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SCADENZARIO FISCALE...................................................................................2
NOVITA’ FISCALI E AMMINISTRATIVE.......................................................5
Certificazione Unica 2018...........................................................................5
Sismabonus........................................................................................................5
Il professionista deduce i canoni di locazione versati alla ‘sua’
società: per la Commissione Provinciale di Reggio Emilia, il
risparmio non è necessariamente indebito.................................................9
Vietato l’invio di mail promozionali alla PEC dei professionisti
senza consenso......................................................................................................10
RISPOSTE AI QUESITI......................................................................................12
- Ho un immobile abitativo da affittare, e se adotto un contratto a canone
concordato, ho delle agevolazioni fiscali, sia come cedolare secca (al 10%),
sia come l’IMU (al 75%); che cosa devo osservare a livello fiscale per
godere di tali agevolazioni?............................................................................................12
-Posso avere qualche maggiore informazione sul c.d. ‘Ecobonus’?...............12
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La circolare di aggiornamento del mese di marzo 2018
SCADENZARIO FISCALE
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INTRASTAT
26 marzo 2018 Elenchi Intrastat relativi a febbraio 2018.
I soggetti che, nel mese di febbraio 2018, hanno
superato la soglia per la presentazione trimestrale dei
modelli INTRASTAT presentano:
• i modelli relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2018,
appositamente contrassegnati, in via obbligatoria o
facoltativa;
• mediante trasmissione telematica.
Con il provv. Agenzia delle Entrate 25.9.2017 n.
194409 sono state previste semplificazioni per la
presentazione dei modelli INTRASTAT, a partire dagli
elenchi relativi al 2018.
CERTIFICAZIONE DIVIDENDI
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ALTRE CERTIFICAZIONI
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Sismabonus
L'art. 16-bis co. 1 lett. i) del TUIR, tra gli interventi rilevanti ai fini della
detrazione IRPEF per il recupero edilizio, annovera anche quelli relativi
"all'adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di
opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali,
per la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la
sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli
interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione". Tali interventi
devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di
edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino
i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su
singole unità immobiliari.
- Detrazione nelle zone sismiche ad alta pericolosità per le spese sostenute dall'1.1.2017 al
31.12.2021
Il co. 2 lett. c) n. 2 dell'art. 1 della L. 232/2016, sostituendo il co. 1-bis dell'art.
16 del DL 63/2013, riformula la particolare agevolazione prevista per gli
interventi di cui alla lett. i) dell'art. 16-bis co. 1 del TUIR nel caso riguardino
edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità.
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- Ambito applicativo
Nello specifico, per beneficiare dell'agevolazione:
le procedure autorizzatorie devono essere iniziate dopo l'1.1.2017;
gli edifici devono essere ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità
(zone 1 e 2) e nella zona sismica 3, di cui all'OPCM 20.3.2003 n. 3274;
gli interventi antisismici di cui alla lett. i) dell'art. 16-bis del TUIR
devono riguardare costruzioni adibite ad abitazione e ad attività produttive;
le spese devono essere sostenute dall'1.1.2017 al 31.12.2021.
Si noti che, a differenza della precedente formulazione del co. 1-bis dell'art.
16 del DL 63/2013, la detrazione spetta per tutte le "costruzioni adibite ad
abitazione" (quindi anche per le c.d. "seconde case") e non soltanto per quelle
adibite ad abitazione principale. Inoltre, dovrebbe potersi estendere il
chiarimento fornito dalla circ. dell’Agenzia delle Entrate n. 29/2013 (§ 2.2) secondo cui
non rileva la classificazione catastale delle unità immobiliari interessate dall'intervento.
- Soggetti interessati
Seppur il co. 1-bis dell'art. 16 del DL 63/2013 sia stato interamente sostituito
al precedente, la formulazione della norma in cui viene ammessa
l'agevolazione nel caso in cui gli interventi si riferiscano a "costruzioni adibite
ad abitazione (…) e ad attività produttive" è rimasta invariata.
Di conseguenza, dovrebbero essere ancora validi i chiarimenti forniti dalla
circ. Agenzia delle Entrate 18.9.2013 n. 29 (§ 2.2) secondo cui possono
beneficiare della detrazione sia i soggetti passivi IRPEF che i soggetti IRES
che sostengono le spese per gli interventi agevolabili, se le spese stesse siano
rimaste a loro carico, e possiedono o detengono l'immobile in base a un titolo
idoneo (diritto di proprietà o altro diritto reale, contratto di locazione, o altro
diritto personale di godimento).
