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La 'Madonna' di San Celso e una proposta per Cerano scultore


Author(s): Marco Tanzi
Source: Prospettiva, No. 78 (Aprile 1995), pp. 75-83
Published by: Centro Di Della Edifimi SRL
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/24432005
Accessed: 23-05-2016 10:44 UTC

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La 'Madonna' di la 'Madonna col Bambino' ('Madonna di plastica novaresi"7 o, ancora, sull'attri
dei miracoli'), un'immagine molto vene- buzione delle statue in stucco alla Ma
San Celso e una proposta rata in quanto legata alla cessazione di donna di Campagna a Mortara (fig. 10),8
per Cerano scultore una pestilenza nel 1485.2 Se risulta bene sembrerebbe trovare nella fremente 'Ma
documentata la vicenda relativa all'ope- donna di San Celso' la soluzione più ov
Marco Tanzi ra del Fontana per il rinnovamento del- via. Fin troppo ovvia, a mio avviso. Pre
l'altare della Vergine nel santuario, dove mettendo che l"ipotesi-Cerano' mi sem
il simulacro fu posto nel 1589, due anni bra in massima parte quella da percorre
dopo la morte dell'artista, giova tuttavia re, ed anzi possa favorire una accurata
riflettere con maggiore attenzione sulle revisione con conseguenze di notevole
differenze che si colgono tra il prestigioso importanza per la storia della scultura in
marmo e la scultura che ci troviamo ad Lombardia, mi risulta forse meno agevo
analizzare. le immaginare uno degli artisti più in
In primo luogo vale la pena sottolineare vista nella Milano del primo Seicento,
la qualità del modellato, l'abilità tecnica alle prese con una 'copia', sia pure da
nel trattamento della terracotta e la cifra un'opera di enorme prestigio e continua
Nel fervore che caratterizza in questi ulti stilistica assolutamente rimarchevole nel ta fortuna visiva nell'immaginario non
mi anni il panorama degli studi sul Cin taglio affilato dei panneggi che si accar- solo locale come quella di Annibale Fon
quecento lombardo, mi sembra curiosa tocciano geometrizzanti e si acciaccano tana. Il fatto poi che Cerano stesso sul
mente trascurato il quindicennio della secondo un uso sapiente e raffinatissimo 1610, nella tela della Sabauda con la 'Ma
Milano immediatamente 'post-carliana' della materia che propone effetti di vi- donna di San Celso adorata da San Fran
o, da un punto di vista più squisitamente brante tensione lineare. Il gusto quasi cesco e San Carlo Borromeo'(fig. l)9for
figurativo, 'post-campesca'. È una stagio languido per l'anatomia dei putti che reg- nisca una versione della scultura più
ne, quella degli anni ottanta e novanta, gono il manto (figg. 8, 9, 12), sia pure prossima alla 'sua' terracotta che non al
molto vivace sia per quanto riguarda la nella studiata fisicità, sembra risentire di marmo, mi induce a più meditate consi
pittura che la scultura, per il rinnova un neocorreggismo che si potrebbe ipote- derazioni sull'argomento,
mento in atto nelle due discipline, e il ticamente definire procaccinesco (nel Le recenti indagini di Alessandro Nova
quadro è molto migliorato grazie al com senso di Giulio Cesare Procaccini pitto- sulla giovinezza dell'artista10 si sono in
mento di Dante Isella ai Rabisch di Gio re, perché i caratteri di scultore di que- fatti rivelate fondamentali per anticipar
van Paolo Lomazzo;1 ma rappresenta an st'ultimo risultano affatto diversi e lonta- ne la data di nascita, tradizionalmente
cora come una sorta di 'cono d'ombra' ni da quelli palesati dalla nostra 'Madon- collocata al 1575, di sette ο otto anni e
non ancora sufficientemente illuminato na');3 mentre il volto patetico della Vergi- farla quindi coincidere con quella ipotiz
