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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno


Norma UNI EN 12464-2
di Gianfranco Ceresini
Pubblicato il
22/09/2008
Aggiornato al:
25/08/2008

1 Introduzione legislativa

Il recente Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, Dlgs 81/08, si occupa anche delle caratteristiche
che deve possedere l’Illuminazione, sia naturale che artificiale nei luoghi di lavoro. Facciamo notare
come, ai fini della normativa protezionistica, per luoghi di lavoro si debbano intendere non solo i
luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, ma pure
ogni altro luogo, anche esterno, di pertinenza dell'azienda o dell'unità produttiva accessibile al
lavoratore nell’ambito del proprio lavoro. I requisiti richiesti dal Dlgs 81/08 per l’illuminazione dei luoghi
di lavoro (Allegato IV, articolo 1.10), sono i seguenti:
o 1.10.1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità delle lavorazioni e salvo che
non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In
ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentano
un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di
lavoratori.
o 1.10.2. Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione devono essere
installati in modo che il tipo d'illuminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i
lavoratori.
o 1.10.3. I luoghi di lavoro nei quali i lavoratori sono particolarmente esposti a rischi in caso di
guasto dell'illuminazione artificiale, devono disporre di un'illuminazione di sicurezza di sufficiente
intensità.
o 1.10.4. Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti
costantemente in buone condizioni di pulizia e di efficienza.
o 1.10.5. Gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi devono essere illuminati con luce naturale o
artificiale in modo da assicurare una sufficiente visibilità.
o 1.10.6. Nei casi in cui, per le esigenze tecniche di particolari lavorazioni o procedimenti, non sia
possibile illuminare adeguatamente gli ambienti, i luoghi ed i posti indicati al punto 1.10.5, si
devono adottare adeguate misure dirette ad eliminare i rischi derivanti dalla mancanza e dalla
insufficienza della illuminazione.

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Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia
s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.

Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e
omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
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o 1.10.7. Illuminazione sussidiaria (ossia illuminazione di sicurezza)


o 1.10.7.1. Negli stabilimenti e negli altri luoghi di lavoro devono esistere mezzi di illuminazione
sussidiaria da impiegare in caso di necessità.
o 1.10.7.2. Detti mezzi devono essere tenuti in posti noti al personale, conservati in costante
efficienza ed essere adeguati alle condizioni ed alle necessità del loro impiego.
o 1.10.7.3. Quando siano presenti più di 100 lavoratori e la loro uscita all'aperto in condizioni di
oscurità non sia sicura ed agevole; quando l'abbandono imprevedibile ed immediato del
governo delle macchine o degli apparecchi sia di pregiudizio per la sicurezza delle persone o
degli impianti; quando si lavorino o siano depositate materie esplodenti o infiammabili,
l’illuminazione sussidiaria deve essere fornita con mezzi di sicurezza atti ad entrare
immediatamente in funzione in caso di necessità e a garantire una illuminazione sufficiente
per intensità, durata, per numero e distribuzione delle sorgenti luminose, nei luoghi nei quali la
mancanza di illuminazione costituirebbe pericolo. Se detti mezzi non sono costruiti in modo da
entrare automaticamente in funzione, i dispositivi di accensione devono essere a facile portata
di mano e le istruzioni sull'uso dei mezzi stessi devono essere rese manifeste al personale
mediante appositi avvisi.
o 1.10.7.4. L'abbandono dei posti di lavoro e l'uscita all'aperto del personale deve, qualora sia
necessario ai fini della sicurezza, essere disposto prima dell'esaurimento delle fonti della
illuminazione sussidiaria.
o 1.10.8. (illuminazione di riserva) Ove sia prestabilita la continuazione del lavoro anche in caso di
mancanza dell’illuminazione artificiale normale, quella sussidiaria deve essere fornita da un
impianto fisso atto a consentire la prosecuzione del lavoro in condizioni di sufficiente visibilità.

Queste disposizioni si applicano quindi anche ai luoghi di lavoro in esterno, con alcune eccezioni
(cantieri, mezzi di trasporto, industrie estrattive e pescherecci).
La sanzione per il datore di lavoro che imponga ai lavoratori luoghi non conformi ai requisiti di
illuminazione previsti dal Dlgs 81/08, può essere l’arresto da 3 a 6 mesi o l’ammenda da 2000 a 10000
euro (violazione dell’articolo 64, comma 1, lettera a).

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2 La nuova normativa UNI EN 12464-2

Nell’ottobre del 2004 l’UNI pubblicava la norma UNI EN 12464-1 “Illuminazione dei posti di lavoro.
Parte 1: Posti di lavoro in interni” che andava a sostituire la vecchia UNI EN 10380 datata 1994
“Illuminazione di interni con luce artificiale”. La norma andava a definire i criteri per una corretta
progettazione illuminotecnica dei luoghi di lavoro in interni ed introduceva alcuni nuovi concetti atti a
migliorare la qualità dell’illuminazione.
Per la seconda parte della norma, quella dedicata ai luoghi di lavoro in esterno si è dovuto attendere
fino al gennaio 2008, quando è stata pubblicata (per ora solo in lingua inglese) la norma UNI EN
12464-2 “Illuminazione dei posti di lavoro. Parte 2: Posti di lavoro in esterno”, la quale specifica i
requisiti illuminotecnici per garantire sufficienti livelli di comfort visivo e prestazione visiva ai lavoratori
che svolgono la loro opera in ambienti esterni. Va precisato che questa norma però non specifica i
requisiti illuminotecnici riguardanti la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, sebbene i
requisiti illuminotecnici che sono specificati nella UNI EN 12464-2, generalmente soddisfano le
esigenze di sicurezza. In particolare, la norma contiene un allegato (vedi tabella 1) contenente le
raccomandazioni sull’illuminazione in materia di sicurezza e della salute dei lavoratori.

