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FEGATO DA STASI

Il fegato è un organo vitale che interviene nel metabolismo degli alimenti, dei farmaci, delle tossine e, più in generale, di qualsiasi
cosa venga introdotta nel corpo umano. Il fegato può essere paragonato ad un lavoratore modello, sempre puntuale, efficiente e
che difficilmente si ammala o si lamenta per il troppo lavoro.
La stasi del fegato è un ingrandimento del fegato per aumento del contenuto ematico, conseguente all'insufficiente capacità del
cuore di aspirare sangue dalla periferia e, in particolare, dal fegato, che è l'organo più vicino al cuore.
E’ una condizione clinica che ha ripercussioni su diversi piani: digestivo, idroelettrolitico, neuropsichico. Ciascuna situazione
prevede inquadramenti e trattamenti diversificati.
Gli epatociti, in grave carenza di ossigeno, diventano prima atrofici e poi necrotici, assottigliando molto i cordoni cellulari
parenchimali e lasciando spazio ai globuli rossi, accumulatisi a causa del rallentato deflusso centro lobulare.
Nello scompenso cardiaco acuto e nello shock, le alterazioni ischemiche del fegato sono frequenti. Il segno più precoce può essere
l'aumento delle transaminasi, fino a livelli suggestivi di un'epatite acuta (chiamata talvolta epatite ischemica). I reperti istologici
sono la congestione e la necrosi degli epatociti nella zona centrale. L'infiammazione è, in genere, modesta e l'architettura lobulare
è conservata. Il collasso circolatorio o l'insufficienza congestizia sono gli aspetti clinici predominanti.

Nell'insufficienza cardiaca cronica il fegato è, in genere, di consistenza molto aumentata. Al taglio si nota un aspetto a noce
moscata, causato dalla coesistenza di aree congeste e scure a livello della zona 3, intervallate ad aree pallide, a volte grassose, a
livello della zona periportale. La fibrosi è frequente, ma la cirrosi è rara. Si osservano congestione e scomparsa degli epatociti. Nei
casi gravi si sviluppa un collegamento delle aree necrotiche nella zona centrale. La terapia è diretta al trattamento della patologia
cardiaca di base.

SINTOMI. Tra i principali sintomi si ricordano i seguenti:


- dolore intenso a pugnalata, terebrante e fisso in un punto preciso (nelle forme ad insorgenza acuta);
- fegato palpabile di consistenza spugnosa;
- colorito del volto, della lingua e del letto ungueale, cianotico;
- il polso è rugoso;
- nelle donne vi è dismenorrea, con sangue mestruale con numerosi coaguli e di colorito rosso scuro.
Ai sintomi precedenti la medicina cinese associa anche i seguenti:
- xerostomia: calore, secchezza, dolore lancinante alla bocca;
- lacerazione della lingua e della bocca;
- dolore epigastrico, ipocondriaco destro con irradiazione dorsale;
- cheratite: secchezza, rossore, dolore agli occhi;
- stitichezza: feci dure e viscide;
- dolori articolari diffusi negli arti superiori e inferiori;
- scarsità della memoria recente;
- insonnia;
- agitazione;
- tachicardia;
- eccesso di sudorazione diurna, che aumenta vertiginosamente sotto sforzo;
- giramenti di testa;
- astenia;
- respiro corto o superficiale.

La cura. Non esiste una cura specifica. Le misure da adottare sono relative alla patologia che ha indotto lo scompenso cardiaco
destro.

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