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BIBL. NAZ.
VTTT. EMANUELE III
XLVII
GG
44 NAPOU
J
St.M
//
u
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I GESUITI
DISCORSO E DIALOGHI
DI MONSIGNORE
AGOSTINO PERUZZI
BOLOGNA 1846.
rta/ia nr//r Sfl/at/etve
FERRARA. PRESSO ABRAM SERVADIO EDITORE.
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DISCORSO
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; .
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! ,
Certo 6 ,
che dalle attuose e tenebrose
officine dell’ ipocrito giansenismo , e della an-
ticattolica e fallace filosofia nulla mai usci piii
(I) Prolego m. pag. XCYI. tin. 19. seg. — Si noli che in questi dia-
logic io ciio sempre la sccouda edizionc , come cito la prima nel mio
discorso ,
questa co’ uumeri arabici ,
queila co' romani.
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, ,
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; ,
10
inesperti a conoscere ,
quanto certi scrittori
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E non credere, lettor cortese, che a con-
traddirgli altro mi muova,che il santo amore
del vero o il mio intimo convincimento. E non
ti paia ,
ten’prego, che lo stile da me usato
in questo discorso e in questi dialoghi sia lo
stile di chi per gP impeti dell’ ira si lascia tra-
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v : ! : ,
SOVRA
8
AL PRIMATO MORALE E CIVILE
DEGL' ITALIAN!
Dl
14 DISC0R90
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S0PRA I PROLEGOMENI 15
16 DISC0RS0
E nonditneuo ,
V. F. ,
quanto egli scrive { tranne cert*
sue astrattezze politiche e filosofiche (!) ,
delle quali non
e mio scopo parlare )
non 6 , che un artificiato , e sino
alia noia verboso , tessuto di menzogne e di calunnie le
piu inconvenevoli ed assurde. . . Non vi paia ,
vi prego
che io oltre misura e ragione inasperi ed inacerbi il mio
dire.Ma da un Cuore profondamente addolorato, voi
ben redete come non possano che dolorose ed amare,
, ,
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, ,,
SOIMU I PROLKGONBNI 17
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I , , ,
18 D1SC0RS0
smentite ,
non che per le rimostranze del cattolico epi-
scopato , e degli scrittori cattolici , ma e per le testimo-
nialize degli storici monumenti, e degli stessi scrittori
r.
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! , ,
S0VRA I PROLBGOMEill 19
malo ,
pone le traveggole agli ocelli anco de’ pin chiari
intelletti! e che a denigrare Ie piu illustri riputazioui ba-
b leologiche ,
colle impure dotlrine contribuirono a in-
b debolirla, a screditarla, a spegnerla in molte parti d’Eu-
b ropa ? se il bene , che fanno oggi alcuni buoni gesuiti
b (sarebbe ingiustizia il negarlo)non sia contrappcsato,
b anzi di gran lunga sorpassato dal male, che si opera
b da allri, in quanto che Puno nasce da’ particolari l’al-
20 DISCO RSO
» va ad arcnmenda » . .
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,
SOPRA 1 prolkgomeni 21
> scorso. »
• giose ,
non mi b permesso di trapassare sotto silenzio
> quel celebre ordine (de’ gesuiti) , il quale sino da’ pri-
> mi anni della sua esistenza ,
prese la statura di un co>
> losso,ed ispiego le forze di un gigante ;
quell’ ordine,
(1) Genova I8i5. (2) Napoli 1845. (3) Paris, Chez Debeconrt.
.. ,
22 DISCORSO
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.
SOVRA I PROLEGOMEM 23
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.
S0PRA I PROLEGOMBNI 25
(3) Questi appimto sono quclli , che dipinge ne’ suoi prolegmeni il
signor Gioberli.
(4) 11 Juif errant del signor E quanto dice di questo vile ro-
manzaccio , tutto s' awera ancora del libellaccio Let jeiuites de' Signori
Quinet e Michelet, professori nel Collegio di Francia.
,
26 DISCORSO
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! t
S0PRA 1 PROLBGOMBM 27
ghilterra !
(!) E QUINET, an tori del libello Let j e suite . Pure sono questi ed il Pa-
scal, alle cui fonti ha attinto il signor Gioberti I
! (?) 11 JU1F ERRANT*
,
28 DISCOBSO
1’ America meridioaaie ,
che tanto ora si gode di averli
ricuperati ,
quanto insorgendo un tempo si dolse alia
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,
SOPRA I PROLEGOBERI 29
30 DlSCORSO
(1) PROLEfi. pag. 141 . 147. (2) Tom. X. Litrait. 19. Mai. 10.
p. 37. (3) CORRESPONDANT , Vol. XI. Lioraii. 19.
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, , , ,
SOPRA I PROLBOOHKNI 31
32 Disconso
Fede ,
furono Lutero ,
Calvino , e gli altri maestri di ere-
sie ,
ed i dottori del moderuo o razioualismo o , eclelli-
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! !
SOPHA I PBOLBGOHENI 33
perolli,e li distermino ;
e diri vero. Ma che per essi vi
>
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,, ,
34 D1SC0RS0
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, , , ,
S0PRA I PROLBGOBERI 35
> che vinse una gran giornata. Sono una porzione della
> cbiesa callolica : e coinecchfe non ne sieno che una so-
» la porzione, hauuo eglino noveralo nel loro corpo ec-
> clesiastici piu ragguarderoli di quello che sieno apparsi
> mai in tulte le opposte selle o comunioni ,
sieno sci-
> smatiche , sieno prolestanli ,
per tutlo il inondo. Essi
» primij i generosi ,
gl’ inflessibili opposiiori del traffico
36 DISCORSO
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, , .
SOPRi I PR0LBG0MEN1 37
bersaglio al deriso ,
ed alio sprezzo, e all’odio del mon-
do filosofante il cattolico clero ;
il cattolico filosofo e prete
Pascal ,
testimonio Voltaire (I), scriveva le sue Provincial!
pour divertir le public ed il signor Gioberti scriveva li
(1) Siecle de Louis XIV. tom. III. c. 37. (2) FaUi ed argomtnU
in risposta alle mollc parole di Vincenzo Gioberti c. XII. p. 239. Ni-
non I8J5.
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, . ,
38 DISC0RS0
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, ,
,
SOPBA I PROLBGOMENI 39
spondeva (4):
> Per quanto alia doltrina loro imputata di eman-
> cipare gli ecclesiaslici dalla mia ubbidienza ,
e d’in-
» segnarc ad uccidere i re; ci si vuole per una parte
(I) Lingard. 1st. d'Inghilt. t. TV. j>. 366. (2) Victor Ioly, I. c.
III. not. (3) PROLEGOM. p. 171. (t) Tulto intero puo loggersi il di-
o al re .-lrrigo od al Gioierti ! I
, , ,
40 DISCORSO
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/ , , , , , -
SOPHS. 1 PROLBGOMENI 41
ro , ed io , si vel confesso ,
male gli escuso di ambizio-
ne. Ambiziosissimi anzi sono verauiente ! e non rispar-
miano industrie , non fatiche , non patimenti , non trava-
gli ,
non sudori , non veglie ,
no il sangue stesso per sod-
disfare alia iudomita, ed indomabile loro ambizione:
L’AMBIZ IONE DI POTERE TUTTE BIS TRING ERE E
RANXODARE LE FILA DI QUELLA RETE, LA QUALE
TUTTE IN UNA FEDE, SOTTO UN SOLO CAPO, AC-
COLGA E CONGIUNGA LE NAZIONI DI QUESTO UNI
VERSO /
Ma e Toi non contento di calunniarli d’ impure e
scandalose dottriue, li caluuniate ancora,cbe promova-
no un Culto superstizioso ed idolatrico » spogliando ,
voi
> dite, il nostro esterno Culto Caltolico di quella mae-
> slosa semplicitb ,
che lo Fa reverendo ed amabile (1)...
> creatore. » E cio non e dire , con due sole parole ch’ : ei
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42 discorso
prorauove ,
altro non h , che quello stesso ,
il quale pre-
sence ed approva la Caltolica Chiesa; e solo i vecchi
Iconoclasti ,
ed i moderni settatori di Lutero e di Calvi-
priela confiscate ,
vendute ,
dale in preda alia ministeriale
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, ,:,
SOPRA I PROLEGOMEItl 43
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,
44 D1SC0RS0
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, , , , .,
SOPR K I PROLRGOMER1 45
mio dire.
46 discobso
pubblica ,
ed eseniplare ritrattazione. Deb cbe il suo La-
me mini* ed , il suo Range hod abbia iu voi ad avere atico
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,
SOl'RA I PROLBUOMEfll 47
» cera ,
se il CATTOLICISMO o la LIBERIA. » E piu au-
> cora chiarameule il secondo. — Insino a taulo che si
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,
L’ AUTORE
A’ SUOI LETTORI
'
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-
APPEND1CK 51
» diosita ,
ei dice e ripete, esservi delie onorevoli ecce-
> zioni. Ma tanto fe il biasimo ,
ch'ei versa sulla intera
> Compagnia , che gli stessi individui da lui eecettuati
> avrebbero, al parer mio,il torlo ad essersi cousecra-
> ti ad una tale sociela. — Su questo puuto dicbiaro,
> che aveudo iutiina conoscenza di mio fratello, e di
» inolti suoi Coll eg hi ,
io so , ch’essi non sono spiriti de-
SILVIO PELLICO.
52 APPENDICK
et novistima provideant.
agostino peruzzi.
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DIALOGHI
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INTERLOCUTORI
D. TEOPISTO, Arciprete
LA CONVERSAZIONE
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,
IMALOGO I
On n’a ,
qu’a publier hardiment ce
qn* on voudra contre les jlsuites j
Arciprbtb
Ilario
Nulla ! — E voi nel vostro Discorso (2) bene qual
si doveva , avete falto ragioue al Signor Gioberti, chia-
mando cotesta opera una sciaurata opera, intrisa tutta
56 dialogo i.
Tommaso ( entrando )
II giovane Signor Eufrosino domanda di parlarvi.
Arciprete (al doltore)
Forse questo bravo e buon giovane ,
il quale fu mio
allievo ,
brarna d’intendere il nostro parere su cotest ’o-
pera. — ( a Tommaso) Introducilo.
Eufrosino
Monsignore , Signor Dottore , vi riverisco.
Arciprete
Addio, mio caro Eufrosino.
Ilario
Che librone fe cotesto, cbe vi recate sotto braccioP
Eufrosino
I Prolegomeni al Primato, ed il Primato del Signor
Vincenzo Gioberti , edizione seconds , BKUSSELLE.
Arciprete
1 Lo avete voi lelto ?
Eufrosino
Con somma avidita : si me ne avea fatto impazieu-
te , lodandolo a Cielo ,
quel Signor N. .
. ,
che voi ben
conoscete. . .
Ilario
de’piii operosi cmissarii deH’anlicat-
tolica Propaganda a preparare l’escato, per prendere i
Arciprete (o Tommaso)
Puoi ritirarti.
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, . , ,
DUL060 I. 57
Tohmaso
Permettetemi , Monsignore , ch'io mi rimanga. Ho
potuto iuteudere, che Voi e colesti Signori prendete a
riandar ie bucce a non so che Prolegomeni di certo Si-
gnor Gioberti; e vorrei potere anch’io. . . .
AaCIPRBTB
Che ne intendi tu? e che imporla a te di coteste
cose, che non son pane da’ tuoi denti?
Tohmaso
Perdonatemi , Monsignore: piu che non vi paia. La
sera noi serritori, io neile lunghe ore, che Voi date
alio studio ,
gli altri neile piit lunghe ,
che i loro padroni
danno al giuoco ,
alia conversaztoue , od al teatro ,
noi
pure abbiamo (dove non b bisogno, ch’i’lo dica ) le no-
stre criocche , e de’ nostri discorsi facciamo argomento
i discorsi e i falti de’ nostri signori. Ora I’altra sera ap-
punto tra T mio compare Rocco servitore del Signor Tut-
tesalle e Buonagiunta cuoco del Signor Pensabene na-
cque ana forte diceria su questi prolegomeni , ciascuno
citando per sfe 1’ autorita e le parole de’ loro padroni.
