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Quaderno Tecnico

Tetti in legno
Per il professionista
Quaderno tecnico
Per il professionista

In questo numero
Il tetto in legno il tema di questo settimo fascicolo della collana I quaderni tecnici
BigMat, collana che affronta le tematiche pi importanti per la costruzione, realizzata dai
distributori BigMat per offrire uno strumento utile, completo e facilmente consultabile,
ideale per il professionista delledilizia. In queste pagine troverete informazioni utili sulla
progettazione della struttura del tetto, sullisolamento termoacustico e sulla corretta posa
in opera per garantire la durabilit dellopera.
Indice

Tetti in legno
PROGETTo e durabilit 04
Caratteristiche meccaniche del legno 04
Perch realizzare un tetto in legno 08
Definire la forma del tetto 10
Spinte sui muri 12
Strutture a capriata 14
Capriate tradizionali 14
Capriate moderne 17
Il tetto pretagliato e tecniche di connessione 18
Collegamento trave principale (colmo) trave secondaria (puntoni) 18
Sistemi di giunzione moderni - connettori cilindrici 20
Unioni incollate 21
PRODUZIONE TETTI IN LEGNO E CERTIFICAZIONI 24
Durabilit del legno 26
Legno e umidit 26
Degrado da funghi 28
Degrado da insetti 29
Trattamenti preservanti 30
Scelta della specie in funzione della
classe duso 31
Legno lamellare 32
Designazione delle travi lamellari 34

COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO 36


Requisiti della copertura 36
Caratteristiche dellisolante 39
Posa continua o discontinua dellisolante termico?
la resistenza meccanica 42
Gestione del flusso di umidit 43
Membrane traspiranti e freni/barriere al vapore 47
Microventilazione e macroventilazione 48
Acustica dei tetti in legno 51
Esempi di stratigrafia 54
Vantaggi e svantaggi degli isolanti di impiego comune
in edilizia 55

CURA DEI DETTAGLI 56


Tetti a regola darte 56
Fissaggio degli elementi di tenuta in corrispondenza delle aperture 62
Posa degli elementi di tenuta bituminosi 63

Glossario tecnico 66
PROGETTo e durabilit

Che si tratti di opere in legno massiccio o lamellare, la


progettazione non pu prescindere dalla conoscenza del legno.
Questo, per un lungo periodo, stato ingiustamente screditato,
additando alla sua scarsa qualit le cause dellinsuccesso della
struttura con esso realizzato. Sono, al contrario, le scarse
conoscenze del progettisti ad influire negativamente sulla riuscita
dellopera. Una costruzione in legno non va solo calcolata ma anche
analizzata.

Caratteristiche meccaniche del legno


Se progettate correttamente, le opere in legno sono considerata. Anche lessenza influisce sulle
eterne. Le pagode giapponesi con oltre 1400 anni di propriet: le conifere si comportano diversamente
vita sono ancora oggi in perfette condizioni, avendo dalle latifoglie, labete diversamente dal larice, ecc..
resistito a terremoti di magnitudo anche maggiore Per descrivere il comportamento di una trave
di quella che ha causato la distruzione della citt in legno consuetudine fare il paragone con un
di LAquila nel 2009. Rappresentano, pertanto, un pacco di spaghetti dove gli spaghetti rappresentano
eccezionale esempio di durabilit e resistenza. adeguatamente le fibre del legno. Una trave mostra
Non si ha testimonianza, invece, di costruzioni in elevati valori di resistenza lungo la direzione delle
cemento armato ugualmente datate e conservate fibre (compressione e trazione) proprio come il
fino ai nostri giorni. pacco di spaghetti. Al contrario meno resistente
Solo successivamente al terremoto dellAbruzzo nel per le sollecitazioni lungo le atre direzioni, come
2009, il legno stato riconosciuto come materiale trazione o compressione perpendicolare alle fibre
da costruzione di particolare interesse al pari dei e taglio: le fibre, concettualmente, tendono ad
tradizionali acciaio e calcestruzzo. aprirsi allontanandosi e la deformazione aumenta
Le prescrizioni per la progettazione sono contenute rapidamente (vedi figura pag. 6).
nella NTC 2008 entrata in vigore infatti a luglio del Uno dei punti deboli del legno, spesso non
2009. considerato nella verifiche strutturali, la
Il legno un materiale anisotropo: le sue resistenza a trazione ortogonale, fino a 50 volte
caratteristiche meccaniche, come quelle inferiore alla resistenza a trazione parallela alle
igrometriche, variano a seconda della direzione fibre. Tale stato tensionale si verifica spesso nei

NTC 2008: NormativA di riferimento per prodotti a base legno


la progettazione delle strutture in Per tutto quanto non espressamente riportato
legno nelle NTC 2008 il progettista tenuto a fare
C
 apitolo 4 Costruzioni civili ed industriali - riferimento a
Paragrafo 4.4 Costruzioni di legno EUROCODICE 5 (UNI EN 1995:2004)
C
 apitolo 7 Progettazione per azioni sismiche Progettazione delle strutture di legno
paragrafo 7.7 costruzioni di legno Linee guida del CNR CNR-DT 206/2007
C
 apitolo 11 Materiali e prodotti per uso Istruzioni per la progettazione, lEsecuzione e il
strutturale paragrafo 11.7 Materiali e Controllo delle strutture di legno

4
5
PROGETTo e durabilit

delle capriate (ad esempio sulla superficie di contatto


puntone-colmo o puntone-banchina).
Nel caso dei tetti, importante controllare le
deformazioni. Il legno un materiale viscoelastico ed
il suo modulo elastico cinque volte inferiore a quello
del calcestruzzo. La principale conseguenza della
viscosit il protrarsi nel tempo delle deformazioni
per effetto dei carichi permanenti (come il peso) e,
S
 imilitudine fibre legnose - spaghetti.
quindi, laumento della freccia nelle travi inflesse.

Attenzione alla deviazione delle fibre!


Alcune specie cresciute in condizioni
particolari possono presentare la fibratura
inclinata. Ci significa la presenza di azioni
di compressione che non agiscono pi nella
direzione assiale, bens in una direzione mista
assiale e tangenziale. La resistenza diminuisce
allaumentare del grado di inclinazione.
E
 ffetto delle deformazioni viscose.

giunti, o in presenza di carichi appesi, o nelle travi Questo fenomeno possibile riscontrarlo nelle
curve (boomerang) cos come in quelle rastremate, travi in legno massiccio poste in opera umide e che
e ancora nelle travi con intagli. Per evitare la rottura stagionano sotto carico. In questi casi bene eseguire
necessario, ad esempio, che i carichi appesi siano il calcolo allo stato limite desercizio, il quale impone
applicati entro il terzo superiore della trave. restrizioni maggiori sulle deformazioni, ossia sulla
Va presa in considerazione anche la compressione freccia ammissibile, piuttosto che allo stato limite
ortogonale che si riscontra sugli appoggi o nei nodi ultimo (cio a collasso).

linea di rottura per


trazione ortogonale
< h/3
trave principale
necessario che la
prima fila di connettori di
fissaggio sia posizionata
entro il primo terzo
h

superiore della trave


principale.

heff > h/2


heff

h-heff

zona curva >10(h-heff)

Le travi curve sono ottenute sottoponendo le


lamelle a momento flettente. Pertanto rimane Nell'intaglio nascono La rastremazione deve essere
uno stato tensionale interno ortogonale alla tensioni ortogonali. di lunghezza come da figura, e
fibratura che si somma ai carichi esterni Eseguire una l'altezza in testata deve essere pari
agenti sulla trave posta in opera. rastremazione. ad heff.

S
 tati di sollecitazione di trazione ortogonale alla fibratura.

6
Calcolo agli stati limite

Il calcolo di una struttura in legno condotto sulla base di metodi semiprobabilistici agli stati limite.

STATO LIMITE ULTIMO


La struttura viene calcolata rispetto al collasso (al valore estremo della sua capacit portante) verificando la relazione:

Ak k (kmod Rk)/m
in cui i carichi Ak agenti sulla struttura vengono amplificati tramite opportuni coefficienti di maggiorazione k, mentre la
resistenza caratteristica del legno Rk viene diminuita per mezzo dei coefficienti m e Kmod.
Rk la resistenza caratteristica del legno (equivalente dellRck per il calcestruzzo), distinguendo il legno massiccio
(nelle classi di resistenza C14, C16, o C18, (il cui valore riportato nella norma UNI EN338) dal legno lamellare (nelle
classi di resistenza GL24, GL28 o GL32 il cui valore invece indicato nella UNI EN 1194).
Kmod la correzione in virt dellumidit di equilibrio dellelemento strutturale e della durata del carico.
Riprendendo il paragone con il pacco di spaghetti, quando questo viene messo in acqua gli spaghetti si allontanano
e si ammorbidiscono. Allo stesso modo, se il legno si trova in condizioni di eccessive umidit, le sue fibre perdono di
coesione e compattezza con una riduzione della resistenza meccanica.
Ecco perch lEurocodice 5 definisce tre classi di servizio ed il coefficiente di riduzione della resistenza meccanica Kmod.

Coefficiente Kmod per travi in legno lamellare e legno massiccio Materiale m [NTC2008] m [Eurocodice 5]
Classe di servizio (in base allumidit u% di equilibrio nel legno) Legno massiccio 1,5 1,3

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Legno lamellare 1,45 1,25


(u < 12%) (12% < u < 20%) (u > 20%)
Classe di durata Ambienti Ambienti Allaperto,
del carico chiusi, chiusi ma senza LVL, compensato, OSB 1,4 1,2
riscaldati in non riscaldati protezione
inverno di inverno e dalle
ambienti aperti intemperie Pannelli di particelle e fibre 1,5 1,2
ma al coperto
Connessioni 1,5 1,3
Permanente 0,6 0,6 0,5

Lunga durata 0,7 0,7 0,55


m il coefficiente di sicurezza del materiale
Media durata 0,8 0,8 0,65
in riferimento alla NTC2008. Si osservi che
BREVE durata 0,9 0,9 0,7 lEurocodice 5 prescrive valori minori che per
non sono stati accettati dalla normativa italiana.
ISTANTANEO 1,0 1,0 0,9

STATO LIMITE DESERCIZIO


Prevedere il contenimento delle deformazioni entro limiti necessari per assicurare la funzionalit secondo luso previsto.
La scelta dei limiti di deformabilit dipende dalluso della struttura e dalla suscettibilit delle finiture. Nei casi pratici
possono essere usati i seguenti limiti per la deformazione istantanea (Uinst) e per la deformazione finale (Ufin) i
seguenti limiti riferiti alla luce L della campata.

Elemento di Travi Travi Travi di colmo Travi Solai senza Solai con
campata "L" secondarie di principali di di coperture a diagonali di pavimenti pavimenti e/o
(semplicemente copertura copertura due falde copertura a rigidi e senza tramezzi rigidi
appoggiato) quattro falde tramezzi rigidi

Uinst L/300 L/400 L/500 L/500 L/400 L/500

Ufin L/250 L/300 L/350 L/350 L/300 L/350

7
PROGETTo e durabilit

Perch realizzare un tetto in legno


Un tetto con struttura portante in legno circa un terzo di quello dell'acciaio. La
preferibile rispetto ad altri materiali perch: dilatazione termica effettiva risultante
il legno un materiale leggero e sempre inferiore al valore teorico atteso,
resistente... poich parzialmente compensata dal ritiro
L eggero, ottima resistenza a flessione, dovuto alla diminuzione di umidit interna che
compressione e trazione e con un ottimo accompagna l'incremento della temperatura.
rapporto resistenza/peso. Il legno ha una Ottimo isolante termico. A parit di spessore,
massa cinque volte inferiore a quella del la conduttivit termica del legno un terzo
calcestruzzo, pertanto un tetto in legno riduce di quella del laterizio forato, un decimo del
il carico agente sulla struttura delledificio. calcestruzzo e solo tre volte superiore alla lana
Il legno lamellare , ad esempio, il materiale di vetro.
ideale per le coperture di grandi luci, fino
anche a 100 metri. Materiale CONDUTTIVIT TERMICA [W/Mk]
L eggero, ottimo per l'impiego in zona sismica. Calcestruzzo 2,3
La spinta del sisma, essendo proporzionale Legno 0,10 - 0,20
alla massa della struttura, provoca effetti Mattone pieno 0,7
minori su di essa. Ci consente di realizzare Mattone forato 0,2 - 0,25
connessioni metalliche di dimensioni Intonaco isolante 0,09 - 0,13
contenute in grado di assorbire lenergia del Acciaio 39
terremoto.
I solante acustico. Un impiego appropriato del
Materiale Resistenza Peso specifico Modulo elastico legno pu risultare di grande ausilio per risolvere
Kg/cm2 Kg/m3 Kg/cm2
problemi di insonorizzazione. Le travi, per la loro
Legno circa 400 500 - 700 100000 minore rigidezza, trasmettono alla struttura ed
ai serramenti una quota di vibrazioni (e quindi di
Cemento
circa 400 2500 300000 energia sonora) inferiore rispetto a calcestruzzo e
Armato
acciaio.
Acciaio 4000 - 5000 7800 2100000
...resistente al fuoco...
B  uon comportamento al fuoco. Il legno un
I deale per le ristrutturazioni e le materiale combustibile ma resistente al fuoco e
sopraelevazioni. In caso di sopraelevazioni non sviluppa gas tossici. Aggredito dal fuoco, si
l'impiego del legno permette di ridurre consuma alla velocit di circa 0,7 mm al minuto.
i sovraccarichi sulledificio. Secondo la Tuttavia in grado di continuare a svolgere la sua
NTC2008, se si ricorre a materiali leggeri la funzione strutturale, indipendentemente dalla
verifica sismica non richiesta a condizione temperatura raggiunta dall'incendio, fino a quando
che lincremento delle masse al piano sia la sollecitazione sulla sezione non carbonizzata
inferiore al 20% e, contemporaneamente, (sezione efficace) non supera il valore di rottura.
lincremento dei carichi in fondazione sia Contrariamente al legno, lacciaio perde le sue
inferiore al 10%. caratteristiche di portanza gi a 400C.
...con ottime caratteristiche termiche e ... sostenibile, ecologico e riciclabile...
isolanti... P  rincipale materiale per la bioedilizia. Il
R idottissima sensibilit agli sbalzi termici. legno il materiale preferito dai bioarchitetti
Il coefficiente di dilatazione termica lineare e risponde perfettamente agli obiettivi della

8
PRIMA DELL'INCENDIO

SOLETTA IN CLS

TRAVE IN LEGNO

A seguito di un incendio le travi metalliche hanno


ceduto piegandosi sugli elementi di legno. Il fuoco
ha ridotto le sezioni delle travi in legno, ma queste
hanno resistito.
DURANTE LINCENDIO

ZONA RESIDUA
(ancora resistente)

zona carbonizzata
(non pi resistente)

bioarchitettura (naturale, a basso costo energetico, ... facilmente lavorabile


non inquinante, crea ambienti armoniosi di elevato Velocit di installazione. facilmente lavorabile e
comfort e risparmio energetico). un materiale grazie alle moderne macchine a controllo numerico
rigenerabile, ovvero la corretta gestione della si presta facilmente alla prefabbricazione. Un
risorsa bosco pu garantirne continuamente la tetto in legno pu essere costruito e premontato
disponibilit. Una copertura, ma in generale un direttamente presso lo stabilimento di produzione
edificio in legno pu essere facilmente demolito riducendo notevolmente la durata del cantiere e
ed il legno pu essere riutilizzato tanto in edilizia, semplificando la posa.
quanto in altri settori. ... presenta vantaggi per la sicurezza in
cantiere...
Energia incorporata [MJ/kg] Minori rischi di infortunio. La semplicit delle
Acciaio 10,1 operazioni da eseguire ed i pesi inferiori delle
Legno massiccio 2,1 strutture in legno rispetto agli altri materiali
riducono i rischi di infortuni. Inoltre, le strutture
Lamellare 4,6
sono montate a terra, sollevate e posate con gru
LVL 7,9
(microlamellare) riducendo il rischio di cadute dallalto.
... esteticamente ineguagliabile...
Esteticamente ineguagliabile. Le numerose specie
... con i dovuti accorgimenti un materiale legnose disponibili garantiscono una grande variet
durevole... di tonalit e colore, con una tessitura organica che
Vita eterna. Con i dovuti accorgimenti progettuali, nessun prodotto industriale pu eguagliare. Una
la corretta scelta delle essenze legnose in relazione struttura con travi in legno a vista trasmette una
allambiente in cui il legno viene messo in opera, sensazione di calore, serenit, eleganza e benessere,
ed una periodica manutenzione, una costruzione in elementi essenziali per migliorare il comfort e la
legno pu essere eterna. qualit della vita di chi abita questi ambienti.

Effetto sullambiente Legno Acciaio Calcestruzzo


Energia incorporata 1 1,26 1,57
Emissione gas effetto serra 1 1,34 1,81
Inquinamento dellaria 1 1,24 1,47
Inquinamento dellacqua 1 4,00 3,50
Consumo di risorse 1 1,11 1,81
Produzione di rifiuti solidi 1 1,08 1,23

9
PROGETTo e durabilit

Definire la forma del tetto


Una copertura in legno viene spesso realizzata da un pessimo impiego della tipologia costruttiva e crea
una ditta terza che si occupa sia della progettazione criticit nella realizzazione dei nodi di carpenteria
che della produzione, ed in alcuni casi del (specialmente nel caso di collegamenti di tipo
montaggio. La parte pi delicata la progettazione tradizionale con legno massiccio).
inclusa la definizione della forma, in quanto Anche la scelta dellessenza influisce sulla
la richiesta di realizzare un tetto in legno, nella costruzione. Nellimpiego di travi in massiccio
maggior parte dei casi, avviene in corso dopera per opportuno tener conto che questo viene posato allo
motivi di carattere estetico. Le difficolt sono dovute stato fresco. Ci impone la necessit di utilizzare
allimpostazione del progetto studiato in latero schemi costruttivi con elementi lignei in appoggio
cemento che non tiene conto delle peculiarit delle che non impediscano i naturali movimenti del legno
coperture in legno e dei metodi di produzione. per effetto della stagionatura.
Molto frequente trovare le pilastrature in posizione
sfalsata, non simmetrica, perch concepite in base Nel complesso la copertura viene definita
allottimizzazione delle stanze. Questo complica dallanalisi di:
la progettazione che impone la realizzazione di 1. Pendenza:
capriate a struttura spaziale. Allo stesso modo, la Condizioni climatiche
richiesta del committente di realizzare capriate Tegumento
classiche con pendenze molto ridotte rappresenta Uso del sottotetto

COEFFICIENTI PER IL CALCOLO DELLA LUNGHEZZA DELLA FALDA IN FUNZIONE DELLA PENDENZA (RIFERITA AD 1m DI LARGHEZZA BC DI FALDA)

Pendenza % Inclinazione falde Lunghezza falde


5 252 1,001
10 543 1,005
15 832 1,011
20 1119 1,020
22 1225 1,024
25 1402 1,030
30 1642 1,044
35 1917 1,059
38 2048 1,069
40 2148 1,077
42 2247 1,080
45 2413 1,096
48 2538 1,109
50 2634 1,118 Esempio di calcolo della lunghezza della
52 2728 1,127 falda
55 2848 1,141 Pendenza falda 25%
58 3007 1,156 Larghezza falda BC = 5m
60 3057 1,166
65 3301 1,192
70 3459 1,220 Lunghezza falda AC
75 3652 1,249
80
85
3839
4022
1,280
1,312
AC = 1,03 x 5 = 5,15 m
90 4159 1,345

10
Localizzazione geografica Pendenza (%) Prodotto Pendenze (%)
Zone di alta montagna >60% Tegole in laterizio 30% < P < 35%
Zone alpine 50 60% Tegole di cemento 30% < P < 35%
Zone appenniniche 35 45% Tegole metalliche e bituminose P > 30%
Italia centrale 30% Lastre ardesiate P > 35%
Italia meridionale 20 - 25% Lastre di pietra, scandole lignee P > 35%

Inclinazione della copertura in funzione delle condizioni climatiche (tabella a sinistra) e dei materiali (tabella a destra).

