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A.A.

2017-2018

Prof. Agatino Musumarra

e-mail: musumarra@lns.infn.it
www.lns.infn.it/~musumarra/
Fisica II (9 CFU)
Propedeuticità: Fisica I, Analisi I
6 CFU teoria + 3 CFU esercitazioni
2 prove in itinere a carattere di autovalutazione
espletate a metà e fine corso
2 appelli di esame a giugno-luglio
2 appelli a settembre-ottobre
1 appello a novembre-dicembre*
3 appelli febbraio-marzo
1 appello ad aprile*
Prenotazione obbligatoria via portale studenti:
controllo eventuali propedeuticità

Ricevimento studenti:
previo appuntamento
concordato via e-mail

venerdì ore 16:00 LNS-INFN


Modalità di esame

• Prova scritta: 4 quesiti in 2 ore

Prova_scritta.pdf

• Pubblicazione risultati: 1 settimana

Info for students.html

Ammissione alla prova orale:


Ordinaria - con «Riserva»

Possibilità di prolungamento

Possibilità di sostenere la prova orale


all’interno della sessione
 Conduttori ed isolanti, elettrizzazione, carica elettrica – L’esperimento di Millikan –
Legge di Coulomb – Campo e Potenziale elettrico – Teorema di Gauss – Campo e
potenziale elettrico nel caso di semplici distribuzioni di cariche – Capacità di un
conduttore – Condensatori piani – Condensatori in serie e parallelo – Energia e
densità di energia del campo elettrico.
 Mezzi dielettrici: fenomenologia - Definizione della costante dielettrica relativa ed
assoluta - la Polarizzazione - Meccanismi microscopici di polarizzazione: la
polarizzazione elettronica e la polarizzazione per orientamento - Vettore di
Polarizzazione - Carica di polarizzazione superficiale e di volume - Il campo di
induzione elettrica - Suscettività dielettrica - Equazioni della elettrostatica in
presenza di mezzi dielettrici - I dielettrici lineari.
 Forza elettromotrice – Intensità di corrente – Resistenza elettrica – Legge di Ohm –
Resistenze in serie e parallelo – Leggi di Kirchhoff – Applicazioni al caso di circuiti
semplici – Circuiti RC-RL.
 Sorgenti di campo magnetico – Definizione di campo magnetico – Forze su conduttori
percorsi da corrente – Forza di Lorentz – Effetto Hall – Campo magnetico generato da
un filo rettilineo – Legge di Ampere – Corrente di spostamento – Legge di Biot-Savart
- Campo magnetico in un solenoide – Legge di Gauss nella magnetostatica.
 Proprietà magnetiche della materia: fenomenologia – Definizione della permeabilità
magnetica relativa - Sostanze diamagnetiche, paramagnetiche e ferromagnetiche -
Ciclo di Isteresi – Leggi di Curie - Meccanismi di magnetizzazione microscopica: le
correnti amperiane - Definizione del vettore di magnetizzazione - Densità lineare di
corrente amperiana - Densità di corrente amperiana in un mezzo non omogeneo –
Campo magnetico e campo di Induzione magnetica - Equazioni della magnetostatica
in presenza di mezzi materiali.
 Legge di induzione elettromagnetica di Faraday – Legge di Lenz – Induttanza – Il
trasformatore - Calcolo dell’induttanza di un solenoide – Energia e densità di energia
del campo magnetico – Circuiti RLC – Fasori - Risonanza nei circuiti RLC.
 Equazioni di Maxwell in forma differenziale - Operatore Nabla -
Definizione di gradiente di un campo scalare - Definizione di divergenza e rotore di
un campo vettoriale - Teorema di Stokes - Teorema della divergenza -Trasformazioni
delle equazionidi Maxwell nel vuoto dalla forma integrale alla forma locale.
 Oscillazioni elettromagnetiche – Circuito LC – Onde elettromagnetiche piane –
Propagazione delle onde elettromagnetiche nel vuoto.
 La natura della luce – Spettro della luce visibile – Ottica geometrica – Riflessione e
Rifrazione – Indice di Rifrazione – Riflessione totale – Principio di Huyghens - Principio
di Fermat – Specchi piani e sferici – Lenti sottili – Ottica fisica – Diffrazione –
Interferenza.

