Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
PER I LAVORATORI IN MATERIA
DI SALUTE E SICUREZZA
NEI LUOGHI DI LAVORO
D. LGS. 81/08 E S.M.I.
ACCORDO STATO‐REGIONI N. 221 DEL 21 DICEMBRE 2011
E ACCORDO STATO‐REGIONI N. 128 DEL 7 LUGLIO 2016
UNITA’ FORMATIVA:
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI CHIMICO E
CANCEROGENO IN AZIENDA
Pag. 2 di 69
Marzo 2017
2.
LA CLASSIFICAZIONE CLP
Pag. 3 di 69
Marzo 2017
3.
L’ETICHETTATURA
Pag. 4 di 69
Marzo 2017
4.
IL MODELLO
Al.Pi.Ris.Ch.
Pag. 5 di 69
Marzo 2017
1.
IL RISCHIO CHIMICO ‐
GENERALITÀ
Pag. 6 di 69
Marzo 2017
COS’È IL RISCHIO CHIMICO
Il rischio chimico in ambiente di
lavoro è riconducibile all’insieme
dei rischi per la Sicurezza e per la
Salute, connessi con la presenza,
nell’ambito dello svolgimento delle
lavorazioni, di “agenti chimici
pericolosi”.
Il RISCHIO CHIMICO viene
normativamente affrontato in
maniera organica nel TITOLO IX
del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
Pag. 7 di 69
Marzo 2017
TITOLO IX D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE
ART. 222 (DEFINIZIONI)
AGENTE CHIMICO
Tutti gli elementi o composti chimici allo stato naturale, sia da soli
sia nei loro miscugli, ottenuti, utilizzati o smaltiti, siano essi prodotti
intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato.
ATTIVITÀ CHE COMPORTA
LA PRESENZA DI AGENTI CHIMICI
ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne
prevede l’utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la
PRODUZIONE, la MANIPOLAZIONE, L’IMMAGAZZINAMENTO, il
TRASPORTO o L’ELIMINAZIONE e il TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, o
che risultino da tale attività lavorativa. Pag. 8 di 69
Marzo 2017
TITOLO IX D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE
ART. 222 (DEFINIZIONI)
AGENTE CHIMICI PERICOLOSI:
1. AGENTI CHIMICI CHE SODDISFANO I CRITERI DI CLASSIFICAZIONE COME
PERICOLOSI in una delle classi di pericolo fisico o di pericolo per la
salute di cui al regolamento CE
2. AGENTI CHIMICI CHE COMPORTANO UN RISCHIO PER LA SICUREZZA E LA
SALUTE DEI LAVORATORI A CAUSA DI LORO PROPRIETÀ CHIMICO‐FISICHE,
CHIMICHE O TOSSICOLOGICHE e del modo in cui sono utilizzati o
presenti sul luogo di lavoro, compreso gli agenti chimici cui è stato
assegnato un valore limite di esposizione professionale di cui
all’Allegato XXXVIII del D.Lgs.81/08.
Pag. 9 di 69
Marzo 2017
DEFINIZIONI…
elementi chimici e loro composti
SOSTANZE allo stato naturale ottenuti
mediante lavorazioni industriali.
miscugli o soluzioni composti
PREPARATI da due o più sostanze.
sospensione dispersa nell’aria di
POLVERI materiali solidi
sospensione dispersa nell’aria di
FUMO materiali solidi e prodotta da processi
termici e/o chimici
Pag. 10 di 69
Marzo 2017
DEFINIZIONI…
sospensione dispersa nell’aria di
NEBBIA materiali liquidi e prodotta da
spruzzatura o ebollizione di liquidi e
condensazione di gas e vapori.
sostanze che alle normali condizioni di
GAS pressione e temperatura (1 bar e 25°C)
sono in forma gassosa.
sostanze aeriformi che alle normali condizioni
VAPORI di pressione e temperatura
(1 bar e 25°C) sono in forma liquida.
Pag. 11 di 69
Marzo 2017
RISCHI da:
RISCHI di: esposizioni a sostanze
incendio, esplosioni, tossiche e/o nocive e, se
contatto con sostanze assorbite, con potenziale
aggressive e/o corrosive compromissione
(ustioni chimiche, dell’equilibrio biologico
corrosione di materiali e (intossicazione o malattie
degrado di impianti, ecc.) professionale).
