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Convento Martinista
Padova 27 Settembre
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PROGRAMMA
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sguardo alla vita di Paracelso, un uomo che pendici della Alpi, corrotto successivamente in
veramente rappresenta il prisma del suo Arpenus o Arpinas, da cui deriva Orpinas e
tempo, un uomo che individua i paradossi, i poi Orfeo, figura molto importante nella
terrori, le tensioni esistenti tra filosofia grande tradizione della magia naturale, che
naturale, religione, Umanesimo e politica. riuscì a sconfiggere la morte.
Questa è una delle possibili interpretazioni La leggenda accompagna costantemente la vita
della vicenda: purtroppo le testimonianze di Paracelso. Il suo spadone custodisce
attendibili sulla sua vita sono scarse, visto che i straordinari segreti, nel pomo è nascosto il
pochi fatti pervenuti fino a noi sono stati misterioso laudanum, la sua medicina più
deformati dalla leggenda, dalle calunnie e potente ed arcana e forse si nasconde anche
dall‟agiografia. Lo stesso Paracelso ha un demone scaltro. Samuel Butler (1612-
contribuito non poco ad infittire il mistero con 1680), nel suo poema satirico Hudibras (parte
le numerose e contradditorie versioni del suo II, 1664) scrive che: “Bombastus teneva un
testamento. uccello del diavolo chiuso nel pomo della sua
Paracelso è vissuto dal 1493 al 1541: un spada, che gli insegnò tutti gli scherzi e le
periodo cruciale della storia occidentale, l‟alba astuzie dei passati e futuri”.
dell‟era moderna. Era un mondo di magia, di Paracelso non apparteneva alla colta élite
démoni nascosti dietro ogni angolo scuro, dell‟Europa cinquecentesca, tuttavia ne
governato dalla sola volontà di Dio; tuttavia in frequentò gli ambienti, pur restando fiero delle
quegli anni l‟umanità iniziava a penetrare i sue umili origini delle quali era molto
codici della natura e a tracciare una mappa orgoglioso.
della configurazione del cielo e della terra. Uno dei suoi aforismi recita: “Non sia schiavo
Nato in Svizzera viaggiò per tutta altrui chi può essere signore di
l‟Europa rinascimentale, se stesso”. L‟essenza di
sperimentando sulla propria Paracelso può essere
pelle guerre e lotte di potere, individuata in questa miscela di
orrori e sofferenze inaudite di orgoglio, intransigenza,
quel mondo. Il suo era un presunzione, indipendenza e
carattere polemico che gli dignità ferita. Egli si dimostrò
procurò non poche difficoltà coerente con le sue parole
nelle relazioni ovunque si poiché nel corso dei suoi
recasse. numerosi incarichi, dei lunghi
Philpp Theophfrastus Bombast viaggi, delle feroci battaglie e
von Hohenheim era il suo nome delle accese dispute, fu sempre
di battesimo; seguivano altri e soltanto l‟unico padrone di se
appellativi. Nell‟Europa centrale stesso.
si diffuse una favola che racconta Leggendo le tradizionali storie
come il dottor Theophrastus si della scienza si rileva che
alleò col diavolo, giungendo a Paracelso viene considerato
carpire il segreto della vita eterna; come colui che ha contribuito a formare il
alla fine il dottore venne ucciso avvelenato dai percorso della chimica e della medicina, in
suoi nemici. Aveva un cavallo bianco, così si un‟epoca in cui queste due discipline stavano
raccontava in Transilvania, donatogli da abbandonando la loro forma antica per
Satana, che poteva coprire lunghissime assumerne una moderna. Questa affermazione
distanze senza stancarsi. A volte viene è indubbiamente vera nel senso che Paracelso
chiamato Teofrastus, o Frasticus, o Frastus, e è stato un antesignano della scienza, tuttavia
questo conduce a Faustus o Faust, il ciarlatano per comprendere maggiormente la sua
errante che si diceva avesse barattato l‟anima personalità è necessario collocarlo nel remoto
con un sapere proibito, al quale è stato legato il ed inconsueto panorama del Rinascimento la
nome di Paracelso. cui filosofia era impregnata di magia e di
In altri casi, Paracelso prende il soprannome cultura ermetica.
di Alpenus, ovvero uomo che proviene dalle
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Soltanto recentemente la scienza ha iniziato a Indubbiamente la magia era legata anche alla
considerare che anche in tale ambito vi sono superstizione medievale, ma era anche un
radici magiche. Fino a pochi decenni fa, le primo passo per la scienza e quella che
storie della scienza cominciavano con la teoria possedeva il XV secolo era proprio la “scienza
eliocentrica di Copernico, oppure si esaltava il della magia”.
razionalismo di Aristotele, per poi saltare L‟economista John Maynard Keynes (1883-
completamente il Medio Evo in quanto veniva 1946) provò ad affermare tale principio
considerato un periodo durante il quale definendo Newton come “l‟ultimo dei maghi”.
regnava l‟ignoranza e la superstizione. In realtà Newton non fu l‟ultimo di una
Tutt‟alpiù venivano espressi, con parsimonia, genealogia di maghi e neppure il primo anello
elogi per le opere di Avicenna, Guglielmo di di una nuova generazione di scienziati, egli
Occam, Alberto Magno e Ruggero Bacone; semplicemente condivideva con i suoi
ma queste sparute gemme dovevano essere contemporanei una visione del mondo che
depurate da incrostazioni indesiderate. non era una stravagante coesistenza di scienza
In realtà la scienza moderna non si è e magia, bensì un edificio nel quale tutti i
manifestata all‟improvviso nelle menti di mattoni provenivano dallo stesso stampo.
