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ti spedisco quanto ti ho promesso ribadendo però che è solo una parte del lavoro che
sto approntando, perché l’elaborazione completa sarà molto più lunga, e non so quando
riuscirò a terminarla. Se però t'interessa e davvero sei intenzionato ad esaminarla, ti farò
avere anche la parte rimanente del materiale. Ci saranno argomenti ancor più delicati (o
scioccanti, o scottanti: dipende da come uno si pone davanti a tali argomentazioni) di quelli
contenuti in queste prime pagine. Per alcuni di loro devo però aspettare che mi arrivino altre
informazioni inerenti le fonti.
L'opera che mi sono accinto a compiere servirà per dimostrare, a chi è onestamente
intenzionato a fare una sincera disamina delle proprie convinzioni, che la "verità" dei
testimoni di Geova in realtà è soltanto una delle tante opinioni che costellano il firmamento
delle religioni.
Bada bene che non sto approntando una battaglia ideologica né tanto meno una
crociata contro l’organizzazione dei TdG. Non m'interessa farlo e nemmeno lo reputo giusto,
perché la religione dei testimoni di Geova è come tutte le altre e se per alcuni è la panacea dei
loro problemi esistenziali, perché togliergli quest'illusione? E' la logica dell'effetto placebo.
A quanti mi chiederanno tuttavia, per sincero interesse, una motivazione del perché,
dopo diciotto anni d'assoluto zelo, ho deciso di diventare “inattivo” dal punto di vista
dell'organizzazione, il lavoro che sto facendo potrà essere utile non solo per avere una
risposta esauriente alla loro domanda ma anche per avere degli spunti - ritengo interessanti -
di riflessione.
E' ovvio che il materiale dovrà andare a finire nelle mani soltanto di coloro che non
subiranno traumi psicologici, quando sì troveranno dinanzi ad una realtà che è celata. Questi
“spunti di riflessione” non devono servire per danneggiare o per distruggere la fede dei
credenti sinceri, e non possono essere utilizzati nemmeno per produrre turbe emotive tali da
incutere odio e ripugnanza verso qualsiasi argomentazione religiosa, come purtroppo è già
successo.
Devono invece servire, a chi è pronto a fare un avanzamento, per avvicinarsi di più a
Dio e a tutti gli uomini, indipendentemente dalla fede che professano; farci sentire un tutt’uno
con tutti senza più frontiere divisive che facciano sembrare protetti e privilegiati alcuni e in
pericolo di morte eterna e reietti tutti gli altri.
Devono servire per avvicinarsi di più a Dio e agli Uomini, ma anche per allontanarsi
da dio e dagli uomini, in pratica da quella divinità preconfezionata dagli isterismi religiosi e
da qualunque organizzazione umana che, in maggiore o minore buona fede, immette Dio nel
mercato delle faccende terrene per venderlo a caro prezzo: prezzo di sangue, di scomuniche e
di vilipendi vari.
Mi ha sempre affascinato la figura del profeta che dimorava solo nel deserto, lontano
da ciò che poteva inquinare la sua intimità con il divino, e forse è questa la mia strada. Geova
me lo farà capire, a tempo debito.
Forse la religione dei TdG è migliore di molte altre, proprio a motivo della pervicace
ripetizione di quelle norme cui devono obbligatoriamente attenersi i suoi membri, e questo mi
sembra un buon metodo di sano lavaggio della mente. E' una religione inoltre che t'incita a
studiare la Bibbia e a prendere dimestichezza con essa.
E' vero, i "però" sono tanti e li troverai nel lavoro che sto facendo per questo non mi
addentro in essi. Non voglio però sputare nel piatto dove ho mangiato e per questo motivo
non ambisco entrare a gonfiare le file dei cosi detti "apostati" che peraltro, ad imitazione dei
loro ex conservi, stanno portando avanti delle guerre sante.
Prima di finire questa lettera, con la quale spero di non averti tediato, ritengo utile
farti alcune altre precisazioni onde evitare che tu tragga delle erronee deduzioni da ciò che
leggerai. Io credo che la Bibbia sia un libro sacro che sia stato, in alcune parti, “ispirato” da
Dio: solo che non la accetto più come "unico" testo ispirato o sacro. Ho inoltre delle ragioni
per supporre che la Bibbia sia stata manipolata, nel corso dei secoli, per convalidare
teisticamente il sorgere di un potere ecclesiale.
Secondo le conclusioni cui sono adesso pervenuto, per me la Verità è come uno
specchio andato in frantumi. Ogni religione ha un pezzetto di questo specchio e siccome chi
si riflette pensa di avere in mano "lo specchio", non si rende conto che è solo un frammento
del "vero specchio" più grande.
Ogni religione, quindi, nel suo piccolo, possiede soltanto frammenti di Verità, ma non
"la Verità". Questa, infatti, è troppo grande, incommensurabile, per essere posseduta
dall'uomo, che è solo una miniatura, un frammento di Dio. Il Cristo Gesù ha dato degli
insegnamenti utilissimi per l'allora popolazione della Palestina (Io non sono stato mandato se
non alle pecore smarrite della casa d'Israele), principi che possono essere validi anche per le
popolazioni di oggi, ma siamo effettivamente sicuri che fosse proposito di Gesù fondare una
religione come quella cristiana? Che è stato proprio per divina provvidenza che i suoi seguaci
furono chiamati cristiani?
Siamo proprio certi che Gesù è venuto per abolire la Legge che era stata data al
popolo ebraico (Mt. 5: 17-2O) e che voleva davvero che la sua dottrina fosse esportata in
tutto il mondo? Non potrebbero tante cose essere state fraintese dall'effettivo fondatore del
cristianesimo, Saulo di Tarso?
E che dire d'altri astri che comparvero nella notte dell'umanità e che rifulsero di luce
cristica in diverse zone della terra? Personaggi straordinari di cosmica importanza, come
Zoroastro, Buddha, Confucio, Maometto, Lao Tze, Krishna, Rama ed altri, che hanno
tracciato altrettanti solchi profondi nella storia dell'umanità e i cui insegnamenti, ignorati
quasi totalmente dalla maggioranza degli occidentali cristianizzati per un volere politico,
sono identici a quelli di Gesù il Cristo?
Per terminare, caro Gianfranco, voglio citarti una frase riportata dalla Società dei TdG
nell'ultimo libro distribuito all'assemblea di distretto di quest'anno (Esiste un Creatore che
s'interessa dì noi?). A pag. 9 è detto: "Il libro Belief in God and Intellectual Honesty
(Credenza in Dio e onestà intellettuale) spiega che chi possiede "onestà intellettuale" è
caratterizzato dalla "prontezza a vagliare attentamente ciò che ritiene vero", e a "prestare
sufficiente attenzione ad altre prove disponibili"."
Spero che possano servirti per liberarti dalle catene religiose e per spronarti a fare un
giro di 360° su te stesso, per trovare Geova; o per domandare al tuo Sé interiore chi è Dio e
dove si possa trovare.
O magari potrebbero servirti, se trovi in essi degli errori o delle puerilità senza alcun
valore, per rafforzare ancora di più la tua fede in questa religione che segui con convinzione
o, oramai, solo per convenzione.
Ti abbraccio fraternamente.
Piero