Pag. 12 di 69
Marzo 2017
PERICOLOSITÀ PER LA SALUTE
Dal livello, dalla durata, dalle
modalità di esposizione.
Dalla dose assorbita.
Dalle carettiristiche individuali
dei soggetti esposti (sesso,
età, patologie,ecc..).
Pag. 13 di 69
Marzo 2017
RISCHIO DA ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE
CONDIZIONE DI LAVORO per la quale sussiste la POSSIBILITÀ
CHE AGENTI CHIMICI PERICOLOSI, tal quali o sotto forma di
emissioni (polveri, fumi, nebbie, gas e vapori) POSSANO ESSERE
ASSORBITI DALL’ORGANISMO attraverso:
Pag. 14 di 69
Marzo 2017
INGESTIONE
L’agente entra nel cavo orale, come
contaminante degli alimenti o di
oggetti portati alla bocca
SOLIDI frammenti e polveri
LIQUIDI schizzi e versamenti
Stomach
GAS non rilevante
CIBO
SIGARETTE
MANI/ LABBRA/BOCCA
SIST. DIGESTIVO ORGANI
GUANTI
OGGETTI Pag. 15 di 69
Marzo 2017
CONTATTO
L’agente entra in contatto con pelle o mucose:
svolge una azione locale o viene assorbito dagli
strati grassi dell’epidermide
SOLIDI effetti locali (aggressivi)
LIQUIDI effetti locali
assorbimento (lipofili)
GAS non rilevante
EFFETTO LOCALE
Pag. 16 di 69
Marzo 2017
INALAZIONE
L’agente è presente nell’aria e
trascinato all’interno
dell’organismo con l’atto
respiratorio
SOLIDI polveri e fibre
Stomach
LIQUIDI nebbie e aerosol
GAS ogni tipo
Particelle solide con diametro fra 0,25 e 500
micron. Dalla dimensione delle particelle dipende
la capacità di penetrazione nelle vie respiratorie.
Pag. 18 di 69
Marzo 2017
ORGANI BERSAGLIO
APPARATO
CARDIOVASCOLARE
SISTEMA NERVOSO
APPARATO
GASTROENTERICO
APPARATO URINARIO
SISTEMA EMOPOIETICO
Pag. 19 di 69
Marzo 2017
PERICOLOSITÀ PER LA SALUTE
ES. IRRITAZIONE TRANSITORIA
EFFETTI ACUTI O DELLE MUCOSE CONGIUNTIVALI
A BREVE TERMINE E NASALI CON FREQUENTE
CEFALEA, NAUSEA,
SONNOLENZA.
Es. LO STIRENE (IDROCARBURO AROMATICO).
A temperatura ambiente è un liquido oleoso trasparente
dal caratteristico odore dolciastro; è tossico e
infiammabile. Insolubile in acqua. Il suo principale
impiego è nella produzione di materie plastiche tra cui
abbiamo anche il polistirene (polistirolo).
EFFETTI SUB‐CRONICI E ES. ALTERAZIONE DEI GLOBULI
ROSSI NEL SANGUE CON
CRONICI O A MEDIO – ALTERAZIONE DELLA
FUNZIONALITÀ EPATICA E
LUNGO TERMINE SOSTANZA CANCEROGENA
SECONDO IL DIPARTIMENTO
STATUNITENSE DELLA SALUTE
DAL 10 GIUGNO 2011.
Pag. 20 di 69
Marzo 2017
PERICOLOSITÀ PER LA SALUTE
DI TIPO DETERMINISTICO:
Maggiore è l’esposizione e più gravi sono i danni.
Tossici, molto tossici, corrosivi, sensibilizzanti,
nocivi, irritanti.
EFFETTI A BREVE TERMINE
per via nasale, orale, per inalazione
attraverso pelle o occhi
attraverso il sistema digerente, inghiottendo o mangiando
1% 11%
88%
Infortuni da agenti chimici dal 2004 al 2010 (fonte: INAIL)
Pag. 22 di 69
Marzo 2017
MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI CHIMICI
2% 2% TUMORI
24% RESPIRATORIE
40%
DERMATITI
SISTEMA
NERVOSO
ALTRO
32%
MP da agenti chimici dal 2007 al 2009 per tipologia (fonte: INAIL)
Pag. 23 di 69
Marzo 2017
PERICOLI
Esplodono
PERICOLI FISICI Reagiscono violentemente
con l’acqua
Si infiammano facilmente
Ecc.