Testi Consigliati:
P. Mazzoldi - M. Nigro - C. Voci Fisica Volume II EdiSES

E. Amaldi - R. Bizzarri - G. Pizzella Fisica Generale Zanichelli

Testo introduttivo:

D. Halliday - R. Resnick - J. Walker Fondamenti di Fisica (vol II)

Elettrologia, Magnetismo e Ottica CEA – Milano


Problemi di Fisica 2 risolti e commentati
P. Pavan , P. Sartori
Editore: CEA

Problemi di Fisica Generale


Elettromagnetismo e Ottica
F. Porto G. Lanzalone I. Lombardo
Editore: EdiSES
Raggio di azione
La più organica e perfetta costruzione intellettuale della fisica classica
insieme alla meccanica newtoniana

Zur Elektrodynamik bewegter Korper


Forza elettrica
 Osservazione di fenomeni legati alla forza elettrica, ovvero di natura
elettrica risale al VII secolo a.C.
a.C
AMBRA EBANITE ed altri materiali strofinati con un panno di lana,
AMBRA, lana
acquistano la proprietà di attirare corpuscoli leggeri, polvere, pagliuzze.

 Osservazione riprese da William Gilbert nel sedicesimo secolo che con


un analisi sistematica individuò tutta una serie di sostanze che
presentano lo stesso comportamento (diamante, vetro, zolfo etc.).

Gilbert chiamò elettrizzati i materiali capaci


di attirare corpuscoli leggeri, e forza
elettrica la forza che si manifestava (dal
termine electron ήλεκτρον nome greco
dell’ambra) .
Oggi noi attribuiamo le forze a cariche
elettriche presenti nei corpi, che passano
W.Gilbert mentre esegue esperimenti dall’uno all’altro durante lo strofinio.
alla presenza della regina Elisabetta
 I corpi che si caricano per strofinio e nei quali le cariche restano
localizzate sono detti isolanti (ambra, plastica, vetro, etc.).
 Altri corpi in cui le cariche sono libere di migrare (ad es. i metalli)
sono detti conduttori.

Esistono due tipi di elettrizzazione:


 elettrizzazione positiva
 elettrizzazione negativa

Si attraggono!

Esistono due diversi tipi di cariche elettriche;


per convenzione è stata chiamata positiva la
carica che compare sulla superficie delle
sostanze tipo vetro
vetro,, mentre negativa quella
relativa a sostanze tipo la bachelite
Elettrizzazione per strofinio
(Triboelettricità)

• Elettrizzazione per contatto


(Azione del campo elettrico)
• Elettrizzazione per induzione
(Azione del campo elettrico)
Responsabile dello stato Struttura della Materia
di elettrizzazione dei corpi ?

•Elettrone (carico negativamente)


•Ione

In definitiva un processo di carica


per strofinio è un processo in cui
vengono separate, attraverso un
agente meccanico, delle cariche
(elettroni) e queste trasferite da 10-10 metri
un corpo ad un altro

Elettroni di un atomo o molecola del


materiale sono più o meno legati :
distinzione tra isolanti e conduttori

Nei conduttori uno o più elettroni 10-15 metri


degli orbitali più esterni si
comportano come elettroni liberi
(elettroni di conduzione)
Misura della carica: Elettroscopio a foglie d’oro

Ideato dal fisico inglese Abraham


Bennet nel 1786, l'elettroscopio a
foglie d'oro rivela la presenza di
cariche elettriche su un corpo

Fe
Fg
La carica elettrica come grandezza fisica:
1. Criterio per stabilire sperimentalmente l’uguaglianza di due
cariche elettriche (es. utilizzo dell’elettroscopio a foglie).
2. Procedura che permetta di dividere in parti uguali la carica.
3. Scelta dell’unità di misura della carica.

A B A B

La carica elettrica
è quantizzata !
Esperienza di Millikan (1909-
(1909-1917)

NOBEL 1923

Equazione del moto


Coeff. di attrito viscoso

mg a  mg g   ariaVg g  6rv A regime a=0  v=cost


A regime (a=0), moto
0  mg g  aVg g  6rv0 rettilineo uniforme

mg g  aVg g 2    a  gr 2
v0   v0  1 mm/s r  1mm
6r 9

4
(   a )   r 3  g
3
Felettrica

0  mg g  aVg g  6rv1  qE In presenza di campo elettrico


e a regime (a=0)

mg g  aVg g  qE qE
v1   v0  qE eE
6r 6r v0  v1  6r  n 6r
Quantizzazione della carica (micro) osservata come quantizzazione delle velocità (macro) a regime !
Legge di Coulomb (Legge
(Legge della Forza)
La formulazione precisa della legge della forza
elettrica è dovuta a Coulomb il quale eseguì nel 1785
una serie di misure sistematiche, utilizzando una
bilancia di torsione:
Il valore della forza è
dedotto dalla misura
dell’angolo di torsione

