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INCLUSO
Tosoni
7t{
sJj
20 lezioni in DVD
vocalizzi diffecanziati uamoldonna
a difficolté crascente
asempi audio-vidao di vocalizzi
ad astratti di canzoni
supporta on lina e on site
appendice dadicata alla preparaziona dei cascing
collane ideaua
e coordinate de
vassimo tanini
COME FOGLIE
Testo e Musica di G. Sangiorgi
O 2009 by SUGAR s.r.l. - Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano
Tutti i diritti sono riservati a termini di legge per tutti i paesi del mondo.
All rights reserved. lnternational Copyright secured.
UUU.CaflSChoGOlll
cl ck your music everywherel
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Benvenuto,
innanzitutto grazie per aver acquistato questo primo metodo di canto moder-
no per principianti.
PREMESSA
Premetto che quando mi è stato proposto di scriverlo sono stato colto da un
attimo di imbarazzo perché non sapevo se considerare principianti quelli che
non hanno mai studiato canto, quelli che si ritengono erroneamente stonati
senza speranza o quelli che avendo studiato, o solo perché esercitano la pro-
fessione, si considerano cantanti. Per poter essere di supporto a tutte queste
categorie, considererò principianti tutti coloro che non conoscono lo stru-
mento voce indipendentemente dall'uso che ne fanno.
Aldilà quindi che tu apparrenta o meno ad una di queste...
Grazie a queste lezioni, agli spunti e ai contenuti extra su dvd, avrai modo di
leggere, vedere e ascoltare tutto quello che dovrebbe conoscere ogni cantan-
te moderno "prima di aprire bocca".Avrai modo di esercitarti con dei vocaliz-
zi a difficoltà incrementale per dare modo al tuo strumento di "accordarsi"
adeguatamente e senza fatica sin dai primi suoni. Eh si, il punto è tutto qui: par-
liamo di uno strumento... Lo strumentoVOCE!
Nella didattica degli altri strumenti si procede addestrando: I'insegnante pro-
Pone un esempio e I'allievo lo riproduce; nel canto sarebbe invece preferibile il
criterio "educativo": I'insegnante dà, più a parole che ad esempi, modo alla voce
dell'allievo di uscire (ex-ducere) preservandone quindi peculiarita e personali-
tà. Soprattutto considerando che essendo la voce un processo naturale, più si
lascia spazio alla spontaneità e meglio è.Alla strada del"fare" sarà sempre pre-
feribile quella del "non fare": cercherò di spiegarti ed insegnarti cosa "fare" per
poter cantare, ma soprattutto di darti un'idea di quello che "non devi fare"
cosicché la tua voce sia libera di manifestarsi e di autoregolarsi.
È come nuotare:più ci si muove più si affonda... prima dl nuotare in una qual-
siasi direzione è fondamentale imparare a galleggiare.
CONTENUTI
ll contenuto di questo manuale riassume il percorso tecnico, seppur semplifi-
cato, necessario a comprendere e ad usare il registro della voce di petto. Nel
Vol.2 impareremo la voce di testa e la conseguente voce mista usata in tutto il
genere moderno, toccando così tutti gli argomenti fondamentali all'impostazio-
ne della "voce naturale"!!! Perché se per lo studio di uno strumento qualsiasi
si puo procedere passo dopo passo, per lo studio della voce è preferibile cono-
scere tutti gli "ingredienti della ricetta" e perfezionarli man mano.
Faremo un percorso base, ma completo, dalla respirazione all'interpretazione,
attraverso vocali7zi ed esempi spiegati in modo semplice ed immediato, ricorren
do ad immagini e metafore, omettendo e riservando ad un livello avanzato la ter-
minologia tecnica,gli approfondimenti e gli ingredienti che ànno del canto un'arre.
Tutti possono cantare, ma solo pochi saranno i cantanti.
Ora tocca a te!!! Mi auguro che tu possa essere tra quei pochi...
Buon lavoro.
Andreo losoni
EDnLenaLi del dvd
Nel DVD troverai le 2O lezioni contenute in questo manuale, oltre ad alcuni brani tratti dai demo di alcuni miei
allievi che hanno partecipato vocalizzando alle lezioni. Le lezioni sono state ulteriormente arricchite con I'inserimen-
to di piccole frasi cantate che non solo alleggeriscono il discorso tecnico fornendo esempi comprensibili e mostran-
do un piccolo punto di arrivo.
