B
Lesecuzione dellanalisi precedente motivata dal fatto che la situazione geofisica del
terreno, una volta interpretati i dati delle prove specifiche, potrebbe attestarsi ad un livello
intermedio tra quella di un terreno puro C e quella di un terreno puro B.
1 0,859
2 0,918
3 0,986
4 0,793
5 1,113
6 1,019
7 0,978
8 0,763
9 0,871
10 0,891
11 0,868
12 0,965
13 1,091
14 1,159
15 0,851
16 0,931
Il problema del q* risolto non perch la struttura abbia aumentato le proprie capacit, ma
solo perch diminuita la richiesta sismica in termini di resistenza; diventa dunque fondamentale il
valore dellinput sismico per poter valutare questo parametro.
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6.4 Interpretazione delle analisi e Indice di rischio finale
La determinazione dellindice di vulnerabilit finale, che di fatto stima il livello prestazionale
della struttura dopo gli interventi di miglioramento, non pu prescindere dallinterpretazione e dalla
elaborazione dei dati relativi alle analisi pushover appena eseguite.
In particolare, con specifico riferimento ai push n 4 e n 8 che si sono rivelati i pi critici nel
caso di terreno di tipo C, i risultati di vulnerabilit verranno pesati anche in funzione dei dati relativi
alle analisi condotte con un terreno di tipo B.
Nella sostanza il valore finale dellindice di rischio sar calcolato considerando la media
degli indici di rischio calcolato nelle due differenti analisi
7 Sintesi e conclusioni
Per rispettare i criteri legati alle modalit di erogazione dei contributi statali (che prevedono
un miglioramento superiore al 65%) le attivit progettuali da realizzarsi contestualmente sono
quelle elencate di seguito:
Con gli interventi di progetto sopra descritti si stima che lindice di vulnerabilit
minimo sia pari a 0,658 (push n. 8; direzione Y).
Gli interventi sopra proposti sono finalizzati a migliorare la risposta sismica delle strutture in
elevazione; le fondazioni, vista anche lassenza di quadri fessurativi specifici, sono state
considerate efficienti sia dal punto di vista statico che da quello di vista sismico.
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D'altronde gli interventi progettuali, non alterando in modo significativo la rigidezza
complessiva della struttura, non producono effetti in fondazione, nella quale dunque non vengono
previsti interventi migliorativi.
Gli esiti delle verifiche dovranno permettere di stabilire quali provvedimenti adottare
affinch luso della struttura possa essere conforme ai criteri di sicurezza delle NTC. Le alternative
sono sintetizzabili nella continuazione delluso attuale, nella modifica della destinazione duso o
nelladozione di opportune cautele e, infine, nella necessit di effettuare un intervento di aumento o
ripristino della capacit portante, che pu ricadere nella fattispecie del miglioramento o
delladeguamento.
Per le opere pubbliche strategiche con finalit di protezione civile o suscettibili di
conseguenze rilevanti in caso di collasso, date le possibili implicazioni economiche e sociali degli
esiti delle verifiche, opportuno che le stesse siano anche esaminate da revisori non intervenuti
nella valutazione.
evidente che i provvedimenti detti sono necessari e improcrastinabili nel caso in cui non
siano soddisfatte le verifiche relative alle azioni controllate dalluomo, ossia prevalentemente ai
carichi permanenti e alle altre azioni di servizio; pi complessa la situazione che si determina nel
momento in cui si manifesti linadeguatezza di unopera rispetto alle azioni ambientali, non
controllabili dalluomo e soggette ad ampia variabilit nel tempo ed incertezza nella loro
determinazione. Per le problematiche connesse, non si pu pensare di imporre lobbligatoriet
dellintervento o del cambiamento di destinazione duso o, addirittura, la messa fuori servizio
dellopera, non appena se ne riscontri linadeguatezza. Le decisioni da adottare dovranno
necessariamente essere calibrate sulle singole situazioni (in relazione alla gravit
dellinadeguatezza, alle conseguenze, alle disponibilit economiche e alle implicazioni in termini di
pubblica incolumit). Saranno i proprietari o i gestori delle singole opere, siano essi enti pubblici o
privati o singoli cittadini, a definire il provvedimento pi idoneo, eventualmente individuando uno o
pi livelli delle azioni, commisurati alla vita nominale restante e alla classe duso, rispetto ai quali si
rende necessario effettuare lintervento di incremento della sicurezza entro un tempo prestabilito.
