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Consulta Provinciale degli Studenti

Monza e Brianza

Regolamento di consulta

Monza
Settembre 2010

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Monza, 15 maggio 2010.

Le consulte provinciali degli studenti sono organi istituiti dal D.P.R. 1 10 ot-
tobre 1996, n. 567, intitolato Disciplina delle iniziative complementari e del-
le attività integrative nelle istituzioni scolastiche. In seguito alla sua emana-
zione, questo decreto è stato modificato diverse volte, e precisamente dai
seguenti decreti:
D.P.R. 9 aprile 1999, n. 156
D.P.R. 13 febbraio 2001, n. 105
D.P.R. 23 dicembre 2005, n. 301
D.P.R. 29 novembre 2007, n. 268
È questa la norma che a livello nazionale stabilisce quali sono le funzioni
delle consulte provinciali.
In particolare, ogni consulta ha i seguenti compiti:
◦ assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutti gli istituti del-
la provincia, anche al fine di ottimizzare ed integrare in rete le iniziative
complementari e le attività integrative da svolgersi nelle scuole.
◦ formulare proposte ed esprimere pareri agli uffici scolastici, agli enti
locali competenti ed agli organi collegiali territoriali.
◦ collaborare con gli organi dell’amministrazione scolastica e con i
centri di informazione e consulenza, interni ai singoli istituti, per l’assistenza
socio-sanitaria ai tossicodipendenti per la realizzazione di progetti di attività
informativa e di consulenza intesi alla prevenzione e cura delle tossicodi-
pendenze, alla lotta contro l’abuso di farmaci e di sostanze per l’incremen-
to artificiale delle prestazioni sportive.
◦ istituire, in collaborazione con l’ufficio scolastico locale, uno sportel-
lo informativo per gli studenti con particolare riferimento all’attuazione del-
la disciplina delle iniziative complementari e le attività integrative da svol-
gersi nelle scuole e dello statuto delle studentesse e degli studenti nella
scuola secondaria di secondo grado e alle attività di orientamento.
◦ promuovere iniziative di carattere transnazionale.
◦ designare i rappresentanti degli studenti nei consigli scolastici locali.
◦ designare i rappresentanti degli studenti nell’organo di garanzia
per le impugnazioni nelle scuole secondarie di secondo grado istituito
presso l’ufficio scolastico regionale.
Questo opuscolo contiene il regolamento interno della consulta di Monza
e Brianza, scritto e approvato, nel maggio 2010, dai rappresentanti degli
studenti eletti dalle varie scuole della provincia nel 2010. Il regolamento
contiene tutte le principali informazioni su come si svolge il lavoro della
consulta, quali sono le cariche interne e la loro funzione.
Buona lettura e buon lavoro.

La Commissione Statuto
della Consulta Provinciale degli Studenti
1 Decreto del Presidente della Repubblica

3
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia
Ufficio Scolastico Provinciale di Monza e Brianza
Consulta Provinciale degli Studenti

Via Magenta, 2
20052 Monza.
studenti_monzabrianza@yahoo.it

Il regolamento di consulta non è coperto da diritto d’autore (legge 22 aprile 1941, n. 633; art. 5).

Gli esemplari originali del regolamento sono depositati presso l’Ufficio Scolastico Provinciale di Monza
e Brianza e presso l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, a Milano.