Variando i parametri in gioco Coulomb


stabilì che due cariche puntiformi q1 q2
poste a distanza r interagiscono con una
forza diretta secondo la loro congiungente

q1q 2
Fk 2
q
1. Misuriamo la FE in

r
funzione di r
2. Variamo q1 q2 Problemi sperimentali !
0 
r  2  l  sen
2 l
  (   0 )
2 OBA’ isoscele

  (   0 )
2 F

Situazione di equilibrio Costante di


Momento della forza elettrica= Momento torcente del filo torsione del filo

E  l F |  T |   C
   

 C
  (  0 ) 0   F
 E  l  F  sin  F  l cos 0  
  
l cos
2 2 2
q1q 2
Fk 2  9.0  10 N  2 S .I .
1 m 2
k 9

r 4 0 C

Costante dielettrica del vuoto 0 8.851012 C2 / (N m2)

Q = i · t
1 Coulomb è la quantità di carica che attraversa in
un secondo la sezione di un filo percorso da una
corrente di un Ampere

Carica elementare e = 1.6022 10-19 C


Forma vettoriale della
legge di Coulomb:

 q1q 2
F12  k 2 rˆ

q2 F12
r +++
q1
+
 
F12   F 21 +
+++
+ r̂
q1q 2  0 forza repulsiva

F 21
q1q 2  0 forza attrattiva
Definizione di Campo Elettrostatico
Una distribuzione di cariche
modifica lo spazio circostante

F

E  lim

Carica di prova +
q0  0 q
+

q0

Assumeremo in seguito che la carica y


di prova non perturbi il campo da misurare

q1q0
E  k  2  rˆ E
 

r q0
q0
q1 r̂
+

Campo generato da una ++


+++
carica puntiforme
x
Campo generato da una distribuzione di cariche
y arbitraria

Qi ri P E?

E   Ei
z
 
Principio di sovrapposizione
dei campi elettrici
i

E
 N 1 Qi
 2  rˆi
i 1 4 0 ri
Nel caso di N cariche puntiformi

Esempio: DIPOLO elettrico


DIPOLO elettrico
(Calcoliamo il campo E su un punto dell’asse del segmento che congiunge le due cariche)

1 q
E1  E2  2a  q  P
4 0 a 2  r 2

a
E  2 E1 cos q cos q  Momento di
a2  r 2 dipolo elettrico

2 q a 1 2a  q
E 
+ -

4 0 a 2  r 2 a r
2 2 4 0 ( a 2
 r )
2 3/ 2

r 3 r  a
Dipoloin campo elettrico uniforme
 o        r  F  r  F r  r  a
      

 o  aFsenq  aFsenq  2 Fa  senq 


  PE
 
F

 2aq senq  PE  senq modulo

q
Energia potenziale elettrostatica di un dipolo in un campo uniforme

Per cambiare l’orientamento di un dipolo elettrico posto in


un campo esterno, un agente esterno deve fornire lavoro W che viene
immagazzinato come energia potenziale U nel sistema costituito
dal dipolo e dal dispositivo usato per produrre il campo esterno.

W  U    d q
q
  0
 
q0

 U   P E sen q dq  PE  sen q d q
q q

q0 q0

se scegliamo U 0  0 a q 0  
2
U  [-PE cos θ]   PE cos q  U   P  E
θ
 
θ0
Campo elettrico generato da una distribuzione continua di cariche:

dq   ( x, y , z ) dV

dq

dV
1   dV
dEdV  uˆ

4 0 r 2

 dV   x, y , z dxdydz 
 
1 1
E ( x, y , z )  û  û

4 0 V r 2
4 0 V r 2
dq

dS
1   dS
dEdS  uˆ

4 0 r 2

 dS

dq   ( x, y, z )dS
1
E ( x, y , z )  û

4 0 S
r 2

dq

dl
1   dl
dEdl  uˆ

4 0 r 2

dl

1
E ( x, y , z )  û

4 0 l
r 2
Vediamo alcune applicazioni
dq Esempio 2

dx Campo elettrico generato da un
filo indefinito uniformemente carico

1 dq 1   dx
Ez=0 dE  
Ex=0 4 0 r 2 4 y  x
2 2

E y  E  2 dE y
X 
0

dE y  dE cos q
0

x  y  tgq
dtgq 

E  2  dE cos q  
1
dx 
 
cos q  2 dq cos 2 q
2 0 0 y x 2
1
dx  y  dq
0
cos q
2

1
 dq  
0 cosq dq  2 0 y
y
 2
  /2

2 0 0
E cos q  cos q
2
E
y 2  y 2  tg 2q 2 0 y
Calcolare il campo elettrico E generato da un tratto rettilineo
uniformemente carico (-) nel punto P