- Arco di tempo nel quale la struttura ha lo stesso livello di protezione della stessa struttura
progettata secondo le attuali norme sismiche;
- Arco di tempo durante il quale la struttura pu essere soggetta alla sola manutenzione
ordinaria;
- Arco di tempo durante il quale potranno essere programmati ulteriori interventi di
miglioramento sismico ed alla fine del quale occorrer comunque procedere con una nuova
valutazione generale della vulnerabilit delledificio, tenendo conto anche delle future indicazioni
normative.
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Durante questo periodo si suggerisce comunque di procedere alla riduzione della
vulnerabilit sismica degli elementi non strutturali, come meglio specificato nel capitolo seguente e
di curare in generale il controllo e la manutenzione delle opere di rinforzo oggi progettate.
7.1 Ulteriori valutazioni sul rischio sismico degli elementi non strutturali e sulle opere di
manutenzione ordinaria ritenute necessarie
La recente esperienza del terremoto in Abruzzo (2009) ha messo in evidenza in diversi casi
la vulnerabilit degli elementi non strutturali, pertanto pur non costituendo oggetto della presente
relazione, corre lobbligo di ricordare la necessit di porre lattenzione anche nei confronti di tali
problematiche, richiamando i principi contenuti nelle Linee guida per il rilevamento della
vulnerabilit degli elementi non strutturali nelle scuole (Intesa Rep. 7/CU del 28/1/2009)
e sulle relative Linee Guida per la riduzione della vulnerabilit degli elementi non strutturali, arredi
ed impianti.
Ad esempio, si suggerisce a tal fine di adottare tutte le opportune misure finalizzate alla
riduzione del danneggiamento delle partizioni interne e delle tamponature esterne che, in caso di
crollo potrebbero ostacolare le vie di fuga e costituire un pericolo per lincolumit delle persone che
fruiscono degli ambienti.
Allo stesso modo si consiglia di seguire le indicazioni relative alla riduzione del rischio
sismico di controsoffitti, cornicioni, fonti di illuminazione, parapetti, pareti in cartongesso, armadi,
librerie, contenitori, monitor e computer, generatori di corrente, ecc.
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VALUTAZIONE DI
VULNERABILITA SISMICA
PROGETTO DI MIGLIORAMENTO
SISMICO SCUOLA ELEMENTARE
TITOLO:
RELAZIONE SULLA VULNERABILITA SISMICA
APPENDICE A
PROGETTISTI: TIMBRI E FIRME:
Ing. A. Canucoli
Degli Ingegneri A. Canucoli e R. Ordonselli
Piazza Pio Franchi dei Cavalieri, n.7
61030 Calcinelli di Saltara
Tel. 0721/892254 Fax. 0721/878942
e-mail: studio_ingeniumlice.it
Ing. R. Ordonselli
IN COLLABORAZIONE CON:
VUL 0 21-10-2013
INDICE
Verifica di vulnerabilit sismica della scuola elementare del Comune di San Giorgio (PU) ............. 4
Premessa........................................................................................................................................... 4
Capitolo 1 Documentazione esistente ........................................................................................... 4
Capitolo 2 Conoscenza del manufatto ........................................................................................... 4
Capitolo 3 Indagini in situ .............................................................................................................. 6
Capitolo 4 Valutazione della sicurezza........................................................................................... 8
Capitolo 5 Vita Nominale, Classe DUso e Periodo di Riferimento ................................................ 8
Capitolo 6 Azioni sulla costruzione ................................................................................................ 8
Capitolo 6.1 Combinazione delle azioni..................................................................................... 8
Capitolo 7 Criteri generali di valutazione della vulnerabilit per azioni sismiche .................................. 13
Capitolo 7.1 analisi di regolarit .............................................................................................. 13
Capitolo 8 Aspetti ulteriori per la valutazione della vulnerabilit sismica del fabbricato ....................... 15
Capitolo 8.1 Presenza di elementi strutturali secondari ...................................................... 15
Capitolo 8.2 Presenza di elementi costruttivi senza funzione strutturale sismicamente rilevanti .. 15
2
Capitolo 13 Verifiche di vulnerabilit .......................................................................................... 18
13.1 Analisi statica non lineare ................................................................................................... 18
Capitolo 14 Valutazione critica dellindice di rischio sintesi dei risultati e conclusioni finali ... 30
14.1 Principi di base per un corretto utilizzo del parametro vita residua ........................... 31
14.3 Ulteriori valutazioni sul rischio sismico degli elementi non strutturali e sulle opere di
manutenzione ordinaria ritenute necessarie .......................................................................................... 34
3
Verifica di vulnerabilit sismica della scuola elementare del Comune
di San Giorgio (PU)
Premessa
La seguente relazione stata redatta seguendo le indicazioni contenute nel Manuale per la
Stesura della Relazione Tecnica per la Valutazione della Vulnerabilit Sismica di edifici
esistenti (versione 2.0.2), pubblicato dalla Regione Marche, con particolare riferimento ai capitoli
afferenti ai calcoli strutturali eseguiti per la determinazione dellindice di vulnerabilit sismica del
complesso strutturale allo stato attuale.
