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VOCABOLARIO

MILANESE – ITALIANO.
VOCABOLARIO

MILANESE - ITALIANO
DI

FRANCESCO CEIE RUBINI.

VOLUME TERZO.

M–Q

MILANO
DALL'IMP. REGIA STAMPERIA

184 1.
VO C A B O LA RIO

MILANESE-ITALIANo
/ /5 CS
/º 37
v, 5
MA A MA A

Ma. cong. in via distintiva. Ma. El A fà del maa ai olter se sta maa
par minga, ma l'è vera. Non pare anca lor. Chi altri tribola sè non riposa.
credibile, ma è vero. Andà del maa. Andar male. Perire,
Ma ma(così iterato in segno di noja mancare, perdersi – Guastarsi. Am
e di cruccio). Ma.... ma.... le corna mezzire, Infracidare. Infracidire – An
del Pazienza che passavan le nuvole dar per la mala. Andare per la mala via.
(Nelli Mogl. in calz. II, 17). Andà de mal in pesg. Andar di male
Ma ma, pure iterato in segno di in peggio. Dare o Darla addiotro.
cruccio e responsivo ai dubitoni che Aveghen a maa. Avere per male.
sempre dicono ma, ma. Ma. . . mam Avere a male. Arrecarsela da uno.
ma(Nelli Serv. padr. III, 8). Provare dispiacere di checchessia.
No gh'è ma che tegna. Non ci ha Avessen a maa assee. Averne per
alcuno ma (Sacch. Nov. 165, ove la male, per malissimo, malississimo
nota dell'editore del classici italiani (Fag. Ciap. tut. III, 15). -

a quel ma parmi assolutamente erra Avessen per maa o Avenn per maa.
ta, giacchè il ma, ivi sta nel senso º Aver per male. Avere o Recarsi o Pi
suo naturale, senza che occorra cer gliare a male. Aver a grave checches
car oltre ). -
sia. Gravarsi di checchessia. ,
Ma ! in via ammonitiva. . . Ma. . . tel Chi ha faa el maa faga la peni
fett o no? E così ? il fai ta pur una tenza. Rasciugatevi l'umidità fatta a
volta ? - - - -

letto(Nelli Mogl in calz. I, 5).


Ma ! in via compiantiva. . . . Ma ! l'è Chi se l'ha a maa, sò dagn. Chi
staa on gran casi Dio buono! fu pure l'ha per mal si scinga. V. in Dàgn.
la gran sciagura! - Del maa no ven che maa. Il lupo
Ma, prolungato come se si dicesse Ma-a-a non caca agnelli, -. ',
in via dubitativa.... Ma !... chi lo sa! El farav maa manca a on moschin.
Eh ! chi sa come ella andrà! Non torcerebbe un pelo a chicchessia.
Ma l in via esclamativa. Ahime! Lasso! El maa de vun l'è el ben d'on olter.
Ahi lasso! Ma l'è insci. Che farci Non va mai male per uno che non vada
lasso' ella è così. Ma che l ella è così. bene per l'altro. Danno tuo, util mio.
Ma per Domà. V – Anche Dante(Inferno La morte del lupo la salute delle pe
1V, 26) usa Ma in questo significato. core. Lo speziale ed il medico fan fe
Mà. v. cont. Mà(Buonar. Tancia IV, 2). sta mentre il malato si riduce al verº
Madre, genitrice. de. Non è mal che il prete non ne goda.
Màa. s. m. Male. Tristizia. Il contr. di l . anche in Càn e in Löff.
Bene – In alcune frasi, come si ve Emm ditt cento maa de vù. Di
drà più innanzi, noi usiamo anche cemmo mille mali di voi(Nic. Mart.
Mal invece di Maa. Let. 85 ret.). Modo galante che s'usa
l'ol. III.

Ni? A Gt3:24
MA A (2) MA A
per non dire sul viso ad uno Noi vi Per el maa che ghe vuj mi. Pel mat
lodammo grandemente. ch'io gli voglio(Nelli Vecch. Riv. II, 25).
Fà del maa. Fare o Commettere del Quand se voeur ben se n'ha a maa
male. Malfare. Misfare. Mal fare. de magott..... Quando ella s'ami si
Fà del maa a vun. Nuocere uno. bacia quella man ehe ci percuote; e
Nuocere ad uno.Pregiudicare Itno, proverbialmente Calcio di stallone non
Fà del maa a vun sott'acqua. Fare fa male a cavalla.
la pera. Fare la barba di stoppa. Nuo Reud ben per maa. Render ben per
cere occultamente. male.
Fà ona robba per fà del maa. Far Savenn a mal d'ona cossa. Saper
checchessia per male. -
male o Parer male ad alcuno di chec
Fà pocch maa. Gastigar col baston chessia; averne rincrescimento.
della bambagia, cioè più in apparenza Se te l'ee per maa tò dagn. Se tu
che in eſſetto. Talora fam. Dare tra l'hai per male, si te ne scigni.
due calci un pugno. S'ha mai de fà maa per speccià ben.
Fà pocch maa a ona pitanza, al Non si deve commettere un male per
pan, o sim. Non far troppo guasto chè da quello ne nasca un bene(Fag.
d'una vivanda, del pane, e sin. Man Ciapo tutore II , 15 ). -

giarne poca parte. Tra i duu maa l'è men maa quest.
- Gh'è poeu minga sto maa. . . . È Del male il meno(Monig. Serv. nob.
-, manco brutta o manco trista o manco II, 6 – id. La Ved, III, 54 ).
... sciagurata che non si dicesse o cre Vess domà sul ſà del maa. Essere
Adesse – V. anche in Diàvol. malfaciente. Mal fare. Misfare. Malfare.
In tutt coss gh'è el sò ben e, el Viv domà sul maa di olter... Si
sò maa. Ogni cosa ha ritto e rove dice scherz. di chi vive ma che di so
scio? Ogni cattivo ha alcun che di spiri, cioè di chi esercita professioni
buono, ogni buono alcun che di cat nelle quali si ritragga lucro da malat
tivo: il lat. Sunt mala mixta bonis, tie, catture, mortori e simili sciagu
sunt bona mixta malis – Nel secondo i rate circostanze della misera umanità.
dei casi in cui si divide il dettato Vun faa a posta per mett maa. Un
direbbesi anche proverbialmente Ogni commettimale. Un che commette male,
-, ritto ha il suo rovescio. Non c'è boccon discordie, ecc. Una mala bietta.
del netto. Ogni farina ha crusca. Ogni Màa. s. m. Male. Malattia. Morbo.
liquore ha feccia. Ogni uovo guazza. Ajutt, ajutt ch'el maa l'è brutt.
- I olter han faa el maa, e mi me Alla larga sgabelli. Chi ha spago ag
tocca de fa la penitenza. V. Peniténza. gomitoli. Ella è pur la mala parata t
Lassà andà del maa. Mandar male. Andà a cercass lor el sò maa o el
ºv l'è fussee a fà maa che a fà ben. sò malann. Cercare il mal come i medici.
. scherz. . . . . È affa-mato o ſame Avè el maa de la preſa. fig. Avere
lico, o alla latina famulento. il mal del calcinaccio. Dicesi di chi
Mal non far e paura non aver. La è amantissimo del fabbricare.
coscienza pura e monda vale per mille. Avegh maa de parturi. Essere so
testimoni(Firenz.). Chi non ha da da prapparlo. - - - - - -

zio non cura punto se i dazzini il cer Brutt-maa che altri dicono anche
cano (Cecchi Diam. lII, 4 in Prov. Malcadùcch e abus. Bruttura. Male del
p. 87). Non è timor dove non è de benedetto (Targ. Ist. ll , 42o). Gotta
litto. Pisciu chiaro e fatti beffe del caduca. Brutto male. Benedetto. Malca
medico. Coscienza pura non ha che duco. Mitrito. Mal caduco. Mal mae
temere. L'oraziano Hic murus aheneus stro. Battigia, e con voci dottr. Epi
sesto Nil conscire sibi – Conscia mens lessia. Morbo comiziale o sacro – El
recti fannae mendacia ridet – Con patiss el brutt maa. Se gli da quel
scientia mille testes. male(Dav. Tac. p. 241), e per antifrasi
Mett maa. Metter male. Commetter E se gli dà quel benedetto (“fior.-Mon.
male; e comic. Metter buctte. 95). E soggetto a cadere. E epilettico.
MA A (3) M AA
Che te posset morì de quell maa epatica dicesi Mal di fianco? o Epa
o del maa di gajinn. V. in Gaijnna. talgia, se scolagione Epatirrea, se
Conoss el maa o el vizzi de la be infiammagione naturale Epatitide, se
stia. Conoscere da che piè zoppichi il tumore Epatocele, se infiammagione
suo cavallo(Nelli Vecchi Riv. I, 14). per cause esterne Epatoſlògosi, se er
Dà-foeura on maa. . . . Manifestar mia Epatònfalo, se ampliamento pre
si , irrompere, venire un male. ternaturale Epatoparettaria.
Dietta e servizial guariss ogni gran Maa de gola. . . . . Infiammazione
mal. Dieta e serviziale guarisce ogni nella gola; dottr. Esofagitide ed Eso
gran male(Salvini in Pr. fior. IV, II, 157). fagoflògosi.
El maa besogna remediagh intant Maa de la cros. Spallacce. Male del
che l'è fresch. Ogni mal fresco age garrese. Lesione con enfiore che talora
volmente si sana. Il latino Principiis sopravviene ai cavalli nella sommità
obsta; sero medicina paratur cum mala delle spalle.
per longas convaluere moras. Maa de la formiga o Cajrosù....,
El maa el s'è inveggii. Il male ha Quel vano che si rileva talora esi
fatto sopr osso(Assetta 12). stente per carie fra la carne scanalata
El maa el ven a carr e el va-via e la parete dell'ugna d'un cavallo
a onza a onza, o vero el ven a brent dalla corona in giù. Alcuni lo dicono
e el va-via a zaino a quart. Il male Male dell'asino.
viene a libbre, e vassene a once(Mon.42). Maa de la loa. Fame canina(con vo
El maa no le sa che chi le proeu mito, lienteria od altro flusso celia
va. . . . . Solo chi pate sa quanto gli co) – Bulimo(con mancamenti di
dolga. Talora Corpo satollo non crede cuore ).
al digiuno. Maa de la mandragora. sch. Mal di
Fass maa. Farsi male. Restare offeso. madre o di matrice.
Gh'è el maa in di omen. V'è In Maa de la preja. Mal della pietra.
fluenza o Epidemia o Epidimla o ant. Calcoli –- Fig. Mal del calcinaccio,
Infermeria. cioè mania di murare, di fabbricare,
Guarda a no fatt maa o Vardet de Maa de la rava. Frase contad. . . .
maa. Guarda di non ti sconciare.
Ingrossamento preternaturale che na
Guarda a no fatt maa vè. Guardate sce talora nelle radici di alcuni ve
a non vi far male(Lasca Pinz. III, 4). getabili, prodottovi dall'annidarvisi
Guarda che tu non sudi(Cecchi Dote alcuni bruchi, e così detto perchè in
II, 2). Guarda pur di non ti scaglia qualche modo ne viene alla radice la
re. Dicesi per ironia a chi fa stenta figura d'una rapa.
tamente e da pigro ciò che ei potria Maa de la reblera, V. Rebléra.
fare speditamente, ed anche a chi Maa del figh. Fico. Escrescenza mor
mena vanto d'eseguire cose nel fare bosa di carne che nasce talora dal
le quali non sia difficoltà alcuna. tuello ne cavalli e sovrasta alla pianta
I maa besogna di-giò ciar e nett. de piedi, (gio,
Il male si dee portare in palma di mano. Maa del galbee. Itterizia. Morbo re
L'erba ruga tutt i maa je destru Maa del gialdon. . . . Malattia as
ga. V. in Rùga. -
sai frequente nei bachi da seta per
Maa che se ciappa o che se toelì la quale diventano vacche o invacchi
sù. Male attaccaticcio o appiccaticcio scono come dicono i Toscani, e le
o contagioso. più volte si muoiono miseramente.
Maa che s'ingurarav manca a on Maa del grass. Lo stesso che Maa
can. Male che il ciel ne scampi i cani. del gialdon. Vedi sopra.
Maa coléra. Colera. Maa del lanz. Coriagine? Malattia che
Maa de fà cantà i pret. Male che infesta le vacche: la pelle si appicca
il prete ne goda, cioè pericoloso. alle costole in mo' che non si può
Maa de fidegh. Mal di fegato, e dottr. staccarnela anche a tutta forza, la
Malattia epatica, la quale se è colica bestia zoppica, , ,
MIAA (4) MA A
Maa del patron. Mal di madrone checchessia, quanto occorra spendere
(Alleg. 94 e altrove). Matrone. Ma o fare per alcuno scopo,
drone; e dottr. Ipocondriasi. Vegnigh Spartì o Tajà el maa in mezz. Dare
a vun el maa del patron. Destarsi a nel mezzo della differenza tra l'uno
uno il matrone (“pist. – Cin. Des, e e l'altro(Caro Let. ined. lII, 98). Ta
Sp. I, 6). gliar la detta. Fare un taccio o uno
Maa o Mal del pel. V. in Pél. stralcio. Non conteggiar minutamente,
Maa del ramett. V. in Ramètt. ma concordare i conti così alla grossa
Maa del segm. V. in Sègn. per finirli, ed anche più propriamente
Maa del tir. Tiro. Mal del tiro. Ma fra noi il recedere da una metà delle
lattia nota nei cavalli – scherz. Pria pretese reciproche sì il venditore co
pismo(parlando d'uomini). me il compratore. Darla in quel mezzo.
Maa del vermen. Verme muro. Ma Stà maa de morì. Aver male di ri
lattia ne eavalli che è detta Farcin schio.
dai Francesi. Te see minga de che maa t'ee de
Maa de morì. Mal di morte(Fag. morì. E non è ancora andato a letto
Rim. V, 276 , e. l.). chi ha ad avere la mala notte.
Maa de nagott o de rid. Male da Tutt i maa hin maa, ma quell d'a
biacca. vegh magotta de scenna l'è on gran
Maa de renn. Indisposizion de'reni maa. Ogni dolore è dolore, ma quello
(Caro Let ined. II, 175). V. Derenéra. della tavola è il maggiore. La peg
Maa de rima che alcuni dicono Maa gior cosa che sia è l'aver fame e non
del lanz. Coriagine? Malattia interna aver che(Monos. p. 322).
delle vacche. V. dietro Maa del lanz. Tutti maa vocuren la soa scusa. Ogni
Maa de sant'Antoni. Fuoco sacro. male ha cagione(Cecchi Dote III, 3).
Mal di santo Antonio. Vegnì quell maa o Sentiss a vegni
Maa de toeü e de mett. Mal da biacca. quell maa. Montare o Sentirsi mon
Male di poco o nessun momento. tare la stizza, la collera, la bizzarria.
Maa di can novej. Malattia de'cani Impazientarsi, arrovellarsi.
novelli(Gher. Enc.). Vegni maa a vun. Svenirsi. Venirsi
Maa di lumaghitt. V. in Lumaghitt. meno alcuno. Gh hoo famm. . . . . -

Maa che somea a on panaris. Il mal Cospetto! Guarda che no te vegna


del cosso(Guadag. Rime I, 81). maa ! Ho fame. . . . . . Guarda che
Maa d'oeucc. Mal d'occhi; e dottr. tu non ti venga meno! – Fà vegnì
Oftalmia. maa. Essere uno stento. A vedell a
Maa fioraa o fioran o fiorett. ſr. ballà el fa vegnì maa. A vederlo bal
dell'Alto Milanese. Afte? lare è grande stento, è gran passione,
Maa in famiglia. Male ereditario (in è un fastidio.
senso fisico e morale). Vessegh el maa in di boeu, in di
Maa isacch. V. Maisàsc. vacch e sim. Esser andazzo di mali,
Maa matrical. Isterismo. V. innanzi. o influenza, o ant. infermeria. Es
Maa scorbutt. Scòrbuto. Morbo scor servi epizootia o epidemia o epidimia
butico. (dietro. o malattie vaganti.
Mal caducch. V. Brutt-maa più ad Màa. avv. Male. In alcune frasi diciamo
Mal de gola. V. addietro. noi pure Mal in luogo di Màa avv.
Mal de mader. Mal di matrice o Andà de maa. Andar male. Vale pe.
di madre o della donna. Isterismo. rire, perdersi, mancare.
Male uterino. – La patiss el mal de Andà maa ona robba. Ire a traverso.
mader. È matriciosa o isterica. Ir male.
Mal de pett. Mal di petto. Andà maa tuttcoss. Pigliar vento fra
Mal de renn. V. più sopra. mano ogni cosa(Buonar. Tancia IV, 1).
Mal settil. Tisi. Malsottile. A parlà maa se fa maa, ma s'indu
Savè de che maa s'ha de morì. fig. vinna. Di male e apporratti (Allegr.
. . . . . Sapere quanto ci debba stare ºp. 75). Di male e l'apporrai.
MAC (5) MAC
A pensà maa se fa maa, ma s'in On macacco d'on omm o d'ona don
duvinna. . . . . . Giudicar male del na. Un bertuccione,
prossimo è male, ma pur troppo col Macaccdm. Bertuccione.
pensare a tristizia si coglie nel segno. Macào (Giugà a). Lo stesso che Giugà al
A stà maa s'è sempr a temp. Non maccà. V. in Maccà.
vien sì tardi il mal che non sia presto Macarà che alcuni dicono anche Macca
(Berni Orl. inn. XLIII, 5). ronà. Belare intorno uno(Nelli Vecch.
Fà maa i robb. Fare a occhio e Riv. II, 1o). Belare. Piagnucolare. Il
croce. Strapazzare i lavori. piagnere dei ragazzi, e per derisione
Falla maa o Fàssela maa. Farla male anche quello dell'uomo.
– Far male i fatti suoi – Passarsela male. Macarada. Belo. Piagnisteo.
Fassmaa lorde per lor. V. in Zàppa. Macarént. Piangoloso.
Minga mal. Più che mezzanamente. L'è Macàri. scherz.... Piangoloso – Parasito,
bolgiraa mingamal. È rovinato di molto. che vuol immacariarsi, cioè mangiare
On poo per un fa maa a nissun. Un a macca – Brutto macari. Ceffautte.
po per uno non fa male a nessuno(“fior.). Macarón e Maccarén. Cannoncino. Sorta
Per maa che la vaga. Al peggio che di pasta a foggia di cannoncino, la
possa incontrare ad alcuno. Al peggio quale si suol cuocere in più maniere –
andare. Al peggio fare. V. anche in Càn. Maccherone più propriamente fra i
Quand se stà maa se stà maa de Toscani e i Romani e così anche in
per tutt. Lo star male è mal per tutto tutti i diz. italiani, vale Pasta di farina
(Caro Let. ined. I, 82). di grano distesa sottilmente in falde,
Reussì maa. Far mala riuscita – cioè a dire le nostre Lasagn largh.
Misvenire. Aver mal esito. In gran parte d'Italia però i Cannon
Se va ben el zucchee va maa el cini dei Toscani sono detti Maccheroni.
granee. V. in Zucchée. , Macaron al sughillo. . . . . Cannon
Stà maa a fà ona cossa. Esser male cini alla napoletana, cioè regalati col
il fare checchessia. sugo di carni stufate.
Stà maa de oli, de vin, ecc. Penu Macaron bianch. . . . . Cannoncini
riare di olio, di vino, ecc. di mera farina di grano. -

Stà maa de gamb, de nas, de Macaron bus. Fischietti(*tosc.). Can


oeucc, ecc. V. in Gàmba, Nàs, (Eùcc, ecc. nelloni(*tosc. – Tom. Sin.). Cannoncini
Stà maa de quei coss, de coo, de da forati che i Veneziani chiamano Subiòti.
nee, ecc. Esser magro di checchessia Macaron fin. . . . . Cannoncini di
(Mach. Op. IX, 598), cioè esserne scar pasta fine.
so. Magro di danari, di consiglio e sim. Macaron giald. . . . . . Cannoncini
Mabir. v. a. del Var. mil. Nasorre. Ma di pasta d'uovo o di pasta zafferanata.
saccio. Nasone. Macaron gross. Cannoncioni(“fior –
Macà, Macadùra, ecc. V. Maccà, Mac Tom. Sin.).
cadùra, ecc. Macaron ordenari o gross de scor
Macabée o vero Brutto Macabee. Masche za. . . . . Cannoncini di pasta grossa.
rone. Figura da cimbali. Dicesi impro Macaron mezzan. Cannonciotti(*tosc.
perando a persona molto deforme. – Tom. Sin.). Cannoncini di pasta
Macacca. . . . . . Donna assai deforme. mezzana, -

Macacchin. Bertuccino? Si dice a ragazzi Macaron piscinitt soli. Cannoncetti


o a personcine deformi nel viso, e spe lisci(*tosc. – Tom. Sin.). Cannoncini
cialmente se tali per averne le fattezze piccini lisci.
schiacciate a mo' d'uno scimmiotto. Macaron rigaa.... Cannoncini rigati.
Macacchinna. Bertuccina? Macaron stopp. . . . . Cannoncini
Macàcco o vero Brutto macacco. Bertuc sodi; quelli donde i Napoletani tras
cione. Babbuino. Si dice per improperio sero il loro Mac rone senza pertuso
a chi sia deformissimo e renda aria per in sig. di Babbione.
così dire al Macaco(Simia cºrnamolgus), Mezz-macaron. Cannonciotti? Spe
scimio veramente dei più brutti. cie di piccioli cannoncini. V. sopra.
MAC (6) MAC
Faccia de macaron. Viso rinfrigno. Maccadùra (nei corpi artefatti). Fitta.
Viso di babbuino. - . Cozzo. Cosso. . . . . .
Speccià che vegna-giò el formai sui Maccadùra. T. di Mascal. Repressione.
macaron, Aspettar a bocca aperta le Ripressione. Contusione nel suolo del
lasagne. Aspettar che le lasagne pio piè del cavallo che si specifica in
vano in bocca o in gola. secca e in sanguigna,
Vegni el formaj sui macaron. Pio Maccadurinna. Ammaccaturina.
vere appunto sul seminato(Nelli Mogl. Maccagninna che altri dicono Maccanicca
in calz. II, 2). Cascare il cacio sui o Imbragadora. Martinicca(“tosc. –
maccheroni. Aver tre pan per coppia. Gior. agr. II, 544). Stanga di legno
Far diciotto con tre dadi. Nascer ve lunga quanto la sala e i mozzi delle
stito; e col Fag.(Mar, alla mod. I, 1). ruote insieme, la quale con funi e pu
Pioverci il succhero sulle fragole. Ave legge stringesi contro i cerchioni delle
re o Venire la pasqua in domenica. ruote de carri in modo da impedirne
Cascar le ulive nel paniere. Avere le il roteggio nelle discese. Nei barocci
cose ad opportunità. fa quell'uffizio che la scarpa nelle
Macarón. fig. Moccolone(Targ Viag. V, carrozze. Le va annesso lo Sbagg. V.
18). Ogni colatura che scoli in forma Maccanicca. V. Maccagninna.
tonda e penzola. Molte stalattiti sareb Maccarà, ecc. V. Macarà, ecc.
bero dette dai nostri popolari Macaron. Maccaron, ecc. V. Macarón, ecc.
Macarón. fig. Moccio. V. in Naricc. Màcch. v. cont. dell'Alto Mil. Pistàra
Avegh semper el macaron al nas. (*tosc. – Lastri). Specie di pulenda
Sempre smoccicare. fatta colle briciole delle castagne o
Macarón. fig. Piagnolone. Belone. Pecoro coi frantumi delle castagne secche e
ne. Colui che bela e piange alla distesa. sgusciate. – Si dà anche ai majali
Macarón. fig. Marrone. Strafalcione. Sba per ingrassarli – Nei diz. ital. Macco
glio. Errore. Farfallone. sta per Pulenda in genere o per
Macarón. fig. Sgorbio. Scorbio. Faverella.
Macaronà dicono alcuni per Macarà. V. Dolz come el macch. Dolce qual
Macaronà. gerg. Riconoscere. Contrad miele.
distinguere. Macchètt. V. Machètt.
Macaronàda. . . . . . Una scorpacciata Màccia. Piallaccio. Sottilissima assicella
di cannoncini (macaron). di noce, d'ebano o di granatiglia che
Macarònegh. Ad. di Vèrs o Poesia. V. si adopera per impiallacciare.
Macarònna. Piagnona. Maccià. T. de Leg. di lib. Macchiare
Macaronzitt. Cannoncetti. V. in Macarón. (Zanob. Diz.). Marezzare. Colorar le
Màcca. Macca, pelli onde si legano i libri con tigra
A macca. A macco. A macca. ture, radica, ecc.
A macca. Lo stesso che A 6ff. V. in Macciàa. Marezzato – Per Smaggiàa. V.
Off. Macciavèllega. . . . . . Maniera destra
Piang e Rid a macca. V. in Piàng od astuta di volgere a suo talento
e in Rid. uomini, cose ed eventi. Per es. L' è
Vegni a paccià a macea. Immaca on omm curios; ghe vorarà ona mac
riarsi(Allegr. p. 21o). ciavellega de no dì a fall fà a vost
Maccà. Maccà(*fior.). Sorta di giuoco. moeud. È un capo ameno; vi converrà
El maccà, la primera, el biribiss(Gar. Tob.). usare maniere accortissime per indurlo
Giugà al maccà. Fare al maccà alle vostre voglie. A voltà ona fritada
(“fior.). Lo stesso che Giugà al noeuv. ghe vocur la soa macciavellega. A ri
V. in Noeuv. voltare una frittata vuol essere disin
Maccà. Ammaccare – Acciaccare. voltura. Eren temp de can, ma cont
Maccàa. Ammaccato – Acciaccato. on poo de macciavellega inscambi de
Maccadùra (nei corpi naturali). Ammac perd hoo guadagnaa. I tempi corre
catura – Acciaccatura – Contusione vano tristi; ma usando politica non
- Ammaccamento – Pesca. che perdere lucrai. In tutt coss ghe
MAC (7) MAD
voeur macciavellega. In ogni cosa vuol Vess in machina. Essere colla dama.
essere accortezza e destrezza. - In Machina. ſig. Colosso. Macchina. Persona
campagna, allorchè si tratta di de gigantesca.
strezza in cose materiali, usano come Machinà assol. e Machinà sora quei coss.
sinonimi di questo vocabolo anche Abbacare. Fantasticare – Nei diz. ital.
El Mister, La Maccanega e simili - Macchinare ha senso restrittivo di Pen
Per sè stessa questa nostra voce ha sare a novità nello Stato o nelle ſa
significato scevro di tristizia, nel si miglie, d'ordir insidie e simili.
gnificato morale mi pare traducibile Machinént. Macchinoso.
per Sagacia o Accortezza, e nel mate Machinètta, Macchinetta; e specialmente
riale per Destrezza, ed anche per Astu quella da fare alla spedita il caffè.
zia in buon senso. Pure siccome l'astu Machinista. Macchinista in genere. Noi
zia ancorchè onesta nel significato lo intendiamo anche specialmente del
morale, per questo ch'ella si diparte semplice fabbricatore di macchine.
sempre alcun po' dal vero, rasenta i Machinista. T. teatr. Macchinista(Zanob.
confini della tristizia, così Macciavel Diz.). In ispecie intendiamo chi in
lega, secondo il luogo in cui è usata venta e dirige la fabbricazione e la
e secondo gli aggiunti che le ſanno locomozione delle macchine teatrali.
corteggio, grapassa facilmente nell'idea Machinòs. Macchinoso. -

dell'astuzia maligna o sia della Machia Màcis o Màzis. Macis. Mace. Droga con
(Zanob. Diz.) dei Fiorentini i quali sistente in quella rete carnosa, ros
dicono Machione o Uomo che ha ma siccia, untuosa che impropriamente si
chia ogni furbaccio che fa il corrivo dice Fiore della noce moscada (my
per giugnere astutamente ai suoi fini, ristica moschata). Targ. Ist. III, 56o.
e spesso trascende anche in quella del Macrò. Franzesismo in uso fra molti del
Macchiavellismo(*fior. – volg. italiano volgo per Lenone. a - a - - --

e quasi dirò europeo – Zanob. Diz.), Madalenn per Marènn gridano talvolta
della qual voce ognuno conosce l'ori per le vie della città i fruttajuoli.
gine e trova mille applicazioni ad Registro questo capriccio perchè se
ogni volger di pagina storica, i o alcuno leggesse nelle nostre Bosinad
Macèll e Macellàr dicono volentieri le la voce Madalànn in compagnia di
persone civili per Beccaria e Becchée. V. frutte, non abbia a impazzire per
– Il vero Macell che è l'Ammazza rinvenirne il significato (Bosin. su la
tojo dei diz. ital, e l'Abatis dei Fr. è bondanza del 1818), e, quel ch'è peg
tuttora un desiderio nella nostra città. gio, a venderle per dio sa che ai
Machètt. Stiaccino. Saltinvangile. Pia nostri pronipoti.
gnaccia. Scrocchino(Savj Ornit. I, 229 Madalènna. Maddalena. Nome proprio.
che scrive Salt'in vanghile non mi Fa de Marta e Madalenna, V. in Màrta.
par troppo bene, e aggiugne altre Voregh tutt i preghier de la Ma
voci poco felici). Saltanseccia. Uccel dalenna (modo di dire cont, brianz.).
letto detto Motacilla rubetra da Linneo. . . . . . Non fare checchessia se non
Machina. Macchina. - a grande stento. .: Iº

Machina de imboteglia e ass. La Ma Madama. Voce che noi usiamo solo per
china.Calcaturaccioli(RicciNot. Poz.92). ischerzo allorchè vogliamo dimostrare
Machina de resegà. V. Cavaletton. onorificenza a donna che ci sia fami
Machina elettrica. Macchina elettrica. gliare, e nella frase a - a

Le sue parti principali sono: a


Madama Còccola che applichiamo
Stanghetta. Spranga = Cadenna. Catena – a Donna tutta muine, tutta cascante
Veder. Globo- (matica. di vezzi: dal venez. Cocolezzo, Coco
Machina pneumatega. Macchinapneu lar, Cara la mia còcola.
Dà foeugh a la machina. fig. Dar Madama. Ad. di Figh. V. ,
fuoco alla girandola. Madamin o Madaminna. Fattorina della
Carta de machina. P. in Càrta. crestaja o cuffiaja. Nel Corriernila
lucioster de machina, V. in lncioster. nese delle Dame del giorno 1 o luglio
MAD (8) MAD
1819 a p. 227 è un'assai vivace di Sò dagn de mia mader se mè mari
pintura di queste nostre Madaminn – me batt. V. in Mari.
Talvolta prendesi anche per Mercan Vorè insegnà a soa madr'a fà fioeü.
tessa d'oggetti di moda. Voler insegnare al gallo a farsi amico
Madàmm. Crestaja. Cuffiaja. della gallina(Nelli Vecchi Riv. 1, 15).
Coo de madamm. V. in Cóo. Voler insegnar leggere a dottori o in
Madamm Pataſſia. Basoffiona. Un dia segnar inerpicare ai gatti. Volere i
vol di mona Cionna. Mastaccona. V. in paperi menar a bere l' oche. Voler
Gonſalon. insegnare ai maestri. (nache.
Màder. Matrice. Madre. Donna del corpo. Màder. Madre. Titolo che si dà alle mo
Mal de mader. V. in Màa. Mader badessa. Abbadessa.Abadessa.
Màder (che il volgo dice anche Màdra, Badessa. – Scherz. . . . . Donna che
i contadini Má, i ragazzetti di città incede con portamento grave, donna
Màmma e Mamin, i bimbi Mimìn). Ma corpacciuta e paffuta la quale stia in
dre. Genitrice; e con voce antica usa gota contegna.
ta ancora talvolta dai pocti Matre. Mader cantinera. . . . . Canovaja;
La discrezion l'è la mader di virtù. quella monaca che in alcuni mona
F. in Discrezion e agg. – Talvolta steri bada alla cantina.
o per ischerzo o per rabbia si dice Mader cusinera. . . . . Quella mo
anche La discrezione è la madre degli naca che in alcuni monasteri bada
asini(Fag. Gen. corr. I, 2). -
alla cucina. (linga.
La matinna l'è la mader di facc. Mader dispensera. Celleraja. Camar
V. in Matìnna. -
Mader o Madr infermera. . . . . .
Mader de legn. Madre di stucco ? Monaca preposta alla infermeria del
Madre balorda, gnocca, che non sa e monastero.

menomamente educar la prole. Mader priora. Priora. Prioressa.


Mader di poveritt. Madre de poveri, Mader superiora. V. Superiora.
Donna che fa di molte limosine. Mader tornera Ruotaja (Alb. bass.
Mader drizza. V. in Pàder. in Tourière). Portinaja (così nei Giuoc.
Mader facendonna fiorula poltronna. dell'Intr.). Dicesi nei monasteri di
. . . . . S'avvezzano pigre le figlie quella monaca che attende alla ruota
di quelle madri che tutta fanno da (torno) e -

sè la masserizia della casa. Màder. T. delle Arti. Madre. Quella delle


Mader ladinna o pietosa. Madre due parti costituenti un ordigno od
pietosa(Cr. in Tignoso). Madre troppo uno strumento la quale serve a reg
ligia alle voglie dei figliuoli – La Com gere, guidare o ricevere in sè l'altra
media del Nelli intitolata gli Allievi parte che le corrisponde, come per
di Vedove è un bellissimo ritratto di modo d'esempio la chiocciola delle
questa specie di madri, e per questo viti e simili. - -

riguardo insegna pedagogia pratica Mader. T. delle Arti. Madre. Quell'or


in modo esimio. -
digno entro a cui si formi o getti
Mader pietosa fa fioeula tegnosa. La checchessia, come a cagion d'esempio
madre pietosa fa la figliuola tignosa Madre da gettar caratteri e simili.
(Cr. in Tignoso – Monos.) Medico Mader di vid. Vitiera(“fior.). Ma
pietoso fa la piaga puzzolente. Signor trice da formar le viti.
indolente, servo negligente. Màder. T. de Calzol. V. in Ruzellin.
Mader pietosa. fig. Maria pietosa Màder. T. di Gett. di carat. Madre? Pa
(Cecchi Dissimili IV, 5). Dicesi così rallelepipedo di rame in cui col pun
a uomo come a donna che pecchino zone d'acciajo fu improntato il tipo
di troppa indulgenza. delle lettere da stampa. Si alloga nella
Mader spiritual. Madre spirituale forma e vi si fonde il piombo per
(Cr. Veron.). gettarvi i caratteri. È quella che i
Se fa la cort a la mader per la Francesi, i Tedeschi e gl'Inglesi chia
tosa. V. in Tosa. mano Matrix,
MAD (9) MAD
Batt i mader, Giustificà i mader, A la Madonna de la Zerioeura de l'in
Parangonnà i mader. Coniare, Aggiu verma semm foeura, ecc. V. Zerioeüra.
stare, Pareggiare le madri. Andà a dormì o Andà in lecc con
Màder. T. del Giuoco così detto de ma la Madonna. Far la cena di Salvino.
gher e grass. V. in Màgher. Andare a letto senza cena.
Mader. Ritocco? Lievito estratto da pasta Cara Madonna!.. Sp.di esclamazione.
stata iteratamente panificata. Faccia de Madonna. V. in Faccioèù.
Mader. Mamma. Madre. Capomorto. Il Fàpiang la Madonna. Far san Marco.
letto del vino, dell'aceto, ecc. Colle mani contraffarsi il viso in ma
Màder. v. cont. Sprone della ségala. niera che assomigli il ceffo d'un lione.
Maderpèrla. Madreperla; e dott. Cheripo. Gaijnett de la Madonna dicono al
Madervid. T. delle arti. Chiòcciola. Ca cuni per Carùgol. V. (Quàder.
vità cilindrica a spire cave nelle quali I Madonn stan ben sui quader. V. in
entrano le spire convesse di quel La Madonna de la Zentura. La Ma
cilindro spirale che dicesi Vite – Gli donna dalla Cintola. Nostra Donna dal
scrittori la chiamano anche Femmina la Cintola. La Cintola(Vas. pas. e 195).
o Vite femmina o Madrevite; i diz. No gh'è nè Sant nè Madonna che
coi testi la dicono pur tale, colle de altrimenti dicesi anche No gh'è nè
finizioni vogliono la Madrevite riser lù nè lee o No gh'è nè Signor nè Ma
vata a rappresentare esclusivamente donna..... Ti raccomandi in vano;
la Vitiera. E sarebbe da desiderare per te è finita, non c'è replica.
che si stabilisse pur una volta doversi Panmoijn de la Madonna. V. in
dire chiocciola la femmina della vite, Erba-brùsca.
vite il maschio, madrevite la vitiera for Per i Madonn. . . . . Così diciamo
matrice delle viti e lo strumento con parlando di cose che debbano aver
che si buca o si forma la chiocciola, luogo nella ricorrenza di quelle festi
il che ambiguamente viene detto in vità di Nostra Signora che nominiamo
vitare una madrevite. I Francesi chia la Madonna de la Zerioeula, la Madonna
mano Ecrou la chiocciola, Filière la de marz, la Madonna d'agost, la Ma
madrevite; anch'essi però non senza donna de settember, cioè La Candel
ambiguità per la duplice significazione lora, La Nunziata, L'Assunta, e La Con
che importa l'ultima di esse voci. cezione, o vero Nostra Donna di Mar
Madervid. Madrevite. Quella chiocciola zo, ecc. Le altre festività di Nostra
in genere colla quale si forma il ma Donna le nominiamo diversamente.
schio delle viti. Pregà el Signor per la Madonna.
Madervid di oreves. Vitiera. Madre Madònna. Suòcera. (V. in Signòr.
vite(“fior.). Laminetta d'acciaio, con Donna e madonna. Donna e madon
manichetto o anche senza, nella quale na. Padrona assoluta.
sono più fori acchiocciolati di varia Pari el gall de madonna Checca.
grandezza, pei quali l'artefice fa pas Esser il gallo di Mona Fiora che di
sare il fil di ferro o altro metallo per tutte le donne s'innamora.
fabbricarne le picciole viti maschie. Reson de madonna Marcolfa. V. Re
Le varie grandezze dei fori identici Madònna. Ad. di Pòmm. V. (son.
sono indicate da alcune righette se Madonnin. Angela. Angiola.
gnate sulla lamina tra fori e fori. Che bell madonnin! Oh viso an
Madervid inglesa. Madrevite inglese? gelesco! Oh leggiadra angioletta!
Madervid s'ceppa. Madrevite a cu Faccia de madonnin. V. in Fàccia.
scinetti(“tosc.). Laminetta con due pres Madonninna. Madonnetta. Dim. di Ma
sori mobili i quali danno il passo al donna nel sig. d'Imagine della B. V.
filo di metallo e poi stringendolo il Madonninna. fig. Lagrimetta. Lagrimuz
riducono in figura di vite. za. Lagrimuccia.
Madervidinna. Madrevitina. Vegni i madonninn. Lucciare. Im
Madiroeü. V. Madér – Per Coo de vit. V. bambolare. Spuntar le lagrime agli
Madonna. Madonna. Mostra Donna. occhi. L'oraz.” Rorem ex oculis stillare.
Vol. III. º
MAD ( Io ) MAE
Madr innanzi a vocale per Màder. V. Maestàa. V. Majstàa.
Màdra dice il volgo infimissimo per Mà Maèster o Majèster. Maestro. Precettore.
der. V. Insegnatore. Dottore.
Madràss. Madràs(“fior.). Stoffa il cui or L'è mudaa el maester o el maje
dito è di seta e il tessuto di cotone. ster de capella, ma la musega l'è
Madrègna. Matrigna. Madrigna. semper quella. V. in Capèlla.
Vess el fioeu de la mal madregna Maester de ball. Maestro di ballo,
dicono in alcune parti del contado in ed anche con voce ambigua Ballerino.
luogo del nostro cittadinesco Vessel Maester de capella. Maestro di cap
retrodatt. V. in Retrodàtt. - pella. (tore.
Madregnàscia. .. . Matrigna crudele – Maester de disegn. Maestro disegna
e fig. dicesi anche di Quella donna Maester de dotrinna. Maestro della
che tratti i figliuoli non come madre dottrina cristiana.
ma come matrigna, quella donna che Maester de lengua. Maestro di lin
matrigneggi, che matrigni. gua – e scherz. . . . . Tartaglione,
Madrepèrla. V. Maderpèrla. cincistione.
Madrinà. v. ant. ora disusata. . . . . . Maester del Lella. Maestraccio (Pan.
Fare da matrina a neonati, monacan Avv. l. 2o). Maestro Scipa.
de, e simili. E così fu detto Padri Maester de musega. Maestro di mu
nà. . . . per fare da padrino a neo sica.
nati, preti o frati novizzi, ecc. ecc. Maester de mur. V. Maìster.
Queste voci leggonsi in alcune gride Maester de scherma o de spada.
milanesi, e specialmente in quella del V. in Spàda.
21 agosto 1671 che proibì questi offizi Maester de scocula. Pedagogo. Mae
di padrinare e madrinare a cagione stro di scuola. Precettore.
degli scandali e dei disordini gravis Maester di zerimoni. Lo stesso che
simi ai quali davano origine. Zerimoniér. V.
Madrinna. Madrina. Matrina. Comare. Maestrº al cembol.... Ne'teatri è Que
Santola. Madre spirituale. gli che stando al pianforte fa le parti
Madrinna. . . . . . Nel nostro Orfano del maestro compositore della musica.
trofio femminile è titolo volgare di Nissun nass majester. Nessun nasce
quelle orfane le quali cresciute in età maestro(Buoni Prov. II, 7o – Nelli
si fermano nello stabilimento come All. di ved. I, 11 ).
Maestre delle altre orfanelle. Vessegh dent el maester o el ma
Madrón.T. d'Agric. Fittone. Perno. Barba jester..... Dicesi degli scurisci allor
o radice maestra della pianta. chè fischiano; tolta l'idea dalla sferza
Madrònna. V. Matrònna. altre volte dominatrice delle scuole.
Madùr che i cont. dicono Marù. Maturo. Maèster. ad. Maestro. Colp maester. Colpo
Quand el pomm l'è madur el cro di maestro o da maestro.
da. V. in Pòmm. Maèster. Ad. di Mùr. V.
Madùr. Ad. di Làtt, d'òmm, ecc. V. Maestos. Maestoso.

Madùra. Ad. di Pàsta, di Fórma(formag Maèstra e spesso anche Majèstra. Maestra.


gia), di Giovena o Tósa. V. (turare. A be ze de, la maestra la vocur da
Madurà che i contad. dicono Maruvà. Ma nee, el pà nol ghe n'ha, toeu-sù el
Cont el temp e con la paja madura cardeghin e scappa a cà. . . . Can
i nespol. V in Nèspola. tilena ch'era di moda in que tempi
Madurà. fig. Scadere. nei quali per difetto di scuole ele
Maduràa. Maturato – Scaduto. Per es. mentari gratuite i poveri difficilmente
Fitt maduraa. Fitti scaduti. trovavano modo ad essere educati e
Madurànza che i cont. dicono Maruvàn istruiti a ben loro e del prossimo.
za. Maturanza. Maturità. Maturamento. Maèstra(in genere). Maestra(*ſior.). Ogni
Maduròtt(Vess). Essere in età matura. artigiana che insegni arte solita eser
Esser maturo; e fam. Non esser come citarsi da donne a fanciulle avvian
l'uovo fresco nè d'oggi nè di jeri. tisi per quella.
MAG ( 11 ) MAG
Maestra. . . . . . . Fra i maestri da far del nostro Magara – o dal proven
guanti è nome speciale di quella donna zale Macari – o dal venez. Magari.
che attende soltanto a cucirli. Esuss, esuss, magara gh'en fuss. . .
Maèstra. Trattora di seta. Espressione con cui si vuol mostrare
Maèstra. T. de Fab. d'org. . . . È una desiderio di aver checchessia, od an
sp. di somiere di riporto consistente che compiacenza di cosa che ci sia
in una tavola accanalata la quale ha stata data, benchè di poco valore in
in sè molte asserelle pure accanalate, apparenza.
riceve aria dai fori del somiere, e la Magara Dio. Dio voglia. Piaccia a Dio.
trasmette alle canne di faccia dell'or Magara a dì. Pognam caso.
gano che non sovrastano immediata Magàra. A un bisogno. Occorrendo. Anche.
mente al somiere stesso. Per esempio: Magara cent ven darev.
Maèstra. T. di Stamp. Maestra(*fior). Ve ne darei anche cento. L'è magara
Cartaccia liscia che mettesi sul timpano bon de vegnì drizz. Chi sa ch'ei non
del torchio, sulla quale s'incollano s'addirizzi ! – Magara te utaroo mi.
de tacchi per rimediare all'inegua A un bisogno io pure ti darò una mano.
glianza dell'impronto quasi generale Magattèll e al pl. Magatti; o Magattej.
nei torchi. Il francese Carton, e me Burattino. Fantoccio. Fraccurado. Neu
glio ancora l'inglese Tympansheet(fo rospaste (Quasi Imagitelli dall'Imagun
glio del timpano). cula de Latini dice un certo autore).
Maestra che altri dicono Agra o Majèstra. Propriamente quel Fantoccio che non
Scotta. Il siero rappreso che avanza ha piedi, e consiste soltanto in un fusto
alla ricotta. rivestito sotto la cui veste caccia la
Maèstra. Ad. d Èrba, di Fòssa, di Par mano e l'impugna chi lo fa muovere.
tida, di Pènna, di Stràda, ecc. V. in Èr Il fantoccio che ha corpo intiero di
ba, Fòssa, Partida, Pènna, Stràda, ecc. cesi più specificamente Marionètt. V.
Maestria. Maestria. Baracca di magattej. V. Baràcca.
Maestrin. Maestrino? Maestro giovane. Fà ballà i magattej. . . . Rappre
Maestrin. spreg. Precettorello. Pedantù sentar commedia coi burattini.
colo. Pedantuzzo. Maestro Scipa. Mae Quell che fa ballà i magattej. V.
stro da succiole. Maestro che imbocca Romanin.
col cucchiaio voto – Ludimagistro – Magattèll. Naccherino. Dicesi a un bimbo
Dottor sottile. Dottorello. vispo e piccino.
Maestrón. . . . Maestrone in carta per Magattèlla. Naccherina. Cecina. Mimma.
gamena(Redi Op. III, 192 ). Ragazzina o bimba vispa e piccina.
Maestrònna. . . . . Gran maestra. Magattellin. Un bamberottolo. Un citto
Maffée (Brutt). È lo stesso che Brutt lello. - i ,
babbi. V, Magattón. Bacchettone. V. Beat.
Màg(I Rè). V. in Rè. Magatton. Lumacone. Soppiattone. Sor
Màg per Màgg(mese). V. bone. Susornione. Sornione, Fagnone.
Màga. Maga. Uomo cupo e che fa le cose di sop
Maga. v. cont. Magagna. In quella dova piatto, alla celata. (nismo.
gh'à ona maga. Quella doga è maga Magattonaria. Bacchettoneria. Bacchetto
gnata Magattònna. Bacchettona. V. Beata.
Magalòtta. Voce usata nel dettato Magattònna. Soppiattona?
Fà la magalotta. . . . Far una tra Magattondin. Soppiattonaccio. 3
ma, una combriccola, un viluppo. Magazzin. Magazzino. (massare.
Magàra! Magari Dio!(Ces. Sopraggiunta “Fà magazzin. Fare magazzino. Am
cit. il Varchi) Diel volesse ! Pur bea Scatola a magazzin. V. in Scàtola.
to! Domine fallo ! Domine che sia ve Magazzin fig. che anche diciamo on Arse
ro! Diel voglia ! L'Utinam dei Lat. nàl o ona Bottéga. Arsenale(Parini Mat
Forse dal greco antico puzzàpio; Pur tino 79). Ammasso di cose, qualunque.
beato ! Me beato se ! – o dal greco Magazzin. Bottino, e nell'Alb. enc. in
moderno paxxpe che ha egual valore questa voce anche Magazzino. Quel
MAG ( 12 ) MAG
ripostiglio da ferri, funi, ecc. che S'el castan el sfioriss de magg vagh
vedesi nel fondo delle carrozze da sott col sacch, s'el sfioriss de giugn
uno sportello all'altro. Ha streng el pugn. V. in Pùgn.
Antinna o Coverc. Boccaporto - Speccia masg che vegna. A rive
Spall. Spalle? = Fondo. Fond – Spallett. derci alle calende greche.
Spallette? Tempesta de magg la fa affacc....
Magazzin. T. degli Stradajuoli. . . . . . In maggio le grandini sono esiziali.
Nome di que cumuli parallelepipedi Màgg. Parate. Reti da uccellari.
di ghiaja o di sabbia che a picciole Maggénga. s. f . . . . Taglio maggese.
distanze stanno approntati in sui lati Dà la maggenga ai moron. Coronare
delle strade per servire alle occorrenti o Potare a corona i gelsi.
inghiajature. Maggénga. Ad. d'Èrba, Fórma, Sòrt, ecc.
Magazzinàgg. Magazzinaggio. Spes de V. in Erba, Fórma, Sòrt, ecc.
magazzinagg. Spese di magazzinaggio. Maggéngh. ad. Maggese. Addiet. di ogni
Magazzinànt. . . . Che tiene magazzino cosa che venga di maggio.
di merci o derrate qualunque. Ma Maggéngh. s. m. Fieno maggese. In questo
gazzinànt è il padrone delle merci o ſieno trovasi specialmente la pajana;
delle derrate che ne tiene magazzino nell'agostino la centaurea a fior rosso;
- per venderle all'ingrosso, Magazziner nel terzo fieno in settembre il pathi, nel
il custode de magazzini. quarto fieno alla fin d'ottº l'erba stella.
Magazzinér. Magazziniere. Codega de praa de vun, duu, trii
Magazzinètt. . . . . Picciol magazzino. maggengh. Feltro d'un anno, bienne,
Magazzinòn. . . . . Gran magazzino. trienne.
Magéngh. V. Maggéngh. Maggéngh. Ad. di Stracchin. V. -

Màgg che realmente pronunziano Màg Maggètt T. pittor. Macchiati o Macchie


con gdolce, e fra i contad. Màsg. Mag (Vas. 818 e 819). Macchiati de paesi.
gio. Il quinto mese dell'anno civile. Macchie d'alberi o sassi(ivi). Quelle
April nanca on fil, magg adag adag, che i Francesi dicono Figurines.
giugn slarga el pugn o vero giugn Maggètta.T. de'Ricam. Lustrino. Lavoretto
poeu fa quell che te voeu. V. in April. di rame inargentato o dorato che si usa
Cantà come on canalin de magg. ne'ricami. I lustrini propriamente detti
- V. in Cantà vol. 1. p. 2o8. sono tondi e traforati, e di diverse gran
Caren d'magg. fr. cont. Calendi dezze dal numero 1 fino al 6, che
maggio. V. anche in Màsg. diconsi secondi, terzi, quarti, ecc.
Magg de stagion segra e formenton. Maggètta. Macchietta. Macchiuzza. Mac
. . Se maggio va bello la raccolta chiarella. Macchierella. Maculuzza; e
è ferace. V. anche in Màrz. lat. Labecola.
Magg l'è el pù bell mes de l'ann. Maggètta. T. de Coronai. Maglietta? No
Maggio non ha paraggio(Monos. p.378). me di quegli anelluzzi lavorati nel
Masg pioverasg tutt i nivoj van in filo del rosari i quali sono interposti
gronda. Maggio ortolano, cioè per fra i tortiglioni (recalchin) e le avem
solito ha qualche piova, e se troppa, marie, i paternostri, i gloria.
allora dicesi Maggio ortolano (cioè er Maggètta. Maglietta. re

bifero) assai paglia e poco grano, Barbozzal a maggia o a maggetta.


maggio asciutto gran per tutto. Fango V. in Barbozzàl (appendice).
di maggio, spiga d'agosto (Monos. Maggètta. Nasello.
pag. 577). E vale che se maggio va Cadenazz de maggetta. Catenaccio
piovose, la raccolta del grano va al a nasello Quella specie di catenaccio
tardi, ma riesce assai matura e dà che nella parte interna della maniglia
buon pane, per lo che i Piemontesi (maneggia) ha in sè ferma e salda una
dicono Mag brun miche spesse. per così dire campanella schiacciata
Magg ventos, ann bondanzios. Mag che noi diciamo Maggetta, i Tosc. IVa
- gio ventoso april piovoso anno frut sello e i Francesi Mentonnet, la quale
tuoso(Tan. Econ. 547). entra in una feritoia della toppa che le
MAG ( 13 ) MAG
corrisponde per appunto, e per essere variato che ha il tiglio nel legname
così e inchiodata sull'imposta per di a guisa delle onde di mare. La rubinna
fuori noi chiamiamo pure Saradura a la fa on legn che gh'ha ona bella mag
maggetta, ed ivi riceve la stanghetta gia. Il legno di robinia fa bella mostra
chiuditrice del serrame. Il catenaccio con la sua macchiatura(ivi).
a nasello si diversifica dal catenaccio Quadrej de maggia. V. in Quadrèll.
a boncinello (cadenazz a bolzon) in Tavellon de maggia. V. in Tavellón.
questo che la maniglia, in vece d'avere Màggia. Maglia. Nome dei tanti vani che
in sè il nasello stabile, ha nello stesso veggonsi nelle reti e nelle calze, ed
luogo una feritoia nella quale s'intro anche il Filo intrecciato che forma i
duce un ferro che dicesi da noi Bol detti vani.
zon, dai Toscani Boncinello e dai Fr. Fà gropp e maggia. V. in Grópp.
Auberon; il quale ferro trapassa tutta Maggiàscia. Macchiaccia; e sch. Frittella.
l'imposta fermandosi contro la feri Maggin. s. m. Lo stesso che Maggètta. V.
toja della maniglia colla capocchia, Maggior e Gross Maggiòr. s. m. T. mi
entra colla coda nella toppa la quale a lit. Tenente Colonnello. Ne' cessati reg
ricevere siffatto ferro è inchiodata nella gimenti italiani era il vicecolonnello,
faccia interna dell'imposta e per conse Ogni reggimento aveva ad officiali supe
guenza diciamo pure Saradura a bol riori un colonnello, un maggiore e quat
zon, ed ivi, ricevendo la stanghetta tro o cinque capobattaglioni nei fanti,
spinta dalla chiave, chiude il serrame. due o tre caposquadroni ne'cavalieri.
Saradura a maggetta. Toppa a nasel Maggiòr. s. m. T. milit.. . . Oggidì i co
lo? Quella toppa che nella piastra (car scritti italiani militanti sotto le bandiere
tella) ha un pertugio lavorato per modo austriache hanno diffusa fra noi questa
che possa adattatamente ricevere il na voce anche nel significato tedesco che
sello (la maggetta) del catenaccio così equivale al già Capobattaglione italico.
detto a nasello (cadenazz de maggetta). Maggior de piazza. T. milit. Sergente mag
Spagnoletta a maggetta . . . . . . giore della piazza Maggiore di piazza,
Quel catenaccio alla spagnuola che Maggior general. . . . . . . Nel cessato
abbia nella propria maniglia un na esercito italiano era il Capo dello
sello (maggetta) per chiuderlo a chiave, Stato maggiore generale.
simile in tutto al Catenaccio a nasello. Maggior T. milit. È anche aggiunto di
Màggia. Macchia. molti altri gradi nella milizia, come
Dà-ſoeura i macc..... Manifestarsi, Stat maggior, Sargent maggior, Ajutant
apparire, dare in fuora le macchie. maggior, General maggior, ecc. Stato
Fà andà-via i macc. Smacchiare(Nesi maggiore, Sergente maggiore, Ajutante
Ortolog.). Cavar le macchie. maggiore, General maggiore, ecc.
Macc de pures. V. in Pùres. Maggiór.s.f. T. music.... Tuono maggiore.
Maggia che va via-pù. Macchia in Maggiór. s. m. pl. I Maggiori. Tutti
delebile, e al fig. anche incancellabile. quelli a cui dobbiamo ubbidienza.
Maggia cornaggia. . . . . . Talvolta Besogna rispettà i maggior. . . . . Il
per dare la baja al compagno gli di picciolo deve rispettare il maggiore;
ciamo: Varda-chi ona maggia come ai maggiori si deve reverenza e ob
per accennargli alcuna macchia che bedienza.
egli s'abbia in sulle vesti, e non ap Maggiór. ad. Maggiore.
pena egli china il capo per vedere Pesà de maggior. V. in Stadéra.
ove sia, gli scocchiamo sotto o sopra Maggiòr. Maggiore. Maggiorenne.
il naso un colpo di dito scornandolo Maggiòr. Maggiornato. Maggiore per
per giunta con un Maggia cornaggia. conto di nascimento.
Maggia veggia. Macchia rafferma. Maggior. Ad. d'Altàr, Stàt, Tón, ecc. V.
Tutt pien de macc. Tutto macchia Maggiora. Sul Verbano vale per Tra
to. Tutto tempestato di macchie. montano. V. in Vént.
Màggia. Macchiatura (Gior. Georg. XI, Maggiorànna. Maggiorana(Min.). Amara
124). Marezzo. Ondeggiamento di color co. Sansuco. Persa. Majorana. Specie
MAG ( 14 ) IMAG
di erba nota – Persia bianca. L'Ori Mangià de magher. Far magro.
ganum majorana L. – Persia verde. Magher come on struzz o come on
L'O. Syriacum L. – Persia nera. L'O. picch o come on ciod o come onlusc
creticum L. (Gior. Georg. XIV, 19). o come on uss o come on gatt ch'ab
Maggioranna salvadega. Regamo. Ri bia mangiaa lusert. Magro allampa
gamo. Origano. L'Origanum vulgareL. nato o lanternuto. Magro strinato; e
comunissimo in Brianza e detto anche sch. Asciutto e ben condizionato. Vale
Acciùghero o Erba acciuga dai To magro eccessivamente. – Maigre com
scani perchè sogliono colle foglie e me un hareng soret dicono i Francesi.
co fiori di esso seccati aspergerne le Mantegnì magher con pocch. . . .
acciughe inoliate e impepate. Si dice per ischerzo parlandosi di per
Vas de maggioranna. met. V. in Vàs. sona che o per sè o per altri si man
Maggiordòmm. Maestro di casa. – Il tenga assai magramente, scarsamente,
Maggiordomo o Majordomo secondo i meschinamente.
diz. ital. non dicesi che del maestro Vegnì magher. Immagrire.
di casa de soli principi. Màgher. . . . . Aggiunto di oggetti ma
Maggioréngh. Maggioringo. Maggiorente. teriali risecchi e stecchiti, o minori di
Uomo de principali del paese. quel che sogliamo essere di regola.
Maghèlla. V. Maghiggia. Carater magher. Carattere magro o
Màgher. Magro, e ped. Macro. Maghero. fitto o serrato. V. in Caràter.
Al magher. In terra magra. Vegni al Màgher. Ad. di Stracchin. V.
magher... Vegetare ne'luoghi sassosi, Maghiggia che anche dicesi Maghèlla.
aridi, quasi che sterili, in terre magre. Gonga. Cicatrice, catenaccio, striscia,
Deventà magher come on picch o rappiccatura che lasciano intorno al
come ona stria. Diventare come un gra collo le scrofole o gavine dopo sanate.
ticcio da seccar lasagne(Cr. in Gra Maghìggia o Maghèlla. Il gonga. Gon
ticcio). Diventar una strega, magra e goso (Tom. Sin. p. 219). Chi ha in
strutta come una gatta che abbia man torno al collo i segni detti gonghe,
giato lucertole(Nell. Vilup. II, 7). de quali vedi sopra.
Dì de magher. Dì magri (Bracciol. Magia. Magia. Fà i magii. Fare le malie
Scher. Dei VI, 57); e scherz. Di neri. o gl'incantesimi.
Falla magra. Viver di bujo come le Magiór, Magiòra, Magiorànna, ecc. V.
piattole(Cecchi Stiava III, 2 ). Maggiòr, Maggiora, Maggiorànna, ecc.
Fà magher i verz. V, in Vérz. Magióster. T. de Confett. . . . . Sp. di
Giugà a magher e grass. . . . . . confetti al dragante così chiamati per
Specie di giuoco che vien fatto come chè hanno forma di fragole.
segue: Più fanciulli con un fazzo Magióstra. Fragaria. Pianta che produce
letto alle mani si schierano in un le fragole, la Fragaria vescaL.
dato luogo; due di loro mettonsi in Magiostra. Fragola. Fraga. Fravola. Fra
mezzo, uno, chiamato el Pazient, va. Il frutto della fragaria. I diz. ital.
colle spalle volte alla schiera de'com registrano anche Magiostra, ma come
pagni, e l'altro, detto la Mader, die aggiunto di una specie di fragola gros
tro ad esso: questi nomina una vi sissima, chiamata Fragola magiostra.
vanda qualunque a capriccio; se la Il Targ. Toz. novera ben quaranta
vivanda nominata è di grasso, tutti varietà di fragole nel suo Diz. bot. e
gli schierati debbono battere col faz in un suo scritto inserito nel tomo 14
zoletto sulle spalle del pazient, e delle Memorie della Società italiana.
s'è di magro no; quindi se v'ha fra Magioster amanàss. Fragole ananàsse
quei che battono chi trasgredisca la o ananassine. Sp. di fragole grosse,
regola prefissa, quegli entra in luogo rossigne, poco fruttifere, difficili a
del pazient, e questi in luogo della staccarsi dal picciuolo, le quali, se
mader la quale riprende posto fra gli colte acerbette, odorano d'ananas.
schierati, e si continua così il giuoco Sono il frutto della Fragaria grandi
a piacimento. II flora o ananassa dei botanici.
MAG ( 15) MAG
Magioster bianch. Fragole bianche Magistraa cameral. . . . Magistrato
traenti al giallognolo. Il frutto della camerale, consesso di consiglieri che
Fragaria vesca alba de botanici. accudiscono in ogni territorio di go
Magioster cucch. Fragole vote. Sp verno austriaco al ramo finanziario.
di fragole dette Coucous o Caprons Màgna. Scialo. Parata. Voce tolta di peso
dagli agronomi francesi. allo spag., come avvisa il Vocab. na
Magioster de giardin. Fragole col pol, che riporta anch'esso questa voce
tivate o domestiche o di giardino o in uso fra i Napoletani ed i Siciliani.
d'orto. Frutti della Fragaria vesca Magnà per Mangià. V.
hortensis de botanici. Magnàn. Calderajo. Propriamente quella
Magioster del Chili. Fragole del Chili. specie di calderajo ambulante che
Frutti, grossi da quanto un'albicocca, rappezza alla meglio i vasi di rame,
della Fragaria vesca chiloensis de'bot. e rispranga con fil di ferro o di rame
Magioster de mes. Fragole d'ogni le stoviglie fesse o spezzate, cioè Il
mese. Frutti della Fragaria vesca bi Chaudronnier au sifflet de Franc.; quel
sfera o semperflorens dei botanici. calderottajo che va girovago per le
Magioster moscatell. Fragole mosca terre campagnuole a raggiustare pa
delle. juoli, ecc. ecc. – Il Magnano dei diz.
Magioster salvadegh. Fragole bricio ital. vale quanto chiavajuolo, fabbro
line o di montagna o salvatiche. Frutti di lavori minuti di ferro.
della Fragaria vesca sylvestris de bot. Gh'è de fà tant per la bolgia che
Scondes appos a ona pianta dema per el magnan. Ella è tra barcaruolo
gioster. Ascondersi dopo il dito. e marinaro. Dett. simile all'altro: Tra
Magister d'Egitt. Fragole di monte? el loff e la sciguetta gh'è pocch de
ll Blitum capitatum L. o sia il Moro dà la metta. V. in Lóſf.
carpus capitata dello Scopoli. Guarda el magnan! ... Spaventac
Magióster del gandollin. scherz. . . . . chio che si fa a ſanciulli, ereditato
Si chiamano così per burla le cornie, forse dal Cave Manducum dei Latini.
cioè i frutti del corniolo(i cornaa). Ogni magnan loda la soa bolgia....
Magióster d'inverna. Albatre. Albatrel Ognuno loda l'arte sua. I diz. ital.
le. Corbezzole. Urle(Targ. Toz. Ist.). invece hanno questo contrario che
Il frutto dell' albatro o corbezzolo o Ognuno ha buona moglie e cattiv'arte.
rossello che si dica, cioè dell'Arbu Va a Padova a fà el magnan.... Va
tus UnedoL. – All'accrescitivo Cor alle forche, va al diavolo, va in chiasso.
bezzolone(Monig. Pod. di Colog. I, 1o). Magnàn. met. Calabrino. Scaltrito. Dirit
Magióster salvadegh. Così chiamano al tone. Furbaccio.
cuni l'èrba de cinqu foeuj. V. Magnànna. Scaltrita. Furba.
Magiostréra. Fragolajo (Roberti Prefazio Magnanòn. Re degli scaltri(Monig. La
ne al poemetto intitolato Le fragole). Ved. II, 51 ). Scaltritaccio.
Magiostréra. . . . . Vaso o Piattello da Magnanònna. Scaltritaccia.
fragole. Magnaris. . . . . Le comparse teatrali
Magiostrinna. Fragoletta (Roberti Poe rappresentanti soldati, azzuffini, ma
metto int. Le Fragole). Dim. di Fra snadieri vengono da noi regalate di
gola. Forse anche si potrebbe dir Fra questo nome burlevole di cui vedi
ganella, cioè picciola fraga(fragola) co anche in Risòtt fig.
me leggesi nella ballata 148.” di Lor. Magnàto per Barbellatt. Maggioringo, e
Medici(o piuttosto del Poliziano), o scherz. Uno dei primi pataffion del con
Fragolella come vorrebbe il Monti a Magnésia. Magnesia. (cistoro.
pag. 5 del vol. 5, parte I. della sua Magnesia inglesa.... Speciale prepa
Proposta. - raz.º di magnesia così detta a quel modo
Magiostrón.Fragola marchiana(Targ.Diz). che anche i Toscani dicono Siroppo
Magiostrón. Fragola ananassa – Fra inglese, Cerotto inglese, certe prepa
gola del Chilì. razioni che un dì sono alla moda e
Magistraa. Magistrato. l'altro no nella comune farmacopea.
MAG ( 16 ) MAG
Magnetismo. Magnetismo. Magolcià. v. a. del Var. Mil. Mantru
Magnificat che i contadini dicono El Ma giare. Presentemente noi usiamo Ma
gnificàtt. . . . Il noto salmo che inco stind. V.
mincia per Magnificat anima mea, ecc. Magolciént. Ad. di Did. Sudicio. Sordido.
Magnificón(Porta Rim. ined.) Arcima E quii did rampinent de galinascia
gnifico. Ch'hin tenc e magolcient de coldiree.
Magnocù e Magnocu barbaa chiamasi in (Cev. Mss. ).
alcune parti del contado la Vitina tolta Magón. Stomachino. I macellai chiamano
dal vivajo, cioè la Barbatella, a fine così ne' buoi e nelle vacche quell'a
di trapiantarla. nimella che sta attaccata alla milza
Magnocùla che anche dicesi comunemente ed al fegato, la quale animella poi
Magnocùra.... Caviglia quadrata ina chiamano semplicemente Laccètt nei
stata sul manico della vanga che il vitelli.
contadino impugna nell'atto del van Magón. Accoramento.
gare. La natura stessa della voce In cà del pover omn gh'è sto magon,
Presacchio, che l'Alb. nel suo Diz. Tucc se lamenten e tucc han resole

enc. dà per sinonimo toscano del no (Mag. Fal. Fil. I, 9 ).


stro Gamber(vangile), m'indurrebbe Magonàss. Accorarsi – L'es. Bellotti nelle
a dubitare che forse Presacchio cor sue noterelle mi avvisa che i Porto
risponda alla nostra Magnaura, ma ghesi dicono Magoar, Magoa, Magoado
leggendo negli Annali d'agricoltura del in pari significato.
Re (tom. IX, p. 128) che anche nelle
Marche il nostro Gamber chiamasi
Magonàa. º
Accorato.
Magonént.
Pressaccio, non mi so risolver bene Magòzz. Gonghe. Scròſole, ed anche al
del dubbio. sing. Gavina. Gangola. Gonga. Gon
Magnocàra. V. Magnocùla. gola. Nocciolo. Malore che viene al
Magnocura per Saldalàma. V. trui sotto il mento e intorno alla gola
Magnòlia (Cossa Comp. 22). Magnòlia per iscesa – Magozz deriva proba
(Targ. Ist in Magnolia grandiflora). bilmente da Maa del goss.
Mago Sabino. Voce che usiamo per Magozzón. Gavinoso(Cavalca ). Gangolo
ischerzo. Per es. Te see on gran mago so. Pieno di gangole.
sabino. Tu se pure un viso da Fariseo. Magozzònna. Gangolosa. Piena di gangole.
Magòga (Andà in goga e). Nuotare in un Màgra. Noi usiamo questo nome come
mar di latte (Caro Let. ined. I, 26) – sustantivo in sig di Magrezza per Ca
l anche in Gòga sig. 2.” restia nel seguente dettato:
Magòlc. v. a. Stagno. Pantano. Nei no La grassa l'ha mai ben fin che la
stri Statuti milanesi è un capitolo 256.” magra no la ven. V. in Gràssa sust.
che tratta de cloacis et magolciis remo fem.
vendis. In questa voce sentesi affinità Magra. Magra delle acque.
col greco Màreſpo;(cuoco), e col la Magra. Ad. d'Uga. V.
dino romanzo Magoilg(midollo). Dal Magràss. Voce scherzevole colla quale si
complesso di tutte queste idee nac dice ad alcuno ch'egli è Magro, con
quero forse le voci seguenti: una desinenza bisticcevole di contraria
Magòlc. ad Mucido. apparenza. L'è on magrass. È de'Car
Savè de magolc. Esser moscio. Sa nesecchi(Monos. p. 429).
per di tanfo o di fortune. Magrettin. Magricciuolo.
Magolcià. Ammosciare? Ammoscire? Am Magrettinna. Magricciuola.
malvare(*romanesco). Dicesi dell'insa Magrin. Magrino. Magretto.
lata quando, lasciata lì senza mangiarla Magrinètt. Magricciuolo. Sottilino. Min
dopo ch'è inoliata, diventa vizza o gherlino.
moscia, ed anche della zuppa o d'al Magrón. L'è on magron de vun. È un
tre simili vivande allorchè, lasciate cert'uomo magrissimo.
molto tempo senza toccarle dopo che Magròzzer. s. m. Uno stecco d'uomo. Un
sono cotte, invizziscono, dei Carnesecchi.
MAJ ( 17) MIAJ
Magùtt. Muratore. Manovale. i prodotti del suolo toscano. Quel nome
Maguttàsc. . . . Manovalaccio. di famiglia passò quindi nelle bocche
Maguttèll . . . . Manovalino. toscane come sinonimo di Ferriera in
Magutton. . . . . Manovalone. - genere o vuoi come lavoreria o vuoi
Maj. Maglio. Il Tomas.(ne Sin. in Maglio) quale magazzino del ferro. Che ciò sia
vuole che Maglio sia sempre martello in fatto ne ho testimonianza nelle se
di legno e non di ferro; ma nelle guenti parole del Targioni Tozzetti:
Tarif. fior., negli scrittori toscani e Dicesi che la Compagnia delle miniere
ne Viaggi del Targioni specialmente di ferro di Verzaglia si esibì di dare
esistono moltissimi esempi di magli alla Magona il ferraccio per quello
così di ferro come di legno. stesso prezzo che le costava quello
Màj. . . . . Questa voce è usata da noi dell'Elba; ma, ecc. (Viaggi, IV, 184)
in quel senso generalissimo in cui = I possessori del castagneti di Ro
tanto la Crusca quanto l'Alberti en sina, ecc. svecchiano i loro castagne
ciclopedico usano in pieno la voce ti, fanno a loro conto il carbone, e
Magóna. Per essa noi intendiamo quel lo consegnano al magazzino della Ma
luogo in genere dove si cava, s'aſſi gona, ecc. (ivi pag. 159). Ora quel
na, si modella alla grossa il ferro, ferraccio e quel carbone provano as
si ribollisce il ferro rotto, e si ha sai convincentemente, se io non erro,
amplissimo magazzino di ferro crudo, che la Magona non era semplice ser
sodo, in getti, ecc. A nostri giorni batojo ma anche lavoratoio del ferro.
però il Tomaseo nei Sinonimi ristrinse E tale è forse ancora oggidì se non
il significato della voce Magona a è errata la Nota (9) onde il Tomaseo
Luogo in Toscana dove si conserva e (Sinon. 218) confortò la sua definizione
si vende il ferro, e gli autori del Di della Magona, senz' avvedersi della
zionario piemontese d'artiglieria, let evidente dissonanza fra testo e nota.
ta questa dichiarazione, si chiamarono E di qui ecco assoluti la Crusca e
in colpa del loro avere usata la voce l'Alberti dalla taccia d' ingannatori
Magona nel senso più lato di cui so poc'anzi mentovata, ed ecco giustifi
pra, perchè ingannati, come dissero, cate le definizioni in lato senso da essi
dalla Crusca e dall'Alberti. Mi con date ai vocaboli Magona e Magoniere.
viene quindi schiarire la cosa a og In ogni modo però siccome questi mede
getto che i lettori possano aver fede simi vocaboli per le cose narrate risul
alle versioni ch'io sono per dare di tano troppo locali o provinciali che io
questa voce. In Toscana, come già dissi mi dica, così parmi che la versione
in Ferrarèzza (V.), la vendita del ferro del nostro Maj sarà per correre meglio
è di proprietà governativa, e diconsi nel modo che sono per soggiungere:
Magone quei magazzini in ogni città | Màj (in genere). Edifizio del ferro(Targ.
nei quali se ne fa serbo e vendita, e Viag. IV, 158). Ferriera. Voci colle
Magoncine le picciole botteghe che quali si denota il complesso delle
per concessione governativa qualche Cotticciare (fusinn) dove si cotticchia
privato è pure autorizzato a tenerne. o s'incuoce e si riduce in polvere la
E fin qui s' hanno la ragione così il vena del ferro, dei Forni(fusinn gross)
Tomaseo come(dalla ingannatura in dove si massella e si cola, dei For
fuori) gli autori del Dizionario d'arti netti dove si ricola, dei Maglio delle
glieria – Lo scavo delle miniere e la Batterie(Maj) dove si batte e si spiana
lavorazione del ferro, oggidi incame il ferro in ferrareccia o ferro sodo,
rati, appartenevano però in addietro dei Distendini(Maj desuttiladora)dove
per privilegio esclusivo ad una Compa si lavora e si foggia in lastre, ton
gnia la quale in origine ebbe a soprac dini, capivolti, ecc., e dei Distendini
capi que Magona da Pisa i quali ai minori(Ciodiroeul) dove si lavora in
vanti illustri della nobiltà univano an chiodagione e bullettame. :

che quello non meno illustre del far | Maj (in sub genere). Lavoriera del ſerro
v eiere con onorato e ricchissimo traffico (Targ. Viag. III, 159); con voce poco
I ol. III. 5
M AJ ( 18 ) MAf
specifica Ferriera; e con voce troppo non pertanto il primo alle bestie,
locale o provinciale toscana Magona. il secondo ai cristiani.
Quell'edifizio nel quale si raffina il Majdè. Ohibò. Guai. Guardi il cielo.
ferraccio dato dai forni o dalle for Majée. Magoniere. Il lavorante di ferriera,
naci del ferro. Majestàa. V Majstàa.
Màj (in ispecie). Batteria. Norme che Majèster oggidì ha fra noi ceduto il luogo
comprende così il maglio che batte a Maèster, e s'è confinato in qualche
e spiana il ferro sodo, come tutti que parte del contado e in qualche vicolo
gli oggetti che gli danno moto o gli della città donde noi appena lo ritraia
fanno sostegno. La Batteria, che altri mo ancora allorchè si vuol parlare di
chiamò anche il Battiferro, consta di Maestro in senso avvilitivo o burlevole.
Roll? Alberghetti – Elbor. Albero a Majèstra. sust. e add. V. Maèstra.
bocciuoli - Boga? Boga = Maj. Ma Majètt. V, in Màj sig. 2 °
glio o Battiferro - Manegh. Manico = Giugà a majett. Lo stesso che Giugà
. . . . . . Piumacciuoli = Rodon. Ro al maj o al tanghen, V.
tone = Tass o Incusgen. Tasso o In Majoccà. Pacchiare. Taffiare. Scuffiare.
cudine – Bocch. Cionconi e Sciocch ? Majoccà. fig. Fare agresto. Pigliar l'in
Ciocche e Cortell. . . . . . = Aguej? goffo. Far bottega su checchessia. Fare
Aguiglio = Coverta. Coperta – Piuma arte di checchessia.
scioeu ? Sottana. Piumacciuolo = . . . . Majoccada. Mangiata fig.
Forcellone. (cone. | Majòcch. . . . . . Chi piglia volentieri
Màj(in ispecie) altro. Distendino – Cion- l'ingoffo, chi mangia. V. in Mangià fig.
Màj del ramm. Ramiera(Gior. agr. VIII, Majoccòn. Mangione – ſig. Un che piglie
226 – Moroz. Case cont. p. 12). rebbe per san Giovanni. (let.
Màj. v. dell'Alto Milanese, Sussi, Majoeü. T. de'Macell. Mazzuolo. Il fr. Mail
Giugà al maj. Fare al sussi. Posata Majòlega. Majolica,
una pietra per ritto in piana terra, Invernisaa a uso de majolega. Ma
le si sovrappone un altra pietra mi jolicato. Marmato o sia vetriato a
nore, che molti chiamano El majett; mo' di majolica(Magal, Op. 29o).
e chi da una data distanza balza via L'ora de la majolega. V. in Ora.
con un colpo di ciottolo quest'ultima Majolega de Savonna. Terre di Sa
pietra, vince la posta. È affine al no vona(Magal. Op. 257).
stro Tànghen. V. On salamm in d'on piatt de majolega.
Màj. v. dell'Alto Mil. Majo. Avorniello. V. in Salàmm. (bàcch ſig. I .
Maggio. Maggiociondolo. Citiso. Ma Majòlega copertamente Lo stesso che Ta
fella. Cióndolo di maggio. Il Crtisus Majòlega. .. . Sp. di marmo che si rin
laburnum de botanici detto Eglielo viene nel Comasco lungo tutta quella
dal Mattioli, Brendoli a Cutigliano, linea montana che corre da Laveno
Ciondolino e Maggiociondolino in qual a Villalbese, riceve polimento, e si usa
che altra parte di Toscana. Albero il per tavolini, modanature e altri la
cui legno è assai duro e lavorasi al vori gentili. Chi ne bramasse ampia
tornio, fa anche buon fuoco e di du notizia consulti il Breislak(Mem. Ist.
rata; è alpino, e fra noi trovasi al Ital. V, 11 da pag. 151 a 162) che lo
principiar de'colli briantei. Fa i fiori vorrebbe denominato Marmo calcario
simili a quelli della ginestra, con bianco dell'Apennino, e lo fa una cosa
questo però che a differenza loro sono sola colla Scaglia de Padovani e dei
essi disposti in lungo grappolo. Vicentini e col Biancone dei Fulignati.
Mài chiamasi in alcune parti del Mila Majoleghée che nell'alto contado dicono
nese, come per es. a Bestazzo il Mag Ciappée, Stovigliajo. Catinajo. Pento
giociondolo, il piantar maggio. lajo, Vasajo. Colui che vende stovi
Majà. v. brianz. cont, per Mangià. V, con glie, detto Fayencier dai Francesi.
questa squisitezza di linguaggio però Majolètta. . . . . . Specie di stoffa.
che i ben parlanti contadini usano Majstàa e Majestàa. Santino. Immaginetta
così Majà come Mangia, riservando di santo stampata in legno o in rame.
MAL ( 19 ) MAL
Con di majstaa. fig. Istoriato(Borgh. Màl. add. Malo.
Lett. 82.º in Pr. fir. IV, Iv, 78). Guardà A la vista l'è minga mal. L'aspetto
i majstaa. Andar dietro ai santi (ivi). non fa dispetto(Nelli Ser. alfor. II, 14),
Majstàa. fig. ... Macchia. Pien de maj L'è minga mala. Non è brutta, E bel
staa. .. . Tutto macchioso. On lenzoeu lina.
pien de majstaa. Un lenzuol tutto mac L'è minga mal omm. È uomo di
chie. (tino, buona pasta – È bell'uomo.
Majstadin e Majstadinna. ... Picciol san Malabiàa, Malabbiato(Zan. Diz.). Voce
Maiùscol. Majuscolo. Lettera maiuscola, comune ai Siciliani e ad altre genti
Lettera majuscola – Lettera maiuscola d'Italia.
rabescata. Lettera maiuscola ornata. Malacòssa, Mala cosa. Per es. Malacossa
Lettera maiuscola fregiata. a intendesen minga. Il male sta che
Majuscolètt. T. di Stamp. e Gett. di car. ei non se ne intende.
Carattere majuscoletto (Zan. Diz.) – Malacreànza. Malacreanza, Increanza,
Maggioretta(Alunno Rich. Ling. volg.), Screanzaggine,
Lettera simile nella forma alla maju Maladèsna. Lo stesso che Malanàggia. V,
scola, ma d'un terzo minore in di Maladètt che anche diciamo Malarbètt
mensioni. Ogni carattere ha lettere o Marcadètt. Maledetto. Maladetto.
MAJUSCOLE, MAGGIoRETTE e minu A la pù maladetta. Lo stesso che
scole. A la cà di can. V. in Cà e in Càn,
Mai. Mai. Ma'. Già mai. Giammai ! e Andà de maladett, Andare alla peggio,
con voci antiche, taluna delle quali è Andar malissimo, -

usata ancora oggidì in poesia, Unqua. Chi mangia de benedett caga de


Unque. Unquanche. Unque mai. Un malarbett, V. in Cagà. !

quemai. Unquanco. L'ha de vess ben maladetta. Vuol


El dì de san Mai. V. in Viorin, ben dir cattivo (Magal. Op. Il , 197),
Mai pù. Mai più. Non mai. Giam Per, es. Anca ben che poda minga
mai. Già mai. fenilla tutta, hoo de vess ben ma
Oh mai, ed anche Oh mai pù! Ohi ladett se no en foo almen duu terz.
lò! Guai. Guardi il cielo. Non mai. Ancorchè io non possa darle il suo
Pover mai nun . V. in Pöver. pieno, vuol ben dir cattivo che io non
Quant e mai t'hoo conossuu! Ma riesca a farne almeno due terzi.
ladetto sia il giorno ch'io la prima Maladett come la pissa di gatt. V,
volta ti vidi, Maladetto sia il ben ch'io in Pissa, - - -

t'ho voluto, Maladetto ti e chi fa per ti. Ma


Maisàsc, Risipola, La voce Maisasc s'usa lanno a te e a chi è con teco. Bassis
però soltanto in alcune parti dell'Alto sima imprecazione colla quale male
Milanese, Gl'Isacchi di Barzanò aves diciamo a chi ci è in odio e ad ogni
sero mai dato origine alla voce? suo fautore. -

Maister(che anche dicesi Master, Magùtt Ona maladetta. Una maledetta. Nien
e Maister o Master de mur). Maestro te. Nulla affatto. Niuna cosa. No sa
di muro(Barberin. Docum. d'am, 3oa, venn ona maladetta. Non ne sapere
25), Muratore. Manovale, straccio. Aon ne sapere un'acca.
Maistra. T. de Salnitrai. Maestra. Quella Tutteoss va a la maladetta. Tutto va
colatura raccolta dal letame , dalle alla peggio. Le cose vannosi tutte bieche,
muriccie e dalle altre materie, donde Maladett. ſig. Accorto. Astuto, Trincato,
si cava il salnitro. Furbo,
Maistrà. Ammaestrare. Vess maladett finna in di ong di pee,
Maistràa. Ammaestrato, Esser di peso(Nelli Vecchi Riv, 1, 14),
Ona sciguetta già maistrada. Civetta Maladettamént. Eccessivamente, Strabag
presiccia(Pan. Civ, 26). chevolmente,
Majstrón, . . Gran maestro. V. Maeströn. Maladettòn. Fusciarra, Gran mascagno,
Mal diciamo anche noi in vari modi così Furbo in cremisi. Astutissimo.
gustantivi come avverbiali per Màa, V. Maladettonazz, lie dei furbi,
MAL ( 2o) MAL
Maladisc.Malaticcio.Malazzato. Malcubato. Malarlbètta(A la). Maledettamente.
Malafin. Mal fine. Cattivo fine. Malarbetton. V. Maladettòn.
Fà malafin. Finirla male. Far tri Malaspinna. Ad. di Pér. V.
sto fine. Far cattivo fine, Malastalla, . . . . Nella nostra Via degli
Malafizzi. Maleficio. Orefici, a mano sinistra per chi v'en
Malagràzia. Graziaccia. Svenevolaggine. tri venendo dal Duomo, esiste anche
Svenevolezza. Sgarbatezza. Sconcezza. oggidì un gruppo interno di case che
Sgraziataggine. -
porta questo nome. Ivi dal 1272, per
Malaléngua. Malalingua. Mala lingua. V. quanto se ne ha notizia, sin verso la
anche in Léngua. fine del secolo scorso esistevano le Car
Malamansión. V. Malastàlla. ceri dette alla Malastalla nelle quali
Malamént. Malamente. tenevansi prigioni i debitori sino a
Malamàggia. Maledetto. Specie di escla tanto che non avessero pagato i loro
mazione. Che maladetto sia il diavolo! debiti. E siccome in antico ivi pure
(Lasca Strega II, 1) – Il Gelli(nella esisteva la chiesa di San Galdino,
Sporta I, 2 ) scrisse anche Oh mal' così e per le largizioni del santo arci
ann'aggia il diavolo! con un modo vescovo e per tale vicinanza ne nac
napoletano affatto simile al nostro, e que fra non il dettato di cui veggasi
per commedia non mal difeso in ge in Galdin. Questa Malastalla, forse
nere da lui stesso nella dedica della vera stalla in antico così denominata
Sporta a D. Francesco di Toledo. dall'antico italiano Malistalla, fu an
Malandà. Malandare. Vessegh del ma che detta Malamansion come se ne
landà. . . . . . . . Dare mal suono, trova memoria ne seguenti versi che
balenare. -

riduco a meno antica ortografia:


Malandàa. Malandato. Ma chi ha d'avè no dorma ;

Malandàa. Malparato. Mal in ordine. I curen tant l'usell,


Malassetto. Malconcio. - -
Ch el da in del trabuchell ;
E el gran Pensades peu prest se trove
Malandra. T. di Mascalcia. Malandra
A sparmi el ficc in d'ona cà del Re
(Alb. bass. in Malandre). Crepacci. ....indi ottenne de tramudali de la preson
Crepacce. Rappe. -

A la Malamansion nella quale


Malànem. Maltalento. Malevoglienza. Ma In pensà dov'è andaa tanti parroenr
livoglienza. De malanem. A malincuo El se sentiva a batt -

re. A malincorpo. I martei di oreves in sul coeur.


Malann. Malanno. -
( Maggi Interm. II, 327).
Chi tard ariva el malann l'allog Malastalla o Malamansion si tradur
gia. Chi tardi arriva trova il diavol rebbe quindi col fiorentino Le Stinche
- nel catino; e per contrario Chi pri o col londinense Longwood.
ma arriva prima macina, o Chi prima Malastànt (A). V. Amalastant.
giugne prima pugne (Mon. pag. 514). Malatia. Malattia. Infermità. Noi però
El malann che t'impicca o che te usiamo la voce nel significato pro
strascinna. Malanno ti colga. Dio ti prio di Durata di male, e per lo più
dia il malanno. Canchero ti mangi. di male che inchiodi in letto. Hoo
Cacastecchi ti venga. Ti mangi il ver passaa ona gran malatia. Ho superato
v mocane. Gavòcciolo a te ! una grave infermità.
Malannéri. Un gran malanno. Malatia lenta. Malattia lunga, tarda,
Malapènna. avv. A mala pena. Appena cronica. Contrario della Malattia acuta.
appena. Malatiètta. Malattiuccia. -

Malarbètt o Marcadètt. ad. Maledetto, Malationna. Grave o Gran malattia.


tanto al proprio come al fig. Malavoeùja. Malavoglia.
Malarbètt. sost. m. fig. Epa. Otro, Ste Malazion. Mal tratto. Cattiva azione.
fano. Buzzo. Ventre. Avè pien el ma Màlba. Malva. Erba nota.
larbett. Aver pieno lo stefano. Guarì el bugnon a reson de malba
Malarbètta ! Corbelli ! Corbezzoli ! Per o de buter. ſig. Andar colle dolci o
dinci! V. anche in Malannaggia. colle belle.
MAL ( 2I ) MAL
Quand se cred d'andà a dormi presenta alla nostra idea questa voce
gh'è la malba de fà buì. Quando e si Raviuoli per Malfatt, vedasi in Ravioeü.
pensa riposarsi, e si trae per dado Malfidàa. Sfiducciato. Diffidente.
(Gelli Sporta I, 2 ). Si suol dire da Malfoeùj. . . . . I contadini brianzuoli
chiunque si lagna d'aver sempre chiamano così il millefoglio ch'essi di
nuove brighe alle mani ; allorchè cono medicinale.
credi essere in porto, le onde ti ri Malfondàa. Malfondato. Vacillante.
buttano in mare, Vivere militare est, Malfottùu. Malfatto. Malassetto.
diceva Seneca. Malgaritta. V. Margaritta e Saltamartin.
Vess come la malba de segraa che Malgarittin. V. Margaritin.
no la fa nè ben nè maa. Non esser Malgaritén. V. Margaritta e Saltamartin.
(un tale) nè uti nè puti. Essere (che Malghée. Cascinajo. La nostra voce è
o chi che sia) come la merda dell'al usata in quelle parti del Milanese che
locco. Prov. volg. che racchiude in guardano il Piemonte, e ciò perchè
sè più filosofia che altri non pensi. ivi dicono Marghe e Marghera il ca
Malbavèsch per Malván. V. (zoeü. V. scinajo e la cascinaja.
Malbècch e Malbicch e Malbiàs per Piz Malghéra. v. a. Cascinaja. Caciaja.
Malbin. Malvato. Composto o fatto con Come on governator de la scivera
malva, come p. e. Inguent malbin. Che ghe fan fa l'amor con la malghera.
Unguento malvato. Oli malbin. Olio (Mag. Rim.)
malvato, e simili. Malghés. Voce bresciana usata dal Maggi
Malbrùcch.... Specie di stoffa ordinaria anche come sinonima di Bergamin. V.
di seta che trae il nome, se non erro, Malghés. Nome che danno alcuni alla
dal nome inglese di Marlborough, e voratore del cacio lodigiano detto più
che i Francesi dissero forse Durois. comunemente Casée. V.
Malcapitàa. Malraccattato. Malarrivato. Malguarnàa. Mal riposto (Fag. Gl'Inganni
La mal capitada e la pesg imbat lod. II, 15). Manesco. Dicesi di roba
tuda. V. in Malmaridàda. atta e comoda a esser portata via.
Malcolegàa. Malcollocato. Malifiziàa. Malificiato. Ammaliato.
Malcompagnàa. . . Male accompagnato. Malign. Maligno.
Malcónsc. Malconcio. Malign finna in di ong di pee o
Malconsciàa. Malordinato. in di oss. Maligno in chermisì o cre
Malcontént. Malcontento. Scontento. Dis misi o chermisino o grana. Più cattivo
contento, -

che i tre assi o che un famiglio d'Otto.


Malcòtt. Guascotto – Poco o male cotto. Malignà. Malignare. - - -

Maldevòtt. Indevoto. Indivoto. Che non Malignà. . . . Pensare o dir male d'al
ha divozione. - a
trui a torto – Malignare nei diz. ital.
Grass, biott e maldevott. V. in Biòtt. vale divenir maligno o trattar altri
Malé. Inganno. Parte delle reti. malignamente. -

Maledizion. Malatizione. Maledizione. Malin. Maluzzo. Dim. di Male. ---

Avegh tutti maledizion adoss. Ave Malinclinàa. . . . . Inclinato al male.


re la maladizione addosso. Aver la Malincònegh. Melancolico. Melanconico.
fortuna contro. Avere una disdettaccia. Malinconico. Maninconico. Maninco
Avere il malanno e la mala pasqua. nioso. Maninconoso,
Trà adree di maledizion. Gittare in Malinconia, Melancolia, Melanconia. Ma
alcuno maledizioni. Imprecar male ad linconia. Maninconia. (lanconico.
- alcuno. Maledire uno. Maledire ad uno. Avegh adoss la malinconia. Esserme
Malée. T. cont. Pantano. Melma. Cascià-via la malinconia. Passarnoja
Màlega. V. in Vin. o malinconia. Non si dare malinconia.
Malèrba. Lo stesso che Mazzalegùmm. V. Rintuzzarla o addormentarla.
Malfaa. Malfatto. Mett malinconia. Dare o Indurre o
Malfatt. Raviuoli. Specie di polpettine Generare o Produrre malinconia.
fatte d'erbe battute con cacio, uova, Patì la malinconia. Aver abito melan
burro ed altro. Per l'equivocità che colico. Andar soggetto alla melanconia.
M AL (22 ) MAL
Malinconiascia. Malinconiaccia. On bagaj malmiss, contr. di benmiss.
Malindègn. Maldegno. Indegno. Un bambino gracile. Un afatuccio, uno
Malinformàa. Malinteso di checchessia. sparutello, un tristanzuolo d'un bimbo.
Male informato. -

Malmostós. Malgrazioso. Ritroso. Stitico.


Malingher. Malaticcio. Cagionevole. V. Refrattario – V. anche Gnècch, In
Mastrànsc. Gli è affine anche Acciac vèrs, ecc.
cós – Anche i Provenz. ed i Fran Malnatin. Dim. di Malnàtt, V,
cesi hanno Malingre in questo senso. Malnàtt e Malnatin. . . . Nel Basso Mila
Malingùri. Malaugurio? e con voce ant. nese danno questo nome ai feti vaccini,
Malagurio. pecorini, porcini se nati anzi tempo.
Malinspiràa. . . . . Inspirato male. Maloeücc o meglio Mal oeucc. V. in Eùcc.
Malintelligénza. . . . . Mala intelligen Malora. Malora,
za, inganno, equivoco, scambio. Andà in malora. Andare in malora,
Malinviàa. Malavviato. e per eufemismo in malorcia.
Malizia. Malizia. Andà in malora de ramm e de ra
Con malizia. A malizia. A ingegno. dis. Rovinare di pianta.
Maliziosamente. Maliziatamente. L' è Lavora lavora, la vitta la va in ma
ona domanda ſada con malizia. È una lora. V. in Vitta.
domanda maliziata o maliziosa o in Malpàga. Mala detta(Caro Let. ined. ll I,
gannevole o fraudolenta. 75). Mala paga(Mattio Franzesi Capi
Malizia de ciall. V, in Maliziós. tolo sopra le carote). Cattivo pagatore.
Mett in malizia. V. Smalizià. Malparàda. Mala parata.
Vessegh dent la soa malizia. Essere Vedè la malparada. Vedersi malpa
fatto a malizia. L'è on mazz de sparg rato,

faa-sù con malizia. In quel mazzo d'aspa Malpensàda. Nome di un luogo nel nostro
ragi è frode o giunteria. Quegli aspa contado che trae origine dall'ital. Mal
ragi sono ammazzolati a malizia o ad pensato.
arte, cioè di fuora è il bello e dentro Malpettenàa. . . . . Pettinato malamente,
è la magagna. di cattivo gusto. (rito.
Maliziètta. Malizietta, Malpràtegh. Malpratico. Inesperto Impe
Maliziòs. Malizioso. Versuto – Volendo Cusin del malprategh. V. in Cusin.
scherzevolmente dir d'alcuno che ab Malresguardàa . . . . Trascurato, che
bia malizia sì ma pochina e meschi non si ha la debita cura. -

nella(malizzi de ciall) si direbbe che Malsabbadàa, Malassettato(Alb. enc. in


egli è Maliziuto, -
Scriatello). Chiocciccio(Capotondo, 2).
Maliziosamént. Maliziosamente – Ma Malassetto. Disadatto – La nostra vo
liziatamente. A malizia. -
ce mi pare romanzo-ladina Malsclu
Maliziosèll. Maliziosetto. bradad (sconcio, sucido).
Malizios6n. Maliziosissimo. Maliziosaccio? Malsaldàa. Malsaldato. -
Maliziosònna. Maliziosaccia(Gigli D. Pil. Malsàn. Malsano.
l, 1 ). - -
Malservii. Malservito.
Malleposte. Staffetta postale. Màli, s. m. . . . . I birrai danno questo
Malmaridàda. Malmaritata. nome all'orzo germanico diseccato, ab
Vess stada la malmaridada e la pesg brustolato e macinato di cui fanno uso
imbattuda. Aver avuto il diavolo e il nella fabbricazione della birra. Cor
malanno e l'uscio addosso. ruzione del tedesco Malz.
Malmasia per Malvasia o Valmasia. V. Màlta. Malta. -

Malméra. . . . Sp. di malattia nel riso. Cavalier de Malta. Cavalier di Malta,


Malmettàu. Lo stesso che Malmiss. V. Cros de Malta. Croce di Malta.
Malmeust. v. a. Malconcio. Malsano. Maltegnùu. Tenuto male. Stato trascurato.
Quii gran bind intortiaa ch'el par che serven Maltengiùu. Maltinto,
de fassa a quaj malmeust de coo o de Maltessùu, Maltessuto.
cervell. (Bal Rim. ).
Maltràtt. s. m. Sgarbo, Maltrattamento,
Malmiss. Malassetto, Maltrattà. Maltrattare,
MAM ( 23) MAN
Maltrattàa. Maltrattato. Màmma. gergo. La gran madre antica.
Malva dicono com in Brianza per Mlba. V. La terra.

Malvasia e Malvàtegh. V. Valmasia e Vin. Mammagrànda. Nonna. Avola. La Gran


Malvavèsch per Malván. V. d'mère de Francesi.
Malvedè. Malvedere. Vedere di mal oc Mammàscia. Mammana. Femmina già at
chio. Odiare, tempata posta al governo delle zitelle.
Malvedùu. Malveduto. Malvisto. Veduto Fra noi si estende anche a denotare
di malocchio. Inviso. una donna tozza, disadatta e brutta.
Vess el malveduu de la cà. Essere Mammàscia. . . . La serva delle donne
il malvisto e il mal arrivato Fag.Sordo da conio.
fat. sent. per for. II, 7). Mammìn e Mammìna. Mammina. Mam
Malversà. Neologismo degli Uffizi. . . . . muccia.
Amministrar male o infedelmente, Mamminoeiù. Madricciuola.
sparnazzare, malmettere, dissipare, Mamùss. V. in Màn.
frodare il patrimonio o il danaro da Màn che all'avvilitivo diciamo Sciàmpa.
toci ad amministrare. Mano, e al pl. Le Mani. Gli antichi
Malversazion. Malefatta. dicevano La Mana, e al pl. Le Mane,
Malvestii. Malvestito. Mal in arnese. come dicono ancora oggidì i conta
Malvin. V. Malbin. dini toscani. La Mano si distingue dal
Malvist. V. Malveduu. basso in alto in
Malvivént. Malvivente,
Noeud. Noce. Nocella - Coll. Collo.
Malvolentéra. Malvolentieri. Controvoglia. Polso e dottr. Carpo – Man. Mano
Di mala volontà. Di mala voglia. e dottr. Metacarpo - El Dessoravia.
Malvolentera comè. Malvolentieris.” Dorso = Palmo. La Palma e Did. Le
Malvon. Bismalva. Malvavischio. Malva
Dita. I Diti le cui parti vedansi in Did.
selvatica. Buon vischio. Altea. Alcea;
e botanicamente Ibisco – Il Burchiel Adree a la man. Alla mano alla
lo in un suo sonetto usò anche Malva mano(Salvini Iliade I, 25). A mano
voni, voce assai prossima alla nostra a mano. Successivamente. Tajà adree a
ma che non ſu registrata dai dizionari, la man.... Tagliare cacio, lardo, ecc.
Malvorè. Avere in uggia. continuando sempre via via ne tagli
Fass malvorè. Tirarsi odio addosso già dati. Toeiù-sù adree n la man. . . .
(Mach. Op. VI, 129). Raccogliere le cose secondo che vie
Maina. V. Màmma. via si vengono presentando.
Mamalùcch per Testàrd. V. (Badée. A fà ben a vilan se troeuva cagaa
Mamalùcch. met. Buacciòlo. Baggeo. V. in man. V. in Vilàn.
Mamaluccon. Buaccio. Buaccione. A fà i fatt soºu se sporca minga i man.
Maman. Voce francese comune fra le Niuno si deve vergognare della sua arte.
persone civili in luogo delle più po A la man. Alla mano, cioè Affabi
polari Mammagrànda e Mamin. V. le. Cortese. L'è a la man comè. È
Mamao. V. Maramao. affabilissimo.
Mamascia. V. Mammàscia. A la man. Alla mano. Di presente.
Mambrùcca. T. de Carroz. . . . . Specie Dagli i danee a la man. Dare i danari
particolare di scarpa da rattener le alla mano,
ruote delle carrozze. Alzà i man. ſig. Alzar le mani. So
Mamin, ecc. V. Mammin , ecc. nare in significato di Percuotere.
Mànma. Mamma. Madre. A man alzada, T. dei Calligr. A mano
La mia mamma me ne fa pù desti alzata “tosc.). Senza che la mano toc
coo o sim. La mia madre di me non ne chi la carta. V. in Svolàzz.
fa piu (Pan. Poet. 1, v1, 9). A man a man come fa i can. V. in Càn.
Sciscion o Ciccion de la mamma. A man armada. Armata mano. Colle
V. in Scisciön, armi in mano. Con armata mano. Ar

Mamma. Mamma. Il fondigliuolo o ca matamente. (mano.


pomorto del vino, dell'aceto, ecc. A man salva. A mansalva. A salva
MAN ( 24) MAN
Andà de man. Andare a mano. sia (Targ. Viag. II, 24o). Aver tanto
Andà in bonn man. Pervenire o Dare in mano da poter dire, ecc.(“tosc. –
o Venire in buone mani – Famigliar. poem. aut. pis.). Avere o no modi
Cadere in grembo al zio. Venire la cosa certi di prova per alcuna cosa.
in mano di chi appunto vogliamo. Avè i man bus. Avere la mano lar
A san Sebastian dò or in man. V. ga. Vale esser molto liberale. Anche
in ora e in Luzia. i Francesi dicono in questo senso
Avè a la man. Aver a mano o alle Avoir les mains percees.
mani o fra mano o manesco chec Avè i man de merda. Lo stesso che
chessia. Tener fra mano. Avere in Avegh i man de scira. V. addietro.
pronto. Avè i man de pasta frolla. V. dietro.
Avegh a la man vun. Essere fami Avè i man longh. ſig. Aver le mani
gliare d'alcuno. lunghe o fatte a uncino. Esser lungo
Avegh balin in man. V. in Balin. di mano, cioè Essere dato al rubare.
Avegh cativ gioeugh in man. Aver Basà la man, che i cont. dicono
tristo giuoco in mano. V. in Gioeügh. Basà el did. . . . Dare segno di ringra
Avegh dent la man. Aver buona ziamento col baciare un dito o quella
mano a o in checchessia. Essere pratico, mano di noi medesimi nella quale rice
esperto, usato di fare checchessia. viamo alcun dono da altri. Già tempo
Avegh el ranfin di man. pos. e fig. ognuno voleva tra noi che i fanciulli
V. in Rànf. o sponte o spinte ringraziassero per
Aveghen come ghe n'è su sta man. questo modo la magnificaggine dei do
Esser alla macine. Non ne aver un natori, oggidì questo complimento,
per medicina. Esser povero in canna. fratello spurio del baciabasso, va ce
Esser brullo. dendo il regno alla gentilezza d'un
Avegh i man che tacchen come la Tante grazie, d'un Gran mercè o
pesa. ſig. Aver le mani fatte a uncini. d'altre simili espressioni tutte più
Avegh i man de scira o de strasc secondo natura e verità.
o de pasta frolla o de merda. fig. Es Basà la man a vun. Baciar la mano
sere il Tribbia (Zan. Rag. civ.III, 6). o le mani ad alcuno. Far baciamano
Aver le mani di lolla. Dicesi di chi o baciamento di mano ad uno.
facilmente si lascia cader di mano Batt i man. Plaudire. Applaudire.
checchessia. Avoir les mains de beurre Bella mande scriv. Buona mano da
dicono i Francesi. scrivere.
Avegh i man nett. fig. Esser ver Bonna man o La soa bonna grazia.
gine di checchessia. Aver le mani ver Mancia. La buona mancia.
gini di checchessia. Bordegass i man per nagott. . . . .
Avegh ligaa i man. fig. Aver le ma Ingerirsi in checchessia non ne cavan
ni legate. do frutto o cavandone pochissimo.
Avegh man. Aver mano, voce, po Borlà-foeura di man. Cader di ma
tere in checchessia. no. Uscir di mano.
Avegh man in pasta. fig. Aver le Borlà in di man o Dà in di man.
mani in pasta. Avere ingerenza in Andare o Cadere in mano di alcuno
checchessia. Avoir la main à la pate o ad alcuno, cioè cadergli in potere.
dicono anche i Francesi. Calà in di man. Mancar sotto(Mach.
Avegh pien i man. T. di Giuoco. Op. IX, 81). Far fico. Dare in ceci
Aver incinghiata la mula, che i Fran o in budella – A sto mond i robb
cesi dicono Avoir un fort beau jeu. calen semper in di man. Ogni buon
Avegh-sù la man. Avere buona mano conto a mezzo torna.
a o in checchessia. Cald de man fregg de coeur. V. in
Avegh tant in man o Avegh minga Coeùr. (mani.
tant in man de podè di ona cossa. Capità in bonn man. Dare in buone
Avere o Non aver tanto in contanti Chi gh'è ona quei man che porta
per poter dire o assicurare checches via. . . . . Si dice da chi si trova meno
MAN (25) MAN
alcuna cosa e dubita di alcuna mano De mam. Manuale. Manesco. Per es.
furace, perchè Se occulta man non Molin de man. Molino a mano.
prende canton di casa rende. De man con vun. A mano. A mano

Chi gh'ha on mestee in man no ghe con alcuno. Anda de man. Andare a
manca on tocch de pan. V. in Mestée. mano(Cr. in Andare). Menà de man o
Ciappà el coo in man. fig. Darda bec per man. Menare a mano.
care al cervello. Abbacare. Fantasticare. De man in man o Demanimàn o
Ciappà in man ona robba. Recarsi Demenemàn. A mano a mano che. Se
in mano una cosa. condo che. Di mano in mano che. A
Cont i man al ciel. Con le mani misura che.
alzate al cielo. Ad alte mani. De mezza man. Di mezza mano(Pal
Cont i man in cros. A man giunte. lad. Febr. 9). Pal de mezzaman. V. Pàl.
Cont i man in cros sul stomegh De prima man. In prima mano(Ma
o Cont i man in orazion. Con le mani gal. Op. 585).
cortesi. V. sotto Stà. De segonda man. Di seconda mano
Cont i man sott sella. . . . . Colle (Magal. Op. 452).
braccia intrecciate al petto sì che le Di socu man l'è pussee che cent
mani vengano ascose fra le ascelle; sovran. ... Ogni minimo che ha gran
positura famigliare all'uomo attivo al pregio se ci viene dato da mano cor
lorchè si sta meditabondo. diale o stimata o amata.
Con tutta la man. A piena mano Di socu man savè fà del tutt. Aver
(Min. in Manone). le man sante, cioè buone a far mille
Con tutt e dò i man. Ad ambe le cose e tutte bene(Cant. Carn. I, 251).
mani. A due mani. Aver le mani benedette. Essere o Avere
Cress in man. Crescer fra mano. la mano di Dio.
Dà de man. Pigliare o Prender per El gh'ha ona faccia o ona grinta
mano.
de dagli la man drizza a trovall in
Dà de man a queicoss. Dar di mano su ona strada. . . . . Ha un viso truce
o della mano a checchessia. Impugnare, o nero o cupo che incute gran timo
pigliare, prendere. re, che fa sospettar male.
Dà la man. Porgere la mano. El Signor el gh'ha longh i man.
Dà la man. Dar mano. Dare la mano V. in Signor.
perchè altri vi s'appoggi a salir in Fà man. T. de Sonat. di strum. ad
carrozza o simili. arco o a pizzico e specialmente di gra
Dà la man. Dare la mano. Cedere il vicembalo. .. Sonare e risonare fre
luogo. quentemente per isneghittire, svolge
Dà la man. fig. Dar mano. Ajutare. re, sciogliere, educare la mano a bene
Il latino Praesto esse. e sveltamente maneggiare lo strumento.
Dà la man. Dare la palmata. Dicesi Fà man bassa. Non dare quartiere.
fra cozzoni, mercanti, ecc. per Pro Fare man bassa. Disfare intieramente.
mettere il prezzo e la compera Fà man bassa. Fare d'ogni erba
Dà la man drizza a vum. Dare altrui fascio. -

la man diritta(Nelli Vec. riv. I, 4). Dar Fà toccà con man. fig. Far toccare
mano e passo. Cedere la preminenza. con mano. Far che altri venga in as
Dà l'ultema man. Dar l'ultima ma soluta certezza di checchessia.
no. Perfezionare, così come dicesi Fenì in man de Ciocchin. V. in
Dare la prima mano il principiare. Ciocchin.
Dà man larga. Allentare o Allargare Gel ai man. Manignone (“tosc. -
il freno – Dar balia. Dare pien potere. Zanob. Diz.).
Dà ona man o ona maninna. Dar
Gh'hoo già in man dò, tre, quatter
mano. Porgere aiuto. lira de quell capp. . . . . Posso ave
Dass la man. Darsi sù la mano re, mi furono esibite due, tre, quat
(Buon. Tanc. V, 7). Impalmare. Toc tro lire di quella tal roba.
car la mano. Giò de man. Fuor di mano. Remolo.
l'ol. III. 4
MAN (26 ) MAN
Giò de man. Fuor di via. Man manzinna. Mano mancina o
Gioeugh de man gioeugh de vilan. sinistra o manca o stanca.
V. in Vilàn. Man moresinn. Mani morbide di
Giugà a quanti ghe n'hoo o a quanti carne,

se ghe n'ha in man, o come dicono Man morta. T. leg. Mano morta.
nell'Alto Mil. Giugà a goragongron Man morta. . . . . Mano che si la
cosse ghe n'è dent in sto pugnon. scia pesola e come senza vita.
Fare a sbricchi quanti. Man morta picca a la porta, picca
Guardà ai man. fig. Aver cura alle a l'uss, mamùss mamùss, o vero truss
mani altrui. Osservare che altri non truss. V. in Pòrta.
rubi o non fraudi. Man regia, Man del fisch. Mano
Ladin de man (Vess). Essere delle regia(Crusca in Mano S IV.”).
mani, cioè facile o pronto a percuotere. Man ruvid. Mani incallite. Mani col
Largh de man. fig. Largo di mano cuojo duro.
(Gh. Voc.). Largo. Liberale. Generoso. Man sinestra. Mano sinistra. Mano
Il contrario di Strenc de man. manca. Mano stanca. Mano mancina.
Lavass i man. Lavarsi le mani. Menà i man. ſig. Menar le mani.
Lavassen i man. Lavarsi le mani di Percuotere.
checchessia. Non ne voler sapere altro. Menà i man. Innaspar colle mani
Ligagh i man a vun. Legar le mani (*tosc. – Rime aut. pis.). Brancicare.
ad uno. Dar sulle mani ad uno. Im Menà la man. Tenere o Guidare la
pedire ad alcuno d'operare a suo mano nello insegnare a scrivere.
senno. – Besogna guardà chi l'è che Menà per man. Condurre o Menare
se scerna per dagh di incumbenz, a braccia.
ma dopo busogna minga ligagh i man. Mett a man. Manomettere. Metter
Commetti al savio, e lascia fare a lui mano a checchessia, cominciare a
(Pulci Morg. XXV, 5). usarne – Mett a man on vassell, o
L'istessa man lavora. . . . . . La simile. Venire alla manomessa (Varch.
cosa esce d'un medesimo canto, chi Suoc. III, 4). Mettere a mano una botte
guida la ballata è sempre quel mede o sim.(Cr. in Mano S CXXXIII). Mano
simo, il sasso viene dalla mano con mettere una botte – Mettre du vin era
sueta, siamo sempre alle medesime. perce dicono i Francesi.
Longh de man (Vess). ſig. Essere Mettarev ona man in del foeugh. Met
delle mani. Aver le mani fatte a un terei nel foco la mano(Berni Orl. inn.
cino. Lavorar di mano. Menar le mani. XXXII, 21).
Esser ladro. Mettegh-sù i man. fig. . . . Indovi
Longh de man per Ladin de man. narla, imbrecciare, dar nel brocco.
V. addietro. Mettes dent conti man e conti pee.
Man drizza. Mano ritta. Man ritta. fig. Arare col bue e coll'asino(Pauli
Destra. Marritta. Mano diritta o dritta. 146). Fare checchessia colle mani e
Man fiorii. Mani che pajon di bu co” piedi.
cato, cioè nette, ben ripulite. Mettes i man in di cavij. V. in Cavèll.
Man fregg, cald el coeur. V. in Mettes in di man de vun o in man
Coeür. Anche i Franc. dicono Froides de vun o Lassà fà de vun. Rimettersi
mains chaudes amours (Roux Dict.). nelle braccia d'uno(Vas. 271). Gittarsi
Man grassotta. Mano pienotta. in grembo ad alcuno. Rimettersi alla
Man greva a scriv, a disegnà, e mercè d'alcuno. Mettersi alle mani o
simili... Mano che s'aggrava di trop in mano d'alcuno.
po nello scrivere, nel disegnare, ecc. Mettes ona man al stomegh. V. in
Man lingera a scriv, a disegnà, e si Stòmegh.
mili... Mano sciolta nello scrivere, ecc. Mettes on a man dessoravia di ceucc
Mau ignorant... Mani che non sanno per vedè mej. Far delle mani ombrello
sneglittirsi nè volgersi secondo il bi agli occhi(Buonar. Fiera).
sogno, mani anneghittite o negghienti. Mett i man adoss. fig. Percuotere.
MAN ( 27) MAN
Mett i man adoss. ſig. ... Indovi Portà in palmo de man. Portare o
nare, dar nel segno, ideare la cosa Tenere in palma di mano. Protegge
o persona incolpabile di checchessia. re, esaltare.
Metti man inanz. fig. Pigliar campo Purisnà el palmo de la man. fig. . . .
innanzi (Lasca Gelos. prol.). Fare o Aver un certo quale presentimento
Sonar le mone. Pigliare i passi innanzi d'aver a ricevere donativi.
per non cadere. Pigliare il tratto. An Quell che cress di man l'è de da
ticipare. Metter le mani innanzi per ghel al can. . . . . Segna la condi
non cadere. zion perfetta delle poppe.
Mett i man in orazion. V. Orazion. Restà cont i man pienn de mosch.
Mett i man in sui fianch. Andar fig. Avere o Trovarsi le mani piene di
contro uno con le braccia al fianco vento, cioè restar deluso, ingannato
(Nelli Mogl. in calz. I, 15). di quanto uno sperava.
Mett per i man. Mettere per le mani. Savè o Cognoss la soa man drizza.
Proporre. fig. Saper il suo conto. Distinguere il
Ona man lava l'oltra e tutt'e dò pan da sassi. Esser uomo accorto,
laven el mostacc (e in contado el esperto, pratico delle cose.
volt). Chi piacer fa piacer riceve(Fir. Scara de man. Scala a piuoli.
Trin. Prol.). Una mano lava l'altra, Scià o Chì la man. Dammi qua la
e le due il viso. Proverbio di piano mano; e vale Prometti.
significato e di utilissima applicazione Sentiss a dà ona man in del sangu.
in ogni condizion sociale, con questo Rimescolarsi. Agghiacciarsi il sangue
solo riserbo in chi ha pubblici inca nelle vene. Restar senza sangue.
richi di andare guardinghi nel non Slargà la man. fig. Aprire le mani
iscambiare per servigio sociale i ser (Cr. in Aprire ). Allargar la mano.
vigi individuali. Dare a larga mano. Aver la man lar
Parlà in la man. Frastornare. Rom ga. Largheggiare. Usar liberalità,
pere l'uovo in bocca. Slargassona man. Aprirsi una ma
Perd la man. . . . .Perdere la pra no?(Lasca Cena III.”, nov. Io, p. 255).
tica; per disusare non aver più la Per alcuna fatica o mala positura
solita prontezza in fare checchessia. spostarsi i tendini della mano sì che
A stà in ozzi se perd la man. Chi non un non possa servirsene a sua voglia
usa disusa. nell'impugnare le cose.
Per i man. Fra mano. Per le mani. Stà in di man de vun ona cossa.
Tra le mani. Avegh per i man ona Dimorare o Essere checchessia nelle
cossa. Avere checchessia per le mani. mani(cioè in potere) d'alcuno.
Vegni per i man quei coss. Dare o Stà-lì cont i man in cros o Sta-li
Venire checchessia alle mani. Cadere cont i man sul consolaa. Stare o Starsi
tra le mani. Capitare alle o nelle mani. cortese o colle mani spenzolate o spen
Dar fra mano. Avegh per i man de fà zoloni o ciondoloni o a cintola o in
ona robba. Essere per le mani di far nano,
checchessia, cioè esserne in trattato. Stà li conti man in orazion o cont
Per man de sensal. Per menata di i man in cros sul stomegh. fig. Starsi
sensali. con le mani cortesi a orare (Salv.
Podè basà la man. Fare a bocca Granch. l, 2 ).
baciata. Poter leccarsene le dita. Strenc de man. fig. Stretto di mano.
Podè dagh la man drizza. Poter Parco.
cedere la mano. Strengiudinna de man. Una stretta
Podè dass la man. . . . . Poter ac di mano.
coppiarsi, avere simiglianza d'animo Taccass la robba ai man. fig. Appic
e di costume, essere d'una buccia. carsi alle mani la roba altrui.
Podè minga vivegh in di man. . . . Tant l' è a robà come a tegni a
Non poter istare a discrezione altrui; man. Tanto ne va a chi ruba quanto
non poter reggere all'altrui malmenio. a chi tiene il sacco o a chi tiene mano.
MAN ( 28) MI A N
Tegnì adoss la man. Tenerci sù le (Fag. For. Rag. I, 4). Cavar le cef
mani(Mach. Opere IX, 22o). Reggere, fate di mano a san Francesco.
governare, aver occhio, guidare, Toccà-sù la man. Toccar la mano.
non lasciar fare senza, ecc. ecc. Specie di tacito e benevolo saluto.
Tegni a man. Sparagnare. Far mas Toeù de prima man. Comperare di
serizia. Nei diz. ital. Tener a mano prima mano.
vale in vece aver manesco e pronto Toeò la man. Pigliare la mano(Nelli
per l'uso. Tegni a man el fiaa. Spa Com. I, 56). Guadagnar la mano. Di
ragnare il fiato. Non gettar parole. cesi del cavallo che più non cura il
Tegni a man. Tener mano. Tener freno – e fig.
di mano. Tener il sacco. Reggere tra Toeiù la man. Levar la mano – An
mano. Tener piede mentre altri scor tivenire. Prevenire. Furar le mosse.
tica – Tener la mula. Reggere la Lassass toeù la man de la miee. La
gatta. Fare spalla. Concorrere a fare sciarsi cavalcar dalla moglie.
checchessia. Toeiù-sù la man. Far pratica. Im
Tegni a man ai lader. Tener mano pratichirsi.
ai ladri. Trà de man e de pee. V. in Pè.
Tegnì a man a vun a robà. Tener Vedessegh la man de Dio. Veder
di mano(Nelli All. di Ved. I, 2 ). visi la mano (cioè la virtù) di Dio.
Tegnì de man. Tenere o Condurre Vegni-via col coeur in man. Andare
di mano, col cuore in mano(Cr. in Andare ).
Tegnì dent la man. . . . . Tenersi Aprire il cuore. Parlare schiettamen
in esercizio; non lasciare che la mano te, ingenuamente.
perda l'uso di checchessia. Vess de man. V. in Ladin.
Tegnì i man a cà soa e la lengua Vess de man. Essere comodo, vicino.
dent di dent. V. in Léngua. Ten i man Vessegh pu nissun che ghe poda
a cà toa e la lengua dent di dent. viv in di man. V. in Viv (verbo).
Tieni le mani a te e la bocca al cesso Vess giò de man.... Averci poco uso,
(Nelli Faccend. I, 5). e in T. di Giuoco. Non essere in palla.
Tegnì man a robà. Tener parte ai Vess giò de man, o a rovescio Vess
furti d'alcuno. in man. T. de Sonat. di strumenti
Tegnì la soa santa man in coo(a vun ad arco o a pizzico e spec. di gravi
el Signor). Tener le mani in capo ad cimbalo. . . . . Avere mano pronta
uno – Togliere da alcuno la mano il esecutrice per forza di non interrot
Signore è il suo contrario – Prega el to esercizio.
Signor ch'el te tegna la soa santa Vess in man de vun ona cossa. Es
man adoss. Prega Dio che non tolga sere in mano, in arbitrio, in facoltà.
da te la mano. Vess largh de bocca e strenc de
Tegnì lì a la man. Tenere a mano. man. V. in Bócca.
Aver manesco o pronto checchessia. Vess strenc de man. Avere la gotta
Tegni man forta. Dar mano. Ajutare o i pedignoni alle mani. Avere le
efficacemente, con autorità e con forza. mani aggranchiate(Minucci, Note al
Ti cont ona man, e mi con dò. Se Malmant.). Esser avaro, tenace, tale
tu con una mano, e io con due. Se che farebbe a pagar co monchi(ivi),
tu colle mani, io colle mani e coi piedi. cioè con chi non ha mani.
Tirà a man o Mett a man. Mettere Màn. Mano, e dottr. Metacarpo. Quella
a mano. Manomettere. parte della mano che va dal collo
Tirà a man d'ona cossa. Entrare alle dita, distinta in Palma e Dorso
in discorso di checchessia. Tireghel (Palmo e Dessoravia).
minga a man. Non gli entrare in que Màn. . . . . . Si chiamano dai padroni
sto proposito. di bottega ed altri i lavoranti. Avegh
Tirà-foeura di man. Cavar di mano. di bon man. . . . . . Avere buoni e
Tirai ſocura di man a on sant. Ca valenti operai. Segond i man.... Se
varle (le busse) di mano a un monco condo che è l'operajo
MAN (29 ) MAN
Màn. Mano per manipolo, mamma, co Manadèlla. T. di Stamp. Manatella? Il
vone; e dicesi nell'atto del mietere. fr. Poignée.
Màn. Serie. Ona man de dì. Una serie Manamàn. V. Menemàn.
di giorni. Manàn. Micio.
Adree a la man. In serie. Successi Manàna. Micia.
vamente, Manàscia. Manaccia. Manone.
Màn. T. de Cioccol. . . . Il Pestello del Manascià. Esser dalle mani. Esser facile
mortajo di bronzo: taluno è di bron a percuotere.
zo, taluno di ferro; taluno a un pe Manasción. Manesco. Pronto al dare o
statojo solo, tal altro a due pestatoi. al menar le mani. Che è dalle mani.
Màn. T. de'Cioccol...... Ogni passata Mànca. Locuzione ellittica che equivale
alla pietra della pasta da cioccolata. a dire la cosa di cui si parla, non
Per solito si danno quattro ripassate; che esser mancante, soprabbondare. È
nella prima si stritola alla grossa il usata anche in italiano come nei modi
cacao già dirotto nell'abbrostirlo ; seguenti – Manca miee che l'avarav
nelle altre si ripassa la pasta aggiun trovaa! Manca le mogli che gli avrebbe
gendole lo zucchero e le droghe. trovo(Fag. L'Ast. bal. III, 4). – Te
Dagh ona man. Passare alla pietra. l'ee faa ti? Il festi? Manca vocult!
Màn. T. di Giuoco. Mano ed anche Gira Manca quante volte(Nelli Torm. di sè
ta. Il dare un determinato numero di stesso I, 1 r) – Questa locuzione Man
carte in giro a ciascuno dei giocatori. ca! leggesi pure nel Cecchi Assiuolo
Perd la man. Perder la gita nei III, 5, e nel Fag. Rim. V. Prol. –
giuochi. Manca gent che gh'è che stà-sù tutta
Vess de man. Aver la mano. nocc. Sono pur tanti quelli che veg
Màn. T. di Giuoco. Bazza. Quel numero ghiano tutta notte – Gh' ét danec
di carte che si vince volta per volta ti? . . . . Manca danee? ghe n'hoo
agli avversari, e che colui che le antropp. Hai tu quattrini? . . . Man
vince si pone davanti a sè in un ca o vero Mancar quattrini a me?
mucchio. ne ho di vantaggio.
Màn. T. di Giuoco. Gita. Colpo ai giuo Mancà o Calà pocch. V. in Calà.
chi di palla o simili. Tutta che manca. A tutto il meno.
Màn. T. d'Imbiancatori, Pittori, ec. Mano. Almeno almeno. Almanco.
Dà ona man de bianch. Dare una Mancà. Mancare. Non bastare.
mano di bianco. Velare. Velatura. Mancà. Essere assente.
Dò, tre man. Due, tre mani. Mancà a l'apell, a la scocula e sim.
Man. T. d'Orolog. Manina da rimontare. Non trovarsi alla chiamata, alla scuo
Strumento ad uso di tener salde le la, ecc.
cartelle(piattinn o plattinn) nel rimet Mancà. Mancare. Non attenere altrui il
ter sù l'oriuolo. promessogli.
Màn. T. di Stamp. Mano. Tipo in figura Mancà de parolla. Mentire d'una
di manina che nelle stampe si ante promessa. Mancar di parola. Mancar
pone ad alcuni passi per indizio che di o della fede. Mancar fede. Venir
si vogliono specialmente osservati. manco del suo detto; e anche assolut.
Màn. Mano? Sp. d'indicator viale con Mancare ad uno.
sistente in una mano inastata sur un Mancà prima vun d'on olter. Pre
alto palo la quale coll'indice addita mancare. Premorire. -

la via pei luoghi scritti sotto in una Mancàa. Mancato.


cartelletta. L' è staa mancaa. . . . . Idiotismo
Manàa. . . . . Che ha in sè la manna, di uso frequentissimo nelle nostre
con infusione di manna. Per esempio scuole in luogo di L'è mancaa. Fu
Tamarind manaa. . . . Tamarindi con assente. -

manna commista. Mancadór. Mancatore. Noi usiamo la voce


Manàda. Botta data colla mano. solo di conserva con parolla, e dicia
Manada. T. di Stamp. Manata ? mo Mancador de parolla, V. in Paròlla.
MAN (3o) MAN
Mancadóra. Mancatora. Mancatrice(Vedi Mandà anmò. Ilimandare. Gh'hoo
per uguale osservazione in Mancador). mandaa-anmò a dì. Gli rimandai a dire.
Mancamént. Mancamento. Mancanza. De Mandà a significà, a dì, e simili.
ficienza. Usiamo la voce in questo sig. Mandar significando, dicendo, e sim.
solo nella frase Avvisare. Mandar a dire, ecc.
Mancament de respir. V. in Respir. Mandà a toeü vun. Mandar per uno.
Mancamént. Difetto. Vizio. Mancamento. Mandà a toeü vum in caroccia. Man
Mancànt. Mancante. Deficiente. Manco. dar la carrozza a levare uno.
Manchevole. Mandà dent. Riporre. Entromettere.
Mancànt. Assente. Introdurre. – Manda-dent quij ma
Mancànza. Mancanza. Mancamento. De nezzin. Riponi que manichetti. – Màn
.ficienza. del-dent quell scior. Introduci quel
In mancanza de cavaj se fa trottà signore.
di asen. In mancanza di buoi si ara Mandà de vall in corbella. V. in
con gli asini(Buoni Prov.). V. anche Vàll sustantivo femminile.
in Asen. Mandà-foeura. Mandar fuora – Emet
Mancànza. Assenza. tere. El manda-foeura on odor de can.
Mancànza. Errore. Mancanza. – Colpa. Odora malissimo. Puzza che ammor
Mànch. Manco. Meno. ba – El Vapor el manda foeura di
In manch de quella. In meno di che gran sbirr. Il Cocchio a vapore schizza
(Pr. fior. IV, 111, 52). In breve. In scintille di molte – Mandà-foeura ona
poco tempo. legg. Mandar bando o legge. Bandire.
L'è staa ammò el manch maa. Sorte Mandà-giò. Inghiottire. Ingoiare.
ch'elle non furono pesche. E ne po Trangugiare.Avvallare. Ingollare. Man
teva incoglier peggio. dar giù o giuso. – El manda giò-pù
Manch che manch. Men che meno magott. Non inghiotte più.
A nessun patto. Per nessun modo. Mandà-giò. fig. Ingozzare. Sgozzare.
Manch did e manch puid. V. in Puida. Mandar giù. Inghiottir amaro. El sten
Manch paroll e pussee fatt. I fatti ta a mandalla-giò. La mastica male.
son maschi e le parole femmine. Mandà inanz. Mandare innanzi. Man
Nè pù nè manch. Nè più nè meno. dar oltre. Sospignere. Spingere innan
Per el manch. Almanco. Per lo me zi – Premettere – Spedir,foriere –
no. Almeno. Mandare innanzi, Spicciare affari, ecc.
Vegni al manch. Venire al basso. Mandà-indree. Rimandare. Rinviare.
Impoverire, declinare.IV. anche in Mén. Mandà-indree. Far arretrare o re
Mancia per Bonnamán. V. trocedere.
Mancipà. Mancipare. Emancipare. Man Mandà intorna. Mandare attorno.
ceppare. L'ha mandaa intorna ona vos. Divulgò
Mancomàa. Granmercè. Manco maa che o Sparse o Propalò una voce.
Mancomàl. ) l'è andada inscì. Sorte che Mandalla giò. fig. Bere o Inghiottire
l' andò a questo modo. il calice. Ingozzarla. Tirarla giù. Man
Mandà. Mandare. Inviare. darla giù.
Chi vour vaga e chi no vocur man Mandann-giò de cott e de cruff o
da. V. in Vorè. Mandann-giò de gross. V. in Còtt e in
Dàttela mandàttela. Chicchi bicchiac Crùſi. – En avaler dicono i Franc.
chi. Ch'è che non è. Cesti canestri. Mandà-li.. . . . . Mandare ivi, in
Modi avverbiali che valgono non ve quel luogo, in quel punto.
nire a conchiusione, mandar d'oggi Mandà sott vun a queighedun. . . . .
in domani e simili. Mandar alcuno ambasciatore o scal
Mandà adree. Mandar dietro. Far zatore presso qualcheduno.
accompagnare. Seguire. Seguitare. Mandà-sù ona petizion, on raport
Mandà a la darera. V. in Daré. e simile. . . . . Fare, inviare o pre
Mandà al diavol o in galera o a sentare una istanza, un rapporto e
fass bolgirà. V. in Diavol, Bolgirà, ecc. simile.
MAN (31 ) MAN
Mandà tra Lesa e Stresa o a quella Mandrill. Mammone. Gatto mammone. Sp.
bella terra. V. in Lésa. di scimmia il cui nome noi abbiamo
Mandà-via. Mandar via. Mandare. furato ai Transalpini e che i natu
Espellere. Cacciare. Discacciare. – ralisti chiamano Simia o Papio mai
non,
Mandà-via on servitor. Disfarsi d'un -

servo. Licenziare o Mandar via o Con Mandrin. T. dell'Arti. Allargatoio. Spina.


gedare un servo. Mandà-via i tenta Strumento d'acciaio benissimo tem
zion. Discacciare le tentazioni. perato, il quale serve ad allargare e
Mandà-via in sui duu pee, ſocura ridurre un foro alla debita grandez
de temp, ecc. V. in Pè, Témp, ecc. za e liscezza col farvelo girar dentro.
Mandà-via i cavaler. Mandare i ba Anche i Provenzali e i Francesi lo
chi alla frasca. dicono Mandrin.
Mandà-via i macc. Cavar le macchie. Mandrin. T. de Torniai . . . . . Parte
Cancellar le macchie. del tornio, detta Mandrin anche dai
Podè mai mandalla giò. Mai non la Francesi, la quale fa ufficio di soste
potere sgozzare(Sacch. Nov.” I 14.º in nere e talora anche di sportare più
fine). che sia fattibile quegli oggetti che
Pregà el Signor che ne le manda si vogliono tornire. Ciò che mal si
bonna. Pregar Iddio che ce la mandi può tornire in sulle punte si tornisce
buona(Crusc. in Mandare S XXV). sul mandrin.
Mandàa. partic. Mandato. Inviato. Mes Mandrin a ponta (cioè con punta
so. Spedito. conica vitata). Lumaca. Coda di porco
Mandaa-giò, Mandaa-sù, Mandaa (Diz. artig.).
via, ecc. V. in Mandà. Mandrin a cossinitt . . . . . Specie
Mandàa. s. m. Mandato. Commessione. di mandrin che si usa coi due ceppi
Chi lo emette è Mandante; chi lo ha (popoeia). V. anche la voce Tórna.
in carico Mandatario. Manducà. v. lat. scherz. Manducare. Ma
Mandàa de cassa. Mandato?(Redi Op. VI, nucare. Manicare. Mangiare.
145). -
Manechèn. T. pittorico. Fantoccio. Dal
Mandàa. Ad. di Mèss. V. francese Mannequin.
Mandada. Mandata. Quello spazio che Mànega. Manica. Le sue parti sono
la chiave fa trascorrere alla stanghetta Desott. Parte sottana = Desora. Di
(al cadenazzaeu) d'una toppa (saradura) sopra ? = Gombed. Gomito? = Moster.
per aprire o serrare. Manopole.
Saradura a ona mandada o a dò Avè in manega. fig. Aver nella ma
mandad. Toppa a una mandata o a due. nica. Aver in balia.
Mandant. Mandante. Avè quejcossin di manegh. Bollire
Mandarin. Mandatore(Alb. enc. in Pallot in pentola checchessia.
tolajo). Colui che manda il pallone a Avegh in manega o lì pront. Aver
chi primo dee batterlo. piene le maniche di checchessia(Guic
Mandatàri. Mandatario. Ambasciatore. ciard. nelle Op. di Mach. IX, 169).
Sinonimo di Mess mandaa. V. in Mèss. Con dent i manegh. Immanicato.
Mandatari. T. leg. Mandatario. Fagh dent i manegh. Far le maniche
Mandatèll. . . . . Mandato di cassa per a un abito.
picciola somma. De manega larga. ſig. Facile. An
Mandopera. Operajo. Lavoratore. Gior dante. Corrente(così nelle Com. del
naliero. Nelli e così anche in volg. fior.). Che
Mandòpera per Fattùra V. non la guarda pel sottile. Parlandosi
Mandràgora. Mandràgora. Mandragola. di un confessore che non sia troppo
Pianta che è l'Atropos Mandragoral. rigoroso Vedi più innanzi verso il
Maa de la mandragora. V. in Màa. fine Vess de manega larga.
oli de mandragora. V. in Oli. Discors strasciaa con foeura i ma
Mandràgora per ingiuria a donna. Pet negh. Discorsi insulsi, sciocchi, in
tegola. Panichina. Manimorcia. concludenti.
MAN (32 ) MAN
In manega de camisa. V. in Camisa. Manegh a la pagoda. . . . . Foggia
L'è on olter para de manegh. Gli è particolare di maniche descritta nel
un altro par di maniche (Fag. Genit. Corrier delle Dame mil.º di aprile 1855.
cor. dai figl. II, 5 e altrove passim – Manegh a pendolera. Manicòttoli.
Nelli Serv. al forno III, 12). Quest'è Quelle maniche le quali ciondolano
un'altra minestra o un'altra mercan appiccate al vestire(in ispecie de'reli
zia. Dettato che vale quanto a dire La giosi) per ornamento.
cosa è assai diversa – Anche i Francesi Manegh paré. . . . . Foggia parti
dicono Voici bien o C'est une autre colare di maniche per abiti da gala.
paire de manches. Manegh tiraa. Lo stesso che Manegh
Manegh a barett. . . . . Foggia di a gombed. V. più addietro.
maniche delle quali si può veder un Manegh tiraa al coll de la man. Ma
esemplare nel Corrier delle Dame mi niche alla pretina. Quella sp. di mani
lanese del 5o dicembre 185o e altrove. ca ch'è abbottonata stretta alla mano.
Manegh a beré. . . . . Foggia par Tegni in manega... Riservarsi chec
ticolare di maniche. chessia, come prove, argomenti e sim
Manegh a borlon. . . . Foggia di Tirà-sù i manegh. Mandar sù le ma
maniche con molti cilindruoli rimessi niche(Fac. Piov. Arl. p. 64). Sbrac
o innestati a mo delle colonne a bozze. ciarsi. Rimboccar le maniche.
Manegh a campanna. . . . Maniche Trà-foeura i manegh de la gippa
accampanate. che anche dicesi Desbottonass la gip
Manegh a goff. Maniche strozzate a pa. fig. Alzarsi i manichetti (Pauli).
nodi(Cr. in Abitino). Allargar l'ale fuor del nido. Diruggi
Manegh a gombed o tiraa. Mani narsi. Escir del manico. Snighittirsi.
che strette? Foggia di maniche le Rassettarsi nell'elmo per far checches
quali sieguono appuntino le carni. sia. Fare le sue lotte. Far più che un
Manegh a griffé. . . . . Foggia par non suole.
ticolare di maniche. -
Vess de manega larga. fig. Lasciar
Manegh a la ciaccionna. . . . . Se gli scrupoli allo speziale(Poemet d'un
ne vede esemplare nel Corrier delle poet. corton. V, 1 r), e parlandosi di
Dame milanese del 181o, pag. 3o7. confessori non molto rigorosi Aver
Manegh o Manegonn a la gigò. Ma maniche larghe nel tribunal di peni
niche a gozzi. Maniche larghe e tozze tenza(*tosc. – Rime aut. pis.). Far
per modo che in luogo di tutta mo buono mercato(Passav.Specch.Pen. 118).
strar la bella forma d'un braccio don Vess de manega streccia. fig. Avere
nesco, gli danno apparenza d'un co coscienza stretta(Nelli Vecch. Riv.II, 24).
sciotto di bue. Furono di gran moda Vin de manega sch. per de Malega.
in questo decennio del trenta. L'av V. Vin.
vocato Zanolini nel suo Dissoluto ge Mànega. Mano. Una mannata. Quantità
loso(II, 15) le disse Maniconi alla gigot. indeterminata di cose o persone. L'Alb.
Manegh a la mamalucch. . . . . Se enc. registra anche Una manica di
ne vede esemplare e descrizione nel soldati.
Corrier delle Dame milanese del giorno Ona manega d'asen, de baron, ecc.
15 settembre dell'anno 1828. Una mano d'asini, di furfanti, ecc.
Manegh a la Maria. . . . . Foggia Ona manega de matt. V. in Matt.
particolare di maniche, così dette da Manegadùra. Tastiera.
Donna Maria di Gloria principessa del Manegàscia. Manicaccia.
Brasile, le quali leggonsi descritte nel Manégg. Maneggio. Reggimento. Governo.
Corrier delle Dame milanese del giorno Levà el manegg. Levare il maneg
4 agosto dell'anno 1827. gio; e fam. Levare la palla fuori di
Manegh a la mezz'amadi. . . . . . Volarlo,

Foggia particolare di maniche di cui Manégg. fig. Raggiro. Briga. Intrigo.


si vede esemplare nel Corrier delle Maneggéver. Maneggevole. Maneggiabile;
Dame milanese d'aprile 1825. e ant. Manovile,
MAN (33 ) MAN
Manèggia (che in molti casi i contadini niglia, quello del pennello Asta e Astic
dicono Manèscia, e noi anche Manizza ciuola, quello dell'aratro Stiva, quello
o Manètta). Maniglia. Campanella per della falce Stile, quello di certi stru
lo più stiacciata che serve per alzare menti idraulici Manubrio, quello delia
forzieri, casse, bauli, ecc.; come an tromba Menatoio; e così dice Giglio o
che per aprire e serrare con facilità Girone quello del remo, Manica quello
chiavistelli, cassette, armarj, ecc. e del coltello e della spada, Coda, Stile,
per diversi altri usi. Collo quello della chitarra o del vio
Maneggia le brenta. V. Palènna. lino nel quale sono i bischeri, ecc.
Maneggia de vassell. V. in Vassèll. Avè el cazzuu per el manegh. V. in
Maneggde la suppera. V. in Suppéra. Cazzùu e in Cortèll.
Manèggia e cont. Manèscia. Broncone ? Avè quejcoss in del manegh. Bol
Ramo secco di castagno, di rovere o lire checchessia in pentola.
di altro albero, a cui si lasciano da Ciappà el cortell per el manegh.
capo alcuni ramitelli che si dicono Cor fig. V. in Cortèll.
netti, il quale si usa a palare le viti. Cont el manegh. Immanicato.
Colla parte piana ne sostenta il tron Cortell sara manegh o ferm in ma
co, e coi ramitelli i tralci che vi si negh. V. Saramànegh.
vanno di mano in mano avviticchiando. Dondà in del manegh. fig. Balenarc.
Manèggia o Manizza. T. di St. Manivella? Dicesi di chi comincia a decadere, a
Manico di legno posto in cima all'ago diminuire di credito, di polso.
del cilindro che serve a far girare Fass benedi cont el manegh de la
sulle spade(sui carensg) il carro del cros. V. in Crós e in Scovin.
torchio. Grass e in ton come el manegh d'on
Maneggià. Maneggiare. lampion. V. in Magher e in Lampiòn.
L'è cativ maneggiall.... È mal ma Manegh con dent l'anell. Manico
nesco – Fig. . .. .. È malagevole, è anellato(V. Anellato nel Diz. Bol. Ap
intrattabile, è ritroso. pendice osservando il testo e non la
Maneggiàa. Maneggiato. falsa definizione ivi data).
Maneggiàss. Adoperarsi. Fare le sue lotte. Manegh de la scova. Bastone(Sal
Maneggiocura. Bronconcello? Nelle viti vini Note Buonar. Fiera). Manico di
a fossatelle o a ghirlanda sono i pic scopa(Boccaccio, per induzione ).
cioli rami che ne sostengono le messe. Manegh de l'oſerta. V. in Oſèrta.
Maneggiòn. Faccendone. Factodo. Colui Manegh de scopell o simili. Asta, e
che mostra avere i maggiori maneggi al dim. Asticciuola.
in checchessia; o colui che, sappia o Master manegh. Lo stesso che Ma
non sappia, voglia fare ogni cosa. ster impiaster. Manico di scopa(Bocc.
Maneggiòn. Ministro maggiore d'osti, di Mov. ). V. in Màster.
caffettieri, o simili. No vessegh el manegh. fig. È lo
Maneggion. . . . Sp. di mortaretto coi stesso che Vessegh minga el piatt. I .
manichi, più grosso assai dei morta in Piàtt.
retti comuni. Tutteoss va al cut salvo el manegh
Maneggiònna. Fem. di Maneggiòn. V. del cazzuu. V. in Cùu.
Maneggiònna. . . . Nelle botteghe è la Mànegh o Tòcch.... È quella parte del
fattorina maggiore. collo d'oca delle carrozze che da un
Manegh che in molti casi i contadini di lato ſinisce nella nocca(bccca), e dal
cono Manèscia. Manico, e ant. Mani l'altro nella scarpa anteriore (oreggion
tengolo – Manegh diciamo noi indi de denanz).
stintamente all'impugnatura degli Maneghée. Manicaccio ?
strumenti qualunque, ma la lingua Maneghètt. Manichetto. Picciol manico.
illustrepropri
nomi della e nazione
specifici qualifica con
le impugna- i
Maneghètta. . . . Picciola manica. Fra
noi più particolarmente è nome di
ture de singoli stromenti, e così il quelle maniche di tela greggia che
manico della sega dice Capitello o Ma sogliono imbracciare gli speciali, i
I ſol. III.
MIAN (34) MAN
copisti e simili quando stanno lavo- | Manerètta. Mannajetta.
rando per non sciupare le maniche | Manerònna. Mannajone.
dell'abito. Manèscia. Voce contad. per Mànegh e
Maneghin. Manichino(Magal. Op. 595 e Manèggia. V.
596). Picciol manico, Manescià. V. Menascià.
Maneghin. T. dei Ricamatori. . . . Ago | Manescin. T. de Panierai. . . . . Quel
uncinuto, fermo in un manichetto di medesimo arnese che anche dicesi
avorio, d'osso o di bosso, del quale Ficaracià (Vedi la voce) il quale dai
si fa uso per ricamare a catenella(a ca Francesi è chiamato Becasse dalla sua
denin). I Francesi lo chiamano Crochet. forma. Tra noi ha la ſigura di corta
Manegònna. Manicone(Sacch. Nov. 179 – spatola a lancia da un lato, con un
Magal. Op. 1 o 1). Manicona. I mane tenere o sia una impugnatura tonda
gonn. Le magne maniche (“tosc.). e ripiegata dall'altro.
Manegòtt. Manicotto. Manichino. V. Ma- | Manescin. v. cont. Maniglietta?
nìzza. Manescin del cassett del telar. T.
Manèlla. . . . . Il pennecchio della si dei Tessit. . . . Così dicono i tessitori
nighella(strusa de seda). il manico del coperchio del telajo da
Manemàn. V. Menemàn. tessere,

Manéra. Mannaja. Manescitt de cunna, de zest de


Manéra. Maniera; e scherz, Moderna, biancaria e simili. Capitelli da culla
In che manera, In che moderna, cioè o da zana – Manigliette da paniere
in qual modo(Monig, la Ved. II, 289 per biancheria.
testo e nota), Manesción. Manesco. Ch'è delle mani.
Avegh ona bonna o ona bella ma V. Menasción.
nera. Essere manieroso. Essere di bella Manètt. s. f. pl. Bove. Buove. Strumenti
maniera, di ferro, cuoio o legno che uniti a
Con bella o Con bonna manera. A catene mettonsi alle mani o alle gambe
bel modo. Gentilmente. Con gentilezza. de prigionieri.
In o Con dolci e grate maniere, Manètt. s. f. pl. . . . Quelle due cam
Con la bonna manera se otten tutt panelle per le quali s'attacca il bri
coss. Lo stesso che Conti bonn se otten glione ai finimenti.
tutteoss, V. in Bón vol. I, pag. 15o, | Manètt. s. f. pl. T. de Carrozz. V. in
col. 1.º , riga 45,” – Trattandosi di Manettén.
cose disputate o riprovevoli si dice Manett de parafangh.V. in Paraſàngh.
talora Le buone parole acconciano i Manètta. Maniglia. V. Manèggia. L'os
ma fatti. servazione fatta sotto alla voce Manegli
Con manera. Con buona maniera. regge anche per Manetta. Così in
Con riguardo. Con rispetto. italiano chiamasi Nasello quella impu
Cont ona manera tutta soa. Con un gnatura che noi diciamo Manetta d'on
fare tutto suo; e talora Con una nuova alzapè, Anello quella che noi chiamia
maniera. mo Manetta d'ona foresetta, ecc. ecc.

Foeura de manera. Fuor di modo. | Manètta. Maniglia? Quella che s'impu


Smodatamente, gna per aprire o chiudere gli spor
Manera de parlà. Dicitura. Stile – telli delle carrozze. S'intende per tal
Bel porgere e Mal porgere. nome così la vera maniglia come tutto
Maner de besti. Modi sversati(Gior. il serrame a cui serve d'impugnatu
Georg XII, 149). ra; e in questo ultimo significato
Se quij hin maner de fà ! Le son consta di
maniere incivili, plebee' Manetta. Maniglia = Cartella. Pia
Manéra, T. pittor. Maniera. E dicesi Ma stra? = Pienton o Spinna. Spina -
niera bella, grande, morbida, pasto Tavellin. Nottolino? = Vermen. Spi
sa, buona, forte, risentita, langui re = Ranella. Raperella - Baletta. Da
da , ed anche Manierona – Maniera do = Scudellin. . . . – Talora ha anche
lombarda, fiorentina, ccc. Gioeugh. Giuoco.
MAN (3 ) MIAN
l
Manetta raportada. . . . . Maniglia Manettºn d'apogg. . . . . . Maniglia di
da sportelli di carrozze o simili che metallo fitta per di fuori in uno dei
per abbellimento abbia appiccato su ritti di mezzo del cassino delle car
di sè alcun ornato di metallo sculto rozze per appoggio di chi è per mon
o inciso. tarvi.
Manètta, che altri dicono Sèssora o Pa Manettòn di fianchitt de lassà-giò. Pas
lottin. . . . . . Votazzòla della quale samano delle custodie mobili ? V. in
fanno uso i tintori per versare e ri Fianchètt nell'Appendice,
votare le tinte di caldaja in caldaja. Manezzin. Manichetto(Alb. enc. in Cami
Manètta. . . . . . Pala a mano; quella cia). Manichino, e alla sanese Rimber
che i Brianzuoli chiamano Palòtt. cio. Quella guarnizione di tela lina in
Manètta. T. de Funajoli. Manopola. Guar crespata o liscia in cui sogliono ter
damano. - -
minare le maniche delle camicie e
Manètta . . . . Parlandosi di filati. Vedi in che pende sui polsi delle mani per
Èlza. La Manetta si diversifica dai ornamento.

due capi in grossezza; e il capo grosso Manezzin in gergo per Manètt (da car

diciamo Covòtt, il picciolo e rado ceri). V.


Civa o Covin. Mangàgna. Magagna. Difetto.
Manètta. T. de Calz. che altri dicono Dass de la mangagna. Scoprire la
Guantèlla. Il Manale(“fior). Manòpo magagna.
la. Guardamano. Cuoio con due te Mangagnàa. Magagnato.
state forate col quale il calzolajo si Mangagninna. Magagnuzza?
ricopre la mano per resistere alla Manganà. Manganare.
continuazione del lavoro nel tirare Manganàa. Manganato. (natore.
lo spago, per difendersi dalle pun Manganadór. Manganaro(Min.). Manga
ture della lesina, ecc. Manganèll. Ramengolo (“aret.-Voc. aret.).
Randello. Bastone – I Diz. ital. hanno
Manètta dicono alcuni per Manine. Di
tola. V. Didèlla. -
Manganella in senso di certo stru
Manètta del gropp. V. in Grópp. niento da guerra o di panca da coro.
Manettinna. Dim. di Manètta ne' suoi Manganèll di ciav. Mazzuolo(Doni Zucca
vari significati. p. 87). Materòzzolo. Randellotto che
Manettin. T. de Carrozz. Passamani da si appicca per l'anello a quelle chiavi
servitori? Cordoni? Quelle coppie di le quali si vogliono meno confuse da
chi ne ha molte alle mani.
ritegni che veggonsi appiccate per di
fuori al fondo di sopra(schenal) delle Manghen. Mangano. La Calandre de Fr.
carrozze per ritegno dei servitori al Le sue parti sono :
lorchè stanno ritti in piè sul sotto Borlon o Sibbi. Cilindri e Asson,
piede delle carrozze. Noi li diciamo Tavole - Prej. Pietre – Rodon. Rotone,
Manetton Passamani quando e sono Màngia. s. f. Mangime(Gior. Georg. II,
di gallon liscio – Fioccon. . . . . . 225 – Novelle mss. in dialetto are
quando sono di gallone sfioccato da tino contadinesco – il testo che leg
piede – Cordon Cordoni quando sono gesi nell'Alb. enc. è estratto da que
a mo' di funicoli di filaticcio o di corda stc novelle e citato dal Redi nel suo
o di seta o di lana Manett. . . . . Voc. aret.). Manzina(*maremm.). Pa
se sono di cuoio o di cintino(zcntin). stùra. Voci colle quali i contadini de
Manetton. T. de'Carroz. Passamani d'ap notano tutto ciò che serve di pastura
poggio? Nome di quei galloni o cor al bestiame – Il mangime pei volatili
doni le più volte addoppiati che si dicesi più particolarmente Becchime,
vedono nell'interno delle carrozze cosi Mangià. Mangiare; bass. Magnare; ant,
dai lati come da tergo per appoggiare Manicare. Manucare. Manducare; e
visi colle mani o colle braccia. Hanno scherz. Dare il portante ai denti. Un
una specie d'affibbiaglio che diciamo gere il dente. Far ballare o sbattere
Olivètta. V. i denti – Quando si mangia senza
Manetton per Tiraspècc. V. bere dicesi scherz. Murare a secco. Se
MAN (36 ) MAN
mangiasi di nascosto, e quasi volendo El fregg e el cold le mangia minga
che chi è teco non se ne avveda, el loff. V. in Lóff.
dicesi Mangiar sotto la baviera o Boc El mangia el mangia, e el se mett
cheggiare. Il mangiare e il bere la attorna mai nagott. Il mangiar man
mattina per tempo suol dirsi comi gia lui.
camente un Incantar la nebbia – El mangiarav anca chi l'ha faa,
Vedi pure Paccià, Pacciottà, Bocco che pure dicesi El mangiarav anca i
na, ecc. ecc. pee de Pilatt o i pee de san Cristof
Appenna l'ha mangiaa, el dorma. fen o la vitta eterna o on bò a tra
Corpo satollo, anima consolata. vers. Consumerebbe la Tarpea di Ro
Avè fornii de mangià pan. V. in Pàn. ma(Lasca Nov. I, 4). Darebbe ricetto
Avegh sossenn robba de mangià. a un'infornata di pane. Mangerebbe
Aver munizione da caricar la canna. la fin del Credo. Si papperebbe il ben
Avè mangiaa el cuu de la gaijnna. di sette chiese(“fior). Darebbe fondo
V. in Gaijnna. a una nave di sughero. Farebbe a
Avè mangiaa la focuja. fig. . . . . mangiar coll'interesse. Non fa rosure.
Aver inteso dove altri vuol cogliere Dicesi d'ogni esimio mangione – ed
col suo discorso, aver compreso il anche fig. d'ogni gran scialacquatore
gergo del compagno, o essersi accorto – Talvolta si applica altresì ſig. a
di qualche trama o d'alcun raggiro chi è eccessivamente venale, e in
segreto. V. in Foeüja vol. II, p. 141, allora si tradurria per Piglierebbe per
col. o.”, riga 16.º e seguenti. san Giovanni o Piglierebbe il di di
Avè mangiaa l'ingegn o sim. cont san Giovanni.
el cazzuu. V. in Cazzùu. El mangiarav anca i ciod o anca
Avè mangiaa tutt el sò o anca i i sass. Mangerebbe gli aghetti(Pan.
ciod de la cà. Aver dato fondo a tutto Piag. Barb. I, 56 ). E divorerebbe le
il suo. Aver mangiato il suo panetto pietre(Monos. p. 154 ). Mangerebbe un
o il suo pane fino agli orlicci. Acer diavolo cotto. Dicesi di chi per fame
fatto ambassi in fondo. Aver fatto falò. grande si farebbe a mangiare ogni
Esser per le fratte. Restar sull'ammat roba per quanto trista ella fosse.
tonato o in sul lastrico. Aver consu El mangiarev de la rabbia che gh'hoo.
mato l'asta e il torchio. Aver fatto del Lo mangerei col cucchiaio o senza sale.
resto. Aver fatto a mangiare coll'in El se mangia anca i ciod de la cà.
teresse. Aver malamente prodigato fig. V. in Cà e in Ciòd.
tutto il suo. Fass mangià viv. Farsi mangiare.
Can no mangia de can. V. in Càn. Dicesi di alcuno che si lasci rubare
Chi ha mangiaa i candir caga i e consumare tutto il suo con facilità.
stoppin. V. in Stoppin. Lassass andà del mangià. V. in Andà.
Chi le fa le mangia. Chi imbratta L'è robba de mangiall. Si farebbe
spazzi. Chi ha fatto il male deve farne amar dalle pietre(Nelli Vecchi Riv. II,
la penitenza. 12). Dicesi per denotare che una tal
Chi mangia de bon caga o spuzza persona è carissima e amabile al mag
de cativ dicono i cont, per quello che gior segno, traslato preso dalle vi
noi in città diciamo vande, che quanto più sono squisite
Chi mangia de benedett caga de tanto più si mangiano volentieri.
maladett. V. in Cagà. Mangià a creppapanscia o a crep
El dis domà de mangiall. Dice man papell. Fare a scoppiacorpo (Pulci
giami mangiami(Pros. fior. Il I, II, 254 Morg. I , 67). Mangiare a crepapelle
– Monos. p. 157). Disen domà de o a crepapancia. Sventrare. Strippare.
mangiaj. Dicono mangia mangia(Nelli Non far rosure. Caricar la balestra.
Suoc. e Nuor. I, 15). Si usa per indicare Mangiare a trabocco. Mangiare a cre
la squisitezza di qualche vivanda – pacorpo o a scoppiacorpo. Mangià a
Talvolta è sinonimo di L'è robba de creppapanscia d'ona robba. Fare or
mangiall. I edi più innanzi. ribil guasto di pane, di carne, o sim.
MAN (37) MAN
Mangià adasi adasi. Mangiare con Mangià domà per stà in pee. Far
solatamente, cioè a tutt'agio(Sacchetti magra cera. Mangiare sottilmente.
Nov. 124). Mangià dopo scenna. Pusignare.
Mangià adoss a vun. . . . . Lucrare Mangià el fen in erba. Bere l'uovo
a danno altrui. avanti che nasca o il vino in agresto.
Mangià ai o cadenn. V. in Aj. V. anche in Erba.
Mangià a la cacciadora. Mangiare in Mangià el pan a tradiment, Man
pugno. già el pan pentii, ecc. V. in Pàn.
Mangià a l'ombra del campanin. Mangià e mormorà basta domà co
Stare alle spese o alle spalle del cro menzà. V. Mormorà.
cifisso, cioè del pievano. Mangiagh tutteoss a vun. Pettinare
Mangià a l'ostaria o focura de cà. alcuno all'insù. Consumare altrui tutte
Slare a scotto. le sostanze.
Mangià a off o a macca V. in 6ſf. Mangià in coo i ſasoeu. V. in Fasoeù.
Mangià a past, a prozion, ecc. V. in Mangià in pressa. Maciullare. Pet
Pàst, Prozión, ecc. tinare. Aver il pettine e il cardo.
Mangià a quatter ganass o a garon Mangià i paroll. V. in Paròlla.
de pollin. V. in Ganàssa. Mangià la legna on camin, o el
Mangia bev e caga, e lassa che la carbon on fornell. Consumare.
vaga. Io sto coi frati e zappo l'orto Mangià linger. Sbocconcellare. Man
(Pan. Viag. Barb. 1, 67). V. anche giare sottilmente.
in Lassà. Mangià magott. Non mangiare, e lo
Mangià come onloff. Mangiare a gran usiamo anche per Mangiare sottilmen
quantità. Divorare. Essere voracissimo. te o poco. Essere di poco pasto. Essere
Mangià come on porch. Affoltarsi. di cattiva bocca.
Ingubbiare. Mangià on boccon in pee. Mangiare
Mangià come se sia. Mangiare a in pugno ritto come un magio(Fag. Ri
scarpella naso, robe triste qualunque me II, 2 e. l. ). Starsi o Trovarsi a
siano, o vivande non condite o male. desco molle.
Mangià cont el coo in del saech. Mangià pan e cortell o pan e spua.
fig. Mangiare col capo nella madia. V. in Pàn.
V. anche in Cdo, Mangià per travers vun. Mangiar
Mangià de bonis. V. Bònis. uno. Consumare ad uno tutto il suo.
Mangià de buter, de grass, d'oli Mangià prima de scenna. Merendare.
o simili. . . . . Mangiar cibi conditi Mangià sossenn e in pressa. Avere
col burro, coll'olio, ecc. Il Faire gras aguzzato il mulino.
o Faire maigre dei Francesi. Mangiass el fidegh o el polmon. V.
Mangià de can. Mangiar male. in Polmön.
Mangià de gust. Mangiare saporita Mangiass tutteoss in d'on moment.
mente o gustosamente o gustevolmente; Recare a un dì.
e fam. Pigliare il pollo senza pestare. Mangiass tusscoss in paccià. Farla
Mangià del sò. Mangiare a suo co da Apicio; e chi v'inclinasse ricordisi
slo, non a ufo, non a spalle altrui. che A grassa cucina povertà è vicina.
Mangià de matinna. Asciolgere. Sciol Mangia ti che mangi anmi, e che
vere. la vaga. Mangia tu, mangio io, man
Mangià de pappa. Stare alla paperi giam tutti bene mio (Fag. Mar. Mod.
na. Fare un fianco da papi. Starin apol I, 8). Mangia tu ch'iº mangio anch'io,
line. Mangiare alla reale o lautamente. mangiam tutti con desio (Zan. Rag.
Mangià de pitocch e cagà de strup civ. lI, 4). Servitù e venalità sogliono
piaa. V. in Pitòcch. andare di conserva, e il dettato si
Mangià de porch. Grufolare. suol buttare in faccia agli ammini
Mangià de strangoraa o a strango stratori servili, e perciò venali e
ron. Mangiar coll'imbuto o a strap concordi nelle ruberie a danno degli
pabecco. Mangiare in gran fretta. amministrati.
MAN (38) MAN
Mangià-via certi tocch de pan. . . Mangià sora. fig. Leccheggiare. V. in
Divorarsi gran pezzi di pane. Biassònn.
Mangià vum conti oeucc. V. in (Eùcc. Mangià. T. di Giuoco. Prendere. Vincere.
Mangià vun in di basitt. V. in Basin. Lassass mangià tutt i tarocch. La
Mangià vun in insalatta. Mangiar la sciarsi morire tutti i trionfi (Pan. Poet.
torta in capo ad alcuno. Suol dirsi I, xv1, 3).
enfaticamente per denotare il poco Mangià el re, la dama, el fant, l'ass.
conto che si fa d'alcuno con cui si . . . . Vincere il re, la dama, ecc.
gareggi o di forza o di sapere o sim. Mangià la dama. Soffiar la dama.
No mangià per no cagà. Fare ca Mangià la torr o el cavall. Pren
restia o a carestia. Fare mala vita o dere il rocco o il cavallo.
vita stretta. Stare a stecchetti. Cantare Mangià a modo di sust. m. Il Mangiare.
il miserere. Esser misero, avaro e Il Cibo. Le Cibarie.
poco usante del suo. Mangià casarengh. Vivande grosse.
O mangia sta menestra o solta sta Mangià leggier. Sottigliumi. Cibi di
fenestra. V. in Fenèstra. poca sustanza.
Pù che bev e mangià no se pò fà. Stà a padron domà per el mangià.
. . . Al bere e al mangiare è pur un Accomodarsi alle spese. Acconciarsi
limite alla fin fine, l'epa quand'è per gli alimenti(Monig. La Ved. I, 7).
piena pinza non ammette altro. Mangiàa. Mangiato.
Robba de mangià. Cibarie. Cose da Mangiaa di camol o vero Camolàa.
mangiare. Commestibili. Tignato(Nelli Vecchi Rivali II, 6).
Sussì el mangià. Assevare. Mangiacapàrra. Gabbacompagno. Truf
T” ee mangiaa el bon, mangia anche fattore, baro.
el gramm. . . . . Mangiasti la carne, Mangiàda. Mangiata. Mangiamento.
goditi gli ossi. Mangiadinna. V. Pacciadinna.
Tornà a mangià. Rimangiare. Mangiadòra che secondo i vari paesi del
Trovass mangiaa i ong. V. in Ongia. contado si dice anche Grùppia, Trevis
Ve mangem minga vedii. Non vi vo e Mangiavóra. Presepe. Presepio. Grep
gliam manicare ve”(Cini Des. e Sp. I, 9). pia. Mangiatoia. Ricetto nella stalla
Vessegh de mangià per des. Esserci dove si mette il mangiare innanzi
da mangiare per dieci(Pan. Poet. I, 58). alle bestie bovine o da soma. Le sue
Vessegh nagott affacc de mangià. parti sono
. . . . Non ci esser mangiare di sor Benna o Brenna o Starera. Rastrel
ta – Il n'y a ni pain ni pdte au logis liera? = Mangiavora o Marnett. . . .
dicono i Francesi. Mangiadóra e contadinescamente Mangia
Voeuren tutt mangià marenn. V. in vóra o Marnètt. . . . . Propriamente
Marènna. quella parte della greppia che è vase
Vorè mangià i oeucc. V. in GEùcc. al mangime delle bestie.
Vorè mangià vun. Voler mangiarsi Mangiadòrma scherz. perMagiordòmm. V.
uno. Volere inghiottirlo, cioè sopraſ Mangiafasoeü. Mangiafagiuoli.
farlo con parole e minacce. – In al Mangiaformenton chiamasi in alcuni paesi
tro sig. Me voreven mangià. Furono verso il Comasco quell'insetto che al
trove dicesi Börda o Bordon o Bor
per mangiarmi dalla festa.
Mangià parl. d'infermi. Pigliar cibo. dioeò. V. (tone.
Mangià. Guadagnare quel che fa la pen Mangiafrànza. Drudo di meretrice. Ber
na. Abusare della podestà d'ufficio. Mangiagropp chiamiamo per ischerzo i
Pigliare l'imbeccata o l'ingoffo o il Tessitori.
boccone. Mangialusèrt. . . . . Si dice dei gatti
Mangià de dò part. Succiare da due perchè in mancanza di meglio se la
poppe. Pelar due persone a un tratto. passano talora con una magra lucer
– E talora semplicemente. Macinare tola per tutto mangiare.
a due palmenti, cioè guadagnar per Mangiamòlta per ischerno diciamo i Mu
due versi in una stessa cosa, ratori.
MAN (39 ) MAN
Mangiapalpée. Mozzorecchi. Manipolà. T. d'Uff. . . . . Dalle spezie
Mangiapàn. Mangiapane. Disutilaccio, rie questa voce è passata alle segrete
Mangiapan a tradiment. V.Tradimént. rie, e vale ogni Lavorar che si fac
Mangiapolénta. Mangiapattona. Chi man cia intorno agli atti d'ufficio.
gia pulenda, e per ischerzo dicesi dei Manipolàa. Manipolato – Sofisticato.
contadini. Manipolazion. Manipolazione – Nelle se
Mangiaria. Malatolta. Ladronaja. Man greterie o sia negli uffizi dal 1814
geria. Guadagno, utile, profitto ille in qua significa, per una voce d'ori
cito o estorto da chi è in uffizio o gine nostra, ma dataci dai Tedeschi
da chi amministra le altrui sostanze. singolarmente stravolta nel significato,
Mangiascià. Strippare. V. in Mangià. Il modo con cui vi si soglion trattare
Mangiastóppa. Ciarlatano. Saltimbanco. gli aſſari, il modo di mettere in tavo
Cerretano. liere e di trattare e deſinire un atto
Mangiatìva (Robba). Mangiativa. Mange d'uffizio.
reccia. Commestibile. Manipòli. l Monopòlio; e in genere Ca
Mangiatòria. V. Pacciatòria. º
Manipòll. bala, Raggiro. Versuzia. L'è
Manginna. Ad. di Févera. V. domà manipòi. È tutto raggiri – ed
Mangión che anche dicesi Alt de ciel anche Adulterazione. Sofisticamento?
de bocca e spazios de ganass. Man Manizza. Manicotto. Manichino. Arnese
gione. Pacchione. Pappone. Gran man a doccione, lungo quanto una mezza
giatore, e ant. Manicatore. manica, dentro al quale si tengono
Mangiòn. fig. . . . . Uomo venale, che le mani per ripararle dal freddo.
abusa del proprio impiego per rastrel Manizza per Manèggia. V.
lare, per lucrare inonestamente. Mànna. Manna. Sugo zuccherino che pro
Mangiònna. Gran mangiatrice. viene specialmente dall'orno (frarinus
Mania. Manìa. ornus) e di uso medicinale.
Manifattor. Manifattore. Manna in lacrim. Manna di corpo
Manifattura. Manifattura. Manifattoria. (Ricet. fior. 44 – Targ Viag. V, 14).
Manifèst. s. m. T. delle Dogane. Mani Manna in lagrima(ivi 1o). Quella che
festo. Bolletta interinale di passo per si ritrae dall'orno coltivato ed an
oggetti da gabellarsi presso le dogane che dal frassino raccogliendone le la
principali. -

grime che scaturiscono spontanee dai


Manifest. s. m. Avviso. Cedolone al pub crepacci o dalle punture degl'insetti
blico.
lungo i polloni o i rami di scorza tenera.
Maniglia. T. del Giuoco d'ombre. Ma . . . Manna di fronda(Ricet. fior.
niglia. Il secondo mattador d'ombre. 47). Manna di foglia. Manna forzatella
Manigòld. Manigoldo. (Targ. Viag. V, 14). Quella che tra
Maniguètta. T. degli Speziali. Meleghet suda dalle foglie dell'orno salvatico
ta. Specie di pianta il cui frutto viene ed ivi si accaglia in granelli grossi
detto Grana paradisi. come ceci.
Manili. Smaniglio. Maniglia. Maniglio. . . . . Manna artificiale(cosi con
Armilla. Smaniglia. Fermezza. Nome voce impropria il Ricet fior. 45). Manna
di quei fermagli o girelli di gioie, forzata (Targ. Viag. V, 14). Quella
di perle o simili che le nostre donne che si ritrae dagli orni e dai frassini
sogliono porsi per ornamento alle per incisione.
braccia, specialmente verso i polsi. Manna canellada. Manna in cannelli
Manin, e al pl. Manitt. V. Maninna. (Tar. fior. – Targ. Viag. V, 1o). Manna
Manin. V. Cadenella de Venezia. forzata, cioè che si ottiene per inci
Maninna. Manino. Manina. Manuccia. sione, la quale cola su certi fuscel
Manuzza. letti di gramigna posti ad arte sotto
Dagh ona maninna. . . . . Dare una i colaticci e vi si accaglia intorno in
ripassata di lima. torno. Vendesi così, ed è molto sti
Manipol. T. eccles. Manipolo. mata, ancorchè per usarne in medicina
Manipolà. Manipolare – Sofisticare. occorra poi farla netta da que fusti.
MAN ( 4o) MAN
Manna capaci. Manna di Capaccio Mansuèll. v. contad. . . . . Assicella
in Calabria. Mansuellin. º posta allo stremo della
Manna del Mont. Manna di Monte cassa del tritatojo (triapaja) perchè
Santangelo. alzata dia l'uscita alle paglie di mano
Manna geraci. Manna di Gerace in in mano che riescono tritate.
Calabria. Mansuètt. Mansueto.
Manna in sort. Manna in sorte(T.fior.) Mansuetàden. Mansuetidine.
– Dolz come la manna. Sdolcinato. Mànt. Voce usata fra noi solo nella corte
L'è tanta manna. È pan unto. È e nei teatri. Manto. Ammanto. Pallio.
cosa opportunissima. Mantàgola. l . . . . Nelle nostre barche
Ona manna. fig. Una manna. Cosa Mantàvola. è una travetta trasversale
prelibata, squisita, saporitissima. sorretta a poppa da un travicello
Mànna. Melata. Meluggine. Melume. La verticale detto Omett, e più in den
Manna aerea o Melligo de Latini. Sp. tro dai cerchi di poppa (arscionaa
di Rugiada dolce e consistente qual o scersc) che serve alla volta sua per
mele che talora nel mese d'agosto reggere un copertino.
a tempo sereno e tranquillo si vede Mantècca. Manteca. Pomata. Specie d'un
caduta sulle foglie de vegetabili. guento profumato con diversi aromi
Mànna. Ruggine. Macchie che appari di cui si fa uso per rendere distesi
scono sui vegetabili quando intristi e odoriferi i capelli.
SCOnO. Mantecca de bregamott, de giussu
Mànna. Spugna di rose. Quella specie min, de naranz, de millfleur, ecc.
di melata di color rancio che si vede Mantcca con odore di bergamotto, di
talora sul gambo della rosa canina la gelsomino, d'arancio, di millefiori, ec.
quale pare una galla prodottavi da Mantecca de ros. Manteca gialla di
quell'insetto che gli entomologi chia rose(Redi Op. V, 291).
mano Cynips rosa'. Mantecca de semifreddi. Manteca di
Mannàa. V. Manàa. semi refrigerativi.
Manòpola. . . . . Il Manchon dei Franc. . . . . . Manteca di punte d'albero
Manòquar. Verso Busto Arsizio e nei (Targ. Toz. Istit. III, 545). L'unguento
contorni, come a Borsano ecc., chia populeo delle spezierie.
mano così i Mollitt de formenton. V. Mantècca. gergo. Sonajòli. Pecmnia. I
Manòvra. T. milit. Esercizio militare. – quattrini. Anche i Napolitani hanno
Nei diz. ital. Manovra significa lo stesso a comune con noi questo gergo che
ma nel solo significato d'esercizi della nelle nostre veglie venali era già tempo
marina militare. voce solenne colla quale vi si chiedeva
Manovrà. T. milit. Esercitarsi nelle armi. la mercede a ogni finir di ballata.
Manscètt. s. f. pl. Pendagli delle inse Mantècca. Ricino. Sorta d'erba detta
gne(Aret. Tal. III, 15). Nappe(Rime fra noi anche Zècca. V.
poet. pis.). Quella specie d'infule che Manteccà. T. de'Caffet., Credenz., ecc.
pendono dalla lancia della bandiera. Strigncre(Cuoco maceratese pag. 266
Mansciàda voce contad. Manciata. e seguenti).
Manscinà e Mansciugnà, voci brianz. Manteccà i cavij. Unguentare. Inu -
Mantrugiare. V. Mastinà. gnere i capegli colle manteche. Il
Manscitt. s. m. pl. . . . . . Specie di Pommader dei Francesi.
guanti che giungono a mala pena alle Manteccàa. Ad. di Sorbètt. V. s

prime falangi delle dita. Mantecchée. Unguentario. Unguentiere.


Mansión. Incarico. Mantecchìnna. Unguentino. Leggier man
Mansión. Soprascritta. Dicesi nelle let Manteghètt per Baghètt. V. (teca.
tere o simili di quello scritto che si Mantegni. Mantenere.
pone sopra alle medesime, contenente Dill e mantegnill. Asseverare. Per
il nome di quello a cui s'indirizzano. es. Tel disi e tel mantegni. Te lo
Mansión (Mala). V. Malastalla. affermo asseveratamente. Te lo asse
Mansionari. T. eccl. Mansionario. vero. Te lo dico e te lo ripeto.
a
MAN ( 41 ) IMIAN
Mantegni el fioeu a cà de la comaa. Balzan o Con la balzanna Balzano.
V. in Fioeü.
Co piè segnati di bianco avendo man
Mantegni la parolla o quell che s'è tello d'altro colore.
ditt, e talora anche assolut. Mante Balzan de vun o Cont ona balzanna. Bal
gni. Attenere o Attendere o Mantenere zano da un piede.
o Servare od Osservare il patto o la Balzan de duu. Di duo pie balzano.
Balzan de trii. Balzano da tre – Bal
promessa. - (gher.
zano da tre balzan da re.
Mantegni magher con pocch. V. Mà
Balzan de quatter. Balzano da quattro.
Mantegnì vun. Mantenere. Nodrire. l'alzan de duu de l'istessa part. Balzano
Alimentare.
tra Paro.
Mantegniss ben o polit. . . . . Con Balzan de duu in cros. Balzano trastravato.
servarsi in buono stato di salute; aversi Balzan del pè drizz denanz. Balzano della
cura – Talora Mantenere il suo stato lancia. (della staffa.
– Talora Reggersi. Sostenersi. Balzan del pè sinester demanz. Balzano
Quand se impromett s'ha de mante Balzan de quatter fina al genocucc. Bal
zano calzato.
gni. Ogni promessa o vero Ogni pro
messo è debito. Chi promette in debito Balzan cavrettaa. Balzano..... Con pun
si mette. Il promettere vuol dir dare. tine nere circoscritte fra il pelo bianco
Biànch. Leardo. Bianco.
Mantegni. T. de Carbonai. Rabboccare la
carbonaja. V. in Carbonéra. Bianch de majolega. Porcellana(Diz. art.).
Bianch pomaa o doblaa. Leardo pomato
Mantegni. Reggere. Mantenere il fiore e
la vivezza del colore. Non ismontare
o pomellato – Pezzaa, Pezzato – Mo
scaa. Moscato.
di colore, non iscolorire. Bianch lucid. Leardo rotato o arrotato; bian
Mantegnimént. Mantenimento. co con macchie a ruota secondo la Crusca,
Mantegnùda. Mantenuta. Manza. Druda. bianco lucido secondo quei dell'arte.
– Se convivente col drudo Concubina Castàn. Castagnino. Castagno.
o Concubinella – Chi convive con essa Che bev in bianch. . . . . Che ha
dicesi Concubino. Concubinario – Con-. un labbro bianco od ambe le labbra
cubinato è il convivere siffatto. affatto bianche.
Mantegnùu. Mantenuto. Che bev in bianch o cont el fron
Mantell per Cappa e per Tabàrr. V. tal bianch (altro). Cavallo segnato di
Mantèll. Mantello. Pelame. Colore del pelo cometa, cioè con una macchia bianca
delle bestie, e spec. del cavallo – De lunga i due terzi della testa e appun
mantell baj, ciar, pezzaa, ecc. Mantel tata verso le labbra.
lato bajo, Mantellato di colori chiari, Con la riga de mull o schenna de
Mantellato di colori diversi, ecc. De mull.... Con una striscia di pelame di
mantell brutt. Di tristo mantello.
color nero lungo via tutta la schiena.
-
Con la roeusa. Col remolino.
Pongo qui sotto a registro non che Con la roeusa in sul coll. Colla
i veri mantelli anche i vari segnali spada romana.
pe quali si specificano i cavalli in Del basin. . . . . Che ha una mac
quanto al colore e alla disposizione chia bianca sul labbro – Cavall del
del pelame, e sono: basin o lader o assassin. . . . . Ca
Bàj. Bajo. vallo così segnato suol essere vizioso.
Baj vinaa. Dajo bruciato? Doblàa. Vedi più sotto Pomàa.
Ba jmaron. Bajo castagno. Falp. Falbo. Giallo di fuoco. Il Garz.
Baj ciar. Bajo chiaro.
Baj doré. Bajo dorato.
(Piaz. Univ. p. 657) dal francese Poit de
Bai ross o fogaa. Bajo focato. cerflo disse anche Cervato; poco bella
Bai lavaa. Bajo lavato. voce ricevuta da Min., dal Diz. art., ecc.
Bai pezzaa. Bajo pezzato(Diz. art. ). forse perchè foggiata a similitudine di
Bai pomaa. Bajo rotato(id.). Tigrato.
Bai sciresa. Bajo sanguigno(De la fosse). Gris. Bigio.
Baj savor. Bajo sauro(Diz. art.). Gris argentin. Bigio argentino(Dia. art.).
Baj scur. Bajo scuro. . . . . . . Bigio bianco(De la fosse).
Vol. III. 6
MAN (42 ) MAN
Gris moraa. Bigio bruciato(Diz. art.). Stornèll. Stornello.Misto di blº e nero.
Gris ciar. Bigio chiaro(De la fosse). Tigràa. Leardo moscato. Bianco pic
Gris ferr. Bigio di ferro(id.). chiettato di macchiette nere.
...... Bigio focato(Diz. art.). Zàina. Zaino. Bajo, sauro o morello
. . . . . . Bigio mo cato(Id.).
Gris pomaa o doblaa. Bigio pomato(Id.).
senza alcun pelo o segno bianco.
Gris scur. Bigio scuro(Id.). Zuccher e canella o Cafè e pane
Gris rovan. Bigio stornello(De la fosse). ra. Ubero(Diz. art.). Il fr. aubère; di
Gris fals. Bigio sudicio(Diz. art.). color persichino, fra bianco e bajo.
Isabèlla, Isabella(Diz.art, in Mantello).
Isabella ciar. Isabella chiaro(ivi). Mantellà. T. de' Fornac. . . . Intorno ai
Isabella doré. Isabella dorato(ivi). monti dei matton crudi appostar delle
Isabella scur. Isabella scuro(ivi). fascine in piè colla chioma in alto,
. . . . . Macchie di morfee (De la e ciò per difenderle da quella piog
fosse). Di qualunque mantello ma con gia che il vento spingesse loro contro
occhi e stremo di bocca di color car per lato. V. anche Imbattajà.
nicino, e senza peli nè intorno agli Mantellinna. v. cont. Scollino(Nelli Vec.
occhi nè sul muso. Riv. I, 15). ll fazzoletto da collo don
Mascarin. Sfacciato. Che ha per lo nesco, e specialmente quello dimezzato,
lungo della fronte una pezza bianca, Mantellón per Mentòn. V.
e per solito occhi gazzuoli. Màntes. Màntice. Màntaco. Soffione. Ha
Morèll, Morello. Stremezz. Palchi - Lenguett. Ani
Morocòff. Cavezza di moro. Grigio melle = Contrafort. Contrafforti - Tra
con testa morella o nera, e talora vers. Traversa - Telar. Telajo = Fond.
Rosso chiaro con testa rosso-scura e Testa = Canon. Canna - Canetta.
peli neri, La nostra voce è un ibri Cannella - Soracanna. Sopraccanna =
dismo germanico (moro-Kopf); l'ita Cassa. Arcella - Bus de la canna. Buc
liana un barbarismo spagn. (cabeca de colare. Boccolare - Contrapes. Con
moro); ambi significanti testa di moro, trappeso - Cadenna o Corda, Mena
Negher mal tengiuu o mal ting o tojo. = Manuella. Manovella.
brusaa, . . , Nero mal tinto. Martell del mantes. V. in Martèll.
Neghermorèll.Nero pezzato(Diz. art.), Tirà o Fà andà el mantes. Mantacare,
Pezzàa che altri dicono Piv. Pezzato, Menare il mantice. Muovere il mantice.
Macchiato a macchie grandi di vari Tirà i mantes de l'orghen. Alzare
colori, e le più volte bianche e nere, i mantici all'organo, ed anche Alzare
Piv baj, ross, sàvor, tigraa. Lo assolutamente. Gh'hoo nissun de tirà
stesso che Pezzàa, V. sopra. i mantes. Non ho chi alzi(Doni Zucca
Pomàa o Doblàa. Pomato o Pomellato, pag. 61 retro), (ticello.
Babicàn. Rabicano, e con voce franc. Mantesin. Mantachetto. Mantacuzzo. Man
usata dall'Ariosto Rovàno (rouan) Bajo, Mantesin che altri dicono Celin o Pa
sauro, o morello sparso di peli bianchi, rasó. Soffietto? Specie di tettuccio di
. . . . . Rabicanato. Colla gamba pelle fatto ad archicelli, ed incastrato
seminata di peli grigi e bianchi dal nell'arconcello maggiore anteriore dei
ginocchio insino alla corona. (sounis, mantici da calesso, che si fa rientrare
Rattin, Soricigno. Topino. Il fr. Gris o sporgere a piacere per difendersi
Sàvor. Sauro. Sòro. Tra bigio e tané da raggi del sole – Talvolta è invece
o sia cannellino, una semplice cortina di seta parimen
Savor vinaa. Sauro abbruciato. te allogata a pari fine.
Savor ciar. Sauro chiaro.
Mantesin, Manticione(Min.).
Savor ross. Sauro focato(ivi), Mantiglia. Mantiglia. Specie d'umerale
Savor lavaa. Sauro lavato(ivi).
Savor pezzaa. Sauro pezzato(ivi).
donnesco per lo più di seta nera e
diverso di forma così dalla sciarpa
Stellàa. Stellato, Stellato in fronte. come dallo sciall.
Con una macchia bianca più o men Mezza mantiglia. V. Mezza-mantiglia.
grande in sulla fronte. Mantiglietta. Mantiglietta(Rim. poet.pis.).
MAN (43 ) MAN
Mantigliòn. Mantiglione(Zanob.Diz.) Gran sotto il nome generico di Draperie,
mantiglia. -
Gasparo Gozzi nella sua Versione del
Mantin. Tovagliolino. Tovagliola. Sal l'Esope en ville(IV, 5) chiama Buo
vietta. Mantile. Telo. Piccola tovagliuo nagrazia il palchetto donde suole pen
la che ci teniamo dinanzi a mensa per dere, ma con manifesto abbaglio.
nettarci le mani e la bocca – Il Man Mantovànna. T. de Fabbrifer... Ornamen
tino dei Diz. ital. è dimin. di Manto. to che si fa rigirare tutto intorno, sì
Mantin de Fiandra damascaa. Man da capo come da piedi, ad una fer
tile dommascato. riata da balcone, terrazzo o simili,
Mantin d'ost. . . . . Mantile di tela e in cui si vanno a fermare i ton
casalinga liscia, accerrato, e con una dini della ferriata stessa.
righetta di colore in quadro quasi Mantovànna. T. de'Panierai. . . . . L'or
rasente al cerro. (opera. latura frangiata o a ricamo o a stra
Mantin operaa. Mantile tessuto a ſoro che usano fare in vari del loro
Fà la franza ai mantin. Accerrare i lavori, come nelle ceste da biancherie
tovagliolini(Fag. Sordo fatto sentir per e simili. Differisce dalla orlatura scen
forza I, 1 ). pia in ciò che dove questa non è
Mantin. fig. e scherz. Foglio di Fabbriano che un solo filare di più o meno gre
(Alleg. 45). Carta da ripulirselo. V. tole fra di loro intrecciate, la Manto
anche Strasc del cuu in Stràsc. vanna invece consiste in vari lavoretti
Mantinàda. Pieno un tovagliuolo di roba. prigionieri fra due orlature scempie,
Mantinètt. Tovagliolino. Mantovànna de la lista di sbaron de
Mantinon . . . . Mantile assai grande. scerpin. T. de Carrozzai. . . . Fal
Mantiràscia che altri dicono Pattònna o balà del listello di serpe.
Mantiràzza. T. de Fornai. Telo da Mànu(Brevi). A mano. Frase comunis
pane. Tovaglia grossolana o Striscia sima negli uffizi. Fall'avè minga sott
di tela dozzinale con cui si ricopre a ſassa nè sott a coverta, ma brevi
il pane in sull'asse – E in generale manu. Ricapitarlo non già sotto fascia
ogni Tovaglia grossolana che i macel o sotto coperta, ma sibbene a mano,
lai, i pizzicagnoli e simili adoperano Manuàl. Manovale. Garzone che serve
per ripulire i banchi o il desco, ecc. al muratore.
Mantirètta. . . . . Quel lembo estremo Manuèlla. . . . . Sp. d'erba tintoria.
delle camicie che serve a coprire le Manuèlla e Manvèlla. Manovella, per
pudende, il quale è detto dai Bolo corruzione Manuèlla, ant. Manovello.
gnesi Patajola e dai Napoletani Petto Manuella de la ranza. . . . . L'im
le/la. – Il lat. Mantissa non è senza pugnatojo della falce frullana.
qualche relazione colla nostra voce Manùsc per Manichi da gerla. V. in Palènn.
vernacola. Manuscristi. Manuscristo, e ant. Mani
Avegh nanmò succia la mantiretta. cristo. Sp. di pastiglia dolce notissima,
fig. Avere ancora il guscio in capo. Manuscritt. Manoscritto. Manuscritto.
Mantirètta. Becca. Manutenziòn. Conservazione. Manuten
Mantò. Mantò (Nelli Vecchi Riv. I, 1). Spe Manvèlla. V. Manuèlla. (zione,
cie di pallio donnesco. Mànz. Manzo. Bue. Considerato vivo
Mantovaninna. Balzetta? dall'epoca della domatura fino a che
Mantovànna. Balza. Imperiale (“fior.). tiene i dentini lo diciamo Manzètt.
Bandinella (pare che accenni anche Giovenco(Lastri Op. IV, 58); giunto
l'Alb. enc. negli esempi riportati sotto che sia al quarto anno e lasciati che
a questa voce). Quella specie di fal abbia i dentini, lo nominiamo pro
balà che rigira tutto intorno al pal priamente Mànz. Manzo da lavoro
chetto d' una finestra a cui stanno (Lastri Op. IV, 6o ); nodrito pel ma
attaccate le tende. Altri la chiamano cello Manz de grassa. Bue o Manzo
Pendone o Pendaglio o Falbalà così da grasso o da ingrasso(Giorn. Georg.),
come i Francesi la dicono Pente, ab alla soglia del macello stesso Manz o
benchè si esso la confondano anche Bò de mazza. Bovc da maccllo.
MAN (44 ) MAN
A la beccaria ghe va pussee vedej Il Quarto di dietro in Cossin . . . . . .
che manz. V. in Beccaria. che si suddivide in Oss bus. . . . . . . - Consin
Manz che pissa dedree o coi tett propr. detto. . . . . . . (il quale si ridivide in
dicesi scherzevolmente per Vàcca. V. Rocusa....... = Gnervett ... ... dal quale
Mànz. . . . Il cuoco, lo scalco, il man ultimo si ritrae altresì il S'ciancon. . . . . . –
e il Garetton......... che fa parte anche
giatore intendono sempre per questa della. . . . . . . . roeusa) = Ciav. . . . . . .
voce così sola il Manzo lesso.
che si suddivide in Ciav... (propriamente detta
Carna de manz, e anche assol. La
Carna. Carne di manzo.
la quale si ridivide in Trevers... = Biftecch
o Filett. Filetto = Cost fals. ... = Scalf...) =
Manz a la moda. Bue alla moda Cadrega o Cardega. Scannello(il quale si ridivide
(Cuoco maceratese pag. 59 e 6o). in Culatta. Culaccio – che di nuovo si suddivide
Manz ristrett. . . . Carne di manzo in Primm pezz.... = Fetta de mezz.... =
stufata in brodo corto. Fetta gemella.... = Ponta de culatta.... =
On manz ch'el par on ſasan... Carne Covin. Coda) = Anca. Anca (ridivisa in Ponta
d'anca. . . . . – e Anca. Anca) = Lonza.
di manzo squisita più che di fagiano.
Lombata. Lonza - Panscia. Pancia
Ona sleppa de manz. V, in Slèppa.
- che si suddivide in Orlett. . . . – Fianch. Fian

Mànz. . . . Il macellaio divide il manzo co = Biancostaa. Costato = Panscia prop.


detta. Pancia = Gamba, e nel vitello Pe
o bove (bò de mazza) nelle parti se
guenti, le più delle quali sono così scioeu. Peduccio. Zampa.
denominate anche da chi le compera Le Frattaglie in Coradella o Boffa. Pasto.
per farne uso nella cucina o nelle arti: Polmone (diviso in Al. Ale = Alett. Alette =
Mezzenn. Mezzine (suddivise ciascuna Canaruzz. Canna. Canaletto) = Coeur. Cuore

in Quart. Quarti, cioe in Quart denanz. Quar (diviso in Coeur prop. detto. Palla del cuore
to davanti e Quart dedree. Quarto di dietro) = Vessiga. Vescichetta? = Coronna. Corona?
Fressacoeur. Paracuore. Corlaja?) = Fidegh.
- Coo. Testa - Fressamm. Frattaglie
t= Pell. Pelle e Carna. Carne della quale Fegato (diviso in Al. Ale. Lobi = Popocu.
Lobulo. Lobetto? = Ponta. Apice? = Fel.
chiamasi in gergo Bombasinna la Polpa =
Grassa. Grascia = Oss. Ossi. Ossa. Fiele) = Rognon. Arnioni. Rognoni -
Costell. . . . . . - Paner. . . . . . -
Filon o Filett. Schienale = Brisa. Sto
Le parti suddette ridivide poi in
varj Taj Tagli o Pezze al modo seg.: machino? – Magon. Ventre - Fojoeu.
Centopelle = con Muletta. Molletta – Bot
La Testa in Oreggitt. Orecchie. Ceppi tasc. Sacco. Ventre - Buej. Budelli
- Oggitt. Occhiali e Ganassitt. Guan (distinti in Buell dritt. Budel gentile = Buei
ciòle = Crapin. Ceppo delle corna – stort........ = Bondiana. Il Cieco = Cu
Zinivella. Cervella e Palatto. Palato e latta.... = Scorzon......) = Nilza. Mil
Lengua. Lingua - Polsitt. V più innanzi za = Anche la Scannatura, il Palato
in Grascia - Dent. Denti. e le Cervella sono considerate frattaglie.

Il Quarro davanti in Scanadura. Scan La Pelle dicesi Croppa o Pell. Schiena


natura = Pecciafett o Picciafett . . . . se intiera – Ciappa. . . . se dimezzata.
che si suddivide in Canetta. Mestola (la quale
si ridivide in Gerett. Carretto = Brion
La Grascia in Sev. Grascia da sego ?
(suddivisa in Regg. Grascia del 2irbo o della
. . . . . – Pess . . . . . – Canetta prop. rete? = Gradisella. Zirbo. Rete – Remon
detta . . . . . . ) e Pett. Petto (che pure si
ridivide Bomborin. Bellico = Ponta de
dur... = Coja. Grascia testicolare) = Grassa
in
bonna. Grascia(suddivisa in Massa. Grascia
pett. Spicchio di petto - Fiocch. Callo =
Biancostaa. Costato) = Spalla. Dorso che interstizia fra molletta e rete – Grassa de ro
si suddivide in Aletta. . . . . . Cost de la cros. gnon. Grascia d'arnione = Polsitt. Grascia
Costole del garrese? (che si ridividono in Cost. delle fossette).
Costole = Biancostàa. Costato) = Riaa o Reaa. Gli Ossi in Oss. Osso = Nidolla. Mi
Spigolo (il quale si ridivide in Coppa. Coppa dollo = Filon de las cenna. Schienale -
= scudellin....... = Pernis o Coll. Collo) Gli ossi della testa scussi di carne e le gambe
- Gamba che nel vitello dicono Pesciocu. dicono Broeud. - - -

Peduccio. Zampa. --- --- --- --------


MAR MAR
Mànza. Manza per Manzètta. V.
(45)
– Nelli Serv. padr. I, I 1 – id. Vecchi
Manzerlön. Cristianone. Gallione. Omac Rivali III, 15). Cercare con ogni mag
cio grande e goffamente grosso. gior cura e per ogni luogo un tale –
Manzerlònna. Fem. di Manzerlön. V. Chercher quelqu'un par mer et par
Manzètt. Giovenco. Biracchio. Bue gio terre, o di pied et a cheval dicono i Fr.
vane; vitello annino. Frut de mar. Frutti di mare.
Manzètta.Manzotta.Giovenca. Vaccherella. Lumaghitt de mar. Marinelle (Zan.
Manzettin. . . . . Picciol giovenco. Pess de mar. V. in Pèss. Diz.).
Manzettinna. . . . Picciola giovenca. Port de mar. V. in Pòrt.
Manzin(con z, dura) che altri dicono Man Vent de mar. V. in Vént.
scìn. Mancino. Sinistro. Vess comè a vojà el mar cont el
A man manzinna. A mano manca o cugiaa. Essere un pigliare o un met
sinistra o stanca o manca. tersi a votar Arno con un cucchiaio
Manzin(con z dura) che altri dicono an (Monos. p. 1 o5, però con un dettato
che Manscin. Mancino. Sinistro. Chi troppo particolare a Firenze).
- o per natura o per abito fa soltanto Màr. fig. Mare. On mar de fastidi, On
colla mano sinistra, o almeno meglio mar de miseri o sim. Un mar di ginaj,
con essa, quello che i più sogliono Un mar di miserie o sim.
fare colla destra. Di questi cosiffatti Besogna semper andà al mar. . . .
il volgo suole dire che Tutti i man Avendo a fare provviste o compere,
cini sono del diavolo(Bisc. note Malin.), è buon partito quello di ricorrer per
e trae conseguenza che Uom mancino esse ai ſondachi più grossi.
significhi lo stesso che Malvagio come Maràa. v. cont. per Amalàa. V.
ha il Lalli(En. trav. IV, 67) – ll suo Marabiànd (Andà a). Tapinare. Bisten
contr. sarebbe Drizz. Diritto o Man tare. Trascinarla vita. Andar tapino.
diritto (Zan. Diz.) = Drizz e manzin. La nostra frase proviene dal far viag
Ambidestro; e fig. Uom di due visi. gio per mare che certo non è il me
Manzòn e Manzòtt. . . . . Gran manzo. glio viver del mondo.
Mao mào. Miau miau. Il verso del gatto. Marabò. . . . . Sp. di piumino (dal fr.
Mapp. s. f. pl. . . . Le alie di quella Marabout) simile ai così detti Folett,
specie di rete che è detta Linàa. V. che le donne usano ad ornare cap
Mappa. T. geog. e cens. Mappa. Pianta. pellini e cuffie in figura di quel che
Tipo. Piano. Fài mapp. Levar di pianta. i Francesi dicono Oreille de lièvre.
Mappa. T. de'Pianet. Borchia. Gioja. Maragno-ù. s. m. Maragnuola. Mucchio
Giojello. Bottone. Scudetto colmo di conico di fieno non ancora ben secco,
metallo che è affibbiaglio al piviale. alto poco più d'ottanta centimetri, che
Mappa per Loeiva. V. si lascia così ammontato la notte nei
Màppa. Broccolo (cyma). On broccol prati onde fu segato, per risciorinarlo
con sossenn mappa. Un cavolo broccolo il dì dopo e finire di asciuttarlo. Il
assai ben broccoluto(cymosus). La vo quale fieno così ammassato diciamo
ce non è ignota ai Toscani se osser anche Fen in castellinna o in capellina.
viamo il Cotone mappato del Balducci Maramào od anche Mamào! Gatli gatti!
nelle Dec. fiorentine del Pagnini. (Leopardi Rime 62 ). Esclamazione
Mappamónd. Mappamondo. equivalente a Guardimi il cielo, non
Mappamónd. scherz. Bel di Roma. V. Cùu. mai, no per mia ſe', gnaſſe no.
Mappètta. Mappetta(Gior. Georg III,567). Marànsc. V. Marisch. -

Mar. Mare. E in proposito di mare noi Maràsc. T. di Mascalcia. Mazzuole. Gambe


genti mediterranee sogliamo dire Loda mazzuole. Gambe enfiate ne cavalli.
il mare e tienti alla terra; Uom di mare Maraschìn. Amaraschino(Zanob. Diz.). Ma
un dì ricco e l'altro povero; Mare, raschino(“fior.). Sorta di rosolio così
fuoco e mala femmina, tre male cose. detto perchè fatto colle marasche (o
Andà in sul mar. Viaggiar per mare. sia marenn). Qualche altro rosolio,
Cercà vun per mar e per terra. ancorchè non di visciole, porta pure
Cercar uno per mare e per terra(“fior. tra quei dell'arte il medesimo nome,
MAR ( 46 ) MAR
come il Maraschino di ribes, quello Màrca (Dritto de la). Asino della Marca.
di pesche, ecc. Un solenne cocomero(Redi Op. V, 155).
Maràscia. v. a. Spada. Cinquadea. V.Mèlla. v, anche Asen, Asnán, Badée.
Questa nostra antica Marascia prove Marcà. Notare. Osservare. Fisare. Affi
niva a quanto pare dall'ital. Marra, sare. Affissare.
Spada di marra, Marraccia. Marcà a did. Segnare a dito.
L'ho dii par qui che porten la marascia Marcà. Marcare. Marchiare.
Con la guardia a baslott duu brazz in focura. Marcà el pass o i pass. V. in Pàss.
(Mag. Bar. Birb.). Marcà i pagn. Fare il puntiscritto.
Marascitt. . . . Voce delle Valli svizzere V. Màrca sig. 2.°
italiane prossime al Lago Maggiore che Marcà i pont. V. in Pönt.
equivale a Bimbi. In Milano si usava Penell de marcà. V. in Penèll.
anni sono per denotare que” bimbi Vun che marca i ſacc. Fisonomista.
che andavano a maschera nella così Marcà. T. dei Sarti. . . . . . Marchiare
detta Fachinàda. V. col ferro detto March i sopraggitti
Ecco i fachin coi zocur e i marascitt ne collari degli abiti.
Vegnen sgiò allegrament dal Lagh maggior. Marcàa. s. m. V. Mercàa.
Maravèja. Maraviglia. Marcàa. partic. pass. Marcato. Marchiato.
Quij di maravej. V. in Quèll. Segnato. Notato. Marcaa a did. Se
Maravejàss. Maravigliarsi. Meravigliarsi. gnato a dito.
Maràvi. v. cont, per Amalàa. V. Marcàa. Segnalato. Notevole.
Maraviglia. Meraviglia. Maraviglia. Marcadamént. Segnatamente.
Andà a maraviglia. Procedere a ma Marcadètt. ad. Maledetto. V. Malarbètt.
raviglia. Marcadètt. s. m. L'otro. Il sacco. L'epa.
Vess vunna di sett maravigli. Es La peccia. V. anche Bottàsc.
sere l'ottava maraviglia? Avè pien el marcadett. Aver em
Maraviglia. Maraviglie. Erba e fior moto. pita la morfia.
Maravojàa. v. a. Fortunato. Buono. Fe Marcadór. Marcatore(*tosc.). ll Mar
lice. Per es. On ann maravojaa. Una queur dei Fr., cioè chi nelle sale da
annata buona. bigliardo nota i punti, presenta le
Pagaroo, vegnarà on ann asticciuole, e decide occorrendo le
Anch par nun maravojaa. (Mag. Rim.). picciole quistioni di giuoco.
Màrc, Marcètt, Marciùra , ecc. dicono Marcadór. Segnatore. Chi nel giuoco del
in varie parti dell'Alto Milanese per pallone segna le cacce.
Màrsc, Marscètt, Marsciùra, ecc. V. Marcadóra.... Tavola nella quale sono
Màrc. Ad. di Formént. V. confitti due fili di ferro parallelli in
Màrca. Marca. Marchio. Marco. Contras sui quali si fanno scorrere alcune
segno. Impressione che si fa sui la pallottole discolori nei due fili a fine
vori, sugli utensili, sugli strumenti e di segnare i punti che vincono i gio
anche sugli animali per contrasse catori al bigliardo.
gnarne il fabbricatore, il proprieta Marcadùra. Notazione.
rio o simili – Marca dell'argento, dei Marcanàggia! Maledetto! Specie di escla
pesi, delle misure, della carta, del mazione.
cuojo, del panno, ecc. Marcànt. V. Mercànt.
Marca de cortell. Marchio di coltello. Marcantòni, e per lo più Bell Marcan
Màrca. Puntiscritto; e con iscrittura da toni o Bell tocch de Marcantoni. fig.
idioti Pontiscritto. Segno che si fa con Una bella tacca d'uomo o di donna.
lettere d'alfabeto o simili sui panni Un bel coramvò bis; e in senso più
lini per denotarne il padrone. gentile Un taglio di pannina(“fior. –
Màrca. T. di Giuoco. Fiscia. Gettone. poem. aut. pis.).
Quattriuolo. Quarteruolo. Nome di Marcanzia. V. Mercanzia.
que tondini di metallo, o di que se Marcapónt. V. Righiroeü a pont in Ri
gnali d'osso di più forme che servono ghiroeü e Sbusapont.
in alcuni giuochi per segnare i punti. Marcellana. Ad. d Uga. V.
MI AR (47) MAR
Màrch. Nome prop. d'uomo usato nelle Marcià. Camminare – Quando noi usiamo
frasi Marcià in questo significato generico
A san March e san Grigoeu se dà intendiamo però sempre un cammi
l'oeuv ai bovaroeu. V. in Grigoeü. nare altiero e ſranco come suol essere
San March l'è ona bella gesa. V. il marciar del soldato. El marcia via
in Sanmàrch. drizz. Cammina diritto – Talora anche
Se pioeuv a san March o a san Gri intendiamo un andare a suo viaggio
goeu l'uga la va tutta in cavriou. V. con più o meno pompa. El marcia de
in Modèst. scior. Veste riccamente. El marcia a
Màrch. T. dei Sarti. . . . Ferro in forma quatter cavaj. Va in tiro a quattro.
di fungo col quale si marchiano i so Marcià-via. Andarsene. Partirsene.
praggitti (gippadur) nei collari degli Battere il taccone. Marcia-via che spesso
abiti. dicesi pure Mórcia-via Vattene. Va via.
Màrch. Marco. Peso nostrale per l'oro Sgombra.
e l'argento equivalente a 254997 gram Marciàda. Marciata. Il suono delle bande
mi. Dividesi in otto once (onz); ogni militari che accompagna la marcia.
oncia in ventiquattro danari(danee); Marciàgh. fig. Fare agresto. V. in Biassònn.
ogni danaro in ventiquattro grana Marciapè. Marciapiede.
(gran). Marciarùstegh. . . . . Ferro speciale da
Marchés. Marchese. impiallacciatori.
Marchés. Mestruo. V. Régol. Marcólfa (Reson de Madonna). V. Resón.
Marchésa. Marchesa; e ant. Marchesana. Marcònna(Poggià la). – Bal. Ger. – Dar del
Marchesàa. s. m. Marchesato. le busse. Sconfiggere. Battere. Rompere.
Marchesàda. add. Mestruata. Mardì. v. contad. Marti. Martedì. La
Marchesàzz. Marchesaccio (Nelli Vilup. nostra è voce pretta francese.
I, 1). Marèll. s. f. pl. T. de Parruc. . . . . .
Marchesètta. Marcassita? Marchesita ? Quelle carte da giuoco o quei qua
Sorta di composizione di più metalli. drucci di cartoncino sui quali i par
Marchesètta che altri dicono Marchesin rucchieri avvolgono que fili di seta
na. Marcasita(Targ. Viag. III, 289); ne'quali intessono i capegli al telajo.
e dottr. Pirite. Nome di quelle sferòidi Marèll. s. m. v. del contado per Tarèll. V.
o di que” globetti onde talora è vi Marèlla dicono in alcune parti del con
ziata l'arenaria(molera) e specialmente tado, come verso Busto Arsizio, per
quella bigia detta Argentin, i quali Scossùra. V.
scomponendosi lasciano un terriccio Marellàda. v. cont. per Tarellàda. V.
nerastro infetto di ferro solfato. Maremàgna (Fà). Far mari e monti. Far
Marchesin. Marchesino. l'impossibile. V. anche in Trüscia.
Marchesinna. Marchesina. Marenàda. . . . . Specie di fruttata che
Marchesinna per Marchesètta(pirite). V. si fa colle amarasche condite collo
Marchesdn. Marchesaccio. zucchero e cotte nel vino.
Marchesondin. Gran marchesaccio. Marenàda. Acqua di marasche che uno
Sissignor sur marches, lu l'è marches, speziale direbbe Diamarinata Acqua
Marchesazz, marcheson, marchesonon. concia colla conserva di marasche.
(Porta Son.) Marenàda. Visciolato?(Soder.Colt.vit.213).
Marchiàn e Marchianin. Ad. di Figh. V. Marénda. Merenda. Gli Aretini dicono
Marchiònn. Melchiorre. Nome proprio anche Marenda, Marendare, ecc.
d'uomo usato nella frase Fà marenda. Merendare.
Pari Marchionn di gamb avert. An Fà marenda, ſig. . . . . Sconvenire,
dar largo. V. in Gàmba. azzuffarsi, non istar bene insieme una
Marcia. T. milit. Marcia. cosa coll'altra.
A marcia sforzada. A gran passo. Fà marenda. fig.... L'imbrogliarsi
Marcia. T. music. Marcia marziale, re o, se mi è lecito dirlo, l'avvilucchiarsi
ligiosa, funebre, ecc. intorno alla verga dell'arcolajo che
Marcia T. milit. Marciare. ſanno talora alcuni fili d'una matassa
º
MAR (48) MAR
allorchè la si viene dipanando. Il Voc. Quando uno istesso mestiere è eser
ven. traduce la frase per Retarsi o citato da molti, i guadagni riescono
Reticolarsi, ma con manifesto errore. meschini per ciascheduno. Les étour
San Giusepp el porta la marenda in neaux sont maigres parce qu'ils vont
del fazzolett, San Michel le porta in en troupe o vero Il ne faut pas tant
ciel. . . . . L'usanza del nostro paese de chiens près un os dicono i Franc.
concede la merenda soltanto da mezzo Semm in tropp a mangià marenn.
marzo al finir di settembre. fig. Noi siam tant'orsi a queste pere
Marénda. fig. . . . . Guazzabuglio, mi (V. il Vocab. in Orso).
scuglio di cose male assortite. Voeuren tucc mangià marenn. fig.
Marendà o Fà marenda. Merendare. Ogni cencio vuol entrare in bucato.
Marendin. ) Merenduola(Min.). Ri- | Marènna. fig. Porpora. Dicesi del vino
Marendinna. s. f. tocchino(*tosc.-Meini rubicondo e limpido.
in Tomas. Sin. a Ricrìo). Merendina | Mareno èra. Visciolina.
(“tosc. – poem. aut. pis). Merenduz- | Marenoeüra. Visciola salvatica.
za. Merenduccia. Quel po' di sciacqua- Marenòn o Marenon del piccollin o Ma
denti che a dì lunghi si suol fare dai renna franzesa. Visciolona. Ciliegia vi
fanciulli e dai contadini specialmente sciolona o bisciolona.Agerotta.Agriotta.
fra il desinare e la cena. Griotta. Frutto del Prunus cerasus a
Marengà o Tirà aria de Marengh.... di griotta.Ha picciuolo brev. e sapor dolce
cono i Varesini il soffiar marengh. V. | Maresciàll o Meresciàll. Maresciallo.
Maréngh. . . . . I Varesini e confinanti Maresciall d'allogg. . . . . . Nel
chiamano così il vento orientale per l'esercito del cessato Regno d'Italia
solito apportator di pioggia. E lo di era quel sottufficiale che nella caval
cono anche Mendrison perchè spira leria corrispondeva in grado al ser
loro dalle gole di Mendrisio. V. in Vént. gente maggiore dei ſanti.
Maréngh. Vento marino. Afa. - Maresciall. fig. . . . . Coltellaccio serra
Marenghin. . . . . . Voce che i bacai manico.
emigranti ogni anno ai confini del Maresgiàn. V. Meresgiàn.
Piemonte e del Piacentino pel lavoro Marfisa gergo. Conno.
delle bigattiere hanno imparata da Marfisa e Brutta Marfisa. Monna baderla.
quelle genti e introdotta di fresco nel – Monna Schifa 'l poco – Sninfia.
nostro contado come sinonima di Na Donna affettatamente attillata, ed an
poleonin o Vint-franch. V. che brutta.
Marènna. Amarasco. Albero noto che è Marfòri. Marforio. Tronco di statua no
il Prunus cerasus actiana dei botanici. tissimo correlativo a Pasquino. E dai
Marènna. Marasca. Amarasca. Marina. cedoloni satirici onde que due tron
Amarina. Visciola. Ciliegia amarasca chi son l'appiccico in Roma è deri
o amarassina. Frutto dell'amarasco. vato fra noi il proverbio Guardev
Marenn franzes dicono in varie parti de Pasquin e de Marfori, ecc.
della Brianza quelle amarine che noi Marfòria (Brutta). Brutta sninfia.
in città nominiamo per Marenòn. V. Margàj. Sornacchio; anticamente Sarnac
Marenn in del spirit o in l'acqua chio; e sch. Farfallone. Ostrica. Farda.
vitta. Marasche infuse in
acquavite,ecc. Ciabattino. Catarro grosso che tossendo
Marenn negher. Amarine nere. Hanno si trae dal petto, lo spagnuolo Gar
il picciuolo assai lungo. gajo. Anche questa voce tutta esclu
Marenn ross. Amarine rosse. sivamente propria di noi Milanesi ci
Quand s'è in tropp a mangià ma dimostra orobici indubitati; Margaj
renn, la va maa per tucc. ſig. A pelago dal greco Mapyxpo» (perla), chè ognun
lodato mal pescare ho trovato (leggesi vede come, ad onta dell'apparente
nel Glossario dei Documenti d'Amore sconvenienza, esista assoluta affinità
di Franc. da Barberino). Gli storni son tra l'essere che sta rinchiuso nella
magri perchè vanno a stormo. Gli stor perla e il nostro margaj o l'ostrica pur
nelli si dimagrano andando a stormo. figurata che gli corrisponde.
MAR (49 ) MAR
Margàj. met. Afatuzzo. Decimo. Scriato. e pagine servono a determinare la
scriatello. È lo stesso che Scindiroeü. V. larghezza delle loro margini.
Margajà, Margajàda. V. Smargajà, Smar Margin de pee. . . . . Le margini
Margajént. Sornacchioso. (gajàda. di piè di pagina che i Francesi di
Margaijn e Margajoeü. Sputetto. cono Bois de fonds.
Che bell fioeu pien de merda e mar Margin d'in testa. . . . . . Le mar
gajoeu. Merdellon sornacchioso di ra gini di capopagina che i Francesi
gazzo – L'è lì on margaijn d'un fioeu. dicono Bois de téte. .. . . .
È uno scricciol di fanciullo. Margini di part - . . . Le margini
Margajón. Sornacchione. per eccellenza, cioè, quelle dai lati
Margaritin, che in qualche parte dell'Alto | della pagina che i Francesi dicono
Mil. dicono anche Coraijn e Corajtt. Bois de marge. o , ,, o
Bèllide. Primavera. Primo fiore. Fior Margin piatt. . . . . Listelli di mar
di prato o di primavera. Pratolina. | ginatura, così detti perchè senza Sca
Fiore notissimo della Bellis perennis malatura, i quali s'allogano contro il
dci botanici. - - - - - - - - - , telaio in cui sono strette le forme di
Margaritin doppi. Margheritine dop stampa. I Bois plats dei Francesi.
pie, pratoline, a cannelline del Targ. Mettegh i margin. T. di Stamp. . . .
Toz. Fiore della Bellis hortensis flore Circondare le pagine d'una forma di
pleno dei botanici. stampa delle margini occorrenti. Il
Margarititt. s. m.pl. Margheritine. Minu francese Marger. º

tissime pallottoluzze traforate di vetro Marginàa. Marginato(Zan. Diz.).


colorato le quali, mandate sui ferri Marginadùra. T. di Stamp. Marginatura
da calze o infilate con l'ago sulla seta (“tosc.). Il complesso delle margini onde
e sul cotone, si usano dalle donne a si circonda la forma di stampa, quello
tessere smanigli, vezzi, borsellini, cin che i Francesi dicono Garniture.
tigli, e per eseguire sul canovaccio Marginàl. Marginale.
disegni d'ogni specie. Marginètt e Margenin. Marginetto.
Margariton e Margaritta. . . . In Brianza Marginàsc. ; . . . . . Margine latissimo,
confondono spesse volte sotto questo Marginon. gran margine; lenocinio
nome tutti i grilli verdoni(V. Salta di stampa a cui vanno presi facil
martin). In particolare però chiamano mente i poco esperti del vero bello
così quella specie di Locustella o Ca tipografico nel quale la largura delle
valletta verde(“fior.) o di Ragnolocu margini ha la minor parte. . .
sta o di Grillo centauro che il Fabri Margnàcch. Buzzurro(“fior. – Pan. Poet.
cio nomina Acheta domestica. XXXV, 9). Diconsi così per ispregio
Margellàna. Ad. di Uga. V. i vinattieri, gli osti, i castagnai. V. an
Màrgen. V. Margin. che Brugnòn. - i - - -

Margenin. V. Marginètt. Margnacchin. Dim.scherz.di Margnàcch.P.


Màrgin e Margen. Margine. Nome di Margnaccòn. Accr. disp. di Margnàcch. V.
quegli orli bianchi onde è circondata Margoeüzz e Margoeuzzoeü. . . . . . Sul
ogni pagina di stampa e di scrittura. Lago Maggiore è detto così il Vento
Notta in margen. Nota marginale. di ponente, perchè soffia dal paese di
Màrgin. fig.T. commerc Margine('tosc.). Margozzo verso le Isole Borromee.
Larghezza di partito, abbondanza, Mari. Marito. Consorte; e famig. Uomo.
modi, avanzo oltre la precision del Chi toeò marì o miee con nient
calcolo. Vessegh del margin, Trovagh finna a la mort s'en sent. V. in Miée.
del margin. Trovare il margine occor De mari. Nubile. Maritanda. Già da
marito.
rente al bisogno(Marchese Ridolfi nel - -

Giorn. Agr. tosc, del 184o, p. 115). Dolor de gombed dolor de mari.
Màrgin. T. di Stamp. Margine, e al pl. V. in Gómbed. (Conjugi.
Le margini. Listelli di legno o di me Mari e miee. Marito e moglie. Jugali.
tallo scanalati nella faccia i quali nelle Monega, capuscinna, toeü mari, stà
forme di stampa interposti fra pagine cossi. V. Stà-cossì in Stà.
Vol. III. 7
MAR (5o) M AR
- Portà a marì. . . . . Recare in dote un terzo utile complesso. Se marida
o in sopraddote. -
el ris cont i fasoeu, el pantrid coi
Toeiù marì. Maritarsi. ceuv, i avi conti avi, ecc. ecc.
Marì. Voce d'origine marchigiana. La Maridàa. ad. Maritato – Ammogliato –
Ciecia(“fior. – Meini in Tomas. Sin. a Conjugato. Che s'è maridaa domà ona
Caldano). Vaso di terra spesso ver voeulta. . . . . dottr. Monògamo – la
niciata e con manico semisferico che donna Univira. -

pieno di fuoco si tengono fra le mani Mal maridaa. Ammogliazzato.


i o fra i piedi le donnicciuole per iscal Maridàa. fig. Maritato.
i darsi. Talora è anche di metallo, e in Menestra maridada. Minestra mari
allora si dice italianamente Caldanino tata(Zan. Diz.). Riso e legumi – Pan
o Laveggio o Veggio, e se grande Veg trid maridaa. Pantrito con l'uovo.

- gione, se picciolo Veggiuccio o Veg Maridàss. Maritarsi – Ammogliarsi; con


gino(Meini, ivi). Nell'Alto Milanese tad. Allogarsi al mondo(Gior. agr. IX,
i le montanare usano anche un'altra 287) – Chi si vuol acconciamente ma
si specie di caldamino tutto di ferro e ritare maritisi ai suoi pari. »

col manico a mo' di scaldaletto, e A maridass la donna l'ha semper


questo chiamano Pispòtt. de vess pussee giovena de l'omm. Nei
Marìa. Nome propri fen. usato in parentadi l'uomo dee aver sempre più
ii Fà la Maria. Rigovernar le stoviglie. anni della donna(Fag. Ciapo tut. II, 15).
E fra noi lo dicono specialmente quel Maridass maa. Menardonna di bassa
le donne alle quali tocchi farlo fuor mano. Far casaccia con gente plebea.
- della propria condizione. Tornà a maridass. Rimaritarsi. Riam
Loeugh pij di quatter Marij. V. in mogliarsi. Ritòr donna. -

e Loeugh pij. -
Marin. Ad. di Cavàll, di Vént, ecc. V.
Manegh a la Maria. P. in Mànega. Marinà. Marinare. Conciar marinato.
Maria la loa. Lupaccia. Divoratrice. Marinà. v. dell'A. Mil. . . . Bramare vi
Parì Maria descusida. Essere una vissimamente.
manimorcia. Essere tutta sfatta – Es Marinàa. ad. Marinato.
o sere una margoffa(Zan. Diz.) – Si dice Inguilla marinada. V. in Inguilla.
dai ragazzi per corbellar le Marie: Marinar. Marinajo. Marinaro; e ant. Ma
; Maria – L'acqua la cria – L'acqua la rino. Mariniere. Mariniero – I molti
, scotta - Maria pirotta, o Maria pigotta. marinari formano la Marineria o la
Maria. Ad. d'Erba. V. Marinaresca.
Marià, ecc. Voci contadinesche per Mari A la marinara. Alla marinaresca
dà, ecc. usate anche dal Maggi in più (Caro Straccioni II, 4). Alla marine
luoghi e nominatamente negl'Intermez sca. Marinarescamente. Questo stesso
zi(II, p. 221 e segg.). la marinara che noi usiamo parlando
. Marià la rocca. V. in Rócca. d'uomini, noi diciamo A la mattalò
Mariàscia e Mariàzza. Sin. di Svànzegh. V. se parliamo di fanciulli; e ciò perchè
Mariàsg (Moll a la). V. in Mòlla. siccome le mode del vestir loro ci
Maridà. Maritare in tutti i suoi sensi. venivano altre volte di Francia, così
Besogna maridà ben la prima. La con esse ci venne anche il nome.
prima figliuola ha a mostrar la via L'è tra barchiroeu e marinar. V. in
alle altre(Mach. Op. IX, 161). Barchiroeü.
1, Maridà maa ona tosa. Malmaritare? Parponiment de marinar. V. Par
e comic. Affogare una fanciulla. ponimént.
Tornà a maridà. Rimaritare. Rial Mariné. T. di Cuochi. . . . Fritto lesto
logare. lesto con un'impanatura mista d'erbe.
Vess de maridà. Essere scapolo, nu Fritura mariné. . . . Dal fr. Marine.
bile, libero, smogliato, sciolto. Marinna. Marina. Adree a la marinna.
Maridà. . . . . Al traslato Congiungere Marina marina. Lunghesso la mari
- due oggetti di varia qualità, quanti na. Lungo la riva del mare. Piaggia
tà, forza, o bontà a fine di averne piaggia.
MAR (51 ) MAR
Marinna. Marina. (Strat. Diz. Mar. – Zan. Colombinna. Questo nome franzese di
Diz.). Voci denotanti alla breve tutto Marionett si conserva identico in tutta
Ciò che appartiene al servizio di mare Lombardia; Magattell si volta secondo
ed anche l'Amministrazione e la Mi paesi in altri nomi, per es. a Como
lizia marittima. A noi erano voci ignote in Ciribitt, a . . . in Pupazzi, ecc. ece.
prima del secolo attuale, il cessato Mariòzz. Maritaggio. Matrimonio. Mo
Regno d'Italia facendoci d'una patria gliazzo – met, Miscuglio. Mistura.
coi Veneziani le accomunò anche al Marisch o Marànsc. Mascalcia. Guidale
nostro popolo, sco fig. È per gli uomini quello che
Andà in la marinna. Arrolarsi nella il Guarisch per le bestie.
marina, cioè Entrare al servigio di Marmàja. Bruzzaglia. Marmaglia. Mar
mare, farsi marinaro. Marmaria. maccia. Minutaglia. Schiaz
Coleg de la marinna. Collegio di zamaglia. Gente vile e abbietta.
marina. Scuola nautica istituita in Ve Marmaria menudra. Fanciullaja.
nezia nell'anno 181 o dal cessato Go Marmelàda. Marmellata(Magal.Op. p.259).
verno Italiano. Specie di conserva così detta dal franc.
Marinna. Ad. di Zücca. V. Marmellade o dallo spagn. Mermelada.
Mariòla. Volpacchiona. Abbiamo Marmellate di albicocche,
Mariòlo. Uomo bagnato e cimato. Fur di cedro, di fragole, di gelsomini,
bo. Dirittone – Nei diz. ital. Mariuolo di fior d'arancio, di prugne, di ribes,
ha sig. più tristo che non il nostrale. di viole mammole, ecc. La Marmellata
Mariolón. Dirittaccio. Volpacchione. di cotogne dicesi più propriamente
Marionètt. Marionette(Zan.Diz.). Fantocci Cotognata o Melata.
i quali rendono imagine d'attori sce Marmèll. Ad. di Did. Mignolo.
nici su quei teatrini che da essi trag Marminna. Lojetta(Targ. Viag. I, 258).
gono il nome. Insieme coi Magattej Pellicella verde o lionata o gialliccia
(burattini) sembrano i moderni suc che si genera in sull'acque stagnan
cessori dei Nevpoonaca aya Apuarx dei ti. Talora è ammasso di conferve o
Greci che il Salvini chiamò Neuro di setini, cioè
sparti, de Mobilia ligna nervis alienis Marmìnna che altri dicono Ragninna. v.
d'Orazio, dei Cateniatones mobiles di dell'A. Mil. Erba anitrina. Seta d'acqua.
Petronio e delle Ligneolae hominum Setino(“tosc. – Targ. Diz. Ist. in Con
figurae d'Apulejo. Fra Marionett e ferva rivularis, Conferva bullosa, ecc.).
Magattèll noi facciamo però notabile Marmitta. Pentola. Pignatta. Arnese noto,
distinzione: il primo è uno scheletro così detto fra noi dal franc. Marmitte.
di legno mascherato ogni cui membro Marmitta per Suppéra. V. (na. V.
ha vita per fili quasi che invisibili Marmittìnna. Pentolino – Per Supperinº
da chi per di sopravvia all'arie del Marmitton. Pentolone. Pignattone.
palco scenico gli presta la voce e ne Marmittón. fig. Goffaccio. Buaccio, ed
regola le movenze; il secondo è un anche Pentolone.
tronconcello rivestito nel quale il bu Marmitton. Lavaceci. Lavabroda. Lava
rattinajo ficca tre dita (l'indice nel scodelle. Servo di cucina che attende
capo, il medio e il pollice nelle brac a portar legne, girare arrosti, rigo
cia) per dargli alcun moto alla grossa vernare stoviglie. Dal fr. Marmiton.
e fargli rappresentare qualche scena Màrmo. Marmo; ant. Marmorito e
piazzaiuola, il primo è attor da tea Màrmor. º Marmore, la quale ultima
tri, il secondo da castel di burattini, voce può tornar utile qualche volta
fin anche in senso traslato il primo nella poesia. (in Gatt.
rappresenta la persona di ricapito Alest come on gatt de marmor. V.
data nel fantoccio, il secondo il fan Car Signor de marmor come sii mai
ciullo d' ogni guisa allorchè agisce magher e frecce cativ de tirà in lecc.
come tale. Marionett trae il nome da V. in Signor,
Marion che in Francia è la Servetta De marmor. Marmòreo. Marmorec
di simili teatrini fra noi voltata in cio, Marmorino – Marmoroso.
MA R (52 ) MAR
Marmor de Carara. Marmo di Car Madena, Panera, Mesa, Conca, Libreri
rara o carrarese o carrarino. o Libreddi, Scivedda, Vanuja, Vintule,
Marmor. T. dei Conciat. . . . . . Pietra Panarie, Arbi, Mastra, Erca, Mar
sulla quale si lavorano le pelli. non, Tuller, Albòl, Martora, Pana
Marmorà. Marezzare. Amarezzare. Ama dora, Maidda, ecc. Questa meschina
rizzare, e ant. Marizare. L'Alb. enc. abbondanza di sinonimie potrà mai
registra anche Marmorare come voce essere tolta di mezzo per la lingua
dell'uso per disporre i colori a guisa generale della nazione se i vari paesi
Marmorà. Mormorare. (di marmo. d'Italia non si rassegnano a fare capo
Marmoràa. Amarezzato. ad un solo per istabilire una volta
Carta marmorada. Carta marezzata, colle voci le idee?
amarezzata, amarizzata, marizata. Andà a la marna. . . . . Dicesi cosi
Marmorazion. Mormorazione. di ogni coltello mal fermo nel manico
Marmorin. Pietrajo(“tosc. – Alb. enc. in il quale a ogni menomo tocco s'apra
Lumachella). Marmista. Chi lavora di e serri per così dire da sè.
marmi alla sottile – Ne”diz. ital. dicesi Vess come el pan de la fornera
Marmorino chi lavora il marmo nelle locca, el cerchen in la marma e l'è
cave, in del forna. V. in Fornéra.
Azzal de marmorin. V. in Azzàl. Màrna. Truògolo. Trògolo. Vaso, per
Marmòtta. s. f. Marmotta. Marmotto. lo più quadrangolare, ove si tiene
Topo alpino. Il Mus Marmotta L., il mangiare dei porci.
l'Arctomys Marmotta di altri – Fig. Màrna. T. de'Fabbr. di tabacco. Mastrina.
Boto. Scorzone. Stupidaccio. Musorno. Marnètt. . . . . . Trogoletto nel quale
Marmottimna. Marmottina(Zan. Diz.). La si dà la biada alle bestie da soma ,
marmotta allorchè viene dagli aggi la Biavadora dei Ferraresi.
ratori fatta spettacolo di paese in paese. Marnètt. . . . . Quella parte della man
Fà vedè la marmottinna viva. Mo giatoia che dicesi pure specificamento
strar la marmottina. Mangiadóra e che è vase al mangiare
Quell de la marmottinna. V. in Quèll. delle bestie.
Marmottìnna. . . . . . Specie di veletto Marnètta. Trogoletto. Dimin. di Truògolo.
donnesco. Prendi un fazzoletto o se Mangià o Stà cont el coo in la
vuoi meglio un velo ricamato qua marnetta. fig. Mangiar col capo nel
drato, taglialo in due per la sua Sacco,

schianciana o sia per la diagonale, Marnètta. T. de Fornai. Madiella?


ritaglia l'angolo retto di ciascuno dei Marnètta. T. d'Oref. Madiella. Màdia.
due mezziveli per modo che volga a Marnin. Arcile da riso, biada, miglio, ecc.
tondezza, ed eccoti di che conten Marnin. Trogoletto? I fornaciai chia
tare la tua donna con due marmottine mano così quel po' di vano che è
come usano oggidì(1854). nel loro cavalletto (cavall), in cui sta
Marmottinna. T. de'Parrucch.... Quella l'acqua colla quale imbagnano la terra
scatola in cui ripongono le parrucche già foggiata a mattone nella forma.
per recarle agli avventori; la Boite Marnò. T. de Fornai. Impastatore. Colui
des peruques en ville dei Francesi. che intride, che impasta la farina
Marmottón. fig. Stupidaccio. Magio. Boto. per far il pane.
Marmottònna. Stupidaccia. Marnón. Arcone. Specie di cassone mo
Màrna. Madia. Cassamadia. Mobile no bile, alto, stretto, senza coperchio,
tissimo nel quale s'intride la farina col solo dossale assai alto, e colle
per fare il pane. Come già dissi nel fiancate smussate da cima, nel quale si
mio Saggio di Vocabolario mantovano, ripongono i cereali, le biade, ecc. di
questo mobile in Toscana si chiama an vendita ricorrente ad ogni momento.
che volgarmente Arca e Arcile e Ma Pientamn. Piante – Travers. Regoli =
stra per quanto si rileva dal Diz, del Denanz. Davanti – Dedree. Dietro.
Zanobetti – Nei vari paesi d'Italia è Marnón. Farinajo. Quell'arcone in cui i
detta altresì Matra, Matera, Spartura, mugnai ripongono le farine.
MAR (53 ) MAR
Marnón. T. de'Fab. d'amido..... Tro Perà i maron di olter. fig. Ripescar
golone da amido. - le secchie. Rimediare ai mali fatti dagli
Marnón. v. br.... Nome generico delle altri. I olter fan i maron e mi me
blatte dei naturalisti, e spec di quella tocca a pelaj. Gli altri gettano la sec
che noi in città nominiamo Bordòcch.V. chia nel pozzo, e a me tocca ripescarla.
Màro. Maro. Erba gatta. Quell'erba che Trovà el maron. fig. Veder dove la
Linneo chiama Teucrium Maro. lepre giace. Veder dove giace Nocco.
Maròcca. Marame. Sceltume. La parte Marón. T. de'Confet. . . . . Dolce così
più cattiva di checchessia. detto dalla sua figura; e talora anche
Maròcca. Ad. d'Èrba. V. il vero Marrone candito, o candito
Marocchin. Marrocchino. Sp. di cuoio fine. secco o inzuccherato o a caramella o
Marocchinàa. . . . . . Ridotto a figura in camicia.
di marrocchino. Marón. fig. Marrone. Scerpellone. Cerpel
Marocchinàda. Ad. di Càrta. V. lone. Strafalcione. Farfallone. Scom
Marògna. V. Morògna. piscione. Fà on gran maron o on ma
Marogna de scepp. V. in Scèpp. ron gross. Fare un sacco. Far un mar
Marón. Marrone. Albero notissimo che è rone arcimajuscolo.
la Castanea vesca di Tournefort, e il Marón. Ad. di Colór. Tane. Monachino –
Fagus castaneaL. – V. anche Castègna. On vestii de color maron. Un abito
Maron crodell. Marrone cascaticcio di color monachino.
o caschereccio(Targ. Toz. Diz. in Ca Maronà. V. Giugà al mont in Mónt.
stanea vesca sativa praecor). Marroni Maronà. fig. Fare un marrone.
di casco(Gior. agr. VI, 288). Specie di Maronàda.... Una scorpacciata di caldar
marrone precoce, caduco, non ser roste,

batojo – V. anche in Castègna. Maronàda. T. di Giuoco. V. in Mónt.


