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i a LA TECNICA DEL LINGUAGGIO a9. J. Tl ‘linguageio, come attivite’,* mediante La quale viene rappresentato obiettivamente in simboli £4 Mici i} centenuto della coscieaza, appartiens come ai e” deteo, all’ordine dei facta finalistici ¢, pereio", dev’ essere .cottratto a una considerazione di caratters ‘stxeccamence causale, con's’ valida entro core) limati per i fatea di natura. E! da riconoscers, tuttavia, che @s0 in.capporte al fyne mostra alcune costanti, sia cg me direzione, sia cone modalite’ generali di attuazio- He, Ie quali, ancho alsdi fuori delle stesse nodalite Psicofisiche, lo qualificano e.lo definiscono nei con~ fronta di altre attivita’, Liastanza ad obieteavarat, infavti, coglie alle radici tutto ]’uono, nel lamive entro cui eglie? soggetto di storia; nel quedro, di quests astanza il Tinguaggio fonico ha alcuni caratue- Pi propri, che Jo mettono in primo piano come Ia pin’ tipica ed importante fra le attavita’, Je quali trada- cono al}esterno 1s creativzta’ inerente al moto. peren- ng della coscienza. Per intendere di quale ordine pia? particolare sia Javtiyita’ che cradyee in forma, an quella. forma, AI contenuto-della coscienza, si deve guardare all’ a spetto prelimiaare dell‘atto linguiztico, alla‘sua co Gizione, cioe’ al Janguaggio raffigurato nella sua uni versaiita’, come si dssume dalle aue forma storichey gaando st fiesca a fare agtrazions deJle determinezio. ma particojari; in altri termini, al languaggio nella cui costituzione la lingua si pone cone =. Secondo una giusta osservazione di-W, von ‘Humboldt, xn questa uni versglita’ 2” ingito il fatte che ogni uono ha in se* Ja chiave di.tutte le lingue; infseta, agnuno con un periodo di preparazione piu’ o meno lunga puo’ metter- st in grado di intendere # unohe di parlare uns lingua Ja piu’ profondamente diverea da.que]la natia, Dato che Ia'coscienus si pone come liberta’, a] centro di una serie di rapporti che 13 determinano in un primo e fon- danentale grado, facendola per I” appunto coseien za ng, 1] Jinguaggio, che ©? une forma di- obtettaivazione de} moto di essa, *’ un aspetto di questa Iaberta’, la quale assure la sua prima determazione ne] fattostes 36 che il:Jingueggio ©” proprio ed eselusive dell ’uono. B* possibile, quanda,’ considerarlé in quei trates fon damental: che’ si ritrovdno in ogni esprimere in genera fe nell*esprimere mediante simboli’ fonict an particg Jare. Poiche' 1a lingua 2° protezzone concreta dell*e- aprinere, determinate come funzionelita’ permanente en tro certs Jamiti di tempo e di spario, ogni, lingua ne- Gessariancnte racchaude come momento universale 1] pre Eupposto 2 4 caratteri generali di quella funstonali~ ta'; im altra termina, Ja condizione comune da ogni oy to Jinguastico. Lobiettivazione porta con se’ I’ esigenza “delle atessa realta’ entro oui ogni Izberta’ sr détermina, Se Al pittore usa Jinee © colors, Jo scultore node! lazio~ nee massa, 11 poeta anmagin © velori verbala, 2! #2 Josofo proportion: © sillogism:, cio’, mentre non toc~ ca la creativita’ propria del)*intuizione artistica’ 0 del]'alluminazions teorzca, che son. momentx di pura 1} ‘ca’, impegne invece pienenente l'eepressione, cxae* Ja dotorminazione 9 cui guelJe Jiberta’ ya incontro per i] fatto stesso che diventa opera, elemento di un rea~ Je, pitture,eultara, poesia, trattato. Naturalmente questo sottonetters: