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Cuore. Edmondo de Amicis, 1886.

Cenni biografici: De Amicis nato ad Oneglia nel 1846, a quasi 20 anni intraprese la

carriera militare e combatté a Custoza nel 1866.Tra le sue opere, oltre a "Cuore" possiamo ricordare: "Sull'oceano"

(1889), imperniato sulle misere condizioni degli emigranti italiani; "Il romanzo di un maestro" (1890); "La carrozza di

tutti" (1899); "Novelle" (1875); "L'idioma gentile" (1905). Edmondo De Amicis morì a Bordighera nel 1908.

Contenuto: Pubblicato a Milano nel 1886, è, dopo Pinocchio, il più celebre libro per ragazzi scritto in Italia e uno dei

più famosi del mondo. Come scrive nella breve prefazione, l'autore finge che un ragazzo di terza elementare, Enrico

Bottini, di facoltosa famiglia borghese di Torino, abbia raccolto in un suo quaderno le impressioni, le vicende, la storia

dell'anno scolastico e che poi le note siano state rivedute dal ragazzo stesso in età più matura, e dal padre che però

avrebbe cercato, fin dov'era possibile, di non alterare il testo originale. Il libro si compone di una successione di

bozzetti di vita scolastica, da cui risulta soprattutto una serie di ritratti di compagni, appartenenti a diverse classi

sociali, e dai caratteri più vari: il primo della classe bello e intelligentissimo, lo sgobbone dalla volontà di ferro… Si

snoda così la vicenda di un anno scolastico tipo e, attraverso di esso, un quadro della società torinese.

Alle pagine del diario del ragazzo si alternano i racconti mensili edificanti che il maestro propone agli scolari e

messaggi ammonitori che padre, madre e sorella lasciano sul diario d’Enrico. Il libro è diviso in undici mesi,

dall'ottobre al luglio: la narrazione è interrotta di quando in quando da un pagina che il babbo, la mamma e la sorella

riempiono per rivolgere al protagonista ammonimenti, consigli e qualche volta dei rimproveri.

Il libro che ho scelto di leggere queste festività natalizie si intitola “racconti del cuore”,ed è l’Opera che ha reso celebre
il suo autore Edmondo De Amicis .E’ stato pubblicato,riscuotendo molto successo nel 1886 ed è uno dei libri più
importanti e rappresentativi del periodo del Risorgimento. Esso è il diario di un alunno che racconta le avventure sue,e
dei suoi compagni avvenute nella’anno scolastico 1881-1882. La voce narrante ed il protagonista del brano è il piccolo
Enrico Botticini che in quell’anno stava frequentando la terza elementare nelle scuole di Torino che alla fine dovrà
lasciare con tanto rammarico la sua città per proseguire i suoi studi.

Il libro Cuore è un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo de Amicispubblicato nel 1886 dalla casa editrice Treves.
De Amicis racconta una storia ambientata nel periodo successivo all’Unità d’Italia e il protagonista è un bambino di
dieci anni, Enrico, che attraverso un diario scrive, giornalmente, quello che vede e sente, tutto quello che gli accade
intorno.
Nel romanzo Cuore l’attenzione è posta in particolare sul mondo della scuola, la maggior parte delle riflessioni sono
sugli insegnanti e sugli alunni della classe di Enrico, che racconta aneddoti e descrive i suoi compagni di avventura.
Lo scrittore Edmondo de Amicis, attraverso la penna del protagonista, fa notare le differenze che intercorrono tra i
vari bambini, ponendo l’accento sulla provenienza sociale;è questo che marca di più la distanza di comportamento
tra un ragazzo e un altro. Diventa fondamentale nel percorso individuale del bambino l’educazione familiare, la
disciplina e i valori che vengono dati dai genitori, che formano il carattere dei figli.

Ogni alunno è descritto con attenzione, ognuno ha una particolarità che lo rende differente da un altro. Nei racconti
di Enrico c’è l’immancabile secchione, il ragazzo astuto, intelligente, c’è quello burbero che si mette puntualmente
nei guai, e il bambino che ha un animo gentile e tende sempre a difendere gli altri, facendosi da scudo per prendersi
cura dei più deboli.
Il libro Cuore però non è il racconto visto solo dalla prospettiva di Enrico, c’è anche la visione adulta dei genitori che,
attraverso lettere affettuose, cercano di rimandargli insegnamenti molto importanti per affrontare la vita, le difficoltà
e le delusioni di tutti i giorni.
I valori che cercano di trasmettergli i suoi genitori sono l’amore per la patria, il rispetto degli altri – superando le
diversità, che non devono essere considerate un limite, ma un modo per confrontarsi e arricchirsi, -l’importanza del
lavoro e del suo svolgimento, la morale e la necessità, in certi casi, di sacrificarsi.
Nel romanzo per ragazzi Cuore, che ha fatto storia ed è uno dei libri più letti in Italia – che ancora circola tra i banchi
di scuola – c’è la descrizione, ovviamente infantile, di un bambino che racconta quello che gli accade e che non si
rende conto di riportare nel suo diario uno spaccato di storia italiana che riguarda il periodo successivo all’Unità
d’Italia.
Con Cuore l‘intento di Edmondo de Amicis, attraverso una scrittura semplice, avvalendosi della voce di un bambino –
che data la sua giovane età non fa congetture, ma riporta semplicemente ciò che osserva – è di mostrare un’Italia
priva di radici comuni, che cerca di superare le diversità sociali e culturali, costruendo una base che realizzi la reale
unità del

