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Dionigi l’Areopagita
GERARCHIA CELESTE
TEOLOGIA MISTICA
LETTERE
Traduzione, introduzione e note
a cura di Salvatore Lilla
LA GERARCHIA CELESTE
D ionigi prete a l confratello Timoteo,
sulla gerarchia celeste
CAPITOLO I
negli autori greci cristiani antichi oltre che nella tradizione pla
tonica.
28 Quanto è detto qui rientra nel carattere esoterico proprio della
più alta conoscenza di Dio, di cui è diretta espressione il simbolismo
della Scrittura. In questo Dionigi segue da vicino soprattutto Cle
m ente Alessandrino, che già aveva posto in stretto rapporto il forte
esoterismo della gnosis con il significato della Scrittura ed il suo
simbolismo: cf. i riferimenti contenuti nel mio Clement of Alexan
dria, pp. 137,140-141,144-148,154-155, dove è m ostrata anche la dipen
denza di Clemente da Filone.
29 Cf. 1 Cor. 8, 7; Mt. 13, 11; Le. 8, 10. Al pari di Clemente (cf. il mio
26 Ps. Dionigi l'Areopagita
43 Cf. Dan. 10, 5; 2 Macc. 3, 26; Mt. 28, 3; Me. 16, 5; Atti, 1, 10; Apoc.
4,4.
44 Cf. Dan. 10, 6.
45 Cf. Gregorio di Nissa, De virg., Τ1Ί, 10-16.
44 Secondo Dionigi è enorme la distanza che separa il senso lette
rale della Scrittura dal suo più vero e profondo significato.
47 Cf. De div. nom., IV, 7 (PG 3, 704 B 2-3): «e non esiste nessun
essere che non sia partecipe del bello e del bene».
48 Gen. 1, 31.
49 Cf. anche Damaselo, Dub. et sol., 320 (II, 188, 5 e 11).
50 Cf. Gregorio di Nissa, De an. et res., PG 46, 61 B 5-14.
La gerarchia celeste - Il 29
dei gradi gerarchici inferiori dai m embri dei gradi gerarchici supe
riori, che ricorre anche più avanti, è già presente in Clemente Ales
sandrino, Exc. ex Theod. 27, 3; Ecl. proph. 57, 5.
CAPITOLO IV
gelo che incoraggiò Gesù 113 o del fatto che Gesù stesso,·
nel mom ento in cui si rivela nella sua opera benefica e
salvifica, viene chiam ato angelo del gran consiglio "4. Co
me Egli stesso dice con parole degne di un messaggero,
ci annunzia ciò che ha sentito dal Padre 115.
1,4 Cf. Ef. 1, 21; Col. 1, 16 e 2, 10; 1 Tess. 4, 16; Giud. 9. In que
passi compaiono tu tti i componenti dei tre ordini gerarchici descrit
ti dallo ps. Dionigi, ad eccezione dei Serafini e dei Cherubini, che si
leggono nell'Antico Testamento.
1,7 Si tratta di Ieroteo (cf. sopra, la nota 112).
46 Ps. Dionigi l'Areopagita
Cf. Is. 6, 6.
48 Ps. Dionigi l'Areopagita
Is. 63, l.
132 Is. 63, 2.
113 Sulla purificazione dalle tenebre dell’ignoranza resa possibile
dalla luce divina cf. soprattutto De div. nom., IV, 5 (PG 3, 700 D 6-7).
Sulla necessità di purificarsi dall’ignoranza per poter raggiungere la
più alta conoscenza cf. anche Clemente Alessandrino, Strom., II, 45,
52 Ps. Dionigi l'Areopagita
6 (II, 137, 6-9), V, 19, 2 (II, 338, 22-26); Corpus Herm., XIII, 8 (II, 203, 21
- 204, 4).
114 Dionigi am a ricorrere ad espressioni di questo tipo: cf. ad es.
De div. nom., II, 4 (PG 3, 641 A 13-14): «per usare esempi sensibili e
più adatti a noi».
