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OSCENOPOP
Ilrockèunoscandalo
FENOMENI » LE SONG PIÙ CONTROVERSE E VIETATE DELLA STORIA DELLA MUSICA
GUIDO MARIANI
Da quando esiste la paro-
la, i versi dei poeti hanno
saputosempre trasgredire,cre-
are controversie, dare scanda-
loesuscitarecensure.Nell’anti-
ca Roma la legge delle XII tavo-
le proibiva espressamente i
«mala carmina», condannan-
do al carcere chi scrivesse poe-
sie diffamatorie o irriverenti.
La trasgressione accompagna
inevitabilmente anche la storia
dellacanzone modernache pe-
rò, a differenza delle poesie an-
tiche,èculturadi massa.Lavol-
garitàdei rapperdi ogginonna-
sce da una decadenza morale,
ma da una tradizione. «Lavora-
mi, lavorami duro. Ho scopato
tutta la notte e la notte prima.
Voglio solo scopare ancora di
più». Sono versi volgari anche
per gli standard di oggi, eppure
appartengono a un’incisione
di una cantante blues america-
na, Lucille Bogan in un brano
datato 1935, Shave 'Em Dry. È
forse il primo documento di-
scograficoincui comparelapa-
rola «fuck». Il blues ai tempi era
una musica che viveva ancora
nell’ombra, giudicata una sot-
tocultura degli ex-schiavi e po-
teva permettersi di essere con-
tro ogni regola.
Nel1939a trasgredire conal-
tre finalità era Billie Holiday
che, cantando Strange Fruit,
raccontava al pubblico bianco
dei jazz club di New York i lin-
ciaggi che i neri subivano nel
sud degli Stati Uniti. Dagli anni
Cinquanta l’arrivo del rock,
l’iniziodell’erapopedelmerca-
to musicale globalizzato inau-
gurano un nuova storia di tra-
sgressioni,goffitentativi dicen-
sure e grandi, quanto contro-
versi, successi.
HANK BALLARD
AND THE MIDNIGHTERS -
«WORK WITH ME, ANNIE»
«Lavora con me Annie, andia-
mo avanti che stiamo bene. (...)
Non tradirmi, dammi tutta la
mia carne», queste grossolane
allusioni oggi fanno sorridere,
Brani
che parlano
di sesso
in maniera
esplicita,
pezzi
che attaccano
i governi
e le forze
dell’ordine
o che invitano
al suicidio
maappartengonoall’archeolo-
giadelrock.Iversivenneroinci-
si nel gennaio del ‘54 dal can-
tante nero di Detroit Hank Bal-
lard. Il rock stava nascendo e,
degno figlio del blues, stava co-
municandoa unnuovo pubbli-
co la sua natura trasgressiva e
la forte carica sessuale. Work
with Me, Annie (come abbia-
mo visto assai più blando di
molti blues carbonari) fu uno
dei primi brani rock and roll a
essere censurati. Si mosse an-
che l’autorità delle comunica-
zioni americana, la Federal
Communications Commis-
sion, e il nuovo genere musica-
le muoveva i primi passi con la
fama di essere una moda per-
versa con cui i neri volevano
corrompere la gioventù bian-
ca. Si scoprì però che dove
c’era scandalo c’era successo.
Il 45 giri divenne una grande
hit, dominando la classifica
r’n’bper settesettimane. Ilbra-
noebbepoianche alcunisegui-
ti tra cui Annie Had a Baby del-
lo stesso Ballard e The Wall-
flower (Roll with Me, Henry) la
prima hit di Etta James. Ripuli-
ta da tutti i riferimenti scabrosi
ecantata da GeorgiaGibbs con
il titolo Dance with Me, Henry,
nel 1955 conquistò anche ra-
dio puritane e il pubblico dei
bianchi.
