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Proprietà letteraria riservata


Copyright © 2015 Frank Pacino
Tutti i diritti riservati

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Prima edizione: 2015

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diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente
dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

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Fai le cose e avrai il potere.
―RALPH WALDO EMERSON

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INDICE

PREFAZIONE
PRIMO CAMBIAMENTO
SECONDO CAMBIAMENTO
TERZO CAMBIAMENTO
QUARTO CAMBIAMENTO
QUINTO CAMBIAMENTO
SESTO CAMBIAMENTO
SETTIMO CAMBIAMENTO
OTTAVO CAMBIAMENTO
NONO CAMBIAMENTO
DECIMO CAMBIAMENTO
UNDICESIMO CAMBIAMENTO
DODICESIMO CAMBIAMENTO

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PREFAZIONE

A chi non è capitato almeno una volta di sentirsi spettatore del


successo altrui? Chi è che non ha almeno un aspetto della
propria vita – carriera, finanza personale, amore, relazioni
sociali, famiglia, felicità, autostima, per nominarne solo
qualcuno – che potrebbe essere migliorato? La parola d’ordine
di questo libro è, dunque, “migliorarsi”, e si tratta di una parola
sicuramente universale, dal momento che nessuno di noi ha
raggiunto la perfezione divina. Possiamo senz’altro ingannare
gli altri, ma non nascondere la verità a noi stessi. Sappiamo
cos’è che ci manca e cosa vorremmo per essere più felici. Per
tale ragione ritengo che la lettura di questo libro possa risultare
trasversalmente utile a tutti, poiché nessuno deve credere di non
aver bisogno di un aiuto, indipendentemente dalle realizzazioni
conseguite. Nessun uomo o donna è un’isola. E non esiste
nessuno che si sia fatto completamente da sé, senza interazioni
con gli altri e senza mai avvantaggiarsi di una qualsivoglia
forma di collaborazione o di alleanza. Lascia, quindi, che ti
aiuti. Questo non significa che intendo erigermi a “maestro” per
insegnarti a vivere a modo mio, poiché soltanto tu puoi sapere
cosa sia meglio per te e per la tua crescita, e soltanto tu puoi
essere il maestro di te stesso. È altresì vero che ognuno ha una
propria definizione di “successo” e nessuno ha il diritto di
stabilire la fonte della felicità altrui.
La mia missione è quella di riuscire ad ispirarti, stimolarti e
motivarti, allo scopo di farti avvantaggiare di una potente e
positiva energia, una forza mai provata prima d’ora, che ti guidi
all’effettiva realizzazione dei tuoi sogni e che ti faccia trovare i
modi e i mezzi per rendere più significativa la tua vita,
spingendoti ad agire con entusiasmo e a prendere in mano il tuo
destino. Dopotutto nessun libro può di per sé fare dei miracoli.
Nessun libro può svelare i “segreti” per cambiare la propria

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condizione da un momento all’altro. Non esistono formule
magiche o soluzioni istantanee per il successo, giacché
l’eccellenza è il risultato di un percorso – non lineare – fatto di
atteggiamenti positivi, scelte vincenti, comportamenti
costruttivi, buon senso, applicazione e costanza. Qualsiasi
lettura, compresa questa, per essere utile alla propria crescita
personale, deve prevedere necessariamente una certa
predisposizione d’animo da parte del lettore; una
predisposizione che si ottiene ascoltando con la mente e il cuore
liberi. Se sarai pronto a trarre il meglio da questo lavoro,
accettando l’idea che io possa esserti amico ed avere qualcosa di
valido da condividere con te, qualcosa a cui sono arrivato dopo
anni di approfonditi studi, esperienze di vita vissuta ed attente
osservazioni dei comportamenti delle persone che si sono
realizzate, allora sicuramente trarrai dei benefici tangibili. Se ti
impegnerai a cogliere lo spirito positivo di quest’opera – che si
presenta come un vero e proprio manifesto del successo
personale – e ti lascerai trasportare dalla sua spinta trionfante e
motivazionale, potrai raggiungere qualunque traguardo,
indipendentemente dalla natura e dalla portata ambiziosa delle
mete a cui aspiri. Tutto dipenderà da te e da come deciderai di
recepire gli input che riceverai. In fondo leggere un’opera
motivazionale è un’arte. Occorre concentrarsi e soffermarsi di
tanto in tanto a riflettere per assimilare meglio i concetti,
collegandoli alla propria esperienza.
Nelle pagine che seguono scoprirai un approccio decisamente
stimolante alla filosofia del successo personale, grazie a un
linguaggio in prima persona che ti spronerà a metterla in
pratica, trasformando i principi, le tecniche, le strategie, le idee
e i suggerimenti in azione concreta. D’altronde senza sviluppare
l’importante capacità di agire – che è l’unico potere illimitato
che induce le persone a realizzare le cose necessarie a ottenere
l’eccellenza – non si potrebbe andare oltre la mediocrità, in
qualunque campo. Mi auguro, quindi, che – una volta letto il
libro – ti darai subito da fare, utilizzando gli strumenti che ti

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metterò a disposizione per cambiare qualsiasi cosa vorrai
cambiare nella tua vita. Tutti i pensieri più nobili del mondo e i
progetti magnifici, infatti, non valgono nulla a meno che – e
finché – non vengano messi in atto. Non sono mai le buone
intenzioni – per quanto nobili siano – a determinare il nostro
valore, ma le azioni che compiamo e il modo con cui viviamo.
Chiunque tu sia e qualunque cosa tu faccia, preparati a
“rinascere” e ad iniziare una nuova vita attraverso dodici
cambiamenti fondamentali. C’è un viaggio esistenziale che ti
attende, la cui meta è la realtà che hai sempre desiderato. Cosa
stai aspettando ad incamminarti?
Buona lettura!
Buon viaggio!

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PRIMO CAMBIAMENTO

APPRENDERÒ LA FILOSOFIA DEL


SUCCESSO PERSONALE, DISTINGUENDO
CIÒ CHE È ESSENZIALE DA CIÒ CHE
NON LO È

Oggi rinasco e inizio una nuova vita, lasciandomi alle spalle


fallimento e frustrazione.
Smetterò di essere spettatore del successo altrui e diventerò
protagonista assoluto del capolavoro che dipingerò sulla tela
della mia esistenza.
Da oggi camminerò a testa alta tra gli uomini e forse essi non
mi riconosceranno neanche più; ho deciso di essere un uomo
nuovo in una nuova vita.
Farò sempre ciò che dirò, e così diventerò un modello di
eccellenza di cui il resto del mondo si stupirà. La superiorità
vera è tutta qui.
Le esperienze maturate e le conoscenze acquisite non contano
più. Mi libererò dall’inutilità delle conoscenze superflue e delle
esperienze insignificanti, consapevole della distinzione tra ciò
che è essenziale e ciò che non lo è. La natura mi ha donato la
capacità di acquisire le conoscenze giuste al momento giusto e
da ora in poi seguirò questo metodo, cercando di procurarmi
tutte le informazioni utili alla realizzazione dei miei progetti e
trascurando il resto. Saprò come e dove procurarmi le
conoscenze di cui avrò bisogno, quando ne avrò bisogno.
Cercherò di organizzare le mie conoscenze, mettendole al
servizio degli obiettivi che mi prefiggerò, poiché il successo non

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dipende dalle conoscenze che si hanno, ma dall’uso che se ne sa
fare. Diventerò abile nell’utilizzazione delle informazioni in
mio possesso, e così sarò sempre istruito e mai ignorante. Ci
sono persone che, pur essendo delle vere e proprie enciclopedie
viventi, non sono capaci di realizzare i loro scopi e a stento si
guadagnano da vivere. Ma io, a differenza loro, ho compreso lo
straordinario potere che risiede nell’utilizzo proficuo del sapere
e me ne avvantaggerò. Non sprecherò il mio tempo nello studio
delle radici, bensì lo impiegherò nell’apprendere a cogliere i
frutti. Inoltre, eviterò che il corso dell’esperienza mi divori gli
anni migliori, poiché troverò la saggezza necessaria non
soltanto nel trascorrere del tempo e nelle cicatrici degli eventi
che mi segneranno, ma soprattutto nei principi e nelle leggi
della natura che mi condurranno alla grandezza. Smetterò di
credere nella banalità che i vecchi siano tutti saggi, avendo
udito discorsi davvero sciocchi provenire anche da uomini
esperti. E smetterò di credere che sapere significa
automaticamente avere, avendo visto fallire anche persone
molto preparate. Esperienza e conoscenza d’altronde sono come
la moda: un’azione che oggi si considera efficace, domani,
invece, potrebbe essere inadatta e impraticabile. Tutto ciò di cui
ho bisogno è qui, nelle parole che seguono in queste pagine,
dove è distillata la filosofia del successo personale, alimentata
generazione dopo generazione da uomini di grande valore
venuti prima di me. Si tratta dell’unica forma di conoscenza che
davvero può perdurare nel tempo, giacché eterna e
assolutamente impermeabile a ogni mutamento della civiltà,
essendo sorretta dalle inesorabili leggi della natura, esattamente
come avviene per la forza di gravità o per altri fenomeni
naturali. I principi del successo, quindi, esistono dagli albori
dell’esistenza, non sono mai cambiati e varranno sempre,
indipendentemente da come sceglierò di vivere. Ed io farò
davvero di tutto per recepirli e sentirli miei, leggendo – anche
più volte se necessario – le preziose parole presenti tra queste
pagine. In questo modo riuscirò a far assimilare i principi del

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successo alla mia mente attiva, ma anche e soprattutto all’altra
mia mente, il subconscio, quella misteriosa sorgente che non
dorme mai e che rappresenta la fonte dei miei sogni più
profondi. Quando questa filosofia sarà assimilata dall’inconscio,
quando la parte più misteriosa della mia mente l’avrà assorbita,
sarò sicuro di poterla mettere in pratica, traendone concreti e
tangibili vantaggi. Così comincerò ad affrontare le giornate con
una vitalità mai conosciuta prima, il mio vigore aumenterà, mi
sentirò più forte e sicuro di me stesso, saprò esattamente quale
comportamento adottare in ogni situazione, il desiderio di
affrontare il mondo vincerà ogni titubanza, e sarò più felice di
quanto credessi possibile essere in questo mondo di sacrificio e
lotta. L’entusiasmo divamperà e mi spronerà all’azione,
favorendo il mio atteggiamento mentale, dandomi coraggio e
aumentando la fiducia in me stesso. Avrò nuovi occhi con cui
vedere il mondo, poiché una nuova luce brillerà nel mio
sguardo. Paure e dubbi saranno sopraffatti. Fatica, pigrizia e
demotivazione non mi apparteranno più, perché il sacro fuoco
dell’entusiasmo divamperà nel mio animo e contagerà tutti
coloro che mi circonderanno, creando intorno a me un clima più
favorevole e positivo. Potrò applicare questa filosofia a
qualsiasi settore della mia vita, poiché il successo non riguarda
un ambito specifico e non è caratterizzato da una definizione
universale. Tra migliaia di uomini saggi, infatti, non esistono
due che potrebbero definire il successo allo stesso modo, mentre
l’insuccesso è descritto sempre con le stesse parole. Il
fallimento, infatti, è l’incapacità di ottenere ciò che si vuole
dalla vita, indipendentemente dalla mete ambite. Ma io non lo
accetterò più, così come non accetterò più il dolore, la povertà,
l’infelicità, poiché la natura non ha previsto che io debba
sopportare la frustrazione del fallimento. L’insuccesso e il
dolore saranno estranei alla mia vita. Le mie potenzialità sono le
stesse di chiunque altro e io non dovrò più sentirmi inferiore a
nessuno, in quanto seguirò un modello che trasformerà la mia
vita, sia sul piano materiale che su quello morale. Senza

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l’arricchimento dello spirito, infatti, non potrei raggiungere
alcun benessere duraturo. Riuscirò ad affermarmi senza mai
violare i diritti degli altri, dal momento che non avrò alcun
bisogno di ledere il prossimo per realizzarmi, a differenza di
come pensano le persone malvagie ed egoiste. Grazie a una
combinazione vincente di abitudini e caratteristiche personali –
che saranno il mio trampolino di lancio per spiccare il volo e
spingermi verso il sole della ricchezza, della posizione sociale,
dell’amore e della felicità – arriverò molto al di là dei miei
sogni più grandiosi.
Oggi rinasco, accumulando ricchezze sia materiali che
spirituali, e inizio una nuova vita, poiché ho scoperto che non
esiste alcun segreto nel successo, ma soltanto principi
riscontrabili nelle leggi della natura che io saprò certamente
volgere a mio favore.
Apprenderò.
Vincerò.

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SECONDO CAMBIAMENTO

MI FARÒ ILLUMINARE DALLA


CHIAREZZA D’INTENTI, DESIDERANDO
ARDENTEMENTE DI REALIZZARE UNO
SCOPO BEN DEFINITO

Da oggi in poi comincerò a seguire la mappa che mi condurrà


all’isola dove il tesoro è la mia felicità. Non importa chi sono
stato e quello che ho fatto finora. Il compenso delle mie lotte
non sarà più l’insuccesso. C’è una nuova alba ad attendermi, un
nuovo sole e una nuova terra, dove sarà sempre giorno, perché i
raggi del successo mi illumineranno così intensamente che non
conoscerò più l’oscurità della sconfitta. L’ombra del fallimento
smetterà di seguirmi. Una nuova luce brillerà nei miei occhi, e
finalmente saprò cosa voglio dalla vita. Io non sono su questa
terra per caso. Sono quaggiù per uno scopo. E questo scopo è
elevarmi come una montagna, non ridurmi a granello di sabbia.
Farò di me la montagna più alta di tutte, e tenderò il mio
potenziale all’infinito. L’altezza delle mie mete non mi incuterà
alcun timore, e non starò di certo a chiedermi se per caso ho
stabilito obiettivi troppo elevati. Non commetterò il terribile
crimine di mirare troppo in basso. Meglio, infatti, mirare con la
lancia al sole e colpire soltanto una nuvola, piuttosto che mirare
ad una nuvola e colpire soltanto una roccia. Ponendomi uno
scopo ben definito, ossia un obiettivo principale nella mia vita,
dedicherò le mie energie, i miei pensieri, i miei sforzi e il mio
tempo alla sua realizzazione. Inietterò passione, entusiasmo e
determinazione in ogni attività che intraprenderò. Senza

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chiarezza d’intenti, invece, non potrei raggiungere successi
permanenti, non potrei fare stabili e durature conquiste,
dovendomi accontentare di estemporanee vittorie, che, dinanzi
alle prime difficoltà, non esiterebbero a dissolversi. Senza un
obiettivo fondamentale la mia vita non avrebbe senso e fallirei
sicuramente. In balia degli eventi, infatti, mi lascerei trasportare
e vagherei nel viaggio dell’esistenza, senza realizzare alcunché
di importante. E io non voglio che mi accada questo, poiché ho
compreso che identificare, riconoscere e onorare lo scopo per
cui vivo sarà la più importante azione di successo che potrò
compiere.
Applicherò e adotterò la definizione dello scopo come
un’abitudine quotidiana, perché soltanto così potrò evitare di
essere sopraffatto dalla fatale abitudine di tirare avanti alle
meno peggio. Se proprio dovrò essere schiavo di qualcosa, sarò
schiavo di una buona abitudine. Da oggi in poi seguirò soltanto
abitudini positive e così scaccerò quelle negative, poiché l’unico
modo per liberarsi da una cattiva abitudine è sostituirla con una
buona. Non sprecherò più il mio tempo cedendo ai vizi e non
lascerò che essi mi inquinino sia l’anima che il corpo,
indebolendo la mia possibilità di riuscire nella vita. Dal
momento che siamo tutti inevitabilmente condizionati dalla
motivazione e dall’abitudine, inizierò a inseguire il successo
spinto dalla motivazione e continuerò l’ascesa grazie alle buone
abitudini, che consoliderò nel tempo, attraverso la loro
reiterazione.
Smetterò di inseguire vaghe e pie illusioni, e stabilirò, invece,
un progetto preciso da attuare con costanza e dedizione, così da
entrare nella stretta cerchia di coloro che fanno ciò che dicono e
diventano ciò che vogliono. Farò del mio scopo principale una
vera e propria ossessione che mi porterò sempre dietro; alla
sera, quando andrò a dormire, e al mattino, non appena mi
sveglierò. Consapevole che tutti vogliono il meglio dalla vita,
come il denaro, il potere, una buona posizione sociale, la fama e
l’apprezzamento, non mi limiterò – come fa la maggior parte

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delle persone – alla fase dell’aspirazione, bensì la intensificherò,
fino a farla diventare un desiderio intenso e ardente, che
alimenterò – con un impegno continuativo e un piano efficace –
giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto. Il
desiderio, infatti, è ciò che stimola l’azione; è ciò che muove il
mondo, la rampa di lancio da cui decolla ogni sognatore,
quell’istinto primordiale che spinge a vivere la vita dei propri
sogni. Coltiverò il seme dei miei desideri e raccoglierò i frutti di
questa preziosa semina, dopo aver profuso il massimo impegno
personale, attraversando la via che dall’insuccesso mi condurrà
al successo. Soltanto riuscendo ad ottenere esattamente ciò che
desidero, potrò essere del tutto felice e soddisfatto; mentre, se
mi accontentassi di raggiungere obiettivi che non sento nel
profondo del cuore, allora sarei sopraffatto da un conflitto
interiore che mi condurrebbe all’insoddisfazione perenne. Potrò
anche avere tanto, ma se non è quello che veramente desidero a
cosa mi servirebbe? Continuerei comunque a sentirmi uno zero.
Il mondo è pieno di persone che in apparenza sembrano avere
tutto, ma che in realtà non hanno niente, poiché non si sentono
pienamente felici. Ma io non apparterrò a questo genere di
persone, poiché raggiungerò la vera essenza della felicità. Ogni
ricchezza – sia materiale sia spirituale – che conquisterò, trarrà
origine da un’immagine mentale chiara e concisa di ciò che
saprò desiderare ardentemente. Nessuna motivazione d’altronde
potrebbe essere più potente del desiderio che mi indurrà a
prendere l’iniziativa. Non sarò guidato mai da una semplice
speranza o da una vaga aspirazione; bensì mi lascerò trasportare
soltanto dalla corrente furiosa di una voglia acuta e vitale,
capace di trascendere ogni altra cosa. Nulla, infatti, può
prendere il posto di un obiettivo ambizioso. Concentrandomi sul
conseguimento di uno scopo ben definito, i poteri dell’universo
si schiereranno dalla mia parte e così comincerò a usare tutti i
mezzi disponibili per conseguire l’oggetto dei miei desideri.
Da oggi in poi smetterò di essere indeciso e titubante. Avrò un
cuore coraggioso e vincerò la paura di non “riuscire” nella vita.

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Smetterò di cambiare idea facilmente e di essere lento nel
prendere le mie decisioni. Osteggerò l’incostanza e non lascerò
che il dubbio possa sopraffarmi, mandandomi in confusione.
L’inazione e la tergiversazione non mi apparterranno più, così
come non cercherò più delle scuse per non agire nel presente.
Da oggi sarò rapido e deciso, poiché l’universo ama la rapidità e
premia coloro che arrivano prima degli altri. La fortuna non
aspetta. Se indugio, diventerà sposa di un altro, e io la perderò
per sempre. Agirò, convinto di quello che voglio, attenendomi
ai miei obiettivi fino a quando non li avrò raggiunti. Mirerò al
risultato e plasmerò la mia vita esattamente come desidero che
sia. Sfrutterò le occasioni fortunate senza lasciarmele sfuggire,
perché il successo sovente arride semplicemente al più veloce, e
non necessariamente al più bravo. Non penserò più: «A cosa
serve quello che sto facendo? Forse è meglio valutare qualche
altra opportunità.» Bensì mi dirò: «Riuscirò ad ottenere ciò che
voglio, anche se dovessi metterci il resto della mia vita!» Sarò
consapevole che volendo veramente una cosa, e credendoci fino
in fondo, tanto da mettere in gioco in un attimo tutto il mio
futuro, la otterrò certamente. Brucerò tutti i ponti dietro di me,
arrivando finanche a giocarmi l’avvenire, perché sono sicuro
che realizzerò i miei piani. Cercherò sempre di essere il più
preciso e dettagliato possibile su ciò che desidero, in quanto
questa chiarezza d’intenti mi guiderà nel percorso per
raggiungere gli obiettivi che mi prefisserò. Cercherò di stabilire
anche i piani da attuare e l’ammontare di servizio che sarò
disposto a dare in cambio, poiché non è possibile ottenere
qualcosa senza concedere nulla. Sarò cocciuto, determinato,
tenace e ostinato, cercando di non lasciare aperta nessuna
possibilità di ritirata. Soltanto così, infatti, potrò essere certo di
conservare lo stato mentale detto “ardente desiderio di riuscire”.
Mi atterrò fedelmente al mio scopo principale per dargli il
tempo di diventare una vera occasione, ma, al contempo, saprò
intelligentemente cambiare idea se le circostanze dovessero
necessariamente richiederlo. Alleandomi con il mio unico e ben

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definito desiderio, abbatterò ogni ostacolo che troverò lungo il
cammino e mi creerò la realtà che ho sempre sognato.
Oggi rinasco e inizio una nuova vita, poiché mi impegnerò in
via preliminare a sognare, sperare, desiderare, volere e
progettare prima di realizzare il mio scopo.
Desidererò.
Vincerò.

