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Lettrismo

French current of letters

Gli anni della Diversi storici ravvisano nel periodo


ricostruzione a cavallo tra gli anni Sessanta e Settan-
ta i primi segnali di crisi del ruolo di
disciplina problem solving attribuito al
graphic design durante il secondo dopo-
guerra. Negli anni successivi alla fine del
conflitto, il mondo del design fu permea-
to da un forte impulso verso la “ripresa
delle attività”1 ed il recupero dei valori
propugnati dalle avanguardie moderniste
negli anni tra le due guerre.
Numerosi eventi ed iniziative che videro
la luce negli anni Cinquanta contribu-
irono ad elevare nuovamente il graphic
design al rango di vera e propria disci-
plina dopo la strumentalizzazione subita
da parte dei regimi totalitari durante il
conflitto, e a definire quello che tuttora
è considerato il canone del buon design.
Basti pensare al ciclo di esposizioni cu-
rate dal MoMA di New York sul tema del
Good Design (1950 – 1955), alla costi-
tuzione di organismi ad hoc come l’AGI
(Parigi, 1951), l’ATypI (Losanna, 1957)
e l’ICOGRADA (Londra, 1963), al trionfo
della scuola svizzera e dell’Internatio-
nal Style, all’assimilazione di principi
e stilemi propri del modernismo europeo da
parte delle corporations americane. Tut-
tavia, un’acuta osservazione come quel-
la di Robin Kinross sul fatto che “...fu
solo dopo il 1945 che il termine ‘moderni-
smo’...cominciò ad essere applicato mas-

1 Jubert, 2005, p. 310

3
sicciamente, in retrospettiva”, ci aiuta cultura alta e bassa, due universi fino a
a riflettere e a realizzare che “nel tempo quel momento tenuti rigorosamente sepa-
che il termine arrivò ad essere contem- rati. Fatto sta che, all’alba del 1968,
poraneo del lavoro che esso descriveva, all’insorgere di quel ciclo di eventi tu-
qualcosa di diverso stava andando avan- multuosi che avrebbero agitato il mondo
ti”2. In effetti, già dall’inizio degli politico europeo e nordamericano sancen-
anni Sessanta, iniziarono ad emergere di- done irrevocabilmente lo stato di crisi,
verse correnti che, sviluppandosi in pa- già da allora, se non da molto prima,
rallelo ai paradigmi culturali allora in molte e significative voci alternative al
auge, arrivarono a metterli in discussio- canone istituzionale avevano iniziato a
ne e a provocarne la crisi. farsi sentire. Ci si trovava già su una
I sintomi della Quelli che la storia tende a classifica- strada diversa, che esulava dalle regole
crisi re come segnali di crisi sono, da un lato, convenzionali e avrebbe finito per tra-
la perdita di vigore e di impatto dello scenderle, facendo della destabilizzazio-
Swiss Style ed il conseguente fallimento ne un campo di azione privilegiato.
dei suoi ideali, messi in discussione da Dai Cinquanta ai Sarebbe quantomeno ingenuo considerare
alcuni dei suoi stessi esponenti; d’altra Sessanta il passaggio dagli anni Cinquanta ai Ses-
parte, il fiorire di eterogenee e variegate santa come la linea di demarcazione oltre
forme di espressività provenienti dal mon- la quale il graphic design, dopo un decen-
do giovanile, che attingevano dalle fonti nio di feconda e quasi scientifica spinta
più disparate, come cultura pop, mondo verso il progresso, avesse cominciato a
hippy e psichedelico, aspetti vernacolari velarsi repentinamente di complicazioni
del quotidiano. Non si può negare che in del tutto inaspettate. E in effetti, a ben
effetti, dall’inizio del decennio in poi, vedere, gli stessi anni Cinquanta furono
si assiste ad un progressivo sfumarsi dei teatro di alcune interessanti sperimen-
confini di una figura professionale ormai tazioni che la storia del graphic design
ben consolidata, quella del graphic desi- tende a non considerare, ritenendoli for-
gner al servizio di una committenza. È il se poco importanti rispetto a ciò che con-
momento in cui la fede nei metodi della temporaneamente stava avvenendo, e troppo
tipografia tradizionale comincia a vacil- distanti dallo spirito di ricostruzione
lare, e in cui persone non appartenenti dell’epoca. In questo modo, tuttavia, si
alla professione iniziano a cimentarvisi rischia di trascurare significativi acca-
provocando una singolare commistione di dimenti storici, e di interpretare gli