dalla critica, che pure si è occupata di ne, di una bellezza disperata e come zata da Carlo Torre11 al 1567-68. La diffe
alcune importanti personalità. Sembra allucinata, con l'insistere sulla bocca soc- renza, apparentemente di poco conto, ri
infatti, al di là di alcuni contributi speci chiusa che evidenzia la chiostra dei denti, sulta invece estremamente significativa,
fici, che manchi una sintesi affidabile reca i sintomi di un espressionismo do- in quanto rende possibile inserire con un
della storia dell'arte a Milano negli anni lente, come se l'autore, saltando a pie certo agio cronologico la formazione del
di passaggio tra i Campi ed il loro seguito pari tutto il tornito classicismo del Cin- giovane Cerano nel clima fervido della
da una parte, ed i cosiddetti 'pittori della quecento lombardo, volesse rifarsi a prò- Milano degli anni ottanta, ed in partico
peste' dall'altra, lasciando aperti non po totipi della grande scultura amadeesca lare intorno a Santa Maria presso San
chi interrogativi su vicende e personaggi dell'ultimo quarto del secolo precedente. Celso proprio quando Annibale Fontana
di sicuro interesse e, soprattutto, sul nuo Le varianti principali dalla statua in San- sta elaborando la sua 'Madonna'. Sebbe
vo clima culturale della città. Lo scopo di ta Maria presso San Celso riguardano, ne questa ipotesi non sia confortata da
questo breve contributo non vuole e non oltre ad un insistito affusolamento della alcun dato documentario, non riesce così
può essere quello di affrontare per esteso figura principale che sembra quasi avvi- difficile immaginare il Cerano sui quin
il problema della Milano di fine Cinque tarsi su se stessa, un'effettiva diversità nel dici ο sedici anni precocemente attratto
cento, ma, con la presentazione di modellato del panneggio, in parte la posi- dal maggior cantiere di scultura attivato
un'opera di notevole importanza, di for zione delle mani e quel marcato espres- nell'ultimo quarto del secolo, insieme al
nire qualche indicazione di massima su sionismo del volto che lo rendono una la Fabbrica del Duomo, a Milano; forse
uno dei temi di maggiore rilievo di questo sorta di maschera tragica in suggestiva proprio a contatto diretto con il più gran
preciso momento storico, ovvero gli esor sintonia con la afflitta umanità dipinta de maestro allora in città. La nuova cro
di di Giovan Battista Crespi detto il Cera dal Cerano; ed anche i panneggi, geome- nologia del Cerano ed il fatto che Anniba
no. trizzanti e affilatissimi come si diceva, le Fontana fosse impegnato tra il 1583 ed
L'oggetto che si esamina in questa circo rimandano proprio a quelli di certa atti- il 1584 nell'esecuzione dell'altra 'Assun
stanza (figg. 2, 3, 11 ) sembrerebbe ad un vità pittorica di Giovan Battista Cre- ta' - quella posta dal 1590 al 1621 sul
primo sguardo una copia in terracotta, spi.4 fastigio della facciata ed in seguito collo
con significative varianti, della celebre Ecco, il problema di Cerano scultore, rin- cata all'interno della chiesa12 - potrebbe
'Madonna di San Celso' - in realtà una corso sulle notizie documentarie relative circoscrivere gli anni di un possibile rap
'Vergine Assunta' - eseguita da Annibale agli stucchi proprio in Santa Maria près- porto fra i due entro il 1585-86 della
Fontana per la chiesa di Santa Maria so San Celso (figg. 5-7),5 sul progetto per verosimile partenza del Crespi per Ro
presso San Celso a Milano tra il 1583 ed il il colossale 'San Carlo' di Arona,6 e sul ma.
1586 (fig. 4); una scultura marmorea di referto solo apparentemente più vago del Alla luce delle importanti osservazioni di
particolare notorietà, collocata sull'alta Ticozzi di un suo soggiorno a Roma allo
re che custodisce un affresco raffigurante scopo di esercitarsi "sotto alcuni maestri [Contributi] 75