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TERZO CAMBIAMENTO

AFFRONTERÒ LE SCONFITTE
VOLGENDOLE A MIO FAVORE GRAZIE
ALLA PERSEVERANZA

Da oggi in poi sarò scaltro e furbo nel riconoscere le


occasioni, anche quando – mascherate – si presenteranno sotto
forma di svantaggi o temporanee sconfitte. Attraverso nuovi
occhi per vedere e una nuova mente per pensare, finalmente mi
renderò conto che tutti i miei problemi, scoraggiamenti e
angosce sono in realtà grandi opportunità nascoste. Sebbene le
cose che mi capiteranno dovessero assumere forme diverse
rispetto a quelle attese, non mi farò ingannare. Non cadrò mai
più in questo trabocchetto, e non mi lascerò sopraffare e
abbattere dallo sconforto. Saprò guardare oltre le apparenze. Ma
se anche la disperazione dovesse assalirmi, continuerò a
insistere per farcela. Non me ne starò in disparte, ferito e
depresso. Se voglio diventare tutto ciò che posso diventare, se
voglio fare tutto ciò che posso fare, udire tutto ciò che posso
udire, vedere tutto ciò che posso vedere, dovrò imparare a
governare la frustrazione. La chiave del successo, infatti,
consiste proprio in una massiccia dose di frustrazione. Tutti gli
uomini che si sono realizzati in pieno quasi sempre, lungo la
loro strada, sono incappati in delle grosse delusioni. Ma hanno
saputo fronteggiarle, salvaguardando i loro preziosi sogni. Ci
sono due tipi di individui: coloro che la frustrazione l’hanno
superata e coloro che avrebbero desiderato farlo. Ed io ho
deciso che apparterrò alla prima categoria.
Sopporterò e ignorerò gli ostacoli, tenendo fisso lo sguardo

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sulla meta, poiché so che dove finisce l’arido deserto cresce
l’erba verde. D’altronde un desiderio ardente può avere anche
modi tortuosi per tramutarsi nel suo equivalente concreto. Modi
che, in talune circostanze, potrebbero assumere addirittura i
contorni di un apparente fallimento. Non commetterò, quindi,
l’errore di rinunciare dinanzi alle sconfitte, perché sarò
fortemente convinto che esiste sempre un modo per superare le
difficoltà. Mi abituerò a mettere preventivamente in conto dei
possibili fallimenti, consapevole della loro transitorietà. Non
ammetterò più l’esistenza dell’impossibile e non accetterò la
realtà della sconfitta permanente. Non sono nato per il
fallimento e non lo prenderò proprio in considerazione, in
quanto nelle mie vene non scorre la sconfitta. Non sono una
pecora che aspetta di essere pungolata dal pastore. Sono un
leone, e mi rifiuterò di parlare e di comportarmi come fanno le
pecore. Non starò ad ascoltare quelli che si lamentano e si
compiangono, poiché il loro atteggiamento è soltanto negativo e
conduce ineluttabilmente al mattatoio dell’infelicità. Non mi
comporterò di certo come fa la maggior parte della gente che,
dinanzi alle prime battute d’arresto, rinuncia, cambiando strada
e andando sistematicamente incontro al fallimento. I premi,
infatti, si trovano alla fine di un viaggio, non agli inizi; e non mi
è dato sapere quanta strada dovrò percorrere per raggiungere la
meta. Potrò incontrare il fallimento al millesimo passo, tuttavia
il successo potrebbe nascondersi dietro la prossima curva del
mio percorso. Non potrò mai sapere quanto è vicino, se non
avrò svoltato l’angolo. Allora avanzerò sempre di un passo, e se
quest’ultimo non arrecherà vantaggio, ne farò un altro, e poi un
altro ancora, fino a raggiungere il successo. Sarò come la goccia
che, cadendo in continuazione, riesce a scalfire perfino la
roccia. Sarò come la formica che divora una tigre. Sarò come
una stella che illumina la terra. Costruirò mattone dopo mattone
il castello del mio successo, e con i piccoli sforzi ripetuti porterò
a compimento qualsiasi impresa.
Siccome credo profondamente nei miei sogni, li realizzerò,

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senza ascoltare ciò che dicono gli altri. Saprò sicuramente far
tesoro dei consigli autorevoli, ma non mi farò influenzare dalle
sterili opinioni altrui. Non lascerò, infatti, che qualcuno – un
denigratore, un critico, un cinico – possa condizionarmi,
trascinandomi negli abissi della mediocrità per invidia o
pessimismo. Non sprecherò il mio tempo e le mie energie,
combattendo contro le umili forze dell’odio, della gelosia o
dell’invidia. Non risponderò mai al veleno dei miei nemici con
rabbia o foga, poiché odiando sminuirei la mia anima. Non
ascolterò chi vorrà dissuadermi, distruggendo la fiducia che ho
riposto in me stesso e nella realizzazione del mio scopo. Non
permetterò mai a nessuno di far scendere un velo di tristezza, di
scoraggiamento o di sconfitta sulle mie giornate, impedendomi
di essere felice. Niente dall’esterno potrà avere effetto su di me,
almeno che non sia io a volerlo. D’altronde nessun uomo è
libero finché non impara a pensare con la propria testa, ed è per
questa ragione che troverò sempre il coraggio di agire di mia
iniziativa, affrontando il mondo con le sue critiche. Quando
Henry Ford annunciò la decisione di voler mettere sul mercato
un’automobile affidabile a meno di mille dollari, i soliti
“esperti”, fornitori di opinioni non richieste e del tutto gratuite,
sentenziarono: «Finirà sicuramente sul lastrico»; ma Ford andò
avanti con il suo progetto, diventando il pioniere dell’industria
automobilistica e il dominatore assoluto di uno dei principali
settori dell’economia americana. Allora anche io – esattamente
come Ford e tutti i grandi leader che eccellono nella vita – mi
rifiuterò sempre di ubbidire a quei profeti di sciagura, vittime
deluse dai loro stessi complessi di inferiorità, che, non essendo
capaci di raggiungere risultati ambiziosi, vivono predicando la
rinuncia. Non mi curerò di quei detrattori che non trovano mai i
pregi negli altri ma solo i difetti. Ignorerò quei falliti che,
avendo perso la speranza di potersi innalzare con i propri mezzi,
sono felici se gli altri si abbassano al loro livello. Dimostrerò il
mio valore, andando dritto per la mia strada. E quando il
successo mi arriderà, il mondo mi riempirà di gloria e di tesori,

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perché sarò stato in grado di assumermi il rischio di dimostrare
la validità delle mie idee. D’altronde il rischio più grande
sarebbe proprio quello di non rischiare nulla. Chi non rischia
nulla, non fa nulla, non è nulla e non avrà nulla.
D’ora innanzi sarò molto tenace. So che insistendo e
continuando a tentare piegherò a mio vantaggio le leggi della
statistica, in quanto ogni insuccesso aumenterà le mie
probabilità di successo al prossimo tentativo. So che ogni
avversità recherà in sé il germe di un vantaggio corrispondente,
se non addirittura superiore. Che ogni problema sarà in realtà
un’opportunità nascosta. Che per ogni sconfitta avrò una
conquista a mio favore. Che ogni no che mi sentirò dire mi
porterà più vicino al suono del sì. Che ogni lacrima versata mi
preparerà al sorriso a venire. Che ogni sfortuna di oggi sarà
corrisposta dalla buona sorte di domani. Che la povertà sofferta
mi farà apprezzare la futura ricchezza. Che c’è bisogno
dell’oscurità della notte per amare la luce del sole. Che dovrò
fallire svariate volte per avere successo una volta soltanto.
Anche io, quindi, so che tutti coloro i quali nella vita si
realizzano muovono da un errore e sopportano lotte inenarrabili
prima di “arrivare”. Sovente, infatti, la svolta per il successo si
trova nel bel mezzo di una crisi, dove è possibile riscoprire il
proprio “io vincente”. Ed è per questa ragione che la mia vita
sarà la dimostrazione che nessuno è sconfitto se non accetta di
esserlo nella realtà. Abolirò dal mio vocabolario parole e frasi
come “impossibile”, “abbandonare”, “non posso”, “incapace”,
“improbabile”, “senza speranza”, “insuccesso”, “ritirata”;
perché queste sono le parole dei perdenti.
Persisterò fino al successo. Proverò, proverò e proverò
ancora. E se anche le sconfitte dovessero ripetersi, non
affonderò di certo negli abissi dell’autocommiserazione, bensì
comprenderò la loro finalità: insegnarmi una nuova strada per il
successo, giacché può sempre capitare che si sbagli direzione
durante il percorso verso le proprie mete. Può sempre capitare
di inciampare. Quando questo accadrà, saprò rialzarmi senza

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preoccuparmi delle cadute, poiché tutti gli uomini inciampano
più volte sulla soglia prima di raggiungere il focolare. Soltanto
il verme non corre mai il rischio di cadere. E io non sono un
verme. Sono un uomo. Che gli altri striscino pure! Io svetterò e,
qualora dovessi cadere, riprenderò immediatamente quota,
continuando a volare alto. Mi eleverò, indipendentemente dalle
difficoltà. D’altronde nessuno vince sempre, e tutti devono
accettare l’idea di perdere di tanto in tanto, ritrovandosi a
convivere con temporanei insuccessi. Le uniche persone che
non sbagliano mai sono quelle che non tentano mai. E chi non
tenta mai, non vince mai. I perdenti perdono sempre, mentre i
vincenti non sempre vincono. Soltanto i perdenti, quindi, sono
infallibili. Ma io non sono un perdente, e allora non sarò
neanche infallibile. Ho deciso di essere un vincente, e come tale
potrò essere costretto, tra una vittoria e un’altra, anche a subire
qualche delusione. Considerando il fallimento come
un’esperienza istruttiva e volgendo lo sguardo a nuove
possibilità, riuscirò a trovare strade migliori per realizzare i miei
obiettivi. Gli errori, infatti, saranno il modo con cui la vita mi
insegnerà qualcosa, il primo gradino verso un’esistenza
migliore. È nelle avversità che imparerò quelle cose che
altrimenti, senza problemi, non avrei mai potuto comprendere.
È nelle avversità che troverò qualcosa di buono da trasformare a
mio vantaggio. Cercherò sempre di vedere l’aspetto positivo dei
miei problemi, così mi stupirò di riuscire a tramutare la sconfitta
in vittoria, provando il brivido da vincente. Imparerò più
dall’insuccesso che dal successo, poiché scoprirò quel che è
giusto fare soltanto dopo aver capito ciò che non va fatto.
Quando mi riprenderò dai momentanei fallimenti, trarrò
notevoli benefici, diventando più forte e acquisendo una
maggiore fiducia in me stesso. Non mi lascerò più impaurire al
punto da esitare davanti a un nuovo tentativo. Anzi, saranno
proprio i momenti di maggiore difficoltà a farmi superare i miei
limiti. Scoprirò così la mia vera essenza e consoliderò le mie
abilità, esattamente come accade per i marinai che, soltanto in

22
preda alla tempesta, possono imparare ad uscire illesi dalla furia
di un uragano.
Non permetterò più che una mia giornata finisca con una
sconfitta. Resisterò alla tentazione del risposo e della ritirata,
fino a quando non avrò chiuso con una vittoria. Così pianterò il
seme del successo di domani, ottenendo un notevole vantaggio
su coloro che si accontenteranno di ritirarsi anche con un
fallimento. Quando gli altri abbandoneranno la lotta, allora
comincerà la mia, e il mio raccolto sarà meraviglioso.
Siccome la perseveranza è sempre favorevole, persisterò fino
al successo, stando attento a non adagiarmi. Non consentirò mai
alle conquiste di ieri di farmi sedere sugli allori, in quanto è
proprio il compiacimento di oggi la base per il fallimento di
domani.
Oggi rinasco e inizio una nuova vita, poiché dimenticherò gli
eventi passati, buoni o cattivi che siano, convinto che ogni
nuovo giorno sarà il più bello della mia vita.
Persisterò.
Vincerò.

23
QUARTO CAMBIAMENTO

FARÒ DEL PRESENTE L’UNICO


MOMENTO IDEALE PER AGIRE,
IMPIEGANDOLO ESCLUSIVAMENTE IN
CIÒ CHE DAVVERO POTRÀ RISULTARE
UTILE ALLA MIA CRESCITA PERSONALE

Da oggi in poi smetterò di riempire i miei giorni e le mie notti


con cose futili o poco importanti. Smetterò di impegnarmi con
delle stupidaggini e di fossilizzarmi sulle inezie. Smetterò di
nascondermi dal successo, facendo di tutto per accumulare
sconfitte. D’altronde per fallire ci vuole la stessa energia che per
riuscire, e questa è la ragione per cui ci sono così tante persone
attive e impegnate che non riescono a capire perché nella loro
vita non succeda mai niente. Troverò del tempo per crescere. Da
adesso. Non da domani; da adesso! Non correrò più il rischio di
non avere tempo per affrontare le vere sfide della vita quando
mi si presenteranno. Concentrerò le mie energie sulle sfide del
momento, e le azioni che compirò mi aiuteranno a dimenticare
tutto il resto. In passato, preso da impegni fuorvianti e
concentrato su obiettivi inutili, mi sono stupidamente lasciato
sfuggire delle occasioni che avrebbero potuto davvero
trasformare la mia situazione. Mi facevo coinvolgere nei
progetti altrui è così non riuscivo a seguire le mie vere passioni,
le uniche in grado di accendere il mio entusiasmo e di esaltarmi.
Ma da oggi questo non accadrà più. Non trascorrerò neanche un
giorno accontentandomi di sopravvivere, poiché – a differenza
di come ho fatto finora – non mi limiterò a riempire la mia vita

24
di attimi, bensì riempirò ogni attimo di vita. Le mie ore sono
preziose e non sono qui, su questo mondo, per sciuparle. Il mio
presente è la mia unica eternità e non lascerò che qualcuno o
qualcosa me lo porti via. Non commetterò più un siffatto delitto,
poiché uccidendo il tempo, ucciderei anche me stesso,
condannandomi a un’esistenza sicuramente misera. Allontanerò
con decisione gli assassini del tempo, tenendomi alla larga dalle
persone sfaccendate, oziose o piene di vizi. Ricorderò sempre il
saggio insegnamento di Bernard Berenson: «Ammazzare il
tempo, invece di impiegarlo come la vera sostanza della vita
vissuta e non semplicemente trascorsa, è senz’altro il peccato
dei peccati.»
Da oggi smetterò di procrastinare, poiché ho capito che uno
dei più grandi mali dell’umanità è proprio quello di non agire
nel presente, rimandando sistematicamente le cose in attesa del
“momento giusto”. La perniciosa abitudine di rinviare a domani
causa più fallimenti di quanti ne causino le scelte sbagliate. Se
dovessi sbagliare piano, potrei comunque cambiarlo e
migliorarlo. Senza agire, invece, mi condannerei al perenne
insuccesso e alla mediocrità, cadendo sotto i colpi del tempo
che inesorabilmente scorrerebbe senza apportarmi alcun
beneficio. Agire e fallire è pur meglio del non agire o del vano
agitarsi. Agirò adesso e nutrirò il mio successo con l’azione,
abbattendo esitazione e tutte quelle paure che fino ad oggi mi
hanno trattenuto nel recinto del fallimento, senza farmi sfruttare
al meglio le potenzialità di cui dispongo. Moltiplicando le mie
azioni, moltiplicherò il valore delle mie conquiste. Non rinvierò
i compiti a domani, poiché il domani è inconsistente e
inafferrabile. Il domani esiste soltanto nel calendario degli
sciocchi! Ho visto moltissimi calendari, ma su nessuno di esso
c’era scritto la parola “domani”. Agirò adesso, affrontando
coraggiosamente la vita. Camminerò laddove i falliti avranno
paura di inoltrarsi, lavorerò quando i falliti si abbandoneranno al
riposo, parlerò nelle occasioni in cui i falliti decideranno di
starsene in silenzio. Agirò adesso, poiché domani è il giorno dei

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perdenti. E io non sono un perdente. Domani è il giorno
riservato al sacrificio dei pigri. E io non sono pigro. Domani è il
giorno in cui il debole diventa forte. E io non sono debole.
Domani è il giorno in cui il fallito ha successo. E io non sono un
fallito. Agirò adesso, poiché non possiedo il lusso dell’eternità.
Se fossi eterno, potrei praticare l’arte della pazienza, e il tempo
mi insegnerebbe sicuramente ogni cosa. Ma non ho questa
possibilità. Sono mortale e, avendo un tempo limitato per
diventare la persona che desidero essere, non mi è concesso di
indugiare troppo. Quando il leone ha fame, caccia la preda
senza esitazione. Quando l’aquila ha sete, trova subito dove
abbeverarsi. Senza agire, rischierebbero entrambi di perire.
Allora sarò come il leone: affamato di successo, agirò senza
timore alcuno e sconfiggerò la miseria. E allora sarò come
l’aquila: assetato di felicità, agirò senza remore ed osteggerò la
frustrazione. È questo il momento. È questo il luogo. Sono io il
protagonista vincente. Certo, non sempre la vita potrà
premiarmi subito, giacché la natura non agisce mai in fretta. Ci
saranno frutti che raccoglierò nel tempo. Ma per quanto possa
essere lungo il cammino, passo dopo passo, giorno dopo giorno,
gesto dopo gesto, raggiungerò il traguardo, poiché è la somma
di tante piccole azioni da compiere quotidianamente che mi
condurrà a un grande successo. Occupandomi di un momento
per volta e mirando a rendere ogni istante migliore di quello
precedente, potrò affrontare qualsiasi circostanza –
indipendentemente dalle difficoltà che incontrerò – e progredire
così verso il mio scopo.
Farò del presente l’unico momento ideale in cui compiere le
mie azioni, poiché i miei sogni, le mie ambizioni e i miei
progetti senza azione sarebbero soltanto polvere, e non
esiterebbero a dissolversi nel nulla, a scomparire nelle tenebre
del rimpianto di una vita non vissuta. Non c’è mappa, infatti,
che, per quanto accurata sia, possa portare avanti chi la possiede
anche solo di un passo. È l’azione che conta, ciò che nutre il
successo e muove il mondo, consentendo alle cose di accadere e

26
ai sogni di diventare realtà. Io non farò come la maggior parte
della gente che, non volendosi assumere l’incombenza di agire,
si convince dell’impossibilità delle proprie mete. Non sarò un
fallito. Io non farò come quelle persone che sanno cosa è giusto
e quello che ha valore, eppure non ottengono i risultati a cui
aspirano. Aprire la bocca e parlare, infatti, non basta: bisogna
anche saper mettere in pratica quello che si dice. Non sarò un
chiacchierone. Agirò adesso. Conta soltanto l’oggi e quello che
io posso fare in questo meraviglioso giorno. Oggi è il mio
giorno, l’unico giorno che ho, il giorno in cui posso dimostrare
al mondo cosa sono in grado di fare. I falliti si comportano
come se avessero l’eternità avanti a sé. Ma io non sono un
fallito e agirò considerando ogni giorno come se fosse unico,
consapevole che il tempo a mia disposizione non è illimitato.
Tratterò ogni giorno come se fosse una vita separata, come se
tutto dovesse finire al tramonto, avendo imparato molto dalle
parole di Robert Louis Stevenson: «Chiunque può portare il suo
fardello, per quanto pesante, fino a sera. Chiunque può fare il
suo lavoro, per quanto duro, per un giorno. Chiunque può vivere
con dolcezza, con pazienza, con amore puro, finché il sole
tramonta. E questo è tutto ciò che la vita significa veramente.»
Ogni nuova alba porterà con sé il seme delle mie potenzialità,
di cui ne spremerò il più possibile, affinché non se ne perda
neanche una goccia. Sarò grato per ogni nuovo giorno che potrò
vivere e l’onorerò, cercando di fare il massimo di cui sono
capace per dimostrare la mia grandezza. La vita è un dono
inestimabile e ogni giorno che mi sarà concesso verrà da me
accolto con la medesima gioia di chi è scampato alla morte.
Penserò a tutti quelli che ieri hanno lasciato il mondo dei vivi e
che oggi non sono più tra noi. Penserò a quello che avrebbero
dato in cambio per continuare il meraviglioso viaggio della vita,
e allora comprenderò ancora meglio il valore del presente. Un
valore che non ha prezzo. Il dubbio mi assale, e allora mi
domando: «Perché persone, anche molto migliori di me, se ne
sono andate? Perché mi è stata concessa questa grande

27
opportunità di vivere ancora?» Forse non troverò mai risposta a
siffatti quesiti esistenziali, ma è certo che sono un uomo
fortunato, e che le ore di oggi sono un premio immenso. Un
premio che utilizzerò per eccellere, realizzando il mio scopo e
diventando l’uomo che so di poter essere. Non sprecherò più
nemmeno un attimo di vita, affliggendomi per le sfortune di ieri
e lamentandomi inutilmente. Il tempo trascorso è ormai perduto
e non tornerà più indietro. La clessidra del tempo non mi
restituirà più la sabbia caduta. Ciò che è stato è immodificabile;
non posso, infatti, tornare indietro e correggere gli errori
commessi. Le ferite riportate, il dolore patito, i colpi che ho
dovuto subire o che ho inferto non possono essere cambiati in
nessun modo. Ciò che è trascorso è incastonato per sempre nella
storia e io non posso far niente per cambiare il passato. Ieri è
sepolto per sempre e io non ci penserò più. Vivrò ogni mio
giorno come fosse l’ultimo, godendomi al massimo il presente.
Dimenticando ieri, non commetterò, però, l’errore di pensare al
domani. Il futuro è incerto, e non ho assolutamente intenzione di
trascurare ciò che è a favore di quello che potrebbe essere. La
sabbia di domani non può, infatti, fluire nella clessidra prima di
quella di oggi. Posso forse compiere le azioni di domani mentre
mi trovo sulla strada di oggi? Posso arricchirmi oggi con i tesori
di domani? Possono le cose che accadranno domani,
manifestarsi nel presente? La gioia, la felicità, il successo che
avrò domani possono darmi qualcosa di tangibile oggi? Dovrei
per caso tormentarmi per ipotetici problemi che potrebbero
sorgere domani? Dovrei preoccuparmi per le difficoltà che un
giorno potrei incontrare? Chissà! Magari queste situazioni
sfavorevoli non si presenteranno neanche, essendo soltanto
immaginarie. Il domani è sepolto insieme a ieri, e io non ci
penserò. Vivrò questo giorno come fosse l’ultimo, poiché il
presente è tutto ciò che possiedo. Non ho che una sola vita e,
quindi, tratterrò forte nelle mie mani ogni minuto di questo
giorno, compiendo oggi i miei doveri e costruendo così la realtà
che ho sempre desiderato, attimo dopo attimo. Smetterò di

28
trascurare le cose importanti della mia vita e cercherò
quotidianamente di dedicare un’attenzione speciale agli altri.
Oggi farò tutto ciò che è giusto fare, poiché domani non avrò
più nulla da dare, e non ci sarà nessuno a ricevere. Vivrò questo
giorno come se fosse l’ultimo. E se veramente sarà il mio ultimo
giorno, sarà il giorno più bello della mia vita. Farò di tutto per
rendere speciale ogni giorno nuovo che vivrò, per renderlo
migliore di quello precedente, e così edificherò un’esistenza di
successo. Oggi farò più di ieri, moltiplicando il mio valore. Io
sono simile ad una tela che, toccata dal genio dell’artista,
diventa un capolavoro. I perdenti sono come delle tele bianche,
tutti uguali e anonimi. Io non sarò come loro. Sarò un vincente e
mi distinguerò. Sarò un grande capolavoro. Oggi supererò me
stesso, cercando di andare oltre i miei limiti di ieri. Oggi
supererò ogni azione che ho compiuto ieri. Oggi mi sforzerò il
più possibile per arrivare al confine delle mie possibilità,
salendo più in alto di ieri; e la prossima vetta sarà più alta di
quella precedente. Riuscire a superare le azioni degli altri è
molto, ma riuscire a superare le proprie è tutto.
Agirò adesso.
Vincerò.

