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AGGREGAZIONI AZIENDALI
Al fine di migliorare lo svolgimento della propria attività e raggiungere obiettivi comuni, aziende
indipendenti sviluppano tra loro relazioni.
I rapporti interaziendali possono riguardare semplici scambi di mercato oppure accordi di collaborazione,
che possono dare origine ad aggregazioni aziendali, ovvero insiemi di aziende che svolgono insieme alcune
attività ai fini di un obiettivo comune.
2. CLASSIFICAZIONE
Le aggregazioni di imprese sono classificate secondo diversi elementi:
a) La finalità
Prendendo come riferimento le motivazioni, s’individuano:
- Finalità esterne relative ai rapporti che si instaurano con l’ambiente esterno (clienti, fornitori, concorrenti)
- Finalità interne legate ad un migliore utilizzo dei fattori produttivi.
- Aggregazioni su base patrimoniale: originate dal possesso da parte di un’azienda di una quota del capitale
sociale (partecipazione) di un’altra azienda. (acquisizioni di quote di capitale sociale gruppi aziendali)
- Aggregazioni complementari: aggregazione tra imprese non concorrenti alla ricerca di collaborazione
complementare. Ad esempio due aziende che collaborano per realizzare prodotti tra loro complementari.
3. AGGREGAZIONI INFORMALI
La costituzione di aggregazioni informali è da ricondurre a collegamenti su base produttiva, finanziaria o
personale.
a) Collegamenti su base produttiva: i collegamenti su base produttiva scaturiscono dalla ricerca di una
collaborazione di natura produttiva tra le aziende collegate. Esempi sono le piccole imprese che operano su
commessione di una grande impresa, di cui costituiscono "imprese satellite". Le piccole e medie imprese
sono quindi legate da vincoli di subordinazione con la grande impresa.
b) Collegamenti su base finanziaria: i collegamenti su base finanziaria s'instaurano quando l'azienda
ottiene ingenti finanziamenti da un'altra azienda (ad esempio una banca). In questo caso l’impresa
finanziatrice influenza le scelte dell’impresa debitrice pur in assenza di una relazione formale di
dipendenza.
c) Collegamenti su base personale: si fondano sui rapporti personali intrattenuti dai soggetti negli organi di
vertice di diverse imprese. Ad esempio può trattarsi di più aziende che abbiano lo stesso amministratore,
professionista o esperto, di imprese che siano controllate da esponenti di una stessa famiglia o di società
che presentano comuni componenti dei consigli d'amministrazione.
d) Gentlemen’s agreement: accordi verbali (segreti) tra aziende con interessi comuni. Ad esempio le intese
possono riguardare la fissazione dei prezzi, la distribuzione della produzione, la delimitazione delle zone
d'influenza.
4. AGGREGAZIONI FORMALI
1. CONTRATTO DI AFFITTO DI AZIENDA
Il contratto di affitto di azienda consente ad un’azienda di concedere in affitto l’esercizio dell’attività
aziendale, ottenendo in cambio un canone periodico d’affitto.
L’azienda non cessa di esistere e mantiene la proprietà dei beni che compongono il complesso aziendale,
ma l’attività si trasforma da produttiva a finanziaria ed immobiliare.
Le principali motivazioni dei contratti di affitto sono:
- Di natura economico-gestionale: un imprenditore dispone subito del complesso aziendale evitando un
elevato esborso che sarebbe necessario per l’acquisto dell’azienda, mantenendo un impegno non definitivo
e modificabile.
- Di crisi aziendale: in questo caso l’affitto aziendale è la modalità attraverso la quale un'azienda che versa
in stato di insolvenza utilizzi l’affitto come ponte con un nuovo soggetto giuridico capace di far fronte agli
impegni assunti. In tal modo si evita che l'attività aziendale venga interrotta per effetto della dichiarazione
di insolvenza e si pongono le basi per una successiva acquisizione.
2. ASSOCIAZIONI IN PARTECIPAZIONE
L'associazione in partecipazione è una particolare forma di contratto con il quale un’impresa "associante" si
accorda con aziende "associate" a cui viene attribuita una partecipazione agli utili dell'impresa come
ricompensa/corrispettivo di un apporto di capitale o di lavoro (se ci sono utili si fottono una parte di questi
utili perché hanno lavorato per l’azienda associante o hanno dato dei cazzo di soldi di merda per il capitale).
