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Qualsiasi forma di aggregazione sociale è legata indissolubilmente all’esistenza ed

all’osservanza di norme che ne disciplinano il buon funzionamento,nonché di organi


preposti alla loro conservazione ed applicazione. Dall’analisi delle associazioni umane
emergono elementi strutturali comuni:

-si imponga ai consociati,attraverso comandi,determinate condotte;

-allo stesso tempo disciplina i rapporti tra i consociati stessi attribuendo a ciascuno una
certa posizione ne gruppo;

In particolar modo,nelle associazioni che prendono il nome di Stato questi elementi


strutturali assumono una nomenclatura precisa:

-l’organizzazione è detta ordinamento giuridico(complesso ordinato di norme)

-i comandi che da essa derivano sono le norme giuridiche

-i rapporti che disciplina si definiscono rapporti giuridici

-le posizioni di ciascuno nei confronti degli altri e dello stato sono dette situazioni
giuridiche soggettive

Lo stato in particolare,è una forma di associazione di individui che,su un dato territorio,si


dà una serie di regole comuni(diritto) per realizzare la vita della collettività (popolo)che ad
esso fa capo e ad esso dipende. Il diritto costituisce invece quell’insieme di regole di
comportamento che lo stato impone i consociati e di cui garantisce osservanza anche
attraverso l’uso della forza. Per Trabucchi il diritto ha i caratteri di:

-intersoggettività,in quanto regola azioni umani rilevanti nei rapporti sociali,stabilendo


così,tra i componenti della società,delle relazioni giuridiche aventi per contenuto una serie
di obblighi e correlativi diritti;

-statualità,in quanto esso deriva dallo stato,che crea o riconosce le norme obbligatorie
(principio di legalità). Si dice infatti che lo stato parla il diritto;

-obbligatorietà,in quanto si impone con una serie di norme obbligatorie il cui rispetto viene
assicurato dallo stato anche con ricorso alla forza;

Secondo la dottrina giusnaturalistica,la norma giuridica è conforme ad una regola di


giustizia poiché diritto e giustizia sarebbero perfettamente coincidenti. Questo assunto può
avere qualche fondamento nelle società omogenee per credenze e costumi. Nelle società
contemporanee però manca una tale omogeneità. Occorre fare una distinzione tra:

-diritto naturale:insieme di principi derivanti dalla ragione e insiti nella natura umana
talvolta ritenuti idonei a produrre effetti giuridici;

-diritto positivo: è l’insieme delle norme giuridiche vigenti in un dato momento storico. È
ciò che noi definiamo ordinamento giuridico.

L’ordinamento giuridico è il complesso di norme giuridiche,norme del diritto. Non ci sono


nell’ordinamento solo norme dello stato. Pensando più in altro,troviamo le norme
comunitarie (o in generale comunità sovranazionali),pensano più in basso ci possono
essere statuti,regolamenti ecc. Ci sono 2 concezioni del diritto:

-concezione statuale del diritto che restringe il fenomeno giuridico allo stato

-concezione istituzionale del diritto che amplia il fenomeno giuridico a vari ordinamenti
giuridici

(noi ci concentriamo di più su quelle dello stato)

Il diritto privato è il complesso di norme che regolano i rapporti per i privati cittadini.
Tutto il complesso di istituti che regolano questi rapporti sono inseriti nel codice civile. Il
codice civile attuale fu emanato nel 1942 e andava a sostituire quello del 1865 di impronta
francese. Il codice del 1942 fu emanato dal fascismo anche se non era un codice fascista in
senso stretto tranne che per le leggi corporative cadute in seguito alla caduta del
fascismo.(i liberali hanno scritto il codice). Data l’importanza del codice civile come legge
dello stato ( e data la funzione introduttiva del diritto privato),nel ’42 fu l’occasione per
emanare insieme al codice anche le disposizioni sulla legge in generale. Oltre questa parte
introduttiva il codice è composto di 6 libri:

-1:dedicato alle persone e alla famiglia

-2:alle successioni e donazioni

-3:alla proprietà,al possesso e agli altri diritti reali

-4:alle obbligazioni

-5:al lavoro ed alle società

6:alla tutela dei diritti

Il diritto soggettivo è un’ interesse del soggetto tutelato dall’ordinamento giuridico al


massimo grado. L’elemento sottostante è l’interesse del soggetto che può essere una cosa
ma anche un bene della propri persona. ( è proprio quest’interesse a costituire il diritto
soggettivo). I diritti soggettivi si distinguono in 2 categorie:

-assoluti:cd. erga omnes,sono quelli che garantiscono al titolare di un potere che questi
può far valere indistintamente verso tutti gli altri soggetti a carico dei quali sussiste un
generico obbligo negativo di non turbare il godimento del diritto stesso(es. il diritto di
proprietà). La categoria dei diritti assoluti comprende:i diritti reali,della personalità,sui
beni immateriali,di monopolio.