 Enrico Bottini: protagonista principale di Cuore, è in realtà una figura secondaria degli eventi, che si preoccupa
soprattutto di registrare diligentemente sul proprio diario.
 Garrone: ragazzo di quattordici anni, tanto robusto quanto buono d’animo, difende spesso i compagni più deboli dalle
prepotenze degli altri, diventando la figura di riferimento per Enrico. Figlio di un ferroviere, è colpito nel corso
dell’anno dalla morte della madre.
 Ernesto Derossi: figlio di una famiglia della buona borghesia, è il classico esempio di “primo della classe”; bello,
intelligente e di gran successo negli studi, ma socievole con i ragazzi di estrazione sociale più bassa.
 Franti: esponente del sottoproletariato, Franti è l’antitesi di Derossi. Violento e malvagio, sarà infine espulso da scuola
per le sue bravate 3.
 Stardi: figura emblematica dello studente che, pur senza grandi doti di intelligenza, riesce ad ottenere ottimi voti
con uno straordinario impegno nello studio.
 Precossi: è il figlio di un fabbro, alcolizzato e violento. Il padre smette di bere ammirato dai suoi ottimi risultati
scolastici, che gli valgono un premio.
 Nelli: amico di Enrico, gobbo, gracile di salute e di costituzione.
 Nobis: figlio di un ricco commerciante, si sente superiore rispetto ai compagni di classe più poveri.
 Coraci: figlio di un immigrato calabrese.
 Il maestro Giulio Perboni: solo e senza affetti, dedica ai suoi alunni tutte le sue attenzioni, vedendo nella sua
classe una nuova famiglia.
 Garoffi: figlio di un droghiere, molto sveglio, è sempre intento a commerciare con i compagni di classe.
 La Maestrina della Penna rossa: figura divenuta celebre, caratterizzata dalla piuma che porta sul cappellino, è
supplente di Perboni; sarebbe modellata sulla figura reale di Eugenia Barruero.
 La maestra della Prima superiore: precedente maestra di Enrico, è molto buona di cuore. Muore nel mese di giugno,
poco prima della conclusione del romanzo.

Ottobre, Il piccolo patriota padovano: Un ragazzino figlio di contadini viene venduto dalla famiglia a una
compagnia di saltimbanchi, con i quali viaggia attraverso l’Europa. Il ragazzo però decide di scappare e di tornare
in Italia, dirigendosi a Genova per mare. Sul battello incontra degli uomini di nazionalità staniera che, provando
compassione per la sua triste condizione, gli offrono qualche moneta. Ma, sdegnato dai commenti fatti da questi
contro l’Italia, il piccolo patriota riconsegna loro le monete.