alla legge del reale, 1m cat *a~ fare deve vivere come opera, avviene anche ne) doniarc della pratiea ede" anzi-in esso ancora piu” evidente. Lvedificare obbedisce alla legge dell’ edzficio, | cre” atatica © materiale, cosi? cone.i]. navigare obbedisce alla legge de) ‘rapporto. fra.2] bastimento e 1] mare. In tute i casi del genere la legge de) reale *1 impo ne alla Inberta’ de?]'agire cone una teenica, cioe” cy ne un complesso di yalors saputi, 1] cur intervento ©” indigpensabile o utile al raggiinginento di un fine. 0 gna obacteivezione-e? necessarranente un avanzare sul Ja van della determinazione, un imporsa imperioso di va lori fornali, per il quale una certa creativita®, tray ducendosi in atto, viene a trovare posto 1m uns catega ria reale a ae’ confore. A questo processe, cui pre- Side pure wna liberta’, che e? solo facolta® di attua re in un modo anziche’ in un altro le ‘forme che 1] pra cess médezino conporta, si da’ 1] nome di ‘iccnica’. Ja quale e” in sostanza Ja Jegge del reale, che «inven ste l’opera nel suo momento soggettivo. 2) Al Lingwaggio questa qualifica di’ tecnica si ad dice neglio di qualeiaey alta, quando siano “chiarzte Je modalata’ che ne fanno une. -vecnica Je eondizioni sy tubta partacobare TGreci tndicarono all" inizio con téyn ogni abiNi eavcdomurgica (nell*Ilvade, 3. 61, e° cosa’ aidicata leecseria di vn cerpentiere che squadra une trave) od eipressero 1] pregio che vi annettevano riportands ad Jnsegnenento divino qualcina delle piu’, eceezionala ed fnmrace, cone quolla del.canto © delle susice odelri Gano; quind chiensrono 7éyyn anche i] conplesso delle horme she regolano un -paztico!are agire. I Ronan fo a] termine greco nella duplice ascegione.con arz., I Geanmatici, sia grect sia Tatini, clessificarono cone fhm arsela Joro dasciplina, chisrendo bene che cosa con tio’ i dovesse intendere. Second Narie Vittorino Grane. VI3.7"" are ost sana rerim ratio comprehensa~ ron atque exereitatarun ad aliquem vitae: fanem senden titi" ¢ secondo Diomede, -Grann- 1,421.3 “are est. rei Galusque seientia veo vel tradatione vel ratione per- Septa tendens ad usun aliquen vatae necessarium“. NeJ= Tanmeteore che Ta grannatica fosse wna tecnica ¢” hon an‘empiria, i granmataci antacha erano guidati® dalla considerazione che I"uad della lingua fosse e dovesse Essere doninato da un ideale di pezfezione, che per “iL Green era lo ExAnvLOUsS © per 1 Nonamt te’ latinitae, Beaty dunque; avvertavano il parlare cone gravican dal deed oggettive della lingua e nella necesaita’ tee pice dell’ adeguanento del parlante a questa riconose: Wane a} punto centrale e qualaficente del)*agire Tin guistico. ‘Se a tiene presente’ che non c'e? parlante, 21 qus Ie non conforni- in mado pin’ © meno conscio s dich rato la propria aniera Gi esprimere @ un modello, Gui per un motive o per un altro si attrabuisce un’ pre Seigie o-une yelidica’ perticolere, anche nex riguardi dslivectuazione-della propris personel ita’, eppare chia fo che 1a qualifice di'tecnica', in quanto pons in r~ }ieve il suo cerattere finalistico ¢ al tenpo stesso la Gbigeuca di storicita’ cho e' inerente alla sua funzig ne In ato, eivadatta all’ceprimere Janguistico assai pia’ che non quella da ‘espiria, 3. . Acquesto punto e! da ricordare che, proprio. pér questa comune tendenza,a dite all’aspressione Jinguistica un earattere individiale, ‘ora-di haggvere:tunatezza ed e> 52 Jegenza, ora di