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n°135
gennaio
MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - MC, Côte d’Azur � 8,10 - Germania � 11,50 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50
TRE GUERRE
E 120 ANNI DI SFIDE
TRA LE CAPITALI
Roma
DEL MARE NOSTRUM
contro
Cartagine
16 DICEMBRE 2017 - MENSILE
� 4,90 IN ITALIA SCANDALI REGALI ESPLORATORI L’ISOLA FANTASMA
LA SAGA DI DUE SORELLE G. C. BELTRAMI, IL UNO STATO INDIPENDENTE
ALLA CORTE DI FILIPPO BERGAMASCO CHE MEZZO SECOLO FA
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona IL BELLO DI FRANCIA PARLAVA AI SIOUX AL LARGO DI RIMINI
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Storia
CI TROVI ANCHE SU:
135
gennaio 2018 focusstoria.it In copertina: un generale
romano e, sullo sfondo, la
città di Cartagine.
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
La vittoria
romana contro
IN PIÙ...
F urono due Annibale a
superpotenze Zama nel 202
dell’antichità, entrambe
governate da un Senato
a.C. “vista” nel
Cinquecento.
14 IARTEmisteri
di Caravaggio
e da una coppia di magistrati. Ma Perché è stato
più diverse di così non potevano dimenticato per anni?
essere. La prima, città di
mercanti e marinai, la seconda di
agricoltori e soldati. Per tre secoli
18 Piccole
GEOPOLITICA
patrie
e mezzo si scambiarono merci e Le rivendicazioni
ambasciatori, trattati e ultimatum indipendentiste in
Europa.
fino a quando i legionari di
Scipione Emiliano rasero al suolo
Cartagine e garantirono a Roma 20 VITA QUOTIDIANA
Come facevamo
la supremazia sul Mediterraneo. la spesa
Ma come si arrivò a una rivalità Gli acquisti nel passato.
così feroce? La colonia fenicia,
che divenne più potente della
madrepatria Tiro, controllava
26 L’Isola
SOCIETÀ
delle Rose
i mari per arricchirsi. Roma, La micronazione nata
forgiata dalle guerre italiche, nel ’68, davanti a
Rimini.
mirava soprattutto a espandere
LE GUERRE PUNICHE E
i propri territori per guadagnare
potenza e sicurezza. Più terra che
LA NASCITA DI ROMA 70 Fake
CULTURA
news
oro, insomma. Ciascuna sfidò La lunga storia delle
l’altra sul terreno che le era meno “notizie contraffatte”.
familiare. Cartagine mise insieme 32
eserciti formidabili, Roma costruì
dal niente una flotta. E fu lì, sul
E se avesse vinto Cartagine?
Ecco come sarebbe finita se Roma non avesse avuto la meglio.
76 LaMEDIOEVO
Torre di Nesle
campo dell’altra, che le istituzioni Scandalo sessuale
dell’Urbe si guadagnarono la 34 nella Francia del ’300.
vittoria.
Jacopo Loredan
Tutto iniziò coi Fenici
Il popolo che nell’VIII secolo a.C. dominava il mare. E fondò Cartagine. 80 Mala
SOCIETÀ
milanese
La storia criminale
direttore
38 della città lombarda.
Due mondi a confronto
RUBRICHE Dalla politica alla religione, diversità e analogie tra Cartagine e Roma. 86 Scienziate
SCIENZA
4 FLASHBACK
44 nonostante tutto
Geniali ma senza lode.
6 LA PAGINA DEI LETTORI Duello in mare
8 NOVITÀ & SCOPERTE Così Roma riuscì a battere la grande forza navale di Cartagine.
92 L’ultimo
GRANDI TEMI
valzer
10 TRAPASSATI
ALLA STORIA
52 A Vienna il Congresso
che ridisegnò l’Europa.
Eterni rivali
11 TECNOVINTAGE Gli uomini che si sono sfidati nelle guerre puniche.
96 Movente
MISTERO
12 MICROSTORIA
56 oscuro
Nel 1768 il delitto
65 RACCONTI REALI Sardo ribelle Winckelmann.
Nel 215 a.C. Ampsicora guidò la Sardegna contro Roma.
66 DOMANDE & RISPOSTE
68 PITTORACCONTI 60 102 L’uomo
STORIE D’ITALIA
che parlò
coi Sioux
110 AGENDA Gli italiani alleati di Annibale I viaggi oltreoceano di
Capua, Siracusa e Taranto: le città che volevano smarcarsi da Roma. G. C. Beltrami.
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FLASHBACK
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1934
PROFESSIONI
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DI PISTOLA
dove nacque mio padre. Osservando la
carta geografica del Brasile, ho notato che
le località citate nell’articolo: Araraquara e
T
ra i 510 mila italiani che emigrarono
nelle terre brasiliane dal 1884 al
99
S
senza entrare nei particolari più duri, che ho
scoperto grazie a Focus Storia.
Migranti di ieri e di oggi del 1989 fu ucciso nella sua baracca da un Michele Merlin
Leggendo l’articolo “Un colpo di pistola” rapinatore sudanese armato da un caporale
(Focus Storia n° 133), che narra la triste che non ammetteva le sue battaglie civili e
storia del giovane emigrante bergamasco sociali. Ai tempi di Angelo non ero ancora
Angelo Longaretti, ho pensato a quanti nato, nel 1989, quando Jarry morì, ero un
“Angelo Longaretti” originari dell’Africa sub- bambino, oggi ho 35 anni ma purtroppo
sahariana o dell’Asia meridionale ci siano oggi rivedo tanti Angelo e tanti Jarry [...].
in Italia nelle piantagioni di pomodori della Raffaele Scirocco, Messina
Puglia, di frutta della Sicilia, di patate della
Campania, della vite in Piemonte e in Veneto Ancora sui migranti
o nelle fattorie industriali di Lombardia ed Ho letto con molto interesse l’articolo
Emilia-Romagna. “Un colpo di pistola” (Focus Storia
Le rivolte di migranti africani avvenute in n° 133), sugli emigrati italiani in Brasile alla
questi ultimi anni a Vittoria, Castel Volturno, fine del XIX secolo. Ho effettuato delle
Aversa, Rosarno e nelle campagne astigiane, ricerche sulla famiglia di mio nonno,
foggiane, pratesi e bresciane ripropongono le Michelangelo Merlin, residente fino al 1888 a
medesime motivazioni per le quali si ribellò Cerea (Vr), per poi ritrovarla residente di
Angelo Longaretti ovvero sfruttamento, nuovo in Italia, a Boara Polesine (Ro),
violenza, discriminazioni e neo schiavismo. solamente dalla fine del 1899.
Le condizioni politiche sono identiche: i Paesi
di origine dei migranti non muovono un dito
a difesa dei loro cittadini. Basti pensare alla
Nigeria o all’India di oggi che si comportano
Gli strumenti del potere
proprio come faceva l’Italia liberale di ieri. E
le istituzioni locali, come avveniva in Brasile, V olevo fare una precisazione in merito all’articolo sul cannibalismo “Un ospite
a cena” (Focus Storia n° 132). A pagina 25, quella che viene descritta come
una “forchetta per cannibali” (sotto), secondo me, è uno scettro da capo fijiano.
fanno finta di non vedere.
Secondo studi storico-antropologici questi oggetti, che si pensa rappresentino
L’Italia negli anni Ottanta ha avuto il suo
fiocine in miniatura, erano posseduti dai capi tribù come simbolo di potere.
Angelo Longaretti, si chiamava Jarry Essan Con l’arrivo del colonialismo europeo (inglese, nel caso delle Fiji) il significato
Maslo, un ragazzo di origine sudafricana di questi strumenti venne travisato per far passare come limitate e barbare
giunto nel nostro Paese per chiedere asilo queste popolazioni che mangiavano altri uomini. Le famose “forchette
politico (fuggiva dal regime segregazionista dei cannibali” divennero uno degli oggetti più ambiti per le
dell’apartheid di Pretoria). Trovò lavoro come Wunderkammer (“camere delle meraviglie”) dei nobili,
raccoglitore di ortaggi nelle campagne di tanto da venir poi prodotte dagli stessi europei
Villa Literno (Ce) e si distinse perché reclamò e rivendute.
diritti per i lavoratori migranti, contrastando Lorenzo Farč, Bareggio (Mi)
ogni forma di sfruttamento. Jarry fu più
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IL GENIO DEI ROMANI d GLI ESERCITI DI CARLO MAGNO d I COMMANDOS d IL GRAN CONDÉ
I NOSTRI ERRORI
UNIFORMI
Gli eserciti imperiali
di Carlo Magno periodo 1150-1025 a.C.), Gedeone attaccò di
notte con soli 300 uomini, scelti per volere di
Jahvè tra i più coraggiosi e determinati dei Nell’uscita n° 26 di Focus Storia
suoi 32mila guerrieri, l’accampamento dei Wars, l’articolo intitolato“Il genio
circa 135mila invasori madianiti nella valle di dei Romani”, a pag. 79, nella dida-
Izraeel. Dopo aver diviso i suoi soldati in tre scalia sul faber romano, riporta il
COMMANDOS DAI ROYAL MARINES AI SEAL,
schiere da 100, li dotò ognuno di un corno e
di una grande giara con dentro una torcia. A
termine fabrus. Forse è latino tardo,
ma nel classico non è accettato.
DAL COL MOSCHIN AL
COMSUBIN, LA STORIA, GLI
EQUIPAGGIAMENTI E LE AZIONI mezzanotte al suo comando la quiete della
PIÙ ECLATANTI DELLE
FORZE SPECIALI notte fu interrotta dal suono dei corni, dal Nell’uscita n° 133 di Focus Storia,
IL GENIO ROMANO
l’articolo intitolato “Gli ultimi ro-
rumore delle giare infrante, dal rimbombo del
Dietro il successo delle legioni
c’erano anche gli ingegneri
Statua di Amenofi II assiso in trono, dal Tempio di Karnak © The Egyptian Museum, Cairo
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NOVITÀESCOPERTE
Tre samurai ESPLORAZIONI GEOGRAFICHE
RIECCO L’ASTROLABIO
posano in una foto
dell’Ottocento.
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GIAPPONE
Le 100 regole
del buon samurai
C ome scegliere il cavallo giusto, che cosa
mangiare in battaglia, come battezzare
un neonato: usi e tattiche dei samurai sono
raccontati in un libro giapponese del 1571, di
recente tradotto in inglese (The Hundred Rules
of War, “Le cento regole di guerra”). L’autore
è probabilmente il leggendario spadaccino
Tsukahara Bokuden, vissuto nel periodo
Sengoku (1477-1576), epoca di grandi
conflitti. Tramite filastrocche, il manuale
insegna ai giovani l’arte della guerra e offre
L’
appunto 100 regole per il samurai che non è esploratore portoghese Vasco da Gama – il primo a raggiungere l’India via mare
mai stato in battaglia. doppiando il Capo di Buona Speranza – lo usò per guidare le sue navi: dal relitto
Pronti alla morte. Yumi, ossia “arco”, è il dell’Esmeralda, al largo delle coste dell’Oman, è riemerso quello che ora è stato
nome ideale per il bebè di un samurai. Ma identificato come il suo astrolabio, il più antico mai pervenutoci, realizzato fra il 1495 e il
anche l’arma che bisogna sapere usare, 1500. L’astrolabio serviva ai marinai per calcolare la latitudine sulla base della posizione e
insieme alla lancia. Il cavallo poi è il bene l’altezza del Sole, e si diffuse nel corso del XVI secolo, quando il modello più diffuso era però
più prezioso: è da codardi non impegnarsi più complesso e pesante di quello ritrovato, che infatti si dimostra essere il più vetusto tra
nell’equitazione, ribadisce il testo. Il guerriero l’appena un centinaio di strumenti simili conservati nel mondo.
deve rispettare il proprio animale e sceglierlo Incisioni. Sul disco di rame – dal diametro di 17,5 centimetri e lo spessore di
bene, né troppo piccolo né troppo grande. 1,5 millimetri – è incisa la cotta d’armi portoghese e la sfera armillare, emblema personale
Prima di andare in battaglia, poi, è necessario di re Manuel I. Scanner laser utilizzati dall’Università di Warwick (Gran Bretagna) hanno
un po’ di alcol: “Il samurai che beve troppo evidenziato i segni di notazioni nautiche. L’Esmeralda salpò da Lisbona nel 1502, parte della
rischia di fare errori, quello che non beve è un flotta della seconda spedizione di Vasco da Gama verso l’India, e naufragò l’anno dopo
vigliacco”. Da mangiare, prugne secche e nell’oceano Indiano. •
fagioli tostati, cibi non deperibili. Ma più di Aldo Bacci
tutto, il guerriero deve coltivare il coraggio e
imparare a morire. (g. l.)
FLASH ANTICA ROMA FLASH SECONDA GUERRA MONDIALE FLASH ANTICO EGITTO
DI VASCO
UNIVERSITY OF CINCINNATI
nave di Vasco da Gama.
Rarità
Nel relitto dell’Esmeralda,
fiore all’occhiello della flotta GUERRA DI TROIA
dell’esploratore portoghese Vasco da
Gama, il più antico astrolabio marino
mai ritrovato (sopra, i due lati).
Il raffinato gioiello
che anticipa l’Iliade
S embra di trovarsi di fronte a una
scena dell’Iliade, ma stavolta non si
tratta di una raffigurazione posteriore
ispirata ai poemi omerici: quella che
è emersa dalla tomba di un guerriero
(sopra) nell’antica città di Pilo, nel
Peloponneso, è la raffigurazione di un
duello contemporaneo (o forse persino
precedente) ai fatti di Troia e ai relativi
racconti. Trovato due anni fa, quello che
sembrava un medaglione incrostato si è
rivelato un capolavoro.
Si tratta di un sigillo da portare al polso
(proprio come fa l’eroe raffigurato)
con all’interno un’agata incisa con un
disegno che, con dettagli raffinati,
rappresenta due guerrieri in duello
mentre un terzo giace a terra.
Ricchissima dotazione. La tomba,
risalente al 1450 a.C. ospitava un uomo
di 30-35 anni, conosciuto come il
Guerriero del Grifone. Del suo corredo
facevano parte una spada di bronzo
con elsa in avorio ricoperta d’oro,
un pugnale con impugnatura in oro,
uno specchio in bronzo con manici
in avorio e una placca in avorio con
la raffigurazione di un grifone, oltre
a brocche, tazze e catini in argento e
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NOVITÀESCOPERTE
Il teatro greco di Taormina: nato nel III secolo ARABIA SAUDITA
a.C., fu ricostruito dai Romani.
I cancelli di pietra
del deserto saudita
A ncora una volta l’uso attento
di Google Earth dà una mano
agli archeologi. Sono state rilevate
400 strutture di roccia, ribattezzate
“porte” o “cancelli” del deserto
arabico. Si tratta di costruzioni
angolari e a forma di ruota sparse
nelle aree laviche dell’Arabia Centrale.
