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*Docente di Ingegneria Sismica, Politecnico di Torino

alessandro.destefano@polito.it
Chi fa cosa prima che il terremoto
avvenga

Ciascuno
di noi
Terremoto e normative tecniche
Normative riferimento ma non feticcio
• Il terremoto non conosce le normative
• Le norme tecniche sono frutto di un faticoso
inseguimento della realtà da parte di esperti
normatori.
• Le normative tecniche sono un doveroso
riferimento, per ceri aspetti senza alternative,
ma spesso sono inadeguate.
• Quando nuove normative rimpiazzano le vecchie
quasi sempre impongono maggior severità e
cautela, rivelando la precedente inadeguatezza.
Attuale classificazione sismica
Proposta
1909 1975 1981 1998
(1908: terremoto (1976: terremoto (1980: terremoto (1997-98: terremoti
di Messina) del Friuli) campano-lucano) umbro-marchigiani)

Evoluzione della classificazione sismica


del territorio italiano
• ~ 25% classificato sismico nel 1980
• ~ 45% classificato sismico nel 1981
• ~70% proposto sismico nel 1998

← OCPM 3274/2003: Criteri generali


di classificazione sismica
(circa 70% del territorio in zone 1-3 + zona 4)
Mappa PSHA per l ’ Italia
espressa in termini di PGA (g)
attesa con una probabilità di
eccedenza del 10% in 50 anni
(periodo di ritorno 475 anni),
http://zonesismiche.mi.ingv.it/map
pa_ps_apr04/italia.html
La nuova carta nazionale di
pericolosità ed il relativo codice
sismico sono basati su
metodologie e relativi codici di
calcolo che hanno oltre 20 anni
e quindi non tengono in conto i
grandi progressi fatti dalla
Sismologia.
NDSHA
PSHA: 0.125 - 0.150 g
NDSHA: 0.200 – 0.350 g
Osservato: ∼ 0.25 g

Mappa DGA calcolata usando una molteplicità di


informazioni eterogenee, trattate con tecniche di”data
mining” e “data fusion” e modelli evolutivi.
4th International Conference on
Structural Health Monitoring on Intelligent Infrastructure (SHMII-4)
22-24 July 2009, Zurich, Switzerland POLITO
SITE EFFECTS
In the AQK acc.
(AquilPark, close to
historical centre – c) a
peak at 0.6 Hz is
apparent

AQV, AQA e AQG, in


the Aterno valley, have
resonances at higher
frequencies (a, b, d).

H/V spectral ratios from strong motion data at: a) AQA, b) AQG, c) AQK, d) AQV
(from Ameri et al. 2009 [6])
Courtesy by Sabetta F., Rovelli A., Celebi M., Rinaldis D.
P. Clemente, A. De Stefano Learning from Earthquakes 10
4th International Conference on
Structural Health Monitoring on Intelligent Infrastructure (SHMII-4)
22-24 July 2009, Zurich, Switzerland POLITO
ACCELERATION SPECTRA
1.6
NTC-08 475 yrs Soil=A
NTC-08 475 yrs Soil=B
1.4 NTC-08 475 yrs Soil=C
Norm. 1996 2a categ. (4 dutt 1.5 s.l.)
1.2 AQg EW soil=A
AQv EW soil=B
AQk EW soil=B
1.0 NTC-08 2475 yrs Soil=B
SA (g)

0.8

0.6

0.4

0.2

0.0
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
T(sec)
Courtesy by Sabetta F., Rovelli A., Celebi M., Rinaldis D.
P. Clemente, A. De Stefano Learning from Earthquakes 11
4th International Conference on
Structural Health Monitoring on Intelligent Infrastructure (SHMII-4)
22-24 July 2009, Zurich, Switzerland POLITO
ENERGY
1.00

Strong phase duration ≈ 3 s


0.80 It is sufficient to cause
damages to buildings with
ARIAS NORMALIZZATO

0.60
STAZIONI non visible defects
AQM
AQV No several cicles
AQG

0.40
AQK
50% of the energy in the
AQU

first 3 s (70% for AQM.