Maron d'ensed. Marrone domestico Maronée. Bruciatajo. Caldarrostajo. Que
(Targ. Diz. in Castanea vesca sativa gli che fa cuocere e vende le casta
echino mediae magnitudinis). gne – Il Castagnajo è il coltivatore
Maron de Venegonn. . . . . I Mar delle castagne, che le raccoglie e le
ron grossi di seme trovansi special cura. – In qualche parte di Toscana
mente nel territorio di Venegonno, conviene dire che si dica anche Mar
paese lontano un quindici miglia circa ronajo leggendosi nel Diz. di Zanob.
al nord-ouest da Milano, e sono la Ca Maronéra. ... La moglie del bruciatajo,
stanea vesca sativa major maturior, o la donna che fa professione di ven
cioè il Marron di ricciaja(Targ.) e la dere caldarroste.
Castanea vesca sativa echino majori Maronerin. Dim. e vezzeg di Maro
del Micheli. Maronerinna. º née e Maronéra. V.
Maron salvadegh. Marrone salvatico Maronìn e per lo più al pl. Maronitt o
o brandigliano nero o lavorino(Targ. Maronscìtt. Bruciatelle(“tosc. – Rime
Diz. in Castanea vesca sylvestris). poet. pis). I semi piccini del marro
Maron tardiv. Marrone serotino. La ne, i marron piccini arrostiti.
Castanea vesca sativa echino serotino Maronscèll. v. cont. br. . . . . . Pianti
del Micheli. cella di castagno da marroni. – Nei
Marón. Marrone. Il seme del marrone diz. ital. Marroncello è registrato sol
che si mangia o lesso, o arrostito, o tanto in significato di picciola mazza.
affumato, o candito, e della cui fa Maronscitt. V. in Maronin.
rina si fanno dolci, biscottini e per Maròss Senseria.
fin cioccolatte secondo gli usi e i ca Avè la soa stecca de maross. V. in
pricci de vari paesi. Stècca.
Desquattassel maron. fig. Struggersi De maross o De sora maross. Sopra
la neve e apparire lo stronzolo. il mercato(Varchi Senec. Benef. p. 82).
Maron a less. Ballotta. Succiola. Per giunta. Per soprappiù. Giunta.
Ballotto(“pratese). Baloccio(“aretino). De sora maross. ironic. Per ristoro.
Maron a rost. Bruciata. Caldarrosta. Marossà. . . . . Fare il sensale.
MAR (54 ) MAR
Marossée. Sensale. Cozzone. Noi abbia Marscètt. Sapore di marciolino, Lastri Op.
mo comune questa voce co Piemon II, 29).
tesi i quali pure dicono Marosseur, Savè de marscett. . . . . Dicesi del
unendovi però l'idea di sensale che vino allorchè manda odore di putre
fa fare cattivi contratti. Dallo spag. dine perchè stato in botti marcide.
Marrozero – V. anche in Sensàl. Vessegh anmò on quaj marscett.
Marossee de cavaj. Cozzone. Restarvi qualche legno torto fig., cioè
Marossee de matrimoni. Paraninfo. i qualche mal umore(Machiav. Op. VII,
Sensale di matrimonj. 155). -

Marossee de tosann. Mezzano. Ruf Marscètt per Bruseghin sig. 2.” V.


fiano. Lenone. Marscètt e per lo più al plur. Marscitt.
Marosséra. Sensala(Nelli Serve al forno . . . . . . Quelle parti nell'arenaria
I, 1 r). -
(molera) che lasciano travedere i seni
Marossera de matrimoni. Matrimo di tante pietruzze tufacee, ecc.; ed
niaja. Paraninfa. è una specie di marcio(marsciura) li
Marossera di bajla. . . . . . Le più mitato a punti isolati in forma per
volte levatrice che fa professione di lo più ovoidea.
trovar balie ai neonati. Marscètt. ad. Fracidiccio.
Marossera di serv. Acconciatrice di Marscì. Marcire. Fracidare. Putridire.
fanti? Vedi in Sèrva. Putrefare. Putrefarsi. Ammarcire. Im
Màrsc. s. m. Golpe. V. Marscètt, marcire. Infracidire. Infracidare. Im
Màrsc. ad. Marcio – Marcioso – Mar putridire.
cito – Màrcido. Fà marsci de la rabbia o Fà marscì
De dent gh'è el marsc o la man el fidegh o el polmon. V. in Ràbbia.
gagna. Dentro è chi la pesta. Suol Marscì in preson. V. in Preson.
dirsi di chi ha bella o lieta cera, a On sit de marscigh denter. Un mar
cui però noi sappiamo non corrispon citojo(Zan. Diz.).
dere l'interno. - -
Màrscia. Marcia. Pus.
Frut marsc. Frutto ammezzito, Fà marscia. Mandar marcia.
Gh'è del marsc in quell'afare. Quel Marsciàgol s. m. sch. Merciajuolo.
l'affare non è liscio. Marsciàgol. ad. Marcio. V. Mastrànsc.
Vessegh dent el marsc. Esserci il suo Marscida. s. f che anche dicesi Praa
º
tarlo(*tosc. – Meini in Tomas. Sin. de marscida o Praa marscitori. . . . .
a Tarlo). Esserci colpa. Esserci del Prato a lati (al) inclinati sul quale,
marcio. Non esser liscia. volendolo, si fa scorrere ad arte ogni
Vessegh marsc dent o Vessegh dent di un velo d'acqua continua anche nel
marsc. Averla minuta di checchessia(Al l'invernata, per lo che risulta ader
legri 123). Averne sperienza squisita. bato sempre, e somministra precoce,
Màrsc. Impolminato. Più bolso d'una pera e in maggiori e più ripetute quan
mezza. Più malsano d'una pera fracida. tità di quello che non s'abbia dai
L'è marsc del tutt affacc. Egli è fra prati ordinari, il pascolo per gli ar
diciotto a diciannove cioè fradicio, menti. Alcuni vogliono che Marsciala
marcio, di mala salute(Monos. p. 424). sia corruzione di Marzita, cioè prato
Sù marsc ché april el ven... . Di il cui frutto matura precoce col sol
cesi sch. a chi sornacchia e scatarra. di marzo, ma il ch. avvocato mila
Màrsc. Sviscerato. Sfegatato. Per es. Al lanese Domenico Berra, in una bella
gerin marsc. Sviscerato o Svisceratis dissertazione sulle marcite che inserì
simo degli Algerini. negli Annali d'agricoltura del cav.
Màrsc. Ad. di Làtt. V. Re (agosto 1811), distrugge questa falsa
Màrsc(con a contrattissima). Vattene. Suv etimologia con ottime ragioni, ed io
via. Dal francese Marche. aggiungerò che le malsane esalazioni
Marscètt o Marcètt o Màrsc o Màrc. di tali prati parlano abbastanza ehiaro
Volpe. Golpe. Malattia contagiosa del a favor del nome Marcita e contro
grano, diversa dal Negrán. V. quello di Marzila. aº se
MAR ( 55 ) MAR
Marscida de ris. V. Riséra. Fà de Marta e Madalenna. Far come
Marscii. Marcito. Putrefatto. il Podestà di Sinigaglia. Comandare
Marsciön che in campagna dicono Inde e fare da sè.
gnàa. Inpolminato. Fràdicio. V. anche Giugà a Marta. . . . . . Specie di
in Màrsc. -

giuoco che si fa da due fanciulli, un


Marsción. Fitta. Terreno marcio che de quali si finge Marta, e l'altro il
sfonda e non regge al piede. Diavolo, e dicendo certe lor filastroc
Marsciòn. V. in Cavalér. che, si vanno battendo spietatamente
Marsciònna. Impolminata. Fradicia. e cambiando uffizio secondo le com
Marscitt. V. in Marscètt sig. 4.” binazioni. - - - - - -

Marsciùra. Marcia. Marciume. Se po'minga fà de Marta e Mada


Marsciùra. Pietra morta(“tosc. – Targ. lenna tutt'a on bott, che anche diciamo
Viag. III, 459, V, 28o, e passim.). Are Se po'minga cantà e portà la cros. Non
maria di grana finissima carica di mica si può far due cose a un tratto(*tosc. –
argentina, di color bruno, di strut Meini in Tomas. Sin. a Tutt'a un tratto).
tura laminare, disposta in foglie sot Non si può cantare e portar la croce.
tili e divisibili con somma facilità, Non si può dormire e far la guardia.
pochissimo coerente, e polverizzabile Non si può soffiare col boccone in bocca.
fra le dita – I cavatori chiamano Non si può bere e zufolare. Non si
Marsciura anche una specie di fanghi può strigliare e tener la mula. Non si
glia amorfa traente all'argilla e di può portar la croce e sonar la cam
vari colori, poco dissimile dalla sa pana. Non si può somare e ballare.
vonetta (V.), di cui però non ha la Intanto che s'è al bosco e non si può
tenacità, e che trovasi interposta fra esser sull'aja. Due mestieri a un tratto
strato e strato nelle cave dell'arenaria. mal si possono fare, nel medesimo
Marsinàscia. Abitaccio. Guarnaccaccia, negozio non si possono fare due parti;
Marsinètta. . . . . . Abitino, guarnac risposte che suol dare chi si vede
chetta, picciola marsina. affidate più incumbenze a un tratto.
Marsinin. Abitino. Vestituccio. Vestitino. Toccà a fà de Marta e Madalenna.
Dim. di Abito. -,
Dover sonare e ballare. Vi sopra,
Marsinin per Sgiacché. V. Martedi che in contado dicono anche
Marsinna. Marsina(Magal. let: ottava sui Mardi. Martedì, e antic. Martidì.
buccheri). Abito. Veste. Lunedì è nassuu Gianin, Martedì
Coll. Scollatura = Patelett. Pettine – gh'han daa el tettin, ecc. V. in Lunedì.
Quart. Quarti – Fold. Falde. Martedì grass. Martedì grasso per
Dona marsinna fa-foeura on gippon. berlingaccio(Doni Zucca p. 24).
fig. Fare d'una lancia un zipolo o Martedì sant. Martedì santo.
un punteruolo. V. anche in Antonin. Martelètt. Martelletto. Martellino.
Fass minga tirà per la marsinna. Martelètt. T. de' Caciai. . . . . . Specie
fig. Non si fare stracciar i panni. di martellina di ferro di forma par
Vale non si far pregar troppo. ticolare la quale ha per manico una
Marsinón. Abitone(Fag. Rime II, 254 e l.). doccia o sgorbia. Colle bocche di essa
Vestone. Veste grande. i pratici martellano le forme del ca
Marsinón. ſig. Zazzerone. Uomo che va cio lodigiano per conoscerne dal suono
all'antica. i pregi ei difetti, col manico le tentano
Marsinón. V. in Saltamartin, per assaggiarle. Quando la sgorbia del
Marsinòtt. . . . . . Guarnaccotto. manico è da sè dicesi più propria
Marsùppi.. . . Gran quantità, gran mente Tassèll. V. – Se ne può vedere
mucchio di roba. la figura nel Caseificio del Cattaneo.
Marsùppi. Postema. Peculio. Lo stesso Martelètt. T. di Strum. Salterello. Nome
che Mórt fig. V. – Quasi dal Marsu di quei legnetti che mossi dai tasti
pium de Latini o dal greco Mapovrov. vanno a battere sulle corde di un
Marsuppi. fig. Pillola. pianforte. Qualcuno fra noi li chiama
Marta. Marta. Nome proprio. anche Biscol o Saltarej,
MAR (56 ) MAR
Martelètt. Martellino? Martello di ferro | dai mazzi lo dicevano Martell di mazz;
che s'usa per assicurare nel pianforti i marinai secondo lo Stratico (Diz.
i bischerini a cui sono ferme le corde. mar.) lo dicono Martello da tromba.
Martelètta. Mirto. Mortella. Mortine. Martell de foeugh. Martello da fu
Mortina. Mortino. Erba odorosa e sem cina. I fabbriferrai chiamano così il
pre verde; il Mrrtus communisL. – martello simile a quello da banco ma
Mortella doppia (Myrtus latifolia) – più grosso col quale battono il ferro
Mortellina o Mortella di foglia pic sull'incudine. I Francesi lo dicono
cola(Myrtus minor vulgaris). Marteau à main.
Martelètta abus. per Martèll(bosso). P. Martell de la penera. Martello di
Martèll. Martello. Strumento notissimo. penna. Quello a punta stiacciata d'ambe
Veggansi anche le voci Màj, Martellin le parti, è usato molto da calderottai.
ma, Màzza, Mazzètta, ecc. – Consta di Martell de legn. Mazzapicchio. –
Pian. Bocca (la quale se è tondeggiante - Pillone. – Mazzeranga.
dicesi propriamente Balla. Bocca, se piatta Martell de legnamee. Martello da
Pian. Testa ) = Penera. Penna (la quale legnajuolo(Baldin. Voc. Dis.). Martello
se è grossetta dicesi Penera Penna, se tagliente a dente(Strat Diz, Mar.). Quello di
Taj. Taglio, se con un po' di filo ribadito On corpo quadrangolare e colla penna
gia. Ugnella? se biforcata Gamber. Granchio)= a granchio ripiegato.
(Eucc. Occhio nel quale si ficca il Manegh. Martell del mantes. T. degli Scul
Manico. - -
tori. . . . Nelle officine scultorie di
Martell a balla. Martello a pancia. - cono così il Martello da fucina.
Quello che ha testate assai tonde. È Martell de menescalch. Martello da
molto usato dagli ottonai. maniscalco. Simiglia al Martell de
Martella dò ball. Martello a bocche foeugh di cui addietro, ed è il Ferre
tonde (Diz. art.). Quello con bocche tier dei Francesi.
tonde e curve infuori nel verso del Martell de minador. Martello di
rame. È usato per evitare le accensioni.
manico per uso di centinare e curvare
i metalli a caldo. Anche il Martell de Martell de molin. . . . . Specie di
sciavattin è simile a questo. ferrareccia.
Martell a ranz. Lo stesso che Mar Martell de pianà(in genere). Mar
tell de praa. V. più innanzi. tello piano o da appianare(“fior. –
Martell de banch. Martello da banco. Cell.). Martello di corpo tondo dati
Martello di mezzana grossezza che ha rar le piastre o lamine di metallo, ha
sempre penna intiera, non mai a gran le testate piatte che perciò diconsi
chio. È il Marteau d'établi dei Franc. non penne o bocche, ma teste.
Martell de bicornia. Martello da bi Martell de pianà(in ispecie). Corto
cornia. È il minore di quelli da fucina la Martello da spianare. Martello li
scio con due coste e colla bocca tonda
detto Marteau à bigorner dai Franc.
Martell de borà. T. d'Otton. . . . . da spianare il rame,
Maglio di legno con una delle sue boc Martell de piccozz. V, Mazzoeü.
che piana e l'altra affusolata con ci Martell de ponta. Martello a punta
mossa sopravi per imprimere gli stam (“tosc. – Diz. artig.). Quello da rom
pi nei lavori d'ottone. per sassi e muri e da ficcar forte le
Martell de dò pont. Picchierello. teste de chiodi nel legno.
Martello d'acciaio che in luogo di Martell de praa. Martello di penna?
bocca e penna ha due punte a mo di Quello che ha ambe le testate a ta
subbi per picchiettare le pietre dure. glio e col quale i falciatori fanno la
Martell de ferr... Martello non molto strada al filo delle falci da segare.
grande, così detto per avere anche il V. anche Incusgenin.
manico di ferro. Ha due granchi, l'uno Martell de rebatt. Ribaditoio. Mar
opposto alla bocca, l'altro allo stre tello da ribadire. Martello grosso da
mo del manico. I nostri stampatori banco a penna acciajata per uso di
quando lo usavano a cavar le bullette ribadire. È il Rivoir dei Francesi.
MAR (57) MAR
Martell de cavà. Martello da met Stà a botta de martell o Stà a mar
tere in fondo(Bald. Voc. Dis.). È as tell. pos. e ſig. Tenersi al martello.
sai grosso nel mezzo e sottile verso Reggere a martello. Stare a martello.
le due penne; serve a picchiar nelle Reggere, esser giusto.
parti concave dei lavori. Tiraa a martell. V. in Tiràa.
Martell de penera. Martello a penna Tirador de martell. V. in Tirador.
(poco curvante). Martèll per Martellinna. V.
Martell de penera grossa. Martello Martèll. s. m. Bòssolo. Bosso. Pianta no
a penna grossa(volge crudo e largo). tissima che è il Burus semper virensL.
Martell de penera mezz tond. Mar Martellà. Martellare.
tello a penna mezza tonda(Bald. Voc. Martellà. v. cont. . . . Rimettere in ta
Dis.). glio segoli, falci e simili.
Martell de penera scantonada. Mar Martellà. T. de Mugnai. . . . Rimettere
tello a penna scantonata. in taglio la macine colla martellina da
Martell de penera tonda. Martello mulino.
a penna tonda. Martellàa. Martellato.
Martell de dò pener. Martello a due Martellada. Martellata.
penne. Martelladinna. Leggier martellata.
Martell de dò test. Martello a due Martellàsc. Martellaccio(Nei diz. è regist.
bocche. soltanto nel senso fig.; ma questo
Martell de sciavattin. V. più addie ultimo esige a forza anche il positivo).
tro in Martell a dò ball. Martellètt. V. Martelètt.
Martell de spianà. Martello da bat Martellinna. Martellina. Piccozza. Mar
tere a mazzetta(Bald. Voc. Dis.). Quello tello da muratori che da una parte
da stendere la piastra nel lavorar ha la bocca, dall'altra il taglio.
figure o vasi di metallo. Martellinna. Beccastrino. Piccone a lin
Martell de tass. Martello da tasso gua di botta. Sp. di martello che ha
(Bald. Voc. Dis. ). una testata a bocca quadra e piana,
Martell de testa piatta. T. d'Oref. e l'altra a cucchiaia tagliente. Se ne
Martello a bocca dolce(“fior.). È poco servono i ciottolatori di strade(risciaei),
curvante. i pavimentai(solin), ecc.
Martell de tirà. Martello da tirare Martellinna. v. cont. br. per Martelètta. V.
(Bald. Voc. Dis.). Ha penna schiacciata Martellinna de dò pont. T. degli Scul
e nella estremità mezza tonda. tori. Picchierello. Martello d'acciaio
Martell di mazz. T. di Stamp. Cava con due punte a mo' di subbie.
bullette. Strumento di ferro rifesso in Martellinna de molin. Martellina da mu
una testata, ad uso di cavar bullette. lini. Sp. di ferrareccia.
Martell d'incusgen. Martello terzo Martellin. Martellone.
o terzetto. Martello grosso da ma Marter. V. Martir.
gnani. Màrter. Martora. Marforo. La Mustela
Martell grand. Mazzetta. MartesL.
Martell in di orecc. . . . Picchio, Màrter. T. de Pellicc. Martora. Marto
martello nelle orecchie. ro. La pelle del martoro.
Martell per impellizzà. Martello da Màrter gibilin. Zibellino. La Mustela
impiallacciature. Ha l'ugna piatta. zibellinaL. Noi però non conosciamo
Giugà a campanna e martell. . . . questo animale, ma usiamo la voce
Spezie di giuoco fanciullesco il quale per indicarne la pelle che anche in
si eseguisce con atti imitanti il fare di ital. dicesi Zibellino.
chi suona a martello in sulle campane. Martin. Martino. Nome proprio d'uomo
Lavorà a martell. T. d'Argent. Ore usato nei dettati seguenti:
fici, ecc. Lavorar di piastra. Condurre Fà san Martin. Lasciare il podere
i lavori non a getto, ma per forza (Cr. in Podere) – Sgomberare. È lo
di martello. stesso presso i foresi che il Fà san
Sonà campanna e martell. V. in Sonà. Michee (V.) di città.
P ol. III. 8
MAR (58 ) MAR
Giugà a martin bè. . . . . . Specie Mazzapicchio Maglio – . . . . Guide
di giuoco. Scelto uno della brigata (legni che servono di guida al maglio perchè
e messo in mezzo cogli occhi bendati, cada a piombo sulla testata del palo) = . . . .
uno de giocatori gli va alle orec Verginelle (gli speroni laterali alle guide).
chie e gli dice Martin bé, dandogli Martin a cord. Berta a nodo(“tosc.).
una leggier manatella sulle spalle; il La Sonnette di tiraude dei Francesi.
bendato deve riconoscere al suono Martin a argen. Berta a scatto. La
della voce chi lo colpì, e nominarlo; Sonnette di declic dei Francesi.
se ben si appone, si sbenda, e il Martin grand. Castello. Gatto.
nominato va in mezzo in luogo suo; | Martin. Ad. di Capèll. V.
se no, il bendato si rimane paziente | Martinèll. v. cont. br. V. sotto.
fino a che non riconosca chi lo col- Martinètt o Martinèll o Martinin, e al
pisce, e così continua il giuoco a pia pl. Martinitt. Vespa terragnola(Targ.
cimento – I Francesi chiamano Mar Viag. I, 88). Vespa comune o minore.
tin bee i montoni belanti; e di qui La Vespa vulgaris L. che fa il nido
forse il nome a questo nostro giuoco. in terra. È il francese Frelon.
L'estaa de san Martin. V. in Estàa. Martinètt, e al pl. Martinitt o Martin.
Martin bon stomegh. . . . . . Così Gli Orfanelli. Gli Orfanetti. Gli orº
chiamasi un tale che le mandi giù age fani. Gli Orfanini. Fra noi sono così
volmente, che non si curi punto dei detti quei fanciulli rimasti orfani di
rimproveri nè dei dispiaceri, ed an padre e di madre o anche soltanto
che talvolta uno che non sia gran orfani di padre che vengono allog
che dilicato nella scelta dei cibi, ed giati, nodriti, vestiti, istruiti fino alla
al quale ogni cosa si confaccia. maggior età nel Luogo pio detto Or.
Martin fescee. Lo stesso che Fesción.fr, fanotrofio maschil civile. Trassero il
Martin pescò o piapess, V. nella nome dal convento e dalla chiesa di
sede alfabetica, San Martino de Somaschi in Porta
Martin secch. V. in Pér. Nuova(ora palazzo Traversi) ove fu
Martin taccogn. Lamentone. Lamenta rono in origine allogati, e lo riten
tore. Brontolone. Bufonchino. Uno che gono tuttavia ancorchè oggidì trovinsi
apporrebbe alla babà. Uno che si la a San Pietro in Gessate a Porta Tosa.
gni sempre e di tutto – Il Balestrieri, Ai nostri Martinitt corrispondono al
parlando delle rime de Petrarchisti, tresì precisamente gli Abbandonati di
disse con brio e verità Firenze, ma questa voce locale sa
Hin pienn sti rimm d'amor de guaj, de rogn, rebbe troppo ambigua versione della
E hin sti poetta tanc martin taccogm. voce nostrale, e a volerne veder il
Per on pont Martin l'ha persla cap vero osservisi il secondo testo che
pa, Per un punto Martin perse la cappa adduce la Crusca in Orfano.
Rivà el sò san Martin, fig.... Arriva- | Martingàlla. . . . . . . Metodo di giuoco
re il momento d'aver a pentirsi del consistente nel raddoppiare di conti
mal operato, o del cessare i vantaggi nuo e progressivamente la propria
che si godono di presente; tolta la me posta, in fino a che s'arrivi una qual
taf dallo sgomberare(fà san Martin). che volta a vincerla.
Martin per Martinètt. V. Martingàlla. Camarra. Striscia di cuoio
Martin, s. m. gergo . . . Coltello. che da un capo si ferma nella cigna
Martin. s. m. gergo. . . . . Fiasco. di sotto(sottpanza) del cavallo, e dal
Martin, s. m. Berta. Battipalo. Macchina l'altro nella museruola, per tenerlo in
per affondare i pali nel palafittare. Ha collo e non lasciargli dimenare ma
Castell, Castello(intelaiatura della berta) lamente la testa – Dal fr. o dall'ingl.
E , , , , , . Cosciali(ritti e traverse co Martingale – Nei diz. ital. Martingala
stituenti il castello) = . . . . . Candela è registrata soltanto nel significato
(guida di ferro il cui fine poggia al palo d'una certa foggia di calze all'antica.
ne) = . . . . . Calcese(specie di mazza Martingalla do colanna, Camarra da
prei) = Martin Pestone, Ceppo. Gatto, collana ?
MAR (59 ) MAR
Martingalla doppia a forcella. Ca Martiri. Martirio. Martire, Martiro. Mar
marra addoppiata e biforcata. toro. Martorio; ant. Martidio. -

Martingàlla.T. de'Carroz.... Ne cignoni Martirizzà, Martirizzare. Martoriare; ant,


è quella parte che li tiene in collo. Martidiare. Martorizzare. Martirare,
Fibbion a martingalla.... Fibbione Marturiare.
a eSSe, Martirizzàa, Martirizzato,
Martinin. V. Martinètt(vespa). Martirizzamént. Martoriamento. Marti
Martinin. V. in Saltamartin. rizzamento,
Martinitt (Loeugh pii di), V. in Martinètt Martólfa. gergo. Lo stesso che Mèlla, V.
sig. 2.” - Màrtor per Màrter o Màrtir. V.
Martinna. gergo. Lo stesso che Mèlla. V. Màrtor nel contado e fra i pellicciai in
Martinén. V. in Saltamartin. città per Foin. V.
Martin6n. gergo. Boccalaccio di vino Màrtor. Martora. La Mustela MartesL, e
(Fir. Cap. in lode della Sete). la pelliccia che se ne trae,
Martin-pescò e in varie parti del conta Martor de Francia. . . . . È così
do Martin piscòv o Martin piapèss o chiamata la pelliccia di faina tinta.
Merla acquiroeü. Santamaria. Uccello Martor de Svezzia. . . . Pelliccia di
santamaria; dott. Ispida; secondo il martora di monte.
Gerini e l'Olina Uccello pescatore. L'Al Martor de Vienna. . . . . Pelliccia
cedo hispidaL uccello notissimo, detto di gatto nero d'Olanda.
anche dai Provenz. Martin-pescaret, Martor del Canadà. . . . . Pelliccia
dai Francesi Martinet-pécheur e dai di martora d'America,
Bosinchi in Sardegna Puzone de santu Martor gibilin. Pelle zibellina. Zi
Martinu. In Firenze è detto Piombino, bellino, Pelliccia tratta dal zibellino,
a Roma Uccello della Madonna, e in Martorèsc. Un povero zavali. – Un buon
Garfagnana Uccel bel verde. In Toscana, pastricciano. -

per quanto dice l'Alb. enc., ne vanno Martorèll e Màrtor. . . . . Nell'A. Mil.
a caccia il giorno di santa Maria(donde molti chiamano così impropriamente
il nome), e presolo lo appiccano ai la faina(V. Foìn); nel Basso Mil. molti
palchi delle stanze per anemometro, pure impropriamente danno questo
dicendo che contrassegna spirare il nome allo scoiattolo(V. Sghiràtt, Lar
vento da quella banda dove volge il diroeü, Fusètta, Fusèlla).
petto. Fra noi si mette nelle guarda Martorell de Polonia. . . . Pelliccia
robe a difesa dalle tarme. Il Pulci e di pel nero tratta della puzzola(mu
con esso i diz. ital. fanno due uccelli stela putoriusL) che alcuni del nostro
di questo Uccelsantamaria e del Piom contado dicono Lardiroeu.
bino, ma il Savi nella sua Ornitolo Martorell de Russia biond.,.. Pellic
gia ne li restituisce ente unico sotto cia così detta Calanca gialla di Russia,
i due nomi, de quali fa il primo to Martorell d'India. .. . Pelliccia cosi
scano in genere, ed il secondo fio detta gola d'oca d'India che è tratta
rentino esclusivamente. dal penguino.
Martin-piapèss. Lo stesso che Martin Martorell d'India natural. . . . Pel
pescó. V. liccia tratta dai visoni e peſtan.
Martin-sècch. V. in Pér. Martorèll. Martorello. Meschinello.
Màrtir e Màrter. Martire, antic. Martore. Martorèlla, Martorella. Meschinella,
Martir o Marter o Martor del dia Martoròtt che anche dicesi Pover marto
vol o del Ciappin. V. in Diàvol. rott o Pover marter. Un povero zavali,
On pover martir. Un povero zavali, Vale persona da non farne conto.
Pazienza de martir. V. in Pazienza. Martùff e Martùffol. Martore, Babbuac
Pover marter! Poveraccio! cio. Zavali. V. Badée.
Reginna martirom ma minga con Marù e Marùd. V, cont. per Madùr. V.
fessorom. V. in Reginna. Marùbi. Marrobbio. Erba nota,
Màrtira. Martira. Ona povera martira. Marudà. )
Meschinaccia. Poveraccia, Maruvà. voci contad. per Madurà, V.
-
MAR (6o) MAS
Maruvisia. v. contad. Maturezza. Marzé. Verso il Lodigiano chiamano così
Màrz.Marzo. Il terzo mese dell'anno civile. il nostro Màrc o Màrsc o Marscètt nei
La Madonna de marz. La Nunziata. grani. V.
Marz acquos bon domà per i spos. Marzellìnna. . . . . Sp. di stoffa di seta
Marzo molle lin per le donne(Monos. da noi così detta con voce dataci dai
p. 579 – Tan. Econ. pag. 558). Lionesi(Marceline).
Marz fioeu d'ona baltrocca. Marzo Marzèngh. Ad. di Formént. V.
non ha un dì come l'altro (“tosc. – Lastri Marziroeu. Marzolino. Marzuolo. Marza
Prov. V, 254). Nel marzo un sole e juolo. Aggiunto di ciò che si semina,
un guazzo(id. ivi). Se marzo non mar di ciò che si fabbrica, e di ciò che
zeggia (o coi Lucchesi non verdeggia), nasce nel mese di marzo. Il Gagliardo
april mal pensa. Marzo mala fede cita i lombardesimi di Marzasco e
quando piange e quando ride (Monos.). Marzengo, e i Diz. venuti dopo di lui
Prov. denotante l'instabilità della tem fecero accoglienza a quelle voci con
peratura che d'ordinario s'osserva troppa indulgenza mi pare. Cita anche
nel marzo. Marzatico, e questa sarebbe voce di
Marz marzott l'è inguaa el dì e la miglior conio ancorchè non necessaria.
nott. Marzo, disse Dante, è Chi mazza i marziroeu (pures) mazza
- - quella parte del giovinetto anno
- -- la mader e poeu i fioeu. . . . . Chi
Che il sole i crin sotto l'aquario tempra, non si vuol trovare pulcioso all'estate
E gia le notti al mezzo di sen vanno. sia sollecito a disfarsi di quelle pulci
In marzo è pari la durata della notte che appariscono novelline in prima
e del giorno. Marziroeù. Ad. di Lin. V. (vera.
Marz polverent, April col piovent, Marzòcca. Baggea. Babbea.
Mag in stagion segra e formenton, o Marzoccàda. Scempiata. V. in Cilappàda.
vero Marz succ vilan ricch, o vero Marzoccaria. Babbuaggine. Dabbenaggine.
Marz polverent segra e forment. Quan Marzòcch. Marzocco. Allocco. V. Badée.
do marzo va secco il gran fa cesto Marzocchètt. Marzocchino.
e il lin capecchio(*tosc. – Last. Prov. Marzoccòn. Alloccone. Babbaccione. Bab
V, 254 – Monos. p. 579 – Tan. Marzòtt. V. in Màrz. (bione.
Econ. pag. 558). Marzo arido, aprile Masarà che anche dicesi Mett in maser.
umido (Monos. p. 579 – Tan. Econ. Macerare.

pag. 558). Così vorrebbero essere Masaràa. Immollato. In macero.


questi due mesi a bene dell'agricol Masaraa come on fonsg. Tutto fra
tore. Marzo asciutto gran per tutto – dicio(Caro Let. ined. I, 15.) Tutto mol
1n qualche parte del contado invece, le. Molle per in fino alla camicia.
come nell'A. M., dicono Genar pol Masaramént. Immollamento. Macero.
verent segra e forment i cui equiva Masaràss. Immollarsi.
lenti toscani veggansi in Genàr. Masaron. l Impalpo(“fior.) Quell'empia
Tredesin de marz. V. Tredesin. Masaròtt. ) stro che si fa stendendo so
Venerdì de marz. V. in Venerdì. pra un pannolino del pane e del latte
Vent de marz. V. in Vént. o simili, per applicarlo a qualche
Marzamin e Marzaminna. V. in Ùga. parte del corpo dove si voglia ecci
Marzapàn. Marzapane – I Toscani nomi tare suppurazione o scioglimento di
nano i Marzapani di Siena, di Subia umori dannosi – I medici direbbero
co, reali, ecc.; e i Marzapanetti alla Cataplasma o Empiastro o Emolliente.
vicentina. Altri conoscono i Marzapani Masaròtt. Umidaccio,
alla portoghese: i Marzapani di cedro, Mas'c. s. m. Maschio.
i Marzapani di cioccolata, i Marza Menà i besti al mas'c. Menar le be
pani di lamponi Gher. Enc.), ecc. stie a guadagno o alla monta. Dare il
Bon come el marzapan. Lo stesso maschio alle bestie. Ammettere il ca
che Bon come el bon pan. V, in Pàn. vallo, l'asino, il toro, ecc.
Impanaa de marzapan. Immarzapa Mas c. s. m. Maschio, e secondo la pro
nato Zanob. Diz.). nunzia fiorentina Mastio. Nelle arti
MAS (61 ) MAS
Ogni parte di lavoro che regga infilata Mascarizz. T. de'Pellat. Maschereccio.
in altra parte detta femmina. Cojame concio in allume.
Mas c. s. m. T. de'Fab. e Carroz. Maschio, Mascarón per Testòn (maschera). V.
e alla fior. Mastio. Grossa chiavarda Mascarón Mascherone. Testa maccianghe
di ferro che unisce la partita davanti ra e le più volte deforme che si mette
del carro delle carrozze col carrino per ornamento capriccioso nei serra
trapassando il traversone d'essa par gli degli archi, nelle fontane, ecc. ecc.
tita ed entrando nel guscio della sala Gusto curioso che invase dal 15oo al
del carrino, e per la sala stessa, ed ivi 17oo ogni genere di lavori in cui en
sotto assicurandosi con caviglie o da trasse disegno.
di, ecc. Le sue parti sono Mascaròn. Mascherone? None di quelle
Testa o Balla. Capocchia? = Mas'c. due carte del giuoco di cucù figurato
Mastio = Spinna. Spina? o Vermen. nelle quali è dipinto il mascherone.
Vite = e talora Capellett (ferro a mo' di Mascarón. Mascherizzo. Macchia. Lividura.
fungo che copre la capocchia) - . . = e Canon. Mascarón. Viso abbruciato o incotto o
-... (per le carreggiate a tre quarti di volta). fegatoso. -

Mas'c. s. m. Linguetta. Mascarón. . . . . Dicesi per estensione


Mas c. ad. Maschio. Maschile. Mascolo. ogni mascheroncino che rilevi su bor
Mascolino. Masculino. chie, affibbiagli, fermagli, ecc.; e,
Ciav mas'cia. Chiave maschia. presa la parte per il tutto, anche le
Mascabà. V. in Zùccher. borchie e i fermagli medesimi.
Mascabà (Brutto). Mascheron da fogna. Mascaronin. Mascheroncino.
Viso da cimbali o da ceffautte. Mascaròtt. s. m. Mascheraccia.
Mascajà. v. a. Ammaccare, ed anche Tri Mascaròtt. Mascheron da fogna. V. Ma
tare. Scheggiare. Tritolare. Stritolare. scarpén sig. 5.”
Mascaràda. s. f. Mascherata. Mascaròtta. . . . . Donna grassotta ma
Mascaràda (Carta). . . . Carta da giuoco scherata – Ed anche Mascheraccia.
rivolta nel mazzo. Mascàrpa che ant, si scriveva Maschaerpa.
Mascaràscia. Mascheraccia. Ricotta. Latticinio consistente in quei
Mascarée. Mascherajo. residui lattei che si traggono dal
Mascarin per Can bolognin. V. in Càn. siero depositato dal cacio e rassodatisi
Mascarin. Sfacciato. Ag. di Cavallo, di cocendo, i quali diconsi in questo
cui vedi in Mantèll. semplice stato
Mascarinna. Mascheretta.Mascherina.Don Mascarpa dolza. Ricotta semplice. V.
na mascherata – Picciola maschera. anche in Mascarpinna.
Mascarinna.T.de'Calzol. Spunterba(“tosc.? Mascarpa fresca. Ricotta sciocca.
– Voc. parmig in Bòrd). Lista di cuoio Mascarpa grassa. Ricotta grassa?
per lo più a festoni che si rimette Mascarpa magra. Ricotta magra?
in giro su quella parte del tomajo Mascarpa missoltada. Ricotta mi
di un calzare che attacca immedia saltata.
tamente col suolo, quando il tomajo Mascarpa salada. Ricotta insalata.
stesso incomincia a logorarsi o per Fà restà-lì come quell de la ma
la sua qualità esige questa difesa dalla scarpa. Far cascare il pan di mano
polvere e dal fango. I Francesi la chia (Tom. Sin. in Cascare, ecc.)
mano Moustache o Chasseur – In luogo O ben o ben, la mascarpa la paga el
di questa si usa talvolta un'altra specie fen. . . . . Si suol dire prov. quando
di rattoppatura che corre sotto il nome fra una cosa e l'altra, tutto compu
di Lunètt. Queste ultime sarebbero ſorse tato, si viene per lo meno a pattare
chiamate a dovere Vantaggini se non se non anche a guadagnare in chec
leggo male ciò che dice in proposito chessia; ed altresì nel significato in
il Tommaseo(Sin. in Tacco). dicato sotto Fén.
Mascarinna. T. de'Confett. . . . Dolce re Restà-lì come quell de la mascarpa.
galato con rosolio, così detto dalla sua Lo stesso che Restà-lì come l'omm de
figura che è quella di una mascheretta. preja. V. in bmm.
MAS (62 ) MAS -

Mascàrpa, fig. Cispa. Calla. Tonnina. Umor Mascarpon che per lo più dicesi Brutt
crasso che cola talora dagli occhi e mascarpon, o anche Mascarotto Brut
si condensa intorno alle palpebre. to mascabà o Faccia dei mascarponi
Mascarpént. Cisposo. Lippo. Cispo. Ci Ceffautto. Ceffautte. Figura da cimba
spardo. Cispicoso. Lippardo; e anti li. Mascheron da fogna. Arfasatto.
camente Brulazzo. Uom brutto, deforme. -

Mascarpinna. Ricottone(voce sanese per Mascarpònna . . . . Donna deforme.


quanto si rileva dalle Tariffe tosca Mas'c-e-fèmena. s. m. . . . Sp. di ferro
ne e dall'Annotator piemontese di feb da scorniciare che è un incorsatojo
brajo 1858, pag. 74). Ricottina. Ma doppio il quale fa al tempo stesso e
scarpina(Zan. Diz.). La ricotta (V. in incanalatura e linguetta.
Mascàrpa) acidetta perchè cotta insie Mas céri che altri dicono anche comu
me con una buona dose di agra, cioè nemente Masciòri. . . . È come dire
di scotta da più giorni fermentata. maschiaccio; e scappa detto a chi si
Taluni usano anche affumarla. trova con maschi o in più numero o
Mascarpinna nel senso di Mascàrpa fig. V. più avventati ch'ei non vorrebbe.
Mascarpon. Mascherpone( pis). Mascar Mas'cètt. Ragazzetto.
pone(Zan. Diz.). Specie di latticinio Mas'cètt. Mastietto. Mastietta. Nelle arti
squisito che si ottiene dal fior di latte è dim. di Mas c. V. ,
fatto bollire e medicato appena ch'ei Mas cettin. Ragazzettino. . .
bolle con una dose moderata di aceto Màscher. s. m. Un mascherato. Una ma
o di agra. Riesce consistente quasi schera.
come il butirro e di colore assai bianco. Màschera. Maschera. Finto volto di tela
Se gli dà un po' di forma in un bossolo e cera, o di cera e tela, o di cartone,
circolare che diciamo carotola, e tratto o di cartapesta - La maschera picci
di lì s'involge in un brandello di pan na di getto dicesi Mascherino.
nolino. Comunemente si suol man Andà in maschera. Andare in ma
giare meramente inzuccherato, i ghiot schera. Far le maschere.
toni però se lo pappano anche stem Cavà o Levà la maschera. pos. e fig.
perato col rosolio o col rum, o ma Smascherarsi. Cavarsi la maschera. Ca
scherato in molte altre maniere – varsi la maschera dal viso. Mandar
Mascarpon sembra voce d'origine spa giù la buffa. Gettar la maschera. Uscir
gnuola, Mas cher bueno. di finto.
Faccia de mascarpon. . . . . Viso Maschera a la venezianna. V. Mezza
di ricotta, un viso bianco, tondiccio màschera.
e sfocacciato. Maschera te conossi. Ti conosco al
Fritura de mascarpon... Mascherpo fiato o a naso o all'odore. Conosco il
ne impanato o immarzapanato e fritto. melo dal pesco e i tordi dagli stornelli.
Mascarpon de Vaver. V. in Vàver. Mettes la maschera. Far le masche
Mascarpòn. Tignosa bianca(maggiore dei re. Fingere.
campi di radice grossa). Sp. di fungo Mettona maschera a vun. fig. Cavare
commestibile che mangiato crudo ha un cappellaccio a uno.
sapore di nocciuola e odore di farina Mezza maschera. V. Mezza-màschera.
recente di gran turco. È l'Agaricus stro S'ciavo sciur mascher. Buona notte
biliformis del ch. Vittadini e l'Amanita pagliericcio. Abbiam fritto. Addio fa
ampla di Persoon. Il nome di Mascar ve. Suol dirsi quando si dispera di
pdn in questo sig. è lodigiano, come un negozio, quando lo si crede ito.
è caravaggino quello di Fonsg cocch Vestiss in maschera. Mascherarsi.
bianch suo sinonimo; li registro però Ammascherarsi. Immascherarsi.
quì, stantechè il fungo vedesi ne'nostri Màschera. Maschera(Zan. Diz.).
boschi che fiancheggiano il Lambro, Cavà la maschera a on mort. . . .
e alcuni potrebbero usare di que nomi Applicare in sul volto ad un cadavere
esteri identicamente, ma nostrali nella una certa terra preparata per averne
forma, per indicarlo. il modello naturale.
MAS (63 )
Maschera. Maschera. La Persona ma altre maschere municipali meno co
scherata, ed anche la Vestitura da ma nosciute, come per es. col Sior An
schera – In tali significati noi pure tonio dal butiro, col Sior Tonin Bona
abbiamo Maschere generiche da veglio grazia, col Sior Nicoletto mezza-ca
ni, Maschere particolari del paese, e misa, colla Gnaga e col Lustrissimo dei
Maschere drammatiche. Fra le prime Veneziani, col Camallo dei Genovesi,
usiamo comunemente quelle di Ama col Narcisino delle Valli bolognesi, ecc.
làa, Cacciador, Diàvol, Dottor, Giar Maschera de carater. . . Maschera
dinier, Lapóff, Marindr, Maronee, la quale addomanda regolatezza somma
Matt, Montagnee, Pajsàn, Peruccòn, d'abito, d'azioni, e di favella a vo
Pescador, Popordn, S'ciàv, Sossorì, lere che ci metta sott'occhio con ve
Spazzacamin, Siria, Stròlegh, Tavo rità e appropriatezza quelle persone
lètta, Teston, Torototela, Vècc, Zin che intende rappresentare. Nei primi
gher, Zoeira, per le quali, se biso lustri di questo secolo allorchè nei
gnose di spiegazione, veggansi le re veglioni del Gran Teatro alla Scala,
spettive sedi alfabetiche. Con esse, fatti libero e animatissimo convegno
quando il veglione succede alle ma delle nostre genti, non era maggior
scherate del corso, non rare volte si gara che quella di contribuire cia
sogliono intruppare anche il Corer, scuno alla comune onesta allegria,
il Guerier, il Lavandee, il Magnàn, spesso ti avveniva di rimaner due
il Mornee, e fin la Veggia bacucca minuti prigioniero in un cerchio di
reduci dalle loro corse baccanale gentili mascherette, l'una delle quali
sche – Maschere locali e quasi che ti accoglieva con festevoli rime che,
affatto nostre furono sino ai primi trascritte da un'altra, e da un'altra
anni di questo secolo i Fachin e gli legate nel compositoio, venivano tan
S'ceppin (dei quali in Fachinàda e tosto da una quarta mascheretta im
S'ceppinada), e sono anche oggidì il presse con adattato torchietto, e di
Baltràmm e il Meneghin(V). Questa quel cerchio tu non uscivi se non
ultima maschera, uscita non è molto avevi quel grazioso improvviso bello
di strettezza municipale, spesso fa e stampato nelle mani. Il piacer del
anche mostra di sè nelle varie città quale improvviso avevi ben tosto a
della Penisola, in ischiera con quelle comune con moltissimi tuoi concitta
altre – Maschere italiane che io chiamo dini che di sempre nuovi e svariati
drammatiche o teatrali, le quali par improvvisi venivano per egual modo
lano il dialetto e vestono esagerato rallegrati. In quella gentilezza di poe
l'abito o antico o volgare o rustico ti, di scrittori, d'impressori masche
del respettivo paese. Tali sono l'Ar rati, che tutti serbavano appuntino il
lecchin o Trufaldin o Mezzettin o Trac costume, eccoti la nostra maschera
cagnin o Zane dei Bergamaschi, il di carattere.
Brighèlla de Ferraresi che noi dicia Maschera de costumm. . . . . Ma
mo anche per ischerzo Brigarèlla, il schera imitante la vestitura di un dato
Coviello, il Polecenella, il Pascariello paese. È di uso specialmente nei balli
e lo Scaramuccia dei Napoletani, il con maschere o sia, per evitare ogni
Dsevad dei Parmigiani, il Dottorazz ambiguità d'idee, ne' bals masques
o Grazian de Bolognesi, il Gironi d'la propriamente detti. Il vestire svizze
crina dei Piemontesi, il Pantalon dei ro, il savojardo, il polacco, il turco
Veneziani, lo Stentarello dei Fioren e simili sono di questa specie.
tini, e le due maschere generali a Maschera de desimpegn. . . . . Ma
tutta la Penisola, cioè il Don Pilone o schera generica la quale non obbliga
Ciccialardone e il Tartaglia. Tutte le ad azioni, abiti o favellari speciali.
quali maschere altresì veggonsi com Tali sono, e le più comuni, la Baut
parire fra noi, come sul teatro, così ta, il Domino, quella che diciamo
anche ne veglioni insieme con quelle Maschera a la venezianna; e tale era,
di costume che dirò più sotto e colle anni sono, anche il Sossori.
MAS (64) MAS
Maschera desperada o de stra Mucchio di cose messe insieme alla
scion. . . . Mascheraccia, quella che rinfusa.
i Veneziani chiamano Mascara baro Masigòtt(persona) V. Masigottón.
na, cioè mal in assetto, vile, plebea. Masigòtt che in alcuni paesi verso il
Maschera d'impegn. . . . . Quella Comasco dicono Bazegòtt Macco? Sp.
maschera che obbliga a vestire, agire, di pulenda consistente in grano turco
favellare strettamente appropriati. (zea mayz) non ancora ben rasciutto
Màschera. fig. Velo. Maschera. pesto grossamente con una pietra, e
Masciàder. Merciadro. cotto nell'acqua talora con alcuna
Mas'ciòri. Lo stesso che Mas céri. V. mistura di fagiuoli soppesti. È una
Mas'ciòtt. Bamboccione. Bambocciotto. specie di Crimno.
Mas'ciòtta. Badalona. Bel donnone. Donna Masigottà. Rabbatuffolare. Abbatuffolare.
grassotta, tarchiata, polputa. Avvolgere confusamente e a guisa di
Mas'ciòzz. Maschio in senso avvilitivo. Masigottàa. Rabbatuffolato. (batuffo.
On fà de mas'ciozz. Un far maschile Masigottéri. Gran batuffo.
sempre un pari senso. Masigottón... Suol dirsi a persona di fat
Mascògn. Truffa. Cabala. Raggiro. Fro tezze informi o vestita malamente per
de. Baratteria. Viluppo. Mulinello. Mac riguardo non al valore, ma alla fattura
chinazione. Màsna. Macinatojo. (degli abiti.
Màser. Maceratoſo. Fossa piena d'acqua Màsna.Macinatura. Macinio.Macinamento.
nella quale si mettono a macerare il Dazzi de la masna. . . . . . Gabella
lino, la canapa o simili. d'un tanto per ogni stajo di maci
Mett in maser. Porre in macero. natura, la quale esisteva già nel 15oo.
Mett in maser per Masarà. V. Masnà. Macinare. Se masna domà a but
Stà in maser. Stare o Restare in o tad. Si fanno molende solo a acque
al macero,
riprese Gior. Geor. IV, 167).
Tegnì in maser. Tenere in macero. Masnà ben. fig. Macinare a due
Màsg dicono molti del contado per Màgg.V. palmenti.
Masgée. . . . . . Ne'torcolari grandi da Masnà color. Macinare i colori.
vino dicesi così Ciascuna di quelle Masnà. fig. Scompensare. Ruminare. Ru
grosse tavole che allogate fra le vi gumare. Digrumare. Arpicar col cer
nacce e il corpo premente giovano a vello. Ghiribizzare. Farneticare. Arzi
regolare la pression necessaria per ot gogolare. Girandolare. – Quejcossa
tenere il vino di stretta (el torciadegh). el masna. Ha paglia in becco – E fa
Masgioeù che altri dicono anche Gandolla fuoco nell'orcio. Ei fa chetichelli.
o Pigna o Pignètt. . . . . . Quel pia Masnà. fig. . . . . Minacciar rovina.
strone di legno che ponsi tra le for Masnàa. Macinato.
me e la vite d'uno strettojo da olio Masnàda. Macinata – Macinamento.
per ricevere dall'ultima e mandare Masnadinna. . . . . Un po' di macinatura.
alle prime il colpo di pressione. Masnaſfacc. Semolino.
Masgiolin. . .. . Il piastroncino che serve Masnin. Macinello. Macinella. Macina
a un ugual uso come il Masgioeü. V. tore. Dim. di Macina, e dicesi di ogni
Masgiroeü. . . . . Ne' torcolari da vino strumento che serve a macinare, e
sono le tavolozze minori dei masgee quindi Macinello da tabacco, Macinello
inservienti a pari scopo. da caffè, ecc.
Masiàcch. Marchiano. Ad. di cosa che Mas c. Mastio = Bussora. Dado =
eccede nel genere di che si favella, Travers de sora. . . . . . – Travers
e per lo più in cattivo significato. de sott. . . . . . e Vit. Vite – Taz
Masigòtt che anche dicesi Gòff. . . . . . zin. Coppa - Manegh. Manico = Cassa.
Gonfiamento che fa un abito in qual . . . . – Cassett con moriggioeu e len
che sua parte per mancanza di giuste guetta o bottonin. Cassetta con notto
proporzioni. lino e linguella o pallino = Canton.
Masigòtt che il Var. mil. dice anche Ma Cantonate.

stròffol Batuffolo, e anticamente Luffo. Masmin de la colla.Macinello da colla.


MAS (65) MAS
Masnin del pever. Pepiera(“tosc.) Dagh de massa a la boggia. T. del
Pepajuola. Arnese simile al macinello Giuoco del Pallamaglio. . . . . Colpire
da caſſè, dai denti dell'albero in fuora di tutta forza la palla.
che sono più grossi e più rilevati, e Leva in massa. . . . . . La Landwehr
da certa vite interna pure in fuora la dei Tedeschi.
quale allentata più o meno serve a Levass in massa. Correre alle armi
rendere più o men grossamente ac o sotto le armi. Essere in o ad armi
ciaccato il pepe. tutto un popolo.
Masnin. s. m. pl. che altri dicono pure Massa d'asen. Una mano d'asini.
Spolatinn. Covili. Nome di que vani Màssa che alcuni dicono anche Màzza.
triangolari che si lasciano nei muri T. d'Agric. Vomere. Vömero, e con voci
comuni delle fabbriche a indizio della contadinesche Bömere. Bomero. Bom
comproprietà dei muri medesimi fra bere. Bombero. Gomea. Gomera. – La
più possessori. È voce consacrata nei sua lamina o ala, cioè il suo taglio o
nostri Statuti municipali. fendente dicesi propriamente il Vo
Masnin . . . . I nostri pannajuoli chia merale – E chiamasi 1 omeraja, o cont.
mano così ogni divisione di scaffale Bomberaja(Gior. agr. VI, 65), la parte
contenente due, tre, sei, otto pezze posteriore del vomere fatta a guisa
di panno sovrapposte l'una all'altra. d'astuccio in cui entra il ceppo, e in
Masnó. T. de Mugn. Macinatore. Colui alcuni aratri quella loro parte nella
che accudisce alla macine. quale s'alloga il vomere. Il franc. Soc.
Masnorèll. T. de Mugn. Fattorino del Massa cont oreggia. Vomere. Vò
macinatore. mero, e cont. Bombero(Targ. Rag. Agr.
Masnorèll. Pestacolori(Baldinucci in Pr. tosc. p. 1 o 1 – Lastri Op. I, i 19, V,
fior. V, 1, 169). 265, e altrove). Usa nei poggi e nelle
Masoccà. . . . . . Per cottura eccessiva terre di malagevole lavoratura.
impoltigliarsi, infarcirsi, dicesi di Massa pianna o senza oreggia. Van
risi, zuppe e simili ed anche delle gheggia. Vangheggiòla(Targ. Rag. Agr.
insalate, parlando delle quali questo tosc. p. 1o – Gior. Georg. 1827
nostro Masoccà si tradurrebbe Ammal p. 95 e pass. – Lastri Op. I, I 19,
vare. Mi pare evidentissimo discen V, 265, e altrove). È d'uso nei piani
dente del participio pre ueaoxx del verbo e nelle terre di facile lavoratura.
greco Pueaio, infercio, impleo, ecc. Màssa. T. d'Agric... . In molte parti del
Masoccà o Masottà in lecc. Crogiolarsi. nostro contado è un ferro col quale si
Poltrire o Marcir nel letto. vengono vie vie tagliando dal pieno
Masòcch (Savè de) che oggigiorno dicesi della catasta (del cass) le parti occor
più com. Vess masottaa. Ammosciare. renti (i fold) del ficno.
Mason (Andà a). Andare ad albergo(“pis. Màssa. T. de'Carroz. . . . . . Il massic
– Savj Ornit. II, 1 o 1). È voce solenne cio o la parte più grossa dei bandel
in tutto il nostro contado e vale l'An loni (anellon de ferr) inchiodati sotto
dare i polli e gli uccelli a ricovero la pianta delle carrozze per un capo
la sera nel pollajo o in sugli alberi. (la coa) e riceventi dall'altro nella
Se questa Mason derivi poi dal fr. maniglia (fibbia) il cignone.
Maison, o dal greco M2 è; (sia mam Màssa. T. Milit. Massa. Platta.
ma, sia jugum), o dal latino Mansio, Librett de massa. . . . . Libriccino
indovinila grillo. di massa o di platta, o sia registro
Masottà. Ammosciare. Lo stesso che Ma di quante robe si vengono sommini
soccà sig. 1. – Forse a noi venne strando al soldato in conto di quella
dal francese Mijoter o Migeoter. parte di sua paga che l'Erario gli
Masottaa. Ad. di Ris, Sùppa, ecc. Ammo viene ritenendo per provvederlo di
Massa. Massa. Monte. Ammasso. (sciato. siffatte robe.
Ciappà in massa. Prendere a marzo, Màssa. T. de'Macell. . . . . . La grascia
all'imbracciata, alla confusa, in un di bove buona da condire; diversa da
fascio. quella che serve soltanto per sego.
1 ol. III. º
MAS (66) MAS

Massàcher. Macello. Scempio. Strage. Massèll. T. di Ferr. Massello. Mole di


Fiacco – L'Alb. enc. registra anche ferro già colato che si vuol ridurre
Massacro come voce dell'uso che si va a manifattura.
Massellà. T. di Ferr. Massellare. Battere
introducendo, ma di poco buon conio.
Massacrà. Scempiare. Trucidare. V. in il ferro caldo all'uscir di colatura,
Massàcher. distenderlo, ripiegarlo sotto il mar
Massaria. Mezzeria(Gior Geor. III, 59). tello, rimpastarlo per renderlo più
Quel sistema agrario in cui si divide dolce e più purgato.
per metà il prodotto d'un podere (mas Massellàa. Massellato.
Masselladùra. Massellatura. L'atto del
saria) fra proprietario e coltivatore.
Mett a massaria. Appoderare(Gior. massellare, e lo stato del ferro mas
Georg. VIII, 215). Appoderazione(Gior. sellato.

Georg. VIII, 2 15). -


Masséra. . . . . . La moglie del mez
Massaria. Podere(Gior, Georg III, 48). zadro o mezzaiuolo, la mezzaiuola.
Possessione di più campi con casa da A la massera. . . . . . Alla foggia
lavoratore. Fra noi però si dice più de mezzaiuoli o delle mezzaiuole.
propriamente Massaria quel podere Basin de massera o s'ciasser. V. in
che viene amministrato per mezzadria, Basin,
e ciò a differenza della Fittarescia, Masséra (Vacca). V. Guida.
ch è un podere dato assolutamente Massètta. T. de Murat. . . . . . Stipita
in affitto per un tanto all'anno. V. – La tura interna delle finestre, il riquadro
Massa toscana registrata dal Zanob. del muro interno fra via e serrame.
nel suo Diz è affinissima a questa Màssim. avv. Massimamente.
nostra Massarla. – Nei diz. ital. Mas Màssima. Massima.
seria è termine del commercio. Sposà ona massima. Ribadirsi in capo
Nella Maremma di Siena la voce una opinione, un' idea, una stortura.
Masseria equivale in gran parte alla Màssima. T. music. Massima. Specie di
nostra Bergaminna (Lastri Op. 111, nota che vale otto battute,
284), e secondo il Gior. agr. (VIII, Massimàri. . . . . Registro degli ordini
228) significa precisamente un corpo di massima.
di bestiame brado vaccino, cavallino, Massimascia. Massimaccia(Gigli D.Pil.I, 1).
bufalino, porcino che vaga per quelle Massinna. Ad. di Brùgna. V.
fide affidato a un pastore. Massiroeù. Mezzadruccio. Quel poderante
Massée. Podcrajo (Allegri Fant. Visione), che coltiva un podere d'estensione
Contadino mezza ſolo(Gior. Georg. III, minore delle cento pertiche, maggiore
52). Contadino poderante(Last. Op. II, però delle trenta o quaranta che suol
16o e pass.). Salano(“lucch. – Last. coltivare il Pisonant, e dividitore sem
Op. III, 12). Fra noi propriamente è pre del raccolto col proprietario.
quel Mezzadro o Mezzajuolo dei diz. Massiroeù. v. ant. . . . . Nel cap. 456.”
ital, che lavora un podere di qual degli Statuti Milanesi è nominato il
che estensione, e per lo più dalle Massirolo del Comune di Milano, detto
1 oo alle 2oo pertiche, e ciò coll'ara anche per altro nome Canepario. Ad
tro, non paga pigion di casa, e divide esso era affidata la custodia dei mo
il raccolto col proprietario secondo bili di proprietà del Comune, e, per
certe condizioni. È veramente il Po quanto pare, anche quella delle scrit
litor o Partuarius di Catone (De re ru ture e degli atti comunali. In una
stica 156 e 57) ed il Masser da bo parola teneva da solo le veci del
dez dei Bergamaschi, l' Economo e dell'Archivista d'oggidi,
Ciola de massee. Baccel da vedove. sotto un nome usitato per incumbenze
V. Badée. aſſini anche in altri comuni d'Italia,
Fittaa a massee. Appoderato (Giorn, come in Mantova, in l'arma, ecc.
Georg. VII, 52). Massizz. s. m. Il pieno (Caro Apol. p. 163).
Giugà a patron e massee. Lo stesso Massizz. ad. Massiccio.

she Giugà a toeummel e dammel.V. in Dà. Massizz, ad Appannato,


MAS (67 ) MAS
Massón, Massonaria per Framassón, ecc.V. Màster dicono i cont. per Maister o Maé
Mastegà. Masticare. ster de mur. V.
Mastegagh la pappinna a vun. Ma Giugà al master o al mastro. V. in
sticare altrui il panbollito. Tànghen.
Mastegà i orazion. V. in Oraziòn. Mastin. Mastino. Specie di cane. V. in
Mastegà i paroll. V. in Paròlla. Càn. – Secondo il Var. mil. valeva an
Mastegà i pont. V. in Pönt. che figuratamente Un oscellerato degno
Tornà a mastegà. Rimasticare. d'essere frustato.
Mastegà. fig. Masticare. Rugumare. Di Mastinà ed ant. Mansciugnà, Mastrugnà
grumare. Ruminare. Esaminare ben e Magolcià. Brancicare. Mantrugiare.
bene una cosa. Stazzonare. Gualcire. Malmenar chec
Mastegàda. Masticazione. Masticamento. chessia in modo che prenda cattive
Mastegadór.T. de Maniscalchi. Frenella. pieghe. Anche i Provenzali dicono Ma
Mastegadura. Masticaticcio. La cosa ma strinar e Mastrignar, ed i Guasconi Ma
Mastelètt. Bigliolo. Concola. (sticata. stinar come si ha dal Montaigne(Essais
Mastèll. Mastello. Mastella. II, 5) in significato quasi eguale.
Mastèll. T. di Strum. . . . . . Nell'arpa Mastinàa. Gualcito. Stazzonato.
è detta così quella parte che i Franc. Mastinadùra. Malmenio.
chiamano Cuvette, la quale serve di base Mastinént. Gualcito. Stazzonato.
allo strumento. Màstra. Arca. Quella gran madia entro
Master. Maestro. a cui si tiene il pane cotto,
Master de cà per Maggiordòmm. V. Màstra. Ad. di Beccaria e di Càrna. Bec
Master de camp. Maestro di campo cheria o Carne di bove o di vitello.
(Soliani Diz. milit.). Nelle nostre mi Màstra. Ad. di Busècca. I Brianz. dicono
lizie dei secoli 15.” e 16.”, allorchè Busecca mastra quel budello che noi
eravamo soggetti al dominio spagnuolo, in città diciamo Buell drizz e che
denotava quell'ufficial superiore che anche lo Scappi(Op. p. 16 verso) dice
sotto i vessilli del cessato Regno d'Ita Budel mastro (il Retto).
lia dicevamo Colonnello d'un reggi Mastrànsc che anche dicesi Malingher,
mento di cavalleria. Marsciàgol e simili. Malaticcio. Cagio
Master de ciodaroeula. . . . . È il nevole. Bacaticcio. Cagionoso. Infer
capolavorante di ferriera che coi suoi miccio. Infermuccio. Malito. Malcuba
uomini attende a lavori di chiodagione. to. Morbisciato. Ammalaticcio. Malescio.
Master de ſusinna grossa. . . . . È Malazzato. Malsaniccio. Maleo. Croc
il capolavorante di ferriera che coi chio. Valetudinario.
suoi uomini attende soltanto ai lavori Mastransciàa. Morbisciato.
grossi di massello, ferraccio, ecc. Mastranscin. Malsaniccio. Tristanzuolo.
Master de suttiladora. . . . . . È il Mastransción. Che ha più guidaleschi che
capolavorante di ferriera che co suoi un caval vetturino. Che ha più piaghe o
uomini attende al distendino (al maj). più mali che un ospedale.
Master o Maister de mur. Muratore, Mastransciònna. . . . Una donna tutta
Master deposta. Postiere. Colui che mali e malanni.
tiene i cavalli da posta. Mastràscia. Accr. pegg. di Màstra. V.
Master de zecca. V. in Zècca. Mastrella. T. de Caciai. Voce lodigiana
Master Impiaster. Guastamestieri. per Marnètta.
Master Manegh. V. in Mànegh. Mastrin, Picciol libro maestro.
Master Stricch. Il Maestro delle ca Màstro(Giugà al ). Lo stesso che Giugà
vezze(Doni Com. Burch. p. 15o). Il boja. al tanghen. V. in Tànghen.
Màster. s. m. Libro maestro. V. in Lìber. Mastròfol. v. a. del Var, Mil. Batuffolo.
Chi stà o Chi tend al master o Chi Lo stesso che Masigòtt sig. 2. V.
ten el master. Chi tiene il libro maestro. Mastrofolòn. v. cont. br. . . . . Uomo
Pientà on master. Impostare. inetto o della persona o della men
Portà sul master. Ragguagliar le te; babbione. V. Badee.
scritture, Mastroſolònna. . . . . Baggea.
MIAT (68 ) MAT
Mastron. T. de'Caciai. . . . . Ripostiglio Mataràzza. T. de Carrozzai. . . . Quello
entro cui si ripone a scolare la ricotta strapunto grossolano e massiccio che
distribuita in formelle di legno forate. si appicca per di dentro al fondo
La voce Mastron è un accrescitivo di di sopra(schenal) della carrozza quanto
Mastra vocabolo lodigiano significante sia dal sedere a un terzo di fondo
Marna o sia Madia, e di fatto l'arnese sin dove comincia lo strapuntino più
s'assomiglia alquanto a una madia. gentile superiore detto Matarazzinna.
Mastrugnà. v. a. Mantrugiare. V. Mastinà. A questa materassa va congiunta quella
Matalò(Ala). Alla marinaresca(Caro Stracc. che dicesi
II, 4). Alla marinesca (Gh. Voc.). Calzadùra. Rincalzo? che è il calcio
Dal fr. A la matelot. V. in Mari o la base dello strapuntino delle car
nàra. rozze; ed è negli stremi laterali e di
Vestii a la matalò. Vestito alla ma tergo dei sederi(seder).
Mataràzza o Matarazzinna. T. de'Carrozz.
rinaresca. Con braconi, giacchetta e
cappelletto. Cuscino di dietro. Cuscino del sottopie
Mataràzz. Materassa. Materasso. Stra de. Quel cuscinetto di cuoio che fa
punto. Stramazzo. rialzo sui sottopiedi(lett dedree) delle
Foeudra. Guscio – Lanna. Lana = carrozze vistose, e su di cui posano i
Pont. Punti = Fiocchitt. Fiocchetti = piedi i servitori. -

Fassa. Fascia e Cordonin. Cordella. Mataràzza e Matarazzinna. Bardella.


Batt i matarazz. Divettare. Matarazzée. Materassajo. Divettino. Sca
Matarazz elastegh. Materasso ad aria. matino. Battilano; e sincop. Matras
Matarazz prepontaa conti socu fioc sajo. Colui che batte la lana de'ma
terassi.
chitt. Materassa fiocchettata.
Matarazz tutt a montagn o tutt a Andà in la contrada di matarazzee.
goeubb. Coltrice che pare piena di fig. V. in Contràda.
gomitoli(Sacch. Nov. 2 1 o). Matarazzéra. Materassaja.
Vess el matarazz. fig. Essere il ber Matarazzin. Materassino (Targ. At. Ac. Cim.
saglio – Spesso anche Essere il zim III, 5o6). Materassuccio. -

bello o lo scherzo di tutti. Matarazzin. . . . . . Strapuntino mobile


Vess el matarazz di bott. Essere la che ricopre quel finestrino(che dicia
materassa di Spazzavento (Cini Desid. mo Speggin) il quale è praticato nel
V, 7). Parere il capo o la testa di fondo posteriore delle carrozze per
Lolla(Pauli p. 517). Esser panca da dar vista fuor d'esse al di dietro.
tenebre. Essere schiena da busse o Matarazzin per Matarazzinna. V.
dosso di buffone. Suol dirsi di chi o Matarazzìn. T. de Sell. Ginocchiello.
per sua cattiveria o per debolezza Matarazzin del sbaron di scerpin. T. dei
sia sempre il pigiato e soggetto a Carrozz. Strapuntino di serpe?
continue battiture. L'Acherus ulmo Matarazzin di fianch. T. de Carrozzai.
rum o il Plagipatida di Plauto. Strapuntini? Quelli che si appiccano
Vess el matarazz di desgrazzi. Essere in giacitura romboidale o sia a man
il bersaglio delle sciagure. Avere la dorla sopra lo strapuntino che rigira
maladizione addosso. Aver un cattivo tutto il superiore interno della can
ascendente; fam. Sempre morirglisi il rozza negli angoli delle fiancate.
bue in quaresima. Matarazzin di fianchitt de lassà-giò. Stra
Matarazz. fig. Gran fascio. Monte. puntino delle custodie mobili? V. in
On matarazz de cart, de robba. Fianchètt nell'Appendice.
Un fascio di carte. Un monte di roba. Matarazzinna o Matarazzin. T. de Car
Matarazza. s. f. T. de' Carroz. . . . . . rozz. Strapuntino. Nome di tutto quello
Cuscinetto imbottito di capecchio o strapunto di pelle, di seta, di panno
di crine che rigira la carrozza sopra o sim. di che si addobba e per or
i sedili per appoggio e comodo di chi namento e per agiatezza tutto l'interno
vi siede. d'una carrozza dalle costole di mezzo
Mataràzza per Matarazzinma. V. (brascioeu) inſino al cielo. A fargli base
- -
MAT (69 ) MAT
giova quella parte del sedere(banchet sare(Monos. p. 147). Dettati coi quali
ta) o del dorso che diciamo Calzadura. i malfattori chiudono la lingua in bocca
Rincalzo?; e a ricoprirne le trapun a chiunque voglia raddurli al bene.
tature si veggono alcuni cosetti detti A rovescio Doristella(Berni Orl. inn.
Rosett. . . . - o Fassinett. . . . e o LV, 29 ) diceva Per un buon giorno
Flossitt. . . . . - o Zaritt. . . . – o non stimo un mal mese – Un buon
Pomponitt. . . . . . che figurano così boccone e cento guai. -

come i fiocchetti nelle materasse fioc Quand canta el cucch a la matinna


chettate. V, in Pomponin. l'è bagnaa e a la sira l'è succ. V. in
Matarazzinna. Materassuccio da culla. Succ.
Matarazzinna. Bardella. Quand el só el se volta indree, la
Matarazzinna. Ad. di Sàja. V. matinna l'acqua ai pee. V. in S6.
Matarazzòn. Gran materassa. Vestii de matinna. V. in Vestii.
Matéria. Pùs. Marcia – L'Alb. enc. trae Matìnna. v. cont. Mattino. Levante. Est.
a questa significazione il peggior. Ma Oriente. Orto. -

teriaccia usato dal Bronzino. Matràcca(Dà la). Dar la baja, la burla,


Fà materia. Mandar marcia. la berta.
Pien de materia. Purulento. Mar A chi ghe dass la matracca sul sò regola
cioso. ment antigh. . . . . ( Bal. Rim. ).
Matéria per Mattéria. V. Matràzz. Matraccio. Vaso di vetro a guisa
Materiàl. s. m. Lavoro da fabbriche. For di fiasco col collo lungo forse due
nimento da murare. braccia. Serve agli stillatori, ai chi
Material vecc. Disfacitura. mici, ai vecchieri.
Materiàl. s. m. Materiale. Materia. Matricàl. Ad, di Màa. V.
Material. ad. Materiale. Semplice. Rozzo. Matricàla. Ad. di Acqua ed Erba. V.
Grosso. Grossolano. Matricola. Matricola.
Materialòn. ad. Materialone. Materialac Matricolà. Matricolare.
cio(Zanob. Diz ). Matricolàa. Matricolato. fig. Furbo, Destro.
Matinàda. v. cont. dell'Alto Mil. Matti Matrigiàn. Bachillone. Bighellone. Fan
nata. Cantà la matinada. Fare la mat ciullone. Bacheca. Bacheco. Fantoccio.
tinata. Andare sotto le finestre della Adulto che commette fanciullaggini.
innamorata cantando e sonando, e Matrigianèll. Fantoccino.
ciò in sul nascer del giorno. Matrigiànna. Fanciullona.
Matinna o Mattinna. Mattino. Mattina. Sta Matrigianón. Arcibachillone. Baccellaccio.
matinna. Questa mattina. Sta mane. Matrigin. Mazza. Asticciuola che s'ado
Sta mani.
pera per giocar alla lippa o ad aré
La matinna l'è la mader di facc. busé.
. . . . . . La mattinata è quella parte Matrimòni. Matrimonio. Maritaggio –
del dì nella quale meglio che in altra Sposalizio. Sponsalizie. Connubio. Con
qualunque si disbrigano le faccende, jugio – Mogliazzo.
bisogna avacciarsi la mattina chi vuole Sensal de matrimoni. Matrimoniaſo.
sbrigare gli affari; chi ozia la mattina Matrimoniàl.Matrimoniale.Ad. di Lècc,ecc.
non isperi venir a capo delle faccende Matriz. Matrice. Utero.
la sera; un'ora di mattina ne vale Donna che patiss la matriz. Matri
tre di sera; più ch'Espero Lucifero ciosa. Isterica.
risplende; il buon dì si conosce da Moeuves o Vegnì a la gora la matriz.
mattina. Moversi la madre del corpo.
Matinna brusca. . . . . . Così chia Matriz. T. de Fond. di caratteri. Madre,
mano in gergo i malfattori quella Matrice.
mattina in cui preveggono d'aver a Matrón. Madornale(Alleg. 51 per induz.).
finire i loro giorni sul patibolo. Matrònna. s. f. Mammana.
Ona matinna brusca je paga tucc. Matrònn hin quij che porta el mant in testa

Per una volta io fo buono. Morto che Cont el guggion in la schenna.


s'è una volta, non vi s ha più a pen ( Mag. Falso Fil. I, 5).
MAT (7o) MAT
Matrònna. Madornale(Monig. Tac. ed am. De matt ghe n'è pocch che gua
I, 1 note). Aggiunto delle ramifica rissa propri polit. Quando un uscio
zioni più grosse delle piante. sganghera una volta non ritorna mai
Legna matronna. Legne di rami ma bene interamente (Intron. Gir. Barg
dornali. Pellegr. 1, 5).
Matrònna. Ad. di Vioeùla. V. Deventagh matt adree o sora. Im
Màtt. s. m. Matto. Carta ch'entra in vari pazzire in o di che o chi che sia. Im
giuochi come ne tarocchi, nel cucù pazzirci sù(Magal. op. 578).
figurato, ecc., e così detta perchè vi è Deventà matt. Sciòr pallino (Alleg.
dipinto un matto. p. 192). Smarrir l'uscio (Niccolò Mar
Dà-giò el matt. Matteggiare(Zan. Diz). telli Let. 67). Ammattire. Impazzare.
Màtt. Pazzo. Mentecatto. Insano. Insanito. Impazzire. Infollire. Insanire. Dar la
Folle. Demente. Deliro. Matto. Forsen volta al canto. Uscir del suolo. Dar
nato. Stolto, e per bisticcio Mattema nelle girelle o ne gerundj.
tico. Da Mattelica. Da Pazzolatico. È Di vocult a dà a trà ai matt la se
voce che in alcune frasi ha forza di induvinna. Fai a modo d'un pazzo,
sustantivo, in altre di aggettivo. – e l'indovinerai.
V. anche in Senavra e in Mattoccòn. Fà de matt o Fà el matt. Infollire.
A fà divers di olter se par matt. Folleggiare. Vaneggiare. Darnel matto.
Bisogna far quel che usa per non pa Fà deventà matt. Far impazzire o
rere un pazzo fra gli altri(Fag. Ast. impazzare. In frenesire.
bal. III, 12). Fà el matt. Far le baje. Voler la
Avegh del matt o Avegh on poo berta o la baja o la burla. Barberare.
del matt. Avere o Sentir dello scemo. Fà l'avanz del Carlin matt. Folleg
Avegh del matt ch'el consola. Aver giare. Pazziare.
più dello scemo che i granchi fuor di Fà i robb a la matta o de matt
luna(Vedi il testo dell'Aretino nell'Alb. Far le cose alla pazzesca o alla paz
enc. in Gongolacchiare). zeresca o all'impazzata o pazzesca
Chi tropp studia matt deventa, e mente o a capo pazzo.
chi no studia porta la brenta. . . . . Famm minga el matt ve”. Non mi
Ogni cosa vuol misura, ed anche in fare il matto sai. Statti in cervello ve”.
fatto di studi ogni estremo è vizioso, I matthin fortunaa. Fortuna è pazza
il nulla studiare ci lascia asini vivi, e protegge i pazzi – A fouel ſourtuno
il troppo ci fa dottori morti. dicono i Provenzali.
Per l' avvenire I matt induvinen. I pazzi, i poveri
Vo' lasciar ire e i ragazzi indovinano(Alleg. 145).
Scritture e stampa, Matt che sia massuu matt guariss de
E vo' veder quanto un poltrone campa. guarisce mai.
rari. Chi nasce matto non
( Moniglia Serva nob. I, 7). Matt come on cavall o Matt de ligà.
Cont i matt ghe vocur on bon legn. Pazzo legatoio. Matto spacciato o da
A popol pazzo prete spiritato. catena. Pazzo da catena o a bandiera
Coo de matt. Capo sventato(Pan. Poet. o spolpato. Matto da sette cotte.
I, xxII , 1 4). V. in Cóo. Matt furios. Frenetico. Maniaco.
De matt. m. avv. All'impazzata. Da Matt glorios. Matto glorioso(Tassoni
pazzo. Pazzamente. All'avventata. Secch. IV, 14). Fanfano. Vano. Ven
De matt tornà savi. Rinsavire(Nic. toso. Gonfiagote. Gonfianigoli.
Mart. Let. pag. 72), e comic. Ritro Matt mattisc. Pazzo di tre cotte. Pazzo
var l' uscio. più di Billera che sonava il cembalo
De matt ghe n'è de tre sort: matt a grilli(NelliServe al forno Il, 4). Matto
propri, matt che fa de matt, e matt tredici mesi dell'anno(Monos. 16).
che fa deventà matt. . . . . . V'ha Mezz matt. Matterullo.
tre generazioni di pazzi: chi è matto Ne sa pussee on matt a cà soa che
da vero senno, chi fa del matto, e on savi a cà di olter. Ognuno sa il
chi fa ammattire. fatto per sè medesimo meglio che gli
MAT ( 71 ) MAT
strani(Caro Let. ined. II, 89). Sa me Cassa matta de pastizz . . . . So

glio i fatti suoi un matto, che un praccassa da pasticcio.


savio quelli degli altri. Color matt. Colore che non regge.
Omn pelos o matt o virtuos. V. in Màtt. ad. fig. Salvatico; e dottr. Pseudo.
omm. Parlandosi d'erbe e simili.

Ona manega de matt. Una gabbiata Figh matt. Caprifico.


o Una nidiata o Una manica o Una Giussumin matt. Gelsomino silvestre.
Zucoria matta. Cicoria salvatica.
bella mano di pazzi o di matti.
Ona rima o vero Ona rima de matt. Màtt. ad. fig. Malefico. Fonsg matt. Fungo
Un bel ramo di pazzo. Una vena di malefico, cioè nocivo, velenoso.
pazzia. Màtt ad. fig. Ampio o Macchinoso in
eccesso,
On gust de matt. V. in Gùst.
Pari la cà di matt. . . . . . Essere Cà matta. Casa a spazzavento.
Carr matt. V. in Càrr.
una casa tutta sossopra.
Ciccolattera matta. . . . Cioccolat
Parlà de matt. Dir pazzie.
Rid come on matt. Sbracciarsi a tiere eccessivamente ampio.
ridere. Vorè on ben matt. Volere un ben

Robba de deventà matt. Cose da far matto.

girare gli arcolai, o da far impazzare Màtt ad. fig. Incostante. Vario. Variabile.
Salomone. Volubile.

Se no hin matt i vocurem minga, Ann matt, Mes matt, Temp matt.
che talvolta diciamo anche alla vene Annata pazza, Mese fortunoso, Tempo
ziana Cò no i xe mati no li volemo. vario o incostante.
Màtt. Guasto – Ad. di Vin. V.
- - - - - Si suol dire ogni volta che
si ha a fare con gente di buon tempo Deventà matt(parl. di latte). Ina
o che stia poco in cervello. grire. Inacetire –(parl. di vino). Gua
starsi.
Trà matt. Far pazzo. El tran matt.
Màtta. s. f. Pazza.
Lo fanno pazzo.
Trass matt. Darsi al pazzo. Fingersi Matta Biraga. V. Biràga. Si riferisce
anche ad uomo.
pazzo.
Màtta. s. f. Cricchio. Ticchio. Grillo.
Trattà de matt. Canonizzarper pazzo.
Tutt i can menen la coa, e tutt Capriccio. Umore. Ghiribizzo. Farfal
i matt o i mincion vocuren dì la soa. letta.
Saltà la matta. Saltar il ticchio, il
V. in Càn.
Tutt i matt han nomm Mattee; ma grillo, ecc. -

quell tal l'è matt pussee. V. in Mattée. Màtta. s. f. ant. Fusajuolo. E lo stesso
che Birlo. V.
Voregh o Andagh i savj e i matt. Andà adree come la matta al fus.
Volerci gli argani. Volerci del buono.
V. in Füs.
Abbisognar di molto per far fare al Sangua d'ona matta. Lo stesso che
trui una cosa.

Màtt. ad. fig. Sfegatato per checchessia. Sangua d'on biss. V.


Che va pazzo per checchessia. Carnalis Màtta (Ala). m. avverb. Alla pazzesca.
Alla pazzeresca. Pazzescamente. Matta
simo. Spolpo. Affezionatissimo. Amante mente. All'impazzata, cioè alla ma
all'eccesso di checchessia.
Matt per i donn, per i serv, per niera de pazzi.
i fraa, per i fior, per i odor, ecc. Màtta. Ad. di Càrna, Tèrra, ecc. V.
Mattada. Mattia. Mattezza. Mattiera. Azio
Donnajuolo, Fantajo, Fratajo, Fio
rista, Odorista, Che va matto de o ne da pazzo.
Di domà di mattad. Dar nel matto
di fiori, ecc.
o in scioccherie o in ciampanelle. Dir
Vess matt in d'ona cossa o per ona
cose che non le direbbe un granchio
robba. Andar pazzo di checchessia.
Matt. ad. fig. Falso. Per es. Danee matt, che ha due bocche.
Fà di mattad. Pazziare. Pazzeggia
Gioj matt, Perla matt. Danari falsi,
Gioje, Perle false.
re. Folleggiare. Far pazzerie o mal
MAT (72 ) MAZ
terie o pazzie o scartate. Uscir del se gine. Forsennatezza. Forsenneria. Mat
minato. tità. Pazzia. Demenza. Follia. Follezza.
Mattador. Mattadore. Nome delle carte Alcuni dicono anche Materia in vece
primarie dell'ombre, cioè spadiglia, di Matteria, ma pare voce introdotta
maniglia e basto. per isbaglio.
Mattalò. V. Matalò. Fà matteri sora matteri. Impazzare
Mattaràzz , ecc. V. Mataràzz, ecc. affatto.
Mattarèll. Matterello. V. Mattèll sig. 1.” Mattinna. V. Matinna.
Mattarèlla. Pazzerella. Matterella(Redi Op. Mattisc. V. in Màtt.
VI, 75) – Talora in senso tristo Mattoccada. Pazzia – Pazziuzzia.
Civettina. Civettuzza. Civettuola. Mattoccàsc. , Matterone. Mattacchione.
Mattarellàda. Pazziuzza(Caro Let. ined. Mattòcch. º Pazzacchione. Pazzacone.
I, 256). Mattoccòn. ) Accrescitivo di Pazzo, ma
Mattaròn. V. Mattèll(fuco). per lo più in senso non cattivo.
Mattasc. Mattaccio. Mattòlegh. Pazzaccio.
Mattàscia. v. cont. dell'Alto Mil. Puina. Mattón. Mattaccio(Buonar. Tancia IV, 9).
Mattasción. Mattacchione. V. Mattòcch. Mattòn. Giovialone. Allegroccio. Bajone.
Mattée. Matteo. Nome proprio che si usa Allegrone. Bajoso. Faceto. Compa
in ischerzo per Màtt. V. gnone.
Fà i devozion de san Mattee. m. cont. Matton per Mattèll(fuco). V.
br. . . . . . Seminare una manciata Matton. Fungo ? Carbone? Fungosità e
di frumento a onore di San Matteo e falso rigoglio onde talora è infestato
ne giorni prossimi alla ricorrenza della il grano turco.
sua festa per impetrarne buon rac Mattònna. Mattaccia – Bajona.
colto. Mattusalèmm(Scampà i agn de Noè o de )
Tutt i matt han nomm Mattee, ma Viver gli anni del Disitte. V. in Agn.
quell tal l'è matt pussee. Ogni pazzo Mattusalèmm. fig. Pazzacchione,
è pazzo, ma il tale è arcimatto o pazzo Mattutin. s. m. Mattutino.
da catena o matto spolpato o matto Mattutin. ad. fig. Pazzerello.
di sette cotte.
Mattutin per Bonoriv. V.
Mattèll. Matterullo. Matterello. Pazzerel Mausolée. Mausoleo.
lo. Mattuzzo. Mavón. v. cont, per Medon. V.
Mattèll di riv dicono alcuni per Passera Màximum. s. m. Il più. Il ma cimum
mattella. V. in Pàssera. (“tosc. – Zan. Diz.)
Mattèll. In alcune parti dell'Alto Mila Màzz. Mazzo. -

nese chiamano così con voce valtelli Cattà-foeura o Toeü-foeura del mazz.
nese e romanza il nostro Bagàj. V.
Ricapare.
Mattèll che altri dicono Matton e Matta Fà-sù in d'on mazz. Ammazzolare.
rón. Fuco. Pecchione. L'Apis fucus dei Ammazzare(che può servire anche di
naturalisti,
bisticcio in qualche occasione).
Mattèll e al pl. Mattèj. . . . Ne sassi da Mazz de san Giovann. . . . . Quel
calce sono quelle anime d'altri sassi gran mazzo di matricaria o camamilla
che non sono calcinabili e si buttan via. fiorita che la nostra gioventù d'ambi
Mattella. Matterella(Redi op. VI, 75). i sessi è usa cogliere ne prati subur
Pazzerella.
bani sull'albeggiare del ventesimo
Mattèlla. V. in Mattèll.
quarto giorno di giugno (ricorrenza
Mattèlla. T. de Setajuoli. . . . Matassina della Natività di San Giovanni Batista)
o Trafusola di seta allucignolata alla
e serbar poscia ne propri lari farmaco
caviglia. Il lucignolo della seta; l'eche domestico per tutti quei maluzzi da
vau dei Fr.; quel medesimo nella seta pannicelli caldi che siano per nascere
che l'elza nel lino. fra l'anno in famiglia. Più estese no
Mattèlla. Ad. di Pàssera. V. tizie intorno a questo uso leggansi
Matteria. Mattezza. Materia. Mattia. Mat nell'articolo Nott de san Giovann in
tiera. Insania. Stoltizia. Forsennatag Nòtt.
MAZ ( 73 ) MAZ
Mazz de strasc. T. de'Pastai. V, in Mazza de ſeree. Mazza de fabbri.
Strasc. Terzetto. Martello terzo. Quello che
Mazz de zuccoria. Mazzocchio? Tallo? usano i fabbriferrai per mazzicare,
Mazz di ciav. Fascio delle chiavi. cioè per martellare il ferro a caldo
Mazz. T. di Giuoco. Mazzo di carte, e in due o più mazzicatori.
scherz. Libro del quaranta. Libro o Mazza del torno. Gruccia.
Libriccino del Paonazzi. Mazza de tambor. Mazza. Bacchetta.
Scannà el mazz o Scannà i cart. . . Mazza drizza. Mazza diritta (Diz.
Levare in ogni seme d'un mazzo di art.). La mazzetta da ſabbri fatta come
carte più o men carte identiche ri un martello ordinario da banco. Il
ducendo il mazzo a più o men mole Marteau a panne dei Francesi.
secondo le leggi d'alcuni giuochi o Mazza storta. Mazza traversa ( Diz.
le convenzioni arbitrarie tra giocatori. art.). Quella che ha la penna nella
Màzz. T. de Setajuoli. . . . Un quadrato dirittura del manico. Il Marteau à
di undici matassine di seta(matell) per travers de Francesi.
altre undici, undici matassine quadra Tambor de mazza. V. in Tambòr.
te per undici. Si assesta in un arnese Màzza. Mazzo da botti (Fag. Av. pun.
che simiglia a un arcuccio da bam III, 16).
bini(cunett) – È la Botte dei Franc. Màzza per Màssa(vomere). V.
Mazz. T. de'Tessit. Involgitoio Màzza. . . . . . . Nome di quel batuffo
Màzz o Mazza. T. di Cart. Mazzo. Ma di canapa che i funajoli fermano a
glio. Grosso martello ferrato che mosso un palo che chiamano rocca per farue
dall'albero(èlbor) pesta i cenci nelle fili da spago o trecciuole di fune. V. in
pile( foll). Èlza. – La Quenouillee dei Francesi.
Màzz. s. m. pl. T. di Stamp. Mazzi. Pal Màzza. . . . . . Nome recente di quella
loncini coi quali si tingono d'inchio composizione che consta di tutti gli
stro le forme di stampa. Oggi di hanno avanzugli delle schiume di mare ri
quasi affatto ceduto il luogo al Rolò. V. dotti a consistenza tale da formarne
– Avevano Rocchitt. Legni? Mastii ? pipe imitanti le pipe di vera schiuma.
Manichi? = Gringa. Crine = Pell. Pelli. Mazza. T. d’Agric. per Frantéja o Fran
Mazza. Mazzo. cióra o Sfrantója. Maciulla V. Sfran
Mazza de cavej. Ciocca di capegli. tója.
Mazza de fior.T. pitt. Mazzo di fiori. Màzza. T. di Cart. V. Màzz.
Mazza de pagn, de fregon e sim. Màzza. T. de Conciatori. Bollero. Stro
Mazzo di pannilini, di canovacci, ecc. mento di legno con manico lungo
Mazza de remolazz. Mazzo di radici che serve a stemperare la calcina nei
o di ravanelli. calcinai.
Mazza. . . . . . . Lunga canna in cima Mazza. Ammazzare. Uccidere. Mettere a
morte.
alla quale sta un granatino col quale
si spolverano le pareti delle stanze. L'omm l'ha de mazzà el terren,
Màzza. Maglio. Mazzo. Mazza. Grosso minga el terren l'omm. V. in Terrén.
martellone di ferro che si adopera a Mazzass in d'ona cossa. Ammazzar
due mani per menare colpi gagliardi. cisi. Spendere tutto sè stesso in chec
Dà-giò la mazza. fig. Far la ragione chessia.
o la giustizia coll'asce o coll'accetta. Mazzà. Macellare – Scannare. Incoeu
Mazza a duu pian o Mazzetta, Mazza el becchee el mazza; doman mazza el
a due bocche o Mazza a doppia boc cervelee. Oggi il beccaio macella; do
ca, cioè senza penna, o sia con altra mani il pizzicagnolo scanna. Mazzà
bocca(pian) al luogo della penna. dò voeult la settimana. Macellare due
Mazza de fa i sass. Mazza di ferro. volte per settimana.
Mazza da pietroni. Quella che da un Mazzà. met.... Dicesi di ciò che, uscendo
lato ha la bocca piana e dall'altro una secondo sua ragione di misura o di sim
punta alla grossa per uso di scavar metria o di convenevolezza, toglie con
massi e pietroni. gruenza e bellezza alle cose con vicine.
Vol. III, lu
MAZ (74) MAZ
Per es. Quella cà la mazza el giar con altri vocaboli specifici si hanno
din.... Quella casa, per essere troppo poi Omicidio, Matricidio, Fratricidio,
ampia o troppo alta o troppo tetra, Parricidio, Canicidio, ecc.
non lascia che il giardino faccia quella Mazzapioeücc. . . . . Per ischerzo o in
mostra di sè che dovrebbe. gergo è così nominato il dito pollice.
Mazzà che anche dicesi Ciappà. T. di Mazzapioeùcc.Scalzacani.Scalzagatti.Scan
Giuoco. Ammazzare. El re el mazza o naminestre. -

el ciappa la donna. Il re ammazza Mazzapioeùcc per Tajapioeùcc. V.


la regina. El cinquantacinqu el mazza Vess come la miee del mazza
primera. Il cinquantacinque ammazza pioeucc. Sempre dir forbici. Volere
Mazzàa. Ammazzato. (primiera. che la sua stia sempre di sopra. Essere
Mazzabècca. Mazzapicchio. rispondiero e ostinato nel dire chec
Mazzacàn. . . . . . . Persona incaricata chessia a sua opinione senza cedere
di ammazzare a randellate i cani so mai alle ragioni del compagno.
spetti di rabbia. Mazzaprèj. s. m. Calcese. Carrucola che
Mazzacàn. fig. Randello. Bastone. Legno. ponsi talora a un terzo della tratta
Mazzacàn. . . . . Rivendugliolo che dà di fune colla quale si colla in alto o
in testa agli altri vendendo le der trave o pietra, e che forma un angolo
rate medesime a molto minor prezzo nella tratta stessa a sicurezza mag
ch' essi non fanno. giore della collatura.
Mazzacavàj. Lo stesso che Coppacavàj. V. Mazzasètt struppiaquattòrdes. Un Dante
Mazzacavàll. Ad. di Pér. V. o Un Dabbuddà(Sacchetti Nov. I, 151
Mazzacò. Girino. V. Bottarànna. nota). Un che vuole ammazzare bestie
Mazzàcor, V. Badée. e persone(Fag. Rime II, 2o2 e. l.). Uno
Mazzacrònegh. Mazziere(*fior), Cappel il quale par che voglia ammazzar be
lano del capitolo della cattedrale che stie e cristiani(Pan. Poet. II, xvII, 8).
porta la mazza, forse ad insegna del Ammazzasette. Mazzasette. Rodomonte.
l'autorità dei canonici e monsignori Gradasso.
a quali precede nelle pubbliche ceri Mazzètt. Mazzetto. Mazzatello. Mazzolino.
monie, come i lettori e i mazzieri o Mazzuolo.
bastonieri precedono i magistrati. Pare Mazzett de scires. Incannata.
che Mazzacrònegh riconosca la nascita Mazzètt (preso assolut.). Mazzolino s'in
dal solito sconvolgere che fa il popolo tende di fiori. (fallii.
le voci leggendo certe abbreviature a Mazzètt. T. di Giuoco. Monte. V. in Banch
modo suo. E come l'antico Basilica Giugà ai mazzitt. V. in Trisètt.
Petri, scritto Bscape, fu detto Bescapè, Mazzètta. Mazzatello. Mazzetta de pagn,
così i Magistri scholarum delle pri de sonitt, de gorin, e simili.
maziali, scritti abbreviatamente Mgri Mazzètta in varie parti del contado, e
schm, siano stati detti Mazzacronegh; verso il Lodigiano, benchè con qual
e quel loro bastone vuolsi rappresen che lieve diversità di valore, per Pede
tativo dell'antico loro dominio ferula galla. V.
rio sui ragazzi. Forse ai Mazzacrònegh Mazzètta. Mazzetta. Maglio di ferro. V.
in Màzza.
corrispondevano gli antichi Virgarii.
Mazzàdo! m. bas. Tu sia morto a ghiado' Mazzettin. . . . . . Picciol mazzolino.

Mazzagatt. Mazzagatto Fag. Rim. lI, 54 Mazzettinoci.... Picciolissimo mazzolino.


e, l.). Ammazzagatti Nelli Com. II, 3o). Mazzin. V. Spinarcelº.
Specie di picciolissima pistola, Màzzis. Macis. Fiore di noce moscada
Tir de mazzagatt. Ammazzagattata (Targ. Ist. III, 56o). V. Macis.
(Nelli Allievi di ved. III, 9). Mazzitt de sparg. T. de Confett. . . . .
Mazzalegùmm o Mazzalemm o Malèrba, Specie di confetti al dragante in figura
Succiamele. Orobanche. Erba dannosa di picciolissimi mazzetti di asparagi.
alle civaje. Mazzò (che alcuni dicono anche Revendó).
Mazzament. Uccisione. Ammazzamento T. de Pizzicag Scannaporci? Fra i
Eccidio. Da quest' ultima voce unita nostri pizzicagnoli vale specificamente
MAZ (75) MED
quel pizzicagnolo che ammazza animali Mazzón. . . . . . Gran mazzo.
e rivende le carni porcine macellate Mazzoràda o Mazzolàda. Mazzata.
a pizzicagnoli che non macellano. Mazzuccà. Battere. Percuotere in capo.
Mazzòcchera. Capocchia. Mazzero. Pan Forse dal provenz. Mazzucar che vale
Mazzòccora. º nocchia. Estremità di sbattere, percuotere insieme, da cui
mazza o bastone grossamente ritonda pare che gl' Italiani abbiano tolto il
e assai più grossa del fusto - Con la maz loro antico Bazzuccare.
zocchera. Mazzocchiuto. Pannocchiuto. Mazzuccàda. Capata.
Mazzoeü. . . . . . . Martellotto di ferro Mazzùcch. Mazzocchio(Lippi Malm. IV,7).
tozzo e di bocche pari e inacciajate. Zucca. Testa. V. Colmègna.
Mazzoeiù. Mazzuolo. Maglietto. Martello Fà trucch mazzucch. V. in Trùcch.
da scarpellini o tagliapietre. Mazzùcch. fig. Capassone. Uomo duro
Impieni on mazzoeü. . . . . . Rag d'intelletto, e di nessuna capacità.
guagliare la bocca del mazzuolo, sup Mazzucchèll. Falaride otricolata. Erba
plendovi con ferro a saldafuoco quella arvense detta Ciocchinna da Pavesi.
parte che v'incavò o scheggiò fuora Mazzucchèll (altro). . . . . Specie d'erba
lo scalpello col suo capo per forza detta Carer arenaria dai botanici.
del continuo battere. Mazzuccon. Testa di ferro(Pan. Poet I,
Mazzoeü. Mazzuolo. Mazzapicchio. Magliet xxxIII, 4o). Capassone. Capocchio. Biz
to di legno col quale si batte la canapa zocone. Scorzone. V. anche Badée.
sul ciocco da diliscare (cavall) prima Me. dat. Mi. A me. Me. Teme daree de
di passarla alla maciulla (frantoja). bev? Me det i danee? Mi darai da
Mazzoeü. T. di Giuoco di carte. Maz bere? Mi dai i quattrini?
zetto? Ogni picciol numero di carte Me. acc. Me. Mi. Per es. Te me vocu ſà
in cui si venga compartendo il mazzo morì. Mi vuoi far morire.
intiero delle carte da giuoco. Mè. Mio. Per es. Quell cavall l'è mè.
Fà mazzoeu. Accozzar le carte. Nel Quel cavallo è mio.
far le carte (fà el mazz) mettere de Hoo trovaa el mè. ironic. Io ho tro
stramente insieme quelle buone per vato il mio uomo(Lasca Sibilla, I, 5).
farsele capitare alle mani – Ed anche Mea-cùlpa.Settemio.Colpa mia Cagion mia.
Scozzare le carte, cioè nell'alzarle a Mecànega. Meccanica.
chi le fece(in del leva) e ne dà so Mecànegh. Meccanico.
spetto di averle accozzate, mandarle Mecanismo. Meccanismo. La struttura
in tanti mazzetti per vincer l'arte materiale dei corpi.
con l'arte. (legno. Mecanismo. . . . Nell'arpa è il conge
Mazzoeùla. Mazzo. Maglio. Martellone di gno di pedaliera rinchiuso nella menº
Dà la mazzoeula in sul coo. Dar sola per mezzo del quale è dato al
del maglio sulla testa, e fig. Maz l'arpista di eseguire tutti i tuoni
zuolare(voce così male ortografizzata, del sistema enarmonico.
forse perchè altramente equivoca, e Mèccia. Saetta(Alb. enc. in Accecatoio).
reg. da Min. e Zanob.). Fare il collo. I formai chiamano con questo nome
Lassass dà la mazzoeula sul coo. fig... franzese (Méche) il loro trapano onde
Lasciarsi fare il collo ne prezzi. fanno uso, tra le altre cose, per fare
Mazzoeüla. Mazzuolo. Specie di martello nelle forme da scarpe un foro pel qua
di legno ad uso di vari artigiani. le infunarle onde poterle appendere.
Mazzoeula de segrin. . . . . . Maz Méda. Meta (Alam. Coltiv. II , 61 ). Ca
zuola col sagrino sulle bocche per tasta. Massa. Monte. Cimulo – Questa
servirsene a sagrinare le pelli. nostra Meda noi la riconosciamo o dal
Mazzoeüla. Mazzuola. Picciola mazza. lat. Meta, o fors'anche dagli Spa
Mazzoeula del lin. Scòtola. gnuoli fra quali è comunissima voce
Mazzoeura. V. Mazzoeüla. in significato di molto, di quantità.
Chi dà-via el sò o Chi remonzia al Fà-sù in meda. V. Immedà,
fatt sò prima ch'el moeura el merita sul Mett in meda.
coo ona mazzoeura. V, in Fatt sig. 2.” Meda de quadrej. V. in Quadrell,
MED (76) MED
Meda de sass. V. in Quadrettà. Medegà. Medicare – Medicinare.
Meda de ruff. Barca di concio(Gior. provà del sò pel de Inedegasse sim.
agr. IV, 559) Concimaja(ivi pass.). P. in Pél.
Mucchio di letame. Medegalla. fig. Ripescar le secchie.
Méda. Catasta Massa di legne di quer Rimediare al male già fatto.
ciuoli rifessi o d'altro legname, di Tornà a medegà. Rimedicare.
altezza e larghezza determinata se Medegàa. Medicato.
condo i luoghi. La nostra catasta Medegada. Ad. d'Èrba V. e agg. che
(meda)di legne è anche una specie di altri Brianznoli chiamano Erba mede
misura convenuta, giacchè suol essere
gada il Medeghett bianch V.
larga quattro braccia nostrali ed alta Medegadùra. Medicatura. Medicazione.
quattro, ancorchè lunga a piacere. Medegamént. Medicamento. Medicina. Fir
Pognam caso, lunga sei braccia dà maco. Rimedio; alla latina Medela;
quattro carra di legne perchè il carro talora poetic. Medicàme.
ha otto braccia di corda – Tra i Mèdegh. Medico – In generale però il no
Fiorentini la Catasta suol essere lunga stro popolo dice più volentieri El dot
braccia fiorentine sei. alta due, e larga tor, e lascia questa voce Medegh ai dotti.
uno e mezzo – Il Catastone(Gior agr. El medegh Tenca de sti maa ne
pag. 541 ), misura delle legne in Val guariss minga. È male irrimediabile o
dera, è lungo braccia ventiquattro, irremediabile o irremedievole o inni
alto quattro, e largo quattro: ven mediabile, ecc. E male a cui non è
desi da 13o a 14o lire. -
rimedio. È male senza rimedio. È male
Meda de fassinn. Catasta di fascine irreparabile o inreparabile o insana
con Capellinna. Cappello. – In Tosca bile o incurabile.
na colui che vende e porta alle case Medegh defoeuravia. Medico volante.
le cataste di legne da ardere dicesi Medegh de la cura: Medico assistente.
Catastajo. Medegh vecc e cerusegh gioven...
Méda impropriamente per Maragnocò. V. Il medico sia vecchio, e il chirurgo
Medaja. Medaglia. Ogni moneta antica, giovane; dett. volg. di piana intelligen
romana, greca, etrusca, ecc. Medeghèssa. Medichessa. (za.
El rovers de la medaja. Il rovescio Medeghètt. Nome generico nostrale di
della medaglia. varie artemisie.
Medaja con la tegna. Medaglia in Medeghett assolutamente o Medeghett
tartarita – Medaglia coperta di patina. bianch. Canapaccia perchè di scorza fila
Medaja, fig. per Andeghée. V. mentosa come è la canapa). Assenzio delle
Medaja. Medaglia. Tondino d'oro o d'ar siepi perchè usato come succedaneo al vero as

gento o di bronzo che si conia in onore senzio). Erba Lucina(perchè usata negl in
o a premio di alcuna persona meri conodi puerperali). Erba bianca(per la
tevole di tale onorificenza. peluia bianca sottana delle foglie ) (Targ.
Medàja diciamo abusivamente anche ogni Ist. in Artemisia vulgaris). Assenzio
altro tondino figurato di qualunque o Erba canaparia. Erba san Giovan
metallo; come per esempio ni. Artemisia. Nel nostro contado al
Medàja. Medaglia(Alb. enc. in Coroncio cuni la chiamano altresì Erba mede
ne) quella che pende dai rosari. gada, e ne regalano le focacce, così
Fà crosett e medaj. Far segni di come fanno colla nepitella, e come il
croce(Pan. Poet. II, 5). V. anche in Mattioli dice farsi anche da Toscani.
Crosètta. Medeghett per eccellenza o Mede
Medajin. Medaglino(Caro Let.fam. III, i 14 ghett verd. Assenzio. Assinzio. Assen
– Doni Zucca p. 2o5). Medaglietta. zo. L'Artemisia absinthium L.
Medagliuccia. Con dent el medeghett. Assenzia
Medajón Medaglione. (garia. V. to. Medicato coll'assenzio.
Medanda. Lo stesso che Seganda o Se Medegòzz. v. brianz. Medicastro. Spargi
Mèdega. s. f. Medichessa. rico o Empirico(in sign. spr.). Chi s'im
Mèdega. Ad. d'Erba. V. paccia di medicare senz'esser medieo.
MED (77 ) MEJ
Medicina, e per lo Mediòss(Ala), e cont. A la mejdi oss. Mez
più in senso avvilitivo, cioè medici zanamente – Alla meglio – Talora anche
na cattiva, impiastro, ecc. è lo stesso che A la mitterlanda. V.
Medegòzz. Mestura o Cera da nesti. Medità. Meditare. -

(Tar. fior.) V. in Insed vol. II, p. 516 Meditàa. Meditato.


col. 1.º oltre il mezzo. Meditazion. Meditazione,
Medèmm (voce romanza). Medesimo.Stesso. Mediterrani. Mediterraneo.
Istesso; poet. Medesmo; corrott. Me Medoeüla e Medolin. Dim. di Meda(catasta
demo – Istess fodraa del medemm. di legne). V. Medinna.
V. in Istèss. Medón. Mattone. V. in Quadrèll. Nel
Medemmamént. Medesimamente. Stessa nostro Daz. Merc. antico sono sempre
mente. Parimente. detti Pietre. - - - -

Méder. Mòdano. Garbo (“tosc.). Nome Medon ingles. V. Filacortèj.


dei modelli superficiari di carta, di Medonin e Medonzin. Mattoncello.
legno, o di metallo che gli artigiani Medregàl. v. cont. per Matrical. V.
sovrappongono alle materie da lavo Medrin. Garbetto. - -

rarsi per segnare in esse la periferia Mée. Miei – Mie. Per es. Hin i mee. Sono
delle parti che ne hanno a ricavare. i miei parenti. Hin i mee donn. Sono
Toeü-giò el meder. Cavare da un le mie donne – I mee gent. La mia
modello le misure d'un'opera qua gente(“tosc.). Tutti i parenti costituenti
lunque – Fare un picciol modellino famiglia e quelli usciti della nostra
– Fare un po' di modelletto di chec per passare ad altra famiglia.
chessia – Ridurre dal modello – Mo Mèj. Miglio. Il Milium indicumL o Pa
Medesinna. Medicina. (dellare. nicum miliaceum d'altri, pianta nota.
Boccon de medesinna. fig. Pillola. Mej bianch. Miglio colla coperta
L' è mej spend danee in pan che del seme bianca (Targ. Istit. II, 77, che
in medesimn. V. in Lenzotti. lo dice il più comune, ciò che non
Medesinna de cavall. Medicina dra è punto fra noi).
stica, gagliarda – Medecine de cheval Mej giald. Miglio colla coperta del
dicono anche i Francesi. seme gialla(Targ. Istit. Il, 77). Questo
Mediànte-chè. Purchè. è il più comune fra noi. -

Mediantibus illis. . . . Co'quattrini, coi Mej marin. Lo stesso che Perlinna. V.


contanti, colla grascia di quel santo. Mej negher. Miglio colla coperta
Mediator. Sensale – Nei diz. ital. Media del seme nera Targ. Istit. II, 77).
tore e Mezzano, come anche Media A san Barnabà segra e mej in terra
zione e Mezzanità, non sono ricevuti va. V. in Ségra. -

nel significato dell'interposizione com Bondanza de mej. . . . . Modo col


merciale così come nel nostro dialetto quale sogliamo copertamente notare
milanese semicolto. d'inciviltà chi fra persone educate
Mediazion. Senseria. L'opera del sen si gratti le natiche o ne accusi il
sale, e la mercede di essa. prurito; ed è come dire V'avete forse
Medin chiamano alcuni del contado l'O la carne panicata? o vero Avete voi
mett de pajee. V. il miglio nelle brache che vi noi?
Medin. s. f. Voci quasi che morte El mej spess el manten la famm in
Medinna. in città, ma tuttora vive nel Proverbio agrario nostrale
contado, rimanenze dell'antica Amita che avvisa essere necessario di tener
latina e italiana, e sinonime di Zia. V. rade le piante di miglio chi le voglia
Medinna o Medoeula. Catastella(Gior. agr. veder prosperare. (V. in Pàssera.
VI, 54 i ). Picciola catasta di legne. Se tucci passer conossessen el mej.
– In Val d'Era la Catastella è lunga Vess pien a segn che ona granna
braccia sei e alta due. de mej la va minga in terra. . . . .
Mediòcher. Mediocre, Essere folla tale che non permetta
Mediocramént. Mediocremente. accesso. Mancu ci capi n'agugghia
Mediocritàa. Mediocrita. direbbero i Siciliani. - - -
MEJ (78 ) MEL
Mèj. Miglio. Il seme della pianta detta Ha gambo grosso, foglia lata, e spiea
Panicum milium o miliaceum – Ogni nodosa.
seme isolato dicesi Granna de mej. Mejaroeò. V. Miaroeü.
Granello di miglio. Mejaroeùla. Ad. di Gaijnna. V.
Color del pan de mej. V. in Pàn. Méi. V. in Mi (a me).
Mej pilaa. Miglio brillato(Targ. Ist. Mél. s. m. in città. Il Mele o Miele –
II, 77). Mél. s. f in contado. Col mele si fanno
Pan de mej. V. in Pàn. in ispecialità se misto coll'aceto gli Os
Succ come el pan de mej. V. in Sùcc. simeli(rosimèl), se coll'acqua le Mulse o
Mèj. Meglio. Più bene. Acque mulse o gl'Idromeli oi Melicrati
A la bella mej. O male o malaccio che si vogliano dire, se coll'olio gli
(Fag. Mar. alla moda II, 9). Alla meglio. Eleomeli, se colle conserve di frutti
A la mej di oss. V. in Mediòss. le Marmellate. – V. anche in Lattimél.
Andà semper mej. Andardi bene in Mel de Spagna. . . . . . Miele di
meglio. Migliorare – Prosperare. Spagna, ed è il migliore.
El farav mej a tasè. Farebbe il suo Mel de Valtellinna. . . . . . Miele
meglio a starsi zitto. di Valtellina, ed è per noi di qualità
Fà a chi fà mej Fare a chi meglio inferiore.
meglio. Mel rosaa. Miele rosato, cioè Miele
Lassà-foeura el mej. Omettere il più in cui siano state rose in infusione.
o il meglio; comic. Guastar la coda Mel sforzaa. . . . . Secondo miele
al fagiano. che si ottiene dai favi (dopo che cessò
L'è mej dì pover mì che pover di colar da essi il miele vergine) posti
mun. . . . Si suol dire da chi loda il in gabbie di legno e torchiati gagliar
celibato. V. in Pöver. damente. È poco dolce, assai lique
L' è mej inscì che nagott. Egli è scente, pieno d'imbratti e financo di
meglio tale quale che senza nulla stare. cera, e si serba sempre fluido. I
L'è mej ona magra gaijnna incoeu Siciliani lo chiamano Miele pullo
che on grass capon doman. V. Gaijnna. (Meli di puddu) perchè così polluto
L'è mej soll che mal compagnaa. V. o sia guastato dal sugo del cacchione
in Compagnàa. dell'ape ch'essi chiamano puddu e
Se no te gh' ee de mej. Se non hai che nella premitura de favi si viene
di meglio, e comic. Se non hai altri meschiando col miele.
moccoli. Mel vergin. . . . . Miele puro che
Vorè quai coss de mei che el pan cola naturalmente dalle cellette dei
de micca. V. in Micca. favi tagliati o stritolati a tale eſfetto,
Mejàcca. s. f. . . . Nome collettivo de e che di leggieri si congela in masse
gli steli o vogliam dire gambi del granulose.
miglio che segati e spogliati della Bocca de mel. Bocca melata (Pan.
spiga servono in vari paesi del con Viag. Barb. I, 7).
tado volti verso il Lodigiano e il No Dolz come el mel. Dolcissimo –
varese come mangime vernile per le In senso fig. Melatissimo. Più melato
bestie da soma. Propriamente la Stop che il confetto.
pia o Seccia del miglio. Fà el mel. Mellificare – Che fa
Mejàda..... Campo seminato a miglio. mel. Mellifero. Melifero. – Mellifluo.
Mejànna. Panicastrella. Panico salvatico – Mellifluamente.
(Tar. Diz in Panicum viride). Fieno Mangià fel e spuà mel. Avere il fiele
stellino. Fa nelle stoppie; ha spighetta in petto e il mele in bocca? Soppor
come quella del panico; del seme, che tare dispiaceri od ingiurie, e, non che
si raccoglie con quella sacca a rete mostrarne risentimento, dir bene di
che diciamo Guàda (V.), sono ghiotti chi ce le arreca.
gli uccelli, i piccioni, le galline, ecc. Mettegh el mel. Immelare.
Mejanòn. Panicastrella. Panico salvatico Tirà-foeura el mel di cassett di avi.
(Targ. Ist. in Panicum verticillatum). Smelare.
MEL MEL
(79)
Melàa. Melato, e alla latina Mellito. Melghètta che anche dicesi Melga rossa.
Cont on fà melaa melaa, o Tutt mel. Sagginella. Sainella. Saggina serotine.
Più melato che il confetto. E l'olco a frutto penzolo di alcuni bot.
Melassa. Melazzo(Targ. Istit. III, 57o). Melgòn che pure dicesi Melgòtt o For
Melassa? Il residuo dello zucchero mentón e ambiguamente anche Carlán.
Grano turco o siciliano. Formentone.
raffinato; posatura che lascia lo zuc
chero allorchè si viene affinando. Melicone(Alb. enc.). Melligone(Zan. Diz.).
Melàtt. . . . . . Nome che si dà nelle Grano notissimo ch'è il Zea Mayz L.
nostre campagne a chi fa professione
di raccoglitore e trafficante di mele, Barbis o Cavij del formenton. Bar
così come i Veneziani chiamano Ceron ba o Capelliera (Gior. agr. V, 125).
il Raccoglitore di cera. Il fiore femminino del zea mayz.
Meleghètta. Ad. d'Èrba. V. Foeüj o Fojón o Scartòzz. Cartocci.
Mélga. Saggina. Saina. Meliga. Melica. Le glume che ricoprono la spiga.
Melliga. – Seminata fitta e per pastura Fojètt. Le Foglie. – Fojett bindellaa...
dicesi Sagginella o Sainella. Foglie lacere perchè grandinate.
Andà giò per la melga. fig. Inta Germèj. Germe. Quello che i Par
baccarsi. Innamorarsi. Ingattire. Es migiani dicono Calcagnuolo, e che alla
ser nel frugnuolo. Gocciolare. macine dà la crusca di granturco.
Grànna. Granello.
Son resta a stuppe fiasch
Quand hoo veduu i prenzep anca lor Loeüva che in Brianza dicesi Spo
Andà sgiò per la melga a fà l'amor. lòtt, verso il Pavese Noeuvola, verso
(Mag. Rim.). il Lodigiano e il Cremasco Fus, e
Melga bianca. Saggina bianca. Sag verso il Bergamasco Canò o Mappa.
gina del collo torto(Targ. Ist. in Sor Pannocchia. Spiga. V. in Loeüva.
ghum cernuum). Melgàsc o Fùst. Granturcule. Lo stelo.
Mollitt o Cocchitt o Borlitt o Mor
Melga de scov o Formentonin. Sag
gina a spazzole. Saggina da granate zón o Gravisin o Gnòcch o Monij o
o da scope. Saggina scopajola(Targ. Manòquar. Torsi. Le spighe spogliate
Ist in Sorghum saccharatum). L'Olco de' granelli.
saccarato di Linneo. Scovin o Fior del formenton. Spàz
Melga gialda. Saggina gialla. Il Sor zola? Pannocchia(Gior. agr. V, 126).
ghum flavum dei botanici che fa seme Spannocchia(ivi 125). Il fior maschile.
il doppio più grosso delle altre saggine. Sperón..... Le radici dello stelo,
Melga rossa vale quanto Melghètta. V. quelle barbe per le quali il grantur
cale sta fermo in terra.
Melgasc de la melga. Sagginale.
Gamba o fusto della saggina.
Melgasc. Granturcule(così nel Gior.Georg. Melgon o Formenton d'Egitt. Grano
Il, 225 e pass. Forse questa desinenza siciliano bianco o di Filadelfia.
in luogo di Granturcale è pisana, ve Melgon o Formenton genoves. Gra
dendosi anche poco dopo Fagiolule, no siciliano grosso.
Melgon o Formenton. . . . . Grano
º ecciule, ecc., non è però nuova es
sendovi nei diz. ital. i Canapilli, ecc.). turcotrasparente(Gior. Georg. XIV, 9o).
Stocco (“maremm. – Gior. Georg. VI, Zea marz vitrea de'bot. Ha stelo non
565). Senale(Lastri Op. I, 95). Stelo maggiore di due braccia e con più
del gran turco. Quello della saggina pannocchie, dà poca farina, e in Ame
(o melga) chiamasi Sagginale e dal rica si usa mangiarne i semi in latte
Crescenzio Melegario. Se non erro, il crudi o conditi con sale e burro. A
Bracciol.(Sch. fals. Dei VI, 54 e VII, 1) fare quei che noi diciamo i benis ot
usa Sanali in luogo di Sainali, saggina tima riuscirebbe questa specie, come
li; la voce però non è la più chiara. quella che scoppietta assai forte.
Mel ge.
eigascee
Melgascér.
( v. cont. Mucchio di gran
-
Melgon rar polenta spessa. . . . .
Dettato di facilissima intelligenza, co
“ºººº è turcali o di sagginali.
Melgasciàda. ) mune in quasi tutta la Lombardia, e
MEL (8o) MEL
contenente un precetto non sempre ese per Melangolo, e il bot. Melopepo
guito in molte parti di questa regione. ivi è detto Popone, così anche ne diz.
È dettato che ebbe l'onore d'essere ital. Popone la vinse su Mellone a cui
mentovato così alla milanese da Par lasciò il solo incarico dell'altra rap
mentier nella sua bella Memoria sul presentanza e di quella datagli dal
granoturco stampata a Bordò nel 1785. Crescenzi(Agric. VI, 71) – Questa voce
Melgon ostan. Grano siciliano ago Melon ha fra noi due pronunzie: chi
stano o grosso(Targ. Diz. in Zea marz grida per le vie tali frutti dice Melòn
semine majori). Si semina da noi fra bòn e fa aperti ambi gli è, ogni altro
marzo e aprile, dice Melon bon con d chiuso. – Dei
Melgon magengh e mal invernengh. poponi si noverano in Toscana (come
.... Si semina fra noi tra maggio e giug" riferisce il Targ. Tozzetti nel suo Diz.)
Melgon quarantin. V. Quarantin. assai varietà, come Popone a serpe o
Melgott gialdon. Grano sicilº giallo. serpentino, P. arancino, P. arancino
Melgott gialdin. Grano siciliano lungo, P. arancino moscadello, P. di
bianchiccio o biancastro. Spagna bianco, P. lungo e liscio bian
Melgott ross. Grano siciliano rosso co, P. odoroso piccolo di Portogallo
porporeggiante. (rastro. o di Spagna, P. peloso lungo, P. re
Melgott negher, Grano siciliano ne tato, P. trombetto. P. vernino di Spa
Melgonin. Lo stesso che Quarantin. V. gna bianco, P. vernino di Spagna gial
Melgòtt. Grano turco. V. Melgòn. lo, P. vernino lungo, P. vernino tondo,
Melgottin. Lo stesso che Quarantin. V. P. verde di Spagna, P. damaschino.
Melissa. Melissa. Cedronella. Cedornella. Vedi anche per altre varietà il Re
Citraggine. Melacitola. La Melissa offi nell'Ortol. dir. II, 271 e seguenti.
cinalis L. L'Alamanni (Coltiv. IV, 87) Scorza, Buccia – Fesa. Spicchio -
usò anche poeticamente Mellifillo; ma Tegna. Bernoccoli = Mollasc. Trippa.
perchè colpa il verso l'usò tronco Buzzo. Midollone = Gandolitt. Semi.
(Mellifil), Minerva patavina ne lo ca = Picoll. Gambo.
stigò voltandoglielo in Mellifilo! Cocumer e melon e meresgian ghe
Acqua de melissa. Acqua di melissa. fan perd la pascenza ai ortolan. V. in
Mclitar. V. Militàr. Ortolàn.
Mèlla che anche dicesi, e sempre in Di melon ghe n'è pocch de bon.
gargo, Sparpajadora, Martólfa, Mar Bisogna comperar trenta poponi se
tinna e simili). Medola(Fag. Am, non si vuole trovarne due di buoni.
op. a caso III, 5). Cinquadea, Striscia. Faa a melon. Spicchiuto?
Draghinassa. La spada. – Quella daga Faa come on melon. Cotto come
di legno che si cigne l'Arlecchino (si una monna. V, in Fàa fig.
mile al raschiatoio dei pittori che il Lattada de gandolitt de melon. Lat
Diz. dice Mella) e che tali maschere tata di semi di popone,
chiamarono pur sempre La Mella, Melon de Caravasg. Poponi caravag
diede origine a questo nostro gergo. gini, cioè vegnentici dal territorio di
Mèlma. Melma. Memma. V, in Fànga. Caravaggio nel Bergamasco, i quali
Mèlma... Alcuni chiamano così quella ma noi abbiamo pe' migliori,
dre acetina che si forma talora intorno Melon d'Egitt. Popon muschiato o
alle cannelle delle botti piene di vino. di Gerusalemme(Targ. Diz. in Cucumis
Mèlmora. Lo stesso che Mèlma sig. 1. V. Dudaim).
Melodramma. Melodramma. Melon de pianta veggia.... Dicesi
Melògna. Zucca. Coccia. Coccola. Testa. scherz. di persona attempata e calva.
Melón. Popone. Pianta e frutto notissi Melon invernengh. Popone vernino.
mi. Nella più parte dei paesi d'Italia Melon moscatell. Popone moscadel
Mellone vale come fra noi il Cucumis lo. Specie di popone di figura bis
melo o il Melopepo dei bot. e il Melon lunga, la cui polpa è di color verde
dei Fr.; ma siccome in Toscana Mel bianco, molto sugosa, dolce e delicata.
lone è voce riservata alla sinonimia Melonrampeghin.Popon rampichino?
MEM (81 ) MEN
Melon rognos. Zatta. Meménto. Memento(Zanob. Diz.). Quella
Melonsoli. Popon lungo e liscio bianco preghiera che si dice nella Messa subito
(Targ. Diz. in Cucumis melo verus). dopo il Sanctus per raccomandare a
Melon tegnos o con la tegna o Dio ogni prossimo nostro – Fig. Un
crostos. Popon ronchioso o ronchiuto tientammente, cioè Percossa o Rimbrot
o bernoccoluto. to che debba servire altrui di ricordo
Melon temporii. Popone primaticcio. valevole a ubbidire i nostri voleri.
On melon cocì coci. Una poponella. Memoràbel. Memorabile. Memorevole. Me
Una poponessa. Una zucca. Un mello morando.
ne. Un poponevano, scipito, smaccato. Memoràndom. s. m. Memorandum(Pan.
Quell che vend i melon. Poponajo. Viag. Barb. II, 218). Cosa memoranda,
Zucch e melon, ogni frut o ogni cosa tale, o vuoi per bontà o vuoi per
cossa a la soa stagion. . . . . Oltre a tristizia, che non possa facilmente
ciò che ho già detto in Fràt (V.), s'ag andare in dimenticanza.
giunga che talora questo nostro pro Memòria. Memoria, e antic. Memòra.
verbio equivale al toscano In chiesa A memoria d'omen. A di de'nati.
coi fanti e alla taverna coi ghiotti o Andà-via la memoria. Cadere della
coi ghiottoni, cioè Le azioni vanno memoria. Uscir di mente; e famigl.
conformate ai luoghi. Andare in acqua la memoria ad uno
Melón. met. Tosone. Che ha tonduti i (Zanon. Rag. vana p. 55).
capegli – Bertone. Chi ha tagliati fino Di-sù a memoria. Dire a memoria.
Fa memoria a vun. Rammemorare
al vivo i capegli.
Melon. . . . . Così chiamasi volgarmente o Rammentare altrui checchessia.
dai nostri lattai il Cumulo di mezzo Memoria de bronz Mag. Int. II, 25o).
che fanno in un piatto di panna mon Memoria tenacissima.

tata(lattimel). Memoria de gatt. Memoria infedele.


Melón per Salamm de testa. V. Salàmm. Memoria labilissima. Panier perse la
Melonà. Zucconare. Tondere. Tosare. dicono i Francesi, e di chi l'ha tale si
Radere i capegli, lasciar in zucca rasa. suol dire ch'egli è un Ser Ismemora
Melonàa. Zucconato. Scorcio. Tonduto. (Sacch. Nov. 197) o Uno Smemoratac
Melonéra. Poponaja. s. f.(Targ. Viag IV cio. – I Fr. dicono anche Il a une me
275). Poponajo (Berni Rime II, 2o2 moire de lièvre, il la perden courant.
- Alb. enc.). Luogo ove si seminano i Ona gran memoria. Memoria sfa
poponi – La voce italiana Mellonajo sciata(Salv. in Pr. fior. IV, II, 12o).
vale luogo ove si seminano i melangoli. Memoriona.
Patron de la melonera. . . . . . Il Pien de memoria. Memorioso.
padron di casa. Quand se gh'ha minga de memo
Melonin. Poponcino. Popone piccolo. ria, se notta. Chi non ha memoria ab
Melonin... .. Suol dirsi di un ragazzo bia carta(Pros. fior. lII, II, 54).
il quale abbia tonduti i capegli, ed Refrescagh la memoria. Tornare al
anche della Testa stessa di un fan trui alla memoria checchessia. Ritor
ciullo così tosata. nar checchessia nella memoria ad uno.
Melònna. Lo stesso che Sguànsgia. V. Trass in memoria. Ridursi alla me
Mémber. Membro. Il volgo usa questa moria. Recarsi a memoria.
voce solo nei modi seguenti: Memòria. Ricordo. Memoria. Memoriale.
Member de cavall. T. de Manisc. Fann memoria o Fann-giò ona me
Vergella(Cresc. III, 25). moria. Farne ricordo. (cordi.
Member e Member peccador. Mem Librett de memori. Libretto da ri
bro. Membro virile. Membro genitale. Memòria. ſig. Un tientammente.
Membro di natura. Memòria. Ricordo. Pegno.
I dotti e le persone colte l'usano Memorial. Memoriale. Supplica.
altresi nel signif accademico, nell'alge Memoriètta. Memoriuccia.
brico, nell'architettonico, nel rettorico Mén. Meno.
nei quali ha corso nella lingua illustre. De men de vun. Meno d'alcuno.
l ol. III. l I
MEN (82 ) MEN
Lira pù lira men, On poo pù on poo Menà-via. Indurre in errore.
men o sim., Nè più nè men. V. in Pù. Menà-via. Agguindolare. I . Fà-sù.
Vegni al men. Venire in basso o in Menà-via. Abbagliare. Duu ciar men
cattivo stato o in deca lenza. Declina nen via. Due lumi abbagliano.
re. Decadere. Andare al basso o al Menà-via con di bej paroll. V. in
dichino. Scadere; e comic. Di buona Paròlla. -

badia essere a debole cappella – L'è Menà-via el coo, la vista, ecc. V.


vegnuu al men. Le acque son basse – in Cóo nell'App., Vista, ecc.
Talora direbbesi anche Di messere Menà-via vun. Catturare.
tornò sere o di papa vescovo o di ba Menà vun per strasciaria. V. in Stra
dessa conversa o vero Ser Grisante, sciaria e in Sala.
di maestro lavorante(Monos. p. 276). Savè menà la barca. V. in Bàrca.
Menà. Menare. Menà. Suppurare. Far marcia. Dicesi di
Fornì pù de menalla. Mestarla e vescicanti, cauteri e simili.
rimestarla. Rimenarla a lungo. Fà menà. Far suppurare.
Ghe voeur olter carr a menamm Menàa. part. pass. di Menà. V.
via. V. in Càrr. Menaa-via. Annovellato.
Lassass menà-via. Lasciarsi aggirare Menabò. V. Mennabò. (faj. V.
o levare in barca o in groppa. Ca Menacc. T. di Cart. Lo stesso che Stran
valcar la capra. Credere facilmente Menada. T. di Giuoco. Mossa. Il muo
checchessia anche inverisimile. vere, parlandosi di giuochi di dama,
Lassass menà-via di ciaccier. La scacchi e simili, una pedina o un
sciarsi infilzardall ciarle Mag. Op.544). pezzo, e quindi Far buona o cattiva
Menà bon. Menar buono. Dare per mossa, secondo che si muovano be
ConCe.SSo, (Rùzz. ne o male.
Menà bulia o Menà del ruzz. V. in Menada. fig. Mena. Raggiro. Intrigo.
Menà dent.T. delle Cucitrici. V. Robà. I 'iluppo. Cabala – Pincianella.
Menà el cazzuu, el cuu, el dent, Menadid. V. Mennadid.
el ſetton, ecc. V. in Caczùu, Cùu, ecc. Menadinna. Menatina(Zanob. Diz.).
Menagh dent. Rimettervi di capitale. Menadór. Menatojo. V. Menadóra,
Scapitarci; e comic. Andar per la de Menadór. T. di Cart. Lo stesso che Stran
cima e lasciarvi il sacco. È in questo faj. V.
senso che i mercanti sogliono altresì Menadóra. Menatoio. Strumento col quale
dire che Il guadagno va dietro alla si mena o dimena o muove checchessia.
cassetta. (nari Menadora che anche dicesi Menadùra.
Menagh dent danee. Rimettervi de Scalmo. Nelle barche è quell'appoggio
Menagh dent la coa. Lo stesso che del remo che altri dice Remaroeula. V.
Mettegh on sciampin. V. in Sciampin. Menadora. V. Menéra.
Menà-giò. Percuotere. Battere. Dar Menadùra per Menada fig. e per Mena
delle picchiate o mazzate sorde. dora sig. 2. V.
Menà i gamb, i polpett, i sciabel, Menaj, che altri dicono Menàli o Menà
i sciamp, ecc. V. in Gàmba, Polpèt vol. Fuso. Quel cilindro posato per
ta, Sciabela, Sciàmpa, ecc. linea orizzontale o sia per piano, che
Menà la coa, la gamba, la man, mosso da una ruota a cassette o
la polenta, la polta, la tapella, ecc. dentata o comunque dà il moto a
V. in Cóa, Gamba, Màn, Pólt , Po ruote o ad alberi, o a stanghe di al
lénta, Tapèlla, ecc. cuna macchina, come filatoio, gual
Menà l'ussinanz indree. V. in Uss. chiera, torchio, ecc.
Menà per el nas. V. in Nàs. Menali per Menàj. V. -

Menà per la bella. Fare alla palla Menàlla. Rimenarla. Iiimestarla. Menéla
d'uno. Tener a loggia uno. pù nen. Via, la non si rimeni o ri
Menà-sù. Menarsi (Sacch. Nov. 145). mesti più.
Itasciugare. Catturare. Menar prigione. Menàn. È lo stesso che Lizon. V.
Menà-sù o Tajà-sù el ſen. V. in Fén. Menant. Servo. Servitore. Famiglio,
MEN (83) MEN
Menant-e-Servitor(o vero Menant-e-Ré Mendozzàa. . . . . Tutto rimendature.
gola) . . . . . Ordigno composto di Meneghin. . . . . . Fra noi equivale a
due ferri o legni congegnati ad an Milanese, e propriamente a un del
golo e fitti nell'albero d'un infran volgo. – Il Meneghino delle commedie
tojo da olio, che aggirato dall'albero milanesi o simili fa l'ufficio dello
stesso ha per ufficio di sollevare, Stenterello de Fiorentini, del Panta
raccogliere, rivolgere e mandar sotto lone de' Veneziani e d'altrettali ma
la macina tutti i semi oleiferi da in schere – Vogliono gli eruditi che que
frangersi. Ne torchi da olio genovesi sto nome di Meneghin sia sincopato
l'ordigno è diviso in due, cioè nel da Domeneghin (nella qual supposi
Menant che dicono Mescia o sia mesta zione e sarebbe fratello del volgare
tojo, e nel Servitor che dicono Pala; toscano Menghino – Fag. Com. II,
il primo solleva e manda le olive 52o), ed altri che provenga da
al centro della macina; la seconda le Domenega o sia Servitor de la dome
rimanda dal centro alla circonferenza. nega. Anche il Vocab. venez. (in
I Provenzali sostituiscono a quest'or Domeneghin) ha Servo domenicale –
digno un manuale il quale con una Una satirica descrizione del Meneghin,
paletta ottiene lo stesso intento, e considerato come servitore tolto a pre
chiamano questo manuale Diablotin; stanza per la sola domenica, ci ha la
e perciò il Grisellini con santa inno sciato Guidon Ferrari nel vol. VI,
cenza(Diz. X, 157) dice che in Pro p. 24o e 241 delle sue Opere impresse
venza Un ragazzo chiamato il Diavo in Milano nel 1791.
letto pasce la mola de torchi da olio. Meneghin. ad. Milanese volgare.
Menaroeula per Remaroeula. V. Dill in bon Meneghin. Parlare al
Menaròst. V. Me naròst. trui in volgare (cioè chiarissimamente
Menasción che anche dicesi Manèsch o Mach. Op. VI, 146).
Ladin de man o Mennasción. Mane Meneghinàda. . . . . Una locuzione mila
sco. Manuale. Ch” è delle mani. Dante. nese idiotica. L'è borlaa-foeura cont
Uomo inclinato e pronto a percuotere. ona meneghinada. Gli scappò di bocca
Vess on menascion. Esser delle un idiotismo milanese. Disse uno sfar
mani o manesco o manuale. fallone quasi fosse un del volgo mi
Menàvol. v. cont. dell' A. Mil. Menatojo lanese. Diede in un barbarismo mila
da pulenda. V. Canèlla. nese de' più triviali. A sentì quij sou
Menàvol per Menàj. V. meneghinad l'era robba de s'cioppà
Mendà. Rimendare. Ricucire in maniera del rid. Con quel suo giulivo parlar
le rotture de panni ch'e' non si scor milanese ci faceva schiattar dalle risa.
ga quel mancamento. Meneghinàsc. . . . . Chi favella idiotica
Mendada. Rimendatura. Il rimendare. mente in milanese. L'è on bon Meneghi
Mendadinna. Dim. di Mendàda. V. nasc. È un buon pastricciano di Milanese.
Mendadùra. Rimendo. Rimendatura. La Meneghinèsch. . . . . Aggiunto di par
parte rimendata. lar idiotico milanese.
Mendadurinna. Dim. di Mendadùra. V. Meneghinna. s. f. Una Milanese del volgo.
Mendée. Rimendatore (Tomas. Sin. 2.” Meneghinna. fig. Zombamento. Rivellino.
ediz., p. 8o4). V. Burattòn fig.
Mendéra. Rimendatora (Tomas. Sin. 1.º Dà la meneghinna. Picchiare. Per
ediz., p. 552). Rimendatrice. Racco cuotere. Zombare. Bacchiare.
modatrice. Colei che rimenda. Meneghinòn. .... Chi usa il parlare idio
Mendicànt. Fra noi si usava solo da qual tico milanese in tutta la sua pienezza.
cuno parlando dei Frati Mendicanti Menemàn che anche scrivesi Manamàn.
allorchè esistevano in paese. Pressochè. Quasi; con frase pistoiese
Mendicch. Mendico. contad. A mano a mano(Cini Des e
Mendinna. . . . Un picciol rimendo. Sp. I, 1), e secondo il Buonar.(Tancia
Mendò. Rimendatore. Colui che rimenda. I, 1) Amman ammano – De meneman.
Mendozzà. . . . . Rimendare alla meglio. Mano a mano. Di mano in mano.
MEN (84 ) MEN
Mèner. Randello. Bastone corto e pie in qualche modo a una zanca di gam
gato in arco che serve per istrignere bero, e serve ad afferrar que dadi o
e serrar bene le funi colle quali si quelle viti che per la loro posizione
legano le some o cose simili. male si potrebbe agguantare colla qua
Mèner. Menatojo. Strumento col quale si Menerìn. V. in Vit. (dra.
mena o dimena e muove qualcosa; e Menescàlch. Maniscalco.
singolarmente quel grosso e lungo Menèstra o Minèstra. Minestra; e in ger
pezzo di ferro con cui si dà moto al go Micca. Basina. Paste, risi o simili
tirare della tromba da attigner acqua. cotte in brodo.
Mèner. Bastone. Quello con che si fa El canal de la menestra. Il condotto
girar la morsa. de singhiozzi. L'inghiottitoio. Il canal
Mèner per Mènn (guinzaglio). V. delle pappardelle. V. Góra e Canaruzz.
Menéra che anche dicesi Menadóra. Gi La menestra l'è la biava de l'omm.
ratora o Menarina(Gior. agr. II, 289). V. in Biàva – I Toscani invece dicono
Aspiera(Cav. Carena Oss. sulla tratt. del che Grano pesto fa buon cesto.
la seta – Bib. ital. genn. 1858). Ragazza Menestra rescoldada la sa de fumm.
che nelle filande gira il naspo per av Cavolo riscaldato e garzon ritornato
volgervi-sù la seta tratta dalla trattora. non fu mai buono (Monos. p. 11). Cioè
Mènera. T. delle Arti. Chiave. Strumento un'amicizia rotta e poi riconciliata
di ferro con un occhio di varie forme non ritorna col primiero fervore.
che si adopera a invitare e svitare affer O mangia sta menestra o solta sta
rando nell'occhio la capocchia della fenestra. V. in Fenèstra.
vite e aggirandola secondo il bisogno. Pigrizia vocutt minestra, ecc. V. in
Menera di ball deboffett..... Chiave Pigrizia. (V. in Ris.
da svitare e invitare i dadi da mantici Ris e fasoeu menestra de fioeu, ecc.
di calesse. Ha figura di zeta N gentile. Spuà in la menestra. Darsi del dito
Menera doppia. Chiave doppia. Quella nell'occhio. Farsi danno da per sè
che ha due occhi, cioè un occhio per stesso, ed è quasi lo stesso che Dass
ciascuno dei suoi due capi, la zappa in sui pee. V. in Zàppa.
Menera inglesa. Chiave a martello? Menestrà. Minestrare. Fare la scodella
Chiave fatta con due martelli di ferro, (Zanob.Diz.). Scodellare. Mettere la mi
l'uno fisso, l'altro mobile, agguanta nestra nelle scodelle, fare il minestrajo.
i dadi (balett) fra le penne dei due Menestrà. gerg. Tamburare. Tambussare.
martelli. È la Clefanglaise dei Francesi. Dar delle busse.
Menera quadra. Chiave da dadi. Menestrée. Minestrajo(Zanob. Diz.). Ba
Quella che ha occhio quadrato o esa soffione. Mangiaminestre. Uomo che
gonale per invitare o svitare i dadi ami assai la minestra.
(balètt) nei vari lavori. Menestrée. fig. Dante. Percotitore.
Mènera. T. de' Bottai. Tirafondi. Ferro Menestréra. Gran mangiaminestre.
lungo, a vite, tagliente, che termina Menestrinna Scodella(“fior.). Quel piat
in un occhio, e si usa per levare o tello di majolica o simile, più spaso e
allogare i fondi delle botti. fondoluto degli ordinari, di cui si fa
Mènera. T. de Carrai. Subbiello. Pernio uso per mangiarvi minestra o zuppa.
che gira sui rotelloni d'un calesso Menestrinna o Minestrinna. Minestrina.
per allungare o accorciare i cignoni. Minestruccia. Minestrella. Minestra dili
Mènera. T. di St. Chiavarda. V. Ciodón. cata, brodosa, e in non gran quantità,
Ménera. T. de Tint. Cavigliatoio. le più volte da ammalati o malaticci.
Menerin. T. delle Arti, de Carroz. ecc. Meneströn o Mineströn. Minestrone (“tosc.
. . . . . . Chiave da dadi di minor dimen – Zanob. Diz.). Fra noi è propria
sione della così detta Menera quadra, mente quella minestra in cui entrano
ma di forma eguale. Serve per invi a compagnia riso, fagiuoli, cavoli
tare e svitare i dadi piccini (balettinn). cappucci, e spesso anche sedani, ca
Menerin s cepp. Chiave a forchetta? rote ed altro.
Chiave a occhio fesso che rassomiglia Menia. v. a. Malinconia ?
MEN (85) MEN
Meniroeü- T. de Fornaciai. . . . . Chi Mennaròst. Girarrosto. Menarrosto. Mu
carreggia a mano i matton crudi dal linello da spiedo come lo dicevano già
l'aja alla fornace ove hanno a cuocersi. lo Scappi e i Romaneschi. Quel con
Menìsc. Piastriccio. Pottiniccio. Guazza gegno di ruote, di catenelle, di ven
buglio, e specialmente di cose liqui tole, di pesi che, montato a guisa
de, o che sieno state umide ed ap d'orologio o animato dal fumo o da
piccicate insieme malamente. altri motori, fa aggirare sul proprio
Menisc. fig. Garbuglio. Intrigo. Imbroglio. asse e con regolata misura di tempo
Menisc. v. cont. . . . . Il pane di grano uno o più spiedi in cui sono confitte
turco sbriciolato e intriso nel latte. le carni che si vogliono arrostite dal
Meniscià. Pottinicciare. Far pottinicci. l'azione del fuoco in faccia del quale
Mènn che altri dicono Mèner. T. di Ca è collocato. Lo Scappi, il Rocchini ed
nattieri e Cacciat. Guinzaglio? – La no altri lo dissero anche Orologio da
stra voce procede forse dall'antico spiedo. Nella scala di perfezione che
ligustico Mellum o Mellium. questo fratello cadetto dell'orologio
Mennabò. Guida. Traccia. Ogni indice, è venuto conseguendo, si specifica in
ogni rubrichetta o simile che conduca Mennarost a tambor . . . . Girar
alla cognizione di libri o cose mag rosto così detto perchè ha da piede
giori. La nostra è voce che si usa un cilindro(tambor) sul quale, come
particolarmente nelle stamperie. Fra sul tamburo degli orologi, si viene sca
il nostro Mennabò ed il Guide-dine ricando la catenella che è misura alla
de Francesi esiste qualche affinità. durata del suo girare. Lavora o mon
Mennadid (A). A menadito. Modo avver tato a guisa d'oriuolo o aggirato dal
biale che si usa coi verbi Conoscere, volgiarrosti o sia dal guattero di cucina.
Sapere e simili, e vale Sapere per Mennarost a rodon . . . . . Girar
l'appunto, sapere benissimo. rosto messo in moto da una gran
Mennafait. Millefanti? (Scappi Op. p. 5o). ruota a cassetta la quale vien fatta
La nostra è voce antica che leggesi aggirare da un cane che va tentando
negli Statuti degli Offellari milanesi colle zampe di farsi via in sulla cir
a pag. 16. Treggea per così dire di conferenza della ruota stessa.
pasta che i Siciliani chiamano Milin Mennarost a fumm . . . Girarrosto
fanti e i Napolitani Millenfante. a cui s'imprime il moto dalle alie
Mennafrècc. Rodomonte. Gradasso. (vent) di un perno rispondente nella
Mennafrècc. Freddoloso. V. Sgenée. gola del cammino aggirate dal fumo
Mennafrècc. . . . . I più degli spazza che va salendo per quella.
cammini sono Vegezzini i quali raddot Mennarost a cassetta . . . . Girar
tisi il maggio alla loro valle ne riscen rosto che trae il suo nome dall'essere
dono a noi coll'ottobre per esercitare nascosto per così dire in una cassetta
il loro mestiere in città. Quindi per fuor della quale solo si veggono le
rabbia del rivedere questi forieri del alie(i vent) temperatrici del moto e
l'inverno il nostro volgo li nomina le funi rispondenti al contrappeso.
apportatori del freddo (mennafrecc). Mennarost a vapor . . . . . Girar
Mennalevàa o Pezzigòtt. Impastapane. rosto così detto impropriamente il
Impastatore. Colui che impasta, che quale è di struttura gentile sì che si
intride la farina per fare il pane. potrebbe quasi chiamare Girarrosto
Mennamolin. . . . . . . Colui che mette da tavolino; ed è quello che i Fran
in moto i filatoi o torcitoi della seta. cesi dicono Tournebroche di main.
Mennamolin. fig. Reclute. Soldatelli. Gre Tirà-sù el mennarost. Montare il
garj, e col Chiabrera (Guerre de' Goti girarrosto.
II, 57) Guerrier minuti. Vess-giò el mennarost. Essere sca
Mennapàs. Paciero. Uomo che faccia il rico o smontato il girarrosto.
pacificatore. Mennaròst. met. . . . . . Orologio guasto,
Mennapólt. Mestatore. Talora anche in irregolare, e dicesi per lo più di
senso di Raggiratore. Baro. V. Balottin. oriuoli grandi più del comune.
MEN (86) MEN
Mennasción per Menasción. V. Menta salvadega. Mentastro.
Mennasira. . . . . . Espero nottifero. Mental. Mentale.
Mennatoron. Truciolone (Nelli Serve al Mentalmént. Mentalmente.
forno I, 5). Chi fa le minestre. Ap Ménter. Voce che usiamo solo nella frase
paltone. Mestatore. In menter de quella. In quel mentre,
Mennavia. s. m. Aggiratore. V. Balottin. V. anche in Quèlla.
Ménsa. T. eccl. Mensa. Mentida. Mentita. Smentimento.
Mensuàl. s. m. . . . . . Nome di quella Mentin e al pl. Mentitt.... Dolci regalati
tassa di venticinque mila scudi il di rosolio di menta; diavoloni di menta.
mese che l'Imperatore Carlo V im Menùder. ad. Minuto.
pose (a vece di estimo prediale e Cagà de menuder. V in Cagà.
mercimoniale) allo Stato di Milano; Deghi bonn tappelléghi menuder.
tassa che durò con varia misura se V, in Tappelià.
condo varietà di tempi e stato sem De menuder. Per minuto. Per lo
pre malequamente ripartita così co minuto. Per la minuta.
me le altre tasse dette Diaria, Dia Guardà o Vardà de menuder. Misu
rietta, Rimplazzo, Sale, Cavalli, ecc., rare checchessia a braccia piccole(Vett.
sinchè la degna Imperatrice Maria nelle Op. di Mach. VII, 1o2). Guar
Teresa non ci ebbe definitivamente dare per sottile(Magal. Lett. Ateis. 569).
beneficati del nuovo Censimento. Menùder. Sottile. Mingherlino.
Mént. Mente. Menùder. s. m.pl. T. d'Agric. Le seconde
A ment quietta. Ad animo riposato. raccolte (*san. – Gior. agr. 184o,
A posato animo. A riposato animo. p. 2o5). Biade minute o serotine(Lastri
Andà-via de la ment. Cader di mente op. V, 69). Le semente serotine(id.).
o della mente checchessia. Biade baccelline(Gior. Georg. XII, 135).
Avegh in la ment. Avere in animo. Le biade marzuole. Nome collettivo
Avè manch per la ment vum. Non di que cereali che si coltivano e ven
badare a uno. Non curarlo. Farne quel gono a maturanza ne campi dopo
conto che del terzo piede che non si ha. mietuto il grano; in certo modo i
Cosse t'è vegnuu in ment. Che mai Petits bles o Menus grains o Tremois
ti saltò in capo o ti venne in fantasia! dei Francesi. In Brianza vanno sotto
Quale mai fantasia ti prese! questo nome il siciliano rosso (for
Dà a o de mento vero Fà a ment.Porre mentonin), il grano saraceno (frajna)
mente. Badare. Attendere. Dar retta. e il miglio che si coltivano dopo il
Tenere o Metter mente a checchessia. grano e la segala. Nel Basso Milanese
Fà a ment a vun. Por mente ad uno secondo il Daz. Merc. sono detti Menu
(Buonar. Tancia I, 5), cioè osservarlo. der (e dagli scrittori agrari nostrali I
Fagh a ment. Porvi mente (Sacch. Minuti) il miglio, la vena, la veccia,
Nov. 81). (V, i o2. la melica, l'orzo, i lupini, e fin anco
In mente Dei. In fieri (Mach. Op. il riso e le castagne.
Passà nanca per la ment. Non ca El regoeuj di menuder. La raccolta
der pure in pensiere. in sulla seceia(Gior. Georg. IX, – ).
Quand el me ven in ment. Quando Menùdra. Ad di Acquètta e Lègna. I .
mi si rivolge per l'animo. Menudràj che anche diconsi Menùs e Me
Quand se gh'ha nient olter per el nudrarij. Minutaglie. Minuzzaglie. Mi
coo o per la ment. Ad animo scarico. nutame. Quantità di cose minute.
Tegni a ment. Tenersi a mente. Te Menudràja. Fanciullaja.
nere in memoria. Menudrin. Minutello (Bracciol. Sch. XII,
Tirass in ment. Ridursi alla mente. 11). Minutino. Mingherlino. Sottilino.
Vegni in ment de dì, fà, ecc. Ca Menùs. Le cose dentro(Ces. Cr.) Frattaglie.
der in mente di dire, fare, ecc. Interiora. Frittura. I sottigliumi di car
Ménta. Menta. Erba nota. naggi, come cervella, granelli, ecc.
Menta piperita o peperiglia. Menta Menùs de polaria. V. in Polaria.
peperina o peperita o piperina. Menùs. gerg. Testicoli. Fagiuoli. Granelli.
MER (87) MER
Menùs. Minutaglie. V. Menudràj. Mercant de melz o merz. Merciajo.
Menusaria. . . . . Collettivo di Menùs. V. Chincagliere.
Meopategh. Omeopatico. Non è da cre- Mercant de mobel. . . . . Mercante
dere quanto ogni novità spiani la che vende mobili.
via alle voci, per astruse che siano, Mercant de moda. Modista(“fior.).
fra il popolo d'ogni specie. Questo Chi ha bottega di robe di moda.
grecismo s'è fatto comunissimo nelle Mercant de nev. V. in Név.
bocche milanesi, ma con una scapa Mercant de pann. Drappiere. Pan
tura curiosa la quale tramuta l'”Opuoto; niere. Pannajuolo.
(similare) nel Meto» (minore), del che Mercant de pell d'inguill superlativo
veggano que dell'arte. del Mercant de figh secch. Mercatan
Mercaa, e anche Marcàa. Mercato. tuzzo di feccia d'asino? Mercantuzzo
A strascia mercaa. A boniss. mercato. di stringhe(Doni Zucca, p. 25). Mer
Che gran mercaa! Ih o Poh che catantuolo di quattro denari. Merca
gran cosa! tantuzzo di merda. Mercante da poco.
De sora mercaa. Giunta. Di soprap Mercant de seda. Setajuolo.
più. Per giunta. Mercant de tila. Telaruolo.
Dò donn e on occa fan on mercaa. Mercant d'or. Mercante di oro fila
Tre donne fanno una fiera, e due un to, cioè di passamani fini, frange,
mercato “tosc. – Meini in Tomas. Sin. liste d'oro in seta e simili.
a Fiera). V. anche in Donna. Mercant gross.Mercante grosso, ricco.
El bon mercaa el strascia la borsa Mercànta. Mercantessa.

o el manda l'omm a l'ospedaa. V. in Mercantà. fig. Mercatare. Mercantare. Sti


Borsa e in Ospedàa. racchiare il prezzo di checchessia.
Fà on mercaa di scov. V. in Scòa. Mercantèli. Mercantuzzo. Mercatantuolo.
Fa tant mercaa su oua robba. Me Mercatantuzzo.
starla. Rimenarla. – Far d'una mosca Mercantèlla.... La moglie del mercantuz
un elefante. zo o la donna che fa da mercantuzzo.
Lassass menà-via del bon marcaa. Mercantil. Mercantile.
Calarsi al buon mercato, cioè Lasciarsi Mercantil. ſig. Ragionevole(Borgh. Lett.
persuadere dal prezzo vile a compe 81.º in Pr. fior. l V, Iv, 76). Buono senza
rare cose di poco buona condizione. esser esimio. Il grano ragionevole.
Piazza del mercaa. Mercareccia(“tosc. Mercantòn. Mercatantone(Alleg. 187). Mer
– Targ. Viag. III, 251); e se molto vasta cantone. Mercante di gran conto.
Mercatale( tosc. – Tom. Sin. in Fiera). Mercanzia. Mercatanzia. Mercanzia. Merce.
Mercant o Marcant. Mercante, Ass de mercanzia. ) che an
Fa el mercant. Fare il mercante. Ass de mezza mercanzia. che si di
Fà oreggia de mercant. Fare il bue cono assolutamente Mercanzia e Mezza
alla capannuccia(Monig. Ser. nob. III, mercanzia. V. in Assa.
55). Far orecchie di mercante. Mett in stat de mercanzia.... Ridurre
Giugà al mercant in fera. Fare al le derrate de campi in istato vendibile.
mercante in fiera(“fior.). Sp. di giuoco Mercoldì. Mercoledì. Mercordi; cont. Mèr
assai conosciuto che si fa con due core; antic. Mezzedima (cioè alla tede
mazzi di carte da tresette. sca Mittwoche, mezza settimana).
Mercant de brazz. . . . . Mercante Mercoldì di zener. . . . . . A noi Mi
che vende tele cotonine, percalli, Mercoldì grass. lanesi sono una
merini, scialli, madras, ecc. cosa medesima per cagione del privi
Mercant de fiaa. Spia. Soffia. Soffione. legiato nostro Carnovale che si protrae
Mercant de figh secch e Mercant de va già ai primi cinque e si protrae
pell d'inguill. V. più innanzi. tuttavia a tutti i quattro primi giorni
Mercant de gran. Granajolo. Gra della quaresima comune. Avendone
naiuolo? Granatino. Chi negozia di quindi a parlare in senso baccanalesco
grani all'ingrosso nutrendo il com s ha a tradurre Mercoledì grasso, in
mercio minore de biadajuoli (postee). senso ecclesiastico Dì di cenere.
MER (88) MER
Mercùri che più com. diciamo Argent-viv, Quand la merda la monta in scagn,
Argento vivo. Mercurio, dot. Idràrgiro. o che la spuzza o che la fa dagn. Ab
Fà vedè Mercuri in l'impolletta. bondanza è vicina d'arroganza; e per
Mostrar cose mirande. V in Impolletta. ciò il prov. dice Al mal villano non
Mercurial per Mètta. V. gli dar bacchetta in mano – V. anche
Mèrda che anche dicesi Càcca, Gànga, in Vilàn.
Stèrcol e simili. Merda. Escremento. Mèrda in sig. di Concime o Letame noi
Scremento – V. anche Boascia, Pollin usiamo soltanto nel dettato contad.
na, Càgher, ecc. – Registro questa voce Làssem la mia erba, che me n'in
e parte della sua figliuolanza (non già caghi de la toa merda. . . . . Prov.
tutta, chè troppa le ne concede il che dimostra l'utilità delle sodaglie
volgo) per semplice debito di voca lasciate a tempo nei terreni.
bolarista. I giovani studiosi però evi Mèrda. Cerume. Quella materia gialliccia
teranno questi putidori, ancorchè in che si genera naturalm.° nelle orecchie.
nocenti, come li sogliono fuggire le Mèrda. Ad. d'Erba. V.
persone ben educate, non che nelle Merdàda. fig. Cacata fig. Una merda.
scritture, anche nel comun conversare. Merdagàtta o Merdasgazza o sempl. Sgàz
Avè anmò brutt de merda el ca za. Maggio. Pallone di maggio. Pallone
misoeu. V. in Camisocò. di neve. Il Viburnum roseum o Sambu
Capì o Conoss la merda al tast. Es cus arbor rosea de'bot. – In alcune
ser dotto in Buezio. V. Intendésen. parti della Brianza v'ha chi confonde
Cinqu e cinqu des, ti la merda e sotto questo stesso nome di Merda
mì i scires. V. in Scirésa. gatta anche la Lentaggine, cioè il Vi
Color de merda de pover. V. in burnum Lantana, e il Sertorelli lo
Colór nell'App. registra secondo questo significato;
L'è minga merda, ma el l'ha ca ma io posso asseverare che nella Bassa
gada cl can che anche dicesi O suppa Brianza la Lentaggine è detta Dazzi,
o pan moeuj, se no hin frasch hin e solo l'umbella o il suo frutto as
ſoeuj. Essere tutt'una zuppa e un pan sume presso alcuni il nome di Mer
molle (Meini in Tomas. Sin. a Mine dagatta. Ho io stesso legato coi dazzi
stra). L' è la medesima minestra. L'è e coi daziitt, cioè coi rami e coi ra
tutta la stessa minestra(ivi). È tutta muscelli di viburno lantana, qualche
fava. Tant'è zuppa come pan molle. tralcio di vite per fermare il quale
È un piattel di quei medesimi o una al palo non aveva in pronto alcun
medesima minestra(Alleg. p. 112). V. salcio – In parte della Brianza alcuni
anche in Can. chiamano altresì Merdagatta il Viburno
Merda in bocca a chi induvinna. Chi loppifolio.
mangia merda di galletto diventa in Merdée. v. b. Tafanario. V. Cùu.
dovino. Merdée per Merdón (impiccio). V.
O merda o sangu! Costi che vuole, Merdinna. Si usa a un di presso nel modo
debb'essere a questo modo. Vadane medesimo che Cacchinna. V.
che vuole s'ha a fare – Colite qui Merdòcch. Merdocco, e dottr. Depilatorio.
couite dicono i Francesi. Psilotro. Dropace. Unguento atto a
Omm de merda. V. in )mm. far cadere il pelo.
Ona merda ! La merda che ti sie'n Merdón. Merdellone. Un Merdoso.
gola(Gelli Sporta IV, 6). Nulla Un Merdón che anche dicesi Merdée. fig. Im
bel nulla. Punto. In mo d' archetti. piccio. Impaccio. (peste.
Zucche. La nostra è voce bassissima Lassà in del merdon. Lasciar nelle
frequente in bocca della plebe e dei Merdón. Ad. di Pèss. V.
contadini allorchè intendono di negare Merdònna. Mona merda. Una merdosa.
checchessia con atto di spregio e di Merdós. Merdoso.
spetto. Te daroo ona merda. Ti darò Meregàsc. V. Melgàsc.
un par di corna. Ti darò una fune Meregnàn. Melegnano. Nome proprio di
che t'impicchi. paese che s'usa nel seguente dettato:
MER (89) MER
El perdon l'è a Meregnan. Non v'è Merinos. Merino(Gior. Georg. I, 1 1o).
quartiere(Fag. Gen. cor. I, 1). E vale Mérit. Merito, e poet. Merto.
non v'è più perdono, non v'è re Entrà in meret. Entrare nei meriti.
missione. Il nostro dettato ebbe ori Fass di merit con vun. Meritare
gine probabilmente dal nessun quar d'uno. Rendersi benemerito con alcuno.
tiere usatosi tra Francesi e Svizzeri Pretension de salvass senza merit.
nella celebre battaglia vinta il 13 di F. in Pretensión.
settembre 1515 a Marignano dal va Savè i sò merit. Temere di chec
loroso Francesco I.” di Francia. chessia meritamente.
Meregòld. Voce contadinesca sinonima Vegnì al merit de. . . . Recarsi a
di Biéd o Erb. V. punto o Venire a termine di . . . .
Merémur(on). Un mi stupisco. V. Felipp Merità. Meritare.
(rimbrotto). Chi no me voeur no me merita. Chi
Meresciàll. V. Maresciàll. non mi vuol segnº è che non mi merta.
Meresciànna. Finestrata di sole. Dio ghe le merita. Dio la rimeriti
Meresgiàn Marignano(“san –Politi Diz.). o le ne renda merito.
Mela sdegnosa(“romagn.). Petonciano. Tel méritet. Ti sta il dovere. Ben ti sta.
Petronciana. Petronciano. Melanzana i Mèrla. Merla. Usiamo questa voce al
|
(Targ. Toz. Istit. e Diz. in Solanum femminile solo in
insanum e Solanum Melongena). Pianta I trii dì de la merla. . . . . . Così
e frutto noto che anche i Fr. chia chiamansi fra noi gli ultimi tre giorni
mano Meringeane e i Provenz. Merin di gennaio nei quali per ordinario
zano. Il petonciano più comune fa il suol fare gran freddo. Dell'origine
frutto di color violetto, ed è quello del dettato si cerchi contezza al Rac
che il Boccaccio nell'Ameto chiama conto che Defendente Sacchi inserì
Petronciano violato; ve n'è però una nell'Appendice alla Gazzetta di Mi
varietà che fa il frutto simile ad un lano del giorno 29 di gennajo del
uovo, giallo da prima indi bianco e l'anno 1858.
di sapore amarognolo, detta nell'Alto Mèrla e Mèrlo. Merlo. Merla; e latina
Mil. (Euv de pòla. Uovo turco. Pianta mente Merola. Il Turdus Merula degli
e frutto dell'uovo(Targ. Diz. in Sola ornitologi. – In Toscana chiamano
num melongena fructu albo), e vi Merlai quegli uccellatori che trafficano
sono anche i gialli, e quei di Messi di merli.

na – Curiosissima è l'etimologia del Cantà come on merlo. Cantare a


nostro lombardo Meresgian che mette dirotta; e fig. Cantare. Sgocciolare il
in mezzo qualche scrittore dicendolo barletto.

Mela di Giano, cioè pomo sacro a Giano. Cippeli merli, che altri dicono an
Cocumer e melon e meresgian ghe che Cippen i merli, Pippen i merli,
ſan perd la pascenza ai ortolan. V. in Ciappa li merli, o vero Cocò, Doman
Ortolàn. in sul fresch, Maramào, Ciccemel e
Meresgiàn. fig. Baccellone. Bietolone. Na simili. Scappati la mano(Alleg. 151).
vone. Fagiuolo. V. Badée. Scàppati l'asino(Aret. Talanta III, 17).
Meresgiànna scherz. per Meridiànna. V. Vatti veggendo.Ti so dire che tu il farat
Meresgianin. Petoncianetta. o simili domane(Prose fior. IV. 111,
Méret o Mérit. Merito. V. Mérit. 78). Ve la dò – locuzione ellittica che
Mergàsc. V. Melgàsc. equivale a dire fatelo se il potete,
Mèrgola. s. f.... . Nome che i pescatori ve la do a fare – Nelli L'Astr. III, 22).
lariensi sogliono dare a que bastoni Mettigli sulla coda un po' di sale (Pa
sui quali accavallano le reti nel cavarle nanti nel Corrier delle Dame di Milano

dell'acqua, perchè ivi si rasciughino. del 1811 p. 42o). Ohibò, non sarà,
Meridiànna. Gnomone. Orologio solare. non ſia mai, non mai.
Ferr de la meridianna. Stile se tutto God o Avegh el bon temp del
pari, Gnomone se con piastrella bu merlo. Darsi tempone. V. in Bontémp
cata da cima. e in Goghètta. V.
Vol. III.
MES (9o ) MES
Mèrla acquiroeu. Così dicesi in qualche temperie che te ne devi ripromettere,
parte del Milanese il Martin pescò. V. ella ti sarà addosso nella lunazione
Merlàsc. Merlone. che ne porta il nome, ancorchè en
Merlàsc. v. dell'Alto Mil. corrispondente tri in altro mese.
al Mercsciàll fig. del nostro volgo. L'è Vess de trii, quatter mes. Esser
on merlasc d'on cortell, d'on tem di tre, quattro mesi, cioè gravida da
perin e sim. . . . È un coltello tutto tre, quattro mesi(Fag. Rime V. 79 e. l.).
tacche, è un temperinaccio. Vess in del canton di noeuv mes. . .
Merlasción. Gran merlone. Starsi rincantucciato, non entrare in
Merlecàda. v. cont. dell'Alto Mil. . . . . brigata, star a vedere, covar la ce
Giovane troppo accarezzata dai parenti. nere, fare la covacenere; tolta la
Merlòtt. Merlotto. metafora dalle donne incinte le quali
Merlottin. Picciol merlotto. nelle veglie e nei balli si stanno da
Merlùsc. ) Merluzzo. Baccalà. Pesce noto banda per ischivar ogni mala conse
Merlùzz. che è il Gadus Merlucius guenza di trambusto.
degl'ittiologi – Labardone, e più Més per Mesàda. V. – Pagà o Scoeud el
correttamente Labrador, è il Merluzzo mes. Pagare o Ritirare la mesata.
della più grossa e migliore qualità, Mesàda. Mesata. Un mese intiero.
così detto perchè si pesca presso le Mesàda. Mesata. Paga d'un mese.
coste del Labrador. Mesàsc. Accrescitivo intensivo di Més.
Merlùzz. fig. V. Merluzzìn e Magràss. Per es. Stà trii mesasc in cà. Stare i
Merluzzin. . . . . Picciol merluzzo. bei tre mesi in casa(Magal. Let. scient.
Merluzzin. fig. Magricciuolo-a. Scriatel prima in principio).
lo, afatuzzo, nece, tristanzuolo. Mès”c. Meschio. Mischio.
Mèrza. v. dell'Alto Mil. Marza. Messa. Meschin. Meschino.
ll tralcio di vite novello che deve Entrada de vin e de molin l'è en
fruttificare nell'anno susseguente a trada de meschin. V. in Vin.
quello in cui ebbe vita. Guerin meschin. Guerrin meschino.
Merzéd. Mercede. Nome del protagonista di un romanzo
Més. Mese – A mes a mes. Mese per mese. notissimo che applichiamo a chiunque
Caren ciar mes torbor, caren tor è bersaglio di molte e strane sventure.
bor mes ciar . . . . I nostri contadini Pover meschin. Tapino. Tapinello.
intendono dire con ciò che i giorni Meschinello.
d'ogni mese sogliono essere il rovescio Meschinamént. Meschinamente.
del primo di loro. In Toscana invece Meschinèll. Meschinello.
la pensano onninamente al contrario Mès'cia. Mischia.
dicendoti Secondo i calendi a quello Mes'cià. Meschiare. Mischiare.
attendi(Monos. p. 58o). Mes'cià i cart. Scozzare le carte.
Cosse ghe n'emm del mes? A quanti Mescolare le carte. V. sotto.
siam noi del mese? – Noi siamo a Tornà a mes cià. T. di Giuoco. Ri
tanti del mese tale. mescolare, come pare dal dettato Chi
D'on mes, de duu, de trii, de quat ha buono in man non rimescoli.
ter, de ses. Mensuale, Bimestre, Tri Mesc'ià dicono in alcune parti del con
mestre, Quadrimestre, Semestre. tado per Penciorà. V.
El mes di gatt. . . . . ll gennaio. Mes'ciàda. Meschiata. Mescolata. Mesco
El primm del mes. Il capomese. lamento.
Mes che tira trentun dì . . . . . . Mes'ciàda. T. di Giuoco. Data. L'atto
Mese che conta trentun giorni. di mescolare e dar le carte ai gioca
Mesròtt... Mese interciso, interrotto. tori in una o più girate. (stura.
Prenzipi de mes. Calende. Capomese. Mes'ciànza, Meschianza. Mischianza. Me
Quand la lunna la va col mes el fa Mes'ciòzz. Miscuglio. Mescuglio – Me
frut anca i sces. V. in Lùnna (lunazione). scolanza metafor. Il franc. Tripotage.
Quell che no fa el mes fa la lunna... Mèscola. Romajola. Romajolo. Romajuo
Se nel mese corrente non hai quella lo, Arnese di cucina notissimo.
A
MES (91 ) MIES
Mèscola. s. f. Mestola. Paletta o Cucchiaja Dì messa. Dire messa. Celebrare la
che siasi di rame, di ottone o di latta, messa.

orlata nei lati, la quale in testa ha Fà di ona messa. Far dire una messa.
un'accartocciatura che le tiene luogo Fagh dì dent di mess. Dare al
di manico. Ne fanno uso i zecchieri, quanti danari per far dire delle messe
i banchieri, i cambiavalute e i cas per l'anima d'alcuno.
sieri per ripigliare dal banco in una Falla anch el pret a di messa. Egli
volta sola molte monete e versarle erra il prete all'altare. Cade (o se
ne sacchetti. I Fr. la chiamano Main. condo il Monos. Inciampa) un ca
Mesètt. Mesetto. vallo che ha quattro gambe. Ognun
Mésola. T. d'Archit. Mensola. piglia de granchi. -

Mésola. T. di Strum. Arco. Quella parte Fenida la messa l'è fenii i candil...
dell'arpa in cui sono infissi i pironi Si dice famigliarmente per indicare
(biroeu) e i semituoni ai quali sono ogni cessar di lucri o vantaggi che sia
raccomandate le corde. conseguenza naturale del cessar le
Mesolètta. Mensolina(Vas.Vit. Pit.proem. fonti onde scaturivano.
Mesolin. I p. 45). Mensoletta. Gh'hoo minga levaa la messa. . . .
Mesolon. T. d'Archit. Mensolone. Becca Non gli ho detto cosa che meriti di
tello. Peduccio. tanto adontarsi; alla fin fine le fu
Mèss. Messo. rono parole e non fatti.
Mess mandaa. Mandatario. Mandato. Hin fornii i mess a san Gregori. Addio
Ambasciatore per lo più in senso spreg. ser Ugo che la paglia è data(Pataſi. 6).
Mess mandaano porta penna. L'im Modo di dire col quale accenniamo
basciadore non porta pena. in genere cessazione di lucri o van
Torna pu nè el mess nè l'imbassada. taggi qualunque, in ispecie e fra gio
Ho perso il messo e il mandato(Meini catori il non aver più in mano carte
in Tomas. Sinon. a Messo). Non torna atte a fare buon giuoco – In una let
nè il messo nè il mandato. Si dice allor tera, scritta da Firenze il 18 marzo
chè mandatosi per alcuno, nè viene il 1522 a quel Giovanni Matteo Giberto
cercato nè si rivede chi andò a cercarlo. che fu poi Vescovo di Verona, Mon
Mèssa. Messa. Il sagrificio dell'altare. signor Paolo Giovio dice che certi
A messa con ti, ma minga a bev militari . . . . . attenderanno a far
o simili. In chiesa teco non all'osteria dire le messe di san Gregorio (Atanagi
(Pan. Viag. Barb. I, 61 – id. Poet. Lettere Venezia Zoppin p. 41), An
I, xxv, 35). che il Lasca(Cena II, Nov, 1.”, p. 2o1)
Applica la messa.... Dire la messa mentova queste Messe di san Grego
per l'anima d'alcuna data persona rio, e il Pauli(p. 62) citando questa
o per alcuna data intenzione. medesima frase con questo e con al
Cantà messa bassa. ſig. Cantare i tro testo del Berni la fa sinonima di
paternostri o Dire le orazioni della Ella è ita, l'è morta. Di questo modo
bertuccia o della scimia. Dire della rende qualche ragione il decreto 18 ot
violina. Improperare borbottando o tobre 1628 della Congregazione dei
brontolando sotto voce. Riti in Roma che autorizzò le trenta
Ch'el vaga on poo a sentì di mess. messe continue da morto per liberare
. . . . . Si dice dai bottegai a quegli un'anima dal purgatorio a imitazione
avventori che d'una merce profferi di quelle trenta che san Gregorio
scano un prezzo minore del convene fe” celebrare per la liberazione del
vole relativo, e si dice anche per rim l'anima di Giusto suo monaco morto
proverare alcuno come scioperatore e fattosi seppellire in un letamajo con
in qualunque riguardo: nuovo modo tre scudi addosso del proprio. Forse
di cuculiarci senza avvedercene fra anco il nostro dettato risale tra noi
- noi e maggioringhi e popolari. sino al 15oo, anno in cui fu distrutta
Conſess de mess. . . . Confessione l'antichissima chiesa di san Gregorio
della limosina ricevuta per dire messa. che esisteva presso S. Vittore al Corpo.
MES (92 ) MES
La prima messa. Prima messa(In mico, ma quella che si dice in tutta
gann. I , 1 – Targ. At Ac. Cim. III, Cristianità per l'anime dei defunti.
585). Quella che si dice prima ogni Messa de spos. Messa del congiun
dì in ogni chiesa. to. Quella messa che si celebra nella
L'ultema messa. L'ultima messa(Tass. benedizione degli sposi.
Secch. II, 56 nota). È quella che di Messa de viv.... Ogni messa che
cesi ultima in ogni mattina e in ogni non sia de morti.
chiesa. I Francesi non senza ragione la Messa granda. . . . . . . La messa
dicono Messe musquee. In campagna è domenicale con vangelo. Anche i Fr.
frase quasi ignota perchè nel più dei hanno la Grand'messe, ma per essa
luoghi si dice una sola messa ogni di. intendono la cantata.
Ma gh'è la messa. V. in Vèss. Messa in aurora. . . . . Messa ce
Messa ambrosianna. Messa secondo lebrata all'aurora.
il rito della Chiesa ambrosiana. Messa nocuva. Messa novella(“fior.).
Messa bassa. Messa piana(Targ. At. Prima messa(Cr. in Cantare S V). La
Ac. Cim. Il I, 574). messa che si celebra per la prima
Messa bonna o minga bonna. Messa volta dal novello sacerdote.
valida o non valida. Se tu giugni a Messa parochial. Messa parrocchiale.
messa detto che sia il vangelo la dici Messa romanna. Messa secondo il
minga bonna; se prima, in qualun rito della chiesa latina o romana.
que stadio, bonna. Fra le tre messe Messa secca. Sacrifizio presantifi
che si sogliono celebrare per Natale cato (Alb. enc.). Messa presantificata.
dici bonna, quantunque erroneamen (Voc. piac.); e impropriamente Messa
te, l'ultima, e minga bonn le due del venerdì santo. In questa, secondo
prime se staccate da quella. il nostro rito ambrogiano, nè si of
Messa cantada. Messa cantata. Quella ferisce, nè si consacra, nè si con
che si celebra dal sacerdote cogli as
sistenti diaconali e cantando, la Missa
suma; ma solo si recitano e si can
tano alcune orazioni e fannosi alcune
º
cum nota come la disse Pio II; s'ella cerimonie affatto proprie della gior
è cantata con musica dicesi Messa nata. Secondo il rito romano vi sono
cantada in musega. orazioni e cerimonie in parte comuni
Messa con l'orghen. Una messa in alle altre messe e in parte no, non si
su gli organi(Aret. Tal. V, 11). consacra nè si oſferisce, solamente si
Messa conventual. Messa conventuale. consuma un'ostia consacrata il giorno
Messa de cacciador. Messa da cac avanti, donde il nome italiano. Il Ma
ciatori(Nic. Mart. Let. 82). Messa assai gri nel suo Diz. accenna una messa
breve – Hoo sentii ona messa a la senza consagrazione, la chiama Messa
cacciadora, e via. Sentita una messa secca, e la dice riservata alle navi
lesta lesta, me n'andai(Manni Veglie gazioni marittime e ad alcuni altri
III, 67) – Messe et repas de chasseur CaSl.

dicono anche i Francesi. Ona bella messa. . . . . . . Nicolò


Messa de la Madonna. Messa votiva Martelli nelle sue Lett. a p. 82 dice
della Beata Vergine(Magri Diz.). che la messa da piacere a tutti con
Messa del Spiritusant. Messa dello siderata profanamente è la Bella messa
Spirito Santo (Magri Diz. – Mach. op. de grandi, detta con bella pronunzia,
X, 317 – Fag. Rime V, 16 e. l.). Messa non tediosa, e non anco da cacciatori,
che si celebra nell'apertura degli studi ma celebrata con quella modestia che
per invocare a loro bene la Somma al culto divino s' appartiene.
Sapienza. Pareggià tusscoss per la messa. Ap
Messa de mort. Messa de'morti(Ma parecchiare a messa(Ces.).
gri Diz.), cioè non quella che in Pazienziàtt el diseva fraa Gandiott
nanzi al Concilio Toletano del 694 quand'el perdeva i danee de la mes
si usava far dire nelle Spagne perchè sa. V. in Fràa.
morisse quanto prima il proprio nei Perd messa. Perder la messa.
MES (93 ) MES
Se te gh'ee pressa va a messa, se Messlzia o Missizia. Amicizia. Amistà.
te gh'ee premura corr in sepoltura, Amistanza,
o vero se gh'avii premura andee Danee e messizia romp el colla la
inanz. . . . . Anche i Francesi dicono giustizia. Il martello d'argento rom
Si vous avez haite courez devant. pe e spezza le porte di ferro. Ser
Senti messa. Udir messa(Ces.). Donato dà in capo a San Giusto. Il
Senza danee i pret canten minga mes Fagiuoli(Rime I, 127) dice:
sa. Ogni cosa e ogni uomo obbedisce A chi ha quattrini non manca amicizia,
alla pecunia. Sine pecunia niente si fa. E con queste due cose voi sapete
Servì messa. Servir messa (Magri Quel che s'arriva a fare alla giustizia.
Diz.). Esser ministro o Ministrare alla Fà messizia. Stringere amicizia. Pren
messa (ivi). dere amistà. Divenir amici. Inamistarsi
Taccà-sù la messa o Bigià messa. con alcuno.
Marinare la messa. Non adempire l'ob Messizia de spartì gnanch coi per
bligo di udir messa. tegh. fig. Amicizia saldissima, stret
Vacchetta di mess.... Libro che si tissima. Amistà perfetta.
suol tenere nelle sagrestie per annotar Patt ciar, messizia longa o veggia.
vi le messe che si dicono giornalmente. Con ognun fa patto, ma con l'amico
Mèssa.... Sacerdote che va a dir messa. quattro. Conti chiari amicizia lunga
Per es.Passa una messa. Ecco una messa. (Monos. p. 37o). Patto chiaro, amico
Vegni-foeura la messa. Entrar la caro. Patto chiaro, amicizia lunga.
messa. Quanto temp l'è che l'è foeura Romp la messizia. Discucirl'amicizia.
sta messa? Quant'è ch'ella entrò que Messò (dal latino dei bassi tempi Misso
sta messa? rium).Catino. Più propriamente è quella
Messàa. V. Messàl. specie di catino ovale, panciuto, e per
Messaggiaria. . . . Dal fr. Messagerie. lo più di rame che usa singolarmente
Mcssàl e Messia. Messale. fra gli osti per lavarvi bicchieri e sim.
Savè legg domà sul sò messal o sul Al n'è soltaa in del coo de fammi onor
sò liber. V. in Liber. Con mandav on messò de laccemer.(Mag. Rim).
Messedà. Mestare. Tramestare. Trame Messocùla dicono i contadini della Brianza
mare, agitare o con mestola o con per Messètta, e spec. in sig. di quella
mano, e dicesi propriamente del tra che noi diciamo Messa de cacciador. V.
menare i medicamenti e altre cose Messór..... Legni quadrati o circolari
liquide o che tendano al liquido. posti in terragno nel mulino a fine di
Tocca e daj o Pia para, voltia e accelerare il moto degli scudi dei fusoli.
messeda. Dagli, picchia, risuona e Messóra. s. f. (che altri dicono Missùria,
martella. Dicesi parlando di chi ado Mussùra, e Messùra). Falciuola. Falce
pera ogni sua industria per fare una messoria o da mietere.
cosa perfettamente, reiterando più Mestée. Mestiere. Mestiero, e alla fior.
volte le diligenze. Mestieri e Mistieri. Mistiere. Mistiero.
Messedàda. Mescolata. L'atto di mestare. Chi gh' ha on mestee in man no
Messée. Messere, e per celia Meccere. ghe manca on tocch de pan. Impara
Secca on poo minga con sto mes arte e virtù e se il bisogno vien cavala
see. Non tanti messeratichi. Non tante sù(Cecchi Com. ined. 1oo). Ogni ar
messeraggini. ticella trova ricapito in qualunque parte
Messée o Missée. Nonno. Avolo. Il pa del mondo(Gher. Voc.). Impara l'arte
dre del padre o della madre. e mettila da parte. Chi ha arte ha parte.
Messée. fig. Zazzerone. Uomo che va Chi ha arte trova ricapito. Chi ha me
all' antica. stier non può perire(Monos. p. 151).
Messée o Missée. Suocero. Il padre della El mestee de fraa fagott, l'è quell
moglie o del marito. de toeuss fastidi de magott.... Dicesi di
Messia. Messia. chi sia per abito inoperoso e indolente.
Parì ch'el speccia el messia. Aspet Fà el mestee del Michelazz. V, in
tare a gloria. Michelàzz.
MES (94 ) MES
Fà i mestee de cà. Far la masserizia On mestee de morì del sogn. . . .
della casa. Rimetter in ordine la casa. Una meschinissima articella.
Fà on mestee. Fare alcun'arte. Per Robà el mestee. Tor l'arte a'taver
es. Che mestee faal? Qual arte fa egli? nai(Sacchetti Nov. 71) o simili.
Fà on poo de tutt i mestee. Fare Savè el mestee. Aver l'abito dell'arte.
il podestà di Sinigaglia. Far più cose Essere valente nel suo mestiere.
disparate – e in senso tristo Esser Strapazzà el mestee. Strapazzare il
uomo da bosco e da riviera. mestiero. Lavorare a occhio e croce.
Fà per mestee. fig. Far professione Termen del mestee. Voci dell'arte
di checchessia – Far le cose a un (Galileo Lett. 16 giugno 1612 al Gualdo).
tanto la canna – Farne mestiere. Per Vess del mestee. Esser del mestiero
es. l foo per regalà, minga per me (Cecchi Disc. Anat. p. 5o) o dell'arte.
stee. Lavoroli per regalare non per Vess quell di cent mila mestee. . . .
farne mestiere(Magal. Op. 587). Attendere a cento mestieri.
e Ferr del mestee. Armi – I libri son Mestée. Arte. Tutto il corredo degli uten
le arme dei dottori. La lingua, l'ugne, sili di un' arte.
le lagrime son le armi delle femmine. Mestée. T. dei Tessit. Cassa. Il complesso
Giugà ai mestee. . . . . Più persone dei licci, e degli altri ordigni interni
schierate s'infingono d'attendere cia del telajo. La Rudicola textoria dei Lat.
scheduna a una data arte, contraffa Mestée. Faccenda. Briga. Per es.: Gh'hoo
cendone i gesti, ciò deve farsi colla tanti mestee de fà. Ho da sbrigar tan
massima prestezza, e chi erra nel ge te faccende.
stire o, domandato qual arte esercita, Mestée. fig. Bordello. Chiasso. Mal luogo.
sbaglia il gesto col quale dovrebbe ri Fà el mestee. Dare le membra ad
spondere, quegli perde e soggiace a opra di vituperio. Guadagnardi peccato.
una data penitenza. Altri fannolo pure Meretricare. Le cortigiane francesi di
in altri modi, però sempre affini. rebbero Le metier ne vaut plus rien, etc.
Gramm mestee. Mestieraccio, Mettes sul mestee. Mettersi a gua
Hin i incert del mestee. . . . Sono dagno. Farsi a viver d' amore.
mance, riprese, vantaggiuzzi incerti, Mestée. gergo. Donna da conio. Baldracca.
casuali nel mestiere – Più spesso an Mestegànza capuscinna. Astuzie. Gemmi
cora fig. e scherz. . . . .. Sono danni ni. Fratini. Cappuccina. Nasturzio in
casuali inerenti al mestiere: Murato diano(Targ. Ist. in Tropaolum majus).
re, ti martelli un dito, eccoti on in Mesteràsc. Mestieraccio. Vil mestiere.
cert del mestee; chirurgo, vi rimetti Mesterasc danerasc. . . . . . Arteſi
l'unguento e le pezze, eccoti gli in ciaccio danajaccio; vil mestiere, gran
cert del mestee. di e subiti guadagni.
Imbrojà el mestee. Guastar la por Mestiroeü. Articella ? Mestieruzzo.
rata(Cecchi Prov. p. 52). Mestàra. V. Mistùra.
I mestee besogna lassai fà a chi je Mesturà. Mescolare. Mischiare. Mescere.
º sa fà. V. in Offellée. -

Tramestare. Meschiare. Mescugliare. Ri


L'è tutt mestee. In questo mondo mescolare. Frammischiare. Immischiare.
ogni cosa è arte(Fir. Luc. II, 5). Mesturàa. Meschiato. Mescolato. Il Tassoni
Mestee faa. Mestiere formato (appo usò anche alla lombarda Misturato.
sito). (Magal. Op. 52). Mesturàda. Mescolamento. -

Mestee orb. Mestiere lucroso, profit Mesturón (A) che da alcuni dicesi anche
tevole, guadagnoso, di gran guadagno, A remuscion. Alla mescolata. Mesco
tale che a chiusº occhi ti fiocchino latamente. Mischiatamente. Alla rinfusa.
in tasca i danari esercitandolo. Mesturòzz. Mistura. Miscuglio. Mescuglio.
No gh'è gramm mestee che a vo Mescolanza. Mescolamento. Mestura.
regh tend no ghe se viva adree. Chi Meschiamento. Mischiamento. Mischian
ha arte ha parte. Vedi più addietro za. Mischiatura. Mistione. Meschianza.
Chi gh'ha on mestee in man, ecc. Mescolato. Mescolata. Mescolatura. Mi
Offellee fà el tò mestee. V. Offellée. schio. Mischiata. Mischiato.
MET (95) MET
Mesùra, Mesurà, Mesurin, ecc. V. Mi senza titolo e in versi II.”, I.” – V.
sùra, Misurà, Misurin, ecc. anche Borlà-giò in Giò. -

Metà. Dalla metà dell'anima mia(Fir. Luc. Maa de toeü e de mett. V. in Màa.
II, 4), cioè dall'amata, siamo venuti a Mett a (T. d'Agric.). Coltivare a.
dire Metà la Moglie. La Moitie dei Fr. Porre a. Mett a ris, a forment. Por
Metafisega. Metafisica. re a riso, a grano, ecc. Mett a vin.
Metàfora. Metàfora. Avvignare. Mett a ſen. Appratire.
Metafòregh. Metaforico. Mett acqua, Mett foeugh, ecc. V. in
Metàgola. T. de Costruttori, Murat. ecc. Acqua, Foeügh, ecc.
Stocco delle abetelle (antenn). V. in Pönt. Mett a cunt, Metta la proeuva del
Metàgola per Mantàgola. V. sett, ecc. V. in Cùnt, ecc. (sare.
Metàll. Metallo – de vos. Metallo di voce. Mett adoss. Mettere addosso. Addos
Metamòrfosi. Metamòrfosi. Mett adree. Assegnare per compa
Metèll. Ad. di Gràn. V. gnia o per corteggio – Mettegh adree
Méter. Metro. vott pret . . . . Fare che al morto
Métod. Metodo. rio o alle esequie d'un tale inter
Metòdega. Metodica? La sorella minore vengano otto preti.
della pedagogia. Questa insegna i me Mett a fà l'oreves, Mett a fà el
todi didattici migliori ai maestri scien pittor, ecc. Porre all'arte dell'ore
tifici, la metodica agli elementari. – fice, Mettere al pittore(Vas. 497).
Metodica diciamo anche il libro che Mett a la bocca, a la comunion,
tratta dei metodi da tenersi nell' in a la grella, a pane pessin, ecc. V. in
segnare. Bócca, Comunion, Grèlla, Pàn, ecc.
Metòdegh o Metòdich. Metodico. Mett a la via. Mettere alla via. Met
Metodeghètta.... Compendio di metodica. tere in punto. Allestire. Ammannire.
Metòdich. Ordinato. Regolato. Temperato. Mett a legg. Porre a leggere.
Metodista. . . . . Studente di metodica. Mett anmò. Itimettere.
Metrèss. Bella. Ganza. Dal fr. Maitresse. Mett as e rampin. V. in Asa.
La Gran Metress. Maggiordòma. Mett ben con vum. Metter bene.
Dama di confidenza(“tosc. – Zanob. Mett de mezz o in mezz o tra ona
Diz.). Quella dama che soprantende cossa e l'altra. Tramettere. Frammet
alla casa di una principessa. tere. Inframmettere.
Métrich. Metrico. Mett denanz. fig. Porre avanti. Met
Métro. V. Méter. tere innanzi. Far presente.
Metropolitanna. Chiesa metropolitana. Mett de part. V. in Pàrt.
Mètt. Mettere – V. anche Mèttes. Mett dopo. Posporre. Metter dopo.
Andass a mett. T. de Cac. Impuntare. Mettegh del sò. Mettervi del suo.
El gh'ha miss el gh'ha miss, e poeu Scapitarci.
l'ha faa on s'ciopp. Egli è stato stato, Mettegh el coo, el sciampin, ecc.
e poi ha fatto i gattucci o i mucini V in Cóo, Sciampin, ecc.
orbi. A un di presso il Parturient mon Mettegh el temp che ghe va, Met
tes, nascetur ridiculus mus dei Latini. tegh di or e sim. Impiegarvi il tem
El gh'ha miss el gh'ha miss, ma el po debito; Consumarvi ore ed ore.
l'ha peu ſada. Egli ha indugiato o Metteghela tutta. Fare checchessia
vero E stato stato, ma poi l'ha fatta colle seste o a pennello o a penna e
maschia, o l'ha fatto maschio. calamajo. Farla coll'arco e col mi
Lassassel mett o mett-dent. La dollo dell'osso. Dare il suo maggiore.
sciarsi mettere il cristere. In modo Andare a vela e remo.
bassissimo vale sottoporsi a ciò che Mett el sò coeur in pas. V. in Coeür.
altri esige, acconsentire forzatamente. Mett-foeura. Emanare. (quia.
Lassass mett-giò. Calare. Cedere. Mett-foeura ona reliquia. V. in Reli
Arrendersi. Allentare – Calare anche Mett foeura ona vos o Trà-attorna
parl. di donne fu detto nel significato ona vos. Mettere in grido o in voce.
noto dal Mach nella sua Commedia Vociferare. - .
MET ( 96 ) MET
Mett-foeura sui canton. Appiccare ai Mett-insemma. Congegnare. Commet
canti(Lippi Malm. IV, 15). tere. Compaginare. Connettere.
Mett-giò. Deporre. Posare. Mett-giò Mett-insemma.T. de'Faleg. Calettare.
el tabarr. Posa il tabarro. Mett-giò Mett-insemma a angalett. Calet
quell baston. Posa quella mazza. tare a ugnatura.
Mett-giò. Deporre. Sgravarsi dell'uo Mett-insemma a angalett de sora.
va gli animali ovipari. Calettare a risalto. Calettare a
Mett-giò. Andare ad albergo. Alber ugnatura sovrapposta.
gare. El Cavalant de Lomaniga el mett Mett-insemma a cav e penera.
giò al Stalazz del Brovett. Il Procac Calettare a dente in terzo. Farc
cio di Lomaniga va ad albergo nello una calettatura interzata.
stallo del Broletto. (ficare. Mett-insemma a coa de rondena.
Mett-giò. fig. Sedare. Calmare. Paci Calettare a coda di rondine.
Mett-giò. Mettere in tavola. Mett-insemma a coa persa. Calet
Mett-giò. Seminare. tare a coda di rondine stremata.
Mett-giò.Piantare. Porre. Per es. Mett Mett-insemma a doss a doss. At
giò on per. Piantare o Porre un pero. testare. Intestare.
Mett-giò. Infinocchiare. Cont i sò Mett-insemma a mezz a mezz.
moinn el l'ha miss-giò. Il moiniere Calettare a mezzo legno.
gli fu attorno con tante moine, ch'ei Mett-insemma a penera scondu
ne rimase infinocchiato. da. Fare una calettatura na
Mett-giò. Far giù(“tosc. – poem. ant. scosta. -

pis.). Sedurre. Per esemp. Mett-giò ona Mett-insemma o Giontà a gavell....


tosa. Sedurre una fanciulla. Calettare a mo' di quarto da
Mett-giò a lavorà. Porre a lavoro. ruote. -

Mett-giò o anche Mett-giò de lavo Mett-insemma. T. de'Leg. di libri.


rà. Cessar dal lavoro. Smettere il la Metter insieme il giro.
voro. Cessare. Desistere. Mett intorna. Metter dattorno – fig.
Mett-giò el coo, i ari. V. in Cóo, ecc. Divolgare.
Mett-giò i guardi. Piantare o Di Mett maa. V. in Màa.
sporre o Collocare le guardie, le sen Mett on'aria per ghitara, violin, ecc.
tinelle e simili. V. Ridù.
Mett-giò i lazz. Tendere i lacci. Mett on soranomm o alla contad.
Mett-giò in asee o in l'asee. Acconciar Mettegh-sù a vun ona numerada. Im
con aceto(Cresc.). Conciare. Inacetare. porre altrui un nomignolo.
Mett-giò in del vin, in l'acquavitta e Mett prima. Anteporre.
sim. Infondere nel vino, nell'acquavite. Mett sora. Sovrapporre. Soprapporre.
Mett-giò in saa. Acconciar con sale. Mett-sott. Sottoporre. Sommettere.
Mett-giò in stuaa. Acconciare le carni Mett-sott. Aggiogare – fig. Disci
per farne stufati. plinare, avviare ad un'arte.
Mett-giò. Mettere in iscrittura. Di Mett-sù. Mettersi (Dav.Tac. St. III, 79
stendere. Per es. Mett-giò i patt. Di Varchi – Fag. Ast. bal. III, 4 – Sordo
stendere i patti. fat. sent. per forza II, 6 – Nelli Serv.
Mett-giò i red. V. in Réd. padr. II, 14). Irritare uno contro d'al
Mett-giò la scrittura e sim. Disten trui. Mettere uno al punto. Commetter
dere la scritta. Fare un disteso. male tra l'uomo e l'altro. Aizzare. In
Mett-giò vun. fig. Mettere altrui in tizzare. Inzigare. Mettere alcuno alle
un calcetto o in un sacco. coltella. Ammettere. Istigare.
Metti cavaler. Porre i bachi(Last.op.) Mett-sù. Introdurre. Mett-sù on'usan
Mett inanz. Anteporre. Porre avanti. za. Metter sù (“fior. – Salvad. 59).
Mett in notta, in spiarda, in sa Mett-sù. Cuocere. Cucinare. Incoeu
vor, ecc. V. in Nòtta, Spiàrda, ecc. hoo miss-sù nagotta. Stamane io non
Mett e Trà-insemma. Mettere insie ho cotto (Monos. 2o4).
me. Radunare. Raccogliere. Mett-sù. Scommettere. Mettere sta.
MET ( 97 ) MET
– Mett-sù des sold contra vun che ecc. Primm mett (De). . . Di primo in
Metterci dieci per uno, che ecc.(Sacch. dossare, di prima messa, di prima in
Nov. 152 ). cinta. Per es. Vestidin de primm mett.
Mett-sù. Caricare(Biscioni Note al Vestituccio a crescenza.
Fag. Rime tomo VI in Bancofallito). Primm mett(De). Venuto a pubertà.
V. in Banch fallii. Metter sù. Metter In età pubescente. Per es. On gioven
fuori danari per giocare. de primm mett. Un giovinetto di pri
Mett-sù. Rasciugare(Fag. Ciap. Tut. mo pelo. Ona tosa de primm mett.
II, 9). Metter prigione. V. Menà-sù. Una donzelletta di prima età. Una
Mett-sù bottega, cà, negozzi e sim. Verginella. Una Verginetta.
Aprire o Metter bottega, casa, fon Mètt. Supporre. Dare per supposto. Met
daco, ec. – caroccia e cavaj. Mettersi, timm che. Pognamo che. Pogniam ca
carrozza e cavalli(Menz.Sat.I.”, terz.52). so. Diamo o Supponiamo un caso.
Mett-sùel ligamin,Mett-sù i pont, ecc. Ammettiamo pure. Diamo per ipotesi
Mettere in ferri il legacciolo, le ma o per supposto.
glie da calze, ecc. Mètt o Fà cunt(in sig. pos.). Far ra
Mett-sù el roccol, e anche assol. gione o Far suo conto. Mett pur che
Mett-sù.... Tendere le ragne in que l'è inscì. Fa tuo conto ch'ella è così.
gli uccellari che noi diciamo roccol. Mett d'aveghel nanca. Fa ragione di
Mett-sù el pever, el saa, el zuc non l'avere.
cher, ecc. Aspergere di pepe, di sale, Mètt. Generare. Ingenerare. Indurre. Pro
di zucchero. È diverso dal Mettegh el durre. Per es. l liquor metten i dolor.
pever Impepare, el saa, cl zucchero I liquori spiritosi ingenerano doglie.
dal Sala che noi usiamo promiscua Mett ingossa, paura, petitt, schivi,
mente per Insalare e Inzuccherare; set, sogn, e sim. V. Ingóssa, ecc.
quel primo Mètt si riferisce alla su Mètt. Paragonare. Voeutt mettlu con ti?
perficie, quest'ultimo all'interno. Vuoi tu paragonartigli ?
Mett sui grij. V. in Grij. Mètt. T. mercant. Metter prezzo. Valutare.
Mett-sù i veder, i scur, ecc. Ta Mett a tant la robba. Rompere il
lora Ingangherare. prezzo alla mercanzia. Fermare, sta
Mett-sù ona bottega. Mettere in piede bilire quel ch'ella dee vendersi. E di
(“tosc. – poem. aut. pis.). qui venne probabilmente il nostro no
Mett-sù on para de colzett. Calzare me sustantivo di Metta per Tariffa –
un pajo di calze – Ed anche Mettere Diciamo anche Cosse te l'ha missa?
in ferri(sui gugg) un paio di calze. Quanto te la fece pagare? El me l'ha
Mett-sù on vestii. Indossare un abito. missa dodes sold. Me la mise prezzo
Mett-via. Riporre. dodici soldi. (sticare.
Mett-via. fig. Riporre(*tosc. – poem. Mètt. Porre – Notare. Segnare – Prono
aut. pis.). Seppellire. Inumare. Dare El Giulin el mett insci. Il Giulini pone
sepoltura. (cioè scrive, nota, afferma per iscritto)
Mett-via. Porre da parte. Ammas così – El calendari el mett ſeria. Il
sare. Avanzar danari. calendario segna feria, fa di feria.
Mett-via a servì o Mett a patron. – El tacoin el mett nev, acqua o sim.
Allogare o Acconciare al servigio. Il lunario pronostica neve, pioggia
Mett-via on capital o i danee. Im o sim. – Talora quando vediamo al
piegare il danaro. Volgere il danaro cuno imbronciato diciamo anche per
sur un qualche banco. ischerzo El tacoin el mett lunna. Fa
No vessegh nè de toeü nè de mett. la luna. La marina è gonfiata o tur
Non esserci nè leva nè poni(Pr. fior. Mètt. T. di Giuoco. Mettere. (bata.
IV, III, 1 o5). Essere o Andare a ca Mett al lott, a la lottaria, a la ro
pello, a puntino. Dicesi di una cosa letta e sim. Mettere al lotto, alla rol
che stia nel preciso aspetto che debbe lina, ecc. Ghe n'è insci che mett al
avere regolarmente. lott! Mettitori al lotto ! ce ne son di
(Euv de mett, V. in (Eùv. quei pochi !
l
Vol. III.
MET (98 ) MET
Mètta. Il prezzo(“san.-Noz. di Maca I, 2). Mettes de mezz. Interporsi. Tramet
Scaletta(“fior. – Pompeo Neri Disc. in tersi. Mettersi o Entrare di mezzo. En
Economisti italiani XL, 45 e 46). Voce trare mediatore o mezzano. Metter pace.
(“napol.). Tariffa. Quell'ordine con Mettes-giò. Far culaja. Dicesi del
cui le autorità municipali determinano tempo quando l'aria è piena di nu
di tempo in tempo la scala del prezzo voli e minaccia pioggia.
oltre cui non sia lecito vendere certe Mettes-giò o Mettes-giò amalaa. Porsi
derrate. Oggidì fra noi è limitato al giù. Ammalarsi. Cader malato. Dar giù
pane, alle carni e alle grasce. Il no del capo – Tornà a mettes-giò. Rica
stro vocabolo parmi che provenga dalla dere. Riammalarsi. Ridar giù del capo.
frase Mett a tant la roba. V. in Mètt. Per inscì pocch me metti nanch
Dà la metta , che anche dicesi Dà adree. Per così poca cosa io non mi
la metta ai sciguett. Censurare. Tac ci vo' mettere attorno.
ciare. Criticare. Sindacare. Tassare. Ca Segond la se mettarà. Secondo che
ratarc. Biasimare – Dà la metta a tucc. la cosa si buttera(Bibb. Caland. V, 4).
Sonettare tutti (Zan. Rag. Civ. I, 1). Vedè come el se mett. Badare a
Metter tutti in canzona, criticare tutti come egli inchini o penda o si volga.
senza riguardo; ciò che i Fr. dicono Mèttes. Abbigliarsi. Vestirsi. Per es.
Dauber sur le tiers et le quart – Dà La se mett pur anch ben o La sa

la metta a chi passa. Dar la quadra pur anch fà a mettes. Veste pur bene.
a chi passa. Prosare. Ha pur bella messa. Ha pure il bel
Tra el loff e la sciguetta gh'è pocch modo di vestirsi. Ella ha una gran
de dà la metta. V. in Lóff. bella messa.
Mèttegh. Impiegare. Consumare. Mettegh La sa minga fà a mettes o In del met
pocch. Metter poco(cioè tempo), tes no la gh'ha nè coo nè pee. Non
Mètten. T. di Giuoco. . . . . Accusare sa vestirsi con garbo. Non ha garbo nel
uno o più punti, cioè farsi o dirsi vestire. E quando la donna cade in
vincitore d' uno o più punti – Ti questo difetto v'è caso in cui le si può
lassi mett per grazia. I punti che ac dire coi Fr. Voilà un pot pourri e coi
cusi menoteli buoni per favore. Venez. La re una scarpa e un zocolo.
Mètter. Padrone. Signore; e pedantesca Mèttes. parl. di tempo. Volgersi a... .
mente Dòmino. La nostra è voce usata Mettes al bell o al brutt. Volgersi
specialmente fra i lavoranti per indi al bello, al cattivo? direbbesi, credo,
care il Maestro o Padron di bottega ( come dicesi dai diz. parlando del
che talora dicono anche El Scieff. vento) per inchinare, pendere il tem
Ambe voci francesi, Maitre e Chef po al buono o al cattivo.
Metter d'arma. Schermidore. Dal fr. Maitre El voeur mettes a fioccà, o a pioèuv.
Mèttes. Mettersi, (d'armes, Il tempo mette neve. Il tempo si rompe
Mettes a fa el lader, el speziee, ecc. alla pioggia.
Gettarsi al ladro, allo speziale, ecc. Mettes. T. de Cacc. Impuntare.
Mettes a fà que;coss. Accignersi a Mètles. T. de' Cacc. V. Imbroccass.
checchessia. Imprendere. Dare su chec Mèttes. T. di Giuoco di Bigl. Achittarsi.
chessia. Quand el seghe mett l'è inutel. Dar l' achitto.

Se imprende a farlo, n'esce a onore. Mettùda. T. di Giuoc. di Bigl. Achitto. ll


Mettes a la via. Mettersi in assetto, mandar la palla al bersaglio di colui
o alla via o in via. Disporsi. Allestirsi. che primo ha da giocare,
Mettes a piang. Sciogliersi a piangere. Ela de mettuda? Lo stesso che Ela
Mettes attorna el mangià. Fare o de vegnuda? V. in Vegnùda.
Imporre carne. El se mett minga attorna Fà tutt'ona mettuda. Far tutta una
el mangia. Il mangiar mangia lui. posta.
Mettes ben. . . . . Prendere buona La mettuda di poetta. La sfucinata
piega, indirizzarsi o avviarsi bene. de' poeti.
Mettes con vun. Cimentarsi con uno. Mettuda de cavaler. Posta(Lastri Op.
Porsi con uno. Mettersi appresso a uno. V, 143). torativi 15o).
MEZ ( 99 ) IMEZ
Ona segonda mettuda. Una seconda Mett in mezz. Tramezzare.
posta – Una seconda sfucinata. No avegh nè grazia nè mezz. Non
Mettuda per Casciàda. V. aver nè garbo nè grazia. Non aver nè
Vess de mettuda. Promettere – Es grazia nè mitidio.
sere di crescenza. Ona cossa o Ona robba de mezz o
Mèus. Baggeo. V. Badée. Ona cossa giusta. Una cosa di mezzo
Mèzz. s. m. Mezzo. Metà; per contrazione (“fior. – Salvad. I 1 – Pan. Civ. 52). Taia
Me'; contad. Mei – Centro. taia(Fag. I Gen. cor. da figl. II, 1o).
A mezz. A mezzo(Fag. For. rag. 1, 4). A modo. Competentemente. Con mezza
A mezzadria. A comune. A metà per uno. nità; e fam. S'intende acqua e non
A mezz a mezz. A mezzo a mezzo. tempesta. Per es. Srarij sì, ma ona
L'è a mezz a mezz. È mediocre. cossa giusta. Diradarli sì, ma a modo.
Andà de mezz. Andarne di mezzo. Piatt de mezz. Tramesso. Frammes
Patirne o Rilevarne danno o pregiudi so. Piatto che si mette in tavola fra
zio o nocumento. l'uno e l'altro messo.
L'è andaa de mezz el bon per el Fà el piatt de mezz. fig. Arraffar
cativ. V. in Bón e ag. – famigl. le matasse. Portare i polli.
Il porco pati le pene del cane. Tajà oSpartì el maa in mezz.V, inMàa.
Quand no ghe n'è va de mezz Tirà o Toeiù de mezz vun. Mettere
anca la gesa. V. in Gésa. in mezzo. Accalappiare. Gabbare. Giun
Va de mezz domà i strasc. V. in tare – Toeuj de mezz tutte duu. Gab
Stràsc. bare ambe le parti; e comic. Cucire
Va de mezz tant quell che ten a refe doppio.
come quell che scortega. Tanto Toeù de mezz. Torre di mezzo. Levar
ne va a chi ruba che a chi tiene di mezzo.
il sacco. Mèzz. s. m. La Metadella(Lor. Med. Canz.
Ciappà ona strada de mezz. V, in 65). Mezzetta. Misura di liquidi che
Stràda. tiene la metà del boccale.
Fà a mezz. Tenersi ambi il sacco. A fà di boccaa ghe voeur di mezzi.
(Dav. Tac. Vit. Agr. 12 ). scherz. La roba va alla roba. Chi ha è.
Fà a mezz con vum. Abbottinare con A quattrino a quattrino si fa la lira.
alcuno. Accomunare checchessia con Mèzz o Mèzzo. s. m. Mezzo. Modo. Me
alcuno. – Trovi per caso monete o diazione.
robe qual si siano? tosto eccoti alcuno Mezz dirett, Mezz indirett. Mezzo o
che ti dice Voj femm a mezz? . . . . Mediazione immediata, Mezzo mediato.
come per chiamarsi a parte di quel Per mezz del tal. Per mezzo del tale.
tuo ritrovo. Equivale al fr. Je retiens Mèzz. s. m. La mezza(“fior.). Una delle
part ed al greco «cavò; eppung. asticciuole colle quali si giuoca al bi
Fetta de mezz. T. de Macell. V. gliardo, e che tiene il mezzo fra l'a
Fètta nell'App. di questo Vol. III. sticciuola ordinaria e quella detta la
Giust in del mezz. Nel greto mezzo lunga.
(Alleg. p. 158 e altrove). Mèzz. ad. Mezzo – Questa voce travestita
In mezz a tutt quest. Con tutto que per Emi o Semi o Meso, e preposta
sto. Non pertanto. Non ostante a ciò. ad altre voci, serve a formare più vo
In mezz in mezz. Nel mezzo mezzo caboli dottrinali, come per es. i seg.
(Redi Op. III, 184 ). Mezz sferich. Emisferico, Mezz tond.
Mettes de mezz. Mettersi di mezz Semicircolare, Mezz bianch, Mesoleuco.
(Caro Let fam. III, 45). Interporsi. A mezza paga. V. in Paga.
– Spartir le contese. Intramettersi. In De mezza etaa. Di mezza età, ed
frammettersi. Frammettersi. Intromet anche Mezzano sust.
tersi. – Talora anche Entrar di mezzo. De mezza tacca. Mezzo. Di mezza
Impacciarsene, statura. Tra grande e picciolo.
Per vun che s'è miss de mezz. De mezz savor, Mezzo. Di mezzo
Per uno di mezzo(Sacch.Nov, 146). sapore,
MEZ ( 1oo ) MEZ
Tre lira e mezza. Tre libbre e mezzo. cio se bisognosi o ambiziosi di accat
Vess mezz in gesa. V. in Gésa. tar credito fra chi bada alle appa
Vessegh nanch mezz. Non esser renze; e perciò il nostro volgo chia
mezzo(Petrarca Son. 59). Essere semi ma Dottor mezzacaroccia i medici di
vivo; il Semianimis dei Latini. poco ricapito.
Mèzz per Smezzàa. V. Mezza-còlla. T. di Cart. . . . . Colla di
Mèzza(La). T. de'Muratori. . . . Il mezzo luta, colla debole.
Mezza-condizion. V. in Condizion.
mattone per appunto che si adopera
a turare i vani dell'ammattonatura. È Mezza-còsta. Mezzacosta(Ricci Note Poz
detto Bernardin dai Lodigiani, dai zi, 14). Piaggia di mezza mano.
Parmigiani, dai Reggiani, ecc. Una Mezza-débla. . . . . Moneta d'oro che
frazion di mattone minore della metà vale metà della doppia o dobla.
si chiama fra noi Morsell o Scaja; Mezza-fèsta(che dicesi anche Festajoeùra).
maggiore Mezza-longa. Mezzafesta(Gior. Georg. II, 485). Sin
Mèzza (La). La mezza? I Fiorentini, e verso il cadere del secolo scorso,
con essi i diz. ital., intendono per que oltre alle feste anche oggidì comanda
sta voce le tre ore e mezza di notte; te, se ne osservavano fra noi parec
noi la mezz'ora dopo mezzodì. chie altre le quali si specificavano in
Mèzza per Mezzaprozin. V. in Porziòn. Festlevaa(perchè più in antico di pien
Mezza-battùda. Mezza battuta(Diz. mus.). precetto). Feste di mezzo precetto? e
Mezza-bàvara. . . . . Fiorino di Baviera. in Festajoeür. Feste di devozione. Le
Mezza-blonda. . . . . Merletto biondo di prime, identiche e comuni a tutta
seta con ricamo di mezzo rilievo. Cristianità, erano dette di mezzo pre
Mezza-bózzera(voce che si riferisce così cetto perchè imponevano l'obbligo di
al genere maschile come al femmini udir messa ma concedevano i lavori
le) che anche dicesi On Bozzarètt. servili; le seconde, varie a tenor dei
Uno scricciolo d'uomo. Un tristan vari paesi, rimettevano nell'arbitrio
zuolo – Uno scricciolo di donna. Una altrui così il lavorare come l'udir messa
tristanzuola. o il fare altri atti di pietà. Nelle mezze
Mezza-calzètta. Calzino(*tosc. – Tom. feste le botteghe s'aprivano soltanto a
Sin.). Calza che non aggiugne alla pol mezzo per reverenza del mezzo pre
pa, che non passa la metà dello stinco, cetto; il che dai nostri bottegai si
diceva Fà us'cioeu e dai toscani Stare
e colla quale sembra affinissima la
Calza sgambata antica reg. dai diz. it. a sportello. Nelle festicciuole di devo
Mezza-calzètta. fig. Signor di maggio. V. zione ognuno spalancava o sportellava
in Pedinna e in Sciór. come meglio credeva – Le feste di
Mezza-camisa. V. Scemisètta. mezzo precetto erano,
Sur Nicoletto mezza-camisa. V. Ni in febbrajo i giorni 7 e 24 Cristoforia, San
colètto. Mattia ap. all'Ambrosiana e alla Romana.
in marzo il di 19 S. Giuseppe.
Mezza-càppa dicono i contadini brianz. in maggio i giorni 1 e 3 SS. Giacomo e Fi
per quello che noi in città diciamo lippo app. – Invenzione della S. Croce.
Mezza-calzètta fig. V. in giugno il dì 24 Natività di S. Gio. Batt.
Mezza-caregadùra. Affettatuzzo. in luglio i giorni 2, 25 e 26. Visitazione
Mezza-caròccia. V. Mezzacaròccia e Timo di M. V., S. Giacomo ap., S. Anna.
nèlla in Legn vol. II, pagg. 561 e 362. in agosto i giorni 1o e 24 S. Lorenzo,
S. Bartolomeo.
Dottor mezza caroccia. . .. Due se
coli fa in Italia i medici avevano a in settembre i giorni 21 e 29 S. Matteo,
S. Michele.
comune cogli ecclesiastici la caval in ottobre il dì 28 SS. Simone e Giuda.
catura delle mule ; oggidì in vece in novembre il dì 3o S. Andrea.
hanno comune con quelli la carrozza in dicembre i giorni 21, 27, 28 e 31 San
a due cavalli o il cavallo di san Fran Tommaso, S. Gio. ap., i SS. Innocenti,
cesco se sono di gran ricapito e ono S. Silvestro.
ratori di quanto viene con essi a con mobili Le Ceneri e il secondo giorno dopo
tatto, o la timonella a un cavalluc fatte Pasqua maggiore e Pentecoste,
-
MEZ ( Ioi ) MEZ

Le feste di devozione erano fra noi Mezza-lónga(Ia). T. de'Murat. . . . . .


Frazion di mattone maggiore della
in gennaio i giorni 17 e 2o S. Antonio, metà, la quale dicono Mezza quando
S. Sebastiano.
è la metà precisa, e Scaja o Morsell
in aprile il dì 25 S. Marco.
in giugno i giorni 11, 13 e 19 S. Barnaba,
quando meno, e s'usa per turare i
vani dell'ammattonato là dove il mat
S. Ant. da Pad., SS. Gervaso e Protaso.
in agosto i giorni 4 e 16 S. Domenico, tone intiero è di troppo.
S. Rocco. Mezzalunna. Mezzaluna.

in ottobre i giorni 4 e 15 S. Francesco, Mezzalùnna per Lunètta(nei fondi delle


S. Teresa. carrozze ). V.
in novembre il dì 4 S. Carlo. Mezzalunna. T. di Cuc. Mezzaluna(“fior.
Mezza-fèsta(parl. di foro e di uffizi). Se e rom.). Coltello da minuzzare di cu
miferia(Fag. Ast. bal. II, 19). cina (Alb. enc. in Coltello). Specie di
Mezza-fèsta(parl. di giorni feriali in ge coltello fatto a mezzaluna che serve
nere). Giorno interciso. a vari usi nelle cucine. Ha due ma
Mezza-fibbia. Campanella quadra. I sel nichi, ed è l'Hdchoir dei Francesi,
lai, i valigiai e i fabbricatori di car il Ciapulòr dei Piemontesi, e la Pesta
rozze danno questo nome a quella spe ròla d'alcuni Lombardi.
cie di fibbie nelle quali la staffa del Mezza-màn. . . . Fra gli artigiani equi
l'ardiglione serve per quarto lato vale a quello che i contadini e altri la
che rimane le più volte a coperto voratori di fatica dicono Mezz-òmm. V.
nei lavori. Mezza-màn(Pal de ). V. in Pàl.
Mezza-fustèlla. . . . Stampo da calzolai Mezza-mànega. . . . . Specie di manica
che rappresenta una mezza stella o che giugne solo al gomito.
una mezzaluna tagliente. V. in Fustèila. Mezza-mantiglia. .. .. Mantiglia piccina
Mezza-galètta. V. in Galètta. e poco dissimile da un bavero.
Mezza-gàlla. Mezza gala(*tosc.). La fr. Mezza-màschera o Maschera a la vene
Demi-pompe o Semiparure. zianna. Mezza maschera(Tar. fior).
Mezza-gènova. . . . . Moneta d'oro ge Mezza-mercànzia. V. in Assa.
novese che vale metà della genovina. Mezza-mitàa. . . . . . Specie di misura
Mezza-ghètta. . . . . Stivaletto che ol che, servendo a misurare grano,
trepassa appena la noce del piede. biade o cose non liquide, tiene la
Mezza-grànna Riso franto. Riso d'in trentaduesima parte dello stajo.
feriore qualità, e di granello franto, Mezza-mónta. . . . . Nelle piastre(azzalin)
ma franto sì che non arriva alla minu delle armi da fuoco portatili è così
tezza della così detta Risinna V. – Ol detto quel fermo che serve a ratte
tracciò la Mezzagranna differisce dalla nere il cane nella sua posizione di
Risinna in questo che è monda e può mezzo, cioè nè scattato nè da scattare.
benissimo servir per zuppa all'uomo, Mezza-montùra. V. in Montùra.
laddove l'ultima è imbrattata di miglio Mezzàn. ad. Mezzano. Mediocre.
ed altri semi e si fa servire a pastura Mezzàn. s. m. o Mezzàna. T. idraul. Iso
del pollame. Verso il Novarese la la. Bonello, e alla lombarda Mezzano.
Mezza-granna chiamasi anche Pistin. Mezzàn. s. m. Mezzado. V. Mezzanin.
Mezza-lànna. Mezzalana. Mezzàn. Ad. di Scèpp. V.
Mezza-léngua. . . . . Mezza lingua. Mezzàna per Mezzàn. V.
Mezza-ligadùra. . . . . Quella specie di Mezzanamént. Mezzanamente. Ragionevol
legatura d'un libro in cui solo il dor mente. Mediocremente.
so è legato in pelle, mentre le facce Mezz-andàa, parl. di biancherie. Menato
sono ricoperte semplicemente di per (Testam. del Boccac. nelle Ann. Dec.).
gamena o di carta colorata. Anche i Assai logoro. Dò tovaj mezz-andaa, e
Francesi la dicono Demi-reliure. dò annò tutt bonn o in bon esser. Due
Mezza-lira..... Moneta d'argento del val tovaglie menate e due convenevoli.
sente di mezza lira o sia di dieci soldi. Mezz-andaa. Malandato assai di salute.
Mezza-lira. . . . La metà della libbra. l Mezzo che sfidato,
MEZ ( Io2 ) MEZ
Mezzanèll. Mezzanetto. lano. Come gravezza ordinaria l'An
Mezzanèll. Ad. di Quadrèll. V. nata e la Mezz'annata furono in più
Mezzanèlla. T. cont. Semitiero. Quella tempi lo stipendio d'un anno o di
carreggiata che si fa in mezzo dei mezzo che gl'impiegati dello Stato
campi e degli orti vasti od in confine lasciavano all'erario per godere a suo
l'un dell'altro, pel transito dei car tempo del soldo di riposo.
ri, ed anche per agevolare lo scolo Mezzanòcc. Mezza notte.
alle acque. Il cav. Re(nell'Ortol. di Levà-sù de mezzanocc. Levarsi di
rozzato) dice che in alcuni libri d'a mezza notte.

gricoltura leggesi Capezzagine e Ca Mezza-pàga. . . . . Mezzo salario.


pezzagna; ma io credo che queste siano Mezza-pantòffia. V. in Pantòffia.
piuttosto corrispondenti alla nostra Mezza-paròlla. Mezza parola. Gh'è staa
Cavedagna. V. -
nissun che m'abbia ditt manch mezza
Mezzanèlla. . . . . Specie di pistola di parolla. Nè alcun fu che parola mi
mezzana grandezza così denominata dicesse nè mezza.
nelle Gride milanesi dell'anno 166o Avegh foeura ona mezza parolla...
e degli anni susseguenti. Esserne entrato già in qualche impe
Mezzanin e Mezzàn. Mezzanino (Targ. gno; esserne già in trattativa, aver
Prodr. Cor. tosc. p. 179). Mezzado. mezzo che promesso.
Nome di quegli stanzini notabilmente I mezz paroll. . . . Il parlar chiuso,
bassi che nei palazzi veggonsi talora ambiguo, artifizioso, le reticenze, il
interposti fra piano e piano e spe dire e non dire.
cialmente fra il pian terreno e il piano Mezza-pàsta. V. in Pàsta.
nobile o fra il pian di sopra ed il tetto. Mezza-pàsta, e comunemente Formai de
Servono le più volte come tinelli o co mezza pasta come dicono i Locarnesi
me dormitori pei famigliari della casa. e i Luganesi, o Formai bastard come
Avè fittaa-via i mezzanitt. met. Avere dicono i Valmaggini . . . . . Quella
spigionato il pian di sopra. Mostrar specie di formaggio battelmatt (V.) in
l'appigionasi al piano superiore(Gua cui fu lasciato poco fior di latte.
dagn. Rim. II, 56). Aver venduto i pesci Mezza-pàsta. T. de Fabbr. di carta. . . .
(Salviati Spina V, 4). Esserito in villa Quella carta che è di mezzo fra qua
colla brigata (Fir. Luc. II, 2). Avere lità e qualità.
sciolto i bracchi. – V. anche in Bùj. Mezza-pellegrinna. . . . . . Un sarroc
Mezzannàda. . . . . . Mezzo il soldo o chino donnesco breve, gretto, piccino.
Mezza la rendita di un'annata – Mezza-pensión..... Mezza paga di riposo.
L'Annata e la Mezz'annata furono Mezza-pensión. . . . Mezza pensione, e
altresì il titolo di due gravezze che dicesi così del soldo che si paghi
ebbero corso fra noi dal 156o al soltanto per metà onde goder luogo
1796, da prima come contribuzioni in alcuno stabilimento d'educazione,
straordinarie nelle strettezze straor come del luogo stesso a mezzo soldo.
dinarie dello Stato, e poscia come Mezza-portàda. Mezzetta. Mezza pajuola.
contribuzioni ordinarie per la crea Mezza-proziòn. V. in Porziòn.
zione dei fondi di pensione agl'im Trattà a mezz-prozion. V. come sopra.
piegati dello Stato. L'Annata era la Mezza-quàrta. Un ottavo di braccio. L'ot
rendita d'un anno che pagavasi allo tavo del braccio nostrale equivalente
Stato da ogni concessionario di red a un'oncia e mezzo o a centimetri 7,5.
diti procedenti dallo Stato medesimo; Mezza-quàrta (peso). V in Quàrta.
la Mezz'annata quella di mezzo un Mezzaràtt o Usell-ratt. Voce delle vici
anno di pari provenienza. Chi amasse nanze del Pavese e del Lago Maggio
avere specificata notizia di queste gra re. Pipistrello. V. Tegnoeüra.
vezze considerate come straordinarie, Mezza-raziòn. . . . . Mezza proſenda.
legga per l'Annata l'editto 15 agosto Mezzaria. Commezzo. Commezzamento. La
1667, e per la Mezz'annata quello linea del commezzo. Il diritto mezzo –
del 28 marzo 1685 ne'Gridari di Mi Il meditullio ?
MEZ ( 1o3 ) MEZ
Mezzaroeüla. v. a. Daz. Merc. Mezzina. Mezz-canezó. . . . Mezza camiciuola di
Vaso in cui ci venivano altre volte tull o simile giugnente a mezzo petto
le anguille. (nella. che le donne indossano talora fra la
Mezza-sciavàtta. Baldraccuzza. Sgualdri camicia e l'abito: intiera e a tutto
Mezza-soeula. Mezzapiantella(“fior) Fagh busto la diciamo Canezò.
mett la mezza-socula ai strivaj. Far rin Mezz-caràter. T. teatr. . . . . Aria di
novare le mezze piantelle negli stivali. mezzo carattere dicono i Musici.
Mezz'aspàda. . . . Due matasse di seta Mezz-ciócch o Mezz-ſàa. Mezzo ebbro.
state tratte a un tempo e sul mede Albiccio. Alticcio.
simo naspo dalla trattora di seta. Mezz-colór. Secondo colore(Borgh. Rip. I,
Mezza-stagiòn. Mezza stagione(Alleg. 4o). 264). Colore mezzano. Mezzocolore.
Mezza-stèrza. V. in Stèrza. Ogni colore derivante dai colori prin
Mezza-svànzega. . . . . . Moneta erosa cipali considerati, non secondo Aristo
del valore di mezza lira. V. Svànzeg. tele che volea tali solo il bianco e il
Mezza-tàcca. V. in Tàcca. nero, ma secondo l'opinione volgare,
Mezza-tavolètta (De). . . . . Dicesi dalle cioè dal bianco, dal nero, dal giallo,
donne parlando di pettinature e ab dal rosso, dal verde, dalla porpora
bigliature casalinghe sì, ma non senza e dall'azzurro. -

grazia e lindura. Una donna così pet Mezz-copp. V. Mezza mitàa.


tinata vi dirà per cirimonia ch'ella Mezz-còrp (funerale). V. in Còrp.
è così mezza sfatta. Mezz-còtt. Guascotto. – Bazzotto. Mez
Mezza-tèrza. Un sesto di braccio. Equi zellone. - - -

vale a due once o sia a dieci centim. Mezz-crosón. . . . . Moneta d'argento


Mezza-tinta, T. delle arti del disegno. che vale la metà d'un crocione.
Mezzatinta. Mezz-crùff. Mezzo crudo.
Mezza-vitta (Guarni a). V. in Vitta. Mezzdi. Mezzogiorno. Mezzodì. Meriggio.
Mezzàvol. v. contad. Mezzadro. Ha la Mezzo di. Mezzo die. Merigge.
desinenza originaria milanese come Del bell mezz dì. In mezzo di. In
Fittavol, ma oggidì ha ceduto il luogo sul mezzo del dì.
a Massee. V. - - -
Sonna mezzali, chi ha disnaa scusa
Mezza-vós. T. mus. . . . Così chiamano insci. V. in Scusà. (giorno.
alcuni fra noi quella nota che i Fran Mezzoli. Mezzodì. Est. Plaga di mezzo
cesi dicono Note sensible, ed i Te Mezz-dottór. Semiaddottorato. Tale che
deschi Leitton, cioè quella che fa un sa qualche cosa di medicina o di leg
mezzo tuono sopra alla tonica – Il Se ge – Talora Semidotto o Semignorante.
mituono dei diz. ital. vale soltanto Mezzènna. Mezzina – D'ogni bue, d'ogni
mezzo tuono in generale, o sia il vitello, ecc. il macellaio, allorchè li
Demi-ton dei Francesi e il Mittelton squarta, ritrae due mezzine le quali
dei Tedeschi. comprendono ciascuna il quarto ante
Mezz-bastón. Bastoncino? Sp. di pialla riore e il quarto posteriore del rispet
col taglio a mezzo cerchio, ma più tivo lato – Nei diz. ital., e special.
picciola del bastone. nell'Alb. enc., Mezzina è definita sol
Mezz-biòtt. Mezzo nudo. Semignudo. tanto per La metà d'un porco salato;
Mezz-boffètt. . . . . Mantice da calesso è però evidente la genericità del si
grande la metà dei mantici ordinari. gnificato della voce.
Mezz-brasi. . . . . Sp. di tabacco. Mezzenna caregada. . . . . Quella
Mezz-bràzza. Mezzo braccio. (28). mezzina alla quale si lasciano annesse
Mezz-brusàa. Abbruciaticcio (Soder. Arbor. le vertebre del dorso e il nerbo della
Mezz-bùst. T. di Scult. Mezzobusto. Erma. coda.
Mezz-calancà ... Tela di tiglio e tessu Mezzenna descaregada. . . . . . La
to meno consistente del vero calancà. mezzina scussa di vertebre e di codino.
Mezz-càn. T. d'Arnajuoli. . . . . Il cane Mezzenna de lard. Lardone(Zanob.
dell'armi da fuoco spoglio della ma Diz. – Alb. bass. in Fleche de lard
scella superiore. e Bande de lard). Mezzina(“lucch.).
IMEZ ( Io4 ) MEZ
Ventresca (”rom.). Correa de lardo Mezz-mesurìn... Utello da olio che con
(“napol.). Spalla di porco(“poem. aut. tiene metà del così detto Mesurìn. V.
pis.). Scotennato, Mezzana('in alcune Mezz-mónd. Mezzo mondo(Min. cit. il Bel
parti di Toscana). Nome di que due lini). Gran quantità.
gran pezzi bislunghi di lardo coten Mezz-mòrt. Semivivo. Mezzo morto.
nato che si traggono dal dorso del Mezzoeü. Mezzule. Timpano ? La parte
porco bipartito, dei quali i nostri piz di mezzo del fondo della botte.
zicagnoli tappezzano per così dire le Mezz-oeùv. T. de Faleg.... Quella pialla
loro botteghe – La Carnesecca non è di cui si fa uso per formare nel le
lardone, ma sì quella carne che si gno quel membro di cornice che di
trae di mezzo alle costole del porco. cesi mezzuovolo.
Cortell de mezzenna. V. in Cortèll. Mezz-oeuv in di duu quadrett. . . .
Mezz'-etàa. Mezza età(Bocc. Nov. XXIII, Altra specie di ferro da scorniciare.
4). Donna de mezz'etaa. Donna di Mezz-6mbra. T. Pitt. Mezzombra. T. astr.
mezza età(Nelli Suoc. e Nuor. I, 12). Penombra.
Mezzètt e Mezzin. Mezzettina. Dim. vezz. Mezz-òmm. . . . Lavorante di poca va
di Mezzetta (mezz) che è mezzo un glia. I ragazzotti a opera in contado
boccale. Andemm a beven on mezzett. Sono mezz-Omert,

Andiamone a bere un mezzettino (Ambra Mezz-Omm. Piccinàco.