I vari capitoli del presente elaborato saranno nominati nello stesso modo in cui sono indicati
nel documento guida.
4
Ledificio costituito di un seminterrato, due piani fuori terra, collegati da una scala,
realizzata in soletta in cemento armato, e sottotetto accessibile solo per manutenzione.
Gli impalcati sono realizzati in latero cemento, di spessore variabile: spessore 16+4 cm
solaio di calpestio del piano terra, 20+4 cm solaio di calpestio del piano primo e del sottotetto.
Le bucature risultano frequenti, soprattutto per motivi funzionali, per garantire ladeguata
illuminazione; tuttavia la loro disposizione in facciata risulta regolare, sono, infatti, per la maggior
parte allineate sulla verticale.
Figura 2 - Prospetti
Esternamente i setti murari sono in mattoni faccia vista, mentre internamente le pareti sono
intonacate.
5
Figura 3 - Viste 3d del modello di calcolo
Dalla cartografia del PAI Regione Marche si evince che la zona dove collocata ledificio
non si trova in aree perimetrate a rischio idrogeologico.
6
Essa, tuttavia, incompleta poich non riporta i valori (Vs,30 , Nspt,30 , cu,30) in base ai quali il
D.M. 2008 classifica le varie categorie di sottosuolo. Per questo motivo si suggerisce lopportunit
di effettuare ulteriori prove geotecniche pi esaustive e adeguate alla norma vigente.
Per quello che riguarda la conoscenza dei materiali, si sono fatte delle limitate prove in situ
per caratterizzare visivamente la tipologia del materiale muratura. La campagna prove stata
organizzata nel seguente modo: sono stati fatti
- n.10 scassi agli incroci murari per verificare la tipologia di muratura e lefficacia
dellammorsamento;
- n. 9 scatti con termo camera per individuare: bucature richiuse, direzione di tessitura dei
solai, presenza di cordonatura a livello di solaio;
Dalle indagini in situ scaturito che la struttura in gran parte in muratura di mattoni pieni e
malta di calce, solo due setti sono in laterizio semipieno.
7
Le caratteristiche meccaniche (resistenze e moduli elastici) sono state ricavate dalla tab.
C8A.2.1 della Circolare al DM 14.01.08.
Ai fini del calcolo gli impalcati sono stati ritenuti rigidi nel proprio comportamento a piastra e
dunque sismicamente efficienti.
Lo Stato Limite nei confronti del quale viene valutata la vulnerabilit sismica quello relativo
alla Salvaguardia della Vita (SLV).
- Pesi propri;
- Pesi permanenti;
- Carichi Variabili per ambienti suscettibili di affollamento di cui alla cat. C1;
Ai fini della determinazione dellazione sismica non necessario considerare leffetto della
variabilit spaziale del moto.
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Per quello che riguarda le azioni statiche si fa riferimento esclusivamente alla combinazione
di carico in cui i pesi propri strutturali e non strutturali sono presi con il loro valore nominale, mentre
i carichi variabili sono considerati affetti dai coefficienti di combinazione sismica.
Attraverso questa procedura si riesce a controllare che gli elementi strutturali abbiano le
risorse di resistenza minime previste per sopportare laliquota di carico statico che secondo
normativa presente in fase sismica.
