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11 Talismano di Marly-le-Roi
"Ora, poiche ii Vegliardo Saturno e prudente e segreto, i Filosofi di
tutti i tempi, gli hanno data in custodia la Vergine sacra, vero sog-
getto della loro arte occulta e Scienza regale".
( Commento su/ Tesoro dei Tesori di Christo/le de Gamon,
di H. de Linthaut)
Nel Bulletin du Vieux Marty (n. 3), Mlle G. Guitel, che e professo-
ressa al liceo Pasteur, presenta, per gli innamorati delle cose singolari, un
articolo molto ben fatto, di carattere unicamente matematico, relativo ad
una semplice medaglia di piombo trovata nel vecchio parco del Grand
Roi. Vi descrive perfettamente questo oggetto di cui da la riproduzione
fotografica e che, di forma ovale, misura nella realta 56 millimetri su 17,
con circa 1millimetro di spessore.
E grazie al n. 54 di ATLANTIS, intitolato Helios et Hellade, se pos-
siamo offrire a nostra volta, ai lettori del TRESOR DES LETTRES le poche
considerazioni che seguono. II bollettino di Paul Le Cour ha riprodotto ,
in effetti, le indicazioni principali fomite da Mlle Guitel che dimostra di
essere di natura sincera, sorprendentemente intuitiva e, comunque, di
spirito davvero scientifico, come testimonia la sua nota molto sensata:
"L'essenziale di questa lamina non mi sembra che sia ii quadrato
magico; non e che un attributo di Satumo, cosl come ii piombo non e che
un sostegno".
70 L 'Alchimia
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Se il quadrato tracciato su una delle facce e diviso in nove comparti-
menti nei quali si inscrivono in modo speciale le nove prime cifre della
numerazione; se il quadrato, diciamo, racchiude delle preziose indicazio-
ni, si puo affermare, a buon diritto, che il nome di SATURNO, sottolinea-
to dalla stella a cinque punte e inciso sull'altra faccia, svela, da solo, un
segreto di importanza capitale. Presentato in tal modo, questo vocabolo,
non designa in effetti la chia ve principale della Grande Arte, quel men-
II Talismano di Mar/y-le-R oi 71
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1
Les Clefs de Jerusalem, Ypres, Lambim, 1858, pagg. 3 e 4.
72 L 'Alchimia
Alla base della Grande Opera, tutta la difficolta del problema sem-
bra proprio concentrarsi sulla determinazione della materia prima che e
raffigurata, presso i frammassoni, dalla maiuscola inscritta nel centro del
pentagramma circondato da raggi. 11 valore simbolico della consonante
venerata e tanto considerevole che il catechismo massonico dirige sem-
pre verso quella il desiderio fervente e l'intenzione audace del recipien-
dario. Vi si rilevano la domanda e la risposta seguenti:
"Perche vi siete fatto ricevere compagno?
"Per conoscere la lettera G".
Comprendere la lettera G e esattamente dimostrarsi capace di ag-
giungervi i caratteri che mancano, per formare il nome della materia bru-
ta, nel contempo noto e cercato. Evidentemente vien subito in mente ga-
lena (yaA.fivri, galene, calma def mare, serenita) che designa anche il sul-
furo naturale di piombo, sola miniera valida per il metallo vile che ha dal-
la sua l'opinione dell'antichissimo filosofo Artefio, che leggiamo, nell'ir-
reprensibile traduzione di P. Amauld, sire de la Chevallerie Poitevin:
"L'Antimonio e delle parti di Satumo, avendo in tutti i modi la sua
natura, cosicche questo Antimonio Saturnina conviene al Sole, avendo
in se l'argento vivo nel quale non si sommerge alcun metallo se non
I'oro" 2 •
All'articolo XIV degli statuti che reggevano l'occulta fratemita dei
Filosofi Sconosciuti, si ricorda che colui che avra fatto da padrino a un
recipiendario "gli <lira sottovoce e all'orecchio le parole d'ordine e poi,
nel linguaggio dei saggi, il nome della M agnesia, cioe la vera ed unica
materia dalla quale si fa la pietra dei filosofi" 3•
Magnesia e sottolineato, cosl come lo sono nel catechismo4 che ci e
trasmesso dalla stessa opera, la domanda e la risposta relative alla Stella
fiammeggiante:
"Che cosa rappresenta positivamente?