LEGENDA:
ogni lezione di questo manuale è accompagnata da una serie di simboletti
che ti aiuteranno a sapere cosa ti occorre per ciascuna lezione in modo molto intuitivo.
DVD:
significa che per seguire al meglio la lnoltre una serie di BoxTip ad indicare scorciato
lezione sul manuale ti suggerisco I'uso ie, suggerimenti e sottolineature di argomenti:
contemporaneo del DVD.
N
LIBRO: LAMPADINA:
si tratta di una lezione teorica i cui scorciatoia o suggerimento per
argomenti non sono così immediata- velocizzare il tuo studio.
mente "applicabili".
N
l-l
MICROFONO:
indica che nella lezione è presente una
traccia di pianoforte su cui puoi prova-
re il vocalizzo oggetto della lezione.
CARAMELLA:
evidenzia un elemento trattato
lezione.
a
E
METRONOMO: OCCHIO:
esercizio per il quale ti consiglio I'uso
del metronomo.
70§ un dolcetto a tutti gli effetti con la
finalità di semplificare alcuni passaggi.
ALCUNE PRECISAZIONI
La forma espositiva di questo testo sarà volutamente elementare (spesso in forma di
FAQ, Frequently Asked Questions - domande più frequenti) in maniera da rendersi com-
prensibile a tutti, dal teenager all'adulto, dal dilettante al professionista.
I vocalizzi e le tracce registrate hanno un'esclusiva funzione esemplificativa. Si sconsiglia
ogni tentativo di imitazione tanto più che, essendo stati realizzati da allievi in presa diret-
ta, hanno alcune imprecisioni.
La grande maggioranza degli esempi proposti nel dvd sono esemplificati da allieve poiché
in generale sono in netta maggioranza rispetto agli allievi maschi; le tracce musicali su cui
riprodurli sono in entrambe le tonalit'à, in quanto le differenze sessuali e fisiologiche del-
I'apparato vocale, tra uomo e donna, lo rendono necessario.
indice
,rii
6 LEZIONE I impariamo a sentire
7 LEZIONE 2 conosciamo !o strumento Voce
8 LEZIONE 3 il serbatoio
9 LEZIONE 4 il motore
IO LEZIONE 5 il carburatore
II LEZIONE 6 un po'di teoria
I3 LEZIONE 7 i primi suoni in voce di petto
.4 LEZIONE 8 proviamo con RR
27 SUPPORTO ONLINE
28 CONTENUTI EXTRA
29 coNcLUsloNt
30 !L CASTING
32 LOOP MUSICALI
tr
Q
ru
- impariamo a senliru
tr
I
I
Q Per oanlare è fondamentale senllre:
ohl asoolta bene... Gàht? bene
I
È Porecchlo ohe Gahla...
Prima di imparare a cantare, devi sapere che per imparare a cantare è fondamentale imparare a sentire. Nella lin-
gua italiana è bello il trovar coincidenti nella parola "sentire" I'esperienza tattile (senti che morbido), quella olfattiva
(senti che profumo), quella emotiva (ti senti triste?), quella uditiva (senti che suono), quella gustativa (senti che sapo-
re)... fino a quella rirmica-metereopatica (senti il tempo? @).Credo di averti già sottolineato quanto il canto coin-
volga I'interezza del corpo del cantante, quindi, in base a ciò, sembra impossibile cantare senza sentire (inteso nel
suo concetto più ampio).
Per permettere ad un suono vivo di uscire dal tuo strumento devi prima di tutto calibrare il tuo orecchio e le tue
percezioni poiché fungono da codice per raccogliere dall'esterno verso I'interno e riprodurre, dall'interno all'esterno.
Non ti preoccupare, non è importante quello che senti ma il metterti quotidianamente "in ascolto". Solo metten-
doti in ascolto imparerai a sentire.
Un ultimo inpuc come senti la tua voce? Tieni presente, sin da questi primi passi nel mondo della vocalità, che la
percezione deila voce all'interno del tuo corpo non coincide con quel che sentono coloro che ti ascoltano. È impor-
tantissimo, in qualità di cantante in erba, che tu progredisca nello studio e nella scoPerta della tua voce senza giudi-
carti, senza yalutarti dal punto di vista estetico/musicale.. senza inseguire la "bella voce" o quella che ritieni esserlo.
lmpara ad ascoltare le tue sensazioni a livello più ampio e a seguire un'emissione facile, una sorta di suono che esce
da solo. . . Ma, andiamo per gradi . . .
f r--l
F
se?ve rì
EAnAgEtama lu
G
Io elrumenlo vDEe E
I
I
a
importanle conosGe?e da vlaino
È
ll nostro slrutnento!