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Regolamento della Consulta Provinciale degli Studenti
di Monza e della Brianza
Parte prima fino a che non siano revocati da una de-
Princìpi generali libera o provvedimento successivi.
7. Le delibere che comportano onere
economico sono valide solo se sono sta-
Articolo I
te approvate da una commissione di la-
Istituzione
voro ed in seguito dal Consiglio di Presi-
1. La Consulta Provinciale degli Studenti
denza, oppure se sono state approvate
di Monza e della Brianza è organo del
dal Consiglio di Presidenza ed in seguito
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
dall’Assemblea plenaria.
della Ricerca in quanto sede rappresen-
8. Se un rappresentante ricopre una spe-
tativa degli studenti degli istituti d’istruzio-
cifica carica all’interno della Consulta, egli
ne secondaria di secondo grado della
ha diritto in qualsiasi momento di dimet-
stessa provincia.
tersi da quella carica, a meno che questo
regolamento non indichi che egli è ob-
Articolo II
bligato a svolgere la sua funzione. In
Delibere e provvedimenti
qualsiasi caso, egli deve continuare a
1. Le delibere sono prese con votazione
svolgere la sua funzione fino a che non
espressa nel corso di una riunione del-
viene sostituito da un altro rappresentan-
l’organo ed a maggioranza assoluta dei
te.
voti validamente espressi, a meno che
speciali disposizioni aventi forza di legge
Articolo III
o contenute in questo regolamento non
Gestione amministrativa e contabile
dicano diversamente.
1. Il direttore dell’Ufficio Scolastico Provin-
2. L’astensione non è voto valido.
ciale indica con proprio decreto un istitu-
3. In caso di parità, il voto del presidente
to scolastico della provincia al quale
o del coordinatore dell’organo prevale,
sono dati in gestione vincolata le disponi-
sempre che egli abbia votato e che la vo-
bilità monetarie della Consulta. La scelta
tazione sia stata fatta a scrutinio palese.
dell’istituto deve essere accettata dal rela-
4. Il voto è libero e personale. Non è vali-
tivo Consiglio d’Istituto. Se l’Assemblea
do il voto espresso dal rappresentante a
plenaria si oppone alla scelta dell’istituto,
nome e per conto di un altro rappresen-
il direttore indica un altro istituto.
tante.
2. Il Presidente della Consulta o un suo
5. Il fatto che ad una riunione di un or-
delegato fornisce al dirigente scolastico
gano non siano presenti tutti i membri
le indicazioni progettuali, corredate dalla
dell’organo stesso non ha come conse-
previsione dei singoli costi da sostenere
guenza che le decisioni prese siano nul-
per la loro attuazione, attinenti alle singo-
le.
le attività con onere economico delibera-
6. Le delibere e gli altri provvedimenti
te dalla Consulta stessa. Spetta al dirigen-
presi all’interno della Consulta in adempi-
te, su tale base, l’attività gestionale ammi-
mento a disposizioni vincolanti hanno
nistrativa e contabile finalizzata all’attua-
carattere parimenti vincolante, a meno
zione di dette attività.
che le stesse delibere o provvedimenti di-
cano diversamente. Valgono soltanto

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Articolo IV soltanto quando il motivo dell’assenza è
Verbali una causa di forza maggiore che impedi-
1. In ogni organo della Consulta il Presi- sce la partecipazione all’assemblea o un
dente o Coordinatore nomina fra gli altri impegno che il rappresentante assente è
rappresentanti un segretario, che scrive obbligato a rispettare.
la proposta di verbale della riunione e la 4. Alla fine di ogni riunione dell’Assem-
propone in delibera all’organo. blea plenaria a ciascun rappresentante
2. Il verbale contiene l’elenco dei presenti presente il Presidente consegna un atte-
e degli assenti, ciò su cui si è votato, stato di partecipazione, che, a discrezio-
come si è votato ed il risultato delle vota- ne del Consiglio di Classe dello studente,
zioni. Qualsiasi membro di organo può è valido nell’attribuzione del credito for-
esigere che una sua dichiarazione sia mativo.
verbalizzata.
3. Il verbale è firmato dal segretario e, Articolo VII
dopo l’approvazione, dal Presidente o Numero legale
dal Coordinatore. 1. Se, prima o durante la riunione di As-
semblea plenaria, il numero degli stu-
Parte seconda denti assenti e giustificati è superiore alla
Assemblea plenaria metà più uno dei membri di assemblea,
le decisioni prese dall’Assemblea stessa in
quella riunione sono nulle.
Articolo V
Composizione
Articolo VIII
1. La Consulta Provinciale degli Studenti
Lavori
si sostanzia nell’Assemblea plenaria, della
1. L’Assemblea è presieduta dal Presiden-
quale sono membri tutti i rappresentanti
te di Consulta, il quale ne modera i lavori,
eletti.
apre e chiude le votazioni e ne proclama
i risultati. Fa eccezione la prima riunione
Articolo VI
in seguito al rinnovo biennale dell’orga-
Frequenza
no, la quale è presieduta dal direttore
1. Se un rappresentante resta assente
dell’Ufficio Scolastico Provinciale o da un
per tre volte consecutive e non giustifica-
suo delegato.
te alle riunioni dell’Assemblea plenaria,
2. L’Assemblea si riunisce in una sede ap-
decade dalla carica di rappresentante. Al
positamente attrezzata e messa a disposi-
contrario, le assenze dalle riunioni degli
zione dall’Ufficio Scolastico Provinciale.
altri organi della Consulta non sono pre-
3. L’Assemblea, se costituita, si riunisce,
se in considerazione.
tra settembre e maggio, almeno una vol-
2. L’assenza ai lavori dell’Assemblea ple-
ta al mese.
naria può essere giustificata dal Presiden-
4. Le riunioni sono convocate, con alme-
te di Consulta, tramite richiesta rivolta dal
no dieci giorni di anticipo, dal Presidente
rappresentante stesso con autocertifica-
su richiesta di un terzo dei membri di
zione scritta del motivo dell’assenza. La ri-
Consulta o su iniziativa del Presidente
chiesta e l’autocertificazione sono firmate
stesso, indicando il tempo, il luogo e l’or-
da un esercente potestà nel caso di stu-
dine del giorno della riunione. Fa ecce-
denti minorenni e devono comunque
zione la prima riunione in seguito al rin-
essere presentate prima della riunione o
novo biennale dell’organo, la quale è
entro i quindici giorni successivi.
convocata dal direttore dell’Ufficio Scola-
3. Il Presidente accorda la giustificazione