2 Kinross, 2005, p. 159

4 5
eventi a venire come, per l’appunto, qual- per dar vita al gruppo situazionista. Il
cosa di repentino, parassitario, se non gruppo lettrista, a cui nel corso degli
talvolta del tutto immotivato. anni si unirono numerosi altri personag-
Gli studi sul Un filone culturale consolidatosi in- gi, tra cui Alain Satié e Roland Sabatier,
linguaggio torno agli anni Cinquanta è quello della ha attraversato tutta la seconda metà del
riflessione sul linguaggio. Sull’impronta XX secolo, mantenendo il proprio pensiero
delle ricerche semiotiche e post-strut- e la propria espressività pressoché in-
turaliste di Roland Barthes, Michel Fou- variati.
cault, Jean Baudrillard, i metodi di inda- La lettera Il lettrismo si presentò da subito come
gine propri della linguistica strutturale e il primo un movimento problematico, dalle forti
vennero estesi a tutto tondo e a tutta manifesto componenti polemiche e sovversive; nono-
una serie di discipline, tra cui la let- stante le radici poetiche degli esordi,
teratura, l’arte, ed in particolare, come esso finì ben presto per trascenderne i
vedremo, il graphic design. confini, estendendosi ad un totalizzante
Il lettrismo A tal proposito, è particolarmente in- progetto di revisione e rivitalizzazione
teressante il caso del lettrismo, pecu- di tutte le branche delle arti e della
liare avanguardia artistica sviluppata- cultura. Il termine “lettrismo” deriva da
si nella Parigi del secondo dopoguerra “lettera”, cui Isou e i suoi seguaci at-
intorno alla personalità carismatica ed tribuivano la valenza di unità elementare
irruenta di Isidore Isou (classe 1925), di linguaggio. In effetti Isou nel 1942,
giovane poeta rumeno. Dopo una breve espe- all’eta di sedici anni e ben prima di re-
rienza come recensore di avanguardie ar- carsi in Francia, aveva già redatto un
tistiche, al termine della guerra il ven- primo manifesto di ispirazione lettrista
tunenne Isidore abbandonò il suo paese in cui proclamava con enfasi la necessità
natale e si stabilì a Parigi, per seguire della morte del linguaggio, e in parti-
le orme di quelli che riteneva i suoi colar modo della parola; essa, sosteneva
idoli e predecessori: Baudelaire, Apolli- il giovane Isou, è stereotipo, preconcet-
naire, Mallarmé. Nel 1947 fondò, insieme to, imposizione codificata e castrante da
a Gabriel Pomerand, il movimento lettri- parte del sistema. La parola impedisce la
sta, a cui negli anni successivi aderirono pura trasmissione del pensiero e implica
Francois Dufrène, Maurice Lemaitre, ed un la morte di ogni reale possibilità di co-
giovanissimo Guy Debord, che in capo a po- municazione. La distruzione della parola,
chi anni avrebbe abbandonato il lettrismo cioè la sua scomposizione in pure unità di

