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29 maggio 2007
Indice
1
2 INDICE
3
4 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
ls
li
ld
∆l0 ∆ld
∆l
dove il termine due esiste solo se le molle sono precaricate nella posizione di
equilibrio, ovvero se ∆l0 è diverso da 0.
L’energia potenziale dovuta al campo di forze gravitazionale è invece:
Vg = mgh(q)
dove h(q) rappresenta l’altezza del baricecntro in funzione della coordinata libera
q. Derivando l’energia potenziale secondo Lagrange, diventa:
∂Vg ∂h(q)
= mg
∂q ∂q
1.1. SCRITTURA DELLE EQUAZIONI DI MOTO NON LINEARI 5
mA , JA , L
mD , JD , R
k C
applicate al sistema.
La figura 1.3 mostra la scelta della coordinata libera ϕ, che definisce la posizione
angolare dell’asta rispetto ad un riferimento verticale, e l’origine del sistema di
riferimento assoluto. Le quantità energetiche vanno adesso riscritte in funzione
della coordinata libera attraverso le opportune relazioni cinematiche, in parti-
colare vanno definite la posizione e la velocità dei punti C, centro ruota, e G,
baricentro dell’asta.
G
ϕ
y
x C
Allo stesso modo si tratta il centro ruota, la cui traiettoria è fissata dal vincolo
di rotolamento senza strisciamento ed è quindi orizzontale:
la velocità del centro ruota permette di calcolare anche la velocità angolare del
disco:
ϕ̇L cos ϕ
~vC = −ωD R~i → ωD = −
R
Tramite le relazioni cinematiche cosı̀ espresse si possono esplicitare le forme di
energia in funzione della coordinata libera.
L’energia cinetica risulta essere:
2
1 L cos2 ϕ 1 1 L2 1
EC = JD 2
ϕ̇2 + mD L2 cos2 ϕϕ̇2 + mA ϕ̇2 + JA ϕ̇2
2 R 2 2 4 2
e può essere riscritta come:
1 L2 JD
EC = mA + JA + 2 2
+ mD L cos ϕ ϕ̇2
2 4 R2
| {z }
J ∗ (ϕ)
ovvero:
1 ∗
EC = J (ϕ)ϕ̇2
2
dove J ∗ (ϕ) rappresenta il momento d’inerzia generalizzato alla coordinata lib-
era ϕ funzione della coordinata libera stessa.
∆l = xC = L sin ϕ
hG = yG = L2 cos ϕ
quindi:
1 L
V = k L2 sin2 ϕ + mg cos ϕ
2 2
una volta definite le quantità energetiche in funzione di ϕ, si deriva secondo
Lagrange come indicato nel paragrafo 1.1, ovvero:
∂J ∗ (ϕ)
∂ϕ = −2 JRD2 + mD L2 cos ϕ sin ϕ
∂∆l(ϕ)
∂ϕ = L cos ϕ
∂hG
∂ϕ = − L2 sin ϕ
1.2.1 Esempio
Facendo riferimento al problema proposto nella figura 1.2 nell’ipotesi che ∆l0 =
0 per ϕ = 0 si ha che l’equilibrio statico è retto dalla seguente equazione:
L
kL2 sin ϕ cos ϕ − mA g sin ϕ = 0
2
le cui soluzioni sono (
sin ϕ = 0 ⇒ ϕ = 0 + kπ
(1.2.1)
mA g
cos ϕ = 2kL
Osservazione L’equazione che descrive l’equilibrio statico del sistema si rica-
va direttamente dall’equazione di moto, che descrive invece la condizione di
equilibrio dinamico del sistema stesso, imponendo che siano nulli i termini che
dipendono dalla velocità, dall’accelerazione e da eventuali forze funzione del
tempo.
K
R2
G R1
mA g H1
mD g
C T
kL sin ϕ H1 N
R1
Fig. 1.4 Forze statiche agenti sul sistema, si nota la presenza delle reazioni vincolari
agenti sull’asta e sul disco
1.2
1
mA g
2k
0.8
L cos ϕ
0.6
0.4
0.2
0
−100 −50 0 50 100
ϕ[deg]
Fig. 1.5 Soluzione grafica per la ricerca della posizione di equilibrio statico
Le soluzioni dell’equazione 1.2.1 possono essere ricavate per via grafica trovando
le intersezioni delle curve:
mA g
y= e y = L cos ϕ
2k
In figura 1.5 sono riportate le due curve e le relative intersezioni.
1.2. CALCOLO DELLA POSIZIONE DI EQUILIBRIO STATICO 11
È intuibile che l’esistenza di intersezioni tra le due curve dipenda dalla seguente
disuguaglianza:
mA g
< L cos ϕ
2k
Il primo membro della disuguaglianza risulta essere sempre positivo e pertanto
non esistono posizioni di equilibrio per valori di ϕ contenuti nel secondo e terzo
quadrante, in tali configurazioni il contributo gravitazionale e quello elastico non
hanno segno opposto e concorrono a far ruotare l’asta nella stessa direzione.
Ipotizzando di mantenere costante la lunghezza dell’asta, si possono raggiungere
condizioni per cui le due curve non si intersecano facendo crescere la massa o
diminuendo il valore della rigidezza della molla.
L’equilibrio tra i contributi gravitazionali e quelli elastici dipende anche dalla
lunghezza dell’asta in quanto la forza antiribaltante esercitata dalla molla cresce
al crescere della rotazione dell’asta stessa, dal momento che aumenta l’allunga-
mento della molla che si trova, però, ad agire con un braccio che diminuisce
all’aumentare di ϕ essendo legato alla coordinata libera dalla funzione coseno.
D’altra parte la forza peso è costante e origina un momento destabilizzante di
entità crescente con l’angolo di rotazione, il suo braccio è legato alla coordinata
libera da un funzione seno. L’equilibrio tra questi due contributi, mantenendo
costanti la massa dell’asta e la rigidezza della molla, favorisce la possibile inter-
sezione delle due curve con una lunghezza dell’asta L maggiore.
350
300
250
200
ϕ [deg]
150
100
50
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
t [s]
Fig. 1.6 Andamento nel tempo della coordinata libera ϕ per effetto di una
perturbazione della posizione di equilibrio
1 1
0.8 0.8
0.6 0.6
0.4 0.4
0.2 0.2
xC
yP
0 0
−0.2 −0.2
−0.4 −0.4
−0.6 −0.6
−0.8 −0.8
−1 −1
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
t [s] t [s]
(a) Spostamento orizzontale del centro del
(b) Spostamento verticale del carrello yP
disco xC
Fig. 1.7 Storie temporali degli spostamenti di punti notevoli del sistema
180
160
140
120
ϕ [deg]
100
80
60
40
20
0
0 0.5 1 1.5 2
f [Hz]
Fig. 1.8 Spettro della coordinata libera ϕ dove sono ben visibili le armoniche di ordine
superiore
1.3 Linearizzazione
L’equazione di moto che descrive il moto in grande del sistema meccanico in
analisi può essere linearizzata se l’interesse è volto alla determinazione delle
piccole oscillazioni nell’intorno della posizione di equilibrio. A tale fine, oltre
alla linearizzazione diretta dell’equazione del moto in grande, si possono ren-
dere quadratiche le forme di energia in modo che la successiva applicazione di
Lagrange dia luogo ad un’equazione differenziale di secondo ordine a coefficienti
costanti.
Per quanto riguarda l’energia cinetica, lo sviluppo al secondo ordine nell’intorno
della posizione di equilibrio, indicata con q0 , è pari a:
∂EC ∂EC
EC ≃ EC |q0 ,q̇=0 + (q − q0 ) + q̇ +
∂q q0 ,q̇=0 ∂ q̇ q0 ,q̇=0
1 ∂ 2 EC 1 ∂ 2 EC ∂ 2 EC
(q − q0 )2 + q̇ 2
+ (q − q0 )q̇ + . . .
2 ∂q 2 q0 ,q̇=0 2 ∂ q̇ 2 q0 ,q̇=0 ∂q∂ q̇ q0 ,q̇=0
1 ∂ 2 EC
dove l’unico termine non nullo è 2 ∂ q̇2 q̇ 2 ossia la forma quadratica
q0 ,q̇=0
dell’energia cinetica si ottiene valutando il momento d’inerzia generalizzato in
corrispondenza della posizione di equilibrio:
1 ∗
EC ≃ m (ϕ0 )q̇ 2
2
14 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
L2 ˙
vG = 4 ϕ̄
ωA = ϕ̄˙
√
L 3 ˙
ωD = R 2 ϕ̄
con:
∆l = ∆l(q) e h = h(q)
mentre ∆l0 rappresenta il precarico statico della molla necessario a definire la
posizione di equilibrio.
