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ot rm 6 “qi. I) carattere della tecnica del linguaggio e lo {eunento tecnico di cut caea si ovvale sono recaproce Geuce coordsnsti, cone avviene in ogni tecnica; ma In Tinged, complonento tecnico del Tangungcis, b! past atrettamante che. mai Jegata con Ie natura dell’ attivi~ fy alla quale serve, poiche” di easa contituisce a! jpallesso formale, obiettivo. Infatta,. la lingua riflet te cone funzionalita’ ]’atto Iinguistico © nee! 11-dex torla condizione formale, perero’ e” sempre pronta Pispondere alle esigense di caso e a srisentire nelle ‘gua struttura della creativata’ che a quello-e’ ineren te. Da un lato ‘vie’ il segno lesexcale, i! quale ri- flette.il sapers,.per dir cosa* reale, in cui e' orga nizzate il. patrimonio-conoacitivo “di una comunita’, quel sapere é cua gli clonenta dell'intuizione vongono Hieondotti,. perche’ possano essere obieteivati nella Fappresentazione;. dal}*altro, vi ¢* 1] segno. di rappor to, che serve a definire la generaciea’ de} segno. los- sicale avviando,nediante 1a determinazione. de} rappor- to funzionale (grannaticale), if dato conoscitiv generico Alla rappresentazione, del concreto. Poiche?.1?atto lin quistico importa un conoscere, 0 per lo meno un chiari re in termini formali un momento della -coscienze, Ia teonice Janguistica e’ una tecmice conescitiva di un suo"proprie ordine; una tecnica che potrenmo dire ler ganente tooretics, Infatti, in easa intervengono ones ti conoscativi eali de dustinguere il fatto linguists co da alzre attivita’, ad esenpio da quellapratica, a) Ta cai base e’ Je pura e semplice intuizione del ‘parti colare, Tuto cio’ si riflette ed é pin’ - chiarenente rilevabile nella.natura del segno. E* adto che ogni sensazione attiva,ogni intuizio~ ne sia reale xia logica, per il fatto stesso che var- cha Ie eoglaa della coscienza, 01 trov: al margine do] Gonoscers; tale limate ef definztivanente superato non appena. 1a coscienza -avverte se stessa cone opgetto, non appena, cioe’ al noto di essa ex avviz verso la sua o~ biettivazione. Interviene allora un momento teoretico per cui ogni sonsszione, sentimento, intuazione, viene posto nella-Iuce del conoscere, cioe? in un circolo in cui ogni contingente #1 ritrova. Per tale conoscore Ia lingua. peesta prontamente i] segno a cui Jatte Tingua stico da’ una funzione attuale. se A priiia vista pno' senbrare'che, fra ls sensezto no di un dolore improvise ed acuto ¢ }tintersozione che I"espriie, on vi #ia alcunche' dinvermedio: il tone o Jvencrgia della roce esprimono I’ intensita’ “¢ Tacutecte con coi 1d sensazione o' giunca alle soglie delle coscienza;. onde. I’obieteivazione appere inmedis ta, diretta, elesentars, Eppure oi osservi che, fino aquando esiste un barlune:di coscisnza, choc’ una pod ribilite’ di conoscare in qualche modo, I interierio~ he non e? un sucne qualsiasi, piu! © meno, articol ato, tia'e" i segno fonico in uso nella propria, lingua. per soprimere. quella sensezione; essa e°, tos", 1] -segn0 generale, che il’tono-e I'iatensita’ della voce dster Rinano ad esprinere i] dato contingente del] sttue- dione aetuale. 5 Quella/validita’. permanente. s’ la caratteristica ‘tol degno. Tinguistico-ede* appunto cto’ che assicura Tn funrionalita’-allimicace del srstends Lrinportania.deisegno 2i.fini eokostitivi ©* og tithiversalmente riconosciata. Gla eaticht si aftats Crono aisaia stabilize il valore gaostol ogice di eb So, desumendélo dal repporto. di necesita’ che si pre Sucve cetstesse:frasil none ela reelta’ designate. La via era del tatto erronea ¢'non-porto’ ad aleun risultato, Anche nei texpi soderni J'aspetto, pin” ut gente del problena liggtistico st pone ei termini del Fapporte fre il suono « 1] szgnificsto wd @° soracut~ foun problene di ortgini, ‘In tals sspokto esso apps fe pire ad lierder, 11 gunle nel fanoso saggro su) ?o~ Figine del.linguaggjp (1772) senbra ntuare. Je natura teoretica del fatto Jingvistice, poicho’ insist 2x] ononto in cui l'oggazto (aon dictane - un" intuiziene) vice rilevato conoseitivanente di un’sue contradse~ gno; ma proierta questo monente in una fase genetics, Preoccupate sopssttutto di dare una spiegdztone all” ag Soctarei del suond con i] significsto in un singolo se gn. Attraverso 1x "raflessione ", eli dice, 1"uono: Scevére un"onde nel vaste occexo délls sensaziont che gli rifluises dentro, feraa Iimnagine in chiara © pe Gata custogia, ne. rilers un contrassegno edi questo Si serve per il riconoscinento dell! opgette, cons. por Gh prino giudisior “il. pring-concrassegno. conose’~ tivo divente’ parole sestarite dal l'a@ama; con esse fi i iaventate 1a fingua unana Linpertanza del segno ar fini conosexeavi tacolarnente Tievate dat teorici moderai del linguag= gio. I! Caseizer usa e tele proposito parole che merata ho di essere ricordate: “in effetti nello sviluppo del- Jo-spirato, J'ecquisto del ‘segno costituisce un prino & hecessario, pazzo. per Ja conoscenze del reale, II rsegno forma per la céseienza, al tenpo stesso, il primo : sta~ dio ¢ il primo documento deli’ obiettivita’, poiche’ so- To con eeso viene, foraite un punto ferno a) ‘perenne mu* tarsi della cosciénza, jn quanto vi si determina’ e in~ Wividaa un qualcosa di stabile “(Philosophie der syn boltsenen Formen, I, p21). Meno ex attardano “in tele yalutazione* de} simbolo @1 fini delle conoscenza i ma~ betiatict, che da Leibniz in. poi, ¢ con una perticolare ripresa nei nostri-tempi, si occupano del Jinguaggio; eon Jo Seope precieo di rintraceiare in esso Ie forme pint genuine del pensiere Jogico: essi sono assai” pin’ Abitwata al Jinguagg.o. per simboll @ vi sono ‘cost? ex Sperti che vorrebbero correggere addiriteura gli errori Te deficienze el simbolismo fonico, sostituendo ad es 0,41 lore simbol isno, us Per cogliere bene il proldena del Tinguagzio, ba- sogna anzitutto, liberarJo da questa antica preocciipazig rhe del rapporte fre il suono e x] significato, chee un | tesiduo deJJa concezione causalistica antica. A questo fide; glove csservare che 2] fatto articolatorie cts sterno ed accessorio. B’ stato sperinentalnente accerta to che.in chi ascolta le sensnaiuna uditave si tradico hho.an cognizione, senza che, per davenire riconoserbili, Sitends necesaario 1 Joro convertirsi in movinenta at