2. Forma: S
 emplicit (riduzione dei compluvi)
P ianta ed organizzazione strutturale delledificio
M ateriale del manto di copertura 3. Spinta indotta dalle falde sulle strutture
U so del sottotetto dimposta e principio adottato per eliminarla o
Esistenza di elementi verticali (muro di spina, pilastri) riportarla al terreno.

trave di colmo

puntone

cantonale

capriata

trave di bordo (o banchina)

E
 lementi tetti in legno.

IMPORTANZA DEL SOPRALLUOGO


Definita la forma, fondamentale eseguire un rilievo molto accurato
una volta terminata ledificazione delle parti in muratura. Tale
rilievo viene condotto per verificare la rispondenza con gli elaborati
grafici delle opere in c.a., in base ai quali stata progettata anche la
struttura della copertura. Infatti, le macchine a controllo numerico
(tipo Hundegger), predisposte per ricevere i dati dal software di
progettazione, eseguono tagli e lavorazioni con una precisione
dellordine del mm.
Se in cantiere si dovessero riscontrare differenze di quota, anche di
soli pochi centimetri, tra i pilastri di appoggio delle capriate, allora
gli intagli eseguiti sulle travi potrebbero non essere pi combacianti.
Questo comporta notevoli ritardi sulla posa della struttura per via delle
necessarie attivit di correzione di carpenteria.

11
PROGETTo e durabilit

Spinte sui muri


Un tetto con struttura in legno a falda, rispetto ad lasse dei puntoni determina il loro scorrimento.
un tetto piano, ha indubbi vantaggi sul controllo dei Di conseguenza, i puntoni esercitano unazione
sovraccarichi accidentali (neve) e sullo smaltimento concentrata che deve essere efficacemente
delle acque meteoriche. Tuttavia le falde potrebbero contrastata dalla muratura.
determinare delle spinte sulla muratura su cui Realizzando un cordolo in c.a. di collegamento tetto-
poggiano a causa dellinclinazioni dei puntoni. muratura i carichi vengono distribuiti sulla muratura
Infatti, la componente del carico diretta secondo in modo uniforme portandoli a valori accettabili.
buona norma interporre tra cordolo e puntone un
dormiente in legno di specie durabile (larice, castagno
o quercia) per evitare che il contatto diretto con il c.a.
porti a fenomeni di degrado della struttura portante
conseguenti alla formazione di umidit.
In realt, le spinte sono da associare esclusivamente
alla conformazione dei vincoli di appoggio. Sagomando
opportunamente il puntone, o il dormiente
(eventualmente il cordolo), in modo che la superficie di
contatto puntone-dormiente sia piana e orizzontale, si

Tipologie di appoggio al muro p


M
 eccanismi di collasso fuori piano favoriti da coperture spingenti:
martellamento delle travi di falda; martellamento delle travi d'angolo. trasmettono solo azioni verticali.

Tipologie di appoggio al muro perimetrale A: Il do


mezzo di b
continuo c
dormiente causare d
una barra filettata vite 8x240
M16 ogni metro su fissato
Il dormiente viene rondella mezzo di barre filettate;realizzare
per 8,4x24x2 il
fissata al cordolo contatto direttoin preforo 8 nel corrente
e continuo con il cordolo in cls pu naturalme
causare
in fori 26 degrado per fenomeni di condensa. bene utilizzare specie
B: Appo
e malta cementizia fluida
Tipologie di appoggio
durabili (quercia, castagno, larice).
al trave
della mu
piano,A:lo s
fatta fuori
mezz
altrimenti
cont
dormiente
Appoggio in piano mediante sagomatura qualchecaus d
vite 10x240
della trave. La lavorazioneuna
richiede molta
barra filettata angolare
vite90x90x65x2,5
8x240
su rondella 11x34x3
precisione e deve essere eseguita in metro fissatosu con 4+4 viti
rondella 5x80
8,4x24x2
C: reali
Il do
M16
in preforo 10 ogni
nel corrente
stabilimento. Il vantaggio fissata
quello di
e 8 nel dormiente alavere
cordolo in preforo 8 nel corrente vite deve
natus
lappoggio in piano e quindi reazioni
in fori 26 vincolari
verticali. condizion
B:
e malta cementizia fluida
D: della
Com
moltopiano
alta
metallica
fattap
12
lunghe.altrim
continu
dormiente causar
una barra filettata vite 8x240
M16 ogni metro su rondella 8,4x24x2 realizz
fissata al cordolo in preforo 8 nel corrente natura
in fori 26
B: A
Tipologie di appoggio al muro
e malta cementizia fluida
della tr p
Tipologie di appoggio alpiano, muro
A: Il do
fatta
mezzoA: di fu
I
altrime
mezzo
continuo
dormiente
vite 10x240
qualch
contin
causare d
dormiente angolare 90x90x65x2,5
su rondella
una barra filettata11x34x3 vite 8x240
Il dormiente sagomato in pendenza e la C:
causa Il
in
M16 ogniunapreforo
metro10
barra nel corrente
filettata vite deve
fissato con
su sopportare
rondella
vite 8x240 8,4x24x2
azioni
4+4 viti
orizzontali anche
realizzare
5x80

fissataeM16al cordolo
8 nel dormiente
ogni metro in preforo
in condizioni su
statiche.8 nel 8,4x24x2
rondella corrente vite
realizz
naturalme de
in forifissata
e malta
26 al cordolo
cementizia
in fori 26 fluida
in preforo 8 nel corrente
B: condiz
natura
App
e malta cementizia fluida
D:
dellaB:trav CA
Tipologie di appoggio al piano, muromolto
della lop ta
metalli
fattapiano,
A: fuoriIl do
lunghe
fatta
altrimenti fu
mezzo di
Il dormiente sagomato in pendenza ma il
angolare 90x60x60x2,5qualche
E:
altrime Cd
fissaggio realizzato mediante una
vite 10x240 piastra continuo
di fissaggio ad esempio serondella
la trave molto
dormiente
su 11x34x3
vite 10x240
angolare 90x90x65x2,5
fissato al legno la si
C: qualch
Il dopu
alta. Anche in questo caso lelemento fissatocon con
angolare
4+44+4 viti 5x80 causare d
90x90x65x2,5
viti 5x80
metallico soggetto ad
in
una preforo
barra
azioni
10
su rondella nel
filettata
orizzontali in
corrente
11x34x3 vite 8x240
ed fissato con 4+4 viti 5x80
al cordolo viteminore
C:
deveI
e 8 nel
in dormiente
preforo 10 nel corrente su rondella 8,4x24x2 realizzare
condizioni statiche. M16 ogni metro con una barra M10 F:
vite de A
fissataeal 8 nel dormiente
cordolo in preforo 8 nel corrente condizion
naturalme
in fori 26 D: sagom
condiz
Com
e malta cementizia fluida
B: App
ha
moltoD: ilalta
foC
della trav
cordol
molto
metallica
piano, lo
calces
metall
lunghe.
fatta fuor
E: linterp
lunghe
Com
Ing. Maurizio
altrimenti
SagomaturaFollesa garantire
Strutture di legno: caratter
angolare 90x60x60x2,5
della trave per
fissato
un appoggio
al legno90x60x60x2,5la
natura
E:
si pud C f
vite 10x240 orizzontale. bene eseguire la angolare
lavorazione in qualche
stabilimento per garantire con 4+4
angolare
la posa viti
fissato 5x80
al darte.
a regola legno
90x90x65x2,5 la
minore si mp
su rondella 11x34x3 ed al
fissato cordolo
concon4+44+4 viti 5x80
viti 5x80
C: Il do
in preforo 10 nel corrente
Questo il caso di travi di elevato spessore per curarne
F: minor
Anc
laspetto estetico in modoconcheunaloed barra
al
sporto sia M10
cordolo
pi sottile. vite deve
e 8 nel dormiente con una barra M10 F: A
sagomato
condizion
ha sagom
D: il foro
Com
ha
cordolo; il fo
molto altai
cordo
calcestru
metallica
Ancoraggio diretto della trave al cordolo in calces
linterpos
c.a. realizzato secondo la pendenza della lunghe.
Ing. Maurizio Follesa Strutture di legno: caratteristi
falda. In questo caso si possono avere
linterp
naturalme
E: Com
fenomeni di degrado per condensa a causa Ing. Maurizio Follesaangolare Strutture 90x60x60x2,5 di legno: caratter
natura
del contatto diretto. Meglio interporvi una fissato al legno la si pu
tavola di legno di specie naturalmente con 4+4 viti 5x80
durabile, o delle guaine. ed al cordolo
minore m
con una barra M10 F: Anc
sagomato
ha il foro
cordolo; 13 i
calcestru
PROGETTo e durabilit

Strutture a capriata

Le capriate svolgono un ruolo fondamentale. Consentono di realizzare strutture non


spingenti grazie al loro schema statico (struttura chiusa spingente internamente, ma
non esternamente). I puntoni sono soggetti a compressione e le spinte orizzontali sugli
appoggi sono equilibrate per la presenza di un elemento teso orizzontale (la catena).
La configurazione delle aste ed i particolari costruttivi delle capriate sono influenzati
dal tipo di materiale impiegato, tanto da poter distinguere, in modo assai evidente,
le capriate di tipo tradizionae, in legno massiccio, dalle capriate moderne in legno
lamellare ed acciaio.

Capriate tradizionali
Sono caratterizzate da collegamenti interni ad In base alla luce da coprire la struttura pu
intaglio (a dente semplice, a dente arretrato, a variare negli elementi da cui composta. La
doppio dente) nei quali gli sforzi tra le varie aste forma pi semplice quella a cavalletto con
si trasmettono per contatto diretto. monaco per luci fino a 7 m.
A causa del semplice accostamento delle Il monaco ha la funzione di elemento di
superfici, tali collegamenti non sono in grado di interposizione fra le sommit dei puntoni ed in
resistere all'inversione degli sforzi. Nelle linee tale zona risulta compresso ortogonalmente alla
guida CNR DT 206/2007, infatti, sono considerati fibratura. Non ha funzione strutturale, ma serve
in grado di trasmettere solamente sforzi di ad evitare le lesioni dei puntoni per contatto
compressione ed necessario prevedere dei diretto.
presidi, come ad esempio linserimento di viti o Fra il monaco e la catena presente una fascia
chiodi, per evitare il distacco degli elementi in metallica che offre un appoggio intermedio alla
caso di inversione degli sforzi (ad esempio per catena limitandone linflessione nel tempo per
effetto del vento o del sisma). effetto del proprio peso.

DENTE semplice DENTE arretrato DOPPIO DENTE

Legenda
V reazione vincolare verticale sull'appoggio
H reazione vincolare orizzontale sull'appoggio
Connessioni tradizionali.
N sforzo assiale nel puntone

14
Strutture lignee

Capriata con monaco: da 5 a 7 metri


Capriata con monaco: da 5 a 7 metri

puntone monaco (o ometto) puntone

puntone

catena

Capriata con monaco

monaco

Attraverso le saette (detti anche contraffissi), che soggette a compressione e il monaco risulta teso per
forniscono un appoggio intermedio ai puntoni Strutture equilibrare
lignee le forze trasmesse dalle saette stesse.
riducendo su questi gli sforzi di flessione, possibile Solitamente sono posizionate ad un terzo della
coprire luci maggiori (fino a 10 m). Le saette sono lunghezza dei puntoni rispetto alla sommit.

Capriata con saettoni: da 7 a 10 metri


Capriata con saettoni: da 7 a 10 metri

saetta

Capriata con saettoni

Per luci maggiori (fino a 15 m) si ricorre a capriate puntoni. La catena in questi casi non un elemento
composte e di tipo palladiana con la presenza di unico a causa delle limitate lunghezze delle travi
una controcatena, a met lunghezza dei puntoni, massicce, ma giuntata attraverso un nodo
che irrigidisce la struttura assorbendo gli sforzi dei particolare detto a dardo di Giove.

Capriata
Capriatacomposta: da 12
composta: da 12aa15
15metri
metri Capriata
Capriatapalladiana:
palladiana: da
da 20
20 aa 30
30metri
metri
controcatena

Capriata composta Capriata palladiana

15
500

PROGETTo e durabilit
Figura 4.39: Giunto a doppio dardo di Giove per la trasmissione di sollecitazioni di trazione in una catena di una capriata.
Fra il monaco e la catena presente una fascia metallica che offre un appoggio intermedio alla catena
limitandone linflessione.

Momento flettente
Giunto puntone-catena
Sforzo normale
Figura 4.40: Diagrammi di sollecitazione in una capriata soggetta a carico distribuito simmetrico sui puntoni.

Il giunto pi importante senzaltro quello fra puntone e catena perch soggetto ai maggiori sforzi ed
determinante per il funzionamento
il giunto pidella capriata come
importante struttura
perch chiusa non
soggetto spingente,sforzi
ai maggiori inoltre ed
normalmente
determinante per il funzionamento della capriata come
situato allinterno della muratura chiusa
struttura dove c non
il maggior pericolo didegrado
spingente. spessobiologico.
situato allinterno della muratura dove c il maggior pericolo di degrado biologico
La rottura del giunto pu avvenire anche perch spesso non si ha spazio per realizzare il dente abbastanza lungo
(aspetto a volte trascurato).
da poter soddisfare con largo margine la verifica a taglio.
La rottura
Inoltre la cattiva realizzazione del del giunto
giunto pu avvenire
pu innescare perch
sia in esercizio chespesso non si
sotto lazione ha spazio
sismica per realizzare il dente abbastanza lungo da soddisfare
lo scalzamento
del dente per trazionecon ortogonale alla fibratura;
largo margine tale pericolo
la verifica pu essere scongiurato riducendo la zona di contatto
a taglio.
sub-orizzontale fra puntone e catena limitando leffetto leva.
Leventuale cedimento del dente di contrasto provoca lo scorrimento del
puntone verso lesterno. Il puntone pu trovare contrasto direttamente
nella muratura trasformando la capriata da struttura chiusa non
spingente a struttura spingente.
A A

Figura 1 - La componente orizzontale dello sforzo di compressione del


puntone si trasferisce alla catena per mezzo del dente situato sopra la
superficie A-A; su tale superficie si sviluppano sforzi di taglio.

Figura 4.41: La componente orizzontale dello sforzo di compressione del puntone si trasferisce alla catena per mezzo del
dente situato sopra la superficie A-A, su tale superficie si sviluppano tensioni di taglio.

La cattiva realizzazione del giunto pu, inoltre, comportare lo scalzamento del dente per trazione ortogonale alla
fibratura. Ad esempio, un abbassamento della trave di colmo pu causare la rotazione del puntone intorno al punto di
contatto A con la catena innescando leffetto leva; tale pericolo pu essere scongiurato riducendo la zona di contatto sub-
orizzontale fra puntone e catena limitando leffetto leva. Capitolo 4 Riferimenti normativi e aspetti legati alla progettazione
a b

F
 igura 2 - Riducendo la zona di contatto sub-orizzontale
A
fra puntone e catena e limitando leffetto leva (caso b) si
riduce il pericolo di scalzamento del dente per trazione
ortogonale alla fibratura sotto leffetto del sisma (caso a).

Figura 4.42: Riducendo la zona di contatto sub-orizzontale fra puntone e catena e limitando leffetto leva (caso b) si riduce il
pericolo di scalzamento del dente per trazione ortogonale alla fibratura sotto leffetto dellazione sismica (caso a).

buona norma presidiare il giunto


Leventuale cedimento con diuna
del dente fasciatura
contrasto passivadelregolabile.
provoca lo scorrimento dettail puntone pu
puntone verso lesterno,
trovare contrasto direttamente nella muratura trasformando la capriata da struttura chiusa non spingente a
passiva perch entra
strutturainspingente,
funzione oppuresolo
pu in caso
entrare di scorrimento
in funzione del puntone.
la fasciatura passiva se presente; inPu essere
entrambi i casi, anche se
realizzata con una
nonpiastra adil U,
si raggiunge susicui
crollo, ha losono saldate
scorrimento duecon
del puntone barre filettate.
conseguente La piastra
diminuzione dellangoloavvolge
fra puntoni e
catena e lallentamento delle saette.
inferiormente la catena e viene serrata tramite due dadi per mezzo di una contropiastra
Lallentamento delle saette un campanello di allarme del dissesto in atto, esso provoca laumento dei momenti
sul puntone. flettenti nei puntoni di circa 3 volte e pu portare al crollo della capriata per rottura dei puntoni.

Figura 3 - fasciatura passiva come presidio del nodo puntone-catena.


139
Momento flettente Sforzo normale
Figura 43: Diagrammi di sollecitazione in una capriata soggetta a carico distribuito simmetrico sui puntoni a saette lente.

Lallentamento delle saette un campanello di allarme delSpessodissesto incapriate


il dissesto delle atto;esso
accompagnato dalla diminuzione degli angoli fra puntoni e catena a seguito
dello scorrimento dei puntoni rispetto alla catena, evidenziata dallabbassamento del colmo e dallallentamento
provoca nei puntoni laumento dei momenti flettenti di circa 3 volte e pu portare
delle saette; sempre opportuno ripristinare al la geometria originaria prima di eseguire gli interventi di
consolidamento.
crollo della capriata per rottura dei puntoni stessi.
Secondo le CNR DT/206 i collegamenti tradizionali di carpenteria realizzati attraverso la lavorazione delle
Spesso il dissesto delle capriate accompagnato dalla diminuzione
superfici di contatto,degli
devono angoli
essere considerate generalmente in grado di trasmettere solamente sforzi di
compressione per contatto, e quindi in grado di esplicare solamente la funzione di vincolo monolatero, a meno
fra puntoni e catena, a seguito dello scorrimento dei puntoni rispetto alla catena,
che non siano opportunamente accoppiate ad altre tipologie di unioni.
evidenziata dallabbassamento del colmo e dallallentamento
Per questodelle
motivo,saette.
nei collegamenti tradizionali come ad es. i collegamenti compressi delle capriate occorre
prevedere dei presidi, come ad esempio linserimento di viti o chiodi, in modo che tali elementi rimangano in
Per tale ragione importante limitare linflessione del colmo attraverso le verifiche
posizione anche nel caso di inversione della sollecitazione dovuta allazione sismica.
agli stati limite desercizio. F igura 4 - Fasciatura passiva come
. presidio del nodo puntone-catena.