I tre termini che compaiono nello sviluppo sono rispettivamente: la rigidez-
za generalizzata del sistema al grado di libertà q, il secondo termine è detto
souplesse ed esiste solo se le molle del sistema sono precaricate e se la deriva-
ta seconda dell’allungamento dinamico rispetto alla coordinata libera, valutata
nella posizione di equilibrio, è non nulla. Il terzo termine è detto richiamo grav-
itazionale e compare nella equazione di moto linearizzata solo se la derivata
seconda, rispetto alla coordinata libera, delle quote verticali dei baricentri dei
corpi che compongono il sistema è diversa da zero nella posizione di equilibrio.
che portano a:
2 L2 2
vG = θ̇ ω = θ̇ hG = y G
4
L’allungamento dinamico della molla risulta essere:
∆ld = L sin θ
∂V L ∂∆ld ∂∆ld
= mg cos θ + k∆ld + +k∆l0
∂θ 2 ∂θ ∂θ
che, sostituendo i legami cinematici, diventa:
∂V L
= mg cos θ + kL2 sin θ cos θ + k∆l0 L cos θ
∂θ 2
da cui segue che l’equazione di moto non lineare del sistema risulta essere:
L
J ∗ θ̈ + mg cos θ + kL2 sin θ cos θ + k∆l0 L cos θ = 0
2
Nell’equazione di moto rimane incognito il termine di precarico della molla
che garantisce che θ = 0 sia la posizione di equilibrio statico del sistema. Tale
18 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
L mg
mg + k∆l0 L = 0 ⇒ ∆l0 = − (1.4.1)
2 2k
L’equazione 1.4.1 rappresenta l’equilibrio statico alla rotazione attorno alla
cerniera che vincola a terra l’asta. Il precarico ∆l0 risulta essere negativo indi-
cando che, secondo le convenzioni adottate, la molla deve essere compressa per
θ = 0.
Sostituendo il valore calcolato di precarico nell’equazione di moto si elimina com-
pletamente il contributo del richiamo gravitazionale, ovvero il moto in grande
del sistema non dipende dalla forza peso, ossia:
L
VG = mgyG = mg cos θ
2
I termini legati all’energia cinetica non cambiano rispetto al caso precedente e
portano all’equazione di moto non lineare:
L
J ∗ θ̈ + kL2 sin θ cos θ − mg sin θ = 0
2
dove si nota la mancanza del precarico statico e che il termine di richiamo
gravitazionale è negativo influenzando la stabilità della posizione di equilibrio,
che è verificata se:
∂ 2 V mg
> 0 → kL − >0
∂θ2 θ=0 2
L’equazione di moto lineare nell’intorno della posizione di equilibrio è:
L
J ∗ θ̈ + kL2 θ − mg θ = 0
2
dove compare il contributo della forza peso perchè si ha che:
∂ 2 hg L L
2 = − cos θ = −
∂θ θ=0 2 2
Vg = mgh (θ)
20 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
O O
θ0 θ0
G G
θ θ
G G
θ0 θ θ
θ0
O
k, l0
h
L’esempio riportato in figura è utile alla comprensione degli effetti del pre-
carico nell’equazione di moto, in particolare nell’equazione di moto in piccolo.
Siano M, l0 e k rispettivamente la massa del carrello, la lunghezza della molla
a riposo e la rigidezza della molla, mentre con x è indicata la coordinata libera
e con h la distanza tra le cerniere.
L’equazione di moto non lineare si scrive, al solito, partendo dalle forme di ener-
gia, in particolare si ha che l’energia cinetica è forma quadratica della coordinata
libera:
1
EC = M ẋ2
2
mentre l’energia potenziale è dovuta al solo contributo dato dalla molla, ossia:
1
V = k∆l2 con ∆l = l − l0
2
dove l è la lunghezza assunta dalla molla durante il moto del sistema.
Tramite Pitagora è immediato esprimere la lunghezza l in funzione della coor-
dinata libera x:
p 1/2
l = h2 + x2 ⇒ ∆l = h2 + x2 − l0
22 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
1.6 Operativamente
Dal punto di vista operativo, considerando le piccole oscillazioni nell’intorno
della posizione di equilibrio statico, q0 , la linearizzazione si effettua secondo i
seguenti criteri:
• Energia cinetica
Si valuta la massa generalizzata in corrispondenza della posizione di equi-
librio statico, ossia si approssima:
m∗ (q) ≃ m∗ (q0 )
tale operazione equivale a linearizzare in partenza i legami cinematici
1.6. OPERATIVAMENTE 23
• Energia potenziale
La forma quadratica dell’energia potenziale, trascurando i termini costanti
e lineari, è:
( 2 )
1 ∂∆l ∂ 2 ∆l ∂ 2 h
V ≃ k + k∆l0 + mg (q − q0 )2
2 ∂q q0 ∂q 2 q0 ∂q 2 q0
2
quindi se i legami cinematici h (q) e ∆ld (q) sono tali percui ∂∂qh2 = 0
q0
2
e ∂∂q∆l
2 = 0 il termine di richiamo gravitazionale e il precarico statico
q0
delle molle non compaiono nelle equazioni di moto ossia i legami cinemati-
ci ∆ld (q) possono essere
linearizzati in partenza.
∂2h
Se si ha invece che ∂q2 6= 0 nelle equazioni di moto compare il termine
q0
di rigidezza equivalente
dovuto al richiamo gravitazionale.
∂ 2 ∆l
Il termine ∂q2 è invece quasi sermpre nullo in tutti i casi pratici altri-
q0
menti valgono le considerazioni viste nel paragrafo 1.5
• Funzione dissipativa
Come per l’energia cinetica si valuta lo smorzamento generalizzato nell’in-
torno della posizione di equilibrio statico, ossia:
r (q) ≃ r (q0 )
1.7 Esercizio 1
m1 , J1 , R
m2 , J2 , L
θ0
cinematici.
Essendo l’asta incastrata al disco non è permessa la rotazione relativa, si ha
quindi che le velocità angolari dei due corpi sono tra loro uguali e pari alla
derivata rispetto al tempo della coordinata libera:
ω2 = ω1 = θ̇
Tramite il vincolo di rotolamento senza strisciamento è immediato il calcolo
della velocità del centro ruota:
vGD = −Rθ̇
La velocità del baricentro dell’asta è:
~vGA = ~vGD + ~ω1 ∧ (GA − GD )
ma il metodo più semplice per calcolare tale velocità è definire la posizione del
punto GA nel sistema di riferimento assoluto fissato e derivare rispetto al tempo
le espressioni delle coordinate cartesiane cosı̀ ottenute:
(
xGA = −Rθ + L2 sin (θ + θ0 )
yGA = − L2 cos (θ + θ0 )
La figura 1.12 mostra il sistema meccanico in analisi in una generica posizione
deviata rispetto alla posizione di equilibrio statico.
θ + θ0
ẋGA = −Rθ̇ + L
2 θ̇ cos (θ + θ0 )
ẏ L
GA = 2 θ̇ sin (θ + θ0 )
26 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
da cui:
2 L2
vG = ẋ2GA + 2
ẏG 2
= R + − RL cos(θ + θ0 ) θ̇2
A A
4
I legami cinematici di interesse per la scrittura dell’energia potenziale in funzione
della coordinata libera sono:
L
hG A = y G A = − cos (θ + θ0 )
2
∆l = ∆ld + ∆l0 con ∆ld = ld − L sin θ0 = ld − li
dove con ld è indicata la lunghezza assunta dalla molla nella generica posizione
del sistema durante il suo moto, ovvero:
ld = −Rθ + L sin(θ + θ0 )
∂∆l(θ)
= −R + L cos(θ + θ0 )
∂θ
L’equazione di moto non lineare risulta essere:
da cui si ha:
L m2 gL sin θ0
k∆l0 (L cos θ0 − R) = −m2 g sin θ0 ⇒ ∆l0 = −
2 2k L cos θ0 − R
m1 g
m2 g
k∆ l0
N
L
m2 g sin θ0 + k∆l0 (L cos θ0 − R) = 0
2
28 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
1.7.3 Linearizzazione
La forma quadratica dell’energia cinetica, come spiegato nel paragrafo 1.3, si
ottiene valutando il momento d’inerzia generalizzato alla coordinata libera nella
posizione di equilbrio, ossia:
√ !