6 7
significato – lettere - è l’unica possibi- pere circoscritti e parziali, i lettristi
lità di fuga e di liberazione dalle rigide vi opposero una propria, elaboratissima
forme di una lingua istituzionale che si visione del mondo, la kladologia (da kla-
impone sulla società, deviandone perver- dos = ramo). Più che un sistema filosofi-
samente principi e valori. co, la kladologia rappresentava un’ im-
Il secondo L’opera Introduction à une Nouvelle mensa catalogazione tassonomica di tutte
manifesto Poésie et une Nouvelle Musique del 1947, le branche della materia e dello spirito,
contiene il primo e unico manifesto del unificate sotto l’egida di unico princi-
gruppo lettrista, nel quale si afferma pio unificatore, la Creazione (Créatique),
con toni messianici che “Il lettrismo é punto cardinale del pensiero lettrista.
un movimento di creazione alla stregua del Fu proprio alla Créatique che il “messia”
classicismo o del romanticismo, che si Isidore dedicò la più importante delle
afferma capace di trasformare anzitutto sue opere letterarie, La Créatique ou la
l’insieme delle discipline estetiche del Novatique, la cui stesura coprì l’arco di
suo tempo, dalla poesia al teatro, passan- trentacinque anni, dal 1941 al 1976.
do attraverso la pittura, e di rinnovare Amplique e cisèle Ritroviamo la tendenza alla scomposi-
quindi gli altri settori della cultura, zione e alla frammentazione in un altro
tanto filosofici che scientifici. Si può men- dei principi fondamentali della teoria
zionare il lettrismo nello stesso modo in lettrista, ossia la considerazione della
cui si menzionano la cultura greca od il storia dell’arte e della letteratura come
Rinascimento e lo si può altresì denomi- alternanza ciclica tra due fasi: la prima
nare creazionismo o novatismo”3. di ampiezza (amplique), da Omero a Baude-
Un confronto tra i due manifesti mostra laire, di dilatazione del sapere, in cui
quanto il pensiero di Isou si sia evoluto ogni disciplina ha espanso il proprio do-
nell’arco di pochi anni: se il manife- minio integrando altre discipline al pro-
sto giovanile del 1942 si limitava ad un prio interno; la seconda di cesello (ci-
confuso elenco di illazioni e congettu- sèle), da Baudelaire ai lettristi stessi,
re, quello del 1947 esprime con chiarezza in cui le discipline si concentrano su
e puntigliosità un programma di radicale loro stesse e indagano al proprio interno
trasformazione dell’esistente, articolato utilizzando esclusivamente i propri stru-
per punti e sezioni. menti. Le sperimentazioni lettriste furo-
Ritenendo che la filosofia occidentale no quindi orientate verso una scomposi-
si fosse occupata solo di aspetti del sa- zione delle arti in elementi costitutivi,

3 Isou, 1947, cit.

8 9
atomici, in “lettere” essenziali da cui, ta la totale soppressione dell’immagine,
al termine ultimo della fase di cesello, e montaggi discrepanti, in cui la banda
ripartire da zero per reintegrare ciò che visiva viene dissociata da quella sonora.
la fase di ampiezza aveva tenuto separato: I “quadri supertemporali”, opere aperte
linguaggio, suono, senso. e mai concluse, delegano all’intervento
Produzioni La produzione lettrista spazia dalla dello spettatore la possibilità di essere
poesia, al romanzo, al cinema, alla foto- completati, rompendo con la tradizionale
grafia, passando per il teatro. Su di essa concezione dell’opera come entità conclu-
si ripercuotono visivamente i principi di sa, fissa e statica; sorge spontaneo un
amplique e cisèle mediante l’integrazione parallelismo tra sperimentazioni lettri-
di ipergrafia – considerazione, acquisi- ste di questo tipo, che considerano le
zione e mescolanza di tutti i segni alfa- opere prive di una fine predeterminata e
betici possibili e immaginabili, esisten- introducono la centralità del ruolo del-
ti o ancora da inventare – e mecaestetica lo spettatore, con le produzioni dei loro
– impiego di qualunque tipo di materiale diretti discendenti situazionisti e con
e possibilità di qualunque intervento su l’arte performativa degli anni Sessanta.
di esso. Dal nostro punto di vista, oltre Il mercato Nonostante la sua prolificità, il let-
alla pubblicazione di numerose riviste, dell’arte trismo non ha mai goduto di grande inte-
come Ur e Ion, di particolare interesse resse da parte del mondo dell’arte. La
sono i romanzi ipergrafici, opere ibride motivazione, come spiega Achille Boni-
che rompono lo stato di segregazione se- to Oliva, risiede nel fatto che “l’agi-
condo cui la parola va relegata al dominio re come comunità concentrata fuori dal
della letteratura e l’elemento figurativo mercato delle idee e delle forme implica
a quello della pittura; in Les Journaux nello stesso tempo un potenziamento e uno
des Dieux, ad esempio, Isou incorpora spossamento produttivo...un alto tasso di
l’alfabeto Morse, quello Braille, il di- eresia rispetto alla matrice fortemente
segno, la lettera, dando vita ad una serie economica della civiltà moderna”4. Que-
di affascinanti innesti verbo-visivi, e sta riflessione acquista una valenza an-
utilizza inchiostri da stampa di colori cora maggiore se si considera il periodo
diversi per individuare più percorsi di di nascita del movimento lettrista, gli
lettura. A livello cinematografico, sono anni Cinquanta. Erano, come si è detto,
comuni l’aggressione ed il cesellamento gli anni della ricostruzione, durante i
della pellicola, la distruzione e talvol- quali si instaurarono potenti strumenti

