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Le recensioni discografiche
• Mission .................................... 8 • The island ................................ 51 • L’uomo che visse nel futuro .. 54
di Alessio Coatto di Massimo Privitera di Alessio Coatto
• La battaglia di Alegri ............... 9 • Harry Potter e il calice di fuoco .. 51 • Lord Jim/Le lunghe navi ........ 54
di Massimo Privitera di Gianni Bergamino di Alessio Coatto
• Ennio Morricone ...................... 10 • Blu profondo ........................... 51 • Il diavolo alle quattro / I vincitori .. 54
Gold Edtion 2 di Gianni Bergamino di Alessio Coatto
di Massimo Privitera • La marcia dei pinguini ............ 51 • Il principe e il povero ............. 54
• Il postino .................................. 17 di Massimo Privitera di Alessio Coatto
di Massimo Privitera • Loch Ness ............................... 51 • Yakuza ..................................... 54
• Elizabethtown .......................... 26 di Dimitri Riccio di Maurizio Caschetto
di Barbara Zorzoli • La terra dei morti viventi ....... 51 • Supercar .................................. 55
• Nicola Piovani – ...................... 29 di Gianni Bergamino di Maurizio Caschetto
Concerto Fotogramma • The league of gentlemen’s ..... 52 • L’assoluzione .......................... 55
(libro + DVD) Apocalypse di Dimitri Riccio
di Massimo Privitera di Pietro Rustichelli • F.I.S.T. / Ballando lo Slow ....... 55
• Il commissario De Vincenzi ... 33 • Stealth (song album) .............. 52 nella grande città
di Maurizio Torretti di Andrea Chirichelli di Dimitri Riccio
• La Piovra 8 & 9 ........................ 33 • I fantastici 4 (song album)...... 52 • Stripes, un plotone di svitati .. 55
di Massimo Privitera di Andrea Chirichelli di Pietro Rustichelli
• La casa bruciata .................... 33 • Hazzard .................................... 52 • Il cacciatore dello spazio ........ 55
di Marzio Torretti di Andrea Chirichelli di Dimitri Riccio
• San Pietro ................................ 33 • Ogni cosa è illuminata ........... 52 • L’ululato ................................... 55
di Pietro Rustichelli di Giuliana Molteni di Gianni Bergamino
• Ciba libre – .............................. 39 • Shadows of time ..................... 52 • The kindred ............................. 56
la notte del giudizio di Jacqueline Valenti di Gianni Bergamino
di Giuliano Tomassacci • Strings ..................................... 52 • Ultimo tango a Parigi .............. 56
• Romanzo criminale ................. 45 di Pietro Rustichelli di Jacqueline Valenti
di Maurizio Torretti • Sballati d’amore ..................... 53 • Concerts pour l’aventure........ 56
• Giovanni Paolo II ..................... 48 di Jacqueline Valenti di Maurizio Caschetto
di Pietro Rustichelli • Vita da strega .......................... 53 • L’expedition Jules Verne: ....... 56
• Verso la gioia .......................... 49 di Jacqueline Valenti a bord du Trois-Mats Belem
di Pietro Rustichelli • Herbie il supermaggiolino ...... 53 di Maurizio Caschetto
• The legend of Zorro ............... 50 di Jacqueline Valenti • La maschera del demonio/ ..... 57
di Giuliano Tomassacci • La tigre e la neve .................... 53 La ragazza che sapeva troppo
• Valiant ...................................... 50 di Massimo Privitera di Stefano Tosi
di Gianni Bergamino • Non aver paura ....................... 53 • La dama rossa uccide sette volte 57
• Mr. And Mrs. Smith ................. 50 di Jacqueline Valenti di Stefano Tosi
di Gianni Bergamino • Cielo e terra ............................. 53 • 99 donne .................................. 57
• The great raid .......................... 50 di Jacqueline Valenti di Stefano Tosi
di Gianni Bergamino • Notes de voyage – musique .. 53 • Gentleman Jo… uccidi ........... 57
• Four brothers .......................... 50 de films & musique de concert di Massimo Privitera
di Giuliano Tomassacci di Pietro Rustichelli • Pensione paura ....................... 57
• Oliver Twist .............................. 50 • L’uomo della Mancha ............. 54 di Stefano Tosi
di Massimo Privitera di Alessio Coatto • La leggenda del pianista ........ 57
• La maschera di cera ............... 50 • Promises, promises ................ 54 sull’oceano
di Gianni Bergamino di Stefano Tosi di Rita Pisapia
Legenda recensioni
Mediocre Sufficiente Buono Ottimo Capolavoro
I giudizi delle recensioni di Colonne Sonore si riferiscono a valutazioni artistiche assolutamente personali dei redattori e non vogliono in
alcun modo interferire da un punto di vista commerciale e discografico.
4 redazionale
Ennio Morricone
racconta...
(parte terza)
Musica Assoluta. buttata lì, senza forma. Penso che Allora quello che è assoluto nella
La musica parla all’ascoltatore che l’unica via sia ascoltare musica con- musica del cinema è quel riscatto che
la interpreta secondo la propria cultu- temporanea più di quello che oggi si io ho sempre cercato di dare alle mie
ra, i propri sentimenti, nel momento fa, perché i compositori, e ce ne sono composizioni cinematografiche tro-
particolare in cui la ascolta. Tutto ciò di grande talento, hanno bisogno che vando una ragione al di sopra del film
porta a un risultato d’interpretazione il pubblico li segua. Quindi l’impegno dove mi potevo riconoscere. (3)
che può anche essere contrario a del pubblico serve come quello del
quello che ha scritto il compositore. Io compositore. Oltre il Grande Condizionamento.
stesso quando scrivo un pezzo di Io in Voci dal Silenzio ho fatto uno Nella musica che scrivo per il cine-
musica assoluta non penso d’inter- sforzo verso il pubblico involontaria- ma c’è questo grande condiziona-
pretare la primavera o l’autunno, una mente, perché ho utilizzato termini mento che si deve poter riscattare
notte stellata o una serata in riva al espliciti nella composizione in cui la superandolo, trovando in se stessi la
mare. Non penso proprio. Quindi, dedica poteva anche essere indiffe- ragione per reagire ad esso.
quando devo consigliare di ascoltare rente, seppur scritta come l’ho scritta. L’esercizio che riesco a fare - e
musica contemporanea - ed abituarsi Invece quella dedica è diventata espli- apprezzo il fatto di poterlo fare - è
ad ascoltarla - dico: “Non pensate di cita, nel significato che io ho voluto quello di trovare me stesso dentro un
ascoltare un’interpretazione che voi dare alla composizione. Quindi un condizionamento assoluto, che
potete dare. Tornate vergini nel cer- significato più chiaro di tanti altri pezzi, potrebbe essere assoluto, ma che io
vello. Osservatela come una scultura ma forse un’eccezione per quanto cerco di minimizzare, trovando degli
di suoni che si mettono insieme in una riguarda me. Io non so se riesco a spunti e delle ragioni per annullarlo il
forma che forse non è una forma, comunicare bene alle persone le altre più possibile. Come è possibile? Io
anche se una forma ce l’ha. I suoni mie musiche assolute. Io dico che la devo scrivere per il cinema musica
non hanno il conforto della forma musica del cinema non è musica tonale, musica orecchiabile che il pub-
sonata prestabilita, cioè della ‘sinfo- assoluta, però in parte lo è, perché blico possa ascoltare senza difficoltà,
nia’ (emanazione della ‘sonata’: primo anche nella musica del cinema ho altrimenti il problema diventa la musi-
tema, passaggio, secondo tema, pas- cercato di inventare delle ragioni per- ca e non il film che invece rimane
saggio, ripresa). Gli antichi musicisti, ché questa schiavitù del compositore l’opera principale. Allora cosa inventa-
compresi tutti i grandi del ‘700-’800, per il cinema - in senso buono, verso re? La riduzione di suoni e dei mate-
avevano il conforto dei binari preesi- il regista, la pellicola, il film da interpre- riali sonori è molto importante perché
stenti che potevano percorrere. Erano tare - non diventi un condizionamento mi offre la possibilità di uscire dalla
poi la loro interpretazione e la loro tec- così integrale e completo da diventa- melodia, che è ormai consumata da
nica a differenziarli: Mozart è figlio di re passivo. tanti secoli di uso, e di trovare nella
Haydn dal quale però si differenzia strumentazione, che avvolge un tema
completamente, così come Ricerca e Utopia. obbligatorio del film, le ragioni per
Beethoven è figlio di Mozart, pur Da un articolo di Morricone: “Credo che la costante poter avere una sensazione di libertà.
ricerca e sperimentazione che ho esercitato nella
facendo qualcosa di diverso dallo musica scritta per il cinema, e il tentativo utopistico e Qual è l’altra possibilità? Se per crea-
stesso. Avevano comunque un bina- antistorico di realizzare un compromesso tra la scrit- re melodie si usano i parametri della
rio, un solco da seguire. Oggi il com- tura di impianto tonale e quella della seconda scuola seconda metà del secolo scorso - la
positore questo binario non ce l’ha. di Vienna, fossero necessari per riscattare una prassi scuola di Vienna (cioè l’attività di
logorata nel mestiere. Ho cercato di far coesistere la
Deve inventarsi una forma completa- semplificazione armonica tradizionale con la serializ-
Arnold Schoenberg e dei suoi allievi
mente diversa. Ogni compositore zazione degli intervalli, le durate dei timbri e delle Alban Berg e Anton Webern e la tec-
deve rinnovare quest’invenzione for- dinamiche, con il risultato di conferire all’armonia e nica della dodecafonia – NdR) – e si
male, comunque necessaria perché alla melodia tradizionali una certa sospensione pro- applicano alla musica tonale viene
la musica non può essere musica pria della musica del nostro secondo dopoguerra”.(1) fuori una musica completamente
ennio morricone 7
diversa e comunque rinnoviamo la ché i violini dovevano essere dodici forse perché hanno prodotto un risul-
possibilità di una melodia con delle quanti sono i suoni e, avendo scelto tato emotivo diverso dalla tradizione
caratteristiche di originalità. Ripeto certi parametri e meccanismi, tutto anche contemporanea. (3)
sempre che ormai la melodia - tradi- diventava un gioco di dodici, soltanto
zionale e delle canzoni di oggi – non che la dodicesima parte era fatta di Musica Contemporanea.
ha più la possibilità di esprimersi in pause, di suoni che non esistevano.
modo originale, perché le combina- Per questo motivo è diventato un Luigi Nono.
zioni matematiche dei pochi suoni che pezzo per undici violini dato che uno Morricone ricorda: “Penso che Luigi Nono (Venezia, 29
gennaio 1924/8 maggio 1990) sia un grande composi-
si usano - 4 o 5 - per rendere orec- di essi doveva stare in silenzio, non tore. Quando ascoltai per la prima volta i “Cori di
chiabile una melodia sono state sfrut- doveva suonare. Era una composizio- Didone” (1958, coro e percussione, 12’ – NdR) ebbi
tate tutte. Infatti le canzoni che voi ne tonale, musica assoluta molto dis- l’impressione di una civiltà compositiva arrivata al mas-
ascoltate spesso sono dei rimastica- sonante, molto libera, ma con una simo della sua scrittura e probabilmente all’inizio della
sua decadenza - quando una civiltà raggiunge il punto
menti di cose già sentite e vi sembra- struttura precisa. Quest’esperienza più alto del suo sviluppo, non può che decadere. Lo
no molto orecchiabili solamente per- mi ha portato a scrivere musica tona- amo moltissimo e credo che in qualche maniera sia
ché già esistono. A causa di questi le nella logica dell’armonia tradiziona- stato tra i pochi che mi abbiano influenzato. I “Cori di
motivi, per inventare una melodia con le con una tecnica di scrittura non più Didone” e il “Canto sospeso” (1956, soli, coro e orche-
una possibilità di originalità bisogna verticale: il Do maggiore che arriva stra, 28’ – NdR) sono due sue composizioni di grande
spessore (sito ufficiale: www.luiginono.it – NdR).(1)
cercare altre ragioni. Ho citato gli verticalmente insieme, e poi dopo due
intervalli, la riduzione dei suoni, e ce battute, il Sol maggiore arriva vertical- Da alcuni secoli siamo abituati ad
ne sono tante altre. Usare l’esperien- mente insieme, e così via… ascoltare nei grandi classici una linea
za della fuga tradizionale per creare Dall’esperienza di ‘11 violini’ ho trova- molto precisa che è la melodia. Se noi
due temi veri, che poi possono esse- to una ragione per cui le armonie non in quel magma strumentale, anche
re usati in maniera autonoma non sono verticali ma giocano in questa straordinario, in quella “confusione”,
simultanea. Oppure scrivere un tema maniera. Questo è un esempio di che confusione non è, messa intorno
in una tonalità senza che questa tona- musica assoluta portata all’interno a quella melodia dal compositore,
lità venga corretta e cambiata da della musica applicata. Anche negli togliamo la melodia stessa, restiamo
modulazioni; però le modulazioni farle arrangiamenti ho sviluppato questo confusi perché non sappiamo dove va
sulla sua armonizzazione, quindi sca- tipo di scrittura che mi ha dato anche a parare la musica, anche nel caso
vare dentro il tema e trovare delle molte soddisfazioni perché il regista, o fosse musica tonale (a parte J. S.
scelte armoniche inusuali. l’ascoltatore, il pubblico, non si accor- Bach che è un’eccezione unica al
Tutto ciò è necessario perché il ge di questa tecnica molto complicata. mondo). Nella musica contempora-
condizionamento del cinema è quello Perché comunque quelle 4 parti che nea, non solo in questi ultimi anni, ma
di fare musica orecchiabile. Quindi la io faccio viaggiare, faccio muovere, già da un secolo, i compositori hanno
melodia orizzontale persegue una sono parti orizzontali, indipendenti voluto, hanno dovuto abolire la melo-
linea facile e coerente, comunque che poi interagiscono armonicamen- dia, perché nei secoli si erano trascu-
ridotta a pochissimi suoni, mentre l’ar- te: praticamente 4 contrappunti, linee rate le altre importanti componenti di
monia può anche seguire una linea con appuntamenti nella loro verticali- una composizione musicale. Il canto
completamente lontana dalla logica di tà, come componenti sonore, ma gregoriano ha praticamente ignorato
quella melodia, cioè orientare un po’ sono delle melodie autosufficienti. E’ prima l’aspetto armonico, poi il lato rit-
la melodia per imporle un andamento un gioco, uno sforzo. Specialmente se mico (c’era sì il ritmo delle parole, ma
armonico diverso da quello che si questo segue le regole della non è la stessa cosa del ritmo della
aspettano tutti. In pratica virare l’im- Dodecafonia dove non si può ripetere musica). Nei secoli è stato ignorato
portanza del suono orizzontale melo- un Do diesis se non dopo che tutti gli anche il timbro come, per esempio,
dico con un’importante svolta armoni- altri undici suoni sono stati percossi nelle orchestrazioni mozartiane:
ca. E ci sono tante altre possibilità che (così sostenevano le prime regole, Mozart non pensa che il flauto si
ho cercato di perseguire in questa mia mentre oggi non è più così). Nella possa isolare o che possa avere una
evoluzione nel cinema. Ascoltando musica tonale abbiamo la possibilità personalità esclusiva, se non all’inter-
dopo tanti anni i miei lavori mi sem- di usare cinque/sei suoni. Nella scala no della composizione in generale
brano ancora freschi perché c’è qual- di Do maggiore uso, se devo fare un nella quale si confonde. Attenzione,
cosa dentro - che ho ricercato a volte accordo normale, il Do, il Re, il Mi, il non stiamo criticando Mozart, non
inconsapevolmente, a volte per la mia Fa lo salto, il Sol, il La e il Si. Quindi ho siamo così scemi. Però non c’è quel
dignità – per cui ho combattuto per sei suoni. Io decido di non cambiare significato che può avere oggi nella
ragioni morali e professionali, contro suono in quella parte orizzontale fin- musica contemporanea. I compositori
un’inevitabile routine difficile da scan- ché non li ho esauriti tutti e sei. Inoltre, di oggi e quelli dello scorso, vicinissi-
sare. Ho cercato di spiegare le ragio- l’attrazione – scusate se è un discor- mo secolo hanno ignorato la melodia
ni del perché sono come sono, è una so tecnico, ma è bene farlo - che la e acquisito le esperienze della dode-
specie di confessione, sicuramente sensibile ha verso la tonica, quell’at- cafonia, dei post-dodecafonici e dei
non completa, ma certamente trazione così naturale in tutte le musi- post-weberniani.
sincera. (3) che tonali, io l’ho voluta perdere, la Questa democrazia e parità dei
voglio perdere! E voglio che quel dodici suoni è un avvenimento straor-
Dalla Musica Assoluta alla pezzo abbia le qualità di una musica dinario dell’evoluzione musicale che
Musica per il Cinema. non tonale, e quindi uso il suono sol- segue di pari passo l’evoluzione della
Vorrei raccontarvi di esperienze tanto per la sua percussione e non democrazia e della società. Se igno-
che nascono dalla musica assoluta e per la sua attrazione tradizionale. riamo il fatto melodico della musica
poi diventano musica per il cinema. Tutto questo ha portato ad un risul- contemporanea - dando invece vita
Parecchi anni fa (nel 1958 - NdR) tato che i registi ed il pubblico non all’aspetto ritmico e alla democrazia
scrissi il pezzo ‘Musica per 11 violini’ conoscono. A volte mi domando per- dei 12 suoni e considerando le altez-
(6’22”). Aveva una logica di ferro per- ché certe idee piacciono più di altre: ze e la diversità del rapporto degli
8 ennio morricone
La partitura scritta vent’anni fa da Ennio Morricone per Mission di Roland Joffé è da colloca-
re senza ombra di dubbio fra i massimi conseguimenti dell’arte del Maestro romano. In poche
altre occasioni la colonna sonora di un film si è liberata così velocemente e spontaneamente
delle immagini al servizio delle quali era stata composta, per divenire patrimonio dell’immagi-
nario musicale di milioni di persone. Si tratta sicuramente di uno dei lavori più genuinamente
sentiti di Morricone, compositore la cui scrittura sofisticata e spesso sperimentale ha conces-
so raramente la possibilità dell’abbandono emotivo alla pura ispirazione. L’architettura sonora
dello score si regge su tre motivi di grande impatto e presto divenuti proverbiali: il primo è espo-
sto compiutamente in “Falls”, un’ipnotica cantilena discendente intonata dai Flauti di Pan e infi-
ne ripresa dall’orchestra; il secondo è un’estatica melodia dell’oboe distesa sul morbido vellu-
Ennio Morricone to degli archi (“Gabriel’s Oboe”); il terzo (“River”) è un ossessivo canto sillabato del coro su un
The Mission (Mission – 1986) crescendo di percussioni di trascinante esultanza. Non si contano i differenti arrangiamenti ed
Virgin CDV 2402 interpolazioni cui questo materiale tematico è sottoposto – sfruttando tutte le risorse timbriche
20 brani – Durata: 48’47” della London Philharmonic Orchestra e delle London Voices – come nel sublime “On Earth as
it is in Heaven”, con cui si apre il disco, o nel “Miserere” per voce bianca solista, che sigilla con
una nota di mestizia questo capolavoro musicale. AC
ennio morricone 9
Comporre per il Cinema dal contesto dello strumento, della per- ho fatto il western non ho imitato la
Il testo integrale del Manifesto è pubblicato in
sona, dell’insetto o di qualsiasi altro musica americana anzi, come ripeto
appendice al testo “Comporre per il cinema. Teoria oggetto della vita che la produce, spesso, se Per un pugno di dollari o
e prassi della musica nel film”, di Sergio Miceli, in acquista un altro significato. E qui mi gli altri fossero stati ambientati in Cina,
collab. con E. Morricone – a c. di L. Gallenga, ricollego alla parte finale del Manifesto, la musica sarebbe stata la stessa. Nel
Biblioteca di Bianco&Nero, Scuola Nazionale di al fatto che la musica ha bisogno, nel caso de La battaglia di Algeri (regia di
Cinema, Roma 2001
cinema, del silenzio assoluto. Quando Gillo Pontecorvo, anche co-firmatario
Durante l’ultimo giorno di un semi- mi si dice che io nei film di Leone ho delle musiche) per evitare il pericolo di
nario che tenni a Fiesole scrissi e lessi dato il meglio di me - e non è vero cadere nella musica etnica autoctona,
il Manifesto Comporre per il Cinema assolutamente - è perché Leone ha ho cercato di lavorare - specialmente
(vedi box). E’ la prima volta che lo lasciato la musica isolata da tanti altri nei titoli di testa, ma anche in altri
leggo dopo Fiesole e probabilmente suoni, l’ha pulita dagli elementi della pezzi - su una mia fissazione di gio-
l’ultima. Però mi pare molto importan- realtà. La musica ha bisogno di spazio, ventù che ancora oggi ho. Sono pochi
te. Leggendo ora questo manifesto, nel suo rappresentare un suono che suoni [che il Maestro ci fa ascoltare al
mi sovviene che anni fa al conserva- viene da un altrove che non è molto pianoforte presente in sala, NdR] del
torio di Firenze, in occasione di un preciso e che non è lo schermo stes- Ricercare cromatico di Girolamo
concerto col gruppo di so. Lo schermo rimanda un’immagine Frescobaldi (Ferrara 1583 – Roma
Improvvisazione Nuova Consonanza, piatta che, forse, senza la musica 1643) che, secondo me che li ho sco-
si verificò un episodio molto particola- rimarrebbe piatta. La musica gli confe- perti cinquant’anni fa, sono una mera-
re. Il concerto doveva iniziare alle risce quel senso di profondità verticale viglia. Sono sei suoni: i secondi tre
nove. Alle nove ed un quarto, niente. e di dinamismo orizzontale, ma ciò è sono i primi tre trasposti una 3a mino-
Alle nove e mezza, ancora niente. Alle possibile solo se attorno alla musica re sotto e in posizione contraria. Io ho
nove e quaranta, sempre niente. c’è il silenzio. Questo è necessario usato soltanto i primi tre per i titoli di
Verso le dieci qualcuno si accorse che anche perché l’udito - e quindi il cervel- testa (Cd GDM Club 7028, 16 brani
già da qualche tempo un signore era lo - non ha la possibilità di ascoltare, e per 39’59” – NdR) de La battaglia di
salito su una scala appoggiata ad una riuscire a capire, più suoni di diversa Algeri, lavorando quindi su un artificio
specie di balcone che circondava natura contemporaneamente. Non compositivo - una specie di marcia
tutto il palcoscenico, e si era messo a capiremo mai quattro persone che par- modale su questi tre suoni - per cer-
far scricchiolare la scala. Il pubblico lano simultaneamente. E’ assoluta- care di riscattare questo assalto alla
non se ne era neanche accorto all’ini- mente necessario, se il regista vuole casba da parte delle truppe francesi.
zio. Poi, a poco a poco, cominciò a considerare la musica nel modo giu- L’altra cosa importante è che tutto il
capire che qualcosa stava succeden- sto, che la musica sia isolata, e che il resto del film è una variazione su que-
do, e quel continuo brusio della gente pubblico abbia il tempo per ascoltarla sti tre suoni, sull’idea della passaca-
gradatamente si affievolì e infine si nel migliore dei modi. Mi riferisco quin- glia (composizione consistente in
spense. Iniziarono ad ascoltare que- di alla scala che scricchiola di Firenze, variazioni su un basso ostinato, di
sta scala che scricchiolava, e scric- al telefono che squilla e al cucchiaino ritmo ternario e d’andamento modera-
chiolava, e continuava a scricchiolare. di Noodles in C’era una volta in to – NdR). Forse c’è un piccolo accen-
Andò avanti una mezz’ora, poi il America, all’armonica a bocca di C’era no agli strumenti nord-africani quando
signore scese dalla scala, prese il una volta il West - solo tre suoni, il mini- questa passacaglia è esposta la
cappotto che aveva messo su un mo indispensabile per trarre una spe- prima volta nel pezzo dell’arresto di
attaccapanni lì vicino e se ne andò: cie di segnale da ricordare - e anche al Alì: un flauto di legno introduce poco a
Fine della Prima Parte. carillon di Per qualche dollaro in più. poco l’orchestra che racchiude questi
In quell’occasione io ebbi veramen- Parlo dei film di Leone, ma ce ne sono suoni. Ecco, da lì nasce tutta la
te uno shock, lo stesso di quando tanti altri. Ecco il discorso dell’isola- musica del film. (1)
affrontai John Cage (compositore, Los mento del suono dalla sua realtà. (1)
Angeles 1912 – New York 1992 – Gestazione (1980).
NdR) ad Darmstadt (città tedesca La Battaglia di Algeri (1966). ‘Gestazione’ è del 1980 (per voce
dell’Assia vicino a Francoforte, nel set- La mia intenzione era proprio quel- femminile e strumenti, suoni elettroni-
tembre del 1958 - NdR) – uno shock la di staccare la musica dall’ambiente ci pre-registrati e orchestra d’archi,
pesantissimo, poi ci ragionai sopra. Il algerino e del nord-africa. Questo è 23’23”). Ho scritto questa composizio-
significato di tutto è che la musica, tolta capitato anche per altri film: quando ne su tre suoni - La naturale, Si
Due grandi Maestri, Ennio Morricone e Gillo Pontecorvo (entrambi autori delle musiche), a
confronto per un film vincitore del Leone d’oro a Venezia nel 1966 e candidato agli Oscar per
la miglior regia e sceneggiatura (di Franco Solinas).
Sei anni di lavorazione per poter realizzare una pellicola quasi documentaristica, con attori
non professionisti, sulla guerra d’indipendenza algerina, supportato dalle musiche efficacissi-
me e forti a tal punto da vivere anche separate dalle immagini. Il regista pisano e il composi-
tore romano creano una partitura violenta e distensiva al contempo: le due facce della stessa
medaglia.
Due temi portanti: il primo, “Algeri: 1 novembre 1954”, percussivo, duro, militaresco, gioca-
to sull’ostinato ritmico che fa da base al motivo sincopato esposto da ottoni e legni; il secon- Ennio Morricone &
do, “Tema di Alì”, sommesso, con quel flauto ricco di teneri ricordi che la brutalità della guerra Gillo Pontecorvo
non è riuscita a cancellare. Di contorno la marcia burlona de “Il bastone e la carota”, gli eterei
flauti di “Matrimonio clandestino”, e tanti momenti di pura drammaticità orchestrale (lo score è La battaglia di
diretto da Bruno Nicolai): “Luglio 1956: gli attentati”, “Le torture” con il suo organo disperato. Algeri (2005)
Ben sei i brani pubblicati per la prima volta in questa ottima riedizione in stereo della GDM. GDM CD Club 7028
Un capolavoro cinemusicale! MP 16 brani – Durata: 40’25”
10 ennio morricone
bemolle e Do bemolle che sono gli “Invenzione per John” da Giù la testa (1971).
né la musica orecchiabile, però penso
stessi di Frescobaldi e dei titoli di testa “Invenzione per John” (9’05”, traccia 9 del CD che chi scrive oggi delle canzoni
de La battaglia di Algeri. Quando la Cinevox CD MDF 312 - NdR) è costruita con gli ele- dovrebbe sforzarsi di proporre delle
scrissi mi sembrava coraggiosa e menti di tutto il film, riassunti nei titoli di testa, sospe- cose un po’ più interessanti. Ho cerca-
d’avanguardia. si, appena accennati, con le pause che diventano to, nelle mie possibilità, di tirare fuori
suono, con le voci che diventano materiale astratto
‘Gestazione’ non si riferisce parti- (secondo una tecnica compositiva definita della qualcosa dai sette suoni, che non sono
colarmente ad una donna che rimane modularità – NdR). E’ stato anche coraggioso Sergio più dodici quando faccio il cinema.
incinta. ‘Gestazione’ è gesto e azione: Leone: non era così semplice da far accettare ad un Nei film di Dario Argento (prima
molti coreografi ne hanno fatto una regista così attento al fatto melodico. Io non so perché applicazione cinematografica in
l’abbia fatto. Personalmente gli ho spiegato i pericoli
danza proprio per questo. Il pezzo è di questa invenzione che avevo scritto, ma lui mi
L’uccello dalle piume di cristallo, 1969
costruito sulla riduzione voluta di que- lasciava abbastanza libero, aveva fiducia. (1) – NdR) ho usato una tecnica comple-
sto materiale minimo: ci sono dei soli- tamente diversa, di musica gestuale
sti che suonano la viola, il contrabbas- In Metti una sera a cena (di dove dicevo ai maestri d’orchestra di
so, il clavicembalo, il pianoforte, il tam Giuseppe Patroni Griffi, 1969) la attaccare ad un certo punto del fono-
tam, c’è una voce di soprano che melodia era scritta su intervalli di set- grafico scrivendo in maniera libera.
canta nella tessitura centrale, nel rigo tima, contrapponendo, in questo stes- Ho fatto così per circa 22/23 film (oltre
musicale in chiave di violino, e poi so film, un altro tema con intervalli agli altri film di Argento, anche
un’orchestra di archi. Questo è il stretti di seconda, perché mi pareva L’attentat di Y. Boisset, 1972 e Il sorri-
pezzo. Bisogna ascoltarlo. che questi due intervalli corrispondes- so del grande tentatore di D. Damiani,
Io allora pensavo che fosse una sero un po’ alla caratteristica ideale 1974 – NdR), poi mi sono arrivate voci
composizione grandiosa, perché non dei personaggi della storia. Sempre in che mi dicevano che se continuavo
sapevo di altri che avessero scritto un questo film ho lavorato su un interval- così avrei dovuto smettere di fare
pezzo di questo tipo, però forse esi- lo di quinta, ho fatto un “ricercare” a cinema. Allora ho smesso!
stono. Oggi ho sentito dire di un com- sei parti su un tema di quinte per Ho quindi intrapreso altre strade
positore che ha scritto un pezzo su ottoni, senza archi, una specie di osti- per fare musica tonale o modale. Ho
due note. Mi ha già sorpassato! In nato - Do-Do-Do-Re-Re-Re… - che cercato di diminuire i suoni: prima 4,
‘Gestazione’ c’è un’idealizzazione dei corrisponde a quelle note strette del- poi 3. Una volta, nel film L’assoluto
suoni di Frescobaldi che mi interessa l’altro tema che dicevo prima. naturale (1969) di Mauro Bolognini, li
molto. Non l’avrei scritto se non ci Quindi ci sono varie funzioni che io ho fatti diventare due, ma Bolognini al
fosse stato Frescobaldi, che per me è ho dato ai temi di uno stesso film in terzo giorno di registrazione mi disse:
un ideale che ritorna e che io amo modo che tra di loro si contrappones- “Non mi piace niente...”, e fino ad
molto. Ogni tanto questo ‘La nat. - Sib sero in maniera netta. Questi sono allora non aveva mai parlato. Io rispo-
- Dob’ lo nascondo nelle pieghe dei temi assolutamente o modali o tonali. si a Mauro: “E me lo dici adesso?
suoni anche di pezzi tonali, dove è lì Non c’è una ricerca atonale in essi. Abbiamo sprecato un sacco di soldi
che affiora e non affiora. (1) Questi sono degli esempi, ma potrei con l’orchestra... nove ore che suo-
farne altri. L’idea è che un intervallo niamo... e non ti piace niente... lo
Sulla Melodia. possa significare qualcosa o che potevi dire prima!”. No, lui stava dise-
Qui devo fare delle dichiarazioni possa corrispondere al film o ai perso- gnando, per tutte le nove ore, volti di
pesanti anche contro di me: io non naggi. L’intervallo di sesta mi sembra- donna che piangevano! Allora ho
credo più alla melodia. Qualche volta, va si adeguasse perfettamente alla fatto qualche modifica a quel tema di
non sempre, ho cercato di scrivere luminosità del personaggio di due note – le ho fatte diventare un po’
delle melodie che rispondessero ad Jill/Claudia Cardinale in C’era una di più - e lui mi ha detto: “Questo mi
altre necessità: più di derivazione tec- volta il west. Credo che sia difficile oggi piace”. Dopo dieci anni mi ha incon-
nica che di ispirazione, come invece scrivere una melodia tonale. Per que- trato, e mi ha detto: “Ho riascoltato il
in genere si pensa. Faccio qualche sta ragione ho tentato, nei miei limiti, di disco de L’assoluto naturale, credo
esempio. Il tema di C’era una volta il inventare delle cose che potessero che sia la più bella musica che tu
west (di Sergio Leone, 1968) è portarla fuori da quella ovvietà ormai abbia scritto per me”. Il regista non
un’esercitazione su un intervallo di stanca, consumata dai secoli e dal- sempre capisce subito quello che il
sesta. In poche battute ci sono cin- l’uso, e comporre delle melodie con compositore scrive, specialmente
que/sei intervalli di sesta, tra cui uno una possibilità di originalità. quando tenta di fare qualcosa di
molto divaricato. Io non disprezzo la musica tonale diverso. Per questo io amo scrivere la
Nel numero doppio estivo avevamo recensito il primo volume di Gold Edition, questa stra-
ordinaria raccolta di temi originali morriconiani. Ecco a voi lo stupefacente secondo volume,
sempre di tre CD, con ben altri 50 brani originali per un totale di tre ore di musica memorabi-
le. Anche qui, sia per i neofiti che per gli incalliti conoscitori delle splendide note del composi-
tore romano, c’è da sbizzarrirsi e godere di ogni singola partitura scritta dal più noto autore di
musica applicata nel mondo.