Qualsiasi ulteriore valutazione sulle risorse statiche delledificio ai sensi delle diverse
combinazioni di carico statiche previste dalla normativa nel caso si vogliano indagare stati limite
non sismici, non fanno parte della presente valutazione.
9
Figura 6
Per controllare la bont dei dati proposti dal software si utilizza in appoggio il software
Spettri NTC v.1.03 del C.S.LL.PP. ideato esclusivamente per ricavare gli spettri di progetto
secondo la procedura prevista del DM 14 gennaio 2008.
10
.
11
Figura 7
Figura 8
12
Poich SAN GIORGIO DI PESARO collocata in Zona I Mediterranea, si ottiene:
q sk = 1,50kN / m2
Presi unitari il coefficiente termico e di esposizione, il coefficiente di forma pari a 0,8 per
cui il carico di neve definitivo pari a 0,8 x 150 = 120 Kg/m2.
I dati relativi alla distribuzione di masse e rigidezze cos come estrapolabili dalla seguente
tabella, sottolineano la carenza di regolarit strutturale in pianta.
BARICENTRI MASSE E RIGIDEZZE
IDENTIFICATORE BARICENTRI MASSE E RIGIDEZZE RIGIDEZZE FLESSIONALI E TORSIONAALI
PIANO QUOTA PESO XG YG XR YR DX DY Lpianta Bpianta Rig.FleX Rig.FleY RigTors. r / ls
N.ro (m) (t) (m) (m) (m) (m) (m) (m) (m) (m) (t/m) (t/m) (t*m)
1 5,35 623,55 12,24 5,99 13,48 4,88 1,25 -1,11 12,10 24,10 74288 71277 5451338
2 10,10 409,91 12,20 5,89 13,15 5,08 0,94 -0,81 12,10 24,10 59997 51240 4675169
Tale requisito soddisfatto; infatti le dimensioni in questione sono 12,15 metri lungo X e
24,10 metri lungo Y pertanto il rapporto circa pari a 2.
VERIFICA SODDISFATTA
Tale requisito pu essere controllato verificando che larea del rettangolo in cui la
costruzione inscritta e larea lorda in pianta della costruzione stessa differiscano di meno del
25%.
VERIFICA SODDISFATTA
Regolarit in elevazione
Punto e) Tutti i sistemi resistenti verticali (telai e pareti) si estendono per tutta
laltezza delledificio
Il requisito si pu ritenere rispettato poich non ci sono muri portanti in falso o che si ergono
solo nella prima elevazione.
VERIFICA SODDISFATTA
VERIFICA SODDISFATTA.
I risultati delle verifiche eseguite sulla struttura mostrano che i setti di ridotto spessore hanno
un regime tensionale leggermente superiore rispetto a quello che imporrebbe la norma in base alla
tipologia e alla geometria, tenuto conto dei dovuti coefficienti di sicurezza.
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Figura 9 - Verifiche per carichi statici
Capitolo 8.2 Presenza di elementi costruttivi senza funzione strutturale sismicamente rilevanti
Non ci sono elementi riconducibili a tale categoria.
Sulla base degli elaborati grafici di rilievo stato creato il modello nel software di calcolo: i
setti in muratura sono degli elementi shell tessuti tra i fili la cui numerazione riportata di seguito.
15
Figura 10 - Numerazione fili fissi
Le finestrature sono state inserite mediante un apposito comando il quale richiede di digitare
esattamente geometria e posizione della bucatura.
I solai sono considerati come carico gravante sulle pareti ortogonali alla direzione di
tessitura. La copertura, anchessa considerata come carico gravante sulle pareti perimetrali,
applicato allultima elevazione, sommato al carico del solaio di sottotetto.
Il modello non riporta in questa fase le fondazioni perch queste non sono state rilevate, n
comunque il fabbricato mostra problemi di cedimenti fondali, pertanto si pu ritenere che il sistema
fondale efficiente.
Figura 11 - Viste 3d
Il modello implementato viene schematizzato come un telaio equivalente; tale scelta stata
fatta in virt della buona regolarit del fabbricato (gi preliminarmente studiata) dovuta soprattutto
16
ad una efficiente distribuzione delle murature resistenti e ad un efficace posizionamento delle
aperture in essa contenute (per lo pi allineate).
Capitolo 10 Input
I dati di input saranno riportati in allegato informatico.