Cofan. IV, 1 o). Andiamne a bere una Mezzónza. Galantina. Ganascina(“fior.).
mezzetta(Buonar. Tancia V, 7). Quel pizzicotto che si dà altrui per
Mezzettin. . . . . Sp. di filo di cotone – careggiarlo, prendendogli leggermente
Nei diz. ital. Mezzettino è semplice fra l'indice e il medio una delle gote.
mente il diminutivo di Metadella. Mezzonzinna. Dim. di Mezzònza. V.
Mezzettin. Fioretto? Specie di stoffa cor Dà ona mezzonzinna. Prendere per il
rispondente al fr. Cafard ed al te ganascino( tosc.- poem.aut.pis.IV, io).
desco Halbseide. Mezz'-6ra. Mezz'ora.
Mezz-ſelìpp. Mezzo filippo. Moneta d'ar. Mezz-orètta. . . . Una breve mezz'ora.
gento che vale la metà del filippo – Mezz-ovàl. V. Mezz-oeüv.
Fig. Rimbrottuzzo. Mezz-pànn.... Panno leggiere, di poca
Mezz-fén. V. in Fén. consistenza. -

Mezz-fin. Alquanto fine, Mezz-pàol. . . . . Moneta del valsente


Mezz-foeüj. . . . Mezzo foglio. di mezzo un paolo.
Mezz-franch.... Moneta d'argento del Mezz-paròll. V. in Mezza-paròlla.
valore di mezzo franco. V. Frànch. Mezz-pelàa. Semicalvo.
Mezz-gir. Semicerchio – Mezzo giro. Mezz-pont. T. de Ricam. Mezzo punto
Mezz-grioeù. V. in Grioeü. (Meini in Tomas. Sin. a Cucito). Punto
Mezz-gris. Semicanuto. scempio, punto che, per così dire, si
Mezz-guànt o Guantitt o Guant a mezz tesse unico sull'ordito del canovaccio.
did. Guanti a mezze dita(Caro Com. 95). Mezz-quàrt. T. mus. Mezzo quarto. Ot
Il Sandelli in una sua lettera del sette tavo. La pausa della croma.
dicembre 16o7 a Paolo Gualdo li Mezz-quartee. Mezzo quarto. V. in Pinta.
chiama Guanti a mezzo dito. Mezz-rilév. T. di Belle Arti. Mezzorilievo.
Mezzin. Mezzetto. Mezzettino. Vaso di Mezz-scùd. Mezzo scudo. Moneta d'ar
majolica con beccuccio che si usa gento del valore di mezzo uno scudo.
dai contadini e nelle cantine. Mezz-scùr. T. pittor. Mezzo scuro.
Mezzin, V. Mezzètt. Mezz-sècch. Verdesecco. Soppasso.
Mezz-indormént. Addormentaticcio. Mezz-sérc. Mezzocerchio.
Mezzinètt. Dim. e Vezzeg. di Mezzin. V. Mezz-sopràn. T. Mus. Mezzosoprano.
Mezz-lùnn. Lulle? Quelle lunule del fondo Mezz-taj. T. d'Intagl. in legno. . . . -
davanti della botte che mettono in Specie di scalpelletto convesso.
mezzo il mezzule(mezzaeu). Mezz-tajètt. T. d'Intagl. in legno. . . .
Mezz-màtt Pazziccio. Che non ha tutti i Scalpelletto men convesso e più pic
suoi mesi. V. in Matt. cino di quello detto Tajett. V.
- MI ( 1o5 ) MIA
Mezz-tàller. Fiorino. Moneta d'argento Segond mì. A me. Nel mio me. A
che vale la metà di un dollaro. mio giudizio.
Mezz-témp. Mezza stagione(Alleg. pag. 4o | Mi. Me li. Mele. Mi det? Me li dai? Me
e altrove). Mezzo tempo (Machiav. Op. le dai? – I nostri contadini dicono
IX, 145). Mezzo temperamento(Pr. fior. meglio Mej det?
IV, III , 82 ). - Mia o Mia de mi. Mia. Di me.
Formai de mezz-temp. Formaggio | Mia e Mij. s. m. Miglio, e ant. Un mi
alla stagione (“liv. – Prez. mercant. gliajo. On mia, duu mia. Un miglio,
di Livorno). due miglia. Il miglio nostro milanese
-

Pagn de mezz-temp. . . . . Abiti d contava circa 25oo braccia nostrali ,


mezza stagione, da mezzo tempo, l'attuale Miglio geografico ne conta
cioè buoni a indossarsi la primavera circa 5512. In Toscana era lungo mille
e l'autunno. passini, cioè tremila braccia fioren
Mezztèrinen. Mezzotermine(TargAt.Acad. tine. -

Cim. I, 26 – Fag. Cav. parig. III, 16 – De Milan a Lod gh'è vint mia o
Metastasio Lettera al Farinelli). Scap ghe ſan vint mia. Da Milano a Lodi
patoja. Sutterfugio. Gretola – Talvolta vi corrono venti miglia o dicono
anche vale per Ripiego. ch'e' vi corrano venti miglia.
Mezz-tón. V. Semitón. Ghe sarà tre mia bon. Vi corre
Mezzù per Cónch. V. (zule. ranno tre buone miglia. Hin dò mia
Mezz'-us'cioeu de sora(nelle botti). Mez longh. Sono due miglia lunghe.
Mezz-vin. V. in Vin. On mia de quij che fa el loff de nocc
Mezz-voeùj. Mezzo vuoto. Semivòto? o On mia de pajsan o On mia bon.
Mi. caso retto. Io – Anche gli Spagn. ed Un grosso miglio.
i Provenz. dicono Mi, Ti, pcr Io, Tu. Quindes dì o Tredes di quattordes
Mi come mi. Io com io(Bocc. – Manni mia. . . . . . Dicesi parlando di chi
Veglie IV, 16). Dal canto mio. Per progredisca più che lentamente, di
la parte mia. Per quanto è da me. chi faccia poco cammino, poco pro
Mi. casi obbliqui. Mi. A me. Il Burch. gresso, di chi sia una testuggine o più
(p. 7) disse anche scherz. A micchi. tardo che testuggine o presto come
Me – Noi erriamo frequentemente una lumaca – Faire en quinze jours
traducendo per Io il nostro Mi anche quatorze lieues dicono anche i Franc.
ne casi obbligui; errore in cui però Tirà i basitt o sim. de lontan cent
cadde anche il Fagiuoli, tiratovi, cre mia. Chiamare checchessia discosto un
d' io, dalla rima, allorchè scrisse miglio(Cini Desid. II, 1o). Chiamare
(Rime piacevoli III, 2o5) di lontan le miglia i baci o simili,
Pur fate a modo vostro, in quanto a io, come in quei versi :
Al più starò a legger le gazzette - E poi qualche minchion si meraviglia
Per saper chi la vince o chi va a Scio Se un reverendo tal con reverenza

quando però non si volesse stirac Chiama il disprezzo di lontan le miglia


chiatamente dirlo modo ellittico come (Sacc. Rim.).
Che già il marito con sembiante umano
pare il Morto io di cui si vedrà in Mòrt.
De mi e mi. Meco stesso. Meco Chiamava cento miglia di lontano.
Denter de mì. ) medesimo. Nel mio (Lall. En. trav.).
Intra de mì. dentro. Tirà i legnad o i sgiaffo i bott de
L'è mej di pover mì che pover lontan cent mia. Chiamarle bastonate
nun. V. in Pöver. lontan le miglia(Nelli Vecch. Riv. II, 25).
Mort mi hin mort tucc. V. in Mòrt. Uccellare a busse. Uccellare a coccole.
No savè nè de ti nè de mi. V. in Ti. Cercarsela a denari contanti. Cercare
No vess nè ti nè mì. V. in Ti. il mal come i medici. Dicesi di chi
Per on sold(o simili) sont annò fa delle insolenze o commette azioni
mì. Per . . . io rimango il medesimo che si tirino dietro le busse.
di pria(Guadag. Rim. 1, 8o) – V. al Vess lontan milla mia o cent mia
tresì in Quèll. d'ona cossa. Non la trovare a sei filar
I ſol. III. 14
MIC ( 1o6) MIC
d'embrici(Alleg. 124). Essere lontano usano fra noi. Si leggeranno quindi
da checchessia quanto gennaio dalle descritte ma non tradotte queste no
more. stre varie specie di pani sotto la voce
Mia voce contad. per Minga. V. Pàn.
Miàra che anche dicesi da alcuni Miée Avegh dent la soa micca. fig. Van
e Miéra. Migliaio. taggiarsi. Avere tre pan per coppia.
Miaroeü o Mijaroeü o Mejaroeù. Migliarino Averci dentro utile, guadagno, lucro –
(*rom.). Nome generico nostrale di Fra noi corrono due usanze: la prima
quelle pietre granitiche le quali da vari che i padroni sogliono far dare un pane
geologi si dicono Miglioliti, perchè di e cacio a qualunque contadino il quale
compage simile a un'aggregazione gra dai loro poderi si venga ad essi in
nulare miliacea. Le vere saldezze di mi città per alcun loro servigio : la se
gliarino non vanno però confuse con conda che i fornai sogliono dare un
quelle altre pietre di natura quasi af pane d'un soldo di vantaggio a chiun
fine che trovansi in varie parti del Mi que ne comperi dieci a un tratto. Dal
lanese in massi o pezzi erratici e che l'una di queste due usanze, e fors'an
distinguiamo col nome di Giandon, Sa che da ambedue, trasse origine proba
rizz, ecc. V. bilmente il nostro dettato.
Miaroeu bianch. Granito a feldispati Besogna mangiagh insemma paricc
bianchicci. Tale è quello che si rin micch(o paricc stera de saa) prima
viene in varie parti del Comasco, de cognoss vum. V. in Sàa.
verso Montorfano, ecc. Di che i micch hin minga pan. V.
Miaroeu ross. Granito a feldispati in Pàn.
rossigni. Tale è appunto quello di El pan de micca el pias a tucc. V.
Baveno ed è il vero Granito bigio in Pan.
punteggiato di nero e rosso come lo L' è come a andà al prestin a toeiù
chiama il Targ.(Viag. IlI, 147, IV, ona micca. È come andare per il pane
279 e altrove). Granito di Baveno(Gab. al forno(Magal. Op. 582 ). È prezzo
fis. di Fir.). fisso; e si riferisce a qualsiasi roba.
Can del miaroeu. . . . . Nome che Micca boffetta, Micca de duu, Micca
i cavatori di Baveno assegnano ai cri de mezza lira, Micca d'on sold, ecc.
stalli di feldispato rosso che si tro Veggansi in Pàn.
vano nel loro granito. Pan de micca. Pan tondo. Dicesi al
Miaroeü. Un miglio scarso. pane lavorato in forma piccola e per
Miàsc. Un grosso miglio. Un buon mi lo più tonda che suol essere della qua
glio. Un bel miglio – V. in Mesasc. lità più bianca e migliore – Quando
Miasción. . . . Un miglio lunghissimo. si pone mente che gli antichi Toscani
Micca. Pane. Ogni pezzo di pasta da pane dicevano Micca per minestra, e che
spiccato dal pastone e cotto nel for anche oggidì i nostri contadini hanno
no – Anche i Provenzali hanno in per prima medicina famigliare il pan
questo senso Micho, ed i Francesi Mi di grano(la micca ) e la zuppa fatta
che – Secondo le diverse forme che si col pan di grano in brodo(la suppa),
danno fra noi a questi pani, essi assu è facile riconoscere che questo nostro
mono diversi nomi i quali non trovano Pan de micca è così detto come Pan
nella lingua illustre della nazione voci de minestra o sia da zuppa, chè forse
che valgano a tradurli esattamente. anticamente anche noi Milanesi dice
Della qual cosa è cagione la grandis vamo Micca la minestra.
sima varietà, che corre in ogni paese Vessegh dent la micca. . . . Esserci
d'Italia per rispetto alla forma del pa lucro, guadagno, vantaggio.
ne. In Toscana, per esempio, si fanno i Miccheggià. gergo. Amoreggiare.
così detti Fili di pane, le Picce, le Miccheggià. Empiere il corpo a ufo.
Coppiette, le Panelle, ecc., ma tutte Micchetrifai, gergo. Baro. Baroncio. Forse
queste forme o non corrispondono, dal sardo Maccatrèfa(arcadore, truſ
o in ben poca parte, a quelle che ſatore).
MIC ( 1o7) MIE
Micchètta. Panetto. Noi intendiamo per Michelàzz. Michelaccio. Nome pr. usato in
eccellenza un Pane d'un soldo. Fà el mestee del Michelazz, man
Loeugh pij de la Micchetta. V. in già, bev e andà a spass, od anche sem
Loeugh pij. ( V. in Pàn. plicemente Fà el Michelazz. Far la
Micchetta de semola, franzesa, ecc. vita del Michelaccio. Non si dare altro
Micchetta lavorada. . . . Panetto a pensiere che di campare allegramente
cornetti di più forme. e senza fastidj. – Quale sia per minuto
Micchetta lustra. . . . Panetto im la vita di uno di questi Michelacci
piastrato di chiara d'uova nella su vedasi nel Corrier delle Dame milanese
perficie. del giorno 25 luglio 1818 a pag. 29.
Micchetta solia. . . . Panetto liscio. Micrània. Emicrania, e ant. Magrana.
Stà o Tegnì in micchetta. Stare o Microscòppi, che gl'idioti dicono quasi
Tenere a pane ed acqua (Cr. in Tene sempre Mitroscòppi. Microscopio.
re). Castigo di uso frequente ne col Miée che i volgari dicono volentieri La
legi e in altri istituti scolastici. Dònna. Moglie. Consorte. Donna – Gli
Micchettinna. Panellino. Panatello. Pa antichi scrivevano Mogliama e Mo
Micchin. Panetto. (nicciuolo. gliema, Mogliata e Moglieta per Mia
Micchin. T. de Ciamb. . . . Sp. di dolce moglie, Tua moglie – e così pure
fatto a foggia di un picciolo panetto. Mogliera. Mogliere. Moglieri,
Micchitt de san Niccòla. Panellini di A toeù miee l'è minga come a bev
san Nicola(Targ. Viag. V, 519 – Fag. giò on broeud. . . . . . All'ammogliarti
Rime I, 44). Panellini dolci che le mo vavvi adagio.
nache solevano fare e mandarin dono A toeù miee se po pù tornà indree...
ai loro conoscenti il dì di san Nicola. Dicesi per ricordare indissolubile il
Micchitt di mort. . . . Verso il Pa legame del matrimonio, per avvertire
vese chiamano così certi panetti fatti che La moglie non si può rimutare
di pasta di grano turco regalata di quando un vuole.
zibibbo od altro. Chi toeü miee con nient finna a la
Micchin che anche dicesi Caffin. Caval mort s'en sent. Chi mal si marita
lina. Ogni palla, per così dire, di non esce mai di fatica(Fir. Luc. III, 5).
sterco di cavallo. Il bisogno è il maggior nemico dello
Micchinoeü o Micchettinna. Panicciuolo. stato conjugale; perciò sembra mal
Miccia. Miccia. Corda – Quella che i consigliato chi non benestante prende
diz. ital. dicono Corda cotta, e ſanno moglie povera, abbenchè sia vero
senza più sinonima di Corda o Mic altresì le più volte che Dov'entra la
cia, è specificatamente la corda bollita dote, quindi esce la libertà.
nel salnitro e preparata che i pratici Dà miee. Dar moglie. Ammogliare.
dicono Miccia incendiaria. De miee en cala minga. Malanno e
Miccon. Panone? moglie non manca mai.
Miccòtta. Pagnotta. V. in Pàn. Dì l'è bella mia miee l'è on cercassi
Michée Michele. Nome proprio. de badee. Non si debbe mai lodare
Fà san Michee. Tramutare. Sgom bella moglie, vin dolce, e buon cavallo.
berare. Sgombrare. Portar via le mas Dolor de gombed dolor de miee o
serizie da luogo a luogo per mutar de mari. Doglia di moglie morta dura
domicilio. Fra noi le tramute hanno in fino alla porta. V. anche in Gómbed.
luogo in città a 29 di settembre, in Già disen tucc inscì: – oli mia miee
campagna agli 11 di novembre di cia de mì – l'è bonna per quellli. Ogni
scun anno; di qui il dettato – Anche uomo ha buona moglie e cattivº arte.
i Provenz. dicono Faire sant Miquèou. La miee con pù l'è piscininna con
San Giusepp porta la marenda in pù l'è mej. Della moglie quanto meno
del fazzolett, e San Michee le porta se ne piglia meglio è (Doni Zucca,
in ciel. V. in Marénda. p. 155 verso).
Michée. met. Baggeo. V. Badée. La miee hin bon tucc de regolalla
Michelangiol Bonnascoa. V. Bounase6a. a ciaccier, Tal gastiga la moglie che
MIL ( 1 o8 ) MIL
non l'ha, che quando ei l'ha gastigar Daghel ai Statutt de Milan. . . . .
non la sa. Vendere o dare altrui checchessia a
L'è la miee del boja o del diavol prova di statuto, cioè in ottima con
che lava i pagn. V. in Bòja e in Diàvol. dizione, scevro d'ogni difetto.
Miee drizza. Moglie marritta(Fag. De Milan ghe n'è domà vum. . . .
Rime IV, 211). Si dice per contrap Lo diciamo al fig. per accennare l'ot
posto di quell'altra moglie che i di tima condizione a cui è venuto il no
plomatici dicono Moglie di mano si stro paese dopo che dall'antica in
nistra(de main gauche). finitudine delle mani morte venne a
No gh'è pesg pastee che quell d'a quella vita fiorente che la suddivision
vegh cativa miee. Grande lacciuolo del degli averi sa produrre.
diavolo è la mala moglie. Fin che Milan sarà Milan. . . . .
Toeiù miee. Ammogliarsi. Maritarsi. Fino a che durerà questa nostra pa
Tòr moglie. Prendere o Pigliar mo tria; e, per intensione di giusto de
glie. Tàr donna. In qualche caso siderio, sempre.
scherz. Matrimoniare. Hin longh i nocc de Milan eh ! V.
Toeiù miee se no l'è bonna – per la in Nòtt.
primma se perdonna – la segonda se I legg de Milan duren d'incoeu
bastonna. Chi ha o toglie una moglie ſinna a doman. V. in Légg la versione
merita una corona di pazienza; chi di questo proverbio di cui la nostra
due una di pazzia. patria non può adontarsi quando os
Toeü per miee la tal.Ammogliarsi alla servi il restante del mondo. Anche
tale o con la tale. Farsi moglie la tale. i Veneziani solevano dire La lege ve
Voeutt ch'el metta el coo a cà , neziana dura una setimana(Diz. ven.).
dagh miee. Dagli moglie, e halo giunto. In Milan con de quist se troeuva
Miée e Miéra. Migliaio. (glie. tutteoss. . . . . . In Milano, purchè
Mierinna. Moglieretta(Min.). Vez. di Mo non ti manchino i quattrini, non avrai
Miètt. Un miglio corto. difetto di checchessia.
Miettin. Un miglio corto corto. La cusinna a Milan, la cort a Rom
Migia capellée o Bigia capellée.... Nome ma. . . . . Proverbio citato anche dal
proprio di uomo semplice che pro Maggi e di piana intelligenza.
priamente è contrazione di Remigio Milan, e poeu pù . . . . . Ognuno
cappellajo, a quel modo che il Bratti ha in delizia il proprio paese, e lo
ferravecchio è contrazione di Abba suole anteporre ad ogni altro; for
ratta ferro vecchio(Malm. not. IV, 59). tunato chi ha sortita, come noi, una
Le sa anca el Migia capellee. La patria le cui lodi siano così prossime
sanno anche i pesciolini. È scritta pei al vero com'è l'esagerazione di questo
boccali. È cosa notissima. - nostro dettato.
Miglioria per Mioria o Redrizz. V. Milan l'è el giardin de l'Italia....
Migna (salcio) per Mognón. V. La floridezza della nostra città e delle
Mignào.... Voce infantile per Gatto. nostre campagne ha dato origine a
Mignonètt. V. Mionètt. questo dettato.
Mignònna.T. di Stamp. Mignone(“tosc. – Pover Milan! che no ghe sia . . . .
Zanob. Diz.). Testino minore. Sp. di ca o se no ghe fuss che . . . . Si suol
rattere detto Mignonne anche dai Fr. dire ogni volta che alcuno dubiti di
Mij. Miglio. V. Mia. non trovar qualche merce, o che altri
Mijaroeü. V. Miaroeü. voglia far valere oltre il vero l'ope
Milàn. Milano. ra propria.
Chi volta el cuu a Milan le volta Vess ai Statutt de Milan. V. in Statùtt.
al pan. . . . . . Il fumo della patria Milanés. Milanese.
riluce più che l'altrui fuoco, prover A dighela in bon milanes o vera
bio vero dovunque, verissimo poi in mente A dilla come la va ditta. In
Milano la ricca, in Milano la grassa fatto in fatto (Gelli Sporta II, 4). V. an
come la dicono comunemente. che in Bön.
MIL ( Io9 ) MI IN
Milanes, pissa vun pissa des. . . . . Milò. . . . . I caciai chiamano così quella
Dettato che ci dimostra officiosi e buon linea serpeggiante di color ferrugigno
compagni, poichè è precetto antico che appare sulla faccia superiore
quello che Si amicus mingit, et tu (bocca) di alcune forme di cacio lo
minge, aut mingere finge. digiano. Nome allusivo al consimil
Milanés. V. in Càrta. colore che vedesi nel biacco(Coluber
Milanesàsc e Milaneson. . . . . Milanese viridiflavus Lacep.) che nelle campa
schietto, Milanese spaccato. gne milanesi è detto Smirold e nelle
Milanesinna. . . . Una gentil Milanese. pavesi e lodigiane Mirold e Milo.
Milaninna. . . . Specie di carattere da Milòrd. Lord.
stampa microscopico chiamato Demi Pari on milord ingles o semplic.
Nompareille tra i Francesi. Pari on milord. . . . . . Essere sfar
Miliar (Fevera). Febbre miliare. Miglia zoso; vestir abiti sfarzosi.
rina?(*tosc.). Milordin. Milordino(Pan. Poet. I, xv111,82).
Miliàrd. Migliardo. Miliardo(Zanob. Diz. Fà el milordin. Marciare alla milor
che però lo dice un pretto franzesismo). dina(*fior.), cioè attillato, in galanteria.
Dieci volte cento milioni. Milzéra per Nilzéra. V.
Milion. Milione. Milzón. T. di Mascalcia. . . . . . Oppi
El m'ha ditt-sù on milion de coss. lazione della milza.
Mi ha detto milioni di cose o millanta Milzon negher. . . . . . Oppilazion
cose o millanta mila cose. della milza con lienteria grave.
Milionari. Ricco di milioni. Ricco sfon Mimìn voce infantile per Mamìn o sia
dato. Il Milionaire de Francesi. Màder. V.
Militàr o Melitàr. Militare. Guerriero. Mina. V. Minna.
A la militara. Alla militare(Grassi). Minà. Minare. – Minàa. Minato.
Militràccheta. sch. per Militàr. V. Minaccià. Minacciare. Far minaccia o mi
Miliziòtt. Miliziotto(Zanob. Diz.). Persona naccio o minacciamento o minacciatura.
addetta alla milizia sì ma non ancora Minaccià de pioèuv. V. in Pioeùv.
milite fatto; la cerna, la recluta sono Minadór. Minatore.
specie di miliziotti – Nei primi anni Minción. Minchione. Coglione. V. Badée.
del secolo attuale questa voce ebbe al A sto mond ghe voeur semper ona
tresì fra noi il sig. speciale di Guare fetta de mincion in sacoccia. È bene
dia sedentaria del buon governo. A la far dello stupido se bisogna. Spesso
Polizia gh'era i Crovatt o i Miliziott. torna utile al mondo il fare il nescio,
Milizzia urbanna. V. in Guàrdia. cioè fare le viste di non vedere, non
Milla. Mille, e al pl. Mila. L'è milla vocult sapere, non sentire, non capire. –
tant. È il millecuplo. Talora si usa anche nel mal senso di
Aveghen o Vèsseghen di milla. Aver chiuder gli occhi come facea Mecenate
ne o Esservene a migliaia. con Augusto.
Vess di milla segnati. Essere dei Avè a che fà con di mincion. Aver
dodici mila segnati? (Monos. 425). Lo a fare con genti sciocche; e comic.
diciamo per rabbia contro persona Aver a mangiar la zuppa coi ciechi.
che riteniamo di mala mente e che Chi è mincion sò dann. Chi non
abbia da natura alcun difetto o alcuna s'ajuta suo danno(Pros. fior. III, II,
deformità di corpo. 5o). I merlotti restan pelati(ivi). Chi
Millantàss. Millantarsi. dorme gli è cavato il sonno (Cccchi
Millarigh.... Sp. di vergolato o di stoffa Dote III, 3). Chi è minchion suo danno
tessuta a infinite minutissime righettine (Nelli All. di Ved. I, 6). Il mondo
Millarigh verso il Comasco lo stesso che è di chi se lo piglia.
Erba bindellinna. V. sotto Èrba. Chi è mincion staga a cà soa. Che
Millésem. Millesimo. i cordovani restino in Levante. Testa
Millſloeür (Acqua e Olide). Acqua ed Olio di vetro non faccia a sassi. Chi ha
di mille fiori. (ròld. V. cervelliera di vetro non vada a batta
Milò verso il Lodig e il Pavese per Smi glia di sassi. Chi ha paura di passere
MIN ( 1 Io ) MIN
non semini panico. Chi non è ben Per dà gust ai mincion. A bel di
provveduto non si metta a pericoli. letto. A diletto.
Di mincion ghe n'è semper, basta Se fuss ben mincion ! o Se saroo min
savej toeü-foeura. I minchioni ci sono: cion! o Fuss mincion! S'io fossi chiù
basta saperli trovare(Pan. Avv. I, 7). (Pan. Poet I, v1, 54).
Di mincioni! Non sono sì corbellone. Tòcch d'on mincion. Pezzo d'asino!
Fa a moeud o Se te voeu fà a moeud Vegni lenc e petard o Ingrassà ai
d'on mincion. Fai a modo o Se vuoi spall di mincion. Fare le guancie gras
far a modo d'un pazzo. Maniera pro se alle spese de balocchi(Cecchi Dote
verbiale solita dirsi per modestia quasi IlI, 2 ).
estenuando la propria autorità, e nel Vess la barca di mincion. V. in Bàrca.
tempo stesso assicurando l'amico di Vess minga la barca di mincion.
dargli così alla prima un buon con V. in Bàrca.
siglio. Vess minga mincion o Vess tutt'ol
Fà de mincion o Fà el mincion. ter che mincion. Non esser pincone
Fare la gatta di Masino. Fare il gat o corbellone (“tosc.). Non esser soro
tone. Fare il norri, lo noferi, il ba o semplice. I mucini hanno aperto
seo, l'indiano, il nescio, lo gnorri, gli occhi. Essere tutt'altro che pusil
il musone, la gattamorta, l'addor lo. L'è minga on mincion. Egli se
mentato. Fare a chetichelli. Lasciarsi la sa. Egli non ha bisogno di mon
ferrare. Far le maschere, le forche, dualdo o di procuratore. Non è uomo
il micio, il fagnone. da essere aggirato.
Fà de mincion per no pagà dazzi. Minción e Mincióni. s. m. pl. Per eufe
Fare il gonzo per non pagar gabella mismo Gli Amici (testes) in tutte le
(Fortig. Ricc. V, 78). frasi seguenti:
Fà de mincion per no pagà la saa Avè nanch per i mincion. Avere in
dicono in contado per Fà de locch per sui c. . . . . (poem. aut. pis.). Aver
no pagà la saa. V. in Sàa. uno in quel servizio, in cupola, nel
Fà fadiga a fà de mincion. Aver l'anello, in tasca, nel zero, nel fo
gli occhi nella collottola, cioè Esser rame, nelle code, nella collottola,
uomo avvedutissimo e voler fare il nella tacca del zoccolo.
nescio. Andà-giò i c. . . . Cascar le brache
Falla de mincion. . . . . Far chec o l'ovaja. Infastidirsi. Nojarsi.
chessia bonariamente. Avegh i c.... dur. . . . Esser ricco.
La razza di mincion l'è mai pù fe Cera a monton e foeura di mincion.
nida. Infinita è la schiera degli sciocchi. V. in Céra.
Le sa ogni fedel mincion. È scritta Fà vegnì i c. . . . Far venire la
pei boccali. La sanno i pesciolini. stizza o la muffa o la mostarda al naso.
Mincion come la luna. Il patriarca Seccà i mincion. Infracidare uno.
de minchioni(Nelli Mogl. in calz. II, 7). Torre il capo ad uno, assediarlo,
Un cogliluva del non plus ultra(Bellini nojarlo, importunarlo.
in Pros. fior. III, 11, 128). Dolce dol Stà lì a grattass i mincion. Star a
cissimo(Del Rosso ivi 152). grattarsi la pancia. Star ozioso.
Occh e mincioni e merli eren tre Vegnì i c. . . . Venire i batistini
sort d'usij . . . . Usasi per tacciar (Fag. Av. pun. II, 2). Venir la muffa.
copertamente di buaggine. Saltar la mostarda al naso.
Ogni fedel mincion el le vedeva. Mincionà. Sfatare(Targ. Viag. IV, 28).
L'avrebbe veduta Cimabue che aveva Corbellare. Minchionare. Dileggiare.
gli occhi di panno – Talora anche Del Beffare. Schernire. Cuculiare. Giamba
senno dappoi ne son ripiene le fosse. re. Giambeggiare. Pigliar a gabbo. Vo
Passà minga per la barca di mincion. ler pastura del fatto d'alcuno. Fare
V. in Bàrca. una giostra a uno. Dare il giambo. Met
Passà per la barca di mincion. V. in tere a giuoco uno. Pigliarsi giuoco
Bàrca. o festa d'alcuno. Noi però lo usiamo
MIN ( 111 ) MIN
anche spesso in senso tristo e come Mincionaria. Minchioneria. Corbelleria.
sinonimo di Bolgirà, cioè Tranellare. Sproposito. Scerpellone. Marrone? Fà
Giuntare. Truffare. Trappolare. Fro. di mincionarij. Fare scerpelloni. Di
dare. Fraudare; e in senso men tristo domà di mincionarij. Non dir che lap
di Eludere, Illudere o Deludere. pole, pantraccole, ecc. V. in Bàlla.
A ſass mincionà ghe vocur pocch. Mincionaria, e per intens. Mincionaria de
A farsi minchionar si spende poco. magott. Zaccheretta. Bagattella. Ciam
Un minimo che basta per farci il rim mengola. Baja Bajucola – Bazzecola.
bello altrui. Bazzicatura – Bordelleria. Carabattola.
A mincionass minga o Mincionand Mincionarij de donn. V. in Berlin
minga l'è inscì. A dire il vero. Da ghitt.
senno. Da maladetto senno. Lasciando Mincionaria! Corbezzoli!(“tosc.). Cattera.
gli scherzi – Non ci illudendo. Cospetto! Esclamazione.
Con quell là-sù se mincionna minga. Mincionatòri. Gabbevole.
Con Dio non si burla(Magal. Op. 185). Cont on ſà mincionatori. In tuon
Fass mincionà. Farsi scorgere o cor di canzonella (Pan. Poet. II, xv, 12).
bellare. El voeur fass mincionà. Vuol Mincionàzz. Pinconaccio(“tosc.). Corbel
entrare nella calca per farsi pigiare. lonaccio. V. Badée. -

E vuol farsi frustare. Mincióni! Corbelli! (“tosc.). Capperi! –


Mincionà comifò. Minchionare coi Lo stesso che Càspita. V. - -

fiocchi e co festoni. Mincionán. Cucciolaccio. Svivagnataccio.


Mincionass lorde per lor. Infilzarsi Pincellone. Sciocconaccio. V. in Badée.
da sè. Appannare nella sua ragna. Ona minciononna. Una pincellaccia
Minciònnet! Potenza in terra ! Ma (Nelli Serve al forno I, 8).
ci corbelliamo! Oh vacci scalzo ! Sen Mincionscèll. Scempiatello(Nelli Allievi
tite cosa! Questa è marchiana! Questa di vedove II, 2). Pinconcello(“tosc.).
è col manico! Questa sarebbe ben col Minchioncello.
manico! Espressione di maraviglia. Minée. Voce usata nei dett. seg.
Nanca lu el mincionna minga vè. Io Fà la minee o Fà adree la mince.
ti so dire che se l'uno conficca, l'al Fare l'urlata (“fior. – Salvad. p. 9).
tro ribadisce. Far lima lima. Modo di beffare altrui.
Semincionna minga. Non si canzona. (Pub la minee! Pulci pulci ! Cera
Ella è così da vero senno. cera! (Papini Com. Burch.) Vello vel
Mincionàa. Part. pass. di Mincionà. V. lo!. Vella vella ' Lima lima ! Ghieu
Restà mincionaa. Restare con un piè ghieu ! Motto per dileggiare usato per
di naso o con un palmo di naso. Re lo più tra fanciulli.
stare uno stivale. Rimanere colla barba Minèll, Minèlla. Micio, Micia. V. anche
di stoppa. Rimaner pincon pincone. in Minin. -

Rimanere brutto o corto o scaciato o Minem. Minimo. V. Minom.


burlato o deluso. Rimanere un ravanello. Minéra per Càva. V. – Chi lavora nelle
Semm bej e mincionaa. Siam fritti miniere dicesi Minerario, e dai Ve
come disse la tinca ai tincolini. Addio nez. Canòpo – Le vie che si fanno
fave. nelle miniere si dicono Cunicoli – La
Mincionàda. Minchionatura. Coglionatu miniera ricca di vene dicesi Miniera
ra. Corbellatura. Minéra. Vena. (fruticosa.
Mincionada per Mincionaria. V. Mincràl. Minerale.
Mincionadór. Burlone(Fag. Ingan. lod. Minere. Voce usata in
III, 14). Canzonatore(Pan. Poet. II, Andà a farsi minere che anche di
XXIX, 1). Corbellatore. Celiatore. Mot ccsi Andà a fass bolgirà. Andare in
teggiatore. Irrisore. Beffatore. Beffar Cafàrnau. Andare a farsi friggere.
do. Minchionatore. Burlatore. Dileg Mandà a farsi minere. Mandare in
giatore. Derisore. chiasso, alle forche, al diavolo.
Mincionadùra. Uccellamento (Vas. 495). Minèstra e deriv. V. Menèstra, ccc.
Burla. Gabbo. Minchionatura. Minestrador scherz. per Amministratore,
MIN ( I 12 ) MIN
Minga che i contadini dicono anche Mia. di Fagiuolo assai piccino, di siliqua
Mica. Miga. Non. Per es. En vuj minga. molto lunga, e coll'occhiuzzo nero.
Non ne voglio. L'è minga per dimaa. Minister. Ministro – Infino all'anno 18o6
Non è mica o Non è già per dir male. il nostro dialetto non conobbe, cred'io,
Minga de pocch. V. in Pòcch. questa voce che nel solo sig. di Mini
Tant come minga. V. in Tànt. ster plenipotenziari(Ministro plenipo
Mini. Minio. Sotto questo nome così da tenziario) resoci caro da un Firmian
noi come dai Toscani confondesi an di ben avventurosa memoria. Il ces
che il Cinabro(Targ. Viag IV, 128). sato Regno d'Italia ne l'accomunò
Minià. Miniare. anche nei modi seguenti:
Miniàa. Miniato. Noi diciamo Miniàa Minister de finanza. Ministro delle
que' caratteri da stampa a fregiatura finanze(Zanob. Diz.). V. in Finànza.
che anticamente si solevano miniare. Minister de la giustizia. Ministro
Miniadór. Miniatore. della giustizia(Zan. Diz.). V. in Giùdes.
Miniatùra. Miniatura. Minister de la guerra. Ministro della
In miniatura. fig. In miniatura(*tosc. guerra e marina(Zanob. Diz.). Gover
– Zanob. Diz.). In picciolo. nava ogni parte della cosa pubblica
Minima. T. mus. Minima. che si riferisse alla milizia di terra
Minimum. s. m. Il Minimum (Zanob Diz.). e di mare; gravissimo pondo, ma ben
Minin. Mucino. Gattino – Fra noi questo degno della mano giusta, ferma, in
vocabolo è usato dalle madri e dalle
corrotta, indefessa del generale conte
balie come voce di lezio co loro teneri
Achille Fontanelli che lo reggeva ne
alunni alle manine dei quali sogliono gli ultimi anni del Regno. Alla cui
fare alcun po' di solletico dicendo onorata memoria mi gode l'animo di
Mlinin minell, essere avvinto con vivida riconoscen
Barba castell,
Barba Milan,
za per la benignità colla quale favori
Tocca tocca sù la man. i primi tentativi del presente mio
Dove te see staa ? lavoro datogli a conoscere da suoi
A cà de la comaa. egregi segretari cav. bar. Alessandro
Cosse t'hala daa? Zanoli e D. Valeriano Cabrini, dei
Pan e formaggin. . . . cui benevoli offici serberò sempre ca
Grattin grattin grattin. rissima ricordanza.
Alle mani di un etimologista roman Minister del culto. Ministro dei culti
zesco questa voce renderebbe i nostri (Zanob. Diz.). Accudiva a quanto ri
Ambrogiani ultimi pronepoti de Car sguardava i rapporti esteriori della
taginesi. Minett vuole il Bocharto che religione dello Stato e dei culti di
sia voce punica denotante castello. libero esercizio.

Ecco adunque l'origine punica de Mi Minister de l'interno. Ministro del


lanesi, e se non punica di prima ma l'interno (Zanob. Diz.). Reggeva gli
no, almen di seconda per mezzo dei affari amministrativi e d'economia
Siciliani le balie de quali nella città politica del regno.
di Mineu chiamano Mininu il loro Minister del tesor. Ministro del te
tenero allievo appunto per voce di soro(Zanob. Diz.). Primario ammini
lezio – Altri poi ne giureranno forse stratore dell'erario dello Stato.
nel senso attribuitole in una Strenna Minister di afari esteri. Ministro
intitolata La Giornata misteriosa del delle relazioni estere (Zanob. Diz.).
conte Minelli, Milano per Omobono Ma Accudiva alla diplomatica dello Stato.
nini 1859, il che sia loro col buon pro. Ministéri. Ministero.
Minin minin. Muci muci. Voce con cui Ministeriàl. Ministeriale.
si allettano i gatti – Anche i Provenz. Cont on fà ministerial . . . . Con
usano Minet minetto in questo senso. aria contegnosa, in gota contegna,
Mininna. Mucina. Gattina. con portamento imperioso, e dicesi
Fasoeu de la mininna. . . . . Verso a chi affetti maggioranza e gravità
il Comasco chiamano così una specie oltre il suo stato,
MIN ( I 13 ) MIO
Minitt. s. m.pl..... Le gemme del salcio Minutà. T. delle Segret. Stendere la mi
capreo L. (gatton o mognon o migna) nuta. Far la minuta – Minutare non
che sbocciano precocissime in febbrajo. fu sin qui registrato dai diz. ital., ab
Minna che in qualche parte del contado benchè essi abbiano fatto buon viso
dicesi anche Sèggia. Secchio? La metà alla voce Minutante che il Magalotti
dello stajo nostrale da vino, equiva usò per indicare Chi distende le mi
lente a coppi cenventisei della nuova nute, la qual voce riconosce pure
soma decimale da liquidi. l'origine da Minutare.
Minna. Emina. Mezzo staio. Due quarti Minutamént. Minutamente.
(duu quartee). La metà dello stajo Minutànt. Minutante. V. in Minutà.
nostrale da grani, equivalente a no Minùti. s. m. pl. Lo stesso che Menùder
vantun coppi e mezzo della nuova (biade minute). V.
soma decimale pei solidi. Minuti piaceri. V. Piacéri.
Minna. Mina. Il nostro dialetto discono Minùtt. Minuto. Vi sono i Minuti pri
sce questa voce nel senso militare, mi, i Minuti secondi, i Minuti terzi.
nè sa che cosa siano Mine offensive, In d'on minutt. In un attimo. In
Mine difensive, Contrammine, Mina un subito.
tori o Cavatori, Camera, Borratura, Vess al minutt . . . Non fallir d'un
Rampa, Scala della mina, ecc. ecc. minuto, essere preciso, e dicesi degli
Gli è però notissima la oriuoli.
Minna. . . . . . . . nel significato di Minùtt (Ala). T. dei Cuochi.... Partico
quel cavetto o vogliam dire di quella lare acconciatura delle carni e sim. la
maschera di mina che si fa talora quale consiste nel cuocerle nel burro
nelle rocce, nei sassi, nei legnami con sale, pepe e farina, regalarle di
perchè, empiuta di polvere, datole funghi, o tartufi, prezzemolo e sca
fuoco e scoppiata, se ne consiegua logni tritati, e imbagnarle poi col
la spaccatura, nel quale significato i vino bianco e col brodo. I libri cu
Francesi usano la voce Petard e al linari italiani dicono Alla minuta.
cuni nostri pirotecnici le voci Pisto Minùtta. Minuta.
letta e Botterone. Il Zanob, nel suo Minùzzia. Minuzia. Piccolezza. Minutezza.
diz. lascerebbe supporre che in To Minuzzolo. Scamuzzolo. Briciolo. Tri
scana anche questa sia detta Mina. tolo. Miccino. Acca. Atomo. Favilla.
Dà la minna o Dagh ona minada. Festuca. Granellino. Lisca. Pelo. Mi
Minare. nuzzo. Minuzzolino. Minuzzame. Pez
Dagh el foeugh a la minna o Fà zuolo. Pezzuolino. Bazzica. Bazzicatu
saltà in aria ona minna. Far giocare ra. Bazzicheria. Bazzecola. Ciammen
una mina; e ſig. Dar fuoco al pezzo. gola. Cianciafruscola. Baja. Bagattella.
Minna. Appariscenza. -
Minuzziètta. Minuziicola.
Fà minna. Far falò. Far vista. Minzonà. Menzionare. Mentovare.
Minom. Minimo. Minzonaa. Menzionato. Mentovato.
Minón. Pelliccione. Gattone. Dal fr. Mindn. Miò e Mi6r. v. cont. per Mèj (migliore). V.
Minor. s. m. T. leg. Minore – Nel no Mióla. v. cont. br. Midollo. V. Nidolla.
stro foro dicono e scrivono anche co Mionètt. Amoretto. Amorino. Amorino
munemente Minorenne. d'Egitto. Erba notº che è la Reseda
Minor. s. m. Cadetto. Il Puine de Francesi. odorata dei bot. – Dal fr. Mignonnètte.
Minor. s. f. T. mus. Minore. Miop. Miope. La coscrizione ha reso
Minor(Pesà de). V. in Stadéra. volgarissimo questo grecismo.
Minoritàa. Minorità. Mior. V. Miò.
Vess foeura de minoritaa. Essere Miorà (attivo). Migliorare.
fuor de' pupilli. Miorà ona cà. Migliorare una casa.
Minuè. Minuetto. Minuèt. Specie di ballo Miorà (neutro). Riaversi. Iiimettersi. Mi
notissimo. gliorare; comic. Rizzarsi a panca.
Minuettin. Minuettina(Fortig. Ricc. X, 44). Mioràa. Migliorato. Megliorato.
Minùscol. Minùscolo, Mioramént. Miglioramento.
Vol. III.
MIR ( I 14) MIS
Miorament de la mort. Miglioramen Fà miracol. Far miracoli o mara
to della morte(Buonar. Tanc.) Crisi lar viglie o mirabilia.
vata che spesso lascia sperare riavi Gh'è minga sti miracol o Ghe vedi
mento di salute alla vigilia del morire. minga sti miracol mi. Non vi sono
Mioria in genere. V. Redrizz. anche sfoggi(Fag. Non bis. in am. cor.
Mioria. Miglioramento. Bonificazione nelle a fur. I, 3). Non ci trovo questi mira
campagne, nelle case, ecc. Pagà i coli(Magal. Op. 52). La non è un mi
miorii. Rifare i miglioramenti(Car. Let. racolo. Non è gran fatto. Non è cosa
Mira. Mira. (ined. I, 2o7. miracolosa o straordinaria.
In mira o Per mira. Dirimpetto. Di L'ha faa on miracol. Fece uno straor
rimpetto. Per petto. dinario.
Toeü de mira. Pigliar di mira chec.” On gran miracol. Miracolone.
Toeù de mira. fig. Prendere a ves Podè minga fà miracol o vero Vess
sare. Perseguitare. Nojare. minga sant'Antoni o Vess minga on
Mira. Mira. Scopo. Fine. Intenzione. In sant de fà miracol... Non poter fare
tendimento. Intendenza. di più, non poter fare l'impossibile.
Mira del cavall. T. di Stamp. Guida o Portalla focura per miracol. Salvarsi
Guide del cavalletto. Le due asticciuole miracolosamente.
attraversanti il cavalletto per limitare Savè o Di-sù o Cuntà-sù o Vegni a
le parti d'un disteso qualunque di ma savè vitta, mort e miracol de vun.
no in mano che si viene componendo. V. in Vitta.
Mirà. Prendere di mira. Son staa in pee per miracol. Fui
Mirà e remirà. Arcimirare (Alleg. a un pelo di non cadere. Poco mancò
p. 128). Pigliar la misura. che non cadessi.
Mirà la pilla. Corteggiare per amore Trovà per miracol. Rinvenir per caso.
o per isperanza del danaro. Miràeol. Molto ! (Zanob. Diz.). Escl. di
Miràa. Preso di mira. maraviglia. Per es. Miracol ch'el ghe
Miràbel. ad. Mirabile. sia i Molto ch'e' vi sia '
Casett mirabel. Casoso. Miracoloso. Miràcol ! Eccoci alle nostre / Esclama
Quell ch'è mirabel l'è che... Ma zione che ci esce di bocca allorchè
raviglia si è che. . . . udiamo alcuno diré o lo vediamo com
Miràbel. Ad. d'Erba. V. mettere cosa che gli sia abituale e
Mirabocchin (Giugà a). . . . . . Giuoco che noi abbiamo per difettosa.
fanciullesco che si fa con un calicetto Miracolon.(Mag. Rime VI, 12o e alt.). Mi
di legno dal cui mezzo pende una Miracolos. Miracoloso. (racolone.
cordicella alquanto lunga alla quale Miràcquel. V. Miràcol.
è annessa una palla. Il giocatore, dato Miròld verso il Pavese per Smiròld. V.
un po' di sobbalzo a questa palla, deve Misàntrop. Misantropo.
sofficcarle il calice a fine di racco Misantropia. Misantropia.
glierla in esso; se gli riesce di far Misc. Micio. Gatto.
entrare la palla nel vaso del calice, Mis c. Mischio, e alla fiorentina Mistio.
ha vinto, se no, resta perdente – Miscée. Pippionaccio tenero. Colombo da
Con qualche leggier diversità descrive pelare. Quaglia. Uomo che si lasci fa
graziosamente questo giuoco l'esimio cilmente cavar di sotto del danari, e
Gaspare Gozzi nel suo Capitolo in lode singolarmente in affari d'amore –
del Bilboquet(Op. XIX, aoo e seg.). Rétif de la Bretonne nel suo Porno
Miràcol e Miràcquel. Miracolo. graphe (p. 521) ci lascia conoscere
Che miracolº Che miracolo è questo? che la voce nostrale è d'origine fran
(Monig. Serva nob. I, 24) detto a chi ci cese nell'ultimo de valori qui sopra
vien a vedere e suol fare carestia di sè. accennati: egli chiama Miches questi
Cred minga al sant se no se vedi nostri Miscee, a quali accenna pure
miracol. fig. Non credere al santo se il Fagiuoli allorchè dice(Rim. I, 254).
non fa miracoli. (Vitta. Vien da un benefattore, da un compare
Cuntà-sù la vitta e i miracol. V. in Che spende e va e viene, ecc.
MIS ( 1 15 ) MIS
Trovà el miscee. Trovar.la quaglia Miséria. Un fiato. Un filo. Una fava. Un
(Pan. Poet. II, xv11, 4). minimo che. Un frullo. Frulla. Zero.
Miscelania Miscellanea-fig.Guazzabuglio. Un nulla. Un ghieu. Cosa di pochis
Miscia. Micia. Mucia. Muscia. Gatta. simo o nessun conto.
Miscin. Micino. Mucino. Misericòrdia. Misericordia.
Miscinna. Micina. Fà misericordia. Battersi il petto in
Misción. V. Moscion. segno di umiliazione e implorando
Miscmàsc. Buglione. Zenzoverata. Mescu misericordia all'elevazione nella mes
glio di cose imbrogliate e confuse. Dal sa, alla benedizione, ecc.
l'inglese Mishmash. Foeugh de la misericordia. V. Foeügh.
A miscmasc. Alla mescolata. I operde la misericordia hin quist:
Misc misc. Lemme lemme. Dolcemente, toeughen a chi ghe n'ha, e dà magott
pianamente, lentamente. a nissun. scherz. Anche questa è ca
. . Specie di legno del
Miscòlz. . . . . ritae: dar mangiare ai morti, seppel
quale si fanno canne da pipa. Dal lire gl'infermi, e visitare gh' ignudi
tedesco Missholz(legnaccio). (Fag. Am. senza ved. I, 6 – è un con
Miser. V. Pòver(vestii). tadino che parla).
Miseràbel. Miserabile. Miserabel come No vessegh misericordia che tegna.
Giobb. Miserabilissimo. Tapinissimo. Non esservi quartiere(Fag. Gen. cor.
Povero in canna. I, 1). Senza niuna misericordia.
Miserabelitàa. Miserabilità. Misericòrdia! che per isch. diciamo anche
Faa con la fed de miserabelitaa. Misericòtta! Misericordia! Esclamaz.
Fatto a miseria. Miserin. Sciaguratello(Pr. fior. IV, III, 79).
Miserére(Maa del). Mal del miserere. Vòl Graciletto. Scriato. Afatuccio.
volo. Vòlvulo. Passione iliaca. Miserin e cont. Miseroeü. ad. Misero. V.
Misererée. Miserere. Salmo notissimo. anche Pòver fig.
Miséria. Miseria. Povertà. Vestii miserin. Abito fatto a miseria.
Andà in miseria. Venire in poverezza. Vesta miseroeula. Vesticciuola misera.
Andà in l'ultema miseria. Venire a Mislucchin. Voce usata nella frase
estrema povertà. Andà in tantinguent de mislucchin.
Cantà miseria. Cantare delle sue V. in Inguént.
miserie. Cantare il miserere. Fare il Mismàffi. Mostaccio. Muso.
miseraccio. Fare il lamentone infin - - - - - - e col mismaffi

gendosi più povero che un non sia. Voltaa inscì el par annò ch'el drizza i baffi.
Cavà de la miseria. Cavar di stento (Bal. Ger.).
o di tisicume. Sbozzacchire. Mismón. v. a. del Var. Mil. Da poco.
Miseria e Povertaa hin dò sorell.... Mocceca. Moccicone.
Si dice per indicare assoluta man Miss. Messo. Part. pass. del verbo Mettere.
canza di beni della vita in alcuno. Ben miss. Cresciutoccio. Vegnentoc
Morì in miseria. Morire poveramente cio. Gicheroso. Tarchiatotto.
o poverissimamente o poverissimo. Mal miss. Scriato.
No guardà miséri o No vorè save Miss sù. fig. Messo sù (Bracc. Sch.
ghen de miséri o Vardà minga miséri. fal. Dei XIV, vii, 2). Istigato. Aizzato.
Spendere come un Cesare (Zan. Crez. Imburiassato.
rinc. II, 6). Non la guardare in un Missée per Messée. V.
filar d'embrici. No se guarda miséri, Mission. Missione.
e che la vaga. Vada a ruotoli quanto Missionari. Missionario.
c'è (Fag. Gl'ing. lod. I, 12). Fà el missionari. fig.... Usare elo
Ona miseria d'on omm. Un infin quenza ed unzione grande onde per
gardo. Un accidioso. suadere alcuno di checchessia.
Vess in d'on mar de miséri. Essere Missizia. V. Messìzia.
in un mar di miserie. Missòlta. Partita(Galil. Op. XIII, 524).
Vess ona miseria. Essere una com Nuvolo. Subbisso. Mercato. Quantità,
passione(Firenz. Op. II, 78). numero grande, -
MIS ( 1 16) MIS
Missòlta (Carna). Misalta. Carne misaltata. Toeù i sò misur. Misurare. Rilevarla
Missoltà. Misaltare. misura – E dicesi fig. Pigliar le sue
Missoltàda (Carna). Carne misaltata. Mi misure(Cocchi Bagni di Pisa 577).
salta. Prendere o Pigliar regola o norma.
Missoltin, e al pl. Missoltitt. Agone mi Regolarsi; e comic. Pareggiar le so
saltato ? L'agoncino conservato in me – Girar largo ai canti – Al pan
puro sale. guardare prima che s'informi. Consi
Missòra per Messòra. V. derare se torni conto, se convenga,
Mist. Misto – Ad. di Sùdit. V. ponderare, esaminare, squadrare; e
Mistéri. T. relig. Misterio. Mistero. talvolta anche Ammannire, apparec
Mistéri. Mistero. Arcano. Segreto qua chiare, predisporre ciò che è neces
lunque. sario ad un'impresa. In questo ulti
Fà misteri. Parlare misteriosamente. mo senso disse il Mag.(let. 6. Bucch.).
Accennare misteriosamente – Celare. Pigliando infino da adesso le mie mi
Occultare. sure per fare stampare, ecc. – Il prov.
Mistéri. V. Nott de san Giovannin Rosàda. Misura due e taglia una(cioè esamina
Misterios. Misterioso. posatamente ed eseguisci sveltamente)
Mistrà. Fumo o Fumetto o Acquavite d'a ha qualche relazione colla nostra frase
naci(*tosc. – Zanob. Diz.). Anisetta nel primo significato – Anche i Fran
(Zanob. Diz.). Anisetto. Acquavite stil cesi dicono Prendre bien ses mesures.
lata con infusione d'amici, detta Fe Misùra. T. de Manisc. Misura da cavalli
nouillette dai Francesi. con fettuccia e lucchetto(NelliServ.padr.
Mistrà stellaa. . . . . . Quello fatto II, 12 ).
con amici stellari, cioè coi semi del Misùra. T. de Sarti. Misura. Il Patron
l'Illicium anisatum de botanici. dei Francesi.
Mistùra. Mistura. Mestura. Mescuglio. Toeiù la misura. Pigliar la misura
Mistura de saldà. Saldatura. La ma (Nelli Serva padr. II, 12 ).
teria che s'adopera a saldare. Misurà e Mesurà. Misurare. Ammisurare.
Mistura per i mortce. Polverino. Besogna mesurass segond i sò forz.
Pan de mistura. V. in Pàn. Chi si misura la dura. Chi non si mi
Mistùra. Ferrana(Last. Op. II, 276). Se sura è misurato – V. anche in Gàmba.
gale, vena, lupini e trifogli seminati I omen se misuren minga a pertegh.
per falciarli a mangime del bestiame. P. in Omm.
Misturà. Mischiare. V. Mes'cià. Misurà agord. Fare la misura van
Misturàa. Misturato. taggiata o ingorda o ardita.
Misùra e Mesùra. Misura. Misurà a guggiroeü, a didaa o sim...
Bollà i misur. Segnar le misure. Misurar la semente de bachi coll'a
Bonna misura. Buona misura. Ar nello, coll'agajuolo o simili.
ròto. Giunta – Colmo. Colmatura – Misurà di bott a vun. Andar coi
Nelle stoffe si dice Rivolta. pugni sul viso ad uno.
Dà minga giusti misur. Fognar nelle Misurà ona scala(o simili). Misurare
musltre, -
le scale(così, se non erro il Burch. Son.
Foeura de misura. Fuor di misura. 185). Ruzzolare tutti i gradini d'una
Senza misura. Oltre misura. Smisura scala(Fag. Rime VI, 157). Tombolarli.
tamente – Smodatamente. Misurà i canon. Calibrare le arti
In corp e minga a misura. A corpo, glierie.
non a misura, cioè non a misura Misurà minga giust. Falsare la mi
effettiva(Gher. Voc.). sura. Frodare la misura.
Misura comora. Misura colma. Misurà ona cossa con l'altra. Com
Misura de biava. Prebenda. Profenda misurare. Commensurare.
Misura del mornee. Bòzzolo. Misurà tiraa.Appannare(Canti Carn.I,
Misura giusta. Misura piena. 78). Accostar bene il panno al braccio
Misura rasa. Misura rasa, spiana con cui si misura.
ta, pareggiata, cioè senza colmo. Tornà a misurà. Rimisurare.
MIT ( 1 17) MOC
Misuràa. Misurato – fig. Assegnato. Li Fà i robb a la mitterlanda. Far le
mitato. Moderato. Fatto misuratamente. cose alla babbalà, a caso, a casaccio.
Misuràda. s. f. Misuramento. Misurazione. Viv a la mitterlanda. Vivere vita
Dagh ona misurada. Misurare. sbracata.
Misurador. Misuratore. Mò. Ora. Mo. Adesso. Per es. Mo chi,
Misurin o Mesurin o Misurin d' oli che mo lì. Or qua, or là (modo hic,
in Brianza chiamano anche Coppin o modo illuc de Latini). Mo par quest,
Quartin. Misurino (“fior.). Vasettino mo par quell.
per lo più di latta ch'è una specie Da mò inanz. Da ora in poi.
di misura per l'olio: contiene la se E Togn, guardand ol ciel, tornè a pregà
dicesima parte d'una libbra grossa. Par da mò inanz che nol ghe dass a trà.
Mitàa. Metà. (Maggi Interm. II, 3o3. )
Fà a mitaa. Fare a metà(“tosc.-Tom. Fina mò. Finora.
Giunte). Mettere in comune. Accomunare. A vedè fina mò sii insci anca vu.

Mitaa parer e mitaa danee. A chi (Maggi Rime II, 224. )


consiglia non duole il corpo. Mòbel. V. Mòbil. (gliàa.
Pagarev mitaa del mè sangu. V. in Mobelià, Mobeliàa. V. Mobiglià, Mobi
Sàngu. Mobiglia. Masserizia. Le suppellettili
Mitàa. Metadella. Misura che dovendo della casa, come letti, cassoni, cec.
misurar grami, biade o cose non li Mobiglià. Ammobigliare. Mobiliare. For
quide, tiene la sedicesima parte dello nir di mobili. Arredare. Mobilare.
stajo o sia la quarta parte del quarto Mobigliàa. Mobiliato. Ammobigliato.
nostrale da grano(quartee) equivalente Stanz mobigliaa. V. in Stànza.
a poco più d'undici coppi della nuova Mòbil o Mòbel. Mobile.
soma decimale. La metà di questa mi Bell mobil. fig. Bel cero. Bel cece.
sura chiamasi Mezza-mitaa, e corri Bell'imbusto. Suol dirsi di un dappoco.
sponde ad una Mezza metadella toscana. Bell o Bon mobil. fig. Lo stesso che
Mitràa. Mitrato. On bon lavó. V. in Lavò. (naccio.
Mitràja. Scaglia. Metraglia. Brutt mobil. Bruttaccio. Maschero
Mitràja o Mitraglia, in gergo. Moneta di Guarnì de bei mobel on pollee. fig.
rame. Spiccioli. – In questo senso Confettar uno stronzolo. Ricamare un
figurato Mitraille e Mitrailho è detto baston di pollajo.
anche dai Francesi e dai Provenzali. Mercant de mobel. V. in Mercànt.
Mitria. Mitra. Mitera. Mitria. (doni. Mobil curios. fig. Strano arnese(Pe
Ciapp. Partite – Covitt. Infule. Ben trarca).
Capì mitria per pidria. Frantendere. On cativ mobil. Lo stesso che On
Mitria del pappa(impropr.). Tiara capital mort o on Bon lavó. V. in
pontificia. Triregno. (dria. Capitàl e Lavò.
Mitria e pidria hin tuttunna. V. Pi On certo mobil. Un figurino (Fag.
Mitriòtt. Groppone. Uropigio(Savj Ornit). Rim. III, 9). Arnese. Suggettino. Sug
Quel rialto che hanno verso il culo i gettaccio. Un cesso.
polli, i capponi e simili. Gasparo Gozzi Mòbil. ad. usiamo soltanto in Fest mobil.
(Opere XIX, 2o) voleva che i cap Feste mobili. Colonna mobil. Colonna
poni avessero « Sproni alle gambe e Mobilètt. Suggettino. (mobile.
culo col cimiero ». Mobilòn. Suggettaccio.
Mitterlànda (A la). All' apostolica. Alla Mócc. sust. m. Mozzo. Mozzicone. Tron
babbalà. A stampa. A babboccio. Alla co. Troncone. Quel che rimane della
sciamannata. A caso. A casaccio. Questo cosa mozzata o troncata – Noi abbia
A la mitterlanda che noi diciamo anche mo Möcc e Scimoston. Ambedue in
A la medioss, trae dal ted. Mittelland. dicano mozzatura o troncatura; ma
Andà-giò a la mitterlanda. Vestire però Mocc indica oggetto rimasto as
alla carlona.
sai corto per cagione della mozzatu
Cont i colzett giò a la mitterlanda. ra; Scimoston accenna oggetto lungo
Colle calze bracaloni, mozzato da cima e nudato lungo via
MOC ( 118 ) MO C
d'ogni suo accessorio. Chi gli usa indi Moccètt per Moccin. V.
stintamente leva al dialetto un pregio Moccettin. Un picciolo tronconcello.
onde pare che quì vinca la lingua, Mócch, e cont. Mótt. Spuntato. Ottuso,
se pure non è da dirsi che il primo Parlà mocch. Scilinguare.
sia da tradursi per mozzicone, e il Restà-lì mocch mocch. Restare o
secondo per troncone, ciò che i diz. Rimanere scaciato o brutto o in secco
ital. lasciano a mala pena intravedere. Stà mocch. Zittire. V. in Moccà-giò
Mócc. s. m. Mozzo. Servo che fa le fac Mocchètt. Mdccolo. Candela sottile di
cende più vili, come Mocc de stalla. cui sia arsa una parte.
Mozzo di stalla, e simili. Portà el mocchett. fig. Tener il
Möcc e cont. Mótt. ad. Mozzo. Mozzato. lume. V. Fà ciar in Ciàr sig. 1.”
Mócc. Mozzicoda. Agg. di Cavallo, di Smorzà on mocchett per pizzà ona
Gatto o sim, che abbia mozza la coda. torcia. V. in Tòrcia.
Mócc. Ad. di Fèrr. V. in Ferr de cavall. Mocchètt. ſig. Avanzuglio ? Rimasuglio ?
Mócca. s.f. I Boccacci. Il Bargagli nei Giuo Propriamente quello che noi diciamo
chi delle veglie sanesi descrive un giuo anche Partidèlla ma in sig. sempre
co de boccacci il quale consiste nel più diminutivo. Per es. De tanti fondi
Fà la mocca che i contadini di ch'el gh'aveva gh'è restaa domà
cono Sgognà. Gufare. Coccare. Far le quell pocch mocchett o quij quatter
cocche. Far bocchi o le bocche o mu mocchitt. Di tanti e si vasti poderi a
so o boccaccia o le boccacce o i vi mala pena si trovò ridotto a un mi
sacci. Aguzzare le labbra inverso uno sero loghicciòlo. Fà andà la filanda
in segno di dispregio a guisa che fa a forza de mocchitt. Tener viva la
la bertuccia, o cavando fuori mo filanda con bozzoli raccogliticci. Com
struosamente la lingua, il che viene prà di mocchitt de gran, de vin e
detto anche in francese Faire la moue. simili. Comperare ogni menoma par
La nostra voce Mocca, secondo il tita di grano, di vino o simili.
Var. Mil., deriva dal greco puòRog, ma Mocchètta. Smoccolatoio. Moccatojo, e
forse meglio procede dal romanzo muc più comunemente Le Smoccolatoie.
ca o dal fr. moquero dal sardo moc Strumento con cui si smoccolano le
ca(budello), poichè nel fa la mocca candele o simili, detto anche dai
e si torce raggrinzato il grifo a quel Francesi Les Mouchettes.
modo che sono grinze le budella. Mocchettin. Moccolino. Dim. di Moccolo.
Fà la mocca al sò. V. in Só. Mocchettin. . . . Donna piccina che fa
Moccà. Smoccolare. Levare via la smoc musino ma senza dar nel brutto.
colatura - Anche i Prov, hanno Mocuar. Mocchiroeüla, che anche si dice Smor
L'è ona stella che se mocca. V. Stèlla. ziroeüla. Spegnitojo. Armese di latta
Moccà-via. fig. Leccare. Prendersi. stagnata o simile, fatto a cono vuo
Chiappare per sè. to, per lo più con manico, ad uso
Moccà e fra i contad. Mottà. Spuntare. di spegner lumi – Di questi spe
Moccà che anche dicesi Moccà-giò e Moc gnitoj ne usa in cima a certe canne
càlla. Zittire – Fare il muto per non per ispegnere le candele poste in alto
si compromettere, per prudenza. come nelle chiese; e tali canne chia
Mocca vè o vero Ma voi! mocca mansi anche Accenditoi quando, le
nè! Ma vedete(tale. . . . ) zoccoli (Caro vatone lo spegnitojo, vi si adatta in
Strac. III, 2 – Ambra Cofan. I, 2). vece un cerino per accendere i lumi.
Mosca di tutto quel che io v'ho detto Moccià. Mozzare. Mozzicare. Dimozzica
(Zanon. Ritr. fig. I, 3). Quel che i re. Smozzicare. Mutilare.
Fr. dicono Motus o vero Bouche cousue. Moccià i âl. Tarpar le ali.
Mocca. Buci(Fag. For rag I, 7). Moccià. Zittire. V. Moccà sig. 3.”
Voce responsiva a chi ci consiglia a Mocciacàn(Mag. Cons. 166). Meccioacan.
zittire. Per es. Citto vè . . . . Mocca. Mocciglia. Zaino. Specie di tasca quasi
Zitto vè . . . Buci. quadrata e ricoperta di pelle col pelo
Moccalùmm. Spegnitojo. che i soldati e i pastori si portano
MOD ( ris) MOD
dietro alle spalle con entro il loro Manz a la moda. V. in Mànz.
bagaglio. L'Havresac dei Francesi, Mercant de moda. V. in Mercànt.
la Mochila degli Spagnuoli che ci Ona brutta moda o Ona moda de
diedero la voce. mincion. Una cattiva modaccia(Nelli
Moccin. Tronconcello. Mozzetto. Suocera e Nuora I, 2).
Quatter moccitt o Quatter pelucch. Stà su la moda o Corr adree a tutt
Pochi crin mozzi. Pochi e brevi capelli. i mod. Dilettarsi di vestir galante.
Moccin. s. m. Mozzetto. Andar galante. Seguire scrupolosa
Moccindì e poeü l'è festa. . . . Si suol mente le leggi della moda.
dire scherz. per accennare coperta Vess de moda. . . . Essere andazzo,
mente in alcuno il difetto del mozzo. essere in moda o in usanza, usarsi.
Moccio, Zitto – Buci. Vestiss a l'ultema moda. Vestire
Moccój. Gelsa. Mora gelsa. Mora. Mo all'ultima moda(Pan. Viag. Barb. II,
rola. Morajuola. Frutto del gelso. 151). Essere all'ultimo gusto(ivi).
Ve ne sono di bianchi, di neri, di Modàcc. Scede. Smorfie. Dàddoli. Visac
rossi e di pavonazzi. V. in Morón. ci. Boccacce – L'italiano Modaccio vale
Moccojàa. v. a. del Var. Busse. Percosse. modo sconvenevole, maniera sgarbata.
Dà di moccoiaa. Battere. Zombare. Fà milla modacc. Far mille scede.
Moccojàda. Mocajardo. Mucajardo. Ca Modèll (in genere). Modello. Copià o
mojardo. Sorta di stoffa di pelo. Toeù del modell. Ridurre dal modello.
Móccol. Moccolo. Noi però usiamo que Modèll. T. di Belle Arti. Modello. Per
sta voce solo al fig. per Nasorre. Naso sona che serve di modello all'artista
grosso in punta, e al plurale nella frase per ritrarre al naturale.
A pizz e moccoj. A spizzico. A spil Modèll. Mòdano, e per idiotismo fioren
luzzico. A poco per volta, a stento. tino Mòdine. Quel legnetto con cui si
Pagà a pizz e moccoj. Pagare a spizzico. formano le maglie delle reti.
Moccolà o Moccollà. Brontolare. V. Bar Modèll. V, in 6nza d'acqua.
bottà. – Moccolà come on strascee. Modellà. Modellare.
V. in Strascée. Modellàa. ad. Modellato.
Moccolòtt. Moccolo? Moccolone. Candela Bocca modellada. V. in 6nza d'acqua.
grossa, tozza, breve, così fatta ad Modellin. Modellino. Modelletto.
arte in servigio di chi ha bisogno di Mòdena (Parì el Potta de). V. in Pòtta.
lume vivo sempre d'accosto al proprio Modenésa o Modonésa. Curcussù. Scur
lavoro. cussù. Specie di farina.
Moccùsc che i contadini dell'Alto Mil. di Modenésa (micchetta). V. in Pàn.
cono La Móra. Moccolaja(Gior. Georg. Moderàa. Moderato.
X, 191 e segg.). Smoccolatura. Mocca Moderàss. Moderarsi. Temperarsi.
ja. Fungo. Quella parte del lucignolo Moderatamént. Moderatamente,
della lucerna e dello stoppino della Moderazion. Moderazione. Moderanza.
candela che per la fiamma del lume Moderatezza. Moderamento.
resta arsiccia, e conviene torla via Modèrna. ad. Moderno. A la moderna.
perchè non impedisca il lume stesso. Modernamente. Alla moderna.
Moccusción. Accr. di Moccusc. V. Modèst. Modesto. Nome proprio usato in
Mochètt, ecc. V. Mocchètt, ecc. A san Vit e Modest l'è pesg l'ao
Mocój, ecc. V. Moccòj, ecc. qua che i tempest. V, in Tempèsta.
Mòda. Moda. Usanza. Fraa Modest no deventa mai prior.
A la mia moda. fig. A modo mio. V. in Fràa.
A l'ultima moda. A tutta usanza Modèst. add. Modesto.
(Fag. Rime II, 215 e. l. e altrove). Modèstia. Modestia.
Andà a la moda. Vestire alla moda. Modestinna, e per lo più Sura Mode
Andà-giò de moda. Andar giù(Sal stinna. Schifa 'l poco. Monna schifa 'l
vini Prose tosc. II, 18). Uscir di mo poco. Donna la quale artatamente fac
da, invecchiare, dar nelle vecchie fig. cia la modesta e la contegnosa.
Giò de moda. Fuor di moda, Modestinna per Respettoeüs. V.
M(EU ( 12o ) MI(EU
Modigliòn. T. archit. Modiglione. Mitulo. Per moeud de dì. Per modo di par
Modista. Modista(“fior.). Bottegaja che lare (Lasca Gelosia I, 2). Per modo
lavora o vende cuffie, abiti e guer di dire. A parlar così. Per così dire.
nizioni donnesche di moda. Pare qual Per un modo di parlare.
che pochino più sù che non quella Moeùd che altri dicono Stamp. . . . . .
crestaja la quale diciamo Madamm; La forma del mattonieri, tegolai, ecc.;
ma i più usano le due voci promi quella che i Francesi dicono Moule.
SCuamente, Nel Daz. Merc. è detta Modo e Mo
Mòdo. Modo. Voce la quale usiamo, che dello. Ne sono di due specie, cioè
io sappia, soltanto nei seg. dett. Moeud di copp o Ferr di copp o
Avegh el modo de fall. Aver mezzo Stamp di copp. . . . Telajetto di fer
a farlo. -
ro, alto, largo e lungo a tenor della
De modo che. Per modo che. dimensione de tegoli da fabbricarsi,
In certo modo. Per certo modo. il quale ha un de'lati prolungato fuori
In nissun modo. A modo alcuno. dell'intelaiatura perchè serva da ma
In ogni modo. A ogni modo. Tut nico. Sottopostagli la forma arcuata
tavia – In ogni mo' o modo, di legno detta Coppera, il tegolajo
Modo indefinito, Modo imperative v'entromette tanta creta quanta ba
sim. T. gram. Modo indefinito, Modo sti, spianata che sia ad arco, a for
imperativo e simili. marne il tegolo. Questo Maeud consta
No vessegh modo a fa, dì e sim. di due parti, del Ferro e della Forma.
Non ci esser verso alcuno a fare, Moeud di quadrej. . . . Telajetto di
dire e sim. – V. anche Moeud. legno, alto, largo e lungo a tenor
Trattà de modo tenendi. Trattar del delle dimensioni de quadrucci da farsi,
modo. nel quale il mattoniere mette quel
Modonésa. V. Modenésa. pezzo d'argilla che stacca dalla massa
Mòdula. Il Disteso o Il Modello o La (paston) e lo spiana tanto quanto ag
Formola di alcuna scrittura. guagliato nel telajo formi il quadruccio.
Modulètta. Dim. di Mòdula. V. Moeuj(A). In molle.
Moèlla. Amuerro (Paol. Op. I, 1o9). Moer Andà a moeuj o scherz. Andà in Cà
ro (“tosc. – Vocab. ven.). Specie di Mojàna. Immollarsi; e fig. Rimanerci.
stoffa di seta nota. Oggi di è detta più Rimaner gabbato o frodato o rubato.
comunemente Grò e Grò de Napoli. V. Mett a moeuj. Mettere a molle(Cell.
Moellàa. Ad. di Camelòtt. V. Orefic. pag. 58). Immollare. Ammol
Moellón. Grossagrana. Stoffa di seta più lare. Mettere in molle.
forte del moerro ordinario. La Moire Staa a moeuj. Immollato, e ant. In
double de Francesi. fuserato.
Moeid. Modo. Guisa. Maniera. – V. an Tegnì a moeuj i legn de fà dov.
che Mòdo. Tenere in purgo il legno da far botti
A mè, a sò, a tò moeud. A mio , (Targ. Ist. III, 267).
a suo, a tuo modo o piacere o sim. Tirà a moeuj o Tirà-dent a moeuj.
Chi fa a sò moeud scampa des agn fig. Far intingere(Mach. Op. VI, 541).
de pu. Chi si contenta gode (Targ. Far prendere parte ad alcuno in cosa
Viag. VI; 54 – Fag. Ast. bal. III, 4). pericolosa o dannosa. El l'ha tiraa a
Chi fa a suo modo non gli duole il moeuj. Lo fece intingere.
capo. Tirass o Mettes a moeuj met. En
Fà a moeud d'on mincion o de sti trar in ballo, in danza, in inciampo.
quattrº oss. Fai a modo di questo fu Vess cont on pè o Avè on pè a
sto. Fai a modo o Se vuoi far a mo moeui e l'oltr in l'acqua. V in Acqua.
do d'un pazzo. – V. in Minción. Vess dent a moeuj ſinna al coll. V.
Menà el cazzuu a sò moeud o Vol in Còll.
talla a sò moeud. V. in Cazzùu. Vessegh dent a moeuj. fig. Esser in
Ognidun fa a sò moeud. Ognuno a triso assai in alcuna cosa(Mach. Op.
suo modo, e gli asini all'antica, IX, 581 ).
M (EU ( I2 I ) M (EU
Moeüja. Le Molli. Le Molle da fuoco. Hanno Picozzà la moeula. Addentare o Aguz
Molla o Scart. Molla? = Ast o Bac zare o Mettere in taglio o Rendere
chett. Aste? Tondini ? = Botton o Bot ingorda la macine.
tonitt. Pallini? = Arzell o Castegn o Moeüla o Covèrc o Corridor. Coperchio.
Brancal. Mascelle? La macina superiore del mulino che
A moeuja. T. dell'Arti. . . . Dicesi si va aggirando orizzontale sul fondo
d'ogni ferro bipartito per modo che e sfarina le granella dei cereali.
fitto in alcun foro allarghi molleggian Moeüla che altri dicono Molàzza. Coper
do le due braccia, sì che non ne possa chio? Negl'infrantoi (frang) da olio
retrocedere senza nuova manual re è la macina verticale che aggirandosi
pressione del suo molleggiare. Tale sull'orizzontale (fond o fondell) in
è per es. la Ciavella a mouja del frange i semi oleiferi sottopostile.
masc di carocc. Caviglia molleggiante Moeüla o Molàzza. Macine da amido.
del maschio. Moeüla. Ruota da arrotar ferri (Redi op.
Che bell bisgió de ciappà con la III, 78). Pietra da arrotare. È conge
moeuja! Davvero che la gioia è vaga! gnata in vari modi secondo gli usi
Sonà noeuja e bernazz. Fare scam varj a quali deve servire. La Pietra
panate. Scampanare(Statuti di Castel de'contadini e de falegnami è per lo
novo di Val di Cecina rubr. 98 rife più attraversata da un perno che posa
rita dal Targ. ne' Viag. II, 451 ). sur un toppo incavato, e mossa col
On matrimoni d'andagh sott a sonà perno stesso si va aggirando. Quella
con moeuja e barnasc. Nozze da ce da torniai, ebanisti, ecc. ha ruota
lebrar con le tabelle(Monig. Tac. ed (rodon), corda, e menatoio del rotone
Am. III, I 1 ). - ll Zanob. nel suo diz. registra an
Moeüja. Molletta. Ferro al quale si rac che Mòla.
comandano in capo della fune le sec Moeùsg. Moggio, e con voce ant. e lat.
chie che si mandano giù in un pozzo Mòdio. Misura di capacità pei grani
per attignerne acqua. equivalente fra noi a 1,4625 ettolitri.
Moeüja che anche dicesi Bàgna o Ba Dividesi in otto staja(stee); ogni stajo
gniſſa o Bargniifa o Bojacca. Inguan in due mine(minn); ogni mina in due
guaro(“lucch.). Intinto. La parte umi quarti (quartee); ogni quarto in quat
da delle vivande. V. anche Sguazzètt. tro metadelle (mitaa), ogni metadella
Moeul. voce comasca. Mòlo. Quel mura in due mezze metadelle (mezza-mitaa);
mento o quella scogliera artificiale ogni mezza metadella in due quartuc
che rinserra i porti lacuali. ci (quartin), ogni quartuccio in due
Muella o Preja de molin o Moeula de mezzi quartucci (mezz-quartin) – Il
molin. Mola mugna ja. Macina. Mòla. Moggio toscano è otto sacca.
Macine. Pietra di forma circolare, Sacch de moeusg. V. in Sàcch.
piana di sotto e colma di sopra, bucata Moeùsg. Moggio. Misura nostrale di ca
nel mezzo, della quale si fa uso per pacità pel carbone, senza colmo è once
macinare – In generale poi Moeula cubiche mil. 1835, i col colmo 1847 ,
Macine è nome collettivo d'ambe le pari a some metriche 2,251 o5.
Mole mugnaie (prej de molin) le quali Moeiù v. Muovere. (“fior.
si specificano in Fà moeuv i cavaj. Muovere i cavalli
Lecc o Fond o Fondell. Fondo(ma Moeuv el corp. Muovere. Muovere
cina inferiore o sottana, il Catillus dei Latini) o Smuovere o Solvere il corpo. Far
= Coverc o Corridor o Moeula. Coper andare del corpo. Far ire il corpo.
chio(macina superiore; la Meta dei Latini). Indurmenagione? Ammollarsi il corpo.
Caregà la moeula. . . . . . Mettere le Moeuv el sangu. V. in Sangu.
Tornà a moeuv. Rimuovere.
granella nella tramoggia.
Moeula picozzada. Macina addentata, Moeùv. Muovere. Dar segno di germina
cioè intaccata(Gior. Agr. IV, 246 ). zione o di nascenza. Comenzà a moeuv.
Molin a vunna, dò, tre moeul. V. in Andare in succhio. -

Molin. Moeuves. Aiuoversi. Darsi o Pigliar moto.


l el I 1 I. 16
MOG ( 122 ) MOJ
Chi sta ben no se moeuva. V. in Stà. còcola (ivi). Muniàca(Burch. Son. 175).
No me movarev de chì e lì. Non Meliàca. Muliàca. Frutto del meliaco,
ne volterei la mano sossopra. Non ne di color giallorancio e col nocciolo
farei un tombolo sull'erba. dolce, diverso dalla vera albicocca
Moeuves el calor. .. . Aggirarsi pel (arbicocch) che è fulviccia ed ha il
corpo alcun interno ribollimento. nocciolo amaro.
Moeùves. Lo stesso che Moeüv sig. 2.”Moeu Mognàga. Ad. d Erba. V.
vet che te movaroo... Vai in succhio Mognàga salvadega per Arbicòcch. V.
o gelso e ti riporrò, cioè trapianterò. Mognaghinna.Armeniachina(Tamara Econ.
Moffa strangòssera. Ancroja. Arcaliffa. 545) Dim. vezz. di Mognàga(armeniaca).
Befana. Vecchia brutta e deforme. Mogninn e Morgninn. Moine. Muìne.
Moſſètt. Vecchietto improsciuttito. Mognón che anche dicesi nell'Alto Mil.
Mòſſia per Scartòfia. V. Gattòn, Migna, Gàttol. . . . . Il Sal
Moſfin. Cagnuolo, e per lo più dicesi dei cio peloso(Salia capraeaL.).
moffolini o sia dei canini di Bologna. Mojà. Immollare. Ammollare.
Moſſin. . . . . Tutte voci denotanti Mojà el becch. Immollar la parola
Moffinna. l persone giovani, ſanciulli (Lor. Med. Simp. c. 5.”) – V. anche
Moſſinoeü. o bambini i quali s'ab in Bècch.
Moſfinorin. ] biano il viso piccino e Mojà. Intingere. Inzuppare. Per esempio:
tondiccio, e talora altresì con un certo Mojà la penna in del carimaa. Intin
che di appuntato che volga al gru gere la penna nel calamajo.
gnino – Alcuni abusano anche di Tornà a mojà. Rintingere(“tosc. –
queste voci traendole a denotare per Tom. Giunte).
sona giovane la quale abbia un siſ Mojà. Tuffare. Far dare un tuffo ad una
fatto viso, ma tale che la faceia cosa in alcun liquido. (l'acqua.
comparire più vecchia che ella non Mojà. Dimojare i pannilini o simili nel
sia, un viso di fagiuolo, un volticel Mojàscia. Poltiglia. Melma. Fangaccio.
Molticcio.
vecchile, un viso rinvecchignito.
Moffolént. v. cont dell'A. Mil. per Mùſf. V. Mojàscia. met. Viluppo. V. Pèttola.
Moffoli v. cont. id per Muſſi. V. Vess in l'istessa mojascia. Essere
Mòghen. Magogane. Legno magogane nelle medesime peste(Monos. p. 509). Es
(Tar. fior.). Mabgani. Sp. di legno fine sere nel pericolo medesimo in che altri.
da impiallacciature, di color rossigno. Mojètta. T. di Ferriera . . . . Regget
Mògn. Voce usata nel dettato tina della quale si fa uso per cerchi
Fà-sù el mogn. . . . . Conchiudere di secchie, di barili, ecc. È distinta
un affare e per lo più lucroso. fra noi per numeri dal 3 al 12. I
Mògn e Mognàa. V. in Ténc s. m. Francesi la dicono Rangette.
Mognà. Miagolare. Gnaulare. Miagulare. Mojètta. T. dell'Arti in genere. Pinzet
Mugolare. Il vociare dei gatti. te. Mollette.
Mognà. T. d'Agric. Ripigliare(Paol. Op. Mojètta. T. degli Stamp. Mollette. Pin
I, 555). Riprendere le viti(Gior. Georg. zette(“ſior.). Strumento d'acciaio con
VIII, 191 ). Sbastardare. Scacchiare. due gambette elastiche, augnate, in
Diradare e stralciar le viti levandone taccate nella cima, e unite dal capo
colle dita le messe giovani o inutili – che termina in una specie di spillone.
Sgarzolà e Brovà sono subspecie di I tipografi si servono delle due bran
questa operazione, diverse il più pel che per levare e rimettere i singoli
tempo nel quale si fanno. tipi d'una forma senza scompaginar
Mognada. Smiavolo (Pan.). Miagolata. la, e dello spillone per ripulire l'oc
Gnaulio. Miagolio. chio dei caratteri e farsi largo fra
Mognadùra. Pulitura delle viti. lettera e lettera.
Mognàga. Meliaco, Sp. d'albicocco detto Mojètta. Dim. di Moeuja(le molli da fuoco).
dai botanici Prunus o Malus armeniaca. Mojètta. Dim. di Moeuja(intinto).
Mognàga. Albercocca nostrale di seme Mojettinna. Mollettine. Picciole pinzette
dolce(Targ. Lez. Agr. III, 87), Diri da cesellatori, gioiellieri, e simili,
MOL ( 123 ) MOL
Moin (Pàn). V. in Pàn. Molà di basitt. Figere o Figgere o
Moijnn. Moine. Muìne; e latin. Illecebre. Aſſigere o Imprimer baci.
Moijsc. Molliccio. Molliccico. Mollagh de l'asen a vun. Ammollar
Moijsc. fig. Moscione (“tosc. – Tom. del somaro a uno(“pis. – poem.aut.pis.).
Giunte). Piovigginoso. Suole dirsi del Mollaghela. V. Pettàghela in Pettà.
tempo quando è vòlto alla pioggia. Mollaghen quatter secch come ni
Mojoeü. Fragola morajola o salvatica scioeur. V. in Quàtter.
(Targ. Diz.). Sp. di fragola più grossa Mollaghi. Ripicchiare i cerchi fig.
della silvestre, quasi semichiusa nel (Cini Des. e Sp. IV, 4).
calice. Fa sui colli brianzuoli. È la Fra Mollà on slavion o on sgiaffon, ona
ga vesca srleestris dello stesso Tar.Toz. legnada, on pugn, e sim. Girare un
Mojùsc. sust. m. Mollore. Mollume. mostaccione, una bastonata ecc. a uno.
Mojùsc. ad. Mollicchioso. Azzeccare un pugno sul viso(“tosc. –
Molà. Affilare. Arrotare. Dar il filo a col Capponi in Tomm. Sin. a Indovinare).
telli, rasoi o simili allorchè l'hanno Molàa. Arrotato. Affilato – L'Alb. enc.
inottusito – I diz. ital. hanno soltanto registrò anche il lombardo Molato per
l'addiettivo Molato per arrotato, affi reverenza al Guarini.
lato – I Provenzali hanno il verbo Cristall molaa. Cristallo arrotato?»
Amoular, e gli Spagnuoli Amolar in cioè levigato, lisciato, forbito a ruota.
pari significato. Molàda. Arrotamento.
Molà i dent, i ong, i pescitt, i gamb. Molàda. Ad. di Vernis. V.
fig. V. in Dént, Ongia, Pescin, ecc. Moladinna. . . . Un po' d'arrotamento.
Molà. T. de Mattonai, Pavimentai, ecc. Moladùra. Affilatura.
Arrotare mezzane e simili. Molagnón. Filaccione? Specie di lenza da
Molà o Mollà e più com. Smollà. Lascare. trote, la quale consiste in un lungo
Lentare. Allentare. Rallentare. Ammol filo di seta che ha da capo fili d'ot
lare. tone ed ami.
Chi tira e chi molla. fig. V. in Tirà. Moland, }
Molandin.
V. Molénd e Molendin.
Molà la bria, el fregg, ecc. V. in
Bria, Frègg, ecc. Molàtta. Macinatojo. Mulino verticale
Mollà el can al tor. Difilare il cane col quale si frangono le ulive.
al toro. Accanare. Accanire. Accaneg Molàzza per Moeula (da olio). V.
giare. Attizzare. – Lasciare. Sciorre. Molcin. V. Molgin.
Molla molla! Allenta allenta ! Am Molègna voce comasca per Moléra (are
molla ammolla! Lasca la fune ! naria). V. – La cava d'arenaria presso
Molà oMollà. Correre a briglie abbandonate. la Camerlata in vicinanza di Como è
Molla Barzagh o Molla la bigal Corri! detta dai terrieri Cava de molegna.
Pa! Fuggi! Vola ! Molègna. . . . . Specie di Canna sottile
Molà o Mollà. Scemare in genere. Mollà da pesca.
el dolor. Scemare il dolore; diverso Molénd o Molénda o Molànd o Molént.
dal Passà o Passà-via el dolor(sdolere). Mulenda. Molenda. Quella quantità di
Molà o Mollà. att. fig. Far buona der grano che di volta in volta si consegna
rata o buon patto o buon mercato. Sce al mugnaio perchè sia macinata, e così
mare o Rimettere o Diminuire il prezzo. anche la farina ch'ei ne riconsegna.
Molà o Mollà. neut. fig. Rinviliare. Dar Molendin o Molandin. . . . . . Dim. di
giù. Scemar di prezzo. Molend, cioè Picciola quantità di grano
Molà o Mollà. Cedere. Recedere. Calare. data al mugnaio a macinare, ecc. –
Desistere. Torsi giù dalle pretensioni. Scherz. . . . . I contadini chiamano
Molà o Mollà. Cessare. Mollare. El molla Molendin un bimbo portato da alcun
mai. Non rifinisce mai. di loro a spallucce, quasi fosse il sac
Molà o Mollà. Appoggiare. Appiccicare. chetto della mulenda.
Accoccare. Sonare. Per esempio: El Moléra. Arenaria. Pietra arenaria. Cote
gh ha molaa di bott. Gli ha appicci arenaria. Selce molare. La base di
cate delle busse – V. anche Pettà. questa nostra arenaria è il quarzo. Se
MOL ( 124) M OL
ne fanno le coti da taglio, e perciò di i Brianz. per Avere o Non avere latte
cesi Molera da Molà (arrotare). È la per gli usi propri dalla propria vacca
Molasse degli Svizzeri – Nella Cava Per es. Su la Montaveggia st'inverna
di Viganò l'arenaria si specifica in Ar molg nissun. In Montavecchia non è
gentin o Cornett o Cornetton bianch; vacca la quale nella presente inver
Cornetton ross; Venon ross; Venna nata dia latte, o perchè ammalata, o
granellonna; Ceppitt; Ceppitt master; perchè col vitello alle poppe.
Stampirapia; Stravaccon; Rottur; Ca Mòlg fig. V. Smòlg.
gnaeiù; Marscitt; Coeuden; Savonin o Molgin o Mongin o Molcin. Mugnitore.
Savoninna o Savonetta; le quali voci Chi mugne – Fra noi però questa voce
vedi ciascuna nella loro sede alfabe non è d'uso comune presa nel suo sig.
tica – Dell'arenarie suddette alcuna generico; sibbene lo è in quello spe
si potrebbe dire toscanamente Grani ciale e sinonimo di Lattiroeu, cioè di
tello o Macigno da macine, la grigio quel fittajuolo nella campagna milanese
gialla Pietra forte, la rossigna Pietra o nella pavese o nella lodigiana che
bigia, la bianca Pietra serena(Targ. avendo sì vacche, ma non in numero
Viag. I, 15 – Indice p. 79). tale da poter col solo latte loro fab
Moléra che alcuni dicono anche Moréra. bricare il cacio lodigiano nella forma
Cava d'arenaria. La Molera ed anche di pratica, o vende o accomuna il latte
I Moler de Viganò. La Cava o Le Cave di sua proprietà col Cappcason, perchè
d'arenaria di Viganò. incorporato col latte di quello o d'altri
Moléra nell'Alto Mil. chiamano anche basti a produrre la così detta forma.
improp. una Latomia, una Cava qua Molgiùda. . . . . . L'atto del mugnere.
- lunque di pietre, benchè non arenarie Molgiudinna (Dagh ona). Mugnere un
specificamente dette. Per es. La Molera Molgiùu. Munto. (tratto.
de Greghentin. La Cava di Greghen Molgora.. . . Si vegga il detto in Bévera
tino che è di pietra macigna. – I e agg. È come della Zambra, nome co
nomi degli operatori in queste cave mune a parecchi fiumiciattoli in To
veggansi sotto Fornasée. scana e che il Targ.(Viag. I, 248) dice
Molèrmia. Così chiamasi nelle terre mi procedere da lingua morta.
lanesi finitime al Pavese ed al Lodi Molin. Molino. Mulino; e al pl. I Mulini
giano la Melica nutans de botanici. o Le Mulina(V. anche in Mornée e in
Molèstia e Molestà. Voci che usano talora Moeüla). Le sue parti e attenenze sono
le persone colte; il dialetto però sosti EstERNE. Rosgia o Ronsgin. Gora.
tuisce più volentieri Fastidi, Perzipità.ec. Gorello. Beringolo(*fior.) = Ingorgada
Molètta. Arrotino. Aguzzacoltelli. Aguz o Gorga. Bottaccio. Colta. Gorata. Mar
zaforbici. Coltellinajo. gone. Conserva e Canal o La Canà.
Fà el moletta. fig. . . . . . Rimettere, Trombone. Tromba – Fuga. Cannuc
scemare i prezzi, far buona derrata. cio (Giorg. agr. VIII, 195) = Gnervi
Molettin. Dim. di Molètta, usato in una o Navrì o Nervì o lncastrin. Caterat
strofetta che è di continuo nelle boc ta = Sorador o Sfiorador o Diversiv
che del popolo non saprei ben dire o Scargavò. Scaricatoio. Rifiuto – Ro
se per ambito di padronanza insito don. Ruota. Rotone = Pal o Banch.
nel cuore umano, o se per intimo Caviglie. Nottole= Pienton..- Travers.
convincimento che la nostra felicità INTERNE. Elbor. Albero. Fissolo – Ban
risulti più presto dallo starsi ne suoi corin... = Menadora o Menajura o Na
panni che dal mutar condizione. La riggiaa o Piletta. Dado. Ralla = Scud.
quale strofetta suona così Ritrecine = Cariota o Carell. Rocchet
Mè padr'el fa el moletta – E mi foo el molettin, to? Tentennella – Banca..... = Moeu
Quand sarà mort mè pader – Faroo el moletta mi. ja. Macine. Palmento (che comprende
Mölg o Mòlg. Mugnere. Mungere. Il nostro Fond o Fondell o Lecc. Fondo = Coverc

Molg s'avvicina d'assai al lat. Mulgere. o Corridor o Moeula. Coperchio – Serc per
Va a molg el loff. V. in Löff. la farinna. Cassa). = Tremoeusgia. Tra
Mölg e Molg minga assolutamente dicono moggia (a cui sono inerenti Fond. Bocca
MOL ( 125 ) MOL
= Graniroeula. Cassetta con Moriggiocur o il Diz. d'Artigl. esserne di più spe
Battiraeu. Tentennelle. Ferr. Ferri = Gallett di cie, vale a dire Mulini a pestelli, Mu
ferr.... =Gamber....). Pölpor. Farina lini a botte. e Mulini a macine. I mu
jo = Ludreghee o Rodeghee. . . . . lini a pestello constano delle parti seg.
Molin a man. Mulino a mano. Elbor. Albero a bocciuoli = Rodon.
Molin a rodon. Mulin francesco, Ruota a corona che altri dicono il Ba
che ha ruota grande e da lato. stardo – Spallett. Calastrelli – . . . . .
Molin a vent. Mulino a vento. Le Catenelli - . . . . . Ciocche - Spall.
sue parti sono Elbor. Stegolo = Pal. Cosce del castello - Fass. Fasce e
Ale o Vele – Fig. . . . Cicalone. Folla. Pila che i Genovesi dicono
Molin a vunna, dò, tre moul o Gombo = . . . . Grappe = Peston. Pe
roeud. Mulino di un palmento, Mulino stello(con Scalz. Calcio - Speron. Sprone) =
di due, tre o più palmenti. Cossimitt. Piumacciuoli. Ralle = Ca
Molin sott'acqua. Mulino affogato pieu. Rocchetto. Lanterna – Rodon a
(Gior. agr. VI, 175), cioè che non può palett. Ruota a pale - Calaster. Se
lavorare per escrescenza del fiume. dili = . . . . Sojole o Soggiuole.
Molin che va a forza d'omen o de Molin del cervelaa. T. de' Pizzicag... .
besti. Mulino a secco(Zanob. Diz.). Truogolo quadrato di legno in cui la
Molin d'ingorgada. Mulino a ricolta grascia bovina e porcina che suol
(Gior. agr. VIII, 183). Quello messo entrare nelle cervellate nostrali ve
in moto dall'acqua di un picciol borro niva finissimamente tritata da quattro
o torrentello riunita in una gora o o più mannaje cadenti sur essa per an
conserva o margone o bottaccio(ingor dirivieni mosse da un rotone aggirato
gada), e guidatavi per un canaletto a mano. Oggi di è quasi uscito d'uso.
detto gorello o fosso o gora. Molin del tabacch. . . . . Sp. di macine
Molin a scudin. Mulin terragno, che colla quale si tritano o spolverizzano
ha ruota picciolina sotto. (nante. le foglie da ridursi in tabacco da naso.
Molin che no masna. Mulino immaci Molin de seda o Filatòj. Filatoio. Quella
- Avegh tavola e molin. V. in Tavola. macchina con naspi, rocchetti, ecc.
Chi va al molin s'infarinna. fig. Chi sui quali si torce a trama o ad orsojo
pratica col lupo impara a urlare. Chi e si ammatassa la seta tratta dai boz
tocca la pece o s'imbratta o si sozza. Chi zoli lavorati al fornello. Le sue parti,
pratica collo zoppo gli se n' appicca. che io verrò quì esponendo in quel
Chi dorme co cani si leva colle pulci. l'ordine col quale le ho vedute agire,
Entrada de vin e de molin l'è en ed alle più delle quali neppure i diz.
trada de meschin. V. in Entràda. tecnici così nostri come forestieri mi
Giugà a tavola e molin. V. in Tavola. diedero agio di equivalenti, sono
Preja de molin. Mola mugnaia. RomoN. Rotone composto di Croser o
Tirà l'acqua al sò molin. fig. 7'irare Scroser Crociere – Travers Traverse?
o Recar l'acqua al suo mulino. Cer = Sbarrada. . . . – Fond. . . - = ELBoa
care per ogni verso il proprio utile – Albero coi Pollez Puntoni = SCUD... =
Ogni astuto mugnaio tira l'acqua al Scuni v..... - ELBoRIN Alberino? Fu
suo mulino disse il Nelli(Mogl. in calz. solo ? che dà il moto a un altro Scud. . . . . .
I, 5) con più compiuto proverbio. orizzontale, e questo a un altro ScuniN. . .
Vess on molin a vent. fig.Es. che fa aggirare la PIANTA. . . . la quale
Vess on molin che va i Sertin posa sulla Piletta Ralla ed a cui ineri
frullone. Essere gran chiaccherone. scono i Castej. . . . e le Serp. . . . . -
Molin estendiamo anche a denotare ogni Col o NETT Colonnelli i quali reggono tre,
quattro o più
giri di naspi e fusi detti VALICH
Macchina la quale sia messa in moto
per forza di ruote; quindi chiamiamo Valichi – Ognuno di questi novera dalle quat
Molin de la polver. Mulino da polvere. tordici alle venti Asp Naspi i quali da un
Macchina per mezzo della quale si lato col Pollez Puntone della loro Coa. . .
viene lavorando la mistura della pol posano sul Gattell Beccatello inchiodato
vere da fuoco. Di questi mulini dice sulla estremita interna del Sellon. . . . . .
MOL ( 126) MOL
fermato per ciò in ogni colonnello - e dall'al A moll de micca. frase cont. del
tro colla Paletta. . . . incastrano nello Stel l'Alto Mil. A buon patto. A buon mer
lin. . . . che riceve il moto dalla Stella.... cato. Con ogni maggior agevolezza.
mossa alla volta sua dalle Bozzonell. . . . . Mangià pan, moll e crosta. V. Pan.
incastrate sulle Trombett. . . . . che met- | Möll per Mollàsc de melon, ecc. V.
tono capo come razze nella RoEUDA Ruota | Mòll. ad. Lasco. Lente.
abbracciata dalle MAsCHER . . . . ferme di Lazzà moll. Allacciar lascamente.
qua e di là d'ogni colonnello, e mossa dalla Moll moll. Mollicchioso.
SERP. . . . . – A ogni naspo sottostà una Mòll.ad. Fiacco. Floscio. Spossato. Debole.
VoLTINNA. . . . . composta di due Tra Di molle complessione.
versitt. . . . . sull'inferiore dei quali po Tòni moll. Un mocceca. Un mocci
sano le Fondinn Dadi (quelli che i Fran cone. Un colto dalla mocceca. Cencio
cesi chiamano Carcagnolles) inoliati in cui gira molle. Pulcino bagnato.
per la punta il Fus Fuso che porta i Roc- Mòll. ad. Tardo. Flemmatico.
chej Rocchetti, e nel superiore veggonsi le Mòll. Ad. di Vin. V.
Cocchett. . . . . fermate dagli Stacchet- | Mòlla. Molla.
tej. . . . . . º fine di tener in sesto e fuso Moll de caroccia. Molle da carrozza.
e rocchella, a cui per egual fine sovrasta il Le molle del carro da carrozza hanno
Campanell o Campanin Rotella che Partid. Foglie – Partida maestra. Foglia pri
consta di Cassa . . . e Fil de ferr. . . . ma o maestra = Partida seconda, terza, ecc.
serrato dall'Atass . . . . a oggetto di tener Foglia seconda, terza, ecc. – Fasocù. Spro
accosto il filo - A mezzo ogni Voltinna ve ne? = Fenestra di partid.... = Rizz. Voluta
desi pure un Traversell inchiodato vertical s= Vera o Vid o Bragon..... = Cambronia
mente sui due listelli che porta un Ruzel ( nelle molle alla Polignac ) ..... = Cabbia
dura. Fasciatura?
lin Carrucolina? il quale serve a dare scorre
volezza a quella ZENTA Cigna? che sorretta da
e si specificano in
quattro Stroſinazz Strascichi per ogni valico Moll a campanna. Molle a chiocciola.
fa aggirare i fusi - In ogni valico sono al Moll a essa. Molle a esse? Sono brevi e
tresì tre ZETT. . . . . i quali giovano col strette, e servono alle serpi ed ai sot
loro continuo andirivieni a zita a fare sì che topiede per lo più ne legni da viaggio.
il filo si spanda ben pari per tutto quanto è Moll a la nariasg. V. sotto Moll a offella.
lungo il naspo - A ogni naspo sta prossima Moll a la Polignacca..... Molle di forma
altresì per di sopra alla voltinna una STA semicircolare, con peduccio, con molte
sGETTA. . . . . sulla quale stanno le Cam foglie fermate da una fasciatura, e con
voluta da capo. Sono assaissimo mol
brett Camerine? reggitrici del filo torto e la
leggianti.
Canetta Cannuccia? di cristallo su di cui
Moll a offella o a la mariasg..... Molle
scorre liscio liscio il filo, e passa al naspo – di forma romboidale o sia in figura di
Per le operazioni successive dall'an mandorla schiacciata.

naspatura in poi vegg. Tornèll, Cassa Moll a pontellon. Molle a punto ? Sono
de cavà, Cassa de immazzettà, Séda. consimili a quelle dette alla Polignac,
Molin di terr.... Sp. di Mulino donde per però meno nolleggianti per avere un
puntello che le ferma al centro.
macinazione si ricava l'oro e l'argento
Moll a rangon. . . . . . Specie di molle a
dai ceneratici e dalle spazzature delle due linee, l'una retta, l'altra ellittica.
officine di zecca (le lavures dei Fr.). Moll ingles o drizz o de velocifer.....
Molinara o Mornéra o Farinosa. V. in Uga. Quasi simili alle Molla offella di cui sopra.
Molinàsc Mulinaccio(“tosc.) – Nel con
tado s'incontrano cento casolari da Fassà i moll. Fasciare le molle.
Remontà i moll. Ricalettare le molle.
mulino con questo nome.
Molinèll.i Mulinetto. Mulino d'un sol Smontà i moll. Smontare le molle.
Metti verai moll. Imbracar le molle?
Molinètt. palmento, o che macina poco. Mett in crosera i moll. . . . . Alli
Anche di casolaretti da mulino che por
tano questo nome è pieno il contado. neare a perfetta crociata le molle.
Moll. s. m. Mollica, e ant. Molsa. Polpa Moll de boſſett. s. f. pl. Molle dei
del pane. mantici. Lieve. V. Saetton.
MOL ( 127 ) MOL
Moll de denanz. Molle della par Mollifegà Mollificare. Ammollire. Mollire.
tita davanti del carro delle carrozze. Rammorbidare. Far molle. Rendermolle.
Moll de tendinn o Cricch o Folett. Mollin. Dim. di Möll sust. V. – On mol
Molle o Serpi da tendine di carrozze. lin de pan. Una mollicolina di pane
Moll del quader. T. di Zecca..... (“aret.). Mollichetta(Zanob. Diz.). Un
Quelle molle le quali hanno per of po' di mollica di pane.
ficio di aiutare a sollalzare il quader Mollìn. s. m. V. Mollitt.
e la vite del torchio di zecca ogni Mollin. Dim. di Mòll ad. Mollicello,
volta ch'essa ha dato il colpo del co Mollitt de formenton che diconsi anche,
nio. I Francesi le dicono Jaquemarts. secondo i vari paesi del Milanese,
Molla del giudes di somell. Traboc Lovitt, Borlitt, Cochitt, Mollascioeü,
chetto (Biring. Pirotecn. – Alb. enc. Mollazzoeü, Manòquar, Morsôn, Gra
in Bilancette). La leva del giudice nelle visin, Gnòcch, Monij. Cornocchi( pis.
bilancette da saggi. – Gior. Georg. II, 245). Stamponi. Tor
In sui mòll o Cont i fiocch. fig. si. Le spighe del grano turco spo
Sopra mano(Cr. Cesari). Con la barba gliate che siano de granelli, si ado
(Fag. Rime I, 55). Co fiocchi. Sbra prano quai combustibili. On sacch de
cato. A scaccafava. Coi fiocchi e coi formenton bell'e secch el lassa ona
festoni. Alla ricca, alla grande, alla tara de trentases lira de mollitt. Da
solenne. Ona robba in sui moll. Cosa un sacco di formentone sgranato e
del tibi soli(“fior.). ben rasciutto si hanno circa trentasei
Legn sui moll. V. in Lègn(carrozza). libbre grosse nostrali di cornocchi.
On legn sui moll. fig. Un legno Mollón. Mollicone? di pane. -

sfarzoso. Mollon. T. d'Armajuoli. Mollone. La


Mollà, ecc. V. Molà, ecc. molla maggiore dell'acciarino delle
Mollàsc. Midollone. Buzzo( pis). Il mi armi da fuoco, la quale dà il moto
dollo intimo, la parte spugnosa delle alla noce. È il fr. Grand ressort. Le
cucurbitacee nella quale sono conte sue parti, secondo il Diz. Art., sono
nuti i semi, e della quale si fa getto Aletta, Foro della vite, Lamina fissa,
come di parte poco buona. Nei co Lamina mobile, Nocca, e Piuolo (tra
comeri (inguri) questo midollaccio è i Francesi Patte, (Euilde la vis, Bande
detto da noi in città con particolar fiare, Bande mobile, Griffe, e Pivot).
nome Castell, e si ha invece per boc Molòna per Moella (da olio). V.
con ghiotto – Da questi sciocchi mi Mòlta. Getto. Malta. Smalto composto
dolloni è derivato il dire Midollonac di rena e di calcina stemperata con
cio ogni babbione. acqua che, presa la parte per il tutto,
Mollàsc. . . . .Così chiamasi negli aga dicesi anche La Calcina. – Il Calce
rici e nei boleti la parte fruttificante. struzzo o Calcistruzzo è quella specie
Mollascioeü
; per Mollitt de formenton. V. di getto o malta o smalto che viene
Mollazzoeil
fatto con calce e ghiaja, o con calce e
Molletta. T. di Mascalcia. . . . . Tumo cocci, o con calce e pozzolana e simili.
retto molle e indolente che si genera Molta grassa Calcina grassa. La malta
alle nocche de'cavalli sovra il tendine fatta con poca rena e molta calce.
o fra il tendine e l'osso della tibia. Molta magra. Calcina magra. La mal
La Molette de Francesi. Altri fra noi ta in cui sia calce poca e rena molta.
chiamano Fadigli questa specie di male. Dà-sù ona sgiaffada de molta. Rin
Molletta. Borchia da ufficiuoli? Il Fer zaffare – Fà la molta. Allestirla malta.
moir de Francesi. Mòlta. T. de Matton. e Fornac. . . . Con
Mollètta. Molletta. Picciola molla. questo nome si denota la terra cre
Molletta de la zanforgna. Grilletto. tacea, argillosa, ferrettosa od altra
Mollettinna. Mollettina. Picciola molletta. dopo che, scavata e assai bene im
Molletton. Cammellotto finetto. Perugino? bagnata e lavorata a marra(zappa),
Stoffa di lana assai manosa detta Mol è ridotta per così dire una pasta ter
leton anche dai Francesi. rea atta a farne mattoni, tegoli, ecc.
MOL ( 123) MOM
Riesce una terra crassa appiccaticcia, tée. . . . Chi attende a fare di rena e
duttile, e indissolubile negli acidi, calce malta in servigio del muratori.
che i mattonai francesi dicono Glaise. Moltiroeü... Quell'operaio che prepara
Riva de la molta per Moltee. V. la creta da quadrucci al mattoniero
Sbatt la molta. . . . . Prendere a Ne sono di due specie, dei quali veg
grosse manciate la creta da quadrucci gasi in Fornasée vol. II, p. 165 in fine.
già digrossata dal moltiraeu, e dibat Moltiroeü.... Una fatterella di malta. Per
terla e mestarla a mano per meglio es. L'è minga staa assee el moltee;
stemperarla. È ufficio di quel secondo hoo dovuu fà anca on moltirceu. La
moltiroeu che i Fr. chiamano vaugeur. malta preparata non bastò, mi con
Trà-foeura la molta. . . . . . Colla venne allestirne ancora un pochino.
marra levar della cola la creta da Moltituden. Moltitudine.
tegoli e buttarla sull'aja tutta cosparsa Molto per Sossènn noi usiamo ch'io sap
da prima di minuta renella. pia nelle sole frasi L'è molto ch'el
Moltce. T. de Murat.... Ogni mucchio ghe sia andaa, S el le fa l'è molto e sim.
di malta; ed anche il Complesso d'ogni Móma dicono i contad. brianz. per Mam
ſatta di malta preparata per murare. ma d'asee, de vin, e sim. V.
Moltée.... Tutta quella terra da quadrucci Mòma de corall o de perla. T. farmac.
che il mattonajo si prepara vicina per Corallo preparato. Perle preparate.
ispiccarne i pezzuoli da conformare a Momént. Momento. Punto. Stante. Istan
mattoni, tegoli od embrici. Il fornajo te. Instanie. (“tosc.
spicca dal pastone i pastelli da for A moment a moment. A momenti
marne i panetti, il fornaciajo spicca De lì e on moment o On moment
dal moltee i bocconi da farne i mat dopo. Poco stante. Non molto stante.
toni. È quello che i Francesi dicono Del moment che. Poichè. Dacchè.
Coque de terre appretee o Vazon. Dappoichè. Essendochè. Del moment
Moltée e Moltin per Moltiroeu sig. 1. V. ch'el te le dis l'è segn ch'el le farà.
Moltiplica. Moltiplicazione. Multiplicazione Se te lo dice o Poichè te lo dice lo farà.
Moltiplicà. Moltiplicare. Multiplicare. In d' on cativ moment. In un brutto
Moltiplicà in cros. Moltiplicar per momento o In un momentaccio (“tosc.
crocetta (Cat. Prat. Mat. p. 9 retro) o – T. G). In mal punto. In tristo punto.
per casella (Pac. Ar. 27 verso). In d'on moment. In un momento.
Moltiplicà in longh e in largh.... In istante. In un subito. In un attimo.
Risolvere nella minima loro specie i In uno stante.

termini complessi di una divisione. In su quell moment. Sul o Al o Nel


Moltiplicà in scaletta. M. per biri momento( tosc.).
cuocolo(Cat.Prat. Mat. 9 ret.) o per beri L'è l'afare d'on moment. Gli è l'af
cuocolo o per iscacchiere (Pac. Ar. 2o). fare d'un momento( tosc. – Tom. G.).
... M per castelluccio (Pac. Ar. 27). On moment! Un momento ! (“tosc.).
... M. per colonna(Pac. Ar. 27 ver). Aspetta, bada, ch'io rifiati.
... M. per gelosia o per graticola On moment o l'olier. O prima o
(Pac. Ar. 28). poi(Targ. At Acad. Cim. I, 497).
... M. per quadrilatero (id. ivi). Savè conoss o cattà-foeura el mo
... M. per ripiego(Pac. Ar. 28 verso). ment giust. Saper vedere il bello.
... M. per scapezzo(Catt. Prat, Mat. Momentàni. Momentaneo.
p. 9. retro – Pac. Ar. 19). Momentaniamént. Momentaneamente.
Moltiplicaa. Moltiplicato. Multiplicato. Momentin. Breve stante.

Moltiplicando. s. m. Moltiplicando. Mul Speccia on momentin. Un momen


tiplicando. (tore. tino....(“tosc. – T. G.). Bada un istante.
Moltiplicator. Moltiplicatore. Multiplica Momentinin. Brevissimo stante.
Moltiplichètt. s. f. pl... Moltiplicazioni di Mominna nel cont. per Musco terrestre.
facile soluzione, cioè le incomplesse Mompariglia.T. de'Confet.... Sp. di treg
c i cui fattori constino di poche cifre. gea minutissima. Dal fr. Nonpareille
Moltiroeü che anche dicesi Moltin e Mol di pari signif – Per Nompariglia. V.
MON ( 129 ) MON
Monàda. V. Cinàda. A sto mond l'è inscì: o ingannà o
Monàrca. Monarca. vess ingannaa. V. in Ingannà.
Parì el monarca profetta. scherz. Avegh el mond de la soa. fig. Ser
Fare il satrapo. Stare sul quamquem o vir per saliera. Esser gobbo. V. in
in sul mille o sulla sua. Filar del signo Goeübb. È segno di tempesta quando
re. Far dell'autorevole o del grande i delfini vanno attorno.
– Talora Creder d' essere una divi Avegh minga de mond. Esser tenero
nità(“tosc. – Tom. Giunte). di checchessia. Essere avannotto, sem
Monàtt. . . . Uomo prezzolato per fare pliciotto, pollastrone.
la guardia ai morti di fresco. Avegh nagotta al mond. Non aver
Monàtt. . . . . Infermiere d'appestati; il nulla(*tosc. – Tom. Giunte). Non pos
Parabolanus dei Lat., il Netesin de'Pa sedere cosa alcuna, essere povero.
dovani, il Corbeau(Roux Dict.) de Fr. Avegh pù ben a sto mond. Non aver
Monàtt. v. a. Scaltrito. Accorto. Monelle. più un bene al mondo (Bembo Rime).
E che in di coss del mond al sia monatt.(Mag.. Avegh pù nissun al mond. Non
Monàtt. Sudicio. aver nessun al mondo che ami o aiuti
Monàtta.... Donna prezzolata per guar (º tosc. – Tom. Giunte).
dia ai morti di fresco – Fig. Scaltra Bell mond. Il mondo galante. Il com
Monattòn. Sudicione. plesso di quel che amano andar galante.
Moncècch. . . . . . Nome che danno i Ciappà el mond come el ven. Pi
Lariensi ai montanari abitanti sopra gliare il mondo come e viene.
Dongo. V. anche Fràta. – È curioso il Come el va mai el mond! Ve come
riscontro di questo nome di Moncecch va il mondo!(Nelli Serv. al forno I, 3).
con quello dei Mongicks della Russia Conoss minga el mond. Esser soro,
Moncùcch. Nome di paese che si usa in inesperto del mondo, novizio.
L'è andaa in del balon de Mon Daghen nient del mond. Avere in
cucch. È andato in fumo, in dileguo, non cale le cose di quaggiù.
in nulla, in visibilio, al vento. Il det De che mond è mond. Da poi che
tato ebbe origine fra noi da quel primo l'acqua bagna. Da poi che il fuoco
saggio di aeronautica che ci diede scalda. Da poi che gira intorno il cielo
il nostro animoso patrizio Marsilio (Gher Voc. cit. il Furioso XIII, 72).
Landriani nella sua villa di Moncucco. A memoria d'uomo. A di de'nati.
Mónd. Mondo = Veggasi anche Möndo Donna de mond. V. in Dònna.
per vari dettati nei quali questo voca El mond besogna lassall stà come l'è
bolo si usa anche fra noi così all'ital.” obesogna lassall come el se troeuva. Il
Adio mond. Mondo addio. mondo va lasciato andare. Il faut laisser
Andà per el mond. Andare per lo le monde comme il est dicono anche i Fr.
mondo. Viaggiare. El mond con pu el va inanz con pu el
A sto mond besogna savè ſà a stà deventa cativ. Il mondo tanto peggiora
con tucc. In questo mondo bisogna più quanto più invetera(Sanaz. Arcad.).
star bene con tutti(RediOp. VI, 225). Il mondo peggiorando invecchia.
A sto mond besognarav nass dò El mond de là. Il mondo di là.
voeult. Se s'avesse a far le cose due L'altro mondo.
volte ciascuno sarebbe savio (Doni El mond el valu de per lu. Il mondo
Zucca p. 181 verso). va innanzi da sè(Fag. Rime V, 257 e.l.).
A sto mond el Signor el voeur nis El mond el vour andà come el
sun de content. Ognuno ha il suo dia voeur lu. Il mondo non è cavallo a po
volo all'uscio (Monos. p. 15o). Vivere terlo infrenare che vada a nostro modo
militare est disse Seneca; Quisque suos (Cavalca Discip. spir. p. 5o ed. Silv.).
patimur manes Virgilio. El mond l'è bell perchè l'è vari.
A sto mond gh'è nagott de stabil. E bello il mondo perchè è pien di ca
Miuna cosa non istà ferma(Monos. 54). pricci e gira tondo(così nel sonetto
A sto mond gh'è nissun de neces in proverbi d'Aless. Adimari in Burch.
sari. V. in Necessàri. Rim.). Solo per variar natura è bella.
I ol. III. 17
MON ( 13o) MON
El mond l'è de chi le sa god. Il Mandà a l'alter mond. Mandare nel
mondo è di chi se lo piglia. l'altro mondo(Cr. Ces. in Mandare).
El mond l'è ona burletta o l'è ona Mett al mond. Dare al mondo. Par
comedia o vero I robb de sto mond torire.
hin tutt cialad.... Nihil ex his quae Mett a l'onor del mond. Mettere al
tam tristes agimus serium est, nihil l'onor del mondo(“tosc. – Fag. Cava
magnum (Seneca De Ira III, 34). ier parigino I, 9 e altrove).
El mond l'è ona roeuda, chi va-sù No savè in che mond se sia. Non sa
e chi va-giò. V. in Roeüda. pere in qual mondo un si sia. Non rin
El mond l'è pien de birbi o de venirsi. Esser fuori di sè, non veder lu
birbarij. Al mondo non è nulla di me, non si raccapezzare, non intendere.
netto(Lippi Malm.). Il mondo è pien Omm de mond. V. in Òmm.
di tristi. E c'è più trappole che topi. Parì che tutt el mond el sia sò o
El mond l'è semper andaa insci o ch'el gh'abbia el mond. Parer che
l'è semper staa mond o l'è semper tutto il mondo sia suo(Nelli Vecch. Riv.
staa instess. Il mondo è stato sempre III, 1o). El par che tutt'el mond el
a un modo (Redi Op. III, 18 e 44). sia tò. Che ah ! il mondo è tuo, ſe
Sempre s'è guidato e girato il mondo lice sei (Bibb. Caland. II, 6).
per un verso(Firenz. Opere I, 124). Parì de l olter mond. Mostrarsi
El par che te vegnet al mond domà delle cento miglia. Cadere dalle nuvole.
incoeu. Tu mostri d'essere venuto pure Farsi o Mostrarsi nuovo di checchessia.
feri al mondo(Lasca Parent. I, 1). Par Mostrare d'essere nell'altro mondo?
che tu venga al mondo adesso (Nelli Parì in d' on olter mond. Sembrar
Serva padr. 1, 5). rinato.
El patron del mond. V. in Patrón. Pari tutt'el mond. Parere quel tutto
El Signor je mett al mond, e lor se del mondo o quel più che possa essere.
compagnen. Dio fa gli uomini, essi Per quell che gh'è de god a sto
s'appajano. La gente simile facilmente mond ! Non ci è sì belle grasce in que
SI Uln 1Sce, sto mondo(Cecchi Stiava lII , 4 ).
Girà el mond. Andare per lo mondo. Per tutt l'or del mond. V. in Or.
Viaggiare. Quand s'è bon domà per lor s'è
Girà mezz-mond. Camminar quanto nanch degn de stà al mond. Chi è so
il sole(“tosc. –Tom.G.). Viaggiar molto. lamente buon per sè è mezzo buono;
Giugà al mond. V. in Mónt. chi è buon per sè e per altri è buono
Gran mond. Mondo adulatore. Mondo affatto(Cini Des. e Sp. III, 7). (caso!
lusinghiero. Mondo guasto o corrotto. Quand se dis i coss del mond! Vedi
Hin robb de sto mond. Cose che Robb de l'olter mond. Cose dell'al
s'usano(Aret. Tal. III, 1o). Le robe tro mondo, cioè strane, straordinarie.
di questo mondo sono fatte a faccette Savè cosse voeur di el mond. Sa
(Pan. Viag. Barb. 1, 1o2). persela. Non aver bisogno di mon
Insegnà a stà al mondo el viv del dualdo. Aver pisciato in più d'una
mond o simili. Insegnare altrui di che neve. V. in Fiòla.
mese si capponano i gatti(Nelli Vecch. Savè o Savè minga el viv del mond.
Riv. II, 25). Insegnare altrui il vivere V. in VIV.
del mondo (Gior. agr. I, 188). Savè fà a stà al mond. Saper vive
Là in coo del mond. Colà dove è re. Aver prudenza – Anche i Fran
il finimondo. cesi dicono Savoir son mond.
L'è el mond a l'incontrari. È il mon Stà in coo del mond. fig. Stare in
do alla riversa(Monos. 289). Il mondo capo al mondo. Abitare in parti lontane.
va alla rovescia(“tosc. – T. G.). Al me Sto mond l'è on boff. . . . Prov.
dico la mula si rivolta. Il cavallo fa che dicesi per denotare la caducità
andar la sferza. Si suol dire quando ve delle cose mondane, ed al quale in
desi che una cosa cammina a rovescio istil grave corrisponderebbero quei
di quello che regolarmente dovrebbe, detti del Petrarca : Nulla quaggiù
MION ( 3 ) MON
diletta e dura. Quanto piace al mondo Mondà i fasoeu. Svisare i fagiuoli.
è breve sogno, ed il sapienziale Vanitas Levare l'occhiolino ai fagiuoli.
vanitatum et omnia vanitas. Mondà i soldi, e assol. Mondàj, ger.
Sto mond l'è pien de guaj. Questo Toccar i danari, cioè ricevere il da
mondo è un mar di guaj. naro dovutoci – Insanguinarsi in
Tant per sodisfà la gent del mond. modo basso dicesi pure del cominciar
Per soddisfare al mondo. a toccar quattrini.
Tutt el mond. Tutto il mondo(Redi Mondà la seda. Lo stesso che Fà-sù
Lct.). Tutti. Tutt el mond el disinscì. i coo, del che vedi in Cdo pag. 355
Tutti dicono a un modo o dicono così. col. 2.º rig. 18 e segg. -

Tutt el mond l'è paes. Tutto l Mondàa. Mondato. Mondo. Rimondo.


mondo è paese(Paol. Op. II, III ) – Mondàda.Mondazione. L'atto del mondare.
Al valentuomo tutto il mondo è patria Mondadinna. Un po' di mondatura.
Vegni de l'olter mond. Mostrarsi Mondadùra. Mondatura. Mondamento.
delle cento miglia o delle sei migliaia, Mondazione. Mondificazione.
Non risponder a proposito a quello che Mondája. Mondiglia – Mondaja menu
viene domandato, mostrandosene molto dra. Tristiziuole(Caro Apol. p. 166 –
lontano. Tomber des nues o de son quì in significato fig.)
haut direbbero i Francesi. Mondàja. T. agr. Cascature(Gior. agr. III,
Vegni minga al mond incoeu ve”. 371). Vagliatura. Mondiglia. Ciò che
Eh io non vengo al mondo ora(Fag. i Latini chiamavano Eaccreta o Ercre
For. Rag. I , 7). menta tritici. Le vagliature d'aja.
Vess al mond perchè gh'è locugh. Mondarinna. Sceglitora? Nelle filande è
Campar (uno) perchè mangia(“tosc. – il nome di quella donna che trasce
Tom. Giunte). glie i bozzoli e li ripulisce da ogni
Vess andaa in del mond de la lun mondiglia.
na o in del balon de Moncucch. Es Mondàsc. Mondaccio.
serito in dileguo. Mondeghili. Tramessa?(*aret.). Coppiette
Vesses goduu la soa part de mond... (“rom.). Ammorsellato? Piccatiglio?
Essersi divertito, aver avuto godi Sp. di polpette fatte con carne frusta,
menti a sufficienza, aver fatto le sue legata con pan grattato, uova e droghe.
prove di mondo, la sua carovana. Mondèll, che altri dicono anche Forment
Vess foeura del mond. Essere in isola mondell e impropr. Forment carlon.
perduta(Vett. nelle Op. di Machiav. Grano gentile. Grano gentile bianco.
VII, 55). Essere in luogo fuorviato. Calvello. Sp. di grano mutico, cioè
Vess in del mond de la lunna. Es senza reste, il quale ha paglia, spiga
sere stordito, mentecatto, pieno di e granello biancastri. Usa molto nei
mentecattaggine. Aver dato il cervello nostri colli ove i contadini l'hanno
al cimatore. Non avere il cervel seco. caro perchè ne traggono buona paglia
Vess la fin del mond. Esser fini da far cappelli. È il Triticum hyber
mondo. Andare il mondo in carbonata num de botanici.
o sottosopra. Mondèll o Mondellon. v. cont. dell'A.
Vun che s'è mai savuu ch'el sia al Mil. Seme. Granello. Il seme della
mond. Uomo che mai non fu vivo disse pesca, della ciliegia, della prugna,
Dante, cioè che non ebbe mai ſama. dell'avellana, ecc., tratto del nòcciolo
Mónd. T. del Giuoco de Tarocchi. Il e rimondo d'ogni peluja.
Mondo(Allegr. p. 2o7). -
Mondell. Ad. d'òrz. V.
Mondà. Mondare. Rimondare. Mondificare. Mondin e Mondinètt. Dim. ironici di Mond.
Mondà el ris. V. in Ris. Mondo.
Mondà i cavagn. T. de Panierai.... Oh che bell mondin! Oh mondo
Rimondare d'ogni bruscolo o sprocco curioso! Oh mondo instabile! Oh mondo
di vinco i lavori da panieraio, e ciò lusinghiero ! Oh mondo fallace ! Oh
collo spacchino(cortell de sciumm) che vedi mondo !
i Francesi dicono epluchoir. Mondin per Mondò. V.
MON ( 132 ) MON
Mondin. . . . . Verso il Novarese chia Monéda. Moneta. La moneta ha Faccia e
mano così quel Villico il quale accu Rovescio con Campi, Tipi e Iscrizioni; ha
disce a rimondar le risaje da ogni Esergo con Leggenda, ha Contorno con
mal'erba. Leggenda o Cordone – Alcune monete il
Mondin(Fà on) . . . Gergo degli spaz volgo nomina spesso in gergo, come
zacammini equivalente al Restare senza On gialdin. Un di que gialli. Un gialloso.
lavoro. Ia loro giornata è divisa in Uno zecchino; e anche in genere Un oro.
due parti, mattina e sera; e Sta mat On oeucc.. . . . . Uno scudo.
On mezz oeucc. . . . . Un mezzo scudo.
tinna hoo faa mondin vale Non ho On foro. . . . Una moneta da trenta soldi.
avuto lavoro nella mattina. Sta setti
Ona penna. . . . Una lira.
manna hoo faa trii mondin vale Fui Ona lanfanna. . . . Una parpajola.
scioperato una giornata e mezzo. On borr. . . . Un soldo.
Mondinètt. V. in Mondin. On ghicc.... Un mezzo soldo.
Mondisc. Mond mondisc. Mondissimo. On ghell..... Un quattrino.
Mondizia. Immondezza, cioè pidocchie On centpee. . . . . Un centesimo.

ria in sul capo o nel corpo – L'ital. Andà la moneda. Correre la moneta.
Mondizia è semplicemente sinonimo Avegh di moned. Avere dei quattrini
di Mondezza. di molti; e ant. Essere mobolato di
Móndo, usiamo anche noi in vece di danari. Esser danaroso, ricco.
Mónd ma nei soli dettati e modi seguenti: Fà moneda falsa. Falsare o Falsi
Casca lo mondo. Ruini il mondo, ficare la moneta.
ma ecc.(Car. Let. ined. I, 315). Fà moneda falsa per quajghedun o
Mondo porco. Mondo infido, tradi Fass in freguj per vun. Far carte
tore, ingannatore, fallace, empio, false o falsissime per alcuno. Spararsi
º bugiardo, maligno, guasto, malvagio. per alcuno. Per isvisceratezza d'affe
Mondo rotondo bazzila senza fondo, zione fare per un altro qualsivoglia co
chi non sa navigar presto va al fondo. sa, per grande e pericolosa e fin delit
Il mondo è un coso tondo che rul tuosa ch'ella sia – ll fr. Faire fausse
lando va da sè(Mon. La Ved. I, 1o). monnaie(Roux Dict.). (scarsa.
- Il mondo è tondo(Cecchi Dote IV, 7). Moneda calanta. Moneta scadente o
Omm del novo mondo. Uno del Moneda con de la liga. Moneta al
nuovo mondo. legata con rame o simile.
On mondo de gente sim. Un mon Moneda fettiva. Moneta sonante, rea
do. Un gran mondo di gente e sim. le, effettiva, in contanti.
On mondo de temp. Un mondo di Moneda piccola. Lo stesso che Spèzz
tempo(Aret. Ipocr. 545 – Doni Zucca, o Spezzitt. V.
p. I 15). Pagà de l'instessa moneda. Contrac
Mondò. Mondatore, e fra noi specifica cambiare. Ricambiare. Pagare uno di
mente il Crivellatore, il Mondatore dei quella moneta ch'ei merita. Vess pa
grani, chi fa professione di crivellare gaa de l'istessa moncda. Ricevere tal
i grani per nettarli d'ogni mondiglia misura quale si fece altrui.
Mondò. T. de Mugn... Quello fra i lavo Pagà de moneda de legn o Pagà
ranti del mulino che fa da mondatore. con la scoa. Dar bastoni in vece di
Mondonòvo. Mondo nuovo(“fior. – Rosini danari. Minacciare o Percuotere in
Sign. di Monza). Camera ottica, e le vece di pagare.
più volte quella che certi mostratori Pagà de moneda longa. Lo stesso
portano intorno per trarne guadagno che Vess moneda longa. Vedi più sotto.
coll'invitar le genti ad osservarne le Pagà d' ona bella moneda. fig. Pa
vedute. gare d'una bella moneta '(Nelli Serv.
Omm del mondonovo. Uomo ca padr. I, 15) cioè Malrimeritare.
duto dalle nuvole. Vess moneda longa. Farsi tirare
Mondonòvo. Il bel di Roma. V. Cùu. per il ferrajolo. Dicesi di chi si ri
Mostrà el mondonovo. Mostrare il duce a pagare più tardi che può e
bel di Roma. vantaggiandosi più che può.
MON ( 133 ) MON
Monéda per Spèzz. V, (Gelli Sporta Ill, 5). Esser carico di
Andagh o Vegnigh moneda. fig.... robe diverse da recare qua e là.
Suol dirsi quando l'avversario ci vuol Mònega. Monachina. Dicesi fig. di quelle
sopraffare di ragioni che abbiano ap scintille di fuoco che nell'incenerirsi
parenza di verità, o quando altri si di la carta a poco a poco si spengono.
chiara rimproverato da noi a torto. Fra noi suol dirsi di queste scintille
Avegh minga moneda. Non aver di Hin i monegh che va in lecc, ciò che
spiccio. anche il Lippi(Malm. I, 4) disse:
Avegh moneda de dà-via. fig. Aver Che vi daranno almen qualche diletto
ragion da vendere. Le monachine quando vanno a letto.
Fà moneda. . . . Barattare moneta E quella tra le dette scintille che si
bianca a moneta di rame.
spegne per l'ultima, da noi viene
Famm trà in moneda sto scud. Re detta la Badessa.
car la moneta a questo scudo (Gelli Mònega dicono (con voce comune a quasi
Sporta II, 1). tutti gli Oltrapadani) in qualche paese
Giontagh su la moneda o su la va del contado quell'arnese che noi in città
lutta. . . . . Scapitare sul valor pla diciamo Pret de scaldà el lett. V.
teale relativo di quella specie di mo Monegàscia. Acc. dispr. di Mònega. Mona
nete colle quali si eseguisca un pa caccia. Monacona(“tosc. – Tom. Giunte).
gamento – e fig. Non avere il suo Moneghèll o Moneghètt pel fiore detto
pieno. Non avere il suo conto o il anche Moneghinn. V.
dovere. Scapitare alcun che in un con Moneghèll per Bizzàrr(fioraliso). V.
tratto, non esser pari il contratto. Moneghèlla. V. Moneghinna.
L'è moneda intesa. fig. E vanno di Moneghètt per Moneghèll. V.
ragia tra loro (Caro). Fra loro se la Moneghètta. Centaurea.Ciano, Fiordaliso.
dicono(“tosc.). È cosa convenuta, in Fioraliso. Fior campestre, la pianta
tesa, accordata già in segreto fra alcuni. del quale è detta Battisegola.
Trà in moneda. met. Snocciolare. Moneghin o Stellin. v. dell'A. Mil. Fior
Far piano. Render facile, chiaro, ma rancino. V. in Riottin.
nifesto; spiegare minutamente. Moneghin. v. dell'A. Mil. Cincia bigia. Uc
Vegnigh moneda. V. più sopra. cello che è il Parus palustris degli ornit.
Monedàscia. Monetaccia(“tosc.). Moneghin. Ad. di Lin. V.
Monedazion o Monetazion. V. Spésa. Moneghinn che altrimenti si dicono Mo
Monedinna. Monetina. Monetuzza. neghèll. Mughetto. Specie di fiore di
Monedònna... Moneta grande, pataccone. grato odore ch'è il Lilium convalliumL.
Mònega. Monaca. (naca. Moneghinna e Moneghella. Monachetta.
Andà a monega. Monacarsi. Farsimo Monacella. Monachina. Monacuccia.
Andà a monega de sant'Agustin con Moneghinna. fig. Mammamia.
duu coo in sul cossin o veramente Moneghinna. Cincia. V. Fratinna.
Andà a monega de san Benedett cont Monèll e al pl. Monèj. Monello.
i colzon in sul lett. V. in Benedètt. Monestée. Monasterio. Monastero. Moni
Insalatta de fraa, bombon de mo sterio. Monistero. Munisterio. Muniste
negh fan semper dorì el stomegh. V. ro. Chiostro. Claustro.
in Stòmegh. (naca. Monetari. Falsamonete. Falsator di mo
Mandà a monega. Monacare. Farmo nete. Falso monetiere – ll Berg. re
Monega capuscinna toeu mari stà gistrò anche Monetario.
cossi. V. Stà cossì in Stà. Monetaziòn. V. in Spésa. (na. V.
Monega d'ofizzi. Monaca professa. Monfrinètta. Dim. e vezzeg. di Monfrin
Monega falsa. Monna schifa il poco. Monfrinna.... Sorta di ballo così detto dal
Da noi si trasporta anche a denotare Monferrato donde se ne diffuse l'usanza.
un uomo finto, un ipocritone, un che Mongadili per Mondeghili. V.
faccia il santoccio. Mongolfiè (ona). . . . . Acqua concia con
Pari la Tarlesca o la fattora di mo una mistura di conserva di marasche
negh. Parere il diavolo delle ampolle e di conserva di lamponi.
MON ( 134 ) MON
Monìnna. V. Monitt. A mont. Faccianne monte. Non se
Moninn. s. f. pl e Monltt. s. m. pl.... ne parli altro – A mont nen ! Fi
Bernoccoletti o fiocchetti ispidissimi riamola. Zitti. Finitela.
ch' escono quasi ascellarmente dal Andà a mont. T. di Giuoco. Andare
gambo del così detto Predese matt. o Fare a monte. Non continuare il
Monipòll o Monipòlli. V. Manipòll. giuoco, ma ricominciarlo da capo, e
Monitoeür. . . . . Nome d'un giornale disdir la posta, come se per quella
francese notissimo, e vale Avvisatore. volta non si giocasse.
Monitor. T. delle scuole di mutuo in Fà a mont. Porre o Mandare a monte.
seg... Alunno che alla sua volta pre Giugà al mont o al mond. Giocare
siede alla istruzione dei condiscepoli, a terra del mio monte o a campana?
Monitòri. T. forense. Monitorio. (Doni Zucca). Si fa come segue: Sopra
Monitt. s. m.pl. o La Moninna v. dell'A. un mattonato o altro pavimento si di
Mil. . . . . Varietà di trifoglio a fiore segna con un carbone o simile un qua
cinerino rossiccio che ne campi ma drilungo, a traverso del quale si se
gri cresce spontaneo dopo la sega gnano quattro linee o divisioni (ognu
tura del frumento. Corrisponde al na delle quali diciamo Brusa), e a un
Trifoeuj ladin de campi grassi. de'capi un semicircolo; in quest'ul
Monizión. Munizione – Munizioni da timo si fa un crocicchio, e nel trian
guerra – Munizioni da bocca. golo superiore di questo crocicchio
Pan de monizion. V. in Pàn.
si segna un cerchietto. Fatto ciò, i
S'ciopp de monizion. V. in S'ciòpp. giocatori debbono con un piede far
Monizión(per eccellenza). Munizione da balzare una piastrella da una linea
lepri(Targ. Viag. II, 297). all'altra senza toccarle, e senza met
Monizionér. Munizioniere. Provvigionie tere il secondo piè in terra, farla per
re. Provveditore. venire fino al semicircolo e al cer
Monoeü che anche dicesi Morgnin. Monello. chietto ch'è nel triangolo superiore
Picciolo fanciullo che nelle parole e nei del semicircolo stesso, e chi caccia la
fatti si mostra amabile e accorto. piastrella fuor del quadrilungo o del
Monoeü. . . . . . donna. semicircolo, chi lascia d'andar a piè
Monòton. Monòtono.
zoppo, e chi tocca colla piastrella le
Monotonia. Monotonia.
linee (ciò che fra noi dicesi Maronà o
Mónscia. Monza. Nome proprio di città. Fà ona maronada, e tra i Fr. Boire),
Cervellaa de Monscia. V in Brùgna. quello perde, a norma del convenuto.
Corda de Monscia per Lugànega. V. – 1 Francesi chiamano questo giuoco
Fà trentun de Monscia.T. del G.di Baz la Marelle, i Piem. Lasagna o Cioca.
zica. Fare spallo.Oltrepassar il trentuno. In mont. In pieno. In complesso.
Podè andà a Monscia a fass barattà... Trà a mont che nel contado dicono
Esser assai semplice o ignorante. anche Trà in tocch. Mandare a monte.
Monsciàsch. Monzese. Abitante di Monza, Far monte. Non ne far altro. Sconclu
Falla o Giustalla a la monsciasca... dere.
Comporsi aggiustando la differenza Mónt. Monte pubblico, come fra noi i seg.
per giusta metà fra le parti. Lo stesso Mont o Banch de Sant Ambroeus...
che Tajà el maa in mezz. V. in Màa. Monte commerciale stato proposto da
Monsciór. Monsignore. Noi lo usiamo nel Giovanni Antonio Zerbi nel 1597 e
solo sig. prelatizio. (gnore. istituito nel 16o1 a imitazione e fine
Monscioràa... Grado e ufficio di monsi uguale a quello dei banchi pubblici
Monsciorin. Monsignoretto. d'altre città come il Banco di San Gior
Monsù. Signore; e strop. alla fr. Monsù. gio di Genova e sim. Se ne veggano
Monsù. fig. Franzese. specificate notizie nei libri intit. Delle
Mont. Monte – In città noi diciamo sem leggi, contratti e governo del Banco
pre Montagna e non Mont; nell'alto Santo Ambrosio della città di Milano –
contado invece dicono comunemente Milano, per Giovanni Battista Mala
In di mont, Sul mont, e simili. testa, e Discorso in forma di dialogo
MON ( 135 ) MON
intorno al detto banco di Giovanni An sto scherzo risponderebbe quell'altro
tonio Zerbi Ragionato generale di es del Fag. Luoghi pii non hanno pietà.
so – Milano, per lo stesso, 1599. Mónta. T. archit. Elevazione. Avegh poca
Mont civich Sinonimo di Mont de monta on tecc.... Esser poco elevato
Santa Teresa. V. un tetto, e perciò aver poco piovente.
Mont de la pietaa. Monte di pietà. Mónta. Monta.
Il Presto. Fu specificato per decreto A mezza monta. A mezzo scatto. Sul
17 giugno 1785 di Giuseppe II in tre mezzo punto. A mezzo tempo (“tosc.).
monti detti Mont de San Giusepp, Mont A mezza monta. fig. Cotticcio dal vino.
de Sant Ambroeus e Mont de San Carlo A tutta monta. Sullo scatto. Sul tutto
alternanti fra loro nella zienda. punto. Dicesi del cane dell'acciarino
Mont de San Carlo. .. . Monte vita dell'armi da fuoco quando è montato
lizio fondatosi l'anno 1638 onde avere sì che è pronto a scattare.
immediate da 85oo inontisti ottocen Trà de monta. . . . I fabbricatori
tocinquantamila ducatoni. Accordava del cacio lodigiano dicono così allor
in origine il frutto del 5 per 1oo a chè nell'invernata non si ottenendo
ogni luogo traendo i suoi fondi da un dalle due munte di pratica la quan
grave aumento sulla tassa del sale. tità di latte necessaria per lavorare
Mont de San Franzesch ... Monte il cacio in grosse forme, ne protrag
vitalizio fondatosi nell'anno 1648 re gono d'alcun giorno la fabbricazione
gnando Filippo IV di Spagna, che onde avere dopo maggior numero di
gli assegnò in proprio le gabelle de munte la quantità del latte occorrente.
gli oli e dei saponi, onde avere im Montà. Montare. Salire.
mediate dai montisti scudi centomila Fà montà la rizza. V. in Rizza.
in servigio dello Stato – Nel 1712 La ghe nonta. Monta in bizza. Sim
Carlo VI assegnò allo stesso Monte barca. Si leva in barca. Gli monta la
nuovi e maggiori fondi camerali; e stizza, la collera, la bizzarria.
d'allora in poi l'istituzione si di La ghe monta per nagotta. Viene su
stinse in Monte nuovo e Monte vec troppo presto(Amb. Cof. s. ul.). La gli
chio. Ambi accordavano il frutto del 5 monta per un nonnulla(Berni Orl. inn.).
per 1oo a ogni loro luogo di monte. Montà-dent. Montare in carrozza.
Mont de San Luis e Filipp.... Monte Montà-sù. Montare o Salire a ca
vitalizio fondatosi nell'anno 17o6 reg. vallo; ed anche Montare in carrozza.
Filippo V di Spagna che gli assegnò Montà. T. milit. . . . . . . L'andare i
in proprio il prodotto d'un soldo per soldati a far la guardia in qualche
ogni libbra di sale venduto nello Stato. luogo. Dal fr. Monter la garde.
Mont de Santa Teresa. . . . Monte Montà. T. delle Arti. Montare. Mettere
così detto dei creditori di giustizia insieme le diverse parti d'un lavoro.
fondato nel 1755. Cessò col 1796. Gli stampatori, per es., dicono Montà
Mont Napoleon. . . . Fu istituito il el torc, Montà el timpen, Montà la
17 luglio 18o5, e durò sotto questo fraschetta, Montà i mazz, ecc.
nome fino al 1814, epoca in cui mutò Montà el s ciopp. Levare il cane
il nome in quello di Monte dello Stato. (Rosini Sig. di Monza). Armare il cane?
- Cartella del mont. Luogo di monte. Montà el telar. Armare il telajo.
Donna che va a ſa i pegn al Mont... Montà i al. V, in Ala(de praa).
La Pegnariola dei Veneziani. Montà i canon. Incavalcare le artigº
Impiegaa al mont. Montista (così nei Montà ona cà.... Arredare una casa,
diz. italiani ma forse erroneamente). fornirla di tutti i mobili necessarj.
Logatari del mont. Montista? Chi pos Montà on vestii, on capell, ona scuſ
siede luoghi di monte in nome proprio. fia, i manegh. . . . Mettere insieme
Mont senza pietaa chiamò per ischer le diverse parti d'un abito, d'un cap
zo il Mont de pietaa uno de più arguti pello, d'una cuffia, ecc.
nostri almanacchisti vernacoli nella Stecch o Stacchett de montà. V. in
Settimanna grassa per el 1797. A que Stacchètta.
MON ( 136 ) MON
Montà per Importà. V. I montagn stan a sò locugh, ma i
Montà. Ammontare. Coprire(degli stallo omen s'incontren. V. in Omm.
mi). Calcare(degli uccelli). Montagna russa o de Mosca.... Dal
Montà. Entrare in arcione. Salir in ar 1817 al 1824 nell'osteria del monte
cione. Montar a cavallo. Montare in Tabor da lato alla Porta Romana della
sella; e anche assol. Montare. nostra città quella po' di erta che vi fa
Montà.assol. Montare? Entrare in carrozza. il bastione fu tramutata in una monta
Cordon per montà. . . . Quel Pas gnuola a viottoli artefatti sulla quale
samano o Cordone che si applica quasi per forza di ruoteggi mossi da ca
dappiede nell'interno dello sportello valli uno saliva in certe maschere di
delle carrozze per dare alle persone slitta(che il popolo chiamò bentosto
deboli, vecchie, infermicce un punto Guss – Andemm a la montagna russa
di più cui appoggiarsi nel montare per anda su e giò in gussa) per poi
in legno. riscenderne a precipizio nella slitta
Montà. T. mil. passato anche ai non mi medesima. Puerile imitazione delle gi.
litari. Arredare. Vestire, armare, equi gantesche necessità del nord, trasse
Montàa. Armato. (paggiare. da quelle il nome.
Montàa. Equipaggiato. Quand i nivol van a la montagna,
Montàa. Arredato. ciappa la zappa e va in campagna.
Cà montada. Casa ben montata. V. in Nivol.
Montàa. Ad. di S'ciòpp. V. Vedegh de là di montagn che an
Montàda. Montata. Salita. Erta. che dicesi Vedè l'erba a nass de nocc.
Montada o Salida d'on pont. Pedata. Avere gli occhi nella collottola. Avere
Montadùra. Montatura. gli occhi d'Argo. Essere accortissimo.
Montadura de la spada. Elsa. Montàgna che vari contad. dicono Fiolda
Montadura di pee. Calzari. o Fioldinna. Colmo.
Montàgna. Montagna. In essa si consid.” Fà-sù la montagna. Far monte.
Pè. Falde. Radici. Pendici = Riva o On risott con sù la montagna. . . .
Montada o Rivanna o Costa. Erta. Un piatto di risi col colmo.
Montata – Scimma. Vetta. Sommità. Col Montagnàscia. Montagnaccia.
mo = . . . Acquapendio - . . . Cresta. Montagnée. Montagnolo(sost. Lastri Op.
A la montagna. A monte. V, 78). Montanaro.
Andà de là de tutt'i montagn. fig. Montagnéra. Montanara Montanina.
Tramodare. Uscir dei termini. A la montagnera. Alla montanina.
Borlà-giò de la montagna. fig. Es Alla foggia de montanari.
sere uno scagnozzo montanino(Pan. Montagneròtta. Una tarchiatotta monta
Poet. I, Ix, 5). Vlarſi.

Buttér de montagna. V. in Butter. Montagnètta. Montagnetta.


Canalin de montagna. Rosignuolo Montagnètta. Collinetta artificiale(Targ.
d'Arcadia, Canerin di maggio. V. Asen. Istit. II, 241) ne giardini,
Cantà come on canalin de monta Montagnètta. fig. Il Colmo. -

gna. V. in Cantà. Gh'è-sù la montagnetta. E colmo.


Cascià la montagna. . . . . Per la Montagnocùla o Montagno:ùra. Monta
più parte del contado milanese si gnuola.
gnifica Soffiar tramontano. Montamòll che altri dicono Tiramòll. T.
Ciappà la montagna. Pigliar la mon d'Armajuoli. Tiramolle(“tosc.).
tagna o il monte. Avviarsi al monte. Montàn. V. Montanèll.
De là di montagn. Oltremonti. Montanar(Color). Color verde montano.
De montagna. Montagnòlo. Monta A la montanara. Alla montanina.
gnino. Montano. Montanino. Monta Montanell o Montàn. Peppola. Uccello
naro. Montuoso. Montanesco. Monta che è la Fringilla montifringillaLin.
gnoso. Montanello. Giogoso. Montanistich. . . . . Delle miniere.
Grazios come on sparg de monta Montàss o Montass-sù. Rincavallarsi. Rim
gna. V. in Spàrg. pannucciarsi. Mettersi in arnese.
MOR ( 137) MOR
Montesèll e Montisèll. Monticello. dita d'una delle mani, chiamando il
Montisellin. Monticellino. numero e cercando d'apporsi che nu
Montiv. s. m. Veggasi in Vént. mero sieno per alzare fra tutti e due
Monton. Mucchio. Monte. Monzicchio – – Ona Morada fra noi vale Una quan
Dallo spagnuolo Monton. tità di partite al giuoco della mora –
A monton. All'inviluppata. Scompi Questo giuoco si specifica poi in
gliatamente. Giuga a la mora cantada.... Prolun
A monton. A cataste(Nelli Serva padr. gare con una certa cantilena il nome dei
I, 4). A fusone. A ſosa. A bizzeffe. numeri che si pronunziano ad alta voce.
A carra. A barelle. In gran quantità. Giugà a la mora scritta. . . . . . È
Cera a monton e ſocura di mincion. quando in luogo di dirsi dai giocatori
V. in Céra. ad alta voce i numeri che tirerebbero
Fallà el monton. fig. Mettere il piè colle dita, si scrivono sopra una car
manco innanzi(Firenz. op. IV, 15). ta, e scritti che sieno, se ne fa il com
Te fallet el monton. fig. Più su sta puto per vedere chi esce vincitore.
monna luna. Tu non t'apponi, tu non Giugà a la mora el fiaa. . . . Gio
dai nel segno, tu non la di giusta. care alla mora senza che vi corrano
Monton del ri. Sugaja. Concimaja quattrini o simili.
(Gior. Georg. II, 246). Giugà al fricco. . . . . Vale quando
Spend on monton de danee. Spende si giuoca in più in giro alla mora, e
re un mucchio di quattrini(“tosc.-T.G.). l'ultimo che non fa punti resta perden
Trà a monton. Disordinare. Disper te. Fricca è termine di questo giuoco.
dere. Sciogliere. Scompigliare. – Man Mòra. Mòra. Donna mora.
dare a monte. Lasciare imperfetto chec Móra o Morettinna bella gridano i gio
chessia o Abbandonare checchessia. catori di mora quando vincono il punto
Monton per Montone o Ariete noi usiamo o la partita. -

soltanto in Salt del monton. V. in Sàlt. Mòra. Dormiglione. Insetto che infesta
Montonà. Ammucchiare. Abbicare. singolarmente i meli. È la Phalena
Moutonàa. Ammucchiato. pyralis pomana L.
Montonscèll. Mucchietto. Mucchierello. Pomm roeus cont dent la mora.
Monticello – Montoncello ne'diz. it. sta met. . . . Dicesi dei tisici che talora

soltanto per picciol montone o ariete. si riconoscono per tali dall'aver un


Montrucch e Montruccon e Montruccòtt. rossoretto, un punto di rosso nel som
Scagnozzo montanino(Pan. Poet. I, 1x, mo delle guance come si vede un
5). V. Tarlùcch e Tarluccon. punto di guasto nelle mele infette da
Montùra. Divisa; ant. Assisa; con voce gl'insetti.
moderna (a cui non hanno ancora fatto Mòra. T. forense. Mòra. Andà in mora,
buon viso gli scrittori dal Guadagn. Pagà la mora, Vess in mora. Cadere in
Rim. I, 15 e dal Zanob. Diz. in fuori). mora, Pagar la mora, Essere in mora.
Montura. Móra dicono alcuni dell'Alto Mil. per
In mezza montura. . . . Dicesi di chi Fonsg de la lumm (V.), traendo la
indossa o i soli calzoni o il solo giub similitudine dal frutto del rovo.
betto coerente all'intiera divisa. Mòra, e al pl. I mòri o I mor o Le Móre.
Montùra. Montatura. Allestimento. Il mon Mora. Mora prugnola. Mora di siepe.
tare, il mettere insieme le parti d'un Il frutto del rovo (rubus fruticosusL.).
lavoro. Mòra, Ad d'Erba V.
Coo de montura. V. in Cóo. Morà, Morin, ecc. V. Molà, Molin, ecc.
Montùra. T. degli Occhial. Lo stesso che Moràda. . . . . . Una giocata di mora.
Incassadùra. V. Moraja. T. de Fabbrifer. . . . Pezzo di
Monumént. Monumento. lamiera arcuata col quale s'abbrac
Mòra. Giuoco delle corna(Pulci Morgante ciano quei lavori di ferro che si hanno
XXVII, 25). Mòra. Giuoco noto. a fermare tra le bocche della morsa,
Giugà a la mora. Giocare o Fare affinchè non siano dalle bocche stesse
alla mòra. Si fa in due alzando le danneggiati,
I ſol. III. 18
MOR ( 138 ) MOR
Moràja. T. de'Manis. Morsa. Strumento de cavalli che li rende bestie da fosso
con cui si piglia il labbro di sopra comunque si voglia interpretarla.
al cavallo, e si stringe perchè stia Morbón. Carognaccia.
fermo. Anche i Fr. hanno Morailles e i Mòrcia. Mòrchia. Mòrcia. La feccia del
Provenzali Mourrailho in pari senso. l'olio. Al peg. Morchiaccia (“tosc.) –
Moràl. s. f. Morale. Pien de morcia. Morchioso.
Già tutta la moral del temp d'adess Mórcia e Mörcia-via. Passa là. Passa
L'è trovà el drizz de dà la grazia al stort. via(”tosc. - Tom. Giunte). Via. Gridasi
(Maggi Rim. II, 27o). per lo più a cani. V. anche in Marcià.
Moràl. fig. Conchiusione. Fondo. Sustan Mòrd. Mordere. – V. anche Mordignà.
za. Senso arcano. Can che boja no mord. V. in Càn.
Vegnì a la moral. Venire all'ergo I can gross se morden minga tra
o a mezza lama. In genere sta per de lor. V. in Càn.
Conchiudere, in affari d'amore per El porscell el mord comè. Il porco
Venire all'atto grande, in cose pe assanna o azzanna fieramente.
cuniarie per Isnocciolare i quattrini, I mosch e i sanguett morden. Le mo
Venire allo snòcciolo – Il nostro modo sche e le mignatte pinzano(*tosc.-T.G.).
ha radice nella Morale delle favole. Mord come on can rabiaa. Mordere
Moràl. ad. Morale. Certezza moral... Cer fieramente arrabbiatamente. Azzannare.
tezza dedotta dalla sustanza stessa del Mordes i ong. fig. Mordersi le dita
Moralista. Moralista. (la cosa. o le mani di checchessia. Pentirsene.
Moralitàa. Moralità. Mordes la lengua. ſig. Morsecchiarsi
Moralizza. Moralizzare. la lingua.
Moralmént. Moralmente. Moralment par Tornà a mord. Rimordere.
land. V. in Parlà. Mordént. s. m. Mordente. Indoraa a mor
Moràndel per Moland o Molénd. V. dent. Dorato a mordente (Fag. Rim. IV,
Moràndel. v. dell'Alto Mil. fig. . . . . . 222).
Furterello di camangiari o grani o Mordént. s. m. Mordente (Diz. mus.).
robe (non mai però di danari) che Mordént. Ad. di Vit. V.
faccia in casa alcun figlio di famiglia. Mordignà. Morsicare. Morsecchiare –
Morbà. Ammorbare. Appuzzare. Appestare. Mordicchiare. Morducchiare(*tosc. –
Morbàa. Ammorbato. Tom. Giunte). – Alla grossa noi usia
Mòrbed. Morbido. V. Moresin. mo così Mord come Mordignà nel si
Morbcd come on butér o come ona gnificato generico di Mordere, ma chi
gioncada o come on laccemer. Morbido parla con precisione dice anche fra
ne. Morbidissimo. Morbido oltre misura. noi Mord per mordere, e Mordignà per
Morbètt. ºAmmorbatello (Ber. Catr. a). morsecchiare. I can morden, i cagno
Morbin. Morbisciato. Afatuzzo. Tri ritt mordignen. Il cane morde, i ca
stanzuolo. Malazzato. Muffaticcio – gnolini morsecchiano.
Ne diz. ital. Morbetto leggesi soltanto Mordignia. Morsecchiato. Morso.
in sig. di Picciol morbo o di Tristarello. Mordignàda. Morso. Morsicatura. Mor
Mòrbo. fig. Carogna. sura. Morsecchiatura.
Che morbo! Qual morbo gitta! cioè Mordignadinna... Una lieva morsecchia
che mal odore. Mordignon. Morditore. (tura.
Morbo de foss. Avel d'ammorbati Mordignon. T. de Fabb. . . . . Arnese
(Diz in Piastrello). Morbetto(Aridos. di ferro di cui servonsi i fabbriferrai
IV, 5) Coso da fogna o da Sardigna. per torcere i loro lavori e anche ad
Forse questa voce procede fin dal altri usi. Nella tav. 54, ſig. 57(Serra
l'antico Morbium o Commorbium dei rier) dell'Enciclopedia questo arnese
nostri Statuti milanesi, due voci sfug è detto Griffe e Tourne-a-gauche.
gite alla diligenza del Ducange e si Mordoré. add.... Color bruno misto di
gnificanti, se non erro, la Morve de'Fr. rosso. Voce pretta franc. Mordore. Al
o sia il Moccio nostrale, e quindi il Verri in vece piacque scrivere nel suo
Moccio contagioso o Cimurro maligno Taccuino delle Chicchere Amour doré,
MOR ( 139 ) MOR
Mordùda. Morso. Mordimento. Moresin comè. Morbidone.
Morée(voce di alcune parti dell'A. Mil.). Moresin come ona sprella. V. Derùsc.
Cavatore. Chi lavora nelle cave d'a Moresin o Soli come on velù. Pa
renaria (moler, morer). stoso come un velluto piano(Fag. Amor
Morèll. add. Livido. non op. a caso II, 24).
Deventà morell. Inlividire. Illividire. Puttost moresin. Mollicello.
Morèll. add. Morello – Violato – Pao Morètt. Saltinpalo. Uccello detto Sylvia
nazzo, o Motacilla rubicola dagli ornitologi.
Morèll. add. Morello parl. di cavalli. V. in Morètt dicono alcuni anche per Machètt.V.
Mantèll, e agg. = Morello senza segno Morètt. Anitra folaghetta. Moretta. Sp.
non ti fidar col pegno; e ciò perchè d'anatra che è l'Anas fuligula cristata
il cavallo di tal mantello suol essere degli ornitologi.
vizioso e calcitrante. Morètt. Moro(Alleg. 24o). Paggio moro.
Morèll. Ad di Figh. V. Morètt e Morettin. Brunetto.
Morèll. s. m. Livido. Lividura. Pesca Morettinna. Brunetta.
(Lippi Malm. VI, 84). Monachino. Morettinna. V. in Mora.
Mascherizzo. Livore. Lividore. Lividez Morettinna dicono alcuni per Pàssera
za. Livido che resta nella faccia per mattella. V.
qualche percossa. Morètto. Moricino. Picciol moro, picciol
Morèll de ferr. . . . . Così chiamasi il negro.
ferro nel suo primo ossidarsi. Moretton. Fischion col ciuffo, Germano
Morèlla per Pelosèlla. V. turco. L'Anas rufina di Latham o l'Anas
Morèlla. Ad. d' Erba, di Vessiga, ecc. V. fistularis cristata d'altri.
Morellón. Ad. di Figh e Pèrsegh. V. Moretton. . . . . Altra sp. d'anatra; il
Morellònna detta anche altrimenti Negré maschio è di color mischio di nero e
ra o Scarloeüggia. Giacea. Schiarea. Sp. bianco, la femmina di colore grigiastro.
d'erba arvense ch'è la Salvia SclareaL. Morettòtt. Bronzotto(Zanob. Diz.) Abbron
Moréna. Spalletta. Sponda. Parapetto. zatello. Brunotto. Brunozzo. Brunazzo.
Quel davanzale di pietra viva o di Morellotto.
cotto che fa riparo ai pozzi. La voce Morettòtta. Brunotta. Brunazza.
Morena è usata dai nostri ingegneri, Morfinna. s. f. Morfina(voce dell'uso).
il popolo non la conosce, e le sosti Estratto d'oppio.
tuisce La Sponda o La Preja del pozz. Morgnào. Miao. Verso che fa il gatto
Alcuni la credono corruzione di Mo quando miagola.
lera(arenaria); a me sembra o pro Morgnaria. V. Morgninna.
lungazione della voce basso-latina Mo Morgniga. º
V. Morgninna.
ra per pila o pilastro di cotto, o un Morgnighètta.
accorciamento del pur basso-latino Morgnin. Quietino. Ipocritino. Mammamia.
Morenare che valeva collegare paliz Morgnin. Monello. V. Monoeü.
zate con traverse, il che in origine Morgninn. s. f. pl. Muine. Mozzinerie.
si sarà fatto a pozzi prima che se ne Monellerie.

ringentilissero le sponde con lavori Morgninna che anche dicesi Morgniga e


di cotto o di pietra. Al che indur Morgnighètta.Quietina. Ipocritina. Moz
rebbe anche il pensare che la Mo zina. Chetona. Mammamia, ed anche
lera si conosce fra noi da men tempo semplicemente Furbetta. Furbacchiotta.
che non la Morena. Morgninna che anche dicesi Morgnaria.
Morénd. V. in Morì – T. music. Mo Monelleria. Per lo più s'intende di
rendo. Decrescendo fino a spirare. quegli attucci graziosi che fanno i ra
Moréra per Moléra. V. gazzi per cattare benevolenza ed ot
Moresin. Morbido. Molle. Morvido. Ma tenere quello che bramano.
noso. Questo ultimo dicesi singolar Morgnón. Cornacchia di campanile. Sor
mente parlando di panni. bone. Chetone. Gattone. Lumacone.
Cont i moresinn. fig. Colle buone. Nibbiaccio. Sornione. Sorgnone. Su
Colle dolci. Colle belle. sornione. Un di quei coticoni che non
MOR ( 14o ) MOR
cavano mai il mento del capperone finisce l'uva (uga, ugan, l'ugan), il ser
(Firenz.). Fagnone. Soppiattone. Sop pente(perchè tutti ne colgono, tutti ne
piattonaccio – V. anche Acqua-mòrta. usurpano e ciò pel doppio senso che
Di morgnon besogna guardassen ha la voce pia di prendere e mordere).
ben. Dall'acqua cheta mi guardi Id El voeur morì. Ei vuol morire. Dicesi
dio, chè dalla corrente mi guarderò io. parlando di chiunque abbia fatta cosa
Morgnònna. Chetona. da lui non mai fatta per avanti, di
Mòri. V. Mòra sig. 7.” chi fece uno straordinario (on miracol).
Morì che anche dicesi Feni i socu dì, e È vecc chi mour. V. in Vecc.
scherz. Sballà, Tirà el reff o l'anta o Fa morì a onza a onza. Far morir
i colzett, Andà al cagaratto al babbi, di lunga o di lenta o di penosa morte.
per intensione Creppà, S'cioppà; mi Limare(“tosc. – Tom. Giunte).
norat. Spirà, Mancà-via. Morire. Par In sentenza de mori. Lo stesso che
tire da questo mondo. Finir di vivere. A costo de morì. V. più addietro.
Trapassar di questa vita. Passar al Lassà mori-giò ona cossa. Addor
l' altra vita. Uscir di vita. Dare l'ul mentare checchessia.
timo addio. Render l'anima e parl. L' è robba de morì. Gli è cosa da
crist. Render l'anima a Dio. Finire i morire(“tosc. – Tom. Giunte).
suoi giorni(Nelli Serv. al forno I, 5). Moeur de la mort di gaijnn. Tu
Andar a fare terra cavolina(Nelli Vi possa far la morte gazzulina!
lup. I, 15); contad. Andar via, bass. Morì adree a ona cossa. Struggersi
Far bocchino (Salv. Annot. Tancia o Morire di checchessia. Morirsi di
p. 555, col. 1."). Cascare ass. e Cascar voglia di checchessia.
morto; e scherz. Andare a sentir can Morì adree a vun. Morir sopra uno
tar i grilli(“tosc. – Tom. Giunte) – (Zanon Rag. vana I, 1, pag. 45).
V. anche in Cagaràtt. - Morì a sò lecc. fig. Morire nel suo
A costo de morì vuj fall o sim. Ne letto (Pan. Viag. Barb. I, 69). Morire
dovess' io morire, il vo' fare, ecc. sul suo letto. Terminare alcuna cosa
A la veggia ghe rincress a morì coll'esito suo naturale e più conve
perchè ne impara vunna tucc i di. niente. – V. anche in Lècc.
P. in Vèggia. Morì ben. Morir di morte naturale.
A morì. . . . . . Combinazione che na Morir di suo male.
sce nel giuoco così detto della corda Morì come i mosch. V. in Mósca.
(poule) sul bigliardo, e consiste nel Morì cont el stratt bianch. Morircolla
venir vie via perdendo i propri punti corona o colla ghirlanda. Morir nubile.
e rimanere perciò escluso dal giuoco. Morì de la famm. Morir di fame.
Andà o Vegni-via morend. Morire Allampanare. Arrabbiar dalla fame.
(Dante Purg. 7). Andare annullandosi Morì de la paura, de la rabbia, ecc.
(Gher. Voc. in Annullare S V). Di V. in Paùra, Rabbia, ecc.
gradare lentissimamente. Dicesi di stra Mori de la volontaa de savè, sentì,ecc.
de e lungure qualunque. Consumarsi di sapere, sentire, ecc. De
Chi ben vivben moeur. V. in Viv. siderare ardentemente di sapere, ecc.
Chi renonzia al fatt sò prima de Morì del cald. Stillarsi dal caldo.
mori de nissun el merita de vess Morì del dolor. Morir di dolore o
compatii. V. in Fatt. a dolore.
Chi viv sperand mour cagand o Mori del fregg. Morir di freddo.
cantand. Chi vive a speranza muore Assiderare. Agghiadare. (risa.
a stento (Cr. in Stento). Mori del rid. Morire o Crepar dalle
El moeur el pencióra o el sur Lu Mori del sogn. V. in Sògn.
gan o el serpent. . . . . Così dicono Mori demort improvisa. Morir di su
i contadini dell'A. M. per accennare bito. L'è mort de mort improvisa. Morì
che sono in sullo scorcio della ven di subito(Caro Stracc. I, 1) qui scherz.
demmia; ed è come dire finisce l'inva Morì el ciar, la lumm. Morire o
fata (el penciora o sia l'uva colorata), Spegnersi o Estinguersi il lume.
MOR ( 141 ) M OR
Mori-giò. V. più sotto Mori-li. Moriggioeüla o Moriggio ura. Nottolino.
Mori in di gucc. Morirsi d'inedia. Nottolina. Specie di serratura da uscio,
Mori-lì o Mori-giò ona cossa. Am armadj, ecc. V. Tavèlla.
morzarsi. Restare sepolto o seppellito Moriggiorin. Topolino.
checchessia. Non se ne far o udire Morinèll. Mulinello. – Mulinetto.
più parola. Mettersi in tacere. Falla Morinèll. Frullino. Piccolo arnese di
morì li. Abhujare ? legno con cui si frulla la cioccolata
Mori lù de per lù. Morir da sè. o simili. Il Moulinet o Moussoir de'Fr.
Morì prima. Premorire. Morinèll. T. di Stamp. Rullo. Così chia
Morirà puttost la vacca d'on pover masi nel torchio da stampa quel ci
omm. V. in Vàcca. lindro su cui scorre il carro.
Mori-via. Andar via. cont. Fà morinell. Fare il mulinello. Con
No savè de che maa s'ha de morì. moto acceleratissimo abbassare d'un
V. in Màa. colpo fraschetta e timpano in sulla
Per lù poss morì. Per lui posso ba forma da stampa. Si usa ne' lavori alla
care(“tosc. – Tom. Giunte). grossa e di tiratura lunga e urgente,
Quand s'è cavezzaa i oeuv in del per istampare alla presta i giornali i
cavagnou, se mocur. Nido fatto, gaz torcolieri esperti fan mulinello(ils font
zera morta, le moulinet dicono i Francesi).
Quand s'ha de mori, morì d'on maa, Morinèll. Frullino. E quel cilindruolo ben
morì de l'olter l'è tuttunna. Al fig. liscio di osso o di metallo che, imper
fam. In fine per lo gregge è poi lo nato orizzontale nell' orlo superiore
stesso esser preso dal lupo o dal cu interno dello sportello delle carrozze,
stode. Da un lato è il precipizio dal agevola il moto del passamano del
l'altro i lupi. cristallo per alzare o calare il cri
Possa morì de mort improvisa se... stallo stesso. Le sue parti sono
Che io possa morire da mille morti Canetta. Frullino il corpo del frullino =
se. . . . Vo' morire o Poss io morire Spinn. Fusoli? i due pernetti ch'escon del
se. . . . Ch'io arrabbii se. . . . . Che i corpo – posa su due Pienton. Ritti?
miei di sian pochi e rei se. . . . Morinèll. Filatoio. Quello dei funai.
Savè de che maa s'ha de morì. V. Morinèll(che altri dicono Carrèll, altri
in Maa. Firèll). Filatoio. Le sue parti sono
Se sa dove se nass, e minga dove Pè... = Spallett... = Roenda. Ruota.
s ha de morì. Ognun sa dov'e' nasce, = Traversèll. . . . . – Molla. Moila
ma nessun sa dove ci debbe morire = Manescin..... = Pòllez. . . . . - So
(Pulci Morg. XXV – Anche i Provenz. vatta..... = Ferr. Fuso = Rodej. . . .
dicono L'home sau ben d'ounte, es nat Morinèll o Molin. Aspetto, picciol naspo
mai noun pas d'ounte mourira. da filanda(Gior. agr. II, 289).
Vess l'ultem de la famiglia a mo Morinèll. IValico. Arnese da filare e tor
ri. Morirsi ultimo fra'suoi; e fam. Por cer la seta. V. anche Cròs e Firèll.
tar l'arme alla sepoltura. Morinèll di argin. Verricello d'argani.
Viv e morì o vero Vivere e morire Morinèll di tendinn. T. de Carroz. Serpe
in quella. V. in Viv. o Molla delle tendine.
Mori. T. di Giuoco. V. Giugà a donna Morinèlla. . . . Sp. d'appuntatura che
salta in Dònna, A morì in morì. si ſa da capo delle guernizioni per
Mori. Morire dicesi anche delle piante. renderle più agiate e a sgonfietti.
Moria. Moria. Mortalità. Voce viva in Fà la morinella. fig. Far all'amore.
Brianza nel seguente modo: Viv come Moriòn.
Moriòtt.
! Morione. Elmo.
la moria. Vivacissimo. Uno spiritello.
Moribond. Moribondo. Moriente. Morisnà. Mollificare. Mollire. Ammollire.
Moriggioeò. Topetto. Dimin. di Topo – Rammorbidare.
Talora anche per Topo moscaruolo e Morisnass el temp. V. in Témp.
Moscardino. Morismà e Morisnà-giò vun. fig. Ammor
Moriggio il ſig. omiciattolo. V. Omett. bidire. Indocilire Indolcare. Disasprire.
MOR ( 142 ) MOR
Addolciare. Appiacevolire. Indolcirsi Mornerin. Mugnaino – Per Mornée
uno – Appaciare. Rappaciare. Im sig. 2. V.
bonire. Calmare. Mornerinna. Mugnaina(*tosc.).
Morisnàa. Mollificato. Ammollito. Morniroeü. Mugnaino.
Morisnàda(Dagh ona).Mollificare alquanto. Morniroeiù Cinciarella? Uccello che è il
Morisnént. Emolliente. Mollificativo. Mol Parus caeruleus? degli ornitologi.
litivo. Mòro. Mòro.
Mòritt dicono alcuni per Canestrèj. V. Mòro. Lionato. Ghezzo.
Mormorà. Mormorare. Tabacch del Moro. V. in Tabàcch.
Mormoraziòn. Mormorazione. Testa de moro(colore). Bronzino.
Mornée. Mugnaio. Mulinaro. Monaro – Zigàr del Moro. V. in Zigàr.
I lavoranti mugnai si specificano in Mòro e più com. al pl. I Mòri. Le More
Cargò. Caricatore? prugnole. Il frutto del rogo(Rubus fru
Fattor. Procaccino? ticosusL.).
Masnò. Macinatore? Lavoratore? Morocòff. V. in Mantèll.
Masnorell. Fante ? Morògna che anche dicesi Marògna. Ron
Mondò. Mondatore? Crivellino? chj de fabbri (Targ. Viag. V, 569).
Chi baratta el mornee baratta l'a Ilosticci. Scorie del ferro. Materia che
sen, ovvero A barattà el mornee se si separa dal ferro e dal carbone nel
baratta l'asen. Chi baratta imbratta dare un caldo ai ferri che si vogliono
(Monos.574). Tante tramute tante ca lavorare.
dute. Dicesi a chi cambia volentieri Morognón. v. a. Daz. Merc.... Quadro di
servitù, padrone, bottegaio e sim., per macigno o pietra da macine d'un braccio.
avvisarlo che sottosopra e sono tutti Moròid. Morìci. Moròidi. Emorròidi.
d'una buccia, e che Peggio non è Moron. Gelso. Moro gelso. Mòro. Si specif.
mai morto. Si usa specialmente par generalmente in
lando di coloni, e allora in nove Moron de focuja doppia o verdezza. Moro
fra dieci casi il dettato è vangelo; di foglia arancina.
Moron de feuja sempia o borlocura. Moro
chè tra il far a lasciapodere del li
di foglia morajola.
cenziato, e il rimpiagnere mille bi
particolarmente in
sogni del ripreso, sempre il padrone Moro bianco di foglia arancina.
ha la peggio. Anche il chiar. Lapo Moro bianco di foglia morajola.
de Ricci dice che Tante mute son al
Moro nero di foglia arancina.
trettante cadute, e il Tomas. nelle Moro nero di foglia morajola.
Giunte Quante mute tante cadute. Moro di Spagna o di Granato.
Pagass de mornee. Pagarsi in sul Vedi tom. XVI, p. 122 Gior. Georg.
l'aja. Pagarsi prontamente e da sè, e il Micheli ne'Piag. Targ. IV, 252.
così come fa il mugnaio che dal grano Moron bianch. Moro gelso bianco.
datogli a macinare detrae di subito una Moro di mora bianca(Targ. Viag. III,
parte a pagamento della macinatura. 4o2). Gelso di mora dolce (Lastri Op.
El mornee de la bella farinna, cont V, 148). Moro di frutto bianco. Il
i oeucc el le guarda e conti man el Morus alba sativa mas Tourn.
le rampinna. ... I contadini sogliono Moron borloeura. Moro di foglia el
incolpare i mugnai di rapacità, ecco lerina o morajola. ll Morus alba sativa
l'origine del motteggio. foemina Tourn.
Pari on mornee. Parer nevicato (cioè Moron calabres o idiot. galavres.
asperso di neve – “tosc.Tom. G.). Essere Moro di frutto pavonazzo. Il Morus
tutto imbiancato o macchiato di bianco. rubra L.
Mornée e Mornerin. fig. . . . . Nome che Moron d'asta che anche si dice sem
i Brianzuoli assegnano al baco della plicemente Asta o Aston. V. Astón.
Cina detto altrimente Cavaler bianch Moron de foeuja sempia. Moro di
perchè più bianco dei comuni. foglia ellerina. È senza more. Quelli
Mornéra. Mugnaia. Mulinara. che noi diciamo Padovan e Piasentin
Mornéra. Ad. d'Uga e d'Erba. V. sempi sono tali,
MOR ( 143 ) MOR
Moron de foeuja smaggiada. Moro Moron spagnou salvadegh. Gelso
gelso di foglia arrugginita. salvatico di foglia spagnuola(TrinciAgr.
Moron de refoss. Gelso propagginato. I, 91 ).
Moron de sces. . . . Gelso da siepe. Moron toscan. Moro romano bianco.
Moron de vivee. . . . . Gelsino di Il Morus alba fructu albo minori fo
nestajuola. liis integrisM.
Moron di Felippinn. Moro cappuc Morom verdezza. Moro di foglia
cio(Gior. Agr. VIII , 51 e pass.). Sp. arancina.

di gelso detto Morus cucullata da al El moron l'ha de senti i canevér


cuni, Morus multicaulis da altri, che di radis. . . . . Nel piantare i gelsi
ha foglie grandissime d'un verde sbia non se ne devono affondare troppo
dato, corrugate e concave. le radicule.
Moron d'India o de la China. Mo Foeuja de moron salvadegh mas'c (in
ro della China o papirifero. Il Morus frut.). Foglia moresca(Fabbr. Agr. 128).
papyrifera de'bot. Morón per Moccòj V.
Moron fiorii. Moro fiorajo. Moro fio Moronà (on fondo). . . . . Porre gelsi il .
re. È di due specie, il bianco e il nero. bisogno in un podere.
Moron giazzoeu. Lo stesso che Mo Moronàa. Gelsato(G. Georg.) Che ha gelsi.
ron piasentin. V. più sotto. Moronàda. Piantagione o Filarata di gelsi.
Moron insedii o dosmestegh o d'in Moronéra. Vivajo o Nestajuola di gelsi;
sed. Moro innestato o arancino(Targ. fors'anche non male Gelseto.
Istit. III, 291). Moronin. Gelsino. Gelsetto (Trinci
Moron negher o negree. Moro di Moronscèll. º Agr. 89 e pass.). Gelso
frutto nero. Il morus nigra foem.M. novellino.
Moron padovan. Moro ellerino. Morós che anche diciamo Bèllo, Gi
Moron padovan doppi. Moro aran màcch, Giogéo, Gibigiàn, e sim. Patito
cino. Ha foglia grande e consistente, (“fior. - Zan. Rag. civ. II, 5). Amante.
dà frutto grosso, e resiste bene alle Ganzo. Amadore. – Nel contado to
intemperie delle stagioni. scano dicono anche Moroso.
Moron piasentin. Moro ghiacciolo El sò moros. Il suo colui.
(“tosc. – a Marradi). Morós. add. T. forense. Moroso.
Moron piasentin doppi. Moro di fo Morósa che anche dicesi Bèlla, Gnòcca.
glia premice arancina(Gior. Georg. XVI, La sua Dulcinea. La sua dolce cura.
515). Viene in bella crescenza, è Amorosa. Amante. Ganza. Amanza. In
forte, perdura molto, rende molta namorata.
foglia salubre e sustanziosa, e soffre Andà a morosa. Andare a vedere
meno le intemperie. Ha la foglia picco l'innamorata.
la, verde carica, poco rugosa, serrata, La sgajosa o sghejosa la pò pù de
lucente. Dà molta materia serica, bel la morosa. .. . . Proverbio a cui cor
colore ai bozzoli e lucentezza alla seta. risponde quel detto del Lippi (Malm.)
Moron piasentin sempi. Moro di fo Che d'amore la fame è più potente,
glia ellerina(“tosc. – Giorn. Georg. versione del latino Fames amorem
XVI, 516 – Alb. encic. in Ellerino). superat.
Ha la foglia simile affatto all'ellera, Morosà. Amoreggiare. Star sugli amori.
dà poca materia serica e forse meno Morosamént. Amore. Amorazzo.
d'ogni altro moro, è però priva di Morosàtt. Smanziere.Uom dato agli amori.
more e poco acquidosa, perciò poca Morosàtta. Accattamori. Donna dedita
basta a educar molti bachi. agli amori.
Moron salvadegh. Moro salvatico Morosattà. Amoreggiare. Ganzare. Fare
(Targ. Istit. III, 291). Il Morus alba all'amore.
foliis eleganter laciniatis Tourn. Morosin. Innamoratino? Innamoratello?
Moron spagnou o de focuja spa Ganzetto.

gnoletta. Moro di Spagna o di Granata Morosinna. Amorosetta(Poes. rust. 511).


(Micheli ne' Viag del Targ. IV, 252). Morosòtt. Leggiadro. Amante, Amatore.
MOR ( 144 ) MOR
Mòrs. Morso. Freno. Le sue parti sono Mòrsa. Morsa. Strumento simile in parte
Ast. Aste. Ognuna di esse dividesi in De al già detto che usano i falegnami.
sora,Stanghetta(Diz. art. con voce che parmi Consta di
equivoca se non anche errata) e in Ba. Guar Cavall. Cavalletto e Ganass. Guan
dia = Nel Desora esistono gli Eucc o i Fe ce = Scoeuggia. Dado. Galletto - Vit.
nester quader o tond. Occhi, e precis. Eucc Anello.
del portamors. Occhio del portamorso = (Eucc Mòrsa, e per lo più al plurale Mòrs.
de l'essa. Occhio dell'esse del barbazzale = ...
Addentellato. Morse. Bornj. Pietre o
Corpo = .... Archetto - . . . . Bastone - mattoni i quali sporgono in fuori dai
Estremità (gar
Nel Ba Guardia esistono. . . . .
lati de muri, lasciativi a bello studio
gouille) = Zanforgnitt o Cianad. Campanelle
voltaredini = Bolzon. Voltoj) Stanghet
-
a fine di potervi collegar nuovo muro.
ta. . . . - Imboccadura. Imboccatura o Morsée. Frenajo. Morsaro.
Morsèll. Morsello. Bocconcello. Orliccio.
Cannone - Barbozzaa. Barbazzale =
Morsell de pan. Tozzo di pane.
Essa. Esse del barbazzale = Rampin. Morsèll o Boccòn o Bernardin.T. de'Mur...
Rampino = Zanforgna de sguinzaa. Pezzuol di mattone minore della metà
Campanellina dalla sguancia – Fon
che s'adopera per empiere affatto ogni
sò. Fondelli – Bolg o Arma o Armett
o Rosett. Borchie. picciol vano fra mattone e mattone.
Ne muri di ciottoli il Morsell è detto
Mors a canonzin o Morz dolz. Freno
fra noi più volentieri Scaja.
dolce. Morsellàda. T. de' Confettieri e dei Far
Mors ardent o fort. Freno aspro o macisti. Morsellata(così in quasi tutti
duro.
gli Antidotarj).
Mors a stanghetta. . . . . Morso le Morsellada (Color). . . . . . Colore imi
cui aste sono collegate da piede con tante quello della morsellata.
una stanghetta più o meno arcuata. Morsellin. Morselletto. Orlicciuzzo.
Mors senza stanghetta. . . . Morso Morsètt. T. delle Arti. Morsetta. Morset
che non ha da piede alcun collega to. Picciola morsa.
mento.
Morsett a sgianfrèn. Morsetto da
Mett el mors. Frenare. In frenare. smentare. È di ferro e da mano, ed
Mord el mors. Morseggiare? (se non ha le ganasce inclinate ambedue da
erro questa è la significazione posi un medesimo lato. Corrisponde alla
tiva della voce, ancorchè i diz. ital. Tenaille di chanfrein de Francesi.
la spieghino in altro modo). Mordere Morsett de banch. Morsetto da ban
il freno. co (la Mordache dei Fr.).
Teù-via el mors. Disfrenare. Smor Morsett de man. Morsetto da mano
sare? (l'Etau à main dei Fr.).
Mòrsa. Morsa. Strumento di ferro col Morsètta o Smorsètta. Licciajuola. Stru
quale i fabbri e simili stringono e mento che si usa per dare presa ai
tengono fermo il lavoro che hanno denti delle seghe.
fra mano. Le sue parti sono Morsètta. T. d'Oref. Morsa? Sp. di ta
Ganass o Sguansg. Guance. Bocche. maglia che ha le ganasce rattenute da
Ganasce? Labbri? = Scoeuggia o Scoc una madrevite per cui mezzo elle s al
cia o Bovetta o Bussera. Dado. Gal largano o ristringono a piacere.
letto e Cavallett. Cavalletto - Mener. Mors6n dicono i terrieri prossimi al No
Bastone - Mazza o Mas c de la vit. varese per Mollitt de formenton. V.
Anello e Molla. Molla – Ranell. Ra Mort. La Morte personificata.
perelle - Vit. Vite – Caviggia de
Contra la Mort no gh'è remedi.
Non vi è rimedio contro la morte.
ferr. Gamba - . . . . Cosce = . . . .
La Mort la sta in sul tecc, e no la
Occhi delle cosce - . . . . Staffa –
Vermen. Chiocciola della vite. varda nè ai gioven nè ai vecc. La
Morte è cieca. La morte, antica mieti
Mett in morsa. Immorsare(“fior. – trice delle umane vite, atterra indi
Cell?) stintamente e giovani e vecchi.
MOR ( 145 ) MOR
La Mort la riva quand manch se quindi esce la libertà, per far inten
ghe pensa. La morte e l'acqua ven dere come le donne che apportano
gon presto(*tosc. – Tom. Giunte). gran dote, sono il più delle volte ar
L'è la Mort che le cascia. Ei vuol roganti e insopportabili. V. in Miée.
morire? Suol dirsi di chi fa una cosa Chi va pian va san, chi va fort va
soltanto quand'è ridotto agli estremi. a la mort. Chi va pian va ratto.
Parì la Mort del Gentilin. V. Gentilin. El peccaa el genera la mort. Il pec
Parì la Mort imbriaga. Essere un cato ingenera la morte.
arfasatto. Essere uno stranissimo nece; Fà fà la mort di agon. Far patire
e dicesi anche di chi sia Ossaccia la morte gazzulina(*aret. – Redi Vo
senza polpe, ma rossaccio nel viso, cab. aret.), cioè morte penosissima.
per similitudine a certe Morti cam Fà la mort di agon. Far la morte
pagnuole dipinte a matton pesto. delle tacchine(poem. aut. pis.), cioè
Parì la Mort in pee. Parere un mor morire abbrostito, arso, abbruciato.
ticino o una morticina(*tosc. – Tom. Fà ona robba ogni mort de vescov.
Giunte). Essere o Parere una morte. Fare checchessia ogni cent'anni (Redi
Parere la morìa. Essere stenuatissimo. Op. III, 185). Fare checchessia pei
Vess bon de mandà a toeü la Mort. giubbilei. Farla di rarissimo.
Parere il presidente della flemma(Fag. La mort se po'minga schivalla. Nè
Rim. I, 136). Esser buono a mandarlo la morte nè l'amor si può fuggire,
per la Morte. Non fare a tempo alla fiera La rocchetta l'è ona mort secret
di Lanciano che dura un anno e tre di. ta. V. in Rocchètta.
Vess con la Mort a la gora. Aver L'oli e el pever hin la mort di er
la morte in bocca. bion. L'olio e il pepe è la morte dei
Mòrt. s. f. La Morte. Nel giuoco dell'oca piselli(Cr. Cesari in Morte S III). Per
è quel posto, segnato colla figura della i galinazz el sped l'è la soa mort. La
Morte e col numero 58, dove chi ar morte della beccaccia è lo spiedo (Za
riva paga e si rifà da capo al giuoco. nob. Diz.), cioè la beccaccia vuol es
Mòrt. s. f. Morte; lat. Interito. Il morire. sere arrostita allo spiedo.
A damm la mort, el soo minga. Miorament de la mort. V. in Mio
Possa io morire se ne so cosa alcuna. ramént.
A fil de mort. V. in Fil sig. 2.° Prima la mort, e poeu el giudizzi.
A la fin di fin l'è minga la mort d'on V. in Giudizzi.
omm. Po' poi non sarà morte d'uomini Resuscità de mort a vitta. Riaver
(Nelli Astr. I, 8). Non è questo gran da morte a vita(Targ. At. Ac. Cim. I,
danno; non è spesa da atterrire, non 528). In italiano si dice così delle per
è briga erculea. sone come delle cose e fin de luoghi.
Andà a la mort. Andar alla morte. Savè de che mort s'ha de morì.
El pariva che l'andass a la mort. Ridu fig. Saper di che morte s'ha a morire
cevasi al lavoro con una passione che (Ambra Bern. I, 1 ).
pareva ch'andasse alla morte(Vas. 9o 1). Sentenza de mort. V. in Senténza.
Avegh i sudor de la mort. Aver i Vess lì con la mort in bocca. Es
sudori della morte. sere con la morte in bocca(Berni Orl.
Chi se sposa in advent finna a la inn. XXV, 47). V. anche in Fòppa.
mort s'en sent. . . . . Prov. fratello Vess ona mort. Essere una morte,
dell'adagio latino Mense malas majo cioè cosa spiacevole, dolorosa, e an
nubere. L'uomo fu in ogni luogo e che semplicemente nojosa. L'è la mia
sempre quel medesimo. mort. Egli è una morte per me. È il mio
Chi toeu miee con nient finna a la maggior cruccio, o e mi trarrà a morte.
mort sen sent. . . . Proverbio che di Voregh i sudor de la mort. Volerci
cesi per denotar la necessità di pren gli argani o del bello e del buono.
dere in moglie una donna che non Mòrt. s. m. Morto. Defunto.
sia priva di dote. Ne diz. it. leggesi Andà a cuntall ai mort. Dire le sue
il suo contrario Dov'entra la dote ragioni ai birri. Dire al muro.
Pol. III. 19
MOR ( 146 ) MOR
Basitt de mort. Lividi de'baci fatti Mort in pee. sost. fig. Mogio. Stu
da morto (Borgh. Don. cost. I, 7). V. pido. Intronato. Boto.
anche in Basin. No vessegh pù mort leva-sù. Essere
Chì no gh'è mort leva-sù. Il morto cosa disperata, ita, fritta – Essere
è sulla bara. La cosa è incontrastabile. Cosa ln CoºlclusSa,

Del color di pover mort. Interria Piang el mort. Star a piangere il


to. V. in Colór. morto. Rammaricarsi inutilmente.
Di pover mort. . . . . Aggiunto di Robb de cuntà ai pover mort o ai
cose misere, meschine nel loro ge mort del Verzee. Frottole da dire a
nere, per es. vegghia. Cose ridicole, non credibili.
Ciar di pover mort o bon de fà ciar ai
Robba che farav resuscità i mort.
pover mort. Lume che non fa lume. Roba da far vedere un morto e an
Conversazion di pover mort. Conversazione dare un cieco(Berni Rim.). Odor da
ove sempre si piange il morto (Nelli far resuscitare un morto(Fag. Rim. II,
All. di Ved. I, 1 1 ). 15o, e. l.). Vivanda o simile eccellente.
Faeugh di pover mort. Fuoco meschino. Sonà de mort. Sonare a morto.
Paes di pover mort. Paese spopolato, deserto. Tra mort e ferii gh'è nissun. V. in
El caretton di mort. . . . Carro dei Ferii.
morti – La bara fu detta scherz. Il Viv su la cassa di pover mort.
cocchio a quattr'uomini (Allegr. p. 155). Campare alle spalle del crocifisso.
El ſarav rid i mort. V. in Rid. Campar a ufo, non ispender niente
Esuss per i sò pover mort. Dio ne in checchessia.
lo rimuneri. Dio ne lo compensi. Modo Mòrt. s. m. pl. I Morti. Dopo i Mort
di ringraziare della carità fattaci. vegnaroo. Verrò il dì dopo i Morti.
Fà ciar ai mort che anche dicesi Verrò dopo il dì dei Morti. -

Boſfà dedree ai mort. Dar incenso ai Mòrt. s. m. fig. Il morto. Postema. Di


morti o ai grilli. Far cosa che non cesi per ischerzo di danaro che altri
serva a niente, gettar via il tempo abbia nascosto in qualche luogo.
e l'opera, ed anche Beneficare chi non Trovà el mort. Trovare il morto.
sa o non può riconoscere il beneficio. Mòrt. s. m. fig. Soffoggiata.
Fà duu mort in d'on carlee. V. in Mòrt. ad. Morto.
Carlée. Andà adree morta onarobba. Andare
Fà parlà i mort. Allegar morti, cioè perduto di o dietro a chi o che che sia.
citarne l'autorità – e fra noi dicesi Dass per mort. Gittarsi fra i morti
anche del fare testamenti suppositizj. (Santa Caterina da Siena Let. 134,
Fior de mort. Fiorrancio. Calendula. num. 5).
Girani di mort. Magellanica( tosc.). Già mort. Premorto. Predefunto.
Specie d'erba così detta fra noi per L'è mej vess ferii che mort. V. in
chè è tuttora in pieno fiore verso il Ferii.
novembre, a primi del qual mese Mezz mort. V. Mezz-mòrt.
ricorre la solennità del Morti. Essa è Mort al mond. Solitario. Segregato
il Chrysanthemum indicum de'botanici. dal mondo – Morto civilmente.
L'è on mort che caminna. . . . . . Mort a sò lecc. . . . . . Suol dirsi
Dicesi nel vedere alcuno che fu od per ischerzo di pollami o simili che
è in grave pericolo della vita, ti vengano dati in tavola, morti di
Levarav-sù anca i mort. Risorge malattia e non ammazzati a bella posta.
rebbero(queste vivande) al sol vederle Mort de famm (Vess on). Esser un
anco un morto di tre di riposto(“tosc. tritone, un miserabile.
– poem. aut. pis.). Levarav-sù anca Mort de la famm, Mort del sogn, ecc.
on mort per mangià sta minestra. Que V. in Fàmm, Sògn, ecc.
sta minestra la mangerebbe con ap Mort de là de mort. Rimorto. Morto
petito un morto di fame di quattro finito(Redi).
giorni(Fag. Mar alla moda I, 5). Mort mi, mort tucc, o vero Mort mi,
Mett sul liber di mort. V, in Liber, l'è mort el pà di mee fioeu. Tutti ho
MOR ( 147 ) MOR
stoppato dopo ch'io son morto (Fag. o da granate e dei petrieri è da
Rime II, 2o7 e. l.). Morto io, arda il dirsi per noi Milanesi quello che dissi
mondo (Tac. Dav. Post. p. 627) detto dei cannoni(V. Canòn). Chi volesse
tiberiano. Morto io, vada il mondo conoscere come se ne parli da bocche
in carbonata. Morto io, la terra mi italiane ricorra al Dizionario d'arti
schisi col fuoco. Chi vien dietro serri glieria piemontese, giacchè noi ci sia
l'uscio. Dicesi da chi vuole scialacqua mo rimasti soltanto coi seguenti:
re il suo ne' proprii piaceri, tenendo Mortée. Mortaletto. Mortaretto. Mastio.
nessun conto di chi deve succedergli Cannoncello di ferraccio col focone
– Notisi il modo ellittico di quell'io da piede che si carica con polvere
che esiste nel penultimo dei dettati e zaffi inzeppativi a forza per ispa
italiani. rarlo in occasione di solennità, o per
Spuzzà de mort. V. in Spuzzà. giuoco come soglion fare i ragazzi.
Vorè mortvun. Voler uno in gelatina. Ona salva de mortee. Una salva di
Mòrt. ad. Morto. Spento. Ciar mort. Lume mortaletti.
languido o morticcio – Carbon mort. Mortée. fig. Pentolone. Boto. Uomo lento,
Carbon morto – Acqua morta. Acqua pesante, tardo.
tepidiccia. Mortée. . . . . . Legno o ciocco mor
Mòrt. Morto per triste, lugubre (Monti ticino o che arde difficilmente.
Prop. III, 1, 15o con citazione di Dante Mortée. Mortajo. V. in Bronzìn.
e Petrarca). Orlo. Orlo = Bocchell. Beccuccio -
Mòrt. Mortificato. Reso insensibile, che Cuu. Fondo.
ha perduto il senso. Vess l'istess come pestà l'acqua
Gamba morta. Gamba mortificata. in del mortee. V in Acqua e agg. Es
Man morta. V. in Màn. ser come dare in un sacco rotto o come
Mòrt. Morto. Infruttifero. Danee mort. dare a un morto o in modo affine
Danaro morto. Far tela di ragno. Far opera di ra
Mòrt. Ad. di Capitàl, Color, Danée, Fónd, gno(Ariosto Orl.fur. XVIII, 45). Far
Fòss, Mùr, Pés. V. cosa di poco conto, quasi vana, di
Mòrt. Ad. di Fiùmm. Fiume morto. Letto nessuna consistenza.
vecchio. Morta di fiume. Pò mort. Po Mortée(negl'infrantoi da olio). V. Pila.
morto. Mortelètta per Martelètta. V.
Mòrt. partic. Morto. Morterin. Mortajetto(Cant. Carn. II, 261).
Stèmm alegher ch'el diavol l'è Morterón. Mortajone.
mort, gh'è domà i sò fioeu. . . . Così Mòrti(Ali) . . . . Sclamo che si mette al
dicono per ischerzo i buontemponi giuoco di toccaferro(bara) allorchè si
per eccitare altrui a godersela e a vuol essere in sicuro.
far bella vita. Mortificà. Mortificare? Svergognare? Far
Mòrt. partic. Disacceso. Spento. M'è vergogna. Smaccare.
mort el ciar. Mi s'è spento il lume. Mortificàa. Mortificato? Confuso?
Mòrta. Ad. di Acqua, Aria, Càrna, Pèll, Fòs Mortificazion. Mortificazione? Svergogna
sa, Lègna, Ròbba, Sentinella, ecc. V. mento? Scorno. Confusione?
Mortadèlla dicono alcuni per Salàmm de Mortin. . . . . Funeral di poco conto,
fidegh. V. in Salàmm. o vero Fanciullin morto.
Mortàl. Mortale. Mòrto diciamo anche noi nel solo modo
Mortàl. Ad. di Peccàa, Sàlt, ecc. V. seguente che io sappia:
Mortalinna de sciroeu. Ad. di Lattuga. V. Dammelo morto. Dammelo morto.
Mortalitàa. Mortalità. Morìa. Alla fine si canta la gloria; e nobil.
Mortalmént usiamo in Mettes-giò mortal La vita il fine e il dì loda la sera.
ment che diciamo anche Mettes-giò Innanzi al dì dell'ultima partita uom
mortal. Ammalare a morte. Infermarsi beato chiamar non si conviene(Monos.
a morte. Amalaa mortalment. Ammala pag. 22o).
to mortale. Infermo a morte. Mortón. . . . . Funerale sfarzoso.
Mortée . . . Anche de' mortai da bombe Mortòri. Mortorio. Mortoro. Esequie.
MOS ( 148 ) MOS
Mortòri. Mortorio. Cimitero. La prima di in bocca ciusa no gh'entra mosch.
queste voci italiane è usata dal Villa V. in Bócca.
ni nel senso preciso del nostro Mor La prim'acqua d'agost la porta-via
tori, ancorchè i diz. ital. le abbiano on sacch de pures e on sacch de
affibbiato il sig. di avello, contro l'au mosch. V, in Agost.
torità di quell'unico medesimo testo L'è de gadan a vorè ciappà i mosch
che nomina pel tutto il mortorio, e per col fabrian. . . . . Così disse il Maggi
le parti i munimenti cioè gli avelli. per dimostrare che a voler ottenere
Mortòri. fig. . . . . . Così dicesi d'una checchessia conviene muoversi, non
abitazione auggiata, buja, d'una con già starsene consolato credendosi che
versazione poco allegra, e simili. tutto ci debba senza più riuscire pro
Mortorioeü. . . . . In campagna molti speramente. La qual cosa con proverbi
sogliono chiamare così l'ossuario che italiani direbbesi E non si può pi
trovasi quasi sempre assai prossimo gliar pesci senza immollarsi. Chi vuol
alla chiesa parrocchiale, per distin il pesce bisogna che s'immolli. E non
guerlo dal Mortòri(cimitero) solita si può avere il mele senza le mosche.
mente lontano 14o metri dagli abitati. Loeugh pien de mosch. Luogo gre
Morzón per Mollitt. V. mito di mosche.
Mosàich. Mosàico. Musaico. Morì o Morì-giò come i mosch. Es
Lavoraa a mosaich. Lavorato a mu ser grandissima morìa o mortalità.
saico. Con opera musaica. Lo diciamo Moeuren come i mosch. Or ben piove
anche del Musaico di legname, cioè nell'orto del prete scherz.
della tarsìa. CEucc de mosca. V. in (Eùcc.
Mosaicista. Musaicista. Ona mosca la ghe par on cavall.
Mósc. Micio. Gatto. Ogni bruscolo gli pare una trave. D'o
Mósca Mosca. La Musca vulgarisL. gni mosca fa un elefante.
Ai can marsc ghe va adree i mosch. Pari ona mosca in del lacc. Sem
fig. Ai cavalli magri sempre sassate brar un corvo nella neve o una mo
(“tosc. – Tom. G.). Ai cavalli magri sca nel latte(“fior.). Si dice per ischerzo
van le mosche. Le mosche si posano a chi, brunozzo di carnagione, vada
o danno addosso ai cavalli magri. I incipriato o vestito di bianco, o ac
meno potenti sono i più travagliati. compagnato con persone di carnagion
Cascià-via o Fà-via i mosch. Arro bianca.
starsi dalle mosche(Sacch. Nov. 196). Pont mosca. V. in Pont.
Ciappà la mosca o la moschetta. fig. Rar come i mosch bianch. Raro
Venir la muffa al naso. V. in Moschètta. come i corvi bianchi(Fag. Com. V, 297).
Dà a ment a tutti mosch che vola. Raro come le mosche bianche o come
fig. Pigliare i moscherini per aria. i can gialli(“tosc. – Tom. Giunte).
Essere schizzinoso, permaloso, gelo Raro come la fenice. Dicesi di cosa
so; guardarla pel pelo. che sia affatto insolita, rarissima.
El mè can l'ha ciappaa ona mosca... Restà cont i man pienn de mosch.
Dicesi a chi si vanta di alcuna presa fig. Restar colle mani piene di vento.
di poco momento, o a chi l'ebbe bian Savè quanti para fan tre mosch.
ca e rimase deluso nelle sue speranze. Sapere quante paja fanno tre buoi
Fà-giò i mosch. ger. Frustare.Scopare. (Adim. Son. burch. 275 – Fag. For rag.
Fà i pee ai mosch. Far gli occhi I, 7). Saper dire quante coppie son tre
alle pulci. Far cose difficilissime e uova(id. – Fag. Rim. II, 17o, e. l.).
quasi impossibili. Savè manch quanti para fan tre
Fà vegnì la mosca al nas. Far mon mosch. Non saper quante coppie son
tare la stizza. V. in Bölgira. tre uova o quante paja fan tre buoi
Ghe va-sù i mosch. V'impuntano (Adim. Son. burch. 275). Non saper
o Vi posano le mosche. quante dita s'ha nelle mani o quanti
I mosch van adree ai carogn. V. ad piedi s'entrino in uno stivale. Non
dietro Ai can marsc, ecc. saper accozzare tre palle in un bacino.
MOS ( 149 ) MOS
Non conoscergli uomini dagli orciuoli. Lett a moschett. Letto a camerella
Nora saper o Non poter cavare un ra o da campo o a campo.
gno d' un buco. Domandasi quante Moschètta (Saltà la). fig. Saltar la mosca
paja fanno tre mosche altri invece ve o la mostarda al naso. Pigliar del mo
lo fanno rispondere con molte paja scherino. Montare o Salire o Venire il
di tomi (Parini Op. IV, 88). moscherino – per nagotta. Pigliari
Sentiss nanca ona mosca a volà... moscherini per aria. Pigliari più leg
Esser profondissimo silenzio. gieri e minuti puntigli.
Tutti mosch gh'han el sò pij. V. Pij. Moschètta per Beschiziós. V.
Vess spess come i mosch. Esser più Moschètta. Pizzo del mento alla spagn.
che mosche(Gior. agr. VII, 168). Moschettàa. Picchiettato. Di più colori.
Mósca cavallinna. Assillo. Mosca canina Moschin. Moschino. Moschetta. Moscino.
o cavallina. Mosca ragno. L' Hippo Moscerino. Moscherino. Dim. di Mosca.
bosca equinaL. Moschin del vin. Moscione. Moscino. Il
Moscaa. Picchiettato. Macchiettato. Culex vinarius degl'insettologi.
Legn moscaa. V. in Lègn, pag. 354, Moschinna(vaso) per Muschinna. V.
Moscàda. V. in Nös. (col. 1." Moschinoeü. Moschettina.
Moscadèn. Lo stesso che Stòcch. V. – Moschiroeula. Moscajuola. Guardavivan
Dal francese Muscardin. de. Moscajola. Arnese notissimo im
Moscardin. Ad. di Cavalér. V. pannato di tela greggia, che serve
Moscardinna che i contadini dicono an per guardare dagl'insetti le carni e
che Mostarda, Mostardimèlla e Mo gli altri camangiari.
stardinna. Cerambice moscato. Sp. d'in Moschiroeüla. T. de Manis. Paramosche.
setto che manda buon odore, e che Scacciamosche. Cacciamosche. Rosta.
perciò alcuni sogliono mettere nelle ta Folto mazzo di lunghi crini di ca
bacchiere per profumarvi il tabacco. vallo, o Coda bovina, di cui si fa
Anche i Fr. lo chiamano Muscardine. uso per cacciar le mosche.
Moscatèll. Moscadello. Moscatello. Aggiun Móscia e Mosciàna. Mucia. Micia. Gatta.
to di frutta, come pere, pesche, ecc. Moscin. Mucino. Micino. Gattino – Mo
Moscatèlla. Ad. di Céra e Faccia. V. scino ne'diz. ital. sta per moscherino.
Moscatellin. Ad. di Pér. V. Moscinna. Muscina(Sacch. Nov. 13o).
Moscato e Moscàtt. V. in Ùga e in Vin. Mucina. Gattina.
Moschèr. s. f. pl. T. de Sell. e Carroz Pa Mosción. Pelliccione. Gatto grosso e di bel
ramosche? Scacciamosche? Fila di stri pelo – Il Moscione dei diz. ital. vale
sce di cuoio appiccate alla testiera ed gran bevitore, ed anche il moschino.
alla groppiera in alcune specie di fini Moscon. Moscone, Moscione. Ronzone. Mo
menti per parar le mosche ai cavalli. sca grande – Sotto questo unico nome
Moschéri. Moscajo. e sotto quello di Mosca noi confon
Moschètt. Moschetto(Caro Let. ined. III, diamo le moltissime specie di questo
94 - Lett. famig. II, 168). Camerella – genere d'insetti, da qualcheduno però
Si dice Zenzariere o Zanzariere quel ho sentito specificare per
cortinaggio che serve a difender dalle Moscon doré il Moscon d'oro(Za
zanzare, e le cui cortine scendono a non Rag. civ. II, 5) o la Mosca d'oro
perpendicolo del letto ma non toccano (Tom. Giunte), cioè la Musca cupra
terra – Camerella è quel chiuso di riaL.; per eccellenza poi diciamo
drappi o simili che si fa intorno al Moscon. Moscone. La Musca carnaria de
letto, cioè il vero moschett comune gli entomologi, pelosa, nera, con an
fra noi – Letto parato o a sopraccielo tenne piumose, cogli occhi rossi, col
è quello che ha sovrapposto un drap torace a linee pallide e coll'addome a
po a mo' di cielo o cupola, che gli tavolette, la quale suol deporre le sue
scende da lati, ma non lo cela. Ha uova nelle carni. – Anche quelle uova
molta somiglianza col Lett a balducchin noi diciamo talora impropr. Moscon;
del nostri maggiori e col Lett a mo per es. Quella carna la gh'ha-sù el
schett de parada dei Milanesi odierni. moscon. Quella carne ha i cacchioni.
MOS ( 15o ) MOS
Moscón. fig. Uccello (Machiav. Comod. in dicevasi il Mosgett, ebbe nome la festa
versi III, 5). Moscone (Gigli D. Pi nata fra noi all'epoca delle prime pe
lone I, 1). Rondone – Questi rondoni stilenze occorse in città, dopo le quali
non stanno ben dintorno alle fanciulle il cittadino ebbe ricorso al montanaro
(Fag. Controscen. Aminta). Vagheg per rimettersi a numero. La festa stessa
gino. Damerino. Vagheggiatore. Vago. cessò verso il 178o coll'abolirsi delle
Zerbino. Giovanotto che si aggiri in questue di quella specie. Fin verso il
torno a donzelle o donne per amo 157o il popolo di Porta Ticinese dava
reggiarle. Ghe girava intorna on quei altresì per compagno al Moggio un gran
moscon? Era nessun uccel intorno? cavallaccio di legno che nell'epa, in
Ghe vedi certi moscon intorna. Le luogo di armi e d'armati come già quel
veggo aliare intorno certi uccellacci di Troja, aveva salami, capponi, mor
(Firenz. Nov. 7.º), certi frusoni, certi tadelle e altre siffatte ghiottonerie. E
frusonacci(“tosc. – Tom. Giunte). questo cavallaccio, che dicevano El Ca
Moscón. . . . . Sp. di maschera la quale valàsc o El Cavalàzz, strascinato con
indossava bautta e portava il cappello una rimbaldéra delle maggiori del
a tre venti e una mezza maschera tutta mondo in sulla Piazza del Duomo, la
bianca al viso. Oggi di è uscita d'uso. sciando che il Moggio coll'offerta en
Mosconin. Mosconcello. Mosconcino, trasse in chiesa, faceva copia delle
Mosconén. Mosconaccio. sue frattaglie e tratteneva a cuccagna
Moscovitta. Voce del dominio geografico la plebe in sul limitare della chiesa me
la quale usiamo per ischerzo a questo desima. L'origine di questo cavallaccio
modo: Varda on poo quella minestra, è involta, credº io, in antichissima
l'è tutta pienna de moscovitta. Oh nebbia, il suo spegnersi accadde verso
vedi quale moscajo su quella zuppa. il 157o per annuenza del popolo alle
Mosgètt. Dim. di Moeusg. V. insinuazioni di S. Carlo cui giustamente
Mosgètt. . . . . Un moggio scarso. dispiaceva quella comunanza per così
Mosgètt o Mosgètt de sant'Ambroeus(Fe dire di baccanali con una pia cerimonia.
sta del . . . . Fra le arti minori(ba Mosgètt. fig. e scherz. Una tonfacchiotta.
dii) che esistevano per lo passato Donna grassa e picciola; quella che
nella nostra città contavasi quella dei i Latini dicevano Doliaris mulier –
così detti Facchini, originari la più Un tonfacchiotto. Uom piccolo e grosso.
parte della Valle d'Intragna. Quest'arte Mosgètt. T. de Carrozz. Basamento di
soleva fare ogni anno ad epoche deter serpe a esse? Specie di cassone che è
minate varie offerte per ragione di base alle serpi isolate delle carrozze,
pietà ad alcune chiese. Fra queste la così detto dalla sua forma alquanto
principale e più giuliva o clamorosa simile a quella d'un moggio inclinato.
che si fosse accadeva nel terzo giorno Mòssa. Mossa.
d'agosto d'ogni anno. In quel giorno Vess su la mossa. Essere sulle mosse.
i Facchini del Rione di Porta Ticinese, Mòssa. Mossa di corpo(Tom.Giunte). Smos
(cioè dei Passi della Balla, della Can sa di corpo. Soccorrenza. V. Cagarèlla.
tarana al Carrobbio, della Crocetta ai Mossà. Spumeggiare. Zampillare. Brilla
tre Scagni, del Ponte di Porta Ticinese, re. Schizzare. Dal fr. Mousser. Birra
e della Riva) recavano all'opera del che mossa, Vin che mossa. Birra che
Duomo il raccolto delle questue fatte spumeggia, Vin che brilla – Il Za
per essa nell'annata, così danari come nob.(Diz.) dice che Mussare è voce
robe. E ciò in processione solenne e generalmente in uso anche alle ta
con festose sinfonie e con varie strane vole toscane, e quasi le vorrebbe
rappresentanze tra le quali primeg fare da padrino; a me sembra voce
giava quella d'un moggio che con sgraziata in ogni aspetto.
teneva porzione delle offerte, ed era Móst. s. m. Mosto. Presmone.
tutto infrascato a mirto ed orpello e Mòst. Mosso. V. Movùu.
sormontato da una statuetta allusiva Mostà, che vari contadini dicono anche
alla circostanza. Da questo Moggio, che corrottamente Mostrà. Avvinare. Con
MOS ( 151 ) MOS
una spugna intinta nel vino sia caldo Fà vegnì la mostarda. fig. Far ve
sia freddo ripulire quella botte che nire la mostarda al naso. Far mon
abbia sito – L'Ammostare dei diz. tare la stizza. V. in Bólgira.
ital. ha tutt'altro significato. Mostàrda. fig. scherz. Cessino. V. Gànga.
Mostàcc. s. m. Mostaccio. Ceffo. Muso. Vi Mostàrda.
oStarCla

Mostardinèlla.
( chiamano nell'A. Mil.
la Moscardinna. V.
saccio. Grugno. V. anche Mùso. OStarCilllella

Brutto mostacc. Mostacciaccio. Mostardinna.


Daghel in sul mostacc. Battere chec Mostazzìn. T. degli Off. Mostacciuolo. Sp.
chessia altrui nel mostaccio. di pasta addobbata con droghe e zuc
Fà de duu mostacc. Lo stesso che chero, biscottata, e in forma di spuola.
Fà de dò facc. V. in Fàccia. Mostazzin. met. Mostacciata. V. Sgiaffön.
Mostacc de firagnocch. Mostaccio di Móster. s. m. Mostro.
lepron guazzoso(Nelli Vecch. Riv. II, 26). Moster. s. f. pl. V. in Móstra.
Mostacc de pippa. V. in Pippa. Mostós. Sugoso – Ne' diz. ital. Mostoso
Mostàcc. s. m. T. de Magnani. Piastra a significa soltanto che sa di mosto.
cassetta, detta Palastre da Francesi. Cerin o Faccin mostos. V. in Faccin.
Mostàcc. s. m. ſig. Bravo. Valente. V. Mùso. Mal mostos. V. Malmostos.
Mostàcc. s. m. pl. Mustacchi. Mostacchi. Pann mostos. V. in Pann.
Basette arricciate. Móstra. Mostra.
Mostaccià. Rimbrottare. Sgridare, ed Fà mostra. Fare il garbo di. . . .
anche Rinfacciare. (*tosc. – Tom. Giunte). Fingere. Far
Mostacciàda. Rabbuffo. Gridata – Mo mostranza. Far vista. Mostrare.
stacciata nei diz. ital. significa sem Fà mostra de nagott. Passarsela in
plicemente colpo dato sul mostaccio. leggiadria.
Mostaccin e per lo più Bell mostaccin. Fà mostra de vedè minga. Far le
Mostaccino. Mostacciuzzo. Visetto. Bel viste di non si accorgere di checches
mostaccino. Viso rubacuori. Bel visetto sia; e comic. Mettere gli occhiali della
o visettino o visuccio o volticello. vista grossa.
Mostafà o Brutto Mostafà. Mostacciaccio. Móstra. Mostra. Campione. Saggio.
Mostàrda. . . . . Confezione più o meno Aveghen assee de la mostra. fig....
mordace o dolcigna secondo che ha Non ne voler saper altro di chi o
in sè più o meno senapa e zucchero che che sia per averne a primo saggio
o miele, nella quale sono acconce o riconosciuta la sconvenienza a nostro
intiere o affettate varie frutte, le più Móstra. Insegna. (riguardo.
volte immature o di rifiuto, come Móstra. Mostra. V. anche Vedrinna. Mo
pere, mele, noci, armeniache, limon stra di oreves. Bacheca. Cassetta a
celli, zucchini, arancini, e bucce di guisa di scannello, col coperchio di
agrumi, cedri, ecc. – La Mostarda vetro, nella quale gli orefici tengono
nei diz. ital. vale soltanto per Mosto in mostra le gioie e le orerie.
con infusione di senapa. In mostra. Appariscente.
Mostarda a uso o de Cremonna. . . . Mett in mostra tutto oss. . . Vestire
La confezione di cui sopra che si fab impudicamente.
brica a Cremona o secondo il metodo Vess in mostra. Stare a mostra.
dei Cremonesi, e che noi abbiamo Stare in sulla mostra.
per la più squisita. Móstra. T. de Sarti. Mostra. Cont i mo
Mostarda de mel. . . . . La stessa ster. Mostreggiato. Tutt i moster. La
fatta con senapa e solo miele. Suol Mostreggiatura.
aversi per la peggiore. Moster di manegh.Paramani(“tosc.–
Mostarda de tutt zuccher. . . . La poem. aut. pis.). Manòpole all'antica
stessa fatta con senapa e solo zucche dal polso fino al gomito.
ro, e perciò squisita. Móstra per Rassègna. V.
Mostarda de zuccher. ... La stessa Andà a passà mostra. Andare a mo
fatta con senapa, zucchero e miele com stra. Mostrarsi ad effetto d'essere con
misti, e perciò di mezzana condizione, Mostra. Mostrare, (siderato.
MOT ( 152 ) MOV
Fagh mostrà el cuu a vun, Mostrà Motón. V. Pell de moton in Pèll.
el faccion, i dent, ecc. V. in Cùu, Mótria. Broncio. Muso. Cipiglio. V. Grin
Facción, Dént, ecc. ta. Dal sardo Mutria di pari sig.
Mostrà(assol.)... Mostrare le carni nude. Motria scura. Viso saturnino (Dav.
Mostrà tuttooss. . . . Essere semi Tac. Ann. I, 88).
gnuda, vestita impudicamente. Mótria. gergo. Arditezza. Temerità, ed
Mostrà tutteoss o el cuu. Cascare al anche Viso da pallottola. Faccia in
trui le vestimenta di dosso. V. anche Còu. vetriata.
Mostrà corrottamente per Mostà. V. Motriént o Motrión o Motriòtt. Musorno.
Mostràa. Mostrato. Mostro. Accipigliato. Imbronciato. Aggrottato.
Mostrin in genere. Mostra. Campione. Mòtt. v. br. per Mócch. V. – Vedansene
Mostrin. T. de Vinat. Saggio. Saggiuolo. anche i sig. metaf in Gùzz e Guzzà.
Piccolo fiaschetto nel quale si porta Mòtta. Zolla. Gleba. Pezzo di terra spic
il vino per farne il saggio. I Francesi cata pe' campi lavorati. V. Lòtta.
lo dicono Essai. Mòtta. Mucchio. Monzicchio.
Mostrìn. Sconciatura. Caramogio. Persona Motta de danee. Monte di danari.
picciola e deforme – Parl. di femmi Motta de forment. Bica. Massa cir
na Una mostretta. Una mostra fem colare o piramidale, non molto dissi
mina scherz. mile dal pagliaio, che si fa de'co
Mostrinètt. Mostricina(Targ.Viag. II, 382). voni del grano quando è mietuto.
Mostrinètt. Sconciaturina. Motta de ruff. Sterquilinio. Mon
Mostrón. Mostraccio(Tomas. Giunte). Un dezzajo. Letamajo.
mostro orrendo. Mostron porch. Nero Motta de sass. Sassaja.
ceffo. Brutto ceffo. Tristaccio. Motta de terra. Monte di terra.
Mostrón. T. mil. Mostra grossa(Machiav. Mòtta. . . . . In alcune parti del con
Op. X, p. 527). Mostra o Rassegna tado, e spec. nell'A. Mil., ha valore
generale o maggiore. (stroso. misurativo fisso, e suona come Due
Mostruós. Mostruoso. Mostroso, lat. Mon centinaja di pali, di stagge e simili.
Mostruosamént. Mostruosamente. Mòtta... Nel contado significa altresì il
Mostruositàa. Mostruosità. complesso di più maragnuole di fieno.
Motètt. T. mus. Mottetto. Mòtta. V. in Natin.
Motiv. Motivo. Ragione. Mottàa. Màzzero. Ammazzerato. Mazze
Dà motiv. Dar motivi(Tomas. Giunte). rato. Aggiunto del pane quando è mal
Dare cagione. lievito e troppo sodo.
Motiv. T. forens. Motivo. La ragione che Mottàa. Ammozzato. Ammozzolato.
muove il giudice a pronunziare in un Mòtta-gròssa(Giugà a la)... Sp. di giuoco
dato modo una sentenza. Fare il motivo. contadinesco quasi simile a Saltafor
Motiv. T. mus. L'Andare. L'Aria. Il Moti màggia. V.
vo. On gran bell motiv. Un Motivone. Mottass. Ammozzarsi. Ammozzolarsi.
Motivà. Accennare. Dare o Fare o Toc Motupròpri. Motuproprio. De motupro
care un motto d'alcuna cosa – Men pi. Di proprio movimento.
tovare. Menzionare. Movént. Movente. Cagion movente omo
Motivà ona sentenza. Allegare o Fare trice. Motivo. Impulso.
o Dare i motivi d'una sentenza. Movibel. Movibile. Mobile. Movevole.
Motivàa. part di Motivà. V. Movimént. Movimento. Mozione. Moto; e
Mòto. Moto. Movimento. ant. Movizione. Motura.
Dà moto. Dar moto o impulso. Moviment de corp. V. Mòssa.
Fà del moto o Fà moto. Far eser Movimént.T. milit. Movimento(Gras. Diz.).
cizio(Vieri Trat. Proem.). Fare gita. Per es. Si eseguisce la carica in do
In mòto. In moto. dici movimenti.
Mettes in moto. Mettersi in moto o Movimént. T. d'Orolog. Castello Voce
in movimento – Pigliar le mosse. francese(Mouvement) che da noi s'ap
Mòto perpetov.ll Mobile perpetuum delle plica a tutto il castello di un orologio.
scuole-Fig.Nabisso Fistolo. Irrequieto. Movimentin. T. d'Orolog. Castelletto?
MUD (153) MUL
Movùu e Mòst. Mosso. Mudà register. V. in Register.
Mozion. Promozione. A mozion del tal. Mudemm discors. Entriamo in altro.
A promozion del tale. L'è staa lu che Tant per mudà. Per mutare(“tosc. –
ha faa sta mozion. Egli fu che pro Tom. Giunte). Dicesi per isch. di cosa
mosse questo affare. iterata sempre a un modo.
Fà ona mozion. Mettere in mezzo. Mudàa. Mutato. Cambiato. Cangiato.
Mettere in campo. Mettere sul tappeto Mudàda. Tramuta.
o sul tavoliere. Promuovere. Dagh ona mudada al vin. Dare una
Mozzètta. Mozzetta. tramuta al vino(Sod. Colt. Viti 197).
Mùcc. Mucchio – Monzicchio – Monte Mudaisc. v. dell'A. M. Mutevole. Mutabile.
– Ammasso – Massa – Cumulo. Mudànd. Brache. Mutande. Sottocalzoni.
A mucc. A monti. A cataste. Mudàss. Mutar di biancheria(Nelli Vec.
Muccètt. Mucchietto – Monticello. Riv. I, 1). Mutarsi. Cambiar pannilini
Muccettin. Mucchiettino(Tommas. Giunte). o biancherie di dosso.
Mucchierello – Monticellino. Mudàss el temp. V. in Témp.
Muccià e Muccià-sù. Ammucchiare. Cumu Mudavèzz. Voce usata nei dettati seguenti:
lare. Accumulare. Ammassare. Ammon Vess vegnuu o Vegnì el sò san
tare – Muccià danee. Raggruzzolar Giovann mudavezz. Venir il conciate
quattrini – Far calia. ste. Essere nata o aver a nascere tale
Mucciàa. Mucchiato. Ammucchiato. Ram circostanza che metta altri in dovere
mucchiato. Accumulato. (chiarsi. di cambiar vita o costume.
Mucciàss. Ammonticchiarsi. Ammonzic Mudaziòn. Mutazione. Mutamento; e ant.
Mulanza.
Mucilagen. Mucilàgine.
Mùda. Muta. Muda. Il cambio, ciò che si Mùſ che nell'A. Mil. dicono più volen
tiene in serbo per mutare. Per es. Ona tieri Moffolént o Muffolént o Muffént.
muda de lenzoeu. Una muta di len Muffo. Muffito. Muffato. Ammuffito.
zuola. Muda de fodrett Muta di federe. Mùſf. ſig. Mortificato. V. Camùff.
Dass la muda. Darsi la muta. Av Mùſf secondo il Var. mil. Antico e disu
vicendarsi. Alternare. Esservi a muta sato per modo che non sia più buono.
o a muta a muta. Mùſfa. Muffa. Il Mucor mucedo dei sist. –
Muda de can. . . . . Canatteria. Ciappà la muffa. Muffire. Ammuffare –
Mùda. Muta. Dicesi Muta a quattro, L'ha ciappaa la muffa. Tiene o Ha di
Muta a sei la carrozza tirata da quat muffa. Ha pigliato di tanfo. Ha intan
tro o da sei cavalli, ed anche i caval fato – Vegni-sù la muffa. Muffare.
li medesimi uniti insieme per tirarla. Muſſent. Muffato. V. Mùſf.
Mùda. . . . . Sp. di rete. Muffètta. . . . Lieve muffa. El gh'ha-sù
Müda del vin. Tramuta. V. in Vin. la muffetta. È muffaticcio.
Mida. T. di Cac. Chiusa. Muda. Muda Muſſi e cont, nell'A. Mil. Moſſoli. Muffare.
gione. Il mudare. Muda il luogo dove Muſlii. Ammuffito. Muffato.
si muda. Per es. Mett i usei in muda. Muſſin. Muffaticcio.
Mettere gli uccelli in muda o in chiusa. Mùſfola. Muffola? Arnese che usano i
Metterli al bujo affinchè si riserbino a chimici. La Mouffle dei Francesi.
cantare solo al tempo dell'uccellatura. Muſſolént. V. Mùſl.
Andà in muda. Mudare. Muggi e cont. Muggià. Muggire. Mugi
Mudà. Mutare. Cangiare. Cambiare. re. Mugghiare. Mugliare.
Mudà el lecc. Cambiar le bianche Muggiada Muggito. Mugghiamento. Mag
rie del letto. ghio. Muglio. Mugito.
Mudà el vin. Mutare i vini. V. in Vin. Muggiò. gergo de' Macel. per Vacca.
Mudà i penn. Mudare. Mùla. V. Mulla.
Mudà la guardia. Dar la muda alla Mularia. Mulaggine. V. Ostinazion.
guardia. Rilevare o Mular la guardia. Mulàsc. Mulaccio.
Mudà lenzoeü. Rinnovare ciccia e quat Mulascia. Mulaccia. Mulona.
trini('tosc. – T. G.) talora Mudà on ba Mulattée. Mulattiere.
gaj. Mutare un bimbo, Mutargli i panni. Mulègna. Ad. di Riga V.
Vol. III. e 20
MUL ( 154 ) MIUR
Mulètt. Muletto. Vess alari o in aria come on mull.
Mulètt. met. Ostinatello. Caponcello. Scorrere la cavallina. Menar vita sbra
Mulètta. Muletta. cata. Essere sviato.
Vess a cavall de la muletta. fig. Aver Mùll. gergo. Mulo. Nocentino. Bastardo.
buono in mano. A un dipresso la me Fortunaa come on mull. V. Cavig
desima cosa che Vess a cà. V. in Cà. gión e Fortunin.
Mulètta. T. de Pizzic, e Beccai. Muletta Mùlla. Mula.
(Sacch. Nov. 98). Intestino cieco. Mùlla. Pedignone. Bottacciuolo. Specie di
Mulètta. . . . Sp. di Salame. Il Fundu gelone alle calcagna – Chi ha i pe.
lus dei Latini, il Mlon dei Parmig. dignoni sostituisce volentieri le mule
Mulètta. Mazza d'appoggio a martelletto. o sia le pantofole alle scarpe; non è
Dallo spag. o dal siciliano Muletta di improbabile che la nostra voce tragga
pari senso Con goriglia, muletta e cavij origine da questa specie di calzatura,
bianch (Maggi Falso fil. 1o3). se pur non l' ebbe dalla sicil. Mu
Mulètta. T. d'Agric. dell'Alto Mil. Croce lanca o dalla Mule fr. di pari sign.
o Crocetta del magliuolo(Trinci Agric. Mùlla de l'ospedaa. Nocentina(Fag.Rime
24). Margolato? Virgulto di vite frut IV). Mula(id. Ast. bal. I, 12).
tifero dall'anno innanzi con annesso Mulón. Caparbiaccio. Caponissimo.
un par d' once di ù alcio vecchio in Mulònna. Caparbiaccia.
figura quasi di martello (il vero ma Mùlta. Pena (Fag. Av. pun. III, 1). Multa.
gliuolo o malleolus lat.) che si trapianta Impennatura. Anda in multa. Cadere
per aver nuova vite. ll De-Capitani in pena. Mult delira. Pene del diavolo
(Agr. br. II, 15) la dice Musetta, ma (Fag. Mar. alla moda l, 7).
parmi erroneam.° – I Prov. la dicono Multà. Multare – Multàa. Multato.
Capoun, i Fr. Avantin o Crossette. Mùmia. Mummia.
Mulettin. Un picciol muletto. Faccia de mumia. Viso di mummia
Mùll. Mulo. – Il Burchiello lo disse Asino (Redi Op. V, 271 ).
annestato – Bardone. Mumia d'Egitt. Mummiaccia (Tom
A fregà i asen se deventa muj o mas. Giunte). Brutto nece detto per
vero Chi prega asen deventa boeu. disprezzo a persone.
V in Asen. Mùmia. fig. Mummia. Persona secca, ste
A schenna de mull. V. in S cènna. nuata.