2 2 L2 3
J (θ0 ) = m1 R + J1 + J2 + m2 R +
∗
− RL
4 2
∂ 2 ∆l L
2
= −L sin(θ + θ0 )|θ=0 = −
∂θ 2
√
∂∆l L 3
= −R + L cos(θ + θ0 )|θ=0 = −R +
∂θ 2
la forma quadratica dell’energia potenziale è allora:
1 kL L √
V ≃ V |θ=0 + − + m2 g 3−1 θ2
2 2 4
1.8 Esercizio 2
+
A O1
L
+
m, J, L
G
k
O2
B L
θ x
O1
A
O2
Fig. 1.14 Il quadrilatero articolato in una posizione generica assunta durante il moto
del sistema
con
L
yG = − − L sin θ
2
e l’allungamento della molla:
∆l = ∆ld + ∆l0
con
√
∆ld = l − L 2
con:
xP = −L cos θ
yP = −L − L sin θ
da cui si ha:
p √ √
l= L2 + L2 sin2 θ + L2 cos2 θ + 2L2 sin θ = L 2 1 + sin θ
a questo punto sono definite in funzione della coordinata libera tutte le quantità
necessarie alla scrittura dell’equazione di moto, applicando quanto mostrato nel
paragrafo 1.1, si ottiene:
∂J ∗ (θ)
=0
∂θ
∂hG (θ)
= −L cos(θ)
∂θ
∂∆l(θ) √ cos θ
=L 2 √
∂θ 2 1 + sin θ
da cui:
h √ √ i √ cos θ
mL2 θ̈ − mgL cos θ + k L 2 1 + sin θ − 1 + ∆l0 L 2 √ =0
2 1 + sin θ
H1
mg
k∆l0
H2
Facendo riferimento alla figura 1.15 si scrive l’equilibrio statico alla traslazione in
direzione verticale, si ottiene il medesimo risultato ottenuto tramite l’approccio
energetico, ossia: √ √
2 mg 2
mg = k∆l0 ⇒ ∆l0 =
2 k
Si osserva che secondo le convenzioni adottate ∆l0 > 0 corrisponde ad una
condizione di molla allungata, ossia in trazione.
1.8.3 Linearizzazione
Essendo, come detto, il momento d’inerzia ridotto costante l’energia cinetica è
una forma quadratica e quindi da luogo a soli termini lineari nell’equazione di
moto, la forma quadratica dell’energia potenziale si ottiene tramite lo sviluppo
in serie di Mac Laurin al secondo ordine, come mostrato nel paragrafo 1.3:
( 2 )
1 ∂∆l ∂ 2 ∆l
Vk ≃ Vk0 + k + k∆l0 θ2
2 ∂θ θ=0 ∂θ2 θ=0
1.8. ESERCIZIO 2 33
1 ∂ 2 h
V g ≃ Vg0 + mg θ2
2 ∂θ2 θ=0
( √ !)
1 L2 √ L 2
Vk + Vg ≃ Vk0 + Vg0 + k + mg 2 − θ2
2 2 4
quindi l’equazione di moto lineare, che descrive il moto in piccolo nell’intorno
di θ = 0, è: 2
2 L mgL
mL θ̈ + k − θ=0
2 2
I termini di rigidezza che compaiono nell’equazione di moto sono dovuti rispet-
tivamente alla rigidezza generalizzata della molla e al termine di souplesse, è
invece nullo il contributo del richiamo gravitazionale essendo nulla la derivata
seconda della posizione verticale del baricentro G valutata nella posizione di
equilibrio.
34 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
1.9 Esercizio 3
O
+
G m, J, r
|~vC | = α̇ (R − r) = rθ̇
ossia devono essere uguali la velocità del centro ruota espressa tramite la velocità
angolare attorno al centro dell guida O e sfruttando il centro di istantanea
1.9. ESERCIZIO 3 35
rotazione.
In termini di rotazione si ha che le relazioni cinematiche, facendo riferimento
alla figura 1.16 dove è riportato il sistema al tempo t0 e in un istante successivo
t̄, sono:
⌢
′
P P = Rα
′
Ovvero l’arco compreso tra il punto P e il punto P , ossia i centri di istantanea
rotazione nei due istanti di tempo considerati, è pari all’arco descritto dal raggio
′′
R per l’angolo alpha definito come da figura 1.16. Il punto P è il punto della
circonferenza del disco che andrà a contatto con la via di corsa nell’istante di
tempo bart, da cui si ha che:
⌢ ⌢
′′ ′
P P = P P = rθrel
dove con θrel si è indicata la rotazione relativa del disco rappresentata dall’angolo
PdCP ′′ .
L’angolo α rappresenta la rotazione di trascinamento che subirebbe il disco
se fosse rigidamente collegato al raggio (R − r), mentre l’angolo θrel sarebbe
la rotazione che il disco effettuerebbe su una guida piana per percorrere la
′
distanza P P , ossia quella vista da un sistema di riferimento rotante cui assi si
mantengono sempre disposti con direzione tangente e norma alla guida circolare.
Con le convenzioni adottate si ha allora:
θ = θrel − α ⇒ θrel = θ + α
Rα = r (θ + α) ⇒ Rα − rα = rθ
r
α= θ
R−r
come già ottenuto in precedenza.
Ossia la rotazione assoluta del disco può essere ricavata sommando alla rotazione
relativa θrel quella di trascinamento α effettuata dalla terna mobile centrata in
O.
R−r
α θ
R
G
G ′′
P
C C
′
P
ẏG = rθ̇ sin r 1
R−r θ − 2 sin θ
La velocità angolare del disco è pari alla derivata rispetto al tempo della coor-
dinata libera, che esprime la rotazione assoluta del disco.
ωD = θ̇
L’energia cinetica è quindi pari a:
1 1 1
EC = mẋ2G + mẏG
2
+ J θ̇2
2 2 2
da cui si ha:
1 5 r
EC = mr2 + cos θ+θ + J θ̇2
2 4 R−r
1.9. ESERCIZIO 3 37
0.8
0.6
0.4
0.2
sin(θ/3); sin(θ)/2
−0.2
−0.4
−0.6
−0.8
−1
−10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10
θ
Fig. 1.17 Soluzione grafica per il calcolo della posizione di equilibrio statico
1.10 Esercizio 4
L
k
L
C md , Jd , R
L
O A
β
α
α̇
ωc = ωA = β̇ con β̇ = −
2
L
vC = lα̇ e vC = ωD R ⇒ ωD = α̇
R
Sostitudendo i legami cinematici cosı̀ esplicitati si ha che l’energia cinetica è:
1 2 L2 Jc 1
EC = (mc + md ) L + Jd 2 + α̇2 = J ∗ α̇2
2 R 4 2
1
Vk = k∆l2
2
con: √
∆l = l − L 2
1.10. ESERCIZIO 4 41
poichè la lunghezza della molla indeformata si calcola dalla figura con β = 45◦ ,
mentre la lunghezza assunta dalla molla durante il moto del sistema è:
π α
l = 2L cos β = 2L cos −
4 2
π α √
⇒ ∆l = 2L cos − −L 2
4 2
L’energia potenziale gravitazionale è:
Vg = (mc + md ) ghC
con
hC = yC = −L cos α
Osservazione: La lunghezza l assunta dalla molla durante il moto del sistema
può essere ricavata direttamente dalle coordinate cartesiane del punto C:
q
xC = −L sin α 2
√ √
⇒ l = (−xC + L) + yC 2 = L 2 sin α + 1
yC = −L cos α
1.11 Esercizio 5
y
+
θ +
L
md , Jd , R
F (t)
δ ∗ L = F (t)δ ∗ xF
da cui si ha:
vC = ẏC = 2L sin θθ̇
che permette di esprimere la velocità angolare del disco come:
L
ωD = 2 sin θθ̇
R
mentre hC è direttamente uguale alla posizione verticale del centro ruota, ovvero
yC .
Il legame cinematico tra la coordinata libera e lo spostamento virtuale del punto
di applicazione della forza, ovvero dello spostamento virtuale del punto C, è dato
dalla relazione:
∂yC ∗
δ ∗ yC = δ θ
∂θ
per cui si ha che il lavoro virtuale della forza esterna è pari a:
∂∆l
= L cos θ
∂θ
∂hC
= 2L sin θ
∂θ
Si ricorda che i termini dell’equazione di moto dovuti alla presenza dello smorza-
tore si ottengono applicando Lagrange, come mostrato nel paragrafo 1.1, alla
funzione dissipativa, ossia:
2
∂D ∂∆ld
=r θ̇
∂θ ∂θ
al solito per avere dei termini lineari nell’equazione di moto si deve sviluppare
in serie di Taylor nell’intorno della posizione di equilibrio la quantità energetica
in oggetto al fine di renderla una forma quadratica, ossia:
2
1 ∂∆l
D≃ r θ̄˙2
2 ∂θ θ=θ0 , θ̇=0
che è l’unico termine diverso da zero dello sviluppo in serie al secondo ordine
nell’intorno di θ = θ0 e θ̇ = 0.
L’equazione di moto smorzato e forzato linearizzata nell’intorno della posizione
di equilibrio è allora:
√ !