11 soffio divino, il fuoco centrale e universale, che vivifica tutto cio
che esiste".
2
Le Secret Livre, in Trois Traitez de la Philosophie naturelle non encore imprimez.
A Paris, chez Guillaume Marette, 1612, pag. 8.
3
L 'Etoile Flamboyante ou la Societe des Francs -Marons, consideree sous tous /es
aspects. A L'Orient, chez le Silence, 1810, tomo terzo, pag. 80.
4
Ibidem, pag. 93-139: Cathechisme ou Instruction pour le grade d'adepte ou ap-
prenti Philosophe sublime et inconnu, pag. 94.
II Talismano di Marly-le-Roi 73
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8
Les E vangiles apocryphes par Gustave Brunet. Paris, 1863, pag. 130.
9
Prcestantissime autem opur perfici septenario numero aut novena. Introitus aper-
tus ad Palatium Regis, op. cit. VII, II
II Talismano di Marly-le-Roi 75
10
La versione latina di questo testo, da una parte sottolinea in versi e, dall'altra da
ii titolo alla composizione incisa che questa volta abbiamo preso dall' Atalanta Fugiens e
che ci offre tutti i dettagli della generazione minerale, dissimulata sotto ii velo dell'alle-
goria mitoermetica. In primo piano i due luminari, Sole e Luna filosofici, si apprestano
a quella copula che, per la sua estrema scomodita, in piedi e nell'acqua fino agli inguini,
appare poco seducente come qualunque attivita che si allontani dalle leggi della natura.
76 L 'Alchimia
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11
Dicunt hanc tabulam fortunato Saturno in lamina plumbea sculptam, adiuvare
partum, reddere hominem tutum & potentem, atque prcestare successus petitionum apud
principes &potestates: si vero infortunato Saturnofiat, impedire cedificia & plantationes
& consimilia hominem deiicere ab honoribus & dignitatibus, gignere rixas & discordias,
& dispergere exercitus. Henrici Corneli Agrippa?, de Occulta Philosophia libri tre. S. 1,
anno 1533, mense Julio, pag. 141. Edizione italiana: La Filosofia Occulta o la Magia,
Edizioni Mediterranee, Roma.
12
11 Cerchia di Villach, che e situato nel centro della Carinzia, in Illiria, racchiude
ricche miniere di mercurio, di ferro e di piombo argentifero. 11 padre di Paracelso vi e
morto, nel capoluogo, verso l'anno 1534.
•
II Talismano di Marly-le-Roi 77
"Poi attendi sino a che nel giorno di Saturno la Luna entri nel primo
grado del Toro o del Capricorno, e che il pianeta Saturno sia di corsa e
posizione convenienti" 13 •
Del resto questa citazione ci procura il vero piacere di presentare al
lettore il bel ritratto il cui titolo dichiara che non e di altri chi puo essere
suo: - alterius non sit qui suus esse potest ; il bel ritratto, dunque, dell'ira-
scibile tribuno di Basilea, ordinariamente conosciuto con il viso glabro, il
cranio calvo e nudo, salvo per un cappello ridicolo. Ecco dunque, in
un'acquaforte di Fran\:ois Chauveau, l'autore degli Archidossi nei quali,
tra i quadrati isopsefi, si trova chiarito, sul piano magico, il talismano sa-
turnino di Marly-le-Roi; ecco Aureolo - Filippo - Teofrasto Bombast di
Hohenheim detto Paracelso, quale lo dipinse dal vivo ( ad vivum pinxit)
il suo contemporaneo Iacopo Robusti, detto il Tintoretto, che firmo in
questo modo la legenda in latino:
Paracelso generato dalla nobilta di illustri antenati,
Grazie al quale l'antico deserto svizzero brilla sulfa terra,
Cosz mostro gli occhi, cosz i tratti,
Quando fece attraverso numerosi paesi,
La lunga strada dell'apprendere con lo studio. (Tav. XXVII)
Marzo 1935.
13
Deinde attende, quando die Saturni Luna Tauri vel Capricorni gradum primum
ingrediatur, & planeta Saturnus boni cursus & naturce sit. A ureoli Philippi Theophrasti
Paracelsi Bombast ab Hohenheim, Opera omnia, Genevce M.D. CLIIX (sic). Volumen
secundum, fiber septimus. Archidoxis magicce, pag. 716.