Heolatori- Cio’ prova un disimpogne de]ia funzione cong seitiva, che si attua nel linguaggio, dal processo di fo azione ed una grevatazione sul"annagine acustica, ca pace dirriportare sul prano della coscienza il sapere Ske’ con) ease e' Jegato. Ma nenneno I? immagine ~acustica ei. presente cone catensiale. E* stato osservate che Ia Rostra lettura con gli occhi non indiyidue aecessarimen te le parole per quello the foneticanente valgono, m= Seupliconente Je coglic cone sinbo}i approssinetivi, cen ni sigaificenti che ei completano nella comprensione, quando tutto i] perscdo e* stato Jette. Non una’. serie innegini foniche compiute, ma una serie di intuizioni 2 sopena accennate, percorrona.con grande repidiva’ Ia eq aciensa, qualificandoss alla fine nel la, comprensions del tutte, Questa partecipezions, assai ridovta nei confron- ti da quella che elitueinante si ritiene, de) fattors fonatorio ed soustica sila validita’ dei etnboler sl va beninveso Ie condizione inderogabile che tl minbols Stesso sia ticonoaciute per quello che e* mel. aistenn, eran aspetto a quells gancenen du neceasiea’ nel lee gane frail significante ¢ il significatoy sa. cut ouge ® ragions si insite, I] siconoscinente, del}*anbitee, risa" naturale del segno els cendisione di une rete ta comprensione del fatvo Lingwrstice: ees0 imports Ta possibilita’ di considerers if tistera nelle ava sehiet tm funaipnalatat, sn complete inlipendenes da guella preoseuparione ontologies, Ia-quale facera at che i? prohlenn del segno a1 affacchacne sonpre “in” funsione lottonica. SET} facco’ che il. legene fra 41 aignificante @ il oj gnificato s' naturalmente arbitrarie, ed e” alo story Conento necessario, pont il protlene di ean fort dal Ha'considerazione della funztonalive’ ateanle del sie Stese! et um problens esterno, da studvare solo an aes de di andagine. della meniera Gon cm sive" costieies Vapparaco dratineizo del sapere, ches? insedvaeo nel Ta Tingua, Al parieate, che ust uel discorso a parola "aquile", interessa solo-ta nottone del volatile. che vile! contessa: queste intercose et appage ell ambito delle semplice finzionalite’ del sistem tn sent ade! termine e'.poreatore di quel signaficato: che Je paro- Ta contanut 21 latino. e che Late oguila sia 2) fomminy Je di equilus © significht allorigine queleose, come “Janera” © cosa completamente indifferente el. pate Janse, perche! e° del tutce eotranea ¢] sisters agile sve finsionalite” ettuale Poicke’ le Jingva e” un eistena di‘ valor senaney cis diseiner de. conpleses fonici, ¢ poche’ cre sigma ficance « significato. a) Jogane. Snaturelnonte del. tay co arbitrario, in sede di teoria de! Janguaggio st rea de necessario tenere nettanente separate. ai, problems Got sapere, che ei polstizee nella lingua, da, quello Gelia nanitra con cht esso vi, appare fonologicamente discince 18 3 Di-solito, sia da parse dei profani, sia spesse da parte dei specialisti, si vende a considerare “i'e- spressions Tinguistica in stretto ed ‘unico rapporto con une :situazione di fatto. cio” © ovvio, perche’ si guar da soprattutto al comunicare, che e” I’aspetto pratico e il risultato.dellesprisere. Invece talé rapport eo solo indiretto 6, comunque, i] date ontologico timane estrenco al fatto linguastico an se’, al quale $i eval ge fra i poli dx un altro rapporto. Léantuazions, che hia 2] rapporto diretto con Je realta’, e che tende al Ivobaettivazione come contenuto dell’aspresszone Jan evistaca, e’ uno det due poli, fra a quali. opera I” in tenzione di ceprimere; I’altro polo e” 3a lingua, - con il complesso dei valori semantics aapati, che consento no teenicanente, }olbvettivazione dx quel contenuto- Il favto proprianente, Jinguistico e' nell°assunzione di guestivalort a forma di quel contenuto, la meses in ag to del sistema, in confornita’ alle esigenze della rap Prasentazione che si yuole congeguire, Quindi, i] prow Liena che piu’ ampegna Ia teorza do} linguagevo a quel Jo di sapere che cosa sie il valore senantico del se gno, di questa forme universale © perennenente rinno~ vantesi di un momento concreto © particolare della co Le risposta che 51 suole dere a tale donande, 6° che il sinbolo foaico eveca ]’immagina della cosa, che con'esso e” Jegata ec che, pertanto, costituises 11 suo sagnificato; per esenpio, la parola “aquila ” evoca Ja Anmnagine dell'aquila,.1a’parola “eavallo" quekla. del eavalJo, 0.via di seguite; ma, volendo previsare, non sa-riesce @ fissare bene questa. inmagine in una valid, ta’. generale: 0 ci si affaccia alla mente quella cou ereva di un cavello che trascing ua carro, 0 galoppan~ te coms e? quella che amperverss 2u un manifesto mura> le; oppure 1 contorn di cess si perdena come in una aehbia di tanta ricordi-sevrapposti. Quando poi ei tray ti di parole denotanti nozioni astratte, coms yirtu', bollezze, verita’ e simi, un richiang a}]*inmagine diventa assurdo © ampossibile. In questo cago ei dice che evoca il: codcetta, ereandosi cosi’ nellanozione di contenuto semaicico usa distinzione fre astratto © con ereto, la quale postulera’ necessariamente una defini~ Bione. piu’ cokprensiva in eur risolverst. 4. In verita’, il valore-semantice dél ‘segno none" ae! amnagine-ne‘ concetto, mae’ 1] risultato di esperiens ze conoscitive di vario genere, che 91 sono raccolte in sapere astratte sul sostegno del sinbolo. La parola va le per quel tanto di sapere che ad essa leghiano: . se non fosse presente nella-nostre coscienze quel sapere, essa-rimarrebbe vuoto suono. 