Jd 2¨ 3 2˙ 3 2 5md gL 3
md + 2 L θ̄ + rL θ̄ + kL + θ̄ = −LF (t)
R 4 4 6
48 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
1.12 Esercizio 6
m1 , J1 m2 , J2
r m3 , J3 , L r
Il sistema riportato in figura, posto nel piano verticale, è costituito da due dischi
omogenei di massa m1 ed m2 , momento di inerzia baricentrico J1 e J2 e raggio
r uniti tra di loro da un’asta di massa m3 e momento d’inerzia baricentrico
J3 , incernierata ai rispettivi centri. Entrambi i dischi rotolano senza strisciare
su di una guida circolare di raggio R. Determinare l’equazione di moto non
lineare del sistema, verificare che la posizione assegnata sia di equilibrio statico
e linearizzare l’equazione di moto nell’intorno di tale posizione.
1 1 1 1 1 1
EC = J1 ω12 + m1 v12 + J2 ω22 + m2 v22 + J3 ω32 + m3 v32
2 2 2 2 2 2
L’energia potenziale può essere definita:
dove con h1 , h2 e h3 si sono indicate le generiche quote dei baricentri dei rispet-
tivi corpi.
θ1 O x
α
θ2
h3 = −H cos α
r
L
H= (R − r)2 − ( )2
2
nell’espressione dell’energia potenziale, si ottiene
L L
V = m1 g −H cos α + sin α + m2 g −H cos α − sin α + m3 g [−H cos α]
2 2
1.12.2 Linearizzazione
L’equazione linearizzata nell’intorno della posizione di equilibrio iniziale risulta
infine essere:
J ∗ α̈ + (m1 + m2 + m3 )gHα = 0
Il termine di rigidezza linearizzato, corrispondente alla derivata seconda dell’en-
ergia potenziale rispetto alla coordinata indipendente α valutata nella posizione
di equilibrio, risulta essere positivo ed è indice di stabilità in piccolo per il
sistema nella configurazione di equilibrio assegnata
1.13. ESERCIZIO 7 51
1.13 Esercizio 7
θ
k
k
m, J, r
Fissata l’origine del sistema di riferimento nella posizione del centro ruota C, e
scelta come coordinata libera la rotazione assoluta del disco, θ, contata positiva
antioraria a partire dalla direzione verticale è possibile esprimere le relazioni
cinematiche tra variabili fisiche e la variabile indipendente:
vM = Rθ̇
R
vG = θ̇
2
ωD = θ̇
R
hG = cos θ
2
R
∆1 = sin θ + Rθ
2
∆2 = −Rθ
L’energia cinetica può quindi essere riscritta come:
1 R2 ˙ 2 1
EC = (M R2 + m + J) ˙θ = J ∗ θ̇2
2 4 2
in cui J ∗ rappresenta il momento di inerzia generalizzato rispetto alla coordi-
nata indipendente θche nel caso in esame risulta essere costante.
L’energia potenziale contiene termini non lineari sia nella sua parte gravitazionale
che in quella elastica:
R 1 R 1
V = mg cos θ + k1 ( sin θ + Rθ)2 + k2 (−Rθ)2
2 2 2 2
I termini necessari alla scrittura dell’equazione di moto non lineare sono:
∂J ∗ (θ)
=0
∂θ
∂hG R
= − sin θ
∂θ 2
∂∆l1 R
= cos θ + R
∂θ 2
∂∆l2
= −R
∂θ
da tali termini si ha che l’equazione non lineare del moto risulta essere:
R2 R R R
M R2 + m + J θ̈+k1 sin θ + Rθ cos θ + R +k2 R2 θ−mg sin θ = 0
4 2 2 2
1.13. ESERCIZIO 7 53
1.13.3 Linearizzazione
L’energia cinetica del sistema è già una forma quadratica, vanno quindi lin-
earizzati i termini legati all’energia potenziale, la cui forma quadratica, ottenuta
secondo la metodologia riportata nel paragrafo 1.3, risulta essere:
√ !
1 R 2 2
Vg ≃ −mg (θ − θ0 )
2 4
!2 !
√ √ √ !
1 R 2 R 2 Rπ R 2
Vk1 ≃ k +R + + − (θ − θ0 )2
2 4 4 4 4
1 2 2
Vk2 ≃ kR (θ − θ0 )
2
applicando Lagrange si ottiene l’equazione di moto linearizzata:
" √ ! √ #
9 + 4 2 R 2
2 √ R√
J ∗ θ̄¨ + kR2 −k 2 + π θ̄ − mg 2 θ̄ = 0
8 16 4
con θ̄ = θ − θ0
54 CAPITOLO 1. SISTEMI MECCANICI NON LINEARI AD UN G.D.L.
1.14 Esercizio 8
k
L
θ
O m, J, L A
L
hG = − sin θ
2
√
∆ld = lm − L 2
1.14. ESERCIZIO 8 55
da cui :
π θ √
∆ld = 2L cos − −L 2
4 2
O
θ α
A
1.14.3 Linearizzazione
Per linearizzare nell’intorno della posizione di equilibrio vanno rese quadratiche
le forme di energia. Come detto, l’energia cinetica è forma quadratica poichè il
momento d’inerzia ridotto non dipende dalla posizione del sistema, mentre va
resa quadratica l’energia potenziale tramite il calcolo delle seguenti derivate e
la loro valutazione in corrispondenza della posizione di equilbrio statico:
√
∂∆ld 2
=L
∂θ θ=0 2
√
∂ 2 ∆ld 2
= −L
∂θ2 θ=0 4
∂ 2 hG
=0
∂θ2 θ=0
l’equazione del moto linearizzata nell’intorno di θ = 0 è quindi:
2
˜ L mgL
J θ̈ + k − θ=0
2 4
1.15. ESERCIZIO PROPOSTO 1: UN GLIFO 57
θ
L
k mc , Jc
mD , JD , r
mA , JA , L
kt
L
R
kt
M, J
k r x
M, J
L
m, Jc
61
62 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
mA , JA , L
k1
mc , Jc
k2
Fig. 2.1 Un esempio di sistema meccanico a due gradi di libertà, rappresentato nella
sua posizione di equilibrio
x
θ
Fig. 2.2 Generica posizione assunta dal sistema: sono evidenziate le coordinate libere
scelte e le convenzioni adottate
Vg = mA ghG + mc ghC
2 L2 2
vG = θ̇
4
Il vincolo tra corsoio e guida prismatica è un manicotto, la velocità angolare
dell’asta e del corsoio sono quindi uguali tra loro e pari alla derivata rispetto al
tempo della coordinata libera θ:
2 2
ωA = ωC = θ̇
La velocità assoluta del baricentro del corsoio si calcola ponendo una terna
rotante solidale all’asta con l’origine posta nella cerniera a terra:
2
ass L
~vC = ~vCtr + ~vCrel ⇒ vC
2
= ẋ2 + x + θ̇2
2
si evidenzia quindi che l’energia cinetica del sistema è funzione sia della velocità
sia della posizione del sistema.
I legami cinematici che riguardano l’energia potenziale sono riportati di seguito:
da cui:
1 1
Vk = k1 x2 + k2 (∆l20 + L sin θ)2
2 2
e
L L
Vg = mA g sin θ + mc g + x sin θ
2 2
da cui:
V = Vk + Vg = V (x, θ)
perchè sia verificato che x = 0 sia posizione di equilibrio deve essere nulla la
derivata prima dell’energia potenziale fatta rispetto al vettore x valutata in
x = 0:
∂V 1 mA g mc g
= 0 ⇒ ∆l = − +
∂θ x=0
20
k2 2 2
∂V
=0
∂x x=0
Le due equazioni di moto si scrivono in forma scalare derivando le quantità
energetiche secondo Lagrange per ciascun grado di libertà del sistema.
Scegliendo di mantenere l’ordine stabilito nel definire il vettore dei gradi di
libertà del sistema si calcola la prima equazione di moto, relativa al grado di
libertà θ: 2
d ∂EC L L
= J˜θ̈ + mc x + θ̈ + 2mc x + ẋθ̇
dt ∂ θ̇ 2 2
2
con J˜ = JC + mA L4 + JA
∂EC
=0
∂θ
∂V L L
= k2 (∆l20 + L sin θ) L cos θ + mA g cos θ + mc g + x cos θ
∂θ 2 2
∂V
⇒ = k2 L2 cos θ sin θ + mc gx cos θ
∂θ
L’equazione di moto relativa al grado di libertà x è invece:
d ∂EC
= mc ẍ
dt ∂ ẋ
∂EC L
= mc x + θ̇2
∂x 2
∂V
= mc g sin θ + k1 x
∂x
Il sistema differenziale del secondo ordine non lineare che descrive il moto del
meccanismo in analisi è allora:
J˜θ̈ + mc x + L 2 θ̈ + 2mc x + L ẋθ̇ + k2 L2 cos θ sin θ + mc gx cos θ = 0
2 2
mc ẍ − m x + L2 θ̇2 + mc g sin θ + k1 x = 0
2.1. SCRITTURA DELLE EQUAZIONI DI MOTO 65
si vede che i termini extra diagonali, che accoppiano le equazioni di moto, com-
paiono solo nella matrice di rigidezza e sono dovuti al solo contributo dell’ener-
gia potenziale gravitazionale, il sistema risulta quindi disaccoppiato dal punto
di vista inerziale.
