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13/9/2018 Terra e acqua ­ Arte e Botanica

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Arte e Botanica
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Scritto da Lorenzo Stocco

Terra e acqua
Lava e Pomice ­ Facciamo chiarezza
Tutte le pagine

Pagina 1 di 2

Il terriccio  che  useremo  per  la  coltivazione  delle  nostre  piante,  è  l’argomento  che  affrontiamo  in  questa  seconda  parte  della  nostra  storia:  esso  dovrà  essere
molto poroso e assorbire l’acqua velocemente ma allo stesso modo dovrà rilasciarla; se premuto tra le mani quando umido, non dovrà impaccarsi ma, appena
riaperto il pugno, dovrà diventare friabile quasi come se asciutto.

(Lava, lapillo)

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Nelle mie miscele solo raramente c’è della torba, un po’ più spesso c’è della normalissima terra presa dai campi che sono vicini alla mia abitazione, insomma
terra comune, e non ha importanza se la mia è più nera o più bruna, basta che sia terra comune di dove abitate, per il resto il contenuto delle mie miscele è
costituito per il 90% essenzialmente di sabbie e graniglie, con granulometria compresa fra i 2 ed i 4 mm circa.

 ( pomice )

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L’elemento principale delle mie miscele è la lava o lapillo; esso è reperibile in molti vivai specializzati e sempre più spesso lo vedo usato per molti scopi
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anche al posto della corteccia di pino contro le erbacce. Poco tempo fa era più difficile procurarselo ma ora mi sembra abbastanza comune, almeno quello di
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granulometria più grossa; la pomice è da sempre più comune. Tenete bene a mente questi due elementi che ci saranno essenziali quando parleremo delle semine.
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La  lava  è  ricca  di  elementi  nutritivi,  Cookie Policy
che  molti  pensano  non  vengano  ceduti;  questo  non  Accetta e chiudi
è  vero:  essa  cede  molti  elementi  utili  alla  crescita  delle  piante
specialmente per quelle succulente, è porosa e permette quindi una certa aereazione delle radici, trattiene momentaneamente l’acqua all’interno dei suoi pori ma
non ecessivamente.

( quarzo rosella ) 

La pomice, anch’essa d’origine vulcanica, non ha le proprietà nutritive della lava; anzi, in realtà, se pura, sembra non ne abbia nessuna. Molto spesso, anzi direi
sempre, contiene varie impurità ed è quindi difficile valutare quale proprietà nutrienti possa apportare; in ogni modo, queste sono così esigue da poter essere
senz’altro trascurate. La sua proprietà principale è la porosità molto sottile rispetto alla lava, ottima per le radici sottili di molte succulente che si addentrano alla
ricerca di umidità che la pomice conserva maggiormente della lava; questo fa’ sì che possa mantenere nei nostri vasi un po’ di umidità per qualche giorno in più,
cosa utile per una pianta costretta in vasi a volte piccoli. Infatti, dobbiamo pensare che in natura le piante in piena terra hanno a disposizione molta più umidità
dei  nostri  piccoli  vasi.  Voi  mi  direte:  allora  usiamo  più  torba!  No!!  La  torba  mantiene  troppo  a  lungo  l’umidità  e  in  modo  eccessivo,  per  non  parlare  poi  di
quando diventa asciutta e non ne vuole più sapere di assorbire acqua, inoltre costituisce un ambiente favorevole per gli sciaridi (piccolissime mosche le cui larve
recano  notevoli  danni  alle  radici  ed  alle  piante,  soprattutto  ai  semenzali)  e  per  le  loro  uova,  mentre  la  pomice  assorbe  subito  l’acqua  e  la  rilascia  in  modo
ottimale ed è detestata (assieme alla lava) dagli sciaridi, perché asciugandosi più in fretta della torba non permette alle uova di schiudersi oppure fa’ morire le
larve.
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( sabbia di granito )
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Allora, ricapitolando, uso: lava, pomice, un po’ di terra comune ed altre substrati granulari che trovo nelle mie escursioni in montagna dato che a volte è
possibile incontrare  torrenti con sabbie molto buone. Una cosa che reputo buona in una sabbia o graniglia è l’assenza totale o quasi di calcari; penso che la loro
presenza anche in vasi con piante abituate a tali terreni sfavorisca la sana crescita della pianta in quanto, nell’ambiente ristretto e confinato di un vaso, i sali di
calcio insolubili tendono ad accumularsi se, per annaffiare, facciamo uso dell’acqua del nostro rubinetto (io solitamente uso solo acqua piovana raccolta dal tetto
in cisterne). Dai rivenditori di materiali per l’edilizia si può trovare il quarzo e l’agriperlite, entrambi buoni, anche se preferisco il primo dato che l’agriperlite
(più  della  pomice)  tende  a  galleggiare  e,  quindi,  quando  si  dà  acqua,  può  sradicare  le  piante,  specialmente  le  più  piccole;  nessuno  dei  due  fornisce  alcun
nutrimento per le piante, ma servono per il riempimento del vaso e a volte come decorazione superficiale.

