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“ IL VOLONTARIATO OSPEDALIERO”
Tesina di maturità
Classe Va B
5. CONCLUSIONE
6. SITOGRAFIA
INTRODUZIONE
Nella società moderna percepiamo la realtà che ci circonda come sempre più
sanitario ed ospedaliero.
E' una realtà solida che si è affermata maggiormente negli ultimi anni sia in
ambito ospedaliero, sia nelle varie situazioni dove sono presenti persone che
Oggi per rispondere con efficienza alle persone che soffrono e per far si che i
volontari siano preparati ad affrontare esperienze importanti si è resa
difficili; infine fornisca gli strumenti minimi indispensabili per poter iniziare un
percorso, senza timore di incontrare '' l'altro'' con la sua malattia e sofferenza.
con l'intento di far sentire meno soli i pazienti ricoverati, portando loro un po'
Allo scoppio della guerra il Corpo disponeva di circa 4000 infermiere che
raddoppiarono nel corso del conflitto raggiungendo le 8.500 unità sotto la
guida della Duchessa d'Aosta.
Le infermiere furono impiegate, oltre che nelle Unità Sanitarie sulla linea del
fronte, anche in tutte quelle strutture ospedaliere che erano sorte ovunque
sul territorio italiano, per sopperire alle necessità dei militari feriti.
Strutture spesso improvvisate in ville private, conventi, edifici pubblici, persino
il Quirinale, trasformati in ospedali di fortuna, che si trovavano nelle
immediate retrovie dove le Sorelle lavorarono ininterrottamente per tutto il
periodo bellico.
A loro era demandata la funzionalità di queste strutture nelle quali, oltre alla
cura dei feriti, dovevano occuparsi del guardaroba, della farmacia, delle
cucine e di quant'altro necessitava.
Operavano sui treni ospedale che facevano la spola tra il fronte e le retrovie
con il loro carico di feriti, e se la guerra mieteva vittime sul fronte, una terribile
epidemia doveva mettere a dura prova le nostre infermiere: "la spagnola".
Una forma influenzale per quei tempi mortale che si portò via milioni di vite
nel mondo e per la quale morirono anche molte Sorelle contagiate dal
morbo.
Molte, alla fine del conflitto, furono le infermiere decorate al valor militare e
tra di esse va segnalata la Medaglia d'Argento conferita alla Duchessa
d'Aosta, instancabile organizzatrice, che non mancò mai di portare il suo
incoraggiamento alle Sorelle anche sotto i bombardamenti sulla linea del
fronte.
In totale gli ospedali territoriali della Croce Rossa Italiana furono 204 con circa
30.000 posti letto. Furono mobilitate in totale 7.320 Infermiere Volontarie.
IL VENTENNIO TRA LE DUE GUERRE 1919-1939
Grazie all'infaticabile opera prestata in tempo di guerra, le Infermiere
Volontarie, dapprima tollerate, poi accettate con riserva in un ambiente
prettamente maschile, si erano meritate sul campo la stima e la
considerazione unanime, tanto da divenire ormai parte integrante della Sanità
Militare e da poter operare negli ospedali militari che divennero anche scuole
per allieve infermiere.
La loro opera si estese anche agli ospedali civili, alle strutture assistenziali
quali colonie estive, preventori antitubercolari e antimalarici, ambulatori e
assistenza domiciliare.
Grazie a questa intensa attività, i corsi per allieve infermiere ben presto si
moltiplicarono su tutto il territorio e con essi la disponibilità del personale
mobilitabile.
A partire dal 1935, a seguito della conquista dell'A.O.I (Africa Orientale
Italiana) numerose Sorelle vennero imbarcate sulle navi ospedale che
raccoglievano i feriti di quelle guerre per ricondurli in patria.
Fu inoltre loro affidata l'assistenza delle famiglie dei coloni che si
imbarcavano per raggiungere le nuove terre d'Africa e non molti anni dopo,
dovettero accompagnare quegli stessi emigrati nel viaggio di ritorno, quali
profughi forzatamente rimpatriati dai nuovi Governi delle ex colonie.
L’ Articolo 1 sancisce :
Il valore di un sorriso
Donare un sorriso
rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante
ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
da poterne far a meno
nè così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
dà sostegno nel lavoro
ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
rinnova il coraggio nelle prove
e nella tristezza è medicina.
E se poi incontri chi non te lo offre,
sii generoso e porgigli il tuo:
nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
come colui che non sa darlo.
SITOGRAFIA
Storia
https://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/269
Diritto
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00328l.htm
CONCLUSIONE