Le limitazioni imposte dalla normativa circa lutilizzo delle analisi non lineari (pushover), in
alcuni casi peraltro discutibili come riconosciuto dallambiente scientifico, sono superate dal fatto
che il software impiegato permette la costruzioni di profili di forze laterali tenendo conto dei modi di
vibrare superiori, bypassando cos il problema della significativit delle verifiche nel caso in cui la
massa partecipante non faccia parte in modo preponderante del primo modo di vibrare nella
direzione X od Y.
17
Capitolo 13 Verifiche di vulnerabilit
13.1 Analisi statica non lineare
La verifica di vulnerabilit delledificio allo stato attuale stata effettuata eseguendo una
analisi statica non lineare (pushover), attraverso il modello descritto al Capitolo 9.
Le analisi mostrano che i valori di Indice di Rischio sono determinati dalla crisi a taglio per
scorrimento di alcuni setti:
- in direzione Y il livello di sicurezza condizionato dalla crisi dei setti trasversali snelli.
18
Lindice di rischio minimo ottenuto dalle 16 analisi pari a 0,487 (push n. 10 direzione X).
19
S.L. Danno NON VERIFICA Numero passo precedente 28
PgaLD/g 0,074 PgaLD/Pga 63% 0,937
Rapporto q*=Fe/Fy 1,96 Asta3D Nro
------------------------ TrCLD 65,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 0,943
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 46,205 Spostamento mm 24,265
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICATO Numero passo precedente 37
PgaLV/g 0,109 PgaLV/Pga 10% 0,503
Rapporto q*=Fe/Fy >3 5,20 Asta3D Nro
------------------------ TrCLV 138,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,509
20
Spostamento mm 29,194 Spostamento mm 23,059
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICATO Numero passo precedente 44
PgaLV/g 0,169 PgaLV/Pga 10% 0,781
Rapporto q*=Fe/Fy >3 4,10 Asta3D Nro
------------------------ TrCLV 379,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,771
21
Rapporto q*=Fe/Fy >3 4,48 Asta3D Nro
------------------------ TrCLV 255,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,655
22
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 270 Numero collassi totali 7
Numero passo Resist.Max. 37 Numero passi significativi 61
Massa SDOF (t) 1016,87 Taglio alla base max. (t) 174,21
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 159,05
Rigidezza SDOF (t/m) 26687,42 Spostam. Snervam. SDOF mm 6
Periodo SDOF (sec) 0,39 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 14079,279 Fattore struttura 2,918
Coeff Smorzam.Equival. 27,000 Duttilita 3,362
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 12,212 Spostamento mm 14,086
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 31
PgaLD/g 0,090 PgaLD/Pga 63% 1,144
Rapporto q*=Fe/Fy 1,91 Asta3D Nro
------------------------ TrCLD 97,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,112
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 33,342 Spostamento mm 20,036
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICATO Numero passo precedente 37
PgaLV/g 0,126 PgaLV/Pga 10% 0,585
Rapporto q*=Fe/Fy >3 4,73 Asta3D Nro
------------------------ TrCLV 193,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,584
23
Coeff Smorzam.Equival. 23,000 Duttilita 2,410
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 17,854 Spostamento mm 16,448
S.L. Danno NON VERIFICA Numero passo precedente 32
PgaLD/g 0,074 PgaLD/Pga 63% 0,930
Rapporto q*=Fe/Fy 1,84 Asta3D Nro
------------------------ TrCLD 64,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 0,937
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 47,278 Spostamento mm 23,448
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICATO Numero passo precedente 43
PgaLV/g 0,103 PgaLV/Pga 10% 0,476
Rapporto q*=Fe/Fy >3 4,86 Asta3D Nro
------------------------ TrCLV 124,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,487
24
------------------------ TrCLD 118,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,205
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 30,152 Spostamento mm 20,227
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICATO Numero passo precedente 46
PgaLV/g 0,142 PgaLV/Pga 10% 0,660
Rapporto q*=Fe/Fy >3 4,57 Asta3D Nro
------------------------ TrCLV 255,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,655
25
Spostamento mm 50,289 Spostamento mm 35,104
S.L. Salvaguardia Vita NON Numero passo precedente 49
VERIFICATO
PgaLV/g 0,146 PgaLV/Pga 10% 0,677
Rapporto q*=Fe/Fy >3 4,15 Asta3D Nro
------------------------ TrCLV 271,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,672
26
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,760
27
28
29
Capitolo 14 Valutazione critica dellindice di rischio sintesi dei risultati
e conclusioni finali
Alla conclusione del percorso di analisi, dopo una lettura attenta e critica dei risultati forniti
dai calcoli manuali e da quelli computerizzati, si evince che la struttura, in base alle conoscenze
derivanti dallacquisizione di un livello di conoscenza basso (LC1), caratterizzata da un indice di
rischio il cui valore minimo dovuto allinnescarsi di possibili meccanismi di taglio localizzati in
alcune pareti della struttura.