11 caso della lettura che abbiamo richiamato, cice' di un comprendere rapidzeci oy esclude 1a partecipazione di singole immagini o di unitat concettuali nette e precise, © st spiega, per lo: appunto, con il fatto che gli elementi di sapere astray to, richiamati dalle parole, non impegnano I'attenzio- ne s2 non per quel ‘tanto ehé e' necessarto per “rico- struire wia rappresentazione conchiusa. Quando tisno i] discorrere altrux, oppure quando noi parliano, i] caso none? diverse: quelle che. veranente Si avtuslizzs nella nostra coscienza, non sono singole apmagini 0 siagel1 ‘concerti, Lensi* le unita’ conese1- tave, alla‘cui Fealizzazione 1 significati delle singo Je. parole concorrono come: valori-astraten, chiamati a] Ja figurazione del conereto;attraverso unt determin tione che si attua nel rapporte. reciproco. Sino a tan to che 11 giro, della frase non sia conchivso.e 1a. rap- presentazione: non si sia delineata, non ve" espressio ne enon ve! quindi, comprensione. I valori conoscitivi, di cui la lingua e* deposi~ varia, sono di carattere astrattonel.case che si rife riseano = cose 0 processi del reale, non meno di quan- do si travti-di quelle pure entita’ menteli, alle qua 1k piut compere 1] none di concetta. Tl generico, come abbiamo visto, ¢' la caratteristica piu’ genuine del segno linguastico, none” altro se non i} prodotta oy ce si vuole J'aspetto, di questa inderogabale astrag vezze. Le gerola “cavallo“ non indica concretamente T’innagine qi una certa struttura ¢ di_un certo rappor to di masse ¢ di colori delimitato nelle spazio: cones ae? invece legata J'esperienza che e” possibile di qaell*animale, a] quale non sole pao’ avere questa o quel3a forma fisica, questo o quel pelame, ma puo® an che essere cavaleato © pup’ trainare un carro, puo”’sal, tire, galoppare, trottara, impennarsi, tirare calei, ¢ via di seguito, All’esperienza concrete si aggiungono i deci dell’esperivnza linguistiea, 1a quale ci ha of- ascol- 15 "in aleune poasibili determi facto’ Te parola “cavalo quel feqioma 41m particolari nessi, Noi sappiamo * chee” vin cavallo, re Saa"sostanza, i] simbele fonico e* sostegao di un sapere aetratto pin’ 6 meno vasto, collegato ad una ag ‘None piut ralevata: questo ‘sapera si coneretazza in dhestao quella manigra, in rapporte alle’varieta’ de~ “li atteggiamenti di cui eo” capace, quando J’ atto Vin giistico chiani il segno a una funztone particolare. Go Contro il prineipio qui affermato che’ la generici-" tat del valore sia 4] carattere qualificante del segne Jingutstico, st pyo'-fare valere 11 fatto che 1] nome proprio, per definizione, si applica al particolar fanto che eatstona doterine recent: intorno all’ origi fig de] languaggio, le quali vedono 1] punto di parten~ Jane) nove proprio.cive’ ne}I"applicazione di un*etichet- {a fontea a una cosa o persona singola: 1] nome proprio £ per estensione i} none comune. Queste yalutazioni del nove proprio in glowmgmics v1 rivelano destatasce di ogni valore, alle Tice ‘del principio, affeznato dal Paul, ¢ che -sbbiano [i gla’ richianato, secondo cui nei problem delle origi- PE fa Maguistiche non 1 possono fare valere forze diver toda guplle che vediano operant ne] divenire. storico delle Iihgue: Ora I’ espersenza ci dice che i] nome pro prio solo in minima, parte costituiace una via d’innova fiche linguistica e.che, d'altro canto, esse” di. so- |Hieo:prodotto- di un processo caracterszzante, i] quale “opera con elenenty generala; ¢', in altri-termini, un ‘proceso langaistico compendioso, I]-nome di persona Si propane, difatti, dt individuare seabilmente un neg bro di une conunitel, affinche’ Ja sua dentate’ sia fichianabile enche durante Ta sua aszenza: la quelafi- Gecione non puo’- avvenire, almeno negli stadt primti- Tis se non rilevando una partacolare qualite’ 9 carat- ‘teristics che individualmente lo differenzi; >ra_ un “eiffateor il ievo, ne! marento che si treduee in rappresentar Hone, non puo’ essere altro se non un atto lingureti~ “go conpendiosé. Se si guarda, ad esempio, J’ onomastica Flocuropea, si troverat cho i] nome di whe persona 6” “di-regola formato mediante composto, costituisce cioe* funzione 16 tan atto Tinguistico conpiuto, poiche’, cone ©! note, un composto e” sostaazialmente una proposizione elit tica: iranico Artaserse e” “coli il'eui dominio © secondo la Legge"; i] nome di Astaanattc, faglio. di Ettore, c? gia’ da Onero dichiarato, cone i] difensg re della citca’ “con riferimento al padre. Nello svi lupo ultertore si afferneno anche aggettivi, cone © del resto in molti dei nostri-nom, talvolta dei pa- troninjci. In tutti questi cust e' sottintesa una no: sions /generale, uomo o sinili, che J*aggettivo quali~ fica. Allo stesso ordine di cose ef richaana il fatto che in Iatino, se p un none di persons si vuole agezan gere una qualita’ ‘aggettivale, #1 ha bisogno dx vn se Stantivo a cui appoggiarlo, “Cicero, vir’ sapieiia "2 Puc’ direr, dunque, che nel nome proprio sie" essurh, to quel processo conoscitivo usuale nelle cecntca del Jinguaggio, per cur i segni di velore generale rengo- no indiriziati alle desigaazione del particolare Naturalmente e' Jegittino pensers che il none pre prio cbbia arigine dalle vAfiovg, dalla yocazions. Eps perot Is mancanza di deverminazione morfologica, che si ha nelle forme vocativali, non puo’ essere minima mente addotta per affernare une pramarieta’ del)’ ap. pello, nei confronti di ogni alere eapresstone langad stica, La caratteristica nerfologiea vi nance, perch! da fatto vi ot superflua: sia l’imperstive, sia il vo- cative, anbedue parinenti forme della klesis, non m6 hanno bisogno, perehe’ la parole usate. cone semplice tena, cioe? 1m quanto valore Jlesacale, ha chiarita Ja sua funztone sintattica del l'acte stesso della yo- cazione, cioet dal fatto che a] parlance, nell*acco che rivolge la parola « quella data persona, ha git! portato il segno alla funzione di rappresenvare 1] paz ticolare, Anche se si viol porre, donque, © in talunt casi e' pienamente Jogittine, i] none proprio in rap- porto con Ja vocazions, Ja genericite’ del segno non s* comungue ‘inficiata, poache’ Je determinezzone di og 30, che e? in funzione delJe generioita’ del sxgnifi~ cate, esiste lo stesso, per quanto non ottenuta con 1] esis morfologico, propriamente detto, Si osservi, per altro, che'i] nome proprio, an gusnto indies 11 particolare, 0? 