135 Ez. 1, 24; Apoc. 19, 6.
134 Ez. 3, 12.
La gerarchia celeste - VII 53
145 Dio come essere per eccellenza è l’oggetto del quinto capitolo
del trattato Sui nomi divini.
150 Cf. De div. nom., V ili, 2 (PG 3, 889 D 1-9).
La stessa idea dell’elevazione ordinata verso il divino si ritro
va in De div. nom., VII, 3 (PG 3, 872 Al).
152 Si tra tta di un ’idea analoga a quelle che ricorrono poche righe
prima: Dio è anche il «principio della dominazione» e «la potenza
sovraessenziale, produttrice di altre potenze».
56 Ps. Dionigi l'Areopagita
teo, essendo iniziati alle visioni, possiedono una più alta conoscenza
della divinità e possono quindi a buon diritto essere chiamati
«teologi».
,s‘ Cf. Am. 9, 14.
157 Cf. sopra, il quinto capitolo.
,s‘ Zac. 1, 13.
159 Cf. Zac. 2, 7.
,i0 Già san Paolo (Ebr. 9, 11) aveva identificato il gran sacerdote
con Cristo.
Zac. 2, 8.
Cf. Ez. 10, 18.
58 Ps. Dionigi l'Areopagita
1,3 In Clemente Alessandrino, Strom., VI, 159, 9 (II, 514, 5-10), VII,
3 (III, 6, 13-14), VII, 6, 5-6 (III, 6, 19-28) si ritrova la stessa idea che
compare in questo passo dello ps. Dionigi: tutti i popoli sono ogget
to dell'unica provvidenza di un unico Dio.
Deut. 32, 9.
,9S Cf. Dan. 10, 13; 10, 21.
186 L’accostamento dei termini «visibili» e «invisibili» richiama
san Paolo, Col. 1, 15 (subito dopo, Col. 1, 16, sono nom inati i vari
ordini angelici). Sull'unica provvidenza divina cf. Clemente Alessan
drino, Strom., VI, 159, 8 (II, 514, 4-5); VI, 159, 9 (II, 514, 8-9).
CAPITOLO X
1,0 Mal. 2, 7.
La gerarchia celeste - XII 69
1.1 Cf. Gen. 32, 29 e 31; Os. 12, 4 (sull'angelo che riceve l’appellati
vo «dio»); Sai. 81, 6; Gv. 10, 34 (sugli uomini chiamati «dèi»).
1.2 Alla base di quanto è detto qui c’è la dottrina dell’assoluta tra
scendenza ed ineffabilità di Dio. Sul nome di Dio nascosto e superio
re a qualsiasi nome, cf. anche Gen. 32, 30; Es. 6, 3; Ef. 1, 21; Fil. 2, 9.
CAPITOLO XIII
202 De div. 'nom., VI, 1 (PG 3, 856 B 1) e VIII, 4 (PG 3, 892 B 10). Il
termine è procliano: cf. ad es. In Tim., Ili, 9, 12.
205 Cf. Is. 6, 3.
La gerarchia celeste - XIII 75
2M Cf. Is. 6, 7.
76 Ps. Dionigi l'Areopagita
com andato dai prim i e com anda gli ultimi, non sarebbe
assurdo afferm are che le stesse sacre raffigurazioni de
gli oracoli possono talvolta applicarsi in modo appro
priato e veritiero alle prime, alle interm edie ed alle ulti
me virtù < angeliche > ; e che le loro proprietà di rivol
gersi verso l’alto, di girare attorno a se stesse in modo
costante conservando le loro facoltà, di essere partecipi
della funzione provvidenziale com unicando la loro em a
nazione agli esseri di rango inferiore si addicono vera
m ente a tutte le essenze celesti, anche se, come abbia
mo spesso ripetuto, alcune le possiedono in m isura su
periore ed interam ente, altre in m isura parziale ed in
feriore.