Carega de mull. Peso grande e sconcio. Pari ona mumia. Essere una mummia.
Dedree di s'ciopp e denanz di muj. Municipal. Municipale.
V. in S'ciòpp. Municipalista. Municipalista(Zanob. Diz).
El mull (gergo). . . . . . Dicesi de' Rappresentante del municipio.
salsicciuoli (luganeghin) ne'quali dubi Municipalitàa. Municipalità(Zanob. Diz.).
tiamo non sia carne falsata. Recami Il corpo municipale, ed anche il luogo
salsiccia che non sia di miccia diceva dove si aduna la Magistratura muni
il Burchiello Son. a pag. 2o5. cipale.
Mett-giò el mull. Vedi più sotto. Mùr. Muro.
Ostinaa come on mull. Caparbio o A mur a mur. A muro a muro(Lasca
Incornato più che gli asini (Alb. enc. in Spiritata I, 3 – Gelli Sporta II, 6
Caparbio). Ostinato al maggior segno. – Cell. Vita I, 5).
Pientà o Mett-giò o Taccà o Trà Andà adree al mur. Rasentare il
el mull. Irpuntare. Incaponirsi. In muro – fig. Star terra terra come la
capocchirsi. Incocciarsi. Incaparsi. porcellana. Starsi umile e povero.
Pigliar i cocci. Fare capo o il capo. Avè o Mett la s'cenna o i spall al
Pigliare il morso co denti. Ostinarsi. mur. Porsi al sicuro. Assicurarsi. Star
Riga de mull. V. in Riga e in Mantèll. sulla dura.
Scalzà come on mull. V. in Scalzà. Avè miss i pee al mur. Averpontato
Stampa de mull. Poffar del mondo. i piedi al muro(Cecchi Ass. II, 2).
Corpo di bacco o di Dianora. Esclam.º Cavà sangu d'on mur. V. in Sangu.
Taccà o Trà el mull. Vedi più sopra. Dà el coo per i mur. V. in Cóo.
MUR ( 155 ) MUR

Dà el permess de taccass al mur. Mur majester. Muro maestro. Il Gros


Dare l'appoggio. mur de Francesi.
Dur come on mur. V. in Diùr. Mur mort o secch. Muro a secco.
Dur con dur no fa bon mur. fig. Maceria.
Non vuolsi cozzar co'muricciuoli. Non Mur tutt a pissa. Muro scompiscia
conviene cozzare coi superiori o in to. – Muro crociato dicesi quello in
grado o in forze. Duro con duro non cui furono dipinte più croci a fine che
fece mai buon muro(Doni Zucca chiac. per reverenza di quelle ognuno si
Il). Grattugia con grattugia non fa ritenga dallo scompisciarlo.
cacio. – Talora significa altresì che Parla anca i mur. Le muraglie stesse
non è possibile il venire a checches parlano (Nelli Vec. Riv. III, 25). Lo
sia di bene tra due parti egualmente scorpione dorme sott'ogni lastra o
ostinate nel loro avviso. pietra. Dicesi quando sono in un luo
Fà parlà anch i mur. V. in Parlà. go molti rapportatori che spiano gli
In di mur. . . . . . Nell'interno o andamenti altrui per riferirli Ogni pa
Nel cuor del paese; per es. Andemm rete ha un delator nel seno disse Alf
a la larga, minga in di mur. Usciamo Parlà cont i mur. Dire al muro. Par
di queste mura all'aria aperta. lare a chi non attende o non intende.
Lassà nanch i ciod in di mur. V. Pettà el cuu al mur. Stare alla dura.
in Ciòd. Pregà el Signor de dà el coo in
Mandà foeura l'acqua on mur. Fare d'on bon mur. . . . . . Pregar Iddio
acqua un muro. per incontrare buon compagno nel
Mett o Pondà o Pettà la s'cenna al matrimonio,

mur. Fare capo o il capo. Incapo Saraa-sù in quatter mur. . . . Rin


nirsi. Ostinarsi. V. in S'cenna. serrato in quattro mura,
Mur a terra. Muraglia terragnola Sassinà i mur. Disertar le mura.
Stà a mur a mur. Stare o Essere
(Vasari 955).
a muro di mlllrO,
Mur a bugn. Muraglia a bozzi(All.55.
Mur a secch. Muro a secco (Gior. Tiralla adree al mur. fig. Viver di
Georg. II, 195). Steccaja (ivi) Serra. limatura. Campar refe refe. Campac
Mur de cinta. Lo stesso che Cinta. V. chiare. Campucchiare. Vivere stretta
I Francesi lo dicono Mur de cloture. mente, con molta economia.
Capell de mur de cinta. Cresta del Tirà-sù on mur. Alzar un muro.
muro di ricinto. Toeiù in ponta on mur. T. de'Mur.
Mur de cinta. Muro circondario Puntellare una cantonata del muro -
(Targ. Viag. VI, 17). Nome di que muri Armare o Fare un'armadura a fab
che formano il ricinto d'una casa. briche, volte, e simili.
Mur de cott. Muro di cotto, per di Trà-giò on mur. Smurare.
stinguerlo da quello di pietra viva. Vess l'instess come parlà cont on
Mur de division. ... È diverso dal mur. Esser come parlare a quel muro
Mur divisori, ed è il fr. Murde cloison. (Pan. Viag. Barb. I, 26). L'è come a
Mur de dò test. . . . . . Muro di parlà a on mur. Gli è un dire al muro.
mattoni posti pel lungo, e d'once otto Con chi non ha voglia di fare, ogni
nostrali. ragione è vana. Il vaudrait autant
Mur de quatter test. . . . . Muro di parler di un sourd dicono i Francesi.
due mattoni pel lungo, di once dodici. Mùr. Parete. Parìete.
Mur de tavolaa. Muro soprammattone. Mùra. Le Mura. Le Muraglie della città.
Mur de tre test. . . . . Muro d'un Sét danaa? va a salta la mura. . . .
mattone pel largo ed uno pel lungo, Un modo affine è questo dell'Allegri
d'once nove. (p. 198) Per passar mattana andare a
Mur divisori. Muro comune (Dav. contare i merli.
Post. Tac. p. 652 – id. German. 36). Murachée. v. dell'A. Mil. Lunette di sasso
Muro divisorio. (Lastri op. V, 67). Moriccia (Annot.
Mur d'ona testa. Soprammattone. al Decam. pag. 7). Muriccia. Mora
MUS ( 156 ) MUS
Nome di que monti di sassi che i con Cantà o Dì in musega. fig. Dire a
tadini traggono dei campi per ripulir lettere di scatola o di speziali o d'appi
li, e ammontano intorno ad essi campi gionasi o majuscole. Parlar chiarissi
o in luoghi comodi a ciò. La nostra mamente, alla libera, fuor dei denti.
voce deriva forse dal bresc. Muraca Ela longa sta musega? Che musica
– Fà-sù di muracchee. Ammuriccia è questa? Quando ha a finir questa
re. Ammuricare. musica? Finiamo questa musica. Oh
Muracòff per Morocòff. V. l'è lunga la storia ! Dicesi quando
Muradór che più com. diciamo Maister uno non finisce mai di parlare o di
de mur e in campagna semplicemente fare qualche racconto, e si trasporta
Màster. Muratore. anche ad altre simili occasioni.
Muràja. Muraglia. Hoo de divel in musega? . . . . .
Murajètta. Muraglietta. Quante volte ho io da ripetervi questa
Murajón. Muraglione. cosa? La volete intendere una volta?
Muràsc. Muraccio. Dispr. di Muro. L'è mudaa el majester de capel
Muràsc per Muràzz. V. la, ma la musega l'è anmò quella.
Muràsc o Muràzz. . . . . Nome delle È la musica antica(Pan. Poet L, xxiv,
muraglie grossissime d'una fornace 7). È cangiato il maestro di cappella,
da tegoli, mattoni e simili. ma la musica è sempre quella (“fior.).
Muràsc... . Que mattoni che si pongono Mett in musega. Musicare(Machiav.
in giro accanto ai veri muraglioni op. IX, 171). Mettere in musica.
della fornace per tondeggiarne il vano Musega de ball, de gesa, detejater,
quando entro si cuociono tegoli. de cor, instrumental, vocal. Musica
Murèll. Murello. Murella. Muretto. Muric da ballo, Musica da chiesa, Musica
cio. Murino – Murell de fornas che teatrale, Musica corale, Musica di
altri dicono Parapètt. Muricciolone? strumenti, Musica di voci.
Murèlla. Murella. Se non erro, indica Musega de gatt o Musega rabiada.
specificamente Murello prolungato. Musica arrabbiata(Alb. enc. in Musi
Murellin. Muricino. Muricciuolo. ca). Musica da gatti. La Musique en
Murellón. Muricciolone(Targ. Viag. II, ragee dei Francesi – V. anche in Gàtt.
Mus c. Muschio. - (Io7. Ona bella musega l'ha dedurà pocch.
Muscadèn. Suggettino. V. Stòcch. Lo stesso che On gioeugh per vess bell
Mùsch. Musco. l'ha de durà pocch. V. in Gioeügh.
Sì se gh'è musch ! ... Sp. d'escl. Musegàsc. Musicaccio(Fag. Rim. V, 25
indicante che altri dovrà fare per e. l.) – Castronaccio. Castrataccio.
forza checchessia. Mùsegh. Musico.
Muschinna e comunem. anche Moschin Musegh de Lambraa o de l'Ambraa.
na. . . . . Specie di stufaruola di ra scherz. Gli asini. V. Canalin de mon
me, assai cupa, spasa molto di fondo tagna in Montàgna.
e stretta di bocca o di collo, con co Mùsegh. Castrato. Musico castrato.
verchio entrante che chiude ermeti Parì on musegh. Esser menno, cioè
camente. Chiamossi così perchè prima parer evirato per difetto di barba, e
del secolo corrente si faceva in essa dicesi degli adulti e degli uomini fatti.
la conditura colle noci muschiate per Mùsegh. fig. Eunuco, o che pare tale.
la cervellata milanese. Il progresso Museghin. Musichino(Fag. Rime V Car
sociale in fatto di pizzicheria contem nevale). Castratino. Musichetto.
poranea ha sbandita la droga e con Musegón. Musicone.
essa anche il vaso. Musegònna. Musicone(Alleg. 156 e 157).
Mùscol. Muscolo. Musèlla. V. in Musiroeùla sig. 1.”
Muscoladùra. . . . . Il complesso dei mu Musèlla. Il musello(Cresc. Op. III, 22)
scoli. Nelle arti del disegno direbbesi del cavallo. l
Muscoleggiamento. I muscoladur je fa Musèlla. . . . . . Labbro arrovesciato o
benon. Muscoleggia per eccellenza. molto sporto in fuori, che i Proven
Mùsega. Musica. zali chiamano per disprezzo Babino.
MUS MUS
( 157 )
Musellòcca. Labbruta – Musona. Mùso. Muso. Viso; e poet. ant. Labbia.
Musellòcch. Labbruto; e fig. Musorno. A muso a muso. A viso a viso.
Musone. Imbronciato. Imbuzzato. Avegh el muso de fà, dì, ec. Aver viso,
Musellón. v. a. del Var. mil. Bocca grossa. animo, cuore, coraggio da fare, dire,ec.
Dà di muselon. fr. a. del Var. mil. L'è quell muso de fall, de dill, e sim.
Dare delle boccate. Percuotere altrui Gli basta la vista o il cuore o l'animo
sulla bocca colla mano aperta. di fare o di dire ciò. È uomo da ciò.
Musellón. V. in Musiroeüla sig. 1.” Che bell muso ! Guardate bel viso,
Musellòtt. Labbruto. bel grugno, bel grugnino. Il tuo bel mo
Muséo. Museo – Galleria – Dilettant de staccio ironic.(Nelli Serva padr. II, 17).
museo. Museante. Con tanto de muso. Con tanto di muso
Museràgn che altri dicono Ratt musu (Fag. Rime II, 212 e. l.).
rign ed altri Ratt orbin. – Muserà Dighel sul muso o sul mostace. Dir
gnolo(Caro Let. ined. I, 112 – Duez glielo a viso aperto.
Diz. – Spadaf. Pros. – Domenichi). Fà vegnì tanto de muso. Gonfiare
Sorcio o Topo Ragno? Topolino agre uno. Gonfiare il viso ad uno. Perco
ste, diverso dal Ratto (mus rattus), terlo forte nel viso. -

dalla Talpa(ratt tappon), dall'Avella Muso duro. Muso duro (Tommas.


mario(nisciorin) e dal Topo campa Giunte che lo spiega per muso o se
gnuolo (ratt de campagna, musarva vero o sdegnoso o serio o sfrontato –
lis, feldmaus, fieldmouse). È picciolo, fra noi soltanto nell'ultimo significato).
le più volte bianchiccio, e talora di Per el sò bell muso. Pel loro bel
vario colore, col muso porcino o a viso(Fag. Rime V, 24 e. l.).
rostro d'uccello. È il Sorex araneus, la Romp el muso. Infragnere il mo
Musette o Musaraigne de Fr., lo Spitz staccio. Rompere il mostaccio o il viso.
Vess on muso o on muso duro. Esser
maus de Tedeschi, lo Shrew degl'ingl.
Musètto. Lo stesso che Faccioèù o Faccin. V. valente. La credeva on muso per fà cut
Mùsica, ecc. V. Mùsega, ecc. sinna. Io credea che fosse figliuola di
Musicànt per Bandista. V. Tellino per cucinare(Sacch. Nov. 185.").
Musin. Musino. V. Faccin. Musòcch. Nome proprio di paese che
Musiroeü o Canestrèll de boeu, o vero s'usa nella frase fig. Andà a Musocch.
Musiroeüla o Musiroeüra. Musoliera. Stru Fare broncio. V. in Musòn sig. 2.”
mento che si mette al muso a buoi Musón. Grifo. Grugno. Ceffo. Muso. Mo
e simili perchè non mangino o non staccio. Propr. dicesi della testa degli
mordano – Nell'Alto Mil. chiamano animali, cioè dagli occhi alle labbra -
Musèlla e Musellon la Museruola da Si trasferisce però anche a denotare
buoi, e Musiroei, quella da vitellini Viso. Volto. Sembiante. Faccia.
che il Zanob. Diz. chiama Cavagnuolo. A muson a muson. Ammusandosi.
Musiroeùla. T. de Sell. Museruola. Quella Con tanto de muson. Con un gru
parte della briglia che imprigiona il gno tanto lungo(Nelli Vec. Riv. I, 1).
muso alla bestia da soma. Dass di pugnsul muson. Musonarsi.
Mett la musiroeula. fig. Chiuder la Fà el muson de porscell. Far mu
bocca. Imporre silenzio. sone. Dar segno di cruccio.
Musiroeula conti dent de can. . . . . Fà muson de can. Far viso di ma
Specie di musoliera tonda di cuoio o di trigna(Cr. in Matrigna testi).
ferro, e con molti denti aguzzi pur di Romp el muson a vun. Infragnere
ferro, la quale si ferma al muso de'ca il viso a uno(Buonar. Tancia II, 2).
valli con alcune cigne per obbligarli a Toeiù-sù on tond in sul muson. Toc
tener la testa alta e divezzarsi dal tiro. care una piattellata.
Tegnì la musiroeula. met. Tenere Vegni el muson guzz. Fare il mu

in briglia o a freno. sino aguzzo come uno scoiattolo(Nelli


Musiroeùla. T. de Manisc. Frenella. Mu Pil. II, 7). Dimagrare.
seruola. Ferro che mettesi in bocca Musón. Broncio. Muso. Musata. Buzzo.
ai cavalli per iscaricar la testa. Cipiglio. Aggrottatura del viso.
MUS ( 158 ) MUT
Fà el muson o Fà ona spanna de Mussola damascada. Mussolino da
muson o Mett-sù o Tegni-sù el muson, mascato, cioè a fiorami.
e fig. Andà a Musocch. Far musate Mussola de lanna.... Sp. di crepone.
(Tommas. Giunte). Pigliare o Fare Mussola d'India. .. . . È finissima.
o Portare o Tener broncio. Far come Mussola ondada. Mussolino ondato.
i colombi del Rimbussato. Far buzzo. Mussola operada. . . . . Specie di
Far musone ad alcuno. Mostrare mal mussolo tessuto a opera.
contento, malumore, collera, dispetto. Mussola solia. . . . . Mussolo liscio.
Musón. . . . Ne mozzi(test) delle ruote Mussola spolinada. Mussolo brillante?
è il risalto esteriore dond' esce il fuso Specie di mussolo imitante il broccato.
dell'assile. È munito di cerchi(fris) Mussola velada. Mussolino velato
nella circonferenza e raffermato nel (Tomas. Sin. prima ediz. p. 49). Bea
centro da una fasciatura(vera de mu tiglia. Specie di mussolino finissimo.
son). V. anche Busseròtt nell'Appendi- | Mussolón. Batalone? Specie di mussolo.
ce. Spesso ha una Callotta che lo rico- | Mussòra per Messòra. V.
pre a mo' di scatola fermata con viti. | Mussoroeù per Picciol segolo (messora).
Musón che anche dicesi Pignattin. . . . . | Musurìgn. Ad. di Ràtt. V.
Pezzo nel brillatoio da riso ch'è simile | Mutatis mutandis. . . . . . Frase latina
all'altro detto Roeusa, ma senza denti. frequentissima nel discorso famigliare
Musón. Naso? Il Rostro di quella barca per indicare in alcuna cosa somiglianza
oneraria che è detta gondola sul Lario. generica con un'altra salve alcune spe
Muson. Mazzocchi di spinaci. Il piccolo cifiche varietà. È usata spesso anche
fusto degli spinaci. negli uffizi in egual senso.
Musón. T. degli Occhial. . . . . Quella | Mùtt. Muto. Mutolo.
parte della cassa di un paio di oc A la mutta. Alla muta(“tosc. - Poem.
chiali ove le branche(astinn) si con poet. pis.). Alla mutola.
giungono col davanti (denanz) e che A la mutta e a la sorda. Alla mu
contiene la cernieretta fermatrice. tola. Alla sorda. Tacitamente. Zitto
Musón. . . . . . Nome di ciascun dente zitto. A chetichelli. A chetichella.
dei mazzi delle pile delle cartiere. Fà i sò robb a la mutta. Far fuoco
Muson. V. Pòmm de sella. nell'orcio.
Musón. ... Nell'A. Mil. e sp. in Brianza Fà la part del mutt. V. in Pàrt.
è detto così il gambo della spiga di Restà-lì mutt. Rimanere a secco?
grano turco che noi in città diciamo Restar muto.
Fuston; dei quali gambi si dolgono Set mutt? Hai tu la pipita? Hai tu
talora i nostri morbidi allorchè sono lasciata la lingua al beccajo?
misti per caso fra i cartocci de paglie Sord e mutt. V. in Sórd.
ricci perchè ammaccano loro le carni. Mùtt. Ad. di Dolór, Són, Vin, ecc. V.
Musón(nelle cave). ... Angolo sagliente. | Mùtta. Muta.
Musón. Ad. di Pòmm. V. Giugà a la mutta. Giocare alla mu
Musonàda. Musata? Colpo di muso. tola ? (Don. Zuc.). Specie di giuoco
Musonént. Imbronciato. che fanno per lo più i fanciulli, e
Musonin. Musino. Musetto. (porco. consiste nello starsi addirimpetto l'un
Musonin de porscell. Grugnin di l'altro senza dir verbo quel più ch'ei
Musonin (parl. di bachi). Muso(Tom. Giu.). possono, e il primo di essi che parla
Musonin (vezz. ai figli). . . . Broncetto. o ride quegli è perdente e tocca de
Mùssola. Mussolo. Mussolino. Mos gli scappellotti a bizzeffe, con più que
Mussolinna. I solina. Mossolino. Specie sto complimento Mutta mutton, Tee
di tela lina finissima. ciappaa on bell scopazzon.
Mussola a righ. Mussolino allistato. | Mùtta e meglio Mótta.... La lira savoiarda
Mussola a sgiór... Mussolo a trafori. oggi ridotta a soldi 8 di quella moneta
Mussola batizzada. Mussolo batistato – Mezza-motta... La metà di detta lira.
(“tosc.) Specie di mussolo fitto imitan- | Mùtta. Ad. di Pàrt. V.
te la tela batista. Mutton. V. in Mùtta sig. 1.
N. N. che leggesi Ènn ènn. Il signor L'è mej ciappà pocch che nagott.
Enne enne(Pan. Poet. I, XXI, 7), cioè Ogni guadagnuzzo è me che starsi. Il
un tale di cui non si dice il nome. guadagno consiste in far faccende.
Nà o Nàh. Via. Pur una volta. Mai. Pur L'è on afare o on negozi de nagott
finalmente. Per es. Nà! l'è vegnuu. Pur a vedell. È un giuoco di poche tavole
una volta egli è qui. Nà! fenissela. Via a chiarirsene.
finiscila. Finiscila una volta(ana, na). Nagott affacc. Niente affatto. Nien
Naccòrges. Accorgersi. Avvedersi di chec tissimo. ((Eùcc.
chessia – Quì si sono uniti l'affisso Nagott l'è bon per i oeucc. V. in
verbale e il pronome generico ne – Nanca el gatt el menna la coa per
Me son ben naccorgiuu ch'el gh'era. nagott o vero Nissun dà o fà nagott
Ben m'avvidi ch'ei v'era. per nagott. Ogni santo vuol la sua
Nagòtt. Nulla. Niente; e con voci poco candela?
Nagòtta. º usate Neente. Nonnulla. Non Nissun dà-via nagott senza on quei
covelle – Dal lat. Ne gutta quidem dice fin. Oggi di non si getta il lardo ai cani?
il Var. mil. e sulle sue tracce anche On bell magotta. Un bel nulla. Una
il Balestrieri in una nota alla Brand. fava.
Cam. Men. In realtà però noi avemmo On omm de nagott. Un uom da nulla
questo Nagòtt dai Leventini i quali o da niente o da nonnulla.
dicono alla romanza Nagutta – V. an Per lù l'è on magott. È cosa di niente
che in Niént. a lui(Dav. Tac. Ann. XI in fine).
Andà in nagotta. Sconchiudere. Per magott. Per niente. Invano.
Andà innagotta. Andare annullandosi. Senza dì nagott. Senza dir nulla.
Andà in nagotta. Consumare. Dilimare. Senza fà pari de magott. V. in Parì.
Bon de nagott. Capace a nulla(“tosc.). Servì nagott. Non valere a niente.
Chi vocur tropp ciappa magott. Chi Te faree on bell magott. Farai la
tutto vuole nulla ha (Alb. enc. in Volere). metà di nonnulla.
Daghen nagott. Non calere. Non cu Vegni in nagott. Ridursi al nulla.
rarsi. Non esser vago di checchessia. Venire annullandosi. Venir al niente.
El mestee de fraa o de pret fagott Vegnì nagott in borsa. Non venir
l'è de toeuss fastidi de nagott. V. in ne nulla. Non guadagnar nulla, non
Fràa. Si suol dire parlando di una importare, non avere interesse in
persona sconsiderata, e che non si checchessia.
dia cura nè pena di checchessia, e non Vegni-sù del nagott. Venir sù di
pensi ad altro che a darsi tempone. nulla(Tommas. Giunte). Da inſimissimo
Fà nagotta. Starsi. Oziare. Non agire. stato venire in ricchezze, in fortune.
Fà magotta. T. de Bottegai, Mercan Vessegh per nagott. Non esserci per
ti, ecc. Non far fiato. Non vendere, nulla(Buonar. Tancia IV, 2 ). Rima
far poche faccende. Se fa propri na nere al di sotto a petto di altri.
gott. Non si fa fiato, e vale non si Vorell nanca a daghel per nagott
vende il minimo che. o per caritaa. Non lo volere nemmeno
Fà magotta. Non se ne curare. Non per l'amor di Dio Gior. agr. tosc. I, 494).
ne importare. Non vi dar nulla (Que Nagottin. Quasi dimin. di Nagòtt usato
st’ultima frase leggesi nella Nov. 143.º nella seguente frase:
di Franco Sacchetti in fine). On bell nagottin d'or e spesso vi
Fà pari de nagott. Non dar nell'oc si aggiunge ligaa in argent o cont el
chio. Non farsi scorgere. manegh d'argent. Un ridente nulla.
Faremm nagotta. Ne faremo niente I ridenti nulli. V. in dr.
(poem. aut. pis.). Non ne faremo nulla. Nàh. Mai. Pur una volta. Pur finalmente.
Sarà niente. Daremo in nulla o in non Naina. Setino. Una delle varie conferve.
nulla.
Altra voce orobica; dal gr. Nai'ov.
NAP ( 16o) NAR
Nàn. Nano. Napoleon d'or. Napoleone d'oro
Carel mè nan.Cuormio.Quel che i Lat. (*volg.ital.). Moneta d'oro da 4o franchi.
avrebbero detto Ocule mi, Mulsa mea. Napoleon(Colór)... Sp. di color carnicino.
Nan padella. Naneròttolo – A bef Napoleonin che altri dicono Vint franch,
fare i nani il nostro volgo suole dire Vintisett e mezza, e Marenghin. . . .
Nan padella – Che sta in Cittadella, Moneta d'oro da venti franchi.
Che vend i maron, – Nan padellon. Napoleonin. . . . . Il grand'Uomo del
Nàn. ad. fig: Nano. Tozzo. secolo s'ebbe anche questo privilegio
Nàn per Nànch ; e talora si usa ripe che fin le donne volgári allorchè vo
tuto in più frasi enumerative per de gliono tra noi accennarvi alcun loro
ridere alcun nano. L'è nan vera, ecc. figliolino per fanciullo di moltissimo
Nàna. V. Nanna. ingegno vi dicono L'è on Napoleonin.
Nanàda. v. scherz. in luogo di Anàda Nàpoli(Grò de ). V. Grò.
(annata) che usasi in L è ona nanada Napolin. Arancio o Arancino della China.
cativa... e dicesi per deridere i nani. Arancio cinese. Sp. d'arancio piccolis
Nanàscia. Nana mostruosa. simo il quale si suol mangiare da noi
Nanastrèll. V. in Rànna. nella mostarda o infuso in qualche
Nànca. Lo stesso che Gnànch. V. liquore spiritoso, come acquavite o
Gh hoo nanca pensaa. Non ci ho simile – Alcuni dicono così anche
manco pensato. il Limoncello di Napoli.
Nanchèn. Anchina. Tela la più parte di Napolin. Ad. di Pér. V.
colore giallastro che ci viene dall'In Napolićn. V. Napoleon.
die, e che probabilmente ha preso Napolitanitt. s. m.pl. T. de'Pastai. Can
il nome da Nankin, città della China. noncetti? Particolare qualità di can
Vendesi a pezzette. nelloni o sia maccaronzin.
Nanin. Nanino. Nanetto. Nanerello. Na Napolitànna per Nàpola. V.
neròttolo. Dim. di Nano. Naporiello. Naporiello(Pan. Viag. Barb.
Nanin. vezzeg. Cecino. Carino. I, 69). Dicesi per ischerno a un
Naninna. Nanina. (ancora. Napoletano che faccia del bravaccio
Nanmò. Non anche. Non per anco. Non a credenza.
Nànna. Nana. Nappèll. Coppo.
Nànna. Nanna. Voce usata nelle frasi Nappi. Nappa(*tosc. – Tom. Sin. p.4o2).
seguenti nelle quali ha forza di cul Così dicesi per ischerzo il Naso. V.
la, covacciolo, letto. anche in Nas.
Andà a fa nanna o Andà in nanna. Nappiòn. Nappone(“tosc. – Tom. Sin.
Andare a nanna. Andar a dormire.
p. 4o2). Nappaccia(Tommas. Giunte).
Fà la nanna o Fà nanna. Far la nanna. Naso come un viottolo(id. ivi). Nasac
Fà la nanna bell popò cio. Nasone. Nasorre. Così dicesi scherz.
Che vegnarà la mamma – Te portarà el cocò. un gran naso. V. anche in Nas – Il
Mett in nanna. . . . Metter a dor Varon Mil. deriva le voci Nappi e Nap
mire i bimbi nella culla o nel letto. pion dal lat. Napus(navone) o dal gr.
Nanòn. Peggior di Nan. Nano mostruoso. Nato:(luogo cavernoso od ombroso).
Nanòtt. Naneròttolo. Narànz. Arancio. Melarancio. Albero
Nàpel scherz. per Nas. V. che produce le arance – L'Ariosto
Nàpola. T. di Giuoco. Verzicola. Verzò (nel Furioso XVIII, 158) si lasciò
gola. Più carte succedentisi per serie cader della penna anche Narancio;
secondo il valore stabilito dalle regole lombardesimo perdonabile al poeta se
del giuoco che capitino riunite alle vuolsi, ma che i Diz. di Bologna, di
mani di chi giuoca; combinazione che Padova e di Livorno non dovevano,
dai Fior., e dai Ven. è volg. detta Napo per avventura, raccogliere senza ac
Nàpola per Nàpel. V. (letana. cennare l'idiotismo, o il men il meno
Napoleon e Napoli n. Napoleone. farsi coscienza d'un vedi e dici Aran
Napoleon d'argent. Napoleone d'ar. cio come fece il Diz. di Napoli.
gento. Moneta d'argento da 5 franchi. Scrra di naranz. Aranciera.
NAR ( 161 ) NAS
Narànz. Arancia. Melarancia. Frutto Narisinna. Dim. vezz. di Naris.
dell'arancio. Certi bei sentiment de narisinn. (Mag. Rim.)
Acqua de naranz. Aranciata. Bevanda Narzis. Narciso. Narcisso. V. Tazzètta.
fatta con aranci e con zucchero.
Narzis salvadegh. Viola a ciocca. Leucojo.
Color naranz. Color rancio o ran Nàs che per ischerzo diciamo anche El
ciato o aranciato e ant. arancioso.
Móccol, El Nàpel, El Nappi o La Càppa
Dagh on naranz in sul muson. Dare del camin. Naso. Le sue parti sono:
un'aranciata, cioè scagliare contro Canna. . . . (che comprende le Ale o Pin
alcuno un arancio(Lam. Dial. 557). ne, il Dorso o la Spina, e il Setto) = Ponta.
Estratt de fior de naranz. Acqua di Punta. Moccolo = Naris. Nari o Narici.
vette(Guadag. Poes. I, 1o2), cioè Acqua
di fiori e ramoscelli d'arancio. Il naso esercitò molto le penne dei
Naranz brusch. Arancia forte. Me nostri scrittori bernieschi. Chi si tro
langolo. Cetrangolo. Cedrangolo. vasse in bisogno di voci scherzevoli
Naranz de pell grossa. Arancia buc intorno a questo decoro del viso legga
ciosa. le Nasarie di quegli scrittori, la Na
Naranz de Portugall o assol. Por seide del Caro, il Capitolo del Naso
tugall. Arancia di Portogallo dolce. del Dolce, il Naso del Guadagnoli, ecc.,
Pell de naranz. Buccia o Scorza d'a e ne troverà a dovizia.
Naranzìn. Arancino. (rancio. Nas calcagnin o de can de Bolo
Narcis. Narciso. V. Tazzètta. gna. Naso di macacco(“tosc. – Rime
Naricc o Narìgg. Moccio. Moccolo; e nob. aut. pis.). Naso camuso, schiacciato.
La purgatura del naso. Nas che guarda la testa l'è cativ
Lassass andà-giò el naricc. Mocci come la pesta. Un naso arricciato è
care. Smoccicare. Lasciarsi cadere i capace di rovesciare un impero(“tosc.
mocci dal naso. – Tom. Giunte). Il naso volto in su,
Naricc o Narìgg. fig. Scriato. Decimo. o sia alla Roxelane, come lo chia
Nece. Dicesi di persona gracile e poco mano i Franc., è creduto indizio in
vegnente, o in età troppo acerba. chi l'ha di bizzarria e vivezza somma.
Nariggént. Moccicoso. Moccioso. Che moc Nas ch'el par on peveron. Naso
cica. Che smoccica. Imbrattato dai moc come un peperone. Naso rosso come il
ci, che si lascia cadere i mocci dal naso. fuoco(Dolce) – Nez de betterave(Roux
Nariggiàa o Pilètta. Dado? Iialla? Cubo Dict.) lo dicono i Francesi.
di ferro che sta nel centro del fondo Nas che pissa in bocca. Naso a poz
d'una macina, e nel quale s'aggira il zuolo(Fag. Ast. bal. III, 9). Naso che
perno inferiore del fusolo di un mulino. piscia in bocca. Naso arcato o aquilino
Nariggiada. Moccicaja? Moccicaglia. Ca o aguglino o adunco. Naso di civetta.
duta di moccio dal naso, o Quantità Nas con la gotta. Naso rampollante
di moccio esistente su checchessia. (Sacch. Nov. 165). Naso che pare pinco
Nariggiàtt. Mocceca? Moccicone? Moc di pescatore.
cicoso. Moccioso. Nas cont el scagnell de sciavattin.
Nariggiàtt in modo basso e scherz. per Naso arcionato(Caro Stracc. Prol). Naso
Ragionatt. V. scrignuto.
Nariggine Nariggio:ù. fig. Aſatuzzo. Scria Nas del cavall. Moccolo. V. in Naris.
tello. Ragazzo poco vegnente e mal Nas de maschera. Naso da maschera
Costrutto, (Tar, ſior.) – Guardanaso. Questo ul
Nariggiòn. V. Nariggiàtt sig. 1.” timo guardanaso dicevasi Il Nasale
Naris. Nare. Narice – Nari. Narici. I allorchè era di ferro e formava parte
meati e buchi del naso. Talora hanno dell'elmo degli antichi.
peli che diconsi propriamente Vibrissi. Nas de Porcinella. Naso di Pulci
Naris del cavall. Froge. nella(Fag. Rime V, 95 e. l.).
Pell di naris del cavall. Moccolo del Nas franzes. . . . Nasino appuntato.
naso del cavallo(Cresc. Agr. III, 25). Nas gropporent. Naso a bottoncini
Narisàsc. Nari larghe. Narici grandi. - o a bitorzi o a globetti.
Vol. III. 2 I
NAS ( 162 ) NAS
Nas guzz. Naso appuntato. Colà el nas. Aver il naso rampol
Nas malconsciaa. Naso uscito del lante. Patir coriza.
fil dell'archipenzolo. Naso strano. Dà-dent el nas in d'on stronz. fig.
Nas perfilaa. Naso affilato (Pecor. Fare come il moscon d'oro, dare in
II, 5o2) o proffilato o schietto o diritto. una meta (Zanon Itag. civ. II, 3). Ma
Nas puttost perſilaa. Naso affilatetto. ritarsi male dopo avere preteso ad alto
Nas rispettabel. Naso badiale(Cap luogo senza averne ragionevole adi
poni in Tom. Sin, a Badiale). to, o dopo avere farfalleggiato assai
Nas schisc. Naso rincagnato o rica tempo senza pro ricusando il bene per
gnato. Naso camoscio o camuso. àmbito del meglio.
Nassiremenaa. Naso bambolone(Fag. El gh'ha sporch el nas. Egli è in
Iime V, 95 ed. luc.). Naso da fiutar vitato alle nozze del fornajo. Ha tinto
poponi(Lippi Malm. XI, 59). Naso di il naso e non se n'avvede.
piva(Fag. Rim. V, 95 e. I.). El pò damm el nas de dree. Mi
- A lunnin o A vista de nas. A occhio e dia di naso. Rincarimi il fitto. Mi pi
croce. A giudicio dell'occhio. A man sci su. L'ho stoppato. Nol curo.
chiusa ? Alla grossa, senza consideraz.º Faccion senza nas. . . . . Al prop.
In sig. più stretto di A stimm. V. Viso grande con picciolissimo naso –
Andà al nas. Saperne male. Sentir Al ſig. sch, per Cùu. V.
me male. Dar nel naso. Venir la muffa Fà-sù ou gropp in sul nas. V. Cropp.
al naso. Senire grave disgusto da Lassass bagnà el nas. Lasciarsi cor
parole o fatti altrui che ci tocchino rere alcuna preminenza. Andar al sole.
al vivo. La gh'è andada al nas. Gli Vedersi appiede in checchessia. Lasciar
cuoce. Gli se rea. Gli pute. che altri ci ponga il pic le innanzi.
Andà su per el nas Dar nel naso de Lassass menà per el nas. Lasciarsi
gli odori acuti, degli spiriti volatili, ecc. guidar pel naso. Andarne preso pel
An là la mosca al nas. V. in Mósca. naso. Aspettare il cappello.
Argentº stagnem el nas. V. in Stagnà. Macaron, e Macaron al nas. Moccio.
Avegh bon nas. Essere scporito, gia Menà per el nas. Menar pel naso.
dizioso. Il lat. Enunctae naris essc. Menar l'agresto a uno. Far girare
Avegli stopp el nas o Vess saraa uno a suo modo. -

in del nas. Aver intasato il naso. Mettegh dent el nas. ſig. Assaggia
Averlo stoppato per raffreddore. re. Sperimentare. Lº ha comenzaa a ca
Bagnà el nas a vun. ſig. Fare stare sciagh-deni el mas.... fam. I cuccioli
ad ictro alcuno. Por piede innanzi ad hanno incominciato a sanguinarsi. Ha
uno. Supererlo. Avanzar alcuno di ec cominciato a gustare alcuna cosa per
cellenza, siina o simili, sopravanzar lo addietro ignorata o malgradita.
lo, superarlo. Per es. Voi t'han ba Mettegh el nas. Un po' più di fune.
gnaa el mas eh! Ei ti sei trovata corsa Dicesi a chi accenni mancargli alcun
quella preminenza Caro Nas. 156). picciolo che per compiere un suo la
Cascem el nas dedree. Dammi di voro. Coss'hoo de meitegh ?... Met
naso. Dammi negli orecchi o in tasca. tegh el nas. Non arriva.... Un po'
Rincarami il fitto. più di fune.
Cascià el nas de per tutt. Dar di Mett el nas de per tutt. V. più ad
noso a tutti i cantoni. Metter le mani dietro Cascià el nas, ecc.
in ogni intriso. Por maso ad ogni Nas trionfa e gora patiss.... Si dice
cesso. Dar di becco in ogni cosa. Fic da chi sente buon odore di vivande
care il naso o Dar di naso da per tutto. e non ha modo a gustarne – ed an
Ficcarsi. Il fr. Fourrer son nez par tout. che per indicare che presso alcuni il
Cascià el nas dove no pertocca... piacer de profumi e dell'annasare ta
Ficcarsi ove aliri non dovrebbe. bacco supera quelli della gola.
Càscia el nas in del cuu a on can.... Parlà in del nas. Parlar nel naso.
Si suol dire per rabbia ai ficcanaso. Avere pronunzia nasale. Lo Sgnanfizar
Ciappà per el mas. Pigliare per il naso. | dei Veneziani.
NAS ( 163 ) NAS
Refi gnà-sù el nas. Far le boccucce Nascondòn (De). Di nascosto. Di sop
(Pan- Viag. I, 61). Far dello schifo. piatto. Nascostamente. Nascosamente.
Regordass manca del nas a la bocca. Di celato. Di furto. Alla celata. Alla
Non si ricordare dal naso alla bocca sfuggita. Di piatto. Alla macchia. Sop
(*iosc. – Tommas. Giunte). piattone. In celato. Per furto. D'involo.
Restà con tanto de nas. Rimaner D'imbolio – Il provenz. D'escouudon,
con sei palrni lunghissimi di naso(Lalli Nascòst. Nascosto. Celato. Rimpiattato.
Erº. I , 1 1 ). Rimanere o Ilestare con Naséri. Naseca.
un palmo di naso o con tanto di naso. Nasètta. ſig. Valigiajo. Schizzinoso. Perma
Se ved che resten – lì con tanto de loso. Che ha o piglia per male ogni cosa.
nas. Si veggono nasi che escono fuor Nasin. Nascllo. Nasetto. Nasino. Masuccio.
del palmo(Caro Let. ined. II, 18). Picciol naso – L'era on nasin d'on
Sangu de nas. V. in Sàngu. omm. Era nasello o nasetto.
Sav è minga destingu del nas a la Nasinoeiù. . .. . Picciol nasino.
bocca. Non discernere l'asino dal ru Nasón. Nasone. V. in Nàs e Nappiòn.
signaiolo (Bibb. Coland. II, 9). Non Nasdn. detto di persona. Nasuto, e sch.
conoscere il K dal QAret. Tal. IV, 5). Ovidio Nasone o La Nasaggine del tale.
Scommettegh el nas. V. in Scommètt. Nasonòn. Nasulissimo.
Senza nas.... Chi non ha quasi naso; Nàss che nelle parti prossime al Lago
il che (se non è da natura) fa dire maggiore dicono anche Croséra. Tasso.
Snasato o Dinasato il così difettoso. Sp. d'albero che è il Tarus bacchataL.
Tajass el nas per sanguanass la fac I contadini lo hanno in abborrimento
cia o per impiastrass la bocca. Clai si e credono che standovi all'ombra ca
taglia il naso s'insanguina la bocca gioni loro le febbri; per questa ubbia
(Monos. 244). Tagliarsi il naso e in e pel lugubre suo aspetto è anche
sanguinarsi la bocca(“tosc. – poem. nominato da alcuni Albero della morte.
aut. pis.). Nàss. Nascere, e alla lat. Orire.
Tajà-via el nas. Dinasare. Snasare. A sto mond besognarav nass dò
Vedegh minga del nas a la bocca. voeult. V. in Mónd.
V. in Bócca. Besogna nassel. Bisogna nascerci,
Vegnì tutt nas o Vegni tutt nas e cioè avere da natura una tal dote.
geppa. . . . . Dimagrare all'eccesso. L'ha annò de mass quell che me
Nàs. T. de Carroz. ecc. Svolta? Nella possa fà, di, e sim. Non è chi possa
bocchetta da timone all'inglese è l'ar farmi, dirmi, ecc.
co rivolto di punta. Nass dent. Nascere.
Nàs. T. de Murat. e Filandieri. Sfogato Nass incaviggiaa. Nascer vestito.
jo? Il fumajuolo dei fornelli da seta. Aver la lucertola a due code. Essere
Nàs che anche dicesi Bècch. T. degli ſortunatissimo.
Strumentai. Nasello. Quella specie di Nass-sù.... Dicesi delle piante novel
beccuccio ch'è da piè dell'archetto line che incominciano ad alzar piede.
da sonare gli strumenti da arco, e Per tutt quell che pò nass. Pe'casi
nel quale sono confitte le setole del che nascere possano sempre (Ambra
l'archetto stesso. Bern. I, 1). A cautela. Per buon go
Nasà. Nasare. Dar di naso. Fiutare. An verno. Per buon rispetto. A buon essere.
nasare. Odorare pos. e fig. Tornà a nass. Rinascere.
Nasàda. Fiuto. Nàss. parl. d'acqua. Scaturire. Rampollare.
Nasàda. Nasata(Monti Prop. III, 1, 157). Nass. parl. di astri. Nascere. Levarsi.
Il dare del naso in checchessia. Nàss. parl. di semi in gen. Tallire. Ger
Nasadinna. Fiutatina. minare – Il tallire delle castagne per
Nasàsc. Nasaccio. -

troppo riscaldamento si dice Impiolire.


Nascita. Nascita. Voce che noi usiamo Nàss. Pullulare. Parlando di fortumi, di
soltanto nei modi Vess de bonna na cereali e di semi è quel Germinare
scita. Esser bennato. Fed de nascita. che fanno nel serbatoio all'epoca in
Fede di nascita. cui vorrebbero essere seminati.
N AT ( 164 ) NAT
Nassión di cavaler. fr. cont. Nascenza mal. . . . . .Augurio scherz. usitato
de'bachi(Lastri Op. V, 148). Vess in fra noi per Pasqua di Natale.
nassion. Stare nascendo. Fà Natal. . . . . . . Pasquare per
Nassón de pess. v. a. Daz. Merc. . . . . Pasqua di ceppo.
Gran massa (rete). Natal al sò, Pasqua al foeugh; Na
Nassùu. Nato; e idiot. Nasciuto. tal al foeugh, Pasqua al sò. . . . . Se
Apenna nassuu. Nato di fresco. per Pasqua di ceppo l'aere è ten
Apenna nassuu. . . . . . Aggettivo perato e fa il sole, quasi sempre è
metaforico il quale indica menomezza il rovescio alla Pasqua maggiore sus
o picciolezza somma in alcuni lavori seguente. I Francesi pure dicono Quand
manuali donneschi, come per esem Noél a son pignon, Paques a son tison.
pio Bindellin apenna nassuu. Sterti Quand on voit les moucherons a Voel,
no. Pizzin apenna nassuu. Merlettino. a Paiques on voit les glaçons.
Nassuu ben. Bennato. Panaton de Natal, Fà vegnì su el
Nassuu el dì de Natal. V. in Natàl. panaton de Natal, ecc. V. in Panatin.
Son minga nassuu incoeu vè. Non Sciocch de Natal. V. in Sciòcch.
nasco oggi(Pananti nel Corrier delle Vess nassuu el dì de Natal. fig. Esser
Dame milanese del 1811 p. 42o). Sono nato in domenica. Essere fortunato.
vecchio, sperto; – ed anche per Sono Zenon de Natal. V. in Zenón.
conosciuto, avuto per buono. Natalin... Fanciullo nato il dì di Natale.
Nàsta. s. f. Odorato. Fiuto. Il senso del Natalizzi. Natalizio.
l'odorare. Natin. . . . . . I Bellinzonesi chiamano
A nasta o A la nasta. Al fiuto; e col così il piccolo cacio casalingo o sia
Berni(Orl. in. XIX, 59) A naso. A giu fatto in casa, quell'istesso che i Lo
dicio dell'odore. carnesi dicono Formagella e i Val
Nastrasij. v. a. Daz. Merc. per Nasturzi. V. maggini Mòtta. Questo medesimo cacio
Nastürzi. Masturzio. Pianta e fiore noto. i detti Bellinzonesi chiamano Toma se
Cassett de nasturzi. met. Piedi a d'infimissima natura.
pianta di pattona(Lippi Malm.) Biettoni Nàtta. Natta. Specie di tumore.
(*tosc. – Tom. Giunte). Piedi grandi che Natta de fidegh. Gangola.
pajono pianerottoli(id.). Piedacci grandi Nattinna... Picciola natta – Gangoletta?
e larghi –... Scarpe stralarghe – Lo Nattòs. Gangoloso (Tom. Sin. 185). Ag
Strascino da Siena nel Cap. sulle Bellezze giunto del fegato che abbia gangole.
della Dama (Berni Rime II, 2o2) dice Natura. Natura.
La mi mostrava que due bei pedoni Fà on sforzde natura. V. in Sforz.
Che ognun pareva una zolla scalbata (forse In natura. In essere(Fag. Mar. alla
ha da dire scialbata). moda III, 9).
Nàta. . . . . . Gli Svizzeri del Canton Istint de natura. Istinto di natura.
Ticino chiamano così il cacio fatto Vess minga in natura. Esser contro
sui pascoli alpini (alp) allorchè è fre natura.

sco di non oltre due settimane, dopo Natùra. Conno.


il quale tempo e più assodato lo di Naturàl. s. m. Naturale. Natura.
cono semplicemente Formaj magher. El natural el se cambia pù. Chi è
Natàl. Pasqua di ceppo. Pasqua di Natale. d'una natura fino alla fossa dura(Fag.
Pasqua di Natività. La Festa del Na Av. pun. I, i 1).
tale; e assolut. Natale. Natural (Disegnà al). Disegnare dal na
A Natal on sbagg d'on gall. Il di turale(Baldinucci Vita del Lippi).
di san Tomme cresce il di quanto il Naturàl! che anche dicesi Naturalmént !
gallo alza il piè. Allo scorcio di dicem int. Intendesi(Ambra Cofan. II, 2). Natut
bre i giorni incominciano a crescere, rale!(“tosc. – Tomm. Giunte). Per appun
benchè di piccolissima cosa. – V. an to. La cosa corre pe'suoi piedi. Certo.
che in Gall e in Luzia. Sì. Noi usiamo le due voci in modo
Bonn fest e bon Natal e bonna carna assoluto per aſfermare checchessia,
d'animal o vero e bonn ciapp d'ani quasi volessimo dire Di sua natura
NAV ( 165 ) NAV
debb'essere così. In questo caso sono Navascént (Andà). Andar ancajoni o cion
sinonime di Alter e Alterchè, e della colone-Rancare, Ranchettare, ir zoppo.
frase toscana A dire. Per es. nel Vero Navàscia. Culla (Soder. Colt. Vit. 196).
Amore non cura interesse del Fagiuoli Recipiente quadrilungo e in qualche
(II, 5) il passo seguente modo a foggia di nave in cui si rac
Ans. Sicchè il parentado è fatto? colgono e si pigiano le uve per indi
Ciap. A dire buttarle nel tino. In altri luoghi d'I
tradurrebbesi da noi a questo modo: talia usano a tal uopo la bigoncia, il
Ans. Sicchè el parentori l'è concluseh? barile, la tinozza, la bennaccia o il
Ciap. Naturalment o vero Alter o vero Al tinozzo(Gior. agr. XI, 26o) – Forse
Naturàl. ad. di Stòria. V. (ter chè. è un rimasuglio della Navia dei Lati
Naturalasc. Naturaccia. Malgenio, mala ni, in gran parte le corrisponde la
inclinazione da natura. Castlada dei Bolognesi, e in piedn
Naturalizzà. Connaturare – Nei nostri la Nave dei Modenesi. Ha
Test. Testate = Foeuder. Fodere.
uffizi si usurpa altresì nel sig. di Am
mettere alcuno a compaesano. Anima – Cuu o Fond. Fondo = Spond.
Orli = Ciav. Catene?
Naturalmént. interjez. sin. di Naturàl. V.
Nàv. Nave? Navicello. Barca oneraria Navàscia.... Recipiente consimile al sud
usata sui nostri laghi che il Daz. Merc. detto nel quale i bottinai trasportano
dice lunga per solito braccia milanesi dai pozzi neri alla campagna il cessino,
quarantadue. È diversa in qualche e gli spazzaturai raccolgono il fango
parte da quell'altra specie di nave delle vie della città.
che i Leccensi dicono Ochin ; della Navascià. ... Purgare i bottini metten
do il cessino nelle così dette navàsc.
quale diversità veggasi in questa ul
tima voce. Le sue parti veg. in Bàrca. Navascia. V. in Navascént e Quanquàn.
Navàda. v. a. Daz. Merc. Navicellata. Navascin. Sconciatura. Nanerottolo. Uo
Navàda. Navata o Nave di chiesa. La mo contraffatto e piccinaco.
Navada de mezz. La Nave maggiore Navascioeü. Tinella. Sp. di truogolone
o di mezzo. di legno, capace d'una brenta di vi
Navàdegh. Navolo? Nolo? Ghe voeur no, che nello svinare o nel mutar i
tant de navadegh. Tanto per navolo? vini si sottopone al tino o alla botte
Navadinna. Navicella. per ricevere quel vino che sovrab
bonda alla misura che si va facendo.
Navarin. Tignamica. V. Tegnón.
navarin, spiosser, peloia. (Bal. Rim.)
L'eva insci È affine al Lanciddaru dei Siciliani.
Navaroeü. v. a. Daz. Merc. Navichiero. Navascioeü. Bigoncione (Re Ort. dir.).
Navascée che anche dicesi per isch. Sona Tinozzo in cui si trasporta il cessino
dór Bardoccio (Doni Zucca p. 159 – dalla navascia a quelle parti della
Canti Carn. I, 21 ). Bottinaio(*fior. – campagna ove si deve spargere.
Meini in Tom. Sin. a Latrina). Cavafo Navascioeü. T. de Pizzic..... Quel truo
gne(“tosc. Agli atti, al gesto, al portamento, golone in cui si adagia il majale maccl
al brio Mi par un cavafogne affè di mio). lato di fresco e si scotta per dipelarlo.
Votacessi. Nettacessi. Piombinatore. Co Navascioeü. s. m. Naneròttolo. Piccinaco.
lui che vuota i cessi cavandone il Navasción. i Bilenco. Sbilenco. Uno storto,
cessino. Fra noi gli acquai, i cessi e Navasciòtt. uno che ha le bilie(i sciabel).
sim. mettono in quei pozzi neri o bot Navasciòtt. . . . . . . Truogolone assai
tini che diciamo Scistern; e perciò i ſondoluto nel quale i pizzicagnoli al
votatori di siffatti luoghi, che nomi logano il lardo in salamoja allorchè
niamo Navascee dal recipiente (nava d'estate lo mettono in serbo nelle
scia) in cui ne raccolgono l'imbrat ghiacciaie. Nella stagione estiva serve
to, sono detti Cisternieri nei nostri come sostituto al Salo. V.
uffizi. Questo vocabolo però pecca Navàtt. . . . . Fabbricator di barche.
d'ambiguità chi guardi ai diz. ital. Navèll. Pila. Abbeveratoio. Vaso di pie
nei quali Cisterniere è detto colui che tra da contenervi acqua, ad uso per
vuota le cisterne dall'acqua piovana. lo più di abbeverare le bestie – Quasi
NAV ( 166 ) NAV
comunemente negli scritti de'nostri che si può navigare. – Abusivamente si
ingegneri, periti, ecc. si trova usata dissero già da noi Navigli anche alcu
la voce Avello in senso di abbevera mi Canali irrigatori; ma oggidì questa
tojo, con equivoco manifesio. voce non è usata che a denotare i
Navèll. Conca come quella delle trombe. grandi Canali navigabili seguenti, per
Navèll che altri dicono Marmio o Busoeü mezzo dei quali il Verbano, il La
de l'acqua o Bevirceò. T. de Matto rio, l'Adda, il Ticino, il Po e l'A
mai.... Trogoletto incavato nel dorso driatico hanno fra di loro non in
del cavalletto da mattonieri per tener terrotta comunanza di navigazione.
vi un po'd'acqua colla quale bagnare Navigli Grand, detto anche antica
la forma e il lisciatoio nel lavorare mente Tesinèll o Navigli de Gasgian...
i quadrucci, onde non vi si abbia a Canale che, derivando le acque dal
riseccar sopra la creia. Suol essere Ticino presso Tornavento, procede
fondo once sei, largo once quattro, fino a Castelletto d'Abbiategrasso don
lungo once sette del braccio nostrale. de, bipartendosi in due rami, scorre
Navèll. Navicella (”san. – Biring. Pirotec.). coll'uno detto Navigli de Castelett fin
Navell de spazzur. Navicella da lavar sotto le mura ticinesi di Milano, e col
spazzature (ivi). l'altro detto Navigli de Bereguard ſino
Navèll. Avello, e poet. Conca per Tomba. a Bereguardo. Primo esempio di siſ
Navèll. T. di Zecca. . . . . . . Quella fatti canali in Europa tentato dalla
conca di granito in cui mettonsi a Repubblica Milanese fra gli anni i 177
bollire i così detti tondini per bian e 1 i 79, fu ridotto onninamente navi
chirli; i Franc. la dicono Bouilloire. gabile nel ramo di Castelletto correndo
Navèll. T. de Fornai. Pozzetta. Specie di l'anno 127o – Quella parte dell'anti
catino o di tinozza in cui s'immolla co Ticinello che da Binasco scorre fino
lo spazzatojo de ſorni. a Pavia a pro della irrigazione è detta
Nàves. v. brianz. Zambra(“pis. – Cocchi Navigli o Nevigliasc.
De' Bagni di Pisa pag. 5o). Nome di Navigli de la Martesanna o Navi
tutti que torrentelli e rivi perenni gliètt..... Gran canale fatto scavare
che dal sommo de'colli e dei monti verso il 145o dal nostro Duca Fran
scorrono per le convalli al piano – cesco I.” Sforza. Trae le acque dal
v. anche in Aves. l'Adda a Trezzo, e sotto Viarenna
Navèsch che altri dicono Nevèsch o Ne in Milano le confonde con quelle del
dèsch e nell'Alto Mil. Gèrb.... Sp. di Naviglio Grande, dell'Olona e del
gramigna che infesta i coltii. La voce Naviglio di Pavia. – Quelle acque di
deriva forse da Naves, aves. esso che in gran parte furono inal
Navètt. Navicello? Specie di barcone veate nella ſossa delle antiche mura
che i Leccensi dicono anche Ochìn. della nostra città accerchiandola da
P. – Il Daz. Merc. dice che soleva San Marco a Viarenna diconsi Navigli
esser lungo braccia ventun milanesi. interna; e quelle che da San Marco si
Navètta per Navisèlla o Spoeüra. V. celano fra le case insino al Pontaccio,
Navettòn. Navicellone? Specie di nave donde scolano sotterranee a Porta
che sta di mezzo fra la Nav e il Na Vercellina, diconsi Navigli mort.
vètt per le dimensioni. Navigli de Paderna. . . . . . Canale
Navettòn. Anellone. Orecchino grande. navigabile che sotto Paderno trae le
Navigà. Navigare. Nacicare. acque dall'Adda e le conduce sino a
Omm che sa navigà. fig. Uomo che Porto dove le restituisce a quel fiu
sa navicare o barcheggiare. me. Tentato fin dal 15oo, fu compiuto
Navigàa. Navigato. Navicato – e fig. Bi verso il 177o a fine di concedere
scottato. Spertissimo. V. in Omm. alla navigazione anche quel tratto di
Naviglio Navili e bas. Naviri. s. m. Fosso Adda ch'esso costeggia e che ivi le
naviglio. Fosso navigabile, e più co oppone scogliere insuperabili.
munemente per una stranissima ano Navigli de Pavia. . . . . Gran ca
malia di lingua Fosso navigante. Fosso nale navigabile che dal Ponte del
NAZ ( 167 ) NEC
Trofeo presso Milano scorre fino a così va in lungo il giuoco sino a tanto
Pavia dove rende al Ticino le acque che non si tocchi la meta o sinchè
che ne ricevette per mezzo del Na infervorati i giocatori, in luogo di
viglio Grande. Tentato invano sotto dare alla palla, dandosi delle mazzate
la dominazione spagnuola, fu realiz sorde fra loro, non convertano lo spas
zato a tempo del cessato Regno d'I satempo in guai. Corrisponde esattam.°
talia, e compiuto nell'anno 185o. alla Pona de Mantovani, ed anche ha
Custod del Navigli. . . . . Nome di parentela col giuoco ioscano della Pen
chi accudisce ai punti di derivazione tolaccia, mutata la pentola in palla.
delle acque dei suddetti Canali. Nazion. Nazione.
Dazzi de la cadenna. . . . . Cabella Nazional. Nazionale.
impostasi fin dal 14 , o a tutte le bar Bandera nazional. . . . . Così chia
che naviganti sul Naviglio Grande, ad mossi fra noi dal 1796 al 18 14 la ban
oggetto di sostenere le spese di ri diera di color verde, rosso e bianco.
parazione al medesimo, così detta dal Beni o Fondi nazional. . . . . Beni
Catenon di ferro attraversante il canale stabili incanerati a pubblico servizio.
verso il suo termine. (dietro. Guardia nazional. V. in Guàrdia.
Navigliàsc. V. in Navigli Grand più ad Vestii a la nazionala. Con abito
Navigliètt. V. in Navigli de la Martesana. nazionale.
Navili. V. Navigli. Né. pron. Ci. Ne. A noi. El ne dà di
Naviri voce cont. e idiotica per Navigli. V. bon parer. Ci consiglia bene. El ne ven
Naviroeü per Navaroeù. V. de giustizia. Ne pertiene di giustizia.
Navisèlla. Navicella. (forme, Nè. Nè. Nè mi nè tì. Nè io nè tu.
Faa a navisella. Navicolare. Cimbi Nè per Non. Per esempio: Che nè dal
Navisèlla. T. de Tessitori. Spuola. Spola. ciel a andà dove el sia lu. Che non
Ha un fuscello detto Spoletio ove si dal cielo a dove egli dimora.
tiene il cannel del ripieno per tessere. Nè per Pure. Ne sont chì per quell. Io
Navisèlla..... Sorta di panetto, alle volte ci son pure a questo fine.
indolcito con burro e zucchero, così Nèbbia che dai cont. dicesi Niblia e in
detto dalla sua forma. Gli è sorella la gergo Scighéra, Ghiba, Caligo. Nebbia.
Scuola(spuola) de' Fior. – V. in Micca. La nebbia tal e qual la troeuva la
Navisellin. . . . . Panettino in forma di lassa. La nebbia lascia il tempo che
picciolissima navicella. trova “tosc. – Last. Prov. V, 261 –
Nàvol. Navolo. Ndulo. Quel danaro che Monos. 578). La nebbia lascia il tempo
si paga per passare in barca dall'una che la trova o che trova o ch'ella
all'alira riva d'un fiume o sim. trova (Magal. Op. 265 – Zanon Crez.
Navón. Navone. Napo. Radice della Bras rinc. pag. 225 – Gior. agr. XII, 65).
sica napus lunga, sottile, gialla, edule. Vegni-sù la nebbia o la scighera.
Navrì o Nervì o Gnervi o Incastrin. T. Annebbicrsi. Annebbiare.
de Mugn. Cateratia della gora – Nei Nèbbia.fiuggine delle biade e delle piante.
nostri Daz. Merc. è detto Vervile. Nebbiaa. Nebbioso.
Nàza (Giugà a la). . . . . . . Specie di Nebbiaa. Annebbiato. Intristito. (tello.
giuoco che usa in qualche parte della Nebbiadèll o Nibbiadèll. Afatuzzo. Scria
campagna milanese (ov'è anche detto Nebbiàscia. Nel biaccia(*tosc.). Nebbione.
Giaga a la porcola), e che si fa come Nebbiasciònna. Nebbionaccio.
siegue: Uno dei giocatori tira una pal Nebbièlta.Nebbiarella(Mor.Case cont.p. 1o.
loitola di legno in piana terra perchè Nebbièita de l'asee. Panno dell'aceto
giunga a un dato punto dove stanno (Targ. Viag III, 8).
molti altri giocatori divisi in due par Nebbiettinna. Nebbiolina(Targ. Viag. III,
titi. Essi con certi bastoni, alquanto Nebbiin. Nebbietta. (27.
ricurvi in cima, danno alla pallottola Nebbioeü. V. Nibbioeü.
con tutta forza de colpi, que d'un Nebbion. Nebbione.
partito per allontanarla dalla meta, Nebbios. Ncbbioso.
e que dell'altro per mandarvela , e Necessari. s. m. per Càmer. V.
NEG ( 168 ) NEG
Necessàri e Nezessàri. ad. Necessario. Negàa. Affogato. Sommerso. Annegato.
A sto mond gh'è nissun de necessa Rost negaa. V. in Ròst.
ri.... Tutti ci possiamo giovare; ma Negativa. Negativa.
ognuno di noi può far di manco del Négher e cont. Nigher. Nero. Negro (Il Pe
l'altro a un bisogno. Lo diciamo per trarca disse anche Nigro.)-Ghezzo.Atro.
mostrarci noncuranti d'alcuno, e le Anima negra o Anima persa. Empio.
più volte per rintuzzarne l'orgoglio Giugà a la rossa e la negra. V. in Róss.
se ci vuol fare il collo reputandosi Mett el negher sul bianch. Far delle
che non possiamo fare senza di lui. parole bianco nero(Fag. Zing.). Beso
L'era mò necessari che te ſasset, gna mett el negher sul bianch. Le pa
che te disesset? o simili. Occorreva role non s'infilzano. Dett. con cui si
mo che tu facessi sì e sì ? vuol avvertire doversi assicurare di
Necessari come el pan. V. in Pàn. checchessia con iscritture.
Necessità. Necessitare. Negher come el carbon. Negro di
Necessitàa. Necessità. Gli era minga sta carbone(Pros. ſior. IV, III, 1 o 5). Nero
necessitaa o sto bisogn. Non accadeva morato(*ſior. – Son. di mess. Lazzaro
(Caro Lett. ined. I, 52). barbiere – Vasari p. 28). Più nero
La necessitaa no la gh'ha legg. Il che mora(Burch. Son. p. 2o2). Nero
bisogno non ha legge(Monig. la Ved. più che un tizzon quand'egli è spento.
III, 15). V. anche in Légg. Dicesi del vinaccio.
Nedèsch. V. Navèsch. Negher come on sciavatt o come on
Nedrugà o Nudregà. Cavare e rigover Croatt o come l'incioster o come on
nare le cose dentro (disse il Sacch. Nov. scorbatt o come la cappa del camin
146 parl. di porci); e nob. Svisce o come el tabarr del diavol. Nero più
rare. Disviscerare. Fra noi prop. è il d'un calabrone(Lippi Malm. XI, 5).
cavar le frattaglie così edili come no Nero come un calabrone(Buoni Prov.
dai polli quando si acconciano per la II, 284 – In Toscana chiamano ca
cucinatura; quello che i beccai fran labrone il nostro bordocch blatta orien
cesi parlando de'buoi, vitelli ecc. di talisL. con voce ambigua perchè omo
cono Habiller. nima col calabrone vespa crabro).
Nedrugà piagh disse il Porta per Nero come il camino (Gigli Reg. 578).
Astergere e Medicare le piaghe. Trà del negher. Negreggiare. Ne
Nčfas (Per fass et). A ritto e a torto. reggiare. Esser nericante.
Negà. Negare; nob. Metter niego; scherz. Vess lontan come el negher del
Abbracciar san Pietro. Far Pietro(Fag. bianch. Esser lontano più che non è
Rime II – Nelli All. di ved. I, 6). gennajo dalle more. Suol dirsi di cose
A negà se falla mai. Figliuolo, il ne. che siano tra loro disparatissime,
gare è il fior del piato. Vestiss de negher o in negher. Ve
Negà el Signor in su la cros. V. Crós. stir di nero. Vestire a nero – Vestire
Negà i cinqu sold a l'ost. V. in Òst. a bruno o a lutto.
Negà tutto. Negare a spada tratta Vorè provà ch'el negher el sia
(Nelli Vecch. Riv. II, 2o), ostinata bianch. I ſoler mostrare o far vedere
mente, apertam. Stare sulla negativa. il bianco per nero. Lo stesso che Fà
Negà. Annegare. Affogare. (risa. corr on legn per on baston. V. Bastón.
Nega el rid. Soffocare o Trattenerle Négher. ad. fig. Nero(Tomas. Giunte). Tin
Nega-giò. lngojare. Ingozzare. Man to. Cangiato di colore a cagion d'ira.
darla giù.Comportar oſſese o dispiaceri. Ncgher come on scin o come on
Negà-giò la soa volentaa. Abnegare capell. Tinto di sdegno(Brac. Sch. Falsi
la propria volontà. Fare abnegazione Dei X, 1). Arrapinato – Vess ne
della propria volontà. gher con vun. Essere nero con alcuno.
Negà in del brocud. . . . Cuocere Négher. Ad. di Argént, Ör e simili.. ..
checchessia in brodo esuberante. Che non ha lucentezza, che è privo
Negà. Ammorzare. Smorzare – Negà la del colore e naturale e artificiale, ed
brasa. Smorzare le braci. anzi nericcio per violenza di fusione.
NEG ( 169 ) NER
Négher o Nigher. Ad. di Figh e Pés. V. Negrón che altri dicono Carbon, Car
Négher. s. m. Lividura. V. Morèll sust. bonscin, Màrc, Marsciòn o Marscètt
Négher. s. m. Nero. Colore per dipinge o Negrùmm. Carbone. Ruggine. Fulig
re, acquerellare, ecc. Abbiamo i Nero gine. Malattia del grano per cui le gra
d'avorio, il Nero di brace, il vero nella rimangono in sulla spiga come
di carbone, il Nero d'osso, il Nero carboncelli spenti, neri e fetidi – Noi
di fumo, il Nero di nòccioli di pesca chiamiamo con pari nome la Volpe
(Tar. ſior.), ecc. ecc. o Golpe e il Calvonchio altra malat
Négher. s. m. Bigio. Irreligioso. Spirito tia del grano in cui la spiga tutta si
forte. tramuta in polvere nera e fetente.
Négher. s. m. Nero d'osso (Tar. for.). Negrón alcuni dicono esclusivamente il
I confettieri chiamano così l'ossobru Calvonchio del grano turco, riser
ciato che adoperano per chiarificare vando il Marc al solo frumento.
lo zucchero. Negrón. Moraccio. Nerone(“tosc. – T. G.).
Negherfùmm. V. Fumm de ras. Negrón ed anche Negrùmm. . . . . Ma
Negligént. Negligente. Trascurato. lattia cui vanno soggetti i bachi da
Negligentà. Negligentare. Trascurare. seta allorchè già abbozzolati non tro
Negligentòn. Negligentissimo. vano ambiente ventilato e soffrono del
Negligénza. Negligenza - Negligenziacuia. l'afa. Per essa il baco infracidisce.
Neglisgé. . . . . Missa in neglisgé. In alito Negrón e Negronòn. Ateo -- Bigio.
negletto. In veste negletta. Il contr. Negròti. Nerastro.
d'abito da parata. Negrùmm per Negròn. V.
Negozià. Negoziare. Nèh ! o Néhn ! V. Nén.
Negoziant. Negoziante. Nél. Ce lo. A noi lo. Per es. Nel daran.
Negoziazion. Il negozio. Il negoziare, Ce lo daranno.
Negoziètt. Negozietto. Negoziuccio. Nemis. Nemico. V. Desenemis.
Negoziòn. Negozione. - A l'amis pelegh el figh, al nemis
Negòzzi. Coso. Lo stesso che Ròbba. V. mondegh el persegh. V. in Pèrsegh.
Negòzzi. gergo. Coso. Cotale. Nén o Néhn! Neh ! Nè (Nelli Serv. pad. II,
Negòzzi. Fondaco – Dottega – Telonio 1 o, III, 4 – id. Mogl. in calz. I, 4) –
Banco. Luogo dove si negozia. Talora anche per Eli, Eh, Bada a me.
Negozzi de filobi descompagno vero Nenòs. V. in Nòs.
Negozzi de l'ea. Negozio di poche Néo. Neo; e alla lat. Nevo.
tavole o di poca levata. Negoziuccio. Nepunemànch. Nè più nè meno – Per
Negozzi desaviaa. Negozio sviato Impunemànch. V.
(“tosc. – Meini in Tom. Sin. a Traviare). Nèrc. Scachicchio(“tosc.). Decimo. Nece.
Negozzi inviaa. Negozio avviato. Scriato. Persona poco vegnente, malan
Negòzzi. Negozio. Faccenda. Affare. Nèrcia. Fem. di Nèrc. V. (data.
Fà negozzi. Ridurre a compimento Nercin. Scriatello. Scricciolino.
un contratto. Far negozio. Nercion. Piagnone. Pigolone. Bufonchino.
Negozzi de orb o Negozzi orb. Nego Nerón. Nerone(Zanob. Diz.). Crudelaccio.
zione. Negozio, affare di molto lucro Coeur de Neron. Neroneria.
a chi se ne occupa. Faccia de Neron. Viso torvo.
Negozzi stracch. Affare impicciato. Nèrv. T. de Sellai, Peilat., ecc. . . . La
Malaffare. Affaraccio. faccia superiore delle pelli, chè la
Negra. Nera. sottana diciamo Carna o Carnùzz. V.
Oh fioeul d'ona negra! Poffar l'an Nèrv. Nervo. Questa voce usiamo solo
tea! Poffarbacco! Poſſar del mondo! parlando di nali, in ogni altra occa
Negrée. Ad. di Morón. V. sione diciamo Cnèrv. P.
Neoréra. Uva mostaja. V. in Ùga. Mal de nerv. Mal di nervi.
Negréra. Sp. d'erba simile alla Morel Nervètt. T. de Murat., Archit., ecc. Listel
lonna. V. letto. Si specifica poi in Regoletto se
Negrin. Increduletto. piano, Tondino se rotondo, Costolone
Negrinna. Brunetta. Donna bruna. se grosso come nelle volte gotiche.
Vol. III. 22
NET ( 17o) NET
Nervettin. T. de Sellai, Seggiolai, ecc. Mett in nett. Mettere al pulito(Bal
. . . . . Orlettino di pelle, che talora dinucci Vita del Lippi – Redi Op.
ha un'anima di funicella, il quale s'in III.228). Ridurre al netto(Borgh. Lett.
tramette tutto lungo via le costure 57 in Pr. fior. IV, Iv, 49 – Galileo
delle pelli onde si ricoprono i sederi Letera 19 novembre i 654 al Mican
delle seggiole, i cuscini delle carrozze zio). Copiare al pulito(Segni Lett, in
e dei sofà, e simili. Serve a nascon Pros. fior. IV, III, 147).
dere la costura e abbellire il lavoro. Nett come on specc. Netto di spec
Quando se gli sostituisce la trinella, clio. Netto come un bacino.
come usa per le carrozze, lo diciamo Nett de bugada. Di bucato.
Cadenin. V. App. al vol. II. Passalla netta. V. in Passà.
Nervi e Nervil per Navri. V. Portà-via o Tajà-via nett. Portar
Nervos. Nervoso. Maanervos.Mali nervosi. va o Recidere in tronco o di netto.
Nèscit (Fà). Dar in ciampanelle, in nulla. Tornà a mett in nett. Iiimettere al
Nesiàa per Inasiàa. V. pulito(Targ. Att. Accad. Cim 1, 163).
Nèspol. Ad. di Pér, V. Vess nett. ſig. Aver le mani o la
Nèspola che i cont. dicono On nispol. coscienza netta. Non aver tacche.
Nespolo. Nespilo. Albero detto Mespi Nèt.T. merc. Netto. Senza tara. Esente,
lus germanica dai botanici. Al netto. Detratti cali, e detratta ogni
Nèspola che i cont dicono Nispola. Ne spesa.
spola. Frutto del nespolo, Nett de vestii e sim. Spesato di ve
Col temp e la paja madurai nespol. stiario o sim.
Con un po' di pazienza anco la merla Nettà. Nettare. Pulire. Forbire. Ripuli
nella ragna intoppa(Mon. Ser. nob. re – Mondare. Rimondare – Purga
III, 21). Col tempo e con la paglia re – Sfecciare.
maturano le nespole. Tempo viene chi Dà-chi el robb de nettà. Dammi il
può aspettarlo. Riesce meglio chi suo nettatojo.
tempo aspetta. Di cosa nasce cosa e il Nettà-foeura. Ripulire l'interno dei
tempo la governa. Chi ha tempo ha vita. corpi.
Per nespola. V. in Pér. Nettà-giò. Ripulire dall'alto al basso.
Pocca nespola! che anche dicesi al Nettà l'ort. V. in Ort.
trimenti Acqua de belegott! Corbez Nettà-sù. fig. Far repulisti. Far lo
zoli! Bagattelle! Capperi! Esclamazione, spiano. Vedi Fà nett in Nètt.
V. Càspita. Nettà-via. Ripulire le superficie.
Nespolin. Nespolina. Tornà a nettà. Rinettare.
Nespolón. . . . . Grossa nespola. Nettà. T. d'Agr. Nettare il pagliuolo.
Netàll dicono i cont. brianz. per Natàl. V. Levare con iscopa leggiera d'in sul
Nètt. Netto. Pulito.
grano il vigliuolo.
Avè faa nett. fig. Aver fatto ambas Nettàa. Nettato. Forbito. Ripulito – Mon
si in fondo. Lo stesso che Avè man dato. Rimondato – Purgato – Sfecciato.
giaa anca i ciod de la cà, V. in Cà, Nettàda. Pulita (“tosc. – Tomm. Giunte).
Dilla netta e scetta. Dirla fuor Ripulita? Nettamento, -

fuori. Dire al pan pane. Dire o Chia Nettadinna. Pulitina ("tosc, – Tomm.

mare la gatta gatta. Dirla tonda. Giunte). Un po' di ripulita?


Fà nett. Far repulisti. Fare il repu Nettadùra. Nettamento. Itinettatura. Pur
listi. Far lo spiano. Rifinire, divorare, gatura.
consumare tutto; e parl. di sostanze Nettàss. Nettarsi. Pulirsi. Ripulirsi.
Fare piazza pulita(“tosc.). Quell'omm Nettass la bocca. met, Sputar la
lì el va a fà nett tutt-coss. Ei va alla voglia. V. in Böcca.
con Sltma.
Podè nettass la bocca. ſig. Potersene
Giugà nett. Giocar netto, cioè leal nettar la bocca con due pezzuole(Nelli
mente. Vecchi Av. II, 5) – V. anche in Bºcca
L'è minga nett. Ei non è una netta Nettàss. fig. . . . . Pagare ogni debito,
farina, Nettisc (Nett). Nettissimo,
NEV ( 171 ) NIB
Nettisia. Nettezza. Mondezza. Nevicàda. T. pitt. . . . . . Quadro rap
Netùn. Nettuno. Nettunno. presentante un nevajo o un paesag
Seccà i ball a Netun. Togliere il gio con neve che sta fioccando.
capo ad una pescaja. Assordare » Sec Nevód. Nipote. Nepote; e ant. Nievo.
care una pescaja. Segond nevod. Pronipote. Bisnepote.
Nèuter. Neutro. Nevóda. Nipote. Nepote – Il Sacchetti
Neutràl. Neutrale. usò anche la voce veneziana Nezza.
Név e sch. La sura Bianca. Neve. V. Ficca. Nevodin. Nipotino. Nepotino. Nepotuccio.
Ann de nev. . . . . Annata nevosa. Nepotuzzo.
Aria de nev. . . . . Vento che mi Nevodinna. Nipotina. Nepotina.
naccia neve. Nezessàri. V. Necessari.
Bianch come la nev. V. in Bianch. Niàa. Afato.Annebbiato. Aggiunto di frutto
Consumà come la nev al sò. Con o simile intristito e mal vegnente.
sumarsi come il sal nell'acqua (Lasca Niàa. v. br. per Endes. V.
Spirit. IV, 2). Niàda. Nidata. Nidiata. Anche i Proven
Fà i omitt in la nev. V. in Omètt. zali dicono Niado. (ficare.
Fà-sù la nev. Spalar la neve. Fà niada. Far nido. Annidiare. Nidi
Ginee e fevree la nev ai pee o vero Scarpà ona niada. . . . . Involare
la nev l'è madregna, e marz l'è te una nidiata d'uccellini.
gna. Ciò che neve chiude sole apre. Niaroeü. Guascherino. Nidiace. Aggiunto
Sotto neve pane. In gennaio e in fib di Uccello che non ha per anco abban
brajo le nevi, ancorchè crude asce donato il nido. Per es. Merla miaroeu.
portarsi, giovano alle terre coltie, in Merlo di nidio o nidiace. Dal greco
marzo nuociono. Prov. contadinesco, Neuxpos (postremus).
I omen de la nev o Quij de la Niaroeü. Ad. di (Eùv. V.
nev. . . . . Quelli che spalano la neve. Niàs. Nidiace. Merlotto. Càcciolo. Il Niais
La nev(o vero la fiocca) desembrinna dei Francesi.
per trii mes la confinna. V. in Fiòcca. Niàsc. Nido. Nidio. Il covacciolo degli
La nev l'ingrassa i campagn. Sotto uccelli – Cuccaja usò il Caro ne'Mat
neve pane. taccini forse per nido del cuculo.
Mercant de nev. Apportator di neve! Niàsc. fig. Nidio. Covaccio. Covàcciolo.
Si dicono così bassamente e per ischer Covazzo. Covile. Covo. Covolo – Giaci
zo alcuni santi, come san Mauro, tojo. Il letto – La propria dimora.
sant'Antonio abate, sant'Andrea, santa A andà foeu del niasc a fà on facc
Caterina, perchè nella ricorrenza delle o che l'è ben faa o che l'è mal facc....
loro feste suol metter neve. Lontan da casa i negozi sono un ri
Nev gelada. Neve gelata. schio; o pessimi, od ottimi.
Nev molla. Neve tenera. Borlà o Vegni-foeura del miasc. Ca
Ona sbroffadinna de nev. Una leg der in terra. Uscir dal nido. Alzarsi
gier fiorita di neve(Gior. agr. I, 129). dal letto la mattina dopo aver dormito.
Ona sciotta de nev ) per Levàa (ne Niasc del can. v. cont. Canile.
On lecc de nev vajo). V. Vess anmò in del niasc. Esser nelle
Pien de nev. Nevato. Nevoso. tegghie(Monos. 24).
Rabbia de nev. Nevischio. Niàsc per Lecc di cavaler. V.
Stà-sù la nev. V. Stà-sù in Stà. Niascià. Annidiare. Nidificare.
Vegnì-giò a pattej la nev. fr. del Niascioeil o L'ultem niascioeu. Scacani
l'A. Mil. Cadere a falde dilatate la neve. dio(Spadaf. Pros).
Vegni-giò la nev. Metter neve. V. Nibbi. Nibbio.
Fioccà. Pari on nibbi. ſig. Essere un tinchi
Nevedinna. Nepitella. Nipitella. Nepeta. tinchi(Pan. Viag. Barb. I, 62 ).
Erba odorifera che somiglia alla menta. Nibbi. scherz. V. in Lègn(carrozza) vol. II
Nevedinna. Ad. d' Erba. V. pag. 361 col. 1.”
Nevèsch. V. Navèsch. Nibbi. Annebbiato.
Nevèsch per Levàa(nevajo). V. Nibbia. v. contad. per Nèbbia. V.
NIE ( 172 ) N IN
Nibbiàa per Niàa. V. Come nient en fuss. A faccia fresca
Nibbiàa. Afato. (Guadagnoli Poesie II, 9) – Talora
Nibbiàa. Sonnolento. Addormentaticcio. vale anchc A bocca baciata.
Nibbiadell. V. Nel biadèll. Con nient se fa nient. . . . Di nulla
Nibbiàscia. Nebbionaccio che dà la stretta nula; senza i quattrini non si fa la lira
ai grani(Fag. Forz. Rag. ll I, 2). Fà andà in nient. Far tornare ire
Nibbioeiù. Sconciaturina(Alleg. 124). Schiz niente. Mettere al niente.
zo o Scricciolo (“tosc.) – Anche i Pro Fà quell gran nient. Poltrire. Pol
venzali chiamano Neblats i pallidicci, troneggiare. Marcir nell'ozio. Non la
quasi a dire Persone di colore nuvolato. vorare. Non far nulla.
Nibbioetì che anche dicesi Nebbioeiù. ... Nient men che. Infin questo.
Specie di vino spumante prodotto di Nient nient ch'el corra, ch'el disa.
un'uva nera e squisita detta essa pure Niente ch ei corra o ch'ei dica. Alcun
Nebieul da Piemontesi. poco ch'ei corra. Nient nient che l sia
Nibbiorin. Scriatello. lell. Niente bello ch'ei sia. Nient nient
Niberta (Ma)! v. ant.(Mag. I, 558). Ohibò. die se faga. Nulla nulla ch'un faccia.
Niccia che il Balestr. disse anche Nizza. Oli! nient! . . . Non è nulla; non
Nicchia. Nicchio pos. e fig. se ne dia pena, non è stato nulla,
Niccià. Annicchiare(Cesarotti Sag. fil. e spesso lo diciamo succiando per cor
ling.). Nicchiare(Algar. Sag. Archit.). tesia un dolore qualunque o di cal
Nicciònna. Nicchione. pestio o d'altro.
Nicètta. Nicchietta. . Per nient. Gratis. Senza spesa.
Nicettinna. Picciola nicchietta. Per nient se ſa nient. . . Prover
Nichil transit. . . . Stroppiatura di la bio di cui vedi in Nagòtta.
tinismo equivalente a Non se ne fa Vegnì in nient. Venire al niente.
più altro, non si va più innanzi, la Annientarsi – Venir da nulla(“tosc. -
carriera è negata. Fra i Sett Desgrazi Gior. agr. II, 57) Intristire o smagrar
del Pover Cereghett Schisciamicchin malamente.
(del Porta nelle Rime I, 121) è no Nigher. v. cont, per Négher. V.
verata anche quella Nighèzz. v. cont. di qualche parte del
Del nichil transit de monscior vicari.
l'Alto Milan. Afa. Afaccia. Nefa.
Nicolètto mezza camisa. . . . Modo ve Nilz. Lo stesso che Nizz. V.
neziano che il teatro ci ha reso co Nilz. Ad. di Formàj. V.
mune. Indica persona vestita con abiti Nilza. Milza; e idiotic. Minza – Chi ha
decenti sì per foggia, ma che le pian milza grossa dicesi Milzoso(Zanob. Diz.).
gano indosso. Nilzéra che erroneamente fu scritta an
Nicòlla (Micchitt de san). V. in Micchin. che Milzéra. . . . Specie di gonfolite
Nid che i cont. dicono Nim. Nido. Nidio. a minuti frammenti che si cava a Si
Nid del cocò e del lorocch. Cuccaja? rone. È pietra ottima per basamenti e
Pari el nid di gasg o el nid di passer lavori massicci, turchiniccia, di grana
o el nid di strij. V. in Stria. fina e di tessitura compatta (V. Bib.
Pien de nid. Nidiato. ital. feb. 1858, p. 216).
Nid. . . . . Ne' monti sovrastanti a Man Nilzètta. . . . . . Una picciola milza.
dello sulla Riviera di Lecco è nome Nin. v. cont. per Nid(V.) la quale per av
che i terrieri soglion dare ai filoni o ventura originò per opera delle balie
agli ammassi delle miniere di piombo. il cittadinesco Ninin. V.
Nidolla. Midollo; e ant. con voci aret. e Portà nin. Far nido. Nidificare. An
romanesche Merolla, Merollo, Mirolla. nidiare; e prop. fra noi quel Portar in
Pien de nidolla. Midolloso. bocca fuscelluzzi, piume, amenti, ecc.
Niént. Niente. Nulla - Per noi la voce che fa l'uccello per comporne il nido.
Nient è propria delle persone colte; Nin. Cove. Buchi ne' pollai dove le gal
le altre dicono Nagòtta (V.). Anche il line covan l'uova.
volgo però dice Ninient (niente niente) Ninà. Ninnare. Anninnare. Cullare – Il
per quasi, pressochè e simili. Monti vuole che Ninnare sia il cantar
NIO ( 173 ) NIS
la ninna nanna o simile cantilena, non Nire e Nircioeò per Nèrc e Nercin, V.
già il cullare come hanno i diz. Al Nirón, detto anche Nerdn o Nilòn o Lirón.
suo dire ſanno contrasto i seguenti .... Canale che nasce da alcune fonta
Ninà che noi usiamo figuratamente: ne lungi poche miglia al nord da Mila
Ninà. Dimenare ondulando. Di voult el mo, entra in città pel Borgo degli Or
teremott el ninna. Si danno dei terre tolani, passa nella Caserma Castello, e
moti ondulatori, si scarica sotterraneo nella Vecchiabia.
Ninà el cuu, Ninà i quart, Culeggiare. Niscioeüla o Niscioeüra o Nizzoùla. Noc
Ninà e Ninàss. v. neut. Cullarsi. Disacco ciuolo. Avellano; alla latina Còrilo.
larsi andando. Camminar dondobne; Pianta nota che è il Corylus avella
nell'andare imitare un oscillo qualunq. naL. – Un luogo tutto a nocciuoli
Ninée. Dindo. Voci infantili per Danée. V. direbbesi alla latina Corileto.
Ninfa (Parì ona). Far la ninfa. Proce Niscioeula salvadega. Baciccolo. Il
dere con abito e contegno effemirato. Corylus avellana srloestris dei bot.
Niniént. Quasi. Punto punto. Ad un ſilo. Niscioeüla o Niscioeüra o Nizzocùla. Noc
A un pelo. Per es. Ninient el se coppa. ciuola. Nocella. Avellana. Frutto del
Fu ad un filo di accopparsi – V. an nocciuolo. Le nocciuole vanno a Mazzitt
che in Niént. Ciocche, ed hanno Sgorbia. Fiocco -
Ninin. Nidiuzzo. Il Tomm. nelle Giunte re Gussa. Guscio e Pell. Roccia. Peluja.
gistra anche Nidiino, voce poco felice. Niscioeula bislonga. V. Nisciolànna.
Ninin che anche dicesi Lilin. Cecino. Ag Niscioeula redonda. Nocciuola tonda.
giunto a fanciullo o sim. per vezzo. Niscioeula rossa. Nocciuola pistacchi
Che car ninin. Cecino caro – Talvolta na. Pistacchino.
s'usa iron. Davvero bel cece che sei! Niscioeula salvadega. Nocciuola sal
Ninin. Nanna.Voci inf per letto. La nostra vatica. Bacuccola. Bajucola.
sembra voce provenuta dal contadin. Niscioeula verda. Nocciuola fresca
Nin per Nido, e raddoppiata per vezzo. (Tar. fior.). Nocchia?
Andà in ninin, Fà ninin. Andare Gross come niscioeul. Noccioluti
a nanna. Far la nanna. (“tosc. – Tom. Giunte). -

Fa ninin donò Niscioeüla de terra. Cece di terra. Mani


Che " er) E
El portarà el cocò,
Ninna
Ninnarella (Targ. Istit.). Pianta siliquacea che ha
Fa ninin popò. S Che m' appella. due semi nel baccello grossi quanto
un cece, i quali secondo qualche pa
Ninin. Cosìno. Lo stesso che Belerin. V. lato hanno sapore di cece, secondo
Ninoeü. Ninna. Mimma. Bimba, fanciulletta. qualche altro di nocciuola, già fatta
Ninón (Rizz a la). V. in Rizz. succedanea al caccao e al caffè. È l'A
Ninorin. Ninnolo. Cosettino. Cosuzzo. rachis hypogea dei botanici venuta di
Ninzà che anche dicesi Inzà e Inninzà. nuovo in gran moda a nostri giorni
Incignare(“tosc). Manomettere. Intac come oleifera. -

care. Cominciare a far uso di chec Niscioeüra. V, Niscioeüla.


chessia togliendone una parte – Dal Niscioeüra. Giannetta? Verga le più volte
lat. Initiari dice il Ferrari nelle Orig. di nocciuolo che i caporali delle trup
Ninzà ona botteglia. Incignare una pe austriache si tengono da lato a una
bottiglia – Ninzà in duu on naranz, colla sciabola.
ona micca. Rompere o Dividere o Par Mollaghen quatter secch come ni
tire un'arancia, un pane. scioeur. V. in Quàtter.
Ninzàa. V. Inninz. Nisciolànna. Nocciuola avellana? Noc
Nioeù. Afato. Scriato. Screato. Ragazzo ciuola lunga. Specie di nocciuola ch'è
poco vegnente e di mal aspetto. bislunga e grossa più dell'ordinario.
Nióla. v. a. Daz. Merc. Anigella. Nigella. Nisciolin. V. Nisciorin. º
Niólla. Midollo. V. Nidolla, Nisciolin per Carpanèssa o Carpanèll. V.
Niorin. Schizzo o Scachicchio o Scriccio Nisciolònna e Nisciorònna. Grossa noc
lo(“tósc. – T. G.). Scriatello. ciuola.
Niorinoeiù. Scriatellino.Scricciolino-luccio. Nisciorin. Nocciolino. V. Nizzolin.
NIV ( 174 ) NO
Savè de misciorin. Sentir di vieto Nivoi succ. . . . . . Quelli che non
o di mucido. Aver cattivo odore per danno speranza di pioggia vicina.
troppa vecchiezza, le carni, l'olio, ecc. Nvol rosso vento acqua. V. in Ciél.
Nisciorin(On). Un micino. Quand i nivol van a la montagna,
Nisciorin o Nisciolin o Nizzolin, e anche ciappa la zappa e va in campagna... -
ambig. Riottin. Moscardino. Ghiro mi Le nubi spinte dai venti a monti so
nore in grandezza di un topolino do no presagio di serenità.
mestico, di color rosso ſlavo. Comune scola i nivoi. . . . . . Dicesi dai
mente è creduto un topo, ma esso è contadini allorchè piove e fa il sole.
veramente il Glis avellanarius dei si Nivol. T. di Teat. Girelli da scena(Ma
stematici, il Muscardin dei Fr., la Dor glotti Lett. 1o. I, 159).
mouse ing., la Kleine Haselmaus ted. Nival. ad. Nuvoloso. Nuvolo. Annuvola
Nisciorònna. V. Nisciolònna. te. Annubilato. Rannuvolato. Nuvolato.
Nispol e Nispola. v. cont. per Nèspola. 7. Nugolato. Nubiloso. Nubilo. Nugoloso.
Nissùn. Nessuno. Nissuno. Niuno. Neuno. Comenzà a vegnì nivol. Ragnare.
Gnuno. Ignuno; e contad. Nimo. Dopo el nivol ven el seren. pos. e fig.
A sto mond gh'è nissun de neces Dopo la pioggia torna il ciel sereno
sari. V. in Necessàri. Cant. carn. I, 155). Dopo il cattivo
Ghe le toeu foeura del coo pù nis viene il buono(*tosc. – Tom. Giunte).
sun. V. in Toeiù. Nivola. Lo stesso che Nivol sust. V. -
On poo per un fa maa a nissun. Però fra Nivola e Nivol pare che corra
V. in Màa avv. (V. in Ròbba. varietà, e che la prima signif Nuvola
Robba de comun robba de nissun. lata, la seconda Nuvola più ristretta.
Niter. Nitro – ll volgo chiama pure Nivola del Santo Ciod. . . . . Mac
così ogni efflorescenza bianca salina china in forma di nube nella quale
qual ch'ella siasi. si cala il Santo Chiodo che viene cu
Niv (Tegnì in). . . . . . Tenere i pesci stodito nella volta sovrastante al coro
vivi ne così detti burc. V. questa voce. della nostra Metropolitana.
Nivelètta. V. Livelètta.
Nivola. fig. subbisso. Nuvolo. Nugolo
Nivèll, Nivellà per Livèll, Livellà, ecc. V. Nembo.
Niver. v. cont. per Nivol. V. Nivolàsc. Negra nube.
Niverèssa. v. del contado. Ten
- - - -
Nivoléri. Nuvolaglia. Nugolaglia.
done allistato di nubi che non mai Nivolin. Nubiletta. Nugoletta. Nugoluzzo.
discontinuato invada o in parte o in Nuviletto. Nuviluzzo. Nuvoletta. Nuvo
pieno l'orizzonte apparente. Nivolón. Nuvolone. Nugolone. (letto.
Nivol, e cont. Niver o Nùver. Nuvolo. Nizz o Nilz. ad. Mezzo (z aspro). Ad. prop.
Nugolo. Nubila. Nuvola. Nube. Nugola. delle frutta, e significa in esse eccesso
Andà a toeò acqua o Andà per acqua di maturità quasi vicino all'infracidare
i nivoi. . . . . Si dice da noi quando Deventà nizz. Ammezzare. Immez
vediamo cavalloni di nuvole spinti zare. Ammezzire.
dalla levantiera correre poco alti da Nizz in di ceucc. V. in GEùcc.
terra al ponente, e ciò perchè in Nizz. s. m. Lividore. Lividura. Morello.
apparenza sembra al volgo che quelle Monachino. Quel livido che resta sulle
nuvole vadano a cercar acqua al Ti carni per qualche percossa.
cino, e perchè in realtà le nubi che i Nizz. Ad. di Formàj. V. (sciorin.
venti dell'Adriatico sospingono nella Nizzoeùla e Nizzolin. V. Niscioeüla e Ni
valle lombarda, ribattute dalle Alpi Nò. No. Non, e scherz. Nonne.
savojarde, sono solite sciogliersi in Dì de nò. Dir di nò. Negare.
pioggia nella valle stessa. Disi de nò mi. Pensavo di no io
Andà debfeva o de venti nivol.... (Fag. L'Ast. bal. II, 9).
Essere spinte le nubi dal vento di est No gh'è el pesg che vess li tra el
o dai venti di ponente e tramontana. sì e el no. Come consuma altrui questo
Masg pioverasg, tutt'i nivoi van mal dell'infradue!(Gelli Err. III, 5).
in gronda. V. in Magg. On ann sì, on ann no e sim. V, in Si.
NOC ( 175 ) NOC
O on bell sì che me consola o on Fà la nocctutta in d'on sogn. V. Sògn.
bell no che me despera. Voleti darla Fà la veggia de nocc. V. in Vèggia.
a me, nol fate a stento. Un bel sì un Fà vitta de nocc. Far vita nottivaga.
bel no mi fa contento(Buon.Tanci, V,7). Fare il nottolone o il nottivago.
Se de nò. Altrimenti. V. in Sè.
Hin longh i nocc de Milan eh! . . . .
Tant var el sò sì come el nè nò. Si suol dire per ischerzo a chi va
Tanto vale il mio no quanto il suo sì sbadigliando. Se lo sbadiglio proce
(Cecch. Esalt.). desse da vino smaltito si potrebbe
Vess tra el si e el nò. V. in Sì. sostituire al nostro dettato il provin
Nò. Non. Per es. No set vegnuu? Non cialesimo del Fag.(negl'Ing. lod. III, 4)
sei venuto? Il nostro Grossi disse Andianne Valdarno che Chianti sgom
Che Giove che no Giove de la lippa! beral che equivale a dire Ora che i
Nòbel, ecc. V. Nòbil, ecc. (bile. fummi del vino (vin di Chianti) se ne
Nòbil e Nòbel. s. m. Nobile. Persona no
vanno vuol esser acqua (acqua d'Arno)
Nòbil. add. Nobile; e cont. Nòbole. Hoo faa nocc a Monscia. Mi si fece
A la mobila. Alla nobile. Nobilmente.
notte a Monza(Targ. Viag I, 5o).
Cà nobela. Casa padronale. In del bon o In sul pù bell de la
Pian nobil. V. in Piàn. nocc. Nell'alta notte. Nel cuor della
Nòbil. ad. fig. Dilicato. V. Nobilin. notte. Di notte profonda. A notte ferma
Nòbil. Ad. di Sàja. V. o innoltrata o avanzata.
Nòbila. s. f. Nobile, Gentildonna.
La nott l'è la mader di penser.
Nobilàzz. V. Nobilòn.
La notte assottiglia il pensiero(Sacchet.
Nobilin. s. m.Nobiletto? Nobiluccio?(“tosc) Nov. 51. ). – La nuit donne o porte
Nobilin del tecch. Nobiluccio mezzo conseil dicono i Francesi.
ricascato(“tosc. – Rime poet. pis). Marz marzott l'è inguaa el dì e la
Nobiluccio da titoli disunti.
nott. Si usa per indicare l'equinozio
Nobilin. Dilicatino. Delicatello. Mingherli
di primavera. V. in Màrz.
no.Deventà nobilin nobilin. Indelicatire
Mia de quij che fa cl loſ de nocc.
Nobilòn e Nobilàzz. Nobilaccio(Tommas,
v. in Mia. - -

Giunte). Nobile di gran prosapia. Nott de san Cristòffen.


Nobiltàa. Nobiltà. Nobilezza; e cont. No Nott de san Giovann. Veggansi
bolezza – Te perdaree minga la no in Rosàda.
Nott de san Peder.
biltaa a fall ve”! El credarav de perd Passà la nocc. Passare o Consumare
la nobiltaa a fall. Perderebbe uno spic o Spendere la notte in alcun luogo.
chio di croce a far questo(*tosc.-T.G.). Pernottarvi. (la notte.
Crederebbe d'abbassarsi a farlo.
Passà ona cattiva nocc. Avere la ma
Nobiltàa. s. f. Il corpo dei nobili. La Sacch de nott. V. in Sàcch.
Nobiltà.
Sangua de dì de nocc. V. in Sàngua.
Noblèss per Nobiltàa. V. Stà semper attorna de nocc. Esser
Nòcc, che le persone civili dicono più un andatore di notte(Car. Let in. II, 155).
volentieri Nott. Notte; e poetic. Luna. Trà-via la nocc. Vegliar la notte.
A la nocc va attorna domà i tegnour. Tutta la santa nocc. Tutta la notte
Sol gente di mal affare, cani, lupi, quant'ella è lunga(Mag. Let. sc. II, 165).
bestie e botte vanno fuor la notte(Lasca vedè l'erba a nass de nocc. V. Èrba.
Gelos. III, 1). Vegnì nocc. Far notte. Annottare.
Bonna noccaisonador. E buon anno. Vess lontan come del dì a la nocc.
E festa(Cecchi Com. ined. in Cecch. Esserci la differenza che è dal giorno
Prov. 96). Buona notte pagliericcio. alla notte(Mag. Op.555). V, anche Lon
Dà la bonna nocc. Dare la buona ll Nòcc, s. m. V. Nòcciola. (tàn.
notte. Salutare altrui in tempo di notte, l Nocciàda. V. Nottàda,
De nocc. Di notte tempo, Nottetempo. Nòcciola o Nòcc. . . . . In alcuni paesi
Erba cruda e gamber cott no las verso il Comasco e sul Verbano si chia
sen mai dormi tutta la nott. V. in Erba.
ma così quella specie di Gufo che in
Fà del di noce. Fare il nottolone. città diciamo Sciscioeü. V,
NOD (176) N (EU
Noccorròlter. Bene sta. Senza più. Il no Nodàr, che i nostri vecchi dicevano No
stro è un modo avverbiale contratto dée Notajo.Notaro; alla lat. Tabellione.
da Non occorrolter (non occorre altro). Fl mestee de nodar. Notaria. Noteria.
Nodà, che il volgo dice volentieri Novà. Nodar del lella. Notajuolo. Notajuzzo
Notare. Nuotare. Noeudi. Io nuoto – Le al peg. V tarucciaccio (“tosc. – T. G.).
più tra le frasi italiane che sono per Wodar del maleſizzi.Notajo criminale.
addurre come corrispondenti alle no Nodar del pilaster. . . . . Nome di
strali sono tolte al Caro Sup. Daf,p.197. que notai che tenevano banco nel
Fà el salt mortal o la tomma. Fare nostro Broletto per ivi ricevere le
il tombolo. deposizioni testimoniali nelle cause
Fà el sciavattin. Fare il paneruzzolo? civili. I nostri Statuti li chiamavano
Nuotare gironi, cioè coccolone, e a Notarii de pilastro.
gitando i due avambracci come chi Passà nodar. Annotajarsi.
tira lo spago. Primm nodar. . . . Il vero tabellio
Fà el mort. . . . . Nuotar supino a ne, il vero notajo, cioè quello che
fior d'acqua, e agitandosi appena sotto l'impero dei nostri Statuti mi
quanto basta per non s affondare. anesi era esclusivamente autorizzato
Fà l'anedin. . . . . Nuotar de piedi a stendere e rogare ogni specie di
agitando le mani giunte dietro la schie atti notarili (laudatus ad omnia).
na a imitazione dell'aliare dell'anatre. Segond nodar. Secon lo notaro. Pro
Fà la ranna. Noiare boccone o rove notaro (D'Adda Arte notarile). Nome
scio. Fare il ranocchio. Nuotare agi di quella specie di notajuoli che i
tando tutt'a un tempo e mani e piedi. nostri Statuti (I, 556) chiamano Se
Fà la settada. Fare la lepre? Di cundi notarii o Pronotarii, ed ai quali
rincorsa e raccosciati, dar del sedere essi negavano la facoltà di stendere
per primo in acqua, e poi con uno o rogare atti, e accordavano soltanto
scambietto gittarsi a nuoto regolare. quella d'intervenire ai rogiti de pri
Fà la spansciada. Fare il ranocchio? mi e avvalorarne il contesto quasi
Nodà come on pess.... Notarbgnis.” testimonii notarili. Pare che questi
Nodà de quadrell. sch. Noiar come notajuzzi ſossero ricevuti nel solo Mi
un vomero (Diz. ven.). Risicar d'affo lanese propriamente detto, e me ne
gare per non saper di nuoto. dà indizio così la disposizione del
Nodà in fianch. Notare per il lato. capitolo 415° degli Statuti ultimi del
Nodà slanzaa o Fa i perteghett o 1552, come il vedere taciute le due
i lanzett. Fare il passeggio. Nuotar di voci Pronotarii e Secundi notarii dal
spasseggio. Passeggiare. Noiar colla Glossario del Ducange. Questa specie
sola testa fuori dell'acqua, cavando di notajuoli cessò fra noi a mezzo
e agitando l'un braccio dopo l'altro l'anno 18o6. -

per avanzar cammino. Nodée. v. ant per Nodàr. V.


Nodà sott'acqua. Nuo arsott'acqua co Nodrùmm. Nutritura. Allevatura.
me usano per eccellenza i palombari o Besti de nodrumm. . . . . Quegli
marangoni o periti dell'arte urinatoria. animali bovini che vengono nodriti
Quand se impara a nodà besogna esclusivamente o pei lavori rurali o
mettes i vessigli sott sella. Chi non sa per figliare e dar latte.
nuotare ricorra al notajuolo che fa per Noè. Noè.
l'uomo l'uſfizio del notatojo de pesci. Eviva Noè... Sclamo solenne fra i be
Salia-dent in l'acqua a nodà. Met vitori ei briaconi, e il motivo n è chiaro.
tersi o Gittarsi a nuoto. Parì l'arca de Noè. V. in Arca. -
Saltà-giò in pee. Fare il tuffo. Anche i Siciliani usano questo modo.
Nodà ſig. Nuotare. Notare. Stare a nuo Scampà i agn de Noè o de Matu
to. Galleggiare. Soprannotare. salemm. Aver più anni del disitte o di
Nodà in del grass. Notare nel gras Noè Monos). Vivere vita lunghissima.
stime, nell'unto, nel lardume. Noeüd. Nodo. V. Grópp.
Nodadór. Nuotatore, Nozùd. Nodo. Nòcca. Articolo.
N (EU ( 177 ) NOM
Noeud de la man. Noce o Nocella. Savè nouva di fatt sou. Saper le
Noeiùd. Nuoto. sue nuove, le nuove di alcuno(T. G.).
Noeüf per Noetv. V. Noeuvcént. Novecento.
Noetira. Nuora. Noeuv-men-on-quattrin. s. m... Monetina
Cattaloeura mia nocura. V.Cattabeùra. d'argento, il 16.ºdella pezza di Spagna.
Dì a la fioeura perchè intenda la Nòja. Noja.
noeura. Dire alla figliuola perchè in Nojà. Nojare. Annoiare.
tenda la nuora. Nojàa. Nojato. Annoiato.
Noeüs. Nuocere. Danneggiare. – I cont. Nojós. Nojoso.
dell'A. Mil. lo usano anche in senso di Nòll. Nolo – Dà-via a noll. Dare a nolo.
Dispiacere, Malgustare; p. es. Te noeus Sont minga chì a noll ve”. . . . .
ch'el mangia? Ti spiace ch'ei magi? Non ci sono venduto, non sono te
Noeuv. Nuovo. Novello. nuto a questo lavoro – Je ne suis pas
Cosse gh'è de nocuv? Che di il loué pour cela dicono anche i Franc.
mondo? (Monos. p. 555). Toeü a noll. Noleggiare. Pigliara nolo.
Cosse gh'et de noeuv? Che mi porti? Nomà per Domà (salvo che, soltanto). V.
(Bibb. Caland. II, 6). Nomadèss per Domadèss. V.
Gh'è nient de nouv. . . . . Frase Nomàsc. Nomaccio.
equivalente a Così è, Così debbe an Nóme. Usiamo questa voce soltanto nel
dare o essere, Comando o Voglio così. modo : In nome de Dio. In nomine Do
Lavorà sul nouv. V. in Lavorà. mini(Grazz. Cof IV,8). Al nome di Dio.
Lavorà o Tajà in sul nouv. t. agr. Nomenepàtris. v. scherz. Capo Testa.
dell'Alto Milanese. . . . . . Troncare Fronte. Fra noi è così detto perchè nel
a una vite i tralci dell'anno ultimo segnarsi, toccando la fronte, si pro
scorso per rimettere quelli detti marte nunziano le parole In nomine patris.
che devono fruttificare l'anno dopo, Comenzemm on poo del nomene
Noeuv de trinca. Nuovo di trinca patris. Cominciamo a dire A.
(Nelli Serv. padr. I, 15) – parl. di Vess tocch in del nomenepatris. fig.
monete Ardente. Nuovo di zecca. Non aver tutti i suoi mesi. Essere
Noeuv novent. Nuovo di zecca. Dicesi matto o balordo – Per Tisegh. V.
di qualunque cosa che sia novissima. Nòmina. Nome. Fama. Nominazione. No
Oh questa l'è propri nocuva. Oh que minanza, e ant. Nomanza. Nominata.
sta è di nido(Nelli Mogl in calz. I, 9). Avegh bonna nomina. Aver buona
Rivà noeuv quejcoss. Giunger nuova fama o buona nominanza – cativa.
MIld COSdl. Aver mala fama, mal concetto, cat
tivo nome.
Tajà sul nouv. V. sopra Lavorà ecc.
Tirà in nocuv. Rinnovare. Fass de la nomina o del nomm. Tra
Noeüv(Fàcc). Visi nuovi(Pan Poet.I,vLII,15) dursi fuori di taciturnità(Pandolf. Gov.
Noeüv. Nove – Pelpl. vedi in Quàtter. fam. 52). Far nome. Farsi nome. Acqui
Giugà al noeuv che anche dicesi star grido o fama o nominanza.
Nòmina. Nomina. Nominazione.
Giugà al maccà. Fare al maccà(“fior.).
Specie di giuoco che si fa colle carte Vess in nomina. Andar per tavolieri
da tresette, e in cui, prezzata tanti (Caro Let. ined. II, 196). Essere in
punti ogni carta, vince chi primo proposizione per alcun impiego.
arriva a far nove colle proprie carte. Nominà che i più idioti dicono anche
Noeiù va. Nuova. Novella. Notizia. Innominà e Luminà.Nominare.Nomare.
Dà nocuva de cà. met. Dar una ri Nominà. Nominare. Dar la nomina.
sciacquata. V. Felipp fig. Nominaa. Nominato – Vess nominaa
Nissuna nocuva, bonna nocuva. Nulla manca per ferr rott. V. in Ferr.
nuova buona nuova(Tommas. Giunte). Nominàa. Nominato. Famoso. Celebre.
Dettato con cui si pronostica non Rinomato.
essere accaduto alcun male quando Nominàa. Nominato ad impiego.
non si ha nuova alcuna. Simile al fr. Nominàa. Ad. d'Estratt. Stratto nominato.
Point de nouvelles, bonnes nouvelles. Nominativ. T. gram. Nominativo.
l ol. III. 25
NOM ( 178) NON
Ghe cala el nominativ. ſig. Manca nuz V, 5) Affine è altresì quel testo
il verbo principale. del Cecchi (Servigiale IV, 3)
Nominepàtris. V. Nomenepàtris. Quest'uomini son pur pazzi, da poi
Nòmm. Nome – Ciò che ha un mede Ch' e' comprano un pentir tanti danari :
simo nome dicesi omonimo; ciò che E, se qnesto non fia pentir da vero,
Dicani Tosa. . . . . . . . .
simile Sinonimo; ciò che falso Pseudo
nimo; ciò che nessun nome Anonimo. Nomm propri. Nome proprio – Noi
A mè nomm = A sò nonm. In no Mlanesi decliniamo secondo generi e
me mio. A mio nome - A suo nome. numeri quasi tutti i nomi propri, la
In nome suo. lingua illustre no. Per es. El sur Vas
Avegh a nomm torna a cà. V. in Cà. sill, Cà Vassalla, i sur Vassaj. Il sig.
Avegh nomm o Avè in nomm. Im Vassalli, Casa Vassalli, I sigg. Vassalli.
Portare. Essere. Montare a. Per es. A Tutt i matt han momm Mattée; ma
tant al brazz l'ha in nomm o gh'han cucst-chì l'è matt pussee. V. in Mattée.
nomm quindes lira. Son quindici lire Nòmm. fig. Nome. Fama.
o Sommano lire quindici. Montano a Fass del nomm. V. in Nòmina.
quindici lire. Var pussee el bon nomm che tutt
Avè in nomm. Chiamarsi. Aver nome. i danee del mond. Molto meglio è un
Come gh'havii nomm ? Come è il buon nome che una mala ricchezz
vostro nome? (Ces. in Come). (Alleg. p. 152).
De nomm. Di nome. Non di fatto, Nomm. Puntiscritto. Pontiscritto. L'ini
che ha il nome e non l'autorità. ziale del nome e del cognome che si
El dì del sò nomm.Giorno onomastico. fa ad ago con filo di cotone tinto ne pan
Fà el nomm o Fà minga el nomm nilini per indicarne il proprietario.
a vun. Fare o Non fare il nome ad Nón diciamo anche noi all'italiana in
uno. Nominare o Non nominare uno. certe frasi. Per es. Non tutt hin bon.
Dire o Non dir per nome. Fare o Non Non tutti sono buoni.
fare il nome di uno. Nominarlo » O 110. Nòna per Nònna. V. La Nòna Grega.
In nomm. In nome. Nondimén. Nulladimeno. Nondimeno. Non
Mett a nomm. Imporre il nome – dimanco. Nientedimanco. Nientedime
Si dissero nomieri quelli che imposero no. Nientemeno. Non pertanto. Tuttavia.
i nomi alle cose. Pure; ant. Neentedimeno. Neentemeno.
Mett a nomm scusa insci. V. in Scusà. Nonistànt. Nonostante.
Müdem el nomm. Tignimi.sp. d'escl. Nònna. Nonna. Ava. Avola. La madre di
Per assicurar altrui che si è certi di nostra madre o di nostro padre. –
fare o di ottenere una data cosa, quasi La madre della nonna dicesi Disnon
dicendo: se io non l'ottengo, vo non na, Bisava, Bisavola; quella della
esser più quel che io sono – L'Alb. bisnonna Arcavola; e quella dell'ar.
ene sbagliò questa frase Tignimi per cavola Bisarcavola.
una imprecazione, ma nel testo ch'egli Fà la nonna. gergo. Tener il sacco.
cita dell'Ambra (nei Bernardi) Eser Nònno, che pronunciamo quasi come Nèno.
rarlo benissimo a chiave, e s'egli scappa Nonno. Avo. Avolo. Il padre del nostro
Poi, tignimi, essa è a capello il no padre o della nostra madre. Più co
stro Mudem el nomm, com'è negl'In munemente in città lo diciamo El Papà
cantesimi del Cecchi (III, 2): Se io non grand. – Il padre del nonno dicesi

ºacconcio per il di delle feste, tigni Bisnonno, Bisavo, Bisavolo, Proavo;


mi ; e nella Cofanaria del Grazzini il padre del bisnonno chiamasi Arca
(IV, 8): Orsù; in nomine domini ; s'io volo, Atavo, Atavolo, Trisavolo, Ter
non me ne vaglio, tignimi – il Lippi zavolo; il padre dell'arcavolo dicesi
nel Malm. usò anche in questo stesso Bisarcavolo; quello del bisarcavolo è
senso Dimmi Nino, cioè dimmi pazzo. detto Trisarcavolo. Quintavolo.
S io guasto nulla mi si muti nome Nònno, detto a un vecchio per vezzo:
(Monig. la Ved. III, 55). Dipignimi Buon vecchio. Nonno.
(Aret Tal 199). Tosami (Firenz. Tri Nonon. s. f. v. cont. svilitiva. Monna.
NOS ( 179 ) NOS
Non-plus-ùltra. s. m. Il non più dtre di – Il suo seme dicesi Lingua di passe
checchessia(Magal. Op. 49). ra – De nos matta. Frassineo – Bosch
Vessel non-plus-ultra. Passarbatta de nos matt. Frassineto.
glia(Aret. Ipocr.at. III – Alleg. p. 61). Nos matta. Avornio. Orno. Avorniello.
Essere massimo nella propria specie. Pianta nota che è il Fraxinus ornusL.
Nonsochè. Coso. Negozio. El gh'ha-li Nos sangiovann. Noce gentile? Fa le
on nonsochè. Ha seco non so che noba. gemme e i fiori assai tardi, dà frutto
Nonsochè. Un certo che. El gh'ha on non più sicuro, ma poco.
sochè ch'el pias. A in lui un non so che Nós. Noce. Frutto del noce.
grato(per simig. a quel di DantePurt.5). Derla o Derlon. Mallo - Gussa. Gu
Nonziàda. Annunziata. Nunziata. Una delle scio = Grioeu o Cuccurucù o Cantacucù.
feste della Madonna. Gheriglio. Gariglio = Rusca. Peluja.
Norànta. Novanta. Dò nos in d'on sacch e dò donn in
Norantènna. Novantena. d'ona cà fan on gran ciass. . . . In
Norin. Forse dim. di Leonora. Voce usata quella casa ove è più d'una donna non
nella frase Fà norin dedè. V. Dedè. mancano guai e pettegolezzi. -

Nòrma. Voce che s'usa nella frase Fà-foeura i nos. Smallare le noci.
Per toa norma. A tua o Per tua Giugà ai nos. Giocare alle noci(“fior.).
norma(Tommas. Giunte). Questo giuoco è simile all'altro Giugà
Toeù in norma. Pigliar di mira o ai gandoll (V. in Gandolla) ed ha co
in urta. Perseguitare, nuocere. muni con esso tutte le circostanze
Normàl. s. f... Statuto di norma uniforme. ivi menzionate, trattone che dove in
Normàla. Ad. di Scocula. V. quello s'adoperano i noccioli, in questo
Normalista... Alunno nelle scuole normali. si sostituiscono le noci – Castellina
Normànna (Tajaa a la). T. de'Manisc. (testo e nota in Tom. Sin.).
Scodato – È diverso dall'Inglesaa. Il Mi gh'hoo i vos, e i olter gh'han
primo ha la coda amputata senza più, i nos. Io sono il Trinca, e gli altri
al secondo vennero levati i tendini bevono (Meini in Tomas. Sin. a Beone).
depressori e lasciati gli elevatori, e Io ho le voci, ed un altro le noci.
perciò esso porta il mozzicone alto. Io ho la cosa in parola, in voce, ed
Noréncol. Ranùncolo. Ranunculo. altri in effetto, e dicesi per ribat
Noroncolin. Ranuncoletto. Ranunculetto. tere il discorso di chi asserisce che tu
Nós. Noce. Albero noto ch'è la Juglans re abbia avuto un uffizio, un benefizio o
giaL. – Il Noce per antichissimo pri simile altra ventura la quale di vero
vilegio, come ognun sa, era l'albergo è toccata ad un altro. – Talora vale
delle fate e delle streghe. Oggi di non anche per Uno leva la lepre e un al
lo è più a motivo che quelle buone tro la piglia. Uno fa i miracoli e un
creature si sono accorte che i con altro ha la cera.
tadini dell'Alto Mil. riuscivano a ve Nos bislonga. Noce lunga.
derle in naturalibus conficcando un Nos busa che alcuni Lariensi dicono
chiodo, un coltello o un altro ferro Nos boofa o cucca. Noce guasta.
qualunque in quel noce sul quale fos Nos carpich. Così chiamano vari La
sero andate ad albergo o a tregenda!!! riensi la Nos strencia. Vedi più sotto.
Chi voeur noeus al vesin pienta nos Nos de tre cost. Così chiamano al
granda e figh piscinin...... Il noce tri la Nos strencia di cui vedi più sotto
va piantato già grandicello, e il fico Nos larga. Noce gentile. Noce pre
piccino, chi voglia vederli venir pre mice o stiacciamano. Il frutto dell'Ju
stamente in bella crescenza.
glans regia fructu tenero molli puta
Scorlì o Scorlà-giò i nos. gergo. Scuo mine dei botanici. -

tere il pelliccione. Nos redonda. Noce tonda.


Nos d'India. Noce d'India. Nome dell' Iu Nos strencia o carpich o de tre
glans nigra e del Cocos nucifera dei bot. cost. Noce malescia. Noce malagevole
Nos matta. Còstolo(*tosc. – Gior. Georg. a rompersi che è il frutto dell'ouglans
VII, Io9). Frassino, Nocione. Nocistio? regia fructu perduro dei botanici,
NOS ( 18o ) NOS
Nos verd. Noci recenti. Noci fresche. torte, o sovrapposto a rane, luma
Ogni nos la jutta a fà gaslett. Ogni che, pesci o simili, era vivanda qua
prun fa siepe. resimale comune anche ai Bergama
Pan e nos mangià de spos. V. in Spös. schi che dagli agli la dicevano Jada
Pertegà i nos. Abbacchiar le noci. (agliata) e vi aggiungevano altresì
Pestà i nos. Schiacciare le noci. molte fette di rape cotte. Il sig. Lan
Quell di nos. Nociajuolo. ceti(nel suo Voc. crem.) dice che di
Rocchetton. . . . Sp. di noce assai una vivanda presso a poco uguale,
più grossa delle comuni. V. Nosón. usata anche fra suoi Cremonesi, è det
Nós. fig. che anche diciamo (sempre met). ta inventrice una certa Macaria cre
Nosaria. Caparbietà. Capriccio. Ticchio. monese da Ortensio Lando nel Ca
Avegh di nos. Aver de capricci. talogo degl'inventori delle cose che si
Romp i nos o i caprizzi. Scapriccire. mangiano il quale tiene dietro al suo
Scaponire. Sbizzarrire. Scapricciare. Commentario delle più notabili e mo
Nós o Gioeügh. T. d'Armajuoli. Noce. struose cose d'Italia(a carte 59). Que
Braga o Staſſa. Castello - Fust. Fu sto savore è uscito di moda fra i
sto = Pedin. Piuolo = Stanghetta. Le Milanesi odierni, ebbe però vita sin
va = Dent de tutta monta. Tacca di scat presso la fine del secolo scorso, chè
to o del tutto punto – de mezza monta. ne abbiamo testimonio questi versi:
Tacca del riposo o del mezzo punto. El nosett, on piatt d'incant,
Nòs. T. de Confett. . . . . Sp. di con L'ha dai nos el nomm e el vant. (Bal. Rim.)
fetto al dragante che imita una noce. Nosètt. ſig. . . . . Il gozzo.
Nós. Ad. di Pèrsegh. V. Nosignor. No signorin mio bello o gar
Nòs. Voce lat. usata nei dettati seguenti: bato. Modo di negare fra ironico e
Eh nòs...... Escl. che si usa per as sdegnoso.
sicurare, per affermare che la tal cosa Nosìn. Nocina(T.G.).Nocetta. Picciola noce.
a debbe andare come un dice. Per es. Giugà a nosin. Giocare alla serpe.
Gh'eel andaa? . . eh nos. V'è egli an V. in Gandolla.
º dato? . . certo, bisognò ch'ei v andas Nosiroeù. Ad. di Fonsg. V.
i se. – Talvolta per Non mai. Nò certo. Nosmoscàda. Nocemoscada.Noce moscada.
- No aveghen o No vesseghen o No Nosmoscada salvadega. Noce mosca
savenn nè in ne nòs nè in du cas. da salvatica o lunga. Il Targ. (Istit. III,
o Non saper mezze le messe. Esser dotto 561 ) sospetta che sia il frutto della
in Buezio. Essere ignorantissimo. Nol Morristica madagascariensis.
ghe n'ha nè in ne nos nè in du cas. Ce Nosoeli. Nocetta.
n'è pur poco di quel che si frigge (Pan. Nosón. Nocione(Tom. Giunte). Gran noce.
Poet. II, xv, 1o). Ha poco cervello. Noson che altri dicono Rocchetton. No
Nosaria. Caponeria. Incapamento. ce grossa. Quella che si ha dalla
Nosaroeü. Ad. di Fónsg. V. Juglans regia fructu marimo dei bot.
Noscondón (De). Trafugatamente o Di Nosonon (Porta Rimin). Grandissimo noce.
trafugo(*tosc. – T. G.). Di nascosto. Nòst. Nostro. L'è propi noster. E
Nosée. Nociajuolo? Venditor di noci. Nòster. º nostrissimo – L' è di nost. È
Nosée. met. Capriccioso. Caparbio. dei nostri, cioè parenti od amici – Set
Nosètt. Nosetti o Nosella(Scappi). Noc di nost incoeu? Oggi sei nosco?
chiata?(Spadaf. Pros.). Agliata? Savore? Nostràn. Terrazzano (Pros. fior. II, v., 62).
Specie di savore che lo Scappi (Op. Nostràn. Nostrale. Nostrano. Indigeno.
- p. 55 e 67) dice proprio della cucina – La nostra voce Nostran ha pure
milanese, e composto in gran parte un'altra sfumatura di significato la
di noci peste, commiste con mollica quale ha per contrapposto Forestee
di pane inzuppata in brodo di carne per Fine. Per es. Robba nostranna ma
o di pesce e regalato di spezie, zaf bonna. Roba nostrale (e perciò doz
ferano, zenzevero, ramerino, menta, zinale) ma non pertanto di buona
majorana e pochi spicchi d'aglio. In condizione. L'è robba forestera, l'è
volto ne cavoli cappucci, servito in minga nostranna. È roba forestiera
NOT ( 181 ) NOV
(e perciò fine), non già nostrale (e Prima notta. Quadernaccio. Strac
perciò dozzinale). Da queste frasi ve ciafoglio. V, anche Primmnotée.
desi che Nostran (indigeno) suol es Nòlta. Nota. Annotazione.
sere per noi di poco pregio, Forestee Nòtta e per lo più i Nòtt.s. f pl. Nota. Note
(forestiero) di molto. E la cosa è sì musicali. Si distinguono in Note acci
viva da stendersi fino agli uomini. dentate, armoniche, accessorie, carat
Fà el nostran. Farsi nuovo. Fare teristiche, con doppia gamba, contran
il nescio. Farlo gnorri. Far l'Indiano. note, coronate, doppie, d'abbellimento
Nostràn. Fatto all'antica. o sia di passaggio o sia false, legate,
Nostràn. Ad. di Lin, Rèff, Vin, ecc. V. martellate, picchiettate, portate, pun
Nostranèll. V. in Ciòd. tate, sciolte, sincopate, principali,
Nostranèll e al pl. Nostranèj o Nostra sensibili, sovrabbondanti, ecc.
nitt. Vezzegg. di Nostran(nostrale) Nottàda o Nocciàda. Nottata(Nelli Facc.
Nostrànna. Ad. di Tila. V. I, 5). Fà nottada. Far la nottata. Pagà
NostrandineNostranòtt. Fatto all'anticaccia la nottada..... Pagar l'alloggio datoci
Nosùu.Guasto.Affatturato.Ammaliato.Stre la notte. (lai, calzolai, ecc.
Nos vòmica. Noce vomica. (gato. Nottapónt.... Segnapunti, strum. da sel
Nòta. V. Nòtta. Nòtte fra noi si usa soltanto nel modo
Notà. Notare. posit di Felice notte, e dicesi o per
Notà i pagn. V. in Lavandéra. saluto al partirsi di notte, o per
Notà tutti minim pitt cagaa. V. Pètt. complimento al primo recar lumi in
Notà. Appuntare. Far ricordo; e fra botte istanza, o per ischerzo se smocco
gai Far ricordo di cose date a credenza. landoli ci vengano spenti – Al fig. lo
Fà notà. Comperare a credenza. trasferiamo a indicare Ella è ita(actum
Notà. Musicare(Mach. Op. IX, 171 ). est). Buona notte pagliericcio.
Notabén. s. m. Nota bene. Il segno NB. Notteparòl. T. music. Note parole. Di
Notàbil. Notabile. Osservabile. cesi a indizio che nella musica vo
Notarèlla. Noterella. Nòlula. Annotazion cale ogni nota debba valere una sillaba.
cella. Nòtola, e corrottamente Notoletta. Notturnin. T. Music. Notturno(Diz. mus.).
Notaril. Notaresco. Notajesco. Notariesco Notus in Judaea. Notissimo.
– Ad. di Càrta. V. Novà. Nuotare. V. Nodà.
Notazion. Annotazione. Nota. Novàl. Novàle. Maggese. La nostra voce,
Notazionètta. Annotazioncella(Vettori in ch'io sappia, è usata oggidi soltanto
Pr. fior. IV, 1, 7). nelle parti montane del Varesino.
Notificà. Notificare. Rassegnare. Novamént. Nuovamente. Usiamo la voce
Notifica e Notificazion. Notificazione. No soltanto per risalutare alla breve.
tificagione – Bando. Novéghen. Voce sch, usata in
Notinn. Notolette? Avè a che fà a Noveghen o a Re
Notizia. Notizia. Avè notizia. Risapere. sentéra. . . . . Non aver nulla al sole.
Pervenire a notizia. Dà notizia. Dar Scior o Feudetari de Noveghen.
notizia o ragguaglio. Far noto. Signor di maggio. Signor da burla.
No gh' è come i cativ notizzi per Novelètta. Novelletta. Novelluzza. Novel
savei subet. V. in Novitàa. Novèll. Novello. Novellino. (luccia.
Notizia o Novitaa grossa. Nuovona. Al novell. Sotto la vetta parl. di gra
Notizia ofizial. Notizia officiale( volg. ni. Al ricolto novello o della stagione.
ital del secolo). Notizia procedente da De novell tuttooss è bell. Fattor nuo
chi per dovere d'uffizio deve darla vo tre di buono – V. anche in Scova.
sicura – E ſig. Notizia che si ha di Novèlla. Novella.
buon luogo, notizia certa, genuina. Novellista. Novellante (Car. Let. in. I, 1oi).
Notomia. Anatomia. Notomia. V. Utomia. Novémber. Novembre.
Notòri. Notorio. Novènna. Novena.
Nòtt dicono le persone civili per Nòcc. V. Novennàri. . . . . Solennità novendiale.
Nòtta. Nota. Mett in notta. Mettere in Novènni. Novènnio.
nola. Notare. Descrivere. Novént V. in Noeuv.
NUM ( 182 ) NU V
Novissem. ad. Novissimo. Numeràa. s. m. e Numeràda.s. f. T.dc'Neg.
Novissim. s. m. pl. I novissimi, cioè: Cas... Nota della qualità delle monete
Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso. colle quali si eseguisce un pagamento.
Novitàa. Novità; e ant. Novanza. Numerà da, voce contad. per Soranòmm.V.
Che novitaa! ... È come dire Che vai Numeràri. Danaro. Contante. Numerario.
tu ora maravigliando! le non son forse Numeratòr. T. Aritm. Numeratore (Pros.
cose consuete? Non è questo l'usato? fior. III, II, 46). Nelle frazioni è la ci
I novitaa cativ se san subet o vero fra indicante quante parti si prendano
No gh'è come i cativ notizzi per savei d'un intiero stato diviso in parti eguali.
subet. Le cattive novelle corron presto Numerizzà i pagin. Cartolare.
Novizia. Novizia. (Mon. 23o. Numismàtegh. V. in Gabinètt.
Noviziàa. Noviziato. Noviziatico. Il luogo Nùn. Noi. Nui.
e il tempo nei quali si è novizio. A dilla chì tra de nun. A dirla qui
L'ann del noviziaa. Noviziato. Novi tra noi (Fortig. Ricc. XXIV, 25).
ziatico. Anno di probazione o di prova. A nun . Su via. Animo. A noi. Sp.
Pagà el noviziaa. fig. Pagare il no d'ellissi; è come dire Tocca a noi,
viziato(Tomm. Giunte). Fare a proprie facciam cuore, facciamo animo; locu
spese la prima esperienza. tione eccitante sè stessi e i compagni.
Noviziàa. met. Tirocinio. V. Garavànna. Denun. Da noi(“tosc. – Tom. Giunte).
Novizzi. Novizio. Al nostro paese, a casa nostra.
Novizzi. fig. Novizio. Nuovo. Novizzo. Sòro. Falla de sciori pover nun. Far le
Nozzinna. Bocconcello. Bocconcino. nozze coi funghi.
Fà i nozzinn. Sbocconcellare. Smi L'è mej di pover mi che pover
nuzzare. Il Couper les morceaux dei Fr. nun. V. in Pöver.
– fig. Vezzeggiane. Dar latte di gallina. Prima nun e poeu i olter. V. in
Nùd e Nùdo. Voce usata fra noi solo Toeu – Questo detto, che generi
ne'modi seguenti, sostituendosi in ogni camente considerato non si può dire
altro caso la voce Biòtt. V. nè virtuoso nè vizioso, è tramutato
Nud e crud. Nudo e crudo (Magal. in solenne egoismo dai ghiottoni al
Let. scient. II, 17). lorchè nelle seguenti cantilene gli
Scoeula del nud. . . . . Scuola del fanno egida delle campane imitandone
modello vivo. Studià el nud. Copià il sonare a festa:
del nud. Studiar dal modello vivo. l)in don dan,
Nudregà. V. Nedrugà. San Cristoffen l'è posdoman;
Invida nissun – che semm assee nun,
Nùlla. s. f Zero. La cifra insignificativa
Pan e salamm l'è assee per nun
degli aritmetici. Dal tedesco Nulle. Din don dan,
Nùlia. . . . . Nome delle due carte nel San Cristoffen l'è posdonan – l'è posdo
giuoco del cucù figurato nelle quali man - man - man ;
è dipinto lo zero(la nulla). o come dicono più spiattellatamente
Nullatenént.Che non ha nulla(Tom.Giunte). i contadini brianzuoli
Nùllo (Andà o Trà a). Annullarsi. Esser Din don dèn,
gli dato di nullità. Dare di nullità. Disna a cà toa, e se te vocu vegni vèn.
Nùmer. Numero. Nòvero.
Semm chì nun. Delle nostre '(Bracc.
Ciod de numer. V. in Ciòd.
Sch. Dei X, 26, 1).
In numer. T. merc. In buon novero. Vegnemm a num. A noi. A bomba.
In quantità. Ven con num. Vieni con noi o con
I numer del lott. . . . Que cinque esso noi o nosco.
numeri, fra i novanta onde consta il Nutrì. Nutrire. Nodrire. Nutricare.
giuoco del lotto, ch'escono benefizia Nutrii. Nutrito. Nodrito. Ben nutrito.
ti. Gh'è-foeura i numer del lott. Sono Nutriss. Mangiar cibi nutricanti o nu
esposti i numeri vincenti. trimentosi o nutritivi o nutrimentali.
Vess lì per fa numer. Esserci per ri Nutrizi(in. Nutrizione.
Pieno o come il finocchio nella salsiccia. Nuver. v. cont. per Nivol. V.
Nùmer. Numero. Cifra. Nuverisc. Nuver nuverisc. Nubilosissimo.
O

O. O. La quarta vocale dell'alfabeto. ed a quelle altre cure pastorali nella


Ze o cò. V. in Zé. diocesi ambrosiana che loro affidasse
O. Cerchio. Circolo. L'ha faa on o in la il Metropolitano – Oblato nei diz. ital.
sabbia. Segnò un circolo nella rena – vale semplicemente Converso.
Faa a o. Circolare. Oblàtt de Rò... Sacerdote oblato così
Oà per Ovac. V. detto dal Collegio di Rhò in cui san
Obbiàa. Ostia – Il Ferrari trae la no Carlo raccolse tali sacerdoti destinan
stra voce vernacola da Oblato, Oblata, doli missionari nella diocesi ambros.”
ostia che si oſferisce nella messa, ed Oblattìn. . . . . . Sacerdote oblato gio
il Giulini esso pure da Oblata od Oblia. vine, o di picciola statura.
Grand d'Aussy (nella sua Histoire Oblattón. . . . . . Sacerdote oblato di
de la Vie privée des Français II, 9) gran ricapito, o di alta statura.
vuole trarre questa voce dal greco Obligà. Obbligare.
O3eAtx, citando Ateneo. Anche i Ted. Obligàa. Obbligato – Coobbligato – So
hanno Oblate i Fr. Oublie in pari sig. lidario. Solidato.
Obbiàa. Cialda? Gli ostiai chiamano così Aria obligada, Part obligada, ecc.
la cialda intiera ch'esce della forma T.Mus. Aria obbligata, Parte obbligata.
con in sè dalle venti alle cinquanta Restagh minga obligaa. Non ne sa
ostie in bollini (obbiadin) – Mett la pi per grado o vero nè grado nè grazia.
nola in l'obbiaa. Incialdarla pillola. Vess obligaa a vun per quei coss.
Obbiadée. Ostiajo. Fabbricator d'ostie. Saper grado o buon grado ad alcuno
L'antico francese Oublayeur. di checchessia. Ghe son tant obligaa.
Obbiadin. Ostia. Pasta ridotta in sotti Millegrazie. Gran mercè. Obbligatissimo.
lissima falda per uso di sigillar le Obligànt. Obbligante. Cortese. Gentile.
lettere, e si fa di vari colori. – A Accaparrante.
Firenze chiamansi Ostie in bollini. Obligàto noi usiamo soltanto nelle frasi
Boccon d' obbiaditt Quel Ciavo obligato! Addio fave. L'è ita.
che nelle cialde da ostie per messa obligato de l'avis: Ai segnali si co
dicesi Retaj, in quelle da ostie in noscono le balle.
bollini dicesi Boccon, e serve a rica Obligazion. Obbligazione. Obbligo.
varne bollinuzzi più piccini. Avegh on carr d'obligazion con vun.
Obbiadin a rilev..... Specie di bol Tenere grand'obbligo con alcuno. Avere
lini figurati e di assai gentile fattura. grand'obbligo ad alcuno. Aver somme
Obelisch. Obelisco. obbligazioni ad alcuno.
Oberàa. T. for. Fallito marcio. (leria. Öbligh. Obbligo – Obbligazione. Obbliga
Obèrg e Obèrsg. Albergo. Ostello. Ostel gione. Lo scritto con cui uno s'ob
Obergista. Albergatore. Locandiere. Oste, bliga a checchessia verso un altro.
Oboè. Oboe. Strumento da fiato notiss.” –
e antic. Ostellano. Dal fr. Aubergiste,
Obèrsg. V. Obèrg. Altre volte si specificava in Oboe d'a
Obet. v. lat. (obitus) viva tuttavia nel more o vero Oboe lungo, e in Oboe
contado in sig. di Funerale. Mortorio. corto. Le parti dell'Oboe sono
Obiezion. Obbiezione. Obiezione. Imboccadura. Imboccatura = Pezz de
mezz. Pezzo di mezzo – Pè. Piede -
Obizz. Obice. Obizzo, e ant. Aubizzo. Per
le parti di questa specie d'artigl. si Ciav. Chiavi - Ancia. Linguella.
vegga ciò che dissi in Canon. Obròbri. Obbrobrio.
Oblator. Obblatore. Il lat. Licitator. Öca. V. Occa.
Oblatt.... Individuo di quella Congrega Ocada. V. Giugà a l'occa in Occa.
zione di sacerdoti, così detta degli Ocàda per Loccàda e Loroccàda. V.
Oblati de santi Ambrogio e Carlo, che Ocasion. Occasione. Congiuntura.
san Carlo ſondò nel 158o perchè ac A l'ocasion vedaremm. Quando che
cudissero all'istruzione seminaristica sia vedremo.
OCC (184) O CC
Ciappà l'ocasion. Afferrare l'occa Giugà a l'occa. Fare all'oca. Sorta
sione(Caro Let. Neg. I, 156). di giuoco che il Biscioni descrive co
Domà ocasion de doperà, de fà, me siegue nelle sue Note alle Poesie
o sim. In appunto. Ammannito. del Fagiuoli (tom. VI in fine, p. 6).
La gent se conossen in di ocasion. « Questo giuoco si fa con due dadi so
L'occasione fa la barba di stoppa alle pra una tavola distinta in 65 case in
persone(Doni Comm. Burch. p. 125). gro a spirale, e le sue leggi son que
L ocasion la fa l'omm lader. V. in ste: Chi fa 6 e 5 va al 26. Chi fa 5 e 4
Làder. va al 55. Chi va dove sono l'Oche,
Ocasion prossima. . . . . Pericolo raddoppia: al numero 6 v'è un Ponte,
prossimo di peccare. dove si paga il passo, e si va al 12.
Ogni minima ocasion. Ogni occa Chi va al numero 19, dov'è l'Osteria,
sioncella. paga e vi sta tanto che ognun tiri una
ècc. V. in Eùcc. volta. Chi va al 51, dov'è il Pozzo,
Occa che i cont, dicono anche Vira. Oca – paga e vi sta tanto che un altro lo

Papero se assai giovane. È l'Anas anser cavi. Chi va al 42, dov'è il Laberin
domestica dei natur. – Dell'oca come to, torna indietro al 59 e paga. Chi
vivanda si dice proverbialmente Porco va al 52, dov'è la Prigione, paga e
d'un mese, oca di tre mangiar da vi sta finchè da un altro sia cavato.
re (Tan. Econ. 2 14); e ubbiosamente Chi va al 58, dov'è la Morte, paga
In lunedì non si vuol mangiar oca e ricomincia da capo. Chi è trucciato
(Sacchetti Rime). (cioè tratto dalla sua casa per es
Andà in occa. Porre o Piantare una servi sopraggiunto un altro) va nel
vigna. Vagellare. Intanto che altri ci luogo di chi lo truccia, secondo i
parla aver la mente altrove. patti. Chi passa il 65 torna indietro
Andà in occa. Dondolare. Ninnolare. sinchè finisca appunto » – On'occada
Baloccarsi. Trattenersi in cose da nulla. vale fra noi quanto una buona quan
Andà in occa. Dimenticarsi o Scor tità di partite che si facciano al giuoco
darsi di far checchessia. dell'oca – Il Fagiuoli(Rimc I, 61) dice
Andà in occa cont cl biccer. Dimen che questo giuoco -

ticarsi in sul bicchiero(Caro Stracc. I, 4). Con due dadi sapete che si giuoca,
Cagà come on occa. Scacazzare. E quegli che fa nove a un'oca arriva,
Dò donn e on'occa ſan on mercaa. E poi di nove in nove ognor rinnoca,
E così vince il giuoco, ecc.
Donne e oche tienne poche. Ove son
e altrove (II, 15 e. l.) lo chiama
femmine e oche non vi son parole po ..... bel giuoco dove son dipinti
che. V. anche in Dònna.
Misteri per cui l'uomo al ben si sveglia.
Fà d'occa. Far il norri, lo noferi, Guardate come da due dadi spinti
il nescio. V. in Minción. Passano i giocator secondo i punti
Fà el becch a l'occa. V. in Bècch. Ponti, pozzi, prigioni, e labirinti i
Fà vedè i occh de Pavia. . . . Con E quando ad ogni ben si credon giunti,
ambe le palme stringendo il capo ad Dan nella morte olimè che via lor porta
Ogni speranza nel restar defunti.
un fanciullo alzarlo di peso da terra.
Ghe diset occa? Ch è loppa? Forse – Ad imitazione di questo giuoco
che è loppa? Ti par egli poco ? o Ti sono anche molti altri, fra i quali
parella poca cosa ? Esclam, che si quello de la barca o del sett in bar
dirige ad alcuno per provargli che chett, ecc. ecc. V. Barca, Sètt , ecc.
una data cosa è di non poco momento. Giugà a l'occa.... I Brianzuoli inten
Giontagh l'occa cont i penn. ſig. dono per questo un'altra specie di giuo
Mettervi l'unguento e le pezze. Met co di cui non ho ancora piena notizia.
tervi o Andarne il mosto e l'acquerel Giura l'occa pittocca. Corpo di Dia
lo. Perdere o Mandar male o Gettar nora. Affè de dieci. Poffar il rio.
via il ranno e il sapone. Andar per Esclamazione. V. in Dinna.
la decima e lasciare il sacco. Scapi I paver mennen a Lev i occh. ſig.
tarci di fatica e di capitale, I paperi menano a bere le oche. Gli
OCC ( 185 ) OCU
imperiti ne vogliono sapere più dei Occa salvadega o de la nev. Oca grana
periti. fuola. L'Anas anser segetum degli orn.
L'è faa el becch a l'occa. fig. E Occasalvadega. Oca paglietana. Oca rea
fatto il becco all'oca. È fatta la cocca le. Ronco. L'Anser cinereus o l'Anas
al fuso. anser ferus degli ornitologi.
Paradis di occh. V. in Paradis. Occada. V. in )cca (giugà al'). -

Pari on'occa... Essertozzo, piccinaco. Occàscia. Ocona. -

Quand i aned e i occh sbatten i Occètt. T. degli Uffizi. Specchietto.


al, l'è segn de pioeuv. E ciò perchè Occètt. Occhietto. Dim. di Occhio. La
È l'oca ancora astrologa famosa , voce Occett però non è usata fra noi
E quando gracchia, e che dibatte l'ali, in questo sig. che nella sola frase seg.
Predice che sarà l'aria piovosa; Fà l'occett. Fare agli occhi. Va
così disse il Fag. Rime II, 5 e. l. gheggiare, fare all'amore.
Va a toeull dove el toeujen i occh. Occiadin. V. Oggiadin.
Va al barone. Va alle forche. Occiàj. s. m. pl. V. in Oggiàa.
- Coll d'occa o anche assol. I Coll. Occiàj. s. m.pl. T. de Sell., Carroz., ecc.
Colli d'oca. Colli. Stanghe a colli Paraocchi. Ciò che si mette al cavallo
d'oca. Que'due ferri lunghi, massicci per riparo degli occhi. Le Lunettes
ed in parte arcuati che servono a o ſtillères dei Francesi. – Montaigne
collegare il carro delle carrozze fer le chiama Orbières.
mati come e sono per le scarpe (oreg Occialin o Oggiaa de man. Occhialino. Ha
gion) nelle due partite anteriore e Placch.... = Veder. Lenti. Specchi.
posteriore del medesimo. Le parti Occialin doppi. Binocolo?
d'ogni collo d'oca sono Occialin sempi. Monocolo?
Ocórr. Occorrere.
Oreggion. Scarpe = Tocch o Manegh.....
Coss' occorr. Che dire – N'occorr
= Becca. Nocca, cioè quell'angolatura in cui
finisce l'arco maggiore dei colli – Coll. Arco, olter senz'olter. Non altro. Non più.
Centina, cioè la parte arcuata del collo = Ocorrént. Occorrente,
Coa. Coda ? cioè quella parte dei colli che Ocorrenza. Occorrenza.
da un capo va a incominciare l'arco (coli), e Ochètt. Pecorelle. Le onde piccine.
dall'altro si tramuta nella scarpa posteriore
Ochètt... Sp. d'insetti sim. a mosche rosse.
(oreggion dedree). Ochètt. V. in Stellinn. --

Coa a coll d'occa. Coda a colli Ochètta. Dim. e vezzeg. di Öcca. V.


d'oca. Ha Ogni ochetta ona liretta. . . . . I
contadini lo dicono proverbialm.° per
Coa (con Intaj Intagli o Rizz Voluta). Co accennare che da ogni oca si ricava
da, cioè quel lungo pezzo di legname che
posa con un capo sul traversone posteriore
circa una libbra di piuma nel pelarla.
del carro delle carrozze, ha confitti in sè il Ochin o Navètt . . .. Navicellone quasi
piatto dei colli d'oca di ferro, e finisce coll'al simile a uno di quelli che diciamo
tro capo là dove si allargano i colli in verso comballin. Ha poppa e prora uguali,
la centina = Coll d'occa. Colli d'oca. Colli – cioè aguzze e per così dire ambe im
Cosson. Cosciali = Ver de coa..... • • - 0 pruate; va a vela, ed ha governale o
Braghett....... = Anell de catelann. can timon corto in luogo del lungo timone
panelle – Rampin de scarpa. Gancio da scarpa. (detto pala) che hanno gli altri barconi
Coa drizza. Coda? Quella coda del carro suoi consimili.
d'una carrozza che va da un traversone al
l'altro senza punto colli. Ha Stanga..... r
Ocón. Ocone(Burch. Son. 162).Oca grande.
Cosson..... = Intaj. Intagli.
Paperone(Lasca Cena V, 152).
Coa storta. Coda torta. Quella in cui si
Ocònna. Ocona(Fag. Rime II, 9 e l.).
osserva la Becca roversa Nocca a rovescio, cioè Oca grande.
()cria. Ocra. Ocria.
l'angolarità di cui sopra in quei colli d'oca
Oculista. Oculista.
nei quali l'arco (coll) è rivolto verso terra.
Ocupà.Occupare. Impedire. Tenere spazio.
Occa salvadega. Oti. Ottarda. Oca sal Ocupà. Occupare. Impiegare. Dar lavoro.
vatica. L'Anas anserL. Ocupaa. Occupato.
Vol. III. 24
ODO ( 186 ) 6) UC
Ocupàa. Impiegato. Affaccendato. Odor de muffa. Odore o Fetor di
Ocupàgg dice il volgo per Equipàgg. V. mt fa.
Ocupàss. Occuparsi. Impiegarsi. -
Odor de oeuv marsc. Nidore. Puzzo
Ocupazion. Occupazione. Faccenda. nidoroso.
Senza odor. Inodòro – Inodorabile.
Qcupazion de stomegh. Impedimento di
Ode. Ode. Oda. (stomaco. Tirà-sù l'odor. . . . . . È qualcosetta
Odesèll, e spesso al pl. Odesèj o Odesij. più che il semplice Odorare che noi
v. cont. Utensili. Arnesi. V. Transilli. diciamo Usmà; è attrarre con forza
èdi o (Eùdi. odio. su per le nari un odore qualunque.
- Mett in odi. Metter in odio. Ven-via on odor de can. Ne viene
Tegni odi. Nodrire o Covare o Ser un puzzo orrendo.
bare o Mantenere odio. Odorin. Odorino. Odoruzzo.
Vegni in odi el mangià, el bev, Odorós. Odoroso. -

la vitta, ecc. Venire a noia il mangia Odorüsc. Odorettaccio(Targ. Istit. II, 545).
re, il bere, la vita e simili. Odorettucciaccio.
Odià. Odiare. Aver odio contra che o chi Savè d'odorusc. Odoracchiare. Man
che sia. Portar odio a... Avere in odio. dar odore cattivo.
Odiass a mort. Odiarsi a morte, de! oh. Ehi. Olà. Eh. Interjezione ap
altamente, implacabilmente, irrecon pellativa – Talora anche è interie
ciliabilmente. zione di riprensione.
Odiàa. Odiato. Avuto in odio. Oè oè. V. Ovaè.
Odios. Odioso. (Eùcc che scherz. diciamo anche Lan
Fà ona part odiosa. Far un officio tèrna. Occhi; e fig. scherz. Lanterne
da averne odio e abboninazione. (Fag. Rim. IV, 208 e V, 557). Lu
Odiositàa. Odievolezza. Odio. Schivà i cerne, Luccianti, Luccanti, Lucci; fig.
odiositaa. Serbare la non odiosità. poet. e nob. Ciglia, Pupille, Raggi,
Odór. Odore. Rai, Lumi. Luci; con metaf poco bella
Acqu d'odor. Acque odorose (Redi Lucenti giri dell'anima – Chi ha un
Oss. an.) o odorifere? o odorate? occhio solo dicesi Monòcolo o Unòcolo.
Avegh adoss di odor. . . . . Essere Zij. Ciglia = Palper. Palpebre = Orla
profumato con acque odorose o con di palper. Nepitello. Nipitello – Po
manteche odorifere. poeu. Pupilla. Luce = Balla. Globo.
Bon odor. Fragranza. Olezzo ; e Bulbo = Bianch. Adnata. Albugine. Con
scherz. Odorone. Odore gratissimo. giuntiva e Cassa o Incava. Occhiaja.
Cascià odor. Dar odore. Rendere Cassa. Incassatura, Orbita. Coppo. -

odore. Esalare. Odorare. Olezzare – Negher. Cornea lucida o trasparente –


in sig. cattivo Odoracchiare. Ongia. Ungula = Sercett del popou.
Cativ odor. Fetore. Puzzo. Iride – Acqua o Lucid. Acquitrino
Ciappà odor. Prender odore. (Vas. 571) = Canton. Canto o Angolo
Cossinett d'odor. V. Cossinètt. lagrimatorio – Pontinna. Caruncola
Dà l'odor. Inodorare. Dar odore. lacrimale.
Forma cont odor. V. Fórma (for (Pucc besios. Occhio bieco o torvo.
maggia) ciara o che ha odor de scaſſin (Eucc bis o torber. Occhi abbaci
in F6rma. nati(Tomm. Sin. p. 11, col. I). Occhi
Odor acutt. Odore acuto (*tosc. – appannati, torbidi, languidi.
Tom. Giunte). (Eucc bloeu. Occhi cilestri o cilestri
Odor che l'è ona pesta. Odore che ni – Ditiramb. Occhiazzurro chi gli ha.
attosca. Attosca di odore. Avvelena il (Eucc bottoruu. Occhi che schizzano
mondo con puzza. altrui di testa( tosc. – T. G.). Occhi
Odor d'aj. Odore alliaceo (Targ. molto convessi o sporgenti in fuori.
Istit. III, 555). (Eucc che mazza o che coppa. Oc
Odor de brusaa. Puzzo di leppo. chi assassini o che uccidono il Cristia
Odor empireumatico. no. Occhi vividissimi o furbissimi. Oc
Odor de magolc. Odor di mucido. chi scintillanti o lampeggianti,
(EUC
(EUC ( 187)
(Eucc de birba. Occhi ladri(Fecer. (Eucc porchin. . . . . . Ne'cavalli
II, 5o2). Occhi traditori o assassini o gli occhi piccini,
(Eucc rident. Occhi ridenti o sereni
malandrini(“tosc.). Occhiuzzi ribaldi.
(Eucc de brasca o defoeugh. occhi o allegri o di letizia pieni.
di bragia o di fuoco o abbraciati o (Eucc sbirent. Occhi sgranati(“tosc.
T. G.) o di ramarro. Occhi vivacissimi.
abbragiati o ardenti o accesi, cioè sde
gnosi. (V. il testo addotto sott'occhi (Eucc sgarbellaa. Occhi scesosi?(Ma
di fuoco in Fuoco dall'Alb. enc.) chiav. Com. in versi II, 4). Occhi scer
(Eucc de foin o de folega o de ſal pellati o scerpellini.
chett. Occhi grifagni, furbi, accorti. (Rucc spaventaa. Occhi tondi (Vas.
(Rucc de gatt. Occhi cesii o di gatto. 2o9). Occhi spaventaticci.
(Eucc de gatt(parl. di cavalli). Oc (Eucc stort. Occhi torti(Pan. Poet.
chi gazzuoli. (riesi. I, x, 55). Occhi mal messi(*tosc. –
(Eucc de gatt sorian. Occhi lussu T. G.). Occhi sbalestrati o fuor di sesto.
CEucc de latt. . . . . Occhi lattizzi, (Eucc torber. Occhi torbidicci, sbat
lattiginosi, mucosi, come veggonsi ne tuti, intorbidati.
(Eucc traditor. Occhi traditori.
gli animali lattanti, per es. nei mucini,
(Eucc viv. Occhi vivaci.
e da questa specie d'occhi è derivato
il prov. Non aver rasciutto gli occhi. (Eucc... Occhi ghiotti(Dante Purg.8).
- Adess i fioeu nassen conti oeucc
(Eucc de poresinna. fr. cont. Occhi
piccini. Occhiettuzzacci. avert. Ora i gattini o i mucini hanno
(Eucc de sbirra. Occhi arditi. aperto gli occhi.
(Eucc de sciguetta. Occhiucci di ci Andà attorna i oeucc. fig. . . . . .
vetta - Fig. Occhi di civetta. Giallosi Girare il capo, avere giracapo.
ardenti o lampanti. Monete d'oro. Andà conti oeucc saraa. fig. Andare
a chius'occhi. Far checch.º con fiducia.
(Eucc d'incantaa. Occhi fissi?
(Eucc fals. Occhi vetrini. A oeucc. A occhio(Targ. Viag. I, 15o).
(Eucc furb. Occhi marrani. A giudicio dell'occhio. A misura im
(Eucc gagin. Occhi gazzuoli. Gli occhi provvisa d'occhio.
A oeuccbattent. In un batter d'occhio.
bianchi parl. di buoi, cavalli, muli.
A oeucc vedend. A occhi veggenti.
(Eucc gasgioeu o de gatt. Occhi ce
A suo veggente, ant. A veggente. Pa
sii o di gatto.
(Eucc grazios. Occhi vaghi, belli, lesem.º, alla propria presenza e veduta.
A sto mond besogna sarà on oeucc
leggiadri, gentili, dolci, benigni, soavi.
(Bucc guzz. Occhio acuto, perspicace. per dervi l'olter. . . . Talvolta Chi
(Eucc indormentaa. Occhi languidi. vuol de servigi bisogna farne – Tal
volta Abbàssati e acconciati – E in
(Eucc in foeura in focura. Occhioni.
genere Quasi sempre bisogna indul
(Bucc infossaa o incassaa o incavaa.
Occhi incavernati (Pandolf. Gov. fam. gere da un lato per ottenere dall'al
86). Occhi affossati o sfossati. tro; mettere gli occhiali della vista
(Bucc lusurios. Occhi disievoli. Elle grossa per veder almeno qualche cosa.
guarda con duu oeucclusurios. La mira A tir d'oeucc. . . . . . Per quanto
coll'occhiettino della banda del cuore. può vedere occhio umano, fin dove
CEucc maccaa. Occhi pesti o sbattuti. giunge la vista.
GEucc mascarpent. Occhi cisposi o Avegh besogn d'on fazzolett per
caccolosi o scerpellini. Occhi orlati di sugass i oeucc. . . . . Si dice sch. a chi
deve abbandonare la sua dolce cura.
tonnina o di savore.
CEucc mort in coo. Occhi morti. Avegh besogn d'ona scigolla per
fregassi oeucc. . . . Per celia si dice
(Euccnizz. Occhi pesti(Pandolf. 145).
(Eucc palpignent. Occhi incerti? Oc a chi reputiamo debba piangere per
cosa a noi indifferente, o a chi s'in
chi ne quali osservisi un battere con
finga di piangere per complimento.
tinuo delle palpebre. Aveghel semper denanz di ocucc.
(Eucc piangiorent. Occhi imbambo
Starfitto (checchessia) negli occhi a uno.
lati o/lagrimosi o pregni di lagrime.
(EUC ( 188 ) (EUC
Aveghenaioeucc.Fastidiare checches. Conti oeucc in busiroeula. A occhi
Essere ristucco o stuccato o satollo di socchiusi.
checchessia. Aver a nausea checchessia. Costà i oeucc del coo. Costar un
Aveghen ai oeucc o sora ai oeucc occhio. Costar salato. Costare o Valere
o dessoravia di ocucc. Essere a gola il cuore o il cuor del corpo.
in checchessia. Avere gran quantità, Dà d'oeucc. Veder d'occhio (Targ.
copia, abbondanza di checchessia. A. Ac. Cm. III, 418).
Avegh i lusiroeu denanz di oeucc. Dà d'oeucc. Guardare. Dare occhio.
Veder le licciole. Dà d'oeucc. Badare.
Avegh i oeucc desgarbiaa. Aver oc Dà i did in di oeucc. V. in Did.
chio acuto, perspicace. Dà in di oeucc. fig. Dare negli oc
Avegh i oeucc ingarbiaa. Aver gli chi o nell'occhio. Qffendere la vista.
occhi impaniati(Lor. Med. Simp. cap. 2). Dà in l'oeucc. fig. Dar negli occhi
Aver gli occhi tra peli. o nell'occhio. Allettare, attrarre la
Avegh i trav in di ocucc. Aver le vista; essere vistoso, appariscente.
travvegole o le traveggole. Aver man Dà on oeucc e Dà d'oeucc a quei
giato cicerchie. In vedendo pigliar una coss. Badare, Vegliare, Tener d'oc
cosa per un'altra, travedere. chio checchessia.
Avegh oeucca la padella. ſig. Avere Dervi i oeucc.Aprire gli occhi(Cecchi
o Tener l'occhio o gli occhi ai mochi. Servig. I, 1). Guardare il fatto suo
Avegh on bell taj d'oeucc. Avere (Baldov. Cec. da Varl.). Aver occhio
gli occhi grandi e bislunghetti; ciò che cauto. Procedere cautamente, andare
i Fr. dicono Avoir les yeur bien fendus. circospetto.
Avegh on gran colp d'oeucc. Essere Dervì i oeucc a vun. fig. Aprire l'in
oculatissimo. telletto a uno(Min. in Aprire). Aprire
Avè sott oeucc o denanz di oeucc.Ave gli occhi ad alcuno. Diragnare. Ste
re sotto gli occhi o davanti agli occhi. nebrare. Illuminare. Farlo accorto di
A vista d'oeucc. A occhiate(Magal. checchessia.
Op. 225). Dervì i oeucc in busiroeula. Aprire
Bassà i oeucc. Chinar gli occhi. gli occhi per cantone (Berni Orl. inn.
Besogna vardass di ocucc bass. Guar LXVI, 5o).
dati da chi gitta i guardi sott'occhio. Dervì tanto d'oeucc. Far gli occhioni
Brusà i oeucc.Aver bruciore agli occhi. (Meini in Tom. Sin. a Occhioni, not. 5).
Cagà o Andà anca i ceucc che pure Spalancare due occhioni. Sbarrare gli
dicesi Cagà i busecch o l'anima. An occhi. Restar maravigliato – Besogna
dare a bocca di barile(*tosc. – Tom. dervì tanto d'oeucc o dervì ben i
Giunte). Avere una fortissima dissen oeucc. Bisogna avere gli occhi d'Argo.
teria, o Durare gran fatica nel man El fumm el lustra i oeucc. . . . Si usa
dar fuori gli escrementi. per racconsolare scherz. chi si lagni
Cascià-foeura ona spanna d'oeucc o del dargli negli occhi il fumo. La fu
Cascià-foeura i oeucc come on biss. Far mee cherche les beaux dicono i Franc.
gli occhi rossi o di fuoco. I Tosc. dico Fagh dent l'oeucc. Far l'occhio a
no anche Gli occhi gli schizzan di testa. checchessia.
Cavà i oeucc. Sdisocchiare. Fà duu oeucc de can. Fare occhiacci.
Cavassi oeucc. Cavarsi gli occhi. Per Fà i oeucc o Fa andà attorna i oeucc.
der gli occhi in letture o lavori minuti. gerg. Vendere. Far vento alla roba.
Cavassi oeucc. fig. Cavarsi gli oc Falla in sui oeucc. Accoccarla a oc
chi per collera o simile. chi veggenti.
Comenzà a lusì i oeucc. Cominciare Fà l'oeucc del porscell mort. Guar
a far gli occhi luccicanti (Pan. Viag. dar coll'occhio del porco (Cell. Vita
Barb. I, 66). Dar indizio di un prin I, 51). Far l'occhio del porco. Guar
cipio d'ebrietà. dare colla coda dell'occhio. Guardare
Conti oeucc bass. A fronte calata. a stracciasacco o a squarciasacco. Ci
Con occhi bassi. pigliare. Guardare di mal occhio,
(EUC ( 189 ) (EUC
con guardatura burbera, a traverso V. altresì in Coeür. – Anche i Prov. di
e con mal piglio. cono Luen deis hueils, luen dou couer.
Fregassi oeucc. Soffregarsi gli occhi. Lusi i oeucc. Sfavillar gli occhi(Lor.
Giontagh ioeucc. Rimetterci gli occhi. Med. Simp. cap. 7). Luccicar gli occhi
Inanz che ghe le faga su on o ucc. (Pan. Poet. I, xxv, 59). Far gli occhi
Se non volete che ne venga il parto luccicanti(Pan. Viag. Barb. I, 66). Aver
segnato(Caro Let ined. I, 27). mangiato e bevuto bene. (talmia.
In d'on batter d'oeucc. In un batter Maa d'oeucc. Mal d'occhi; dott. Of
d'occhio. (solo a solo. Mangià vun conti oeucc. Mangiarsi
In quattr'oeucc. A quattr'occhi. Da uno con gli occhi. Divorare o Divo
In sui ceucc. Negli occhi d'uno, rarsi una persona con gli occhi. Saet
cioè alla presenza di quel tale. tar con gli occhi. Mirare alcuno di
I oeucc negher fan guardà, e i ceucc siosamente o anche sdegnosamente.
gris fan inamorà. . . L'occhio bruno è Mett denanz di ocucc. Mettere in
bello a vedersi, il bigio è rubacuori. nanzi agli occhi o in vista. Spiegare,
Lambicassi oeucc. Cavarsi gli occhi. far presente.
La passion la quatta i oeucc. V. in Mett i oeucc adoss. Gettare o Porre
Passión. l'occhio su checchessia.
Lassà adree i oeucc. Riguardare con Mett i oeucc in del coo a vum.
occhio continuo (Magal. Lett.sc. II, 152). ... Col proprio arricchire alcuna per
Non istaccar l'occhio da checchessia. sona – V. anche per altro sig. in Cóo.
Mangiarsi checchessia cogli occhi. Nagott o Nient l'è bon per i cencc.
Lassagh adree i oeucc a vun. Guar Niente e buon per gli occhi.
dare in alcuno. Porgli gli occhi addos No avegh nè oeucc nè orecc. ſig.
so amorosamente. Non aver occhi nè orecchie.
Leggeghel in di ocucc. V. in Légg, No sarà ceucc. Non chiuder occhio.
L'è pussee grand l'oeucc ch'el Non dormire punto. Ne pas fermer
boeucc. . . . L'occhio ha per poco quel l'aeuil dicono anche i Francesi.
che alla bocca sarà troppo; e dicesi (Eucc a la padella. V. in Padèlla.
dell'occhio di chi ingordo o ghiottone (Eucc no ved e coeur no doeur.
o affamato mentre divora i cibi colla Occhio non vede e cuor non s'arra
bocca divora anche l'imbandigione batta (Fortig. Ricciard. XXX, 95 –
con gli occhi, e tutta la vorrebbe a sè Qui il poeta lo usò nel significato del
per tema non glie n'abbia a mancare nostro Lontan di ceucc lontan del coeur;
quando invece gliene sarà per avan ma ognun vede che lo usò abusiva
zare. Avoir plus grands yeux que grand mente, e a volersene convincere basta
ventre o grande panse, ovvero Avoir por mente a quell'arrabattare che
les yeux plus grands que la panse ognuno riscontra dove è cagion di
dicono i Fr. – Talvolta il dettato si dolersi e non dove manca meramente
usa in altri sensi metaforici. l'amore). Ciò che l'occhio non vede il
L'oeucc del patron l'è quell che cuore non lo crede(Fag. Rime V).
ingrassa el cavall. V. in Cavall. On bell colp d'oeucc. Un bel teatro.
L'oeucc el voeur la soa part. L'oc Un bell'insieme.
chio vuol la parte sua. Pagà duu oeucc e on dent. V. in Pagà.
Lontan di ocucc, lontan del coeur. Pagà l'oeucc. Avere occhio. Avere
Lontan dagli occhi, lontan dal cuore buon occhio. Essere di bella apparenza.
(Pr. tosc. II, 74 – Fag. Com. pass.) Pagà minga l'oeucc. Non avere oc
Ci è lunge dal cuore chi non veggiamo chio. Non aver buon occhio. Essere di
continuamente(Vettori in Pros. fior. IV, mala apparenza.
1, 19, che lo dice dettato anche greco). Palpignà i oeucc. Battere gli occhi
Quando la mamma ha passato il pog guardando(Barber. Doc. d'am. 254, 1o).
giuolo (collicello), non si ricorda più Pan cont i boeucc, formaj senza
del suo figliuolo (“tosc. – Tom. Giunt.). boeucc, e vin che solta ai oeucc. V. in
La lontananza ogni gran piaga salda. Formàj.
(EUC ( 19o ) (EUC
Parlà in quattr'ocucc. Parlar da solo Se tiraraven foeura i deucc vun con
a solo. (di vista. l'olter. E si berebbono in un bicchier
Perd d'oeucc. Perdere d'occhio o di veleno(Monos. 4). Si odiano alla
Pettagh i oeucc adoss. Squadernare peggio. – Caverebbe due occhi a sè
due occhiacci addosso ad alcuno. Fisar per cavarne uno al compagno.
gli occhi addosso. (mosi. Sott ai mee oeucc. Negli occhi miei.
Piang i oeucc. Aver gli occhi lagri Spend i oeucc del coo. Spendergli
Pientà i oeucc in faccia. Guardar occhi.
fiso. Intendere o Porgere gli occhi in Stà cont i oeucc bass. Tenere gli
alcuno. occhi bassi, cioè a terra e con umiltà.
Podè andà cont el capell foeura di Stravoltà i ceucc. Stralunar gli occhi.
oeucc. V. in Capèll. Tegnì el capell foeura di ocucc. V.
Podè minga destaccà i oeucc d'ona in Capèll.
cossa o de vun. Non istaccar gli oc Tegni i ceucc a bass e la palpera avol
chi da che o chi che sia. Non si sa ta o in aria. Gittari guardi sott'occhio.
ziar di mirarlo. Tegni i deucc a cà. Raccoglier gli
Poss minga tegnì avert i oeucc. Il occhi a sè. Stare sopravveduto; e poet.
sonno mi vince gli occhi con Dante (Purg. XXV, terz. sestulti
Quattà i deucc. fig. Velarsi gli oc ma) Tenere agli occhi stretto il freno.
chi. Non veder lume. Essere sopraf Tegnì i oeucc adoss a vun. Avere o
fatto da alcuna passione, e perderne Tener l'occhio addosso. Stare coll'oc
la vera cognizione delle cose. chio addosso ad alcuno. Stare attento
Quattr'oeucc. sch. Gli occhiali. - alla condotta che un tiene o a quello
Occhialone(Tom. Giunte). Chi li porta. ch'ei viene facendo.
Quell che se ved coi oeucc nol se Tegnì i oeucc avert o Stà conti
pò scond. . . . . Io lo veggo pur con oeucc avert. fig. Stare a occhi aperti
questi occhi, è palese, è evidente. o con gli occhi aperti. Tener l'occhio
Saltà ai oeucc. Balzare agli occhi. o gli occhi aperti. Stare coll'occhio
Saltà ai oeucc a vun. Andar sul viso alla penna o al pennello. Stare col
a uno. Affrontar minacciando. l'occhio teso. Stare in occhi. Stare vi
Sarà ocucc. fig. Chiuder occhio. Chiu gilantissimo.
der gli occhi. Dormire. Per es. In sta Tegnì i deucc in busiroeula. Avergli
nocc hoo mai saraa oeucc. Ho vegliata occhi socchiusi.
l'intiera notte. Non ho chiuso occhio Tegni on oeucc al gatt, e l'oltr a
nella notte. la padella. V. in Gàtt.
Sarà on oeucc o Sarà-sù i oeucc. fig. Tirà i oeucc. . . . . Sentirsi ritrarre
Passare una cosa a chiusº occhi. Chiu gli occhi; giuoco convulsivo dei nervi
der gli occhi a checchessia. Far vista ottici.
di non vedere. Dissimulare – al che Tirass i cavij foeura di ocucc. Mo
molti si gettano ricordandosi che Le strare il viso o il volto. Opporsi ardi
oche s'ingrassano al bujo(Pan. Poet. tamente, rispondere liberamente.
nota 5.º a pag. 51o del vol. II.”). e Tirass i cavij in di ocucc. Tirare
fingendo non vedere per lasciar fare o Mandare giù la buffa. Operare senza
cosa che sia per tornar loro di van riguardo nè suggezione.
taggio – Talora Usar connivenza. Toeü i oeucc. Abbagliare. Abbarba
Sarà on ocucc per dervi l'olter. V. gliare. L'è on color ch'el toeü i oeucc.
A sto mond, ecc. nella pag. 187. È un colore che smaglia.
Savè fass i busch foeura di oeucc. fig. Trà crusca in di ocucc. ſig. Buttare
Saper levarsi le mosche o i moscheri o Dare o Gettar la polvere negli occhi.
ni dal naso o dintorno al naso. Non Cercar d'offuscare l'altrui mente, ac
si lasciar fare ingiuria. ciocchè non bene discerna la verità.
Schiscià l'oeucc. Serrar l' occhio. Trà- foeura i ceucc. Cavarsi gli occhi.
Dar d'occhio. Fare occhio. Far d'oc Trà-foeura ona spanna d'oeucc. Sbar
chio. Accennare. rar gli occhi.
(EUC ( 191 ) (EUC
Tra la polver in di oeucc. fig. Dare tonde e sporgenti dall'aste de morsi
o Buttare o Gettare la polvere negli (aeucc tond), o Fori quadrati(oeucc
occhi. Ingannare, affascinare. quader) esistenti nell'aste medesime
Trà-sù i oeucc. Recer l'anima. Avere per attaccarvi portamorso, esse, ecc.
un vomito sommamente violento, (Eùcc o Boeücc. Occhio del bandellone.
Varda poeu a no faghel in su on (Eùcc a compass o semplicemente Com
oeucc. Bada poi che non ne abbia a pàss. . . . Nome di quelle snodature
venire il parto segnato. che esistono nelle molle dei mantici
Vardà o Vedè de bon oeucc. Ve da calesso per agevolarne l'alzamento
dere di buon occhio o con buon occhio. o l'abbassamento.
Vardà de mal oeucc. Vedere o Guar (Eùcc. gergo. . . . Uno scudo.
dare di mal occhio o con mal occhio. Mezz-oeucc. gergo... Un mezzo scudo.
Vardà sott'oeucc. Guardar sott'oc (Eùcc per Oggin(nei fagiuoli). V.
chio o sottecco. (Eùcc. Polla. La vera sorgente.
Vardass in di oeucc. Fare agli occhi. (Eùcc. T. di Stamp. Occhio(Alb. bass. in
Ved pussee quattr'ocucc che duu. (tuil – Grisell. Diz.). Il rilievo delle
Veggono più quattr'occhi che due(Salv. lettere da stampa.
Gr. I, 2). Plus vident oculi quam oculus. (Eùcc de bò. Gota o Cocola(Targ. Diz.).
Vedè de maloeucc. Veder di mal oc Camamilla. Camomilla. Antemide. Bu
chio. ftalmo. Specie di erba arvense ch'è
Vedell conti sò oeucc. Accader chec l'Anthemis cota dei bot. Anche i Pro
chessia negli occhi propri. venz. la chiamano Hueil de buou.
Vegni on vell denanz di ocucc. Ve (Eùcc de bò. Fiorrancio. Fiorrancino.
larsi l'occhio. Mancare per deliquio. Uccello notissimo.
Vess l'oeucc drizz de vun. Essere l'oc (Eùcc de bò. . . . . I disegnatori chia
chio di alcuno. Essere l'occhio diritto mano con questo nome que loro al
o destro di alcuno. Esserne il favorito. berellini di terraglia o di porcellana
Vess nizz in di ocucc. Avere lo nei quali stemperano i colori: sono
sguardo abbattuto o languido. rotondi, e più spasi e più cupi degli
Vess on spin in d'on oeucc. V. in Spin. altri alberelli quadrati che usano a
Voltà l'ocucc a vun. fig. Còrre ani pari scopo. – V. anche in Piattelléra.
mo addosso ad uno. Cogliere in odio (Eùcc de bò. . . . . Specchietti che si
alcuno. mettono alle paste dolci dozzinali ed
Vorè mangià i oeucc. Stranare. Bis ai cavallucci che si sogliono vendere
trattare. Serpentare – Gittar in viso – nelle sagre di campagna.
Villaneggiare. (Eùcc de busecchin. Roccio ? Rocchio?
(Eùcc. Occhi della pentola. Scandelle. V. in Busecchin e in Làzz.
Quelle gallozzole che vedonsi sul bro (Eùcc de gamber. T. dei Drogh., Spez.
do o sull'acqua. Occhi di granchio(Tar. fior.).
Forma con l'oeucc. V. Fórma(for (Eùcc de insed. Scudicciuolo.
maggia) ciara in Förma. (Eùcc de la calcora. T. de'Torniai. . . .
Aſùcc. Gemma. Occhio nelle piante, nelle Quel pedaletto infisso alla coscia di
patate, e simili. sinistra del tornio, ed a cui è rac
Cascià ſocura i deucc o Fà i oeucc. comandata la calcola da piede.
Gemmare – Pien d'oeucc. Occhiuto. (Eùcc del Signor.... Fui assicurato che
Gemmato. Dicesi della vite. verso Erba si chiamino (Eucc del Signor,
(Eùcc. s. m.pl. T. de Fab., Carrozz, ecc. e che a Moltrasio sul Lago di Como si
Occhi? Campanellette di ferro che dap dicano Raeud le Ammoniti.
piè dell'intelaiatura d'un predellino (Eùcc del vent. V. Sordinna.
veggonsi dalle due bande perchè ma (Eùcc de mosca. T. di Stamp. Nompari
stiettate colle spine(spinett) congiun glia minore(Alb. enc. in Nompariglia).
gano il telajo colla montata (pedada). specie di carattere da stampa minu
(Eùcc(che altri dicono Fenèster). Occhi tissimo il quale corrisponde precisa
(Alb. enc. in Barbazzale). Campanelle mente alla Parisienne o Sedanoise dei
(EUV ( 192 ) (EUV
Francesi, alla Perlschrift dei Ted. e Cacherello. Pillola di cucina o di galli
alla Pearl degl'Inglesi. na. E isolato e nel discorso, se non è
(Eùcc de permis. Iberide. Sotto il nostro precedenza che additi altrimenti, ſuv
nome corrono tutte le varie specie di intendiamo sempre quello gallinaceo,
iberidi, come la Iberis umbellata, ec. ec. specificando poi ſuv de pola, Euv de
CEùcc de scisterna. Occhio di cisterna puvion, ecc. quelli di tacchina, di
(Moroz. Case Contad. p. 57). Foro piccione, ecc. – Quel vasetto sopra di
ovale che si fa nel fondo dei pozzi cui si mettono in tavola le uova cotte
neri, a fine che aperto al bisogno viene detto Uovarolo – In proposito
lasci campo ai fluidi soprabbondanti d'uova è bene il sapere che Non c'è
di scappar via entro terra. Fa l'uf trista gallinaccia che di gennaio la
ficio a rovescio della pozza o piscina non faccia come dicono i Fiorentini
che si fa nelle cisterne d'acqua pio (T. G.) – Nell'uovo si osservano
vana perchè vi si depositi ogni lor Cuu. Culo = Guzza. Punta - Coz
dura – Il Cardacu de gisterra dei zitt. Occhi. Ingallamento. Cicatricula
Sardi – Dervì l'oeucc per lassà in la = Guss. Guscio - Cartelamm o Car
scisterna el spess. Aprir l'occhio. lamm. Pellicina(“tosc. – Tom. Giunte).
(ſlùcc de sparg. V. in Spàrg. = Ross. Tuorlo = Bianch. Albume -
CEùcc de trutta detto anche (Euv de trutta Oggin. Lo Scemo?
Veccia bianca. La Vicia sativa alba Nel 15oo usavasi anche fra noi in
dei botanici. tempo di carnevale il tirar uova o
(Eùcc d'invedriada. Occhio di vetriata. comuni o lavorate alle finestre e alle
Clicc di tirant. V. in Portatirànt. carrozze così fra persone mascherate
Gluccpollin. Ribollito(Targ. Viag I, 151). come fra genti non mascherate, inten
Pollino("bientinese). Aggallato e Pattu dendo esse farsi un amoroso assalto
me(*in varie parti di Toscana). Forforo come già lo facevano anche in Firenze
("lucch.). Cuora o Caeura(*lombardo (a detta del Martelli Lett. p. 79 retro)
comacchiese). Ficcatoja. Fitta. Terreno ma con uova lavorate, pavonazze,
aggallato. Quel terreno mobile e soffice turchine, o d'oro, piene di polvere mu
che incontrasi nelle paludi. schiata di Cipro o con acque odorifere.
Ciuccpollin. Lupinello. Male del lupino. Questa cattiva gentilezza però si venne
Specie di malattia del pollame. permettendo nel 159o alle sole ma
Ciuccpollin. Lupinello. Sorta di callo così schere e con sole uova muschiate o
detto perchè simigliante a un lupino. odorifere, nel 1598 alle sole maschere
(Eùdi o Odi. Odio. a cavallo, e nel 16o9 per fine venne
(Eùf per GEùv. V. onninamente proibita.
Giùli. v. dell'infima plebe per bli. V. (Euv al latt. Uova volte al fuoco
(Eùlia per Avòri. V. (Sacch. Nov. – Cr. in Volgere). Uova
Giùlia. Oglia. Ogliapodrida. Ogliapotrita. lèllere(“aret). Uova bazzotte. Uova da
Specie di minestra fatta con moltissimi bere. Uova cotte tanto solo che si pos
ingredienti. sano bere.
Fà on oeulia a la spagnoura. È si (Euv al piatt. ) Uova cotte nel te
mile all'altro Fà on ris e fasoeu. V. Ris (Euv a miroar. game.
ed anche Posciàndra. (Euv apenna nassuu. Uovo recentis
CEuli-e-vin. v. di varie parti del contado simo.
per Arcobalènno. V. (Ruv bazott. Uova bazzotte, cioè fra
CEùr, In ocur, ecc. V. Voeür, sode e tenere.
(Eùri. v. cont. br. usata nella frase (Euv cascaa. Uova affogate. Uova
In ocuri. Sull'orlo – Rasente. sgusciate, indi sommerse e cotte nel
(Eùri. V. Ôli. l'acqua bollente, e poi regalate con
CEùria. v. cont. Avorio; e con v. poet. salse diverse.
ant. Ebure. V. Avòri. (Euv centenaroeu. V Centenaroeù.
CEù v che i bimbi dicono El Cocò o El Coco (Euv che balla. Uovo che guazza.
rin. Uovo. Ovo, al pl. Uova. Ova; scherz. (Ruv con duu ross. Uovo gemino.
(D UV ( 193 ) (EU V
(Euv cott in bianch. Uova sparse m Andà sui oeuv. fig. Andare in bilico.
(Scappi Op. p. 1 15). Camminando, appena toccar terra.
(Euv coppaa o al piatto a miroàr. A san March e san Grigoeu se dà
Uova cotte nel tegame. l'oeuv ai bovaroeu. V. in Grigoeü.
(Euv cucch o ciòcch. Uova vane o in Avè coppaa i oeuv. fig. Aver dato
feconde o subventanee – Uova barlac in tinche e in ceci. Aver fritto. Aver
chie – Uova boglie. – Uova indozzate. rovinato il negozio, aver dato in non
(Euv de bev-sù. Uova a bere o da nulla. Il Maggi (Cons. Men.) disse
bere. Bev-sù on oeuv. Succiare un uovo Se no tocchem sul nocuv,
(“tosc. – Tomm. Giunte). Quanto sia per fa rid enum coppaa i ceuv.
(Euv de la lunna.... L'uova nate nella Avegh l'oeuv sotta la polla. V. Pòlla.
lunazione d'agosto le quali si vogliono Avegh tredes oeuv per donzenna. fig.
serbatoie per l'invernata successiva. Aver tre pani per coppia. Avere van
(Euv del cartellamm o del carlamm. taggio grandissimo e soprabbondante.
Uovo sperduto o abortivo. Uovo nato Cattà in sui oeuv che altri dicono an
senza guscio e colla sola pellicola, che bass. Cattà su la pissa. fig. Chiappa
(Euv del gall. V. (Ruv de mett. re o Cogliere in fragranti o sul fatto.
(Euv de l'oggin. Lo stesso che (Euv Cavezzà i oeuv in del cavagnocu. fig.
fresch. Vedi più sotto. Acconciare o Assettar l'uova nel panie
(Euv de mett o de mett sott o del ruzzolo. Accomodar bene i fatti propri.
gall o gallaa. Uova gallate o fecon Covà i oeuv. fig. Star colle mani a
date o che gallano. Uova da porre. cintola. Non far nulla. V in Gàmba.
(Euv de polla. Uova di tacchina. Del becch ven l'oeuv. La gallina è
(Ruv fresch. Uova fresche. bella e buona, di pel becco la fa le
(Euv gallaa.V. addietro (Euv de mett. uova(“tosc. – Last. Prov. V, 264). Le
(Euv grand. Uovoni. galline fanno l'uova pel becco(“fior).
(Euv guzz.Uova appuntate(utili a por È necessario dar ben da beccare alla
re per avere galletti dice il Magazzini gallina chi la voglia feconda d'uova.
nella Colt. tosc. p. 14, a differenza dal Così fra noi, e così fors'anche in To
l'Uova tonde utili a porre per aver scana, abbenchè sembrasse cosa oscura
pollastre). Le uova lunghe e agute son al Dati (Prose fior parte III, vol. I,
maschie, e le ritonde femmine. Cresc. p. 162, ediz. fior. 1722) il quale, rag
(Euv in camisa per (Ruv cascaa. V. guardando al senso fig. che può aver
(Ruv in cereghitt o ass. Cereghitt. il proverbio, pare che lo intendesse
Uova affrittellate, cotte nell'olio o nel per La bocca ne porta le gambe,
burro intere intere a mo' di frittelle. Fà cambrà i oeuv. Volgere l'uova
(Euv in ciappa o assolut. Ciàpp. Uova al fuoco(Sacch. Nov. – Cr. in Volgere).
sode(“tosc. Alb. bass. in taf). Uova Fà el sò oeuv. ſig. Aver il suo pieno.
cotte in acqua a grado di sodezza che Ottenere il suo intento.
poi si sogliono imbandire bipartite Fà on oeuv foeura del cavagnou o
special. per Pasqua maggiore la quale foeura de la cavagna. V. in Cavàgna –
perciò è detta anche Pasqua d'uovo. Talora equivale anche a dire Una ron
(Puv in dolz e brusch. Uova con dine non fa primavera, cioè Non si
salsa agrodolce. dee giudicare di chicchessia per un
(Euv in l'overa o anmò de nass. detto solo, per un'azione unica.
Uova non nate(Cr. in Abitare). Fà pù oeuv. Aver ristretto(fr. cont).
(Euv niaroeu per Endes (V.) che Giugà ai oeuv o al tecch. Fare a
alcuni dicono Guardanidio se uovo metti l'uovo? (Cr. in Salincerbio). Spe
naturale, Endice o Indice se fittizio. zie di giuoco che si fa in questa gui
(Euv rostii. v. cont, per Cereghitt. V. sa: Uno tiene un uovo in mano, ma
(Euv sbattuu. Uova dibattute; e se per modo da non lasciarne apparire
cotte poi nel brodo Latte di gallina. che una sola estremità fra il pollice
(Euv strapazzaa.... Uova fritte nella e l'indice ristretti insieme, mentre
padella, e dirotte in molti pezzettini. un altro con un altro uovo vi percote
l'ol. III, 25
(D UV ( 194 ) OFF
sopra, e vince colui il di cui uovo Ofèlla , ecc. V. Offèlla, ecc.
resiste alla percossa; l'altro perde l'uo Ofénd. Offendere. – Da noi questo verbo
vo ammaccato o rotto. I Vocab. bresc. è usato attivamente nelle sole frasi seg.
e venez. asseriscono che in Toscana El me ofend a parlà inscì
chiamisi Giocare a scoccetta, del che Detto a chi ricusa offerte o simili.
si ha fede più sotto in Romp i oeuv. El sò el me oſend i oeucc. Il sole
Guss d'oeuv. fig. V. in Gùss. mi dà negli occhi.
In sui oeuv. fig. In fragranti, e per Ofèndes. Offendersi. Adontarsi. Tenersi
bocca d'un idiota In frangenti crimoli offeso. Recarsi a offesa.
come ha il Fag. nel Trad. fed. 1. Ofensiv. Qffensivo.
Lassà andà tredes oeuv per don Ofèrt. Qfferto.
zenna. fig. Lasciar ire due o tre pan Ofèrta. Offerta.
per coppia. Non guardarla per sottile. Ofertòri. Offertorio.
L'è mej on oeuv incoeu che ona Ofés. Qffeso – Ofesa. offesa.
gaijnna doman. V. in Gaijnna. Off. Gnaffe. Maffe.
Quell di ocuv. Uovajo(*tosc. – T.G.). Off (A). A niun costo(Segn. Manna set
Quella di ocuv. Uovaja (id.). temb. cap. 15, S 2 ). Ad ufo. A macca.
Pien comè on oeuv. Pieno zeppo. A salvum me fac. A squacchera. A
Pienissimo. Anche i Francesi dicono scrocco. A scrocchio. Alle spalle o spese
in questo senso Plein comme un aeuf. del crocifisso. A isonne. A sovvallo.
Pien comè on oeuv. Ricco sordo o Ciappà a off. Avere a macca.
sfondato. Pieno come un uovo(Buoni Mangià a off. Mangiare a macca o
Prov. II, 255). Che ha pieno il qua a bertolotto o a salvum me fac o a
gliere (Fag. Rime VI, note 9). Pien ufo o alle spalle del crocifisso. Pas
come un'uva(Allegri cit. dal diz. in sar per bardotto. Avere o Venir di
Pieno ad. – Ser Poi 4, e qui in senso sovvallo. Spollastrare o Sgallinare.
del nostro Uga sig.2.”, cioè grappolone). Ugnersi il grifo alle spalle altrui.
Romp i oeuv. Scocciarle uova(“tosc. Off (A) o meglio Ahoſ, IIa hof, Ahaauſi.
– Nesi Ortol. – T. G.). Romperne il Inter. oscitativa denotante noia o son
guscio, la coccia. Offella. Offella. (nolenza.
Sbatt i oeuv. Dibattere le uova. Bocca o Bocchin d'offell. V. in
Sperlà i oeuv. Sperar l' uova. Dócca vol. I, pag. 1 14, col. I.”
Spuzzà d'oeuv in ciappa o d'oeuv Moll a offella. V. in Mòlla.
marsc. V. in Spuzzà. Oſſellaria..... La bottega dell'offellaro.
Trovà el pelin de l'oeuv. fig. Vedere Offellée. Qffellaro. Ciambella jo. I Fioren
o Conoscere o Cercare o Guardare il tini con voce ambigua lo dicono Pa
pelo nell'uovo. Essere osservatore mi sticciere – I confortinai, i cantucciai,
nuziosissimo. i bericuocolai sono da noi detti più
Vegni-sù el savor de oeuv marsc. volentieri Bombonée o Bombonàtt. V.
Aver l'incendito. Avere lo stomaco Fava mej con quij danee a andà a
acetoso. Avere acidità di stomaco. cà de l'offellee..... Così suol dirsi tra
(Eùv. Uovolo non aperto (“fior.). Cucco noi quando altri crede aver male speso
('aret. – Voc. aret.) L'uovolo tuttora il proprio danaro in checchessia, e
nella volva – V. anche in Fonsg cocch. spec. in poponesse(fava) anzichè in
(Eùv. T. arch. Uòvolo. In esso consideri poponi. Corrisponde al fr. C'est autant
Quadrett. Cortecce - Freccia. . . . de fricasse; Cet argent est fricasse.
Ornato fra corteccia e corteccia. Offellee ſa el tò mestee. Chi fa merº
(Euv bianch. V. Farinon. canzia e non la conosce i suoi danari
(Euv de mosch. Cacchioni. diventan mosche. Chi fa l'altrui me
(Euv de polla. fig. V. in Meresgiàn. stiere fa la zuppa nel paniere. Chi
CEuv de trutta. T. de Pastai. Ghiande non sa scorticare intacca la pelle. Prov.
rino. V. in Pàsta. di ch. sig. che in modo ancora più
(Euv de trutta. Veccia pisclla. Lo stesso chiaro il Maggi espresse così: «I me
chc (Bucc de trutta. V. in (Eùcc. stee i ha da fa chi je sa ſa, º
OFI ( 195 ) OFI
Rid d'offellee. Riso sardonico. Ofizialitàa.. ... Il corpo degli uffiziali.
Offelléra, che anche dicesi Bombonéra. ofiziett. Uſiziuolo. Ufficiuolo. Librettino.
Rozzolaraja(Fag. Rime V). Ciambella ja. Ofizzi. Salterio. Librettino su cui i fan
La moglie del ciambellaio. ciulli imparano a leggere, e che con
Offellerinna. Dim. e vezz. di Offelléra. V. tiene alcuni salmi.
Offellerón. . . . . . Offellaro di grande Ofizzi. Uffizio. Ufizio. Si dice in gen. così
statura, o che fa di molte e grandi dei vari pubblici incarichi, come dei
faccende nel proprio mestiere. vari corpi di coloro che li disimpe
Offellin. . . . . Offellina, offelletta. gnano, e dei luoghi in cui essi risie
Offellònna. Qffellone(Tan. Econ. 55o). dono. – Fra noi la voce Qfizzi al
Official , ecc. V. Ofiziàl, ecc. pl. ha significato identico cogli Ufizi
Officiós. Ex officio. Raport officios.... Re de' Fior. (Se faven el Foro ghe mette
lazione ex officio. Viagg officios.. ... ven-là tutt'i ofizzi, e noi pure aveva
Viaggio per oggetti d'uffizio. mo, come hanno i Fiorentini, Le Logge
Offij. v. a. del Var. Mil. Imprudente. degli Ufizj). Al singolare indica Magi
Ofizià. Uffiziare. Offiziare. Celebrare i stratura in genere nelle frasi Andà a
sagri uffizj – Mattinare. l'ofizzi, Vegni-via de l'ofizzi e simili,
Ofizià vun. Far buono o mal ufficio. Pas e per antonomasia in ispecie Tribunal
sare un ufficio. Far maneggi o prati criminale. Fuori di questo caso ed
che. Raccomandarsi. anche nella frase Capp d'ofizzi denota
Oſiziàl. Officiale. Uffiziale – Strettamente sempre incarichi minori e dipendenti
parlando nel nostro dialetto intendia da alcuna Magistratura superiore. Così
mo per uffiziali i sottotenenti, i tenen Qfizzi interna, d'ariv e partenza, di
ti, i capitani. Dal tenente colonnello pachett, de distribuzion sono suddivi
al generale li diciamo Ofiziai superior. sioni della Direzione delle poste; Qfizzi
Bass-ofizial. Basso uffiziale (Grassi di periti, di trasport, di disegnador
Diz.). Nome collettivo de'caporali e lo sono di quella del Censo; Qfizzi di
sottoeaporali nelle fanterie, e dei bri vituali, de l'inluminazion, d'arti e co
gadieri e sottobrigadieri nella cavallº mercio, di fazion militarlo sono della
Ofiziaj de stat magior Uffiziali di pri Congregazione Municipale; Qfizzi del
ma piana(Mag. Op. 518) dal ted. Prima boll, di bosch, di ipotecch sono rami
planisten. Uffiziali generali(Gr. Diz.). I dipendenti dalla Magistratura came
generali di qualunque grado ed arme. rale; e così di moltissimi altri che
Ofizial di cobbi, ed anche assolut. non occorre quì specificare perchè
I Cóbbi. . . . . Nei secoli scorsi erano quasi sempre definiti dagli aggiunti
così intitolati fra noi i Grascini, cioè respettivi, solo soggiungerò i seguenti
quelli che oggidì chiamiamo più comu come quelli che dal proprio aggiunto
nemente Comess, ed anche abusiva non lo sono tutti abbastanza.
mente Giudes de vituaglia. V. Comèss. Ofizzi d'economia. Economato.
E dicevansi Cobbi perchè ognun di essi Ofizzi de garanzia. . . . . . Uffizio
ufficiali non poteva eseguire gli atti del dipendente dalle zecche del regno i
suo ministero se non andava a coppia cui ministri sono verificatori del titolo
con alcuno dei colleghi nell'ufficio. che la legge esige negli ori e negli
Sott-ofizial.Sotto-uffiziale(Gras.Diz.). argenti lavorati.
Nome collettivo dei sergenti, dei fo Ofizzi di bollett. . . . . Uffizio isti
rieri e del sergenti maggiori tra fanti, e tuito dal nostro duca Gio. Galeazzo
de'marescialli d'alloggio tra i cavalieri. Visconti nel 1586. La persona prepo
Oſiziàl. ad. di Notizia. V. sta a questo uſlizio bollava e, occor
Ofiziàla. Moglie d'uffiziale. rendo, esaminava le corrispondenze
Oſiziàla. . . . . . Nel nostro Orfanotrofio epistolari di qualunque privato, ac
femminile è nome delle maestre e di cordava i passaporti, ed esigeva le
ogni impiegata, dalla priora in fuori. notificazioni dei forestieri entranti
Oſizialètt. . . . Giovine uffiziale; e an nello stato. Chi ne bramasse più estese
che Uffiziale di picciol grado. notizie vegga il Giulini(Mem. XI, 422).
OGG ( 196 ) OGG
Ofizzi di Panigaroeu. V. Panigaroeù. Mett i oggiaa. . . . . Dicesi a chi
Ofizzi d'ordin. .. .. Nome di quelle vediamo ingannarsi intorno ad alcun
sezioni d'una Magistratura qualunque oggetto. Prenez vos lunettes dicono
nelle quali si accudisce esclusivamente anche i Francesi.
alla registrazione, alla copiatura, alla Quell di oggiaa. Occhialaro.
spedizione ed alla conservazione degli Oggiàa o Oggiaa de fil. T. dei Sell. Pa
atti di sua pertinenza. Protocollisti, raocchi (Diz. art.). V. Occiàj.
Cancellisti, Accessisti, Speditori, Re Oggiaa. Ad. di Dént. V.
gistranti sono tutti Qfiziai d'ordin. Oggiàda. Occhiata. Sguardo. Guatatura.
Ofizzi d'ozen. V. in Panigaroeü. Adocchiamento. Rimino.
Ofizzi. T. eccles. Uffizio. Dì l'ofizzi. Dir Dagh on oggiada. Dare una occhiata
le ore o le sue ore o le ore canoniche. o una rivista.
Cantà l'ofizzi. Cantar le ore. In d'on oggiada. A manco d'un'oc
Monega d'ofizzi. Monaca professa. chiata(Lor. Med. Nencia 38).
Ofizzi de mort. Mortorio. Mollà di oggi ad Occhieggiare. Fare
Ofizzi general. Annovale. agli occhi – Dare furtivamente delle
Ofizzi per Breviari. V. - Dì l'ofizzi di qua occhiate. (piglio.
ranta focuj. V. Liber desligaa in Liber. Oggiada storta. Occhiata bieca. Mal
ofri. offrire. offerire offerere. Oggiàda de sò. Una finestrata di sole.
6ga per Ova o Vöga o Sovénda. V. Dicesi quando subito dopo una piog
Ogà. V. Vogà. gia o frescura s'apre un tendone di
òggi dicono le persone colte per Incoeü. V. nuvoli per cui passa il sole.
Oggià per Doggià. V. Oggiada. Ad. di Forma(formaggia). V.
Oggiàa. s. m. s. e p. L'Occhiale. Gli Occhiali Oggiadin. Marmo occhiato(Targ. Viag.
e più spec. Occhiali da naso(Tar. fior.). II, 552). Specie di lumachella grigia,
Incassadura. Cassa-Veder.Specchi così detta dalle sue tinte a occhi di
Asto Moll. Tempiali = Denanz. Davanti? pavone. Una doviziosa cava se ne vede
Oggiaa a tempi o coi moll. Occhiali sotto Mandello nella Riviera di Lecco.
a tempiali(“tosc.). Occhiali che si ten Oggia dinna. Occhiatina.Occhiatella.Sguar
gono fermi innanzi gli occhi per mez dolino. A la prima oggiadinna. Di pri
zo di un bracciuolo elastico per lente ma presa. Di primo lancio.
che molleggiando abbraccia le tempie. Oggiadinn che mazza. Occhiatine
Oggiaa che sgrandiss. Occhiali in che vanno al cuore.
granditori. Oggiadinna de travers. Uno sguar
Oggiaa cont i moll doppi. Occhiali dolino a traverso.
a tempiali doppi ('tosc.). Oggiadònna. Sguardo ghiotto – Occhia
Oggiaa de man.... Occhial manuale. taccia(*tosc. – Tom. Giunte).
Oggiaa de nas. Occhiali da naso Oggiadonònna...Occhiata vivis." e penet.º
(Tar. fior.). Quelli che si mettono Oggialasc. Occhialacci.
cavalcioni al naso, che non hanno Oggiatter. Occhiacci. Pegg. di Occhi.
altro punto d'appoggio che il naso. Oggin. Occhiuzzo. Occhiuccio. Occhiolino.
Oggiaa de prima vista. . . . . Spe Occhietto. (scèll.
cie di occhiali a specchi poco con Fa l'oggin del porscell mort. V. Por
vessi che ingrandiscono poco gli og Oggin. Occhiolino. Occhio. Viso; e bot.°
getti e si usano a cautela per con Ilo. Cicatrice. Ombelico. Ventre. Costa.
servare la vista. I Francesi li chia Disco. Quella parte dei fagiuoli nera e
mano con nome assoluto Conserves. dura per la quale germogliano.
Oggiaa de quarta vista. Occhiali Toeü-via l'oggin ai fasoeu. Svisare i
della vista grossa, cioè a specchi fagiuoli (Fag. Iiime IV, capit. 25.”).
sommamente convessi. Oggin. Scemo? Quel po' di mancamento
Oggiaa de segonda vista. . . . Oc che vedesi nell'albume dell'uovo dal
chiali a specchi discretam.º convessi, suo capo tondo allorchè si venga spe
Oggiaa de terza vista. . . . Occhiali rando. Quanto è maggiore questo manco
a specchi assai convessi. nell'uovo, tanto meno esso è fresco.
O GG ( 197 ) OLA
oggin. Capocchietta. L'e el gh'ha l'og Oggioeü. Ganghero. L'attaccatura d'im
gin. L'e è una lettera colla capocchietta. poste e simili.
Oggin. T. de Macellai, de Cuochi, ecc. Oggioeò. Orecchio. Parte per la quale si
Occhiale? Occhiaja? Quel po di guan attaccano gli arnesi di cucina e simili.
cia delle bestie bovine che unita alla Oggioeü. s. m. pl. Anelli. Que fori delle
cassa dell'occhio ed all'occhio stesso forbici nei quali entrano le dita per
si stacca dalla testa e si vende così far forza e tagliare.
staccata. I diz. ital. registrano Occhiale Oggiolàda. Dimito? Specie di stoffa nota.
nel sig. di simil parte del tonno insalata. Oggioladinna. . . . . . Specie di stoffa.
Ogginoeü. Occhiettino. Occhiettuzzaccio. Oggiolin o Oggiorin. Ucchiellino, e prop.
Oggioeü. Ucchiello. Occhiello. Occhietto. l'ucchiellino rotondo.
Asolo. Nome di quel fessolini bislunghi Oggiolin o Oggiorin. Anelletto. Dim. di
che si fanno nelle vesti perchè v'entri Oggioeü nei vari significati fabbrili.
il bottone che le affibbia. Oggiolin. Anelletto? Specie di chiodo o
A fallà el primm oggiocu o el primm a vite o a punta che ha un foro in
botton o el primm basell se fallen luogo di capocchia; tali sono ad es.
tucc. . . . Chi dà male il primo pas quelli per le cortinette da vetri.
so, dà male tutti i susseguenti; chi Oggión. Occhioni(Caro Mattaccini V.).
sbaglia la prima le sbaglia tutte; chi Ona donna conti oggion. La Oc
erra alla prima si pente dassezzo, con chioni(“tosc.).
quest'avvertenza che il nostro pro Oggionon. .. . Grandi e vivacissimi oc
verbio mira solo a cose concatenate chioni.
o procedenti per serie continua come Oggiorin. V. Oggiolin.
è la bottoniera. Oggiroeü. Bacino oculare. Scodellino ova
Maestra d'oggioeu. Ucchiella ja. le, grande quanto un occhio, di cui
Slonzà i oggiogu. V. Slonzà. si fa uso per lavarsi gli occhi. È fede
Oggioeu. fig. e scherz. per Ferita. commisso negli stipettini da viaggio
Oggioeü. Anello. Quel ferro in cui entra (sciatogl).
il bastone del catenaccio. Oggiroeula per Palètta. V.
Oggioeü. Anello. Assai grosso chiodo che Oggitt. s. m. pl. Occhietti. Occhiuzzi.
in luogo di capocchia ha una specie d'a Ogin (forse Vottin). v. ant. . . . . Mo
nello per ingangherarvi checchessia. neta antica che valeva otto danari.
Oggioeu a bocca de can. Anello ad ògni. Ogni.
alia( tosc.). Ogni pocch. Ad ogni piè sospinto.
Oggioeu a paletta. Anello a inges Ognidùn. Ognuno. Ciascuno.
satura o da ingessare. Ohai ohai. Uha uha (Fag. Ing. lod. III,
Oggioeu a ponta. Anello a punta. 4). Voci imitanti quel verso che fa
Oggioeu a vit. Anello a vite. chi sbadiglia.
Oggioeü. Anello? Nelle catene da muro Oh bej oh bèj. . . . . . Così chiamansi
(ciav) è quell'occhio nel quale si ferma in complesso tutti que ninnoli o ba
l'arpese(stanghetta)col cuneo(chignorà). locchi da fanciulli che si vendono nelle
Oggioeü. T. de Carrozz. Anello a rosetta domeniche dell'avvento su per le piazze
(“tosc.) per le cortine da carrozze. vicine alla nostra cattedrale ed anche
Oggioeü. Bocchetta da ingessare. (Musón. fra l'anno da merciai.
Oggioeü. Controserratura. Bocchetta. V. Oh dess(con e prolung.). Ohibò! Non mai.
Oggioeü. Anello; e nobilmente Sfintere Oh ohi! Cocoja! Esclamazione.
dell'ano. Quella musculatura che fa Ohimemi. ] Ohimè. Ohimè ohimella(Fag.
guaina al meato dell'ano. Fra noi ohimi. Ast bal. III, 12). Diconsi
però non si dice se non che parlando per deridere un lamentone.
de pollami, de'majali e simili. di. Lo stesso che be. V.
Oggio-ù. Campanella. Cerchietto di fil Oibò. Ohibò.
di ferro attaccato alle portiere, alle Oibella! per Ajbèlla. V.
tende, ecc. per farle scorrere a fine Ol. voce cont. per El. Il.
di aprirle o serrarle. Ola, Olin. l . Olla, Ollin.
OLI ( 198 ) OLI
Olànda. Voce usata ne'dettati seg. Oli de gandoll de persegh. Olio di
Dritton d'Olanda. V. Drittòn. mandorle amare(Tar. fir.).
Penna d'Olanda. V. in Pènna. Oli de giussumin. Olio di gelsomini
Ridesen o Impipassen o Immoccas (Tar. fir.).
sen de l'Olanda . . . . Ridersi, non Oli de la reginna. T. de Prof.,
curarsi di checchessia, aver chec Parr., ecc.... Sp. d'olio profumato.
chessia in non cale – Talvolta Essere Oli de lenzoeu. . . . . A chi deve stare
su del caval grosso. a letto se vuol guarire, diciamo scherz.
Roeusa d'Olanda. V. in Roeüsa. che ha bisogno d'olio di lenzuola.
Tila d'Olanda. V. in Tila. Oli de levanda. Olio di spigo(Targ.
Olandésa. V. in Càrta. Istit. II, 5o8 – Tar. fir.).
Olandin. Ad. di Pànn. V. Oli de linosa. Olio di lino o di linseme.
Olandinna, e al pl. I Olandinn o iOlan Oli del Perù. T. de'Profum., Par
ditt. V. in Càrta. ruc, ecc. . . . Sp. d'olio profumato.
Olchièll. v. a. del Varon Mil. Uccello. Oli de Lucca. Olio di Lucca.
Öli che alcuni del volgo infimissimo di Oli de macassar. T. de'Parruc., Pro
cono (Eùli e i contadini (Eùri. Olio – fum., ecc. . . . Olio odoroso, così detto
Gli olj si dividono in essenziali o forse dal regno indiano di Macassar.
aromatici, crassi, empireumatici, e Oli de magioranna. Olio di persa
mangiabili, da lumi, medicinali, odo o di maggiorana(Tar. fir.).
rosi, da vernici, ecc. Ne verrò quì Oli de mandragora. Olio mandra
enumerando (avuto riguardo alla di golato. -

visione alfabetica, non alla specifica) Oli de mangià. Olio di casa(Redi


i più comunemente conosciuti. Op. V, 7o). Olio mangiabile(Gior. agr.
Oli arabo. T. de'Prof. Parruc., ecc..... I, 139 ).
Specie d'olio profumato. Oli de menta. Olio di menta(Tar. fir.).
Oli cott. Olio cotto. Oli de millafloeur. T. de Profum.,
Oli d'abiezz. Olio abetino o d'abeto Parruc., ecc. Olio di millefiori(Magal).
o di abezzo(Tar. fior.). Oli de Nizza. Olio di Nizza.
Oli d'absinzi. Olio d'assenzio(Tar.fir.) Oli de nos. Olio di noce.
Oli d'anes. Olio d' anaci(Tar. fir.). Oli de nos moscada. Olio di noce
Oli d'antimoni. Olio d'antimonio moscada(Targ. Istit. III, 56o – Tar. fir).
(Ricett. ital.). Oli de nos vergin . . . . L'olio di
Oli d'armandol dolz. Olio di man noce fatto senza che vi concorra fuoco.
dorle dolci(Targ. Istit. II, 432 – Tar. Oli de papaver. Olio di papavero
fir.). Olio mandorlino. (Tar. ſir.).
Oli de bergamott. Olio di berga Oli de pess. Olio di pesce(Tar. fir.).
motto(Tar. fir.). Oli de portugall. Olio di fior d'a
Oli de brusà. Olio da lumi (“tosc. ranci(Tar. fir.)
– Prez. merc. – Giorn. agr. II, I 15, Oli de quarta frangia. Olio di san
XIII, 585 e passim.). Olio da arde sini(Gior. agr. X, 1o4). L'olio d'uliva
re(Gior. agr. I, 159) – Talora Olio da di quarta pressura.
friggere il pesce. Olio d'oliva comune. Oli de raviscion o de ravetton. Olio
Oli de camamella. Olio di camo di rapaccione(Targ. Toz. Ist.). Sp. d'o
milla(Tar. fir.). lio detto Huile de navette dai Franc.
Oli de canella. Olio di cannella Oli d'erba ruga. Olio di ruta
(Tar. fir.). -
(Tar. fir.).
Oli de canfora. Olio di canfora Oli de ricin che l'infimissimo volgo
(Ricett. ital.). stroppia per (Euli de rici, (Euli de
Oli de capper. Olio di capperi(Targ. rigid e sim. Olio di ricino.
Ist. II, 465 – Tar. fir.). Oli de roeus. Olio di rose(Tar. fir.).
Oli de carta suga. . . . . Olio em Oli de san Giovann. . . . . . Quell'o
pireumatico di carta sugante. lio che vari contadini traggono dalle
Oli de Corfù. V. più sotto Oli verd. gallozze degli olmi e delle querce la
oLI ( 199 ) OLI
notte di san Giovanni e serbano poi - Andà come on oli o come on oli
come singolar panaeea. d'oliva. Correre o Scorrere bene. Di
Oli de sant'Ustinna o de santa Gu cesi di carrucole, pulegge e simili,
stinna. Olio da bachi (Tar. fir.). quando vanno su e giù senza diffi
Oli de sass. Olio di pietra. Olio coltà ; e perchè per fare ciò si so
petronio (Tar. fir.). Olio di sasso; e gliono ungere, n'è poi nato il dire,
dott. Olio petroleo. Nafta. Petròlio. parlando di un che corra velocissi
Oli de scorpion. Olio di scorpione. mamente, E' corre che par unto.
Olio d'uliva in cui si fanno affogare Andà come on oli. fig. Correre a
gli scorpioni per usarlo come farmaco. verso. Andare a seconda e senza osta
Oli de segonda frangia. Olio di mez coli.
z'oliva (Gior. agr. IX, 575). L'olio Boccarin de l'oeuli. Utello.
d'uliva di seconda pressione. Che dà oli. Oleario.
Oli de stracchin. . . . . Oliaccio da Di d'oeuli e più com. Di d'oli. . . .
ugnerne i caci e gli stracchini. Giorno in cui si mangia ogni cosa
Oli de strascion. Olio di Straccione condita coll'olio in luogo di burro o
(Fag. Rim. V, 11o). Olio dello Strac strutto.

cione. Sp. d'olio medicinale così detto E poeu gh'han miss-sù la saa,
perchè in origine era venduto da l'asee e l'oli d'oliva, e la panzanega
Bartolomeo Bonfanti detto Straccione l'è bella e fenida. V. in Panzánega.
verso la metà del 16oo – Veggasi nel Faa a oli. Dipinto a olio.
Cinelli Scanz. XX l'articolo Bonfanti, Fà stà in l'oli. fig. Far filare. Fare
e se ne avrà più larga spiegazione. star cheto uno per bella paura.
Oli de terza frangia. Olio di sansa Fin che gh'è l'oeuli in la lumm.
(Gior. agr. IX, 575). L'olio d'uliva fig. . . . . . Sin che c'è fiato o vita.
di terza pressione. -
L'oli el ven o el sta dessoravia de
Oli de terza frangia a acqua. Olio l'acqua. fig. La neve si strugge, e lo
lavato(Gior. agr. IX, 375). L' olio stronzolo si scopre(Caro Stracc. III, 2).
d'uliva estratto dalle sanse a acqua. La verità sta sempre a galla.
Oli de vedrioeu. Olio di vetriolo Mesurin de l'oli. V. Mesurin.
(Tar. fir.); e dott. Acido solforico. Mett-giò in l'oli. Metter sott'olio.
Acido vetriolico concentrato. Conciare in olio.
Oli de vinascioeu. Olio di vinacciuo Mett-sù l'oli. Inoliare.
li. Olio tratto dai vinacciuoli dell'uva. Pell d'oli. V. in Pèll.
Oli de vipera. Olio viperino, cioè Sott oeuli. Sott'olio.
olio in cui fu tenuta in infusione la Trà-via l'oli. Spander l'olio. Si ha
carne di vipera. (fir. per tristissimo presagio dai supersti
Oli de zenever. Olio di ginepro (Tar. ziosi, e anche il Varotari(Sat. 6.”) ci fa
Oli de zuccher. Olio di zucchero(id.). testimonianza di questa volgare ubbia,
Oli d'odor. Olio odoroso o odori dicendo veramente malaugurato questo
fero o odorato. e simili accidenti perchè
Oli d'oliva. Olio d'ulivo (comune, Se perde el vin e l'ogio che se spande.
fino, sopraffino). Varda a no stravaccà l'oli. . . . .
Oli purificaa. .. . . Oliaccio d'uliva Si dice per isch. a chi ha il cappello
purificato coll'acido solforico per usar a tre venti (che in gergo diciamo
ne come olio comune da lumi. Lumm) che badi di non versar l'olio.
Oli rosaa. Olio rosato(Fag. Rim. II, Vessegh pù oeuli in la lumm. fig.
89, e. l. – Tar. fir.). Essere al lumicino. Esser alla cande
Oli verd. Olio onfacino(Ricet. fior.). la. Esser la candela al verde. Esser
Olio onfagino(Salvini). Olio tratto da prossimo a spirare.
olive non invajate e immature. òli, in gergo. . . . . . Vino.
Oli verd o de Corfù. Olio verde Avegh-giò de l' oli d'oliva. gergo.
di Levante(Prez. merc. liv.). Aver alzato il gomito. Aver immollato
Oli vergen. Olio vergine. bene il becco. Essere avvinazzato.
OLI ( 2oo ) OLI
èlia per Avòri. V. Oliva lavorinna. Olivo alloro o al
Olià. Inoliare. Aspergere d'olio. lorino o laurino.
Oliàa. Inoliato. Oliva longa. Ulivo genovese.
Oliàsc o Oliàzz o Oliàzza, v. a. Daz. Merc. Oliva pignoeula. Ulivo a ciocche?
Morchia. Morcia. Feccia dell'olio. - Foeuja d'oliva. . . . . . Così dagli
Oliée. Oliaro(“tosc. – poem. aut. pis). alunni della nostra Accademia brai
Oliandolo. Colui che traffica d'olii. dense di belle arti è chiamata la sedi
Oliéra. . . . . La moglie dell'oliandolo, cesima lezione d'ornato e la quarta dei
o Donna che traffica d'olj. V. in Ziléra. quadri.
Olin e Olinna. V. Ollin. Lima a foeuja d'oliva. V. in Lima.
Olioeü. Morajuolo. Specie d'ulivo. Oliva. Uliva. Oliva. Frutto dell'ulivo.
Oli-sànt. Olio santo. Dell'ulive altre sono gallette o gal
Dagh i oli sant a vun. Amministrare lettone, altre ammandorlate, grosse,
l'estrema unzione. mezzane, morchiaje, coreggiole, mo
Stà conti oli sant in saccoccia. ſig. rajole, napoletane, da indolcire, ecc.
Star colle febbri di non ... Aver un Avegh-giò de l'oli d'oliva. V. in )li.
cocomero in corpo. Avere una battisofi Ciappà el negher i oliv. Vajare.
fiola. Stare come l'uccello sulla fra Pajolare. Corrisponde al Penciorà
sca(“tosc. – Meini in Tomas. Sin. a (saracinare) dell'uva.
Frasca). Star con la chieppa (“aret. Manetta a oliva. . . . . Maniglia in
– Voc. aret.). Starsi in paura e in so figura d'ulivetta, maniglia di forma
spetto che non succeda alcun sinistro, ulivare.
aver apprensione o timore di qual Oliva squas madura. Uliva aoliata o
che pericolo. inoliata. I Toscani dicono proverbial
Oliv in gergo per Manètt. V. mente che Per santa Liperata l'uliva
Oliva. Ulivo. Olivo. Pianta che produce è inoliata.
le ulive. L'olea europaeaL. – In Tosca Oliva. Ulivo. Ramo di ulivo il quale si
na, dove la coltivazione degli ulivi benedice la domenica delle palme, e
è estesissima, se ne contano molte dassi ai popoli per divozione.
specie de cui nomi furono per con Dominega di oliv. Domenica dell'u
seguenza arricchiti i dizionari della livo. Domenica delle palme.
lingua italiana. Fra noi in vece tale El sol sui oliv, l'acqua sui ciapp.
coltivazione è alquanto in onore sol . . . . . Si suol dire pronosticando
tanto sulle costiere del Lario, chè pioggia per Pasqua d'uovo se la Do
di quei pochissimi ulivi ch'un vede menica delle palme è il sole.
sparsi qua e là sui colli briantei ap Oliva e Olivòtt. fig. Testicolo. Granello.
pena s'accorgono i contadini di pos Cambià o Dà o Mudà l'acqua ai oliv.
sederli. Le seguenti denominazioni m. b. Fare acqua. Orinare.
pertanto vogliono essere ritenute, an Olivàster. Olivastro.
zichè milanesi, comasche: Olivèlla che altri dicono anche Olivètta.
Bolgènna. Morchiajo. Infrantojo. Ligustro.
Fràsia. Coreggiòlo? Specie d'ulivo Olivetàn. Olivetano.
detto botanicamente Olea fructu ma Olivètt. s. m. Oliveto.
fusculo et oblongo. Olivètta. T. de Cuochi. . . . . Specie di
Grignocùla Ulivo passerino? Specie polpettina di più specie poco più
d'ulivo ch'è detto dai botanici Olea grossa di un uliva.
fructu minore et rotundiore. Olivètta. T. de Giojell. . . . . Granato
Olioeü. Olivo morajolo o frontajone affaccettato e bislunghetto a mo' di pic
(Gior. agr. n.° 55 p. 24o). Sp. d'ulivo ciola uliva.
meno soggetto a patir i freddi. Olivètta. Bruco. Cilindro o attaccagnolo
Oliv ajoeu. Forse lo stesso che l'an de segnali che mettesi ne' messali,
tecedente. breviari e simili in capo al coreg
Oliva ciolinna o cellinna. Olivo co giuolo della testata superiore,
reggiolo lungo, Olivètta per Olivèlla. V.
OLT ( 2o1 ) OMIB
Olivètta... Spina di ferro per lo più con Fass vorè ben o Fass largh con
capocchia a forma di mezz'oliva, ma quell di olter. V. in Bén.
talora anche con capocchia quadra o Ghe voeur olter. Ci vuol altro!(*tosc.
tonda. Si suol conficcare nelle parti – Tom. Giunte). – Talora è altro
gentili o gelose dei lavori per rasso male che di biacca. Di altra tasta ha
dare parti con parti, come per es. bisogno la piaga. Ci vuol altro che
nel mezzo delle giunture dei quarti stoppa e chiara d'uovo.
delle ruote delle carrozze a fine di Nissun d'olter. Niun altro.
ben raffermare quarto con quarto. Al N'occorr olter senz'olter. Senza più.
cune di queste spine sono a vite con No vess bon d'olter che de ... Non
Testa. Capocchia = Baletta. Dado , altre essere da altro che da ...
sono a spina liscia con Testa. Capoc Olter che . . . Altro che . . . – Ed
chia = Rebattin. Cartella di ribaditura. anche in sig. di Domin anco. Certo,
Olivètta. Nappina(“tosc.). Specie d'ala Per appunto. Così è.
mar. L'Olia con is floccus dei Sardi. On'oltra pù bella adess! Oh ! Oh
Olivòtt. Ulivoni(Trinc. Agr. I, 7). olive bella! – Come! Oh come! Oh perchè!
da indolcire. Olive grosse o gallettone Quell di olter. L'altrui.
o ammandorlate. Ulive cibarie. Se non olter. Almeno. Per lo meno.
Olivòtt. met. V. in Oliva. Intanto. Non foss'altro.
Olivòtti. Lo stesso che Olivòtt sig. 1.” Se no te gh'et olter. Se non hai di
Olla. Orcio. Olla. meglio; scherz. Se non hai altri mocco
Caga-in-l'olla Pentolone.Brachierajo. li. Se no te gh'et olter, te stee fresch
Fa stà in l'olla. fig. Far tener l'olio. anch ti. V. in Frèsch.
V. in Grèlla. Vess tutt olter. Esser tutt'altro,
Olla che dicesi anche olla senza coll. fig. cioè tutt'altra cosa.
Bozzacchiuto. Persona grassa e tozza. Vun con l'olter. L'uno per l'altro
Ollin. Orciolino. (Magal. Op. 585).
Ollin, e in contado Ollinna. Barattolo. òlter. Assai o Molto più. Inoltre.
Vaso piccolo di terra o di vetro, Oltertànt. Altrettanto.
piuttosto corpacciuto, in cui si ripon Oltramàr e Oltramarin(Azùr).Oltramarino.
gono conserve e simili. Oltrànna (rete). V. Voltàn.
Ollin.... Nell'alto contado chiamano così Oltù in varie parti del contado per Vol
quel barattolo di terra di cui le don tùra (manfanile). V.
ne fanno uso per riscaldarsi, a quel Olzà. v. b. Alzare. V. Alzà.
modo che le donne volgari di città Olzà. Osare. V. Volzà.
usano il veggio (el marì). L'Ollin però Omàsc. Omaccio. Bon omasc. Buon uomo.
non ha nè anse laterali, nè manico El ven l'omasc. Il nibbio cala.
arcuato per disopra come ha il veggio. L'è chi l'omasc o l'omasc di figh.
Olma e Olmo. Olmo. Albero noto che è L'amico è quì.
l'Ulmus campestris L. – Alcuni ne Pover omasc. Povero diavolaccio.
fanno due specie, l'Olmo comune o Omascin. Omaccino.
piramidale, e l'Olmo di foglia larga. Omasción. Omaccione.
Tila d'olma. V. in Tila. Omasciòtt. Omacciotto,
Olméra. Olmaja(Lastri Op. II, 2o8). Ol Omber. s. f. pl. . . . . Sp. di fantasma
meto. Luogo piantato ad olmi. goria popolare che si produce o sui
Olmett . . . . . Giovane o basso olmo. teatrini portatili o nei castelli da bu
Olnizza. V. Onisc. rattini. In un luogo al bujo il palco
Ològrafològrafo.Aggiunto di Testamento, dei teatrini o del castelli anzidetti, ri
e vale Scritto tutto di proprio pugno. schiarato da lumi per lato, è turato
Olter dice il popolo per Alter. Altro. a così dire da un sipario di carta
Andà vun per l'olter. V. in Vùn. bianca inoliata rasente alla quale il
Avegh olter per el coo. Aver altro giocolatore nascosto fa passare figure
per il capo. Aver ben altri pensieri. d'esseri d'ogni specie, o ferma om
D'oltra part. V. in Pàrt. bre di attori ai quali presta la voce.
I ſol. III, 26
OMB (2o2 ) OM B
Fà vedè i omber. . . . . . Dare lo che hanno bottega posticcia in piazza
spettacolo ombratile anzidetto. le fanno riparo dalla pioggia. (bra.
Ombra. Ombra. L'ombra de' corpi. Ombrètta. Ombrina. Ombrella. Dim. d'om
Ombra. Ombra, e ant. Ombria – om Giugà a l'ombretta. Giocare o Fare
brosità. Orrore – Uggia. Aduggiamento alle ombre. Specie di giuoco in cui si
(che fan gli alberi ) – Rezzo. hanno i termini seg.: Mattadori, cioè le
Fà ombra o ombrìa. V. in Ombria. tre prime carte che fanno bazza, e con
Nanch per ombra o Nanch per in sistono in Spadiglia, cioè nell'asso di
sogn. Neppur per ombra(Tom. Giunte). spade ch'è invincibile, dai Fior. detto
Ombra. T. pitt. Ombra. La Fulminante; in Maniglia, ch'è il due
Mezz'ombra. Mezz'ombra(Bald. Voc. di picche o di fiori, o il sette di cuori
dis.) Penombra. Ombra portada. Sbatti o di quadri, ed in Basto, cioè l'asso
Ombra. Ombra. Spettro. (mento. del seme di bastoni o di fiori, ch'è il
Pari on'ombra. Esser una lammia terzo mattadore. Riporre il giuoco è
o una lammiaccia(“tosc. – Tom. G.). l'aver campo, perduta la partita, a
Ombra (Giugà al'). V. Giugà a tarocch rifarne una seconda, restando fermo
ombra in Taròcch. tutto il danaro nel piatto. Ombre chia
Ombra. fig. Micolino. On'ombra o On'om masi il giocatore che fa giuoco (o,
brinna. Un nero d'ugna. come dicesi volgarmente nel nostro
Ombra de reson. V. in Reson. taroccombre, Quell che entra), Con
Ombré. Ad. di Caràter. V. tr'ombre quello dei compagni che ha
Ombreggià.T. pitt. Ombreggiare. Ombrare. buono in mano per fargli contro. Co
Ombrèlla. Ombrello. Arnese che portia diglio è la perdita di colui che fa il
mo tra via per ripararci dalla pioggia. giuoco con vincita d'uno dei due av
Il Parapluie dei Francesi. – Quella versari, e quindi Vincer codiglio il
specie d'ombrello che serve a riparar vincere senza aver fatto giuoco(il che
dal sole diciamo com.° Ombrellin del noi diciamo Mangià el pan d'angiol),
só. V. – Le parti dell'ombrello sono Perder codiglio (e fra noi Fà ona vo
Baston. Mazza = Anell. Ghiera = lada o Vola o Anda-sù ), e Dar co
Bacchett. Asticciuole o Stecche (Targ. diglio – Casco o Far casco è il far
Istit. II, 3o4) divise in lunghe e corte unite giuoco o cadere con una carta sola,
fra loro con bulletta e raperella di latta, e col il che da noi dicesi Entrà a vunna;
legate da nodi e Balenn o Cannett. Os e Cascherone o Far cascherone è il
satura di ossi di balena – Fes. Spicchi far giuoco con due carte, il che da
= Capellett, Cappello. Cappelletto - noi dicesi Entra a dà. Ciascuno dei
Pontal. Punta e Molla. Mollettina = quattro pali o semi vien detto Car
Manegh. Manico (se snodaa a due pezzi). tiglia; e Farsi la cartiglia vale ripor
Ombrellàda. Ombrellata (Tom. Giunte). tar sul suo monte le carte prese al
Colpo d'ombrella. l'avversario superiormente al numero
Ombrellée. Ombrelliere. Ombrellajo, Fab delle sue proprie.
bricatore d'ombrelle, Ombria. Ombra. Spettro.
Ombrelléra.... Donna che traffica o lavora Ombria baluganna V. in Balugàn,
di ombrelle, o Moglie d'ombrellaio. Ombria. Ombra; anche Ombria.
Ombrellin. Ombrellino, Avè paura de la soa ombria. Farsi
Ombrellin del sò. Ombrellino da sole paura coll'ombra.
(Meini in Tom. Sin. alla voce). Para Ciappà ombria. Pigliar pelo. Aom
sole. Solecchio. Solicchio, ed anche brare. Ombrarsi. Sospettare. Adombrarº
Ombrella e Ombrello se grande. Il si. Pigliar ombra. Insospettirsi.
francese Parasol. Dà ombria. Dar ombra. Far ombra,
Ombrellin de portà el Signor. Om Fà ombrìa. Adombrare. Aombrare,
brellino della comunione(Meini in Tom, fig. Dare ombra o gelosia.
Sin, alla voce), Ombria. Rezzo – Merigge – Bacio - Uggia.
Ombrellón. . . . . Grandissimo ombrello Stà a l'ombria. Stare al rezzo -
coperto di tela incerata di cui quelli Esser all'uggia – Meriggiare,
OMIE (2o3 ) OME
Vessa l'ombria. fig. Essere al rezzo L'Omett del capellin. . . . Sopran
o in luogo dove non si vede sole. Esser nome dato dal volgo al Grand'Uomo
prigione. V. in Preson. del secolo – Nella lingua popolare i
Ombria(on'). Un micino. Un nero d'ugna. diminutivi di esteriorità assai volte
Ombrià. Arrezzare(Alleg. p. 9). tornano accrescitivi di sostanza, e a
Ombrìnna(on'). Un pelo. Un minimo che. rovescio gli accrescitivi di quelle di
Ombriós. Ombroso. Ombrato. Ombrewole. minutivi di questa. Nel nostro dialetto
Ombrifero. Auggiato. la frase quì addotta e Cozzin fanno esem
Ombriòs. fig. Ombroso. Sospettoso. pio della prima, Capellon e Peruccon
Ombriós.Ombroso. Ag. di cavalche ombra. della seconda di queste mie idee.
Omeggià. v. c. Far l'uomo addosso altrui. Omett del preseppi. V. in Presèppi.
Omègna(Legg d'). V. in Légg. Omett del Signor. Omaccino della
Omelia. Omilia. Omelia. Pergine Maria(Cecchi Dote II, 5 –
èmen. Uomini; ant. Omeni – Vedi in Firenz. Op. II, 11 1 ). Uomo attempa
- Omm leº frasi in cui entra questo plurale. tetto d'ottima natura, serviziato, fa
Omen. T. del Giuoco di Bigl. Lo stesso ceto, amorevole e di buona co
che Omitt. V. in Omètt sig. 7.” scienza.
Giugà ai omen. V. in Bigliàrd. Vestii on bell sciocchett, ch'el par
Omenàri. Omacciotti. Disprezzativo d'Uo on bell'omett, ecc. V. in Sciocchètt.
mo, e fra noi usa anche semplice- Omètt o Bell'omètt. Sennino. Dicesi per
mente per Uomini, come chi dicesse: vezzo a persona giovane, graziosa ed
Guarda in quell palch, no gh'è che assennata. El gh'ha de l'omett. Egli ha
di omenari. In quel palchetto non vedi del sennino. Fass on omett. Farsi un
che uomini, donne, punto. Il Fag.(Trad. uomo. Profittare. Farsi onore. L'è on
fed. sc. 5.º) usò in senso affine Uomi omett. È uomo di qualche ricapito.
nacci, voce che il T. G. assevera viva Omètt che alcuni dell'alto contado di
tuttora in Toscana nel nostro sig. cono Medin o Pientón. Stollo. Stocco.
Omenàsc. Ominacci(Borgh. Don. Cost. I, 4). Barcile. Mitrile. Anima del pagliajo.
Omenon. Uominoni(Nelli All. di Ved. I, 1). Stile intorno a cui s'alza il pagliaio.
Omaccioni. Accr. d' Uomini. Omètt per Lavarin. V.
Omenon. Cariatidi. Il nostro volgo chia- | Omètt. . . . . Nelle barche è un travi
ma così propriamente le grandi caria cello verticale fermo nell'estremità di
tidi. Quelle della casa di Leon Leoni poppa che s'alza in punta fino a pa
sono dette da esso Omenon, e di qui rallela co cerchi da poppa per sor
il nome alla contrada in cui sorge reggere la così detta Mantàvola. V.
quella casa; le cariatidi che sorreg- | Omètt. . . . . In alcuni strettoi da olio
gono il terrazzo maggiore del palazzo è chiamato così quel congegno che si
Litta sono da lui dette Omenon; non fa sulla traversa di madrevite(sca ug
così direbbe le cariatidi gentili che gia) per agevolare al fattojano il le.
sorreggono la tettoia del cortile del vare e rimettere ne ſori del dado in
palazzo già Diotti ed ora di Governo. feriore della vite medesima la stanga
Omètt, che figur. dicesi anche Morig colla quale s'ha a farla agire. Lo sorreg
gioeü o Scindiroeù. Ometto. Omettolo. ge una mensoletta detta Cugni o Gattèll.
Omiciatto. Omicciatto.Omiciattolo.Omic- | Omètt, e per lo più al plur. Omitt o
ciàttolo. Omino. Omicciuolo. Omen. Birilli (*fior.). Cosetti per lo
Fà i omitt in labornis o Stà in del più d'avorio o simile che si pongono
canton del foeugh a fa i omitt in la diritti in mezzo alla tavola da bigliar
scendera. Covare il fuoco, e talvolta do, e che si fanno cadere colle biglie
anche Fare a te te, cioè trattenersi nel così detto giuoco de' birilli.
in cose fanciullesche. Omètt. Monaco. Quella breve travetta di
Fà l'ometto la donnetta in la nev.... mezzo d'un cavalletto di tetto (d'ona
Stampar nella neve fioccata di fresco cavriada) che, passando fra i due
l'impronta della persona gittandovisi puntoni(brasciau), piomba sopra l'a
o boccone o supino, sticciuola(fond).
OMMI (204) OMM
Omètt. Lucerniere. Piede di legno su cui sua cosa a piombino – e secondo il
posa la lucerna. Gh. Voc. Uom dal piè tondo, che non
Omètt. Appiccacappe(Monos. p. 196). Cap sa inciampare, cioè (a mio sentire)
pellinajo. Arnese per lo più di legno, che ha sincerezza di giudizio, come
a cui si appiccano i cappelli, tabarri, ec i solipedi hanno sincerezza di passo.
Omètt.T. de Par.... Un portaparrucche, Omm comod. Comodone(*tosc. –
il fr. Pied de perruque o Champignon. Tom. Giunte). V. anche Comodin.
Omètt cont el piomb o che salta in Omm cont i baffi. fig. Un uomo
pee. Missirizio. Saltamartino. con le basette(Pan. Viag. Barb. I, 55).
Omètt de sart. Uom da sarti(Salv. Gr.III, Omm cucch. Uomo freddo, impo
2 – Fir. Op. VI, 5o8 - Lasca Gel. III, 11). tente. Uomo inetto alla generazione.
Omettin. Omiciattolo. Omettolo; e scherz. Omm curios. Cervello a oriuoli. Uo
Un forasiepe(Zanob. Diz.). mo falotico, fantastico. Capo ameno.
Omettin del preseppi. V. in Presèppi. Omm curt. Uomo di poco vedere
Omettin d' India. Uno scricciolo. (Doni Zucca, pag. 1 18).
Omettin di scisger. Omiciatto. Omm d'afari. Uom da maneggi,
Omettoeü. v. cont. Omettòlo. (càa. da faccende, da negozio.
Omission. Omissione – Peccaa d'. V.in Pec Omm de ben. Uomo di buona vita.
Omizidi. Omicidio. Uomo dabbene.
Vessegh-sù quint non far omizidi... Cmm debol. fig. Uomo debole,
Dicesi di coltelli o altri ferri taglienti Omm de bon rossumm. Uomo che è
allorchè siano spuntati e col filo tut di buon osso(Min. in Osso). Uomo di
t'affatto inottusito, e per isch. anche buon cordovano o di buon nerbo o bene
di schioppi alle mani di cacciatori impastato, vigoroso, ben complession.”
inesperti, e d'armi da taglio relegate Omm de cà. Uomo da casa o che
a chiave nel fodero da chi le porta bada a casa (Fag. Rime I, 554). Uomo
senz'aver cuore di usarle al bisogno. assegnato. Massajo. Massaro.
Omlètt sofflé. Franz. de Cuochi. Frittata Omm de cartell. Uomo di cartello
montata(“tosc.) Nell'Enc. Gh. è detto (Caro Let. ined. lI, 147). Uomo della
che potrebbesi chiamare Frittata a vento. prima bussola(ivi 227). Uomo di pez
Ömm. Uomo; e poet. alla latina Viro – za. Uomo di molto nome.
Dante usò anche Omo – La natura Omm de coeur. Uomo di buon cuore.
umana è tale che non è sustantivo Omm de compagnia. Persona con
nei dizionari di qualunque favella a versativa – Talora Uomo di lieta vita.
cui si possano accordare più aggiunti Omm de comun o altrimenti Guardia
che a questo. Ricchissimi epitetari ha campester e per celia Guardia tempe
per esso anche il nostro dialetto, ma sta. Guardia comunitativa o comunale.
ei son troppi: io mi limiterò a rife Omm de consej. V. più sotto Omm
rirne quì i più comuni. (piana. de parer. (giustato.
Omm a la bonna. Uomo tessuto alla Omm de coo o de sest. Uomo ag
Omm a la man. V. in Màn. Omm de ferr. Uomo di ferro o ferri
Omm benedett. V. più sotto Omm gno, gagliardissimo, robustissimo; e sch.
del Signor ironic. (nulla. Una pellaccia(“tosc. – Tom. Giunte).
Omm che cunta nagott. Uom da Omm de foeura. Forese. Uomo di
Omm che sa fà del tutt. Uom da villa o di contado.
faccende. Uomo di tanti rovesci. Omm de gesa che anche dicesi Omm
Omm che fa vedè e stravedè. V. de Dio o del Signor. Uomo d' anima.
in Stravedè. Persona che osserva ogni pratica reli
Omm che ghe basta i socu cinqu giosa ed è frequentissima nelle chiese:
sold. Uomo di petto – Valentuomo. – e perchè il volgo vien educato a giu
Omm che va a l'antiga. Zazzerone. dicare dalle apparenze, perciò ſig. Per
Omm che va cont el pè de piomb. sona morale e virtuosa. Al volgo d'ogni
Uomo giudizioso, considerato, pru specie però i fatti provano ad evidenza
dente, consigliatissimo, che prova ogni che l'abito non fa sempre il monaco.
OMM (2o5 ) OMM
- Omm de giudizzi. Uomo assennato. Omm de tèmma o che metttemma.
Uom di senno. Uomo autorevole, severo, contegnoso.
Omm de gran vaglia. Persona di Omm de testa calda. V. in Tèsta.
gran ricapito. Omm de vaglia. Uomo di credito,
Omm de la legg. V. in Légg. di conto, di ricapito, valente, d'as
Omm de legn o Coo de legn. V. più sai. Uomo dassai. Valentuomo.
innanzi Omm de strasc. Omm de velù che quand l'è mort
Omm del Signor. Uomo d' anima, el gh'è pù... Si suol dire per ischerzo
di coscienza. V. più sopra. – On omm a chi vanta alcun suo fatto, o per ri
del Signor. ironic. Un cert'uomo di picco a chi ci esalti alcun individuo
Messer Domenedalio (Caro Com. 22) nel quale noi non vediamo miracoli.
Anima di Misser Dominedio. Uomo poco Omm d'ingegn. Uomo ingegnoso.
tollerante, uomo che vuole le cose a Omm d'onor. Uomo d'onore o di
modo suo, uomo di difficile persuasione. riputazione.
Omm de mala razza. Uomo di mal Omm eterna, o Che eternitaa d'on
affare, di mala taccia. Uomo mancino. omm. Tempellone.Tentennone. V. Lizón.
Omm de merda. Merdellone. (giano. Omm faa. Uomo adulto. Uom duro
Omm de mestee. Uomo d'arte. Arti di età. Uomo fatto.
Omm de metta less e a rost. Uomo Omm frecc. Uomo di poco spirito.
di tutta botta o da bosco e da riviera. Cencio molle. Pulcin bagnato.
Talora anche in altro sig.Un marzapane. Omm guzz. Uomo svegliato, raffi
Omm de mond. Persona conversa nato, accorto, sagace – Spesso anche
tiva. Uomo universale. – Talora Uo ir. per Uomo di grossa pasta, sciocco.
mo di mondo. Uomo di lieta vita(Lasca Omm in sul temp. V. in Témp.
Parent, prologo) – Talora Cosmopo Omm madur. Uom maturo o di età
lita. – Talora Uomo che se la sa o che matura.

non ha bisogno di mondualdo (con frase Omm mezz matt. Uomo aromatico.
antilogica) – Talora Cortigiano. Uom Omm navigaa. Dirittone. Bagnato
che conosce il mondo e le sue vie. e cimato. Uomo rotto nelle faccende.
Omm de nagott o de l'ea o del Omm onest. Onest'uomo – Uomo
lella. Pattonajo(*tosc. – Tom. Giunte). moderato o ammodato o discreto.
Rastiapavimenti. Spulcialetti. Spolvera Omm pien de ciaccier. Uomo di
mura. Saccardello. Uomo da nonnulla. parole o pieno di parole.
Omm de parer o de consej. Uomo Omm posaa o de sest. Uom grave,
di buona testa. Buon consigliatore. composto, ordinato.
Saggio consiglio, cioè consigliere – Omm regolaa. Uomo assestato –
Talora Uomo prudente, consigliatissimo. Uomo ammisurato. -

Omm de parolla. V. in Paròlla. Omm risc'ios. Uomo arrischiato o


Omm de pas. Uomo pacifico. arrischievole.
Omm de pocch paroll. V. più sotto. Omm risolutt. Uom fermo.
Omm de pols o Omm che cunta o che Omm senza regola. Uomo disordi
cunta sossenn. Uomo di peso(Nelli Fo nato; sc. che è come il pesce pastinaca.
rest. in patr.I, 15). Uomo di polso(“tosc. Omm sever. Uomo severo.
T. G.), di molto conto o per autorità o Omm sincer. Uomo d'un sol cuore,
per senno o per vigoria o per ricchezza. schietto, senza doppiezza, sincero, leale.
Omm de preja. Vedi più innanzi Omm succ. Uomo adusio, segaligno,
a pag. 2o7 Restà-li, ecc. scarmo, scarso, schietto della persona.
Omm de rivi. V. sotto Omm de strasc. Omm succ o de pocch paroll.....
Omm de scimma o conti baffi. Uomo Uomo di poche parole, non cerimonio
di cima(poeta cort. Ritratt. ottava 87). so, ma le più volte leale, schietto. Il
Omm de strasc o de rivi o de legn. contrario dell'Uomo di parole o pieno
Barba di capecchio(Pan. Poet. II, II, di parole – Qualche volta, se dà nel
7). Uom di stucco. Uom da nulla o troppo, l'Omm succ equivale all'Uom
da niente o Uomo di paglia. cheto in cui pochi sogliono confidare.
oMM ( aco ) OMM
Omm suttil. ... ... Uomo che cerca monete(Cini Desid. I, 2). – V. anche
il pel nell'uovo. in Bràzz.
Omm suttil ma giust. . . . . Uomo La troppa sinzeritaa la menna l'omm
di malagevole contentatura, ma probo. a l'ospedaa. V. in Ospedaa. (Mòrt.
Omm tajaa-giò cont el folcion o a L'è minga la mort d'on omm. V. in
la bonna de Dio. Pezzaccio d'uomo L'omm parponn e Dio disponn.
fatto col coltello(Fag. Rime II, 297 e. l.). L'uom propone, ma il ciel dispone
- A memoria d' omen. A' di de'nati. (Rime aut. pis.). Ordina l'uomo, e
Dire che amplifica il tempo passato. Dio dispone. L'uomo ordisce, e la
Avegh de l'omm. Aver del virile, fortuna tesse. Anche i Fr. dicono
della maschiezza. L'homme propose et Dieu dispose.
Bell'omm. Balsamino.Sp. di fior noto. Mezz omm. V. Mezz-òmm.
De omm. Virilmente. Maschiamen Morirà puttost la vacca d'on pover
te – Assennat. Giudizios. Saputamente. omm. V. in Vàcca.
Deventà omm. Metter persona. Cre Nen o vero Oh quell'omm. Oh quel
scere, l'uomo(Pan. Poet. I, xviII, 2o – Cini
Dove gh'è omen gh'è podè, V. Podè. Desid. II, 11). Modo di chiamare le per
El bon mercaa el menna l'omm a sone di bassa condizione, di picciolo
l'ospedaa. V. in Ospedaa. e perciò quasi ignoto nome.
Falla de omm. Agir virilmente. No gh'è barba d'omm che ghe le
Fass on omm. Farsi uomo. Farsi possa fà. V. in Bàrba e in Fiola.
un uomo. Pigliar animo virile. Oh pover omm! Oh pover uomo!
Giugà ai trii omen. È lo stesso (*tosc.). Esclam. commiserativa.
che Giugà al trezzon. V. in Trezzòn. Omm alegher el ciel le jutta. . . .
Giugà a l'omm e la donna e la L'Ecclesiaste dice Et cognovi quod
bestia. Giocare al turchetto(*volg.ital.). non esset melius nisi la tari et facere
Nome di un giuoco di sorte a tavo bene in vita sua.
liere. V. anche in Turchètt. omm, asen e porch se pesen dopo
I bravi omen se conossen quand mort. V. in Asen. -

gh'hin pù. fam. L'asino non conosce Omm pelos o matt o virtuos. Uom
la coda se non quando ei non l'ha. peloso o matto o avventuroso (Monos.
I montagnstan a sò locugh, ma i p. 592). Se mal non mi appongo il
omen s'incontren. A trovarsi vanno gli nostro proverbio accenna nell'ultima
uomini spesso, e i monti fermi stanno sua parte la gagliardia, il toscano le
(Ariosto Fur. XXIII, 1). Si scontrano conseguenze. Il Dati (nelle Pr. fior.
gli uomini e non le montagne(Compar. lI, v., 12o) difende la parte e inge
Pellegr. II, 4). Chi non muor si rivede. gnosa e virtuosa nella foltezza del pe
In cà gh'è semper maa se la donna lame cogli esempi di Achille, Ermo
porta i colzon, l'omm el scossaa. V. in gene, Aristomene, Leonida, ecc. ecc.
Dònna. Il Nelli (Vilup. I, 15) chiama Uomo
I omen e i tortej hin semper bej.... di ricapito e giudizioso l'Uomo che
All'uomo, se tale, non manca bel ha le mani pelose.
lezza; la squisitezza delle forme è ul Omm visaa l'è mezz difes. Uomo
timo pregio nell'uomo; e si suol dire avvertito mezzo munito,
in più casi, ma spec. come per av Ona miseria d'on omm. Un po' di
visar le donzelle da marito che Chi merda in su due fascellini(Lasca Strega
vuol avere spaccio non deve guardar IV, 5).
più che tanto in viso al compratore; Ona perla d'on omm. Perla d'uomo
chè ogni viso gli ha da esser bello o Perla di galantuomo(“tosc. – T. G.).
se di uomo di qualche ricapito. Uomo specchiato. Uomo quadrato.
I omen se mesuren minga a brazz. On boccon de poveromm. V. Boccon.
Gli uomini non si misurano con le per On omm con pu l'è bon el passa
tiche(Cecchi Incant. I, 4) o a canne. per mincion. . . . . Chi pecora si fa
Le persone non si conoscono come le il lupo se la mangia.
OMM (2o7) ON
Poveromm. Lo stesso che Felippa. V. Ömm. Uomo. Marito. El mè omm. Mio
Re di omen. Il re degli uomini(Caro marito.