A souola guida sl studla Gorre fun:lona rt motorè... 1
fo srtumentsta e to strumenro fust tnsteme
,liij
Vediamo di riassumere lo strumentoVoce in maniera estremamente semplificata.
ll nostro serbatoio (lo spazio toracico polmonare) non deve essere necessariamente pieno, basta che ci sia carbr.r
rante (aria) a sufficienza per la strada (frase cantata) che dobbiamo fare fino al prossimo rifornimento.
ll nostro motore (la gola) rrasforma il carburante (aria) in energia (suono).
ll tutto sotto il controllo del nostro carburatore (la bocca, non tanto intesa come labbra ma come cavità
che arri-
va fino in fondo alla lingua) in cui I'energia, filtrandosi ed amplificandosi (nella cassa di risonanza)
ed articolandosi
(grazie al lavoro di labbra e lingua) si concretizza in attività (il canto).
--T-
F
a
lu
G
tr
iI serhuloio
I
I
Q fulto paÈe dalla respira:lohe:
sl oanÌa per lmpa?are a respirare
7
Farc ll "plcno- non convlène
I--TT
F
ilt
3e"!ye
iI malarE tu
G
tr
-I
Anohe la più bella tra te vooi
hasce da una perhaGchietta dl arla
il
prcssuri::ala nella gola ,,
ll motore del nostro strumento è molto complesso e la descrizione delle sue piccole
delicate parti esula dalle finalità di questo manuale per principianti. Vediamone
comunque gli elementi più importanti. Provando a semplificare, devi sapere che I'aria
espirata dai nostri polmoni diventa suono nella nostra gola. Questo fenomeno che sa
di miracoloso, prende vita dalla vibrazione delle corde vocali, che sono 2 e poste come
unV orizzontale con il vertice proprio dietro il pomo d'adamo.
Visto doll'olto:
t, t f
Di tutto l'organo voce, è importante che il cantante conosca due muscoli, interni
alla nostra gola, che per semplicità chiamo:
Nella vita di tutti i giorni usiamo nelle nostre attività verbali il primo muscolo: al
telefono, nei nostri dialoghi, per strada e ogni volta che il nostro cervello pensa di
dover emettere voce. ll muscolo del pianto lo utilizziamo invece quando piangiamo
rendendo la voce timbricamente "sottile" e quando da bambini strilliamo a tonalità
impervie con il massimo della sonorità e il minimo deilo sforzo!
Hai sentito? Hai sentito com'è cambiata la tua voce? Questa interazione tra il
muscolo parlato e quello del pianto rappresenta la base di ogni impostazione vocale.
-t-
F
lì
lu
G
tr
iI Enrharalore
I
I
u Diamo Yocc alla nostra YoGe
5
Oome lrasformarc ll suono ln vooe
I . Prova ad emettere una "O" a bocca aperta concentrandoti sull'interezza del tuo
strumento (respirazione, gola, ecc...)
Hai sentito come cambia? Nonostante lo strumento voce sia rimasto il medesimo,
se non per la chiusura delle labbra, il suono diventa voce "muta", con delle caratte-
ristiche completamente rovesciate rispetto a prima: cupe, ovattate e soPrattutto
nasali. ln relazione alle modificazioni che coscientemente od incoscientemente Pro-
vochi nella/della tua cassa di risonanza la tua voce cambia sia nel timbro che nel volu-
me. Al momento siamo ad un livello ancora precoce per parlare di modificazioni
timbriche, lo faremo ad un livello più avanzato. Lunica raccomandazione è di man-
tenere nel cantato la medesima rilassatezza e naturalezza che hai nel parlato.
Questo semplice esercizio spero sia bastato per darti un'idea di come cambi il tuo
suono in relazione alle modifiche della tua cassa di risonanza.
lì
Q
GOSa Se?ve :
an pa' di Leoria lu
G
E
ì
I
la leorla musloale è un elemenlo ln più
per sentlrll slouro ln un mondo fantasllao
a
prlvo dl rlferlmenÌl conorell
Chissà perché per la categoria dei cantanti la teoria musicale continui a rimanere
un optional.