2. Dando inizio al nostro esame, cerchiamo di stab
re, in una prim a spiegazione delle immagini, il motivo
per cui la Parola di Dio sem bra quasi preferire a tu tte le
altre la sacra raffigurazione rappresentata dal fuoco. È
possibile constatare che essa forgia non solo ruote infuo
cate 207, m a anche animali ignei 208 e uom ini che risplen
dono come il fuoco 20!l; e che pone attorno alle stesse
essenze celesti mucchi di carboni a rd e n ti210 e fiumi di
fuoco dall’im peto irrefrenabile 2 1 Essa ci dice anche
che i troni sono di fuoco 212 e ci presenta i più alti Serafi
ni come creature incandescenti, conformi al loro nome,
attribuendo loro le proprietà e le funzioni del fuoco 2I3;
per dirla in breve, onora e predilige a tutti i livelli le
im magini basate sul fuoco. A mio parere, il fuoco è indi
ce dell’aspetto più simile a Dio delle intelligenze celesti:
in effetti, i sacri teologi spesso rappresentano l’essenza
2I* Sull’associazione tra Dio ed il fuoco cf. Es. 3, 2; 14, 24; 19, 18;
Deut. 4, 24; Is. 4, 5; 29, 6; 30, 30; Sai. 88, 47.
La gerarchia celeste - X V 81
224 Cf. Prov. 4,25. Evidentemente, per Dionigi queste parole si rife
riscono ad un angelo.
225 Cf. Me. 16, 5.
226 Cf. de Gandillac, p. 175., n. 3.
227 Cf. Is. 9,5 (sulle spalle); Giud. 6,21; Sai. 90, 12; Ez. 1,8; 10,8; 10,
12; 10, 21; Dan. 12, 7; Apoc. 10, 5 (sulle mani).
228 Cf. Enoch 16,3 dove è ricordata esplicitamente la «durezza dei
cuori degli angeli».
229 Cf. Sir. 26, 18.
230 Secondo gli stoici il cuore era la sede del principio della vita,
delle sensazioni e degl'impulsi.
231 Cf. Ez. 1, 18; 10, 12.
232 Cf. Is. 6, 2; Apoc. 10, 2.
La gerarchia celeste · XV 83
TEOLOGIA MISTICA
INTRODUZIONE
4 Ibid.
s Sui tre concetti di purificazione, d ’illuminazione e di perfezio
ne, cf., in questo stesso volume, l’introduzione alla Gerarchia cele
ste; cf. anche «Augustinianum», 22 (1982), p. 555 n. 4 e La mistica,
capitolo «Dionigi», par. 8.
‘ Cf. «Augustinianum», 22 (1982), pp. 543, 550; La mistica, cap.
«Dionigi», par. 9.
’ Cf. Nomi div., II, 9 (648 A); La mistica, cap. «Dionigi», par. 9.
8 La mistica, cap. «Dionigi», par. 9. Sull’applicazione alla próodos
e non alla monè dei più alti attributi divini, cf. N om i div., II, 7 (645 A
7 - B 2), V, 1 (816 B).
9 Cf. «Augustinianum», 22 (1982), p. 546 e La mistica, cap. «Dioni
gi », par. 9.
Introduzione 95
” Cf. N om i div., IX, 7 (916 A 7), Teol. mist., I, 2 (1000 B 7-8); «Augu
stinianum», 22 (1982), p. 545; La mistica, cap. «Dionigi», par. 3.
20 Cf. «Augustinianum», 22 (1982), p. 546; La mistica, cap. «Dioni
gi», par. 3.
21 Cf. «Augustinianum», 22 (1982), pp. 543, 546-547, 548, 550; La m i
stica, cap. «Dionigi», parr. 2-4.