Nas. 142 – Cini Des. V, 1 – Doni omm in sig. di Lavorante. Il Vasari


Zucca p. 98 retro - I Greci furono (p. 86o) usò Uomini in pari significato,
re degli uomini). se però male non mi appongo.
Restà-li come l'omm de preja che L'omm l'ha de mazzà el teren,
altrimenti si direbbe Restà de pren minga el teren l'omm. V. in Terén.
cisbecch o de stucch o Restà-lì come Omm de cantinna. Cantiniere. Canti
quell de la mascarpa. Star lì come niero.Canovajo o Canavajo – Il Paoletti
quel della poca offerta (Nelli Serve al (Arte di fare i vini Op. II, 1 o5) nomina
forno I, 5). Impietrire. Insassare. un Cerchiatore che è pure assai affine
Allibire. Restare come un uomo di a questo nostro Omm de cantinna.
paglia. Restare sopraffatto, stordi Omm de cusinna. Guattero di cucina.
to, maravigliato. – Della statua così Omm del torc. T. di Zecca. . . . .
detta L'omm de preja, che ha dato Chi accudisce al torchio col quale si
luogo fra noi a questa frase figurata, coniano le monete, è succeduto al
veggasi ciò che dice il Giulini(II, 274 Coniatore o Battinzecca de tempi nei
e seg.), con quest'avvertenza che la quali le monete si coniavano a mano.
statua medesima oggidì si trova pro Omm di monegh. Servigiale. L'Omm
mossa dal pianterreno dov'era già al de la Stella. Il Servigiale delle Or.
primo piano di quella casa che porta il fane della Stella.
civico n.° 6o5 sulla Corsia de' Servi Òmm. T. Teatr Attore.
in Porta Orientale, dove invano si El primm omm. Il primo uomo(Pan.
cercherebbe la chiesa di san Giorgio Poet. I, v., 9 e passim.) – E così pure
al Pozzo bianco mentovata dal Giulini dicesi Primma Donna. Prima Donna
e distrutta già da molti anni. (Pan. Poet. I, vi II, 16) e Segonda Don
Sart d'omm. V. in Sàrt. na. Seconda Donna (id. ivi); delle
Savè fà a fà l'omm. Saper fare da quali donne talora le prime diconsi
uomo. Esser uomo. Essere un uomo. Prime donne a perfetta vicenda(id. ivi).
Sta scritt appos al Domm che donna Omniapòssa. Voce usata nel dettato Fà
bella toeli brutt omm, o che donna omniapossa. Fare tutto il possibile. Fare
brutta toeü bell'omm.... Spesse volte l'impossibile. Fare tutti i suoi sforzi.
la bella donna s'accompagna con uomo Ömnibus. V. in Lègn(carrozza) vol. II,
poco bello, e la brutta col bello. pag. 361.
T” ee trovaa l'omm. Tu hai trovato Òmo. L'Uomo(Tac. Dav. p. 59). L'Amico.
l'uomo(Gelli Sporta IV, 2). L'individuo da ciò di che si tratta.
Vess l'omm de la pressa. Essere il Cercà, Trovà, Vedè l'omo. Cercare,
cacafretta. Rinvenire, Vedere l'amico.
Vess on burattin d'on omm che El ven l'omo. Il nibbio cala. A poco
anche dicesi Fà el burattin o vero Fà a poco costui ci s'accomoda.
ona figura de burattin o pure Pari Miralo ben miralo tutto l'omo senza
on burattin. Essere una frasca. dinar come l'è brutto. Miral ben mi
Vess on omm. Esser un uomo finito ralo tutto, Un uom senza danar quant'è
(“tosc. – Tom. G.). Esser uomo. Essere mai brutto(Fag. Rime V, 1o7 ed.lucch.).
un uomo, cioè di tutte buone doti. – Vedi anche in Danée.
Vess on omm pers.... Esser perduto L'è propri l'omo. Non può essere
dell'onore; o Navigar per perduto; più il proposito. È il casissimo.
o Non si rinvenire, Omogènni. Simpatico. Geniale – Confa
Vess pù omm. Non esser mai più cente – Fra noi la voce Omogeneo nel
uomo(Sacch. Nov. 151). Essere rovi suo sig. pos. non si usa che nelle
nato nella salute per fin che un viva. scuole e dai soli aritmetici,
Vorè fà l'omm d'importanza o de Omón. Omaccion di garbo.
gravitaa, Arrecarsi in sul quamquam. On. Uno. Un. Per es. On coo, on asen,
Fare il quamquam. Far del grave. Un capo, un asino.
ON D ( 2o8 ) ONG
Ona. Una. Per es. Ona cavra. Una capra. Ondàa. Ondato. Segnato a guisa di onde.
Onc. s. m. Unto. Untume. Sucidume. Ondàda. Ondata.
Cascià-ſoeura l'onc. Mandar fuori Andà a ondad. Andare a zigzag –
l'unto. Andare a riprese o a balzi o a sbalzi.
Dà-foeura l'onc. Dare in fuora l'unto. Ondechè. Laonde.
Nettà-via l'onc. Disugnere. Ondeggià.Ondeggiare. Fluttuare pos. e met.
Onc o Ong. s. m. pl. T. dei Carbonai Onèst. Onesto.
dell'A. Mil. . . . I fumajuoli del car Cna robba onesta . . . . Una cosa
bone, i carboni malcotti. mezzana, mediocre, equa.
Onc. ad. Unto. a On prezzi onest. Un prezzo onesto.
Daghela oncia. Andare a seconda o Onestàa. Onestà.
alla seconda ad alcuno. Onestàa. Ragionevolezza. Convenevolezza.
Falla oncia. fig. Stare in sul grasso. Equità.
Essere nell'abbondanza, godere. Onestinna. . . . Tovagliolino o salvietta
Falla oncia. Affogare il can nelle la che si lega al collo dei fanciulletti
sagne. Per venire al proprio intento con due cordelline o con nastri per
offrire maggior partito che non merita guardar loro i panni dalle brutture.
la bisogna. – Talora sta per Gua È sorella della da noi detta Bauscinna,
dagnare assai. Far grosso guadagno. però colla diversità che dove questa
La ghe va-sù oncia. La gli va a ultima, breve e rotondata da piede,
seconda o alla seconda. Gli succede serve tutto il dì ai tenerissimi bambi
prosperamente ciò di che si parla. ni, l'Onestinna, più lunga e riquadra
Mestee onc o orb. V. in Mestée. ta, serve ai fanciullini già grandicelli
Onc e besonc. Unto e bisunto come in luogo di tovagliolino a mensa. Am
un carnasciale(Lor.Med. Simp. cap. 4. ). bedue sono un Bavaglio, ma secondo
Untissimo. Più unto d'un panello. le definizioni che ne danno i diz.
Onc per Ciócch. V. ital. Bavaglio sarebbe la Bauscinna,
Onciscént che anche scrivesi Onsciscént. e Bavaglino l'Onestinna.
Unto. Bisunto. Unticcio. Onestinna per Respettoeüs. V.
Onciscént. Untuoso. Che ugne. Ong che i cont. dicono Vöng. Ungere.
Onciscià che anche si scrive Onsciscià. Ugnere.
Untare. Ungere. Ugnere. I cadenazz s'han de corr besogna
Gh'è de onciscià i barbis. Lo stesso ongi. fig. Ogni santo vuol la sua candela.
che Gh'è de fa grassi verz. V. in Vérz. Ong i barbis. Ugnere il mento(Gig.
Vess adree a onges o a oncisciass Reg. 579). Mangiar bene.
i strivaj. fig. Essere o Stare per par Onget o Vatt a ong. Va alle forche.
tire. V. in Strivàl. Ong vun cont on poo de scionsgia
Oncisciàa. Untato. – Unto. de bosch. V. in Bastón.
Oncisciàda che anche scrivesi Onscisciàda. Ong. fig. Ugner la mano(Cini Des e Sp.
Unzione. IV, 4). Dare danari per ottenere al
Onciscia dinna. . . . . Unzioncella. cun intento. (niera.
Oncisciànna che anche scrivesi Onscisciàn Ongarinna. Farsettone all'unghera ma
na. Unto. Untume. Materia untuosa. Ongèlla o Ongètta.T. d'Oref, Orolog. ecc.
Oncisciàtt. . . . Dicesi per ischerno dei Ugnella(Alb. enc. in Ciàppola). Ceselli
Cuochi perchè di solito sono sempre no. Ciàppola. Bulino tagliente e au
unti e bisunti. gnato che si adopera a levare le parti
Ond. s. f. pl che sui nostri laghi dicono i superflue del metallo in lavoro – Il
Berìtt. Onde – Onda grossa. Cavallone. Cellini chiama le ugnelle Ferri augnati;
A l'onda. T. delle Cucine. Lo stesso i Francesi le dicono Echoppes.
che A scottadéo. V. Ongella a panscia. Ciappola a man
Ond. s. f. pl. T. de Calzett.... Nome dorla(“lucch.).
di quei pezzi di ferro che entrano in Ongella grossa. Ciappola grossa.
numero fin di 2oo nella così detta Ongella piccola. Ciappoletta.
Bara a lotton d'un telaio da far calze. Ongella o Ferrde incassà. Incassatoio.
ONG ( 2o9 ) ONG
Ongètt o Ongètta. Ugnetto. Sp. di scal Ongia incarnada. Unghia incarnita.
pello schiacciato in punta, adoperato Ong redond. Unghie colme.
dagli scultori per dar me fondi o sot Purisnà i ong. Sentirsi o Avere pru
tosquadri, e dai gettatori di metallo rito di dar delle pugna a uno. Sentirsi
per ritagliare il boccame de getti. una gina di ecc.('aret. – Vocab. aret.).
Ongètt. T. de Carbon. . . . Nome di quei Brulicar le mani(“pist. – Cini Des. e
po' di querciuoli che rimangono non Sp. I, 1). Pizzicar le mani. Volerne
cotti sul fondo della carbonaja, e che un rotolo. Star per dare altrui, mo
si scartano come legne e non carboni. strare un certo desiderio d'azzuffar
Ongètta. . . . Ugnino, unghiolina. si. L'italiano dice ugualmente Mi piz
Camarada, mi m'en voo, ecc. V. zicano le mani, e Ti pizzicano le mani
in Più res. per significare Io sto per darti, o
Ongètta. T. d'Oref, Fab., ecc, Ugnetto. vero Tu stai per toccarne – I Fran
Scarpelletto. Ciappola da rinettare. Sp. cesi dicono Les mains lui demangent.
di scalpellino tagliente; il fr. Ebarboir. Retaj di ong. Spuntatura delle un
Ongètta. T. de'Fabb. Duletta. Sgorbietta ghie.
da forar gl'ingegni delle chiavi. Scurtà i ong a vun. ſig. Tarpar le
Ongètta. T. de' Coltellin. Ugnata. Intac ugne a uno sì che non noccia(“tosc. –
catura che è nelle lame del coltelli, Tom. Giunte) – Talora Tarpar le ali.
temperini ecc. per fermarvi l'ugna Sentiss a rugà finna in di ong di
allorchè si vuole aprirle. pee. Sentirsi raccapricciare. Nascere
Ongètta. . . . . Certo malor d'occhi. in altrui un certo commovimento di
Ongètta. V Ongètt sig. 1.” (leva. sangue, con arricciamento di peli,
Ongètta. T. delle Cave.... Sp. di picciola che per lo più viene dal vedere o
Ongher per Zecchin. V. sentire cose orribili o spaventose.
Ongia. Ugna. Unghia. Tajà i ong. Ritagliar le ugne.
Aveghi ong longh. Aver gli unghio Tra carna e ongia besogna minga
ni, cioè le ugne lunghe, non ritagliate. mettes de mezz. Non porre il dito
Avegh longh i ong o Avegh pussee fra l'albero e la scorza. – V. anche
longh i ong che la vista o Andà a in Carna.
l'ongia. Aver le mani fatte a uncini. Trovass mangiaa i ong. Mangiare
Esser ladro. il pan pentito. Mordersi le mani o le
Bianch de l'ongia. Lunetta. dita. Trovarsi pentito di alcuna cosa.
Bosij di ong. V. Bosia sig. 4° Tutt i coss vegnen a taj, finna i
Drovà i ong. Menar le mani(Facez. ong de perà l'aj che i cont. dicono
Piov. Arl. p. 41). Rubare. spesso ln coo d'on ann tutteoss va a
Guardagh ai ong a vun. Aver cura lavò. Tutte le cose (nel loro essere)
alle mani altrui, e vale osservare che son buone a qualche cosa(Doni Zucca
altri non rubi o fraudi. p. 56). In capo all'anno è buono ogni
Hin minga robb de fà in sui ong. cosa(*tosc. – Tom. Giunte). Ogni prun
Non sono cose da pigliare a casaccio. sfa siepe. Corrispondono spesso ai dett.
Malign finna in di ong di pee. V. francesi Tout sert en menage, Meme
in Malign; e di siffatti maligni i Tosc. une fetu à quelque chose est bonne.
sogliono dire volgar. che Prima son Vess carma e ongia. V. in Càrna.
nati loro, e poi la malizia. Ongia per Sgriffartiglio) lo diciamo im
Mangià i ong. Morsecchiar l'unghia. propr. nei dettati seg.
Difetto che ha taluno di andarsi ro Aveghel in di ong. Aver uno fra i
dendo l'unghie; difetto che Lorenzo denti. Avere nell'unghie.
de Medici attribuisce a beoni, dicen Brancà cont i ong. Adunghiare.
do ne' Simposj cap. 5° Adugnare – Artigliare.
Par il bere a costui sì buono e bello, Cascià-ſoeura i ong. Spiegare le un
Che tutto il giorno l'unghia si morsecchia ghie (Magal. Lett. 6.º I, 82).
Per aver sete: or ve' sottil cervello!
Dà in di ong. Dar nella ragna(Caro
Negher d'ongia. Nero d'ugna. Lct fan. III, 152). Dar nell'unghie.
/ ol. III. 27
ONI ( 2 Io ) ONO
Mettegh adoss i ong. Attaccare le Onisc che altri dicono Onizz o Olnizza o
dita addosso(Buonar. Tancia III, 9). Oniscia o Olmiscia. Ontano. Alno. Al
Molà i ong. Arrotar l'ugne. V. an bero che in qualche parte della To
che in Sgriff. scana è detto anche Onio, e in altri
Tirà-dent i ong. Ripiegare le un luoghi d'Italia Auno – Amidano è
ghie(Magal. let. 6.º I, 82). reg. nei diz. ital., ma è voce del dialetto
Ongia(degli animali in genere). Unghia – bolognese – È l'Alnus glutinosaL.
Gli animali d'unghia fessa diconsi Fis Onisc bass. Betula curva. La Betula
sipedi o Bisulci; quelli d'unghia in humilis dei botanici.
tiera Solipedi e da altri Solidiunguli o Onisc bastard. Betula ovata o fal
Animali dal piè tondo. sa. La Betula ovata dei botanici.
Ong del gatt. Artigli. Onisc nan. Betula nana. La Betula
Ongia de cavall. Ugna. Le sue parti nana dei botanici.
sono: .. Punta –... Zoccolo – Quart. Onisc negher o fals o salvadegh. Alno
Quarti - . . . . - Fetton. Fettone. . . . nero. Frangola. Il Rhamnus frangulaL.
Tuello. Tencrume = Pelesinna. . . . – Oniscée. l Ontaneta(Savj Ornit. II, 125
Soeula. Suolo (Gior. agr. VIII, 159). Oniscéra. !
e passim). Ontaneto. Alnaja.
Ongia giazzoeula. . . . . Ugna del Luogo piantato d'ontani.
cavallo che facilmente screpoli. Oniscia, Onìzz e Onìzza. V. Onisc.
Ongia. T. de Costruttori. Ugna. Augna Onor. Onore.
tura. Ugnetto. Quel taglio augnato che A onor e gloria de vun. In onore
si fa nelle travi o sim. per commet d'alcuno.
tervi o puntarvi checchessia con forza. Aveghen onor. Avere o Riportar
Lassass o Slassass l'ongia. . . . Man onore di checchessia.
care, guastarsi l'ugna. Cavassela contonor. Uscire a onore
d' alcuna cosa.
Ongia. Granchio. Penna. Taglio. Quella
parte del martello che per lo più è Con tutt'onor. Di piano. Per es. El
stiacciata, augnata, divisa per lo mezzo pò fall con tutt' onor. Lo può far di
e rivolta alquanto all'ingiù. piano, senza più, senza contrasto.
Ongia. Costa; dottr Ilo. ombelico. Nelle Cros d'onor. V. in Decorazion.
ſave è la cicatrice del seme. V. anche Fà di onor a vum. Far onore ad
in Oggin di fasoeu. alcuno. Riceverlo onoratissimamente.
Ongia d'asen o de cavall. Tussilaggine. Fà i onor. Far l'onore o gli onori
Farfaro. Unghia cavallina. Pianta che di casa(*tosc. – Meini in Tomas. Sin.
cresce ne' luoghi acquitrinosi. a Onorare).
Ongia de gatt che alcuni anche chiamano Fà onor. Far onore.
Erba mora. Guadone. Erba nota. Fà onor a disnà. Far onore a uno
Ongia di oeucc. Ungula. (Fag. Ast. bal. III, 1).
Ongià. Unghiare. Aunghiare. Augnare. Fass on bell'onor. ironic. . . . Aver
Adugnare. Adunghiare. Afferrare col disonore di checchessia. Te ſét on bel
l'unghie. l'onor! Belle orrevolezze davvero'(Cec
Ongiàda. Ugnata. Unghiata. Graffio. Graf chi Stiava IV, 5).
fiamento. Fass onor. Farsi onore. Acquistar
Ongiàscia. Unghiaccia(Fag. Rime III, 154). lode in checchessia.
Ugnaccia. Fass onor senza merit. Farsi onore
Ongiàtt. Unghiuto. del sol di luglio. -

Ongun e al pl. Ongitt. Ugnello(Fortig. Leva o Toeiù l'onor. Levar l'onore


Ricc. XIV, 97 e altrove). Unghietta. ( tosc. – Tom. Giunte). Disonorare o
Ugnetta. Unghiolina. Picciola unghia. Disonestare – parl. di fanciulle Spul
Ongión. Unghione. Ugnone. cellare. Disfiorare.
Ongión. fig. Imbroglione. L'onor el va tegnuu de cunt. Chi
ènice. Onice. Specie di pietra preziosa. all' onor suo manca un momento non
Onipotént. Onnipotente. Onnipossente. vi ripara poi in anni cento. Chi ha
Onipoténza. Onnipotenza. perduto la fama è morto al mondo.
ONZ ( 2I 1 ) s ONZ
Bev a onza a onza. Bevere a cen
Mett a l'onor del mond. Mettere
tellini o a zinzini. Zinzinare. Zinzin
all'onor del mondo(Fag in varie delle
sue commedie). Sollevare di grado, nare. Bere a piccoli sorsi, come per
innalzare, rannobilire chicchessia. assaggiare. Anche gli Spagnuoli (se
Omm d' onor. Uomo d'onore. condo il Franc. Voc.) dicono in questo
Perd l'onor. Disonestarsi. senso Buer per oncas.
Per onor de firma. V. in Firma. El maa el ven o I maa vegnen adoss
Per onor di arma. V. in Arma. a lira e van-via a onza a onza, o
come dicono i cont. El maa el ven a
Pont d'onor. Sentimento d'onore –
brent e el va-via a quart o a zaino
Puntiglio d'onore. L'è senza pont vero El maa el ven a carr e el va-via
d'onor. Non ha onore. Non ha senti
mento d'onore.
a onz. Il male non è spazzatura(T. G.),
Rend l'onor. Render l'onore. cioè non si spazza, non si scopa via
così facilmente. V. in Màa. I Fr. dico
Onór. Merito. Credito. Pregio. Stima. Ri no che Les maladies viennent à cheval
putazione. Per es. La robba se no l'è
sanna la gh'ha minga el sò onor. La et s'en retournent à pied(Roux Dict.).
Fà morì a onza a onza. V. in Morì.
roba non intatta scena pregio.
Ondr. T. di Giuoco di Taroc. Onore Vess de vundes onz. fig. Esser d'un
dici once. Essere bastardo.
(Alb. enc. in Carta S Carta gelosa).
Così chiamansi fra noi nel giuoco delle Onza. Oncia. La dodicesima parte della
minchiate i quattro re, il matto, e il libbra picciola nostrale.
primo e l'ultimo de'tarocchi. Onza. Oncia. La nona parte del piè
Onór. s. m. pl. Onori. Dignità, titoli liprando nostrale.
onorifici, gradi, segni distintivi, ecc. parte del marco
Onza. Oncia. L'ottava
Conti onor de guerra. Cogli onori da oro ed argento. Equivale a 295
grani e i; della nuova libbra deci
militari(Gr. Diz.). V. in Guèrra.
Onor dolor. Onore con danno al male.
diavol l'accomanno. È male barattare Onza o vero Onza d'acqua, e più com.
Onza d'acqua magistral. . . . Specie
a vento e a fumo.
Onorà. Onorare; ant. per sinc. onrare. di Misura determinante la quantità
Onoràa. Onorato; ant. Onrato. – Onesto. d'acqua che si vuol derivare da un
Poverett ma onoraa. Povero, ma canale in servigio delle irrigazioni o
onorato. Povero, ma dabbene. degli opifici. Consiste in quel volume
Onorànza. Paraguanto. Mancia. di acqua il quale sgorga da un varco
Onoràri. s. m. V. Selàri. rettangolare, artefatto in una delle
Qnoràri. ad.... Che serve gratuitamen sponde del canale dispensatore, che
te, per semplice onore, ad honorem. ha tre once lineari di larghezza e
Onoratamént. Lealmente. Da onest'uomo. quattro di altezza costante; e sgorga
Onoratèzza. Onoratezza – Puntualità – per mera pressione di un corpo d'ac
qua il quale occupa tutta la luce ed
Onestà. oltracciò supera costantemente il lab
Onsciscià, Onscisciàmm, ecc. V. Onci
bro del varco con uno strato d'acqua
scià, Oncisciàmm, ecc. -

Ontéra. v. cont. Volontieri. Volentieri. di due once lineari il quale dicesi


Onza. Oncia. La dodicesima parte del Battent. Quest'oncia trae il suo nome
braccio nostrale corrispondente a cin dal contenere in superficie la 12.º parte
que centimetri. – Nei diz. ital. Onza del braccio quadrato, così come l'on
cia lineare è la 12.º del braccio li
è termine d'architettura navale.
Andà a onza a onza. V. in Andà. neare. La curva terrestre, che il Ga
Mezz'onza,Mezz'onzinna. V.Mezz-6nza lileo disse un mistero, è forse cagione
della discordanza de nostri idraulici
Onza. oncia. La 28." parte della libbra
grossa nostrale equivalente a 272 grani sulla precisa entità di quest'oncia,
e i della nuova libbra decimale. poichè essi ondeggiano fra le 29 e le
A onza a onza. A dramma a dram 55 brente nostrali d'acqua che la di
ma(Gher. Voc. cit. l'Alamanni). cono somministrare in ogni minuto
ONZ ( 212 ) OPI
primo. Il varco anzidetto si denomina Oò. Oh ! Ehi! Via! Orsù.
Bocca magistral o Bocca modellada, e Opàl. Opàle. Opàlo; e con un grecismo
se di minori dimensioni Bocchell o Perderotto.
Bocchellin, e si considerano in essa Öpera. Opera. – V. anche è pra.
Battent. Strato premente ? = Spall o Stiv Fà bonn'opera o opra. V. in Opra.
o stil. Stipiti. Spalle? = Lus. Luce. Vano = Fà on'opera santa. Fare un'opera
Paradora. Paratoia? Saracinesca = Socuja. So santa(Salv. Granch. II, 4).
glia = Tromba coverta o Caliz o Castell. I oper de la misericordia. V. in
Tromba coperta o Castello? = Modell o Mo Misericòrdia.
dul, Modulo? = Ciel mort. Cielo? = Canal. Legn d'opera, Legnamm d'opera.
Incile = Tromba scoverta. Tromba scoperta? V. in Legnàmm e in Tràv.
Di questo edificio fu inventore verso Per compì l'opera o Per coronà
il 158o l'ingegner milanese Giacomo l'opera ironic. A colmar lo stajo
Soldati, come riferisce l'esimio inge (Monig. III, 27). E per ristoro.
gnere milanese Francesco Bernardino Òpera. T. teatr. Opera – Opera seria,
Ferrari nella sua Relazione del modo Opera semiseria, Opera buffa. – Opera
con cui sono formate le bocche che sacra. V. Oratòri.
estraggono acqua dai Navigli di Milano Òpera. T. dei Tessit. Opera.
(Mil. Motta, 1825); alla qual relazione Operà. Operare. Lo diciamo comune
ricorra chi ne volesse più ampie notizie. mente dei medicinali. La m'ha operaa
Questa Oncia è così nominata an comè. Mi riuscì operantissima.
che nel Lodigiano, nel Cremonese, Operà vun.... Far oper.º chirur.º in uno.
nel Novarese, nel Mantovano, ecc.; Operàa. Operato. Ad. di tela o stoffa la
ma con qualche varietà di valore. vorata a opera.
L'Oncia lodigiana per esempio equi Operàri. Operajo. Operiere. Artigiano.
vale a circa iº, dell'oncia nostra mi Operàri. T. delle Dottr. crist.... Chi ha
lanese, e la nostra e converso a on alcun incarico come di silenziere, in
ce 1 i lodigiane. L'oncia cremo fermiere, maestro di dottrina cristiana,
nese è determinata da un varco d'una Operària. Operaja. Artigiana.
oncia di base e dieci d'altezza costante, Operària. T. delle Dott. crist. . . Donna
considerate queste misure come su che ha incarichi come più sopra.
balterne al trabucco cremonese che Operariàsc. . . . . Artigianaccio, artefi
è metri 2,8598. L'Oncia novarese è ciaccio. Tutt operariasc. Tutta gente
simile alla nostra, considerata però artiera e minuta.
l'oncia come subalterna al piede li Operazion. Operazione.
prando = In Toscana le bocche a pari Fà operazion o Operà. Fare opera
uso sono circolari per quanto ne di zione o operagione. Operare. E dicesi
cono i nostri diz. ital., ed il volume delle medicine.
d'acqua che ne defluisce si dice Soldo Operazion. Operazione chirurgica.
d'acqua (aliquota del braccio fioren Fà l'operazion a vun. V. Operà sig.2.”
tino di cui ogni ventesima parte è Operazionètta. Operazioncella.
detta sollo e suddivisa in tre quat Operazionètta. T. chir. Operazioncella?
trini da quattro piccioli l'uno) = Nel Operètta. Operuccia(Targ. At. Accad Cim.
Modanese tali bocche sono quadrate I, 529). Operetta. Operina. Operella.
e diconsi Poste o Macine d'acqua. Operètta. T. teat... Breve opera in musica.
Onzaa. . . . . . I nostri idraulici chia Operettinna. Opericciòla.
mano così la quantità d'once magi Operón. T. teat. Operone(Pan. Poet. I,
strali d'acqua che si derivano dai vII, 2 ).
grandi canali del paese in servigio Opinión che l'infimissimo volgo dice
delle irrigazioni, degli opifici, ecc. Punión e Opunión. Opinione.
Onzàscia. . . . . . Un'oncia grassa che Vess marsc in la soa opinion o Vess
per ischerzo direbbesi un Onciata(Doni tropp amis de la soa opinion. Essere
Zucca p. 51 verso). teste eccio o capone. Avere certe sue
Onzètta. . . . Un'oncia scarsa. opinionacce.
oR ( 213 ) OR
Opònn. Opporre – Opònes. Opporsi. Or in laster. Oro battuto.
Oponùu. Opposto. Or massizz. Oro sodo o massiccio
Oportùn. Opportuno. o schietto o puro. L'è d'or massizz.
Oportunitàa. Opportunità. E d'oro in oro.
opi. Oppio, e idiot. Alloppio. Or matt. Orpello. (gliuola.
Öpi, che i Varesini chiamano Rómpich, Or pajoeu. Oro pagliato. Oro di pa
e i Comaschi Rompana. Acero. Oppio. Or pajoeu. Orpello. Canterello.
idiot. Loppo. Loppico. Albero da vite. Copiaa con l'or pajocu De fa giugà i fiocu.
Tastucchio. Testucchio. L'Acero cam ( Mag Interm. I, 335 e I, i 39).
pestre dei bot. m Balanzin de l'or. V. Balanzin.
Oposizion. Opposizione, Bò d'or. V. in Bò.
Opòst. Opposto. Bordin, Bottón, Fiòcch, Gallòn d'or.
Vess tutta l'opost. Essere oppo Trinella, Bottone, Nappa, Gallon d'oro.
stissimo. Essere tutto il contrario. Botton d'or che in qualche parte del
Opp (pp.... Voci imitanti il latrar del contado dicono Cortèscia Spilli d'o
Oppà per Aoppà. V. (cane. ro. Capo di Turco. Margheritine. Lap
èpra. Opera. Opra. pio. Stella d'oro. Ranuncolo salvatico
Andà in opra. Andare in opera. (Targ. Diz.). Senero, cioè Sedano salva
Capp d'opra. Capo d'opera. tico(“pist.). Il Ranunculus bulbosus L.
Fà bonn'opra. Fare o Rendere buon Broccaa d'or. Panno d'oro.
officio. Metter bene. Caghi minga orve'o veramente Cos
Fà mal'opra. Rendere un cattivo of se credet che gh'abbia i montagn d'orº
ficio. Metter male. o vero Gh'hoo minga l'asnin che caga
Mett in opra. Mettere in opera. Im zecchin ve”. V. in Zecchin.
piegare checchessia in alcun lavoro. Coo d'or. V. nel vol. I a pag. 356.
òpra. Opera. Dramma. V. Öpera(teatr.). Costà tant'or come el pesa. Montar
Oprèss. Ambasciato. un pozzo di quattrini(Alleg. pag. 161).
Opressión. Ansia. Ambascia. Opression – El me costa tant'or come el pesa.....
de stomegh. Ambascia di petto. Dicesi di persona che ci sia costata
Oprimm. Opprimere. gravissime spese per rilevarla o per
Sentiss a oprimm. Sentirsi soffocare. altro. Il a coute o Il a mange plus
Optà. Ottare? d'or qu'il n'est gros dicono i Fr.
èptime. Ottimamente. D'or. Aureo. Aurino. D'oro. – E sic
Opùscol. Opuscolo. Opusculo. come l'oro è fra i metalli il più pre
Opuscolètt o Opuscolin, e opuscolinètt. giato, così noi sogliamo dire d'ogni
Opericciuola. Opuscoletto. cosa o persona che ci sia carissima
Opzion. . . . . L'ottare. ch' ella è d'oro, così come gli an
Or. Oro; poet. alla lat. Auro – V. an tichi chiamavano Aurea l'età o la per
che Oro. sona da esser care a chiunque per la
Or bass. Oro basso. L'oro dai venti loro integrità. E diciamo L'è on paes
ai dieci carati. Inferiore non è pro d'or, L'è on fioeu d'or, L è ona do
priamente che un biglione d'oro. netta d'or per esprimere che quel
Or bass. Oro bianco. paese, quel tale o quella tale val
Or colaa. V. in Zecchin. gono tant'oro; ed altresì o per amo
Or de Bològna ch'el ven ross per revolezza o per ironia diciamo Sì el
la vergogna. Orpello. mè Tognin d'or, No el me bagaj d'or,
Or de Paris. . . . . Oro di Parigi. e vale come dire Sì Antonietto mio
Or de Venezia. . . Oro di Venezia. caro, No delizia cara.
Or de zecchin o Or al milla o Or Erba d'or. V. in Èrba.
fin. Oro fino o fine. Oro obrizzo. Oro Fà tutt i pont d'or. V. in Pönt.
di coppella o di paragone. Oro cop Fil d'or. Oro filato. Gavetta.
peliato. Oro di ventiquattro carati. Gotta d'or. V. in Gótta.
Or gittaa. Oro in bagno, Labbro d'orº ol). Messo a oro. Si di
Or in toeuja. Oro in foglia. ce d'ogni vaso che abbia l'orlo dorato.
OR ( 214 ) ORA
Liber d'or o La Borsa d'or... Nome Varì tant or come el pesa. Valer
d' un libro che ai dilettanti di lotto cento centi(Nelli Vecch. Riv. II, 12). Va
è codice e alcorano; indica loro le ler tant'oro(Fag. Rim. II, 354 e. l.).
leggi del giuoco, e per chi ha buona Avere grandissima abilità, ed anche
testa ne pronostica certissime le sorti. Essere il casissimo, molto a proposito,
Liber d'or.T. dei Bottegh. di lotto... adattatissimo – Anche i Fr. dicono
Libro delle giocate di molta importanza. Valoirson pesant d'or – Te varet tant
Libro d'oro. . . . . Libro che pei or come te peset. Tu vali oro(Lasca
Veneziani era quel medesimo che il Strega III, 1 = idem Spir. IV, sc. ult.).
Nobiliario agli Spagnuoli, e in molta Vess come l'or e el ferr. Esser più
parte anche il Priorista ai Fiorentini; lontano che gennajo dalle more. Es
servi la massima differenza fra due
in una parola il Libro genealogico
de'nobili del paese. Di qui noi di cose o persone – Anche i Francesi di
ciamo Scritt nel libro d'oro chi ha cono Il ra de la difference comme
di molti privilegi, chi ha, come si du blanc au noir.
suol dire, il cintolin rosso. Vess dent in l'or finna al coo. Es
Mercant d'or. V. in Mercànt. sere nell'oro a gola. Aver mucchi d'oro.
Nanca per tutt l'or del mond. Nem Misurar danari a staja.
men se avessi a far guadagno di tutto Vess giust come l'or. Essere d'oro
il mondo (Alleg. pag. 18). Non lo farei in oro. Essere esattissimo in peso o
per tutto l'oro del mondo(“tosc. – in misura, e fig. Essere aureo, inte
Tom. Giunte). A nessun prezzo. On ne gerrimo, giustissimo – Juste comme l'or
le fairait pas pour tout l'or du monde o comme le poids où l'on pèse l'or
o du Perou dicono i Francesi. dicono anche i Francesi. (perla.
On bell nagottin d'or e per lo più Vess on boccon d' or. Essere una
vi si aggiunge cont el manegh d'argent. Vess or colaa. Lo stesso che Vess
... Si promette per ischerzo ai fanciulli zecchin stort. V. in Zecchin – C'est de
per fare che sian buoni, ed anche per l'argent en barre dicono i Francesi.
burla agli uomini, quasi vogliasi an Òr. s. m. Oro(*tosc. – Tomm. Giunte).
nunziar loro qualche bel dono, e lo Moneta d'oro, e con voci dottr. Un aut
scherzo nasce dalla parola nagottin reo. Un nummo d'oro. El m'ha daa on
(dim. di nagott, un bel nulla) la or. Mi diede un oro, una moneta d'oro.
quale distrugge ogni realtà di dono, Ör. Danari. Uno dei semi delle minchia
senza che il bambino o l'uomo bam te detto anche dagli Spagnuoli Oros.
binesco badi più che tanto alla voce. Ör. s. m. pl. I or. Orerie. Orure. Più
Per quant'or che scalda el sò o vero cose d'oro lavorato.
Per tutt l'or del mond. Per tutto l'oro Ora. Ora. La 24.” parte del dì naturale.
del mondo(Fag. Ciap. Tut. II, 15). Mezz-ora. Mezz'ora - Quart d'ora.
Pess d'or. V. in Péss. (rànza. Quarto d'ora – Minutt primm. Mi
Speranza dora. Speranzina. V. in Spe nuto primo – Minutt segond o mort.
Stà in or o Vess in or. Esser d'oro in Minuto secondo = Minutt terzº o viv.
Toeù-giò l'or. Disdorare. (oro. Minuto terzo.

Trà-dent or a balocch in quei coss. A bon'ora e A bon'oròtta. A o Di


Spendere il cuore e gli occhi in chec buon'ora. A buon otta. V. Abondra,
chessia. Impiegarci quattrini a monti. Abonoròtta. Questa nostra espressione
Trà in or. . . . scherz. Indorare A bon ora ha di molta affinità con
(Caro Let ined. I, 18o e 195). quel Prestetto che usò addiettivamente
Tutt quell che lus o che barlus o il Tasso nella terza delle sue Lettere
lusiss o barlusiss l'è minga or. Ogni poetiche al sig. Luca Scalabrino a Roma.
lucciola non è fuoco. Tutto quel che A l'ora fissada. A dotta?
riluce o risplende non è oro. Il far Andà a fà l'ora. V. in Giudée.
de cavalli non istà nella groppiera. Andà de ora in ora o Podè stà de ora
La castagna di fuori è bella, e dentro in ora. Essere imminente. Star per ora
ha la magagna. in ora. Accadere da un'ora a un'altra.
ORA (2 15) ORA
Andà in lecc o Andà a dormì a In di or che me vanza. A ore ru
l'ora di gaijnn. V. in Gaijnna. bacchiate.
A ona bell'ora.... In ora discreta, In d'on ora Dio lavora. In un'ora il
nè troppo presto nè troppo tardi. cielo lavora(Fag. Mar. alla moda II, 5).
A on'ora. All'una. All'un'ora dopo Lì adree a quell'ora. Su quell'ora
mezzodì o dopo mezzanotte. (*tosc. – Tom. Giunte).
A or robaa. A ore buscate o rubate. L'ora del copp.... L'ora del man
A san Sebastian dò or in man.... giare. Dal copp che serviva di cam
Dettato con cui si suol denotare il pro panello ai frati invitatorio a mensa.
gressivo crescere che fanno i giorni Fà batt el copp. Far sonar a man
nel mese di febbrajo. V. anche in Luzia. giare Fioretti di San Francesco 155).
A sant'Antoni on ora bonna che i L'ora tòppica. L'ora del pastore
cont. dicono A sant'Antoni on ora e (Pan. Civ. 25). Modo franzese.
on grogn.... Proverbio denotante che Mettegh dò, tre, quattr'or d'ore
in gennaio i giorni crescono in circa logg. Impiegarci un'ora, due ore, ecc.
di un ora. V. anche in Luzia. d'oriuolo(Cell. Vita) cioè intiere, con
A sti or foeura de l'acqua? . . . . tate, battute.
Che fai tu a quest'ora in giro? No vedè l'ora. Farsi l'un'ora mil
Avegh-sù i quarant'or. Lo stesso l'anni ad alcuno. Saper mille anni ad
che Avegh-sù el muson. V. in Musòn. uno di vedere, e sim.(Red. Op. VI, 277).
Batt i or. Battere o Scoccare o So No vedi l'ora. Mi si fa l'ora un anno.
nar le ore – fig. e scherz. Batti or Mi pare ogni ora cento o mille di.
che anche dicono Vedè el camell o la No vedè quella sant'ora. Non ve
bestia. Veder la fame per aria. Sen der l'ora. Parere un'ora mille.
tir sonare la lunga. Aver la picchie Ora baronica o Ora de la scopola.
rella. Aver gran fame – Ehi sur do T. teatr.... L'ultima ora in cui finisce
tor, sott a la vesta ghe batti or?.... la rappresentazion teatrale in ogni
detto per celia a quei fisici che hanno sera, e nella quale si tollera che al
alle mani l'oriuolo a ogni piè so tri entri gratis nei nostri teatri.
spinto per darsi aria d'aſfaccendati, e Ora brunenga. Sull'annottare.
invece chiamarli affamati. Ora brusada. Ore abbruciate della
Che ora fal el tò orelogg o vero Che state(Magal. Op. 552). Caldana. Calu
ora fet al tò orelogg? Che ore abbia ria. Fitto meriggio.
mo?(“tosc. – Tom. Giunte). El fa i tre. Ora brusada. fig..... Ora dedicata
Mi dà le tre(Tom. Sin. in Dare ). a qualche raggiro o a faccende segrete.
Durà di vintiquattr'or fin sira. . . . Ora brusada. Ora bruciata (“fior. –
Prov. che spiega bene il valore della Zanon Crez. rinc. p. 199). Pazza ora.
parola sera fra noi, assai diverso da Ora tarda, ora strana.
quello ital. di Sera. Ora de la majolega. fig. Ora della
Fà i or. Lavorare a ore traverse buccolica.
(Gior. agr. III, 21o). Ora eterna. Interminabil ora, come
Fà l'ora. . . . . Adorare per turno gli è quella di chiunque aspetta.
il SS. Sagr.” in una delle quarant'ore. Ora fissada. Ora appuntata – Ap
Fà vegni ora de disnà. Fare ora di puntatamente. Con appunto di tempo.
pranzo(Che vai tu qui facendo?... ora Ora tarda. Ora alta.
di bere Buon. Tanc. II, 5). Fare l'ora Per nun tutt i or hin bonn. Per
del pranzo(Micheli in Tar. Viag.VI, 299). noi tutte le ore ci accomodano.
Fà viagg su l'ora brusada. Cammi Savè quant'or è. fig. Sapere il fatto
nare su la sferza del caldo(Monos. 2o2). suo. Aver l'arco lungo.
Fissagh l'ora. Appuntar l'ora. Speccia pocch, tre or e mezza. A
Foeura d'ora. A contrattempo(Targ. rivederci alle calende greche.
Viag. IV, 158). A ore rotte(Zanon, Vegni la soa ora. Venir la sua ora
p. 126). In ore spostate. A pazza ora. o l'ultima ora. Essere all'ultima par
In ora insolita. tita. Essere vicino a morire.
ORA (216) ORA
Vess dò or grass o bonn. Essere Oràcol, e antic. Oràcquel. oràcolo.
due ore grosse (Lasca Nov. III, 75). Cred de vess on oracol o Pari on
Vess la sov'ora. Essere la sua ora. oracol. Stimarsi un oracolo.
Essere l'ultima ora. El par ch'el gh'abbia l'oracol a
Vess minga la soa ora. Non essere avegh quell bagaj, quella tosa o sim.
ancora sonata l'ora d'alcuno (Rosini Si tiene caro quel fanciullo o sim. più
Sig. di Monza). Non essere la sua ora. che oro.
Vess sonaa i vintitrè or. Lo stesso L'è on oracol. È una maraviglia.
che Vess pussee de là che de scià. V. Parlà come on oracol. Parlare an
Vess sui vintitrè or o sui vintitrè fibologicamente, enimmaticamente; od
or e mezza, ſig. Essere in là con gli anche Sputare oracoli. Oracolare. Fare
anni. Essere alle ventitrè ore. il quamquam.
Ora. avv. che in qualche dettato per Tegnì come on oracol. . . . . . . .
amor di ritmo diciamo Vöra. Ora. Serbarsi checchessia come un gioiello
Usiamo questa voce solo nei dett. seg. o come una cosa peregrina o preziosa.
A vora. Ad ora. In tempo. Oràda. Orata. Pesce di mare che è lo
A vora che ghe sont. Fin ch'io ci sia. Sparus auratus degl'ittiologi.
D'ora inanz. Da ora innanzi. Oràdega per Volàdega. V.
Ora vun ora l'olter, o più comun. Oradèll. Orlo. Diciamo Oradèll l'orlo ri
On bott vum on bott l'olter. A vicen piegato ne' cuciti; gli altri orli an
da. Alternamente. Alternatamente. Scam che noi diciamo drlo.
bievolmente. A muta a muta. Fà-sù l'oradell. Orlare. Fare l'orlo
Vess vora e mai temp. Essere ormai nei cuciti.
tempo. Oradellin. Orletto. Dim. di Örlo.
òra. Aura. Ora. Orezzo, e con voci poco Oragàn. Uragàno. Uracano. Oragàno.
usate se non anco di cattiva lega Orangotàn. Orang - outang. Lo usiamo
Orezza. Oreggio. Orezzamento. La no fig. per Tangoccio e deforme.
stra è voce sconosciuta in città ma Orànsg o Oràng. Ranciato. Aranciato.
viva e volgare sul Lago di Como, Ad. di colore. Dal francese Orange.
nella Brianza, in altre parti del con Oràri. s. m. . . . . Distribuzione di la
tado, e soprattutto nelle ferriere lec vori e simili in date ore.
censi. Varie terre del Milanese hanno Orate pro mè.... Maniera latina che si
in nome Boffalora, voce formata da usa parlando di chi pesca per sè, di chi
Boffa l'òra, soffia aura, v'è orezzo. reca ogni acqua al suo mulino. L'è tut
Ciappà l'òra el pess. . . . . Il gal t'orate per me. E fa per santa Maria
leggiare supino alcun pesce per trop in casa(Monos. p. 299). È un arrotino.
p'aria raccoltaglisi nel notatojo la Oratòri. Oratorio. Chiesuola.
quale lo fa crescere di volume e lo Oratòri. Oratorio? Nome di più luoghi
rende inetto al nuoto e quindi facile nella nostra città dove ne giorni fe
preda di chiunque. stivi si raccolgono fanciulli e giova
Fà òra. Menar vento. Per es. Fà ora netti a ricreazione, e contemporanea
in su l'era cont on sacch. Far vento mente a uffiaj di pietà e instruzion
in sull'aja al grano con un sacco. religiosa. La istituzione nel suo vero
Trà òra. Soffiare. Tirare vento. Es spirito ammetterebbe soltanto i fan
serci auretta. ciulli discoli o mal assortiti di pa
òra. . . . . . La timpanitide incipiente renti, onde coll'amo del passatempo
negli animali bovini. El gh ha l'ora. tirarli al bene; ed è per riguardo a
E intimpanito(“tosc. – Tom. Giunte). siffatta loro qualità che invalse fra di
Oràbbi. . . . . Pertica con un'assicella noi il prov. Guardev de Pasquin e de
inchiodata da capo, della quale fanno Marfori e di fiau che van a l'oratori.
uso i votacessi e gli ortolani per rime Oratòri. T. mus. Oratorio.
stare e commischiare le parti liquide e Orazio. V. in Cantinna. Brevis orazio
le solide degli escrementi umani de (scrisse anche l'Ambra nella Cofan.
stinati alla concimazione degli orti. Orazion. Orazione, (II, 4.
OR B (217) ORB
Dì ben i sò orazion. fig. Sparecchia òrb. s. m. scherz. Pene.
re per otto. Macinare a due palmenti. Orb. ad. Cieco. Cecato, e ant. Cicato.
Mangiare molto, diluviare. A l'orba. Al bujo. Alla cieca. Cie
Mastegà orazion. Masticar salmi o camente. A chiusº occhi – A vanvera.
paternostri. Labbreggiarsalmi. Schiac A casaccio. Alla balorda.
ciare avemmarie. Bell'e orb come l'era el fava
Mett o Tegnì i man in orazion. Far
Gesù colle mani. Stare a mani o a man
ritratt. Cieco cieco com'era faceva
ritratti (Nelli Vec. Riv. III, 16).
;
giunte o a giunte mani. Tener le mani Dà-giò a l'orba. Menare o Zombare
giunte come chi prega con divozione. a mosca cieca. Menar la mazza tonda.
Orazion del Ballaran. Le è affine il El le sa o El le vedarav anch Bosin
San Balarano del Buonar.(Tancia V.7). orb. Lo sa fino a Giucca(Caro Apol. 94).
Sì, sont adree a di on'orazion per Lo vedrebbe Cimabue che nacque cie
no borlà in l'acqua. Tornando da co, o che avea gli occhi di panno, o
Bologna. . . . la scarpa mi fa male che avea gli occhi foderati di pro
n'è vero ? (Lasca Arzigog. I, 1). Di sciutto di Casentino, o che conosceva
cesi quando si vuol far capire a chi l'ortica al tasto. È cosa visibilissima,
ci parla che avremo le sue parole patentissima.
per fanfaluche. L'è orba la cavalla. . . . . . Suol
Orazionètta. Orazioncina. dirsi quando alcuno inciampa inav
Oràzzi. Orazio. Nome proprio usato da vedutamente in checchessia, e si usa
noi ne'modi seguenti: anche al figurato in altri significati e
Sur Orazzi fiacch. Cencio molle. Pul spec. per La merla ha passato il Po.
cin bagnato – Non ne facciam nulla. Tirà a l'orba. Tirare in arcata.
Sur Orazzi grattasass.... Si dice per Vegnì orba l'indivia. . . . . Difetto
celia ad ogni guastamestieri in lettere. che accade nell'endivia allora quando
èrb. s. m. Cieco. Orbo – Quel ragazzo l'acqua colla quale s'annaffia le si
o altri che guida i ciechi è da essi ferma sopra troppo a lungo.
chiamato Lanternone. Vess a l'orba d'ona cossa. Esser
Avegh minga a che fà cont di orb. al bujo di checchessia. Non sapere
Non aver che fare con orbi. Non aver nulla d'alcuna cosa, esserne ignaro,
a mangiar i cavoli co' ciechi. ignorarla.
Dà-via legnad de orb. Dar basto Orb alla latina per Privo dicono tuttora
nate da ciechi o da cristiani. Dar di i contadini dell'Alto Mil. nella frase
sudice e vecchie bastonate, cioè for On tett orb de lacc. Un capezzolo
ti, sode e senza discrezione. che non da latte,
El menarav on orb a Romma. fig. Orb. Ad. di Mestée o Negòzzi. V.
Suona il campanello un miglio lontano Orba. Ad. di Lèttera, Scàla, stànza, ecc. V.
(Doni Zuc.2o5 retro).V. anche Campanà. Orba e Orbàda s. f. T. di Giuoco. ...
L'è giust quell che cerca l'orb. Tu Vincita fatta per mero caso, e non
m'inviti al mio giuoco. Appunto qua già per valore nel giuoco.
io ti voleva. Inviti una mula spagnuola Orbàda. Svista.
a far calci. Mi solletichi dove mi giova Orbàga. v. dell'Alto Mil. Orbacca. La
(Alb. enc. in Giovare). Ne vo' un ro coccola dell'alloro; e per estensione
tolo. L'uliva è caduta nel paniere. Il anche la bacca dell'ulivo e simili.
vento ci viene in poppa. Orbàggin. Cecità. Cecitade. Cecitate. Ce
Vess duu orb che fa ai bastonad chità. Cechezza. Cechitade. Cechitate.
o ai legnad o ai pugn. fig. Esser Orbàsc Ciecaccio(“tosc. – Tom. Giunte).
due ciechi che fanno alle bastonate. Orbéra. Occhibagliolo. Abbagliaggine.
Vess on orb che ha trovaa on ferr Orbesin. V. Orbisot (serpe).
de cavall. . . . . Dicesi maravigliando Orbin. Ciechino(“tosc. – Tom. Giunte).
alcun accidente impensato o alcuna Ciecolino. Dim. di Cieco.
buona ventura in chi non operò l'oc Avegh gnanch on quattrin de fà
corrente per conseguirla. cantà l'orbin. V. in Quattrin. -

l'ol. III. 28
ORB (218) ORD
Giugà a menna menna el mè or Orbisoeù. . . . . . . . . . Picciolo fine
bin dicono alcuni per Giugà a l'or strino con inferriata nel pavimento
bisoeu, ed altri per Giugà a scondes d'una stanza superiore per mezzo
e sim. V. in Orbisogù e Scònd. del quale si ha veduta nell'inferiore.
Orbisèll. Lo stesso che Usèll(impluvium). V. È usato per lo più da bottegai ai
Orbisèll per Orbisogù. V. quali dà modo di vedere allorchè sono
Orbisin. Gomea. Gomera. Certa parte nelle stanze superiori ciò che si fa
Orbisoeü. dell'aratro. nella propria bottega soggiacente.
Orbisoeù(Giugà al'). Giocare a moscacieca Orbón. Ciecone(“tosc. – Tom. Giunte).
o a gatta cieca. Si fa da più ragazzi Orbaccio. Accr. e peggior. di Orb V.
uniti insieme, uno dei quali, tratto a Tel vedet no, orbon che te see ?
sorte e bendato agli occhi in modo Non lo vedi tu, cieco? Tu non vedresti
che non possa veder nulla, viene un bufol nella neve.
percosso dagli altri o con fazzoletti o Orbón(cavaler). V. in Cavalér.
con manatelle, ecc. , ed egli così alla Orc. Cretino. Gozzuto. Così chiamasi nei
cieca va tentando di prendere qual monti di Bellinzona chi ha da natura
cuno di essi, e quegli ch'è preso quei difetti che lo fanno il riscontro
subentra in suo luogo ed a lui vien del Cretin o del Goitreux delle Alpi
messa agli occhi la benda che l'altro savojarde.
avea prima; e così continua il giuoco Orcanètt. Oricello. Orcello. Roccella. Ra
a piacimento. Di quello ch'è bendato spa. Se ne servono gli ebanisti per
noi diciamo che L'è sott, e quindi Anda dar colore ai legni da intarsiare.
sott, Vess sott e Toccà a andà sott, Orcèll. v. cont. br. per Usèll. V. – Altre
e Star sotto anche in italiano, come volte questa voce era viva anche in
dalle note alla st. 47 del 2. cantare città, e ne abbiamo tuttavia testimo
del Malm. – Simile a questo è l'altro nio l'Ostaria de l'Orcella P. Vigentina.
giuoco detto di Beccalaglio, se non Orcellatà. Occhieggiare. Allucciare.
che dove in quel primo si dà con un Orchèstra. Orchestra. Quel luogo ne tea
panno avvolto o simile, in questo si tri o nelle sale appartato dagli spet
dà colla mano piacevolmente e una tatori il quale viene occupato dai
sola volta da colui che bendò gli oc sonatori – Orchestra. . . . . diciamo
chi a quello che sta sotto – In Lucca anche tutto il congegno de'leggii che
nel fare il primo giuoco usano dire servono ai sonatori dell'orchestra –
D. Ciecamosca! Cos'hai perso? Orchestra. Orchestra (Diz. mus.). Il cor
R. Un'ago scrunato. po de' sonatori d'un'orchestra.
D. Vien dietro a me che l'ho trovato.
Mett-giò orchestra. . . . Piantare i
Orbisoeù, che secondo le varie terre del leggii mobili da musica per le serena
contado dicesi anche Orbesin, Tobi te, le mattinate e sim. – I baronci
sceùra, Giassoei, e sul Verbano Bis di piazza sogliono spesso risparmiare
sòrbola, Bissabissòrbola. Cecilia. Luci alle bande di mett-giò orchestra offe
gnola. Cicigna; dottr. Serpente fra rendosi loro spontaneamente aleggio.
gile, Solfuga. Altri la dissero Ser Orchestrin. . . . Picciola orchestra.
pente vermo, Serpente vetro, Subbor Orcheströn. . . . . Grande orchestra.
gola, e con voce equivoca Anfesibena ordègn ordigno, Ordingo; ant. Ordegno.
o Amfisbena. È l'Anguis fragilis degli Orden. V. Ordin.
ofiologi, Ordenafòll. T. di Cart. . . . Quell'ope
Orbisoeü che anche dicesi Orbisèll o rajo nelle cartiere che attende a far
Bolzón. . . . . Pezzo di ferro attaccato macerare gli stracci, tagliarli, met
alla maniglia del bastone di un chia terli nelle pile, ecc. Corrisponde al
vistello o al mastietto delle serrature volgare Gouverneur de Francesi.
alla piana, il quale si fa entrare nella Ordenànza, Ordenàri ecc. V. Ordinin
serratura medesima per fermarvelo za, Ordinàri, ecc.
colla stanghetta che nel chiuderla Ordi. Ordire o Imporre la tela.
passa nel di lui ſoro, e lo tien saldo. Ordidóra.orditora. La donna che ordisce.
ORD (219) ORD
Ordidóra. Orditoio. V. Ordi&. Vess a l'ordin del giorno. Essere
Cassa de ordidora. V. in Càssa. in ordine o in pronto – ed anche Es
Ordidùra. Orditura. Ordito. sere di moda, in uso, in voga, in fiore.
Ordin o Orden o Vörden. Ordine. Ordin. V. in Decorazion.
A l'orden. A ordine. Accomodato. Ordin. T. eccl. Ordini sacri.
Apparecchiato. Disposto. Set a l'or Dà i ordin de la gesa. Sagramentare.
den ? Sei a giuoco ? Ordin. Ordini architettonici – Le scuole
Ben a l'orden. Bene ad ordine. Bene di belle arti braidensi hanno rese
in ordine. Ben in arnese. (casa. volgari anche tra gl'infimi artigiani
Dà vorden. Far la masserizia della della nostra città queste voci.
Dà vorden a ona bestia. T. de Ma Ordinà. Ordinare.
cel... Acconciare secondo l'uso del me Ordinà. T. de' Med. ordinare (Cocchi
stiere i vari tagli d'una bestia ma Disc. tosc. I, 1o6). Prescrivere rimedi.
cellata. L'Habiller de macellai franc. Ordinàa. Ordinato.
Di voeult on desorden el forma on Ordinàl (Numer). Numero ordinativo.
orden. V. in Desorden. Ordinànza o Ordenànza. T. milit. Ordi
Fà i robb senza orden. Strafalciare. nanza(Gras. Diz. mil.). Soldato che fa
In ordin a quest. Per rispetto a ciò. la guardia interna o che serve agli
In ordine a questa cosa. ufficiali, ed è mandato a portar pie
Mal a l'ordin. Male in ordine. Male ghi o simili pe'suoi superiori.
ad ordine. Mal in arnese. ordinànza. T. degli Uffizi. Ordine. Decreto.
Mett a l'orden o Mett in ordin. Met Ordinanzà. Sgraziato neologismo delle
tere all'ordine. segreterie per Mandar ordine o bando.
Mett a l'orden on polaster. . . . . Ordinàri. s. m. T. milit. Rancio. Il pa
Sventrato che s'abbia un pollo, rac sto de soldati.
costargli al tronco ali, cosce e collo Ordinàri. s. m. T. eccles. Ordinario.
onde fargli assumere forma più tonda Ordinàri(Canonegh). . . . Nome dei mon
e gradevole all'occhio. I Fr. dicono signori o canonici maggiori della no
Trousser une volaille. stra Metropolitana.
Mettes a l'ordin. Mettersi in assetto ordinàri. T. post. Ordinario. Di d'ordi
o a ordine o in punto. Ordinarsi – ed nari o de corer o deposta. V. in Pòsta.
anche Mettersi in arnese. Rincavallarsi. Ordinàri. add. Dozzinale. Ordinario.
Per el bon ordin. Per l'ordine. Ordinari affacc affacc. Arciordinaris
Per comune quiete e sicurezza. simo(Redi Op. V, 2). Dozzinalissimo.
Per ordin. Pcr ordine. Con ordine. Ordinàri. add. Basso. Vile. Abbietto. Gent
Ordinatamente. Ordinalmente. ordenaria. Plebe.Gente ordinaria(“tosc.),
Stà a l'ordin. Stare all' ordine. abbietta, bassa. Persone dozzinali.
Vess semper a l'orden. Essere in Ordinariamént. Ordinariamente. Comune
punto a qualunque ora(Lor. de Med. mente. Per l'ordinario.
Simp. canto 5.º terzina 9.º). Esser Ordinariàsc. Ordinariaccio (Min.).
sempre in punto. Ordinariol. T. eccl..... Nome dei canonici
Ordin o 6rden. Ordine. Comando. minori della nostra Metropolitana.
Dà, o scherz. Schiscià-foeura o Schi Ordinariòtt. Dozzinale anzi che no.
scià i ordin. Dare gli ordini. Ordinator. Ordinatore (Grassi Diz. mil.).
Lassà ordin. Lasciar ordine o com Commessario superiore che sopran
missione o commessione. tende a più altri commessari d'esercito.
Ordin del giorno. T. milit. . . Nel Ordinazion. T. eccl. Ordinazione.
cessato esercito italiano indicava quel Ordiò o Ordidóra o Cassa d'ordidora.
l'Ordine che i capi de'corpi militari T. de Tess. Orditojo. Quadrilungo di
mandavano loro ogni dì per avvisarli legno inclinato verso una parete, che
delle cose da farsi per essi nella gior ha dodici piuoli per lato, sul quale si
nata. I nostri coscritti d'oggidì incor formano le pajuole (i portad) dell'ordito.
porati nei reggimenti austriaci lo dicon Ordiò(prop. detto). Orditojo = Or
invece El befell dal ted, Tagsbefehl. dioeula o Ordiroeula o Ordizoeula.Panca.
ORE (22o) ORE
Cannajo = Spadorella o Spazzorel Avegh on campanin in di orecc.
la. . . . - Cavicc. Caviglie. Piuoli: Aver tintinnio d'orecchio.
Romp l'ordid. Guastar l'arte o il Bocca che fa zerimoni conti orecc.
mestiero o la festa o l'incanto. V. in Bocca.
Ma ven la nocc a rompegh l'ordiò. (Bal. Ger.) Boſfà in l'oreggia o Boſſà paroll in
Ordioeüla. che altri dicono Cassa d'or l'oreggia. Zufolare o Sufolare o Fi
Ordiroeüla. º
didora. Cannajo. Panca. schiare o Soffiare altrui negli orecchi.
Ordizoeùla. D Congegno di varie cassette Cantà o Sonà a oreggia. Cantare
di legno, nelle quali stanno i gomi così a aria(Fag. Rime V, Carnevale).
toli dell'accia da ordire. Cantare o Sonare a aria, a orecchio,
Ordoeuvr. T. dei Cuochi. V. in Piàtt. di capriccio.
Oreggèll chiamano alcuni l'Agarico ostrea Compagnà a oreggia.T, music. Anda
to di Jaquin detto Noiret dai Fr., re a orecchio. Secondare senza musica.
Bortolan, Ciaccer e Carnetta in vari Destoppagh i orecc a vun. fig. Stu
paesi del regno. rare gli orecchi a uno. Fargli ben
Oreggèlla de l'orma. . . . . Sp. di fungo intendere checchessia.
, che vegeta in autunno innoltrato sugli De st'oreggia ghe senti minga. fig.
olmi ed è l'Oreille d'orme de Fr., Tu canti a un sordo. Tu narri una fa
l'Agaricus ulmarius di Bulliard. La vola all'orecchio d'un morto. Tu parli
voce è propria dei paesi d'Oltrepò a una pietra, a un muro, al lido. Sappi
dove questo fungo è comune; la re che Un paio d'orecchi straccherebbero
gistro perchè talora anche sui nostri mille lingue.
mercati può essere portato con tal Dolor di orecc. Mal del cosso(Targ.
nome dagli Oltrepadani. Istit. II, 1o8); dottr. Otalgia.
oreggèlla. ! Violine di macchia o sal Fà la bocca finna ai orecc o vero
Oreggètta. vatiche. Licnide dioica. Spe Fà tanto de bocca. V. in Böcca.
cie di fiore notissimo. Fà oreggia de mercant. Fare orec
Orèggia e al pl. I Orècc. Orecchio. Orec chie di mercatante. Disudire – Im
chia, e ant. Oreglia. Al pl. Orecchi, peciarsi gli orecchi. Sonar la sordina
Orecchie, ed Orecchia. – Accennar coppe e dar danari.
Bus. Tromba o Meato uditorio – Fin d'oreggia. D' acuto sentire, e
antic. Sentacchio. Sentacchioso.
. . . . Conca = . . . Antro = . . . La
birinto – . . . Ancudine - . . . Mar Guzzà i orecc. Appuntare gli orec
tello = . . . Staffa - . . . Vestibolo chi. Origliare. Stare cogli orecchi levati.
Alzare gli orecchi più che la lepre.
= Timpen. Timpano – Oreggia. Elice, o Stare attentissimo.
vero Roeusa (nelle bestie). Orecchina. Merda di orecc. Cerume.
Orecchiuolo = Grassell. Lobo. Punta?
Mettegh on pures in l'oreggia a
Avegh anmò i primm orecc. Aver vun. V. in Piùres.
ancora i primi occhi(*ſior. – Zanon No avegh nè oeucc nè orecc. V. in
: Rag. vana pag. 122). Ripicco a chi (Eùcc.
si vanta di gioventù essendo già in Oreggia sinestra parolla onesta,
età, a chi fa il giovanetto e non è. oreggia dritta parola trista. . . . Al
Avegh bonn'oreggia. Avere gli orec lorchè ci cornino gli orecchi, se ciò
chi armonici. Aver buon orecchio o accade al destro diciamo che altri
Aver orecchio o Aver orecchio fino parla bene di noi, se al sinistro, male.
(Diz mus.). Quand el gatt el se lecca sora i orecc,
Avegh i orecc fodraa de pell d'in el vocur pioeuv. Il Fag.(Rime) dice
guilla. Aver male campane. Ed in questo osservate col zampino
Avegh i orecc guzz. Avere orecchi Se si passa l'orecchio (il gatto), e dite pure
di spia(Pan. Civ. 28). -
Che farà pioggia, perchè egli è indovino.
Avegh minga d'oreggia. Avere gli Anche il Zanon (Rag. vana p. 82) dice:
orecchi disarmonici. Aver poco orec Gli avrebbe a piover presto.... anche
chio – Non aver orecchio(Diz mus). fersera il gatto nel lavarsi il muso
ORE ( 221 ) ORE
si passò gli orecchi sette o otto volte organi della respirazione, ed anche ai
– V. altresì in Gàtt. loro operculi, cioè, a quelle coper
Quell di orecc d'oss. V. in bss. chielle liscose che si veggono loro da
S'ceppà i orecc. Intronare. Stronare. ambi i lati verso la fine del capo. I
– Torre gli orecchi. Mantovani ei Veneziani le dicono Baise.
Scoldà i orecc.... Dicesi dell'effetto Orèggia. Alietta. Membretto sporgente
de'vini e del liquori generosi. V. in Vin. isolato ne' corpi artefatti per impu
Scoldagh i orecc a vun. Mettere al gnatura o fermatura.
punto. Fibbi a oreggia. . . . . Sp. di fib
Scoldass i orecc. Entrar in valigia. bioni da finimenti così detti per aver
Saltare in sulla bica. Incollerirsi. Far dai lati due aliette sporgenti.
gli occhi rossi. Orèggia. Orecchio. Quella parte bucata
Sonà a oreggia. Sonare a mente(Pan. che sporta in fuora isolata in vari
Viag. Barb. II, 254). arnesi e per la quale si appendono
Sonà i orecc. Cornare o Fischiare gli o s'infilzano o si manicano. I oregg
orecchi. Sentirvisi dentro alcuno zu del sidellin, del stagnaa e simili. Gli
folamento o fischio; e suol dirsi per orecchi del secchio, del paiuolo, ecc.
baja che ciò accade quando alcuno Orèggia. Estratto ne'libri, ne'mastri e sim.
. stia parlando di quel tale, Orèggia. Bocchetta. Nelle scarpe è quella
Stà conti orecc guzz o in pee. Stare parte del tomajo che cuopre il collo
con gli orecchi levati(Machiav. Op. VII, del piede.
157). Stare a orecchi levati o tesi. Stare Orèggia, Penna. Parte del martello detta
con l'orecchio teso. Stare in orecchio anche altrimenti Ongia. V.,
o in orecchi. -

Orèggia. . . . Quella ripiegatura che si


Stoppass i orecc. Turarsi, e per fa negli angoletti delle pagine dei li
intensione Impeciarsi gli orecchi. bri perchè serva di memoria, o nelle
Tempestagh i orecc a vun. Martel carte da giuoco per indicare i paro
lare agli orecchi d'uno checchessia. li, i punti di vincita o sim. Gl'Inglesi
Tirà i orecc al lecc. Dirizzare o la chiamano Dog's-ear, e il Fagiuoli
Racconciare un poco il letto. Sprimac (Rime III, 51) lascia supporre che an
ciarlo alla meglio. che in Toscana si dica Orecchio.
Tiragh i orecc a vum o Tirà per Orèggia o Oreggin. Orecchio(Gior. Georg.
i orecc. Tirar gli orecchi a uno. Ri 1827, p. 95). Orecchia. Nell'aratro
prenderlo – Talora anche... Far que è nome di quelle sue parti che ser
sto scherzo altrui nel suo giorno ono vono ad allargare il solco.
mastico per chiedergliene la strenna. Orèggia, e quasi sempre al pl. Orècc. T.
Vegnì dent d'on'oreggia, e andà archit. . . . . . Quella specie di an
foeura de l'oltra. . . . Non si voler teſissi angolari che si sogliono sovrap
risovvenire di checchessia, non ne porre al frontone de cippi sepolcrali.
far caso, ed anche non voler un segre V. Antefiss.
to – Ce qui entre par une oreille sort Orèggia, e quasi sempre al pl. Orècc.
par l'autre dicono anche i Francesi. T. de Fab., Carroz. ecc. . . . . Quelle
Vegnigh quei coss a oreggia a vun. due aliette che sporgono in fuori dalla
Venire o Pervenire ad orecchio o alle cima delle stecche (gamb) d'un pre
orecchie. dellino (basellin), per le quali con chio
Vess dur d'oreggia. Aver le cam di e viti si ferma nel fondo del cas
pane grosse o ingrossate. Aver male sino (scocca) delle carrozze.
campane. Aver cattivo udito. Anche Orèggia e per lo più al pl. Orècc. . . . .
l'Acad. franc. ha Etre dur d'oreille. Le impugnature sporgenti dai due
Voltà l'oreggia. ſig. Riattaccare il lati dei fibbioni da finimenti.
SOVallo, Orèggia, e quasi sempre al pl. Orècc.
Orèggia. Gargia(Zanob. Diz.). Branchia. s. f. pl. T. de Murat. Alie? Ne'tego
Noi diamo nome d'orecchie alle aper lini (copp) sono i due lati sporgenti
ture branchiali che nei pesci sono della loro testata larga.
ORE (222 ) ORG
Orèggia, e quasi sempre al pl. Orècc. pagare una cosa più del giusto valo
. . . . Nella vanga sono i due lati re. Tenere in soverchio prezzo la pro
più larghi di essa verso la base, le pria mercanzia.
due alie per così dire dello strumento. Oreggiòn. Paròtidi? Malattia ne'cavalli.
Orèggia, e quasi sempre al pl. Orècc. Oreggión. s. m.pl. Scarpe. I due stremi
. . . . . Nella bronzina (bussola) delle di ciascun collo d'oca d'una carrozza
ruote sono i due manichi che ha. che ripiegati a squadra sono fermati
Orèggia, e quasi sempre al pl. Orècc. con viti sugli ascialoni o sugli scan
. . . . . . Le linguelle sporgenti dei nelli per tenere ben fermo e collegato
pettorali da bestie da soma. Orelògg. V. Orològg. (il carro.
Orèggia o Oreggin de ratt. Orecchio di Orelogin. V. Orologin.
topo? Miosote? Specie di jeracio? Orètta. Oretta. Una brev’ora – Talora
Oreggiàa. T. di Mascalc. . . . . Difetto anche Un'ora scarsa.
dell'orecchie pendule ne cavalli. Oréves. Orefice. Orafo; alla lat. Aurifice.
Oreggiàda. Orecchiata, e ant. Recchione. – Noi confondiamo talora sotto questo
Oreggiàscia. Orecchiaccio. nome anche l'Argentiere o Argentajo,
Oreggiàtt. Orecchiuto. cioè chi lavora di soli vasellami o
Oreggiàtt.... Chi canta o suona a orecchio. simili d'argento, ed il Gonfia che
Oreggin. Orecchietta. I oreggitt. Le orec lavora d'orerie a fiamma di lucerna.
Oreggin. Orecchino. Pendente. (chiette. Bottega d'oreves. Oreficeria.
Oreggin. . . . . Così chiamasi in alcuni Contrada di oreves. Via degli Ore
aratri quella parte che resta dalla fici – Dottrin. e volendo anticheggiare
banda opposta dell'orecchia o den si potrebbe dirla col testo addotto dal
tale, e serve ad allargare il terreno Gher. (Voci) Strada argentaria.
anche a sinistra. Fà l'oreves. Esercitare l'oreficeria.
oreggin. T. de'Macellai e Cuochi. Orec Oréves. gergo. Paladino. Lo Spazzaturajo
china(Scappi 129). Orecchiuolo (Cuoco o il Pollinajo che colla pala raccolgono
macer.). L'orecchio dell'animale che si per le vie le spazzature o il letame.
condisce e cucina in vari modi – In orévesa. . . . . La moglie dell'orefice, o
Tosc. si chiama Ceppo(Tom. Sin. p. 122) Donna che traffica o lavora d'oreficeria.
la base sulla quale sorge l'orecchio. Orezión idiot. per Oraziòn. V.
Oreggin. T. de'Manisc. Frenella. Grosso Orfanèll. Orfanello. Orfanetto. Orfanino.
randello con un laccio di funicella Orfanotròffi. Orfanotrofio.
da capo, laccio col quale si impri Orfen. Orfano.
gionano le froge o il musello ai cavalli Òrfena. Orfana.
allorchè si vuole che stiano cheti in º
Orgàndes. Fiore? Flac? Sp. di stoffa di
occasione di ferratura, di operazioni Orgàndis, º cotone simigliante a mussola.
o sim. È una morsa (moraja) leggiere. organich, 2 . . . . Ordinativo, sistema
Oreggin de gatt. V. Fèrr de cavall in Fèrr. tico. Nei diz. ital. Organico ha signi
Oreggin de ratt. V. in Orèggia. ficato diverso.
Oregginna. Cicciolo. Specie di fungo così Regolament organich. . . . . Rego
detto dal colore che trae a quello della lamento ordinativo, d'originario or
ciccia o sia carne lavata. È l'Agaricus dinamento.
eryngii di Decandolle. I Fr. lo chia Organizzà. Organizzare e con v. ant
mano Oreille de chardon o Ragoule, Organare. Questa voce e tutte le se
Gingoule, Boligoule. guenti furono trasportate dal senso
Oreggioeü. Orecchietta. Dim. di Orecchia. fisico al politico nel quale sono ve
Oreggión. Orecchione. Accr. di Orecchia. nute così volgari in tutta Europa che
Tirà-sù i oreggion che anche dicesi anche l'Italia deve a forza piegarsi
Tegni-sù i oreggion o Tirà-sù in di ad averle per ben accette.
prezzi. Tirar gli orecchi. Mettere la Organizzàa. Organizzato, e con v. ant.
cavezza alla gola. Fare il collo. Star Organato.
sul tirato. Si dice quando il comprato Organizzadór. . . . . Chi organizza.
re è indotto o forzato da chi vende a Organizzazion. Organizzazione.
ORG (223) ORI
Organzin. Orsojo. Specie di seta che al cilindro di cui si fa uso per insegnare
cuni diz. it. dicono anche Organzino. delle ariette ai canarini. Corrisponde
Orgàsmo. Orgasmo. al francese Serinette.
òrghen organo. Le sue parti maggiori Orghenin, e quasi sempre al pl. Orghe
Sono : -
nitt. Fistola. Zampogna. Avena. Sam
Cassa o Vesteron. Armadio (con Ant.
pogna; e poet. Le forate canne(Rucell.
Sportelli (Vas. 428) o Portelli (id. 471 ) = Api v. 57). Strumento rusticano mu
Cann. Canne (V. in Cànna per le varie sicale da fiato a cui è sinonima, se non
specie e parti) = Mantes. Mantici = Ca erro, quella Scalinetta di cui parla il
naa o Condutor. Portavento = Somee. Migliavacca nella sua Relazione 1655.
Somiere = Secretta... = Somerin... = Orghenista. Organista.
Maestra. . . . - Ligadura.... = Cri Orghenitt. V. Orghenin sig. 5.°
vell. . . . - Registradura. Registratu Orgiroeula o Ogiroeüla per Palètta de
ra = Pedalera. . . . - Tiratutt.... e
scumà la carna o el pess. V. Palètta.
Cadenazzadura.... = Tastera. Tastie
Orgnètt. Occhialino. Forse dalla Lorgnette
ra = Tast. Tasti – Register. Registri de Franc. Una sp. n'è detta Binòccolo.
(V. in Register per le varie specie) = Orgoeùj. Orgoglio.
Parapett o Cantoria. Poggiuolo. Öri per Làvor (alloro). V. -

Avegh tanti fioeu che vegnen-via Ori. v. dell'Alto Mil. Lauro ceraso – Il
come i cann de l'orghen. Aver . . fi suo frutto dicesi Orbacca(orbàga).
glioli che e'son come le dita(“fior. – Oriàn scherz. per Or. V.
Zanon Gelos. Crez. II, 5). Oriànna. T. de Tint. Terra oriana; ed
Romp i orghen. Romper la cuccu anche Oriana il colore che se ne trae.
ma(“fior. – Meini in Tomas. Sin. a Oribel. Orribile.
Cùccuma). Lo stesso che Romp la gloria Orid. Orrido. Si usa anche sustantiva
o la devozion e simili. V. in Rómp. mente, per es. L'Orid de Bellan. L'Or
òrghen fig. Baggeo Tambellone v. Badée. rido di Bellano.
– Allorchè l'esimio nostro Porta disse Oridèzza. Orridezza.
Se droeuva i orghen per organizza Orientàll. . . . . . Specie di stoffa nota.
espresse una verità non infrequente Origen Origine – Porta (On Striozz) disse
nel mondo; e la espresse volgendo essere i sett origen de la gran fortuna
la parola Orghen al significato fig. Avegh pell de roſſian,
di Sciocco. Un'altra maggiore ve Ugora de cantant, reff de socchett,
rità sgorga da quel medesimo suo Lengua de adulator,
verso ritenendovi ancora la voce Or Gengiv de fornitor,
Crani de becch content, e on soraoss
ghen al positivo, chè, senza ricorrere
agli Orfei e ai Numa dell'antichità, De lader a l'ingross;
noi tutti abbiamo sott'occhio negli origini di buona ventura, il solo nome
organi e negli organini così fissi come delle quali (toltene quei della seconda
ambulanti un mezzo sagacissimo di e della quinta se onestamente usate)
voltolar a piacere questi cosi tondi muove a ribrezzo ogni animo bennato.
che diconsi teste d'uomo. In origen. Originariamente.
Orghenin. Organetto. Dim, d'Organo in Originàl. s. m. Originale – Autògrafo.
genere, ed in ispecie Organino (Diz. Archetipo. Protòtipo – Matrice – Que
mus.). Picciol organo a cilindro che sta voce indica in genere quel sog
postato su d'un trespolo o sur un getto da cui si trae o si può trarre
carruccio si suona da certi poverini copia. Ai Notai per es. rappresenta
che a forza di girarne la manovella la Scritta originaria ch'essi disten
si procacciano la vita per le pubbli dono, e della quale emettono quante
che vie, nei caffè, nelle taverne, ecc. copie bisogna, ai Disegnatori il Mo
Orghenin. Organino a cassetta(Tar. tosc.). dello che vogliono imitare, agli Stam
Organino(“Savi Ornit. II, 145). Orga patori quel Disteso qualunque, o ma
nino da passere di Canaria(Savi Ornit. noscritto o stampato, che hanno a
II, 144). Il minimo degli organini a comporre o ricomporre; ecc.
ORL (224) ORO
Originàl Stravagante. Fantastico. Fa Orlètt che più comun. diconsi al pl. Or
Originalòn. lòtico. Chi esce per intiero litt. . . . . Nome con cui alcuni chia
o in parte del far comune. mano quel fungo che è detto Agaricus
Orinàri. Orinale. Vaso che fra noi è di acerbus da Bulliard. È bianco, pissi
majolica, di terraglia o di porcellana, dato ed orlettato inferiormente.
e nel quale si orina. I Fiorentini ne Orlettà, ecc. per Filettà, ecc. V.
usano di vetro colla veste di paglia. Orlettin. Orlicciuzzo?
Cuu. Fondo? = Orlo. Orlo? = Ma Orlettinoeu. Orlicciuzzino?
negh. Manico ? Orlitt. V. Orlètt(fungo).
Vess on orinari. gergo. Esser la pila Örlo. orlo – V. anche Oradèll.
dell'acqua(Ambra Furto V, 15). òrlo. Orlo (Strat. Diz.). Nelle barche è
Orinariin. Orinaletto. Orinalino. l'orlatura orizzontale dei bordi.
Orinna. Orina. Urina. Fra noi il volgo Orlócch per Lorácch. V.
dice sempre Pissa. Piscia; le persone Orlogée. V. Orologée. (V.
civili usano a preferenza Orinna, ed Ormisoeü de praa per Vermisocù depraa.
in particolare nei modi seguenti: Ornàa. Ornato.
Avegh i orinn ciar. Aver le orine Scoeula d'ornaa. Scuola d'ornato
chiare(Piscia chiaro, e fatti beffe, ecc.). – Nella nostra scuola braidense gli
Aveghi orinn sporch. Aver le urine alunni, mossi da un principio na
grasse o sedimentose o con sedimenti turale di pedagogia, ridussero, con
filosi. ispontanea e tacita convenzione, dal
Cavà l'orinna. Cavar fuori l'orina. l'astratto al concreto le varie lezioni
(Min. in Sciringare). di modello che già erano date loro ad
Fà vedè i orinn. Mostrar le orine imitare denominandole come siegue:
al medico; e ant. Mostrare il segno. Principi. 1.- Campanin. 2.º Treball. 3. Seg
Ritenzion d'orinna. Ritenzion d'orina gionell. 4.- Seggionell intajaa. 5. Lovetta sem
pia. 6.º Lovetta doppia. 7.” 8.a Gerlett.
(Nelli Mogl. in calz. II, 1) – Stran
9.º Focuja storta. 1o.º Roversin. 1 1.º Vasett.
guria – Iscurìa. Patì la retenzion 12.º Ombrellin. 13.º Focuja buttada – gio.
d'orinna. Stranguriare. 14.º Lovon o Lovascia, ecc. -

Orioeüla (Tèrra). Terriola. Così chiamasi


Quadri. 1. Gamber. a. Roversin. 3. Focuja
da contadini la terra leggiere e sottile. dritta. 4. Focuja d'oliva. 5. Vasett. 6. Focuja
Orizontàss che in campagna dicono Trovà buttada-giò. 7. Sciocchett.
l'ari. Riconoscersi. Rinvenire il filo Fregi, 1. Cornacopi. a. Cavallin. 3. Fris
di checchessia, raccapezzare da più di ess. 4.” Quader di usellitt. 5. Cavron.
indizi la posizione in cui si sia, tratta 6.° Cespugli. 7.” Aquil.
la similit. dal positivo orientarsi, cioè Ornadin. Ornatino ? Ornamentino.
riconoscere dove e si sia per rispetto Ornatista. V. Pittor d'ornaa in Pittor.
ai punti cardinali del globo. Ornèj. V. Ornij.
Òrla. Orlo. – Nei cuciti diciamo ora Ornèll. Avornio. Avornello.
dèll. V. Ornigà voce ant. corrispondente alle più
Orlà. Orlare. moderne nostre Rugattà o Tanfusgnà).
Orlàa. Orlato. Frugacchiare. Rovistare – Il Var mil.
Orladùra. Orlatura. cava questa voce dal greco èpèo.
Orlàndo furioso che mazzava i omen Ornij o Ornèj. . . . . Nome che davasi
mort. Spaccamonti. Rodomonte. Smar in passato a que due secchioni onde
giasso. - i lattivendoli caricavano i muli per an
Orléra.... Così chiamasi particolarmente dar a prendere il latte in campagna
dai calzolai quella Donna che attende e portarlo in città.
soltanto a orlare scarpe e stivali. Òro. T. del G. de Tar. Palo di danari.
Orlètt. Orliccio – Ne'cuciti diciamo Ora V. Danée e Or. -

dellin. V. Ordicch. Lo stesso che Loròcch. V.


Orlètt. T. di Faleg. . . . . Sp. di misura. Orologee. Oriolajo. Oriuolajo. Orologiere.
Orlètt. . . . . Mantigliuzza che si mette Orologéra. . . . Moglie d'orologiere, o
per pulizia al collo de bambini lattanti. Donna che lavora o traſfica d'orologi.
ORO (225) ORO
Orològg o Orelògg, detto anche ant. Re Sfer. Lancette – Spirali. Spirale = Soracas
loeüj, Reloeüri o Relògg, e sch. el Men sa. Sopraccassa = Spartidora. Partitora =
naròsto la Scigòlla. Orologio. Oriuolo – Sprocch. . . . - Stella. Stella – Tambor o
v, anche Péndola, Ripetizion, Svè Bariglié o Tamborin. Tamburo = Temp. Tempo
( con Bacchetta Asta ).
glia, ecc. – Secondo alcuni orologio
dovrebbe dirsi quello grande che i Fr. Orologg a carilion o con la musega
dicono Horloge; e Oriuolo quello da o con sonad o con sonaria. Orologio
tasca che i Fr. dicono Montre – Noi sonante? o a suono o col cariglione.
non abbiamo fabbriche estese d'oriuo Orologg a cilinder. . . . . Oriuolo
li, e quindi appena conosciamo di collo scappamento a cilindro.
nome gli Sbozzatori, i Finitori, i Faci Orologg a compensazion. V. in Pén
tori di ruote, i Tagliadenti, i Facitori dola.
di molle, i Quadrantieri, i Lavoratori Orologg a duu quadrant.... Oriuolo
di denti da pendole, i Nettapezzi, i a due quadranti, l'un de'quali segna
Lancettai, i Cassai, i Tagliafusi, i le ore all'italiana, l'altro alla francese.
Pendolieri, e i moltissimi oggetti o stru Orologg a equazion. V. in Péndola.
menti che servono a lavorarli. Mi limi Orologg a gran ripetizion. . . . .
to perciò a registrare quelli di essi che Oriuolo che batte ore e quarti ripe
hanno nome vernacolo anche fra noi. tendo l'ore ad ogni quarto.
- Le parti onde consta l'oriuolo Orologg a polver. V. Polverin.
sono le seguenti, servato meramente Orologg a quader o in del quader.
l'ordine alfabetico: Oriuolo da quadro(Tar. fir.).
Assiett. Cerchio. Ciambella – Balanzin o Orologg a ripetizion. V. Ripetizion.
Bilancé. Bilanciere? = Cadenna. Catena (con Orologg a segond minutt mort.Oriuo
Rampin de lumaga. Gancio da piramide e lo a minuti secondi - viv, a minuti terzi.
Rampin de tambor. Gancio da tamburo) = Orologg a sò. Oriuolo a sole. V.
Calotta o Mezza-calotta. Calotta (quella con Meridiànna.
fondo e fascia in cui entra il castello) o
Orologg a sordinna o Ripetizion
Mezza-calotta? (quella consistente in un sem
plice coperchiello da castello ) = Campanna.
mutta. Oriuolo muto (Targ. At. Ac.
Campana (Alb. bass. in Timbre) = Canon del
Cim. I, 245 e altrove).
sprocch... = Cassa. Cassa(vedine le parti alla Orologg a sveglia. Oriuolo a sveglia.
voce)= Castell o Moviment. Movimento. Castel Orologg che se monta de per lor...
lo = Cocch. Copribilanciere ? = Coliss. Inca Quegli oriuoli che i Francesi dicono
nalatura del rastrello. Colisse = Colonett. Colon Montres di remontoir.
nini. Pilastri – Contrapotans. Contrappotenza = Orologg che va a did. Orologio che
Fermacadenn. Fermacorde. Guardacatena –
va a menadito “tosc. – Zanob. Diz.),
Lumaga o Fusé. Piramide e ant. Lumaca (con cioè che non accenna bene le ore se
Roeuda Ruota, Canalitt Canaletti, l'ent del
cricchett Dente, e Coeur Alietta) = Lumasson
non per forza di spignerne a luogo
la lancetta.
o Lumaga..... = Manetta. Maniglietta? -
Martell. Martellino = Mazzetta. Scatto = Orologg che va al minutt. Uno dei
Molla. Molla (con Eucc....) = Pendent o più squisiti oriuoli.
Manegh. . . . . – Pendolin o Forscett. For Orologg coi dì del mes.... Quello
cella. Forchetta – Piattinn o Platinn. Car che i Fr. dicono Horloge à quantième,
relle = Piton del spirali. Fermo. Pieduccio. Orologg d'acqua. Clessidra. Oriuolo
Piedino = Pont. Forcella del registro o Guida ad acqua(Alb. enc. in Oriuolo).
dello spirale = Portad. . . . – Potans. Po Orologg de campanin. Oriuolo di
tenza(vedine le parti alla voce) = Quadrant.
torre(Targ. At. Ac. Cim. I, 245). Oriuolo
Quadrante - Quadratura. Quadratura = Re da torre(Alb. enc. in Oriuolo).
gister. Registro – Remontoar. Remontorio =
Reseghetta. Rastrellino del colisse = Roeuda Orologg del cocò. Oriuolo con ruote
coronna, Rocuda de la lunaga, Roeuda del di legno (Tar. ſir). Sp. d'orologio così
register, Roeuda gran mojenn o Rocuda de detto dalla figura d'un cuculo che in
mezz, Rocuda picola mojenn o Segonda racuda, esso apparisce nunzia di ciascun ora.
Roeuda serpa. V. in Roeuda = Roscé. . . . – Orologg de mur. Orologio da cas
Rosetta del register. Mostrino = Sciossé.... = setta(Alb. enc. in Contrappesi).
ſol. III. 29
ORS (226) ORT
Orologg de sacoccia. Oriuolo da Fà ballà l'ors. Far ballare l'orso.
tasca(Tar. fir.). Fà el vers de l'ors. Fremire come
Orologg de stanza. Oriuolo grande l'orso.
da camere(Targ. At. Ac. Cim. I, 244). Fà ona cera d'ors. Guardare a strac

Orologg de tavolin. Oriuolo da ta ciasacco. Fare occhiacci.

vola (Tar, fir.) o da tavolino(Alb. enc.). Parì l'ors che balla. . . . . Ballon

Orologg de viagg. Oriuolo da viag chiare a mal modo.


gio(Tar. fir.). - Pari on ors.... Aver un viso tetro.
ma Avegh l'orologg in del coo. Aver Pari peccennaa dai ors del marches
l'oriuolo negli orecchi(“tosc. – Tomm. Crevenna. . . . . . Portare i capelli
Giunte). Indovinar l'ore. molto arruffati, essere arruſſato.
L'orologg el s'è fermaa. L'orologio Pell d'ors. Pelle orsina o d'orso.
si fermò(Fag. Rime II, 1 o 1 e. l.). Pelos come on ors. Irto. Irsuto –
Mettegh dò, tre or d'orologg. V. Velu comme un ours dicon anche i Fr.
in Ora. Quell che fa ballà l'ors. Aggirator
Mett sui des, sui dodes, sui tredes d' orsi. -

l'orologg. Mettere sulle dieci, sulle Ors. T. de Pellicc. . . . . Pelle d'orso


dodici, sulle tredici l'orologio (Fag. col pelo. -

Rime II, 1o 1, e. l.). Ors bianch. . . . . Pelliccia tratta


On cadenazz d'on orologg. . . . . dalla varietà bianca dell'orso comune.
Un oriuolo falso, un oriolaccio. Ors gris. . . . Pelliccia tratta dal
Pontà l'orologg. Appuntare la lan picciol orso mellivoro bruno chiaro.
cetta o l'indice al segno d'alcuna ora. Ors negher. . . . . Pelliccia tratta
Tirà-sù l'orologg. Caricar l'orologio dall'orso comune di color fosco ne
(Fag. Rim. II, 1oo, e l.) Montar riccio, o dall'orso dell'America settentr.
l'oriuolo. di pelo nero e lucente come raso.
Orològg in gergo. Cipolla. Tincone(“tosc. Orsàsc. Orsaccio.
– Tomm. G.). Di quella mercanzia o Orsètt. Orsetto. Orsatto. Orsacchio.
galanteria (id.). Bubbone sifilitico. Orsètt. T. de Pellicc. . . . Pelliccia tratta
Guadagnasson orologg. Piantar porri dall'orso novellino; o Pancia d'orso
e ricoglier cipolle(Doni Zucca 191). col pelo.
Orologiaria(Negozià d'). Trafficar d'oro Orsettin. Orsicello. Orsacchino. Orsac
logi. chiotto.
Orologin. Orologetto(Biring. Pirotec. 37 Orsolinn. Orsoline. Religiose di Sant'Or
retro). Oriuolino o Oriuoluccio(“tosc. sola. Erano dedicate alla istruzione
– Tomm. Giunte). gratuita delle fanciulle.
Orologin del coll. Mostra da collo Orsù. Orsù.
(Targ. At. Ac. Cim. I, 244). Ört. Orto; e ant. Ortàle – D'ort. Or
Orologion. . . . . Orologio assai grande. tense. Oler, ceo. Olitorio – Culinario.
Orònna. Olona. Fiume che scorre in poca Nettà l'ort. ſig. Far piazza pulita.
distanza dalla nostra città a cui per Far repulisti o il repulisti. Dar fine,
soli otto anni fu concesso d'esser distruggere, consumare ogni cosa.
chiamato La regale Olona (Monti). Vess minga la strada de l'ort. Non
Vess giò l'Oronna. m. b. e fig. Es essere la via dell'orto(Alb. enc. in Via).
sere mestruata. Avere i fiori. Essere luogo lontano.
Orór. Orrore. -

Ortàja. Ortaglia.
Fà oror o Mett oror. Far inorridire.
!
Ortajètta. Orticino. Orticello.
Orpimént. Orpimento. Arsenico e zolfo Ortajoeù.
commisti. Ortàsc. Ortaccio.
Ors. Orso. L'Ursus arctos de sistematici. Orténsia. Ortensia. L'Hortensia speciosa.
– Nella Valtellina capita anche quella Ortiga. Ortica. L'Urtica urens de bot.
specie d'orso che i sist. dicono Ursus Ortigà. Orticheggiare.
minor o Picciolo formichiere, e quei Ortiga. ſig. scottare. Corbellare o Fro
valligiani lo chiamano Ors formigaròl. dare altrui. Il Balestr. disse
ORZ (227) OSP
Quand gh'è quaj falliment, che hin pocch e la bacinella. Ampolline(Alb. enc. in
spess, Ampollina). Que due vasettini di ve
Quij che ghe gionten-sù de capital, tro entro a quali sta l'acqua e il vino
Asca el perd i interess, di cui si fa uso nella celebrazione
Disen mognand: son staa ortigaa del tal. della messa; vasettini che gli Spa
Ortighée. Orticajo. Orticheto. gnuoli e i Sardi dicono Canadèglias.
Ortighéra. Ortefica. Sp. di malattia nota. Orzoeù. Orzajuolo. Grandine. Bollicina
Ortighètta. Ad di Tila. V. che nasce tra le palpebre degli occhi.
Ortìn. Ortino. Orticello. Orticino – Al Orzoeü (Svojà i). Una delle tante frasi
pegg. Orticellaccio – Orticino(secondo di basso conio onde si serve la plebe
il Gagl.) è anche quella striscia a per indicare il Fare acqua.
mo di leggio che si fa presso il muro Orzóri. v. a. Daz. Merc. per Vérga(co
di cinta in un'ortaglia per allevarvi reggiato). V.
le primizie e gli ortaggi più dilicati – Oscenitàa. Infamia. Vitupero.
Ai nostri contadini rappresenta quel Osmarin per Usmarin. V.
po'di quaderno nel campi, per lo più Osolà. Urlare.
ricinto da una sieperella, in cui alle Chi sta col loff impara a osolà. È
vano le piante ortensi per loro uso. simile all'altro Chi va al molin s'in
On poo d'ortin l'è on gran van farinna. V. in Molin.
tagg. L'orto è la seconda madia del Osoràa.... Voce che il Var. mil. spiega
contadino(Gior. agr. tosc. I, 482). per Pieno in modo che nè ve ne manca
Ortografia. Ortografia. nè ve n'è di superfluo. V. Usuràa.
Ortolàn. Erbolajo. Insalatajo. Fruttajuo Ospedàa. Ospedale. Spedale.
lo – L'Ortolano dei diz. ital. vale Avegh ona cera d'ospedaa. Avere
Lavorator d'orto, non già rivenditore una ceraccia(“tosc. – Tomm. Giunte).
El bon mercaa el menna l'omm a
de generi che ne provengono.
Cocumer e melon e meresgian ghe l'ospedaa o el strascia la borsa. V.
fan perd la pascenza ai ortolan..... in Börsa.

Proverbio originato dalla quantità Elvin a bon mercaa el menna l'omm

delle cure ch'esigono i citriuoli, i a l'ospedaa.... Bel ricordo contadi


poponi e i petonciani, ortaggi i cui nesco per avvisare come sia nociva alla
semi sono assai gelosi e di malage salute l'intemperanza nel bere vino.
vole allevatura. La troppa sinzeritaa la menna l'omm
Fà l'ortolan. fig. Far lo gnorri. a l'ospedaa. Chi dice il vero acquista
Magg ortolan tanta paja e pocch odio(Machiav. Andria I, 1). Chi dice
gran. V. in Màgg. la verità è impiccato. Chi non si sper
Ortolàn. Erbajuolo. Erbolajo. Insalatajo. giura fiacca il collo. La verità è ma
Chi vende erbe eduli. dre dell'odio.
Ortolàn. Lo stesso che Firafùs. V. L'ospedaa l'ha defà lumm a la cort?
Ortolaninna. Dim. e vezz. d'Ortolànna. V. San Giovanni non fa l'elemosina al
Ortolànna. Ortolana – Erbajuola. Duomo(dicono i Fior.T.G.-San Giovan
Ortù per Voltura. V. ni è il batistero dirimpetto al Duomo
èrz. Orzo – Orz vestii. Orzo maschio – di Firenze, e n'è chiesa molto più pic
Orz desvestii. Orzo mondo – Orzòla ciola). Suol dirsi quando una persona
o Scandella – L'orzo sfrutta (Gior. agiata e ricca vuole che un'altra meno
agr. VIII, 29o). agiata di lei spenda per essa e la tratti.
Orz mondell. Orzo di Germania. Mulla de l'ospedaa. Mula. V, in Mùlla.
Orzo siberico o di Siberia. Ospedaa di cavaler. I bachi racco
Zuccher d'orz. V. in Zùccher. gliticci (“tosc.), cioè raccolti da terra
Orzàda. . . . . . Zuppa d'orzo. perchè caduti o altrimenti intristiti.
Orzàda. Orzata(Targ. Ist. II, 452). V. Ospedalmaggior. L'Arcispedale(Gui
Semàda. da di Firenze).
Orzoei. Le Ampolluzze(Sacch. Nov. 97). Prior de l'ospedaa. Spedalingo. Spe
Orciuoli. Ampolline per la messa con daliere.
OSS (228) OSS
Quand stranuda l'amalaa cascell-via El maa l'è in l'oss o in di oss. fig.
de l'ospedaa. V. in Amalàa. - Il male è ito troppo in là. Il tarlo è
Vess on ospedaa o on mezz ospedaa. nella radice.
Aver più piaghe o mali che uno spe Fà a moeud de sti quattrº oss. Fai
dale. Essere come il cavallo del Cior a modo di questo fusto(Var. Suoc. II, 1).
nia che aveva cento guidaleschi sotto Fagh dent l'oss. fig. Farci il callo.
la coda (“tosc. – Tommas. Giunte). Fare il callo in checchessia.
Ospedalin. Spedalino. Spedaletto. Fà i oss. Inossare? Va minga ben :
Oss. Osso. Al pl. Gli Ossi e Le Ossa. l'ha annò de fà i socu oss, e l'ha
Chi volesse nominare specificamente de fà quij di olter? Chi vendemmia
le molte ossa componenti il corpo troppo presto o svina debol vino o
umano con voci italiane di buon co tutt'agresto(Nelli Forest. In pat. I, 15).
mio ricorra alla voce Scheletro nel Fà oss. Inossire. Ossificarsi. Indu
Voc. del disegno del Baldinucci. rirsi in osso.
A la mej di oss. V. in Mediòss. Fin che gh'è sti quattr'oss chì. Fin
Andà a fass trà l'oss in la scenna. ch'io viva.
m. b. Andare al macello, al macel Ghe giughi l'oss del coll che l'è
lajo , al beccajo, alla beccheria. inscì. A rifar di mio se la non è così.
Andà a sò locugh i oss..... Assc Gh'è remedi a tuttooss, foeura de
starsi le ossa; e fig. Ritornare a ben l'oss del coll. V'è rimedio a tutto
essere, in buon sesto, in buon ter fuor che alla morte. Ogni cosa per
mine; l'assestarsi, l'accomodarsi, l'ac duta si può ricuperare, la vita no.
conciarsi di checchessia. -
Giontagh i oss o vero Lassagh i oss
Avegh faa-dent l'oss. Averci alto il in d' on sit. Lasciar le ossa in alcun
callo(Caro Let fam. I, 52o) luogo(Targ. Viag. VI, 19). Lasciar la
Aveghel in di oss. fig. Aver alcuna vita in un luogo(Pulci Morg. VIII, 5).
cosa fitta negli ossi. Lasciar la pelle in un luogo. Morirvi.
Avegh i oss dur. fig. Aver le ossa Giustagh i oss. pos. e fig. Raccon
dure. Esser duro d'età, cioè adulto ciare o Riporre le ossa. -

affatto – Esser di buon osso, robusto. Incassadura di oss. Bòssolo. Conca


Avegh l'oss in la s'cenna o vero El vita.
gh ha piaa el cocó come dicono nel In su l'oss.... Tristo, di poco lucro.
contado. fig. Aver l'osso del poltro On negozzi in su l'oss. Affaraccio.
ne. Portar la sporta al boja. Non vo Robba in su l'oss. Robaccia.
ler lavorare. La carna attacch ai oss l'è la pus
Avegh ona robba per on oss. fig. see bonna. La carne più vicina all'osso
Aver checchessia per un tozzo di pane. è più saporita(Monos. pag. 216).
Avegh rott i oss de la fever. Aver La carna senza i oss la pò minga
frangimento d'ossa. stà in pee o vero No gh'è carna
Dagh o Pettagh on oss in bocca. fig... senz'oss. V. in Càrna vol. 1. p. 228
Dare altrui un picciolo compenso e col. 2.º verso il mezzo; e ag. nel sig.
che non sia menomamente conforme fig. Non va mai carne senz'osso.
a suoi meriti o alle sue pretensioni, La lengua l'è senza oss, e la fa
così per chetarlo. Jetter un os di quel romp i oss. V. in Léngua. (pra.
qu'un(Roux Dict.) o Jetter un os à la Lassagh o Giontagh i oss. V. più so
gueule d'un chien pour le faire taire Lassà l'oss. . . . Staccarsi la polpa
dicono anche i Francesi. dalle ossa.
De per tutt gh'è el sò oss de pelà o Lavorà in su l'oss. . . . Lavorare
de peluccà. fig. Ognuno ha la sua croce. con pochissimo utile.
Da per tutto ci sono pene e afflizioni. Malign finna in di oss. V. in Malign.
Dopo mangiaa la carna besogna pe Morì i oss. Averfrangimento d'ossa.
luccà i oss. fig. Mangiati i cavoli, con On oss foeura de lough. Un osso dis
viene ridursi ai briglioli(“lucch.) – logato o disovolato; e ſig. Spostatura.
V. anche in Verzitt. Spostamento – Sconcio.
OSS ( 229 ) OSS

On sacch d'oss. Ossaccia senza polpe. ſe, seta o simili per farne cordelline,
Oss de la ciav. V. Ciàv sig. 1o.” trine, giglietti e altri somiglianti lavori.
Oss de la gamba. Focile, diviso in Oss. s. m. pl. Rulli. Rocchetti. Pezzi di
Tibia e Fibula. legno ritti che si fanno cascare al
Oss de la spalla. V. Palètta. giuoco così detto dei rulli.
Oss del brasc. Focile, diviso in Ulna Giugà ai oss. Giocare o Fare ai rulli
e Radio. (del collo. o ai rocchetti, e con voce aretina a ga
Oss del coll. Nodo del collo. Catena liossi. Questo giuoco (che ant. nomina
Oss del fianch. Osso scio. Ischio. vasi anche Giuoco della mezzara come
Oss del stomegh. Sterno. dice l'Alunno nelle Ricchezze della
Oss deslogaa. Osso disovolato o uscito lingua volgare in Pace) si fa così: Si
dell'uovolo. Osso dislogato. prendono sedici o più o meno roc
Oss spolpaa. Ossascusse o scarnate. chetti di legno detti rulli o rocchetti
Oss spongos. Osso spugnitoso come è (e fra noi oss), ognuno dei quali ha
quello cribroso o cribriforme del naso. il suo numero, fuorchè uno che si
Quell di orecc d'oss. V. in Diàvol. chiama il matto(e fra noi el re), e si
Rompes l'oss del coll. Dinoccolarsi. rizzano in terra ordinatamente e col
Snodolarsi il collo. Fiaccarsi il collo. detto matto in mezzo: in essi poi
Dinodolare il collo. si tira con una palla di legno (da noi
Romp i oss. Fiaccar l'ossa. Basto detta borella), o con un zoccolo pure
nare a mal modo. Rompre les cétes di legno, grave e piramidale (che il
dicono i Fr. Malmantile chiama rullo esso pure),
Sentì el fregg in di oss. Sentirsi il e chi più ne fa cadere con quel ti
freddo ricercar le midolle e gli ossi. ro, vince – Quasi simile a questo
Se pò cuntagh i oss. Gli si contan giuoco è l'altro così detto dei birilli,
tutte l'ossa(Pan. Viag. Barb. I, 62). che si fa con alcuni pezzi di legno
Stà in lecca madurà i oss. Crogiolarsi. che si pongono diritti, e che si man
Sti quattr'oss chì en fan nò desti dano sossopra con una palla che si
robb. Il figlio di mia madre di que getta contr'essi, e sono lo stesso che
ste non ne fa(Fag. Rime IV, 29o). In i rulli, ma assai piccioli.
questi panni non si fanno cose tali. òss bus. Osso mastro? (Scappi Op. p. 15
Tirà in su l'oss. Lo stesso che Tirà verso). Osso maestro(Tan. Econ.55o).
in forma. V. in Fórma. Cannella. Osso pieno di midollo ch'è
Toeù on oss dur de peluccà. Torre attaccato alla polpa della coscia e della
a rodere un mal osso(Buon. Tancia III, spalla nelle bestie macellate.
1 I ). Torre a rodere un osso duro. Pi Öss de balenna. Osso di balena.
gliare a fare una cosa difficile o Aver Öss de mort. T. di Confettieri. Stinchetti
a che fare con un uomo accorto o (“fior.). Specie di dolci fatti con pa
potente e difficile a superarsi. sta e mandorle toste, altri rotondetti
Tutti oss tornen a sò loeugh. In e grandi all'incirca quanto un dol
cento anni e cento mesi torna l'acqua laro, altri bislunghi come cannelletti
ai suoi paesi. stiacciati.
Vend per on sacch d'oss. Ricavarne Öss de seppi. V. in Sèppi.
un boccone(*tosc. – Tomm. Giunte). Ossadùra. Ossatura.
Dicesi dei cavalli venduti per poco. Ossadùra. T. dell'Arti. Anima – Inte
Vess domà pell e oss. Esser ossa lajatura.
e pelle. (ossuto. Ossadùra. Ossatura? Nome di tutta l'or
Vess gross de oss. Essere ossoso o lettatura che risalta fuor del piano
Vess menuder o sutil de oss. . . . esteriore delle bande (facciad) delle
Avere ossatura sottile; il contr. del carrozze in generale quanto sia lungo
l'esser ossuto. tutto il fondo e la parte mediana di
òss. s. m. per Pighiroeüla. V. esse, e che talora si ricopre per or
Oss. s. m. pl. Piombini. Legnetti lavo namento di lastrine di metallo. Nel
rati al tornio, a quali si avvolge re l'interno ha lungo via a sè stessa
OSS ( 23o) OST
un'incastratura in cui si fermano le Quest'ossicino è detto dagl' Inglesi
varie parti del lavoro. Merry-thought.
Ossadura de schenal. . . . Orlettatu Ossettin. Ossicino. Osserello. Ossicello.
ra di tergo delle carrozze quando non Ossigen. Ossigeno. Grecismo che s'è
hanno quello stipo che diciamo borlon. fatto volgare anche nel nostro dia
Ossadura de speggera. . . . Orlet letto ed è usato o a torto o a diritto
tatura di faccia delle carrozze. dalle persone un po'colte.
Ossàri. Ossuario. In genere Serbatoio Ossitt. s. m. pl. Ossetti.
d'ossami; e più specificamente Edicola Fà la pissa conti ossitt. V. in Pissa.
nella quale stanno esposti alla pubblica Ossitt o Cossonitt de sterza. T. de'Carroz.
meditazione ossa e scheletri umani Coscialetti? Que due legni che tra
giacenti alla rinfusa o più sovente passano pel traversone anteriore(sest
anche ordinati in diverse fogge. denanz) del carro delle carrozze, di
Ossàri. ſig. Ossaccia senza polpe. Ossa e qua e di là dal punto ove è il maschio,
pelle. Dicesi per ischerzo ad una per e nei quali è fermato per di sotto il
sona sommamente magra. rotino di legno della volticella.
Ossàsc. Ossaccio. Ossitt de dree. T. de Carrozz. . . . . .
Osscòll. T. milit. Gorgiera (così l'Alb. Pezzi di legno che servono a sempre
bass.). Guardancanna? Sp. di salva più tener collegati fra loro i traver
gola semilunare di argento o d'altro soni (sest) cogli ascialoni delle sale
metallo che portavano gli ufficiali del (corp d'assaa) della partita di dietro
cessato esercito italiano quando erano dei carri in alcune carrozze.
in fazione. Dal francese Hausse-col. Ossón. Ossaccio.
Osservà. Osservare. Avegh i osson. Esser ossuto. Aver
Osservàa. Osservato. grandi ossa.
Osservànt. Osservante. Osso sàcro. Osso sacro. Codione. Codrione.
Osservanza. Osservanza. Coccige. Uropigio.
De stretta osservanza. fig. Taccagno. Öst. Oste. Ostiere. Ostiero. Tavernajo.
Osservà d'ona cosa. Osservare una Taverniere.
COSd. Chi fa el cunt senza l'ost le fa dò
Osservatòri. V. Spèccola. voeult o vero I cunt besogna faj con
Osservazion. Osservazione. l'ost. ſig. Chi fa conti innanzi all'o
Fagh o Fagh minga osservazion. ste(cioè prima che venga l'oste) gli
Fare o Non far caso. Osservare o Non convien farli due volte(Meini in Tom.
osservare. Fare o Non fare osserva Sin. alla voce Osteria).
zione a checchessia. Domandà a l'ost o Vess come do
Osservazionètta. Osservazioncina. Osser mandà a l'ost s'el gh'ha bon vin. Es
vazioncella. Osservazioncelluccia. sere un domandare all'oste s'egli ha
Ossètt. Ossetto. buon vino.
Fà la pissa conti ossitt. gergo. Abor Fà i cunt senza l'ost. fig. Fare il
tire. Pisser des os dicono anche i Fr. conto o la ragion senza l'oste.
Giugà ai ossitt. V. Giugà ai legnitt Pagà el cunt a l'ost. Accordar l'oste.
in Legnètt. Pagare la spesa o lo scotto all'oste.
Ossètt. Stecca. V. Pighiroeùla. Quand l'ost l'è su la porta el gh'ha
Ossètt.T. di Cac. Lo stesso che Quajroeù. V. de fà nient in cà. Barca rotta mari
Ossètt o Forcèlla. Forchetta o Forcella naro scapolo.
(Alb. bass. in Lunette); anat. Sterno. Vess capazz de renegà o de negà
Osso biforcato alla sommità del petto; cinqu sold a l'ost. Negare un pasto
e sp. quello dei polli o simili il quale all'oste colla bocca unta(Zanob. Diz.).
talvolta alle mense e tra persone ſa P. in Sòld.
migliari si suol gettare in aria onde Osta. Ostessa. La moglie dell'oste o la
pronosticare, dal modo in cui si posa Donna che tiene osteria – La voce
al cadere in terra, se una tal donna italiana Osta è antica.
partorirà un maschio o una femmina. Ostà. T. delle Segreterie. Ostare.
OST (231 ) OST
Ostacol. Ostacolo. distinguiamo gli ostensori in due spe
Ostàgg. Ostaggio. cie: Ostensori a l'ambrosianna. Osten
Ostàn. Agostino. Dell'agosto. sorio secondo il rito ambrosiano, e
Castegn ostann. V. in Castègna. Ostensori a la romanna. Ostensorio
Ostànna. V. Meresciànna. secondo il rito romano. Il primo ha
Ostaria. Osteria. Taverna. – La taverna forma di tempietto nella parte che
posticcia sotto tenda o simile in cam riceve l'ostia nella lunetta, il secondo
pagna, come sono quelle che si riz ha la stessa parte sferica e a raggiera.
zano pognam caso in Bevera, dicesi Le parti del primo sogliono essere
Baccanella, ancorchè il Monti non ab Pè. Piede – Goletta de sott. Gola =
bia questa voce per ben accetta. Botton. Pianta - Goletta de sora. Go
Andà foeura de l'osteria. Stavernare. la = Basa. Vasetto = Colonett o Caria
Imbriagass a l'ostaria del pozz. . . . tid. Colonnini = Campana de cristall.
Bere acqua. Campana - Animetta o Tondin. Ciam
Loggià a la prima ostaria. Fermarsi bella – Lunetta. Lunetta e Cornison.
al primo alloggio(Magal. Op. p. 5o). Cornice – Galaria. Traforo? = Cupo
Starsi contento al primo dire o al letta. Cupolino = Cros o Salvator. Cro
primo dare in che un s'incontri. cetta o Salvatore.
Loggià minga a la prima ostaria. Le parti del secondo soglion essere
Non fermarsi al primo uscio, portarsi Pè. Piede – Goletta. Gola = Scigo
oltre(Fag. Rime I, 56o). Non gabellare letta. Nodo – Goletta. Gola = Botton.
ogni rapporto (ivi). Aver gli orecchi Pianta – Basa. Vasetto = El Ragg. Rag
lunghi e il creder corto(Machiav. Op. giera = Scatola Scatola = Veder. Cri
V, 179). - stalli - Tondin o Animetta. Ciambel
Mett-sù ostaria. Aprire o Mettere la - Lunetta. Lunetta – Nivoletta. Nu
osteria. Alzar frasca. vola = Mond. Globo - Cros. Crocetta.
Nè a l'ostaria nè in lecc no se ven Ostentà. Ostentare.
mai vecc. A tavola non s'invecchia. Ostentazion. Ostentazione. Ostentamento,
Chi va alla taverna va in vita eterna. Ostetricànt. Ostetricante.
Dettati epicuraici che scappano detti Ostetricia. Ostetricia.
fra i bicchieri, allorchè taluno vor èstia. Ostia. – Il nome d'Ostia s'usa da
rebbe fermare a lungo tra quelli chi noi solo ne tre significati seguenti,
non ama riporre tutta la vita sotto chè negli altri diciamo Obbiàa. V.
coltre o in mensa.
Òstia. Salda. Acqua in cui sia stato di
Ostaria de lader. V. Ostarièssa. sfatto amido, onde servirsene per te -
Ostaria. . . . . Nome di quelle due carte ner distesi e incartati i panni lini fini,
nel giuoco di cucù figurato nelle quali le trine e simili.
è dipinta l'osteria. Dà l'ostia ai pagn. Saldare o Insal
Ostarià. . . . . Frequentar le taverne. dare le biancherie. Dar la salda alle
Ostariàscia. Lo stesso che Ostarièssa. V. biancherie. Inamidarle.
Ostariàtt. Tavernajo. Taverniere. Colui Ostia. Ostia. Quella cialda grande ch'esce
che ama di frequentar le taverne. intiera della forma e comunemente
Ostarièssa che anche dicesi Ostaria de ha in sè due ostie da messa e due
lader. Osteria a mal tempo. Osteria comunichini (particol); la firrata d'o
povera, malagiata e da non vi capitare stij(Cialda) come la dicono i Siciliani.
se non per pura e pretta necessità. Ostia. Ostia. Cialda con entro segnato
Loggià in d'on'ostariessa. Alloggiare
a mala frasca(Burch. Son. 2o9).
il monogramma Ifis che serve ai pre
Ostariètta. Tavernuccia? – Baccanella ti per la celebrazione della messa.
(Targ. Viag. I, 154). ostia de refud. . . . . Quella cialda
Ostensibil. Mostrabile(Caro Let. ined. I, con entro segnato un Crocifisso e due
257 e 249). Marie da lati, la quale si usa sotto
Ostensòri, che alcuni dell'Alto Mil. di porre a certi medicinali.
cono pure Custòdia. Ostensorio. Noi Mett dent in l'ostia. Incialdare.
OTT (232 ) OZZ
Scatola di osti... L'Ostiera dei Sardi. diz. ital. vale per uno dei registri del
òstia che anche diciamo Aprètt. . . . . corno da caccia.
L'effetto che produce la salda. Ottegni. Ottenere.
Ostiàri. Ostiario. Ottegnùu. Ottenuto.
Ostin. . . . . . Dim. e vezz. d'Òst. V. Öttica. ottica – dttich. Ottico.
Ostinàa. Ostinato. Ottòber o contad. Occióver. Ottobre; e
Ostinadèll. Ostinatello. antic. Ottobrio.
Ostinadón. . . . . . Ostinatissimo, che Ottober l'è el mes che se pertega
vuole caponissimamente il piacer suo. i rogher. V. in Rógora.
Ostinàss. Far fronte(Caro Apol. 77). Osti Ottomànn e Taborè a l'ottomanna. V.
narsi. Perfidiare. Stare in sulla perfidia. in Taborè.
Ingrossare. Incaponire. Incapare. In Ottùs. Oscuro. Bujo.
caparbire; e ſam. Entrar nel gigante. Ova dicono alcuni per Ciga o Vöga. V.
Ostinaziòn. Ostinazione. Caparbieria. Ca Vöga e Sovénda.
parbiaggine. Caparbietà. Caparbia vo Ovàa. s. m. Aovato(Sod. Ag. 164). Ovato.
glia; e sch. Mulaggine. Incornatura. Ovàa. s. m. Piastrello. Pelliciato.
Incapamento. Caponaggine. Caponeria. Ovàa. add. Ovato.
Ostinna. . . . . Dim. e vezz. d'òsta. V. Ovadin. Ovatino. Tondino. Piccola tavo
Ostrega.Ostrica.L'Ostrea edulis de'sistem. letta di figura tonda od ovata.
Quell di ostregh. Ostricajo. Ovae. V. Ovè.
òstrega. fig. Ostrica. Ciabattino. Sputac Ovaè. Uhè(Guadag. Poes. II, 169).
chio catarroso. Ovàtta. Ovata. V. Lovàtta.
Ostreghée. Ostricajo. Ovattà. Abbambagiare.
Ostreghinna. Ostrichetta. Ovattàa. Cotonato. Abbambagiato.
Ostregón. Ostricone. Ovattadùra. Abbambagiatura?
Ostruzion. Ostruzione; al dim. Ostruzion Ovè o Ovae. Vagito. Fà ova. Vagire. Dal
cella. greco o uza uó» grido, e di qui gli evoè
Otil-a-planté. Franzesismo degli Orolo de baccanti, e fors'anche l'aovare
giai per Pientaa dritt. V. del popol grande agli ovanti.
Ottàgon. Ottagono. Ovéj. Ehi. Cenno d'avviso o di chiamata.
Ottàngol. T. di Ferrar. . . . Specie di Ovéra. Ovaja.
reggetta di ferro ottangolare. Avegh-giò l'overa. Aver le budella
Ottangolin. T. di Ferrar. . . . . Reggetta in un paniere o in un catino.
simile all'ottangolo suddetto, ma più Cascà l'overa. Cascar l'ovaja.
piccina. Ovéra. Buttagra.
Ottàv. Ottavo. Overtoeür. Overtura(Rim. poet. pis.). En
Ottàva. Ottava. trata. Entratura. Apertura. Sinfonia da
Ottàva. T. mus. Ottava. cui si dà principio al dramma.
Ottavàri. T. eccl. Ottavario. Corso di Ovin. Uovicino. Picciol uovo.
prediche che dura otto dì. Oviroeü. Uovarolo. Il Coquetier de Fr.,
Ottàvi. Ottavio. Nome proprio usato in il Coucouniero dei Provenzali.
Avè on fà d'Ottavi pien. Parere il Övol. Uovolo – Ed anche..... Specie
secento. Avere grande spocchia. Soffiare. di ferro da scorniciare.
Andare in contegno o in gota conte Ovón. Uovone(Dati in Pros. fior. III, 1, 71).
gna, e minorat. Stare sull'onorevole. Ozén. v. a. dal lat. O cerdo con la quale
Ottaviàn. Ottaviano. Nome proprio usato (dice il Var. mil.) ivano gridando per
nei seguenti dettati: Milano quelli che acconciano le scarpe.
Cont on fà d'Ottavian. Con un far Özen. V. in Panigaroeù.
da gnorri. Oziós. Ozioso.
Pas d'Ottavian. Il presidente della Oziositàa. Oziosità. Oziosaggine.
sflemma. Ozios6n. . . . . Oziosaccio.
Ottavin. Flautino. Strumento da fiato as Özzi. Ozio.
sai più breve del flauto e accordato L'ozzi l'è el pader di vizzi. L'ozio è
un'ottava più alta – L'Ottavino dei padre dei vizi(Fag. Rime II, 1 ed luc.).
P

P. Pa(Fag. Com.). Babbo. V. Pàder. Pacciacciàgh. V in Sgiàccheta.


Mort mi, l'è mort el pà di mee Pacciada. Mangiataceia.Mangiatona(“tosc.
fioeu. . . . . Si suol dire da chi cura – T. G.). Pacchiamento. Mangiata.
sommamente la propria vita, poco Pappata. Scorpacciata. Spanciata. Ona
importandogli d'ogni altra cosa, pur pacciada de castegn. Succiolata(*tosc.).
chè possa conservare sè stesso. V. an Pacciàda. fig. . . . . . Lucro illecito.
che in Fiocù e in Mòrt ad. Pacciadinna. Dim. e vezzeg. di Pacciàda.
Pàbbi. Pastura. Mangiatina(Tom. Sin. p. 589).
Pàbbi detto Erba gattera da alcuni. Pa Pacciadinna. fig. Un po' d agresto.
nico peloso (Re Ort. dir.). Erba pra Pacciaròtt. Pacchierone(*tosc. – Tom.
tense destinata specialmente al pascolo Giunte). Bambocciotto. Paffuto.
de'buoi, e corrispondente, io credo, Bon pacciarott, Bon panatton o
al franc. Alpiste o Graine de Canarie. Bon paston. Pastricciano. Buon pastric
Pàbbi. Botta campajuola. Anfibio noto ciano. Pasticciano. Pastaccio. Buon pa
che è la Rana bufo dei sistematici. sticcione. Uomo bonaccio – Il Tassoni
Pàbbi impropriam. per Bottarànna. V. usò anche alla lombarda Pacchiarotto.
Pabbiàa. . . . . Arginetto tutto verdeg Pacciaròtta. Badalona(Buon. Tancia II,
giante di panico peloso (pabbi); da 4). Pacchierona(*tosc. - Tom. Giunte).
moltissimi di questi arginetti sono Pastosona e fatticciotta.
intersecate le nostre risaje. Pacciarottèll. Bamboccetto – Paffutello.
Pabbión. Panicastrella. Panico salvatico Pacciarottòn. Bamboccione. - Pastric
(Targ. Diz.). Sp. d'erba pratense; il cianaccio.

Panicum crus galli dei botanici. Pacciatòria o Mangiatòria che anche di


Pàrea. Pacca. Bòtta. cesi El Paccià, e secondo il Var. mil.
Paccagnizza. Colpo. Botta. Pacca. La Pàcia. Il Pappio (“tosc.). Pappatoria.
Pocca paccagnizza! Vale quanto Poc Pappalecco. Buona pasciona. Pacchio.
ca nespola o Pocca busca! V Nèspola. Pacchia. Il cibo, il mangiare.
Pàcch. Pacco(“volg. ital..). Involto. Invo Pacción che anche dicesi Pappon. Spac
glio – Nei diz. ital. Pacco è nome chione(*tosc. - T. G.) Pacchione. Man
specifico di un dato invoglio di pelli. gione. Pappone, Pappolone. Pappacº
Pacchètt. Pacchetto. Pachetto. Involtino. chione. Pappalardo. Pappatore.
Componn a pacchetto a la longa. Pacciònna. Pappona(Fag. Av. pun. I, 5).
T. di Stamp. V. in Compònn. Mangiona (tosc. – T. G.).
Tempera a pacchett. V. in Témpera. Paccionon. Pacchionaccio o Spacchionac
Pacchettin. . . . . Picciol pacchetto. cio o Mangionaccio(“tosc. – T. G.).
Pacchettinoeh..... Picciolis.º pacchetto. Paccionònna. Pacchionaccia(*tosc.-T.G.).
Pacchettista. T. di St.... Il fr. Paquetier. Pacciottà. l Macinare a due palmenti.
P. in Compònn. Pacciotzà. Taffiare. Sganasciare.
Pacchetton. .. . Gran pacco o invoglio. Pacciùga dicono alcuni contadini per
Paccià. Sganasciare. Pacchiare. Sbaffiare. Lacciùga fig. in senso di Portinna. V.
Spacchiare (*tosc.). Mangiar molto e ed anche in genere per Guarnizión. V.
di gusto ma in modo sconveniente Pacciugà. Impacchiucare. Impacciucare.
sbattendo le ganasce e quasi sconcian Imbrattare. Lordare. -

dosi i baffi per affoltarsi a ingollare. Pacciugà, fig. Abborracciare. Arrocchiare.


Dove se tratta de paccià hin pront Acciabattare. Acciarpare. Arramaccia
tucc. Molti a tavola e pochi in coro re – Per lo stesso che Vessigà. V.
(Pros. fior. III, 11, 29). Pacciugàda. Imbratto. Imbrodolatura.
Paccià sora paccià. Mangiare sopra Pacciugamént. Imbrattamento.
stomaco (testo del Ficino riportato Pacciugamestée.Guastalarte. V.Pacciugſ n.
dall'egr. G. Villa in Gher. Voc.). Pacciùgh. Mollore, Mollume. Bagnamento
Paccià sost. m. per Pacciatòria. V. e umidità cagionata dalla pioggia nella
Vol. III. oo
PAD (234) PAD
terra – Talvolta s'usa anche per Tegnì l'oeucca la padella. Tener roc
Pacciame. Pattume. Pacciume. chio al pennello, alla penna, a mochi.
Pacciùgh. Imbratteria. Imbratto. Tegni on oeucc al gatt, e l'oltr'a
Ciar come el pacciugh. fig. Torbo. la padella. Aver cura alla padella e
Non liscio, sotto cui sia malizia e fraude, al gatto – V. anche in Gàtt.
Pacciughént, Molliccico. Molliccio. Te see bella come el cuu de la
Pacciughéri. Un gran mollore. padella. Oh le bellezze cadono a te
Paccinghin (detto a fanciulli). Imbrattino? dalle calcagna mona sucida (Ambra
Pacciugón. . . . . Chi ami assai di tra Cofan. IV, 5).
mestare cose liquide, pattume, ecc, Padèlla. Chiosa(“tosc, – Tom. Sin.). Gran
Pacciugòn fig. che anche dicesi Pacciu macchia d'olio o d'altro untume sulle
gamestée o Imbrojamestée, Guasta vesti. V. Làmpeda,
larte. Guastamestieri. Imbrattamondi, Padèlla. Padella. Vaso di cui servonsi
Abborracciatore. Acciarpatore. Ciar gl'infermi per fare a letto i loro agi.
pone. Ciarpiere. Colui che si pone a Padèlla. gerg. Nanerottolo.
fare cosa che non ha bene in pratica. Padèlla di maron, e nell'Alt. Mil. Padella
Pacciugònna. Ciarpiera? di boroeul. T. de Castagn. Padellotto
Pacciugòtt e Pacciugottèll. Imbrattino? (Alb. enc. in Bruciatajo). Padella gran
Páce. Voce italiana che noi usiamo sol de e tutta pertugiata in cui i bruciatai
tanto nei modi seguenti, sostituendo in fanno arrostire le castagne. La padella
ogni altro caso la vernacola Pàs. V. casalinga a cancelletti di ferro che
E pace. E buon anno. E festa. E qui usiamo a pari fine è detta dai Luc
finì; e null'altro(Cecchi Prov. p. 144), chesi l'Incatrata (da catro, cancello).
Fà pace. Pareggiarsene(Pr. fior. IV, Padèlla. T. de Cioccol..... Gran padella
III, 25). di rame di forma ovale nella quale
Fà la pace. . . . . . Giocare una si abbrostisce il cacao.
ultima partita per far patta o pace. Padèlla o Padellòtt dicono alcuni Con
Pace celebrata. Una buona pacio2 fettieri per Bazzila. . . . . Bacino di
za. Una paciozza allegra allegra. rame che trae al piatto e nel quale si
Vess pace. T. di Giuoco. Esser pace ſanno le confetture. La Bassine de' Fr.
– e in sig. affine anche fuor di giuo Padellàda. Padellata. Piena una padella
sco Essere sconti(Pros. fior. IV, 1, 56). di checchessia, -

Pacem abéte che altri dice Pàce o Ale Padellètta, Padelletta. Padellina. Sp, di
gher Isèpp. Pazienza. Tal sia. Così sia. padella senza manico e col solo occhio,
Sia con Dio. Sia pure. Frase di rasse Padellin. Padellino, Pajuolo.
Pacénza. V. Pascénza. (gnazione. Padellin e Padellin del fidegh. fig. Na
Paciſegh. Pacifico. Fra noi però si usa neròttolo. V. Sciabalón.
ordinariº quasi che nel senso di apata. Padellon. Padellone.
Pacificàss. Pacificarsi. V, in Pàs. Padellòtt. Padellotto. Specie di gran pa
Pacſònd..... Composizione metallica che della ellittica con due maniglie dai
imita alla grossa l'argento riuscendo lati per cuocervi tacchini (pollin),
però di colore rossigno, e della quale anatre, oche, ecc.
si fanno cucchiai, guantiere e simili. Padellòtt. ger. Nanerottolo. V. Sciabalón,
Padedoeü. Ballo a due? Sp. di ballo a due Padellottèll che altri dicono Cazziroeula
sole persone; dal franc. Pas de deux. de capon. Navicella (Scappi Op. pag. 9
Padèlla. Padella. Arnese di cucina noto. retro e fig.). Sp. di padella ellittica
Faccia de padella. Viso scofacciato. con un solo e breve manico a mezzo
In la padella l'è bon anca on sciatt. il corpo a uso di cuocervi capponi
V. in Sciàtt. o altri simili pollami. -

Nan Padella. V. in Nàn. Pàder. Padre; e alla lat. Patrc.


Saltà de la padella in del foeugh. Al dì d'incoeu l'è cativ levà pader
Uscir dell'inferno e entrar nell'abisso e mader... Si dice per ischerzo misto
(“tosc.). Saltar dalla padella nella bra di rabbia volendo denotare insubor
ce. Fuggir l'acqua sotto alle grondaie. dinazione nei figliuoli verso i genitori.
PA D ( 235 ) PAE
El tradirav anca sò pader. Farebbe Pader tastabroeud. V. Fraa broeuda
nn tradimento in un calice (Cecchi Pàder. s. m. pl. Padri. (in Fràa.
Servigiale I, 4). Vess annò e Vess andaa al Limbo
Hoo minga coppaa o mazzaa mè di santi Pader. V. in Limbo.
pader. . . . . Così risponde altrui chi Padigliòn. Padiglione.
si vede messo innanzi alcun partito Padignà. v. a. del Var. mil. Fuggire.
da disperati – Pare che io abbia Padimà. Pacificare. V. Pasentà.
ammazzato il padre alla sorte e che Pàdova. Padova. Nome di città usato in
perciò ella se ne voglia vendicarmeco La barca de Padova. Quel che i
disse il Buon.(Tan. IV, 1)in senso affine. Fr dicono Tout le cariage, V. in Bàrca.
Mì nò l'è el pader di gatt. . . . . Va a Padova. ... . Improperio che
Scherzo che si ripicchia a chi niega o si grida dietro a calderai ambulanti.
si rifiuta a checchessia(mi nò – io no). Va a Padova a fà el magnan. V. Ma
Pader de legn che il Maggi (Interm. Padovàn. fig. Babbeo. V. Badée. (gnàn.
II, 157) disse Padrari. Padre imbe Padovàn. Ad. di Morón. V.
cherato, invasato, astratto, estatico Padovanèll. Seggiolino(“fior). Il Solitaire
per l'amor de'figliuoli, che si lascia de'Fr. V. in Lègn a pag. 561 col. 1.”
cavalcar dai figliuoli. Padovànna. Ad. di Gaijnna. V.
Pader di dificoltaa. Fisicoso. Padràeri. v. a. V, Pader de legn in Pàder.
Pader di logg o de tutti comedi. Padrègn. Patrigno.
Il maggior bajonaccio del mondo. Chi Padrin per Guidàzz. V,
mette in zurlo o in ruzzo tutti. Il Padrin. Patrino. Assistente ai duellanti.
Route-en-train de Francesi. Padrinà. V. Madrinà.
Pader drizz. Padre per opposizione Padrón dicono i colti per Patrón. V.
a Padrigno. In pari modo diciamo Padronànza. Padronanza. Padronaggio.
Fradell drizz, Mader drizza, Miee El sa la soa padronanza. Buon pa
drizza, Sorella drizza. (venìn. drone. Mio buon padrone.
Pader, fioeu e stevenin. V. in Ste Padronìssem. Padronissimo(Cr. in Bac
Pader nobil. . . . Attor drammatico chetta). Al femm. Padronissima (Fag.
che si dedica spec. alle parti gravi. Ciap. tut. III, 12).
Per i dane e el vendarav anca sò Padrònna. ? dicono le persone civili
pader. Per un soldo venderebbe l'ani Padronscin. º per Patrònna, Patronscin,
ma(Nelli Vecch. Riv. III, 4). ris Patronscinna. V.
Per ona voculta la se ghe fa o se Padu. ) Il Padule. Il Palude. La
pò falla anca a sò pader. Da una volta Padùmm. ) Palude - Pantano.
in su tu non mi chiapperai più(Monos. Acqua de padù, Erb de padù, Usell
p. 292). Dove l'asino casca una volta, de padù. Acqua paludale, Erbe palu
ei non ci casca due(Nelli Vilup. I, 3). dali, Uccel palustre o Uccello di padule.
Pàder. Padre (per onoranza ai regolari). Paèlla, Paellin, ecc. v.c. per Padèlla, ecc. V.
Pader abaa. Padre abate(Pan. Poet. Paés che i contad. e l'infimissimo volgo
II, 318); e Padre abate di governo dicono Pajés. Paese. Terra.
(id. ivi) chi ha il governo attuale. El paes de la cucagna. Il Belgodere
Pader compagn. fig. Compagno. Con (Pan. Poet. I, xxx1x, 6).
socio. Compagno da trastulli. Una cop Ogni paes gh'ha la soa usanza.
pia e un pajo(Monos.). Tanti paesi tante usanze. – Paese
Pader o Fraa Gandiott. V. in Fràa. che vai usa che trovi.
Pader Ghiringhell. Fraſfazio. On paes dove se liga i sces cont el
Pader son balord, de st'oreggia mi cervellaa. V. in Cervellàa.
sont sord che anche diciamo altrimenti Paes gross. Terra grossa.
Mi de cà stoo in Borgh di occh. Al Paes pien de cà. Paese ben accasato.
banese messere. Io sto coi frati. Amore Paesi bassi, fig. e scherz. Paesi bassi
ha nome l'oste. Tagliaronsi di maggio (Bellini in Pros. fior. III, II, 127); e
S usano dire quand'altri interrogato nob. Le parti dabasso o dabbasso.
non risponde a proposito. Il luogo della vergogna(SS.PP. 1, 1).
PAG ( 236 ) PAG
Scoprì paes. Scoprir paese. Prender Pagà a la man on tant. Pagar di
notizia copertamente. primo tratto un tanto.
Tornà al paes. Rimpatriare. Ricove Pagà al de là. V. Strapagà.
rare alla patria. Tornar al paese. Pagà antecipaa. Pagare avanti tratto.
Tutt el mond l'è paes, V. in Mönd, Pagà a pronti. Pagare di o in contanti.
Paesàgg, Paese. Paesetto - L'Alb. enc. reg. Pagà con la scoa. V. in Scòa.
anche Paesaggio, ma qual voce usata Pagà de festa. V. in Defèsta.
da pochi, nella qual cosa non mi pare Pagà d'ona bella moneda. V. Monéda.
che gl'Italiani d'oggidì siano per con Pagà duu oeucc e on dent. Spendere
Paesàsc. Paesaccio, (venire. il cuore o gli occhi o il cuor del corpo.
Paesètt. Paesello. Paesetto, Paesino. Dare gran somma o la cosa più cara
Paesista. Paesista. Pittor paesista. Pae per ottenere checchessia.
Paesòtt. Terra un po' grossa. (sante. Pagà el selari a vun. Pagar uno del
Pàſf Taffe. Paſf paſf Tiffe taffe. suo salario.
Pàga. Paga. Pagà l'ost. Accordar l'oste (Lasca
Alta paga o Pagadoppia. Soprassoldo, Cen III, nov. 1o.° p. 262). Pagar l'oste.
Dì de paga..., Giorno in cui si danno Pagà pontual. Pagar puntuale come
le paghe, dì nel quale si dà la paga. un appalto (Pan. Poet. 1, xxviii, 25).
Tirà la paga, Avere la paga (T. G.). Pagar come un banco(Doni Libr. noi –
Vess a paga intrega o a mezza paga, Zucca p. 2o2 verso). Esser pronto,
Essere a tutta paga o a mezza paga(id.). puntuale, infallante pagatore.
Pagà. Pagare. Pagà profumatament. Sopraccompe
A pagà prima s'è mai servii. Chi vuo rare. V. Strapagà.
le il lavoro malfatto lo paghi innanzi Pagarev quell che se sia a vess
tratto(Buoni Prov. II, 7). Chi paga in minga andaa là. Ogni gran cosa ri
nanzi è servito dopo(Nelli Vec. Rio. II,9). comprerei di non esservi andato(Caro).
A pagà s'è sempr a temp. Al pi Pagass de mornee. V, in Mornée.
gliar non esser lente, al pagar non Pantalon paga. V. in Pantalon.
esser corrente. Al pigliarsi va a nozze, Vilan cria e vilan paga. V. in Vilàn.
al pagar si va al mortorio. Abbi la Pagà. Scontare così il piacere goduto o il
mano pronta al cappello e tarda alla bene avuto, come il male fatto. Besogna
borsa, Indugia la morte e il paga poeü pagaj. Poi le si scontano('tosc.
mento più che tu puoi. Proverbio che – T. G.) o gli stravizzi o gli strapazzi.
in qualche caso può essere consentaneo Adess el le paga in preson. Ora sconta
ai dettami della prudenza, ancorchè in prigione (T. G) – in lecc in letto.
in generale meriti più fede il detto Chi Falla pagà carna salada. V. in Càrna.
paga bene non fallisce mai; e paga Pagà carna salada. V. in Càrna.
ben colui che paga tosto(Buon. Fiera). Pagà el fio. Render ragione di chec
A toeü-sù a cretta se tetta, a pagà chessia (Dante Inf. XXII, 54). Scontare
se creppa. È dolce cosa accattare e il suo peccato. V. anche in Fio.
non rendere(Cant. carn. I, 62). Teme la pagaree.Te la vofarpagare.
Chi comanda paga. V.Comandà sig.4.” Vunna je paga tutt. V. in Vùnna.
Chi giuga de caprizzi paga de borsa. Pagà. Appagare. Pagare. Pagà l'oeucc o
P, in Caprizzi. la vista. Appagare l'occhio.
Chi paga subet paga doppi. V. Sùbet. Pagàa. Pagato – Patt e pagaa. V. in Patt.
Chi romp paga, V. in Rómp. Pagàa, in senso dispr. Prezzolato.
No soo cosse pagarev a vedè o sim. Pagàa. Appagato. Restà pagaa. Appagarsi.
Quel che pagherei a vedere o Pagadebit a la moda scherz. Messer Ba
Quel che non pagherei º sim, (T, G.). tacchio. Il bastone.
Novessegh danee che le paga. Non Pagadór. Pagatore – Buon pagatore del
aver pago. Essere cosa che non si può l'altrui borsa è signore, -

pagare. V. anche in Danée. Cativ pagadoro Moneda longa. Paga


Paga ai sò temp, Rispondere ad uno torello – più intensamente Malpaga. V.
dei censi. Iiispondere a cui si elee dare. Pagadór. Pagatore (militare),
PAG (237) PAG
Pagadóra. Pagatora(Fag. Rime I, 554). | Mettes in di pagn de vun. fig. Vestirsi
Pagatrice. i panni d'alcuno. Entrarne piedi d'al
Pagamént. Pagamento. Pagatura. cuno. Giudicare delle cose come altri
E in pagament. E per maggior con ne giudicherebbe in proprio; essere
tento (Pan. Poet. I, xvIII, 9). E per nelle medesime circostanze di alcu
soprappiù. E giunta – Ironic. E per no – Mettet in di mee pagn. Entra
bel pago. E per ristoro. ne'miei piedi. Vestiti i miei panni,
Pagànna. Ad. d'òga. V, Mett-foeura i pagn.Sciorinare i panni,
Paganón. Lo stesso che Pignocùla. V, Uga. Nè pan nè pagn no fan mai dagn.
Pagarò. V. Pagherò, - M. in Pàn e in Dàgn.
Pagàzio. Voce usata nel dettato Talis Sarà i pagu adoss a vun. fig. Ser
pagazio talis cantazio. Tal sonata tal rare i panni addosso ad alcuno.
ballata (Fag. Rime II, 298 e. l.). È Sconduu dent in di pagn. Turato.
simile all'altro Pocch danee pocch Andar turato(Ne'comici fior. passim,
sant'Antoni. V. in Danée. per es. Cecchi Dissimili II, 2 e altrove).
Pagena. Pagina. V. Pàgina. Sià in di socu pagn. Starsi ne' suoi
Pàgg. Paggio. – Il Targ.(Att. Accad. Cim. panni o ne' suoi cenci.
I, p. 165) nomina i Paggi di valigia. Tajà i pagn adoss a vun. Dare ad
Paggiaria. Paggeria. Quantità di paggi. dosso a uno (Leop. Rime 8). Tagliar
Paggiaria, Paggeria(Magal. – Alb. enc.). le legne in capo ad alcuno. Cardeggiare.
Il collegio de paggi, il luogo in cui Cardare uno. Trinciare il giubbone a
stanno a educazione i paggi. (gello. uno(Fag. Rime IV, 195). Tagliarla a
Paggin. Paggino(Fag. Rim. I, 585). Pag uno(Sac. Rime II, 58). Lavorare alcuno
Pagherò. s. m. Pagherò. Confessione scritta fino fino. Lavorare uno di straforo.
d'un debito con promessa di pagam.” Lavorare addosso a uno(Zanob. Diz.).
Pagherò del lott. Polizzino del lotto. Trà-giò i pagn.... Sciupare i pan
Pàgina. Pagina. ni, esserne un dissipone.
Fà pagina o Mett in pagina. T. de Vess in di pagn de vum. Essere
gli Stamp. Impaginare. Formar le pa nel grado d'alcuno(Mach. Op. VII,229).
gine coi caratteri messi insieme dal Pàgn. s. m. pl. Biancherie. Panni lini.
compositore. V. Impaginà. Assa di pagn. V. in Assa
Pagina bianca. T. di Stamp. Pagina Coo de pagn. Capo di panni.
bianca(così come si dice Lettera bianca). Dà-via i pagn a la lavandera, Dar
Pagina in cui non è carattere veruno. i panni a lavare.
Paginàscia. . . . Pagina grande e tozza. Destend i pagn. Stendere o Tendere
Paginètta. . . . . Breve pagina. il bucato.
Paginònna. . . . . Gran pagina, Inumedì i pagn del lavandee. . . .
Pagliarin. . . . . Gli ebanisti chiamano Con isprazzi leggieri d'acqua rimba
così sustantivamente varie specie di gnare i panni lini rasciutti dopo il
legni albicci o pagliati che usano per bucato pcr far che reggano allo sti
listellare i loro lavori. -
rarli coi ferri.
Pàgn. s. m. pl. Panni. Abiti. Vestimenti. L'è la miee del boja che lava i
A batt i pagn compar la stria. V. pagn. V. in Bòja.
in Stria. Notà i pagn. V. in Lavandéra.
Batt o Batt-foeura i pagn. Battere Pagn brutto sporch. Panni sucidi.
i panni per ispolverarli(“tosc. – Tom. Sti pagn no hin nè lavaa nè de lavà.
Giunte). Scamatare i panni. Questo è il bucato di donna Oliva, mette
Imbogaa de pagn. Infagottato(Fag. la pulce morta e la leva viva(“tosc. –
Rime). Tom. Giunte). Dicesi parl. di bianche
I pagn d'inverna. I panni del verno rie mal lavate, semilauta (latino).
(Facez Piov. Arl., p. 17o). Taccà i pagn. Appicciare o Appuntare
Linger de pagn... Con pochi panni i panni. Attaccare insieme con due pun
indosso. L'Alf (Voci tosc.) asseriscc mo ti di cucito due o più capi di panni
do toscano il suo contr. Esser grave. per metterli poi così uniti in bucato.
f
PAJ ( 238 ) PAJ
Pagné dicono alcuni per Imperiàl. V. nella paglia a rassodare e a divenir
Pagnitt. s. m.pl. dim. e vezz. di Pàgn. Pan serbatoio.
Pagnón. v. cont. Pannacci. (nicelli? Forment con pocca paja. Grano mal
Pagnón Agg. di Pànn. V. impagliato – con sossenn ben impa
Pagnòtt o Cossinètt o Cossin. T. de Va gliato.
ligiai. Bardella, e secondo il Grassi Genar polverent pocca paja e tant
Diz. mil. Paniottine da sella. forment. V. in Genàr e Màrz.
Pagnòtta. Pagnotta – V. anche Pàn de La paja attacch al foeugh la va minga
munizion in Pàn. ben fig. L'uomo è fuoco, la donna è
Ciel faa a pagnott. Cielo a pecorelle. stoppa, viene il diavolo e sì gli accocca.
Ciel faa a pagnott, se no pioeuv Magg ortolan tanta paja e pocch
del dì, pioèuv de nott. Lo stesso che gran. V. in Màgg.
Ciel faa a lana, se no pioeuv incoeu, Mangiass la paja foeura del bast o
pioeuv sta settimana. V. in Làna. Mangiass la paja sott al cuu o Man
La pagnotta. fig. Il pane. L'impiego. già el fen in erba. Mangiarsi la ri
Sgobbà per la pagnotta. Lavorare colta in erba. Bere il vino in agresto.
perchè si spagnotti(Pan. Poet. I, v., 9). Bevere l'uovo avanti che nasca. V. an
Pagnottèlla. . . . . Picciola pagnotta. che in Bàst.
Loeugh pij de la Pagnottella. V. in On foeugh de paja. V. in Foeügh.
Loeügh pij. - Paja de fa capej. Paglia da cappelli.
Pagnottista. scherz... Impiegato pubblico. Vendesi a mannelli o a manate, non
Pagùra, Paguràscia, ecc. V. Paùra, ecc. imbiancata o greggia, sfilata e sul ter
Pàja. Paglia – La paglia altra è cannel reno da svellere bianca(Gior. agr. tosc.
losa (Last. Op. III, 2o6), altra fo 1827 tabelle). V. anche in Capèll –
gliosa (ivi). Si dice Pagliajolo (Last. Op. III, 2o6)
Andà a dormì su la paja. Andare a Chi semina grano ad oggetto princi
contraffarle nespole(Cec. Es.Croc.II, 4). palmente di averne paglia da cappelli.
Avegh pocca paja in bast. Quasi sim. Paja de ris. Paglia di riso. Loppa
a Vess senza paja in bast V. più sotto. di riso(Targ. Ist. II, 51 o).
Cà de paja. Casa pagliaresca. Paja triada. Pagliaccio. Paglione.
Capell de paja. Cappello di treccia Pagliericcio.
(Buonar. Fiera III, 7). V. in Capèll. Paja trii ann fa battaja, foeuj on
Capell de paja bianca. Cappello di ann te regoeuj. . . . Proverbio con
truciolo (e vero truciolo, non paglia). tadinesco il quale importa che il con
Capell de paja de palma. Cappello cio di paglie vale tre volte quello di
di trucioli di palma. pampani o fogliami, e che dura a
Carta de paja. . . . . . Carta fatta rallegrar la terra per assai tempo.
colla paglia macerata in luogo di cenci. Pien de paja. Paglioso. Ruff anmò
Cont el temp e con la paja ma tutt paja. Concio troppo paglioso(Gior.
dura i nespol. V. in Nèspola. Georg. II, 244). -

Dottor de Sinigaja ch'el mangia fen Quell de la paja. V. in Quèll.


e el caga paja. V. in Dottór. Triusc de paja. Pagliericcio. Pa
Fà o paja o fen. Cavarne cappa o glione. Pagliaccio.
mantello. V. anche in Fén. Vess come la paja attacch al foeugh.
Fà saltà la paja.... Dopo battuto e fig. V. in Foeigh. -

ribattuto veder di spigolare il residuo Vess domà paja. Esser pagliosa e


delle granella dibattendo le paglie. vana(la messe).
Foeuj de paja spaltrì. . . . . Qua Vess senza paja in bast. Essere
drato di mezzo metro di tessuto di sburrato. Esser gracile, debole, fiac
paglia o di truciolo assai rado che co, e tale che spremendolo tutto non
si suol adoperare per fondo ai cap farcbbe una scodellina di salsa(Cecchi
pellini di seta o simili donneschi. Incant. V, 6).
i Formaj de la paja. . . . Quel ca Paja. T. de Giojell. . . . . . Difetto di
cio che sceverato dal siero si mette splendore ne diamanti.
PAJ ( 239 ) PAJ
Pajàda. Pagliaccio(Targ. Ist. II, 64). compassionevole, vi battezza Dolcione
Pajàda. Impagliata? Specie di tettino e di poca levatura – Per es. Va! che
di paglie collegate a stretti intervalli te see on pajasc ! Uh, tu sei pur
da salci e vimini, con molti dei quali l'uomo da due visi! Davvero che tu sei
uomo di conto ! Va tecomeco ! Va che
tettini i fornaciai ricoprono e difen
dono dalle acque i mattoni crudi la tu mi sei da quanto il terzo piede che
sciati all'aria aperta a riseccarsi. non ho ' Famm minga el pajasc nee!
Pajada. Impagliata. Riparo di paglie alle Non mi fare il buffone sai, bada a
finestre villerecce. quel che tu fai, non la mettere in
Pajada. Pagliata? Paglia e fieno insieme burla, non pensare che questo sia uno
tritati a cibo dei bestiami. scherzo, una baja. Fenilla on poo de fà
Pajalónga. Fuseragnolo. Spilungone. el pajasc. Eh andate andate bajonacci !
Brunellon grosse el pajalonga Ardoni. Bal. Ger. Te see on gran pajasc ve”! Bajonac
Pajànna. Paleino. Erba ch'è l'Antlioran cio che sai! Semm propri tanti pover
thum odoratumL., la Pajetta(altra) de' pajasc! Siam pure i gran corbelloni'
Pavesi, e la Coa derattaltra) de'Lodig. Pajascètt. Sacconcello. Sacconcino.
Pajànna che anche dicesi Lischètta. .. . Pajascètt. Buffoncello – Mattaccino.
Erba detta dai botanici Aira cespitosa. Pajàscia. fig. Assume al fem, i valori di
Pajànna in significato di Pajettòn. V. cui vedi in Pajàsc fig.
Pajànna. Ad. d'Èrba. V. Pajasciàda che anche dicesi Palaziàda.
Pajarin. add. Pagliato. Color di paglia. Zannata. Pagliacciata (“tosc. – Tom,
Pajarinna. Ad. di Zia. V. Giunte) – Baffoneria. Bacelleria. Bag
Pajarizz. voce dell'A. Mil. Pagliericcio, gianata – Bajata. Bajaccia, e se scrit
Saccone. È lo stesso che il nostro Pa ta Biagiata(Pros fior III, ii, 56).
jàsc di città, con questa differenza Pajasción Baccellone. Scempione.
che dove quest'ultimo si riempie coi Pajasción. Bajonaccio.
cartocci della spiga del grano turco, Pajasciònna. Bajonaccia.
il pajarizz si riempie di paglia. Pajascionòn. Accr. disp. di Pajàsc sig. a
Pajaroeüla. V. Pajroeù sig. 5.” Pajàzz e der per Pajàsc, ecc. V.
Pajaròtta. s. f. Zivolo giallo scherzoso. Pajée. Pagliajo. Fu anche detto Pagliajo
Uccello che è l'Emberiza citrinella L. di paglia per distinguerlo dal Pagliaio
Pajàsc ed anche Pajón, Pagliaccio(Targ. di grano, cioè da una bica o da un
- Istit. II, 56). Saccone. Pagliericcio, monte di grano in paglia. Suol avere
Pieno di cartocci di grano turco posa Capell o Capellinna. Coperchio? =
primo nella lettiera sotto alle materasse. Omett o Pal o Pienton. Stollo. Stocco.
Foeudra. Guscio - Foeuj. Cartocci, Mitrile, Barcile. Anima del pagliaio.
Pajàsc. Pagliaccio(“tosc. – Diz. Bol.). Mat Can de pajee. V. in Can.
taccino? Zanni? Maschera nota. Capellà el pajee, . . . Coverchiare
Pajàsc. . . . . O dal pagliericcio cui tocca il pagliajo.
soggiacere a strapazzi d'ogni specie, Chi viva cort mour a pajee –
o dal pagliaccio (maschera che da sua Alcuni usano questo proverbio per de
posta si fa ludibrio a tutti), questa notare l'instabilità della sorte dei cor
voce viene ricevendo diversi valori tigiani, e in tale significato gli cor
secondo il modo e l'occasione in cui la rispondono il dettato volg. ſior. che
profferiamo, non perdendo però mai I cortigiani hanno solate le scarpe di
quel fondo ludicro che hanno le prime. buccia di cocomero, e il prov. della
Dèttavi con un'aria di viso sdegnosa Crusca Chi vive in corte muore in pa
vi qualifica persona di mal carattere; glia. Altri lo traggono a significare
con aria seria o riprovativa vi scher che a troppi sciali e alle troppe corti
nisce per Buffone o v'indica Bajoso e bandite susséguita spesso la povertà;
ruzzante oltre il lecito e tale da venire e in questo senso gli corrisponde il
a noja; con aria scherzosa, vi addita dett. A grassa cucina povertà è vicina.
Bajonaccio, Cervel bajoso, Persona Ferr o Rampin de pajee. V. in Fèrr
trattosa e da averne piacere, con aria a pag. 1 o7 col. 2.º verso il fine.
PAJ (24o) PAJ
Mett in pajee. Appagliajare(Magaz Pajòcca. Culmo delle piante graminacee.
zini Coltivazione toscana, pag. 47). Pajocchin. Bruscaluzzo. Pagliucola. Dim.
Peccenà el pajee.... Rastrellare tutto di Pagliuca.
intorno un pagliajo per ben ravviarlo. Pajocchin. Petacciuola. Piantaggine. Cen
Vess nassuu quand el diavol el se tinerbia. Quinquenerbia. Lanciuola.
peccenava la coa dedree del pajee. Orecchio di lepre. Arnaglossa. Erba
V. in Diàvol. assai nota, detta Piantana dai Pavesi
Vess on can de pajee. fig. V. in Càn. e Pedochino dai Lodigiani. Il Fontana
Pajés. Voce bassa per Paés. V. (Dizion. econom.) dice che la pian
Pajètta. Pagliuzza. taggine si chiama da noi Piochino
Pajètta. Pennacchini (Targ. Ist). Erba quasi Pio quinto, per una popolar
detta dai botanici Agrostis capillaris. tradizione che quest'erba abbia rice
Pajètta altra, detta anche Erba mag vuta da san Pio V la virtù di guarir
genga. Fienaruola. Gramigna de'prati le ferite e le contusioni. Nell'Alto
(Targ. Ist. – Re Ort. dir.). Erba detta Mil. dicono Lanza o Lengua la Pian
dai botanici Poa trivialis. taggine lanceolata, Piocchin o Pioton
Pajètta, altra. Codolina(Targ. Diz. – Re la maggiore, Piocchin la media.
Ort. dir.). Erba detta dai botanici Pajocchin pelos. Piantaggine media. Sp.
Phleum pratense. di piantaggine; la Plantago media L.
Pajètta che alcuni con voce ambigua di Pajoccón ed anche Scolción diconsi in
cono anche Pajoeò. Pagliuolo. Vigliac varie parti della Brianza que vegeta
cio. Pagliòlo. Vigliuolo. Vigliatura. bili che noi diciamo Pajànna e Pajètta.P.
Quella paglia corta che residua sotto Pajoeiù. Ajata. Massa. Il disteso delle spi
la lunga e già battuta, la quale si pone ghe del grano preparate in sull'aja
da banda in sull'aja perchè rimanen per la battitura.
dovi sempre alcun granello si viglia per Fà soltà el pajoeu. Vigliare.
riaverlo. È diversa dal Pajee (pagliajo) Nettà el pajoeiù. Nettare il pagliuolo.
e dal Reschee (cumulo delle loppe). On pajoeu. Una tribbiata. Una battuta
Pajètta... In genere dicesi così anche la (Lastri Op. III, 3o5). Fà duu pajoeò
paglia che risulta più trita e minuzzata al dì. Far due tribbiate il di.
dalla trebbiatura del grano, a differen Rebatt el pajoeu. Fare la batterella
za dalla paglia men trita e più lunga. (*fior). Ritrebbiare? Rivoltare l'ajata
Pajètta. T. de Battiloro, Ricam. ecc. e tribbiare nuovamente la paglia già
Pajuola. Paglietta. On majstadin coi battuta mentre che viene ripresa scom
pajett d'or. Un santino a pagliette. pigliatamente colla forca.
Pajètta pelosa detta anche Erba pelosa. Romp el pajoeu. ... Dare le prime
Scagliola cannella(Re Ort. dir.). Erba battute e dirompere l'ajata. -

detta dai botanici Phalaris arundi l'ajoeiù dicono alcuni abusivamente per
nacea varietas. -
Pajètta (vigliuolo) V.
Pajettón che alcuni dicono anche, ben Pajoeiù. . . . . . Quella specie di setola
chè impropriamente, Pajànna. Fala paglieresca che si suol mettere sotto
ride arundinacea (così nel Mattioli). le code a pulledri per aiutarli a te
Erba arvense nota. nerle sollalzate.
Pajettòn. Loglierella. Loglio selvatico. Pajoeü.... Fascetto di salciuoli o di ser
V. Erba mora. menti di vite insieme ristretti e legati,
Pajna(Cà)gergo. Paglia. V, anche Pajnàrd. il quale si ficca nella testata interiore
Andà a dormì in Cà Pajna. Dormire della brenta onde faccia ostacolo al
al pagliajo. Contraffar le nespole. V. vino che non n'esca allorchè si tras
anche in Cà. porta a spalla d'uomo da luogo a
Pajnàrd così detto dalla paglia, che in luogo. Si usa anche porlo per lo stesso
gergo diciamo Cà Pajna. Tanghero. fine negl'imbottatoio sia nelle pevere.
Villano, contadino. V. Pajsàn. Pajoeù. add. Pagliato.
Pajòcca. Pagliuca. Pagliuzza. Un fil di pa Pajoeò. Ad. d' Or. V.
glia. Un fuscello di paglia. Pagliuola. Pajoeüla per Pajoeüra. V.
PAJ ( 241 ) PAJ
Ona pajoeula ona coazzoeula. . . . . Picch, on Pajnard. Contadino. Villa
Dett. cont, che avvisa cader di molti no; e per isch. Zappaterra(Alleg. Let.)
capelli alle donne ogni volta ch'elle Conte del pian di Legnaia, cioè con
partoriscono. tadino(Monig. Ser. nob. III, 25). –
Portà pajoeula. . . . . Recar qual La voce Paesano è pochissimo usata
che presente di cibarie alla puer in Toscana in questo senso, come
pera; usanza contadinesca. quella che vale più generalmente com
Pajoeüra che i cont. dicono anche Pajoeü patriota, dell'istesso paese – Dalle
la. Impagliata. Infantata. Puerpera. varie funzioni che adempiono i con
Partoriente. Donna di parto. Donna che tadini, si chiamano acquajuoli, ac
per avere partorito da poco tempo sta battadori, campa
costatori, aratori,
ancora a letto dice il Redi nel Voc. aret. gnuoli, coloni, innestatori, mietitori,
Vessin pajoeura. Esserdi parto. Stare piantatori, potatori, propagginatori,
in parto. Lo starsi in riposo dopo il sarchiatori, seminatori, sfrondatori,
Pajolètt..... Picciol pagliajo. (parto. spianatori, vangatori, vendemmiatori,
Pajón. Lo stesso che Pajàsc. V. zappatori, fattojai; come anche but
Avè brusaa el pajon. Aver abbru tari, giumentai, caprai, vaccari, man
ciato l'alloggiamento. Aver rotta o driani, archimandriti, vergari, ecc.
spezzata la taglia – Tesseram confre – V. anche Biolch o Bólch, Boschi
gisse dei Latini. Aver fatto in qualche roeù, Massée, Pisonànt, Famèj, Ge
luogo cosa tale da meritare di non vi neràl, Cavalànt, Casée, Campée, ecc.
essere più ricevuto, e non ardire di I comandament di pajsan. . . . Per
tornarvi; e fra noi significa anche più ischerzo noi diciamo tali i seguenti:
comunemente Aver gabbato l'oste(Lalli Vunna, lus pussee el so che la lunna ;
En. trav. IV, 2o4) – Aver dato un Dò, el mangia e bev el fa bon pro ;
canto in pagamento – Aver lasciato in Tre, el marì el batt mai la nice se no gh'è
el sò perchè i -

asso. E valgono Aver piantato alcuno Quatter, l'è pussee bon el vin che tasia,
senza soddisfargli del dovuto. Cinq, l' è on gran maa el maa di dino;
Pajón che anche dicesi Biava selvadega Ses, El dì de san Peder se catta i scires;
o matta. Paleo o Forasacco peloso(Targ. Sett, De la mort no fatten sbeff;
Tozz. in Bromus mollis). Erba nota. Vott, On. .. in bocca a chi vocur savè tropp ;
Pajón. T. de Ricam. Paglione. Neuv, la gaijnna negra la fa bianchi aeuv ;
Pajón..... Pagliuola o sia piccola parte Des, segond l' entrada se fa i spes.
d'oro o d'argento che s'usa per saldare. On bon pajsan el troeuva subet
Pajonin. . . . . . Pagliuola o sia parte loeugh. I buoni contadini sono pa
minima d'oro o d'argento che si droni di tutti i poderi(*tosc.).
adopera nelle saldature. On mia de pajsan. V. in Mia.
Pajroeù o Pairoeü che altri dicono El Pajsan quader. Zoticonaccio.
Stagnàa. Pajuolo. Vaso rotondo di ra Pajsan vestii de la festa. Villan ri
me, con manico di ferro arcato; ser vestito. Chi si pavoneggia d'abiti in
ve per bollirvi entro checchessia e soliti o mena vanto oltre il suo stato.
specialmente per farvi la pulenda – Parì el Signor di pajsan. Aver ca
Anche i Provenzali lo dicono Pairolo. pellacci sparsi. Corrisponde precisam.°
Pajroeù. Lebete. al Defluam caesariem habere dei Lat. e
Pajroeù. Torchio. Rocchio. Roccio. Trec all'Etre frise comme une poule mouillee
cia (Cr. anon.). Torcia di campagna o all'Avoir une vilaine hure de Franc.
o sia Covone di paglia acceso(dice il Pajsàn. T. di Zecca. Riàvolo? Ferro col
Salvini in Pr. fior. IV, 1, 154). quale i fonditori di zecca tramenano
Pajrolàda. Pajolata. Un pajuolo. Pieno le paste. Ha simiglianza con quel ferro
un pajuolo di checchessia. che diciamo Tirabrasca. V.
Pajrolin. Pajoletto? Pajsàn. Ad. di Cavàll. V.
Pajsàn ed anche Vilàn o Contadin, che Pajsanàda. Villania. Sgarbo. Malacreanza.
per ischerzo dicesi altresì on Liri, on l Pajsanàsc. Villanaccio. Contadinaccio.
Pisis, on Cont de la sciloria, on l Pajsanàscia Villanaccia?
Vol. III. 31
PAL ( 242 ) PAL
Pajsanèll. Contadinello, Villanello, Vil di ferro colla capocchia convessa per
danetto. battervi quella parte dei vasi di rame
Pajsanèlla. Guardianella(cioè di pecore che ha da riuscire concava. La così
o sim. Allegr. p. 185). Contadinella. detta Boule o Enclume ronde dei Fr.
Pajsanésma. Contadiname(“fior.). Quanti Pàl. T. di Giuoco. V. Pàli.
tà di contadini, la classe dei contadini. Pàl de molin. Caviglia di ferro da mu
Paisànna, Contadina, Villana. lini (Tar. fir).
A la pajsanna. Alla contadinesca Pàla. T. de Fornai, Informapane. Pala.
(Caro Am. past. p. 187). Contadinesca Pala del forno.
mente. Alla villanesca. Villanescamente. Carna che cress daglen de spess,
Alla foggia de'contadini; A la paysan carna che cala daghen con la pala....
ne de Francesi. Dettato che indica i fanciulli essere
Pajsandn. Villanzone. Pegg. di Villano. bisognosi di cibo abbondante, e i vol
Pajsanòtt. Contadinotto. Villanotto. Con genti a vecchiaia ancor più.
tadino di bella statura e di bella età. Dà in pala i micch. . . . . Disporre
Pajsanòtta. Foresozza. Contadinotta. Cre i pani sulla pala del forno.
lia ("fior.). Pala di micchett. . . . . . Picciola
Pàl e presso i contadini Pàr. Palo. Bron pala che si usa per infornare i pa
cone. Ramo d'albero che risecco si usa netti; il Pelleron dei Francesi.
per appoggio ai tralci delle viti, Pala granda. V. Spazzadòra.
Pal de coppa o Pal in coppa. . . . Pàla. Pala. V. anche Palòtt e Ventorèa.
Palo grosso che si usa nei pergoleti, Pàla e con voce cont. Pàra. . . . . Sp.
Pal de mezza man. . . . . Equivale di timone tutto proprio di quei nostri
a Palo mezzano per la palatura delle navicelloni e navicelli che noi dicia
viti. Suol essere lungo circa due metri mo barcon o borcij.
e mezzo e del diametro di cinque Pàla. . . . . . Il piatto de montatoi da
centimetri incirca. - carrozze. V. in Pedàda.
Pal de s'ceppa. Palo pedagnuolo. Pala. . . . . . dicesi nella molla da
Il palo grosso che si suole spaccare bilancia(Fonsg de ferr de balanza) il
in due palanche a sostegno della vite. piatto che può servire qual montatojo.
Pal regonda. . . . . Il palo grosso Palà. Palare. Impalare. Metter pali alle
che compie la mano. viti, e agli alberetti novelli onde
Pal tirador voce usata nelle parti reggerli – Impalare le viti. L'Echa
del contado prossime al Bergamasco lasser de Francesi – Il Caro(Let. ined.
per Palètt sig. 2. V. III, 76 e 1 o 2) usò anche Impalare la
Pal vecc. Cannocchio. vigna e assol. Impalare(ivi, 1 og); ma
men Avegh on pal in la s cenna. Stare siccome nelle lingue viventi uso e
impalato o impalato come un cero, grammatica hanno a comune il do
Aver le scotole nel giubbone(Tassoni minio, così questo Impalare assoluto,
Note alla Crusca II, 445). Andar teso. - ancorchè secondo la grammatica at
Chi vour imparà a bestemmà porta tissimo a rappresentare l'idea, se
i pal prima de ligà. . . . . Proverbio condo l'uso tornerebbe risibile, se
dei nostri vignajuoli colligiani ai quali non fosse usato con giudiziosa discre
il portar quà e là per la vigna i pali zione – V. anche Palferià.
se non sono legati in un fascio ca Palà che alcuni dicono anche Ventà.
giona non pochi andirivieni e grave Spagliare. Spalare. Separar dalla pa
perditempo. glia il grano per mezzo del ventilabro.
Toeü-via i pal. Spalare. Palàa, Spagliato. Spalato, e dicesi del
Pàl per Omètt de pajee. V. grano. (lato.
Pal pian. T. de' Ramieri, ecc.... Specie Palàda. Palata. Palificata. Palafitta. Pa
d'ancudine a foggia di pal di ferro Palàda Palata. Colpo di pala.
colla capocchia piana. Palàda Palata. Piena una pala di pane
Pàl tond. T. de Ramieri, ecc. . . . . . o altro.
specie di ancudine a foggia di palo Palàda. Spalata del grano.
PAL ( 243 ) PAL
Paladin. Paladino. Voce che usiamo Palàzz. Palazzo della Ragione o del pub
soltanto nella frase Franch come on blico.
paladin. Fermo e forte. Risoluto – Vessegh di guaj a palazz. V. Guàj.
Talvolta Con viso fermo. Palàzz, Palazzin, Palazzinna, Palazzòn,
Paladinna.T. di Masc. Lampasco. Palatina. presso i contadini dell'Alto Mil. equi
Fava. Prolungamento preternaturale valgono a Casa, Casino, Casone, cioè
della membrana palatina nel cavallo. a ogni casa picciola o grande purchè
Cavà la paladinna. . . . . Lancet non rustica.
tare la membrana palatina per farne Palazzètt. Palazzetto. Palagetto.
cessare l'infiammazione e il prolunga Palazzinna. Casino. Casa da campagna,
mento. L'Oter le lampas dei Francesi. Palazzón. Palazzone (Targ. Viag III, 1o)
Palaria. Palina(“tosc. – Lastri Op. V, – Al dispregiativo Palazzaccio.
16). Quantità di pali disposti per la Pàlch. Palco. Pientà i palch per vedè l'en
palatura delle viti. trada o sim. . . . . Fare dei palchi sui
Palatinn(Scoeul) V. in Sceila. quali altri possa essere spettatore di
Palatinna. Palatina. Sarrocchino di pel alcun'entrata di principi o simili. Il
liccia, velluto o sim. terminante per Palco di questo genere fu anche detto
dinanzi a stola con due listoni cadenti Incastellamento, e dal Berni Catafalco.
fin quasi a piedi a cui le donne fanno Pàlch e Pàlch scenich. Palco. Le sue
tener luogo di scialle. parti principalissime sono:
Palàto al pos. si usa fra noi quasi soltanto Prosceni. Proscenio e Monta. . . .
nella frase Palato di manzo, in ogni = Taj di quint. .. . . - Strad di quint.
altro caso diciamo Ciel de la bocca. V. Strade – Boeucc per i pes. . . .
Palàto al fig. Gusto, senso del gusto. Galaria. . . . . - Pian sforaa per i
Avegh minga de palato. . . . . Non morinej e per i cord di scenari.
gustare, non comprendere i sapori. Avegh del possess de palch.... Es
Avegh el palato cativ o la bocca sere valente nell'arte mimica.
cativa. Aver corrotto il palato. Pàlch. Palchetto. Casino. Quello dove
Palavéra o Palivéra o Falivéra voci cont. stanno gli spettatori in teatro.
dell'Alto Mil. corrispondenti alla citta Palch de ritirada. . . . . Così chia
dinesca Lughéra così di neve come di mansi que palchetti d'un teatro nei
fuoco. V. e ch'essi trasportano anche quali va il principe come privato, e
ad altre idee, dicendo p. es. Ghe troo quando non vuol far uso del maggior
sù ona palavera de bula e simili, palco (palchetton).
Palaziàda.v.a. Lo stesso che Pajasciàda. V. Palchettin. Palcuccio.
Palàzz. Palazzo. – Il ricinto esteriore Palchettista.... Proprietario d'uno o più
d'un palazzo fu detto dal Vasari (658) palchetti in teatro – ed anche Chi gode
Guscio di fuori, di tale palchetto per un dato tempo.
El palazz di sedes arma, . . Il Palchettòn. . . . . Il maggior palco dei
palazzo di giustizia, attual residenza teatri, il palco regio che per solito
del Tribunal criminale, così detto da sta di fronte al palco scenico.
sedici stemmi che si veggono sovra Palènn o Spallènn. s. f. pl. v. cont. . . .
il suo maggior balcone. Quelle due Ritortole di salcio che sono
Palazz nocuv... Nelle nostre scritture manichi alla brenta e alla gerla. A
dei secoli 15.”14.°e 15.º intendevasi sotto quest'ultima tali manichi si fanno
questo nome il palazzo del pubblico talora anche di cinghia, di pelle o di
che esisteva sul piazzale oggidì nomi corda, e allora i nostri contadini li
nato Piazza di Mercant là dove poi fu dicono Manùsc. Que' della brenta di
innalzato l'edifizio delle Scuole Palati consi anche da alcuni fra noi Manècc
ne con soprarco la statua d'Ausonio.
Palazz vecc in del Brovett vecc.
| o Barèll o Mànegh.
Palennàa. . . . Assieella forata e confitta
.... Sotto questo nome nelle nostre là verso il mezzo di quella parte d'una
scritture de secoli 13.” 14.° e 15.º in gerla che dà nel dorso di chi la porta,
tendevasi l'attual Palazzo di Corte, | e ne cui fori sono infissi dal loro capo
PAL (244) PAL
superiore i manichi della gerla che | Palètta. Mestola. Arnese di legno con cui
diciamo Palènn – Forse Palennaa per si giuoca alla palla. Anche gli Aretini
Spallennàa. (semente. lo dicono Paletta, e gli Spag. Paleta.
Palés. Palese. Manifesto. In pales. Pale- | Palètta che anche dicesi Racchètta. Lac
Palesà. Palesare. Manifestare. chetta. Racchetta. Retino di minuge
Palestinna. T. di Stamp. Palestina (Alb. con cui si giuoca al volante (volin).
bass. in Palestine). Carattere di mezzo | Palètta. Ramata. Sorta di pala per uso
fra il grosso parangone e il cannon d'ammazzar gli uccelli a frugnolo.
cino. V. anche in Caràtter. Palètta e anche Paletta de scumà la carna
Palètt. Paletto. Palicciuolo. Palo assai che nell'Alto Mil. dicono Scumiroeüla,
breve e sottile. verso il Comasco Cervìs, verso il Lodig.
Avegh on palettin del cuu o Sta-sù e il Crem. Mèscola e vari Lariensi
drizz come on palett. fig. Aver nelle Oggiroeüla od Orgiroeüla. Schiumaruola
reni Palinuro. Stare impalato. (Alb. bass. in Ecumoire).
Parì on palett vestii. Sembrar un | Palètta. Retino. Mestola traforata che serve
lucerniere vestito. Dicesi di donna lun alle trattore di seta per cavare della
ga e magra. caldaja i guscetti, i bacacci, ecc.
Palètt. Rincontro(Trinci Agr. 54). Caloc- | Palètta o Capia a la todesca. . . . . Pia
chia(Zanob. Diz.). Breve e sottil palic stra che mettesi alla bocca del cavallo
ciuolo, o Troncone di palo che nelle allorchè è infrenato per impedirgli di
vigne a ripiani (a ronch) si ficca nella metter fuori la lingua. Comunemente
si usa un altro come cerchio con varie
costa della presella(contra) superior
mente inclinato verso la inferiore, e maglie in mezzo allo stesso scopo.
nelle vigne a gabbiuolo si ficca pure | Palètta. Linguetta del grilletto.
un po'inclinato nel terreno per rac- | Palètta. T. di Cart. Leva. Bocciuolo. Brac
comandarvi il capo da frutto che si ciuolo. Legno che mosso dall'albero
trae dal fusto palato della vite che della cartiera, percotendo il fusello
ha di rincontro a un metro circa di (la staffetta), preme la stanga (gam
distanza. Suol essere lungo poco più betta) de'mazzi, e ſa che lavorino
d'un metro e avere il diametro di nelle pile (in di foll).
cinque centimetri. Questa specie di Palètta.. ... Quel perno largo e piatto
Palitt è quella che tra i Monferrini d'un naspo da filatoio che mette capo
ha nome di Catene e fra i Bergama nella rotellina motrice (stellin).
schi di Pal tirador. Palètta. Faccia. Quella parte della mar
Palètt. Gruccia. Mazzuolo. Sostegno su tellina (coverc) delle armi da fuoco
cui posa la civetta da uccellare. contro la quale batte la pietra focaja.
Pari ona sciguetta in sul palett. V | Palètta in alcune parti del contado verso
in Sciguètta. nord e nord ouest per Bernàzz. V.
Palètt dicono alcuni nostri barcajuoli | Palètta. T. Agr. Ralla. Paletta? Netta
vomere? Nettacoltro? Ferro inastato
per Rèmm. V.
Palètt. s. f. pl. Ale. Vele. Le braccia o allogato sul piè del pungolo (ghiaa)
dell'albero o fusolo de mulini. con cui l'aratore rinetta dalla terra
e dall'erbe il vomere e il coltro men
Palètt. s. f. pl per Tapp de giov. V.
Palètta. Paletta. Strumento noto. tre va arando. È quello che Plinio
Paletta del butter. . . . Il butirro al nomina Rallum, e corrisponde al Mon
lorchè è sodo si viene fra noi rita dedor dei Friulani, alla Palsella dei
gliando con un filo d'ottone; allorchè Reggiani, alla Piattina dei Piemontesi,
non si tiene ben insieme, come accade alla Ramiòla dei Ferraresi, al Derbous
o Curetto o Darboussado dei Proven
all'estate, si fa in porzioni vendibili
con una specie di Spatola di legno; e zali, al Curoir dei Francesi, alla Bè
questa diciamo Paletta. stola degli Spagnuoli.
Paletta del pess. V. Tajéra. Palètta. T. de'Cioccol..... Sp. di spatola
Paletta de rugà-sù el foeugh. Pa grossotta e assai larga da capo colla
letta da caldani. quale si tramena la pasta da cioccolatte.
PAL (245 ) PAL
Palètta. T. de'Fornai.... Assicella sotti Palettìnna. Palettina.
le, larga un quarto di braccio e lunga Palettén. . . . Gran paletta da stuccare.
uno, dalla quale si fanno scivolare Palettòn. . . . . Legno prominente del
sull'infornapane (pala) i panetti. Ogni l'albero di un brillatoio da riso, il
forno ha di molte assicelle cosiffatte. quale urtando nel palettino, solleva
Palètta. Paletta; e dottr. Scàpola. il pestello.
Palètta. Mestola(“tosc. – Gior. agr. VII, Palettòn e Palètta. T. de'Macel. Sfaldatura
44o). Ne buoi è quel prolungamento di polso. Aletta? Mestola. V. in Mànz.
dell'osso della spalla che è al diso Paletton. Remo. Specie di pala consistente
pra delle due gambe anteriori. in un'asse grossa, riquadrata, spianata
Palètta. T. de'Macel. V. Palettén. e fitta in un bastone grossotto e di
Palètta. T. d'Orolog. Paletta. Alietta che mezzana lunghezza. Beccai e pizzica
spinta dalla ruota de'riscontri gover gnoli se ne servono per tramestare il
na le vibrazioni del regolatore d'un sego (la grattonada del sev) nelle cal
oriuolo. daje sì tosto che per forza di fuoco
Palètta. T. di Stamp. Paletta. Ferro con incomincia a liquefarsi, e ciò a fine
cui si leva da barili e si mette sul di purgarlo da ogni feccia. Si rasso
calamajo del torchio l'inchiostro da miglia quasi ad un remo col giglio
stampa. mozzo o ad un informapane.
Palètta d'immurà. Paletta da stuccare Palferià o Perferià la vigna. v. cont....
("lucchi). Lastra più o men grossa di È propriamente il Piantare in terra
ferro che, murata per quel capo ove i pali da raccomandarvi le viti, esclusa
ha l'inginocchiatura (zanca) o per la ogni altra operazione relativa. Perferià
punta, abbraccia alcun oggetto che sembra un avanzo del lat. Perferre.
si vuole fermo al muro coll'altro capo Pàli.T. eccles. Palo. Paliotto. Palio. Fron
confittovi con uno o più chiovi – Vi tale – El guarneri di pali.... o sia l'ar
sono Palette da imposte, Palette da madio in cui si custodiscono i molti
portatende, e queste hanno palii d'una chiesa è detto dai Sici
Zanca. Inginocchiatura = Ponta. Pun liani Paliera.
ta volta all'insù in cui entra il bastone Pàli. T. di Giuoco. Seme. Cartiglia. Palo.
a cui s'appiccano le cascate e Bus Così chiamansi le quattro diverse sorte
del ferr. . . . Foro in cui si ficca il nelle quali sono divise le carte da
ferro per gli anelli delle tende. giocare, che sono cuori, quadri o
Palètta (A). V. in Forzellinna. mattoni, picche e fiori nelle carte
Palettada. . . . . Quanto cape sur una da tresette, e bastoni, spade, coppe
paletta. Ona palettada de fough o sim. e denari in quelle da tarocchi.
Colma una paletta di brace o simile. Pàlia o Pària. Ad. d'Èrba. V.
Palettàda. Palettata. Botta o colpo di Palià. Palliare.
paletta. Paliàa. Palliato.
Palettàda.... Quanto cape in una mestola. Paliativ. Palliativo.
Palettàda. . . . . Colpo di mestola. Pàlid. Pallido. – Fra noi la voce è usata
Palettàda... Colpo di paletto o palicciuolo. più comunemente parlando dei co
Palettin. T. de Ramieri. . . . . . Nome lori delle stoffe, delle sete e simili.
generico delle diverse ancudinuzze Palinna. T. de'Livell. Biffa. Paletto. Asta
foggiate a guisa di piccoli pali di ferro - che si conſicca nel terreno, in cima
delle quali usano i calderottai secondo della quale si mette un pezzuolo di
loro bisogno. carta o simile detto Scopo, per co
Palettin. . . . . In un brillatoio da riso gliere la mira nel livellare.
è quella sp. di piccola pala che dando Palisson. T. de Conciatori. Stecca. Stru
nel palettone dell'albero, fa muovere mento consistente in una pala di ferro
i pestelli. circolare e non tagliente, ferma in
Palettinn s. f. pl. T. de'Carroz. . . . . un corto bastone, sulla quale il cuo
Ne parafanghi da ruote sono que ferri jajo striscia e arrota le pelli per di
che ne sorreggono le alie. stenderle, rammorbidirle e farle più
PAL (246) PAL
maneggevoli al lavoro, operazione che Palonàda. v. brianz. Palata – Fra Palo
in volgar fiorentino viene detta Stec nada e Passonada è diversità; la pri
care – I Fr. dicono Paisson lo stru ma è palafitta con due terzi di sè so
mento, Paissoner l'operazione - Anche pra suolo, la seconda palafitta tutta
i guantai fanno uso di questo stru interrata. -

mento nel lavorare le pelli da guanti. Palór. . . . . Alcuni Lariensi chiamano


Palladinna. V. Paladinna. così que cenerumi che vanno via vo
Palmà verso il Comasco per Pasmà. V. lando dalle legne dolci e minute nel
La malba tutt i maa palma. . . . . l'atto che le bruciano – E così di
La malva è la panacea del contadini. cono anche le Falde della neve che
Pàlma(la). Palmizio. Propriamente Ramo va fioccando – Voce affine alla Pa
di palma lavorato che suol darsi alle lavera dell'Alto Mil. V. Lughéra.
genti per divozione nell'ultima dome Palòss. Paloscio – Costoliere – Squar
nica di quaresima. Fra noi suol essere cina. Arme da taglio.
una canna con lavori di paglia, forse Palòtt. Pala – In Milano la voce Palòtt è
per difetto dei rami di fenice dattili comune ad ogni specie di pala di legno,
fera più comuni in Toscana. Il palmi meno quella da forno. In campagna,
zio è signorile, e tocca ai parrochi, ai e specialmente in Brianza, chiamano
prebendati, ai ricchi o a chi fa del ric Pala quella a manico lungo e liscio,
co; gli altri s'accontentano dell'ulivo. Palott quella a manico corto e orec
Dominega di palm. Domenica del chiuto, nel quale si fa entrare la mano
l'ulivo. per impugnarlo, come il seguente Pa
Palmàr. v. dello stile colto. Evidentissimo. lott de barca – Al Palott adoperato per
Palpabilissimo. Palpabile e patano. Che ventilare il grano corrisponderebbero
si tocca con mano. le voci italiane Pala da spulare e an
Palmètta dicesi verso il Novarese quella che Spulatojo secondo le Tariffe fir.
che nelle nostre pianure alcuni di Avegh i danee a palott o de fà-sù
cono Liscin, i Brianzuoli (presa forse a palott. Esser nell'oro a gola. Aver
la parte per il tutto) Gosèll, e i Man mucchi d'oro. Misurar danari a staja.
tovani Pavéra o Paverón. Mazza sorda. Esser ricco sfondato, corrisponde al
Mazza da pazzi. Peluria. Codone. Stian francese Remuer l'argent d la pelle.
cia. Sala. Papea maggiore(Targ. Istit.). Fà-sù a palott. Spalare.
La Typha latifolia dei botanici – Le Palott de barca che anche dicesi
foglie di questa pianta si dicono pro Conchètt. Votazza. Gotazza (che lo
priamente Stiance o Sale, e la spiga Stratico Diz. mar. scrive Gottazza) 3
(el gosell) è detta propriamente Mazza e comunemente Gotazza o Votazza a
sorda. mano (che lo Stratico dice anche Got
Pàlmo. Palma. Così chiamasi il concavo tazzuola).
della mano. Palòtt. T. de' Fab. d'amido. . . . Spe
Bev cont el palmo de la man. V. in cie di votazza.
Bév, Palottàda. Palata. Quanto può capire in
Portà in palmo de man. fig. Te una pala – ed anche un Colpo di pala.
nere o Portare in palma di mano uno. Palottin. Votazzòla – V. anche Manètta
Purisnà el palmo de la man. . . . e Sèssora.
Così diciamo per ischerzo l'Avere pre Palpà. Palpare. Palpeggiare.
sentimento di esser per ricevere qual Palpà. Ammencire(“fior.). Appassire.
che donativo. Fà palpà. Far impalpare (Scappi
Paloeù. Gotazzuola. op. pag. 55). Soffriggere. Friggere
Palón ed anche Paròn. . . . . Grosso e leggermente, come Palpà i scigoll e
lungo palo. V, anche in Tràv. simili – Dicesi anche per Sommosciare.
Palón. . . . . Nome di que ritti che nelle Palpàa. Soffritto, e collo Scappi Impal
formaggiare (in di caser) sostengono pato – Sommosciato.
i palchetti sui quali posano le forme Avegh el cuu palpaa. fig. Avere il
del cacio lodigiano. cul mencio.
PAL ( 247 ) PAL
Palpada. Ammalvata dicesi l'Insala Palpignànna. Perpignano. Specie di stof
ta quando è biscotta, fatta da tempo. fa nota.
Palpàa che dicesi anche Pasmàa o Ca Andà a Palpignanna. sch. Palpeg
mùſf, e, per maggior forza d'espres giare. Brancicare.
sione, Palpaa comè iscigoll. fig. Mor Palpignént Lappoleggiante. Epiteto pro
tificato. Abbacchiato. Confuso, ed an prio dell'occhio di uno che abbia il
che Scaciato. Smaccato. -

difetto di batter le palpebre.


Restà-lì palpaa palpaa. Imbianchire. Palpignón. Brancicatore. Brancicone. Pal
Palpàbil. Palpabile. Palpevole. patore – Quegli indiscreti e sgraziati
Palpàda. Palpeggiata. brancicatori che cercano dottorarsi in
Palpàda o Palpadinna (Dagh ona), Far utriusque (si perdoni la sgrammatica
impalpare alquanto. V. in Palpà sig. 1.” tura) diciamo poi specialm”. Polliroeiù.
Palpadinna. Palpeggiatina(Fag. L'Av. pun. Palpiroeü. Cartuccia. Cartuzza. Cartoli
II, 15). no. Cartolina.
Palpée (probab.º dal lat. Papyrus). Carta. Palpiroeü. fig. Mancia.
Frasch e palpee hin l'ajutt del cer Palpirolin. Dim. di Palpiroeü. V,
vellee. V. in Cervellée. Paipità. Palpitare,
Palpee bagnaa. fig. Cencio molle. Palpitamént. ; l'alpito. Palpitazione. Pal
Pulcin bagnato. Uomo debole, ſiacco, Palpitazion. Pitamento. (cicare.
di male gambe, sburrato. Palpiti(Andà ai) sch. Palpeggiare. Bran
Stomegh de palpee, V. in Stòmegh. Pàlta. Fango. Melma. Mota. Poltiglia.
Palpée che anche dicesi Esibet. Libello. Sudiciume Drago, e anticamente Bra
Domanda giudiziaria fatta per iscritto. co – È da osservarsi che i diz. ital.
Fà corr i palpee. V. Palperà. hanno la voce Impaltenarsi per quel
Mandà on esibet o on palpee. Dar l'avvolgersi che fa il porco nella fan
libello o un libello. ghiglia, nella qual voce ognuno vede
Palpelàr. V. in Càrta. questa nostra palla.
Palpéra e com. al pl. Palpér. Palpebra; Pestà palta. Sſangare (“tosc.).
e ant. Palpebro, Le palpebre – L'orlo Paltacrèja. In varie parti dell'Alto Mil.
delle palpebre fu detto Lembo e da dicesi così dai contadini quella che in
Dante Gronda – I peli che sono in città nominiamo Terracrèja. Creta,
cima alle palpebre si dicono Lappole Paltàn. Pantano.
dai Lucchesi. Paltànna. Ad. di Sàbbia. V.
l oeucc a bass e la palpera in alt. Paltascia. Fangaccio.
V. in (Eùcc. Paltin - Forment paltin e la segra pol
Palperà che anche dicesi Fà corri pal verin. V. in Ségra. . -

pee... Fare scialacquo di atti giuridici. Paltinna. Moticchio (“fior. – Meini, in


Palperin. Cartolino. Cartolina. Cartuccia. Tom. Sin. a Mota)- Poltiglia. Fan
Cartuzza. - ghiglia. La mota per le vie quando
Palpignà. Palpeggiare, Brancicare. cade pioggia minuta. -

Palpignà i oeucc. Lappoleggiare(Tomm. Paltinna. . . . . Sudiciume sulla lingua.


Sin. pag. 554 probabilmente con voce l'altò che altri dicono Paltòss o Pantò.
lucchese, del che veggasi in Palpéra). Pastrano? Dal franc. Paletot. Specie
Lappolare(“pis. come dice il Tomma mezzana fra soprabito e pastrano rap
seo Sin. in Lappola e nota S). Batter presentata nel figurino o luglio 1858
gli occhi. Amiccare? Batter le palpe del Corrier delle Dame milanese, de
bre. Quello spesso percuoter di pal risa in quel foglio del 2o ottobre 1858,
pebre che si fa in serrare ed aprir e ricordata anche in quello del 1o di
gli occhi, ciò che viene detto Cligno cembre 1838.
ter dai Francesi, Augenblitzen dai Paltorin. Pastranello? -

Tedeschi, il Nictare dei Latini. Paltùmm e Paltùsc. Pacciume. Fanghi


Palpignada. Palpeggiata. Palpamento. glia. Limaccio.
Tasteggiamento, Paltuscént, Fangoso. Limaccioso, Mel
Palpignadinna. Palpeggiatina. moso. Poltiglioso. Lotoso.
PAM (248) PAN
Pamèlla (Cavej a la). . . . . Specie di Pampardìnna. Voce usata per lo più
pettinatura alla piana della quale si nelle frasi:
vede esemplare nel Figurino 134 del Vess o Mett in pampardinna. Stare
Corriere delle Dame milanese. o Mettere in mostra ( V. Ardiòn.), ed
Pampàla e Pampalinna. anche Starsene badiale, in sull'ono
Pampalòn e Pampalònna.
ºr,
in Pampàra. revole, in panciolle, in pontificale. Forse
Pampalughètto. Zughetto. Dim. di Zugo. la Papardina del Maggi (Rime II, 2o8).
Pampalùgo. Zugo. Uomo piacevole e Vestii in pampardinna. Vestito in
buon compagno, ma anzichè nn sem pontificale(Lasca Sibilla).
plice. Pampinèlla. v. cont. dell'Alt. Mil. Pim
Pampàra per Pàlma. V. pinella. Erba nota.
Pampàra e com. anche Pampàla. . . . . Pamporzìn o Panporzin. Panporcino. Pan
Nome di quelle canne gremite da terreno; offic. Artanita. Sorta d'erba
capo a fondo di cialde(osti) con so e fior noto. E il Cyclamen europaeum
vrapposti dolciumi di più qualità e de botanici. Ne abbiamo a fiore av
specialmente coroncini, cuori, ca vinato e a fior bianco, così come
vallucci, ecc., e con ramuscelli di abbiamo le viole mammole violette e
mirto o fiori alla cima, delle quali è le bianche.
una specie di fiera presso la nostra chie Pampòss. V. in Pàn.
sa di san Bartolomeo nel giorno 24 di Pàn. Pane – Piccino e gentile lo diciamo
agosto in cui ivi si celebra la festa di Micchetta (panetto); Piccino e doz
quel santo martire. Queste Caline, al zinale, Micca (pane); grosso Miccotta
tre piccine(pampalinn), altre mez o Pagnotta (pagnotta, pane).
zane(pampdl o pampàr), ed altre gran Pan assolutamente intendesi da noi
dissime(pampalonn), sono comperate per Pan grosso, Pan di libbra, e ven
dai fanciulli che reduci dalla sagra desi a peso mentre i Panetti, che comu
ne menano vanto per città riportan nemente diciamo I Micch o I Micchett,
dole inastate alle case loro. Il Giu si vendono a numero. L'è cressuu el
lini (VIII, 4o2) chiama questo avanzo pan e l'è calaai micch. Il pan grosso
d'antichità milanese, benchè si vol ha rincarato e i panetti sono rappicci
gare, uno de più oscuri, e lo ab niti; al quale proposito taluni usano
bandona inesplicato. Non mi si ascriva dire per ischerzo Saravel minga mej'
a temerità se, facendo a indovinare, cress i micch e calà el pan ?
io esponga essere mio avviso che Pan assolut fra i militari per Pan
quella Canna sia figura materiale della de munizion. Vedi più sotto.
palma del martirio, e che il nome Pan basaa. Pane ammaccato. V. in
fra noi assegnatole derivi dal greco Basin.
Bag ſaxigo (tremar dal freddo), tratta Pan ben levaa. Pane alluminato o
l'idea dalla specie del martirio sof illuminato o con gli occhi.
ferto da quel santo secondo l'opi Pan bescott. Pan biscotto. Biscotto.
mion volgare, o pure dal gr. IIanpavào Pan bianch. Pane di grano.
(essere trasparente) – Questa nostra Pan boſfett che anche dicesi Pan
Pampala sembra altresì quasi sorella de fior o Pan papalin secondo il Va
del Majo che usano piantare in To ron mil. Pane affiorato (Zanob. Diz.).
scana per calendimaggio oggidì con Pan buffetto. Pane sopraffino.
fine profano e altre volte forse a onore Pan brusaa. Pane abbruciaticcio.
dell'apostolo san Giacomo minore, vit Pane ripreso dal forno.
tima dell'odio di Anania. E della qual Pan brustolii. Pane arrostito, abbro
che sorellanza di forme siano testi stito, abbrostolito, abbrustolato.
monj questi versi dell'Allegri pag. 161 Pan casarengh. Pane casalingo.
Il qual (majo) di bericuocole e ciambelle, l'an casarengh ordinari. Pan co
Di melarance dolci e confortini perto (Legge toscana 18 settemb. 1777).
Farò gremito, e d'altre cose belle Pan con dent de la vescia. Pan vec
Che monteranno un pozzo di quattrini, ecc. ciato o veccioso.
PAN ( 249 ) PAN
Pan con dent del locuj. Pane allo Pan de prestin. Pan compro (Nelli
gliato o giogliato. Serve al forno I, 1). Pane venale. Quel
Pan cont el chimm. Pane addobbato pane che si fa e si vende dai fornai,
col cumino. per opposizione al pan casalingo.
Pan cott in bianch. Pan cotto in Pan de rosgioeu. Pan di tritello.
bianco(Nelli Serve al forno I, 1). Pan de segra. Pan di segala talvolta
Pan cott sotta la bornis. Pane suc misto con farina di grano e di segala
cenericcio o succenerino, (rabbiato. o di grano turco e segala.
Pan cott tropp in pressa. Pane ar Pan de semola. Pan tondo. Pane di
Pan d'angiol scherz. per Pan de fior di farina. Comun.° è in forma pic
mej. V. – In altri sig. veggasi più sotto cola, tonda o bistonda, ed è sopraffine.
Mangià el pan d'augiol, ecc. Pan de soldaa. V. Pan de monizion.
Pan d'arbitri... Pane di peso arbi Pan de terza specie. Pan tritelloso
trario, non soggetto a peso di tariffa. o inferrigno. Così fu chiamata una qua
Pan de farinna de castegn. Pan di lità di Pane di farina di grano e tri
castagne. Castagnaccio. Pattona- Pane tello(rosgiolin) commiste, incomincia
castagnino dicono i Corsi. tosi a cuocere fra noi nell'anno 1751.
Pan de lira. Pan grosso? Noi in Pan d'or scherz. per Pan de mej. V.
tendiamo per questo nome i pani Pan d'or o dor che anche dicesi
grandi del peso d' una libbra grossa Fritura doré. Pan dorato. Pan santo.
l'uno od ogni pajo. Pan unto. Si fa con piccole fette di
Pan de lusso. Pan fine? pane tuffate nel brodo o nel latte, rin
Pan de mei. Pane di miglio(Mattiol. – volte nell'uova dibattute, e poi fritte.
Targ. Ist. II, 77) Pane di vero milium. Pan franzes. Panfranzese o lorenese.
Probabilmente intese parlar di questa Pan giald. V. Pan de mej.
sorta di pane il Burchiello in quel suo Pan luster. . . . . Pane imbagnato
sonetto ove disse: Perchè a Milan esternamente colla chiara d'uova.
si mangia pan di miglio? giacchè ai Pan mallevaa o mottaa. Pane matto
suoi tempi il miglio s'univa al grano o mal lievito.
per farne il pane comune, e da quel Pan modones. . . . Pane assai po
l'uso oggidì onninamente cessato pro roso e illuminato.
viene il dire noi Pan mòll o mezz-cott. Pane cottic
Pan de mej e scherz. El Sgresgion o cio o semicrudo o pastoso.
El Pan d'or o El Pan d'angiol o el Pan Pan mottaa. Pan mazzero o ammaz
giald il Pan di formentone o di grano zerato o mazzerato. Pane mal lievito.
turco, cioè il pane fatto colla farina Pan papalin. V. addietro Pan boſfett.
di zea mayz. Pan poss. Pan raffermo. Pane cotto
Pan de micca dicono i contadini per da più d'un giorno, poco salubre se
Pan bianch. Pan di grano. condo il dettato ital. Pan d'un dì e
Pan de mistura. Pan di miscugli vin d'un anno, economico secondo il
(*pist. – Cini Des e Sp. IlI, 9). Pan dettato provenzale Il pan fresco aiuta
di mescolo. Mescolo(“tosc.). Pane me a impoverire – Fig. veggasi Panpòss
scolo(Targ. Ist. III, 568 e altrove – e Panpossón o Panpossonon.
Alb. bass. in Méteil.). Altre volte an Pan sòr. Pane bo/fice o illuminato.
che fra noi era mescolo di segale, Quel pane che per mezzo della lievita
miglio e saggina, oggidì però il nome zione ha acquistato maggior porosità
per sè generico è divenuto specifico e leggerezza, e facilità maggiore a es
del Pan mescolo di farine di grano ser masticato e digerito; e dall'eccel
e formentone. In Toscana intendono lenza di questo pane è nato il detto
pane di grano e segala, Pane illuminato e cacio cieco, o vero
Pan de monizion. Pan di razione Pan cogli occhi, cacio senz' occhi, e
(Magal. op. 175). Pane di munizione vino che cavi gli occhi.
(Grassi Diz. mil.). Pan spongos Pane spugnoso.
Pan de pomm de terra. Pan di patate, Pan todesch per Pan luster. V.
Vol. III, 32
PAN ( 25o ) PAN
Pan tostaa. Pane arrostito, abbrostito, Color del pan de mej. Impolminato.
abbrustolito, abbrustolato, abbronzito. Interriato. Giallastro, V. anche in Mòrt.
Pan tutt a crosta. Pane incoticato Comprà, Dà, Toeiù per on tocch
o incrostinato. de pan. Comperare, Vendere, Avere
Pan tutt a moll. Pane midolloso. per un pezzo di pane tosc. – Tom.
Boffetta. . . . Sp. di pane tondo o Giunte). Ricavarne un boccone(id.).
tondiccio; ne abbiamo da un soldo Dà ona legnada e on boccon o on
e da due. tocch de pan. Crucifiggere le genti e
Boſſettinna. Dim. e vezz. di Boffètta V. poi baciar loro le piaghe(Aret. Ipocr.
Fil de pan. Filare o Filone di pane. f. 1o6). Darne una calda e una fred
Fiorentinna o Firentinna. V. più sotto. da. Dare il pane e la sassata. Dare il
Grizzin. . . . Sp. di bastoncelli di pane col bastone. Porgere il pane con
pane dei quali veggasi nella voce la spada. Dare il pan colla balestra.
Micca de duu... Pane da due soldi. Di che i micch hin minga pan. Dir
Micca de mezza lira. . . Pane del che san Cristofano era nano. Negare
peso di mezza libbra nostrale – E la verità conosciuta. V. anche in Crós.
scherz. fig. per Gozzo. (do. Din don dan, ecc. pan ecc. V. in Nùn.
Micca d'on sold... Panetto da un sol El pan de la colezion. Il pan d'a
Micca fiorentinna o assol. Ona Fio sciolvere (Alleg. 54).
rentinna... Specie di panella o piccia El pan de micca el pias a tucc. fig.
o coppietta da un soldo o da due di Ogni uccel conosce il grano. Il buono
figura fra tondiccia e quadrata. piace a tutti ed è conosciuto da tutti.
Micca franzesa..... Panetto da un El zest del pan. La Panattiera.
soldo molto alluminato e che serba in Fà el pan. Spianare o Fare il pane.
farinatura esterna anche dopo cotto. Fà el pan in ca. Fare pan casalingo;
Micca lavorada o a grignocu... Pa e fig. Far fuoco nell'orcio. Fare chec
ne a cornetti in più forme. chessia a chetichelli o alla macchia.
Micca solia. . . . . Pan liscio. Fà el pan insemma. Fare a combutta.
Micca trezzada... Pane a mo'di treccia Accomunare, fare una cosa in comune.
Micchetta. Panetto. Fà el pan tutt in carsenza. Vale
Modonesa.... Panetto alla modanese. quanto Fà tucc i pont d'or. V. in Òr.
Navisella.... Pane da un soldo o Fà pan restituii o Rend pan im
da due di figura ellittica. prestaa. Rendere pan per focaccia o
Trezza. V. sopra Micca trezzada. guaine per coltelli o colpo per colpo.
- Avè fornii de mangià pan. Aver fi Qual ballata tal sonata. Dattero per
nito il peso. Esser morto. V. Cagaràtt. fico. Qual asino da in parete tal riceve.
Avegh manca pan de mangià. Aver Fà semper quell pan. . . . Far sem
carestia del boccon del pane(Machiav. pre l'istessa cosa, sempre le stesse
op. 1x, 2 18). Non aver pan per sabati. faccende, far sempre a un modo.
Avegh on queicoss per on tocch de Fà sta a pan e acqua. V. in Micchètta.
pan. Aver checchessia per un pezzo di Fà stà a pan e pessin. V. in Pessin.
pane(Sacch. Nov. 197). Formaj senza boeucc, pan cont i
Besogna sta a sto pan. A questo boeucc, ecc. V. innanzi Pan conti boeucc.
fiasco bisogna bere. Giugà al pan brusaa..... Nell'Alto
Bon come el pan o come el marza Milan. i contadinelli adunati in circolo
pan. Dolce come lo zuccaro(Pan. Viag. mettono in mezzo due di loro dei quali
Barb II, 171). Me' cie'l pane. Per dice l'uno e l'altro risponde
sona che sia in estremo grado di bontà. Et ſaa el pam? Si, l'hoo faa.
Com'eel restaa?
Chi gh'ha on mestee in man no On poo brusaa.
Chi è staa ? L'è staa sto porch chi;
ghe manca on tocch de pan. V. Mestce.
Chi menna la tiorba guadagna on e additato l'un de'compagni lo la sog
sold de pan, ecc. º in Tiòrba. getto di cattura ai restanti i quali,
Chi volta el cuu a Milan le volta tambussatolo alquanto, si rifanno poi
al pan. V, in Milan. tutti insieme da capo al giuoco.
PAN (251 ) PAN
Legna verda e pan fresch se va enc. in Cacio). Pan leggiero e grave
in malora prest. Appunto son come formaggio piglia sempre se sei saggio
le legne verdi che utile di cavarne (Tan. Econ. 27). Pan d'un giorno e
invan tu speri(Fag. Rime VI, 258). vin d un anno, e se muoio sarà mio
I Fr. dicono Jeune femme, pain ten danno(“tosc. – T. G.). Uovo d'un'ora,
dre et bois vert mettent la maison au pan d'un giorno e vin d'un anno non
desert – Farino frespuo et pan tèndre sfecero mai danno dicono i Siciliani.
ajudoun un houstaut à descèndre di Pan duu, pan trii, ecc. V. in Sètt.
cono i Provenzali. Pan e nos vitta de spos o mangià
L'è mej pan o polenta in cà soa de spos. V. in Nós.
che pitanza in cà di olter. È meglio Per on tocch de pan. fig. Per una
una fetta di pane in casa sua che i miscea(Pan. Viag I, 55). Per un pezzo
nell'altrui abbondare in ricchezze(Cr. di pane.
in Pane cit. Lib. Simil. ). Podè minga fà quell pan. fig. Non
L'è mej spend danee in pan che in poter la vita(“tosc.).
medesinn. V. in Medesinna e Lenzoeü. Quand el ciel l'è faa a pan gh'emm
L'è minga pan de mangià. fig..... l'acqua incoeu c doman. V. in Làna.
Non è di assoluta necessità. Quand se gh'ha ſamm l'è bon anca
Mangià el pan a tradiment. Man el pan lu de per lu. A fame pane.
giare il pane a tradimento. Al palato sano soave è il pane.
Mangià el pan d'angiol. Vincer co Rend pan imprestaa. Lo stesso che
diglio. Dicesi nel giuoco dell'ombre Fà pan restituii. V. più addietro.
il vincere senza aver fatto nessun Robass el pan foeura de bocca. V.
giuoco. Fra noi si trasporta anche a più sotto Toeiù o Robà el pan, ecc.
denotare il fatto di chi ottenga dei Se el pan el voeur minga coeus, la
vantaggi per mero caso, di chi tiri carsenza hala de brusà?... Perchè altri
diciotto con tre dadi, di chi abbia la non merita debbo io patirne le pene?
Pasqua in domenica. Strangojà el pan. Dare altrui il pan
Mangia pane spua o pan e cortell colla balestra, cioè darlo malvolen
o pan là de per lù o vero pan, moll tieri e con istrapazzo.
e crosta. Mangiar pane e sputaccio Succ come el pan de mej. V. in Sùcc.
(Aret. Tal. IV, 19). Mangiare asciutta Sugà el pan.T. de Forn. Asciugare
mente. Mangiar pane scusso o asciutto o Prosciugare il pane. Cuocerlo bene
o arido, cioè senza companatico. Il bene per levare ogni umidità alla pasta.
lat. Panem siccum comedere che i Fr. Tegni a pan e acqua. V. in Micchètta.
tradussero Manger son pain sec. Tegni a pan e pessin. fig. Tenere
Necessari come el pan. Arcineces in filetto – ed anche per
sarissimo. Necessario necessarissimo. Tegnì a pan e spua. Tener uno a
Nè pan nè pagn no fan mai dagn. crusca e a cavoli.
V. in Dàgn. Toeü o Robà el pan foeura di dent
No gh'è magher campanin che no o de bocca. Far cadere il pan di mano
daga pan e vin. V. in Campanin. ( Rime poet. pis.). Levar la palla di
On'assa de pan. Una tavolata di mano. Torre altrui il comodo d'alcuna
pane(Nelli Serve al forno I, 1). cosa o l'autorità, e arrogarli a sè.
O suppa o pan moeui, se no hin Toeü-foeura el pan de bocca per
frasch, hin foeuj. E tutta fava. Gli è daghel a queighedun. Levarsi il pane
tuttuno, gli è un'istessa cosa. di bocca per darlo altrui(*tosc. –
Pan cont i boeucc o conti o ucc, Tom. Giunte). -

formai senz'oeucc, e vin che solta in Vess come el pan ch'el stuffiss mai.
di oeucc. Pane alluminato e cacio cie Essere come il pane che mai non viene
co e vin che smaglia o che brilla o a noja(Dom. Facez. 74 ).
che schizza. Pan cogli occhi, cacio Vess come el pan de la fornera
senz occhi e vino che cavi gli occhi. locca, el cerchen in la marna e l'è
Cacio serrato e pan bucherato (Alb. in del forna. V. in Fornéra.
PAN ( 252 ) - PAN
Vess mantegnuu cont el pan de san anche fig. Grasso e morbido. Dicesi di
Galdin. Stare alle bujose. Essere in pollo, dindio, o sim. grassotto e di
prigione. V, anche in Presdn. bell'aspetto; talora dicesi anche delle
Vess necessari vum a on olter come persone pienotte, grassottelle, ve
el pan. Aver uno più bisogno d'altri gnentocce Il Caro(Stracc. II, 1) disse:
che il tignoso del cappello (Caro Let. Una pittima che vi facciate al cuore
fam. I, 84). di quel masson d'argento della mia
Vess o Vess minga pan per vun comarozza, vo' siete guarito in senso
ona robba. Essere o Non essere pasta affine al nostro Pan de buter – Si usa
pe suoi denti. L'è minga pan per tucc anche per E una manna, uno zucchero.
a fà... Non chiunque è abile a fare.... Pan de piomb o simili. Pane di
Vess on mangia pan a tradiment. piombo, ecc.
Essere un pan perso(“tosc. – Tom. Pan de saa finna. Pane di salfine.
Giunte), cioè persona buona a nulla. Pan de savon. Pane di sapone.
Vess pan restituii. Rendere agresto Pan de zuccher. Pane o Mozzo di
per uva acerba(Berni Orl. in. LXV, 6). zucchero. -

Essere panno sanese(Assetta I, 7). Cagg in pan. V. Càgg.


Viv a pane spua. Stiracchiarle milze. On pan de scionsgia. V. in Sciónsgia.
Vorè quejcoss de mei che el pan de Faa a pan de zuccher. Fatto a cono.
micca. fig. Cercare miglior pane che Ona collinetta o ona montagnetta a
di grano. pan de zuccher. . . . Colle a cono,
Pàn. met. Pane. Vitto. Modo di campa monticello a cono.
re. L' è lì bella che sarev andada-via Pàn. . . . . I fattojani chiamano così
puttost che stà lì a mangià on pan ogni suolo di semi oleiferi che sotto
de sett crost. Fa un pezzo che io me pongono al fattojo per estrarne l'olio.
ne sarei ita innanzi che stare a così Pàn-cold. fig. È lo stesso che Caragnòn. V.
duro pane(Gelli Sporta). Pàn de zuccher. . . . Nome di quei due
Avè trovaa on pan in vitta. Aver canti che mettono in mezzo il quadro
º acconciato o accomodato il fornajo. o l'aovato d'ogni fiancata del coper
Chi gh'ha on mestee in mantroeuva tone della cassetta dei cocchi da parata.
pan de per tutt. Chi ha arte ha parte. Pàn del cocò. V. in Cocò.
V. in Mestée. Pàn de Spagna. Pan di Spagna. Specie
Dà el pan in straa. . . . . Mandar di pasta d'uovo soffice e com. in pani
in asso, licenziare, destituire. alti grandi e lunghi, noi lo chiamia
Dà pan a vun. . . . Dare altrui al mo anche Marzapan se in panetti.
cun modo di procacciarsi il pane. Pàn grand disse il Maggi (Inter. II, 5o9)
El pan del servì el gh'ha sett crost. per Panatton. V.
Il pan degli altri ha sette croste(Gua Pan in vin che i Brianz, dicono Pan
dagn. Poes. II, 156). Lo star per le moijn de la Madonna. Pancucùlo. Al
case degli altri è un grande strapazzo leluja. Trifoglio acetoso. Sorta d'erba
(Nelli Serv. padr. III, 4). Chi man arvense così detta fra noi perchè trae
gia il pan degli altri bisogna che fa al sapor del pane intinto nel vino.
tichi(Nelli Vec. Riv. I, 1 ). Pàn moeuj. V. in Sùppa.
Pan che gh'ha sett crost o Pan Pàn moijn. V. Panmoijn e Sùppa.
cont i sett crost. Pane arrotato(Fag. Pàn rostii. Cresentina(Magal. Op. 558).
I Genit. II, 1 1 ). Pane del dolore. Pàna. v. contad. dell'A. Mil. per Pànera. V.
Pan de can. Pan da cani(Fag. Him.). Panà. Appannare.
Pan onc. . . . Buon ricapito, im Panà el vell. T. de Barcajuoli. V. in Vèll.
piego lucroso. -
Panàa. ad. Panato. Infuso o involto nel
Perd el pan. fig. . . . . . Rimanere pane. Per es. Acqua panada. Acqua
fuor di padrone, perdere l'impiego. panata(V. l'Alb. enc. in Panato sust.).
Pàn. Pane. Mòzzo (o largo e z dolce). Fritura panada o impanada. Fritto pa
Pan de buter. Pan di burro – fig. Panàa. Appannato. Nebbioso. (nato.
Buon pastaccio. Pasta di miele – ed Panaa. Feltrato.
PAN ( 253 ) PAN
Panadóra. Credenza. Quella tavola che Panatton o Panatton de Natal... ... sp.
s'apparecchia per servizio della ta di pane di frumento addobbato con
vola ove si pranza. Gli Spagnuoli burro, uova, zucchero e uva passe
la dicono Aparadora. rina(ughett) o sultana, ehe intersecato
Panadóra. T. de' Caciai. Lo stesso che a mandorla quando è pasta, cotto che
Penàggia. V. sia risulta a molti cornetti. Grande e
Panadóra. Appannatoio? (I diz. ital. spie di una o più libbre sogliamo farlo
gano altrimenti questa voce che pre soltanto per Natale, di pari o simil
sero in prestito dal Magalotti, ma io pasta ma in panellini si fa tutto l'anno
credo erroneamente). Peluzza? (Alb. dagli offellai e lo chiamiamo Panatto
bass. in Brosse). Pezzo di pannolano nin – Nel contado invece il Panatton
ordinario con cui si liscia il pelo ai suol essere di farina di grano turco e
cavalli nelle scuderie. regalato di spicchi di mele e di chic
Panàgg per Pennàgg. V. -
chi d'uva – I diz. italiani ricordano
Panarètta. . . . Quel velo di fiore che il Pan di ramerino, quaresimale, tondo,
si va formando sulla superficie del fatto di bianchissima farina impastata
latte allorchè sta posando per indi con olio, dentrovi ramerino e uva
quagliarsi. È in certo modo un resi passa nera o zibibbo, il Pan pepato
duo di crema. V. in Pàmera. con miele, pepe e dei pezzetti d'aran
Panarisa. Panericcio. Patereccio. Pate icio o di zucca; il Pan forte, specie
recciolo. Malore che vien altrui alle inferiore del Pan pepato, il Pan ba
radici dell'unghie. Anche i Francesi lestrone con miele e mescolato con
scrivono Panaris. noci e fichi secchi; e il Panlavato
Panaroeüla. Pannarola Last. Op. II, 146). affettato, arrostito, o inzuppato nel
Arnese col quale si estrae il panno l'acqua, e condito con aceto, zucchero
o fiore dal latte. In alcuni luoghi è e simili. Tutti dolciumi parenti ma
vaso di stagno; nelle nostre cascine non identici col nostro Panattòn.
formali invece è un Ciotolone di legno Fa vegni-sù el panatton de Natal.
molto spaso, alto 8 centimetri e del Far venire il latte alle ginocchia(Pan.
diametro di centim. 35, col quale, oltre Poet. II, xx1, 1o). Far venire il tor
a sfiorare il latte, si rovescia anche il cibudello (Nelli L'Astr. I, 5). Mettere
coagulo, s'estrae il latticello(fiorin), ec. a leva. Sollevar l'animo, disgustare.
Panarón e Panaròtt dicono in alcuni Me ven-sù el panatton de Natal. La
paesi del contado la Blatta orientale mi ribolle(*tosc. – Tom, Giunte). Mi
o sia il Bordòcch. V. si fa stomaco(Caro Let. fam. Il , 86)
Panàsc. Panaccio(Min.) – Noi però a vedere, udire, pensare checchessia.
usiamo questo peggiorativo in un senso Panattòn e Bon panatton. fig. Pastricciano.
tutto speciale trasferendo la qualità Pastaccio. Bonaccio. V. in Pacciaròtt.
di cattivo dalla sostanza alla quan Panatton. v. a. fig. del Var. Mil. Dappoco.
tità. Tutt quell panasc el ghe farà maa; Panattonin. Dim. di Panattén. V.
e non vogliamo già dire che sarà di Panàva. v. cont.... Pane bollito col latte.
cattiva qualità quel pane, ma che Pancòcc. Lo stesso che Pancòtt. V.
Quel tanto pane farà male a quel tale Pancocción. Impalpo.Mollitivo-perPancot
di cui si parla. tón. V.-fig...Viso da focaccia mal cotta.
Panàscia. V. Pannàscia. Pancòtt che anche dicesi Pancòcc. Pan
Panatèll. Panicello. Panellino. bollito. Pan cotto. Panata. Pappa.
Panatèll.... Picciol pane d'oro, d'ar Cera de pancott. V. in Céra.
gento, di piombo e simili. Ciel faa a pancott. Cielo a pecorelle.
Panatèll. Panetto(Targ. Istit. III, 488). V. anche in Lanna. “ -

Quadruccino di lacca o simile. Pan duu, pan trii, ecc. panigada


Panatèll. Panellino. Mozzo. Quel po' di e pancott. V. in Sètt. -

burro che fanno i poderanti col latte Pancottin. Dim. di Pancòtt. V.


settimanale della loro vacca. Diminu Pancotton o Pancocción. . . . . Così varj
tivo del Pane delle cascine formali. contadini dell'Alto Mil. chiamano il
PAN ( 254 ) PAN
Panbollito fatto col pane di grano Pàmera, e quasi sempre al plur. Pàner.
turco grattato, a differenza del Pan Lentiggine. Lintiggine. Litiggine. Liti
cott, voce che riservano a denotare gine; dottr. Efelidi. Nome di quelle
il Panbollito fatto col pane di fru macchie simili alle lenti che si spar
mento grattato. gono singolarmente sul viso. Anche i
Pandàn. Riscontro. Contrappunto. Dal fr. Provenzali dicono Pano la litiggine e
Pendant. Fors'anche Corrispondenza Panous il litigginoso. -

(come spiega il Gh. nelle Voci II, 152 Panéra (Maggi Interm. II, 5o2 ). Arcile
citando un testo del Buonarroti). (*luech.). Arca. Panattiera. Cassa in
Pandemeijn. Quaccino(“fior.). Pane socce cui serbasi il pane.
nericcio o succenericcio. La Pinza dei Panéra. V. Scudegùgn.
Veneziani. V. Brusàda e Carsenza. Paneràa. Litigginoso, Lentigginoso.
Pandemeijn. . . . . Panellino di farina di Panerètta che anche dicesi Panètta o
grano turco regalato di zucchero e Mezza-pànera. ... . . Quel latte che
butirro, e talora anche sambucato. si leva dalla superficie della caldaia
Pànder. V. Picch. in cui s'ha a cuocere il cacio lodi
Pandòra (la sura). Monna schifa 'l poco giano dopo che vi fu messo il caglio.
Panédi per Zuccher d'orz. V. Panerón. Pentolone. Infingardo.
Paneggiamént. Cascata. Ricascata. Corti Paneròtt per Buseccón sig. 2. V.
naggio o Guernimento di cortina che Panètt. Pezzuola. Fazzoletto. Drappicello,
fa l'ufficio dell'antica mantovanna. V. Pannicello lino che le persone civili
Panegili. Panegirico. dicono anche tra noi Fazzolètt. V.
Panèll. Sansa. Frantume delle olive, Panett del coll. Cravatta. V. Colla
mandorle e simili da cui sia già stato rinna.
tratto l'olio. Però quella specie di fo Panett del coll. Fazzoletto da collo.
caccia rotonda che rimane dopo tratto Pezzuola da collo. Quello con cui le
l'olio dal linseme e dal seme di ra donne sogliono coprirsi intorno al collo.
vizzone che è chiamata da noi Panell Panett del nas. Cinturino(“Vocab.
e di cui facciamo grande uso per in aret. – così detto perchè tenevasi già
grassare il bestiame, è detta dal Tar dai fanciulli alla cintura). Moccatojo.
gioni Tozzetti (in Brassica napus e Benduccio. Moccichino. Pezzuola.
Istit. III, 25 ) Pasta o Stiacciata, e Panètt. Acciaiòlo. In contado intendesi
nelle Istit. Il I, 27o Placenta, dal Za specificatamente quel Drappicello che
nob. Diz. (in Mandorlata) Paniccia, dal le contadine indossano a mo' di pic
Gior. agr. VllI, 256 Panella - Il Panell ciolo sciall e ch'elle si mettono in
d'armandol Mandorlata (Zanob. Diz.) capo a foggia di velo allorchè en
è il Grignon de Francesi. trano in chiesa. E siccome tali drap
Panell de gratton. P. in Grattén. picelli soglion essere di tela, la qual
Pànera, e fra i cont dell'Alto Mil. Pàna. tela in contado è detta Pann, così
Panna(“fior.). Cremore. Crema. Fior Panett pare che sia sincope di Pann
di latte. Capo o Cavo di latte. nett o dim. di Panno (Pannett; paneti).
Fà-sù la panera. Appannarsi(Lastri Panètta. V. Panerètta.
Op. II, 152). Sto latt l'ha faa-sù la Panettàda. Pezzolata(“tosc. – Tom. Sin.).
panera. Questo latte s'è appannato. Pieno un fazzoletto (panètt) di chec
Mezza panera. V. Panerètta. chessia. (zoletto.
Panera doppia. . . . . Il fior di latte Panettàda. Pezzolata (ivi). Colpo di faz
di prima spannatura. Panettée. v. cont... Venditor di fazzoletti.
Scumà-via o Tirà-giò la panera al Panettin. Pezzolina. Pezzoluccia, Fazzo
latt. Spannare. Disfiorare il latte. – lettino (“tosc. – Tom. Sin.).
. La Spannatura (Gior. agr. X, 51 o) – -
Pànfeta, ... Voce imitante il romore d'un
L'Ecremer dei Francesi. colpo in genere, e specialmente d'un
Sorbett de panera. V. in Sorbètt. colpo battuto in cose molli o cedenti.
Stracchin d'ona panera, Stracchin Panfil. . . . Sp. di giuoco in cui dicesi
de dò paner. V. in Stracchin. Panfil il fante di spade ch'è la carta
PAN ( 255 ) PAN
dominante, e Panfilett quello di ba Offizzi d'Ozen dalla famiglia da Ozeno
stoni che è il secondo trionfo. che prima dei Panigaroli lo gover
Panfilètt. V. sopra in Panfil. nava. Si ha l'Indice delle scritture
Pangelingua. fig. . . . . . Dicesi d'ogni contenute nei codici di quest'uffizio
conto, d'ogni lista, d'ogni fattura o archivio stampato del 1643 dal cu
assai lunga; tratta la metafora da stode di esso Cesare Picinelli. Tali
quelle lunghe liste di carta che so codici riposano oggidì nell'Archivio
gliono tener fra mano i secolari allor governativo di San Fedele.
chè vanno a processione cantando Panigh. Panico.
l'inno che incomincia per Pange lin Panigh de Spagna. Discipline(così il Targ.
gua, e che è stampato su quelle liste. in Polygonum orientale). Pianta nota.
Pangelirech. v. scherz. Panegirico. Panighètt (Partii del). V. in Partii sig. 8.°
Panì. Imporrare? Imporrire? Dicesi del Panighètt. Panico. Sainella? Quel panico
legname che tagliato e lasciato sotto seminato folto che si falcia quando è
alla scorza ammollisce. sul mettere la pannocchia per farne
Panié. . . . . Cestone quadrilungo intes mangime agli animali bovini – Al
suto di vimini o di giunchi marini, cuni intendono anche sotto questa
nel quale s'alloga un cento bottiglie da voce la Ferrana.
infiascar vini. È voce franzese fattasi Panii. Imporrato.
comune tra noi dopo che si rese co Panin. Panino(“tosc. – Tom. G.). Pappo.
mune l'uso di serbar i vini in bottiglie, Voce che si usa per vezzo co bimbi
e sursero le fabbriche di siffatti vasi. in luogo di pane – Anche le balie
Mezz panié... Cesta simile alla sud provenzali dicono per vezzo Panet
detta, ma la metà più picciola e capace per Pan ai loro allievi.
di sola una cinquantina di bottiglie. Paniroeüla. . . . . . Concola spasa colla
Panigàda. Fior di sambuco. Pan con quale il caciajo suol levare il fiore
dent la panigada. Pane sambucato. - al latte prima di passarlo al Zangolone
Questa nostra Panigada proviene forse detto borliroei, per farne il burro.
dal greco IIxyayaſo;(ottimo), sia per Panisèll. Gattone. – Pennecchio. Conoc
chè di grato sapore e salutare, sia chia. Roccata. Quella quantità di lino
perchè atta ad allontanare i punteruoli o simile che si mette in una volta
dal frumento come dice Van Diesche. sulla rocca per filarla. Dal lat. Pa
Se altri la volesse contrazione di Pa nucellium.
nis gaudium, ed ei se lo creda. Fà-sù i panisej. Appennecchiare. In
Micchin o Pandemeijn con la pani conocchiare.
gada. Panetto dolce sambucato, cioè Panisèll. V. Parioeüla.
con fior di sambuco. Panisellìn. Dim. di Panisèll. V.
Pan duu, pan trii, ecc. panigada Panisellon. Accr. di Panisèll. V.
e pancott. V. in Sètt. Paniss. Imporrire. Imporrare. Il cuocersi
Quand te fee el pan, regordet de e l'infracidar del legno per cagione
fà ona brusada o ona carsenza con di troppo umidore interno.
la panigada. Ricordati, come tu fai il Panizzazion. Panificio. Panizzazione.
pane, di fare una stiacciata coi fior Panmoijn. Zuppa (Alb. enc.). Il pane in
di sambuco (Lasca Sibilla V, 7). triso nel vino, detto La soape au per
Quatter fritol con la panigada. Quat roquet dai Franc., la Weinmährte dai
tro frittellette sambucate. Tedeschi. Il Domenichi nel suo Ca
Panigaroeiù (Offizzi o Archivi di . . . . pitolo della Zuppa che sta fra le Rime
Uſizio così detto dalla nobil famiglia del Berni (II, 5 1 1 e segg.) parla di
dei Panigaroli oggidì estinta che ne Zuppe di trebbiano, di greco, di mal
aveva il governo, e nel quale si regi vagia, ecc., e chiama in genere Zuppa
stravano tutti gli atti pubblici più il nostro Panmoijn. Anche il Buonar.
solenni – Questo stesso Uffizio od (Tanc. 79) dice E ſecero in quel vin
- Archivio cessato verso la fine del se suppon tant'alti – V. anche Sùppa.
colo scorso dicevasi nel 15oo e prima Panmoijn de la Madonna. V, Erba brusca
PAN ( 256 ) PAN
Pànn. Panno. Panno lano – Le Tar. Pann pastos. Pannina di buona mano
fir, così come i nostri pannajuoli clas (Bracciolini Scher, proem.). Panno ama
sificano i Panni in sopraffini, fini, bile o manoso, che ha morbidezza;
mezzi fini, ordinari. Dal nome poi dei quello che i Fr. dicono Drap amou
paesi dai quali vengono loro li speci reux o maniant.
ſicano per Perugino, Sedan, Lodève, Pann pien. Panno ben coperto.
Louviers, Elbaeuf, Schio, Verona, ecc. Pann rar. Panno scoperto,
Soggiungerò qui sotto i più travisati in Pann rasaa. Panno cimato.
sieme con altri di varia denominazione. Pann ratinaa. Rovescio.
Pann alt..... Panno largo, panno Pann reſolaa o refolé. Panno ben
che ha molto lez o molta laize come coperto o feltrato o fitto. Quello in
dicono i Francesi. cui il ripieno cuopre bene l'ordito
Pann bass. . . . . . Panno stretto. nel garzo – La voce Reſole è un
Pann ben battuu o saraa o s'ciasser. pretto franzesismo da Refouler.
Panno serrato o fitto. -
Pann o Rovers Gianizzer. Panno di
Pann ben feltraa. Panno ben feltrato. Jenizzar o fabbricato su quell'andare.
Pann ben ſolaa. Panno ben sodato. Pann scur. Panno bujo.
Pann camolaa.Panno tarlato,tarmato. Pann stamett. Droghetto stamettato.
Pann Carsé. Panno di Chersey nella Pann tajaa-via de la pezza. Panno
contea di Surrey in Inghilterra. levato della pezza.
Pann cuir..... A spina, fitto, pesante. Pann tint in fil. . . . . Panno tinto
Pann de bigliardo de trucch... Pan di filato. (tilano.
nolano di color verde, tra fine e dozzi Pann tint in lanna, Tintillano. Tin
nale, che si stira sulla tavola da bigliar Pann tint in pezza. Tinto di pezza?
do. Suol esser alto un metro e mezzo. V. in Tencioria.
Pann de dama o Drà de dama (drap Pann usaa. Panno domo o domato.
de dame) dicevasi altre volte quel pan - Andà a toeò on taj de pann. Stac
nofino, sottile, manoso che oggidì corre care un panno da rivestirsi.
sotto i nomi di Zafir, Peruviènn, ecc. Fà-sù a brazz de pann. Ingannare
Pann de Rodella. Panno agnellino, a partito, sommamente, grandemente.
cioè di lana d'agnello. L'Agnelin fr. Gropp de pann. Nodo da lanajuoli?
Pann de soppedani... Panno gros Ingannass a brazz de pann. Ingan
solano e per lo più di color verde che narsi a partito, cioè assaissimo.
si stende in sui pavimenti per tappeto. Mercant de pann. Pannajuolo. Pan
Pann detestanna..... Panno pros Mezz pann. Panno sottile. (niere.
simo al capopezza. Scimossa del pann. Vivagno.Cimossa.
Pann de vigogna. . . . . Panno di Pànn, voce cont, che in genere si usa per
pelo di vigogna(capra vicunna), finis Tila. V. Panno(Fagiuoli Rime 1, 68).
simo, e di color cannellino o nero. Fà pann. Tessere. Far tela. Fare il
Pann fazion o fasson de... V in Uso. panno.
Pann fiorett de Padova. Panno pa Pann de duu lin. Panno o sia Tela
dovano. (in pezza. di tutto lino.
Pann in pezza. Pannina. Pannolano Vegnì color d'on pann lavaa. Di
Pann lingerin. Panno sottile. ventar come una cenere Ambra Furto
Pann mal ſolaa. Panno mal sodato III, 4). Diventare nel viso come un
e che rientra, come è quel di Casentino. panno lavato (Lasca Cena II, nov. 4.").
Pann mist o sgiaspé o flamé. Pan Impallidire. Insassare. Allibire. Tra
no divisato. mortire. Il Fag. (Amor ec., I, 18) ha
Pann olandin. Panno olandino. V” avete fatto un viso di pan lavato.
Pann pagnon. . . . . Panno nero fi Pànn così assolutamente usano in ispecie
nissimo, usato rovescio per lutto, che i contadini per Tela di lino e stoppa.
ci venne di Sedan in Fr. insieme col Pànn. . . . . . . . Tela tesa a mo' di
nome datogli in origine dal fabbrica velario per le vie in occasion di pro
tore (Pagnon). cessioni o innanzi ai limitari o nei
PAN (257) PAN
vestiboli delle chiese in occasione di za in riquadratura, cioè circoscriverne
sagre od altre solennità. le pareti con adeguate cornici quadri
Tirà el pann... Tendere la tela per lunghe a più doppi e di colori per
lo fine di cui sopra; e fig. Tirari pan solito diversi da quello tutto uniforme
ni; lo stesso che Andà al cagaratt V. del campo. Dal fr. panneau(fodrinna).
Pànn o Cavàll. Pezza; e sch. Palafreno Panòccia. Tincone. Bubbone. Bubone.
(Allegr. pag. 2 15). Postema nell'anguinaja cagionata da
Pànn. T. de Confett., Liquor., ecc. ecc. lue venerea.
Calza. Filtro. La Chausse dei Francesi. Panoeüra. V. Panùr.
Pann. s. m.pl. T. di Stamp. Feltri. Quei Panòn. Panone(“tosc. –T.G.). Gran pane.
pannelli che s'adattano fra il timpano Panòs. V. l'annòs.
e il timpanello del torchio da stam Pamporzin. V. Pamporzin.
pa, e servono per far accostare alle Panpòss. V. in Pàn – fig. Bracone.
stampe o forme il foglio bagnato, per Panpossonon. fig. Il presidente della
chè ne riceva l'impronta in tutte le flemma(Fag. Rime I, 156).
sue parti egualmente. Panscètta. Pancetta. Panzetta. Ventrici
Pànn del lettorin. T. eccles. e de Ban no. Diminutivo di Pancia. -

derai. Bandinella del leggio. Panscètta. Sorra. Tarantella. Carne della


Pànn. s. m. pl. T. teatrale. . . . . Quei pancia del tonno.
pezzi di scena laterali vicini al pro Panscètta. Ventresca? Quel Lardo veno
scenio che ne limitano con dipinto so e carnoso che si trae dalla pancia
sempre uniforme l'imboccatura en del porco. È il Petit-lard dei Francesi.
trando nelle prime due incanalature Panscètta. Pancetta(“roman. – Scap. Op.
(taj) del palco. pag. 19) di vitella.
Pannàa. ad. Feltrato. Addiettivo di stoffe Panscettinna. Picciol ventricino.
preparate in modo che rassembrino Pànscia o Pànza. Ventre. Buzzo. Pancia.
panno. Droghètt pannaa, Saja pan Epa. Peccia. Gagno. Panza.
nada. V. Droghètt, Sàja. Andà o Corr a panscia a terra o
Pannàa per Spaneràa. V. r
a gamba a terra. Andare di carriera
Pannascèlla. Carpitella. o di scarriera o a tutta carriera o a
Pannàscia o Panàscia. v. cont. Carpita. tutto corso o a briglia sciolta. Fare
Quadrilungo di pannaccio di lana al scappata. Correre di scarriera o a bri
biccia del quale fanno uso i con glia sciolta a cavallo.
tadini dell'Alto Mil. sia in luogo di Avegh la panscia(assol. parl. di don
sarrocchino per coprirsi le spalle e ne). Essere incinta.
il petto allorchè piove o è gran fred Avegh la panscia o el venter in
do, sia per coprirne le loro bestie bocca. V. Bócca.
da soma, sia per riparo agli usci Con la panscia in focura. In panciol
quando hanno i bachi da seta. Berga le – in giò. Boccone. Corporone – in
mo fa gran traffico di queste carpite. sù. Supino. Resupino. Risupino. Colla
Pannàscia. . . . . . I beccai chiamano pancia all'aria.
così quelle larghe tovaglie in cui in Impieni la panscia. Stivar l'epa.
voltano le carni che mandano in fre Imprestà-via la panscia o la pell.
sco alle ghiacciaje. Sono simili alle V. in Pèll.
Mantirasc (V.) cangiato lo stretto e La panscia no s'empiss de compas
lungo in lungo e largo. sion. La ragione e il compatimento
Pannòs che pronunziamo volentieri Pà non empiono il corpo (Fag. Un vero
nòs. Pannaccio. Pannone. Bigello. Vil amore non cura interesse I, vi ).
lanesco. Burello. Panno inſimo, gros Mangià a creppa panscia. V. Mangià.
solano, e dicesi per lo più del panno Mettes dent a panscia averta. Pren
che usano i frati, i contadini, ecc. dere checchessia a scesa di testa. È
Panò. Riquadratura(“fior). lo stesso che Mettes dent cont el coo
Fà ona stanza a panò. Riquadrare e cont i pee. V. in Cóo.
una stanza(*fior.). Dipingere una stan Panscia de velù. V. in Velù.
Vol. III. - 55
PAN ( 258 ) PAN
Panscia de vermen. Ventraccio (Fir. Pantalon. s. m.pl. Pantaloni(*ſior.-Giorn.
Op. I, 82). Panciaccia (“tosc. – T. G.). commerciale di Firenze). Calzoni che
Improperio contro alcun panciuto, dalla cintura aggiungono sin verso il
Panscia fada a colzetta. Ventre di collo del piede. Dal fr. Pantalons.
struzzolo. (spianata. Gamb. . . . . . - Staff. . . . . . -
Panscia in dent. Pancia smilza o Patta o Pattin o Patton. Toppa = Par
Panscia passa o molla. Pancia o tid denanz. I due davanti = Partid
Trippa guizza. dedree. . . . . - Cuu. Fondo = Fal
Panscia pienna no pensa a la vocuja. zetta. Serra - Taj de la patta. Lo
Chi sta bene non pensa a chi sta male sparato.
(Guadagn. Poes. I , 15). Chi ha il Pantalon a campanna. . . . . Pan
corpo pieno non crede all'affamato. taloni accampanati e ugualmente lar
Pesciada in la panscia. Una pecciata: ghi negli stremi. - -

Salvà la panscia per i figh V. in Figh. Pantalon a coliss. . . . . Pantaloni


Stà-lì a grattass la panscia. Stare a allistati dai due lati esterni,
grattarsi la pancia. Sdonzellarsela. Pantalon a la russa. . . . Pantaloni
Pànscia. Ventre. Entasi. Dicesi delle co assai larghi e con serra a guaina.
lonne, dei vasi e simili allorchè hanno Pantalon a l'inglesa. . . . . Panta
più o meno del ventricoso. loni all'usanza inglese. . .
Fà panscia. Far corpo. Farsi in fuora. Pantalone con la staffa. . . . . Pan
Dicesi delle muraglie che invelano e taloni con una staſſa mobile o fissa
minacciano danno. È il I entrem facere che abbraccia nel fiosso la scarpa
dei Latini, il Faire ventre dei Franc lo stivale. - i -

Pànscia.... La parte più corpacciuta dei Pantalon tiraa a la gamba. . . . .


l'ànscia. Curva della campana. (vasi. Pantaloni configurati pienamente colla
Pànscia. ... nelle lettere. L'a el gh'ha forma degli arti inferiori.
la panscia. L'a ha la. . . . . Pantalon cont el pè. Pantaloni a
Pansciàda Spanciata. Ventrata. Dà dent scarpa ?
ona pansciada in del tavol. Battere i Pantalonàda. Scempiaggine.
una ventrata nella tavola. Fa di pantalonad. Goffeggiare.
Panscin. Pancina(“tosc. – T. G.). Pan- | Pantalonitt, s. m.pl. Pantaloncini ſior.).
cetta. Panzetta. Ventricino. Panteon. Panteone. Panteon. Questa voce
On bell panscin. Un ventre raccolto. si fece comune anche nelle bocche
Panscin. assol... Principio di gravidanza. del nostro popolo dopo che fu pro
Pansción. Pancione(“tosc. – T. Giunte). mulgata col decreto italiano 22 giu
Trippaccia. Ventrone. Gran pancia. guo 18o9 l'erezione di un Sepolcreto
Pansción. Pancione (Caro – Monti Pro destinato alle ceneri ed alla memoria
posta IIl , 2, 15 – T. G.). Ventrone degli uomini grandemente beneme
(“tosc. – T'. G.). Trippone. Peccione. riti della patria nelle magistrature,
Buzzone. Uomo assai panciuto. uelle armi, nelle scienze e nelle arti.
Pansciònna. Ventrona ('tosc. – T. G.). Il Porticato di San Michele ai nuovi
Donna panciuta. (pancia. Sepolcri volg. detti al Foppone dovea
Panscionòn. Ventronaccio. Grandissima tramutarsi in tale sepolcreto, all'onor
Panscionán. Ventronaccio(“tosc. – T.G.). del quale vennero designate poco tem
Uomo che ha grandissima pancia. po dopo le ceneri del valoroso Teulié
Pansciúu. Panciuto. che primo fra i nostri generali italiani
Pansman. Franzesismo de Militari. Go illustrò col suo sangue i fasti militari
verno de cavalli. - a
del regno, e quelle dell'egregio lette
Pantalon. Pantalone. Nome di maschera rato padovano Melchiorre Cesarotti.
nota – Fig. si usa per Fratfazio o Quel Panteon però si rimase un pro
Colui che paga per gli altri. V. Polacch. getto per le successive vicende del
Pantalon paga. Fraſfazio sarà egli. regno, e non lasciò di sè altra me
Il Siciliano Cappildazzu paga tuttu moria fra noi fuorchè il titolo con
(cappellaccio paga). - improprietà di voce assegnatogli.
PAN (259 ) PAP
Pantéra o Panzéra o Bernardón. . . . . Panzànega. s. f ſig. Disutilaccio. Uomo
Il tralcio di vite teso da un palo da nulla. Il Tanzi disse a un siffatto
all'altro nelle viti a pergola, o da E, pardoncmm, sii propri ona panzanega
un pedale all'altro nei filari. Panzaneghée. Carotajo Favolajo. V.Balée.
Pantòffia. Bandiera. Donna sciamannata. Pàol. Paolo. Giulio. Moneta nota.
Mezza-pantoffia. Crelia(“fior.). Paolètt. Paoletto(Nelli All. di Ved. I, 5).
Pantòffola. Pantofola. Pantufola. Mula. , Paoluccio(“tosc.). Un giulietto.
Pianella – Le pantufole pontificali si Paolinna. . . . . Sp. di Stoffa di seta.
dicono Sandali. Paolòtt. Minimo. V. in Fràa.
Quell di pantoffol. V. in Quèll. Pàpa(pont efice)noi pronunziamoPappa. V.
Pantomimma e com. per idiotismo Pan Papà e Paparin. Babbo. Voci infantili
tominna. Pantomimo. Sceneggiar muto. che valgono padre. Il francese Papà.
Avegh sossenn pantominna. Aver Papà. fig. Re. Sopreccellente in checches
mimica. Esser valente nella mimica. sia. Per scriv l'è el papà. È il re degli
Pantomimma o Pantomìnna. fig. Finzio scrittori. El se cred de vess el papà di
ne. Carota. Finta. -
poetta. Si reputa l'arcipoeta – dispreg.
Fagh ona pantomimna. Fare una Papà di asen o sim, Re degli asini, ecc.
finta con alcuno. -
Papà-grand. Nonno. Anche i Francesi han
Te gh'ee domà di pantominn. Fin no Grand-papa e Grand-père, i Tede
gi. Simuli. T infingi. schi Grossvater, e gl'Inglesi Grand
Pantrid o Pantrii. Pangrattato. Farinata. Papàl. Papale. (father.
Pane grattugiato e cotto nel brodo o A la papala. Alla paperina. Lauta
nell'acqua con burro sale e cacio grat.” mente, squisitamente.
Pantrid maridaa. Pangrattato col A la papala. Alla papale(Berni Rim.
l' uovo. -
IlI, 277 ). Alla libera(Sacc. Rim. I,
Pantrid passaa. . . . ll pangrattato 11 ). Alla spiattellata.
colato per una pezza o calza onde Benedizion papala. Benedizion papale
sceverarlo dalle parti più grossolane. (volg. it.)-Altig. veggasi in Benedizion.
Pantrid. scherz. per Cagarèlla. V. Papàl o Papalon. V. in Càrta.
Pantridin. Dim. di Pantrid. V. Papalin. Papalino(“tosc. – T. G.).
Pantrii. V. Pantrid. Papalin. Ad. di Pan. V. – Il Var mil.
Panùr che altri dicono Panopur, altri vuole che la voce Papalin, in questo
se d'ottone Retòrt. T. dei Carrozz., sig., provenga da naufrà Ay,fior di farina.
Sell., ec.... Sono le guide di cuoio della Papalinna. Doppia di Roma.
martingala (stricch). Dal fr. Panures. Papalinna.... Sp. di Berrettino a cuffiot
Pànza. Lo stesso che Pànscia. V. to che cuopre per intiero la testa
Creppa panza putost che robba e gli orecchi, quello simile usato dal
vanza. V. in Ròbba. Sommo Pontefice dicesi Camauro.
Panzànega. s. f. Fòla. Favola. Pantrac Papalin. V. in Càrta.
cola. Bubbola. Baggiane. Panzane. Papardina (Stà in). Stare alla paperina.
Cuntà panzanegh. Foleggiare. Fa V in Pappa sig. 1. Il Mag (VI, i 19) disse
volare. Favoleggiare. Anch in mezz ai travaj stoo in papardina,
E poeiù gh'han miss-sù la saa, l'asee Paparell. V. Papparèll.
e l'oli d'oliva, e la panzanega l'è Paparin. V. in Papà sig. 1.”
bella e fenida. Stretta la foglia sia, Papaver. Papavero; e ant. Pappardo. .
larga la via; dite la vostra ch'io ho Papéle. Lo stesso che Palpée. V.
detta la mia. Modo col quale si so Papelètta. T. degli Uffizi. . . . . Voce la
gliono terminare le novelle dalle ba sciataci dagli Spagnuoli (papele) e de
lie, dalle fantesche, ecc. ecc. Anche notante quella Sopraccarta d'un atto
nelle Rime d'un poeta pisano leg d'uffizio che indica il numero di pro
gesi questo modo sebbene alquanto tocollo, la data della presentazione
variato: dell'atto, la classe d'archivio che
Il fosso sta fra il campo e fra la via, gli si pertiene, e secondo i casi an
Dite la vostra che ho detto la mia. che la spedizione datagli.
PAP (26o) PAP
Papelettà o Fà i papelett. . . . Allestire Pàppa o Pàpa. Papa. Pontefice. Sommo
le sopraccarte di cui addietro. Pontefice. Sommo Sacerdote. Sommo
Papèssa. Papessa. Il secondo tarocco. Pastore. Santo Padre. Sua Santità.
Papié-mascé. Carta pesta. Dal fr. Papier Beatissimo Padre. Il capo visibile
mdche. della Chiesa Cattolica.
Restà-lide papié-mascé. Restare come Andà a Romma senza vedè el pap
un uom di carta pesta(Fag. Rim.). Im pa. Cader il presente sull'uscio. Con
biancare. Lo stesso che Restà-lì come dur un negozio bene fin quasi alla
quell de la mascarpa. V in Mascàrpa. fine e guastarlo in sulla conclusione.
Scatola de papié mascé. V. in Scàtola. Andà de pappa. Andar di rondo
Papigliòtt. Le Cartucce(Gasp. Gozzi op. ne. Lo stesso che Andà de re. V. Rè.
XIX, a 14 – Alb. bass. in Papillote). Boccon de pappa. Boccon ghiotto.
Cartoline triangolari nelle quali si av V. anche in Boccòn.
volgono i capegli a ciocchettine, per Dà a mento Dà a trà come el pappa
conformarli in ricciolini durevoli. Se ai scrocch. Dar tanta fantasia ad uno
ne fanno anche col piombo o coi quanto se fosse d'India o di Zimia.
retinuzzi di seta. Far conto che uno canti. Dar l'udienza
Avegh-sù i papigliott.... Aver le o audienza che dà il papa ai furbi o
cartucce. Ètre en papillotes dicono i Fr. ai furfanti. Non dare orecchio o retta
Ferr de papigliott. Stiaccine. Vi in alle parole di colui che ci parla, non
Ferr. far caso del dire d'alcuno.
Papigliòtt (Cott a la) o Cott a la carta. Faccia de pappa. fig. Viso di ges
Incartato(Scappi Op. p. 16o). Affagia so. Un boto. Un magio.
nato. Aggiunto di capponi, fagiani, Ghi e toeu-via nanch el pappa. E
quaglie, costoline o simili arrostiti di che gli sian poi dal papa tolte
involti in rete o carta unta. (disse il Parini Op. III, 85).
Papin che altri dicono Cascainpètt, e che Giustà de pappa. Acconciare otti
più anticamente dicevamo Bòita. Pen mamente; e in senso tristo Acconciare
zolo d'argento, d'oro o sim. Picchia pel dì dalle feste.
petto. Chiavacuore. Penzolo. Giojello Lavorà per el pappa. fig. Pescare pel
che usano le donne portare al collo, proconsolo. Lavorare senza frutto,
pendente sul petto – Quello che io dissi senza pro – Ed anche Lavorar per
in Bòita (seno) correggasi come siegue: altri – V. altresì in Corònna, Gésa, ecc.
Nell'editto 21 gennaio 1685 del conte Mangià de pappa. Stare come papi
di Melgar si parla d'una boita di perle (Gior. agr. IX, 186).
legata in oro smaltato del valore di Mort on pappa s'en fa on olter. fig.
lire 2oo circa. Congiungendo questa Se muore un papa ne vien fatto un al
luce col senso del testo del Bale tro(Rim. aut. pis. IV, 71). Il podestà
strieri che addussi in Boita mi av nuovo caccia il vecchio. Le nuove cose
veggo che la Boita era una specie di ſanno scordar le antiche.
Papin o sia di Picchiapetto. O pappa o pover pret. O Cesare o
Papinna. s. f. e Papis. s. m. Ceffatella. nichille(Pan. Poet. II, xi, 29). O Ce
Ceffatina. Amica ceffatella.Guanciatina. sare o Niccolò.
Fà corrvun a papinn. V. in S giàff. Pappa de gess o Statua de gess. fig.
Papis(Vess de Cà ). . . . Così dicesi in Cero. Bel cero. Magio. Pastore. Boto.
gergo l'esser bazzante, l'aver la bazza Figura insensata. (Soldàa.
(la basletta), forse perchè i cosiffatti Soldaa del pappa o de la pissa. V. in
o parlando o mangiando fanno colla , Stà de pappa e ant. Stà in papar
bocca questo verso pap pap pap. dina. Star come un passerino(Lor. Med.
Papista. Papista. Canz. 65.º), Stare come una papolina
Papóccia. Babbuccia(*tosc). Specie di (Nelli Serv. padr. I, 11). Godere il
pianella alla turca – Oggi di intendesi papato. Stare alla paperina. Starsi nel
anche per ogni specie di pianella. la pasciona. Godere e starsi con ogni
Papón. Pappone. - comodo ed agio.
PAP ( 261 ) PAR
Stà-lì come on pappa de gess. Pa da tagliatelli se mai non fosse per
rere un boto, un magio, un pastore; l'eccedenza in lunghezza e per l'es
cioè essere una figura insensata. sere solitamente rimpastata col burro.
Vess on pappa de gess. Esser di Si cuoce in zuppa, e talvolta anche
legno o di gesso(Fag. Rime II, 218, e.l.). fritta nell'olio e inzuccherata s'im
bandisce fra i dolci. Anche a Mantova
Vigna de pappa Giuli V. Vigna.
Pàppa. Papa. Nome del quinto tarocco. sono dette Paparèle. Il Tommas. (nei
Pàppa. Pappa. Zuppa. Minestra – Quan Sin., p. 557) accenna la voce Nastrini
do i bimbi cercano la pappa alle nostre per comune a tutta Toscana in questo
donnicciuole che stanno facendola cuo significato.
Pappa-sàl. . . . . Nell'A. Mil. è così
cere, esse per acchetarli soglion in
vitarli a dire così Pappasciànna. º chiamata una Polti
Coeus coeus – Camaroeus, Pappasciànscia. glia di latte o natu
Fà la pappa a sant'Ambroeus; rale o quagliato o sì veramente di siero,
Sant'Ambroeus l'ha annò de vegni, acqua e vinello (posca) la quale, in
Fà la pappa tutt i di. trisovi il pane di grano turco sbricio
Avegh la pappa bell'e fada. fig. Avere lato, si fa bollire tramenandola con
la pappa smaltita dal maestro. tinuo sintanto che il pane non venga
Fà bell lù trovà la pappa ſada... . per così dire pasta. V. Maggi (Falso
A chiunque è possibile farsi onore in Fil., pag. 2o8).
cose già ben preparate da altri, e si Pappatàs.... Insetto più picciolo della
dice a chi mena vanto di cose alle zanzara e molesto quant'essa. È il
quali altri gli ha spianata la via. Culer ciliarisL., il Bipio papatasi an
Fà la pappa. fig. Imburchiare. Aju tennis, corpore, alisque pilosis dello
tare altrui a comporre qualche scrit Scopoli(Fauna insubrica), la Curruca
tura – ed anche Far la strada in d'altri entomologi.
checchessia. Pappatàs. Tranquillone. Chetone, e in
Fà la pappa ai olter. fig. Uno levare la senso peggiore Pappataci.
lepre e un altro pigliarsela. Uno fare Pappinna. Pappina. Papperella. Pappuccia
i miracoli e un altro aver la cera – (“tosc.). Panatella. Sp. di minestrina.
Fare la panata al diavolo. Pappinna. Pappina. È come una densa
- Ona bonna pappa. Pappona(*tosc.). orzata(semada) gelata a modo di gra
Una pappoccia. (polato. nita, fatta con fior di latte cotto e
Tutt brutt de pappa. Tutto impap con altri ingredienti.
Pappà e Pappà-sù. V. Paccià. Pappinna, Pappina. Biancomangiare.
Pappagàll. Pappagallo. Lo Psittacus se Pappinna. Acquetta. Veleno.
vems degli ornitologi – Ai pappa Pappón per Pacción e per Pacciaròtt. V.
galli i nostri fanciulli sogliono do Pappònna per Pacciònna. V.
mandare botto botto Pappagall quant Pàr per Pàl. V.
hin i or ? Pàr. add per Pari usiamo nelle frasi
Pappagàll. fig. Pappagallo. Chi favella Al par de chissessia. Al par di chiun
come i pappagalli, cioè senza saper que.
che si dica, o Chi non fa altro se non De sò par o De sò pari. V. in Pàri
se ridire quel che sente dire ad altri, significato 2.”
senza saperne il che. Pàr. v. contad. e dell'infimo volgo in
Pappagàll. . . . . . Vaso di vetro, di luogo di Per (preposizione). V.
majolica o simile che ha la forma Pàra. s. m. Pajo. Paro – Al dim. Pajuc
d'un burchio con un breve collo di cio; all'accr. dispr. Pajaccio(*tosc. –
svolta, del quale fa uso chi è in Tom. Giunte ).
fermo gravemente o chi pate d'in Savè o No savè manca quanti para
continenza d'urina, e non può ser fan tre mosch. V. in Mosca.
virsi d'orinale. Vess on olter para de manegh. V.
Papparèll. s. f. pl. Nastrini(“lucch.). Sp. in Mànega. -

di pasta nota, non molto dissimile Pàra per Pala V.