-relativi:in personam, sono quelli che assicurano al titolare un potere che si può far valere
solo verso una o più persone determinate,a carico delle quali sussiste l’obbligo di fare e non
fare qualcosa (es. il diritto del creditore di ottenere la prestazione del debitore) così che il
soggetto attivo o passivo si presenta determinato o determinabile sin dalla nascita del
rapporto giuridico.
Mentre il diritto assoluto si caratterizza per la relazione diretta tra un soggetto ed un
bene,il diritto relativo necessita della cooperazione di un terzo,cosi che si crea un rapporto
giuridico fra due soggetti:il creditore e il debitore. I diritti inoltre possono anche
essere:patrimoniali(tutelano interessi economici del soggetto e sono suscettibili di
valutazione in denaro),non patrimoniali(realizzano interessi di prevalente natura
morale,es.i diritti non patrimoniali che attengono ai rapporti della
famiglia),trasmissibili(possono essere trasmessi ad altri soggetti),personalissimi(non
possono essere trasferiti ad altri,es.diritti personalissimi alla vita,all’onore
ecc),reali(categoria più importante dei diritti assoluti,rappresentano la facoltà di agire di
un soggetto sopra un bene per la soddisfazione di un proprio interesse. Hanno i caratteri
dell’immediatezza,assolutezza e tipicità),di obbligazione o di credito.

I diritti soggettivi si acquistano,alcuni si acquistano al momento della nascita e sono quindi


connaturati all’individuo( es. diritto al nome,all’onore ecc.) ,altri si acquistano in seguito
ad un fatto giuridico( es. titolo del venditore di una casa). I titoli possono essere:

-derivati:si sostanziano nella trasmissione di un diritto da un soggetto ad un altro(es.


contratto di compravendita) ,tra i titoli derivativi c’è anche l’acquisto per successione che
può essere a titolo universale se il soggetto subentra complessivamente in tutti i rapporti di
un'altra persone(es. successione mortis causa) oppure a titolo particolare se invece il
soggetto subentra solo in determinati rapporti(es. compravendita dove l’acquirente
subentra nel diritto di proprietà del precedente titolare). Il fenomeno della morte è legato a
quello della successione per cui i diritti non vengono persi ma trasferiti;

-originari:il diritto sorge a favore di un soggetto senza essere stato trasmesso da un


precedente titolare(es.il pescatore acquista a titolo originario i pesci caduti nella rete; È
importante notare come il titolo d’acquisto originario non comporta necessariamente che
il diritto sulla cosa sorga per la prima volta in capo al soggetto attivo: l’originarietà del
titolo si sostanzia nella sola mancanza di trasmissione da un soggetto ad un altro. Si pensi
infatti all’usucapione(es. una vecchia servitù) ossia il modo d’acquisto a titolo originario
dei diritti reali in seguito al possesso prolungato per un certo periodo di tempo da parte di
chi non ne è già proprietario. Il tempo è di circa 20 anni e il soggetto ne diviene
proprietario non per trasmissione;

Si devono considerare ipotesi in cui un rapporto giuridico subisce un mutamento che può
consistere ad esempio in una limitazione del suo contenuto(es. la limitazione del diritto di
proprietà con la nascita di un diritto di usufrutto sullo stesso bene). Però ci può anche
essere un’estinzione del rapporto giuridico che si ha con la perdita del diritto da parte del
soggetto. I titoli quindi possono essere anche persi infatti se uno acquista l’altro perde e
viceversa. C’è un fenomeno molto antico che è quello della prescrizione di un diritto. La
prescrizione è un modo generale di estensione del diritto accompagnato dal tempo e
dall’inerzia del titolare del diritto protrattasi per oltre 10 anni. La prescrizione è un’ istituto
importante perché risponde ad esigenze dell’ordinamento. Qualcuno dice che essa ha come
fondamento una sanzione,una punizione di chi si è disinteressato di quel diritto per un
certo periodo di tempo. Questa visone è molto condivisa ma non sull’aspetto sanzionatorio
perché sarebbe una sorta di chiave moralistica. La verità è che un soggetto che si
disinteressa di un diritto ingenera nel corpo sociale l’idea che quel diritto non esiste e
quindi quest’istituto esiste più per un esigenza sociale che sanzionatoria. Se non ci fosse
l’istituto della prescrizione infatti ci sarebbe un disordine sociale e creerebbe pretese di un
certo tempo lunghissimo (a dietro nel tempo). L’esigenza legata a quest’istituto è per lo più
pratica ed inoltre serve ad evitare anche che dopo un periodo di inerzia vengano fatte delle
pretesa da parte del proprietario che se ne è disinteressato.

I soggetti di diritto sono i possibili destinatari di diritti,obblighi,doveri e questi


diritti,obblighi e doveri possono essere trasferiti ad altri soggetti.

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