Cerchiamo, sin dagli albori della tua formazione, di sfatare il mito del "Cantante:
musicista ignorante".
Grazie alla teoria musicale potresti dare un senso a termini come ritmo e melodia,
conoscere le note, leggerle sul pentagramma e "mettere su carta" le canzoni che ti
girano per la testa.
Possiamo dire che I'orologio fa 60 battiti al minuto (in musica si scrive 60 bpm)
60 Bpm
-fl-
lìtì
ru
G
E
-I Esercitati a contare i tempi dispari (l e 3)
rì e poi quelli pari (2 e 4)
e solo quando ti senti sicuro conta magari mischiandoli, dicendone alcuni e tacendone altri:
Ecco quindi l'esercizio del minuto che dura letteralmente un minuto: prendi il tuo orologio,allo scoccar esatto del
minuto comincia a contare contemporaneamente ai tuoi secondi. Se conti giusto finirai I'esercizio esattamente sullo
scoccar del minuto successivo.
UNO DUE TRE QUATTRO LINO DUE TRE LINO DUE / QUATTRO UNO / TRE QUATTRO
Bene, hai imparato la figura ritmica del quarto che in linguaggio musicale si chiama"semiminima" Per il suo essere
metà (semi) della figura ritmica di 2 quarti che si chiama "minima". lnoltre devi conoscere anche la figura di 4 quar-
ti che si chiama "semibreve" perché ci servirà nei prossimi vocalizzi.
TT'I
F
Et
GOSa Ce?VC !
t PHmt Dan nr lu
G
in vaae di pello E
II
a
lUon
non o'è nulla ohe egll non faoola
faeendo nulla,
lGonfuotol 'l
Gomlncla ll trro vlagglo dl non rllorno
Eccoci finalmente ai primi suoni. Se sei seduto rimani pur seduto con la schiena possibilmente dritta.
Proviamo ad emettere dei suoni con il solo muscolo del parlato che, come avevo precedentemente
anticipato, agi-
sce nel settore grave della nostra "estensione vocale" (tutte le note che riusciamo a fare) facendo
vibrare le labbra.
Si definisce voce di pefro quella enesn con il nuscolo del parlato non perché ta yoce -scenda
in petto" ma perc,hé le note gnvi fanno vihnrc la assatoncica; agualnente, seppur in nanie-
ra ninore, la voce ditesta, enesse con il nuscolo tlel
pianto e prupria delle note acute, farà yihnrc la scatota cnnica.
La pofia del canto non si apre
spingendo. na tinndo.
NON ci deve essere dell'aria in eccesso, nel senso che il suono dovrebbe rimanere pulito; se invece il tuo BB sem-
bra il rumore di un tosaerbe devi ridurre la quantità di aria emessa.
NON ci devono essere incrementi o decrementi di quello che dovrebbe rimanere un suono costante.
NoN devi accusare nessuna fatica né tensione, in nessuna parte del corpo.
NON devi concentrarti troppo sulla vibrazione delle labbra sennò ti si"inchiodano"... ascoka il suono... chiediti dov,e.
NON pensare di dover fare le note, Pensa di rimanere fermo sul tuo BB e lascia che sia il tuo orecchio a
,.farle,,.
Ttr
lì
a
ru
-
E
Pmvtflma ara Ean m
I
I
E Da ltallanl partiamo aYvantagglall...
fr
ll piccolo vocalizzo che abbiamo introdotto con BB vediamolo ora con RR.
Se la tua "R" è troppo ariosa prova a portare leggermente indietro la punta sul palato osseo.
t-iÀ-l
tr
selvc Q
Ie cinque vocali a
G
E
ì
I
Yoaalità: il oanlo sulle voeafi rì
1
Provlamo a slarc fcrml sqlle vocall
ll medesimo vocalizzo che abbiamo visto con BB e RR lo vediamo adesso con le vocali. La vibrazione labiale
e lin-
guale fin qui eseguita ci semplificava molto il lavoro. Ora, provando a fare tesoro delle sensazioni percepite
provia-
mo a cantare delle vocali, secondo I'ordine U, O,A, E, l.
I. lnspira
2. Canta U, O,A, E, I e così via....
Seti wùn dihrffiica con unawcale
specifra per wa non è inpoftnE, pmn
per il nonento con le fue.
