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REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.I.0590663.

28-09-2018

OSSERVAZIONI SUL PROGETTO


Da parte del dott. Luciano Blasco

Residente in Nazzano (RM)

IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI E PRODUZIONE


BIOMETANO IN LOCALITA’ BRECCETO, PONZANO ROMANO
(RM)

PROPONENTE: SOGLIANO AMBIENTE spa


Il progetto in esame richiama più volte le previsioni dell’articolo 183 del dlgs 50 /2016
(Codice degli appalti) riferito ai progetti da realizzare in regime di Finanza di progetto.
Proprio in merito alle previsioni di tale articolo si ritiene improcedibile la Valutazione
di Impatto ambientale poiché sono state omesse le fasi, previste nella normativa di
riferimento citata, di presentazione del progetto all’amministrazione. Di fatto nella
corrispondenza preliminare tra Sogliano s.p.a. e Comune di Ponzano Romano non vi
è alcuna presentazione di elaborati progettuali su cui l’amministrazione stessa
potesse esprimere parere.
Nelle prime corrispondenze infatti e nella conseguente deliberazione del Consiglio
comunale 20/2017 nella quale si deliberava interesse per il progetto ma non poteva
essere individuata la pubblica utilità poiché non era stato recepito alcun progetto,(
nel dispositivo della delibera era esplicitamente scritto : “ al comma 2) di dare atto
che la dichiarazione definitiva di pubblico interesse verrà dalla alla presentazione
della documentazione richiesta dall’Art 183 c. 15 del dlgs 50/2016 e regolarmente
approvata dal Consiglio Comunale) si davano indicazioni sintetiche molto generiche
comprese in pochi fogli dattiloscritti.
Non si comprende quindi, saltando tutte le fasi preliminari, come si sia pervenuti, da
parte della Sogliano ambiente alla presentazione del progetto in sede regionale per
recepire o meno le osservazioni e le autorizzazioni necessarie.
Eppure la norma è esplicita e senza alcuna possibilità di interpretazione:
15. Gli operatori economici possono presentare alle amministrazioni aggiudicatrici
proposte relative alla realizzazione in concessione di lavori pubblici o di lavori di
pubblica utilità, incluse le strutture dedicate alla nautica da diporto, non presenti negli
strumenti di programmazione approvati dall'amministrazione aggiudicatrice sulla
base della normativa vigente. La proposta contiene un progetto di fattibilità, una
bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti
di cui al comma 9, primo periodo, e la specificazione delle caratteristiche del servizio
e della gestione. Nel caso di strutture destinate alla nautica da diporto, il progetto di
fattibilità deve definire le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori e del quadro
delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire, deve contenere
uno studio con la descrizione del progetto e i dati necessari per individuare e valutare
i principali effetti che il progetto può avere sull'ambiente e deve essere integrato con
le specifiche richieste dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con propri
decreti. Il piano economico-finanziario comprende l'importo delle spese sostenute
per la predisposizione della proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere
dell'ingegno di cui all'articolo 2578 del codice civile. La proposta è corredata dalle
autodichiarazioni relative al possesso dei requisiti di cui al comma 17, dalla cauzione
di cui all' articolo 93, e dall'impegno a prestare una cauzione nella misura dell'importo
di cui al comma 9, terzo periodo, nel caso di indizione di gara. L'amministrazione
aggiudicatrice valuta, entro il termine perentorio di tre mesi, la fattibilità della
proposta. A tal fine l'amministrazione aggiudicatrice può invitare il proponente ad
apportare al progetto di fattibilità le modifiche necessarie per la sua approvazione. Se
il proponente non apporta le modifiche richieste, la proposta non può essere valutata
positivamente. Il progetto di fattibilità eventualmente modificato, è inserito negli
strumenti di programmazione approvati dall'amministrazione aggiudicatrice sulla
base della normativa vigente ed è posto in approvazione con le modalità previste per
l'approvazione di progetti; il proponente è tenuto ad apportare le eventuali ulteriori
modifiche chieste in sede di approvazione del progetto; in difetto, il progetto si
intende non approvato. Il progetto di fattibilità approvato è posto a base di gara, alla
quale è invitato il proponente. Nel bando l'amministrazione aggiudicatrice può
chiedere ai concorrenti, compreso il proponente, la presentazione di eventuali
varianti al progetto. Nel bando è specificato che il promotore può esercitare il diritto
di prelazione. I concorrenti, compreso il promotore, devono essere in possesso dei
requisiti di cui al comma 8, e presentare un'offerta contenente una bozza di
convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al
comma 9, primo periodo, la specificazione delle caratteristiche del servizio e della
gestione, nonché le eventuali varianti al progetto di fattibilità; si applicano i commi 4,
5, 6, 7 e 13. Se il promotore non risulta aggiudicatario, può esercitare, entro quindici
giorni dalla comunicazione dell'aggiudicazione, il diritto di prelazione e divenire
aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali
alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Se il promotore non risulta
aggiudicatario e non esercita la prelazione ha diritto al pagamento, a carico
dell'aggiudicatario, dell'importo delle spese per la predisposizione della proposta nei
limiti indicati nel comma 9. Se il promotore esercita la prelazione, l'originario
aggiudicatario ha diritto al pagamento, a carico del promotore, dell'importo delle
spese per la predisposizione dell'offerta nei limiti di cui al comma 9”