Requisiti di illuminazione per la sicurezza e la salute dei lavoratori


(Allegato A norma UNI EN 12464-2 per attività nei luoghi di lavoro in
esterno)
Indice di
abbagliam
Uniformità
ento Indice di
Illuminamen di
(Valore resa del
to medio illuminam Note e
Livello di rischio massimo) colore
mantenuto ento
Em [lx] (se (Valore consigli
(Valore applicabile minimo)
minimo) al luogo)
Ra
U0
GRL

Rischio bassissimo, esempio:


o aree di stoccaggio con
movimentazione occasionale
nei centri industriali;
o depositi di carbone nelle
centrali elettriche; 5 0,25 55 20
o immagazzinamento del
legname, segatura e trucioli di
legno nelle segherie;
o scale e passaggi di servizio
usati occasionalmente, pulizia

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delle acque reflue e aerazione


delle vasche, filtro e vasca di
decomposizione dei fanghi
negli acquedotti e nelle fogne

Rischio basso, esempio:


o Illuminazione generale nei
porti;
o Aree di processi industriali a Nei porti U0
basso rischio, piattaforme e 10 0,40 50 20 può essere
scale usate occasionalmente
0,25
nei petrolchimici e in altre
industrie pericolose
o Aree di stoccaggio del legname
tagliato nelle segherie
Rischio medio, esempio:
o Aree di parcheggio dei veicoli e
terminal dei container con
traffico intenso nei porti;
o Aree di parcheggio dei veicoli e
sistemi trasportatori nei
Nei cantieri
petrolchimici e in altre industrie
pericolose; navali e
o Immagazzinamento del nelle
20 0,40 50 20
combustibile nelle centrali banchine U0
elettriche; può essere
o Illuminazione generale e aree 0,25
di stoccaggio per i
prefabbricati nei cantieri navali
e nelle banchine;
o Scale usate regolarmente,
bacini e filtri per l’acqua
potabile negli acquedotti
Rischio alto, esempio:
o Immagazzinamento del legno e
dell’acciaio, buche di
Nei cantieri
fondazione dei palazzi, zone di
lavoro ai lati delle buche nei e nelle
50 0,40 45 20
cantieri; segherie GRL
o Aree a rischio incendio, può essere 50
esplosione, sostanze velenose
e radiazioni nei porti, nei centri
industriali e nei magazzini;
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o Immagazzinamento di
combustibile, torri di
raffreddamento, impianti di
pompaggio, valvole, collettori,
piattaforme operative, scale
usate di frequente, incroci di
nastri trasportatori, quadri
elettrici nei petrolchimici e in
altre industrie pericolose;
o Quadri nelle centrali elettriche;
o Incrocio di nastri trasportatori
e aree a rischio incendio nelle
segherie

Tabella 1 - Raccomandazioni di illuminazione in materia di sicurezza e della salute dei lavoratori


durante il lavoro

La norma UNI EN 12464-2 specifica i requisiti per l'illuminazione dei compiti nella maggior parte dei
luoghi di lavoro esterni e le loro relative zone in termini di quantità e di qualità di illuminazione. Per
consentire agli operatori di eseguire compiti visivi all'aperto in modo efficiente e accurato, soprattutto
durante la notte, deve essere garantita una adeguata e opportuna illuminazione. Illuminazione, grado
di visibilità e comfort visivo richiesto, dipendono dal tipo e dalla durata dell’attività lavorativa all’aperto.
Prima di entrare nell’analisi in dettaglio della nuova normativa, richiamiamo nelle tabelle 2 e 3, quelle
che sono le principali grandezze fotometriche in generale e delle sorgenti luminose in particolare.

Simbolo e unità
Grandezze fotometriche
di misura

Flusso luminoso: quantità di luce emessa da una


Φ lumen (lm)
sorgente luminosa nell'unità di tempo.

Intensità luminosa: quantità di flusso luminoso Φ


emesso in una determinata direzione e nell'unità di I= candela (cd )
angolo solido, misurato in steradianti (sr), che la
ω
contiene. cd = lm / sr

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Φ
Illuminamento: quantità di flusso luminoso per unità E= lux(lx)
S
di superficie.
lx = lm / m 2

Luminanza: intensità luminosa emessa in una I


determinata direzione da una sorgente luminosa o, L= candela / m 2
S
per riflessione, da una superficie illuminata riferita
all'unità di superficie normale a tale direzione. (cd / m 2 )

Tabella 2 – Principali grandezze fotometriche

Simbolo e unità
Grandezze caratteristiche delle sorgenti luminose di misura

Efficienza luminosa: rapporto tra il flusso emesso da


Φ
una sorgente luminosa e la potenza elettrica assorbita (lm / W )
espressa in watt. P

Indice di resa del colore: valore numerico indicante la


resa del colore di una sorgente luminosa confrontata
Ra
con quella della luce solare presa come valore di
riferimento uguale a 100.

Rendimento: rapporto tra la quantità di flusso utile e la


quantità totale di flusso emesso dalla sorgente luminosa η (%)
dell'apparecchio illuminante.