Dall'1.1.2018, inserendo il co. 1-sexies.1 all'art. 16 del DL 63/2013, l'art.
1 co. 3 lett. b) n. 2) della L. 205/2017 (legge di bilancio 2018) ha esteso le
detrazioni di cui ai co. da 1-bis a 1-sexies:
agli Istituti autonomi per le case popolari (IACP), comunque denominati,
nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, istituiti
nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in
materia di in house providing e che siano costituiti e operanti alla data del
31.12.2013, per interventi di efficienza energetica realizzati su immobili, di
loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia
residenziale pubblica;
alle cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi
realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri
soci.
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- Spese agevolabili
Dall'1.1.2017, rientrano tra le spese detraibili anche quelle effettuate per la
classificazione e verifica sismica degli immobili.
- Potenziamento della detrazione nelle zone sismiche ad alta pericolosità per la generalità degli
immobili
L'aliquota della detrazione aumenta:
al 70% nel caso in cui dalla realizzazione degli interventi il rischio
sismico dell'immobile si riduca sino a determinare il passaggio ad una
classe di rischio inferiore;
all'80% nel caso in cui gli interventi determinino il passaggio
dell'immobile a due classi di rischio inferiori (si veda il DM 28.2.2017
n. 58).
Se la classe di rischio non migliora il bonus è del 50%. Gli interventi
antisismici che possono fruire della maggiore detrazione dell'70% o dell'80%
non hanno un autonomo limite di spesa, ma rientrano nel limite di 96.000 euro
spettante per tutti gli interventi di cui all'art. 16-bis del TUIR (ris. Agenzia
Entrate 147/2017).
- Potenziamento della detrazione nelle zone sismiche ad alta pericolosità per gli interventi sulle
parti comuni di edifici
Nel caso in cui gli interventi antisismici di cui sopra siano realizzati sulle parti
comuni del condominio, l'aliquota della detrazione aumenta:
al 75% se dalla realizzazione degli stessi il rischio sismico dell'immobile
si riduce sino a determinare il passaggio ad una classe di rischio inferiore;
all'85% se dalla realizzazione degli stessi si determini il passaggio
dell'immobile a due classi di rischio inferiori.
In questo caso le detrazioni (75% e 85%) si applicano su un ammontare di
spesa non superiore a 96.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità
immobiliari di ciascun edificio.
Dall'1.1.2017, per tali interventi, i soggetti beneficiari della detrazione
possono optare per la cessione del corrispondente credito:
ai fornitori che hanno effettuato gli interventi,
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- Lavori antisismici combinati con quelli di riqualificazione energetica sulle parti comuni degli
edifici condominiali
Il co. 2-quater.1 all'art. 14 del DL 63/2013 (inserito dall'art. 1 co. 3 lett. a) n. 7)
della L. 205/2017) ha previsto una nuova detrazione (dell'80% o dell'85%) per
gli interventi sulle parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone
sismiche 1, 2 e 3 finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio
sismico e alla riqualificazione energetica, il c.d. ‘maxi bonus unico’.
Quindi, in seguito all’intervento della legge di Bilancio 2018, dal 2018, per le
spese relative agli interventi su parti comuni di edifici condominiali ricadenti
nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del
rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è possibile richiedere una
detrazione dell’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di
rischio inferiore, o dell’85%, se gli interventi determinano il passaggio a 2
classi di rischio inferiori.
La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo e si
applica su un
ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro, moltiplicato per il
numero delle unità
immobiliari di ciascun edificio.
Queste nuove detrazioni possono essere richieste in alternativa a quelle già
previste per gli
interventi antisismici sulle parti condominiali (con bonus del 75 o 85% su un
ammontare non
superiore a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di
ciascun edificio) e
a quelle già previste per la riqualificazione energetica degli edifici
condominiali (che
beneficiano di una detrazione del 70 o del 75% su un ammontare complessivo
non superiore a
40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che
compongono l’edificio).