Lindice di rischio minimo restituito dalle analisi numeriche pari a 0,487 (in termini di
periodo di ritorno - push 10 - direz. X); tuttavia, per tener conto del fatto che i valori di q* associati
ad ogni analisi sono tutti maggiori rispetto al limite imposto dalla normativa per le strutture in
muratura (q*3), si deciso di abbattere i valori degli indici di rischio di ogni analisi del rapporto di
3/q*. Si ottiene cos il seguente valore di indice di rischio minimo: 0,294 (push 1 - direz. X).
Attraverso un foglio di calcolo prodotto dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e
scaricabile dal sito del Rischio Sismico della Regione Marche, possibile stimare a quale periodo
di ritorno corrisponde tale livello di accelerazione, fatta base la vita nominale, la classe duso ed il
tipo di terreno.
30
I calcoli segnalano che il periodo di ritorno corrispondente al livello di accelerazione di
verifica pari a Tr=36 anni, al quale corrisponde una vita di riferimento pari a circa 3 anni e mezzo,
in sostanza una vita nominale residua pari a 2 anni e mezzo.
14.1 Principi di base per un corretto utilizzo del parametro vita residua
Per capire il significato tecnico-programmatico del parametro vita residua, vista la facilit
con cui possibile mal interpretare il reale scopo di utilizzo del parametro medesimo, si riportano
alcune considerazioni preliminari.
In termini di norma, lobbligo che hanno tutti i proprietari di edifici progettati prima del 1984
e con destinazione duso riconducibile alle classi III (edifici rilevanti ai fini del collasso) e IV
(strutture strategiche), quello di eseguire le VERIFICHE DI VULNERABILITA SISMICA, a
valle delle quali potranno essere esplicitate, con un adeguato cronoprogramma degli interventi, le
opere di miglioramento sismico necessarie ad incrementare nel tempo la sicurezza del fabbricato.
Non sussiste allo stato attuale nessuno obbligo di eseguire gli interventi, tantomeno di
effettuarli entro un tempo prestabilito, tuttavia doveroso che i proprietari stessi, dopo aver
effettuato le verifiche, inizino a programmare specifiche attivit di riduzione del rischio in
tempi coerenti con la vulnerabilit riscontrata.
Tali concetti sono ben espressi da specifiche circolari (Circolare 4 novembre 2010) che il
Dipartimento della Protezione Civile ha emanato proprio con lo scopo di fornire un quadro di
comportamento generale.
Anche la circolare n. 617 del 2009, contenente le istruzioni per lapplicazione delle NTC
2008, fornisce specifiche indicazioni, che non possono essere trascurate in fase di gestione dei
risultati della vulnerabilit di un edificio.
31
La Circolare riporta nellultimo capoverso il termine vita nominale restante, che va
esattamente inteso e fatto coincidere con la vita residua del fabbricato, che si sta discutendo in
questo paragrafo.
Secondo lattuale impostazione normativa, stabilita la vita nominale, vista la Classe duso
del Fabbricato, si riesce a calcolare il periodo di ritorno TR, identificativo dellazione sismica di
progetto.
Ad una vita nominale di partenza pari a 50 anni, nel caso di strutture come le scuole, il
periodo di riferimento per lazione sismica di progetto risulta pari a 712 anni, a cui corrisponde una
accelerazione di aggancio allo spettro, sito dipendente, tipica del sito di analisi e valida per lo SLV.
Come gi indicato nei capitoli precedenti, la vita nominale residua indicata sopra, va intesa
come indicazione di quello che sarebbe il tempo massimo per linizio di specifiche attivit di
riduzione del rischio, calcolato in coerenza con i principi statistici su cui si basa la norma.
