Vous êtes sur la page 1sur 18

Con il supporto logistico ed organizzativo di Unione Professionisti

Corso e-learning
Certificazione/Prestazione
Energetica degli Edifici

Ing. Natale Jeni


-Dispensa 18-
SOLUZIONI PROGETTUALI

Ing. Natale Jeni 2


SOLUZIONI PROGETTUALI

Il muro di Trombe, che prende il nome dal suo inventore Felix Trombe, è un sistema passivo di
accumulo del calore.
Il muro di Trombe è costituito da una parete massiccia, realizzata in laterizio, pietra o calcestruzzo,
che costituisce la massa termica di accumulo del calore. La parete di accumulo è dotata di
aperture che possono essere chiuse verso l'ambiente interno, mentre la superficie esterna viene
trattata con vernici scure.
Alla muratura viene accostata una lastra a doppio vetro, a distanza di 5-10 cm, che presenta delle
fessure per l'aerazione nella parte alta e nella parte bassa. L'elemento di parete così realizzato fa sì
che la radiazione solare venga intrappolata, per effetto serra, dietro l'elemento vetrato e venga
quindi trasformata in calore che si accumula in parte nel muro e in parte nell'aria dell'intercapedine.
Questo tipo di muratura può funzionare solo se realizzato sulla parete esposta a sud dell'edificio, e
solo in assenza di elementi che ombreggino la parete interessata.

Ing. Natale Jeni 3


SOLUZIONI PROGETTUALI

L'"effetto serra" è il fenomeno che tutti possiamo notare nei locali costituiti interamente da vetrate,
le serre, appunto, in cui la temperatura interna si innalza notevolmente grazie alla sola presenza
della radiazione solare.

La radiazione solare è un'onda elettromagnetica caratterizzata da una lunghezza d'onda specifica.


Quando questo tipo di radiazione colpisce una superficie vetrata, essa viene trasmessa quasi
interamente all'interno dell'ambiente vetrato. La radiazione solare arriva poi agli elementi opachi
interni all'ambiente vetrato, che la assorbono, si scaldano, ed emettono calore. La radiazione
emessa dagli elementi interni al locale (cioè il calore) ha però una lunghezza d'onda differente,
rispetto alla quale il vetro si comporta diversamente da quella della radiazione solare. Così, il calore
ri-emesso dagli elementi interni al locale arriva sulla lastra vetrata, che si scalda, ma lascia passare
solo una piccolissima parte di questo calore verso l'esterno. In pratica, la radiazione solare entra
nell'ambiente vetrato ma, una volta trasformata in calore, non riesce più ad uscirne, facendo sì che
la temperatura all'interno dell'ambiente vetrato continui ad innalzarsi.

Ing. Natale Jeni 4


SOLUZIONI PROGETTUALI

La parete di Trombe, dipinta di colore scuro (per attrarre meglio la radiazione solare) è dotata di
aperture sia nella parte alta che nella parte bassa, per consentire il passaggio circolare dell'aria.
L'aria calda, che si trova all'interno dell'intercapedine, tende a salire ed entra quindi nell'ambiente
interno attraverso le aperture della parte superiore della parete.
Contemporaneamente l'intercapedine aspira, dai fori posti in basso, l'aria fredda dell'ambiente
interno, che è stata sospinta verso il basso dal flusso caldo in entrata.
In inverno questi fori vengono aperti di giorno e chiusi di sera (attraverso saracinesche o valvole),
lasciando entrare aria calda durante le ore di insolamento e bloccando il calore all'interno durante la
notte. Inoltre, se la massa termica della parete è stata ben progettata, durante le ore notturne la
parete restituirà all'ambiente interno il calore accumulato durante la giornata.