Arcipretb ( ridendo )
E pertanto?.
, .
58 DIALOGO I.
Tommaso
E pertanto vorrei , $e il permettete ,
imparare anch’io
alcuna cosa ,
onde potere , all’occasione , mettere anch’io
il becco in molle ,
e valermi della rostra autoritA e del
Sig. Dottore , la quale rale ben piu ,
che tutto il tatla-
cagiona ;
e me ne duole per lui stesso , che io riconosco
Arcipretb
Ebbene prendiamo ad esaminare : se convenga ,
o
no , a cotesto Signore la severe ,
ma giusta incolpazione
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) ,
DlALOGO I. 59
Ilario
Ma vogliam noi passo passo leuergli dietro per lutti
sua dialettica?
Arciprbtb
No certo : chA la sarebbe cosa , da non toccarne si
de’ gesuiti ,
non quali ei sono in realty ,
ma quali glieli
idoleggia la perturbata sua immaginazione. E tanto me-
glio il possiamo e dobbiam fare ,
perchfe a’ particolari
e Curci.
Ilario
Bene sta. Adunque, Eufrosiuo leggete ,
alia pag. cii.,
edizione seconda.
Egfrosino ( legge
(I) to non parlo politica. Ben dichiaro peril, che anco a me pal-
pita ill pelto mi cuorc italiauo, qua! i il cuore del signor Giolierti.
, ,: , ),
60 DULOtiO I.
Ilario
Non posso non ripetere con Orazio
.... Dum vital ftumum , nubes et inania c apt at. ,
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, , ,
DIALOG*) I. Cl
podesla ,
che lo govcnii , le rendono quel che le devo-
no; e colla voce, e cogli scritti, e coll’esempio insegna-
no a’ soggctti di ubbidirie , nfe porgouo la mano a con-
Arcipbbtb
Di cbi e dunque la deplorabile e quasi incredibile ce-
citH ? degli accusati, o dell’accusatore? — Ma proseguite.
Ecfrosino
> La Compagnia di Gesii ( ibid. ), abolita da un GRAN
» PAPA verso la fine dello scorso secolo , e rinnovata da
» un pontefice santissimo e venerando fu debitrice della
62 DIALOGO I.
ILARIO
Prendelevi alcun respiro dopo si lunga tiritera , una
di quelle ,
delle quali sembra cotanto dilettarsi il chiaro
aulore, ma le quali fanno perdere il Sato ed a chi legge
ed a chi ascolta. Ma facciamo di non lasciar passare
inosservata tutta cotesta folata di parole.
Arcipretb
Vi rammenla ,
Eufrosino, cid che I’angelo disse al
chie ,
aprine il veutre , tranne il fegato e il cuore : ti
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,-
,
DUIOGO I. 63
ILARIO
NS piu giusta io ritrovo 1’altra espressione, che fosse
la Compagnia debitrice della sua risurrezione alle grandi
durissime circostanze ,
in cni si trovava. Le corti borboniche aveano
gib ne'Ioro regni abolita la Compagnia, e gli erano eontro inatlitudine
ostilel 11 teroce Pombal gli rimandava villanamente il suo Nunzio I II
Stcuro ,
dice il Montucta ( hist. Mat. P. It. L. IV.) ticuro che t gciuili
troppo erano religion per non lenlare etii medetimi uno tcismo , lascih
su loro cadere il coipo micidiale. Quanto resistesse prima di vibrarlo
chi non lo sa ? Cbi non sa , quanto ne fosse addolorato. Chi non ram-
menta quelle sue dolorose esclamaziooi ,, Compuhut feci, eompuleus
fecif. . . Povero papa si verameote i
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, ,
61 DIALOOO I.
Ilario
Quello che non ha detto, e che avvisalamente ha
taciuto, per farsi piana la via a dire quel che dira tra
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,
D1ALOGO I. 65
quello.
Arciprete
Cosl 6. Noil vi gravi, mio caro Eufrosino ,
di rileg-
gere nella vita del Santo Liguorio , scrilla dal padre Ri-
tpoli e stampala in Napoli il 1845. la dolorosa escla-
mazione ,
uella quale proruppe quel santo al pubblicarsi
* le circostanie ,
iu cui si trovava ? Per noi, non possia-
* mo far allro, che adorare gl’impenelrabili giudizii di
* Dio » !
Arciprete
Le rammentate voi, signor dottore, quelle circostanie?
Iumo
Chi puo non rammentarle, e non piangerne ,
se un
cuor cristiano gli palpita nel petto? Ben per6 sembra
non rammentarle il Signor Gioberli ; e sara opera di ca-
rita tornargliele alia memoria.
Arciprete
Gnardate cola, Eufrosino, e cercate la Sloria del
Papato, scritta da Leopoldo Ranke, e recatemela.
Tohmaso
Chi b egli cotesto Ranke ? Uno scrittore cattolico ?
o un gesuita?
Arciprete
Egli e un prolestante , un di que’ dotli e couscien-
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, ! ) !
66 D! A LOGO I.
Arciprete
E inascoltato ,
ne moil di dolore ! ! — Proseguite :
Eofrosino ( leggendo
> La risoluzione presa dalle corti troppo era minac-
> crosa , troppo era possente la loro influenza. E per Ia
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! ,
DIALOG!) I. 67
Ilario
E fu consumata , Io dird colie parole del Santo Li-
guorio, fu consumata la TRAMA DE’ GIANSENIST1, E
DE’ MISCREDENTI !
Eufrosino
Ed il Signor Gioberli e pago al dire ,
con due , ma
sommaraente significative ,
parole : La Compagnia fu abo-
lita da un gran Papa !!!...
Arcipretb
Nulla d’irreverente vi sfugga verso la memoria di
Arcipretb
E se cio non basta ,
eccovi ancora ,
che dica di
quella abolizione uu aitro eziandio storico protestante,
lo Schoell, nel suo Corto di etoria degli itati europci (1).
— Eufrosino, a Voi.
68 DIALOGO I.
Eufrosino (
leggendo )
Arcipretb
E ponderate bene ancor queste . .
» E incontrastabile ,
che si trattava il progetto di
. uno SCISMA, MERCE LA 1ST1TOZIONE DI PATRIARCHI
» NAZIONALI 1NDIPENDENTI DALLA CORTE DI ROMA.
» La prudenza di Clemente XIV. ,
e le concessioni, che
i si fecero alio spirilo del secolo, distolsero quest! pe-
> ricoli. ... II Breve di soppressioue Dominus ac Itedem-
» ptor noster segnato da Clemente XIV il 2 1 luglio 1773.
. NON CONDANNA NE LE DOTTRINE, NE I COSTUMI
» DE’ GESDITI. I SOLI MOT1VI , che vi tono alleyati , so-
Arcipretb
Rammentare le funesle conseguenze, che ne provven-
nero in danuo della Chiesa e dello Stalo, sarebbe su-
perfluo ,
dipingendone egli stesso il Gioberti eon paletica
eloqucnza il lagrimevole quadro:»la ruina di tante isti-
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, ,
DIAI.OGO I. 69
Ilario
Risponda adunque egli stesso: questa ultima fatal
cagione qual fu?
EoFROSino
Dovrit rispondere : la francese rivoiuzione , che fece
orrido I’ ultimo periodo del secolo dicioltesimo.
Arciprbtb
Ma quella rivoluzionj srome e da chi fu preparata?
come e da chi agevolataP come e da chi posta in attoP
Ilario
Dovra ancora rispondere col Santo Liguorio ,
per le
perfide ,
palesi ,
ed occulte frame de’ giansenirti e de’ mi-
ser edenti.
Arciprbtb
Ma coteste perfide ,
o palesi sieno o clandestine, tra-
me come e per qual mezzo poterono ottenerc il loro
efPetto?
Ilario
Non dubito di rispondere :
per la distruzione dell’or-
dine gesuitico.
Eoprosino
Guardatevi , Signor dottore ,
che non tocchi anco a
Voi l’onorato nomc di fanatico,o d’ ignorante , o d’ ipo-
crita del quale il Signor Gioberli onora tutti coloro , i
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, -!
70 DULOGO I.
IUIIO
Non me no cale punto. E senza punto sdegnarmene
gli rammenterei 1’oracolo del Venerabile patriarea di tulti
gl’increduli passati ,
presenti ,
futuri : » Finche vi saran-
> no gesuiti (
gridava egli ) non fia possibile mai scalzare
> le fondameuta della religione, de’ troni, della societal!
societa.
Arciprbtb
Se ne vuole a prova una testimonianza , alia quale
anco il Signor Gioberti si piacera far di berretla? —
Avvenuta la soppressione de’ gesuiti ,
Federico II. , re /i
lotofo ,
cosl scriveva , allegrandosene , al venerabile pa-
triarca : » Ora che i gesuiti sono soppressi, TUTTA LA
» CH1ESA NON TARDERA A RUINARE. Sarebbe un vero
» miracolo, che potesse andarne salva. E voi, mio caro
> patriarea avrete verisimilmente il piacere di fame la
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,,
DU LOGO I. 71
Arciprbtb
Nondimeno abbiasi questo a solo difetto di storrca
Compagnia ,
che dopo la sua liberazione dalla napo-
leonica prigionia, e ’1 suo ritorno dal glorioso esilio in
Roma.
Eufrosino
Non fu egli cos!? La bolla di ripristinazione non fu
ella data nel 1814?
Arciprbtb
No, mio dilettissimo Eufrosino, non fu cos). Quella
72 DIALOGO I.
Ilario
Beu volenlieri. — Fu nel 1773 , che per le violenze
delle corli, aggirate e contaminale per 1’alito pestifero
> uarchia ,
ricuperata la Santa Sede la liberla delle sue
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,, , ,
DIALOGO I. 73
cotesto anacronismo ?
Ilario
lo ve ’1 dirbrperchA voile altignere alle avvelenate
Eofrosino
E quale ragione poterono averne cotesti Signori P
Arciprete
Rammentate, che quella era l’epoca, nella quale
l’Europa intera ,
collegalasi a vendicarc la oppressa dalla
74 DU LOGO I.
loro nazione ,
come se il papa avesse volulo furtivamen-
te introdurveli sotto la protezionc delle BAIONETTE STRA-
NIERE!
Eofrosino
E cio potrebbe forse essere perdonalo a que’ due
libellisli franccsi. Ma quale scusa al Signor Gioberti?
Arciprete
Lasciaino cih. E poichfe cotesta Bolla sollicitudo trop-
po importante c per le nostre conclusioni , voglia il no-
stro Eufrosiuo leggerla , voltata perd nel nostro volgare
per la iutelligenza di cotesto ancora povero Tommaso
che si lo brama.
lURlO
Perdonatemi ,
Monsignore :
piu opporluno io credo ,
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(
DULOGO I. 75
Arcipretb
Ben dite, signor dotlore. Voi, Eufrosiilo, leggete.
Cost per oggi chiuderemo ia nostra conversazione.
Tommaso
Leggetela , Signor Eufrosino , ma voltandoJa nel no-
stro volgare per la inteliigenza mia, e di que’ tulti ,
che
non sanno di latino.
Eufrosino ( legge )
AL RE DI SPACNA
FERDINANDO VII.
» Non possiamo abbastanza spiegare ,
quanto ci sia-
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) ,
l
,
76 DHIOGO I.
• prii del suo isliluto, non sia per fare riSorire ogni dl
» piii e sia bilire 1’amore alia caltolica religione , la nor-
> ma delle belle arii , e la santiUk de’ crisliaui costumi.
> A questi vanlaggi altri ben molti si aggiungeranno :
> e la sicurezza ,
e finalrncnte per dir tutto in breve, la
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. , -
DIALOGO I. 77
» cissimo riuscimeuto ,
cosl ancora vi esortiarao ad ese-
78 DIALOGO I.
Ilario
Cosl dall’auno 1814 quel sanlusimo e vmerando port*
tefice dimentiva e condaonava tutto che il Signor Gioberti
sarebbe per iscrivere contro l’ordiue Gesuilico tie’ suoi
prolegomeni il 1 845. ! !
