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ˆ ˆI
� m = I1
Y = 2
. (22)
ˆ
V ˆ =0
ˆV ˆ =0
2 V1
1 V2
Le proprietà della matrice: gli elementi fuori diagonale sono uguali, non ha senso
parlare di segno in quanto le impedenze sono numeri complessi.
Gli elementi saranno così calcolati:
�
V
Z� 11 = � 1 , (24)
I1 Î 2 = 0
�
V
Z� 22 = � 2 , (25)
I2 Î1 = 0
V̂ V̂2
Z� m = 1 = . (26)
Î 2 Î1 =0
Î1 Î 2 =0
6.1 Esercizio
R1 L
C
e(t) R2
R1 L
Per determinare gli elementi della matrice delle impedenze dobbiamo utilizzare le
(24), (25) e (26). Per far questo alimentiamo il doppio bipolo di Fig. 14 con due
generatori di corrente come in Fig. 15. Infatti per caratterizzare il doppio-bipolo con
la matrice delle impedenze è necessario controllare le due porte in corrente. In
sostanza imponiamo:
Î1 = Ĵ 1 ; Î 2 = Ĵ 2 .
�
V 1
Z� 11 = � 1 = R1 + = 20 − 50 j ,
I1 Î 2 = 0
j�C
(27)
R1 L
C
j1(t) j2(t)
R1 jωL
1/jωC
J1 J2
V̂ 1
Z� m = 1 = = −50 j . (29)
Î 2 Î1 = 0
j �C
Abbiamo ottenuto la (29) perché la tensione che insiste sul condensatore è pari alla
sua impedenza per la corrente del generatore.
R1 jωL
J1 V1
R1 jωL
V1 1/jωC V2 J2
20 − 50 j − 50 j
Z� = . (30)
− 50 j − 48 j
Ora grazie a questa matrice dobbiamo calcolare la potenza attiva assorbita dal
resistore R2. Pertanto colleghiamo nuovamente il generatore di tensione Ê e il
resistore R2 alle due porte come mostrato in Fig. 19.
1 1 1 2
Pa = R2 I 22 = V2 ; (31)
2 2 R2
R1 jωL
E V2 R2
da cui:
� 10 + 48 j � � 500 j
I1 = I2 , I2 = = 0,225 − 1,037 j ; (34)
− 50 j − 460 + 100 j
e quindi:
I2M = (0,225) 2
+ (1,037 ) = 1,128
2
1
Pa = R 2 I 22M = 5,64W . (35)
2