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Alcuni di questi recinti di pietra hanno
muri alti tre metri, altri si estendono
in lunghezza per misure che variano
dai 13 ai 518 metri. Secondo
David Kennedy, l’archeologo della
University of Western Australia che
ANTICA GRECIA
le sta studiando, si tratta di strutture
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intrappolate. Più difficile sembra ora
i è sempre pensato che i teatri degli antichi Greci avessero un’acustica perfetta. In realtà,
individuare la funzione delle nuove
secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università tecnica di Eindhoven
“porte”, che per gli esperti non era
(Paesi Bassi), le cose non starebbero proprio così.
legata alla caccia, ma nemmeno di
Intuizione. Tutto è iniziato nel 1989, quando Constant Hak, assistente universitario a Eindhoven,
tipo abitativo o funerario. (a. b.)
durante una visita al teatro greco di Epidauro, oggi nella regione dell’Argolide, lesse su una guida
che persino dai gradoni più alti si udivano con precisione i suoni prodotti sulla scena. Incuriosito,
Hak ha effettuato con la sua squadra un esperimento proprio nel Teatro di Epidauro, realizzato nel
350 a.C. Dopo aver collocato 20 microfoni in 12 punti della struttura, sono state raccolte quasi 2.400
registrazioni per calcolare l’intensità del suono nei diversi settori. Risultato? L’acustica era buona, ma
certo non perfetta. Non è vero, per esempio, che i suoni si distinguono da lontano: così il rumore di
una moneta che cade è avvertito come tale solo nelle prime file e un attore, per farsi sentire, deve
parlare a voce alta. •
Simone Zimbardi
TRAPASSATI ALLA STORIA Personaggi sconosciuti che sono stati, in vita, protagonisti. A cura di
Giuliana Lomazzi
Morto a 86 anni l’autore dei costumi di Guerre Scomparsa a 86 anni una delle figure storiche Pilotò il modulo di comando della missione
stellari. Per l’abbigliamento dei protagonisti del partito socialista francese, sostenitore Apollo 12 e restò in orbita intorno alla Luna
della saga (da Han Solo alla Principessa Leila, dell’unità delle sinistre, progetto che portò, tra mentre i compagni scendevano sul satellite;
da Obi-Wan Kenobi a Darth Vader) si rifece alle l’altro, all’elezione di François Mitterrand alla avrebbe dovuto sbarcarvi con la missione
divise della Seconda guerra mondiale. presidenza della Repubblica (1981). Apollo 18, ma la Nasa annullò il programma
Costumi da Oscar. Agli inizi John Mollo fu Logo vincente. Fu Didier Motchane a ideare il dopo il disastro della missione n° 13.
consulente storico per I seicento di Balaklava simbolo della rose au poing (“rosa nel pugno”). Spirito libero. Lasciata la Nasa nel 1973,
(1968) e Barry Lyndon (1975), ma fu Star Wars Il pugno, simbolo di unità e forza usato dai Richard Gordon divenne a sorpresa presidente
che gli valse nel 1978 l’Oscar per i costumi. Un militanti come saluto, stringe una rosa, eredità di una squadra di football americano, di cui
secondo lo vinse nel 1983 per Gandhi. del rivoluzionario maggio del 1968. era appassionato. È morto a 88 anni.
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TECNOVINTAGE [1982]
A cura di Eugenio Spagnuolo
Il Timex
Sinclair 1000,
il computer a
basso prezzo
prodotto negli
Usa.
PERSONAL COMPUTER
IL PRIMO PC A sinistra,
il modulo
A PORTATA DI TUTTI
di memoria
aggiuntivo e,
sotto, la cassetta
attraverso cui
Costava solo 100 dollari e fu un successo. si caricavano i
C
programmi.
orreva l’anno 1982, quando negli Usa si materializzò il primo personal computer low cost
della Storia: il Timex Sinclair 1000. A dare l’annuncio, in pompa magna, fu la copertina della
rivista Popular Science con un titolo emblematico: “Ecco il primo computer a 100 dollari”.
Noto anche come ZX81, il pc collegato alla televisione permetteva di visualizzare testi, disegni e
immagini e anche di programmare, usando il linguaggio BASIC.
Non possedeva un hard disk e i programmi venivano caricati tramite un normale registratore a
cassette, piuttosto lento. Insomma poco efficiente rispetto ai concorrenti, ma più che adeguato
rispetto al prezzo. Chi voleva qualcosa di più poteva acquistare a parte un modulo di memoria da
64k (una quantità che oggi fa sorridere) e una stampante rudimentale.
Conviene comprarlo? Dato il prezzo, la Timex riuscì a vendere in tutto il mondo 500mila
computer di questo tipo solo nell’anno di uscita: non è dunque difficile trovarlo su eBay a prezzi
molto bassi come puro oggetto vintage, perché oggi non avrebbe più senso usarlo. •
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MICROSTORIA
A cura di Marta Erba, Paola Panigas e Daniele Venturoli
LA VIGNETTA
LA REGINA DELL’AIA
IL MITO
Medusa
U
I
na delle tre Gorgoni, l’unica
mortale, abitava con le sorelle l 26 agosto 1789, l’Assemblea Nazionale francese approvò la Dichiarazione dei diritti
in una caverna. Fu uccisa da Perseo dell’uomo e del cittadino, uno dei frutti del pensiero illuminista. Al punto 11 si legge: “La libera
mentre dormiva (sotto, una statua manifestazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo; ogni cittadino
del 1903). Usando l’accortezza di può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà
guardarne il riflesso nello scudo nei casi determinati dalla legge”. E allora via libera a una sterminata produzione di libelli, i tabloid
(le Gorgoni avevano il potere di dell’epoca, riviste che usavano l’inchiostro come arma per deridere l’ancien régime. Prendendo
pietrificare chiunque incrociasse il di mira, in particolare, un bersaglio facile: Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI (vedi articolo sulle
loro sguardo), riuscì a decapitarla. fake news nelle pagine seguenti). Per la verità, la regina non era mai stata molto amata dai sudditi
Dalla ferita uscirono il cavallo alato francesi, che per le sue origini le avevano anche affibbiato l’offensivo soprannome di gallina
Pegaso e il gigante Crisaore, i figli austriaca (in quanto figlia di Maria Teresa d’Austria).
che aspettava da Poseidone. Indigesto. In questa
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Perseo portò con sé la testa di caricatura del 1791, infatti,
Medusa per usarla come arma Maria Antonietta è ritratta
contro i nemici (tra cui il titano con le sembianze di uno
Atlante, trasformato nell’omonima strano animale a metà
catena montuosa in Nord Africa). tra gallina e struzzo (che
Inquietante. La testa di Medusa, secondo la cultura popolare
con il caratteristico groviglio di mangiava di tutto). Il
serpenti al posto dei capelli, è stata volatile ben agghindato
spesso rappresentata nell’arte, (la regina prediligeva
a partire dal VI acconciature stravaganti
secolo a.C. Tra arricchite da piume, fiocchi
i dipinti, i più e perle) e ben vestito (Maria
noti sono Antonietta, fashion victim
quelli del ante litteram, non badava
Caravaggio a spese pur di seguire la
e di Rubens. moda) tiene nel becco una
costituzione che proprio
non le va giù. Il disegno,
già piuttosto esplicito, è
completato da una frase
ironica: “La poule d’Autriche.
Je digere l’or, l’argent avec
facilité. Mais la constitution,
Je ne puis l’avaler”.
(“La gallina/struzzo
austriaca: mangio oro e
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PAROLE DIMENTICATE
-40°
IL NUMERO
P A T A F F I O N E
La temperatura registrata
Di origine incerta, ma forse forma corrotta di durante la battaglia di
Suomussalmi tra l’esercito
epitaffio, indica un sapientone, una persona finlandese e l’Armata
1
IL TERMINE PELLEROSSA DERIVA DAGLI EUROPEI
Secondo alcuni linguisti, invece, sono stati
gli stessi nativi a coniare questo termine per
indicare con una sola parola tutte le tribù.
2
POTEVANO AVERE PIÙ MOGLI
Sì, ma solo i capotribù o chi era in grado
di accollarsi il mantenimento di tutti i
parenti delle diverse mogli.
3
CACCIAVANO I BISONTI
Ma solo le tribù che vivevano nelle pianure, le
tribù costiere e montane si nutrivano con altri
alimenti e alcune coltivavano la terra.
4
SEPPELLIVANO L’ASCIA DI GUERRA PER FARE PACE
Filippo il Macedone L’ascia era un simbolo importante.
Si seppelliva per la pace ma anche per
5
SALUTAVANO DICENDO “AUGH!”
L a frase, che significa letteralmente “dividi e comanda”, Il termine, forse esistente in alcune tribù del
Sud (ma non della prateria), deriva dall’inglese
è attribuita a Filippo il Macedone (il padre di how o howgh, usato come esclamazione.
Alessandro Magno), ma fu utilizzata anche da Luigi XI di
6
Francia e dagli Asburgo. QUELLA DI POCAHONTAS È UNA STORIA D’AMORE
Meglio divisi. Si tratta di un invito a favorire la discordia e Presa in ostaggio quando aveva18 anni per
obbligare il padre a liberare alcuni coloni, poi
la rivalità dei popoli assoggettati in modo che questi non fu costretta a sposare il vedovo John Rolfe.
possano fare fronte comune per ribellarsi contro il potere:
7
in altre parole, i popoli divisi si dominano meglio. FUMAVANO IL CALUMET PER SANCIRE LA PACE
Fumare la pipa simboleggiava il rapporto tra
terra, cielo e le energie dell’universo, per cui si
fumava durante la preghiera e la meditazione.
8
ACCERCHIAVANO GLI AVVERSARI CAVALCANDO
Nel caso di nemici ben armati sarebbe
stato un vero suicidio, preferivano invece
una tattica del tipo “colpisci e fuggi”.
9
FACEVANO MANGIARE I NEMICI DALLE FORMICHE
Non c’è alcuna documentazione su questa
pratica attribuita agli Apache, piuttosto erano
in uso altre forme di tortura rituali.
10
I NATIVI AMERICANI SONO QUASI ESTINTI
Pur privati delle loro terre, i nativi sono il 2%
della popolazione degli Stati Uniti, con 566
tribù che vivono in 325 riserve.
L’OGGETTO MISTERIOSO
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ARTE
Il genio della tavolozza ha avuto una vita violenta e
una morte poco chiara. In più, come artista, è stato
dimenticato per anni. Perché?
I MISTERI DI
CARAVAGGIO
I
l primo mistero, e trionfo della Chiesa
anche il più grande, controriformata», spiega
è perché sia stato Francesca Cappelletti,
dimenticato per oltre docente di Storia dell’arte
due secoli. Oggi Caravaggio moderna all’Università
è l’artista italiano più studiato di Ferrara e autrice di
e seguito nel mondo, una Caravaggio. Un ritratto
“star” che ha spodestato persino somigliante (Electa). In effetti,
Michelangelo: basta un suo quadro nel Seicento, gran parte dell’Italia
per decretare il successo di una mostra. era scaduta a colonia spagnola,
Eppure è andata davvero così: Michelangelo proprio quando Madrid era seconda solo
Merisi, da Caravaggio, ha subìto un autentico alla Roma di Sisto V nella foga di correggere
oblìo dalla fine del Seicento al Novecento coscienze religiose ed esercitare il brutto vizio
inoltrato. E a risuscitarlo negli anni Cinquanta degli abusi di potere. Il rivoluzionario pittore
del secolo scorso è stato un leggendario storico Quanta tristezza lombardo, con i suoi quadri scuri, drammatici e
dell’arte italiano, Roberto Longhi, aprendogli la Il ritratto di Michelangelo la sua vita violenta, rappresentò così bene quel
strada di un nuovo e indiscutibile trionfo. Merisi (1571-1610), secolo di decadenza morale e storica da restare
eseguito intorno al impigliato nel giudizio negativo su quell’epoca.
STORIA DI UNA SFORTUNA. Forse il 1621 da Ottavio Leoni,
E ne fu inevitabilmente danneggiato.
un quotato ritrattista
nostro eroe era nato sotto una cattiva stella. dell’epoca barocca.
Perché ebbe la “ventura” di raggiungere il L’artista ci appare in QUESTIONI DI GUSTO. A spingerlo nel
successo all’inizio del Seicento, un secolo mal questa immagine a dimenticatoio fino al Novecento ci si misero
giudicato dai posteri. Una sorta di buco nero tra carboncino come un in molti, e ogni critica pungente contribuì a
la gloria del Rinascimento, il tempo dei Lumi uomo dallo sguardo questa sorta di moderna damnatio memoriae.
e la lunga stagione del Neoclassicismo, che molto triste. Milano Già poco dopo la morte, avvenuta nel 1610,
celebra l’artista con
celebrava l’antichità greco-romana. «Secondo la la sua fama era in ribasso: veniva considerato
una mostra di grande
storiografia dell’inizio del XX secolo, il Merisi successo: Dentro inferiore al coevo Annibale Carracci, artista
è stato uno dei protagonisti esemplari di un Caravaggio. A Palazzo bolognese all’epoca stimatissimo ma non certo
periodo segnato dall’oppressione politica e dal Reale, fino al 28 gennaio. un gigante come lui, e oggi poco conosciuto dal
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Son io!
Davide con la testa
di Golia, una delle
opere più celebri del
Caravaggio (1605-1606).
È universalmente
riconosciuto dalla critica
che la testa del temibile
gigante filisteo sia un
ALAMY/IPA (2)
drammatico autoritratto
dell’artista.
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ALAMY/IPA
LA MORTE SULLA SPIAGGIA. Ma un salvargli la vita. E non solo loro. A contenderli
altro mistero avvolge la vita, o meglio la morte, ci si erano messi anche il viceré di Napoli e il
dell’artista. Mistero ancora oggi in gran parte Priore dei Cavalieri di Malta.
irrisolto. Siamo nell’estate del 1610. Caravaggio A secoli di distanza, due dipinti mancano
è reduce da un’aggressione a Napoli, davanti ancora all’appello (altro mistero) mentre uno,
a un’osteria, in cui rimase gravemente ferito. il San Giovanni Battista, fu recuperato dal
Ma si riprese abbastanza da tentare il ritorno cardinale, gran collezionista, e ancora oggi può
a Roma, città dalla quale era stato bandito essere ammirato nel palazzo di famiglia, la
perché nel 1606 aveva ucciso un uomo durante magnifica Galleria Borghese di Roma, di cui è Il riabilitatore
una rissa. Si imbarcò quindi su una feluca per una delle più grandi “hit”. A dimostrazione che, Roberto Longhi (1890-
1970), grande storico
Port’Ercole dalla riviera di Chiaia, con alcuni dovunque e comunque sia morto, Michelagelo dell’arte italiano, nel 1951
dipinti destinati al cardinale Scipione Borghese Merisi da Caravaggio, immenso artista a lungo organizzò a Milano la
(due quadri su San Giovanni Battista e una incompreso, è ancora vivo. Vivissimo. • mostra che fece riscoprire
Maddalena in estasi). Le opere sarebbero Irene Merli Caravaggio.
dovute servire a ottenere o ricompensare la
grazia presso papa Paolo V, zio del nobile
prelato. Ma è qui che accadde l’imponderabile.