0.20 This is reason of the low
number od collapsed
0.00
structures
2.00 6.00 10.00 14.00 18.00
0.00 4.00 8.00 12.00 16.00 20.00
Tempo (s)

Courtesy by Sabetta F., Rovelli A., Celebi M., Rinaldis D.


P. Clemente, A. De Stefano Learning from Earthquakes 12
Gli operatori, e le normative, gli
interessi particolari
• Anche se le normative sono spesso inadeguate
vengono talvolta percepite da operatori e
persone comuni come un fastidio.
• La loro entrata in vigore viene dilazionata su
pressione di lobby professionali ed
imprenditoriali.
• Tutta l’Italia deve considerarsi sismica dal 2003,
ma in aree dell’ Emilia l’entrata in vigore delle
norme sismiche, un milleproroghe dopo l’altro, è
slittata fino al 2009 (dopo L’Aquila non si poteva
proprio più!)
L’azione sismica
• Azione sismica scuotimento multidirezionale del suolo
– Azione sismica azione dinamica (le forze inerziali non
non
sono trscurabili rispetto a quelle statiche)
• Il terremoto è un evento di breve durata (la durata è << del
tempo che intercorre tra eventi successivi.
• Gli intervalli tra eventi successivi e la probabilità
probabilità di un evento
futuro sono descrivibili come PROCESSO ALEATORIO
DISCRETO

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
Prof. Alessandro De Stefano,
Politecnico di Torino
Metodi
Metodi di
di analisi
analisi
LINEARE NON-LINARE

STATICA Solo strutture regolari Solo strutture regolari


in altezza (primo modo in altezza (primo modo
prevalente) prevalente)

DINAMICA Analisi modale Analisi con


(non ha limitazioni) integrazione diretta al
passo (non ha
limitazioni)

Normativa sismica e calcolo strutturale.


Princìpi e basi concettuali
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Considerazioni preliminari
Verifica
Verifica
Verifiche alle tensioni ammissibili:

Ipotesi di comportamento elastico-lineare:


vale il principio di sovrapposizione cause-effetti:
posso calcolare le risposte (tensioni) a singole azioni e poi sommarle

Verifiche agli stati limite


Nessuna ipotesi necessaria di comportamento elastico-lineare:
non vale in generale il principio di sovrapposizione cause-effetti:
Non posso calcolare le risposte (tensioni) a singole azioni e poi sommarle
Normativa sismica e calcolo
strutturale. Princìpi e basi
concettuali
Prof. Alessandro De Stefano,
Politecnico di Torino
Quali sono le alternative al principio di
sovrapposizione cause-effetti?

“Scenari” di azioni combinate !


Ogni scenario configura uno “stato” della
Struttura. Tale “stato” deve rimanere confinato
in un dominio di sicurezza o di limitazione
del danno, al cui contorno si trova lo “stato limite”
che non deve essere oltrepassato .

Nel caso sismico:


“stato”
•Sistema di sollecitazioni;
•Sistema di spostamenti;
•Rapporti spostamento relativo/altezza
di interpiano
Normativa sismica e calcolo
strutturale. Princìpi e basi
concettuali
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Gli scenari di azioni combinate

SLU, Fd = γ I ⋅ E + Gk + Pk + ∑ (Ψ2 i Qki )


n

SLC, i =1
SLV

Fd = γ I ⋅ E + Gk + Pk + ∑ (Ψ0i Qki )
n
SLD,
SLO i =1

γI = Fattore di importanza
E = Azione sismica di progetto
Gk , Pk = Valore caratteristico di carichi permanenti e precompressione.
γI Q
Q
Qi = Azione accidentale i.ma
Ψ0 i , Ψ2i = Coefficienti di combinazione risp. “rara” e “semipermanente”

Normativa sismica e calcolo strutturale.