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Barbara Agosti che sottolinea acutamen
te quella "discrasia che corre tra il diver
so segno sotto cui cadono la fama e la
immediata fortuna postuma di Annibale
Fontana, notevolissime entrambe" ma
non perfettamente in sintonia con le vi
cende della vita, quando fu "affiliato alla
sodalità eterodossa e persino un poco ri
voltosa dei Facchini della Val di Blenio,
isolata e guardata con sospetto nella
"Rombardirglia" intransigente di San
Carlo Borromeo",13 la mia ipotesi è quel
la di un contatto fra un artista di precoce
talento ed il maturo campione della scul
tura a Milano: una sorta di confronto
dialettico sulla 'Madonna di San Celso'
che si concretizza mirabilmente, forse su
bito dopo il soggiorno romano, nella ter
racotta che si esamina in questa circo
stanza. È come, a mio avviso, se il Cerano
volesse eseguire una sorta di omaggio - e
non una 'copia' vera e propria - al capo
lavoro di Annibale Fontana (del quale si
V? conosce per altro un disegno preparato
rio conservato alla Biblioteca Ambrosia
na14), seguendo quei canoni di sperimen
talismo e quella stessa "urgenza espressi
va di primaria importanza" dimostrati
dallo scultore in tutta la sua attività. Si
tratterebbe, in parallelo con quanto rile
vato nel campo letterario dalla Agosti,
del primo esemplare della fortuna postu
ma di Annibale, un omaggio inquieto ed
un'interpretazione del tutto personale
(da parte cioè di "uno che aveva capito")
a quello che stava avviandosi suo malgra
do a diventare il "campione di una prati
ca artistica devota" secondo quella "im
magine di lui virata su di un piano tutto
devozionale, che sempre più lo confina al
ruolo angusto di eroe da sagrestia" che
comincia a farsi strada a Milano imme
diatamente post mortem.
Muovendomi su un terreno suggestivo
quanto insidioso, vista l'assenza di docu
mentazione al proposito, un tentativo in
tale direzione può suggerire alcune verifi
che su di una impasse storiografica e cri
tica quale la giovinezza del Cerano, anco
ra piuttosto nebulosa ma con alcuni dati
da esaminare attentamente. Le conside
razioni di recente formulate dal Nova
possono in buona sostanza venire accet
tate come base di sicuro affidamento, ed
integrate da quanto finora prospettato: il
contatto, ipotizzato, con Pellegrino Ti
baldi non esclude quello col Fontana, e
l'importanza attribuita al soggiorno ro
mano del Cerano per approfondire la co
noscenza della plastica mi sembrano
1. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Madonna
1. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Madonna conferme piuttosto indicative di Una pre
di San San
Celso adorata da Sanadorata
Francesco e Sanda
CarloSan
di Celso Francesco e San Carlo ,
Borromeo'.
Borromeo'. Torino,Torino, Galleria
Galleria Sabauda. Sabauda. COCe attività di Scultore precedente a
a destra:
z'cHovanni
2. Battista
Giovanni Battista Crespi
Crespi detto detto il Cerano:
il Cerano: 'Madonna'Madonna 1Uella in Se8Ult° dominante di pittore,
76 [Contributi] di San Celso', terracotta.
di San Celso',Collezione privata.
terracotta. Collezione privata. COme nel CaSO più noto di Giulio Cesare