Copernico piuttosto che William Harvey Attualmente si considerano alcuni personaggi i
(1578-1657) e altri loro omologhi. Dai dati fondatori della moderna scienza mentre molti
storici era facile intuire che il pensiero di altri vengono lasciati nell‟oblio perché vengono
questi uomini fosse di natura differente da considerati inutili relitti di un‟epoca ormai
quella di quanti li avevano preceduti e che la passata, non volendo accettare il fatto che
scienza sorgesse come un albero miracoloso senza questi ultimi l‟edificio della scienza
nel deserto medievale. Inserito in questo sarebbe crollato. Il “mago rinascimentale” è
contesto, Paracelso diventa agli occhi del invece il diretto progenitore dello scienziato
positivista scientifico un vero e proprio incubo del secolo XVII°.
poiché l‟intera sua opera inizia e finisce nella La scienza non è dunque il frutto della fuga
magia; tutto è permeato dalle sue credenze razionale dalla superstizione medievale poiché
religiose, che creano un univedrso ricco di a ben vedere gli scolastici medievali
segni e simboli occulti, e a volte indecifrabili. eccellevano nella pedante razionalità. La
L‟Alchimista Paracelso afferma di aver scienza moderna ha preso forma in seguito
ottenuto la Pietra Filosofale, crede a ninfe all‟abbandono del principio aprioristico
giganti e spiriti, racconta che gli uomini fondato sul concetto aristotelico secondo il
possono vivere senza nutrirsi se vengono quale partendo da una argomentazione logica
piantati nella terra, interpreta le comete come ed astratta, tutto può essere dedotto dai
portenti, sguazza nella numerologia della principi primi, senza preoccuparsi se quei
Cabala, afferma di essere in grado di guarire principi primi sono arbitrari. Prima che la
ogni e qualsiasi male. Il suo è il mondo dal fertile logica di un razionalismo
quale successivamente la scienza ci ha tratto in autenticamente scientifico potesse affermarsi, il
salvo. solido e sterile terreno del dogma classico
Se vogliamo scoprire le origini della scienza doveva cedere il passo ad una forma di
non possiamo partire dalla attuale prospettiva. empirismo che accettasse la realtà di alcuni
Anche Newton (1643-1727) credeva fenomeni ignoti ed inesplicabili come frutto di
all‟alchimia e non era di certo uno sciocco. forze occulte. In questa ottica, uomini come
Attualmente sono ancora in molti a Paracelso ed il suo collega, anticonformista e
considerare in modo superficiale l‟astrologia e seguace dell‟iconoclastia, Cornelio Agrippa
la magia; ma nel XVI secolo questo era un (1486-1535) erano degli scettici: erano disposti
lusso che non ci si poteva permettere, in cioè a mettere in dubbio quanto era stato
quanto tali credenze erano i punti di ritenuto valido fino ad allora, per scoprirne le
riferimento dell‟epoca: la scienza non è il ragioni da soli, invece di accettare i dogmi
risultato degli sforzi per liberarsi di queste altrui.
idee, bensì dei tentativi di dar loro un senso. Paradossalmente Paracelso e Agrippa
dovettero pagare il prezzo di una maggiore
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seno alla magia naturale del Rinascimento. Il gravità senza credere nelle forze occulte: una
vero mago, secondo Marsilio Ficino, è “un convinzione che si basava sul suo profondo
contemplatore della scienza divina e di quella interesse per la magia. In effetti, il suo rivale, il
celeste, un attento osservatore ed espositore matematico Leibniz (1646-1716), lo accusò di
delle cose divine”. ricorrere ad una “qualità scolastica occulta”. A
Il fatto che la magia fosse un‟arte occulta mette questa accusa il difensore di Newton, Samuel
a disagio molti scienziati sul ruolo da essa Clarke (1675-1729) così rispondeva: “(Viene)
svolto nella storia della loro disciplina, in parte definita occulta una qualità manifesta (…)
se ne vergognano. Oggi il termine “occulto” perché la sua causa efficiente immediata
viene associato a superstizione, irrazionalità, (forse) è occulta?”. La rivoluzione scientifica
ciarlataneria. Ma in un‟ottica rinascimentale, era fondata sull‟abbandono dell‟idea
cioè se analizziamo l‟oggi con gli occhi aristotelica che per essere comprensibile un
dell‟uomo rinascimentale, anche gran parte meccanismo causale doveva essere “sensibile”.
della scienza contemporanea è occulta, in Questi stessi argomenti vennero ripresi alla
quanto é “nascosta” ai nostri sensi, fine del XIX secolo quando alcuni eminenti
coerentemente con il significato letterale della scienziati, tra cui Ernst Mach (1838-1916) e
parola. Oggi spieghiamo i fenomeni in termini Wilhelm Ostwald (1853-1952), respinsero il
di atomi o molecole, troppo piccoli per essere concetto di atomo basandosi sul fatto che non
visibili, o campi elettromagnetici, campi se ne era mai visto uno e non si poteva
quantici, o fotoni, che, per la maggior parte, produrre una prova diretta della esistenza. Per
sono davvero invisibili, o altri campi e forze, questa loro presa di posizione si tende a
come ad esempio quella della gravità, che considerare Mach e Ostwald dei pedanti,
ancora ci sforziamo di comprendere mentre sarebbe più corretto riconoscere che
pienamente. Secondo i criteri rinascimentali, stavano semplicemente manifestando dei
questi fenomeni non sono meno occulti delle sospetti nei confronti dell‟occulto.
influenze astrologiche esercitate da una stella o In generale, la scienza del Rinascimento e del
dell‟intervento attribuito a dèmoni. Proprio primo Illuminismo non è un mondo molto
come un moderno ingegnere manipola le forze distante da non permettere di distinguerne le
di elettricità, gravità, pressione idraulica e così maggiori personalità. Nessuno nega che
via, così il guaritore manipolava forze occulte Copernico e Galileo Galilei (1564-1642)
per mezzo della magia naturale. abbiano mutato l‟immagine dell‟universo, o
Lo sviluppo della scienza moderna non tolse il che Newton abbia svelato come stesse insieme.
valore al concetto di forze occulte; anzi, Nella nostra comprensione sempre più ampia
accolse e formalizzò quelle che apparivano del mondo interno dell‟anatomia e della
utili – come magnetismo e gravità – fisiologia umane, la reputazione di Vesalio e di
relegandone altre – telepatia, telecinesi e così Harvey è inattaccabile. L‟importanza di Robert
via – in un cumulo di nozioni fuori moda che, Boyle (1627-1691) per la chimica non è
mantenendo l‟etichetta di “occulto”, resero via contestata a causa della sua passione per
via spregevole il termine. La scienza avrebbe l‟alchimia. Il lavoro del fisico e medico
tuttavia incontrato notevoli ostacoli senza personale di Elisabetta I di Inghilterra,
questa fede nell‟occulto; prima che la magia William Gilbert, sul magnetismo è ovviamente
rinascimentale stimolasse un nuovo interesse molto significativo.