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stico Provinciale. questo caso, la nomina del Vicepresiden-
5. Chiunque può assistere alle riunioni te si conforma ai risultati della nuova vo-
dell’Assemblea, ma ottiene facoltà di pa- tazione. Se non è presente alcun non
rola solo dopo averne fatto richiesta scrit- eletto che abbia ricevuto almeno un
ta all’Assemblea, la quale può conceder- voto, il Vicepresidente in carica non vie-
la o meno. ne sostituito.
6. Il Presidente può espellere dall’aula sin-
gole persone che violino questo regola- Articolo X
mento o qualsiasi legge. Se la persona Vicepresidente
espulsa è un membro di assemblea, egli 1. In caso di assenza o di impedimento, il
comunque può partecipare alle votazio- Presidente di Consulta è sostituito dal Vi-
ni. Il Presidente può espellere dall’aula il cepresidente.
pubblico nel caso più persone al suo in- 2. Il Vicepresidente è il primo fra i non
terno violino questo regolamento o qual- eletti alla carica di Presidente; in caso di
siasi legge; in questo caso la riunione parità si procede per sorteggio. Nel caso
prosegue senza la presenza del pubbli- non ci siano non eletti che abbiano rice-
co. vuto almeno un voto, l’Assemblea plena-
ria procede, in seguito all’elezione del
Parte terza Presidente di Consulta, alla specifica ele-
Presidente e segretario zione del Vicepresidente con votazione a
scrutinio segreto.
3. In caso di sfiducia o di perdita dei re-
Articolo IX
quisiti di eleggibilità da parte del Presi-
Presidente
dente, il Vicepresidente non può sostitui-
1. II Presidente di Consulta viene eletto
re il Presidente per più di novanta giorni
dall’Assemblea plenaria all’interno dei
consecutivi. Al termine di questi novanta
suoi membri, con votazione a scrutinio
giorni l’Assemblea plenaria elegge un
segreto. In caso di parità si procede per
nuovo presidente.
sorteggio.
4. Se non sono in carica né il Presidente
2. Se non sono in carica né il Presidente
né il Vicepresidente di consulta, le deci-
né il Vicepresidente di Consulta, le deci-
sioni prese all’interno della Consulta stes-
sioni prese all’interno della Consulta stes-
sa sono nulle.
sa sono nulle.
3. Il Presidente rappresenta la Consulta
nei confronti di qualsiasi persona fisica o Parte quarta
giuridica. Nell’esercizio di tale rappresen- Commissioni
tanza, egli non ha la capacità di agire in
nome o per conto della Consulta, a Articolo XI
meno che la Consulta stessa lo abbia de- Istituzione
legato a farlo. 1. La Consulta può articolarsi in commis-
4. Il Presidente coordina e facilita i lavori sioni di lavoro, costituite con delibera del-
della Consulta. Egli può delegare uno o l’Assemblea plenaria.
più rappresentanti a gestire i rapporti 2. Ogni commissione è composta dai
con gli organi di stampa. rappresentanti che si offrono volontari a
5. L’Assemblea plenaria può eleggere un farne parte.
nuovo Presidente in sostituzione di quel- 3. Ogni commissione è composta da al-
lo in carica, che viene sfiduciato prima meno cinque rappresentanti.
della conclusione del suo mandato. In 4. Per le commissioni temporanee, la deli-