Princìpi e basi concettuali
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Il terremoto come processo aleatorio
Domanda: qual’è la probabilità che in n anni si verifichi
almeno un terremoto di intensità superiore o uguale ad
un valore assegnato?
Se si assume che:
• Il terremoto sia descritto da un processo stocastico senza memoria;
• Che i parametri del processo non mutino nel tempo;

la risposta alla domanda viene dalla distribuzione esponenziale:

P[ I ≥ I 0 in n anni] = 1 - e − λ⋅t ove :


1
λ= ;
TR
TR (Tempo di Ritorno) = intervallo medio tra due sismi con I ≥ I 0

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
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Il problema inverso
Domanda: Qual’è il Tempo di Ritorno di un terremoto
che ha il 10% di probabilità di verificarsi almeno
una volta in n anni?

1  1  1   1  1
λ = ln  = ln  ; TR =
n   1 − P[I ≥ I 0 ]  n   1 − 0,1 
 λ

n = 10 anni n = 50 anni n = 100 anni n = 200 anni

TR 95 475 950 1900


(P[I ≥ I0] = 10%)
TR 495 2475 4950 10000
(P[I ≥ I0] = 2%)
Normativa sismica e calcolo
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PGA/PGA(475 anni)- qualitativo

1,6

1,4

1,2

1
PGA relativa

0,8 PGA/PGA(475 anni)

0,6

PGA=accelerazione di picco al suolo


0,4

0,2

0
0 200 400 600 800 1000 1200
TR - Tempo di ritorno
Il diagramma mostra, qualitativamente, il legame tra TR e PGA. In questo caso:
• Se il TR passa da 500 a 100 anni la PGA si riduce di 2,5 volte.
• Se il TR passa da 500 a 1000 anni la PGA cresce di 1,4 volte.
Normativa sismica e calcolo
strutturale. Princìpi e basi concettuali
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PGA relativa e Tempo di Ritorno
PGA / PGA (TR=500 anni)
2

1,8

1,6

1,4
PGA /PGA(500)

1,2

1 PGA / PGA (TR=500 anni)

0,8 Il diagramma mostra, qualitativamente,


0,6
il legame tra TR e PGA. In questo
caso:
0,4

0,2
Se il TR passa da 500 a 100 anni la
0 PGA si riduce di 2,5 volte (SLD).
0 500 1000 1500 2000 2500 3000

Tempo di ritorno [anni]


Se il TR passa da 500 a 1200 anni la
Normativa sismica e calcolo
PGA cresce di 1,4 volte (max I).
strutturale. Princìpi e basi concettuali
Prof. Alessandro De Stefano,,
Politecnico di Torino
Terremoto di progetto (SLU) per le costruzioni
ordinarie
Durata della vita attesa di una costruzione 50 anni

Il terremoto di progetto per una costruzione ordinaria ai fini


delle verifiche a SLU ha:
• probabilità di occorrenza o superamento del 10% in
50 anni;
• tempo di ritorno (TR) di 475 anni

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
Prof. Alessandro De Stefano,
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Gli spettri di risposta:
SPETTRO DI RISPOSTA SPETTRO DI RISPOSTA per S.
ELASTICO L. U. (S.L.V.-S.L.C.)
per la componente orizzontale e verticale
definito per la componente
orizzontale e verticale SPETTRO DI RISPOSTA per S. L.
di DANNO
per la componente orizzontale e verticale
Se
L’accelerazione viene definita
in funzione del parametro ag =
accelerazione al suolo per le Andamento degli spettri:
diverse località:

T
TB TC TD

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
Prof. Alessandro De Stefano,
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Esempio di definizione del terremoto di progetto
per edificio strategico in muratura a L’Aquila
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Vita Nominale VN il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla
manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata.
Per strutture di importanza strategica VN=100 anni

Coefficiente d’uso Cu Classe IV Costruzioni con funzioni pubbliche o


strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in
caso di calamità Cu = 2

Periodo di riferimento VR VR = Cu * VN = 200

Probabilità di superamento PVr dipende dallo stato limite considerato


Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Vita Nominale VN il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla
manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata.
Per strutture di importanza strategica VN=100 anni

Coefficiente d’uso Cu Classe IV Costruzioni con funzioni pubbliche o


strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in
caso di calamità Cu = 2