nei suoi confronti, le forze della natura Quando però si considera Paracelso, la
venivano liquidate come fenomeni che situazione cambia, non solo perché è stata
andavano oltre la capacità di comprensione messa in dubbio la sua importanza nella storia
umana: per Tommaso d‟Aquino il della scienza, ma soprattutto perché si è tentato
magnetismo è una virtù occulta che l‟uomo di cancellare del tutto la sua figura. Anche ai
non è in grado di spiegare. Il suo è un punto di suoi tempi pochissime persone condividevano
vista palesemente antiscientifico, una le sue idee. In genere, il mondo lo ignorò,
ammonizione a non sondare con presunzione i alcuni lo irrisero e lo schernirono, altri
meccanismi del creato. Isaac Newton non fustigarono questo uomo basso e brutto
avrebbe potuto formulare la sua teoria sulla
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Lì trovai per caso un volume delle opere di presentò spontaneamente una storia
Cornelio Agrippa (… Mio padre) diede “assolutamente spaventosa”, comprese
un‟occhiata distratta al titolo del libro e disse: chiaramente perché dovesse aver avuto origine
“Ah! Cornelio Agrippa! Mio caro Victor non nelle vite di quelle figure misteriose
sprecare tempo: è solo robaccia”. (…) appartenenti a un passato leggendario:
Ma lo sguardo sprezzante che mio padre gettò Cornelio Agrippa di Nettesheim e il suo
sul mio volume mi fece credere che egli non compagno vagabondo Theophrastus
ne conoscesse il contenuto; così continuai a Paracelsus Bombast von Hohenheim.
leggere con enorme avidità.
Tornato a casa, mi preoccupai per prima cosa
di procurarmi l‟opera omnia di questo autore,
cui fecero seguito Paracelso e Alberto Magno.
Leggevo e studiavo le folli fantasie di questi
scrittori con delizia; mi apparivano come tesori
noti a pochi altri oltre me”. (Mary
Wollstonecraft Godwin, sposata Shelley, dal
romanzo “Frankestein”)
Così cominciò la carriera di Victor
Frankestein, che tentò l‟inenarrabile in nome
della scienza e del sapere, e alla fine ricevette
la sua punizione faustiana. Per il lettore
occasionale del classico di Mary Shelley (1797-
1851) si tratta solo di nomi dal suono strano
provenienti da un‟epoca a malapena ricordata,
una promessa sussurrata di frutti proibiti, ma
Mary Shelley la sapeva più lunga. Suo padre
William Godwin (1756-1836), aveva un punto
di vista diverso rispetto a Frankenstein senior.
Nel 1834 pubblicò Live of the Necromancers
(Vite dei negromanti), con alcuni capitoli
dedicati a Paracelso, Agrippa e Faust, e la sua
visione di Paracelso era più sottile, anche se
non proprio lusinghiera: “L‟unione di un
ciarlatano, un impostore presuntuoso e
impudente con un considerevole grado di
sagacia e astuzia naturali”.
Nel 1812, Percy Bysshe Shelley (1732-1822),
marito di Mary scrisse al suocero William
Godwin dicendo che aveva meditato su tutte le
fantasie di Alberto Magno e Paracelso. Non è
quindi difficile indovinare alcuni dei discorsi
cui allude Mary nel suo resoconto delle
eccitanti serate in Svizzera, che ispirarono la
sua favola ammonitrice. “Tra Lord Byron e
Shelley, ci furono molte lunghe
conversazioni,” diceva “di cui fui devota ma
quasi muta ascoltatrice. Durante una di queste,
si discussero alcune dottrine filosofiche (…); la
notte trascorse in questa conversazione, e
anche l‟ora delle streghe era passata quando ci
ritirammo a dormire.” Così, quando Mary
Shelley posò la testa sul cuscino e le si
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un certo grado di dominio sul suo corpo e riassorbita nei nostri innumerevoli elementi
sulla sua mente, che è disposto al sacrificio e psicologici avversi e si esaurirà velocemente
ad abbandonare abitudini e comportamenti (nella migliore delle ipotesi), oppure (in quella
che si frappongono tra lui e la sua meta. Egli peggiore) andrà, in quanto forza neutra, a
possiede la volonta‟ di modificare il proprio nutrire proprio quei lati “umani” che
carattere, ma non per moralismo o per seguire dovremmo superare.
dei dogmi di comportamento imposti
dall‟esterno, bensi‟ perche‟ sa che tutto cio‟ Il rituale giornaliero: considerazioni generali
che occupa la nostra mente, ci toglie energia Il rituale giornaliero, cosi‟ come elaborato e
(preoccupazioni, desideri opprimenti, ansia, proposto dal Convivium Gnostico Martinista,
stati emotivi intensi sia positivi che negativi) e offre numerosi spunti di lavoro interiore, se
ci allontana da quello stato interiore ideale nel eseguito nel modo corretto.
quale è possibile, seppure per brevi attimi, In generale si puo‟ dire che impegnarsi in
ricordare la nostra vera natura. modo costante ad intervalli regolari in una
Ci sono dei vantaggi concreti nell‟appartenenza pratica o rituale, è un inizio di autodisciplina e
ad un gruppo e nel condividere con altri lo puo‟ aiutarci a sviluppare la forza di volontà.
stesso impegno quotidiano, gli stessi valori, le Ogni preghiera, salmo, mantra, tracciamento
stesse esperienze. In primis, a livello di simboli, deve essere eseguito in modo da
energetico, in quanto la forza di preghiere, coinvolgere completamente tutto il nostro
intenti, motivazioni si somma (Matteo XVIII essere; dovrebbe assorbirci a tal punto da
{19-20}: “In verità vi dico ancora: se due di voi escludere qualunque altro pensiero. Questo
sopra la terra si accorderanno per domandare puo‟ risultare difficile in quanto ripetendo
qualunque cosa, la otterranno. Perche‟ dove giornalmente formule prefissate, si corre il
sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in rischio che esse diventino meccaniche e prive
mezzo a loro”). di partecipazione interiore; per ovviare a
Secondariamente, a livello psicologico, in questo problema, si puo‟ cercare di
quanto è insito nel concetto di Fratellanza coinvolgere nella pratica TUTTI i nostri sensi
l‟obbligo di sostenersi a vicenda ed (esterni ed interni).