Risulta interessante l’analisi dei contributi dei singoli termini presenti nelle ma-
trici di massa e rigidezza, riferendosi, a titolo di esempio, alla matrice di rigidezza
si osserva che i posti sulla diagonale principale,, ossia k2 L2 e k1 , danno luogo
alla coppia e alla forza che nascono sui gradi di libertà θ e x rispettivamente
per effetto di una rotazione unitaria e di uno spostamento unitario, vicever-
sa i termini extra-diagonali, che accoppiano le equazioni di moto, sono dovuti
Volendo descrivere direttamente il moto in piccolo nell’intorno della posizione
di equilbrio non è necessario calcolare le equazioni di moto non lineari, si pos-
sono infatti linearizzare i legami cinematici in partenza e utilizzare l’approccio
matriciale riportato in [1].
La forma quadratica dell’energia cinetica, espressa rispetto a delle variabili
fisiche di comodo risulta essere:
1 T
EC = ẏ [m] ẏM
2 M
con il vettore ẏ M che raccoglie ordinate le suddette coordinate fisiche mente la
matrice diagonale [m] contiene le caratteristiche inerziali del sistema ordinate
congruentemente con ẏ M :
x
vC mC
vC
y
mC
ẏ M = ω e
[m] = J
C
C
v
G
m
A
ωA JA
1 T T
EC = ẋ [λm ] [m] [λM ] ẋ
2
T
con [M ] = [λm ] [m] [λM ] matrice di massa del sistema:
" 2 2 #
mC L9 + JC + mA L4 + JA 0
[M ] =
0 mC
1 T
Vk = ∆l [k] ∆l
2
con
∆l1 k1 0
∆l = e [k] =
∆l2 0 k2
anche in questo caso si sfrutta la sovrapposizione degli effetti per calcolare la
matrice Jacobiana che esprime i legami tra le coordinate fisiche e le coordinate
libere:
θ x " #
0 1
∆l1 0 1 ⇒ [λk ] =
L 0
∆l2 L 0
Introducendo nell’espressione dell’energia potenziale elastica la trasformazione
∆l = [λk ] x, si ottiene:
1 T
VK = xT [λk ] [k] [λk ] x
2
2.2. CALCOLO DELLE FREQUENZE PROPRIE 67
dove [KK ] = [λk ]T [k] [λk ] è la matrice di rigidezza dovuta ai termini elastici
dell’energia potenziale: " #
k2 L2 0
[KK ] =
0 k1
L’energia potenziale gravitazionale, come già visto, si esprime utilizzando come
variabili fisiche di comodo le posizioni verticali dei baricentri, espresse nel sis-
tema di riferimento assoluto:
L L
Vg = mA g sin θ + mC g + x sin θ
2 3
anch’essa deve essere sviluppata nell’intorno della posizione di equilibrio, x0 = 0,
fino ad ottenere una forma quadratica:
( )
∂Vg 1 T ∂ ∂Vg T
Vg ≃ Vg |x + x+ x x + ...
0 ∂x x 2 ∂x ∂x
0 x0
con il primo termine costante, il secondo nullo poichè si valuta nella posizione di
equilibrio, punto di stazionarietà dell’energia potenziale, mentre il terzo termine
fornisce la forma quadratica.
La matrice Hessiana descrive quindi i contributi del campo di forze gravi-
tazionale alla rigidezza del sistema:
∂2V
( ) g ∂ 2 Vg
0 mC g
T ∂θ 2 ∂θ∂x
∂ ∂Vg
= =
∂x ∂x 2 2
x0 ∂ V g ∂ V
2
g mC g 0
∂x∂θ ∂x
δ ∗ L = f T δ ∗ yF = f T [λf ] δ ∗ x
con:
QT = f T [λf ]
ossia il termine da scrivere a destra dell’uguale nell’equazione di moto del sis-
tema.
Facendo riferimento al caso in esame, si calcola la matrice [λf ] per congelamen-
ti successivi e avvalendosi del principio di sovrapposizione degli effetti, quindi
risulta che:
δ∗θ δ∗x
⇒ [λf ] = L 0
F L 0
da cui si ottiene QT = [F L 0] e di conseguenza il sistema lineare di equazioni
differenziali del secondo ordine che descrive il moto forzato del sistema mecca-
nico in analisi:
[M ] ẍ + [K] x = Q
2.3. RISPOSTA AL FORZAMENTO 69
F0 eiΩt
mA , JA , L
k1
mc , Jc
k2
Fig. 2.3 Un esempio di sistema meccanico a due gradi di libertà, rappresentato nella
sua posizione di equilibrio soggetto ad una forzante funzione del tempo F (t) = F0 eiΩt .
x (t) = X0 eiΩt
2.4 Esercizio 1
x
m
θ
L
k1 2
L
r1 2 y(t) = Y0 eiΩt
k2
M
r2
Svolgimento
Il sistema in analisi è a due gradi di libertà: x posizione del carrello e θ posizione
angolare del pendolo, ai quali va aggiunto lo spostamento di vincolo imposto.
L’approccio mostrato nell’esempio precedente, e largamente illustrato in [1], è
estendibile al caso in cui uno o più dei gradi di libertà del sistema è soggetto ad
uno spostamento di vincolo impresso.
Si definisce il vettore x che raccoglie ordinati i gradi di libertà, considerando
sia quelli effettivamente liberi sia quelli soggetti a spostamento impresso. Tale
vettore risulta quindi essere:
x xL
x= θ = −
y xV
essere:
1 T
EC = ẏ [m] ẏM
2 M
con il vettore ẏ M che raccoglie ordinate le suddette coordinate fisiche mente la
matrice diagonale [m] contiene le caratteristiche inerziali del sistema ordinate
congruentemente con ẏ M :
vC M
ẏM = e [m] =
vP m
con vC velocità del carrello, la cui massa M è posta nella posizione (1,1) della
matrice [m], e vP velocità della massa del pendolo, m posizione (2,2) della ma-
trice [m].
Il medesimo approccio si utilizza per definire l’energia potenziale dovuta alla
presenza delle molle, in questo caso le coordinate fisiche di comodo sono rappre-
sentate dagli allungamenti di ogni molla presente nel sistema e di conseguenza
la matrice diagonale [k] conterrà, ordinate congruentemente, le rigidezze delle
molle in analisi, ossia:
1
VK = y TK [k] yK
2
con
∆l1 k1
yK = e [k] =
∆l2 k2
Anche la funzione dissipativa viene dapprima scritta in funzione delle coordinate
fisiche di comodo, ossia le velocità imposte agli estremi degli smorzatori presenti
nel sistema:
1
D = ẏ TK [r] ẏ K
2
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = e [r] =
∆l˙ 2 r2
Le coordinate fische di comodo che sono state utilizzate per la scrittura delle
forme di energia vanno ora esplicitate in funzione delle coordinate libere at-
traverso l’analisi cinematica del sistema in oggetto, in particolare si ha che le
coordinate fisiche sono legate alle coordinate libere tramite le seguenti relazioni,
dove con [ΛM ] e [ΛK ] si sono indicate le matrici Jacobiane che esprimono i
legami cinematici linearizzati:
ẏM = [ΛM ] ẋ yK = [ΛK ] x ẏ K = [ΛK ] ẋ
Le matrici jacobiane si ottengono, come già detto, analizzando un grado di
libertà alla volta, essendo lo studio limitato al moto in piccolo nell’intorno del-
la posizione di equilibrio ed essendo quindi applicabile la sovapposizione degli
effetti:
ẋ θ̇ ẏ x θ y
L
vC 1 0 0 ∆l1 0 2 0
vP 1 L 0 ∆l2 −1 0 1
72 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
da cui si ha:
L
1 0 0 0 2 0
[ΛM ] = [ΛK ] =
1 L 0 −1 0 1
Tali legami possono essere sostituiti nelle relazioni prima indicate riscrivendo
quindi le forme di energia come:
1 T 1
EC = ẋ [ΛM ]T [m] [ΛM ] ẋ = ẋT [M ] ẋ
2 2
con
M +m mL 0
[ΛM ]T [m] [ΛM ] = [M ] = mL mL2 0
0 0 0
dove con [M ] è indicata la matrice di massa del sistema in analisi.