PAR (262 ) PAR
Pàra. Timone. - -

fu voce famigliare anche tra noi sin


Parà. Apparare. Parare. Addobbare con
Parà. Parare. (parati. | verso la fine del secolo scorso e si
nonima di Scuola, Collegio, Società,
Pia para voltia messeda. V. in Voltià. Arte, Università tutte usate in pari
Parà-sù i besti. Parare? senso. Ai Paratici di ciascun'arte so
Paràa. s. m. V. Paràda. -

prantendeva la Badia Capitudine del


Paràa. add. e partic. Apparato. Parato. l'arte, e queste capitudini poi con
Parabóll. Cercine. Specie di guancialetto gonfaloni distinti per ciascun'arte ac
a cerchio fermato con alcuni nastri compagnavano il Vicario di provvisione
al capo de'bambini per riparo dalle nelle pubbliche solennità e processioni.
percosse nelle cadute. Pagà el paradegh. Pagar l'entratu
Parabollin. Cercinino. Dim. di Cercine. ra; cioè la tassa d'ammissione all'arte
Parabràsca. Guardabrace(Diz. art.). Fer nel passa badia.
ro ricurvo che nei forni serve a te Scritt al paradegh. Scritto in matri
ner raccolte da una banda le braci e cola. Matricolato.
la carbonigia. - Statutt di paradegh. Leggi dell'Arte.
Paracamin. È lo stesso che Quattacamin. V. Statuti dell'Arte. Nella Biblioteca Am
Paracàrr. Pilastrino(Alb. bass. in Borne). brosiana è una raccolta ricchissima di
Mimmo o Piuolo (“fior.); sch. Piscia questi Statuti dei nostri Paratici.
cani(“tosc.). Nome di quei colonnini Paràdega, V. Stèrza.
tronchi di pietra che mettonsi lungo Paradinna. Paratino. Un poco di paratino.
i muri o a piè degli stipiti delle Paradis. Paradiso – Dante lo disse Beato
porte affinchè non siano danneggiati chiostro. -

dalle vetture – E così pure si chiamano Andà in paradis. fig. Andare in gloria,
que' Pilastrini o colonnini consimili in visibilio, in broda di succiole.
od anche di legno che si piantano di Chi va in paradis va in bon loºugh,
distanza in distanza da ambi i lati e chi va a cà del diavol va a sò
d'una strada maestra per impedire Le buone opere hanno
ai carri di toccare i viottoli riservati premio, le triste pena.
dalle bande ai pedoni. Perticari nel Fior de paradis. V. in Fior.
l'Apologia di Dante (p. 588), com Fittavol de ris fittavol de paradis
mentando quel verso di Dante che o pure Praa e ris fittavol de para
dice Ov'Ercole segnò li suoi riguardi, dis. V. in Ris.
fa avvertire che i Romani li chiamano Ghe par de vess in paradis. D'in
Riguardi. I Tedeschi li dicono Parire ferno gli par d'essere saltato in pa
stock, i Bolognesi Fiton. radiso. Anche i Franc. dicono Il croit
Parada. Apparato. Parato. Paramento. etre au paradis.
De parada. Di gala. Per es. Vestii God el paradis a sto mond e al'ol
de parada. V. in Vestii. ter. Trionfare questo mondo e l'al
Mettes in parada. Mettersi in gala. tro (Salv. Granchio I, 2).
Paràda. T. Milit. e di Scherma. Parata. In paradis se po'minga andagh in
Paràda(vale a dire Palàda da Pàr palo) caroccia. Non si va in paradiso col
e anche Paràa. Proda(Lastri Op. IV, guancialino. Vedi più innanzi.
1 o7). Quel lembo di campo che ri I sciori a vorè poden god el pa
mane aduggiato da un pergolato o da radis in sto mond e poeu in l'alter...
altre viti palate. Le ricchezze porgono facilità a chi
Paràdegh. Paratico (Storici lombardi). sa farne buon uso di essere felici
Arte. Così chiamavasi altre volte in così in terra come in cielo. I Franc.
varie città di Lombardia il Corpo di invece dicono Les riches ont o font
quanti esercitavano legalmente in pae leur paradis en ce monde.
se ciascun'arte meccanica. Il Paratico I sciori stan ben o goden el para
degli orefici, dei fabbri, de'calzolai, dis a sto mond e a l'olter. Chi ha
ecc. ecc. (così detto dal greco Ilapa bene in questo mondo ha bene nell'al
dexora recipere, admittere in artem) tro(Passav. Spec. Pen., p. 55).
PAR ( 263 ) PAR
Paradis di donn. . . . . Così dicesi Paradòss. Paradosso.
per ischerzo il Caldanino o il Veggio Paradòss. Arcareccio. Tempiale (così
o la Ceccia che le donne si mettono leggesi nel Milizia, che dice anche
fra piedi per starsi calde allorchè corrispondere a questa voce la latina
sono sedute al lavoro o alla vegghia. Templum). Quello dei travi d'un ca
Paradis di occh. . . . Voce scher valletto (d'ona cavriada) da tetto, che
zevole denotante un paradiso imma sta di mezzo tra il fondo e il comi
ginario, e v'ha pure chi talvolta l'usa gnolo, e serve a sostenere i correnti
per Inferno, per Casa calda. Quello che (codeghett) che senza di esso si fac
i Provenzali direbbero Paradouge, pa cherebbero per la troppa distanza
radiso falso, immaginario. Anda in del che è dal fondo al comignolo in cui
Paradis di occh... . Aller droit en pa stanno inſissi coi loro capi.
radis comme une faucille dicono i Fr. Hin paradoss pu fiacch che codeghett
Paradis terester. Paradiso terrestre. - - (Mag. Fal. Fil.).
Usell de paradis. Uccello di paradiso, Paradòss. Asinello. Quella trave che
Vorè stà in paradis a dispett di regge le altre travi del tetto che
Sant. . . . Ficcarsi dove altri non ci
piove a un'acqua sola. a

voglia; pretender di reggerci in luogo Parafa. T. forense e degli Uffizi. Parafa


dove non ci ami chi vi ha anteriorità re? Firmarsi colla propria cifra, vidi
di possesso. mare, autenticare colla propria cifra
Vorè andà in paradis in caroccia. o colla propria firma abbreviata alcun
atto. e -
Voler andare in paradiso col guan -

cialino – ll Segneri(Quares. pred. 31.” Parafanga. l Parafango. In genere è quel


I, 8) disse nobilmente che Il para " Riparo qualunque per lo
diso non donasi agl'infingardi; l'Adi più di cuoio che vedesi nei calessi
mari ſam. che Non si può andare in per difendere il cassino e chi v'è
paradiso in cocchio; il Fag.(Rime VI, dentro dagli sprazzi del fango mossi
89) che In paradiso non si va in car dal girar delle ruote o dal camminar
rozza. A proposito del quale avver del cavallo. In ispecie il Parafango
timento i buoncompagni sogliono di dei diz. italiani è quello che noi dicia
ripicco dire scherz. che A volere sal mo anche Scossàa; e sembra che debba
var l'anima e ci bisogna dare piano servire altresì a denotare i seguenti:
in sul nocciolo (Cecchi Acquavino I, 3 Parafangh de cavall o de denanz.
– Samarit. I, 4 – Fiacchi in Cecchi Parafango. Quel riparo per lo più
Com. ined. p. 9o), vale a dire che vo di cuoio che suol essere fermo in
gliono tener conto del corpo per salvar certe specie di legni come cittadinn,
l'anima, traendo in ischerzo mate legn scalfaa, faeton e simili, e mo
riale la spiritualità dell'anima. Il no bile in certi altri, allo scopo di difen
stro proverbio denota al positivo ciò dere chi sta nel cassino dal fango che
che tutti sappiamo, al ſig. che Non è solleva il calpestio del cavallo. Il pa
mele senza mosche(Caro Let ſam. I, 179). rafango fisso o verticale diventa anche
Non v'è rosa senza spine, e di chi la paracadute in caso che il cavallo si
vorrebbe altrimenti dicesi ch'ei Vuole stacchi col carrino dal carro; in esso
l'uovo mondo. veggonsi le parti seguenti: r

Paradis. Ad. di Pòmm. V.


Pesciocu. Peducci dei ritti? le basi per le
Paradisin che anche dicesi Delizietta.... quali è innestato nel calesso = Cov. Pedali
Luogo delizioso, villa deliziosa. dei ritti? = Manett. Bracciuoli dei ritti ? =

Paradònna. Gran parato. Pientonitt. Ritti ? = Pienton. Ritto di mez


Parador. Paratore. Festajuolo. Colui che zo? = Bacchett. Traverse ? inferiore e supe
accudisce agli apparati delle feste. riore = Rizz. Volute della traversa superiore?
Paradora. T. idraul. Alb. enc. Paradore. Parafangh di roeud che altri dicono
Coronella. Argine curvo che si co Alettón. . . . . . Nonne di quei due
struisce molto indietro ad una ripa sporti a foggia d'ali che si conficca
corrosa o che minaccia rovina. no nelle fiancate delle carrozze per
-
PAR (264) IP AR
fare sì che al girar delle ruote il Giugà al paramaj. Giocare a palla
fango non le imbratti. Hanno a maglio o a pallamaglio. Giuoco
Palettinn . . . . . = Traversitt . . . . – notissimo i cui termini sono: Maglio,
nome di quel martello rotondo di legno
Parafoeùgh in senso di Quattacamin. V. armato di ferro con asta assai lunga
Parafoeùgh.Parafuoco(Alb.bass. in Ecran). col quale si batte la palla a maglio;
ventaruola(*fior). Guardafuoco(secon Appello, nome di quel piccolo cerchio
do il Voc. ven.). Specie di ventaletta sul quale si mette la palla avanti di
di cui si fa uso l'inverno per riparar darle; Appellare, cioè porre la palla
si, particolarmente il viso, dall'ardor sopra l'appello, ecc. ecc.
del fuoco. I Veneziani, per quanto | Paramàn. Guardia. Elsa.
parmi, danno nel segno più di tutti | Paramàn. T. dei Sarti. Le mostre delle
chiamando questo arnese Paraviso. Il maniche.
Parini(Op. III, 5) ne fece una grazio- | Paramàn. . . . Voci usate altre volte
sissima descrizione. Paramànus. dai maestri i quali così
Parafoeùgh che altri chiamano con vo dicevano agli scolari quando volevano
cabolo franzese Ecran, forse per di che presentassero la mano per dar loro
stinguerlo dal Parafoeugh detto qui delle staffilate. Far parare la mano
sopra. Parafuoco (Alb.bass. in Ecran). (Bargagli Vegl. Sanesi p. 15). Porger
Quadretto di carta, tela od altra stoffa, la mano per le staffilate (poem. aut.
intelajato e montato sopra un trespolo, pis). Star sulle parate (Fag. Rime I,
che s'alza e s'abbassa a piacimento no9). Parar mano (idem ivi Par. IV,
per riparare la persona dal troppo cap. 5° – quì però in senso di pararla
ardor del fuoco. per ricever danari, non già busse).
Parafreigh. . . . . . Assicella sottile e Paramént. Apparamento. Paramento. Pa
alquanto concava, alta centimetri 1 1 o rato – Al dim. Paratino.
e larga 65, che i fabbricatori del ca- | Parangon. Paragone.
cio lodigiano collocano tra il fornello, Senza parangon. Senza pari. Incom
e la caldaja, allorchè ne l'hanno ri parabilmente.
mossa per lasciar quagliare il latte o Stà al parangon. Pareggiare. Ga
cavar la forma dal siero, onde di reggiare.
ſendere la caldaia stessa dal troppo | Parangºn per Töcca. V.
calore che manda il fornello. Parangºn. T. di Stamp. Parangone. Ca
Parafùlmen. Parafulmine(“volgar. ital.). rattere da stampa che tiene il mezzo
Conduttor elettrico. fra il testo d'Aldo e l'ascendonica.
Parafùmm che altri dicono Fumin o Ca- Parapètt. Parapetto. Sponda.
min o Caminètt. . . . . . Ne fanali e Parapètt. Guardapetto. Assicella talora
nelle lampade è quel tubo ond'esce il ferrata che s'applica al petto quando
fumo. si adopera il trapano così detto da
Paragón. V. Parangon. petto.
Paràgraſ. Paragrafo. Parapettàa. Agg. di Scenàri. V.
Paràgraf. T. di Stamp. . . . Il segno S. | Parapettin. . . . . Picciolo parapetto.
Paragrandin. Paragrandine (volg. ital.). | Pararizz. Benduccio. Frontale. Benda da
Paralitegh. Paralitico, e idiot. Parletico. fasciarsi il capo la notte.
Paralizzà. Far incagliare. Fermare. Parascioeüla che anche scrivesi Para
Paralùmm. Ventola. Piccola rosta che scioeüra. Cinciallegra. Cingallegra. Cin
serve per parare il lume di lucerna cia. Cincinpotola – Il lombardo Pa
o di candela affinchè non dia negli russola e il nostro Parasciaeula trag
occhi. I Francesi lo direbbero un gono origine probabilmente dal lat.
Garde-vue. Parus, nome che danno gli ornitologi
Servì de paralumm. fig. Servir per a questa famiglia di uccelli. Noi per
lucerniere. V. Fà ciar in Ciàr sig. 1.” Parascioeula intendiamo per eccellenza
Paramàj. Pallamaglio. la Cingallegra maggiore o sia il Parus
Coo de paramaj. V. in Cóo. major L.
PAR (265 ) PAR
Andà a ciappà parascioeul. V. in Parént. Parente. Distretto di sangue
Tremacda. Consanguineo.
Cacciador de parascioeul o Caccia Fa parent. Far come. Far al pari di
dorèll. Cacciator da cincimpotole. Cac altri. Hoo faa anmì parent de l'asen
ciatore di poca abilità, e lo diciamo de la favola. Feci io pure come l'a
parl. di cacciator retajuolo o lacciajuo sino o al pari dell'asino della favola.
lo, chè i cacciatori con fucile poco Fass parent de quell. V. in Quèll.
valorosi diciamo particº Brusasces. V. Gh'ett di parent? vaghel a cunta...
Parascioeüla de montagna o Parasciolin. Si suol dire a chi ci noja lagnandosi
Cinciallegra minore bruna. Cinciaro con noi di cose nelle quali non vo
magnola. Il Parus ater L. È nera e gliamo prender parte, o narrandoci
bianca. (la. V. cose che non c'importano o che ci
Parasciolin. Dim. generico di Parascioeü sembrano immeritevoli di attenzione.
Parasciolin o Morniroeü. in isp. Cincial O gent o parent o el patron mal
legra turchina o piccola o puticchia. content. V. in Foeügh.
Cinciarella. Il Parus coeruleus L. I mei parent hin quist. V. Quist.
Parasciolin de coa longa. Codibugnolo Parent a la lontanna. Parente da
terrestre o delle selve. Codilungo. Cin lontano(Fag. Non bis. in amor ecc. I, 3).
cia codona. Il Parus caudatus L. Parent strecc. Parente stretto.
Parasò. Lo stesso che Celin, Solin, Bof Passà parent de la canaja. Essere
Parasò per Mantesim. P. (fettin. V. messo in mazzo colla baronaglia.
Paratatàgh... Voce imitante quello strepi Var pussee o vero L'è mej on amis
to che nasce allo spalancar usci o simili. che des (o cent) parent. A bisogni
Parattola che anche dicesi Pellàcca. Gio sono molto meglio gli amici che i pa
gaja. Pagliolaja. Quella pelle che sta renti(Lasca Arzig IV, 4). È meglio e
pendente sotto al collo de'buoi, e che più giova un amico che cento parenti
alcuni dicono anche Soggiogaja. (Varchi Suoc. IV, 1).
Parcèlla. Propr. Particella; è voce che Vess on poo parent. Esser parente
usiamo soltanto negli uffizi per indicare dalla lontana.
Parte d'alcun atto esponente una sola Parént in gergo. . . . . Creditore.
delle più e diverse transazioni in quel Restà parent. . . . . Rimaner cre
l'atto stesso comprese, per esempio: ditore per robe o danari prestati.
Parcella de convocaa.... Stratto d'una Parentèlla. Casato. Casata. Cognome di
fra le varie deliberazioni che formaro famiglia – Nei diz. ital. Parentela vale
no soggetto del Convocato comunale. parentado, parentorio, relazione.
Pàrch. Parco. Barco. Parco della caccia. Parentesiss e clauditee. I due segni della
El Parch de Monscia. Il Parco di Monza. parentesi.
Pàrch. Parco d'artiglierie. Parentòri. Parentado. Parentorio; e ant.
Parcòmm. V. Percòmm. Parentaggio. Parenteria. Parentela.
Pardée. V. Perdée. Parér. Parere. Consiglio.
Parècc. Parecchi – al fem. Parecchie. A mè parer de mi o A parer mè
Pareggià. Apparecchiare. Parecchiare. de mi. A mio parere. Al mio parere.
Pareggià assol. e Pareggià la tavola. Andà a toeü parer. Andar a consi
Apparecchiare. Mettere le tavole. gliarsi.
Pareggiàa. Apparecchiato. Ciappà el parer de vun. Accettare
I desgrazi hin pareggiaa come i il consiglio d'alcuno. Andare al con
tavol di ost. V. in Desgràzia. siglio d'alcuno.
Pareggiò. T. de Cuojai. Addobbatore Dà per parer. Dare per consiglio.
('tosc.). Quello fra gli operai d'una Mitaa parer e mitaa danee. V. Danée.
concia che accudisce specialmente al Sentì on parer o Toeiù parer de
governo delle pelli intanto che sono vun. Aver consiglio da alcuno o con
a conciarsi nel canale o mortajo o alcuno. Deliberare il suo consiglio con
addobbo che si voglia dire. alcuno. Consigliarsi con alcuno. Pren
Parengin. Paragone. der consiglio da alcuno,
Vol. III. 34
PAR (266 ) PAR
Vegnì del o de parer. . . . . Con- Me par e no me par 3 o vero El
venire o Annuire forzatamente. me par nò, el me par sì. Mi pare e
Parér, per antonom. Consulto. Il consiglio non mi pare.
che il cliente ritrae dall'avvocato, Parì bon. Far buon aspetto,
Parér. gergo. Lo stesso che Felipp. V. Pari el Dominee de Bust, el Diavol
Parètt. v. cont. per Palètt. I”. de la Ciarella, el potta de Modena, ecc.
Parètt, cioè Palètt. Palicciuolo? Legno V. in Dominée, Dià ol, Pòtta, ecc.
trasversale che collega col mozzo Parì e no vess l'è come ordì e no
i (passonin) la così detta Assa de cor- tess. Quanto è diverso l'esser dal pa
riaeu. V, in Corriocù. rere! (Fag. Rime I, i 48) Parere e non
Parètt o al pl. Paritt per Rèmm. V. essere gli è come ſilare e non tessere
Parfìnna. In sino a che. (Cr in Parere). Il parere e non esse
Pàri per Pàra (pajo) usiamo nel dett. re ha corta coda(Caro Let fam. III, 59).
Avegh adoss el trenta pari. Parere Parì la Mort del Gentilin, la Serva
il secento. Stare in sul mille. Aver de Pilatt, el Signor di pajsan, la Mort
boria, fasto, alterigia. imbriaga, ec. ec. V. in Mòrt, Sèrva, ec.
Pàri. Voce usata ne seguenti dettati: Parì on sant, on secol, ecc. V. in
Avè bell pari o Voregh bell pari. Sànt, Sècol, ecc.
Star fresco. Per esempio: Ghe voeur Per quell che me par a mi. V. Se
bell pari a casciass per tutteoss. Chi gond mì in Segond avv.
si piglia affanno di tutto sta fresco. Senza fà parì de nagott. Senza che
Avè pari o Avè pari a sbatt. Poter paja suo fatto. -

zufolare. Poter scuotere. Poter fare e Te par? Ve par? Ghe par? Parti
dire. Dicesi di chi, ad onta d'ogni egli, Parvi egli, ecc. che ciò sia da
suo sforzo, non sarà per conseguire fare o dire? o simili.
quel ch'ei vorrebbe, e corrisponde Varda mo's el par quell? Vedi un
al francese Avoir beau faire. po'! chi se lo sarebbe imaginato di lui!
De sò pari o De sò par. Di pari Parì vun. Rassonigliare uno.
condizione. Pària. Ad. d'Èrba. I .
Giugà a pari e dispari. Giocare a Parià. v. cont. br. V. Imparià.
sbricchi quanti o a pari e caffo. S'oc Pariàa (Avè). Troppo ci vorrebbe oli!
culta dentro al pugno o in ambe le Paribus con paribus. Ognuno co' suoi
mani quella quantità di danari, noc eguali – Si vis nubere nube pari.
cioli od altro che più piace, poi si Parigin. Ganimeduzzo. V. Stòcch.
domanda ad altri che indovini se il Pariglia. Pariglia.
numero di essi è pari o caffo, e chi Parin. . . . . . Pala minore della così
s'appone vince le monete o le robe detta Pala o Para o Paron la quale
occultate, chi no, perde altrettanto. sta da poppa a sinistra di alcune bar
In pari. Allato. Accosto. Al pari. che dei nostri laghi. Anch'essa ha da
V. Impàri. capo il contrappeso di un sassaccio
In pari. Al paragone. attaccatole con più giri di fune.
Mett in pari. T. degli Artigiani. At Pariopila che altri dicono anche Panisèll.
testare ? Il francese Raboutir. Tortoro di paglia.
Mett in pari. Raffrontare. Paris. Parigi. Nome proprio di città.
Stà in pari a chi se sia. Andare in Andà a Paris a vend i scovin. V.
riga di che o chi che sia. in Scovin.
T" ee pari a di, ecc. Tu puoi dire. Cuu de Paris. . . . . Culo posticcio.
Tu hai bel dire, ecc. Goss de Paris. V. Gòss sig. 4.”
Pari. Sembrare. Parere. Paren Paris e Vienna che van al ball
Chi bella vocur parì gran dolor insemma. E vuol parer una befana che
boeugna sofri. V. in Dolor. vada a render visita alla versiera(Fag.
Fa pari de nagott. V. in Nagòtt. cit. Paoli 266). Si suol dire quando
Fà quell che par e pias. Fare quel vedesi alcun vecchio accompagnato
che pare e piace, con una giovane, o alcun giovane
PAR (267) PAR
accompagnato con una vecchia, o vero Oh quest l'è parlà o vero Se par
anche vecchio e vecchia, darsi aria larii inscì parlarii ben. Questo è par
di zerbineria e di galantiare – In lar da uomo di garbo!
Toscana quando un vecchio si marita Parlà ad Efesios. V. Efésios.
con una giovinetta usano dire sch. Parlà circoncis. scherz. Parlar con
che E” faranno la bibbia insieme, cioè ciso, laconico.
il Vecchio e il Nuovo Testamento. Parla come on dottor. Parlare per
Polp de Paris. V. in Pölpa. divinità(Fag. Rime II, 345, e. l.). –
Parisiènn per Eucc de mòsca. V. Parlare assennatamente.
Parisiènn (Ala). A tutta parigina(“tosc. – Parlà come on liber stampaa. Spic
poem. aut. pis). Galantissimamente. care o Scolpir le parole.
Paritàa. Parità (Fag. Ciapo tut II, 7 – Parlà come on liber stampaa che
id. Amor non op. a caso lI, 1 – Pa anche dicesi Parlà mej che nè on
rini Rime III, 124). Paragone. Simili dottor. Parlare come un libro stam
tudine. Per es. Te tiret-avoltra ona pa pato(“tosc. – Tom. Giunte il quale dice
ritaa che gh'ha a che fà nagott. Questo che il popolo sempre modesto intende
non è paragone adattato – Anche i la frase in bene). Parlar saggiamente
Fr. hanno Parite nell'ugual senso. o appuntato. V. anche in Dottòr.
Parlà. Parlare. Favellare. -
Parlà come on liber stampaa pien
A parlà pocch se falla minga o se de sproposet. Parlare come un libro
falla mai. Nel poco parlare è sempre stracciato(*tosc. – Tom. Giunte).
ogni buon taglio(Gelli Sporta lII, 4 – Parlà con bella manera. Parlare in
Monos. 85). Chi parla semina, e chi bel modo – Talora Avere un bel porgere.
tace raccoglie(Caro Com. 1o4). Chi Parlà con la focudra. V. in Foeüdra.
molto parla spesso falla. Parlà cont el sò perchè o Parlà min
Con chi parli eh? A chi dich'io? ga senza el sò perchè. Dire checchessia
(“tosc. – Tom. Giunte) Intendete il per buona ragione o cagione. Parlare
parlar volgare? (Nelli Serv. padr II, non senza cagione o non sine quare.
14) Dico a te sai ! Sp. di esclama Parlà de cristian. Parlare in cristia
zione che si usa specialmente coi no(Caro Apol. 66), cioè in linguaggio
fanciulli allorquando non obbediscono intelligibile. V. anche in Cristiàn.
ai nostri ordini alla prima. È come Parlà de matto de imbriagh. Anfa
dire Parlo io al vento? nare a secco. Aprir la bocca e soffiare,
Dervì la bocca e lassa parlà la Parlà de omm. Parlare assennatam.”
desgrazia. V. in Desgràzia. Parlà d'olter. Entrare in altro.
El par che parla todesch. V. in Parlà fodraa. Favellarcollo strascico,
Todèsch. Parlà foeura de proposet. Favellare
El parla perchè el gh'ha la bocca. a sproposito o fuori di proposito.
E favella come i pappagalli. V. an Parlà ſocura di dent o fort. Darla
che in Böcca. fuori. Parlar risentito. Dirla fuor fuo
Fà de cinquanta parlà o de duu ri – V. anche in Dént.
parlà. Averdue lingue(Monos, pag. 124). Parlà in aria o per aria. Saettare o
L'è cattiv contrattà con quij che Tirare in arcata. Anche i Fr. hanno
fa de duu parlà. Con quegli che hanno Parler en l'air in questo senso. V. Aria.
due bocche mal si può praticare(Vas. Parlà in del nas. V. in Nàs.
99o). A chi ha due cuori, due lingue Parlà in di dent. Parlare con re
e due volti non si può credere(Monos. ticenze – V. anche in Dént.
p. 124). Parlà in d' on'oreggia. Dirpiana
Mandà o Andà a parlà col ducca mente alle orecchie. Favellare all' o
Boss. Andare o Mandare al cassone, recchio.
cioè Morire o Mettere a morte. V. Parlà in la man a vun. Frastorna
Cagaràtt. - re; e propr. fra noi. Distrarre altrui
Moralment parland. Di ragione. Se dall'opera attuale con discorsi etero
condo ragione. genei. V, anche in Màn.
PAR (268) PAR
Parlà in pont e virgola. Parlare Parlà assolut. vale anche Amoreggiare,
per punta o in punta di forchetta. cosicchè sembra che l'amore abbia
Parlare appuntato. Dir parole appun ispirato primo il linguaggio.
tate. Parlare ricercatamente. Parlagh a vun o a vunna. Amoreg
Parlà in quattr'ocucc. V. in Eùcc. giare. Far le paroline.
Parlà in sogn, in spasell, in zergh. El ghe parla. Le discorre
V. Sògn, Spasèll, Zèrgh. La parla al tal. La discorre col ai
Parlà latin o franzes o sim. come (“v. cont. tosc. – Meini in Tomas.
ona vacca spagnoula. V in Latin. Sin. a Ragionare). Fanno all'amore.
Parlà lengua doppia. V. in Léngua. Parlà in sig. affine a Mormorare ed
Parlà lorde per lor. Parlare da sè anche in buon senso a Correr fama.
(Bib. Cal.). Far soliloquio. Fà parlà anca i mur. Far dire di sè.
Parlà maa de vun. Sparlare. Mor Fà parlà la gent. Dar che dire alle
morare. Sonar la campanella, Cardare. genti(Ingann. III, 5). Dar da parlare.
Cardeggiare. Dar da dire di sè.
Parlà minga per aria. Non parlare Parlassen de per tutt. Dirsene infino
al bacchio. Parlar non sine quare. alle porte di Parigi(Redi Op. V, 271).
Parlà mocch. . . . Profferire le pa Se n'è parlaa per tutt. Ne fu un
role mozze; il Grasseyer dei Parigini. gran dire o Ne fu un dire per ogni
Parlà per cè o in per c'è. Favellare dove(*tosc. – Tom. Giunte).
in sul quamquam(Varch. Ercol. 182). Parlà. Cantare. Dire. La scrittura la parla
Parlare per dottoreria, cioè in tuono insci. La scritta dice così(“tosc. –
magistrale. V. anche in Ce. Tom. Giunte ).
Parlà per zetta.... Per leziosità di Parlador. Parlatore. Parladore.
linguaggio sostituire al ci la zeta; per Parlànt. add. Parlante.
esempio dire zerto, deriso e simili Parlànt in forza di s. m. T. de Confett.....
per certo, deciso, ecc.; altra specie Con questo nome assoluto s'indicano
di parlà per ce o per c'è che taluni, que confetti o bianchi o coloriti ne'
credendosi di toscaneggiare, usavano quali è strettamente accartocciata una
ai tempi andati (Maggi Op. I. 562). cartuccina su cui è stampato alcun
Parlà pocch e maa o propri quand detto o motto o frizzo.
besognarav tasè. Fare come il pecorino Parlatòri. Parlatorio; e ant. Locutorio.
da Dicomano(*fior. – Dom. Fac. 526). Collocutorio; e con voce equivoca
Parla pocch e parla ben. Abbi il Colloquio. Luogo dove si favella alle
cervello nella lingua. Bada bene a quel monache.
che tu dici. Parlatòri. fig. scherz. . . . Bocca.
Parlà-pù a vun. Tener favella a uno Avegh impedii o occupaa el parla
– Tornagh a parlà. Rendergli favella. tori. Aver piena la bocca dal cibo.
Parlà riservaa. Parlar riserbato o Parlatriz. Parlatrice.
colle seste. Avere il cervel nella lingua. Parléra. v. ant. di cui si ha memoria nel
Parlemmen pù. Mettavisi su il piè Giulini (X, 278 – anno i 35o). Rin
per sempre. Non se ne parli più; sia ghiera. Pulpito donde s'aringa.
dimenticata. Pàrna ho sentito dire da qualche mani
Prima sent e poeu parla. Odi il scalco straniero quì accasato il Gia
Vangelo e poi ti segna(Cecchi Dote I, 4). vàrd. V.
S'en parla manca. Nè men si fiata Pàroch per Curàt. V.
di checchessia(Fag. Rim. II, 141 e. l.). Paròchia. V. Paròquia.
Se parla minga per magott. E non Parochiàn. Popolano.
s'abbaja a voto. Cioè si ha ſonda Paroeùr (on) . . . . Un ornato di gioie.
mento di parlare di una data cosa. Dal fr. Parure.
Se saludem ma se parlem minga..... Parolàscia. Parolaccia, ed anche Motto
Ci salutiamo è vero, ma ci teniamo sconcio – Parola oscena.
favella – Nous nous saluons, mais Parolètta. Paroletta. Paroluccia. Paro
nous ne nous parlons pas dicono i Fr. luzza.
PAR ( 269 ) PAR
Pàroli. T. di Giuoco. Pàroli. Posta dop re(Varchi Ercol. I, 195). Vuole che
pia (Alb. bass. in Paroli). Nel giuoco da quanto egli dice non sia levato un
della bassetta o faraone e simili si jota, che il suo dire stia in luogo d'ora
gnifica il Doppio di quello che si è colo, che dalla sua pretesa non si
mandato posta la prima volta – ed dibatta un pelo.
anche lo stesso Ghe cala o Ghe manca domà la pa
Segn de paroli. . . . . Ripiegatura in rolla. Pare un Cristianino(“tosc. –
un angolo delle carte da giuoco fatta Tomm. Giunte). Dicesi parlando di
per segno del paroli di cui sopra – bestie assai famigliari e destre. Pare
L'identica foggia ne bigliettini da che gli manchi solo il fiato(Paciol. Div.
visita passò nel 1858, per singolar Prop. 5); e dicesi parlando di lavori
capriccio di società, a denotare pre dell'arti del disegno allorchè imitano
sentazion personale del biglietto alla la natura per eccellenza. Il n'y man
vostra porta, un paroli di persona, que que la parole dicono anche i Fr.
una ripiegatura di persona. Ghe moeur minga la parolla in boc
Parolinètta. Parolinetta. ca o El bettégano. Non gli muore la
Parolinna. Parolina. parola tra denti. Non gli balbetta la
Ona parolinna! Una parola di gra lingua, - -

zia! Di grazia senti prima una parola. Giò vin e sù paroll. Buon vino,
Parolinn dolz. Parole d'amore. favola lunga (Monos.). Dettato simile
Paròll. T. de'Confett.... Dolci in forma di all'oraziano Faecundi calices quem non
lettere alfabetiche regalati di rosolio. fecere disertum? – Talora anche Vin
Paròlla. Parola – Voce. Vocabolo. Dizio dentro, senno fuori(Monos. 125).
ne. Termine – ant. Paràula o Paràvola. I paroll quand hin ditt hin ditt.
A parolla per parolla. Parola per Come una cosa è detta non vi è più
parola. A parola a parola. Di parola remedio(Borgh. Don. Cost. I, 5). Pa
in parola. rola detta e sasso tratto non può più
Avegh minga bisogn che ghe met tornare addietro(Monos. 147).
ten i paroll in bocca. Non aver biso La soa vera parolla. La parola pro
gno di mondualdo. - pria.
Biassà i paroll. Biasciar le parole. Lassaghen andà ona mezza parolla.
Con paroll tutt dolz. Con parole Aprirsene così a mezza bocca con uno
fregiate. Con parole di mele. (Magal. Let. scient. I, ).
Cont ona bonna parolla se giusta Lassà minga andà in terra i paroll.
tanti coss. Le buone parole acconciano Non lasciar cadere le parole, cioè
i ma fatti. ascoltarle attentamente, ritenerle, e
Dà di bonn paroll. Dar buone parole. trarne partito a suo uopo.
Dà domà di bonn paroll. Dar parole. Mancà domà la parolla. V. sopra.
Pascer di parole. Vender parolette. Mancagh i paroll in bocca. Anno
Tenere a parole. Intertenere. Largheg darsi le parole nella gola. Morire le
giar di sole parole. Dar baggiane. Dare parole tra denti.
o Vendere bossoletti. Dar vesciche per Mangià i paroll. Mangiarsi o Ingo
palle grosse. jarsi le parole. Ammazzar le parole.
Di ona parola in d'on'oreggia. Fa Mastegà i paroll. Parlare riserbato
vellare all'orecchio. o colle seste. Avere il cervel nella
D'ona parolla in l'oltra. D'una lingua. Masticar le parole.
parola in altra. Mastegà i paroll. Biasciare. Cinci
El gh'ha semper quella parolla in stiare, proferir male.
bocca. Egli mi è sempre addosso con Menà-via con di bej paroll. Menar
quella parola; e talora Gli è il suo per parole. Menar parole.
intercalare(*tosc.). Avoir toujours une Mesurà i paroll. Parlare con le seste.
parole d la bouche dicono anche i Fr. Mettegh ona bonna parolla. Inter
El vour che la sia ona parola de porsi per lo bene. Frammettersi. In
re. E vuole che la sua sia parola di tercedere.
PAR ( 27o ) PAR
Mezz paroll. V. Mezza-paròlla. Tutte cacherle. Tutte belle parole li
Mudà i paroll. Conversare. Mutar sciate. Tutte paroline dolci e fregiate,
parole. - -
melate, gentili, leccate, graziose –
Non tutt i cavaj hin de posta, e In proposito delle quali parole non
non tutti paroll meriten risposta. Le conviene dimenticare che le Parole di
parole non s'infilzano. Ogni parola mele spesse volte son piene di fiele.
non vuol risposta. Vess minga bon de di dò paroll
Nott e paroll. V. in Nòtta. in cros o vero No savè di quatter
Ona parola tira l'oltra o Ona ciac paroll in cros. Non saper spiccicare
ciera tira l'altra o vero I paroll hin parola (“tosc. – T. G.). Non sapere
come i scires, che adree a vunna accozzar due parole. Non esser atto a
gh'en ven des. Una parola tira l'al dir nulla, essere un imbecille che non
tra. Il dir fa dire. sappia neppur favellare, non saper
Paroll de foeugh. Parolacce. connettere tre parole.
Paroll grass. Parole grasse. Motti Vess pussee grand i paroll che là.
sconci. Parole oscene, disoneste.
Dire di gran motti sconci.
Parolla storta. Parola torta.
voltà i paroll. Sdire. Disdire.
Paroll spongent. Punture. Motti pun e vorè semper che l'ulterna parolla
genti. - la sia la soa.... Volerla sempre vinta.
Passaghen ona parolla a vun. Par Paròlla. fig. Parola. Promessa.
lare una parola di checchessia a uno Avegh foeura ona parolla. . . . Aver
(Caro Let. Neg. I, 58). dato parola di checchessia.
Pesà o Pesà minga i paroll. Pesare Ciappà in parolla. . . . . Accettare
o Non pesar le parole. di subito le offerte o le proposizioni
Restà-li senza paroll. Restare a bocca altrui. Prendre au mot de Francesi.
chiusa(Ariost. Furioso I, 5o). Non po Dà parola. Dar parola. Promettere.
tere formar parola. Dà parolla a vunna. Impalmare.
Robà o Toeü i paroll foeura de boc Giugà su la parolla. V. Giugà pag.
ca. Furar le mosse. Vincerla altrui del
235, col. 2.º, riga 12.
tratto.
i paroll lighen i omen. Le parole
Sarà i paroll in bocca. Guastare o e i contratti legano gli uomini.
Rompere l'uovo in bocca. Tagliar le I tò paroll tegnen minga. Tu suoli
parole in bocca. Tarpar le parole, far delle tue parole fango. Tu porti la
Sentinn a dì quei mezza parolla. fede in grembo – e più rimessamente
Sentirne smozzicare qualche parola Tu suoli far a fanciullo o a bambino.
(Machiav. Op. 254). Lassà andà su la soa parola. Lasciar
Senz'olter paroll. Senza più parole. uno alla fede.
Taccass de paroll. Oltraggiarsi di Mancà de parolla. Far delle parole
parole(Borgh. Don. Cost. I, 1). Aver fango. Mentirla parola. Venir meno
parole con uno. Pigliar parole. Venir della parola.
a parole. Riscaldarsi di parole. Con Mancador de parolla. Mancator di
tendere con parole. fede. Mancatore della promessa; e
Tajà i paroll. Tarpar le parole(T.G.). famigl. Un volta faccia(*fior. – Meini
Tirà-foeura i paroll con la rampi in Tomas. Sin. a Faccia),
nera. Cavar di bocca le parole colle Mezza parolla. V. Mezza-paròlla.
tanaglie. Omm o Donna de parolla. Uomo o
Tirass de paroll. V.sopra Taccass, ecc. Donna della sua parola.
Trà-là ona parola. Buttar là una Parolla de re. Parola di re (Mach.
parola(“tosc. – Tom. Giunte). Op. VI, 259 – Nic. Mart. Let. 78).
Trà-via i paroll. Perder parole. Fede certa – Parola d'onore che non
Tutti paroll no paghen dazzi. V. in ne manchi pure un jota.
Dàzzi. Parolla de sart. Parola da non se
Tutt bej paroll. Tutte caccabaldole. ne fidare, poco attendibile, da non
Tutta soja. Tutto lecchetto o lecchettino. se la vedere mantenuta.
PAR ( 271 ) PAR
Quand s'è daa ona parolla besogna Parpàj Luminello, Fra noi propriamente
mantegnilla Parola data non può ri è quella specie di luminello la quale
trarsi(Giorn. Georg. 1858, XVI, 1o6). consiste in un tubettino di latta uscente
Spend la parola de vun. Spacciare , in un cerchiello tutto frastagliato pure
la parola d' alcuno, - - - di latta. Serve per le così dette Scigoll
Sià in parolla. Star sopra la fede. de fà ciar V in Scigólla e Legnàzz.
i Star sopra o sotto la parola. Parpàja o Parpaj ſemena. v. cont. . . .
Stà in parolla. . . . . Non conchiu La femmina del baco da seta,
dere senza preavviso. Parpajaria. T. di Ferriera. . . . Nome
Stà su la parolla. Andare sulla parola. collettivo delle varie specie di galletti
Tegnì in parolla vun. Tener alcuno ad alia (parpaj). a

legato alla sua parola. Parpajn. Farfallina. Farfallino. - ,

Torna indree parolla. V, in Tornà. Parpajn. V. Parpàj sig. 2.”


Vess mezz in parolla... Averne quasi Parpajn. Alietta. Picciol'alia da cerniere.
data parola, aver quasi che promesso. Parpajòcch. V. Parpàj sig. 2.”
Paròlla. T. Milit. Nome. Parola. Motto che Parpajoeüla a Parpajoeüra. V, Parpoeùla.
si dà negli eserciti per riconoscersi. Parpajón. Farfallone - Con questa deno
Ciamà la parolla. Pigliar la parola. minaz.º generica noi indichiamo quasi
Dà la parola. Dare il nome alla tutte le specie di farfalle e di falene
guardia. Dare la parola, purchè grandi – I contadini danno so
Passà parolla. Passar parola. Far prattutto questo nome al Teschio, cioè
passa parola, alla Sphyn.r Atropos degli entomologi.
Paròlla. Lettera alfabetica. L'O l'è ona Parpajòtt. V. Parpàj sig. 2.°,
parola tonda. L'O è lettera tonda. Parpoeüla che anche diciamo Parpajoeüla
Parolònna, Parolone. Parolona. Voce gon e Parpajoeüre... Monetina di bassa lega
fia, sesquipedale. - del valore di dieci quattrini milanesi,
Parolònna. Letterone. Lettera di scatola l'ottavo della lira milanese. In una
o da speziali. faccia presentava lo stemma ducale
Parón per Palon. V. – per Barchiroeù. V. - di biscia ed aquila inquartate circon
Parón.... Paletto fitto in terra a cui il dato dalla leggenda Mediolani D.;
funajolo raccomanda i fili di spago o le nell'altra una Figura femminile stante
trecciuole di fune allorchè begli e at presso un tronco di colonna a sinistra
torti gli stacca dalle girelle(di corriaru). la quale con una verga nella mano
Paròquia. Parrocchia – e fig. per ischerzo destra accenna un globo che ha da
Nasorre. V. in Nàs. piede, e colla leggenda noninale Pro
Parpaj. Farfalla, e con voci poco usate videntia. Uscì all'atto di corso nell'an
Papilione. Parpaglione. Nome per noi no 1808 – Egidio Ferrari(Orig. ling.
generico delle moltissime farfalle che ital. in Parpajo) fa un paio di castel
specificano gli entomologi. lucci in aria sulla etimologia di que
Deventà parpaj. Infa fallire. Diven sta nostra voce, tramutando con sù
tare in farfallato, bita alchimia l'oro dei padiglioni di
Linger o Legger comè on parpaj. Gio. Villani(Ist. fir, XI, 71) nel bi
Lievissimo. Leggerissimo. Leggiero co glione delle nostre parpagliole – Le
me una piuma o come una foglia(“fior.). Gride milanesi dei secoli 16 e 17.”
Parpaj o Parpajòtt o Parpajòcch o Par accennano Parpagliole vecchie e nuove
pajn. Falena del grano. La Phalena nostrali, e menzionano, descrivono,
tinea granella L. valutano altresì le Parpagliole parmi
Parpàj. T. de Macell. di pecore. Bisciòle. giane, piacentine, monferrine, man

Si annidano nel fegato alle pecore. tovane, masseranesi, savoine e tede


Parpàj. Alia. Ferro ad alia. Ingegno di sche correnti in Lombardia, le quali
ferro di varie fogge che serve come monete corrispondevano tutte poco
fermatura e specialmente nei lavori più poco meno alle nostrali e mi
a cerniera, grosso, tiene il posto delle sembrano andare a famiglia colle Par
bandelle nelle impannate. paillotes astigiane del 1499, colle
PAR (272 ) PAR
Parparole dei Siciliani e colle Parpal nità, per indicare appunto che la cosa
lote degli Spagnuoli, e riconoscere in discorso è una favola donnesca.
tutte insieme per madri (se pure non Parpòttera (El maa de la). . . . . Forse
fo anch'io un castelluccio in aria) isterismo o mal di madre.
le Parpailloles o Parpignolles di Tar Pàrt. s. m. che il volgo dice Pàrter. Parto.
rascona – Le quali cose tutte ho Andà el part a la testa. V. in Tèsta.
voluto qui accennare oltra i limiti del Comenzà a lamentass di doloritt del
mio ufficio per ispecificare alcun po' part. Nicchiare.
questo atomuzzo monetario che nei Derviss el part. Venire in sul parto.
libri della scienza trovo a mala pena Donna de part. Donna di parto. V.
additato per le generali. Parturiénta e Pajoeùra.
Parpoeüla o Parpajoeòla . . . . abusiva Fresca de part. Tenera di parto.
mente chiama il nostro popolo anche Fresca del parto.
quelle altre monetine di bassa lega che Levà de parter o de part. V. Levà.
sottentrarono dopo il 18o8 alle vere Morì de part. Morir di parto. Morir
parpagliole con valore identico nelle sopra parto. Morir sopra partorire.
arbitrarie contrattazioni plateali e con Part fals. Mòla.
valore alcun poco superiore nella Part falsaa. Parto supposto o sup
realtà specifica e legale; ciò sono i positizio o sottoposto.
pezzi da dieci centesimi italiani, sviz Part succ.... Parto non accompagna
zeri, francesi, ecc.; i quali chiama to dallo sgorgo dell'acqua dell'amnio.
poi anche per Des-centesem o Duu e Quietà dopo el part. Essere di par
mezz(un coso da due soldi e mezzo). to. Stare in parto.
Di o Dà el rest de la parpoeura. fig. Sarass el part. Chiudersi il parto?
Dare ad alcuno il resto o il suo resto. Stà in lecc on poo de dì dopo el
Cantar la zolfa. Dare una gridata, fare part. Fare il parto.
un rabbuffo ad alcuno, ed anche far Temp del part. Puerperio.
gli conoscere risentitamente l'animo Pàrt. s. m. per Scoladisc. V.
proprio – Il Fagiuoli nella sua com Pàrt. s. f. Parte.
media L'aver cura di donne è pazzia Andà in o per la part a vun che
(II, 22) ha Ecco il resto del carlino. anche diciamo Andagh in vers. Veder
Parpoeüla. . . . . per abuso janadattico uno. Andar a trovare uno.
chiama altresì il nostro volgo ciò che Avegh de part quei coss. Aver una
i Lat. dicevano Cunnus; e in questo sommetta da parte(“tosc.).
gergo, appunto perchè tutto del vol Dà in part. Sbrigare. Dare spaccio.
go, non ha dominio il sinonimo Par Compiere. Finire. Spicciare.
pajoeila che dalle persone civili è De part. Da costa(Barb. Doc. 42, 4).
usato a comune con Parpoeüla nel solo In parte. Da parte. In disparte.
significato monetario. De part de pader o de mader o
Parpolin. Dim. vez. di Parpoeüla. V. sim. Da lato o Da canto di padre o sim.
Parponimént. Proponimento, De parte mia. In o A mio nome.
Avè faa vot e parponiment. Esser Da o Per parte mia. Per la parte del
votato (Mach. Op. IX, 84). Aver fatto tale, cioè per mia commessione, per
proponimento fermo, stabile, saldo, commessione del tale.
risoluto, deliberato di fare, dire o no De parte mia ecc. Dal canto mio, ecc.
checchessia. Dalla parte mia, ecc.
Fà vot e parponiment. V. in V6t. De part e part. Da parte a parte.
Parpònn. Proporre. De tutt i part. Ad ogni mano. Da
Parpòttera. Carota. Fiaba. Favola. Hin ogni mano. A destra e a sinistra.
minga parpotter de donn, me l'ha D'ogni parte. D'ogn' intorno. Per tutto.
cuntaa mia mader. Non sono già fo Di part. Dalle parti. Dalle bande.
le donnesche; l'ho risaputo da mia Dai lati.
madre. Si suol dire per ischerzo, e D'oltra part. Dall'altro canto. D'al
salva la reverenza dovuta alla mater tra parte. Altronde,
PAR ( 273 ) PAR
'à part e volentaa. Parzialeggiare. Quell lassù el fa la part a tucc....
Esser troppo parte in fare, dire, so Iddio è giustissimo distributore d'ogni
stenere chi o checchessia, COSa.

In altra part. Altrove. Tirass tutta la part sul tond. . . .


Lassà de part. Lasciar da banda. Volere tutto per sè. -

Mett a part o de part. Metter da Vess a part di util. Essere a parte


parte (“fior. – Il Salvadanaro p. 8). o in parte degli utili(“tosc.).
Porre da parte. Mettere in serbo. Vessel primm a toeü-sù la soa part.
Mett de part. Porre da canto, Met Aver le prese. Ottener le prese,
ſtere da banda. Porre da parte. l'àrt. s. f. Scòtto. Pagà la soa parta l'osta
Mett de part ona cossa. Abbujare ria. Pagare lo scotto all'oste – in ge
checchessia( Fag. For, Rag. II, 1 ). nere. Pagare la stregua, la quota.
Part dedree. Parte posteriore, e alla Pàrt. s. f. T. di Giuoco. Passata.
lat. Parte postica. Pàrt. Parte. L'una delle persone o dei
Part denanz. Parte anteriore, e alla corpi a conflitto qualunque fra loro,
lat. Parte antica. e negli Uffizi anche il Privato nelle
Per ona part. Per un certo rispetto. sue relazioni col ministero pubblico.
Savè pù de che part voltass. . . . Besogna semper senti tutt dò i part.
Essere impacciato in gravissimi debiti Odi l'altra parte e credi poco.
o in brighe assai pericolose, non sa Vess giudes e part. Esser giudice
per come uscire di guai; Ne savoir e parte. -

de quel cdte se tourner de Francesi. Vess part interessada, . . . Averci


Stà de part. Star da parte o da sè o parte o interesse,
segregato. Pàrt. s. f. Persona. Il ſr. Róle.
Tirà de part. Tirar da parte. Ballarin o Ballarinna per i part. Bal
Tegni a man o Mett a part quej lerino per le parti (“tosc.). Nome di
coss per la fever. V. in Féver. que ballerini che attendono special
Toeiù in bonna o in cativa part. mente alla parte mimica de balli tea
Pigliare (Tornare, Recare) in buona trali, per confronto con quelli che
o mala parte. eseguiscono la danza propriamente
Tornà in la part. Tornarſi a piedi. detta.
Part. s. f. Parte – Porzione – Contin Fà de dò part in comedia. fig. Es
gente. Tangente. sere un tecomeco. Aver due visi.
Avegh ona part o dò part in d'ona Fa i mee part. Far le parti mie“tosc.)
banca. Aver parte in un banco con cioè quello che a me spetta fare, ecc.
uno, due o più carati (“tosc.). Fà i part nobil in comedia. Portar
Chi gh'è gl'è; e chi no gh'è, man le parti gravi in commedia.
gia la parte soa. Chi tardi arriva trova Fà la part de . . Far la persona
il diavol nel catino, Les absens ont di. . . (Bentiv. Lett. 56).
toujours tort dicono i Francesi. Fà la part de giudes o sim, Adem
Ciappà la soa part. Aver la sua piere la figura di giudice o sim. (Sal
parte(“tosc.) degli utili. vini Disc. Accad. ll I, 78).
Dà la soa part. Assegnare la sua Fà la part del Diavol, , , , Aizza
porzione. re, istigare, metter male.
De tre part vunna, De dò part Fà la part del mutt... Starsi muto.
vunna. m. b. per esprimere il terzo, Fà la part del tazzet, ... Tacere.
il mezzo, ecc. Fà la soa part. Fare la sua quat
Fà i part, Fà la part. Far la parte trinata. Oh per quell-li el fa anch lu
o le parti. Scompartire. Distribuire. la soa part. Anch'egli c'è per la sua
Stribuire a ciascuno la sua porzione. (Magal. let, i “ I, 4).
La terza part diciamo assolut. per Fà on oltra part. Vestirsi un'altra
un Terzo del rosario, persona(Castigl. Cortig. I, 15o).
L'oeucc el vocur la soa part. V. in Part mutta. T. dramm. Persona o
CEùcc. Personaggio mulo o tacente, -

Vol. III. 35
PAR ( 274 ) PAR
Primm, Segond, Terz part. Prime, Particolarèll e Particolarètt. . . . Pos
Seconde, Terze parti(*tosc.). sidente di poco avere; equivale al
Pàrt. T. music. Parte – Parte vocale, Crostinàtt (padronella) dell'Alto Mil.
strumentale, reale, dominante, ecc. Particolaritàa. Singolarità,
Pàrt. avv. Parte (D. Inf. 17). Part de chi Particolètta. Comunichino picciolissimo.
e part de là. Parte di qua parte di là. Partid dette anche Quart denanz. T. dei
Part negher, part bianch. In parte Sart. Petti. Busti. Le due parti davanti
nero e in parte bianco; e ant. Che di una camiciuola o d'un panciotto che
nero, che bianco. si soprappongono e s'allacciano o si
Partaer. V. Partèr, abbottonano dalle due bande. Fannosi
Partamént. Appartamento. ancora de panciotti ad un petto solo
Partamentin. Appartamentino (Algar. Op. e con una sola abbottonatura.
VII, 263). Partid che altri dissero Lamm de molla.
Partàsg. Divisione. Voce pretta fr. Partage. s. f. pl. T. de Fabbrifer., Carroz. ecc.
Pàrte. s. m. El parte. T. postale. . . . . Foglie. Nome di quelle lame onde si
Quella cedola che incomincia colle compongono le molle che insieme coi
parole Parte il corriere M. N. per ecc. cignoni o anche da sè sole servono
Lo Stundenpass dei Tedeschi. a sorreggere la cassa delle carrozze
Partegni. Appartenere. Pertenere. Parte in sul carro.
Parténd. Pretendere. (nere. Fasoeù. Sprone? Quel po' di dente che si
Parténza. Partenza; e ant. Partimento. vede in tutte le foglie (partid) delle molle da
Partita. Noi non usiamo la voce che carrozza, tranne l'ultima, e per mezzo del quale
le s'incastrano per appunto l'una nell'altra.
nei soli modi seguenti: Fenèstra. . . . . . Nelle foglie delle molle
Ariv e partenza di corer o di letter. dicesi quel loro pertugio nel quale s'incastra
Arrivo e partenza del corrieri o delle il dente che l'una di esse ha di rincontro per
lettere. ben congiugnersi l'una l'altra.
Vess de partenza. Essere sul
Final. . . . . . Nella foglia maestra delle
Vess in aria de partenza, º le mosse. molle dicesi quel po' di lastra che corre dalla
Pàrter. Parto. V. Pàrt sig. 1.” vera curva al T della molla.

Partèrr. Trionfo e Trionfi di tavola. Così Partida maestra. Foglia prima o


diconsi alcune statue o gruppi di zuc maestra. La prima lama delle molle
chero, burro o simili, con più abbel da carrozze. Vi si osservano
limenti, che si pongono sulla tavola Rizz. . . . . – Fasoeu. Sprone º – Fene
stra- - - - - = Final. . . . . – Pescioeu. T.
d'un convito – Al dim. Trionfoccio.
Partèrr che anche fu scritto Partaer o Segonda, terza partida ecc. Foglia
Pertèr. T. di Giard. Forse potreb seconda, terza, ecc.
b'esser detto col Crescenzi Quaderno. Partida. Impostatura(Targ. Viag. VI, 17).
Partèr. Parterre(Targ. Istit. III, 75). Partita.
Perter. Voce dell'uso venuta dal fran A la soa partida. Alla sua ragione
cese, e vale quel piano del giardini (Bocc. Dec. VIII, Io, 7).
che rappresenta opera rabescata e ch'è Partida averta. Conto acceso. Debito
tramezzato da ajuole a fiori. dCCCS0, (partita.
Partèrr. . . . . Così chiamansi que vasi Pientà ona partida, Accendere una
di fiori e simili che si mettono sopra Partida e Partida de mercanzia. T. mer
una mensa per ornamento. cant. Partita.
Partesànna. v. a. Daz. Merc. Partigiana. Partida. Partita di giuoco.
Partì. Partire. Affinare. Sciogliere e se Fà la partida.... Giocar la partita.
parare l'uno dall'altro i metalli onde Fà partida. Vincere la partita.
si ha a fare moneta, e affinarli. Giugà in partida. Fare in partita
Particola. Comunichino. Particola. (Magal. Op. 127). Quel che i Fr. dicono
Particolar. s. m. Possidente – Privato. Jouer en partie liee. V, anche Giugà a
Vin de particolar. V. in Vin. tarocch in Taròcch.
Particolar. ad. Particolare. Particulare. La prima partida l'è semper di
Peculiare. Singolare, scepp. Il primo si dà ai putti.
PAR (275) PAR
Partida. fig. . . . . Ramo di scienza o On bon partii.
d'arte qualunque. Partii de drizz.
º Buon partito.
Vess la soa partida. . . . . Essere Trà a l'ari on partii. Mandare al
quel ramo di arti o di sapere che l'aria un partito.
altri conosca per eccellenza. Partìi. Fazione. Setta. Parte.
Partìda. T. de' Coltell. Lama. Coltello. Tegnì o Vess del partii de vun. Par
Ognuna delle due lame d'una forbice. teggiare. Pigliar parte. Tenere più da
Partida d'oradell. . Ogni riscon uno che da un altro. Sentirla per uno.
tro binato d'orlatura. Vess del partii del pan de mangià...
Partidèll. Partituzzo? Tenere per chi ci dà lucro.
Partidèlla e nell'Alto Mil. Partidocula. Partii assol. e Partii del Panighett. Trovati
Partitina(Giorn. Georg. 1858 p. 57 e di Tobia(Caro Stracc. III, 5). Trovatel
59, XVI, 57). Picciola raccolta di chec lo. Pretesto. Occasion del petrosemolo.
chessia. Armà partii. V. più sotto Tirà-sù, ecc.
Partidinna. Dim. vezzeg. di Partida (di Dà on partii. Toccare un tasto. En
giuoco). trar con destrezza in un discorso.
Partidoeùla per Partidèlla. V. Partii no m'en dee, che de cà mi
Partidòn. Partito sbardellato (Fag. Gen. sto in soree. . . . . . Modo prover
cor. I, 12). Ricchissimo partito di biale che si usa da chi non vuol as
matrimonio. solutamente sentir parlare nè anche
Partidòn. Partitone(Fag. Rime II, 247 e. l.). indirettamente di una data cosa, e
Gran partita. vale lo stesso che s” ei dicesse: Non
Partidòn. T. del G. di Bigl. Tutta par mi parlate della tal cosa perchè io
tita(“san.). Combinazione nel giuoco ci sono sordo.
del bigliardo che consiste nel gettar Tirà-sù o Armà on partii o on par
fuor del bigliardo tutte le biglie colle tii del Panighett. Pigliar l'occasione
quali si giuoca, e vincere così d'un del petrosemolo(Voc. bresc.). Trovare
colpo la partita. un pretesto, una scusa. In questo senso
Partidér. T. di Zecca. Spartitore (Targ. il Lalli nell'En. trav. fa dire da Giu
Viag. III, 55, 58). Partitore. Affinatore. none ad Aletto:
Chi per via d'arte purifica l'oro e l'ar Per muover l'armi poi tra questo e quello,
gento spartendoli dagli altri metalli. Prendi la scusa pur del petrosello.
Partidòr. T. d'Orolog. Partitora. V. Spar Partii. partic. Partito. Ito.
Partidor. T. idr. Partitore. (tidóra. Partitànt. Partitante(Pros. fior. I, II, 2o2).
Partii. s. m. Partito. Partizión. T. di Zecca. Affinamento. Spar
Vess el temp de fa partii coi lader. timento. Il separare l'oro dall'argento
V. in Témp. e ambidue da ogni altro metallo. Quello
Partii. Partito. Via. Modo. che i Francesi dicono Depart.
Avegh el coo a partii. Avere il cer Partizión. T. di Zecca. ... Luogo dove
vello a partito (Lasca cena 1.”, nov. Iº, sono gli affinatoi, cioè i fornelli e i
f. 6o). vasi ne quali si partiscono le paste
Mett el coo a partii. Mettere il cer da monetarsi.
vello a partito. Parturì. Partorire. Parturire. Sgravarsi.
Trà partii de tutteoss. . . . . Far Diliberarsi. Alleviarsi. Fare il bambino.
servire ogni cosa a proprio vantaggio. Divenir madre. Portar figliuoli. Dare
Partii. Partito. Patto. Condizione. in luce o al mondo o nel mondo.
Trovass a mal partii. Trovarsi a Avegh maa de parturì. V. in Màa.
mal partito, a cattivo partito, a strano Parturì duu fioeu a la voculta. Par
partito. torire due figliuoli a un corpo, a un
Partii. Partito. Risoluzione. Determinazione. parto, ad un medesimo parto, a un
Partii. Partito. Ripiego.Spediente. Rimedio. portato. Binare. (parto.
Sicurà el partii. Assicurare la barca Vess lì lì per parturi. Essere sopra
in porto(Lippi Malm. X, 18). Parturiénta. Partoriente. Parturiente. Par
Partii. Partito di matrimonio. | toritrice. -
PAS (276) PAS
Donna che va a eurà i parturient. Pascenza o Pazienza. Pazienza. Pazienzia.
Donnicina che si guadagna la vita a Abbia pazienza. Pazienza(Fir. Trin
far da guardadonna. III, 5) Abbi un po' di sofferenza. In
Parturii. Partorito. Parturito, e poetic. dugia alquanto.
Parto.
Armass de pazienza. Armarsi di pa
Che l'è pocch che l'ha parturii. zienza – In pari modo usiamo Armass
Tenera di parto. de santa flemma, Armass de rasse
Parùra (in). In parata. L'En parure dei gnazion e simili,
Francesi. V. Ardidin. Avegh la pascenza de Giobb. Essere
Parzialitàa. Parzialità. pazientissimo. Comportare ogni cosa
Per parzialitaa. Ad animo. Parzia pazientissimamente. Essere un altro
leggiando. Parzialmente, Giobbe, un nuovo Giobbe, il modello
Parzipità, Parzipitós, ecc. V. Perzipità, dei pazienti.
Perzipitós, ecc. Cocumer e melon e meresgian ghe
Pàs. Pace, fan perd la pascenza ai ortolan. V. in
Andee in pas. Vatticondio. Maniera Ortolàn.
usata in accomiatar da sè i poveri. Con la pascenza se remedia a tutt
Andee in pas che la caritaa l'è fada. coss. A qual si voglia dolore rimedia
P. in Caritàa. la pazienza. Ogni infortunio greve Fa
Avè la pas in cà. Aver la pace di casa. pazienza lieve(Monos. 88).
Dass pas. Darsi pace. Con la santa pazienza se fa tutteoss.
Fà la pas a tucc. Mandar tutti alla La pazienza è sì gran reina che ogni
pari. cosa le serve e ogni cosa reca sotto
Fà pas. Far pace. Far la pace, sua signoria. Colui ch'ha pazienza ha
In santa pas. In santa pace. ciò che vuole (Fag. Av. pun. in versi
Mandà in santa pasvun. Mandar via. scena ultima . Roma non si fece in
Mett el sò coeur in pas. Darsela giù. un dì. A penna a penna si pela
Por giù l'animo. Non pensar più a un oca.
checchessia. Cont el temp e la pascenza se fa
No podè dass pas. Non si saper dar tutteoss. Chi ha pazienzia fa ogni cosa
pace(*tosc. – Tom. Giunte). (Berni Orl. in. XXXIII, 64).
On omm de pas. Un uomo pacifico.
| Fà perd la pazienza a on sant. Far
Pas d'Ottavian. Chetone. Tranquil rinnegare la pazienza.
lone. Persona che parla pochissimo, Fa scappà la pazienza. Far scappare
che volontieri sta cheta, e dicesi per la pazienza (Pros. fior. III, 11, 22).
lo più per dispregio. Vincere la pazienza altrui.
Savè minga dass pas. Non si saper Oh cara pascenza! . . . . . La pa
dare pace(Tomm. Giunte). zienza in questo nostro dettato sta
Tant per god pas. Per aver la pace proprio a credenza, non essendo altro
di casa. Per amor di pace. Per essere che un'esclamazione come a dire Oh
o Per istare in pace. Per la pace. maraviglia!
Vess on omm de pas o vero Vess Oh che pascenza! Oh Dio che noja,
tutta pas, no scompones per nient. che struggimento!
Esser di pace. Per es. È di pace lui, Pazienza de Capuscin o de mar
non si scapa(Tomm. Giunte). tir. . . . . Pazienza grandissima.
Pàs. T. di Giuoco. Pace. Pascenza nen. Pazienzina parl. ai
Fà pas o Vess pas. Fare pace o la bambini(“tosc. – Tom. Giunte).
pace. Pattere. Esser patta o pace o del Pascenza on corno! La pazienza sta
pari. Dicesi quando due hanno il pun bene a chi la porta cioè a religiosi
to pari, o sono egualmente distanti (Nelli Serva padrona I, 1). La pa
da un certo segno, e di qui Dar la zienza è pasto da poltrone(Berni Orl.
pace vinta, cioè conceder all'altro la in. II, 1x, 19). Chi ha ragione d'im
posta per vinta quand'è pace, cioè pazientarsi risponde così per rabbia
del pari. a chi l' esorta a pazienza.
PAS ( 27 7 ) PAS
Pascenza per i pover mort! . . . . . per pasqua maggiore, ciò che invece
Sia con Dio; modo di rassegnazione. diciamo del Natale. V. in Natàl.
Pazienza se. Avesse egli ... purpure. Fior de Pasqua. V, in Vént.
Perd la pascenza. Uscir de termini I fest de Pasqua... Le feste pasquali.
della pazienza(Caro Lett. fam. II, 225). Pasqua alta. . . . . Pasqua che ri
Portà pascenza. Aver pazienza. Pa corre assai innoltrata nell'anno.
zientare. Portare pazientemente. Pas Pasqua bassa. . . . . . Pasqua che
sar con pazienza. Portare in pace. ricorre poco innoltrata nell'anno.
Scappà la pascenza. Dare in impa Pasqua de mag. Pasqua rosata. Pa
zienza. Impazientarsi, squa rugiada. Pentecoste.
Toeussela in corp con pascenza. Suc Vess content come la pasqua. fig.
ciar checchessia. Aver il cuore nello zucchero. Esser
Vorè fà scappà la pascenza. Pro fiori e baccelli.
vare o Esercitare la pazienza d'uno. Pasquàl. ad. Pasquale, Pasquereccio.
Cimentarlo con detti o fatti capaci Pasuualin e com. al pl. Pasqualitt. . . .
d'impazientare. I Monzesi chiamano così l'uova sode
Voregh la pascenza de Giobb. . . . col guscio posate sur un ovatino di
Volerci pazienza infinita. pasta dolce e imprigionatevi da una
Pàscol e al pl. Pàscoi. Pascolo. Pasco. crociera di pari pasta.
Consol di pascol. V. in Fàggia. l Pasquée. Piazza – Il Giulini crede che
Pascolà. Pascolare. Pascere. le nostre voci Pasquee e Pasqui
Pascolàa. Pascolato. Pasciuto. rou possano derivare dalla voce la
Pascolellìn. v. cont. br. . . . . Pascoletto, tina Pascua, perchè ivi altre volte
pascoluzzo. pascolassero le bestie. I Venez. le cor
El Signor el creja l'agnellin cont rispondono coi loro Campi e Campièi.
el sò pascolellin. V. in Cavagnolì. Pasquètta. Epifania. idiot Befania. Pa
Pasentà che anche dicesi Padima. Paci squa di befania(Pac. Aritm. p. 225).
ficare. Rappacificare. Appaciare. Abbo Pasquetta on'oretta. . . . . per signi
nire. Placare. Calmare. Abbonacciare. ſicare che alla Epifania il dì comincia
Rabbonire. Rabbonacciare. Acquetare. ad allungarsi quasi di un'ora.
Imbonire. Imbuonire. Sedare. Quetare. Pasquin. V. in Marfòri.
Tranquillare. Acchetare. Acquietare. Pasquinàda. Pasquinata, Pasquillo.
Pasmà. Spasimare. Pasquiroeü. s. m. . . . Colui che, stan
Pasmà presso i contadini e specialmente do fermo alla mera strettura del pre
presso quelli dell'Alto Mil. vale lo stes cetto, si confessa e si comunica una
so che il nostro Sussi. V. sola volta l'anno, cioè alla pasqua,
Pasmàa. Lo stesso che Palpàa. V. e anche il più tardi ch'ei può. I Na
Paspà. Brancolare. Andare al tasto. poletani chiamano un cosiffatto rigo
Pasqua. Pasqua d'uovo. Pasqua dell'A rista Annicchio.
gnello(Pros. ſior. IV, 1, 89). Pasqua Pasquiroeiù. s m. Piazzetta. Piazzuola.
maggiore(Pecor. 275 e altr.). Pasqua Pasquiroeü. ad. Pasquale. Pasquereccio.
della surressione. Pasqua di Resurre Pàss. Passo.
zione. Pasqua d'Agnello, e assoluta Andà a fà duu pass o a fà quatter
mente Pasqua. pass o a ciappà ona boccada d'aria.
A Pasqua se mangia el cavrett e Andare a pigliarsi una boccata d'aria
l'insalatinna conti ciapp. Capretto, (Fag. Com. I, 178), un po' d'asolo.
insalata e uova sode sono vivande pa Andà del sò pass. Camminare an
squerecce. dantemente; e fig. Correre pe' suoi
Beliett de Pasqua. Il Polizzino(“tosc. piedi, progredire secondo natura.
– Tomm. Giunte). Andà de pass. Andardipasso, adagio.
Dopo pasqua. Fatto pasqua. Andà d' on bell pass o d'on pass
Fà pasqua. Comunicarsi per pasqua slanzaa. Studiare il passo, sollecitarlo.
maggiore. Noi non lo diciamo nel senso A pass a pass se va inanz. Un passo
dell'italiano Pasquare, cioè sguazzare alla volta si va a Roma.
PAS (278) PAS
A passo longo. Con lunghi passi. Vess longh de pass. Avere buon
A gran passo. Di fretta. passo. Far passi lunghi da natura;
Cuntà i pass. Annoverare i passi. e parl. di cavalli Andar di trapasso.
Camminare assai lentamente, e se con Pàss. T. di Ballo. Passo.
passo arcilentissimo diciamo Fà trii Pass. . . . . Passo rialzato.
pass in su on quadrell. V. in Quadrèll. Pass andant. Passo andante.
Dà pass. Spicciare. Sbrigare. Spedire. Pass avert. Passo aperto.
Compiere. Passarsi. Pass battuu. Passo battuto. (ree.
Dà pass a on impegn. Disimpegnarsi. Pass buré. Ripicco? il fr. Pas de bour
Soddisfare. Pass de pirovetta. Passo circolare.
Fà duu pass. Far due passi(Nelli Pass doppi. Passo doppio.
L'Astr. II, 5). a
Pass drizz. Passo diritto.
Fà el pass adattaa a la gamba. Far Pass fiorettaa. Fioretto-semplice, in
il passo secondo la gamba. V. in Gàmba. iscacciato, in gittato.
Fà el pass pussee longh de la gamba. Pass glissé. . . . . Passo scivolato.
Fare il passo più lungo del piede(cat Pass natural. Passo semplice o natu
tiva frase del Davila IV, 559). V. in Pass plojé. Passo piegato. (rale.
Gàmba. Pass redond. Passo rotondo.
Fà i pass longh on trebucch. V. in Pass sciassé. Passo in iscacciato.
Trebùcch. Pass sempi. Passo scempio.
Fà i sò pass. . . . . Ricorrere alle Pass sgetté. Passo in gittato.
autorità amministrative o giudiziali per Pass tortiglié. . . . . Passo attorto.
farsi render ragione. Marcà i pass. Far basse danze. Quelle
Fà on pass fals. Fare un passo falso. in cui si misurano solamente i passi
Mettere un piede in falso. e si attende alle varie posture.
Fà on pass fals. fig. Fare un passo Pàss. T. Milit. Passo.
falso (Crusca). Dare in fallo. Marcà el pass. . . . . Continuar di
Fà on passinanz e duu indree. Fare muovere i piedi come se s'avesse a
un passo avanti e due indietro(“tosc. – fare il passo non si mutando però di
Targ. Viag I, 151) in terreni ove si luogo nè punto nè poco.
sdrucciola. Pass acseleré. Passo doppio(Gr. Diz.).
Fà trii pass in su on quadrell. V. in Pass de carega. Passo di carica(id.).
Quadrèll. Pass ordinari. Passo ordinario (id.).
Gh'è domà duu pass. Ci son due Pàss (del cavallo). Passo. Il camminar
passi (Bibb. Caland I, 6). del cavallo che dicesi Andare o An
Ogni pè in del cuu el manda inanz datura dall'Alb. enc. in Traino e pas
on pass. Ogni prun fa siepe. Poco ram sim, ed è il suo andar con tre gambe
pollo fa fiume. in terra e la quarta in aspetto, cioè
On pass dopo l'olter. Piede innanzi sollevata – Andar di passo; il farlo an
piede. Passo innanzi passo. Passo pas dare così a mano dicesi Passeggiarlo.
so. Con lento passo. Con soave passo. Pàss. Passo. Passaggio. Il luogo onde si
A pian passo. passa – Fra noi ha pure quello spe
Se la va inanz de sto pass. Se progre ciale significato che in parte ha presso
disce a questo modo. Se continua così. i Fiorentini la parola Il Canto e in
Slongà el pass. Allungare il passo pieno anche fra i Toscani Il Passo, e
(Alb. enc.). Affrettare o Studiare il vale quella Parte della città dove è
passo. Andare di buon passo. Andare continuo il passare di molta gente.
più che di passo. Raddoppiare i passi. Per es. El pass de la Madonna del
Te faroo slongà mi el pass. E che Castell, de l'Agnell, de la Zigogna,
sì che io farotti uscir di passo! del Malcanton, de la Balla, de San
Tornà indree on pass. fig. . . . In Giovann in conca, de la Cantaranna
terrompere il filo del discorso per de Porta Verzellina, del Laghett, di
rannestarvi le cose pretermesse. Trii Scagn, del Carobbi, del Pont, de
Vess curt de pass...Aver breve passo. la Riva, de San Paol.
PAS (279 ) - PAS
Bon de fà el campee o de metta on Passà denanz. Oltrepassare. Dipas
pass dove passa nissun. Uom da nulla. sare; e fig. Mettere il piede o Por piede
I Franc. dicono Cet homme n'est bon di innanzi ad alcuno, cioè superarlo di
aucune sauce, n'est bon ni à rótir ni stima, eccellenza, ricchezza, sapere.
di bouillir, n'est bon qu'à noyer, n'est Passà-dent(attivo). Intromettere. In
bon à rien. terserire. Inserire. Passagh-dent on
Dervì o Sarà i pass. Aprire o Chiu bindellin. Intromettervi un nastrino –
dere il passaggio, la comunicazione, (neutro). Entrare.
le venute, le strade. Dare o Serrare Passà la montagna. Travalicare il
il passo. Dare o Negare o Chiudere o monte – i collinn. Scollinare.
Togliere il passo. Dare o Non dare o Passà el segn. V. in Sègn.
Negare pratica. Riaprire o Riserrare Passà-foeura. Uscire. Passare.
il passo. Passagh sora. Sorpassare.
Impedì el pass. . . . e parlando di Passà-giò. Passare abbasso o giù.
strade Occupar la via. Tenere la via. Passà-giò. Penetrare. P. es. St'acqua
In sul pass. Sul passo(“tosc. – Tom. l'è passada-giò dò onz bonn. Questa
Giunte). A quel luogo per dove si passa piova penetrò per due once entro terra.
comunemente, Passà inanz indree. Fare le passate.
Pàss. Passo. Luogo d'autore. Far degli andirivieni Asolare in un
Pàss. T. di Giuoco. Spallo. luogo. Far le volte della leonessa.
Fà pass o Passà, Avè faa pass o Passà la balla. Uscire il vin del capo.
Vess passaa. Avere lo spallo. Essere Passalla-foeura per el bus de la ciav.
spallato. Dicesi quando uno piglia Trovare una gretola.
tante carte che col loro contare pas Passalla minga. Non gabellarla.
sino il numero di 51, e perde tutti Passalla netta. Passarsela liscia.
i punti di quel tratto o altro che siasi Passà on danee. Far buona una
ConVenuto, moneta per tanto,
Fà pass o Passà. Far passo. Per Passà-via. Oltrepassare. Andar oltre.
allora non voler legar la posta. Anche Passà-via. fig. Passar oltre. Svanire.
gli Spagnuoli usano Pass in questo Passà, in altri sensi affini. Passare. Per es.
significato e il Franciosini ne suoi Dia Fà passà l'amor. Fare che uno si
loghi spagnuoli italiani lo spiega non disnamori. Fare che l'amore gli vada
so con quale autorità per Far monte. nelle calcagna.
Pàss in qualche luogo del contado per Hin robb che passa. Le sono cose
Méda di una determinata misura. V. passeggiere, transitorie, trapassevoli.
Méda(catasta). Passà el dì, la nocc, el temp. V.
Pàss. ad. Passo. Appassito. Appassato. in Dì, Nòcc, Témp.
Vizzo. Guizzo – Moscio – Vincido. Passagh sora. Passarci sù(Fag. Rim.
Pass pass. Passissimo. V, 59, e l.). Trapassare. Non far caso
Pàssa. avv. Più. Per es. Cinquanta e passa a checchessia.

carr. Cinquanta e più carra. Hin vint Passà i vint, trent'ann. Avanzare
ann e passa. Già venti anni passano o Valicare i venti, trent'anni.
(Ariosto Cassaria prologo). El gh ha Passà la stacchetta. V. in Stacchètta.
on entrada de quaranta mila lira e Passà l'imbassada. Passar l'amba
passa. Ha una rendita di passa qua sciata, trasmetterla, farla,
rantamila lire (*tosc. – Tom. Giunte). Passà on'acqua. Valicare o Varcare
on ann e passa. È un anno e di passa un fiume - Segar l'acqua – a sguazz.
(Fag. Av. pun. I, 12). Guadare. Guazzare o Valicare a guazzo.
Passà. Passare. Far passo da uno ad Passà on para de dì foeura. Far due
altro luogo. giorni in campagna. Soggiornarvi due di.
Ch'el passa. Passi. Invito a entrare. Passà per el coeur o per la ment
Passà o Andann-foeura per la bella. o per el coo. Passar per la mente cose,
Passarsela liscia. V. in Bèlla sig. 5.” pensieri, persone (“tosc. – Tom. G).
l'assà attacch attacch. Rasentare. V, anche in Mént. - , a
PAS (28o) PAS
Passà per i bachett Passar per le Passà tenent. Passar tenente. Esser
bacchette come Passar per l'armi, per promosso tenente.
le picche e sim. Passà. Dare. Corrispondere. Aver asse
Podè passà. Poter passare(“tosc. – gnato. Passagh on tant. Passare un
Tom. Sin.). Esser tollerabile. tanto(“tosc. - Tom. Giunte).
Se la passi ben. Se la passo bene. Passà. Perder stagione(Ar. Fur. I. 58).
(Monig. Pazzo per forza 1, 22), cioè Passare. Perdere freschezza, perſe
se mi vien fatta pulita, se riesco be Passà. Feltrare. Filtrare. (zione.
ne, se non inciampo. Fà passà o colà . . . . Colare so
Se rivee a passà st'ann, sii franch. stanze dense o viscide per istaccio,
Trascorso quest'anno siete sicuri. schiacciando ecc. come pomidoro, pa
Tutt i dl en passa vun. V in Dì. sta da amido.
- Passàssela. Farsela. Come te la Passà per ona pezza. Feltrare.
passet? Come la fai? Passà per sedazz. Passare assol. e
Passassela ben o Campassela. Farla Passare per lo staccio(*tosc. – T. G.).
o Passarla bene. Passà. T. de Cioccolat. Ripassare(Alb. enc.
Passassela benone. Farla benissimo in Pietra). Dirompere il caccao e la
(Vettori in Pr. fior. IV, 1, 6 ). El se vorare la pasta da cioccolatte sulla
le passa benone. La fa benissimo. pietra col ruotolo con la cannella) –
Passassela minga mal. Passarsela Fra noi Repassà significa il Rilavorare
(“tosc. – T. G.). Far non male i suoi aſ la pasta quando nelle antecedenti la
fari – ed anche Godere discreta salute. vorature non riuscì a perfezione.
Passà. Passare (*tosc.). Andare da uno o Passà a la preſa. Spianare il caccao.
ad uno. Passar sulla pietra il caccao(Last. Op.
Digh ch'el passa de mi. Digli che I, 96). Il fr. Broyer.
passi da me. Passà. T. di Giuoco. Fare spallo. V. Pàss.
Passaroo poeü. Passerò da voi quan Passà. T. di Giuoco. Far passo. Non te -
do che sia. ner la posta.
Passà. Rivedere. Osservare. Passàa. particip. Passo(“tosc. – T. G.).
Fà passà. Ripassare i panni, i libri, ec. Passato. Trapassato. Trascorso.
Passà i danee. Riscontrar la moneta. Passata la festa gabato lo santo.
Passà on liber, ona scrittura, ecc. V. in Fèsta.
Scorrere. Trascorrere. Passàa. Feltrato. Passato per istaccio.
Passà. Sugare. Dicesi propriamente di Pantrid passaa. V. in Pantrid.
quella carta che per difetto di colla Passaa per i sett cribbi o per i sett
non regge all'inchiostro. sedazz. V, in Cribbi.
Carta che passa. Carta che bee (Alb. Passàa. Immezzito. Divenuto mezzo. Smac
enc. in Carta). Carta che attrae l'in cato. Sopraffatto. Stramaturo. Mezzo.
chiostro, e non buona per iscrivervi. Dicesi delle frutte di soverchio mature.
Passà. Promuovere – Approvare – Pas Passàa. Passato(“tosc.). Trasandato. Ona
sare(“tosc. – T. G.). Esser promosso. tosa passada che anche diciamo una
L'han passaa tenent. Lo promossero Verginònna, oua Popolànna. Una Fan
tenente, ciulla trasandata. Una Pulcellona.
Passà ai esamm. Passare agli esami Passaa. T. di Giuoco. Spallato. Che ha
(“tosc. – Tom. Giunte ), cioè esser avuto lo spallo. V. Pàss.
approvato dopo esame. Passàa. Stracotto. Cotto eccedentemente.
Passà a on esamm. Passare (Pan. Passàbil. Passabile. Comportevole. Com
Poet. I, 1x, 4). portabile.
Passà dottor. Laurearsi. Addottorarsi. Passabilmént. Comportevolmente.
Passà i esamm. Subir gli esami. Passabindèll. V. Guggella.
Passà ingegnee, nodar ecc., neut. Passabroeid. s. m. Staccio. Colato,o.
Passare a ingegnere, notaio, ecc. Passacord. Passacorde.
º Passà ingegnee, modar ecc., att. Lau Passacordin . . . . . . Strumento simile
reare ingegnere. Ammetter notajo. quasi al passacorde ma più picciolo.
PAS ( 281 ) PAS
Passàd. s. f. pl. Passamani addoppiati vero Dagh ona passadinna de scoldalett
o frangiati fermi nell'interno delle al cossin. Collo scaldaletto dare due
carrozze ai ritti delle fiancate per strisciatine al guanciale. Dagh ona pas
dare modo a chi è dentro di ada sadinna al lecc. Intiepidire o Scaldeg
giarvi il braccio o aggrapparvisi colla giare il letto - de coramella al resd.
mano per comodo o fermezza. Una ligiata al rasojo.
Passàda è usato nei modi seguenti: Dagh ona passa dinna a la lezion.
Dà ona passada a on liber. Dare una Dare una scorsa alla lezione.
corsa a un libro. V. in Leggiudinna. Passadizzi. ( Andito. Passaggetto. Stanza
Dà passada. Dar passata. Chiudere Passadòra. º lunga e stretta ad uso di
un occhio. Far le viste di non vedere. passaggio.
Mettere gli occhiali dalla vista grossa. Passadòra. Passatoio. Ponticello.
Dà passada che anche dicesi Pas Passafior. V. Erba de vent in Vént.
sagh-sora. Passarsela in leggiadria. Passamàn. Passamano.
Passarsene. Passarsela leggiermente o Passamantin . . . . . . Nome di quegli
tacitamente. Non badare, non far ca anelli per lo più d'osso o d'avorio
so, non risentirsi di un'angheria o ne'quali si fanno passare i tovagliuoli
d'un torto che ci sia fatto – ed anche da mensa arrotolati onde averli fermi
Procedere senza rigore in checchessia. in essi a mo' d'un cilindruolo, e ciò
Fà ona passada con vun. Fare una sia per galanteria, sia per ispecificare
passata – Buttarne un motto. colla diversità di ciascun anello la per
Fà passada o Fà ona bella passada... tinenza di ciascun tovagliuolo a ciascun
Far passata negli onori o simili, avan commensale d'una medesima famiglia.
zarsi, venire in istato. Passamontàgn. s. m. T. de Cappellai e
Passàda. T. di Cacc. Pantera. Sorta di Berrettai. Pappafico? Quella sp. di ber
rete da uccellare. retto che copre, oltre alla zucca, an
Passàda. T. di Caccia. Passata. Passag che gli orecchi. È la Calotte a oreil
gio. Passo degli uccelli di passo. Per les dei Fr. e somiglia la Papalinna no
san Franzesch gh'è la passada di dord. strale, con questa sola diversità che
Il tordo è fra noi di passo ai primi questa è d'un pezzo, e il passamon
di ottobre. tagne ha gli orecchiuoli di riporto.
Usell de passada. V. in Usèll. Passànt. ad. Passante.
Passàda. T. di Cacc. Tesa. Passo. Luogo Passànt. ad. Digestibile – Ad. di Vin. V.
acconcio per tendervi le reti, o co Passantamént. Passabilmente.
gliervi uccelli di passo. Passa-per-tùtt. s. m. che anche dicesi
Passàda . . . . . . Nome di quel filare Ciav comunna. . . Chiave che apre
d'alberi tappezzato di rete che si tutte le serrature d'una casa. Il Passe
mette per fianco a breve distanza par-tout dei Francesi, l'Hauptschlies
dagli uccellari onde gli uccelli cam sel o Dietrich dei Tedeschi.
pati da quelli diano in questa, e la Passapòrt. Passaporto.
preda non manchi. Gh'han firmaa el passaport. . . . È
Passàda. T. de Cioccolat. Ripassatura? sfidato dai medici.
Ognuna delle quattro lavorature che On passaport per l'alter mond... Un
si fanno della pasta da cioccolatte in colpo d'arme da fuoco proditorio.
sulla pietra per condurla a perfezione. Passarèll (Fà i). V. Giugà a squelloeu
Passàda. T. di Mus. Passaggio? in Squelloeü.
Passàda. T. de Parruc. Passata? La qua Passarèlla. T. dei Costrutt..... Tirante
rantina di capegli che s'intreccia sulla codato che serve a tenere in sesto
seta nel far parrucche. abetelle, antenne e simili.
Passadèlla parl. di Donna. Passatella. Passarèlla. T. agr. . . . Tralcio o Capo
Avanzatella in età(“tosc. – T. G.). di vite bienne che si lascia sussistere
Passadinna. Passatina (Alleg. 166). per conservare mozzicato il legno
Passadinna. Strisciatina. Dagh ona pas della vite stessa. Altri fra noi lo di
sadinna al cossin contel scoldaletto cono anche Càved o Speron.
I ſol. III. 56
PAS ( 282 ) pAS
Passarèlla. Femminella? Capo di vite Pàssera. Passere. Passero. Passera – Per
che mette dopo la potatura e si ri eccellenza noi chiamiamo così anche la
tiene da frutto per l'anno dopo. Passera nostrale o grossa o capannaja
Passarèlla (giuoco); lo stesso che Rèlla. V. o reale, la Fringilla cisalpina di Tem.
Passaràscia. Passeraccio. Passerottaccio. Passera bianca dicono alcuni l'Em
(“tosc. – T. G.). beriza nivalis di Temminck, cioè l'Or
Passaréra. Ritrosa. Gabbia ritrosa. Gab tolano di montagna o lo Zigolo della
bia col ritroso da pigliar passere. neve(Savi Ornit. II, 75).
Passaréra. Passerajo (Savi Ornit. tosc. III, Passera boschiroeula che altri di
226). Specie d'uccelliera che si fa nella cono Passarin o Passarètta o Gabbi
parte più alta della casa. roeü. Passera mattugia o matterugia
Passaréra..... Speciale insidia che ten o migliarina o minuta o sarcina o
desi ai passeri. Consiste in un còccio strega o salciajuola o piccola. Passe
emisferico appiccato in alcuna parte retto(Savi Ornit. in Fringilla montana).
alta delle mura d'una casa, nel suo Passera canera per Canettée. V.
mezzo ha un buco pel quale entra la Passera mattella che altri dicono
passera a nidificare, e quando i passe Tricchtràcch ed altri Ludovìgh o Lu
rotti sono rilevati, spiccasi e spogliasi. duvigh ed altri Mattell di riv. Passera
Passarètta. Passaretta. scopina o scopajola o sepajola. La
Passarètta. V. in Vin. Motacilla modularis degli ornitologi.
Passarètta per Passera boschiroeòla. V. Passera ramenghinna. Passere ni
Passarin. Passerino, Passerina. Passe diace o ramace ?
rottino(T. G.). Diminut. di Passere – Passera solitaria. Passera solitaria.
Per Passera boschiroeùla. V. in Pàssera. Il Turdus solitariusL.
Passarin. met. Cecino. Membrino. - Lengua de passera. V. in Léngua.
Passarin o Scrocchin. Grilletto. Sottoscat Pari el nid di passer. . . . Avere i
to. Quel ferruzzo in un'arme da fuoco capelli tutti arruffati.
che serve a farne scattare la molla, Parì onaniada o on vivee de passer.
Paletta. Linguetta -. . . . Testa - Fare un passerajo o una chiucchiurlaja.
CEucc. ... = Sottman. Guardamacchie. Se tutti passer conossessen el mej...
Tirà el passarin. Sgrillettare. Far Modo proverbiale che vale quanto dire
iscoccare lo scatto del grilletto sud.” Se tutti avessero capacità bastante per
Passarinna. Passerina. saper distinguere il bene e il male.
Giugà a lavarinna passarinna.... Sp. Passeréra. V. Passaréra.
di giochetto de'contadinelli dell'A. M. Passètt. Fioretto. Spada di marra. Spada
Passarinna. Nicchio. Natura. senza filo per uso di giocare di scherma.
Passaritt. I pulcini dei volatili qualunque. Passètt. Passetto. Specie di misura nota.
Passaròtt. Passcrotto. Passètt. T. dell'Arti. Pernio. Pezzuolo
Passavàn. Bulletta di passo? tondo d'acciaio o d'ottone, fatto a
Passavolànt. T. Milit. Passatoio (Domen. foggia di caviglietta, ad uso di fermar
Facez. 428). Paga morta. Individuo le cartelle ai colonnini o altri pezzi.
noverato sui ruoli militari e non esi Passètl. T. de' Sell Passante. Nome di
stente in realtà sotto le insegne, paga quelle sottili striscioline di cuoio che
militare rubata al pubblico. sono nella briglia o in altri simili
Passègg. Passeggio. finimenti, nelle quali si rimettono gli
Passeggià. Passeggiare-con gravitaa. Pas avanzi de'cuoi che passano per le ſibbie.
seggiare a trippa(Fag. Rime II, 337, e.l.). Passètt . . . . Nome di quelle specie di
Passeggiàda. Passeggiata. borchie o d'affibbiagli di metallo che
Passeggiadinna. Passeggiatella. servono a tener chiusi i messali.
Passènzia. v. cont, per Pascénza. V. Passettin. T. de Sellai. Picciolo passante,
Passer pravón che altri dicono Passer Pàssi. Il Passio. La Passione. Quella
de montagna, altri Pradiroeü, altri parte del Vangelo in cui si narra la
Zión. Braviere. Strillozzo. Uccello che Passione di Gesù Cristo – Pagà per el
è l'Emberiza miliaria degli ornitologi, passi. Pagare per la lettura del Passio,
Tº AS ( 283 ) PAS
Passin. s. m. Passino. Passolino(Bembo colla berta(martin) nel terreno per ri
Asol. 2). Passo trito. Picciol passo. tegno delle acque o per saldezza di
Passin. add. Passiccio(Last. Op. IV, 51). fondamenta in una fabbrica qualunque.
Pàssulo. Soppasso. Passetto. Sommoscio. Batt a passon. V. in Bàtt.
Passión. Passione. Passón. T. de Carrai. Palo? Nome dei
Avegh ona gran passion al coeur. quattro pali che pongonsi ai quattro
Aver tanta passione sul cuore(*tosc. – angoli esterni delle due testate (più
Tomm. Giunte ). masciaeiù) d'un biroccio o d'un carro
Avegh passion per magotta. Essere a fine che insieme coi ridoli (scalin)
spassionato. Non istracciarsi gli occhi servano di ritegno al carico, e di
di checchessia. Essere impassibile o appoggio alle funi che si assicurano
apatista o indolente o indifferente. intorno ad essi.
Avegh passion per quei coss. Essere Passon de stribbià. V. in Stribbià.
appassionato per checchessia(“tosc.). Passonà. Palificare. Palafittare.
Ciappà passion per quei coss. Appas Passonàa. Palafittato.
sionarsi per checchessia(“tosc. – T.G.). Passonàda. Palafittata. Travata – Il Bal
Con passion. Appassionatamente. Pas dinucci(Voc. dis) usò anche Passonata.
sionatamente. Passonin. Paletto ?

La passion la quatta i oeucc. La Passonin. . . . . Mozzo di palo che serve


passione non ascolta ragione. La pas di sostegno alla così detta Assa di cor
storte accleca. rioetà. V, in Corriocù.

Stà in passion. Soffrire. Dolersi. Aver Pàst. Pasto. -

rammarico(Mag. Fal. fil. II, 5). Pàst. Pasto (Fiorenz. Op. VI, 149). A
Vess la soa passion. Essere la sua questo pasto de'contadini corrisponde
passione (Ridolfi in Giorn. agr. tosc. il nostro Pranz. Banchetto,
184o p. 219). A tutt past. fig. A tutto pasto (Ma
Vess la soa passion detto con fare gal. Operet. 212 – Doni Zucca p. 2o3
ironico, o Vess propri tutta la soa pas verso e Com. Burch. p. 69 – Fag.
sion. Aver in uggia – Riuscire carne Rime II, 196 e. l.). A tutto transito
grassa. (Caro Let. ined. I, 54).
Passionàa. Appassionato. Passionaa comè. Fà on poo de past. Tenere in noz
Appassionatissimo. zoline. Fare un Pasterello(“tosc.) o un
Passionaa. Passionato. Afflitto. Pastetto o un Riconoscimento v. cont.
Passionèscia. . . . . Grave passione. (Gior. agr. I, 99) ai parenti il di dello
Passionàss. Appassionarsi. sposalizio.
Passionètta. Passioncella(“tosc.). Fà past dicono i contadini il Far
Passionin. Fior di passione. Il fior di pranzo, convito, banchetto. Banchet
quell'erba che dai bot. è detta Gra tare. Pasteggiare. El past de sposa.
nadilla o Passiflora. Il pranzo nuziale.
Passirànna. Nome proprio di paese usato Mangià a past. Mangiare o Fare a
nella frase janadattica Vess de Pas pasto. Senza prezzare cosa per cosa
siranna. Esser badessa di Passignano spendere all'oste un tanto fisso per
(“fior. – Zanoni Ragaz. vana p. 61). ogni pasto e per ogni testa.
Passitt. s. m. pl. Passini(Burch. Son. 214 Mangià o Bev foeura de past. Man
– Cecchi Incant. V, 1). Piccioli passi. giare o Bere fra pasto.
Passitt. Ad. di Figh. V. Stà ai past. . . . . Non mangiare in
Passiv. Passivo. altr'ora se non che in quelle destinate
Passivitàa. Passività. ai singoli pasti della giornata; servare
Passmàn. T. di Ballo. Fioretto. i pasti.
Passón. Gran passo. Passaccio. Tegnì -past. . . . . Essere cibo di
Passón. Palo(Alb. enc. in Palafitta, Ma sustanza, cibo sustanzioso.
glio, Castello, ecc.). Troncone, per Vess tutt a past in dona cossa. In
lo più con ghiere di ferro nelle te grassare in checchessia o di checchessia.
state, che si affonda col castello o Essere nella sua beva.
PAS (284) PAS
Pàsta. Pasta. Nome generico di tutti quei Pàsta. T. de Ciocc. Pasta (Alb. enc. in
mescoli o intrisi che per forza di rime Cioccolattiere).
natura o di fuoco si conducono a coa- Il Pàsta. T. de Cuochi. Colla? Colletta º
gulo, e, freddati che siano, a più o Ogni intriso da salsa o conditura in
meno sodezza. cui predomini la farina.
Pàsta. T. de'Caciai. . . . . La parte ca Pasta verda. Colletta verde? cioè mi
seosa del latte assodata in cacio. schiata con erbe trite o con sugo d'erbe.
Pasta fresca... . I nostri caciai chia- Pàsta. T. de Fornai. Pasta da pane.
mano così quella pasta del cacio lodi La pasta la va fada col levaa, se nò
giano che risultò da un latte non riscal anca el pan de fior l'è pan mottaa. fig.
dato quanto occorreva per quagliare. . . . . Nelle cose, se hanno da riuscir
Pasta madura. V. Fórma (formaggia) a bene non si dee tralasciare la mi
madura in Förma. nima cura di regola.
Pàsta. T. di Cartiera. Il Pesto. Metti man in pasta. fig. Metter mano
Pàsta. T. de Cartolai e sim. Pasta(Biring. in pasta. Ingerirsi in checchessia.
Pirotecn. 529). Poltiglia di farina di Pan de pasta dura ecc. V. in Pàn.
grano o di segale, talora anche allumi Savè de pasta. . . . . . Dicesi del
nata, che sappiastra sulla carta quando pane mal lievitato e mal cotto. Il fran
si vuole incollare su checchessia. cese Ne sentir que la pdte.
Pàsta. T. de Ciambellai. Pasta. Farina Vess de bonna pasta. fig. Essere di
intrisa con acqua, regalata con zuc buona pasta. Esser fatto di buona pasta.
chero, uova e droghe, e ridotta più o Vess de l'istessa pasta. fig. Essere
men soda in confortini di varie forme. d'una buccia, d'una stampa, d'una
Mezza-pasta. Paste mezz'alte alla fatta, d'una medesima stampa, d'un
comasca(“fior.). Pasta simile quasi alla medesimo conio – Siam nate donne, e
sfogliata, coperta però di albume d'uo tutte d'una pasta(Monig. Serva nob. I, 5).
vo, la quale cosa fa sì che nel forno | Pàsta. T. de'Pastai, Lasagnai, Vermi
la si rimanga bassetta. Se ne fanno cellai, ecc. Pasta. Pasta da zuppa.
focacce, panetti (micchitt), ecc. Pasta da minestre. – Le paste da zup
Past con sù la giazza. Paste bril pa si dividono generalissimamente in
lantate(*fior.). (na. Finn. Fine – Sorafinn. Sopraffine – So
Past venezianm.... Paste alla venezia rafinissim. . . . . .

Past. . . . . Paste alla delfina(*fior). e generalmente in


Past. . . . . Paste alla nizzarda(“fior.). Bianch.... Paste di mera farina di grano.
Past. . . . . Paste amate alla pra Giald. Pas:e zafferanate.
tese(*fior.). D'oeuv o Con l'oeuv. Paste d'uovo(Pan. Poet.
Past. . . . . . Paste a vento(“fior). I, xx11, 22);
Sono specie di spumini (scumm). si classificano poi in
Past. . . . . . Paste battute alla na Past gross. Paste grosse, e
Past de minestrinn. Minestrine (nome cok
poletana(“fior.).
lettivo di tutte le paste più minute che
Past. . . . . Paste francesi(“fior). si usano a far minestre).
Pasta frolla. Pastareale. Cibo fatto
con farina, zucchero e uova. Le Paste grosse si specificano in
Avegh i man de pasta frolla. Lo Fidelott. Vermicelli grossi.
Gnocch. Gnocchi. - - - -

stesso che Avegh i man de . l suddivisi in


strase. V. in Màn. Lasagn. Lasagne. Lasagnotti-
Macaron.Cannoncio Dan-
-
moltissime
-

Coss'eel? de pasta frolla? Che è nelloni. varietà le


ella ? di mòta ?(“tosc. – T. G.). Macaron gross. Maltagliati º quali si veg
Pasta levada. Pasta lievitata. Farina (“tosc.). Specie di can- gano nelle
con burro, uova, zucchero e sale. nelloni casalinghi, gros- respettive
Se ne fanno focacce, panetti dolci sotti e a buco largo. sedi alfa
(micchitt), ecc. Paparell. Pappardelle. l betiche.
Pasta sfoiada. Pasta sfoglia(“tosc. – Raviocu Tortelli-Agnellotti.
Tom. Giunte). Sfogliata. Tajadin. Tagliatelli, /
PAS ( 285 ) PAS
Le Minestrine si specificano in Pastéra... . Moglie di pastajo o Donna
Armandoletta. Semini. che vende paste da zuppe.
Biavetta. Punte d'aghi(tosc.). Pastilia. Pastiglia. Pasticca. Pasticco.
Cartinn. Carte da giuoco(“tosc.) le quali hanno Pastili.... Pastiglie alla Berry (“fior),
in sè lo stampo di cuori, picche, fiori. alla provenzale(*fior), ecc.
Daa e Daditt. Dadi ? Dadetti?
Pastinna. T. di Cucina. Colletta (Cuoco
Fidelitt. Vermicelli
macer. p. 55). Intriso d'acqua o brodo
Fidelitt fin. Capellini(“tosc.). e farina da vestirne frittelle e simili.
Gianchett o Rizzolitt. Ricciolini?
Lanticc. Sementelle (“tosc.). Pastinna o Pàsta. Grumato grigio. Gru
Napolitanitt. Paste alla napoletana ? mato bastardo. Prugnòlo bastardo. Sp.
CEuv de trutta. Occhi di pernici(“tosc.). di fungo mangereccio che è l'Agaricus
Semm de melon. Semini(“tosc.). orcella di Bulliard. Ha odore di pasta
Senola. Gragnuola(“tosc.). di farina di grano macinata di fresco.
Stellett. Stelline. Stellette. Stellucce(“tosc.). Pastizz. Pasticcio.
Verett. Campanelline(“tosc.). Crosta. Crostata e Cassa. Cassa –
Ternett. Nastrini(“lucch.). Radicchini(“fior.). Pien. Ripieno. (Pólt.
Delle quali paste e delle varietà loro si Barattà i pastizz in tanta polt. V. in
vegga nelle rispettive sedi alfabetiche. Pastizz d'acqua e nev (Meneghin
Pasta pastizzada. Pasta acconcia. Peccenna 1815) che nell'Alto Mil. di
Pàsta. T. de'Pizzicag. . . . . Il tritato dicono Beverón. . . . . Pioggia e neve
delle carni porcine da insaccare. Per ad un tempo.
es. Pasta de codeghin, de salamm, Se l'è fada de drizz, la pias anca
de cervellaa, ecc. Pastume da coti la crosta del pastizz. . . . . . Modo
chini, da salami, da cervellata, ecc. proverbiale usato dal Maggi per de
Pàsta. T. de' Vetrai. Pasta del vetro, del notare che anche i soggetti più tri
cristallo, ecc. viali possono piacere quando siano
Pàsta (fungo). V. Pastinna. trattati da un'abile penna e in quel
Pàsta. ſig. Viluppo. V. Pastizz fig. modo che si conviene.
Pastàscia. Pastaccia. Pastume. Pastizz. fig. che anche dicesi e sempre
Pastèccum. Biscottino (Pan. Poet. I, XXII, metaf Pàsta, Pastée, Miscmàsc, Gar
22). Schiaffo. Ceffata. Fra noi credo bùj, Gheminna, Pastrùgn, Imbròj e
che sia nata questa voce scherzevole sim. Zaborro (Monig. Lucr.pros. II, 24).
da quella ceffatina che dà il vescovo Viluppo. Intrico. Gagno. Cabala. Raggi
nel conferire la cresima, e ch'egli ro. Trama. Viluppo. Intrico. Buglione –
accompagna colle parole Pax tecum. Fà domà pastizz. Non far che pasticci.
Anche in Toscana gl'idioti dicono Pa Fà on pastizz. T. di Giuoco. Ac
stéco per Pax tecum , e il Lasca (Son. cozzar le carte.
LII, p. 2) usò Pasteco nel sig. di Errore. On pastizz d'on discors. Una tiri
Pastée. Lasagnaio. Pastajo. Vermicellajo. tera. Una tantafera. Una salsiccia.
Fabbricator di paste da zuppe. Una chiucchiurlaja.
Pastée per Pastizz fig. V. Pastizz de paroll.Bisticcio. Bisticcico.
Pastée. Pattume. Pacciame. Pastizz. T. de Parrucch.(Maggi Op. VI,
Avegh el pastee al cuu. Avere il 67). . . . . . Farina di segale in cui
neccio al culo(“lucch.). Avere merda s'appiastrano i capegli da tessere per
nelle brache. metterli incartati in forno a perdere
Tutt on pastee de sudor. Tutto pa ogni minimo rimasuglio dell'umidore
sterelli di sudore(“tosc. – T. G.). contratto nel bollire e ribollire a cui
Pastégg. s.m. Pacchio. Pacchia. Pappatoria. furono assoggettati per riuscire dis
Pastégg. Pasteggiamento. Il pasteggiare. unti. V. anche in Cavèll – Fà el pa
Pasteggià. Pasteggiare. stizz. . . . Appiastrare i capegli come
Vin de pasteggià. V. in Vin. Pastizzà. Impasticciare. (sopra.
Pasteggià. fig. Lo stesso che Gòd vun. Pastizzàa. Ad. di Pàsta, Polénta. V.
Pasteggiabil. Pasteggiabile. Pastizzàda. s. f. Pasticcio. Imbroglio.
Pasteggiada. Mangiata. Pastizzaria. Pasticceria.
PAS (286) PAS
Pastizzée. Pasticciere. Pastelliere. Quegli Pastór e Bon pastoròtt o Pastoròtt o
che lavora di pasta o di pasticci. Pastorón. Lo stesso che Bon pastón. V
Pastizzée. fig. V. Pastizzón. Pastóra. Pastora. -
Pastizzètt. Pasticcetto. Pasticci(*tosc. – A la pastora. Pastoralmente. In abito
T. G.). Intrighi amorosi. pastoreccio o pastorale.
Pastizzin. Pasticcino. Picciol pasticcio. Pastoràl o Baston pastoral. T. eccles.
Pastizzin. Pasticcino(“tosc.). Sp. di dolce. Pastorale.
Pastizzitt de crocant. Pasticcine di Pastorèll. Pastorello. Pastoretto.
mandorle all'inglese. Pastorèlla. Pastorella. Capell a la pa
Pastizzón. . . . . Gran pasticcio. storella.... Sp. di cappellino donne
Pastizzón o Pastizzée. Imbroglione. Bus sco alla pastorale.
baccone. Busbo. Busbacco. V. anche Pastoròn. Pastricciano. V. in Pastón.
Balottin – Il Pasticcione dei dizion. Pastoròtt. . . . . . Uomo o Donna che
ital. vale Bonaccio. abbia bel viso e pienotto.
Pastòcc. Piastriccio. Guazzabuglio. Zuppa. Pastoròtt o Bon pastorott. Lo stesso che
Viluppo. Intrigo. Bon pastón. V.
Pastòccia. Pastocchia. Fiaba. Fandonia. Pastos. Pastoso – e fig. Morbido.
Pastòccia. Pastocchia. Inganno, finzione. Pann pastos. Panno manoso.
Pastoccià. Impiastricciare.Guazzabugliare, Pastositàa. Pastosità di stile, di pittura,
Pastón (in genere). Intriso. d'eloquenza(“tosc. – Tom. Giunte).
Pastón. Pastone. Grosso pezzo di pasta. Pastrùgn. Intruglio(Gior. agr. tosc. pass.).
Bon paston che anche diciamo Pastór Pottiniccio. Piastriccio. Mescuglio fatto
o Bon pastór o Pastoròtt o Bon Pasto confusamente e alla peggio - ed anche
ròtt. Pasta di zucchero(*tosc. – T. G.). Negoziato, trattato, conclusione d'af
Pastaccio. Bonaccio. Buon pasticcione. fare alla rinfusa, a un tanto la canna.
Pastricciano. Buon pastricciano. Pastrugnà. Impiastricciare. Impiastric
Pastón. Pastone (vedi sotto). Pastello cicare. Impiastrare. Imbrattare.
da ingrassare(così l'Alb. bass in Patee Pastrugnà. Stazzonare – Brancicare. V.
e in Paiton). Cibo che si prepara per Mastinà. Il Patiner dei Francesi.
gli uccelli e pei pesci. Pastrugnàa. Gualcito.
Paston di rossignocu. Pastone da Pastrugnàda. Piastriccio. V. Pastràgn.
rusignòli(Savi Ornit. II, 3o). Pastrugnadinna. . . . . . Un po' di pia
Pastón. T. di Fab. d'amido. . . . . . . striccio – Una brancicatina.
Quell'amido non ancora sfiorato che Pastrugnadór. V. Pastrugnon.
si deposita nel secchi. Pastrugnamént. Impiastriccico.
Pastón o vero Paston de molta o Riva Pastrugnin. Impiastratore.
-
de la molta o Moltee. . . . . Quella Pastrugnon. Impiastratore. Imbrattatore.
quantità di terra già stemperata che Pastrugnon. Stazzonatore – Brancicatore.
è pronta pei lavori del fornaciajo ; Pastrugnònna. Fem. di Pastrugnòn. V.
la quale i Francesi dicono Vazon. Pastüra. Pastura. Mangime. Ferrana.
Pastón. T. de'Mattonai.... Quella por Pastime – Pastura d'usej. Becchime.
zione di pasta terrea da matton crudi Pastùra. T. di Caccia. Escato? Quel
che ben arrenata è divisa dal monte luogo dove sogliasi rinvenir caccia
maggiore e prossima al cavalletto su gione, salvaggina, uccellame. I cani
cui si ha a lavorare e conformare. hanno trovata la pastura.
Pastón. T. de Mattonai. . . . . . Quel Pastüra e Pasturòn. Pastoja. Pasturale.
pezzo di creta informe che levasi Quella parte della gamba del caval
dalla massa e costrignesi nella forma lo alla quale si lega una fune (detta
(in del maeud) donde esce matton essa pure pastoja), per fargli appren
crudo(lotta) per poi diventar mattone dere l'ambio, o perchè non possa
(quadrell) cotto che sia nella fornace. camminare a suo talento.
Pastonin. Pastelletto. Pasturà. Pasturare. Pascere.
Pastór. Pastore. Noi lo usiamo nei soli Pasturàl. Pasturale. Impastura.
sig. di Pecorajo e Caprajo. Pasturón. V. Pastüra(pastoja).
PAT (287) PAT
Patà. v. c. br. V. Fà patta in Patta. Patatòn e Patatònfeta. V. Tónfeta.
Patàcca che altri dicono Petàcca. Frullo. Patàtta. V. Pomm de tèrra.
Patacca – Credo che a questa voce Pateàtt. Voce latina(pateat) usata scherz. in
abbia dato origine la Pata romanesca, Atestaa per pateatt. . . . . Provve
cioè la settima parte di quel soldo pa duto al rigattiere (pattee),
palino che correva a tempo della resi Patelètta. Rivolta (“tosc. – poem. aut.
denza de'Papi in Avignone. pis.). Riscontro? Quella specie d'alietta
Cuntà ona patacca. Mon montare che suol essere, in forma ora acuta,
un ago. Valere una patacca. - ora tonda o simile, al capo dei due
No intendesen ona petacca. Non petti di un abito o di un panciotto.
ne sapere un'acca. V. Inténdesen. I Provenz, hanno Pateletto in quasi
No me n'importa o Me n'importa ugual significato com'è il nostro. I
ona petacca, on corno, ona maladetta, Fr. la chiamano Patte o Matelotte.
on figh secch, ona sverza, on carac Patelettinna. Rivoltina(“fior.).
co, ona sbozzarada o simili. Non me Patelettònna. . . . . Gran rivolta.
ne cale nè punto nè poco. V. anche Patéma e Patéma d'anim. Patema. Pas
in Svérza. sion d'animo.
Patàcca. Patacca (“fior. – Zanon. Rag. Patena. T. eccl. Patèna. -

vana p. 125). Piastra. V. Pisis. Patént. Usiamo la voce in Ciar e patent.


Pataccòn. Poderone (Vedi il testo ad Palpabile e patano. El se ved ciar e
dotto dal diz. in questa voce). Moneta patent. Si riconosce patentemente.
grande, come doblone, bajocco, ecc. Paténta, s. f. Patente. Propr. Lettera pa
Pataccòn. . . . . Tutto toppe. - tente con cui il Principe ordina chec
Patàffia. Epitaffio. chessia solennemente o conferisce al
Patàffia. Cedolone, trui gradi o diritti o privilegi o gra
Patàſſia che anche dicesi Patanſlànna. zie. Oggidì però è volgare in quasi
Frittella. Una macchia da dirle voi tutta Italia nel significato di Carte
(Allegr. pag. 17o). Modo basso per d'abilitazione all'esercizio di certe
denotare una gran macchia. arti o di certi diritti concesse altrui
Patàffia. Spatanfia(“tosc. – Tom. Giunte). dalle pubbliche autorità.
Donnaccia grassa e grossa. Patentà. . . . . Accordare lettere patenti
Madamm Patafia. Madama Pataffia. nel secondo sig. di cui in Patént.
(Pan. Poet. II, p. 391, nota 45). Patentàa. . . . . . Che ha patente nel
Pataffiòn. Pataffione. Stronfione, e all'ac secondo sig. di cui in Patént.
crescitivo Stronfionaccio, come al dimi Patentinna. Dim. di Paténta – Le licenze
nutivo Stronfioncello – Uno de'primi di trarre granaglie per la Svizzera
pataffion del concistoro(*tosc. – T.G.). erano dette Patentine nelle gride mi
Pataffiònna. Spanfierona (“fior. – Tom. lanesi del secolo 17."
Giunte). Donna grassa. Pàter. Lo stesso che Patèr, e lo usiamo
Patanſlan e Patanſlanon. Pantraccolone. nelle frasi On pater e on avemaria
Bon patanſlan. Buon pastricciano. segond el solet. ogni salmo in gloria
Patanſlanàda e Patanflànna. Corbelleria. torna. V. anche in Ave – In temp
Patanſlànna che anche dicesi Falòppa. d'on pater son chi. Quasi lo stesso
Carota. Frottola. Favola. Fiaba. Pan che ln d'on credo son chi. V. Crédo.
traccola. Fola.
Pàter per Paternòster sig. 2. ”.
Patanſlanna per Màggia. V. Patàſſia. Pàter. . . . . Diconsi pater o paternòster
Pataràtt. Ciancia. Fola, V. Bàlla. dai nostri artigiani quelle pallottoline
Patatà patatà.... Voci imitanti il romore che veggonsi in alcune modanature.
del galoppo; e usate così anche dai Fr. Patèr. Paternostro. Orazione domenicale.
Patatàgh patatàgh. . . . . . Iterazion di Anche i Fr. dicono come noi Patèr.
voce imitante l'ampia ripercussione Avegh a che fa come i resi; o come
del suono di gran colpi ripetuti. Pilatt in del patèr. Avervene tanta
Patatin patatòn. Tiffe taſſe. Il suono del parte quanto ha san Marcellino in pa
tambussare. radiso(Magliab. in Pros. ſior.VI, 2, 1 o 1).
PAT ( 288 ) PAT
Biassà patèr. Digrumare paternostri Patì i flati. Patir di flati(Rcdi Op.
(Alb. enc. in Coroncione). Spaterno III, 155).
strare. Fare orazione scimiatica. V. Patiss el bon per el cativ. Uno fa
Paterà. il peccato e l'altro la penitenza; e
Cercà i resii in del patèr. Voler famigl. Il porco patì le pene del cane.
trovare le macchie nell'oro(Salv. Pr. V. in Bón.
tosc. II, 65). Quand no ghe n'è patiss anca la
Di adree el patèr o el patèr di gesa. V. in Gésa.
ratt. Dire l'orazione o Cantare il pa Tornà a patì. Ripatire (Redi Op.
ternostro della bertuccia. Mormorare, V, 274).
dir male borbottando sotto voce. Pati. Immezzire. Invietire. Immezzare.
Dì el patèr presso i contadini per Invietare, parlandosi di carni.
Dire le sue orazioni. Patì. Guastarsi una vivanda, una medi
Mett di resi in del patèr. Intorbidar cina o simile.
quel che è chiaro(Caro Let. ined. III, 79). Inanz ch'el patissa. Per levare
Patèr nostèr, campanna de ferr, cam questo vin dai fiaschi (Fag. Av. pun.
panna de ratt, corin coratt.... Cantilena in versi III, 12). Dicesi parlando di
usata dai fanciulli in certi loro giuochi. qualsivoglia cosa alla quale altri desi
Savè nanch el patèr. fig. Essere deri metter sesto per timore che stan
ancora all'abbiccì. Non sapere mezz dosi più oltre ne abbia a patir danno.
le messe. Patigh. Marinare. Aver del marino. Avere
Savell a ment come el patèr. Sapere un certo cruccio interno per cosa
per lo senno a mente. che ci dispiaccia. El gh'ha patii sos
Trovà di resi o Cattà resi in del senn. La cosa gli die nel naso.
patèr. Apporre alle pandette o al sole. Patigh minga. Non se la pigliare
Biasimare qualunque cosa, per ottima (Nelli Serv. padr. III, 21).
ch'ella sia. Patii. Patito. Sbattuto. Spunto. Smorticcio.
Pàtera. . . . . Nome che i nostri intaglia Che mostra il patimento nel suo este
tori in legno danno per idiotismo a riore.
tutt'altro rilievo che a quello d'una Faccia patida. Viso sparuto, smunto.
vera patera, ed è quel rilievo nei Patii. Guasto. Vin che ha patii. Vin
fregi consistenti in una cartella tonda guasto.
corniciata con alcuna testina nel mezzo. Patin. Pattini. Ferri. V. Patinà.
Paterà che anche dicesi Biassà patèr. Pàtina. Patina. Invernicatura. Vernice.
Spaternostrare. Scoronciare. Affettare Patina. T. pittor. Pàtina. Pelle.
di dire molti rosari o paternostri, far Pàtina. fig. Apparenza. Orpello.
il bigotto. Dà la patina. Dar colore.
Pateràtt. Coronciajo. Bacchettone. V.Beat. Patinà. Fare alla slitta. Correre sdruc
Patèrna. s. f. Rabbuffo. Rammanzo. V. ciolone sul ghiaccio con certi ſerri
Felipp fig. (nicale. alle scarpe detti pattini.
Paternòster. Paternostro. Orazion dome Patinàa. . . . . Che ha patina.
Paternòster o Pàter. T. de Coronai. Pa Patoà. Dialetto. Dal fr. Patois.
ternostrino (Amer. Viag. 15). Nome di Patòcch che anche scrivesi Pattòcch.
ciascuna di quelle pallottolette mag Paturnioso. Melanconico. Tristo.
giori delle corone che fra decina e Patrèmm. Voce usata nel dettato
decina d'avemmarie segnano la recita Andà a patremm. Andare a patrasso.
d'un paternostro. -
Morire. V. in Cagaràtt – I Francesi
Patèttich. Patetico(“tosc. -T. G. – e dice hanno Aller ad patres.
si d'uomo, discorso, dramma, suono). Patria. Patria. Luogo natio. Patria na
Pati. Patire. tiva o natia o genitale. Nome che
Boeugna o Besogna patì per compa suona dolce a tutti, dolcissimo poi,
tì. Corpo satollo non crede al digiuno. a chi sorti patria non serva.
Patì el vermen solitari, Patì l'asma Gh'è nissun profetta in patria. Chi
e simili. Patir di tenia, d'asima, ecc. muta lato muta fiato.
PAT (289) PAT
Patriàrca, Patriarca. da rovescioni d'acqua o da altre in
Patriarca boſſett. m. b. Spatanſione temperie che non permettano il la
(“tosc.). Che sta in gote. Che siede in gote. voro, e diano spesa al padrone e scio
Pari on patriarca... Star in parto, in perio al lavorante.
panciolle, intronfiato, in tutto suo agio. Giornada de patron. V. in Giornàda.
Patriarcàa. Patriarcato. Patriarchia. Giugà a patron e massee. Lo stesso
Patrimòni. Patrimonio. che Giuga a toeummel e dammel. V.Toeù.
Congregazion del patrimoni... Con I patron riven adoss quand manch
sesso municipale accudente alle so se speccen. I padroni sono come la
stanze del comune. Fu sostituito ai morte; vengono quando non s'aspetta
Sei della Camera del Comune. no. Proverbio de servitori(Fag. Com.).
El se e el ma hin el patrimoni di La vit in caroccia la manda el pa
mincion. V. in Sé. tron a pè. V. in Vit.
Patriòtt. Paesano. Compatriotta. Compa L'è mej vess on magher patron
triotto. Dello stesso paese – Il nostro che on grass lavorant. È meglio esser
popolo chiama El Patriott o El Teater capo di lucertola (o di gatta) che coda
patriott quel teatro di cui veggasi in di leone (o di drago).
Filodramàtegh. Ligà l'asen dove vour el patron.
Patriòtt. " Chi ama svisce P, in Asen.
Patriott 6m. rat.“il governo repubblicano, L'oeucc del padron l'ingrassa el
Pàtris. Voce che si usa nel dettato cavall. V. in Cavàll.
Talis patris, talis fili. V. Fili. Metta padron. Acconciare per servo
Patrizzà. Padreggiare. Patrizzare. con alcuno.
Patrizzi. Patrizio. O gent o parent o patron malcon
Patrizzi (Pozz de san). V. in Pözz. tent. V. in Foeügh.
Patrón ed anche fra i più colti Padrón. Padron de botega. Il maestro. Padron
Padrone. Signore; e ant. Patrone. di bottega – cà. Padrone della casa.
Andà a patron. Andare a padrone. Patron de la cispa o de la merda....
Accomodarsi agli altrui servigi – ed Padrop di nulla, che non ha dominio;
anche... L'andare ogni di alla casa del Le valet de carreau dei Francesi.
padrone quel servo che abita altrove. Patron patron. Padroncione(*tosc.).
Bon patron. Padron mio. L'è bon Faccia pure.
patron. Padrone. Padroncione. Faccia Portà respett al can per el patron.
pure(Tomm. Sin.). M. in Càn.
Debit de patron l'è on'investitura Quand el patron el voeur bev zif
o vero Debet de masse e investitura fola l'asen. V. in Asen.
de patron. V. in Dèbit. Vegni-via de patron.... Venir dal
De la servitù se conoss el patron. servigio – Essere smesso.
V. in Servitù. Vess patron de fà e de desſà. Poter
El patron de la melonera. fig. Il fare alto e basso a suo senno. Avere
padrone; il signore; e per eccellenza carta bianca. Comandar le feste,
“il signor de signori, cioè Iddio. Vess via de padron. Essere fuor
El patron del mond. Iddio, Gh'han di padrone (Nelli Serve al forno liI,
portaa el patron del mond. Gli por 14). Essere smesso(“tosc. – T. G .
tarono il viatico. Voeuja de lavorà saltem adoss, lavora
Fà carezz al can per el padron. ti vilan che mi no poss. V. in Lavorà.
Voler bene al bambino per amor della Patrón (Maa del). Mal del matrone o
balia(Monos. 29). Amare alcuno per del madrone (Lalli En. tr. lib. 4.°) –
rispetto d'un terzo. Mal del matrone(Nov. Aut.san. II, 28o).
Fà el patron o Falla de patron. Spa Dispepsia dottrinalmente. Ipocondria
droneggiare(“tosc.-T.G.)Padroneggiare, si in genere e abusivamente – Nelle
Fass patron. Insignorirsi. donne si dice Affezione isterica.
Giornada de garzon e rabbia de Patronanza. Padronanza.
patron. . . . . La giornata interrotta Patrònna. Padrona. Padronessa.
-
Vol. III. o7
PAT (29o ) PAT
Patrònna. T. mil. Cartocciere, Giberna. | Pàtta. T. de' Calzol. e Zoccolai per Pat
Tasca da cartocci(cartatocc). Dal ted. tinna. Guiggia.
Patrone(carica) e Patrontasche. Zoccor de patta o de mezza patta.
Patronscin. Padroncino. V. in Zòccor.
Patronscinna. Padroncina - sch. Padron- Il Pàtta. T. de Carroz. Risvolta? Nome
cina padronciona(Nelli Ser. padr. I, 8). generico di tutte quelle calate di pelle
Pàtt. Patto – A tutt i patt. Di forza. o di stoffa che dall'orlo d'un corpo
Cont el patt che. A patto che. Con qualunque pendono a copertura delle
- questo patto che. facce d'alzata del corpo medesimo.
Fà patt. Patteggiare. Pattuire. Patto Patta del cossin de sbaron. Calata
vire. Fermare il patto. Trarre patto. del cuscino di serpe?
Essere in patto di fare, o simili. Patta de seder o di banchett o di
Pari che s'abbia faa patt col diavol. cassett. . . . . Quella risvolta di pelle
V. in Diàvol. o di panno, contornata di gallone
Patt ciar messizia veggia. Patti od altro che cadendo dal sedere co
chiari amicizia lunga(Raf. Borgh. Am. pre i cassetti nelle carrozze.
fur. III, 6). Patti chiari amici cari Patta di bors di porter. Risvolta?
(Magal. Let. Ateis. II, 557). Coperta? delle borse degli sportelli.
Patt de grazia. . . . . . Quel patto | Pàtta. T. de Carrozz. . . . . . Nei pre
per cui in alcuna contrattazione il dellini è quella lastra di lamiera o di
cedente si riservi a certe condizioni cuojo che riveste l'intelaiatura di con
il diritto di riacquisto della cosa ce - trammontata (contrapedada).
duta. Allorchè cediamo altrui uno | Pàtta. T. de'Guantai..... Quella rivolta
stabile a pagamento di danaro tolto tondiccia o aguzza che in certa specie
in prestanza e che non potemmo di guanti sta in luogo delle dita.
restituire al termine prefisso, talora Guant de patta. V. in Guànt.
nella scritta di cessione ci riserviamo | Pàtta (Fà). Impattare. Pattare. Far patta.
la facoltà di ricuperare lo stabile me Ter. di Giuoco sim. all'altro Fà pas. V.
desimo a quell'ora che potremo sod Vess patta o patta e pagaa. Esser su
disfare il mutuo per cui venimmo alla e su(Nov.Aut.san. II, 77). Esser del pari.
cessione. Questa riserva è quella che | Pattaria. Ciarpe. Ciarpame. Cenceria.
dicesi Patt de grazia, e dal più de'le Sferre vecchie. Vecchiume.
gali Patto di ricupera o di reversibilità. | Pattée. Rigattiere. Curattiere. Rivenditore.
Stà ai patt. Stare al patto. Tenere Quegli che rivende vestimenti e masse
il patto. Servare i patti – Stà minga rizie usate. Dell'etimologia della nostra
ai patt. Rompere il patto (Monti Prop.). voce si veggano le Orig. del Ferrari
Pàtta. Brachetta. Toppa. Quella parte – V. anche Pattiroeü e Coccoritt.
delle brache che ne cuopre lo sparato Fà o No fà o Fà minga per el pat
dalla parte dinanzi. V. anche in Colzón tee. met. Fare o Non fare per la bot
– Questa patta quando sia sdilacciata tega. Essere o Non essere il caso. Esse
noi la diciamo scherz. Botega averta. re o Non essere acconcio o a proposito.
Pàtta. T. de Caciai. . . . . . Panno di Pari ona bottega de pattee. . . . .
canapa grossolana largo un braccio Esser pieno zeppo di mille cose e per
e un quarto (9o centimetri) e lungo lo più di poco pregio e disparate
due braccia e mezzo (18o centimetri) quali soglionsi vedere nelle botteghe
che il caciajo fa passare sotto la forma dei rigattieri.
del cacio lodigiano nella caldaja ove Trovà on quaj pezzoeu per el pat
diventò tale, e nel quale raccoglie, tee. V. in Pezzoeü. -

strigne, racchiude la forma stessa per Pattée per Perito. V.


passarla al cascino (in la fassera). I vi Pattèll e più comun. al plur. Pattij. Pezze.
giunta la patta cede il luogo al patton.V. Que pannilini onde ravvolgonsi i fan
Pàtta. T. de Caciai. . . Pezza quasi simile ciulli in fasce.
alla sovra esposta di cui si fa uso per El sa come el sta in di patti. fig.
raccogliere il cosi detto Stracchino. Chi ha coda di paglia ha sempre paura
PAT ( 291 ) PAT
che il fuoco non l'arda. Chi è in di tarsi; quella che i Provenz. chiamano
fetto è in sospetto. Chi è colpevole di Arrapoferri o Manado, e i Francesi
un misfatto stima che ognun favelli del Manique de repasseuse de linge.
suo fatto. Pattinna. T. de Sellai, Carroz. ecc. .. .
El primm ann a brazz a brazz, el Larga pezza di cuoio che si appone
segond pattei e fass, el terz ann a a diverse parti de' finimenti o sim.
cuu a cuu, el quart ann quant'e mai per salvaguardia delle parti di essi
t'hoo cognossuu. V. in Cùu. colle quali s'hanno a trovare in attrito.
El primm ann stringh e bindej, Pattinna dela caviggia d'anell del ti
el segond fass e pattej V. El primm mon... Cuoio della caviglia del timone.
ann ecc. in Cùu. Pattinna di borlon o borlonitt... Cuo
Fà ai pattej. In più luoghi dell'Alto jo de cerchielli da gamba pei cavalli.
Milanese equivale a ciò che nel Basso Pattiroeü. Rigattiere di poca vaglia. Cen
dicesi Giugà asquelloeu. V. in Squelloeü. ciajuolo più che rigattiere.
Stà fresch in di patti. È lo stesso Pattòcch. V. Patocch.
che Stà fisegh. V. Pattéja. Pattuglia.
Pattèll. scherz. Sacchino (Zan. Rag. civ. Batt la pattoja. Far le volte della
I, 1). Drappo. Zendado da capo. Il leonessa Aliare intorno ad alcun luogo.
Fazziòl o Ninziòl delle Veneziane; il Pattón. . . Quella gran toppa che ricopre
Mesero delle Genovesi – El corr-adree tutto il dinanzi dei calzoni dall'un
anca a ona cavra pur che la gh'ab fianco all'altro. La toppa (patta) non ha
bia el pattell in coo. V. in Càvra. più di tre ucchielli per l'abbottonatu
Pattèll de nev. V. in Név. ra; il toppone(patton) ne ha comune
Pattellin. Dim. di Pattèll. V. mente cinque e talvolta anche sette.
Pattéra. . . . . La moglie del rigattiere, o Pattón. . . . . Pezzo di grossa tela ca
Donna che faccia professione di riven napina eguale in dimensione alla fac
dere vestimenti e masserizie usate. cia superiore della forma del cacio
Pattin. Sportellino de'calzoni(“tosc. – lodigiano che si sovrappone ad essa
Tom. Giunte). La toppa assai ristretta. quando circondata dal solo cascino
Suol essere più larga da piede che (fassera) e spogliata della patta, la
da cima, e ha due ucchielli soli. I sciasi sullo spersore ad assodarsi. Sul
pantaloni dei fanti italiani avevano patton sovrappongonsi i fascetti di
la patta (toppa); quelli da scuderia dei pajetta indi l'asson e su questo i sassi
cavalieri italiani il patton; quelli dei prementi. Il Cattaneo la definisce un
ſanti boemi e ungheresi hanno il pat Tessuto di funicelle, di centimetri 7o
tin – Altre volte la brachetta faceva per 7o che si dispone sotto la forma
uffizio di tutta questa famiglia toppe allorchè si svincola dalla patta. Quel
resca, e chi volesse vedere che gen tessuto stampa sui due piani una gre
til moda si fosse così fatta brachetta mitura, la quale agevola al siero e
ricorra alle Commedie tedesche di alle altre materie effervescenti l'uscita
Kotzebue, e vedutane la figura ne'ra dalla pasta della forma.
metti che le abbelliscono, non potrà Patton. Lo stesso che Pattònna (tonaca). V.
che lodare quanto ne dice il Dome Pattòn (On). . . . . . Un abito che o per
nichi a pag. 77 delle sue Facezie. crojezza o grossolanità di stoffa o per
Pattinna. Guiggia. La parte superiore troppi doppi riesca quasi simile a
delle pianelle; e anche più propria tonaca o a un vecchiume tutto toppe.
mente ognuna delle due guiggiuzze Pattonént. ad. . . . . . Tutto toppe.
allacciatrici dei così detti zoccoli da Pattonin. . . . . Pezza a più doppi o
monte nei quali la guiggia non rico imbottita che si sottopone per pulizia
pre tutta la cima del piè di sopravvia. ai bambini lattanti fra le pezze line
Pattinna, e da alcuni anche Pattònna. . . . e quelle di frustagno. Il fr. Braie;
Straccio a più doppi che si usa tener il bolognese Culazzòl.
in mano quando s'impugna il ferro Pattoninna che anche dicesi Pattònna o
da stirare le biancherie, per non iscot Pezza del stomegh.... Sp. d'imbottito
PAT ( 292 ) PAV
che si tiene a nudo sullo stomaco per Pattusciònna. Ciarpiera? Ciarpona?
guarentirlo dalle impressioni dell'aria. Patùrgna. Paturna. Paturnia. -,

I Fr. lo dicono Pièce d'estomac, Avegh la paturgna. Aver le paturne


Pattònna. Telo da pane. Quel pannolino o le lune o mattana. Essere paturnioso.
con cui si cuopre il pane in sull'asse. Paùra, che in gergo dicesi anche Foffa,
Pattònna. Toppone(“fior.). Specie di pic Fifa, Spaghètt, e dall'infimo volgo
cola coltre con che si ricuopre sopra Pagùra. Paura.
alle pezze (sora ai pattei) un bambino Avegh nanca paura de cent che
che sia in fasce. scappa. Essere bravo come un lampo.
Pattònna. Tonaca. Tonica. Veste lunga Avegh ona paura maladetta o del
che usano i religiosi claustrali, così diavolo ona paura de no di. Avere una
detta da noi in senso avvil.; il fr. Froc. vecchia paura. Avere una sganghera
Pattònna. . . . . Panno grossolano con tissima paura. Avere grandissima paura.
cui i bruciatai tengono coperte le bru Avere paura oltre ogni credere.
ciate perchè non raffreddino. Avegh paura de la soa ombria. Farsi
Pattònna. Lo stesso che Pattonìnna. V. paura coll'ombra. Aver paura dell'om
Pattònna (del ferr de soppressa). V. Pat bra sua o de'bruscoli o delle mosche.
tinna. Avere i conigli in corpo. Aver un cuore
Pattònna. ... . Grosso trapunto a foggia quanto un grillo. Essere paurosissimo
di tenda col quale s'impedisce all'aria – Di chi in tutto ritrova difficoltà
di penetrare per le porte delle chiese, dicesi Adombrar ne'ragnateli. Fargli
per gli usci da via o per quegli usci nodo la zuppa.
interni di casa che siano sprovveduti Avegh paura de nissun per el filà,
di usciale o di bussola. Se Portiera el cusi, ecc. Non aver paura di alcuna
non importasse idea più nobile sarebbe (donna) dell'età sua intorno al filare,
il casissimo per corrispondere alla al cucire, ecc. (Monos. 2o4).
nostra Pattonna. Avegh paura de tutteoss. Spericolarsi
Pattuèll. ? Brandello o Pendaglio di (*tosc. – Meini in Tom. Sin. a Peri
Pattuèlla. !vestito. Ghe pend-giò domà gliarsi). Temer pericoli in ogni dove.
pattuell. È tutta brandelli. È sbran Gh'hoo paura del regocuj. Temo
dellata – Per Mantirètta. V. per la raccolta(“tosc. – Tom. Giunte).
Pattùsc. Patto o Pattume o Lettiera(“pis. Sto in paura del raccolto.
– Gior. Georg. II, 225). Pagliaccio Mal non far e paura non aver. La
(Gior. agr. VI, 277). Impatto. Ogni scia gracchiar chi gracchia e fa il do
erba secca la quale sia buona a far vere, poi se rovina il mondo non temere.
letto per le bestie e ridursi poscia Mett paura. Impaurire. Metter pau
concime – È curioso riscontro questo ra; e fig. Esser paurevole o pauroso
che i Bolognesi chiamano Patuccio la ca o terrifico. -

napa più corta, i mozziconi di canapa. Melt paura contel s'ciopp voeuj.
Tegnì ben a pattusc. Impattar bene Far una vecchia paura. V in S'ciòpp.
(Gior. Georg. II, 251). Morì de la paura. Morirsi di paura?
Pattùsc. Pattume. Pacciame. Pacciume. On poo de paura. Un po' di pauriccia.
Pattùsc. . . . . Sudiciume schiumoso che Trà-via la paura. Pisciar la paura.
viene a galla sul siero intanto che si Paùra. Mal d'occhio. Fascinazione.
va spurgando la grana della quaglia Paùra. Biliorsa. Befana. V. Bordoeü.
tura di latte onde ha a prodursi la Pàusa. Pausa.
forma del cacio lodigiano. Pavarin. Paperino.
Pattùsc. v. br. Ciarpone. Abborracciatore. Pavarinna. V. Peverinna.
Pattuscént, Pattuscià, ecc. V. Spattu Pavarion per Paviòn. V.
scént, Spattuscià, ecc. Sora el pavarion o el porion (forse
Pattuscià. Acciarpare. (racciato. borion), e sott la compassion, fr.cont....
Pattusciàa. Gualcito. Stazzonato – Abbor Begli abiti intorno e cenci in sulla pelle.
Pattusciàda. Piastriccio – Viluppo. Pàver. v. a. Daz. Merc. Papero. (ca.
Pattusción, Ciarpiere, Ciarpone. I paver mennen a bevi occh, V. Oc
PAZ ( 293 ) PE
Paveràscia. V. Peveràscia. spesso anche la parola Pazienziati –
Paverèlla. . . . . . Specie d'erba detta V. altresì Poeuh.
dai botanici Sherardia argensis. Pazienziatt el diseva fraa Gandiott
Paverinna. V. Peverinna. quand el perdeva i danee de la mes
Pàvesa. Pausa. sa. V. in Fràa.
Pavia. Pavia. Pazzia. . . . . Di tutta la gran famiglia
Fà vedè i occh de Pavia. v. in bcca. pazzeresca del Vocabolario il nostro
Scatola de Pavia che quand l'è dialetto fa girata a Mattéria, Màtt, ec. e
voeuja la se butta-via. scherz. Scatola non accoglie che la sola Pazzia, e in
di Cartagine, cioè di carta(Fag. Rime queste due sole frasi ch'io mi ricordi:
II, 254 e. l.). Che pazzia o vero L'è ona pazzia.
Pavién per Padiglion. V. Modo che noi usiamo solo in occasione
Sora pavion e sott compassion. V. in di riprovare azioni svantaggiose al
Pavariòn. l'agente stesso. Oh che pazzial La
Paviòn. T. de Murat., Costrutt. ecc. . . sarav ona pazzia. In ogni altro caso
Tutta un'ala andante di un tetto. diciamo Mattéria. V.
A pavion. A capanna. Fà pazzii per vun ovunna. Pazziare.
Pavionée. Tappezziere. Artigiano che Pé. Pi. Il pi. La consonante p.
lavora paramenti da letto, corti Pè. Piede. Piè; al pl. Piedi. Piè. Piei.
maggi, ecc. ecc. e che dispone nelle Ponta. Punta - Pianta. Pianta. Piota.
stanze arazzerie, celoni, e simili. Suolo e Calcagn. Calcagno – Incava.
Pavionin. T. de'Costr. Murat. ecc. . . . Fiosso = Did. Dita = .... Tarso – . . . .
Una picciol'ala tutt'andante di tetto. Metatarso –.... Falangi = Coll. Collo.
Pavir. v. dell'Alto Mil.... La parte ac Qui sotto pongo i soli dettati che hanno
cesa del lucignolo del lume – Papiro radice nella voce Pe come sig. il piede umano,
per lucignolo leggesi nel Diz. di Padova. A coo e pee. V. in Cóo.
Pàvol. V. Pàol. Alzà o Alzà ben i pee con vun.
Pavón. Pavone. Pagone. Paone. Il Me fig. Andar lesto con alcuno(Mach. Op.
leagris gallopavo L. IX, 15o). Andar avvertito o ritenuto.
Pavonàzz. Pavonazzo. Pagonazzo. Pao Comportarsi destramente e con cautela
naz2o,
nel trattar con gente di dubbia fede.
Pavonazzin. Paonazziccio. Pagonazziccio. Alzass in pee. Alzarsi. Rizzarsi in
Pavoneggiàss. Pavoneggiarsi. Pagoneg piedi.
giarsi. Paoneggiare. Paoneggiarsi. Bo Andà adree a menà i pee, Sprin
rlarsl.
gare. Spingare.
Pavonin. Paoncino. Pavoncello. Pavoncino. Andà a pè. Andare a piede o a piè
Pavònna. Pagonessa. Paonessa. La fem o appiede o appiè o a piedi. Cammi
mina del pavone. nar pedone o pedestre.
Pazient ad. Paziente. Andà cont el pè de piomb. Andar
Pazient. s. m. . . . . Il condannato al con i piedi di piombo(Gior. agr. tosc.
supplizio. I, 484). Andar col calzare del piombo.
Pazient. s. m. . . . Termine proprio del Procedere cautamente in checchessia.
giuoco così detto de magher e grass. P. anche in Omm. -

V Giugà a magher e grass in Màgher. Andà cont i socu pee. Andare co'
Paziénza. V. Pascénza. suoi piedi, cioè non retto da altri.
Pazienza. Scapolare. V. Abet. Andà de sò pè. fig. Andare o Cam
Pazienziàtt che anche diciamo Paeuh pa minare o Correre pe' suoi piedi. Cor
zienza o Va là Valeria. Va là Valeria rere. Progredire secondo la sua natu
(“fior.). Pazienza. Purpure. Manco male. ra, non uscir del dovuto o del con
Pur beato. Espressione che serve a de sueto.
notare concessione, accondiscenden Andà foeura di pee. Andarsene. Par
za, quantunque alquanto forzata – ed tirsi. Va-foeura di pee. Escimi dattorno.
anche rassegnazione per assoluto – Andà in ponta de pè. Andare in
Il Fagiuoli nelle sue Commedie usa punta di piedi. -
PE (294) PE
Andà-via i pee del frecc o Avegh essere in su un cavallo bardato, resterò
i pee che se senten manca taccaa. . . . a piedi(Lasca Sibilla I, 2).
Aver i piedi assiderati. Dagh di pè in del cuu. Dar di piè
A pè. A piede. A piedi. Appiè. Appiede. nel culo o nel di dietro.
A pè biott. Sgambucciato. A piè nudi. Dà-dent i pee in quei coss. Dar de'
A pee taccaa o Conti pee in pari. piedi in checchessia. Dar del piede in
A piè giunti. A piè pari. checchessia. Inciampare.
Asen drizz in pee. V. in Asen. Dà in di pee. Avvenirsi in uno. Dar
Avegh duu oeucc in pee. Aver due di cozzo o di petto in uno. Urtarsi in
occhi svegliatissimi. uno. El m'è daa in di pee. Mi abbat
Avegh o Avegh minga frecci pee.... tei in esso. E mi venne tra piedi.
Essere o Non esser ricco di danaro, Dà on pè in la seggia. V. in Sèggia.
di beni di fortuna. Il Cecchi (Incante Dass la zappa in sui pee. V, in
sini II, 5) ha: Non freddi di denari Zàppa.
– I dizion. ital. hanno Esser freddato Del pè. Dappiede. Dappiè. A piede.
parlando di un giocatore a cui sono A piè – Ed anche Daccosto. Prossimo.
stati vinti tutti i danari. Del pè di pee. A piedi. A piede. A
Avegh i pee gelaa come on biss. piedi. Per esemp. El m'è borlaa-giò
Aver i piedi freddissimi, agghiacciati. del pè di pee. E mi cadde a piedi.
Avegh i pee giald. Esser Martino Dovarissev basà (o vero Sii gnanch
(“fior.). Esser ammogliato – I dizionari degn de basà) la terra dov'el mett
ital. hanno essi pure la frase Avere i pee . . . . Dicesi ad uno che vada
i piè gialli; ma s'intende, parlandosi debitore altrui di grandi benefici, od
di vino, essere al fondo, all'ultimo anche a chi sia inferiore altrui in sa
della botte – Chi porta il giallo vagheg pere, ecc.; e corrisponde al francese
gia in fallo dice il Borghini (Riposo, Pous devriez baiser chacun de ses pas
lib. 2.”, I, 27o), questo dettato ha – V. anche in Basà.
forse qualche affinità col nostrale. El mangiarav i pee de san Cristof
Avegh i pee in la foppa. V. in Fòppa. fen. Manda giù (cibi) come giuramenti
Avegh stracchi pee. Essere spedato. falsi(*tosc. – Tom. G.). È un padre diffi
Bagn ai pee. Pediluvio. nitore (finisce di mangiar tutto” tosc.
Borlà-giò in pee. Cadere in piè(Sal – Tom. G.) – V. anche in Mangià.
viati Spina III, 4 – id. Granchio pro Faa-giò cont i pee. Fatto colle go
logo). Cadere in piedi(Cecchi Assiuolo mita. Mal fatto.
V, 2). Cadere in piè come le gatte. Fà corr a pè in del cuu. Dar de'
Cascar in piè come i gatti. Ottener da calci, e in gergo Mandare a Calcinaja.
un male o da un cattivo accidente Fà el diavol cont i pee dedree.
un bene impensato, di male aver be V. in Diàvol.
ne; e a cui ciò avvenga dicesi Uno Fà i pee ai mosch. V. in Mósca.
sconcio ti ha fatto un acconcio. Fà pè . . . . Parlandosi di fiumi
Calà la terra sott ai pee. V. in Tèrra. o canali, vale Potervi star entro in
Casciass per i pee. Mettersi fra le piedi col capo fuor dell'acqua; e cor
gambe d'alcuno(Caro Apol. 9). risponde al francese V avoir pied.
Cont i pee a l'ari. Capopiede. Ca Fà tegnì i pee a cà. Far tenere i
popiedi. piè nella bigoncia.
Cont i pee impari. A piè giunti. Fermo in sui duu pee. A piè fermo.
Cont i pee e cont i man. Carponi. Di piè fermo.
V. in Gatton – ed anche più innanzi Guardà del coo finna ai pee. Guar
Mettes dent ecc. dare o Osservare o Esaminare da capo
Cred d'ess a cavall e trovass a pè. a piedi.
Aver le mani piene di vento. Trovarsi I bosij gh'han curt i pee. V. in Bosia.
deluso, credersi di aver in pugno In di pee. Tra piedi. El me ven
checchessia, ed esser lontano dall'ot in di pee. Mi si volge tra piedi.
tenerlo in realtà. Ed io che mi credeva In pè. In vece. In cambio.
PE (295) PE
In pee. In piedi. In piè. Ritto, stante, Mollà i pee. Spingare o Springare.
sustante. No avegh o No vessegh nè coo nè
In sui duu pee. Su due piedi. Subito. pee. Essere come il pesce pastinaca.
L'acqua dopo san Bartolamee l'è No podè che borlà-giò in pee....
bonna de lavà i pee. Se piove per san Dicesi di chi per avere aiuti molti in
Bartolomme soffiale di dre(*tosc.-Last. checchessia, nasca che vuole, sarà sem
Prov. V, 26o). pre per uscir a bene nelle cose sue.
Lassass vegnì conti pee in sul coll. Il ne saurait tomber que debout o vero
V. in Còll, Il retombera toujours sur ses pieds
Lavass man e pee d'ona cossa. La (Roux Dict.) dicono anche i Francesi –
varsi le mani e i piedi di checchessia. V, anche più addietro Borlà-giò in pee.
Non se ne voler impacciare nè punto No savè dove metti pee. Non saper
nè poco. come dare un passo; e fig. Non sapere
La vit in caroccia la manda el pa a qual partito appigliarsi.
tron a pè. V. in Vit. No trà-pù nè pee nè gamb. Starsi
Lavorà de pee. Giocar di piede o immoto.
di pedina. Far cenno col piede. No vess nè a pè nè a cavall . . . .
Levà-sù in pee ed anche semplice Avere smarrita ogni congiuntura e
mente Levà-sù. Levare in piede. Riz mezzana e ottima, trovarsi in ballo,
zarsi. Levarsi. Sorgere. in sulla corda, in penzolo, in dondolo.
Liló lilaa l'ha frecc i pee. Giò giò. No vorè nè per i pee nè per el
Malign ſinna in di ong di pee. V. cuu. V. in Cuu.
in Malign e in Ongia. Ogni pè in del cuu el porta inanz
Mandà-via sui duu pee o senza dà on pass. V. in Pàss.
i vott, i quindes dì o focura de temp. On boccon in pee. Un bere tosto
Mandar via in tronco(Giorn. Georg. – tosto. Un po' di desco molle.
Gior. agr. tosc. I, 241). On spin in d'on pè. fig. V. in Spin.
Mett a pè. Appiedare. Parì la Mort in pee. V. in Mòrt.
Mett di zappe per i pee. V. in Pee de san Cristoſſen. Piedacci. Pie
doni – V. anche in Nastàrzi.
Zappèll.
Mettes-dent cont i man e conti Pee dolz. Piè lessi(Gozzi Op. XV,
pee. Mettercisi coll'arco dell'osso. Ac 22o). Piè teneri(Alb. enc. in Posapia
cingersi a checchessia col massimo no). Piedi che soffrono toccando un
interessamento. Ajutar uno con le mani po' fortemente la terra. Chi ha siffatti
e coi piè disse il Machiav.(Op. VII, 16). piedi si può forse dire con un greci
Mettes o Vess in di pee de vum. smo Calepodo.
Lo stesso che Mettes o Vess in di Pè in del cuu. V. Pè-in-del-cùu.
pagn de vun. V. in Pàgn. Pestà i pee. Battere i piedi. Dare in
Mett i bogh ai pee. Inceppare. Met terra. Scalpitare d'ira, dal cruccio,
tere in ceppi. dallo sdegno, dalla rabbia, per capar
Metti pee al mur. Appuntare i piedi bietà – e talora anche volendo contraf
(Nelli Com.) Pontare i piè al muro. fare per giuoco lo scalpiccio che ſanno
Mettere o Puntare o Puntellare i piedi molti soldati marciando tutt'insieme.
al muro. Ostinarsi in checchessia. Pestà sott ai pè. Calpestare. – Scal
Metti pee a moeuj. Fare un pediluvio. pitare.
Mett i pee in terra . . . . Metter Piccà a l'uss conti pee. fig. Picchiar
i piè nudi in terra. co” piedi o Picchiar l'uscio co' piedi.
Mett i pee sott a la tavola. V. in Venire innanzi altrui con donativi e
Tàvola. quindi a mani impedite.
Mett on pè in fall. Fare o Mettere Pientà in sui duu pee. Abbandonare
un piede o un passo in falso pos. e in tronco. Lasciar in asso. Piantar di
ſig. Metterlo dove non posi, non regga. botto.
Mett sott a on pè. Mettervisi, il piè. Pientà-li nè a pè nè a cavall. La
Dimenticare. Non ne far altro caso. sciare in sulla corda, in penzolo.
PE ( 296 ) PE
Podè minga stà in pee. Non si reg Tegni i pee poggiaa. Tener i piedi
gere ritto(“tosc. – T. G.). Non poter ire appoggiati a checchessia; e scherz. Te
a suoi piedi(Ces. cit. il Lasca). Non nerli a pollajo.
poter reggersi in piedi. Non si poter Tirà per i pee vun. Leggere sul
tenere in sulle gambe. – Sdrucciolare. libro d'alcuno. Discorrere de fatti
Podè pù mettegh pè. Aver abbru d'un tale, e per lo più in biasimo.
ciato l'alloggiamento. Avere baciato il Tirass la brasca o la zappa in sui
chiavistello. pee. V. in Zappa.
Pondà pè. Metter piede. Entrare in Tirà-sù i cart per i pee o Tiraj-sù
un luogo. Pondà pè foeura de l'uss, per i pee. Tirar le carte per gli orec
foeura de la porta, foeura de cà e sim. chi(Fag. L'Ast. bal. III, 16). Tirare le
Cavar piè di soglia. Metter piede fuor orecchie al diavolo (Gher. Voc.). Suc
dell'uscio, fuor di casa. Trar di casa chiellare le carte. Guardarle sfoglian
il piè. Trarre il piè della casa o simili. dole, o tirandole su a poco a poco.
Uscirne. Toeu de coo per mett de pee. Ta
Pontellà i pee e Pontellà i pee a la rare un buco e fare una callaja(*tosc.
cassa. ... Dicesi scherz. a chi ralle – Meini in Tomm. Sin. a Valicare ).
gra la casa d'un bimbo maschio. Scoprire un altare per ricoprirne un
Quand el sò el se volta indree, la altro. Per pagare un debito contrarne
mattinna l'acqua ai pee. V. in Só. un altro.
Quand la legora l'è in pee tutt i Trà de man e de pee. Ajutarsi colle
can ghe dan adree. V. in Légora. mani e coi piedi.
Ris buttaa-giò, fittavol in pee. V. in Trass in genuggion denanz di pee
Ris. de vum. Cadere a piedi o Lasciarsi
Saltà in pee o Saltà-sù in pee. Bal cadere ai piedi a uno.
zare in piedi. Salire in piedi(Caro Am. Vanzass i pee focura di scarp. V.
past. 5-4). in Scàrpa. - (piedi.
Sbatt i pee in terra. Battere i piedi. Vegni per i pee. Dare o Cadere tra'
Dare in escandescenza. Vess cont on pè a moeuj e l'oltr in
Scarligà i pee. Sdrucciolare. l'acqua. . . . . Essere a pessimo par
Sentiss a rugà ſinna in di ong di tito, pericolare da ogni parte.
pee. Sentirsi raccapricciare. V. Ongia. Vess dent cont i man e conti pee.
Senza scarp in pè. Tritone. Bruco. Essere tuffato in che che sia (Magal.
Povero in canna. Let. dilet. 182 ).
Se pò minga tegni el pè in dò Vess in di pee o in di pagn de vum.
scarp. V. in Scàrpa. V. in Pàgn.
Soldaa a pè. Soldati pedestri o pe Vess lì cont i pee in la ſoppa.
doni. Gente a piedi. Pedoni. Piatir coi cimiteri. V. in Fòppa.
Spuzzà i pee. Patire ne' piedi, e Vess on asen drizz in pee. Essere
comic. Sonar coi calzetti. un asinaccio, un asinone, un buaccio,
Stà in pee per la scira o per la un ignorantaccio, un castronaccio.
scarinzia o per la sgarisia o per i Vess servitor a pè e a cavall. V.
cinqu cavij. V. in Cavèll. in Servitor.
Stà-sù in pee. Starritto. Stare in piede. Viaggià a pè. Far viaggio a piè.
Strambass on pè. V. Strambass, Vin bon de lavà i pee. V. in Vin.
Strusà i pee. Scalpicciare-Scalpiccio. Vorè cerca cinqu pee al loff. È lo
Sui duu pee. Sui due piedi. All'im stesso che Cercà cinqu roeud in don
provviso, di subito. carr. V. in Roeüda.
Tegnì el pè in dò scarp. Tenere il 'è (dal piede umano passato a denotar
piede in due scarpe(Aret. Tal. III, 16). misura). Piede. La sesta parte del
Tenere il piede in due staffe. trabucco nostrale, misura agrimen
Tegni i pee a pendolon. Tenere i soria corrispondente a metri o,455185,
piedi o Stare coi piè penzoloni o cion e ad once 8, punti 9, atomi 4 del
doloni. braccio lineare nostrale.
PE (297) PE
Pè liprand. Piè liprando. Piede eli- | Pè. Base. Pianta. Piede.
prando. Piè d' Eliprando. Piede di Dà pè o Dà del pè. Far piede. Dare
Lioprando. Misura statutaria nostrale scarpa. Inclinare.
usata specialmente nel determinare Pè de caliz o sim. Pianta. Nei ca
le distanze in punto di servitù urbane lici, nelle pissidi, negli ostensori è la
o rustiche. Fra noi equivale a me parte infima su cui reggono. -

tri o,4462 e dividesi in nove once. Pè de canna. . . . Quella parte delle


Fà vedè in che pè d'acqua s'è. canne da organo la quale sottostà alla
Far o Mostrare il viso o il volto o i bocca e imbocca o nel somiere o nella
denti. Mostrarsi ardito e coraggioso maestra abbracciata dal crivello.
nel rispondere. Pè de la bicocca. Toppo. Base. La
Savè in che pè d'acqua se sia. Sa prima voce (tolta all'Alb. enc. in
pere in quanti piedi d'acqua si peschi. Fuso) è da adoperarsi allorchè il fuso
Pè, relativo a bestie. Piede. Piè – Al (ferr) dell'arcolajo sia piantato in un
pl. Piedi. Piè - De duu pee. Bipe rocchio d'albero inſorme; la seconda
de – de trii. Tripede – de quatter. (tolta all'Alb. enc. in Arcolajo) sarà
Quadrupede – Senza pee. Apodo. meglio usata allorchè al toppo sia
Asen drizz in pee. V. in Asen. sostituito un piedestallo riquadrato.
Cont i pee d'occa. Palmipede. Pal Pè de la brasera. .. . Trespolo as
mato. sai basso di legno nel cui vano si ada
Pè del cavall o di simili bestie da gia il braciere.
soma. Piede del cavallo o simili. Pè de la cros. Piede della croce
Pè bus. Pie vano. (Ces. in Piede).
Pè incastellaa. Piede incastellato, cioè troppo Pee de la cunna. V. Culitt.
stretto ed alto. Pè o Cuu de la lettera.... Lo stre
Avegh sossenn pè. . . . . Avere molta parete mo d'un tipo da stampa opposto all'oc
o muraglia (corno). chio, il fr. Pied de lettre.
Pè. Piede. Estremità. Fondo. Pè de la lumm. . . . . Piè di lucerna.

Chì del pè de mi. Presso di me. Pè de l'archett. . . . . . L'impu


Vicino a me. Appo me. gnatura dell'arco con cui si suonano
Del pè. Da piè. Dappiè. Dappiede. gli strumenti da arco.
Da basso. Dalla parte inferiore. Pè del bronz. Ceppo del mortajo.
Del pè di pee. A piedi. Rasente Pee del lecc. Piedi del letto.
a piè. Pè de leon. . . . . . Gli artigiani
De pè in somm o in sciumm. Da chiamano così quelle parti del loro
capo a piedi. lavori che traggono alla forma del
Dormì de pee..... Dormire là dove l'ugne leonine. Così ne' candellieri
gli altri abbian le piante. V. in Dormi. da chiesa il piedestallo è sorretto le
Vess lì del pè. Essere daccosto, da più volte dai pe de leon che spor
vicino. -
gono dagli angoli della base.
Pè. Piede. Pedale d'albero. - Pee del torc. Piedi del torchio da
Ciappà pè. Pigliar piede. Prender stampa; il fr. Pitons.
piede. Prender forza. Invigorire. Lassà Pè de rasgia. V. Pientàa.
ciappà pè. Lasciare aver piè. Pè in sig. di Stato, Esistenza, Consistenza.
Ciappà pè. Far piede. Ceppare – Avegh in pee o Mett in pee ona
Abbarbicare – Radicare. lit. Aver lite pendente o Muover lite
Ciappà pè. Prendere signoria ad o piato. Intavolare una lite.
dosso (Buon. Fiera IV, Iv, 7). De sò pè. Per natura. Da natura.
Mort in pee. V, in Mòrt. E quell'ess de so pè critegh eterna
Pè de vit. Piede. Pianta. V. in Vit. De tutt' i novitaa che fa i governa.

Tajà-sù del pè. Tagliare fra le due (Porta Rime ined. pag. 15).
terre. V. in Tajà. De so pè. Naturale. Senza arte,
Vend el bosch in pee. Vendere il semplice. Per esemp. Asee de sopè.
bosco in piedi(Gior. agr. V, 68). Aceto naturale.
Vol. III. - 38
PE ( 298 ) PEC
Lassà stà in pee. T. di Stamp. . . . visa in quatter pè. Quattro sono i
Non iscomporre, lasciar composto. comproprietari di questa casa.
Lassà stà-sù o in pee. Lasciar in In pè de vun. In vece, In luogo,
piede parl. di edifizi non li rovinare. In cambio d'alcuno,
Mett in pee o Trà in pee. Architet Pè colombin. Erba roberta. Geranio. Erba
tare – Intavolare. detta dai botanici Geranium rotundifo
Stà in pee. fig. Sussistere. Reggere. lium e dai Fr. Pied-de-pigeon,
Rimanere. Stare in piedi. Reggersi Pè de nibbi, Piè corvino. Piè di gallo o
opere, scritti, lavori qualunque. di cornacchia, Piede di leone, Leontope
Sul pè de guerra, Sul pè de pas. talo. Erba detta bot. Ranunculus acris.
T. milit. . . . . Dicesi della montatura Pè de nibbi altro, detto anche Branco
militare disposta così come suol essere sin. Stelle d'oro. Stroscione(Targ.). Erba
in istato di guerra o in istato di pace. detta da botanici Hanunculus repens.
Dal fr. Sur le pied de guerre, ecc. Pè de nibbi(altro). Spilli d'oro. Capo
Tegni-sù o Tegni in pee. Tenere di Turco. Margheritine (Targ ), Erba
in piede. Non distruggere. detta dai botanici Ranunculus bulbosus.
Tirà in pee. T. di stamp.... Trarre Pè de vedell. Gichero, Gicaro, Lingua di
i tipi della cassa e farne un disteso serpe, Erba saetta. Piè vitellino. L'A
da stampa. Gh è assee de tirà in pee rum maculatum o italicum de'bot. don
anmò on foeuj. Rimane ancora in cassa de si trae la così detta Fecola d'aro.
carattere per un foglio di stampa, Pée(In). m. avv. Ripido, Erto. Per es.
Trà in pee. Lo stesso che Mett in Scala in pee in pee. Scala ripida, erta.
pee di cui sopra. Costa in pee. Costa di colle assai erta.
Vegnì in pè d'on tant al dì, a l'ann, Andà in pee. Salire. Montare. Andà
ecc. Venir in essere? Guadagnare, ave in pee di banch, di cardegh, de la
re un'entrata di rimbuono d'un tanto. finestra, ecc. Montare o Salire sui
Per es. Tra el selari e i or el ven in banchi, sulle seggiole, sul davanzale
pè de tre lira al di. Fra il salario e della finestra.
qualche guadagnuzzo di lavori a ore Strada in pee. V. in Stràda.
rubate viene in essere di tre lire al dì. Tirà in pee i campann. V. Campanna.
Vess in pee. T. di St. ... Essere tut Zappa in pee. V, in Zappa,
tavia composto alcun disteso di stampa. Pè pè. V. Poeüh,
Vess in pee o sù. Essere o Stare Pècc. Petto(Lastri Op. II, 145). Pòccia?
o Rimanere in piede. Sussistere. L'aggregato delle mamme nelle bestie
Pè. Piede. Nella poesia è specie di mi lattifere e specialmente nella vacca,
sura del verso. cioè a dire il Sacco contenente il latte
Cuntà i pee sui did. Misurare i che traesi poi dai vari capezzoli (titt
versi collo spago(Pan, Poet. I, xxi). o tettitt) che ne pendono. Il Pis de
Avere i versi sulle punte delle dita vache dei Francesi. Questo nostro Pecc
(id. ivi II, xv11, 12 ). deriva o dall'italiano Peccia o dallo
Pè in sig di Stipite. spagnuolo Los Pechos (le mamme).
Pè de cà o Cà pientada. . . . . Chi Mett el pecc. . . . . Di vitella di
vive a dozzina o nella famiglia altrui, ventar manza; far latte,
e chi ha stanza a sua posta, ma non Peccàa. Peccato. Al pl. I Peccati; e ant
vi ſa cucina, quegli è senza pè decà; Le Peccata.

chi tiene famiglia ha pè de cd. El Avegh adoss on quei peccaa de


gh ha on pè de cà in grand. Tiene purgà. Aver qualche peccato da purga
grande famiglia. re ad essere venuto, ad aver fatto, ecc.
Pè de cà. . . . . . Diciamo anche (Nelli Serva padr. I, 1 r),
ogni Casa considerata isolatamente. Avegh adoss tutt i peccaa mortal.
Peder el gh'ba cinqu pè decà, Pietro Avere tutti i sette peccati mortali ad
ha cinque case – ed altresi Ciascuna dosso(Nelli Faccend. III, 5).
delle famiglie in cui sia divisa la com Brutt come el peccaa. Più brutto
proprietà d'una casa. Sta ca l'è di del peccato mortale (Pan, E 54). Brutto
PEC ( 299 ) PEC
quanto o come il peccato (Domenichi I, 5). Far, la penitenza del peccato
Facez. 589). V, anche in Brütt.
Caroccion del peccaa... Così dicia | (Assetta I, 1).
Quand vun el se fida l'è peccaa a
mo per ischerzo quel carrozzone in inganall. Non è convenevole ingannar
cui l'impresario manda a levare dalla chi si fida(Ambra Bern. I, 5).
casa le parti minori teatrali. Toccà de purgà i peccaa di olter.
Danee e peccaa l'è cativ stimà. Quat Tal pera o Tal uva mangia il padre
trini e sanità, la metà della metà (Pan. che ai figliuoli allega i denti – Quando
Avv. I, 1o). V. anche in Danée. il padre fa carnevale al figliuolo tocca
El peccaa el genera la mort. V. Mòrt. fare la quaresima.
Fà peccaa. Fare peccato. Fare il Varì minga i sò peccaa. Non va
peccato. Cadere in peccato. Commettere lere le scarpette vecchie d'alcuno(Bibb.
un peccato. Caland. III, 12). Non valere una fronda
Fà la penitenza di sceu peccaa. Far o una foglia di porro, un fico, un zero.
la penitenza del peccato. Peccà. Peccare.
Giugà ai peccaa. Lo stesso che Giugà Savè dove el pecca. Conoscer da qual
ai foppej. V. in Foppèll. piede uno zoppichi. Sapere quale pecca
Lassà indree i peccaa in del scovà. s'abbia. Conoscere l'umor peccante.
V. in Scovà. Tornà a peccà. Ripeccare. Ricadere
L'è on peccaa de benedì con l'acqua nel peccato.
santa o on peccaa de nagott. È un Peccadàsc. Peccataccio. (tuccio.
peccato che se ne va con l'acqua be Peccadèll. Peccatuzzo. Peccadiglio. Pecca
nedetta(Machiav. Mandrag. III, 9). Peccadór. Peccatore.
L'è peccaa a fall. È peccato. È un Peccadóra. Peccatrice – e fig. La Pecca
danno a far ciò. tora (Rime aut. pis.).
L'è peccaa a no faghela o sim. A Peccadoròn. Peccatoraccio.
tal labbra tal lattuga. Se la merita. Pèccen, Pecceninna, ecc. V. Pètten, Pet
V. anche in Indulgénza. teninna, ecc.
L'è pesg el scandol ch'el peccaa. Peccenà. V. Pettenà.
L'ascoso peccato è comportabile (Ma Peccenà el carr del fen. . . . . Ra
chiav. Com. in versi V, 2). È ben male strellare e ravviare la carrata del fieno.
far male, ma è ben peggio farlo alla Peccenà el pajee. V. in Pajée.
scoperta (Ambra Furto IV, 2). Peccato Peccenètt o Penècc. T. de Faleg. . . . .
celato mezzo perdonato. Il Monti(Prop. Specie di seghetta quadrilunga racco
III, II, 54) avvisa che in tutta Italia mandata in tutta la sua lunghezza ad
è usato questo altro miglior proverbio un manichetto di legno. È detta Scie
Peccato confessato è mezzo perdonato. d chevilles dall'Encycl.
No aveghen nè colpa nè peccaa. Peccenettin. . . . . Quel medesimo che
V in Cólpa. il Peccenett (V.), con questa sola di
Oh che peccaa! Gli è un peccato! versità che dove questo ultimo ha
un gran peccato. (nale. la costola del legno in cui sta fermo
Peccaa de braghetta.... Peccato car terminante in un breve manichetto
Peccaa de cazzuu. . . . . Peccato che gli serve d'impugnatura, il primo
di gola. Lo dicono in campagna le non ha che la sola costola, e s'im
mogli dei capoccia. pugna a mezzo di essa.
Peccaa mortal, venial, atual, ecc. Peccènna. Nome aggiunto a quella ma
Peccato mortale, veniale, attuale, ecc. schera che diciamo Meneghin. V.
Peccaa original. Peccato originale; Peccéra. V. Pècc.
e fig. Pecca originaria. Pecca da na Pèccher. Pecchero. V. Biccerón.
tura. Difetto dalla nascita. Pecchèsc e Pècchesc. Pastrano.
Peccaa slavaggiaa. Peccataccio. Peccià per Speccià. V.
Peccaa vecc e penitenza nocuva. A Peccia peccia. V. in Speccià.
colpa vecchia pena nuova. Peccato vec Pecciafètt o Picciafètt. T. de Macell. . . .
chio penitenza nuova(Monig Serva nob. Nome complessivo di tutti quei tagli
PED ( 3oo) PED
d'una bestia bovina macellata che de chi monta in carrozza. Dicesi cosi
vanno sotto il nome di bellico, petto, specialmente quando è piano e riqua
callo, mestola, costato(bamborin, pett, drato. Se invece è ellittico dicesi Pa
fiocch , canetta, hiancostaa). letta; se ovato dicesi più propriam.° Pa
Pecùnia. V. Danée. letta ovata o Staffa(Alb. enc. in Paletta).
Pedàda (in genere). Montatojo. Pedàda (in ispecie). Pala? È nello staf
Specifico qui sotto le varie specie di pre fone quel piatto su cui posa il piè chi
dellini (che pur sono montatoi) e le parti minori vi monta.
onde sono costituiti essendomi dimenticato di Pedàda (in ispecie) . . . . È quella parte
farlo nella sede propria, e avvedutomi della del montatojo da carrozze che sorregge
dimenticanza solo giunto che fui alla voce Legn immediate la pala, ed è di mezzo fra
ove trovaimi averle annotate.
questa e il pontell.
Basellin. Predellino. Ne sono di più Pedàda (in ispecie). . . . . . Nome dei
specie, la più parte fermati in sul Montatoi stabiliti sul bilancino e sulle
fondo del cassino delle carrozze, ed molle davanti per salir a cassetta il
alcuni de più semplici invitati anche cocchiere, e sulle molle di tergo per
sulle stanghe del carro. salir i servitori sul sottopiedi o sim.
Basellin a scatola. Predellino a . . . Pedad de molla denanz. . . . Mon
Dicesi così quello il quale, rialzata tatoi anteriori. Le loro parti sono
che ne sia la montata (pedada), non Pescioeu (che posa sulla molla). . . . . - Pon
tell. . . . . . . - Pedada. . . . . . - Pala. . . . .
lascia vedere di sè alcuno sporto e
sembra una semplice lastra quadrata Pedad de molla dedree. . . . Veg
di metallo rasente allo sportello. Le gansene le parti identiche in Pedada
sue parti sono de molla denanz.
Orecc. Alie? = Gamb. Stecche (con Retenu Pedàgg. Pedaggio. Passaggio. – Ripaggio.
da. Fermo) = Lamera de dedree.... = Pedada
Pedàgn. Falda? Lembo? Tutta quella
o Lamera denanz. Montata. Peduccio – Eucc.
parte d'una veste da donna, d'una
. . . . – Spinetta. ... = Pomm o Manetta. . .
Basellin de timonella. Predellino a
camicia o simili la quale dall'imbusto
scende ai piedi; la Jupe dei Franc.;
due montate. Ha alie, stecche, mon
il Sicil. Corpu. Ti fa i manegh, ti fa
tata, occhi, fermi di pedata e caviglia el pedagn, e mi faroo el corp a sta
come quello già sopra detto con più vesta. Tu fai le maniche di questa
Mazzett. . . . – Pontell. . . . – Patta. . .
veste, e tu le falde, ch'io ne farò lo
Basellin de timonella con la pedada imbusto. Destacca i manegh de quell
s'ceppa... Predellino a montata fessa.
Basellin de trà-dent. Predellino a pedagn de camisa. Stacca le maniche
di quella camicia dallo imbusto.
due o tre montate. È alla signorile colle Pedàgn fra i contadini per Sòcca. V.
montate (pedad) ricoperte di tappeto Pedàgn. Vivagno. L'estremità dei lati
nelle parti che rialzate vanno a con della tela.
tatto immediato, ed ha alie, battenti,
Pedagnin. Lembuccio?
stecche, occhi, caviglie, montate, fer
Pedagnin. v. cont. br. Sottanella.
mi di montata come gli altri, con più
Segond montad. Contrappredellini = Qua Pedagogia. Pedagogia. V. in Metòdega.
draa del basellin. . . ... = Patt. Rivolte. Pedàl. T. de Fornaciai. . . . . . Nome

Basellin d'ona gamba sola. Predel di ognuna di quelle banchine di terra


lino a paletta o a staffa. Ha una o alte un terzo di braccio e larghe circa
due alie, stecche, paletta; e di più ha un braccio delle quali si fa contorno
Pontell. . . . . = Coronetta del pontell. . . . . allo spazzo (era) da lavorarvi i mat
Basellin lisc de dò gamb o vero toni, ecc., e sulle quali ben indurate
d'ona pedada sola. Predellino a una e mazzerangate si allogano i matton
montata? Vi si osservano crudi a rasciugare.
O, ecc. Alie. = Gamb. Stecche curve – Pe Pedàl. . . . . . Quel vialetto alcun po'
dada. Montata. rialto dal piano dello spazzo ove si
Pedada (in ispecie). Montata. Il piano dei pongono a seccare i quadrucci che
predellini (basellin) su cui posa il pic serve di base alle così dette gambette;
PED (3o1 ) PED
è lungo a piacere e largo circa mezzo stipitatura. Fra Mazzetta e Pedegalla
metro; ne'tempi non affatto asciutti esiste però questa lieve diversità che
copresi di paglia o fieno prima di la prima suol ergersi con tanti mat
sovrapporvi i quadrucci. toni posati per piano, e la seconda con
Pedàl. Pedale (Diz. mus.). Quella calco tanti posati per lato.
letta negli organi o nei pianforti che Pèdegh. Lento. Pigro. – Il Var. Mil.
serve a modificare il suono, o a mutare vuole che la nostra voce provenga dal
i registri della tastiera, o a far sentire greco redào, quasi vogliasi dire che
i le voci dei diversi strumenti aggiunti uno è tanto tardo nell'operare come
all'organo o al pianforte. se avesse i ferri a piedi, ma più pro
Pedàl. . . . . Ne'torchi litografici è quella babilm.º le Pietiche furono quelle che
parte che serve a rialzare il pressore. diedero origine al nostro Pèdegh.
Pedàla. T. de'Torniai. Calcole del tornio. Pedenibbi. V. dopo Pè.
Pedaléra. Pedaliera (Diz. mus.). Telajo Péder. Pietro.
che comprende tutti i pedali dell'or Peder, gamba de veder. V. in Bottàsc.
gano – ed anche Il complesso dei pe Pederloffi. Lo stesso che Loffiòn. V.
dali d'un pianforte che sogliono es Pederscisger. Pappaceci. Mangiafagiuoli.
sere cinque, detti da noi Sordinna, Lavaceci. Lavapestelli. V. Badée.
Levasmorzador, Celèst, Fagott, e Bàn Pedesin e com. al pl. Pedesitt. Pellicini
da – ed anche le Leve che fanno de sacchi – Cocche de fazzoletti.
muovere il meccanismo d'un'arpa. Pedestàll. Piedestallo. Piedistallo – Pe
Pedaninna. . . . . .Lieve scalpiccio. duccio da busti o figurine o pendoli
Pedànna. Il suono della pedata. Scalpic che si appoggiano alle pareti.
cio. Lo scalpitare del piè. Quel romore Pedestàll. Pianta. La base d'un calice.
ch'un fa camminando. Andà adree a la Pè de vella. T. architet. Peduccio di vela.
pedanna. Andare al suono delle pedate. Pedilàvi. Pediluvio. Bagno a piedi.
Pedànna. Pedata. Orma. Vestigio. Pedinna. T. di Giuoco. Girella. Pedina.
Andà a la pedanna. Aormare. Or. Tavola. Pedona. Quel pezzo con cui si
mare. Andare i cacciatori dietro l'or giuoca a dama ed anche agli scacchi.
ma della fiera per rintracciarla. Mangià ona pedinna o Fàboff. Soffiar
Pedànna. Pedata. La parte piana d'ogni una pedina; e nel farlo sogliam dire Böff.
scalino di scala non da mano, sulla Pedinna. fig. . . . . Persona la cui opera
quale si posa il piede. Il lat. Retractio. può giovare per far ottenere altrui
Pedànna. T. de Sarti. Pedana. Doppia onori, inpieghi, vantaggi. Avegh ona
– Balzana. Pedino. bonna pedinna. Aver qualche santo o
Pedànt. Pedante. qualche buon santo in paradiso.
Pedantaria. Pedanteria. Pedinna. gergo. Baldracca. Cornacchiuz
Pedantèll. Pedantello (Min.). Pedantuccio. za. Pedina. Donna di mal affare e di
Pedantuzzo. Pedantùcolo. bassa condizione.
Pedantèsch. Pedantesco. Giugà a pedinna. V. in Giugà ai
Pedantón. Pedantaccio. gandoll vol. III, pag. 2oo, riga 8.º
Pedegàgna. v. cont. Pedale, e ant. Pe Pedòcc per Pioeùcc. V.
dano o Pedone d'albero. Pedòcca basso gergo per Prét. V.
Pedegalla. Telajo? Intelajatura? Ante Pedòcca o Quell di peed'occa....Il diavolo.
pagmento se ho ben inteso il Barbaro Pedòcca. Pedante. Pedagogaccio.
in questa ultima voce vitruviana. Quel Pedocciaria. Pidocchieria pos. e fig.
lato degli stipiti di una finestra che Pedocciarìa. Lordura. Schifosità.
guarda verso il vano di essa, o Listello Pedocciaria. Pidocchieria. Grettezza.
interno di una finestra su cui s'ingan Pedoccion. Pidocchiaccio.
gherano le imposte. Le Pedegalle dei Pedocciós disse il Porta per Pioggiòn. V.
due stipiti sono a rimpetto. Il Diz. di Pedón. Pedone. Che fa cammino a pie
Trévoux chiama Tableau la nostra Pe di, che va pedone.
degalla – I Lodigiani la dicono Maz Pedon. Procaccino (Pan. Poet. I, 1, 9).
zetta comprendendovi anche l'intiera Corriere che fa viaggio a piedi.
PEG ( 3o2 ) PEL
Pedonà.Scarpinare.Pedovare Correra piè. Mett in pegn. Impegnare.
Pedraroeü(a Annone). Peziza. Sp. di fungo. Pègn. Pegno. Premio. Quella cosa che in
Pedrée. v. cont. per Menùs. V, vari giuochi si deposita dai giocatori
Pedrée per Pradée. V. come testimonio dei falli che commet
Pedrioeù. Imbuto. V. anche Pidrioeü. tono nel giuoco, e per riscattar la
Pedrio à. T. de' Confett. . . . . Imbutino quale soggiacciono poi a date penit.º
di latta, per lo più annesso alla pa Giugà ai pegn. Giocare ai pegni(Alb.
della(bazzila, bassine) in cui mettesi bass. in Gage – Cast. e Flat. in Pfand).
lo zucchero che deve uscirne a im Il Jouer a gage touché dei Francesi;
brattare come si suol dire di treggea il Pfänderspielen dei Tedeschi.
alcune specie di dolci come biscot Pègn. Ricordanza(Sacchetti Nov. 147.”).
tini, manuscristi e simili. I Fr. lo Pegnatàri o vero Impegnatàri. Pignora
chiamano Perloir. tario. Usurajo.
Pedriocù fig. o Pedrioeu d'on vestii... Pégora e più com. Bèra o Bezzina. Pecora.
Veste donnesca stretta, saltamindosso Bèrbice. Agnella. (dappoco.
donnesco. Il fr. Habit étrangle. Confessor de pegor. . . . . Confessor
Pedrioeurón. V. Pedriorón. Dà i pegor in consegna al loff. Dare
Pedriolin. Imbutello(Nov. Aut.san. I, 38). o Lasciar le pere in guardia all'orso.
Pedriorón o Pedriocurón (Porta Vers. V. anche in Loff.
Dante canto V)... Grandissimo imbuto. El loff el mangia anca i pegor
Pedritt. T. archit. Peduccio. Pietra su cuntaa. V. in Lóff.
cui posano gli spigoli delle volte. Pegorción. v. a. del Var, mil. Sudicio
Pedù. v. cont. dell'A. Mil. Pedule. In ne, ed anche Dappoco. Neghittoso.
pedù. In peduli – Taluni fra i con Pegorée. Pecorajo. Pecoraro.
tadini l'usano anche per Sgambucciato. Pegorin. Pecorino.
Pedùmm. . . . . Mal odor de piedi che Pegorinna o Pegorèlla. s. f. Pecorella. Pe
i Provenzali dicono Escafignoun. coretta. Pecorina. Agnelletta, Agnellina.
Pedùzz. T. degli Scult. . . . Quella base Pegorinna. Ad. di Tètta. V.
sulla quale posano i busti in lavori. Pegoròn. fig. Vigliaccone. Poltronaccio.
Pée. V. in Pè. Pegoròtt. Agnellotto. Pecorone.
Pégg. V. Pésg. Pegrizia. Pigrizia. Pigrezza. Infingardag
Peggiorà. Peggiorare, e bass. Piggiorare. gine. Negghienza. Neghittosità.
Peggiorin. Voce usata nel prov. Peg Pegriziós. Pigro. Infingardo. Neghitto
giorin sta sempr appos a l'uss. Peg so. Nighittoso. Negghiente.
gio non è mai morto(“fior.). Pegrizios6n. Pigraccio? Pigrissimo.
Pègn. Pegno; ant. Gaggio - Arra e Sicurtà Pe-in-del-cùu. Calcio. Fà corra pe in
- Al pl. dicevasi ant. anche Le Pegnora. del-cuu. Far correre a calci.
Ciamà pegn al campee. V, in Campée. Pejnna. . . . . Sp. di flanella a spina,
Dà on canton in pegn. Dare un feltrata più che la flanella comunale,
canto in pagamento, Fuggirsene na e di cui si fanno giubbetti, mutande,
scostamente – Ed anche semplice fodere, ecc. Fra noi è così detta da
mente Far mazzo de' suoi salci. Nettare Peja, terra bergamasca dove si fabbº
il paese. Pigliare il pendio. Andarsene Pél. Pelo.
– Ed anche Piantare. Lasciare, Avegh del pel de medegalla. . . .
Donna che va a fà pegn ... Donnac Aver modo a riparare da sè mede
cina che per alcun po' di prezzo fa simi a checchessia.
mestiere di recare al Presto le robe Avegh-sù tanto de pel sul stomegh.
che altri si vergogna o non ha l'agio Avere il cuore con tanto di pelo(*tosc
di portarvi da sè. La Metteuse en gage – T. G). Avere un cuor di tigre. Avere
dei Fr., l'Imperaldice dei Napoletani. il pelo sulla coscienza e per esageraz.
Fà i pegn. Prestare a usura sul alto sei dita(Pan. Poet. II, xvi, 17).
pegno. Prestare sul pegno. De primm pel (se uomo). Di primo
Lassà in pegn. Lasciar pegno. Dar pelo('tosc. – Tom. Giunte). Di prima
pegno o Dare in pegno. barba(Compar. Pellegr. IV, 3).
PEL (3o3) PEL
De primm pel (se donna). Di primo Pelà. Pelare. Spiunare. Dispiumare. Spen
latte (Barg. Intr. Pellegr. III, 5). Di nare i volatili.
primo fiore(ivi). Pelà la gaijnna senza falla crià. V.
Drovà del sò pel delor per mede in Gaijnna.
galla o per medegass o vero Medegass Pelà. Sfrondare. Brucare. Sbrucare.
col pel di olter. Forbirsi coi cenci altrui. Pelà el ſormenton. Diglumare.
El loff el perd el pel ma minga el Pelà la foeuja o Pelà moron. Bru
vizzi. V. in Lóff. care la foglia (Lastri Op. III , 21 e
Gioven de primm pel. Giovine di pass.). Sfrondare gelsi,
prima lanugine - Avannotto. Pelà i fior. Spicciolare i fiori.
Impienì de pel. Impelare, Pelà. Levar la roccia alle mandorle.
Impieniss de pel. Impelarsi. Pelà per Scortegà. V.
Lassà-giò i pel on mantin o sim.... Pelà. Sbucciare le frutte.
- Gettare quella peluria che hanno certe Pelà on pomm. Mondare una mela.
tele line e impelarne i panni lani. Pela on oeuv. Sgusciare o Digusciare
ltri luogo,
Levà el pel. Pelare. Levare il pelo.
Scottare assai. Pelà i bosch. Pelar le selve e per esten
Mal del pel. . . . Malattia del bovini. sione infin nelle radici(V. Cr. in Pe
No ghe manca on pel. Sta a per lare S 1.°).
fezione. È compitissimo, perfettissimo, Pelà i vit. Pelar le viti(“tosc. -Giorn. agr.).
interissimo – Il ny manque pas un Pelà on locugh. Disertare un podere.
clou dicono i Francesi. Pelà. met. Pelare. Scorticare. Succiare.
No vessegh on pel de differenza..... Smugnere con angherie, soprossi, ag
Non ci correre la minima diversità. gravi, soprammani.
Pel matto salvadegh. Peli vani(Alb. Pelàa. Pelato – Spiumato – Sbucciato
enc. in Bordoni). Lanuggine. Lanugi - Scotennato,
ne. Caluggine. Calugine. Peluria. Quei Pelàa. fig. Calvo. Decalvato. Pelato. Scri
primi peli che spuntano in carne ai nato. Dischiomato. Rimondo.
giovanetti. Pelàa. fig. Scusso di danari. Smunto.
Pel moresin.Pelo soave(Cresc.Agr.98) Pelàd. V. Peladèj.
Pel rattin. Lanuggine. Pelada. Pelatura.
Pel ruvid. Pelo rozzo. Pelàda. La Calvizie. Il Calvizio.
Perd el pel. Spelarsi. Gettare o Per Avè a che fà a la Pelada. Lo stesso
dere il pelo. che Vess in piazza fig. V. in Piàzza.
Stà al pel a vun. Stare ai panni o Peladèi o Pelàd. Tiglia? Tigliate? Ca
alle costole d'alcuno, stagne lessate monde.
Trovà el pel in l'oeuv. V. in (Eùv. Peladinna. Pelatina.
Pél. Pelame. Qualità e color di pelo. Pelagra, Pelagrós. V. Pellagra, Pellagrós.
Ross del mal pel. . . . . Dicesi a Pelanda. Panicona ?(Rim. aut. pis.). Pa
Chi ha la coda taccata di mal pelo. landra (Lor. Med. Simpos. cap. 2.”).
Pél per Pellizza. V. – Tabarell guarnii Guarnaccone? Zimarra? Gabban lun
de pel. Tabarruccio impellicciato. go o sorta di veste da camera che va
Pél. Pelùria che si viene accalcando insino a piedi – La nostra voce ci fu
nello stremo delle falde degli abiti. data forse dai Francesi (IIoupelande)
Pél. Villo. Vello. Lanuggine. Frut con i quali, secondo l'Huet, se l'ebbero
sù el pel. Frutte villose o vellose. dagli Uplandesi. -

Pél. T. de Cappell. Pelo. Il pelo che si Con sù la pelanda. Impalandranato.


trae delle pelli per lavorarne cap Pelànda. Sfrondatura del gelsi(Gior. Geor.
pelli – Pelo vano è quello che si butta II, 5o2). Il tempo dello sfrondare o
via come inutile. brucare i gelsi, e l'atto del brucarli.
Pel de camell. Pelo di cammello. Andà in pelanda. Andare alla bru
Pél. T. idraul. Pelo dell'acqua. catura de gelsi (Lastri Op. I, 297).
Pela che in varie frasi dicesi anche Andar a sfrondare i gelsi. Andare per
Pera. Pelare. Spelare. Levare il pelo. isfrondatore.
PEL (3o4 ) PEL
Pelandèlla e Pelandinna. Guarnacchino – Pèll. Pelle. Cute – Dalla pelle umana con
Zimarrino. - siderata in ispecie deriviamo i seguenti dettati:
Pelandén. Zimarrone. Guarnaccone. Adree a la pell. Assettato che mo
Pelandón. . . . . . Così chiamasi chi ha stra ogni membro(Dav. Tac. Germ. 56).
indosso la zimarra o la veste da ca Aveghen quatter o cinqu in su la
mera lunga, da noi detta pelanda. pell o Avegh cinqu quattrin o cinqu
Pelarinna. Pelaruòla(Aret. Tal prologo). sold in su la pell. V.Stà fisegh in Fisegh.
Barbiera. Donna astuta che sa pelar Avegh la pell come on ras.... Aver
gli uomini meretricando, la pelle dilicata, gentile, liscia, il fr.
Pelegàtta o Pellegàtta. Membrana. Pel Avoir la peau douce comme un satin.
laccia, e singolarmente si dice di Avegh la pell de sciatt . . . . Aver
quella pellaccia o tegumento che tro la pelle orrida, scabra, scagliosa ,
vasi nelle carni cibarie. Dal provenz. avere il cuoio duro.
Pelegauto di pari sig. Cacciador o simile per la pell. Cac
Pelegattinna. Dim. di Pelegatta che il ciator per la pelle (“tosc.).
Porta(Rime ined. 21) usò con somma Drovà la pell. Lavorare a mazza e
venustà in quel verso stanga. Lavorardigana o di buona gana.
Coi sò pelegattinn pettaa al poggiocu, cioè Dur de pell . . . . Senza pudore.
Colle poppuzze a cavaliere (poem. aut. pis.). Fà bell lù a lavorà su la pell di
Pelegrin. Pellegrino. Pellegrinante. Pe olter. Della pelle d'altri si fanno le
regrinatore. Peregrinante. Peregrino; coregge più larghe. Si pare bene ch'egli
e se a Roma Romco. -

scherza su la pelle altrui.


Crosera di pelegrin. Il Pellegrinario Faun ona pell de spasseggià o sim.
(Vas. 2 18). Peregrinario (id. 426). Prendersene una scorpacciata, una
Pelegrin, Pelegrinna. V. in Càrta. strippata (“tosc. – T. G.). Fare una
Pelegrinagg. Pellegrinaggio. Peregrinag corpacciata d'alcuna cosa, cioè cavar
gio. Pellegrinazione. Peregrinazione. sene la voglia, sfogarsi in checchessia,
Andà in pelegrinagg. Pellegrinare. come leggere, giocare, ec. abbondant.º
Andar pellegrino. Far pellegrinaggio. Fann ona pell de vun. Far servire
Pelegrinètta. Pastranuccio – Baverina. uno per zimbello o di zimbello, antic.
Pelegrinna o Pellegrinna. Sarrocchino. Far grande dissoluzione d'alcuno.
Sorta di vestimento che si porta dai Impresta-via la pell. Piantare o Ap
pellegrini per coprire le spalle e buo poggiare l'alabarda – Louer son ven
na parte delle braccia e del petto, tre o son tabourin dicono i Fr. Lo
e fra noi anche più propriamente stesso che Menà la roeuda. V. in Roeüda.
certa specie di Pastrano da cui sta Lassagh la pell o Giontagh la pell
pendente il detto sarrocchino. o la pellascia in d'on sit. Lasciare la
Pelegrinna de donna. Baverina(“tosc. – vita in un luogo(“Pulci Morg. VIII, 5).
Tomm. Sin. p. 49). Velo crespo o Lasciarci la pelle. Morire.
brillante o vero Mussolino velato che Levà la pell. fig. Pelare. Levare il pelo.
le donne sogliono porsi da collo o Mettegli la pell o Metteghela tutta,
portar rovescio sull'abito. Grande e Lavorare a canna badata, di gana, ecc.
scendente ben in giù sulle spalle di Mettegh la pell per vun. Porre la
cesi anche Bàvera(“tosc. – idem). vita per alcuno. Pand. Gov. fam. 6).
Pellegrina(Giorn. commerc. di Firenze). Pell del coo. Zaccagna.
Pelesinna. V. Pellesìnna. Pell morta. Pelle ammortita o mor
Pèlgora. Pergola. V. Tòpia. tificata – Epidermide. Cuticola.
Pelgoràa. Pergolato. Pergoleto. Pell per pell, meiti che mi. V. in Ti.
Pelgorètta e Pelgorin. Pergoletta. Per guadagnà quejcoss besogna met
Pelgorón. La Pergolària, tegh la pell. Chi vuol de pesci biso
Peligòrnia. Mattana. gna che s'immolli. E non si può avere
Pelin. Peletto. Peluzzo. Pelolino. de' pesci senza immollarsi.
Peliscia e Peliscioeü, ecc. V. Pelliscia, Podè pù stà in la pell. Versar
Pelliscioeü, ecc. si. Non poter stare in guinzaglio.
PEL (3o5 ) PEL
Non poter capire o star nella pelle Pell camoscia. Pelle camoscina e
– Ne savoir durer dans sa peau di anche camosciata o scamosciata; cioè
cono anche i Francesi. pelle che ha avuta la concia del camo
Salvà la pell. Scampare o Salvarla scio. – Camosciare o Scamosciare vale
pelle. Scampare. conciar le pelli con olio di pesce per
Tirà la pell in coo. Voler la pelle renderle morbide e arrendevoli –
d'uno (*tosc. – T. G.). Pretenderne Dicesi Camosciatura il dare tale con
troppo. Fare il collo. Indurre o for cia, e lo stato della pelle così conciata.
zare il compratore a pagare una cosa Pell conficiada. Pelle concia(Tar. fir.).
più del suo giusto valore. Pell d'agnellin. Bassetta.
Toccà su la pell. Toccare al vivo. Pell de dant, e anche assolut. Dànt.
Toeuss la pell. V. più sopra Tirà Dante. Pelle concia di daino o di cervo.
la pell in coo. Pell deludria. Pelle alluda. Alluda.
Tra carma e pell. Tra pelle e pelle. Pelle di lontra d'acqua dolce.
V. in Càrna. Pell de moton e anche assol. Mo
Vess domà pell e oss. V. in )ss. tón. Montoncino. La bazzana si trae
Vess gross de pell. Aver la pelle dal castrato; il montoncino dal mon
dura; e fig. Esser apata, insensibile. tone o sia dall'ariete.
Vess lù in carna e pell. Esser lui Pell verda. Pelle cruda(Tar. fir.). La
in pelle, carne ed ossa(*tosc. – T. G.). pelle non concia e quale viene data
Vess suttil de pell. Aver la pelle dallo scorticatore al co;ajo. (lacca.
sottile; e fig. Essere risentito, dilicato, Pell morlacca. Morlacca. Pelle mor
scrupoloso. Pell. . . . . Pelle montanina. Pelle
Pèll. Pelle. – Dalla pelle delle bestie consi concia senza pelo. -

derata in genere ricaviamo i dettati segg. Vacchetta e Vacchettinna. V. la voce.


Aveghi orecc fodraa de pell d'in Pèll. Otre. Otro. Pelle che serve qual
guilla. V. in Orèggia. continente d'olio, vino e simili – Al
Cicch ciacch la pell di vacch. V. in dim. Otretto(“tosc. – Tom. Giunte).
Vàcca.
Pell de vin. fig. Otre da vino. Spu
Dà la pell a Ciocchin o vero Fà gnaccia inzuppata di vino(Nelli Facc.
stringh de la pell. Esser l'asino. Fati I, 5). Otre pien di vino. Otraccio pieno.
care, lavorare grandemente. Orciaccio fasciato. Briacone.
Fà danee su la pell d'on pioeucc. Pèll . . . . Quella pelle che sta infissa
V. in Pioeücc. a ciascuno dei posti inerenti al banco
Giontà tra carna e pell. V. in Sarzì. da orefici per raccogliervi ogni lima
Mercant de pell d'inguill. V. in tura e calia.
Mercànt e Inguilla. Pèll. Buccia. Cuoio. Scorza. Pelle(nelle
Pell di biss. Scaglia. Scoglia. Cuoio. frutte). Ona pell de maranz, de pomm,
Scoglio. (pón. de figh. Una buccia d'arancio, di mela,
Vegni-sù la pell de capon. V. in Ca di fico – I contadini dell'A. Mil. l'u
Pell. T. de'Conciat. di cuoio. Pelle – La sano anche per Guscio di castagne.
vorata ha due parti: quella onde fu Pell d'uga. Fidcine.
tolto il pelo o sia la faccia superiore Insedi tra carna e pell. V. in Insedi.
diciamo Nèrv o Granna Fiore o Buc
Pell. Sfoglio(Scappi op. p. I 15). Pasta
cio; quella onde no, cioè a dire la fac ridotta a figura di sottilissima pelle
cia sottana, diciamo Carna o Carnuzz donde si traggono poi tagliatelli, la
Carne.
sagne, ecc. Lo Sfogio dei Miantovani.
Sp. di pelle con
Erbiroeula. . . . . . Pèll... Quelli che governano il cacio lodi
cia che è una picciola vacchetta. giano chiamano così assolutamente quel
Erbirolinna. . . . . La pelle di cui grembiale di pelle di vitello, di pe.
sopra più piccina. cora o di cane, con che si ricingono
Imperial. . . . . Sp. di pelle così la persona dal collo fin sotto le gi
detta perchè se ne fa uso specialmente nocchia, tenendo il pelo di dentro, per
per gl'imperiali da carrozze. non insudiciarsi allorchè rivoltano e
Vol. III.
39
PEL (3o6) PEL
inoliano le forme. Alcuni usano invece Per la pellascia s'en fa pur anca!
un semplice grembiale di grossa tela In questa poca cotenna tanta cura si
e dell' istessa forma , e lo dicono pone ! Per campare si fa di tutto.
Sguandarin. V. Pellass (per idiotismo). Appellarsi.
Pèll. T. de Gett. di caratt. . . . . Pel Pellattée. Galigajo Rime ant. 184). Ac
letta di castrato per cui la madre de' conciator di cuoia. Conciatore. Chi ac
caratteri da stampa sta annessa alla concia cuoi. Cojajo. Cojaro. Chi vende
piastretta superiore della forma da cuoi.
gettarli; l'Attache dei Francesi. Pellegàtta, ecc. V. Pelegàtta, ecc.
Pèll. Alcuni usano questa voce in un modo Pellegrin, ecc. V. Pelegrin, ecc.
tutto speciale, dicendo Vess ona pell per Pellesinna o Pelesinna. Cuticola. Epidèr
bev, per giugà, e simili; e vale Es mide. Pellicina. Pellolina. Pellicola. Pel
sere appassionatissimo pel giuoco, pel liciattola. Pellicula. Pellicella. Tanica.
vino, ecc. Comunemente però usiamo Membrana. Buccia. Pelletta.
Fann ona pell. V. a pag. 5o4. Pellesinna. T. dei Battilori. Pellolina.
Pèll d'asen.... . Ne portafogli è quel Pellinna. T. dei Doratori. Grattabugia?
foglietto su cui si scrive, cancella, ecc. Sp. di pennello di fila d'ottone di
Pell de diavol. Mezza pelle (º lucch.). cui si fa uso per pulire ciò che si
Specie di stoffa nota che s'appros vuol dorare a fuoco.
sima alquanto all'altra detta Basino. Pelliscètta che il Daz. Merc. dice Pelli
Avegh la borsa fodrada de pell de zòlo. . . . . Picciola pelliccia.
diavol. V. in Bórsa. Pelliscia che anche scrivesi Peliscia o
Pèll de pess. Pelle di pesce? Pelle sagrì Pellizza. Pelliccia.
(Tar. fir.). Quel zigrino che gli artigiani Pelliscia. Gufo. Almizia. Quella pelliccia
adoprano per ripulire i loro lavori. che i canonici d'alcune collegiate
Pèll de tambor. V. in Tambór. portano pengigliante sul braccio.
Pèll di bacchettinn de vesch. Paniàccio. Pelliscia. met. Serpentello. V. Diavolètt.
Paniacciolo. --
Pelliscioeü o Peliscioeiù. Dittamo. Erba
Pèll di mazz. . . . . Pelli di cane pei nota che è l'Origanum dyctammusL.
mazzi da stampa; il fr. Cuirs des balles. Pelliscioeiù salvadegh, Nepitella. Nepitella.
Pèll secca di piagh. Schianza. Erba da funghi(Targ. Tozz.) la quale
Pcllàcca. Giogaja. V. Paràttola. debb'essere la Neputa del Sanazzaro
Pellagra. Pellagra (volg. mil.), e dottr. malamente voltata in Neptata dall'Alb.
Dermatàgra. Malattia endemica fra i enc. e comun. detta Gnepita a Lucca.
contadini del Milanese che sembra una Pelliscioeü salvadegh (altro). Mentastro.
cosa medesima con quella che i Pie Pelliscioeiù salvadegh (altro). Calaminta.
montesi dicono Porpora rossa, i Bel Calamento. Calaminto.
lunesi Pellarina, e i Napoletani Piello. Pellisciön. Pelliccione; e ant. Pilliccione.
Pare che consista in una gravissima Pellisciòtt. Pelliccione - per Pelòtt sig. 1. l .
acrimonia umorale che offende il si Pellizza. Pelliccia.
stema nervoso e si manifesta in tutta Pellizzee. Pellicciere. Pellicciajo. Pellic
la sua pienezza colla desquamazione ciaro. Pellicciajuolo, e ant. Pillicciajo.
furfuracea della cute nella persona Conciatore e venditor di pellicce.
pellagrosa. Chi ne vuole ampia notizia Pellòtt. V. Pelòtt.
legga le belle Osservazioni fatte su Pélo per Pel usiamo noi nel solo dettato
questa malattia dall'eg. dott. Gaetano No gh'è de levagh on pelo. E tutta
Strambio nell'Ospedale de pellagrosi la sua nè loi nè poni(Compar. Pellegr.
in Legnano. IV, i 1).
Pellagros. Pellagroso(*volg. lomb.). Am Peloccà-sù. Scapezzare. Dare degli sca
malato di dermatagra o sia di pellagra. pezzoni. -

Pellàmm. Pellami. Pelòcch. Scapezzone. V. Scopazzon.


Pellascia. Pellaccia. Pegg. di Pelle. Pelòja. Tignamico. Avaraccio. V. Tegnón.
Giontagh la pellascia. Lasciarvi la L'eva insci navarin, spiosser, peloia (Bal. Rim.).
pelle. Morire. Pelonzin. . . . . Specie di pannina.
PEL ( 3o7) PEN
l'elós. Peloso – Irsuto – Setoloso – Peluccà. Piluccare.
Pelloso. Peluccà. fig. Piluccare. Spilluzzicare.
Caritaa pelosa. V. in Caritàa. Pelùcch. Peluzzo. Peluja. Bruscolo.
Omm pelos o matt o virtuos. V. Pelùcch. Bracco. Voci furbesche equi
in Òmm. valenti a Birro.
Pelos come on ors. Pelosissimo. Ir Giugà al pelucch. Lo stesso che
suto. Peloso come una bestia o quale Giugà a sbirr e lader. V. in Sbirr.
uom salvatico. Pelùcch. s. m. pl. . . . . Capegli radissimi
Putost pelos. Pelosetto. e corti. El gh'ha-sù apenna quatter
Pelósa. Ad. d' Erba. È lo stesso che pelucch. A mala pena ha quattro mi
Pajètta pelosa. V. seri peli in sul capo.
Pelosèlla che anche dicesi Morella... . . Pelucchin. Bruscoluzzo. Peluzzo. Peletto.
Erba detta dai bot. Jasione montana. Pelolino. Toeiù-via i pelucchitt ai puj.
Pelotón. T. de Cappell.. . . . specie di Levar la peluria ai polli.
pelo grossolano di cammello di color Pelùsc. ) Pelaccio(“tosc.). Pelone (Tarif.
nero o rossigno onde si fa uso per Pelùzz. fir.). Specie di panno di bas
fabbricar cappelli grossolani. Ci viene sa specie e di pelo assai lungo – Il
dalla Turchia. Peluzzo dei diz. ital. vale bruscolo,
Pelòtt o Pellòtt. La pelle. peluja, o vero sorta di panno finis
Mettegh el pelott. Metterci la pelle. simo fiorentino.
Premegh el pelott. Aver cara o Te Penà. Penare. El penna comè. Pena forte,
nersi cara la pelle. Penàcc e deriv. Vedi Pennàcc, ecc.
Quattà el pelott. Fasciare il mela Penàgg o Penàggia. Ne sono di due spe
rancio. cie, vale a dire:
Ris'cià el pelott. Risicar la pelle. Penàgg che altri dicono anche Penaggia o
Pelòtt. Fagotto. Panadóra.Zangola alla fiamminga(Gris.
Pèlter. Peltro. Diz.). Gran ruota a due fondi ecc. a
Avè sguraa el pelter. fig. Aver fatto modo di un macinellon piatto da caffè
ambassi in fondo. È lo stesso che Avè o vero Specie di botte compressa alle
mangiaa anca i ciod de la cà. V. Mangià. testate nella quale si diguazza il fior
Pèlter. ger. Danari. Quattrini. Pecunia. di latte per farne butirro. Ha un dia
Sonajòli – La frase dantesca Questi non metro da 9o a 12o centimetri, con
ciberà terra nè peltro potrebbe venire mezzule e sportello a spranga, e larga
in taglio, ben collocata, in proposito dai 28 ai 54 centimetri e assicurata
del nostro Pèlter – V. in Danée. con due manubri i quali poggiano su
Peltrée. Peltraro (Min. cit. il Garzoni). due perni onde poterla con facilità
Stagnajo. Stagnatajo. Colui che accon aggirare. In una delle teste ha un ſo
cia o vende peltri, stagni o simili. ro largo due centimetri, che si tura
Peltréra che alcuni dicono anche Piat con uno zipolo (cocon), pel quale s'in
téra e Squelléra quando sia fatta per daga come venga formandosi il butir
mettervi ciotole o vasi, ecc. Rastrel ro. Entro ha tre palettoni i quali dalla
liera(Alb. enc. in Cucina - Pananti Rete periferia vanno al centro e opponendo
V, xxII, 55). Scancerìa – Il Tomm. resistenza al fior di latte che si va
(Sin. p. 48o) la dice Palchetto. Mobile aggirando ne favoriscono il dibattio
di cucina dove si tengono con certo or e quindi la sua riduzione a burro.
dine in mostra e ammanite le stoviglie. È simile nello scopo alla zangola(pe
Peltrera. Stagnaja. Moglie dello stagnaio naggia); ma n'è assai diverso nella for
o Donna che ha bottega di stagnajo. ma; questa è verticale e posa in ter
V. in Ziléra. ra; quello orizzontale e posa sur un
Peltréra. . . . . Dicesi in modo basso di cavalletto detto Portapenagg. Del Pe
quel palco a scalea su cui stanno i rei nagg vedi la forma nel Caseificio del
alle udienze delle corti nelle quali si Cattaneo: della Penaggia nella fig. mi
tratta la loro causa. della Tavola XI Lattajuola nel Dizio
Peltréra. v. scherz. . . . . Stomacone. nario delle arti del Grisellini.
PEN (3o8 ) PEN
Penàggia. Zàngola. Specie di alto doc Pendént o Manegh de orelogg. Manico
cione di legno con un fondo da piede dell'oriuolo? – Ha da capo la Ma
nel quale si dibatte il fior di latte con netta. Maniglietta?
un pestone tanto ch'ei divenga bu Pendént (in genere). Pendenti. Orecchini.
tirro. Il Garzoni(Piazza univ. p. 2 15) Ciondoli. Giojelli che portano le donne
la chiama Pezzàda : i Veneziani la agli orecchi o al collo. Dividonsi per
dicono Burchieto, i Francesi Rabatte lo più in
o Baratte, quei di Rennes Ribotte, gli Bóccola. . . . . . - Gioeugh o Gam
Spagnuoli Mantequera – Consta di betta. Gambo? = Placchetta. Pendente?
Penaggia. Zangola - Baston o Ba Pendént (in ispecie). Pendente. La gioia
chetta. Pestone ? = Birla o Rodella. che pende dall'orecchino a forma di
Rotella? = Coverc. Coperchio mobile pere o di gocciole o d'altro; il Pen
e inastato nel pestone. deloque dei Francesi.
Penaggia a borliroeu. V. Borliroeü. Pendent a dò gott, a tre, ecc. Orec
Penàggia.... I caciai danno questo nome chino con due, tre pendenti.
anche a quel gran Bastone, quasi simile Pendent de forca. fig. Degno d'un
a quello della zangola, col quale dirom nodo. Forca. Capestro. Gogna.
pono il caglio e il latte allorchè stanno Pendént. . . . . Specie di rete che si
bollendo nella caldaja per venir cacio. manda in acqua con sugheri e pietre.
Penaggià..... Dibattere il fior di latte Pendentin. Ciondolino.
nella zangola per ridurlo butirro; il Pendént. add. Pendente. Penzolo. Pendo
Baratter dei diz. francesi, il Ribot lo. Pendulo. Pendevole o Penzigliante
ter dei Francesi di Rennes. – Indeciso. Pendente.
Penaggin. Dim. di Penàgg e Penàggia. V. Pendentón (giojelli). Pendentoni(“tosc. –
Penàl. s. f. La Penale (*tosc. – T. G.). Tom. Giunte).
Pena. Multa; con questa diversità che Pendénza. s. f. Pendenza. Quistione che
quest'ultima voce si usa di preferenza pende, pendente, indecisa, che sta
per le pene pecuniarie; le altre due in pendente. (dente.
per le corporali. Lassà in pendenza. Lasciare in pen
Pénc. v. cont. Grasso. Penc come oma Pendénza. T. de Calligr. . . . . . . La
tòpa. . . . . Grasso come una talpa. pendenza di varie specie di caratteri
Penciorà che anche dicesi Pénc o Péng come sono il formato, il corsivo, ecc.
o Pénsg. Imbrunare l'uva(Dante Purg. a differenza di que caratteri che han
IV, 7). Invajare. Vajolare. Saracinare. no giacitura verticale come il carat
ll cominciar ad annerire degli acini tere tondo (la ronde dei Fr.) e simili.
dell'uva vegnenti a maturanza – I Il Fag.(Ciapo tut. III, 1 1) usa la voce
contadini usano talora Penc o Pencio Pendenza in altro sig. e la fa equi
rà anche parlando di altre derrate valere, se non erro, a quello che noi
della terra volgenti a maturanza. diciamo Cova. Sto p sto g gh'han
Pénd. Pendere – Penzigliare. Penzolare. ona coa malfada. Queste pendenze del
Pend-ſoeura. . . . . Ghe pend foeura p, del gsono mal tirate.
la camisa. Mostra la brachetta. Pendèscia. v. cont. Pendice. Luogo a
Pend-giò. Pendere. Ghe pend-giò i pendio.
fiocch. Ha i fiocchi pendenti. Ghe Pendizzi. s. m. pl. e sing. Patti (Lastri
pend-giò la gotta. Sgocciola. Ghe pend Op. III, 524 e altrove – Paoletti Op.
giò el sottanin. Il cintino le pende I, 19o e altrove – Giorn. Georg., 49).
dalla veste. Vantaggi(Cellini Vita III, 92 – Lastri,
Pend-sù. Sovrastare. El pend-sù de Paol., Gior. Georg. come sopra). Ap
tucc. Sovrasta a tutti. pendizie (Magazzini Colt. tosc. p. 76).
Pendellin. Téttola. Il bargiglio della Quei regali, consistenti per lo più in
capra. Pendellin è voce che ho sen lino, pollami, uova, selvaggiumi o
tito da vari di quei pastori che ven simili, che il conduttore di beni ru
gono colle loro gregge a svernare rali è obbligato a mandare, in certi
nelle nostre bassure. dati tempi dell'anno, al locatore, e
PEN ( 3o9 ) PEN
ciò indipendentemente dal prezzo con Pendola con musega. Pendolo a so
venuto per la locazione. Questi doni neria?
(corrispondenti in certo modo al Pot Péndola. T. de Calzet. . . . . Nome di
de vin dell'Acad. franc.) vengono detti que due ferri che pendono per così
dai nostri notai e giuristi Appendici, dire dall'alzon della gabbia del telajo
e non senza ragione, poichè son essi da far calze, e servono a mandarla
vere appendici al contratto. Alcuni innanzi e indietro.
diz. francesi chiamano altresì il Patto Pendolént. Spenzolante. Pendente. Pen
Faisance, altri Bon loyer o Dime. zolante. Penzigliante.
De pendizzi. Di patto(Paol. Op. I, 9o). Pendoléra (A). modo avv. Pesolo. Pesolo
Pendizzi. metaf. Cesso. Aggravio, obbli ne. Penzolone. Spenzolone. Penzoloni.
go, debituzzo, o qualunque altro simil Pendolone. Pendentemente. Che è pen
peso molesto ancorchè non eccessivo. devole o pendolo o pendulo o penzolo.
Andà in pendizzi. Andarsene in ac Pendolètta. . . . . Picciol pendolo.
cordature? Perdere il guadagno in Pendolin mi si dice che chiamino i Brian
aggravi, obblighi e simili. zuoli il Parus pendulinus degli orni
Pendizzi. fig. . . . Dicesi anche a Persona tologi. V. Canettée.
nojosa o d'aggravio. I tosann hin Pendolin che molti Orologiai dicono an
pendizzi. Le ragazze son votacase. Sto che Forscètt. Forchetta. Forcella del
bagaj l'è on pendizzi. Questo bimbo pendolo. Pezzo negli orologi col pen
è una noia. dolo che ne riceve la spranghetta e
Péndol. s. m. Pendolo. Dondolo. Pezzo l'obbliga a costanza di moto.
degli orologi così detti da esso col Pendolón(A). Lo stesso che Apendoléra.V.
pendolo il quale serve a misurare il Pendon. Brandello. Brano. Strambello.
tempo colle sue vibrazioni. Ha Pendaglio – per Pendént de forca. V.
Lunetta. Lente = Asta. Spranghetta Pendón de pusterla o simili. Pendaglio
= Pendolin o Forscett. Forchetta. da porta o simili. Sassaccio quasi sem
Péndola. f. Pendolo. Oriuolo a pendolo. pre involto in alcune pezze, il quale
Orologio col pendolo. fa contrappeso alla fune sulla quale
Pendola a compensazion o veramen si scarrucola l'uscio, o sim. Il Varlet
te Pendola o Orelogg a equazion . . . . dei Provenzali.
Quel pendolo che adegua il tempo Pendón d'ona pusterla. fig. Boto. Lava
medio al tempo vero. ceci. V. Badée.
Pendola a gran ripetizion. Pendolo a Pendoriv. A sdrucciolo(*tosc. – T. G.).
ripetizione(Grisel. Diz. XI,8). Quel pen Pendente. Declive. A pendio.
dolo che suona ore, mezz'ore e quarti. Penècc per Peccenètt sig. 1. V.
Pendola a pes. Pendolo a peso(Gris Penèll. Pennello. Fasciuolo strettamente
Diz. pass.). Quell'orologio a pendolo collegato di setole o di peli che s'ado
il cui motore è un peso. La Pendule pera per dipingere, imbiancare, ecc.
di poids dei Francesi. Penell de barba. . . . . Setolina da
Pendola a molla. Pendolo a molla saponata.
(Grisel. Diz. pass.). Quell'oriuolo a Penell de bianch. Pennellone. Pen
pendolo il cui motore è una molla. nello inastato. Grosso pennello di cui
La Pendule à ressort dei Francesi. si servono gl'imbiancatori per dar di
Pendola a quader.... Quell'oriuolo bianco alle pareti e ai muri degli edi
a pendolo che è riposto in un corni fizj. I nostri Imbiancatori lo dicono
cione dorato come se fosse un dipinto. anche Penell de tinta perchè talora
Pendola a ripetizion. Pendolo a suono con esso coloriscono pareti, muri, ecc.
(Gris. Diz. XI, 8). Oriuolo a pendolo in rosso, carnicino od altri colori. Le
che suona e ribatte le ore. sue parti sono:
Pendola a tempi o a tempiett ... . Sedol. Setole = Manegh. Manico =
Oriuolo a pendolo posato in una spe Pertega. Asta = Anella.... = Tirant...
cie di tempietto a colonne o sim. Assai Penell de impastà i carton. T. dei
pendoli di Germania sono così fatti. Cartolai. Pennella. Sp. di grosso e
PEN (3 Io ) PEN
schiacciato pennello col quale si stende Penellin. Pennelletto. Pennellino.
la colla (pasta) sulle carte da incollarsi. Penellon. Pennellone.
Penell de marcà i ballo i coi. Mar Penellòtt in genere. Pennello maggio
catojo (“livorn. – Zanob. Diz.). retto (Baldinucci Voc. Dis.)
Penell de riga. . . . . Pennello che Penellòtt (in ispecie). Pennello. Quello due
giugne appena alla nona parte della terzi minore in dimensione del pennel
grossezza del pennellone (penell de lone (penell de bianch o de tinta) che
bianch). Con esso gl'imbiancatori se gl'imbiancatori adoperano a mano
gnano le quadrature, corniciature, ecc. per colorire nei luoghi prossimi alla
Ve n'ha di grandi, mezzani, e piccini. persona e bisognosi di più esattezza.
Penell de sbroſſa. T. de Mur.... Sp. Pènera. Penna. La parte schiacciata del
di grosso pennello colle setole assai al martello, augnata sì ma non divisa per
largate col quale s'imbagnano quei pun lo mezzo come quando è fatta a gran
ti dove s'ha a murare, intonacare, ec. chio. Allorchè la penna è tagliente
Penell de tinta. V. più sopra in assume lo special nome di Taglio.
Penell de bianch. Martell de la pènera. V. in Martèll.
Penell d'ornaa. Pennelletto. Pennel Pènera. T. de Faleg Dente (Alb. enc.).
lino. Gl'imbiancatori chiamano così i Quello sporto o quella smentatura d'una
minimi loro pennelli de'quali servonsi parte di lavoro di legname che serve
per dare finitezza agli ornati. a congiungerla con altra parte in cui
Penell in asta. Pennello inastato. è fatto il cavo (mortaise fr.) per rice
Pennello grosso o maggioretto racco verlo. V. anche Mett-insemma in Mètt.
mandato con più giri di funicella ad Pènera. Zampa ? Quella parte piatta
un'asta o asticciuola di legno che gli d'una razza di ruota che si commette
serve d'impugnatura. col mozzo (con la testa).
Penell in penna . . . . Pennellino Penetrà. Penetrare – Noi però usiamo
fermato nel cannello di una penna di quasi sempre la voce Penetrà in sig.
qualche volatile nella quale si ficca neutro per Trapelare. Ad es. Sto bic
l'asta che gli ha a servire per manico. cer el penèttra. Questo bicchiere fa pelo.
Penèll. T. idr. Pignone, Sassaja. Den Penetrativ. Penetrativo. Penetrevole. Noi
tello. Pennello. però usiamo questa voce nel solo si
Penellà. Pennellare. Pennelleggiare. gnificato figurato di sensitivo.
Penellàda. Pennellata. Tirata di pennello. Penetrazion. Penetrazione. Vedi sopra.
Penelladinna. Lieve colpo di pennello. Péng e Pengiorà per Penciorà. V.
Penellèssa. T. dei Doratori. Pennella? Penia. v. a. del Varon. mil. Pigolone.
Specie di pennello di forma speciale. Colui che sempre si duole dell'aver
Nei pennelli comuni da pittori, da poco, ancorchè abbia assai. Dal greco
imbiancatori, ecc. le setole sono rac revia (paupertas) dice lo stesso Varon.
comandate al manico circolarmente Fà la penia. Tenere il cappon den
per mezzo di una funicella onde sono tro e gli agli fuora. Pigolare.
a più e più giri attorniate. Nella Pe Penin per Pescìn. V. – per Pennin. V.
nellessa invece le setole sono disposte Penin. v. cont. Piccino.
orizzontalmente e infitte in un manico Penitènt. Penitente d'alcun confessore.
a modo di una mezza spazzola quadri Peniténza. Penitenza.
lunga. Un pettine strigatoio(sgarbion) Fà la penitenza di socu peccaa. V. in
veduto di prospetto è simile nella Peccàa.

forma alla Penellessa veduta pure di Fà penitenza. Far consolazione o


prospetto. In una parola dove i pen carità. Far penitenza. S usa per umiltà
nelli comuni sono cilindrici, la pen nello invitare alcuno a desinare o
nella è quadrilunga. I doratori se ne cenare con noi, quasi dicasi: Venite
servono per istendere l'oro sulle cor a digiunare perchè la nostra mensa è
nici – E talvolta ne fanno uso anche scarsa e povera di cibi.
per setolare i lavori da dorarsi. – I I olter han faa el maa, e mi mc
Fr. la chiamano, se non erro, Doroir. tocca de là la penitenza che anche
PEN (31 1 ) PEN
dicesi I olter han faa la bugada e mi scopa o alla scure. Tirare il sacco
la sughi. A me tocca a ripescar le dietro alla rapa o la padella dietro
secchie. Altri hanno mangiato l'agro, all'unto o la camicia dietro al giuppo
e a me si allegano i denti. Bisognerà ne o la cavezza dietro all'asino (Pauli).
che io sia quello che dispantani l'asino. Lassagh i penn. fig. Lasciarvi le pen
Peccaa vecc e penitenza nocuva. ne. Perdere, scapitare, rimetterci del
V. in Peccàa. proprio. Laisser de ses plumes en quel
Tirà a penitenza vun. Persuadere. que endroit dicono anche i Francesi.
Indurre alcuno alle nostre voglie. Penn de pavon conti o ucc. Penne
Peniténza. Penitenza. Così dicesi nei occhiute del pavone. -

giuochi di veglia ciò che s'impone Perd i penn o Mudà i penn e sim.
a chi ha messo sù qualche pegno Lasciar le penne. Mutarsi di penne.
perchè possa riscuoterlo; e Fare la Mutare. Mudare.
penitenza vale eseguire ciò che vien | Pènna. Penna da ripieno(Tar. fir.). Piu
imposto per riscuotere il pegno mes ma. Cossin o Matarazz de penna. Cu
so Sll.
scino o Materassa di piuma o di penna
Chi ghe tocca la penitenza. Peni matta, cioè della piuma più fina che
tenziato(Barg. Giuoc.san. p.242 e segg.). è ricoperta dalle altre pennine.
Dà per penitenza. Penitenziare(idem, Pènna. Penna. Propriamente ogni penna
ivi). grossa dell'ali e della coda dei vo
Penitenziaria. T. eccles. Penitenzieria. latili. Lo stelo di queste penne dicesi
Penitenzier. Penitenziere. Penitenziario. dal Cennini (cit. in Gh. Voc) Bucciuolo
Penitenzier . . . . . Gli operai stampatori o Cannello.
chiamano così per ischerzo quel di Cascià i penn. Impennarsi (Dante
loro che traſuga e distribuisce illegal Purg.). Metter le penne. Tornà a ca
mente i biglietti pasquali. scià i penn. Rimpennare. Rimpennarsi.
Pénitus. Voce latina che noi travolgiamo Rimetter le penne.
a significare Olmibò! Non che. Non mai! Cavagh i penn maester. fig. Cavar
Pènna. Piuma, e per abuso Penna. None le penne maestre. Spogliar del meglio.
di tutte quelle pennine che servono Penna mocca. Penna spuntata.
a coprire il corpo dei volatili. Ognuna Penn maester. Penne maestre. Col
di esse ha telli – Remigi(e col Savi Ornit. I, xxxv,
Canna o Costa. Stelo. Rachide e Piu Remiganti) – poet. Vanni.
ma. Barbe (Savi Ornit. 1, 36) – Vedi Strappagh i penn aiusij. Spennare.
anche Scolción. Spennacchiare.
Cont i penn. Pennuto – Piumato. Pènna. Penna da scrivere, e alla lat.
Piumoso – Con sossenn penn. Pennoso. Calamo – Il Pananti consacra un capi
Giontagh l'occa e i penn. V. in tolo de suoi Viag. di Barb. (II, 2 16
Occa e aggiungi. In alcuni casi allor al 222) alla Penna. Chi brami frasi
chè si voglia col nostro proverbio ad essa analoghe lo legga e ne tro
esprimere non il solo perderci di capi verà dovizia – Nella penna scrittoria
tale e di fatica, non il solo scapitare si considerano
di principale e d'accessori, che è il Canna. Cannoncino = Piumacc. Le
suo stretto significato, ma anche l'An Barbe – Voeuj o Taj. Vomere = Ga
dar per guadagnare e rimettervi del massitt. Sponde? = Taj o Tajett. Fen
proprio, si potrà tradurre con An ditura. Fesso = Ponta. Becco = Tajett
dar per la decima e lasciarvi il sacco, de la ponta. Taglio trasversale. Piede.
per l'uovo e lasciarvi la gallina, per Penn budell . . . . Idiotismo tratto
lo salario e lasciarvi la livrea, per dal francese Plumes bout d'aile per
la farina e lasciarvi lo staccio, per denotare le remiganti primarie dei
la lana e tornarne toso. – Qualo volatili o vogliam dire le penne di
ra si voglia tirarlo anche a indicare cima d'ala, più lunghe e più forti
l'aggiunger danno a danno si potrà d'ogni altra. Fu idiotismo comune
voltare in Gittar il manico dietro alla verso il 1 Soo fra i nostri cartolai.
PEN (312 ) PEN
Penn d'azzal o Penn metallich . . Guzzà la penna. fig. Acuire o Aguz
. . . Penne di composizione metallica. zare la penna. Il Pan (Viag. Barb. II,
Penn de cign. Penne di cigno da 22 i ) avventurò anche la metafora
scrivere. Le remiganti dell'ala del ci d'Arrotar la penna; ora che riusiamo
gno che si preparano penne da scri le pennine metalliche tale metafora
vere assai grandi. non è più così ardita come tornerebbe
Penn de l'ala drizza . . . . Le re parlando di penne animali.
miganti dell'ala destra che riescono Lassà corr la penna. Lasciarsi andare
men buone a chi scrive per aver il a qualche scorsa di penna – ed an
complesso delle barbe volto a sini che per Calcà la penna fig. V. addietro
stra, cosicchè trae fuor d'equilibrio Lassà gross o ben o maa o suttil
la penna in mano di chi scrive. la penna. V. Lassà sig. 5°
Penn de l'ala sinestra . . . Le re Lassà in la penna. Lasciare in penna.
miganti dell'ala sinistra gradite a chi Passar sotto silenzio.
scrive per essere il contrario di quelle Lassà in la penna el perchè, ecc.
dette poco sopra e dare perciò equi Trapassare con piede asciutto o con
librio alla mano dello scrittore. piè secco perchè... (Alb. enc. in Piede).
Penn de pavon . . . . . Coltelli o Machinetta di penn . . . . Picciola
remigi dell'ala pavonina, di color macchinetta in cui è una forma d'ac
cannellino, e buone per iscrivere chi ciajo nella quale il cannoncino d'una
abbia la man greve. penna viene da una contraſforma, pure
Penn de pollin . . . . Coltelli o re d'acciaio e tagliente, temperato d'un
migi dell'ala di pollo d'India che colpo così alla grossa, senza però il
taluno adopera per iscrivere. fesso e il taglio trasverso del becco.
Penn de scorbatt. Penne di corvo. Omm de penna. Uomo di penna(Pan.
Pennine di corvo usate dai calligrafi Viag II, 215 e 218). Uomo da penna.
e dai disegnatori per iscrivere o de Restà in la penna. Rimanere in penna.
lineare caratteri o tratti assai minuti, Restare nella penna.
ed anche dai fabbricatori di spinette Scià penna, carta e carimaa. A noi,
per impennarne i salterelli. a penna e calamajo fig. equivale a
Penn d'occa. Penne d'oca da scri dire Facciamo conti esatti.
vere. Le remiganti dell'ala d'oca ot Tirà de penna. T. dei Disegn. De
time per gli scrittori. lineare. Colla penna tinta d'inchiostro
Penn d'Olanda. Penne olandine o d'O ripassare le linee segnate prima a lapis.
landa(*tosc.). Penne d'oca o di cigno Tiragh de penna. Dar di penna.
procedenti dalle fabbriche olandesi. Cancellare. Dare o Fare un frego.
Penn lavoraa . . . . Penne che con Vess bravo de penna. Essere una
preparazioni chimiche si riducono co buona penna.
me allistate o screziate così in bianco, Pènna. v. contad. Ramatura minore degli
come colorate. alberi che anche è detta fra noi Piùma
Penn perpetov.... Penne di metallo o Faelja.
di durata continua nella temperatura. Pènna. Appena. A mala pena.
m A penna correnta. A tutto correr Pènna. gergo.... Lira da venti soldi mil.
di penna(Nic. Mart. Let.). Pènna. Pena.
Calcà la penna. Acciaccare la penna A mala penna. A mala pena. A mala
per fare il grosso delle lettere – e briga. Appena appena.
ſig. . . . Metter prezzo esorbitante, in Error no porta penna . . ... Il mero
gordo, eccessivo, usureggiare nei conti. errore merita scusa.
Drovà la penna o sim. Menar la Imbassador no porta penna. L'am
penna. Vess adree a drovà la penna. basciadore non porta pena.
Aver la penna in carta. -
Penna la vitta. Ci corre la vita. A
Guastass subet la penna. Durar poco pena della testa. Alla pena della vita.
la tempra alla penna. Durar poco la Sotto pena della vita. (pena.
temperatura della penna. Vari minga la penna. Non valere la
PEN (313) PEN
Vari la penna. Francar la spesa. l'uso però si confondono – La no
Tornar conto. stra voce procede dal lat. Pensum
Vess in di penn del purgatori. Soste ch'è ritenuta ancora dai Francesi e
ner dure pene. Sofferire pene ango dai Provenzali.
Pensà. Pensare. a
sciose. Vivere penosissimamente. Es
sere in luogo penace. Andà a pensà! E chi volea pensarlo?
Pennàcc. Pennacchio. Spennacchio. A pensà maa se fa maa, ma se in
Pennàcc. T. archit. Fianco (Baldinucci duvinna. Pensare al peggio è da sa
Voc. Dis. in Pilastro). Nome di quelle vio(Cecchi Dote I, 1). Detto in sign.
parti laterali dell'arco che posano d'aver l'occhio ai danni possibili –
sui pilastri e le quali si abbelliscono Chi molto si fida rimane ingannato,
con ornamenti o figure. Alcuni le di riferito alle persone.
cono anche impropriamente Peducci. Chi prima no pensa in ulterm sospira.
Pennàcc american. Coda di leone(Targ. V. in Sospirà.
Istit. in Phlomis leonurus). Dà de pensà. Mettere o Porre in
Pennàda. Impennata(Doni Zucca, p. 26 pensiero. Dar che pensare. Ficcare o
verso). Pennata. Pennata d'inchiostro Mettere nel pensatoio. -

(Magal. Op. 182). I Ingles hin gent che pensa. Gl'In


Pennàda. Pennata(Caro Let. ined. II, 5). glesi sono nazione pensativa e
Cancellatura. -

Intrà de mi pensava che . . . . Tra


Pennaggée. Mercante che vende piume, me volgeva che... Rivolgeva nella mia
mente. . . . . a º -a
pennacchi, e simili. Corrisponde al -

francese Plumassier. Forse non sareb I pensà di omen hin minga tutt
be mal adattato al nostro Pennaggee compagn. Ciascuno ha la sua oppenione
anche il Pennajuolo(venditor di penne) (Lasca Pinzocch. prologo).
dei diz. ital. – V. anche Piumista. La va come la se pensa. Le cose
Pennaggéra.Pennacchiera. Spennacchiera. si governano secondo le opinioni(Cec
Pennaggin. Pennacchietto. Pennacchino. chi Moglie I, 1). (sta così.
Pennacchiuolo, Spennacchietto. Mi la pensi insci. Nel mio sì la cosa
l'ennaggiòn. Pennacchione (Min.). Gran Ognidum l'è padron de pensà come
pennacchio. el voeur. D opinioni e di sassi ognun
Pennaroeüla. . . . . Specie di bocciuolo può caricarsi(Tomm. Giunte).
vitato col quale i fanciulli vanno cal Pensa ai cas toeu. Bada a te. Guàr
cando in un cannoncino pieno di ma dati ai piedi. (l'anima.
rasche per ispremerne una specie di Pensà a l'anema. Acconciarsi del
maraschino. È usanza dell'Alto Mil. Pensa che te pensa. Pensa e ripensa
Pennàscia. Pennaccia. (Buon. Tancia vi , 8). Scompensando.
Pennée. v. cont. Pennajuolo. Venditor Pensando assai fisso su checchessia.
di penna o sia piuma da letti. Pensà diversament. Fare altro pen
Pennèll, ecc. V. Penèll, ecc. siero(Mach. Op. V, 1 16). -

Pennin. Pennuccia. Pennuzza. Pennetta. Pensagh lù. Prendere sopra di sè.