intensica’ @ di vigore, ora di saputa Fisonanza nei raguerdi di un particolare ambacnte, © ponendo nell*espressione o ua abituale calore di vita affettiva o i] rigore di un abato mentale logico, 209 munque facendo in modo che ]’éspressione aderisca nel migltor modo alla propria personalita’ » Ia manifesta nell’atteggiamente che si ritiene pau’ apprezzabile, ee’ chi sostiene che de] Jinguaggio non si posaa da- re giudizio se non estetico © percio’ esso sia da con siderare arte, nel aignificato di creaztone che . ogni si augraluzsce @ questo termine. Cio! non e* accettalile,. poiehe" un gaudizio, che rilava il gusto o Ja rozze22a, 14 compostezea o il di sordane de] parlante non ha aulla a che vedere con 1] giudizio che si da” del?’opera d’arte. Ne’ carto vor= renno confonders Ja‘creazione artistica, 12 quale ha suoi carattera paculzar2 len preeisi, che quinoa e* il luego di esamnare, con’ eltre attivita’ del ‘tutto diverse, so] perche' anche gueate possono essere valy tate sul piano’ estetico. In varata’, diverzo 2” 37 sen tamente, che si accompagna ellacvisions: da un’ opers Garces aspara il giudizio interno ad essa, Ga quel- To che nasce an noa da fronte a opera o prodottods al tro ordina, che pure appaghs pracevolnente Je nostre esagenze di perfezione.Diverso:e’, anfatti, 1} pasno dell"ancontro: con la vera opera d’arte,c1 $1 ritrova sul piano dell’unaversale, in cox Ja modaliea’ de) ten po piu” non esiste, date che im essa Iintuizione del particolare sis tradotta/in-uniyersale, cioe’ vive perennenante di que} soffio di our #1 e” reaa partect pe ettreversmdo 1 coscronze dell’ artista; in yirtu’ di tale yate, fa reccog]iano in noi, coms monento no stro, ramanende cost’ abolite fea noi ed essa i] rap. porto temporale. Altre sttivita’ possono destare in hoi piacere estetico, porche” anche esse qualche cosa superano, pur rimanendo fatto particolare © percie! ne] dominio del zempo. Una partita di calcio e! gindy cata Lella, quando risulti che la tecnica celle sque- dre ha nel modo mgliore:usato'e dominate Je possila- lita’ canematiche del pallone, eu que) campo © risper to a quel]*ayversario; un abate viene considereto Lel To, quando i] sarco e! riuscito a ottenere dalla stof fe'ana riepondenza non fecile al corpo che se ne ve 53 ate © vie divseguite. In quésti casi si tratta di tec- niche @ 11 giudisio estetico, se tale 21 puo' purechig are un giudazio che riguardi ‘abilita’ egusto (in que~ sz casi ei wea abstualnente I*aggettavo ‘Lallo*), in veste un rapporto contingente, funzionale fra un agire e.una materia: parinente contingents, c1oe’ con riferi nénto:a situaziona e a esperienze particolari, ©? 1! Tapporto che si determina fra l'osservatore o| giudace 2 T’opera che si compie oe” compiuta. Na I’arte, come noi ogei intendzamo, nén ha palesemente nulla @ che £9 re con tali gensri di atvivita'. (Gli antichi intends vano diversamente: rinunziando ad entrare nel recinto sogeettive dell’ arte, dominic esclusive della Musa, eg ai guardavano all'opera nella sua concreta oggettiva zione, # percio’ non sentirono i] hisogno, almeno nel- Ja misure in evi nor lo sentiano. di distinguere fra ar tee teenies, essurendosi in questa anche “il momento ai quella). In verita’, antorno all’espressione, quando 31 guard: a cio’ che viene espresso, possono essere dnet Piudizi di vario ordine: givdizio di verita’, ed ezem- pio, quandg ei tratti di rappresentazione