Per quanto riguarda l’energia potenziale elastica, tale quantità espressa in fun-
zione delle coordinate libere porta a scrivere la matrice di rigidezza del sistema
a meno dei contributi gravitazionali:
1 T T 1
VK = x [ΛK ] [k] [ΛK ] x = xT [K] x
2 2
con
k2 0 −k2
[ΛK ]T [k] [ΛK ] = [K] = 0 0
2
k1 L4
−k2 0 k2
L’energia potenziale dovuta al campo di forze gravitazionale si scrive nella forma
generica non lineare e si valuta la matrice Hessiana, ossia la derivata seconda del-
l’energia potenziale rispetto al vettore delle coordinate libere, in corrispondenza
della posizione di equilibrio: in questo modo si ricava la matrice di rigidezza
equivalente dovuta al campo di forze gravitazionale.
θ2
Vg = mghP = mgl cos θ ≃ mgl 1 −
2
L’unica derivata seconda diversa da zero rappresenta il termine diretto di rigidez-
za relativo al grado di libertà θ, ovvero si somma −mgl nella seconda riga e
nella seconda colonna della matrice di rigidezza elastica ottenendo la matrice di
rigidezza complessiva del sistema:
k2 0 −k2
[K] = 0 0
2
k1 L4 − mgl
−k2 0 k2
con
r2 0 −r2
T 0
2
[ΛK ] [r] [ΛK ] = [R] = 0 r1 L4
−r2 0 r2
Al fine di poter applicare Lagrange e scrivere le equazioni di moto va calcolato
il lavoro virtuale delle forze esterne, in questo caso l’unica azione esterna che va
considerata è la reazione vincolare che genera lo spostamento di vincolo noto,
y(t):
δ ∗ L = Ry δ ∗ y
Applicando Lagrange, [1], si ottengono le equazioni di moto del sistema:
[M ] ẍ + [R] ẋ + [K] x = Q
[MLL ] ẍL + [RLL ] ẋL + [KLL ] xL + = − [MLV ] ẍV − [RLV ] ẋV − [KLV ] xV
74 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
da cui si ottiene:
[MLL ] ẍL +[RLL ] ẋL +[KLL ] xL + = +Ω2 [MLV ] − iΩ [RLV ] − [KLV ] y0 eiΩt = Q̂L eiΩt
Questa equazione descrive il moto dei due gradi di libertà liberi del sistema
meccanico, x θ sottoposto allo spostamento di vincolo. L’integrale particolare
è del tipo:
xL (t) = X 0L eiΩt
che sostituito nella parte liberi-liberi delle equazioni di moto permette il calcolo
della dinamica indotta dallo spostamento di vincolo impresso sui gradi di libertà
liberi: −1
X 0 = −Ω2 MLL + [iΩRLL ] [KLL ] Q̂L
La parte algebrica del sistema che descrive il moto permette di calcolare l’anda-
mento della reazione vincolare necessario ad imporre lo spostamento di vincolo
impresso:
Ry = [MV V ] ẍV + [RV V ] ẋV + [KV V ] xV + [MV L ] ẍL + [RV L ] ẋL + [KV L ] xL
2.5 Esercizio 2
k2
m2 , J2 R2
r2
m1 , J1 R1
θ
k1 y = y0 eiΩt
M
r1
Svolgimento
Il vettore delle coordinate libere, evidenziate in figura, e la relativa partizione
sono:
x xL
x= θ = −
y xV
Le forme di energia in coordinate fisiche sono allora:
Energia cinetica
1
EC = ẏTM [m] ẏM
2
con
vC M 0 0 0 0
vD1 0 m1
0 0 0
ẏM = ωD1 e [m] = 0 0 J1 0 0
0
vD2
0 0 m2 0
ωD2 0 0 0 0 J2
Energia potenziale elastica
1 T
VK = y [k] yK
2 K
76 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
con
∆l1 k1
yK = e [k] =
∆l2 k2
Le posizioni verticali dei baricentri dei corpi rigidi che compongono il sistema
non variano durante il moto del sistema stesso, è quindi nullo il contributo
dell’energia potenziale elastica la moto del sistema.
Funzione dissipativa
1
D = ẏ TK [r] ẏ K
2
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = e [r] =
∆l˙ 2 r2
Calcolo dei jacobiani
ẋ θ̇ ẏ
vC 1 0 0
x θ y
vD1 1 −R1 0
∆l1 0 R1 0
ωD1 0 1 0
∆l2 −2 0 2
vD2 0 0 1
1
ωD2 R2 1 − R12
con
1 0 0
1 −R1 0
0 R1 0
[ΛM ] =
0 1 0
[ΛK ] =
−2 0 2
0 0 1
1
R2 1 − R12
1 T T 1
VK = x [ΛK ] [k] [ΛK ] x = xT [K] x
2 2
2.5. ESERCIZIO 2 77
con
4k2 0 −4k2
T
[ΛK ] [k] [ΛK ] = [K] = 0 k1 R12 0
−4k2 0 4k2
1 T 1
D= ẋ [ΛK ]T [r] [ΛK ] ẋ = ẋT [R] ẋ
2 2
con
4r2 0 −4r2
T
[ΛK ] [r] [ΛK ] = [R] = 0 r1 R12 0
−4r2 0 4r2
L’equazione di moto del sistema è:
[M ] ẍ + [R] ẋ + [K] x = Q
4r2 0 −4r2
[RLL ] [RLV ]
[R] = 0 r1 R120 =
[RLV ] [RV V ]
−4r2 0 4r2
4k2 0 −4k2
2 [KLL ] [KLV ]
[K] = 0 k1 R1 0 =
[KLV ] [KV V ]
−4k2 0 4k2
0 QL
Q= 0 = −
RD QV
Riscrivendo le equazioni di moto in accordo con la partizione effettuata si ha:
[MLL ] ẍL + [MLV ] ẍV + [RLL ] ẋL + [RLV ] ẋV + [KLL ] xL + [KLV ] xV = 0
[MV L ] ẍL + [MV V ] ẍV + [RV L ] ẋL + [RV V ] ẋV + [KV L ] xL + [KLV ] xV = QV
Da qui in poi si procede esattamente come mostrato nel caso precedente per il
calcolo delle frequenze proprie, dei modi di vibrare, della risposta del sistema
allo spostamento di vincolo e la forza necessaria per imprimere tale spostamento.
78 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
2.6 Esercizio 3
r2 k2
m2 , J2 R
C0 eiΩt
k2
m1 , J1 L
L/2
Svolgimento
θA
x=
θD
Le forme di energia in coordinate fisiche sono allora:
Energia cinetica
1
EC = ẏ TM [m] ẏ M
2
con
vA m1 0 0 0
0 J1
ωA 0 0
ẏM = e [m] =
0
vD 0 m2 0
ωD 0 0 0 J2
Energia potenziale elastica
1 T
VK = y [k] y K
2 K
2.6. ESERCIZIO 3 79
con
∆l1 k1
yK = ∆l2 e [k] = k2
∆l3 k3
Funzione dissipativa
1 T
D= ẏ [r] ẏ K
2 K
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = ∆l˙ e [r] = r2
˙2
∆l3 r3
Calcolo dei jacobiani
θ̇A θ̇D
θA θD
vA −L/2 0
∆l1 L 0
ωA 1 0
∆l2 L/3 −2R
vD −L/3 −R
∆l3 L/3 R
ωD 0 1
con
−L/2 0
1 L 0
0
[ΛM ] =
−L/3 −R [ΛK ] = L/3 −2R
L/3 R
0 1
Le forme di energia diventano quindi:
1 T T 1
EC = ẋ [ΛM ] [m] [ΛM ] ẋ = ẋT [M ] ẋ
2 2
con 2 2
T m1 L4 + m2 L9 + J1 m2 R L3
[ΛM ] [m] [ΛM ] = [M ] =
m2 R L3 m2 R2 + J2
1 T 1
VK = x [ΛK ]T [k] [ΛK ] x = xT [K] x
2 2
con
" 2 2 #
T k1 L2 + k2 L9 + k3 L9 − 23 RLk2 + L3 Rk3
[ΛK ] [k] [ΛK ] = [K] = − 32 RLk2 + L3 Rk3 4R2 k2 + R2 k3
1 T T 1
D= ẋ [ΛK ] [r] [ΛK ] ẋ = ẋT [R] ẋ
2 2
80 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
con
2 2
T r1 L2 + r2 L9 + r3 L9 − 23 RLr2 + L3 Rr3
[ΛK ] [r] [ΛK ] = [R] =
− 32 RLr2 + L3 Rr3 4R2 r2 + R2 r3
[M ] ẍ + [R] ẋ + [K] x = Q
con
0
Q=
C0 eiΩt
L’integrale particolare del sistema di equazioni differenziali, con le sue derivate
rispetto, al tempo sara:
[A (Ω)] X 0 = Q ⇒ X 0 = [A (Ω)]−1 Q
con [A (Ω)] matrice di impedenza meccanica del sistema in analisi.