Causano il cancro
Causano la morte per
PERICOLI PER LA
avvelenamento
SALUTE
Ustionano pelle e occhi
Ecc.
PERICOLI PER Sono tossiche per i pesci;
Distruggono l’ozono
L’AMBIENTE
Ecc. Pag. 24 di 69
Marzo 2017
QUALI SONO LE PROPRIETÀ PERICOLOSE PRESE IN CONSIDERAZIONE?
PERICOLI FISICI
1. Esplosivi
2. Gas infiammabili
3. Aerosol infiammabili
4. Gas comburenti
5. Liquidi infiammabili
6. Solidi infiammabili
7. Liquidi piroforici
8. Solidi piroforici
9. Sostanze che, a contatto con l’acqua, emettono gas infiammabili
10.Liquidi comburenti
11.Solidi comburenti
12.Perossidi organici
13.Gas sotto pressione
14.Sostanze autoriscaldanti
15.Sostanze autoreattive
16.Corrosivi per i metalli Pag. 25 di 69
Marzo 2017
QUALI SONO LE PROPRIETÀ PERICOLOSE PRESE IN CONSIDERAZIONE?
PERICOLI PER LA SALUTE
1. Tossicità acuta
2. Corrosione/irritazione cutanea
3. Danni rilevanti/irritazione oculare
4. Sensibilizzazione respiratoria e cutanea
5. Tossicità sistemica su organi bersaglio a seguito di esposizione singola
6. Tossicità sistemica su organi bersaglio a seguito di esposizione ripetuta
7. Mutagenicità
8. Cancerogenicità
9. Tossicità riproduttiva
10.Tossicità a seguito di aspirazione
EFFETTI SULL’AMBIENTE
1. Pericolosità per l’ambiente acquatico.
2. Pericolo per l’ozono.
Pag. 26 di 69
Marzo 2017
GIOCO DI RUOLO
1) VERO O FALSO?
Pag. 27 di 69
Marzo 2017
2.
LA CLASSIFICAZIONE CLP
Pag. 28 di 69
Marzo 2017
I CRITERI DI CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Ai fini dell’immissione sul mercato, i criteri per
IDENTIFICARE, e COMUNICARE, tramite l’etichetta, il
pericolo chimico, si sono finora basati su 2 strumenti
legislativi fondamentali:
2. Direttiva 1999/45/CE e
successive modifiche (in Italia
D.Lgs. 65/03)
Pag. 29 di 69
Marzo 2017
ESEMPI DI VARIABILITA’ DI ETICHETTATURA
Pag. 30 di 69
Marzo 2017
COS’È IL GHS?
Il GHS nasce come un sistema volontario mondiale di
armonizzazione della Classificazione ed Etichettatura delle
sostanze e delle miscele.
Nello specifico, con l’obiettivo di stabilire una base comune e
coerente per il pericolo chimico, che contenesse gli elementi
fondamentali di:
Sicurezza per il trasporto delle merci pericolose;
Prevenzione per la salute e la sicurezza del consumatore, del
lavoratore e dell’ambiente.
Pag. 31 di 69
Marzo 2017
REGOLAMENTO CLP (Classification, Labelling and Packaging)
Entrato in vigore il 20/01/09, detta i
nuovi parametri per la classificazione,
l’etichettatura e l’imballaggio delle
sostanze e delle miscele chimiche.
Il CLP sostituisce in modo progressivo il
sistema europeo esistente:
Direttiva Sostanze Pericolose – DSP (67/548/CEE) dal 1/12/2010
Direttiva Preparati Pericolosi – DPP (1999/45/CE) dal 1/06/2015
Il regolamento prevede la contemporaneità del sistema
attuale e dei sistemi CLP durante un periodo di
transizione.
Pag. 32 di 69
Marzo 2017
IL CLP (REGOLAMENTO CE 1272/2008)
Gli obiettivi del regolamento CLP sono:
armonizzare all’interno della Comunità europea i
criteri per la CLASSIFICAZIONE delle sostanze e delle
miscele e le norme relative alla loro ETICHETTATURA
ed IMBALLAGGIO e di assicurare un elevato livello di
protezione della salute umana e dell’ambiente.
punta alla LIBERA CIRCOLAZIONE delle sostanze
chimiche e delle loro miscele, rafforzando la
competitività e l’innovazione.
