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28-09-2018
Le frasi sottolineate della norma di riferimento indicano con chiarezza che il soggetto
privato proponente deve presentare il progetto e ne qualifica anche le caratteristiche.
Risulta quindi evidente che le note oggetto di corrispondenza tra la Sogliano
ambiente ed il comune di Ponzano romano (allegato1) non rispondano per nulla a
quanto richiesto dalla norma.
3) Nelle relazioni inerenti l’analisi territoriali del Dott. PIERO PIERI in più punti sembra
emergere una considerazione generale di identificazione di un paesaggio agrario e
ad uso di pascolo. La porzione di territorio su cui insiste il progetto è in effetti
parzialmente occupata, in piccola parte, dai resti costituiti da opere murarie e relitti
di impianti in disuso di precedente attività ma per il resto è sottoposta a coltivazione
estensiva di foraggi e quindi non è da considerarsi, come indicato nelle relazioni del
PIERI, incolto. Tale considerazione, infatti, modifica anche il novero delle specie che
insistono sul territorio che, ovviamente, differiscono se questo si presenta quale
incolto o lavorato per la produzione di foraggi. Tale diversità di indicazione oltre,
quindi, a apportare significative conseguenze sulla identificazione delle specie
botaniche e zoologiche dell’area dà anche un differente valore ai terreni in questione
poiché il reddito prodotto da un incolto è di gran lunga inferiore ad un reddito
derivante da attività produttive. Anche negli elaborati fotografici presenti in più
sezioni progettuali si insiste e si presenta l’intera area quale area incolta, mentre è
coltivata e sottoposta a regolare concessione. Le analisi e le rilevazioni risultano
essere state condotte in periodo di fermo delle operazioni agricole e,, speriamo non
artatamente, presentato quale stato dei luoghi. In tutti i casi si tratta di una analisi
realizzata con superficialità e poco rappresentativa del territorio in esame. Vale la
pena ricordare, per esempio, che non si fa menzione , della regolare presenza di
piccoli rapaci quali Il gheppio comune (Falco tinnunculus Linnaeus, 1758 ) che
utilizzano le strutture abbandonate per controllare ampie aree per la predazione e la
Poiana comune ( Buteo buteo) ed i vari rettili tra cui , seppur sporadico l’ Elaphe
quatuorlineata volgarmente detto Cervone, ed il molto più diffuso B i a c c o
(Hierophis viridiflavus) . Notevoli le carenze anche per quanto
concerne le indicazioni di specie zoologiche sottoposte ad
attività venatorie quali la Lepre, (Lepus europaeus),la tortora
comune (Streptopelia turtur), il colombaccio (Columba
palumbus), l’al lodola (Alauda arvensis) e specie di pregio e
sottoposte a tutela quali l’ Airone cinerino ( Ard e a
c ine rea ),l’ Airon e gua rda b uoi (Bulbulc us ibis )
Il contratto di fiume Media valle del Tevere risulta di grande rilevanza per i comuni
che vi hanno aderito: Orte, Gallese, Civita Castellana ,Poggio mirteto, Magliano
sabina (comune capofila), Collevecchio, Stimigliano, Forano, Nazzano, Torrita
tiberina, Otricoli, Montopoli ed un’ampia rappresentanza di associazioni locali e
territoriali che hanno aderito al processo partecipativo.
Risulta del tutto evidente che tale progettualità di area vasta non può che confliggere
con la realizzazione di un impianto in progetto poiché rivolge tutte le iniziative
propedeutiche alla realizzazione ed alla piena fattualità del Contratto di fiume alla
tutela degli elementi naturali e del paesaggio e nel contempo allo sviluppo di iniziative
economiche compatibili con le peculiarità del territorio.
E’ del tutto evidente che in questo contesto un progetto industriale quale quello
presentato dalla Sogliano ambiente risulta essere in antitesi con le finalità del
progetto e recherebbe grave danno alla piena realizzazione di un difficile e delicato
programma di intervento che ha visto impegnati anche economicamente, sia i comuni
aderenti che l’Ente Regione.
Per tali motivazioni riteniamo che al progetto non vadano accordate le autorizzazioni
richieste.
Firmato
Luciano Blasco