Ing. Natale Jeni 5


SOLUZIONI PROGETTUALI

In estate, al contrario, durante il giorno i fori della parete resteranno chiusi, mentre saranno aperti i
fori dell'elemento vetrato (per consentire di dissipare il calore accumulato nell'intercapedine).
Durante la notte verranno riaperti i fori della parete innescando una ventilazione inversa: l'aria
calda esce dall'ambiente tramite i fori in alto e rientra raffrescata nell'ambienta dai fori in basso.
Nei climi caldi questo sistema deve essere schermato durante il giorno, tramite tende esterne o
elementi opachi scorrevoli, poiché anche la sola radiazione indiretta (cioè la radiazione solare che
non incide direttamente sulla vetrata, ma che viene riflessa su di essa, ad esempio dal suolo
antistante la vetrata) è sufficiente per innalzare la temperatura dell'aria nell'intercapedine ed
arrivare ad aumentare la temperatura dell'ambiente interno.

Ing. Natale Jeni 6


SOLUZIONI PROGETTUALI

Difetti:
• la superficie esterna del muro massivo è relativamente calda (poiché la
trasmissione dell'energia attraverso il muro è lenta) e sente la vicinanza del clima
esterno: ciò porta a considerevoli perdite di calore e quindi di efficienza.
• sono richieste due pareti rivolte a sud, una vetrata e l'altra massiva, con le ovvie
penalizzazioni in termini di costo e spazio impegnato
• disagi possono essere prodotti, all'inizio e alla fine della stagione del riscaldamento,
dal surriscaldamento dell'aria (nel caso del muro Trombe) durante il giorno o da
una radiazione termica incontrollata proveniente dalla superficie interna del muro,
durante le serate calde. Questi problemi possono essere controllati mediante la
ventilazione
• la necessità di una sufficiente massa termica deve essere mediata con i requisiti di
visibilità e di illuminazione naturale dell'ambiente interno
• il progetto del muro Trombe deve consentire l'accesso per la pulizia della superficie
vetrata
• la condensa sulla superficie vetrata può essere un problema

Ing. Natale Jeni 7


SOLUZIONI PROGETTUALI

Ing. Natale Jeni 8


SOLUZIONI PROGETTUALI

Roof-Pond
In questo tipo di sistemi la massa termica è posta sulla copertura piana dell’edificio, di
solito vengono utilizzati materassi d’acqua coprenti parte o tutta la copertura.

Inverno:
L’acqua è esposta alle radiazioni solari durante il giorno ed isolata per mezzo di panelli
durante la notte, il calore accumulato è irradiato direttamente dal soffitto all’ambiente.

Estate:
L’acqua è protetta durante il giorno da pannelli
isolanti tolti durante la notte per consentire il
raffreddamento. Inoltre l’acqua, raffreddatasi
durante la notte, è pronta ad assorbire il calore
dell’ambiente sottostante durante la il giorno. Tetto d’acqua

Ing. Natale Jeni 9


SOLUZIONI PROGETTUALI
Vantaggi:

• il tetto d'acqua è la soluzione opportuna nel giusto clima, particolarmente alle basse latitudini
con climi secchi, dove è richiesto sia riscaldamento che raffrescamento
• il sistema permette di realizzare un microclima interno stabile ed uniformemente distribuito
• le fluttuazioni di temperatura nell'edificio possono essere basse

Difetti:
• il trasferimento di calore sotto forma radiativa vuole che con questo sistema si possano
riscaldare edifici ad un solo piano o l'ultimo piano di un edificio multipiano. Lo specchio
d'acqua deve coprire almeno la metà del soffitto, se si vuole raggiungere un risparmio
energetico significativo

• la pesante massa d'acqua sopra il soffitto impone maggiori requisiti e costi strutturali e può
essere psicologicamente inaccettabile, soprattutto nelle zone sismiche

• il sistema non è valido per i climi in cui la neve è frequente

• la bassa angolazione dei raggi solari in inverno suggerisce che il sistema non è valido per le alte
latitudini, a meno che non sia inserito in un tetto inclinato, ma anche così la sua efficienza è
discutibile

• il tetto d'acqua richiede un'attenta progettazione e realizzazione

Ing. Natale Jeni 10


SOLUZIONI PROGETTUALI

Ing. Natale Jeni 11


SOLUZIONI PROGETTUALI

Sistemi a Guadagno Isolato


In questo tipo di sistemi la captazione dell’energia e l’accumulo termico possono essere
separati dagli ambienti, dell’edificio si hanno due tipi di sistemi:
• Termosifone: sfrutta l’effetto camino.