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Temperatura di colore: indice di valutazione del colore


della luce emessa dalle sorgenti luminose. Esprime, in
gradi kelvin, la temperatura assoluta che dovrebbe
K
raggiungere un corpo solido nero affinché emetta una
luce dello stesso colore di quella emessa dalla sorgente
luminosa.

Tabella 3 – Principali grandezze che caratterizzano le sorgenti luminose

3 Criteri di progettazione

Per una buona illuminazione è essenziale che, oltre all’illuminamento richiesto, siano soddisfatte altre
necessità di ordine sia qualitativo che quantitativo. I requisiti di illuminazione passano attraverso il
soddisfacimento di tre necessità umane basilari:
o comfort visivo - quando i lavoratori hanno una sensazione di benessere, la quale, in modo
indiretto, contribuisce anche a creare un elevato livello di produttività;
o prestazione visiva - quando i lavoratori sono in grado di eseguire i loro compiti visivi, anche in
circostanze difficili e su lunghi periodi;
o sicurezza.

I principali parametri che determinano un ambiente luminoso sono:


1. la distribuzione delle luminanze;
2. l’illuminamento;
3. l’abbagliamento;
4. la luce intrusiva;
5. la direzione della luce;
6. la resa cromatica e l’aspetto del colore della luce;
7. lo sfarfallio e gli effetti stroboscopici;
8. il fattore di manutenzione;
9. il risparmio energetico.

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Questi nove aspetti, essendo centrali nella progettazione di un luogo di lavoro esterno ben illuminato,
sono quelli che verranno approfonditi in seguito.

3.1 Distribuzione delle luminanze

Risulta di estrema importanza garantire una distribuzione bilanciata della luminanza nel campo visivo
dei lavoratori, allo scopo di aumentare la nitidezza della visione, di migliorare la possibilità di
distinguere piccole differenze di luminanza (contrasto), di aumentare l’efficienza delle funzioni oculari
(quali l’accomodamento, la convergenza, etc.), e di migliorare il comfort visivo. Infatti la distribuzione
della luminanza nel campo visivo determina il livello di adattamento degli occhi, e questo influenza
pesantemente la visibilità del compito da eseguire. Gli effetti negativi causati da scelte errate legate
alla luminanza possono portare ad abbagliamento (nel caso di luminanze troppo elevate), ad
affaticamenti oculari (nel caso di contrasti di luminanza troppo alti) e ad un ambiente di lavoro poco
piacevole e poco stimolante (nel caso si ottengano luminanze e contrasti troppo bassi). Dovrebbero
quindi essere evitate improvvise variazioni di luminanza.

3.2 Illuminamento e sua uniformità

L'illuminamento e la sua distribuzione nella zona del compito visivo e nella zona immediatamente
circostante hanno un grande impatto sulla rapidità, la sicurezza e la confidenza con la quale una
persona percepisce e svolge il compito visivo. Tutti i valori di illuminamento definiti dalla norma UNI
EN 12464-2 sono valori di illuminamento medio mantenuto Em, cioè il minimo valore di illuminamento
medio consentito in una zona dove deve essere svolto un determinato compito visivo (non si può mai
scendere al di sotto, di conseguenza l’avvicinamento a questo valore indica che è giunto il momento di
effettuare una manutenzione). I valori di illuminamento medio mantenuto forniti in tabella 7 sono
funzionali a garantire un efficace livello di comfort visivo e di prestazioni visive oltre alle necessarie
esigenze di sicurezza.

Illuminamento nella zona del compito visivo

L’area dove, per lavoro, occorre svolgere un determinato compito visivo può essere orizzontale,
inclinata o anche verticale (figura 1).

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Figura 1 – Possibili zone del compito visivo

La norma UNI EN 12464-2, per i livelli di illuminamento delle varie attività, propone una scala di valori
espressi in lux, di questo tipo: 5 – 10 – 15 - 20 – 30 – 50 – 75 – 100 – 150 – 200 – 300 – 500 – 750 –
1000 – 1500 – 2000. Detto che 5 lx sono il livello minimo (previsto ad esempio in un’area di
parcheggio a traffico leggero), si possono accettare delle deviazioni dai valori indicati dalla tabella
generale dei requisiti illuminotecnici (tabella 7), aumentandone i lux di un fattore 1,5 quando esista
una delle seguenti condizioni particolarmente critiche di lavoro:
o Compito visivo critico
o Compito visivo o lavoratore in movimento
o Errori non economicamente accettabili
o Compito svolto per tempi eccezionalmente lunghi
o Dettagli del compito eccezionalmente piccoli o con bassissimo contrasto
o Capacità visive del lavoratore inferiori alla norma
o Importanti alta produttività e accuratezza nel lavoro
o diminuendone i lux dello stesso fattore 1,5, quando le condizioni di lavoro lo consentono:
o Compito visivo con dettagli non particolarmente piccoli o con alti contrasti
o Compito svolto per tempi eccezionalmente brevi

Illuminamento nella zona immediatamente circostante alla zona del compito visivo

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Attorno alla zona del compito visivo viene definita una zona immediatamente circostante che è una
fascia attorno alla zona del compito, nella quale l’illuminamento può essere diminuito rispetto a quello
della zona del compito visivo, in base a quanto prescritto dalla tabella 4.