ontologica o Ai proposazion) Jagiche, ivdizio di arte, quando si tratti di poesia. Ma tutte cro’ 9° al di fuori del gru- dizio intorno all'esprinere come tale, 11 quale non puc essere altro se non ziudizze tecnico, poichs”. investe Ja capacita’ con cus il parlante domina la lingua ds cnt si serve, I'abalita’ con cui mette in moro, per i} Tine ds esprineze quel sue contenuto di coscrenza con Jn mageiore prenezza ed efficecia possabalé, 1a funzio nalita’, taoricamente inasauribale, divessa Muli} fatto che un giudizio di tel genere, giudi- zio di abilita’ o di gusto, puo” essere portato sull*a gire Jinguistico (2 che addiratcura sv passa, sia pure erronsiinente, identificare 1] Janguaggio con ]’arte) © Ya eicura riprova che aon si travta di empire, agire per se! che si esaurised nella singslerite’ dell’atto, bensi’ di teentcs, exoe’ dz un agire che si: coordina a ua sistena di valori caput. 4. Alla nezione del linguaggio cone tecnica si puot Agevolinente opporre che ease, porche’ ¢’ comune s tut ti gli tomini ed'e? anzi ‘un attributo usano (non v‘e! 54 comunita!, anche Is piu’ primitiva, che non: abla come neazo di eapressione 1] simbolo "fonicd), costituisce quasi un modo divessere, cone.i] ckmminare.e.1] vedere, piu’ che un modo di agire a carattere finslistico, ey pereio", sostanzialmente individuals; © che, comunque, manchx in esso quella specializzazzone di fina @ di af ti, che si richiede solitanente per Ja qualafica di tec nica: difacci, nel]’uso come s1 chiamano tecnica quel Ja del prttore, quella del chirurgo o quella del meccs nico, proprio. perche’ gli atti-relativa, diretta a un fine particolare, 1 individuano nettamenta. nel quadro del] "egire: umano come attivite’ -specializeata, se sul piano obiettive s1-coordinano.1n una diseiplina ben de~ finite. Invece 11 parlpre, ‘per. luniversalita’ dei suoi presupposti. fisict © psichici e soprateuteo per. I'inds rogabilita’ ‘della sua prassi,.eppare, come .un attribato cosvitusionale, paragonabile.@ quel lode! movinente (si tracta per:l'appunto di un fatto di rordine; motorio); ‘sieche’ ‘pu’ senbrare che ad ease mal 21 conyenga, co- me ‘a questevaltre facolta’. le qualifica di tecnica. Eppure: none", possabalei rinunziare a tale quel £i ca dol linguaggio, potche' casa-e" certo quella che ne glio gli conyiene, Ad accettarla deve indurre, ~oltz quello che sie’ deteo cares Ja posaibilita’ della ra: lutazione estetaca della parola, Ja considerazione che ‘non vie? ato linguistico senza 1] eomplemento tecnt- co di una langue, 1a quale ha’ un'ssistenza a ce’, per al cut “apprendinento e? gni altra tecnica,-un tarecinyo pit? o.neno Junge. Se Si tiene conto che tale apprendinsnte s’iniz1s con lo svegiiarsi del)’ attenzione iel bambino © continua tut» ca la vita, completandost,e raffinandosi = secoidé de) Te capacica’ individuali, appaze chiaro che Ia vera qualifice de} parlare non pio" venire dal suo carstte- notorie troppo generico; nari’ dalle condirione of nica che rende possibile 1] tiadures in eto di un theudige aaturale, cioe’ dalle lingua, Questa, “diffe- renziata.com’e’ da popolo a popala, non e' un’ date della natura (che pure nee? 1] preaupposto, cone di 0 gni-creazione uoana), bensi! un dato della storia. 1 carattere eainintements, storico delle Jingua e comp vato da dus fetta che 1d quelifzcanoe, cice’, I’ arb crarteta’ de] ségno.