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bera che le costituisce specifica quando assenza del Presidente, lo sostituisce il Vi-
la commissione smette di funzionare. Se cepresidente. In caso di impedimento o
non c’è alcuna indicazione, la commis- di assenza anche del Vicepresidente, lo
sione è permanente. sostituisce il consigliere più anziano, di-
verso dal segretario.
Articolo XII 2. Le riunioni sono convocate, con alme-
Coordinatore no cinque giorni di anticipo, dal Presi-
1. Ogni commissione elegge un Coordi- dente su richiesta di un terzo dei consi-
natore fra i suoi membri. glieri o su iniziativa del Presidente stesso,
2. In caso di impedimento o di assenza indicando il tempo, il luogo e l’ordine del
del Coordinatore eletto, lo sostituisce il giorno della riunione.
commissario più anziano, diverso dal se- 3. Il Presidente modera i lavori, apre e
gretario. chiude le votazioni e ne proclama i risul-
3. Le riunioni sono convocate, con alme- tati.
no tre giorni di anticipo, dal Coordinato-
re della commissione o dal Presidente Parte sesta
della Consulta su richiesta di un terzo dei Votazioni
commissari o su iniziativa del Coordinato-
re o del Presidente stesso, indicando il
tempo, il luogo e l’ordine del giorno del-
Titolo primo
la riunione. Scrutinio palese
4. Il Coordinatore di commissione presie-
de le riunioni, modera i lavori, apre e Articolo XV
chiude le votazioni e ne proclama i risul- Norma generale
tati. 1. Le votazioni dell’Assemblea plenaria e
degli altri organi della Consulta si fanno a
scrutinio palese, a meno che questo re-
Parte quinta golamento o una qualsiasi legge obbli-
Consiglio di presidenza ghi a votare con scrutino segreto.
2. Tutti i membri dell’organo votante
Articolo XIII hanno diritto di partecipare alla votazio-
Composizione ne oppure di astenersi.
1. Il Consiglio di Presidenza della Consul-
ta è composto dal Presidente e dal Vice- Articolo XVI
presidente della Consulta e dai Coordi- Modalità
natori delle commissioni di lavoro. 1. Lo scrutinio palese si fa per alzata di
2. Una volta decaduti dalla carica di rap- mano, per divisione all’interno dell’aula o
presentanti, i consiglieri possono, facen- per chiamata nominale. Quando si vota
done richiesta alla Consulta, continuare a a scrutinio palese, è il Presidente a deci-
partecipare, a titolo esclusivamente con- dere come si svolge la votazione.
sultivo, alle riunioni dell’Assemblea plena- 2. La chiamata nominale si fa in ordine
ria e del Consiglio di Presidenza in qualità alfabetico: il votante dice ad alta voce il
di consulenti. proprio voto, il quale viene verbalizzato.

Articolo XIV
Presidenza
1. Il Consiglio è presieduto dal Presidente
di Consulta. In caso di impedimento o di