incoraggiarsi nel difficile cammino spirituale, Ad esempio: ripetendo ad alta voce un salmo,
nei momenti di difficoltà; inoltre, il con le orecchie ascoltare la propria voce,
confrontarsi con altri in merito a questioni facendo caso a come essa risuona, alla
esoteriche e interiori puo‟ rafforzare il nostro vibrazione che produce nella stanza, al suono
obiettivo e la fede. delle parole etc.; contemporaneamente,
L‟esecuzione di certi rituali, la ripetizione di cercare di percepire il corpo e la postura, la
formule, preghiere, mantra, gestualità, simboli, posizione delle mani e delle braccia, cio‟ che
se è presente concentrazione, devozione, essa esprime, cosi‟ come la presenza eventuale
entusiasmo, puo‟ produrre stati energetici di tensioni muscolari, di dolori, cercando di
differenti rispetto a quello che sperimentiamo comprenderne la causa. Allo stesso tempo,
nella routine quotidiana. Puo‟ aumentare il mentalmente si puo‟ provare a visualizzare
nostro livello di energia con conseguenti quello che stiamo recitando, lasciare che le
sensazioni di benessere psicofisico, serenità immagini si formino spontaneamente al suono
mentale temporanea, assenza di paura e di delle parole, osservarle con l‟occhio interiore..
altre emozioni negative, oltre a percezioni Nel caso di un mantra, ad una parola o lettera
fisiche varie e piu‟ o meno intense (leggerezza, ebraica, o invocazione, si potranno associare
flussi energetici all‟interno del corpo colori o simboli inerenti, oltre all‟osservazione
sperimentati come formicolii, vibrazioni, delle caratteristiche del respiro mentre si recita
caldo, freddo etc. etc.). Se la pratica (ritmo, intensità, effetto della respirazione e
quotidiana non è accompagnata da un reale della ripetizione sul nostro stato interiore)..
cambiamento interiore duraturo e definitivo, Cio‟ che si sperimenta durante il rituale
pero‟, questi momenti resteranno (benche‟ dovrebbe essere oggetto di riflessione nelle
piacevoli) fini a se stessi, l‟energia che restanti parti della giornata (emozioni, pensieri
accumuliamo verrà, al termine della pratica, ricorrenti che ci hanno distolto, immagini sorte
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Quando preghiamo, innanzitutto, dobbiamo Il Cuore del Cristo è legato al plesso cardiaco,
trovare il tipo di respirazione più adatto, sia a sede dei sentimenti. E‟ il luogo dello sposalizio
noi stessi che al momento specifico. E‟ fra luna e sole, il tempio sacro ed intimo dove
necessario sgomberare ogni richiamo avviene la trasmutazione alchemica. Lì siamo
psicologico, e focalizzarsi nell‟appropriata zona combattuti fra la terra, dove siamo nati nel
del corpo, magari supportati da una musica nostro stato attuale, e il cielo, verso cui
cadenzata, un ritmo armonico, simile al nostro tendiamo a tornare, figli contesi fra la Madre e
il Padre. Ambiamo a divenire Cristo, figlio di
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uomo che, nella morte iniziatica, è rinato figlio da sinistra, costituiscono la base del triangolo
di Dio. Riconosciamo comunque i nostri limiti che ha per vertice Keter, la corona spirituale, a
e la nostra ignoranza di fronte al passato e alla cui entrambi sottendono e tendono. E‟ un
conoscenza (peccato). La sfera di energia ci lavoro impegnativo e duro, ma lineare e
avvolge, ci comprende in questa Unità, e intuitivo. Eleazar spiega che l‟uomo deve
ritorna a donarsi verso l‟infinito. necessariamente ricorrere a mezzi sensibili a
causa della sua caduta. Non riesce a vedere la
Il Padre Nostro è legato alla zona intracigliare, semplice verità perché gli è troppo vicina sin
soprattutto alla testa, sede del pensiero dall‟inizio. Quando si fissa il sole al centro, in
razionale. E‟ il sole, dorato e luminoso. E‟ la fondo, non si riesce a vedere il sole ma solo il
formula più potente con cui finalmente si cerca suo contorno. “Quando l‟uomo al contrario,
la ricostituzione del tempio interiore quale cessando di fissare gli occhi sugli esseri
immagine - e non più riflesso - di quello sensibili e corporei, li riconduce sul suo
superiore, la casa del Padre a cui desideriamo proprio essere, e nell‟intento di conoscerlo fa
tornare. Questa preghiera è un metodo che uso con cura della sua facoltà intellettuale, la
fornisce un insieme di indicazioni pratiche per sua vista acquista un‟estensione immensa,
ampliare la propria natura spirituale e concepisce e tocca, per così dire, dei raggi di
raggiungere la scintilla divina che dimora in luce che sente essere fuori di lui, ma di cui
noi. Si tratta di un alto rituale magico e come sente pure tutta l‟analogia con se stesso; delle
tale comprende le tre fasi di invocazione, idee nuove discendono in lui, ma è sorpreso,
preghiera, ringraziamento. Finalmente al ammirandole, di non trovarle estranee”, scrive
termine raggiungiamo la purezza (“ma liberaci Saint Martin in “Degli errori e delle Verità” del
dal male”), meglio espressa in ebraico con il 1775.