dq    dx
1   dx
dE 
4 0 x 2
 dx O

L d P x
x

 dx  
 
1 dx  1
d L d L d L

Ex  E     x 
d
4 0 x 2 40 d
x 2
40  d

 1 1 
E    
4 0  d d  l 
Esempio 3
Campo elettrico generato da un
anello uniformemente carico

dq  dl  
r  a2  x2
1 dq 1 dl  
dE   2   2
4 0 r 4 0 a  x 2
x x
cos q  
r a2  x2
dl  1 x 1 dl    x
0 a  x 
dE x   2   
4 0 a  x 2
a x
2 2 4 2 2 32

dl    x x
E   dE x     dl
1 1
2a 2 a

a  a 
  
l 0
4 0 2
x 2 32 4 0 2
x 2 32
0

1   x  2   a   xa q 1 qx
a  2 0 a  x  a 
E    E 
4 0 2
x 2 32 2 2 32 2a 4 0 2
x 2 32

x>>a ?
Linee di forza & Flusso
L’introduzione del concetto di campo mette in
evidenza che la presenza di un sistema di cariche
modifica lo spazio circostante.

Linee di forza (L.F.):


La direzione del campo elettrico è tangente punto per punto
alla linea di forza .
Il numero di linee di forza per unità di area attraverso una
superficie perpendicolare alle linee è proporzionale
all’intensità del campo elettrico in quella regione.

 L.F. si addensano dove l’intensità del campo e maggiore


 L.F. non si incrociano mai; in ogni punto il campo è definito univocamente.
 L.F. hanno origine da cariche positive e terminano sulle negative, qualora ci siano
solo cariche di uno stesso segno le L.F. si chiudono all’infinito.
Linee di Forza di Campo Elettrico generato da cariche puntiformi

L.F. Campo Elettrico Uniforme


L.F. Campo Elettrico generato da un dipolo elettrico
Es. Flusso di un fluido in moto stazionario
Kg/s ( portata )

  v S
S
 
v ,s
E
Direzione normale
alla superficie S

Flusso del campo elettrico

q
dS
P
E

d E  E  dS  E dS cosq
 

 E   E  ds
 
S
Prop. al numero di linee di campo
che attraversano la sup. S
Teorema di Gauss
Calcoliamo il flusso del campo Elettrico
generato da una carica puntiforme
attraverso una superficie dS

d ( E )  E  uˆn dS

Proiezione di dS sulla
superficie della sfera
di raggio r centrata in q

Per una carica puntiforme

q uˆr  uˆn dS q dS cos q q dS 0


d ( E )   
4 0 r 2
4 0 r 2
4 0 r 2

d
Angolo solido sotteso da dS0
rispetto a q
L' Angolo solido è l’estensione allo spazio
tridimensionale del concetto di angolo piano..

Radianti

l
B
W A
q circ  2
A
q R
O
R
O

A
W
R2
Steradianti

La misura in steradianti dell'angolo solido Ω è definita come A / R2, dove A è l'area della
porzione di superficie sferica di raggio R vista sotto l'angolo Ω.
Teorema di Gauss
calcolo del flusso del campo E, generato da una
distribuzione di cariche, attraverso una superficie chiusa

a) Caso della carica interna


ad una superficie chiusa

Q dS 0 Q
d ( E 0 )  E  dS    d
 
4 0 r 2
4 0

 s  E0  
Q
 d  s  E0  
Q
  E  
 Q
4 0
i

0 0
s
4

b) Caso della carica esterna


ad una superficie chiusa
r’

d  ds   d  d s    s E 0   0
r

 s E   Q
1
1° Equazione di Maxwell
0
i
i
S superficie chiusa, Qi carica interna alla superficie
Applicazione del Teorema di Gauss (Es. 1):
filo uniformemente carico di lunghezza indefinita
• Problema a simmetria cilindrica
•Cerchiamo una superficie gaussiana appropriata
dq
 s E    E  dA   E  dA cos q

dl
 
S S

L
E  dA  E (2rL) 
qint

S
0 0
L
E (2rL) 
0

E
2 0 r
Es. 2 Sfera uniformemente carica di raggio a
(
cost
cost))

r>a ?
o

 s E   Q
1
0
i
i

 s E    E  dA   E  dA cos q  4r E 
  2 QTOT
S S
0

1 QTOT
E
4 0 r 2
Es. 2 Sfera uniformemente carica
(
cost)
cost)
Superficie gaussiana

ra
1 Qtot
E rˆ
 o

4 0 r

ra ? qint=Qtot

 E  dA  E  dA E (4 r ) 
  qint Qtot

2

S S
0 4 3
 a 
3 
4
qint
  r3
 Qtot r
E  3  r
4 0 r 2
4 0 r 2
3 0 4 0 a 3
Il Potenziale Elettrostatico