Periodo di riferimento VR VR = Cu * VN = 200

Probabilità di superamento PVr dipende dallo stato limite considerato


Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Periodo di ritorno TR dipende dalla probabilità di superamento PVr e dal periodo
di riferimento VR

ag accelerazione orizzontale massima al sito


F0 valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione
orizzontale
TC* periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione
orizzontale
PVr TR ag F0 T*C
Stato
limite [%] [g] [g] [-] [s]

SLO 81 121 0.154 2.302 0.303


SLD 63 202 0.191 2.315 0.318
SLV 10 1899 0.415 2.441 0.378
SLC 5 2475 0.452 2.458 0.384
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Condizioni topografiche Per condizioni topografiche complesse è necessario
predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale. Per configurazioni superficiali
semplici si può adottare la seguente classificazione :

Nel caso in esame siamo in presenza di un pendio con inclinazione media minore di 15°,
quindi ricadiamo in categoria T1 coefficiente topografico ST=1
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)

Condizioni stratigrafiche per la


valutazione delle condizioni
stratigrafiche ci si è avvalsi dei risultati
ottenuti da prove con dilatometro
sismico SDMT effettuate in Piazza del
Teatro a L’Aquila nell’aprile del 2008.
Dall’analisi dei risultati, attraverso la
valutazione della velocità di
propagazione delle onde di taglio nei
primi 30 metri di profondità, si è giunti
alla classificazione del terreno.
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Condizioni stratigrafiche secondo il D.M. 14/01/2008, ai fini della
identificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione si effettua in
base ai valori della velocità equivalente Vs,30 di propagazione delle onde di
taglio entro i primi 30 m di profondità.
La velocità equivalente delle onde di taglio Vs,30 è definita dall’espressione:

Dai risultati ottenuti dalla prova SDMT risulta che la velocità equivalente di
propagazione delle onde di taglio è pari a 613 m/s. Da cui risulta che, secondo
Normativa, siamo in presenza della categoria di sottosuolo B (Rocce tenere e depositi di
terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti,
caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la
profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s).
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Condizioni stratigrafiche Per la categoria di sottosuolo B i coefficienti SS e CC,
che servono per la definizione dello spettro elastico, possono essere valutati attraverso
le seguenti espressioni:
Risultati della prova SDMT
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Fattore di struttura q da utilizzare in caso di analisi a stato limite ultimo e per
ciascuna direzione dell’azione sismica, dipende dalla tipologia strutturale, dal suo grado
di iperstaticità, dai criteri di progettazione adottati e prende in conto le non linearità di
materiale.
La Circolare del 2 febbraio 2009 stabilisce al punto C.8.7.1.2 che, per costruzioni
esistenti in muratura, per “la verifica di edifici con analisi lineare ed impiego del fattore
q, il valore da utilizzare per quest'ultimo è pari a:
q = 2,0 αu/α1 per edifici regolari in elevazione;
q = 1,5 αu/α1 negli altri casi;
in cui αu e α1 sono definiti al § 7.8.1.3 del D.M. 14/01/2008. In assenza di più precise
valutazioni, potrà essere assunto un rapporto αu/α1 pari a 1,5”.
. ;

Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)


Spettro di risposta elastico Lo spettro di risposta elastico della componente
orizzontale è definito dalle seguenti espressioni:
Gli spettri così definiti possono
essere utilizzati per strutture con
periodo fondamentale minore o
uguale 4.0 s.
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Periodo di ritorno TR dipende dalla probabilità di superamento PVr e dal periodo
di riferimento VR

ag accelerazione orizzontale massima al sito


F0 valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione
orizzontale
TC* periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione
orizzontale
PVr TR ag F0 T*C
Stato
limite [%] [g] [g] [-] [s]

SLO 81 121 0.154 2.302 0.303


SLD 63 202 0.191 2.315 0.318
SLV 10 1899 0.415 2.441 0.378
SLC 5 2475 0.452 2.458 0.384
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Condizioni topografiche Per condizioni topografiche complesse è necessario
predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale. Per configurazioni superficiali
semplici si può adottare la seguente classificazione :