16
Capriate moderne
Lavvento del legno lamellare incollato ha variamente collegate per mezzo di perni e bulloni
permesso di superare agevolmente i limiti passanti, permette la massima libert espressiva
imposti dal materiale sia in termini di dimensioni nella configurazione del nodo.
che di resistenza riportando la pratica costruttiva I vantaggi non sono solo strutturali rispetto alla
agli originari schemi semplici di puntoni e tirante capriata tradizionale: si pensi alla possibilit
(che pu essere realizzato anche in acciaio). di rialzare il tirante e dunque migliorare la
Nelle capriate moderne i collegamenti sono funzionalit degli spazi sotto la copertura.
realizzati mediante unioni meccaniche (il In definitiva si pu affermare che la moderna
monaco potrebbe essere assente). tecnica delle costruzioni in legno lamellare
Il nodo tra la capriata e la trave principale consente, entro certi limiti, di rendere
pu essere realizzato interrompendo la indipendente la scelta della configurazione
trave principale e utilizzando delle piastre geometrica strutturale dalla modalit di
metalliche ad hoc. La trasmissione degli sforzi realizzazione dei nodi tra le singole aste. Le
assicurata dalla resistenza propria del mezzo tecniche di connessione consentono di riprodurre
di collegamento. Lutilizzo di piastre metalliche capriate classiche in chiave moderna.

17
PROGETTo e durabilit

Il tetto pretagliato e tecniche di connessione

La diffusione del legno lamellare ed il miglioramento delle macchine a controllo


numerico, che hanno consentito la prefabbricazione, hanno favorito anche lo sviluppo
dei moderni sistemi di collegamento.
Cos si distinguono le unioni tradizionali, descritte nei paragrafi precedenti, dalle unioni
meccaniche moderne realizzate mediante linserimento di elementi metallici o lutilizzo
di collanti adesivi.

Le unioni meccaniche moderne possono essere freddo oppure in alluminio) per il collegamento tra
classificate in funzione della tipologia di connettore travi principali e travi secondarie generalmente
usato: disponibili a catalogo e dotati di documentazione
Connettori metallici a gambo cilindrico (chiodi, tecnica del produttore che certifica i valori minimi
bulloni, perni, viti e cambrette) di portata.
Connettori metallici di superficie (caviglie, anelli, Lampia possibilit di scelta del tipo di connessione
piastre dentate) consente di privilegiare la rapidit del montaggio o la
Piastre preformate (lamiere sottili piegate a flessibilit della configurazione della struttura.

Collegamento trave principale (colmo) trave secondaria (puntoni)


Il collegamento della trave secondaria pu avvenire in essere completato con una vite di fissaggio.
appoggio sulla trave principale o in spessore. Le verifiche da condurre sono:
Come detto in merito alle spinte sui muri, nel C
 ompressione dellappoggio
collegamento in appoggio preferibile evitare V
 erifica dellintaglio
sagomature del colmo ed eseguire gli intagli sulla V
 erifica della vite di fissaggio ausiliaria (alle azioni
trave secondaria in modo da realizzare una superficie del sisma e del sollevamento da vento)
di appoggio piana e orizzontale. Il collegamento deve E
 ventuale rinforzo strutturale nella zona dellintaglio

S
 agomatura del puntone per la realizzazione di un appoggio S
 agomatura del colmo (soluzione sconsigliata: perch la struttura
orizzontale. (soluzione consigliata). spingente e la forza deve essere equilibrata dalla vite di connessione).

18
Il collegamento in spessore consente di ridurre trave principale lavora principalmente a trazione, la
laltezza complessiva del tetto ma pone una maggiore vite infissa nella trave secondaria risulta compressa:
attenzione nei calcoli. Nel caso di realizzazione del esse fungono da diagonali tese e compresse, come
collegamento sia a tappa a pareti verticali che a coda nei tralicci, e la verifica da eseguire quella di
di rondine vengono eseguiti degli intagli, solitamente resistenza delle viti (resistenza allo sfilamento del
di 2 o 3 cm, nella trave principale per lalloggiamento gambo filettato). Anche da un punto di vista estetico il
del puntone. La riduzione di sezione del colmo genera risultato qualitativamente elevato poich si tratta di
inevitabilmente una decremento del momento di inerzia un collegamento a scomparsa (la forma ridotta della
(e quindi del modulo di resistenza) che deve essere testa della vite, con intaglio torx, viene completamente
preso in considerazione nelle verifiche strutturali (freccia
e tensione flessionale). La posa deve essere completata
anche in questo caso con viti per evitare il sollevamento.
Le verifiche principali da effettuare sono:
Verifica di compressione allappoggio
Verifica dellintaglio sulla trave secondaria
Verifica della trave principale con sezione ridotta
Verifica per carichi appesi al fine di evitare rotture
per trazione ortogonale (la reazione della trave
secondaria non si trasmette allestradosso del colmo
ma ad una quota inferiore).
Il collegamento in spessore consente una estrema
facilit e rapidit di montaggio, ma molto importante
conoscere il passaggio degli impianti (comignoli,
antenne, canini, etc...).

Collegamento con viti autofilettanti

nascosta allinterno delle travi).


A differenza delle code di rondine, una maggiore
Tasche
flessibilit nel posizionamento delle travi, a scapito
della velocit di posa, pu essere ottenuta con sistemi
di collegamento metallici, quali scarpe e piastre a
scomparsa in acciaio o alluminio.
In questo caso le verifiche da effettuare sono quelle delle
piastre (il produttore fornisce il valore della portata) e
dei connettori cilindrici (chiodo, vite, spinotto, bullone),
sollecitati principalmente a taglio e trazione, usati per il
loro fissaggio.
Piastra a scomparsa Scarpa metallica
Coda di rondine

Un miglior comportamento meccanico, che preserva


la semplicit di posa, pu essere ottenuto ricorrendo al
collegamento con viti autofilettanti, a filetto completo o
a doppio filetto, disposte ad X inclinate a 45. Si evitano
gli svantaggi dovuti alla riduzione di sezione e si ottiene
uno schema statico tipo traliccio. La vite infissa nella

19
PROGETTo e durabilit

Sistemi di giunzione moderni - connettori cilindrici


CONNETTORI A GAMBO CILINDRICO del legno, al fine di evitare che i trucioli metallici
I connettori a gambo cilindrico possono essere a gambo allarghino il foro nel legno.
liscio (1) o ad aderenza migliorata (2 e 3). Sono molto Lo spinotto viene impiegato per trasmettere sforzi di
usati per fissare tavolati, pannelli e piastre metalliche (in taglio. Per giunzioni legno-legno bisogna prevedere
figura alcuni esempi applicativi). dei sistemi che evitino l'apertura del giunto:
rimpiazzare, ad esempio, alcuni spinotti con bulloni o
semplicemente aggiungere (fuori calcolo) 4 bulloni di
chiusura del giunto.

1 2 3

SPINOTTI (O PERNI)
Gli spinotti sono elementi cilindrici, a superficie liscia,
con le estremit rastremate, per facilitare l'inserimento
all'interno del foro predisposto nel legno. Questultimo VITI E BULLONI
deve essere dello stesso diametro del perno! Il perno Le viti si distinguono in viti tradizionali (o tirafondi),
deve essere inserito a forza, subito dopo l'esecuzione innovative e speciali (a doppio filetto).
del foro, per evitare che la naturale variazione Le viti tradizionali possono essere a testa svasata o
dimensionale del legno (per igroscopicit) chiuda il a testa esagonale. Per linfissione necessitano del
foro e causi la perdita dell'allineamento tra i fori della "doppio" preforo: il primo di diametro pari a quello del
piastra e i fori del legno. gambo, il secondo pari al 70% del diametro del gambo.
Le moderne viti autoforanti non necessitano del preforo
intaglio torx per lapplicazione. Anche queste possono essere a testa
filetto sottotesta svasata (con specifiche rondelle) o esagonale.
Nelle viti autoforanti a tutto filetto la testa ridotta per
spinotto
autoforante
permettere la penetrazione all'interno del legno.
corpo Le viti speciali a doppio filetto sono impiegate per usi

spinotti lisci

punta autoforante

Gli spinotti autoforanti non necessitano del preforo.


Forano contemporaneamente acciaio e legno e
possono essere applicati con avvitatori.
Il foro nella piastra deve avere diametro pari a quello
dello spinotto aumentato di un millimetro. Non deve
essere effettuato contemporaneamente alla foratura

20
specifici: possono indurre stati di compressione garantire un adeguato contatto tra gli elementi
tra due elementi da unire o allinterno dello lignei da unire. Se necessario, devono essere
PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE DI LEGNO CON IL D.M. 14 GENNAIO 2008 17 luglio 2008 PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE DI LEGNO CON IL D.M. 14 GENNA

stesso elemento. Ad esempio, sono impiegate


Ing. Albino Angeli (ditta Rotho Blaas s.r.l. )
riserrati quando gli elementi raggiungono
Ing. Albino Angeli (ditta Rotho Blaas s.r.l. )

per evitare la rottura lungo la zona dellintaglio. lequilibrio igroscopico. Le rondelle hanno APPLICAZIONI
APPLICAZIONI
I bulloni vengono impiegati per giunzioni dimensioni superiori rispetto alle rondelle
soggette a sforzi di taglio e/o trazione. Vanno standard: il loro diametro esterno 3 volte
Rinforzo di:
Rinforzo
Ri f di ttravii con FORI PASSANTI
infissi in fori del diametro del bullone stesso quello del bullone, allo scopo di diffondere
Travi RASTREMATE
maggiorato Rinforzo
di 1 mm Travi e INTAGLIATE
devono essere serrati meglio le tensioni nel legno ed evitare rotture
Travi CURVE
immediatamente
Rinforzodopo
a trazionela messa
ortogonale inalla opera
fibra:per
CARICO APPESO per trazione ortogonale alla fibratura.
Travi CENTINATE

travE carico TRAVE


IntagliatA appeso RASTREMATA

Unione mediante bulloni. Esempi di rinforzo strutturale mediante applicazione di viti a tutto filetto per scongiurare la
rottura per trazione ortogonale .

Unioni incollate
Le unioni meccaniche sono le preferite in quanto lungo tale direzione il legno ha ritiri e rigonfiamenti
conferiscono alla struttura le caratteristiche di trascurabili. Una barra inserita trasversalmente
duttilit e dissipazione di energia necessarie per la rispetto alla fibratura contrasterebbe il ritiro ed
resistenza alle azioni sismiche. Tuttavia, in alcuni casi, il rigonfiamento del legno generando pericolose
opportuno realizzare giunti rigidi. A questo scopo si autotensioni di taglio alternate sullincollaggio.
utilizzano le unioni con barre incollate o con piastre Come barre possono essere impiegate i comuni
metalliche incollate. tondini d'acciaio ad aderenza migliorata che
Le unioni incollate trasferiscono gli sforzi dal mostrano una sufficiente adesione con le malte
legno alle barre dunione lungo tutta la lunghezza epossidiche. In alternativa, barre in vetroresina,
dellincollaggio consentendo il raggiungimento sicuramente pi costose.
di elevati valori di rigidezza. Inoltre, presentano
vantaggi nei confronti della corrosione e della
protezione al fuoco (gli elementi metallici sono
allinterno della trave e quindi protetti) ed un miglior
risultato estetico in quanto il giunto non visibile.
Le resine epossidiche sono i collanti pi impiegati.
importante che non siano troppo liquide al fine
di evitare percolazioni che svuotano la zona di
incollaggio e vadano a riempire eventuali fessure del
legno, impedendone i movimenti. A tal fine, bene
caricare le resine con inerti minerali fini (filler) per
raggiungere la giusta consistenza tissotropica.
Per garantire la compatibilit dei materiali, le barre
devono essere incollate parallelamente alla fibratura: Esempio di unione con piastra incollata (trave ginocchio).

21
PROGETTo e durabilit

Resistenza al fuoco delle connessioni metalliche

Il legno un materiale combustibile. Sotto lazione del fuoco subisce un processo di carbonizzazione durante il quale,
sulla superficie esterna, si forma una crosta, mentre internamente rimane sano. La parte ancora non intaccata (detta
sezione efficace) riesce a svolgere la sua funzione strutturale. La carbonizzazione procede dallesterno verso linterno
ad una velocit car nota, molto bassa (circa 0,7mm/min per il lamellare e 0,9 per il massiccio).

Beff = Btrave 2d d = car treq (profondit di carbonizzazione)


Heff = Htrave d treq = tempo in minuti di resistenza (30, 60,..)

Secondo lEurocodice 5, per la valutazione della resistenza al fuoco, scelta la dimensione della trave, la sezione
efficace (che dovr resistere ai carichi di progetto in base agli stati limite) sar quella data dalle dimensioni della trave
decurtata degli spessori d che carbonizzeranno nel tempo richiesto per la resistenza (R30, R60). La profondit di
carbonizzazione si calcola con la semplice formula spazio = velocit x tempo come mostrato in figura.

possibile ricorrere, eventualmente, a trattamenti protettivi (vernici intumescenti) che creano un effetto
schiumogeno e rallentano la combustione innalzando la temperatura di ignizione. Tuttavia, da evitare un uso
esclusivo di tali trattamenti, perch col tempo perdono efficacia e la loro durata massima di 5 anni. Quindi devono
essere rimossi e riapplicati.

Molto spesso sono i collegamenti metallici a rappresentare il vero punto di debolezza della struttura lignea nei
confronti del fuoco. Le parti metalliche costituiscono, infatti, elemento di trasmissione di calore anche allinterno della
massa lignea (nel caso del collegamento) oppure esse presentano, se esposte al fuoco, deformazioni incompatibili con
la statica globale della struttura (elementi di controvento, elementi tesi in genere, ecc.).
Le cosiddette unioni non protette (cio unioni realizzate con elementi metallici esposti in tutto o in parte), possono
essere generalmente considerate soddisfacenti alla classe di resistenza R15 o R20, secondo quanto indicato in tabella.

Classi di resistenza per unioni non protette

Elementi di collegamento Chiodi Viti Bulloni Perni Altri

td (minuti) 15 15 15 20 15

Condizione imposta 2,8 mm 3,5 mm s 45 mm s 45 mm s 45 mm

s spessore dellelemento di collegamento diametro dellelemento di collegamento

22
Oltre tali valori sono necessari requisiti aggiuntivi da considerare attentamente in sede di progetto, in
particolare sullo spessore dellelemento ligneo collegato e sulla distanza del mezzo di connessione dai bordi e
dalle estremit del medesimo elemento. Spessore minimo dellelemento ligneo e distanza minima da bordi ed
estremit devono essere garantiti anche al tempo richiesto di resistenza al fuoco, considerando la riduzione di
sezione dovuta alla carbonizzazione e potendosi scontare il tempo gi garantito nella medesima tabella.
Una pi elevata resistenza al fuoco per un collegamento pu essere ottenuta, in genere, con una adeguata
progettazione del medesimo o mediante protezioni da applicare in opera:

Ad esempio, in caso di collegamenti con chiodi, viti o perni aumentando gli spessori degli elementi lignei e
la distanza dal bordo della quantit afi in funzione della velocit di carbonizzazione .

a fi= 1,5 car (t req- t d)

Mediamente, per avere una resistenza


treq pari a 30 min:

chiodi, viti afi 1 cm

perni afi 1,5 cm

Un altro requisito consiste nel proteggere completamente il collegamento con un copriferro di legno, il
quale dovr avere spessore tale da garantire il tempo minimo di protezione al fuoco richiesto dal progetto,
tenuto conto della resistenza minima gi garantita secondo la tabella (ad esempio tappi in legno incollati,
pannelli in legno, cartongesso o lastre in calcio-silicato).

Esecuzione delle fresature per il posizionamento dei connettori cilindrici (a sinistra) che saranno protetti con l'inserimento di un
tappo in legno (a destra).

23
PROGETTo e durabilit

PRODUZIONE TETTI IN LEGNO E CERTIFICAZIONI


La produzione, la fornitura e limpiego dei prodotti a modifiche da apportare.
base legno per uso strutturale devono avvenire secondo Il materiale tagliato e pronto per lassemblaggio viene
un sistema di qualit che consente di individuare i sottoposto a trattamento con gli impregnanti applicati
singoli componenti dalla fase di classificazione e/o a macchina o a pennello. Una buona pratica prevede
marchiatura fino alla loro messa in opera. lapplicazione di un impregnante trasparente o in
Nel disegno, il progettista deve prescrivere e tonalit molto chiara come protettivo temporaneo.
precisare le lavorazioni da eseguire (tasche, forature, Ad edificio completato, consigliabile una seconda
giunti a coda di rondine, ecc.) in conformit alla mano atta a coprire lo sporco che si viene a depositare
normativa e numerare opportunamente le travi. durante le fasi di montaggio.
Queste saranno etichettate in stabilimento e montate Si ricorda, inoltre, che il materiale in arrivo in cantiere
esattamente secondo le prescrizioni e lordine riportato deve essere accettato dalla Direzione Lavori che ha
nel disegno stesso. il compito di controllare la rispondenza dei materiali
Le lavorazioni possono essere eseguite esclusivamente strutturali con quanto riportato nel progetto. Verifica,
da un Centro di Trasformazione qualificato sotto la dunque, la classe di resistenza dichiarata dal fornitore
responsabilit del Direttore Tecnico di Produzione che, nella documentazione accompagnatoria del materiale
presa visione del progetto, verifica la coerenza delle ed, eventualmente, esegue prove sui materiali stessi.
prescrizioni rispetto alla normativa e alle capacit Nello schema sono riportati tutti gli attori coinvolti
produttive del centro ed eventualmente segnala le nella filiera e le funzioni da essi svolte.