¢ Jn ‘tresformazione del sistemanel necessario, cone nel casodi 9 55 tempo. Di essi si parlerat, quando avreno chiarito Ia Amportanea che Ia lingua ha come condizione della tee nica. inguistica © avreno precisate il carettere.e le nedalica” di questa. 5. Carattere féndanentele di-ogni teenica ©’ quel? Jo di procedere con-I°ansilio di 'valori saputa,, sta che tale sapere deravi'da sctonza.o da caperaenza or- vanizzeta,“I] riferinento.al saputo diventa ineviteby Te, quando si eratea di obiettivare un momento del 14 cosereazas qualungus caso sia, Poiche’ il-tesle e” 41 mondo della forma, nessun atveggranento o momento delia vita interiore puo! uscrre dal moto inceasante, di-cui-partecipa © con cui scompare, ¢ tradursi in quello © appartenervi, senza che si conformi a moduli che Jo’ stesso, reaze inpone cone forme’ piu’ -congentals. Questo carattere della tecnica: si trova partico= larmente rilevato nel. Jinguaggio, in gua 1a. langua of fre al parlance cone un conplesso-vastissino di velo- Fi saputi, nex quala e! possibile attuare Ia rappre sentazione di tutta i neti, intuizioni © pensieri che 51 Svolgono nella coscienza: Insediata profondanente nella monaria,” Ja lingua costituises: per dir cost”, un apparato della vita in terna; NelJe sua funcionalica’ e” possibile organizeg re la manifestazions, che c! al tenpo stesso chiari~ ficaztone, di quelle’ ereatavita’ con eu ogni Uomo # pone al centro dei rapporta che le daterminanc. "Pot che” tali repporti sono la sua storicita’, Ja “lingua cone form di essivcostituisce 1a condiciones -etessa della storieisa’; im vireo’ di tale sua qualita’, e* assat difficile che 1] parlante avverce in essa) una qua)che insufficineza all'espressione del suo monds. Ln stessa latitudine di funzionalave’, che e' propria dé] sistema, assai'raranente; po’ fare sentire 1a for tia cone. renora e reszsvenza, poiche” Ia capacita’ che opera Ja! sintesi fra2] contenuto délla.coscienzae le forme Tinguistiche £1 giove con eapiante casi. istin- tava delle rigors: del sistena per creare complessi sti= Vistici conform. L’ateo linguistico trova, da solito; nel patrimonio di sapere colleteivo, che i sinboli £9 AiGi racchiudoso, tn concorso cosi" pieno- valida da potersi dire che Ja Jingua’ pense per nox, Liimportanza della lingua trascende di gran Jui 56 ga il yaloze di quelsiast altro sapere tecnico: © cto? ha riscontro nella sus indispensabalata’ nel quadte dea earatteri unant, Ogni ono in condizioni da normal ite™ {anologice ha la lingua native cone sto patrinoaie t= nalienabile. E* pensabile © possiiale che esata un pp polo primivo che sgnori ogni elenento di tecnica pif forice o che sia sprovristo di segai edi noviont muy meriche; ma non v'e" popolé che non cblia une lingua. T) suo carattere fondementale Te sottrae anche al prin- cipio evolutiva, che vuole 1! conplesao come. sv1luppo dal semplice: 4 noto che Ie Jingue dei popoli primty vi yon sono, cone sistens, affatto piv “semlicn di quelle dei popelt crvilnente pin’ progredita.” A questa sostenziale fondamentalita’ de! linguag~ gio nex confronts di ogmt altro agin corrisponde Ia prezze della tecnica linguistica cone trove risponden= sanélia fonztonalata’ della lingua. In opnt altro api Feo esprimere i] dato opgettive e' eaigence per al fet to stenso che. Je sua funzionalita’ ©! limtetn: 1n cop aeguonza di cio’, gli ater possiials sono pochi # le con Dinasioni ds tali atta sono in proporrione.. Le’ coaposi ziont det colori sono quelle che