L'utilizzo di questo tipo di contratto offre dei vantaggi in termini di flessibilità ed è molto redditizio nel
momento in cui l'impresa ottiene un utile. Diventa invece problematico nei casi in cui l'attività sia in perdita
perché in questo caso il lavoratore associato può essere chiamato a rispondere delle passività.
3. Il CONSORZIO
Il consorzio è un contratto tra più aziende che esercitano la medesima attività o attività connesse, che ha
per oggetto la disciplina delle attività stesse tramite un'organizzazione in comune, mantenendo però la loro
autonomia giuridica ed economica.
Il consorzio prevede un'organizzazione comune che può svolgere le seguenti attività:
- attività di carattere interno all'aggregazione: il consorzio si limita a regolamentare determinati rapporti
fra i consorziati (prezzi, condizioni di vendita, produzione...);
- attività di carattere esterno: il consorzio si inserisce concretamente nell'attività economica con iniziative
di interesse comune o inerenti alla produzione (consorzi di controllo della qualità, consorzi di attività
promozionale per nuovi clienti) a tutela dei propri consorziati.
4. I CARTELLI
Cartelli: è un accordo vietato e illegale attraverso il quale le aziende si impegnano a rispettare certi limiti
nella loro azione sul mercato, per ridurre o disciplinare nel comune interesse la concorrenza. Le aziende
mantengono la loro indipendenza e autonomia.
Sono esempi di cartelli gli accordi volti a: non vendere ad un prezzo maggiore o minore a quello fissato, non
produrre più prodotti della quantità prefissata. QUINDI NON SONO FORMALI, UNA VOLTA LO ERANO MA
ORA SONO ILLEGALI.
6. ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Hanno come obiettivo la tutela degli interessi di natura istituzionale (non connessi agli scambi di mercato)
delle imprese associate e possono essere così organizzate:
- per ambito geografico: l’associazione riunisce aziende presenti in una specifica area, a prescindere dal
settore di attività;
- per settori di attività economica: l’aggregazione si fonda su una specifica attività esercitata dalle imprese
associate;
- per dimensioni aziendali: l’aggregazione riunisce aziende di una certa dimensione.
Il loro compito specifico è quello di rappresentare le imprese associate in determinate situazioni e di fornire
alle imprese medesime un'opera di consulenza ed assistenza.
Non è obbligatoria la costituzione di un fondo patrimoniale iniziale e il GEIE non realizza al proprio interno
né utili, né perdite, poiché questi sono da attribuirsi direttamente ai singoli membri.
9. LE JOINT VENTURE
La joint venture è una forma di collaborazione tra due o più soggetti (detti partner) che origina la creazione
di una nuova azienda per lo svolgimento in comune di una specifica attività, mantenendo ciascun socio la
propria autonomia.
Nessun socio detiene un potere dominante tale da imporre la propria volontà, infatti i soci possiedono
quote paritarie di partecipazione al capitale sociale (il caso tipico è quello in cui due società detengono
ciascuna il 50% del capitale sociale della joint venture).
10. FRANCHISING
Il franchising è un accordo contrattuale con il quale un’azienda manifatturiera, un grossista o un impresa
produttrice di servizi (franchisor o affiliante) concede ad altre aziende (chiamate franchisee o affiliati) la
possibilità di produrre o distribuire beni e servizi utilizzando il nome, la marca o l’insegna dell’affiliante.
Il franchising si configura come un contratto che trasferisce know-how, immagine di mercato o prodotto,
condotta strategica, ecc. dall'impresa affiliante agli affiliati per creare una rete di vendita di tipo omogeneo
ed integrato. Ciascuno degli affiliati mantiene però la propria autonomia giuridica ed economica.
4. I DISTRETTI INDUSTRIALI
Il distretto industriale è un gruppo di imprese, solitamente di piccola e media dimensione in un ambito
territoriale circoscritto, che svolgono la stessa attività o attività affini, specializzate in una o più fasi di un
processo produttivo. Quindi nel distretto ognuno ha il suo pezzo da produrre per raggiungere l'obiettivo.
Esempi ne sono la Silicon Valley e Hollywood.