Calcoliamo il lavoro compiuto dal


campo su una carica test puntiforme q0
+

lungo un spostamento infinitesimo ds


F

dW  F  ds
 

W1   F  ds  q0  E  ds
   
c1 c1

W  q0  E  ds
 
Su un percorso chiuso:
c
Circuitazione di E
Quando un Un campo di forze si dice
campo di forze è conservativo quando la
circuitazione è nulla
conservativo?

Il campo elettrostatico è un campo centrale e quindi Conservativo

Possiamo definire una funzione energia potenziale U. Per lo


spostamento di una carica q dal punto A al punto B la variazione
di energia potenziale del sistema U vale :

U  U B  U A    F  ds
  B

A
Differenza di potenziale elettrico

   ds    E  ds
U F
B
 B 
V 
 
q0 A
q0 A
Analogamente a quanto è stato fatto per la definizione
di campo elettrico.

Per A  ∞ (VA=0) otteniamo il potenziale elettrico in un punto

 J  N  N  V  Unità utilizzata di
[ Volt]       [m ]   C   m  solito per i campi
C   C      elettrici
Nuova unità di misura dell’energia

U  qV
Variazione di energia potenziale elettr. del sistema
nello spostare una carica q attraverso una d.d.p. V 1eV = energia cinetica che un
elettrone acquista in presenza di un
diff.. di potenziale di 1V
diff

1 eV  (1.6  10 19 C )1V  1.6  10 19 J


Calcolo della differenza di potenziale
in un campo uniforme
   B'   B   
VB VA  V   E  d s    E  d s   E  d s  
B

 
d A A B' 
  E  ( AB)  cos( )  E  (BB)  cos(0)  Ed
2

=0
Tutti i punti che appartengono ai piani perpendicolari ad E hanno lo stesso
potenziale V=0. Tali piani costituiscono allora delle superfici equipotenziali

Superfici
equipotenziali

Quando ci si muove sulle superfici


equipotenziali il campo E non
compie alcun lavoro
Calcolo del potenziale generato da una carica puntiforme

V    E  d s
B 
A

q
E  d s  ke 2 r̂  ds rˆ  d s  ds cos q  dr
   
r

rB

rA

q
rA    V  k potenziale
q r
V (r )  Se la carica è negativa il potenziale è negativo
4 0 r

V   Vi  
1
qi Il potenziale di un gruppo di cariche è dato
dalla somma dei potenziali di tali cariche
i 4 0 i ri (principio di sovrapposizione).
q
V (r )  k
r
Calcolo del potenziale di un dipolo
Il potenziale non cambia al ruotare del punto P attorno all’asse Z
Sovrapponiamo il potenziale delle due cariche:

V   Vi  V  V 
q 1 1
 
2


4 0  r r 
i 1

q  r  r 

4 0  r r 

Se r>>d

r r  r 2 r  r  d cos q

d cos q
q 1 q d cos q 1 p  rˆ

V  
4 0 r 2
4 0 r 2
4 0 r 2
Dal Potenziale Elettrico al Campo E

Es: caso particolare


di campo uniforme

In generale il potenziale elettrico è funzione delle tre coordinate spaziali,


se il potenziale è dato in termini di coordinate cartesiane V(x,y,z) le componenti del
campo elettrico Ex,Ey,Ez possono essere ricavate come derivate parziali di V(x,y,z)
Energia potenziale elettrica di una distribuzione di cariche

1 2 Differenza di potenziale tra


due punti
Come si calcola
l’energia potenziale
Le cariche vengano
di una distribuzione
avanti una alla volta
di cariche ?
3 4 Esempio
Carica #1: W=0
q
Carica #2 : W   qV1   q
4 0 a
 q q 
Carica #3 : W  q (V1  V2 )   q   
 4 a 4 2a 
 0 0 
 q 2q 
Carica #4 : W  q (V1  V2  V3 )  q  
 4 2a 4 a 
 0 0 

U  West  W1  W2  W3  W4 


q2  1
 11 
1 
 2 
q2
 4  2 
40a  2 2  4 0 a

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