Nel caso in esame siamo in presenza di un pendio con inclinazione media minore di 15°,
quindi ricadiamo in categoria T1 coefficiente topografico ST=1
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)

Condizioni stratigrafiche per la


valutazione delle condizioni
stratigrafiche ci si è avvalsi dei risultati
ottenuti da prove con dilatometro
sismico SDMT effettuate in Piazza del
Teatro a L’Aquila nell’aprile del 2008.
Dall’analisi dei risultati, attraverso la
valutazione della velocità di
propagazione delle onde di taglio nei
primi 30 metri di profondità, si è giunti
alla classificazione del terreno.
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Condizioni stratigrafiche secondo il D.M. 14/01/2008, ai fini della
identificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione si effettua in
base ai valori della velocità equivalente Vs,30 di propagazione delle onde di
taglio entro i primi 30 m di profondità.
La velocità equivalente delle onde di taglio Vs,30 è definita dall’espressione:

Dai risultati ottenuti dalla prova SDMT risulta che la velocità equivalente di
propagazione delle onde di taglio è pari a 613 m/s. Da cui risulta che, secondo
Normativa, siamo in presenza della categoria di sottosuolo B (Rocce tenere e depositi di
terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti,
caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la
profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s).
Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Condizioni stratigrafiche Per la categoria di sottosuolo B i coefficienti SS e CC,
che servono per la definizione dello spettro elastico, possono essere valutati attraverso
le seguenti espressioni:
Risultati della prova SDMT
. ;

Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)


Spettro di risposta elastico Lo spettro di risposta elastico della componente
orizzontale è definito dalle seguenti espressioni:
Gli spettri così definiti possono
essere utilizzati per strutture con
periodo fondamentale minore o
uguale 4.0 s.
Collasso fragile Comportamento duttile
Max. escursione al
a1 m limite del collasso

Spostamento rel. d1 Cerniera


Accelerazione ultimo
Spostamento plastica

Suolo
a0
d0
Spostamenti assoluti
d0
Forza inerziale
d1
Fi=-ma
a1
Collasso fragile

t
Nel comportamento duttile è lo
Il collasso fragile avviene spostamento relativo al suolo che
Quando Fi supera la resistenza Governa lo stato limite ultimo
Normativa sismica e calcolo
strutturale. Princìpi e basi concettuali
IlIl concetto
concetto di
di duttilità
duttilità
Prof. Alessandro De Stefano,,
Politecnico di Torino
µ = δ u/ δ e q
Sa = spettro elastico di
accelerazione
SD = spettro elastico di
spostamento
Se la struttura è duttile, è lo spostamento che governa il raggiungimento del
limite ultimo: SD ≤ δu
Normativa sismica e calcolo
strutturale. Princìpi e basi concettuali
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Il boccale non cade se il vassoio è sufficientemente largo;......

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
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…….anche se un po’ di schiuma si è versata (danno lieve).

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
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Politecnico di Torino
Se il vassoio fosse più piccolo, il boccale cadrebbe!

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
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quiete • Una struttura duttile è come
il bicchiere sul vassoio
grande (azzurro),
Scuotimento: il • Una struttura duttile è
bicchiere non
cade solo se il capace di elevate
vassoio è deformazioni plastiche
grande senza collassare prima che
l’azione del terremoto
inverta il suo verso;
• una struttura fragile è come
il bicchiere sul vassoio
piccolo (verde). Collassa
prima che l’azione del
sisma si sia invertita
Normativa sismica e calcolo
strutturale. Princìpi e basi concettuali
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Politecnico di Torino
Duttilità richiesta e duttilità disponibile
• La duttilità richiesta è la duttilità minima
necessaria per sopravvivere al terremoto

• La duttilità disponibile è la duttilità che la


struttura può effettivamente mettere in
gioco prima raggiungere lo S.L.U.