1l"vero nome, az> solve, cioe', i] conpite di un proceso linguistico 17 coupiuto, che*e? quello di indicare ua parvicolare mg vendo dal generale aturaversa opportune de terminasiont. Anche ne} none di persona, cane sie detto, o° sotuin tesa Ia nozione genericaynclla quale si vuole distingue re J'individuo. Non per nulla i grenmaties anticha con siderarono i) none proprio cone 11 aoye per eccel len= za, il.none nel yero senso della.parole (questo signi fica nonen proprius, che tradves 11 greco Bvoua uiptay, nen nome “proprio”, cioe’ particolare a una persona, come noi arbitrariamente antendiano); invees “il nome comune, e’ cio’ con cur genericanente Ja cosa a4 indi- cae percio’ in origine non era avvertite cone “nome ” vere e proprio, bensi’ cone designazione, conplesso fo nico che serviva a richianare Ja cosa (da qui la. spe- cificazions dei granmatict grees Boye Teac yopindy , ree so dai latini nomen eppellativun). * note cone la menta> Ita’ areaica consideri i] none cosa’ qualificante del Ja persena da identificare questa con quellove da con- siderare sul piano magico 1] possesao del ‘none come pos soese della persona. In ultina-analisi, 1” inposiztone sdel none, tanto’ presse i popoli civili, quanto di sold to presso 1 primitivi, avviene attraverso un attodi ay torata’: ha bisogno, cioe’, di attingere velore in une altura categoria che non le linguistica (di solito la religioss), appunto perche’ non 2i svolge ‘seconde Al normale processo della tecnica linguistic 5. IJ fatto che un date unitaric ‘della coacrenza, Sensazione © intuizione, alle quali si aggiuage normal” mente i} ‘aentinento come reazione pit’ 0 meno viva che Je aécompagns,. viene tradotto in termini 41 rappresen- taztone, si) fatto che glivelementa di questa rappre! aentaziend sono collegata con valori generici, quali sg no quelli di cui] segao Jinguistico e* depositario, fanno, comesi e’ detto, della teenica del. languaggio stesso un fatto di conoscenza. Se vogliano considerere, uniti questi due momentiy che abbiano tenuta distinti per motive di chiarezea, possiamo dire che J’atto linguistico, ricomponendo il dato. della eoseienza in termini di rappresentazione ver bale, ne attua la concscanza, potehe? conoecere e? ri- condurre il particolare a valeri che gia’ 51 -conosco- no, vale a dire a un sapere gia’ esistente. Questo sa+ pere, cone! depositato nels lingua, non et ingialifi cate, Sele! on tapers proprianante Tingeiseico an, cut Si poccone distinguers. due aupettx: no che puo’ dirst Peale. in quanto costituisce une clessificarione di quelle che ci cizeonda, resa possibile mediante il sip Tolo,sigaificente di ua certo sapere; © I'altro, che puo" dirs proprianente granmaticale, diretto alla de~ terminazione del (generico, affinche’ “sia porteto ad e- sprimere-i] partigolare. Tl -ptino. aspetto di questo sapere languistico; cos plemente indispensabile di ogns atto linguistaco,@* fuello‘ehe gli conferisce Al up carattere specifica Fonte conescitive, Nel segno leeticale'4] paslante tre Veal sapere in cui egli inquadra Ie sua: osperienta at Tale e-eontingeage.. tendo tna, nella'frase che ubbae mo sopra addotte ad oscapio, le parole “cavallo "; "cor Tere te praco't, egli diaostra che ha ricohospiute ep be cavalo I'aninale . che vode.correre e.quella diate erbose cone un prato e ha riconosciuto che i] mio Yoret del cavallo e” un correre, In verica™ Je sue 1n~ Viiione.c! stetacunitaria:e' -il-carrere di: un caval Ja'eu un pratoy oppuce un prato su cut corre: un caval To) oppure un cavello che corre su un prato. Egli ti e* attenuto « quest’altime ordine di reppresentatione, per the’ e” quellovche la lingua usate preferssce. vids 31 tipo.della-rappresenterione comtituisee un conozce- Fe chee! proprasnente. linguistics; e-di carattere. an Cora: piu! -spiceatemeate:linguratico sone gli elenenti granmaticali di cai il parlanpe'sa serve per Je deter~ Binazione de? generico. Eppero' rinane al facto che c= Gli he dgto nei tre segni. Jeseicalz-une: classi ficazte- fo 'del reales Ja quale importa ai conoscere vero pro- prio, pércher 1 tro vocabola costatazecono vere © pro- Prie unital conogeitive,..Se:4l ‘tipo del sapere, 0. me- Pic Tacsua Gieeriburrone in-segni, varia da popolo Fopele (e" possibile, ad ecespio, cho in una Jinguamay BR al wegne per Ia nosione’ generale del “correre Gentre ei aie en termine-epeciale:persal cozrere dei cavalli, oppure. che vi naehi: i) 'aegno generico per il Gevelle; mentee ve-ao-s{ano.vark-per Jo-steaso. an ‘Neconda del vscssoy delltere’, del manto ecaimily, ce me aveidne- in arebo per il camel lo); tuveeviayil. '9i- Teak del conescere per-classie' forma tipica del, com 79 noscere © cu gece 21 impiantano tutti gli svaluppi de} 6: Disogna, vattavia, odsere ateents & non confondg Fela conoseenza prinaris © quasi incoscianente clases ficente;che * alla base de) segno Iessicale e che cop siete nol riuniré sotto un.segno i] supere che si ha in tomo a una categoria di cose, individuate in base al eriterio dell'identita’ 6 dell'anégenoita” ycon la ca~ tegoria medesin come concetto © cone insicne, I] ri- chisno a on insiere quantitative 0 al generale su cui 51 inptanta 1] concetio, avviens sx’ wediante i] nezeo Tingvistico, pa non therisce ad ess0, ctoe’ al sistema, cioe’ alle lingua: 0°, invece, un fatto di parela, In altri termini 1] significeto del seeno diventa®*concet to sale nell*atto in cut esso e" assunto an funstone logics, 2 diventera’ ‘insieme’ solo quando sara* chie~ mato a'velere in repporti quentitativa (4) punto debiow Je del coridette positavisno logice e? quello di iden- tificnre 1] valore genetico del segno con il valore, di “insiene'), alla stessa neniera con evi diventa signz~ tents di‘particolare, quando sia determinato per e- aprinere 1) dato di una intuizione. “In quanto. forma (per.ors fersiano I*attenrione cullg forma interna; eke” sul cosidetto semantema) i] segno puo' essere ny visto tanto verso 1] particolare, quante verso 1] ge~ orale in rirtu’ del suo valore generico: Ia parola che indica i] cavallo an genere, cies’ il sapere generico che not-abbisno di questo animale, puo" essere usate ® rappresencere tanto il dato parcicolare de)}*tatuiz10~ ae Cl cavallo bianco-eorre sul prato "}, quanto il da to di un conoscere razionale, Jogico omatenatico (44) cavallo e” un manmifero"). Ltespressione, cios" Ja fry se, aderiscesa qualeiasi contenuto di coscienza, pur che sia esprimtbile: cio’ puo’ evvenite, percha! un sie stena disegni, la Ingua, fornisce un sapere primarioy come forna Ia 'cui conplessa funzionalite’ si definises ai volta in volta nelle Funztane. Ste! percio’ parimenti lontani dalla ‘verite’, tap to quando si voglia ricercare dietro il segno un’ inna~ gine concreta, tanto quando si voglia identificare con ess0 Al concettos Inmagine © concetto prendono forma ftel segno, quando questo linguisticenente a1 concreta 80 3) conerevarsi linguistico, ctoe’ Ta rappresentazions nodiante segmi fonict ervitne, cone sie” deeto, in Yip tu’ delle gencricate’ del segno leasicale e