Norme Tecniche
Norme Tecniche per leCostruzioni
per le Costruzioni
D.M. 14/01/2008
D.M. 14/01/2008

PROGETTO
PROGETTO ESECUZIONE LAVORI
ESECUZIONE LAVORI COLLAUDO
COLLAUDO

Produttore
Posa Materiale
SLU Italiano o Estero

SLE Carpentiere
Qualificato
D.L.
Robustezza DTP Controlla
Posa secondo
Istruzioni
Durabilit
Materia Prima
Strutturale
Distributore

Materiale strutturale lavorato


Scelta Materiali Secondo prescrizioni tecniche
Dimensionamento Istruzioni di posa Arrivo CANTIERE Fine Lavori
Misure di Protezione
Misure di Manutenzione
- Documentazione
Verifica raccolta dal D.L.
DTP - Prove di Carico

- Attestato di qualificazione
Verifica - Materiale Strutturale
Fornitura - Marchio del produttore
CENTRO DI - Istruzioni di posa

PROGETTISTA
TRASFORMAZIONE
Qualificato presso DIRETTORE LAVORI COLLAUDATORE
Ministero Infrastrutture

24
Qualificazioni ministeriali trasformazioni.Per il rivenditore non sono
richieste abilitazioni poich non effettua
Una prima distinzione fatta tra centri di alcuna lavorazione.
produzione e centri di trasformazione, e Le forniture effettuate da un commerciante
come per gli altri materiali da costruzione o da un rivenditore devono essere
quali lacciaio necessario avere una accompagnate dai documenti rilasciati dal
qualifica per eseguire determinate attivit. Produttore o dal Centro di Lavorazione in
modo che sia garantita la rintracciabilit
Produttori: sono gli stabilimenti che del prodotto dalla sua prima classificazione
producono di legno massiccio o legno sino alla messa in opera.
lamellare partendo dal troco o da
semilavorati. Devono essere in possesso Carpentiere: esegue lavorazioni e posa
dellAttestato di Qualificazione rilasciato in opera in cantiere di prodotti o elementi
dal Servizio Tecnico Centrale del Ministero. strutturali. La qualificazione non
sostanzialmente il soggetto legalmente necessaria a meno che la sua attivit
responsabile della classificazione secondo preveda trasformazioni di prodotti in
la resistenza del prodotto o dellelemento. elementi tale da renderlo assimilabile ad
un centro di trasformazione.
Centri di trasformazione: sono gli
stabilimenti in cui viene effettuata Si ricorda anche la distinzione tra prodotti
la lavorazione degli elementi base ed elementi: F
provenienti dai produttori per dare loro la
configurazione finale in opera (tagli, intagli, Prodotti in legno per uso strutturale:
forature, applicazione di ferramenta, ecc.) manufatti commercializzati per un impiego
senza modificare le propriet meccaniche generico in ambito strutturale, la cui
dellelemento. In tale frangente il prodotto specifica destinazione o funzione in un
lavorato prende la denominazione di progetto o in una commessa non ancora
elemento ad uso strutturale. definita al momento della vendita. Esempi:
I Centri di trasformazione devono possedere legno massiccio o lamellare venduto senza
lAttestato di Denuncia di Attivit rilasciato sapere se sar impiegato come trave di
dal Servizio Tecnico Centrale, presso cui va solaio o puntone di capriata o per altro uso
depositato il disegno del proprio marchio. strutturale.
Tale marchio deve essere impresso in modo
permanente (anche mediante etichettatura Elementi strutturali in legno: prodotti
etc.) su ogni elemento lavorato. in legno per uso strutturale ai quali, al
momento della vendita, sia stata assegnata
Rivenditore o distributore: un rivenditore una specifica funzione in un progetto o in
che sia solo fornitore e non produttore, una commessa e sia stata eventualmente
il soggetto che effettua la vendita a eseguita una trasformazione. Esempi: travi
fronte della quale il materiale entra in per solaio, pannelli per parete, copertura in
cantiere senza eseguire modifiche e/o legno, ecc..

25
PROGETTo e durabilit

Durabilit del legno

La durabilit lattitudine di un oggetto a preservarsi nel tempo dal degrado e


dallusura, risultando sempre idoneo alla sua funzione. La durabilit di un manufatto
strettamente legata alla natura del materiale che biodegradabile. Questo, per, non
significa che le strutture di legno siano meno durabili di quelle costruite utilizzando altri
materiali. Con gli opportuni accorgimenti possono essere eterne.

Bisogna tener presente che il legno un materiale umidit tra legno e ambiente; vi possono essere
vivo, anche dopo il taglio dalla pianta: interagisce microorganismi come muffe che insidiano le travi,
sempre e costantemente con lambiente in cui si cos come non si pu escludere, a priori, la presenza
trova. Vi , in primo luogo, un continuo scambio di di insetti che si nutrono del legno stesso.

Legno e umidit
Il legno, per la sua anatomia, prima dellabbattimento che tende ad equilibrarsi verso un valore (umidit
caratterizzato da un'umidit interna molto alta, di equilibrio") variabile in funzione delle condizioni
superiore al 30%. ambientali (temperatura e umidit relativa dellaria).
Successivamente al taglio inizia un processo di Lo stesso elemento in legno posto in due ambienti
stagionatura naturale molto lento, che pu durare differenti, per temperatura e umidit, avr due umidit di
diversi anni: il legno perde la sua umidit interna equilibrio diverse (come si pu notare dalla tabella).

Umidit relativa
Umidit relativadell'aria
dell'aria in in
% %
5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100

0 1 3 4 5 6 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 17 19 22 27 33

10 1 3 4 5 5 6 7 8 9 10 10 11 12 14 15 17 19 22 26 32
C
dell'ariaininC

20 1 3 4 5 5 6 7 8 9 9 10 11 12 13 15 16 18 21 25 31
dell'aria

30 1 2 3 4 5 6 7 7 8 9 10 11 12 13 14 16 18 20 24 30
Temperatura

40 1 2 3 4 5 6 6 7 8 9 9 10 11 12 13 15 17 19 23 29
Temperatura

50 1 2 3 4 5 5 6 7 7 8 9 10 10 11 13 14 16 18 22 28

60 1 2 3 3 4 5 5 6 7 7 8 9 10 11 12 14 15 17 21 27

70 1 2 2 3 4 4 5 6 6 7 7 8 9 10 11 13 14 16 20 26

80 1 1 2 3 3 4 4 5 6 6 7 7 8 9 10 12 13 15 19 25

90 1 1 2 2 3 3 4 4 5 6 6 7 8 8 9 11 12 14 18 24

Se la temperatura T = 20 C e lumidit relativa dell'aria UR = 65 %, il legno si equilibra intorno al valore u = 12% (cella di colore azzurro).

26
In conseguenza della perdita di umidit, il legno si
contrae e si fessura per effetto del ritiro igrometrico
(diminuzione delle dimensioni). Poich un materiale
igroscopico, la sua umidit non sar mai costante e
sar sempre soggetto a continui ritiri e rigonfiamenti.
A causa della anisotropia, lentit delle variazioni
trascurabile lungo la direzione delle fibre
(longitudinale), mentre importante nella inevitabilmente fessurer. Si avr una fessura
direzione tangenziale generalmente doppia principale che parte dal midollo (detto anche cuore)
di quella radiali. Questo porta a deformazioni pi eventuali fessure secondarie.
diverse che dipendono dalla forma della trave. Un Solo le sezioni ricavate senza includere il centro del
tronco durante la stagionatura avr un raggio pi tronco (le cosiddette fuori cuore) non formeranno
piccolo e circonferenza minore. Per il fatto che la fessure ma solo distorsioni.
riduzione tangenziale maggiore di quella radiale

Coefficienti medi di dilatazione igrometrica

Conifera Latifoglie
Variazione longitudinale 0,01% 0,01%
Variazione radiale 0,12% 0,2%
Variazione tangenziale 0,24% 0,4%

Le fessure sono fisiologiche: destano preoccupazioni


Esempio
solo nei casi in cui la trave sia affetta da fessure su
Considerando un cubetto di legno di conifera, ad esempio, di
due facce e queste si incontrano dividendo in due la
lato 200mm che passa da U=30% ad U=10%
sezione, oppure quando queste passano lo spigolo
determinando una vera e propria rottura.
Riduzione longitudinale 200x0,01x(30-10)/100 = 0,4 mm

L = 200-0,4 = 199,6 mm

Riduzione Radiale 200x0,12x(30-10)/100 = 4,8 mm

L = 200-4,8 = 195,2mm

Riduzione tangenziale 200x0,24x(30-10)/100 = 9,6 mm

L = 200-4,8 = 190,4 mm

Stuccare le fessure?

La stuccatura delle fessure da ritiro con malte o resine pratica


errata, poich nella stagione umida, il rigonfiamento tende a
chiuderle. I materiali di riempimento possono lavorare come un
cuneo ed ampliare lentit delle fessurazioni.

27
PROGETTo e durabilit

Degrado da funghi
I funghi delle carie (funghi del marcimento) si protettive. Se lappoggio realizzato con scarpette
manifestano quando lumidit di equilibrio nel legno metalliche lasciare almeno 1-2 cm di aria per evitare
maggiore del 20%. Sono funghi deleteri perch il deposito della sporcizia e favorire il deflusso
producono unazione distruttiva. L'attacco si manifesta dellacqua e la ventilazione.
Capitolo 4 - Capitolo
Dettagli costruttivi
4 -Capitolo
Dettagli costruttivi
4 - Dettagli costruttivi
inizialmente con una mutazione del colore che con il Lattacco fungino avanza fintanto che permangono
progredire diventa sempre pi scuro. Il legno perde le le condizioni favorevoli di umidit. Quando il
sue caratteristiche fisico meccaniche e la resistenza valore scende sotto il 20% il fungo cessa solo
diminuisce sin dai primi stadi dellattacco. temporaneamente la sua attivit. Infatti, il danno
Figura 4.5: I fori
Figura
di drenaggio
4.5: I fori
Figura
alla
di drenaggio
4.5:
baseI delle
fori alla
di drenaggio
base dellealla base delle
Le zone a rischio sono i ponti termici: principalmente
scarpe metalliche causato
scarpe
assicurano rimane
metalliche
scarpe emetalliche
se lumidit
la ventilazione
assicurano la ritornalaead
e ilventilazione
assicurano il essere e il
ventilazione
gli appoggi sulla muratura dove la parete fredda
deflusso delle elevata,
deflusso il fungo
acque. delle
deflusso
Devono riprende
acque. delle
essere la sua
Devonoacque.azione.
essere
Devono essere
favorisce la condensazione dellumidit delsufficientemente
legno sulla sufficientemente
ampi
Siada non potersi
lalburnosufficientemente
ampi
siaostruire.
da
il non potersi
durame ampisono
ostruire.
da non potersi ostruire.
soggetti ad attacco
testata se non nelle condizioni di respirare. buona fungino. Esistono specie legnose, quali il castagno e
pratica coibentare la trave con dei pannelli di sughero le querce, il cui durame pi resistente rispetto alle
(perch comprimibile e traspirante) o guaine altre specie legnose.

barra in c.a. per evitare pannello di sughero


lo sfilamento della trave (spessore 2-3 cm)

bagnarsi
ggitravi
a muro
possono
siadelle
perbagnarsi
umidit
travi possono
sia perbagnarsi
umidit sia per umidit
pesso
umidit
del legnoperch
propria
condensa
l'umidit
del legno
in propria
condensa
del legno
in condensa in
dda
gna
il "pompa"
legno
fungendo
si che
bagna
da capta
Norma"pompa"
fungendo
EN350-2chedacapta
"pompa" che della
Classificazione captadurabilit naturale nei confronti dei funghi cariogeni (riferito al durame). Riguarda il
legno massiccio ma si applica anche al lamellare.
eondensa
ata.
a questo
Per ovviare
infenomeno
testata.a questo
Per ovviare
fenomeno
a questo
fenomeno
teriale
te,
il sughero.
ad traspirante,
esempioE sempre
il sughero.
ad esempio E di
Classe sempre
il durabilit
sughero. E sempre Descrizione Esempi
mediante
mplice
lo sfilamento
barra
una di
semplice
mediante
acciaio barra
una semplice
di acciaio
1
barra di acciaio Molto durabile Castagno, robinia
etro
a sufficiente
barra
di 12
di fino
diametro
unaa 18mm
barra
di 12di diametro
fino a 18mm di 12 fino a 18mm
2 Durabile Castagno, rovere
3 Moderatamente durabile Larice, douglasia

NE 4 Poco durabile Larice, abete bianco, abete rosso


5 Non durabile Faggio

conseguente
umidit
marcescenza
e conseguente
marcescenza
del
Nota: marcescenza
Lalburno di del
qualunque dellegnosa da considerarsi NON DURABILE
specie

na.
cqua piovana.
zioni
no-acqua, Relazioni
legno-acqua,
le legno-acqua, le le
midit
ta,
quelle
ciosono
diletesta,
sezioni
quelleciodiletesta,
sezionicio le sezioni I funghi dellazzurramento
perfici
oli di
lo umidit
scambio
laterali (olo
didiscambio
umidit (o di diumidit (o di
fessure
tuttavia
resenzada ladipresenza
ritiro
fessure o da
Alcuni di ritiro
fessure
funghi, o da
detti ritiro o causano alterazioni cromatiche del legno, sia superficiali che profonde. Tra
cromogeni,
mbio.
ocit
di particolarmente
di
quindi
scambio. questi, i pi
particolarmente diffusi sono
quindi particolarmente quelli comunemente noti con il nome di funghi dellazzurramento che conferiscono al
legno una colorazione che varia dal grigio chiaro al blu nerastro. Questi funghi non modificano le caratteristiche
cqua
ni
condi le
liquida
testa.
sezioni con diletesta.
sezioni di testa.
meccaniche del legno, ma provocano esclusivamente alterazioni di carattere estetico che determinano un
deprezzamento della trave.

28
Degrado da insetti
Gli insetti che attaccano il legno sono vari: il pi DURAME
(ricco di estrattivi che danno
pericoloso il cosiddetto capricorno della casa. la colorazione scura)
Gli insetti depongono le uova nelle piccole cavit
del legno. Quando si schiudono, le larve penetrano
NOTA
nella massa legnosa mangiandola e scavando delle
Quando il
gallerie. Lattacco delle larve pu durare anche durame povero
alcuni anni prima che esse si trasformano in insetti di estrattivi la
colorazione
che forano la superficie esterna e abbandonano rimane chiara e
il legno lasciando visibile il cosiddetto foro di si dice durame
non differenziato
sfarfallamento.
(ad esempio
Il rischio di attacco subordinato alla possibilit nellabete).
dellinsetto adulto di deporre le uova nelle fessure
o nelle cavit: i trattamenti superficiali (impregnanti, ALBURNO (ricco di
sostanze nutritive)
vernici, sostanze preservanti) riducono il rischio di
deposizione delle uova, ma non lo eliminano.
Generalmente gli insetti mangiano la parte esterna,
ossia lalburno, ricco di sostanze nutritive (zuccheri
ed amidi), mentre il durame se differenziato come
nel castagno e nella quercia pi resistente perch
ricco di sostanze estrattive (tannini) a loro sgradevoli.
Le specie legnose a durame non differenziato, come Trave degradata
da insetti (sono
labete che ha il durame povero di estrattivi, sono visibili i fori di
attaccabili tanto nellalburno quanto nel durame. sfarfallamento).

Durabilit naturale delle specie legnose in riferimento allalburno e al durame

Specie legnosa Forma di degrado Livello di durabilit


Alburno Tutte le specie in generale Funghi / insetti Poco durabile
Alburno sottile (< 1cm) Es. Castagno Insetti Durabile (dopo la squadratura
praticamente perdono lalburno)
Alburno spesso Pino, Larice, querce Insetti Poco durabile
Durame Querce, robinia, castagno, larice Funghi / insetti Durabile
Durame Douglasia, pino silvestre Funghi / insetti Moderatamente durabile
Durame Abete (bianco e rosso), pioppo Funghi / insetti Poco durabile

Il legno lamellare pi resistente allattacco degli insetti

Il legno lamellare ha un numero di fessure nettamente inferiore rispetto al legno massiccio. Pertanto, linsetto
ha maggiore difficolt a deporre le uova. Nel caso in cui ne avesse la possibilit, la larva non riiuscirebbe a
superare lo strato di colla e rimarrebbe allinterno della singola tavola. Per questi motivi, lattacco da insetti nel
lamellare piuttosto limitato.

29
PROGETTo e durabilit

Trattamenti preservanti
Qualora si voglia usare una specie legnosa la cui impregnazione a macchina.
durabilit naturale non sia sufficiente, bisogna I trattamenti superficiali possono essere efficaci
ricorrere ad un trattamento preservante per conferire contro gli insetti; al contrario, nel caso dei funghi da
una "durabilit indotta in conformit alle norme EN carie, hanno il solo effetto di ritardare l'attacco ma
351-1 e EN 599-1. non rendono il legno immune dal degrado.
Il legno un materiale impermeabile (es. le scandole Lunico rimedio possibile eliminare la causa
di legno in copertura), si bagna ma non si lascia dellumidit, valutando la necessit di un eventuale
attraversare dal liquido. Questo il grosso limite dei consolidamento.
trattamenti preservanti. I trattamenti profondi, efficaci sia contro i funghi che
Nel caso di specie legnose difficilmente permeabili al gli insetti, si eseguono con autoclave per immersione,
preservante, come labete, si ricorre ad un trattamento mediante cicli di vuoto e pressione, al termine dei
superficiale a pennello. quali si ottiene un materiale impregnato anche in
Per essenze impregnabili, come il pino, il trattamento profondit (pali delle linee aeree o per elementi da
pu essere eseguito in stabilimento mediante arredo giardino).

Impregnatrice e levigatrice a macchina.

La norma EN 351-1 utilizzati a scopo preventivo, determinate


Durabilit del legno e dei prodotti a base di mediante prove biologiche Specifiche secondo
legno - Legno massiccio trattato con i preservanti le classi di rischio fornisce le indicazioni di
- Classificazione di penetrazione e ritenzione prestazione dei preservanti (non tutti i preservanti
del preservante riporta la classificazione di sono adatti allo scopo!).
penetrazione e ritenzione del preservante delle Se il trattamento superficiale viene fatto sul
specie legnose. legno fresco, le fessure che si formeranno
La norma EN 599-1 non saranno protette e quindi sar necessario
Durabilit del legno e dei prodotti a base di ripetere il trattamento in corrispondenza delle
legno - Prestazioni dei preservanti del legno, fessure.

30
Scelta della specie in funzione della classe duso
Nella seguente tabella si vuole dare una descrizione di massima della durabilit delle
essenze lignee maggiormente impiegate nelledilizia in funzione della classe dutilizzo.

Classe dutilizzo
Specie legnose
(secondo EN355)

1 Al coperto asciutto Tutte le specie legnose, durame e alburno, non necessitano di trattamenti preservanti.

2 Al coperto con rischio Durame di Castagno, Cipresso, Quercia cerro e Quercia rovere non
inumidimento necessitano di trattamento preservante.
Alburno e durame di Abete bianco, Abete rosso, Larice, Pino silvestre,
Pino nero, Douglasia, Pioppo, nonch alburno di tutte le specie legnose
potrebbero necessitare di trattamento preservante se in ambienti
frequentemente umidi.

Durame di Castagno, Cipresso e Quercia rovere non necessitano di


3 Esposto alle intemperie trattamento preservante.
Durame di Larice, Pino silvestre, Douglasia e Quercia cerro potrebbero
necessitare di trattamento preservante se in climi umidi e piovosi e/o se
non protetti contro i ristagni di umidit e se non assicurato il rapido
deflusso delle acque.
Alburno e durame di Abete bianco, Abete rosso, Pino nero, Pioppo, nonch
alburno di tutte le specie legnose necessitano di trattamento preservante
se non protetti contro i ristagni di umidit e se non assicurato il rapido
deflusso delle acque.

4 A contatto con terreno o Durame di Castagno, Cipresso e Quercia rovere potrebbero necessitare di
acqua dolce trattamento preservante se non protetti contro i ristagni di umidit e se non
assicurato il rapido deflusso delle acque.
Durame di Larice, Pino silvestre, Douglasia e Quercia cerro dovrebbero
essere sottoposti a trattamento preservante ad eccezione di quegli elementi
in cui pu essere tollerato il degrado.
Alburno e durame di Abete bianco, Abete rosso, Pino nero, Pioppo, nonch
alburno di tutte le specie legnose necessitano di trattamento preservante.

5 In acqua di mare Durame di Larice, Pino silvestre, Douglasia, Castagno, Cipresso, Quercia
cerro e Quercia rovere dovrebbero essere sottoposti a trattamento
preservante ad eccezione di quegli elementi in cui pu essere tollerato il
degrado.
Alburno e durame di Abete bianco, Abete rosso, Pino nero e Pioppo, nonch
alburno di tutte le specie legnose necessitano di trattamento preservante.