Secondo ricostruzioni di poco successive ai
fatti, che si trovano sia nelle Vite de’ Pittori,
Scultori e Architetti di Giovanni Baglione
(1642) sia in una lettera del vescovo di Caserta
al cardinale romano, la barca si sarebbe
fermata a Palo, feudo dei principi Orsini a una
cinquantina di chilometri da Roma. Qui l’artista
sarebbe stato arrestato, non si sa esattamente
per quale motivo (a riguardo esistono solo
congetture). Una volta libero avrebbe tentato
di raggiungere la feluca, che era però già
ripartita per Porto Ercole con i preziosi quadri
senza aspettarlo, andando a piedi sulla spiaggia
da Palo sino alla località dell’Argentario. Ma,
sfinito dal caldo e dal sole, sarebbe morto il 18
luglio a Porto Ercole. In effetti l’estate del 1610
fu una delle più torride di quel secolo. Per il
resto, come spiega Francesca Cappelletti, «le
lettere che abbiamo e questa ricostruzione sono
in contraddizione. Tutte le prime narrazioni
che riportano della sua morte parlano solo di
Porto Ercole. Poi anche allora sarebbe stato
impossibile andare a piedi, da Palo a Porto
Ercole, seguendo la spiaggia. Non solo perché il
tratto è lungo e lui era malato: la spiaggia era ed
è ancora interrotta in più punti».
ALAMY/IPA
Piccole PATRIE
Regno Unito. Cosa vogliono: indipendenza
Cosa vogliono: indipendenza dalla Francia. I bretoni persero
dalla Gran Bretagna. Con il l’indipendenza nel 1532, ma si
referendum del 1998 la regione sentono ancora oggi più celti
ha ottenuto la nascita di un go- che francesi. Dagli anni Settanta
verno e un’assemblea locali, ma (fino a una decina di anni fa) la
il potere legislativo resta nelle lotta indipendentista bretone è
mani di Londra. stata portata avanti anche con
ISOLE
Catalogna, Scozia Cornovaglia francia
Occitania
FÆR ØER e tanti altri grandi Superficie: 3.563 km².
Status: contea inglese dal 1888. Superficie: 72.724 km².
e piccoli conflitti Cosa vogliono: separarsi
dall’Inghilterra. I kornish (abi-
Status: regione.
Cosa vogliono: autonomia
locali hanno messo in tanti della Cornovaglia) non si
sentono inglesi, ma celti.
culturale. Nel Medioevo la
Francia era divisa tra la lingua
evidenza il problema d’oil al nord (da cui il francese) e
la lingua d’oc al sud. Il Pays d’oc
delle rivendicazioni
belgio (Occitania) va dal Piemonte alla
Fiandre e Vallonia Catalogna. La popolazione non
indipendentiste in Superficie: Fiandre (13.522
km²), Vallonia (16.844 km²).
ha mai chiesto la costituzione di
uno Stato indipendente.
SCOZIA Europa. Ecco trenta Status: regioni.
Cosa vogliono: maggior
regioni che hanno delle
spagna
riconoscimento delle minoranze
linguistico-culturali. Il Belgio
Galizia
vertenze aperte nei nacque dall’unione tra valloni di
lingua e cultura francesi e fiam-
Superficie: 29.574 km².
Status: comunità autonoma.
confronti dello Stato a minghi “cugini” degli olandesi. I
due gruppi si dividono il Paese
Cosa vogliono: difesa dell’au-
tonomia culturale.
IRLANDA
DEL NORD
cui appartengono. ma i rapporti sono tesi.
spagna
A cura di Aldo Bacci
Aragona
Superficie: 47.719 km².
Status: comunità autonoma.
Cosa vogliono: una più ampia
GALLES autonomia culturale e fiscale. Il
nazionalismo locale si batte per
LUSAZIA ottenere maggiori finanziamenti
FIANDRE E SLESIA che consentano di valorizzare
VALLONIA il patrimonio linguistico e
CORNOVAGLIA culturale.
BAVIERA
BRETAGNA
SÜDTIROL-
ALTO ADIGE TRANSILVANIA
LOMBARDIA
E VENETO REPUBBLICA
SRPSKA
OCCITANIA
GALIZIA PAESI
BASCHI KOSOVO
CORSICA
CATALOGNA
ARAGONA
SARDEGNA
18
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CIPRO
NORD
Rivendicazioni Conflitto solo Situazione
pacifiche politico critica
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VITA QUOTIDIANA
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
FACEVAMO
LA SPESA
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Shopping
Un mercato
rinascimentale in
un quadro di Pieter
Aertsen (XVI secolo).
A destra, illustrazione
del 1954 che ritrae
due casalinghe con le
buste della spesa.
GETTY IMAGES
N
ell’ottobre del 1957, mentre era
in visita ufficiale negli Stati Uniti,
la regina d’Inghilterra, Elisabetta
II, restò colpita dall’insegna di un
supermarket nel Maryland e chiese di potersi
fermare a visitarlo. Tra gli sguardi curiosi dei
clienti, la sovrana ascoltò attenta il titolare che
illustrava i vari tagli della carne preconfezionata.
Quando lo sguardo le cadde sui piccoli sedili
pieghevoli montati sui carrelli della spesa
esclamò: «Dev’essere proprio carino portare qui i
bambini!».
La sorpresa di Elisabetta era comprensibile:
i grandi negozi di alimentari “self-service”
infatti, diffusi negli Stati Uniti già da qualche
anno, non avevano ancora cambiato le abitudini
degli inglesi e degli europei in genere. In Gran
Bretagna i supermercati erano poche decine,
mentre in Germania e Italia avevano appena
aperto i battenti (v. riquadro pag. seguenti).
21
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Fast food
Sopra, una
AKG/MONDADORI PORTFOLIO
specie di tavola calda
dove veniva servito
cibo caldo in grossi
recipienti di
terracotta, inseriti
nel bancone.
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GETTY IMAGES
ALAMY/IPA (2)
unire il fresco con il confezionato e a semplificare mondo hanno smesso di vivere e soprattutto
di colpo la vita delle famiglie, livellando in parte di essere frequentati, a dimostrazione del fatto
le differenze sociali. che quel rito antico della spesa come momento
di incontro e luogo di svago è ancora presente
CASSA E CARRELLO. Tuttavia per vedere nella nostra società. •
la prima drogheria “self-service”, con cestini Arianna Pescini
per la spesa e il personale in divisa, si dovette
attendere il 1916: si chiamava Piggly Wiggly e
nacque a Memphis, nel Tennessee, da un’idea Così l’Italia scoprì il supermercato
dell’imprenditore Clarence Saunders, che ne aprì
altre negli anni successivi.
Il primo vero supermercato, organizzato con
T ra Ottocento e Novecento nel nostro
Paese erano già nati, su modello
di Londra e Parigi, i grandi magazzini
si sviluppò una maggiore attenzione
al tempo libero e la diffusione degli
elettrodomestici, inoltre, influenzò per
casse, reparti e parcheggio fu il King Kullen, capaci di offrire migliaia di metri quadri sempre la vita delle famiglie. Il frigorifero,
aperto nel 1930 a New York. Una rivoluzione di moda, bellezza e accessori per la casa. presente in molte case, rappresentò la
che investì nel secondo dopoguerra anche Ma la svolta nel settore alimentare arrivò vera rivoluzione nell’alimentazione e
l’Europa: «La struttura artigianale e famigliare solo nel 1956, quando il Dipartimento nel modo di fare la spesa: finalmente
dell’agricoltura degli Stati Uniti fece si potevano conservare cibi freschi
del negozio-bottega era destinata a cambiare allestire a Roma l’esposizione di un per qualche tempo e non era più
in poco tempo, segnando l’avvio di una nuova supermarket-tipo americano, con necessario comprarli quotidianamente.
epoca commerciale. Si diffuse in quegli anni commesse che spiegavano come fare la Il cambiamento, comunque, avvenne
una innovativa tipologia distributiva, non più spesa “self-service”. piuttosto gradualmente: nel 1971 i
individuale e sociale; il commercio iniziò ad La prima spesa. L’iniziativa ebbe un supermercati in Italia erano ancora solo
organizzarsi come una vera e propria impresa grande successo di pubblico, tanto che 607, due terzi dei quali situati nelle
un gruppo di imprenditori decise di regioni del Nord.
industriale», scrive Franco A. Fava in C’era una
seguirla e, nel 1957, nacque a Milano il
volta il supermarket (Sperling&Kupfer). primo supermercato Esselunga (foto).
L’esperienza della spesa oggi sta evolvendo Fu proprio in quegli anni che cambiarono
ancora, immergendosi in una nuova infatti per sempre le abitudini di spesa
dimensione, quella virtuale dello shopping degli italiani, con il boom economico
online e della consegna direttamente a e l’influenza dell’american way of life (il
domicilio, ma non per questo i mercati e i modo di vivere all’americana). Le donne
erano entrate nel mondo del lavoro,
mercatini nei paesi e nelle città di tutto il
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L’ISOLA
SOCIETÀ
ISTRIA
CHE
POLA
NON C’È
ISOLA
DELLE ROSE
RIMINI
Mentre nel
mondo scoppiava
il 1968, al largo
di Rimini, in
mezzo al mare,
spuntava l’Isola
delle Rose.
In acque libere
Una veduta esterna
dell’Isola delle Rose,
nel 1968: misurava 400
m². Sopra, nella cartina
la posizione della
micronazione, posta
intenzionalmente in
acque internazionali.
CASA EDITRICE PERSIANI (2)
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ALAMY/IPA
U
n sogno di emancipazione,
un’utopia in salsa
romagnola? Di sicuro
l’Isola delle Rose fu
un curioso esperimento politico,
sociale, culturale. Nell’estate del
1968 Giorgio Rosa, un eccentrico
ingegnere bolognese, inaugurò una
struttura in cemento e lamiere in
acque internazionali, a poco più di
11 chilometri dalle coste romagnole.
Nelle sue intenzioni la piattaforma
doveva essere una micronazione
con tanto di presidente, ministeri,
lingua autonoma (l’esperanto) e
inno nazionale (L’olandese volante di
Richard Wagner). Le dimensioni erano
limitate, circa 400 metri quadrati. In
superficie un albergo, una banca, un
bar e attracchi per le barche. Eppure
la Insulo de la rozoj, come fu chiamata
in esperanto, per un’estate tenne sotto
scacco il mondo intero.
MOMENTO INCANDESCENTE.
Vita breve Le piazze occidentali erano occupate
In alto, Giorgio Rosa
(a destra senza cappello) da studenti in rivolta. L’America era
torna sull’isola scortato impantanata in Vietnam e l’Urss aveva
dalle forze dell’ordine: appena mandato i carri armati a Praga
è il 1969 e la piattaforma per reprimere il “socialismo dal volto
è stata occupata umano” di Dubcek. In Italia, intanto, si
militarmente; sperimentavano le gioie del benessere
Giovanni Leone, all’epoca
presidente del consiglio;
e della libertà. Se a Rimini apriva il
il francobollo dell’isola Lady Godiva, primo night dove si
(per la moneta non si potevano vedere bellezze locali a seno
fece a tempo). nudo, il parlamento nazionale se la
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Non sottostava
a nessuna legge
nazionale. La
lingua ufficiale
era l’esperanto e
l’inno L’olandese
volante di
Richard Wagner
vedeva con un “governo balneare”, un
monocolore Dc durato una stagione e
guidato da Giovanni Leone, il futuro
presidente della Repubblica.
Un contesto
turbolento
Due eventi del
1968. Da sinistra: un
elicottero americano
si prepara a caricare
forniture con l’aiuto
delle truppe di terra,
nel Sud del Vietnam,
durante la guerra
contro i Vietcong;
a Praga gruppi di
giovani circondano
uno dei carri
armati sovietici
entrati in città per
occuparla, durante
il breve governo di
Alexander Dubcek.
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historica
© 2017 - Édition soleil/Peru/Leoni/Lorusso/Negrin/torrents
I MEDICI
Dall’oro alla CroCE
chi sono i leggendari Medici di Firenze? tiranni o mecenati, papi o assassini? immer-
giamoci nella storia attraversando gli anni del rinascimento italiano, sulle orme
della famiglia che più ha segnato i destini d’Europa. incontreremo cosimo il Vecchio,
Lorenzo il Magnifico e altri straordinari personaggi che, grazie all’arguzia, il fiuto per
gli affari e l’eccezionale visione strategica, diventarono i protagonisti di un’epoca.
i ProtaGoNisti DEL riNasciMENto iN UN’EccEZioNaLE oPEra a FUMEtti
184
pagInE
a ColorI
InEDIto
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PRIMO PIANO
ALAMY/IPA
Lo scontro tra le due superpotenze
GUERRE
dell’antichità: Roma e Cartagine.
PUNICHE
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
E SE AVESSE CHI ERANO ROMA VS LO SCONTRO SCIPIONE E SARDEGNA GLI ALLEATI
VINTO I FENICI CARTAGINE ARMATO ANNIBALE RIBELLE ITALIANI
CARTAGINE? pag. 34 pag. 38 pag. 44 pag. 52 pag. 56 pag. 60
pag. 32
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PRIMO PIANO 264 a.C. 241 a.C.
Prima guerra punica
FENICI
SCALA (2)
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Le principali rotte
SCITI commerciali dei
Fenici. In marrone,
CELTI i loro territori.
ILLIRI
Marsiglia TRACI
M a r Nero
ITALICI
S
econdo le recenti rivelazioni di un animale di legno. Vera o falsa che
un ricercatore italiano, Francesco sia questa interpretazione, una cosa è
Tiboni, il tanto declamato certa: negli anni in cui i poemi omerici
cavallo di Troia non sarebbe vennero messi per iscritto (VIII o VII
stata una costruzione in legno dalla secolo a.C.), i Fenici erano all’apice
forma equina, ma un’imbarcazione di del loro splendore e svolgevano un
tipo fenicio con una polena a forma ruolo strategico all’interno del Mar
di testa di cavallo. Proprio il nome Mediterraneo. Smerciando beni,
dato a queste imbarcazioni, Hyppos esplorando nuovi lidi e fondando città.
(“cavallo” in greco), fu la causa Inclusa Cartagine, che tanto filo da
dell’equivoco che per secoli ci ha torcere avrebbe dato sia ai Greci sia ai
fatto pensare alla bizzarra macchina Romani. Ma quando ha avuto inizio la
da guerra per espugnare Troia come a civiltà fenicia?
L’arte del
commercio
In una ricostruzione
moderna il trasporto
di tronchi di cedro
nell’antica città fenicia di
Biblo (nell’attuale Libano).
Questo legno molto
resistente era usato per la
costruzione di navi.
A destra, una statua del
VI secolo a.C. proveniente
da Cipro, a lungo
colonia fenicia.