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Titolo secondo dell’organo.
Scrutinio segreto 7. Se bisogna eleggere una o più perso-
ne con scrutinio segreto ed il presidente
Articolo XVII dell’organo si è candidato, egli è sostitui-
Elezione di persone to dal vicepresidente. Se anche il vicepre-
1. Quando bisogna eleggere una o più sidente è candidato, egli è sostituito dal
persone con scrutinio segreto, l’elezione membro più anziano. In questo caso, il
avviene fra coloro che si sono candidati presidente di seggio è anche presidente
prima della votazione. Le candidature si dell’organo.
presentano a voce, nel momento indica- 8. Il seggio smette di essere in carica
to dal presidente dell’organo. dopo la proclamazione dei risultati della
2. Il rappresentante che si è candidato votazione.
non può fare parte del seggio di scruti-
nio di cui all’articolo XVIII. Articolo XIX
3. Sono fatte salve eventuali diverse di- Attribuzioni del presidente e del seggio
sposizioni aventi carattere vincolante. 1. Il presidente decide la modalità dell’e-
spressione del voto sulla scheda, apre e
Articolo XVIII chiude la votazione, proclama i risultati
Seggio di scrutinio della votazione, apre e chiude lo scruti-
1. Quando bisogna svolgere, in una stes- nio dei voti, può sospendere la seduta,
sa seduta, una o più votazioni a scrutinio dà ogni altra disposizione o comunica-
segreto, è costituito un seggio di scruti- zione necessaria al mantenimento del-
nio, il quale resta in carica per tutti gli l’ordine in aula ed allo svolgimento della
scrutini segreti che si svolgono in quella votazione o dello scrutinio.
seduta. 2. Se uno scrutatore solleva una qualche
2. Il seggio di scrutinio è composto dal obiezione a proposito di una decisione o
presidente dell’organo e da due scruta- comunicazione del presidente, la que-
tori, nominati dal segretario fra i membri stione è decisa dal seggio.
dell’organo su base volontaria. Se ci 3. È vietato, durante la votazione o lo
sono più di due volontari, fra essi sono scrutinio, compiere azioni che possano in
nominati i due più anziani. Se mancano qualsiasi modo modificare l’esito della vo-
volontari, sono nominati i due membri tazione.
più anziani che non svolgono la carica di 4. Se durante la votazione o lo scrutinio si
presidente di seggio. verifica una qualche azione o condizione
3. Se, nel corso delle operazioni, uno de- che, secondo la decisione del seggio, è
gli scrutatori è assente o comunque im- tale da modificare l’esito della votazione,
possibilitato a svolgere la sua funzione, il la votazione stessa è nulla.
segretario nomina un sostituto, nel ri-
spetto del comma secondo. Il sostituto Articolo XX
resta in carica fino a che continua l’impe- Operazioni preliminari alla votazione
dimento. 1. Il segretario dà al seggio di scrutinio
4. Il presidente ed il segretario non pos- l’elenco degli aventi diritto al voto.
sono essere nominati scrutatori. 2. Una volta che il segretario ha comuni-
5. Se un rappresentante è nominato cato al seggio il numero degli aventi dirit-
scrutatore, è obbligato a svolgere la fun- to, altrettante schede sono vidimate da
zione. parte di due membri di seggio. Per ogni
6. Il seggio è presieduto dal presidente scheda basta una firma.

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3. Presso il seggio sono predisposte una 2. Il voto è personale e segreto.
o più urne. Se per più votazioni contem- 3. Riporta un voto validamente espresso
poranee vengono predisposte più urne, la scheda che non sia nulla o bianca.
su ognuna di esse è scritto l’oggetto del- 4. È nulla la scheda che al momento del-
la votazione alla quale ognuna si riferi- lo spoglio manca di uno o più requisiti di
sce. validità previsti dal presente titolo o che
comunque ha una piegatura, correzio-
Articolo XXI ne, abrasione, cancellatura o un qualsiasi
Svolgimento della votazione altro segno che non è strettamente ne-
1. Il voto è personale, libero e segreto. cessario ad esprimere il voto e che può
2. Gli aventi diritto sono chiamati a vota- distinguerla dalle altre schede. Inoltre, è
re uno solo per volta in ordine alfabetico. nulla la scheda dalla quale non è possibi-
L’avente diritto al voto può sempre non le capire in modo certo la volontà del vo-
rispondere alla chiama oppure non ac- tante nell’esprimere il proprio voto.
cettare la scheda. 5. Il seggio elenca, in particolare, quanto
3. Gli aventi diritto possono votare dopo segue:
essere stati identificati tramite riconosci- a) il numero dei presenti e degli as-
mento personale e senza alcuna ulterio- senti aventi diritto al voto;
re formalità; ma, se due o più membri di b) il numero delle schede vidimate
seggio sono in disaccordo sull’identità prima dell’apertura della votazione;
della persona, è necessaria l’esibizione di c) il numero delle schede vidimate
un documento di riconoscimento. dopo l’apertura della votazione, con
4. Ciascun votante per ogni votazione ha la motivazione della vidimazione
a disposizione una sola scheda. Ai votan- straordinaria;
ti viene anche data un’unica penna o d) il numero dei membri che hanno
matita per la compilazione delle schede. ricevuta la scheda;
5. I votanti che siano fisicamente impossi- e) il numero dei membri che hanno
bilitati a votare possono comunque vota- restituita la scheda;
re, con l’aiuto di un altro votante, che sia f) il numero delle schede presenti nel-
stato volontariamente scelto come ac- l’urna dopo che essa è stata aperta;
compagnatore. In questo caso è neces- g) il numero delle schede bianche;
sario consegnare un certificato medico. h) il numero delle schede nulle;
6. Dopo aver votato, il votante riconse- i) il numero delle schede che espri-
gna la scheda, ripiegata, ad un membro mono voti validi e la ripartizione di tali
di seggio diverso dal votante stesso. voti.
Questo membro di seggio controlla che
all’esterno della scheda non ci siano se- Articolo XXIII
gni che possano distinguerla dalle altre Verbalizzazione
schede e poi, senza aprirla, la mette nel- 1. Le operazioni di votazione e di scruti-
l’urna. nio sono descritte nel verbale della sedu-
ta scritto dal segretario dell’organo vo-
Articolo XXII tante.
Scrutinio 2. Il verbale indica, in particolare, chi
1. Dopo aver controllato che tutti gli sono i componenti il seggio di scrutinio e
aventi diritto al voto che desiderano vo- le informazioni elencate dal comma
tare abbiano votato, chiusa la votazione, quinto dell’articolo XXII.
il presidente apre l’urna. 3. Al verbale sono allegate l’urna e le