Assicurare la PROTEZIONE DEGLI ANIMALI, riducendo
al minimo gli esperimenti condotti su di essi.
Pag. 33 di 69
Marzo 2017
IL CLP (REGOLAMENTO CE 1272/2008)
Il CLP SI APPLICA a tutte le sostanze chimiche le miscele,
compresi i biocidi e gli antiparassitari, senza limiti di
quantità prodotte per anno.
Sono esclusi:
i preparati che ricadono sotto altra normativa europea
(come farmaci, dispositivi medici, alimenti e mangimi,
cosmetici);
gli intermedi non isolati;
le sostanze per ricerca e sviluppo
non immesse sul mercato;
i rifiuti.
Pag. 34 di 69
Marzo 2017
IL CLP (REGOLAMENTO CE 1272/2008)
Le NOVITÀ introdotte dal CLP sono:
NUOVE DEFINIZIONI: (es. «categoria di pericolo» è
sostituito dal termine «classe di pericolo»).
NUOVE FRASI: frasi H (Hazard Statements)
sostituiscono le frasi R e le frasi P (Precautionary
Statements) sostituiscono le frasi S.
NUOVI PITTOGRAMMI:
i vecchi simboli quadrati con cornice nera
e sfondo arancione vengono sostituiti
da rombi con cornice rossa e sfondo bianco.
Pag. 35 di 69
Marzo 2017
SCADENZE MISCELE PERICOLOSE
Pag. 36 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
Simbolo UE Sigla Pittogramma CLP Descrizione Classificazione
F / F+ Infiammabile
Cancerogeno
Pag. 37 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
NUOVE FRASI H ‐ P
FRASI R FRASI H
R 11 Facilmente infiammabile H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili
R 36 Irritante per gli occhi H319 Provoca grave irritazione oculare
R66 L’esposizione ripetuta può provocare H336 Può provocare sonnolenza o vertigini
secchezza e screpolatura della pelle. EUH066 L’esposizione ripetuta può provocare
FACILMENTE R67 L’inalazione dei vapori può provocare
INFIAMMABILE secchezza o screpolatura della pelle
sonnolenza e vertigini INFIAMMABILE
FRASI S
S 9 Conservare il recipiente in luogo ben FRASI P
ventilato P 210 Tenere dalle fonte di innesco. Non
S 16 Conservare lontano da fiamme e fumare
scintille – Non fumare P 261 Evitare di respirare i vapori
IRRITANTE S26 In caso di contatto con gli occhi P403/233 Tenere il recipiente ben chiuso e
lavare immediatamente ed in luogo ben ventilato
abbondantemente con acqua e consultare P305/351/338 IN CASO DI CONTATTO
IRRITANTE CON GLI OCCHI: sciacquare
un medico
S46 In caso di ingestione consultare accuratamente per parecchi minuti. Togliere
immediatamente il medico e mostrargli il le eventuali lenti a contatto se è agevole
contenitore e l’etichetta farlo. Continuare a sciacquare
DIR 67/548/CEE
DIR1999/45/CE Regolamento CLP
Pag. 38 di 69
Marzo 2017
CODIFICA DEI CONSIGLI DI PRUDENZA
CODIFICA DELLE INDICAZIONI DI PERICOLO
H X XX
Pag. 39 di 69
Marzo 2017
CODIFICA DEI CONSIGLI DI PRUDENZA
Codifica DEI CONSIGLI DI PRUDENZA
P X XX
Pag. 40 di 69
Marzo 2017
IL CLP (REGOLAMENTO CE 1272/2008)
SOSTANZE CANCEROGENE
R45:può provocare il cancro
1 R49:può provocare il cancro per inalazione per sostanze che presentino un rischio
cancerogeno soltanto per inalazione, ad esempio sotto forma di poveri, vapori o fumi
T o T+, Carc. Cat. 1
R45:può provocare il cancro
2 R49: Può provocare il cancro per inalazione per sostanze che presentino un rischio
cancerogeno soltanto per inalazione, ad esempio sotto forma di polveri, vapori o fumi
T o T+ Carc. Cat.2
3 R40: Possibilità di effetti cancerogeni – Prove insufficienti