98 Introduzione
C o s ’è la tenebra divina
LETTERE
LETTERA I
A G a io m onaco
A llo s t e s s o G a io m onaco
A llo s t e s s o G aio
Sullo stretto rapporto tra l’amore per gli uom ini e l’incarnazio
ne della seconda Persona della Trinità, cf. anche Nom i div., II, 6 (644
C 5-12).
2 Cf. Mt. 14, 25-26. Lo stesso episodio evangelico è ricordato an-
122 Ps. Dionigi l'Areopagita
che in Nomi div., II, 9 (648 A 6-8) come prova della natura divina di
Gesù.
3 Sull’uso del term ine teandrico in questo passo e sul suo legame
con la scuola neoplatonica di Atene alla fine del V secolo, cf. H. D.
Saffrey, Un lien objectif entre le pseudo-Denys et Proclus, Texte und
Unters. 94, Berlin. 1966, pp. 98-105.
LETTERA V
A Doroteo m inistro
A Policarpo v e sco v o
3 1 Cor. 1, 21.
' Sap. 13, 1-7; cf. Clemente di Alessandria, Protr., 63, 4-5 (I, 48,
19-25).
5 Secondo la definizione stoica, fatta propria dalla tradizione pla
tonica, da Filone e da alcuni Padri, la sapienza (sophia) è la «scienza
delle cose divine e umane».
6 1 Cor. 1, 21.
7 Gen. 1, 1; Dan. 2, 21.
128 Ps. Dionigi l’Areopagita
A D em ofilo m onaco, sul com portam ento che non e sce dal
proprio rango e su lla gentilezza
SJ Atti, 19, 2.
54 Cf. Ger. cel., VI, 2 (201 A 7-9).
55 Cf. Ger. cel, VI, 1 (205 C 6 - 7, 10-11).
!‘ Cf. Ger. cel, VII, 1 (203 B 7-11, C 9-11), Nom i div., V, 3 (817 B
7-10); cf. anche «Augustinianum», 22 (1982), pp. 555 n. 3 e 557 n.
57 Cf. Mt. 7, 15.
138 Ps. Dionigi l'Areopagita
85 Le. 15, 5.
86 Cf. Nomi div., I, 4 (592 B 13 - C 1); 1 Tess. 4, 17.
87 1 Tess. 4, 17.
Lettere - Vili 143
Prov. 9,1.
2 Prov. 9, 2-3.
3 Prov. 9, 5.
“ Si tratta del Timoteo che è più volte ricordato dagli Atti e da
san Paolo e a cui lo ps. Dionigi indirizza i suoi scritti; cf. la nota 3 alla
Teologia mistica.
5 È questo uno degli scritti - o fittizi o andati perduti - ricordati
dallo ps. Dionigi nel Corpus a noi giunto: cf. «Augustinianum», 22
(1982), p. 541.
6 Cf. Ger. cel., II, 1-2 (136 D - 140 B).
7 Cf. Ger. cel., II, 1 (136 D 5 - 137 B 5).
146 Ps. Dionigi l'Areopagita
* Sulla «fonte della vita», cf. ad es. Ger. 2,13, Gv. 4,14, Apoc. 7,17.
* In queste parole si riflette la dottrina neoplatonica e pseudo·
dionisiana della monè, in base alla quale il prim o principio, pur pro
ducendo gli esseri, rim ane fermo in se stesso senza subire alterazio
ni di sorta: cf. «Augustinianum», 22 (1982), p. 543.
10 Gli stessi attributi si ritrovano in N om i div., IV, 14 (712 C 12-13).
Quella della «semplicità» è una delle caratteristiche precipue del
sommo principio del Neoplatonismo: cf. ad es. Plotino, Enn., II, 9, 1
(111, 8), V, 11, 5 (21, 4), Proclo, El. teol., 47 (46, 29).
" Anche quest’idea è riconducibile alla dottrina neoplatonica
della monè: cf. sopra, la nota 9.