Illuminamento nella zona immediatamente


Illuminamento nella zona del compito
visivo circostante
lx lx

≥ 500 100
300 75
200 50
150 30
50 ≤ Em ≤ 100 20
≤ 50 Non specificata

Tabella 4 – Correlazione tra illuminamenti delle zone del compito con le zone circostanti

Chiaramente non ci possono essere variazioni troppo brusche tra zone del compito e zone circostanti,
pena abbagliamento e conseguente affaticamento visivo. A questo proposito, per sentirsi bene e non
stancarsi precocemente è fondamentale una distribuzione equilibrata delle luminanze.

Griglia di illuminamento

Sulla zona del compito visivo e sulla zona immediatamente circostante dovrebbe essere creata una
griglia allo scopo di indicare i punti nei quali devono essere calcolati (in fase di progetto) e misurati (in
fase di verifica) i valori di illuminamento.
La griglia, preferibilmente a forma quadrata, dovrebbe avere delle celle in cui il rapporto tra larghezza
e altezza sia compreso tra 0,5 e 2. La massima dimensione della griglia può essere:

p = 0,2 × 5 log d

dove: d è il lato (in metri) maggiore dell’area della griglia, qualora il rapporto tra il lato più lungo e il lato
più corto sia inferiore al 2, altrimenti d è il lato minore dell’area della griglia; p è la dimensione
massima della cella della griglia (in metri). Il valore di p dovrebbe essere minore o uguale a 10 m.

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Uniformità e diversità di illuminamento

L’uniformità di illuminamento Uo è un parametro definito come il rapporto fra l’illuminamento minimo e


l’illuminamento medio su una data superficie (Emin/Emedio). Va sempre mantenuto un determinato livello
minimo di uniformità d’illuminamento sia nella zona del compito visivo che nella zona immediatamente
circostante. I valori minimi di uniformità di illuminamento nella zona del compito visivo, per le varie
attività, sono indicati in tabella 7. Il valore dell’uniformità di illuminamento per le zone immediatamente
circostanti deve invece essere, in generale, non inferiore a 0,1.
La diversità di illuminamento Ud è un parametro definito invece come il rapporto fra l’illuminamento
minimo e l’illuminamento massimo su una data superficie (Emin/Emax) ed è, in alcune situazioni come
ad esempio nelle ferrovie, un importante criterio di qualità nella scelta dell’illuminazione.

3.3 Abbagliamento

L'abbagliamento è la sensazione visiva prodotta da superfici che determinano elevati gradienti di


luminanza all'interno del campo visivo e può essere percepito come abbagliamento molesto o
debilitante. Il primo è un abbagliamento che da luogo ad una sensazione fastidiosa, senza
necessariamente compromettere la visione, il secondo invece è un abbagliamento che può
compromettere le possibilità di visione (si ha una diffusione della luce periferica con la conseguente
riduzione del contrasto delle immagini e quindi una riduzione della visibilità degli oggetti), senza
necessariamente provocare una forte sensazione fastidiosa.
Possiamo quindi definire l’abbagliamento molesto come un abbagliamento di tipo “psicologico” che
produce solo una sensazione di fatica visiva, e l’abbagliamento debilitante come un abbagliamento di
tipo “fisiologico” che comporta una reale riduzione delle capacità di percezione. Questo secondo tipo
di abbagliamento, più pericoloso del primo, si valuta mediante la luminanza velante (Lv) che esprime la
misura in cui gli apparecchi illuminanti presenti nel campo visivo del lavoratore provocano la
formazione di un velo di luminanza, che annebbia i contorni e riduce il contrasto fra oggetti e sfondo.
L'abbagliamento prodotto invece dalla riflessione delle superfici è conosciuto come abbagliamento
riflesso (o riflessione velante). È importante limitare l'abbagliamento per evitare errori, affaticamento
ed incidenti.

Abbagliamento diretto

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L’abbagliamento diretto, ossia quello provocato direttamente dalle sorgenti luminose, cioè dagli
apparecchi di illuminazione, per un impianto di illuminazione per esterno può essere valutato
attraverso il metodo dell’indice di abbagliamento GR, definito dal CIE (Commission International de
l'Eclairage) attraverso la seguente formula:

Lvl
GR = 27 + 24 ⋅ log10 ( )
Lve

dove
o Lvl è la luminanza velante totale (cd/m2) dell’impianto di illuminazione costruita come la somma
delle luminanze velanti prodotta da ciascun apparecchio illuminante;
o Lve è la luminanza velante equivalente dell’ambiente (cd/m2)

Tutte le ipotesi necessarie alla determinazione di GR devono essere dichiarate nella documentazione
del progetto. Il valore di GR dell'impianto d'illuminazione non deve essere maggiore del valore
riportato in tabella 7.
Abbagliamento riflesso

Riflessioni ad elevata luminosità nella zona del compito visivo, possono portare al dannoso risultato di
alterare la visibilità del compito. L’abbagliamento riflesso può essere evitato o ridotto dalle seguenti
misure:

o Una appropriata predisposizione degli apparecchi di illuminazione e dei luoghi di lavoro;


o Una finitura superficiale (es. superfici opache);
o Una limitazione della luminanza prodotta dagli apparecchi di illuminazione;
o Una aumentata area luminosa coperta dall’apparecchio di illuminazione.

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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

3.4 Luce intrusiva (o invasiva)

Per luce intrusiva si intende il flusso luminoso generato dagli impianti di illuminazione esterna in
generale (stradale, urbana, luoghi di lavoro e di intrattenimento all’aperto, etc.) che entra nelle
abitazioni, negli uffici, negli esercizi commerciali disturbando chi vi risiede. Al fine di salvaguardare e
rafforzare l'ambiente notturno è necessario controllare la luce intrusiva provocata dagli ambienti di
lavoro esterni (fenomeno noto anche come inquinamento luminoso), la quale può provocare problemi
fisiologici a persone e non solo. I limiti di luce intrusiva per gli impianti di illuminazione esterna, allo
scopo di ridurre al minimo i problemi per le persone, sono riportati in tabella 5.