CAPITOLO QUINTO
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XVII Figura del manoscritto diA braham Giudeo (la vergine incinta). La Ver-
gine sul punto di partorire - Virgoparitura -che i Druidi venera vano a
Chartres, vicino al pozzo dei Forti, nella cripta sempre inviolata, sotto il
coro della cattedrale.
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XVIII Frontespizio di Gloria Mundi (l 'albero). I metalli opianeti, nobili e volgari, sono
ripartiti sulle fronde dell'albero simbolico, comefrutti simili per natura, ma dif-
ferenti per maturita. Questo, affinche sia compreso che hanno un 'origine comu-
ne, cheprovengono da quel tronco unico di cui, allafin fine, gli autori non hanno
fatto tanti misteri.
XIX La Toyson d'Or di Salomon Trismosin ( 5a figura ).
Portando cosi, su un ramo superiore, un uccello ne-
ro, l'albero simboleggia, ancora piu chiaramente,
quella radice metallica che resiste a mera viglia alpo-
tere di ossidazione e che assicura, nell'armonia, la
nascita def corvo, di quella terra oscura e nettamente
distinta dallaparte sottostante, bianca e volatile. Due
uomini, anziani epieni di esperienza, discutono, vi-
vacemente, sulproblema della cattura per la quale si
richiedono vigore e abilita.
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Lll\TTAUT J
XX L 'Aurora di Lintaut (la donna con la stella). La Dama del Cavaliere, il
cui scudo riflette, netsuo specchio, per una chiromanzia da vveropositiva,
la mano destra e non la sinistra, troppo impropria alle esigenza delle ma-
nipolazioni.
XXI Flambeau mysterieux des Philosophes hermetiques (La Fiamma misterio-
sa dei Filosofi ermetici), di un anonimo innamorato della verita. La prima
delle ventuno ta vole. Per maggiore sicurezza, nel secolo X VIII il filosofo
praticante si applica va da se all'estrazione del suo soggetto. Dama Natura
lo consiglia e, mostrandogli l'infante chimico, popola la mente dell'artista
delle scene, della fauna e della flora fantastiche relative alla sua Grande
Arte.
XXII Filosofo Solidonio. Manoscritto ornato da diciotto figure dipinte. Di-
ciassettesima immagine. La fiamma dell'oro, cioe ii fuoco de! solfo, o,
se lo si preferisce, la luce dell'anima. I! sole, che si irradia sull'emble-
ma tricolore, mostra chiaramente che si tratta dell'oro spirituale, e de-
licatamente fissato nel corso della cottura finale. I! nero filosofico e
piu nero del nero -niger nigrius nigro -nel quale sono inclusi i colo-
ri de!pr isma, eccetto il bianco che, anch'esso, li contiene tutti, tranne il
rosso vero o porpora della Pietra Filosofale.
XXIII Hotel Kaiserworth (ilpiccolo uomo-ducato). lncarnazione miserabile
de! soggetto diseredato che, solo, resta capace difornire, a profusione,
l'enigmatico oro di saggi.
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Les Sept Nuances de !'Oeuvre, op. cit. pag. 23.
4
Novas vero ca?!os, & novam terram secundum promissa ipsius expectamus, in
quibus justitia habitat. (Petri Epistola secunda, cap. III; vers. 13).
82 L'Alchimia
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za dei Geroglifici degli Antichi, della Societa dei Fratelli della Rosa-Cro-
ce, della Transmutazione dei Metalli e della Comunicazione dell'Uomo
con gli Esseri superiori e intermediari tra lui e ii Grande Architetto. Visto
da una Societa di F..... Sc..... e pubblicato da D. ... dall'anno 1al 1790. A
Mezzogiorno e dalla Stamperia della verita" 6.
L'iniziale indicherebbe Duchanteau come autore probabile di que-
sto erudito trattato, cioe Touzay, di professione pittore, che intraprese la
famosa esperienza, estremamente sconcertante e senza alcun rapporto
con la profonda saggezza del piccolo libro da lui pubblicato.