29
QUINTO CAMBIAMENTO

DARÒ SEMPRE QUALCOSA IN PIÙ,


ESALTANDO LA MIA UNICITÀ E
COSTRINGENDO IL MONDO A
RIPAGARMI PER TUTTI GLI SFORZI E I
SACRIFICI CHE FARÒ

Da oggi in poi smetterò di fare il minimo indispensabile,


poiché facendo il minimo la vita mi ripagherebbe sempre e
soltanto con il minimo. Tante volte ho semplicemente pensato a
“tirare avanti” e quello che ho ottenuto in cambio sono stati i
meri mezzi per “tirare avanti”. Tutti i falliti commettono questo
errore: non si prendono la briga di mettersi in obbligo nei
confronti del mondo rendendo un servizio maggiore e migliore
di quello per cui sono ricompensati. E così, continuando a fare
quello che hanno sempre fatto, continuano ad ottenere ciò che
hanno sempre ottenuto, rimanendo in una perenne condizione di
insoddisfazione. Sovente pronunciano frasi del tipo: «Questo
non rientra nelle mie responsabilità», oppure «Non sono tenuto
a fare quel compito.» Si autolimitano, accontentandosi
implicitamente di ciò che sono, in quanto non si aspettano e non
pretendono di più. È come se dicessero alla vita: «Ci meritiamo
quello che abbiamo, poiché di più non siamo disposti a fare.»
Non fanno nulla di utile per costringere il mondo a ripagarli con
la moneta del successo, ed è per questa ragione che restano dei
perdenti a vita. D’altronde sarebbe da folli continuare ad avere
lo stesso comportamento e aspettarsi risultati diversi. Ma io non
sono un folle. Non sono un perdente. Non sono un frustrato.

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Allora non mi condannerò a una vita di lacrime e fallimenti.
Voglio il massimo e darò il massimo. E anche se questo
implicherà il doversi assumere enormi responsabilità, lo farò
senza alcun timore, fornendo un servizio molto esteso. Svetterò
in alto, verso il sole del successo, scappando dal labirinto che
finora mi ha imprigionato nel fallimento; e le mie ali non si
staccheranno come quelle di Icaro, bensì rimarranno saldamente
attaccate alla mia esistenza. Ogni qualvolta mi troverò a
svolgere un compito, cercherò di fare più e meglio del mio
dovere, superando me stesso. Farò sempre qualcosa fuori
dall’ordinario, sebbene i compensi attesi non dovessero essere
immediati. Sebbene a volte non riceverò nulla in cambio! Ma
soltanto con questa straordinaria abitudine – che applicherò
sempre e in tutti i modi possibili – sarò capace di
autopromuovermi al livello che desidero, garantendomi un
ritorno sicuro nel lungo periodo. Se anche alcuni sforzi non
saranno ripagati, ce ne saranno certamente altri che
compenseranno abbondantemente le eventuali delusioni. La
legge di compensazione, che prevede un legame indissolubile e
una connessione ben precisa tra dare e avere, prima o poi mi
premierà. Io dovrò soltanto offrire una valida e giusta causa per
la realizzazione dei miei scopi.
Il mio successo non dipenderà dalla fortuna o da situazioni
esterne. Sarò intraprendente, e così riuscirò a crearmi da solo le
occasioni favorevoli di cui avvantaggiarmi. Svilupperò la
potente facoltà dell’iniziativa individuale, il che mi permetterà
di andare oltre la mediocrità. D’altronde tutti gli uomini che si
affermano nella vita sono invariabilmente noti come uomini di
azione. E non ci può essere azione senza l’esercizio della
propria iniziativa. Sarò io ad attirare l’attenzione e il consenso
del mondo, poiché mi metterò in evidenza, distinguendomi
dall’enorme massa dei falliti. Mi eleverò, in quanto ciò che
soddisfa gli altri a me non basta più. Molti cercano di mostrare
le loro somiglianze; io, invece, mostrerò le mie differenze,
proclamando la mia unicità. Non farò mai più vani tentativi di

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imitare il prossimo, poiché sarò fiero di essere diverso. Io sono
unico tra le tante creazioni della natura. Ho questa risorsa, e la
capitalizzerò, sfruttandola al massimo. Sono raro, ed ogni rarità
ha valore; perciò io sono prezioso. Non sono la copia sbiadita di
qualcun altro, bensì sono il prodotto finale di un’evoluzione
durata migliaia di anni. Sono il prodotto dell’eccellenza, e allora
porterò orgogliosamente la fiaccola primordiale il cui fuoco
stimola costantemente lo spirito a diventare migliore. Questa
virtuosa fiamma è passata di generazione in generazione tra
imperatori, saggi, e tanti grandi uomini; e d’ora innanzi passerà
anche nella mia esistenza.
Il mio successo dipenderà esclusivamente dalle mie scelte, in
quanto sarò sempre padrone del mio destino e capitano della
mia anima. Sarò il capo di me stesso, il leader indiscusso della
mia vita. Non permetterò alla volontà altrui di determinare le
mie conquiste. Sarò io a fissare il mio valore, e soltanto io potrò
moltiplicarlo, poiché non dovrò mai chiedere il “permesso” a
qualcuno. La natura ha donato all’uomo il privilegio
dell’autodeterminazione e io non me lo lascerò scappare. Un
bozzolo prodotto da bachi da seta quando viene lavorato
dall’uomo può diventare un arazzo di gran pregio. Io lavorerò
su me stesso e farò della mia vita un capolavoro preziosissimo.
Sarò come il bozzolo che diventa un arazzo. Mi trasformerò,
centuplicando il mio valore e le mie virtù. Lascerò ai falliti di
sentirsi simili a un bozzolo. Io risplenderò come un arazzo che
evoca i fasti di un’esistenza piena di gioia e abbondanza.
Ho deciso che darò sempre qualcosa in più, poiché è la natura
stessa, in qualsiasi manifestazione, a fare regolarmente più del
dovuto. È un modello vincente, al quale mi adatterò, traendone
un notevole profitto. È una legge universale, tanto semplice
quanto potente, che volgerò a mio favore. Se oggi pianto un
chicco di grano, domani avrò una spiga d’oro piena di altri
chicchi. Non sono io più di un chicco di grano? Se oggi pianto
un seme di melo, domani avrò un albero ricco di frutta. Non
sono io più di un seme di melo? La natura moltiplica sempre il

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suo valore, ed io farò altrettanto con me stesso! Come potrebbe,
infatti, perpetuarsi la vita se, piantato un seme, la terra si
limitasse a restituire quello stesso seme, senza alcun surplus?
Come potrebbero costruirsi i successi, se i sacrifici sopportati
non si moltiplicassero in soddisfazioni? Sarebbe impossibile. E
allora mi sacrificherò. Cercare di ottenere qualcosa di grande e
di importante con il minimo sforzo e senza impegno sarebbe
contro natura. Cercare di ottenere qualcosa in cambio del nulla è
da miserabili, e la natura non premia mai la negligenza. In
passato sono stato spesso svogliato e il mondo mi ha restituito
ciò che meritavo: mediocrità e insuccesso. Ora ho compreso che
per realizzarmi devo compiacere la natura, non osteggiarla. La
natura, infatti, non conosce sconfitta. Alla fine è sempre
vittoriosa, e così sarà anche per me. Vincerò, e diventerò
l’uomo che desidero essere, poiché io sono unico. Sarò
generoso con il mondo e il mondo sarà generoso con me. E
anche se dovessi attraversare momenti di difficoltà, è certo che
mi realizzerò! Ho deciso, infatti, di essere come il seme che,
prima di germogliare e conoscere la luce del sole, deve
necessariamente affrontare l’oscurità della terra. Affronterò le
tenebre del fallimento, conscio che, quando avrò superato i miei
limiti, sarò irradiato dalla luce del successo.
Da oggi farò l’impossibile per fare l’impossibile, e così
moltiplicherò il mio valore. Richiederò da me stesso più di
quanto chiunque altro possa mai aspettarsi. D’altronde chi
potrebbe avere qualcosa da ridirmi se farò più del necessario?
Chi potrebbe lamentarsi del mio operato se manterrò più di
quanto promesso? Mi renderò indispensabile e insostituibile per
gli altri, e un modello per me stesso. Diventerò il migliore di
tutti. Cento e più volte posso aumentare i successi di ieri, e
questo lo farò a cominciare da subito. Non sarò mai soddisfatto
delle realizzazioni di ieri e non indugerò
nell’autocompiacimento per azioni in realtà troppo insignificanti
per tenerne conto. Posso ottenere sicuramente molto più di
quello che ho ottenuto finora, e sarà così! La mia vita cambierà

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presto in meglio. Mi getterò sulle cose da fare con lo stesso
entusiasmo di un uomo affamato che si avventa sul cibo. I falliti
cercano sempre il modo per abbreviare le loro giornate, per
renderle più comode e facili. Ma io non sono un fallito, e quindi
non sarò pigro. Sono un uomo di successo, ed è per questa
ragione che non cercherò lavori facili ed orari comodi. So che il
sacrificio è il prezzo da pagare per un successo duraturo ed
eccezionale. Allora mi impegnerò senza chiedere mai sconti,
poiché soltanto così potrò raggiungere la destinazione finale che
mi sono prefissato. Non esistono scorciatoie nella vita dei
vincenti. E non esisteranno scorciatoie nella mia vita. L’unica
cosa che chiederò a me stesso sarà quella di impegnarmi sempre
a percorre un miglio in più.
Stupendo gli altri con l’abitudine di dare qualcosa in più, mi
distinguerò dalla massa e verrò riconosciuto per la mia
personalità amichevole e disponibile. Così, felice per
l’apprezzamento che riceverò, acquisirò anche maggiore
autostima e fiducia in me stesso. Le insicurezze si
dissolveranno, mentre le opportunità si moltiplicheranno.
Darò sempre qualcosa in più.
Vincerò.

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SESTO CAMBIAMENTO

ASSUMENDOMI IL CENTO PER CENTO DI


RESPONSABILITÀ PER OGNI COSA
DELLA MIA VITA E SMETTENDO DI
LAMENTARMI, CAMBIERÒ LA MIA
SITUAZIONE E COSTRUIRÒ LA REALTÀ
CHE HO SEMPRE DESIDERATO

Da oggi in poi smetterò di incolpare qualcuno o qualcosa al di


fuori di me stesso per le parti della mia vita che non mi
piacciono. Ho compreso che tutto il biasimo non è altro che una
grande perdita di tempo. Niente, infatti, potrebbe cambiare
semplicemente incolpando qualcuno o qualcosa. Dinanzi agli
insuccessi, ai mancati progressi e alle delusioni, spesso ho
commesso l’errore di dare la colpa ad altre persone o a
circostanza a me esterne: i colleghi, i clienti, gli amici, i parenti,
l’economia, la politica, le istituzioni, i media, la mancanza di
denaro, la mancanza di tempo, la mancanza di istruzione e così
via. Me la prendevo con chiunque o qualunque cosa a cui
potevo affibbiare la colpa, e nel frattempo la lista degli alibi
diventava sempre più lunga. Pensavo di avere tanti buoni motivi
per non riuscire. Ma ero cieco, poiché non vedevo la vera fonte
di ogni mio problema. Mi rifiutavo di accettare che io – e
soltanto io – ero il responsabile della qualità della vita che
vivevo. Non riconoscevo la verità che ero stato io a compiere le
azioni, ad avere i pensieri, a creare i sentimenti e a fare le scelte
che mi avevano condotto dov’ero. Ero stato soltanto io, e non
me ne rendevo conto. Ma da oggi non sarà più così, poiché ho
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scoperto qual è la soluzione più efficace – l’unica soluzione
reale – per risolvere qualsivoglia problema esistenziale:
assumersi il cento per cento di responsabilità di tutto ciò che si
sperimenta nella vita. Soltanto io avrò la responsabilità di
riempire la mia vita di felicità continua, soddisfazioni e
successi. Il livello di ogni mia realizzazione, i risultati che
produrrò, la qualità delle mie relazioni, i sentimenti che proverò
– tutto – dipenderà da me. Mi assumerò sempre la responsabilità
personale di ciò che succederà nella mia vita. Non potrò, infatti,
cambiare le circostanze, le stagioni o il vento, ma potrò
senz’altro cambiare me stesso. Questo non è facile da accettare,
poiché additare il prossimo o gli eventi esterni quale causa dei
propri fallimenti è sicuramente più comodo, e la tentazione,
quindi, è sempre tanta. Ma al di là di ogni tentazione a
deresponsabilizzarsi, non condividerò mai l’idea di una realtà
sulla quale non è possibile avere alcuna forma di controllo.
Lascerò ai falliti di vivere in balia del mondo. Io costruirò la
realtà che ho sempre sognato! È giunto il momento di smettere
di cercare al di fuori di me le risposte sui motivi per cui non ho
ancora creato la vita e i risultati che desidero, poiché sono io
l’unico capace di creare la qualità della vita che conduco e i
risultati che produco. Io, e nessun altro! Sono io a creare tutto
ciò che mi succede, sono io la causa di tutta la mia esperienza.
Soltanto riconoscendo di aver creato tutto finora, potrò pensare
di creare il futuro che voglio. Rendendomi conto di aver creato
le mie condizioni attuali, allora potrò disfarle e ricrearle a mio
piacimento.
Se io voglio la vita dei miei sogni, se io voglio raggiungere un
successo notevole e tutte quelle cose che ritengo davvero
importanti per me, allora dovrò anche assumermi la
responsabilità totale della mia vita. Nulla di inferiore a questo
sarà sufficiente. D’ora innanzi rinuncerò a tutte le scuse, a tutte
le storie da vittima, a tutte le ragioni per cui non posso fare certe
cose e per cui non le ho fatte finora, a tutta la mia propensione
ad incolpare le circostanze esterne. Dovrò rinunciare per sempre

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a tutto ciò che rappresenta una giustificazione o un’attenuante.
Dovrò assumere la posizione secondo cui avrò sempre il potere
di rendere diversa la situazione, di imbroccarla giusta, di
produrre il risultato desiderato. Qualunque sia la ragione –
ignoranza, mancanza di consapevolezza, paura, bisogno di avere
ragione, bisogno di sentirsi sicuri – per cui in passato non ho
scelto di esercitare questo potere adesso non conta. Il passato è
passato, e non ha più importanza. Tutto ciò che conta è che da
ora in poi ho scelto di agire come se fossi totalmente
responsabile sia dei miei successi che dei miei insuccessi. Se
qualcosa non produrrà l’esito pianificato, non mi abbandonerò
alle lamentele. Non potrò mai vincere indossando il terribile
mantello dell’autocommiserazione, poiché il suono spiacevole
del lamento caccerebbe via tutte le migliori opportunità.
Quando le cose andranno male non pronuncerò parole del tipo:
«Perché devo subire questo? Come è ingiusta la vita!» Le
domande che mi porrò saranno altre: «In che modo ho creato
questo? Che cosa stavo pensando? Quali erano le mie idee? Che
cosa ho detto o non ho detto? Che cosa ho fatto o non ho fatto
per creare questo risultato? In che modo ho indotto l’altra
persone ad agire in questo modo? Che cosa dovrò fare di
diverso la prossima volta per ottenere il risultato che voglio?»
Ogni volta che le cose non staranno andando come avrebbero
dovuto, la giornata prenderà la piega sbagliata, o inizierò a
sentirmi irritato nei confronti degli altri e, magari, comincerò ad
autocommiserarmi, tirerò fuori la poesia che segue, la leggerò, e
poi andrò avanti con la mia vita, grato, ricordandomi che ho le
tutte le potenzialità per raggiungere il successo e che ogni
lamentela sarebbe davvero ingenerosa nei confronti di chi ha
meno di me.

Signore, perdonami quando mi lamento!