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,
,
DIALOGO II.
L’arciprbtb , Ilario ,
Eofrosino , Tommaso.
Eofrosiho
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, , ,,
80 D1ALOOO II.
> di Clemente ,
e ehe quindi il ristabilirla sia slalo un
» riprovare le ragioni, che li avevauo fatti esterminare
» sentenziando tale abolizione per inconsiderata , dauuo-
» sa, ingiusta >.
Edfrosiho
A quale proposito inai cotesta osservazioue?
Arciprete
Vana per lo manco e frivola!... ed altro piu grave
se abbia senno ,
polrebbe mai venire in capo di senlen-
,
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) ,
DIALOGO II. SI
segue
Eufhosino ( legge
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— ! . ,
82 DiALOGO II.
» di Napoli ,
di Porlogallo esigevauo assolutamente que-
» sto sacrifizio ;
alle preghiere aggiuugevano le minacce,
• e sembrava che la Chiesa avesse lulto a lemere da nn
Arciprxtb
Quelle ,
che il Signor Gioberti, con si esempiare leal-
Eufrosino
...» menzionate nel Breve ,
non furono il motivo
» della soppressione. Leggasi quanto si vuole cotesto
» Breve famoso ;
non vi si troveri espresso , che un solo
» motivo : la 1’ACE DELLA CHIESA »
I lari o
Ma non potrebbe dirsi (e lo dice il Signor Giober-
Tligitized by Gtibgle
,
.
DIALOGO II. 83
Ilario
Rispondefy il Signor Gioberti , che la Compagnia
degenerata era si faltamente da non piu renders imma~
gine di quella, che gia stata era dapprima.
Arciprete
Ben io mel so, che cos! egli risponderA. E noi ve-
dremo quanto ed assurda ,
e calunniosa ,
ed incredibile
sia la sua risposta. Per al presente consideriamo ,
quan-
to ed opportuno, e conscieuzioso sia quel suo avverti-
mento : » che gran torto farebbe alia Santa Sede chi
» stimasse ,
che PIO instaurando i gesuiti aresse condan-
> nato , e come che sia biasimato la risoluzione di CLE-
» MENTE , e che il ristabilirli sia slato un riprorare le
> ragioni ,
che li avevano fatti estermiuare , sentenziando
a tale abolizione per ineonsideruta , dannota , ingiusta a
Ilario
Afft, ch’io non so capire,come potesse sallarglie-
necessity ,
e di alia prudenza. Caugiate le circostauze
cessato il turbine impetuoso e distruggitore ,
porgendo
PIO il paterno orecchio a’ voti ed aire preghiere del cat-
tolico episcopato, al desiderio de’ principi ravveduli, al
84 DULOfiO II.
Tommaso
Nfe io (
perdonalemi ,
signori) nd io pure pover uo-
Eufrosino
E nondimeno (ibid.) cosl prosegue: > Chiunque ve-
» nera il romano seggio,e g!i porta col cuore quella re-
> verenza ,
che i gesuiti gli professano almeno colie pa-
• role deve credere , che giusto ed opportuuo fu il de-
creto di Ganganelli >.
Arcipretf.
Deve credere? era forse quel decreto una sole line
—
'"tJigilizefl By GuSgK
,
DIAL060 II. 85
Ilario
Che potrebbero al famoso autore del Juif
errant somministrare abbondevole e preziosa materia pel
nnovo romanzo , che si dice vada agitando per entro al
Ilario
E chi sa ,
che non ne buscasse anch’egli qualche
medaglia d’ouore, come ne busco 1’autore del Juif er-
rant ?
Eofrosino
Piii piccolo pero e di minor prezzo ,
in ragione di-
86 dialogo ii.
Arciprete
Lasciamo le baie; e discorrendo la storia gcsuitica
Eofrosino
Prima : le ESORB1TANTI RICCHEZZE.
iLARIO
Di quali ricchezze intende egli parlare? Di quelle
forge, che gotto Filippo IV fu rapporlato al Consiglio
Arciprete
Ma forge d’ altre ricchezze vorra egli parlare. Infatti
A. .
Digitized by Google
DIALOGO II. 87
Tommaso
Ma che? e dunquc delitto essere ricco, anco esor-
bilanlemente ricco?
Ilahio
Chiedilo al Signor Gioberli.
Tommaso
A me sembra, che delitto sia o il malo acquisto,
o il malo uso delle ricchezze.
Arcipretb
Certo 6 in lommo grado assurdo e calunnioso il
88 DIALOQO II.
enipieta ,
eccetera , cccetera ;
cosl per giungere alio spo-
gliamento de’ gesuiti, si accumularono le accuse di atere
inseguato coll’approvazioue de’ loro superiori la irreli-
Arcipretb
Passiamo al secorido capo.
Eufrosino
TRAFFICO SECOLARESCO.
Ilario
E qui il nostro chiarissimo non ha neppure il di*
Arcipretb
No veramenle: queslo merito tullo si deve all’auto-
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:
D1ALOGO II. 89
monelieri a Malaga ,
giudei a Genova ,
negotiant! dap-
pertulto ,
falliti in molti luogbi. Ed il secondo se ne scan-
dalezza gridando , sino a perderue la voce,contro i ge-
suiti : essere ogni commercio quanto lecito agli uomini di
secolo , altrettanto incompatibile co’ doveri de’ ministri del-
I’aUare! !!.
Eufhosino
Ma quale era il commercio de’ gesuiti?
Arciprbte
Commercio?... Aveano magazzeni in Lisbona, ove
depositavano i prodotti delle terre, delle quali dotali
chi v’intendevano?
Ilario
Questo fe. Udite, che cosa ne abbiano scritto (1) i
(I) V. Dallas 1. c.
. , ,
90 D1ALOGO I).
» rozzo ed infingardo ,
presto cadrebbero Delia miseria
> senza la non iaterrotta vigilanza ,
e le paterne cure
» de’ Gesuiti. Altro 6 de’ Chiquiti popolo sobrio , frugale
» e ben disposto al commercio. Tra essi e per essi non
» aveano bisogno i gesuiti di umiliarsi sino a fare il mestier
» de’ fattori ,
come tra quelli. Ma affinchfe gl’indigeni non
> mancassero di lavoro, era ad essi pur forza avere slanze
Eofrosino
Ma quale uso faceano poi de’ vantaggi, che ad essi
arrecavano coteste permute?
Ilario
Tulto mandavano al superiore delie missioni del Pa-
raguay; e questi distribuivalo in soccorso a’ bisogni de-
gl’indiani compresi nelle missioni.
Arciprete
Oh! chi non vede, quanto ragionevole e rello fosse
il loro scopo? Conciossiachd per tal modo impedivano,
che gl’indigeni si allontanassero dal loro paese per pro-
cacciarsi altrove gl’istrumenti occorrevoli pe’ loro lavori ,
Digitized by Google
,
DlALOGO II. 91
Tommaso
E cotesto si chiaraa traffco secolaresco ? — Santo io
Gioberli.
Eufrosino
A quello forse, pel quale cotanto strepito si lev6
pel mondo, dall’uu polo all’altro, del padre Lavalette?
Ilario
Certo, se non del tutto colpevole fu, imprudente
fu il p. Lavalette. E per lui avvenne ,
che i gesuiti fos-
Arciprete
Ma sia che vuolsi. Oomando ,
qual dialettica sia, pel
difetto o per la colpa d’nn solo individuo tutto intero
92 •IA1060 II.
Eufrobino
Oh monsignore mi sembra , che troppo grave cosa
!
Arcipritb
Troppo lungo sarebbe tutta ritessere la storia di quel
deplorabile affare. Ma potete ,
se vi aggrada , leggerla
nel Dallas e consultare 1’ annotazione ,
che vi fece il
Digitized by Google
DIALOGO II. 93
Ilario
Non pu5 negarsi.
Arciprbtb
Del resto poi qual ordine religioso b ,
il qual se ab-
bia missioni, non abbia ancora procuratori, i quali gi-
riuo cambialiP Adunque anco la Compagnia di Gesii po-
Eofrosiro
Ma non fu tale quello del p. Cotta Cabral ?
Arciprbtb
II p. Cotta Cabral era non solo procurator della
missione ; lo era eziandio del re di Portogailo. I libri
Eufrosino
Ma io, se la memoria non mi Falla, ben allro lessi
94 DIALOGO II.
Arciprete
Male vi sembra. It falto A questo. Erasi a questo
missionario presentata la occasione di acquistare con uti-
le proSllo un dugencinquanta libbre di vaniglioue. Gli
parve un’opportuna occasione, offertagli dalla Provvi-
denza ,
per giovare ad una comunitd di povere figliuole
in Vezzini sua patria , le qoali troravansi in estreme an-
gustie. Ne approfitto; co’ mezzi fornitigli dalla Procura ,
Siviglia ,
pel quale ne accadde il fallimento cotanto esa-
gerato dall’ Arnaldo dal Diguer dal giornale di Saint-
amour , ec. ec. Ma quel disgraziato .'u tosto cacciato (tal-
Ilario
Non pud negarsi.
Eufrosino
Ma il Signor Gioberti aggiunge alle due, che abbia-
mo discorso, anco la terza non meuo odiosa accusa: il
•
“Digitized byGex
,
DIALOGO II. 95
Ilario
A pritna confutazione basterebbe indicare le fonli,
alle quali egli ha bevuto a largbi sorsi il veleno ,
che
poi riversa a piena bocca in cotesti suoi prolegotneni
contro I’ordine gesuitico.
Edfrosino
E quali sono cotesle fonli?
Arciprete
Le Lett ere provinciali , la Morale pratica de’ gesuiti,
il Teatro gesuitico , l’ Estratto dclle asserzioni in ogni ge-
nere , che i scdicenti gesuiti hanno in ogni luogo , e per-
eeverantemente insegnato e pubblicato col/a approvazione
de’ loro superiori e gcnerali ec. ec. Aulori di questo E-
stratto furono i giansenisti ed i filosofi congiuralisi alio
esterminio della Compagnia. Pienamente lo confuto il
» possibile ,
che noi avcssimo scritto il Teatro gesuiti-
> co ,
ec. • Ecco , signor doltore ,
quali sono 1c pure e
limpide fonti ,
alle quali ama attignere e dissetarsi il si-
gnor Gioberti ! !
Ilario
Eppure ,
perdonatemi Monsignore, io non credo,
che il Signor Gioberti abbia voluto andar si lungi per
appagare l’ardeute sua sete. Io credo, che siasi lenuto
pienamenle pago a bere alle non meno limpide e pure
sorgeuti de’ signori Michelet, Quinet , Sue, e compagni.
Arciprete
E forse, signor dottore ,
vero fe quel che voi dile.
Digitized by Coogle
,
DIALOGO II. in
ILARIO
,
EUFROSINO
Io ve ue prego in singolar modo per la mia istru-
sione.
Arciprete
SI ! cotesti signori hanoo in primo luogo mancato di
genio ,
ne contro il gusto delle ricerche ,
e delle scoper-
98 DIAL0C0 II.
Eufrosino
Ma 6 elia questa sola precipitanza di giudizio? o
non anzi?. ..
Arcipretk
Frenatevi ,
Eufrosino. —E passiam oltre. Aggiungo:
svergognata infedelta uelle citazioni de’ testi. Darovvene
alcuni esempi ,
quali da Mousignore Beaumont sono rap-
portali nella sua istruzioue pastorale (1). — Leggete qul,
Eufrosino.
<
Digitized by Google
. , :
D1AL0G0 II. 99
Eofrosino ( legge )
Ilario
Parola, la qual pure tanlo fe uecessaria nel caso!
Eofrosino
Prosegue l’Arcivescovo : * L’Arsdekiu per motivare
» la decisione, dice, che quel che si dona allora (nel
i so ! Gli si fa dire ,
essere permesso di dare alcuua cosa
» ad una persona (nel caso d’una elezione ecclesiastica)
> per impegnarla a farle servigio ,
dopo che esso ha for-
• furono ,
i quali lodarono 1’ azione di Catone. Or bene
m i fedelissimi traduttori gli fanno dire , che molti loda-
» rono quell’ azione, siccome degna di essere imitala »...