Xn, Carc. Cat. 3
SOSTANZE CANCEROGENE SECONDO CLP
CATEGORIA SIMBOLI DI PERICOLO INDICAZIONE DI PERICOLO (H)
H350: Può provocare il cancro (indicare la via di esposizione se è accertato che
1A nessun’altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo) oppure
H350i: Può provocare il cancro se inalato
Carc. 1A
H350: Può provocare il cancro (indicare la via di esposizione se è accertato che
1B nessun’altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo) oppure
H350i: Può provocare il cancro se inalato
Carc. 1B
H351: Sospettato di provocare il cancro (indicare la via di esposizione se è accertato che
2
nessun’altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo)
Carc. 2
Pag. 41 di 69
Marzo 2017
I PREPARATI
CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONE PREPARATO
SOSTANZE CONCENTRAZIONE FRASI R
R45 o R49
Cancerogene Categoria 1, 2 ≥ 0,1% Cancerogeno Categoria 1, 2
obbligatoria
Cancerogene Categoria 3 ≥ 1% Cancerogeno Categoria 3 R40 obbligatoria
Mutagene Categoria 1,2 ≥ 0,1% Mutageno Categoria 1, 2 R46 obbligatoria
Mutagene Categoria 3 ≥ 1% Mutageno Categoria 3 R68 obbligatoria
LIMITI DI CONCENTRAZIONE CHE DETERMINANO LA
CLASSIFICAZIONE DELLA MISCELA
CLASSIFICAZIONE
SOSTANZE CANCEROGENO/ CANCEROGENO/ CANCEROGENO/
MUTAGENO MUTAGENO MUTAGENO
CATEGORIA 1A CATEGORIA 1B CATEGORIA 2
Cancerogene/Mutagene
≥ 0,1%
Categoria 1A
Cancerogene/Mutagene
≥ 0,1%
Categoria 1B
Cancerogene/Mutagene
≥ 1%
Categoria 2
Pag. 42 di 69
Marzo 2017
QUALI SONO LE PROPRIETÀ PERICOLOSE PRESE IN CONSIDERAZIONE?
Il CLP prevede 9 PITTOGRAMMI, di cui 5 per i pericoli fisici, 3 per i pericoli per la
salute e 1 per i pericoli per l’ambiente. ALCUNE CLASSI E CATEGORIE NON
PREVEDONO L’USO DI UN PITTOGRAMMA.
PERICOLI
FISICI
PERICOLI PER
LA SALUTE
PERICOLI PER
L’AMBIENTE Pag. 43 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
SOSTANZE O MISCELE INFIAMMABILI
GAS INFIAMMABILI
AEROSOL INFIAMMABILI
LIQUIDI INFIAMMABILI
SOLIDI INFIAMMABILI
SOSTANZE O MISCELE AUTOREATTIVE
LIQUIDI PIROFORICI
SOLIDI PIROFORICI
SOSTANZE E MISCELE AUTORISCALDANTI
SOSTANZE E MISCELE CHE A CONTATTO CON L’ACQUA
EMETTONO GAS INFIAMMABILI
PEROSSIDI ORGANICI
INDICAZIONI di PERICOLO: H220, H221, H222, H223,H204, H205, H224, H225, H226, H228,
H241, H242, H250, H251, H252, H260, H261
Pag. 44 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
Sostanze o miscele COMBURENTI
GAS COMBURENTI ‐ gas o una miscela di gas capace, in
genere per apporto di ossigeno, di provocare o favorire
più dell’aria la combustione di altre materie.
LIQUIDI COMBURENTI sostanza o miscela liquida che, pur
non essendo di per sé necessariamente combustibile, può
causare o favorire la combustione di altre materie.
SOLIDI COMBURENTI sostanza o
miscela solida che, pur non
essendo di per sé
necessariamente combustibile,
può causare o favorire la
combustione di altre materie.
INDICAZIONI di PERICOLO: H270, H271, H272
Pag. 45 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
GAS SOTTO PRESSIONE
GAS COMPRESSI;
GAS LIQUEFATTI;
GAS LIQUEFATTI REFRIGERATI;
GAS DISCIOLTI
INDICAZIONI di PERICOLO: H280, H281
Pag. 46 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
Sostanze o miscele CORROSIVE
CORROSIVE PER I METALLI, possono attaccare o distruggere i metalli. Categoria
di pericolo 1.