THE KINGSMEN - «LOUIE,
LOUIE»
Stravolgimento quasi pro-
to-punk di un brano degli anni
Cinquanta.Louie,Louiepubbli-
cata dai Kingsmen nel 1963 finì
per tre anni sotto indagine
dell’Fbi e venne bandita da
molte radio. La ragione è a
sabato 15 aprile 2017
PUNK IN MOSTRA situazionismo,i 40 del grafico storico dei Sex
di F. AD. punk. Di tutte e tre le Pistols, le foto di John
Si tiene a Lucca, alla avanguardie sono in Tiberi, tour manager della
Fondazione Ragghianti, mostra oggetti, film, band e una retrospettiva
la mostra documenti sonori ecc. dedicata al regista Julien
PunkDadaSituation che Nella sezione dedicata al Temple. Fino al 1 maggio,
omaggia i 100 anni del punk spiccano alcune ingresso libero; info: 055
dadaismo, i 60 del opere di Jamie Reid, il 2347273
tutt’oggi misteriosa, visto che il
cantante Jack Ely si inventò le
parole e pronunciava per tre
quartidelpezzofrasisenzasen-
so.L’atteggiamento strafotten-
te del cantato e i suoni onoma-
topeiciesguaiatirendevanoin-
spiegabilmenteilbranoscabro-
so, ma di fatto completamente
innocente.Tuttaviariascoltan-
docon molta attenzione(e sen-
za i fruscii dei vecchi 45 giri in
vinile) si può scoprire dopo 54
secondi che il batterista in sot-
tofondo urla «fuck». L’avesse
scoperto ai tempi l’Fbu...
THE SEX PISTOLS - «GOD
SAVE THE QUEEN»
«DiosalvilaRegina.Ilregimefa-
scistatiha resounidiota».Alcu-
ne rivoluzioni sono iniziate per
moltomeno. Ma il punkdei Sex
Pistolsfu unarivoluzione.L’an-
ti-inno di Johnny Rotten e soci,
che in origine doveva intitolar-
si «No Future», costò alla band
l’immediato licenziamento
dall’etichetta discografica
A&M, il bando da tutte le radio
dell’imperobritannico,mapor-
tò a un successo improvviso e
tellurico e inaugurò una nuova
era nella storia del rock. Il pro-
duttore e burattinaio della
band, Malcolm McLaren, deci-
se di far uscire il singolo il 7 giu-
gno 1977. Era il giubileo d’ar-
gento della Regina che arrivava
ai25annidi regno.Nel 2012 Eli-
sabettaha celebrato 60 annisul
trono. Il vetriolo dei Sex Pistol
alla fine le ha portato fortuna.
OZZY OSBOURNE -
«SUICIDE SOLUTION»
«Prendi la bottiglia, affoga i
tuoi dispiaceri». Ozzy
Osbourne nel 1980 aveva da
poco lasciato i Black Sabbath
e stava imbarcandosi in una
difficile carriera solista. L’al-
col era il suo più grande pro-
blema e assieme al bassista
Bob Daisley e al chitarrista
Randy Rhoads scrisse un bra-
no che parlava della sua male-
dizione e dell’autodistruzio-
ne che portava con sé. Forse
per pudore, l’ex leader dei
Sabbath disse per anni che il
brano parlava di Bon Scott, A sinistra Billie Holiday, qui chenonesistepubblicitàmiglio-
voce degli AC/DC, morto pro- sopra Guns N’ Roses, Frankie re della mannaia del censore. Il
prio per colpa dell’alcol. Ma Goes To Hollywood, Prince, singolo arrivò al numero uno
la canzone era in realtà auto- della classifica inglese, conqui-
biografica ed ebbe una lunga
N.W.A., Hank Ballard and The
Midnighterse The Kingsmen; stando poi il mercato interna-
storia di fraintendimenti e po- in alto i Body Count. A destra zionale. Rappresenta però an-
lemiche. Nel 1984 il padre di Luigi Tenco e Francesco Guccini che un canto del cigno. Andan-
un ragazzo americano di 19 dooltregliammiccantisuccessi
anni morto suicida accusò la
canzone di Osbourne di aver- FRANKIE GOES TO
della disco-dance, era il primo
inno di massa a celebrare aper-
lo istigato. Il processo si con- HOLLYWOOD - «RELAX» tamente il coming out e la tra-
cluse con una piena assolu- Pubblicato nell’ottobre del sgressione gay. Ma l’epidemia
zione, ma Ozzy visse per anni 1983, Relax fu un modesto suc- di Aids era alle porte e con essa
da emarginato e Suicide Solu-
tion divenne un brano male-
cesso fino a che un dj della Bbc
si mise ad ascoltare bene le pa-
lapauraelostigmaneiconfron-
ti della libertà sessuale.