Tra i molti brani arcinoti, troverete tanti pezzi di difficile reperibilità in altre compilation di
Morricone: Barbablù, La monaca di Monza, Vite strozzate, Il giudice e il suo boia e Cuore di
mamma. Tuttavia, come nella prima raccolta, la maggior parte delle colonne sonore presenti
qui hanno una loro pubblicazione più o meno completa su CD, per coloro i quali non amano le
Ennio Morricone compilation variegate come questa.
Gold Edition 2 (2005) Sarebbe ora che “bignami” del genere venissero pensati anche per altri grandi compositori
GDM/Edel GDM 0166432 della nostra Golden Age, senza nulla togliere al Maestro Morricone cui ne sono stati dedicati
CD 1: 17 brani – Durata: 60’06” molteplici! I brani da C’era una volta in America e Mission sono tratti dall’album live “Arena
CD 2: 16 brani – Durata: 56’57” Concerto”. Infine, un plauso al bel ritratto morriconiano di Claudio Fuiano, utilizzato come
CD 3: 17 brani – Durata: 59’19” copertina delle due raccolte. MP
ennio morricone 11
Rettifica: Il Maestro Ennio Morricone, durante una discussione telefonica avuta con il sottoscritto, riguardo le mie recensioni di Orient Express & Gli indifferenti di qualche numero fa della nostra
rivista, mi ha fatto l’espressa richiesta di pubblicare queste brevi note di rettifica e chiarimento circa le mie dichiarazioni sul riutilizzo di temi scritti per altre sue colonne sonore: “In alcuni casi i regi-
sti usavano dei temi, da me composti per altri film, sulle loro nuove pellicole senza nemmeno chiedermelo, in altri casi non accettavo di comporre per questo o quel film e i suoi autori utilizzava-
no ugualmente mie composizioni per commentare i loro fotogrammi. Ciò è accaduto per molte delle oltre 400 pellicole accreditate nella mia lunga filmografia!” Massimo Privitera
12 luis bacalov
Il Tango
delle
Colonne
Sonore
Incontro con il Premio Oscar
Luis Enriquez Bacalov
di Massimo Privitera
Intorno a un grande tavolo circolare da riunione in un ufficio della sede stampa dell’Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi attendo l’arrivo del Maestro Luis Bacalov, premio Oscar per Il postino. All’orario prefissa-
to per l’intervista appare il settantaduenne compositore argentino, nato a S. Martin, provincia di Buenos Aires, il
30 Agosto 1933. Per il sottoscritto è un vero onore poter parlare di musica da film con l’autore di temi indimenti-
cabili come quelli scritti per i film A ciascuno il suo, Quien Sabe?, La città delle donne, Una storia semplice, La
frontiera e Il consiglio d’Egitto. Non solo, avere di fronte colui il quale ha stretto la mano a Fellini, Pasolini, Petri,
Rosi, Damiani, Wertmuller, Lizzani, Lattuada, il fior fiore della Settima Arte italiana, nonché il compianto Massimo
Troisi, mi procura una forte emozione mista a un po’ di soggezione. Bacalov si mostra da subito una persona gen-
tilissima, acuta, sorridente, prodiga di parole sul suo affascinante mestiere di compositore di musica applicata.
Come potrete ben notare dalla lunga chiacchierata che state per leggere.
Quale deve essere il ruolo si tratta di casi molto rari. Quando ria. Per esempio, prescindendo
della musica in un film? mi dicono “Quel film lì senza la sua dalla mia esperienza personale,
La risposta non può essere, a musica non avrebbe avuto valore!”, come faceva Sergio Leone con
mio avviso - come dicono quelli del lo posso capire, perché a qualcuno Ennio Morricone. Pure Federico
Ministero del Tesoro - “una tantum”, la musica di un mio film è piaciuta Fellini usava far così con Nino
perché dipende dal film, dal regista, molto. Però sono cose molo sog- Rota. Gli piaceva fare in questo
dalla storia, dall’estetica, insomma gettive. Il Cinema ha bisogno in modo, credo perché pensava di
da tantissime cose insieme. alcuni casi di musica, in altri no, in caricare gli attori, imprimendogli un
Personalmente penso che il ogni modo dipende, ribadisco, dal certo ritmo recitativo. Magari
Cinema può anche vivere senza film. Parlare di “ruolo” in termini sentendo le musiche e vedendo ciò
musica. Vi sono esempi clamorosi generali non me la sento, perché mi che accadeva sul set, correggeva il
di questa “mancanza”, non di colon- sembra un errore di prospettiva. modo di chiedere agli attori certe
na sonora, visto che secondo me il cose, o la maniera di girare una
termine, oltretutto, è anche impro- Quale è il suo procedimento nel sequenza. Queste sono, comun-
prio. La colonna sonora di un film è comporre una colonna sonora? que, mie supposizioni. Rife-rendo-
tutto quello che avviene nel suono! Ogni film è un’avventura a sé, mi, invece, al mio lavoro con lui per
In aggiunta, molte volte qualchedu- anche con il medesimo regista. il film La città delle donne (e per me
no si potrebbe chiedere: “Ma in Dunque, procedo sempre speri- ha costituito un privilegio realizzar-
questo film era veramente neces- mentalmente. Poche volte mi è ne la partitura), una parte dei temi
saria la musica, o ne abbisognava capitato di scrivere delle idee musi- che composi prima della versione
di così tanta, o forse era meglio che cali prima di vedere il film, solo leg- definitiva della pellicola, che Fellini
ve ne fosse di meno?”. Parlerei sol- gendo la sceneggiatura. Non sono usò mentre girava, non furono mai
tanto di valore aggiunto nel caso di stato affatto felice di proseguire in inseriti nel montaggio finale.
una musica efficace che serve tal senso, anche se qualche volta Almeno per ciò che rammento ora,
bene la pellicola, ed, eccezional- ho dovuto farlo, soprattutto nei casi anche perché sono passati un bel
mente, di un’importanza estrema in cui il regista mi ha chiesto dei po’ di anni da quella esperienza.
nel momento in cui il film senza di pezzi per poi portarseli sul set, da Ritornando a come mi muovo nella
essa non avrebbe vita propria. far ascoltare agli attori per entrare composizione di una colonna sono-
Comunque in questa ultima ipotesi meglio nei personaggi e nella sto- ra, scrivo volentieri quando il film è
luis bacalov 13
arrivato al primo montaggio, perché batté questo modus operandi, dice- ANEDDOTI TRA LE NOTE
la fotografia, la recitazione, il va: “Senza sceneggiatura dove sta Bacalov, molto amico di Nino Rota,
suono, a differenza della semplice il regista che può fare un buon apprese proprio da Federico Fellini della
lettura della sceneggiatura, sono film?”. L’ossatura di una pellicola è morte del compositore milanese e di
come egli parlò bene di lui, quando il regi-
essenziali per far scattare delle la sceneggiatura. Se non si capisce sta lo invitò a tornare dal Sud America
strutture musicali. Leggere la sce- questo non si può comprendere per scrivere le musiche del film La città
neggiatura va bene, però in quel bene la scala dei valori. Lo sceneg- delle donne.
caso diventa un mio film, non più giatore viene soltanto considerato
quello del regista, dato che la mia un collaboratore, come tanti altri, attori, dialoghi, una macchina che
immaginazione ha creato degli del regista. Ben venga un regista passa, una bomba che esplode,
ambienti, volti, suoni ben differenti intelligente, capace, che discute una porta che si chiude, e la colon-
da quelli che effettivamente vi con il compositore delle scelte na sonora deve rispettare tali avve-
saranno nella pellicola. prese per il suo film. Da diversi anni nimenti, ci sono delle regole nel
a questa parte quando un regista fare musica da film ben precise.
Cambia il suo approccio, mi dice “Io sono sordo, Maestro,
quando scrive per un film italia- faccia lei”, allora preferisco abban- Le è mai capitato di affrontare
no o per una pellicola straniera donare il progetto, perché dopo non il problema della Temp Track,
come Lettera d’amore, Per incan- gli va bene mai niente. E’ fonda- l’utilizzo di musica preesistente
to o per delizia oppure per Mar de mentale la chiacchierata, anche provvisoria, scelta sia dal regista
sueños? l’arrabbiatura, perché serve sia a che dal montatore, che in linea di
Credo che in Europa la figura del me come musicista che a lui come massima costringe il composito-
regista sia stata un po’ sopravvalu- autore del film. Ci vuole una fattiva re a seguire una direttiva compo-
tata, quasi fosse il deus ex machina collaborazione tra ambedue le sitiva già prestabilita dal gusto
di tutto. Ho grande stima dei registi parti, e qualche volta deve metterci dell’autore del film?
bravi, però, obiettivamente, penso il becco anche il montatore. E’ un coltello dalla doppia lama.
sia altrettanto importante per un Scrivere musica per un film è un Ci sono dei registi intelligenti ai
film avere dei buoni attori, un diret- lavoro di artigianato. Chi volesse quali puoi benissimo dire: “Tu hai
tore della fotografia e, infine, un fare musica da film come se fosse inserito questo pezzo, io ti propon-
compositore che abbia compreso un’opera, una sinfonia, un quartetto go quest’altro!”. Se lui è alquanto
bene cosa serva veramente alla per archi, è meglio che non faccia “Open mind” [dalla mente aperta],
pellicola. Da questo punto di vista questo mestiere, che è umile, in come dicono gli inglesi, ascolta,
parlo di una sopravvalutazione del qualche modo da gregario. Tant’è ragiona, e delle volte accetta la pro-
regista! Al contrario in America vi è vero che grandissimi musicisti posta. E’ anche vero che i registi
una sottovalutazione del regista, a messi a confronto con l’attività di sono talmente abituati a sentire nel
meno che egli abbia un tale presti- autore di colonne sonore hanno montaggio i “temporary tracks”
gio e potere contrattuale da avere rinunciato, perché non hanno [brani temporanei] scelti da loro
quello che gli americani chiamano accettato imposizioni di alcun stessi, dal montatore o dal supervi-
“Final Cut”, cioè la decisione finale genere. sore musicale che alla fine ne sono
sul montaggio del film. E’ il caso di pure succubi. Il compositore, in
quando si vede nei titoli di testa Mi farebbe un esempio… questo caso, è una specie di musi-
delle pellicole la scritta “Un film Mi hanno raccontato l’accadi- cista che compone alla maniera
di…”, vuole dire che il regista ha mento increscioso che intercorse della “Temp Music”, e ciò risulta
autonomamente preso delle deci- tra il regista John Huston e il molto avvilente. Nonostante que-
sioni definitive. Io non voto Centro compositore Goffredo Petrassi. sto, a volte, vi sono delle illumina-
[ride], ma nel Cinema una via di Quest’ultimo stava registrando le zioni attraverso la “Temp Track”,
mezzo per quel che concerne la musiche per un film del regista che portano il compositore ad
figura decisionale del regista americano - non rammento bene se accettare la linea compositiva sug-
andrebbe meglio. Il regista è impor- fossero per La Bibbia - e a un certo gerita. Si tratta sempre di essere
tante, ma non è Dio! Come nel punto Huston, molto rispettosa- sufficientemente elastici, equilibrati,
caso, divertente e paradossale, mente (caratteristica tipica dei regi- umili e, allo stesso tempo, consape-
della musica colta, dove vediamo sti americani!), fece notare a voli delle proprie possibilità e idee.
che il direttore d’orchestra ha sul Petrassi che il colore orchestrale Bisogna discutere e ragionare col
manifesto del concerto il suo nome dei fagotti in un punto determinato regista, combattere per le proprie
scritto a caratteri cubitali, mentre la della partitura era forse troppo idee. Non mi piace affatto quando il
scritta della sinfonia eseguita - per importante e con gentilezza insiste- regista sta da una parte e il
esempio la Quarta di Mahler - ha va nel fargli variare tale punto. compositore dall’altra, e si vedono
caratteri decisamente più piccoli. Goffredo si recò al leggio, prese lo soltanto alla fine.
Tornando al Cinema, gli america- spartito e andò subito via, facendo
ni fanno dei film mediocri, come un inchino al regista. Petrassi, abi- La sua formazione argentina
tutti, però loro non hanno ammaz- tuato al concetto romantico della influisce molto sul suo modo di
zato la gallina dalle uova d’oro, cioè sacralità della partitura, non poteva comporre musica da film?
lo Star System, cosa che in parte è accettare che un regista, seppur Per un certo genere di pellicole
successo da noi. E negli anni ’70 famoso, gli chiedesse determinate direi di sì! Se non fossi stato argenti-
questo ha creato un notevole scom- cose! E’ il rapporto tra un regista e no, non credo proprio che le musiche
penso nell’industria cinematografi- il suo film che in tale occasione de Il postino sarebbero state quelle
ca nostrana. Accademici, critici, etc, Petrassi non comprese. Non è un che voi tutti conoscete, aggiungerei
hanno cavalcato questa visione opera autonoma, la musica applica- anche quelle di Milonga [Emidio
piramidale. Gore Vidal, che com- ta è subalterna al film. Ci sono degli Greco, 1999]. E in tutti quei film dove
14 luis bacalov
c’è una qualche elaborazione musi- aspetto musicale del tango poteva Il pensare alla commistione di
cale delle radici del tango, dalla fine simbolizzare l’ombra protettrice del generi non so quanto possa avere
del diciannovesimo secolo fino al poeta Neruda. Tutto sommato, credo significato per me nell’affrontare
post Piazzolla. Certamente sono ben sia stata un’intuizione abbastanza feli- musicalmente un lavoro per il gran-
consapevole di questa forte influen- ce, non perché ho vinto l’Oscar, infatti de schermo. Milano calibro 9 è un
za nella mia musica per un determi- vincere tale premio per me è stato film che ha una sua linea e Quien
nato filone cinematografico. La mia come vincere la lotteria! Non ho mai sabe? ne ha un’altra! Mi è capitato
formazione musicale argentina, non mitizzato l’Oscar, mentre la cosa che di scrivere musica per diversi gene-
scolastica, ma quella dovuta al mio mi ha fatto molto piacere è aver avuto ri cinematografici, però parlare di
mettere il naso in tutte le musiche la nomination, perché lei ben saprà Quien sabe? come di uno spaghet-
popolari del mio paese, ha influenza- che si tratta di una candidatura data ti western mi sembra alquanto erra-
to, e lo continua a fare, il mio modo di da musicisti che votano altri musicisti. to, perché il film di Damiani è la sto-
comporre. Al contrario degli accade- Invece vincere l’Oscar grazie al voto ria di due personaggi, che si trova-
mici, non disprezzo affatto la musica di un truccatore o di uno scenografo è no in mezzo alla rivoluzione messi-
popolare, non solo quella del mio un regalo della provvidenza. cana, e affrontano questo momento
paese natio, ma di tutto il mondo. storico in maniera differente. Lou
Parlo logicamente della buona musi- Cosa ne pensa dell’esecuzio- Castel è un sicario yankee e Gian
ca popolare! Non ho nessuna difficol- ne da parte della Pittsburgh Maria Volonté un bandito che a un
tà nel confessare di essere un gran- Symphony Orchestra e del violi- certo punto diventa rivoluzionario.
de fan di Billie Holiday, Lenny nista Itzhak Perlman, entrambi Una pellicola realistica, non un
Tristano, Carlos Gardel, Jacques sotto la direzione di John semplice western all’italiana, per-
Brel, o dei bravissimi cantautori ita- Williams, del tema de Il postino ché racconta un vero momento sto-
liani. Schonberg, che in qualche all’interno della raccolta rico, dato che i banditi, i killer,
modo non aveva niente a che vede- “Cinema Serenade” (Sony Zapata e Villa sono esistiti realmen-
re con la musica popolare, almeno Classical SK 63005 – brano 4)? te. Insomma una storia inventata
sembrerebbe, diceva: “Il folklore è Una performance molto bella, con parecchi spunti tratti dalla real-
musica perfetta! ”. compresa l’elaborazione di John tà! Riconducendoci a Fernando Di
In Argentina, sia ora che ai miei Williams. E’ differente dalla mia ver- Leo e al nostro sodalizio, devo dire
tempi, molti musicisti si guadagna- sione del tema, perché si tratta di che era un uomo molto silenzioso,
no da vivere facendo anche questo una sua rivisitazione molto libera. Mi un po’ scuro, però mi sono trovato
genere di musica. Quando vivevo ha fatto davvero piacere sapere che sempre a mio agio nel lavorare con
ancora lì, la mattina andavo a fare Perlman registrasse questa versione lui. Riservato, ombroso, quasi a
lezione di pianoforte dal mio profes- del Postino. C’è da dire che tutto il voler stare sempre in disparte, tut-
sore, ed eseguivo una sonata di CD è veramente delizioso! tavia rispettoso e amichevole,
Beethoven, e alla sera, suonavo lasciandomi sempre l’opportunità di
jazz nei locali. In generale, in Ascoltando Il postino ho nota- sbizzarrirmi nel comporre per lui.
America, non c’è una cortina di to sempre questa particolarità, Comunque ci consultavamo spes-
ferro tra musica popolare, urbana, che lei mi ha anche accennato so! L’esperienza più divertente
jazz, pop, etnica, etc, e la musica nella sua precedente risposta insieme a lui è stata Milano calibro
cosiddetta colta. Altrimenti non si sulla partitura per il film con 9 dove, con il gruppo degli Osanna,
capirebbe come grandi musicisti, Troisi: la musica sembra la rap- in qualche modo credo di aver dato
quali Leonard Bernstein e George presentazione in note della cre- un valore aggiunto con la mia musi-
Gershwin, abbiano scritto eccezio- scita di un bambino. Crede sia ca al film. Così come per La vittima
nali musiche “colte” da una parte e così? designata, seppur del regista
pezzi più popolari dall’altra. Non ci ho mai riflettuto in tutta Lucidi, con il mio “Concerto grosso”
sincerità! Certamente, c’è una spe- eseguito dai New Trolls. Oggi viene
Mi ritorni a parlare della sua cie di tenerezza adolescenziale, rivalutato, dopo che Quentin
partitura per Il postino, vincitrice quasi malinconica, nelle note che Tarantino lo ha considerato uno dei
del premio Oscar come miglior ho scritto. Ne Il postino vi è quel più bravi registi italiani di film d’azio-
colonna sonora, oltre che del pezzo intitolato “In bicicletta” [brano ne, al quale si è ispirato per alcune
Nastro d’Argento e del Premio 2 del CD] dove la musica assume delle sue prime pellicole .
Nino Rota… una valenza bandistica, spensiera-
Perché nel film Il postino ci sono ta, perché in qualche modo ho volu- Un ricordo della sua esperien-
così tante influenze del tango? to rappresentare lo spirito del za per il film Il Vangelo secondo
Perché Michael Radford, in accordo paese dove viveva il personaggio Matteo del 1964 di Pier Paolo
con Massimo Troisi, aveva scelto un interpretato da Troisi. Tutti i villaggi Pasolini?
tango cantato da Carlos Gardel, dal del Sud hanno una banda, e per Anche lui era estremamente
titolo “Madreselva”, che il poeta questo c’è quel suono un po’ ban- riservato e in quella occasione mi
Neruda ballava spesso con la moglie. distico, con l’uso del clarinetto, nel chiese poche cose riguardo il mio
Un po’ perché conoscevo alcuni parti- brano succitato. apporto alla colonna sonora del suo
colari della vita di Neruda, che tra l’al- film. E’ stato un lavoro che ho fatto
tro era un grande fan del tango, come Cosa rammenta degli anni in cui molto volentieri, anche se non fu
tanti latinoamericani d’altronde, mi ha composto musiche per i poli- propriamente un rapporto amiche-
sono detto che forse, così come il ziotteschi e gli spaghetti western vole quello che instaurai con
poeta cileno porta il pescatore a fare all’italiana o i mafia movies, ad Pasolini, però enormemente corret-
un percorso di crescita in tutti i versan- esempio quelli di Fernando Di Leo to. Una volta che compresi ciò che
ti - interiore, esteriore, politico, senti- (Milano calibro 9) o Damiano voleva da me, la cosa che feci per
mentale, poetico - così anche questo Damiani (Quien sabe?)? prima fu proporgli la “Misaluba”, un
luis bacalov 15
Il poetico addio di Massimo Troisi alla Settima Arte e alla sua vita di comico surreale e pas-
sionale, ricco di amore per le belle donne (la verace procacità mediterranea di una Maria
Grazia Cucinotta esordiente nel Postino ne è la prova!) non potevano avere come canto del
cigno che le bellissime e malinconiche musiche, premiate con l’Oscar nel 1995, del Maestro
Luis Bacalov.
Il compositore argentino sia nell’iniziale tema principale “Il postino (titoli)” che nel tema
d’amore di “Beatrice” (ascoltate gli ultimi dieci secondi del brano, evidente omaggio all’amico
Ennio Morricone) dimostra quanto amore abbia profuso nel comporre questa colonna sonora.
Una soundtrack piena di passaggi onirici (“Metafore”, “Pablito”), divertenti e divertiti (“Suoni
dell’isola”, lo swingante “Loved by Women”), teneri (“Postino bambino”), allegri (“In bicicletta”),
e mesti (“Il postino – Trio Version”). Luis Bacalov
L’amore per il tango di Bacalov e del poeta Neruda salta fuori nelle sublimi note di “Milonga Il postino (1994)
del poeta” e nell’invitante performance vocale originale di un Carlos Gardel più passionale che CAM 509536 - 2
mai, “Madreselva” di Canaro e Amadori. Indimenticabili le esecuzioni al bandoneon di Hector 18 brani (16 di commento + 2 canzoni)
Ulises Passarella, al violino e mandolini di Riccardo Pellegrino e al piano del medesimo Luis Durata: 38’24”
Bacalov, che dirige un’ottima Orchestra Sinfonietta di Roma. MP
18 musica&cinema a milano
Musica
&
Cinema
a Milano
Maestro Grazioli, da dove nasce abbastanza inutile chiudere in “ghetti” storico ed artistico nel quale operano.
l’esigenza di eseguire un repertorio la musica: quella sinfonica, quella da Ad esempio, se dovessi proporre un
del genere insieme all’orchestra film, ecc. ma che piuttosto sia necessa- programma ideale farei una cosa di
Verdi? rio allargare il campo di indagine, per questo tipo: comincerei con l’Overture
Questa orchestra è sempre stata quanto riguarda la proposta in sala da da The Sea Hawk di Korngold, poi pro-
attenta e “pioniera” di programmi inso- concerto. porrei il suo Concerto per Violino e suc-
liti e poco eseguiti, come è appunto la cessivamente passerei alla musica di
musica da film. Lo staff organizzativo è Qual è dunque, a suo avviso, la un suo contemporaneo, ad esempio
molto interessato e sensibile a creare maniera migliore di presentare que- Schoenberg. In questo modo, anche
nuove proposte per il pubblico e senza sto repertorio al pubblico della ragionando per contrasto, il pubblico
dubbio questa occasione è assoluta- musica classica? E’ necessario inte- sarebbe in grado di inserire l’opera di
mente in linea con lo spirito e le inizia- grare immagini e proiezioni oppure un autore nel contesto specifico della
tive dell’orchestra. Negli ultimi anni “basta” soltanto la musica? sua produzione e del periodo storico.
questa compagine ha proposto, ad Generalmente preferisco eseguire
esempio, opere in forma di concerto, semplicemente la musica senza il sup- John Williams, del quale ha diret-
musiche di scena e da balletto e dun- porto delle immagini, soprattutto quan- to il concerto qui recensito, è senza
que è stato molto naturale arrivare do parliamo di opere di grande valore dubbio uno degli autori più stimo-
anche alla proposta di partiture scritte musicale. Sono convinto che sia lanti del panorama contemporaneo.
per il cinema. E’ risaputo inoltre che per necessario essere un po’ “radicali” in Qual è il Suo pensiero riguardo
affrontare questo genere di partiture – questo senso, soprattutto qui in Italia, l’opera di questo compositore?
soprattutto quelle del grande cinema quando presentiamo questo genere di Per quanto riguarda la musica da
hollywoodiano – è necessario un orga- programmi. Spesso e volentieri le film, Williams è sicuramente uno dei
nico vasto e una perizia tecnica che musiche di questi film hanno un potere migliori strumentisti che mi sia mai
oggi, in Italia, solo questa orchestra evocativo che subito le immagini di capitato di eseguire. Le sue partiture
possiede. quelle pellicole ci tornano alla mente. sono ricchissime di dettagli e sfumatu-
Tuttavia, per apprezzare appieno il re. Per quanto riguarda questa sua abi-
Lei ha eseguito spesso musica da valore di queste composizioni, credo lità, mi viene quasi da paragonarlo a
film nei suoi concerti. Quale legame sia utile ascoltarle senza il supporto quelle figure di compositori/direttori
ha con questo genere musicale? delle immagini. d’orchestra come Mahler. Le sue parti-
Io cerco sempre di fare proposte in Nel caso di capolavori del cinema, ture vanno semplicemente “fatte suo-
questo senso ai direttori artistici delle come i film di [Steven] Spielberg ad nare” dall’orchestra, proprio perché c’è
orchestre, poiché sono assolutamente esempio, a volte le immagini sono tal- una perizia e una cura dell’orchestra-
convinto che ci sia una grande quanti- mente forti che rischiano di “coprire” la zione fenomenali. Non è necessario
tà di materiale di altissima qualità che musica e metterla in secondo piano. fare un grande lavoro di interpretazione
si può eseguire in sala da concerto e Dunque, sono convinto che questa sia dove ci sono molte indicazioni sulla
proporre “slegato” dal suo usuale con- musica in grado di reggersi sulle pro- dinamica e sulla tecnica d’esecuzione,
testo, ovvero quello delle immagini. prie gambe anche in sala da concerto. proprio perché è già tutto scritto in par-
Molte di queste partiture sono opere Inoltre, credo che al pubblico sia titura. Quando l’orchestra esegue la
sinfoniche che non sfigurano affatto nei necessario cercare di far passare musica, il risultato è esattamente come
confronti di altre pagine propriamente come la musica di questi autori sia ci si immaginava quando si legge la
concertistiche. Quello che cerco spes- assolutamente inserita nel contesto partitura prima di andare in prova.
so di far capire a coloro a cui propon- Spesso invece, anche nel caso di
go questi programmi è come, spes- partiture con molte indicazioni, è
so e volentieri, la scelta di operare in necessario intervenire maggiormen-
ambito cinematografico è stata ed è te sulla dinamica, sui timbri, mentre
una questione di mera necessità per con Williams non è indispensabile
i compositori. Ad esempio, le partitu- fare alcuna modifica. Tuttavia, nel
re per il cinema di [Erich Wolfgang] programma che ho proposto, ho
Korngold sono opere di grande tenuto ad eseguire anche gli estratti
spessore e se le confrontiamo con da Schindler’s List, proprio per far
quelle che ha scritto per la sala da capire al pubblico che Williams non
concerto, possiamo notare che pos- è solamente l’autore delle marce,
siedono la stessa integrità musicale. delle fanfare e dell’uso brillante
Korngold era un grandissimo com- degli ottoni, ma che è capace anche
positore, ha prodotto moltissimo, di essere riflessivo ed intimista.
oltre che in ambito cinematografico, Inoltre, nel caso di Schindler’s List,
anche per il repertorio sinfonico ed la forma concertistica in tre movi-
operistico, una produzione parago- menti per violino e orchestra testi-
nabile a quella di Richard Strauss. monia proprio come, anche nella
Possiamo fare lo stesso discorso musica per il cinema, sia possibile
anche per Nino Rota, che era un per un compositore esplorare forme
autore di grandissima bravura. e strutture proprie della musica
Spesso lo si associa solamente alle assoluta, come appunto quella del
musiche dei film di Fellini, ma il suo concerto per solista e orchestra.
repertorio è vastissimo. Qualche Infatti, questi brani di Schindler’s
anno fa ho registrato La visita mera- List sono oramai entrati nel reperto-
vigliosa, un’opera lirica scritta da lui rio dei grandi violinisti contempora-
ed è una partitura assolutamente nei come Itzhak Perlman e Gil
straordinaria. Dunque, trovo che sia Il M° Grazioli Shaham.
20 musica&cinema a milano
Memorie
di una Geisha
L’interesse di John Williams nei espressamente per il solista, oltre va da Piatigorsky a Casals, da
confronti della scrittura per strumenti alla ”Elegia per violoncello e orche- Fournier a Rostropovich,; di dieci
ad arco è andata negli anni più stra” e ad altre illuminanti pagine soli- anni più anziano, Perlman è stato
recenti aumentando, sino ad affian- stiche. anch’egli talento precocissimo e di
carsi – se non quasi a sostituirsi – a Si dirà che, a ben riflettere, la pro- formazione newyorkese, ma le sue
quella degli anni iniziali per gli stru- pensione di Williams per la scrittura predilezioni esecutive sono di stam-
menti a fiato, in particolare gli ottoni e di tipo concertante per archi viene da po più classicistico (Beethoven in pri-
più ancora in dettaglio i corni (come lontano; almeno dalla metà degli mis), e la tipologia del suono più con-
dimenticare i sublimi love themes anni ’70, allorché il maestro compose trollata, scevra da facili virtuosismi. Il
affidati a questi seducenti, misteriosi (tra il ’74 e il ’76, ossia prima di inizia- fatto è che la partitura di Memorie…
strumenti per la saga di Star Wars?). re il ciclo lucasiano) un “Concerto per è concepita, secondo quanto ha
In questo contesto è andata pren- violino e orchestra” di strepitosa fat- affermato lo stesso Williams, come
dendo forma una sempre più stretta tura, in equilibrio spregiudicato fra un “concerto grosso per una serie di
collaborazione con due tra i massimi pulsioni avanguardistiche e un strumenti solisti con accompagna-
solisti viventi: il violoncellista franco- dolentissimo lirismo (il pezzo era mento di archi”. Ciò significa che il
cinese Yo-Yo Ma e il violinista israe- dedicato alla memoria della moglie ruolo dei due solisti principali, cui se
liano Itzhak Perlman. Un sodalizio a scomparsa). Ma in trent’anni, come ne affiancano altri anche sul fronte
tre che non si è espletato solo in si sa, la scrittura williamsiana, il suo degli strumenti “etnici”, è del tutto
alcuni tra i più geniali e toccanti profondo e unico itinerario poetico di particolare, non prevalente ma
soundtracks della recente produzio- riflessione sulle forme, sui colori, essenziale alla tessitura poetica dello
ne williamsiana, ma anche in colla- sulle strutture del suo “politonalismo score. La quale tessitura poetica
borazioni più ampie, sia concertisti- romantico” si sono assai evoluti. E costituisce un’altra delle piacevoli
che che nella musica per il cinema. l’incontro a tre ora creatosi per il sorprese cui Williams ci ha spesso
Ricorderemo solo il ruolo dolente, soundtrack di Memorie di una geisha abituati.
accasciato e colmo di dignità del vio- ne costituisce forse la testimonianza Si parla, ogni tanto, di Williams
lino di Perlman negli assoli yiddish di più eloquente e, per certi versi, “minimalista”, intendendo con ciò
Schindler’s list (1993), o le cadenze spiazzante. l’autore di partiture lontane dal colori-
arcaiche, enigmatiche e panteistiche Pur possedendo molti tratti carat- smo abbagliante alla Star Wars, più
di Ma in Sette anni in Tibet (1997). teristici in comune, i due esecutori attento alle risorse cameristiche dei
Né va dimenticata la raccolta in due hanno infatti fisionomie artistiche singoli comparti orchestrali e allo svi-
CD “Cinema Serenade” che Perlman assai diverse. Il cinquantenne violon- luppo di alcuni timbri, esplorati
e Williams hanno registrato in quello cellista cinese è stato un bambino sovente sino all’estenuazione e
stesso anno per la Sony Classical, e prodigio formatosi alla Juilliard magari rinunciando alle prevalenze
la preziosa antologia che Yo-Yo Ma e School newyorkese e rivelatosi ben leitmotiviche e alla vulcanica tavoloz-
Williams hanno inciso nel 2002 sem- presto in possesso di una tecnica za timbrica tipica della scrittura wil-
pre per la Sony, contenente tra l’altro stupefacente unita ad una passiona- liamsiana, senza per questo abdica-
la prima registrazione del magnifico, lità lirica che lo ha reso in breve re alla complessità della medesima.
temerario “Concerto per violoncello e tempo unico erede legittimo di una Anche questo è un percorso che pro-
orchestra” scritto dal compositore tradizione che in questo strumento viene da lontano: ricorderemo solo le
memorie di una geisha 23
25enne percussionista giapponese arcaismo e avanguardia, suoni anti- che è un vero e proprio epitaffio,
Stomu Yamash’ta, pioniere di uno chissimi e misteriosamente immobi- mentre un’ondata di cantabilità tra-
strumentismo elettronico direttamen- lizzati in atteggiamenti, posture quasi volge “Confluence”, forse uno dei
te mutuato dalla conoscenza di da teatro Nô, e proiezioni verso pochissimi brani dello score dove
Stockhausen e Nono. mondi sonori lunari e atemporali, riappaiono fugacemente i “colori”,
Ed è curioso come sia proprio dove ogni melodizzare o pulsione quei colori leggendari del comporre
quest’ultimo clima a riaffiorare, oltre leitmotivica sono polverizzati, dissolti williamsiano, ma sempre rigorosa-
trent’anni dopo, in alcune pagine in un connubio inestricabile fra pas- mente piegati alla vena intima, lirica,
dello score di Memoirs of a Geisha, sato e presente. sommessa che è il tratto distintivo di
ad esempio “Journey to the Certo, l’opzione cameristica rima- Memoirs of a Geisha.