Oggi, su un autobus, ho incontrato una bellissima ragazza
bionda. L’ho invidiata...sembrava così allegra...e desideravo
essere altrettanto attraente. Quando all’improvviso si è alzata

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per scendere dall’autobus, ho visto che zoppicava; aveva una
gamba sola e camminava con una stampella, ma, quando mi è
passata vicino...che sorriso! Oh, Signore, perdonami quando mi
lamento, perché ho due gambe. Il mondo è mio!
Sono entrato in un negozio per comprare dei dolci. Il
commesso era molto simpatico. Mi sono messo a chiacchierare
e sembrava fargli piacere. Se fossi arrivato tardi non sarebbe
stato grave. E mentre uscivo mi disse: «Grazie, lei è stato così
gentile. È bello parlare con gente come lei. Vede, mi disse, sono
cieco.» Oh Dio, perdonami quando mi lamento, perché ho due
occhi. Il mondo è mio!
Poi, mentre camminavo per strada, ho visto un bambino con
gli occhi blu. Se ne stava fermo a guardare gli altri giocare,
non sapeva cosa fare. Mi sono fermato un attimo e gli ho
chiesto: «Perché non vai a giocare con gli altri, caro?» Ha
guardato dritto davanti a sé e allora ho capito che era sordo.
Oh Signore, perdonami quando mi lamento, perché ho due
orecchie. Il mondo é mio!
Con piedi che mi portano dove voglio andare, occhi che
vedono lo splendore del tramonto, orecchie che sentono quello
che vorrei sapere...Oh Dio, perdonami quando mi lamento.
Sono davvero fortunato. Il mondo è mio!
Anonimo

D’ora in avanti smetterò di lamentarmi perché ho capito che il


mondo è assolutamente neutro. Fino ad oggi me la prendevo
con il mondo intero se qualcosa andava storto. Ma ero ingiusto
con la vita, poiché il mondo non si impegna di certo a farmi
sperimentare il successo, né tanto meno l’insuccesso. Non l’ha
mai fatto e non lo farà mai. Il mondo non può remare contro di
me, né tanto meno a mio favore. È sicuro che se sarò infelice, è
soltanto perché avrò imparato qualche “trucco” per esserlo. La
felicità dipenderà dal mio atteggiamento mentale, e dalle azioni
che ne conseguiranno. In passato ero infelice in ogni situazione,

38
in quanto avevo un programma mentale atto a trasformare tutto
in infelicità. Se mi parlavano della bellezza della rosa, subito mi
mettevo a contare le spine. Se qualcuno esclamava «Che bello
l’arcobaleno!», gli dicevo «È solo un effetto ottico, presto
svanirà. Perché tanto stupore?» Ma da oggi sono consapevole
che la stessa cosa può essere vista da un’altra prospettiva; e
allora comincerò a vedere l’arcobaleno come la fine della
tempesta e l’inizio del sereno. Allora lo sbocciare di una rosa
sarà un miracolo. Come può, infatti, un fiore così delicato e
leggiadro nascere e sopravvivere tra le spine? Tutto dipenderà
dalla struttura mentale che mi porterò dietro. Certo ho dovuto
trasportare anche delle croci. Questo è stato sicuramente un
fardello; la mia vita era pesante. Ma la struttura mentale con la
quale pensavo era tale che si focalizzava subito sul negativo,
ingrandendolo. È stato un approccio malato, patologico alla
vita. Infatti continuavo a pensare: «Che possa farci io? Il mondo
è così!» No, il mondo non è così. Il mondo è del tutto neutro: ha
le spine e le rose, ha i temporali e la quiete dopo la tempesta. Il
mondo è equilibrato, poiché ha tutto. Dipende da cosa si sceglie.
È così che la gente crea l’inferno e il paradiso sulla stessa terra.
Sono le scelte che fanno la differenza, e per realizzarsi bisogna
saper fare scelte vincenti. Le persone di successo in realtà si
trovano ad affrontare gli stessi problemi dei falliti. Non è ciò
che accade che determina l’esito. Ciò che accade, accade e
basta. E accade a tutti. È per questa ragione che, pur avendo le
medesime opportunità e provenendo dallo stesso ambiente, si
possono avere vite completamente diverse; c’è chi eccelle, e
chi, invece, fallisce. Il mondo è equilibrato, e ha tutti i fattori
che possono concorrere sia al successo che al fallimento. Ma
nessuno di essi è decisivo, perché se ci fossero fattori decisivi
allora tutti, a parità di condizioni, dovrebbero conseguire gli
stessi risultati. Ognuno, invece, può fare delle medesime
situazioni il proprio trampolino di lancio sia per la cima del
successo che per il baratro del fallimento. Ognuno può volgere
le medesime circostanze a proprio favore o meno. E io ho

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deciso che le volgerò a mio favore, esattamente come l’uomo ha
imparato a volgere a proprio favore la forza di gravità,
accentandone l’esistenza e sfruttandola al meglio. Ho deciso che
indosserò le ali che mi condurranno sulle cime della felicità.
Come riuscirò in questo intento? Innanzitutto seguendo la
parola d’orine “cambiamento”, poiché non può esistere crescita
personale senza una trasformazione. D’altronde tutte le
circostanze di cui mi sono lamentato in passato non erano altro
che situazioni che potevo cambiare, ma che avevo scelto di non
cambiare. Se, infatti, non avessi creduto che esisteva qualcosa di
meglio, che senso avrebbe avuto lamentarsi? Se non avessi
avuto dei punti di riferimento che preferivo e che ritenevo
raggiungibili, perché mai dolersi? D’ora innanzi mi focalizzerò
su immagini mentali positive, e il mio modo di pensare
cambierà. Padroneggerò la comunicazione con me stesso e con
gli altri, affinché risulti più ottimistica, e il mio modo di
comunicare cambierà. Mi atterrò a comportamenti produttivi e
costruttivi, e il mio modo di agire cambierà. Non mi limiterò a
starmene seduto e a lamentarmi, bensì farò qualcosa di diverso
rispetto a quello che ho fatto finora. L’inazione non mi
caratterizzerà più. Non subirò passivamente gli accadimenti.
Non sarò vittima delle circostanze. Mi adopererò, facendo i
passi necessari per realizzarmi, poiché il cambiamento
dipenderà esclusivamente da me; è così acquisterò un grande
potere sulla mia esistenza. Il mondo non mi deve niente. Sono
io che dovrò creare la realtà che desidero, affrontando i fatti
apertamente. Sono io che mi dovrò attivare in prima persona,
facendo direttamente accadere le cose con la mia azione. Mi
assumerò la responsabilità totale della mia vita con i relativi
rischi che ne conseguiranno. Farò anche le cose poco gradite,
poiché le cose facili e comode spesso sono il rifugio dei falliti;
ma io non intendo essere un fallito. Non aspetterò di certo che i
disastri si verifichino per poi incolpare qualcuno o qualcosa per
i miei problemi. Risponderò in modo rapido e risoluto ai segnali
e agli eventi mentre si verificheranno, e così la mia vita

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diventerà più facile. Non avrò paura di fare tutto il necessario
per creare o mantenere ciò che voglio, in quanto senza tale
disponibilità a sperimentare e a correre dei rischi dovrei per
forza accettare ciò che mi accade. Ed io non voglio questo. Non
considererò più l’impossibile, poiché se c’è chi affronta le mie
stesse circostanze e ha successo, allora anche io potrò riuscirci.
Se c’è chi supera una serie di fattori cosiddetti limitanti, vuol
dire che non saranno i fattori limitanti a potermi limitare. Non
saranno le condizioni esterne a fermarmi. E non sarò neanche
io! In passato ho commesso l’errore di “boicottarmi” da solo,
poiché non mi rendevo conto che ogni limitazione in verità non
era altro che l’esito delle mie risposte agli avvenimenti.
Rimanevo bloccato sulle mie risposte condizionate e così mi
sentivo come il riflesso di una serie di circostanze che erano al
di fuori del mio controllo. Da oggi, invece, assumerò il
controllo totale della mia vita, poiché ho compreso che per
avere risultati migliori, dovrò dare risposte migliori. Allora
distruggerò ogni pensiero limitante ed osteggerò i
comportamenti autolesionistici. Smetterò di difendere tutte le
abitudini autodistruttive, di non ascoltare i feedback
potenzialmente utili per la mia crescita, di non imparare, di non
educare me stesso, di perdere tempo per aspetti banali della vita,
di evitare conflitti necessari, di non investire nel futuro, di non
chiedere ciò che voglio. Smetterò con tutto ciò, e non avrò più
scuse. Rinuncerò alle giustificazioni e guarderò in faccia i
risultati, poiché i risultati non mentono. E se sarò al di sotto
delle aspettative, allora non mi prenderò in giro. Sarò
implacabilmente onesto con me stesso e mi concentrerò sulle
uniche cose che posso davvero controllare al fine di
migliorarmi: i pensieri che ho, le immagini che visualizzo – sia
di me stesso sia del mondo – e le azioni che compio.
Il resto saranno soltanto scuse.
Assumerò la responsabilità totale della mia vita.
Vincerò.

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SETTIMO CAMBIAMENTO

CREDERÒ PROFONDAMENTE IN ME
STESSO E NEI MIEI DESIDERI, SENZA SE
E SENZA MA, POICHÉ SOLTANTO
MATURANDO UNA PROFONDA
CONVINZIONE DI FARCELA SARÒ
CAPACE DI OTTENERE CIÒ CHE VOGLIO

Da oggi in poi avrò fede e sarò ciò in cui credo. Poiché


crederò nei miracoli, i miracoli cominceranno ad accadere.
Poiché avrò la certezza che il mio pensiero può modificare la
vita, la mia vita comincerà a cambiare. Poiché sarò sicuro di
avere successo, il successo mi arriderà. Indosserò
l’indistruttibile mantello della fede e così diventerò invincibile.
Niente mi farà paura. La fede parerà tutti i colpi delle sconfitte.
La fede trasformerà il veleno in acqua cristallina. La fede sarà il
potere che rimuoverà tutti i limiti dalla mia mente e mi
consentirà di trasformare i desideri in realtà. In passato ho
commesso l’errore di desiderare senza credere, poiché ignoravo
il potere del desiderio sostenuto dalla fede; un potere capace di
sollevare gli uomini dalla sconfitta alla vittoria in ogni campo.
Volevo fortemente conseguire degli obiettivi, ma non avevo
fede; e allora raccoglievo soltanto fallimenti e delusioni. Agivo
senza convinzione, procedendo a tentoni e attingendo soltanto
un quantitativo limitato del mio enorme potenziale. Ogni
risultato negativo che conseguivo non faceva altro che
alimentare la convinzione che avrei fallito anche al successivo
tentativo. Sopraffatto dallo scoraggiamento, continuavo
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semplicemente a fare il minimo indispensabile, raccogliendo
risultati scadenti. La mia vita era mediocre, poiché ero finito in
una perversa spirale in cui un fallimento generava un altro
fallimento. Ero convinto che la sfortuna mi perseguitasse e mi
rassegnavo all’idea di essere condannato alla povertà da una
forza immateriale che non potevo controllare. Non mi rendevo
conto che in realtà ero io stesso a creare le mie sfortune, che
l’origine principale di ogni mia infelicità era innanzitutto
un’idea sbagliata che mi ero fatto di me stesso. Avevo maturato,
infatti, una serie di convinzioni interiori – assolutamente
negative – che mi bloccavano, persuadendomi che di più non
avrei potuto ottenere. Mi autolimitavo a causa di un sistema di
credenze – ossia quell’insieme di principi preordinati ed
organizzati attraverso i quali passano le proprie percezioni del
mondo – del tutto inutile e distruttivo. Mi capitava, ad esempio,
di non sentirmi pronto per il successo che desideravo. C’è,
infatti, una grande differenza tra il desiderare una cosa ed essere
pronti a riceverla. Nessuno è pronto finché non crede di poterla
conquistare; lo stato mentale che occorre è la fede, la forte
convinzione, non la semplice speranza o il puro desiderio. Ero
chiuso mentalmente, e così non incentivavo il coraggio e la
convinzione. Avevo inconsciamente paura dei cambiamenti che,
in caso di riuscita, avrei dovuto affrontare o delle responsabilità
che mi sarei dovuto assumere. Altre volte, invece,
semplicemente non mi sentivo all’altezza di ciò che volevo.
L’oggetto dei miei desideri era un qualcosa che sentivo molto
distante dalle mie reali possibilità, e così entravo in
contraddizione con me stesso. Prima desideravo, ma poi mi
dicevo: «Forse voglio troppa felicità, forse non merito tutto
questo, forse sto esagerando nell’immaginarmi così realizzato.»
In pratica credevo di non poter andare oltre i limiti ristretti in
cui era rinchiusa la mia vita, finendo inevitabilmente per
trasformare quei limiti nella mia realtà quotidiana.
Consciamente desideravo sicuramente di meglio, ma
inconsciamente – nel profondo – contrastavo tale impulso,

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respingendo ciò che pensavo di volere e attirando, invece,
proprio ciò che pensavo di non volere. Allora la mia vita
diventava ciò che inconsciamente mi aspettavo, ciò che in cuor
mio ritenevo più giusto per me; perché è così che funziona la
vita: spesso quello che ci accade è quello che crediamo di
meritare. E questo spiega anche il motivo per cui tante volte,
sebbene volessi fortemente qualcosa, non riuscivo ad ottenerlo:
non confidavo in me stesso, e così vanificavo i miei desideri,
trasformandoli in mere speranze. I fallimenti in cui andavo
incontro erano dovuti al fatto che consciamente pensavo di
essere capace di fare determinate cose, ma inconsciamente ero
convinto di non essere in grado di farle. La mia mente
inconscia, quindi, era piena di dubbi sulla mia capacità di avere
successo ed io non facevo niente per rimuovere questi dubbi,
cosicché la mente si rifiutava di darmi il suo aiuto proprio
quando ne avevo più bisogno.
Da oggi in poi non sarò più prigioniero delle convinzioni
limitanti, poiché esse mi hanno per troppo tempo tenuto
rinchiuso nell’umile recinto del fallimento. Troppo spesso sono
stato vittima della convinzione disarmante che non ce l’avrei
mai fatta a realizzarmi nella vita. Le mie limitazioni erano
evidenti, insormontabili, schiaccianti. Ma ora ho deciso che mi
ripulirò di tutte le credenze che fino a questo momento mi
hanno limitato, cominciando da quelle più profonde, giacché le
più potenti sono proprio quelle seppellite in profondità, nei
meandri del subconscio. La mia vita non sarà più dominata dai
limiti; ciò che consciamente desidererò sarà anche ciò che
inconsciamente crederò di poter raggiungere. Otterrò ottimi
risultati, e così – vittoria dopo vittoria – mi convincerò sempre
di più di potercela fare. Metterò il conscio e l’inconscio in
perfetta sintonia, poiché soltanto accordando gli strumenti del
conscio e dell’inconscio potrò suonare la melodia del successo e
fare della mia vita un capolavoro meraviglioso. La perfetta
sincronizzazione tra credenze e pensiero è, dunque, ciò che
differenzia gli uomini gli uni dagli altri e che sta alla base della

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diversità tra le umane realizzazioni. Le persone vivono vite
diverse e ottengono successi diversi proprio perché pensano
diversamente e allineano diversamente i propri pensieri alle
proprie credenze. Ora sono consapevole di quanto sia
importante la coerenza interiore tra desiderio e convinzione.
Allora ciò che crederò vero, ciò che crederò possibile, diverrà
quel che è vero e quel che è possibile. Quando si tratterrà di
pensare in grande, non considererò più il concetto di “troppo” e
non ammetterò limiti alla mia potenziale crescita. L’opinione su
ciò che sono e ciò che potrò essere effettivamente, determinerà
in maniera decisiva quel che sarò. La fede è magia, e io ho
deciso di avvalermi di questo straordinario potere, accertandomi
di avere soltanto credenze efficaci e potenzianti. Distruggerò
tutte le credenze negative e farò delle convinzioni positive le
fondamenta dell’eccellenza su cui costruire i miei successi. Le
credenze costruttive mi valorizzeranno in modo formidabile e,
giorno per giorno, mi trasformeranno; da fallito e frustrato
diventerò un genio pieno di vigore. Mi aiuteranno ad attingere
alle più ricche risorse dentro di me, creandole e indirizzandole a
sostegno del raggiungimento degli obiettivi desiderati. Mi
impartiranno la forza necessaria a fare cose che ritenevo
impossibile, di raggiungere traguardi che ritenevo
irraggiungibili. Le credenze sono le bussole e le mappe che mi
guideranno verso le mete a cui ambisco e mi daranno la certezza
che le raggiungerò. Senza poter attingere a esse, mi ritroverei in
uno stato di totale impotenza e sarei simile a un battello a
motore privo del motore o del timone. Disponendo, invece,
della guida di forti credenze, avrò il potere di intraprendere
azioni e di creare il mondo in cui desidero vivere, poiché esse
mi conferiranno l’energia necessaria per riuscirci. In effetti, non
c’è nel comportamento umano forza ordinatrice più possente
della fede, giacché la storia umana è sostanzialmente la storia
delle umane credenze. Gli uomini che hanno cambiato la storia,
sono gli stessi uomini che hanno cambiato le credenze
dell’umanità. Se voglio ricalcare l’eccellenza, devo imparare a

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imitare le credenze di coloro che dall’eccellenza provengono.
Devo arricchirmi e motivarmi con esempi virtuosi. È un metodo
vincente, e non lo trascurerò. La conoscenza è, infatti, una delle
vie maestre per liberarsi dalle pastoie delle convinzioni
limitanti. Se altri sono riusciti ad ottenere dei risultati
straordinari, perché non potrei riuscirci anche io? Sono forse io
inferiore a qualcuno? O forse qualcuno è superiore a me? No,
niente di tutto ciò. L’unica differenza tra me e un uomo che
raggiunge risultati migliori dei miei risiede nella conoscenza,
che si proietta nella propria cultura, disciplina, abilità e
competenza. Allora prenderò spunto dai grandi leader, leggerò
le loro biografie, ne studierò le gesta, ne analizzerò i risultati,
rifletterò sul loro pensiero e – sospinto da nuove e più elevate
aspettative – cercherò di replicarne gli atteggiamenti.
Riuscirò a ottenere ciò che voglio; ne sono assolutamente
convinto. Non importa se gli altri avranno fiducia in me,
l’importane è che almeno io crederò sempre in me stesso, senza
se e senza ma. So di avere la capacità di realizzare gli obiettivi
che mi sono posto nella vita; perciò esigo da me stesso di avere
sempre fede. Si tratta di una condizione mentale sotto il mio
totale controllo, poiché la fede non è una caratteristica innata –
che alcuni possiedono e altri no – e non dipende da fattori
esterni. È un potere universale a disposizione di chiunque
intenda svilupparla. Tutti, infatti, possono decidere di avere
fede; ma non tutti decidono di credere. È questa la differenza tra
coloro che falliscono e coloro che hanno successo, giacché
soltanto scegliendo deliberatamente di avere la massima fiducia
in se stessi ci si può realizzare. Se gestite con efficacia, le
credenze possono spalancare l’uscio dell’eccellenza, diventando
tra le forze più possenti per assicurarsi il benessere esistenziale.
D’altro canto, le credenze che limitano le azioni e i pensieri
possono essere distruttive nella stessa misura in cui le credenze
produttive possono essere potenzianti. Entrambi i tipi di fede
sono dotati di grande potere, per cui presterò molta attenzione a
quale potere utilizzare. Sono consapevole che le credenze sono

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una scelta libera e conscia: si può optare tra credenze limitanti e
credenze sostenitrici. Il trucco consiste nello scegliere quelle
che portano al successo e ai risultati desiderati, e nell’eliminare
quelle che impastoiano. Ma non è detto che mi servirà sempre
fare tale scelta, nutrendo una fortissima convinzione o avendo
un ferreo atteggiamento mentale circa qualcosa. A volte, per
raggiungere risultati straordinari, sarà necessario semplicemente
ignorare che qualcosa sia difficile o impossibile. In certi casi,
infatti, per avere successo è sufficiente non avere convinzioni
limitanti. Allora distruggerò gli ostacoli immaginari della mente
e ogni cosa diventerà possibile.
Per maturare una fede basata su credenze positive sfrutterò il
potere della ripetizione, focalizzandomi volontariamente su
pensieri costruttivi, poiché la mente tende a produrre
l’equivalente fisico di ciò su cui si sofferma. E lo produce con i
mezzi più rapidi, più economici e più pratici a disposizione,
sfruttando tutte le opportunità per raggiungere l’oggetto dei
propri desideri. La mente è l’unica cosa su cui ho il pieno
controllo e non mi sottrarrò alla responsabilità di usarla e di
svilupparla con intelligenza. Si può nascere in povertà, ma non
essere obbligati a vivere tutta la vita in povertà. Si può essere
finanche analfabeti, ma non essere condannati a rimanerlo. Mai
nessuna opportunità si presenta a colui che omette o si rifiuta di
sfruttare il potere della propria mente e di usarlo per il
miglioramento personale. Consapevole di ciò, prenderò
possesso della mia menta, ed essa mi metterà a disposizione
tutto ciò che voglio, e forse anche molto di più. Un pensiero, se
reiterato in continuazione, giorno dopo giorno, in tutti i modi
possibili – sia oralmente nelle discussioni con gli altri che
silenziosamente nei dialoghi interiori – viene recepito
dall’inconscio e portato alla sua logica conclusione. Tutti i
grandi leader che hanno successo conoscono questo
meccanismo, giacché impartiscono ordini alla loro mente
attraverso i pensieri positivi. La mente, infatti, può ricevere ed
eseguire degli ordini, proprio come se fosse una persona; e

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obbedisce innanzitutto ai pensieri dominanti, anche se non
vengono espressi sotto forma di ordini diretti. I pensieri
limitanti vengono portati alla loro conclusione logica, che è il
fallimento; mentre i pensieri positivi tendono a tramutarsi nel
successo. Il subconscio, infatti, agisce automaticamente in base
ai pensieri, senza tentare minimamente di modificarne la natura,
per cui un atteggiamento mentale improntato sulla negatività
produce effetti devastanti, mentre un atteggiamento mentale
positivo dà origine a risultati eccellenti. Allora per puntare in
alto non mi dovrò sforzare più di quanto servirebbe per
accettare il fallimento e l’infelicità. Un grande poeta, rimasto
anonimo, ha enunciato questa verità universale con i seguenti
versi:

Ho pattuito con la Vita un centesimo,


E di più la Vita non pagherà,
Per quanto mendichi la sera,
Tirando le somme della mia piccola attività.
Perché la Vita è un padrone giusto,
Ti dà quel che chiedi,
Ma una volta stabilito il compenso,
Bisogna assolvere gli impegni.
Ho lavorato per un salario da povero,
Solo per imparare, sgomento,
Che qualunque prezzo le avessi chiesto,
La Vita me l’avrebbe corrisposto volentieri.