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. '

-am

3. Giovanni
Giovanni Battista
BattistaCrespi
Crespidetto
dettoililCerano:
Cerano:'Madonna
'Madonna
di San Celso', terracotta. Collezione privata.
Annibale Fontana:
4. Annibale Fontana: 'Madonna
'Madonna didiSanSanCelso',
Celso',marmo.
marmo.
Milano, Santa
Milano, Santa Maria
Mariapresso
pressoSan
SanCelso.
Celso.
5. Giovanni
uiovanni Battista Crespi detto
detto il
il Cerano:
Cerano: 'Angeli',
Angeli ,
stucchi e affreschi. Milano, Santa Maria presso San
Celso.

MX

nella pagina a fronte:


Giovanni Battista
6. Giovanni Battista Crespi
Crespidetto
dettoililCerano:
Cerano:'Angeli',
'Angeli',
stucchi (particolare). Milano, Santa Maria presso San
Celso.
7. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Angeli',
stucchi (particolare). Milano, Santa Maria presso San
Celso.

sotto:
sotto:
8. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Madonna
di San Celso',
Celso', (particolare).
(particolare). Collezione
Collezione privata.
privata.
9. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Madonna
di San Celso', (particolare). Collezione privata.

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ss

ίΜ

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sui peducci delle vele delle varie campa- tue in stucco di 'San Giovanni Battista' e
te; erculei per certi aspetti, ma di una 'San Domenico'(fig. 10) alla Madonna di
materia che vuole quasi evidenziare una Campagna presso Mortara, riferitegli dal
rilassatezza, un languore delle membra e Rosei17 ed in qualche modo legate alla
dei muscoli, con torniture quasi adipose nostra 'Madonna' (fig. 11): vale la pena
ed una caratterizzazione leggermente im- di riesaminare la questione sulla quale, se
pertinente dei volti. Più difficile cercare non sbaglio, non ci sono contributi recen
paralleli - vista l'assenza totale di figure ti. Le due sculture sono state riferite al
vestite - con il caratteristico panneggiare Cerano in quanto collocate, certamente
della nostra'Madonna', in qualche modo ab antiquo, nel presbiterio della chiesa,
prossimo, sia pure a date ben più alte, dove esiste un affresco con 'Angeli musi
rispetto a quello delle immagini affresca- canti' eseguito dall'artista subito dopo il
te nelle medesime volte. 1590. Il Rosei evidenziava tuttavia nelle
Si pone invece più immediato ed intri- due sculture - oltre alF"esempio premi
gante il problema del rapporto con le sta- nente del grande Annibale Fontana" -

Procaccini. Come osserva Nova, "questa


notizia del Ticozzi è troppo circostanzia
ta per essere un puro parto della fantasia;
è più probabile che il dotto ricercatore
milanese avesse sotto mano un documen
to ο una fonte secondaria in seguito smar
rita: fu infatti lo stesso Ticozzi a pubbli
care la celebre lettera del 1598, anch'essa
mai rintracciata, sul colosso di Aro
na".15
È necessario, a questo punto, analizzare
nel dettaglio i confronti con quel poco
che resta della produzione plastica del
l'artista - anche se lo stile evidenziato da
questa terracotta mi sembra incarnare
l'idea 'precisa' di Cerano scultore - e
rivedere dunque attentamente gli stucchi
che decorano le volte di alcune campate
nelle navate laterali di Santa Maria pres
so San Celso (figg. 5-7), l'unica opera,
sicuramente documentata al 1602-1603,
di Giovan Battista Crespi.16 Le conso
nanze maggiori, che spingono ad un rico
noscimento piuttosto agevole dell'identi
tà di mano, sono tra i due putti ai piedi l0 Giovanni Battista
10. Giovanni Crespi
Battista detto
Crespi u Cerano:
detto il Cerano: .San
'San
Domenico',
della Vergine (figg. 8-9) e quelli modellati Domenico', stucco.
stucco. Mortara,
Mortara. Madonna
Madonna didiCampagna.
Campagna.
11. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Madonna
di San Celso'. Collezione privata.
80 [Contributi]

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una maturità espressiva maggiore rispet- sulla maggiore 'modernità' della scultura care il ruolo di Cerano ideatore di impre
to alla decorazione a fresco, che giustifi- rispetto alla contemporanea pittura esi se plastiche di grande prestigio nella fase
cava con la loro vicinanza stilistica ad ste una casistica ampia e diramata. Vor più avanzata della sua carriera; opere del
opere pittoriche più tarde, databili al pri- rei invece rimarcare, sia pure nella diver le quali possediamo in alcuni casi i pro
mo decennio del Seicento. Francamente sità dei materiali di esecuzione, alcune getti del Crespi, ma che furono realizzate
non risulta agevole un confronto così di- forti affinità tra queste opere e la nostra da altri artisti (da Giovan Andrea Biffi a
retto fra sculture e dipinti che potrebbe 'Madonna', in particolare la forte valenza Giacomo Buono da Gaspare Vismara a
fornire invece - come vedremo - coordi- espressiva che accomuna il suo volto a Giovan Pietro Lasagna), come i fregi ed i
nate culturali significative ma certo più quello del 'San Domenico', ο la scabra bassorilievi per la facciata di San Paolo
generiche sotto il versante della cronolo- gestualità, ο così ancora il gusto affilato Converso (o "alle Monache"), la Colonna
già. Credo quindi opportuno in questo di scheggiare ed acciaccare i panneggi, della Croce di San Senatore, l'Arca di San
caso sospendere il giudizio, anche se l'im- aprendoli in un ventaglio di pieghe ta Carlo in Duomo ο i bassorilievi con 'Sto
pressione di unitarietà progettuale ed glienti. rie Bibliche' per le porte della facciata del
esecutiva mi sembra più ragionevolmen- Sul modello per il colosso di Arona si è Duomo.18 Per quanto pregevoli ed estre
te sostenibile, confortato dal fatto che già accennato; non bisogna poi dimenti mamente significative per gli sviluppi