sono; 1 novinenti che na nano i charurgo 0 di necomite puo’ compuere sone tin certo nunere e non piv’, Invece Ja possibilite atreggitre Ja voce # suoni articolati e° praticanente iilisttata e Ja facofta’ da Tegere un sigmiicsto «um suono,' condizione prima del fatto linguistito, e’ nato ralnente tm fatto di lsherta’. La determnaztone ‘con crete della Jaberta’ Janguastaca, chor? Ja linrwa, of fre a] parlante na scelta asesi-grande di simbolt tin'allinitata poestbalate’ i conbinar!x at fina della eapressione. Poiche’ i] contenato della coscienza e” va riabile sli/infinito, essende moto che ha tn ae’ Ta sua sorgents, I'illimitata porsibilita’ di ettuare reppor- ta fra valor2 somantics appare eéordinsta a quella 1i- porta’. La funtionalita’ della lingua e? Ja devarmana- zione ¢, al tempo stesse, 1m condizione tecnica ‘ehtro Gar tale Taberta’ ai dispien 6. Le modalita® con cui-I*arto Jinguistico s: com pie’ rendono conto dell?importanza che ha in esso il fay tore ‘lingua e- legittamano la qualifice ‘di ‘teenrda’ con eui l’abbiané definito, Eppero’ ogni tecnica ha u= “87 na bua fisiontmie in quanta 24 conforma a un fine. Quel Ja Linguistica si defanisce come una tecnica teoretica, parcha’ risponde a un fine div ordine conoscitive © var tale euo carattere si differenzia neteamente dalle tes, niche del)’ agire pratico. A prima vista 91 potrebbe essere tentati di: porre Al parlare sulle stesso piano delle teonache pratiehe. Infatei, se 1 paragons il parlare, ad esenpro, con lo operare di un meccanico che attends alla riparazione di uh metore, si nossono riscontrare notevola affinita’. Liuno @ }'alero.agire appartengono all'ordine dei fat ti motozi; ¢ quel che nell"uno 6? 2] susseguarsi dei me vinenta delJe nant, diretti al fine di mettere 1m ordi Re un maceaniano anceppato, nell*altro e’ 1) complesso dei movinenti fonatorz, mediante 1 quala ei traduce in rappresentazione fonica quello che si vuole esprimere. Anche nua precedent: dat quali |’atto “seaturisce non manca, a guardare atteatanente, qualche affanita’. gna movanento cosetenta, poiche’ non c'e’ dubbio ‘che in ambedue 1 casi l’agire ayviene nel dominio del- Ja cosetenza, presuppone una rntuiztone pau’ omend atk ta del rapporto fra 1] movimento da esegnare ¢ 1] suo risultazo; cio’ e? richioets dallo stesso carattere fi nalistico dx ogni nevinente coscaente.:Sis il neccani- eo, 22a 1] ehiturgo, 812.1] pittore, henno presente i] valore de} arngolo atto da compiere, quel valore che 2 palesers’ cone risulcato- Coss’ nella coseienzade} per Jante por prama cosa esiste i] valore semantico inereh te al complesso fonice da produrre, croe” quel valore che appariza’ come sigaificato nel discorso, Come : nel neceanico,rné] pittore, nel chirurgo ogni aingolo nova mento siorganizza nella sfere della finelite’ che a caagcuna e” propria, cos?’ nel singolo gosto Tinguasta co, © nega elenenti da esso, fonemi © parole, ai fa va Jere cone fattore di coordanamento 1’ intenzione di -e~ apriners. B® carte che nella coscienza ‘del meccanico, il quale Inyora intorno a un motore, si sussegue una’ se= Fie di intuizions, di arta noetiei, Ja cua coordinazio ne al fine di riparare il guasto ha un immediato rsvi-~ Inppo-nell'azione organizzata, Quy e* I’azione ohe-chig risce, sbietriva Ja finalita’ dell’ atte; easa compis, per dir cosi'; Je conoscenza nel senso vichtano, secon

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