I pensieri dominanti, dunque, possono determinare l’assetto


delle proprie vele esistenziali; questo è straordinario. Allora
spiegherò le mie vele, escludendo innanzitutto i pensieri relativi
alle difficoltà che potrei incontrare. Se voglio abbondanza, non
mi focalizzerò sul fatto che non voglio la povertà e che la odio,
perché facendo così fisserei la mia mente sul pensiero della
povertà – anche se in realtà desidero osteggiarla – e il
subconscio mi renderebbe un servizio pessimo. Se voglio la
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ricchezza, penserò esclusivamente che amo la ricchezza e che
riuscirò ad averla. Indirizzerò, insomma, tutti i miei pensieri
soltanto su ciò che voglio, e mai su ciò che non voglio; soltanto
così la mia fede potrà essere produttiva. I pensieri – se pervasi
dal sentimento della totale fiducia in se stessi – sono
potentissimi, poiché diventano cose reali molto più facilmente
di quello che si possa immaginare. E io non li sottovaluterò.
Otterrò ciò in cui credo, poiché la mia mente – attraverso la
facoltà dell’immaginazione – troverà i modi e i mezzi per
trasformare i miei sogni in realtà, diventando la fonte di ogni
mia realizzazione. La mente, infatti, non ha ragionevoli limiti,
se non quelli che si pone l’uomo con la mancanza di
convinzioni. Ma io non correrò più questo rischio; la mia fede è
salda, e diventerò senz’altro un vincente.
La fede è il fondamento di tutti i miracoli e di ogni mistero
non spiegabile scientificamente. La mia vita sarà miracolosa,
poiché ho compreso come riuscire ad alimentare le convinzioni
positive: combinerò il potere della ripetizione con quello
dell’autosuggestione. Focalizzarmi su ciò che voglio e ripeterlo
senza caricarlo di sentimento non basterebbe a produrre in me
una forte convinzione, poiché il subconscio riconosce come
pensieri dominanti soltanto quelli accesi dalle emozioni. Allora
dovrò necessariamente autosuggestionarmi, utilizzando la
tecnica della “visualizzazione”. Il subconscio, infatti, è come un
giardino in cui crescono abbondanti le erbacce se non vi si
piantono i semi di fruttuosi raccolti. L’autosuggestione è il
mezzo con cui si può deliberatamente nutrire il proprio
subconscio con pensieri positivi, oppure permettere a pensieri
distruttivi di trovare il modo per insediarsi in quel giardino
mentale. Io ho deciso di nutrire il subconscio, piantando semi di
positività che germineranno, cresceranno e si moltiplicheranno,
fino a produrre milioni di semi dello stesso genere. In questo
modo il mio raccolto sarà ricco e il mio successo sterminato.
Qualsiasi idea, obiettivo o progetto che coltiverò attrarrà una
miriade di pensieri affini, che diventeranno la motivazione

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principale che mi guiderà. Non mi limiterò a ripetere pensieri e
concetti costruttivi, bensì creerò nella mia mente l’esperienza
che desidero in futuro e la visualizzerò come se fosse attuale e
presente. Mi sentirò già una persona di successo, mi sentirò già
realizzato, mi sentirò già immerso nella realtà che ho sempre
sognato; e il mio animo si infervorerà di emozioni entusiasmanti
e gioiose. Ingannerò il mio subconscio, ma lo farò a fin di bene,
giacché i pensieri a cui consentirò di dominare la mia mente,
incoraggiandoli e amalgamandoli con l’emozione
dell’autosuggestione, saranno le forze motivanti che guideranno
e controlleranno ogni mio movimento, ogni mia azione, fino
all’eccellenza. Esattamente come le esperienze del passato
possono cambiare le proprie rappresentazioni interne, e quindi
ciò che si ritiene possibile, lo stesso può fare l’esperienza
immaginaria di ciò che si desidera in futuro. Si tratta
dell’esperienza anticipata dei risultati, ed è una tecnica davvero
miracolosa. Quando i risultati che vedrò intorno non saranno tali
da aiutarmi a raggiungere una condizione di efficace
potenziamento, potrò semplicemente creare il mondo che
desidero immergendomi in quell’esperienza, e così cambierò le
mie convinzioni. A quel punto il mio subconscio si metterà
all’opera e mi suggerirà l’azione da compiere, sotto forma di
ispirazione, lampo di genio, intuizione, affinché quanto
desiderato si realizzi. Allora non commetterò l’errore di farmi
scappare la preziosa occasione di agire; seguirò il mio intuito e
tutto diverrà possibile. Indipendentemente dalla portata degli
obiettivi che intendo perseguire, se riuscirò a creare nella mia
mente un’immagine il più precisa e dettagliata possibile dei
risultati a cui ambisco, e a rappresentarli come se li avessi già
raggiunti, ecco che mi metterò nello stato d’animo capace di
assicurarmi l’aiuto necessario a ottenere i risultati desiderati. Il
potere dell’autosuggestione è davvero straordinario ed è stato
perfettamente descritto dai seguenti versi di Napoleon Hill:

Se credete di partire battuti, lo sarete,

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Se ritenete di non sapere osare, non oserete.
Se vorreste vincere, ma pensate di non riuscirci,
È quasi certo che fallirete.

Se immaginate di perdere, avete già perso,


Perché nel mondo è vero che
Il successo inizia dalla volontà dell’individuo,
È nella sua mente.

Se credete di essere surclassati, lo siete.


Per elevarvi, dovete puntare in alto,
Dovete essere sicuri di voi prima
Di poter vincere un premio.

Le battaglie umane non arridono sempre


All’uomo più forte o veloce.
Prima o poi l’uomo vincente
Sarà quello che RITIENE DI POTER VINCERE.

Crederò.
Vincerò.

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OTTAVO CAMBIAMENTO

OSTEGGIANDO LE PAURE IMMAGINARIE


E DIVENTANDO PADRONE DELLE MIE
EMOZIONI, ASSUMERÒ IL CONTROLLO
DELLA MIA VITA E LA INDIRIZZERÒ
SENZA CONDIZIONAMENTI VERSO IL
SUCCESSO SPERATO

Da oggi in poi smetterò di avere paura e spazzerò via le


inquietudini, i dubbi, i timori e le insicurezze che già per troppo
tempo mi hanno tormentato, trascinandomi negli infimi abissi
della mediocrità. D’altronde nessuno è abbastanza forte da poter
raggiungere l’eccellenza dovendo lottare con dei nemici così
possenti; giacché soltanto colui che perde di vista la riva delle
preoccupazioni può scoprire l’oceano del successo. Sovente in
passato ho dovuto convivere con delle paure immaginarie, del
tutto inutili e controproducenti. Temevo cose assolutamente
infondate, e così cadevo in uno stato di frustrazione senza un
reale e giustificato motivo. Temevo la povertà, sebbene fossi
circondato dalla ricchezza e dalle opportunità per raggiungerla.
Temevo di ammalarmi, sebbene conoscessi i metodi per
preservare la salute e mantenere il corpo efficiente. Temevo le
critiche, sebbene non le avessi mai udite. Temevo di perdere
l’amore da parte dei miei cari, sebbene consapevole che lo avrei
potuto preservare e consolidare con una giusta condotta nelle
relazioni umane. Temevo la vecchiaia, sebbene utile a
comprendere la vita, in quanto fonte di grande saggezza ed
esperienza. Temevo la perdita di libertà, sebbene la potessi
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confermare, semplicemente mantenendo relazioni armoniose
con la società. Temevo la morte, sebbene inevitabile. Temevo
l’insuccesso, senza rendermi conto che qualsiasi insuccesso a
cui andavo incontro portava con sé il seme di un successo
equivalente. Ma ora ho deciso che vincerò tutte le paure,
liberandomi dallo spettro dei miei nemici. L’unica cosa che
temerò sarà quella di avere di nuovo paura, dal momento che è
proprio la paura il più grande ostacolo per l’umanità. Supererò
tutti i miei limiti, diventerò padrone delle mie emozioni e così
mi servirò delle paure come motore, e non più come freno. Ci
riuscirò perché le paure – come tutte le emozioni – non sono
altro che delle condizioni mentali e io saprò dominarle,
prendendo possesso della mia mente. I falliti hanno paura di
qualunque cosa, finanche della loro stessa ombra. Ma io non
sono un fallito, sono un vincente, e non temerò mai l’ombra,
poiché so che è lì a significare che vicino, da qualche parte, c’è
la luce che illumina.
Per troppo tempo ho lasciato che le emozioni mi
trasportassero a loro piacimento. Ero come una foglia che cade
in autunno; ormai finita, senza una meta e completamente in
balia del vento. La mia vita era esposta ai capricciosi venti del
caso ed io non facevo niente per indirizzarla nella direzione
giusta. Mi lasciavo soltanto trasportare, giacché ero
completamente rassegnato all’idea che le emozioni fossero
incontrollabili e indipendenti dalla mia volontà. Ma ora ho
capito che posso essere padrone dei miei stati d’animo, e allora
non sarò più come una foglia appassita che vola via. Diventando
padrone delle mie emozioni, diventerò padrone della mia vita.
So che la natura è una continua ruota di condizioni alterne: i
giorni vanno e vengono, le notti vanno e vengono, le stagioni
vanno e vengono, i fiori sbocciano e poi appassiscono, gli
uccelli arrivano e poi partono, i semi vengono piantati e le messi
vengono raccolte. Anche io, quindi, sono parte di questo
inesorabile cerchio. Ogni giorno posso svegliarmi con uno stato
d’animo diverso da quello del giorno precedente. Allora la gioia

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di ieri diventerà la tristezza di oggi; tuttavia la tristezza di oggi
si trasformerà nella gioia di domani. Dentro di me c’è una ruota
che gira costantemente tra gioia e dolore, entusiasmo e
frustrazione, felicità e malinconia. Ricorderò sempre che come
il fiore appassito di oggi porta il seme della fioritura di domani,
così anche la mia tristezza di oggi porta il seme della gioia di
domani. So che se il mio umore fosse pessimo, la mia giornata
sarebbe un disastro. Il prosperare di un raccolto dipende dal
clima, ma io non sono una pianta. Sono un uomo, e quindi sarò
io stesso a fare in me il bello e il cattivo tempo. Si, sarò io a
portare il mio clima con me. Se porterò pioggia, tristezza,
frustrazione, lacrime e fallimento il mondo reagirà con
altrettanto pessimismo, e la mia vita appassirà. Se, invece,
porterò sole, gioia, entusiasmo, sorrisi e successo, il mondo
reagirà con ottimismo, e la mia vita fiorirà.
Il primo passo per padroneggiare le emozioni è identificarle,
in modo tale da poterle riconoscere. Ci sono sette principali
emozioni positive e sette principali emozioni negative. Le
emozioni positive sono: amore, sublimazione, speranza, fede,
desiderio, ottimismo e lealtà. Le sette emozioni negative,
invece, sono: paura, gelosia, odio, vendetta, avidità,
superstizione e collera. In queste quattordici emozioni chiunque
può scoprire le lettere dell’alfabeto di un linguaggio che forma
la parola “successo” o la parola “insuccesso”. Queste
quattordici emozioni rappresentano, quindi, la tastiera di quello
strumento musicale che è la propria vita, su cui si possono
suonare gli accordi positivi dell’armonia che portano alla
felicità nel suo significato più pieno, o gli accordi negativi
dell’infelicità che portano alla tristezza e all’oscurità. Io ho
deciso di avere una vita piena di successo, e allora suonerò la
tastiera dei vincenti, accordando le emozioni positive. Siccome
le emozioni positive e quelle negative non possono occupare la
mente nello stesso tempo, toccherà a me sviluppare un metodo
per far prevalere le prime. Renderò la mia vita felice, produttiva
e feconda, seguendo la saggezza di Og Mandino: «Debole è

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colui che permette ai suoi pensieri di controllare le sue azioni;
forte è colui che costringe le sue azioni a controllare i suoi
pensieri.» Inizierò ogni nuova giornata, ricordandomi queste
parole, e così terrò alla larga le forze della tristezza e della
frustrazione. Non ne sarò preda, poiché emotivamente mi
preparerò a rifiutarle, contrapponendole a ciò che mi fa star
bene. Se mi sentirò depresso, canterò. Se mi sentirò triste,
riderò. Se mi sentirò stanco, raddoppierò il lavoro. Se mi sentirò
titubante, mi lancerò avanti. Se mi sentirò insicuro, mi imporrò.
Se mi sentirò povero, penserò alla ricchezza futura. Se mi
sentirò incapace, ricorderò i successi conseguiti. Se mi sentirò
perso, ricorderò le mie mete. E così sarò padrone delle mie
emozioni. D’ora innanzi saprò che soltanto gli incapaci sono
sempre soddisfatti di sé, e io non sono un incapace. Ci saranno
necessariamente dei momenti in cui non sarò soddisfatto del
mio operato, in cui desidererò migliorarmi, combattendo con le
forze che vorrebbero abbattermi, forze come disperazione e
tristezza; ma anche come falsa felicità o eccessiva esaltazione,
che si avvicineranno con un sorriso, tendendo una mano amica.
Anche contro di esse non potrò mai abbassare la guardia. Se
diventerò troppo sicuro di me stesso, mi ricorderò degli
insuccessi. Se mi rilasserò eccessivamente, penserò alla fame
patita. Se mi compiacerò oltremodo con me stesso, mi ricorderò
delle lotte passate. Se sarò troppo autocelebrativo, mi ricorderò
delle umiliazioni subite. Se mi sentirò onnipotente, proverò a
fermare il vento. Se otterrò una grande ricchezza, mi ricorderò
della povertà. Se mi sentirò pieno d’orgoglio, mi ricorderò dei
momenti di debolezza. Se riterrò le mie abilità impareggiabili,
ammirerò le opere dei geni. Se vivrò momenti di grandezza,
penserò a cosa sono rispetto all’immensità dell’universo. E così
sarò padrone delle mie emozioni. Con tale saggezza riuscirò
anche a comprendere gli stati d’animo del prossimo. Sarò
indulgente verso la rabbia degli altri, poiché so che non tutti
conoscono il metodo per controllare la propria mente e le
proprie emozioni. Sarò in grado di sopportare le loro frecciate,

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la loro collera e finanche i loro insulti, poiché so che domani
potrebbero cambiare e diventare degli individui pieni di
gratitudine. Allora, quando l’ostilità avrà ceduto il posto a un
atteggiamento amichevole, sarà una gioia avvicinarli. Non sarò
così sciocco da far prevalere il risentimento immutabile, poiché
so che in natura nulla è immutabile, essendo tutto in divenire,
compresi gli uomini. Non giudicherò più le persone
superficialmente, a prima vista, e cercherò sempre di
identificare gli umori altrui, nonché i miei. Da questo momento
in poi sono pronto a controllare qualsiasi personalità si insedi
nel mio animo. Padroneggerò le emozioni per mezzo di azioni
positive e, dominando il mio umore, controllerò il mio destino.
Per essere completamente padrone delle mie azioni dovrò
diventare padrone delle mie emozioni, giacché i comportamenti
umani sono il risultato degli stati d’animo. E per essere
completamente padrone delle mie emozioni dovrò diventare
padrone della mia mente, giacché gli stati d’animo sono il
risultato di rappresentazioni mentali. Tali rappresentazioni
derivano da un processo di elaborazione dei cinque sensi e
riguardano la propria percezione del mondo, degli eventi che
accadono e della vita in generale. Allora, per controllare le mie
emozioni ed essere padrone del mio destino, dovrò
necessariamente imparare a combinare in maniera positiva la
vista, l’udito, il tatto, il gusto e l’olfatto, affinché mi sia
possibile sperimentare un mondo migliore. I sensi, infatti,
rappresentano le modalità con cui si accede più facilmente alla
propria mente. Per troppo tempo ho creduto che i miei umori
fossero incontrollabili, che provenissero da chissà quale
meandro inaccessibile del mio animo o del mio cuore. Ma non è
affatto così. Le emozioni derivano da elaborazioni mentali e non
sono altro che degli stati psicologici, potenzialmente soggetti al
controllo e all’orientamento.
D’ora innanzi, per mutare le mie emozioni da negative a
positive, muterò il pensiero con cui rappresento me stesso e la
realtà che mi circonda. Se mi troverò ad immaginare lo scenario

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peggiore possibile, subito cercherò di cambiarlo, immaginando
lo scenario migliore possibile. Tenderò sempre a rappresentare
mentalmente le cose in modo da potenziarmi anziché limitarmi,
e così il mio umore migliorerà. Esattamente come un regista
cinematografico può cambiare l’effetto che il suo film produce
sugli spettatori, io posso mutare l’effetto che ogni esperienza
esistenziale ha su di me. Un regista può cambiare l’angolazione
delle riprese, il volume e il tipo di colonna sonora, la velocità e
la quantità di movimento, il colore e la qualità dell’immagine, in
tal modo facendo sorgere nello spettatore lo stato d’animo da lui
atteso. Allora anche io, essendo il regista della mia vita, posso
dirigere la mia mente alla stessa maniera, al fine di produrre lo
stato d’animo – e di conseguenza il comportamento – più
favorevole al raggiungimento dei miei supremi obiettivi. Mi
allenerò per riuscire in questo. Comincerò innanzitutto
rievocando un ricordo molto piacevole, recente o remoto.
Chiuderò gli occhi, mi rilasserò e penserò a quell’episodio.
Prenderò l’immagine che si sarà formata nella mia mente e la
renderò via via più luminosa. A mano a mano che
quell’immagine si rischiarerà, assumerò consapevolezza di
come cambia il mio stato d’animo. Porterò ancora più vicina a
me l’immagine mentale. Mi fermerò e la ingrandirò. Quello che
accadrà sarà sorprendente; l’intensità dell’esperienza percepita
comincerà a cambiare. Ingrandire, rendere più luminoso e
avvicinare un ricordo già piacevole, avrà l’effetto di produrre
un’immagine ancora più intensa e piacevole; accrescerò il
potere e il piacere della rappresentazione interna e mi ritroverò
in uno stato d’animo di maggior potenza. Oltre a lavorare
sull’immaginazione visiva, cercherò di rievocare il ricordo
alzando il volume delle voci e dei suoni che udirò. Conferirò
loro più ritmo e ne cambierò il timbro. Rafforzerò tutti questi
elementi, rendendoli più positivi. E poi farò lo stesso con le
sensazioni cinestesiche, filtrando quanto percepito attraverso il
tatto, il gusto e l’olfatto. Renderò il ricordo più caldo, più dolce
e più gradevole di quanto non fosse prima. Dopo tale

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esperienza, sarò pervaso da uno stato d’animo maggiormente
positivo produttivo. Con lo stesso metodo osteggerò gli stati
d’animo negativi. Penserò a qualcosa che mi turba, prenderò
quell’immagine e la renderò più luminosa, portandomela più
vicino. La renderò più grande e il mio stato d’animo peggiorerà.
Le sensazioni deprimenti provate in precedenza saranno ancora
più forti, ma solo per pochi istanti; subito mi attiverò per
riportare quell’immagine dov’era in precedenza. La renderò più
piccola, sfumata e remota. Ma non mi fermerò a questo.
Proseguirò ulteriormente, rendendola ancora più sfocata.
L’allontanerò del tutto da me, buttandola dentro un abisso
immaginario. Allora anche in questo caso quello che accadrà
sarà magico; constaterò che le emozioni negative avranno perso
il loro potere, dissolvendosi completamente e sparendo dalla
mia vita.
D’ora in poi sarò padrone delle mie emozioni, poiché ho
appreso una tecnica efficace per rendere più forte un sentimento
positivo e più debole un sentimento negativo. In passato sono
stato alla mercé dei risultati delle mie rappresentazioni interne,
ma questo non succederà più. Adesso ho compreso che,
manipolando le immagini della mia mente, posso cambiare
anche le mie emozioni. Che i falliti consentano pure alla loro
mente di proiettargli qualunque immagine, suono o sentimento.
Io non mi lascerò dominare dalle emozioni, e non reagirò agli
stimoli della mente in maniera automatica. Ho scelto di
governare me stesso e la mia mente in modo conscio, avendo la
possibilità di infonderle gli stimoli che desidero. Nulla avrà
potere su di me, all’infuori dei miei pensieri coscienti. Potrò
prendere esperienze e immagini negative e privarle della loro
forza e del loro potere, rappresentarle a me stesso in modo che
non mi sopraffacciano, in modo da ridurle a quelle dimensioni
che mi permetteranno di maneggiare efficacemente le cose. Allo
stesso modo potrò prendere esperienze positive e rafforzarle.
Potrò prendere le piccole gioie della vita e ingrandirle,
rischiarare la mia visione degli eventi, sentirmi diventare più

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leggero e felice. Allora conferirò più sapore, più gioia, più
ardore alle mie giornate, e così la mia vita sarà un trionfo.
Padroneggerò le mie emozioni.
Vincerò.