CORROSIVE PER LA PELLE, sostanze o miscele che provocano distruzione del
tessuto cutaneo, dopo un’esposizione della durata massima di quattro ore;
sottocategoria 1A (reazioni dopo al massimo tre minuti di
esposizione e al massimo un’ora di osservazione);
sottocategoria 1B (reazioni dopo un’esposizione compresa
tra tre minuti e un’ora e osservazioni fino a 14 giorni);
sottocategoria 1C (reazioni dopo esposizioni comprese tra
una e quattro ore e osservazioni fino a 14 giorni).
EFFETTI IRREVERSIBILI SUGLI OCCHI/GRAVI LESIONI
OCULARI (categoria 1).
INDICAZIONI di PERICOLO: H290, H314, H318
Pag. 47 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
Sostanze o miscele ESPLOSIVE
Esplosivi instabili
Esplosivi delle divisioni 1.1, 1.2, 1.3, 1.4
Sostanze e miscele autoreattive
Perossidi organici
INDICAZIONI di PERICOLO: H200, H201, H202, H203, H204,
H205, H240, H241
Pag. 48 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
PERICOLO PER LA SALUTE
SENSIBILIZZAZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
TOSSICITÀ SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO
(ESPOSIZIONE SINGOLA)
TOSSICITÀ SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO
(TOSSICITÀ PER LA RIPRODUZIONE
TOSSICITÀ IN CASO DI ASPIRAZIONE
MUTAGENICITÀ SULLE CELLULE GERMINALI
CANCEROGENICITÀ
INDICAZIONI di PERICOLO:
H304, H334, H340, H341, H350, H350i*, H351, H360, H360D*, H360dF*,
H360F*, H360FD*, H360Fd*, H361, H361d*, H362, H370, H371, H372, H373
Pag. 49 di 69
Marzo 2017
NUOVI PITTOGRAMMI
PERICOLO PER L’AMBIENTE ACQUATICO
PERICOLO ACUTO PER L’AMBIENTE ACQUATICO ‐ Sostanze
e miscele capaci di causare danni ad un organismo
acquatico sottoposto ad un’esposizione di breve durata.
PERICOLO A LUNGO TERMINE PER L’AMBIENTE ACQUATICO
‐ Sostanze e miscele capaci di provocare effetti avversi su
organismi acquatici durante esposizioni determinate in
relazione al ciclo vitale dell’organismo.
INDICAZIONI di PERICOLO: H400, H410, H411, H412, H413
Pag. 50 di 69
Marzo 2017
3.
L’ETICHETTATURA
Pag. 51 di 69
Marzo 2017
QUESTA SOSTANZA È PERICOLOSA?
IL PRODUTTORE
Prima di vendere la sostanza deve
studiarla approfonditamente, con
dei TEST DI LABORATORIO, per
capire se presenta una delle
proprietà che abbiamo appena
elencato.
Il problema
dell’identificazione del
pericolo chimico è una
materia COMPLESSA e
in EVOLUZIONE.
Pag. 52 di 69
Marzo 2017
QUESTA SOSTANZA È PERICOLOSA?
L’UTILIZZATORE come fa a capire se una
sostanza è pericolosa?
Dall’aspetto?
Dal colore?
Dall’odore?
Dall’etichetta
Dalla scheda di sicurezza
Pag. 53 di 69
Marzo 2017
COMUNICAZIONE DEL PERICOLO CHIMICO: L’ETICHETTA
L’etichetta deve contenere le seguenti INFORMAZIONI:
1. nome, indirizzo e numero di telefono del fornitore o dei
fornitori;
2. quantità nominale della sostanza o miscela contenuta nel collo
messo a disposizione;
3. identificatori di prodotto (nome e numeri);
4. eventuali pittogrammi di pericolo;
5. avvertenze, se ve ne sono;
6. indicazioni di pericolo, se ve ne sono;
7. eventuali consigli di prudenza (max 6);
8. informazioni supplementari, se necessarie.
Pag. 54 di 69
Marzo 2017
COMUNICAZIONE DEL PERICOLO CHIMICO: L’ETICHETTA
Chi immette sul mercato una sostanza o una miscela pericolosa
ha l’obbligo di apporvi un’etichetta che dia informazioni circa la
sua pericolosità.
CARATTERISTICHE DELL’ETICHETTA:
L’etichetta va apposta SALDAMENTE su più facce dell’imballaggio
che contiene la sostanza o miscela e deve poter essere LETTA
ORIZZONTALMENTE quando l’imballaggio è posto in condizioni
normali.
I pittogrammi devono risultare CHIARAMENTE VISIBILI.