• Sistema Barra – Costantini: molto simile al muro di trombre

Sistema a termosifone Sistema Barra-Costantini

Ing. Natale Jeni 12


SOLUZIONI PROGETTUALI

Termosifone:
Gli elementi base di tale sistema comprendono:
• collettore con piastra assorbitrice ed una massa d'accumulo termico
distaccata. Il calore solare assorbito da una superficie metallica di colore
scuro, riscaldata l'aria che quindi si eleva naturalmente per poi entrare
nell'accumulo termico. Il calore accumulato viene poi distribuito nell'aria
ambiente per convezione.
• massa d'accumulo termico può essere situata sotto il pavimento dell'edificio,
sotto le finestre o in elementi di tamponamento prefabbricati.

Nel collettore posso essere inserite superfici


selettive migliorando l'assorbimento e l'efficienza del
collettore stesso, in quanto si riducono le perdite
radiative e quindi aumenta la temperatura
superficiale della piastra assorbitrice.
Sistema a termosifone

Ing. Natale Jeni 13


SOLUZIONI PROGETTUALI

Vantagi / Difetti:

• i collettori a termosifone possono essere separati dall'edificio per ottenere il


massimo guadagno solare e possono essere facilmente integrati in edifici esistenti

• poiché il collettore è termicamente isolato dal resto dell'edificio, le perdite di calore


di quest'ultimo sono minori rispetto agli altri sistemi passivi

• è richiesta un accurata progettazione e costruzione per assicurare isolamenti e flussi


dell'aria efficienti

• efficienza del sistema. Quando usato con accumulo distaccato, è discutibile nei climi
freddi e nuvolosi

Ing. Natale Jeni 14


SOLUZIONI PROGETTUALI

Sistema Barra-Costantini
Particolare tipo di collettore a termosifone è
stato sviluppato da O. Barra e T. Costantini
nel sud dell'Italia, sistema ha un pannello
metallico nell'intercapedine fra la vetratura e
il muro. Il pannello riscaldandosi, cede calore
all'aria che con un sistema di aperture
valvolate raggiunge i canali nei solai.

In Estate ad esempio le aperture sulla vetrata


permettono la fuoriuscita dell’aria calda,
richiamando così aria dai locali posti sul lato
in ombra, permettendo l’entrata di aria sistema Barra-Costantini

fresca da aperture nei lati in ombra .


Ing. Natale Jeni 15
SOLUZIONI PROGETTUALI

Albergo di ghiaccio
Esempio estremo di architettura
bioclimatica è rappresentato dall’ice
hotel, un albergo quasi completamente
in ghiaccio, che ha la durata di una
stagione invernale da ottobre a
dicembre.

Ice Hotel: Svezia


La costruzione si articola in tre fasi:
• realizzazione struttura portante metallica in
estate
• produzione di mattoni di ghiaccio che
serviranno per costituire le pareti
• fase in cui si lavora sul ghiaccio per creare
forme, oggetti, elementi di arredo.
Ing. Natale Jeni 16
SOLUZIONI PROGETTUALI

La temperatura all’interno delle camere si


assesta intorno ai -5°C, accettabile, quindi,
rispetto a quella esterna può arrivare a -30°C.
L’edificio è costituito da 3000 tonnellate di
ghiaccio e 30.000 metri cubi di neve

Ice Hotel: Svezia

Ing. Natale Jeni 17


SOLUZIONI PROGETTUALI

Limiti:
 Costi maggiori di investimento a fronte di risparmi sulla gestione
 Limitata libertà di configurazione degli spazi
 Tipologia edilizia preferibilmente monofamiliare, bifamiliare
 Dispersione dovuta ai muri perimetrali (a cui sono riferiti i costi maggiori)
 Quantità d’aria di rinnovo, si introduce di solito da 0,5 -1 volume/ora di aria presa
dall’esterno

Ing. Natale Jeni 18

Vous aimerez peut-être aussi