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Non solo
navigatori L’abc fenicio
A sinistra, il
bassorilievo di una
nave commerciale
S e oggi scriviamo usando
qualche manciata di lettere
e non un numero esorbitante
fenicia del IV secolo di glifi o geroglifici è merito
a.C. Sotto, una dei Fenici: furono loro a
figurina in pasta di inventare intorno al 1050 a.C.
vetro. I Fenici furono l’alfabeto. Già intorno al 1300
tra i primi a lavorare a.C. dalle parti di Ugarit (sulla
questo materiale. costa settentrionale della
Siria), la scrittura cuneiforme
mesopotamica, che
comprendeva circa 600 segni,
era stata soppiantata da una
più snella, basata su 30 segni.
Lingua per tutti. Dopo la
fine dell’Età del bronzo, i
Fenici però la elaborarono
ulteriormente e ricavarono
un alfabeto composto da
22 consonanti (più le loro
varianti, v. schema a destra).
Non solo: diffusero anche
il nuovo sistema di scrittura ad
ampi strati della popolazione
per tutto il Mediterraneo.
I primi ad adottarlo furono
i Greci (che vi aggiunsero
le vocali) e poi i Romani:
furono questi ultimi a
tramandarcelo attraverso
la lingua latina.
ERICH LESSING/CONTRASTO
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PRIMO PIANO
SCALA (2)
Una maschera di volto maschile
del V secolo a.C. proveniente
da Cartagine.
Colloquio intimo
L’incontro tra Enea e Didone
in un quadro ottocentesco.
Secondo la leggenda, la
principessa fenicia, nell’814
a.C., fondò Cartagine, dove in
seguito avrebbe trovato rifugio
il troiano Enea, la cui stirpe
gettò le fondamenta di Roma.
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DUE MONDI
guerre: diversità e analogie tra Cartagine e Roma.
A CONFRONTO
L
e separava un braccio di mare
e neppure mezzo secolo d’età:
Cartagine e Roma, così vicine
eppure così lontane. Due
civiltà, la prima orientale, fondata dai
Fenici e fortemente legata al mare;
la seconda occidentale, composta
da genti autoctone del Lazio antico
e ancorata alla terra. Amiche prima,
acerrime nemiche poi, entrambe
estremamente ambiziose: inconciliabili
nelle loro differenze o solo troppo
simili per andare d’accordo?
«Nascevano da storie diverse e
avevano credenze differenti, ma in
fondo Romani e Cartaginesi non
erano così dissimili», sostiene Sandro
Filippo Bondì, docente di Archeologia
fenicio-punica all’Università di
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Com’era
La città di Tiro “vista”
nell’800. In basso,
una statuetta
(IV secolo a.C.)
di Baal Hammon,
divinità suprema di
Cartagine.
SCALA (3)
GETTYIMAGES
la diplomazia. «L’attività militare tanto nel suo sistema di potere parte delle
enfatizzata dalle fonti classiche fu un popolazioni sottomesse, mentre
tratto tutt’altro che preminente nella Cartagine trattò i popoli assoggettati
civiltà cartaginese. La capitale punica come sudditi. «Questa fu una
controllava il Mediterraneo soprattutto delle ragioni della sua disfatta,
con finalità commerciali e grazie alla quando venne in conflitto con
sua flotta, ma non si era espansa grazie Roma: mancava al mondo punico
all’esercito», spiega Bondì. «L’esercizio il senso di una coesione interna,
bellico non era una sua priorità: per sicché, nel momento decisivo del
questo non si preoccupò mai troppo confronto con i Romani, molte città
di organizzare una leva tra i suoi passarono dalla parte della sua
cittadini». A prendere le armi per loro, nemica», dice l’esperto. Nonostante
ci pensavano i mercenari e i soldati ciò, gli antichi ammiravano la
provenienti dai territori controllati. metropoli di Didone per la gestione
La richiesta di uomini per la guerra della sua politica interna. La
era uno dei must dell’amministrazione costituzione di Cartagine fu
dell’impero punico. Insieme alle forti l’unica, tra le non greche, a
limitazioni nella libertà di commerciare rientrare nella raccolta di
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Su sponde
opposte
La città di Cartagine
con il suo porto in
una ricostruzione
moderna. In basso,
la Dama di Elche
ritrovata in Spagna:
risale al V secolo a.C.
ed è forse di origine
cartaginese.
Quando ancora si
facevano accordi
C ol cuore spezzato dalla partenza di
Enea, si dice che prima di suicidarsi
Didone gli scagliò addosso una
maledizione: “Non vi sia mai fra i due
popoli né amicizia né alleanza. […] Essi
e i posteri abbiano guerra!”. In realtà
l’anatema funzionò solo in parte:
prima delle Guerre puniche, per più di
due secoli Roma e Cartagine ebbero
intensi rapporti diplomatici, sanciti
da ben quattro trattati. Il motivo?
Nessuna delle due aveva interesse
a contrastare l’altra: Roma era
impegnata a conquistare l’egemonia
nella Penisola, Cartagine, invece, a
combattere i Greci per mantenere il
monopolio sul Mar Mediterraneo.
La reciproca tolleranza si estinse con
l’espansione di Roma: ignorarsi era
diventato impossibile. Lo dimostrano
i loro ultimi 4 accordi: labili tregue fra
una guerra e l’altra.
IV
in un quadro dell’800. Roma
cominciava a guardare allo (279-278 a.C.) Fu un’alleanza
sviluppo marittimo. contro Pirro, il re dell’Epiro (tra
le odierne Albania e Grecia), chiamato
città, e la sua compagna Tanit, dea della di Tanit e Baal ci finissero i bambini in Italia dalla colonia greca di Taranto.
V
fertilità. I Greci riconobbero in Baal morti alla nascita o per cause naturali. (241 a.C.) Chiuse la Prima guerra
il crudele titano Crono, una divinità In quei casi, a nulla era servito pregare punica: Cartagine, sconfitta,
molto antica, famosa per aver divorato i Eshmun: questo dio, che i Romani mantenne l’indipendenza, ma fu
propri figli, che, cacciata dalla Grecia, si chiamavano Esculapio, si occupava costretta a ritirarsi dalla Sicilia.
VI
sarebbe rifugiata nel Lazio con il nome della salute e della guarigione dei
di Saturno. Ma perché una similitudine devoti. A lui, i Cartaginesi dedicarono (237 a.C.) Sancì l’annessione
romana di Corsica e Sardegna,
del genere? La spiegazione starebbe il tempio più bello della città,
avvenuta senza colpo ferire, mentre
nella “leggenda nera”, ormai da molti sull’acropoli. E proprio lì, nel 146 a.C., Cartagine cercava di domare una rivolta
storici considerata una fantasia, sui si arroccarono per un’ultima inutile dei mercenari.
sacrifici di bambini. resistenza contro le truppe di Scipione
VIII
gettato nel fuoco giovanissime vittime pianse: in quello spettacolo aveva visto, (201 a.C.) Segnò la fine
strappate alle famiglie nobili come ultima analogia con la storica rivale, la della Seconda guerra
offerta agli dèi. Oggi, però, si è più possibile fine di Roma. • punica. Cartagine perse per sempre la
propensi a credere che tra le braccia Maria Leonarda Leone Spagna e fu ridotta a cliente di Roma.
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PRIMO PIANO
DUELLO
Come ha fatto una potenza di terra qual era Roma a
STANLEY MELTZOFF/NATIONAL GEOGRA
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IN MARE
battere la più grande forza navale del Mediterraneo?
Inarrestabili
In un quadro dell’800
l’assedio di Agrigento
del 210 a.C.: la città
diventa romana.
In basso, corazza
punica in bronzo del
III secolo a.C.
RMN/ALINARI
Per ampliare la propria flotta, Roma copiò una
quinqueremi cartaginese catturata e ne costruì cento
R
oma-Cartagine 3-0. Questo il aperte appena un quindicennio dopo.
risultato finale delle Guerre Cartagine aveva sviluppato un potere
puniche, il più grande, epico essenzialmente marittimo e al contrario
conflitto che Roma abbia mai di Roma, la cui espansione era in ascesa,
combattuto. E la lotta ultrasecolare era una potenza consolidata. La Storia
tra Romani e Cartaginesi nell’arco sarebbe potuta andare diversamente
di tre round è una delle sfide se l’Urbe avesse conservato la sua
chiave della Storia, come vocazione terrestre e Cartagine quella
quelle precedenti tra marittima ma, una volta entrata in
Grecia e Macedonia, contatto con la Magna Grecia, Roma
Sparta e Atene, non poté arrestarsi alla punta dello
Macedonia e Persia. Stivale: c’era ancora la Sicilia, e l’isola
La posta in palio? Il era in gran parte nelle mani dei Punici.
dominio sul bacino Qualcuno, nel 264 a.C., finì per chiamare
mediterraneo. i Romani: furono i Mamertini, mercenari
A guadagnarselo campani che si erano impadroniti di
ci aveva provato Messina e che si sentivano minacciati
anche Pirro, il re dall’invadenza sia dei Cartaginesi sia del
epirota che, nel tiranno di Siracusa, Gerone.
281 a.C., aveva
tentato l’avventura TERRENO OSTICO. Roma non
nella Penisola solo per valutò alla leggera la proposta di quella
raccogliere sterili vittorie. soldataglia; in Senato sapevano bene
Lui l’aveva detto, dopo che avrebbero pestato i piedi ai Punici
aver terminato la sua e che il terreno di scontro era a favore
inefficace campagna degli avversari: l’Urbe era priva di
LESSING/CONTRASTO
Ticino
218 a.C.
Trebbia
218 a.C.
Passo Massilia
di Perthus
Trasimeno
217 a.C.
CORSICA
Aleria
Pyrgi
l e 203 a.C.
Diarrhytus Mozia
Regius
Utica SICILIA
Siracusa
Domini cartaginesi Vittorie cartaginesi CARTAGINE Clupea
ba
Perdite cartaginesi Vittorie romane Cossyra
ni
Zama (Pantelleria) Melita An
dopo la Prima guerra Itinerario di Annibale 202 a.C. Susa (Malta)
o di
punica (241-237 a.C.) Leptis Perva R itorn
Itinerario di Scipione l’Africano
Conquiste cartaginesi Primo sbarco romano (256 a.C.)
in Spagna
Piccola Sirte
P. GHISALBERTI
Leptis Magna
La spedizione di
Annibale includeva
15mila cavalli e 37
elefanti.
A.MOLINO
SUCCESSI DI ROMA
Milazzo 260 a.C.
l’alleanza di Gerone e limitandosi alla avanti allontanando le mani, e a iniziare Isole Egadi 241
conquista di Agrigento, sperando poi e a cessare i movimenti secondo gli ordini
in una risoluzione diplomatica con del capo-voga”. Siracusa 213-12
la spartizione dell’isola. Ma nel 262 E se ci sono ancora dubbi sul genio Cartagena 209
a.C. il comandante punico Amilcare dei Romani, bisogna aggiungere che
Barca recuperò le posizioni perdute. trovarono anche il modo di dotare le loro
Becula 209
Abbandonare la Sicilia non si poteva navi di un arnese per rendere gli scontri Metauro 207
più, ma per mantenerla bisognava navali più simili a quelli terrestri, dove Ilipa 206
fare una solida “campagna acquisti”, non avevano rivali: si chiamava “corvo”,
per rinforzare soprattutto il reparto ed era un ponte girevole di 11 metri Campi Magni 203
marittimo. terminante con un uncino, che veniva Zama 202
In breve tempo l’Urbe, che disponeva lanciato sulle tolde delle navi nemiche
di sole 20 triremi, si dotò di 100 per arpionarle e favorire l’arrembaggio. Cartagine 149-46
quinqueremi, più veloci e potenti,
mutuate da una nave cartaginese FUORI CASA. Il primo tentativo di
catturata. Furono inoltre addestrati affrontare i Cartaginesi sul loro stesso
SUCCESSI CARTAGINESI
30mila vogatori secondo il metodo terreno fu però fallimentare. Il console Bagradas 255 a.C.
descritto da Polibio: “Fatti sedere sui Scipione, cui era stata affidata la flotta,
banchi dei rematori disposti in terra gli si dovette arrendere a Lipari con 17 Ticino 218
uomini secondo lo stesso ordine dei sedili navi, meritandosi il soprannome di Trebbia 218
sulle navi stesse, e posto in mezzo a loro “Asina”. Ma in seguito il mare regalò a
il capo-voga, li abituavano a inclinarsi Roma quasi esclusivamente vittorie, da
Trasimeno 217
all’indietro tutti insieme portando le Milazzo nel 260 a.C. fino alle Isole Egadi Canne 216
mani verso di sé e poi a spingersi in nel 241 a.C., che pose fine al primo
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I Romani vincono
La battaglia
forte di 200 navi, anticipò l’avversario
raggiungendo Favignana, la più orientale
alle Egadi... delle Egadi: si dispose su un’unica fila
di Zama fu la 10 marzo 241 a.C. e sbarrò la strada al nemico, che fu
costretto a combattere. La battaglia fu
Annibale e ne
Cartagine perse la metà delle navi, tra
Sicilia. Una flotta punica di 250 navi al
cui 70 catturate con tutti gli equipaggi,
comando di Annone aveva raggiunto
mentre i morti furono migliaia, i
sancì la sconfitta
Marettimo, nelle Isole Egadi, con
prigionieri da 10mila a 32mila. Annone si
scorte di grano destinate all’esercito
salvò fuggendo, ma poi fu crocifisso per
definitiva
di Amilcare Barca impegnato a Erice.
incompetenza dai suoi connazionali. Era
Ma la flotta romana di Lutazio Catulo,
nato il potere della Repubblica sul mare.
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LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
copertura i fianchi della fanteria nemica.
18 ottobre 202 a.C. Iniziò un logorante corpo a corpo tra le
prime due schiere di fanteria dei due
SOL90IMAGES
Fischio d’inizio A B
Lo scontro tra l’esercito di Annibale e quello Annibale schiera a mezzaluna Le legioni respingono la
Esercito cartaginese romano iniziò la mattina del 2 agosto del i soldati celtici e iberici, coperti fanteria celtiberica finché la
216 a.C. in prossimità della città di Canne, dalle truppe leggere puniche. linea flette in senso opposto.
in Puglia. La cavalleria è più indietro. Lungo il fiume, la cavalleria
Esercito romano
All’inizio la fanteria pesante e le celtiberica si apre però un
legioni romane fanno flettere la varco: le legioni si trovano
Avvolgente mezzaluna. la fanteria pesante libica sui
L’idea di Annibale fianchi e sono circondate.
A
era di creare un B
blocco “elastico” di
fanterie che flettesse
assorbendo l’urto del
nemico e arretrasse
senza spezzarsi
ma invischiando
le legioni romane.
L’avvolgimento del
nemico doveva essere
completato dalla
cavalleria. Le legioni romane
Canne fu la più grande
sconfitta della storia di furono circondate dalle
Roma e la più grande falangi nemiche e infine
3
vittoria di Annibale. attaccate alle spalle dalla
cavalleria.
