a) Natura: scienza dell'ente esteso inquanto immaginabile - La matematica ha come oggetto la quantità - La quantità si conosce indirettamente tramite i sensi esterni (è un sensibile per se comune), attraverso le qualità sensibili - La quantità è l’oggetto proprio e primario dell’immaginazione - Le nozioni matematiche fanno riferimento diretto all’immagina- zione, e indiretto alla sensazione e alla realtà esistente; i giudizi matematici terminano nell’immaginazione - Fondamento: struttura della realtà materiale (la sua prima pro- prietà è l’estensione). La quantità è una proprietà essenziale della sostanza materiale, per cui essa è corporea - Pericolo: identificare la quantità o estensione con l’essenza stessa della sostanza materiale (cf. Cartesio, res extensa) «Quaedam vero sunt, quorum iudicium non dependet ex his quae sensu percipiuntur, quia quamvis secundum esse sint in materia sensibili, tamen secundum rationem diffinitivam sunt a materia sensibili abstracta. Iudicium autem de unaquaque re potissime fit secundum eius diffinitivam rationem. Sed quia secundum rationem diffinitivam non abstrahunt a qualibet materia, sed solum a sensibi- li et remotis sensibilibus condicionibus remanet aliquid imagina- bile, ideo in talibus oportet quod iudicium sumatur secundum id quod imaginatio demonstrat. Huiusmodi autem sunt mathematica. Et ideo in mathematicis oportet cognitionem secundum iudi- cium terminari ad imaginationem, non ad sensum, quia iudicium mathematicum superat apprehensionem sensus. Unde non est idem iudicium quandoque de linea mathematica quod est de linea sensi- bili, sicut in hoc quod recta linea tangit sphaeram solum secundum punctum, quod convenit rectae lineae separatae, non autem rectae lineae in materia, ut dicitur in I De Anima» (In Boeth. de Trin., q.6 a.2). - origine empirica della matematica, tanto nella geometria come nell’aritmetica, benché prevalga l’elemento razionale su quello empirico - natura delle entità matematiche: enti di ragione, con fondamento nella realtà (si tratta di entità astratte, di per sé formali, benché fanno riferimento a qualche cosa di reale: la quantità). b) Metodo: - intuitivo: riguardo alle nozioni e assiomi fondamentali - logico-deduttivo: deduzione logico-razionale a partire da queste nozioni e proposizioni fondamentali c) Proprietà della scienza matematica: - intelligibilità: scienza razionale per eccellenza, modello ideale di ogni scienza (disciplina); il suo oggetto è più semplice e immedia- to; grado eminente di evidenza e certezza - razionalità (carattere più a priori); costruzione deduttiva d) Matematica ‘classica’: - origini (Cina, India, Persia, Egitto, dal 3000 a.C.) - sviluppo come scienza razionale, dal s. VII a.C., (cultura ellenica) - culmine: gli Elementi di Euclide ( 300 a.C.) + termini o definizioni + conoscenze comuni (assiomi, principi) e postulati + teoremi, dimostrazioni, soluzione di problemi,... I cinque postulati di Euclide: - tra due punti si può tracciare una retta - una retta finita si può prolungare indefinitamente - da qualsiasi centro e con qualsiasi raggio si può tracciare una cir- conferenza - tutti gli angoli retti sono uguali tra di loro - se due rette incidenti su una terza formano angoli interni della stessa parte minori di due retti, prolungate, si incontrano
Valutazione: benché ci sono delle imperfezioni e lacune, nel
suo insieme, gli Elementi di Euclide costituiscono un modello di scienza rigorosa, che ha meritato l’ammirazione dei posteri (cf. FM, p.131). Contributo originale di Euclide: studio degli irrazionali (rap- porto tra grandezze incommensurabili) e) Crisi della matematica (s. XIX): la razionalità della ma- tematica è messa in dubbio da parte di nuovi sistemi che negano alcuni principi della matematica classica: - geometrie non euclidee: + iperbolica (J. Bolyai, N. Lobacevskij): pseudosfera; molte rette parallele (angolo acuto) + elittica (B. Riemann): esclude l’essitenza di rette parallele (an- golo ottuso) - algebra astratta (vgr. i quaternioni di Hamilton), calcolo vettoria- le, tensoriale e delle matrici (senza proprietà commutativa) - teoria degli insiemi (G. Cantor); problema dell'infinito
Con questi nuovi sviluppi si mette in crisi il valore oggettivo dei
principi matematici (si riducono a ipotesi convenzionali, con l’uni- ca condizione della coerenza) f) Fondazione della matematica. Correnti: - logicismo (G. Frege, B. Russell, A.N. Whitehead): si riduce la matematica alla logica - intuizionismo (L.E.J. Brouwer, H. Weyl, A. Heyting): base intui- tiva, e costruzione (costruttivismo) - assiomatica formalista (D. Hilbert): insieme completo e coerente di assiomi. Condizioni: + completezza (non ricorrere a elementi estranei) + coerenza (non deducibilità di proposizioni contraddittorie) Difficoltà: + dimostrare la coerenza interna del sistema Secondo il teorema di Gödel (1931), questo non è possibile + questione della decibilità di appartenenza al sistema Church (1936): ci sono sempre espressioni indecidibili Conclusioni: + ci sono parti essenziali della matematica che non sono formaliz- zabili + la assiomatica non è sufficiente per fondare la matematica + per risolvere il problema della fondazione della matematica bi- sogna prendere in considerazione il valore conoscitivo della mate- matica. Come si giustifica questo? - i suoi concetti fondamentali si ottengono per astrazione a partire dell'esperienza sensibile. - i suoi primi principi sono delle verità per se nota
g) Rapporto tra matematica e logica:
- logica simbolica (matematizzazione della logica); calcolo propo- sizionale (cf. R. Llull; G. Leibniz) - logica matematica (riduzione della matematica alla logica: logi- cismo; cf. Frege, Peano, Russell) Valutazione: - reciprocità matematica-logica (a ragione della sua vicinanza), per il carattere formale di ambedue - ma sono due scienze specificamente diverse, irriducibili; la mate- matica ha un contenuto specifico: la quantità Oggi si tende alla matematizzazione della logica (cf. la logica sim- bolica: si trasforma il ragionamento logico in un calcolo matema- tico; considerazione puramente formale. Ma anche la logica ha un contenuto irriducibile, e delle leggi specifiche. 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) a) Natura e metodo: - Tipi di scienze subalternate: + rapporto parte/tutto: particolare/universale; o speciale/generale + rapporto materiale/formale: sc. concreta/astratta; applicata/pura - La fisica-matematica è una scienza media del secondo tipo (appli- cazione della matematica alla fisica) - Fondamento: i principi della matematica sono più astratti, e per questo si possono applicare alla fisica - Così, la fisica-matematica è "materialmente fisica, formalmente matematica" (scienza dell'ente fisico inquanto misurabile) Conseguenza: metodo matematico, ma valore fisico