termine Kadosh: abbiamo raggiunto il dominio
della natura inferiore, siamo padroni di Il Tempio di Salomone fu da questi realizzato
pensieri ed emozioni, abbiamo squarciato il secondo i disegni a lui consegnati, tramite il
velo, e possiamo cogliere in noi il principio profeta Nathan, da suo padre David. Nel
divino. Possiamo finalmente riconquistare e tempio - costruito a immagine di Dio,
riattivare ogni sephirah del nostro albero della dell‟uomo e dell‟universo - furono deposti gli
vita. Il sole si irradia su di noi, ci riempie di oggetti consacrati, l‟Arca dell‟Alleanza, il
calore e di luce. Candeliere a sette braccia, il Mare di Rame e
infine due altari, con fuochi diversi. Uno era
Per Saint Martin si desidera qualcosa solo se l‟Altare dei Profumi e su questo veniva
possediamo già in noi stessi una parte bruciato dell‟incenso dedicato a Dio, sia a
dell‟oggetto del desiderio. Così “conoscere”, mezzogiorno che alla sera: rappresentava il
anche se inizialmente operato tramite cuore e le buone azioni. L‟altro era l‟Altare dei
un‟intuizione cerebrale, si affinerà e si Sacrifici e su questo venivano offerte le vittime
concretizzerà con una identità totale tra il consacrate: rappresentava il cervello e il
pensante e l‟oggetto pensato, compreso il sacrificio delle passioni. I due altari sono
mezzo stesso. Si tratta di una facoltà insomma, come gli altri oggetti consacrati, due
intellettuale che riconosce in sé il principio dei nostri centri psichici essenziali nel tempio
divino attraverso un‟operazione spirituale. interiore che portiamo in noi: “Quando il
Nell‟albero della vita Chokmah rappresenta la Tempio sarà consacrato, le sue pietre morte
saggezza o piano dell‟intuizione, mentre Binah ritorneranno viventi, il metallo impuro sarà
rappresenta l‟intelligenza o piano della trasmutato in oro e l‟uomo riscoprirà il suo
razionalità; provenienti una da destra e l‟altra
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stato primitivo”” (Robert Fludd). Non si accede può nascere solo nel cuore, lì dove il razionale
al Sacro se non si è Sacri… non trova alcuna corrispondenza, dove rimani
travolto dal fiume carsico di percezioni
Si legge di sovente la definizione di via secca (o spirituali, acqua possente che passa, ti purifica,
solare, o regale) legata alla via teurgica, ti arricchisce, e scivola via. “Nuota
ritenuta la più breve, ma al tempo stesso la più costantemente nella preghiera, come in un
pericolosa, la più “guerriera”. Si affianca vasto oceano in cui non riesci a individuare né
altresì frequentemente il concetto di via umida la riva né il fondo ed in cui l‟infinita immensità
(o lunare, o sacerdotale) al percorso delle acque ti consenta in ogni istante una
devozionale e mistico, alla via cardiaca, evoluzione libera e priva di turbamenti” dice il
ritenendo questa la strada più semplice e sicura maestro.
pur più lunga. Ma il problema delle due vie è
solo un falso problema, catalogazioni fini a se In realtà la preghiera, oltre a essere un atto
stesse, inquadramenti didattici superflui. Non sacro, è uno strumento di rottura, potremmo
siamo forse qui a lavorare per ri-unire, per ri- quasi osare definirla un‟arma. La percezione
tornare, per re-integrare?! “Chi sa bruciare con umana passa inesorabilmente attraverso il
l'acqua e lavare col fuoco, fa della terra cielo e mezzo di rilevazione a nostra disposizione e a
del cielo terra preziosa” cita la famosa porta cui siamo soggiogati, la psiche. Questa è
alchemica sul colle Esquilino. Così non esiste condizionata dall‟autoillusione di ritenersi il
una via definibile migliore o più giusta, più nostro unico “io”. In realtà noi siamo molto
blanda o più diretta o più veloce. Si tratta più grandi di ciò che rileviamo ordinariamente
invece delle due facce della stessa moneta e spesso manifestazioni singolari o comunque
necessaria al traghettamento spirituale: “Due le non omologate al nostro essere sono catalogate
parole scritte sull‟albero della vita: spada e come esterne ed estranee. La preghiera è la
amore”. La via teurgica funge da specchio lama con cui tagliamo i fitti rovi della
convesso mentre la via cardiaca ha funzione di convinzione della dimensione misera a cui ci
specchio concavo, nella ricerca della reale vuole convincere e condurre la nostra psiche.
immagine di sé liberata dallo sguardo e dagli Il nostro essere è composto da una “legione di
abiti materiali. io” ci dice Marco. La preghiera amplia la
nostra percezione, non escludendone alcuno,
La via cardiaca è perfettamente ci conduce verso ciò che stiamo cercando, e ci
complementare a quella teurgica e ti assurge a posiziona al di là della vista ordinata ma
novello San Giorgio che cattura e domina limitata della punta del nostro piede. La
senza uccidere il perfido drago. Il mostro preghiera ci conduce alla perfetta coincidenza
(orribile, ma pur sempre dotato di ali) esce da fra noi stessi ricercatori , il metodo di ricerca e
una caverna buia e nera, all‟interno di una il ricercato. E‟ tutto qui ciò di cui si sta
natura rocciosa e ostile, mentre sullo sfondo parlando. In questo percorso forse
del cielo - rosso come il fuoco - spicca incontreremo tanti “Io” ma l‟ ”Unità” saprà al
l‟elegante ed etereo cavallo bianco del santo, fine comporli nuovamente e ricondurli alla
vestito di abiti militari ma adorno di un fluido reintegrazione. Abbiamo tra le dita tutti i cocci
e morbido mantello verde-azzurro. Come non del nostro vaso rotto durante la caduta; sta a
ricordare le parole di Tommaso nel suo noi adesso ricomporli secondo il disegno
Vangelo: “Colui che cerca non cessi dal superiore, secondo il vaso divino. Mediante la
cercare finché non trova, e quando troverà sarà preghiera usciamo fuori dal solido multifacce
stupito, e quando sarà stato stupito del nostro io, così come in meditazione
contemplerà e regnerà sul Tutto”. Lo stupore
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facciamo scivolare lontano i numerosi dal piano sensibile, dai legami con il corpo
chiacchiericci della mente. materiale, considerato dagli orfici la tomba
dell‟anima (soma=sema). Adesso possiamo
La preghiera è lo strumento base di ogni ricordarci di quando detto sopra a proposito
operatività religiosa e magica ma è appunto dell‟invocazione e dell‟evocazione in preghiera.