31
PROGETTo e durabilit

Legno lamellare
Le norme tecniche per le costruzioni NTC2008 stabiliscono al paragrafo 11.7 i criteri
di identificazione e qualificazione dei prodotti a base legno. Tutti i prodotti impiegati in
edilizia devono essere coperti da marcatura CE. In particolare:

Prodotto Obbligo marcatura CE dal Norma europea armonizzata


Legno massiccio 1 gennaio 2012 EN 14081

Legno lamellare 1 dicembre 2011 EN 14080

Il legno lamellare viene ottenuto incollando, per motivi di trasporto su strada, ma non esistono
parallelamente alla fibratura, lamelle di spessore veri e propri limiti dimensionali n di lunghezza n
dai 20 ai 33mm dopo un processo di essiccazione di altezza. Inoltre si possono produrre travi curve
che porta lumidit delle lamelle in un intervallo (durante lincollaggio le lamelle possono essere
compreso tra il 10% e il 15%. curvate con raggio minimo pari a 200 volte lo
Le lamelle vengono selezionate attraverso un spessore).
controllo a macchina con taglio ed asportazione Lintroduzione del lamellare in edilizia ha consentito di
delle sezioni contenti i difetti tipici del legno superare tutte le limitazioni tipiche del legno massello:
massiccio (nodi, imbarcamenti, inclinazione delle I difetti tipici del massello
fibre, cipollature, fessure ecc..). I vari spezzoni sono I l rischio di fessurazione da stagionatura in opera
incollati con giunti a dita ottenendo una tavola. perch gi posato
Lincollaggio delle tavole sovrapposte tale per cui I l rischio di attacco da insetti
i giunti delle lamelle siano in posizione sfalsata per L  a lunghezza limitata.
non creare una zona di debolezza lungo il giunto Il lamellare facilmente lavorabile: pu essere
stesso. Lultima operazione, in ordine di tempo, agevolmente forato, piallato e fresato anche in cantiere.
consiste nellapplicazione di prodotti impregnanti e di Le caratteristiche del prodotto finito sono influenzate
un pigmento che conferisca alle travi il colore voluto. dal materiale base. Le specie pi utilizzate sono quelle
Le travi lamellari sono prodotte in lunghezze di 18mt di conifere:

Particolare giunto a pettine. Legno lamellare incollato.

32
A
 bete rosso: largamente disponibile e facile da particolarmente piacevole
lavorare P ino silvestre: ampiamente disponibile, ma poco
A
 bete bianco: meno pregiato di quello rosso, usato in edilizia.
presenta un accrescimento irregolare con Un problema che affligge il lamellare la
conseguente riduzione delle caratteristiche delaminazione. causata dallalternanza di umido
meccaniche e secco e gradienti di umidit che provocano ritiri e
L
 arice: buone caratteristiche meccaniche e di rigonfiamenti non uniformi nella sezione. Per le travi
durevolezza, ampiamente utilizzato per le strutture poste allesterno sempre opportuno proteggerle
esposte agli agenti atmosferici e di aspetto dalla pioggia in estradosso.

Qualit industriale e qualit a vista

Il legno lamellare commercialmente pu essere fornito con due diverse qualit estetiche di superficie:
Q  ualit a vista: per un impiego a vista, per esempio in abitazioni, in asili, scuole, impianti sportivi
Q  ualit industriale: per limpiego non a vista, per esempio in capannoni industriali, impianti di compostaggio,
stalle o per travi di solai e di tetti rivestite
Ciascun produttore fornisce le proprie indicazioni in tal senso, in quanto si tratta di qualit che riguarda
esclusivamente laspetto estetico (bluettatura, fessurazioni, qualit della piallatura) ma non le caratteristiche
meccaniche.

33
PROGETTo e durabilit

Designazione delle travi lamellari


Le travi lamellari sono indicate con la sigla GL (stessa classe di resistenza delle lamelle, ad
seguito da un numero e una lettera. Dal punto di esempio C30) e della stessa specie legnosa (o
vista della resistenza meccanica la norma UNI EN combinazione di specie legnose);
1194 distingue tra: S
 ezioni combinate, identificate dalla lettera
Sezioni omogenee, identificate dalla lettera c (ad esempio GL 28c): le lamelle esterne
h (ad esempio GL 28h): sono costituite da appartengono a classi di resistenza superiori di
lamelle della stessa categoria di classificazione quelle interne.

C30 la designazione della classe di resistenza


secondo la UNI EN 338 del legno massiccio
C= conifera
30 = valore della resistenza a flessione in
N/mm2 della lamella
GL = legno lamellare
h = omogeneo
c = composto

Classe di resistenza del legno lamellare incollato GL 24 GL 28 GL 32


Legno lamellare incollato omogeneo (h) c24 c30 c40
Legno lamellare incollato combinato: lamelle interne/esterne (c) c24/c18 c30/c24 c40/c30

Esempi di composizione di travi lamellari in funzione delle classi di resistenza delle lamellle in conformit alla EN 338.

lavorazioni e sagomatura del lamellare

MAI no se attenzione all'altezza utile


combinato

Tagli sul lamellare. Considerazione sulla resistenza.

34
Analisi termoigrometrica
delle strutture

KliMat il nuovo software di BigMat per la verifica


termoigrometrica delle strutture opache, anche contro-
terra.

Crea la stratigrafia scegliendo il materiale dal ricco


database dei fornitori BigMat di cui puoi leggere le
descrizioni ed allegare le schede tecniche nella relazione
tecnica generata da KliMat.
Oppure crea la tua libreria personalizzata.

Verifica le prestazioni invernali, trasmittanza U, ma


anche quelle estive con la valutazione dello sfasamento
termico e attenuazione e con il calcolo della trasmittanza
periodica Yie.

Con i diagrammi di Glaser, mese per mese, analizza il


rischio di formazione di condensa.

35
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

La copertura la parte delledificio attraverso cui si hanno le


maggiori dispersioni di calore. Un tetto eseguito a regola darte
deve offrire protezione non solo dal freddo in inverno, ma anche dal
caldo in estate. Deve assicurare un adeguato livello di isolamento
acustico, consentire la diffusione dellumidit, evitare la formazione
di condensa e durare nel tempo.

Requisiti della copertura


Aria rinnovata
20% Tetto
30%

Radiazione Pioggia
solare Sbalzi
termici Parete Le zone di
25% dispersione Vetri
13%
del calore
EXT INT EXT INT
Suolo
Vento 7%
Umidit Spifferi Ponti termici
Rumore 5%

I tetti sono esposti a diverse sollecitazioni, sia esterne perline), fissato sullorditura portante, con il vantaggio,
(vento, rumore, intemperie, radiazione solare) sia interne rispetto al precedente metodo, di annullare i ponti
(umidit, spifferi daria, sbalzi di temperatura), che termici delle travi.
influiscono sul comfort abitativo generale. Soprattutto
per le costruzioni poco massive, come le strutture in Gli isolanti, morbidi, come lana di roccia o lana
legno, variazioni significative di temperatura e pressione minerale, necessitano per la posa sopra lorditura,
di vapore, tra la parte interna ed esterna delledificio, di listelli di contenimento che costituiscono un
possono comportare flussi daria e dumidit che devono ponte termico. Per ridurre al minimo leffetto
essere adeguatamente controllati. del ponte, bene sovrapporre un secondo
Una corretta progettazione del sistema tetto deve strato ruotato di 90 rispetto al sottostante. In
considerare i suddetti fattori, nonch luso specifico a questo modo il ponte termico si riduce alla sola
cui gli spazi sottostanti la copertura saranno adibiti. intersezione dei listelli.
Da un punto di vista termico, esistono due modi di
concepire la coibentazione del tetto: I tetti isolati, adibiti a scopo abitativo, possono essere
Isolamento termico tra le orditure portanti: soluzione suddivisi in due tipologie secondo la presenza o meno di
generalmente adottata nei casi di interventi di un'intercapedine di ventilazione (UNI 9460:2008):
risanamento, che offre il vantaggio di un uso razionale Tetto caldo (isolato non ventilato), che prevede solo
degli spazi; tuttavia i puntoni rappresentano dei ponti una microventilazione sottotegola (obbligatoria per
termici; lo smaltimento di eventuali infiltrazioni dacqua
Isolamento termico sopra le orditure: soluzione attraverso il manto);
adottata per le nuove costruzioni, che prevede la Tetto freddo (isolato ventilato), che prevede, invece,
posa dellisolante su un tavolato ligneo (uno strato di una vera e propria camera di ventilazione.

36
37
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

Trattandosi di strutture leggere, particolare attenzione temperatura superficiale interna rispetto a quella
deve essere posta nei confronti dellisolamento termico esterna. Avere "fa" pari a 0,2 significa che, qualora
estivo, inteso come protezione dal caldo (in estate la la temperatura della superficie esterna vari di 40C
copertura pu superare i 70C). Per il contenimento rispetto al valore medio giornaliero, la temperatura
dei consumi energetici invernali gli isolanti hanno della superficie interna della struttura muter, rispetto
caratteristiche in grado di soddisfare a pieno i limiti al suo valore medio, solo di 40x0,2=8C.
di trasmittanza imposti dal Dlg 311/2006. Negli ultimi
anni, i consumi energetici per il raffrescamento hanno Lobiettivo realizzare una copertura che abbia un
superato quelli per il riscaldamento (segno evidente che basso valore di fa per far s che la temperatura
le strutture peccano in qualcosa!). superficiale interna della struttura rimanga
pressoch costante.
Limiti di trasmittanza U
A livello normativo, il parametro che tiene conto del
Zone climatiche U (W/m2K) limite 2010 comportamento estivo delle strutture la trasmittanza
A-B-C 0,38 termica periodica Yie, dato dal prodotto della
D 0,32 trasmittanza U per il coefficiente di attenuazione fa.
E 0,30
F 0,29
Limiti di trasmittanza periodica Yie
Valori limite della trasmittanza U per le coperture espressa in W/ Yie [W/m2K] - DPR 59/2009
m2K in vigore dal gennaio 2010 (DLG 311/2006). Per avere consumi
energetici bassi consigliabile raggiungere una U pari a 0,19 W/m2K. Yie Oppure massa superficiale
minima (esclusi intonaci)
Strutture orizzontali 0,2 -
Per evitare problemi di surriscaldamento degli Strutture verticali 0,12 Ms > 230 kg/m2
ambienti sottostanti, il pacchetto tetto deve possedere Limiti validi solo in caso di irradianza maggiore di 290W/m2.
Valore consigliato: Yie < 0,1 (per tetti e pareti).
una buona inerzia termica, ossia deve essere capace
di opporsi al passaggio del flusso di calore, deve
assorbirne solo una quota, senza rilasciarla in maniera Osservando il DPR 59/09, si notano delle incongruenze:
immediata (effetto di sfasamento, ovvero l'intervallo di L a verifica estiva non obbligatoria per tutte le
tempo impiegato dallonda termica per attraversare localit, ma solo per quelle con irradianza maggiore di
la struttura), e deve contribuire al contenimento 290W/mq;
delle oscillazioni della temperatura interna (effetto di I limiti imposti per la copertura, nonostante sia
smorzamento, o attenuazione, dellonda termica). lelemento pi disperdente, sono meno restrittivi
Uno sfasamento di 4 ore significa che londa termica rispetto alle pareti.
arriva nel sottotetto dopo 4 ore di radiazione solare (se il Per quanto detto sopra, oltre alla Yie, opportuno
picco di temperatura sulla superficie esterna si registra prendere in considerazione le indicazioni date dalla
alle 14, viceversa, sulla superficie interna si avr alle 18). linea guida del DM 26/06/2009 che fornisce classi
di prestazione, in base ai valori di sfasamento ed
Lobiettivo avere uno sfasamento di almeno 8 attenuazione, tali da garantire adeguati livelli di comfort.
10 ore in modo che il calore, successivamente
assorbito, possa essere smaltito nelle ore serali, Sfasamento (ore) Attenuazione Prestazione
pi fresche, grazie alla ventilazione naturale. > 12 ore fa < 0,15 Ottima
10 < < 12 0,15 < fa < 0,3 Buona
Il coefficiente di attenuazione, indicato con il simbolo 8 < < 10 0,3 < fa < 0,4 Sufficiente
fa, un valore adimensionale, espresso con un
6<<8 0,4 < fa < 0,6 Mediocre
numero compreso tra 0 ed 1, che indica la percentuale
> 6 ore fa > 0,6 Cattiva
di intensit dellonda termica che attraversa la struttura
dallesterno allinterno. Descrive landamento della Linee guida DM 26/06/2009.

38
Caratteristiche dellisolante

Gli isolanti termici sono principalmente caratterizzati dalla conducibilit termica che
esprime lattitudine di un materiale a condurre calore. Un isolante sar tanto migliore
quanto pi bassa la sua , oppure quanto maggiore il suo spessore.

Basare la scelta dellisolante sulla corretto


per valutare la prestazione termica invernale (la
trasmittanza U). La stessa cosa non si pu dire per le
prestazioni estive.
Si prendano in esame dei pacchetti tetto, realizzati
con isolanti di differente , posti sopra lorditura.

S U Yie sfasamento Attenuazione


[cm] [W/mqK] [W/mqK]

14 0,203 0,173 3h 37min 0,853

20 0,146 0,12 4h 29min 0,828

42 0,075 0,042 8h 28min 0,562

S U Yie sfasamento Attenuazione EPS = 0,031 W/mK; = 19,5 kg/m3 ; cp = 1350 J/kgK.
[cm] [W/mqK] [W/mqK]
14 cm si riescono a soddisfare tanto i limiti invernali
14 0,22 0,18 3h 31min 0,852
(con prestazione leggermente inferiore) quanto quelli
20 0,16 0,13 4h 18min 0,833 estivi garantendo uno sfasamento di oltre 9 ore. Con
20cm si raggiunge una classe prestazionale estiva
42 0,08 0,05 7h 59min 0,599 ottima.

Isolamento con EPS = 0,035 W/mK; = 19,5 kg/m3.

Considerando uno spessore di 14 cm di polistirene,


EPS di pari a 0,035 W/mK, pur rispettando i limiti
normativi estivi si ha solamente uno sfasamento
di 3 ore e mezzo. Aumentando lo spessore, la
trasmittanza U migliora, ma non vi sono benefici
in termini di inerzia termica. Per avere 8 ore di
sfasamento sarebbero necessari almeno 40cm di
S U Yie sfasamento Attenuazione
spessore. [cm] [W/mqK] [W/mqK]
Utilizzando un altro isolante, della stessa natura
(sintetica), ma con conducibilit minore ( pari a 14 0,244 0,11 9h 13min 0,452
0,031 W/mK), il comportamento estivo non migliora.
20 0,176 0,042 12h 57min 0,237
Impiegando isolanti naturali, quali la fibra di legno,
si osserva che, sebbene sia peggiore, gi con soli Fibra legno = 0,038W/mK; = 130 kg/m3 ; cp = 2150 J/kgK.

39
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

Perch queste differenze? isolanti (ridotti valori di conducibilit termica) e buona


Gli isolanti sintetici sono a bassa densit perch capacit di accumulare calore (elevati valori di calore
formati da celle daria in quiete che conferiscono bassi specifico e di densit).
valori di . Tuttavia non contribuiscono positivamente Gli isolanti naturali (fibra di legno, cellulosa, sughero,
allinerzia termica perch si scaldano facilmente. ecc..) godono di queste caratteristiche risultando idonei
I materiali che partecipano allinerzia sono quelli sia per il comfort estivo, sia invernale, con spessori
contraddistinti da elevata capacit termica (C) contenuti.
quantit di calore che bisogna fornire al materiale per Riassumendo, nella stratigrafia del pacchetto tetto
aumentargli la temperatura di 1C ovvero da elevata oltre alla e allo spessore opportuno:
massa M (quindi densit [kg/m3]) e calore specifico a Considerare la densit dellisolante (pi alta ,
pressione costante cp [J/kgK]. meglio )
Nella fisica tecnica, per confrontare materiali con C onsiderare il calore specifico (pi alto , meglio )
caratteristiche differenti e valutare lidoneit a svolgere P osizionare lisolante sopra lorditura (altrimenti
funzioni di sfasamento, si introduce la diffusivit costituirebbe ponte termico)
termica [m2/s] che rappresenta la velocit alla quale P rivilegiare soluzioni con intercapedine ventilata che
il calore si diffonde dalla superficie esterna verso diminuisce la temperatura dellisolante e favorisce la
quella interna del materiale e mette in relazione la sua asciugatura in caso di limitata condensazione
con la capacit termica. C onsiderare la resistenza a compressione per una
! !! posa continua
! = In alternativa, linerzia termica pu essere migliorata
! !! !
incrementando lo spessore del tavolato. Oppure
Minore il valore di diffusivit, pi lentamente il calore sostituendo il tavolato con pianelle, mezzane, o altri
raggiunge la faccia opposta e quindi migliore il prodotti in laterizio, eventualmente abbinati ad
comportamento. Il materiale infatti ha buone capacit una caldana gettati in opera. Questa tecnica, che

Calore Conducibilit Diffusivit Resistenza alla


Densit
Isolante [kg/m3] specifico
cp[J/kgK]
termica
[W/mK]
termica
(m2/s)
diffusione di
vapore
Fibra di legno 150 2080 0,04 1,28205E-07 10

Pannelli in lana di legno con 300 2080 0,085 1,36218E-07 10-20


leganti inorganici

Sughero espanso 110 1560 0,04 2,331E-07 10


Fibra di legno 80 2080 0,04 2,40385E-07 10
Lana di roccia ad alta densit 100 1030 0,035 3,39806E-07 1
Lana di vetro 80 1030 0,035 4,24757E-07 12
Perlite espansa in granuli 150 900 0,066 4,88889E-07 1
Poliuretano espanso rigido 35 1260 0,028 6,34921E-07 30-70
Cellulosa 30 2088 0,04 6,3857E-07 1
Lana di pecora in materassino 30 1700 0,04 7,84314E-07 1-3
Polistirene estruso 35 1260 0,035 7,93651E-07 80-200
Lino 30 1600 0,04 8,33333E-07 1
Lana di roccia a bassa densit 30 1030 0,035 1,13269E-06 1
Polistirene espanso con grafite 20 1260 0,031 1,23016E-06 30-70
Polistirene espanso sinterizzato 15 1260 0,036 1,90476E-06 40

V
 alori diffusivit termica dei materiali isolanti.

40
porta benefici anche dal punto di vista acustico, possibile, ancora, combinare diverse tipologie di
molto utilizzata nel Centro Italia, in caso di isolanti: soluzione spesso adottata per ridurre i costi
ristrutturazioni, per riproporre strutture che (strato pi interno in EPS e strato superiore in fibra
si rifanno alla tradizione. Tuttavia di difficile di legno in spessori secondo le prestazioni che si
realizzazione nellattacco tetto-parete e pone vogliono ottenere). In questo caso bene eseguire la
maggiore attenzione nel controllo dellumidit. verifica igrometrica della stratigrafia.