Ilario
Giunla maliziosissima ,
la quale rende assai piu odio-
sa la proposizione di quell’ autore! "
. .
Arcipretb
Che del resto ( soggiunge quel dottissimo Arcivesco-
to) > assai facilmeate potremmo, in un grandissimo uutne-
> ro di testi latini ,
faryi vedere eguali difetti di esaltez-
Edfrosino
Ed a coteste fonli si limpide e si pure attigne il
Signor Gioberli?. ..
Ilario
Tutto^e buono per lui ,
purche gli valga a senteu-
ziare i gesuiti quali maestri di scandalosc e rilassate dot-
trine.
Arciprete
Andatc e gridategli all’ orecchio questo ammonimen-
to del grande Agostiuo: > Nulla A pi u lenterario, che
> intorno alia dotlrina de’ libri consultare coloro, i qua-
> li per qual che sia ragione abbiano dichiaralo la guer-
» ra agli aulori >. >
Ilario
E per quale ragione giausenisti ed i i fiiosoH abbiano
Digitized by Googl
,
Eufrosino 1
non furono ,
nfe polerono essere i collellori di quelle as-
serzioni.
ILARIO
E meno di tulli ii Signor Gioberli, dichiaratosi aper-
tamente avverso a’ gesuiti ,
qualunque se ne avesse ra-
gione , o che ^ come sapientemente disse l’eminentissirao
Cadolini arcivescoro di Ferrara (!)• si tenesse gravato
* da loro, che lo avevano per amico, o che scoprisse
> antico e sin qui ascoso livore , o che alia pertine vo-
» lesse anch’egli arderc incenso, ed offerire sacrificio
» d’intera ecatombe a quel tiranno e sempre volubile
» nume di certa cotale popolarita ,
che signoreggia ii
Arciprete
Ma della iniquissrima parzialita de’ compilatori di
quell’ Est ratto volete alcuna prova ? Ve ne daro, attencn-
dorni sempre a quella ammirabile istruzioue di Monsigno-
Digitizccby-tstn-^le
, , ?.
> fare una collezioue , aoco piu vasta , che quella non e,
Eufrosimo
Il gesuitofobo giureconsulto , autore del Manuale di
diritto ecclesiaslico ?
Arcipretb
No, no-, il Signor Dupin, scrittore ecclesiaslico del
secolo XVII. Egli lascio scritto (1), » che il primo a met-
> tere in voga il probabilismo fu l’agostiniano Salonio
> nel 1592! che tra’ tomisti lo fecero dominare Bartolo-
» meo Medina, Diego Alvarez, Domenico Banner, Paolo
» Kazarto il Ledesma il Martinez !!. Che nella Sorbona
(I) Bibliot. des sot. cedes. T. I. p. 161. Edit. 1711.
, , , .
Ilario
Permettetemi , Monsignore, che un’altra gravissima
lestimonianza agginnga io di tal uomo, al quale cerla-
mente non vorra negare sua Fede il Signor Gioberti.
Euerosino
Chi b egli?
Ilario.
II Caneina. Eccovi poche ,
ma proprie, parole di
lui (1): » Fa d’uopo sinceramenle confessare, essere
» EVIDENTE la IMPOSTURA di coloro, che rappresen-
> tano i gesuiti inventori del probabilismo •
Arciprete
Che altro si cerca di pih? a difesa delle doltrine
gesuiliche, contro le quali siccome rilassate e scandalo-
se fulmina il Signor Gioberti i suoi anatemi , Monsignore
Beaumont, in quella sua stessa istruzione pastorale cita le
testimonianze di monsignore Bossuet vescovo di Mcauz,
di monsignore Viallard, vescovo di'Chalons-sur-Marne,
di monsignore Godeau, vescovo di Vence , di monsignore
Le-camus vescovo di Grenoble e cardinale, di monsigno-
re Ioly, vescovo di Agcn. A noi basti 1’ autorita del san-
to vescovo Liguorio, il quale altra morale non professd,
che la professata da’ gesuiti ;
basti 1’ autoritA delle ro-
mane congregazioni, le qnali quella morale dichiararono
(I) Stor. del Prnhabil. T. I. pag. If. Ediz. di Lncea 1718.
tiigitizecbby
, , , ,
Eofrosino
E calunniarli pi& ancora inescusabilmente che colie
loro lezioni, co’ loro libelli infamatorii, e co’ loro pe-
stilenziosi romanzi i Quinet i Michelet, i Sue; perchfe
se ad iscusa di cotesti pub nulla valere la ignoranza,
scusa riessuna d’ ignoranza non b nfe puo immaginarsi
per lui.
Ii.ario ,
DIALOGO HI
Juiio
ad una ad una ,
da non toccarne si presto la fine. Ta-
gliamogli le parole, c tutte rechiamole in una. — DI-
SPUTE INUTILI.
, . . .
Eofrosino
Quali sono? su che, e contro chi da essi introdot-
le e provocate nel secolo diciottesimo? e contro quale
individuo, o corporazione introdotte e provocate?
Ilario
Egli nol dice, egli stesso nol sa ; e mena colpi al
vento.
ARC1PRETB
VESSAZIONI RELIGIOSE.
Eofrosino
E che eosa sono coteste vessazioni religiose? quan-
do, come, contro chi esercitate? *
'
Ilario
Egli nol dice, egli stesso nol sa ;
e mena colpi al
vento.
Arciprete
COLLOQUII CLANDESTINI. . .
Eofrosino
Massoniei forse? aocialistici? comunistici ? falanste-
riani? sansimonistici e che so io? dove tenuti da’ge-
suitiP. .. con chi tenuti?. .. quando tenuti?. .. a quale
scopo tenuti?... Di rovesciare qualche governo?. .. edi-
ficarne alcnn altro?. ... ordire aleuna trama contro la
rcligione ed i ministri della chiesa ?. .
Ilario
Egli nol dice , egli stesso nol sa ; e mena colpi al
vento.
Arcipretb
Finalmente BRIGHE di CORTE.
Eofrosino
Ma quali ,
quali son mai? per intromettersi ne’con-
sigli de’principi? per oltenere alcun minislero?. ..
Digitized By-Oi-ongle
DIALOGO III- IO'J
Ilario
E voglio anco dargli, non concedergli, per un’i-
stante, che alcuno de’ membri dell’ordine si fosse ren-
non le produca ,
gli negheremo eziandio,cbe per quelle
colpe da lui imputate a’ gesuiti, i gesuiti del secolo di-
Ilario j
lesimo )
Arciprete
Il 30 novembre 1761 coavenula essendo in Parigi
un’assemblea di cinquantuno vescovi , appresso doman-
da de’ commissarii del consiglio reale, per esaminare le
it) V. la piii volte eitata opera V Ejlite , ses instit. ee. P. It.
Digitized by Google
U1AL0C0 III. Ill
Arcipretb
Interamente favorevole a’ gesuiti ;
e lutte ad una
furono dinientite le accuse, le quali slate erauo inteu-
tate insino allora contr’ essi , e che s’intenterebbero an-
cero vedere ,
come nulla gP intimidissero le impotenti e
arrantolate loro grida. — Non basta. Il primo di Mag-
gio 1762 convenuta in Parigi un’altra ancora straordina-
ria adunanza dell’episcopato e del clero francese, dires-
se al re questa in coniun nome (1) spontanea e rispel-
tosa ,
ma del pari coraggiosa rimostranza ,
che prego il
Arciprete
Ecco quali erano, per testimonianza della Chiesa
francese, que’gesuiti del secolo diciottesimo , che il Si-
guor Gioberti diffama siccome rei di tanti inisfatti, e
danna a morte!
Eufrosino ( leggendo
> Cotesta societa, o Sire, sino dalla prima epoca
> della sua istituzione ,
non ba mai cessato di provare
> continue persecution!. Hannola perseguitata » . .
Ilario
Chi, chi mai?
Eufrosino ( leggendo )
Digitized by T7oc
, !
Ilario
Ed oggi i Signori Dupin , Thiers , hambert , Michelet,
Quinet, Sue, ec. ec., ed il Siguor VINCENZO GIOBERTI!!
Ecfrosino ( leggendo )
» mai ,
la societa de’gesuiti, godeva nel vostro regno
» uno stato,senon tranquillo, onorevole peril e fioren-
Ilario
Si sa da chi furono denunziale. E cio dovrebbe ba-
starc al callolico prete Signor Gioberti
Digitized by Google
, !
Arciprktb
Omettete , Eufrosino , tutlo il resto ,
che riguarda la
Digitized by Google
, . !
Ilario
E di quali popoli, se Dio lo salvi?
Arcipretb
De’ popoli selvaggi ed idolatri ,
da esSi istruiti ,
mansuefatti ,
fatti liberi, condolti a chilli P ovvero
de’popoli di questa nostra Europa,da essi allevali,ad-
dottrinati ,
beneficati con ogni genere di spirituali e tem-
porali servigii? I quali popoli tutti, in quello stesso di-
pag. si.
Digitized by Google
, ! ,
dolte ,
appassionato, alia ribellione, e al sovvertimento
d’ogni ordine, alia sconosceuza d’ogni divina e umana
autorita ! Ecco svclato tutto il concetto di colesto signo-
re, quando s’empie la bocca del parolone di POPOL1!
Edfrosiro
Ma io bramerei ancora sapere quali fossero que’
PRINCIPI, le cui opiuioni, secondo il Signor Gioberli,
aveano i gesuiti concitato contro di se per quelle lante
colpe, ch’ei va noverando. — Forse Cattcrina 11, la
Eoraosirto
Forse Federico II di Prussia, filosofo egli slesso? e
Arciprbtb
Federico II, re di Prussia, filosofo egli stesso, e
Dtgiti^M By €c5c>gle
,
Eufrosino
Forse adunque i sovrani di Portogallo, di Spagua,
di Francia , di Napoli ,
di Parma?
Ilario
Appunto quclli. Ma fu in forza delle proprie loro
opinioni ? ovvero fu iu forza della loro pcrsuasione; che
fecero essi a’ gcsuili quella guerra a inorte?
Arcipretb
Questo 6 , cbe dobbiatno esaminare per risponderc
siccouic couviensi ai Signor Gioberti. Clie se vedremo,
cssere stali que’ principl ingannati, o tratli in errore
dall’altrui slcalta e perfidia ,
tutto l’asserto da cotesto
signore si mulera in inenzognero , calunnioso a’ gesuiti,
ingiurioso a’ principi stcssi. —E incomiuciamo dal Por-
togallo ,
donde scoppio dapprima il tenebroso e procel-
loso turbine ,
che ball& e sommerse la nave d’ lgnazio.
— Ditemi: chi regnava allora in Portogallo? chi era il
Eufrosino
Regnava Giuseppe I
;
primo miuistro era il marcbese
di Ponxbal gia conte di Ocyras (C).
Ilario
Qual uomo fosse coteslo Pombal, le storic lo dico-
Arciprete
Togliendo ad essi la religiosa loro Colonia del Pa-
raguay.
Tommaso
Quel popolo del Paraguay era forse uno di que’
popoli, la cui opinione avevano ,
secondo il Signor Gio-
berti ,
i gesuili concitato coutro di sfc, per quelle, cta’ei
narra , si criminose loro esorbitanze ?
Ilario
Oh ! ben tutt’ altro ,
mio caro Tommaso. Quel po-
polo del Paraguay adorava i gesuiti. Or come no? da’
quali area ricevuto, quasi direi , la esistenza , e tulti
que’ beni ,
de’ quali la fama empie le cento sue trombe,
e la memoria ne dura luttora
< e durerd. quanto il mondo lontana >.
fcrilla ,
certo che opportuna occasione gliene offerrebbe
1’ irritamento, che la sua superbia gli aveva acceso con-
tro, di tutta la nobiltA portoghese. Per motivi, che a
BigifeedhpCoaglc
, ,
D1AL0G0 111. 1 19
Tommaso
Ma come vi si vollero implicare i gesuiti?