Hanamachi” o “The Rooftops of the ne forte e pressante, e condiziona E se l’assolo struggente di Yo-Yo
Hanamachi” o ancora “Dr.Crabs tutta l’atmosfera dello score, confe- Ma in “A Dream discarded” è debito-
Prize” (straordinaria pagina per fiati), rendogli quell’aura di ieraticità e di re alla scrittura francescana dei “Tre
sintesi estreme di incantamento intimità dolorosa, sottaciuta che pezzi” che Williams scrisse tre anni
sonoro affidato ad effetti quasi “con- emana sin dalle prime note; il rilievo fa per il violoncellista, l’esposizione
creti” dove il lirismo monodico, itera- dato ai due solisti, cui viene spesso finale del tema di Sayuri dagli archi
tivo, desaturato nei colori, del tema di richiesto di suonare con tecnica tipi- prima e dai solisti poi su un incessan-
Sayuri viene delegato agli archi e, in camente orientale, è un rilievo di tipo te moto perpetuo e su un disegno
prima battuta, al possente, carnale appunto “concertante”, mai virtuosi- puntato, ribattuto, dei legni, sino alla
violoncello di Yo-Yo Ma. Quanto dire stico, affidato ad un fraseggio che in ripresa dei corni e all’ansioso cre-
che, sin dalle prime battute, Perlman è sospeso spesso ai confini scendo conclusivo che, più che con-
Memoirs… si presenta come una di uno sbigottito silenzio, e in Yo-Yo cludersi trionfalisticamente, s’inter-
partitura - appunto - di sintesi. Sintesi Ma confluisce in irruenti, disarmanti rompe seccamente, sono il degno
anche all’interno della poetica wil- arcate sentimentali (“A New congedo da una partitura di eccezio-
liamsiana, visto che nel melodismo Name…a New Life”), integrandosi nale valore proprio nella sua partico-
sconsolato di Perlman riecheggiano i entrambi in una scrittura che spesso larità: un sontuoso, complesso, raffi-
fantasmi yiddish di Schindler’s list (il Williams piega addirittura al canone nato e multiforme saggio/omaggio di
trasognato, smarrito “The puro, introducendo così un ulteriore architettura musicale multiculturale,
Chairman’s Waltz”) e che natural- elemento “spurio” in una partitura già dove Oriente e Occidente si saldano
mente, per tutto quello che riguarda frastagliata in misura stilisticamente in un processo creativo sorprenden-
l’apparato citazionistico orientaleg- inaudita. te e paritario grazie alla sensibilità,
giante, il sontuoso, accorato, basila- La lunghissima “Fire scene and alla curiosità intellettuale e al talento
re score de L’impero del sole (’87) the Coming of War” è quasi la silloge creativo del massimo compositore
costituisce un indeflettibile punto di estrema di Memoirs of a Geisha, la cinematografico (e forse non solo)
riferimento. ricapitolazione e la sua mise en vivente.
Ma se non è certo la prima volta abîme. Gli interventi solistici finisco-
che il maestro di New York si trova a no spesso in flautandi e glissandi
dover gestire elementi autoctoni, spettrali, interviene un canto tradizio-
esotici, folklorici, è sicuramente la nale come la memoria di un’eco lon-
prima volta che l’operazione viene tanissima, percussioni e archi creano
compiuta con tale radicale rigore e un climax di oscura minaccia alterna-
sapienza contaminatoria. Perché la to a perorazioni di composta dispera-
curvatura sonora, persino quando zione che da un lato ricordano JFK e
Williams ricorre a strumenti tradizio- dall’altro sembrano rifarsi addirittura
nali giapponesi come il koto o l’erhu a Fury: i corni elevano lugubremente
(“Brush on silk”) suonati da solisti il secondo controtema che per tutto John Williams
locali, non è mai univoca ma sempre lo score fa da antifona al tema di Memories of a geisha
pronta a trascolorare in direzioni Sayuri… E nel successivo “As the (Memorie di una geisha - 2005)
impreviste; ed anche perché Water” i due solisti hanno modo di Sony Classical 82876747082
Williams coglie genialmente e in tessere, sullo sfondo di un ostinato 18 brani – Durata: 61’11”
pieno la simbiosi sotterranea fra dell’arpa, una melopea a due voci
24 da venezia con amore...
Da Venezia
con amore...
Reportage dalla Mostra cinematografica
internazionale di Venezia 2005.
di Barbara Zorzoli
Sul tappeto rosso star a bizzeffe, tanti bei film, ma nessun capolavoro; tranne una colonna sonora stre-
pitosa, quella di Elizabethtown.
E sulle sue note è avvenuto l’incontro con Cameron Crowe, autore di un film e di uno score che ha il
sapore dei biscotti fatti in casa. Irresistibile.
Dite e pensate ciò che volete, ma la loro film (sfortuna, quella della Paltrow, di ne. Ma allora volete sapere qual è la pura
realtà è che un Festival, per quanto sia perdere proprio quell’aereo?) sfilando verità almeno secondo Barbara Zorzoli,
“impregnato di cinefilia sino al midollo”, accanto al regista, sopra il tappeto rosso gettata nel calderone pienamente
rimane sempre e solo una “vanity fair”. e sotto i vistosi leoni dorati. Che poi si cosciente? Eccola: la carta vincente di
Perché dico questo? Perché, questa è la corra a vedere i film alle otto di mattina, Venezia è la sua poliedricità. E’ il suo
prima impressione che ho avuto: ho sag- cercando di vedere di tutto e di più, con essere insospettabilmente un multifesti-
giato in prima persona la commistione tra una preferenza verso il perdibile, questo val, il suo poter accontentare (o tentare di
bei film e begli attori, tra impegno e mon- è un altro discorso, tangibile, concreto, farlo) tutte le esigenze dei suoi ospiti,
danità, tra frivolo e essenziale. Perché ho ma di nicchia, riservato a chi giornalmen- addetti al settore o pubblico che siano. E
assistito al trionfo del talento; quello di otti- te scrive di questo o quel film, con la fret- sotto un pavé di star (e strisce) non è
mi interpreti, di grandi, affermati e talvolta ta fantozziana di uscire dalla sala con mancato nulla, nemmeno le sorprese.
novelli registi (Clooney docet), ma soprat- ancora il film in corso (ma allora come Ma allora mi verrebbe da dire, “chi ha
tutto all’abilità di allestire una mostra tutta faranno a dire che è bello o brutto, sono vinto”? Il Leone è volato ad Oriente con
italiana, ringiovanita, snellita, dai tratti forse maghi?). Facciamo il punto della Brokeback Mountain (ma non troppo,
vagamente orientali, ben “vestita”, e quel situazione: quello che conta, che interes- visto che Ang Lee vive negli USA dagli
che più conta (in un mondo che strizza sa veramente, che vende, è l’enorme anni ’70) con la storia tenera di due ner-
l’occhio al giardino sempre più verde del baraccone dell’evento. Interessa sapere boruti cowboy che si amano tra le valli
vicino), cosmopolita. Una mostra con se Orlando Bloom aveva le mutande del Wyoming. Ha vinto, almeno moral-
inclinazioni made in USA, sfarzosamente marroni o verdi (le aveva verdi, i jeans mente, quella faccia da marpione di
sobria ed elegantemente clonata. Per erano marroni!), se Sienna Miller parlerà George Clooney (Good Night and Good
farla breve: “Sarà un Festival strepitoso”, di Jude Law (e dai, che se per caso Luck) che, come c’era da aspettarsi, con
Muller dixit. E aveva ragione. hanno fatto pace arriva anche lui!), si vuol la sua presenza ha trasformato la mostra
Le major americane hanno assalito la sapere come è vestito Tizio, quanto Caio in un party (ma il suo era blindato!). Ha
mostra con ben 13 grandi produzioni, si è fermato a firmare autografi. vinto la magia di Tim Burton, con La
delle quali due in concorso. Cultura, dia- Incuriosisce sapere se Russell Crowe sposa cadavere, in grado di mettere
logo, incontro e scontro (ma la mostra picchierà qualcuno (non abbiate paura, d’accordo la quasi totalità dei colleghi
l’anno prossimo sarà a Roma o mi sarei offerta). I più intrepidi vogliono presenti (immancabile il contributo di
Venezia?) hanno caratterizzato le giorna- sapere dove, come, quando si terranno i Elfman a dar magia e leggerezza). E ha
te festivaliere. Una selezione accurata, party, e perché non sono stati invitati (e vinto il cinema italiano, nella persona di
interessante, opportunamente ridimen- allora vai con la strategia da “imbucato”). Giovanna Mezzogiorno (La bestia nel
sionata e umanamente fattibile, divisa Vende l’immagine, vende il vendibile, e i cuore)… non me ne voglia, continuo a
nelle varie sezioni in rappresentanza film d’autore, ahimè, non vendono. vedere sul podio accanto a lei una straor-
delle maggiori cinematografie mondiali, il Ripagano l’amatore, emozionano, dinaria Angela Finocchiaro (nello stesso
tutto condito con un filo di cinema italia- segnano… ma non fanno notizia. film), e una intensa Margherita Buy
no, e con una spolverata di attenzione L’essere umano, anche quello mimetiz- (capace di tener da sola I giorni dell’ab-
verso i nuovi talenti. Su tutto la presenza zato da “serio”, vuol sapere quanto è figo bandono, insieme alla colonna sonora fir-
massiccia, e fatemelo dire ben accetta, di Clooney, o quanto è magra Renée mata da Goran Bregovic). Ci ricordere-
quel mondo parallelo che è l’America Zellweger (assolutamente splendida), e mo della tenera violenza di Four Brothers
(qualcuno dovrebbe spiegarmi il motivo si accontentano di saperlo tramite noi, (John Singleton) e del suo sound incal-
per cui amata o odiata che sia, susciti giornalisti in bilico tra i due mondi. zante a cura di David Arnold, ma anche
sempre e comunque incontrollabili emu- Per fortuna c’è lo zoccolo duro, la resi- dei rovelli religiosi di Ferrara (Mary).
lazioni). Badate non è una critica, se pos- stenza, quella scuola aulica e curiale (per Indimenticabile anche l’irriverenza balle-
sibile una difesa: il Festival non sarebbe dirla alla Dante, Alighieri e non Ferretti) di rina di Turturro e del suo Romance &
il Festival, senza i divi hollywoodiani che critici doc, che adoro, razza dalla pellac- Sigarette, un musical asciutto, “borghe-
diligentemente o meno accompagnano i cia dura, ma purtroppo in via d’estinzio- se” e folle, che fluttua tra l’impertinenza
...cameron crowe 25
dei testi alla Bukowski e le note di alcune volta il signor Cameron Crowe, autore di per i Coldplay. “Belle scelte”, dice, aspet-
tra le più note canzone popolari america- un film leggero alla Frank Capra, e arte- tando la mia risposta. Rispondo di sì, ma
ne (della soundtrack parleremo ampia- fice di una soundtrack da urlo. alla sua domanda iniziale. Poi, passan-
mente a suo tempo). Ha vinto la scude- dosi la mano tra i capelli per scostarli dal
ria degli attori passati al lato oscuro del Allora avete indossato il vestito viso, riprende a raccontare: “E’ successo
cinema, la regia: su tutti, l’opera prima di buono? Dunque sedetevi comodi, ascol- nel 2002, stavo seguendo mia moglie
Liev Schrieber, Everything is Illuminated tate e soprattutto ricordate che quella di (Nancy Wilson, membro del gruppo rock
(Ogni cosa è illuminata, in italiano), un Elizabethtown è in assoluto la colonna degli Heart e autrice della musiche di
emozionante viaggio alla ricerca delle sonora “vincitrice” di questa edizione Elizabethtown, ndr) in tournée e attraver-
proprie radici scandito da musiche singo- della Mostra… sammo il Kentucky. Ancora una volta
lari composte anche da uno degli attori, “Ehi, ciao!!!”, mi fa Cameron quando rimasi colpito dalla bellezza di quel pae-
Eugene Hutz, e dalla sua band Gogol mi vede e continua: “Ma hai mangiato? saggio, mi ricordai di tutto, era come se
Bordello. Hanno vinto (anche se fuori Visto c’è la musica…” Rispondo: “Si, di fossi piombato nel passato, ma quello
concorso) i pugni da Oscar di quel gran Elizabethtown!”, e poi iniziamo a parlare. che provai fu diverso. Avevo voglia di
pezzo d’attore che è Russell Crowe in Tutto ha inizio nel 1989, anno in cui esce perdermi, perciò incominciai a girare per
Cinderella Man; la vanità della strega Say Anything, esordio di Crowe sul gran- tutto il Kentucky e, ispirato come non
Monica Bellucci e la fantasia dei fratelli de schermo senza infamia e senza lode, mai, scrissi tutta la sceneggiatura”. Gli
Grimm (I fratelli Grimm e l’incantevole sino a quando una recensione favolosa domando cosa volesse raccontare con
strega), mentre il nostalgico bianco e (di Siskel ed Ebert, noti critici USA) non Elizabethtown. Risponde: “Volevo rac-
nero di Philippe Garrel ha sedotto gli esti- ne fa un caso. Accade allora che il padre contare un film sulla vita, sui giorni neri
matori della Nouvelle Vague. E da di Crowe, che era in Kentucky dalla sua che tutti viviamo, una storia personale
Venezia porteremo anche a casa il con- famiglia, sia vittima di un attacco di cuore ma in un certo senso di tutti. Questa è la
vincente The Constant Gardner di proprio nel momento in cui festeggia il storia di quello che è accaduto a me. Mio
Fernando Meirelles, la Katia Ricciarelli successo del figlio. Con Elizabethtown padre è morto improvvisamente, era in
de La seconda notte di nozze, i giochini Crowe ha innanzitutto voluto ricordare Kentucky… e la musica è come dici tu
erotici di Willem Defoe e consorte suo padre. “Sai”, mi racconta mentre un attore, anzi un ragazzo molto sensibi-
(Before It Had a Name), l’amara satira di guarda incuriosito e prende in mano il le e invisibile che mi ha accompagnato.”
W Zapatero. E con una spruzzata de Il mio registratore-lettore mp3, “più la storia Che il film piaccia o meno, a mettere
profumo della donna in nero (curioso) è personale più le persone si riconosco- d’accordo tutti ci penserà la straordinaria
potremo anche tentare il colpaccio, no in ciò che vedono, perché ne vengo- e imperdibile colonna sonora. Ne consi-
sedurre Casanova. Un cenno a parte no in qualche modo coinvolte. Qui si glio l’ascolto durante un viaggio in mac-
meritano due pellicole di intento sociale: parla di quel qualcosa che accade ad china… magari nel Kentucky.
All the Invisible Children, film a episodi fir-
mato da registi il cui solo nome suscita
subito un “Ah!” (Emir Kusturica, Spike
Lee, John Woo, Ridley Scott e figlia,
Katia Lund e il nostrano Stefano
Veneruso, nipote del grande Troisi), e La
dignità di nessuno (splendido titolo per
Fernando Solanas).
E poi, finalmente Venezia “si sveglia a
mezzanotte”, non perché sia “vampira”
(anche se i prezzi al lido sono da sangui-
sughe) ma perché si accendono le luci,
si cambiamo i vestiti e allora è tutta un’al-
tra storia. Che inizino i party! Beninteso,
quelli esclusivi, dove per dire “c’ero
anch’io” si ipotecherebbe la casa. Il più
ambito? Il ricevimento a Palazzo
Quercini Dubuois, per Casanova, con Kristen Dunst e Orlando Bloom in Elizabethtown
scenario e musiche felliniani e una piog-
gia che bagna indistintamente dame ognuno di noi. Siamo tutti convinti che E ora parliamo della colonna sonora.
veneziane, trampolieri e attori. Il più prima o poi conosceremo i nostri genito- Cameron Crowe (Jerry Maguire,
divertente? Quello per Texas, sulle note ri, anzi, riusciremo a scoprire chi real- Almost Famous, Vanilla Sky) è da sem-
delle canzoni del film, e tenutosi al mente siano, ma rimandiamo, e in un pre un regista attento alla scelta del com-
Beck’s Stage (luogo di incontro tra addet- certo senso è inevitabile. Il problema è mento sonoro, sensibile a melodie e
ti ai lavori). Il più esclusivo? Quello di che poi le cose accadono, spesso quan- canzoni che parlano direttamente all’ani-
Clooney, ai Granai della Giudecca, solo do meno te lo aspetti, così inizi un viag- ma o che rientrano in qualche modo nel
150 invitati. E poi cocktail, balli e sballi gio all’interno di te stesso per ricostruire patrimonio genetico musicale di ogni
vari nei saloni dell’Excelsior e del De chi è realmente la persona che avevi individuo, costituendo perciò la colonna
Baines. Ma la vera festa, informale e con accanto. Nel mio film c’è anche la bellez- sonora ideale della vita di tutti. Lo stesso
gli attori a portata, è stata quella per la za del Kentucky, in qualche modo asso- è stato per Elizabethtown, un’originale
fresca commedia “alla Crowe”, ciato al funerale di mio padre. Sai, è un commedia sull’essenza della vita, o
Elizabethtown. Sulla terrazza della po’ come accade con la musica, quando meglio, di un amore (quello tra Orlando
Pagoda, un party ubriaco di musica, vivi una situazione intensa è facile poi Bloom e Kirsten Dunst), sullo sfondo di
quella country, della colonna sonora di associarla alle canzoni ascoltate in quel un funerale nel Kentucky.
Elizabethtown. E mentre Orlando periodo.” Poi si ferma e mi domanda: “Ti
Bloom, tutto vestito di nero, gira indistur- è mai capitata un cosa del genere?” Su Innanzitutto raccontami com’è
bato, e Kirsten Dunst cinguetta con Jake questa domanda Crowe si mette a scrol- nata questa favolosa soundtrack…
Gyllenhaal, io abbordo (nel senso gior- lare la mia playlist, un pot-pourri insensa- Guarda è molto semplice, quando
nalistico del termine) per la seconda to che va da Elvis a Iggy Pop, passando scrivo una sceneggiatura cerco sempre
26 da venezia con amore...
ispirazione in un brano musicale. Annoto e Orlando amano la musica e hanno par- ca, ma c’è un momento in cui le
su un bloc-notes tutte le canzoni che vor- tecipato al gioco con grande entusia- immagini sono sorrette solo dalle
rei includere nella colonna sonora del smo. Pensa che arrivavano sul set con canzoni, un istante del film peraltro
film. Per me è un lavoro appassionante, l’iPod colmo di brani bellissimi, tanto che bellissimo, molto poetico…
pensa che per una singola scena posso- spesso iniziavano in ritardo perché tra- Grazie. Si, quello che citi è un po’ il
no venirmi in mente anche cinquanta scorrevamo molto tempo ad ascoltare le cuore musicale del film, ed è rappresen-
titoli diversi. La fase più interessante e canzoni che mi proponevano. tato dalla compilation registrata su CD da
divertente di tutta la faccenda si svolge in Claire perché Drew la ascolti durante il
sala di montaggio, quando avvio Ma è vero che proprio il rapporto viaggio che lo riporterà a casa con le
l’iTunes, ascolto i brani che ho scelto e tra la musica e le immagini ha caratte- ceneri del padre. I brani sono tutti di
scopro che la canzone a cui avevo pen- rizzato la scelta del cast? generi diversi, accompagnano la lunga
sato nel cuore della notte è la più adatta In un certo senso sì. Per scrivere la sequenza, sfilando su panorami differen-
a quella determinata scena. parte di Claire, ho trovato ispirazione in ti, e accentuandone l’aspetto emotivo.
“It’ll All Work Out” di Tom Petty (tratta da
Per Elizabethtown, hai scelto una uno dei suoi album meno noti: “Let Me Nella colonna sonora sono com-
colonna sonora composta da roots Up (I’ve Had Enough)”, ndr), poi l’ho ria- prese anche le musiche composte da
music americana moderna, perché? scoltato al primo incontro con Kirsten ed tua moglie, Nancy Wilson, che se non
Perché è una compilation, una raccol- era fatto apposta per lei. Conoscevo erro fa parte del gruppo rock degli
ta di canzoni che costituiscono “la gran- invece Orlando dallo spot che avevamo Heart…
de radio americana”. “It’ll All Work Out”, girato insieme (una nota marca di jeans, Sì, Nancy ha composto tutti gli
“Square One” e “Learning To Fly” di Tom ndr), e volevo lui, ero rimasto colpito accompagnamenti musicali di
Petty, “Come Pick Me UP” e “English dalla sua sensibilità, dalla sua umiltà. Elizabethtown, è lei la musicista profes-
Girls Approximately” di Ryan Adams. Le sionista della famiglia. Le sue sono trac-
conoscono tutti, sono senza tempo, e poi C’è qualche canzone che hai volu- ce di grande atmosfera, da “California
ho avuto la fortuna di avere dei grandi, to più di altre? Baylor”, “Same in Any Language”, “60 B”
come Elton John. “My Father’s Gun” di Elton John, trat- e “ Long River Road”…
ta dall’album “Tumbleweed Connection”.
La musica è parte integrante anche Il brano fa da sfondo alla scena in cui Avete già lavorato insieme o era la
del tuo metodo di regia, oggi mi rac- Drew (Bloom) vede la salma del padre prima volta?
contavi che l’hai utilizzata anche sul per la prima volta, il pezzo viene poi Io e Nancy lavoriamo spesso insie-
set. In che modo? ripreso durante il viaggio di Drew alla fine me. Per esempio, abbiamo scritto le can-
Facile, metto la canzone, general- del film. “Tumbleweed Connection’ è un zoni degli Stillwater, la band protagonista
mente quella che poi finirà definitivamen- album molto significativo e “My Father’s del film Quasi famosi...
te nella soundtrack, sia prima di ogni Gun” è una delle canzoni più rappresen-
scena sia durante le riprese. Sono con- tative. Sono onorato che Elton mi abbia Sin dal primo ascolto, mi sono
vinto che una particolare canzone possa concesso di utilizzare il brano. innamorata di “60B”, il tema di
essere d’ispirazione per gli attori, evo- Elizabethtown… mentre “This Time
cando le emozioni di quel determinato Qual è la tua canzone preferita? Around” mi fa venire i brividi!
momento della storia. “My Father’s Gun”: inizia con un tono Bene, allora… (si allontana e ritor-
un po’ malinconico ma si trasforma pre- na) tieni!
E loro, Orlando, Kirsten e gli altri sto in un vero e proprio inno alla vita. Ma
attori cosa ti hanno detto? La musica ne ho un elenco infinito… sei ancora qui Con la colonna sonora tra le mani, mi
li ha aiutati o no? domani mattina? esce fuori un esile e scontato “grazie”,
Devo dirti una cosa, paradossalmen- ma viene dal cuore, e forse uno così
te sono stati loro i più entusiasti! Kirsten Tutto il film è dominato dalla musi- sensibile come Crowe se ne accorge.
Premessa: perdonatemi l’approccio casual, ma questa è musica che risuona lungo tutto il corpo.
E’ musica che vive di vita propria, che si lega indissolubilmente alle emozioni di ognuno di noi. No,
non ho le provvigioni sul CD, ma da tanto qualcosa non mi emozionava così. Per accompagnare
Elizabethtown, l’attento Cameron Crowe ha scelto una raccolta di brani (che lui stesso ha definito “la
grande radio americana”) composta da roots music americana moderna, come la romantica e rassi-
curante “It’ll All Work Out” di Tom Petty, una canzone che qualunque ragazza vorrebbe le fosse dedi-
cata. Apre il CD un tema di grande atmosfera per una cascata di brividi, “60 B” composto dalla Signora
Crowe, Nancy Wilson.
Pezzo portante del film è “My Father’s Gun” di Elton John, tratto dal celebre album Tumbleweed
Connection, carico di sentimento, quello alla Elton, per intenderci, con il classico pianoforte dolce-
AA.VV. amaro. Segue la splendida “Io (This Time Around)” di Helen Stellar, una canzone magica, che si libra
Elizabethtown (id. 2005) su ritmi via via crescenti sino a placarsi (a questo punto dell’ascolto è incredibile rendersi conto di
RCA/Vinyl 82876 71807 2 quanto si ripiombi nel film ma da protagonisti). E poi c’è il trionfo della fisarmonica, con “Come Pick
15 brani Me Up” di Ryan Adams, un lento da ascoltare ma anche da ballare in un tipico ambiente country. Poi
(1 di commento + 14 canzoni) ancora un giro di ballo con “Where to Begin”. Il cuore musicale del film è rappresentato dalla compi-
Durata: 58’52” lation che Claire ha registrato su un CD per il viaggio di Drew. I brani eterogenei che accompagnano
la lunga sequenza, accentuandone l’aspetto emotivo, sono anche una dimostrazione dei gusti raffi-
nati e dell’esperienza musicale del regista (entrato quindicenne nello staff del mensile Rolling Stone, come assistente redattore, per
diventare poi redattore associato). Immaginate ora di salire in macchina e di mettere su un CD con “Long Ride Home” (Patty Griffin),
“Sugar Blue” (Jeff Finlin), “Don’t I Hold You” (Whet) e l’incantevole “Shut Us Down” (Lindsey Buckingham), con la sua leggiadra chi-
tarra acustica spagnoleggiante. Poi scendete dalla macchina e ballate agitando una mano verso il cielo al ritmo di “Let it Out (Let it All
Hang Out)” (The Hombres). Poi risalite in macchina, riavviatevi e riprendete fiato con “Hard Times (East Mountain South)” e crogiola-
tevi con “Jesus was a Crossmaker” (The Hollies) e “Square One” (Tom Petty). Ahimè, siamo arrivati, spegnete il motore abbassate il
finestrino e guardate fuori, mentre “Same in Any Language”, ultima eco di Elizabethtown, suona.
Una soundtrack semplicemente perfetta, dal sapore genuino. Un toccasana per la mente, lo spirito… e le orecchie. BZ
...emir kusturica 27
Emir Kusturica e la
No Smoking Orchestra
Quando
Quando la
la musica
musica rallegra,
rallegra, rilassa,
rilassa, coinvolge,
coinvolge, allora…
allora… Life
Life ia
ia aa Miracle!
Miracle!
di Barbara Zorzoli
Quando incontri Emir Kusturica, avverti il suo carisma. C’è qualcosa di magico negli occhi di quest’uomo, qualcosa
di non comune, che è un chiaro indizio di un’essenza straordinariamente diversa. Qualcosa da aggiungere? Troppo.
Ciò che però facilita la mia introduzione è che quando si ha a che fare con un personaggio così, presentarlo diviene
superfluo. Tutto è già stato detto, l’utile, l’inutile e il futile. Emir Kusturica è così, punto e basta. Con quella faccia un po’
così, quell’espressione un po’ maudit e quegli occhi, capaci di vedere un mondo che sfugge ai più. Un universo cine-
matografico, il suo, semplicemente seducente, clamorosamente vivo, spudoratamente gitano, sfarzosamente colorato,
meravigliosamente poetico, e soprattutto straordinariamente musicale. Emir suona le immagini, esaltandone il valore
alchemico e la valenza estetica. Non stupisce affatto che per lui musica e cinema siano un po’ come marito e moglie.
“Il cinema e la musica vanno d’accordo, si corrispondono e si arricchiscono, si parlano vicendevolmente”, racconta. “Ho
iniziato le due carriere nello stesso periodo e con la stessa speranza, quella di riuscire a combinare ispirazioni molto
differenti, rispettando però la loro rispettiva armonia”.
Ho davanti un artista (nell’accezione del termine) a tutto tondo, che saltella da un’arte (il cinema) all’altra (la musica)
con la nonchalance di un bambino che gioca al pampano. Come non bastasse Emir è anche attore e scenografo.
Diciamo che fa comunque un certo effetto ritrovarsi a tu per tu con lui. Non so se sia per il suo curriculum o per la
fama di “burbero”, ma Emir è sicuramente magnetico. E con la sua voce vissuta e profonda si racconta.
Se affermo che nei tuoi film la Considerando che la musica e il per me affascinante, quella di dipingere
colonna sonora è come un attore cinema sono le due grandi rivolu- l’idea di sport che lui incarna, anche
invisibile… zioni del ventesimo secolo e che attraverso la sua vita tumultuosa.