S U Yie sfasamento Attenuazione


S U Yie sfasamento Attenuazione [cm] [W/mqK] [W/mqK]
[cm] [W/mqK] [W/mqK]
14 0,22 0,13 7h 13min 0,58
14 0,227 0,1 6h 38min 0,429
Fibra legno ( = 0,038) EPS ( = 0,031);
E
 PS ( = 0,035) + caldana in c.a. e tavelle in laterizio. Spessore complessivo costituito da 8 cm di EPS e 6 cm di fibra di legno.

Lambda di progetto (UNI EN ISO 10456)

Nel calcolo della trasmittanza, il progettista ha a disposizione il valore della conducibilit dichiarata d" dal produttore,
misurata alla temperatura media di riferimento di 10 C su campioni stagionati in ambiente con temperatura di 23
C e umidit relativa del 50%. Queste condizioni di prova sono individuate dalle norme armonizzate europee come
rappresentative delle condizioni di esercizio pi comuni per i materiali isolanti impiegati in edilizia. Tuttavia, qualora
il progettista preveda che le condizioni di esercizio dellisolante si discostino in modo significativo dalle condizioni di
laboratorio, Il valore d deve essere trasformato in valore di conduttivit di progetto d in accordo con la norma di
riferimento UNI EN ISO 10456.
Gli isolanti, infatti, sono molto condizionati dalla temperatura di esercizio. La loro performance peggiora allaumentare
della temperatura alla quale operano nella struttura.

0,085 In conclusione, un isolante, a seconda delle condizioni di esercizio, pu


avere pi di una conduttivit di progetto d
lana di legno D 0,065 W/mK
0,075

0,065 d = D F T Fm Fa
0,055
Ft = fattore di conversione della temperatura
0,045
EPS D 0,035 W/mK Fm = fattore di conversione dellumidit
0,035 Fa = fattore di conversione dellinvecchiamento
0,025 Per i valori dei coefficienti si rimanda alla norma UNI EN 10456
Poliuretano D 0,024 W/mK
0,015 Figura 2 - Conducibilit termica in funzione della temperatura di
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
esercizio in accordo alla UNI EN 10456.

41
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

Posa continua o discontinua dellisolante


termico? la resistenza meccanica
La posa in continuo dellisolante, sia nel caso di tetti si schiaccia prevalentemente lungo la superficie di
freddi che caldi, ha lindubbio vantaggio di eliminare i contatto con il listello.
ponti termici ed acustici. Per essere idoneo, lisolante In altre parole lisolante deve essere in grado di
deve possedere sufficiente resistenza a compressione sopportare un carico concentrato sulla striscia larga
(sia ai carichi distribuiti che concentrati) al fine di quanto il listello.
sopportare il carico trasmesso dalla copertura e non
subire elevate deformazioni che porterebbero nel I parametri da prendere in considerazione sono 2:
tempo ad una riduzione di spessore e, quindi, ad un Resistenza a compressione al 10% di deformazione:
peggioramento della prestazione termica. fornisce il valore della resistenza a compressione [in
Con la posa discontinua, a doppio strato, il peso della kPa], con carico distribuito, quando lo spessore si
copertura viene trasmesso allorditura portante tramite riduce del10% (prova eseguita in conformit alla UNI
i moraletti di contenimento dellisolante. EN 826)
Nel caso di posa continua, il peso viene scaricato, Resistenza al carico puntuale [unit di misura in N]
tramite i listelli di ventilazione, sullisolante (point load, in riferimento alla norma UNI EN 12430).
(schiacciandolo). Da non trascurare che, durante la In alcuni casi si ricorre ad un doppio strato di
posa, lisolante soggetto al pedonamento degli operai isolamento termico con lo strato pi esterno, di
che costituisce un carico concentrato. almeno 2cm di spessore, a densit maggiore di quello
La resistenza legata alla densit del materiale e alla sottostante. Il pannello superficiale pi denso (e quindi
natura dellisolante. In generale maggiore la densit rigido) trasferir il carico in maniera uniforme su
maggiore la resistenza. Al contrario la porosit tutta la superficie del pannello meno denso che, di
riduce la resistenza a compressione. conseguenza, risulter soggetto a carico distribuito e
Se il pannello non sufficientemente rigido, il quindi meno sollecitato. In questo modo possibile la
parametro che descrive meglio il suo comportamento posa in continuo. In pi la doppia densit migliora il
la resistenza al carico puntuale. Infatti, lisolante comportamento acustico del sistema.

deformazioni isolante ad alta


dell'isolante densit

area di distribuzione isolante a


del carico della bassa densit
copertura

Per tetti a falde sono consigliati valori di resistenza Dimensionando opportunamente la larghezza
a compressione al 10% di deformazione maggiori di e il passo dei listelli possibile individuare la
50 kPa. Per i tetti piani almeno di 150 kPa. configurazione pi idonea.

Deformazioni
 dell'isolante in corrispondenza della listellatura. Deformazione
 uniforme con uno strato superiore a maggiore densit.

42
Gestione del flusso di umidit
Per quanto detto fino a questo punto, evidente come le condizioni necessarie per la durabilit
del tetto siano la corretta gestione del flusso di umidit e lermeticit allaria.

Aria umida Le molecole gassose, sempre in movimento a


causa del loro contenuto di energia, riempiono
tutto lo spazio a loro disposizione: questo stato
di equilibrio produce, in base alla temperatura,
una determinata pressione. Nel caso in cui ci sia
una differenza di pressione di vapore (gradiente di
pressione) tra due ambienti, si creer una corrente
di compensazione volta a ripristinare lequilibrio.

In linea di principio, la direzione del vapore coincide


con quella del calore (a maggiori temperature si pu
avere un maggior contenuto di umidit).
La diffusione un processo molto lento (ore o
giorni) e lentit del flusso dipende dalla natura
del materiale attraversato. Anche nei materiali
Il vapore acqueo si trova disciolto nellaria:
traspiranti il flusso di vapore (g/h per m2 di
maggiore la temperatura, maggiore il
superficie) rimane nellordine di qualche unit.
quantitativo che laria pu contenere. Per ogni
opportuno controllare la trasmissione del vapore
temperatura esiste un limite, oltre il quale il
evitando che nella stratigrafia si possa raggiungere
vapore condensa trasformandosi in rugiada
la temperatura di rugiada con formazione di
(aria satura). Inoltre, maggiore la quantit di
condensa interstiziale.
vapore maggiore la sua pressione (la massima
Dinverno il vapore tender ad uscire dalla copertura.
pressione di vapore , ovviamente, quella in
Daltronde il fenomeno amplificato dallelevato
condizioni di saturazione).
quantitativo di vapore prodotto dagli abitanti, circa
Lumidit assoluta (g/m di aria secca) il
12/18 litri di vapore al giorno (igiene personale,
quantitativo di vapore (grammi) presente
doccia, sudorazione, cucina, bucato, piante) che
nellambiente (1 m di aria secca).
spesso non viene smaltito attraverso la corretta
Solitamente lumidit viene espressa come Umidit
areazione dei locali.
Relativa (%), ovvero come rapporto percentuale tra
In estate, in funzione delle condizioni climatiche, il
il vapore presente e il massimo quantitativo che
vapore potrebbe seguire il percorso inverso entrando
potrebbe essere contenuto a quella temperatura.
attraverso la copertura.
Ad esempio, a 20C laria pu contenere un massimo
di 17,3 gr/m di vapore (valore di saturazione). Se ci
sono 11,25 gr/m (valore assoluto) significa che U.R.
= 11,25/17,3 = 65%.
Il vapore, come il calore, tende ad attraversare gli
strati della copertura secondo un processo naturale
di diffusione causato da una differenza di pressione
di vapore tra gli ambienti interni ed esterni.
Diffusione del vapore attraverso gli strati della copertura.

43
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

Accanto a tale fenomeno di diffusione, potrebbe Tenuta allaria e al vento


verificarsi uno scambio di vapore per convezione Lermeticit si ottiene attraverso limpiego di
attraverso le fessure aperte nella copertura, qualora uno strato interno di tenuta allaria (schermo
questa non sia perfettamente ermetica. Questo freno/barriera al vapore posta allintradosso dello
processo, a differenza della diffusione, molto veloce strato isolante), ed uno strato esterno di tenuta
e coinvolge il trasferimento di grandi quantit di vapore al vento e allacqua (ad esempio una membrana
aumentando il rischio di formazione di condensa. impermeabile traspirante posta allestradosso
dello strato isolante), avendo cura di sovrapporre
correttamente le membrane e sigillare le
sovrapposizioni per evitare giunti aperti.
Un isolante termico, soprattutto se costituito
da materiale fibroso, soggetto a problemi di
condensazione, pu perdere drasticamente le
Ermeticit dellinvlucro edilizio
prestazioni termiche fino al 90%.

Convenzione
 el vapore attraverso giunti aperti.

Larghezza Temperatura Temperatura P Flusso di vapore per


giunti interna/ esterna/ metro di lunghezza
umidit umidit del giunto

1 mm 20C / 50% 15C / 70% 2 Pa 34 g/h

5 mm 20C / 50% 15C / 70% 20 Pa 660 g/h

F
 lusso di vapore in funzione delle dimensioni dei giunti.
Ermeticit al VENTO:
Membrana altamente traspirante
(lato esterno) Incollaggio delle sovrapposizio
Ermeticit dellinvlucro edilizio
effetti negativi
Raffreddamento della parte superiore dellisolante:
della mancata ermeticit
Ermeticit allARIA: Schermo al vapore (lato interno)
Assicurare lermeticit di tutti i raccordi
Laria fredda penetra a livello delle sovrapposizioni non sigillate della
membrana altamente traspirante.

Nelle intercapedini ventilate, laria passa attraverso il


giunto. Dove il pannello isolante risulta essere continuo,
si assiste ad un raffreddamento dellisolante concentrato
nella parte superiore. Ci comporta una perdita di
Ermeticit dellinvlucro edilizio
prestazioni termiche nel periodo invernale.
Raffreddamento della parte interna dellisolante:
Laria fredda penetra attraverso le sovrapposizioni della membrana altamente
traspirante verso le giunzioni non ermetiche dei pannelli isolanti.

Laria umida pu infiltrarsi tra i giunti dei pannelli e


condensare a livello del tavolato interno.

44
Garantita lermeticit, la scelta degli schermi e altamente traspirante (linea rossa) che agevola
delle membrane traspiranti condizionata da lasciugatura dellisolante evitando che si bagni. Si
diversi fattori, quali: realizza quello che viene comunemente denominato
Modello funzionale del tetto (tetto freddo o tetto tetto traspirante.
caldo) Anche lisolante deve essere possibilmente
Pendenza del tetto traspirante (ad esempio fibroso) per accelerare la
Natura dellisolante diffusione del vapore.
Ambiente sottostante Nei tetti traspiranti si sconsiglia luso della
Superficie dappoggio dellisolante (perlinato in barriera al vapore per favorire una eventuale
legno, tavelle con caldana in c.a.) asciugatura interna nella stagione calda. Del
Nelle coperture continue (coperture piane) la resto anche la UNI EN 13788, inerente la verifica
scelta obbligata. La continuit dellelemento di igrometrica delle strutture, ne indica luso solo in
tenuta allacqua realizzato con una membrana quei casi in cui non possibile fare diversamente,
bituminosa, impermeabile sia allacqua sia al ovvero in caso di locali ad elevata produzione di
vapore. Pertanto, internamente, lunica soluzione vapore (piscine, distillerie).
prevedere una barriera al vapore che impedisca Lutilizzo di isolanti non traspiranti e/o di barriere
il suo passaggio che altrimenti condenserebbe al vapore impone il ricorso ad adeguati sistemi
in corrispondenza della membrana bituminosa impiantistici di ricambio e depurazione dellaria,
esterna. soprattutto in concomitanza di infissi ad alta
Nei tetti discontinui a falde, la pendenza aiuta lo prestazione energetica, legati all'insorgere di
smaltimento delle acque. Inoltre, la presenza di rilevanti problemi igienico sanitari e costruttivi
uno strato di ventilazione, di spessore costante e (nel caso di coperture con struttura in legno
continuo, facilita il deflusso di eventuali infiltrazioni necessario evitare che lumidit di equilibrio del
e favorisce lo smaltimento del vapore acqueo legno superi il 20%).
proveniente dall'interno. Il controllo della diffusione Solo il 2% riesce ad essere smaltito per diffusione
del vapore si ottiene per mezzo di un freno al attraverso la struttura! Del resto anche la
vapore (linea blu), come elemento interno di tenuta normativa impone una attenta valutazione nella
allaria, che limita il passaggio del vapore senza
Ermeticit dellinvlucro edilizio
scelta della barriera al vapore al posto del freno al
Il passaggio di vapore acqueo in modo regolato
impedirlo. Esternamente si utilizza una membrana attraverso lo vapore.
schermo vapore sigillato e la membrana traspirante sigillata
evita la formazione di condensa

Norma UNI EN 13788

Ladozione di una barriera al vapore deve


sempre essere valutata con molta cautela in
quanto con la sua presenza spesso si possono
verificare inconvenienti:
riduzione dellasciugamento estivo
nelle strutture con impermeabilizzazione
sul lato esterno leventuale umidit
La stratigrafia di un tetto traspirante ad asciugatura
presente allatto della costruzione non ha
veloce deve prevedere elementi che offrono una
pi la possibilit di essere smaltita
resistenza al passaggio del vapore, valutata
la barriera al vapore pu perdere le sue
in termini di spessore daria equivalente Sd,
decrescenti dallinterno verso lesterno. caratteristicheche

45
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

In caso di tetti caldi, la microventilazione,


ottenuta con listelli di posa delle tegole, risulta
insufficiente per lasportazione dellenergia
termica, ma ancora efficace per smaltire il condensa > 500g/m
2
condensa 500g/m2
vapore proveniente dallinterno delle abitazioni se
garantita unapertura di 200 cm per ogni metro
lineare di sviluppo della falda del tetto.
Secondo la norma tedesca DIN 4108-3, valida
per tetti caldi, e come mostrato nel grafico
accanto, combinando freni al vapore e membrane
traspiranti con valori di Sd tali per cui si ricade
nellarea verde non c rischio di condensa a
prescindere dalle caratteristiche dell'isolante nessuna condensa
utilizzato.
Ad esempio, impiegando un freno al vapore con
Sd pari a 2 metri e una membrana traspirante
con Sd pari a 0,03 metri si ricade nell'area verde
senza rischio di condensa.
Nella tabella 4 si riportano i valori consigliati di
Sd, secondo la norma UNI 11470, da impiegare
per gli schermi e membrane traspiranti in
funzione della destinazione duso degli ambienti.
Le barriere al vapore sono consigliate solo per le
classi 4 e 5.
N
 orma DIN4108-3: combinazione di schermi al vapore (Sd,i) posto
sempre opportuno prevedere una verifica all'intradosso dell'isolante e membrane traspiranti (Sd,e) poste
igrometrica. all'estradosso dell'isolante.

valori consigliati per gli SMT in base alla UNI11470

Classe Edificio Sotto il Sopra il


di umidit (esempi) coibente coibente

Classe 1 Magazzini Schermo freno al vapore Membrana traspirante


Sd 2 m Sd 0,3 m

Classe 2 Uffici, negozi Schermo freno al vapore Membrana traspirante


Sd 2 m Sd 0,3 m

Classe 3 Alloggi con basso indice di Schermo freno al vapore Membrana traspirante
affollamento Sd 2 m Sd 0 ,3 m

Classe 4 Alloggi con alto indice di Schermo barriera al Membrana traspirante


affollamento, palestre, cantine; vapore Sd 100 m Sd 0,3 m
edifici riscaldati con sistemi a
gas senza camino

Classe 5 Edifici speciali (lavanderie, Schermo barriera al Membrana traspirante


distillerie, piscine) vapore con valore Sd da Sd 0,3 m
verificare secondo
UNI EN ISO13788

46
Membrane traspiranti e freni/barriere al vapore
Il valore fondamentale, caratteristico della diffusione Materiale
del vapore acqueo, viene espresso dal coefficiente Laterizio 20
adimensionale , che indica la resistenza al passaggio Legno 50-200
del vapore offerta dai materiali da costruzione, rispetto Cemento 100-130
a quella di riferimento dellaria (dove naturalmente =1). Isolanti sintetici 20-300
Quanto minore questo valore, tanto pi facilmente il Polistirene estruso 150
vapore riesce a penetrare il materiale. PVC 20000
Telo bituminoso 75000
Coefficiente di resistenza Classificazione
alla diffusione Vetro, metallo
Fino a 10 Diffusione elevata (traspir.) Esempio: Polistirene estruso
Da 10 a 50 Diffusione media d = 10 cm = 0,1 m; = 150 Sd = 150 x 0,1 = 15 m
Da 50 a 500 Diffusione limitata Significato: 10 cm di estruso frenano il vapore come 15m daria
Infinito Barriera al vapore

C
 lassificazione della resistenza alla diffusione del vapore acqueo Norma UNI 11470:2013
dei materiali
Se il coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore
Secondo tale norma, le membrane sintetiche,
viene moltiplicato per lo spessore d (in metri) si ottiene
si distinguono in funzione del valore di Sd:
lo spessore dello strato daria equivalente Sd. Esso serve
barriere vapore Sd 100 m
per confrontare tra loro materiali di diverso spessore
freni vapore 2 m < Sd < 20 m
per i quali non sarebbe sufficiente a descriverne il
membrane traspiranti 0,1m < Sd < 0,3 m
comportamento.
membrane altamente traspiranti Sd 0,1 m
Sd = d [m].

Blower Door Test per la verifica dellermeticit

(Norma europea EN 13829 e nazionale ISO 9972)


Serve per determinare lermeticit di una casa. Esso valuta il flusso daria che attraversa linvolucro edilizio, a seguito
della differenza di pressione (50 Pascal) generata da un potente ventilatore. Si aspira laria dall'interno dell'edificio in
modo da creare una depressione di 50 Pascal. In questo modo nelle fessure, eventualmente presenti nell'involucro
dell'edificio, entrer dellaria dall'esterno. Le infiltrazioni daria potranno essere individuate attraverso una termocamera,
un anemometro oppure un generatore di fumo.
Il test rileva la permeabilit allaria n50 (flusso daria/volume edificio).

Tipici valori di n50 sono:


casa passiva 0,6 /h
edificio a basso consumo energetico 2,0 /h
edificio con impianto di ventilazione forzata 1,5 /h
edificio tradizionale 3,0 /h
Un valore di n50 di 4 all'ora significa che con una differenza di
pressione di 50 Pa il volume d'aria dell'edificio viene cambiato per 4
volte in un'ora.

47
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

Microventilazione e macroventilazione

Il vapore per essere smaltito necessita di una adeguata ventilazione. I sistemi di circolazione
dellaria sono di due tipi: microventilazione e macroventilazione

microventilazione
La microventilazione quella che deve circolare Norma UNI 9460
fra i coppi e le tegole, e risulta indispensabile per
evitare il ristagno di umidit dovuto alla porosit La posa del manto mediante allettamento di malta
(umida) assolutamente da evitare poich, oltre
dei prodotti, a condensazioni, ad infiltrazioni, etc..
ad impedire la circolazione dellaria e creare zone
Inoltre riduce gli shock termici in quanto tende
in cui lacqua pi facilmente trattenuta, determina
ad eliminare le differenze di temperatura fra il di
un regime vincolistico tra manto di copertura e
sotto e il di sopra delle tegole. Per realizzare la supporto che si oppone alle naturali variazioni
microventilazione si ricorre, generalmente, alla dimensionali di origine termica del manto stesso.
posa delle tegole su una listellatura semplice
facendo attenzione ad interrompere la continuit
delle file parallele (almeno 2cm) come mostrato Il tiraggio pu essere migliorato ricorrendo a
nelle figure sottostanti. speciali listelli traforati e al posizionamento di
speciali tegole di areazione.
Le tegole daerazione si dispongono su file
orizzontali. Su falde di forma regolare sono
normalmente sufficienti due file: una sulla terza
fila dalla linea di gronda e una sulla penultima fila
prima della linea di colmo; tegole daerazione poste
nella parte media della falda si rivelano utili solo se
questa supera i 7-10 m di lunghezza.