<-&?:

Ji

della scultura seicentesca a Milano, tutta


via, le traduzioni sia in terracotta che in
marmo perdono quel vigore e quel pa
thos, quella tensione sempre esasperata
che si avverte così marcata nei cartoni del
maestro, da quello per la 'Conversione di
San Paolo' per la facciata della chiesa
delle Angeliche, oggi nella Galleria del
l'Arcivescovado, alle cinque tempere bi
bliche oggi presso il Museo dell'Opera del
Duomo; ed appaiono di una cifra stilisti
ca piuttosto lontana dalla nostra 'Ma
donna', dalle statue di Mortara e dagli
straordinari stucchi di Santa Maria pres
so San Celso.
Vale la pena, dunque, di ribadire un'ipo
tesi cronologica piuttosto alta per la ter
racotta con la 'Madonna di San Celso'
anche per questi confronti con la produ
zione plastica contemporanea: le affinità
che si colgono con le opere di Mortara e,
in parte, con gli stucchi milanesi non si
avvertono più nelle traduzioni dai suoi
13. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Angeli
12. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Madonna musicanti', affresco (particolare). Mortara, Madonna di
di San Celso' (particolare). Collezione privata. Campagna. [Contributi] 81

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progetti ma, quello che mi pare più im- mo ad una delle più celebri sculture del 14-15). Questo per dimostrare un'atten
portante, nemmeno nei progetti stessi. Se Seicento lombardo, 1" Angelo custode' in zione particolare, a date piuttosto avan
volessimo riprendere - con le dovute cau- legno policromo di Giulio Cesare Pro- zate (1622 circa), per quel prototipo pre
tele che si sottolineavano in precedenza - caccini oggi nel Museo Civico di Cremo- ciso e non per l'altro, tanto più celebrato
il paragone fra scultura e pittura, ci sem- na,21 per rimarcare le analogie tra l'ampio ed in vista, di Annibale Fontana in Santa
bra di poter cogliere qualche spunto, so- compasso delle gambe nella falcata del Maria presso San Celso,
prattutto per quanto riguarda il modo di fanciullo e quello dell'angelo di sinistra
panneggiare così ampio e spezzato, con nella nostra terracotta, che ha una posi
molte prove concordemente datate nel- zione praticamente identica (figg.
l'ultimo decennio del Cinquecento, co
me i bellissimi 'Angeli' di Mortara (figg.
12-13), il 'Presepe' della Sabauda (pure
proveniente da Mortara), 1"Arcangelo
Michele' del Castello Sforzesco, il gonfa
lone di Trecate e le opere di piccole di
mensioni che ad esse si collegano.19 Il
fatto a mio avviso più curioso - in ultima
istanza - è che, se si esclude la maschera
dolente del volto, così intensamente cera
nesca, la struttura compositiva della Ver
gine, allampanata e pure di saldissima
monumentalità, sembra piuttosto trova
re paralleli con la pittura del Morazzone,
con quelle figure allungatissime che si
allargano decisamente sui fianchi, con >

panneggi squadernati taglienti come '"ym""

bandiere, di cui il pittore varesino ci ha •1


fornito un campionario esemplare.20
Vorrei concludere, infine, con un richia

14. Giovanni Battista Crespi detto il Cerano: 'Madonna


di San Celso'. Collezione privata.
15. Giulio Cesare Procaccini: 'Angelo custode', legno
policromo. Cremona, Museo Civico "Ala Ponzone".