Dico di sì, nei miei film, dove la tu sei un maestro in entrambe,
colonna sonora è composta dalla No scusami la domanda “da giornali- La musica ovviamente sarà
Smoking Orchestra, la musica è sem- sta” ma la tua natura qual è? Più della No Smoking Orchestra…
pre presente. Ma ti dirò di più, la musi- da musicista o da regista? Naturalmente (ride).
ca è un personaggio con una sua Cerco innanzitutto sensazioni simili,
parte, un protagonista a tutti gli effetti. la mia preoccupazione principale è In All the Invisible Children, pre-
quella di creare emozioni, ricercare un sentato qui a Venezia, la musica
Assistere ai vostri concerti profumo, un calore umano. Comunque funziona anche come un’ancora di
significa divertirsi rivivendo l’at- mi sento prima di tutto un regista, salvezza per i tuoi personaggi.
mosfera dei film e addirittura anche se molto del mio tempo attuale La musica viene utilizzata anche
entrandone a far parte… è dedicato a girare il mondo con la come uno strumento, anzi qui è uno
Ah! (guarda e in silenzio annuisce, band per i concerti, di cui amo l’imme- strumento multifunzionale. La musica
poi abbassa lo sguardo) E’ bello tra- diatezza e l’eccitazione che provo. rilassa e unisce. Quando i ragazzi
smettere queste emozioni. Potremmo sono impegnati a cantare tutt’insieme
dire che i nostri concerti sono nati per Il film su Maradona: per il calcio nel coro, questo diviene per loro un
questo. Non sono un mondo a parte, o per il personaggio? momento d’aggregazione, di condivi-
ma una continuità con i film. Ho da sempre una vera passione sione delle stesse emozioni, un
per il calcio. E non solo come spettato- momento in cui vivono e creano qual-
Come accade in Super 8 Story? re. Gioco tuttora… Ma riprendere una cosa tutti insieme. La musica può
Sì. Vedi, quando ho realizzato Super partita di calcio come ho già fatto per la anche servire per altri scopi. Il suono
8 Story, il film sulle nostre tournée, ho Vita è un miracolo (recensione CD a coinvolge, rilassa, stacca dai propri
vissuto un’esperienza molto coinvolgen- pag 68 del numero 12-13, NdR), è pensieri e trascina nella sua magia:
te. Ero davanti e dietro alla cinepresa un’esperienza unica perché lo spettato- così, nelle mani “giuste”, può divenire
questa volta, e ho pensato a questo film re sogna d’essere anche lui sul campo, complice anche di un atto criminoso.
come ad un documentario ma anche per giocare, per segnare, ma anche La rapina all’ufficio postale, ad esem-
come ad una storia, con le sue avventu- per vedere subito la fine di un’azione! pio. Tutti sono concentrati sul proprio
re e con i suoi personaggi per mostrare Ma con questo film voglio dar risalto lavoro… poi arriva la banda di ragaz-
ciò che sta dietro la creazione della alla personalità complessa e ambigua zini, che inizia a suonare e a cantare.
musica e l’intensità dei nostri concerti. di Maradona. Un’avventura e una sfida Tutte le persone sono coinvolte, sono
28 da venezia con amore...
improvvisamente attratte da questa Stribor, fa parte del folclore gitano, Sono curiosa: cosa sognavi da
magia che in un istante rallegra la vita queste persone non fanno quasi nulla bambino?
di tutti. Ma questa è un’arma a doppio slegato dalla musica. Dal punto di Da bambino non avevo dei sogni
taglio. Mentre l’attenzione di tutti dimi- vista estetico, queste melodie, i moti- in particolare. Ero un ragazzo con
nuisce sino a svanire, alcuni membri vi, provengono tutti dall’area di cui una mentalità molto aperta, pronto a
della combriccola ne approfittano per tratta il film. In realtà la musica è l’uni- fare qualsiasi cosa si fosse presenta-
rubare. La musica è così un potente ca cosa che è rimasta a queste per- ta. Tutto ciò che è capitato nella mia
strumento capace di creare sempre sone per identificarsi con il resto della vita è molto più grande dei sogni che
la giusta atmosfera… società e con il mondo intero, ma alla avevo da bambino…
fine svolge un ruolo contrario perché
Qual è il valore della musica nel entra a far parte del loro “lavoro”; un E tutta la poesia che c’è nei tuoi
mondo che hai ritratto nel film? “business”, il loro, che si pone in con- film…
La musica, composta da mio figlio trapposizione alla società. E’ parte del sogno! (sorride)
L’incontro con la No Smoking Orchestra, invece, è avvenuto al termine del loro concerto genovese, nell’ambito del Boa
Goa Last Minute, gestito dalla Psyco, un’organizzazione, va detto, di ragazzi molto in gamba, grazie ai quali ho potuto inter-
vistare Nelle Karajliæ & C. Tra un sorso di birra e un tiro di sigaretta, Nelle, autentico mattatore sul palco in stile punk, instan-
cabile front man tanto simpatico quanto sbarazzino, racconta la sua esperienza con la band.
Come definiresti la vostra musica? Sì. La musica nei film di Emir ha un qualcuno con le tue stesse idee,
Il nostro sound è un mix tra musi- peso molto forte, quasi tutte le sue qualcuno con cui intendersi.
ca balcanica e punk, tanto che il mio immagini sono accompagnate da
temperamento sul palco è… punk! Lo musica che ha il compito di dare quel- C’è qualche legame, secondo
abbiamo chiamato hunza hunza, in l’emozione in più che le immagini, da te, tra la musica italiana e quella
virtù della tipica battuta serba in due sole, non sarebbero in grado di dare; balcanica?
quarti. E’ un ritmo che proviene dal per lo meno, non quanto fanno con la Tanto per cominciare credo che la
nostro corpo e dal cuore, che soprat- musica! Sai cosa intendo… ti dirò di musica serba, croata e jugoslava in
tutto è il frutto del lavoro come com- più: per darti un’idea di quanto sia genere abbiano un denominatore
positori della colonna sonora. In altre importante la musica nei film di Emir comune con la musica italiana. Agli
parole la musica è una creatura dei pensa che in Life is a Miracle solo inizi degli anni ’60, e questo mi è stato
film di Emir. dieci minuti sono senza musica, su raccontato da mio padre e da gente
un’ora e venti di film! Praticamente la più grande, io ero troppo giovane per
Come lavorate con Emir al com- musica è sempre presente. ricordarlo, il regime comunista aveva
mento sonoro? promosso la musica italiana e messi-
Il metodo di lavoro con lui è molto Prossimi progetti? cana al posto della musica rock.
differente dal canonico. In sostanza E’ appena uscito il DVD del nostro Preferivano che noi ascoltassimo
non seguiamo una regola, ogni volta concerto live girato in Argentina, a questo genere di musica, ma non il
è differente. Quello che però posso Buenos Aires. Il concerto è stato rock! Tant’è vero che molte canzoni
dirti è che spesso prima di girare un quello di chiusura del nostro tour italiane di successo, come “L’arca di
film Emir chiede di fare il playback, mondiale di Life is a Miracle. Una bel- Noé” di Sergio Endrigo, ad esempio,
così che poi possa girare alcune parti lissima avventura (dietro a tutto ciò, ci sono state rifatte in serbo. Il risultato
come fossero videoclip. Per Gatto sono la mente brillante del tour era musica e canzoni italiane cantate
Nero Gatto Bianco, alcune canzoni manager Andrea Gambetta e la sua in serbo da cantanti locali.
collegate a scene importanti sono fondazione culturale Solares, intenta
state scritte in fretta e furia addirittura a creare e organizzare eventi cultura- Collaborazioni italiane all’oriz-
il giorno prima! E poi Emir ha girato li di un certo spessore nell’ambito di zonte?
quelle scene seguendo il ritmo della cinema, musica, fotografia e altre Sì, mi piacerebbe lavorare con arti-
musica, come un videoclip appunto. forme d’arte, ndr). sti italiani. Ho un bel rapporto con
Comunque la maggior parte del lavo- Paolo Rossi, che ho conosciuto nel
ro viene fatto a film finito, sia veden- Da quanto tempo tu ed Emir vi 1999. Abbiamo cantato insieme
do il girato, che in fase di montaggio. conoscete? “Ventiquattro mila baci” di Celentano.
E non è sempre una cosa semplice, A volte ho l’impressione di cono- Paolo ed io siamo molto simili e spe-
perché sai, in fase di editing le mani scerlo da duecento anni! Anche per- riamo entrambi di riuscire a mettere
non sono mai le stesse, cambiano ché il nostro affiatamento è totale. La su qualcosa un giorno. Pensa che
sempre! E allora si deve mutare qual- realtà è che ci siamo conosciuti all’ini- prima di incontrarlo, tutti notavano
cosa anche nelle canzoni. Per tua zio degli anni ’80, a Sarajevo. A quel- una certa somiglianza tra di noi, per
informazione io e Dejan Sparavalo l’epoca Emir iniziava le riprese del cui, la prima volta che l’ho visto, gli ho
(detto Leopold, ndr) abbiamo compo- film Do You Remember Dolly Bell? detto: “Ehi, ciao fratello!”.
sto la musica per Gatto Nero Gatto …Ti ricordi Dolly Bell… (traduce con
Bianco, e sempre Dejan e Emir una buona pronuncia). Ah, ancora una cosa… bello
hanno curato invece la musiche di spettacolo quello a Cannes!
Life is a Miracle. Però io ho scritto i Parli bene l’italiano! L’hai visto! Sai, non è stato facile
testi delle canzoni in entrambi i casi! Lo capisco, ma parlarlo no… solo raccogliere un pubblico così, compo-
qualche parola! E così abbiamo ini- sto quasi esclusivamente da gente
Per Emir la musica è un attore ziato la nostra collaborazione, con la dello spettacolo, registi, eccetera…
con una parte, un co-protagoni- musica. Sai, il nostro paese è piutto- con Barden che si è unito a noi…
sta… tu cosa pensi? sto piccolo e non è difficile trovare Una bella serata!
festival di fondi • libri 29
Nascimbene
In apertura della quarta edizione del Fondi Film
Festival, la cittadina laziale ha approfittato della pre-
sentazione del libro monografico di Luca Bandirali
per ricordare il grande compositore milanese.
di Giuliano Tomassacci
Il vivido omaggio offerto dagli orga- tore de I vichinghi e di Addio alle armi del compositore e la sempre benvenu-
nizzatori della quarta edizione del strinse una stringata ma rilevantissima ta antologia musicale offerta dall’im-
Fondi Fim Festival a Mario collaborazione, condividendone l’indif- peccabile Gabriele Bonolis (che a capo
Nascimbene si inserisce con rilevanza ferenza della critica e della cultura con- di un’Orchestra Mario Nascimbene
in quella serie di recenti, mirate ed effi- temporanea – è stata anche la pubbli- ridotta negli elementi ma non nei risul-
caci picconate inferte con decisione cazione del libro monografico di Luca tati, ha scorso con la solita autorevolez-
alla lavica massa solidificatasi, nell’ulti- Bandirali, Mario Nascimbene – za pagine significative del repertorio
mo cinquantennio, ad oscurare l’im- Compositore per il cinema (edizioni del compositore) hanno poi contribuito
mensa lucentezza dell’arte del musici- Argo), cui la otto giorni fondana ha a palesare la ‘presenza’ artistica del
sta milanese. Un diamante lungamen- offerto cornice eccellente per la pre- musicista tra le mura dell’Auditorium
te dimenticato e sottostimato, fatto di sentazione in anteprima. A evidenziar- Comunale della cittadina laziale. In
dedizione alla specificità della musica ne il ragguardevole lavoro di analisi apertura di un Festival che annoverava
da film in quanto inseparabile e sempre cinemusicale sviluppata lungo l’arco anche una retrospettiva su Daniele
imprescindibile dal racconto per imma- carrieristico del compositore, durante Segre e una rassegna dedicata al cine-
gini, che negli ultimi tempi anche il con- la serata del 19 settembre scorso, oltre ma incentrato sul tema del lavoro, il
corso specialistico di Orsogna e il con- a Colonne Sonore e allo stesso libro di Bandirali ha rinnovato quell’at-
certo-tributo tenutosi l’anno scorso Bandirali c’erano anche il compositore trazione incontenibile e quel senso di
all’Auditorium romano hanno contribui- e musicologo Riccardo Giagni, raffinatezza artistica che lo studioso e
to a restituire alla luce e alla giusta con- Caterina Nascimbene e Marco Grossi, l’appassionato di musica applicata
siderazione. L’occasione di poter cele- direttore artistico del Festival e segreta- avverte ad ogni nuovo incontro con la
brare il grande compositore, scompar- rio dell’Associazione Giuseppe De portata e la complessità dell’opera di
so nel 2002, all’interno di una manife- Santis, tutti unanimi nel rilevare il peso Mario Nascimbene. Mentre cresce la
stazione domiciliata nella città natale di significativo dell’opera e la sua urgenza speranza che anche il mercato disco-
Giuseppe De Santis – il fin troppo culturale. La proiezione del bel docu- grafico ritorni con criterio sull’operato di
dimenticato regista che con il composi- mentario di Nicola Moruzzi sulla vita questo genio del suono-cinema.
Nicola Piovani è la quintessenza della musica popolare applicata al Cinema. Intendiamoci, non Libro + DVD
utilizzo il termine “popolare” in senso dispregiativo: la musica di Piovani è sempre funzionale alle
immagini che commenta, così orecchiabile da poter esser cantata subito dopo il primo ascolto.
Oltre tale premessa non si può far altro che consigliare vivamente – sia a chi già lo conosce, sia
a chi non lo ha mai nemmeno sfiorato – l’universo sonoro del Maestro Piovani, racchiuso in que-
sto bellissimo libro + DVD dal titolo più che mai emblematico: “Concerto Fotogramma – Le più
belle musiche del Cinema italiano”. Che è poi il titolo del concerto di musiche da film che Piovani
ha portato, e continua a portare, in giro per l’Italia e l’Europa da molti anni a questa parte. Il consi-
glio per chi acquisterà questo gioiello editoriale è quello di leggere prima il libro e poi guardare,
tenendo però bene aperte le orecchie prima che gli occhi, il DVD. Leggendo il libro scoprirete l’ani-
ma di Piovani musicista e uomo. In modo particolare attraverso il lungo capitolo “La bottega della
musica”, dove il compositore romano ci racconta la sua vita di autore di musica applicata e asso-
luta, i suoi incontri-sodalizi con registi famosi (Fellini, Agosti, Bellocchio, Moretti, i fratelli Taviani,
Benigni), aneddoti di lavoro, l’amore per gli strumenti (pianoforte e violino in testa) e per le canzo-
ni popolari, la sua città, Roma, la collaborazione con il compianto Fabrizio De André, il Teatro e
Cerami. Quel che resta da sapere su Piovani ce lo dicono le interviste a Morricone, ai registi sum-
menzionati, a Noa, ai critici Mollica e Kezich e all’amico Cerami, di cui sono riportati i testi di Nicola Piovani
“Concerto Fotogramma”: parole dalle quali trapela la bellezza di un’esperienza musicale live che Concerto
non si vorrebbe mai smettere di guardare ed ascoltare (questo lo può capire solo chi ha assistito
al concerto di persona!). Non tralasciando, per i cinefili melomani, la filmografia completa aggior-
Fotogramma -
nata al 2004, il teatro musicale e la musica da concerto. Con la visione e l’ascolto del DVD, trami- Le più belle
te ciò che avete letto prima, scoprirete invece il cuore di Piovani musicista e uomo, prima di tutto musiche del
con il bel cortometraggio “Vicino al piano”, in cui avrete il piacere intenso di sentire gli interventi Cinema italiano
genuini di Benigni (che chiama Piovani “l’ostetrico dell’arte” con la sua solita incontenibile verve), Libro: 155 pagine
Agosti, i fratelli Taviani, Mollica, Kezich, Moretti, Bellocchio, il Maestro Morricone, Cerami. Quindi DVD: 160 minuti
potrete gustarvi il backstage del “Concerto Fotogramma”, la cantante Noa nella prima esecuzione
Edizioni BUR 2005
de La vita è bella, Amii Stewart che esegue lo “Stabat Mater” e tantissime altre chicche, compre-
sa quella imperdibile a Sanremo nel finale del DVD (vedere per credere!). Dulcis in fundo assapo- Prezzo 19,50 €
ratevi con i sensi ben protesi il concerto ripreso nel teatro tanto amato da Piovani, l’Ambra Jovinelli.
E chiudiamo con gli ultimi due versi della poesia di Benigni all’amico Nicola: “Nell’intimità compo-
ne opere lasciando ai posteri infinite orchestrazioni, vivaci arie, notturni interludi”. MP
30 stanley kubrick pt.3
La musica
Nicole Kidman in Eyes Wide Shut
in Kubrick
parte 3
Barry Lyndon (id., 1975) vince Redmond, si scarnifica progressi- compleanno del piccolo Brian, si
l’Oscar per la migliore colonna vamente a livello armonico e si ridu- prolunga su ricordi bellici di glorie
sonora non originale. ce, nel finale, ad una serie di pure passate e su ricevimenti, banchetti
Il compositore Leonard percussioni intonate e tambureg- ed elargizioni per aspirare al titolo
Rosenman si è sempre detto imba- gianti. Brano simbolo del destino di Lord. La “Cavatina dal Barbiere
razzato per un premio vinto per fatale e tragico di Redmond, la di Siviglia” di Paisiello è il leitmotiv
musica non sua. E’ una colonna “Sarabanda” apre e chiude il film in del gioco d’azzardo di annoiati e
sonora unica, che vanta brani di una circolarità perfetta. leziosi ricchi nobili. E’ un brano
musicisti come Haendel, Mozart, I primi turbamenti amorosi di adattato, ma si presenta anche in
Schubert, Paisiello, Bach. Barry scorrono sulle note di forma originale nella partita a carte
All’epoca fu richiesto tal compito “Women of Ireland”, brano popolare con Lord Ludd. Il “Concerto per vio-
a Nino Rota che si rifiutò di adatta- irlandese associato a corteggia- loncello in mi minore” di Vivaldi si
re pagine preesistenti. Si punta menti effimeri (Nora e Barry, Nora e associa al calvario affettivo di Lady
allora su Leonard Rosenman, com- Quin, Barry e la tedesca Lischen). Lyndon e alla sconfitta sociale di
positore ed arrangiatore per il cine- E’ musica folcloristica ripetitiva Barry per poi sfociare nella tragedia
ma e la televisione, già noto per la nella struttura formale, ma molto della morte del piccolo Bryan. Lady
colonna sonora di Gioventù brucia- efficace nelle melodiche variazioni Lyndon e il reverendo Runt, affian-
ta (Rebel Without a Cause, 1955). dell’arpa. cati da un’orchestra d’archi, ese-
Stanley gli chiede di trasformare in Fra le altre musiche del reperto- guono il “Terzo movimento dal
leitmotiv del film il tema principale rio folcloristico irlandese troviamo Concerto per due clavicembali e
de Il padrino, ma non se ne fa nulla. l’allegra “Piper’s Maggot Jig” (Quin orchestra” di Bach, mentre un fru-
Rosenman soffre il rapporto con il e Nora che ballano in una festa strato Bullingdon esplode di rabbia
regista, non viene informato delle popolare), la nostalgica “The Sea verso l’odiato patrigno Redmond.
modifiche in corso che il testo musi- Maiden” (le fughe di Redmond) e la Amore e disamore, speranza e
cale subisce e, infuriato, medita ludica “Tin Whistles” (Redmond disillusione convivono negli accenti
perfino di rifiutare l’Oscar. Nella subisce una rapina nel bosco). tristi e sconsolati del “Trio Op. 100”
prima parte del film ascoltiamo “British Grenadiers”, marcia milita- di Schubert; palpiti musical-amorosi
musiche tradizionali irlandesi e re, rivela la natura abbietta sia di di una Lady Lyndon mai ricambiata,
brani militari. Quin che di Redmond, fra battaglie sofferente vittima di un inganno
Dopo che Redmond incontra lo campali e bordelli. La esemplare. Non inserito nella
Chevalier l’introduzione di pagine di “Hohenfriedberger March” è legata colonna sonora ufficiale è invece l’
musica colta settecentesca è al tema dell’inganno e con la sua ”Impromptu op. 90 n. 1” di Schubert
costante ed illustra il dorato mondo pomposità descrive la natura vana- (intertitolo che mostra il resoconto
di noia dell’aristocrazia. Fin dai tito- gloriosa di Barry, traditore e bugiar- delle sventure che colpiscono
li di testa compare la solenne, iera- do. La giocosa e ironica Barry).
tica e dolorosa “Sarabanda” di “Lilliburlero” si lega al feroce adde-
Haendel, che attraversa in vari stramento militare. La marcia di La colonna sonora di Shining
momenti l’intero arco narrativo. E’ il Mozart “Idomeneo re di Creta” (id., 1980) è il frutto del lavoro della
leitmotiv del duello e si lega ai segna il passaggio di Redmond coppia creativa Wendy
momenti più drammatici del film. dalle trincee al ruolo di uomo di Carlos/Rachel Elkind e della sele-
Adattata in diverse vesti timbriche fiducia di Federico di Prussia. La zione di Kubrick di brani contempo-
da Rosenman, la “Sarabanda” prima delle cinque danze tedesche ranei oscuri e complessi, con l’ag-
incornicia l’ascesa e la caduta di di Schubert evidenzia la festa di giunta di un eccellente brano di
stanley kubrick pt.3 31
Dedichiamo questo spazio ad un genere che nel nostro paese sta riservando da diverso tempo molte
buone sorprese: le Colonne Sonore per le produzioni televisive. In una parola: FictioNote!
Questo disco raccoglie tutti i brani scritti dal maestro Bruno Nicolai per la serie tv Il commissario
De Vincenzi, diretta da Mario Ferrero, interpretata dal grande Paolo Stoppa e trasmessa in due sta-
gioni con un enorme successo di pubblico, nel 1974 e nel 1977. Grazie all’estro creativo di Bruno
Nicolai, allievo di Goffredo Petrassi e stretto collaboratore di Ennio Morricone, la partitura, articolata
in 24 composizioni, si rivela assai ricca all’interno di un linguaggio agile e colorato, con sfumature di
straordinaria eleganza. Si rimane continuamente stupiti dai temi estremamente semplici, eppure for-
temente innovativi, concepiti da Bruno Nicolai, che non soggiace alle formule e usa in maniera
anche spregiudicata i diversi mezzi a sua disposizione, dall’orchestra sinfonica all’elettronica, dal
pianismo romantico agli strumenti etnici, con movimenti espressivi ed incisivi, variazioni improvvise
Bruno Nicolai di sonorità, timbri minuziosamente evocativo-descrittivi, irruzioni di espedienti melodici e drammati-
ci per tenere vivo l’interesse del pubblico su un personaggio come il commissario De Vincenzi – sca-
Il commissario De turito dalla fantasia dello scrittore Augusto De Angelis – e su tutte le situazioni investigative in cui egli
Vincenzi (1974/1977) si trova coinvolto. La realizzazione di questo disco, finalmente immesso sul mercato, è pressoché
Rai Trade FRT 409 impeccabile. Per concludere, ecco uno stralcio delle note di copertina, firmate da Claudio Fuiano:
24 brani – Durata: 77’ 23” “Questo CD è una sorta di “macchina del tempo” che ci porta indietro, in un’epoca in cui la televisio-
ne confezionava dei prodotti davvero di qualità, affascinanti allora e ancora di più oggi al punto di
meritarsi l’appellativo di “Cult””. Impossibile non essere d’accordo. MT
Paolo Buonvino - oramai noto per le sue collaborazioni con Gabriele Muccino a film quali L’ultimo
bacio e Ricordati di me, o per le musiche di fiction come Padre Pio e Paolo Borsellino - ha iniziato
a comporre musica applicata proprio per il piccolo schermo: La Piovra 8 & 9 di Giacomo Battiato
sono le sue due prime esperienze con la musica per immagini. Pur arrivando dopo i grandi Riz
Ortolani (sua la colonna sonora della prima indimenticabile Piovra) ed Ennio Morricone, che con la
collaborazione del figlio Andrea, ha scritto gli score di ben sei Piovre, il compositore siciliano ha dato
buona prova di sé evitando di ripercorrere le atmosfere musicali già battute dai suoi due predeces-
sori e dando nuovo lustro agli sceneggiati con Raul Bova al posto di Michele Placido. Tutti i brani,
tranne quelli concitati e dalle ritmiche tribali (“L’inseguimento a Pantalica”, “Caverne”, “Unn’è Abibi”
Paolo Buonvino su tutti), trasudano sofferenza fisica, sconfitta e rivalsa, rimpianti, tenerezza, malinconia e rabbia: le
valenti voci di Faisal Taher e Sandra Matanza, i flauti e il marranzano di Carlo Cattaneo, il violino e
La Piovra 8 - la mandola di Michele Conti e i brevi interventi dell’orchestra Virtuosi italiani (solo nella Piovra 9),
Lo scandalo (1997) diretti da Buonvino contornano tali sentimenti dando voce ai perseguitati dalla Mafia. Come dice l’au-
La Piovra 9 - tore catanese nel libretto del CD: “Un ringraziamento speciale a Giacomo Battiato per l’opportunità
Il patto (1998) che mi ha dato di poter esprimere sentimenti di dolore e compassione per chi muore, ucciso dalla
Beat Records CDF 078 violenza altrui, e per chi uccidendo gli altri, muore a se stesso”. Questo è un CD che non trovate
30 brani – Durata: 71’54’’ facilmente nei negozi e che vi conviene ordinare sul sito della Beat (www.beatrecords.it). MP
L’introduzione musicale a questo film tv prodotto da Raitrade ricorda moltissimo, forse un po’
troppo, il celebre tema di Mission, uno dei tanti capolavori del grande Ennio Morricone. Ad un primo
approccio verrebbe da dire, sentito il primo brano intitolato “Sia fatta la tua volontà”, di averli prati-
camente ascoltati tutti. Non è così. Almeno per quelle poche composizioni che non hanno un carat-
tere più semplice e didascalico, che inseguono una piacevolezza immediata di ascolto, necessa-
ria per calamitare l’attenzione di una platea televisiva. Certo, la scrittura poetica e sensibilissima,
l’assoluto dominio dei rapporti timbrici e dei piani sonori, hanno il marchio doc che tutti conoscono,
dunque la partecipazione emotiva dell’ascoltatore è fedele e assoluta, ma non mancano spunti
dagli accentuati chiaroscuri emozionali e suggestioni drammatiche, come in “Violenza e Terrore”
Ennio Morricone nelle quali si riscontra un vero magistero compositivo capace di ammiccare con camaleontica
disinvoltura in direzioni diverse da quelle inconfondibili tracciate da un marcatore di territori quale
La casa bruciata (1998) è il maestro Morricone. Nel suo insieme, i brani di La casa bruciata sanno fondere insieme i fiati
Rai Trade FRT 410 “andini”, sempre intonati e dalla timbrica sontuosa, le percussioni tribali, le delicatezze e gli esoti-
14 brani – Durata: 46’51” smi del folklore sudamericano (“Un grande bambino”, “Prima danza”, “Seconda danza”) con la pas-
sione e il calore del sinfonismo asciutto, ma tenero ed effusivo, che si può ascoltare in “La casa
bruciata” e in “Prisaon da Vida”. Si tratta comunque di una proposta che ha come pregio principa-
le la gradevolezza tematica e l’onestà della scrittura, e il cui ascolto potrà a tratti rivelarsi una vera
scoperta. Ancora una volta una grande lezione stilistica. MT
Al catalogo di “vite dei santi” della LuxVide non restano ormai molti nomi di rilievo, quindi
era piuttosto attesa questa conclusione in pompa magna con lo sceneggiato dedicato al
primo papa, l’apostolo Pietro, e si sperava in un prodotto più che dignitoso quando si seppe
che ad interpretarlo sarebbe stato il grande Omar Shariff. Peccato che tutto il peso della pro-
duzione sia rimasto sulle spalle dello straordinario attore, immerso in una realizzazione tec-
nica ed una sceneggiatura al limite dell’oratoriale. E questa lacuna è percepibile nel pur lus-
suoso commento musicale (in realtà viziato da una temp-track proposta dal regista Giulio
Base che costringeva all’auto-citazionismo il bravo compositore, su tutti il “Pacem in terris”
di Papa Giovanni) che risulta addirittura sproporzionato alle immagini, nelle sue imponenti
Marco Frisina sonorità orchestrali (questa volta rinforzate da discrete dosi di elettronica) e nell’afflato lirico
del tema principale. Nonostante la felice vena melodica ed una scrittura indubbiamente
San Pietro (2005) sapiente e particolarmente densa, ne risulta una delle colonne sonore comprensibilmente
LuxVide-Pesi&Misure meno convincenti e retoriche di Mons. Frisina, che comunque non risparmia passaggi di
APM/CD112 notevole spessore (“La gioia degli apostoli”, “La conversione di Paolo”) o il “tema del dolore”
23 brani – Durata: 63’54” affidato in più passaggi al dolente timbro della viola solista. PR
34 alan silvestri
Nel rispetto
delle immagini
Alan Silvestri
racconta
racconta in
in esclusiva
esclusiva aa
Colonne
Colonne Sonore
Sonore ilil suo
suo dialogare
dialogare
con il cinema: le dialettiche
con il cinema: le dialettiche
schermo-pentagramma
schermo-pentagramma di di un
un
di Giuliano Tomassacci “cineasta
“cineasta che
che scrive
scrive musica”
musica”
Sono passati circa quarant’anni da no in film come Predator di John ha gentilmente offerto ne conferma
quando un giovanissimo ragazzo del McTiernan (1987) – rinnovandosi poi, l’immensa dedizione alla disciplina
New Jersey preferiva la carriera musi- senza scolorire, in esempi di scoring della musica applicata, la trasparenza
cale a quella del baseball agonistico. contemporaneo come il recente Van del pensiero autoriale, la disarmante
In lui avevano vinto l’amore bruciante Helsing (2004) – mentre in parallelo il schiettezza e una genuina onestà
per il jazz e il sogno di una carriera da suo fertile dono melodico fioriva spon- intellettuale nei riguardi della propria
chitarrista be-bop, una pulsione tal- taneamente in undici dei film diretti dal professione che immediatamente
mente irrefrenabile che in seguito regista feticcio Robert Zemeckis. riportano alla mente il ritratto dell’arti-
avrebbe avuto la meglio anche sul Capolavori come gli score per la trilo- sta offerto dal regista Michael
rinomato Berklee College of Music di gia di Ritorno al futuro (1985, 1989, Hoffmann durante la post-produzione
Boston, portandolo ad abbandonare 1990), Forrest Gump (1994) e Cast della commedia Bolle di sapone
gli studi accademici per la strada del- Away (2000), che di pari passo con (1991): “Nessuno spazio per atteggia-
l’apprendistato concreto alla corte di collaborazioni d’eccezione come quel- menti da prima donna o per il musici-
una band itinerante di Las Vegas. la per The Abyss di James Cameron sta che ha tutto il tempo del mondo, il
Magari il sentiero più impervio e insi- (1989), hanno fatto del tocco silve- film è sempre stato per lui l’assoluta
curo, ma anche il più adatto e conge- striano un elemento caratteristico del priorità”.
niale al jazz-man autodidatta che medium contemporaneo: una combi- Con i suoi due prossimi impegni
abbisogna del contatto sociale, della nazione di ampio respiro orchestrale e cinematografici – Beowulf (nuova
collaborazione e del confronto umano propulsiva orizzontalità di scrittura che esperienza in performance capture di
diretto per crescere, misurarsi e realiz- a più riprese lo hanno evidenziato Robert Zemeckis dopo The Polar
zarsi. quale vivido ed equilibrato depositario Express) e il cartoon disneyano The
Il dialogo artistico e la sinergia crea- dei due estremi capiscuola della Silver Wild – ancora di là da venire, la gradi-
tiva da sempre alla base della musica Age hollywoodiana, Goldsmith e ta quanto imprevista pubblicazione
applicata alle immagini, disciplina che Williams. dello score per il thriller suburbano
non a caso - complice una serie di E se del suo grande eclettismo Judgment Night (Cuba Libre - La notte
imprevisti del destino - Alan Silvestri musicale poteva già ampiamente ren- del giudizio) ha offerto la scorsa esta-
eleggerà poi quale proprio campo dere conto una semplice scorsa alla te l’occasione per colmare l’attesa con
d’eccellenza, assicurando negli anni a sua trentennale filmografia (iniziata una prova action del 1993, che lo stes-
venire il suo nome tra i grandi della casualmente nel low-budget con La so compositore non si aspettava di
generazione moderna. Dotato di un Gang dei Dobermann nel 1972 e uffi- poter pubblicare nella collana Special
acuto senso cinematografico capace cialmente avviatasi al mainstream nel Collection della Intrada.
di cogliere musicalmente l’anima nar- 1984 con All’inseguimento della Pietra Da qui partiamo, mentre chi scrive
rativa del film con estrema compiutez- Verde di Zemeckis), l’intervista che il scalda il registratore pronto ad immer-
za, negli anni ’80 la sua significativa compositore di Contact (1997) e Chi gersi in una conversazione lungamen-
lezione ritmica ha trovato fertile terre- ha incastrato Roger Rabbit? (1988) ci te attesa.
alan silvestri 35
La pubblicazione dello score di tempi c’erano delle ovvie icone, come particolarmente affezionato al direttore
Judgment Night è stata una vera la musica di Psycho. Ricordo anche i dei corsi di chitarra. Un pomeriggio
sorpresa… film di David Lean, con le musiche di sono entrato nel suo ufficio e lui era al
Le cose sono andate in questo Maurice Jarre, e anche i primi James telefono con un ex studente che stava
modo. C’è un uomo che da anni lavo- Bond, dove le musiche avevano vera- lasciando un band di Las Vegas e
ra come editore musicale e come mente una grande presenza. Poi natu- chiamava per sentire se ci fosse qual-
music supervisor (lo è stato anche per ralmente ho iniziato ad entrare nel cuno disponibile a prendere il suo
Forrest Gump): il suo nome è Joel Sill. mondo di John Williams, nei suoi primi posto. Ed io ho deciso in quel momen-
Per diverso tempo ha fatto parte di lavori; a quei tempi non ero più un gio- to: “Vado io!”. Ho lasciato la scuola e
una società che deteneva i diritti di vane bambino, bensì un giovane sono subito andato a casa, ho fatto i
diversi film. Così quando i diritti musi- uomo e le sue cose già mi sembrava- bagagli e sono volato a Las Vegas.
cali di alcune di queste pellicole si no incredibili. Fatto!
sono resi disponibili, mi hanno contat- Molti di questi ascolti hanno eserci-
tato per sapere cosa ne pensavo a tato una certa influenza su di me. La band era naturalmente quella
proposito di una pubblicazione di di Wayne Cochran e dei C.C.