2cm

Microventilazione. Posa delle tegole di areazione.

48
Lunghezza falda Lunghezza falda
minore di 7-10 maggiore di 7-10 metri
metri

Tegola di
areazione

macroventilazione direzio
ne del
La macroventilazione si attiva, invece, tramite vento

una intercapedine di spessore costante al di sopra


dellisolante: laria entra dalla gronda e sottraendo
calore allisolante, per effetto camino, fuoriesce a
livello del colmo.
Questa forma di ventilazione si realizza
normalmente mediante una doppia orditura
(2)
di listelli: la prima - che crea lo spessore dello
strato di ventilazione - perpendicolare alla linea
di gronda (1); la seconda - di supporto alle tegole (1)
parallela alla linea di gronda (2).
Le due orditure possono anche essere separate
da uno strato continuo (sottocopertura): in questo
caso lo strato di micro-ventilazione separato da
quello di ventilazione. Doppia listellatura per macroventilazione.

strato di micro-ventilazione

listello di supporto

strato di tenuta all'acqua

sottocopertura

strato di ventilazione

listello di interposizione

strato termo-isolante T
 etto ventilato con ventilazione primaria (tra isolante e
tavolato "sottocopertura") e ventilazione secondaria (strato di
assito microventilazione).

49
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

Vantaggi della ventilazione


accumulo di neve
Oltre a collaborare con la microventilazione, la ghiacciata
acqua di fusione

macroventilazioe svolge un'azione particolare in


rapporto alle diverse condizioni climatiche:
La ventilazione porta i seguenti vantaggi:
N
 ella stagione calda abbassa la temperatura
dellisolante riducendo lassorbimento di
energia termica. Leffetto tanto maggiore
quanto minore lo spessore dell'isolante
(fino ad annullarsi per le coperture ben
isolate contro il caldo) e quanto maggiore
lo spessore dellintercapedine stessa, fino possibile infiltrazioni
d'acqua
ad assestarsi intorno ad un valore costante
superiore ai 15 cm. Si considera come ottimale
un valore di almeno 8 cm di spessore.
A
 ssociata ad una membrana traspirante Occorre infine ricordare che lefficacia della
riflettente consente di ridurre ulteriormente ventilazione influenzata dalla geometria del
la trasmissione del calore per irraggiamento. tetto, dalla presenza di eventuali elementi di
C
 onsente un rapido smaltimento dellumidit discontinuit presenti sulla falda (quali, ad
proveniente dallinterno dellabitazione esempio, finestre da tetto o strutture emergenti)
favorendo lasciugatura dellisolante. e dalla pulizia dellintercapedine.
C
 onsente uno scioglimento omogeneo della Inutile dire che per garantire la corretta
neve evitando il rischio di ristagno dellacqua ventilazione occorre che la linea di gronda e
disciolta e del ghiaccio formatosi sulla gronda. quella di colmo siano il pi possibile libere da
F
 acilita il deflusso di eventuali infiltrazioni. ostruzioni.

requisiti tecnologici

Per manti di copertura in tegole, secondo la norma UNI 9460 (Istruzioni per la progettazione, lesecuzione
e la manutenzione di coperture realizzate con tegole di laterizio e calcestruzzo), la sezione di aerazione
(per pendenze di falda intorno al 30-35% e lunghezze fino a 7 metri), per intercapedine sia unica che
doppia, non deve essere inferiore a 550 cm2 per ogni metro di larghezza di falda. Nel primo caso, la sezione
si misura al di sotto dei listelli di supporto degli elementi del manto; nel secondo caso, dallintradosso
della sottocopertura.
Per manti di copertura in coppi, sempre secondo la stessa norma UNI, la sezione di aerazione pu essere
dimezzata.

MICRO-VENTILAZIONE MEDIA-VENTILAZIONE Macro-VENTILAZIONE

Controllo della condensa interstiziale e


Corretto equilibrio igrometrico Controllo della condensa interstiziale
isolamento estivo

Tegole coppi Tegole coppi


Posa manto di copertura su listelli
20x20mm paralleli alla linea di gronda
Il listello di gronda
di altezza maggiore 200cm/m di 550cm/m di 225cm/m di
Non necessaria
larghezza di falda larghezza di falda larghezza di falda

50
Acustica dei tetti in legno

Sebbene il D.P.C.M. 5/12/1997 relativo ai requisiti acustici passivi non indichi limiti
per il rumore proveniente dallesterno attraverso la copertura, ma solo attraverso la
facciata, la norma UNI 11367 Classificazione acustica delle unit immobiliari fornisce
la definizione di facciata contemplando di fatto anche le coperture: chiusura di un
ambiente che delimita lo spazio esterno da quello interno e pu essere orizzontale
verticale o inclinata, caratterizzata dalla compresenza di elementi opachi e trasparenti,
con o senza elementi per impianti e sistemi di oscuramento, ventilazione, sicurezza,
controllo o altre attrezzature esterne. Pertanto anche il tetto ricade nella sfera di
applicazione del D.P.C.M 5/12/1997.

Una copertura tradizionale pesante in laterocemento potenzialmente inadeguate a garantire un buon


riesce quasi sempre a soddisfare livelli di isolamento comfort acustico.
acustico di facciata D2m,nT,w superiori a 45 dB. Si tenga presente, inoltre, che il manto di copertura
Le coperture in legno sono fortemente penalizzate (tegole o coppi), essendo massivo, ma non
dalla leggerezza del materiale e dalla presenza di continuo, dal punto di vista acustico non partecipa
innumerevoli discontinuit (le linee di accostamento alle prestazioni fonoisolanti del sistema. Anche
delle tavole o dei pannelli, i puntoni nel caso di le barriere/freni al vapore, pur essendo elementi
isolamento tra le travi, la listellatura di supporto continui, sono prive di massa e di conseguenza sono
dellisolante e del manto di copertura) da risultare trasparenti al passaggio del rumore.

Legenda
R
 w potere fonoisolante apparente
LASmax D2m,nT,w
(in opera) di elementi di
separazione tra diverse unit
abitative
D
 2m,nT,w isolamento acustico di
facciata delledificio

L
 nw livello di calpestio dei solai
normalizzati

L
 ASmax livello di pressione sonora
L'nw L'nw degli impianti a funzionamento
R'w
D2m,nT,w discontinuo

L
 Aeq livello di pressione sonora
degli impianti a funzionamento
continuo
R'w
LAeq Nota
L'apostrofo indica che il valore
da rispettare quello in opera
(Rw valore in opera; Rw valore di
laboratorio).

51
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

Considerando che per le coperture i vincoli normativi Nel caso di isolamento con materiali sintetici, a celle
impongono un abbattimento acustico di facciata chiuse, si possono introdurre delle lamine fonoimpedenti
D2m,nT,w di 40 dB e poich un semplice tavolato in (gomma in EPDM, o gomma vulcanizzata, o piombo),
legno
SISTEMI offreTETTO
in media unCON
abbattimento di 23 dB si
ISOLAMENTO ad alta densit e ad elevato coefficiente di resistenza
EGNO CON capisce come la progettazione
TAVOLATO DI LEGNO deve essere rivolta a:
A VISTA alla diffusione del vapore, chiodate al tavolato prima
1. Appesantire quanto pi possibile la stratigrafia della posa della barriera/freno al vapore. Esse
2. Sigillare le discontinuit evitando i ponti acustici contribuiscono inoltrea sigillare le discontinuit generate
3. Adottare isolanti adeguati anche per lacustica dallaccostamento delle tavole.
NTO (non solo la termica)
4. Porre particolare attenzione alla distribuzione Membrana ardesiata
gno 12x8 cm distanziate con passo 58 cm, assito di copertura in abete
degli ambienti in caso di tetti ventilati Isolante

5. Valutare il comportamento al fuoco Schermo al vapore

AMENTO Lamina
1. Laccorgimento di
O CON TAVOLATO DIappesantire
LEGNO o diAraddoppiare
VISTA il fonoisolante
Tavolato ad alta
primo tavolato confinante con lambiente abitato tende a densit
soddisfare la prima esigenza. Ventilazione
La sostituzione del tavolato ligneo con tavelle migliora
NTO lisolamento acustico eventualmente abbinate ad una Tavolato
TO
caldana in c.a. di almeno 5 cm gettata in opera. Struttura
gno 12x8 cm distanziate con passo 58 cm, doppio assito di copertura portante
mm). del tetto

SISTEMI TETTO CON ISOLAMENTO A


 umento del potere fonoisolante mediante lamina ad alta densit.

GNO CON TAVELLE IN LATERIZIO A VISTA 2. I ponti acustici vanno eliminati con una posa a
regola darte che eviti le fughe (che sono allo stesso
tempo ponti termici).
Rw = 23 dB 3. La scelta del materiale isolante senza ombra
NTO
Assito in abete di dubbio lelemento che incide maggiormente sul
TO12x8 cm distanziate con passo 29 cm,
no sp.tavelle
20 mm in laterizio (spessore: 30 raggiungimento di adeguati livelli di comfort. Non pu
ssore < 5 mm).
RE che propendere verso isolanti fibrosi (lana di roccia, lana
Assito in abete
di vetro, fibra di legno) che hanno un comportamento
sp. 20 mm
3 fonoassorbente, smorzando londa sonora.
Anche nelle coperture in legno possibile sfruttare
il principio della massa-molla-massa per migliorare
lisolamento: ad esempio posizionando sopra
Rw = 29 dB lisolante fibroso un secondo tavolato che faccia da
TO massa (tetto a doppio assito) su cui sar poi posato il
ICHE DELLELEMENTO
Assito in abete Assito in abete
sp. 25 mm sp. 20 mm manto di copertura.
no costituisce
RE 
Assito in abete Assito in abete Lassorbimento acustico dei materiali fibrosi dipende
a tipologia di
0OTEREFONOISOLANTE 2;D"=

sp. 25 mm sp. 20 mm dalla frequenza del suono. Senza entrare troppo nel
3

Al fine di garantire sia i requisiti termici che acustici
consigliabile adottare spessori di isolanti fibrosi
N ISO 140-3),
di Padova. 
non inferiori ai 6 cm e densit maggiore di 70 kg/m
Rw = 32 dB Meglio suddividere lo spessore del materiale
fonoassorbente in pi frazioni (pi lastre
CHE DELLELEMENTO
 Tavella in laterizio sovrapposte piuttosto che una unica dello spessore
sp. 30 mm
RE complessivo).
te su travi di 
e di base per A umento del potere Tavella in laterizio
EFONOISOLANTE 2;D"=

 fonoisolante con il doppio assito, e tavelle.


3 sp. 30 mm
52


dettaglio, rimandando lapprofondimento ad opportuni parallelo alla direzione di ventilazione. Solo in questo
testi di acustica, si evidenzia che sovrapponendo due modo possibile realizzare un taglio acustico, sempre
strati fibrosi di diversa densit si riescono ad avere con isolante fibroso, senza ostacolare la ventilazione.
vantaggi acustici per diverse frequenze oltre che 5. Non da ultimo, opportuno considerare il
meccanici, come evidenziato nei paragrafi precedenti. comportamento al fuoco, sia in termini di reazione
4. La presenza della camera di ventilazione crea un che di resistenza al fuoco. Quindi si dovranno
corridoio di comunicazione tra ambienti abitati verificare le classi di appartenenza dei vari isolanti
sotto la medesima copertura che pu favorire le e utilizzare preferibilmente materiali di classe 0 (al
trasmissioni laterali del rumore aereo specie se si massimo 1). Importante anche il rilascio di fumi
usa un pannello isolante non idoneo. opportuno tossici e gocce incandescenti (problema che affligge
progettare le partizioni interne verticali con sviluppo gli isolanti sintetici).

Ventilazione

Taglio acustico.
Riempimento con
materiale fibroso

Muro divisorio

T
 rasmissione laterale del rumore attraverso l'intercapedine di ventilazione (a sinistra); taglio acustico con materiale fibroso in corrispondenza delle
partizioni verticali (a destra).

potere fonoisolante di facciata D2m,nT,w

I produttori di isolanti forniscono stratigrafie per tetti in legno con dimensioni della camera in esame.
indicazioni sul valore Rw. Tuttavia non il potere fonoisolante Rw Pertanto, se una soluzione proposta indica un Rw di 48dB, non
il valore da verificare ma quello di facciata, ovvero il il D2m,n,Tw. detto che sia verificato il D2m,n,Tw.
A tal proposito uno studio effettuato dal CNR ha dimostrato che
il valore di Rw per i tetti in legno generalmente superiore al V
valore D2m,n,Tw di circa 7-9 dB. In effetti il D2m,n,Tw dipende sia dal D2 m,nTw = R w + L fs + 10lg (dB)
potere fonoisolante, sia dalla forma esterna di facciata e dalle
6T0 S

R'w D2m,nT,w L'n,w LASmax LAeq Rw = Potere fonoisolante apparente di facciata (dB)
cATEGORIE
(dB) (dB) (dB) (dB) (dB) calcolato sulla base dei valori dellindice di

D: ospedali, cliniche, case di


valutazione del potere fonoisolante (Rw) dei
cura e assimilabili 55 45 58 35 25
singoli elementi che la costituiscono
A, C: residenze, alberghi, Lfs = Differenza di livello per forma della facciata (dB)
pensioni e assimilabili 50 40 63 35 35
V =  Volume dell'ambiente ricevente (m3)
E: scuole e assimilabili 50 48 58 35 25 T0 =  T
 empo d riverberazione di riferimento per
appartamenti (0,5 s)
B, F, G: uffici, edifici per S =  Superficie della facciata vista dall'interno (m2)
attivit ricreative, per il culto, 50 42 55 35 35
per il commercio o assimilabili

R
 equisiti acustici passivi degli edifici: R'w e D2m,nT,w devono essere maggiori dei valori indicati, mentre L'n,w cos come LASmax e LAeq devono essere minori.

53
COMFORT ABITATIVO E SISTEMA TETTO

esempi di stratigrafia
Soluzione 1
Tetto di nuova costruzione con isolamento in estradosso con fibra di legno in due differenti densit.

intercapedine di ventilazione 8 cm
membrana altamente traspirante
fibra di legno 240kg/m - 0,050W/mK - sp. 2 cm
fibra di legno 130kg/m - 0,038W/mK - sp.16 cm
freno vapore Sd 3 m

31 c
perline in abete

m
tegole
Spessore 31 cm
U=0,199 W/m2K
Sfasamento 12 ore
Yie 0,057
La struttura non soggetta Calcoli eseguiti con KliMat
a fenomeni di condensazione

Soluzione 2
Tetto di nuova costruzione con isolamento in estradosso con strato inferiore in EPS additivato con
grafite e strato superiore in fibra di legno.

intercapedine di ventilazione 8 cm
membrana altamente traspirante
fibra di legno 250kg/m - 0,050W/mK - sp. 4 cm
fibra di legno 160kg/m - 0,041W/mK - sp. 6 cm
pannello OSB 3 sp.1 cm
EPS con grafite 0,030W/mK sp. 6 cm
30 c

perline in abete
m

tegole

Spessore 30 cm
U=0,213 W/m2K
Sfasamento 10 ore e 45 min
Yie 0,061
Calcoli eseguiti con KliMat
La struttura non soggetta
a fenomeni di condensazione

54
Soluzione 3
Isolamento tra le travi portanti con lana di roccia.

intercapedine di ventilazione 8 cm
membrana altamente traspirante
trave portante lamellare
lana di roccia 100kg/m - 0,035W/mK -14 cm
freno vapore Sd 3 m

28 c
cartongesso sp 12,5 mm

m
tegole

Spessore 28 cm
U=0,23 W/m2K
Sfasamento 5 ore e 30 min
Calcoli eseguiti con KliMat.
Yie 0,17
In questo caso va verificata
La struttura non soggetta lincidenza dei ponti termici
a fenomeni di condensazione costituiti dalle travature.

Vantaggi e svantaggi degli isolanti di impiego comune in edilizia


Concludendo, si riportano brevemente alcune considerazioni sugli isolanti di impego comune in edilizia
Isolamento sopra le travi portanti Isolamento tra le travi portanti
polistirolo espanso, polistirolo estruso, lana di vetro polistirolo espanso (pannelli autobloccanti), lino, lana
e di roccia (ad alta densit), canapa, fibra di legno, di vetro e di roccia, canapa, fibra di legno, lana di
sughero, poliuretano. pecora, cellulosa.

Isolanti Sintetici  ediocre comportamento termico (meglio puntare su pannelli ad alta densit)
M
Inorganici Buon isolamento acustico
(lana di roccia, Posa non continua con listelli (ponti termici)
lana minerale) Elevata resistenza al fuoco

Buon isolamento invernale


Isolanti Sintetici Scarso isolamento estivo
organici Scarso isolamento acustico (il PUR ha un miglior comportamento perch a celle aperte)
(EPS, XPS, PUR) Posa semplice
Scarsa resistenza al fuoco (provocano gocce incandescenti)

Buon comportamento termico estivo ed invernale


Isolanti naturali Buon isolamento acustico
(fibra di legno, Media resistenza al fuoco (rilascia fumi ma non gocce incandescenti)
sughero) Posa semplice in continuo

55
CURA DEI DETTAGLI

Una copertura ben progettata deve essere posata a regola darte


da personale qualificato, per garantire le prestazioni attese.
La cura dei dettagli la condizione necessaria per la durabilit
della struttura ed il comfort interno. Il presente capitolo passa in
rassegna alcuni accorgimenti, a volte trascurati.

Tetti a regola darte


PROTEZIONE ELEMENTI IN LEGNO d'aria. Questi elementi possono essere impiegati
Nei punti in cui le travi sono a contatto o attraversano anche tra muratura e trave di banchina.
la muratura, se questa portatrice di umidit, Un altro aspetto da non trascurare la protezione
opportuno proteggerle per evitare probabili formazioni delle testate delle travi uscenti dal perimetro: lacqua
di muffe e fessurazioni della finitura interna che penetra molto pi facilmente lungo la direzione
di solito si propagano dagli spigoli. A tale scopo si delle fibre che in direzione trasversale. necessario
possono usare speciali guarnizioni che seguono le interrompere il bordo della trave 5-6 cm prima
variazioni dimensionali del legno (ritiri e dilatazioni). dellultima perlina, sagomare la trave in modo da
Ad esempio dei rotoli in poliolefine sui cui sono saldati non essere bagnata dalla pioggia cadente con una
due tubicini in EPDM: il rotolo evita il passaggio di inclinazione di 45, e prevedere una protezione con
umidit sulle travi ed i tubicini evitano il passaggio una scossalina (detta rompigoccia).