12 L'uno, il sommo principio e prim a ipostasi di Plotino, «si volge
verso se stesso», Enn., V, 1,6 (22,18); l’intelligenza, la seconda iposta
si, pensa se stessa, V, 3,13 (67, 18-21), V, 9, 5 (165, 6-7,14-16). Il «primo
dio» di Numenio «sta con se stesso», fr. 11 Des Places (p. 53, 12-13).
13 Sai. 109, 3.
M Sai. 44, 2.
1S Sai. 32, 6.
“ Gv. 1, 18.
17 Es. 3, 24; Sir. 50, 10.
" Sir. 50, 8.
” Sir. 50, 8.
20 Sir. 1, 6.
L ettere - IX 147
dolori 40, dei giuram enti di ogni genere 41, dei pentim en
ti 42, delle im precazioni43, delle collere 44, dei vari ed obli
qui sotterfugi usati per eludere le prom esse 45, della bat
taglia contro i giganti presente nella Genesi, in cui si
dice che Dio insidiò per pau ra quei forti uomini, che
pure avevano eretto quella costruzione non per fare del
male ad altri, m a per salvare se s te s s i46? E del consiglio
convocato in cielo per ingannare A caab47? E delle varie,
m ateriali e cortigiane passioni presenti nei c a n ti4e? E di
tu tte le altre sacre com binazioni visib ili49 proprie delle
audaci raffigurazioni di Dio messe davanti all’arcano,
moltiplicate, e m iranti a dividere ciò che è unico e indi-
visibile 50 e ad attribuire caratteri e forme molteplici a
ciò che è privo di forme e d ’im pronte 51? Chi < però > è
in grado di scorgere la bellezza che si trova dietro di
esse le trova tutte mistiche, simili a Dio e piene di una
grande luce teologica. Non dobbiam o credere che le
combinazioni visibili siano state forgiate per loro stes
se; al contrario, esse sono state poste davanti alla scien
,s Ebr. 5, 14.
” Cf. «Augustinianum», 22 (1982), pp. 543, 548-549.
Is. 26, 19; Dan. 3, 50.
,01 Sai. 28, 3.
102 Cant. 4, 11.
Prov. 9, 2; 9, 5.
10‘ Cant. 4, 11.
105 Prov. 9, 3-5; Le. 14, 16.
106 Gv. 5, 21; 6, 63; 2 Cor. 3, 6.
1 Tess. 2, 7; cf. anche Deut. 32, 18.
,0“ Ef. 4, 23; 1 Cor. 2, 6; Ebr. 5, 14.
,<” Deut. 32, 42; Sai. 77, 65; Ger. 26, 10.
156 Ps. Dionigi l'Areopagita
110 Sul «banchetto dei santi», cf. ad es. Mt. 22, 10; 25, 10; Le. 14,
21-24.
1.1 Le. 12, 37.
Cf. Basilio*, De bapt., I, 17 (PG 31, 1556 C 1); 1 Cor. 1, 9; 1 Gv. 1,
3; 1, 7.