Quale puo essere la spiegazione di quell'inconcepibile progetto, di
quell'esperienza fisiologica, nella quale Duchanteau si volle, senza ripu-
gnanza e simultaneamente, athanor e coobatorio? L'illuminismo, venuto
dalla Germania e che regnava a quell'epoca nelle assemblee massoniche,
puo fornire molto bene la ragione dell'impresa pericolosa e filosofica-
mente irragionevole. In ogni caso, e cos!che Touzay, alias Duchanteau,
dell'importante loggia Les Amis Reunis, cerco di concentrare, in seno al
proprio liquido escremenziale, quel sale che pensava che fosse I'armo-
niaco dei vecchi alchimisti, e che potesse diventare, per mezzo di questo
riprovevole procedimento, la Medicina universale. Questo assorbendo,
senza discontinuifa e con l'esclusione di qualunque altro nutrimento, la
sola urina delle sue successive emissioni.
Cosa poteva avvenire, se non che, durante lo sviluppo della sua tec-
nica pericolosa, la morte sorprendesse l'imprudente filosofo, il cui corag-
gio e la cui determinazione, entrambe smisurate sino al piu incredibile sa-
crificio furono pari solo all'eccezionale sapere di cabalista sperimentato,
se si ammette che fu l'autore del Grande Libro della Natura?
Ecco quel che dichiara ii nostro autore anonimo, sia stato esso uno
solo o piu di uno:
"III - Scopro i segreti e la saggezza del piu grande dei Re. Le lingue
antiche mi diventano familiari, e arrossisco per l'errore iri cui ero stato si-
no a quel momento".
IIparagrafo successivo, numerato in cifre romane come tutti gli altri
nei nove capitoli, propone una preoccupazione che non avrebbe dovuto
6
Questa opera e stata riedita nel 1910, con una Introduzione di Oswald Wirth, da
Pierre Dujols, cioe Magophon che doveva redigere la sua notevole Ipotiposi al Liber
M utus, quando stava nella sua Libreria de! M eraviglioso, ahime! ben presto chiusa a
causa della partenza senza ritomo dello sfortunato Thomas per l'ecatombe epica de!
1914.
84 L 'A/chimia
permettere il tentativo insensato, terminato ben presto nella pii:t cupa tra-
gedia:
"IV - Alcuni anni passarono nello studio e nel silenzio; ilmio Genio
non mi aveva abbandonato. Era tempo di tornare alla pratica; ma occor-
reva qualcosa di pii:t per poter rientrare nel laboratorio senza correre ilri-
schio di perdervi la vita".
La cabala e davvero per l'ermetista uno strumento prezioso d'inve-
stigazione e di controllo, e si e in diritto di credere che i discepoli di Cri-
sto abbiano avuto a loro disposizione, sotto l'egida del loro divino Mae-
stro, le molteplici risorse del Verba illuminatore. D'altra parte, secondo
la relazione <lei quattro evangelisti, essi usavano un linguaggio molto par-
ticolare, che li segnalO all'attenzione <lei testimoni del loro apostolato
predestinato:
" E unpo' dopo, coloro che erano la si a vvicinarono, e dissero a Pie-
tro: 'E veramente tu sei di quelli, perche ii tuo linguaggio tifa riconosce-
re' " 7 •
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ei corona, & exivit vincens ut vinceret. Santi Joannis Apocalypsis, cap. VI, 2.
II Fuoco purificatore e ii suo M essaggero apocalittico 85
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ATLANTIS
Febbraio 1936.
9
Cfr. Rene Basset, Apocryphes ethiopiens, XI. Paris, Libraire de I'Art Indepen-
dant, 1909.
10
Creditejuvenes tyrones, credite patres, quia tempus adest ad fores ... cecprcemitto
in mundum prcecoconis instar, ut non inutilis mundo sepeliar. Esto Liber meus prcecur -
sor Elice, qui paret viam Domini Regiam! (lntroitus apertus ad occlusum Regis Pala-
tium - Entrata aperta al Palazzo chiuso de/ Re - cap. XIII, par. XXXII e XXXIII) .
11
Et vidi ccelum novum, & terram novam. Primum enim ccelum, & prima abiit, &
mare jam non est. Apocalypsis, cap. XXI, v. I.