Judgment Night. Naturalmente sono Lei da giovane ha studiato, oltre Riders…
stato felicissimo. Non me lo sarei mai alla chitarra, anche il sax, il clarinet- Si. Ed è così che è andata, in modo
aspettato, è stata una sorpresa anche to e la batteria. Uno strumento, que- assolutamente spontaneo. Ero total-
per me. Ma va bene così: mi piaccio- st’ultimo, che deve avere influito mente posseduto dalla voglia di farlo
no le sorprese! moltissimo sul suo stile di che non appena mi sono reso conto
scrittura… che era il momento giusto per fare
Ci sono altre sue colonne sono- Esattamente, ho iniziato come bat- quella mossa…l’ho fatta! E direi che
re ancora discograficamente inedi- terista e mi sono sempre portato dietro ha funzionato bene!
te che Le piacerebbe vedere pubbli- quella sensibilità, credo che abbia
cate? avuto un’influenza incredibile. Intendo Passato alla musica da film,
Penso proprio che se c’è una colon- dire che ho sempre avuto una forte durante la prima metà degli anni ’80
na sonora che vorrei vedere su disco componente ritmica nel modo di vede- si è concentrato su score pretta-
quella è sicuramente Ritorno al futuro. re e scrivere musica, ed è una compo- mente elettronici eseguiti al
E’ interessante che non sia mai stata nente a cui attingo anche per la scrittu- Synclavier. Era spinto esclusiva-
realizzata, anche se poi alla fine tutto ra orchestrale, quando la situazione lo mente da ragioni di budget o qual-
si riduce a problemi finanziari. Negli richiede. che volta si è trattato di una scelta
Stati Uniti se registri una colonna “concettuale”? Ad esempio le
sonora e vuoi metterla su disco devi In un’intervista ha ricordato il musiche di Navigator (1986) hanno
pagare cifre sostanziose all’orchestra suo direttore di banda ai tempi del colto perfettamente l’innocenza del
e quindi se fai un film con un’orchestra liceo, G. Donald Mairs, come un film e la sua estetica pop tanto che,
molto grande i costi possono diventa- mentore durante i suoi primi studi probabilmente, uno score orche-
re talmente alti da scoraggiare chiun- musicali. E’ stato lui ad infonderle strale sarebbe risultato addirittura
que voglia tentare una pubblicazione. l’amore per il jazz e il be-bop? eccessivo. E anche il suo radicale
Penso che il problema stia tutto lì. Assolutamente si. E’ stato un musi- approccio sintetizzato per Clan of
Comunque tra tutte sceglierei sicura- cista, un ottimo musicista, uno straor- the Cave Bear (1986) sembrava
mente quella; sarebbe bello poterla dinario insegnante e soprattutto un reagire per “opposizione” allo sce-
finalmente avere su disco. Ma non è grandissimo amico. In quel periodo nario primitivo e naturalistico del
mai detto, forse in futuro… della mia vita, quando ero ancora nel- girato…
l’ambiente scolastico sapendo già che Diciamo un po’ per tutte queste
Quindi può confermarci che al avrei voluto fare il musicista, la sua necessità. Certamente a quei tempi ha
momento non è prevista nessuna presenza è stata molto importante e contato molto l’aspetto finanziario;
pubblicazione dello score di incoraggiante. La scuola per me è qualche volta ti ritrovi a musicare un
Ritorno al futuro? stata difficile, perché volevo soltanto film che non prevede nessuna voce
Non che io sappia. Nessuno mi ha sedermi in una stanza a fare pratica e per la musica nel budget e se non hai
interpellato a tal proposito. a scrivere musica, ma come tutti gli abbastanza soldi per pagare più di cin-
altri ragazzi dovevo stare a scuola que musicisti rischi di non ottenere
Aveva una lista di colonne sono- tutto il giorno, tutti i giorni. Avere un quello che stai cercando ed è il caso di
re preferite anche da bambino, grande musicista che mi ha capito e utilizzare altri strumenti, come per l’ap-
quando non era ancora un compo- mi ha aiutato durante quegli anni è punto il sintetizzatore. Ci sono stati
sitore specializzato e ascoltava stato davvero prezioso. anche altri casi in cui l’elettronica sem-
semplicemente la musica dai film? brava essere semplicemente il suono
Sono cresciuto col desiderio di Ha lasciato il Berklee College of più appropriato per il film, consideran-
diventare un chitarrista jazz e quindi Music dopo pochi anni proprio per- do anche le grandi possibilità dell’effet-
da piccolo non prestavo particolare ché avvertiva un ambiente accade- tistica sonora sul lavoro timbrico e di
attenzione alla musica da film, anche mico troppo costrittivo? Magari tutta una serie di accorgimenti tecnici.
perché non pensavo proprio che il mio inadatto al bisogno di sperimenta- Sono sempre stato innamorato del-
futuro sarebbe stato questo. Ero molto zione pratica e di contaminazione l’aspetto tecnico della musica. Per
immerso nel jazz a quei tempi, non ero musicale evidente nei suoi succes- esempio nei due Predator ho utilizzato
come quei ragazzi che oggi scelgono sivi lavori cinematografici? l’elettronica come parte integrante
la professione del compositore cine- E’ stata una decisione assoluta- della partitura alla stessa maniera di
matografico e già da piccoli iniziano a mente spontanea. Ti racconto esatta- come ho usato l’orchestra. Non credo
farci attenzione… Non ho precisi ricor- mente com’è andata. Ero alla fine del che l’una sia in competizione con l’al-
di del genere, anche se già a quei secondo anno e in quel periodo ero tra. L’elettronica è un’ulteriore gamma
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di colori con cui il compositore può Di solito, quando c’è un tema princi- di conferire maggior portata e grandio-
lavorare. Quindi cerco continuamente pale, inizio da lì. E penso che tu abbia sità alle immagini, perché Bob era
di tenermi aggiornato e sono sempre descritto benissimo cosa cerco di fare. convinto che buona parte del film non
felice di poter contare su quel tipo di In termini sonori, il film può essere un sarebbe stata particolarmente spetta-
risorsa. contesto molto competitivo. A differen- colare. Quando ho iniziato a ragionare
za della musica da concerto, nel film sul tema principale – e dico subito che
Poco prima di queste esperienze sei in competizione con il dialogo, il l’ho trovato relativamente presto –
di synth-scoring, Lei aveva comun- suono d’ambiente e gli effetti sonori. sapevo che doveva essere eroico,
que già approcciato la scrittura Sei parte integrante di questo grande perché in fondo lo era anche l’intero
orchestrale al cinema grazie ad affresco sonico. Cerco quindi di partire film: Marty era un eroe e anche Doc lo
esperienze come All’inseguimento da un tema principale, una minima era. Sapevo che questo aspetto era
della Pietra Verde e Fandango. quantità di materiale che sia chiara- fondamentale, come sapevo che
Nessun altro episodio precedente, mente identificabile, gradualmente avremmo usato una grande orchestra,
anche al di fuori del contesto cine- identificabile. E’ qualcosa che si può proprio perché la musica doveva con-
matografico? E quali sono stati a apprezzare ed imparare nei grandi ferire quell’ampiezza che mancava
suo parere gli autori classici che compositori, che partivano da un alle immagini. Il tema che è finito nel
più hanno influito sul suo tratto sin- breve ma individuabile motivo e poi film è stato il primo, il primo in assolu-
fonico? procedevano nella scrittura di una to ed è venuto fuori abbastanza
In termini di scoring, la formazione notevole quantità di materiale basato velocemente.
più numerosa con cui ho lavorato su di esso. Mi muovo sempre in que-
prima dei due film citati è stata quella sta direzione: cerco di trovare qualco- Un’altra componente predomi-
per la serie ChIPS: all’incirca 10-12 sa che possa catturare l’essenza del nante del suo modo di comporre è
musicisti. Precedentemente non film e che nello stesso tempo possa il marcato orientamento melodico.
avevo avuto nessuna esperienza servirmi come buona risorsa nello svi- Al suo carnet stilistico non sono
orchestrale. Ero un musicista ritmico, luppo del materiale per il resto dello certo mancati scenari musicali
un batterista e un chitarrista, quindi in score. agghiaccianti e poco accomodanti,
quasi tutto quello che scrivevo la come nei due Predator, in Verdetto
sezione ritmica giocava un ruolo fon- Un altro tema straordinariamente finale (1991) e Identity (2003), ma
damentale. Ecco perché ho spesso sviluppato è quello di The Abyss, sempre gravitanti intorno ad un
ripetuto che Fandango rappresentò film con il quale, ancor prima di contesto tonale o alla sua periferia.
per me un evento senza precedenti. Judge Dredd, Lei ha dimostrato la E anche se alcuni passaggi posso-
Un grande evento, perché anche se sua grande congenialità al genere no magari avvicinarsi all’aleatorie-
prima avevo studiato per anni le parti- fantascientifico. Cosa ricorda della tà, molto raramente la sua musica
ture e i lavori dei grandi compositori genesi di questa partitura? La sua digredisce nel puro atonalismo (il
non avevo mai scritto nulla per orche- esperienza con Cameron si è rileva- tema impressionistico di Yoshi in
stra. Per quanto riguarda i miei com- ta problematica come per gli attori e Super Mario Bros. potrebbe essere
positori preferiti, la letteratura classica la troupe durante le riprese? un esempio). C’è una specifica idea
è talmente incredibile che diventa Tutt’altro. Jim ha prodotto idee stra- di musica da film dietro questo
impossibile per me scegliere. Il pano- ordinarie durante la realizzazione del approccio?
rama era talmente sterminato ed ela- film. Certo si è trattato di una vera fati- Anche in questo caso il mio intento
borato – e continua ad esserlo ai gior- ca fisica per le persone che hanno è sempre quello di trovare del mate-
ni nostri – che ascoltavo e studiavo partecipato alle riprese ma quando riale che dia una sorta di continuità e
tutto il possibile. Ancora oggi continuo sono iniziate ad arrivarmi le immagini, di risonanza allo score. In alcune
a farlo, proseguendo ad imparare. erano semplicemente meravigliose, situazioni, puoi raggiungere risultati
veramente stimolanti. E’ vero che Jim interessanti con del materiale temati-
Una delle sue più eloquenti è un cineasta molto esigente, ma è co che sia riconoscibile. Per esempio:
caratteristiche compositive è la per- anche vero che lo è soprattutto con se c’è una barca che avanza nel mare. Il
fezione dei suoi temi portanti. stesso. Mi ha fornito incredibili motiva- protagonista del film ha un suo tema
Spesso in forma binaria, con le due zioni e una grande ispirazione. musicale e tu entri delicatamente
sezioni del periodo regolate da un Lavorare di fronte ad un immaginario nella pellicola introducendo quel
intervallo di tritono, essi restitui- così ricco in un certo senso rende più tema. Anche se lo spettatore non
scono un’idea essenziale dell’inte- facile il lavoro del compositore. vede sullo schermo il protagonista,
ro lungometraggio in poche battu- saprà che è sulla barca in quel
te, sintetizzando con grande istinto Parlando di temi memorabili è momento. E’ qualcosa che non potre-
le dinamiche drammaturgiche del impossibile non richiamare in sti ottenere in un altro modo. Sono
film. Un esempio assoluto è il tema causa Ritorno al futuro. Quanto sempre molto cosciente delle varie
principale di Dredd, la legge sono io tempo Le ha richiesto in quel caso possibilità narrative. Ci sono molti altri
(Judge Dredd, 1995), con la sua la stesura del tema? La versione modi per imprimere un tema o un
prima parte in forma di fanfara a definitiva è stata immediata o ha motivo negli spettatori: qualche volta
proclamare l’integrità di Dredd dovuto scegliere tra una serie di può essere semplicemente un ritmo,
come eroe e la sofferta, discenden- alternative? E in fase di concettua- qualche volta una sezione d’archi che
te semifrase conclusiva, chiamata a lizzazione dello score, sapeva già suona un cluster, e ogni volta si ha la
svelare il suo dramma come uomo. che avrebbe registrato con un’or- possibilità di associarli ad un perso-
Quanto tempo dedica di solito al chestra di 98 elementi? naggio o ad una situazione. Ma è
concepimento di un simile concen- Cominciamo dall’inizio. Durante le certo che quando si parla di momenti
trato narrativo? Ed il tema principa- nostre prime discussioni sul film, fu emotivi, la melodia può essere vera-
le è sempre il suo punto di partenza subito chiaro a me e Bob Zemeckis mente potente. E penso sia per que-
in fase di composizione? che c’era bisogno di uno score capace sto che ne sono così attratto.
alan silvestri 37
a parlare di un argomento e vedono le senza scaricare responsabilità sulla esperienza che volevamo comunica-
cose nella stessa maniera, vedono le musica; non chiede mai alla musica di re. Poi arriviamo sull’isola:
stesse soluzioni per la medesima far funzionare le immagini, le chiede “Dovremmo suonare un pad di archi
situazione. Un’esperienza unica. semmai di arricchirle. Nel caso de Le su un’isola deserta solo perché lo
Proprio come per la nostra prima verità nascoste e Cast Away non ci abbiamo già sentito in migliaia di altri
esperienza insieme: lo stesso modo di siamo rapportati al film con in mente film e tutti quanti se lo aspettano?”.
interagire al film e di discuterne. chissà quale manovra psicologica. Siamo passati oltre. Non era ancora il
Ecco cosa abbiamo fatto: ci siamo momento. E poi eccolo scappare dal-
Negli ultimi anni Lei e Zemeckis seduti e abbiamo visto il film, dicendo- l’isola. Se si guarda al film come al
vi siete distinti come una delle cop- ci: “Non c’è ancora bisogno di musi- viaggio interiore di un uomo, si vedrà
pie regista-compositore più attente ca… non c’è ancora bisogno di musi- che fino a quel momento, fino all’ab-
e scrupolose nei confronti del posi- ca… perché dovremmo inserire della bandono dell’isola, il protagonista è
zionamento delle musiche, ripor- musica se non c’è ne bisogno?”. La stato una vittima: ha preso quell’aereo
tando alla memoria il rispetto per il semplicità è la chiave: perché dovrem- per andare al lavoro, ha lasciato la
silenzio che dominava un certo mo se non serve? E’ proprio come per sua ragazza, si è ritrovato unico
cinema degli anni ‘60 e ‘70. Un film uno chef: che senso ha aggiungere sopravvissuto sull’isola, è dovuto
come Cast Away e l’assenza di spezie ad un piatto se non ce n’è biso- sopravvivere – tutto come una vittima.
musica in una sequenza cruciale gno? Non ha alcun senso. E questo è Ad un certo punto prende una decisio-
come quella della vasca da bagno il modo in cui affrontiamo lo spotting: ne importante, decide di prendere l’ini-
in Le verità nascoste (2000) stanno quando il film ha bisogno di musica ce ziativa su se stesso. Ed è un azzardo,
a dimostrare questa particolare la mettiamo. perché potrebbe anche morire: può a
sensibilità. Può spiegare questo malapena portarsi del cibo sulla zatte-
tipo di scelte? C’è il rischio che l’ec- Cast Away è veramente un gran- ra, non sa dove andrà, ma sa che non
cessiva presenza di musica nei de esempio di intelligenza e scru- vuole più essere un prigioniero e che
prodotti della Hollywood contem- polosità cinematografica – con il preferisce la morte ad un altro giorno
poranea finisca per indebolire il film commento originale chiamato ad da vittima. Quello che succede è che
piuttosto che rinforzarlo? esordire soltanto nell’ultima parte quando riesce a superare l’ultima
Penso che una delle cose più di film. Durante una lezione orga- onda si redime e si libera dal suo stato
apprezzabili di Bob sia il suo modo di nizzata dall’ASCAP, Lei ha partico- di condannato; e quando si volta
concepire i film sempre dal punto di larmente insistito sull’importanza indietro sembra aver capito il prezzo
vista dello spettatore. E’ un dono incre- dell’entrata della musica nel film. della sua decisione e che l’isola era
dibile il suo: quello di portare lo spetta- Come ha scelto, nel caso di Cast stata la sua prigione, il suo non-
tore dove vuole. Away, il punto in cui introdurre lo mondo. Questo è stato per me il più
In tutti questi anni abbiamo impara- score? Un punto d’entrata molto significativo punto di svolta – il
to che esistono alcuni interventi musi- delicato tra l’altro… momento più importante del film. Ora
cali particolarmente importanti ai fini E infatti lo è. E’ stato un film molto ha affrontato la morte ed è libero. Non
del film. Il primo è dove la musica ini- interessante su cui lavorare, per molte potevo pensare ad un momento
zia; il secondo è dove finisce; il terzo è ragioni. migliore per introdurre una musica
dovuto in generale alla presenza o Prima di tutto è un film e non la che celebrasse la svolta della sua vita.
all’assenza di scoring sulle immagini. realtà. Ma, detto questo, c’era comun- L’ho fatto con una formazione pura,
Sono assolutamente d’accordo, spes- que il bisogno di comunicare un semplice, modesta: solo archi ed un
so la musica viene usata come il ket- senso di desolazione, un livello di oboe. E fondamentalmente le cinque
chup o il parmigiano: “Mettila dapper- realtà che non avrebbe funzionato in o sei volte in cui abbiamo usato il
tutto, più note ci sono meglio è!”. qualunque altro luccicante pop-corn commento da qui in poi era sempre lo
Succede spesso quando un regista movie. E’ stato uno di quei casi in cui stesso tema, praticamente eseguito
diventa insicuro di una scena che ho continuato a rivedere il film, sempre nello stesso modo, perché
secondo lui non funziona più tanto cogliendo sensazioni. C’è questo sempre in connessione con quella
bene: “Oh, oh, oh! Mettiamo un po’ di disastro aereo nell’oceano che avreb- parte di se stesso che ha capito qual-
musica qui!”. Bob semplicemente non be suggerito l’utilizzo di una grande cosa e si affida alle sue speranze e
arriva a questo punto. Si assicura orchestra, come in un disaster-movie. alla sua sensibilità per quello che
prima che il film funzioni da solo, Ma ci avrebbe portato fuori dal tipo di verrà.
38 alan silvestri
Un’ultima curiosità sull’assenza lo amavano. Penso che questi compo- Una prassi dalla quale non si è
di musica nella sequenza de Le sitori abbiano fornito un grande dono e mai sottratto è la direzione dell’or-
verità nascoste in cui Michelle i loro stili hanno creato in qualche chestra nell’ambito delle sue colon-
Pfeiffer è immobilizzata nella vasca modo un linguaggio a se stante. ne sonore. Quale pensa sia l’impor-
da bagno: aveva pensato ad un tanza di tale disciplina nella musica
intervento ‘d’emergenza’ nel caso Sin dagli esordi Lei si è sempre da film? Il compositore che dirige la
la scena non avesse funzionato concentrato sulla musica applicata, sua musica sulle immagini sta
senza commento? Come fece salvo rarissime eccezioni come il ancora “scrivendo”?
Herrmann per la scena della doccia recente lavoro per l’anniversario Certamente non è “scrivere” nel
in Psycho, per intenderci… dei parchi divertimento della vero senso della parola, ma in tutti i
Assolutamente no. Non c’è mai Disney, e non si è mai dedicato alla modi è ancora un tipo di comunica-
stato bisogno di inserire musica lì. composizione di musica assoluta. zione con i musicisti. Chi sta in piedi
Senza dubbio un attestato di coe- di fronte all’orchestra deve comunica-
Nel film ha omaggiato Herrmann renza per un artista che si è sempre re estensivamente con gli interpreti. E
scrivendo alcune pagine che definito più un cineasta che un non riguarda le note in sé per sé, ma
rimandano non solo a Psycho ma musicista… lo spirito delle note, il livello di ener-
anche a La donna che visse due …per la precisione un cineasta che gia, e l’equilibrio generale di tutte
volte e a Intrigo internazionale. Lei scrive musica, ma hai perfettamente queste cose. Penso che il composito-
è uno dei pochi compositori che ragione, non mi sono mai dedicato alla re abbia un incredibile vantaggio nel
non ha paura di citare ampiamente musica assoluta. Questo non significa dirigere, perché quando un musicista
dai suoi colleghi: Morricone in però che non possa farlo, un giorno. chiede come suonare, cosa si inten-
Pronti a morire (1995) e The Tuttavia sono anche molto conscio del de in un determinato passaggio, chi
Mexican (2001), Bernstein in fatto che sono due cose assolutamen- l’ha scritto sa esattamente cosa
Ritorno al futuro - Parte III, Rota in te differenti ed è una differenza che intendeva in quel caso e ai fini gene-
alcune pagine di Un topolino sotto prendo molto seriamente, mentre rali della composizione. Si crea così
sfratto (1997). Sempre rimanendo penso che altre persone non lo faccia- la possibilità per l’orchestra di capire
Silvestri e senza lasciarsi sopraffa- no. In un certo senso non trovo così qual è l’intenzione della musica che
re dagli stili altrui. C’è in questo un curioso il fatto di non aver mai scritto stanno suonando.
modo di intendere la musica da musica assoluta proprio perché sono
film come una forma d’arte, adatta convinto che si tratti di un’attività com- La sua scrittura orchestrale è
quindi ad essere usata attraverso i pletamente diversa dalla mia. Magari sempre stata considerata tra le più
vari linguaggi emersi durante la un giorno potrei anche farlo, oppure… difficili da eseguire. E’ una partico-
sua storia? no. Veramente, non lo so. Quello che larità che Le ha creato dei limiti
Si e penso che questo ci porti ad so è che bisognerebbe fare molta nella scelta delle orchestre con
un’interessante questione che chia- attenzione a portare una colonna cui lavorare? Nel caso di Predator,
merei “aspetto associativo” del film, sonora in sala da concerto; è tutto un ad esempio, lo score si dimostrò
che ha molto a che fare con l’imprin- altro mondo. troppo complesso per un’orche-
ting stilistico. I compositori che hai cita- stra ungherese e Lei dovette tor-
to hanno portato alla definizione di un Pare quindi di capire che comun- nare a Los Angeles per incidere
vocabolario musicale nel cinema: que non si tratterà di una suite da nuovamente…
Bernard Herrmann con i suoi lavori per Ritorno al futuro o una sinfonia da Credo che, soprattutto per quel
Hitchcock, Morricone, questi musicisti Judge Dredd… che riguarda le pagine d’azione, si
hanno veramente creato degli stili Non saprei proprio dire. Non so possa parlare di un impegno fisico
chiarissimi. In Le verità nascoste c’è quale direzione prenderei per arrivare notevole. Sono convinto naturalmen-
molta ironia, Bob ha dipinto un incredi- ad un’espressione puramente musica- te che tutta la musica sia impegnati-
bile omaggio ad Hitchcock e in un le di me stesso. Ma potrebbe succe- va da eseguire ma, certamente,
certo senso ci siamo divertiti con alcu- dere, potrei provare. molte delle cose che ho scritto,
ne delle sue icone stilistiche. Stessa anche solo dal punto di vista fisico,
cosa in Pronti a morire, c’era qualcosa Quando siede al piano per com- sono molto difficili. Richiedono una
di divertente nell’evocare quel tipo di porre, pensa già in termini di orche- resistenza forte e duratura e chiara-
stile, perché tutti ne erano coscienti e strazione? mente non tutte le orchestre sono
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capaci o disposte a suonare in quel ché – a meno che tu non stia parlan- Cosa può dirci a proposito dei
modo. E in molte situazioni se non do con un regista totalmente dispera- suoi ultimi impegni, Beowulf e The
c’è quell’energia quel tipo di scrittura to – se al regista non piace ciò che Wild?
non ha più senso. Non puoi avere hai scritto, non lo metterà nel film: Per Beowulf al momento c’è biso-
l’orchestra sprofondata sulle sedie e quindi non c’è ragione perché non si gno di alcune musiche di scena.
pensare di far funzionare la sequen- debba cercare il miglior canale di Materiale che ho già scritto e in
za della torre dell’orologio in Ritorno comunicazione. Qualche volta il regi- buona parte registrato. Per quanto
al futuro; non accadrà mai. sta può ascoltare una temp-track e riguarda lo score non so ancora di
L’episodio di Predator è interessante; dire: “Mi piace l’andatura di questo preciso come sarà e quale direzione
una situazione sfortunata, l’Ungheria pezzo”. In questo modo mi muove prenderò; ci vorrà ancora un anno e
cercava di ottenerne un po’ di lavoro verso il film. Altre volte il regista dirà: mezzo perché terminino le riprese,
dall’America. Ma non funzionò. “Mi piace così tanto questa temp che quindi avrò diverso tempo per orien-
Dovemmo tornare negli Stati Uniti e se potessi comprarla e metterla nel tarmi. Le registrazioni di The Wild ini-
registrare di nuovo lo score. film lo farei all’istante!”. Un modo zieranno invece il 12 dicembre e
Comunque sì, tendo a non spostarmi totalmente diverso di comunicare con attualmente sono pienamente immer-
troppo per registrare. Se non è a Los il compositore. A questo punto il so nella composizione. Ci sto lavo-
Angeles vado a Londra. medesimo dovrebbe andarsene e rando ogni giorno.
mettersi a lavorare a qualcosa di
Recentemente Patrick Doyle ha completamente differente? Non E come va l’esperienza con la
accusato molti dei suoi colleghi di avrebbe alcun senso. Chiaramente sua nuova etichetta vinicola, la
dipendere eccessivamente dalle bisogna scrivere musica originale, Silvestri Vineyards? L’enologia è
temp-track, mettendo a repenta- ma bisogna anche provare ad ascol- per Lei come la musica da film? Un
glio l’originalità delle composizio- tare e a capire cosa in quella temp- appagante mestiere che la passio-
ni. Pensa che questo possa in track sta veramente stimolando il ne e l’amore possono tramutare in
qualche modo essere ricondotto regista, creando la possibilità di dargli arte?
alla crescita esponenziale del quello che sta cercando. Proprio così. E’ una cosa che sta
fenomeno “rejected score”, reo coinvolgendo me e mia moglie
forse di rendere maggiormente Quali dei suoi colleghi contem- Sandra tantissimo; una vera miscela
timorosi i compositori cinemato- poranei ammira maggiormente? di arte e scienza. Siamo ancora
grafici, costringendoli ad avvici- Solitamente vedo la composizione all’inizio e stiamo creando la carta dei
narsi il più possibile alle temp- cinematografica come un modo di par- vini: per il momento imbottigliamo un
track pur di salvare il posto? lare del compositore, e quando un Pinot Noir, un Syrah e uno
Quando vieni assunto da un regi- musicista ha delle buone idee, parla Chardonnay. Stanno andando molto
sta, lo assisti nel raggiungimento bene, è sempre appassionante ed bene. E’ un’esperienza che ci sta
della sua visione del film. Non è né la istruttivo. Apprezzo il lavoro di tutti i appassionando moltissimo. E conti-
visione del compositore né il film del miei contemporanei: John Williams, nuerà a farlo.
compositore. Se accetti questo con- Danny Elfman, James Horner, James
cetto tutto si riduce ad una questione Newton Howard, David Newman, Grazie mille.
di comunicazione tra regista e com- Ennio Morricone… tutta questa gente [in italiano] Ciao!
positore, e una temp-track, per un e lì fuori a rispondere al film, a risolve-
regista che magari non possiede un re problemi. E’ affascinante, per un
buon vocabolario musicale, può compositore di cinema, sedersi a Un sentito ringraziamento a Sandra
potenzialmente rappresentare un otti- guardare un film musicato da qualcun Silvestri per la gentile disponibilità e
mo strumento di comunicazione. altro e scoprire quali soluzioni un colle- l’indispensabile collaborazione; a
Perché il compositore non dovrebbe ga ha saputo trovare alle difficoltà, ai David Bifano, Emile Brinkman, Tiziano
voler capire cosa vuole il regista? problemi e alle sfide che gli si sono Toniolo e Nicola Carbone per il sup-
Non avrebbe alcun senso, anche per- presentate. porto logistico.
Dunque il fulmineo sold-out del Varese Club di Predator inizia a dare i suoi frutti. L’ottimo
riscontro ottenuto dall’attesa prima pubblicazione ufficiale dello score per il film di John
McTiernan deve senz’altro aver spronato l’ambiente discografico specializzato a riconsiderare
gli inediti di Alan Silvestri, se adesso ci si ritrova tra le mani addirittura un’edizione integrale di
Cuba Libre - La Notte Del Giudizio, thriller metropolitano che nel 1993 marcava il pieno corso
della parentesi collaborativa del compositore con il solido Stephen Hopkins (iniziata tre anni
prima con Predator 2 e destinata a concludersi di lì a poco con Blown Away). Una vera sorpre-
sa: difficile infatti prevedere che l’onore del quarto lavoro silvestriano a meritare un’edizione da
collezione limitata (2000 copie in questo caso) sarebbe spettato ad una prestante, professio-
nale partitura d’atmosfera che svela il lato tipicamente ‘voodoo’ della prima maniera ritmico-
orchestrale del musicista. Alan Silvestri
Impegnato soprattutto nell’orditura di scenari incombenti, rarefatti in nervose intersezioni di Judgement Night
pedali d’archi e sfumature dissonanti saltuariamente sciolte in sfoghi tribali e architetture di per- (Cuba Libre, La Notte Del Giudizio -
cussioni metronomicamente imitative, lo score, con un motivo principale solo sporadicamente 1993)
accennato - e oltremodo boicottato nel film dall’esclusione del Main Title (incluso nel CD assie- Intrada Special Collection Vol.23
me ad altri due estratti dal materiale elettronico non utilizzato) – trova grande definizione 19 brani - Durata: 72’44”
soprattutto in una fosca invenzione cacofonica per legni (“Freeway Confrontation”), diligente-
mente dosata a scandire la discesa agli inferi dei quattro protagonisti.
L’interesse di un’etichetta come la Intrada per un compositore ancora in balìa di una sostanziale
disattenzione discografica è indubbiamente benvenuta e incoraggiante, persino di fronte alla scelta
di un titolo magari non proprio entusiasmante e ad un ascolto non sempre facilissimo. GT
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Paolo Buonvino
di Massimo Privitera un siciliano tra le note
Due siciliani a confronto: il sottoscritto, capo redattore di Colonne Sonore, catanese di nascita, e uno dei più
bravi compositori di musica da film della nuova generazione italiana di autori dell’Ottava Arte, il catanese Paolo
Buonvino (nato nel 1968 a Scordia). Ci troviamo nel suo studio romano situato in un tranquillo quartiere dietro il
maestoso Colosseo capitolino. L’atmosfera non potrebbe essere più gioviale e amichevole, data la nostra medi-
terraneità che ci porta subito ad avviare una divertente chiacchierata-intervista in lingua sicula, ricca di modi di
dire tipicamente catanesi, facendoci a tratti riappropriare delle nostre mai dimenticate radici dialettali, pur viven-
do da parecchi anni lontano dalla Sicilia. Buonvino è un compositore di una certa caratura, che ha lasciato una
sua impronta musicale originale, fatta di epiche note drammaturgicamente sospese e dolci melodie orecchiabilis-
sime, nelle commedie esistenziali di Gabriele Muccino (Come te nessuno mai del 1999 ha ricevuto l’ambito
Premio “Nino Rota” alla 56a Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia), arricchendole notevol-
mente, e in alcune delle più importanti, e di successo, fiction nostrane, come Il giovane Casanova (con il quale
vince il premio Miglior Colonna Sonora al Festival Internazionale di Luchon in Francia), Padre Pio, Ferrari, Paolo
Borsellino. Allora, per dirla nella nostra lingua madre, “incuminciamo a parrari…” (iniziamo a parlare…)!