nella mistica che raggiunge importanza apicale. “Quando l‟anima, restando in sé sola, volge la
Misticismo trova il suo significato nel sua ricerca allora si eleva a ciò che è puro,
riferimento all‟etimologia greca significante eterno ed immortale e avendo natura affine a
Mistero. In ambito esoterico, la mistica viene quello, rimane sempre con quello ogni volta
definita anche via cardiaca appunto, per che le riesca essere in sé e per sé sola…e
evidenziare il distinguo dal significato dello questo stato dell‟anima si chiama „sapienza‟ “,
stesso termine in ambito religioso. L‟iniziato questo un piccolo passo del Fedone. La sofia è
esoterico, dunque, attraverso la preghiera, fa quindi intuizione mistica del divino, esito
risorgere e rievoca gli antichi misteri in sé naturale della contemplazione che ha origine
medesimo, ricreandoli e nutrendosene al nella riflessione, attività umana legata ai sensi:
tempo stesso, trasformandosi appunto da ancora il ”pensiero, volontà, azione” di Saint
iniziato ad adepto, perché l‟iniziazione non è Martin. Il percorso platonico iniziava dalla
dono sterile ma conquista viva e perenne. Il dialettica (dalla filosofia del pensiero) e
viaggio intrapreso quando preghiamo è “oltre”, giungeva alla “theoria” (contemplazione) cioè
in un non-luogo di dominio e superamento all‟esperienza mistica. Il pensiero si ferma, la
della pluralità dell‟io (il drago di cui sopra), percezione lascia il posto all‟intuizione
impossibile da delineare, ancor più da definire, interiore, all‟intelletto puro del cuore. Chi era
impensabile da comunicare. Siamo liberi da in grado di raggiungere la condizione estatica
ogni forma o concetto, dall‟idea di noi stessi, veniva da Plotino definito “Illuminato”, in
anche della libertà stessa. Siamo noi e Dio, pratica un risvegliato dal sonno del corpo, un
siamo noi immersi in Dio, siamo noi e Dio Buddha. L‟attività del pensiero viene azzerata,
come Unità. “O Dio liberami da Dio” dirà il si crea un vuoto mentale ed intellettuale, Dio
mistico renano del XIII secolo, Meister allora si manifesta nella sua parousia nel cuore
Eckhart. dell‟essere umano: “Per separarsi dal corpo
Il “divino” Platone indicava un percorso essa si raccoglie in se stessa come se provenisse
iniziatico che non si basasse su riti bensì su una da luoghi diversi, del tutto priva di turbamenti”
prassi tutta interiore. Questo percorso - Enneadi.
prevedeva una sorta di isolamento dal mondo Se la teurgia ci prepara a ricevere in ogni
con un relativo orientamento concentrato nostra molecola il trascendente, è proprio il
verso l‟interno in “presenza a se stessi”. Questa cuore il “luogo” dove si spalanca lo stargate
consapevolezza sfociava in contemplazione che attraverso il quale si realizza la riconquista della
nient‟altro era che la percezione dell‟origine natura spirituale. E‟ nel profondo, nel buio, nel
divina dell‟anima. Il filosofo aveva il compito nostro antro interiore che, dopo la riscoperta e
di purificare la coscienza/ragione dalle scorie un faticoso lavoro di ripulitura del nostro
materiali, convertirla così - pura e concentrata - ineffabile Sé, può illuminarsi la “scintilla”.
verso se stessa, fino all‟innalzamento, Siamo archeologi della nostra anima, e lo
all‟assimilazione, alla coincidenza con Dio scavo può e deve iniziare proprio dal cuore.
tramite l‟estasi. Questo termine, che significa Saint-Martin indica nella sua via cardiaca una
“uscita” in greco, indicava la capacità ed il strada ardua di purificazione protesa a far
raggiunto stato di chi riesce a separarsi appunto
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“Le verità e le preghiere che ci sono insegnate E‟ realtà iniziatica, in quanto si accede agli
quaggiù sono troppo misere per i nostri insegnamenti e agli strumenti che il Convivum
bisogni; sono le preghiere e le verità del tempo pone a disposizione tramite una regolare e
e noi sentiamo essere stati fatti per altre tradizionale associazione.
preghiere e altre verità.” - L.C. de Saint Martin
E‟ realtà manifesta sul piano quaternario,
perchè il Convivium è dotato di strutture ed
articolazioni territoriali.
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Per questi motivi, seppur nel rispetto delle 3. Iniziato Incognito (avente carattere
altrui scelte, guardiamo con diffidenza la deriva operativo prevalentemente, ma non
teosofica e relativista che sembra aver investito esclusivamente, teurgico)
tante altre istituzioni iniziatiche, dando vita ad
una serie di formali distinzioni basate più su 4. Superiore Incognito (avente carattere
personalismi che non su una reale distinzione operativo prevalentemente, ma non
operativa e docetica. esclusivamente, sacerdotale)
E' intendimento del Convivium formare degli 2. Rituale di Purificazione Mensile Individuale.
uomini di Conoscenza che siano filosofi, in
3. Rituale di Loggia Collettivo (avente natura di
quanto padroneggiano la scienza tradizionale,
complementarità all'opera proposta, che è
maghi, in quanto capaci di realizzare
sostanzialmente individuale)
mutamenti interiori, e sacerdoti, in quanto
capaci di amministrare il rapporto con il divino
4. Rituale Eucaristico Collettivo.
interiore.
5. I Quattro Rituali di Plenilunio.
Per questo il percorso è informativo, formativo
e graduale. 6. Rituale Solstiziale.