1.1 Cf. Ebr. 12, 23.
1.4 Cf. Ebr. 12, 23.
1.5 Cf. 1 Gv. 1, 7.
Lettere - IX 157
34, 35, 43, 45, 47, 49, 53, 56, 60, Padre (che tutto riunisce); 19
64, 65, 68, 70, 72, 73, 74, 79, 83 Padre (delle luci): 19
Interpretazione allegorica: 11, Paolo (s.): 5, 12, 41, 56, 57, 63
20 Partecipazione: 48, 51, 56, 61
Invisibile: 63 Perfezione: 33, 34, 51, 65
Ipazio: 5 Pico della Mirandola: 6
Ira: 29, 87 Pietro di Damasco: 6
Irraggiamento: 64, 75 Pietro il Fullone: 8
Isaia: 11, 70, 73, 83 Pietro l’Iberico: 8
Israele: 57, 63 Piogge celesti: 87
Podestà: 10,12, 43, 46, 54, 55, 60,
Koch H.: 7, 12, 13 66
Portatore della parola, di Dio:
83
Lettere (dello ps. Dionigi): 5 Potenza divina: 36, 71
Logoi: v. Principi razionali Potenza originaria: 55
Lorenzo Valla: 6 Potenze (angeliche, celesti): 10,
Luce (del Padre): 19 11, 44, 60
Luce (divina): 19, 22, 26, 33, 35, Principati: 10, 12, 43, 46, 59, 60,
48, 49, 50, 61, 65, 71, 72 66
Principi razionali: 50
M aria (Vergine): 41 Principio della dominazione
Marsilio Ficino: 6 (Dio): 54
Massimo il Confessore (s.): 6 Principio della luce: 20
Melchisedech: 62 Principio dell’ordine: 56, 58, 64
Michele: 61, 63 Principio iniziatore (o dell’ini-
Modello: 30 ziazione): 22, 37, 50, 51, 56
Monade: 53 Principio superiore al princi
Monofisiti: 5, 8 pio: 53
Movimenti (delle intelligenze ce Proclo: 7, 13, 26, 53, 56
lesti): 47, 55, 84 Profeti dell’Antico Testamento:
56
Negazioni: 27 Profumo della sapienza: 21
Neoplatonismo: 9, 29 Provvidenza: 19, 20, 21, 37, 53,
57, 62, 72
Occhi degli angeli: 81 Puech H. Ch.: 13
Olocausto: 48 Punizione: 84
Purezza: 35, 49, 74
Oracoli: 24, 26, 43, 44, 49, 79
Ordinamento ternario: 10 Purificazione: 9, 14, 35, 48, 51,
Ordini inferiori della gerarchia: 56, 65, 74, 75, 76
43, 67, 78
Ordini superiori della gerar Raffigurazioni scritturali: 11,
chia: 43, 67, 79 26, 27, 31, 79
Origene: 20, 33, 84 Raggio divino: 9, 21, 34, 61, 72,
Oro e argento: 86 87
166 Indice dei nomi e delle cose notevoli
S a lm i 6. 3: 65, 74 9, 4: 58
6, 6: 46, 47, 70, 79 9, 5-6: 58
21, 7: 31 6, 6-7: 70 9, 11: 58
23, 7-10: 50 6, 7: 75 10, 1: 46, 86
23, 10: 50 6, 8: 70 10, 2: 79
35, 10: 30 9, 5: 42, 82 10, 3-4: 85
81, 6: 69 10, 12: 46 10, 4-9: 46
88, 47: 80 10, 21-22: 46 10, 6: 79
90, 12: 82 16, 3: 53 10, 6-7: 58
96, 4: 39 20, 2-3: 83 10, 7: 58
102, 20: 81 20, 4: 83 10, 8: 82
103, 4: 84 28, 16: 31 10, 9: 79
108, 18: 31 29, 6: 80 10, 9-19: 88
109, 4: 62 30, 30: 80 10, 12: 81, 82
131, 14: 53 40, 13: 26 10, 13: 88
144, 3: 27 60, 2: 39 10, 14: 23, 86, 87
63, 1: 51 10, 15-16: 46
P roverbi 63, 2: 51 10, 18: 57
66, 1: 53 10, 18-20: 46
4, 25: 82 10, 21: 82
25, 22: 79 11, 22-25: 39
G erem ia
40, 3: 84, 86
C antico dei C antici 2, 13: 31 47, 3: 84
7, 24: 61 47, 9: 31
1, 3: 21, 31
E zechiele D aniele
Sapienza
1, 4: 84, 85, 86 2, 1-3 62
5, 6: 30 1, 6: 23, 46 2, 16-49: 62
7, 26: 33 1, 7: 83, 86 2, 27-45: 39
1, 8: 82 7, 4: 23, 31, 86