Se fai fatica o ti sembra di non essere omogeneo nella tua emissione chiediti "come veniva
quella nota con il BB
(o con la RR)l"
to
fa voac plaeola con cqulllo soy?asL tsurlo
Ci sono tanti esempi che potrei farti di voci con squillo:Anastacia, la strega di Biancaneve, la classica voce della bam-
bina antipatica, ecc. hanno tutte in comune una caratteristica vocale particolarmente squillante.
No di certo, ma della voce antipatica ti serve lo squillo, quella componente acustica che garantisce alla tua voce
proiezione, udibilità, direzionalità e volume (inteso come intensità percepita).
Come probabilmente ti accorgerai da solo, il suono senza squillo riporta un po' al contesto liturgico mentre la voce
con squillo è in ogni repertorio moderno, daliazz al metal, dal pop al musical, ecc.
ln America lo chiamano "twang" poiché ricorda il particolare suono squillante emesso da una corda di chitarra piz-
zicata, e proprio lo"slang" degli americani è un ottimo modello di squillo.
BB nota singola senza e con squillo: 2 quarti senza e 2 quarti con x 3 volte
RR nota singola senza e con squillo: 2 quarti senza e 2 quarti con x 3 volte
Ml ME MA MO (x 3 volte) MU
ml me llta mo mu
Non ti PreoccuPare se lo squillo inizialmente ti sembra essere correlaro ad un suono nasale; è un problema
che
risolverai nelVol.2 con la distinzione tra voce nasale e voce orale a seconda delle posizioni dei componenti
della
tua cassa.
TN
F
ilt
lu
G EAmtnEtama
E
I
I a maaverEi sulle nole
a inlervallo di seconda
t7 f'aÉe vooale oonslsùe nel saper rloonoscè"e
dove la nalura al portl lGlambattlsta llanolnll
Per permettere al tuo strumento di emettere autonomamente le note ti consiglio di pensarle esattamente uguali:
I. Stessa intensità
2. Stesso dose d'aria impiegata
3. Stesso "lavoro"
4. Stessa intonazione
ln proposito a quest'ultimo punto vorrei rassicurarti, non sono ancora andato fuori di testa @.
ll fatto che io ti chieda prima di muoverti sulle note e poi di considerarle uguali, addirittura nella loro differenza
più evidente che è la differenza di altezza, è il consiglio più saggio che io possa darti per evitare che tu metta in gioco
tutta una serie di meccanismi inconsci che ti allontanerebbero dalla tua voce naturale costringendoti ad una voce
emessa a fatica e per di più non intonata.
iI pansa di Lerza -
E
I
I
tì
Gambio passo e oambio modalltà
t7
fa terea oambla trrllo
Le raccomandazioni sul pensare le note uguali, viste nella lezione precedente, valgono anche per questo esercizio,
per tutti quelli a seguire e per i ruoi vocalizzi futuri.
Lintonazione dell'intervallo di terza, del mi rispetto al do, del Fafl rispetto al re, del sol risperto al mib e così via, è
importante che sia molto precisa poiché I'intervallo di terza è quello che definisce se il nostro accordo, la nostra
tonalità, il nostro brano sono maggiori (sensazioni di gioia e solarità) o minori (tristezza e grigiore).
ffl
F
Et
tu
G vaaali in qanrla Sellye:
E
I
I
Q lleltiamo la quarla
Dopo gli intervalli che si definiscono rispettivamente di seconda (quello fatto con BB) e di terza (fatto con RR),
vediamo ora un intervallo ancora più ampio, quello di quarta (2 Toni e mezzo).
Lo proviamo con le vocali viste nella lezione 9 che differenziate dagli accenti diventano 7.
Ho scelto la sequenza: u,6 (oro),ò (ogg,),a,è (ecco), é (ente),i poiché verraifacilitato da un progressivo incremento
e speculare decremento della sonorità delle vocali stesse.
Dal diagramma appare evidente che il suono si "apre" dalla U alla A per poi "schiacciarsi" dalla A alla L
Proviamo a cantarle.
Dopo aver visto qualche esercizio nella posizione comoda seduta, vediamo di accennare la posizione che dovreb-
be avere il cantante in piedi per rimanere rilassato e per mettersi in modo che il suo serbatoio d'aria funzioni al
meglio.
Cfi ru
i!