Ilario
Ecco: il gesuita padre Malagrida, (D) vecchio ot-
tuagenario, e dabbene e semplice, era il confessore della
marchesa di Tavora. Dunque ?. . . I gesuiti erano cari a
tulta la portoghesc nobilta. Dunque?. .. Dunque i gesuiti
Tohhaso
Che orribile ingiustizia! E la mia povera logica mi
dice: che dunque tutto cib avvenne per l’odio e per
la rabbia della vendetta di quel ministro, non per ani-
Eufrosino
Ma ed in Francia?
Arcipretb
In Francia un filosofo ministro (E), cd una onnipo-
lente Fring reale operava quello , che in Porlogallo are-
va operato un prepotenle, e vendicativo ,
e spietato mi-
minciato il Pombal.
Ilario
Cosl b.
Arcipretb
In quel tempo il trono di san Luigi e del grande
Arrigo era occupato
Ilario
Perdonatemi, Monsignore: dile deturpato...
Arciprbtb
Deturpato da una cortigiana famosa . .
Ilario
— la POMPADOOR. . .
Arciprbtb
la quale tenevasi in mano o , a suo capriccio
reggeva i destini della Franpia , o la pace del mondo !
“Digitized by Google
,
Eufrosino
All!
Temperet a lacrymis ? »
Abcipristb
Ella era ammiralrice fanatica ,
ed idolatra degli cn-
ciclopedisli ,
e proteltrice larghissinia de’ sediceuli filo-
stessi ,
i quali avea fermo nell’ animo di perdere. Non
vi fu arlilizio , che non usasse. Ma tutti i suoi arlifizii
col re ;
relazioni ch’ella scrivendo all’ambasciatore fran-
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122 D1AL0G0 III.
Eufrosino
Sarebbero mai coteste quelle, che l’ingenuo Signor
Gioberli chiama BRIGHE DI CORTE???
Arciprete
Allora si collego col minislro Choiscul. Ed il filoso-
fo ministro Choiseul ,
gia mal disposto contro i gesuiti,
Ilario
Ma quelle veccbie dottrinc d’alcnn di loro non era-
no stale a nome dell’ ordine intero riprovale e condan-
nate dal Preposito generale Acquaviva?
Arciprete
SI certo. Ma cbe vale? se ne fecero estralti,se ne
Pecero commentarii ,
quanti pib se ne seppe. E madama
ebbe l’incarico di porli sotto gli occhi del re. Nb a cio solo
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D1ALOOO 111. 123
rilcvare ,
quanto 1’ opinions del principe fosse contto i
Akcipbete
11 re vedea con dispiacere cotesta lega congiuratasi
coutro la Coinpagnia , e il turbamento e la cornmozione,
che ne seguiva nel regno. Ma ed egli debole e fiacco
animo avea, e la prepotente cortigiana e lo scaltrko rai-
niatro non gli davano respilto, ed ogni giorno erangli
al Banco ad assediarlo , appresentandogli le funeste con-
seguenze , alle quali esponeva la sacra sua persona quel
volere conservare un online, i! quale professava e auto-
rizzava il regicidiole i Parlamenti vie pib iuferocivano,
a non volere lasciarsi uscire di mano la preda , alia quale
da si lungo tempo agoguavano. 11 re nella dura neces-
sita di dovere o all’uno o aH’altro appigliarsi de’ due
estremi ,
o licenziare i parlamenti , o sopprimere la so-
clero ,
il 30 dicembre. Ne riporlammo 1’avviso. E co-
nieccbe i gesuiti fossero pieuameute giustilicati ,
il Par-
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, ;
Ilario
Non fe egli chiaro per queste parole, che dunque
la opinione di queslo priupipe non era per nulla affallo
Tommaso
Ditcmi: questo Lalande, che cosl parla de’ gesuili,
era forge gesuita?
Arciphete
Mi fai ridere. Era filosofo, ed....! e proseguiva :
Tommaso
Permettetemi, Signori, una domanda ancora. Quella
madama di di.... iusomma la innocente arnica del
re, ebbe almeno alcuu premio della santa sua opera?
Ilario
Oh! peusa! Si certo : Ira lei, e ’I suo fralelio niar-
Sigrtized by Google
! , , ,
Arciprbte
Che se bramate ancora sapere ,
che cosa ne pen-
sasse e ne dicesse il famoso d’ Alembert, ben io vel dird:
» E la F1L0S0FIA, dicea e ,
la filosofia che per la bocca
» de’ magistrati ha pronunzialo il decreto contro de’ ge-
» suiti; il GIANSENISMO noil n’h slato, che il relatore.
T0MMAS0
Quanto diverso dal rilratto, che fa de’ gesuiti il
dalla Francia ,
passiamo alia Spagna; e come abbiamo
esamiuato le opinioni de’ popoli e de’ principi di que'
regni ,
consideriarao la opinione ancora del popolo isparw
c del suo principe.
Ilario
La Spagna dovea rappresentare il terzo alio della
Tragicommedia gesuilica. 11 Portogallo ne avea sostenuto
il primo , lutto orrido e sanguinoso ; la Francia il secondo
lulto infame e scandaloso-, toccava il terzo alia Spagna,
ilized by Google
,
TOMMASO
Oh! lie' cappelli e ne’ manlelli P . . . era egli inven-
tore e legislator di mode?...
Arcipbbte
Si bene, ne’ cappelli e ne’ mantelli. — Tale era
Squillace quel ministro, che io diceva. Ora ascolta, e
ridi. 11 popolo spagnuolo usava in quel tempo portare
certi cappelli a larghe falde. Ragionevole era quella u-
sanza, per difendere il volto da’raggi ardenti del sole
di Castiglia: cliiarnavanli sombreros. Or vedi capriccio di
di quello Squillace. S’ incapo a volere , che que’ nazio-
nali sombreros fossero proscritti, e ad essi sostituiti i
grotleschi cappelli ,
che di quel tempo si usavano in
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, ) ,
Tommaso
Opera santa mi sembra che facessero ,
la quale do-
vea loro riuscire a merito.
Ilario
E invece riuscl loro a ruina , e ne affretto la cadu-
ta. — Alio Squillace succedette nel ministero il conte di
Aranda. Coteslo conte d’Aranda era uno degli addetli, i
trovb ,
e rappresento sospetta ,
e pericolosa alio slato la
popolare ,
della quale godevano, venerazione e dcvozio-
ne universale , della quale cotanto luminosa diuiostrazio-
ne erasi data in quella sciaurata insurrezione per causa
de’ sombreros e de’ mantelii. E tanto 6eppe aggirare il
Digitized by Google
, ! ,
Tommaso
Oh perfidia veramente infernate e diabolica 1
Iiario
Ne fu il re oltre ogni dire indegnato. Ed aliora alia
Tommaso
Sono impazienle di sapere, come andasse a finire
questa tragedia.
ARCIFRKTB
Io far& paga la tna curiosila. Per ottenere il propo-
stosi fine di sperperarli dalla Spagna ,
vide 1’ Aranda
videro i euoi satelliti , essere uecessario lo addormentar-
li; e con arti peggio che macchiavelliche li addormen-
tarono di fatto profondamente. Presero a carezzarli pih
che giammai; maliziosamente con atti e parole- fecero
ogni opera a persuaderli ,
ehe si avevano in pregio ed
in istima;e non rifinarano di protestar loro lapiuviva,
la piii cordiale riconoscenza per avere con tanta gene-
rosita di animo ,
e con tanta efficacia di zelo e di paro-
le impedito gl’ incalcolabili mali e disastri che di quel
,
, , , !
Tommaso
E la loro espulsione in qual modo avveuue P
Arciprbte
Nel modo, (lo diro ancora. colle parole dello stesso
gravissimo storico) net modo il pib disumano e brutale.
Tutti ,
in una sola uolte , senza riguardo nessuno life ad
eta ,
ufe ad infermka ,
tulti furono imbarcati alia rinfusa
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,
EllPROSINO
Rimaneva' solo, che al compimcnto delle antiche c
le fondamenla.
Arcipretb
E dite lo slesso de’ minori slati di Napoli ,
di Par-
» e sfondatene le porte , li
posero in liberta. Unitisi quin-
> lo invasero ,
e quanto v’era di masserizie, di libri ,
di
(I) Maris Terrsa (narra I' 11 tnrion , St. Univ. delta Chiesa, L. 94)
„ Maria Terrsa non cedette , se non alia piii efflcace insistenza della
,, regina di Napoli sua flglia; la quale incalzavala nelle sue lettere con
>t confessione riinra're il male da ena folio ccmtribuendo alia loro sop-
„ care, e dall'autoriU de 1
teologi ,
i quali la circopdavano „.
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DULOGO HI- 135
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DIALOGO IV f
L’arciprstr ,
Ilario, Eufrosino ,
Tomhaso.
Tommaso
Eufrosino
Io ho volulo di ricapo rileggere questa notte cote-
sto sciaurato, libro no, raa libello infamatorio. E non
so esprimervi, qual piii mi abbia ridestato, o sdegno,
o sprezzo , o compassione verso il suo autore. E non ho
potuto non esclamare : ecco a che porta un irragionevole
perlurbamento d’animo, per qual che sia motivo con-
citato, anco gli uomini per altezza d’intelletto, e per
profondita di sapere (quale innegabilmente h il Signor
Gioberti) i pi it ragguardevoli e riputaii ! !•.
Ilario
Bene pertanto il poeta filosofo (I) ammoniva il no-
bile giovane Massimo Lollio
» Qui non moderabitur irae
Infectum volet esse , dolor quod suaserit et mens,
Durn poenas odio per vim festinat inulto.
Ilario
Parlavasi in Italia, quando Italia era Italia. Gl’ita-
Eufbosino
Come a voi piace t
Tommaso
E chi sa , se il Signor Gioberti , rientrato in s£ non ,
ti ! — Intanto ,
Eufrosino leggele a facce CIII e seguenti
il verboso sunto della verbosissima processura ,
che tut-
\
, ,
Arciprete
A questa ,
per lo ineno insensata ,
accusa abbiamo
gia risposto. Ma non posso non aggiungere un’ altra ri-
Dicj i. e#tjyGoOgle
. ) .
AnCIPRETE
A questo bo gid bastevolmente risposto nel mio di-
Arciprbte
Se piii persuasiva si rende la fede cristiana colla
Ilario
E cid non fanno coll'aasidua predicazione , colie
apostoliche loro missioni ,
colle esortazioui nelle tanle
Aacipretb
Che li voglia inlendere egli sotto il velame di queste
sonore e strane parole, lo sa egli stesso ?. . . Non predi-
preoccupazioni invccchiate ?
Eofrosino (come sopra)
»ad assolidare i legitlimi diritti de’principi?
IURIOl
Reverendissimo Padre Giovanni Roothaan, Preposito
Generate della Compagnia! Eat rate bene nel pensiere
del chiarissimo Signor Gioberti. instituite oggimai ne’ vo-
stri collegii, instituite cattedre di political ordinatevi
commessarie e commessarii ,
che ricevano , o vadano
per la terra raccogliendo, i desiderii ragionevoli e di-
screti, e le brame moderate delle nazioni, e ne formino
carte, e codici, e cosliluzioni, che fomentino la quiele
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, ,
l’ ammirazione universale ! ! !
I LA RIO
V’/io un’arte al mentire diceva lo Scaligero. E chi
non conosce quest’ arte , furiaudo trascorre sino alia esa-
Arcipretb
Fienate la giusta iudignazione, signor dottore, e
coslringiamolo a porre iu giusta forma la sua ipotelica
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MALOGO IV. 14 j
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,
Ilario
NEGO, Chiariss. Sig. Gioberti, NEGO M1N0REM in
Eofbosino
Frattanto egli Conchiude la sua ipotetica argomenta-
zione con queste patetiche parole : « Ora tale e pur-
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? ,
Arciprbte
Non li nomina, non ne produce la lestimonianza. Li
nominerA a suo tempo.
Ilario
E verisimilmeute saranno i Signori Dupin , Thiers,
Quinet , Michelet, Libri , Barrot , Isambert e sovra tutti
il moralissimo Signor Sue, l’autore del Juif errant , te-
Eufrosiro
Ma consentitemi , Monsignorc , una domanda.