Intensità Luce
Luce sulle proprietà dell’apparecchio verso Luminanza
illuminante l’alto
Tipo di
ULR Lb Ls
zona Ev [lx] I [cd] 2
[%] [cd/m ] [cd/m2]
Prima del Dopo il Prima del Dopo il Facciata
Segnali
coprifuoco coprifuoco coprifuoco coprifuoco dell’edificio
E1 2 0 2500 0 0 0 50
E2 5 1 7500 500 5 5 400

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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

E3 10 2 10000 1000 15 10 800


E4 25 5 25000 2500 25 25 1000
Nel caso in cui non esistano regolamentazioni sul coprifuoco (come in Italia), i valori più alti non
dovrebbero essere superati e i valori più bassi dovrebbero essere presi come limiti preferibili.
E1 = zone oscure, quali parchi nazionali o siti protetti
E2 = zone a bassa luminosità, come aree rurali di tipo residenziale o industriale
E3 = zone a media luminosità, come sobborghi residenziali o industriali
E4 = zone ad alta luminosità, come il centro delle città e le aree commerciali
Ev = massimo valore dell’illuminamento verticale sulle proprietà
I = intensità della luce di ogni sorgente nella direzione potenzialmente invasiva
ULR = parte del flusso luminoso emessa dagli apparecchi illuminanti che è emessa sopra
l’orizzontale, quando gli apparecchi sono nella loro posizione di installazione
Lb = massima luminanza sulla facciata degli edifici
Ls = massima luminanza sulla segnaletica

Tabella 5 – Massima luce invasiva consentita verso gli edifici per gli impianti di illuminazione esterna
3.5 Direzione della luce

L’illuminazione direzionale può essere utilizzata per evidenziare meglio gli oggetti, per migliorare uno
specifico compito visivo aumentando la visibilità dei dettagli dell’attività da svolgere e per migliorare il
riconoscimento della fisionomia delle persone.
L’illuminazione diffusa dovrebbe essere miscelata in maniera equilibrata, ad una illuminazione
direzionale, allo scopo di migliorare il riconoscimento tridimensionale degli oggetti, creando
un’ombreggiatura nella quale si passa dalla zone scure a quelle chiare senza traumi visivi e le forme
sono rivelate in modo chiaro e piacevole.
Senza un equilibrio tra illuminazione direzionale e diffusa potrebbero crearsi inconvenienti quali un
ambiente senza ombre dove tutto appare monotono (eccesso di luce diffusa), oppure un ambiente con
ombre troppo pronunciate con conseguenti zone completamente scure (eccesso di luce direzionale).
L’illuminazione che proviene da una specifica direzione può rivelare dei dettagli all'interno di un
compito visivo, incrementando la sua visibilità e rendendo così il compito più facile da eseguire.

3.6 Resa cromatica e aspetto del colore

La qualità del colore di una lampada è caratterizzata da due fattori che devono essere considerati
separatamente:

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omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
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o l'apparenza del colore della lampada: L’apparenza del colore di una lampada si riferisce alla
cromaticità apparente della luce emessa ed è quantificata attraverso la sua temperatura di colore
correlata (TCP). Questa temperatura, che viene indicata nella tabella 7 tratta dalla norma, mostra
il colore apparente della luce in relazione alla temperatura di colore delle lampade. Si noti che le
descrizioni (calda, fredda, etc.) si riferiscono al modo in cui vengono percepiti i colori, ovvero
all'impatto psicologico dell'illuminazione. I colori e le sorgenti luminose nella zona blu dello spettro
sono indicati come freddi e quelli verso la zona rossa-arancione sono invece descritti come caldi.

Apparenza del colore Temperatura correlata


Calda TCP < 3300 K
Intermedia 3300 K ≤ TCP ≤ 5300 K
Fredda TCP > 5300 K

Tabella 7 – Gruppi di apparenza di colore delle lampade


o la capacità di resa del colore della lampada, che influenza l’apparenza cromatica degli oggetti e
delle persone illuminate dalla lampada: La resa del colore è un indice che ci permette di capire se
i colori e la pelle umana, illuminati in modo artificiale, sono resi in modo naturale, cioè appaiono a
chi li osserva come illuminati dalla luce del sole. Per avere una indicazione oggettiva delle
proprietà di resa del colore da parte di una sorgente, è stato introdotto l’indice di resa del colore
Ra, che può assumere un valore massimo pari a 100. I colori di sicurezza devono essere
chiaramente identificabili come tali e perciò le sorgenti di luce devono avere in tal caso un indice
Ra pari o superiore a 20. I valori minimi accettabili per i diversi ambienti esterni sono indicati in
tabella 7.

3.7 Sfarfallio ed effetti stroboscopici

Effetti assolutamente indesiderati sono lo sfarfallamento (flicker), responsabile di distrazioni e a lungo


andare, anche di disturbi più gravi come le cefalee, e l’effetto stroboscopico provocato dal flusso
luminoso che pulsa a frequenza doppia di quella della rete (100 Hz). Normalmente questa frequenza
non viene percepita, ma nel momento in cui ci sono macchinari che ruotano velocemente, si può
creare una pericolosissima illusione ottica tale per cui l’attrezzo sembra addirittura fermo,
determinando così una situazione di estremo pericolo. L’effetto stroboscopico si può annullare

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utilizzando ad esempio lampade a scarica con reattori elettronici funzionanti ad alte frequenze (circa
30 kHz), oppure lampade ad incandescenza alimentate in continua.