 Novembre, La piccola vedetta lombarda: Un ragazzino di Voghera (figura ispirata a quella reale di Giovanni
Minoli) fa da vedetta in cima a un albero per conto di un drappello di soldati di passaggio. Mentre li avvisa
dell’arrivo di un drappello austriaco, i soldati austriaci però lo scorgono e cominciano a sparare verso l’albero.
L’ufficiale italiano ordina al bambino di scendere, ma questo non demorde per contiunare a monitorare i
movimenti del nemico. Infine, colpito al petto, cade e muore accudito dall’ufficiale. Il racconto si chiude con
la marcia dei bersaglieri in onore della salma della valorosa vedetta, ricoperta dal tricolore italiano.
 Dicembre, Il piccolo scrivano fiorentino: Giulio è uno scolaro figlio di una famiglia molto povera. Il padre tiene
molto al suo rendimento scolastico, poiché è convinto che così un giorno il figlio potrà trovare un mestiere
redditizio. Per mantenere la famiglia il padre lavora come scrivano di giorno e come copiatore di notte e a
nulla valgono le richieste di Giulio, che vuole aiutare attivamente la famiglia. Davanti ai rifiuti del
padre, Giulio decide di continuare il lavoro del padre in segreto, quando questi va a dormire. Effettivamente
l’espediente si rivela vincente e le entrate della famiglia aumentano, ma Giulio a scuola non raggiunge più i
risultati di un tempo. Il padre, non sapendo cosa stia succedendo, lo sgrida aspramente, ma una notte lo
trova al lavoro e commuovendosi si scusa con lui.
 Gennaio, Il tamburino sardo: Durante la Prima guerra di indipendenza (1848-1849) un drappello di soldati
piemontesi è accerchiato in un casolare dagli austriaci. Il comandante riesce a far calare da una finestra sul
retro un piccolo tamburino a cui viene comandato di raggiungere un deposito, dove si trova un battaglione di
carabinieri italiani, per dare l’allarme. Gli austriaci però scorgono il tamburino e cominciano a sparare, ma il
ragazzo, nonostante venga colpito più volte, continua a correre e infine ad allertare i rinforzi. Il capitano più
tardi trova in ospedale il tamburino, a cui, in seguito alle ferite stoicamente sopportate, è stata amputata la
gamba.
 Febbraio, L’infermiere di Tata: Il piccolo Ciccillo viene mandato dalla madre ad assistere il padre ricoverato in
ospedale a Napoli. Una volta arrivato Ciccillo chiede informazioni sul padre, che chiama “Tata”, e viene
erroneamente condotto nella stanza di un moribondo. Qui il bambino assiste il malato e piange di fronte alle
sue condizioni di salute, che peggiorano visibilmente. Quando sente la voce di un uomo che sta lasciando
l’ospedale, cospre che suo padre è nuovamente in salute ed è pronto a tornare a casa. Ciccillo, pur contento,
decide di restare una notte in più, per assistere fino alla fine il “Tata” morente.
 Marzo, Sangue romagnolo: Ferruccio una sera torna a casa dopo aver passato la giornata con una compagnia
che non piace per niente a sua nonna, che lo rimprovera duramente mettendo perfino in dubbio il suo affetto
per lei. Il resto della famiglia è via fino al giorno dopo e Ferruccio deve passare la serata con la nonna. A un
certo punto irrompono in casa due ladri, che minacciano la nonna e chiedono dove si trovino i soldi. Ferruccio
glieli indica e i due li lasciano andare e si preoccupano del bottino. Al momento della fuga, però, a uno dei
due ladri perde la maschera che gli copriva il volto e viene così riconosciuto dall’anziana donna: è un
delinquente del posto. Il ladro fa per pugnalarla, ma Ferruccio si mette davandi alla nonna e sacrifica così la
vita per lei.
 Aprile, Valore civile: Un ragazzino rischia la sua vita per salvare quella di un coetaneo che sta annegando nel
Po. Venuto a conoscenza del gesto il Sindaco del paese decide di premiarlo con una medaglia. La cerimonia
viene descritta con dovizia di particolari: al centro c’è il ragazzino, figlio di un muratore timido e dimesso.
Dopo il discorso, il Sindaco appunta la medaglia al petto del protagonista. In quel momento dal pubblico si fa
largo il coetano che è stato salvato, che corre grato fra le braccia del ragazzo. La folla festante non cessa di
acclamare il ragazzino.
 Maggio, Dagli Appennini alle Ande: Marco decide di partire da Genova e andare a cercare la madre, che
è emigrata in Argentina a lavorare a servizio da una famiglia. La madre però è molto malata e sembra senza
speranza perché rifiuta di farsi operare. Il viaggio di Marco è lungo e pieno di peripezie; Marco deve
attraversare l’Argentina su mezzi di fortuna, seguendo gli ipotetici spostamenti della famiglia con cui si trova
sua madre e raccogliendo informazioni lungo il cammino. Senza soldi, il ragazzo non desiste, proseguendo il
proripio viaggio a piedi. Quando, ai piedi delle Ande, trova la madre, la donna che alla vista del figlio decide di
farsi operare e sopravvive.
 Giugno, Naufragio: Il piccolo Mario sta viaggiando su un bastimento che deve percorrere il tragitto da
Liverpool a Malta, qui incontra una ragazzina, diretta anch’essa in Italia, Giuditta. I due stringono amicizia e si
raccontano le reciproche vicende. Durante la notte però si scatena una tempesta e il bastimento naufraga
disastrosamente. Mario e Giuditta sono aggrappati a uno degli alberi, certi di morire. Una scialuppa viene
gettata in mare e viene offerto l’ultimo posto a Mario. Ma il ragazzino, sapendo che Giuditta ha i suoi genitori
che la aspettano, mentre lui è orfano, le offre il suo posto. Appena la scialuppa prende il largo, il mare in un
risucchio ricopre la nave, trascinando Mario

Il romanzo di De Amicis sembra voler rispondere alla celebre frase di Massimo D’Azeglio (1798-1866) che recita
“Abbiamo fatto l’Italia, si tratta adesso di fare gli italiani”. La scuola infatti sembra il luogo ideale - insieme con
l’esercito - per la creazione di un’identità nazionale, dove i ragazzi convinvono tra loro provenendo dalle situazioni
socio-economiche più differenti e disparate. Importante a questo proposito è però sottolineare che il protagonista
Enrico, sebbene promulghi gli ideali della solidarietà e dell’amicizia, lo faccia in realtà da una prospettiva
specificatamente borghese, antitetica a qualsivoglia rivalsa sociale: l’idea di fondo di De Amicis è insomma quella di
cooptare anche le masse popolari nel disegno di unità nazionale, senza però sovvertire o capovolgere le strutture della
società. In questo senso, opposto al pacato atteggiamneto di cui si fa portavoce Enrico è il riso sprezzante di Franti,
che irride i momenti di commozione retorica e la morale dei buoni senitmenti che pervade tutto Cuore. Non a caso -
come forma di punizione della sua irriverenza - Franti verrà espulso da scuola per un crimine mai specificato,
scomparendo del tutto dalla narrazione.

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