4 Bonito Oliva, 2001, p. 12

10 11
di controllo dell’opinione pubblica. In lettristi, più che ad introdursi e stabi-
quegli anni si sviluppò anche il siste- lirsi sul mercato dell’arte puntava verso
ma dell’industria culturale, che in base un totale riesame dei modelli culturali e
a criteri di accettabilità e omologia al sulla conseguente e totalizzante imposi-
sistema, sancisce la possibilità per le zione del proprio sistema filosofico.
opere d’arte di poter essere introdotte o L’ambiente I lettristi goderono di ben maggior
meno sul mercato. letterario attenzione da parte dell’ambiente let-
Atteggiamento I lettristi non hanno mai adottato un terario: le poesie lettriste vantano la
sovversivo atteggiamento di mediazione nei confronti pubblicazione su importanti riviste come
dei lettristi del pubblico e delle autorità, né sono Fontaine e Temps Modernes, quest’ulti-
mai scesi a compromessi con le proprie ma diretta dal filosofo Jean-Paul Sartre.
idee per ottenere considerazione da par- Inoltre, la celebre e progressista casa
te del mondo dell’arte. Al contrario, le editrice Gallimard pubblicò ben due opere
loro “campagne promozionali” consistevano di Isou, Introduction à une nouvelle poé-
perlopiù in azioni e comportamenti sov- sie et à une nouvelle musique e L’Agré-
versivi, anarchici e non di rado violenti. gation d’un nom et d’un messie, entrambe
Una tra le prime manifestazioni lettriste nel 1947.
consistette, nel 1947, nell’interruzione Massin: La pubblicazione con Gallimard meri-
pubblica di una conferenza del poeta da- aperimentazione ta in effetti un approfondimento, poiché
daista Tristan Tzara: un gruppo di lettri- sul linguaggio evidenzia una seppur labile convergenza
sti si introdusse all’interno della sala del movimento lettrista con il mondo del
urlando “ Basta con questa robaccia, vo- graphic design. Pochi anni dopo la pub-
gliamo sentire qualcosa di nuovo: Isidore blicazione delle opere di Isou, il desi-
Isou”. Il gruppo infatti rifiutava qualun- gner-filosofo Robert Massin divenne l’art
que confronto con le altre avanguardie, director delle Editions Gallimard; tra i
nonostante i possibili e dovuti accosta- suoi lavori più importanti troviamo le
menti con movimenti precedenti come Fu- trasposizioni grafiche di opere di autori
turismo, Surrealismo, Dada; Isou ritene- come Eugène Ionesco e Raymond Queneau,
va che il lettrismo fosse l’unica, vera esponenti di un filone letterario di speri-
avanguardia mai esistita, e ciò contribuì mentazione linguistica per alcuni tratti
fin dai primi tempi a relegare il movimen- accostabile al pensiero lettrista. L’ope-
to ad un esilio obbligato. C’è anche da ra La Cantatrice Chauve (1950) di Ione-
considerare che l’ambizioso disegno dei sco è stata definita come una “tragedia