Le informazioni contenute devono essere
facilmente LEGGIBILI ED INDELEBILI.
Le indicazioni sulle DIMENSIONI
dell’etichetta sono contenute
nella tabella 1.3 dell’allegato I del
Regolamento CLP. Pag. 55 di 69
Marzo 2017
SCOPO DELL’ETICHETTA
L’etichetta ha lo scopo di permettere a chiunque venga
in contatto col prodotto possa identificarlo
immediatamente ed essere al corrente dei rischi.
In caso di necessità potrà servire anche al medico o
alle squadre di primo soccorso.
Ogni recipiente contente un prodotto pericoloso deve
essere etichettato da chi lo ha riempito.
Se il prodotto viene travasato
l’etichetta deve essere riprodotta
e applicata sul nuovo recipiente.
Pag. 56 di 69
Marzo 2017
COMUNICAZIONE DEL PERICOLO CHIMICO: L’ETICHETTA
Pag. 57 di 69
Marzo 2017
4.
IL MODELLO
Al.Pi.Ris.Ch.
Pag. 58 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
A seguito delle modifiche introdotte dal D.Lgs. 81/08 e
dal nuovo sistema di classificazione ed etichettatura
delle sostanze pericolose si è ritenuto necessario
procedere ad una revisione del modello di valutazione
del rischio da agenti chimici della Regione Piemonte.
Si è voluto quindi rispondere alla necessità di fornire
indicazioni operative, dunque immediatamente
applicabili per ottemperare a quanto previsto in materia
di valutazione del rischio.
Pag. 59 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
Pag. 60 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
Pag. 61 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
METODOLOGIA SEMPLIFICATA (CUT OFF)
Per poter applicare il CUT OFF occorre siano soddisfatti i requisiti previsti al punto A1 + C oppure
A2 + B + C + D.
A) Presenza nel ciclo lavorativo solo di:
1. sostanze non classificate come pericolose o miscele non classificate come pericolose (e che non
hanno evidenza di sostanze classificate pericolose);
2. oppure sostanze classificate e miscele classificate con H302, H319, H315, EUH 066 o con R22,
R36, R38, R66, o classificati pericolosi per l’ambiente.
B) Sostanze o miscele caratterizzate da BASSA disponibilita, ovvero:
1. solidi – sostanze sotto forma di granulato (pellet) che non hanno tendenza a rompersi;
2. liquidi – con temperatura di ebollizione maggiore di 150°C.
C) Assenza di elementi che favoriscano la dispersione o la generazione di intermedi di processo
pericolosi:
1. senza apporto di energia meccanica;
2. senza apporto di pressione;
3. senza apporto o sviluppo di energia termica.
D) Quantitativi utilizzati per sostanza o miscela inferiori a 100 grammi al giorno per addetto.
Pag. 62 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Tabella 3AI ‐ Classi di gravità
LAVORAZIONE ‐
INDICAZIONI DI PERICOLO LIMITE DI
SCORE INTERMEDI DI
REG. (CE) N. 1272/2008 e smi ESPOSIZIONE
LAVORAZIONE (*)
H302 Tossicità acuta (per via orale), cat. 4 ‐ Nocivo se ingerito ≥ 100
1
H319 Gravi lesioni oculari/irritazione oculare, cat. 2 ‐ Provoca grave irritazione oculare mg/m3
H301 Tossicità acuta (per via orale), cat. 3 ‐ Tossico se ingerito
H312 Tossicità acuta (per via cutanea), cat. 4 ‐ Nocivo per contatto con la pelle
H318 Gravi lesioni oculari/irritazione oculare, cat. 1 ‐ Provoca gravi lesioni oculari ≥ 10 <100
2
H332 Tossicità acuta in caso di inalazione, cat. 4 – Nocivo per inalazione mg/m3
H335 Tossicità specifica per organi bersaglio SE, cat. 3 – Può irritare le vie respiratorie
H336 Tossicità specifica per organi bersaglio SE cat. 3 Narcosi ‐ Può provocare sonnolenza o vertigini
H304 Pericolo in caso di aspirazione, cat. 1 ‐ Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle
vie respiratorie
H311 Tossicità acuta (per via cutanea), cat. 3 ‐ Tossico per contatto con la pelle
≥ 1 <10
3 H331 Tossicità acuta in caso di inalazione, cat. 3 ‐ Tossico se inalato
mg/m3
H317 Sensibilizzazione della pelle, cat. 1 ** ‐ Può provocare una reazione allergica cutanea
EUH070 Tossico per contatto oculare
EUH071 Corrosivo per le vie respiratorie
H300 Tossicità acuta (per via orale), cat. 1 e 2 ‐ Letale se ingerito
H334 Sensibilizzazione delle vie respiratorie, cat. 1 ** ‐ Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficolta
respiratorie se inalato
H361 Tossicità per la riproduzione, cat. 2 ‐ Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto ≥ 0,1 < 1
4
H362 Tossicità per la riproduzione, cat. supplementare — Effetti sull’allattamento o attraverso mg/m3
l’allattamento
H371 Tossicità specifica per organi bersaglio SE, cat. 2 ‐ Può provocare danni agli organi
H373 Tossicità specifica per organi bersaglio RE, cat. 2 ‐ Può provocare danni agli organi
H310 tossicità acuta (per via cutanea), cat. 1 e 2 ‐ Letale per contatto con la pelle.