32
Ci si potrebbe chiedere se i tempi indicati in tabella siano obbligatori; a tal proposito si
legga lestratto da una nota che il CTS Emilia Romagna ha scritto per suggerire come gestire tali
parametri.
Si evince chiaramente che la vita residua lunico parametro che possa consentire una
programmazione nel tempo degli interventi, ma che esso non ha, a rigore, un significato
indissolubilmente legato alla sicurezza del fabbricato (tant vero che si parla di tutela economica!).
14.2 Conclusioni
In coerenza con quanto sopra riportato, per quello che riguarda la tempistica di intervento si
suggerisce di utilizzare i dati derivanti dalle valutazioni eseguite sul valore dellindice di rischio
finale e della relativa vita nominale residua (2 anni e mezzo), che pur non costituendo una
previsione specifica e obbligatoria, restituiscono una plausibile scadenza programmatica.
Gli esiti delle verifiche dovranno permettere di stabilire quali provvedimenti adottare
affinch luso della struttura possa essere conforme ai criteri di sicurezza delle NTC. Le alternative
sono sintetizzabili nella continuazione delluso attuale, nella modifica della destinazione duso o
nelladozione di opportune cautele e, infine, nella necessit di effettuare un intervento di aumento o
ripristino della capacit portante, che pu ricadere nella fattispecie del miglioramento o
delladeguamento.
Per le opere pubbliche strategiche con finalit di protezione civile o suscettibili di
conseguenze rilevanti in caso di collasso, date le possibili implicazioni economiche e sociali degli
esiti delle verifiche, opportuno che le stesse siano anche esaminate da revisori non intervenuti
nella valutazione.
evidente che i provvedimenti detti sono necessari e improcrastinabili nel caso in cui non
siano soddisfatte le verifiche relative alle azioni controllate dalluomo, ossia prevalentemente ai
carichi permanenti e alle altre azioni di servizio; pi complessa la situazione che si determina nel
momento in cui si manifesti linadeguatezza di unopera rispetto alle azioni ambientali, non
controllabili dalluomo e soggette ad ampia variabilit nel tempo ed incertezza nella loro
33
determinazione. Per le problematiche connesse, non si pu pensare di imporre lobbligatoriet
dellintervento o del cambiamento di destinazione duso o, addirittura, la messa fuori servizio
dellopera, non appena se ne riscontri linadeguatezza. Le decisioni da adottare dovranno
necessariamente essere calibrate sulle singole situazioni (in relazione alla gravit
dellinadeguatezza, alle conseguenze, alle disponibilit economiche e alle implicazioni in termini di
pubblica incolumit). Saranno i proprietari o i gestori delle singole opere, siano essi enti pubblici o
privati o singoli cittadini, a definire il provvedimento pi idoneo, eventualmente individuando uno o
pi livelli delle azioni, commisurati alla vita nominale restante e alla classe duso, rispetto ai quali si
rende necessario effettuare lintervento di incremento della sicurezza entro un tempo prestabilito.
14.3 Ulteriori valutazioni sul rischio sismico degli elementi non strutturali e sulle opere di
manutenzione ordinaria ritenute necessarie
La recente esperienza del terremoto in Abruzzo (2009) ha messo in evidenza in diversi casi
la vulnerabilit degli elementi non strutturali, pertanto pur non costituendo oggetto della presente
relazione, corre lobbligo di ricordare la necessit di porre lattenzione anche nei confronti di tali
problematiche, richiamando i principi contenuti nelle Linee guida per il rilevamento della
vulnerabilit degli elementi non strutturali nelle scuole (Intesa Rep. 7/CU del 28/1/2009)
e sulle relative Linee Guida per la riduzione della vulnerabilit degli elementi non strutturali, arredi
ed impianti.
Ad esempio, si suggerisce a tal fine di adottare tutte le opportune misure finalizzate alla
riduzione del danneggiamento delle partizioni interne e delle tamponature esterne che, in caso di
crollo potrebbero ostacolare le vie di fuga e costituire un pericolo per lincolumit delle persone che
fruiscono degli ambienti.
Allo stesso modo si consiglia di seguire le indicazioni relative alla riduzione del rischio
sismico di controsoffitti, cornicioni, fonti di illuminazione, parapetti, pareti in cartongesso, armadi,
librerie, contenitori, monitor e computer, generatori di corrente, ecc.
34