Le frasi sottolineate della norma di riferimento indicano con chiarezza che il soggetto
privato proponente deve presentare il progetto e ne qualifica anche le caratteristiche.
Risulta quindi evidente che le note oggetto di corrispondenza tra la Sogliano
ambiente ed il comune di Ponzano romano (allegato1) non rispondano per nulla a
quanto richiesto dalla norma.

2) E’ improcedibile la Valutazione di impatto ambientale così come tutte le altre


autorizzazioni richieste, poichè in sede di presentazione del progetto in ambiti VIA,
AIA ecc… è completamente assente uno specifico e particolareggiato piano
economico finanziario del progetto stesso. Per cui la Regione non doveva dar seguito
alle richieste della Sogliano ambiente poiché gli elaborati progettuali non sono
coerenti con quanto previsto dal già richiamato 183 del dlgs 50 /2016 . Tale grave
carenza configura, infatti un vulnus incolmabile che doveva essere individuato ed
evidenziato nelle fasi istruttorie e non si doveva, quindi, dar corso alle richieste di
autorizzazioni della Sogliano ambiente s.p.a. già nella fase propedeutica . In altri
termini la Regione non poteva avviare il procedimento poiché il progetto risulta privo
della sezione dedicata al piano economico finanziario . Ritorniamo a evidenziare
quanto prevede la normativa vigente:
“La proposta contiene un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, il piano
economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al comma 9, primo
periodo, e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione.”

Il progetto presentato ha gravi carenze per quanto concerne la sezione economica


finanziaria rappresentata da un unico scarno foglio dal titolo: ALLEGATO C –
DICHIARAZIONE ATTESTANTE VALORE DELL’OPERA .