Arciprbte
Dite liberamente.
Eufrosino
Se tutti quelli, i quali con essolui incolpano i ge-
suiti di tutte quelle enormitA, ch’egli descrife, e con-
; ,
ma principi c vescovi ,
ma Pontefici massimi ,
viventi di
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, ,
Arcipretb
Perdonatemi, signor dottore:cio sarebbe lo stcsso,
che porlare , come dicono ,
legna al bosco ,
ed acqua
al mare. 11 padre Francesco Pellieo e il padre Carlo
M. Curd Io han gia falto,I’uno con tal sodezza di ra-
gioni, e dirittura di dialettica , e moderauza di animo,
che sono ammirabili ,
l’altro con tale evidenza di argo-
menti e di falti ,
e con tale vivaciti ed efficacia di elo-
Arcipretb
E sia prima la Bolla Apostolicum dell’ intrepido Pon-
tefice Clemente XIII.
Eufrosjko
In qual anno fe data?
Arcipretb
Nel 1764 , settimo del suo Pontificalo.
Ilario
E il secolo dicioUesimo :
quel secolo appunto , nel
quale il Signor Gioberti, tanto degenere e degradata da’
suoi principii ci rappresenta la Compagnia,da merilarsi
Io sdeyno e Vodio universale.
Arcipretb
Eufrosino , leggete.
. ,
Tommaso
E cotesta bolla scritta in italiano , o in latino?
Eufrosino
In latino ; ma la leggerd ,
per compassione di te
» tale uffizio ,
nessuna pretermettendone , nessuna tra-
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, ,, ,) ,
consorti ,
i filosofi ,
i parlameuli, i regii ministri del di-
> cianuove ,
adorno di singolari grazic e favori! istitulo
Ilaeio
di qvesto tempo notate Signor Gioberti ! cioe
del diciottesimo secolo ! E un gran papa , che lo affer-
Ilario
Attento, Signor Gioberti ! Voi,che accusate i gesui-
a Dio ,
e procurare la salute eterna delle anime ! istituto,
a istituto ,
che la Chiesa universa nndrl e crebbe ncl suo
a seno per lo spazio di oltre a due seco!i,ed a quelli,
quor io ,
ecc. ccc.
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. !
• veleno » . .
Ilario
Questo precisamenle fe delto a Voi, Signor Giober-
ti , a Voi , il quale avele il coraggio di scrivere , chc il
Arciprutb
E cotesta ingiuria , che il tnagnanimo Pontcfiee de-
plora , cotesta conlumelia non infligge il Signor Giober-
ti alia chiesa ,
la quale non solo tollera , ma favoreggia
i gesuiti del diciannovesimo ,
da Ini dipinti, non solo
quale una macchia, ma quale una pette corrompitrice
della religione, della morale, della civiltA?. ..
Ilario
Ed egli poi tanto bo di fronte a voler parere devoto
e tenero della Santa Sede, a vantarsi di cos! venerarla
col fatto, come i gesuiti, al dir suo, la venerano nlmc-
no colie parole ??
,
Arcipretb
Certo, se i gesuiti d’oggi fosse ro quali egli se li
seguite, Eufrosino.
Eofbosmo
> Tardare piu oltre il rimedio a lanto male, che
» quanto piu a lungo sia dissimulato ,
tanto piu profou-
» de mette le radici , e tanto pih s’ afforza di giorno in
» Compagnia «...
tJl^Ttizedby'Google
, , . ,
lLARlO
Ripetete , caro Eufrosino , ripetete : ed il Signor Gio-
berti apra gli orecchi , e dall’oracolo di un grande Pon-
tefice apprenda , come i gesuiti del diciottesimo avessero
contro di se concitato I’odio e lo sdeguo universale!
apprenda, quali fossero, pel voto de’ vescovi di tulle le
regioni cattoliche !
quali ,
per la viva voce dello stesso
augusto capo di tutle le chiese ! e decida egli stesso , se
maggior fede si debba a questi, o a quella popolaglia
di eretici giausenistici ,
di filosofi increduli, di miuistri
Ilario
Son forse cotesti mezzi , Signor Gioberti, quelli,
tristezze ,
grettezze e s’allro trovate nel religiosissimo,
I LARI 0
Notate: sino ad ora; lino a quel bel mezzo del di-
ciottesimo. .
. /
Edfrosino ( come sopra)
> sino ad ora ci ha persuaso la nostra stessa
» esperienza «...
Ilamo
Rispoudele, Signor Gioberti, al Papa, ch’egli s’in-
ganna ! che non h vero quello ch’ ei dice ch’ egli e ! un...
Arciprbtb
M oderatevi ,
signor dottore.
Edfrosino ( come sopra )
» la nostra stessa esperienza, essendoci no-
> lo ,
quanti della medesima disciplina sino alia presente
> eta sieno usciti difensori e banditori della callolica
* campagna «...
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) ,
Ilabio
11 pontelice cos! dava testimonialize di quc’ gesuili
del dicioltesimo , e delle opere, alle quali si affaticava-
co secolaresco ,
pervertire i fedeli col rilassamento delle
quis iniquae
Tam patient critices , tam ferreus, ut teneat se?
Eufrosino ( leggendo
» E percio noi pure approviamo lo stesso istituto
Arcipretb
E questi esercizii di S. Ignazio ,
queste congregazio-
ni, questi sodalizii, queste devozioni ,
questo cullo.co-
tanto commendati dalla Sede Apostolica , cotanto sono,
sotto iudegue, e derisorie, ed oziose appellazioni, biasimati
gnore. — Leggete ,
Eufrosino , il resto della Bolla.
Eofrosino ( come sopra)
• E colla nostra apostolica autorita confermiamo le
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DIALOGO IV. 159
\
> A nessuno adunque sia lecito di violare questa
» carta della nostra approvazione e conferma ,
ne di op-
> porsele con temerario ardire. Che se alcuno presumesse
» di atlentarvisi , sappia, che ne incorrerA lo sdegno di
> Dio onnipolente e de’ beali Apostoli di lui Pietro e
» Paolo ». — Data di Roma ec. il 7 gennaio 1764, set-
timo anno del nostro pontificato.
Ilario
Domin che, se que’gesuiti fossero stati quegli im-
broglioni, quegli avviluppatori, que’ corruttori della fede
caltolica e della morale ,
que’ si degeneri in una parola
dal loro istituto, quali li tratteggia il Signor Gioberti,
domin che il sovrano pontefice non avrebbeli severa-
mente richiamati a’ loro principii? non avrebbe loro iin-
Ahciprete
A questa si alta testimonianza aggiungete quella,
che il sommo pontefice rammenta ,
di TUTT’ i VESCOVI
dell’ORBE CATTOL1CO; aggiungete quelle, che abbiamo
rammenlate ,
dell’episcopalo e del clero francese ;
aggiun-
gete quella, che abbiamo ricordato ancora, del Santo
Vescovo Liguori;e decidete,che s’abbia egli a credere
di cotest’ uorno, il quale non teme di contraddirvi con
tal furore di animo, e con tale velenositA di parole,
che parer potrebbe quasimeute uscito di senno?... qual
fede prestargli? Non dunque i gesuiti del decimottavo
secolo erano que’ grandi colpevoli, ch’ei calunniandoli
dice, nfe furono, com’ei pur dice ,
MER1TAMENTE MOR-
TI. — Perche lo fossero, gia lo dicemmo, ne uopo A,
che lo ripetiamo.
: ,
Ecfrosino
Sieno pure con tali testimonialize giustificali i gesuili
incorreggibili ?
Arciprete
Lo sono con eguali testimonialize e della Santa Se-
lamenle caltolici ,
ma ed acattolici ancora. — lo mi con-
do . . . . leggele
Eufrosino ( legge )
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.
ILAR1%.
Cio tcstimoniava quel venerpndo e santiasimo pon-
tclice nella sua Kolia data il 1814. 7 d’agoslo Quattor- !
» generate » . .
Iubio
.... del ripriatinamento della Compagnin. GIUSTO
diebiara quel voto il ponteflee ! lo dice GENERALE! In-
gannerebbeai egli?.
Eufrosino (come sopra )
» Noi ci crcderemmo colpevoli di graviasimo delit-
• lo davanti a Dio, se a si gravi bisogni della criatiana
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, .
Arcipbktb
Eccetera; basta cos). . . che dice a tutto queslo il
popoli?. ..
Ilario
1 voti di Pio, risponde, le sptyauze di Pio eran
deluse dalla incorreggibile Compagnia!
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OlALOtlO IV. 163
Arciprktb
Risposi abbastanza a questa calunniosa e assurda
risposla uel uiio discorso , o per meglio dire risposero
e rispondono la Sede Apostolica slessa ,
i regni e gii im-
peri d’Europa, dovunque sono collegii di Gesuiti, ri-
giovenlu ,
che con tanta gara concorre alle loro scuole
Ilario
Ma queste teslimonianze poco ban valore suite bi-
lance della sofislica dialettica del Signor Gioberti. Meglio
forse varranno su quelle certe altre testimonianze , le
quali ,
se a Dio piece , riferiremo domain.
c
tJTgitized by Google
) . !
DIALOGO V,
Arcipute
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. , , ,
ififi dialogo v.
' Ilario
Signor Giohgrti!!! erano pure i gesuili del diciot-
lesimo!
Eufrosino (segue)
» Essi , come gli altri ordini religiosi ,
in tempi di
» lettere provinciali ?. .
' Ilario
Pure quella satira ,
pih assai maligna , che ingegnosa
fu la regola,che diresse il Signor Gioberli ne’suoi giudizii!!
Eufrosino (come sopra)
» Oh no davvero! ina si ha a giudicarne d’appres-
Ilario x
A questo rispondera il Signor Gioberti.
Arcipretb
E cio per quanto b alia loro morale. Per quanto
1
DIALOGO V. 167
Eofrokino (
legge
Arctprbte
Per che , e da chi, e come ne fosscro espulsi, lo
abbiam detto. .
I I.ARIO
I LA RIO
AUenlo Signor Gioberti; la lezione 6 tutta per Voi,
il quale se alcun bene pur fanno alcuni pochi buoni ge-
smti, lo attribuite , a’ particolari, c ’1 moltissimo male,
che di gran lunga torpassa (al vostro dire) quel poco
bene, lo imputate agVimpulsi ed alia azione simultanen
del corpo intero!!!
'
Eufrosino (come topra)
> Ei non si debbono dunque attribuire al loro isti-
Arciprbte
Alla teslimonianza del patriarrea Voltaire aggiungiamo
l’altra del celebre aulore dello Spirito delle leggi (1) , Mon-
tesquieu, testimonraoza , che debbe avere non meno di
peso nelle bilhnce della sua dialettica. — Qui, Eufrosino.
Eufrosino
» Si e voluto imputare a colpa a’ gesuiti quello che
> han fatto nel Paraguay , come se la compagnia riguar-
(1) Esprit, ties lois, Livr. IV. chap. VI
BigitizecHay-Geogle
' .
D1ALOGO T. 169
Tommaso
Ecceliortte massima! belle e care parole!
Ilario
E pcrcid ben le si roostra riconoscente il Signor
Gioberti 1
Arciprete
Ed ascolti, ascolti quel che ne dice il Du/fon nella
sua ttorta naturale.
EoFRostflo ( legge )
(I) Malizietta (annota I'autore drip opera L'Eglise rle. die ab-
bianto piti volte citato, e da coi prrndiaino tutte celeste teslinionian-
ze) malizietta del grave magistral/) Voltaire el, be rsgione a dire, che
Montesquieu faitail de i esprit sur lei toil.
, , , ) ,
170 DIALORO v.
Ilario
Ma di quai gesuiti parlava il BufFon?
Arcjprete
De’ gesuiti vert, quali son sempre stati.
Ilario
Ed il Signor Gioberti?
Arciprbtb
De’ gesuiti immaginarii i quali non esistettero mai,
e non esistono , che nella sua gesuitofobica fantasia. Udite
ancora il filosofo Raynal!