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
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Gerarchia delle resistenze:
?
Componenti strutturali o Componenti strutturali
meccanismi di rottura o meccanismi di rottura
fragili duttili

La resistenza è
sufficiente a trasferire Verificati se
sempre la resistenza supera le
la rottura a sollecitazioni imposte dallo
componenti o scenario della combinazione
meccanismi delle azioni esterne
duttili Normativa sismica e calcolo
strutturale. Princìpi e basi concettuali
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Duttilità
Duttilità ee dettagli
dettagli

Normativa sismica e calcolo


strutturale. Princìpi e basi concettuali
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Definizione dello spettro di risposta (D.M. 14/01/2008)
Fattore di struttura q da utilizzare in caso di analisi a stato limite ultimo e per
ciascuna direzione dell’azione sismica, dipende dalla tipologia strutturale, dal suo grado
di iperstaticità, dai criteri di progettazione adottati e prende in conto le non linearità di
materiale.
La Circolare del 2 febbraio 2009 stabilisce al punto C.8.7.1.2 che, per costruzioni
esistenti in muratura, per “la verifica di edifici con analisi lineare ed impiego del fattore
q, il valore da utilizzare per quest'ultimo è pari a:
q = 2,0 αu/α1 per edifici regolari in elevazione;
q = 1,5 αu/α1 negli altri casi;
in cui αu e α1 sono definiti al § 7.8.1.3 del D.M. 14/01/2008. In assenza di più precise
valutazioni, potrà essere assunto un rapporto αu/α1 pari a 1,5”.
Prevenzione
Proteggere costruzioni, infrastrutture, territorio prima che il
sisma avvenga
•Proteggere dove il danno sismico non c’è ancora stato costa molto meno che
ricostruire o riparare dove il danno è già avvenuto.
•OBIEZIONE: si, ma proteggere e prevenire prima che il sisma avvenga costa
molto perché occorre intervenire su tutto il territorio nazionale.
•RISPOSTA : se si guarda alla storia sismica recente e la frequenza dei terremoti
importanti si constata che anche riparare e ricostruire dopo il terremoto di fatto
riguarda quasi tutto il territorio nazionale.
•Quindi prevenire conviene, anche perché si può fare senza urgenza, con
procedure più trasparenti e denaro pubblico che non si muove verso strane
direzioni.
•Inoltre le mappe di scuotibilità dipendenti dal tempo (NDSHA) permettono di
decidere dove la prevenzione deve essere attuata con priorità, consentendo di
spalmare i costi su tempi più lunghi.
Le difficoltà della prevenzione sismica
L’irregolarità e la notevole distanza temporale con cui i
forti terremoti si succedono nelle diverse zone
contribuiscono alla riduzione della consapevolezza del
rischio sismico e, conseguentemente, alla limitatezza
delle risorse dedicate alla sua mitigazione. Il periodo di
ritorno dei terremoti forti è grande rispetto alla durata
media dei governi nazionali. (e, spesso della vita di qualche
generazione, ndr)

Quindi per l’Italia è particolarmente rilevante quanto espresso


da Kofi Annan nel 1999:
Building a culture of prevention is not easy. While the
costs of prevention have to be paid in the present, its
benefits lie in a distant future. Moreover, the benefits are
not tangible; they are the disasters that did NOT happen.
Da:Università di Trieste, Inaugurazione dell’Anno Accademico 2009-2010, Prolusione di G. Panza
Prevenzione sismica nei luoghi di lavoro e formazione
Il D.lgs 81/2008 propone un sistema di gestione della sicurezza e della salute in ambito
lavorativo preventivo e permanente, attraverso:

• l'individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischi;


• la riduzione, che deve tendere al minimo del rischio;
• il continuo controllo delle misure preventive messe in atto;
• l'elaborazione di una strategia aziendale che comprenda tutti i fattori di una
organizzazioni (tecnologie, organizzazione, condizioni operative...)

Il decreto, inoltre, ha definito in modo chiaro le responsabilità e le figure in ambito aziendale


per quanto concerne la sicurezza e la salute dei lavoratori.