2.7. ESERCIZIO 4 81
2.7 Esercizio 4
θ
MD , JD , R
k1 k2
r1 r2
m
α iΩt
Fe
Svolgimento
Scelto x come vettore dei gradi di libertà che contiene le coordinate libere θ e x
indicate in figura:
x
x=
θ
si definiscono le forme di energia in coordinate fisiche:
Energia cinetica
1
EC = ẏTM [m] ẏM
2
con
vC
m 0 0 0
x 0 MD
vD 0 0
ẏ M = y e [m] =
0
vD
0 MD 0
ωD 0 0 0 JD
Energia potenziale elastica
1 T
VK = y [k] yK
2 K
82 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
con
∆l1 k1
yK = e [k] =
∆l2 k2
Funzione dissipativa
1 T
D= ẏ [r] ẏ K
2 K
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = e [r] =
∆l˙ 2 r2
Calcolo dei jacobiani
ẋ θ̇
vC 1 0 x θ
x ∆l1 0 −R
vD 1 −R cos α
y
vD 0 −R sin α ∆l2 −1 0
ωD 0 1
con
1 0
1 −R cos θ 0 −R
[ΛM ] =
0
[ΛK ] =
−R sin θ −1 0
0 1
Le forme di energia diventano quindi:
1 T T 1
EC = ẋ [ΛM ] [m] [ΛM ] ẋ = ẋT [M ] ẋ
2 2
con
T MD + m −MD R cos α
[ΛM ] [m] [ΛM ] = [M ] =
−MD R cos α MD R2 + JD
1 T 1
VK = x [ΛK ]T [k] [ΛK ] x = xT [K] x
2 2
con
k2 0
[ΛK ]T [k] [ΛK ] = [K] =
0 k1 R2
1 T T 1
D= ẋ [ΛK ] [r] [ΛK ] ẋ = ẋT [R] ẋ
2 2
con
T r2 0
[ΛK ] [r] [ΛK ] = [R] =
0 r1 R2
2.7. ESERCIZIO 4 83
[M ] ẍ + [R] ẋ + [K] x = Q
con
F eiΩt
Q=
0
L’integrale particolare del sistema di equazioni differenziali, con le sue derivate
rispetto, al tempo sara:
[A (Ω)] X 0 = Q ⇒ X 0 = [A (Ω)]−1 Q
con [A (Ω)] matrice di impedenza meccanica del sistema in analisi.
84 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
2.8 Esercizio 5
y0 eiΩt k1
r1
√
m1 , J1 , 2L 2
45◦ θ
m2 , J2 , 2L
k2 r2
ϕ
m3 , J3 , R
k3 r3
Svolgimento
Scelte come coordinate libere la rotazione delle aste, θ, e del disco ϕ e lo sposta-
mento di vincolo impresso y si definisce il vettore delle coordinate libere, x,
come:
θ xL
x= ϕ = −
y xV
si definiscono le forme di energia in coordinate fisiche:
Energia cinetica
1
EC = ẏTM [m] ẏM
2
con
m1
v1
J1
ω1
m2
ẏ M = v2 e [m] =
J2
ω2 v3
m3
ω3
J3
Energia potenziale elastica
1 T
VK = y [k] yK
2 K
con
∆l1 k1
yK = ∆l2 e [k] = k2
∆l3 k3
Funzione dissipativa
1 T
D= ẏ [r] ẏ K
2 K
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = ∆l˙ e [r] = r2
˙2
∆l3 r3
Calcolo dei jacobiani
θ̇ ϕ̇ ẏ
√
v1 L 2 0 0
x ϕ y
ω1 1 0 0 √
∆l1 −2L 2 0 1
v2 L 0 0
∆l2 2R −2R 0
ω2 1 0 0
∆l3 (L − R) R 0
v3 (L − R) R 0
ω3 0 0 0
86 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
con
√
L 2 0 0
1 0 0 √
−2L 2 0 1
L 0 0
[ΛM ] =
[ΛK ] = 2R −2R 0
1 0 0
(L − R) R 0
(L − R) R 0
0 1 0
1 T T 1
D= ẋ [ΛK ] [r] [ΛK ] ẋ = ẋT [R] ẋ
2 2
con
T
[ΛK ] [r] [ΛK ] = [R]
2 √
8L2 r1 + 4R2 r2 + (L − R) r3 −4R2 r2 + R (L − R) r3 −2L 2r1
[R] = −4R2 r2 + R√(L − R) r3 4r2 r2 + R2 r3 0
−2L 2r1 0 r1
L’unica forza esterna che compie lavoro è la reazione vincolare che impone lo
spostamento y, il vettore delle forzanti, a cui è stata applicata la partizione,
risulta quindi essere:
0 QL
Q= 0 = −
Ry QV
Applicando Lagrange si scrivono le equazioni di moto del sistema:
[MLL ] ẍL + [MLV ] ẍV + [RLL ] ẋL + [RLV ] ẋV + [KLL ] xL + [KLV ] xV = 0
[MV L ] ẍL + [MV V ] ẍV + [RV L ] ẋL + [RV V ] ẋV + [KV L ] xL + [KLV ] xV = QV
88 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
2.9 Esercizio 6
O
L
h
z0 eiΩt
xrel
k1 k2 k3
m2 , J2
r1 r2 r3
G, m1 , J1
A B
Svolgimento
Utilizzando come coordinate libere quelle mostrate in figura si definisce il vettore
x e si distinguono i gradi di libertà liberi da quelli vincolati:
θ xL
x= x = −
z xV
Energia cinetica
1 T
EC = ẏ [m] ẏM
2 M
con
v1
m1
ω1 J1
ẏ M = e [m] =
v2
m2
ω2 J2
Energia potenziale elastica
1 T
VK = y [k] yK
2 K
con
∆l1 k1
yK = ∆l2 e [k] = k2
∆l3 k3
Funzione dissipativa
1 T
D= ẏ [r] ẏ K
2 K
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = ∆l˙ e [r] = r2
˙2
∆l3 r3
Calcolo dei jacobiani
θ̇ ẋ ż
θ x z
v1 h 0 0
∆l1 L 0 −1
ω1 1 0 0
∆l2 0 1 0
v2 h 1 0
∆l3 0 −1 0
ω2 1 0 0
Le coordinate fisiche sono legate alle coordinate libere tramite le relazioni
con
h 0 0
1 0 0 L 0 −1
[ΛM ] = [ΛK ] = 0 1 0
h 1 0
0 −1 0
1 0 0
L’energia potenziale gravitazionale significativa al fine della scrittura delle equazioni
di moto è legata alla posizione verticale del baricentro dell’asta e del carrello
Vg = m1 gh1 + m2 gh2
90 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
con
h1 = −h cos θ
e
h2 = −h cos θ + x sin θ
Sviluppando l’energia potenxiale gravitazionale al secondo ordine si ha:
1 1
Vg ≃ m1 ghθ2 + m2 ghθ2 + m2 gxθ
2 2
La matrice Hessiana valutata nella posizione di equilibrio, alla quale è stata
applicata la partizione indicata nel vettore delle coordinate libere, è allora:
(m1 + m2 ) gh m2 g 0
[Kg ] = m2 g 0 0
0 0 0
1 T 1
D= ẋ [ΛK ]T [r] [ΛK ] ẋ = ẋT [R] ẋ
2 2
con
[ΛK ]T [r] [ΛK ] = [R]
2.9. ESERCIZIO 6 91
r1 L2 0 −r1 L
[R] = 0 r2 + r3 0
−r1 L 0 r1
L’unica forza esterna che compie lavoro è la reazione vincolare che impone lo
spostamento z, il vettore delle forzanti, a cui è stata applicata la partizione,
risulta quindi essere:
0 QL
Q= 0 = −
Rz QV
Applicando Lagrange si scrivono le equazioni di moto del sistema:
[MLL ] ẍL + [MLV ] ẍV + [RLL ] ẋL + [RLV ] ẋV + [KLL ] xL + [KLV ] xV = 0
[M ] ẍ + [M ] ẍ + [R ] ẋ + [R ] ẋ + [K ] x + [K ] x = Q
VL L VV V VL L VV V VL L LV V V
92 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
2.10 Esercizio 7
m2 , J2 , R2
r2 x
m1 , J1 , R1
φ = φ0 cos Ωt k2
r1
r3 k3 θ
k1
α0
m2 , J2 , L
Svolgimento
Utilizzando come coordinate libere quelle mostrate in figura si definisce il vettore
x e si distinguono i gradi di libertà liberi da quelli vincolati:
x xL
x= θ = −
φ xV
con
v1
m1
ω 1
J1
x
v2 m2
ẏ M = e [m] =
v2y
m2
ω2
J2
ω3 J3
Energia potenziale elastica
1 T