delle mol teplict possibilita’ del congegno di deterninazions, ‘Ancora oggi Je concezione della lingua (compress quella che e? sssunta piu” o meno conscianente: dal: po~ Siavismo logico) ®” tnfluenzata dalle tradizione Tors Gista che ha Je aye radica nel penszero greco. Pert Greci i sngno ere andicativa del révgg (cost! cone per gli Indiont esso, indica Ie j2ti), o€f60g ‘apecte’ odi un concetto (164), quando si trattava di un valore Senaneico astratto; ‘in conseguenza di: cio", Ta rappre- Sentuzione che si diepiega nella fcaae veniva ad esse= fe un rapporto fra valori general, gaindi un rapperte logico. ‘Una siffatta concezione muove palesemente dal fa! to innegalale' che: il segno, im ultima analisi, riporta td una cateporie di coss adentiche © onoganee, alneno Gome momento. genetico, cioe' cone eaperienza che he ge- aerate 1e forme, isolandola cone un valore ben discin- toe permanente nelle varicte’ di situaziom conossiti ye diverse. fin uma volta diventato segne, cios’ elenen to di un sistema teenico, Ja sua realta’ si esaurisce hell indissolubale nesso fra suone e signifieate: © 5x9 Belaleano e° quel diverso conoacere confluite tel sare~ fe generico, che cone tale appare, per dir cost", 50 Speso sll'innagine scustica. I] significato ne) state~ see! Ga considerare cone staccato dal dato ontologico. Tha pure in an grado dsverso di come Jo eo” 1a forna £9 Rica, Der queste, ioe’ per quel che riguarda i!” rap- porte fra i] significgnte © i] dato ontologico, 1 arbi trarieta’ e’ palese ed e* ormai da tutti riconosciuta per quanto riguarda iJ sagnificsto de) segno e il rea Je che ésso volta e volta significa, e" ‘da osservare che il legame fraeasi e* solo quelle che puot esiste- te fra ]'astratto @ i] concreto, quindi un rapporto che fone di ordine quantitatiyo, Soil. sapere genertco the ct portato dal segno si idontafiensse con Ja cate> Goria delle cose au cut guel sapere si c° formato es Ea aa applica, se ad esenpio Je parola [ibro signifs~ fasse “cuted a libri, come farenmo a dire: “* questo mio libro"? Se Ja'parola ‘bello ° indicasae “tutte Je meee belle, non ei sarebbe Ie possibilice’ di dive al ‘questo quadro’e’ bello, perche! cro? singificherel, be solo “questo quadro We la balezza di tutte l¢ cose Delle", mentre nox intondiamo dire che quel quadro ha Ja bellszza che e* sua”: e' innegebile che guinds noi uarano tale frase o altra analoga (come che bel quadre! ") noi Youlzane semplicenente riferirea alld Lellezza che e* propria, particolare di quel “quadro. Se i] rapporto fre a] szgnificato@ 11 dato on- tologico mone’ di ordine quentitatiro, 1] yelore di quello non puo’ essere concreto, per il semplice fat- to che le concretezza si pone quantatativanente nel tempo © nellopazio. Il segno percio’ non indica il generale che .comprende tutes .1-particolart; © parin enti don indiea per se’ un oggetto particolare con~ eveto (41 nome proprio costituasce un caso a parte) nenmeno-quando ai tratti di una eésa isolate, unica, con’e? ad esempio, 1a ‘lane’: Ja-parola non coglié af fatto 1] praneta nella sua concretezza, bensi® indica tutte Je lune, che nox abbiano viste, crescenti ¢ des crescentt, anauvolate o lusinose, reali o rappresenta te in-un quadro. Insonma, 1] signifieata ha cone sua caratueriapica di essere autonome come sapere eit gig sta sutcnomie easo ha la sua necesita’ ac] szstema ed @? perez” Zorma adatt2 all’ espressione. Che i] legame fra i] eignificaro © i] dato onto- logic sia naturalmente arbitrario, e?, cone sie" deg toy da tutti riconoscaato:..¢ non men vero appare che il’ legane fra signficants © significate sia ' storica: mente! necessario (in italiano il cane non puo® chie marsi se ion ‘cane’), La stegsa necescita’ 2%, in ula tina analisi, quelle che stabilisce ux legame fra Ie conereta esperienza particolare ¢ i segno: ogni. og getto e' riconosciuto cone tale ¢ Ticeve un nome ni Ivenbito da una certa esperienza storica (chi non he mai veduto uno seiaeallo, ¢' probalale che lo prende~ ra’ per un-cane e gli dara’ questo none). Il ‘sapere’ che sostitusses 21 significeto de) segno ha una anterr na nocesaita®, appunse perche’ sie” costituito stort canente = 1a sua autonomia si sviluppa in questo an~ Lato: esso si-genera e 81 tresforma attrarerso un cop eattd con le fealva’-garticolare, Epporo’ nelltstto™ stesso she J*innovazionie panctra nel segno © vist sta Liligae, iJ contacto con quel}a realta’ che I'he ges nerata ef gia? perduto: 1} cambianento della forma fo nica ¢ i] canbiunento del ‘signi ficato si svilippeno sul nedesino piano, cive” derivano da nonenti soggettiva; fa quando I’uno o I’altzo-si sono tredotti nel segno, Gues'to riprende Ja sua piena autononia di conplesso £9 nico, varianente determmnabile, ¢ di sapere generico. Ghondo #1 tratti di segno di rapporto, I" antono- nia del significato si manifeste pia’ palesenonte, per che? distro, pau’ che un reale conereto, una realta’ di fatto, c'e? wna noda)itat che Je mente. coglis ne) l"in- tuizsone; at fini del 'rappresentarla: tale sodalita’ jue! essere di natura. intuitive cone Je modalite’ spe- Tisla, m4 puo’ essere une nodalita’ dstratts, cone sono di colite i nessa di pura relazione ¢ persino i rappor et temporali, Cio’ fa ex’ che le categorte grannataca- Li sieno fattr spectficatanente lingurstict, veriabls da }ingud a lingua, 11 loro legane con il reale e” as~ sai Tebile, porehe’ quello che’ vi prevale-e’ Iesisten za del ststens, il quale, seppure 0” sorto © st ve svel gendo in repporto-e eituazion2 di fatto) in quanto s2- Stena ha.une sua thterna fonzionalital, che ne sssicu- ra wiche per queate lato.]”autononia. Ajcuni element formala di individuaztone, cone le cosrddette classi 1m aleune lingue africane o lo stes~ So genere (naschile, fenminile © neuro) nelle . langue ariscuropee, possono certo spiegarsi cone proiezione del Jato sociale larganenge intezo cull’ orgeniszezione 112 gurstica del reale; mavuna volta che tale valore dt Stintive e? entrato.nel aistena, la sua funzions] ta” e! dol tatto-slegats del-reale, © risponde soltanto a] Jo scope di determiaresi] segno-nelIacsun funzxone di stintiva, Dasti osservare che nelle Tingue erioeuro- pee cio’ che viene determinato, mediante i] segno nor~ fologico, e’ solo Ix posizione che if singolo eleneato viene ad avere nella frase, Ja