12 I COMMENTI
LA LETTERA
L’altra (vera) faccia del razzismo
Caro Fini,
una delle cose che mi fa più rabbia, sul tema
dell’immigrazione extracomunitaria, è la parola d’ordine
«ci servono», «sono necessari alla nostra economia»,
ripetuta fino alla nausea da politici ed economisti,
imprenditori eccetera. Dobbiamo quindi dedurre che, se
gli extracomunitari «non servissero», l’impatto sarebbe
ben diverso, nonostante i proclami di fratellanza,
uguaglianza, tolleranza e così via. Secondo me il vero
«razzismo» è questo. Molto meno razzista è chi,
coerentemente, è contrario alla società multietnica
perchè la considera non arricchimento di tutte le culture,
ma la fine di ogni logica e naturale specificità dei popoli.
Antonio Martinelli, Cagli
RENATO DULBECCO
Il nostro Istituto di
cultura a Los Angeles lo
premia come italiano che
s’è distinto nel mondo
VERTICE CON VELTRONI
La scommessa di Silvio
E gli altri ora rischiano
BRUNO VESPA
[SEGUE DALLA PRIMA]
La vera notizia, a nostro avviso, è tuttavia un’altra e
l’ha colta subito un allarmato Gianfranco Fini: per
la prima volta dopo tredici anni, Berlusconi non ha
condizionato una riforma elettorale all’accordo su al-
leanza e leadership prima del voto. E’ la fine del bipo-
larismo? Forse no, ma fa bene tuttavia il presidente
di Alleanza Nazionale a preoccuparsene. Sta qui in-
fatti la vera svolta di Forza Italia. Punto più, punto
meno, ieri si sono incontrati i titolari di due terzi del
potenziale elettorato italiano. La Cosa Rossa nei son-
daggi è in rotta, la Cosa Bianca non decolla. Allean-
za Nazionale sembra il partito a soffrire di meno del-
la nuova situazione, ma non è detto che non verrebbe
penalizzata da una radicalizzazione dello scontro
elettorale tra Pd e Pdl. E’ probabile che nelle prossi-
me settimane Berlusconi smussi qualche angolo e che
si torni a parlare di federazione del centrodestra. Ma
per ora il segnale è chiaro: il Cavaliere va per la sua
strada e vuole essere lui, ancora una volta, a dettare
le condizioni di una eventuale alleanza. Senza legar-
si le mani prima del tempo, ha infatti accettato un
sistema proporzionale con sbarramento in collegi elet-
torali più piccoli degli attuali. Sulla dimensione dei
collegi tratteranno gli esperti delle due parti: se sono
piccoli, se ne avvantaggerebbero Pd e Forza Italia in
danno dei partiti minori. Se fossero troppo piccoli, se
ne avvantaggerebbe soprattutto il Pd. Berlusconi ha
accettato inoltre la proposta di Franceschini tesa a ri-
dimensionare il margine di manovra dei piccoli parti-
ti (niente gruppi parlamentari diversi dai partiti che
si sono presentati alle elezioni).
La divergenza maggiore resta sulle riforme. Il centro-
destra le aveva approvate nella passata legislatura e
l’ondata di antiberlusconismo le aveva fatte spazzare
via dal referendum. Berlusconi non poteva perciò rin-
negarle. Ma non può nemmeno sedersi al tavolo —
come vorrebbe invece Casini — perché esse ritardereb-
bero davvero la fine della legislatura. Veltroni ha pro-
vato a offrire un ultimo segnale indiretto. Basta un
anno per farle, ha detto e a buon intenditore questo
poteva arrivare come un messaggio elettorale per la
primavera del 2009. Ma il Cavaliere non poteva fi-
darsi.
Che accadrà adesso? E’ inutile illudersi: si sono me-
no di quattro settimane lavorative prima che la Corte
costituzionale, ammettendo il referendum, accenda
la miccia di una deflagrazione nucleare. Ed è diffici-
le in così poco tempo raggiungere un accordo. C’è da
registrare, peraltro, che il clima disteso dell’incontro
di ieri chiude una stagione di scontri e di insulti dura-
ta tredici anni. Ma al di là del galateo, non c’è dub-
bio che sia la svolta politica di un confronto tra due
grandi partiti — e non più tra due coalizioni — a
preoccupare tutti quelli che al confronto non hanno
partecipato. Nei telegiornali di ieri sera, Romano
Prodi ha detto di aver saputo di un incontro positivo.
Ma lo diceva con una espressione così luttuosa che
valeva più d’ogni parola.
IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO SABATO 1 DICEMBRE 2007
risponde MASSIMO FINI
www.massimofini.it
ono assolutamente d’accordo liberti sotto il domino assoluto dei loro
S con lei. Questo modo di
considerare gli immigrati sono
in ragione delle loro utilità, ‘necessari Stiamo creando una nuova categoria
di paria, di ‘schiavi salariati’
padroni. ma almeno costoro ebbero
l’intelligenza di affidar loro compiti in
cui erano più capaci,
alla nostra economia’ in quanto si nell’amministrazione sia domestica che
prestano, per disperazione, a fare i (malissimo). pubblica, e Nerone fece dei liberti la
lavori più umili che noi italiani non La situazione ricorda un po’ quella che sfida dorsale di quella burocrazia che
abbiamo più voglia di fare, non ha si creò nell’impero romano. Quando, tenne in piedi l’impero per altri tre
niente a che fare con la solidarietà e la per sopperire al parassitismo cronico secoli. Qui invece si vedono donne
fratellanza, sbandierate soprattutto della plebe sfaccendata dell’Urbe, rumene laureate in economia che
dalla sinistra, ma piuttosto con la masse di uomini provenienti dall’area fanno le badanti, ingegneri,
disumanità ed è una forma di ellenistica e alessandrina, molto più extracomunitari utilizzati come operai
razzismo della peggior specie. Perché civili e colti dei rozzi quiriti, venivano e altri, laureati e diplomati, a pulire i
mascherato con i buoni sentimenti. trascinati a Roma come schiavi o cessi.
NORMAN MAILER
Disconoscimento
postumo: premiato per
la peggior scena di sesso
in un romanzo
LA VOCE
MAURO AVELLINI
I voli di Speciale?
Occorre uno specialista
OBERTO Speciale, di nome e di fatto.
R Dopo il braccio di ferro con il ministro Visco,
la sua destituzione e la richiesta (archiviata)
di un risarcimento milionario, l’ex comandante della
Guardia di Finanza si era segnalato per aver fatto
viaggiare le spigole per i suoi amici a bordo dell’Atr in
dotazione alle Fiamme Gialle, trasformato in una
sorta di aereo presidenziale. All’inchiesta della
procura militare su questo insolito banchetto ad alta
quota, ora si aggiunge anche un’istruttoria della Corte
dei Conti che si accingerebbe a richiedere il danno
erariale, dopo aver accertato che gli «speciali»
week-end di Speciale, in lungo e in largo per il Paese,
sono stati almeno 45. Voli da 4mila euro l’ora. Ma,
pescando dai fondi per spese riservate (quindi
«speciali»), sarà difficile dimostrare che non si poteva
rompere il salvadanaio. Il Comando ha già riferito al
ministero delle Finanze, confermando l’uso
«prettamente operativo» dell’Atr. Per spiegare invece
che ci facevano quelle spigole in business class non
FRASIDELGIORNO basterà nemmeno uno 007. Già, un agente «speciale».
‘ ’
Anch’io e De André agli inizi
ci siamo appoggiati ad altri. Borges
diceva: ogni genio inventa i suoi predecessori. FIL DI CUORE
FRANCESCO GUCCINI MARIA RITA PARSI
Videofonini selvaggi,
‘ ’
La seduzione, figlia della è giusto ‘spegnerli’
sensualità, è una cosa naturale.
ENE ha fatto il ministro Fioroni a emanare, su
Che non ha bisogno di essere ostentata.
MONICA BELLUCCI B parere favorevole del Garante della Privacy,
una direttiva che ricorda le severe sanzioni
previste dalla legge contro i bulli che, nella scuola, fanno
uso selvaggio di videofonini. Le cronache locali
riscontrano la dilagante abitudine, fra gli adolescenti, di
‘ ’
Ma a me piacerebbe utilizzare i videofonini per girare filmati scioccanti o
scattare foto sconvolgenti da inserire in Rete. Così è
avere un fisico avvenuto nel caso recente di un diciassettenne Down,
come Monica Bellucci. bersaglio dei compagni armati di videofonini. Così è
accaduto in molti, troppi, altri casi. Le pene previste sono
KEIRA KNIGHTLEY pesanti: multe fino a 30 mila euro e sanzioni
disciplinari, altrimenti non avrebbero effetti deterrenti.
Trattandosi di minorenni, la multa ricadrebbe sul
bilancio familiare. Un modo per far comprendere ai
genitori che se il telefonino ha la sua utilità, il
videofonino, invece, può, se usato in modo improprio,
diventare l’arma della “sindrome da Truman show” in
forma violenta. Senza dimenticare che, sempre, gli atti
teppistici sono una provocazione dei ragazzi per mettere
alla prova il mondo degli adulti, ponendo sotto esame le
loro capacità di ribadire il valore e la forza delle leggi e
delle autorità.