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Un sfera costituita di materiale conduttore, di raggio r = ξ mm viene collegata, tramite un filo conduttore di resistenza

R = 1 MΩ, a un cavo dell’alta tensione, la cui forza elettromotrice varia nel tempo come: V (t) = V0 cos (2πνt), con
V0 = 100 kV e ν = 50 Hz. (a ) Calcolare l’intensità efficace di corrente che scorre nel filo. (b ) Calcolare lo sfasamento
dell’intensità di corrente rispetto alla forza elettromotrice del cavo.
Intensità di corrente efficace ieff [mA]:
Sfasamento della corrente rispetto alla f.e.m. ϕ [◦ ]:

V (t ) =V0 cos (wt )

i(t) R

Esercizio e_em_12, Fig. 1.

La corrente che scorre nel filo è dovuta alla capacità non nulla della sfera conduttrice C = 4πε0 r. Il potenziale di tale
sfera segue (a meno della caduta di tensione sulla resistenza R del filo) il potenziale del cavo di alta tensione. Per modificare
il proprio potenziale, la sfera deve continuamente cedere o acquistare carica elettrica. La carica elettrica ceduta o acquistata
dalla sfera, passa attraverso il filo, determinando in esso una corrente elettrica i (t) variabile nel tempo.
La carica Q presente sulla sfera è data da:

Q (t) = CV ′ (t)

L’intensità di corrente i che scorre nel filo è data da:


dQ
i (t) = (t)
dt
Infine la caduta di f.e.m. sul filo è data da:

V − V ′ = Ri

Avremo perciò:

dQ dV ′
V − V ′ = Ri = R = RC
dt dt
dV ′
RC + V ′ (t) = V (t) = V0 cos (ωt)
dt
Utilizzando l’esponenziale complesso (prendendone la parte reale) invece del coseno si ha:

dV ′
RC + V ′ (t) = V0 ejωt
dt

Prof. Domenico Galli, Dipartimento di Fisica. Il presente materiale didattico è riservato agli studenti dell’Università di Bologna e non può essere
utilizzato ai termini di legge da altre persone o per fini non istituzionali. In particolare è fatto divieto di riproduzione in copie multiple,
distribuzione, commercio e comunicazione al pubblico senza l’autorizzazione dell’autore.
Cerchiamo una soluzione della non-omogenea nella forma:
dV ′
V ′ (t) = V0′ ejωt ⇒ = iωV0′ ejωt
dt
RCiωV0′ ejωt + V0′ ejωt = V0 ejωt
RCiωV0′ + V0′ = V0
V0 V0 ejωt CV0 ejωt
V0′ = ⇒ V ′ (t) = ⇒ Q (t) =
1 + jRCω 1 + jRCω 1 + jRCω
dQ jωCV0 ejωt jωCV0 ejωt V0 ejωt V0 ejωt
i (t) = = = = = =
dt 1 + jRCω 1 + jRCω 1 j
+R R−
jωC ωC
Å ã
j
V0 ejωt R +
ωC
=
1
R2 + 2 2
ω C
Da cui:
Å ã
j
V0 R +
ωC jωt
i (t) = e
1
R2 + 2 2
ω C
L’intensità di corrente ha perciò la forma:
i0 = i0 ejϕ



1

i (t) = i0 ej(ωt+ϕ) = i0 ejϕ ejωt ⇒



ℑ i 0 e 1
 tan ϕ = = ωC =


ℜ (i0 e ) jϕ R ωRC
da cui possiamo ricavare l’intensità massima di corrente i0 :
Œ Å ã Å ã
j j
V0 R + V0 R −
ωC ωC V0
i0 = =…
1 1 1
R2 + 2 2 R2 + 2 2 R2 + 2 2
ω C ω C ω C
Tornando all’espressione trigonometrica:
i (t) = i0 cos (ωt + ϕ)
1
Å ã
V0
i (t) = … cos ωt + arctan
1 ωRC
R2 + 2 2
ω C
La massima intensità è data perciò da:
V0
imax = …
1
R2 +
ω2 C 2
e l’intensità efficace è data da:

2
ieff = imax
2


2 V0
ieff = …
2 1
R2 +
ω2 C 2
Infine, per quanto riguarda lo sfasamento:
1
ϕ = arctan
ωRC

Prof. Domenico Galli, Dipartimento di Fisica. Il presente materiale didattico è riservato agli studenti dell’Università di Bologna e non può essere
utilizzato ai termini di legge da altre persone o per fini non istituzionali. In particolare è fatto divieto di riproduzione in copie multiple,
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