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La potun oilùnale è qdla ùe non lni-
gidisce, es. * qualuoo vi sphrye nn-
te canbb dov* rischiare di caderc
-a-
F
tì
lu
G
tr
taflrm-up Et n bh e m
I
I
a Prima della gana rrn uliimo
giro dl prova c rlsoaldamenlo
,fr
Ci stiamo awicinando al canto.
Proviamo in questo volume lo a cantare la strofa del brano "Come foglie" di MalikaAyane, il ritornello lo cantere-
mo nel volume 2o.
Se non conosci il pezzo proposto è irrilevante poiché I'importante è che tu capisca il proce-
dimento e lo possa applicare al tuo brano preferito e/o al tuo repertorio. Puoi comunque
ascoltarlor p€t intero, nei contenuti speciali.
Cerchiamo di capire come dovrebbe essere il fiato che conduce fuori la tua voce come una sorta di "tappeto volan-
te" e che "canta il tuo brano".
ll tuo BB, prima di un nuovo rifornimento d'aria, deve durare almeno quanto la frase.
88BBB.........
È provuro tL cALDo
È fondanentale che it BB rinnga
BBBBBB....... C0SfAfffE. indipendentenente dal-
HA SQUARCTATO tL CTELO l'andanento delle nob o dalla dinanica tortelpiano).
BBBBBBBB..
DICONO SIA COLPA DI UN'ESTATE COME NON MAI
'=-I
YY Senplifrcando. due sono
uno ùe
i fiati nel canto,
spinge il suono cone un idnnte
Ecco, questa è I'aria richiesta dalla tua strofa.
e ano quN inperceilihile che lo sosliene
e lo anduce fitwi da noi. Lavon per qued'uilino.
s
1
canto dopo giro di prova (warm up) )
F
a
Ia hocea lu
G
E
nel eanlo moderna I
I
a
spalanaare le fauoi per oanlare
"Un mio omico che studio conto mi ho confidoto che i/ suo insegnonte Lirico gli ho detto che lo bocco dey'essere sempre
pii) operto mon mono che si offrontono le note più ocute."
È il caso quindi di sfatare il mito che per cantare bene bisogna aprire molto la bocca. Se dobbiamo nel canto non
far altro che "parlare", ogni abbassamento forzato della mascella non solo è innaturale ma anche fonte di tensioni
limitanti; abbassamento che automaticamente si realizza in corrispondenza delle note acute a forte intensità (come
facciamo istintivamente quando parliamo "a voce alta") poiché si rende necessario un ampliamento della cassa e un
arrotondamento del suono.
Al momento ti rispondo provocatoriamente di si e rimando il discorso alla lezione l8 del ManualeVol.2' dove
viene appositamente proposto I'esercizio del ventriloquo.
Un altro utile esercizio, solo apparentemente contrario, per capire I'importanza di una voce "indipendente" dalle
labbra è quello di masticare le vocali.
Prova a pronunciare sulla stessa nota le vocali U, O,A, E, I mentre immagini di masticare un maxi hamburger.
"Senti" quanto la posizione del suono non è certo dietro le tue labbra, ma più indietro?
Memorizzala perché sarà la medesima posizione che dovrai mantenere nel cantato.
-a-
F
E
l[G Ennla Ean mnlila selc 3
E
I
I
a lleni una matita lra i denÌi
e la tua YoGè dlsegnerà ll eanlo
tfr
!,a vooc è un processo lndlpendente rlspe{to l'apetlura della maccella
Dovrebbe esser bastata la lezione precedente a darti un'idea del ruolo che svol-
ge la tua cassa nel tuo canto. Qualora non fosse così, provo a farti fare un eser-
cizio che costringe tutti i miei allievi a venire a lezione con una penna per gli
re
appunti e una "matita per i denti".
Da,a'"'.'ff;1:Tf::-eides:
)
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canlo Denan malila G
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ma uha cohsapevole::a In pIù
Proviamo a togliere la matita per gradi: mentre canti la tua strofa metti e togli la
matita, rispettivamente una frase con e una senza.
Se "senza matita" senti che il suono rimane nella posizione che avrebbe "con mati-
ta" allora sei pronto per provare a cantare.
Nonostante questo libro sia scritto da un tecnico vocale, mi piace continuare a pensare e a ribadire che non esi-
ste canto senza cuore, senza emozione. Ecco perché in quest'ultima lezione del Vol. I (non potendo dar per scon-
tato che vorrai completare iltuo livello base acquistando e studiando ilVol.2) devo anticipare un discorso che suo-
nerà forse prematuro ma che è fondamentale per ogni cantante, anche se alle prime armi.