TRAVE NON PROTETTA


perlinato
trave non protetta

TRAVE PROTETTA
scossalina di protezione
perlinato
5-6cm
sagomatura trave

Protezione della testata delle travi nella muratura (immagine in alto


a sinistra); guarnizione in poliolefine (in basso a sinistra); mancata
protezione della testata in esterno (alto a destra) e metodo di protezione
(in basso a destra).

56
57
CURA DEI DETTAGLI

nodo tettO - parete tenuta allaria tra parete e tetto. Laggetto della
La continuit dellisolamento e della tenuta copertura viene realizzato posando, al di sopra
allaria nel nodo tetto-parete di difficile del tavolato e del freno al vapore, dei finti travetti
realizzazione quando le orditure in legno sono (passafuori) in corrispondenza dei puntoni.
passanti attraverso la muratura. Lisolante sar continuo dal colmo fino allinizio
Per ovviare a ci, nelle nuove costruzioni, gli dei passafuori, poi sar intervallato dai finti
elementi strutturali (travi e perline) si fanno travetti e terminer in corrispondenza della parte
terminare in corrispondenza della parete, o sulla a sbalzo dove si congiunge allisolamento della
trave di bordo. parete. Al di sopra dei passafuori viene posato un
Sopra questi elementi strutturali vengono posti tavolato che termina dove lisolante continuo.
il tavolato e il freno a vapore. Quest'ultimo deve Questo tavolato necessario per la posa continua
essere risvoltato sul lato esterno della parete, del telo traspirante e dei listelli dello strato di
prima della posa del cappotto della facciata, ventilazione che devono proseguire e congiungersi
in modo da garantire la perfetta continuit di in gronda (vedere pi avanti il dettaglio).

isolante (posa continua)

isolante
membrana traspirante (posa discontinua) freno vapore
(risvoltato
in facciata)
tavolato
(necessario per la
posa del telo
traspirante)

perlinato

passafuori
puntone

cappotto esterno

cordolo in c.a.

muratura

N
 odo tetto a parete.

Caratteristiche degli elementi di tenuta pedonamento. Lunico requisito da rispettare


per la posa quello di una massa sufficiente (almeno 145 g/m2).
Nella scelta degli elementi di tenuta si deve Al contrario, in caso di posa su elementi
prendere in considerazione oltre alla funzionalit, discontinui, quali i listelli di contenimento
anche la modalit di posa influenzata dalla massa dellisolante, assumono molta importanza la
areica e dalla resistenza meccanica. resistenza meccanica alla lacerazione misurata
Nel caso di posa su elementi continui (pannelli, con il metodo del chiodo e la resistenza
tavolati, perlinati, ecc.) gli elementi di tenuta longitudinale in funzione dellinterasse dei
non sono particolarmente sollecitati se non dal supporti.

58
Per gli SMT sintetici la UNI 11470 Posa in opera
CLASSE MASSA AREICA (M)
degli schermi e membrane traspiranti (SMT)
consiglia di:
A M 200 g/m2

E vitare SMT con massa inferiore a 130 g/m2 B M 145 g/m2


U
 sare SMT di massa areica almeno di classe B
(massa > 145 g/m 2) C M 130 g/m2
U sare SMT di massa areica di classe A (massa
D M < 130 g/m2
> 200 g/m2) su supporto cementizio o in
condizioni difficili di posa Prospetto 2 della UNI 11470 classi di massa areica.
U sare SMT di massa areica di classe A per N.B. Il valore della massa areica quello dichiarato in scheda
tecnica con valore non maggiore del 10% per il limite inferiore di
pendenze inferiori al 30% tolleranza. Grammature superiori ai 200 g/m2 consigliate nel caso
U sare SMT di resistenza meccanica opportuna di posa su supporti in cemento e in tutte le condizioni difficili di
messa in opera (pendenza del tetto inferiore al 30%).
in funzione dellinterasse come da prospetto 3
della UNI 11470
Classe Interasse Resistenza Valori di Resistenza
U sare SMT in classe W1 per meglio assolvere tra i alla resistenza alla alla
supporti trazione trazione lacerazione
alla funzione di impermeabilizzazione longitudinale longitudinale dopo da chiodo
(impermeabilit con colonna dacqua di 20 cm invecchiamento
UV/IR (*)
per 2 ore; classe garantita anche dopo le prove
di invecchiamento). R1 45 cm > 100 N/5 cm > 65% > 75 N

Si ricordano le normative europee valide per gli SMT: R2 60 cm > 200 N/5 cm > 65% > 150 N
E N 13859-1 MEMBRANE TRASPIRANTI PER
R3 90 cm > 300 N/5 cm > 65% > 225 N
COPERTURE
E N 13859-2 MEMBRANE TRASPIRANTI PER Prospetto 3 della UNI 11470 classi di resistenza a trazione.
FACCIATE (*) Il prodotto dopo essere stato sottoposto alle procedure di
invecchiamento UV/IR secondo le UNI EN 1296 e UNI EN 1297
E N 13984 SCHERMI PER IL CONTROLLO DEL deve continuare a garantire una resistenza alla trazione minima
VAPORE maggiore del 65%.

MEMBRANE ACRILICHE

Gli SMT devono garantire una sufficiente resistenza ai raggi UV per assicurare la funzionalit quando il manto di
copertura non , ad esempio, posato immediatamente dopo la membrana traspirante. In generale, la resistenza ai raggi
UV limitata nel tempo (ciascun produttore indica il tempo espresso in mesi).
Le membrane con rivestimento acrilico mostrano, sotto questo aspetto, un miglior comportamento.
Di seguito si riportano i vantaggi nellutilizzo di membrane altamente traspiranti acriliche rispetto alle tradizionali (con
rivestimento esterno in polipropilene):
M igliore stabilit termica (anche temperature fino a 120C).
Utilizzo ad esempio sotto pannelli per solare termico integrati nel manto di copertura o sotto tegole con
pigmentazione scura che trasferiscono molto calore.
M igliore impermeabilit grazie alla superfice idrorepellente che migliora la velocit di scivolamento in gronda
delleventuale acqua di infiltrazione sottotegola in caso di rottura del manto di copertura anche per tetti a bassa
pendenza.
O ttimo coefficiente di allungamento che permette di assecondare i movimenti della struttura in legno senza
provocare strappi.
A lta stabilit grazie alla presenza di additivi anti-UV anche in caso di esposizione prolungata della membrana prima
della posa del manto di copertura definitivo.
A lta resistenza meccanica.

59
CURA DEI DETTAGLI

POSA degli elementi di tenuta


Gli schermi e le membrane traspiranti devono
essere posati stendendo i rotoli, nel senso
della lunghezza della falda in fasce successive
partendo dalla gronda fino al colmo.

Fissaggio con doppia banda adesiva integrata.

facciata per garantire la continuit della tenuta


allaria nel nodo tetto parete. Il passafuori
sar fissato sul perlinato al di sopra del freno
interponendo la guaina punto chiodo.

Le fasce dovranno essere sormontate luna


sullaltra con opportuna sovrapposizione: minimo
10 cm per pendenze maggiori del 30%, minimo 20
cm per pendenze inferiori al 30%.
Il lembo superiore dello schermo, o membrana,
individuato, in generale, da una linea tratteggiata
di sovrapposizione, dovr essere fissato al
supporto mediante graffe o chiodi a testa larga.
Le membrane traspiranti possono essere
fissate direttamente sugli isolanti (non flessibili)
mediante graffe, colla o chiodi a testa larga.

Fissaggio in corrispondenza della


GRONDA
In caso di infiltrazione di acqua attraverso il
manto di copertura, la membrana traspirante

F
 issaggio con graffe.

Le zone di sovrapposizione devono essere


sigillate con opportuni sistemi adesivi (nastri
adesivi, bande integrate, doppie bande adesive, o
colle sigillanti) secondo le modalit indicate dal
produttore.
Lo schermo freno vapore dovr risvoltarsi in Particolare della posa della membrana traspirante in gronda.

60
deve consentire il deflusso e levacuazione Fissaggio in corrispondenza del colmo
dellacqua stessa. Le membrane, per loro Con singola camera di ventilazione, realizzata con
natura, non possono rimanere esposte in modo listello e controlistello, sia il freno che la membrana
permanente ai raggi UV e, di conseguenza, non devono essere sormontati di almeno 20 cm e sigillati
devono uscire dai canali di gronda. Devono, con banda adesiva o collanti.
pertanto, essere interrotte prima e collegate
alla gronda mediante una scossalina metallica,
o bande adesive in alluminio. Si procede,
successivamente, alla sigillatura con nastri
adesivi o colle.

GUARNIZIONI punto chiodo


Prima di procedere al fissaggio dei controlistelli di
ventilazione, si deve avere cura di interporre tra la
membrana ed il listello la guarnizione detta punto
chiodo (bande di guarnizione in polietilene/EPDM o
colle espandenti) per evitare le infiltrazioni dacqua
nei punti in cui la vite di fissaggio del controlistello
Posa della membrana traspirante a cavallo del colmo:
va a forare la membrana. sovrapposizione lungo la linea tratteggiata.

Quando si ha una ventilazione primaria ed una


microventilazione sottotegola separate da un
tavolato, questultimo e la membrana traspirante
fissata su di esso dovranno terminare alcuni
centimetri prima della linea di colmo per consentire
la corretta ventilazione.
Il freno al vapore va sormontato come nel caso
precedente.
Infine il colmo va protetto e impermeabilizzato
mediante il rotolo sottocolmo che garantisce in
ogni caso la corretta ventilazione.

P
 osa della guarnizione punto chiodo (foto sopra e sotto).

61
CURA DEI DETTAGLI

Fissaggio degli elementi di tenuta in corrispondenza delle aperture

Guarnizione punto chiodo


Raccordo manto di copertura

Risvolto SMT e
fissaggio con bande
adesive, nastri o
Sovrapposizione bande elastiche
e sigillatura SMT

Risvolto SMT e
fissaggio con
bande adesive,
nastri o bande
elastiche

Nella figura sopra sono riportati gli accorgimenti da Il raccordo dello schermo attraverso gli elementi
adottare nella posa in corrispondenza delle aperture passanti deve essere effettuato tagliandolo agli spigoli,
quali possono essere i lucernari, gli abbaini, i camini, ripiegando i bordi (figura a sinistra) e sigillandoli sui lati
gli aeratori, ecc.. della struttura mediante nastri, colle, ecc..

Esempi

Il risvolto del freno al vapore nei punti di discontinuit.

62
R
 accordo camino - manto di copertura. Sigillatura di elementi curvilinei (areatori) mediante banda
adesiva elastica.

Posa degli elementi di tenuta bituminosi

Non usare membrane


bituminose a fiamma,
ma autoadesive!
Fissare alla struttura
ed incollare le
sovrapposizioni
secondo le
prescrizioni del
produttore.

Posa elementi di tenuta bituminosi autoadesivi.

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CURA DEI DETTAGLI

Passaggio dei camini

Lattraversamento di un tetto in legno con una canna fumaria o un camino a servizio di caminetti, stufe a legna o
pellet o altri apparecchi termici a biomassa, un punto critico e di particolare importanza ai fini della sicurezza
da rischi o pericoli di incendio del tetto in legno. Nel 2007 si sono registrati 307 incendi nella provincia di Brescia,
cos come, nel 2008, 386 nella provincia di Torino. Dalle statistiche dei Vigili del Fuoco emerge, in particolare, una
realizzazione non a regola darte dei camini (53%) ed una mancata o cattiva manutenzione degli stessi (18%).
Le cause degli incendi riscontrate sono spesso:
nel caso di camini tradizionali in laterizio, la combustione della fuliggine depositatasi sulle pareti del condotto e non pulite,
nel caso di camini moderni, limpiego di condotti fumari di classi di temperatura inferiore alla temperatura dei fumi
per entrambi i tipi di camino, il mancato rispetto della distanza di installazione del camino rispetto ai materiali
combustibili.

U
 tilizzo di materiale non idoneo (a sinistra) e in prossimit di elementi combustibili (a destra).

Qualora il camino debba essere realizzato su tetto in legno, opportuno la dovuta diligenza specie se questultimo con
intercapedine ventilata. La ventilazione, infatti, propaga le fiamme molto pi velocemente, lintervento dei VVFF pi
difficoltoso perch non riescono ad individuare il focolaio e la drammatica conseguenza che ne potrebbe derivare la
distruzione completa del tetto a cui si aggiungono altri problemi dovuta alle elevate quantit dacqua usate dai VVFF stessi.

Incendio diffuso su tetto ventilato (a sinistra) e danni causati nei piani inferiori dallacqua di spegnimento (a destra).

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normativa UNI en 1443
La norma che regola la posa dei camini la UNI EN 1443 camini requisiti generali" secondo
la quale lattraversamento delle strutture in legno in tutta sicurezza va fatto utilizzando il sistema
di evacuazione dei fumi pi opportuno scegliendolo in funzione delle temperature dei fumi degli
apparecchi che si vogliono utilizzare: per caminetti, stufe ecc., si devono usare camini canne
fumarie con temperatura di funzionamento minima di 400C e devono resistere a incendio di
fuliggine.
Tale norma prevede che i camini siano dotati di una designazione ovvero una serie di codici che
indichino le sue caratteristiche prestazionali, termodinamiche, di funzionamento e posa:

EN 1856-1 T400 P1 W Vx-L40045 G(50)


E
 N 1856-1 indica la normativa di riferimento (EN 1856-1, EN1856-2 requisiti per sistemi
camino in metallo, EN 13063 per sistema camino refrattario terracotta/ceramica, EN 1447 per
sistema camino con condotti interni in plastica).
T
 400 indica la resistenza alla temperatura dei fumi (400= 400C).
P
 1 indica la tenuta alla pressione dei gas (secondo livelli crescenti si usano queste lettere N
negativa, P - positiva, H - alta).
W
 indica la resistenza alla condensa (W=camini funzionanti a umido, D = a secco).
V
 x indica la resistenza alla corrosione (sigle possibili Vm,V1,V2,V3).
L
 xxyyy indica il tipo e lo spessore del materiale costituente la parete interna (xx indicano il tipo
di materiale, acciaio inox che deve essere almeno AISI 316, yyy lo spessore espresso come
multiplo di 0,01mm).
G
 xx, in cui la G indica la resistenza al fuoco di fuliggine (la lettera O indica che non
resistente), mentre le xx indicano la distanza in mm alla quale si deve porre lesterno del
camino dai materiali combustibili con linterposizione di una intercapedine di aria libera
necessaria per il raffreddamento della parete esterna.

S
 ignificato della sigla Gxx: se il camino posizionato ad una distanza inferiore a C (=Gxx) allora vi rischio di
incendio (a sinistra); installazione corretta con distanziatore ed areazione (a destra)

Solo nel caso in cui lultima sigla sia G00 (xx=00) si pu tenere il camino addossato al legno!
In un sistema camino (es: EN 1856-1; EN 13063-1/2 ecc...), la distanza sotto responsabilit
del produttore, mentre in un camino composito, costituito da pi prodotti sovrapposti, la
distanza deve essere calcolata secondo EN15287-1/2 ed sotto la piena responsabilit
dellinstallatore del camino/canna fumaria.

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GLOSSARIO TECNICO

Alburno scura data dalla presenza di Irradianza


la parte legnosa pi giovane estrattivi come il tannino. La potenza radiante incidente
del tronco degli alberi. Esso si su una superficie per unit di
trova subito sotto la corteccia Eurocodici area. espressa in watt per
ed la parte dove scorre la linfa Sono le norme europee per la unit di area (W/m2).
grezza; circonda la porzione pi progettazione strutturale. Si
interna, detta durame o "cuore allineano alle norme nazionali Linea di colmo
del legno", che svolge solo vigenti e consentono al Linea dintersezione superiore
funzioni di sostegno. professionista l'utilizzo di criteri di due falde opposte del tetto, in
di calcolo comuni ed adottabili genere orizzontale.
Assito anche all'estero. Gli Eurocodici
Supporto di copertura sono 10. Lucernario / Abbaino
inchiodato sopra i correntini, LEurocodice 0 fornisce Apertura vetrata ricavata nella
generalmente realizzato le indicazioni di base per copertura di un sottotetto, in
mediante un assemblaggio affrontare la progettazione con sostituzione delle finestre, di
di tavole di legno (assi) con o il metodo semiprobabilistico solito ad una o due falde.
senza giunto. agli stati limite, le combinazioni
di verifica, i fattori di sicurezza Puntone.
Cipollatura (salvo diversamente specificato) Trave di legno, soggetto a sforzi
Processo durante il quale si per la combinazione delle di compressione, che segue la
ha un distacco tra due anelli azioni. linea con maggiore pendenza
annuali ed causa di difetti LEurocodice 5 dedicato alle del tetto su cui poggiano le
del legname nel fusto delle opere strutturali in legno. falde.
piante. causata dal gelo,
dalle intemperie e dai funghi. Falda Trasmittanza termica (U)
Riguarda alcune specie Superficie del tetto in il flusso di calore che
piuttosto che altre ed arreca al pendenza. attraversa una superficie
legname un danno in genere unitaria sottoposta a differenza
irreversibile. Gronda (o canale di gronda) di temperatura pari ad 1C ed
Parte inferiore della falda di un legata alle caratteristiche
Conversa o linea di Compluvio. tetto. Il suo bordo detto linea del materiale che costituisce
Linea dintersezione inclinata e di gronda e determina il limite la struttura e alle condizioni di
rientrante tra due falde di tetto inferiore del tetto, indica anche scambio termico liminare e si
che formano un angolo concavo il lato da cui defluisce lacqua assume pari allinverso della
(rientrante). piovana prima di scendere nei sommatoria delle resistenze
pluviali. termiche degli strati.
Displuvio (linea di)
Lintersezione inclinata di due Grondaia Resistenza termica (R)
falde ad angolo convesso. Canale metallico di solito La resistenza termica R
semicilindrico che, sorretto da definita come il rapporto tra
Durame ferri (chiamati cicogne o staffe) lo spessore d dello strato
la parte legnosa interna non corre lungo la linea di gronda considerato e la sua
pi vitale del tronco degli alberi. raccogliendo le acque piovane conducibilita termica e
Circonda il midollo e si estende e convogliandole al doccione, rappresenta la difficolt che il
fino all'alburno. Si distingue da qui si scaricano nel canale calore incontra nellattraversare
dallalburno per la colorazione discendente, detto pluviale. un dato materiale.

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AAVV Linee guide per ledilizia regionale in Toscana

Costruzioni in legno
Ing. Marco Pio Lauriola

Durabilit e manutenzioni delle strutture in legno


Studiodeda (ing. Follesa, ing. Lauriola, ing. Mauro
Moschi)

Il benessere acustico nell'edificio. Dai prodotti alle


soluzioni tecnologiche
Ilaria Oberti

Incendi dei tetti ed errori di realizzazione dei camini


dott. ing. Salvatore Buffo, dirigente superiore Comando
provinciale dei vigili del fuoco di Brescia, dott. ing.
Pier Nicola Dadone, direttore vice dirigente. Comando
provinciale dei vigili del fuoco di Brescia

La posa corretta in opera dei manti di copertura in


laterizio
Pubblicazione ANDIL

Strutture in legno - Materiale, calcolo e progetto


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