All’ultimo sangue
G. RAVA (2)
A Zama nel 202
a.C. la carica degli
elefanti cartaginesi fu
respinta dai Romani
che terrorizzarono gli
animali con grida e
trombe. Nella pagina
accanto, in alto, la
cavalleria romana
parte all’assalto e, in
basso, l’assedio finale
di Cartagine nel 146
a.C. in un quadro
ottocentesco.
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LA QUARTA “PARTITELLA”
C i fu anche una quasi
ignorata guerra-lampo, che
ebbe come teatro i mari tra
fronteggiare le rivolte dei suoi
mercenari in Africa, fomentate
dai Romani.
invadere Corsica e Sardegna.
I Cartaginesi furono colti di
sorpresa e cedettero quasi
I riottosi isolani ottennero
l’aiuto segreto di Cartagine,
ma con la Seconda guerra
Sardegna e Corsica. Nel 241 Attacco a sorpresa. Roma, subito, perdendo il controllo punica (218-202 a.C.), e poi
a.C. Cartagine era padrona approfittandone, inviò nel delle isole, che nel 227 a.C. con la Terza, fu sancito il
delle due isole, ma dovette 238 a.C. alcune legioni a divennero province romane. controllo romano. (a. r.)
Cartagine fu
assediata per
due anni: cedette
nel 146 a.C.
tolleranza con cui trattava i suoi alleati,
i cosiddetti socii italici: Annibale, che
contava di isolare Roma facendo passare
dalla sua parte gli alleati dell’Urbe a
suon di successi, dovette accorgersi che
ben pochi si sognavano di cambiare
casacca.
La sua imbattibilità, quindi, servì
solo a esaltare la tenacia dei Romani
e dei loro condottieri. Fu la strategia
di Scipione l’Africano a costringere
Annibale, dopo 16 anni di sterili vittorie
in Italia, a sgombrare il campo per
tornare a difendere la propria patria, e
a portare a una delle battaglie epocali
della Storia. A Zama nel 202 a.C si
misuravano due dei più grandi generali
mai esistiti. La spuntò il più giovane,
che batté il più anziano con la stessa
tattica (la cavalleria attaccava la fanteria
sui fianchi dopo averla privata della
copertura dei cavalieri) con cui Annibale
aveva inflitto tante sconfitte ai Romani.
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PRIMO PIANO
ETERNI
che si sono sfidati per oltre un secolo.
RIVALI
Publio Cornelio Scipione
(236-183 a.C.)
Annibale Barca
(247-183 a.C.)
GLI ALTRI
PROTAGONISTI
Hanno combattutto (e si sono
distinti) dalla parte dei Romani (in
rosso) o dei Cartaginesi (in verde).
O sui due fronti...
Gaio Duilio
C onsole nel 260 a.C., pur non essendo
di famiglia aristocratica esercitò il
comando all’inizio del conflitto fra Roma
Marco Attilio Regolo
e Cartagine. Fu lui a far costruire la flotta
romana e fu sempre lui ad avere l’idea
di attrezzare le navi con i “corvi”, ponti
D urante la guerra con Cartagine fu eletto console per la
seconda volta (256 a.C.) e guidò l’esercito romano: arrivò a
un passo dal far capitolare la città nemica, ma i Cartaginesi si
mobili per arpionare e stabilizzare i ripresero e sconfissero Regolo. Il romano fu fatto prigioniero
vascelli nemici, annullando i vantaggi e, secondo la leggenda, mandato a Roma per convincerla alla
dei più abili marinai cartaginesi e pace. Regolo consigliò invece al Senato di continuare la guerra.
favorendo i più forti fanti romani. A Compiuta la missione, tornò prigioniero a Cartagine, dove i
Milazzo fu il primo romano a vincere una Punici, stando alla versione romana della storia, lo uccisero
battaglia navale. facendolo rotolare in una botte imbottita di chiodi.
Archimede
M atematico, fisico e
inventore, Archimede
fu protetto dal tiranno di
Siracusa, Gerone II, che
ricambiò costruendo per lui
e per la città macchine per
l’epoca rivoluzionarie: da una
gigantesca nave regalata al
faraone d’Egitto ai macchinari
bellici che contribuirono a
difendere Siracusa, specie
durante l’assedio romano del
212 a.C. Fra questi, gli specchi
ustori, uncini per afferrare le
navi e gigantesche catapulte.
Ma dopo la caduta della città fu
ucciso da un soldato.
Massinissa
S ovrano berbero di Numidia, si alleò prima con
Cartagine contro Roma ma poi passò dall’altra
parte, contribuendo alla sconfitta di Annibale a Zama.
In seguito approfittò della debolezza di Cartagine
per estendere il suo regno. Finì per provocare la Terza
guerra punica, durante la quale morì, prima che Roma
imponesse la propria presenza in Africa.
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Amilcare Barca
Il padre di Annibale si era
guadagnato il soprannome
di Barak (“fulmine”) per la
sua abilità militare. Nel 247
a.C., in un momento critico
della Prima guerra punica, gli
fu affidato il comando delle
forze cartaginesi in Sicilia.
Sull’isola Amilcare non subì
mai sconfitte, tanto che i
Romani gli concessero l’onore
delle armi. Abile tattico, fu
anche astuto stratega, e fu lui
a propugnare l’espansione
di Cartagine in Spagna in
funzione anti-romana. Allevò i
tre figli “per la rovina di Roma”,
e fece giurare ad Annibale
Quinto Fabio Massimo “odio eterno per Roma”.
SARDO
Nel 215 a.C. Ampsicora guidò la Sardegna
A
rinvenuta a Nora. Insomma, Fenici e numidiche (cioè del Nord Africa),
lla batosta subita a Canne Sardi impararono alla fine a convivere, Ampsicora era esponente della nobiltà
(216 a.C.), seguirono per i mescolando pacificamente le loro di Cornus, roccaforte poco a nord
Romani mesi di smarrimento culture e le loro tradizioni artigianali. dell’attuale Oristano. Da qui, prima
e angoscia, durante i quali A mettere gli occhi sull’isola fu che l’intrepido condottiero prendesse
Annibale ne approfittò per dilagare poi la potente Cartagine, città-Stato le redini dell’insurrezione, partì
nel Meridione, in cerca di alleanze di fondazione fenicia sedotta dalle un’ambasceria per avvertire il Senato
con i locali popoli italici (v. articolo). risorse minerarie e dalle fertili pianure cartaginese che i Sardi, stanchi dei
Non bastasse, dalla Sardegna giunse della regione. Dalla costa meridionale tributi dell’Urbe, erano appunto sul
per Roma una nuova gatta da pelare. i Punici penetrarono all’interno piede di guerra. I senatori, dopo aver
Stavolta non a causa di Annibale, ma dell’isola scontrandosi con i Nuragici, saputo della vittoria di Annibale a
di un altro valoroso combattente del pronti a mettere in atto vere operazioni Canne, decisero quindi di puntare alla
fronte cartaginese: Ampsicora, sardo- di guerriglia. Solo a metà del IV riconquista della Sardegna attraverso
punico che nel 215 a.C. capeggiò secolo a.C. la situazione poté dirsi un corpo di spedizione di oltre
una rivolta antiromana sostenuto normalizzata, con la Sardegna che 10mila uomini, affidato al condottiero
dalle genti locali. L’isola, d’altronde, divenne a tutti gli effetti un possesso Asdrubale il Calvo. A Caralis giunse
era oggetto di contesa tra Romani e punico (riconosciuto dalla stessa Roma nel frattempo una flotta romana al
Cartaginesi da oltre un secolo, dopo in un trattato del 348 a.C.) vedendo le comando di Tito Manlio Torquato, che
essere stata a lungo approdo prediletto sue città, prima autonome, trasformarsi aveva già combattuto in Sardegna e
dei navigatori fenici. in propaggini di Cartagine. che disponeva di oltre 20mila soldati,
incluso l’esercito di stanza nell’isola.
INTEGRATI. Provenienti dalle terre INTROMISSIONE ROMANA. La La flotta cartaginese di Asdrubale il
dell’odierno Libano, i primi mercanti secolare presenza fenicio-cartaginese in Calvo dovette fare rotta verso le Baleari
fenici giunsero in Sardegna attorno Sardegna terminò nel 238 a.C., dopo la per una tempesta, e così Torquato poté
al IX secolo a.C. e continuarono nei fine della Prima guerra punica, quando raggiungere agevolmente il territorio in
decenni a colonizzarne le coste attirati l’isola fu conquistata dalle forze di mano ai rivoltosi, mentre Ampsicora,
dalla posizione strategica dell’isola, nel Roma. L’anno successivo, dopo che in cerca di nuovi alleati tra i Nuragici,
cuore del Mediterraneo Occidentale. l’Urbe ebbe strappato ai Cartaginesi si spingeva verso nord, affidando il
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RIBELLE
contro Roma. Che reagì ferocemente.
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IL PRESENTE,
LO SPECCHIO DEL PASSATO
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PRIMO PIANO
GLI ITALIANI
ALLEATI DI
Sedotti
Uno schieramento di
guerrieri italici alleati
di Annibale in una
ricostruzione.
A sinistra, il cartaginese
in un ritratto moderno.
A. MOLINO
U
n’ultima cena bagnata da vino
avvelenato. Fu così che nel 211 a.C.
alcuni senatori della città di Capua si
tolsero la vita. Il motivo? La cittadina
campana, già controllata dall’Urbe ma alleatasi
di recente con Annibale, stava subendo
l’assedio delle forze romane, e piuttosto che
patirne la vendetta i senatori decisero di farla
finita. L’alleanza con il condottiero cartaginese
non deve stupire: furono parecchie le città e
i popoli del Sud Italia che si legarono a lui, e
ancora oggi in numerosi centri del Meridione
ci si può imbattere in vie che ne portano il
nome. Le ragioni di questo sodalizio risiedono,
oltre che nella pressione militare esercitata
da Annibale, nel fatto che alcuni popoli italici
speravano, tramite il cartaginese, di affrancarsi
dalle ingerenze di Roma.
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ANNIBALE
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PRIMO PIANO
SAPERNE DI PIÙ
SCONTRO
FRA TITANI
in partenza per Cartagine, si
congeda per l’ultima volta
dalla sua famiglia.
RACCONTI REALI
A cura di Francesco De Leo
Accerchiato
Riccardo III
(al centro)
fu l’ultimo
sovrano inglese
a perdere la vita
in battaglia.
INGHILTERRA
ALAMY/IPA
Riccardo III partì all’attacco delle guarnigioni di Enrico Tudor, conte di Richmond, suo
nemico giurato. Il piccolo borgo di Market Bosworth nel Leicestershire fu teatro della
più importante battaglia della Guerra delle Due Rose (detta Bosworth Field) tra i Lancaster
e gli York. Riccardo III, ultimo dei Plantageneti, morì in combattimento: dopo essere stato
costretto ad abbandonare il suo cavallo impantanato, venne circondato e trafitto senza
pietà da spade nemiche. Il suo corpo fu deturpato e sepolto senza onori funebri.
La fine della guerra civile segnò l’ascesa al trono di Enrico VII, fondatore della dinastia Tudor,
terzo incomodo nella lotta tra i due casati. “Le brame per la Corona, il suo possesso, la sua CHI? DOVE? QUANDO?
perdita e la sua riconquista, sono costate più del doppio del sangue inglese versato in occasione
della vittoria dei francesi”, disse Henry Stafford (1455-1483), secondo Duca di Buckingham, Riccardo III
confrontando la Guerra delle due rose con la Guerra dei cent’anni (1337-1453) .
Fu l’ultimo re d’Inghilterra
Bottino di guerra. Quello che fu il campo della battaglia di Bosworth Field oggi è
appartenente alla casa di York e regnò
minacciato da ladri di antichità. La polizia della vicina città di Leicester ha lanciato l’allarme:
dal 1483 fino alla sua morte nel 1485.
“Siamo preoccupati: ci sono individui che in piena notte scavano buche profanando un
Faceva parte della casata medievale dei
sito leggendario”. Quella radura, dove più di cinque secoli fa 20mila soldati si affrontarono
Plantageneti divenuta regale con
duramente, oggi si presenta piena di fosse. Gli abitanti del luogo si sono organizzati per
Enrico II, figlio di Goffredo V d’Angiò.
vigilare: “Arrivano al buio, con sofisticati rilevatori di metalli, alla ricerca di antichi cimeli”,
raccontano. “Il terreno in passato”, dice il capo della polizia, “è stato già battuto dagli
archeologi. Quello che è stato rinvenuto è al sicuro, nel vicino museo, ma se dovessero Market Bosworth
essere sottratti ulteriori reperti, sarebbe un grave danno dal punto di vista storico”. Piccolo borgo abitato da poche
Riabilitazione post mortem. Intanto Riccardo III, dopo che i suoi resti, nel 2012, sono migliaia di persone nel Leicestershire
stati ritrovati proprio sotto un parcheggio di Leicester, riposa dal 2015 nella cattedrale (una contea nella regione delle Midland,
della città, ma non senza un’infinità di polemiche. Dopo il rinvenimento proprio nel centro dell’Inghilterra), è
del cadavere, i più estremisti arrivarono a sostenere che in quanto re passato alla Storia per essere stato il
d’Inghilterra, denominazione scaduta nel 1707 con la nascita della leggendario campo della battaglia
Gran Bretagna, non avrebbe avuto diritto ai funerali di Stato. di Bosworth Field.
Una volta appurato che il sovrano in effetti meritava un estremo saluto
degno del suo rango, si è accesa una disputa sul luogo della nuova
sepoltura. C’era chi sosteneva gli spettasse un posto a Westminster
La fine
Abbey insieme ai suoi pari, e chi invece lo voleva riportare a York, del Medioevo
sua città natale. Accanto alla tomba, oggi, a dispetto di William La morte di Riccardo III segnò
Shakespeare che lo disegnò come uno spietato assassino (nella il termine dell’era medievale e
tragedia che porta il suo nome il sovrano uccideva moglie, fratello l’ascesa della dinastia gallese dei
e due nipoti per arrivare al trono), c’è scritto: “Riccardo III fu l’ultimo re Tudor, che governò sul regno
inglese a morire da guerriero conducendo le sue truppe in battaglia”.• d’Inghilterra e sulla signoria
d’Irlanda dal 1485 al
1603. Il simbolo fu la
In memoria rosa Tudor, ricavata
A sinistra il luogo dall’unione
in cui Riccardo delle due rose
III (a destra) di Lancaster
morì durante (rossa) e di York
la battaglia di (bianca).
Bosworth Field.
GETTY IMAGES
ALAMY/IPA
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DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosità dei lettori, purché i quesiti siano di interesse generale.
Non si forniscono risposte private. Scrivete a Focus Storia, via Battistotti Sassi 11/a, 20133 Milano o all’e-mail redazione@focusstoria.it
Baia infernale
La nave West Virginia
brucia dopo l’attacco
alla base di Pearl Harbor
nel dicembre 1941.
In basso, una scena
del film Pearl Harbor di
Michael Bay del 2001.
ALAMY STOCK PHOTO (2)
I GIAPPONESI SI ISPIRARONO
A UN ATTACCO INGLESE
PER PREPARARE
PEARL HARBOR? Domanda posta da
Valerio Gallo.