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Ho avuto rari contatti diretti con Giovanni Testori, Evangelista a Canonica d'Adda (cfr. S. Coppa in II
anche se - sulla scorta di una feroce polemica di una Seicento a Bergamo, catalogo della mostra, Berga
decina di anni fa - ricordo con simpatia che una mo 1987, pp. 122-123); mentre un esemplare più
volta mi chiamò "quello del Pampurino", storpian decentrato dal punto di vista geografico è T'Assun
do però prontamente il nome del pittore che, con un ta' marmorea eseguita intorno al 1635 ed attribuita
calembour tutto milanese, aveva trasformato in dubitativamente a Tommaso Orsolino nella cappel
"bamburin", ombelico. Le mie curiosità giovanili la Ayrolo del Santuario di San Francesco di Paola a
sul Seicento lombardo, l'amore per certi artisti, Genova (la dipendenza dalla statua del Fontana
sono nati sulle sue pagine 'irregolari' ed in molti non è stata rilevata da E. Parma Armani - M.C.
casi bellissime, lette e rilette con una partecipazio Galassi, Artisti e artigiani del marmo dal Cinque
ne viscerale in seguito mai più provata. Credo che cento al Seicento, in AA.VV., la scultura a Genova e
un'opera "languida ed efferata" come quella che in Liguria. Dal Seicento al primo Novecento, Geno
presento ora sarebbe salita da protagonista sul pal va 1988, pp.20-21, fig. 15). Altre derivazioni sono
coscenico della 'sua' Milano seicentesca: mi sem ricordate da Barbara Agosti, art. cit.
bra doveroso dedicare questo breve contributo alla 10) A. Nova, Postille al giovane Cerano: la data di
sua memoria. Grazie, ancora una volta, agli ami nascita, un committente e alcune incisioni inedite di
chevoli suggerimenti di Giovanni Agosti e Gianni Agostino Carracci, in 'Paragone', 397, 1983,
Romano ed un ringraziamento particolare a Barba pp.46-64.
ra Agosti.
11) C. Torre, Il ritratto di Milano, Milano 1674,
p.ll.
1 ) Giovan Paolo Lomazzo, Rabisch, testo critico e
commento di Dante Isella, Torino 1993. 12) A.P. Valerio, Annibale... cit., pp. 15-16, tav.
2.
2) La terracotta, appartenente ad una collezione
privata, misura cm. 68 di altezza. 13) Β. Agosti, op. cit.
Sul Fontana vedi A.P. Valerio, Annibale Fontana e il 14) E. Spina Barelli, Disegni lombardi inediti nella
paliotto dell'altare della Vergine dei Miracoli inSan Biblioteca Ambrosiana, in 'Contributi dell'Istituto
ta Maria presso San Celso, in 'Paragone', 279,1973, di Storia dell'arte medioevale e moderna', vol. I,
pp.32-53; Eadem, Annibale Fontana, in AA.VV., Il Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 1966,
Seicento Lombardo. Catalogo dei dipinti e delle p.78, fig. 9, tav. XLIII.
sculture, Milano s.d. [ma 1973], pp. 15-16; altra 15) A. Nova, op. cit., p.56.
bibliografia è stata raccolta da Isella in G.P. Lomaz
zo, op. cit., pp.342-344; ma l'intervento più impor 16) M. Rosei, Mostra... cit., figg. 29-43.
tante e chiarificatore sui diversi aspetti della fortu 17) Cfr. alla nota 8.
na dello scultore è quello di Barbara Agosti, Contri 18) M. Rosei,Mostra... cit., figg. 163-168,170-174;
buto su Annibale Fontana, pubblicato qui accan cfr. inoltre R. Bossaglia - M. Cinotti, Tesoro e Museo
to.
del Duomo, II, Milano 1978, p.28, figg. 218-227.
3) Su Procaccini scultore si veda G. Berrà, L'attivi 19) M. Rosei, Mostra... cit., tav. I, figg. 5, 9-11, 25;
tà scultorea di Giulio Cesare Procaccini, Milano cfr. inoltre per un consuntivo sul momento giovani
1991 ; e la buona scheda di A. Morandotti in Pittura le Id., Crespi... cit., pp. 706-707.
Lombarda 1450-1650, catalogo della mostra di Mi 20) Cfr., per esempio, il 'Gonfalone di Sant'Abbon
lano a cura di A. Morandotti, Compagnia di Belle dio' nel Duomo di Como, il 'San Rocco' di Borgo