3.8 Fattore di manutenzione

Il fattore di manutenzione è il rapporto tra l’illuminamento medio sul piano di lavoro dopo un certo
periodo di uso dell’impianto (1°manutenzione) rispetto al valore medio dell’illuminamento ottenuto
sotto le stesse condizioni quando l’impianto è nuovo. E’ evidente quindi che stiamo parlando di un
parametro di valore inferiore ad 1, di fondamentale importanza per la progettazione dell’impianto di
illuminazione. Il progettista deve infatti, in base alla UNI EN 12464-2:

ƒ stabilire il fattore di manutenzione ed elencare tutte le ipotesi richieste per la valutazione


di questo valore;
ƒ specificare gli apparecchi di illuminazione adatti per l’ambiente;
ƒ preparare un programma completo di manutenzione in cui si devono indicare: la
frequenza con cui si devono sostituire le lampade, gli intervalli di pulizia degli apparecchi
di illuminazione e del locale, ed il metodo di pulizia più adeguato.

In sostanza, il fattore di manutenzione serve per valutare nel progetto il calo di illuminamento dovuto a
sporcizia, usura e guasti delle lampade che si verificano nel corso del tempo, e dipende da come
vengono “mantenute” le lampade, gli alimentatori, gli apparecchi di illuminazione, l’ambiente
circostante, e da come viene elaborato il programma di manutenzione.
Le procedure di calcolo per stabilire un corretto fattore di manutenzione per l’illuminazione in esterno
sono contenute nel documento CIE 154:2003 “The maintenance of outdoor lighting systems”.

3.9 Risparmio energetico

La norma UNI EN 12464-2, fa delle semplici considerazioni energetiche, limitandosi ad osservare che
un impianto di illuminazione deve corrispondere ai requisiti di illuminazione di un luogo senza sprecare
energia. Tuttavia, afferma, questo deve avvenire senza compromettere l’aspetto visivo di un impianto
di illuminazione, e per ottenere ciò occorre un esame approfondito dei sistemi più appropriati di
illuminazione, delle apparecchiature, dei comandi e dell’uso della luce diurna disponibile.

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4 Requisiti di illuminazione richiesti dalla norma UNI EN 12464-2

Riportiamo la tabella compresa nella norma UNI EN 12464-2, nella quale vengono elencate, per varie
tipologie ed ambienti lavorativi (se l’attività o il compito non viene menzionato, si deve far riferimento
ad una situazione paragonabile), quattro caratteristiche illuminotecniche fondamentali da rispettare:
ƒ l’illuminamento medio mantenuto, ossia il valore al di sotto del quale l’illuminamento
medio, su una specifica superficie, non può mai scendere (potrebbero essere richiesti dei
dispositivi di controllo dell’illuminazione nel caso in cui sia richiesta una certa dose di
flessibilità a causa della varietà dei compiti richiesti);
ƒ Il valore minimo dell’uniformità di illuminamento U0 su una specifica superficie;
ƒ Il valore massimo dell’indice di abbagliamento GRL;
ƒ Il valore minimo dell’indice di resa del colore Ra;

Requisiti di illuminazione richiesti dalla norma UNI EN 12464-2


per compiti e attività nei luoghi di lavoro in esterno
Valore Valore
Valore
massimo minimo
Illuminamento minimo
Tipo di zona, compito medio Indice di Indice Note e
Uniformità di
od attività in esterno mantenuto abbagliamento di resa
Em [lx] illuminamento consigli
(se applicabile al del
U0 luogo) colore

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GRL
Ra
Zone di circolazione nei luoghi di lavoro all’esterno
Pedane stradali per i
5 0,25 50 20
pedoni

Zone con traffico di


veicoli che si spostano
lentamente (max. 10
10 0,40 50 20
km/h) ad esempio
biciclette, muletti,
escavatori

Zone con traffico di Nei cantieri navali e


nelle banchine, GRL
veicoli regolare (max 40
20 0,40 45 20 può essere 50
km/h)

Passaggi pedonali, punti


di carico e scarico 50 0,40 50 20

Aeroporti
Deve essere evitata
la luce diretta in
direzione della torre
di controllo

Dovrebbe essere
limitata al minimo la
luce diretta emessa
in direzione
orizzontale dalle luci
della pista

Hangar 20 0,10 55 20

Terminal 30 0,20 50 40

Aree d’imbarco 50 0,20 50 40

Deposito di carburante 50 0,20 50 40

Stand di manutenzione
200 0,50 45 60
degli aerei
Cantieri
Bonifica, escavazione e
20 0,25 55 20
carico

Aree di costruzione,
50 0,40 50 20
montaggio tubi di

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drenaggio, trasporto,
ausiliari e compiti di
stoccaggio

Montaggio degli
elementi
dell’impalcatura, 100 0,40 45 40
cablaggio condutture
elettriche,

Connessione di
elementi, lavori elettrici,
200 0,50 45 40
montaggio tubazioni e
macchine
Canali, chiuse e porti
Banchine di sorveglianza
10 0,25 50 20
a canali e chiuse