S
ì, l’attacco giapponese alla base navale americana nelle isole Hawaii del 7 dicembre 1941
fu influenzato da un’incursione inglese, compiuta un anno prima, a Taranto. Nella notte
tra l’11 e il 12 novembre 1940 la Royal Navy attaccò infatti la flotta italiana, di stanza nella
città pugliese, con aerosiluranti partiti dalle portaerei. Giocando sull’effetto sorpresa gli inglesi,
in 90 minuti, misero fuori uso la metà delle navi italiane e causarono la morte di 58 persone.
La cosiddetta “notte di Taranto” mise in evidenza l’importanza strategica dell’aviazione nelle
operazioni belliche marine (prima si pensava che i fondali delle basi navali fossero troppo bassi
per gli aerosiluranti). I giapponesi, che stavano già pensando a un attacco, mandarono sul posto
un addetto militare dell’ambasciata e, grazie anche alle informazioni raccolte sull’accaduto,
l’ammiraglio Isoroku Yamamoto riuscì a sferrare l’offensiva alla base Usa nell’oceano Pacifico. (e. v.)
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OTTOCENTO
“tosate” immediatamente
Chi erano i globetrotter? riconoscibili, poiché ne
veniva alterato il disegno sul
Domanda posta da
bordo. (e. v.)
Domenico Ruggiero.
PITTORACCONTI
PIETER BRUEGHEL L’AVVOCAT0 DEL VILLAGGIO
IN CODA DA
AZZECCA
GARBUGLI
Nel Seicento, per la gente
semplice era difficile avere
giustizia: serviva l’avvocato. 1
Il suo onorario? Uova e polli.
È
difficile non pensare all’Azzecca garbugli
manzoniano di fronte al dipinto di Pieter
Brueghel il Giovane. Come nel celebre episodio
dei Promessi sposi – il romanzo è ambientato nel XVII
secolo, in anni prossimi a quelli del quadro – si assiste
all’incontro di due mondi all’epoca molto distanti tra
loro: quello popolare incolto e quello delle professioni
intellettuali. E così come l’umile setaiolo lombardo
Renzo entra nella casa dell’avvocato pieno di speranze,
di soggezione e di quattro bei capponi per pagare la
consulenza, allo stesso modo i contadini fiamminghi
si accalcano di fronte alla scrivania dell’uomo di legge
del villaggio, con reverente fiducia e con un ampio
campionario di generi alimentari come onorario.
Poca giustizia. Il soggetto dell’opera ebbe grande
fortuna, tanto che il pittore ne eseguì una ventina di
versioni. Probabilmente agli occhi dei contemporanei
era solo una scena di genere trattata con vena
ironica, ma la tela affronta quasi in presa diretta un
tema cruciale, quello trattato due secoli più tardi
anche dallo scrittore italiano: la grande difficoltà per
la gente semplice di trovare giustizia in una società
in cui il potere era ancora fortemente centralizzato,
appannaggio di ristrette élite politiche ed economiche.
In questo contesto, e soprattutto nelle aree rurali,
l’avvocato rivestiva un importante ruolo di mediazione,
anche se il pennello dell’artista non gli risparmia tratti
grotteschi che sembrano mettere in dubbio la capacità
di risolvere i problemi dei suoi assistiti.
SCALA
Edoardo Monti
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10
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8
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11
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2
5
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CULTURA
Le “notizie
contraffatte”
vengono da
molto lontano:
già gli Spartani
diffondevano
informazioni
false per
manipolare
l’opinione
FAKE
pubblica.
Imbrogli ad hoc
Una macchina per
scrivere e, in alto,
un’illustrazione
del 1894 dove i
giornali in copertina
hanno notizie fake
(“contraffatte”) o
humbug (“disoneste”).
Il sensazionalismo non
è un fenomeno solo
moderno.
ALAMY STOCK PHOTO
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È
grazie a loro se, secondo molti analisti, secondo Umberto Eco, i social avrebbero dato
Donald Trump è diventato presidente voce, le cronache del passato sono piene di
degli Stati Uniti. È grazie a loro se sensazionalismi a buon mercato, razzismo e
molti sono convinti che i richiedenti morti illustri, usati per screditare potenti o trarre
asilo facciano vita da nababbi in alberghi di vantaggi personali.
lusso. Ed è ancora grazie a loro se c’è chi crede
all’esistenza delle sirene, alla terra piatta o alla LA CONDANNA DELL’EROE. Agli efori,
presunta morte (e relativa sostituzione con un i magistrati spartani, fu sufficiente una lettera
sosia) di uno dei Beatles, Paul McCartney. A per liberarsi dell’odiato generale Pausania nel
chi dobbiamo tutto questo? Gli amanti degli 469 a.C. Nella missiva, mostrata al popolo dopo
anglicismi le chiamano fake news ossia “notizie la sua morte, l’eroe della guerra ai Persiani
contraffatte”, inventate e diffuse ad arte per un chiedeva al suo acerrimo nemico, il Gran Re
profitto che, in genere, è di tipo economico o di Persia Serse, un’alleanza matrimoniale
politico. in funzione antigreca. Il testo segnò la sua
Purtroppo il fatto di non essere vere non le condanna, anche se, dicono oggi gli storici, era
rende meno capaci di manipolare l’opinione di inverosimile sotto vari aspetti: non ultimo il
milioni di persone, anzi: in genere rafforza il fatto, noto all’epoca, che le figlie del Gran Re di
loro potere, perché spesso raccontano proprio Persia sposavano solo notabili persiani.
ciò che una fetta di lettori vuole sentirsi dire. Imprecisioni e anacronismi permisero anche
NEWS
“Colpa dei social”, direte. Eppure questa piaga al filologo e umanista Lorenzo Valla di bollare
non è una prerogativa dei nostri giorni: prima come falsa, nel 1440, la cosiddetta Donazione
di Facebook e delle “legioni di imbecilli” a cui, di Costantino. Il documento, datato 30 marzo
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Invettive mirate
Il poeta anticlericale Pietro Aretino 315 d.C., riproduceva l’ipotetico editto
ritratto da Tiziano intorno al 1545. con cui l’imperatore romano
Sulla statua del Pasquino a Costantino I avrebbe sancito la
Roma (sotto, in un’illustrazione giurisdizione civile del pontefice
dell’800) fece affiggere
rime taglienti contro
su Roma e sull’Impero romano
tutti i candidati al soglio d’Occidente. Un segno di
pontificio. Tranne uno. gratitudine del sovrano nei
confronti di papa Silvestro,
che, dice la leggenda, lo aveva
guarito dalla lebbra e spinto
alla conversione. Il documento,
che secondo Valla sarebbe
stato redatto nell’VIII-IX secolo,
probabilmente da un uomo di chiesa,
ebbe ripercussioni enormi: legittimò infatti
per secoli i possedimenti del pontefice in Italia e
la superiorità del papa sull’imperatore.
Ma, come dice il noto proverbio, chi la fa
l’aspetti: nel 1522 toccò al clero subire, ma
senza grandi contraccolpi, versi faziosi, inventati
su commissione dal poeta Pietro Aretino per
pilotare l’elezione del successore di papa Leone
X. Il toscanaccio ne ebbe per tutti i candidati,
a eccezione del vescovo Giulio de’ Medici,
membro della famiglia dei suoi protettori
fiorentini. In pieno conclave, sul busto del
cosiddetto Pasquino, il torso mutilo di una
statua di marmo cui i romani affidavano le loro
invettive contro i potenti, comparvero rime
infuocate: “Non ti maravigliar, Roma, se tanto
/ s’indugia a far del papa la elezione […] La
cagion è che sempre ha moglie accanto / questo,
e quel volentier tocca il garzone […] Uno è
falsario, l’altro è adulatore […] Chi è di Spagna e
chi di Francia spia / e chi ben mille volte a tutte
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Dalle crociate alle trincee Antonietta: nel XVIII secolo, le fake news furono
per lei pane quotidiano.
Maria Antonietta con il corpo a scaglie, ali di Nel 1814 fu fatta circolare la
voce che Napoleone era morto
pipistrello e coda di drago.
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Uniti d’America (1776), il poliedrico Benjamin diceva l’editore James Gordon Bennett senior,
Franklin. “I nativi americani sono stati assoldati che nel 1835 aveva fondato il New York Herald.
dalla Corona per raccogliere gli scalpi dei La sua testata faceva parte della neonata
coloni”: più o meno era questo il succo di un penny press, la categoria di quotidiani da un
lungo e cruento articolo creato e pubblicato dal penny, più economici ma molto meno rigorosi
diplomatico su una finta edizione del Boston delle tradizionali pubblicazioni da 6 centesimi.
Independent Chronicle. Il suo scopo, mentre la Proprio su uno di questi giornali, il New York
Burla lunare
Sotto, nel tondo, il guerra con l’Inghilterra stava per concludersi, Sun, il 25 agosto 1835, comparve la prima di sei
giornalista del New era mostrare la crudeltà della Corona e attirare puntate sull’incredibile scoperta della vita sulla
York Sun Richard le simpatie degli europei e del popolo britannico Luna. Grazie a un enorme e potente telescopio
Adams Locke: nel per i rivoluzionari americani. Ottenne, invece, installato al Capo di Buona Speranza, vi si
1835 pubblicò una l’unico effetto di amplificare l’odio degli leggeva, il famoso astronomo britannico John
storia a puntate in statunitensi per i nativi. Herschel era riuscito a vedere foreste e piramidi
cui raccontava la vita
sulla Luna con tanto di quarzo lilla, fiumi, spiagge e creature anfibie,
di illustrazioni (in C’È VITA LASSÙ. Franklin non era nuovo uomini pipistrello e un unicorno blu.
basso, una di queste a invenzioni di questo tipo e neppure gli Fu un boom di vendite. Ma, due mesi e mezzo
in cui si vedono le altri Padri fondatori. D’altra parte fu proprio dopo, il redattore Richard Adams Locke venne
strane creature che la in quell’ultimo scorcio del Settecento che, smascherato come l’autore della great moon
avrebbero abitata). complice la circolazione più massiccia della hoax (“la grande burla della Luna”). Nessuno
carta stampata e il tentativo di attirare lettori con si indignò e le vendite non crollarono: era
notizie clamorose, le fake news cominciarono a la filosofia del giornalismo sensazionalistico
invadere i quotidiani. La funzione del moderno americano, il cosiddetto “giornalismo giallo”, dal
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giornale “non è istruire, ma stupire e divertire”, nome sprezzante con cui la stampa concorrente
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giornali ne sembrano davvero convinti. E chi
(sopra) dove sosteneva che i
invece preferisce leggere la verità, come può reali inglesi assoldavano i nativi
salvarsi? Come il giornalista: dubitando sempre. americani per raccogliere scalpi di
Ma non di questo articolo... • coloni. Voleva screditare la Corona
Maria Leonarda Leone ma non ci riuscì.
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Speculatore
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MEDIOEVO
Tre principesse troppo vivaci portarono
scompiglio alla corte francese. Finì in tragedia.
LA TORRE DELLO
SCANDALO
A
lla metà del Quattrocento a Parigi
circolava una storiella curiosa e
inquietante: una regina, che viveva
rinchiusa in un’antica torre, uccideva
i suoi giovani amanti gettandoli nella Senna.
Solo una leggenda popolare, certo; eppure,
dietro al macabro racconto si celava uno
scandalo sessuale realmente accaduto
nel 1314 e noto come “affare della Torre
di Nesle”. La vicenda finì tragicamente non
senza aver infangato per bene il prestigio
della famiglia reale francese.
Protagoniste della piccante avventura furono
infatti nientemeno che le nuore del re di
Francia, Filippo IV soprannominato Filippo il
Bello (1268-1314).
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LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
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IN PRIVATO
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IN PUBBLICO IN PRIGIONE
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SOCIETÀ
1957
ARCHIVIOGIANCOLOMBO
Controlli di polizia
in piazza Duomo.
Nella città pre-
boom economico
era ancora l’epoca
della ligera,
malavita di piccoli
criminali che si
univano solo per
fare il colpo.
MILANO
E LA
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MALA A cura di Irene Merli
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ARCHIVIOFARABOLA
1968
Una festa al
Number One di
Milano: il playboy
Beppe Piroddi
e l’attrice Odile
Rodin sembrano
un gangster e la
sua pupa. I banditi
milanesi, in effetti,
erano affezionati
frequentatori di
night club e bische.
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ARCHIVIOPRIVATO
1979
Renato Vallanzasca
con Francis
Turatello, il re
delle bische, suo
testimone alle
nozze (celebrate
a Rebibbia) con
Giuliana Brusa.
Il “bel Renè”, in
carcere, riceverà
per anni centinaia
di lettere di
ammiratrici.
1949
L’8 ottobre la
Durante la
banda Dovunque
viene sgominata
guerra la
dalla polizia.
E a casa di un
malavita aveva
imputato, Ugo
Ciappina, si trova
imparato a
un vero arsenale
da guerra.
combattere con
nuove armi.
Così, negli anni
Cinquanta,
comparvero
i mitra per
svaligiare
gioiellerie e
portavalori.
Come a Chicago
ARCHIVIOGIANCOLOMBO
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1977
La seconda cattura,
a Roma, di Renato
Vallanzasca, il
violento boss
della Comasina.
Alla fine della
sua sanguinosa
carriera totalizzerà
4 ergastoli e sarà
accusato di 7
delitti, 4 commessi
di sua mano.
ARCHIVIOFARABOLA (4)
1949
Il 1° ottobre la
banda Dovunque,
chiamata così
per la velocità
di spostamento,
rapina la gioielleria
superprotetta
di via Donatello
(la strada nella
fotografia).
ARCHIVIOGIANCOLOMBO
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ARCHIVIOFARABOLA (4)
1958
La mattina del
27 febbraio, in
via Osoppo, 7
malviventi in tuta
blu da operaio
speronano con
un camioncino il
furgone blindato
portavalori della
Banca Popolare di
Milano. Poi, senza
sparare, disarmano
le guardie e si
dileguano con un
bottino clamoroso.
1958
Nel tondo: il 1° di
aprile i giornali
escono a titoli
cubitali con la
notizia dell’arresto
dei banditi di via
Osoppo. A lato: alla
conferenza stampa
il questore De Rosa
mostra una delle
armi della “rapina
del secolo”.
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1949
Ezio Barbieri in
“gabbia“ al suo
processo. Detto il
bandito dell’Isola
(quartiere ad alto
tasso di ligera),
Barbieri era il
capo della banda
dell’Aprilia nera, la
veloce Lancia con
cui fuggiva dopo i
colpi.