Arti, Torino 1994, pp.48-57. Dello stesso Moran manero, la 'Santa Caterina' di Oleggio, 1"Allegoria
dotti si veda, sulla fortuna tardocinquecentesca ed della Provincia di Susa' della Galleria Sabauda (in
il revival neocorreggesco a Milano, Nuove tracce per Il Morazzone, catalogo della mostra a cura di M.
il tardo Rinascimento italiano: il ninfeo-museo della Gregori, Milano 1962, figg. 39, 90,138 e 217); tutte
villa Borromeo, Visconti Borromeo, Litta Toselli di
opere eseguite a date molto più avanzate rispetto
Lainate, in 'Annali della Scuola Normale Superiore alla terracotta del Cerano. Approfitto di questa nota
di Pisa', Classe di lettere e filosofia, serie III, XV, 1, morazzoniana per ricordare un dipinto riferito in
1985, pp.129-185. passato al pittore varesino, il 'Martirio di San Bar
4) Sul Cerano si vedano i contributi di M. Rosei, tolomeo' n.882 della Galleria Sabauda. La tela, nel
Mostra del Cerano, Novara 1964; Idem, Crespi Gio 1631 inventariata nel Castello di Torino come "ma
vanni Battista, in Dizionario Biografico degli Italia niera" di Cerano, quindi nel 1635 come Morazzone
ni, 30, Roma 1984, pp. 705-711. Cfr. inoltre N. (Guide brevi... cit., ρ·47), ed in anni più recenti
Ward Neilson, Cerano/Crespi Giovanni Battista, in spostata sul Genovesino (M. Gregori, Luigi Mira
La pittura in Italia. Il Seicento, II, Milano 1989, dori detto il Genovesino, in II Seicento... cit., p.67), è
p.687, con bibliografia precedente. della stessa mano di un 'Apollo e Marsia' conserva
5) C. Baroni, Documenti per la storia dell'architet to al Castello Sforzesco di Milano (cfr. in Un museo
tura a Milano nel Rinascimento e nel Barocco, I, da scoprire. Dipinti antichi della Pinacoteca del Ca
Firenze 1940, p.280. stello Sforzesco, catalogo della mostra a cura di M.T.
6) G. Bottari - S. Ticozzi, Raccolta di lettere sulla Fiorio e M. Bona Castellotti, Milano 1993, pp.
pittura, scultura ed architettura scritte da 'più celebri
76-77, scheda di L. Laureati, come "Anonimo del
personaggi dei secoli XV, XVI e XVII, VII, Milano XVII secolo"), come, indipendentemente da chi
1822, pp.519-520. Cfr. inoltre G. Gentile, Docu scrive, pensa anche Gianni Romano, che ringrazio
menti per la storia delle chiese di Arona, in Arona per la cortese segnalazione. Si tratta di un notevole
artista lombardo, attivo nel terzo decennio del Sei
sacra. L'epoca dei Borromeo, catalogo della mostra
a cura di G. Romano, Torino 1977, pp.50-60; Id., cento, sul quale conto di tornare più diffusamente
Ideazione e realizzazione del Sacro Monte di Arona. in futuro; per ora accenno solamente ad una possi
Percorsi edifici e immagini, in Da Carlo Borromeo a bile attribuzione alla stessa mano della bella serie di
Carlo Bascapè. La Pastorale di Carlo Borromeo e il 'Martiri di Santi' dell'Accademia di San Fernando
Sacro Monte di Arona, Atti della Giornata Culturale a Madrid, anche questi in passato riferiti al Genove
(Arona, 12 settembre 1984), Novara 1985, sino (Gregori, op. cit., p.67).
pp.211-246. 21) Cfr. Berrà, op. cit., pp.78-91.
7) S. Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori,
pittori, I, Milano 1830, p.377.
8) M. Rosei, Il primo Cerano, in 'Bollettino della
Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti',
XIV-XV, 1960-61, pp.37-46; Id., Mostra... cit.,
pp.39-40, figg. 9-13.
9) M. Rosei, Mostra... cit., fig. 74; cfr. inoltre Guide
brevi della Galleria Sabauda. Primo settore. Colle
zioni dinastiche: da Emanuele Filiberto a Carlo
Emanuele1.1550c.-1630, Torino 199 l,p.47. Perla
fortuna visiva della 'Madonna di San Celso', ricor
do anche la tela firmata nel 1607 dal cremonese
Panfilo Nuvolone nella chiesa di San Giovanni
[Contributi] 83

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