detto. La «soluzione» del tito- role: «Relax non farlo, quando
lo in realtà non voleva signifi- vuoi succhiarlo. Relax non far- PRINCE - «DARLING
care «risposta» bensì, riferen- lo, quando vuoi venire». Trop- NIKKI»
dosi all’alcol, era sinonimo di
«pozione» o «miscuglio».
poperil mainstream.Lacanzo-
ne venne esiliata dalle pro-
Pubblicatanell’albummiliona-
rio Purple Rain nel giugno del
L’heavy-metal era comun- grammazioni.Unvideoscabro- 1984 e diventata un singolo
que diventato un nemico da so girato in un orgiastico e sur- qualche mese dopo, l’esplosi-
combattere. Pochi anni dopo reale gay-club ne suggellava la va Darling Nikki diede inizio a
sul banco degli imputati con tematica pornografica e omo- una crociata. Nel 1985 Tipper
l’accusa di istigazione al suici- Qui sopra Ozzy Osbourne; sessuale.Larispostadel merca- Gore, ai tempi moglie dell’allo-
dio finirono i Judas Priest. in alto a sinistra The Sex Pistols to confermò ancora una volta ra senatore (e futuro vicepresi-
 sabato 15 aprile 2017
dente, poi premio Oscar, poi
premio Nobel) Al Gore, sorpre-
se la figlia di 11 anni a cantare i
versi del brano. Erano liriche
prive di sottintesi: «Ho cono-
sciuto una ragazza di nome
Nikki/Puoidirecheeraunama-
niaca sessuale/L’ho incontrata
nellahall di un albergo/mentre
si masturbava con una rivista».
La signora Gore decise così di
fondare il Parents Music Re-
source Center (PMRC), un’as-
sociazione guidata da mogli di
politici e personalità assortite
che invocava un maggior con-
trollo sulla musica. Le major
corsero ai ripari, risposero in-
troducendo i famosi sticker
«Parental Advisory. Explicit
Content» che spinsero molte
catenedellagrandedistribuzio-
ne a non vendere più dischi
marchiati come osceni. Ma
quel sigillo d’infamia fu un
grande veicolo pubblicitario.
Purple Rain arrivò a vendere 13
milioni di copie. Anche Prince
si pentì, provvisoriamente, per
la scurrilità della canzone: nel
2001 divenne per un certo peri-
odo testimone di Geova e non
suonò dal vivo Darling Nikki
per diversi anni.
N.W.A. - «FUCK THA
POLICE»
La leggenda narra che un gior-
no i membri del collettivo rap
californiano Niggers With Atti-
tude stessero giocando con
una pistola giocattolo alla fer-
mata di un bus. La ruvida poli-
zia di Los Angeles intervenne
armi(vere)inpugnoefecesdra-
iare faccia a terra i membri del
gruppo allora sconosciuto, ma
destinato a grande successo.
Gli N.W.A. si sfogarono in sala
di registrazione incidendo di
getto questo rabbioso inno an-
ti-polizia. Le rime scritte da Ice
Cube e da Eazy-E erano più di
uno sfogo. Erano un’apologia
di reato: «Ice Cube sparerà su
ogni figlio di puttana con l’uni-
forme blu (...) Sarà un bagno di
sangue. Di poliziotti. A Los An-
geles». Era la fine degli anni Ot-
tanta e i quartieri neri di L.A.
erano teatro di una guerra di
gang senza esclusione di colpi.
Quei versi spaventarono le for-
ze dell’ordine. L’Fbi chiese la
messa all’indice del brano in
una lettera all’etichetta del
gruppo, la Ruthless Records. Il
tutto però alimentò una cam-
pagna promozionale che con-
sacrò gli N.W.A. Fu il vero atto
di nascita del gangsta-rap.
Quattro anni dopo il brano di-
venne il canto di battaglia della
rivolta di Los Angeles scoppia-
ta in seguito all’assoluzione dei
poliziotti che avevano massa-
crato di botte il camionista ne-
ro Rodney King.
BODY COUNT - «COP
KILLER»
Lo scontro frontale tra polizia e
AmericaneraneglianniNovan-
ta ritorna in molti testi di musi-
cisti afroamericani. Il gruppo
rap-metal Body Count guidato
da Ice-T si guadagnò una cam-
pagna di boicottaggio con que-
stacanzone che divenne un ca-
so nazionale e che, come Fuck
thaPolice, fomentava laviolen-
za armata contro la polizia.
Contro Ice-T si schierarono as-
sociazioni, sindacati e anche il
presidente George H.W. Bush.