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del linguaggio”, e rispecchia il pensie- tra la parola parlata e quella scritta,
ro dell’autore sulle proprietà alienanti per smascherarne l’inutilità e l’insensa-
della parola e del linguaggio codificato: tezza. Il pensiero derridiano costituì un
“Science is not knowledge, rhetoric and vero e proprio ponte tra il post-strut-
philosophy are nothing but words, sets of turalismo ed il postmodernismo. La parola
words, strings of words...when we have le- scritta e l’evocazione di significato sono
arnt everything, or if we could learn eve- gli elementi costitutivi del graphic de-
rything, we should still know nothing”5. sign, e durante gli anni Settanta e Ot-
L’interesse di Massin verso questo tipo tanta numerosi graphic designers appar-
di sperimentazioni invita a riflettere sul tenenti al movimento postmoderno fecero
fatto che negli anni del dopoguerra, al- riferimento a Derrida, incorporandone il
cuni esponenti del graphic design abbiano pensiero a livello stilistico ed esplici-
iniziato ad orientarsi verso metodologie tandone visivamente i contenuti.
tendenti alla scomposizione linguistica e Decostruzione È d’obbligo, a questo punto, avanzare
testuale, di cui il movimento lettrista fu e lettrismo un parallelismo tra le teorie decostru-
in un certo senso precursore. zioniste ed il pensiero kladologico let-
Decostruzione Fu tuttavia l’opera De la Grammatolo- trista. Il gruppo di giovani sovversivi
e postmodernismo gie (1967) di Jacques Derrida, tradotta degli anni ‘50 prescriveva la distruzione
in inglese nel 1976 con il titolo di Of della parola codificata, di ciò che è an-
Grammatology, ad influenzare più profonda- cora testo, per poter creare nuove as-
mente il mondo della cultura e dell’ar- sociazioni testuali che avrebbero porta-
te riguardo all’applicazione di simili to alla salvezza del mondo. “Non c’è il
principi disgregatori. Considerando tut- fuori-testo”6, dichiarava Derrida nel suo
to l’esistente come un testo, insieme di De la Grammatologie, individuando nella
tracce e segni, lo studioso introdusse il decostruzione del testo il metodo per co-
metodo decostruzionista, la cui valenza glierne il reale significato: i frammen-
ermeneutica e conoscitiva lo rende simi- ti decostruiti, interni al testo stesso,
le ad una sorta di “analisi grammaticale” sono l’unica entità in grado di fornirci
dei diversi e stratificati livelli in cui informazioni su di esso7. Il lettrismo,
si articola l’esperienza. Lo studioso si presumibilmente sullo strascico di una
concentra soprattutto sulle coppie di op- tensione tipicamente modernista verso il
posizoni su cui da sempre si fonda il pen- progresso, era intriso di speranza e fidu-
siero occidentale, prima tra tutte quella cia nel futuro, in cui vedeva profilarsi la