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NONO CAMBIAMENTO

AFFRONTERÒ LA VITA CON L’AMORE


NEL CUORE E CON UN GRANDE SENSO
DI GRATITUDINE, CONQUISTANDO ME
STESSO E GLI ALTRI

Da oggi in poi affronterò la mia vita con l’amore nel cuore,


giacché ho compreso che senza amore non sarei nulla. In
passato troppe volte ho esitato dinanzi alla possibilità di amare,
troppe volte sono stato indifferente verso questo magnifico
sentimento. Non riuscivo ad essere felice e non sapevo dare
felicità agli altri. Credevo di poter affrontare ogni cosa
mantenendo un atteggiamento freddo e distaccato, ma d’ora
innanzi trasformerò l’arte di amare in una delle mie abilità più
potenti. Scolpirò il mio successo usando lo scalpello dell’amore,
e realizzerò il capolavoro della mia esistenza, diventando la
persona che desidero essere. La forza bruta può distruggere uno
scudo e perfino annientare una vita, ma soltanto il potere
invisibile dell’amore può aprire i cuori delle persone. Allora
farò dell’amore la più potente arma a mia disposizione così che
nessuno di coloro che accosterò potrà oppormi resistenza,
giacché gli uomini sanno difendersi dall’odio ma sono
completamente impotenti dinanzi all’amore. Chi potrà dirmi di
no sentendo il mio amore? In silenzio pronuncerò sempre le
seguenti parole: «Ti voglio bene.» Sebbene pronunciate in
silenzio, queste parole mi faranno risplendere gli occhi, mi
faranno sorridere, mi faranno avere un tono di voce più affabile,
mi faranno comportare con più garbo, mi faranno essere più

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distensivo e cordiale; e il cuore di ognuno si aprirà. Abbatterò
con l’amore il muro del sospetto e dell’ostilità che gli uomini
sovente costruiscono attorno al loro cuore, e al suo posto
costruirò ponti, affinché il mio amore possa entrare nelle loro
anime.
Accumulare amore significa fortuna, mentre accumulare odio
significa calamità. E io voglio accumulare tanta fortuna, giacché
sono un vincente. Farò dell’amore non soltanto un’arma, ma
anche uno scudo con il quale mi proteggerò dal male,
respingendo le violenti frecce dell’ira. Lo scoraggiamento e
tutte le avversità rimbalzeranno sul mio grandioso scudo. Le
piogge acide si trasformeranno in piogge dolci. Il mio scudo mi
difenderà e mi sosterrà quando mi sentirò solo. Con l’uso
diventerà sempre più protettivo e forte, finché un giorno lo
metterò da parte, poiché non ne avrò più bisogno. Allora
camminerò leggero, senza più bisogno di una protezione e gli
uomini mi eleveranno, apprezzandomi e riconoscendomi per la
mia capacità di trasmettere amore. Non avrò tempo per odiare,
avrò soltanto tempo per amare, e così la mia vita diventerà
meravigliosa. Le persone potranno diffidare di me, guardarmi
con sospetto, non credere alle mie parole e finanche rifiutarmi;
ma il mio amore conquisterà i loro cuori, proprio come fa il sole
i cui raggi possono scogliere anche l’argilla più fredda.
Riempirò ogni giorno d’amore, cominciando a guardare tutte le
cose con amore. Mi sentirò un uomo nuovo. Rinascerò. Amerò
il sole, poiché mi scalda; ma amerò anche la pioggia, poiché mi
purifica lo spirito. Amerò la luce, poiché illumina il mio
cammino; ma amerò anche il buio, giacché mi consente di
ammirare le stelle. Amerò la felicità, poiché mi esalta; ma
amerò anche la tristezza, poiché mi fa riflettere sui miei sbagli.
Amerò le conquiste, poiché mi riempiono di gloria; ma amerò
anche gli ostacoli, poiché sono le mie sfide. Riempirò ogni
giorno d’amore. Allora comincerò a trattare gli altri con amore,
e mi sentirò un uomo nuovo. Tratterò tutti – familiari, amici,
colleghi, vicini, clienti, estranei, nemici – come se dovessero

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morire a mezzanotte, giacché questo alimenterà il mio
comportamento amorevole nei confronti dell’intera umanità.
Trattando gli altri come se stessero vivendo il loro ultimo giorno
sulla terra, donerò loro maggiore attenzione, considerazione,
tenerezza e amore di quanto abbia mai fatto prima. E come
reagirà il mondo alla mia gentilezza? Semplice. Con maggiore
considerazione, gentilezza, cooperazione e amore rispetto a
quanto sperimentato fino a quel momento. Mi comporterò in
modo tale da far sentire importante il prossimo, anche nei
rapporti più superficiali, e così trasformerò la mia vita per
sempre. Rinascerò. Loderò i miei nemici, ed essi mi
diventeranno amici. Incoraggerò i miei amici, ed essi mi
diventeranno fratelli. Cercherò sempre di essere conciliante e di
infondere fiducia negli altri. Non andrò mai alla ricerca di
pretesti per far pettegolezzi e polemica. Se sarò tentato di fare
una critica mi tratterrò; se avrò la possibilità di tessere le lodi di
qualcuno, lo farò senza esitazione. Non è forse così che parlano
tutte le creature della natura, utilizzando il linguaggio della lode
per il loro creatore? Allora anche io saprò parlare con il
medesimo linguaggio agli esseri umani. D’ora innanzi amerò gli
uomini di ogni tipo, purché abbiano qualità degne di
ammirazione e, soprattutto, siano all’altezza del mio amore.
Troppe volte in passato ho sofferto per persone che non
meritavano il mio amore. Ma i vincenti non ripetono lo stesso
errore; ed è per questo che rischierò il mio cuore soltanto se ne
vale davvero la pena. Amerò tutta l’umanità. Amerò i ricchi,
perché potranno ispirarmi. Amerò i poveri, perché potranno
insegnarmi. Amerò gli ambiziosi, perché potranno spronarmi.
Amerò gli umili, perché potranno farmi capire la giusta misura
di ogni cosa. Amerò i giovani, perché potranno farmi sognare.
Amerò i vecchi, perché potranno rendermi più saggio. E
soprattutto, amerò me stesso, perché soltanto così potrò
valorizzare le mie qualità più nascoste, portarle sul palco della
vita e offrirle all’ammirazione del mondo. Potrei possedere uno
straordinario talento e un enorme bagaglio di esperienze, ma è

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certo che fallirei se non amassi me stesso. Soltanto amando me
stesso riuscirò a migliorarmi, nel corpo e nello spirito. Soltanto
amando me stesso, riuscirò a non cedere ai piaceri della carne e
ai vizi, e a curare il mio benessere. Soltanto amando me stesso,
riuscirò a tenermi lontano dalle frivolezze che potrebbero
inquinarmi lo spirito, e a dedicarmi al sapere che mi eleverà.
Non permetterò al mio cuore di diventare meschino, ma
piuttosto lo alimenterò di generosità e gratitudine.
Da oggi in poi sarò grato di tutto quello che ho, giacché
questo è senz’altro un modo migliore di vivere, che mi porterà
gioia e serenità. Ho compreso che non è possibile modificare
una vita di insoddisfazioni e fallimenti finché non si sanno
apprezzare i beni che già si possiedono. Senza gratitudine,
quindi, mi condannerei alla sconfitta perenne. Ma io non sono
un perdente. Sono un vincente, e allora sarò grato. Mi sveglierò
ogni mattina con la gratitudine nel cuore, e così inizierò le mie
giornate con una sensazione meravigliosa.
Spesso, in passato, mi tormentavo pensando a ciò che non
andava, e mi facevo mille problemi, a volte anche del tutto
inutili. Ero sempre insoddisfatto del momento presente e
pensavo che sarei stato felice soltanto al raggiungimento di
un’altra condizione. Quando poi riuscivo a raggiungere la
condizione sperata, continuavo ad essere infelice e andavo alla
ricerca di qualcos’altro. In pratica usavo l’infelicità per
spingermi in avanti, inseguendo sempre il prossimo momento.
Avevo perso completamente la fiducia in me stesso, la mia
autostima era bassissima e la mia vita, infelicità dopo infelicità,
andava a rotoli. Ero accecato dalle lotte quotidiane per la
sopravvivenza, il che non mi consentiva di vedere le immense
ricchezze che già possedevo. E non vedendole, ovviamente non
le potevo neanche apprezzare. Il mio problema principale
consisteva in quelle ombre scure di disperazione che,
penetrando nella mia mente, mi avevano offuscato lo sguardo e
distorto la visuale. Non riuscivo a valorizzare tutte quelle cose
che mi andavano bene, cosicché le mie reali capacità si erano

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ritratte dietro questo modo di pensare, privandomi di ogni forza.
Era il mio atteggiamento mentale ad essere del tutto
controproducente, giacché non facevo altro che focalizzarmi
sulle cose negative, ingigantendole, sebbene fossi circondato da
molte cose positive, sebbene le vittorie superassero i fallimenti.
Da oggi in poi non sarò più così cieco. Ora sono consapevole
che il modo con cui considero una realtà potrebbe sconfiggermi
ancora prima che io faccia qualcosa al riguardo. Allora non mi
farò sopraffare mentalmente da un evento prima ancora di
cominciare ad affrontarlo concretamente. Avrò un
atteggiamento mentale improntato sulla gratitudine, e così
modificherò del tutto la mia vita. Consapevole di quanto valgo,
sorriderò al mondo, vedrò il sole del successo risplendere,
sentirò la musica della felicità suonare, e riuscirò finalmente ad
andare incontro alla vita che ho sempre desiderato, con energia,
forza, coraggio e fiducia. Inizierò col fare un elenco,
assegnando un valore alle cose che possiedo, e così mi renderò
conto di essere già ricco. Che valore ha vivere nel paese in cui
vivo se ci sono paesi distrutti dalle guerre? Che valore ha la mia
carriera se la maggior parte dell’umanità rinuncerebbe volentieri
a dieci anni della propria vita per avere le mie stesse
opportunità? Che valore ha la mia libertà se intere popolazioni
sono oppresse dalla dittatura? Che valore hanno tutte le persone
a cui voglio bene e che mi vogliono bene se molti sono soli? E i
miei occhi? Quanto valgono se ci sono persone non vedenti?
C’è qualcosa che baratterei per i miei occhi? E le mie mani, i
miei piedi? Quanto valgono se ci sono, ahimè, persone
diversamente abili? C’è forse qualcosa che vorrei per rinunciare
alle mie mani e ai miei piedi? E la mia personalità? La mia
individualità? I miei sentimenti? C’è qualcosa che vorrei in
cambio della mia coscienza o della mia spiritualità? Certo che
no! Sono davvero speciale e non rinuncerei a quello che ho e a
quello che sono – in questo preciso istante – neanche per tutto
l’oro del mondo. Allora smetterò di avere un’aria triste,
abbattuta, sconfortata, poiché ho imparato a riconsiderare tutte

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le fortune che già possiedo e a non dare nulla per scontato. Ho
molte cose di cui essere grato. La mia felicità è ora, nel
presente, in tutto ciò che possiedo. E da questa felicità ne
scaturirà dell’altra. Da questa felicità si produrranno i miracoli
che attendo. Se sono felice nel momento presente, il momento
successivo sarà un altro dono. Ed essere felice anche nel
momento successivo attirerà ancora più felicità. Soltanto
vivendo nel momento – con consapevolezza e gratitudine –
riuscirò ad attirare le cose buone della vita e ad apprezzarle di
più. Ho imparato questo trucco, e allora mi godrò il presente,
volendone gioiosamente ancora. Nessun bisogno, nessun
attaccamento, nessuna dipendenza. Semplicemente gratitudine
per ciò che è adesso, dando contemporaneamente il benvenuto a
ciò che arriverà.
Amerò e sarò grato.
Vincerò.

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DECIMO CAMBIAMENTO

INDURRÒ GLI ALTRI A COLLABORARE


CON ME IN UN PERFETTO SPIRITO DI
ARMONIA AL FINE DI ELEVARMI AL DI
SOPRA DELLA MEDIOCRITÀ E
RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
PREFISSATI

Da oggi in poi smetterò di essere egoista, poiché ho compreso


che nessun uomo è un’isola. Non potrò lottare sempre da solo.
Qualunque sarà il progetto che deciderò di realizzare, la
dimensione del mio successo dipenderà anche da altri uomini.
La mia crescita personale non potrà essere totalmente avulsa
dalle relazioni sociali che saprò intrattenere e dalle persone che
sceglierò di frequentare. Avrò sicuramente bisogno di discutere
della migliore strategia da adottare, necessiterò di aiuto nei
momenti di difficoltà e sentirò l’esigenza di condividere le mie
esperienze. Non è possibile vivere senza far parte di un gruppo,
si tratti di familiari, di amici, di conoscenti, dell’ambiente di
lavoro, della città in cui si risiede, del paese in cui si abita. Si
può restare spettatori della vita e di tutte le sue molteplici
relazioni, oppure si può scendere personalmente in campo e
sfruttare il potere dell’interazione. Io ho scelto di essere
protagonista, e di non restare alla finestra. Condividerò con gli
altri il mio mondo, e così la mia esistenza avrà un senso. A cosa
servirebbero, infatti, le vittorie, le conquiste e le ricchezze se
poi non le condividessi con qualcun altro? Che valore avrebbero
le mie lotte e i miei sacrifici se, alla fine del viaggio, giungessi
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in un paradiso vuoto? La mia vita sarebbe altrettanto vuota!
Allora non sarò più individualista, e il successo mi arriderà. Far
parte di un gruppo mi porterà a moltiplicare gli sforzi, ma mi
farà sicuramente anche crescere ed avanzare più rapidamente
verso i miei obiettivi. Gli altri saranno in grado di fornirmi
quelle risorse, quei contatti, quegli arricchimenti e quelle sfide
che non potrei procurarmi da solo, poiché per gli altri farò cose
che non farei per me stesso; e, al contempo, dagli altri otterrò
cose che mi renderanno più che mai valida la collaborazione.
Quale singola mente, infatti, potrebbe definirsi completa?
Nessuno è davvero completo. Nessuno è perfetto. Nessuno
possiede tutte le conoscenze, le abilità, le capacità e le
esperienze necessarie a realizzare grandi successi. Nessuno può
sfruttare appieno il potere della propria mente, senza prima
assumerne il pieno controllo e poi combinarla con la mente di
altre persone. Tutti abbiamo bisogno di completarci a vicenda, e
io non cadrò più nello stolto errore di rifiutare la collaborazione
del prossimo. Non sarò più così egocentrico da credere di poter
raggiungere qualsiasi traguardo contando esclusivamente sulle
mie forze. Non sarò più così individualista da continuare a
sobbarcarmi qualunque compito senza mai delegare. Sovente, a
causa di questa cattiva abitudine, ho sprecato tempo ed energie
per cose futili, indesiderate, noiose o semplicemente di routine.
Ero oberato di impegni e non riuscivo a focalizzarmi su ciò che
veramente amavo fare, perdendo la preziosa occasione di
sfruttare le uniche qualità capaci di valorizzarmi appieno. Tante
volte non sapevo dire di no, e lasciavo che cose secondarie
divenissero primarie, tenendomi infruttuosamente occupato. Ma
questo non accadrà più. Quando qualcuno o qualcosa proverà a
distogliermi, ricorderò le parole di Abraham Maslow: «Un
musicista deve fare musica, un pittore deve dipingere, un poeta
deve scrivere, se vogliono essere davvero in pace con se stessi.»
Allora smetterò di perdere tempo con ciò che mi fa soltanto
perdere tempo. Maturando uno spirito di squadra, diventerò
favorevole alla delega e mi affiderò agli altri per quei compiti

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che riterrò meno importanti per la mia crescita e mi concentrerò
esclusivamente su ciò che mi farà stare in pace con me stesso.
Potendo contare sulla collaborazione altrui, diventerò più
produttivo e conseguirò risultati che altrimenti mi sarebbero
stati preclusi. Otterrò di più e in meno tempo, e così la mia vita
diventerà un cammino più agevole e gratificante. Che i falliti
facciano anche tutto da soli. Io sono un vincente, e sfrutterò il
potere delle alleanze.
In passato, quando ho avuto l’opportunità di avvalermi della
cooperazione, ho spesso assunto un atteggiamento mentale
negativo, diventando inutilmente polemico con me stesso e con
gli altri. Ero scontroso, ostile, facilmente irritabile e non amavo
la condivisione, poiché mi rifiutavo di ripartire quanto
conquistato e di divulgare quanto imparato. Preso dal mio ego,
tendevo a entrare in competizione con chiunque, sviluppando un
comportamento antagonistico che mi rendeva antipatico nonché
ridicolo agli occhi del mondo. Con la mia influenza negativa,
diventavo sistematicamente un ostacolo per il gruppo,
azzerando sia il mio contributo che quello degli altri. Non ero
affatto un buon leader, e non facevo altro che crearmi terra
bruciata intorno, giacché gli uomini tendono ad allontanarsi
dagli egoisti. Ero accecato dall’avidità, e pensavo soltanto al
mio tornaconto. L’invidia mi divorava, e volevo per forza
dimostrare di essere “qualcuno”, non trovando, però,
gratificazione in nulla. La mia vita era un fallimento, poiché ero
solo e triste. E le mie realizzazioni personali erano modeste.
Ora, invece, ho compreso il grande potere a disposizione di
coloro che combinano la propria capacità mentale con quella di
altre persone, procurandosi il pieno beneficio di una forza
intangibile che nessuna singola mente potrebbe mai
sperimentare. Quando due o più menti si associano, infatti,
danno origine ad un’ulteriore mente, che può risultare senza
dubbio molto più efficace delle singole menti che l’hanno
generata. Allora ho deciso che farò di questo straordinario
potere il mezzo con cui elevarmi al di sopra della mediocrità,

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arrivando in cima alla gerarchia di qualsiasi aspetto della mia
vita e raggiungendo così il mio scopo esistenziale. Ho smesso di
fare delle cose. Da oggi in poi farò soltanto grandi cose, poiché
avrò dei grandi collaboratori. Ho smesso di essere un uomo
qualsiasi. Da oggi in poi sarò un grande uomo, poiché avrò dei
grandi collaboratori. Qualunque sarà il campo dove applicherò
il potere delle alleanze, diventerò un grande, poiché avrò dei
grandi collaboratori.
D’ora innanzi valorizzerò la ricchezza della mente, nel suo
senso più completo, attraverso la cooperazione, poiché ho
compreso l’immenso valore degli sforzi cooperativi. Avere uno
scopo ben definito nella vita non basta a raggiungerlo. Se voglio
di più, devo condividere di più, relazionandomi con altri
individui, affinché mi mettano a disposizione il contributo della
loro mente in un perfetto spirito di armonia. La mancata
comprensione dell’importanza che rivestono l’armonia e l’unità
di intenti nella mente di tutti i membri di un’alleanza è uno dei
motivi principali per cui molti falliscono. Potrei anche mettere
assieme un gruppo di persone che apparentemente sembrano
cooperare, ma è certo che non otterrei grandi risultati. Ciò che
conta, infatti, non è l’apparenza, bensì è l’atteggiamento
mentale di ciascun membro del gruppo, che deve essere
armonioso, collaborativo e costruttivo. Un’alleanza formale e
semplicemente di facciata sarebbe, quindi, completamente
inutile e inefficace. Perché un’alleanza possa funzionare ogni
componente deve essere in piena sintonia, nella mente e nel
cuore, con gli obiettivi dell’alleanza stessa, e in perfetta armonia
con il leader e tutti gli altri membri del gruppo. Quando, invece,
il vincolo dell’armonia si spezza, per qualsiasi causa, la rovina è
dietro l’angolo. Allora, consapevole di tutto ciò, mi impegnerò
per mantenere sempre un clima amichevole e disponibile
all’interno dei miei gruppi, e così potrò avvantaggiarmi di
alleanze armoniose e vincenti.
Motiverò gli altri a cooperare con me, dandogli una giusta
causa per cui collaborare, giacché gli uomini non fanno mai

69
niente in cambio di niente. Chi, infatti, farebbe qualcosa per me
senza una contropartita? Come potrei convincere qualcuno a
fornirmi il suo contributo se non avesse una motivazione valida
e conveniente per farlo? Perché mai le persone dovrebbero
aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi attraverso una
cooperazione armoniosa? D’altronde nessuno ha il diritto, e
quasi nessuno ha la capacità, di indurre altre persone a far parte
di un gruppo, senza dare qualcosa in cambio del servizio
ricevuto; qualcosa che deve essere di valore uguale o superiore
alle attese. Tutto ciò che fa un uomo ha dietro una motivazione
ben precisa, ed io individuerò sempre delle cause che
giustifichino gli sforzi cooperativi all’interno delle mie alleanze,
instillando in ciascun membro del gruppo il desiderio di dare il
massimo. Se, invece, tentassi di costruire un’alleanza senza fare
in modo che ognuno dei suoi membri ne tragga un profitto
proporzionale al contributo che fornisce andrei certamente
incontro all’insuccesso. Allora selezionerò, in primo luogo,
persone capaci di fare ciò che si richiede loro; in secondo luogo,
persone che potranno e vorranno lavorare per il bene comune
senza far prevalere l’interesse personale a discapito del
beneficio del gruppo; e in terzo luogo, persone capaci di reagire
in uno spirito di armonia alla motivazione specifica che le
spingerà a collaborare. Soltanto combinando motivazione, lealtà
e capacità, infatti, riuscirò ad ottenere alleanze vincenti. Di volta
in volta individuerò le migliori motivazioni a cui affidarmi per
convincere gli altri a cooperare con me, considerando che
l’ispirazione su cui si fondano i comportamenti umani è data da
una serie di emozioni e desideri, che costituiscono una sorta di
“alfabeto del successo”. Ad esempio l’emozione dell’amore e
della sublimazione sono tra le più potenti, dal momento che
possono dotare gli individui di visione, iniziativa ed entusiasmo,
e spronarli così a creare, costruire, guidare e dirigere. Tutte le
persone che eccellono – in qualsiasi campo – devono la loro
superiorità alla capacità di tramutare le emozioni in uno sforzo
creativo. Da sempre, infatti, sono soltanto il cuore e l’anima dei

70
grandi uomini a lasciare delle impronte nelle sabbie del tempo.
Allora cercherò di trovare persone che siano animate da queste
forti spinte emozionali, e le mie alleanze lasceranno orme
speciali. Inoltre ci sono anche una serie di desideri positivi che
ispirano l’azione degli individui e accendono l’animo umano
come il desiderio del guadagno finanziario, il desiderio di
autoconservazione, il desiderio di libertà del corpo e della
mente, il desiderio di acquisire fama e potere, il desiderio di
sentirsi apprezzati. Queste sono le vie d’accesso principale a
tutte le menti, e io saprò imboccarle. Che i falliti si perdano pure
nelle vie dell’insuccesso, io prenderò soltanto strade vincenti!
Ogni qualvolta creerò un’alleanza, spronerò i singoli membri
all’azione, poiché un gruppo per essere vincente ed efficace
deve diventare e rimanere sempre attivo, attraverso uno sforzo
continuativo. A cosa servirebbe, infatti, unire più menti se poi
tale unione fosse caratterizzata da indecisione, inazione e
ritardo? A cosa servirebbe un gruppo instabile e discontinuo?
Quali risultati potrebbero raggiungere degli uomini che
cooperano senza operosità e dedizione al lavoro? Frustrazione,
mediocrità e fallimento sarebbero le inevitabili conseguenze. Ed
io non voglio essere un fallito. Non voglio far parte di un
gruppo di perdenti. Voglio avere successo, avvalendomi di
collaborazioni di successo. Le mie alleanze saranno vincenti,
poiché ciascun membro del gruppo lavorerà in maniera continua
e ben organizzata, seguendo piani ben definiti, tempistiche ben
definite e obiettivi ben definiti. Inoltre le relazioni che uniranno
i componenti delle mie alleanze saranno sempre confidenziali,
poiché gli scopi di un gruppo non dovrebbero mai essere
discussi al di fuori del gruppo stesso. D’altronde il miglior
modo possibile per dire al mondo ciò che si vuole fare è
mostrare al mondo quello che si è già fatto. E allora perché
dovrei annunciare i miei intenti? Penserò innanzitutto ad agire, e
lascerò che sia poi il mondo a offrirmi le sue lodi. Ogni grande
uomo, infatti, ha in mente delle finalità che non sono note a
nessun altro tranne a lui e al suo dio. E siccome io aspiro alla