quale e” im sostanza i] vero eegne significance (v. sotto). Nelle frasi “Blius dna paren”, Eilius ematur a patve’” filéus ha in au bedue i casi Is posizione grammuticale di sbggetro-nen tre di fatto nella-seconda-esso.e’ oggetto dell’ azione. | I} segno lessicale'e. quelfo morfologico sone depe positari di un-eapere generico che e* 11 frutto di una Seperienca Jingiistice, certo connessa con situazioni di fatvo: eppero! n caso e nell’altre ¢° 1’ espe 83 riensa Jingvistica nen la situazione di fatto,eio’ che aa? valore a quel sapere nel sistena. Questo obbedisce alle sa leggi di structura che apeaso appaiono coxtrs Santi con 1a logacita’ interns dei rapport dy Eartes Kel nesso filius regis cto" che in sostanza viene ad essere decersinato Gal complenento Gi spect fications © LI 'figlio!, poiche’ i) conploasnto ne restrings i] ai- Aimanonte nella determinazione norfologica “del aegno the si linita a dare soltanto la posistone grennatica Te ah enso chne soggetto (nelle lingue semitiche si. he 1p status constructs); regis.a aue volta e? determing to pure am-ae’, ad esprinere quale e” Ia sua posizione gramnaticale-siupetto al sogno. precedente: tale" rappor foc” une pura selasione aatratea ché solo nefl*unigne dei dus elenonti /diventa, linguieticanente “contests, hoe’ eaprine. (I composto indleno rajaputre "/fagls0 dire’ taggiuage meglio. 1a determinezione, potche’ Ta manciaza di notesione sorfologicn nel prio. elemento Fa'sit che sso appare come precisazione Tessicele del secohdo e'la'parola e” peroio’ une: con tale “legane Tn funsione sintactiea del neato passa in secondo pia no poiche? rajaputra cone composto stalile «vale. cone” "autise fighter dt re'F ametche! cone al Aglto de ave Riassuncndo possisno dire che i] segno lessteale, considerato nel significato non-c' ne! simmegine, pe’ coneetto, ne’ insiene, a e’ invece un sapere generico di aleunche” (ira nono'e verbo nen c'e? aleuna daffe- renza sostensiale: i] mingificate del verbo none" ply relita’ di 'funtsona’ adentache, ma una ‘funsione’ ge= nerica). La coneretezsa linguistica raggiunte mediante {1 aegnd morfologice non ha in-sostenza nessun Tappor- to diretto con Ia concretersa ontologies, con a quale inavverticanente apeaso viene Adentificata (st veda. a quseto proporito 1a discuesione, fondata au un eiffat- to-malanteso, riportate a seguito del capitolo Le cas Paetere conerat di mot in Meillée, Lingutstique hésto= Pique et Tinguiceique générale I, 1936, -p-9 966). Ia Clo" consisce Ia piu’ profonda difference fre sil Tin= gunggio matenatico « i1 languaggio foniee: peiche’ la Fetoneeice considera rapporti quantitativi, ua erzore Gi segno invalida tuteo i] proceseo espreasive; fa Lin 84 gon, 4 cui sognt-eaprinono valori generiet anon valori quanto I'sapreseione contenga rrori di greneeicao di fesstco. Eglive’ che Iromisa’ semntica nel lingugato fonico ? in verita’ Ia frase © non 1} siagole.sesne: Li"problene dol rapporto con ia reslea’ non #i pone pex tanto nelI*anbito del ¢gao, benei? nellvanbato delle franc, considerata non nella sna structure formaley: Je Guale in sosvansa 1 pone aullo stesso. puano dele for a eoterne cioe’ del-seqna cone dratanzione, bens" nel Tuo sigeificate conplessivo, in quello-che cose vuole Capsamere: tele significato none! generico cone nel cs Sordel singolo.segno, mee” determaneto © concroto, Pod She’ rappresente uni intuasione di qualsiesyordines. 39 Yo qui ei, povra’-porre un problema ci.rispendenza con 1s Fealea’ ontologica's duindi, an-prebleme di verite’. 1x. _ 1 riconoscisente de} cavactezs.conaseative dal Haguaggio consente it superaze le prave aporiay i Erontess cu; ti arzests solitanente.I'andagine. del. rap porto fra ai segno e le sua devermineziones Hunbolde per, prio tilevo? che 1e proposizio ceive’ vaste Tingustico conpinte, reppressnta nel Tio Guaggvo I'elenente prantcio, nes confronta del segne Ghdieance il siagete opgateo © proceso; ey naturalmea tn, questo prinats della propesisione aul segno. viene Su'ius provsttato mal-piane. ptorice! “E" impossibile - Grlt dice - rappeésantarsi Ivorigane del linguageia oo Se procsaso che wuova dall?indicarione di oggovts me- Giante parols, per poi passare da qui 2] 6 .connessione, In-realta’, a} diacorso non tyiene ,conposte con parole, che ad esstrproesistono, ma al/contrario Je parole ri- sultan dal complesso. del discorso:. Secondo il Cas sirer,guesta.e’.una delle verita’ fondenentali che Hug bolde ha etobilite nei riguardi della nature de} Tin- guageio. La. indagini psicologiche' condotte da Wundt, Dittrich, e.recentenente dal p..Gemel]i, confermano Ie fondateria.de] la. osservazion i Ta canferne piu’ esplicita, por, viere dall’osser vazione dedla tecnica stessa dell’ atto linguistico..Non cre? bisogno di rifersi,cone fa il Cassirersalle lin~ gue polisantetiche dell'Anerica precolonbiana, ae}]= qua)i non esiste-un limite preciso fra la proposizione a5 cone conplesso ela singola. parole, o alle Jingue al- taxche, 2n eur‘le parola ha contorni indistint: che s0- Jo nella frase acquistano,rilievo. Basti. pensare che in Jatino non si ha Ia. possibilata’ di esprimere. la nozig ne.di ‘lupo’ senza darne.al tempo stesso. la determ: zione sintattzea: in lupus infatta.si esprime non sol- tanto il valore lessicale, ma al tenpo'steaso la. fun zione di soggetto; al. gen. lap! si esprane Je medesima nozione, lessicale inviene con.un'altra datefininarione, fe cosi? win. Lo stesso avviene in italiano, dove non si usa dire “lupo “ senz'altro,.ma s* necessario deterni~ nare.medisnte. Itarticolo: il-Iupa,.us.Jupe. Tn sostan. za,sombra. quasi che. nozione generica non esista a sef,.ma.solo legata consi] suostepporto nél]a frase, qualunquo.esso'sia;-e che Iastratterza ‘del generico non, sta. esprimibile ce aon. nella determinazians, Unica eccesione e” 1), yoativos.come.nel verbo ]” imperative, ma. leccezione ¢! 