Sorprendentemente,lacasadi-
scografica che aveva dato alle
stampe l’album in cui era con-
tenutalacanzone,la TimeWar-
ner, prese le difese del brano e
dellalibertàdiespressione. «Bi-
sogna prestare ascolto al mes-
saggio di rabbia che comuni-
ca»disseilcapodella major Ge-
rald Levin. Questo gesto di soli-
darietà convinse Ice-T all’ au-
to-censura. L’album fu ritirato
e ristampato senza Cop Killer.
GUNS N’ ROSES - «ONE
IN A MILLION»
Un’invettiva contro «negri»,
«immigrati» e «froci». I Guns N’
Roses sconvolsero il pubblico
con un brano dai contenuti pa-
lesementerazzistiquandopub-
blicarono il loro secondo al-
bum GNR Lies nel 1988. In real-
tà One in a Million, scritto dal
cantante Axl Rose, era una sog-
gettiva che raccontava senza
censure le sue reazioni quan-
do, da ragazzo cresciuto nella
provincia americana bacchet-
tonae ignorante,si trovò a con-
frontarsicon unametropoli co-
me Los Angeles e con i propri
pregiudizi.«Unbranocoraggio-
so - scrisse Sean Penn al New
YorkTimes,difendendopubbli-
camente la canzone -. È come
una foto di guerra diRobert Ca-
pa. Ci ricorda che il pregiudi-
zio, l’odio e il fanatismo sono
ancora vivi in America».
ROBIN THICKE - «BLURRED
LINES»
Il fatto che questa hit del 2013
sia stata definita da The Guar-
dian«la piùcontroversa delde-
cennio» la dice lunga su come il
pop e il rock abbiano perso la
capacità di trasgredire. Il testo
«Lo so che lo vuoi, lo so che lo
vuoi» è stato visto non come un
invito alla seduzione, ma come
un’esaltazione dello stupro e
un inno al sesso non consen-
suale (anche il titolo «Confini
sfumati»” ammiccherebbe al
date-rape).La cattiva fama del-
la canzone è stata rinvigorita
daunvideooséscanditodagio-
vanissime ballerine in topless.
Ilveroscandalostaforsenel fat-
tocheilsingoloèstatodichiara-
to un plagio di una vecchia hit
di Marvin Gaye da una giuria
del tribunale di Los Angeles
che ha condannato gli autori a
risarcire gli eredi di Gaye con 7
milioni di dollari.
ImplacabileRai,
lacensuranonfasconti
FENOMENI/2 » EROTISMO, POLITICA E RELIGIONE
GLI ARGOMENTI TABÙ PER IL NOSTRO SERVIZIO PUBBLICO
G.MA.
Non è stata ovviamente
estraneaa scandali econ-
troversie neppure la musica
italiana.Tuttavia, ilfattochefi-
noall’avvento delleradioedel-
le tvprivatevigesse ilmonopo-
lio sui media dello Stato ha
spento per anni le polemiche
sul nascere e reso l’espressio-
ne degli artisti musicali assai
meno libera e perennemente
soggetta a censure, dichiarate
o meno. Nel 1956, mentre El-
vis pubblicava Hound Dog, in
Italia la radio e la neonata tv
bandivano La pansé brano da
balera interpretato da Renato
Carosone dagli innocui riferi-
menti sessuali «che bella pan-
sé che hai... me la dai? me la
dai?». Le canzoni non doveva-
noavereriferimentineppurve-
lati né alla sessualità né alla re-
ligione. Nel 1960 la Fonit Cetra
ritirò un 45 giri di Domenico
Modugno perché sul lato A
c’era la canzone Libero, accu-
sata di essere uninno al liberti-
naggio, e sul lato B c’era Nuda,
ritenuta oscena. Lo stesso an-
no l’organo censorio della Rai,
la Commissione d’ascolto,
chiese di modificare a Sergio
Endrigo il verso di un suo bra-
no da «quando ti amo» in
«quanto ti amo»; il cambio di
consonante mutava un’allu-
sione al rapportoin una candi-
da manifestazione di senti-
mento. Nel 1962 Luigi Tenco
tentò di introdurre un nuovo
linguaggio, ma la critica socia-
le di Cara maestra lo rese per
anni persona non grata.