Pennin. Pennuccia da scrivere(Pan. Viag. Pensagh-sù. Pensarci. Meditarci. Pen
Barb. II, 22o). sare in checchessia.
Penninna. Pennina. Pennino(“tosc. – T. G). Pensalla polid o giusta o ben. Aver
Penniroeiù. Pennajuolo. Strumento da te una bella pensata, un bel pensamento,
nervi dentro le penne da scrivere. un bel pensiero. -

Pennón. Senza pensagh. Abenze guardar più


Pennònna. ! . . . . Gran penna.
là o più avanti. Senza entrare in altro
Penòs. Penoso. riguardanento – Sbadatamente.
Péns. Còmpito. Imposto. Pena. Penitenza. Tal e qual s'è, tal e qual se pensa
I primi due valgono più comunemente che sia anca i alter . . . . . Ognuno
la nostra parola Dover (V.), e gli ul misura gli altri col proprio passetto.
timi, aumento di lavoro che si esige Voregh pensà sora. Volerci riflettere;
da uno scolaro per sua punizione. Nel e fam. Non volerla passare a guazzo.
Vol. III. 4o
PEN (314) PEP
Vuj minga pensà maa che anche Pensión. Pensione,
dicesi Foo minga per dì. Non vo' far Pension de coleg, de seminari, ecc.
giudizio, cioè non vo' far giudizio te - Retta(dal reggere la vita “tosc. Meini in
merario e falso. T.Sin. a Provvisione). El paga cent scud
Pensàa. Pensato – A cas pensaa. Pensa de pension. Paga cento scudi di retta.
tamente. V. anche in Càs, Mett in pension. . . . . Allogare al
Pensamént. Pensamento. – Noi però cun educando in collegi, seminari o
usiamo questo vocabolo nella sola frase sim. convitti. Chi è affidato a famiglia
Senza pensament. Senza pensarci. straniera per averne soltanto vitto ed
Inavvertitamente. Sbadatamente. alloggio vi sta a dozzina; chi è col
Pensér, Pensiero. Pensiere. locato in un convitto pubblico o pri
Andà sora penser. Andare sopra sè vato per averne soprappiù l'educa
o sopra pensiero. zione vi sta a pensione.
Avegh on mondo de penser o Passà Mett in pension per Giubilà. V.
milla penser per el coo. Rampallare Pensionè. Dare il riposo. V. Giubila,
in alcuno pensiero sopra pensiero. Ri Pensionaa. Pensionario. Pensionato.
volger seco diversi pensieri. Essere Pensionari. Pensionario – Educando,
stimolato da mille nojosi pensieri. Es Pensionaria. Educanda,
sere carico di pensieri; e fam, Aver Pensionètta. Pensioncella(Alleg. 52). Te
più pensieri che la rena(Allegr. p. 227). nue pensione. Pensionuccia(“tosc. –
El me fa pagà finna i penser, Mi Tom. Giunte). Misera pensione.
conviene comperare in fino al sole. Pensós,Pensoso.Meditabondo. V.Penseròs,
I penser a i fastidi fan deventà Pénta, Cincia codona. Codibignolo. Co
vecc prima del temp, Acceleran vec dilungo. Paglianculo. Il Parus cauda
chiaja i rei travagli. Abbreviasi la vita tus L. Specie di parussola che novel
negli affanni. I troppi pensieri fanno lina è detta anche Pentin dal verso
mettere i peli canuti. tin tin tin che fa, e Trentin dalla molta
La nocc l'è la mader di penser, prole che s'alleva, I Bergamaschi la
V. in Nòcc, dicono Scoazzina; e pare il prolifico
Mett de part el penser o Mett-via AEgy thalus di Plinio. Intorno a questa
el penser, Abbandonare il pensiero di uccello corre il seg. dettato fra i nostri
checchessia. Deporne o Porne giù il contadini e cacciatori: La penta en e
pensiero. Non pensare più a checchessia. fa trenta(pentiti); des je mangia, des je
Levarsene dal pensiero, Tàrsene giù. cova, e des e ne manda per l'anema sova,
Notà anca i penser . . . . Addebi Pentecòst Pasqua rugiada. Pasqua ro
tare altrui ogni minimissima cosuccia, sata. Pasqua rosa. Pentecoste, e ant,
nel che per ischerzo diciamo esimi i Pentecosta. Il dì di Penticosta.
legulei, i tutori, gli speziali e simili, Penti. Pentire – Pentiss. Pentirsi.
Stà sora penser Stare appensato. T” andaree minga a Romma a pen
Starsi pensativa, titt. V. in Ròmma. (tito.
Vieula del penser. V. in Vioeùla, Pentii. Pentito. Trovass pentii, Esser pen
Pensér, T. di Belle Arti. Concetto. Pen Pentiment, Pentimento; e ant. Pentigione
siero – Primo pensiero, primo schizzo, – al fig. Pentimento (Grassi in Mon
Penseràsc. Pensieraccio. tecuc. Op. II, 5o5). Mutamento o con
Penserin. Pensierino. Pensieretto. Pensie ciero spontaneamente introdotto da
ruccio. Pensieruzzo. uno scrittore nell' opera sua.
Penserin, Pensieretto. Pensieruccio(“tosc.). Te podet fà l'att de pentiment,
Concettuzzo, On bell penserin. ... Un Tu se' morto. Datti pur morto.
bel concetto, un grazioso pensieretto, Pentin, al pl. Pentitt o Trentitt, F. Pénta,
un bel programma. Penùcc. v. cont. br, per Pelùcch. V.
Penser6s, Pensieroso, Pensoso. Pensiera Pè pè o Peh ! Lo stesso che Poeuh. V.
to. Appensato. Impensierito; alla latina Pepè, voce inſant. Scarpettina(“fior.).
Cogitabundo. Meditabondo. Pepiss, v. cont. dell'A. Mil. usata in Giugà
Pénsg per Penciora. V. a portass in pepiss... Far a portarsi
PER (315 ) PER
a spallucce ma colle gambe del por Per gnocch gentil... ... . Estiva.
tato aggrappanti il collo del portatore. Per gnocch ruvid... ... Estiva.
Peppin. Ad. di Pòmm. V. Per o Perin limonzin, Pera aran
Pér. s. m. e fra i Brianz. Ona Péra. s. f. cina. Vernia; gialla ranciata, man
Pero. L'albero che produce le pere. giata cruda non ha sapor di pera,
In città noi abbiamo per maschile e si suole però com. mangiare cotta.
l'albero e il frutto, in campagna alcuni Per madonna. Pera della Madonna.
gli hanno ambidue per femminili, al Per malaspinna. . . . . . Vernia.
tri vogliono femminile la pianta, ma Per martin. Pera martin sire. º
schile il frutto – Sit a per. Pereto. Per martin secch. Pera martin secco.

Vess incoeu in su on per e doman Per mazzacavall. Pera botta ? Pera


in su on pomm. Essere, Saltare, Pas coscia di dama? Vernia; di frutto
sare o simili di palo in frasca, 0 grossissimo che pesa talora quat
d'Arno in Bachillone. Essere più pazzo tordici once nostrali. I
che un can da rete. Essere una frasca, Per moscatelli Pera moscadella. Pera
Pér. Pera. Frutto del pero, di cui, oltre sangiovanni. Pera muzza ? !
alle varietà quì sotto nominate, si co Per napolin. Pera napoletana?
noscono infinite altre le quali si leggo Per napolin ross. . . . . . Vernia, , i -

no specificate nel Diz.bot. del Targioni. Per napolin rusgen. . . . . . Veenìa rr


Per bella donna. Pera bergamotta Per napolin soli. Pera napoletana da estate.
da estate.
Per nespoli Pera nespolina novem
Per bergamott, Pera bergamotta. brina, - , i
Per bergamott del boggioeu. Pera ber
gamotta bugi. Vernia.
- Per nespola, Pera roggia o ruggine.
Per bergamott redond. ... ... Vernia.
si Sorta di pera macchiata del co
Per boncristian. V. Per cristian. lore della ruggine. - i
Per brutt e bon. V. Per sozz e bon. Per passatuttº Pera dorice o cento
Per buré. Pera buré, (tunnale.
doppie o del dica? o V . I
Per buré bianch. Pera buré bianca. Au
Per pollaster (sul Lodigiano). Pera
Per buré gris. Pera bure grigia. Autunnale. pollaja? Estiva, simile alla gnoc
Per buter. Pera butirra(“fior.). ca, e moscatella nel centro.
Per camaijn, Pera camoglina. Estiva. Per quaijn. Pera cagliotta rosata?
Per candii. Pera. . . . . Vernia, Per salvadegh. Peruggine. Peraggi
Per cavaler. Pera carovella? Estiva. ne. Pera salvatica. Il frutto del

. Per caviggion. Pera ruggine appun Pyrus comunis. pyraster, o


tata? Invernale, bislunga, di co Per sangerman. Pera sangermana,
Vernia. -
lor tané.
Per cristian o Per bon cristian, Per o Perin sanjacom, Pera sanja
Pera boncristiana. copa. Vernia.
Per cristian d'estaa. Pera boncristiana da Per o Perin sampeder. Pera giù
estate – Per cristian invernengh. Pera gnola o giugnolina Estiva; mas
boncristiana da inverno – Per cristian tura alla fin di giugno. e i
de Crenionna. Peraboncristiana di Cre Per sass. Pera diavola? Vernia, ma
mona o di Spagna o muschiata. tura in paglia. -

Per d'inverna o invernengh. Pera Per sozz e bon detto anche Per
vernina o vernereccia o vernia. brutt e bon o Per gabbavillani
Per figh. Pera angelica. Autunnale. Pera brutta e buona. Estiva, º
Per gentil. Pera gentile o zuccherina. Per spadon. Pera spadona. Pera
Per gentil longh. Pera gentile da autunno. spada. Estiva e autunnale.
Per gentil tond. . . . . . . Autunnale.
Per spinna de carpen. Pera spina, Pe
Per gnocch. Pera gnocca o bugiarda ricarpia o Pera spina di Carpi.
perchè sembra acerba ed è matura Vernia. -

Per gnocch. Pera gnocca di autunno (così Per zuccaromann. Pera zuccaja.
l'Alb. enc. in Gnocca). Ignocco d'au Perzuccou. Pera zucchettina. Estiva
tunno (Targ. Diz.). Per zuccocu rusgen. . . . Vernia,
PER (316 ) PER
m Cagnon di per. Il Gialloso.Insetto noto. menendua! (Fag, Aver cura, ecc. II, 8)
Fà el per. fig. Far la pera, il furto. | Poffare il cielo – V. anche in Diànna.
Per giuleppaa. Pere guaste. Pere Perbuì. Perlessare(Scap. Op. 14 verso e
cotte in vino e asperse di zucchero. pass.), Sobbollire. Bollir copertamente,
a Per sozz e bon, met. . . . . Dicesi Dal provenz. Prebouilhir.
di uomo o donna di brutte forme, Perbujdùra. Cocitura(Burchiel. Son. Ma
ma di buon carattere. -
| cocitura par di marron lessi). La Coci
Trà-là come on per cott. Distendere tura dell'acqua in cui si cosse l'accia –
in piana terra. Arrovesciare alcuno Ingann. Prolog.). Bollitura. Cuocitara.
per terra senza alcuna fatica. Bolliticcio? Bozzina? Quell'acqua nella
Pér. metaf, Marrone. Strafalcione. Erro quale bollirono fave, fagiuoli, piselli
raccio. Ciappà on per o Fà on per. o altri legumi e che suolsi buttar via
- Pigliare un grauchio, -
o da chi vuole schivare le ventosità.
Pér. prepos. Per Noi pronunziamo la vo I Provenzali la dicono Couladuro,
v, ce con e chiusa, i Toscani con e aperta. Percàll. Percàle(“tosc.).Sp. di tela di cotone
El gh'avarà per sett o vott mila lira. - Percale lucida o ondata(Giorn. com
Avrà da sette in otto mila lire. merc. di Firenze).
Per mi. Per me(*tosc. – T. G.), cioè Percallàda. Ad. di Tila. V.
in quanto a me, a Percallin. Dim. vezzeg. di Percàll. V.
- Per on sold (o simile) sont anmò Percallòn,.... Percale assai forte.
- mi o sant annò, quelli V. in Quèll. Perchè. Perchè,
Pér in sig di Come, In qualità. Per. Giugà al perchè, . . . Simiglia in
Ad es. Compraj per noi uv. Conperarli qualche parte a quei giuochi che il
-o per nuovi(“tose, - T. G.), Andà-via Bargagli(Vegl. san. p. 37) chiama dei
per coeugh. Andar per cuoco (id.). Frati, del Pellegrino, dell'Osteria o
Péra, voce cont. br per Pér (albero). V. delle Lettere, e si ſa in più modi,
Perà. Pelare – V, anche Pelà, con que ma sempre con questa sustanzialità
a stravvertenza che ne modi quì soggia che i giocatori domandati del perchè
menti è natura del nostro dialetto usare di alcuna cosa debbono dare risposta
esclusivamente il basso volgare Perà. senza far uso del perchè responsivo,
S A l'amis peregh el figh, a l'inimis o facendolo sono penitenziati.
i peregh el persegh. V. in Figh. i Perchè? perchè º ciappa ch'el gh'è.
lo, Falla perà. fig. Farla pagare. Perchè? Perchè le due non fanno tre
No perà ſigh. Non mondarnespole. (Gelli Sporta I, 2).
Perà i maron di olter. V. in Maròn. Se nol fuss perchè perchè. Se io
Tucc i coss vegnen a taj, finna i non mi ritenessi, o Se non me ne ri
- ong de perà l'ai. Iº, in Aj e in Cingia. tenesse un certo che.
Peràa. Pelato. Calvo. - - - --
Percòmm o Parcòmm (EI). Percome. In
Perabròceh. V. Pelabròcch. che modo, in che guisa. El parchè
Per-àlter. Però, Nullameno. e el parcomm. Il perchè e il percome
Peraria e Pereria. Vitupero. Oltraggio. (Monig. La Ved. II, 21 ). Il quarequia
- Dì perarij. Dir cose di fuoco. Dire (id. III, 25). Il perchè e il per come
un carro di villanie. Sbrobbiare – La (Aret. Tal. V, I 1).
nostra voce è pretta spagnuola,Perraria Senza savè nè perchè nè percomm.
Perbacco bacchetta o Perbàcco baccon Senza sapere nè perchè nè per come
o Perbincio o Perbio, Corpo del mon (Var, Suoc, II, 1 – Doni Com.Burch p.44).
a do(Fag Rime II, 525 e l.). Corpo di Senza vardà perchè percomm. Senza
mia vita (id, ivi 14o) Corpo di Sa riguardare o come o che(Sacch.Nov. 15)
- grestana mondo!(Nelli All di Ved. I, 9) Percóntra. Dirimpetta.
Caspetto di Leonbruno! (id. Vecchi hi Percottà. V. Pergottà,
vali III, I o ) Corpo della luna in Pèrd. Perdere. Rimanere privo affatto di
quinta decima (id, ivi II, 16) Corpo checchessia – Smarrire. Perdere non
del Decamerone'(ivi II, 2o) Corpo dei senza speranza di riavere, (prestà.
Fratil (Pan. Poet. I, 1, 1, 3) Affè di do | Chi impresta perd la vesta. V. Im
PER (317) PER
El loff el perd el pel, ecc. V. Lóff. le ſecce. Le brave massaje serbano la
Fà perd l'amid. ., . Inumidire con cipolla e gettano il ventricchio (metten
un po' d'acqua le biancherie troppo a part la scigolla e tran-via el perdee).
inamidate. Il fr. Evider da linge. Perdée. Sin. di Bàll (testes), V.
L'è mej perdel che trovall. E sa Seccà i perdee o i ball. V. in Bàlla.
rebbe meglio perderlo che smarrirlo Va foeura di perdee. Escimi dattorno.
(Cecchi Dote IV, 4 ). È meglio per Perdée, fig. Montiera. Berretta. Corri
derlo che trovarlo (Pan. Avv. I, 17). sponde al francese Cale, e dicesi per
Egli è tal arnese che meglio è averlo ischerno di certi berrettini piatti e
lontano che presso, A . bassi che sogliono portare gli arti
L'è mej perd o giontagh quejcoss giani e i fattorini di bottega.
che tutteoss. È meglio perdere il dito Pèrdegh. Perderci. Scapitarci(“tosc. –
che la mano, o la lana che la pecora, T. G.). A trattà con certa gent se ghe
o la sella che il cavallo, o l'uovo che perd del sò. Ci si perde a trattar con
la gallina(Monos). Egli è me' perder certa gente.
i che straperdere, º o Cont i canaja o Cont i baless se ghe
Perd el cert per l'incert ... Per perd semper. Dal travagliare coi tristi
dere il trotto per l'ambiadura. non se ne cava frutto nessuno(Mon. 194).
º Perd el pij. Allenare. . Perdént. Perdente.
. Perd i busecch. Essere sciamannato, Pèrdes. Smarrirsi. Perdersi. - -

sciatto, cioè scomposto negli abiti e Perdes a fà quajcossa. Perdersi in


nella persona; e parlandosi di veste sfare checchessia. Andarsene in fare
logorissima, Cascar a brani, Non se checchessia. - -- -

o ne tener brano. . . Perdes dent. Affogare nei vestiti,


Perd i staff. V. in Stàffa. nelle scarpe, nel cappello quando tali
Perd la balla(ger. de'Caciai). V. Bàllai oggetti sono stragrandi. (Acqua.
Perd la memoria. Smemorare. Perdes in d'on cugiaa d'acqua. V. in
Perd l'amor a ona cossa. Levar l'a Perdes in la bornis o in la polver.
more a checchessia(“tosc. - T. G.) V. in Pſilver. (Diperdersi.
Perd la tramontanna. ... Fà perd la Perdes-via Appillottarsi. Baloccarsi.
tramontana. Cavar uno di scherma o di Perdet minga nén o vero. Perdet
º tema. Confondere uno. Farlo smarrire. minga per la polver nen. Abbi nome
o Perd messa. V. in Mèssa. , il Torna(Cecchi La Moglie IV, 4).
Perd minga la nobiltaa, V.in Nobiltàa. Pèrdes. Perder sè stesso. Dare in male
Pèrd. Perdere. Restar perdente nel giuo - da sè. Precipitarsi, , i - ,

co. Contrario di Vincere. . . . ! L'è robba de perdes. È un abisso.


Perd anch la camisa. V. in Camisa. Pèrdes. Arrenare. Pigliar vento. Prender
'Vessegh mingatemp de perd.VTémp vento favellando – El se perd minga.
Pèrd. Perdere alcuno; condurlo a perdiz. Non gli muore la lingua in bocca.
Tirà a perd che i contadini dicono Pèrdes. Impuntare. Venir meno la me
Treppà vum a di prezipizzi. . . . Far moria nel recitare,
arrovellare uno tanto ch'egli abbia a Pèrdes, T. di G. del Bigl. ... Cacciar
dar di fuori con peggio che parole. la propria palla in buca, o vero farla
Perdée o Pardée Ventricchio. Ventriglio. balzare fuori del bigliardo, o final
Ventricolo carnoso degli uccelli, il Pè mente abbattere con essa i birilli; ciò
rier de Provenz. - Noi lo diciamo che anche i Fr. dicono. Se perdre.
Perdee da Pedree (pietrajo, renajo). Per-de-tèrra. Patate salvatiche o del Ca
Molti, e spec. in campagna, lo dicono nadà, L'Helianthus tuberosusL. – Pere
anche Scigolla. Con questo vocabolo di terra. La Glycine ApiosL,
però essi denotano sì l'intiero ventri Perdiànna e Perdianna bacco. V. in Dinna.
glio per estensione, ma in ispecie se Pèrdita. Perdita. Perdimento; e lat. Jattura.
ne servono per indicare più parti Pèrdita. Emorragia. V. Rilàss.
colarmente quella tunica carnosa che Pèrdita. T. di Giuoc. di Big. . . . Com
riveste il vero perdee entro cui stanno binazione del giuoco per cui uno
PER ( 318 ) PER
si vada a perdere colla propria bi Perètt o Perètta detta anche Ughetta de
glia. V. Pèrdes. - bosch. Bagola (Gagliardo). Il frutto
Perditémp. Perditempo. Scioperio. del Vaccinium myrtillus de botanici.
Perdizión. Perdizione – Ruina. Perferià. V. Palferià.
Andà in perdizion. Andare in per Perfett. ad. Perfetto. Usasi in
dizione. · Vess in bolletta perfetta. V. Bollètta.
Per-dòminum-nostrum. A ufo. Gratis. Perfètt. s. m. Prefetto.
Perdón. Perdono. Pader Perfett. Padre Prefetto, e ant.
Domandi perdon. Chiedo perdono Perfetto.
o scusa. Perdonatemi, ma . . . Perfezion. Perfezione. -

Perdón. T. eccles. Perdono. I orbitt van A la perfezion. Perfetto. A perfezione.


a tutti perdon. I ciechi stanno a tutti Pèrfid noi usiamo soltanto per Pessimo.
i perdoni, Perfidamént. Alla peggio,
El perdon l'è a Meregnan. È il per Perfidià. Perseguitare, ed anche meglio
dono di Ser Amido. V. Meregnàn. Perseguitare ostinatamente – I dizion.
Mett-giò el perdon. ... Con deter ital. hanno Perfidiare in senso di osti
minata solennità dichiarare incomin narsi e non voler credere alla verità,
ciata la perdonanza in alcun perdono. L' è lù el destin ch'el voeur perfi
Tirà-via el perdon. . . . . Dichia Perfil. Profilo. (diamm. Bal. Ger.
rarla finita come sopra. Perfilàa. Profilato – Affilato; e al dim.
s Toeü el perdon. . . . . Andare al Affilatetto (Boc. Tes, XII, 57).
perdono per acquistarvi la perdonanza. Perfin. º Sino. Insino. Infino. Fino.
Perdonà. Perdonare; e alla latina Ignò Perfinna. - a º º - - --- - - - - -

scere. Parcere, Perfumà. Profumare, e ant. Affumare o


Ch'el me perdonna, ma l'è minga Affumicare. A -

insci. Perdonimi, la non è così. Perfumàa. Profumato.


Chi perdonna el strapazz gh'en fan Perfumée. Profumiere. Unguentario.
vun pesg. Invendicata ingiuria chiama Perfùmm. Profumoo Suffumigio, e ant.
da lungi le seconde offese. A Affumicata. Affumicamento. Fumacchio,
La primma se perdonna, la segonda Fà i perfumm. Profumare,
se bastonna. Nella valle dell'Orso Scaldin de perfumm, Profumiera.
(bisticcio per Ora so) fanno sempre le Pergottà che anche dicesi Percottà. Pil
cose bene perchè le fanno due volte; lottare. Gocciolare sopra gli arrosti
ma chi falla la seconda tocca un lardo o simil materia strutta bollente,
cavallo (Doni Zucca p. 181 verso). - mentre si girano.
Perdonà on debet. Rimettere un de Pericol. Pericolo. Periglio.
bito. Perdonare. Donare. Rilasciare, Andà in pericol. Pericolare.
Perdonàa. Perdonato. Mettes a pericol de. . . . . Correr
Perdonàbel. Perdonabile. pericolo di . .
Perdonànza. Perdonanza. Indulgenza, Vessegh minga pericol ch'el faga
Andà a toeü la perdonanza. Andare o sim. Non esserci pericolo che un
a o alla perdonanza. Andare a pren - faccia, ecc.(“tosc. – Tom. Giunte). Guai
dere la perdonanza. ch'ei faccia o sim. V, anche Pénitus.
Perdùu. Perduto. Pericol. Trabiccolo. Bertesca. Luogo o
Perentòri. Perentorio. Cosa da pericolarvi. -

Pereria. V. Peraria. Pericolà. Pericolare. Perigliare.


Perètt, che secondo i vari paesi montani Pericolos. Pericoloso. Periglioso.
del contado altri dicono Canastrèj, al Perigoldin. . . . . Specie di ballo così
tri Peritt, altri Broeüden ed altri Uden. detto dal Perigord in Francia.
Bagole(Targ. Ist). Il frutto del pero Perin. Peruzza. Dim. di Pera.
cervino o sia del Mespilus o Pirus Perin de la Madonna. Pera giugnola.
o Sorbus Amelanchier che altri bota Sorta di pera che matura in giugno.
nici dicono Aronia rotundifolia. Perin. Pera(Vas. Vite Pitt. citat. dal Diz.
Perètt. Lo stesso che Mojoeù. V. di Bolog). Sp. d'orecchino, così detto
PER ( 319 ) PER
dalla sua forma che in qualche modo è coi quali obblighiamo altrui a lasciarci
quella di una sottil peruzza. (Op. 135. fare a modo nostro senza più.
Perin de perla. Perla a pera(Magal. Andà a cà in permess.... dicono i
Perinterim. Per tempo. - militari l'andar alle proprie case con
Perintés(Avè). Aver inteso, un congedo dalle insegne per a tempo.
Period. Periodo. Permètt. Permettere.
Periòdech. Periodico. Permètt. v. cont. dell'Alto Mil. Permea
Periodìn. Periodetto. (cevole. re. Trapelare. Per es. Quell vassell
Periodón..... Periodo sonante, boccac el permett. Quella botte fa pelo –
Peripezia. Peripezia, È frase che sente di latinità.
Perità.Stimare. Dicesi stimare una casa, un Permiss partic. Permesso.
podere e simili per dar giudicio della Perniciósa. Febbre perniciosa.
loro valuta dichiarandone il prezzo. Pernigàa. Ad. di Fonsg. V. (ne.
Peritàl. . . . . Attenente a perito. Pernigon. Starnotto. Perniciotto. Pernico
Valor perital. Valore di stima. Pernigònna. Ad. di Brùgna, ed è la Susina
Perito. Perito(Targ. At Acad. Cim. I, 375). pernicona, cioè quella comune che noi
Stimatore(volg. ital.). Colui che fa diciamo di Provenza e che di fatto ci
professione di stimare case, poderi, viene seccata di là dove la chiamano
mobili e sim., fra noi detto anche tal Pardigouno e i Fr. Perdigonne.
volta, benchè impropriamente, Pattee. Pernis. Pernice. Starna. La Perdix cine
Peritt. Peruzze. Peritt de sant'Anna o rea degli ornitologi.
Peritt san jacom. V. in Pér. (Eucc de pernis. V. in Eùcc.
Perizia. Perizia(Targ. Prodr. Corog. tosc. Pernis, T, de Macell. Collo. La parte
p. 55). Stima(Caro Apol. p. 166). Quel infima dello spigolo (riaa) o sia il collo.
pregio che una cosa si crede valere, e Pèrno. V. Pignón, -

che da un perito è stato determinato. Però. Però – E però (proſferito con aria
Pèrla. Perla. mista di sdegno e disprezzo). Però però,
Coll de perla. Vezzo di perle. Perón. . . . . Pera grossa.
El color de perla. La perlagione. Perorà. Perorare,
Perla finna. Perla di numero (Fag. Perovètt, idiotismo per Pirovètt. V.
Rim. V, Carn.). Perpendicolàr, Perpendicolare.
Perla matta o de veder. Perla falsa. Perpètov, Perpetuo – Ad. di Livèll. V.
Ses perla gross come niscioeul. Sei Perpetuèll. Perpetuella(“lucch.). Sorta di
perle come nocciuole avellane(Vas.27o). rascia finissima che corrisponde al
Vess ona perla (parl. di persone). l'Espagnolette de Francesi.
Essere una perla d'uomo, una perla Perpetuèll. Amaranto, Fior notissimo.
di galantuomo(“tosc. – Tom. Giunte). Perpetuèll. gergo.... Gonorrea cronica.
Perlàa. Ad. di Carattér. V. Perplèss. Perplesso.
Perlin. Ad. di Colór. Perlato. Perquisiziòn. Perquisizione.
Perlinna. Perletta. Perlina. Perlino. Pèrs. Perduto.
Armandola a la perlinna. Mandorla Avè pers la lengua. V. in Léngua.
arrostita (Alb. enc. in Arrostito). Man Dass per pers. Navigare o Cammi
dorla tostata (Alb, bass. in Praline). nare per perduto.
Specie di mandorla involta nello zuc Pers affacc affacc. Perduto perdu
chero e abbrustolata. tissimo(Pr. fior. IV, III, 42).
Perlinna. Litosperma. Miglialsole. Erba. Pers per pers. . . . . . Talvolta si
Perlongà, Prolungare, e ant. Perlungare. può tradurre con Dove va la nave
Perlònna. Perlona. Perlone. Gran perla, può ire il brigantino.
Perlustra. Perlustrare. Tutt i lassaa hin pers. V. Lassàa.
Perlustrador.... Chi attende a perlustrare. Vess on omm pers. Esser come cosa
Perlustraziòn. Perlustrazione. persa? V, in Omm. (to di....
Permèss. s. m. Permissione. Permesso. Vess persadree a.... Esser perdu
Con permess, Con sò permess. Con Pèrsa. Ad. d'Anima. V. in Négher.
licenza . Improvvisi di bella creanza Pèrsa, Ad. di Fórma. V.
PER ( 32o) PER
Perscimm. Lattime. Forfore. Förfora. Persegh morellon. Pesca reale.
Forforaggine. Bolle con molta crosta Persegh mos. Pesca noce(Crusca in
le quali vengono per lo più nel capo Smallare). Odorosissima, squisita.
a bambini che poppano. Persegh quarantin. Pesca primatic
Avè ammò de trà-via el perscimm. cia di Francia.
È simile all'altro Avegh ammò brutt Persegh salvadegh. Pesca salvatica?
de merda el camisoeu. V. in Camisocù. Persegh san Giacom. Pesca sanja
Dottor del perscimm. Dottor de' miei copa. Matura prima che finisca il luglio.
stivali. V. Dottór. Persegh san Lorenz . . . . Matura
Persecuzion. Persecuzione. ai primi d'agosto.
Persecuzion de can. Canizza (Targ. Persegh san Martin Pesca ottobrina.
At. Ac. Cim. I, 459). Fà ona persecu Matura ai primi di novembre.
zion de can. Far canizza a uno. Per Persegh tacch. V. Persegh duras.
seguitare rabbiosamente, a morte, im m A l'amis pelegh el ſigh, a l'inimis
placabilmente, da mortal nemico. pelegh el persegh. All'amico monda
Persegàda. Persicata(Targ. Ist. II, 451). il fico e la persica al nemico(“fior.).
Dett. con cui si vuol denotare es
Sp. di confezione.
Pèrsegh che anche diciamo Perseghée. sere sana la buccia del ſico e inver

Pesco. Persico. Albero che produce le samente quella della pesca.


pesche; l'Amygdalus persicaL. Fritura de persegh, Polpettinn de
Pèrsegh. Pesca. Persica – poet. Pomo persegh, Sorbett de persegh. V. Fri
persico. Il frutto del pesco di cui si tùra, ecc. -

contano, oltre alle sottonotate, mol Persegh senza gandolla. fig. Pesca,
Pesca senza nocciolo. Pesca duracine.
tissime specie, come sarebbero la pe
sca ciriegia, la lucchese, quella della Scappellotto, bussa, e spec. Quel colpo
che diasi altrui sulla testa colle mani
Maddalena rossa e bianca, la cotogna
incastrate l'una nell'altra.
di Spagna, la cotogna napolitana, la
cotogna bianca, la cuor mio, la set Rosoli de gandoll de persegh. V.
in Rosòli.
tembrina, ecc. – Le pesche si pos
sono dividere generalissimamente in Persegh. Ad. di Colór. V.
Persegh de pell pelosa. Pesche di buccia vel Perseghée per Pèrsegh (albero). V.
lutata = Persegh de pell solia. Pesche di pelle Perseghée. Pescone.
liscia in ambe le quali classi trovansi Perseghée. Luogo a pesche.
Pesche duracini e Pesche spiccatoie. Perseghéra . . . . . Rete che si manda
Persegh albergeres bianch. Pesca in acqua con sugheri e sassi per pe.
Alberge o del Novellara. Matura pri scare il pesce persico(labrus perca).
ma che finisca il luglio. Perseghètt. Sanguisorba. Erba detta Pim
Persegh albergeres ross...come sopra. pinella maggiore dal Mattiolo ed Erba
Persegh codogn. Pesca cotogna. mora(altra) da Pavesi.
Persegh d'ensed. Pesca domestica. Perseghètt che anche dicesi Perseghèt
Persegh duras o tacch. Pesca dura ta. . . . . Erba che cresce fra 'l gra
cine. Pesca la cui polpa è ferma e no, rossa, piramidale, detta dai bot.
dura e regge alquanto sotto al dente. Centaurea scabiosa.
Persegh galbee. Pesca lardajuola? Perseghin. Peschetta. Dimin. di Pesca.
Persegh gialdon de Veronna. Pesca Perseghin. Dim. di Pesspèrsegh. V.
cotogna gialla o grande. Perseghin... Varietà di quella diorite che
Persegh gniff Pesca sanguigna o nel Comasco è detta Marmor bindellin.
carota o di sugo rosso. Ha la polpa Perseghinna Cresta di gallo. Erba ar
rossa come la radice della barbabietola. vense detta dai botanici Hhinantus
Persegh lass. Pesca spiccatoia o che crista galli.
spicca. Specie di pesca che si apre in Perseghitt(o Cojom de gatt)... Sp. di Con
due con piccola forza e senza coltello. fetti. - -

Persegh madur affacc. Pesca burrona Perseghitt. Ad. di Figh. V.


che ha la polpa tenera come burro. Persegon. . . . Pesca grossa.
PER ( 32 i ) PER
Perseguità. Perseguitare. Vegni-sù grand come ona pertega.
Perseguitàa. Perseguitato. Riuscire uno spilungone, -

l'ersèll. V. Pressèll. Pèrtega. T. de Vign. V. in Perteghètta.


Perseverà. Perseverare. Pèrtega. Pertica Misura superficiale agra
Perseverànt. Perseverante. (zione. ria nostrale equivalente a metri qua
Perseveranza. Perseveranza. Persevera drati 654,52. Dividesi in 24 tavole;
Persidént diciamo scherz. a uno Sdentato. ogni tavola in 4 trabucchi quadrati.
Persist. Persistere, I omen van minga stimaa a per
Personàgg. Personaggio. tegh. Il far de cavalli non istà nella
Personàl. La persona. La persona pro groppiera. Gli uomini non si misurano
pria. Per es. Ghe metti el mè perso con le pertiche o a canne. -

nal. Io ci metto la persona. Besogna Semm chi nun al camp di cinqu per
cuntà anca el mè personal. È da com tegh. Ci siamo a questi ferri(º tosc.).
putarsi anche l'opera mia. Quì mi cadde l'ago o l'asino. Qui sta
Personàl. s. m. . . . L'aggregato di tutte o consiste il punto. Qui è dove giace
le persone componenti una magistra Nocco. Qui giace la lepre. Quest'è il
tura od un corpo morale qualunque. busilli o il busillis. Quì è o Quì sta
Personal. Ad. di Tàssa. V. il busilli. Qui è la difficoltà.
Personalista ... Chi si lascia andare per Pèrtega. . . . . Si chiama dagl'Imbian
abito alle persecuzioni personali, chi catori quella a cui è raccomandato per
perseguita non le azioni, ma le per mezzo di anella e tirant il pennellone
sone, chi perseguita secondo persone. col quale imbiancano le mura o le pa
Personalitàa. Persecuzione personale – reti delle case.
Nei diz. it. Personalità ha sig. diſſerº Pèrtega. Staggio. Quel bastone sopra il
Personalmént. Personalmente. quale si reggono le reti.
Persònna. Persona. Pèrtega. T. de l'orniai. Pertica(*Diz Art.).
Besogna semper contrattà con per Pèrtega, met. Fuseragnolo. V. Luguzzón.
sonn de pù dc lor. Chi pratica con Pèrtega o Lusertònna o Candirònna. Spi
maggior di lui può avanzare, non per lungona. Alſana di Mambrino.
dere(Doni Zucca, p. 185 verso). Pertegà. Abbacchiare. Abbatacchiare. Ba
Ego som personna primma o vero tacchiare. Bacchiare. Battere con per
Mi o Ego personna primma. Io per tica noci o altri frutti con guscio che
sona prima(Pan. Poet. I, xiv, 7). siano in sull'albero – Ne'dizionarii
la personna. In persona. Personalm.” italiani si legge Perticare soltanto nel
Personna terza. Persona terza(“tosc ). senso generico di battere con pertica.
Savell domà tre personn, el consol, Pertegà vun. fig. Frecciare.
el comun, ecc. V. in Cónsol sig. 2.” Pertegàa. . . . . Somma delle pertiche
Persuad o Persuadè. Persuadere. a cui monta un podere, una tenuta.
Persuàs. Persuaso – De là de persuas. I Toscani dicono Stiorato il complesso
Di là da persuaso. Persitasissimo – delle loro Stiora(Gior. agr. lI, 555).
L è come pocch persuas. È mal pago. Pertegàa ... Specie di tassa imposta sui
Non è pago. A poco persuaso. campi, detta dai Fr. Champant o Agrier.
Persuasion. Persuasione. Pertegàa-sù. Perticato(Cr.). Percosso con
Persùtt. Prosciutto. V. Giambòn. pertica. L'Ottonelli legge in vece nel
Persutt d'on color viv comè. Pro testo medesimo addotto per questa vo
sciutto di grana vivissima. ce dalla Crusca Apperticato, voce ſorma
Tajà on persutt sutil sutil. Strucio ta sull'andare di Abbastonato e simili.
lare un prosciutto(“tosc. – T. G.). Pertegada. Perticata(Gior. agr. IV, 245).
Tagliarlo fine fine come truciolo. Perteghètta. Pertichella(Trinci Agr. I,
Pertaèr. V. Partèrr. 175). Pertichetta.
Pertega. Pertica. Perteghètta. Pertichetta(Lastri Op. II, 59).
Fà ona messizia de spartì gnanch Catena(Gior. agr. VI, 552 ). Nelle viti
coi pertegh. V. Messizia. a pergola, a spalliera, a filare, e si
Scala a pertega. V. Scalapèrtega. mili è una vera pertica posta come
Vol. III. 41
pER (322 ) PER
sostegno trasversale di mezzo a reg Denanz... (devant de téte) = Bandinora
gere e collegare il restante della pa ..... (plaque) = Toppè. Tuppè(toupet)
latura – A pertega. A banchetta. = Gir de rizz ... = Girell .... - Ban
Perteghètta. Lancia. Le sue parti sono dinn. . . . - Foeudra. .. . . – Pols dc
Scalz. Calcio – Lanza. Lancia – Ban nanz. Cernecchi? = Pols dedree. . . . .
diroeula. Banderuola. Pennoncello, = Dedree ... = Roeusa. Corona?(etoile)
Nodà slanzaa o Fà i perteghett o i = Redescèr o Spartizion. Scriminatura?
lanzett. V. in Nodà. e Palètt... = Fibbietta o Elastegh...
Quij de la perteghetta. I Lancieri – Oltracciò bord de front, coque, grands
I Cosacchi – e per estensione I Russi. corps de rang, petits corps de rang,
Perteghin. Trapelo(Gior. Georg. VII, 95). corps de rangs croises, dessus de té
Scapolo? Terzo cavallo che si attacca te, dessus de boucle, grosse boucle en
per lato agli altri due già aggiogati tire-bouchon, lisse, nauds, quarrure.
a tirare una vettura qualunque. I La Perucca a borsa. Parrucca in bor
tini lo dicevano Funalis equus; i Fr. lo sa? La Perugue en bourse dei Fr.
dicono Troisième o Bricole – Allorchè Perucca a dà cov. Parrucca a gruppi
questo terzo cavallo o in vece sua (Zannoni Lett. III, 245). La P. di
anche un bue, un mulo, ecc. è at noeuds de Fr. Finiva in due code
taccato in testa ai due aggiogati la annodate.
legge postale toscana del 1827 lo chia Perucca a la cavaliera. Parrucca
ma Cavallo attaccato a pertichino da alla cavaliera.
vanti il timone, e i Toscani lo dicono Perucca a la cisalpinna.... Aveva
volgarmente Pertichino. i capegli cadenti alla nazzarena.
Pertegòn. Perticone. Gran pertica – met. Perucca a la delfinna. Dolfina. Par
Spilungone. Fuseragnolo. V. Luguzzón. rucca alla delfina (Zan. Lett. III,
Pertegòn. T. de'Fornaciai. . . . . Quella 245). Si digradava in punta acuta.
lunga pertica nel calcio della quale Perucca a la federica. . .. . La P.
s'inasta il quadrello di legno ch'essi è la brigadière fr.
dicono Tappa o Tappon, per formare Perucca a l'antiga italianna. ... La
il così detto Brascon. (tèrr. P. ron le fr. sance fr.).
Pertèrr. Piani da tavola(Tar. fir.). V. Par Perucca a la renessans (d, la renais
Pertoccà Spettare. Appartenere. Toccare. Perucca a la spagnocula. P. alla
Pertenere – Il Fagiuoli nelle sue Com spagnuola(Zan. Lett. III, 245). La
medie usa spesso Pervenirsi in questo Perruque à cadenettes dei Fr.
senso – Anche i Sardi dicono Pertoccai. Perucca a l'olandesa. . . . . La P. a
Cascià el nas dove no pertocca. V. trois marteaur tr.
Perù. Perù. (in Nàs. Perucca a redescèr o natural. Par
Vari on Perù. Valere un mondo(Vas. rucca capinascente(naissante fr.).
591). Valere un Perù Fag. Ast bal. I, Perucca con molla. Parrucca a molla?
12). Costare un peri(così scritto con p Perucca de gomma elastega. Par
minuscolo. Monig. Con di Cut. III, 2). rucca elastica?
L'è istess di vers che him franza e nient de pù; Perucca de pajsan o de fattor. . . .
Varen on corno a no vari on Perù. Art. Poet.75. La P. de queue de veau fr.
Perùcca. s. f che anche dicesi scherz. Perucca de pret. . . . P. d'abbe.
Sgrazza o Gaijnna o Quella lavò. Par Perucca de seda. Parrucca fatta con
rucca. Zazzera posticcia –Chi fabbrica fili di seta floscia in luogo di capegli,
parrucche considera in esse le parti Perucca de vecc. Zazzera spiovuta?
seguenti delle più tra le quali sog La P. di calotte fr.
giungo i nomi francesi per non aver Perucca quadra. Parrucca quadrata
potuto raccapezzare gl'Italiani e nè (Zan. Lett. Il I,245). La P.quarree fr.
manco i nostrali. Perucca. . . . . P. all'imperiale,
Bindell de montura o Montura. . . . Perucca. . . . . P. di parata.
- Red o Fond. Rete? (la coiffe) = Vi sono anche le parrucche en bonnet,
Pioggia di canellon . . . . (boudin) nouees, a oreilles, e a demi-oreilles,
PER (323 ) PES
- Con su la perucca o In perucca. Barbee il vero e semplice barbiton
Imparruccato(*tosc.). sore, e chiama Perucche e chi gli ac
Coo de perucch. V. in Cóo. concia alla moda i capegli così veri
Desfà ona perucca. . . . Smontare come finti, il quale quasi per un di più
una parrucca. - rade poi anche ordinariamº le barbe.
Fà ona perucca. fig. . . Far cattiva Peruccherinna. Dim. vezz.di Perucchéra.V.
figura. Perucchètta. s. m. Zazzerino? Chi ha una
Mett in fil ona perucca.... Avvoltare gretta parrucca in capo.
i ricci de capegli sul filo per tessere Perucchètta che anche dicesi Scior de
poi i vari giri componenti la parrucca. perucca o Scior di mee ball o Scior
Mett perucca. . . . . Cominciare a de mezza caroccia. Signor di maggio.
usar parrucca. Signore da burla, che non ha tanto
Mett-sù la perucca. . . . Mettersi la caldo che cuoca un uovo.
parrucca. Perucchin. Parrucchina(“tosc.). Parruc
Montà ona perucca. . . . . Montare chino. Zazzerino posticcio. (rucca.
una parrucca. Peruccòn. Parruccone(“tosc.). Gran par
Ognun cerca perucch per quarcià Peruccòn. Parruccone (”tosc.). Chi porta
tegna . . . . Ciascheduno procura di gran parrucca – fig. Zazzerone. Uo
nascondere i propri difetti. mo di costumi all'antica.
Quarcià i cavij gris coi perucch Peruginna . . . . Sp. di stoffa.
biond . . . . Coprire malaccortamente Peruviènn. V. Pànn de dama in Pànn.
i propri difetti. (Bàrba. Pervegnì. Pervenire.
Servì de barba e de perucca. V. in Pervegnùu. Pervenuto.
Tirà-giò la perucca. ... Cavarsi la Pervèrs. Perverso.
parrucca. -
Perversitàa. Perversità.
Perùcca. s. f. fig. . . Que peli che ve Perzipità e Parzipità. Fare noja (Caro
stono il pettignone e le parti genitali. Apol. 61). Nojare(Editto tosc. ferdin.”
Perùcca. s. m. Zazzerone. Chi porta par 12 giugno 1597). Molestare. Inquietare.
rucca. Ven el perucca. Gli è qua il Perzipitàa. Precipitato. (quietatore.
zazzerone. Viene il tale che ha par Perzipitós e Parzipitós. Molestatore. In
rucca – per Perucchée. V. Pés. Peso – poet. e nob. Pondo.
Perùcca (Erba). V. Erba. El pes di ann l'è on gran pes. Il
Perruccàscia o Sgràzza. Parruccaccia. La peso degli anni è il maggior peso che
francese Tignasse. possa portar l'uomo.
Perucchée. Barbiere. Parrucchicre; e Levà de pes. Levar di peso (Caro
scherz. Barbitonsore. Apol. 91). Pigliare o Prendere di peso.
Bottia de perucchee. Barbieria; e Levà de pes. fig. Cavar di nome
con voce da mettere in lizza fra loro (Fag. Ciapo Tut.lI, 159) Far una canata.
gramatica e filosofia Barberia. Pes mort. Peso morto. Forza morta,
Perucchee de donna . . . Parruc gravità generica,
chiere che acconcia la capellatura alle Sentiss on pes giò di spall. º V in
femmine – d'omm. . .. . Parrucchiere Toeuss giò di spall on pes. " Spàlla.
che tosa e acconcia i capegli ad uomini. Pés. Pesantezza. Pesantore. Pesa. Pesanza,
Perucchéra. Barbiera dicono per analogia Pes al coo. Accapacciamento.Gravedine,
i diz. italiani la moglie del barbiere Pés. Contrappesi nei girarrosti, orologi, ec.
o la donna proprietaria d'una barbie Pés. s. m. pl. I pesi. Nome collettivo
ria – I contadini, filosofi per necessità, di tutti quei ferri che mettonsi in
non conoscono nè parrucche nè par sulla bilancia per pesare le robe, e
rucchieri e tengono in filetto la lingua si specificano poi per El des-lira, El
usando solo la voce Barbee (Barbiere) vott-lira, El tre-lira, la Lira, ecc. ecc.
per denotare chi rade loro i capelli A pes de spinazz. A misura di crusca
a quel modo medesimo che li sbarba, o di carboni. Soprabbondantemente.
cioè tosandoli al vivo – Il cittadino A pes d'or. A peso d'oro(Fag. Rim
invece usa tuttavia dire qualche volta II, 5 ediz. lucch.). -
PES (324) PES
Bon pes. Peso traboccante. V. sotto Pesa grega bianca. Pece bianca (Diz.
Dàbot pes – e fig. El gh'avarà i sò set artig.).
tant'agn bon pes. Avrà 7o anni e più. Pezza de la pesa. V. in Pèzza.
Carta de pes. V. in Carta Taccà come la pesa. Esser tenente,
Dà al pes. Esserpesante. Pesare assai. viscoso, appiccaticcio. Appiccicarsi. Ap
Dà bon pes. Dare vantaggio o di piccarsi come pece o come le mignatte –
vantaggio nel peso Tenir comme poix dicono anche i Fr.
Pes metrich. Peso metrico o deci Vessegh la pesa in d' on sit. fig...
male(*volg. ital.). - Esser luogo donde altri non sappia
Pes nett. Peso netto o al netto. staccarsi, luogo ove altri rimanga co
Pes scavezz. T. de Negoz. di for me illacciato, invischiato, impaniato.
maggio. V. Biscàv o Biscavèzz. Pesà. Pesare. -

Pes sporch. Peso lordo. (gittimo. El pesa come. Pesa che gli acciottola
Vess de pes. . . . Esser di peso le (Fag. Rim. I, 59). Pesa che spiomba.
Pés . . . . . Nome di peso convenuto, È pesantissimo. È piomboso.
cioè della decima parte del fascio o Omm, asen, e porch se pesen dopo
quintale. Consta di dieci libbre grosse mort. V. in Asen.
nostrali o sia di once milanesi 28o. Pesà agord, o bon pes, o a l'in
D'on pes l'una. Di libbra (Pulci gross. Pesare alla stadera del mugnaio.
Morg. IX, 74). Pesàde maggiò. Pesardal lato grosso?
Legnad o simili d'on pes l'una. Pesà de menò. Pesar dal lato minuto?
V. in Legnàda. Pesà el fiaa. Aver fiato grave (Redi
Pés. Peso. Nelle zecche usano dire op. III, 16).
Pes bianch . . . . la pesatura della Pesà i paroll. V. in Paròlla.
moneta già bianchita. Pesà scars o Pesà l'anima. Pesare
Pes negher.... la pesatura dei pia alla bilancia dell'orafo.
strini non ancora bianchiti nè coniati. Pesass-adoss a vun o Pesass-sù. Ag
Mett de pes i tondin. Aggiustare(Alb. gravarsi addosso ad uno. Gravitare sur
enc. in Aggiustatore). Ridurre i pia uno. Sta-sù, péset minga adoss. Re
strini al peso legale prima di rimetterli cati sopra di te, non mi t'aggravare
al torchio per la coniatura. È l'Ajuster addosso. -

les flans dei Francesi. Pesà-sù... Pesare giunta checchessia.


Pésa. Stadera. Quella specie di grandis Pesà-sù. Pesare. Librare. Bilanciare.
sima bilancia che serve per pesare Dare una librata. -

carra di fieno o simili, e che nelle sue Pesà vun. fig. Pesare fig.(Magal. in
tacche comincia a contar dal mille e Targ. At. Accad. Cim. 1, 5oo).
seguita sempre a migliaia. Il Pondera Savè coss'el pesa vun. Conoscere a
rium dei Latini – i tonnarotti toscani fondo quanto un vaglia.
chiamano La Pesatrice quella grande Pesàa. Pesato.
stadera in cui pesano i tonni – Nei Pesàda. Pesamento? Quantità di robe
diz. ital. Pesa vale pesantezza. che si pesa in una volta. Il provenz.
Cavall de la pesa. Cavalletto? Pesado, la Pesee dei Francesi.
Pesa a pont. v. in Pönt. Pesadinna . . . . Un po' di bilanciare.
Pésa. Pece. Pegola. Ragia di pino o si Pesador Pesatore.
mili divenuta nera e tenace mediante Pesadùra. Pesamento,
una forte cottura. Pesànt. Pesante.
Pesa de Borgogna. Pece di Borgogna? Pesantèll. Gravacciuolo.
È giallo-brunastra; s'adopera per ca Pèsca. Pesca (con e stretta). Pescagione.
taplasmi. Gran pesca. Maccheria o Maccaria
Pesa de sciavattin.Pece nera(Tar.fir.). di pesce – Pesca riservada. Bandita.
Pesa de violin. Colofonia. Pescà. Pescare.
Pesa grassa. Catrame. Che se la peschen on poo lor. Se
Pesa grega. Pece greca. Si frantuma in la sbrighino fra loro. Significa non si
polvere gialla e s'usa per le saldature. voler impacciare d'una briga, la
PES (325) PES
sciarla alle parti. I Francesi dicono Ona pesciada in la panscia. Und
Entr'eux le debat. peeciata.
Cosse diavol el pesca? Che pesce Pesciàn(A). A piedi.
piglia egliº A pescian o A pescianna o On pè
Dove te sèt andaa a pescallº Di dopo l'olter. A piede a piede(Fag. Ri
- dove l'hai tu cavato? – Où as-tu me II, 255 e. l.). Alla pedona(Bracciol.
péche cela? dicono i Francesi. Sch. Fal. Dei V, 9) – Alla pedestre
Nol sa coss' el se pesca. Non sa (Tassoni Secch. rap.). i

quel ch'e si peschi. (canna. Andà a pescian. Batter la scarpa


Pescà con la canna. Pescar con la (Ridolfi in Gior, ag. tosc. 184o, p.251).
Pescà in del torbid. fig..... Cercar Scarpinare(*tosc.). Pedovare. Spronar
di vantaggiarsi nelle turbolenze. le scarpe. Andar sul cavallo di san
Pescà i secc. Ripescar le secchie. Francesco.
Vattel a pesca. Lo stesso che Vat Bell e a pescian. Alla bella pedona
tel a caita. V. in Cattà. (Alleg. Rim. p. 255).
Pescàda. Pescata. Presa di pesce. Pesca – Pesciàtt che al pl. fa Pesciàtter Pie
Retata – Giacchiata. daccio, Piedone. Pedoni(Pros. fior. III,
Pescadºr. Pescatore. Pescadore. rr, 51). Pegg. di Piede. V. anche in
Pescador. Lo stesso che Bacchettée, V. Nastùrzi. -

Pescador de santa gesa. Calcagno. Voci Pesciattà-sù. Dar delle pedate o de calci.
che nello stil furbesco significano mo Pescin. Pedino. Piedino. Peduccio. Dim.
nello, tagliaborse. di Piede. -

Pescadóra. Pescatrice. Morà o Molà i pescitto i gamb. fig.


Pescadorèll. Pescatorello. Sprangare? spranghettare? Danzare.
Pescarèll. Pesciajola(Savi ornit.). sp. di Pescìn (nelle arti). Peduccio.
smergo ; ed è il Mergus albellus L. Pescin. v. dell'A. Mil, Becchino.
Pescaria. Pescheria. Mercato di pesci. Pescioeü. Zampo(Cuoco macer. p. 111).
Pescaria. Frittura. Aeannotti. Minutaglia Peduccio. Tutta quella parte che è
di pesciolini di cui si suol fare frittura. dal ginocchio in giù del montone,
Pescaria. fig. scherz. . . . . I panni che del porco, dell'agnello o del capretto,
la lavandaja ci riporta se ancora ba la quale non si dice peduccio se non
gnati. ispiccata dall'animale. Il Canceddu
Andà a ciappà pescaria o tenchett. dei Siciliani. -

fig. Tornar col piovano(Monos. 429). Pescioeü che anche dicesi Pèscia o S'cèppa.
Andare in luogo o tempo da ripor T. di Giuoco. Sbercia. Cerna. Colui che
tarne una buona immollatura. Il a pe è poco pratico del giuoco, che com
che un poisson dicono i Francesi. mette molti sbagli nel giuoco.
Pescaròtt. Mergo minore. Mergo oca. El primm pont l'è di pescioeu. Il
Uccello acquatico che è il Mergusser primo si dà ai putti.
raforL. Pescitedì. T. de Carrozz. T della molla.
Peschéra . . . . Sp. di rete colla quale È quella lastra della foglia maestra
si pescano i pesci persici (perca flu delle molle da carrozza che abbrac
viatiles), le bottatrici, ecc. cia l'ascialone per assicurarvi la molla.
Peschéra. Peschiera. Ricetto di acqua per Inerisce a questo T il
tenervi dentro i pesci. Pescioeü. Scarpa. Quella parte del mon
Pèscia. Abete bianco. Pino bianco. Piella. tatoi da carrozze (pedad) che posa
Picea. Zampino. Specie di pino selva sulle molle e n'è il primo impianto;
tico, detto Pinus picea dai naturalisti, giunge sino al pontell. º
e del cui legno si fa la maggior parte Pescioeü de parafangh..... Peducci da
de lavori dozzinali per le case. È il parafango.
Sapin femelle de Francesi. Pesción che anche dicesi Tejón. Abete
Pèscia per Pescioeü sig. 2. v. rosso. Pezzo. Sp. di picea d'inferior
Pèscia per Radée. v. qualità. È il Faur Sapin dei Fran
Pesciada. Calcio. Pedata. cesi o sia l'Abies excelsa de botanici.
PES (326) PES
Pescioràda ... Così chiamasi nel giuoco Pèss. Pesce – Il pesce si vende affumato,
un errore, uno sbaglio da principian cotto o marinato, salato o in salamoia,
te, da persona poco pratica del giuoco in morta, secco, sott'olio, ecc. (Tar. fir.).
stesso.
Pesciorón. Cernaccia ? Accr. di Pèscia o
Orecc. Branchie, Gargie,e impropria
. Pescioeiù. V.
mente Orecchie come dice il Redi (Op.
-

V,95) chiamarle anche il popolo tosca


Pescìtt. s. m.pl. Piedini. V. Pescin sig. 1.” no = Resch. Spine. Lische. Reste = Lac
Pescó (Martin). Uccello santamaria. V. cett. Latte - Bottarda o Overa. Butta
Martin.,
gra? = Fel. Fiele = Alett. Pinne = Ves
Pescò . . . . diciamo il Votapozzi quando sighetta. Notatojo = Baffi. Bargiglioni.
è ricercato per ripescar le secchie.
Pescùzzi. Quattrini. Peculio. V. in Danée. Andà a batt el pess. Andar a ba
Mett in costa di pescuzzi. Far gruz stonare i pesci. Andare in galera.
zolo. Mettere in corbona. Metter da Cervellaa, Galantinna, Luganega, ec.
parte quattrini. de pess.... Cervellata, Soppressato,
Pesètt. Carichetto. Salsiccia, ecc. di carne di pesce.
Pésg che i contad. e spec. i Br, pronun El pess gross el mangia el pisci
ziano Pèsg con e aperta così come i nin. Il pesce grosso inghiottisce il
Toscani pronunziano il loro Peggio. minuto, o divora il piccolo.
Andà de mal in pesg. Andar di male Fà la bocca de pess. Boccheggiare.
in peggio. Crescer peggio al male – Nodà come on pess. Nuotar benis
Degenerare. simo.
De pesg n'en capita! Di questo No savè se l'è carna o pess. V. in
desse sempre il convento ! Càrna.
Di vocult con pesg se fa con pussee Parì on pess foeura de l'acqua. Esser
la va ben. Chi peggio la fa meglio la come il pesce fuor dell'acqua(Alleg. 42).
concia(* tosc. – Tomm. Giunte). Pell de pess, V. in Pell.
I donn se tacchen semper al sò pesg. Per la gora se ciappa el pess. Chi
Le donne fanno come la mosca d'oro: prende si vende. Chi da altrui prende
gira gira, e finisce che si posa sullo soggetto si rende. Chi da alcuno doni
sterco(* tosc. – Tom. Giunte). V. an prende la sua libertà vende. Servigio
che in Dònna. preso libertà venduta(Monos.225). Come
No gh'è pesg che . . . . Non c'è l'anguilla ha preso l'amo, bisogna
cosa peggiore. Il peggio si è che, . che vada dov'è tirata.
La peggior cosa è che . . . . A peggio Pess capon, sch.... Carni di grasso.
non può ire che . . . . Pess d'acqua dolza. Pesce d'acqua
Pesg che pesg. Peggio che peggio. dolce(Tar. fir.).
Più che più. Pess de mar. Pesce di mare (id.).
Se pò dà de pesg? Si può sentir di Pess d'or. Pesce d'oro. Il Cypri
peggio? V ha di peggio? Si può egli nus auratus degl'ittiologi.
dare peggior uomo o cosa o sim.? Pess freghiroeu. Pesce di frega o
Pésg. Peggiore. di fregola o di fregolo.
Ala pesg perA la cà di can. V. in Cà. Pess gross. fig. Pesci grossi. Primassi.
Fà i robb a la pesg. Fare alla peg Persone grandi.
gio o alle peggiori. Pess marscion. l Pesce di mota o
Pesg del diavol. Peggiore o Peggio Pess merdon. di fango.
della mal'erba. Salamm de pess. V. in Salàmm.
Pesó. Pesatore. Chi pesa – e nelle bot Toeü l'apalt del pess. Comperare la
teghe de fornai vale più specificata tratta del pesce(Doni Zucca, p. 24).
mente quel Garzone che attende a Viscor o Alegher come on pess, V.
pesare i pani prima che s'informino. Viscor.
Pes6n. Pece navale? Pattume? Specie di Pèss. fig. I Secchi. I Lampanti. V. in Danée.
pece d'infima qualità onde fanno uso Pèss. T. de Confett. . . . . Dolce in forma
gli stuccatori di marmi. di pesce e regalato di rosolio.
PES (327 ) PES
Pèss. T. de Macell. . . . . . Uno de ta Pèst. Ad. di Castègn. V.
gli del bove che è parte dello scan Pèsta. Peste. -

nello (cossin). -
Nas che guarda la testa l'è cativ
Pèss. T. di Stamp. Pesce (Alb. enc. in come la pesta. V. in Nàs.
Lasciatura). Lasciato. Lasciatura. Errore Pèsta. Lo stesso che Scira in gergo. V.
del compositore allorchè lascia indietro Pèsta(met.). Una scomunica(“fior.). Ver
una o più parole. siera. Frugolo. Frugoletto. Frugolino.
Pessàmm . . . Quantità di pesci. Diavolino. Nabisso. Serpentello. Fistolo.
Pessàsc. Pesciaccio. Facimale. Demonietto. Ragazzo cattivo.
Pessée Pesciajuolo. Pescivendolo. V. altresì Diavolètt. – Anche i Fran
Liber bon per el pessee. Acciugajo. cesi in questo senso dicono Mechante
Libro non buono ad altro che ad in peste, Mechante petite peste.
volgervi le acciughe(Pac. II, 11). Pestà. Pestare.
Pessegà che anche dicesi Spessegà. Af Pestà el pever. Acciaccare o Sop
frettarsi. Sollecitarsi. Spedirsi. Darsi pestare il pepe
fretta. Questo nostro Pessegà è fratello Pestà fanga. Sfangare.
dello Spessecare usato nelle Vite dei Pestà i pee in terra. V. in Pè.
SS. PP. I, 1 per lo Essere sollecito Pestà i riv. . . . . I besti pesten i
nell'agire delle formiche, e parente non riv. Il calpestio delle bestie fa dila
lontano dello Spessicare del Firenzuola. mar le ripe.
Pesséra. Pescivendola(Alb. bass. in Pois Pestà i strasc per fà la carta. Tri
sarde) Venditrice di pesci. tare o Attritare i cenci per farne carta.
Pesséra per Pessonéra. V. Pestà l'acqua in del mortee. V. in
Pèssim. Pessimo. Acqua. (Schiscià.
Pessin. Pesciolino. Pescetto, Pesciuolo. Pestà l'uga. V. Schiscià l'uga in
Pesciatello. Pescatello Pesciarello. Pestà on cicc. Soppestare.
A pan e pessin. fig. Alle strette. Fra Pestà sott ai pee. Calpestare.
l'uscio e 'l muro. Tornà a pestà. Ripestare.
Fà stà a pan e pessin. Lo stesso Pestà. fig. Zombare. Battere.
che Fà stà a la grella. V. Pestagh i corni a vun. Tambussaruno
Giugà ai pessitt . . . . Specie di a mal modo. Pestare il ceffo a uno.
giuoco che si fa battendo l'indice e Pestà-sù. Picchiare. Dar delle pic
il medio uniti sulle medesime dita chiate.
congiunte dell'avversario. Pestà-sù come on salamm. Picchiar
Met o Tegnì a pan e pessin. Tenere come un ventre (d'animali – “tosc. –
allo stecchetto. Nodrire scarsamente. Tom. Sin.).
Pessin ligaa in la coa. Quisquilie. Pestà. fig. Picchiare in
Frugaglia. Sp. di pesciolino così detto Pestà ona robba in del coo a vum.
fra noi dal modo con cui è marinato. fig. Pestarglielo nella testa, cioè non
Pessitt. gergo. I sonajoli. V. Danée. rifinire di dirlo(Zanon Rag. Civ. III,
Pessòn. Pescione. 6). Ficcar checchessia nel capo ad
Pessonéra o Pesséra. Crivello (“romano). uno. Quello che Dante(Purg. 8) disse
Vaso di rame bislungo con un'anima Che cotesta cortese opinione
mobile stagnata, che si usa per lessarvi Ti ſia chiavata in mezzo della testa

le trote e simili pesci grandi. Anche i Con maggior chiovi che d'altrui sermone.
Fr. lo dicono Poissonnière. Se ne può Pestàa. Pesto. Pestato – Pigiato – Fratto.
vedere la figura nello Scappi Op. che Pestàda. Pestata. Pestamento. – Pestio.
lo chiama Vaso da cuocer pesce. Pestada de lard. Savore? Certa quan
Pesspèrsegh che a Lecco e sul laghetto di tità di lardo che, dopo essere stata
Montorfano dicono Berton e Berton acciaccata nel mortaio o altrimenti
scell. Perso di fiume(Gabinetto fisico di minuzzata, ponesi nell'acqua o nel
Firenze). Pesce persico (Alb. bass. in brodo per condir le minestre.
Perche). La Perca fluviatilisL. Pestada. fig. Lo stesso che Tönfa, Ton
Pèst, T. di Cart. Pesto, fùda, Burattòn e simili. V. Buratton,
PES (328) PET
Pestaerbabònna. Strimpellatore. Un cat vetro così chiaro come verdognolo o
tivo sonatore. nero. Il quarto è piriforme, di vetro
Pestaſànga. Paltone. Paltoniere. Guidone. sottile e chiaro, impagliato. La quinta
Barone, uomo dell'infima plebe. ha ventre a palla, ed è di vetro sot
Pestafànga semplicemente per Strusón. V. tilissimo e chiaro. (Buffone.
Pestafèrr . . . . Specie di scalpello ri Peston de mett in fresch el vin.
quadrato da capo il quale tiene le Pestón. Pestello. Pestatojo. Pestone. Stro
veci della bocca(pian ) del martello mento col quale si pesta, e dicesi più
in tutte quelle parti dei lavori di particolarmente di quello del mortajo,
ferro ove male si potrebbe lavorare Pestón. Pestello. Quel pezzo di legno
con esso martello. con cui si pesta il risone, l'orzo e
Pestalègn . . . . Sp. di scalpello simile simili nel brillatoio (pilla).
nella figura e nello scopo al Pesta Pestonéra. Tondo. Sp di piatto di sta
ferr, che si adopera allo stesso uso gno o peltro contornato, per uso di
ne lavori di legno. tenervi sopra i bicchieri e il fiasco
Pestànt . . . . Fra i cioccolattieri è Co in sulla tavola.
lui che pesta la cannella e le altre Pestonin e Pestonscin. Fiaschetto.
droghe che hanno ad entrare nella Pestonón. Boccione. Fiascone.
cioccolata. È il primo grado della Pestonòtt . . . . Bocciòtta.
scala degl'impieghi cioccolattereschi Pestonscavèzz. Veggasi in Trombón.
– Fra i droghieri e gli speziali è il Pestonscìn. V. Pestonin.
Facchino che pesta le droghe o simili Petàcca. Patacca. V. Patàcca.
nel mortajo. No varì ona petacca. Non valer
Pestapée. Voce scherzevo'e usata come un'acca, una patacca, o sim., cioè un
addiettivo di alabarda in quel verso: nulla. V. anche Stràscia.
Coi lombard pestapee curen el pass. (Bal. Ger.) Savenn ona petacca. Non saperne un
Pestapéver. Pestapepe. Colui che pesta ette, un jota, un apice(Diz. Ces. Ver.).
il pepe, e si dice anche per disprezzo Petàcca e Patàcca. Taccone, e per esten
a Persona vile e dappoco. sione nello stil grave Plettro. Pettine.
Pestaroeùla. T di Cucina. Pestatojo? Ferro Sp. d'ugnetta di legno di ciliegio od
terminante a quadruccio o a spatola altro o Pennuzza colla quale si trae il
col quale si pestano e ammaccano le suono dal mandolino, dal liuto, dal ga
carni per allargarle e prepararne bra nascione e sim. pizzicandone le corde.
ciuole, polpette, ecc. – La Pestaruola Sonaroo el calisson con la patacca(Bal. Rim.).
de Modonesi, entrata in questo secolo Istrument de petacca. Strumenti da
nei diz. ital., vi sta solo nel significato pizzico.
di Coltellessa da tagliuzzare. Petàcch. Voce che s'usa nelle frasi seg.
Pestòcch sul Verbano per Guggèlla(in Tra gnacch e petacch. Nè utine puti.
setto). V. Vess tra gnacch tº petacch. Stare tra
Peston. Fiasco. Vaso di vetro notissimo il sì e il no. Essere tra le due acque.
– Ne'diz. ital. Pestone vale soltanto Stare sospeso, in dubbio.
arnese da pestare. – Fra l'amigianna, Petachial. Ad. di Févera. V.
Peston, Bottèglia o Boggetta, Fiasch, e Petanlér. V. Pitanlèr.
Impolla corrono le seguenti diversità. Petard. s. m. T. d'Artigl. Petardo.
La prima è grandissima, schiacciata, Petard. add. Paffuto. Grassotto, Carnac
incanestrata. Il secondo ha il ventre ciuto.
come un grosso cilindro mozzo don Lenc e petard. Lucciante. V. Lénc.
d'esce quasi improvviso il collo a tu Petàsc. Stefano. Epa. Peccia. Modi bassi
bo (coll o canna), ha ventre e collo denotanti la pancia.
tutti pari in ogni lor parte, ed è sem Petase. Ventriglio delle bestie vaccine.
pre di vetro che trae al verdognolo. Vojà pettasc. Essere un lavaceci.
La terza è svelta, piriforme, cioè con l'etascieà. Ventre o l entriglio o Ven
ventre che termina insensibilmente in tricchio di bestie picciole, per es. Ven
collo, e suol essere di cristallo o di triglio del maiale.
PET (329 ) PET
Petascioeü . . . . . Specie d'erba detta Petitt de donna graveda. Voglia di
dai botanici Hypocaris radicata. Alla donna gravida (Pan. Viag. Barb. II,
primavera non sono rari que conta 2o2). Voglia disordinata, bizzarra, o di
dini che la mangiano in insalata. cosa men che buona. Envie o Appetit
Petasción. Peccione. Trippone. Uom gros de femme grosse dicono i Fr.; un An
so e corpulento, che ha gran peccia. tojo dicono gli Spagnuoli.
Petècc. Petecchie. Petiziòn. Supplica o Domanda o Peti
Petechiàl. Petecchiale. zione per iscritto.
Petengà. v. a. del Var. mil. Lo stesso Dà-sù ona petizion. Porgere una
che Sciónsg fig. V. supplica. Dare una petizione.
Peténgh. v. a. del Var, mil. Busse. Bat Petizionètta . . . . . Supplica in iscritto
titure. V. Bòtt. breve o per cosa di poco momento.
Petént. Voce delle Segret. Domandante. Petolin. detto per isch. a un bambinello.
Peti. Appetire. Pisciatura.

Petigrì. Dosso. Vajo. Pelliccia nota che Pètt che al pl. diciamo Pètt e Pitt. Peto.
si leva dal dosso d'uno scoiattolo del Andà coi pitt a l'aria. Sossoprare
Nord. Anche i Fr. la chiamano Petit (Pros. fior. IV, 111, 56), e ciò par
gris. - landosi d'un oggetto qualunque –
Uso petigrì. V. in Uso. Parlandosi di persone Andà coi pitt
Petin. v. cont. dell'A. Mil. Miccino. a l'ari vale quello che i Fr. dicono
Petitos. Appetitevole(poco bella voce par Se renverser les quatre fers en l'air,
mi del Soderini Orti e Giard. p. 154). cioè Andarne a pancia all'aria, An
Appetitoso. Che aguzza l'appetito. darne a gambe all'aria, Cascare a
Petitos. Voglioso. Desioso. Bramoso. Ap gambe alzate o levate, chè per questo
petitoso. modo di cadere si può dare pieno spet
Besogna trovà el petitos. A trovar tacolo altrui di quella vera ca di pitt
il geniale o l'appassionato di un dato che dirò più innanzi – Per Morire.
oggetto. V. in Cagaratt.
Petitt che anche diciamo Apetitt. Appetito. Cuntà tutt i pett o tutt i minim
Voglia di mangiare. pett cagaa o Cuntà-sù tutti pitt cagaa
Avegh minga de petitt. Aver l'ap de vun. Iidir tutti i peti che fa uno
petito addormentato(Sod. Orti e Giard. (Nelli Serve al forno I, 8). lidire le
p. 5o per induzione). brache o le brachine(“fior. – Tom. Sin.
Levà l'apetitt. Far perdere l'appetito. in Mutande), cioè Ridire le più picciole
Mett petitt. Dare o Fare o Rendere cose che si fanno – Chi il fa è Brachi
appetito. Accendere o Aguzzare o Con no se non odiabile come un fanciullo;
ciliare o Confortare o Drizzare o Ec Bracone se odiabile come un adulto;
citare o Invogliare o Provocare o Ri il farlo è Bracare o Sbracare(“fior.).
svegliare l'appetito. Essere un rinvesciardo, un riportano
Per la fabrica de l'apetitt. A pro velle. Ridire altrui ogni nonnulla –
del pentolino. Talora vale anche Narrare le più mi
Scoeud l'apetitt. Discredere o Spe nute frivolezze ai superiori, ai con
gnere l'appetito. ſessori, ecc., e s'intende sempre più
Petitt. Capriccio. Voglia. presto le altrui che le proprie.
Scoeudes on petitt. Cavarsi un ca Dà a ment a tutt i minim pitt ca
priccio o una voglia. Molti usano dire gaa. Raccorre i bioccoli od ogni peto.
che Una voglia non è mai cara. Giald come on pett. Impolminato.
Interriato.
Petitt. Voglia. Macchia. Vizio. Figura im
pressa nel corpo dei figli, rappresen La cà di pitt o el Magazzin di pitt.
tante in qualche modo le cose deside scherz. Il doccion delle loffe. Il bossolo
rate o temute dalla madre incinta. delle spezie. L'ano.
Avegh on petitt de donna gravida. Notà tutt i minim pitt cagaa. Rac
Aver vizio d'alcuna cosa. Aver voglia corre i bioccoli od ogni peto - ed anche
di fichi fiori, voglia viziata, dannosa. Fare il critico. Essere uno stiticuzzo.
I ol. III. 42
PET (33o) PET
On pett el fa rid, e ona scorensgia Pettà o Fissà el ciod. fig. V. in Ciòd.
la fa taccà lit . . . . . Il peto muove Pettà-dent, Ficcare.
a riso, la coreggia a dispetto. E ciò Pettagh dedenanz on piatt de sa
accade perchè il peto è vento per le lamm. Appettargli sul piatto un sala
parti da basso più sfacciato sì ma più me(Magal. Let. scient. VIII.º p. 126).
schietto della loffa e della coreggia le Pettàghela o Mollàghela. Calargliela
quali soppiattone soppiattone ammor – Dare una botta. Lanciar un bottone.
bano il vicinato. Pettagh-sù ona tosa. Appettare una
On pettel fa trii effett.... Libera figlia ad uno.
il corpo, allarga le nati, e dà motivo Pettà-giò o Pettà-lì. Buttar giù. De
di risa e d'allegria ai compagni. porre sgarbatamente.
Pett caver. V. Petteàvra, Pettà-giò el cuu. Impancare.
Pett de loſſ, Veggasi dopo Pettcàvra, Pettà in corp. Affibbiarla, Accoccar
Pett vestii. Peto vestito. Peto col resto. la, Calarla a uno – V. anche Bolognà.
Pissà senza trà on pett l'è come a Pettà-là, Scagliare. Gettare in terra
sonà el viorin senza l'archett. V. in o Buttar là sconciamente checchessia.
Pissà. Pettà-lì. Sciorinare versi, citazioni,
Ross come on pett. V. in Róss. e sim. (*tosc. – T. G.) – Pettà-li on ba
Se pò manca trà on pett che lu nol gaj. Scodellare un bimbo(id.) – Pettà-lì
le disa. Non si può tirare un peto ch'ei ona balla. Improntare; e intensiva
nol dica. Non si può trarre un peto mente Calcaghela-sù. Caricarla a uno.
ch'ei nol ricolga. Accoccargliela. Barbargliela. Calarglie
Trà di pett. Tirar peta. V. Pettà. la. Se la carota non gli fosse ben en
Trà l'ultem pett. fig. Andar a bab trata dargliene una calcatella gentil
boriveggoli, V. Cagaràtt. mente(Caro Strac. III, 1) – Pettà-lì i
Usmà i pett . . . . . Fare coda o soldi. Snocciolare i quattrini.
seguito ad alcuno, andandogli dietro Pettà ona bonna rogna a vun. Ap
e ricogliendone, a così dire, le peta. piccicare la rogna ad uno.
I Franc. dicono Garder les manteaux Pettà on oss in bocca. V. in Oss.
(Roux Dict.). Pettà-sora. Buttar sopra.
Pètt per Petto è usato da noi soltanto Pettass-giò. Coricarsi.
nelle frasi di cui sotto, in ogni al Pettass-giò. Lo stesso che Mettes
tra usiamo Stòmegh, Coeur, ecc. V. giò (cader ammalato). V.
Toeuss a pett. Porsi al petto una Pettass-giò el temp. V. in Témp.
cosa(Ces. Cr. in Porre). Pigliare a petto Pettass in d on sit. Appillottarsi o
checchessia. Prendersi premura di al Appollaiarsi o Impancarsi in alcun
cuna cosa -Talora anche Aver per male. luogo.
Pètt. T. de Macell. Petto, V. in Manz. Pettass sul stomegh. Posarsi su lo
Fà el pett. . . . . . Forare, gon stomaco i cibi.
fiare, tamburare e tagliare il petto Pettà-su. Ficcare.
nelle bestie bovine. Pettà-sù per Bolognà. V.
Ponta de pett. V. Pönta. Pettà-via. Appoggiare. El petta-via
Pètt, T. dei Sarti per Denanz o Partid. V. bott de lira. Dà picchiate di libbra.
Pettà o Petteggià. Sventolare (Lasca Nov. Pèttetel dedree. Imbalsamatevi al
p. 89). Buffare. Spetezzare. Scoreggia doccion delle loſſe. Datevela o Ap
re. Sbombardare. Far vento. Sonar le pettatevela di retro.
trombe. Trullare; e parlandosi di buoi Pettaball. Carotiere. Favolajo. V. Balée.
Corneggiare. - Pettada o Petteggiàda. Spetezzamento. Lo
Pettà. Appoggiare, Appiccicare. Per es. spesseggiar dei peti,
Pettà on slavion. Appoggiare o Lasciar Pettaròtt o Pettaroeù o Pettaggiòtt . . .
andare uno schiaffo. Dare un ceffone. Vera specie d'ancia rozzissima o sia
El me l'ha pettaa-sù per bon, e Sufolo sordino con cui i contadini an
l'era gionta. Me lo ha fitto per buono zichè sufolare trullano – e per di
ed era cattivo, sprezzo detto a persona Dappocaccio.
pET ( 33 i ) PET
Pettcàver. Il mal del forcone(Guadag. Pètten o Pèccen. Pettine,
Pettcàvra. Poes. I, 81). Lo Scimignone Dent. Denti = Dent maester o Orecc
(“garfagn.). Malore che viene ai bam o Ganass. Mascelle e Cordon o Lastra
bini, dura loro finchè non toccano i o Costa. Costola.
-
cinque mesi, e fa sì che per quanto bene I pettini da fermare le diverse acconciature
siano allattati pure rimangano sempre del capo altri sono lisci, altri a trafori,
tristanzuoli. Consiste in una specie di altri stampati, e si specificano in
forcelletta carnea che risalta sulla spi Petten a arzella. ... È scannellato
na dorsale verso il coccige, e pare ed ha la costola configurata a valva.
segno esteriore di Tabe infantile – Petten a bombé. . . . . Pettine che
Forse Petteavra da Pè de cavra, piè ha la costola arcata.
di capra, piè fesso, bifido, forcelluto. - Petten a cordon. . . . Pettine liscio,
Pètt de lòſf e nel contado Pettòn de
con costola semplice, piana, positiva.
loff. Vescia (maggiore buona da frig Petten a diademma. . . . . Pettine
gere). Sp. di fungo mangereccio che configurato a diadema.
è il Lycoperdon bovista Lin. – Sotto Petten a galla . . . . Pettine colla
questo medesimo nome vanno anche
costola a due o tre viticci i quali
il Lycoperdon plumbeum di Vittadini reggono i cappi d'acconciatura.
ed altri – Ne ho veduto qualcuno Pettena la bambinna o ala Ninon....
colto poco lungi da Milano, grosso Pettine a trecciera; Pettenèssa dei Nap.
quanto un poponcino, il quale mi parve Petten a la giraffa..... Pettine di
la Vescia grandissima(Lycoperdon gig.). costola alta.
Pett de loff. . . . . Specie di dolce che
anche dai Fr. è detto Pet.
Petten a la greca o ala baluard...
Pettine a meandro e a trafori (sforaa)
Pettegàscia. . . . . . Impiastricciamento
e con gli occhiolini (i oggiau).
di fango in sul lembo delle vesti. Petten a la pajsanna. . . . Pettine
Chi cammina avvedutamente per una di forma andante e di costola tonda.
via fangosa non può schivare qualche Petten a la rococò. . . . Pettine a
zaccherella, qualche pillaccheretta in grottesche.
sugli abiti (quei strollin de fanga); chi Petten a l'ulana.... Pettine colla co
meno, s'empie di zacchere(el se strolla stola a figura di berrettone da ulano.
tutt de fanga); chi sfanga a dirotta e Petten a portaruff o revoltaa o a
sbadatamente, torna a casa tutto fango zestin . . . . Pettine la cui dentiera
le vesti (con sù tanto de pettegascia). fa angolo colla costola.
Con la pettegascia finna al coppin. Petten a serpent ... Pettine colla
Infangato sino al collo.
costola stampata a serpicelle.
Con sù tanto de pettegascia. Tutto
Petten a spadinna.... Pettine quasi
zaccheroso o inzavardato o infangato.
simile a quelli configurati a diadema.
Pettegàscia. fig. Pedina. Donna di vil Petten de lastra o alastrinna. . .
condizione – ed anche semplicemente Pettine di costola bassa e cogli oc
in senso di Strusònna. V.
chiolini in testa.
Pettegasciàa. Inzaccherato. Inzavardato. Petten de rizz. . . . Pettinuccio da
Impillaccherato. fermare le ricciaje.
Pettegasciàss. Infangarsi. Impillacche Petten d'ongia..... Pettine tratto
rarsi. Inzavardarsi. Inzaccherarsi.
dall'unghie bovine o simili.
Petteggià. V. Pettà sig. 1.”
Petten mezz'alt o mezza-ciappa....
Pettégol. Pettegolo(“tosc. – Tom. Giunte). Pettine a mezza costola.
Pettégola. Pettegola. Panichina. Ona pet e

tegola d'on omm. Uomo pettegolesco. I pettini da ravviare i capegli (petten de


Pettegolà. Pettegolare o Spettegolare(“tosc.) perucchee) si specificano in
Pettegolèzz. Pettegolezzo(*volg. ital.). Petten a la reala. V. Sgarbiòn.
Pettegolòn. Pettegolone(“tosc. – T. G.). Petten dritt.... Pettine a costola retta.
Pettegolònna. Pettegolona('tosc. – T. G.). Petten col goubb. . . . . Pettine a
Pettegolaccia. costola arcata.
PET (332 ) PET
Petten del corno o Petten a coetta... batufoletto sul cocuzzolo – a caneſ
Quel pettine che i Fr. chiamano Pei lon. . . . . Coi capegli a riccioni(a tire
gne di manche o d queue. Serve per bouchon de Fr.) – a la bambinna. In
ispartire i capegli. treccia. In trecce. Coi capegli sparsi –
Petten de cotonà. Fusellino. Pettine a la bruttiss o cont el melon. Tosona –
a fusellino. Pettine che serve per acco a gall.... Colla capellatura intermista
tonare o raccrespare i capegli dei ricci. di cappi e nastri, acconciatura da
Petteninna. Vedi la voce. veglie e balli – cont i trezzitt e in
Petten rar e Petten spess. Pettini radi contado cont i bibitt. . . . . In trec
e fitti(“tosc. – Gior. Georg. XVI, 254). ciuole – conti covazz.... Colla coda.
Petten saraa in manegh.... Pettine Pettenadùra. Acconciatura di capo.
da tasca, che si ripiega; si usa per Pettenadùra per Scarteggiadùra. V.
ravviare baſſi e pizzi. Pettenée o Peccenee. Pettinàgnolo. Fab
Streng tutt i gropp al petten. Ve bricator di pettini.
nire il nodo al pettine. Pettenin. Petlinino o Pettinuccio(“tosc.).
Stucc di petten. Pettiniera. Petteninna o Pecceninna. Pettine doppio
Pètten. T. dei Tessit. Pettine. Arnese che o spicciatoio. Specie di pettine a co
serve a calcare i fili del ripieno. Stà stola piana con dentatura dalle due
in una intelaiatura di regoli detti cre parti e con quattro mascelle. Ve n'ha
stelle (colognett o assett). -
di radi e di fitti(rar e spess).
Pètten. . . . . . Falegnami ed ebanisti Petteninn d'arma. . . . . I pettini
dicono Fà i petten allorchè nel segare spicciatoi tratti dalle corna de buoi.
un asse, prima in sur una metà poi Petteninn d'ongia. . . . . I pettini
in sull'altra riversa della sua larghez spicciatoi tratti dall'unghie bovine, ec.
za, la segatura va per modo che i Petteninn maltajaa. Lo stesso che
due tagli non s'incontrano appuntino Lendenìnn. V.
ma divergono; e petten è quel po' di Pettenùzz. . . . . . L'infima sinighella
sbieco che forma la divergenza. (firisell) così detta fra noi dal pet
Pettenà o Peccenà. Pettinare. tine o straccione con cui si carda.
Coo de pettenà. V. in Cóo. Pettéra. Pappatoja(Nelli Serve al forno II,
Pettenà per Spinà e Scarteggià. V. 14).Soggiogaja Buccola? Doppio mento.
Pettenà. fig. Pettinare uno. Criticarlo Pettesin. Polpette di petto di cappone
mordacemente. (Redi Op. XII, 152).
Pettenàa o Peccenàa. Pettinato. Pettin. Petuzzo. Dim. di Peto.
Parì peccenaa dai ors del marches Pettoeus. l Pettegolezzo(“volg. ital.).
Crevenna. V. in 6rs. Pettoeusaria. Cicalecci o Taccolate da
Pettenàda. s. f. Il pettinarsi per battersi - pettegola o da pettegoli.
Spellicciatura se fra cani, gatti e sim. Cuntà-sù tutt i pettorus o tutt' i
Pettenàda. s. f. fig. Cardatura. Scritto minim pett cagaa a vum. Ridire al
pettinatorio. Critica mordace. trui ogni nonnulla. V. in Pètt.
Pettenàda. add. Pettinata. Pèttola. Pillacchera. Zacchera. V. Stròll.
Pettenada in trezza la paisanna.... Pèttola. Lo stesso che Bollètta. V. – Tal
Acconciata il capo a trecce quali si volta pigliasi anche in genere per Ca
usano dalle contadine – contel co micia, ma sempre sottintendendo spor
ronin.... Coll'acconciatura del capo ca, sudicia, merdosa.
avente un coroncino per cocuzzolo – Pèttola. Gagno. Intrigo. Viluppo. Pia
cont el zestin..... Colla capellatura striccio – Pillàcchera.
intrecciata sul capo sì che nel cocuz Lassà o Pientà o Restà ecc. in di
zolo presenti come una panierina di pettol o in ball o in la mojascia. La
capelli – contel toppè.... Acconciata sciare o Restare (o simili) in isola, al
il capo a tappè – contel zignon..... colonnino, in nasso, nelle peste o nelle
Acconciata la capellatura a tignone – secche. Far lepre vecchia.
cont el bojocch . . . . Coi capegli ac Tirà-foeura di pettol. Cavar di fon
conciati sì che ne risulti come un do, Cavar altri d'intrigo o di malanno.
PET (333) PEV
Tirass-foeura di pettol. Uscir del piattita alla sua base e a contatto
gagno o del fango o d'imbrentina. dell'ugna ch'entra nel mozzo della
Trarre il cul dal fango. Spelagarsi. ruota. La fr. Patte. Il Diz. art. deno
Sfangarsi. Uscir d'intrighi. mina altramente questa parte, ma cre
Vess in di pettol. Essere entrato do per errore.
nel vitalbajo(Berni Catr. I), cioè nel Petturinna. T. di Stamp... . Specie di
viluppo, nell'intrico, tolta la metafora giacitura della fine di un titolo, d'un
dalla tortuosità intrigante delle vitalbe. capitolo o simile, la quale rassomi
Pettolaria o Pettoleria. Frascheria. glia in certo modo ad una piramide
Pettolón scherz. per Cùu. V. arrovesciata, formata dalle righe di
Ghel faroo menà mì quell pettolon. minuite l'una dopo l'altra di un qua
Che sì ch'io lo farò uscir di passo! dratino per parte. Quest'ornamento,
Menna quell pettolon. Muoviti.Trana. quale lo reputavano gli antichi tipo
Pettolón. Impillaccherato. Inzavardato. grafi, è detto dai Francesi Cul de
Pettolònna. Impillaccherata. lampe e dai Tedeschi Finalstock.
Pettolòttsch. per Cùu. V. Pettolon sig. 1.° Petturinna de merluzz. . . . . Il merluzzo
Pettón. Un gran peto. (gadus merlucius) sparato in mezzo
Pettòn de loff per Pètt de loſf. V. per lo lungo, scapato, insalato e sec
Pettoral. ad. Pettorale. Stomacale. Stoma cato al sole. Due di queste così da
chico – Pettorali per il petto con uno noi dette pettorine corrispondono a
strano pleonasmo dicono i nostri ven ciò che i Francesi chiamano Une poi
ditori di mele e pere cotte allorchè gnee de merluche.
gridano la loro derrata per le vie. Petulànt. Petulante.
Pettoral de ferr. T. d'Arm. Pettabotta. Petulantà. Insolentire. Fare, Dire, Scri
Pettoral. Pettiera. Reggipetto. Pettorale. vere, ecc. petulantemente. Usar petu

Petto. Striscia di cuoio o altro che lanza, arroganza.


tiensi avanti il petto del cavallo, ap Petulantón. Petulantissimo(Min.).
piccata alla sella da una banda e affib Petulanza. Petulanza.
biata dall'altra, onde in andando al Peùsg. V. Poeüsg.
l'erta, la tenga che non cali indietro. Pevarèlla. Peperella. Polvere fatta coi
Finiment a pettoral. Finimento con peperoni risecchi e pesti, la quale
pettorale: Ha Fibbion con Orecc..... certuni usano in luogo di pepe.
= Trombin. . . . e Passett. Passante Pevarèlla per Peverèlla. V.
r= Soracòll. . . . . con Capett. . . . . . Péver. Pepe; e ant. Pevere.
Pettoralitt o Tòcch de colanna. T.de”Sel.... Andà a toeò saa, e portà a cà pever
Cuoi succedanei al petto di cui sopra. fig. Andar giovenco o vitello e tor
Pettorinna. V. Petturìnna. nar bue. Andar messere e tornar sere.
Pettpólla (Giustà del Conciarpel di delle Erba pever dicono alcuni l'Erba
feste. Conciar male, far gran danno. pepe o Mostardina, cioè il Lepidium
Petturàl. V. Pettoral. latifolium L., ed altri il Cuociculo o
Petturinna. La Rimbusta(“sanese – As sia il Polygonum hydropiper L.
setta II, 1). Corsè(“tosc. – Muzzi Mett-sù el pever. Impepare.
Nuovo Spog. di vocab. nella voce Cor Pever garofolaa. Pepe garofanato.
sale 5). Specie di sparapetto, sostenuto Frutto del Myrthus Pymenta che pol
da stecche e impuntito, che le conta verizzato si usa per condire sotto
dine sogliono portare nella parte ante nome di spezie (spezzi, speziaria).
riore del busto e che fa quasi trian Pever in granna. Pepe sodo (Tar.
golo fra le due ascelle e il bellico. fir.). Pepe nero = in polver. Polvere di
La Bustenca, secondo i diz. ital., è quel pepe(Tar. fir.). Pepe spolverizzato – rott
drappo (detto Salvacor dalle Bellunesi) o in tocch. Pepe bianco o acciaccato.
con che le contadine si coprono il È il pepe spogliato della sua scorza.
petto nella lunghezza del busto. Salin del pever diciamo impropria
Petturinna. Zampa? Quella parte della mente quel vasetto in cui mettesi il
razza che rimane schiacciata e ap pepe in tavola. I . in Salin.
PEV (334) PEZ
Scartozz de pever mal ligaa. V. in Peveron de Voghera. Peperon dolce
Scartòzz. (Targ. Ist. II, 165). Credesi il frutto
Senza mettegh-sù nè pever nè saa. del Capsicum grossum di Wildenow.
fig. Senza mettervi nè sal nè olio(Men È grosso, carnoso, corto, grinzuto per
zini Sat 7.º). Non vi bisognar sù nè lo lungo, e poco acre o bruciante.
sal nè olio ( Buonar. Tancia 68). - Ciappà trii cocumer e on peveron.
Vessegh-sù el pever. fig. Essere fig. Non avere o Non riavere del sacco
carissimo. Essere altissimo di prezzo, le corde. Non avere della cosa che un
e fam. Saper di rame. Costare assai. s'aspetta il suo dovere a un gran pezzo.
Vess ona granna de pever o on Nas de peveron. Naso bernoccoluto.
granin de pever. fig. Essere una se V. in Nàs.
napa(Buoni Prov. II, 2 18). Essere di Peveronàsc. Peperonaccio(“tosc.).
pepe. Essere un grofanino o un garo Peveronin. Peperoncino(*tosc.).
.fanino, cioè un picciolgherofano(Mo Pèzz. s. f. pl. per Pezzocù(rossoretti). V.
nos. 56). Esser piccino di corpo ma Pèzz. Pezzo.
d'animo valente e d'intelletto acuto, Bell pezz de donna o d'omm. Bella
essere persona piccina ma tutta sale, tacca di donna o d'uomo. Bella schiat
tutta sapere. tona. Bel coramvobis.
Péver. Bracco. Birreno. Lo sposo d'Olim Pezz de mezz . . . . . Ne flauti e
pia. Voci di gergo equivalenti a Birro. nelle chiarine è quel pezzo che sta
Peveràscia detta anche Paveràscia. Ana fra l'imboccatura e il primo pezzo;
gallide. Cintonchio. Pizzagallina. Pape il fr. Corps du milieu.
rina. Mordigallina. Centonchio rosso. Pezz de quadratura. V. in Quadra
Bellichina. Erba bellica (Targ. Ist.). tùra.
Erba che fa cantarle galline, Morsus Pezz o Pess o Can gross. fig. Pezzo
gallina (Targ. Diz.). Erba ch'è la Pave grosso(Pan. Viag. Barb. II, 22o). Dei
rina dei Lodig. e l'Alsine media de'bot. primi della pezza. Pesce grosso. Pri
Peveràscia (altra). Crociata. Crisellina. masso. Pezzi grossi. Pezzi col cielo
Erba grisettina. Gialla di prato(Targ. (Salv. in Pr. fior. IV, 11, 124).
Ist. in Valentia cruciata). Pezz in giazz o dur. Gelato.
Peverèll. s. m. scherz. Bossolo delle spe Primm-pezz. V. Primm-pèzz.
zie. V. Cùu. Pèzz. Un pezzo di tempo.
Peverèlla. Caglio bianco. Pergolato. In D'on pezz. Di lunga mano.
grassabue. Robbia salvatica(Targ. Ist. D'on gran pezz. Di lunghissima
in Galium mollugo). mano,

Peverin. m. b. Anello. Forame. V. Cù u. Per on bell pezz. A pezza. Per un


– Nei diz. ital. Peverino sta soltanto buon pezzo. Un gran pezzo.
per imbuto (pedriaeu). Per on gran pezz. Per lunga stagione.
Avegh cald el peverin. Aver foja Pezz'è. V. Pezzè. ” -

o fregola. Essere in fregola. Pèzz. Pezzo d'artiglieria.


Strenges-sù el peverin. m. b. Fare Dà foeugh al pezz. V. in Foeügh.
il cul lappe lappe. Avere paura. Pezz de battajon, Pezz de campa
Peverinna detta anche Pavarinna o Pa gna. Pezzo da campo(Alg. Op. V, 81).
verinna.... La Veronica argensis dei bot. Pèzz. T. music. Pezzo – Pezz concertaa.
Peverón. Peperone. Peperoni. Peperacci. Pezzo concertato(Licht. Diz. mus.).
Il Capsicum annuum L. – Il cav. Re Pèzza. Pezza.
(Ort diroz. II, 258) ne annovera più Andà a pezz e boccon. Non se ne
specie, vale a dire P. comune, P. storto, tener brano. Cascar a brani. Dicesi
P. a ciliegia, P. tondo, ecc. di vesti logorissime.
Peveron bislongh. Peperone a cuneo. Fior de pezza. V. in Fior.
È acuminato e pizzica forte. Giontagh l'inguent e i pezz. Per
Peveron de Spagna o de Napoli. Pe dere l'olio e la spesa (Firenz. Op. I,
perone di Spagna (Re Ort). È tondetto, 25 ediz. mil. class.). Lo stesso che Gion
carnoso e pizzicoso più che ogni altro. tagh l'occa e i penn. V. in Occa.
PEZ (335 ) PEZ
Mettegh ona pezza. fig. Mettere un Pezza curta e Pezza longa. . . . .
tallo sul vecchio? (Monos. 9). Rimet I nostri pannajuoli distinguevano le
tersi in istato di mezzana sanità. pezze del panno in corte e lunghe;
Mettegh ona pezza o on pezzoeu. fig. le prime constavano di un pezzott;
Ripescarle secchie. Raggiustare i falli. le seconde di due.
Mettegh ona pezza lisa. fig. Rab Pezza de percall. Pezza di percale
berciar di vecchio? Hin tutt pezz lis. (*ſior.).
Sono tutti pannicelli caldi. Pèzza. T. degli Uffizi. Atto. Documento.
Mett i pezz ai colzett. Fortezzare Carta. Scritto.

le calcagna alle calze. Pèzza grossa. T. de Calzet. . . . . Nome


Pezza ai scarp. Toppa(*tosc – T. G.). generico di que due lastroni di ferro
Pezza de Bressa... Pezza incerottata che fanno parte della così detta Gab
così detta dal luogo onde ci viene. bia del telajo da far calze. Uno di essi
Pezza de la barba. Bavaglino. Pez combacia per appunto colle spalle del
zuola che si adopera per nettare i telaio della gabbia, e lo diciamo più
rasoi nel farsi la barba. Il fr. Frottoir. propriamente Pezza grossa; l'altro le
Pezza de la pesa. . . . . I calzolai sta per di sotto, e lo diciamo l'Albor.
chiamano così quel cojaccio su cui Pèzza per Pèzz usiamo in Pezza d'asen
tengono la pece. Pezzo d'asino. -

Pezza del stomegh. Pezza da sto Pezzà e Pezzà-sù. Rappezzare, Rattoppare.


maco(Targ. At. Ac. Cim. III, 211). Pic Rabberciare. Rabbrenciare.
ciolo imbottito o vero Panno lino o Pezzàa. Rappezzato. Rattoppato. (tèll.
lano che si mette sul petto per gua Pezzàa. Taccato - Ad di Cavàll. V. in Man
rentirlo dal freddo, volgar. detto an Pezzàa. Appezzato(“tosc. – Tom. G.). Con
che dai Francesi la Pièce d'estomac, macchie rosse in viso.
Quella delle donne potrebbesi chia Pezzàa parl. di colori. Pezzato di bianco
mare Zinnàle. (fecciolo. e di nero(Vas. 175).
Pezza de passà. Torcifeccio. Torci Pezzadùra. Rappezzatura,
Pezza de scirott. Piastrello. Pezzàna(Andà in cà). V, in Cà.
Pezza remissa. V. Taccon. Pezzè. Pezze(Cino Des. e Sper. I, 1). Pur
Pezz sora pezz. Toppe poste ripo dianzi.
ste e soprapposte (Fag. Rim. V). No sii vegnuu pezzè?(Mag. Interm. Baron. Birb.)
Pont de pezza. V. in Pont. Pezzentaria o Miséria. Una pidocchieria.
Se la ve brusa, mettigh ona pezza. Un nonnulla. El m'ha daa ona pezzen
Chi l'ha per mal si scinga. taria o ona miseria. Mi ha dato un
Vess ona bonna pezza de coll o de nonnulla. L'hoo tolt per ona pezzen
stomegh. Essere un pezzo di ribaldo, taria. L'ho avuto per un pezzo di pane.
un pezzo di manigoldo. Pezzètt . . . . Nella chiarina (clarinett)
Pèzza. Taccone. è il pezzo di mezzo.
Pèzza. Piastra. Sp. di Moneta nota – Pezzètt. v. cont. br. Pezzetto. L'è on bell
Nel nostro lotto Pezza signif. altresì pezzett. È un pezzuolo o un pezzetto
Moneta di calcolo. o un buon pezzetto. Hoo specciaa on
Pèzza de terra. T. d'Agrim. Pezzo di bell pezzett. Badai pure un pezzetto
terra ( fior. – Monos. 91). Pezzo di (Mach. Com. III, 4).
campagna. Pezzètt e Pezzettin dicono i cont. del
Pèzza o Giönta. T. de Cappellai per l'A. Mil. per Tocchèll e Tocchellin. V.
Fianchitt, V. Pezzètt d'assàgg. T. di Zecca. . . . . I
Pèzza. T. de'Pannajuoli. Pezza. saggiatori danno questo nome a quella
Testanna. Capopezza = Scimoss. Vi porzioncina d'oro o d'argento che
vagni = Boll. Bollo. = Marca. Marca. esce della coppellazione e che i Fr.
De la mostra se conoss la pezza. chiamano Bouton o Bouton de fin.
fig. A segnali si conoscon le balle. Gli Pezzètta. T. merc. Pezzetta. La pezza
asini si conoscono ai basti. corta dell'anchina, la lunga diciamo
Pann de pezza. V. in Pann. Pezzon.
PEZ (336) PIA
Pezzètta. . . . . Il sedicesimo della dop Pezzoeü. Astante. Stante. Servigiale.
pia di Spagna. Monetina d'oro di va Pezzoeu de guardia. La Guardia.
lore corrisp.° al filippo, alla piastra. Pezzoeü. fig. Limbello. Limbelluccio. La
Spantegà pezzett. Sbraciare. Essere lingua. Cascià el sò pezzoeu de per
lo sbracia. Far del grande. tutt. Mettere la lingua o il becco in
Pezzètta de Levant. Pezzetta. Bambagello. molle. Menà el pezzocu. Metter il becco
Teletta tinta in rosso col verzino e in molle. Cicaleggiare.
colla lacca vera o col pastello di coc Pezzoeura. Pezzuola.
ciniglia della quale fa uso chi vuole Con la guggia e la pezzocura se ten
imbellettarsi. La migliore ci viene di in pee la camisoeura. V. in Camisocùra.
Venezia. -
Pezzón. Toppaccia(º tosc. – T. G.).
Pezzigà. Spizzicare. Bezzicare, ed anche Se pezzon no le jutta, strascion le
Indur pizzicore. porta-via. V. Strasción.
Pezzigà o Pizzorà. Spizzicare (Alb. enc. Pezzón. T. de Calz. Forte di suolo? Pezzo
in Pusignare). Mangiucchiare. Spilluz di cuoio che si mette dentro o fuori del
zicare. Delibare, levar pochissimo da la parte deretana dello stivale là dove
alcuna cosa, e pianamente. chi cavalca suol fermare lo sperone.
Pezzigàda. Ad. di Nòtta. V. Pezzón. T. merc. ... La pezzetta lunga
dell'anchina.
Pezzigon. V. Pizzigòn.
Pezzigòtt. Fornaino? Quel fornajo che Pezzòn o Pezzon de soratésta. T. de Sel
non lavora col suo, ma colle farine lai. . . . Quadretto di cuoio addop
de privati, ed anche quel Fornajo piato che sovrapponsi alla testiera.
che cuoce soltanto pane di granturco. Pezzón de capellinna, T. di Sell... Qua
Pezzigòtt per Mennalevàa. V. dretto di cuoio onde si fortezza il dos
Pezzoeu. Pezzetta. Pezzuola. Cencerello. sale(capellinna) nei finimenti.
Dim. di Pezza – Nei diz. italiani Pez Pezzorin. Pezzolina. Picciola pezza.
zuolo vale bocconcino(tocchell). Pezzorin. Toppicina. Toppettina(“tosc. –
Mettegh on pezzocu. V. in Pèzza. Tom. Giunte), Picciola toppa da scarpe.
Trovà on quaj pezzoeu per el pat Pezzòtt. v. a. Daz. Merc. . . . . Due pez
tee. fig. Trovare cosa che faccia per zotti faceano la pezza lunga, uno la
la bottega. Trovar checchessia che pezza corta.
faccia al caso proprio. Pezzòtt(Vess on bell). Esser un bel
Pezzoeü e Pèzz. Rossoretti che vengono pezzo, un buon pezzo, assai tempo.
per lo più nelle guance ai tisici o Pì pì pì. Pi pi? Verso col quale si chia
fegatosi. mano a sè i pulcini. – V. anche in
Pezzoeu. T. de Murat . . . . Allorchè s'in Usellin.
comincia a rinzaffare (rebocca) un Pià. Prendere. Pigliare. L'ital. ant. Piare
muro, si getta la malta in alcuni punti vale pipilare (cippà).
fissi di cima e di mezzo e di fondo Pia, para, voltia e messeda. V. in
alla campata da rinzaffare, i quali Voltià. (becco.
servono come guide al restante del Pià. Bezzicare. Percuotere o ferire col
lavoro; queste prime guide di smal Pià. v. cont. Mordere. Per es. On biss el
tatura diconsi Pezzai; e se invece m'ha piaa. Fui morsicato da una biscia.
loro si pongano certe staffe di ferro Piacéri (Avegh tant per i sò minuti).....
che levansi poi dopo il lavoro, que Avere un dato assegno per quelle spe
ste diconsi Cavalitt de ferr – Nelle sette che si fanno per mero capriccio,
campate brevi e basse in luogo di non per bisogno, e che anche i Fran
tali guide(o pezzoei, o cavalitt de ferr) cesi dicono Menus plaisirs.
si praticano le così dette Fass le quali Piaſoeüja. T. di Cart. Lavorante al tino
consistono nell'allistare d'alto in basso (Alb. bass. in Ouvreur). Quell'operajo
la campata con due o tre liste di get d'una cartiera il cui ufficio è di libe
tata di malta che servono poi di guida rare il foglio di carta dai pannelli (fel
come sopra alla rimanente smaltatura. ter), e pigliatolo per un pellicino darlo
Pezzoeü. Pappino. Servo di ospedale. allevadore.
PIA (337 ) PIA
Piaga. Piaga. -
Pian. Piano nelle case.
Andà tutt in d'ona piaga. . . . Riu A pian terra. A pian terreno.
scire una sola piaga o tutto piagoso. A primm pian sott al tecc o sott ai
Ciappà el bus del cuu per ona pia copp. scherz. In una soffitta, in una
ga. Non saper distinguere quegli amici stanza a tetto.

dai paternostri. Pian nobil. Quartiere nobile (Targ.


Fà piaga. Impiagarsi. Diventar piaga. Viag. VI, 55). Piano nobile (Magal.).
Menà ona piaga. Menar marcia una Pian sforaa. . . . Ne teatri è nome
piaga. di quegli andari che sono in alto so
Per amor di cinqu piagh ! Per vita yra il palco scenico in servizio del
vostra! Oh porta del cielo! rullio delle macchine(morinej) e delle
Piaga incurabela. Piaga incurabile – scene (cors di scenari),
e fig. Seccafistole. (inasprita. Piàn. T. d'Armajuoli. Contrabbacinetto.
Piaga inviperida. Piaga infaonata o Quella parte della martellina che fa
Sarass-sù la piaga. Richiudersi o Sal coperchio al bacinetto.
darsi o Rimarginarsi la piaga. Piàn. T. de Conciatori per Galé. V.
Tutt a piagh. Piagoso. Tutto impia Piàn. T. de For. e Mur... Nel mattone è il
gature. Tutto piagato. nome dei lati piani, delle facce piane.
Piaga. Guidalesco. V. Guarisch. Piàn. T. di Stamp. Pirrone. Quella parte
Piàga. fig. . . . Persona che ha sempre del torchio che immediatamente pre
sciagure a ridosso, che è sempre in un ne il foglio che si vuole imprimere.
mar di guai, persona rammaricosa o Piàn per Piàno. V. -

rammarichevole: rammaricatore. Piàn. Piano. Aggiunto di Córs. V.


Piàga. fig. Seccafistole (persona). Piàn. avv. Piano,
Piàga. fig. Seccaggine(cosa). A pian. Piano. Sommessamente. Con
Piàga(Vita). V, in Vit. voce sommessa. Pianettamente.
Piagà assol. e Piagà i vit. v. cont. Pie A pian a pian. Pianissimamente.
gar le viti(Gior. agr. V, 185). Piegare Chi va pian va san. Chi va pian
(Trinci Agr. 54 e altrove). Ripiegare il va sano(Guadagnoli nel Bue sest. 15.”).
capo di vite abbrincatosi sul palo nel Pian, ben si lavora(Berni Orl. XXVI, 17).
l'annata andante e tenderlo e fer Chi va pian va san, chi va fort va
marlo al rincontro (palett) per averne a la mort. Chi va pian a ratto ?
frutto nell'anno seguente. I Brian Dà giò a pian. Batter piano.
zoli dicono Piagà per corruzione abi Pian pianin. Pian pianissimo.
tuale del cambiar l' e in a ; e in Piàna. T. de Fornaciai . . . . Quell'ul
questo caso la lingua esprime il vero, timo strato di tambelloni o di matton
perchè a mani trascurate riesce le più crudi posati tutti per piano, orizzontali
volte un vero impiagare le viti. È non verticali come gli altri, e ristret
quello che i Fr. dicono Baisser la vigne. tissimi fra loro sì che non diano il me
Tajà i vit per piagaj. Potare a capo nonno adito a terra od altro, il quale
volto(Gior. agr. VII, 15). ſa per così dire coverchio a tutta una
Piaghètta. Piaghetta. Piaguzza. Piaguccia. fornaciata, e cuocesi di conserva, ri
Piaghettinna. Picciola piaghetta. copre il monte degli altri mattoni così
Piagàscia. Larga piaga. detto la Pigna, e suol essere ultima
Piagònna. coperta alla fornace se pur non vi si
Pian. Piano. mettano sopra altri mation crudi alla
Mett in pian. Far posare in piano rinfusa come usano taluni i quali al
L'Auf gleich richten dei Tedeschi. lora prendono il nome di Pignon.
Vess in pian. Starsi nel suo piano Piàna. T. de Fornac. . . . . Quella parte
(Soder. Colt. vit. 186 ) parl. di botti. del cavalletto da lavorar mattoni che
Tirà in pian. Appianare. Affacciare. è fatta alquanto a pendio per ispia
Tirà in pian i quadrej Spianare i mat marvi sù il mattone. -

l'ian. s. m. Pianura. - (tcni. Piana e ant. Piòna. T. de Falegnami.


Al pian. In piano. In pianura. Darlotta Cagnaccia, Pialla co manichi
l'ol. III. - 43
PIA (338 ) PIA
l
che si adopera a pulire il legno dopo Pianella . . . . . Suola affatto piana di
averlo intraversato. È detta anche dai ferro colla quale si ſerrano i piedi an
Francesi Plane. teriori ai muli e alle mule. Vedi Fèrr
Piana scanada. Forcella. Incorsa a pianella in Fèrr.
tojo. Specie di pialla che serve a far Pianètt. Lo stesso che Pianetta. V.
le incanalature e le linguette; la Spon Pianètt. s. m. Oròscopo. Natale, ed an
dariola de Veneziani e de Mantovani. che Fato. Destino individuale.
Piana. Tavola. Pezzo di terreno prepa Pianètta e Pianètt Ajuola.
rato piano per le semente o le pian Pianètta ... Picciola tavola di terreno.
tagioni. Al colle ha significato spe Pianètta. T. de' Pettinagnoli. Pianetton
ciale di Contra assai larga. I Contra. cino. Stromento con cui si ripassano
l'iàna. T. d'Ag. Màgolo(Gior. agr. V, 179). e attondano i denti del pettine –
Magolato. Pianura. Possaia. Lista di Pianettone è un ferro addentato a
terreno divisa in varie porche. È nei scaletta con cui si riuniscono e puli
campi quel che negli orti e giardini scono i denti del pettine – Pianettina
dicesi ajuola(praeusa). dicesi uno stromento di dentatura più
Piana doppia. Prace binata, fina del pianettoncino, in di cui vece
Pianà e ant. Pionà. T. de Falegnami. i nostri pettinagnoli adoprano la cosi
Piallare, e ant. Dolare. Pulire e far detta Lima fina. (rare.
lisci i legnami colla pialla – Intra Piàng. Piangere. Piagnere; e alla lat. Plo
versare è quel piallare che il pialla A piang semm semper a temp... .
tore fa del legno per traverso prima In generale significa Non si dover altri
di venir all'ultima ripulitura. addolorare per sciagure non ancora
Pianàa. Piallato. (pialla. confermate – Talora equivale a Di
Pianàda. Piallata (Alleg. I 14). Passata di minacce non temere, di promesse non
Pianadinna(Dagh ona). Dargli due piallate. godere – Tal altra a Cavami d'oggi
Pianadór. T. d'Otton. Pianatoio. Specie e mettimi in domani.
di cesello. V” ha il Pianatojo colmo Chi pò manch piangia. V. in Podè.
e il Pianatojo piano. Dà-foeura a piang. Prorompere in
Piànca o Cinqu-quàrt. V. in Trav. pianto. Dare in un dirotto pianto. Rom
Pianca, e per lo più al pl. Piànch. Piane? pere in pianto. (dònna.
Nome di quelle travette piane e ri Fà piang la Madonna. V. in Ma
quadrate che fanno grata nell'interno Mettes a piang come on desperaa.
delle ruote da campane allargandosi Piangere durissimamente. Rompere in
diagonalmente nell'inferiore semicer un pianto. Sciogliersi a piangere.
chio di esse. Tengono luogo di razze Piang a tutt piang. Piangere a cal
con altro scopo. d'occhi. Disgorgare il pianto.
Pianéda. T. eccl. Pianeta. Paramento sa Piang comè. Piangere come una vite
cerdotale noto. Vi si osservano tagliata(Redi Op. V, 278 – però nota
Ovadin. Ovaletto - Croser. Sale. del suo editore). (dolcezza.
Pianeda plicada o assol. Plicàda. Piang de la consolazion. Pianger di
Mezza pianeta. Pianeta plicata. Plica Piang el coeur. Piagnere a uno il
ta. La pianeta che i sacerdoti vestono cuore di checchessia.

per celebrare nella settimana santa. Piang i oeucc. Avere lagrimazione,


l'ianedée. Pianetajo(“lucch. – Alb. enc. Piang i socu pcccaa. fig. Piangere i
in Banderajo). Colui che fa le pianete suoi peccati.
e altri arredi sagri. Piang per nagotta. Fare una quat
Pianèlla. Tavella. i . in Quadrell. trinata di pianto.
Cors de pianell . . . . Nelle fornaci Piang sott vos.Gemere. Rammaricarsi.
chiamano così quello strato di tavelle Tornà a piang. Ripiangere. Ripia
crude che a spinapesce sovrappon gnere. (Sass
gono ai tegoli così perchè si cuociano, Vess robb de fa piang i sass. V. in
come perchè ivi poste rattengano nei Vuj minga piang manca per quest.
tegoli il fuoco. -
Non me ne straccio gli occhi.
PIA ( 339 ) PIA
Piàng. Gemere. Lagrimare la vite – Il Piànna. V. Piana ne suoi vari sig.
gemitio dicesi Acqua(Sod. Colt. Vit.2 15). Piàno. s. m. Disegno. Pensamento.
Piàng (parlandosi di fichi). Aver la la Avè faa el sò piano. Aver divisato
grima. Lagrimare. o determinato o pensato o preso il
Piàng. Cigolare il tizzon verde. suo partito.
Piàng . . . . Il tenuissimo trapelar del Fà i sò piani. Far disegno. Dise
vino dal mezzule d'una botte o dalle gnare checchessia nella prºpria mente.
commessure delle doghe. L'incrina Fà on bell piano de guerra. Divi
tura d'una pentola darebbe luogo a sar bene la guerra. -

questo trapelare che diremmo Piang Fà on piano de vita noruv. Divisar


anche in siffatto vaso. di nuova o di migliore vita.
Piangént. Ad. di Sares. V. Pianoeiù. . . . . Un breve magolo, una
Piangin. Querulo. Bietolone. Pecorone. porca breve e stretta, un magoletto.
Belone. Piagnone. Che sempre frigge. Pianolin. . . . . . Una strettissima porca
Piangin o Piansgin. Piagnone. Pigolone. o prace: una passatella.
Rammaricatore. Uno che tien dentro Pianón. Pianura. Porca assai lata,
il cappone e gli agli fuora. V. Pena. Pianorin. Lo stesso che Pianin. V.
Fà el piangin. Pigolare(Pr. fior. IV, Pianorin. Pialletto.
111, o 1). Ruzzare o Scherzare in bri Andà adree contel pianorin, ſig.
glia. Rammaricarsi di gamba sana. Andar colle belle. Far vezzi.
Piangin. ... Il fante di coppe nel mazzo Piansgin. V. Piangin.
dei tarocchi – I Toscani invece hanno Piansgiorént. Piangente.
Brache d'oro pel fante di danari. Piànt dicono alcuni per Antènn. V.
Piangiorént. Piangoloso - Ad. d'GEùcc. V. Pianta. Pianta – Le piante si tagliano e
Piangiùda e Piangiudinna (Dagh ona). governano sì da permetter loro il cre
Rompere in pianto. scere o ad allo vento, o a mezz'aria, o
Piangistéri. Piagnisteo. Piagnistero. Pian vero a cespuglio(Trinci Agr. I, 167) –
gimento. Nelle piante in generale si osservano:
Pianin che anche dicesi Pianorin e ant. Castell. Palco – . . . . Croce o Bi
Pionin. Pialla. Arnese notissimo con forcatura o Forcato(Lastri Op. I, 293).
cui i legnajuoli appianano, assottiglia = . . . . Corona – Anima . . . . . -
no, puliscono e addirizzano i legnami. Biumm. Alburno = Rossumm. Anima –
La Varlope dei Fr. Le sue parti sono Toeur. Tronco – Pedagn o Pè. Pedale
Chignou. Bietta. Zeppa = Legnazz = Sceppa. Ceppo = Penna o Piuma
o Cassa. Ceppo con Mianetta e Pomell Ma o Foeuja. Ramatura? – Foeuj. Foglie.
niglia e Pomello = Ganass. Vottola = Soeu Frasche. Fronde - Ramm. Rami e Ra
la... - Cava o Bocchetta. Vano. Occhio. dis. Radici.
Pianin o Baston di cann. T. di Ar Pianta a balon. Pianta a pallone.
majuoli. . . . Sp. di pialletto tondo. Pianta a spalera. Pianta a spalliera.
Gh'è passaa sora sant'Isepp cont Pianta busa. Pianta vota.
el pianin. È spianata come un uscio So' stato ascoso in una quercia vota.
(“tosc. – T. G.). V. anche in Isèpp. (Bonar. Tancia l II, 1 1).
Pianin. T. de Gett. di carat. Pialletto Pianta che ven-sù lee de per lee.
(Alb. enc. in Registro). Ferrino ta Pianta spontanea.
gliente che serve per fare il canale Pianta d'alto fust. Albero da cima
al piede delle lettere da stampa. (Targ. At. Ac. Cin. III, I 19). Albero
Pianìn. Piano. -
d'alto fusto(Last. Op. I, 514 e altrove).
Pianin pianin. Pian piano. Pianissimo. Pianta de cantir. . . . . Ha il dia
Pian pianin. Pianettamente. metro dalle once tre alle quattro
Pianin. V. in Piàn. (da 15 a 2o centimetri). Se ne trag
Pianista. s. m. . . .. Sonator di pianforte. gono i travicclli (travitt).
Il Diz. di mus. ha Pianista in questo Pianta de cantiron . . . . dalle once
sig.; ma non è voce ancora general quattro alle cinque (o,2o a o,25). Se
mente ricevuta in Italia. ne traggono le travette(travott).
PIA ( 34o) PIA
Pianta de fà ass. Albero segaticcio. che ha le foglie della tal forma e
Pianta de maneggia . . . Ha il dia del tal colore, che fa un frutto della
metro da mezz'oncia a un'oncia no tal maniera, ecc.; indovinate qual è i
strale(dai 25 millimetri ai 5 centimetri). tutta la brigata si appone a indovina
Pianta de onza . . . . Pianta il cui re dicendo chi un albero e chi l'al
diametro è maggiore delle otto once. tro, e quando alcuno ha indovinato,
Pianta de pal . . . . dall'un'oncia quegli che mena il giuoco gli dice
alle due(o, o5 a o, io) di diametro. che dia tante noccinole, pesche o si
Pianta de palom. . . . dalle once due mili ai compagni, intendendo colpi, e
alle tre(o, 1o a o. 15). Se ne traggono i gli lascia andare il fazzoletto col quale
paloni da pergole(scarion de pelgora). li deve battere: quelli del cerchio si
Pianta de scimma. Pianta di alto fusto. danno alla fuga, ed egli va cercando
Pianta de somee. . . . Ha il diame di colpirli, e dura così finchè chi
tro, dalle once sei alle otto (o, 5o a o,4o) mena il giuoco non li richiami tutti
presa all'altezza di tre braccia di pe. intorno a sè per ricominciarlo da capo.
dale. Se ne cavano le travi. In pianta. Sulla pianta. P. es. I ne
Pianta de stà o de lassà o de las spol vegnen minga madur in pianta.
sada. Pianta matricina. Pianta da la Le nespole non maturano in sulla pianta.
sciar sussistere, da omettere ne'tagli. Melom de pianta veggia . . . Dicesi
Pianta de streppa. . . . Pianta da per ischerzo ai vecchi e calvi.
abbattersi – ed anche Pianta da tras Mett a piant on sit Impiantire(Last.
porre o trapiantare. op. I, 25). Mettere a piante un ter
Pianta de stroppa.... Che ha il dia reno, un ciglione, un argine, ecc.
metro non maggiore della grossezza ona pianta de per, de scires. de
d'un dito pollice. marenn e sim. Un pero, un ciliegio, ecc.
Pianta de terzera o de cavriada. . . . Rampegà su per i piant. Inalberarsi.
dalle once cinque alle sei(o,25 a o,3o). Inalberare. Innalberare. Salire sugli
Se ne traggono le travi da tetto(terzer). alberi.
Pianta dolza. Pianta dolce. V. in Scondes appos a ona pianta dema
Lèglia. - gioster. V. in Magiostra.
Pianta dove va-sù i usei a dormi. Piànta. fig. Impianto.
Albergo(“pis. – Savi Ornit. II, 1 o 1). Tirà-sù de pianta, Fà de pianta.
Pianta forta.Pianta forte. V. in Lègna. Far di pianta checchessia(Cocchi Disc.
Pianta forestera. Pianta esotica. II, 9o).
Pianta gabbada. V. Gabba. Pianta. Ruolo. Elenco.
Pianta gemellada. Pianta binata. Duu In pianta. Stanziale.
pin gemellaa. Due pini in un ceppo Pianta moral . . . . Elenco titolare,
binati, per opposizione a Elenco personale.
Pianta nanna. Pianta mana. Piànta. . . . . L'albero del filatoio. On
Pianta natural. Pianta a tutto vento. filatoi a dò piant, a tre piant. Fila
Pianta nostranna. Pianta indigena. tojo a due, tre alberi.
Pianta salvadega. Pianta spontanea. Piànta. T. di Diseg. Pianta. Piano. Di
Pianta sciuccada. Pianta cimata o segno topografico o corografico.
tagliata. (e riposta. Fà la pianta, Levà de pianta. Se
Pianta strepientada Pianta divelta gnare la pianta, Levar di pianta.
a A san Michee la pianta l'è toa e Portà-sù de la pianta. . . . . Dalle
i figh hin mee. p . Michée. linee piane della pianta venir su se
- -- Giugà a induvinà i piant. . . . Spe gnando quelle dell'alzata o sia del
zie di giuoco che si fa come siegue: profilo. -

Uno de giocatori tiene in mano un Piànta. T. de Zoccolai... Ne zoccoli cor


fazzoletto da quella parte dove ha fatto risponde a quello che è il suolo nelle
un grosso nodo, e ne lascia penzolare scarpe.
il resto, circondato da tutti gli altri Pianta de foeugh. . . . . Fuoco artifiziato
giocatori, dice loro: Io ho una pianta disposto sur una sola pianta isolata.
PIA ( 341 ) PIA
Piànta di pee. Pianta. Suolo. L'è minga bell quell ch'è bell.
Sotta la pianta di pee. Sotto le piante. ma quell che pias. V. in Bèll.
Piantèlla. Pianticella. Pianterella. Dimin. Me pias ironic. Garbato! Per es.
di Pianta. El gh'è andaa solº me pias . . . Ci
Piantell d'articiocch. Cardoncelli andò da solo? Garbato davvero.
(Last. Op. IV, 5). Piasegh a vun el lavorà bell e faa...
Piantèlla.... Picciol albero di picciol Esser infingardo, non voler lavorare,
filatojo. volere la pappa smaltita, parteggiare
Piantellinna. . . . . Pianterellina. per quel proverbio il quale dice che
Pianterrén. Terreno. Piano a terreno. La poca fatica a tutti è sana.
Stà a pian terren. Stare a terreno. I Piasentin e Piasentin doppi. V, in Morón.
pian terren gh'han semper de l'umid. Piasénza. Nome proprio di città che s'usa
I terreni sono sempre umidicci. sfra noi nelle frasi seguenti:
Piantón e Piantonà. V. Pientin e Pientonà. No è bell Fiorenza, ma è bell Pia
Piantònna. Arborone (Ah. Colombo No senza. V. in Bèll.
vella del Paolo Porcajuolo). Vegnì-via de Piasenza. Accondiscen
Pianàra. Pianura – Al dim. Pianuretta. dere. Acconsentire, ed anche Piacen
Pianùzza. Pialla per lavori gentili. tare. Piaggiare. Andare ai versi Pia
Pianuzza doppia. ... Pialla doppia. centare. Piagentare. Andare a placebo.
- Pianuzza sempia.... Pialla scempia. Cantar placebo.
Pianuzzin. Pialletto. Piccola pialla di va Piaserón . . . . Accrescitivo di Piasè,
rie forme secondo i lavori che deb ed una di quelle tante voci che i di
bonsi eseguire o di pulire o di far zionari italiani non hanno tratto fuora,
cornici. Il Rabot dei Francesi. lasciando l'arbitrio di formarle, se
Piapèss. V. in Martin pescò. condo le regole generali, a chi ha
Piasè. s. m. Piacere – V. anche Piacéri. buon criterio in fatto di lingua. Pare
Famm el piasè o Famm sto piasè che si potrebbe dir bene, e colla
(in aria ironica) . . . Oh vammi a . . grammatica e coll'nso toscano, Pia
Fà piasè a tucc. . . . Essere corte cerone; come far si potrebbe dell'al
sissimo, essere la stessa cortesia. tre sue voci sorelle autoron, passon,
On piasè, a fall sospirà, el var guston, disnaron, slavesgion, radisonn,
magott. Il doppio dà chi il dà senza baffion, polpetton, sciresonn, ec., come
tardare (La sentenza di Seneca Bis dat anche, mediante le dovute mutazioni
qui cito dat tradotta dal Mariani nel di desinenza, delle altre spargiott,
l'Assetta I, 2). Piacer fatto presto è olivott, portugallott, ecc., resononna,
piacer doppio. Chi tosto dà due volte tapononna, ecc., resonascia, locca
dà. Non sa donare chi tarda a dare scia, ecc., libertadazza, s'ciopetta
(Monos. 224). Quello che Seneca (de dazza, stupendonazza, vivazza, ecc.,
Beneficiis) disse in vari modi: Qui nostri volgari accrescitivi ai quali
tarde fecit, diu noluit I, 1 – Gratis tutti mancano i corrispondenti ne'
sima sunt beneficia parata, facile oc dizionari della lingua italiana.
eurrentia, ubi nulla mora fuit. Piaséver. Piacevole. Affabile. .
Vess on piasè. Essere un piacere. Piàstra . . . . Ne fattoi da olio è nome
Vess on piasè de matt. Averci un comune a due lastroni di ferro dei
gusto matto. quali uno, detto Piastra mas'cia con
Piasè. verbo. Piacere. Aggradire. una specie di pirrone nel centro, è
Chi nol ghe pias ch'el le spua-foeu annesso alla vite dello strettojo, e
ra. V. in Spuà. l'altro, detto Piastra femena che ha
Fassela piasè. Prendere checchessia un po di mancamento nel centro in
in buona parte o in buon grado. cui entra il pirrone dell'altra, è an
Feni minga de piasè. Non finire nesso al piastrone di legno (detto
checchessia ad alcuno(“tosc.). Sto ca Gandòlla o Pignètt o Masgioei) che
pellin el me feniss minga de piasè. preme immediate i semi oleiferi nel
Questo cappellino non mi finisce, vase del torchio. Servono a estendere
PIA ( 342 ) PIA
l'azione della vite su tutto il piano L'ultem piatt. scherz... Nelle case
dello strettojo e a mediare l'attrito. private intendesi per lo Steccadente,
Piastrèll . . . . Nome antonomastico fra forse perchè altre volte alle mense
i pavimentai (solin) per indicare i dei grandi gli steccadenti usavansi
mattoni screziati o a vari colori onde recare innanzi ai convitati in vaghis
ammattonansi le stanze di lusso. simi piattelli e con acqua di rose insie
Giugà ai piastrell . . . . Spezie di me col finocchio, coi mazzolini di fiori
giuoco che consiste nel tirare delle e coi confetti – Nelle osterie s'intende
piastrelle sopra una tavola, e fare a il Conticino.
cacciar giù da essa tavola la piastrella (Euv al piatt. V. in GEùv.
dell'avversario senza che cada la pro On salamm in d'on piatt de majo
pria, e si ſa in più maniere. lega. V. in Salàmm.
Piastrèlla di color per Piattelléra. V. Piatt de bellezza che diciamo anche
Piaströn. T. de'Carroz. e Fabbrifer. Gam Ordoeuvre dal fr. Hors d'oeuvre. . . .
berino ? Lastron di ferro bucato a mez Piattini da belluria.
zo per dare il passo al maschio che Piatt de mezz. Tramesso. Vivanda
si ferma a vite sotto l'ascialone ante che si mette tra l'un servito e l'altro.
riore del carro delle carrozze. Serve Piatt de mezz. gergo. La donna di
a difenderlo dall'attrito col corpo d'as mezzo(Zanon Rag. civ. III, ult.).
sile sul quale è un altro lastrone aſ Piatt de pitocch. Leccume. Braman
fatto simile per eguale scopo, pure giare. Ghiottornia.
detto Piastron. Il Diz. art. li chiama Piatt de rinforz... Vivanda alla gros
ambidue Piastroni. sa e dozzinale ma sustanziosa. Stufa
Piastrón. s. m.pl. . . . Quelle parti del ti, oglie e sim. sono piatti di rinforzo.
torchio da coniare le monete che i Piatt de verdura. Piatto d'erba(“fior.
Fr. chiamano Platines, e che servono – Capponi in Tomm. Sin. a Erba).
a reggere il così detto Quader. Piatt de... Piatto reale(Magal. Op.456).
Piasùu. Piaciuto – Mi sont già piasuda... Piatt guarnii... Un cappone arrosto
Così vi risponde fra crucciosa e non contornato d'uccelletti allo spiedo è
curante quella donna sulla cui bellezza un piatt guarnii.
voi moviate alcun dubbio. Piatt in umid. Intriso. V. Umid.
Piàtt. Piatto. Piattello. Ha Piatt superb. Vivanda regalata.
Fond. Ventre – Orla. Cornice. Pocch e bon, e pien el piatt. . . .
Cavaghen on bell piatt o Ciappann Così dicono per ischerzo i papponi.
on piatto on bell piatt. ironic. Far la Podè cavaghen on piatt. V. più sopra.
bella chiappa a... . (Guadag. Poes. I, stà attent al piatt. Mettersi attorno
48). Fare un bel chiappo (“tosc. – a un piattello e mangiar senza rifiatare
Tom. Giunte). Dare in nonnulla. – e fig. Aver l'occhio ai mochi.
Fà duu, trii piatt. Imbandire due, Strasc di piatt. V. in Stràsc.
tre vivande. Trovarii on piatt de bonna cera...
Fà el piatt de mezz o Fà el piatt La buona accoglienza supplirà alla po
o Portà el piatt. gergo. Portar i pol chezza delle vivande; al che si suol
li. Arruffianare. Arruffare. Arruffar rispondere La vivanda vera è l'animo
le matasse. Pettinarsi all'insù. Andar e la cera. V. anche Céra.
di portante. Tirare il calesso. Vess consideraa come el strasc di
Fann on bell piatt. Non far nulla. piatt. V. in Stràsc. -

Fà on piatt de cornitt. Far i cannoni. Vessegh minga el piatt. E lo stesso


V. in Còrna. che Vessegh-sù el gatt. V. Sù.
Infuriaa come el strasc di piatt. V. Piàtt. Piatto per Pietanza(“tosc. – T. G.).
in Stràsc. -

Minestra e duu piatt. Zuppa e due


Lavà i piatt. Rigovernare le stoviglie. piatti. (vitori.
L'è el mej piatt o L'è on bell piatt Piàtt. s. m. Vivanda di sovvallo dei ser
el piatt de bonna cera. V. più sotto Piatt. s. m. pl. T. di Mus. I tintinanti
Trovarii on piatt de bonna cera. bacini (Boccac. Aneto – Voc. parm.
PIA (343 ) PIA
in Amor f. 1o 1). Catube. Cemmanelle. Mandà-via i piattol. Spiattare(Cini
Cemmamelle. Piastre circolari di rame Des. e Sp. I, 8 e 9 qui per bisticcio).
simili a piattelli, un po' concave e per Toeù-sù i piattol. Appiattarsi (Cini
tugiate nel centro, dalle quali si trae Des. e Sp. I, 8 e 9 qui per bisticcio).
il suono picchiandole l'una contro Tutt pien de piattol. Tutto piattoloso.
l'altra dalla faccia concava. È stru Vess ona piattola. Essere un assot
mento che si usa nelle bande militari. tigliatore, un che assottiglia o che
Piàtt. add. Piatto. fisica nel sottile.
Piàtta. V. Piàttola. Piàttola. fig. Lappola. Persona che vo
Piatta dicono alcuni per Piattelléra. V. lentieri si freghi intorno ad altrui.
Piattaforma. T. d'Orolog. Piattaforma. Piattòn. Tondone. Piattellone.
Strumento il quale si adopera per Piattonàda. Piattonata. -

partire la dentatura delle ruote. Fà corr a piattonad. Piattonare.


Piàtta lissa. T. de Ferrar..... Specie di Piàzza. Piazza – V. anche Pasquée.
reggetta piana (mojetta). V. in Mojètta. Andà sù e giò per la piazza a spass.
Piattaria. Piatteria. Il complesso dei piatti. Piazzeggiare. -

Piattée. Piattajo(“tosc. – Tom. Giunte). Mettes in piazza. Spopolarsi ( Nelli


Pentolajo. Vaselliere. Vasajo. Vasel Mogl. in calz. I, 1o). Mettersi da sè
lajo. Vasellaro. Stovigliajo. sulle ventarole(Nelli Vecch. Riv. III, 3).
Piattèll. Piattino. Piattello. Tondetto. Far piazza de fatti suoi. Far belle le
Piattell di pugli. Piattino. piazze – Esserne piene le piazze –
Piattelléra che altri dicono Piàtta, altri Ta Se la cosa va al palio guai.
volòzza, altri Piastrella di color. . . . . Piazza d'arma, Piazza d'arme(Targ.
Piastretta di majolica con entro varie Viag. 255).
cavità per allogarvi i colori da miniare. Rabott de piazza. Piazza juolo?
Piattellin. Piattellino ! (lina. Restà in piazza. fig. Andare a spasso.
Piattellinètta. Tazzetta. Tazzino. Cioto Restare fuor di padrone. Dicesi dei
Piattellinna che anche dicesi Tazzinna. servitori che restano senza padrone.
Coppa. Ciòtola. Restà in piazza. Trovar preso il
Piattéra. . . . Moglie di vasajo o Donna luogo alla predica(Salv. Granc. I, 4).
che vende stoviglie. Piàzza. T. di Commercio. . . . . . Città
Piattéra per Peltréra o Squelléra. V. commerciale – e Piazza Corpo del
Piattin. T. di Ferriera. Quadraccio stiac Commercio ivi fiorente.
ciato? Specie di reggettina di cui si Cosse fa la piazza? Che fa la piaz
fa uso per regoli e testate delle reti Cosse fan in piazza? za? A quale
di fil di ferro (ramad e ramadinn). prezzo plateale corre una tal merce ?
Piattin. Piattino(“tosc. – T. G.). Pic Piazza. . . . . Vacanza, posto vacante.
ciola ma buona pietanza. Fior de piat Piazza per Pòst. V.
titt. Piattini squisiti. Piazza T. de Carroz. Luogo. V. in Sedér.
Piattinn. T. d'Orolog. V. Platinn. Piazza dicono alcuni per Carbonin o
Piattinna. V. in Posfoeigh. Spiazzoeü. V.
Piattinna. Ad. di Lima. V. Piazza. fig. per Calvezza.
Piattola che anche dicesi Piàtta. l aso da Anda in piazza. fig. che a cosa in
pannare (Last. Op. lI, 145). Specie di cipiente diciamo Avegh la cerega, a
ciotolone molto spaso, di rame non cosa innoltrata diciamo anche Vess
istagnato e con campanella da lato, pelaa, Avè che fa a la Pelada e sim.
capace di cinque sesti di brenta, dove Venire la o Dare nella pelatina. Appel
si mette il latte appena munto a fred larsi dalla sentenza. Dar nel calvo
dare, posare, fare il fiore, e disporsi (notisi che Pelo comprende anche il
a diventar poi cacio lodigiano. Se ne capello). Appellarsi della sentenzia
veda la figura nella tavola annessa (Monos 425). Essere passato per la
al Caseificio di Luigi Cattaneo. via de' pelacani o Aver giocato al pe
Piattola. Piattone. Insetto che è il Pedi lacchiù(l'aoli 296-7). Calvare. Calvarsi
culus pubisL. il capo a uno.
PIC ( 344 ) PIC
In piazza, fig. Calvo. Andà a piccà a la porta. ſig. V. in
Mostrà la piazza o vero Mostra el Pòrta.
calvari. Aver la pelatina. Piccà. Martellare. Dicesi del dolore friz
Restà in piazza. . . . Restar calvo. zante che cagionano alcuni malori.
Voj l'è in piazza. Oh ! egli è un Piccà. Ferire.
vento che pela. Si dice per ischernire Incoeu el só el ghe picca. Oggi il
uno spelacchiato, sole arde, abbrucia.
Piazzà. Collocare. Allogare. Piccà. T. agr. cont. dell'Alto Mil. . . .
Piazzà. T. d'Intagl. in legno... Levare ll primo zappettare il grano turco.
nei lavori d'intaglio tanto legno che Piccà. T. de Cuochi. Lardellare. La no
basti perchè risaltino debitamente le stra voce è franc. Piquer; e di quì
costole e i nerbolini delle foglie. il Vitell picche e simili. V.
Piazzàa. Collocato. Piccà. Scozzare le carte? Batterle sulla
Piazzàda. Sciarrata(*tose. – Tom. Giunte tavola giocando.
dal romanesco Sciarra per piazza). Piccàa. Picco. Punto. Tocco.
Piazzata. Chiassata. Piccada. Picchiamento.
Fà ona piazzada. Fare una piaz Piccàda a la porta. Picchio(Pan. Poet. I,
zata. Talvolta Sonar a fuoco(Buonar. xxxv, 2o). Picchiata.
Fiera II, 1, 17). Piccada. Ad. di Fritira. V.
Piazzadùra. T. degl'Intagl. in legno... Piccadinna, Picchiatella. Busse.
Quel vano che nelle foglie d'intaglio Piccadimna a la porta. Picchietto. Picchiet
rimane piano fra costola ed orlo o tino(Pan. Poet. I, xxxv, 2o).
fra costola e nervi o fra nervi e nervi. Piccàgh. Dar la picchierella a uno. Pic
Piazzàl. Piazzale. chiar uno. Percuoterlo.
Piazzée. v. cont... . Colei che dal co Piccàj. Picciuolo. I Picoll.
mune è deputato ad aver cura della Piccajnin. v. cont. Picciuoletto.
piazza d'un mercato, riscuotere le tas Piccànt. Piccante. Pungente. Frizzante.
se di posto, e vegliare i mercatali. Piccaprèj. Scarpellino. Tagliapietre. Con
Piazzètta. V. Pasquiroeü. ciator di pietre. Lastrajuolo.
Piazzoeüra dicono vari contadini dell'Alto Piccaprèj. fig. Scultor da boti. Scultore
Mil. per Piazzuolo, Piazzetta, testimo di nessun valore.
nio il loro Bell in ſassoeura brutt in Piccardia. gergo. Contadiname (*fior.).
piazzocura. V. in Fassoeüra. Quantità di contadini.
Piazzón. s. m. Piazzone(“tosc. e sest. 43.” Piccaroeò e Piccaroula per Serva(reggi
della Pianella). conocchia). V.
Picacoàna. Ipecacuana. Piccàsc e Piccascètta. V. Piccòzz e Pic
Picca. Picca. Gara. - cozzin.

Per picca. Per picca (Pananti nel Piccàss de fà, di, ecc. Avere il baco in
Corrier delle Dame milanese del 1811 checchessia (Redi Op. V, 5o). Piccarsi
pag. 42o). d' alcuna cosa.
Piccà. Bussare. Picchiare. Piccètt che altri dicono Pincètt, verso
E picca che te picca. Picchia e ri il Pavese Petróss, verso il Lodigiano
picchia. Frase che suol usarsi per Gossróss, verso il Novarese come a
denotare un ripetuto percuotere. Soma Barbaross; al pl. Piccitt. Petti
Piccà-dent. Conficcare. Ficcare. rosso. Pettiere. Uccello che è la Mo
Piccà de traditor. V. in Ciòd. tacilla rubecula degli ornitologi.
Piccà-foeura. Sconficcare. Cacciar Ciappà i piccitt. fig. Batter la borra.
Piccà-giò. Ficcar giù. (fuori. Preuder freddo.
Piccà-là. Battere. Picch. Fitta. Trafitta. Dolore pungente e
Piccà-lì. Slazzerare. Snocciolare. intermittente. Talora diciamo Di picch
Piccà-sù. Appiccicare. (burare. in del coo per ispeciſicare i dolori
Piccà-via di bott. Picchiare. Tam crratici ma non acuti ne contorni del
Piccà. Rattere. Picchiare all'uscio. Per es. capo. Di picch in di did. Unghielle
Han piccaa. E picchiato. Picchiano. nelle dita ?
PIC (345 ) PIC
Picch che anche dicesi Sàgher, Stobbi Picchettàa. . . . . Aggiunto delle Note
roeü, Liri, Pisis, Pajnàrd. Gonzo. musicali segnate con punti e arcata
Martore. Gatto frugato. Tanghero. No indicanti che hanno ad esser eseguite
mi che nell'Italia, paese agricola, con un colpo solo d'archetto saltellone.
si regalano con qual buon giudizio Picchettadùra? . . . . La segnatura mu
ognun sel dica alla più meritevol classe sicale di cui sopra.
d'uomini, cioè a contadini, riservando Picchitt. T. de Pastai. Carte di musica?
rovescio gli onorifici titoli di Svel Specie di paste configurate a rigo e
ton, Dritton, ecc. ai pancacciai, ed ai note musicali.
frustacassapanche delle anticamere dei Piccià. Sgaglioffare(Caro Straccioni I, 4).
Grandi di città. – Alla Donna direbbesi
Slazzerare. Snocciolare. Sgattigliare.
Una segastoppia. – V. anche Pajsàn. Sborsar danari.
Picch per Piccòzz sig. 1.° V. T” ee de piccià se tel vocu. Se tu
Magher come on picch. Seccaccio vorrai il 2ufolo tu mi darai il quat
(*tosc. – Tom. Giunte). Secco come una trino(Cecchi Assiuolo II, 2).
gratella (id). Che pare un surchio(id.). Picciàda. Snòcciolo di quattrini.
Picch per Pij (frizzo). V. Picciadinna (Dagh ona). Slazzerare un
Picch. Piccone, Strumento notissimo di po' di quattrini.
ferro che serve a rompere sassi, ecc. Picciafètt. V. Pecciafètt.
Il Zappon è una specie di piccone da un Piccitt, Plur. di Piccètt. V.
braccio solo, in ciò diverso dal Picch Picciùra, Picciurà, ecc. V. Pittùra, ecc.
che ne ha due. Il Gaijn poi è diverso Piccocùr. Battistrada. Dal franc. Piqueur.
e dal Zappon e dal Picch perchè ha l'un Piccol. V. Piscinin.
de suoi bracci tagliente e a foggia di In del mè o In del sò piccol. Nel mio,
scure, e l'altro aguzzo come piccone. Nel suo piccolo(“tosc. – T. G.). In del
Ghe voeur el picch. Vuol esser picco sò piccol el se le passa minga mal. Nel
ne. Hin in duu a lavorà cont el picch. suo povero se la passa(“tosc. – T. G.).
Sono due i picconai o i picconieri. Piccol. s. m. . . . . . Dicesi per anto
Picch. Picche(Pan. Poet. II, xxIII, 25). nomasia il Fattorino minore della bot
El negarav su l'ass de picch. Ne tega o dell'osteria.
gherebbe il pajuolo in capo. Piccolèzz. . . . . Voce che usiamo per
Succ o Secch o Sbris o Sutt come tacciare checchessia di poca valuta.
l'ass de picch. V. in Ass. Piccolin. Piccino. -

Picché. s. m. Coltroncino d'Inghilterra. Piccolitt. V. in Vin.


Basino trapunto d'Inghilterra? Specie Piccolòtt. . . . . Piccinaco.
di stoffa nota. Piccòtt... Puntine da intagliatori in legno.
Picché. add. Lardellato. – Fricandò pic Piccoltàa. V. Picollàa.
ché. Braciuola lardellata. Fetta di vi Piccòzz che altri dicono Picch o Piccàsc
tello addobbata con lardelli. Vitell pic e verso il Lodigiano Catelina. Picchio
ché. Carne di vitello lardellata. rosso. Picchio sarto maggiore. Uccello
Picch-e-pànder (Dì de vun). Dare il pet ch'è il Picus major L.
tine e il cardo ad uno. Dire il mag Piccozz altro detto da alcuni Ciòj.
gior male possibile di alcuno – Il Picchio vario o sarto mezzano. Il Picus
nostro modo proviene dal fr. Dire pis medius L.
que pendre de quelqu'un, cioè dirgli Piccozz de montagna. Picchio corvo
peggio che Vatti impicca. Se diseven o nero. Il Picus martius L.
adree picch-e-pander. Si davano cardi Piccozz o Piccasc gajnee. Picchio
arrabbiati. gallinaccio o grosso. Il Picus viridisL.
Picchètt (Giugà a). Giocare al picchetto. Piccòzz. T. de'Mur. Piccozza. Picchierello.
Sorta di giuoco di carte che si giuoca Sp. di martello tagliente da una parte.
tra due persone con 52 carte sole. Piccòzz. v. brianz. Scarpellino. V. Pic
Picchètt per Zicch o Zicchin o Zicchètt. V. caprèj. – In Brianza intendono spe
Picchètt de soldaa. Picchetto o Stacca cialmente col nome di Piccòzz quegli
mento di soldati. . . -
scarpellini che lavorano nelle Cave.
Vol. III. 44
PIC (346 ) PIE
1 piccozz che lavora a la Molera de lungo tempo e tutte punteggiate per
Viganò. Gli scarpellini che lavorano umido che dà in fuori. Quel che ne'
nella Cava (d'arenaria) di Viganò. legnami dicesi Imporrito o Imporrato.
Piccozzà. Picchiettare. Picchiare spesso e Picollàss. . . . Contrarre le macchiuzze
leggermente. – Spesseggiare i picchii. di cui sopra.
Tacch tacch, el piccozzé Picollin. Piccioletto. Dim. di Picciuòlo.
A la mia porta amor. (Bal. Rim.) Marenon del picollin. V. Marenon.
Piccozzà... Picchiettare una muraglia scal Picòtte. . . . . . Specie di stoffa.
cinata per rattaccarvi nuovo intonico. Pidria. Imbottavino(“tosc. – Zanob. Diz.).
Piccozzàa. Bullettato di . . . (Targ. Viag. Pevera. Petriuolo. Imbottatojo. Gran
I, i 19). Picchiettato. Picchiato. conca di legno quadrilunga con un
Piccozzàda. Colpo di piccozza. cannello di ferro nel mezzo che si
Piccozzamént. . . . Picchiettamento. adopera per infondere il vino nelle
Piccozzìn che altri dicono Piccascètta, botti così come s'usa l'imbuto per in
altri Catlinèi. Picchio piccolo. Uccello fondere i liquidi nelle bottiglie. L'Ario
che è il Picus minor L. sto(Scolast. V, 14) usò anche la voce
Piccozzin. Piccozzina. Piccola scure. Pidria togliendola al dialetto ferrarese
Piccuij. Voce antica usata nella frase col quale noi l'abbiamo a comune.
pure antica e registr. dal Var Milanes Mitria e pidria hin tuttunna. scherz.
Menà i piccuij. Giocar di spadone. Amore ha nome l'oste – Talvolta
Darsela a gambe. Lo stesso che Tondà.V. anche in sig. di L'è tutta fava.
Picol. v. br. Picciuolo – Anche gli Aretini On levativ con la pidria. V. in
dicono Piccolo o Picciolo per Picciuolo. Levativ.
Picóll e nel contado Picol e Piccàj, Pic Pidria met., che anche dicesi 6lla. Tan
ciuolo. Piuolo. Gambo. Pedicciuolo; goccio. Grossacciuolo. Bozzacchiuto.
dottr. Peziolo. Gambo di frutti, fo Persona piccola, tozza, sproporzionata.
glie o simili - I Brianzuoli pronun Pidrio-ù. Peverino(Soder. Colt. vit. 175).
ziano Pìcol con la lettera c raddolcita Imbito. Picciolo strumento, per lo più
per modo che rassembra un gi ed di latta, fatto a campana e con un
hanno il dettato Fann o Dinn de quei cannoncino in fondo, che si mette
col picol (pigol) che noi diremmo gross nella bocca de vasi per versarvi il
come ona cà. Farne o Dirne di quelle liquore. – V. anche Pedriceò.
coll'ulivo o marchiane. Farfoj del pidriceu, V. in Zèrgh.
Giugà ai picoll de scires. Fare alla Pidrioeù. . . . . dicono anche i confor
grappa (accennato dal Castiglioni nel tinai, offellai, ecc. quel cartoccio fatto
Cortigiano là dove parlando d'un gio a imbuto di cui servonsi per ispargere
vane amato da più e più donne, dice a spinta di mano e con bel disegno
ch'esse ne fecero per un tempo alla alcune poltiglie sui dolci.
grappa, come i fanciulli delle cerase, Pidrion. . . . . . Grande imbottatojo.
cioè a rubarselo l'una l'altra). Spe Pidriòtt T. de Lattai. Cappellina. Quella
cie di giuoco che si fa da due fan specie d'imbuto che suol porsi da capo
ciulli i quali prendono ciascuno una ai doccioni per raccogliere le acque
ciliegia e intrecciatine i picciuoli, li d'uno o più canali sovrastanti, e av
tirano a sè, e quello che primo col viarle nel tubo immediatamente sog
suo picciuolo rompe l'altro del com giacente. È nei condotti di ferro, latta,
pagno, vince le ciliege, e ricomin rame quel che la Braga (V.) ne condotti
ciamo il giuoco con nuove ciliege, di cotto, con questa sola diversità che
continuandolo quindi a piacere. ha in una parte dell'orlo superiore
Picollàa. Sprazzato, Brizzolato. Chiazzato. un beccuccio (canalin) che serve di
Indanajato.Picchiettato.Screziato.Spriz sfioratore all'acqua quando è troppa
zolato. Variegato. Macchiato di due o cadente con troppo impeto,
colori sparsi minutamente, Piéga. Piega.
Picollàa.... Dicesi anche delle bianche Ciappà la piega. Pigliare il garbo
rie e delle stoffe di seta state riposte | (“tosc. – Tom. Giunte) se in buon
PIE (347 ) PIE
senso – il mal garbo se in cattivo. Pien come on oeuv. Pienissimo. V.
Pigliare o Prendere la piega, la mala in (Eùv.
piega e simili. Piem de debet finna al coo. Vin Dèbet.
Desſa i piegh al venter. fig. Cavar Pien de lueuj. Pieno di lasciamista
il corpo di grinze. Mangiare a sazietà. re, Pieno di noja, di tedio.
Piéga o Crèspa. T. de Gualchierai. Piega Pien de vojamm. Affatto vòto,
falsa. Accostolatura. Accrespatura. Pien pienisc. Pieno zeppo. Pieno e
Piegà. Piegare. Ripiegare. Affaldare. pinzo.
Piegà-dent. . . . . Ripiegar dentro. Pién, ad. Ripieno. Cibato al di là (Dati
Piegà-giò. Ripiegare. Lep. 9 – Fag. Ast. bal. Il I, 1 ).
Piegà-sott. . . . . Ripiegar sotto. Pù che pien no se pò vess. Chi vuol
Piegà-sù. Ripiegare, più che pieno il corpo scoppia(Mouos.
Piegàa. Piegato. p, 142 e 514).
Piegàda. Piegatura. Piegamento, Pién. Ad. di Pànn. V.
Piegada d'ant de bottia. . . . . Ogni "! add. Pienotto. Si dice delle
ripiegatura d'imposte da botteghe. Pienàsc. ) persone o di alcuna parte
Piegadèll. . . . . Ferro bollito per giunta del corpo piena di carne,
a un altro. Pienèzza de stomegh. Replezione.
Piegadinna (Dagh ona). Ripiegare. Pienisc. Zeppo, Stivato.
Piegadùra. Piegatura. Piegamento. Piega. Pien pienisc. Pinzo, Pieno zeppo.
Piegaroeù. v. cont. brianz. Pieghevole. Pieno interamente, quanto può capire.
Piégh. Piego. Plico. Piènna. T. teatr. Piena(Pan. Poet. Teatr.
Piégh o Canon. s. f. pl. . . . . . Nome l, xxvi, 7).
di quelle come tramezze che servono Fà pienna.... Esservi piena in tea
a dividere dai così detti pan de zuc tro, ottenere pieno di gente il teatro.
cher il quadrato o l'aovato delle fian Piènna. Piena d'acqua. Piena dell'acqua.
cate dei copertoni delle cassette dei Piena. Ogni poo de pienna. A ogni
cocchi da parata. minima pienerella,
Pieghètt. Pieghetto. Pienòtt. Pienotto.
Pieghettin. . . . . . Picciolo pieghetto. Piént. v. contad. Mordace. Agro. Brusco,
Pieghettinna. Piegolina. Pientà. Piantare.
Pieghinna. Piegolina. Pieghetta. Dim. di Giugà a pientà. V. Giugà ai gandoli
Piegònna. Piegona. (Piega. in Gandólla,
Pién. s. m. Ripieno. Mescolanza di carni, Pientà a fior de terra. Porre a galla
d'erbe o simili che si caccia in corpo (Last Op. II, 75).
ai volatili o ad altro carname. Pientà dent, Impiantare.
Pién. s. m. met. Lite. Litigio. Guajo. Pientà-giò. Piantare. Porre.
Pién. s. m. Intrigo. Disordine. V. Pastée. Pientà in terz. V. Tèrz.
Fà on pien. Fare uno sdrucito Pientà la vigna V. in Vigna,
(Machiav. Legaz.). Originare un guaio Pientà. fig. Impiantare.
grosso. Pientà el mull. V, in Mùll.
Pién. s. m. T. di Manif di tabacco. . . . Pientà la labarda. Lo stesso che
Tutto quel tabacco che costituisce il Tirà la roeuda. V. in Reùda.
corpo del sigaro e che viene poi ri Pientà-sù. Impiantare. Ergere. –
coperto con una foglia intiera che Istituire,
diciamo Rubèn. Pientà-sù di ball, di cagn, di im
Pién. s. m. per Gòss sig. 4. V. piant. Piantar carote.
Pién. add. Pieno. Pientà. Piantare. Lasciare. V. in Pientón.
Cont on fà d'Ottavi pien. V. in Ottàvi. Pientà in ball. Lo stesso che Lassa
L'è pien de per tutt parl. di tea in di pettol. V. in Pèttola.
tri, chiese, alberghi, ecc. affollati di Pientà-lì. Cessare, e per bisticcio
gente. È pieno ogni cosa (Boccaccio scherz. Andare al cesso (Alleg. no8).
Nov. cit. dal diz. in Pieno). Pientà-lì socch e sacch e fusella,
Pien come ona vioeula. V, in Vioeùla, V, in Fusèlla.
PIE (348) PIE
Pientà-lì in sul pù bon. Lasciar sul Pientagiòn. Piantata (Lastri Op. V, 15,
buono. Partir sul far del nodo al filo. 67 e altrove). Piantazione (id. 65).
Pientà-lì i robb per aria. Lasciarle Piantagione.
cose per aria – Le cose per aria non Pientàlla. Finirla. Farla finita. Si dice
istanno bene; bisogna conchiudere e del non tornar più su quel negozio
terminarle(Fag. Ing. lod. II, 9). che si trattava o su quel discorso
Pientà-lì l'and e el camp. V. in che si faceva. Piéntela ne'. Finiscila.
Fusèlla. Mozzala. Sta. Cessa.
Pientà-lì on lavorà. Levar mano da Pientànn. Armadura? Que travi laterali
checchessia.
su cui posa il ceppo di una campana
Pientà-lì vun nè a pè nè a cavall. – Corrispondono ai Befrois de Fr.
Lasciare in sulla corda uno.
Pientann de l'aspa. Ritti del naspo.
Pientà. Piantare (Caro). Abbandonare a Pientann de molin . . . I lati qua
tradimento – Pientà è da malvagio; dri o rotondi che siano d'una doccia
Lassà può essere da onest'uomo. Bacco da mulino. Sono di pietra.
piantò Arianna, e ognuno compiange Pientànna o Mas'c.... Ferro che ponsi
questa misera piantata e ne vuol male verticale a saldezza di marmi, gu
a Bacco; Buondelmonte piantando la glie, ecc. Il venez. Duron o Birón.
già impalmata Amidei, per isposarsi Pientàss. Modo contadinesco equival. al
alla più ricca e più bella Donati, fu cittadinesco Fà el restin. Per es. Quell
riprovato da quanti e Guelfi e Ghi cavall el se pienta. Quel cavallo è restio.
bellini ei fe” nascere in Firenze. Ri Pientass in d'on sit. Piantarsi in un luogo.
maldo invece merita lode del suo la
Pientenàa. Listellato. Lus pientemada de
sciare Armida.
specc. Spera listellata.
El l'ha pientada. È stata piantata Pientènn. T. de' Faleg Listelli. Regoli.
da lui(Caro Lett. ined. II, 11). Pientón o Piantòn. Rimessiticcio. Rimet
Pientàa o Pientadùra o Pè. Dente? Ugna? titiccio, ed anche Piantone. Pollone
Quella parte della razza che s'inca spiccato dal ceppo della pianta per
stra nel mozzo(testa) della ruota. Il trapiantare.
Diz. art. denomina questa parte altri Pientón. Broncone. Troncone – Bar
mente, ma credo per errore. bata. Barbatella.
Pientàa o Pientadùra. T. de Panierai.
Pientón. T. di Cac. Palmone. Palo grosso
. . . . L'aggregato dei costoloni ver a cui s'affiggono le bacchette impaniate.
ticali costituenti una corba, una cesta, Pientón. T. d'Arti. Perno. Puntino. Pez
o sim. Intorno a questo impianto si zuolo d'acciaio appuntato ad uso di
vanno ravvolgendo le aste e i cors. fermare qualunque pezzo.
Pientàa. add. Piantato. Pientón. . . . Ne carri da carrozza a
Ben pientaa. Tarchiato. Informato. stanghe è il nome dei quattro ritti sui
Membruto. Ben complesso. Impersona quali posano gli stremi delle stanghe.
to. Ben messo della persona. - Pientón. T. de Calzett. . . . . Nome di
Pientaadritt che alcuni orologiai dicono que pezzi che si mettono per traverso
anche alla franzese Otil-a-planté (outil congegnati nelle così dette spalle del
à planter). Calibratoio delle piramidi. telaietto della gabbia che fa parte del
Strumento che s'adopera a calibrare telajo da far calze.
le piramidi e le molle dell'oriuolo – Pientón. T. de Tessit. Panconi o Ritti
Livellatoio. Strumento per livellare del telajo da tessere.
vari pezzi dell'oriuolo. Pientón . . . . . . Nelle viti a pergola
Pientàda. Piantata. Posta.
i ritti sostenitori del pergolato che al
Pientada de vit. Anguillare. Pancata. trove diconsi Corogn(cioè Colonne).
Pientadùra. . . . . Ne mozzi delle ruote è
Pientón per Ficcòn. V.
il loro centro, il corpo di mezzo in Pientón. T. Milit. . . . Guardia ferma,
cui sono i fori per impiantarvi le razze. ordinanza o scolta o sentinella ferma
Pientadura. T. de Panierai. V. Pientàa.
a capivia, alle porte o simili, non però
Pientadùra de rasgia. V. Pientàa. sempre armata di tutte armi.
PIE (349 ) PIG
Fà fà de pienton. fig. Porre o Mettere Pientonin. Piantoncino. Piantoncello.
o Tenere a piuolo. Obbligare alcuno a Pientonin de parafangh .. . I ritti mi
far pilastro o pergola o mula di medico. nori dei parafanghi.
Vess de pienton. Esser guardia fer Pièss. T. de Cappell. Paletta di rame, o
ma; se in cattivo senso Far l'aspettone. di legno, o d'ottone, la fr. Pièce.
Pientón. Piantone. Piessà.T. de'Cappell. Spalettare. Dare for
Dà el pienton. Lasciare in tronco ma colla paletta alle tese d'un cappello,
(“tosc. – poem. aut. pis.). Dare acqua Pietàa. Pietà.
di piantaggine. Piantare uno come un Mett pietaa. Muovere a pietà.
bel cavolo. Dare un piantone. Dare un Mont senza pietaa disse scherz. un
canto in pagamento. Piantare. Lascia nostro Almanacchista vernacolo del
re. Abbandonare. Andarsene senza far 1797 per Mont de pietaa, quasi nel
motto. l'istesso modo con cui il Fag. disse Luo
Pientón. T. de Carrozz. Colonne. Ritti. ghi pii non hanno pietà. V. in Mónt.
Que regoloni di legno che dal basso No vessegh pietaa che tegna. Non
in alto reggono l'intelaiatura del gu esservi quartiere(Fag. Gen. cor. I, 1).
scio delle carrozze – Molti ſabbri Oh cara pietaa! o vero Oh per pie
catori di carrozze fanno diversità fra taa! Oh vedi caso! Oh porta del cielo!
questi Pienton, e chiamano Cologn Piet6s. Pietoso. Noi usiamo la voce sol
Colonne i quattro ritti angolari, e Pien tanto nei modi seguenti:
ton Ritti i quattro ritti che servono di Cont on certo fà pietos. Pietosamen
battente agli sportelli. te. Con modo pietoso; e poet. Fattosi
Pienton del dedree. Colonne di dietro. il viso di pietoso colore.
Pienton del denanz. Colonne davanti. La mader pietosa la fa la fioeulate
Pienton de portera. Colonne di mezzo. gnosa. V. in Màder.
In queste ultime stanno confitti Piétra. Pietra. Noi l'usiamo quasi solo in
Manetton d'appogg. . . . - Bocchetta de Pietra infernal. Capitello? e Restà de
manetta. Contrasserratura.
pietra. fig. Insassare.
Pientón del morinell. Ritti del frullino? Piév. Pieve.
V. in Tiraspècc. Piſanaria. Ragazzaglia. Ragazzame. V.
Pientón o Baston del pajee. v. brianz. Bardassaria.
per quello che noi diciamo Omètt. V. Pifania. Pifania. V. Pasquètta.
Pientón del strenciroeu . . . I colonnini Piſfer. Piffero. Pifara. Tibia. Istromento
verticali del Carruccio da bambini. noto – All'accr. Pifferone, al dim.
Pientón del vesch. Cannone (Canti car Pifferina – Sonà el piffer. Pifferare.
nasc. 289 cit. dal Vocab. in Panione). Piffer. Piffero. Sonator di piffero.
Quella canna in cui si ripongono i Quell che ven per piffer va per
panioni(bacchetton del vesch). tambor. V. in Tambór.
Bacchetta o Bacchetton. Vergello. Panione = Piffer. s. m. pl. fig. Bilie. Gambette –
Bacchettina. Paniuzza. Paniuzzo. Paniuzzola = V. anche Stècch.
Busserott. Palmone ?
Pigh . . . . . Pesce dozzinale simile al
Pientón de parafangh. Ritti del parafango? 'Cavedine; è dalla mezza libbra ſino
Pientón de pigna. Bracciatelli ? Quei alle due; di buona pastura il maggio;
bracci arcuati di legno intagliato, trovasi nei laghi di Como e Maggiore
ornato , e talora anche dorato che (Porcacchi 155). Lo crederei una cosa
posano sui peducci della traversa di medesima coll'Encobi (V.) se Lacepède
parata e sostengono da tergo il seder non ne avesse fatto un essere speci
del cocchiere. fico nominandolo Crprinus pigus.
Pientón di càlcor. T. de Tes. Calcoliere. Pigher. Pigro. Inerte. Infingardo.
Pientón di porter. Colonne o Ritti degli Pighéra. Voce bergamasca che i Brian
sportelli. Que ritti che servono di zuoli usano per denotare il Pino, chia
sostegno agli sportelli delle carrozze. mando essi Pin il Cipresso.
Pientonà. T. d'Ag. Far barbate o barba Pigheroeiù. . . . Rete che mandasi in ac
telle – Trapiantare. Educar piantoni. qua con sugheri e sassi. Forse è quella
PIG (35o) PIG
medesima che altrove dicono Bighèza, quali i ſilari (banch) sono l'uno per
ed è così detta dal pesce pigh a pigliar testata(ponta), l'altro per lato(fassa),
il quale si viene tendendo. e questi un po' larghetti onde non
Pighiroeòla, ed anche Ossètt. T. de'Leg. soffogare il fuoco.
di lib. Stecca. Piegatojo d'osso o di Pigna. . . . . I fornaciai chiamano così
legno col quale si ripiegano e si li anche il monte o la catasta che si dica
sciano i fogli di carta. de'mattoni o de'tegoli già cotti allogati
Pigión. v. a. . . . . Moneta antica che sotto tettoie o portici o altri simili
valeva da quanto un soldo. luoghi difesi. I mattoni crudi accata
Pigméo. Pigmeo. Pimmeo. stati a sfiatatoi e sull'aja diconsi Gam
Pigmeo gravé. Ad. di Carater. V. bett; cotti e accatastati senza sfiatatoi
Pigna. Mucchio. Monte. Massa circolare, all'aperto si chiamano Cass; riposti
quadrata, conica, ecc. di checchessia. a tetto diconsi Pign.
Mett in pigna. Cumulare. Ammontare. Pignàtta. Pignatto, Peutolo, Pentola. Pi
Ona pigna de tond. . . . . Un monte gnatta,
di piattelli. Brusa-pignatt- Guatteraccio. Dicesi
Pigna. Pillàcchera. V. Avarón. per disprezzo a cuochi dappoco.
Pigna per Masgioeü. V. D'ona pignatta fann dò, tre, ecc.
Pigna. T. de'Carroz. Balestra. Traversa Fare de pentolini. Mandare una pen
di parata. Quel sollalzo di legnami tola in cocci.
intagliati, figurati e spesso anche in El diavol el fa i pignatt e el fa
dorati che nelle carrozze di parata è minga i coverc, Miser chi mal oprando
sostegno alla cassetta isolata e con si confida Che ognor star debba il
copertone su cui siede il cocchiere. maleficio occulto (Ariosto). Non si fece
Le sue parti sono i mai bucato di notte che non s'asciugasse
Gattej. Beccatelli? Peducci? - Pien di giorno(Monos. pag. 264). La neve
ton de pigna. Bracciatelli? - Brascioeu si strugge e lo stronzolo apparisce.
de l'assa de coccer. Braccetti = Assa El lavesg el dis a la pignatta, tiret
de coccer. Pedana – Ferr de l'assa in là che note me tensget. Da che pul
de coccer. Tiranti? Que'bracciuoli di ferro piti si sentono queste prediche'(“fior).
arcuati che raffermano e tengono fra loro in V, anche in Lavèsg.
tirare la pedana e il sedere del cocchiere, e Faccia de pignatta tencia V. Faccia
Cossin d'assa de coccer. Cuscino della Fà vedè a tucc cossa buj in la
pedana. (Suol essere di corame o di vacchetta;
pignatta. Andar col cimbalo in colom
e ivi posa i piedi il cocchiere.)
baja. Pubblicar i propri fatti quando
Pigna intajada. Balestra o Traversa ei dovrebbon essere tenuti segreti.
di parata scorniciata. Giugà a la pignatta. Fare alla
Pigna pientada sul carr. . . . . Ba pentolaccia (º fior.), Specie di giuoco
lestra impiantata nel carro del cocchio. che si fa tra due o più come segue:
Pigna volant taccada a la scocca Messa in mezzo ad una stanza una
cont i ferr de pigna. . .. . Ha soltanto pentola sotto a cui pongonsi denari,
Assa de coccer. Pedana - Fer de l'assa.
dolci o simili, si bendano gli occhi
Tiranti.
a uno de giocatori, e gli si dà in
Pigna (Pienton de ), T. de'Car. Balestra. mano un bastone, questi s'avvia alla
Traversa di parata. Pezzo di legno volta della pentola, e quando crede
della carrozza, ornato per lo più di esservi sopra, le batte addosso un
scultura, su cui posa la serpe. gran colpo; se coglie, vince quanto
Pigna. T. di Cart. Stiva(così l'Alb, enc. ci sta sotto; se no, rientra nel cer
in Aspetto). Presa. Il complesso di chio del compagni, e si bendano gli
quattro copie(cobbi) di fogli di carta. altri successivamente, e continua così
Pigna. T. de Fornaciai, .... Quel monte finchè ad alcuno della brigata non
di mattoni crudi che nella fornace si riesca finalmente di rompere la pen
sovrappone alle pianelle coprenti i tola, e di vincere così il premio del
tegoli. Consta di molti strati (cors) nei giuoco.
-
PIG (351 ) PIG
Nissun sa ben cosse buja in la pi Gussa de pignou. fig. Lo stesso che
gnatta di olter. Equivale a quell'altro Verza streccia de sciroeu V. Vérza.
Ne sa pussee on matt a cà soa che Pignocù. . . . Busse date col manico dello
on savi a cà di olter. P. in Màtt. staffile o con un bastoncello sulla cima
No m'è mai capitaa la pesg pi dei polpastrelli delle dita della mano
gnatta . . . . Non ebbi mai alle mani insieme raggruppati. Dividevano colla
il peggio affaraccio o il peggior pa spogliazza il favore dei pedagoghi del
teracchio; così suol dire chi ha per secolo scorso. I Piemontesi li chiama
le mani alcun affare intrigato assai. no Castagnate.
Pignatta busa. fig. Cervel voto. Fà pignou. Far pepe o pizzo. Ac
Savè cosse buj in la pignatta. fig. cozzar insieme tutti e cinque i pol
Saper che cosa bolle in pentola. pastrelli (grassei) delle dita. Faire le
Tutt'ognun sa quell che buj in la cul de poule dicono i Francesi.
soa pignatta. Ognun sa quel che bolle Pignocùla detta anche Paganón. V. ùga.
nella sua pentola(“tosc. – T. G.). Pignocùla. Ad. d'Èrba. V.
Vess on covercin che se fa a tutti Pignolin. Dim. di Pignocò. V.
pignatt. Aver cimiero ad ogni elmetto o Pignón. Rocchetto, Rotellina cilindrica
sacco per ogni grano o unguento per dentata i cui denti ingranano in quelli
ogni piaga – Esser da basto e da d'una ruota più grande. Dal fr. Pi
sella. Essere da bosco e da riviera. gnon – Nei diz. ital. Pignone significa
Esser politropo. Sassaja per argine ad una fiumara.
Pignàtta. s. f. pl.... Alcuni chiamano così Dent o Aletta. Dente; l'Aile de Franc.
il frutto della fusaggine. V. Roncàsgen. Pignón od anche Pèrno. T. dei Fabbri...
Pignàtta. fig. e bass. Conno. Dado infisso alla piastra d'una toppa
Pignàtta. fig. . . . . Cuffiaccia. per mezzo d'un pezzo di vite.
Pignàtta, Pignattin, ecc. diconsi nel con Pignón. T. de'Fornac. Fornellone? Quel
tado que vasi che noi Milanesi di città la specie di fornace posticcia che si
chiamiamo Caldàr, Caldarin, ecc. P. fa col materiale stesso che vi s'ha a
Pignattàda. Pentolata. Colpo di pentola. cuocer dentro. È quello che i Fran
Pignattàscia. Pentolaccia. cesi chiamano Fourneau, a differenza
della vera fornace con mura e tetti
Pignattée. Pignattaro (Min.). Pentolajo.
che dicono Four.
Pentolaro. Fabbricator di pentole.
Pignattèlla (Loeugh pij de la) abusiva Pignon... È anche tutto il materiale
mente detto. V. in Loeugh pij. ordinato in questa specie di fornace
Pignattin. Pentolina. Pentoletta. Pignat posticcia perchè v'abbia a cuocere.
tello. Pignattino. Pignon. . . . . È anche quel terzo
Pignattin de insed. Margotta. più di materiale crudo che si so
Pignattin. fig. Cuffino. vrappone al materiale già cotto per
Pignattin. V. Roeüsa signif meccanico. un buon terzo d'altezza, il quale
Pignattòn. º Pentolona(Lasca Spir.IV,4). viene cocendo pianamente di per sè
i". Pignattone(Min.). per forza del calore sottostante che
ha invaso tutto l'ambiente.
Pignéra. Ad. di Pöbbia. V.
Pignètt per Masgioeü. V. Pignón. T. d'Orolog. Fusto. Pezzo d'ac
Pignètt. T. de Carrai. Scannello? ciajo sul quale sono fermate le ruote
Pignètta. Monticello. Mucchietto. Muc dell'oriuolo per girarvi sopra – Fusto
chierello. Piccola massa di checchessia. del rocchetto – Fusto superiore ed in
Pignoccàda e antic. Pignocchae. Pinoc feriore delle aste.
chiato. Pinocchiata di Perugia(“fior.). Pignón longh de boffett. T. de'Carroz.
Confezion di pinocchi. Biposo. Le sue parti sono Paletta... = Vit.
L'è grande dolz pù che la pignocchae. Pite - Vermen... = Balla. Dado = Rosetta...

(Larghi Poes.). Pignorà. Staggire. Sequestrare. Gravare.


Pignocù. Pinocchi. Pinocchio. Pignòlo. Pignoràa. Staggito. Sequestrato. Gravato.
Seme del pino, granello di pina. Pignoraziòn. Staggimento. Sequestro. Stag
Giugà ai pignou. V. in Gandòlla. gina. Gravamento,
PIJ (352 ) PIL
Pignorin. Pinocchino. Pinocchietto(*tosc.). Pijà. Frizzare – Morsicare – Infortire.
Pigòtta che i contad. dicono La Popòla o Pila nei nostri bandi detta anche Pista
La Popo-ùra. Bambola. Fantoccio. Bam da riso. Edifizio a pestoni(Last. Op. III,
boccio. Poppàtola. Poppada. Fantoc 2 15) per iscorzare e bianchire il riso
cino di cenci o simili, vestito per – In Toscana, dice il Lastri, scorzano
ordinario da donna, che è trastullo alla Brilla (macina di marmo la quale,
delle fanciulline – Il Redi nel Vocab. mossa rapidamente dall'acqua sur un
aret. sotto la voce Poppada dice che piano fermo di sughero intarsiato di
noi chiamiamo Popòlo (sic) la Bambola: sverze di canna, spoglia il riso della
una delle due; o a suoi tempi la vo sua prima e ruvida veste). Fra noi
ce Pigòtta non era ancora nota fra invece la brillatura si eseguisce nel
noi, o ei s'ebbe quella popòla (ch'egli l'edifizio a pestoni consistente in una
travisò in Popòlo) dal suo amico il trave che mossa da una ruota idrau
Maggi che lo sovvenne della voce lica con certi suoi perni equidistanti
contadinesca siffatta tuttora viva in a spirale dà in altri perni uscenti
Brianza dove solea villeggiare – Pi dai pestoni e li fa cadere in altret
gotta proviene forse dallo spag. Pico tanti mortajetti soggiacenti ne'quali
tear (dimenar la testa). è il riso da brillarsi. E da osservarsi
De la pigotta. . . . . Quando una che anche i Francesi usavano antica
cosa qualunque materiale è assai pic mente le voci Pile e Piler per Macina,
cina secondo suo genere noi l'agget Macinare – L'edifizio dove sono que
tiviamo così. Per es. Giardin de la sti brillatoi è detto Risaja con voce
pigotta, Cà de la pigotta, ecc. Giar ambigua dall'Alb. enc., e consta di
dinuzzo. Caserellina, e simili. Lavisgioeu o Lavigioeu. Cono del pe
Fà la pigotta. . . . . . Dicesi del stone = Elbor. Albero e Forma. Pila.
ritrovare i grascieri alcuni pani defi Vase = Peston. Pestone o Brillatoio –
cienti di peso a fornai, o del ritrovare Roeusa o vero Muson o Pignattin . . . .
in frodo checchessia i dazieri. = Dent. Denti.
La Pigotta de Franza(Bal. Rim. III, 18). Pila, che altri chiamano Pilòn o Vàs o
Ora ha ceduto il posto al Figurin. V. - Mortée. Pila. Pilone e Piatto lo dice
Pigottàa-sù. Lo stesso che Masigottàa. V. il Targ. ne Viag. I, 2 15. Il vase dello
Pigottée. Bambocciajo(Nel. Serv. pad. I, 4). strettojo da olio che sta nel centro del
Pigottin. Lo stesso che Triiquattrin. V. letto di esso strettoſo. Ha nel fondo
On bell pigottin. Una bella donnina. una macina orizzontale sulla quale si
Pigottón. v. a. del Var. Mil. Cencio mol versano le olive che ivi sono poi in
le. Fantoccio. Da poco. frante dalla macina verticale aggirata
Pigottònna. Fantocciona? in esso vaso dall'albero dell'infran
Pigrizia. V. Pegrizia. toio – Il Grisellini volta questa pila in
Pigrizia vocutt minestra? Intender fa albio, truogolo, bacino e fin marra
scine ma non portate(Fag. Av. pun. I, 12). traducendo con equivoco e falsità il
Pigriziònna. Pigraccia. suo nome franzese Mare.
Pij. Pio. Questa voce però è usata da Pila per Förm. V.
noi soltanto come aggett. di Loeugh. V. Pilà. T. delle Ris. Brillare. Spogliare
Pij. v. cont. per Morso come nel seg. prov. il riso della sua prima e ruvida veste.
Tutti mosch gh'han el sò pij. An Pilàa. Brillato.
che la mosca ha la sua collora. Ognuno Piladór che anche dicesi Pilò e Pilòtt.
ha i denti. Ogni uomo ha cinque dita T. delle Risaje. Brillatore. Quell'ope
nelle mani (Monos. 112). Ogni serpe rajo che attende a brillare il riso.
ha suo veleno. La mosca tira il calcio Piladóra (Ris a la). V. in Ris.
ch'ella può. Il lat. Inestetformica bilis. Pilaster. Pilastro.
Pij. Picco (Soder. Colt. viti, 124). Frizzo. Latinos grossos facit tremare pila
Sto vin el gh'ha on pij de no di. stros. Davvero ch'ei tira le orecchie
Questo vino è frizzantissimo. a Prisciano. -

Pij. Fortume. Acidore, Nodar del pilaster. V. in Nodar,


PIL (353 ) PIM
Pilaster. . . . Nel Daz. merc. è una specie Pilattént. Sudicio. Sporco. Porcino. Sucido.
di Misura pel fieno, per lo strame, pel Pilattòn. Sudiciaccio (* tosc. – T. G.).
lino, pei legnami da opera, da palatura Sudicione.
e da fuoco, per la stoppia, per la paglia. Pilattònna. Sudiciona(“tosc.).
Pilastrèll e Pilastrin. Pilastrello.Pilastrino. Pilé. Ad. di Zùccher. V.
Pilastrin. T. de Fornaciai. . . . . Nome Pilètta. Ralla. Dado. Ferro su cui girano
di ognuno di quei filari di cinque o i bilichi (polliz) degli usci e simili.
sei matton crudi che si posano sul Piletta de bronz. Bronzina.
fondo della fornace a sostenere gli Pilètta per Nariggiàa. V.
addentellati (dentad), cioè gli altri mat Pilètta.T. di St. Dado del pirrone(Alb. enc.
toni che si vengono loro sovrappo in Dado). Quel pezzo di acciajo vano,
nendo, sporgenti vievia l'un sopra incastrato in una piastrina nel bel
l'altro circa quattro dita. Sono i Clair mezzo del pirrone, in cui si aggira il
champs dei Francesi. perno della vite del torchio da stampa.
Caregà a pilastrino a pilaster o a Pilettinna. Rallino. Piumaccetto(Last. Op.
pilastrej. V. Caregà. III, 2 17).
Pilastritt. T. de Fornac.... Nome di quei Pilla (la). gergo. Quattrini, Danari. Soldi.
pilastrini di circa un terzo di metro Pecunia – Forse voce che abbiamo
quadrato che a due o tre strati di tolta ai Francesi i quali chiamano Pile
mattoni sopra la volta della fornace quella parte della moneta dove sono
ne vengono scompartendo l'area in impressi gli stemmi del principe.
tanti rombi che diciamo Camarin. Pilli (i). I Secchi. Danari. V. in Danée.
Pilastritt di copp. T. de Fornaciai..... Piló. V. Piladór. -

Que'dieci o più pilastrini di quattro Pilón (negl' infrantoi da olio). r. Pila.


o più matton crudi in grossezza e Pilón. T. degli Archit. Pila. Pilastro dei
ottupli in altezza che sono ordinati ponti sol quale posano i fianchi degli
nella fornace a sostenere i tegoli da archi. Nei diz. ital. Pilone vale quanto
cuocervisi. (cio. pilastrone da cupole.
Pilaströn. Pilastrone e al pegg. Pilastrac Pilòro. Piloro.
Pilàtt. Pilato. Nome proprio usato fra Pilòtt. V. Piladór.
noi ne seg. dettati: Pilòtta (Ris a la). V, in Ris.
Avè a che fà come Pilatt in del Pilòtta. v. cont. per Piròtta. V.
patèr. V. Patèr. Pilòtta de la saa dicono vari contadini e
Conscià come Pilatt. Conciar pel di spec. in Brianza per Büssera de la saa. V.
delle feste, ed anche Sciamannare – Pimperimpàra (Polver del . . . . Voce
Insudiciare – Gualcire – Guastare. sarda (pimpirimpau), significante un
El mangiarav anca i pee de Pilatt. frullo, un nonnulla ecc., la quale s'a
V in Mangià. dopera dai saltimbanchi per dare un
Mandà de Erod a Pilatt. Mandar certo che di autorità alle loro ciar
da Erode a Pilato. Abburattare uno. latanerie, dicendosi da essi sopra certi
Parì la cà de Pilatt. . . Essere una loro giuochi Cont on poo de polver
casa tutta in disordine, tutta sossopra. del pimperimpara, con pu se ved e
Parì la serva de Pilatt. Essere una manch s'impara, e allucinando così gli
svivagnataccia. Parere una manimor spettatori come suol accadere in ogni
cia. Essere come un cammino. Essere viluppo simile al Giuoco del biribara
donna schifa e sudicia nei panni o dove chi più vede manco impara – An
sulla persona. I Francesi direbbero che i Fr. hanno a quest'uopo la loro
Ètre fait comme un torchon. Poudre de perlinpimpin.
Pilàtt che anche dicesi Porscèll. Sudi Pimpin. Voce spagnuola usata in
cione. Sciamannato. Sordido. Sucido. Giugà a pimpin cavallin. . . Sp. di
Pilatt in pontificaa... Re de'sudicioni, giuoco fanciullesco che si fa così: Uno
Pilattàda. Sudiceria. Sucideria. mette di celato in una mano sola
l'ilattèll. Sudiciuolo. Sudiciotto. noccioli, noci, danari o checchessia
Pilattèlla. Sudiciuola(“tosc.). Sudiciotta. altro, e quindi presenta ambedue
I ſol. III. 45
P|N ( 354 ) PIN
le mani serrate all'altro giocatore, e Pincirolà. Piluccar l'uva spiccando acino
gli domanda quale delle due mani ed acino.
egli scelga, e questi dicendogli Pim Pincirolin. Acinuzzo? (Lor. Med. Beoni
pin cavallin, acqua calda, acqua III, 145; id. Simposio I, 25). Chicchi
freggia, ten ti quest e damm a mi no. Chiccolino(“tosc. – Tom. Giunte).
quest (ed in Brianza Pimpin cavallin Pinéra. Ad. di Pöbbia. V.
con tre stera de molin, pan cold pan Pinfeta. V. Ponfeta.
fresch, tenti quest e damm a mi quest), Pingher. Tritone. Sbricio. Povero.
se si abbatte nella mano piena, vince Pingiacca. Dipintoruzzo – per Badée. V.
e guadagna quel che v'era dentro, e A pingiacca. Pengiglioni.
se dà nella mano vòta, resta perdente Pingiaccà. Pitturacchiare. Scarabocchiare.
e soggiace ad una convenuta penitenza. Pingiaccàda. Scarabocchio. (belli.
È una specie di Sbricchi quanti. Pingiaccòn. Pittor da chiocciole o da sga
Pimpin per Pinciroeü. V. Pinì e Pinin. v. cont. per Piscinin. V.
Pimpinèlla. Pimpinella. Salvastrella. Erba. Pinola. Pillola. Pillora.
Pin. Pino. Nome delle due piante dette Indorà la pinola. fig. Indorare. In
da Linneo Pinus pinaster e Pinus sil cialdare. Dorare. Inorpellare. Orpel
vestris. lare. Usar doratura di parole o dora
Pin dicono i Brianzuoli per Ciprèss. V. tura di prologo.
Il vero Pin da essi è detto con voce Mandà-giò la pinola. fig. Inghiottir
bergamasca Pighera, benchè spesso la pillola. Inghiottirsi o Mandar nel
confondano sotto questo stesso nome e gozzo l'amarissimo calice.
il vero Pino e il Cipresso. A Vescogn Pinola indorada. fig. Pillola dorata
gh'è duu pin; e in verità l'uno è – scherz... Vestito bello e luccicante.
pino, l'altro cipresso. Pinol de Brera, Pinol de Franch, ecc.
Pina, Pinin, Pinoeü. Voci sinonime verso Pillole di Brera, Pillole di Frank, ecc.
il Comasco di Asina, Asinello. così nominalmente specificate come le
Pincètt per Piccètt. V. Pillole del Redi(Redi Op. III, 154), e sim.
Pincettòn. v. cont. brianz. Pinchellone. Pinol de cusinna e decott de can
Pincianà. Celiare. Far baje, tinna. V. in Decòtt.
Pincinèlla. . . . . Gergo di que vettu Pocca pinola! per esclamazione vale
rali che diciamo Fiacristi. È la breve quanto Pocca busca! V.
corsa d'un fiacre a un luogo deter Pinolaria. Pillolame.
minato senz'obbligazione a ritorno. Pinolètta e Pinolinna. Pilloletta. Pillolina.
Non va soggetta al prezzo orario fisso Pinsa . . . . Tanaglia a mascelle scana
pei fiaccher, ma viene pagata per lo late della quale il calzolajo fa uso
più con trenta soldi milanesi, e più per afferrare e distendere le pelli colle
o meno secondo la convenzione del quali sta facendo scarpe, stivali, ecc.
momento. (ciorà. La Pinse dell'Encyclopédie.
Pinciorà. Imbrunare. Invajare. V. Pen Pinsa. T. de Conciat. . . . . Sp. di ta
Pinciorà per Pincirolà. V. naglia colla quale maneggiano le pelli.
Pinciroeù. Chicco. Acino d'uva. – Quello Pinsa. T. de Cappellai. Pinzette? Mol
dimenticato dal vendemmiatore dicesi lette? Strumento col quale si vengono
Raspollo. levando via da un cappello di feltro
Pinciroeü che anche dicesi Usellin, Pis tutti i peli vani e grigiastri (i giar)
siroeò, Pimpin o Pipì. Cece. Uccelli che lo deturperebbero – Pinces le di
no. Membrino de bambini. cono anche i Francesi.
Tremà el pinciroeu. m. b. Fare il Pinsà. Svanare. Rivedere? Mollettare? La
cul lappe lappe. Aver gran paura. mollettatura o riveditura dei peli vani
Pincirolà e Pinciorà. Raspollare. Rag ne cappelli. -

gracimolare. Raggranellare. Racimola Pinsoeüra. Riveditora? Nelle officine dei


re. Andar cercando i raspolli, i gra cappellai è detta così quella donna la
cimoli, le granella dell'uva scappate quale colla molletta detta pinsa svana
ai veudemmiatori. i feltri.
Pl(E. (355) PI (D)
Pinta. Fiasco. Misura nota(Alb. enc. in Fà i piopucc. Impidocchire.
Misura), così detta fra nei dal fr. Ghe casca manca la pell d'on pioeucc.
Pinte – Pinta nei diz. ital. vale spin Non gli casca nulla(“tosc. – Tom. G.).
ta, impulso – Si divide in Non darebbe altrui del profferito. Non
2 Boccaa. 2 Boccali = 4 Mezz. 4 darebbe un bere a secchia. Non da
Mezzette o Metadelle e 8 Zaina. 8 rebbe fuoco a cencio.
Quartucci? o Terzeruole? Maa che se va tutta piogucc. Morbo
Da o Andà in pinta. ſig. Andare a pediculare. Ftiriasi.
verso, a genio. Mazzà i piogucc in coo a vun. fig.
Pintàscia. . . . . . Un fiasco ardito, un Mangiare la torta in capo ad uno.
gran fiasco. Pioeucc refaa. Pidocchio rilevato.
Pintinna. Fiaschetto. Contadin rivestito.
Pintònna. Fiascone. Tirà-foeura di piogucc. Cavar di cen
Pinzètta dicono alla francese vari arti ci. Cavar uno del fango.
giani, e spec. gl'Intagliatori in legno, Pioeùcc. fig. Tignamico. Esoso. V. Lesnòn.
per Mojètta. V. - Pioeùcc di fav. Pidocchio delle fave(Gior.
Piochin v. dell'A. Mil. per Pajocchin. V. Georg. I, 741 e XII, 195). Gorgo
Piòda o Piòta o Piòtta. Piastra(*barghi glione delle fave. Pecorella de'cavoli.
giano – Targ. Viag. IV, 71). Lastra. L'Aphis brassica degli entomologi. Il
Lastrone. Pietra piatta e grande, an cumulo di questi insetti cagiona la
che informe, da fare muri a secco. perdita di tutte le fave(basgiann).
Piòda. Lastra. Pietra non molto grossa Pioeuccpollin. Pidocchio pollino (Alb. enc.
da coprir tetti e da lastricare – Nei in Pollino). Specie d'acaro o pellicello
diz. ital. Piota vale zolla di terra con che infetta il pollame; il Pediculus
erba attaccata. gallina degli entomologi.
Piodéra. v. dell'A. Mil. Petraja. Cava di Pioeùgg. V. Pioeücc.
lastre. Pioeuggiaria. fig. Pidocchieria. Spilorce
Pioeùcc o Pioeùgg, e sch. Pellegrin, Fran ria. Grettezza. Estrema avarizia.
zés, Trottapian, Freguja de pan e sim. Pioeù v. Piovere.
Pidocchio; e scherz. Cavalier errante. April pioeuva pioeuva che vegna
Pellegrino. Forestiero(Firenz. Op. I, 77 - gross la coeuva, o April n'ha trenta,
dove rende anche la ragione di que e se piovess trentun farav dagn a
sti nomi). Il povero peregrino (id.) nissun. Aprile una gocciola il die, e
e con altro gergo Fanti, Fanteria spesso tutto il die. Aprile quando piange
(Doni Zucca p. 19). Il Pediculus hu e quando ride(“tosc. – Last. Prov. V,
manusL. l franzes ghe scappaven in 255). Aprile piovoso, maggio ventoso,
di cusidur. La fanteria se gli fuggiva anno fruttuoso (Monos. 576). L'acqua
in Valcostura(id. ivi) – L'uovo del d'aprile il bue ingrassa, il porco uc
pidocchio è detto Léndena Lendine; cide, e la pecora se ne ride(ivi 578).
e il pidocchino recente Biss Cria(“aret. La prima acqua d'aprile vale un carro
– Voc. aret.). - d'oro con tutto l'assile(ivi). Marz'ali
Andà tutta piogucc. Impidocchiare do, april umido(ivi). Aprile una coc
Impidocchire. ciola per die(ivi 579).
Aveghi fioeu che ghe mazza i piogucc Balcà de pioèuv. Spiovere.
in coo. V. in Fioeü. L'e rar ch'el tronna che nol pioèuva.
Fà danee su la pell d'on pioeucc. Vi P. in Tronà.
vere o Far roba in sull'acqua. Squar Minaccià de pioeuv. Esserperpiovere.
tar lo zero. Tirare a un lui. Tirare Pioeuv a ciel rott dicono bellamente
ad ogni spillancola. Faria danar so i Brianz. per Pioeuv a la roversa o
pra una punta d'ago (cioè su tutto e vero Pioeuv a tutt pioeuv o Pioeuv che
di tutto dice il Pan. Poet. II, xvii, 5). Dio le manda o Pioeuv a secc. Stra
Scorticherebbe una pulce per venderne piovere. Venir giù le piogge a cata
la pelle. Stillerebbe la nebbia(Pan. Viag. ratte aperte(Car. Let ined. I, 9). Pio
(Barb. I, 55). Scorticare il pidocchio. vere a flagello.
PIO (356 ) PIO
Pioeuv-giò. Piovere. Pioeuv-giò in piombano le alzate – Qualche scrit
cà. . . . Dal tettol'acqua trapela nella tore usò anche Archipenzolo per piom
stanza, il lat. Depluit. bino; mi sembra però che discon
Pioeuv in sul bagnaa. fig. . . . . Ac venga il confondere così le due idee
cumularsi sciagura sopra sciagura. ben distinte dell'archipendolo a pal
Speccià a conscià i tecc quand el lottoletta di piombo(livell) con cui
pioeuv. fig. Ridursi all'olio santo. In s'indaga il parallelismo dei piani, e
dugiare o Ridursi o Giugnere alla sgoc del piombino a cilindro (piomb) con
ciolatura. cui si riconoscono le perpendicolari
Tornà a pioeuv. Ripiovere. e il parallelismo delle alzate. – Talora
Pioeùv. Acquapendere (“tosc. – Moroz. per mancanza di piombino i muratori
Cas. Cont. p. 5o). Piovere. Per es. Fegh ne fanno fare l'ufficio a una pietra
el tecc ch'el pio uva in cort. Il tetto pendente dalla solita funicella; que
acquapenda nel cortile. Il tetto volgasi sto succedaneo al piombino sarebbe
a piovere in corte, non sulla via. da specificarsi colla voce Perpendicolo.
Piòggia. Piumino? Specie di ornamento Andà foeura de piomb. Uscir di
muliebre di diamanti, piume od altro piombo o di livello – e fig. Sbilanciare.
disposto a foggia di salcio pendulo. Toeü el piomb o Piombà. Impiom
Piòggia. T. de Razzai. . . . . Nembo di bare. Piombare. Aggiustare le diritture
fuoco artifiziato che si spande per col piombino isolato; e impropria
l'aere e va ricadendo a mo' di piova. mente anche Archipenzolare. Misurare
Piòggia d'or. Verga d'oro d'America. La ad archipenzolo. Veder dove batte il
Solidago altissimaL. piombino dell'archipenzolo.
Piòggia di canellon. T. de Parrucc.. .. Piómb. s. m.pl. T. de' Pescat. Piombini.
Girello deretano de ricci della par Piómb. s. m. pl. T. de Vetrai. Piombo
rucca; il Boudin de Francesi. tirato o da finestre(Tar. fir.). Piombi.
Pioggiàda. Pidocchieria. V. Scirpiàda. (Alb. enc. in Armare). Quelle laminette
Pioggiàtt. Pidocchioso – per Avaron. V. di piombo colle quali si armano i ve
Pioggin. Pidocchino. Pidocchietto. -
tri delle finestre.
Fà el pioggin. Rammaricarsi di ric Piombà per Impiombà. V.
chezza; e fam. Tenere il cappon den Piombà. Lo stesso che Toeü el piomb.
tro e gli agli fuora. V. in Piúmb sig. 2.°
Pioggiòn. Pidocchiaccio – per Avarón. V. Piombadùra. T. de'Mur. L'essere a piom
Pioggiòs. Pidocchioso. Che ha pidocchi – bo o appiombo.
Ne diz. ital. Pioggioso signif. Piovoso. Dà la piombadura. Lo stesso che Toeü
Piòldi (Porta Vis. Bov. e Poesie p. 741). el piomb. V. in Piomb sig. 2.”
Quattrini – Pioldi leggesi anche nel Piombin. s. m. . . . . . Specie di dado
manoscritto autografo, il nostro volgo pesante di piombo di cui fanno uso
però dice comunemente i Piòrli. i sonatori d'organo sovrapponendolo
Piomb, e idiot. Pömbi. Piombo. a un tasto per fermarlo e ottenere così
Andà cont el pè de piomb. V. in Pè. senza l'opera delle dita la continua
A piomb. A piombo. Appiombo. zione d'una voce qualunque.
Color piomb. V. in Color. Piombin. T. di Zecca. . . . . . Pezzuolo
Legg in piomb. T. di Stamp. Leg di piombo emisferico che i saggiatori
gere in piombo(Zanob. Diz. in Riscon mettono nella coppella in cui saggiano
tro). Leggere sull'occhio del carattere l'argento perchè all'azion del fuoco
ciò che si è composto per la stampa; trapeli di coppella e porti seco ogni
il che anche i Fr. dicono Lire sur le parte eterogenea mista coll'argento.
Piomb brusaa. V. Litargili. (plomb. Piombin. Ad. di Colór. V.
Piomb de boetta. Stagnuolo? Pión formagg... Voce la quale convien
Piómb. Piombino. Perpendicolo. Piombo. dire che andassero gridando quelli che
Propriamente Cilindretto di piombo o vendevano il cacio per Milano ai tempi
di ferro, pendente da una funicina del Varon milanes che ne dà l'etimolo
lunga ad arbitrio, col quale i muratori gia dal greco riov, grasso(formaggio).
PIP (357) PIR
Piòna, Pionà, Pionin, ecc. V. Piàna, Coss'hoo de stà chì a pipà? Che
Pianà, Pianin, ecc. ho da far quì ozioso?
Piongiàda. T. de Cappel. . . . . Dal fr. Sta-lì a pipà. Musare. Star ozioso.
Plonger. Dà la prima piongiada. Dare Pipà. fig. Scuffiare. Pacchiare.
il primo bollore ai feltri. Pipass o Pipà-sù ona cossa... . In

Piòrli (i). gergo. I secchi(Fag. Un vero gollarsi o Mangiarsi checchessia.


amore ecc. in versi, 5). - V. anche Danée. Pipàda. . . . . L'atto del fumare.
Piòta o Piòtta. V. Piòda. Pipàda. fig. Corpacciata. Mangiata.
Piotàda. . . . . . Colpo di lastra. Pipadinna. Dim. di Pipàda. V.
Piotèlla. Lastruccia. Pipadór. Fumatore(Zanob. Diz.).
Piotón. Lastrone. Pipàscia. . . . Pipa grande e brutta.
Piotón. . . . . Asse grossa oltre l'oncia Pipatòria(la). La Pappatoria. La Pacchia.
nostrale. Piperita. Ad. di Ménta. Peperina. Peperita.
Piotón. Piantaggine. V. in Pajocchin. Pipètta. Pipetta(“tosc. – Rime poet. pis.).
Piovànna (Acqua). Acqua piovana. Acqua Dim. di Pipa.
piovente – Le piovane. Pipi. Billi billi.
Piovattàa che altri dicono Spiovattàa. Pipi. Billo. Voci infantili per uccello.
. . . . Aggiunto di quel mattoni, di Dal lat. Pipio.
que tegoli o di quegli embrici che Vess on pipì. Essere uccel di poco
posti a seccarsi in sull'aja ebbero pasto(Monos. p. 426). Mangiar poco.
pioggia addosso e rimasero picchiet Pipì. Pulcino.
tati; quelli che i Fr. dicono Veroles. Pipì. fig. Cece. Bischerino. Baccellino.
Piovént. L'Acquapendente (che i Toscani Pipin. Pipetta. V. in Pipètta.
dicono anche l'Acquapendere). Dicesi Pipinoeiù. . . . . Picciolissima pipa.
nei colli, nei monti, nei tetti quel Pipón e Pipòtt. Gran Fumatore(Zanob.
Pendio per cui scorre l'acqua piova Diz.). Chi eccede nel fumar tabacco,
na. Il Versant dei Francesi. chi pipa molto. Il tedesco Dimpfer.
Tecc a duu piovent. V. in Tècc. Pipòtta. . . . . Donna che pipi.
Pioveràsg. Piovoso. Piovifero. Pippa. Pipa che il Parini (Mezzogiorno
Masg pioverasg. V. in Màsg. v. 15o) disse con poco bella metafora
Piovisna. Acquerùgiola. Spruzzaglia. Ac La fumante canna. Dividesi in
quetta, acquicella, pioggia minutissi Vasett. Camminello - Canna. Canna
ma, poca pioggia e leggiera. da pipa(Targ. Istit. II, 15). Tubo da
Piovisnà. Piovigginare. Piovegginare. Pio pipa(ivi 17). Cannella – Cannin o Boc
viscolare. Lamicare. Spruzzolare. Stil chin. Bocchino? - Scolin. Scolatojo?
lare. = Coverc. Coperchio - Cadenella. Ca
Piovisnént. Piovigginoso. tenella – Guggia. Spillo?
Piovisnètta. Pioggiarola (*tosc. – Last. Mostacc de pippa. Ceffo da Saracino
Prov. V, 254). Pioggetta. Pioggerella. (Nelli Vec. Riv. III, 18). Viso da cembali.
Acquicella. Acquolina. Acquerugiola. Il No varì ona pippa o ona pippa de
popolaccio fiorentino la dice Luma tabacch. Lo stesso che No varì ona
caglia e l'aretino Limmecaola come strascia o ona sverza. V. Stràscia, ecc.
accenna il Redi nel Voc. aret. Romp o Seccà la pippa. Lo stesso che
Piovùda. Piovitura?(Buon. Tanc. II, 5) Romp la devozion. V. in Rómp.
Scossa di pioggia. Terra de pipp. Midollo di terra.
El gh'ha daa ona bonna piovuda. Sp. d'argilla della quale si fanno pipe.
È molto piovuto. Piovve per bene. Pira dicono i contad. brianz. una loro
Piovudinna. Un po' di piovitura(Fag. Rim. specie di mortajo assai grande. Pare
IV, 167). figliuola di questa Pira la nostra Pi
Piovùu. Piovuto. Piràmida. Piramide. (ròtta. V.
Piozzà. Bezzicare. Ferire col becco. Faa a piramida Piramidale. Pira
Pipà. Pipare. Fumare. midato – Piramidalmente.
Ch'el vaga ou poo a pipà. Vada Pirla per Pirlapirla o Birla. V. Giugà al
a giocare ai nòccioli. pirla. Fare al paleo. V. in Birla.
º
PIS ( 358 ) PlS
Pirlà. Torcere. Rotare. Prillare. Per es. In del mè piscinin. Nel mio piccolo
Pirlà el fus. Torcere il fuso. (Pan. Civ. 4).
Pirlà per Valzà. V. I piscinitt imparen di grand. Il
Pirlapirla che anche dicesi Birlo o Birla o giovenco impara dal bue.
Pirlo o, come a Merate, Calimón. Fat L'è piscinin, ma l'è tant pussee
tore. Paleo. Stornello. Legnetto piccolo fin. E un grofanino. V. in Péver.
e fatto a cono il quale si fa per giuoco Piscinin affacc affacc. Piccolinissimo
girare dai fanciulli con una sferza. (Sacchetti Nov. 74).
Pirlirì. Cocchina? Sp. di ballo dozzinale. Vess ammò piscinin. Esser tantino
Pirlón. Dilungatore. Seccatore. Prolisso. (Nelli Vecchi Rivali II, 2).
Pirlonàda. Stampita. Lungagnola. Lungaja. Piscinòla. sost. m. Piccinaco. Piccinacolo.
Lunghiera. Chiriello. Filastrocca. Fi Piccin piccino – Ragazzo. Pisciatura.
lastroccola. Baja. Filatera. Tantafe Piscinòtt... Tozzo, picciolo anzi che no.
rata. Intemerata. Tantafera. Biagiata. Pisis. Pezza. Piastra. Francescone. Moneta
Piroètta. V. Pirovètta. per antonomasia(Zan. Cr. rinc. III, 1).
Piroléo Pirolètt.Idiotismo per Pirovètta.V. La nostra denominazione è tratta dalla
Piròtta. Baciòccolo. Strumento di legno voce Pisis che si legge in questa mo
tornito fatto a ſoggia di scodella, che, neta per indicarla coniata nella zecca
tenuto colla mano sinistra, si percote di Pisa. El n'ha portaa-via quatter
colla destra armata d'un pezzo di le bej pisis. Ci ha buscato quattro mo
gno anch'esso tornito e fatto a uso netine(“tosc. – Tom. Giunte).
di pestello (peston). Forse non sarebbe Pisis. Lo stesso che Picch(contadino). V.
mal detto anche Mortajo di legno, a Pisoccà. Sonneferare. V. anche Pisorà.
quel modo che il nostro Bronz o Bron Pisón(Cà de). V. in Cà.
zin è detto Mortajo di metallo dal So Che è giò de locugh in cà de pi
der. Colt. vit., e il nostro Mortee, Mor son. Pigionale(Giorn. Georg. XI, 195).
tajo di pietra ivi 2 12. Contadino che è fuor di podere.
Piròtta. met. Cuffiaccia. Che sta a cà de pison. Pigionale
Pirottón. Accr. di Piròtta. V. – Al ſig. Fa operante(Giorn. agr. V, 1 o5).
gotto. Viluppo. Coso tozzo o tangoccio. Pisonànt. Luogajolo (“volter. e sanese –
Pirovètta.. T. del Ballo. Passo circolare. Giorn. agr. VIII, 289, XI, 1o I e XIII,
Girivolta(Alb. bass. in Pirouette). Giro 568). Il Giorn. Georg. XI, 25 lo dice
intiero che si fa di tutto il corpo, so anche Pigional campagnuolo « Così
stenendosi sopra un piede solo – Pi m nell'anno che il villano restava nel
roetta ne' diz. ital. è registrato sol » podere (massee), come in quello nel
tanto nel senso affine che le danno i » quale passava ad altro podere (mu
cavallerizzi. » dava massaria) o scendeva alla mise
Pirovettà. Far passi circolari. » ria di pigional campagnolo (depiso
Pis. Languido. Sonnacchioso, ed è per lo » nant)» – Fra mezzaiuolo(massee) e
più aggiunto di Occhio – Vi si sente il pigionale (pisonant) distingue ottima
Piso de Latini. mente il bravo Landucci a pag. 225
Pisa. Pisa. Nome di città da noi usato nel e 226 del Gior. agrario toscano del
det. Vegnì quij de Pisa. V. in Vegni. 184o – Tra noi il Pisonant lavora il
Pisàn. Ad. di Puvion. V. terreno a vanga e a braccia, non ad
Piscida. Pisside. Consta di aratro e buoi, non paga pigione di ca
Pè. Piede = Goletta. Gola = Botton. sa, e paga fitto in derrate d'un luogo
Pianta – Goletta. Gola = Sott-tazza che dipassa rare volte la settantina di
o Fondin.Coppa esterna – Tazza. Coppa pertiche. Egli è il Pisnent de'Mestrini
-
interna - Coverc con foeudra. Coper e Noalesi – ll semplice Pigionale dei
chio = Crosetta. Crocetta, Toscani è il nostro Giornadee. V.
Piscinin che i contadini dicono Penin, Pisonantèll. Meschino luogajolo.
Pinì, Pinin. Picciolino. Piccino. Pic Pisòra (A.)... Fuor del vento, quasi appos
cioletto. Picciolello. Piccinino. òra, dietro l'aura,sotto vento-Solchi il
De pisciniu. Da ragazzo, la fanciullo. lago da riva mancina, e il vento sollia
PIS (359 ) PIS
lungo la riva diritta? tu sei a pisòra – Pissà. Pisciare. Orinare – Il pisciare a
A mezzo il lago soffia gagliarda levan ricorsoio dicesi Strosciare.
tiera; poco la senti alla riva; ti volgi Avegh nanch temp de pissà. Non
a quella parte; tu vai a pisòra. aver tempo da raccorre il fiato. Affo
Pisorà. Appisolarsi( pis.). Pisolare gare nelle faccende.
Pisorgnà. (Doni Pis. am. II, 55). Sonne Che fa pissà. Urinativo. Diuretico.
ferare. Sonniferare. Che provoca o promuove le urine.
Pispi. T. de Calz. Spighetta falsa. Linea Dà nanch temp o Lassà nanch el
di punti bianchi intorno al tacco, temp de pissà. Non dare tempo di
alquanto diversa nella sua forma dalla raccorre il fiato. (lanés.
spighetta bianca (cusiduretta). Milanes pissa vun pissa des. V. Mi
Pispòtt. . . . . Specie di ciecia manicata o Pien de pissa. Piscioso,
sia di scaldino di ferro che usano le Pissa ciar, malaa de rar; o vero
contadine brianzuole. Non è cassetta, Pissa ben, te staree ben. Piscia chiaro
non marì, non ollin; è pispott. L'ho e fatti beffe del medico,
veduto in uso da Merate a Sirone. Pissà de can novell. fig. Esser an
Pissa. Piscio. Piscia. Orina; e latin. Lozio cora piscioso. Essere inesperto.
– I modi bassi che si leggeranno in Pissà-giò fioeu. Pisciar figliuoli.
tutta questa famiglia loziare si perdo Pissà in musega , . . . Soffrire vi
nino alla trivialità dei dialetti. vissimi dolori nell'orinare, come ac
Aria de la pissa. Aria de sorbetti cade a chi pate di stranguria o sim.
(Pan. Poet. I, 1v, 8). V. anche in Aria. Pissà senza trà on pett l'è come a
Cald come la pissa o come on smoeuj. sonà el viorin senza l'archett.... Pi
V. in Smocùj. scio e peto vanno di conserva.
Canton de la pissa. Pisciatojo. Luogo Pissass adoss. Scompisciarsi. Pisciar.
da pisciarvi. si sotto. -

Cattà in su la pissa. Lo stesso che Pissass in di colzon del rid. Scom


Cattà in sui deuv. V. in (Eù v. pisciarsi dalle risa o per le risa.
Ch'el se scolda minga la pissa. Pia Podè pissà in lecc e dì che s'è
no ch'e' non si levi polvere. Meno fu sudaa. Poter pisciare a letto e dir che
ria. Colle buone. Non tanto amenne. s'è sudato(Lippi Malm.). Poter pisciare
Fà la pissa cont i ossitt. Abortire. nel letto e dire io son sudato(Adimari
Sconciarsi. Disperdere – Sfornare il Son, in prov. tra i burchiell.). Stare in
parto. Pisciar figliuoli. barba di micio o di gatto. Tener fante
Fior de pissa per Scisciàttola. V. e fancella. Asino bianco gli va a mu
Maladett come la pissa di gatt. Tri lino. Suol dirsi di persona che sia
sto più che un famiglio d'Otto. assai agiata di fortune.
Mes cià la pissa. fig. Accozzare i pi Temp che pissa. V, in Ténp.
sciatoi. Te n'accorgiaretti in del pissà. A
Pissa d'angiol che i contad. dicono digerirli ti voglio, diceva la volpe al
Pissa dòra..... Il piscio de'bimbi lattanti. lupo che mangiava rasoi. Te n'avve
Pissa d'angiol. Acqua d'angioli. Nèt drai al far dei conti.
Pissa d'asen. V. in Vin. (tare. Toeü-sù a pissà. Lo stesso che Avè
Scappà la pissa. Avere incontinenza sott gamba. V. in Gàmba.
d'orina; e ſig.... Aver fretta grande. Tornà a pissà. Ripisciare.
Scoldass la pissa. fig. Riscaldarsi. Vin che fa pissà. V. in Vin.
Pigliar fuoco. Pissà. ſig. Versare. Pisciare. Buttar fuori.
Soldaa de la pissa o del papa. Sol El pissa a la ricca. E versa che
dato da chiocciole, cioè di poco o pare un paniere(“fior. – Marrini Note
nessun valore, al Lam. di Cecco da Varl. p. I 18).
Sporcà de pissa. Scompisciare. Pissà de gioven. fig. . . . . Mandar
Tel savaree ti in del fà la pissa. molto liquore un tino, una botte, o sim.
Te nc accorgerai al far dei conti. Alla Pissà de vecc o assol. Pissà. Spiscio
prova si scortica l'asino. V. in Pissà. lare('aret. - Vocab. aret). Sgocciolare.
PIS (36o ) PIT
Gettar poco liquore e adagio. Oh spi Pissònna. Pisciacchera. Piscialletto. Pi
sciullo che dà questa botte. sciosa. Voci basse con cui si mento
Pissà. T. de' Caciai. Pisciare? Lo stillare vano le fanciulle, quasi si voglia dire
siero o acqua sierosa le forme del che pisciano ancora in letto.
cacio. V. in Fórma. Pissòtta. . . . . Spezie di cuscino qua
Pissacàn o Bissacàn. Pisciacane. Specie drato e riempiuto di piuma che si
di fungo che è la Morchella costata suol porre fra le materasse e le len
di Persoon e la Spitzige Maurache dei zuola di un letto ove giaccia persona
Ted. Non è così comune fra noi come soggetta per qualsivoglia ragione a
nell'Oltrepò pavese, ma si trova. Nei scompisciarsi, e ciò per tener nette
nostri mercati è portata a vendere le materasse.
colle spugnole comuni, e insieme con Pissùsc. Odor di piscio.
essa ci è venuto anche il nome pavese. Pist. T. di Cart. . . . Pasta della carta.
Pissacàn. Spugnolo capelluto maggiore Pista. Posta. Pesta. La strada segnata
(Mich.). Sp. di fungo mangereccio che dalle pedate sì delle bestie come de
è la Verpa speciosa di Vittadini. gli uomini, ed anche le orme stesse.
Pissacàn dicono alcuni anche il Succia Tegnì de pista. Tener gli occhi ad
mele, l'Agaricus integer dei micologi. dosso. Tener dietro. Badare, osservare
Pissacàn..... Sp. di rospo che mi pare gli andamenti d'alcuno.
la Rana bombinaL. Pista da riso chiamano talora i nostri
Pissàcc. Pisciatoio parlandosi di bestie. editti antichi la Pila. V.
Pissacquasànta. Lo stesso che Beat. V. Pistàcch. Pistacchio – Crocant de pistacch.
Pissàda. Pisciata(“fior.). Pisciagione. Pi Pistacchiata alla Mommorensi(*fior.).
sciamento, o men bassamente Orinata. Pistagnà. . . . . Dicono i sarti e le donne
Pissadinna. Pisciatina(“tosc.). del congiungere il collare, il collo,
Pissadór. Pisciatojo. i quadrelletti colle lor parti prossime
Pissaroeüla(A). A stroscio. della veste, della sottana, della ca
Avegh la pissaroeula. Pisciare spes micia e simili.
sissime volte – Al fig. Andare a bocca Pistin. Verso il Novarese dicesi così quel
di barile(*tosc. – Tom. G.) riso che noi diciamo Mezzagrànna. V.
Erba brugaroeula, ven-giò sangu a Pistolàscia... Pistola vecchia, malconcia.
pissaroeula. Vedi in Sanguanèlla. Pistolés. Pistolese; e fig. . . . il pene.
Pissaroeula d'on vin. Pisciancio. Pi Pistolètta. T. de Ballerini. Fioretto ?
sciarello. (sciare. Pistolettàda. Pistolettata.
Vegni-giò l'acqua a pissaroeula. Stro Pistòlla. Pistòla.
Pissasàngu. Il Pisciasangue (Targ. Istit. Cercà i pistoll ai fraa . . . . Chie
III, 45 e 425, riga ult.). Specie di dere ad uno ciò che di regola non
malattia che infetta le pecore, i buoi e debbe avere.
simili, dai veterinari è detta Ematuria. Pistolla de dò cann. Pistola con due
Pissatòria. Ad. di Riverénza. V. Canne, (zaruola.
Pissavèggia.... In Bellano sul Lago di Pistolla de fondinna. Terzeruola.Ter
Como chiamano così quello che in Proibii come i pistoll di sbirr. Vie
Gallarate dicesi Giubbianna (V.), con tato al pari delle pistole corte(*tosc.).
questa diversità che la si fa nella notte Scrocch come la pistolla d'on sbirr.
d'Epifania e si cantano versi allusivi V. in Scròcch.
a questa solennità. Pistòlla. T. de Confettieri. Ritòrtola ?
Pissin. Dim. vez. di Pissa che si usa coi (Scappi Op. p.2 16 e altrove).Il fr.Cornet.
fanciullini nella frase Fà pissin o Fà Pistolòtt de ſond. Pistola da fonda.
piss piss per eccitarli a fare acqua. Pitànza o Pittànza. Pietanza. Propria
Pissiroeü. Pisciatoio. Cece. ll menbro con mente quel servito di vivanda che si
cui si piscia, e dicesi per lo più di dà alle mense.
quello delle bestie. Var pussee el bon coeur che tutti
Pissón. Pisciadura. Pisciatura. Dicesi per pitanz del mond. La vivanda vera è
dispregio ad un fanciullo. l'animo e la cera.
PIT (361 ) PIT
Pitanza. Proſenda. Biada parl. di bestie. Ed anche Nojoso. Importuno, Seccag
Pitanzin e Pitanzinna. Pietanzina, Pietan gine – Ed anche Cacadubbi – Ed an
zuccia(“tosc.). Vivandetta, Manicaretto. che Spilluzzicatore. Che mangia poco.
Pitàsca, ecc. V. Pittàsca, ecc. Pittànghera , Voci contadinesche sino
Pitin. v. cont. Micino. Pochino. Tantino. Pittàsca nime di Pucciànna (V.)
Pitin. Cecino. È voce di Brissago sul Pittèna usate o come esclamazione
Lago Maggiore, e indica il Membrino Pittenàscia \ Canchitra! Cazzical o come
de fanciulletti. aggettivi; per es. On pajes pittasca.
Pitoccà. Pitoccare. Mendicare. Accattare. Un paese indiavolato, Un paesaccio.
Pitoccàda. ) Pidocchieria. Grettezza. Pitoc Pittór che noi però pronunciamo Pitór.
!
Pitoccaria. cheria. Miseria. Mendicume.
Pittore. Pintore. Dipintore.
Pitòcch. Pitocco. Accattapane. Mendico. Pittor a fresch. Frescante.
Boccon de pitocch. V. in Boccòn. Pittor de costumm. Pittor di genere?
Fà el pitocch. Pigolare. Fare il di Pittor de figura. Figurista.
noccolato. Far marina. Tenere il cap Pittor de fior. Pittor di fiori(Magal.
pon dentro e gli agli fuora. Op. 597). Fiorista. -

Giura l'occapitocca. V. in )cca. Pittor del Lella o de la misericordia.


Mangià de pitocch e cagà de strup Dipintoruzzo di sorici(Caro Apol. 1o2).
piaa. V. in Struppiàa. Pittor da candele, da mazzocchi, da
Pitocchèll. Pitocchetto, (te. sgabelli, da chiocciole, da boccali, da
Pitocchént. Mendico, Pezzente. Mendican colombaje, da taverna, da fantocci.
Pitocchin. Pitocchetto. (tozzi. Dipintoruzzo. Pittorello. Impiastratore.
Pitoccòn. Accattone. Accattapane. Accatta Pittor de paesagg. Paesista.
Pitón per Pollin. V. Pittor de prospetiva. Prospettista.
Pitón. v. a. del Var. Mil. Paltone. Pal Pittor de quadratura. Dipintore in
toniere. Pitocco. - -

quadratura, cioè Pittor di fregi, sof


Pitón del spiràli, T. d'Orolog. Fermo. fitte, lacunari e simili, . .
Pieduccio. Piedino dello spirale. Pittor de ritratt. Pittor da ritratti
Pitt. Plurale di Pètt (peto). V. (Nelli Vec. Riv. III, 16). Ritrattista.
Pitt noi diciamo forse anche per Piedi, Pittor de stanz. Dipintore di camere
Zampe nel dett. Fà, el diavol cont i (Nov. 17o di F. Sacchetti in principio).
pitt dedree e nell'altro Andà conti Pittor de storia. Pittore di storia?
pitt a l'ari. - Pittor de teater. Scenografo. ,
Pitta che alcuni dicono Pòlla. Chioccia. Pittor d'ornaa o Ornatista. Dipin
Gallina covaticcia, e con voce sanese tore d'ornamenti. Ornatista..
Biòcca. La gallina quando cova l'uova Pittóra che noi veramente pronunciamo
o guida i pulcini, detta così dalla Pitóra. Pittrice. Dipignitrice. Dipintri
voce roca ch'ella manda ſuora e che ce; e scherz. Dipintoressa.
si dice chiocciare. Pittorèll che noi veramente pronunciamo
Andà d'acord o de concert comè Pitorèll. Pittorello (Baldinucci in Pr.
la pitta e i puj. fig. Esser come pane ſior. IV, 1, 169). - -

e cacio. V. in Buèll. Pittorèsch. Pittoresco. Pintorio.