H330 Tossicità acuta in caso di inalazione, cat. 1 e 2 ‐ Letale se inalato
H341 Mutagenicità sulle cellule germinali, cat. 2 ‐ Sospettato di provocare alterazioni genetiche
< 0,1
5 H351 Cancerogenicità, cat. 2 ‐ Sospettato di provocare il cancro
mg/m3
H360 Tossicità per la riproduzione, cat. 1A e 1B ‐ Può nuocere alla fertilità o al feto
H370 Tossicità specifica per organi bersaglio SE, cat. 1 ‐ Provoca danni agli organi
H372 Tossicità specifica per organi bersaglio RE cat. 1 ‐ Provoca danni agli organi Pag. 63 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
INDICE DI RISCHIO FINALE
Nel caso siano contemporaneamente presenti
per la stessa mansione un rischio cutaneo e uno
inalatorio si ottiene un indice di rischio
complessivo a cui corrisponde una
classificazione:
Pag. 64 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
Se la valutazione individui un livello di rischio irrilevante, come definito
dall’articolo 224, co 2 del D.Lgs. 81/08, sarà sufficiente adottare le seguenti
misure di prevenzione e protezione dal rischio:
1) Progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro;
2) Forniture di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure
di manutenzione adeguate;
3) Riduzione al minimo de numero dei lavoratori che sono o potrebbero essere
esposti;
4) Riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione;
5) Adozione di misure igieniche adeguate;
6) Riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in
funzione delle necessità della lavorazione;
7) Metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la
sicurezza nella manipolazione, nell’immagazzinamento e nel trasporto sul
luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono
detti agenti chimici.
Pag. 65 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
Quando al contrario la valutazione si collochi ad un
livello uguale o superiore alla seconda classe di rischio
è necessario adottare le misure specifiche di riduzione
dello stesso, come richiesto dall’art. 225 comma 1 del
D.Lgs. 81/08 e smi:
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
2. Il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono
modificate le condizioni che possono influire sull’esposizione,
provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che
possono presentare un rischio per la salute.
3. Quando sia stato superato un valore limite di esposizione
professionale stabilito dalla normativa vigente il datore di
lavoro identifica e rimuove le cause che hanno cagionato tale
superamento dell’evento, adottando immediatamente le
misure appropriate di prevenzione e protezione
4. sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di
prevenzione e protezione, il datore di lavoro adotta le misure
tecniche e organizzative adeguate alla natura delle operazioni,
compresi l’immagazzinamento, la manipolazione e
l’isolamento di agenti chimici incompatibili fra di loro; […]
Pag. 67 di 69
Marzo 2017
MODELLO Al.Pi.Ris.Ch
Modello Al.Pi.Ris.Ch.
5. Il datore di lavoro mette a disposizione attrezzature di lavoro
ed adotta sistemi di protezione collettiva ed individuale
conformi alle disposizioni legislative e regolamentari
pertinenti. […]
6. Il datore di lavoro adotta misure per assicurare un
sufficiente controllo degli impianti, apparecchi e macchinari.
[…]
7. Il datore di lavoro informa i lavoratori del superamento dei
valori limite di esposizione professionale, delle cause
dell’evento e delle misure di prevenzione e protezione
adottate e ne dà comunicazione, senza indugio, all’organo di
vigilanza.
Pag. 68 di 69
Marzo 2017
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
Pag. 69 di 69
Marzo 2017