Passerelle e passaggi
10 0,25 50 20
pedonali

Controllo chiusa e aree


20 0,25 55 20
di contrappeso

Movimentazione del Per la lettura di

carico:carico e scarico 30 0,25 55 20 etichette: Em = 50


lx

Zone passeggeri nei


porti adibiti a navi 50 0,40 50 20
passeggeri

Aggancio di funi e tubi 50 0,40 50 20

Parti pericolose di
passaggi pedonali e 50 0,40 45 20
passi carrabili
Aziende agricole
Aia 20 0,10 55 20

Capanno degli attrezzi


50 0,20 55 20
(aperto)

Recinto degli animali 50 0,20 50 40


Stazioni di rifornimento carburante
Parcheggio e aree di
5 0,25 50 20
stoccaggio

Ingresso e uscita dei 20 0,40 45 20

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passi carrabili: ambienti


bui (es. zone rurali e
periferiche)

Ingresso e uscita dei


passi carrabili: ambienti 50 0,40 45 20
luminosi (es. città)

Punti di controllo della


pressione, dell’acqua, 150 0,40 45 20
dell’olio, etc.

Zona di lettura dei


150 0,40 45 20
contalitri sulle colonnine
Siti industriali e aree di stoccaggio
Manipolazione su brevi
periodi di grandi unità e
di materie prime, carico 20 0,25 55 20
e scarico di merci solide
di grosse dimensioni

Manipolazione continua
di grandi unità e di
materie prime, carico e
scarico di merci, zone di 50 0,40 50 20
sollevamento e discesa
per le gru, piattaforme
di carico aperte

Lettura indirizzi,
piattaforme di carico
coperte, uso di 100 0,50 45 20
strumenti, colate di
calcestruzzo

Lavoro elettrici,
Usare l’illuminazione
installazioni di macchine 200 0,50 45 60
locale
e condutture, ispezioni
Piattaforme offshore per l’estrazione di gas e petrolio
Superficie del mare al di
30 0,25 50 20
sotto della piattaforma

Scale, gradini, passaggi


100 0,25 45 20 Sul piano di calpestio
pedonali

Zone di sbarco delle


100 0,25 50 20
navi, zone di trasporto

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Deve essere evitata


la luce diretta in
direzione della torre
di controllo

Ponte di atterraggio
100 0,40 45 20
degli elicotteri Dovrebbe essere
limitata al minimo la
luce diretta emessa
in direzione
orizzontale dalle luci
della pista

Macchina derrick 100 0,50 45 40

Zone di trattamento 100 0,50 45 40

Zona dei tubi a


150 0,50 45 40
cremagliera / ponte

Stazione di prova,
apparecchiature poste al 200 0,50 45 40
di sopra dei pozzi

Zone di pompaggio 200 0,50 45 20

Zone delle scialuppe di


200 0,40 50 20
salvataggio

Piano del perforatore e E’ necessaria una


monkey board speciale attenzione
300 0,50 40 40
(passerella lungo il lato alla stringa
d’ingresso
del derrick)

Zona di campionamento 300 0,50 40 40

Pompe di petrolio
300 0,50 45 40
greggio

Aree dell’impianto 300 0,50 40 40

Tavola rotante
(dispositivo meccanico
500 0,50 40 40
che facilita il processo di
perforazione)
Aree di parcheggio
Traffico leggero come
ad esempio aree di
5 0,25 55 20
parcheggio di negozi,
ville, appartamenti

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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

Traffico medio come ad


esempio aree di
parcheggio di grandi
10 0,25 50 20
magazzini, strutture
industriali, edifici
polivalenti

Traffico intenso come


ad esempio aree di
parcheggio di scuole,
chiese, centri 20 0,25 50 20
commerciali, edifici
polivalenti di grandi
dimensioni
Petrolchimici e altre industrie pericolose
Utilizzo di strumenti di
manutenzione, uso di
valvole manuali, marcia
20 0,25 55 20
e arresto di motori,
illuminazione dei
bruciatori

Riempimento e
svuotamento dei
contenitore con
sostanze non pericolose, 50 0,40 50 20
ispezione delle perdite,
sistema di tubazioni,
imballaggio

Riempimento e
svuotamento dei
contenitore con
sostanze pericolose,
100 0,40 45 40
sostituzione delle
pompe, lavori di
manutenzione, lettura di
strumenti

Luoghi di carico e
100 0,40 45 20
scarico carburante

Riparazione di
Usare l’illuminazione
macchinari e dispositivi 200 0,50 45 60
locale
elettrici

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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

Impianti di energia elettrica, gas e calore


Movimento di persone
all’interno di zone 5 0,25 50 20
elettricamente sicure

Manipolazione di
strumenti di assistenza, 20 0,25 55 20
carbone

Ispezione generale 50 0,40 50 20

Lavori di manutenzione
100 0,40 45 40
e lettura di strumenti

Gallerie del vento:


manutenzione e 100 0,40 45 40
assistenza

Riparazione di Usare l’illuminazione


200 0,50 45 60 locale
apparecchi elettrici
Ferrovie e reti tranviarie
Tutte le aree delle Evitare
l’abbagliamento dei
ferrovie, incluse le
macchinisti
ferrovie leggere, le
tramvie, le
monorotaie,le rotaie in
miniatura, i metro, etc.