5 Eugène Ionesco in Heller, Ballance, 2001, p. 237 6 Derrida, 1969, cit.


7 Heller, Ballance, 2001, p. 247

14 15
possibilità di un cambiamento. Lo spirito mento della spaziatura tra le parole e tra
decostruzionista che anima il movimento le righe, l’inserimento delle note nello
postmoderno accetta ciò che invece già spazio intermedio tra una riga e l’altra,
esiste, ed utilizza i propri strumenti per l’intrusione di scritture ideogrammatiche
indagare su sé stesso, cesellandosi - per all’interno del testo. Il titolo dell’ar-
dirla alla maniera lettrista. La conce- ticolo era French currents of the letter,
zione del mondo come crogiolo di senso e la corrente francese della lettera. Un
di linguaggio tuttavia risuona in entram- gioco di parole tra l’accezione di current
be le visioni. come flusso, corso, tendenza, e quella di
Cranbrook L’istituzione che ebbe il merito di current come attuale, contemporaneo, co-
Academy of Art un’approfondita divulgazione del pensiero evo. Non è chiaro se gli insegnanti e gli
post-strutturalista e derrideano all’in- studenti della Cranbrook siano mai venu-
terno del graphic design fu la Cranbrook ti a conoscenza del movimento lettrista.
Academy of Art di Bloomsfield, Michigan, Quel che invece è certo è che una French
nell’arco del ventennio in cui fu diretta current of the letter (i.e., movimento,
da Catherine e Michael McCoy. Fu lì che gruppo, corrente artistica francese della
si formarono personalità del calibro di lettera) c’era stata, e c’era ancora, dopo
Jeffery Keedy, Edward Fella, David Frej, ben trent’anni.
Allen Hori e molti altri. L’illuminata
direzione dei coniugi McCoy provvide sem- Quella degli studenti della Cranbrook
pre ad una massiccia preparazione teorica ne sarebbe stata un’ottima interpretazione
degli studenti riguardo alle teorie post- visiva.
strutturaliste, e interpretò il principio
decostruzionista come l’unica e concreta
possibilità per il graphic design per an-
dare avanti.
French current Nell’estate del 1978 la rivista Visible
of letters Language pubblicò un articolo redatto da-
gli studenti della Cranbrook, in cui essi
erano stati chiamati ad interpretare vi-
sivamente e tipograficamente i principi del
decostruzonismo; sul testo vennero effet-
tuate diverse operazioni, come l’amplia-

16 17
Cranbrook Academy of Art students,
Visible Language, pagine da French currents of the Letter
1978

19
Documentazione Ocra/Archivio
fotografica Studies on the European Avant-Gardes
Centro Studi Lettristi
Genova
Isidore Isou, L’ Agrégation d’un nom et d’un messie
1947

23
Isidore Isou, Isidore Isou,
Introduction à une nouvelle poésie et à une nouvelle musique Traité d’économie nucléaire - Le soulèvement de la jeunesse
1947

24 25
Isidore Isou, Ion, rivista lettrista
La Créatique ou la Novatique Frontespizio
1941 - 1976

26 27
Ion, rivista lettrista
Gil J. Wolman, L’anticoncept

28 29
Ur, rivista lettrista
Frontespizio

30 31
Ur, rivista lettrista Maurice Lemaitre, Bilan lettriste
Pagine interne Tavola di conversione fonetica

32 33
Fontaine, rivista francese di poesia e letteratura Fontaine, rivista francese di poesia e letteratura
Pubblicazione dell’articolo Qu’est-ce que le Lettrisme? di Isidore Isou Pubblicazione dell’articolo Qu’est-ce que le Lettrisme? di Isidore Isou

34 35
Isidore Isou

LA CONQUISTA DELL’UNIVERSO

opera d’arte supertemporale

Spiegazione

Vi offro una busta da lettere che voi pote-


te riempire con ciò che desiderate, pagine
di libri, bottoni di camicia, mozziconi di
sigarette, galassie o semplicemente pezzi
di cadavere provenienti dall’ultimo im-
becille che avete assassinato il giorno
prima.

Da ora questo plico può diventare l’ope-


ra d’arte che preferite, un romanzo, un
poema, un balletto, una pantomima, una
statua, un film, una pièce teatrale, non
importa quale espressione artistica già
acquisita o da venire. Potete conservare
questo artefatto oppure offrirlo a chi
volete perché egli lo svuoti o lo riempia
a sua volta prima di cederlo a qualcun al-
tro, e di così in avanti, nei secoli dei
secoli.

Il titolo stesso di questa busta può es-


sere cancellato o semplicemente cambiato
dal suo autore, a sua discrezione.

Quest’opera è un quadro supertemporale.