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grandezza, otterrò sicuramente dei grandi benefici, tenendo
presente quest’affermazione ed evitando di annunciare i miei
obiettivi e i miei piani prima di averli realizzati. Ricorderò
sempre le parole del maestro Paulo Coelho: «Eppure, raramente
egli parla dei suoi piani. E talvolta gli altri pensano che abbia
paura dell’invidia. Ma il guerriero sa che, ogni volta che parla di
un sogno, usa un po’ dell’energia di questo sogno per
esprimersi. E se ne parla tanto, corre il rischio di sprecare tutta
l’energia necessaria per agire. Un guerriero della luce conosce il
potere delle parole.»
Una volta trovata la squadra di cui far parte, la sfida
dell’eccellenza consisterà nel diventare un leader. E non
importa chi saranno i miei alleati o quale sarà il campo in cui
applicherò il supremo potere delle alleanze; è sicuro che, per
essere un leader di successo, mi dovrò impegnare di più e
meglio rispetto a quello che farei se non avessi tale ambizione.
Darò di più, e di più otterrò. Cercherò, infatti, di migliorare
sempre me stesso, al fine di diventare un esempio da seguire per
l’intero gruppo. I veri leader sanno che i cambiamenti sono il
frutto di tante piccole cose, e si rendono conto che tutto ciò che
dicono e fanno ha un enorme effetto sugli altri, nel senso che
fornisce loro stimoli e potenzialità. Allora sarò sempre in prima
linea e mi sforzerò il più possibile per dare il meglio di me,
rendendomi pressoché indispensabile e cercando con il mio
impegno di incidere in maniera importante sul raggiungimento
degli obiettivi prefissati. Non aspetterò che qualcuno mi
trascini, semmai sarò io trascinare gli altri. Il mio carisma sarà
tale che quando parlerò tutti mi ascolteranno. Le mie parole
tenteranno sempre di infondere entusiasmo e passione, poiché
questi sono i motori che accendono l’animo umano. Sarò
stimato e rispettato, poiché saprò essere autorevole ma mai
autoritario. Mi sentirò completamente al servizio di tutti coloro
che faranno parte delle mie alleanze, e questo sarà fonte di
grande apprezzamento. Sarò sempre felice di essere così
disponibile, diventando il servitore di tutti, in quanto ho capito

72
che non esiste cosa più bella e stimolante di vedere un gruppo di
individui che cooperano per il bene comune, anziché andare
ciascuno per la propria strada. Ed è per questo che farò il
possibile affinché tutti i membri dell’alleanza ottengano il
massimo beneficio personale possibile. Non ci sarà mai neanche
un solo momento in cui non tenterò con tutte le mie capacità di
sviluppare e valorizzare appieno le risorse di ciascuno. Con
generosità mi impegnerò per dimostrare ad ognuno le proprie
potenzialità e quelle degli altri, al fine di infondere più fiducia e
orgoglio all’interno del gruppo. So che è importante confidare
negli altri, ed io lo farò, anche se qualche volta le persone mi
deluderanno. Ma non avrò paura delle delusioni, essendo ben
consapevole che spesso la vetta del successo si trova proprio
dopo una valle di lacrime. Soltanto i falliti si fanno sopraffare
dalle paure, e io non sono un fallito. Continuerò a stimolare il
prossimo, perché sarà un modo anche di spronare me stesso.
Continuerò ad esortare i miei compagni a fare ciò che
desiderano, soprattutto se dovessero frenarsi per mancanza di
coraggio. D’altronde il mondo è pieno di zone depresse; e
quelle più depresse si trovano proprio nei cuori delle persone,
per le quali anche soltanto una buona parola può essere di
grande aiuto al fine di ritrovare la motivazione persa. Allora non
esiterò a spendere delle buone parole, e così conquisterò la
fedeltà delle persone. Non dimenticherò mai il contributo dei
singoli componenti del gruppo, perché il sudore di ciascuno di
loro si sarà mescolato con il mio. Non avrò mai bisogno che
qualcuno gli rammenti l’aiuto ricevuto dagli altri. Me ne
ricorderò da solo e gioirò con tutti i miei alleati per le vittorie
ottenute, spartendo la ricompensa. Saprò essere grato con chi
merita. Saprò essere riconoscente con chi mi avrà sostenuto,
credendo in me e condividendo il mio stesso scopo. Quando con
il mio gruppo otterrò un successo, celebrerò il trionfo insieme a
tutti gli alleati. Anche se si tratta di un rito transitorio, la
celebrazione, infonderà sempre grande fiducia. Le vittorie
costeranno sacrifici, momenti difficili, notti di dubbi e giornate

73
di attese; e sarà giusto celebrarle.
Mi alleerò e cercherò di farlo con persone migliori di me,
poiché ho compreso il potere delle influenze. Chi va con lo
zoppo impara a zoppicare. Ma io non voglio zoppicare. Voglio
eccellere, e allora frequenterò persone di successo.
Circondandomi di persone che hanno successo, che intendono
progredire in continuazione, che hanno atteggiamenti positivi,
che hanno degli obiettivi, che mirano a produrre risultati, che mi
sosterranno e mi daranno consigli, sarò senz’altro spronato a
essere di più, a fare di più e a condividere di più. Acquisendo
altri punti di vista, i miei orizzonti si amplieranno e potrò andare
oltre una visione personale del mondo, superando così i miei
limiti. Se mi saprò circondare di persone che non mi
permetteranno mai di accontentarmi di meno di quello che
posso essere effettivamente, godrò del massimo dono cui si
possa aspirare. L’associazione è uno strumento ponderoso; ed io
mi accerterò che quanti mi circonderanno siano sempre in grado
di fare di me un individuo migliore e di garantirmi continue
sfide, affinché la mia vita possa essere più stimolante e
significativa. Presterò sempre la massima attenzione alle mie
frequentazioni, in quanto il potere delle influenze non andrebbe
mai sottovalutato: può essere molto positivo e costruttivo, ma
allo stesso tempo – e con la stessa incisività – può diventare
negativo e distruttivo. A volte agisce in maniera talmente sottile
e graduale, da non risultare affatto controllabile. Selezionerò,
quindi, con molta cura le persone di cui circondarmi, e valuterò
le mie relazioni secondo fattori chiave per la mia crescita
personale. Terrò lontane le erbacce delle influenze negative e
coltiverò soltanto i semi dell’influenza costruttiva. Per essere
sicuro di riuscire in tale intento mi porrò la seguente domanda:
«Le persone che frequento mi aiutano effettivamente a crescere
nella direzione che ho scelto per me?» Se riuscirò a rispondere
con un “sì” allora starò sulla strada giusta, perché vorrà dire che
mi sarò circondato di persone con le mie stesse priorità nella
vita, che saranno sicuramente capaci di aiutarmi. Qualora,

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invece, dovessi avere delle incertezze, rivaluterò i miei rapporti
con gli altri. Non permetterò a delle influenze negative di
plasmare la mia esistenza. Non permetterò a nessuno di rubarmi
i sogni, perché sono i miei e soltanto io so quanto mi costa
sognarli. Se qualcuno vorrà impedirmi di sognare lo allontanerò
senza esitazione. Non sempre sarà facile dissociarsi da tutti
coloro che risulteranno distruttivi o limitanti per il mio
benessere, poiché le persone coinvolte potranno anche essere
degli affetti cari, degli amici o dei familiari. Ma sarò forte,
poiché non accetterò più che qualcuno tenti di smontare i miei
sogni, i miei obiettivi e le mie convinzioni. Saprò inoltre
riconoscere quelle persone che vorranno starmi accanto soltanto
per consolarmi nei momenti di maggiore difficoltà,
nascondendosi sotto il mantello della solidarietà. Questi falsi
amici, infatti, pur sciogliendosi in lacrime, in fondo al cuore
sarebbero contenti per le mie sconfitte. Ma io smetterò di
frequentarli, salvaguardando la qualità della mia vita. Quando,
invece, non potrò prendere totalmente le distanze dalle persone
che non reputerò positive per la mia crescita personale, cercherò
quantomeno di stabilire dei confini e dei limiti nei rapporti.
Starò molto attento anche a quelle frequentazioni
superficialmente piacevoli, poiché esse – al di là del piacere
momentaneo – potrebbero rivelarsi pericolose. Il tempo libero è
importante, e non lo sciuperò con amicizie insignificanti, bensì
cercherò sempre di impiegarlo costruendo relazioni di valore, al
fine di prepararmi a qualcosa di meglio. D’altronde è facile
rimanere mediocri. Basta dedicare il tempo primario a cose
secondarie in compagnia di persone mediocri. Ma io saprò cosa
è primario e cosa è secondario. Non mi lascerò confondere
facilmente al riguardo.
In passato ho avuto spesso l’impressione di vivere due vite
nello stesso tempo. In una ero obbligato – dalle necessità e dalle
contingenze del quotidiano – a fare ciò che non volevo fare e a
frequentare persone che non volevo frequentare; persone che
non mi arricchivano di niente. Lottavo per le idee degli altri,

75
vivendo al servizio degli altri. Ma c’era anche un’altra vita, e la
scoprivo negli incontri con persone che la pensavano come me,
che avevano i miei stessi progetti e i miei stessi sogni.
Purtroppo ero cieco, poiché non riuscivo a vedere il ponte che
collegava quello che facevo con ciò che mi sarebbe piaciuto
fare; e così non consentivo alle due vite di avvicinarsi. D’ora
innanzi, invece, i miei occhi vedranno quel ponte, e i miei sogni
si impadroniranno della mia vita di tutti i giorni, finché non
avvertirò di essere pronto per ciò che ho sempre desiderato.
Allora basterà soltanto un pizzico di audacia, e le due vite si
trasformeranno in una.
Oggi è un giorno speciale; ho finalmente compreso che
nessuno può raggiungere il successo senza abituarsi a coltivare
delle relazioni vincenti. La parola “contatto” nella sua accezione
sociale è, infatti, molto importante ed io mi abituerò ad allargare
i miei “contatti” personali, poiché soltanto così riuscirò ad
accedere al mondo delle grandi opportunità.
Mi alleerò.
Vincerò.

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UNDICESIMO CAMBIAMENTO

VALORIZZERÒ ME STESSO E DIVENTERÒ


UN VINCENTE, SVILUPPANDO UNA
SERIE DI CARATTERISTICHE PERSONALI
CHE RENDERANNO LA MIA
PERSONALITÀ UNICA E MAGNETICA

Da oggi in poi valorizzerò appieno me stesso. Fin dall’inizio


dei tempi, non c’è mai stato un altro con la mia stessa mente, il
mio stesso cuore, i miei stessi occhi, il mio stesso corpo. E mai
ci sarà. Nessun uomo – passato, contemporaneo o futuro – può
camminare, muoversi, parlare e pensare esattamente come me.
Tutti gli uomini sono miei fratelli, poiché io non sono superiore
a nessuno e nessuno è superiore a me. Eppure ciò non toglie che
io sia diverso da ciascuno di loro. Io sono unico, e ho deciso di
diventare una persona magnetica, capace di attrarre il meglio
dalla vita.
Inizierò col prestare grande attenzione a come mi pongo
mentalmente nei confronti di me stesso, degli altri e degli
accadimenti del mondo. L’atteggiamento mentale è, infatti, un
cancello affacciato sulla vita, che può aprirsi in un senso verso il
successo e nell’altro verso l’insuccesso. La tragedia
dell’umanità è che quasi tutti lo aprono nel senso sbagliato. In
passato anche io ho vissuto questa tragedia. Ero, infatti, preda di
un atteggiamento mentale negativo, il che mi rendeva privo di
entusiasmo, mi bloccava nell’iniziativa, mi privava
dell’autocontrollo, mi rendeva poco disponibile alla
cooperazione, scontroso e intollerante. Il fallimento mi

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perseguitava, e la mia vita era davvero dura e grama. D’ora
innanzi non farò più parte dell’amplia schiera dei falliti. Ho
deciso di aggregarmi alla cerchia ristretta di coloro che aprono il
cancello dell’atteggiamento mentale nel senso giusto, nel verso
costruttivo, e così indirizzerò positivamente la mia esistenza. Il
tono della mia voce cambierà. L’espressione del mio viso
cambierà. La postura del mio corpo cambierà. Ogni parola che
pronuncerò cambierà. Ma, soprattutto, cambieranno i miei
pensieri, e il modo con cui li esprimerò, il che influenzerà
positivamente me stesso e tutti coloro che mi circonderanno o ai
quali mi accosterò. Sono consapevole, quindi, di quanto sia
importante avere un atteggiamento mentale positivo, e cercherò
sempre di mantenerlo, perché questo è il punto di partenza per
una vita piena di successo e felicità. Soltanto così potrò tenere la
mente costantemente concentrata sulle circostanze e sulle cose
che desidero, e distaccata da ciò che non desidero. Penserò da
vincente, e allora vivrò da vincente!
Da oggi in poi sarò una persona carismatica, e così diventerò
un vero leader. Svilupperò una personalità affascinante, capace
di condizionare il modo di vedere e il modo di pensare degli
altri. Non passerò inosservato, e la mia semplice presenza
basterà a calmare i conflitti e ad apportare un senso di sicurezza
e fiducia, poiché il mio sarà sempre un carisma positivo. Agirò,
infatti, al servizio del bene, a differenza di quegli uomini
carismatici che, sebbene perseguano convinte un ideale,
agiscono esclusivamente in base alla paura, cavalcando i lati
oscuri della vita. Questi personaggi sono seguiti e osannati dalle
folle che si trovano in sintonia con la paura. Tutte le persone
che sono ossessionate dalla paura della povertà o dalle diversità
sono già predisposte a subire il fascino di personaggi carismatici
in negativo. Tutti i populisti e i demagoghi – davvero numerosi
nell’umanità di oggi – fanno leva sui sentimenti di
inadeguatezza e di paura, comuni a tante persone inconsapevoli
della propria natura spirituale. La realtà di cui si rendono
artefici reca il male nella propria vita e in quella delle persone

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loro seguaci. Io prenderò le distanze da un siffatto carisma,
giacché la mia vera natura – che è fatta di puro amore – mi
spingerà sempre ad apportare contributi costruttivi a vantaggio
di tutti. Ho compreso, infatti, che una personalità ha carisma
nella misura in cui è evoluta in senso spirituale. Non è migliore
degli altri, né tanto meno si sente superiore agli altri. Ha
semplicemente intrapreso un percorso di “risveglio”. Una
persona carismatica per il bene, quindi, non emette giudizi, non
cerca di manipolare il prossimo, ma cerca sinceramente la
collaborazione di tutti. È dunque una persona indulgente e
comprensiva verso le debolezze umane, in quanto mossa
dall’amore verso gli altri. Allora anche io mi farò guidare
dall’amore, e giammai dalla paura, poiché l’amore è la trama
dell’universo e tutti gli uomini ne sono parimenti parte. È questa
l’unica leadership degna di essere perseguita, ed è questa l’unica
leadership che io inseguirò.
Da oggi in poi sarò flessibile e mi adatterò alle circostanze
che cambiano rapidamente e alle emergenze, senza perdere il
mio equilibrio interiore. I camaleonti cambiano repentinamente
colore della pelle per entrare in armonia con l’ambiente che li
circonda. Non sono forse io più capace di un camaleonte?
Allora mi adatterò ai continui cambiamenti della vita e delle
relazioni umane, giacché tutto è in continuo divenire. «Panta
rei» ossia «Tutto scorre», dicevano i greci. Non posso, quindi,
sottrarmi all’inesorabile legge del mutamento, ma posso
utilizzarla in modo tale da volgerla a mio favore. Sarò come
l’acqua di un fiume, e così riuscirò a fluire tra gli ostacoli che
incontrerò. Questo è fondamentale; ci sono, infatti, momenti in
cui non adattarsi significherebbe venire distrutto. Allora, senza
lamentarmi, lascerò che gli ostacoli traccino la mia rotta. In
questo consiste la forza dell’acqua: non potrà mai essere
spezzata da un martello o ferita da un coltello. La più potente
arma non potrà scalfirla né tanto meno lasciare alcuna cicatrice
sulla sua superficie. L’acqua di un fiume si adatta al cammino
possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare. Fragile

79
alla sorgente, man mano che avanza verso il suo obiettivo,
diventa sempre più forte, acquisendo forza dagli altri fiumi che
incontra. E, a partire da un certo momento, il suo potere è totale
e irrefrenabile. Anche io sarò fluente come l’acqua, e allora il
mio successo sarà grandioso e inevitabile.
Da oggi in poi sarò una persona sincera in relazione a ciò che
voglio, poiché ho compreso che se non si è convinti di quello
che si sta facendo tanto vale non provarci nemmeno. In passato
troppo spesso ho agito senza credere veramente in quello che
facevo. Ero insincero con il mio scopo, con me stesso e con gli
altri. Facevo trasparire le mie debolezze in tutte le parole che
pronunciavo, nell’espressione del viso, nell’andamento delle
conversazioni, nella scelta dei collaboratori, nel servizio che
rendevo con il mio operato, e in altri modi che erano meno
visibili e che avevano a che fare con le sensazioni. D’ora
innanzi non sarò più una persona che dà facilmente il proprio
consenso. Diventerò troppo sincero per essere così insincero da
accondiscendere servilmente alle richieste altrui. Allora se
dovrò oppormi, mi opporrò. Se dovrò dire la mia, la dirò. E lo
farò sempre con sincerità e con uno spirito costruttivo, senza
alterare minimamente la realtà dei fatti.
Da oggi in poi farò della franchezza, nel comportamento e
nella parola, la base su cui costruire la fiducia nelle mie
relazioni. Nessuno, infatti, si fida di colui che ricorre al
sotterfugio anziché interagire onestamente con il prossimo. In
passato sono stato così infido da non prendere mai posizione su
nulla. A volte mentivo apertamente, altre volte, invece, mi
limitavo a nascondere fatti importanti a chi aveva tutto il diritto
di saperli. Questo comportamento mi rendeva totalmente
inaffidabile, e così non riuscivo a costruire e a mantenere
relazioni efficaci. Ingannando gli altri, finivo per ingannare
anche me stesso. Ma d’ora innanzi questo non accadrà più. Sono
una persona vera, onesta e perbene; e allora avrò sempre il
coraggio di parlare e di interagire direttamente con gli altri.
Seguirò questa abitudine anche se talora dovesse crearmi degli

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svantaggi, giacché soltanto così potrò riacquistare fiducia in me
stesso e diventare agli occhi degli altri degno di rispetto e
considerazione.
Da oggi in poi prenderò le mie decisioni con prontezza. In
passato troppo spesso ho tentennato, in attesa di decidere. A
causa di questo atteggiamento titubante perdevo molte occasioni
preziose, e così non riuscivo ad affermarmi. Il mondo si evolve
troppo rapidamente, e bisogna saper decidere in fretta. Allora
saprò decidere definitivamente e rapidamente, provando
irritazione e fastidio per i collaboratori che non agiranno
altrettanto prontamente. Le opportunità, per quanto abbondanti
siano, non aspettano nessuno. Solo colui che ha la visione che
occorre per riconoscerle, e la prontezza di decisione per
sfruttarle, andrà avanti; gli altri no. Farò della prontezza di
decisione un’abitudine vincente, poiché è così che va il mondo;
c’è sempre posto per chi sa esattamente cosa vuole, ed è deciso
ad ottenerlo. E io so cosa voglio.
Da oggi in poi esprimerò garbo e gentilezza nel contatto
quotidiano con le persone, facendo della cortesia un mio valore
etico. Essere cortesi soltanto in talune circostanze è da tutti;
essere cortesi sempre, invece, è da pochi, e rappresenta
sicuramente una caratteristica speciale e distintiva, purché sia
realmente sentita. Chi, infatti, dimenticherebbe colui che è
capace di distinguersi quotidianamente per la sua sincera
cortesia? Allora maturerò l’abitudine a rispettare sempre e
comunque i bisogni sociali ed emotivi degli altri; a fare
l’impossibile per aiutare regolarmente le persone meno
fortunate; a mantenere sotto controllo ogni forma di egoismo.
Cercherò costantemente di migliorare i miei modi e il mio
garbo, poiché questo è il miele dal quale tutti sono attirati. Farò
della cortesia un mezzo potente per riuscire ad accedere anche a
quelle fonti di opportunità che altrimenti mi sarebbero precluse.
La cortesia costruisce, concilia, accresce. La cortesia è vincente;
ed io saprò essere cortese.
Da oggi in poi sarò una persona affidabile, perché cercherò