LA MOSTRA
F ino all’11 febbraio nelle splendide
sale di Palazzo Morando è allestita
l’esposizione Milano e la Mala. La storia
dei boss come Turatello, Epaminonda
e Vallanzasca, che agivano invece in
una metropoli in rapida e forte ascesa
Luciano Lutring, i dadi delle bische, le
armi che la polizia usava contro il crimine
meneghino nelle sue varie fasi evolutive.
criminale della città, dalla rapina di economica. Al “bel Renè“ e alle sue feroci In mostra ci sono anche le storie di chi
via Osoppo a Vallanzasca. Il percorso gesta è dedicata una sezione intera. ha tentato di contrastare bande, banditi
della mostra, organizzato in senso Guardie e ladri. Il visitatore è condotto e boss, come il commissario Nardone, il
cronologico, ricostruisce quarant’anni nel viaggio dalla ligera al racket grazie commissario Zamparelli, detto Maigrette,
di vita e malavita della capitale morale, a 140 fotografie (tra cui tutte quelle il leggendario maresciallo Oscuri e i
dalle prime rapine del Dopoguerra, presenti in questo servizio), video, questori Agnesina e Serra.
quando Milano era ancora affamata documenti e “strumenti del mestiere” Palazzo Morando, Milano: info: 02
e da ricostruire, ai crimini più efferati come la celebre custodia del mitra di 8056685; www.mostramalamilano.it
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SCIENZA
A caccia di scheletri
La paleontologa inglese
Mary Anning in un
ritratto. A destra, un
acquerello del 1830
basato sui fossili ritrovati
dalla scienziata.
LA CENERENTOLA
DEI FOSSILI
D iversamente da altre scienziate, Mary
Anning era di famiglia povera ed
ebbe una scarsa istruzione. Nacque a
Lyme Regis, nell’Inghilterra Meridionale,
in una zona di scogliere ricche di fossili,
che i locali vendevano ai visitatori. Fu
il padre a insegnarle a cercarli e, morto
lui (1810), la giovane proseguì l’attività.
Nel 1811 scoprì il primo scheletro di
ittiosauro, un rettile marino, seguito poi
dal primo plesiosauro, da uno pterosauro
(primo rettile volante d’Inghilterra) e
nuove specie di fossili di pesci.
Ispiratrice. Riuscì a ricostruire un intero
scheletro, imparando l’anatomia dalle
dissezioni di seppie e pesci e studiando
articoli scientifici che chiedeva ai
visitatori. Ebbe grandi intuizioni,
come quella della natura dei coproliti
(feci fossili), e il suo rigore scientifico
influenzò molto la paleontologia,
disciplina allora nascente.
SCIENZIATE
sono rimaste senza cattedra né riconoscimenti.
NONOSTANTE TUTTO
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MARIA CUNITZ
(1610-1664)
Astronoma
STELLA NASCENTE DI SLESIA
ALAMY/IPA
M. GAETANA AGNESI LAURA BASSI
(1718-1799) (1711-1778)
Matematica Fisica
PIA DIVULGATRICE LA PRIMA DOCENTE
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Software d’annata
Un ritratto del 1836
La prima donna a
di Ada Lovelace. Figlia
del poeta Byron, è ricevere il Nobel
considerata la prima
programmatrice di fu Marie Curie nel
1903: inizialmente
computer al mondo.
doveva essere
conferito solo al
marito Pierre. Poi il
bis, nel 1911
IPA
CÉCILE VOGT
(1875-1962)
Neurologa
LA NERD
D i origine francese, Cécile Mugnier fu
tra le poche laureate in medicina a
Parigi. Intraprese poi studi di neurologia
DEI COMPUTER all’Ospedale di Bicêtre dove conobbe
N ata a Londra, era figlia Per lui tradusse un testo in il futuro marito, il tedesco Oskar Vogt,
del poeta Byron e di cui l’ingegnere italiano Luigi con cui proseguì le ricerche a Berlino per
una nobile studiosa di Menabrea illustrava le proprie sessant’anni. I due volevano capire le basi
matematica, che però non teorie per lo sviluppo della dei processi della coscienza e dei disordini
formarono mai una coppia. macchina. Ada aggiunse mentali come nevrosi e psicosi.
Temendo “derive poetiche” molte brillanti note. Descrisse Vedova. Verso fine carriera la coppia si
della figlia, la madre la avviò un algoritmo per il calcolo dei concentrò sulla terapia genica – ancora
allo studio della matematica. numeri di Bernoulli, il primo oggi all’avanguardia. Cécile svolse inoltre
Geniale. A 17 anni la Lovelace programma informatico della ricerche di neuropatologia avanzata e fu
(il cognome è del marito, che Storia. Ebbe l’intuizione che una pioniera nella neuroanatomia del
avrebbe sposato nel 1835) in futuro la macchina non talamo, una struttura del cervello.
conobbe Charles Babbage, avrebbe fatto solo calcoli ma Ebbe però riconoscimenti limitati.
che lavorava a una macchina anche, tra l’altro, “composto” Per una ventina d’anni ottenne un posto
analitica per svolgere musica. Nel ’79 le fu dedicato ufficiale come insegnante retribuita al
qualsiasi tipo di operazioni. il linguaggio informatico Ada. Kaiser Wilhelm Institut.
Dopo la morte del marito non le vennero
più riconosciuti meriti scientifici.
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IPA
In un quadro del 1901
(1895-1957) la matematica, filosofa
Ingegnere e astronoma Ipazia che
visse in Egitto
(IV-V secolo d.C.).
LADY DINAMO
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Talleyrand
Uno...
Il principe di Talleyrand,
rappresentante della Francia, detto
il “diavolo zoppo” per il suo difetto
fisico e per la sua propensione alle
astuzie politiche. A destra,
i partecipanti al Congresso, che si
tenne a Vienna dal 1º novembre
1814 al 9 giugno 1815.
L’ULTIMO
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VALZER
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P
er più di venticinque anni riunivano in congresso a Vienna il 1° guanto, facendo e disfacendo nazioni.
uno spettro si era aggirato per novembre 1814 per rimettere le cose a All’apertura del Congresso si presentò
l’Europa, togliendo il sonno a posto. Nelle cancellerie europee, infatti, al castello di Schönbrunn una folla di
re e imperatori e terrorizzando in quei giorni la parola d’ordine era duecento delegazioni, in rappresentanza
una generazione di parrucche “restaurazione” e l’obiettivo era riportare di Stati e Staterelli, ciascuna pronta a
incipriate. Questo spettro si chiamava le lancette della Storia a prima della perorare la propria causa.
“rivoluzione”, un sconvolgimento che Rivoluzione francese, come ha scritto
si era allargato a macchia d’olio in tutta lo storico Franco Della Peruta: “I teorici PARTITA A QUATTRO. Il Congresso
Europa a partire dal fatidico 14 luglio più intransigenti della controrivoluzione “assomiglia a una fiera in un piccolo
1789, quando il popolo parigino aveva restauratrice coltivavano l’ideale di paese, in cui ognuno dà una lucidata al
dato l’assalto alla Bastiglia. E con il un ritorno integrale al passato, di una dorso del proprio bestiame per venderlo
tempo aveva prodotto anche un mostro, cancellazione totale dei cambiamenti e barattarlo”, scrisse, in quei giorni, un
Napoleone, che con le sue baionette introdotti nella società civile e politica dignitario prussiano, Gebhard Leberecht
aveva messo a ferro e fuoco il Vecchio europea sotto il regno dei principi dell’89 von Blücher, e in mezzo a tanto clamore
Continente. Ora però il peggio sembrava e con la forza delle armate di Napoleone”. poche erano le voci che contavano
alle spalle e il “Piccolo caporale” aveva Più facile a dirsi che a farsi, dato che veramente. “A Vienna i due Stati guida
come impero personale solo l’isola Napoleone e le sue armate avevano furono la Russia e l’Inghilterra, le due
d’Elba, mentre i potenti d’Europa si rivoltato il continente come un potenze che più avevano contribuito al
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Regno
di Norvegia Helsinki
Oslo
Impero russo
Stoccolma
Regno
mare del Nord
Impero d’Austria di Svezia
Mosca
Regno
di Danimarca
Copenhagen
Confine della Regno
di Gran Bretagna Regno
Confederazione e Irlanda dei Paesi Bassi Danzica
germanica sia
Londra Prus
o di
Amsterdam Regn Berlino
Varsavia Impero
russo
Regno
Parigi di Polonia
Confederazione Praga
germanica
I m pero d ’Austria
Monaco Vienna
Regno Svizzera
di Francia Budapest
Unito.
crollo di Napoleone, la prima con le sue pagine seguenti). Tra i quattro, a cui si
inesauribili riserve di soldati, la seconda aggiungeva Karl August von Hardenberg
con la sua supremazia navale”, scrive (1750-1822), plenipotenziario di una
Della Peruta. A rappresentarle, lo zar Prussia sempre più in ascesa, si giocò
Alessandro I (1777-1825), personalità per mesi una partita a scacchi in cui
impulsiva, imprevedibile, impregnata di ognuno controllava innanzitutto gli
misticismo religioso, e Lord Castlereagh avversari prima di far qualsiasi mossa.
(1769-1822), freddo e realista ministro
degli Esteri di sua maestà britannica. DALLE DANZE... La Restaurazione,
Lo zar mirava ad assumere la guida in fondo, poteva attendere qualche
di tutta l’Europa come un grande mese, anche perché dopo decenni di
padre depositario della volontà guerre e lotte l’aristocrazia aveva voglia
divina. Castlereagh mirava invece di riassaporare la bella vita.“Il Congresso
a evitare proprio un’egemonia in danza ma non avanza”, scrisse in una
Europa di qualsivoglia potenza. missiva al principe de Talleyrand il
Tra queste opposte visioni si quasi ottuagenario Charles Joseph de
inserì l’azione delle due menti Ligne, militare e scrittore, che morì
più raffinate della diplomazia prima di vedere la fine di quello storico
dell’epoca, l’austriaco principe congresso. E Vienna in quei giorni
Congresso
danzante
A lato, un momento
di svago durante
la conferenza. Gli
aristocratici non si
fecero mancare feste
e danze anche in
quei giorni, in cui si
decidevano le sorti
di Stati e popoli
d’Europa.
In basso a destra,
Alessandro I, zar di
Russia dal 1801
al 1825.
Alessandro I
potenze che danzavano nella stessa Castlereagh, e soprattutto Metternich,
sala ma ognuna a tempo della propria erano però troppo intelligenti per non
musica. Prova di tanta diffidenza capire che non era possibile far tornare
erano le spie, di cui Vienna era piena, indietro di 25 anni il corso della Storia.
come conferma sempre Criscuolo “La Restaurazione non poteva essere
quando racconta che il governo una pura e semplice reazione. Essa
austriaco «organizzò un capillare ed andava invece vista come il tentativo
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ALINARI
Ultimo atto
A lato, i “big” d’Europa si spartiscono
il continente a Vienna, in una stampa
satirica anonima. Sotto, il registro
dei lavori e le decisioni prese alla
fine dell’assise, in calce le firme
dei rappresentanti dei cinque Stati
principali (Francia, Austria, Prussia,
Russia e Gran Bretagna).
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ebbe un unico obiettivo: contrastare
lo spirito rivoluzionario e ripristinare che uno Stato potesse stabilì per la prima volta
l’ordine, assicurando la pace all’Austria primeggiare sugli altri. APERNE il concetto di equilibrio
DI PIÙ
e all’Europa. Fu sempre al servizio degli E per mantenere questo tra le 5 potenze maggiori,
Asburgo: iniziò come ambasciatore a equilibrio il Congresso di che resse il continente
Dresda e a Parigi e in seguito, durante
Vienna ridisegnò la carta Il Congresso di europeo, cuore della
gli anni delle guerre napoleoniche,
tentò, da ministro degli Esteri, di del Vecchio Continente, Vienna, Vittorio politica mondiale,
contenere le ambizioni del Còrso. Il ma senza tenere conto Criscuolo, Il Mulino. garantendo un secolo di
Congresso di Vienna rappresentò la degli interessi dei popoli. L’Ottocento, relativa pace. Più prosaico
sua consacrazione politica e gli aprì la L’Austria ebbe il Lombardo- Franco Della Peruta, il giudizio degli avversari
strada, nel 1821, alla carica di Cancelliere Veneto e l’egemonia sul Nord Mondadori. della Restaurazione, come
dell’Impero d’Austria. Indro Montanelli Italia, la Russia si allargò Metternich, Luigi dimostra l’epitaffio scritto
ben sintetizzò le loro antitetiche Mascilli Migliorini,
personalità: “Talleyrand non credeva a in Polonia, la Prussia verso Salerno Editore. dal poeta liberale Byron
nulla e quindi era sempre pronto a tradire Occidente nelle terre renane alla morte di Castlereagh:
Alessandro I.
chiunque. Metternich rimase sempre e la Francia mantenne il suo Lo zar della “Qui giacciono le ossa di
specchiatamente fedele al suo Paese e status di potenza. Alla Gran Santa Alleanza, Castlereagh: fermati, o
al suo sovrano, credeva in ciò che faceva Bretagna rimase il dominio Henri Troyat, viandante, e piscia”.
anche se era sbagliato”. sui mari. Queste decisioni, Bompiani. Roberto Roveda
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1812 1812
Fallimentare spedizione in Russia di Napoleone. Inizia la guerra anglo-americana.
1813
Napoleone è sconfitto a Lipsia; la coalizione
anti-francese inizia l’invasione della Francia.
1814 1814
Le potenze europee occupano Parigi e George Stephenson collauda con successo la
costringono Napoleone all’esilio sull’isola d’Elba. prima locomotiva a vapore.
In Francia sale al trono Luigi XVIII mentre si apre
il Congresso di Vienna.
1815 1815
Sconfitta definitiva di Napoleone, fuggito Negli Stati Uniti viene varata la prima nave da
dall’Elba, a Waterloo. Si chiude il Congresso guerra alimentata a vapore.
di Vienna. Nasce la Santa Alleanza tra Russia,
Prussia e Austria.
1816 1816
Nasce il Regno delle Due Sicilie. Viene rappresentato per la prima volta a Roma
1818 Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.
Indipendenza del Cile.
1819
1820 Walter Scott pubblica Ivanhoe.
Moti carbonari e liberali in Spagna, Portogallo
e a Napoli.
1821 1821
Moti liberali in Piemonte (sotto, Carlo Alberto Simón Bolívar guida il Venezuela
di Savoia). all’indipendenza dagli spagnoli. Gli Stati Uniti
ottengono la Florida dalla Spagna.
Indipendenza del Perù.
1823
Il presidente Usa James Monroe proclama la
“Dottrina Monroe”: non ci devono più essere
interferenze dell’Europa nelle Americhe.
1824 1824
Nasce la Repubblica del Messico. Prima esecuzione della Nona Sinfonia di
Beethoven.
1825
L’Uruguay diventa indipendente.
1839 1839
Scoppia il conflitto anglo-cinese conosciuto Viene inaugurata la prima linea ferroviaria
1844 come Prima guerra dell’oppio. italiana, la Napoli-Portici.
Fallisce il moto dei fratelli Bandiera.
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MISTERO
A Johann Joachim Winckelmann dobbiamo la storia
MOVENTE
Ma l’amore per la bellezza non lo salvò da una morte
OSCURO
orribile e, ancora oggi, con un...