CAPITOLO SESTO
11 Toson d'Oro
"II valore degli Argonauti non puo essere distolto dalla lorn celebre
impresa dalle Sirti pericolose che Ii dovevano frustrare della fortuna
della lorn conquista, cosicche non la perseguissern ai limiti della co-
stanza, per la quale la lorn virtu si rese immortale".
( fl Toson d'Oro o ii Fiore dei Tesori, di Salomon Trismosin)
Se, come pensiamo, la spedizione del Toson d'oro, senza nulla per-
dere della sua parte di autenticita, si fonda sull'insegnamento segreto del-
la sua allegoria, crediamo inoltre che qualunque spiegazione se ne voglia
tentare, questa non potra che essere pill soddisfacente, e forse avere suc-
cesso, soltanto alla luce della scienza ermetica. Sebbene l'inimmaginabile
prodezza abbia ricevuto le piu diverse interpretazioni, dottamente perse-
guite da numerosi autori, antichi o moderni, restiamo convinti che biso-
gna scartare risolutamente quelle che si legano troppo rigorosamente alla
storia ed alla cronologia. Allo stato attuale delle conoscenze storiche e
mitologiche e davvero difficile, per esempio, assegnare come punto di
partenza della finzione mitica di Colchos, un'impresa militare le cui mol-
teplici circostanze appaiono spesso contraddittorie, nel tempo e nei luo-
ghi, e comunque impossibili ad accordarsi ed a spiegarsi1 •
1
Eustazio, arcivescovo di Tessalonica. Studi su Dionigi Periegete.
, 88 L 'Alchimia
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4
Ne Agrippa , ma generato sotto una buona stella.
Su questo punto si potra completare utilmente l'indicazione, rife-
rendosi a quanto insegna Fulcanelli sul vocabolo"Aoaµac;, Adamas, nella
sua seconda opera5 • Foneticamente Attaµa£, Athamas, e la medesima
parola che Adamas, il "delta" sostituendosi al "theta" nel dialetto eolico
della Beozia. Atamante dunque rinnova la personalita potente dell'Ada-
mo primordiale, di colui di cui parla san Paolo, per opporlo al secondo, e
che sarebbe stato fatto di terra rossa da Dio. E ciO che ci conferma l'eru-
dito Ambrosius Calepinus nel suo Dictionarium a proposito del sostanti-
vo greco Adam, scomparso dai lessici della nostra epoca: "Idem est quad
Ruber, quoniam a rubra terra factus est ". Quello stesso che e rosso, per-
che e stato fatto di terra rossa.
Quanto a noi, in qualita di solo discepolo di Fulcanelli, avemmo un
tempo l'inestimabile privilegio di contemplare con comodo, presso il
Maestro, questa sostanza rugginosa e grassa; del resto dobbiamo a que-
sto esame meravigliato ed alle considerazioni verbali che l'accompagna-
rono, il fatto di aver recentemente isolato il limo prezioso, salato e vi-
schioso, della Genesi biblica.
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Agrippa, in medicina antica, significa: di parto difficile ( ab i:egro partu); si dice di
coloro che nascendo , sono usciti non con la testa, ma con i piedi avanti: dicitur quorum
nascendo, non caput, sed pedes primi exierunt.
5
Les Demeures Philosophales . Paris, Jean Schemit, 1930, pag. 108. Ried . chez
Jean-Jacques Pauvert . (Edizione italiana: Le Dimore Filosofali, Edizioni Mediterranee,
Roma, 1973).
90 L 'Alchimia
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Paris, Jean Schemit, 1930. Questo libro con ii precedente intitolato Le M ystere
des Cathedrales, contengono tutte le note manoscritte consegnate dal nostro m1£stro al
momenta della sua partenza, eccetto alcune che appartenevano all'opera Finis Gloria:
M undi, che doveva a sua volta completare la trilogia dei Fulcanelli. Ried. da Jean-Jac-
ques Pauvert . (Edizione italiana: II Mistero de/le Cattedrali, Edizioni Mediterranee,
Roma, 1972).