Siracide 1, 10: 23, 81, 86, 87 7, 5: 31
1, 11: 23 7, 6: 31
24, 15: 21 1, 13: 79 7, 9: 23, 79, 88
26, 18: 82 1, 15: 23, 79 7, 10: 39, 77, 79, 88
50, 6: 30 1, 15-23: 88 8, 16: 58
50, 9: 31 1, 18: 82 9, 23: 58
1, 24: 52 10, 5: 27, 28, 83
1, 26: 23, 86 10, 5-6: 27, 81, 83
Isaia 10, 6: 28, 79, 81, 86
1, 27: 86
4, 5: 80 3, 12: 52 10, 13 61, 63
6, 1: 83 6, 2: 83 10, 20 61
6, 1-2·. 73 8, 2: 86 10, 21 61, 63
6, 1-13: 71 9, 2: 58, 83, 84 11, 15 84
6, 2: 23, 46, 74, 82 9, 2-3: 58 12, 7: 82
Indice scritturistico 169
C ap. I
O gni d iv in a illu m in azio n e che, g razie alla su a
b o n tà, p ro c ed e in v ario m o d o verso gli e sseri che
so no o g g etto d e lla su a provvidenza, n o n so lo ri
m a n e sem plice, m a u n ifica co lo ro che la ricev o n o 19
Cap. II
Le cose divine e celesti so n o a d e g u a ta m e n te rive
la te an ch e p e r m ezzo di sim b o li d issim ili 23
Cap. I l i
D efinizione d ella g erarch ia; q u a l è il vantag g io
che d a e ssa si ricav a 33
Cap. IV
Il significato del n o m e «angelo» 37
184 Indice generale
Cap. V
P erch é tu tte le essen ze celesti h a n n o in co m u n e
l’app ellativ o «angeli» pag. 43
Cap. VI
Q ual è il p rim o o rd in e di essen ze celesti, q u a le
l’in term ed io , q u a le l'u ltim o 45
Cap. V II
Dei Serafini, C h eru b in i e tro n i, e d ella p rim a ge
ra rc h ia fo rm a ta d a essi 47
Cap. V III
Delle dom inazioni, delle v irtù e delle p o d e stà , e
d e lla lo ro g era rc h ia in te rm e d ia 54
Cap. IX
Dei p rin c ip ati, degli arcan g eli, degli angeli e d e l
l’u ltim a g era rc h ia fo rm a ta d a essi 59
Cap. X
R icapitolazione s o m m a ria deH’arm o n io so o rd in e
angelico 64
Cap. X I
P erch é tu tte le essen ze celesti v en gono c h ia m a te
in d istin ta m e n te «virtù celesti» 66
C ap. X II
C om e m ai i g ra n sa c e rd o ti - che p u re so n o u o m i
ni — vengono c h ia m a ti angeli 68
Cap. X III
P erché si dice ch e il p ro fe ta Is a ia sia s ta to p u rifi
c ato d a u n S erafin o 70
Cap. XIV
Il significato delle m o ltitu d in i angeliche, di cui
p a rla la trad iz io n e < sc rittu ra le > 77
C ap. XV
Delle im m agin i ch e d a n n o fo rm a alle v irtù an g eli
che e degli a ltri arg o m e n ti successivi 78
Indice generale
L ette ra I
A G aio m o n aco
L e tte ra II
Allo stesso G aio m o n aco
L e tte ra III
Allo stesso Gaio
L e tte ra IV
Allo stesso G aio m o n aco
L e ttera V
A D oroteo m in istro
186 Indice generale
Lettera VI
A Sosipatro sacerdote pag. 125
Lettera VII
A Policarpo vescovo 126
Lettera Vili
A Demofilo monaco, sul comportamento che non
esce dal proprio rango e sulla gentilezza 130
Lettera IX
A Tito vescovo, che aveva chiesto in una lettera
quale fosse la casa della sapienza, quale il crate
re, e quali fossero i cibi e le bevande della sapien
za stessa 145
Lettera X
A Giovanni teologo, apostolo ed evangelista esi
liato neU’isoIa di Patmo 158
I n d ic i