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schede utilizzate. per iscritto da almeno un terzo dei mem-
bri di Consulta al Presidente della Consul-
Parte settima ta stessa.
Disposizioni finali 3. Ricevuta la proposta di delibera, il Pre-
sidente la fa avere entro cinque giorni
agli altri membri di Consulta e convoca
Articolo XXIV
l’Assemblea plenaria per un giorno non
Rimborsi spese
precedente il trentesimo giorno successi-
1. I membri di Consulta hanno diritto al
vo alla presentazione della proposta stes-
rimborso totale delle spese di viaggio ed
sa, per la trattazione della proposta e dei
al rimborso parziale delle spese di vitto e
suoi eventuali emendamenti.
alloggio, sostenute per la partecipazione
4. Gli emendamenti alla proposta di deli-
alle riunioni dell’Assemblea plenaria, del-
bera sono presentati per iscritto da alme-
le commissioni e del Consiglio di Presi-
no un membro di Consulta al Presidente,
denza, nonché alle altre attività della
entro il quindicesimo giorno precedente
Consulta. I rappresentanti hanno diritto
la data di convocazione della plenaria.
al rimborso delle spese di viaggio solo
5. Ricevuti gli emendamenti, il Presidente
per attività svolte in località diversa sia da
li fa avere entro cinque giorni agli altri
quella di residenza del rappresentante
membri di Consulta.
sia da quella dove si trova l’istituto di ap-
6. La delibera di modifica del regolamen-
partenenza.
to è adottata con due successive votazio-
2. Il Presidente decide le percentuali delle
ni, a scrutinio palese per chiamata nomi-
spese di vitto e di alloggio sostenute che
nale, eseguite ad intervallo non minore
vengono rimborsate.
di sessanta giorni l’una dall’altra.
3. Il rimborso, comprensivo di interesse
7. Dopo la riunione indicata dal terzo
legale semplice, è a valere sulle disponibi-
comma, la presentazione degli emenda-
lità monetarie della Consulta per l’eserci-
menti è libera, sempre per iscritto.
zio finanziario relativo all’anno solare se-
8. La proposta di delibera e i suoi emen-
guente all’effettuazione della spesa.
damenti sono votati un articolo alla volta
4. Il rimborso si ottiene presentando una
e poi con votazione finale.
nota scritta all’istituto indicato dal primo
9. La delibera che revoca questo regola-
comma dell’articolo tre, entro il trentuno
mento senza sostituirlo con uno nuovo è
settembre di ciascun anno. Alla nota va
nulla.
allegata la documentazione che prova
10. Il verbale di ciascuna riunione nella
che il pagamento è avvenuto. Per le spe-
quale si è svolta la votazione della propo-
se di viaggio eseguito con mezzo privato
sta di delibera è scritto ed approvato alla
del rappresentante, in mancanza di que-
fine della riunione stessa.
sta documentazione vale l’autocertifica-
11. Se la delibera di modifica del regola-
zione; il Presidente decide, con proprio
mento è infine approvata, essa è scritta e
provvedimento scritto, l’entità dei rimbor-
firmata dal Presidente e dal segretario in
si spettanti con quest’ultima modalità.
un documento a sé stante. Questo docu-
mento ed i verbali delle due distinte riu-
Articolo XXV
nioni sono scritti in due esemplari identi-
Modifica del regolamento
ci, depositati rispettivamente presso l’Uffi-
1. Questo regolamento può essere mo-
cio Scolastico Regionale e presso l’Ufficio
dificato con delibera dell’Assemblea ple-
Scolastico Provinciale.
naria, come descritto da questo articolo.
2. La proposta di delibera è presentata