VK = y [k] yK
2 K
con
∆l1 k1
yK = ∆l2 e [k] = k2
∆l3 k3
Funzione dissipativa
1 T
D= ẏ [r] ẏ K
2 K
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = ∆l˙ e [r] = r2
˙2
∆l3 r3
Calcolo dei jacobiani
ẋ θ̇ φ̇
v1 1 0 0
x θ φ
ω1 − R11 0 0
∆l1 −1 0 0
L
v2x cos α0 2 0
∆l2 1 0 R3
v2y − sin α0 0 0
∆l3 0 0 −R3
ω2 0 1 0
ω3 0 0 1
Le coordinate fisiche sono legate alle coordinate libere tramite le relazioni
ẏM = [ΛM ] ẋ yK = [ΛK ] x ẏ K = [ΛK ] ẋ
con
1 0 0
− R11 0 0
−1 0 0
cos α0 L
0
[ΛM ] =
2
[ΛK ] = 1 0 R3
− sin α0 0 0
0 0 −R3
0 1 0
0 0 1
94 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
Vg = m2 gh2
con
L
h2 = −
cos θ
2
Sviluppando l’energia potenziale gravitazionale al secondo ordine si ha:
L
Vg ≃ m2 gθ2
4
La matrice Hessiana valutata nella posizione di equilibrio, alla quale è stata
applicata la partizione indicata nel vettore delle coordinate libere, è allora:
0 0 0
[Kg ] = 0 m2 g L2 0
0 0 0
1 T T 1
D= ẋ [ΛK ] [r] [ΛK ] ẋ = ẋT [R] ẋ
2 2
con
T
[ΛK ] [r] [ΛK ] = [R]
r1 + r2 0 R3 r2
[R] = 0 0 0
2 2
R3 r2 0 R3 r2 + R3 r3
L’unica forza esterna che compie lavoro è la coppia che impone la rotazioneφ, il
vettore delle forzanti, a cui è stata applicata la partizione, risulta quindi essere:
0 QL
Q= 0 = −
Cφ QV
2.11 Esercizio 8
xrel
k1 k2
m2
r1 r2 B
A
G, m1 , J1
L k4
2
k3 C0 eiΩt
r4
m3 , J3 , R
r3
L
2
θ
O1 O2
Svolgimento
Utilizzando come coordinate libere quelle mostrate in figura si definisce il vettore
dei gradi di libertà del sistema:
θ
x=
x
θ x
θ̇ ẋ
∆l1 0 1
v1 −L 0
∆l2 0 −1
v2 −L 1
∆l3 − L2 0
L
ω3 − 2R +1 0
∆l4 L 0
con
0 1
−L 0
0 −1
[ΛM ] =
−L 1
[ΛK ] =
−L 0
L
− 2R + 1 0 2
L 0
L’energia potenziale gravitazionale significativa al fine della scrittura delle equazioni
di moto è legata alla posizione verticale dei baricentri del carrello e dell’asta
dotata di massa:
Vg = (m1 + m2 ) gh
al fine di definire la posizione verticale dei baricentri si sono ritenute trascurabili
le dimensioni verticali di asta e carrello, quindi si ha che
h = L cos θ
98 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
Vg ≃ − (m1 + m2 ) gLθ2
1 T T 1
D= ẋ [ΛK ] [r] [ΛK ] ẋ = ẋT [R] ẋ
2 2
con
T
[ΛK ] [r] [ΛK ] = [R]
2
r4 L4 + L2 r4 0
[R] =
0 r1 + r2
Il calcolo della componente Lagrangiana della sollecitazione attiva porta a scri-
vere:
δ∗θ δ∗x
L
L
⇒ [λf ] = 1 − 2R 0
C 1 − 2R 0
da cui si ottiene QT = 1 − 2R L
C0 0 e di conseguenza il sistema lineare di
equazioni differenziali del secondo ordine che descrive il moto forzato del sistema
meccanico in analisi:
[M ] ẍ + [R] ẋ + [K] x = Q
2.12. ESERCIZIO 9 99
2.12 Esercizio 9
Ωt k2 k3
l
r
k1 θ
r2 r3
r1 m2 , J2 , L
M φ
Svolgimento
Si considerano i gradi di libertà φ e θ, liberi, e il grado di libertà z vincolato
che dipende dal moto del manovellismo. Questo è uno spostamento di vincolo
impresso e si considera al solito come grado di libertà vincolato, una volta scritte
le equazioni di moto del sistema andrà sviluppto il moto del corsoio in funzione
del moto della manovella.
φ xL
x= θ = −
z xV
A questo punto, applicando la solita metodologia, si definiscono le forme di
energia in coordinate fisiche:
Energia cinetica
1
EC = ẏTM [m] ẏM
2
con
vc M
vd
m1
ẏM = ωd e
[m] = J1
vG m2
ωA J2
100 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
1 T
VK = y [k] y K
2 K
con
∆l1 k1
yK = ∆l2 e [k] = k2
∆l3 k3
Funzione dissipativa
1 T
D= ẏ [r] ẏ K
2 K
con
∆l˙ 1 r1
ẏ K = ∆l˙ e [r] = r2
˙2
∆l3 r3
Calcolo dei jacobiani
φ̇ θ̇ ż
vc 0 0 1 φ θ z
vd −R2 0 1 ∆l1 0 L 0
ωd 1 0 0 ∆l2 R1 + R2 −L −1
vG 0 − L2 0 ∆l3 −R2 0 0
ωa 0 1 0
con
0 0 1
−R2 0 1 0 L 0
[ΛM ] =
1 0 0
[ΛK ] = R1 + R2 −L −1
0 − L2 0 −R2 0 0
0 1 0
Vg = m1 ghG
con
L
hG = cos θ
2
2.12. ESERCIZIO 9 101
Ponendo l’attenzione sulla equazione di moto che descrive il moto dei gradi di
libertà liberi del sistema nella quale sono stati portati a destra dell’uguale i
termini noti si ha:
[MLL ] ẍL + [RLL ] ẋL + [KLL] xL + = − [MLV ] ẍV − [RLV ] ẋV − [KLV ] xV
dove xV è uno scalare che contiene il solo termine z, è quindi a questo pun-
to necessario descrivere la cinematica del manovellismo in modo da avere lo
spostamento, la velocità e l’accelerazione del corsoio in funzione della posizione
e velocità angolare, costante, della manovella. Con Ωt = ξ, posizione angolare
della manovella, si ha: si ha che:
r l z
Ωt β B
H
O
z = l + r − r cos ξ − cos β
e
r
r sin ξ = l sin β ⇒ sin β = sin ξ
l
ossia:
ξ
z = r − r cos ξ + Λ2 sin2
2
se si ha che Λ < 0.3, cioè che il rapporto caratteristico del manovellismo Λ = rl
è piccolo, il termine Λ2 sin2 2ξ risulta trascurabile, in prima approssimazione
lo spostamento del corsoio è quindi una funzione sinusoidale dell’angolo di
manovella.
Derivando rispetto al tempo si ottengono i valori di velocità e accelerazione del
corsoio stesso:
ż = rΩ sin Ωt r z̈ = Ω2 cos Ωt
che possono essere sostituiti nell’equazione di moto e permettono di calcolare la
dinamica della parte libera del sistema.
Al solito, una volta calcolata questa è possibile il calcolo della forza necessaria
ad imporre lo spostamento di vincolo impresso, da questa tramite le relazioni
cinematiche che definiscono il moto del piede di biella in ufnzione dell’angolo di
manovella è possibile calcolare la coppia motrice necessaria.
2.13. ESERCIZI PROPOSTI 103
k1 r1
z = Z0 eiΩt
m1 , J1 , R
m2 , J2 , L
k2 r2
m3
r1 m1
k1
L
m3 , J3 , R
m2 , J2
r2
k2
104 CAPITOLO 2. SISTEMI MECCANICI A N GRADI DI LIBERTÀ
z = Z0 eiΩt
m2 , J2 , R1 , R2
k1
r1
m1 , J1 , L
k2 r2
m3
k3
r3
m4 , J4 , R4
m2 , J2 , R2
r2
k2
r3
k3
m1 , J1 , L
z = Z0 eiΩt
m3
Bibliografia
105