C
inque fendenti mortali: così,
250 anni fa, moriva in una
locanda triestina una della
menti più brillanti e ammirate
del XVIII secolo. Storico dell’arte e
“padre” del Neoclassicismo, a Johann
Joachim Winckelmann (1717-1768)
il mondo è debitore per l’enorme
contributo che diede all’archeologia
e alla cultura. Ma che sia morto così,
assassinato in una stanza d’albergo,
pochi lo sanno. E tra quelli che lo
sanno, in tanti hanno ancora oggi
più di un dubbio. Lo accoltellò un
ladruncolo, Francesco Arcangeli, ma
le certezze finiscono qui. Perché sul
movente i dubbi sono più di uno:
davvero si trattò di una rapina finita
male? E se non fu così, c’era forse un
mandante dietro l’omicidio? A queste
domande prova a rispondere il libro Il
delitto Winckelmann. La tragica morte
del fondatore dell’archeologia moderna
(Metamorfosi Editore), che la storica
dell’arte Paola Bonifacio ha scritto
seguendo le tracce dello studioso
tedesco e ricostruendone soprattutto
gli ultimi giorni e le ultime ore.
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AKG/MONDADORI PORTFOLIO
SCALA
Dove studiò
La Vecchia Chiesa
della Santa Croce a
Dresda, dipinto di
Canaletto (1721–
1780).
Heinrich Graf
von Bünau
Il conte Von Bünau: nella sua
biblioteca si perfezionò la formazione
culturale del giovane studioso.
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Città eterna
GENTILE CONCESSIONE WINCKELMANN E IL MUSEO CAPITOLINO NELLA ROMA DEL SETTECENTO Il quadro Veduta
pittoresca del
Campidoglio, con
la statua equestre
di Marco Aurelio,
del pittore parigino
Hubert Robert
(1733-1808).
Alberico
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Archinto
Il cardinale Archinto (1698-1756):
fu lui che portò Winckelmann nella
Città eterna.
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della rapina
delitto
Piazza San Pietro
(oggi Piazza Unità
finita male non d’Italia), a Trieste:
qui c’era la Locanda
premeditata
Bernardino Bison
(1762-1844).
Visse d’arte
W inckelmann dedicò la sua
vita interamente alla cultura
con un’abnegazione senza eguali.
Nacque il 9 dicembre 1717 a
Stendal, in Prussia, da una famiglia
di umili origini: il padre, mastro
calzolaio, e la madre, figlia di un
tessitore, non potevano certo
assecondare gli slanci culturali
del figlio. Si iscrisse all’università,
ma le ristrettezze economiche lo
costrinsero a guadagnarsi da vivere
come precettore privato.
Erudito. La passione per l’arte
e la storia non accennavano a
diminuire e il ragazzo dedicava ogni
momento libero alla lettura dei
testi classici. In breve la sua fama
di erudito si diffuse e, su consiglio
della Soprintendenza di Stendal,
trovò un lavoro come bibliotecario
presso il conte Heinrich von Bünau
a Nöthnitz, a sud di Dresda. Nella
fornitissima biblioteca (40mila
volumi!) “conobbe” illuministi come
Voltaire e Montesquieu; mentre
nella Galleria Reale di Dresda,
uno dei musei più importanti del
Settecento, approfondì la sua
conoscenza della pittura italiana del
Rinascimento. In pochi anni divenne
una personalità di spicco nel mondo
culturale dell’epoca.
STORIE D’ITALIA
BERGAMO
A.MOLINO
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L’UOMO
CHE PARLÒ
COI
SIOUX
N
ello Stato del Minnesota ancora l’invasione dell’esercito napoleonico (1797).
oggi c’è una contea che porta il Dalle poche notizie certe sull’infanzia di
suo nome: la Beltrami County. E Beltrami sappiamo che imparò con facilità
non solo: ci sono anche la cittadina il francese, cosa che si sarebbe poi rivelata
Beltrami (nella Contea di Polk), il quartiere molto utile. Quando Napoleone conquistò
Beltrami a Minneapolis e la riserva naturale Bergamo, infatti, Beltrami non ebbe difficoltà
Beltrami Island State Forest. Insomma Giacomo a essere impiegato in varie mansioni: attratto
Costantino Beltrami da Bergamo ha lasciato da quella forza dirompente e rinnovatrice
ampiamente il segno nella leggenda del West. che lo tsunami napoleonico portava con sé,
Vissuto a cavallo tra ’700 e ’800, fu «patriota dopo alcuni incarichi di supporto all’esercito
italiano, soldato napoleonico, giudice, francese, Beltrami intraprese una rapida carriera
letterato, e anche scienziato in vari campi, che lo portò a ricoprire ruoli come cancelliere
dalla storia e dalla lingua degli Aztechi fino di giustizia e giudice nelle Marche, dove avviò
alla botanica», spiega Luigi Grassia, autore anche una tenuta agricola. Fedele agli ideali
L’arrivo di Balla coi Sioux. Beltrami, un italiano alle napoleonici, non esitò a usare la mano pesante
In una ricostruzione, sorgenti del Mississippi (Mimesis Editore). «Lui nella repressione delle rivolte contadine
Giacomo Costantino però si considerava soprattutto un esploratore, che periodicamente si scatenavano contro
Beltrami sulle sponde e lo scopritore delle sorgenti del Mississippi. l’imperatore d’Oltralpe.
del Julia Lake: era il
Questo è stato il capolavoro della sua vita». Un Vicino alla carboneria e alla massoneria,
1832 e l’esploratore
italiano credeva che traguardo che però non diede a Beltrami fama e dopo la caduta del regime napoleonico e la
quello fosse il luogo gloria a casa sua, in Italia. morte del suo grande amore, Giulia de’ Medici
d’origine del fiume Spada, fu accusato di aver preso parte a una
Mississippi. La sua SOTTO L’ALA NAPOLEONICA. Giacomo rivolta antiaustriaca: costretto all’esilio si
fu un’esplorazione Costantino Beltrami nacque nel 1779 da una rifugiò a Firenze per poi ottenere il permesso
geografica ma anche famiglia abbiente: suo padre, Giovanni Battista di ritornare nella sua tenuta marchigiana, ma
etnologica alla
era doganiere della Repubblica di Venezia in come sorvegliato speciale. Una situazione
scoperta delle tribù
native. una città che si apprestava a vivere uno dei insostenibile per Beltrami che decise di lasciare
momenti più importanti della sua storia con l’Italia. «Dopo il crollo del Regno napoleonico
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Beltrami lasciò
l’Europa anche
deluso dalla
caduta del regime
napoleonico
Esploratore
Sotto, Giacomo
Costantino Beltrami
in un quadro del ’900.
A sinistra, il Lago
Itasca, dove inizia il
Mississippi. Beltrami
pensò di aver trovato
le sorgenti del fiume
nel poco lontano
Julia Lake, chiamato
così in memoria
dell’amata Giulia de’
Medici Spada
(nel tondo, in un
disegno).
ALAMY/IPA
Sotto, un ritratto di
Falco Nero (1767-
Beltrami scrisse il vocabolario di lingua
1838), un capo tribù
dei Sauk, uno dei sioux (il primo di sempre) mentre cercava
la fonte del Mississippi
popoli con cui venne a
contatto Beltrami.
pitture rituali e aculei di porcospino privati parte della sua lunga avventura americana il 9
della punta, ammorbiditi, colorati e intrecciati. agosto 1823: da solo, facendosi amici gli indiani
Beltrami raccolse anche tamburi da sciamano, Chippewa che incontrava, ormai vestito solo
stoffe decorate con figure geometriche, di pelli e corteccia di betulla, si orientò in un
mocassini in pelle, gambali, zufoli di puzzle di aquitrini, laghi, fiumi, valli (“perché
legno, flauti da corteggiamento e quasi tutto il Paese [...] galleggia per così dire,
una racchetta da lacrosse, un gioco sull’acqua”, annotò nei suoi appunti); il 31 dello
praticato dai nativi che consisteva stesso mese giunse a quelle che lui ritenne le
nel raccogliere e lanciare una palla uniche fonti del grande fiume: in realtà erano
verso la porta avversaria. Ma il solo quelle più settentrionali, quelle del Julia
pezzo più pregiato è il giaccone Lake, così battezzato da Beltrami a perenne
d’alce creato appositamente per Beltrami ricordo del suo grande amore, Giulia de’ Medici
da Woascita, figlia di Tempo Coperto Spada. Ma si sbagliò di poco: il fiume nasce dal
della tribù dei Chippewa presso i quali vicino Lago Itasca. Cinque anni dopo fece un
il viaggiatore italiano divenne molto resoconto dettagliato arricchito da una mappa
noto acquisendo fama di grande (v. nella pagina accanto) del corso del fiume dal
combattente. Lago Winnipeg (Canada) al Golfo del Messico,
tra Tennessee, Louisiana, Alabama, Mississippi
L’ABC DEI SIOUX. Deciso e Kentucky.
a scoprire le sorgenti del Ma non fu solo un’esplorazione geografica:
Mississippi, Beltrami iniziò l’ultima Beltrami mise insieme anche il materiale che
I souvenir
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AGENDA
A cura di Irene Merli
MOSTRA ROMA
BERNINI
SUPERSTAR
Nella Città Eterna, culla del suo genio, la più grande
antologica sul massimo rappresentante del barocco.
G
alleria Borghese, luogo unico al mondo stanza, in dialogo con lo spazio architettonico.
per fusione di museo e opere, celebra L’esposizione Bernini, articolata in 8 sezioni,
l’arte di uno dei suoi primi e più dà quindi un ritratto a tutto tondo dell’artista
prestigiosi “ospiti”: Gian Lorenzo Bernini. (sopra, in un autoritratto giovanile): dalla sua
A tutto tondo. Non poteva che svolgersi collaborazione con il padre Piero fino agli
qui la più ampia mostra monografica sul ultimi marmi, dai restauri di statue antiche, a
grande scultore secentesco. Perché fu proprio bozzetti, dipinti e disegni prepatori per una
il cardinale Scipione Borghese il suo primo statua equestre di Luigi XIV. Per chi ama il
committente e volle da lui, per quella che allora grande artista napoletano o vuole scoprirlo,
era una sfarzosa villa, gruppi marmorei per ogni un’occasione da non perdere.
©MIBACT-GALLERIABORGHESE
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©HENRICARTIERBRESSON/MAGNUMPHOTO
2018: UN ANNO IN MOSTRA
MILANO
Frida Kahlo.
Auguste Oltre il mito
Rodin, Colei Una grande retrospettiva dedicata all’artista
che fu la Belle messicana. Per mostrarne la figura autentica,
Heaulmière, al di là delle leggende, con prestiti di opere FOTO PALERMO
(1880-83). mai arrivate in Italia.
Dall’1/2 al 3/6/2018. Museo delle Henri Cartier-Bresson
culture (Mudec). Info: www.mudec.it Fotografo
140 fotografie, scattate in tutto il mondo, per
GENOVA immergersi nel mondo del maestro francese
dell’immagine e scoprire la ricchezza umana
Picasso. Capolavori dal di ogni suo scatto (sopra, Prostitute. Calle
Cuauhtemoctzin, Città del Messico, 1934).
Museo Picasso di Parigi
In esposizione tutte le opere più care al Fino al 25/2/2018. Galleria d’arte
grande Pablo (50 tra dipinti e fotografie), moderna. Info: www.mostracartierbresson.it
quelle da cui non si volle mai separare fino
alla morte avvenuta nel 1973.
Fino al 6/5/2018. Palazzo Ducale. EVENTO CASTELFRANCO (TV)
Info: www.mostrapicassogenova.it
Le trame
TREVISO
FERRARA
del Giorgione
Auguste Rodin A partire dalla Pala del Duomo, primo
(1840-1917) Courbet e la natura capolavoro del Giorgione. Un percorso
di ritratti veneti del ’600 di grandi autori,
80 opere del grande artista francese, A cinquant’anni dall’ultima grande rassegna corredato da velluti, ricami e broccati che
tra cui ben 50 sculture e 30 disegni. Tra italiana dedicata al padre del realismo, vestivano i protagonisti della Serenissima.
loro, capolavori celeberrimi come Bacio nella città degli Estensi arriveranno 60 oli su
e Pensatore, e grandi bozzetti dei gruppi paesaggi e animali, sua principale ispirazione, Fino al 4/3/2018. Museo Casa Giorgione,
monumentali, come I Borghesi di Calais. dai musei di mezzo mondo. altre sedi. Info: www.letramedigiorgione.it
Dal 24/2 al 3/6/2018. Museo civico di Dal 22/9/2018 al 6/1/2019. Palazzo dei ANNIVERSARI
Santa Caterina. Info: www.lineadombra.it Diamanti. Info: www.palazzodiamanti.it
BERGAMO
Raffaello
e l’eco del mito
La mostra illustra il percorso del Sanzio dalla
gioventù alle soglie della maturità, gli autori
che lo influenzarono e la fascinazione che
ebbe in particolare sugli artisti dell’800 e sulle
Avanguardie di inizio ’900, sino a oggi.
Dal 27/1 al 6/5/2018. Accademia
Carrara. Info. www.raffaellesco.it
Sopra, Gustave
Courbet, La
volpe nella neve
(1860).
A lato, Dionigi La dura verità
Faconti,
Raffaello che, La drammatica realtà della gente
rapito da una comune di Pietrogrado, a un
bellissima donna anno dalla Rivoluzione d’Ottobre
con due bimbi, e durante la guerra civile.
immagina il Raccontata da un testimone.
quadro della
Madonna della Cronache dell’anno 1918,
Seggiola. Isaak Babel’, Skira editore, 16 euro
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VOl. 2 aMERICa E POtENZE COlONIalI GlI IMPERI CHE HaNNO DOMINatO Il MONDO
a Entebbe, i raid in canoa dei Royal strisce? Qual è stato l’evento più affolla-
Marine, il fiasco della Delta Force in to della Storia? E, ancora, quale lingua
Iran, la caccia a Bin Laden, con un parlavano Adamo ed Eva? A Pompei si
tuffo nel passato (dai ninja ai boeri). consumava carne di giraffa? Chi ha in-
E molto altro ancora. gli ventato il sushi?
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Hanno collaborato a questo numero:
A. Bacci, F. Dalmasso, F. De Leo, M. Erba, A. Frediani, M. L. Leone, M. Liberti, G. Lomazzi,
E. Monti, A. Pescini, G. Rotondi, R. Roveda, E. Spagnuolo, D. Venturoli, E. Vitaliano, Periodico associato alla FIEG Accertamento Diffusione Stampa Codice ISSN:
P. Vozza, S. Zimbardi. (Federaz. Ital. Editori Giornali) Certificato n. 7151 del 14/12/2011 1824-906x
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OTTOCENTO TERRORISMO
L’America è la grande protagonista del secondo volume dedicato ai grandi imperi che hanno
dominato il mondo. Dalle civiltà precolombiane alla nascita degli Stati Uniti, passando per
le potenze commerciali e coloniali (Portogallo, Spagna e Olanda), andremo alla scoperta
della Storia del continente americano e dei suoi rapporti con il resto del mondo.