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In quanto al significato del “quatre de chiffre”, braccio verticale e una delle estremità del
che è ciò che a noi evidentemente interessa di braccio orizzontale sono unite da una linea
più, gli autori che ne hanno parlato sono lungi obliqua; ora, non si può contestare che la
dall'essere tutti d'accordo, tanto più che sem- croce, senza pregiudizio di tutti gli altri suoi
brano in genere ignorare che un simbolo può significati, sia essenzialmente un simbolo del
benissimo essere realmente suscettibile di quaternario [La croce rappresenta l'aspetto
parecchie interpretazioni differenti, ma che «dinamico» del quaternario, mentre il quadrato
non si escludono per nulla. Questo fatto non ne rappresenta l'aspetto «statico»]. Un'ulteriore
deve minimamente stupire, qualunque cosa ne conferma di questa interpretazione viene dal
pensino coloro che si attengono strettamente a fatto che vi sono dei casi in cui il “quatre de
un punto di vista profano, poiché non solo la chiffre” in associazione con altri simboli
molteplicità dei significati è, generalmente occupa palesemente il posto tenuto dalla croce
parlando, inerente al simbolismo stesso, ma, in altre raffigurazioni più comuni che per tutto
oltre a ciò, in questo caso come in molti altri, il resto sarebbero identiche; così è in par-
può esserci sovrapposizione e anche fusione di ticolare quando si trova il “quatre de chiffre”
parecchi simboli in uno solo. W. Deonna, cui nella figura del «globo del Mondo», o anche
capitò una volta di citare il “quatre de chiffre” quando esso sormonta un cuore, come avviene
tra altri simboli che figuravano su antiche armi frequentemente soprattutto nei marchi
[Armes avec motifs astrologiques et tipografici [Il cuore sormontato da una croce è
talismaniques, nella «Revue de l‟Histoire des naturalmente nell'iconografia cristiana la
Religions”, luglio-ottobre 1924], nel parlare in rappresentazione del «Sacro Cuore», che
tale occasione, d'altronde abbastanza d'altronde dal punto di vista simbolico è
sommariamente, dell'origine e del significato di un'immagine del «Cuore del Mondo»; si deve
questo marchio, accennò all'opinione secondo osservare che, siccome lo schema geometrico
la quale esso rappresenta quello che egli chia- del cuore è un triangolo con la punta diretta
ma piuttosto bizzarramente «il valore mistico verso il basso, quello del simbolo intero non è
della cifra 4»; senza respingere del tutto tale altro che il simbolo alchimistico dello zolfo in
interpretazione, egli ne preferisce comunque posizione rovesciata, che rappresenta il
un'altra, e suppone «che si tratti di un segno compimento della «Grande Opera»].
astrologico», quello di Giove. Quest'ultimo
presenta effettivamente nel suo aspetto Non è tutto, anzi c'è qualcosa che non è forse
generale una somiglianza con la cifra 4; ed è meno importante, per quanto Deonna si sia
anche certo che l'uso di questo segno può rifiutato di ammetterlo: nell'articolo a cui ci
avere qualche rapporto con l'idea di siamo riferiti sopra, dopo aver segnalato che si
«maestria»; ma, malgrado questo, pensiamo, è voluto «far derivare questo marchio dal
contrariamente al parere di Deonna, che si monogramma costantiniano, già liberamente
tratti solo di un'associazione secondaria che, interpretato e deformato nei documenti mero-
per quanto legittima [Troviamo d'altronde un vingi e carolingi» [Bisognerebbe d'altronde
altro caso della stessa associazione del aver cura di distinguere fra le deformazioni
simbolismo di Giove a quello del quaternario accidentali, dovute all‟incomprensione dei
nella quarta lama dei Tarocchi], non fa altro simboli, e le deformazioni intenzionali e
che aggiungersi al significato primo e significative] egli dice che «tale ipotesi appare
principale del simbolo. del tutto arbitraria» e che «nessuna analogia la
impone». Siamo ben lungi dall'essere
Non ci pare discutibile, infatti, che si tratti d'accordo; del resto è strano constatare come
anzitutto di un simbolo quaternario, non tanto fra gli esempi riprodotti dallo stesso Deonna
a causa della sua somiglianza con la cifra 4, che ce ne siano due che rappresentano il
potrebbe in definitiva essere solo in certo monogramma di Cristo completo, in cui la P è
modo «avventizia», quanto per un'altra ragione puramente e semplicemente sostituita dal
più decisiva: la cifra 4, in tutti i marchi in cui “quatre de chiffre”; questo non avrebbe
figura, ha una forma che è esattamente quella almeno dovuto consigliarlo a una maggiore
di una croce in cui l'estremità superiore del prudenza? C'è anche da notare che si trovano
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indifferentemente due orientazioni opposte del dell'«Ordine della Croce Rossa di Roma e di
“quatre de chiffre” [Diciamo Costantino», che è un “side-degree”, cioè un
indifferentemente, ma può darsi che ciò «annesso» agli alti gradi della massoneria
corrispondesse a qualche differenza di riti o di inglese]. Tutto ciò d'altronde diventa chiaro se
corporazioni; aggiungiamo incidentalmente a si osserva che la linea verticale nel
questo proposito che anche se la presenza di monogramma di Cristo come nel “quatre de
un segno quaternario nei marchi indicasse il chiffre” è in realtà una figura dell‟»Asse del
possesso del quarto grado di un'organizzazione Mondo»; al suo vertice, l‟“occhiello» della P è,
iniziatica, il che non è impossibile per quanto come l‟»occhio» dell'ago, un simbolo della
sia senz'altro difficile a stabilirsi, questo non «porta stretta»; e, per quanto riguarda il “quatre
modificherebbe evidentemente in nulla il de chiffre”, basta ricordarsi del suo rapporto
valore inerente a tale segno]; ora, quando è con la croce e del carattere ugualmente
volto a destra invece di essere volto a sinistra «assiale» di quest'ultima, e considerare inoltre
secondo la normale posizione della cifra 4, che l'aggiunta della linea obliqua che completa
esso presenta una somiglianza particolarmente la figura congiungendo le estremità dei due
notevole con la P. Abbiamo già spiegato [Les bracci della croce, e chiudendo così uno dei
symboles de l'analogie (qui sopra, come cap. suoi angoli, collega ingegnosamente al
50)] come vadano distinti il monogramma significato quaternario, che non esiste nel caso
semplice e quello detto «costantiniano»: il del monogramma di Cristo, lo stesso
primo è composto da sei raggi opposti a due a simbolismo della «porta stretta»; e si dovrà
due a partire da un centro, cioè da tre riconoscere che in questo fatto c'è qualcosa
diametri, uno verticale e gli altri due obliqui, e che si addice perfettamente a un marchio del
come «Monogramma di Cristo» lo si considera grado di maestro.
formato dall'unione delle due lettere greche I e
X; il secondo, che allo stesso modo unisce le
due lettere X e P ne deriva immediatamente
grazie all'aggiunta, sulla parte superiore del
diametro verticale, di un “occhiello” destinato
a trasformare la I in P ma che ha anche altri
significati, e si presenta del resto in parecchie
forme diverse [Abbiamo accennato al caso in
cui l‟“occhiello» della P prende la forma pro-
pria al simbolo egiziano della «treccia di
Horus»; in questo caso, la P ha contempo-
raneamente una somiglianza particolarmente
chiara con certi aghi «preistorici» che, come ha
segnalato Coomaraswamy, invece di essere
perforati, come avverrà più tardi, erano
semplicemente incurvati a un'estremità, in
modo da formare una specie di fibbia
attraverso la quale si passava il filo (si veda Le
«trou de l'aiguille» (qui sopra, come cap. 55)].