Binari nelle stazioni 10 0,25 50 20 Ud > 1/8

Cantieri ferroviari 10 0,40 50 20 Ud > 1/5

Binari di carico, Ud > 1/8

operazioni di breve 10 0,25 50 20


durata
Una speciale
Pensiline aperte, treni
attenzione ai bordi
locali, piccolo numero di 15 0,25 50 20 delle pensiline
passeggeri
Ud > 1/8

Passaggi pedonali 20 0,40 50 20

Passaggi a livello 20 0,40 45 20

Pensiline aperte, treni Una speciale


attenzione ai bordi
regionali con un grande
20 0,40 45 20 delle pensiline
numero di passeggeri o
Ud > 1/5
intercity con un limitato

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numero di passeggeri

Binari di carico, Ud > 1/5


20 0,40 50 20
operazioni continue

Pensiline aperte nelle Ud > 1/5


20 0,40 50 20
aree di carico

Treni e locomotive di Ud > 1/5


20 0,40 50 40
servizio

Movimentazione nelle Ud > 1/5

aree dei cantieri 30 0,40 50 20


ferroviari

Area di snodo 30 0,40 45 20 Ud > 1/5

Scale, piccole e medie


50 0,40 45 40
stazioni
Una speciale
Pensiline aperte, attenzione ai bordi
50 0,40 45 20 delle pensiline
intercity
Ud > 1/5

Pensiline coperte, treni Una speciale


attenzione ai bordi
regionali o intercity con
50 0,40 45 40 delle pensiline
un limitato numero di
Ud > 1/5
passeggeri

Pensiline coperte nelle Ud > 1/5

aree di carico,
50 0,40 45 20
operazioni di breve
durata
Una speciale
Pensiline coperte, attenzione ai bordi
100 0,50 45 40 delle pensiline
intercity
Ud > 1/5

Scale, grandi stazioni 100 0,50 45 40

Pensiline coperte nelle Ud > 1/5

aree di carico, 100 0,50 45 40


operazioni continue
Usare illuminazione
Buca d’ispezione 100 0,50 40 40 locale a basso
abbagliamento
Segherie
Movimentazione del 20 0,25 55 20

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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

legno a terra e in acqua,


convogliamento di
segatura e trucioli su
nastri trasportatori

Cernita di legname a
terra o in acqua, punti
di scarico legname e
punti di carico del
legname segato, 50 0,40 50 20
sollevamento meccanico
al sistema di trasporto
del legname,
accatastamento

Lettura degli indirizzi e


della marcatura del 100 0,40 45 40
legname segato

Classificazione e
200 0,50 45 40
imballaggio

Alimentazione del
legname verso le 300 0,50 45 40
macchine di tritatura
Cantieri navali e banchine
Illuminazione generale
della zona del cantiere
navale, 20 0,25 55 40
aree di stoccaggio dei
prodotti prefabbricati

Manipolazione su brevi
20 0,25 55 20
periodi di grandi unità

Pulizia dello scafo delle


50 0,25 50 20
navi

Verniciatura e saldatura
100 0,40 45 60
dello scafo delle navi

Montaggio di
apparecchiature 200 0,50 45 60
elettriche e meccaniche
Acquedotti e fognature
Utilizzo di strumenti di
50 0,40 45 20
manutenzione, uso di

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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

valvole manuali, marcia


e arresto di motori,
sistema di tubazioni,
imballaggio

Manipolazione di
sostanze chimiche,
ispezione delle
perdite, cambi e
100 0,40 45 40
modifiche delle pompe,
lavori generali di
manutenzione, lettura
degli strumenti

Riparazione di motori e
200 0,50 45 60
di dispositivi elettrici
Tabella 7 – Caratteristiche illuminotecniche richieste dalla norma UNI EN 12464-2
per compiti e attività nei luoghi di lavoro in esterno

5 Verifiche

Le procedure di verifica dell’impianto di illuminazione vanno condotte attraverso misurazioni e calcoli


(o ispezione dei dati richiesti per le lampade e gli apparecchi di Illuminazione) come prescritto dalla
norma UNI EN 13032-2 (valida sia per i posti di lavoro in interni che in esterno).

Illuminamento e uniformità
La verifica del livello di illuminamento e di uniformità riferiti a specifici compiti di lavoro deve essere
effettuata sul piano del compito visivo e i punti di misura scelti devono coincidere con la griglia di
illuminamento utilizzata durante il progetto.
Durante la verifica dell’illuminamento, è opportuno tener conto di una serie di fattori quali: la
calibrazione degli strumenti di misura utilizzati (l’indicazione della periodicità della calibrazione spetta
al costruttore dello strumento) , la conformità delle lampade e degli apparecchi di illuminazione ai dati
fotometrici dichiarati, il confronto tra le ipotesi formulate in fase di progetto riguardo alle caratteristiche
di riflessione delle superfici rispetto ai valori reali, etc.
L’illuminamento medio e l’uniformità di illuminamento misurati devono essere maggiori o uguali a quelli
indicati rispettivamente nelle tabelle 7 e 4.

Indice di abbagliamento
La sua verifica deve avvenire attraverso una ispezione dei dati di progetto e dei parametri previsti. I
valori devono rientrare nei limiti previsti in tabella 7.

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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno

Indice di resa del colore


Bisogna verificare che le lampade siano come specificato nel progetto e che siano conformi al
requisito Ra previsto dal costruttore delle lampade.

Luce intrusiva
I valori EV, I, ULR, LB, LS e TI devono essere calcolati e previsti dalla documentazione di progetto. La
verifica dei valori EV, LB, e LS deve essere effettuata per mezzo di una misurazione che tiene conto di
tutte le ipotesi di progettazione.

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