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Articolo XXVI mità al regolamento stesso.
Pubblicità del regolamento
1. Questo regolamento è scritto in due Articolo XXVIII
esemplari identici, depositati rispettiva- Unicità del regolamento
mente presso l’Ufficio Scolastico Regiona- 1. Questo regolamento è a tutti gli effetti
le e presso l’Ufficio Scolastico Provinciale. una delibera di Consulta. Esso raccoglie
tutte le norme prodotte dall’Assemblea
Articolo XXVII plenaria su come sono organizzati e
Disposizione transitoria come lavorano la Consulta e i suoi orga-
1. Le delibere ed i provvedimenti assunti ni. Ogni delibera disciplinante tale mate-
prima dell’approvazione di questo rego- ria al di fuori di questo regolamento è
lamento valgono pienamente e sono pa- nulla.
rificati ad analoghi atti assunti in confor-

Approvato dall’assemblea plenaria venerdì 14 maggio 2010 presso la sede centrale


dell’ITIS Hensemberger di Monza.

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Sommario del regolamento
Parte prima Princìpi generali........................................................................................................................... 5
Articolo I Istituzione............................................................................................................................ 5
Articolo II Delibere e provvedimenti............................................................................................5
Articolo III Gestione amministrativa e contabile.....................................................................5
Articolo IV Verbali............................................................................................................................... 6
Parte seconda Assemblea plenaria.............................................................................................................. 6
Articolo V Composizione................................................................................................................. 6
Articolo VI Frequenza........................................................................................................................ 6
Articolo VII Numero legale.............................................................................................................. 6
Articolo VIII Lavori............................................................................................................................... 6
Parte terza Presidente e segretario.............................................................................................................. 7
Articolo IX Presidente......................................................................................................................... 7
Articolo X Vicepresidente................................................................................................................. 7
Parte quarta Commissioni............................................................................................................................... 7
Articolo XI Istituzione.......................................................................................................................... 7
Articolo XII Coordinatore................................................................................................................. 8
Parte quinta Consiglio di presidenza.......................................................................................................... 8
Articolo XIII Composizione............................................................................................................... 8
Articolo XIV Presidenza..................................................................................................................... 8
Parte sesta Votazioni.......................................................................................................................................... 8
Titolo primo Scrutinio palese.................................................................................................................. 8
Articolo XV Norma generale.......................................................................................................... 8
Articolo XVI Modalità......................................................................................................................... 8
Titolo secondo Scrutinio segreto.......................................................................................................... 9
Articolo XVII Elezione di persone.................................................................................................. 9
Articolo XVIII Seggio di scrutinio................................................................................................... 9
Articolo XIX Attribuzioni del presidente e del seggio...........................................................9
Articolo XX Operazioni preliminari alla votazione.................................................................9
Articolo XXI Svolgimento della votazione...............................................................................10
Articolo XXII Scrutinio...................................................................................................................... 10
Articolo XXIII Verbalizzazione...................................................................................................... 10
Parte settima Disposizioni finali................................................................................................................... 11
Articolo XXIV Rimborsi spese....................................................................................................... 11
Articolo XXV Modifica del regolamento.................................................................................11
Articolo XXVI Pubblicità del regolamento..............................................................................12
Articolo XXVII Disposizione transitoria..................................................................................... 12
Articolo XXVIII Unicità del regolamento.................................................................................12

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