Da assistente musicale di quel periodo composi una Messa, dal Devo essere sincero: non appena
Franco Battiato quale è stato il tra- titolo “Epiclesis”, per l’inaugurazione andò in onda La Piovra 8 (recensione
gitto che ti ha portato a comporre di una chiesa moderna, e la registrai a pag. 33, NdR), da quel momento in
le colonne sonore per La Piovra 8 ed eseguii dal vivo in occasione della poi fui subissato di richieste come
& 9, primo tuo vero approccio con manifestazione Estate catanese, con autore di colonne sonore, e ciò fu
la musica da film? la direzione artistica di Franco parecchio gratificante.
Le due cose, in realtà, sono un po’ Battiato, e mandai la registrazione al
slegate, infatti sono state entrambe regista di cui sopra. Gli piacque molto Nelle musiche scritte per La
esperienze molto importanti, ma lon- e mi propose di fare le musiche de La Piovra 8 & 9 hai usato la voce soli-
tane una dall’altra. Ho avuto l’opportu- piovra 8. Fu una proposta non sempli- sta del cantante palestinese Faisal
nità d’intraprendere il mestiere di ce, perché il regista Giacomo Battiato Taher per simulare il canto-lamen-
compositore di musica applicata alle doveva convincere la RAI, produttrice to della tua terra sicula. Perché?
immagini facendo, dapprima, un per- e distributrice dello sceneggiato con Usai la sua voce e anche quella di
corso di autore di musiche per il teatro Raul Bova protagonista, di dare in Sandra Matanza, che pensate un po’
- circa una dozzina di composizioni mano al sottoscritto, un emerito sco- fa la shampista a Lentini, in provincia
per lavori in Sicilia e Puglia – e, men- nosciuto, senza alcuna esperienza di Siracusa, anche se questo non so
tre ero assistente di Franco Battiato, nel campo delle colonne sonore, la se possa interessarvi (risate). Trovai
conobbi un regista (tra l’altro si chia- composizione delle musiche dopo la queste due voci che mi piacevano
ma Battiato, ma si tratta di semplice prima Piovra con lo score di Riz parecchio! Faisal Taher, pur essendo
omonimia!) che, ascoltando alcune Ortolani e le successive sei musicate palestinese, abitava, e tuttora vive, in
mie composizioni per un’opera lirica di da Ennio Morricone. Allora feci dei Sicilia e faceva parte del gruppo sicu-
cui doveva curare lui stesso la regia provini, che andarono molto bene, e lo dei Cuncertu, e lo costrinsi a canta-
(successivamente non se ne fece più il regista la spuntò. D’altronde non re in un modo assolutamente diffe-
nulla!), s’interessò al mio modo di saremmo qui, ora, a parlare della mia rente dal suo solito stile, infatti nella
operare con le note. A tal proposito, in carriera! (risate). colonna sonora de La Piovra fa delle
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cose incredibili e strane con la voce: una bella amicizia - mentre monta il senso… questo chi lo può dire? Con
una sorta di grido stilizzato! Fu davve- film. Ho sempre lavorato la porta a Ricordati di me, che è una sorta di
ro divertente per entrambi, e utilizzai fianco a quella di Gabriele e Claudio, seconda puntata de L’ultimo bacio, è
questo suo modo di vocalizzare in trasferendo il mio studio lì, in modo stato logico aver seguito lo stesso
altre due mie partiture per il Cinema: tale da poter avere due mesi in cui discorso compositivo. Ribadisco che
L’amante perduto e Ecco fatto. provare, riprovare e raggiungere il l’idea di questo iter cinemusicale
Sandra Matanza era una ragazza risultato finale in piena armonia. In c’era già da prima, cioè quella di dare
che vidi in un locale dove si faceva il sincerità, la prima collaborazione tra ad un evento che vive dentro l’anima,
karaoke, mi piacque il timbro della me e Muccino, il film Ecco fatto, si è attraverso la musica, un’importanza
sua voce, pur non essendo una can- svolta in maniera più distaccata: infat- profonda che non tiene conto di quel-
tante professionista, e la chiamai per ti lavoravo nel mio studio di Scordia, lo che succede fuori, ma di ciò che
cantare una frase in un duetto con in provincia di Catania, perché anco- avviene dentro i protagonisti, l’azione
Taher. Comunque la motivazione arti- ra non ci conoscevamo bene. Però, interiore e non soltanto quella esterio-
stica per cui usai la voce solista di un successivamente, fino a Ricordati di re. Magari sto dicendo una banalità,
cantante palestinese fu quella di vole- me il nostro modus operandi è stato però credo che in molti film, in un
re creare un canto della mia terra sempre quello di cui ti parlavo prima! modo o nell’altro, non accada questo!
sicula, però non folkloristico. Doveva Ecco, spesso, non sempre, la poten-
essere una mia stilizzazione di un Sia ne L’ultimo bacio che in za della musica, nel senso di potenza
canto siculo, che non è solo la tipica Ricordati di me si avverte un passionale, è misurata a ciò che vedi,
canzone siciliana “Ciuri, ciuri”, bensì approccio musicale che ricorda da invece io e Gabriele abbiamo voluto
cantare a vuci longa (con voce gros- vicino quello utilizzato da Jon Brion esasperare, tra virgolette, la potenza
sa e tenendo l’intonazione lunga!), per commentare il film Magnolia. E’ di quello che senti, con l’utilizzo di
tipico modo di cantare in campagna pura casualità o hai preso spunto musica epica, perché per noi due i
facendo, per così dire, melismi. da questo autore per il tuo lavoro sentimenti sono epici! Rammento la
Quindi, pensai, la cosa migliore sulle pellicole di Muccino? frase di Muccino che diceva a propo-
sarebbe quella di enfatizzare il nostro Diciamo che mai niente è pura sito di Come te nessuno mai: “Questi
modo di cantare in maniera arabeg- casualità! Io e Gabriele avevamo ragazzi che occupano la scuola pro-
giante, per l’appunto intonare a vuci fatto Come te nessuno mai prima del vano lo stesso sentimento di mio
longa, visto che è simile a un canto film Magnolia, e in quella pellicola nonno soldato durante l’occupazione
arabo che diventa lingua sicula. Per scegliemmo un percorso musicale dei tedeschi nella Seconda Guerra
essere più chiaro, basta fare l’esem- che non era quello di descrivere, per Mondiale, idem per i giovani che
pio di un venditore siciliano di patate esempio, la scena che si svolgeva in fanno l’amore per la prima volta!”.
che sembra un muezzin, il quale al una stanza con una musica da stan- Infatti per chi lo fa in quel momento
posto di dire la preghiera vende pata- za. Per spiegarmi meglio: se nella non è una cosa da poco, ma si prova-
te (risate). E’ simile dal punto di vista sequenza della terrazza dove i ragaz- no dei sentimenti che sconvolgono la
del linguaggio, non delle intenzioni, zi amoreggiano tu prendessi quella vita, e quindi Gabriele aveva bisogno
logicamente! Detto questo, ritornan- musica e la adattassi ad un film epico di una musica che desse questa
do al canto di Taher, che consideravo starebbe bene uguale. Questo era un sorta di emozioni importanti. Per
oramai un artista palestinese sicilia- discorso che avevamo già comincia- concludere, chiunque crea, non crea
no, dato che viveva da più di dieci to con Gabriele, e che pian piano, dal nulla, tranne nel caso di Dio (per
anni nella mia terra, volli creare un dopo che Come te nessuno mai andò chi ci crede!), quindi avendo tutti noi,
canto che per un anziano siciliano bene al Cinema, si è rafforzato. Infatti fin dalla nascita, i 6 sensi ben aperti,
sembrasse un canto antico, ma che quando abbiamo visto Magnolia ci la bravura degli esseri umani è quella
invece avevo inventato di sana pian- siamo resi conto che lì il percorso di dare e ricevere input, e infine riusci-
ta, per non ricadere nell’uso scontato musicale era ancora più esasperato re a rielaborarli in modo da crearne
del marranzano, cioè in un cliché! rispetto a quello adottato da noi due, altri nuovi. Un evento artistico di qual-
dato che la musica che commentava siasi genere è arte nel momento in
Veniamo al tuo sodalizio con il un dialogo profondo in una stanza, cui stimola in una o mille persone
regista Gabriele Muccino, per il parlava dell’anima di quella scena e un’altra espressione artistica interiore
quale hai musicato finora tutti i non di ciò che l’occhio del pubblico o esteriore. Logicamente, non è sem-
suoi film, da Ecco fatto fino a vedeva in quei fotogrammi. Ciò ci pia- pre detto che uno sia capace di este-
Ricordati di me. Che modus ope- ceva già prima, e vedendo Magnolia, riorizzare, l’importante è ricevere lo
randi segue il vostro lavoro ci ha convinto a poter perseguire stimolo! Il fatto di avere stimoli è rile-
insieme? questo modo di operare in musica vante nella vita, quindi diffido di colo-
La cosa particolare di quando negli altri nostri film insieme. In poche ro i quali dicono di non aver sentito
lavoro con lui è quella di iniziare a parole, con Come te nessuno mai questo o quel brano, o visto questo o
comporre già in fase di ripresa. avevamo fatto un passo, ma dopo il quel film, perché vuol dire non essere
Muccino ha le idee abbastanza chia- film di Paul Thomas Anderson con sinceri e aperti mentalmente. Se io ti
re sulla tipologia di approccio musica- Tom Cruise, ci siamo sentiti autoriz- avessi detto di non aver mai visto
le al suo film. Lancia degli input molto zati a farne sette di passi in avanti! In Magnolia e ascoltato le sue musiche,
precisi, che rielaboro conseguente- questo senso, allora, sì che il mio stile sarebbe stato, oltre che disonesto da
mente, altrimenti non ci sarebbe biso- ricorda da vicino quello di Brion per il parte mia, anche un pessimo tentati-
gno della mia presenza, potrebbe film succitato, di conseguenza vo di sentirmi un genio assoluto, uno
benissimo musicarseli da solo (risa- L’ultimo bacio è il rafforzamento di che non ha alcun bisogno di ricevere
te). Altra particolarità, dopo aver svi- quel percorso musicale. Non credo stimoli da tutto ciò che lo circonda.
luppato i suoi input, è quello di stare a che se non ci fosse stato Magnolia Anche ascoltare musica brutta può
stretto contatto anche col montatore, avremmo osato un po’ di meno, però dare dei suggerimenti per creare da
Claudio Di Mauro - con il quale è nata forse avremmo azzardato in un altro quella spazzatura musica meraviglio-
42 paolo buonvino
Manuale d’amore è stato il setti- Margherita Buy e Sergio Rubini in Manuale d’amore
mo incasso della stagione cinema- musica e mi andai ad informare su film ho musicato, rispondo sempre
tografica appena trascorsa, con i che cosa fosse questo riconosci- “28”, perché per me non c’è differen-
suoi quasi 14 milioni di euro. Con mento: non conoscevo la sua entità. za tra Cinema e Fiction (televisione).
questo film la tua musica è stata Mi arrivò questa cartolina e molto Nella mia testa, nel momento in cui
nominata ai David di Donatello, al tempo dopo mi spiegarono cosa di compongo, non cambia nulla nel
Ciak d’Oro, al Premio Cinemusic di fatto fosse, quindi capisci bene che modo di approcciarmi al lavoro, l’uni-
Ravello, etc. Cosa comporta rice- importanza per me hanno avuto, e ca cosa che varia è un meccanismo:
vere così tante nomination per un tuttora posseggono, i premi! di solito nella televisione c’è più musi-
singolo lavoro? ca, per una questione anche pratica,
A me implica questo: valuto un Con il brano “Noite e luar” tratto siccome tu puoi vedere il film in una
lavoro dopo tanto tempo, perché da Manuale d’amore, interpretato condizione di disattenzione, quindi
mentre lo faccio non riesco a deter- magistralmente da Patrizia devi cercare in tutti i modi di attrarre
minare quanto bello o brutto sia. Laquidara, hai meritatamente vinto l’attenzione del pubblico casalingo,
Naturalmente i premi ti fanno piace- il Premio Miglior Canzone da Film soprattutto con la tua musica. Al
re, però c’è il rovescio della meda- al Festival di Ravello. Perché la Cinema la cosa è completamente
glia, infatti per L’ultimo bacio non ho scelta di far cantare in brasiliano il diversa, perché sei inchiodato alla
ricevuto nessun riconoscimento, e testo della canzone? poltrona e hai pagato il biglietto per
credo che sia una delle colonne Perché mi piace! Patrizia conosce vedere la pellicola, quindi sei comple-
sonore più belle che abbia mai scrit- bene il brasiliano, infatti glielo ho tamente preso da ciò che avviene
to! Detto ciò, quando non ricevo chiesto subito. Quando ho composto sullo schermo, sempre augurandoti
premi, non vuol dire che il lavoro che il tema, lo sentivo già come una sorta che il film non sia veramente brutto
ho fatto sia pessimo, altresì quando di brano classico brasiliano. Lo vive- (risate)! La televisione è più complica-
li ottengo non è detto che sia un vo così, perché pensavo al ta, perché esiste la tendenza a riem-
buono score perché sono stato pre- Sudamerica! In realtà esiste anche pire almeno di musica il film per
miato. Questo è ciò che mi fa pensa- una versione in francese, perché accalappiare il pubblico distratto,
re il vedersi consegnare o non i abbiamo tentato sia questa via che nella sala cinematografica se c’è o
premi! Poi il riceverlo, comunque, è quella in italiano, ma non mi faceva non la musica la cosa cambia parec-
un segno di affetto che fa bene. Così impazzire! Il primo provino che chio! Immagina che in film TV come
come quando ti arrivano le e-mail di abbiamo fatto aveva la prima strofa Padre Pio, Ferrari o Il giovane
persone che non conosci, che ti rin- in brasiliano, la seconda in francese Casanova i primi venti minuti conten-
graziano per l’emozione che gli hai e via discorrendo, alternandosi, per gono più musica di un film per il cine-
dato con la tua musica. Servono per capire cos’era meglio. Mi ha soltanto ma. Infatti su venti minuti di rullo vi
chi come noi, non facendo molti con- entusiasmato il brasiliano, perché mi sono 15 minuti di musica, che potreb-
certi live, non ha il contatto diretto col piaceva il suono che emetteva! be benissimo servire per fare da
pubblico. Questi sono contatti indi- Seppur la canzone possegga un suo colonna sonora a una pellicola intera
retti che ti gratificano enormemente! fascino in francese, però diventa per il grande schermo o a più film!
Per avere energia e incentivarti a tutta un’altra cosa. Capisci quanto lavoro in più mi tocca
fare altro, e ancora meglio. E’ anche fare, anche se la mia qualità di realiz-
bello giocare con queste nomina- Passiamo al tuo rapporto con zazione del prodotto non varia, per-
tion, la consegna dei premi, e rima- la musica per la Fiction, genere ché registro con il massimo che mi è
nere nello stesso tempo con la per cui hai realizzato ottimi lavori consentito dal produttore e dalla mia
mente a Scordia vicino agli amici - tra gli altri, per Padre Pio, Ferrari capacità di esecuzione. Per me scri-
d’infanzia e non dimenticare chi si è e, dulcis in fundo, Paolo vere Ferrari o Il giovane Casanova è
veramente! Se facessi film per otte- Borsellino, per il quale hai vinto il stato come fare quattro film per il
nere le candidature, non vivrei più Premio Golden Graal 2005. Che Cinema!
con tranquillità. Quando ricevetti la differenza intercorre tra il com-
prima nomination ai David di porre per il grande e per il piccolo E’ anche vero che hai a disposi-
Donatello (per Come te nessuno mai schermo? zione, normalmente, molto meno
- NdR), non sapevo nulla di tal pre- C’è una differenza, ma non è quel- tempo per scrivere musica per la
mio, visto che non sono mai stato un la che solitamente salta subito alla Fiction rispetto a quella per il
cinefilo accanito (risate). Facevo mente! Quando mi chiedono quanti Cinema?
44 paolo buonvino
Anche lì dipende sempre da come dava la forza di combattere la Mafia e perché per me è davvero un bel film!
nasce il progetto! Se te lo dicono andare avanti, ma quella di Paolo Anche se comunemente non sono
all’ultimo minuto è logico che tu arrivi Borsellino fu una doccia fredda! propenso ad andare al Cinema per
ad avere meno tempo a disposizione, Ritornando al mio lavoro sulla Fiction questo genere di pellicole, perché
però se il regista ti avverte con un di quest’ultimo, mi sentii intimorito, non m’interessano. Devo dire che
certo anticipo, mentre sta scrivendo perché non volevo togliere niente alla vederlo sul grande schermo in quali-
la sceneggiatura, allora sì che hai la bellezza del racconto e al film TV in tà di spettatore, quindi distaccandomi
tranquillità di dedicarti al progetto con sé, che è andato benissimo. Non dal mio lavoro fatto per esso, mi ha
più efficacia e preparazione. E’ indub- desideravo per nulla al mondo tradir- suscitato delle emozioni forti, alcuni
bio che preferisco questa ultima ipo- lo, quindi è stato un lavoro in cui ho sentimenti che hanno a che fare con
tesi, perché mi piace avere tutto pron- per lo più tolto che messo. La mia la dignità dell’uomo, quindi ha centra-
to prima e scrivere, per giunta, dei composizione è stata smembrata più to il suo tema! Parlando di gente
temi senza aver visto il film. In tal volte! Ho composto tante melodie, negativa, criminali spietati, è riuscito a
senso ti vengono delle idee geniali che ho successivamente ridimensio- farti pensare e credere fortemente
incredibili, senza saperlo! Ti faccio un nato e infine fatto quasi scomparire, alla vera essenza del significato della
esempio: sai che tu devi colorare una cercando sempre di infondere attra- parola dignità. Perché, anche quando
cosa e questa si deve abbinare ad un verso di esse delle emozioni a chi un uomo è un criminale, una piccola
altro colore, il rosso con il giallo, che ascoltava. Mi è piaciuto il fatto che parte buona in lui, seppur offuscata e
va benissimo e nessuno ti può dire con questo film si è comunque ripar- ridotta ai minimi termini, c’è ancora.
nulla, però se tu non sai che il rosso lato di Borsellino e di quegli avveni- Vedere un altro che spreca la sua vita
si deve abbinare con il giallo, a que- menti tragici, infatti durante la premia- così, ti far venir voglia di dare sempre
sto punto l’idea geniale in cosa consi- zione del Golden Graal l’ho anche di più. Facevo un esempio con un
ste? Che il colore rosso dovrà essere detto! Dimmi quanti giornali degli ulti- mio amico, a tal proposito, sulla paro-
accoppiato al marrone, quindi verrà mi quattro anni hanno delle prime la “peccato”: il Signore dice “Peccato!
fuori o una schifezza totale o qualco- pagine con una notizia sulla Mafia, Stai sprecando il tuo tempo. Al posto
sa di veramente unico e originale! forse una o due, ma scritte molto pic- di realizzare questo stai facendo
Questo è il bello di non sapere-vede- cole! Se ciò vuol dire che la Mafia, e un’altra cosa inutile.” Come si dice da
re nulla prima, cioè comporre senza non parlo soltanto di quella che esiste noi in Sicilia: “Chi piccatu!”. Stai get-
conoscere niente del film! Comunque in Sicilia, ma il modus operandi di tando al vento il tuo tempo. Ed è que-
è un rischio, ma un rischio affascinan- tutto il territorio italiano, non c’è più, sto che mi è venuto in mente guar-
te da accettare, perché sai chiara- allora ben venga, però non mi sem- dando Romanzo criminale, quindi ha
mente che su dieci temi che scrivi bra che non esista più, quindi è gra- davvero colpito il segno!
almeno la metà dovrai metterli da vissimo che oramai non se ne parli.
parte. Secondo me il regista, prima di Non voglio fare nessuna dietrologia E’ la stessa sensazione che hai
iniziare le riprese, può, o deve, darti politica, tuttavia il fatto che non si dica avuto quando hai iniziato a com-
dei segnali, pochi ma basilari, i quali più nulla a proposito, dà spazio a una porre?
dovranno servirti per comprendere cosa che cresce nel silenzio, a diffe- Volevo contribuire musicalmente a
bene ciò che vorrà per il suo film, così renza di quegli anni in cui operavano far venir fuori, sia nel suo aspetto
non navighi completamente nel buio Falcone e Borsellino dove un giorno negativo che in quello positivo,
quando componi! sì e uno no se ne parlava. I sindaci l’”anima” dei personaggi del film. Il
facevano delle cose meravigliose loro peccato, non nel senso religioso
Cosa ha significato per te, da contro la Mafia, invece oggi siamo del termine, ma riferendomi sempre
siciliano, affrontare musicalmente tornati indietro, e vivo nella speranza al loro spreco di umanità e d’impiego
la storia di Paolo Borsellino? che qualcosa torni a cambiare! di vita. Tanta bellezza buttata via per
Rivivere quel momento con forte un nulla assoluto! Ho cercato d’infon-
intensità emotiva. Rammento benis- Parlaci del tuo ultimo lavoro per dere attraverso le mie note una certa
simo dove mi trovavo nell’attimo in il film di Michele Placido Romanzo “pietas” nei confronti dei personaggi,
cui fu annunciata la notizia della sua criminale sui 15 anni di violenta e vedendo il film al Cinema – bando
uccisione, ciò che venne detto in tele- storia italiana della famigerata alla falsa modestia! – credo di esser-
visione. La strage di Giovanni Banda della Magliana di Roma. ci riuscito. Mi auguro che anche il
Falcone fu una cosa eclatante, però ti Sono orgoglioso di averlo fatto, pubblico riesca a rintracciarla. Ripeto,
paolo buonvino 45
a me interessava far sentire l’”anima” dito. Ci sono due progetti in cantiere: perdere gli stimoli che ti possono
delle note, renderla trasparente, ma il primo, una serie d’incontri con venire dal conoscere nuove persone,
ricca di pathos. L’”anima” non la vedi, quattro università dove ho intenzione nuove idee e modi di pensare. Per
però la senti, la percepisci nelle cose di parlare del mio mestiere di compo- questo sono importanti i due progetti
animate e non, quindi quando essa sitore con gli studenti. Il mio rapporto che ti ho esposto: l’interscambio è
viene meno, tutti quei gesti, cose e con il testo scritto, la sceneggiatura necessario per non esaurire la pro-
attimi vengono a perdere significato. per intenderci, le immagini e tutto ciò pria vena creativa.
Tu puoi fare l’amore con una prostitu- che ne consegue. Parlerò di tutto
ta con l’intenzione di ucciderla subito quello che mi piace, non solo di Cos’è per te la musica per
dopo, e fare l’amore con tua moglie musica da film. La musica è la colon- immagini?
per mettere al mondo un figlio. Il na sonora della mia vita, ma non è Non sono in grado di darti una defi-
gesto è uguale, l’anima è differente! tutta la mia vita! In quella occasione nizione ben precisa. Per me è la mia
Attraverso il gesto non puoi assoluta- non farò dei veri e propri concerti, ma musica abbinata alle immagini!
mente comprendere che tipo di delle dimostrazioni suonate dal vivo Qualche volta è una musica che pre-
anima vi è in esso, e la stessa cosa dei miei lavori, con la partecipazione scinde dall’immagine, quindi che pos-
ho cercato di trasmettere con la mia di validi collaboratori, e faremo dei siede un’”anima”, in altri casi non arri-
musica nel film. piccoli esempi di ciò che si può crea- va a distaccarsi dai fotogrammi, per-
re musicalmente, non soltanto nel ché da sola non ha vita propria.
Ci sono dei compositori fonte Cinema. Quindi, sarà una sorta di Preferisco logicamente il primo caso!
d’ispirazione per il tuo lavoro? anteprima di un mio concerto! Ne ho In ogni modo credo che non si possa
Non in particolar modo. già fatti qualche volta, però voglio parlare di cliché riferendosi alla musi-
Indubbiamente la mia esperienza con mettere su una band di sei, sette ca applicata; infatti, ultimamente, le
Franco Battiato mi ha fatto crescere componenti ed eseguire la mia musi- canzoni stanno diventando anch’es-
parecchio, e continua a farlo tuttora, ca in giro per l’Italia. Quest’ultimo se musica per immagini, ma al con-
infatti ci sentiamo molte volte, seguo i sarebbe il secondo progetto di cui ti tempo non lo sono. Secondo me non
suoi lavori discografici e cinemato- accennavo. Dimenticavo, vorrei rea- esiste soltanto (e non si può parlare
grafici come regista. Pensa che mi ha lizzare un disco che non ha bisogno di) musica per immagini, teatro, pub,
fatto interpretare un ruolo nel suo ulti- delle immagini, con l’apporto di alcu- discoteca, radio, etc, etc. E’ musica!
mo film (Musikanten, 2005), dove ni miei amici che fanno questo Se poi vogliamo essere proprio
recito una frase, e pure male, credo mestiere, dove racconterò il mio pignoli, c’è della musica da film che
(risate). Per quel che riguarda la mondo: dalle suore francescane che vive solo sullo schermo e non può
musica da film, mi piace ascoltare le frequento a Patrizia Laquidara che esser definita in altro modo, ma si
colonne sonore di alcuni compositori canta in diverse lingue. Prevedo di tratta tuttavia di musica! Nell’attività di
americani e italiani, comunque adoro vendere quindici o sedici copie (risa- un compositore di colonne sonore
sentire musica nuova il più delle te), ma non m’interessa, perché rap- può essere solo musica per immagini
volte, e non fossilizzarmi su di un presenterà il mio vero mondo! quella che lui crea, ma per me l’im-
genere o su di un altro. Anzi, ultima- L’interesse principale sarà quello di portante è che essa riesca a vivere
mente, mi era capitato che non mi soddisfare un mio desiderio, e niente dentro me stesso e, abbinata al film,
piacesse nulla di ciò che ascoltavo! altro. In ogni caso, riferendomi al diventi un qualcosa di più. Nel caso di
Questo mi aveva molto preoccupato, discorso fatto poco fa, dal disco Romanzo criminale è una musica
perché credevo di aver perso un prenderebbe il via il concerto, non che può vivere senza immagini,
certo gusto musicale, poi ho compre- per una mera sponsorizzazione del anche se non è affatto semplice
so che la mia preoccupazione era CD, ma per mio piacere personale. come ascolto, seppur con esse si
dovuta al fatto che la musica che Riarrangerei in maniera diversa alcu- completa e diventa un’anima pulsan-
avevo sentito faceva veramente schi- ni mie temi per il Cinema, soprattutto te. Invece, “Noite e luar” è un tema
fo (risate)! quelli che ritengo più adatti ad che sia col film che senza va benissi-
un’esecuzione live, e mi sbizzarrirei mo, infatti vi sono dei gruppi di bio-
Ti piacerebbe eseguire la tua musicalmente. Il rischio del mestiere danza che lo utilizzano ballandolo
musica dal vivo? di compositore per immagini è quello ogni cinque minuti. In conclusione,
Da diversi anni ho in mente di fare di rinchiudersi in una stanza, scrive- non credo che esista il mestiere di chi
qualcosa a tal proposito, però i troppi re, scrivere, scrivere e non avere più fa musica per il Cinema e basta, uno
impegni lavorativi me lo hanno impe- contatti col mondo esterno, quindi fa “Musica”!
Senza dubbio alcuno, Romanzo criminale è stato l’avvenimento cinematografico più discus-
so di questo autunno. Il successo della sua soundtrack, realizzata con cura e ben sincronizza-
ta con i fotogrammi della pellicola sta soprattutto nella scelta dei greatest hits anni ‘70/80 che
ne contestualizzano la storia, sottolineandone l’inquietante drammaticità.
Ma resta un dubbio.
E’ assai palese una sorta di “pigrizia” da parte della produzione che sembra aver privilegia-
to l’effetto facile e un po’ ruffiano di brani conosciuti al grande pubblico, piuttosto che lavorare
su nuovi suoni.
E allora, viene spontaneo chiedersi che impatto avrebbe avuto un commento sonoro dele-
gato completamente alla geniale scrittura del bravissimo Paolo Buonvino (L’ultimo bacio,
Ricordati di me), che qui sfoggia nove brani strumentali inediti di notevole caratura, piuttosto Paolo Buonvino / AA.VV
che ricorrere ai Queen, KC & The Sunshine Band, The Pretenders, Sweet, oppure ai nostrani Romanzo criminale
Equipe 84, Patty Pravo, Gabriella Ferri, Giorgia, o al noiosissimo Pavarotti che rifà il verso a (2005)
se stesso. RCA Italiana 82876724522(2)
Non lo sapremo mai. MT CD 1: 14 brani – Durata: 45’34”
CD 2: 13 brani – Durata: 45’12”
46 marco frisina
La musica
come
missione
Conversazione con
Marco Frisina
di Pietro Rustichelli
Mons. Marco Frisina (romano, classe 1954) è noto al vasto pubblico per numerose colonne sonore di importanti
fiction televisive, soprattutto di argomento religioso.
Forse non tutti sanno del suo incarico di direttore dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Roma e della sua immen-
sa produzione di musica e canti liturgici divenuti ormai repertorio tradizionale di cori e parrocchie in tutta Italia e non
solo. Responsabile musicale dei grandi eventi giubilari del 2000 e di alcune giornate Mondiali della Gioventù, ha
curato numerosi eventi alla presenza del compianto Papa Giovanni Paolo II, a cui ha dedicato diversi oratori e com-
posizioni.
Biblista di fama nazionale, si divide tra la composizione e gli impegni pastorali, tra la direzione del Coro della
Diocesi di Roma da lui fondato e altre compagini ed un costante impegno nella diffusione e formazione musicale,
culturale e religiosa (è anche rettore della Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo).
Lo abbiamo incontrato più volte tra il suo ufficio in S. Giovanni in Laterano, lo studio personale e la sala di inci-
sione, cercando di fare il punto sui primi 10 anni di eccezionale attività nel campo della musica per la fiction.
Che importanza assume la mente l’orchestra. A mio avviso, chi far riscoprire e dare vita ai musicisti
colonna sonora in un film? compone musica da film deve fare il e alle colonne sonore del passato.