Eufrosino ( legge
DIAtOGO V. 171
* vedove ,
gli orfani , i malati ricevono lu(ti quo’ soccorsi
» che non si conoseono in lullo il resto delia terra »
Ii.ario
Arcirrbte
Quale testimonianza ne dessero il capo degli Enci-
d ’Alembert, e Fastronomo Lalande lo abbia-
clopedisti
mo veduto, e recitatone le parole. E abbiam puranco
rammentato, quanto ne scrivessero , il Muller lo Schlot-
ser lo Schoell, il Ranke. E si vorrei potere farvi parte
di quello cbe la crilica inglese ne espresse nelle due
principali raccolte periodiche, il Quarterly Review, e
V Edinburgh Review organi de’ cosl detti ton's e de’
wigs, rendendo couto del libro di Leopoldo Ranke. Ma
polete vederlo presso l’autore , che tante volte abbiamo
rammentato, dell’eccellenle opera VEglise, set institu-
172 DiALOGO V.
Ilario
Oh! che di piu volevasi, o di meno per attizzare
m a logo v. 173
» stupenda atti vita. 1 gesuiti approdarono alle rive.chc
> le grandi seoperte de’ naviganti aveano apertc allc im-
» prese degli Europe?: E ben tosto li troviamo in fondo
> alle miniere del Peru ,
a’ mercali degli schiavi delle
» caravane Africane ,
suite rive delle isole lontane ,
ne-
> gli osservatorii della Cina. Eglino faceauo proseliti in
» quelle conlrade, alle quali non peraoco ne l’avarizia
cccelera. ’
-
Ahciprbtk
L’autoredal quale abbiatno tratto , volgarizzandolo
lullo cotesto brano (l), cosi prosegue: » II Signor Ma-
» caulay termina quests considerazione ,
mostrando, che
> I’abolizione come il
deH’ordine de’ gesuiti fu quasi
» TRIONFO DE’ NEMICl DEI.LA CH1ESA CATTOUCA e ,
Ilario
Ed il Signor Gioberti non contento di quella prima
abolizione ,
per la quale al suo parere furono i gesuiti
e prete'J ! !
Arcipretb
Non basta : altre ancora riandiamo testimonialize di
scrittori cattolici ,
la cui autorila speriamo , che voglia il
174 DULOGO V.
Ecfrosino ( legge -%
» Padre ,
del Figliuolo , dello Spiritossauto »
Arciprbte
Ma non posso a meno di recarvi queslo anco piu
bello e piu magnifico elogio fatto da mousignorc Ftnilon
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, ? !
DMLOGO V. 175
176 DIALOGO V.
Ilakio
Or quale coinunita intende egli?
AaCIPRBTE
Delie miuioni straniere tanto anco al presente fio-
rente in Francia.
Ilaiuo
lo Ti ringrazio, Monsignbre, del piacere die m
avete procuralo facetidonii gustare questo splendido trat-
Arcipretb
Potrei aggiungervi ancora la testimonianza del re-
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? ,
DIAL0G0 V. 177
> malattia ,
la disperazione ;
che qucstessi, i quali al pri-
Arciprbtb
Ma oda ancora il Visconle di Bonald (1) ,
il quale
nel 1796 (secolo diciottesimo) scrivea cos):
Eoprosino
> A coloro, che non lo sanno, bisogna ben inse-
178 DIAIOGO V.
Arcipretk
E che altro e il dominante eclettismo, il qual poi
si risolve nel sincretismoP e il sincretismo che altro i,
rautato il Dome, se non 1’ ateismo?
Eufrosino
> E non si accnsi (aggiunge) non si accusi I’autore
» di prevenzione; perchfe oltre il non avere egli potulo
» portare giudizio di questo corpo celebre, forse ha avulo
» a difendersi da’ pregiudizii di Famiglia e di educazione
Arcipretb
Ed altrove (3) ,
parlando di quest’ ordine medesimo,
ne fa questo magnifico elogio : > Instituzione la piU per-
» fetta che abbia prodotto lo tpirito del criitianesimo
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, : . . ,
D1ALOGO . 179
signore ?
Ilario
Forse a patto pero, che l’illuslre autore non
dica bene de’ gesuiti.
Arciprete
E come il Chateaubriand Jt$ parii ,
bastigli leggere
il quarto libro tulto intero,e il bel capitolo quinto del
Ilario
Ed il Signor Gioberti alfenna , che ei non facevano
e non fanno , che ATTUTARE gli ingegni de’ loro allicvi
e reprimerne i voli, e tarpare le penne, ad asseconda-
re gli sforzi generosi del secolo!!! — Certo od egli af-
1 80 DIAL0G0 V.
Kufrosino ( legge
• Naturalist! , chimici ,
bolanici ,
matematici , mecca-
> nici, astronomi, poeli, storici, traduUori, antiquarii,
• giornalisti ,
non v’ha un ramo di scienza ,
che i gesui-
Ilario
Ed il Signor Gioberti afferma tulto il contrario cbe !
no i piii!!
Abciprete
E non creda egli mica , che il Signor Chateaubriand
abbia, dopo avere scritto il Qenio del Cristianesimo , mn-
lalo opinione intorno a’ gesuiti (dice I’autore piii eolte
da noi citato ), perchd ne’ suoi studii istorici 'serine cosl:
Digitized by Google
! ,
182 D1ALOGO V.
, —
m7 ECONVIENSIEGLI ALLA JFILOSOFIA FAR LORO
» QUESTO R1MPROVERO? Cheochfe ne sia, i’apro la —
» storia ;
vi veggo accuse ; ne cerco le prove. E non vi
Arciprete
E noi apriamo il libello famoso de’ PROLEGOMENI
lo leggiamo , e di ricapo lo rileggiamo ;
vi troviamo ac-
Ilario
Ma se tante e si illustri testimonialize alia difesa e
Eufrosino ( legge )
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, , , , . ,
DIALOGO V. 183
Arciprbtk
Eccetera. Leggete ancora queste eloquenti e calde
parole da monsignore Luigi de’ conti Sanvitale dette
nella sua lettera pastorale al clero e popolo di Parma
in occasione della sua traslazione al vescovado di que-
sta citta dall’ altro di Borgosandonino.
„ ILARIO
Debbo Icggerle nel loro originate latino ?
•*
Tomhaso
Vi supplico, Signor Eufrosino. . ..
* Eufrosino
I LA RIO
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D1AL0G0 T. 186 ,
Eufrosibo ( legge )
. , . 1 LAB 10
Qual poi giudizio questo chiarissimo lelterato pro-
nunzialo abbia di questi prolegomeni tanto rabbio&i e
mordaci pih , quanto mono spiritosi ed eleganti , che non
le lettere del Pascal, egli stesso lo dichiara in quella
Digitized by Google
, , ,
186 D1AL0G0 V.
Eufrosino
Ma di lanto ho udito dire non essersi contentato
quel chiarissimo e religiosissiino letterato , ed altra aver
fatto ancora soleune dichiarazione.
Arciphetb .*
. Arciphetb
Eccola appunto qui sul mio scriltoio ; ed ecco ancora
la risposta dello stesso Gioberti al Pellico. Leggete, Eu-
frosino, 1’una e 1’ altra.
Eufrosino ( legge )
CARO GIOBERTI
> Ho sentito
, essere mio debito dichiarare , che io
uulouo v. 187
188 BIALOGO V.
> fa ,
che rallegrare i maligni , e conlristarc i galanlno-
• mini. Eccoli il sentimento d’uno che ti loda e biasima
» con sincerila. Ammiro la tua eloqucnza (?); e fo voli,
SILVIO PELL1CO.
IlARIO
Certo piu ragionevole e modesta lettera non si po-
tea nk si pu6 serivero che quests. Alla quale con pari
modeslia e ragioneTolezza avra indubitalamenle risposto
il Gioberti.
Arciphete
Lo credete yoi, caro dollore? Eccovi, come il Gioberti
risponda , al Peilico no , ma alia lettera del Peilico ,
col
Eufrosino llegge)
SIGNOR REDATTORE,
Da’ Bagni di Guinigel 7 agosto 1845.
» Mi k inviata una dichiarazione di Silvio Peilico
» sopra i geauili ,
la quale k stata inserts in alcuni gior-
» nali francesi. Io ini tacerei volentieri di questo proce-
> dere d’un antico into amico, se una frase uscita dalla
» sua penna non ferisse il mio caratlere » . .
Ilamo
Antico amico?? E che? scrivendogli , come il Pei-
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. ,
DIALOCO V. 180
» averc pubblicato una manifestazionc violenta di collera
» contro quest’ online. Jo credo di dover protesta re con-
» Iro quest’ accusa ch’d assolutamente falsa ».
Ilario
lo ammiro, la eloquenza no, ma l’incredibile (lo
diro il piu lemperataiuente che posso) ardimento di co-
test’ uomo. E che? ne’braoi, che noi abbiamo riporta-
to , de’ suoi prolegomeui , dobbiam forse amiuirare la
Ilario
Che ne dite, monsignore?
Arcipretb
Che volete che io vi dica ?... Come cattolico? Adun-
que ne io, n& voi, ne quanti siamo, che non alziarao,
com’egli fa, le grida contro i gesuiti , noi che scrivendo
o parlando di loro non-- facciam prova di eloquenza cioc
Digitized by Google
. , . ,
190 imaloco v.
di privilegii ?. .
Ilario
Ma queste sono accuse , o pih veramente calunnieP...
Qual prova ne d& P nessuna affalto ! e noi dobbiamo ere-
dergli sulla sua parola, per questa gran ragione ,
ch’e-
gli n’fc intimamente perguaso ??? Cosl intimamente persua-
so del suo yedere era quel non ignobile uom d’Argo,
del quale Orazio parla nella 6econda epistola del secou-
do libro,
Qui se credebat miros audire tragoedos
In vacuo laetus sessor plausorque theatro.
Arcipretb
Se non che osservate, ch’egli dice essere i gesuili
Digitized by Google
DUL0G0 V. 191
di questa parola.
• - UiRIO
Tutto il mondo lo sa, e lo dicono tutte le pagine
del suo Primato, e de’ suoi Prolegomeni : sovranila po-
polare ! liberalirmo ! rivoluzioni ! eccetera ,
eccetera.
Eofrosino
» Egli 4 vero, che mi sono espresso con QUALCHE
> CALORE riguardo alia maniera, con cui i RR. PP. si
Ilario
Ma ci dica dunque il Sig. Gioberti, qual fu la ma-
niera , con cui i RR. PP. si sono condotti negli ultimi
affari della Svizzera ? Furono essi , che in quel paese o-
norato e tranquillo accesero la guerra civile? — Che
armarono i fratelli contro i fratelli? che vi eccitarono
quelle turbolenze, di cui han gift cominciato a vedersi
gli effetli? che armarono i corpifranchi? che senza inti-
192 DIALOGO V.
eccctera, eccetera?
Eofrosiro
» Se il Signor Silvio Pellico si credo di arere con-
» futato il mio libro colla sola autoriU del suo nome
• s’ ioganna a partito. 11 nome pih riepeltabile niente pud
> coutro la evidenia delle ragioni e de’ fatli. II Signor
» Pellico non si b nemmeno prorato d’indebolire nfe le
Arciprbtb
Ma quali ragioni, quai fatti, recall ne’ prolegomeni
Ecfrosino
> Io oso perfino affermare , che il suo scriUo lungi
» dall’ attenuare la forza del mio , gli aggiunge anzi qual-
» che peso; poichfe tntti quelli, che conoscono Ie rela-
194 DIALOGO V.
Arciprete
Voi non mi piglieTete, signor Gioberti , alia rete colie
smaccate vostre parole. Io mi sono uno di queili , che
con ogni attenzione ho lelto e riletto la vostra opera,
ed ho concluso, che pur troppo maneate di rispetto e
di ubbidienza alia chiesa biasimando si indecoramente
la compagnia, qual b al presente secpndo voi cotanto
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, ,
D1AL0G0 V. 195
Ilario
Rilegga il signor Gioberti la bolla Sollicitudo dell’im-
196 DULOGO V.
ste defonlo ,
consegno loro il collegio di Propaganda
e poi ei dica , se tutto queslo altro non b che un tolle-
guerra ,
e gridano MORTE ,
perchfe sperano , questi
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) .,
D1AL060 T. 197
giosi uomini ,
che li hanno letti , e con tanta sodezza di
ragioni ribattuti e confutati.