8
La stessa idea di riunione de! materiale iniziale con la gemma ultima de! nero col
rosso, esisteva un tempo a Notre-Dame di Parigi. Si vedeva sul portale di sinistra, dal Ja-
to della via du Cloitre, un corvo scolpito che fissava con lo sguardo un angolo molto se-
greto all'interno dell'edificio. La, in un nascondiglio, peraltro ignoto, sarebbe stato mes-
so un certo frammento di pietra filosofale, secondo la tradizione medioevale che impo-
neva che la chiesa che doveva essere costruita, fosse eretta in questo modo sulla verita
positiva della religione di Cristo: "E io ti dico che tu sei Pietro, e che su questa pietra io
erigero la mia Chiesa...". (san Matteo, XVI, 18) - "E lo condusse da Gesu, Gesu aven-
do guardato, disse: Tu sei Simone, figlio di Giona; tu sarai chiamato Cefa, cioe Pietro".
(San Giovanni, I, 42). Questo accostamento del nome Cefa che viene da XE<:pa/..ij, ke-
phale, che significa testa, con quello de!primo apostolo, e sottolineato nella prima epi-
stola di san Pietro, capitolo II: "..., la pietra che hanno scartato coloro che costruirono e
diventata la testa della costruzione,. ..".
9
Si sa che i filosofi hanno qualche volta preso questo volatile come emblema de!
mercurio (II segreto Libro dell'antichissimo filosofo Artefio), ed e noto ii nobile gioco
II Toson d'Oro 95
., , E PI GR A M MA X X XIV.
"Alnea conceptu pueri , nataliiu air
B Splendet, d:J' hinc r11ezu fob pede cernit aquttJ*
Pitque foper montana cacumina candidus iOe... ,
S<!!i remanct doBu unica cura rviru.
Ell lapu , rJ:J" non efl , uzli 9uod no6ile Donum >
Dante DE Ofil ix,ji quu hahe6it , erit.
Ho-
XXV Atalanta Fugiens ( emblema X X X IV ). Che sia nel crogiolo della via secca o
nel matraccio della via umida, laparte spirituale epura, sempre pronta a libe-
rarsi, si innalza verso iiluogo della sua origine, che i Filosofi chiamarono loro
Cielo.
XXVI Scena della vetrata che chiude il rosone e che si illumina al tramonto.
Disegno colorato da Bernard Roger. L 'estrema difficolta della subli -
mazionefilosofica e qui espressa dal gesto del ca valiere ii quale, ben sal-
dosulla sella, si volge a salutare con un gesto beffardo della mano chiun-
que lo segua.
ALTERIVS N O N SIT Q,VI SV V S Jt: S S E l'O T E S T
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2
XXVIII Frontespizio de Les Sept Nuances de !'Oeuvre (Etteilla).
HA! Ecco ii gran tesoro che non e mai stato divulgato.
1. Fortunato colui che mi scoprira .
2. Preparazione della materia.
3. Io sono quella Vergine che vi nutre.
4. Non riferitevi troppo al co/ore
5. Ha data meno rugiada ai suoi, ma Ii ha pagati .
6. Io Ii guido e rispondo con l'eguaglianz a, all'impero che e
stato loro data sugli Elementi.
7. E cosi per la Materia.
8. 1o indurisco con la mia umidita, ef ondo col mio calore.
9. Io raffermo e coloro.
10. Quando saro stato esaltato dai dodici segni, cambiero
tutto e guariro i Mala ti.
Queste sentenze erano in lingua Latina sul "Quadro origina-
le" che Etteilla stima va fosse stato dipinto "piu di un secolo
prima", chegli apparteneva edi cui senza dubbiofece lui stes-
so eseguire questa copia incisa. Non ci ha conservato ii Latino
originale, ma la suddetta traduzione che definisce Libera, sen-
za precisare chi ne sia stato l'autore. Ecco dunque tutta una
serie dipiccole immagini ermetiche che milita decisamente a
fa vore di una giusta e solida riabilitazione de! celebre carto-
mante.
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I. P I G R A M M A I.
Eft.ib)10 <V entosa '71oreee qri ci.tuditur lvo 1
Iii-vu& in/;cmc lucemftfemelortiu ertt ;
Umu is Heroum rnnCJ os fu perare latores
Arte , manu,forti corpore , mente ,potejl.
Ne tilifl t CrxJO, nee aborteu inutzlis iUt. ,
Non Agrippa , 6ono fydere, fed genit1u.