1.Il D.lgs 81/2008 dovrebbe prevalere su NTC 2008 in modo chiaramente formulato; il sisma
deve essere incluso nell’elenco sei rischi da prendere in conto per la sicurezza dei
lavoratori. In questo modo gli immobili ad uso lavorativo possono essere assoggettati a
verifiche ed interventi obbligatori per protezione antisismica anche se costruiti prima
dell’entrata in vigore delle norme sismiche vigenti e mai ristrutturati o modificati. Si
tratterebbe di un provvedimento semplice ma potenzialmente efficace.
2.I luoghi di istruzione e formazione dovrebbero essere equiparati agli edifici industriali per
le finalità di cui sopra
ISOLAMENTO
DISSIPAZIONE CONTROLLATA
TRASMETTITORI DI SHOCK
SMORZATORI A MASSA

Non temere le tecnologie


moderne.
Spesso costano meno di
alternative più tradizionali
PROTEC 11- LINGOTTO FIERE
LA CORRETTA REALIZZAZIONE DELLE COSTRUZIONI COME MOMENTO FONDAMENTALE DELLA PREVENZIONE

Progettare e costruire pensando al terremoto Alessandro De Stefano Politecnico di Torino


PROTEC 11- LINGOTTO FIERE
LA CORRETTA REALIZZAZIONE DELLE COSTRUZIONI COME MOMENTO FONDAMENTALE DELLA PREVENZIONE

Progettare e costruire pensando al terremoto Alessandro De Stefano Politecnico di Torino


RUOLO DELLA
NORMATIVA IN ITALIA
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LA CORRETTA REALIZZAZIONE DELLE COSTRUZIONI COME MOMENTO FONDAMENTALE DELLA PREVENZIONE

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a b c

Isolatore a pendolo scorevole

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PROTEC 11- LINGOTTO FIERE
LA CORRETTA REALIZZAZIONE DELLE COSTRUZIONI COME MOMENTO FONDAMENTALE DELLA PREVENZIONE

Si può fare isolamento alla base sotto edifici in CA esistenti?

Progettare e costruire pensando al terremoto Alessandro De Stefano Politecnico di Torino


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Progettare e costruire pensando al terremoto Alessandro De Stefano Politecnico di Torino


Experimental Vibration Analysis for Civil Engineering Structures
Varenna, Italy, 3-5 October 2011
EVACES 2011

Sipuò isolare alla base un edificio storico in muratura?

SCHOOL BUILDING IN VANADZOR, ARMENIA


Masonry building 4 levels (55 years)
Retrofit, by means of “Medium Damping Rubber
Bearings” (MDNB), 2002
(courtesy by prof. M. Melkumyian)

G. BUFFARINI, P. CLEMENTE, G.P. CIMELLARO AND A. DE STEFANO – Experimental dynamic analysis of Palazzo Margherita in L'Aquila
Experimental Vibration Analysis for Civil Engineering Structures
Varenna, Italy, 3-5 October 2011
EVACES 2011

S.I. AT THE BASEMENT

Insertion of the isolation devices just below the ground level of the
building or just ander the foundations:
realization of windows in the masonry walls at the isolation device
positions. The window should be high enough to contain a lower
and a upper beams and the isolator;
construction of the portion of the lower concrete beam, with the
overlap steel bar between the beam portion of the considered
window and the next ones;
installation of the isolation device;
realization of the portion of the upper concrete beam, with the
overlap steel bar between the adjacent windows;
cutting of masonry between the windows;
connection of the lower concrete beam portions and of the upper
ones.

G. BUFFARINI, P. CLEMENTE, G.P. CIMELLARO AND A. DE STEFANO – Experimental dynamic analysis of Palazzo Margherita in L'Aquila
Experimental Vibration Analysis for Civil Engineering Structures
Varenna, Italy, 3-5 October 2011
EVACES 2011

B.I. STRUCTURE FOR EXISTING BUILDINGS


isolated platform under the foundations of the building, without
touching the building itself
Earth
Gap

Rigid
connection

External Upper cilindrical


wall Internal sector
wall
Isolators Lower cilindrical sector
Inserted after removal of the Pipes inserted by means of auger boring
special elements of the pipes or micro-tunnelling technique; D ≥ 2 m
G. BUFFARINI, P. CLEMENTE, G.P. CIMELLARO AND A. DE STEFANO – Experimental dynamic analysis of Palazzo Margherita in L'Aquila

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