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sempre di fare tutto ciò che dico. Quando parlerò, lascerò un
attestato di ciò che penso, e allora mi sforzerò di vivere
seguendo le idee che ho difeso pubblicamente; soltanto così
potrò salvaguardare la mia credibilità. Nel dubbio tacerò ed
eviterò di espormi. Non rischierò di fare promesse senza essere
sicuro di poterle mantenerle. Proprio perché penserò di essere
ciò che dico, finirò per trasformarmi in ciò che dico di essere.
Da oggi in poi avrò tatto nei rapporti umani. C’è sempre un
momento giusto e un momento sbagliato per tutto. Allora
svilupperò l’abitudine a fare e a dire la cosa giusta al momento
giusto; a essere sensibile nel trattare con gli altri, senza
sottovalutare mai le parole da usare e i comportamenti da
mantenere. Seguirò una serie di accortezze per diventare una
persona di tatto: non parlerò più fuori luogo e me ne starò in
silenzio quando è necessario; non interromperò mai il mio
interlocutore e presterò attenzione a ciò che mi dice; non farò
domande impertinenti ed eviterò di sottolineare la mia
importanza; non introdurrò argomenti personali nelle
conversazioni quando potrebbe risultare imbarazzante per gli
altri; non mi presenterò laddove non sarò invitato; non mi darò
delle arie; non esprimerò opinioni e giudizi non richiesti, specie
su argomenti con cui ho poca familiarità; non metterò
apertamente in discussione le opinioni degli altri; non
respingerò maleducatamente le richieste altrui; non parlerò male
di qualcuno in presenza dei suoi amici; non riprenderò chi
esprime educatamente il proprio dissenso; non rimprovererò i
miei collaboratori in presenza di altre persone; non mi
lamenterò quando qualcuno si rifiuterà di farmi un favore; non
approfitterò dell’amicizia per chiedere un piacere; non userò un
linguaggio offensivo e volgare; non esprimerò troppo
apertamente le mie antipatie; non criticherò le diversità; non
eccederò in familiarità con le persone in tutte le occasioni. Avrò
tatto, e allora sarò un individuo raro e fortunato.
Da oggi in poi sarò aperto mentalmente e così diventerò
tollerante. In passato non sempre sono stato disposto a recepire

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nuovi fatti, nuove conoscenze e nuovi punti di vista. Ero
intollerante, e così mi ponevo una serie di limiti che non mi
consentivano di avere successo. L’intolleranza, infatti, rende
nemici coloro con cui si vorrebbe essere amici; arresta la
crescita della mente, limitando la ricerca di conoscenze;
scoraggia l’immaginazione; proibisce l’autodisciplina;
impedisce l’accuratezza del pensiero nel ragionamento. D’ora
innanzi non criticherò più chi non la pensa come me. Non
giudicherò il mondo utilizzando il concetto di “giusto” o
“sbagliato”; bensì cercherò di basare le mie valutazioni
sull’atteggiamento più adatto ad ogni determinato momento. So
che tutti nella vita devono adattarsi prima o poi al mutamento
delle circostanze e, quindi, non mi stupirò se qualcuno cambierà
comportamento. Darò a ciascuno il tempo necessario e
l’occasione di dimostrare le ragioni delle proprie azioni e dei
propri cambiamenti, poiché ho deciso di essere sempre
tollerante. Soltanto in caso di tradimento, diventerò implacabile;
non posso, infatti, abbassare troppo la testa, altrimenti perderei
di vista l’orizzonte dei miei sogni.
Da oggi in poi avrò uno spiccato senso dell’umorismo, e così
diventerò flessibile e adattabile alle mutevoli circostanze della
vita. Non sarò più freddo e distante, bensì assumerò un volto più
umano e rilassato. Proverò sempre pena per colui che non è in
grado di rilassarsi e di ridere al momento giusto, poiché una
bella risata è il migliore dei tonici mentali, oltre ad essere un
buon tonico per il fisico, che contribuisce ad ammorbidire i
tratti del viso. D’altronde nessuna creatura vivente può ridere,
eccetto l’uomo. Allora coltiverò quest’abitudine, e così ogni
fardello diventerà più leggero. Riderò finanche di me stesso,
poiché le persone diventano davvero ridicole quando si
prendono troppo sul serio, sentendosi oltremodo importanti,
potenti, sagge o austere. Non cadrò mai in questo trabocchetto.
Cosa sono io, infatti, rispetto all’imperscrutabile mistero della
vita? So veramente chi sono, da dove vengo e quale sarà la mia
destinazione dopo questa vita? Cosa potrei mai fare che non

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appaia insignificante rispetto all’immensità dell’universo o ai
millenni della civiltà? Non sono forse soltanto un granello di
sabbia in balia dei venti del tempo? E allora riderò, perché tutto
passerà. E se ogni cosa passerà, perché dovrei preoccuparmi più
di tanto? Sia i dolori che le gioie finiranno, e quindi è giusto che
mi goda questo giorno con il sorriso. Quando sarò afflitto dalle
sconfitte, riderò, poiché anche queste passeranno. Quando sarò
irradiato dalla gioia del successo, riderò, poiché anche questo
passerà, ed è giusto viversi il momento. La felicità, del resto,
non si può mettere da parte per il domani. Non la si può
conservare in attesa di tempi migliori. Va seminata e raccolta il
giorno stesso. E io lo farò d’ora innanzi. Con una risata tutto
tornerà alle giuste proporzioni, e non correrò più il rischio di
esaltarmi troppo o di affliggermi inutilmente. Riderò al male, e
così si allontanerà. Riderò al bene, e così si moltiplicherà.
Spargendo sorrisi e felicità, potrò avere oro in cambio. Usando
parole gentili ed amichevoli, potrò costruire castelli. Soltanto
ridendo al mondo con la felicità nel cuore, potrò fare di ogni
giorno un trionfo e diventare un uomo di successo. Finché saprò
ridere, infatti, non sarò mai povero, in quanto potrò godere dei
frutti della mia fatica. Questo è un dono immenso della natura, e
non intendo sprecarlo.
Da oggi in poi sarò sempre onesto, in qualsiasi situazione.
Non sarò più onesto soltanto per convenienza, giacché quel tipo
di onestà è talmente flessibile da potersi adattare a tutte le
circostanze in cui si ha qualcosa da guadagnare e, dinanzi a una
ghiotta occasione, non esiterebbe a tramutarsi in disonestà. La
mia sarà una onestà deliberata, talmente radicata nella mia
coscienza che agirò in base ad essa anche se non avrò nulla da
guadagnarci, esattamente come quando mi si prospetterà la più
ricca delle ricompense. Riuscirò così a costruirmi un carattere
sincero e solido, capace di ispirare fiducia e attirare simpatie.
L’onestà, inoltre, scoraggia l’avidità, l’avarizia e l’egoismo, e
dà a ciascuno una comprensione molto più chiara dei propri
diritti, dei propri privilegi e delle proprie responsabilità. Sarò

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onesto e maturerò un senso di giustizia talmente profondo che
mi risulterà impossibile assistere ad un’ingiustizia con
indifferenza. So che tutto è un’unica cosa e che ogni singolo
gesto colpisce ogni uomo della terra. Ho visto, infatti, molto
spesso qualcuno comportarsi in maniera sbagliata con chi non
aveva il coraggio di reagire. A sua volta, questi, per
vigliaccheria e risentimento, ha riversato la propria rabbia su
qualcun altro, che l’ha scaricata su un altro ancora, in una vera e
propria catena d’infelicità. Allora quando mi troverò dinanzi
alla sofferenza degli altri, non esiterò a lottare per aiutarli. Così
facendo, attirerò gli amici e allontanerò i nemici, proteggendo il
prossimo dalla distruttività delle controversie.
Da oggi in poi coltiverò un interesse effettivo per le persone, i
luoghi e le cose. Senza la capacità di concentrare il mio
interesse su un argomento o su una persona, e di mantenerlo per
tutto il tempo necessario, non potrei avere una personalità
magnetica. D’altronde non è possibile fare a nessuno un
complimento più gradito che concentrarsi su di lui o su di lei
quando desidera avere un’attenzione. Tante volte saper ascoltare
è anche più importante del saper parlare bene, e allora cercherò
sempre di interessarmi agli argomenti altrui, così da acquisire
nuove conoscenze. Non mi distrarrò mentre qualcuno parla, né
tanto meno lo interromperò, giacché l’abitudine di interrompere
le persone mentre parlano è un insulto imperdonabile, una delle
peggiori forme di maleducazione. So che la comprensione
generale del mondo in cui vivo e della natura umana è una delle
chiavi che apre lo scrigno del successo, ed è per questo motivo
che presterò sempre la massima attenzione nei confronti delle
persone, cercando di coglierne sia le virtù sia i difetti.
Quest’abitudine mi obbligherà ad approfondire la conoscenza di
me stesso e a fare un inventario accurato delle mie
caratteristiche personali, in modo da migliorarmi; eviterò i
difetti degli altri e ne replicherò soltanto le virtù. Sono, infatti,
consapevole che, se non conoscessi veramente me stesso, non
potrei conoscere bene neanche gli altri e non avrei titolo per

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rendermi “attraente” ai loro occhi. Avrò sempre una passione
genuina per la gente e lo dimostrerò senza incertezze,
scacciando via ogni forma di egocentrismo. Del resto gli uomini
riconoscono immediatamente coloro che amano la gente, e
diffidano di chi non ama il prossimo. Allora sarò molto
apprezzato per questa sensibilità e diventerò una persona
squisita.
Da oggi in poi sarò umile nel cuore e così osteggerò ogni
forma di egocentrismo, egoismo, arroganza e avidità. Sono ben
consapevole che anche il più grande uomo sulla terra non è
nulla rispetto all’infinità dell’universo. Cosa sono io rispetto
alla vita in generale se non una piccolissima parte di un tutto?
Allora l’umiltà nel cuore non sarà altro che il risultato di una
profonda consapevolezza dell’imperscrutabilità del rapporto che
lega l’uomo all’esistenza.
Da oggi in poi sarò sportivo, giacché saprò vincere senza fare
il gradasso e perdere senza lamentarmi. Sarò in grado di
ottenere un successo senza esaltarmi troppo, evitando di
sopravvalutare le vittorie; e, allo stesso modo, sarò in grado di
fronteggiare le sconfitte senza lagnarmi, evitando inutili e
controproducenti catastrofismi. Farò della sportività
un’abitudine, e così mi garantirò l’ammirazione e la
cooperazione amichevole degli altri.
Da oggi in poi sarò minuzioso, in quanto non trascurerò più i
dettagli. So che i grandi problemi non sono altro che la somma
di tanti piccoli errori. Allora per prevenire le grandi catastrofi,
ho deciso che presterò sempre la massima attenzione alle
piccole cose, minuto dopo minuto. Sebbene conseguirò delle
vittorie, non abbasserò mai la guardia nel proseguire verso il
successo. Ricorderò la saggezza di Lao Tzu: «Anche se hai già
tirato con l’arco varie volte, continua a prestare attenzione al
modo in cui sistemi la freccia, e a come tendi il filo.»
Da oggi in poi sarò una persona di classe, giacché mi sforzerò
di diventare un “punto di riferimento” ed essere apprezzato
nella società per responsabilità, integrità e aplomb. Il mio

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comportamento diventerà un modello per gli altri, e così le
persone mi ammireranno e mi vorranno emulare. Farò meno
cose, ma le farò meglio, accrescendo la qualità del mio
atteggiamento. Seguirò standard personali più impegnativi, non
accontentandomi della mediocrità. Sarò molto esigente con me
stesso, poiché dovrò eccellere ed elevarmi rispetto alle
realizzazioni comuni. Siccome mi abituerò a guidare me stesso
vivendo in base ai miei standard più elevati, sarò in grado di
guidare anche gli altri. Mi comporterò sempre pensando a
migliorare e ad espandere il mondo, oltre che me stesso. Allora
non esiterò a dire alle persone meritevoli: «Sei speciale. Conti.»
Da oggi in poi edificherò il mio successo sulle solide basi
dell’eloquio. Cesellando le parole, sarò in grado di conquistare
grandi vittorie e di influenzare gli altri, giacché le mie parole
avranno potere non soltanto su me stesso, ma anche su tutti i
miei interlocutori. Colui che sa esprimersi in modo magistrale
potrebbe avere successo anche con un solo discorso; mentre,
colui che non prende posizione e non parla con forza e
convinzione, su qualunque argomento rientri nella sue
conoscenze, potrebbe avere un grosso limite nel riuscire a
convincere gli altri della bontà della propria causa, per quanto
giusta e meritevole sia. Io ho deciso di eccellere nella vita, e
allora saprò enfatizzare le parole, esprimendole sempre in
maniera energica ed entusiasta. Chi potrà resistere al mio
eloquio incendiato dal sacro fuoco dell’entusiasmo? Sarà
difficile per tutti opporsi alla forza delle mie parole, caricate
emotivamente attraverso la tecnica della drammatizzazione.
Nessuno, infatti, riuscirà a mantenere la propria mente
impermeabile ai miei pensieri, e così la mia capacità persuasiva
diventerà straordinaria. D’altronde l’intero cammino della
civiltà è stato influenzato da uomini in grado di drammatizzare
un’idea con le parole. Basta guardarsi attorno per trovare delle
persone che hanno ottenuto grandi risultati grazie alla capacità
di sapersi “vendere” agli altri con la forza dell’eloquio. So che il
fattore di gran lunga più importante di un discorso efficace è la

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piena conoscenza dell’argomento trattato. Non c’è, quindi,
tecnica di drammatizzazione che possa prendere il posto della
sicurezza che prova un oratore quando conosce la sua materia.
Allora approfondirò sempre gli argomenti da trattare e li esporrò
con il massimo sentimento, in modo tale da diventare un oratore
eccezionale. Non sarò mai troppo prolisso, altrimenti annoierei;
ma neanche troppo breve, altrimenti non direi ciò che ai miei
ascoltatori interessa. Smetterò di parlare nel momento giusto,
ossia soltanto nell’istante in cui sarò riuscito a trasmettere il mio
pensiero, né un attimo prima né un attimo dopo. So che la gente
si lascia influenzare esclusivamente dalle parole che comprende.
Un discorso, per quanto aulico e profondo possa essere, non
sarebbe sufficiente a garantirmi alcun consenso, se non
adeguatamente compreso, motivo per il quale non esiterò ad
usare un linguaggio più semplice ed efficace, supportato anche
da esempi pratici, al fine di risultare chiaro e comprensibile a
tutti. Cercherò di essere sempre appropriato nella scelta delle
parole, usando di volta in volta il linguaggio che meglio si
adatta alle circostanze. D’ora innanzi farò dell’eloquio positivo
un mezzo per elevarmi. Le persone di successo, infatti, dicono
parole di inclusione anziché parole di separazione, parole di
accettazione anziché parole di rifiuto, parole di tolleranza
anziché parole di pregiudizio. Allora esprimerò amore ed
accettazione, e così riceverò in cambio tanto affetto. Esprimerò
gratitudine ed apprezzamento, e così gli uomini mi riempiranno
di complimenti. La verità è che le parole creano una certa
energia o messaggio che poi genera una certa reazione negli
altri, una reazione che di solito torna moltiplicata. Se fossi
maleducato, impaziente, arrogante o ostile, mi verrebbe
sicuramente restituito un comportamento negativo, giacché tutto
ciò che dico produce un effetto nel mondo. Imparerò l’arte del
discorso costruttivo esercitandomi con tutti i miei interlocutori,
abituandomi a parlare efficacemente e positivamente nelle
conversazioni ordinarie e cercando sempre di caricare
emotivamente le parole. Controllerò inoltre il tono della voce,

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attraverso il quale darò un significato specifico alle parole,
riuscendo a trasmettere ciò che provo. Potrò esprimere ira,
paura, curiosità, disprezzo dubbio, noia, coraggio, sincerità,
gratificazione, amore, meraviglia, derisione, ansia, e qualunque
altro sentimento desidererò comunicare. Infine, armonizzerò i
miei discorsi con l’espressione del viso e i gesti, e così ne
accrescerò l’efficacia. Farò dell’impeccabilità della parola il
mezzo che mi porterà alla libertà personale, a un successo e ad
un’abbondanza enormi. Sarò padrone delle mie parole, poiché
so che se non le dominassi, sarebbero loro a dominare me.
Svilupperò una personalità magnetica.
Vincerò.

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DODICESIMO CAMBIAMENTO

RISVEGLIERÒ IL GIGANTE CHE DORME


IN ME E COSÌ REALIZZERÒ IL MIO
SCOPO ESISTENZIALE

Da oggi in poi risveglierò il gigante assopito in me, ossia


quell’insieme di qualità che mi rendono unico e speciale, e che
fanno di me la persona più importante del mondo, del mio
mondo! «Che cosa ti piacerebbe avere? Sono pronto a obbedirti,
come se fossi il tuo schiavo, io e gli altri schiavi della lampada»,
disse il genio. Allora risveglierò il gigante che dorme dentro di
me! È sicuramente più potente di tutti i geni della lampada di
Aladino. I geni sono irreali, mentre il gigante addormentato in
me è reale. Cosa desidererò avere? Amore? Salute? Successo?
Amici? Denaro? Una casa? La fama? La serenità mentale? Il
coraggio? La felicità? O vorrò migliorare il mondo in cui vivo?
Il gigante assopito in me avrà la facoltà di trasformare i miei
desideri in realtà, qualunque sia il mio scopo esistenziale.
Come? Naturalmente, come il genio della lampada, il gigante
assopito dovrà essere evocato con la magia. E la mia magia sarà
il mio impegno, giacché come disse il grande filantropo Andrew
Carnegie: «Nella vita vale la pena impegnarsi per tutto ciò che
vale la pena possedere.» L’impegno è l’unica magia che esiste,
e allora chiederò, mi impegnerò e mi sarà dato. Farò della
combinazione tra pensare, agire ed ottenere la formula magica
che mi trasformerà, conducendomi al successo personale.
Troverò sicuramente le mie risorse nascoste e così
giganteggerò.
Emergerò dalle paludi della sconfitta.

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Sovrasterò la moltitudine dei falliti.
Mi distinguerò dalla massa.
Primeggerò tra i tanti.
Supererò me stesso e i miei limiti.
Mi eleverò verso il sole del successo.
Brillerò nell’universo dell’eccellenza.
Vincerò.
Oggi rinasco e inizio una nuova vita.

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BIBLIOGRAFIA

Questa bibliografia è molto più di un semplice elenco di libri,


dal momento che leggere opere motivazionali stimola il lettore
ad agire in senso costruttivo e rappresenta un mezzo
potentissimo per iniziare un percorso di crescita personale. Ogni
libro segnalato contiene, quindi, un tesoro nascosto che può
essere l’inizio di un strepitoso successo.

Canfield J., I principi del successo, Milano, Piero Gribaudi


Editore, 2009

Coelho P., Manuale del guerriero della luce, Milano, Bompiani,


1997

Hill N., Stone C., Il successo attraverso l’atteggiamento


mentale positivo, Milano, Piero Gribaudi Editore, 2002

Hill N., Pensa e arricchisci te stesso, Milano, Piero Gribaudi


Editore, 2003

Hill N., La saggezza di Andrew Carnegie, Milano, Piero


Gribaudi Editore, 2012

Mandino O., Un modo migliore di vivere, Milano, Piero


Gribaudi Editore, 1996

Mandino O., Il più grande venditore del mondo, Milano, Piero


Gribaudi Editore, 2000

Pacino F., Il manuale del venditore incantevole, Milano, Frank


Pacino Publishing, 2014

Peale N., Come acquistare fiducia e avere successo, Milano,


92
Bompiani, 2000

Robbins A., Come ottenere il meglio da sé e dagli altri, Milano,


Bompiani, 1987

Rohn J., Sette strategie per la ricchezza e la felicità, Milano,


Piero Gribaudi Editore, 2009

Vitale J., The Key, Vicenza, Edizioni Il Punto d’Incontro, 2008

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BIOGRAFIA AUTORE

Frank Pacino, laureato a pieni voti in economia con una


specializzazione in management, ha cominciato presto a
lavorare, già dai tempi dell’università. A vent’anni, infatti, ha
intrapreso la sua prima attività imprenditoriale. Ha poi svolto
numerose altre attività, sempre autonome, dalla vendita dei più
svariati beni e servizi alla consulenza in marketing e
comunicazione. Ha, inoltre, collaborato con diversi quotidiani,
curando rubriche economiche, e con alcune case editrici,
occupandosi di progetti a carattere culturale, sociologico e
produttivo. Contestualmente alle attività lavorative, che lo
hanno formato come imprenditore e comunicatore, si è
avvicinato al filone degli studi motivazionali, in particolare alla
letteratura del successo personale, scoprendo un nuovo universo
che lo ha aiutato notevolmente nel percorso di miglioramento
sia professionale sia spirituale. Ha così iniziato una nuova vita.
Conscio di aver acquisito un enorme patrimonio di conoscenze
sia pratiche che teoriche per il raggiungimento del successo, e
desideroso di divulgarle e di metterle a disposizione di tutti,
ritenendo l’eccellenza un diritto universale, ha deciso di
intraprendere la carriera di scrittore.
Frank Pacino è l’autore dei seguenti libri: Il manuale del
venditore incantevole e Oggi rinasco e inizio una nuova vita.

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PER CONTATTARE FRANK PACINO

Sito Web:
http://www.frankpacino.com

Email:
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