Era l’inizio della stagione
dei cantautori, i loro testi veni-
vano ostracizzati, ma le loro
canzoni e le loro parole si face-
vano strada in una generazio-
ne di giovani che cercava dalla
musica qualcosa di diverso.
L’esordiente Fabrizio De An-
dré venne denunciato da un
pretore per Carlo Martello ri-
torna dalla battaglia di Poi-
tiers, un testo scritto da Paolo
Villaggio. Il testamento e La
guerra di Piero vennero oscu-
rate. Nel 1965 Dio è morto,
scritta da Francesco Guccini
per i Nomadi, fu ritenuta bla-
sfema. La Rai era pronta ad ac-
cendereilrogo.AllaRadio Vati-
cana, invece, qualcuno ascol-
tò il testo fino alla fine e il bra-
no andò in onda. L’apparato
culturale italiano resisteva al
cambiamento non potendo
concepire che il mondo della
canzone potesse corteggiare
la protesta. Nel 1966 i Pooh
pubblicaronoBrennero 66, de-
dicata alle vittime del terrori-
smo altoatesino che in quegli
anni faceva strage di poliziotti
e guardie di frontiera. Il brano
non superò le selezioni per il
FestivaldiSanremo,l’annodo-
po fu proposto al Festival delle
Rose, ma scomparve da ogni
programmazione. Nel 1967
Mina incise La canzone di Ma-
rinella portandola al successo
e De André divenne un artista
da classifica.
La mannaia
italiana
colpì
non solo
i cantautori
impegnati
ma anche
artisti
mainstream,
da Mina
a Modugno
a Baglioni
13
La fine degli anni Sessanta e
l’inizio dei Settanta cambia
l’universo culturale del paese,
anche nel mondo della musi-
ca. Nel 1971 Lucio Dalla pre-
senta a Sanremo 4 marzo1943,
canzone che doveva intitolar-
si«“Gesùbambino». Anche il
testo fu modificato. I versi «E
ancora adesso che bestemmio
ebevo vino / per i ladri e le put-
tane mi chiamo Gesù Bambi-
no» divennero «e ancora ades-
so che gioco a carte e bevo vi-
no/per la gente del porto mi
chiamo Gesù Bambino». Tut-
tavia solo pochi anni prima un
brano così non avrebbe nep-
pure passato le preselezioni.
La Rai tirava ancora stanca-
menteleredini,imponendori-
dicole censure a canzoni co-
meQuestopiccolograndeamo-
re di Claudio Baglioni (conte-
nente il verso «la paura e la vo-
glia di essere nudi») o a Bella
senz’anima di Riccardo Coc-
ciante ( «e quando a letto lui ti
chiederà di più» divennne «e
quando un giorno lui...»), ma
la canzone italiana ormai ave-
va imboccato altri binari. Le
Orme e Patty Pravo dedicaro-
no canzoni al tema dell’abor-
to. Antonello Venditti parlò di
conflitti, politica e religione in
A Cristo. Nel 1976 Guccini
scrisse L'avvelenata e Gianna
NanniniMorta perautoprocu-
rato aborto. Destavano ancora
scalpore le canzoni che inneg-
gianoalla drogacome Unasto-
ria disonesta di Stefano Rosso
(«che bello/due amici una chi-
tarra e uno spinello») del 1978
eAmemipiacevivereallagran-
de di Franco Fanigliulo la cui
frase «foglie di cocaina, voglio
sentirmi male» a Sanremo di-
ventò «bagni di candeggina,
vogliosentirmi uguale». Ma al-
cuni confini ancora non pote-
vano essere superati. Nel 1980
Giorgio Gaber scrisse la tor-
renziale Io se fossi Dio, spietato
monologocantato control’Ita-
lia, i partiti di maggioranza e di
opposizione. I riferimenti al
terrorismoead Aldo Mororen-
devanoilbranoimpubblicabi-
leeGaberperdiffonderlo siau-
toprodusse il singolo. Il mon-
dodella politicanon potevaes-
sere ancora toccato dal pop
con nomi e cognomi. Elio e le
Storie Tese al concerto del Pri-
mo maggio del 1991 improvvi-
sarono un pezzo attaccando
politici e potenti dell’epoca a
cominciareda Andreotti.Ladi-
retta tv Rai fu rapidamente in-
terrotta. I dirigenti dell’azien-
da giurarono a Elio e soci che
per loro era finita. Ma a finire
fu, pochi mesi dopo, la Prima
Repubblica.