Attraverso la voce cantata, la voce "che non produci" ma che esce autonomamente da te, metti il tuo universo
emozionale nelle mani di chi ti ascolta. È un processo che ti rende contemporaneamente vulnerabile ed inattacca-
bile, timido e spavaldo... smarrito nella magia dell'arte. ll fine primario è emozionarti per emozionare, e I'unico
modo per permettere alle tue emozioni di avere la meglio sulla tua ragione è staccare ogni forma di pensiero. Come
dico ai miei allievi, finché si fa tecnica bisogna tenere la massima concentrazione ma poi quando si canta la mente
deve tacere per far parlare il cuore.Tanto più che le nozioni tecniche fin qui apprese, oltre a quelle che ancora impa-
rerai, si concretizzeranno al meglio se non ci penserai.
"Quindi perché tutto questo percorso per poi non pensore o nullo?"
È il segreto del canto: vocalizzare, capire lo strumento voce ed esercitarti il più possibile per poi, nell'atto cantato,
nel canto, abbandonarti totalmente ad esso nella speranza che l'impianto tecnico allenato precedentemente ti
sostenga i nconsciamente.
Vuol dire che è ancora presto per"librarti nel vuoto", ma continua e continua a provarci con I'adrenalina e I'entu-
siasmo di chi si tuffa con il bungee jumping.
L'interpretazione è una "faccenda" da professionisti; per parlarne dal punto di vista didattico si dovrebbe richiede-
re una consapevolezza tecnica che permette infatti di "staccare", tanto è vero che le dedico un capitolo nel mio libro
Professione Cantante.Vedo comunque di darti qualche dritta:
Giunti a questo punto preferisco non darti nessun esempio in maniera tale da lasciarti completamente libero di
interpretare il brano a tuo piacimento.
Non è importante, è di gran lunga preferibile un pezzo che emoziona seppur cantato non perfettamente al mede-
simo pezzo cantato bene ma che lascia indifferenti.
t--26-t
EaPParLo anling
Per qualsiasi domanda o quesito puoi contattare me ed il mio staff sul sito:
www.tecn icavocalemoderna.it
,rz1
EDnLenaLi erJlra
it*
Sono oltremodo orgoglioso di presentarti alcuni dei miei allievi che hanno par-
tecipato alla realizzazione dei contributi audio-video di questo manuale.
Hai già avuto modo di conoscerli nelle lezioni, ora li sentirai in versione"da stu-
dio" nell'interpretazione di un brano intero registrato "al volo"; credo sia
un'ottima occasione per ringraziarli della loro disponibilità e della fiducia ripo-
sta in questi anni nella mia metodologia ma anche, e soprattutto, di dare a te
un'idea di dove potrebbe condurti il percorso di tecnica vocale moderna, indi-
pendentemente dallo stile che sceglierai.
Ti presento:
Buon ascolto!
* Tuni i pezzi sono stoti registrott editoti e mixoti do Attilo Forovelli o porte I'ultimo, inedito,
che è stoto reg,stroto presso /o Studio-X di Busto Arsizio (VA) doTommoso Colombo.
Un ringraziamento particolare a:
Lucia Corsi
Laura De Carli
Martina Frigerio
e naturalmente a Franky House
per il suo straordinario lavoro
nella realizzazione del DVD
EDnclusione
,f$j
Ben arrivato alla conclusione di questo primo manuale.
Se ci sei arrivato pagina dopo pagina avrai "toccato con mano" la respirazione
e I'impostazione vocale di base che ogni cantante dovrebbe avere aldilà del
tenere e dello stile da lui interpretato. Hai cominciato a sentirti, ad emettere
la tua voce di petto, avocalizzare con metodo,a metterti in postura e soprat-
tutto a capire che il suono non va prodotto quanto invece assecondato. Dico
"cominciato" perché il canto è una matrioska con tantissime, infinite, bambole.
Con questo primo manuale hai cominciato, spero, a scoprirne alcune. Sta a te
e alla tua passione scoprirne sempre di più.