Sono entrato quasi per caso nel musicista, non è un “tappezziere”. Prendi la partitura di Miracolo a
mondo del cinema e ormai ho rea- Si sente subito quando un film è Milano di Cicognini o anche solo di
lizzato già 24 partiture. Credo molto “tappezzato” o quando al contrario Pane, Amore e Fantasia, una com-
nella possibilità che la musica da è “musicato”. media deliziosa! Tirare fuori questo
film aggiunga qualcosa in più alla farebbe bene ai musicisti di oggi...
pellicola stessa. Oggi va di moda Cosa rappresentano gli autori Alcuni della nostra generazione
non dare peso alla colonna sonora. del passato per quelli di oggi? mancano di fantasia, tecnica o
Non so per quale ragione, è un Un film “culto” per me è forza espressiva, anche se ci sono
mistero, non so se ciò avviene per Carosello Napoletano con il com- degli ottimi musicisti. Chi viene
debolezza dei musicisti o dei regi- mento di Gervasio, accademico di dallo studio classico riesce ad
sti, ma la musica come la fotografia, Santa Cecilia, che ha scritto questa apprezzare anche ciò che è moder-
i costumi, le scene aggiungono al colonna sonora mettendo insieme no, ciò che è jazz o folk, ma al con-
film tantissimo, e non è semplice- tutte le canzoni partenopee con trario questo non è sempre possibi-
mente un atteggiamento passivo... un’orchestrazione e un arrangia- le, bisognerebbe far crescere la
la musica è attiva, ti può far vedere mento incredibili. Mi piacerebbe maturità musicale dei compositori,
ciò che è nascosto, far sentire ciò tanto avere le partiture per poterle e il passato del glorioso cinema ita-
che non si sente, fa percepire quel- fare in concerto. Io credo che uno liano lo può fare!
la ricchezza in più, è un Plus vero. degli sforzi che dovrebbe fare una
Sono anche molto aperto verso le rivista come la vostra, o rassegne A proposito di compositori di
novità, anche dal punto di vista elet- come quelle di Loreto (vedi numero colonne sonore si parla spesso
tronico, senza sostituire natural- 3 della nostra rivista), sia quello di di “doppia vita”, in relazione a
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formazione classica e lavoro nel progetto che ho in mente da tempo, E’ stata un’esperienza bellissi-
cinema, ma forse mai come nel ma devo trovare qualcuno che ma: lui all’inizio ha garantito per me.
suo caso l’accezione è appro- abbia il coraggio di finanziare una Conosceva la mia musica, ma nes-
priata. Come vive la “dualità” tra tale idea. Dovrei trovare un regista suno mi aveva mai sentito all’opera
il sacerdozio e la composizione? capace di tirare fuori dalle opere dei in questo genere. Lui fece le sigle,
Una cosa che bisogna capire è grandi artisti il dramma che c’è die- che sono state per me una sorta di
che per me musica e sacerdozio tro, perché le immagini rappresen- passpartout. Il primo film della mia
sono uniti in maniera molto stretta, tano la storia dell’uomo, le sue tra- carriera fu Abramo, il testa di serie
lo sanno tutti quelli che eseguono i gedie e i suoi problemi, e la musica di un progetto imponente della Rai
miei brani liturgici, i ragazzi dei miei gli da’ spessore e risalto. e di Turner, ed Ennio fu estrema-
due cori e dell’orchestra, perché la mente corretto e non volle influen-
musica è per me il linguaggio con E’ di evidente bellezza musica- zarmi. Se avesse voluto dare un
cui l’uomo riesce ad esprimere le le il suo commento per la fiction occhio alle mie partiture sarei stato
cose più profonde che ha nel cuore, di Papa Giovanni, come l’ha con- più che contento, ma lui non lo ha
si dice che “chi canta prega due cepito? mai fatto, diceva “sei capace di scri-
volte”. La musica ha il grande pote- Ho dovuto realizzare un tema vere la tua musica, io faccio le
re, come quello di Orfeo, di addolci- dolce e solenne insieme (come lui sigle, tu fai il commento”. Però indi-
re il cuore degli uomini, di educarlo. stesso era). Nel finale c’è un lungo rettamente mi ha aiutato tantissimo,
Per un uomo che ha fatto della adagio di 7-8 minuti intitolato “Verso da uomo d’esperienza qual è; io lo
Fede la propria vita non c’è tutta il Cielo” in cui l’anima “parte per sento, come molti, una sorta di
questa differenza. Pensate che andare” in un viaggio di serenità. padre artistico, da cui distaccarsi
presso la Pontificia Università della Nella scena molto bella che Giorgio come ogni figlio, ma sempre da
Santa Croce, Facoltà di Capitani ha realizzato ho cercato amare, rispettare e studiare.
Comunicazioni Sociali, tengo un con la musica di far sentire questo Veniamo entrambi dalla scuola di
corso su “Musica e Comunicazione passaggio dolce e intenso, fino Petrassi, in un certo senso lui è il
della Fede” con una quarantina di all’esplosione sulla piazza affollata. padre e Petrassi il nonno (ride...) ed
studenti di tutto il mondo. E’ un per- Queste cose le può fare solo la è ovvio che abbiamo tutto un
corso molto interessante anche per musica, le immagini possono farti mondo in comune. Gli sono grato
me. Scoprire come la musica in sé vedere un “campo lungo”, ma cosa anche perché mi ha insegnato un
possa aiutare l’umanità a crescere, ci metti dentro? La musica può con- approccio “colto” al cinema: io non
come serva ad entrare in un’armo- dizionare in senso positivo la com- ho, grazie a lui, i soliti pregiudizi
nia superiore, cosmica, con Dio e prensione di quella scena. Trovo che spesso si hanno sulla musica
con se stessi.. “Armonia”, questo che il mio lavoro aggiunga qualco- da film, bensì la certezza che il
termine greco davvero molto impor- sa, e le parole “dona nobis pacem lavoro per il cinema non è di serie
tante! Per un prete è quindi una in terris” diventano l’esplicitazione B, e che si può fare musica di seria
cosa normale, ricordiamoci che la di tutta la vita di Papa Giovanni. So A anche in un film “qualsiasi”.
musica nasce sempre dal cuore, si che può sembrare un approccio un Ebbi subito una nomination inter-
canta solo per amore, se stai bene po’ particolare e che forse un laico nazionale (non sapevo neanche
con le persone che ti circondano, non avrebbe fatto le stesse scelte, cosa fossero i premi) per Abramo, e
un innamorato canta, non dice le ma per me è stato normale e credo l’anno dopo doppia nella stessa
cose “in prosa”; quando riusciamo a apprezzato da tutti. quintina per Giacobbe e Giuseppe.
fare un atto d’amore la musica fun- Vinsi col secondo e mi accorsi che
ziona sempre, è quasi un mistero, e A proposito di “approccio”, c’è la musica da film era sì faticosa, ma
questo l’ho sperimentato continua- differenza nell’affrontare le com- dava anche delle soddisfazioni, tre
mente nella mia vita sacerdotale. posizioni liturgiche (in cui nominations e un premio con i primi
Le note servono a creare questa comunque incontriamo proble- tre film in due anni... Comunque
“nostalgia del Paradiso” e a far sen- matiche di tempistica e “pro- continuo a non considerarlo un
tire tutti i cuori uniti. gramma”) e le colonne sonore? “mestiere”; rimane ancora una
Cinema e liturgia sono “generi” sorta di gran bel gioco, un mezzo in
Come si è avvicinato alla musi- diversi, ma il lavoro è lo stesso... più per poter scoprire ulteriori
ca da film? Certo la liturgia è strettamente potenzialità espressive della
Quasi per sbaglio. Il mio primo canonica, con strutture vincolanti, musica.
lavoro è stato la serie televisiva ma una cosa che ha in comune col
della Bibbia, con un certo genere di cinema è l’idea di partecipazione, Lo stile di un compositore
cinema a carattere religioso, ma nel quello che noi suoniamo e cantia- dipende anche, volente o nolen-
mio curriculum ci sono interventi mo ci fa concentrare su ciò che non te, dai gusti e dall’ascolto. Che
anche su opere (Tristano e Isotta o si può vedere, e la musica ci aiuta genere e che autori predilige?
Michele Strogoff) a carattere lette- in tal senso, anche se a livelli molto Nel campo della musica da film
rario e di una certa levatura. Quello diversi. Quindi nella liturgia il gran- apprezzo certamente i grandi pro-
che mi ha colpito è come la musica de spettatore è proprio l’assem- fessionisti come Williams, che ha
si sposi in modo “naturale” con le blea, che non è passiva ma attiva. saputo coniugare la tecnica holly-
immagini, di come si rafforzino a woodiana ad un gusto anglosasso-
vicenda. Certo è anche importante Maestro, il suo nome è stato ne, con la capacità di legare la
il “tipo” di immagini; le arti sono legato a quello di Ennio Morricone musica alle immagini in modo dav-
tutte collegate. Un mio grande con cui ha condiviso l’imponente vero efficace (anche se a volte
sogno è quello di scrivere una avventura del “Progetto Bibbia”, forse troppo pedissequo). Apprezzo
musica per i grandi cicli pittorici ita- ma ora sembra essersi ritagliato molto anche gli sperimentatori di
liani, solo musica e immagini: è un uno spazio un po’ più suo. nuove sonorità elettroniche, come
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Il 2005 è stato un anno di super-lavoro per Mons. Frisina, foriero di risultati alterni: un San
Pietro “troppo televisivo”, Callas & Onassis chiuso in fretta e furia, un disco di brani sacri per
l’Avvento (senza dimenticare gli impegni liturgici per l’insediamento del nuovo Pontefice) e infi-
ne questa degna coproduzione sulla vita dell’amatissimo Karol Wojtyla, con cast internazionale
capeggiato da un notevole Jon Voight. Don Marco ha più volte confessato a chi scrive di sentir-
si quasi in imbarazzo a dover musicare episodi in cui molto spesso “lui c’era” ed era toccato nel
vivo dalla storia di un Papa molto amato e a cui è stato molto vicino.
Ne risulta l’opera certamente più convincente (evidentemente più sentita) della sua produzio-
ne più recente, con un temone un po’ scontato ma spontaneo (che attraversa, variato, tutto il
disco) e diverse pagine di pregevole scrittura (gli oscuri colori per il dramma del nazismo e la
Marco Frisina deportazione o le grandiose aperture orchestrali di alcuni momenti topici della straordinaria
Giovanni Paolo II (2005) vicenda umana di Papa Giovanni Paolo II), oltre ad una simpatica danza popolare polacca. Per
LuxVide / Pesi&Misure chi poi - come il sottoscritto - era a Tor Vergata nel 2000 è commovente la scelta di commenta-
APM/CD114 re le scene relative al Giubileo (“Giovane coi giovani”) con la versione orchestrale di quel “Jesus
21 brani – Durata: 44’31” Christ, you are my life” composto da Frisina stesso come inno delle Giornate Mondiali della
Gioventù ed ormai entrato di diritto nel repertorio musicale della Chiesa universale. PR
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A bilancio dei primi dieci anni di musiche per la televisione, la Lux Vide (con la nuova eti-
chetta Pesi&Misure) pubblica una straordinaria selezione dei temi più efficaci delle produzioni
biblico-agiografiche a cui il Maestro Frisina ha prestato il proprio talento. Appare chiaro come
il compositore romano non abbia timore di utilizzare formule orecchiabili, forte anche di una
felicità di ispirazione che riesce da un lato a risultare familiare ed immediata, da un altro ad evi-
tare la banalità e a non nasconderla in una sovrabbondanza di orpelli (come ad altri capita):
prova ne siano gli eccellenti ed inediti arrangiamenti cameristici dei temi di Maria Maddalena,
Don Bosco, “Sara” (da Abramo) e “Zippora” (da Mosè) affidati a pianoforte e violoncello (sem-
pre bravi Gilda Buttà e Luca Pincini) in cui le lunghe melodie di Frisina risplendono di luce pro-
pria. Non mancano comunque le parentesi epiche (la potente “Shemà” da Mosè) o di sentita
partecipazione (da Giuda o Apocalisse). Decisamente toccanti e di assoluto spessore - nonché Marco Frisina
ben al di sopra dello standard televisivo odierno - i giustamente premiati lavori per Giuseppe e Verso la gioia (2005)
Abramo (meravigliosa la promessa biblica di “Come le stelle del cielo”) e l’emozionante LuxVide / Pesi&Misure
“Pacem in terris” per coro e orchestra da Papa Giovanni. Un disco semplicemente toccante, APM/CD111
che non sostituisce il valore dei CD completi (alcuni davvero necessari) ma testimonianza di 14 brani - Durata: 52’08”
una maestria tecnica al servizio di qualcosa di superiore. PR
50 recensioni
di fondali elettronici, altri di uniformi piattaforme ritmi- Torneo Tre Maghi, delle marce bandistiche, delle per nulla adeguate alle immagini che commentano)
che. Ottman ha creato un espediente tutto suo (in percussioni esotiche che precedono le gare. di Emilie Simon, mentre quella proiettata negli USA
questo almeno è originale): una sorta di mickeymou- Nei momenti d’azione si ha nostalgia dei mecca- si fregia del bellissimo score di Alex Wurman. In
sing della paura, con una frammentazione a mosai- nismi dinamici che pulsavano durante la creazione questo caso gli americani hanno visto giusto sia nel
co delle soluzioni orchestrali. Peccato che l’affastel- di Frankenstein o nella fuga finale di Carlito’s Way. rimusicare il docufilm di Luc Jacquet che nel farlo
lamento sonoro, non compensato da sufficiente Nelle fragorose galoppate orchestrali la tensione è narrare a Morgan Freeman (il commento di Fiorello
robustezza melodica, alla lunga stanchi e che le tenuta alta dai costanti clangori dei piatti (una vera nella versione italiana è talvolta insopportabile!).
numerose fonti di ispirazione dei temp track si sen- overdose) o dalle stentoree declamazioni degli otto- Wurman colora tutti i brani di atmosfere new age
tano troppo (come gli evitabili rimandi a Elfman delle ni. Nelle sequenze più ombrose si sentono remini- velate e delicate tramite un uso mai banale di splen-
filastrocche iniziali). GB scenze delle turgide partiture degli horror della didi arrangiamenti synth e orchestrali, che rammen-
Hammer: vibrazioni, brevi ostinati, improvvise pero- tano le migliori partiture eteree di Mark Isham,
razioni, sussulti tellurici ed esplosioni nei timbri più Thomas Newman e Mychael Danna. MP
Milan 301 724-1 cupi dell’orchestra.
La salita di Doyle sul podio lasciato libero da Perseverance
15 brani Williams ha il vantaggio di ribadire fiducia per una
(13 di commento scrittura artigianale e raffinata della musica destinata PRD 007
+ 2 canzoni) al cinema fantastico. Forse soggiogato (ma a torto,
Durata: 56’16” viste le sue capacità) dall’illustre precedente con cui 27 brani
confrontarsi, Doyle si trattiene. Il suo commento non Durata: 59’30”
è privo di pagine elevate, come i frivoli tremoli per
“Rita Skeeter”, la tenebrosa suite per “Voldemort” o
lo straziante adagio dedicato a Cedric, e rivela il suo
Steve Jablonsky eccellente pathos un po’ alla volta, ascolto dopo
ascolto. Chi ha seguito la generosa carriera creativa
The Island (id. - 2005) di questo musicista non mancherà di notare, in una Trevor Jones
Con Steamboy avevamo sperato nella nascita di cornice di raffinatezza e di cura formale, un’algida
un nuovo talento nel vasto mondo della musica da lontananza dal cuore narrativo. GB
Loch Ness (id – 1995)
film: Steve Jablonsky. Viceversa con The Island que- Attesa da tempo esce, con un ritardo epocale,
sta speranza è venuta a cadere, dato che il compo- per la sincopata etichetta Perseverance, la bella par-
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sitore, assiduo collaboratore e additional composer titura di Trevor Jones per il terrificante Loch Ness,
della combriccola di Zimmer, produttore del CD Soundtrax film del ’95 con Ted Danson. Il compositore scrive
(infatti tra le musiche aggiuntive di questo album SK 92747 uno score deliziosamente tonale, di facile fruizione,
compaiono altri nomi noti della ex fabbrica di note mai banale, e giammai alla ricerca dell’effettaccio
Media Venture), non ha fatto altro che riciclare melo- 17 brani più vieto e delle scorciatoie più clamorosamente
die e percussioni già presenti in altri blockbuster del Durata: 61’13” dilettantistiche. Un tema tipicamente jonesiano, spa-
genere: The Rock, Con Air, Spy Game, Face-Off e zioso e dalle rotonde verticalità, s’impone e conqui-
persino il tema principale de Il gladiatore (“The Island sta dalle prime battute, con il suo ottimismo tout-
Awaits You”, “My Name is Lincoln”). I molti brani court e avvolge l’ascoltatore come una confidente,
d’azione sono abbastanza risaputi e confusionari delicata brezza colma di serenità. Inevitabili colori
(“Renovation”, “Send in the Clones”). Sconsigliato George Fenton celtici punteggiano qua e là la partitura, ma con gran
anche agli appassionati di sonorità elettroniche! MP gusto. Il CD è, nel complesso, uno scrigno di sapi-
Deep Blue (Blu profondo – 2004) dissimi momenti, di assoli stupefacenti, di momenti
Gemmazione dei documentari televisivi della sussurrati e ripiegati, sommessi, ma che raggiungo-
Warner Sunset / BBC The Blue Planet, il film Deep Blue ne eredita no vette di entusiasmo compositivo raro. E più di
Warner Bros anche il musicista, il vulcanico George Fenton, che una volta, ascoltando questo disco, ci si sorprende
9362-49631-2 si pone con disinvoltura sul podio dei Berliner ad occhi chiusi, a sognare che anche solo per un
Philharmoniker, i quali interpretano con sapiente attimo, il mondo possa essere bello come lo raccon-
24 brani
(21 di commento vitalità le sue magnifiche pagine sinfoniche. Vuoi per ta Trevor Jones in Loch Ness. Dimitri Riccio
+ 3 canzoni) l’eccezionalità dell’orchestra (non solita a prestarsi
Durata: 75’57” alle “colonne sonore”), vuoi per una nostra nostalgia Varèse
per le composizioni genuinamente sinfoniche (seb-
bene anche qui non manchino circoscritte e fugaci
Sarabande
contaminazioni di world music e sintetizzatori), que- VSD-6666
Patrick Doyle st’opera si accoglie con un piacere d’ascolto a dir
poco inebriante. Meno antologico del precedente 36 brani
Harry Potter and the disco dedicato alla serie, ma decisamente più rac- Durata: 74’10”
Goblet of Fire colto, meditativo, al tempo stesso elegiaco e solen-
(Harry Potter e il Calice di fuoco - 2005) ne, il lavoro ne recupera e rielabora alcuni temi, sta-
Coesistono due anime nel genio musicale dello bilendo veri leitmotiv con le creature che popolano
scozzese Patrick Doyle. Quella irruente e passiona- gli abissi marini al centro delle immagini. I grandiosi
le dei film shakespeariani di Branagh o dei melo- paesaggi subacquei si miscelano a panorami musi- Reinhold Heil, Johnny Klimek
drammi sentimentali di Wargnier. L’altra composta cali di travolgente vigore. Anche in questo caso Land of the Dead
ed elegante, tipicamente britannica, con cui Doyle Fenton si conferma autore di altissimo pregio. GB
ha musicato il giallo sociologico di Altman Gosford (La terra dei morti viventi – 2005)
Park, molte commedie (Mrs. Winterbourne) e fiabe Previsioni del tempo sulla Terra degli Zombi: fin
Milan M2-36131
(Little Princess). Per la nuova avventura del dall’inizio si addenseranno nebulose evocazioni, per-
maghetto Harry Potter, ormai adolescente alle prese turbate da ogni genere di minaccia sonora, ritmi tri-
con sviluppi sempre più cupi e inquietanti della sua bali e riti voodoo, cori campionati per le fameliche
saga, sarebbe piaciuto che Doyle avesse lasciato 12 brani avanzate dei beanti cannibali umani di Romero, clau-
predominare la sua prima musa, sfoderando la sua Durata: 41’37” strofobici echi sonar, pulsazioni cardiache per acuire
grinta più sanguigna. Il racconto della Rowling non è l’ansia. Se nonostante simili avvisaglie si volesse
parco di emozioni: i primi turbamenti amorosi, i proseguire, si scateneranno presto inaudite tempe-
bisticci con gli amici più cari, il predominio di un male ste sonore, aggressioni percussive, laceranti strida e
assoluto e omicida, la tristezza per una morte tragi- martellanti precipitazioni ritmiche.
ca e ingiusta, che arriva con brutale ineluttabilità L’elettronica per cinema horror fa storia a sé: men-
nelle svolte conclusive. Alex Wurman tre i sintetizzatori new age si propongono elevazione
La sontuosa impostazione sinfonica, la classe e dello spirito e relax, quelli usciti dalle immagini di un
la curata eleganza della scrittura di Doyle tendono March of the Penguins film feroce e carnivoro come questo si adattano a chi
ad oscurare la compenetrazione musicale alle emo- (La marcia dei pinguini - 2005) ama sciogliere i propri nodi spirituali in morbose cen-
zioni del racconto. Se nel film la partitura è calzante Questo delizioso e dolcissimo documentario fran- trifughe sonore. Molto curata la tavolozza fonica
ed efficace, l’ascolto del disco, pur munifico di nuove cese sulle incredibili (dis)avventure vissute dai pin- sfruttata dai cinque arrangiatori e programmatori
melodie, lascia inizialmente in superficie agli eventi. guini Imperatore in Antartide nell’intento di procrea- capeggiati da Heil e Klimek, che nel lungo, calzante
L’opera è decorosa, ma impermeabile alle emozio- re in condizioni estreme ha una particolarità: la ver- e pregevole commento al nuovo episodio dell’epo-
ni, forse per la ridondanza dei momenti ludici e cele- sione giunta in Europa è accompagnata dalle musi- pea horror di Romero pagano pure qualche giusto tri-
brativi, dei valzer festosi per gli ospiti stranieri del che e delle canzoni originali (direi alquanto brutte e buto alle celebri pagine dei Goblin. GB
52 recensioni
Da un film mediocre, una compilation senza fan- e in altri brani atmosfere alla Debussy si miscelano
Silva Screen tasia, ma tutto sommato godibile. La hit single firma- con etniche malinconie. A completare la colonna
SILCD1189 ta Anastascia e Ben Moody, "Everything Burns", che sonora sono stati scelti i Leningrad con le loro rumbe
ha scalato le classifiche di tutto il mondo è molto old style, rivisitate con spirito dissacratorio tipico del-
19 brani orecchiabile e piuttosto avulsa da un contesto che fa l’attuale musica dell’Est Europa, gli Csókolom, che
Durata: 42’12” dell'hip-hop e del rock duro il suo tratto distintivo. piacerebbero a Paolo Conte, il Tin Hat Trio, con
Band famose come Sum 41 e Simple Plan blandi- un’ariosa fisarmonica, e i Gogol Bordello, gruppo del
scono il pubblico di giovanissimi cui peraltro l'intero quale è leader proprio Eugene Hutz, interprete nel
film è dedicato. Tra i brani meritevoli di segnalazio- film del personaggio di Alex. Discendente da zingari
ne, puntiamo il lapis rosso su "What ever happened chiamati Sirva Roma, Hutz dopo anni di peregrina-
to the heroes" dell'oramai onnipresente Joss Stone, zioni si è stabilito in America, con padre chitarrista e
"Goodbye for you" dei Braking Point , "On fire" di madre ballerina di tip tap, fondando dopo qualche
Joby Talbot Lloyd Banks, oltre alla già citata prova di Anastascia, anno il suo gruppo gitano-fusion. Splendido il loro
The League Of Gentlemen’s una ballata morbida e sensuale. Se fosse un vino, pezzo conclusivo “Start Wearing Purple”, sguaiata
Apocalypse (inedito - 2005) diremmo che quest'opera è "da pronta beva". Visto marcetta a ricordarci che la vita non va mai presa
che è una compilation ne tessiamo discrete lodi, troppo sul serio. Giuliana Molteni
Approda al cinema questa serie cult britannica consapevoli che, come il film che accompagna,
(dapprima radiofonica poi televisiva – inedita nel verrà presto dimenticata. A.Ch.
nostro paese, così come il nuovo lungometraggio)
Colosseum
CST 8098.2
che narra in stile grottesco-horror (tra Stephen King e
i Monthy Python) le strampalate avventure degli abi- Epic /
Sony Music 22 brani
tanti del paesino di Royston Vasey. Tanto allucinato e Soundtrack
variegato materiale è curato (fin dagli esordi) dal gio- (18 di commento
520420 2 + 4 canzoni)
vane Joby Talbot, compositore di formazione accade-
mica che non disdegna sane incursioni in altri generi Durata: 46’00”
(è da anni arrangiatore e tastierista dell’interessante 15 canzoni
gruppo brit-pop “The Divine Comedy”) e balzato agli Durata: 48'27''
onori del mercato internazionale con l’eccellente ed
eclettica partitura per Hitchhicker’s Guide to the Gert Wilden Jr.
Galaxy. Questo lavoro ne conferma lo straordinario
talento e la ricchezza di idee melodiche, timbriche e
Schatten Der Zeit
AA.VV. (Shadows of time – 2005)
strumentali, capaci di contenere in modo convincente
svariate suggestioni, dall’elettronica delle reprise degli
The Dukes of Hazzard (id. - 2005) Schatten Der Zeit è il lungometraggio d’esordio
storici temi a parossistiche aperture sinfoniche. Uno Non fatevi ingannare dalla presenza della stolida del giovane regista Florian Gallenberger, laureato
dei migliori debutti degli ultimi anni. PR ninfetta Jessica Simpson, che nel film ha usurpato all’Accademia della Televisione e del Cinema di
ingiustamente un ruolo chiave della pellicola (affida- Monaco. Il film, pur essendo tedesco, è girato a
re la parte di Daisy Duke, icona erotica degli anni 70' Bollywood (cioè a Bombay, in India, dove l’industria
Epic / a questa scipita biondina è puro sacrilegio): questa cinematografica sforna tra i 900 e i 1.200 film all’an-
Sony Music
Soundtrack compilation è davvero eccellente e straconsigliata a no) e racconta la tragica storia d’amore tra Ravi e
520420 2 tutti coloro che volessero rivivere le atmosfere della Masha che combattono contro il destino e le regole
serie televisiva e, più in generale, di quell'America della società indiana. La colonna sonora, malinconi-
che con le metropoli ed i grattacieli non ha nulla a ca e intensa, è di Gert Wilder Jr. che sottolinea i
13 canzoni che fare. Country purissimo è la parola d'ordine e tutti momenti più drammatici della storia affidandosi alle
Durata: 56’03” i brani o quasi si allineano a questo diktat musicale. tradizionali melodie indiane (pur concedendosi delle
Segnaliamo quindi "Call me the breeze" dei Lynyrd divagazioni jazz) e alla straordinaria voce dell’attrice
Skynyrd, "Flirting with disaster" di Molly Hatchet, e cantante Tannishta Chatterjee (come in “Masha’s
"Soul City" dei Southern Culture On The Skids e la Song” composta da Amit Kumar e da Gallenberger).
AA.VV. classicissima "These Boots Are Made For Walking", Protagonista dello score è però il bansuri (il flauto
interpretata dalla Simpson che, nonostante delle traverso in bambù) con uno dei suoi più grandi inter-
Stealth (id. - 2005) corde vocali non proprio tonanti, offre una prova più preti: Rakesh Chaurasia. Una buona sintesi tra i
Dal pessimo film di Rob Cohen, una buona com- che dignitosa. Da ascoltare preferibilmente in viaggio suoni occidentali e quelli indiani. JV
pilation. L'incipit, affidato a tre brani degli Incubus coi finestrini aperti... A.Ch.
rockeggianti e alquanto rumorosi, a dire il vero, non
Cinéfonia
è dei migliori, ma serve come mero supporto alla TVT Soundtrax Records CFR012
pellicola, che definire "ipersatura di effetti e inqua-
drature" è mero eufemismo. Fortunatamente, i tim- CD1: 21 brani
pani degli ascoltatori vengono poi titillati da ottimi Durata: 64’34”
pezzi firmati David Bowie, "She can do that", 17 canzoni
CD2: 28 brani
Kasabian, "Lost Souls Forever", e Trading Durata: 62’26” Durata: 68’57”
Yesterday, "One Day", che si staccano dal gruppo,
grazie ad arrangiamenti particolarmente riusciti ed
una musicalità sicura e compatta, che rende i brani
meno debitori a quello che succede sullo schermo di
quanto non siano gli altri pezzi della raccolta. Hélène Blazy
Attenzione però alla vera chicca del disco: il brano Paul Cantelon Strings (2005)
numero 12, "Night in White Satin", interpretato dal Everything Is Illuminated
terzetto (piuttosto eterogeneo, a dir la verità) Glenn (Ogni cosa è illuminata - 2005) Dal debutto come fanzine di James Horner il
Hugues, Chad Smith e John Frusciante... i fan dei mensile francese Cinéfonia (già Dreams Magazine)
Nomadi sono avvertiti. A.Ch. Per le strade senza tempo dell’Ucraina si aggira ha compiuto encomiabili passi nella promozione del
una macchina con tre insoliti passeggeri: Jonathan, proprio patrimonio nazionale, aprendo una propria
giovane ebreo di New York in cerca delle sue radi- distribuzione discografica che annovera in catalogo
Wind Up win ci, sulle tracce del passato dell’amato nonno, morto nomi come Delerue e Yared. Interessante la propo-
520316 2 da poco; Alex, una giovane guida locale, surreale sta del lavoro di un nome assai meno in vista come
rappresentante di un’improbabile fusione ucraino- quello di Hélène Blazy, talentuosa violinista e com-
19 canzoni hip hop, insieme al suo nonno, un uomo duro e positrice, con un lussuoso cofanetto cartonato a
scontroso. Il viaggio porterà l’improbabile terzetto doppio disco. Introdotti dall’autrice nel dettagliato
Durata: 70'02''
alla scoperta di una verità che sarà per ciascuno libretto, vengono proposte le pagine composte per
diversa ma per tutti determinante, facendoli avvicina- alcuni film di registi d’oltralpe (Voir Sans les yeux,
re e affezionare. Splendido filo conduttore dell’avven- L’Affaire Dubuois), caratterizzate da una sapiente
tura è la colonna sonora del giovane americano Paul (ancorché non originalissima) interazione minimali-
Cantelon, che ha composto pezzi orchestrali melodi- sta tra elettronica e strumentazione cameristica,
ci e classicheggianti, contaminandoli con sonorità e mentre sono paradossalmente le pagine di musica
AA.VV. strumenti tipici della cultura musicale locale. sinfonica - seppur non composte per lo schermo -
Fantastic 4 - The Album “Prologue/Babuska” contiene il bel tema musicale, ad apparire più in linea con una retorica sinfonico-
(I fantastici 4 - 2005) “Sunflowers” è eseguita da un coro di voci femminili, orchestrale cinematografica tradizionale. E’ invece
recensioni 53
nelle preziose pagine cameristiche per quartetto e Lontano dalla magia del primo film della serie dalla colonna sonora di Paolo Vivaldi (compositore
per fiati che la dettagliata scrittura della Blazy si (prodotto dalla Disney nel 1969), tornano le avventu- per il teatro e il cinema) che trova la sua massima
eleva dall’anonimato e brilla di luce propria. PR re del maggiolino più famoso del mondo: Herbie (per espressione nel brano “L’addio”. Già dai titoli di testa
intenderci, quello bianco con il numero 53 sul cofano veniamo travolti da un senso di inquietudine con un
e con una propria personalità) con un film senza pre- canto che diventa lamento, come se si stesse con-
Sony/Columbia
tese, ma dinamico e pieno di buoni sentimenti, diret- sumando uno di quei riti tipici delle tribù africane.