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- Acquisto dell'unità immobiliare compresa in edifici interamente demoliti e ricostruiti dalle imprese
nelle zone sismiche 1
L'art. 16 co. 1-septies del DL 63/2013 stabilisce che qualora gli interventi
antisismici di cui al co. 1-quater dello stesso articolo siano realizzati:
nei Comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1 ai sensi
dell'OPCM 28.4.2006 n. 3519,
da parte di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare,
mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, allo scopo di
ridurne il rischio sismico, anche con variazione volumetrica rispetto
all'edificio preesistente, ove le norme urbanistiche vigenti consentano
tale aumento,
le detrazioni dall'imposta sono incrementate al 75% o all'85% a seconda che
dagli interventi il rischio sismico sia stato ridotto di una o di due classi.
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Costituisce abuso del diritto un’operazione che, essendo priva di una sostanza
economica, è posta in essere con l’unico scopo di ottenere un vantaggio
d’imposta indebito, in violazione delle norme fiscali o con i principi
dell’ordinamento giuridico.
L’operazione economica comportava che, da un lato, la società avesse dedotto,
nella determinazione del reddito d’impresa, i canoni di locazione finanziaria e,
dall’altro, il contribuente avesse dedotto, nella determinazione del reddito di
lavoro autonomo, i canoni di locazione pagati alla società locatrice.
Da ciò sarebbe scaturita la violazione dell’art. 54 del TUIR, che ha previsto, a
seconda dei periodi d’imposta e delle varie modifiche di legge intervenute
negli anni, l’indeducibilità o la deducibilità parziale dei canoni di locazione nel
reddito da lavoro autonomo e, dunque, il recupero a tassazione, in questa
fattispecie.
L’iter logico seguito dai giudici tributari emiliani esordisce affermando che
l’operazione economica posta in essere è fornita di una piena sostanza
economica, a nulla rilevando che la ricorrente fosse anche socia della società
locatrice.
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Infatti, posto che la deduzione dei canoni di locazione è ammessa sia nella
normativa fiscale che regola la quantificazione del reddito d’impresa sia in
quella, con medesime finalità, per il reddito da lavoro autonomo, non si
comprende a quale titolo il trattamento fiscale del costo locativo immobiliare
debba essere trattato diversamente a seconda della “proprietà” della società
locatrice.
Il Garante per la privacy, con il provvedimento n. 52/2018 reso noto nella sua
newsletter n. 438 del 28/02/2018, si è pronunciato per l’illiceità del
trattamento di dati effettuato da parte di un’associazione e di una società,
consistito nell’estrazione massiva degli indirizzi PEC di professionisti e
successivo invio, senza consenso, di email a contenuto promozionale,
vietandone l’ulteriore trattamento e prescrivendo la cancellazione dei dati
trattati in violazione di legge.
Nel caso di specie, alcuni collaboratori volontari di un’associazione (titolare
del trattamento dei dati) e una società terza hanno reperito ‘on line’ gli
indirizzi PEC di una serie di professionisti, fra cui avvocati, commercialisti,
revisori contabili, consulenti del lavoro e notai. L’operazione è avvenuta sia
manualmente, sia in via automatizzata con software di raccolta dati dal
registro INI-PEC (oggi, dopo le modifiche del DLgs. 217/2017 al
DLgs. 82/2005 – CAD, l’Indice nazionale dei domicili digitali), dal
sito www.registroimprese.it e dagli albi o elenchi pubblicati da alcuni Ordini.
L’associazione ha poi inviato gli indirizzi a un altro soggetto terzo, a cui è stato
affidato il servizio di invio delle mail, contenenti la notizia della pubblicazione
di un bando di selezione per la figura professionale di “consulente
reputazionale”, l’invito a partecipare a un webinar gratuito e articoli relativi
alla società mittente.
Secondo l’associazione e la società, l’attività svolta non avrebbe avuto
contenuto promozionale, con la conseguente inapplicabilità dell’art. 130 del
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Anche, poi, la mera presenza di un link per la cancellazione dalla mailing list
non basta per far venir meno l’illiceità del trattamento, perché il consenso va
acquisito prima dell’invio delle comunicazioni promozionali.
Infine, per la comunicazione dei dati al soggetto terzo, non designato
responsabile del trattamento, incaricato di inoltrare le mail, si sarebbe dovuto
acquisire il consenso (art. 23 o altro presupposto ex art. 24).
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RISPOSTE AI QUESITI
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