4pparente,-perche’ come aie” dette, la Klesie assolve 1s funzione-linguiseaca del determi- Nok’ vi poo" waxetey. dunquey: dubbie, che il sihbole Soquiste 1] suo valere concrete nella faneuone, come re streno le modalita’ sorfelogiche che nella lingua, ne teconpagnane 11.richiano,. Nelle. lingue semitiche i] vg calisto della perolace’ in funsioge- worfelogica; -anche nelle lingue artocuropee 14 gradazdone vocalica, mus tauenti di acconto,1¢-oifctaserioney i) forsefety ine sone, delstens costituiscoioiil. rifigeso dt modifiche piu" 9 meno stabili del valore. fandamentalo. del. segno, por adetiarlo.a in uso piu” determinete, Ln desinensa fr, in-bostatze,-il_ grado. conclusive. du, une. pregresed= va'determnasione, Ora tutta cia” nea saresbe, poseiby Ie,a0 11 aogho, fooae. pet. se". portatere.di un sapere. Fi sidanonte, definite e.prectao, Dralera parte, Je-determinerions suppone qualcose aistessero gli lenmnti che 1a compongens. 8 ageionge the nelle ingue di: tipo amalitieo, cone ia nostra, 1] segho. Ieenicele e" notevolmente sntonono e in altre liz= gue di tipo pin’ evanzate. lo e* ancora di pra”, #! puns to che nen dtstingue, core salvolee nell’ anglese, 11 ep rattere yerbale'e ilnominale: Evidentemente, non 2° povsibite porte Ja questions della frase 'e cepno as sul plano. della precedensa tenporale. See’ vero cke la parole isolata-non estate co” ne-sigmificrto (nell"invocssione "tito! “at brat ta dh un'eupresaions pregnente, cho'a) suonoe I's nergin della voce ehiariecono nel suo significato. com pleto)y e” pore vero che af eaqno lessisule autonome ha Ja gos phone reales’ che appnze produttive in ine nurerevoli sitvarionl. Non solo le stesso aegn>, tie corre in. roltepiics atti linguistiei, may ad esenpio, nelle Hinguc ariceuropee © nelle semtiehe, intisre Eaniglie th parole si tavonnettono al un unico. sogne portatore di un sigaficato fondenentsley Questo se- gno, che, come’ noto, viene chiamato radice, non ha in vorate’ une reelta” cutonons ed sselusivs,. aa vt- ve nelin-zeaite’ di moleeplict atvégeianenta (che ta] Yolen. si sono stalalizzee1 dando origine © segni & tonomi). Solatenente interno alla sealte’ della radi ce si hanno iilee solco strané: che’ chi sontiene che Ni trater doll” elenonto™ prinerdiale superetite da u- na fase cosiddetta isolante e eve" chiy al contrerio, toatione che #4 crests di una pura e sonplice astra- Hono, fatea dai gramnaticl per: sistegere le vocl net wocaboiari. Si travea di opinionl poco seanate, alle uals ai po! fnotlmente opperse: non-eescrs verisimt Te che: I'elenento fossil Pestduate de taa fase art caren ablia ana vitelata’ permanente, tale, de condep Jo sorgente perenne di move creasiont Inagusstiches ev che, d'alera, parte, I'astrazione del gramatice nos potrobie axere valore aletno, s2 distro ad essa non fi fosse una realte’. Tn verite’, Ia produttavita’ che ©? inerente a le radice aul piano della Fingua,,non.e”, affatto.di= versa da quelle che ©” inerente alvsegne tu! piano GeiPatto Tinguistico. I] fatto che, ad exonpicy nel sionenti incu! mange ope tracoie dt flaesioney che si forming nuovi toni nominali e verbal median- te aggiints ds susfteni o con modificezione. della Fadice; one! sostantialneate diverso dalla iJessig be verbale e noninsle, che definisce grannaticalmen te il segno delle proposizione, Tutta la gemma di poy Hibilite’ morfologiche che'si fa in wna lingua fles- Honale, cons modafithe interne © cone snffissazio- Br nd, ef atrettancnte. legate con'la coscienza che ai ha dei valori funzionali inerenti a ogni elementc, radi. ce, tems, suffisse, desinenza, alvernanza vooalica; o nelle alive, lingue, asistema di determinazione diver 80, Je cose non procedono diversamente: Im cosciensa dei valori senantici, lessicali e-granmaticsli, costt boisce sn ogni caso-la funzionalita’ del éistena, II procedimento, per cui I'indagine granmaticale artiva ello scoprinento-di tali valori, e’ di ordine inductive, poiche? move: déll’esane del particolare, fissando im scheme qyanto-di uniforne si denunzia ne} Ja piu’ o meno grande variete’ delle situazioni: per tal via si arrivaa fissare il'valore di una radice, di un ouffasso, di usa desinenze. Un siffattor procade He non ef altro:se non ripsrcorrere le vie seguite dal la creaztone della forma linguistica, i] riscoprimen- to dei fettori che vi hanno operato ¢ degli elementi funzionali, che vi sono-stati messi a contribute, Ora tusei questi elementi che costituiscono Ja funsionaliva’ della lingua sono valori astratti, che, cone tali, esistona nella coseienza linguistica’ de} Parlante, © nelia cui astrattezza 1 inperaja Ja fune zionalita’ del sistema, Feet risultano dall’esperions 2a languistice, che 1i ha indsviduati come valosi on Peranti nelltatto linguistico, © debbono iJ lore ricg noxcimento e, in conseguenza, Ja loro validita’ fuse Bionale alle aenoria, che 11'custodasce nell! inacindy bile unite’ del simbolo: fonico in cui sono distanti 18. La realta? Linguistica e? costituita dal par- Jante, a] quale .cbiettiva un certo contenuto “di co! seienza informe verbela, di cui le sud storicita’ Jo ha posto in possesso: non si tratta di un patrinonio formale, immobile ed.esterno, benai’ diunsistena che e* “suo, anche perches’ :il sode e 1a capacita’ dell’ ace Quisizione sono pyoprisnente di Ini. [) sistema vive nella sua coscienze cone un apparato funtionsle estrap £0, che attende di essere in funzione, quindi come 1¢ berta’ possibile entro una-forma: la larghezza © Ja pienezza di tale funzionalite’ risiedono per mol'ta pay te nella natura stessa di eseo sistema, cioe” nell'as strazione, che assonmtla possibilite’ dei particol a Tie che al-particolars concreto si puo’ volta a vols Cr ta adeguare, dito che si 0’ comtituies in forma appuy fa nel rapport con i) renle, cone si atteggia nella Goscienze attiva dell" uowe. Loatte linguistieo e” 1] dete reranenve conereto gel Iinguagaio, sttuentess ‘seconda.J# teenica che. 6!t Srl propria: T cingoli segni, poiche’ ssone-chianati Gna’ fensione,covono da una'welidite’ -asteatte 2, Fe- se econerert dalla determinazione:granmaticale, costi- tuiecono 1a forme delle rappresentazione, Chi ascolta [Guprende i] soneo conplessive dekie frase cone un tut tounitarte e non ferme Ja sua-attenziong sel “singolo Sfeneate, ne non vive’ costrecco: devun-inpaccio parts Golare, che. si oppongs #l]a conprensione.. Se pot yae- {2 fornarax untiden del valore: tecnico del discorso vy divo, considerora’ gli aapettiistilistic’ © grennatt cali dell ‘espreasione, .cioe!. 1a, posizicns del parlans to rempocte ai sintena, J'abiliea! ve.correttexse dal- Ta sua adseioue, Ia 1s condiaione prima.” che chi @- tealte capisea i] significato delle singole “frasi e Jel Gsecorae nel ovo conplesso. Gio" e' reso