EuFBoarao
» Io seguii in questo (
per quanto la debolezza delle
• mie forze mi ha permesso di farlo )
1’ esempio di molti
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, , . , ,
198 DJA10G0 T.
va6ta?
Ilario
Percbb dunque ?. .
Abcipretb
Voi mel chiedete ? Per diifamare i gesuiti tulto &
buono per lui,n& ha riguardo ad infamare anco i santi,
qual fu il Palafox! — Ma usciamd , s’e’ si pud, di cotesto
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,
DIALOGO V. 199
e XIX ,
aggiungiamo ancora a fronte alle iettere del ven.
Eofrosino
Ma il signor Gioberti non ne umiliA a quel sacro
consesso le ELOQUENTI querele ; ei credette non sola-
mente permesso a lui ed opportuno, ma NECESSARIO il
“
'
.
• v
/
* '
200 DIALOGO V.
DIALOGO V. 201
Ilario
Veda , il Signor Gioberti, 1’ immenso danno , che alia
Arciprbte
Altre ed altre senza numero potreipmo ancora ag-
giungere testimonialize, che tutte dimeutiscono le calun-
nie e le contumelie da cotesta signor abate fulminate ne’
suoi prolegomeni contro la gesuitica societa. Ma dalla
settentrionale America passando alia meridionale, ag-
giungiamone, come quasi a suggello, una ancora, la
Arciprbte
Ella si sta tultora pubblicando (1), e due volumi
ne sono gia venuti alia luce, di cui al ch. autore 6 pia-
cun brano.
ArciprEtb
Andremmo troppo in lungo, e l’ora A giA tarda.
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, e , ,
DULOGO r. 203
mia istruzione.
Arciphbtb
Varie ne sono lc classi. E nella priroa figurano gl’ in-
li
,
perchii i gesuiti ne sono i piil intrepidi vindici e di-
204 DIALOGO T.
Tommaso
Oh signor dottore !
quale domanda mi fate!... E poi
non vorreij che monsignore....
Arciprete
No, no: parla liberamente.
TOMMASO
A buon conto nella prima classe, no certamente;
nella quarta neppure; nella seconda... nella seconda...
via. . . neppure. Per me gli rim an libero di primeggiare ,
Tommaso
Grazie , signor dottore.
Arciprete
Signori, vi rirerisco. Ci rivedremo, quando il si-
gnor Gioberti, in vece di parole, come ha fatto sino ad
ora ,
ci dar& le prove di tutte le accuse da lui imputate
a’gesuiti.
IL FINE.
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! ,
a’ principi , a’ maestraii ,
ed anco talora a persone pri-
vate ,
per affari di minore rilevanza. Piu imporlanle e
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, ,
ANNOTAZIONl 207
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,
4
ANHOTAZIONI 209
comprese il I’ombal ,
cbe destinata gli era uua grande
parte a rappresentare. Don Giuseppe, come i piu de’
monarch i del suo secolo ,
era sospettoso ,
timido ,
debo-
le ,
volultuoso ,
e pronto sempre a concederc la sua
confidenta al men degno e al piu cortigiano. Per giunge-
re al minislero , vide il Pombal , essergli foria avere 1’ap-
210 annotazion;
si. Impedito ogui adito al re; ufe v’era chi osassc sve-
largli il mistero che lo avviluppava. — Bene sentiva pe*
ro, il fellone, ehe mai non avrebbe potuto gab ha re i
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,
ANNGTAZIONI 211
loro case ,
rovesciate pel tremuoto, o distrutte per 1’ in-
lunnia ;
e perchfe la macchiua delle sue imposture non
potesse essere roresciata alia pruoya ;
trasporto la priina
212 AnSfOTAZIONI
lie AUTO-DA-FE I!
Digitized 6y C
,
ANN0TAZ10NI 213
214 ANNOTAZIONl
» Carlo III. »
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I
ANN0TAZ101N 215
tut des jesvites (p. 13) cosl interpella gli autori delle
» proscrizioni ,
ci conoscete voi » ?...
a riprensibile e positivo »?
a Non bastano prevenzioni e presunzioni ; non pos-
ANNOTAZIONt 217
, . I
.V,
sol„
. . .
A lulte cotestc testimonialize aggiungiamone una,
come quasi a suggello , che debba sgannarc, il signor Gio-
beiii non dico ,
ma qut’lutti, che potesscro da lui es-
sulle domande ,
presentate dal plenipotenziario francese
signor Rossi ,
in norae del suo governo ,
per la soppres-
sione c dispersione de’ gesuiti dal suolo francese. Era
quella congregazione preseduta dal sonimo Pontefice stes-
so e composta dc’cardinali Lambruschini , Ostini, Castra-
cane, Franzoni, Patrizi, Polidori , Biancln ed Acton. Narra
la sloria ,
quante per ottenere la condanna della inw>-
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,
218 ANN0TAZ/0W
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'
Otgitiz ed*y •drobgfc
, , , '
zione ,
nel volgar nostro ,
dell’ opera intera non gia,ma
d’una parte di essa. Ho la speranza di poter satisfare
cosl alia ragionevole loro curiositii , e l’altra ancora (poi-
222 POSCRITTA
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, , , , ,
poscaim 223
224 POSCRITTA
tesimo >
(I) lino de' piii fimusi giornali likeraleschi della I'rancia, fatto hel-
lo, solto forma di appemlice periodica, del Juif errant , di cui si parla.
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, .,
POSCRITTA 225
» E innanzi a tutto, prima di stabilire la formola
delle vostre accuse ,
prima di fulminare co’ vostri ana-
temi ,
prima di aizzare i vostri bracchi SU! AT GESUI-
Tf! ei v’era forza provare (l),che le pubbliche liberty
e la civilizzazione erano messe a grave repentaglio, e
che tutte ie conquiste liberali ,
delle quali menale cotan-
lo vampo, e le quali dovevano esservi scudo contro le
V
(1) Lezione al signor Gioberti*
(2) Nel rileggere queste parole, Seri lie ha gill died giorni , Iro-
viamo in tin ammirahile discorso del signor conle di M onto ember
l t uno
de’ pih eloquent) difensori della liberty della ehiesa, il passo seguente-.. •
, , come lo fece nel seno della monarchia assolnta, o piuttosto nel seno
>• ancora della Europa fctidale. Ella ben sa , come si rechi in sfe il solo
,, legittimo e positivo contrappeso a tulti i pericoli di cotesta liberty.
E si veddi per tal modo ,
com’rlla, graziealla sua immutabile auto-
». fitli , ed alia immorUlilh delle sue promesse ,
ella sola possa resisle-
15
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:
220 POSCHITTA
,, re a tutte le crisi ,
acconciarsi a tutti i governi ,
imporre se stessa a
,, lull* i secoli ,, .
, ,
Immcnso fatto e questo. Ma un altro fatto non meno nolevole,
,, ed infinitamente doloroso b 1
*
accoglienza fatta a questo grande svol-
„ tempo ,
altro siavi pi u proprio, che questo accoglimento fatto da un
„ certo mondo politico alia novella attiludine della cliicsa. Uopo b pur
,, dirlo con dolore 3 da che cotesti creduti liberali hanno vedulo, che la
,, della tirannide ,, ! !
,, Cliecr.htr si faccia, non si proverk mai, che per noi si voglia usare
„ ter fare per noi quel che crediamo di dover fare, lasciando altrui
,, piena la liberta di non farlo. E mentre i nostri avversarii ci danno
,, la caccia gridandoci ad ogoi istante Voi non collocherete Id i nostri
„ figli ,
voi non veslirele il talc abilo, voi non teguirele la tale regala,
,, voi net* stele Itberi di spendere cost o cost il vostro tempo , i vosiri
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,
POSCRITTA 227
228 PdSCRITTA
che voi co’ vostri travagli gli abbiale provato , che sotto
sedotta ».
» E fraltanlo sotto pretesti di proteggere la libcrti
e la civilizzazione miuacciate ,
voi vi sforzate a risusci-
POSCRITTA 220
novesimo • .
(t) Son questi i gmeroii cosi dctti sforii del secolo;, cotanto van.
tali dal signor Abate Cioberti 1 1
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,
I'OSCRiTTA 231
(i del caltolicismo ,
e le grandi tradizioni del mondo
cristiano. Ilannovi esposlo le loro dottriue, i loro pen-
sieri, il loro scopo : la educazione della gioveutii, I* in*
termini ,
toccliiamone il fondo. — Nelle ultima tempeste
religiose sonosi fatte udire certe voci per accusare il cat-
tolicismo di tetugta ,
per l improcciargli un intiepidimenlo
di quella fede, un difelto di quell’ eroico annegameuto,
che adornavano 1’ aureola della sua culla! Insensate pa-
role di chi ccrlamente non pensava alle immense fatiche
dottrinc ,
si confront! cotlo spirito brutalmcntc mcrcantesco de’ mis-
siouarii protestanti, i quali coprono la parola di Dio colic specula zioni
industriali. E si dccida , doy’ e la veriti, dove il coraggio , dove la ge-
nerosity del cuore ; e si argomenti , a chi sia promesso I’ avvenire della
mnanita. ( Nat a dtll' An tore ).
,
. «
232 P0SCR1TTA
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; ,
POSCRITTA 233
sero abbagtanza ,
il miggionario catlolico perseguitato h
dalle passioni e dalle collere religiose dell’Europa sino
addentro alle regioni le piu recondite! e bene spesso co-
stretto h di combaltere ad una volta contro i missio-
nary protestanti e contro i sacerdoli di qualcbe moatruo-
so feticcio (1) ».
E noi diretno al piu stordito, ed al piu frivolo
234 P08CRITTA
Guinea ,
dove tante volte urtato hanno col pife suite ossa
scienza coutemporanea ,
e sovratutto della etuografla >
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, . :,
POSCRITT A 235
travagli , a cotesti incotrastabili servigii renduti alia uma-
nita , che cosa possono contrapporre i liberali? e qual
berti.
, ,
,
236 poscritt*
buon senso! »
avversarii. »
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, ,
POSCBITTA 237
238 POSCRITTA
voi deboli ? non arete piu Adanza nella bontii delie vo-
» Ma noi ,
per quanto & a noi ,
senza punto sgomeu-
tarci vedulo abbiamo il ritorno de’gesuiti, senza inquie-
tarci punto li abbiamo veduti ripigliare il loro posto
istallarsi nelle caltedre delle universita , ne’ giornali, nelle
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,!
POSCRITTA 239
za ,
e meglio che le voslre hanno il merito e la lode di
una totale annegazione, e d’un compiuto sacrifizio! »
(1) Non v’lia parola in qucslo ritratta, chc non conveuga all'an-
torc ile' prolegomeni.
240 POSCIUTTA
dialoghi.
* La gelosia della university fu la cagione ,
per la
Srfpoa&no ruza.
fine:
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INDICE
Prefaztone . p»g. 7
Discono. . . . y, 13
'
Appendice. . * . . ,y 60
Dialogo I. . ... yy 56
... ...
V-
Dialogo V. 165
Annotazioni. 205
Pogcritta. *
221
: : 12
-kpl H^ C'O
16
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ERRATA CORRIGE
Pag. I.in.
64 4 misteri meriti
67 32 XCIV XLIV
95 22 Soly Joly
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L’Editore protesta di voler godere dei diritti
IMPRIMATUR
F. Can. Casoni Can. Eccl.
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DeQe Opere di Monsignor Peruzzi sonosi pubblicali
fascicoli 44 conteaenli
Pol. 1 fate. 1 a 5 Lettere sulla Sacra Eloquenza
„ 2 ,, 6 a 10 L’Apocaliste di S. Giovanni recata in ver-
si italiani.
i, 3 „ 11 a 13 Elogi funebri.
Properzio.
» 9 ,,42 a 44 Discorsi e Dialoghi intorno i Gesuiti dei
secoli XVIII e XIX.