Credo sarebbe la scelta più saggia poiché la voce è uno strumento molto com-
plesso e la sua scoperta, educazione e perfezionamento necessitano della guida
di un insegnante competente. Non avrai difficoltà a trovare un insegnante
moderno, e sul sito indicato sopra sarà presto disponibile una lista con gli inse-
gnanti consigliati a seconda della loro regione di appartenenza. Quello che for-
temente ti Sconsiglio è di farti assistere da un insegnante lirico perché il canto
moderno e la tradizione lirica italiana distano anni luce.
Andreo losoni
iI Easling
Dimmi di più...
La televisione, e il mondo dello spettacolo in genere, si "prendono" il tuo
tempo e spesso i tuoi sogni per i loro format e per i loro copioni; e va bene
così, in fondo è una tua scelta provare ad entrarvi, ma almeno cerca di sfrut-
tarli a tua volta rendendo visibile e concreto quello che andrai a fare Dopo che
un televoto, un giudice o un autore ti avrà rispedito a casa! Quello che sto
dicendo è che la televisione e il mondo dello spettacolo non "rimborsano" chi
non ha proposte!
Se hai invece una proposta musicale (una gran voce o dei gran bei pezzi che
meritano di essere sentiti) studia, appassiònati, coltiva e nutri la tua "arte" con
curiosità, e preparati adeguatamente ai Casting che sono, non momenti di
gioco, ma reali e concrete occasioni professionali; in quanto tali non è detto si
ripetano.
iI Easling
.t$j
Qualche consiglio per il giorno del Costing?
'Vai a letto presto la sera prima perché un buon riposo è un buon inizio,
soprattutto quando si "parla di voce";
'Vestiti in maniera sobria, con semplicità, evitando look troppo volgari, almeno
quanto quelli troppo eleganti; in ogni caso cerca di essere coerente con il tar-
get del provino;
'Fai una colazione leggera ma nutriente;
'Portati una mela e dei crackers per un eventuale spuntino/pranzo, una botti-
glia d'acqua naturale da 1,5 I poiché, aldilà che ti abbiano daro un orario o
meno, I'attesa può essere lunga e la gola deve rimanere idratata, per il mede-
simo motivo portati una sciarpina di seta anti-aria condizionata e un cappelli-
no parasole in caso di prolungata attesa all'esterno;
'Arriva puntuale, meglio se un pò in anticipo, poiché la puntualità è sinonimo
di rispetto, serietà e professionalità, ed inoltre ti permette di prepararti ade-
guatamente all'esibizione (vedi consigli ed esercizi nell'apposita sezione del
secondo manuale);
'Sii educato e rispettoso con la commissione esaminatrice, disinvolto e spon-
taneo;
' Sii te stesso, senza nessuna forzatura, rilassato e fiducioso nelle tue possibili-
tà, tranquillo e deciso;
. Porta tutto il materiale che puo "arricchire" la tua performance: book foto-
grafico, composit ed eventuali curriculum, videobook, ecc.
[il
Ioop masieali
INTRODUZIONE Ol base4_am7 .
LEZIONE I chill out .
LEZIONE 2 la freccia nera .
LEZIONE 3 Ol base 6ll_V_l_Vl7 *
LEZIONE 4 Ol base 5 cmajT_ebmajT :t
LEZIONE 5 organic .
LEZIONE 6 placebo senza melo .
LEZIONE 7 grooYint .
LEZIONE 8 the blues sound .
LEZIONE 9 Ol basel_Em *
LEZIONE IO allegria .
LEZIONE ! I la freccia nera .
scritte in maniera semplice, con un lessico "cottoquiale" per facilitarne la comprensione, arric-
chite da foto, diagrammi e spartiti. Alcuni simboti, contenuti in specifici boxes prima di ciascu-
na lezione, ti aiuterann0 a c0n0scerne ['argomento e c0me affrontarlo, [a "[ampadina",
l"'occhio", [a "caramelta", ecc., semplificano [a navigazione all'interno del manuale avvicinan-
do l'interfaccia grafica atte esigenze più moderne;
Contenuti speciali
in cui vengono proposti alcuni brani di generi diversi interpretati da altrettanti eterogenei a[[ie-
vi, per darti una dimostrazione concreta di come I'impostazione della tecnica vocale moderna
sia comune a tutti gti stili moderni (pop, rock, musica[, metat, iazz, ecc.);
Appendice dedicata a consigli e indicazioni per la preparazione ai casting
Carisclr
CARISCH S.p.A. ,tl[xx[uJil|xnil][[il
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