poseabi- Ye dal fatto che i] sapere astratto, di cut i} parlap te Ee ikovaee, ef sapere pure suo, di cha sacolte, Tice che partecipa della atessa storictta’ Tingusses- en di quello. Ti Cepave 2? certamente,condizionato dal fatto che turte 0 Ja noggior parte delle parole, di cur ai Sghpene tna frase oun discorao, siamo Fxconoscaute sre tore valadate’ signaficativa. Si trecte da di wEinguere avila sequens® contshua dex soni erticol a rene oles aneesrotte da breviasine-panse, % singolt SEippi che cestitaiscona una write’ fonice significen Geer act Je aingole parole: -antctrata separaztone por $ELebe sone situarione imbarazzepte, come quelle con SEEREEE hell famcao“buanilze "". Me quando si he femi- STSEIED “Son da lingua, s/fore 39 comprensione dex 86 gai, con i) riepettivo valose ae)" rapporto reeiproso, cevene in maniera inpediate. © quest istintiva, poi aye fatamte che si capisce ana parte, s4 eapisee 17 tutto e viceverss. In altre parole, Jracco Jainguista- sere e Sa aus opgeetivazione #4 pons cone un tutto oF Serise ¢ Je pleta di-eeso si condizioiano | reciproca- Bence, sone conconatanea 9 Correlataye Quelle che avriene in chi ascolta 2 gla'avtenoto nel 89 arlante, L'atto Tinguistico esige Ja coscisnss preci fa di un valore da actriluire a un! immagine acustica. Non vi puo? essere-dubbio che tale valore-c* acquisito nella memoria, ‘avtraverso le ripevute esperienze “udi- tive che sa sone fatte di uno stesso eomplesso fonico, usato ne) ia rappresentazione. di intuiziona diverse, con un-velore,se non identico, per To.mgno "assai affine. Dalle sequenza dy atei Tinguastici ripetuti, Ja mente, sollecitatardal, bisogno di intendere.¢ da}I*intonrione dh esprinere, astrae valori che si fissano nella memo- ria con la potensialita’ deravete dalla molteplicxta’ degli usa e dal la‘varieta’ stessa.dell*interpretazione soggettiva. I] signifieato di una parolg.e’ quello che noi ad essa attribuaano in base alle nostro esperienze: poche’ }'avtribuzione partecipa di quella creativita’, che inévatabalmeate ineriace a ogni moto della cosciea za, il sinbole languisticd e’ in un certo senso un sig Lolo vivente, 1] quale appunto-percio’ si “differenzia dal simbolismo matematico. La sue stabilite’ ela sua mutebilite’ sono.in funtioue di nomenti soggettivi: ep pero’, si badi, si cratea di wha aoggettixita’ che non Bi contreppone alla Jangua come stetema, dato che que~ Sta rappresenta'la storieata” ‘linguistica del ‘parlan- te. 19. Quello che sbbiene detto sindra, si riferisce, Cone abbiano esplicitanente avvertito, al sapere che ef propras delle forma linguistiea, c1oe” alle forma in- terna, Deliberatanente .non ci-siene oecupati della ma- niera con cuivil sapere e* distinte nella’ Jinguae. d Fapporto; che indubbianente esiste, potche’ in easo si costituisce il simbolo fonico, fra il significante 2 G1 significato. Questo ef an altro aspette de} proble- ma del Jinguaggio, che merite trattazione a se’. Ore cf siamo limiteti # considerare [a tecnica, del Jinguaggto in rapporto a] fatto, certanente essensiale, Gell’ adesione della forme interna del}a:lingua sl con- kenuto della cescienza, nel]*atto in cui questo:s3 o- Lieteiva Jinguisticanents, Abbiano cercato di chaari- re tale teenies, dimbstrendone i! carattere teoretico, coms c? particolarnente attescato © déila scomposizio= ne deli’onita’ dell’ inewizione, condizione inderogabi~ le della rappresentezione, eysopraceutco, del sapere ¢ 90” stratto di cui i] segno e” portatore « da cur ripete la sua validiea’ permanente. Riassumendo le ‘considerazio: ni precedenti, possieno concludere: i] linguaggio innanzi tutto una forma del conoscere, poache’ riporta @ un sapere 1] particolare cone ei affaccia alla. co- seienza; in questp conoscere,divenute forma linguisti+ casi delinceno i tratti della reppresentazione, cone J'immagine emerge nel disegne © nel coloze, Ogni moto dela coscicnza, seasazions, intutzione, sentimento, o bicttivendost in parca, pasea attraverso questo prino eonoscere, che e' }’inguadremento del ‘particolare nei valori saputi di cui la lingua.e” depoaitaria, I] con- tenuto piu’ semplices come lq sensazione, an’intuizio- ne 9 ansiene Je piu’ alte forme dellfattivita’ spiri~ tuale cone 1a poasis © a] pensiero logico, in quanto vogliono’ esprimere Jinguisticanente, delbono essere ri condot ta a questo livello di: conoscenza fondanentale, che ef alle-base della parola ¢ che nelle. lingua ha il ‘8ud conplenento tecnico. Ltatto linguistico, che costituisce i] momento ‘sog ‘gattivo del linguaggio, e* fondato sulla costituztone di un rapporto fra i} contenuto della coscienza, che. tende a]l"obiettivazione, ¢ i velori-delle forme lin guistiche. Esso risponde all’intenzionalite’ dell'e- sprimere ede’ in funzione dells-eapacita’ Linguistica individuale, Ja qiale e” appunte capscita’ di stabili- re.siffatti rapporta. In. quanto teonica teoretica, i} linguaggio si dif foreneia dalle teoniche del]'agire pratico (e parinen- ti dalla tecnica dell*arte © da quella del pensiero va tionale). Ib euo procedere consiste nell’ assumere il se gno di‘valore generico ed astratto, rendendolo concre~ bo, medisnte una deterninazione granmeticale, che puo® gpparire nelle piu’ diverse modalita’, ma che e* inse! inderagsbile. I] riflesse obicttive di cio’ nel aiste- ma grammaticale c? la coesistpnza del complésso lesci~ cale-e-del congegno di determinazione grannaticale:. tal volta 1] sistema non consente di significare Ja nozio= ne Jessicale, se in essa non s'imedesina la nozione di rapporto. . La funionalita' della lingua e* anaediaca.nelJa ‘eoscienza’di.ognuh6: cone un sapete amtratto, che pren= de forma:e yalidita’ conereta well’ atto linguistico.,Si 91 tratta dil unesapere fonologicanente distanto, cioe’ legato ad un proprio simlolo fonico, e cto! fa sa” che Ja lingua, complemento tecnico dell’ atto linguis atico, costituisea nella sua atruttura un sistema di opposision: © di correlazioni, Della distinzione del sapere ne] segno langutstico, vale a dire de] rappor to fra il significante « i] significato, “in questa sede non sie" parleto, poiche', data l' arbitraricta’ del sogno, si tratta di problena nevtamente distinto da quello delle forme interna, che solo qui abbiano considerate.

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