( sabbia quarzifera usata in edilizia )

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Il quarzo, messo in superficie, trattiene umidità nel vaso ed a volte può rendere difficile capire se bisogna dare acqua o se il substrato è già bagnato: solo uno
sguardo esperto alla pianta in questo caso fa’ capire che cosa bisogna fare. Altro materiale che uso è la sabbia per acquari che, però, è molto costosa; quindi mi
sono  orientato  verso  la  sabbia  di  granito  che  riesco  a  trovare  molto  pura  in  un  torrente.  Anche  la  terracotta  è  buona:  se  vicino  a  voi  c’è  qualche  fabbrica  di
mattoni ne troverete parecchia e va bene mescolata agli altri elementi per le piante che hanno bisogno di più aridità. Questi sono gli elementi principali che uso,
ma poi nel mio terriccio ci sono ormai tanti di quelli ingredienti che neanche ricordo più, dato che riutilizzo sempre il vecchio terriccio e aggiungo spesso per
prova nuovi elementi.  
Nessuno  vieta  a  voi  la  sperimentazione;  il  mio  consiglio  è  quello  di  stare  attenti  alla  porosità  del  miscuglio,  a  non  aggiungere  torba  o  perlomeno  di
limitarne l’uso al minimo e, soprattutto, a non usare materiali troppo calcarei.

( ghiaino per acquari )

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L’acqua è anch’essa abbastanza importante, per questo parleremo di essa. Io uso quasi esclusivamente acqua piovana e trovo che ciò  favorisce una migliore
risposta da parte delle piante. Ho cominciato ad usarla soprattutto per necessità con altre piante, le carnivore, così avendone a disposizione tanta la uso anche per
le succulente. 
Raccolgo l’acqua dal tetto e per mezzo dei tubi delle grondaie la incanalo in un grande recipiente di circa 1000 litri, in più qualche altro recipiente più piccolo
nel quale va a finire quel poco d’acqua che non entra nel recipiente grande e che uso per prima.

L’acqua piovana non contiene calcio, può però essere inquinata; tuttavia constato che quella da me raccolta non causa danni alle carnivore (che, in quanto
alla qualità dell’acqua, sono molto più esigenti delle succulente) per cui penso che per le succulente non ci siano proprio problemi anzi, come dicevo, le piante
sembrano reagire meglio. L’assenza di calcare ed una leggera acidità, infatti, permettono un migliore  assorbimento del nutrimento dal terreno, e non c’è niente
di meglio che far prendere una bella pioggia di due o tre giorni continui, in autunno, a quelle piante brevidiurne che hanno bisogno di iniziare allora il loro
periodo vegetativo, ad es. le Monilaria o i Conòphytum.

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