A
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13 Il vascello degli Argonauti non e meno singolare; costruito con le querce par/an-
ti della foresta di Dodona, certi autori antichi arrivano sino a dire che era rotondo. Non
potrebbe essere che il sigillo dei Templari, che assicurava la supremazia e il potere del
Gran Maestro e che si chiamava il globo, fosse proprio il vasello, la quercia ca va, il pic-
colo mondo che si ritrova, come attributo di possanza regale, nella mano del Padre
Etemo e dei grandi monarchi?
14
Da accostare ai denti del drago, che Giasone ebbe l'incarico di seminare nel
campo consacrato al do Marte.
98 L 'Alchimia
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Torniamo ora a Giasone che dopa aver tagliato la testa de! drago,
doma, servendosi sempre della potente acqua avuta da Medea, i due tori
scatenati contro di lui. Dati in dono a Eeta da Vulcano queste terribili
fiere, come quella che Ercole addomestico nell'isola di Creta, avevano i
piedi e le coma di rame, e lanciavano fuoco dalle narici e dalla bocca. E
con questi tori, aggiogati ad un aratro, che Giasone lavora il campo di
marte (Ares) nel quale poi seminera i denti presi al drago. Cosi come
dobbiamo aprire profondamerite la nostra terra minerale, con l'aiuto del
doppio fuoco, volgare e filosofico, per includervi il germe sulfureo che si
nutrira e si sviluppera nel suo seno. Lo sradicamento dei denti del mostro
vela l'estrazione delicata della semenza metallica che, vera salamandra,
resta incombustibile in mezzo alle ceneri, generate da una viva calcina-
15 E da notare che questo titolo in spagnolo si traduce sia con Del tronco (d'albero)
santo, che con Del vascello santo; avendo ii sostantivo Leno i due significati.
16 Liber de arte chemica. Caput VII.
II Toson d'Oro 99
17
Cailleau. Clef du Grand Ckuvre ou Lettres du SANCELRIEN tourangeau. Paris
1777, pag. 54.
100 L 'Alchimia
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Allo stesso miracolo fisico, alla stessa antica tradizione, l'ordine del
Toson d'oro dovette la sua creazione, e i suoi caratteri principali di eccel-
sa ca valleria, anche se ci si e dati tanta pena per trovargli un'altra origine.
Oltre alle allusioni all'ardore amoroso di Filippo il Buono, perche aver
spinto l'assurdita, se non la cattiva fede, sino a stabilire un rapporto con i
notevoli guadagni che il principe avrebbe realizzato nel commercio della
lana? Tenendo conto inoltre che l'incostanza del valoroso duca di Borgo-
gna non potrebbe spiegare il suo misterioso motto, che sarebbe allora
piuttosto contraddittorio: Aultre n'auray (non ne avro un'altra). Se que-
sta breve affermazione fu pronunciata nei riguardi di una dama, sembra
proprio che concema la piu bella di tutte, la stessa Vergine Maria.
In effetti, non e forse sotto l'invocazione della Madre del Salvatore e
di sant'Andrea che Filippo il Buono creo l'ordine piU celebre della cri-
stianita, la cui insegna21, nel suo esoterismo certo, ci mostra il combatti-
mento del cavaliere e del drago, vicino alla pa/ma cara alla leggenda cri-
stiana?
Quest'albero che si dice <l>o(vt , Phoinix, in lingua greca, la cui fo-
glia e consegnata al vincitore; la palma diciamo, ricorda l'uccello favolo-
so che rinasce etemamente dalle ceneri preziose del suo rogo. Ne diamo
ora l'immagine completa (Tav. XXXVIII) che e dipinta a guazzo e che
costituisce il paradigma nel contempo piU conciso e piu completo della
Grande Opera. Fa da frontespizio alle Opere di Eireneo Filalete diverse
dall' Introitus, nel bel manoscritto del XVIII secolo che ci fu offerto da
Michel Renaud de la Faverie, grande bibliofilo e specialista dell'Ordine
del Tempio.
Sara facile, per lo studioso laborioso, stabilire la corrispondenza tra i
dettagli iconografici di questa composizione tanto armoniosa e le diverse
21 In una bella vetrata del XVI secolo attribuita a Enguerrand le Prince -la secon-
ATLANTIS
Giugno 1936.