3) Nelle relazioni inerenti l’analisi territoriali del Dott. PIERO PIERI in più punti sembra
emergere una considerazione generale di identificazione di un paesaggio agrario e
ad uso di pascolo. La porzione di territorio su cui insiste il progetto è in effetti
parzialmente occupata, in piccola parte, dai resti costituiti da opere murarie e relitti
di impianti in disuso di precedente attività ma per il resto è sottoposta a coltivazione
estensiva di foraggi e quindi non è da considerarsi, come indicato nelle relazioni del
PIERI, incolto. Tale considerazione, infatti, modifica anche il novero delle specie che
insistono sul territorio che, ovviamente, differiscono se questo si presenta quale
incolto o lavorato per la produzione di foraggi. Tale diversità di indicazione oltre,
quindi, a apportare significative conseguenze sulla identificazione delle specie
botaniche e zoologiche dell’area dà anche un differente valore ai terreni in questione
poiché il reddito prodotto da un incolto è di gran lunga inferiore ad un reddito
derivante da attività produttive. Anche negli elaborati fotografici presenti in più
sezioni progettuali si insiste e si presenta l’intera area quale area incolta, mentre è
coltivata e sottoposta a regolare concessione. Le analisi e le rilevazioni risultano
essere state condotte in periodo di fermo delle operazioni agricole e,, speriamo non
artatamente, presentato quale stato dei luoghi. In tutti i casi si tratta di una analisi
realizzata con superficialità e poco rappresentativa del territorio in esame. Vale la
pena ricordare, per esempio, che non si fa menzione , della regolare presenza di
piccoli rapaci quali Il gheppio comune (Falco tinnunculus Linnaeus, 1758 ) che
utilizzano le strutture abbandonate per controllare ampie aree per la predazione e la
Poiana comune ( Buteo buteo) ed i vari rettili tra cui , seppur sporadico l’ Elaphe
quatuorlineata volgarmente detto Cervone, ed il molto più diffuso B i a c c o
(Hierophis viridiflavus) . Notevoli le carenze anche per quanto
concerne le indicazioni di specie zoologiche sottoposte ad
attività venatorie quali la Lepre, (Lepus europaeus),la tortora
comune (Streptopelia turtur), il colombaccio (Columba
palumbus), l’al lodola (Alauda arvensis) e specie di pregio e
sottoposte a tutela quali l’ Airone cinerino ( Ard e a
c ine rea ),l’ Airon e gua rda b uoi (Bulbulc us ibis )

4)Il progetto risulta carente nella rilevazione delle progettualità


a carattere economico che sono presenti sull’area in esame e che
potrebbero avere ripercussioni negative con la realizzazione
dell’impianto.
Oltre alle iniziative progettuali dei singoli comuni ed unione dei
comuni vorremmo ricordare il progetto denominato CONTRATTO
DI FIUME DELLA MEDIA V ALLE DE L TEVERE.

Di seguito ne riportiamo le finalità generali:


OBIETTIVI DEL CONTRATTO DI FIUME DELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE

1. Migliorare la qualità delle acque e dell'ecosistema fluviale.


2. Determinare misure condivise per ridurre i danni dei fenomeni di inondazione.
3. Aumentare la sicurezza e la fruibilità.
4. Restituire il Fiume alla storia e alla vita quotidiana del territorio: Laboratorio di
Fiume.
5. Sviluppare attività economiche e turistiche nel rispetto del bacino e della
valorizzazione del patrimonio.
6. Avviare pratiche di cura e auto-manutenzione: Agricoltori custodi del
Territorio.
7. Marchio di Qualità Territoriale Europea: riconoscimento e promozione
territoriale.

Il contratto di fiume Media valle del Tevere risulta di grande rilevanza per i comuni
che vi hanno aderito: Orte, Gallese, Civita Castellana ,Poggio mirteto, Magliano
sabina (comune capofila), Collevecchio, Stimigliano, Forano, Nazzano, Torrita
tiberina, Otricoli, Montopoli ed un’ampia rappresentanza di associazioni locali e
territoriali che hanno aderito al processo partecipativo.
Risulta del tutto evidente che tale progettualità di area vasta non può che confliggere
con la realizzazione di un impianto in progetto poiché rivolge tutte le iniziative
propedeutiche alla realizzazione ed alla piena fattualità del Contratto di fiume alla
tutela degli elementi naturali e del paesaggio e nel contempo allo sviluppo di iniziative
economiche compatibili con le peculiarità del territorio.
E’ del tutto evidente che in questo contesto un progetto industriale quale quello
presentato dalla Sogliano ambiente risulta essere in antitesi con le finalità del
progetto e recherebbe grave danno alla piena realizzazione di un difficile e delicato
programma di intervento che ha visto impegnati anche economicamente, sia i comuni
aderenti che l’Ente Regione.

Per tali motivazioni riteniamo che al progetto non vadano accordate le autorizzazioni
richieste.

Firmato
Luciano Blasco

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