Ciò rende ancora meno sorprendente la sua
sostituzione con il “quatre de chiffre”, che è in
definitiva solo una ulteriore variante [A
proposito del Monogramma «costantiniano» di
Cristo, segnaleremo che l'unione delle iniziali
delle quattro parole dell'iscrizione “In hoc
signo vinces” che lo accompagna dà IHSV,
cioè il nome di Gesù; questo fatto sembra
passare generalmente inosservato, ma è
espressamente indicato nel simbolismo
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Vergine Maria, Iside Madre, Celeste Regina Come si vede si può scegliere, su un mazzo di
delle acque. Che altro dire? Che dire di più? “cose”, ciò che maggiormente confà alla
Le scelte debbono ormai farsi quanto a propria personalità senza dilungarsi su inutili
tecniche dopo un‟ampia sperimentazione, disquisizioni non operative sul tipo di via con
dopo che la manualità esercitativa sia stata gli aggettivi appresso: mistico, lunare, solare,
acquisita, dopo che la mente riesce a leggere le secco, ecc... Non dimentichiamo che quando
analogie necessarie per mettere in moto gli si parla di iter operativo non si intende solo,
ingranaggi delle opere proprie e costruirli. Se il come erroneamente alcuni potrebbero
Martinismo deve portare direttamente l‟essere pensare, di magia cerimoniale... operare
senza intermediari umani alla potestà suprema significa sempre fare! La via della devozione è
del sole allora è bene dire senza false lacune una via rispettabile ed adatta per molti
che ciascuno può e deve attingere per se e da Martinisti, ma anche nella via devozionale le
se alla “fonte” inestinguibile ed inesauribile di tecniche sono molto interessanti se si
ogni energia e che ciascuno deve giungere al conoscono. Vorrei sottolineare questo perché
centro ed essere un punto centrale nell‟infinità mi sembra molto importante, talmente
dei punti dell‟infinito ove esso con lui si importante che sentendo parlare gli “esoteristi”
confondono sino ad essere l‟infinito stesso. Io che abbiamo a portata di mano, vien voglia di
so bene che quanto detto potrebbe cozzare domandarsi se e quanto essi conoscono ciò
contro certe affermazioni dogmatiche che dicono, non tanto per averlo praticato, ma
provenienti da autorevoli capi riconosciuti di per averlo almeno letto magari con la stessa
gruppi esoterici... ma io debbo dirvi la verità attenzione che si pone per un fatto di cronaca
mia nuda e cruda nulla importandomi del avvenuto in Papuasia. È importante sapere che
cozzo che semmai potrebbe interessare i la via del cuore di Saint Martin è davvero
teorici e non i pratici, non coloro che si valida che portare dio dentro il proprio cuore
aprono sperimentalmente un varco verso i come consiglia il nostro illuminato fratello non
cieli. Operativamente il grado di Iniziato è è impresa facile... è impresa da titani, da
importante per le scelte che si possono e si conquistatori...! D‟altra parte Saint Martin mai
debbono compiere, per la scelta della via e rinnegò la teurgia Cohen, la lasciò solo quando
della tecnica da usare, sempre valida, sempre ritenne di non averne più bisogno e solo
rispettabile, sempre positiva se riesce e per quando ritenne che i vantaggi che ne aveva
quanto riesca a trasmutare l‟essere che la tratto già erano sufficienti. E agevole qui
impiega e se l‟essere la pratica non vedere che si tratta, quando si parla di questi
nascondendosi dietro ad essa come dietro ad argomenti, solo di tecniche che sono sì
un paravento per salvare la sua rispettabilità di importanti, ma non determinanti essendo altra
esoterista. Ma a che cosa mai potranno servire cosa intuibile, quella essenziale. E noto come
le tecniche per quanto elaborate esse possano per Saint Martin l‟uomo è il centro di ogni
essere se in realtà quel processo interiore e cosa e solo per mezzo dell‟uomo - egli dice -
quella trasformazione interiore non avvengono che si possono spiegare le cose e non l‟uomo
con un progresso quotidiano? Se non si per mezzo delle cose. Non occorrono templi,
pongono in atto quelle condizioni di risveglio né complicate cerimonie perché l‟uomo si
dell‟io che lo porranno al centro del proprio unisca a dio, l‟unione avviene per mezzo del
campo di coscienza pronto ai richiami del Se cuore. Infatti l‟anima dell‟uomo essendo di
che è il tutto, mosso dalla volontà che è una origine divina rappresenta il polo inferiore di
forza agente insostituibile e che gli uomini Dio ed ivi egli risiede. Possono sembrare
spesso scambiano per tante altre cose che in queste elucubrazioni filosofiche, ma la storia
verità nulla hanno a che vedere con la volontà. nostra e quella profana confermano che Saint
L‟uomo deve acquisire le qualità del dio e qui Martin sperimentò la sua via a fondo
le metodiche sono tante. Ricorderò le tecniche riuscendo ad ottenere risultati assai brillanti.
descritte da Ambelain nella sua Alchimia Debbo tuttavia aggiungere che anche nella via
Spirituale, gli esercizi introspettivi e la pratica, devozionale può entrare tutta una rituaria che
le tecniche suggestive di Roberto Assagioli e l‟ignorante tapino scambia per magia, per
perché no anche la via della devozione. solarità e per chissà che cosa. Ho detto
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