Isidore Isou, La conquête de l’univers


Quadro supertemporale (busta da lettere)

36 37
Isidore Isou, Les Journaux des Dieux, 1950
Romanzo ipergrafico

39
40 41
42 43
Maurice Lemaitre, Canailles, 1950
Romanzo ipergrafico

45
46 47
48 49
Gabriel Pomerand, Saint Ghetto des Prèts, 1950
Romanzo ipergrafico

51
52 53
54 55
Guy Debord, Mémoires, 1959
Romanzo ipergrafico

56 57
58 59
60 61
62 63
64 65
66 67
Isidore Isou, Douze Hypergraphies, 1964
Romanzo ipergrafico

68 69
70 71
Alain Satié, Images à lire, 1968
Romanzo ipergrafico

72 73
74 75
76 77
Isidore Isou, Jonas ou le corps à la recherche de son âme, 1984
Romanzo ipergrafico

78 79
80 81
82 83
Maurice Lemaitre, Le film est déja commencé,1951
Film lettrista

84 85
86 87
Isidore Isou, Traité de bave et d’eternité,1951
Film lettrista

88 89
90 91
92 93
Lettrismo
French current of the letter

Bibliografia Ainsley, Jeremy ( 2001)


A century of grafich design :
graphic design pioneers of the 20th
century
London, Mitchell Beazley

Baroni, Daniele, Vitta, Maurizio (2003)


Storia del design grafico
Milano, Longanesi

Bierut, Michael (a cura di) (1999)


Looking closer 3 :
classic writings on graphic design
New York, Allworth Press

Bonito Oliva, Achille (2001)


Le tribù dell’arte
Milano, Skira

Debord, Guy (1959)


Mémoires
Copenhagen, Permile & Rosengreen

Derrida, Jacques (1969)


Della Grammatologia
Milano, Jaka Books

Heller, Stephen, Ballance, Georgette


(a cura di) (2001)
Graphic design history
New York, Allworth Press
Isou, Isidore (1947) Jubert, Roxane (2005)
Introduction à une nouvelle poèsie Graphisme Typographie Histoire
et à une nouvelle musique Parigi, Flammarion
Parigi, Gallimard Jobling, Paul, Cowley, David (1996)
Graphic design : reproduction
Isou, Isidore (1947) and representation since 1800
L’Agrégation d’un Nom et d’un Messie Manchester, Manchester University Press
Parigi, Gallimard
Kinross, Robin (2005)
Isou, Isidore (1949) Tipografia moderna,
Traité d’économie nucléaire. saggio di storia critica
Le soulèvement de la jeunesse Viterbo, Stampa Alternativa
Parigi, Aux escaliers de Lausanne (Nuovi Equilibri)

Isou, Isidore (1950) Lemaitre, Maurice (1950)


Les Journaux des Dieux Canailles
Parigi, Aux escaliers de Lausanne in “Revue Ur n.1”,1950, Parigi

Isou, Isidore (1960) Lemaitre, Maurice (1952)


Initiation à la haute Volupté Le film est déja commencé
Parigi, Aux escaliers de Lausanne Parigi, André Bonne

Isou, Isidore (1964) Polano, Sergio, Vetta, Pierpaolo (2008)


Douze hypergraphies: polylogue Abecedario, la grafica del Novecento
Torino, Edizioni del Dioscuro Milano, Electa

Isou, Isidore (1984) Pomerand, Gabriel (1950)


Jonas ou le corps Saint Ghetto des Prêts
à la recherche de son âme Parigi, Grimoire
Torino, Edizioni del Dioscuro
Poynor, Rick (2005)
Isou, Isidore (2004), No more rules.
La Créatique ou la Novatique - 1941/1976 Graphic design and Postmodernism
Parigi, Edizioni Leo Scheer New Haven, Yale University Press
Satié, Alain (1969)
Images à lire
Parigi, Editions Psi

Vitta, Maurizio (2001)


Il progetto della bellezza
Torino, Einaudi

Wlassikoff, Michel (2005),


Histoire du Graphisme en France
Parigi, Les Arts Décoratifs

Riviste “Eye” 68 (2008)


Beyond the Canon, Special issue
Settembre 2008

“Ion” ed. orig 1952 (1952)


Parigi, Jean-Paul Rocher

“Ur”, Nouvelle Serie n.2 (1965)


Primavera 1965
Sitografia
http://www.lelettrisme.com/pages/01_
accueil.php

http://www.lettrisme.org/archilet.html

http://www.wikiartpedia.org/index.
php?title=Lettrismo

http://it.wikipedia.org/wiki/Lettrismo

http://www.designwritingresearch.org/

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