COL 520167 2
to dall’esordiente Angela Robinson. La colonna Un ottimo lavoro, compreso l’ultimo singolo di
13 canzoni sonora, che ben accompagna le acrobazie di Herbie, Manuela Zanier, Non rispondi (scritto da Bungaro),
ha il merito di fare da trait d’union tra questo e il film a cui è affidato il compito di accompagnare i titoli di
Durata: 50’23” originale riproponendo brani noti, come la malinconi- coda. JV
ca “Hello” di Lionel Richie e la cover di “Born to be
Wild”, ma anche alcune novità come “First” (che apre
l’album) cantata dalla protagonista del film: la giova-
Warner Chappel
ne e promettente attrice americana Lindsay Lohan. Music
Un bel CD, ma non ascoltatelo in macchina: potreb-
16 brani
AA.VV. be essere pericoloso! JV
(15 di commento
A Lot Like Love + 1 canzone)
(Sballati d’amore – 2005) RCA Italiana Durata: 37’39”
Ingredienti per una commedia di successo: due 82876753362
protagonisti (un uomo e una donna, rigorosamente 21 brani
belli e affascinanti), un incontro, un colpo di fulmine. (19 di commento
Anche se non è proprio un amore a prima vista quel- + 2 canzoni) Pietro Cantarelli
lo raccontato in Sballati d’amore (i due personaggi Cielo e Terra (2005)
principali ci mettono sette anni per rendersi conto che Durata: 47’57”
quello che c’è tra loro è amore), possiamo comunque Cielo e Terra di Luca Mazzieri racconta la dram-
considerarla una commedia romantica a tutti gli effet- matica e toccante storia di Samuele, giovane mae-
ti, a partire dalla scelta della colonna sonora che si stro di violino ebreo che, nel 1944, si rifugia dalla
adatta a qualsiasi gusto. E’ infatti accattivante ed un Nicola Piovani sorella per sfuggire alle persecuzioni naziste. La
po’ furbetta la scelta di questa track list che spazia dal vicenda si svolge a Busseto, il paese in provincia di
pop al rock con artisti che rappresentano vari generi
La tigre e la neve (2005) Parma che ha dato i natali a Giuseppe Verdi. E sono
musicali. Si parte con i Third Eye Blind per arrivare al Come Nino Rota fu il grande cantore delle imma- proprio le suggestioni della musica verdiana ad ispi-
pop più convenzionale dei Cure, dalla romantica “If gini oniriche di Federico Fellini, Nicola Piovani è la rare il lavoro di Pietro Cantarelli, autore della splen-
You Leave Me Now” dei Chicago alla parentesi voce musicale dei fotogrammi surreali e malinconi- dida colonna sonora.
nostalgica dei Groove Armada con “Hands of Time”, ci di Roberto Benigni. Se però Rota riusciva ad Il compositore aveva già collaborato alla realizza-
il tutto in 50 minuti godibili e divertenti. JV essere – pur nell’alveo di un’impronta autoriale rico- zione dello score del film A cavallo della tigre di
noscibile - sempre originale per Fellini dopo sedici Carlo Mazzacurati insieme a Ivano Fossati (con il
film insieme, non si può dire lo stesso di Piovani per quale collabora da anni), ma in questa pellicola la
Sony Classical Benigni, dopo solo tre pellicole. Infatti la pecca fon- musica ha tutt’altro significato: si trasforma nella
SK 94749 damentale di quest’ultimo sodalizio filmico tra il passione che accomuna Samuele al suo nemico,
toscanaccio e il compositore romano è la ripetitività sottolineando i momenti più intensi di questa storia,
13 canzoni di alcune tematiche musicali: dopo un attento ascol- a cominciare dalla toccante “Cielo e Terra” interpre-
Durata: 46’52” to di La tigre e la neve, sembra di trovarsi di fronte tata da Tosca. JV
ad un figlio timido di Pinocchio o di molti lavori per i
film dei fratelli Taviani, Moretti o Albanese. Cinéfonia
Il compositore premio Oscar per La vita è bella Records CFR013
probabilmente si è trovato nella posizione di creare
CD1: 20 brani -
un tappeto sonoro così risaputo su richiesta di
Durata: 66’57”
AA.VV. Benigni, che in ogni caso non gli ha permesso di
CD2: 6 brani -
servire bene La tigre e la neve, film di per sé non
Bewitched (Vita da strega – 2005) riuscito che si trascina stancamente verso una fine
Durata: 67’17”
CD3: 16 brani -
Chi è cresciuto guardando il telefilm Vita da stre- prevedibile. Seppur su CD la musica sia migliore
Durata: 71’34”
ga, avrà qualche perplessità nel vedere la recente rispetto a quando si accompagna alle immagini,
versione cinematografica di Nora Ephron, film delu- l’unico brano che suscita un’autentica emozione è
dente se non fosse per la straordinaria interpretazio- quello che prende il titolo dalla pellicola, cantabile e
ne di Nicole Kidman e la splendida colonna sonora. intenso, una melodia dalle reminiscenze Carlo Crivelli
E’ la musica, infatti, la vera protagonista di questo pucciniane. Notes de Voyage -
film che, tra una magia e l’altra, accompagna le Per il resto la fa da padrone la canzone del gran- Musique de Films &
scene in modo piacevole ed elegante, grazie soprat- de Tom Waits, “You Can Never Hold Back Spring” Musique de Concert (2005)
tutto all’accurata scelta degli artisti. Questa compila- (su testi di Kathleen Brennan): struggente tema
tion è in realtà l’occasione giusta per avere, in un d’amore dalle connotazioni aspre, graffianti ma Figura sempre in bilico tra comunicativa filmica e
unico CD, alcune delle canzoni che hanno fatto la nello stesso tempo romantiche, tipiche della voce concertismo sperimentale, Carlo Crivelli viene ben
storia della musica jazz e pop del secolo appena tra- calda del cantautore americano. MP rappresentato in questa eccezionale raccolta in 3
scorso. Da una parte i mitici Frank Sinatra con CD prodotta (come sempre meticolosamente) dalla
“Witchcraft”, Steve Lawrence con “Bewitched”, Ella francese Cinéfonia, che propone diversi lati dell’in-
Fitzerald con “Ding Dong! The Witch is Dead”, GDM/EMI Music discusso talento del compositore.
Natalie Cole con “L-O-V-E”, dall’altra i R.E.M. e i GDM 2056 Il primo disco è dedicato ad Appunti di Viaggio,
Police. La vera chicca è il finale affidato a Bing 19 brani caleidoscopico centone stilistico che spazia da
Crosby e Louis Armstrong con “I Love You, (18 di commento Ouvertures lounge ad intensi brani per archi, da
Samantha”. Assolutamente da non perdere. JV + 1 canzoni) preludi pianistici a liriche pagine per solista e orche-
stra, fino ad un baroccheggiante concerto per 4 vio-
Hollywood Durata: 49’00” lini ed archi. Il secondo CD presenta l’ambizioso Il
records sogno di Urizen (trasposizione in simbologia musi-
2061-62518-2 cale delle liriche e delle immagini di William Blake),
certamente interessante e complesso quanto di dif-
15 brani Paolo Vivaldi ficile fruizione per orecchie poco avvezze alla musi-
(14 canzoni ca avanguardistica contemporanea. Il CD bonus ci
+ 1 di commento)
Non aver paura (2005) riporta al Crivelli cinematografico con le colonne
Profondamente partecipe alle vicende dei perso- sonore per La balia di Bellocchio, dalla scrittura a
naggi, la musica è la vera protagonista dell’ultimo tratti atonale, e Del perduto amore di Placido, stra-
film di Angelo Longoni; un thriller che racconta cosa ordinario capolavoro di appassionata comunicativi-
può accadere quando un maniaco si insinua nella tà a metà tra Mahler, Puccini e Bernstein. Nel mare
AA.VV. vita di una coppia separata (Alessio Boni e Laura magnum di tale sfaccettata produzione emerge un
Herbie: Fully Loaded Morante) con un figlio di nove anni. Tutto il malesse- autore forse non facile, ma di eccezionale capacità
(Herbie il supermaggiolino – 2005) re dei protagonisti è degnamente rappresentato e spessore tecnico. PR
54 grandi classici
Due film, entrambi ispirati a celebri romanzi di romantiche (“Theme for Camille”).
Varèse Sarabande H.G. Wells, consegnarono il geniale produttore Di minore interesse la pur commendevole parti-
VSD-6648 George Pal alla storia del cinema di fantascienza: tura di Sol Kaplan per un insolito film di guerra: I
La guerra dei mondi (War of the Worlds, 1953), di vincitori (The Victors, 1963) di Carl Foreman. Una
16 brani Byron Haskin, e L’uomo che visse nel futuro (The curiosità: sia Duning che Kaplan scrissero la
Durata: 40’02” Time Machine, 1960), diretto dallo stesso Pal. Film colonna sonora di molti episodi della serie televisi-
Score Monthly pubblica per la prima volta la colon- va Star Trek. AC
na sonora originale scritta da Russell Garcia per
quest’ultima pellicola. Film Score
La partitura si compone di diversi temi musicali, Monthly
tra i quali il solenne leitmotiv principale (“Main FSM Vol. 8 No. 14
Title”), una nostalgica melodia di gusto popolare
Mitch Leigh/Joe Darion per caratterizzare l’epoca vittoriana dalla quale
Man of La Mancha prende avvio la vicenda (“London 1900”) e un’insi- 15 brani
(L’uomo della Mancha – 1972) nuante cantilena di tre note affidata alla celesta, Durata: 40’16”
L’uomo della Mancha, di Arthur Hiller, interpreta- per i viaggi della macchina del tempo. Da segnala-
to da Peter O’Toole e Sophia Loren, è un adatta- re l’evidente ascendenza stravinskiana delle pagi-
mento cinematografico di un musical di Broadway di ne d’azione (“Fight/Escape”) e un uso inedito degli
grande successo, a sua volta ispirato ad uno dei più effetti sonori, ricreati musicalmente ed incorporati
grandi capolavori della storia della letteratura: il Don nella partitura orchestrale. AC Maurice Jarre
Chisciotte di Miguel De Cervantes. Crossed Swords
La partitura di Mitch Leigh, che comprende sedi- Film Score (Il principe e il povero – 1978)
ci canzoni su parole di Joe Dorian, fu adattata e ri- Monthly
arrangiata per il grande schermo da Laurence FSM Vol. 8 No. 11 Non deve essere facile accingersi a scrivere la
Rosenthal (Anna dei miracoli, 1962; Scontro di tita- colonna sonora per l’ennesima trasposizione del
ni, 1981) che si guadagnò per il suo lavoro una 13 brani (42’50”) + classico per l’infanzia di Mark Twain “Il principe e il
nomination agli Oscar. L’ascolto su disco è piacevo- 12 brani (36’01”) povero”; specialmente nel ricordo del capolavoro
le e a tratti divertente (in questo film, la Loren fa il musicale firmato da Erich W. Korngold per la ver-
suo commendevole debutto come cantante), in uno Durata: 79’00” sione del 1937. Ciononostante, dall’ascolto dello
stile che paga il suo tributo ai classici della comme- score originale di Crossed Swords (Il principe e il
dia musicale anni Sessanta, contaminandolo con le povero, 1978) di Richard Fleischer, non sembra
più moderne soluzioni ritmiche e strumentali di un che il bravo Maurice Jarre (autore, fra le altre, delle
Leonard Bernstein. AC Bronislau Kaper/Dusan Radic musiche premio Oscar per Lawrence d’Arabia)
Lord Jim (id. – 1965) / The mostri alcuna soggezione. La scrittura di questa
partitura è fresca e scanzonata, l’invenzione tema-
MGM Music / Long Ships (Le lunghe navi – 1964) tica copiosa – si contano almeno quattro leitmotiv
Varèse Sarabande
LC06083 Tratto da un celebre romanzo di Joseph – e l’orchestrazione curata e piena d’inventiva, con
Conrad, Lord Jim è uno dei numerosi adattamenti un ampio ricorso a strumenti musicali antichi come
17 brani letterari dello sceneggiatore e regista Peter il dulcimer (un salterio a corde percosse), il
(15 canzoni + Brooks, il quale – come già nel caso del suo sackbut (antico trombone) e il cromorno (strumen-
2 di commento) Karamazov (The Brothers Karamazov, 1957) – si to ad ancia del Rinascimento). AC
Durata: 44’ 43’’ avvalse della collaborazione del compositore
Bronislau Kaper. La partitura del film è un riuscito
impasto di afflato epico (“Lord Jim Theme”) e trat- Film Score
tenuto lirismo (“The Color of Love”), nel quale il tur- Monthly
Burt Bacharach gido sinfonismo orchestrale è stemperato dal fre- FSM Vol. 8 No. 14
Promises, Promises (id. – 1968) quente ricorso al “gamelan”: gruppo strumentale
indonesiano composto da metallofoni, xilofoni, 23 brani
Promises, Promises è uno dei musical più fortu- tamburi e gong. Durata: 70’33”
nati e innovativi. Adattamento del celebre film di Billy Il CD edito da FSM è una ristampa rimasterizza-
Wilder L’appartamento, deve il suo successo anche ta dell’LP della colonna sonora originale; in abbina-
a Burt Bacharach che ha rivoluzionato il mondo mento, lo score del compositore jugoslavo Dusan
musicale di Broadway, grazie all’abilità di miscelare i Radic per il misconosciuto Le lunghe navi (The
suoni pop assimilati in gioventù e il rock innovativo Long Ships, 1964), di Jack Cardiff: musica piace-
degli anni ’50. La colonna sonora ha un sofisticato e Dave Grusin
volmente esotica, nello stile di Rimsky-Korsakov e
bellissimo fraseggio melodico e vive di intensi ritmi Mussorgsky. AC
The Yakuza (Yakuza - 1975)
ballabili. Bossa Nova, Bolero, Calypso e i cambi I “tesorieri” di Film Score Monthly recuperano
improvvisi di tempo e metrica forniscono un’immagi- un’altra eccellente partitura (inedita fino ad ora)
ne perfetta della stressante atmosfera del business Film Score
Monthly dell’ultima grande stagione del cinema americano,
world americano. La “Ouverture” è un tourbillon gli anni ’70: trattasi di Yakuza, composta dall’ottimo
sonoro e ritmico di alto impatto emotivo, una super- FSM Vol. 8 No. 9
Dave Grusin.
ba orchestrazione che lascia stupefatti. “Wanting La pellicola segnò il primo incontro tra il celebre
Things” è una bellissima e ispirata ballata, la versio- 12 brani (31’05”) +
jazzista e il regista Sydney Pollack, una partner-
ne orchestrale di “Grapes of Roth” è pregna di 13 brani (38’46”) ship oramai trentennale che copre ben dieci film.
influenze swing e soul, “Whoever You Are” una can- Durata: 70’58” La partitura per questo gangster movie ambientato
zone piena di pathos; tutte le altre tracce volano in un nel mondo della malavita giapponese – del quale
clima frizzante, leggiadro, di puro ed entusiasmante quindici anni dopo Ridley Scott ne ha fatto pratica-
spettacolo. Fra i motivi più famosi, “I’ll Never Fall in mente un remake in Black Rain – è contraddistinta
Love Again”, perla della storia della musica che ha George Duning / Sol Kaplan dall’elemento della fusione (caratteristica assoluta-
fatto il giro del mondo vendendo milioni di dischi. ST
The Devil at 4 O’Clock mente basilare di Grusin): la sensibilità melodica
(Il diavolo alle quattro – 1961) occidentale incontra le tessiture e i timbri dell’orien-
Film Score te, come si nota già dall’ottimo “Main Title”, nel
Monthly The Victors (I vincitori – 1963) quale un flauto basso imita il suono suadente dello
FSM Vol. 8 No. 13 Diretto dal veterano Mervyn LeRoy, e interpreta- shakuhachi, ma cantando una malinconica melo-
to da Spencer Tracy e Frank Sinatra, Il diavolo alle dia di sapore jazz. La vena melodica e jazzistica di
16 brani quattro – ambientato su un isolotto del Pacifico i cui Grusin – che ben aderisce allo spirito del protago-
Durata: 52’54” abitanti dovranno fronteggiare una apocalittica eru- nista interpretato da Robert Mitchum – si manifesta
zione vulcanica – è uno dei prototipi del genere soprattutto in un paio di pagine notevoli (“20 Year
catastrofico, che conoscerà una breve stagione di Montage”, “Scrapbook Montage/Scrapbook
gloria negli anni Settanta. Epilogue”). Particolarmente creativa e degna di
La colonna sonora del film è affidata all’ottimo nota è anche l’orchestrazione, con un uso di per-
George Duning (sue le celebri musiche di Picnic), cussioni della natura più varia (“The Man Who
Russell Garcia il quale si distingue per una scrittura influenzata dal Never Smiles”) e di inconsuete timbriche dell’arpa
The Time Machine jazz, sia nelle pagine d’azione (“Up the Mountain”, e del vibrafono (“Tanner to Tono/Tono Bridge/The
(L’uomo che visse nel futuro – 1960) “Lava Trap”) che nelle parentesi più distese e Bath”), anche se l’esempio più brillante arriva
grandi classici 55
certamente nella sequenza d’azione finale (“The sua prematura morte, egli stenta a trovare il posto come Animal House, Airplane!, Ghostbusters e
Big Fight”), dove il compositore si tiene alla larga che gli spetta, a causa in primis di una pubblicazio- (finora inedito in disco) Stripes!
dai timbri della grande orchestra e si affida unica- ne a singhiozzo delle sue partiture in CD. Il film di Reitman racconta di John Winger (Bill
mente ad archi, shakuhachi e una foltissima sezio- Ben venga, quindi, questa imprescindibile Murray, affiancato tra gli altri da John Candy e
ne di percussioni. ristampa in CD targata Varèse Club di True Harold Ramis) che, avendo perso in un sol giorno
L’approccio radicale e anticonvenzionale di Confessions, colonna sonora del 1981 per il bel casa, lavoro e fidanzata, si arruola nell’esercito
Grusin ricorda da vicino quello di un altro grande film di Grosbard con De Niro e Duvall. Quella di arrivando quasi a scatenare una terza guerra mon-
compositore, Jerry Goldsmith (e infatti Yakuza può Delerue è una raccolta, compassionevole elegìa, diale. Bernstein affronta “per contrasto” in modo
rammentare, per sensibilità, la partitura goldsmi- un canto accorato e dolente per la perdita dell’inno- serio e grandioso le grottesche vicende della trama
thiana di Chinatown). cenza, che il grande compositore sceglie di decli- (un approccio volutamente non dissimile a quello di
Ottima come sempre la produzione a cura di nare con una dolcezza rara, escludendo gli ottoni Williams per 1941, riecheggiato anche in un paio di
FSM, soprattutto nelle liner notes di Nick Redman, dall’organico. L’arpa di “Garrick Fergus” canta soa- incisi tematici) caratterizzando il tutto con una mar-
Jon Burlingame e Lukas Kendall. MC vemente uno dei temi più cristallinamente limpidi cia militare orecchiabile. Ne risulta un disco godibi-
che si ricordino, “Troubled Des” risplende di uno di lissimo, con alcune memorabili pagine d’azione ed
quegli autunni orchestrali che solo Delerue sapeva un magistrale uso della strumentazione, che rende
Film Score scrivere, rischiarato da squarci di luminosa religio- pienamente onore al grande Elmer. PR
Monthly Vol. 8 sità a fugarne momentaneamente le ombre. La
No. 10 musica di Delerue è la musica che fa una lacrima
che rotola tra le pieghe di un viso, la musica che fa Varèse
40 brani la vita, tra un battito del cuore e l’altro. Sarabande
Un disco da avere. DR CD Club
Durata: 79’08” VCL 0805 1038
Varese
Sarabande 27 brani
CD Club Durata: 51’25”
Stu Phillips VCL 0805 1039
Knight Rider (Supercar – 1982-1986)
Per chi, come il sottoscritto, è cresciuto (?) con 23 brani
Durata: 63’00”
Elmer Bernstein
la televisione berlusconiana degli anni ’80 fatta di
programmi cheap e quintali di serial importati dagli
Spacehunter: Adventures
USA, fa sempre un certo effetto (ri)trovarsi di fron- in the Forbidden Zone
te a quei prodotti con il ben noto “senno del poi”. (Il cacciatore dello spazio – 1985)
Tuttavia, a volte si possono scoprire con piacere Bill Conti A un anno e mezzo dalla scomparsa dell’im-
anche piccoli dettagli positivi. F.I.S.T. (id. – 1978) / menso Elmer Bernstein, ultimo frammento di
Prendete ad esempio la famosa serie Tv Slow Dancing in the Big City Golden Age hollywoodiana e coscienza vera della
Supercar (Knight Rider): un grande successo film music, la sua mancanza si fa opprimente,
basato su un concept ridotto all’osso eppure effica-
(Ballando lo slow nella grande città – 1978) esattamente come per l’altro dio venuto a manca-
ce: l’automobile superaccessoriata e ipertecnologi- Rattrista non poco pensare che un compositore re, Jerry Goldsmith.
ca (il sogno di qualsiasi bambino) diventa l’eroe e del calibro di Bill Conti stia in panchina da anni, con E’ quindi con un misto di commozione e felicità
il protagonista assoluto, affiancata da un novello quello che si sente in giro oggi. Rattrista ancora di che recensiamo questa edizione a tiratura limitata
“cavaliere” che più buono e giusto non si può. più, ora che la Varèse ha finalmente colmato una dell’inedito bernsteiniano Spacehunter del 1985.
Certo, rivista oggi, la serie fa sorridere per l’inge- lacuna tremenda, pubblicando il magnifico score di Stufi dell’orribile bootleg che da un decennio tedia
nuità e lo schematismo delle sceneggiature e della Conti del 1978 per il film di Jewison F.I.S.T., con le nostre orecchie, possiamo finalmente godere
regia, ma questo non oscura comunque alcuni dei Sylvester Stallone. A partire dal meraviglioso, incal- delle stupende armonie del buon Elmer, con i suoi
cosiddetti production values di un’opera di questo zante tema principale, caratterizzato da echi pre- galoppanti temi dalla splendida fattura e i suoi irre-
tipo. Supercar è stata una delle ultime serie televi- potenti degli ottoni, la partitura si svela per quello sistibili, inimitabili ritmi sincopati.
sive a fregiarsi di un commento musicale “live” che è: un pezzo sinfonico eclatante dai risvolti Un ascolto sinfonico prezioso, contagioso, cor-
eseguito da orchestre ed ensemble di veri orchestrali apocalittici. Basti ascoltare l’allucinata roborante, doveroso. Spacehunter è straconsiglia-
musicisti, prima che l’elettronica spazzasse via e concitazione di “The Big Strike”, rutilante rincorsa to a tutti, in particolar modo ai completisti di que-
appiattisse del tutto la scena musicale televisiva per ottoni e orchestra o il piano percussivo e folle st’autore. Molti “compositori” di oggi dovrebbero
americana. contro cui si scaglia l’orchestra tutta in “Doyle’s ascoltare questo CD, vergognarsi e cambiare
Come ogni telefilm di successo che si rispetti, Men”. mestiere. Per non mortificare di più un’arte, la film
Supercar deve parte della sua fama ad un main Il disco include anche lo stupendo score di Conti music, cui artisti come Bernstein hanno dedicato la
theme semplice ed efficace: un ostinato di synth e per Ballando lo slow nella grande città di Avildsen, vita e tutti i loro grandissimi sforzi.
chitarra elettrica, sul quale si poggia una nobile ed con un tema morbido e di fattura nobilissima, decli- Grazie, Elmer! DR
eroica linea melodica, che riassume perfettamente nato da piano e oboe: melodie come non se ne
l’intreccio “cavalleresco” e quello tecnologico della scrivono più. Pezzo forte il “Balletto”, sette minuti di
serie. Il compositore Stu Phillips (Battlestar grandissima musica, potente e fragile al medesimo La-La Land
Galactica) dimostra comunque di avere un piglio tempo. Records
particolarmente indovinato anche nelle parti di Un disco tirato in troppe poche copie, ma da LLLCD 1037
puro commento: il CD presenta infatti quattro inte- avere, senza se e senza ma. DR
ri score da altrettanti episodi della serie. Tra tutti, 34 brani
spiccano soprattutto i brani d’azione del pilot (“Kitt Durata: 45’58”
to the Rescue”, “Through a Truck/Airport Chase”). Varése
Un CD che appassionerà soprattutto i nostalgici Sarabande /
dei telefilm americani degli anni ’80. MC Colosseum
VSD-6663
Varèse Pino Donaggio
20 brani
Sarabande
Durata: 39’03”
The Howling (L’ululato - 1980)
CD Club
A pochi mesi di distanza dalla ristampa di
VCL 0805 1040
Piranha, anche la seconda e ultima collaborazio-
ne tra Pino Donaggio e Joe Dante viene ripropo-
10 brani sta agli appassionati, in edizione rimasterizzata
Elmer Bernstein
Durata: 31’45” ed estesa, con una moltitudine di brevissimi
Stripes (Stripes, un plotone di svitati - 1981) bonus che faranno la gioia dei completisti.
Bernstein diceva spesso che grazie all’exploit Prima di rispolverare le deliziose musiche di
stellare di Williams molte vecchie glorie come lui questo piccolo gioiello del cinema horror anni ‘80,
Georges Delerue poterono tornare a lavorare per Hollywood dopo vale la pena leggere la rievocazione nostalgica e
True Confessions anni che l’industria filmica si era allontanata dall’or- scanzonata che lo stesso Donaggio scrive nel
(L’assoluzione – 1981) chestra sinfonica, e davvero, grazie al coinvolgi- libretto.
mento nei progetti di John Landis e della squadra I limiti linguistici e un budget striminzito non
Delerue è uno dei più colpevolmente dimentica- del Saturday Night Live, il grande Elmer visse una hanno impedito al compositore veneziano, insie-
ti giganti della musica da film. A tredici anni dalla seconda giovinezza costellata da inattese perle me all’inseparabile Natale Massara, di scrivere,
56 grandi classici
arrangiare, dirigere e, in parte, eseguire alle perfetta di Bertolucci (probabilmente la migliore ripresa sonora non sempre all’altezza (le
tastiere questa complessa e inusuale partitura. della sua filmografia) e la straordinaria musica di registrazioni di concerti dal vivo sono sempre
Assieme alle suggestive pagine per archi (dove il Gato Barbieri. problematiche). MC
modello herrmanniano c’è, ma non è poi così evi- Un jazz soft che sottolinea l’atmosfera cupa di
dente), si ascoltano semplici ma efficaci osses- questo film sulla solitudine umana. Il tema di Last Cinéfonia
sioni elettroniche, interventi dell’organo e soprat- Tango in Paris ha sedotto un’intera generazione e CFR001
tutto una melodia malinconica e struggente che il sassofonista argentino ha lasciato un marchio
negli end titles dà origine a un country di indimen- indelebile nella storia del jazz moderno e non CD 1: 21 brani
ticabile bellezza, un brano delizioso che un quar- solo. Durata: 56’17”
to di secolo dopo si lascia riscoprire con immuta- Anche i Gotan Project hanno riproposto nel CD 2: 21 brani
to piacere e con una punta di nostalgia. GB loro album, la “Revancha del Tango” (2001), il Durata: 60’0”
tema di Last Tango in Paris con una perfetta sin-
tesi di tango ed elettronica. JV
Varèse
Sarabande
VCL 0805 1041 Cinéfonia John Scott
CFR014
L’expedition Jules Verne:
19 brani CD 1: 12 brani A bord du Trois-Mats
Durata: 36’42” Durata: 61’49” Belem (Inedito, 2003)
CD 2: 13 brani Ecco un’ottima pubblicazione da parte di
Durata: 77’28” Cinéfonia: trattasi delle partiture complete com-
poste da John Scott per una trilogia di documen-
David Newman tari che narra una serie di avventurose spedizioni
nautiche del tri-vela francese “Belem”.
The Kindred (id. – 1986) AA.VV. / John Scott Ispirata dai racconti e dallo spirito avventuroso
Nel 1986, alla sua terza opera filmica, il primoge- Concerts pour l’aventure (2005) dello scrittore Jules Verne, la spedizione è salpa-
nito del leggendario Alfred Newman, David, si con- ta per un lungo viaggio nell’Oceano Atlantico che
fronta con un horror di serie B griffato Roger A testimonianza che la musica da film esegui- l’ha portata dall’arcipelago delle Azzorre alle Isole
Corman, ennesima gemmazione dei Gremlins di ta dal vivo è oggetto di sempre maggior interes- del Diavolo, fino alla scoperta dei relitti della civil-
Dante, in altre parole botoli di mostro famelici e irti se, Cinéfonia pubblica questo bel cofanetto in tà Maracas nella Foresta Amazzonica… un’av-
di denti. due CD contenente due registrazioni “live” di ventura che il regista Jean-Christophe Jeauffre
Poco conta che nell’operazione sia coinvolto un altrettanti concerti sinfonici diretti dal bravo John ha voluto far accompagnare dalle musiche avvol-
grande come Rod Steiger: il film non lascia il segno. Scott, tenutisi a Parigi rispettivamente nel marzo genti di John Scott.
Il disco, ristampa digitale di un vecchio LP 2004 e nell’aprile 2005. Il bravo compositore – oramai purtroppo
Varèse nella consueta edizione Club, a tiratura Entrambe le esecuzioni si sono svolte a chiu- dimenticato dalle produzioni mainstream holly-
insufficiente per la voracità dei collezionisti e degli sura del Festival Jules Verne dedicato al cinema woodiane, nonostante i passati successi come
affaristi virtuali (e quindi esaurita in due giorni appe- d’avventura e dunque si può bene immaginare Greystoke – ha potuto così concepire una lunga
na), si ascolta con piacere e interesse. quale sia stata la selezione di repertorio da parte ed affascinante partitura che ha lo spessore e la
Strano che il nome di David sia sempre associa- di John Scott. fluidità di un vero e proprio poema sinfonico a
to a quello del padre e alle altre ingombranti paren- Il primo disco si apre con un’introduzione del programma, che talvolta fa pensare alle pagine
tele di casa (il fratello è “quel” Thomas): di persona- direttore che ci invita ad “ascoltare il silenzio da “nautiche” di Vaughan-Williams.
lità creativa ne ha anche lui da vendere, e già qui, dove nasce la musica”, per poi passare al prolo- La scrittura di Scott è limpida, cristallina e
ai suoi esordi, manifesta una strenua passione per go musicale par excellence: la straussiana “Also assolutamente tonale, costruita su ampie
gli archi, per una tensione melodica vibrante, per sprach Zarathustra” da 2001 di Kubrick. Il disco campiture e floride tessiture orchestrali: ecco allo-
costruzioni piramidali di accordi sinfonici, per le rit- prosegue con letture fedeli ed attente di temi ra una melodia epica ed ariosa per corno e archi
miche frenetiche e apicali che, nel libretto, vengono evergreen come I predatori dell’Arca perduta, che descrive lo spirito avventuroso della
associate – con nostra perplessità – al minimalismo Lawrence d’Arabia, La mia Africa, Titanic e spedizione (“The Jules Verne’s Legacy and Jules
di Glass. Superman. Verne Aventures Theme”), un bel fugato per archi
Un disco per chi apprezza David in quanto tale e Di maggior interesse le quattro pagine scelte dedicato alla forza del vento (“The Wind”), una
lascia da parte casate e alberi genealogici. GB da altrettante partiture di John Scott: l’epica suite imperiosa pagina per ottoni e percussioni che
da Greystoke, il finale gransinfonico di King Kong dipinge il mare in burrasca (“Raging Sea –
Lives (il vituperato sequel del remake del ’76), Beneath the Surface”)… ma c’è spazio anche per
GDM/EMI Music l’emozionante “Main Title” da The Final meditazioni impressioniste per pianoforte solo
0164102GDM Coundtdown e soprattutto l’avvolgente e sopraffi- (“On the Beach – Painting The Voyage”; “Capitan
na suite tratta dal documentario nautico Falco”) e per violoncello (“Cello for a Sperm
23 brani L’expédition Jules Verne. Whale”).
Durata: 59’00” Il secondo CD ci presenta il concerto del 2005, L’abilità e la perizia di Scott nel trattare la ric-
stavolta con selezioni tratte da Spartacus di chezza timbrica dell’orchestra sono notevolissime
North, la goldsmithiana The Sand Pebbles, pas- (basti ascoltare il merletto di “Decompression –
sando per il western di Bernstein e Morricone con C’est l’infinit vivant” o l’avvincente galoppata sin-
i temi da I magnifici sette e C’era una volta il fonica di “Suite for the Belem”) e, lungo tutte le
West, per chiudere infine con tre brani williamsia- due ore di musica, si avverte una sincera ispira-
Gato Barbieri ni dalla saga di Star Wars. zione e un appassionante trasporto emotivo da
Anche qui sono presenti un paio di ottime com- parte dell’autore, oggigiorno merce ormai sempre
Last Tango in Paris posizioni di John Scott: spicca la lunga suite sin- più rara nella musica applicata.
(Ultimo tango a Parigi – 1972) fonica intitolata “The Death of Indian Nations” Forse non ci troviamo di fronte a musica
Difficile dire quando ha avuto inizio il mito di dedicata alle popolazioni indigene del Nord particolarmente audace o innovativa, ma è
Ultimo tango a Parigi (forse nel 1976 con la America sterminate dai coloni; una pagina per sicuramente ben più espressiva e complessa di
censura e la condanna al rogo), ma sicuramente, percussioni ed orchestra di notevole perizia ed tante blasonate partiture cinematografiche
a farne una delle massime espressioni del abilità compositiva. contemporanee.
cinema italiano, hanno contribuito: la fotografia di Insomma, un’ottima collezione di classici e Insomma, musica come ormai al cinema non
Storaro, la recitazione di Marlon Brando, la regia pagine meno conosciute, con l’unico difetto di una se ne sente più… MC
cult corner 57