Pittàda. Covata. Una sola e medesima Pittùra che noi veramente pronunciamo
covata di pulcini. Pitùra e l'infimo volgo Picciùra, Di
Pittàda de stell. v. cont. Le Plèjadi. V. pinto. Dipintura. Pittura. Pintura.
Porcinèlla. Andà de pittura che anche dicesi
Pitt-an-l'èr, voce uscita d'uso dal secolo Andà d'incant. Star dipinto. Essere a
scorso in qua. . . . . Specie di veste pelo o a capello. Star acconcissima
donnesca, un pitocchino dei nostri mente, non potere star meglio.
antichi. Dal francese Pet-en l'air. Andà de pittura. Tornare o Andare
Pittima. Pittima. Epittima. o Stare a corda, Assestarsi bene alcuna
Pittima cordiala. . .. . Chi fa le cose cosa con un' altra o con alcuno.
a mal in corpo, con infingardaggine, Lavorà de pittura o a penell. Im
e come temendo di scompaginarsi - pennellare.
Vol. III, 46
PIU ( 362 ) PIV
Pitturà o Piturà o Picciurà. Dipingere. Di Piumascioeü. . . . Gli acciottolatori, i
pignere. Pingere. Pignere, ant. Pitturare. lastricatori, i selciatori danno questo
Pitturà a fresch. Dipingere a fresco, nome ad un tondone di paglia o si
cioè sull'intonaco fresco. mile su cui posano il ginocchio men
Pitturà a oli. Dipingere a olio, cioè tre stanno lavorando – V. anche in
con colori stemperati coll'olio. Capèll e Scagnèll. -

Pitturà a sguazz o a corp o a tem Piumazzin. Guancialino. Piumacciuolo.


pra. Dipingere a guazzo o a tempra, Quello che mettesi sopra l'apertura
cioè con colori stemperati con rosso della vena, dopo l'emissione del sangue.
d'uovo, colla di limbellucci, ecc. Piumént. Pimenti di pepe della Giamaica.
Pitturà. . . Dipingere di sgraffio o Pepe garofanato. Il Mrrthus pimentaL.
a sgraffio. Sgraffiare. Piumentà. T. de Cuochi. Salpimentare?
Pitturaa e Picciuràa. Dipinto. Pitto. Pinto. Condire le vivande con salse nelle
Pari pitturaa adoss. Essere a pen quali entri il pinnento.
nello – I Fr. dicono Sembler qu'un Piumentàa. Salpimentato(Redi Op. III, 55).
habit soit cousu sur celui qui le porte. Piumin. Piuma o Penna matta.
Pitturàda. Una mano di dipintura. Piumin. Piumino(Alb. enc. in Oca). Stra
Pitturàscia. Pitturaccia. puntino. Nome di quel Cuscinetti di
“Pitturètta. Dipinturuzza. taffettà(seta) imbottiti di bambagia o
Più. V. Pù. piuma d'oca finissima che si sogliono
Piùma e al pl. Piùmm. Piuma. Le Piume. per lo più posare sopravvia alle co
. Piùma o Pènna o Foeòja. Frasca (Gior. perte dei letti e da piede per averne
Geor. X, 529). La ramaglia degli alberi, maggior caldo ed anche per semplice
la ramatura tutta degli alberi d'alto abbellimento. È una specie di Couvre
fusto o a capitozza; tutto ciò che non pied dei Francesi.
è radice, ceppo e tronco nell'albero. Piumista. . . . Chi lavora spennacchi o
Piùma. . . . . Nell'Alto Mil. chiamano così simili con piume d'airone, di pa
anche la sola Messa dell'annata negli vone, ecc. ecc.
alberi cedui che nel B. M. dicesi Faeija. Piv o Pezzàa. Tigrato. V. anche in Mantèll.
Piùma. v. dell'Alto Mil. . . . . Il musco Piva. Piva. Cornamusa. Strumento mu
terrestre castagnuolo. sicale pastoreccio notissimo. Consta di
Piùma . . . . dicesi anche la Fogliatura Sacch. Calza. Otro = Cann. Cannelle.
delle canne palustri. Canne = Lenguetta. Lingua. Linguetta.
Scovin de piuma. V. in Scovin. Color piva. . . . Rossigno taccato
Piùma (Ala). T. di Conf., ecc. Di riccio. di bianco, e dicesi del mantello delle
Tirà el zuccher a la piuma. Dare bestie bovine e cavalline.
al zucchero la cottura di riccio. Mett i piv in del sacch. fig. Porre
Tirà el zuccher a mitaa piuma. le pive o le trombe in sacco. Andar
Ridurre lo zucchero vicino alla cot sene colle trombe nel sacco.
tura di riccio. Riva a piva. Giungere più a punto
Piumacc che più com. si dice Volin. Vo o a tempo che l'arrosto.
lante. Palla, che ha fitte in sè alcune Romp o Seccà la piva. V. in Rómp.
penne, a cui si giuoca colla racchetta. Sonà la piva. Cornamusare.
Piumàsc. v. cont. Capezzale. Piurnaccio, Tornà indree conti piv in del sacch.
e idiotic. Pimaccio o Primaccio. Cu fig. Tornarsene colle trombe nel sacco.
scino che va lungo via tutta la testiera Vess a piva. Esser pan unto. Tor
d un letto. nare a grand'uopo, opportunissimo.
Piumascioeü. T. de Carrai. . . . Nome Piva. . . . . . dicesi anche una Sonata
delle due testate che da capo e da fatta su qualunque strumento purchè
piede attraversano e collegano tutto imiti il suono comune della cornamusa,
il letto d'un biroccio o d'un carro. cioè il continuo ronzio di un'armonia
Piumascioeü. . . . Nelle nostre barche è grave e monotona che sia letto per
un legno fatto a gomito che serve a così dire ad una melodia pastorale
reggere il timone. semplicissima.
PIZ (363) PIZ
Sonà la piva. . . . . Sonare una di Pagà a pizz e moccoj. Pagare a
quelle sonate pastorali che noi diciamo spizzico. V. in Moccòj.
Piva e i Francesi Noèl. Pizz. s m Merletto. Merluzzo. Merlo.
Piva. met. e scherz. che anche dicesi Punta. Punto. Trina. Giglietto.Dentello.
Micca de mezza lira..... Il Gozzo. Pizzo. Certa fornitura fatta di refe,
A chi no dis eviva ghe poda ve di seta o di filo d'argento, d'oro o
gni o saltà o s'cioppà la piva.... Si sim. per guernimento d'abiti, ec. – Nei
dice per ischerzo a chiunque ha per diz. ital. Pizzo vale soltanto Barbetta,
abito di esser tamburino, cioè di te Basettina. – La nostra voce proviene
ner da chi vince. forse dal tedesco Spitze – Nel mer
Piva pivosa, fa ballà la sposa. V. letto si osservano
Piva. fig. Piagnone. (in Spdsa. Scimossa. Orlo = Pont. Maglie e Asett.
Piva. Bambocciotto. Ragazzotto. Merli. Gangherelli.
Pivée (uccello). V. Puvée. Pizza guggia. Merletto a punta d'ago.
Pivée. Piagnone. Pizz apenna nassuu. . . . . Trinet
Pivèll. Citto. Ragazzo. Voce tra noi mo tina larga mezzo dito o poco più.
dernissima che pare tratta dal Puellus Pizz arsgentall. Merletto di Bourg
dei Latini. Argental in Francia.
Pivèlla. Citto. Ragazza – Anche i Friu Pizz de Fiandra. Punta alla Fian
lani dicono in questo sig. Pivelle. dresca. Punto.
Pivellàda. Ragazzata. Pizz de Genova. Merletto di Genova.
Pivellaria. Ragazzame. Pizz de reff. Bighero.
Pizz de rilev. Punta a rilievo ?
Pivellin. Ragazzetto. Ragazzino. Cittolello.
Pivellòtt. Ragazzotto. Pizz de . . . . Punta alla franzese
Piverin (uccello). V. Puverin. (Bellini Bucchereide 85 e 84).
Pivètta. Dim. di Piva. Cornamusetta. Pizz de . . . . Punta alla tedesca (ivi).
Pivion per Puvion. V. Pizz de . . . . Merlo da un nodo
Pizà(v. a. del Var.). Levar con destrezza. (Cini Des. e. Sp. I, 8).
Pizòcchera e Pizòccora. Pinzocchera. Pizz de . . . . Merlo a sportella(ivi).
Pizón per Brusàda. V. Pizz de . . . . Merlo furlano(ivi).
Pizón per PizzClembuccio). V. Pizz de . . . . Merlo tagliato(ivi).
Pizz. Punta. Pizz nostran. Punta alla milanese(Bel.)
Pizz. s. m. Colla(“tosc. rom. – Giorn. Pizz Malines. Merletto di Malines.

agr. 184o, p. 144). Il Col degli Sviz Pizz Valansienn. Punta di Valen
zeri e degli Alpigiani, come Col di Ten ciennes.
da, ecc. Cimone(testimoni il Cimon di - Carta o Carton de pizz. . . . . Quel
Fanano nell'Apennino, il Cimon di Cal cartone disegnato ch'è modello alla
daja nell'Alpi di Pistoia, ecc.). Cocuzzo trina da lavorarsi; il fr. Patron.
lo. Cima. Vetta. Vertice. Nei monti al Chi vend pizz de reſſ. Bigherajo.
nord del nostro contado abbiamo El Cossin de pizz. Tómbolo. Guanciale.
Pizz Legnon, ed altrettali cimoni la Fà pizz. Lavorar di merli.
maggior parte de'quali diciamo Pizz. Gropp de pizz. Nodo in sul dito.
Pizz.sm.che anche dicesi Pizón.Lembuccio. Guggitt de pizz... Spillettini d'ot
E basà on pizz del sò vestii ponzó( Bal. Rim.). tone da appuntare in ogni maglietta
Pizz. s. m. Pellicino. Nome di quell'e di trina a mano a mano che si lavora.
stremità de canti delle balle e dei Oss de pizz. Piombini.
sacchi, per le quali si possono age Tirà-sù on pizzo i pizzo Tirà-sù pizz.
volmente pigliare. Raccomodare o Insaldare i merletti.
Pizz. s. m. Scamuzzolo, Calia. Minuzia. Pizz. add. Acceso.
A pizz e mocci. A scamuzzolo. A Giugà a pizz tel doo, pizz tel man
spizzico – Trà-insemma a pizz e mo tegni. Fare a se io do a te, dà a lui”
cój Raggruzzolare. Mettere insieme a (Don. Zuc.). Specie di giuoco che si
scamuzzolo, cioè a forza di risparmio fa tra molti così: Si accende un moc
e a poco alla volta. coletto, e si fa passare dal primo
PLU (366 ) POC
Plàtta. Presunzione. Saccenteria. Sacciu In plural. Al plurale – Pluralmente,
tezza. Sapere affettato e senza fonda e scherz. Moltitudinevolmente(Magliab.
mento – Si usa anche semplicemente in Pr. fior. IV, 1, 1 14).
per Loquacità. Parlantina. Pluralitàa. Pluralità – Moltitudine.
Plàtta per lo stesso che Platon e Pla Plùrimi(In tanti). In tanti plurimi(“fior. –
tònna. V. Salamistro – Salamistra. Zanon Rag. vana, p. 126). In quat
Plàus. Noi usiamo questa voce in tutt'al trini sonanti. In contanti.
tro significato che non abbia l'italiano Plùs o Plùsc. . . . . Stoffa di seta che
plauso. Eccone esempi: ha il pelo lungo da una parte. I Fr.
Fà on plaus. Fare un procanto o la chiamano Pluche o Peluche.
un comento. Far su la glosa a chec Plus àltra(Vess el non). Porre il sug
chessia(Fag. Rime III, 141). gello o Conficcare il chiodo a una cosa.
Quanti plaus! Quante lotte'(Fag. Gli Esser l'eccellenza. Esser sopreccellente
Ing. lod. I, 11). in checchessia.
Senza fà tanti plaus. E non si fanno Plutón.T. Milit. Drappello. Dal fr. Peloton.
tanti miracoli(Fag. Conte Bucot. I, 2). Pneumàtega (Machina). Macchina pneu
Senza porla sul liuto. matica.
Plebàja. Plebaglia. Plebaccia. Popolazzo. Poatìn dicono verso il Lario per ilza. V.
Popolaccio. Popolaglia. Feccia del po Póbbia, che verso il Pavese e il Nova
polo. rese dicono anche Albra o Albar o
Plècch. Industria. Arte. Magistero. Pibbia. Pioppo. Pioppa. Albero. Albera.
Plècch. Grazia. Garbo. Maniera. Pioppo nero; e poet. alla latina Pò
Dà el plecch. Condire. Dar grazia. polo. Pianta nota detta Populus nigra
Dar anima – ed anche Dare il co dai bot. – De' pioppi tremolo e bianco
mino. Ugnere gli stivali. Piaggiare. veggasi in Albera, Tavernella, ecc.
Adulare. V. Savón fig. Vess segn de pobbia. Apparso è il
Dà el plecch. Far risaltare o spic delfino; tempesta fia(Bibb. Caland. I,
care. Lavorar con amore. 1 ). Essere cattivo segno. Tornar di
Dà el plecch. Esagerare con detti, malaugurio.
con gesti, ecc. Póbbia pignera o pinera o romanna.
Plèit. v. a. che s'accosta d'assai al fran Pioppo cipressino(Savi e Targ. Tozz.).
cese Plaide. Piato. Litigio. Contesa. Specie di pioppo che s'innalza pira
Plenària. Ad. d'Indulgénza. V. midalmente e sul far del cipresso, detto
Plètora. Pletora. dai bot. Populus dilatata o fastigiata.
Pleuroeüs. V. Ploeuroeüs. Pobbiàa. ad. Appioppato(Targ. Viag. V,
Plicàda. V. in Pianéda. 25o). Posto a pioppi, ricco di pioppi –
Plicch. Plico. Un luogo piantato a pioppi dicesi Una
Pliff e plàff. Taffete – Ciacche. Voci Pioppaja(Lastri Op. II, 2o8).
denotanti il romore del dibattio di Pobbiètta. Pioppetto(Last. Op. II, 1 16)
cose piuttosto molli e cedenti. Poetta di pobbiett. V. in Poètta.
Plin plin(I). Sonajoli. I Secchi. V. Danée. Pobbiètta per Fonsg de pobbia.V.in Fónsg.
Plinto. Plinto. Pòcch. Poco.
Ploeuroeüs. s. f. pl. Sopraggirelli. Plo A dagh pocch o A di pocch o A
rose. Voce pretta francese(pleureuses, i fà pocch. A farla stretta(Fir. Op. II,
piangolose) passata a denotare anche 195). A far poco poco(Nelli Com.).
fra noi certe Liste bianche di mussolo A pocch a pocch. A poco a poco.
o sim. che le donne sogliono mettere A poco insieme.
sulle maniche d'una veste di bruno Aveghen pocch. Aver pochi spiccioli
nei primi giorni del lutto – Poste (T. G.) Averne pochi. V. in Pochètt.
ne busti si direbbero italº Scudicciuoli. Avegh pocch a fà, dì, ecc. Man
Plumé. . . . . Voce pretta francese signi car poco che altri faccia, dica, ecc.
ficante Piumoso, usata fra noi come Esser a un pelo di fare, dire, ecc.
addiettivo di Cappello di pelo lungo. Avegh pocch detra-via. Essere strin
Plural. Plurale. gato – Ed anche Aver poca salute.
POC (367 ) POD
Calarav o Calaria anca quella pocca. Quell pocch che gh'aveva. Quel
Ci mancherebbe quest'altra. po' ch'io m'aveva.
Con tanti pocch se fa quei coss. Se comenza del pocch e se va al
Vedi più innanzi Tanti pocch fan, ecc. sossenn. Ladroncel di stringhetta, al
De pocch. Poco rilevante. Creditin fin viene alla borsetta (Monos. 516).
de pocch. Picciol credito. Schiera di lievi agevola ai gran de
Del pocch al tant. Dal più al meno. litti il guado(Savioli).
El po' stà pocch a succed o sim. Sont bell o bon ec. minga de pocch.
Poco andrà che vedremo succedere, ecc. Son bello o buono quel che sta bene.
Fa stà alegher con pocch. Far le Speccia pocch, tre ore mezza. V. Ora.
nozze coi funghi. Tanti pocch fan sossenn. Molti po
Ghe diset pocch? Ti paregli poco? chi fanno un assai. A quattrino a
L'è mei pocch che nagott. È me qual quattrino si fa il soldo o il fiorino.
che cosa che nonnulla(Monos. p. 16o). A picciolo a picciolo si fa il ducato.
L'è pocch ma l'è sicur. . . . La è Pocch-de-bón che anche diciamo alla
cosa certa. (Màgher. franzese Polissôn. Un poco di buono
Mantegni magher con pocch. V. in (Rosini). Maltartufo. Malbigatto. Ma
Nè tant nè pocch. Nè poco nè punto. lemme. Malintenzionato. Tristo. Un
Ogni pocch. Ogni tantino(“tosc.T.G.). pocch de bon(che noi usiamo così su
Ogni pocch pocch. Niente niente stantivamente) è di mezzo fra il ribaldo
che, . . Poco più che . . e il monello; è uomo che reputiamo
On gioeugh per vess bell l'ha de tale da non aspettarcene azion buona,
durà pocch. V. in Gioeügh sig. 1.” non è un reo confermato, ma gli è pros
On poo pocch. Un po' pochino. simo assai nell'opinion comune.
O pocch o assee. Tanto quanto Pòccia ! Finocchi ! Corbezzoli! Canchitra!
(Redi Op. lII, 15). Póccia. Intinto. V. Moeüja.
o pocch o minga. Pochi o punti Poccià. Intignere. Immollare – Nei diz.
(Savi Ornit. II, 94) – I Toscani usano ital. Pocciare significa invece Poppa
far plurali alcune voci che così plura re, come Poccia la Poppa.
lizzate a noi paiono strane: essi dicono Pocciàcca e Pocciàcchera. Fondigliuolo.
Non ne ha punti, Ne avrà cento centi, ec. Poccicca o Pocciàcchera. Mota. Moticcio.
Per pocch ch'el valutem. A farla Poccicch. Imbratto. Imbroglio.
stretta e non è che non valga tanto Poccicch. Ciarpiere. Guastalarte.
(Firenz. Op. II, 1 16). Pochètt e Pochin. Pochetto. Pochino. Per
Pocch de chè. Pochino. Poco poco. es. L'è on poo pochetto on poo po
Pocch dopo. Poco poi. Poco appres chin. È pochino – Al plur. Pochitt.
so. Poco stando. Poco stante – Poi Pochini; così per es. l'esimio Bossi disse
ad alcun dì. Fraa minga, e pret pochitt e domà in gesa
Pocch e bon e pien el piatt. V. Piatt. (Collez. Poes. Mil. 1X, 1 o 1) ;
Pocch fa. Poco fa. Poco è. Poco e così pure diciamo Aveghen pochitt,
davanti. Poco innanzi. Poco tempo fa. Spenden pochitt. Averne pochi, Spen
Dianzi. Pur dianzi. derne pochi, cioè quattrini(Nelli Serva
Pocch ma bon. . . . . Io sto con padr. lII, 1 ).
tento al poco, vo poco, datemi po Pochin. Pochino(*tosc. – T. G.). Scriato.
co, ma quel poco buono - Peu et bon fr. Mingherlino. Graciletto.
Pocch, ma quij pocch mondaj. Pia Pocóndria. Ipocondria.
cere, e non credenza. Podà. Potare. – Il potare distinguesi in
Pocch men. Poco meno. (simo. Brova. Sbastardare. Mondare.
Pocch pocch o Pocch affacc. Pochis Dà la maggenga. Scapezzare. Coronare. Po
Pocch-sù pocch-giò. Così('tosc. - tare a corona,

Tom. Giunte). Pocch sù pocch giò in Gaba. Capitozzare. Lasciare il solo tronco.
d'on'ora ghe sont. In un'ora o così Moccià. Smozzicare. Potare una parte di
ci sono – Poco più poco meno. Dal pianta offesa.
Moccia-via la vettola. Mozzare. Divettare.
più al meno. In quel torno.
POD (368 ) POE
Mognà. Pizzicare. Cimar coll'ugna. che passa dopo pranzo e prima di sera.
Remonzà. Rimondare.
– V. anche in Sira. ,
Scimà. Divettare. Cimare.
Podùu. Potuto.
Srari, Scerni, Taja-feura. Disbroccare. Stral Poemètt. Poemetto – Le voci esistono
ciare. Diboscare. Dibruscare – Diramare
se taglisi alcun ramo isolatamente. in ragion dei bisogni e dei fatti. Nel
Taja del pè. Soccidere. nostro dialetto abbiamo qualche poe
Tajà in tond, Dagh la tonda. Tondere. metto e nessun poema: ed ecco nota
Toeu indree. Saeppolare. la prima e ignota la seconda voce
- - - - - - - Accecare. . . . . . Arrestare. al dialetto propriamente detto.
Podàgra, e più com. Gótta ai pee. Podagra. Poesia. Poesia. (22o.
Podavit. V. Podiroeü. Poesiètta. Poesibla(Pan. Viag. Barb. II,
Podè o Possè. Potere. Poètegh. Poetico. On'ideja poetega. Ca
Chi pò manch piangia . . . . . . . priccio. Fantasia. Stravaganza. Licen
Proverbio di somma verità in questa za poetega. Licenza poetica.
nostra miseria di mondo ove gli stracci Poetèssa. Poetana scherz. per poetessa.
vanno quasi sempre all'aria. Poètta. Poeta. Vate. Cantore,
De là del podè se pò minga andà. Poetta de teater. Poeta di teatro
E non si può far l'impossibile. Nes (Pananti).
suno è tenuto oltre le sue forze. Poetta di pobbiett. Poeta da co
El podeva avell faa ! (con accento nocchie(Firenz. Oper. VI, 275). Poe
di rammarico). L'avess'egli fatto! tessa(Doni Zucca p. 16). Poetin poe
Podenn pù. Non ne poter più. Suc ton dell'acqua fresca (Pan. Poet. I,
cumbere – Talvolta anche Struggersi xxxIII, 6). Poetuzzo da melate (Pac.
d'andare, fare, ecc.(“tosc. – T. G.). Prol. 44). Poetonzolo. Poetaccio. Poe
Se pò? Si può?(tosc. – T. G.). El tastro. Poetuzzo. Semipoeta. Versifica
lissi comunissima per Se pò vegni? torello. Cattivo poeta che sarebbe il
Si può passare?(Fag. Cav. parig I, 15); Poetereau o il Poète crotte dei Fran
coi quali modi chiediamo permissione cesi – Il nostro modo allude o al
di entrare in alcun luogo. l'antichissimo privilegio de poeti d'a
Tornà a podè. Ripotere. vere alberi e frondi per seggio ed
Podè. Esser ricco. L'è on omm che pò. ombrella, o al privilegio pur antico
È danaroso. -
de poetastri o sia dei Minuti poeti del
Podè. s. m. Potere. Possa. Podere. Pos Salvini (Prose toscane, 219) di can
sanza. Podestà. tare alla fedelona all'ombra dei pioppi
Podestàa. Podestà. Potestà. de trivj.
La miee del podestaa Podestessa – Famm de poetta. V. in Fàmm e in
Il Bembo usò anche la ven.Podestaressa Sonadór.
Vess come el podestaa de Sinigaja. Vess on poetta. . . Essere fantasti
Far come il podestà di Sinigaglia. Co co, singolare. V, in Filòsef e Stòich.
mandare e dover eseguire da sè il Poeü. Poi. Indi.
comandato. Faire le prétre Martin dice E poeil. Lo stesso che E poi. V. Pòi.
Montaigne. Quest poeiù el credeva minga. Questo
Podestaria. Podesteria. Potesteria. poi, ecc.(“tosc. T. G.). E poeu el dis
Podètta. V. Podiroeü. che . . . E poi dice che . . . (id).
Podettin. . . . . Picciolo potajuolo. Poeüh che anche dicesi Pè pè. Pur pure.
Pòdi. Pòdio. Vocabolo fattosi popolare Particella dinotante concessione. Per
tra noi da che ci fu aperta l'Arena es.: Se l'avess veduda, poeuh.... Se
e significante il primo giro inferiore io l'avessi veduta, pur pure....
della Gradinata del Circo. Poeuh poeüh. Fì fì, Pà! la puzza!
Podiroeü, che secondo le varie terre del Poeüla. Sp. di fungo di cui V. in Torobbi.
cont, è anche detto Podavit, Podètta, Poeüla gergo. . . . . Cappellaccio.
Rescioeü,Rampinètt.Potatojo.Potajuolo Poeüsg. Soprosso(Pr. fior. IV, 111, 1 o 1).
Podisnàa. Il dopo pranzo. Il giorno (così Cesso. Aggravio qualunque, come di
l'Alb, bass, in Après-dinee). Quel tempo figli, di persone dappoco e simili.
POI (369 ) POL
Poeùsg. Pentolone. Uomo grasso e che diffi Pól. V. Poule.
cilmente si muove - Paeusg sarebbe mai Pòla. V. Pòlla.
una grassa corruzione dell'italianoPeso? Polà dicono nell'Alto Mil. per Poporà. P.
Póff dicono alcuni per Lapòff. V. Polàcch e Polàcco. Pollastrone. Pollastrel
Pöff. . . . . Voce imitante il suono dello lo. Pollastrotto. Pollo freddo. Avan
scoppio d'una vescica o d'altro corpo notto. Merlotto. Fraſſazio. Chi paga per
molle che lasci scappar aria o che le gli altri – Il colombo da pelare. Trovà
ceda. (po. V. el polacch. Pigliare un paolino per lo
Poſfarbàcco o Poffarmi. Lo stesso che Vàp naso. Mangiare il cavolo coi ciechi.
Poggià. V. Pondà. Polànca, Polaria, Polàster, ecc. V. Pol
Poggià. Appoggiare. V. Pettà sig. 2.” lànca, Pollaria, Pollàster, ecc.
Poggiapossàd. . . . . Nome di quegli ar Poléder. Polledro. Puledro. Poltracchio.
nesetti d'argento, ec. dei quali ogni Poledrin. Poledruccio. Poltruccio. Pol
tracchiello. Poltracchino.
commensale ha uno da lato del pro
prio coperto a fine di posarvi per la Polée, ecc. V. Pollée, ecc.
cima la posata onde non imbrattare la Polénta. Pulenda(Targ. Viag IV, 182).
tovaglia che copre la mensa. Polenda. Polenta. Paniccia. Vivanda
Poggiori. Terrazzino(“tosc. T. G.). Bal fatta d'acqua e di farina di gran turco,
cone di sollazzo. Terrazzo. Balcone la quale fra noi si dice Polenta vedova
che sporge un po' in fuori – Ne'diz. ſintanto che è sola farina ed acqua,
ital. Poggiuolo vale balaustrata, spal e Polenta comodada quando è condita
letta – Forse dal latino Podium, po o fritta col burro – Una bella descri
diolum – V. anche in Terràzza. zione del far la pulenda leggesi nella
Donna de poggioru. V. Sguànsgia. Rete di Vulcano canto XXIII, ottave
Stà al poggio u. fig.... Star a vedere. 52, 55, 54, 55, 56, 57. – Il Macco
Poggiorin(in genere). Terrazzino. e la Pattona sono cibi affini ma non
Poggiorin(in ispecie) Finestra a terraz identici colla nostra Polenta.
zino (“tosc. – T. G.). – V. Terrazza. A fà la polenta ghe voeur l'oli de
Poggioròn. Terrazzone. V. anche in Ter gombed. . . . . Dettato dei contadini
Pój per Pùj. V. (ràzza. per indicare che la pulenda di grano
Pret e poi hin mai sagoj. V. in Prét. turco vuol essere tramenata di tutta
Pojàn. ) Poana. Poise. Vibbio – Po forza se ha da riuscire perfetta.
Pojanna. taja(“pis.). Il Falco mileusL. Fà la polenta. Cuocere la pulenda.
Uccello di rapina noto. Fà la polenta. ſig. . . . . Rovistare
Ciappà la pojanna. fig. Pigliar la a mal modo in un braciere o simile.
bertuccia. Imbriacarsi. V. Ciòcca. La polenta la contenta. . . . . l no

Giugà al poian..... Fare a chioc stri contadini, e specialmente i colli


cia, pulcini e nibbio; giuoco de'con giani, antepongono la pulenda di grano
tadinelli dell'Alto Milanese nel quale turco ad ogni altro cibo. (gon.
si dividono le parti già dette tra i Melgon rar polenta spessa. V. in Mel
giocatori, e la chioccia viene sottraen Menà la polenta. Tramenare o Me
do al nibbio la preda. stare o Menare la pulenda.
Pojanón. Nibbiaccio. – fig. Scioperone. Polenta comodada.... Pulenda concia.
Scioperonaccio. Scioperatore. Polenta conscia dicono i cont. brianz.
Pojàtt. Carbonara. quella che noi diciamo Polenta como
Pòi usiamo soltanto nelle frasi E pòi. dada, cioè acconcia con questa diver
A risico! (“tosc. – T. G.) Modo di sità che per condirla essi usano l'olio
mostrare che le minacce altrui ca e noi il butirro, il cacio e simili.
dranno vane. Non fia. Non sarà. Polenta crotta. Pulenda scussa, cioè
Da oggi in poi. D'oggi in poi. senza accompagnatura d'altro.
l'òich dicono nell'Alto Mil. per Pòcch. Polenta pastizzada . . . . Pulenda
Di questa introduzione dell'i anche concia e commista con funghi od altro.
in certe voci toscane si vegga nei Polenta vedova. . . . . Pulenda sem
dizion. ital. Bointa. plice; pulenda schietta, mera pulenda.
I ſol. III. 17
POL (37o) POL
Quell de la polenta che diciamo an Polid 5r. T. delle Arti. . . . Strumento di
che Polentàtt e scherz. Quell de la legno od altro ricoperto di vivagno o
ciccolatta perchè suol gridare ironic. di pelle di cui si fa uso per pulire i
Calda la ciccolatta! . . . Chi ha bot lavori di metallo.
tega ambulante o posticcia di pulenda Polidor del ramm. . . . Parallelepipedo
di grano turco. di rame manicato che usano nelle zec
Polénta (ona). . . . . Una pajolata di pu che per ripulire i conj soffregandoli
Ienda. -

con olio e smeriglio.


Polénta e Polentòn. . . . . Termini usi Polidºra. T. degli Artigiani. Politura?
tati nel giuoco d'aré busé. I in Rèlla. Ripulitura? Pulitura? Pulimento. – V è il
Polentàda. . . . . Quantità di pulenda, Pulimento acceso e il Pulimento grasso.
una gran pajolata di pulenda, e an Dà la polidura. T. de Matton. . . .
che una Scorpacciata di pulenda. Lisciare e accarezzare colla mano ba
Polentàtt. V. sopra Quell de la polenta. gnata il quadruccio o l'embrice finchè
Polentin. s. m. . . . . Un pajoletto di sono in forma per dar loro il miglior
pulenda. garbo possibile.
Polentinna. Farinatina(*tosc. – T. G.). Poligànna. Acqua tepida(“tosc. – T. G.).
Polentinna. . . . . . Panatella di grano Sorbone. Gattone. Soppiattone. Soppiat
turco mista col latte e spesso regalata tonaccio. Persona simulata o doppia,
di burro fresco. che non dice la cosa come ella sta.
Polentinna de latt. Latteruolo di fa Poligànna Santagio. V. Polenton.
rina di frumento e latte. Polignàcca (Moll a la). V. in Mòlla.
Polentinna. Poltiglia. Impalpo.Cataplasma. Poligon. Poligono.
Polentinna de linosa, de segra. Pol Poligrafo. . . . . . Voce fattasi volgare
tiglia di linseme o di segala sfarinato. dopo il Giornale così intitolato ch'ebbe
Polentón. Pulendone(“fior. – Rim. aut. vita fra noi dal 18 11 al 1815.
pis.). Gran pulenda. Polin, ecc. V. Pollin, ecc. e Polocà.
Polentòn. . . . Gran mangiatore di pu Pòlip. Pòlipo.
lenda. Poliroetà, Poliroeüla, ecc. V. Polliroeü, Pol
Polentin. fig. Don Agiato da caval di liroeula, ecc.
riposo(Redi Op. V, 151). Ser Agio di Polissón. Lo stesso che Pocch-de-bón. V.
Val di riposo(Alleg.), Pianellone(“tosc. Polit. add. Pulito. Polito.
– Rim. aut. pis.). Pentolone. Santagio. Manera polida. Maniera gentile, cor
MaestrºAgio Posapiano. Uomo che diffi tese, bella, tutta compitezza.
cilmente si muove – V. anche Comodin. Personn polit. . . . . Persone civili,
Pòlez. V. Pòllez. bencreate.
Poli. T. degli Artigiani. Lustrare. Tirare Polit. avv. Pulitamente.
a pulimento. Pulire. Polire. El soo minga polit, ma l'ha de vess
Poli. T. de Litografi. I in Prèja. insci. Per bene non lo so; ma dee
Poliantografia. . . . Sp. di litografia. stare così.
Polid. r. Polit. Fà i coss polit e senza grazia. . . .
Polidin. Pulitino(Nelli Vecchi Riv. I, 15). Dicesi scherz. a chi sappiamo esser
Che ha sufficiente pulitezza d'abiti. – solito fare le cose alla sciamannata.
I Toscani usano anche Pulitoccio per Falla polit polit. Farla pulita. Fare
quanto assicura il T. G. il giuoco netto. Per falla polit. ironic.
Polidòr. Pulidoro(Cini Desid. V, 4). Una Per farla pulita“tosc. – T. G.).
Coltrice s. ſ. (“tosc. – Meini in Tonn. Fà polit. Far pulito, bene, a dovere.
Sin. nella voce). Pulitone(“tosc. T. G.). Parlà polit. Parlar bene, a dovere,
Frustascopette(Zanob. Diz.). Dicesi di secondo il giusto.
chi veste assettatuzzo, attillatissimo, Pioeuv, Fioccà e sim. polit. Piovere,
tutto eleganza. L'Homo totus de capsula Nevicare assai.
dei Latini. Stà-sù polit.Sta-sù bello(Allegr. p.5 ).
polidºr. Pulitore? Ripulitore ? Operajo Polit. avv. Per appunto. Anche di van
che pulisce. taggio. Forse più che meno.
POL (371 ) POL
Polit. avv. iron. Appunto. Serve per Polizzàj. s. m. . . . . Guardia o Fante
negare quasi con strapazzo, come se di quella magistratura che oggidì è
si dicesse : Oh quist el san polit. denominata Polizia, e la quale anti
Appunto lo sanno assai questi. camente dicevasi Buongoverno.
Politamént. Pulitamente. Politamente. Per Pòll pòll. . . . Verso del tacchino che
appuntino. noi imitiamo per allettarlo. .
Politega. Politica – Politega Pasqual. Pòlla. Gallina d' India (Tamara Econ.
Giudizio figliuol mio ! p. 2o1 ). Tacchina ; e più propr. la
Politegh. Politico. Tacchina covaticcia.
Politegh. fig. Scaltro. Destro. Accorto. Pòlla. Chioccia. Gallina covaticcia. V.
Politègnegh. Politecnico. Pitta – Anche i Francesi dicono Poule
Politegón. . . . Il nostro Giulini(XI, 526) in questo significato.
chiama Politicone quella nostra aquila Avegh l'oeuv sott a la polla. ſig.
di Gio. Galeazzo Visconti. Aver paglia in becco.
Politissimamént. Appuntino. (Euv de polla. V. in Meresgiàn.
Polito. avv. Acconciamente. Accomodata Polla freggia che anche diciamo Ani
mente. ma freggia. Più freddo d'una tramon
Polizia. Pulizia. Nettezza. Proprietà. tana. Non farebbe pepe di luglio(Mo
Fà polizia. Pulire. Ripulire. Ripulirsi. nos. 4 1 1). Tentennone. Cacapensieri -
Polizia. Gentilezza. Convenienza. Civiltà. Chetone. Tranquillone. – Un pisse
Urbanità. Bella creanza. froid, un sansouci dicono i Francesi.
Cont i vilan la polizia la var pocch. Polla salvadega. Ottarda.
Cortesia è non far cortesia al villano Pollànca. Pollanca – La Pollanca dei
che non la merita. Dettati spesso ve diz. ital. è tutt'altro.
ritieri, ma sempre poco onorifici per Pollànca. fig. Pulcellona già avanzata.
chi non sa governare i contadini in Gallina mugellese.
modo ch'e si prendano d'amore per Pollanchètta. Pollastrina,
la propria condizione. Pollanchètta.fig. Lo stesso che Pollànca ſig.
Con tutta polizia el m'ha bolgiraa. Pollaria o Polaria. Pollame. Quantità di
Me la calò urbanissimamente. polli.
Ghe voeur olter che polizia ! Gen Menus de polaria . . . . . . Capi,
tilezza è mantello che tosto scorcia; colli, ali, zampe, ventrigli di polli.
nobiltà di virtù vuol essere. Pollarìa. Polleria. Luogo dove si ven
Gh hoo scritt dò righ per polizia. dono i polli.
Gli ho scritto due versi per urbanità. Pollaroeula. . . . . Caterattino da pol
On ciccin de polizia el sa usalla lajo; quell'asse che chiude il pollaio.
anch lu. Ed egli pure s'ha alcuna favil Pollàster. Pollo. Pollastro. (tato.
luzza di gentilezza. (nissimo. Pollaster piumentaa. Pollo salpimen
Pien de polizia. Gentilissimo. Urba Pollastrell o Polastrèll. Pollastrino. Pol
Tratt de polizia. Tratto di civiltà, lastrello.
di urbanità. Pollastrèll per Picelgg e per Mósca º,
Usà tanti polizii. Fare, Usare, Pra Pollastrella. Pollastrella.
ticare mille cortesie. Manma mamma ven a cà
Polizia. La Polizia, e ant. Il Buon governo. Che l'è vora de disnà,

Comess de polizia. I Respettòr e L'è sonaa la campanella,


Comèss. E l'è scappaa la pollastrella.
Comissari de polizia. V. in Comissari. Pollée. Gallinajo. Pollajo. Luogo dove
Guardia de polizia. V. Polizzàj. stanno i polli. Vi si osservano
Polizià. Raffazzonare. Ripulire. I Nin. Le Cove – La Pollaroeula. Il Ca
Poliziàa. Spulizzito(“tosc. - Poem.aut.pis.). terattino? – Baston. Bastone. Posatoio.
Poliziass. Imbucatarsi. Accomodarsi. Raf Andà a pollee che in contado dicono
fazzonarsi. Abbellirsi. Imbellirsi. Pu anche Anda a mason. Andare a pollaio.
lirsi. Ripulirsi. Appollaiare, Appollajarsi. L'andare a
Pòlizza. Polizza. Poliza. dormire il pollame. l . anche Masdn.
POL (372 ) POL
Andà a pollee. fig. Andare a polla molti anni sono, o per dir meglio
jo, a letto. V, anche in Andà. verso la fine del secolo scorso, l'iro
Andà a pollee. fig. Andare a stare nia trasfondevasi dal volgo nella con
colla ganza. Dimorare coll'innamorata. simil voce allorchè la usava per celia
Guarnì de bej mobel on pollee. V. a indicare tutt'altro uccellaccio che
in Mòbil. non sia il tacchino. -

Saltà-giò de pollee dicono in alcune Bon prenzipi e bonna fin e bonna


parti del contado quello che più co carna de pollin . . . Augurio usitato
munemente dicesi Saltà-giò del seggee. fra noi dal Natale a Capo d'anno.
V. in Seggée. El pollin de Natal. Il tacchino per
Servì o Vessegh per on baston de Pasqua di ceppo o per Natale.
pollee. Servire o Esser per candeliere. El pollin el fa glò glò. Il tacchino
Tornà a pollee. ſig. Tornar a casa, gurguglia(“tosc. – Tom. G.).
e figur. a bomba – Tornar al dovere. God o Mangià a garon de pollin.
Vess duu gaj in d'on pollee. fig. Es Lo stesso che Mangià a quatter ga
sere due ghiotti a un tagliere. nass. V. in Ganàssa.
Pollée. fig. Lo stesso che Andeghée. V. Robb de fà rid i pollin. Cose da
Pollée. fig. Scioperone. Neglittoso. ridere fino i ranocchi che non hanno
Pollée. fig... Capo morto, fondaccio di bot denti (Pros. fior. III, II, 34). Cose da
Pollerin. Picciol pollajo. (tega fig. far ridere le telline.
Pollerón. Pollajone. Pollin. T. de' Macell. V. Scudellin e Còll.
Pòllez. Pòllice. Pollin salvadegh. Ottarda. Starda mag
Pòllez. Bilico. Pernio. Legno o ferro giore. Uccello non infrequente nel con
tondo su cui reggonsi gli sportelli o tado prossimo al Novarese, è l'Otis
simili che si volgono in giro. tarda L.
Pòllez. Ago. Lingua. Nella stadera è quel Pollinàda. . . . . Quantità di cavallina,
ferro appiccato allo stile che stando una palata di cavallina.
º, a piombo mostra l'equilibrio. Pollinàsc. Tacchinaccio (*fior.).
Pòllez che alcuni stampatori dicono anche Pollinàtt. . . . Raccoglitor di cavallina.
Ponzón. Puntone (Alb. enc. in Dado). Pollinètt. Tacchinuccio (*fior.). Tacchi
Punta della vite che dando nel dado netto,

preme il pirrone del torchio da stampa. Pollinètta. Tacchinetta. Pollanca. Pollan


Pòllez. Piuolo dei rocchetti il quale en chetta. Dim. di Tacchina.
tra nei grani delle cartelle, Pollinitt. I Tacchinetti.
Pòllez. . . . La 12.º parte del piede no Pollinna. Cavallina. Lo sterco de'cavalli,
strale agrimensorio. dei muli e degli asini; e fra noi per
Pòllez. . . . . Strumento di ferro o Con estensione abusiva anche quello degli
gegno di funicelle con cui stringonsi animali bovini – Ne diz. ital. Pollina
le dita ai rei per assicurarsene nel è lo sterco dei polli.
condurli alle carceri. Pollinna. Tacchina ( Pananti Poet. I,
Pollin Tacchino. Gallo o Pollo d'India. xxxviii, 18). Dindia (Gagliardo).
Pollo dindo, Gallo pavone. Gallinac Pollinna. ſig. Tentennona.
cio. Uccello noto che è il Meleagris A vess pollinna de per tutt s'in
gallopavo L – Il Pollino dei diz. ital. duvinna. Chi va pian va ratto.
vale quanto il nostro Sortumm – Il
Tommaseo(ne Sin. p. 595) dice che a
i". º Tacchinone (“fior.).
Milano il Pollin si chiama così per Polliroeiù. Pollinaro (Sacch. Nov. 22 r).
una specie d'ironia. Con di lui pace Pollajuolo. Pollajolo. Venditor di polli.
l'ironia non v'ha che fare punto. Il Polliroeü. Scopapollai. Rubapollai.
Pollin è da noi detto così pel verso Polliroeü. gergo. Brancicone. Brancicato
ch'ei fa, e perchè imitando tale verso re. Così chiamansi que tali che i Fran
lo chiamiamo a noi gridando Pol pol cesi dicono Patineurs. V. in Palpignon.
pol poli o Poli poli poli come Poli fa Fà el polliroeu. fig. Toccare i pic
il tacchino giovine. È però vero che cioncini a ... (Monig. Sere. nob. Il. 12).
POL (373 ) POL
Polliroeüla . . . Donna che vende polli; Polonésa. Polacca(Licht. Diz mus.). sp.
o Moglie di pollajuolo. di ballo e d'aria analoga.
Polliroeùla . . . . . . . Quel foro che si Polonésa e Polonesinna. V. in Lègn(car
suol lasciare negli usciuoli del pollai rozza) vol. II, pag. 561.
perchè anche a pollajo chiuso le gal Polòtt. Tacchino. V. Pollin.
line ed i polli possano uscirne ed Pólpa. Polpa.
entrarvi a piacere. Talvolta ha un Polpa de cassia, Polpa de tamarind,
caterattino per chiuderlo che si con e sim. Polpa di cassia, di tamarindi, ec.
fonde pure col nome di Polliraeila. Pólpa. Polpaccio. Polpa della gamba.
Corrisponde alla Gattajuola (o sia al Polpàscia. . . . . . Gran polpaccio. El
bus del gatt) con iscopo medesimo, gh ha dò polpasc comiſò. Ha le gambe
ma in servigio di bestie diverse come molto bene polpacciute.
ognun vede. (siroeùla. Polpètta. Polpetta. Ammorsellato.
Lassà l'uss in polliroeula. V. in Bu Bonna polpetta.... In modo basso
Polliroeüla. . . . Ne'mulini è quel cate serve a indicare un sontuoso funerale;
rattino che chiude l'adito all'acqua. quello che i Fr. dicono Un bon chapon.
Pòlliz. V. Pòllez. Coss'ha a che fà i gambus cont i
Pollon o Polon. Tacchino. V. Pollin. polpett? Che ha a che far la luna coi
Fà el pollon dicono i cont, quello che granchi?
noi diciamo Fà la sciora. V. in Scióra. Dà el color ai polpett. fig. Dar più
Vegni ross comè on pollon. Fare fede all'oste(Firenz. nov. 1o). Darco
il naso rosso come un peperone. lore. Far avere apparenza.
Pollòtt. V. Pollin. Polpett de la serva. V. in Sèrva.
Polmón che parl. di animali o considerato Polpètta in sig di Polpaccio della gamba
come cibo diciamo Coradèlla. Polmone. usiamo soltanto nelle frasi
Avegh i polmon de ferr. Aver buoni Menà i polpett. È lo stesso che
polmoni. Aver robustissimi polmoni. Menà el fetton. V. in Fettón.
Dicesi di chi regge bene a favellare Sbatt i polpett. fig. Dar de calci al
o a gridare a rotta – Cont on sor vento o al rovajo. Morir con una
don de quella sort ghe vocur i pol lancia da pozzo o su tre legni. Fare
mon de ferr. Ci vuole una voce di un ballo in campo azzurro. Far pen
Stentore con quel sordacchione. zolo o un penzolo. Ballar nel pare
Avegh marsc i polmon. Aver cattivi tajo del Nemi. Essere appiccato.
polmoni. Polpètta. fig. Ganascia. Gota tronfia.
Giontagh mezzi polmon. Rimettervi Guancia pienotta.
A i polmoni. Menà o Sbatt i polpett. Macinare
Mangiass el polmon o el fidegh o a due palmenti. Sganasciare.
el coeur. fig. Rodere. Arrabbiare. Con Polpètta. Cernecchio. V. Canellòn.
sumarsi di rabbia. Polpettinna. Dim. di Polpètta sig. 1 “c 2.ºr.
Tirà-sù o Trà-foeura i polmon. Spu Polpetton. Polpettone (Scappi Op. p. 126
tare i polmoni(“tosc.).Sfiatarsi a parlare. verso e passim – Rime aut. pis. –
Polmonin. Polmoncello. Tamara Econ. 529, 554 e altrove).
Pòlo. Polo. Specie di polpetta più grossa dell'or
Da on polo a l'alter. fig... Da un ca dinarie e che pare quasi un gran sal
po all'altro del paese, da cima a fondo. siccione. – I Marchigiani lo dicono
Poloeti che anche dicesi Polin. v. cont. Coppiettone facendo l'accrescitivo di
br. Lo stesso che Poporàa. V. Coppietta che fra essi, come fra i Ro
Parlà de poloeu. . . . . Parlar ma mani, equivale a Polpetta – For
nierato, affettato come ſanno i fan s'anche è il Picchiante dei voc. ital.
ciulletti per malvezzo. Polpetton met. Lo stesso che Fonsgiòtt. V.
Polón. V. Pollòn. Polpettén. fig. Basoffione.
Polonésa. s. f. o Redingòtt a la polonesa. Polpettònna. Tarchiatona.
Farsettone alla polacca? Sp. di sortù con Polpin. Polpicina?
alamari e guernizion ricca arabeschi. Polpin. Polpastrello? Dim. di Polpaccio.
POT, (374 ) POL
Pdlpor o Pörpor o Palpor. Cassa da El diavol el fa la polt e i donn ghe
macine di mulino(Mich. in Targ. Viag. la fan mangià. V. in Diàvol.
VI, 455 – e Targ. stesso altrove). Pólt. fig. Stampìta. Pifferata. Biagiata.
Farinajo. Quel piano o Quella cassa l'ólta. V. Pölt.
di legno in cui va cadendo il maci Lusiroeu ven de bass che te daroo on
nato, cioè la farina che esce tale cugina de lacc, lusiroeu ven da voltra
dalla macina. È quello che i Francesi che te daroo on cugiaa de polta. . . .
dicono la Huche. Ha due alie perchè Cantilena scherzevole colla quale i
la farina che vi si va raccogliendo contadinelli chiamano a sè le lucciole.
non s'abbia a disperdere. Pólta per Poltia. Raggiro. Intrigo. V.
Polp6s. Polposo. Polputo. Carnoso – Al Pastizz fig. Menà la polta. fig. Menar
dim. Polputello. tutta la danza. Far le carte.
Póls. Polso. (polsi. Pölter. gergo. Covile.
Avegh pù de pols. Aver perduto i Andà al poller. Andar a pollajo.
Batt el pols. Polseggiare(Targ. At. Andar a letto.
Ac, Cim. III, 2o2). Poltia. Poltiglia. V. Spoltij.
Battuda del pols. Polseggiamento. Poltinna. Poltiglia. Pultiglia. Dim. di
Battuta o Battimento del polso. Polta, e dicesi d'empiastro o intriso
Pols debol, dur, fonduu, frequent, a foggia d'empiastro.
giust, sconduu, ec. Polso languido,duro, Poltinna. Panatella. Minestra.
tardo, accelerato o frequente, regolato Poltisc. Poltiglia.
o buono, depresso, ecc. (lare. Poltrògna. Cachessia. Mett la poltrogna
Pols matt. Polso sintomatico, irrego a vun(Mag. op.I, 57o).... Spaventare. -
Tastà o Toccà o Sentì el pols. Toc Poltrón. Poltrone. Infingardo. Scioperone.
care, Tastare, Cercare il polso a uno. Schifanoja. Fuggi fatica. Poltro. Pigro.
Póls. fig. Vigore. Forza. Polso. Deventà poltron. Impoltronire. In
Omm de pols. Uomo di polso o di fingardire. Far la mandra. Darsi alla
gran polso. V. in bmn. mandra.
Póls (I). Le Tempia. Parte della faccia I bon boccon tocchen de spessai
posta tra l'occhio e l'orecchio. pù poltron. V. in Boccon.
Póls.T. de'Macell. Tempiali? Taglio noto. Quand l'è sira i poltron s'invien.
chi è pigro si riduce in ogni cosa
rucche sono quelle lor parti che cor all'olio santo. A di chiuso il poltrone
rispondono se Pols denanz alle tempia, è in campo. La mouilhe du pourquier
se Pols dedree al ceppo degli orecchi. quand ven lou soir s'affano dicono
Polsin. Polso piccolo (Cocchi Cons. p. 78). anche i Provenzali.
Polsinéra (con s dolce). v. cont. Il Carro. Re di poltron. V. Poltronón.
L'Orsa maggiore. Costellazione nota. Poltrón. Poltrone. Vigliacco.
Polsitt. s. m.pl. Formentoni(“fior.). Pia A la sira leon, a la matinna pol
strellini rotondi e per lo più neri tron. Chi piglia leoni in assenza suol
che s'applicano alle tempia, singo temere de topi in presenza. Dicesi ai
larmente dei ragazzi, coll'idea di millantatori.
guarirli da certe malattie – ll Polsetto Poltronà. Poltrire. Poltroneggiare. Pol
dei diz. italiani vale quella maniglia treggiare. Giacere ozioso nel letto o
che le donne portano ai polsi. simile, passar sua vita in ozio, da
Polsitt. s. m. pl. T. de Macellai. . . . . . poltrone.
Quella po di grascia che si trae da Poltronàsc. Poltronaccio. Poltroncione.
quelle conche che il bove ha soprav Poltronaria. Poltroneria e ant. Poltronia.
via degli occhi. Trà-via la poltronaria. Spoltrarsi.
Pólt e Pölta. Panata. Polta. Spoltrirsi. Spoltronirsi. Scacciare la
Barattà i pastizz in tanta polt. fig.... poltronia.
Fare un cambio anche svantaggioso. Poltroninna. Dim. di Poltrònna seggiola) V.
Pensa, repensa, ghe par la pa vera Poltrònna. . . Che poltrisce, donna
A baratta i pastizz in tanta polt(Bal. Ger.). inſingarda.
POL (375) POL
Poltrònna. Poltrona(Pan. Poet. I, xxxv, nen. Abbi nome il Torna – ed anche
24). Sedia a bracciuoli (Alb. enc. in Esser facile a smarrirsi, a non si rinve
Bracciuolo, e Alb. bass. in Fauteuil). nire, a rimaner corto in checchessia.
specie di seggiola piuttosto grande Perdes minga in la polver. Non
con appoggiatojo e bracciuoli. – Di morire ad uno la lingua in bocca,
queste poltrone, così come delle seg Smorzà la polver. . . . Annaffiare,
-
giole, si veggono molte specie; alcune adacquare perchè posi la polvere.
quadrate, altre semicircolari, altre Strasc de la polver. V. in Stràsc.
ovali, con sederi e dossali quali di pel Trà la polver in di ocucc. fig. Dar
le, quali di canna d'India, ec.; alcune vesciche per lanterne. Gittar la pol
con cuscini da sedere e dossale mo vere negli occhi. Ingannare.
bili, ecc. ecc. Tutte però corrono sotto Trovà in la polver. Trovar a caso,
il nome generico di Poltrònna, meno a sorte, per fortuna. (raro.
fra noi il Visavì e la Dormoeus; questa Trovass minga in la polver. Esser
ultima è un seggiolone con sedere Vess tutt pien de polver o Parì on
basso e così prolungato che volge a mornee de la gran polver. Essere tutto
lettiera; dell'altra si vegga nella voce. polveroso o tutto bianco di polve,
Poltronón che anche dicesi Re di poltron. Pólver (d'altra specie). Polvere,
Un sacco pieno e pinzo di vera arci Polver del pimperimpara. V. Pim
negghientissima negghienza (Redi Op. perimpàra.
V, 5). Merendonaccio. Scioperonaccio. Polver de magon o del goss. . . . .
Pezzaccio di poltrone. Poltroncione. Polvere medicinale per gli strumosi.
Poltronscèll. Poltroncello. Polver di dent. Polvere per ripulire
Pölver e Pölvera. Polvere f. e m.; e i denti(Tar fir.). Dentifricio.
poet. Polve. Polver d'incioster. . . . . . Galla,
Andà in polver de boccaa. Conver gomma e vetriolo spolverizzati e in
tirsi in polvere. Svanire. Dileguarsi – debita proporzione commisti per uso
di diluirle nel vino e farne di subito
Essere ricondotto in poca polve.
Batt-foeura la polvera. Scuoter la inchiostro a piacere. (bile.
polvere. Polver finna finna. Polvere impalpa
Polver risolvent. . . . . Polveri me
Batt foeura la polver avun. fig. Spol
dicinali risolventi.
verare il groppone(Monig. Tac. ed Am.
1, 17). Scuotere la polvere ad alcuno. - Pever in polvere sim. V. Péver, ecc.
Pólver o Pölvera. Polvere da fuoco.
Battere. percuotere uno.
Besogna minga perdes in la polver. Polvera fulminant. Polvere fulminº
Polver de caccia. Polvere da caccia
Chi non fa quando può non fa poi
quando vuole. (Tar. fir.). Di granello fine. -

Dà-giò la polver. Posare la polvere. Polver de minna. Polvere da mina.


Dà la polver. . . . . Precorrere in Di granello assai grosso.
cocchio o a cavallo sì che ne venga Polver de s'ciopp. Polvere da arti
la polvere a chi si rimane addietro. glieria(Tar fir.). Di granello mezzano.
Dà la polver. fig. Por piede innanzi Polver granida. Granino. Polverc
ad alcuno. Lasciarsi indietro alcuno. minutissima da archibugio.
Superare uno. - No avegh pu nè polver nè ball,
Essere condotto al verde. Essere al
Fà-giò la polver ai cart, ai liber,
ai mobil. Spolverare le carte, i libri, verde. Essere all'estremo, al fine di
checchessia, ciò che anche i Fr. di
le mobiglie.
Fà polver. Levar polvere. Far le cono N'avoir ni poudre niplomb.
Polverée. Polverista.
vare grande polverio.
Polverént. Polveroso.
Nivola de polver. Nembo di polve.
Polveréra. Polveriera.
Perdes in la polver o in labornis.
Andar in fumo. Svanire. Polveréri. Polverone(Targ. Rag. Agr. tosc,
Perdes in la polver. . . . . Star via, V, 55 – Fortig. Ricciard. XVI, 9).
non tornare. Perdet minga in la polver Polverio, e ant. Polveriera.
POM (376) POM
Polverin. Innescatura(Alb. enc. in Sfon Poméra. . . . . Arnese di latta o simile in
Polverin. Polveraccio. (datojo. cui si fanno cuoeer le mele in faccia al
Forment paltin e la segra polverin. fuoco, detto anche dai Fr. Pommier.
V. in Ségra. Pòmes. s. m. La Pomice. Il Pomice. Pietra
Polverin. . . . .Specie di polveraccio da pomice.
orti fatto di sterco di volatili o di pic Legn del pomes. . . . . Legno rico
cioli quadrupedi seccato e polverizzato. perto di cimossa per uso di pulire
Polverin. Oriuolo a polvere. Ampolletta colla pomice.
(Alb. enc. in Oriuolo, e Alb. bass. in Pomesò. Lo stesso che Impomesò. V.
Sable o Sablier). Specie d'orologio, Pomidòr per Tomàtes. V.
composto di due vasetti di vetro do Pomin. Meluzza.
ve l'arena cadendo dall'uno nell'altro, Pomin de baston. Pome da mazza.
misura un dato spazio di tempo. Pomitt. s. m.pl. Meluzze delle gote (Gh.
Polverin. v. ant. (Maggi Op. I, 559) – Poc.). Pomelli. -

Pelapiedi. Bruco. Tritone. E i vermigli ballerini


Polverinna. Polviglio. Polveruzza. Scopri a me della tua guancia.
Polverinna. Spolverina. Sopravveste di (Buonar. Tancia I, 3 ).
tela per riparo dalla polvere. Pomitt. s. m.pl. Rossoretti nelle guance.
Pomàa (Cavàll). Pomato. V. in Mantell. Avegh i pomitt. . . . . . Avere i ros
Pomàda. Melata. Colpo di mela. soretti nelle guance.
Pomàda. Manteca. Pomata. Le Tar. fir. Pòmm. Melo. Albero che produce le mele.
specificano le Pomate d'arance di Por Il Pyrus Malus de bot. – Il Pomo
togallo, di bergamotto, di cedrato, dei diz. italiani equivale a frutto di
d'erba santamaria, di fiori aranci, albero qualunque.
di gelsomini, di giunchiglie, di mela Incoeu in su on per, doman in su
rosa, di millefiori, di mugherini, di on pomm. V. in Pér.
rose, di vette d'albero, di viole garo Pòmm. Mela. Il frutto del melo di cui
fanate, alla marescialla, ecc. si contano varie specie in Toscana,
Pomàtt. Venditor di mele. oltre alle nominate qui sotto, come
Pómbi per Piomb. V. sarebbero la Mela pesca, la Mela della
Pomé. . . . . . Nelle selle da donna è padrona, la Musa, la Testa di gatta,
quel pome che hanno per dinanzi. la Russet, la Franchetta, la Zuccherina,
Pomèll. Pomello. la Cerbiona, ecc. – Le nostre mele sono
Pomèll. Bacca. Còccola. tutte vernie dalla sampiera(pomm san
Pomèll. . . . . Bambinello vezzoso. peder) e dalla... (pomm ravas) infuora.
Pomèll. Meluzza. Meluzzola. Dim. di Mela. Ne conosciamo le seguenti varietà:
Pomèll. Pomo o Pome. Ogni cosa rotonda Pomm appi. Appiuola. Casolana. Mela
a guisa di palla o di meluzza. appiuola. È assai serbatoia, e sonne
Pomèll. Capocchia. Il capo degli spilli. diverse specie, come Appiuola rossa,
Pomèll. Ghiera. Raperella. Appiuola lunga rossa, Appiolona, ecc.
Pomèll. Pomo. Pomello delle gote; zigo Pomm brugno u... Sp. di mela così
ma; il grosso dell'arco zigomatico. detta forse perchè innestata sul susino.
Pomèll. Capo dell'omero, e dottr. Acròmio. Pomm canton. v. br... Sp. di mela
Pomèll. Anca. bernoccoluta, cantonuta, bislunga.
Pomèll. Pallino. Pomm cassia. .. Sp. di mela che ha
Pomèll. Ad. di Pòmm. V. sapor dolcigno sciocco in sull'andare
Pomèlla. T. dei Conciatori. . . . . Stru della cassia, e simiglia alla mela....
mento da zigrinare le pelli. (prevesan), con questa eccezione che
Pomellin. Pallino da strumenti. ecc. ha del rosso da un lato.
Pomellin. . . . . Bambinello vezzoso. Pomm codogn. Mela cotogna.Cotogna.
Pomellin. Coccoletta. Ha gusto per lo più aspro e acetoso.
Pomellin. Capocchietta. Pomm codogn bislongh. Pera coto
Pómer. Lioncino? Botolo? V. in Càn. gna(Targ. Ist. II, 444 ).
Poméra. Meleto. Luogo piantato a mele. Pomm codogn redond. Mela cotogna.
POM (377 ) POMI
Pomm dolzin dicono alcuni per Pomm risponderò: Sì, dò or e on pomm,
pomell. V. più innanzi. per dar a intendere che le ore non
Pomm firentin. ... Sp. di mela che sono già due, ma due e mezzo o tre.
simiglia molto alla poppina, ma che ha Fà corr a pomm. Rincorrere uno a
la buccia più liscia e più lucida e d'un melate. L'han faa corr a pomm. Ebbe
giallo più chiaro che non sia quella le melate(“tosc. – Tom. Giunte ).
della poppina che ha buccia ruvidic Fritura de pomm. . . . Mele fritte.
cia e di color giallo scuro. Giugà a fresch i pomm brugnau.
Pomm frascon. v. br. . . . . Specie V. in Brugnou.
di mela rossa e grossa. L' è on pomm roeus con dent la
Pomm giazzoeu. v.br. Mela diacciata' mora. Dentro è chi la pesta. Si dice
Specie di mela quasi simile alla laz quando l'interno in chi mostra sa
zerola (pomell). nità non corrisponde, e fra noi si usa
Pomm granaa. Melagranata. Mela specialmente nel parlar di tisici.
grana. On piatt de pomm cott. Una melata.
Pomm muson per Pomm prevesan. Pesà i pomm. fig.... Tracollar dal
V. più sotto. SOll InO.

Pomm pepin per Pomm popin. V. Pesà pomm. fr. fig. cont. br. Don
più sotto. dolare la mattea. Stare ozioso – Star
Pomm pomell. Mela lazzerola. pulcelloni. V. Fà-giò rèſf in Rèſf.
Pomm popin o pepin o dolzin. Mela Pomm brojent. V. in Brugno:ù.
poppina o calamagna. Pomm marsc. Melacce (Fac. Piov.
Pomm prevesan che altri dicono Arl. p. 56).
Pomm muson . . . . Sp. di mela bis Scala de pomm. Lo stesso che Sca
lunghetta e di colore che trae al lapèrtega. V.
giallognolo. Sciarlott de pomm. V. in Sciarlòtt.
Pomm ravas. v. br... . Sp. di mela Vess on pomm tajaa in duu o tajaa
tutta rossa, grossa quanto una rapa in mezz. . . . Essere simigliantissimi.
comune, e bislunga. Estiva. Vin de pomm. Sidro. Melichino.
Pomm roeus. Mela rosa. Specie di Pòmm. Pome Pomo. Per es. Il pomo
mela odorosissima, di colore tra ru della spada e simili.
bicondo e bianco. Pòmm. Pallino? Ne predellini è quello
Pomm rusgen o rusginent. Mela rog che serve per tirare a sè e abbassare
gia. Mela ruggine. la prima montata(pedanna) se ester
Pomm salvadegh. Melàggine. namente è fatta a scatola.
Pomm sangiovann. Mela paradisa. Pòmm de sella o Musón. . . . . Pomo
della sella.
Pomm sampeder. Mela giugnola. Spe
cie di mela così detta perchè matura Pommarànz voce brianz. per Narànz. V.
nel mese di giugno. Pommcodògn. Melocotogno (albero) –
Pomm santamaria. v. br.... Sorta di Melacotogna (frutto).
mela rossa da un lato e col picciuolo Pòmm d'Adàmm che anche diciamo Carù
lungo. Le mele di questa specie sono spi de la gora. Pomo d'Adamo.
dette I Pepinej dai Bergamaschi. Pòmm de terra. Patata. Batata.
- Di robb de fass fà corr a pomm. Pomm de terra bianch. ... È di sa
Dir cose da aranciate(Lam. Dial. 357) pore gustoso.
o da farsi tirar dietro le melate(Nelli Pomm de terra bianch tond. . . .
Vec. Riv. III, 2o). Proviene dalla nuova Yorck ; è il
El pomm quand l'è madur besogna più gustoso di tutti.
ch” el croda. V. in Crodà. Pomm de terra gelaa. Patate diac
E on pomm. . . . Espressione con ciate(Targ. Istit. II, 16o).
cui si vuol denotare esser una cosa Pomm de terra giald. . . . . Fra
qualunque assai maggiore di quello bianco e giallo, è di sapore mezzano.
che altri non dica. Per esempio uno Pomm de terra ross. . . . Fra bianco
mi dirà Te sce ch'hin dò orº e io e rossiccio, è il meno saporito.
I ſol. III. 48
POM (378) PON

Pommgranàa. Melogranato. Melagrano in forma di mela schiacciata, Flossin


(Targ. Diz. in Punica Granatum). Al quando è semplice batuffoletto o vi
bero che produce le melagrane. luppetto informe di seta ſloscia, Rosetta
Pommgranàa. Pomo granato(Soder. Colt. allorchè simiglia in qualche modo a un
vit., 17o). Melagrana. Melagranata. Il rosino sbocciato, Fassinetta quando
Tasso (nel Mondo creato, g. 3.º v. 96) ha la figura di una picciolissima ma
lo chiamò Pomo africano, e il Sanaz tassina legata a mezzo e a fila allar
zaro(Arcad) Pomo punico – È di più gate dai due capi – Di questi vi
specie, cioè di mezzo sapore, dolce, luppetti si fa uso anche dai materassai
forte, salvatica, e vajana. per ricoprire le trapuntature delle
Pommgranaa – Indu vinua chi è staa materasse da letto – Negli addobbi
Che la traa sta sloffa – Che ti fa e che toffa interni delle carrozze allorchè sono
Cantilena che i ragazzi usano talora di pellami, si usano invece per egual
ne'loro giuochi invece di Arabelara. V. fine alcuni girellini che diciamo Za
Vin de pommgranaa. Vino di pomi ritt. V. Zarètt.
granati(Soder. Colt viti p. 17o). Pón per Pönt. El Ponveder. Il Pontevetro.
Pommpòmm. s. m. Battisoffiola. V. Squitta. Ponavò che altri dicono Ponidór.T. delle
Avegh el cuu che fa pomm pomm. Cart. Ponidore? Quell'operaio che
Fare il cul lappe lappe. Aver gran paura. posa ogni foglio di carta sui feltri. I
Pomón. Melona(“tosc). Mela grossissima. Francesi lo chiamano Coucheur.
Pomón d'Adam (Porta Rim. 8o). Pomo Pónc. Punch (Targ. Ist. II, 349). Poncio
d'Adamo assai rilevato. (Giorn. commerc. firent.). Bevanda così
Pómpa. Pompa. (giarsi. detta dall'inglese Punch. È un misto
Fà pompa. Pompeggiare. Pompeg di sugo di limone, acquavite, rum
Pómpa.... Pezzo ne flauti e nelle chiari o vin bianco, acqua e zucchero che
ne che sta fra il pezz de mezz e la testa. forma un liquore caldo e spiritoso.
Pompadòr (Colór). Color pompadur(Targ. Sorbett de ponc. V. in Sorbètt.
Istit. lII, 486). Poncètt per Poncin. V.
Pompàra. Pompeggiamento. Poncètt. s. f. pl. v. cont. . . . . Schegge
Pompardìnna per Pampardinna. V. che si ritraggono da pali destinati a
Pompér. ( Guardie del fuoco(Targ. Viag. reggere le viti allorchè si vengono
Pompiér. III, 5o8). In tempo del ces-. aguzzando nel calcio.
sato Regno d'Italia il nostro Munici Póncia o Pönta. Prua. Prora. Il lato ap
pio istituì una compagnia militare di puntato delle nostre barche.
1oo giovani destinati a spegnere gli Ponciàtter. s. m.pl. . .. . Parlandosi di
incendj, i quali furono denominati cuciti valgono Punti cattivi, malfatti.
Zappatori-Pompieri dai ferri e dalle Poncignà che anche si dice Sponciguà.
trombe (pompes fr.) che adoprano a Pottinicciare.
tal uopo. Ottima istituzione che fiorisce Poncignàa. Pottinicciato.
anche oggidì a grande utile del paese. Vess tutt poncignaa. Aver più punti
Pompòn. Nappa(“fior.). Sp. di rosolaccio che non ha un dottore(Fag. Rim. V.).
di lana che i soldati portano in cima al Poncignàda. Pottiniccio. Cucitura o
cappello o al caschetto il quale secondo Poncignadùra. rimendatura mal fatta.
colore e numero serve a indicare il Poncin che altri dicono Poncètt.... I no
reggimento e la compagnia di cui stri barcajuoli usano questa voce e
ognun d'essi fa parte. Dal fr. Pompon. come sinonimo di l'oncia, o sia Prua,
Pomponin. Dim. di Pompòn. V. Prora; e come rappresentativo del
Pomponin. . . . . Nome di que cosetti l'estrema parte della prua, cioè vaso,
per lo più di seta floscia che negli Becchetto; e come semplice diminu
strapuntini (mataraz: e malarazzinn) tivo di Poncia. Proretta. Inoltre dicesi
delle carrozze si sovrappongono alle Poncin o Ponziroeù. Pagliuolo di prua.
trapuntature per coprirne il punto e Quel ripostiglio a prua che vedesi nel
adornarlo. Fra noi questo cosetto si le barche dei nostri laghi per uso di
dice Pompon o Pomponin allorchè è riporvi le robe de barcajuoli, ecc.
PON ( 379 ) PON

Ponción (In). Lo stesso che In ardion. V. Ponente il Relator delle cause in affari
- Mettes in poncion. Apparecchiarsi di sagra consulta.
Pónfeta. V. Tónfeta.
pomposamente – Azzimarsi.
Parlà in poncion. Parlare per punta Póngh. . . . . . Specie di fungo.
Ponidor, V. Ponavò.
di forchetta, cioè affettatamente.
Stà in poncion. Starsene badiale o Pònn. Porre, e così tutti i derivati,
in panciolle o in gote o in gota con come Parpònn, Despònn, ecc. Pro
tegna, o anche sull'onorevole. Cioè porre, Disporre, ecc.
star con contegno, gravità e burbanza, Ponsà. Sostare. Riposare.
ed anche con ogni agio e comodo. Ponsò. Ponzò (Fag. Pod. spil. III, 1 1 ).
Ponsò.
Poncionass-sù. Raffazzonarsi.
E parò la (Angelica) se strenc in del bustin, Ponsorin. V. in Pönt.
La se poncionna-sù pu che la po. Pönt. Punto.
(Ar. Orl. Trav ). Pont d'apogg. Fulcro.
Ponciònna... . Gran punta, punta lunga. Pont de vista. Punto di veduta. Punto
Poncitt. T. dei Tagliapietre.... Quelle del concorso (Baldinucci).
seghettature che i cavatori d'arenaria Pónt. . . . . La dodicesima parte del
soglion fare nelle saldezze di essa per l'oncia lineare nostrale.
istaccar pezzo da pezzo, e delle quali Pónt. . . . . La dodicesima parte della
rimane continuato vestigio nei pezzi linea nostrale agrimensoria,
medesimi staccati. Pónt. Punto. Segno ortografico d'inter
Ponciv. . . . . Agg. di barchetto la cui punzione. Punto fermo o fisso. Punto e
prua penda assai. virgola o Puntocòma. Due punti o Co
Pondà. Appoggiare. Posare – Nei diz. lon. Punto d'interrogazione, d'ammi
ital. Pondare sta solamente per Pon razione, d'esclamazione, ecc.
derare. Fagh pont o Fagh-sora pont o Fà
Pondà pè. Metter piede. Entrare in pont a ona cossa. Far punto ad una
un luogo. cosa (Barberini Doc. 268, 19). Far at
Pondà che anche dicesi Poggià. Appog tenzione. Fermarsi su checchessia. Ab
giare. Appiccicare. Per es. El gh'ha badarvi, considerare, farne stato.
pondaa di bott. Gli appiccicò delle busse. Fagh minga pont. Non far caso.
Gliene crosciò a macco(Ces.). Fà pont. T. comm.... Sospendere i
Pondabràsc. . . . . Quella giunta mobile pagamenti.
che serve ad allungare ognuno dei In ponte virgola. In appunto,
bracci del tavoliere da orefici, e sulla Pont e virgola! ſig. Alto là! Specie |
quale il lavoratore appoggia il braccio di esclamazione con cui si vuol in
destro allorchè ha bisogno di agire terrompere il dire altrui,
a destra ferma. Forse non sarebbe Servì in pont e virgola. Servir dal
male chiamato Appoggiatoio. l'amico. Servire appuntino; e detto
Pondass. Impuntare. Posarsi. ironic. Conciare pel di dalle feste.
Póndes. v. cont. br. Posarsi. No gh'è Stà sul pont e virgola. Stare su l'ap
restaa frasca d'andà a pondes on usell. punto(Neri Art. vetr. 1 o 1). Essere esat
Non vi rimase fronda sulla quale po- . tissimo; de la dernière exactitude di
sarsi un uccello. rebbero i Francesi.
Ponént . . . . . Questa voce è comune Pónt. Punto in genere per Stato, termine
fra le nostre persone colte per indicare ed anche Puntiglio e simili.
ciò che il volgo dice invece Mennato Mett al pont. Mettere al punto o al
ron (factotum, principale, chi tasta il curro. Portar fuoco.
polso agli affari, chi mena la danza, Mettes al pont. Mettersi a checches
uomo da cui dipende la somma delle sia coll'arco dell'osso. Andarvi di buon
cose). El tal l'è ponent in quella cà, passo. Impuntarsi?
in Vares, in la Curia, ecc. Il tale ha Pont del ciall, Puntiglio sciocco.
grande autorità in quella casa, ecc. Pont de reputazion. Stocco. Buona
La voce ne venne da Roma ove è detto fama. Onore. Riputazione.
PON (38o) PON
Pont d'onor. Stocco. Riputazione. Sol Pont mort. Punto cieco. I sarti chia
lecitudine dell'onor proprio. mano così un secondo punto nascosto
Tutt'el pont el stà chi. Qul sta o Pont passaa. Punto passato(Meini ivir
consiste il punto. Pont saraa o unii. Punti fitti.
Pónt. Punto nel cucito o nel ricamo. Pont sora. Sopraggitto. Punto buono.
Pont a cadenella o a cadenin. Punto – I due teli d'un lenzuolo si cuciono
a catenella(Meini in Tom. Sin. a Cuci a sopraggitto.
to). Catenella. Sp. di punto da ricamo. Pont sora e ribatt. Punto alla fran
Pont a canellin. Punto a spina? cese (Meini ivi).
Pont a cavall. Punto a cavalletta(Cini Pont sorìn. Dim. vezz. di Pont sora. V.
Des. e Sp. III, 8). Specie di soprag Pont sott. Soppunto. Punto andante.
gitto andante. Quel punto che si fa per orlare o
Pont a crosin o Pont in cros o sem rimboccare la tela o i panni.
plicem.° Crosin. Punto incrociato. Punto Pont stort. Punto torto (Meini ivi).
in croce. Specie di punto così detto Punto zoppo. -

perchè è fatto a similitudine di croce. Pont unii. Punti fitti.


Si usa pei puntiscritti e si specifica in Pont de sarzì. Punto cieco(Meini ivi).
Pont a crosin sempi. Punto sudicio(Meini). . . . . . Punto a roscllina (id.).
Pont a crosin e quadrettin. Punto pulito. . . . . . Punto piano(“tosc. – T. G).
Pont a erosin a oggiolin. Punto a occhiolino. Imbastidura. Punto molle. Imbasti
Pont a crosin doppi. Punto a due ritti. tura. Punto aperto?
Pont a mosca. Punto a strega(Alb. Infiletta. Punto a filza(“fior. – Meini).
enc. in Punto). Mezz-pont. Il mezzo punto(Meini ivi).
Pont a oggiolin. V. Pont d'oggioeu. Scanton. Punto a smerlo.
Pont a rebatt o Rebattidura. Co - Braga de cuu se cred che ghe voeub
stura spianata(“tosc.). bia on pont, e gh'en vour duu....
Pont a sgior che i contadini dicono Nei calzoni le rammendature e le
Pont bus. Punto a giorno(Meini ivi). La rattoppature ci piovono.
voro di cavo o di straforo sui pannolini. Cusì a pont spess. Impuntire.
Pont a tambor. Punto a tamburo (id.). Dà di pont. Appuntare.
Pont bus. V. sopra Pont a sgiór. Dà on pont a ona tazzinna, a on
Pont de gippadura. Impuntura(Meini tond, e sim. Risprangare. Sprangare?
ivi). Quello in cui cucendo si rincru Dagh on pont. Dare o Mettere un
na, cioè si ritorna sempre coll'ago punto. Metter due punti di cucito. Rae
nell'ultimo buco – In Gippadùra le comodare alla grossa lo sdruscito.
visi la parola Sopraggitto. De tutt pont. Di tutto punto(“tosc.
Pont de pezza. Punto piccolo? – Tom. G.).
Pont de redin. Punto a reticella(Cini Fà i pont de sabet. . . . Cucire a
Des. e Sp. III, 8) o a rete o retato. punti lunghi. Il dettato procede o
Pont de pizz. Punto a trina. dall'affrettarsi che fanno i sartori al
Pont de mendà. Il punto a rimendo. sabato onde aver pronti i lavori per
Pont d'impistagn. Punto da pistagne? la domenica susseguente – o dal cu
Pont d'oggioeu che anche dicesi Pont cire alla buona le robe loro che le
a oggiolin. Punto intrecciato. Punto contadine usano fare il sabato, unico
a occhiello(Meini ivi). Punto allaccia giorno della settimana ch'esse sogliono
to – Gli occhielli delle bottoniere sono destinare a tal opera.
fatti a punti allacciati. Fà tutt i pont o i pontitt d'or.
Pont d'on fil. Punto sfilato(“tosc.). Accarezzare. Vezzeggiare. Careggiare.
Far carezze.
Pont in cros. V. sopra Pont a crosin.
Pont indree. Punto addietro o ad Scrizzà i pont. Nicchiare i punti
dreto(Alb. enc. in Punto). (Car. Com. 8o). Slonzà i pont. . . . . .
Pont ingles. Punto all'inglese? Riuscire i punti molli.
Pont longh e ben mettuu. scherz.... Tegni pù i pont o i stacchett. Non
Punti radi e tirati di pratica. | tenere i punti (Fag. Rime V). Non se
PON (381 ) PON
ne tener brano. Cascare a brani – e i borghi alla città ed ivi si stanno fin
fig. Essere inemendabile, incorreggibile. chè siano richiesti dell'opera loro.
Tirà i pont. Raffittire i punti. Che sta de cà in sul pont. Ponti
Pönt (nelle calze). Maglie. (maglie. giano(Nov. aut. san. I, 278).
Andà-giò o Scappà i pont. Scappare le Dent o Dedent di pont. In città.
Pont invers. Costura. Rovescini. Li Che sta dedent di pont. Cispontano.
nea di maglie rovesce che va da sommo Fass pont a... Aprirsi la strada a...
aimo nella calza e ne figura la cucitura. Genar fa i pont e febrar je romp.
Tirà-sù i pont. Ripigliar le maglie. V. in Genàr.
Pónt. T. scolastico. Punto come dal pro Giò del pont. Oltre i o Di là dai pon
verbio Saperne un punto più d'alcuno. ti. Che sta giò di pont. Traspontano.
Articolo d'esame scolastico, ed anche I pont hin bon de passà i acqu... I
I pont de la disputa... Que punti puntigli tornano sempre in danno.
della dottrina cristiana che si hanno Pesa a pont.... Staderona congegna
a recitare in fra due per dialogo. V. ta per così dire a ponte levatoio per
in Disputa. pesare i carichi di gran volume senza
I pont de la Passion. ... Le parti muoverli d'in sulle carra ove e' sono.
singole della Passione di N. S. Pont de ferr. V. in Fèrr.
Mastegà i pont. Masticare o Ruguma Pont levador. Ponte levatoio. Ha Ca
re, e nob. Meditare o Ponderare i punti. denn. Catene - Stangh. Bilichi. Bolzoni.
Pont per pont. Punto per punto. – Pei ponti militari di barche, di
Capo per capo. Di punto in punto. botti, di casse, di cavalletti, di corde,
Pónt. Stròfa. Per es. Ona canzon in ses di foderi, di palafitte, di pontoni, di
pont. Una canzone in sei strofe. El telai veggansi i libri dell'arte.
primm pont d'ona canzon. L'Antistrofe. Pónt. . . . . Nelle carrozze postali è il
Pónt. Versetto (di rosario, litanie, ecc.). Ripostime maggiore delle bagaglie.
Pönt. T. di Giuoco. Punto. Pónt. Ponte (da fabbriche). I ponti si
El primm pont l'è di pescioeu. Il fanno colle abetelle o sia cogli stili
primo si dà ai putti. V, in Pescioeü sig.2.” (i antenn), concatenati dalle traverse
Marcà i pont. Notare i punti, le da ponte (metagol o banchinn) per il
cacce e sim. lungo e da travicelli andanti dalle
Per on pont Martin l'ha pers la abetelle all'edificio (i stocch), e con
cappa. V. in Martin. mensolette (gattej) ed assi sovrappo
Pönt. Ponte. Ha ste. Talvolta poi fra abetella e abe
Arcad. Archi e Pilon. Pile. Pilastri. tella pongonsi altri stili minori (detti
Piloni = Strada. Carreggiata – Para fra noi scazzoul) che servono a sem
petto Spond. Parapetti. Sponde. Spal pre più sublimare il ponte sorponen
lette – Trottoar. Marciapiedi – Coverc done l'una all'altra come suol farsi
del parapett. Panchina. Banchina - cogli alberi da nave allorchè compon
Mezz. Piazza. Ripiano = Pedad. Piaz gono di più pezzi – Di quella specie
zette. Ripiani = Montada. Montata. Pe di ponte quadrato, ristretto e mobile
data = Test. Testate. Bocche. Capi. che spesso si fa correre qua e là sui
= . . . Cosce(Lasca Nov. p. 512). ponti fissi veggasi in Trabattèll.
Andà al pont... Andare al ponte Boeucc de pont. . . . . Que fori pei
a oſferirsi per opera. V. qui sotto. quali entrano per un capo nell'edifi
Avè trovaa el sò da fà senza andà zio i correnti che uniti per l'altro
al pont. Aver più faccenda che non è alle abetelle sorreggono i palchi dei
in un sacco rotto(Varchi Ercol. I, 188). ponti da fabbriche.
Aver lavoro di molto quando altri non Pont volant. Ponte impiccato. Grillo.
se lo credeva tanto. Il nostro dettato ha Pont de strabalz. . . . Così chiamansi
origine dalla costumanza de muratori que ponti da fabbrica che non hanno
e dei contadini del nostri contorni che due punti d'appoggio come quelli ad
venendo fra noi a cercar di lavoro a antenne, ma sibbene uno solo per
giornata si recano a ponti che uniscono mezzo di correnti fitti in alcuni fori a
PON (332 ) PON
ciò scavati nel muro o di correnti fatti Che forniss in ponta. Acuminato –
uscire da una delle aperture della casa. Cuspidato.
Pónt. Bertesca. Ponte (da pittori). Compass a pont fiss. . . . . Com
Pont. Spunto(Paoletti Op. II, 85, 199 e passo ad aste stabili.
passim.). Punta. L'inagrire del vino, Con la ponta guzza. Puntaguto
difetto a cui verso i primi caldi vanno Dagh de ponta. Menare di punta
soggettissimi i vini tartarosi se mal (Berni Orl. XXXIX). Dar di punta. Dar
fatti o mal governati. una punta o una puntata. Impuntare.
Avegh del pont. Avere lo spunto Ferire colla punta.
(Paoletti ivi). - Fà la ponta. Appuntare.
Ciappà el pont. Prendere un poco di In ponta. Appunto. A mezza nocc in
punta(Soder. Colt. vit. 19o). Pigliar la ponta. Appunto appunto a mezzanotte.
punta o il fuoco. Si dice del vino quan Parlà su la ponta de la forzellinna.
do comincia a inſorzare o inacetire. Parlare su le punte de zoccoli (Aret.
Pont. T. degli Scultori. Punto. Nome di Cortig. II, 19). V. anche in Forzellinna.
que segnuzzi onde si tempesta un mo Ponta del nas. Moccolo(Fir. Op. II,
dello in plastica perchè riportati sulla 252).
saldezza del marmo già lavorato alla Ponta del pè. Punta del piede(“tosc.).
grossa servano allo sbozzatore di mi Ponta del stomegh. Arcale, e dottr.
sura nel proprio sbozzare di rilievo. Cartilagine mucronata o ensiforme.
Cavà oTirà de pont.Smodellare(“fior.). Senza ponta. Spuntato.
Abbozzare? Seguendo vievia i punti Stà su la ponta de la forzellinna. V.
misuratori del modello in plastica dare in Forzellinna.
il rilievo corrispondente al marmo. Toeù in ponta on mur. V. in Mür.
Pónt. s. f. pl. T. di Stamperia. Registri. Tornà a ſagh la ponta. Rappuntare.
Punte (Alb. bass. in Pointure). La Pónta per Pontigli. V. anche in Pönt.
mette di ferro da un capo delle quali Pónta. T. de Barcajuoli. Punta di timone.
sporge una puntina pur di ferro, e Pónta. Spina. Foratojo. Foratore.
che s'attaccano sul timpano del torchio Azzal de ponta... Acciajo da saette
per adagiarvi tutti i fogli di stampa o da spine. -

allo stesso modo. Ponta de trapen. Saetta.


Pónt del spirali. s. f. pl. T. d'Orolog. Ponta. T. di Ferriera... Sp. di bulletta
Forcella del registro. Guida dello spi senza capocchia. V. in Stacchètta
rale. Pernuzzi attaccati al rastrellino Ponta... I Fornaciai chiamano nel mattone
del colisse tra quali passa lo spirale Ponta ciò che i Muratori dicono Testa.
per regolare l'oriuolo. Cors de ponta.... È il filare per
Pónt de Spagna. . . . . Spezie di guar lungo de'mattoni posti sì che presen
nitura o agrimani di lana o di fila tino all'esterno le testate.
ticcio o di seta ſloscia. Il Pont de Spa Cors de fassa.... È il filare stesso
gna scempio è fatto a continua serpi allorchè i mattoni presentano all'ester
cella, ogni quarta spira della quale no il lato del lungo.
si solleva in un arco accavalciante le Mett a ponta e fassa.... È la di
tre altre e formante la prima spira sposizione de mattoni tale che ad ogni
dell'altra nuova arcata. Il doppio detto mattone posato pel largo succedano
Pont de Spagna a gropp . . . . è fatto due posati per lungo, cosicchè il filare
a doppia serpetta equidistante la quale piano presenti all'esterno la continua
ad ogni terzo arco ha l'arcata ag alternativa di testate e lati.
gruppata quasi a gruppo salomone. Pónta. T. de'Giojell. Punta (Cellini Vita
Pónta. Punta – Cuspide, II, 28o e 282). Gioja, e per lo più
A la ponta del di. Alla punta o Diamante lavorato a punta di piramide
Allo spuntare del giorno o del di Al quadrangolare. I naturalisti chiamano
l'alba. A primi albori. così anche il Diamante configurato a
Andà in ponta de pè. Camminare in punta ottaedrica – A ponta de dia
punta di piedi(Cr. in Stare) o in bilico? mant. A punta di diamante,
PON (383) PON
Pónta. T. de Macel., Cuochi, ecc. Punta? Pónta. T. di Scarpellini, Scultori, Mu
Lo stremo d'alcuni tagli del bove rat. ecc. Sbozzino(*tosc.). Subbia. Scar
macellato. pello da digrossare appuntato. Con la
Ponta d'anca. Ancone? Il grosso ponta se taja de gross, cont el sco
dell'anca, lo stremo dell'anca. pell de fin. Colla subbia si fora, collo
Ponta de culatta. . . . . Lo stremo scalpello si lavora.
del culaccio. Lavorà con la ponta. Subbiare.
Ponta de fidegh. . . . . Lo stremo Ponta grossa. Subbia grossa.
del fegato. Pónta. T. de Sell. . . . . Ogni stremo di
Ponta de pett. Punta di o del petto. cuoi da finimenti il quale avanzi fuor
(Scappi Op. p. 15 e pass.). Forcella? de passanti, delle campanelle, delle
Spicchio di petto. Così chiamasi il mezzo fibbie e simili, ch ei sia acuminato
del petto degli animali che si macel o quadro, ha sempre questo nome.
lano. Questa punta ha quello stremo Pónta del center. T. de Torn. Castel
che noi diciamo Fiòcch e che il me letto? Ordigno in parte di ferro e in
desimo Scappi dice il Callo con voce parte di ottone posato sur un peda
bella se badisi bene ai vari significati letto di legno che viene dopo i ceppi
ch'essa importa. - (popoei) nel tornio. -

Pónta. T. de Maniscalchi . . . . . . Lo Pónta de la penna de scriv. Becco(Alb.


stremo del piè del cavallo; la Pince enc. in Calamo). -

de Francesi. Ponta de Virginia. V. Virginia.


Pónta. T. di Medic. s. f. Mal di punta Pontà. Appuntare(Alb. enc. in Spilletto).
(“tosc. – Tom. Giunte). Punta. Mal Fermare checchessia con aghi o spil
di fianco. Mal di costa; e dottr. Pleu letti.
ritide. Pleurisia, e secondo che si Pontà el vell in coo. Appuntare il
cstende Pleuropolmonia. velo in capo.
Ponta sgolatrina. v. cont. br. . . . Pontà i matarazz. Impuntire le ma
Punta volatia o veramente Reuma er terasse.

ratico che veste faccia di pleuritide. Pontà i pagn. Appuntare(“fior.) o Ap


Toeü-sù ona ponta. Pigliare una picciare i panni lini del bucato.
punta(Fag. Rim. V, 44 e. l.). Pontà l'orelogg. V. in Orelògg.
Pónta. T. d'Orolog. Piedino. Pezzuolo Pontà. Appuntare. V. in Pontadùra.
d'acciaio o d'ottone che serve per Pontà. T. di Giuoc. . . . Corrisponde al
fissare il punto de pezzi dell'oriuolo. franc. Ponter, ed è il Far giuoco con
Ponta a pan de zuccher. T. d'Oro tro al banco alla bassetta o al faraone.
log. Cono. Pezzuolo d'acciaio inca Pontà. . . . . Il primo spuntare sopra
vato che coll'ajuto d'una vite tiene terra dei vegetabili stati seminati.
stretta una ruota da oriuolo sullo Pontà. T. di Mascalcia. . . . Pungere il
strumento con cui la si viene inta vivo dell'ugna ai cavalli nel ferrarli.
gliando. Pontà trà 'l sì e el no. . . . . Pu
Pónta. T. de Parrucch. . . . . . Ne ca gnere in parte nel vivo, in parte no.
pegli, e specialmente in quelli da Pontà. T. Mil. e di Caccia. Puntare – Mirarc.
tessere, è così detta l'estremità opposta Pontàa. Appuntato in coro.
alla radice – Se per difetto di giorna Pontàa. Punteggiato.
liera pettinatura il capello si biforca Pontada. Puntata. Colpo di punta. Punta.
in cima, noi diciamo che la ponta la Pontàda de copp. T. de Fornaciai. ...
fa forcella – Ponta nel linguaggio Nelle nostre fornaci quello che pei
de parrucchieri è opposto a Testa. matton crudi è detto cors pe' tegoli
Tira per ponta. . . . . . Allorchè crudi è detto pontada; e ciò perchè
i capegli da tessere furono allineati da ogni strato si compone di più file di
radice, riconosciutane la varia lun canaletti(copp) dei quali una fila ha
shezza si tirano per punta onde se i canaletti posati per concavo, l'altra
pararli in tante ciaccherelle quante gli ha posati per convesso, e così sem
sono le diverse lunghezze. pre alternativamente, venendo perciò
PON (384) PON
e ne' filari e negli strati a far conti Pontàss. Appuntare i piedi. Stare alla du
nua forza gli uni contro gli altri e ra. Stare al gambone. Ostinarsi. Pun
appuntarsi e tenersi così ben in sesto tare i piedi al muro – Mettersi a
nella fornace. Questi strati posano im checchessia coll'arco dell'osso.
mediate sui pilastrini posanti alla vol Ponteggiadùra. Puntatura. Puntazione.
ta loro sulla sopravvolta a spinapesce. Punteggiamento. Interpunzione,
Pontàda de copp. . . . . Nome d'ogni Pontèj. T. de Fabr. di Carrozz. Punton
mucchio o circolare o quadrato di te cini. Puntoniº Ferri che assicurano il
goli posti per ritto; se a ognun d'essi collegamento del traversone anteriore
se ne soprappone un altro, ecco una (sest denanz) del carro delle carrozze
seconda pontada, e vie via di seguito. colla bilancella(balanzetta).
Pontadór. T. eccles. Appuntatore. Cano Pontèj. T. de Magn. Carrozz. ecc. Pun
nico che ha incarico di appuntare toni? Contrascannelli ? Que due ferri
chi manca al coro. che tengono fermamente collegati dalle
Pontadór. T. di Giuoco. Mettitore(*fior.). due bande i traversoni(sest) del carro
Chi mette danaro su carte contro il delle carrozze cogli ascialoni delle
banchiere – Corrisponde al fr. Ponte. sale(corp d'assaa).
Pontadór. . . . Costruttore d'armadure Pontèll. Puntello. Sorgozzone.
da fabbriche, d'argini, ecc. Pontèll. . . . . Quella parte de monta
Pontadór per Pontaroeù. V. toi da carrozze che sta di mezzo fra
Pontadùr. T. music. Punteggiatura(Licht. la pedada specifica e la scarpa (pe
Diz. mus.). Segnatura indicante i ritor scioeu), ed è il forte del montatojo.
nelli o vero la staccatura o l'aumento Pontèll. . . . Ne predellini semplici(ba
di valore delle note alle quali è ap sellin de timonella o d'ona gamba sola)
posto il punto. è quel ferro che li regge confitto coi
Pontadùra. Appuntatura. Nota che si fa suoi due capi nel fondo del cassino
di chi manca all'ufficio suo, ciò che della carrozza.

dicesi Appuntare, Dare un appunta Pontellà. Puntellare. Appuntellare.


tura – Nei diz. italiani Puntatura vale Pontellà. Staggiare. Palare. (tegli.
soltanto punteggiamento. Pontellàa Puntellato. Appuntellato. In pun
Pontàl. Calza. Gorbia da bastoni. Pontelladór. . . . Chi puntella.
Mettel pontal a on baston.Ingorbiare. Pontelladùra. . . . L'appuntellare.
Pontàl. Manicciòlo? (Gior. Georg. 1827, Pontellin. Puntellino.
p. 95). Manico che attraversa in capo Pontellón.T. de Fabbrifer. Carrozz. ecc...
la stiva dell'aratro per facilitarne il Quel ritegno di ferro che nelle molle
maneggio. corte a punto si mette a contrasto tra
Pontàl. . . . La punta di que” forchetti il mezzo della ſoglia di faccia interna
da carrozza che terminano in una sola e un ascialone per tenerla in guida.
e semplice punta. Moll a pontellon. Molle a punto.
Pontalin. Calzuolo da bastoni. Pontesèll. Ponticello. Dim. di Ponte.
Pontamént. Appuntamento. Pontesèll o Pontisèll. Passatoio. Pietra
Pontaroeü che anche dicesi Pontadór o o legno che serve a passar rigagnoli
Omm de tirà de pont. T. di Scult. o fossati. Più propriamente poi dicesi
Smodellatore(Così con poco bella voce Palàncola quando è un pancon di le
i Fior. per testimonio dell'Educatore gno che talvolta ha da lato una pertica
di Lambruschini). Forse non si di o sim. che gli serve di appoggiatoio.
rebbe male Abbozzatore o Sbozzatore. Pontesèll. T. di Cartiera. V. Pontisèj.
Pontasc. . . . Sp. di scalpello senza ma Pont-e-virgola. Punto e virgola. Punto
nico e molto lungo. coma? Segno d'interpunzione notissi
Pontàsc. . . . Ponte di brutto aspetto, mo; e siccome ei serve ad avvisare
e tale convien dire che fosse quel che la proposizione antecedente, an
ponte per cui anticamente si passava corchè compiuta nel senso gramatica
dal bastione oltre il Pontevetro al le, pure ne richiede una susseguente
borgo di Porta Comasina. -
nel senso logico, così
PON ( 335 ) PON
Pont-e-virgola. Alto là! Adagio a mai muni, ed altri poco maggiori d'un ago
passi! È esclamazione che usiamo Per grossotto, dei quali si servono a pre
tacciare il dire altrui di non intiero, ferenza i disegnatori di professione.
per avvisare che vi sono altre ragioni Pontinna ... Sp. di malore negli uccelli.
da ponderare prima d'andare preso a Pontinna. Spinella. Malattia delle bestie
quella messa in campo da chi favella. da soma.
Pontezà. Impuntire – I calzolai dicono Pontinna. . . . . Nome delle penne co
Pontezà de bianch. Fare la costura bian pritrici dell'ale de' volatili.
ca – de negher. Fare la costura nera. Pontinna. . . . . Nome di quelle piume
Pontezà. T. de Sarti. Impuntire. Cucire d'airone spuntate (badinn) che le
checchessia con punti fitti. donne galanti sogliono porsi in capo
Pontezadùra. T. de Sarti. Impuntitura. in gran numero per ornamento.
Impuntura. Costura bianca. Nome di Pontiroeü. Punteruolo. Ferro appuntato
una sorta di cucito assai fitto. e sottile per uso di forar cuojo o sim.
Pontificaa. Pontificale. Pontiroeü. T. de Fab. Spina. V. Stampin.
In pontificaa. ſig. In pontificale(La Pontiroeu quader. Quadrello (*tosc.
sca Sibilla I, 5). In veste solenne. – Tommas. Sin. p. 5o5).
Mettes in pontificaa. Mettersi il pon Pontirocù. T. d'Armajuoli. Cacciacopiglie.
tificale(“tosc. – Meini in Tom Sin. Pontiroeü. Spillo. Quel ferro con cui si
a Vescovo). Vestire il pontificale – spilla la botte.
Marcher en grand pontificat dicono Pontiroeü. . . . . Ferro acuto e manicato
anche i Francesi. - col quale i pizzicagnoli sogliono as
Sonà in pontificaa. V. in Somà. - saggiare i caci e i salami. È diverso
Pontigli. Puntiglio. così dalla Guggia come dal Tassèll. l .
Chi giuga de pontigli paga de bor Pontirolin. . . . Picciolo punteruolo.
sa. V. in Caprìzzi. Pontisèj. T. di Cart. Colonnelli. Que fili
Mett in pontigli. Mettere a picca. d ottone o di ferro più grossi sui
Stà sui pontigli. Star sul puntiglio. quali stanno le trecciuole e il filato
Stare in sul punto. Stare sulle puntualità. d'ottone della forma della carta. Ne
Pontigliàss. Piccarsi. Entrare in picca rimane l'impressione nei fogli di carta
per checchessia. per il lungo e a discreti intervalli. I Fr.
Pontiglios. Puntiglioso. Piccoso. Garoso. li chiamano Pontuseaux o Pointeseau.r.
Pontiglioson.Puntigliosaccio(“tosc.-T.G.). Pontitt (segno ortogr.). . . . . Serie di
Pontin. Puntino. puntini che serve ad indicare sospen
A pontin. A un puntino. Di pun sion di sentimento, reticenza e sim.
Pónto. Punto.
tina. Appuntino.
Fagh tutt'i pontitt d'or. V. in Pönt. El ponto stà che. Il punio sta o con
siste che.
Pontin per pontin. Di punito in punto.
Pontin de l'i. Puntolino. Titolo. Quel Mett al ponto. Affilare. Mettere a
punto che si mette sopra la lettera i. filo. Mettere al punto.
Pontin. . . . . Sp. di giuoco di carte. Pontón. T. milit. Puntone(l'arg. Viag. II,
Pontinètta. Punterella. Punterellina. 81, S2 e 99). Pontone. Nome delle bar
l'ontinn.T. de Parrucch... Ferri da cape che piatte da improvvisarvi i ponti.
gli (forcèll) cortissimi dei quali si fa Ponton&r. T. milit. Pontonayo. Chi fa i
uso per montarle capellature posticce. ponti per l'esercito coi pontoni.
Pontinna. Puntina. Dim. di Punta. Pontual. Puntuale.
Pontualitàa. Puntualità.
l'ontinua. . . . La punta del cuoio che
esce del passante (passett). Pontualmént. Puntualmente.
Pontinna, T. di Scult e di Cavat. Sublietta. Pontùr. s. f. pl. Punture Caro Let. ined.
Pontinn a botton. Bottoni da trapano. Il, 159, 167 e altrove) Pondi? – An
Pontinna. . . . . Nome che si dà a spe che i Sardi hanno in questo sig. Su
cie particolari di lapis, altri de quali puntori. - -

Pontùra. Puntura – l'unzione – Punta


sono pezzi conoidei, altri cilindrici, – Punzecchiatura.
lucidi e della grossezza dei lapis co
Vol II 1. 49
POP (336 ) POP
Ponzèlla. s. f. Quietino. Mammamia. Lo Pop ei fig. che anche diciamo Rognon.
stesso che Avemaria infilzada. V. Tuorlo d'uovo(*sanese – Salustio Ban
Ponzèn v. c. per Bronzin de stadera. l . dei Discorso sulla Maremma di Siena,
Ponziroeù. Pagliuoli dei i arconi. (zón. p. 125, ediz. mil. Econ. ital.). Voci che
Ponzón. Punzone – V anche Contrapon s'usano parlando di poderi per indi
Ponzón. Spunzone per Punzone da mo carne la parte esimia, la migliore,
nete(Targ. Viag III, 99). la più fruttifera, sinonimo di ciò che
Ponzón. T. di Stamp. Così chiamano al parlandosi d'altre cose direbbesi Fiore
cuni il puntone che più ordinariamente o Midollo – I Francesi lo direbbero
vien detto l'olliz. V. Fleuron (Roux Dict.).
Ponzonin. Punzonetto. Popoeira. Ninna. Bimba; e alla fioren
Póo. Un poco. Un po'. tina Mimma. Ragazzetta, bambina.
Fermass annò on poo. Restar del Popoeira per Pigòtta. V.
l'altro(Nelli All. di Ved. III, 4). Pòpol o Pòpel. Popolo.
On poo, duu poo, e poeü... Una, El sciavattiu al popol. V. Sciavattin.
due, tre volte si tollera o sim.; dall'in Popol bass. Plebe. Popolaglia.
là non più. Vox popel o popul, vox Dei. Voce
On poo per un fa maa a nissun del popolo o di popolo, voce d'Iddio
V in Maa nel presente vol. a pag. 5. o del Signore. E non si grida mai a
Pòpel. V. Pòpol. lupo ch'ei non sia in paese o ch'ei
Popin, Ad. di Pòmm. V. non sia lupo o can bigio.
Poplinn. . . . . Sp. di stoffa di seta. Popòl per Popolànn (papaveri). V.
Popò che alcuni scrissero anche Popoeü. Popòla. Ragazza. Fanciulla. Donzella.
Bimbo. Mammolo, e alla fiorent. Mimmo. Vess pesg che ona popola. Aspettare
Forse dal Pupus o Pupulus de Latini. il baldacchino – Fare il dinoccolato o
Che car popò ! Che bella cecina Popòla per Pigòtta. V. (il lezioso.
(Fag. Trad. fed. I). Popolà. Popolare.
Fa el popò. Fanciulleggiare. Il Faire Popolàa. Popolato. Popoloso.
l'enfant de Francesi. Popolann per Retràcc. V.
l'opò de dagh o de mettegli el di Popolànna. Rosolaccio. Polzella. Reas. Sp.
din in bocca. Fanciullo di nonna Bice. di papavero detto Pompola dai Lodig.
Bacchillone. Dategli la chicca(“tosc. . Popolànna. Donna di troppo dura età.
Suol dirsi di persona già cresciuta che Pulcellona. Donzella avanzata in eta.
faccia ancora delle azioni fanciulle Popolar. Che vive con popolarità. Non
sche, e corrisponde al fr. Beau poulet. superbo. Affabile. Familiare.
Popoeü. Luce (Firenz. Op. II, 2o4). Pu Popolarizzass. Vivere con popolarita.
pilla. Quella parte per la quale l'oc Popolàscia. Fanciullaccia.
chio vede e discerne; luce dell'occhio. Popolazion. Popolazione.
Popoeù per Popò. V. Popolinna. Ragazzina. Fanciullina.
Popoeü. T. de'Torniai, Ceppo. None di Popònna o Poporònna. Pomponessa Doni
ognuno di que due zoccoletti di legno Zucca p. 169 verso che forse è errore e
in cui sono fermate le punte che reg dee dire Poponessa). Donna aſſettata.
gono i lavori intanto che si torni Poporà che i contad. dicono Impolà o
scono. Dal fr. Poupee – Nel foglio Polà. Tenere in vezzi. Vezzeggiare. Ca
d'annunzio della Gazzetta di Milano reggiare. Far vezzi. Far troppi vezzi.
2 a gennaio 1857 furono sposti in ven Poporàa. Careggiato. Vezzeggiato.
dita due Poppe e un Mandarino con Poporamént. Carezzamento.
uno scandalo che si converse in riso Poporass o Impolass o Tegniss tropp de
allorchè furono riconosciuti per due cunt. Aversi troppo caro. 7 enersi caro.
Popoea e un Mandrin – Nei ceppi Poporì. Potpurri (Targ. Istit. Il , 522).
s'osservano Pont. Punte – Chignaeu. Oglia podrida. V. anche Cazzoeira.
Bielte = Incaster. . . . . . Popori. T. music. Potpourri. Centone.
Pop eò del fidegh T. de Macell. Aletta? Poporin. Bamboletto. Bambolino. Mam
Lobulo? Lobetto º del fegato. moletto. Mammolino,
POR (38:) POR
Poporin. Fantoccione. Bamboccione. Bam Restà de porcellanna finna. Allibbire.
bolone. Accrescitivo di Bambolo. Farsi di gielo. Cagliare.
Poporon. . . . . Specie di maschera figu Pòrch. Porco, V. anche Porscèll.
rante un bamboccione El stabbiell di porchi. Porcile.
Poporonàda. Bambocciata. Fantocciata. Fà la vitta del beato porch o Fà
Póppa. Poppa – La ghe va in poppa. el porch. Far la vita del beato porco
Ha il vento in poppa. Va col vento in (*tosc. – T. G.). Fare la mandra o
poppa. Ha tutte le congiunture pro la birba. Darsi alla mandra. Far la
pizie, ha gran sorte. vita di Michelaccio. Porcheggiare.
Pòrca. Porcaccio. Grass come on porch. Grasso bracato.
Ona porca de tarocch (detto per ing. Negoziant e porch no se pesen che
ad uomo ). Porcacchione. (rato. dopo mort, o vero Omm, asen e porch
Porca de rosc..... Ghiottone sciau se pesen dopo mort. V. in Asen.
Porcàda. Porcheria. Sporcizia. Porch in grassa. Majale di grasso
Dì domà porcad. sbalestrarelaidezze. (Lastri Op.); e fig. Scannapagnotte.
Porcaria. Sporcizia. Immondezza. Por Porch singial. Cignale.
cheria. Rrutteria. Sozzezza. Sozzume. Trattà deporch. Agir malissimam.“
Lordura. Sporchezza. Sucidume. Sudi Vess pien come on porch. Esser
ciume – Loia – Roccia. pieno come un buzzo.
Andà foenra de la porcaria. T. di Pòrch. add. Porco.
Giuoco. Campare il marcio. Conti mee porchi fadigh. . . . . Coi
M'è andaa-dent ona porcaria in miei sudori; e sch, colle mie ladre fa
st oeucc. M è entrato un brusco o un Porchée. Porcaccio. (tiche.
bruscolo o un bruscolino in quest'occhio. Porchée(Risc ). V. Risc. e

Porcaria di dent V. Calcinàzz. Porchéra. Nonne d'un villaggio brianzuolo


Porcaria di orecc. Cerume. celebre per vini squisiti che si usa in un
Porcaria menudra. Pisciatura. Di dett contad di cui vedi in Téra (terra).
cesi sch. e dispreg. d'un ragazzo. Porchètt. Porcellinaccio(“tosc. – T. G.).
Porcaria in coo. Pidocchi. Porchètta. Porchetta. Porchettuola.
Porcaria. Porcheria Gagliofferia. El man Porchettin. Porchettuolo o Porcacchittolo
gia tuttº i porcarij. Mettesi in bocca (“tosc. – T. G.).
mille porcherie. Porcinèlla. Pulcinella. Maschera notissi
Porcaria. Nettatura Mondatura Mondi ma. Chi ne bramasse notizia specificata
glia. Purgatura – Dibuccio–Scegliticcio. ricorra alla voce Polecenella nel Voc.
Porcaria. Porcheria(discorso, roba) “tosc. nap. del Galliani – Fra noi per trastul
Porcaria, Mala azione. lare i fanciulletti si sogliono talvolta
Porcaria (Quella) dicono le nostre donne prendere a cavalcion d'una coscia o
la matrice, e allorchè soffrono di mal fra le gambe, e si vanno dondolando
di madre dicono Avegh quella porca col dire Porcinella el gh'aveva on cavall,
Tutt i di el voreva cambiall
ria che ghe ven sù, che ghe gira per
Cont ona strascia d'ona sella ,
la vitta, che ghe ven a la gola; tutti
Tocca e daj o Porcinella.
eufemismi glossici veramente innocenti.
Porcariètta. Porcheriuola(“tosc. – T. G.). Questa canzoncina è affine al Tocca
Porcàsc. Porciaccio “tosc.-T. G. Porcaccio. e dai la zerudella dei Bolognesi di cui
Porcàscia. Porcaccia(“tosc. – T. G.). veggansi il Baretti negli Scritti scelti
Porcasción. Porcacchione. Porconaccio. id. editi da Custodi e il Voc. bol. Ferr.
Porcascionòn Porco sudicio (“tosc. – T.G.). Cantà vitoria de Porcinella... An
Porcellànna. Porcellana. darne a caporotto e dirsi vittorioso. v,

In tocch come la porcellanna. Po Nas de Porcinella. V, in Nàs,


vero più di san Quintino che sonava la Porcinèlla. s. f. che altri dicono anche
messa co' tegoli(*tosc. – T. G.). La Pittada de stell Le Gallinelle. Le
Porcellanna de Biella. Porcellana di Plèjadi. Costellazione notissima.
Montelupo(Fag. Cont. Bucot. I, 7) Così Porcinellàda. Mascherata di pulcinelli.
diconsi per isch. le Stoviglie di terra. Porcinellada. fig. Corbelleria
POR (388 ) POR
Pòrco . . . . In via d'esclamazione, e però si usa più comunemente qual
profferito con un suono tutto partico diminutivo di Porco – I porci si
lare della prima sillaba, equivale a specificano tra noi in
Ohibò ! Non mai, Von fia, von sarà. Porscej de latt. Majaletti di latte.
Pòrcola (Giugà a la). V. Naza. Porscej grass. Porci grassi?
Porcoin. Porcone. Temporai. Majali tempajoli (Giorn.
Porcònna. Porcona(*tosc. – T. G.). Agr. del 184o p. 174).
Porconón. Porco sudicio. Porciaccio(“tosc. - I pizzicagnoli macellando il majale
– T'. G.). ne ritraggono le parti seguenti:
Porconón. Porconaccio(“tosc. – T. G.). Coo o Testa. Testicciuola (ne fanno salariarn

Porconscèll. Porconcello(id.). de testa... ) = Tempia. Le Tempie = due


Poresin. Pollicino (Caro Am. past.) Pul Oreggitt con la roeusa. Orecchiuoli col ceppo (ne
fanno Galantinna Soppressato) = due Ganassitt
cino. Il pollo gallinaceo da quando
nasce in fino a tanto che va dietro Guanciole = Lengua. Lingua – Musou. Grifo.
alla chioccia. Grugno = Zinivella. Cervella (che mettevano
forse anticamente nelle Cervellate; oggidì le ven
Bagnaa comè on poresin o come on dono per frittura) = due Zampett. . . . (svo
lavarin. Bagnato fradicio. Fracido mez tano queste zampe anteriori e le infarciscono
zo. Eccedentemente molle e bagnato. con pasta di cotichino) = due Giambon e Per
Pari on poresin bagnaa. fig. . . . . sutt. Prosciutti (insalano queste zampe e cose e
Esser tutto molle dal capo ai piedi. posteriori per venderle affettate) = due Geno
gitt . . . (vendono questi ossi e queste giunture
Vess imbrojaa come on poresin in
delle zampe come ossami ) = quattro Pesciocu
la stoppa. fig. Parere un pulcino rin Peducci – Coin. Codino = due Mezzenn. Mez
volto nella stoppa o un'oca impastoiata.
zine (ie in-alano per lardo) = due Panseett e
Poresinna. Pulcina? Pollastrina giovi Panzètt. . . . . – Bust. . . . (che suddividono
nissima. -

in Firon. Filo = Costajeur. Costoline) = due


Pòrfid. Porfido. slona . . . . . – due Lombritt. Lombarelli –
Pòri (i). Pòri. due Copp o Rondaiorur. Capocolli = due Spal
Poricinella per Porcinèlla. V. lett. Palette. Sfaldature di polso – Fidegh.
Porós. Poroso, Fegato (ne fanno il Salamm de fidegh o Mor
tadella. . . . . diversa dalla Mortadella dei Bo
Pórpor. V. Pilpor.
Porporinna. Porporina. Sp. di color noto. lognesi e dei diz ital.) = due Al de coradella
Pòrr. Porro. Porrina. Porretta. L'Allium .... = Cucur. Cuore = due Rognon. Arnioni
= Codega. Corenna (ne fanno Salamm de co
porrum L. dega. . . . . – Codeghin. Cotichino = Co
Pòrr. Porro. Verruca.
degott. . . . . . - Luganegott e Luganeghin
Porrasc. Leucoſo. Il Perceneige dei Pr. de codega . . . . . . ) = Lomber o Carna.
Porrfigh. Condiloma. Verruca gallica. Lombata (ne fanno Luganega. Salsiccia = Lu
Porrfigh. Fico. V. Porr-rizz. ganeghin d'ai. . . . . = Salamitt. . . . . . –
Porrfigh. T. di Mascalc. Porri. Porrette. Salamm nostran. Salame = Salsizzon. Salsiccio

Escrescenze carnose quasi simili ai ne. = Sottsalsizzon. . . . .) = Grassa. Grascia


porri che infestano l'uomo. (ne fanno Cervellata) = Scionsgia. Sugna.
Porrinna. . . . . L'Allium vineale de bot. (ne cavano i Gratton Siccioli) = Strutt o
Grass bianch Strutto = Tomasell. . . . . –
Porrinna. Ad. d' Erba. V.
Sangu. Migliaccio (ne fanno i Busecchin Bi
Porritt salvadegh. Porrandello. roldi “lucch. però alquanto diversi) = Re
Porrón. Porro capitato. Porro dal capo mondur o Basletta. Mondature – Pel o Sedol
grosso. Setole = Buej. Budella (specificate per Cre
Porr-rizz. Malpizzone. Malore che in spon..... = Salsizzon .... = Muletta. . . . . -
tacca talora il piè del cavallo nel = Budell drizz. . . . . – Budell stort. . . . )

luogo dove la carne viva si giugne = Vessiga. Vescica.


coll'unghie. – L'ammazzamento del porco nel con
Porr-rizz. Fico. Specie di porro che tado toscano corre, sotto il nome di
vien nel piede ai cavalli. Sdrucio del majale a detta del Tom. ne'
Porscèll. Porco. Ciacco. Cioncarino. Ver Sin. A Lucca mi si dice che lo chia
ro se non castrato. Majale se ca mino invece Sairiscio – Il bestiame
strato. Porcello. Questa ultima voce porcino dicesi Bime.
POR (389 ) POR
A carnevaa se mazza el porscell. A quelle due o tre barche congiunte in
san Tommè piglia il porco per lo piè sieme con grosse travi, e coperte con
(così nella Nov. 146 di Franco Sacchetti). un tavolato comune che forma pontone
Dà-via on usell per tirà a cà on o ponte, le quali servono a pari scopo.
porscell. V. in Usèll. Di questa ultima specie di porti quelli
Fà l'oeucc o l'oggin del porscell attaccati ad una fune ormeggiata ad
mort. Guardare a tricierso(*fior. cont.). una delle rive o ad un'ancora gettata
Guardare a stracciasacco, cioè di mal nel fiume si dicono Porti scorrevoli o
occhio. Il Cellini(Vita I, 185, ed. class.) Porti senza più o Traghetti in varie
usa anche Guardar coll'occhio del parti d'Italia; quelli ormeggiati in mo
porco, per quanto parmi, nel nostro do da potersi aggirare come intorno ad
senso, quantunque i dizionari l'in un perno diconsi Porti girevoli o Porti
terpretino un po' diversamente. a fainiera. V Foinna – Dal basso lat.
Mazzà el porscell. Macellare il porco Portus(Murat. Rer. ital. I, II, 125).
– Fà invid perchè se mazza el por Pòrt. Porto di mare, lago, ecc.
scell. Chiamare allo sdrucio del porco Port de mar. Porto di mare; e metaf.
(*tosc. cont. – T. G.). Una dogana. Quella cà l'è on port de
Sbrojà on porscell. Scottare un porco. mar. Quella casa è una dogana.
Vess on porscellin grassa. V.Gràssa. Vess a bon port. fig. Essere a buon
Porscèll. fig. Sudicione. V Pilàtt. – Vo porto(Redi Op. III, 18 ). Essere in
lendo tacciare alcuno di sudicione con buon termine di checchessia. Esserne
parole coperte direbbesi che è In ogni a cavallo. Essere alla callaja.
cosa porcellenzia(Cini Des e Sp. lI, 11). Pòrt. Porto – Fra Pòrt e Portura passa
Porscellànna. Portulaca. Porcellana. Erba diversità: veggasi questa ultima voce.
nota – per Porcellànna. V. Lettera de port. Lettera di porto
Porscellin. Majalino (Lastri Op. III, 58 – ("tosc.).
Gior. Agr. p. 174). Majaletto (Pan. Port d'arma. Patente d'arme(Gior.
Poet. I, xtv, 15). Porcellino. Porcastro. agr. IX, 17o). (111, 1 18.
Porcelletto. Ciaccherino – Intorno al ma Port de lettera. Porto(Pros. fior. IV,
jalino si ha il prov. Porco d'un mese, oca Portà sincope d'Importà usiamo nelle
di tre, mangiar da re(Tan. Econ. 214). frasi Porta a mi per Cosse me n'im
Porscellitt. s. m.pl. Il pan patito (Facez. porta a mi o Cosse me n'infà a mi.
Piov. Arl. p. 51). Reciticcio. La Materia Che me ne importa ! Che me ne cale!
che s'è vomitata, detta da Fr. Degobillis. Porta nagott. Non importa. Non porta.
Fà i porscellitt. Recere. Vomitare. Pòrta. Porta.
Far billi billi disse il Tassoni (Secch. Ant. Impostatura. Imposte – Anta.
VIII, 67 nota) – Jetter des fusees, Tirer Imposta - Scoss. Soglia = Spall. Stipiti
aur chevrotins, Jouer d la corbette, = Architrav. Architrave.
Jetter du coeur sur carreau dicono i Fr. Porta de fianch. Porta del fianco
Vei fee minga i porscellitt nen! o laterale – V. anche in Portinna.
Tenete sia le carte! Dicesi per isch. a Porta del carr..... La porta per lo
chi arcoreggia o mostra voler recere. più deretana di conventi, collegi, pa
Porscellòn. fig. Sudicione. lazzi, per cui entrano le carra delle
Porscellòtt. Porcellotto, provviste e sim.; per opposizione alla
Pòrt. Nave(Targ. Viag. I, 9 – Fag. For. porta di faccia o da via alla quale si di
Rag. III, 2). Porto o Passo(Cr. Cesari). sconviene ogni imbarazzo od imbratto.
Scafa(“roman.). Quella barca che è di Porta de socors. Porta da soccorso.
continuo a un dato punto d'un fiume Porta de strada. Porta da via.
per traghettare da una ripa all'altra – Porta falsa. Porta falsa(Boccac. De
V anche Portinàr – Per es. Podii passà cam. II, 7). Porta segreta.
el port, e sii de là. Potete passar la Porta granda. Porta maestra.
nave e siete oltre il fiume (Fag. ivi). Porta secretta. Porta segreta.
– Sui fiumi grandi diciamo Pòrt Passo Porta trionfanta. Arco di trionfo o
o Porto(Cr. Cesari). Ponte volante? trionfale – fig. per Sciabalón(nano). V.
POR ( 39o) PO R
- Andà a piccà a la porta. Essere a Giugà a portass in spalletta o in
con fitemini. Correr pericolo di morte. gigioeura. V. in Spallètta.
Fors'anche Essere alla porta coi sassi. Portà collera con vun. Portar fiele
Il fr. Heurter à la porte du paradis. contro alcuno. Portar collora ad alcuno.
Andà per i port a cercà-sù. Accat Portà dann. Portar danno. Danneg
tar per gli usci. Addomandare il pane Portà-dent. Importare. (giare.
ad uscio ad uscio(Gher. Voc). Portà de pes. Portare di peso.
Ciappà la porta. Baciare il chiavi Portà-foeura. Asportare. Esportare –
stello. Andarsene da un luogo ove Asportazione. Esportazione.
altri non ci vuole più o dove si teme, Portà-foeura el cuu. V. Despettolàss.
restando, di qualche pericolo. Il fr. Portà-foeura vun d'on pericolo sim.
Prendre la porte – Podii ciappà la Liberare – Sanare.
porta. Potete andarvene. Portà-giò. Portar abbasso.
Fà porta. T. de'Teatri e sim.. . . . Portà-giò. Portarne sassi, acqua, ecc.
Aprire il teatro, dare accesso in teatro. Portà i colzon. fig. V. in Colzòn.
Fan minga nanmò porta. Il teatro non è Portalla focura. Andare o Uscir netto.
ancora aperto – Ed anche Accudire al Camparla. Scamparla.
l'ingresso in teatro. Chi l'è che fa porta? Portalla in groppa anissun V.Gròppa.
Chi è che bada alla porta del teatro? Portà nim. fr. cout. Far nido. V. in Nin.
Man morta picca a la porta picca Portà ona reson, on esempi e sim.
a l'uss, mamuss mamuss o vero truss Portare o Addurre o Allegare o Citare
truss..... Baja che si canterella ai bimbi ragioni, esempi e sim.
dondolando una loro mano pesoloni Portà pajoeula. V. in Pajoeüla.
con la quale si fa da ultimo batter loro Portà pascenza. Portare in pazienza.
nel muso. Il Pessuc menut, daurat, su V. Pascénza. -

crat, levo la man doou plat dei Prov. Portà respett al can per el patron.
Sarà tra la porta e la pusterla. V.Sarà. . . . . . Non offendere alcuno per usar
Stangà la porta. Chiudere la porta, riguardo ad un terzo da cui dipenda,
e ſig. Tor l'adito. rispettare il cliente pel patrono.
Vorè trà-giò la porta. Tempestare Portass a on sit. Portarsi o Condursi
la porta(Ambra). ad un luogo.
Pòrta. .. . Noi usiamo questa voce anche Portà-sù. Montare.Sommare El porta
in signif. di Casa. Tutt quij de la porta, sù sossenn. Monta a di molto.
Stà in l'istessa porta. Tutti i vicini di Portà-sù.T. dei Disegnatori.... Dalla
casa, Abitare nella medesima casa. pianta sollevar le linee dell'alzato di
Pòrta che alcuni dicono Us'céra.... Aper qualunque disegno.
tura per la quale si mette nella fornace Portà-sù i copp. V. in Cópp.
il materiale da cuocere, e si tragge Portà-via. Asportare. Portarne.
cotto che sia. È poco lunga, stretta e Portà-via vun o on mort. . . . . Por
alta quanto la fornace, ed a brevi di tar a seppellire un morto.
stanze ha alcune scanalature orizzontali l'ortà-via. Rapire. Rubare. Portar via.
che servono come scala ai lavoranti. Portà-via. Mandare a ruba, a sacco,
Portà. Portare, a bottino. L'Oronna l'ha faa el sò solit,
Avegh di fioeu che vun no porta l'ha portaa-via tutteoss. L'Olona fe'quel
l'olter. Aver parecchi bambolini che non ch'ella aveva a fare; cacciossi innanzi
pesano l'un l'altro(Aret. Cort. I, 18). ogni cosa a bottino – Lassass portà-via
Aver figliolanza tutta in picciola età. el matt, la dama el re, ecc. T. di Giuoco.
De primm portà.... Agg. di scarpe e . . . . Lasciarsi vincere regina, re, ecc.
sim. adattati a fanciullini. V. in Scàrpa. Portà-via. Afferrare colla memoria.
El porta Tullo in spalla. V. in Tùllo. Tenere a memoria. Imparare. Involare
Fass portà attorna. fig. Far belle le ad altri il suo mestiere. Portà-via i ari
piazze. Far dire di sè, fare che sia del teater. Portar via di peso dall'Opera
sparlato di sè, commettere azioni giu arie difficilis., ecc. (Magal. Lett. 8. I,
stamente soggette alla censura altrui. 111). Imburchiare. V. anche Imbroccà.
POR ( 391 ) POR
Portà-via per aria. Andar via a ruba. Portaa per i fioeu. . . . Chi ama di
Porta-via. Buscarsi. L'ha portaa-via trovarsi coi ragazzi – Chi brama d'a
on fior d'orelogg, de la scira, ecc. Si ver figliuolanza.
buscò un tincone, ecc. Portaa per i ſior. Fiorista?
Portà-via di gran maa. . . . Incon Portaa per i fraa. Fratajo.
trare e superare gravi malattie. Portaa per i gatt, per i usej, per
Toeu-sù, porta-via. Togli sù succia. la caccia, per i can, per i besti....
Tornà a portà. Riportare. Riarrecare. Chi va matto pei gatti, per gli uccelli,
Portà. Vincere. Guadagnare. per la caccia, pei cani, per le bestie.
Portà ona lit. Vincere una lite. Gua Portaa per i liber. Vago di libri;
dagnare la lite. El l'ha portada. L'ha dottr. Bibliºfilo. V. in Liber. -

Porta. Dire. Dichiarare. (vinta. Portaa per i monegh . . . . Tutto


La legg la porta inscì. La legge orº monache, chi darebbe il cuore per
dina, ingiunge, prescrive così. monache e monasteri.
Portà. Ridurre. I han portaa a vint. Gli Portaa per i pret. Pretajo.
hanno ridotti a venti. Portaa per i sciorinn. Gentildonnajo.
Portà. Portare(Fag. Conte Bucot. I, 15). Portaa per i serv. Fantajo.
Proteggere. Favorire. Portaa per la fruta. Fruttajolo?
Portà vun a tutt portall. Portare in Portaa per la gesa. Chiesolastico.
palma di mano e bassam. Ajutare alcuno Portaa per la guerra. Bellicoso. Bel
a brache calate(Varchi Ercol. I, 168). ligero. Armigero.,
Portà. Portare. (omportare. Reggere. Portaa per la menestra. Minestrajo.
Daghen fin ch'el ne pò portà. Basto Portaa per la musega. Musicajuolo.
nare uno a mazza stanga (Fag. Rime Portabacchetta dicono alcuni armajuoli
VI, note p. 18). Darne quante ne porta per Bocchètta sig. 5. V.
un ciuco(Pan. Poet. I, vi , lo). Portabalón. . . . Vaso di terra che ha
Portà ben i ann. Portar bene gli anni. quasi forma di cantero sul quale si
Portà el vin. . . . . Poterne bere posano le bocce da stillare, così dette
assai senza danno. da noi baldn. -

Portà l'acqua. Reggere all'acqua Portabastón. . . . Arnese imitante una


(Lastri op. V, 52). Portare più o meno picciola astiera con moltissimi fori
o assai acqua. Vin che porta l'acqua. nella testata in cui i mercanti posano
V. in Vin. (tare. a mostra le mazze venderecce.
Portà. Richiedere. Addirsi. Convenire. Por Portabastón... Reggiaste da baidacchini.
La stagion le porta minga. La sta Portabeliètt de visita. ... Arnesetto nel
gione nol porta. quale si tengono i biglietti di visita,
L'è dc rid: l'andà a cavall el porta Portabiccer. Tondino o Vassoino da bic
minga i scarpin e i colzett de seda. . . . chieri. -

Davvero che muove a riso il veder al Portabisgió... Sp di stipetto da gioielli.


tri cavalcare in calze di seta e scarpini. Portabottègli. Tondino o Vassoino da bot
Portà minga la spesa. V. in Spésa. tiglie – Portabottegli d'acqua de Co
Portaa. Portato. logn... Arnesetto spirale nel quale si
Portaa per ona cossa. Inclinato. Ac conservano le bottigliuzze dell'acqua
clino. Dedito. Propenso. Affezionato. cosmetica detta di Colonia.
Portato ad alcuna cosa; e per inten Portabraga. Le Pòsole. Strisce di cuoio
sione Sfegatato. Rotto ad una cosa. che dalla braca vanno a commettersi
Portaa per el broeud. Brodajo. al petto.
Portaa per el pam. Che ha gozz Portacadènn. Cappelletto. Scodellino ro
panajo. parapane. vescio dal quale pendono le catenelle
Portaa per i cavaj. Cavallajo("ſior). de turiboli, delle lampadi e sim.
Portaa per i donn. Caprone. Ca Portacadiu. 1'ortacatinella – V. anche
vallino. Femminacciolo. Femminaccio. in Tripée. -

Donnajolo. Donnino. Donnajo. Allen Portacann . . . . I reggicannoni, i por


ditor di donne. Effeminato. tatubi che usano vari artigiani.
POR ( 392 ) POR
Portacanoccial o Cavalètt. . . . . Caval fossatello, passano a inacquare un al
letto sul quale si posano i telescopi tro piano subalterno.
per volgerli agevolmente alla mira Portàda. T. del Giuoco del Lotto. . . .
che un vuole. La vincita espressa nel biglietto dei
Portacapsùll. Portacappellozzo ? Quella lotti.
parte della piastra dell'armi da fuoco Portàda. T. di Stamp. e Gett. di car. . . .
(che sta nel luogo dell'antico sco La grossezza d'un carattere, cioè a
dellino) sulla quale s'incastra il cap dire la distanza che passa nell'inter
pellozzo(capsull) a polvere fulminante. vallo di due linee dall'un capo all'al
Portacarabinna . . . Uncino a molla ap tro delle lettere di queste linee. Corri
piccato alla bandoliera de soldati a sponde al volg. franc. Corps, al ted.
cavallo per appiccarvi la carabina. Schriftkegel ed all'inglese Side o Body
Portacàrt . . . . Asta a treppiede alla of letter.
quale appendonsi le carte geografiche Portàda. T. de Tessit. che anche dicesi
per farne dichiarazione agli astanti. Portada de fil. Pajuola.
Portacàssa. T. dei Tessitori. Portacas Mezza portada. Mezza pajuola. Mez

sa? Il letto della cassa del telajo da zitta.


tessitori. Portada in desdott, in sedes, in
Portacortèll. . . . Nei torchi litografici vundes.... Pajuola di diciotto, sedici,
è quel regolotto di legname, assodato undici fili; le fila dell'ordito distri
con viti di ferro, che sta confitto a buite a diciotto, sedici, undici per
mezzo la banda destra di esso tor fascetto sull' orditoio.
chio, ed in cui è innestato il cortell Portaſèrr. T. delle Stiratrici. . . . Ferro
che opera la pressione sul timpano. sorretto da tre peducci e manicato
Portacossin. . . . Arnese su cui le donne sul quale le stiratrici posano il ferro
posano il cuscino da cucire o il tom da stirare.
bolo da merletti. Portafiamenghinn. Vivandiere.
Portacrosolin. T. di Zecca. . . . Lastrone Portafinimént. Appiccagnolo da finimenti.
quadro di ferro manicato con entro Portafoeùj. Portafogli. Portalettere. Ar
più fori ne quali si posano i così nese in cui si mettono le scritture per
detti crosolin(V.) e si mettono a fuoco. poterle portare seco senza smarrirle o
Portàd. s. f. pl. T. d'Orol. . . I vani, guastarle.
le luci fra ruote e ruote dell'oriuolo. Portafoeui de campagna. Scannello.
Portàda. Possibilità. Portaistrumént. . . . . Colui che ſa pro
Vess a la portada o Vess minga a ſessione di portare gli strumenti mu
la portada de fa, di, ecc. Essere o sicali nei vari luoghi ove siano per
Non essere in istato, in grado, in occorrere a chi deve sonarli.
tempo, in possibilità di fare, dire, ecc. Portalàpis. Matitatojo. Cannuccia di me
Portàda. Servito(Ann. Decam. 16). Man tallo nella quale si ferma la matita,
data (Zanob. Diz.). Muta di vivande. il gesso o il carbone ridotto in punte
Imbandigione. Messa. Messo. Portata. per uso di disegnare.
Portato. La quantità di vivande che Portalègna. Legniperda. Specie d'insetto
si porta in una volta sopra alla mensa, che è cibo graditissimo ai pesci.
Tond de portada. V, in Tónd. Portalént. . . . . Piedestallo onde esce
Portàda. Rango. Condizione. un braccio terminante in un ovale
De la prima portada. Della prima mobile il quale regge la lente si che
riga(Magal. Op. 162). l'artefice può fermarla al punto ch ei
Portada. Passata dell'armi da fuoco. vuole per giovarsene ne suoi lavori.
Portada. Portata. Tenuta. Capacità. Portalètter. . . . . Subalterno degli uf
Portàda. T. d'Agric. . . . . Quel piano fizi postali a cui sono affidate le let
orizzontale d'un prato marcitoio le tere da recarsi alle abitazioni di quelli
cui sezioni(al) sono tutte ad un li a quali sono indirizzate.
vello per modo che le acque ond'è Fa el portaletter. ſig. Portar polli.
innondato, raunandosi tutte in un solo Arruffar le matasse.
POR (393 ) POR

Portalimm. T. d'Orolog. Portalime. Portamoschetton per Portacarabinna. V.


Portalisc. T. dei Tessit. Licciaruòlo. Ciò - e perchè è fatto a sua somiglianza
che regge i licci del telajo da tessere. Portanoschetton.... dicesi anche quel
Portalucèrna o Portalùmm. Lucerniere. Gancetto che mettesi da capo ai cor
Piede di legno su cui posa la lucerna. doni o alle catenelle da orologio per
Portamajstàa che altri dicono Capellèt portarlo. Dal ſr. Portemousqueton.
ta. . . . Custodia di carta con una spe Portantin. Lo stesso che Portocur. V.
cie di finestrella nella quale i ragaz Portantìn. . . . . Nelle Ferriere chiamano
zetti sogliono serbare i loro santini. I per tal nome coloro che portano il
Parmigiani la dicono Porta santa. carbone nelle gerle alle ferriere stesse;
Portamanción.. . . . Voce fr. d'origine, i Gerlinai se mi è lecito così dirli.
Portemanchon, viva a tempi del Maggi Portantinna. Portantina. Bussola. Sedia
(Fals. Filos. II, 5), e oggi di uscita portatile, portata da due uomini, a
d'uso. Significava quell'anello e pallino modo che si portano le lettiche –
d'argento che si attaccava ai manicotti Fra noi usano trasportare i malati
(manizz) ed in cui passava un nastro che dalle loro case allo spedale in una di
raccomandava alla cintura il manicotto queste portantine o in lettiga; a Fi
quando si voleva lasciar pesolone. renze in vece quella Compagnia della
Portamangià. V. Portavivànd. (lo. Misericordia, che s'ha addossato un
Portamantò. Franz. de Milit. Portamantel tale ufficio, trasporta i malati in una
Portamatrazz... ... Arnese di fil di ferro specie di feretro che chiama Cataletto,
con un manico orizzontale ſatto a come lo registra anche l'Alb. enc.
mo di portacatinella, il quale si posa Portaocciàj o Forcèlla. T. de Sellai. . . .
sul fuoco con entro il matraccio. È Nome de'Cuoi che reggono i paraoc
usato nelle zecche. chi dei cavalli.
Portamemòri. . . . Tavoletta fatta per Portaoeùv. Uovarolo. Vasetto di metallo
riporvi le memorie di quello che si od anche di legno fatto quasi a mo'
ha a fare entro la settimana. di calice sul quale si posa l'uovo cotto
Portamént. Portamento. Portatura della da bere. Quello che i Francesi di
persona – Portamento estrano, altero, cono Coquetier.
leggiadro – Al portament el par tutt Portaombrell..... Arnese composto di
lù. Nei portamenti lo somiglia appieno. un ritto con fondo largo e foderato
Portament de man. Portamento delle di latta o simile e con sopravi un cer
mani. Portament de vos. Portamento chio o altro appoggiatoio, nel quale
di voce Licht. Diz. mus.). si posano le ombrelle bagnate per non
Portamocchètta. Navicella o Vassoino lordare i pavimenti delle stanze.
delle smoccolatoie. Strumento su cui Portaombrellin. Ombrelliere (Magal. op.
posano le smoccolatoje, il quale in 52). Chi porta l'ombrellino da viatico.
Roma dicesi Portasmoccolatoie. Portaorològg.... Arnese di più fogge a
Portamolin. Ampolliera? (“fior.). Panie cui si raccomanda l'orologio da tasca
roncino da ampolle(Alb. enc. in Panie allorchè non si porta indosso. Alcuni
roncino e in Chiave). Portaolio (“fior. arnesi siffatti sono di legno con ornati
rom.). Arnese di latta, di metallo, o scolturette, e questi posano per
di vimini, di majolica, di cristallo, o piano sui tavolini o sul cornicione de'
simili in cui si portano in tavola tutte camminetti. Altri, fatti di stoffe diver
due insieme le ampolline dall'olio e se, e a foggia quasi del secchiolini dal
dall'aceto. S'impugna per la chiave. l'acqua benedetta per letto, stanno
Portamòrs. Portamorso – Portamors a ma appesi da capo deletti, e ad essi rac
nett.... Sp. di portamorso a maniglie. comandasi l'orologio che spesso entro
Portamòrs dicono i Sellai abusivamente ponsi nel taschino che ne fa parte.
ogni reggitor di parti di finimento, Portapenaggia. Portazangola? Quella spe
quantunque non sia morso; p. es. Por cie di cavalletto su cui si posa la zan
tamors de stricch... Reggimartingala – gola alla fiamminga nella quale si la
l'ortamors de longia... Reggisguancia, vora il butirro nelle cascine formali.
I ol. III. - 0o
POR ( 394 ) POR
Portapènn. . . . Bocciuolo, o Tavoletta Petten a portaruff. V. in Pètten.
con più bocciuoli, in ciascuno de quali Portarùff o Casson dedree. T. de'Carroz.
si ficcano le penne per distinguerne Sederino di tergo da servitori. Sedile
- l'assegnamento individuale. fermo sulla pedana (lett dedree) ove
Portapèzz.... Quel bracciuolo annesso seggono i servitori dietro le carrozze,
al torchio di zecca il cui ufficio è di così detto sia perchè nella cassa che
innoltrare al conio il piastrino (ton gli è base si sogliono mettere i panni
din) e ritrarnelo coniato che sia. sucidi da chi viaggia, sia perchè ha
Portapèzz o Portapicòtt. . . . Ordigno qualche somiglianza colla pattumiera.
che serve a mettervi le puntine (picòtt) Portascia. Usciaccio. Portaccia(“tosc.).
per gl'intagliatori in legno. Portaspàda. Budriere Cintola di cuoio
Portapiàtt. Portapiatti (Alb. enc. in Pa a cui raccomanda la spada chi se la
nierajo). Cerchietto di più materie cigne al fianco – Il Portaspada dei
su cui si posano i piattelli delle vi diz. ital. vale l'Ensifer de Latini.
vande in sulla mensa; è detto da Fr. Portaspècc. Lo stesso che Portaquàder. V.
Porte assiette. Portass. Portarsi. Gh'era la gent che la
Portapicòtt. V. Portapèzz sig. 2.” se portava. Ivi conveniva a ognuno
Portapistòll dicon alcuni per Fondinna. V. andarne colla piena.
Porta-porta-scagnellin (Giugà a). Portar Portàss. Diportarsi.
a predellucce o a predelline. Due po Portass ben, maa, ecc. Portarsi o
stisi a rincontro intrecciano le mani; Diportarsi bene, male, ecc.
un terzo vi si mette a sedere, e così Portastàffa. T. de Sell. Staffile.
seduto ne viene portato quà e là a Portastàngh. Portastanghe. Reggistanghet
predellucce. te. Maglie di corda passate nella cam
Portapossàd. T. d'Argent. e sim. Lo stesso panella della cavezza che reggono le
che Poggiapossàd. V. stanghette de'cavalli che si conducono
Portapossàd. T. de'Panierai che altri accoppiati. La Dossière dei Fr.
dicono comunemente el Zest di possad. Portastècch. . . Specie di rastrelliera a
Cestino da posate. V. in Zèst. (nale. cui si raccomandano le asticciuole da
Portaprèja.... Cannellino da pietra infer bigliardo, e donde si levano allorchè
Portaquàder che anche chiamasi Porta si vuol giocare.
spècc . . . . . Asse che i facchini si Portastècch. . . . . Arnesetto in cui po
addossano nello stesso modo che por sano gli steccadenti.
tano una gerla, ed alla quale appog Portatirant. T. de' Sell. Reggitirelle(Alb.
giano gli specchi e i quadri per tra bass. in Porte-traits). Quel cuoio che
sportarli sicuramente. È il Pouerto partendo dalla groppa del cavallo
vitro de Provenzali o il Fleaux de Fr. regge la tirella – Il Reggitirante del
Portaremissèj. . . . Arnesetto in cui si l'Alb. enc. mi pare che denoti un og
posano i gomitoli. getto diverso. – Hanno
Portariva. T. dei Vetturali... Catena che Anell. Campanella - Lenguetta....
serve a reggere i muli nell'erte. Portatirant de braga . . . . . Reg
Portarócca . . . . . Arnesetto di legno gicuoi dell'imbraca.
Portarocchin º che si mettono a cin Portatirant de groppera . . . . . .
tola le donne, e nel quale sono vari Reggicuoi della groppiera per riposo.
fori in cui si fermano la conocchia, Portavivand ed anche Portamangià. Pa
lo scodellino e il fuso. niera a caselline(Alb. bass. in Barquet
Portarùſf. Pattumiera (“lucch.). Cassetta te). Cestella con vari scompartimenti
da spazzatura. Così chiamasi quell'ar. interni, ad uso di riporvi le scodelle
nese di legno con manico in cui si con entro le vivande, da portarsi così
raccoglie la spazzatura giornaliera del comodamente da luogo a luogo.
le camere. Se ne può vedere la figura Portazénta. T. d'Armajuoli. Magliette.
a pag. 122 dell' Op. dello Scappi ove Nome delle campanelle (anej) alle
è detto Portamondezza con una voce quali sono raccomandati gli stremi
romanesca stroppiata per italiana. delle cigne da fucile e simili.
POR ( 395 ) POR
Portazentón. Ponticello. Arcale fermato sul cui battente posa il cristallo quand'è al
con due viti in sulla stanga nel quale zato per escludere l'aria esterna. -a Travers.
passa il sopraspalle del cavallo. Regolo di sopra – Schenalin..... = Fodrin
Portazigàr o Portasigàr. . . Cannuccia na. Fondo di sportello. Quell'asse verniciata
in cui è la vera maniglia. = Battud..... Bat
d'argento, d'avorio o simile in cui si
tenti di ferro che circondano tutta la portiera.
fanno entrare i così detti sigari, onde il = Cassa. Cartella. Quel congegno d'asse entro
fumo che se ne trae riesca meno bru
di cui si cala il telaio del cristallo dello spor
ciante perchè vegnente più da lontano. tello allorchè si vuol godere dell'aria esterna –
Port-d'àrma. Patente d'armi (“tosc. – Specc o Telarin di cristai (con Veder. Cristalli
T. G.). Licenza di portar armi. = Stramezza de ferr. . . . . = Gelosii. . . . . -

Portegàa. Porticale. Manetton o Tiraspeec. Passamano del cristallo)


Pòrtegh. Portico. Telajo del cristallo? = Morinell (cioe Cannet
Pòrtegh.Androne.Antiporta Antiporto. An ta..... = Spinn. Spine? = Pienton. Colonnini).
Frullino o Serpe delle tendine. – As o As stopp
dito lungo a terreno pel quale dall'uscio
da via si arriva ai cortili delle case. o Gioeugh de portera. . . . . . - Bocchetta,
Contrasserratura, cioè Quella lastrina di metallo
Pòrtegh. . . . . Nelle fornaci significa pertugiato fitta nel battente delle colonne di
l'andito che immette nel vaso.
mezzo, nella quale entra il beccuccio del ser
Porteghètt e Porteghettin. Portichetto. rame dello sportello.
Portegón. . . . . Gran porticale. – Nell'interno poi si veggono
Portèja. v. cont. Callaja. Callare. Chiu Cassa del baselin. Incassatura del predellino =
denda. Intreccio di vimini, stecconi, Orlature di battentin, cadenin, lavorin, pcll o
cervelaa e Fintinn. . . . - Saccocc o Bors (con
pruni, ecc. che si fa in luogo di can
cello alle callaje de campi per darvi o Patta Risvolta e talora con Chignocu e Lista
o Cuu. . . . . ) = Tendinn del sò (con Cricca
impedirvi il passo a piacere. Sul Parmi o Folett. . . . – Fiocchin. ... = Cordonin. . . .
giano, sul Reggiano, ecc. alcuni la di = Bacchetta de legn per fai stà-giò. . . . . )
eono Carda, altri Portuzza o Portuzzon.
Cortinette? Bandinelle? = Manetta. Maniglia
Porteijn. Callajetta. -

(con Cartella. . . . . = Pienton o Spinna. . . . .


Porteijnètt. Dim. di Porteijn. V. e= Vermen. . . . = Ranella. . . . – Baletta. . . .
Portèll. Portella (Pecor. II, 195). = Scudellin e talora con Gioeugh. . . . . -

Portèll. Sportello. Uscetto ch'è alle porte Tavellin. . . . ) = Tirant (con Cassettinna . . . )
grandi – Dervì el portell, Fà passà = Cassa del quadraa del basellin. . . . . . -
per el portell. Sportellare, Talora anche Cordon per montà. . . . .
Portèll. Porticciuola. Nome delle porte Portera tonda, . . . . Sportello di
minori della città. forma tonda. -

Portèlla. . . . . Imposta che chiude la Portera quadra. . . . . Sportello di


così detta Secrètta (V) negli organi. forma quadrata.
Portént. Portento. Portera mezza tonda. . . Sportello
Portér. Portiere – Ostiario, Usciere, di forma tondiccia. -

Inserviente, Bidello, Scaccino sono Portéra. Portiera. Specie di usciale (an


tutti nomi affini a Portiere, ma diver tiport) a specchio o a lastre di cristallo.
sificati per la varia qualità de luoghi Portéra. Portiera. Quel paramento di
ne quali esercitano la portieria ed drappo o simile che altre volte si
altri servigi accessorii. metteva alle porte.
Capp-porter. Capo portiere? e ant. Portinàda. Voce che s'usa nelle frasi
alla fr. Mastrusciere e Maestrº usciere. Fà tutta ona portinada o Fà ona
Portéra che antic, dicevasi Us'céra. Spor portinada sola . . . . Dicesi allorchè
tello. Nome di ognuno di quei vani parecchie persone che trovansi ad una
che veggonsi per lo più ne' due lati veglia aspettano a partirsene tutti in
lunghi delle carrozze per darvi ac sieme e a un medesimo tempo per
cesso; e nome dell'Imposta che serve non dare troppa noia alla servitù ob
a chiudere tali vani – Lo sportello bligandola col partirsi alla spicciolata
(che anche i Fr. dicono Portière) ha: a scendere, far lume ed aprire la
Pienton. Ritti = Travers abass. Regolone da porta da via in più volte.
piedi – Brascioeu... ... Il regolo di mezzo Portinar. Portinajo. Portinaro.
PO R ( 396 ) POS
Portinàr. Il Passeggiere (Lasca Cena 1.” Portorelògg. V. Portaorelògg.
nov. 9", p. 162). Navalestro(Tom. Sin.). Portugàll. Arancia di Portogallo; e abusi
Navichiero. Traghettatore? e alla roma vamente Arancia in genere. Frutto noto.
nesca Scafajuolo. Chi conduce la barca Portugalòtt. Accresc. vezzegg. di Portugal
(el port) che serve di passo dall'una (arancio). V.
all'altra riva d'un fiume o d'un ca Portughésa. Doppia di Portogallo.
nale navigabile – V. anche in Pòrt. Portughésa... ... Acqua concia con aran
Portinar di conch. Caterattajo. ciata.
Portinàra. Portinara. Portinaja. Portura. Portatura. Recatura. Porto. Tras
Portinarinna. Dim. e vez. di Portinàra. V. porto. Atto e opera e prezzo del por
Portinée disse sempre il Porta parlando tare. Fra Portura e Pòrt passa diver
di frati per Portinàr. V. – Forse l'an sità: la prima è il recar a spalle o a
tico Portiniero dei diz. ital. braccia, il secondo è più propriamente
Portinètta. Porticina. Porticciuola. il recare per vettura, in nave, ecc.
Portinètta. Galina. Diminutivo di Gala. Fà ona portura. Recare. Portare
Portinna. Portella. Porticina. Porticella. Pagà la portura. Pagarla recatura,
Porticciuola. Porturètta... Portatura di poco momento.
Portinna di part. L'uscio del fianco Porziòn e Porziona. V. Proziòn e Proziona.
(Machiav. Mandragora riga ultima). Porzionàri. T. eccles. Porzionario.
Portinna. T. idr... Sportello da sostegni. Porzionètta. Pezzolata. V. Prozionètta.
Portinna. . . . . Ne fanali, nelle lam Posàa. Posato.
pade e simili è quel quadro di vetro Caratter posaa. Carattere quieto,
che s'apre e serra per mettervi il lu calmo, posato – I calligrafi dicono
me e levarnelo. Carater posaa il Carattere Formatello.
Portinna. Gala. Digiuna. Lattuga. Lattu Omm posaa. Uom quieto, posato,
- ghe. Trina o Striscia di tela lina rac Posapiàn. Posapiano.
crespata o trapuntata coll'ago, che Pósca che in alcune parti del contado
mettesi per ornamento allo sparo da dicesi anche Vinètta e Vizènna. Vinello.
petto delle camicie da uomo. Acquerello. Acqua passata per le vi
Portinònna. Lattugone. Gran gala. nacce. – Notisi che la Posca dei dit.
Portocir o Portantin. Portantino. Letti ital. equivale a liquore fatto con acqua
ghiero. Lettighiere. Lettichiero. Busso e aceto – Fare un nipotino sul vi.
lante. Colui che facchineggia colla por nello è Fare un secondo acquerello o
tantina, detto Porteur anche da Fr. acquaticcio che è nipote del vino.
Portofrànch. Porto franco (Strat. Diz.). Poscènna. V. Puscènna.
Quel luogo in un porto di mare ove Posciàndera o Posciàndra. Cibreo. Oglia
le navi scaricano le merci e le rica podrida. V. Cazzoeüra.
ricano se invendute senza pagar ga Poscritt. Poscritta. Poscritto. Postscritta.
bella nè d'entrata nè d'uscita. Posdomàn, Posdomani. Posdomane.
Porton. Portone. Trii di posdoman. Alle calende gre
Portón che anche diconsi Antón. T. idraul. che. Mai.
Porte. Portoni. Le imposte dei sostegni Posfoeügh che anche dicesi Preja del ca
(di conch). min. Sperone (“roman. – Scappi 0p,
Portón noi usiamo oggidi in senso di p. 2). Frontone. Piastra di ferro o
Arco parlando di quelle Arcate o sem simile che mettesi nel cammini per
plici o binate che vedevansi già corri rimandar il calore o per riparo del
spondere quasi a cavaliere del Naviglio muro dall'attività del fuoco – In qual
a ciascuna delle porte della città, e delle che paese prossimo al Comasco è an
quali oggidì sussistono soltanto quelle che detta Piattinna.
dette Porton de Porta Noeuva, Porton Positiv. Positivo,
de Porta Ticines, Porton di Fabi. Positivament. Positivamente.
Portón diciamo altresì per antonomasia Positàra. Positura. Situazione.
le Arcate che dalle varie contrade della Brutta positura. Posituraccia(Nelli
città immettono in Piazza Mercanti. Vecch. Ric. III, 16).
-
POS (397) POS -

Posiziòn. Posizione. Positura. possessione – Toeò-sù el possess d'on


Posiziòn. T. Aritm. Posizione? Supposto. benefizi. Pigliar la tenuta d'un bene
Ipotesi. Regola del cataino (Cattaneo ficio (Fac. Piov. Arlott. p. 7).
Prat. Mat. p. 58 verso) che il Paciolo Turbaa possess. Turbato possesso –
scrive arabescam.° Regola d'el cataym. Giudizio di turbativa.
Falsa posizion sempia. Prima posi Possèss. Aria autorevole. Gravità.
zione o Posizione scempia (Pac. Arit. Avegh del possess. Stare in sul
p. 98 verso). Quella regola del ca mille o in gota contegna.
taino per cui coll'ajuto di un solo Possèss. Albagia. Fasto.
numero supposto si vien a trovare Ciappà possess adoss a vun. Prender
il vero numero cercato. regresso o rigoglio addosso ad uno.
Falsa posizion doppia. La doppia Pigliare o Prendere baldanza addosso
posizione o Le due false posizioni(Pac. ad uno. Pigliar campo addosso ad uno.
Arit. pag. 99 verso). Quella regola del Pigliare il greco addosso a uno o con
cataino in cui a voler trovare il vero uno(*aret. – Voc. aret.). Far l'uomo
numero cercato occorre giovarsi di addosso a uno. Pigliargli autorità ad
due numeri supposti. dosso, non istimarlo come per lo in
Posiziòn. . . . . Termine cancelleresco nanzi, prender orgoglio e maggioranza.
che vale il Complesso degli atti e delle Possession. Tenuta.
carte risguardanti un medesimo affare. Possessionètta. Possessioncella(Firenz. Op.
Unì on esibita la posizion ... Unire IV, 175). Tenutella.
alle carte antecedenti relative ad uno Possessor. Possessore.
stesso affare la carta susseguentem. pre Possibel e Possibol. v. contad. Possibile.
Pospàst. Pospasto. (sentata. Possidént. Possidente. Possedente.
Pospònn. Posporre. Beati i possident Chi è in tenuta
Pòss. Raffermo. V. in Pàn. Beati possidentes Dio l'ajuta
Pan poss. met. V. in Pàn. (Cecchi Assiuolo V, 5).
Pòss. Vieto. Dicesi, parl. di altri com Possident in collinna. Poggiajuolo
mestibili, quando non sono più freschi. (*sanese – Gior. Georg. III, 288).
Acqua possa. V. Acqua nelle Append. V. Crostinàtt.
Pòssa. Voce usata nella frase Fà omnia Possidentèll.Possidentuccio(“tosc.). Signor
possa. Far l'impossibile. Fare il più di quattro zolle. Una Padronella.
che un può. (fiato. Possoàr. T. d' Orol. Pulsante.
Possà. Posare – Raccorre o Riavere il Possùu per Podùu. V.
Possàda. Posata. Pòst che alcuni dicono anche Piàzza.
Stucc di possad. V. in Stùcc. Piazza(Redi Let. v. 6, p. 17 – Magal.
Zest di possad. V. in Zèst. Let. sc. I 15). (Quattòrdes.
Possadaria.... Complesso di posate. El Avegh el post del quattordes. V. in
lavora de possadarij. Lavora di posate. Ciappà post. Pigliar luogo.
Possadinna . . . Posatina d'oro o d'altro Perd el post. Rimaner fuor d'impiego.
metallo nobile, picciola, da stipetti Post avanzaa. Posto. Guardia avan
da viaggio. zata – Vedetta. Veletla.
Possè. Potere. V. Podè. Postbon o dedree, Post demanz. Posti
No posseva pu de vedell. Mi si fa posteriori, Posti anteriori nelle vetture.
ceva un'ora mille di rivederlo. Tornà a post. Tornare al suo sesto –
Posséd. Possedere. Tornare in impiego.
Possèss. Possesso. (Palch. Toeiù el post. Tirre il luogo.
Avegh del possess de palch. V. in Pòst. . . . Nelle scuole dicesi di quella
Possèss. T. leg. Possesso. Distinzione che lo scolare ottiene a
Andà al possess d'on'ereditaa. Adire seconda del suo ingegno e della cor
una eredità – Dà el possess o Mett rezione delle sue composizioni, detta
in possess. Insediare alcuno – Immet Place anche da Francesi.
tere alcuno in possesso – Desturbà Pòst per Pass sig. 5. che anche i Sicil.
el possess. Turbare il possesso o la dicono Posta di vastasi. V.
POS ( 398 ) POT

Posta per Posta, Posizione noi non usia tendono 25o fogli ed hanno anche la
mo se non forse nelle frasi seguenti: Gran Posta che è di 5oo fogli.
A fall fà a posta. A chiederlo a lingua. Pòsta. v. cont... Vess a posta del tal. Star
A posta. A posta. Apposta. A bella su quel d'uno, cioè lavorarne i po
posta. A sciente. A bello studio. A par deri. Sont però a vostra posta. Io sto
tito preso. pure sul vostro(Fag. Rim. VI, 255).
A posta franca. A posta franca o Pòsta (Desta). Di questa posta. Tantofai
sicura(Pan. Poet. II, xx1x, 1). to. Tamanto.

A posta salda. Immantinente. Subito Postà. Appoggiare. Accostare.


subito. Issofatto. Postada Ad. di Fórma (formaggia. r.).
De posta. T. del Giuoco della pal Postajoeù. Un po' di luogo – Un im
la. Di posta. Di colpo. Postascioeü. ; pieguccio.
Mandà vun a posta. Mandare una Postàss. Allogarsi. Appostarsi.
voce viva(Caro Let. ined. II, 318). Postée. Rivendugliolo. Barullo. Treccone.
Pòsta. Posta nelle scuderie. Colui che compra cose da mangiare
Pòsta. Pòsta. in di grosso per rivenderle con suo
Andà per o in la posta. Correre la vantaggio al minuto, ed anche Ven
posta(Redi Op. V, 51) o le poste. An ditore di granaglie a minuto.
dare o Viaggiare per cambiatura o per Postéra. . . . . La moglie del postee e
la posta o in posta. Posteggiare. la Donna che tiene bottega di postee.
Andà per la posta o Corr la posta de Posterón e Posterón del Brovett. Gra
Barlassinna. Asinare. V. Barlassinna. najuolo. Granatino. Biadajuolo. Il Grai
Andà per la posta di lumagh. Far nier de Fr., con questo più che vende
passo di picca. Indugiare. granaglie un po' più all'ingrosso che
A posta correnta. A correr di posta. non i rivenduglioli (postee), ma non
Cavall de posta. Cavallo di posta mai tanto come il Mercante di grani.
(Targ. Istit. III, 27o). Posticipà. Posticipare.
Dì de posta o de corer o d'ordena Posticipàa. Posticipato.
ri. Giorno di spaccio(Caro Lett. pass.). Posticipazion. Posticipazione,
Legn de posta. V. in Lègn, p. 561. Postilà. Postillare.
Master de posta. Postiere. -
Postilàa. Postillato.
Non tutt i cavaj hin de posta, e Postilla. Postilla. – Noi sdoppiamo le
non tutti paroll meriten risposta. V. due elle in questa voce; una sola ne
in Paròlla. accordiamo a suoi derivati.
Posta di cavaj. Posta dove si mu Postinna (La). . . . . Istituzione che si
tano i cavalli. (le lettere. mula posta. Scrivi lettere a chi di
Posta di letter. Posta dove si danno presente è teco nella medesima città;
Pòsta. Avventore. Bottegajo. Levatore. le affidi alla posta delle lettere, ed es
Così chiamano i bottegai quello che sa, per mezzo dei portalettere, pensa
di continuo servesi dell'arte loro. per sè alla recatura; eccoti servito
Posta de liber o che fa liber. . . . dalla postinna.
Avventore che non paga di subito, Postión. Postiglione – Quel postiglione
ma fa accender partita. che guida la prima coppia delle mute
Posta veggia. Avventore vecchio. stando sull'un dei cavalli è detto Ca
Quelli che posta! Davvero che la valcante(“tosc. – Tom. Sin. I 19).
gioja è bella! Oh delizia! Oh fru A la postionna. . . . . . All'usanza
stamattoni !
de'postiglioni o vuoi modo di guidare,
Pòsta (in bocca di medici, ingegneri, o vuoi di vestire, o vuoi di cavalcare.
avvocati). Cliente. Clientolo. Postiroeü..... Dim. dispreg. di Postee. V.
Pòsta. T. di Cartiera. Posta. Si chiama Postizz. Posticcio.
così un numero di feltri con entrovi Postribol. Postribolo. Postribulo. Bordello.
i fogli di carta in lavoro che se Lupanare. Meretricio. Porcile. Scanna
condo cartiere varia dai 15o ai 2oo. tojo – Chiasso, Leva leva, o sim.
In Toscana (al dire dell'Alb. enc.) in Potàcc. Impiastro. Impiastraccio.
POV (399 ) PO V
Potaccià. Imbrattare. Sozzare. Sporcare. Falla a la ricca pover nun. Far le
V. Pastrugnà. nozze coi funghi.
Potàns. Potenza. Franzesismo degli Oriuo Famm povera e te faroo ricch. Fam
lai (potence) indicante quel Pezzo che mi povera che ti farò ricco(Ricci Note
regge tutto lo scappamento d'un Pozzi 29). Prov. agrario denotante che
oriuolo. Ha la vite debb'essere povera di ramifi
Brascioeu. Braccio (in cui gira il perno cazioni se ha da produrre ricco frutto.
del fusto superiore della serpentina) = . . . . L'è mej di pover mi che pover
ILardone = Vit. Vite e,... Bracciolino nun. È meglio dire Povero a me che
(che sostiene il perno dell'asta sul bracciuolo). Poverini a noi (Monig. Pod. di Cologn.
Potàsg e Potasgin (Voce francese intro II, 28).
dottasi di fresco tra noi in luogo del Oh povermi! Dolente a me! Povero
l'antica Cazzoeura). Postrincolo. Cara me! Oh me tapino! Ahi lasso! Ohimè!
bazzale. Pover diavol. Cattivellaccio. Poverac
Potasg de carna. Ammorsellato – cio. Poverello. Meschinaccio. Miseraccio.
Capperottata. Cappillottata – Cibreo. Pover lu, Pover ti! Oisè. Guai a
Potasgin de pess. Tocchetto. lui! Oitù ! Guai a te !
Potasgin. V. in Potàsg. Pover mai nun! Oi noi! Guai a noi.
Potàssa. Potassa. Pover omm. Povero.
Potént. Potente. Possente. In cà del pover onum gh'è sto magon,
Vin potent. V. in Vin. Tucc se lamenten, e tucc gh'han reson.
Poténza. Potenza. (Maggi Fals. Filos. I, 9).
I Potenz. I Potentati. I Reami. Pòver. Ad. di Vestii. V.
Potrida. Mescolo, e fig. Unione. Società. Povera-dònna. Gufo, Allocco. Uccel noto.
El poveromm coi scior nol fa potrida. Poveràja. Poveraglia.
(Mag. Cons. Men. 185). Poverànima. Poveraccio. Poverello – Pre
Pòtt. Voce usata nella frase gà per i poveranem. Pregar pei defunti.
Fà pott pott. Grillare. Grillettare. Poverètt. Poveretto, Meschinello. Tapi
Far quel romore che fanno le cose nello. Indigente.
che poste a fuoco cominciano a sob Cribbi e boſſitt el boccaa di pove
bollire. Direbbesi anche Borbottare (V. ritt! Potta che mi faresti dire!
l'Alb enc. in Borbottino); e parl. di Malarbett el decrett e i strivaj del
Pentola che bolle correrebbe altresì il poverett. Poffare la rabbia! Oh porta
sustantivo Rigoglio. del cielo !
Pòtta. Potta. Podestà. Paradis di poveritt . . . Il covac
Parì el potta de Modena. Parere il cio conjugale.
secento. Essere altiero, fastoso, superbo. Poverètt affacc o Poverett come Giobb.
Pottàsg. V. Potàsg. Poveretto finito (Gior. agr. I, 1o2). Po
Pottelàa. Lezioso. Smanzieroso. Attoso. vero in canna.
Dal francese Pottele. Poverètt de la gesa. V. in Poverètta.
Pottelaria. Lezio. Leziosaggine. Smanceria. Poverètta. Tarpana (Gior. agr. I, 1o5).
Moina. Sceda. Modo pieno di mollezza Poveretta. Poverina. Pitocchetta. Donna
ed affettazione usato dalle donne per povera e malvestita.
parer graziose o da fanciulli usi a es El dì de la poveretta. V. in Sàbet.
sere troppo vezzeggiati. Poveretta de la gesa e Poverett de
Pottinfia.Sninfia.Lernia.Smanziera. Donna la gesa. . . . . Fra noi sono nominati
affettata nelle sue maniere. così per antonomasia certe Donnicciuo
Pottoeü dicono in qualche parte della le e certi Omettòli che fanno residen
Brianza per Irlètta. V. za continua in una data chiesa, e la
Poùle (Giuga a la). V. in Bigliàrd. scopano, e fanno di molti servigetti
Pòver, sust. m. V. Poverètt. ai preti e ai devoti, e sopra tutto
Pòver, add. Povero. Misero. Meschino. hanno cura di dispensare le seggio
Color de merda de pover. V. in line per prezzo a chi non va sulle
Colór nell'Appendice. predelle o nei coretti.
POZ ( 4oo ) PRA
Poverètta. ad. Poverina. Dottor del pozz. Mozzorecchio. Ca
Poveretta sì, ma voo attorna cont valocchio. Dottor de' miei stivali. Le
i cavij foeura di ocucc. Povera ma gulejo. Legale ignorante e venale. V
onorata, malvestita e malcalzata colla anche Sollecitadór.
fronte scoperchiata(Gigli Sor. III, 1o). Fà vedè la lunna in del pozz. Mo
È meglio vestir cencio con leanza che strar la luna nel pozzo. Abbindolare.
broccato con disonoranza (Gigli Sor. Imbriagass a l'ostaria del pozz ...
II, 5). – Bonne renommée vaut mieux Inebriarsi d'acqua, e fig. Lasciarsi
que ceinture dorée dicono i Francesi. trasportare per gioia di checchessia
Poverin.ad. Poverino.Poverello. Miserello. prima di esserne al certo possesso.
Poverin ! Poverino! (“tosc.). Poverello! Le sa anca el pozz. È scritta pe'
Esclam. di compassione. boccali. La sanno anche i pesciolini.
Pover-Ömm. Povero. V. anche in Pòver. Ne son piene le piazze. È cosa notis
El bon no l'è faa per i poveromen. sima – Talvolta vale anche per aſ
V. in Bón. fermare, per es. Gh eel poeu an
Pover-Ömm! Cattivellaccio ! Sp. di escla daa? . . Le sa anca el pozz. C'è egli
mazione mista di compassione e dispre poi andato? . . Certo, di sicuro, dia
Pover-Ömm. V. Felippa. (gio. mine, forza fu ch'ei v'andasse.
Povertàa. Povertà. Mett el cuu in sul pozz. E simile
Faa con la fed de povertaa o de all'altro Scurattà la preja. V. Scurattà.
miserabilitaa. . . . . Gretto, meschino. Pozz artesian. Pozzo modonese o tri
El fa tutteoss con la fed de povertaa. vellato.
Ogni suo fatto è una pidocchieria – Pozz de san Patrizzi. Pozzo di san
Talora al nostro Fà i robb con la fed Patrizio. Calderone dell'Altopascio.
de povertaa corrisponde l'italiano Far Botte di san Galgano. Cacio di fra
le nozze coi funghi. Stefano. Cosa che non si riempie mai.
Miseria e Povertaa hin dò sorell. Pozz de san Patrizi. Un colatoio.
Vi si piatisce col pane. Trà i limon in del pozz. V. in Limón.
Pózz. Pozzo. Pozzo bianco – Noi inten- ll Pozzètt. Pozzetto.
diamo sempre per Pozz il ricetto del- | Pozzettin. Pozzettino(“tosc.).
l'acqua di polla o sorgiva sotterranea | Pozzolànna. . . I diz. ital. e le Tar. fir.
(aves). In Toscana usano spesso la dicono Pozzolana; Targ.ne Viaggi(VI,
voce anche pel ricetto dell'acqua pio 236 e altrove) scrive Puzzolana. Quelli
vana il quale e da noi ed anche dai caverebbero la voce o da Pozzuoli o
Toscani parlanti con proprietà di lin dai pozzi; questo dalle puzzole o mo
gua è detto più specificamente Cisterna. fete nelle cui vicinanze si trova cosif
Canna. Gola del pozzo (Fag. Aver fatta specie di terra. E siccome ne è
cura ecc. lI, 7). = Fond..... = Vera non solo a Pozzuoli, ma anche a Ra
.... = (Eucc. Pila. - Preja o Sponda dicofani, ecc. ecc., così la ragione
o Morena. . . . . . - . . . . Arca = pare che stia dall'ultimo.
Tinna. . . . . – Corda. Lancia – Tor- ll Praa. Prato.
nell. Girella. Attignitojo = Ruzella. Praa a vicenda ... Prato che dura
Carrucola - Canchen. Erro, - Mur. tale più anni, dopo i quali si volge
Vela - Camisa. ... = Capell... ed è ad altra specie di coltivazione. -

Quel muro a vela talora anche coperto che Praa dacquatori. . . . . Prato irriguo.
si fa sui pozzi per appiccarvi le carrucole, Praa de marscida. V. Marscida.
o non vi lasciar cadere checche vien dal cielo; Praa per ſa el giazz. Prateria te
quello che i Siciliani dicono Coddu. nuta ad uso di ghiacciaja (Alb. enc.
Benedetti quij mestee dove se fa la in Hisaja).
vorà el pozz.... Chi traffica di bevande Praa marscitori. V. Marscida.
fa grossi guadagni a furia di battesimi. Praa stabil o vecc o decodega veg
Buttass in d'on pozz per fa on bell gia... Prato che dura oltre il decennio.
solt. Lo stesso che Dass la zappa in Praa sutt. Prato asciutto(Gior. Geor.
sui pce. V. in Zappa. l Il, 2 10), cioè non irriguo.
PRA ( 4o 1 ) PRE
- Acqua e praa, e el speziee l'è bell'e Prassèll per Pressèil.
faa. V. in Spezice. Pràtega. Tirocinio. Noviziato.
Ala de praa o Ara de praa. Ala Pràtega. Pratica. Sperienza.
o Aja o Area º di prato. Fa pratega. Far pratica.
Baston de praa. . . . . Bastoncello Lavorà per pratega. Tirardi pratica.
puntuto di salcio che si usa per sos Mett in pratega. Mettere in atto o
soprare il fieno tagliato di fresco e in pratica o in atto pratico.
in sul prato per farlo ben rasciuttare. On poo de pratega. Praticuzza.
Coetta de praa. Ventolana dei prati Parlà per pratega. Parlar di pratica
(Re Ann.). Erba ottima per pascolo Toei-sù la pratega. Impratichirsi.
delle pecore, la quale chiamasi con Prender pratica. Farsi pratico.
nome botanico Cynosurus cristatus. Da Var pussee la pratega che la gra
alcuni vien anche detta semplicemente matega. Molto insegna la pratica e
Coetta, benchè questo nome sia più l'etate. Non basta essere grandi savj
proprio del fleo pratense o dell'alope in ragione, bisogna anche esserlo in
curo agreste – V. anche Coetta. pratica – V. altresì in Gramàtega.
Dà l'acqua al praa. met. . . . Con Prategà. Praticare – Prategaa. Praticato.
vezzi, muine, carezze, lodi veder d'ot Pratega. Bazzicare. Praticar con alcuno
tenere l'intento(Mag. Cons. Men. III, 6). – Usare in una casa.
Del praa ven l'erba, e del cuu Prategasc. Praticaccio(Vas. 828). Pratico
ven la merda. Ogni erba vien dal seme. naccio(Cell. cit. da Min.). Pratichista.
Fior de praa. Fior pratense. Prategàscia. Praticaccia.
Mett a praa o a fen. Appratire. Prategh. Pratico. Esperto.
No gh'è praa senz'erba, ec. V. Sabet. Boja mal prategh. V. in Bòja.
Praa e ris fittavol de paradis. V. Ris. Prategón. Praticone.
Scrusciass-giò quand l'è segaa el Pràtica. V. Pràtega.
praa. Nascondersi dopo il dito. Pratica. Pratica. Mala pratica.
Pradaria. Prateria. Praticabil. s. m. T. Teatr.... Tutte quelle
Pradée che altri dicono Predée, e altri scene o parti di scena elevate nelle
Pedrée. . . . . I nostri contadini danno quali sia dato agli attori di salire e agi
questo nome alle tre stelle del cinto re come se fossero in piano sul palco.
d'Orione, costellazione dell'emisfero Praticànt. Praticante. Apprendista.
meridionale che tutti noi conosciamo. Prativ. Appratito(Targ. Ist. III, 117).
Pradèll. Pratello. Praticello, Pratolino. Pravón. Ad. di Pàsser. V. – ed anche
Pradellin. Pratellino. P. Zion.

Pradireò. Segator di prati. Preambol. Preambolo. Preambulo.


Pradiroeü che altri dicono Colombiroeiù, Fà milla preambol. Porla sul liuto.
Castegno ur, Sabbioeù, e sim. Pratajuo Senza tanti preambol ... cossa l'è.
lo. Specie di fungo mangereccio che Non più preamboli . . . che è? Senza
è l'Agaricus campestris di Linneo – porla sul liuto . . . che è?
Vittadini divide i Pradiroeu in eduli, Preàmbol ... Nelle scuole della dottrina
pratensi, boscajuoli. cristiana Recita d'alcuna poesia ana
Pradiroeiù. Strillozzo. V. Pàsser pravòn. loga alla festa corrente che si fa da
Prajell. v. cont. Pratello. alcuni fanciulli prima che incominci
Ogni agnell gh'ha el sò prajell. V. il Sermone del prete. (caria.
in Cavagnocò. Precari. Precario. Usufrutto; il b. lat. Prae
Pranz si usa anche da noi ma nel solo Precascin. v. del Var. Mil. Astuto. Furbo.
sig. di Desinare che tenga del ban Precauzion. Precauzione,
chetto. Per es. Quand se menna a cà la Precedénza. Antecedenza.
sposa, foeura se fa past, e in Milan gh'è Precètt o Prezètt. Precetto.
pranz, per la servitù gh'è el disnaa Festa de precett. Festa di precetto
a part. Al menar della sposa il con (“tosc.). V. Fèsta e Mezza-festa.
tadino fa un pastetto, il cittadino ban Precètt. Precetto. Divieto che dà il buon
chetta; pei servitori v'ha tinello a parte. governo di cui vedi in Precettà.
Pol. III. 51
P RE ( 402 ) PRE
On bravo precett. Un precettino Predese dicono i più fra i contadini
(Pan. Poet. I, II, 5). -
per Erborinn. V.
Precettà. Precettare uno(“tosc. – T. G.). Predesé matt. Prezzemolo salvatico º Er
Proibire ad uno certe date azioni, ba che infesta il frumento, così detta
pratiche o dimore così per cautela perchè ha le foglie molto simili a
sociale come per tentar di ravviare quelle del prezzemolo quando è in sul
al bene l'individuo levandogli a forza sementire e tallire. (teriaz.
le occasioni del mal fare, Predial. s. f. Tassa prediale o predia
Fà precettà vun. Far precettare uno. Predicà , e bass. Predegà. Predicare.
Fargli mandare il precetto(Tom. Sin. Vess come predicà ai mort. Esser
i . Nota Meini 687). come un predicare a Giudei(Nelli All.
Precettàa. Prccettato (*tosc.). Chi ebbe di Ved I, 2 ). Esser un predicare nel
il precetto di cui vedi in Precettà. deserto o ai porri o tra i porri.
Vess precettaa. Essere precettato. Predicà. ſig. Predicare (“tosc. – T. G.).
Precipità. Precipitare. Usiamo la voce Raccomandare molto – Declamare.
nel solo sig. di far le cose frettolosa Predicator. Predicatore – Predicator del
mente e male. (rato. Lella. Predicatorello.
Precipitºs. Precipitoso. Rotto. Inconside Predicatorin... Valentissimo predicatore.
Precipizzi. Precipizio. Predicca, ecc. dicono i cont. a quel mo
Prccis. Preciso. do che i poeti italiani replica, suppli
Vess precis in di sò coss. Essere ca, ecc. Anche il Maggi (Op. VI, 92
a punto nelle sue cose(Caro Let. I, 74). e altrove) usa tale pronunzia «Sicchè
Piccisà. Determinare con precisione. no ve predicch, ma me congratul. ,
Precisamént. Precisamente. Predichètta. ſig. Predichetta o Pre ſicuc
Precision. Precisione – Esattezza. cia(“tosc. – T. G.). Sermoncino.
I'recòtt. Precotto. Nome di una terra Predicòtt. V. Predegòtt.
prossima alla città usato in Predilètt. Prediletto.
Gnignon de Precott. Acqua tepida Predilezion. Predilezione.
(*tosc. – T. G.). Corbacchion di cam Prefazion. Prefazione.
Predée. V. Pradée e l'erdée. (panile. Prefazionètta. Prefazioncella.
Prèdega. Predica. Preſazzi. Prefazio.
Andà-sù la predega. . . . . Montare Preferénza. Preferenza. Preferimento.
in pulpito il predicatore. Prelazione.
Besogna fall racomandà in di pre Preferi. Preferire.
degh. . . . . Dicesi per isch. a chi si Preferibel. Preferibile.
lagna di pochi o nessuni guadagni - Preferii. Preferito.
Je vous conseille de vous faire queter Prefètt e Perfett. Prefetto.
dicono con egual frase i Francesi. Prefett di esercizzi. T. eccles... Chi
Predega del casson. Predica del soprintende agli esercizi spirituali.
cassettone (“fior). Predica dozzinale. Prefettàra. Prefettura.
Predega fada a brasc. Sciabica. Preſiladór. T. d'Ottonai. Praffilatoio,
Prèdega. fig. Misterio da zazzeroni(Pro Preſss. Preſisso. (ſù mm.
logo ai Dissimili del Cecchi). Prefumée e Preſimm. V. Perfumée, l'er
Predegà. Predicare. V. Predicà. Pregà. Pregare.
Predegà a brasc. Predicare a brac-, Fass prega. Lasciarsi pregare(Nov.
cio(Pan. Poet. XVII, 51). Fare una aut fior. l. 65). Farsi correr dietro
sciabica. Sciabicare? (Buonar. Fiera). Farsi tirar la calza
Predegòtt o Predicòtt. Predicozzo('tosc. (Gir. Barg. Intr. Pellegr. I, 4). Far
– T. G.). Predica. Ammonizione, ri cadere dall'alto checchessia(Poem. aut.
prensione e le più volte pedantesca. pis). Aspettare il baldacchino.
Fà on predegott. Fare una predica o Fass prega on poo. Farsi tirare un
una sciloma ad alcuno. po' le calze(Nelli Dott. lez. III, 5). -
Predéra. v. dell'A. M. Pietraja. Cava di sossenn. Farsi troppo stracciare i panni
pietre. o la cappa Farsi tirare pelferrajuolo.
PRE ( 4o3 ) PRE
Fass minga pregà tant. Non si far amr Andreia ! stee su la preia, oh car
molto dire(Sacch. Nov. 77). Signor! parii manca el mè servitor....
Pregàa. Pregato. Si dice per ischernire chi noja la ser
Preghiera. Preghiera. Prego. Preco. Prece. vitù o fa del grande a sproposito.
Usiamo la voce nella frase Voregh Avegh ona preja de molin in sul
tutti preghier de la Madalenna. V. in stomegh. Avere una macina in sul
Madalènna; e nel senso musicale. cuore(“tosc. – vedi più sotto).
Pregiudicà. Pregiudicare. Batt foeura i prej. Picchiettare le pie
Pregiudizzi. Pregiudizio. Danno. tre. Renderle scabre acciò chi vi cam
Portà pregiudizzi. Pregiudicare. mina non risichi di scivolare e cadere.
Pregiudizzi. Pregiudizio. Opinione pre De preja. Petrino, Petrigno.
giudicata – Pien de pregiudizzi. Tutto El m'ha tiraa-giò del stomegh ona
opinionacce. preja de molin. Mi s'è levata una
Prègnº Fà el) Far il prezioso – Far gli macina di sul cuore(Aridos. I, 5).
occhi grossi – Aspettare il baldacchino. Mett-giò la prima preja. Porre la
Fà el pregn a tavola. . . . . Mangiar prima pietra (Gior. agr. 184o, p. 157).
poco a tavola o per affettazione o per Patì o Avegh el maa de la preja.
dispetto – Faire la petite bouche di Avere il mal del calcinaccio. Avere sma
cono i Francesi. nia di fabbricare, e quindi i proverbi
Vess mai pregn. Essere insatolla Chi edifica sua borsa purifica (Monos.
bile, insaziabile. 156). Murare e piatire è un dolce int
Pregón. Voce contad. usata in Fà a pre poverire. - (òmm.
gon pugnon. Sp. di Pimpin cavallin. V. Restà-lì come l'omm de preja. V. in
Prèja. Pietra. Scurattà la preja. Battere il culo sul
Preja barettimna... Sp. di pietra olla lastrone. V. in Scurattà. . , i

re; se ne trova nella Valle di Menaggio. Vess on sass conti ona preja. V, in
Preja colombinna. . . . Pietra cal Sàss. -

caria bigiccia che si ritrova nei monti Prèja di amarett, Prèja di canimel, T,
varesini presso Induno, Arcisate, Ri de Ciambel. . . . . Nome di quelle Pic
suschio, ecc. Chi ne desiderasse am tre sulle quali si lavorano gli ama
pia notizia l'avrà dal ch. Breislak retti e le caramelle. - - - - -

nelle Memorie dell' Istituto italiano Prèja e canella de masnà armandol e


vol. V, parte 2. pag. 167 e 168. ciccolatt per conſitur. T. de Ciambell,
Preja d'azzalin. Pietra focaja. Macinello da confetture.
Preja de finà. Frassinella. Prèja. T. de Cioccol. Pietra(Alb. enc,
Preja de imbornì. Pietra da dorare. in Cioccolattiere). Pietra concava con
Preja de lavandin. Pila d'acquaio iscanalature trasversali (preſa rigada o
(Giorn. agr. I, 179). (foeigh. cont i righ) su cui si passa e ripassa
Preja del camin. Frontone. V. Pos col ruotolo la pasta da cioccolatte.
Preja del fogoraa. Pietra del fo Prèja. T. de'Giojell. Pietra preziosa.
colare. Prcja finna. Pietra fine.
Preja del forno. Lastrone. V. S'cesù. Preja matta. V. Cuu de biccer.
Preja del pozz. V. Morèna. Prèja per antonomasia. T. delle Lavan
Preja del sepolcher. Lapida. Lapide. daje. . . . . Quella pietra assestata in
Preja de molin. Pietra da macini pendio o a scarpa rasente alcun'acqua
(Targ. Viag III, 45). Macina. Macine. in sulla quale si lavano i panni del
Mola. Mola mugnaia. bucato. In alcune parti d'Italia è detta
Preja de parangon. Paragone. Pie con nome assai proprio Lavatoio.
tra di o del paragone. Cativa lavandera troeuva mai la
Preja de s'ciopp. Pietra focaia. bonna preja. V. in Lavandéra.
Preja d'oli. Pietra da olio(Alb. enc. Prèja. s. f. T. dei Litografi. . . . . Nei
in Affilare). Specie di cote da affilare. torchi litografici è la pietra sulla quale
Preja sacra. T Eccles. Reconditorio. si disegna o si scrive ciò che ha da
Preja viva. Pietra viva o forte. venire impresso.
PRE (404 ) PRE
Acidula o Prepara la preia. Acidular (la Prenditor del lott. Lo stesso che Lotti
pietra Targ. Ist. II, 349).
Prenditoria. Botteghino. (roeù. V.
Carega la preia. Inchiostrare la pietra? Prenotà. Prenotare.
Grani la preia. . . Arrenarla per disegnarvi.
Prenotazion. Prenotazione?
Impomesa la preia. . . Lisciarla col pomice.
Ingomà la preia. . . . Darle la gomma. Prensión. Apprensione.
Poli e Scassà la preja... Cassare il disegno. Prénzip. Principe. Prence. Prenze. Prince.
Sporcass la preia. Impiastrarsi la pietra. Ghe par de vess on prenzip. Gli
Prèja. T. delle Tinaje. . . . Ne' torcolari pare di toccare il ciel col dito.
da vino è realmente una gran saldezza Prenzip ereditari. Principe eredi
di pietra che serve alla pressione. tario – Noi lo diciamo anche per
Torc de preja e Dà la preja al torc. ischerzo al Primogenito di chicchessia.
IV. in Tòrc. Se la va inscì sont on prenzip. Me
Prejàda. v. cont. Pietrata. beato se . . . In tal caso me felice.
Prejètta. Petrella. Petrina. Petruzza. Pie Viv de prenzip. Godere il principato
trella. Pietrina. (“tosc. – T. G.). Il fr. Vivre en prince.
Prejettinna. Petricciuola. Petricola. Pe Prénzip. Nelle scuole. Principe(Nelli All.
triciola. Pietruzzola. Pietruzzolina. di Ved. I ; 5). Distinto primo fra gli sco
Prejònna. Pietrone. Petrone. Prenzipal. Principale. ( lari.
Prelato. Prelato Prenzipalmént. Principalmente.
L'è on prelato. sch... È un barbassoro. Prenzipessa. Principessa.
Prelevà. T. degli Uff. . . . . Levare in Prenzipessinna. Principessina.
- anticipazione alcuna parte di somma, Prenzipi o Prinzipi o Prencipi o Prin
s di contanti e simili. cìpi. Principio. Principiamento. Comin
Prelibàa. Prelibato. ciamento, e antic. Cominciato o Comin
Preliminàr. Preliminare. ciata o Comincianza o Comincio.
Prelùdi. Preludio. No vedeghen nè prenzipi nè fin.
Premètt. Premettere. Non ne vedere segno(Bib. Cal.).
Prèmi. Premio. Guiderdone – Che ciappa Prenzipi d' ann. Capo d' anno.
semper el prèmi. Vincipremj. Che ri Savenn nanch el prenzipi. Non ne
porta sempre il premio – Dà-via i sapere le coppucce(Nov. aut.san. I, 159).
prèmi. Distribuire i premi scolastici. Prenzipi. . . . E nella pezza del panno
Premià. Premiare. Guiderdonare. lano lo stremo opposto al capopezza
Premiàa. Premiato. Guiderdonato. (testanna). I . quest'ultima voce.
Premiètt. Premiuccio ? Prenzipiant. Principiante.
Prèmit(I). I premiti. Il pontare per man Prenzipiantèll... Primo primo principiante
dar fuori le fecce del corpo. Prenzipin. Principino. Figlio di principe
Prèmm. Esser a cuore. Premere. Calere. Prenzipin. Principetto. Picciol principe.
Premonizion. Premonizione. Principuccio(“tosc. – T. G.). Principe
Premuniss. Premunirsi. di poco conto.
Premùra. Premura. Fa premura. Far calca Preparà. Preparare. V. anche Pareggià.
o pressa o ressa. Preparà. T. de Formai. . . . Lisciare e
Premuros. Premuroso. ripulire col coltello(P. Cortèll de pre
Premutòr. V. Prumutór. (zipi, ecc. para o de banch) il legno già asciato
Préncip, Prencipi, ecc. V. Prénzip, Pren per farne forme da scarpe o stivali.
Prencisbècch. Princisbek in pani, in ver Preparà. T. de Litogr. V. in Prèja.
ghe, lavorato, sodo(Tar. fir.). Similoro. Preparà i cart. V. in Càrta (da giuoco).
Specie di metallo detto anche dai Te Preparaa. Preparato.
deschi Printzmetall. Preparàda. Ad. di Càrta. V.
Restà de prencisbecch. E simile al Preparativ. s. m. Preparamento.
l'altro Restà-lì comè l'omm de preja. Preponderà. Preponderare.
V. in Omm. Preponderanza. Preponderanza.
Prendis. Apprendista. Fattore. Fattorino. Prepônta. Coltrone. Strapunto º Coperta
Colui che sta imparando una profes da letto comunemente ripiena di bam
sione; lo spagnuolo Aprendiz. bagia e trapunta.
PRE (4o5 ) PRE
Prepontà. Imbottire. Riempiere un col Presentàss. Presentarsi.
trone, un giubbone o sim. di lana o di Presentatòr. Presentatore.
sinighella o di bambagia, e impuntirlo. Presentazion. Presentazione.
Prepontàa. Imbottito. Presentemént. Presentemente.
Prepontadùra. . . . . L'imbottire a im Presentin. Gabelliere. Stradiere. Gabel
puntitura. lotto. Colui che a luoghi del dazio
Prepontéra. . . . . Quella donna che fa ferma le robe per le quali dee pa
professione d'imbottire coperte e col garsi la gabella – Talvolta ei ne fa
tri da letto. anche la visita, e in allora si chiama
Prepontin.... Sp di Copertina imbastita italianamente Veditore.
di bambagia che si mette solo da piè Presénza. Presenza. Cospetto.
dei letti. Il Couvre-pied de Francesi. De bella presenza. Di bella presenza.
Prepontin. Coltroncino. Strapuntino. Presenza de spiret. V. in Spìret.
Prepontinna. Dim. di Prepſinta. V. Presèppi. Capannella(“lucch.). Capannuc
Preposé per Presentin o Borlandòtt. V. cia. Quella capanna che si fa nelle
Prepotént. Prepotente. Tracotante. So case o nelle chiese al tempo del Natale
perchiante. per figurare la Natività del Signore
Prepotentòn.Prepotentaccio(*tosc. –T.G.). in Betlemme.
Prepoténza. Prepotenza. Angheria. Animal del preseppi. . . Dicesi per
Prepùzzi. Prepuzio. ischerzo a persona che vogliamo tac
Prerogativa. Prerogativa. ciar di buaggine o d'asinaggine.
Prerogativa. Particolarità. Singolarità. Donetta del preseppi... Donnaccina.
Présa. Presa. Omett del preseppi... Omiciattolo.
Can de presa. V. in Càn. Preservativ. Preservativo.
Fà presa. Fare presa. Presètta. ) Presetta(Pan. Poet. I, xxv,
Présa. Presa di tabacco o simili. Presettinna. V 16). Preserella.
Presàscia. . . Gran presa di tabacco, ecc. Presidént. Presidente. Preside.
Presbitéri. Presbiterio. Presidénta. Madama Presidente(Redi Op.
Prescind. Prescindere. V, 262 ).
Prescritt e bas. Prescrivùu. Prescritto. Presidénza. Presidenza.
Prescriv. Prescrivere. Presidenzial.... Attenente a presidenza.
Prescrizion. Prescrizione. Presin.Presina(*tosc.-T.G.). Dim di Presa.
Presént. Presente. Presinoeü. Preserella.
Fà present. Metter sott'occhio. Presón che scherz. diciamo anche Capo
Presentà. Presentare. néra, Cròccia, Collég o Griéra. Domo
Presenta l'arma. Presentar l'arme. Petri(Pan. Poet. II, 5 – Fortig. Ricciard.
Presentà. . . . Fra gli artigiani ha la XVII, 9 – Fagiuoli Rime IV, capit. 1.”
significazione speciale di accostare o – Monos. 4o5, 585 – Manni Veglie
mettere a fronte d'un lavoro stabile II, 5o – Paoli 5o7). Catorbia. Carcere.
ogni lavoro di rimesso che vi s'abbia Prigione, e in gergo Bujose – Se la
ad incastrare, per riconoscere se fra prigione è oscura e negatone l'adito
loro si corrispondano a dovere. Per a tutti dicesi Cameraccia o Barella,
es. Presentemm la ferrada a la lus, e e da noi Camuscion. V.
vedaremm. Affacciamo l'inferriata al Andà in preson o Andà-sù o Anda
vano della finestra, e vediamo se com cont el muson a la ferrada. Andare in
bacia bene. pecora(Fir. Trin. III, 5) Andar in
Presentàa. s. m. T. degli Uff. . . . Prova Domo Petri(id. IV, 2) Andar prigione.
di presentata domanda ad alcun pub Marscì in preson. Marcire in pri
blico protocollo. Consiste in un breve gione o in una prigione. Marcir pri
sunto della domanda stessa a cui il gione.
protocollista appone il numero d'uf Mett a preson che le guardie finan
ficio, la data di presentazione, il nome ziarie dicono Mett in bottega, e altri
dell'autorità a cui è demandata, e la Mett sù, Mett a tecc. Far prigione.
propria firma. Cacciar in prigione. Mettere in luogo
PRE ( 4oſ ) PRE
dove le capre non cozzano (così l'Alb. Pressèll. Presella. Martello di ripercus
enc. e il Fag. nel Conte di Rucoton lo sione del quale si servono i fabbri,
I, 4). Mettere in luogo dove le capre i bottai, i calderottai, ecc. per bºt
non ti cozzino (così il Firenz. nella tere o ribadir bene quelle parti de'
Trinuzia lII, 7) – Incestolare (Cini Des loro lavori che non danno presa al
e Sp. IV, 2 ) – Mettere in catorbona martello ordinario: Vi sono Preselle
(Nelli Vecch. Riv. lI, 9) – Incator quadre, P. tonde, P. augnate, P. con
biare. Mettere in catoria. Rinserrare manico e P. a mano, cioè senza ma
in prigione. nico. La Presella de bottai ha due
Nè per tort nè per reson no te lassa bocche piane, cioè quella acciajata
mett a preson. Nè a torto nè a ragione che batte il lavoro, e quella no che
non ti lasciar mettere in prigione. riceve il colpo della mazza. Serve così
Per i curios gh'è ona preson noeu a spostare come a far ire a posto i
va. . . . . Si risponde per ischerzo a cerchi delle botti. Mi si vuol far cre
chi mette bocca a domande indebite. dere che dicasi anche Ribuzzo in To
Scappà de preson. Evadere? scana; ma in questa voce io sospetto
Toeü-foeura de preson. Disprigionare. piuttosto l'eſtetto che la causa: veg
Sprigionare. Discarcerare. Scarcerare. gano i Toscani.
Vess semper o in preson o in ca Pressèll o Persèll. T. dei Bott. e de Car
ptura. V. in Captùra - rai. Cane. Strumento che si adopera
Vit in preson. V. in Vit. (rato. per imboccare i cerchi delle hotti e
Presonée. Prigioniere. Prigione. Carce delle ruote di ferro, grandetto e ri
Vegnarav foeura anca i presonee .... curvo dall'un dei capi.
Suol dirsi in modo basso per denota Pressèll de carr. I Curlètt.
re squisitezza di un cibo, o gran van Pressentiment. Presentimento.
taggio che si offra in alcun partito. Pressſs. Frettoloso. Premuroso. Frettoso.
Presonée.... In alcuni giuochi come al Frezzoso – La gatta pressosa la fa i
Pome(bara) dicesi così chi rimane pre gattiti orb. V. in Gàtta.
Presonéra. Prigioniera. (so e pigiato. | Presspapié. Francesismo che usano alcuni
Presonètta. Prigioncella (Min.). per indicare il Gravafogli, cioè quel
Presonia. Prigionia. Quadruccio di pietra polita o scolpita
l
Presànna.... Gran presa di tabacco, ecc. l o figurata che si mette sulle carte per
Presontuos. Prcsontuoso. Prosontuoso. l chè le non isvolazzino per lo scrittojo.
Presontuosèll. Prosontuosello (Crusca in Presslitt. V. Persùtt.
Arrogantuccio). Presuntuosetto. Proca Prèst. Presto. Se fa prest a toeü-sù on
cetto. Arrogantuccio. Saccentino. malann. Si pena poco a pigliare un
Presonzidin. Presunzione. Presonzione. malanno(“tosc. – T. G.).
Prèssa. Fretta. Premura. Sollecitudine. Prestìn. Forno. Bottega dove si cuoce e
Pressa. Ressa. Prescia, e ant. Fretteria. vende il pane, il lat. Pistrinum – Noi
Avè daa ona s'ciopettada a la pressa. abbiamo Prestin d'arbitri. . . . che
Essere Sero Sant'Agio di Val di Riposo. vende pane non soggetto a tariffa –
El pader de la pressa. Il Cacafretta. e Prestin de metta... che vende pane
L'opposito del Presidente della flemma. a tariſla
In pressa che anche scrivesi Imprès L'è come a andà al prestin a toeü
sa o De pressa. All'imprescia (Casa ona micca. È come andare pel pane
Let. C. Gualt. 183 ). al forno (Magal. Ter. odor. 6op.). È
In pressa in pressa o Pesg che in come andare pel pane al fornaio (Fag.
pressa. In tutta fretta. In fretta in fretta. Pod. spil. III, 7 e altrove passim). E
In caccia e 'n furia. Avaccio avaccio. come il pan della canova(“lucch.). Di
A cavallo a cavallo. cesi di cosa il cui prezzo sia stabilito
Malarbetta la pressa! Piano che non assolutamente e per cui sia fiato get
si levi polvere ! tato lo star a mercanteggiare: e si dice
Pressànt. Pressante. anche al figurato di cosa che debbe asso
Pressapòcch. Pressapoco. i lutamente procedere in un dato modo.
PRE ( 4o7) PRE
Prestin. avv. Prestetto. Alquanto presto. Barba de pret. Barba di becco. Sas
Prestinée. Fornajo. Panattiere Panicuo sefrica(Tragopogon L.) Erba nota.
colo. Quegli che cuoce e vende il Boccon de pret. Boccon ghiotto, squi
pane – I lavoranti fornai si specifi sito. Forse perchè I preti sono di gusto
cano come siegue delicato e ghiotto dice il Redi (III, 151).
Bancher o Scines. Ministro del forno. Brugna del pret Susina strozzatoja?
Garzon o Piccolo Strusin ... For Coss eel? dorma forsi la serva del
naino che reca alle case il pan del forno pretº . . . Si dice per ischerzo a chi
Mennale vaa o Pezzigott. Impastatore. ci intima silenzio fuor di luogo.
Scesonò o Fornee. Infornatore. El mestee de pret Fagott l'è quell
Scimó o Somò..... Lavorante che de toeuss fastidi demagott. V. in Fraa,
ſacchineggia co sacchi della farina. Fastidi e Mestée.
Strusitt (in genere). Lavoranti. Fà cantà i pret. Andare a dar beccare
Terz o Cruschee, Cernitore. L'Ab ai polli al prete o del prete. Morire.
burrattaja. Falla anca el pret a di messa. Egli
. . . . Acquajuolo. Chi dà l'acqua erra il prete all'altare. Chiunque è
per fare il pane. soggetto a fallare.
. . . . . Scaldatore del forno. Ona donna per camin e on pret per
Prestinee el solet. man. prov. L' è campanin. Donne e oche tienne poche.
sempre quella. È la solita canzon del Rare volte è buon'armonia in quella
l' uccellino. Vale è tutt'uno, è l'istes casa dove sono più donne – talora
so, e suol dirsi a chi torna mai sempre vale a raccomandare unità di comando.
agli stessi discorsi, alle stesse azioni. Nelle case debbº essere a comandare
Quand toeujen miee tucc fan l'ost e un pazzo solo(Pan. Viag. Barb. I, fo).
el prestinee. . . . . ll contadino che Basta un pazzo per casa (Monos. 24o);
cerca di moglie o a me dire di dote e notisi che quel pazzo è detto di sè
ha per uso di spacciarsi più bene medesimo, come per modestia, da chi
stante che non sia, asseverando d'es allega il proverbio. (sig. 1.”
ser per mutare condizione e passare O pappa o pover pret. l . in l'appa
dal campo alla bottega, e il proverbio Pret del diavol. Pretaccio della cap
avvisa i genitori delle dimandate in pellina (Poem. d'un aut. cort. II, 55).
isposa a non fidarsi alla cieca di que Pret de la lippa. Prete pioppo. Prete
sti futuri miglioramenti di sorte nei pero. Prete ignorante.
domandanti siffatti. Pret e poi hin mai sagoj. . . . Det
Prestinéra. Fornaja. Panicuocola. tato che taccia d'insatollabilità i preti
Prestinerìnna. Fornarina (Zanob. Diz. che di cui sotto.

registrò forse questa voce romana in l'ret vicciurin. Prete da morti(“tosc.


grazia della Fornarina di Rafaello). - Tom. Giunte). Così chiamansi in
Fornaina. Dim. e vezzeg. di Fornaja. modo basso quei preti che accorrono
Prestinerdin. V. in Rameron. a tutti i funerali e a tutte le feste
Prèstit. Prestanza. dove sia da lucrare.
Da in prestit. V. Imprestà. Sbirre soldaa, pret e fraa, curat e ca
Toeiù-sù in prestit. Accattare. Pren pellan hin amis come i gatt conti can...
dere a presto o in prestanza. Di consueto la posizione genera dis
Presù inm. Presumere. amore fra questi riscontri di persone.
Presuppònn. Presupporre. Senza danee i pret canten minga
Prét e bass Prévet. Prete – Chi trovasse messa. Ogni cosa e ogni uomo obbe
poco modesti alcuni dei seg. dettati disce alla pecunia.
pensi che e sono comunissimi nelle Sont semper mi che ha traa el pret
nostre bocche gli è vero, ma solo nel in la merda. Alla fine sempre si rove
parlare di coloro i quali disgraziata scia la broda addosso a me. Io sono
mente si rendano da sè medesimi in il Giona, il portatore di tutte le colpe.
degni del carattere sacerdotale. Vess tutt pret. Essere pretajo(Lor.
Andà de pret. Andar di rondone. Med. canz. 1 o3.").
PRE (408 ) PRE
Prét. Trabiccolo – al dim. Trabiccolino Previsàn. Ad. di Pòmm. V.
(*tosc. – Tom. Giunte). Prete. Arnese Previst. Previsto.
di legno in cui mettesi un caldanino Prevòst. Proposto. Prevosto. Che gode la
per iscaldare il letto. In quasi tutti dignità della prepositura. i posto.
gli altri dialetti lombardi questo ar Baston de prevost. Pastorale da pre
nese dicesi invece La Monaca. Prevostin. Dim. vezz. di Prevòst. V.
Pretàccol. Pretonzolo. Pretòzzolo. Pre Prevoston. Accr. di Prevòst. V.
Pretascioeü. tazzuolo. Pretignuolo. Prevostura. Propostato (Sacch. Nov. I 15).
Pretàja e Pretaria. Preteria. Propositura. Propostia. Prepositura.
Pretàsc. Pretaccio. Prevostura.
Pretasción. Pretacchione. Prezètt. Precetto.
Preténd. Pretendere – Pretend de vess Festa de prezett. V. in Fèsta.
bell, o sim. Pretendere di bello o sim. Prezios. Prezioso. Pregiato.
Pretendént. Pretensore. Fà el prezioso la preziosa. fig. Far
Pretendiu. Preteso. caro di sè. Aspettare il baldacchino.
Pretensión. Pretendenza. Farsi desiderare – Faire le precieux
Hin pretension de salvass senza me dei Fr.
rit. È un presumere di salvarsi senza Preziositàa. Preziosità.
merito(Montecuccoli Op. mil. II, 2 15). Prèzzi. Prezzo.
Pretéret. Il preterito. V. Cùu. Prezzi a raport o a riport... Prezzo
Preterii. Preterìto. Pretermesso. fermo con riserva d'aumento pel quale
Pretésa. Pretensione. i contraenti si rapportano alla vendita
Pretèst. Pretesto. Sotterfugio. Scusa. di pari merce che sarà per fare in quel
Armà di pretest. Mettere in mezzo torno di tempo un terzo nominato.
pretesti. Pretestare. Prezzi bass. Prezzo basso.
Pretestà. Addurre pretesto. Prezzi corent. Prezzo della giornata.
Pretin. Pretino. Prezzi d'acord o fiss. Prezzo fermo.
Pretòcch. Pretòccolo. Prezzi d'affezion. . . . . Prezzo cor
Preton. Pretone. rispondente più alla bramosia del con
Pretór. Pretore. pratore che al valore della cosa ch'ei
Pretùra. Pretura. vuole comperare.
Pretùra. Pretòrio. Residenza del pretore. Prezzi de banca rotta o stravaccaa.
Prevàls. Prevaluto. Prezzo rotto(“tosc. – T. G.). Prez
Prevaricà. Prevaricare. (camento. zaccio disfatto. -

Prevaricazion. Prevaricazione. Prevari Prezzi discrett. Prezzo mezzano.


Prevariss. Prevalersi. Prezzi ſenii. Prezzo definitivo.
Prevedè. Prevedere. Antivedere. Anzive Prezzi fiss. Prezzo fatto(*tosc. –
Prevedàu. Previsto. Preveduto. (dere. T. G.) o fermo o inalterabile.
Prevegni. Prevenire. Furare o Rubar le Prezzi fort o gross. Prezzo forte o
mosse. Anticipare. caricato o caro o alto (idem).
Mandà a prevegni. Far antivenire. Prezzi impiccaa. Prezzo minimo o
Preventiv. s. m. . . . . . Conto presup misero.

positivo di entrata e spesa avvenire Prezzi mercantil. . . . Prezzo mer


poste a riscontro. cantile, cioè mezzano.
Prevenzion. Prevenzione. Antivedenza. Prezzi onest. Prezzo equo.
Avegh bona o cativa prevenzion. Prezzi ristretto ultem. V. più sotto.
Essere bene o mal prevenuto o im Bon prezzi.Buon prezzo(“tosc.-T.G.).
pressionato. L'ultern prezzi.... Prezzo minimo,
In prevenzion. In anticipazione. indefettibile, inalterabile. Le dernier
Prevesàn. Ad. di Pòmm. V. mot dei Francesi.
Prévet. v. cont. così del Basso come del - Cress de prezzi neut. Salire di prezz
l'Alto Mil. per Prét. V. – Anche i Nap. (“tosc. - T. G.). Rincarare. Incarare.
dicono Prevete o Prièvete e iSic. Previti. Da-giò de prezzi. Rinviliare.
Previdénza. Previdenza. Antiveggenza. Fagh i prezzi. Metterprezzo alle robe.
PRI (4o9 ) PRI
Mollà el prezzi. Calar la posta(Fag. Primati e poeti i toeu e poeü i olter
Ast. bal. II, 21). (Spetezzare. se te peu. V. in Toeiù.
Mollà el prezzi. fig. scherz. Sventolare. Primagenitùra. Primogenitura.
Per quell prezzi. Gratis – A ufo. Primanòtta. T. de Negoz. Quadernaccio.
Lavorà per quell prezzi. Tendere le Stracciafoglio.
reti al vento(Pauli cit. Buon.). Primàri. Primario.
Restà intes o d'acord del prezzi. Primaroeüla V. Primiroeüla.
Essere in concordia del prezzo(Sacch.). Primavéra. Primavera. La Stagione nuova
Nov. 146). Fare il prezzo avanti('tosc.). (Mach. Op. IV, 13o). Tempo novello o
Stà-sù de prezzi. Tener alto il prezzo. nuovo. Giovane tempo. Primo tempo.
Stà-sù de prezzi. Stare in sul tirato. Primavera tardida l'è mai fallida....
Alzar la mira. L'annata agraria va buona infallante
Tegnì in prezzi la soa mercanzia. mente se la primavera tarda ad aprirsi.
Tenerla sit(Poem. aut. pis) e talvolta On fior el fa minga primavera. Una
Farsi valere – Faire valoir sa mar rondine non fa primavera.
chandise dicono i Francesi. Ziſfol de primavera. P. in Ziſſol.
Tirà el prezzi. Stiracchiare il prezzo. Primavéra. Svernamento (degli uccelli).
Tirass de prezzi. Fare il prezzo. Fà la primavera. Svernare.
Quand s'è lì a tirass de prezzi, la Primavéra e Primaveritt. Primo fiore.
va in magott. Quando si perviene al Fior di primavera o di prato. Prato
prezzo il mercato si guasta. lina. Fiore detto anche dai Francesi
Prigioniera. .. . . Sp. di Ornato di gioie Primevère.
donnesco(Maggi Cons. Men. 126). Primazia. Primato. Primazia.
Prìguer. v. a. Pericolo. Priméra. Primiera. – Una specie di pri
Prima. Voce aggettiva che usiamo qual miera dicesi Goffo(Zanob. Diz.); un'al
sustantivo assoluto nei seguenti modi tra è quella che i Fiorentini dicono
Andà-giò de la prima. Dormir la Primiera alla buona.
bianca(“tosc. – T. G.). Giugà a primera. Giocare a primiera o
Giugà a prima e segonda. Lo stesso a bambara o a frussi o a frusso. Giuoco
che Giugà al faraon. V. in Faraon. di carte notiss. – Quattro carte di di
La prima del mes o anche assolut. verso seme che ti vengano unitamente
La prima. Ogni prima domenica di a questo giuoco sono dette primiera
mese(Sacchetti Nov. 75). La prima do (e primera anche fra noi), e tutte
menica di ciascun mese nella quale d'un seme son dette frussi o frusso
si fanno tra noi processioni e comu (e fra noi fluss). Quando due o più
nioni in assai chiese così come nel de giocatori fanno primiera o frussi,
più di esse sogliono farsi nella terza. dicesi ch'e fanno pariglia. Rientrare
La prima l'è di s'ceppo di fioeu o è quando, dopo di avere scartato tutte
di pesciocu. Chi vince da prima perde le carte un torna a giocare la stessa po
da sezzo(Varchi Ercol. I, 156). sta mentre la giuocano gli altri. Un sei
La prima se perdonna, ecc. V. Per e un sette di pari seme diconsi Trenta
Prima. s. ſ. Grammatica. (donà. nove bello(“fior.). Chi avendo in mano
Prima. Prima. Avanti. Innanzi tratto. Pria. un cinquantaquattro o un cinquanta
Prima bon e poeü bravo. L'esser cinque aspetta che altri inviti, e gli
buona persona importa più che l'essere fa del resto o passa per corlo meglio
buon poeta o sim.(Caro Let. ined. I, 48). si dice dai Fiorentini Aspettone – Invi
Prima dà a trà o sent i mee reson tare, Passare, Far giuoco, Scartare,
e poeü parla. . . . 3 e in modo pro Accusare, Far la pace sono pure tutti
verbiale Odi il vangelo e poi ti segna termini di questo giuoco.
(Cecchi Dote I, 1). Primerinna. Primierina. El ghe pettava-li
Prima de tutt. Primamente. Prima sul moment ona prime rinna. Primieri
riamente. Primieramente; e ant. Pri na di colta gli chioccava(Rim. aut. pis.).
majamente. Prima de tutt de tutt. In Primerista(Porta Rime II, 18). Primierante,
prima in prima. Primierissimamente. Priminénza. Preminenza.
Vol. III. 52
PRI (41 o ) PRI
Primiroeüla. Primajuola(“fior.); nob. e | Primm.ad.parl. di frutti. Primaticcio. Pre
alla latina Primipara(Vallisnieri cit. da coce. I primm figh. I fichi. fiori. I primm
Min.).Che partorisce per la prima volta. persegh. Le pesche primaticce.
Primista. Studente della prima classe di Primm. in forza di s. m. Il primo tocco.
grammatica. Primm o El mè primm. in forza di s. m.
Primizéri. Primicerio. (vellizie. Il primogenito.
Primizzi. Primizie. Frutti primaticci – No Primm.in forza di sust.T.mus. Primo? Ogni
Primm. Primo. Primiero – Primitivo. parte principale, per opposizione a
Primigenio – Primario. Principale. ogni parte d'accompagnamento. – Ag
A la bella prima o A la prima. Al gettivamente diciamo anche Primm'
bel primo. Alla bella prima. Alla omm, Primm tenor, Primm violin, ecc.
prima. Al primo. Nel primo principio. Fà el primm. . . . . . Eseguire la
Il primo tratto. Al primo tratto. A pri parte principale di canto o di suono.
ma fronte. A prima giunta. Primm. in forza di sust. T. di Giuoco... Il
Chi è primm o Chi riva primm no primo punto.
va senza o no resta senza. Chi è il El primm l'è di pescioeu. Chi vince
primo a toccar non ne va senza (Adim. da prima perde da sezzo.
Son. burch. 275). Chi è il primo al Primmgènit. Primogenito.
mulino prima macina. Chi prima rileva Primm-pèzz. T. de Mac.... Primo taglio.
non va senza(Berni Orl.inn. LVIII, 68). Primm-pèzz.... Ne flauti e nelle chia
Chi prima arriva prima macina. Chi rine è quel pezzo che sta fra il così
prima nasce prima pasce(Magaz Coltiv. detto pezzo di mezzo e il padiglione
tosc. 68 – qui riferito a cose agrarie). (trombin o campanna).
Chi riva primm se speccia. Chi prima Primnotée. T. de Negoz. . . . Quel gio
arriva l'altro aspetti(Bibb Caland. I, 5). vane di banco il quale accudisce allo
Ciappà i primm. Prendere la prima stracciafoglio (alla prima nota).
mancia. Fare la prima faccenda di Prinà. Brinare(“tosc. – T.G.). Cader brina.
cono i bottegai – Insanguinarsi. Prinàa. Brinato – L'è primaa. fig. E bri
Di primm. Primario. Eccellente. Per nato 3 e dicesi ai semicanuti.
es. L'è ona primavera di primm. E Prinada. Brinata. Brina molta e tale che
una delle più belle primavere. ne biancheggi la terra da ingannarne
El primm del mes. Il capomese. l'occhio e averla per nevischio. Le
ln primma sira . . . . Nelle prime brinale producono incotto.
ore della notte. Principàl. Principale. Il proprietario; si
Mett in primm. Repristinare volg. for. dice quasi esclº dai giovani di negozio,
Per ciappà i primm. Per far la Principalmént. Principalmente.
prima posta(Guadag. Rm. I, 8o). Principi. V. Prenzipi. (noso.
Primm mett, Primm portà.V. Mètt, ec. Prinént. Brinatoso(Last. Op. II, 155). Bri
Restà in primm. Star in capitale. Prinètta. Brinetta?
Mendichi come prima (Mon. Cont. di Prinna. Brina. I Toscani (a detta del Cap
Cut. I, 1). Starsene ne' suoi termini me poni in Tom. Sin.) dicono Brina anche
desimi(Gelli La Sporta II, 6). Lavorar quel freddo umido che la brina ci ca
per le spese, non guadagnar nulla. giona – Con sù la prinna. Brinoso.
Tornà in primm. Ridursi al primo Prinzipi, ecc. Principio. V. Prenzipi, ecc.
stato. Il lat. In pristinum redire. Priór. Priore. (morti.
Vess o Restà semper in primm. El prior di mort... . Il prior dei
starsi sempre tra due soldi e ventiquat Fraa Modest no deventa mai prior.
tro danari(Sacchetti Nov. 155). Il mondo è di chi se lo piglia. – Chi
Vess cl primm. Riportare la palma. pecora si fa il lupo se la mangia.
Portare la corona. Prior de la dottrinna. . . . . . –
Vessel primm dopo i olter. scherz... d'ospedaa. Spedalingo.
Essere il sezzo o il sezzaio o l'ultimo. Prióra Superiora. Maggiora(Zan. Diz.).
Vorè vess el primm. Voler primeg Priora de la dottrinna. . . . . - =

giare. d'ospedaa. Mammana. Caporala(“fior.),


PRO ( 41 i ) PR (E
Priv. Privo – Vess minga priv d'on Procùra e Càrta de procura. Procura.
sold... Aver pure un qualche dana Proccùra. Carta della procura.
ro; non essere un pelapiedi. Procurà. Procurare. Proccurare.
Privà. Privare – Privàa. Privato. Procuradòr. Procuratore. Proccuratore.
Privàa. s. m. Privato. Persona privata. Pròdegh o Pròdigh. Prodigo.
Privàss. Privarsi. Prodèzza. Prodezza. Valenteria.
Privatamént. Privatamente. Bej prodezz! Bella prodezza ! Bella
Privativ. s. f. pl. Oggetti di privativa re valenterìa o valentia davvero!
gia (Targ. Istit. II, 14) Regalie(Targ. Prodigi. Prodigio. Noi usiamo la voce
At. Ac. Cim. III, 225). soltanto nelle frasi Fà prodigi. Far
Gener de privativa. Lo stesso che meraviglie. Gh'è minga sti prodigi.
Gener de finanza. V. in Finànza. Non v'è miracoli.
Privativa. Privilegio esclusivo. Prodù. Produrre.
Privativa. Bandita? Proeüsa o Piàna (ne campi). Maneggia
Privazidin. Privazione. Privamento. (“fior. – Gior. Georg. VI, 229 -larga dal
Privilég. Privilegio. braccio al braccio e mezzo). Passata
Privilegià. Privilegiare, (id. VI, 566 e altrove - “pist. - Trinci
Privilegiàa. Privilegiato. Agr. I, 24o – Giorn. agr. V, 121),
Pro. Pro. Giovamento. Utile. Profitto. Brània(“pist. – Trinci Agr. 9o). Piova
A che pro? A qual fine? o Banco (Lastri Op. IV, 55). Presa
Fà bon prò (in questa frase pro si Porca. Quella lista di terreno campio
pronunzia fortemente accentuato). Fare buon che sta fra l'uno e l'altro solco de
prò. Fà cativ prò. Fare mal pro. stinati allo scolo delle acque – Negli
Pro e contra. Pro e contro. In pro orti e nel giardini Ajuola. Aja.
Probabel. Probabile. (e in contro. Salamm de proeusa, V. in Remolàzz.
Probabilitàa. Probabilità. Proeüva. Prova Sperimento.
Probabilmént. Probabilmente, A proeuva de bomba. fig. Di tutta
- Problemàtegh. Problematico. botta. A tutte prove.
Problèmma. Problema. Dà a proeuva. Dare a prova.
Procangelér. T. eccl. Procancelliere. Dall'a proeuva (parlandosi di per
Procéd. Procedere – Manera de proced. sone). . . . Assicurare alcuno per uo
Procedura. Procedimento. Il procedere. mo trincato, furbo, scaltrito. Tel doo
Procedura. Tela giudiziaria (Caro Let. a proeuva. Te ne avvedrai alla prova.
di neg. I , 25). Processura. Metta la proeuva del sett.... Met
Intavolà la procedura. Fabbricare tere alla maggior prova.
un processo ( Tocci Giamp. 127 – il Savè per procuva. Averne la minuta
fr. Instruire un procès). Formare un (Alleg. pag. 125).
processo addosso a uno(Bocc. I, 6, 1). Proeüva. T. teatr. Prova(Licht. Diz.).
Procediu. Proceduto. Primm proeuv. . . . . Nome com
Procèss. Processo – Fà on process per plessivo delle Provette o Prove di quar
ona cialada de nagott. Far gran ro tetto con violini, viola e basso, delle
more di nonnulla. Prove a grande orchestra, e dell'An
Process verbal. Processo verbale tiprova generale.
(*volg. ital.). (cessato. Proeuva general. Prova generale.
Processà. Processare – Processàa. Pro Proeüva. Prova di stampa(“tosc. - T. G.).
Processànt. Processante. V. Boradór.
Processin. Processetto. Proeüva. Prova. Argomento.
Procession che noi diciamo anche più Avegh di procuv de soffegà. Avere
comunemente Fonziòn. Processione. con che impinguare la prova.
Andà i busecch in procession. Gor Conti proeuv a laman. Provatamente.
gogliare il corpo. Dann la proeuva come Robert... Dar
Procint (In o Sul). In procinto. ne prove chiarissime, convincentiss.
Proclamà. Proclamare. La proeuva del sett l'è questa.
Proclàmma. Proclama. L'esperienza chiarisce così. La prova
PRO ( 412 ) PRO
del testo è la torta. Non v'è a dubi Proibi. Proibire. Vietare. Divietare.
tare ch'ella non sia così. Proibida(Faccia). Mostaccio proibito(Ma
Profàzza. Prò prò(Dav. Post. Tac. p. 629). gal. Op. p. 229). Viso da fariseo
Bon profazza. Pro vi faccia (Burch. Proibii. Proibito. Vietato. Divietato.
Son. p. 28). Buon pro vi faccia. Proibiziòn. Proibizione. Divieto.
Proferì. Proferire. Profferire. Prolongà. Prolungare.
Profèrta. Proferita. Profferta. Pròlega. Pròroga.
Profèss, Profèssa. Professo, Professa. Prolusión. Prelezione(Galil. Mem. e Lett.
Professà. Professare. II, 86) – I moderni fra noi dicono
Profession. Professione. (stiere. la verità nella voce. Altre volte si
De profession. Er professo. Per me faceva un discorso introduttorio alle
Professor. Professore. lezioni, ed era una prelezione; oggi
Professora. Professora(“tosc.). dì si suol fare le più volte una pro
Professoràa. Professorato(*tosc. - T. G.). lusione.
Professorèll... Professoruccio,maestruccio. Promemòria. . . . . Frase latina diventata
Professorón. Professorone(“tosc. -T. G.). volgare sustantivo rappresentante un
Peritissimo in qualsisia cosa. unmilissimo pedissequo ai memoriali.
Professorònna. Professorissima per isch. Promèssa. Promessa. (mètt.
(Nelli Faccend. lI, 1o). Promètt. Promettere. V, anche Impro
Profètta. Profeta. Pronètt. Prometter bene. Essere di bella
Adess che ha parlaa el sur profetta! aspettazione. Gioven che promett. Gio
Il profeta ha parlato! (Bib. Cal. I, 2). vin che promette(*tosc. – T. G.). L'Alb.
Dio vocubbia che sia minga profetta. enc. dice Giovine che promette bene.
Dio faccia che io non sia indovino. Promètt. Impalmare.
Gh'è nissun profetta in patria. La Promoeliv. Promuovere,
vorando gli uomini ne paesi ove e sono Promontòri. . . Noi usiamo questa voce
nati si mantengono sempre poveri(Vas. traslativamente nel significato di spor
8o5). Nessun profeta è nella patria ea to, fagotto, prominenza qualunque.
ro(Mon. 125). Chi muta lato muta fato. Promòss. Promosso.
Profetta Bacucch o Profetta fals. Fal Promoziòn. Promozione.
so profeta(Magal. Op. 216). Profetastro? Promulgà. Promulgare.
Chi profeteggia al vento, Pronevód. Pronipote.
Vess staa profetta. Essere stato pro Pronòmm. Pronome.
feta(Redi Op. V, 147). Prononzia. Pronunzia.
Profezia. Profezia. Pronostegà. Pronosticare. Prognosticare.
Profil e Perfil. Profilo. Profilo. Pronòstegh. Pronostico. Prognostico,
Profitt. Profitto – Profittà. Profittare. Pront. Pronto.

Profittòn. . . Gran profitto. Prónta. v. cont. Fattrice. Pregna. Piena.


Proflùvi. Profluvio. Subbisso. Trabocco. Aggiunto di bestia pregnante.
Profónd. Profondo - Profondamént Pro Prontà. Approntare. Apprestare. Apparec
fondamente - Profonditàa. Profondità. chiare – Nei diz. italiani Prontare vale
Profòss. Profosso(Montec. Op. I, 79). Uffi soltanto Importunare o Sforzarsi di
ziale addetto allo stato generale dell'e far checchessia.
sercito e allo stato colonnello de'reggim. Prontamént. Prontamente.
che attende alla disciplina punitiva. Prontèzza. Prontezza. -

Progènia. Progenie. Per es. Rustega pro Prónti. Contanti. Danari sonanti – Toeiù
genia. Villanaccio. Zoticaccio. a pronti. Comprare a danaro(“tosc. –
Progètt. Progetto. (tato. T. G.). Vend a pronti. Dare pei contanti.
Progettà. Progettare – Progettàa Proget Prontuari... . Dicesi di collezioni o libri
Progettin . . . Schizzo di progetto. pronti dispensieri di alcune cognizioni.
Progettista. Progettista. Propalà. Propalare.
Progettòn. Progetto grandioso,magnifico. Propéns. Propenso.
Progràna. Programma. (gressivo. Pròpi av. Da senno. Davvero. Propio.Vorè
Progrèss. Progresso – Progressiv. Pro che la sia propi inscì. V. in Sostegni.
PRO ( 413 ) PRO
Propinna. Propina. Lo diciamo in gene Prosecretàri. T. della Curia eccl. Prose
rale delle sportule qualunque, par gretario?
lando di professori d'arti liberali o Prosètta. l Ajetta. Areola. Dim. di Aja
affini. I diz. italiani limitano la voce Prosin. º o Ajuola.
Propina ai soli professori di univer Prosinodàl. T. eccles. Prosinodale.
sità, licei e simili. Pròsit. Buon prò. E lo diciamo le più vol
Proponiment. Proponimento. V. anche Par te per ischerzo a chi rutta o spetezza.
Propònn. Proporre. (ponimént. Pròsit. s. m. scherz. Sedere. V. Cùu.
Proporziòn. Proporzione. Aveghel in del prosito in del pros.
Proporzionà. Proporzionare. Aver fritto. Aver dato nelle peste.
Proporzionaa. Proporzionato. Prosmà. v. cont. Presumere.
Propòset o Propòsit. Propòsito. Prosodia. Prosodia.
Andà foeura de proposit. Uscir di Pros6n. Acc. di Proeusa (prace). V. – Il
proposito, di tema, di tuono, del se Prosone dei diz. italiani vale chi fa
minato. Forviare. vella con prosopopeia.
A proposit che diciamo anche Ap Prosopopèja. Prosopopeia. Presopopea.
pónt. A proposito(Alleg. 152). Appunto. Prosopopea. Albagia.
Locuzione rammentativa che s'intro Prosperitàa. Prosperità.
duce assai volte ne discorsi come si Prospetiva. Prospettiva che si specifica
nonima di Giacchè siamo in questo in lineare ed aerea. (tico.
proposito, Cade a proposito il dire, Prospetiva. Prospettiva. Dipinto prospet
Di questo appunto si volea dire, e sim. Vess minga ona bella prospettiva...
A proposit. A proposito. Opportuna Essere un mal prospetto futuro.
mente. Acconciamente. Abuona stagione. Prospètt. Prospetto. Specchio. Ristretto.
A proposit de gambus o de zucch Prospèttegh. Prospettico.
marinn. A proposito d'un chiodo di Prospettin. Specchietto. Ristrettino.
carro. A sproposito. Fuor di proposito. Prosporós. Prosperoso. Vegeto. Robusto.
Mal a proposito. Senza proposito. Mal Frescoccio. Frescozzo. Frescoso.
approposito. Pròssem. Il prossimo.
Propi a proposit. A propositissimo. Prossimativ. Approssimativo.
Convenientissimo. Appositissimo. Prossimativamént. Approssimativamente.
Vess a proposit. Essere a proposito. Protégg. Proteggere.
Essere il caso. Proteggiùu. Protetto.
Proposiziòn. Proposizione. Pròten. Abrotano. Erba nota.
Propòst. Proposto. (proprio. Protèst. Protesto.
Proprietàa. Proprietà – In proprietaa. In Andà in protest... Cadere una cam
Proprietàri. Proprietario. biale in protesto – Lassà andà in pro
Proprio ir. T. de Cappellai. . . . ope test.... Lasciar protestare una cambiale
rajo che ha per officio d'informare i – Levà on protest.Annotare il protesto.
cappelli; l'Approprieur dei Francesi. Protestà. Protestare.
Pròroga, e bass. Pròlega. Proroga – Toeü Protestà dann e spes. ... Protestare
ona proroga. Domandare una proroga. di danno e spesa.
Proroga. Prorogare. Protestà ona cambial. Far annotare
Prorogàa. Prorogato. il protesto d'una cambiale.
Pròs. V. in Pròsit sig. 2.° Protestànt. Protestante.
Pròsa. Prosa.
Protettòr. Protettore. Proteggitore.
Proscèni. Proscenio.
Avegh el sò sant protettor. ſig. Aver
Palchitt de prosceni. . . . . . Quei qualche santo o qualche buon santo
palchetti o casini di un teatro che in paradiso – V. anche in Sànt.
fanno ala a quella parte del palco Protettor di carceraa. . . . Protettor
scenico su cui s'innoltrano gli attori dei carcerati.
a recitare e che diciamo proscenio; Protettòra. Protettrice.
sono anteriori al sipario o immedia Pròto. T. di Stamp. Pròto? Il capocom
tamente prossimi ad esso, positore, il prototipoteta.
PRO ( 414 ) PRO
Protocòll. Protocollo(così l'Alb. bass. nel Provadùra. Provatura. Specie di cacio
Supplement in Protocole). Libro in cui fatto col latte di bufala. (199.

per serie diurna s'enumera e si spe Provadur de provà ma spuà faeura(Mag- Cens.
cifica alla breve ogni atto pubblico e Provanà. Propagginare. Coricare i rami
lo spaccio datogli. (tocollà. V. delle piante e i tralci delle viti, non
Mett a protocoll. Lo stesso che Pro li recidendo dal tronco, sino a che
Protocoll de nodar o notaril. Pro non abbiano fatto pianta e germo
tocollo, e ant. Abbreviatura o Imbre gliato per sè stessi.
viatura. Registro cronologico degli atti Provanàda. Propagginamento. Propaggi
del notajo. nazione.
Protocoll di esibit. Protocollo di Provànna. Sottomessa (Trinci Agric. 89
presentazion degli atti. e pass.). Propaggine – Si fa coll'ab
Protocoll secrett. Protocollo segreto? bassare un lungo tralcio d'un vec
Protocòll per Procèss-verbal. V. chio ceppo, interrarlo nel mezzo e
Protocòll. V. in Càrta. lasciarne sopra terra il capo acciocchè
Protocollà. Porre a protocollo(Alb. enc. anch'esso per sè medesimo diventi
in Bizzuga). Mettere o Registrare a pianta – Dicesi poi Margotta se si
repertorio o a protocollo. ottiene col far passare il tralcio in una
Protocollàa. Registrato a protocollo. cassetta ripiena di terra per un suo
Protocollin. . . . . Picciolo o compendioso foro di fondo o in un cestello forato,
protocollo. ove il capo del tralcio mette radice.
Protocollista..... Chi tiene il protocollo. Provanna a gambisoeu. Ladroncello?
Protomèdegh. Protomedico. Si usa pe salci.
Protonodàr. Protonotario. Provècc. Agresto lecito(Nelli Com. V, 4o).
Protoquànquam (Fà el). Fare il quam Proveccio. Sottomano. Profitto, guada
quam. Stare in sul quamquam. gno. V. anche Regalia.
Provà. Provare. Sperimentare. Far prova. Provéd. Provvedere.
A provà l'è magotta. Il tentar non Dio ved e Dio proved. Dio manda
nltOce, il gielo secondo i panni.
Ch'el proeuva on poo! Provi se sa. Provéd. Provvedere. Far la provvista del
Che osi! Che ardisca! Guai a lui! le cibarie. Andà a proved. Andare in
Chi no proeuva no cred. Non ap mercato. Andare per la provvista gior
prende il male altrui chi non lo prova. Provédes. Provvedersi. (naliera.
Proeuva on poo! Guai se osi ! Proeu Ch'el se proveda. Provvedasi(“tosc.)
va on poo a fall! Suona ch'io ballo dice il servitore al padrone allorche
o ch'io ballerò. Sp. di minaccia. se ne licenzia spontaneo.
Provaj tucc per vedè de reussigh. Provediìu. Provvisto. Provveduto.
Tentar tutte le vie; e fam. Aggirarsi Provegni. Provenire. Derivare.
come un paleo per conseguire un intento. Provegnùu. Provenuto. Derivato.
Provà on vestii. Provare un abito, Provenienza. Provenienza. Derivazione.
Tornà a provà. Riprovare. Provent. Provento.

Provà. Provare. Dimostrare a prova. Provèrbi. Proverbio.


Chi proeuva tropp o Chi dis tropp Avegh semper in bocca i proverbi.
proeuva nagott..... Dicesi a chi met Essere un proverbista. Usar sempre
tendoci innanzi troppe cose per farci parlare proverbioso o proverbiale.
credere checchessia, ci distoglie per El se dis per proverbi. Si dice pro
ciò stesso dal darvi fede. Qui prouve verbialmente o per proverbio. E comune
trop ne prouve rien dicono anche i Fr. proverbio.
Provà la nobiltaa. Far le provanze. Giugà ai proverbi. Fare ai proverbi
Provare la nobiltà. (Intr. Giuoch. pag. 187). Giuoco in cui
Provàa. Provato. (un abito. ciascuno ha da dire un proverbio e di
Provàda (Dagh ona). Provare. Provarsi poi si fa interpretare ciò che con tale
Provadinna (Dagh ona). . . . . Fare un proverbio si sia voluto intendere, e
po' di prova di checchessia. per chi erra si danno le penitenze.
PRO ( 415 ) PRU
I proverbi di noster vecc o assol. economica della città. Fin dal 1585 si
I proverbi fallen minga. Il proverbio eleggevano ogni trimestre. Cessò verso
non può mentire(Lasca Pinzocchera I, 4). l'anno 18oo.
Proverbio non falla. Ogni proverbio è Provision veggia. . . . . Dal 15oo al
provato(Monos. 255). Tutti i proverbj 14oo fu pei nostri duchi quello che
sono provati. a tempo del cessato Regno d'Italia
Proviànda. Provianda. Vettovaglie. Prov udimmo chiamare Lista civile; cioè il
visioni da bocca – Uffiziali e Impie soldo che riceve delle pubbliche en
gati di provianda. - trate il Principe considerato come Im
Provicàri. T. eccles. Provicario? piegato pubblico. Nel 1584 Giovanni
Providénza. Provvidenza. Galeazzo Visconti riceveva di provi
Oh cara providenza. Poffare il cielo! sion veggia sull'entrata civica dieci
Providénza. Provvidenza. Riparo. mila fiorini d'oro,
Mettegh providenza. Pigliarci qual Vicari de provision. V. Vicàri.
che forma o modo (Machiav. Op. 222 Provisión. T. merc. Provvisione(Martel
e pass.). Usar provvidenza. lini Trat. Camb. I 18). Onoranza? Ciò
Provin. Provino(Atti Georg. 1858 p. 55). che si paga dal proprietario di una
Specie di piccolo naspo su cui si fa merce a quello cui egli l'affida a
girare il filo di trama, seta od orso spacciare, per compenso di rischio
jo, di cui si vuol riconoscere il peso, ed opera – Abusivam. per Scùnt. V.
e che dopo cento agàte dà il segnale Provisiona. Provvedere. Vettovagliare.
col suono d'un campanelluzzo che vi Provisionamént. Apparecchio. Apparato
è unito. della guerra.
Provin. . . . . . Vaselletto di majolica Provisitadór. T. della Curia eccl. Pro
assai spaso che i vinattieri adoperano visitatore diocesano.
per riconoscere la bontà dei vini a Provisòri. Provvisionale. Temporario.
ragion di colore, densità, ecc. Temporaneo. Temporale. Per a tempo.
Provin. T. dei Distillat. Areometro. Pesa Provisoriament. Provvisionalmente. Per
liquori. Serve a riconoscere la gravità modo di provvisione. Per interim.
specifica dei liquori. Provista. Provvista. (vista.
Provin. Provetto. Mortajo col quale si Fà provista. Comperare. Fare prov
cimentano le polveri da guerra. Posa Pròvoca. T. scolast. . . . Gara fra due
su di un Zoccol. Suolo. Suola. scolari l'un dei quali provoca l'altro
Provin del latt. Galattometro. a dare saggio del proprio sapere, a
Provinà. . . . . Sperimentare col provino. fine di conseguire il miglior d'essi al
Provincètta. Provincietta. cuna distinzione scolastica.
Provincia, Provincia. Provocà. T. scol... Gareggiare come sopra.
Provincia o Provinzia. Fattoria? Il com Prozint(In o Sul). In procinto.
plesso dei poderi di una casata signo Proziòn o Porziòn. Porzione d'oste.
rile situati in poca distanza l'un dal A prozion. Al vedere. A quanto pare.
l'altro e soggetti ad un solo ammini Guardando sia.
strator di contado. La prozion de mezz. gergo. Fetta.
Provincial. s. m. . . . Il registro delle Natura.

rendite e delle spese d'una provincia Mezza prozion.... Mezza porzione


nel significato di cui sopra. d' oste.
Provincial. in forza di sust. Provinciale, Prozionà o Porziona..... Scodellare le
Provincial. ad. Provinciale. porzioni - Mangiare all'oste pagando
Provisión. Provvisione. porzione per porzione,
I Dodes de provision..... Magistra Prudént. Prudente.
tura di dodici individui, che si com Prudentement. Prudentemente.
poneva di due patrizi per ognuna Prudentin. ironic. . . . Prudente a ro
delle sei Porte principali di Milano, la vescio; chi fa del prudente e non è –
quale, preseduta dal Vicario di prov Talora Poltrone.
visione, accudiva all'amministrazione Prudénza. Prudenza.
PU (41 6) PUC
Chi gh'ha prudenza le usa. Chi ha Pù che in pressa. Di tutta fretta
senno l'adoperi. Pù che pù. Sempre più. Tanto pit
Prudenziàl. Prudenziale. Pù pù. Non più via.
Prudenzialmént. Prudenzialmente. Semper pù. A più a più. Sempre
Prùmm voce contad. per Primm. V. più. Più e più.
Chi venga la pruma guadagna la Tutt al pù. Alla più(Cr. in Travia
scuma. Il primo si dà ai putti. mento). Il più.
Prumutór. Promotore. (turato. Vess de pù. Guastare. Son de pù ?
Prusmàa. Presunto. Subodorato. Conghiet Guasto io? (Fag. Op. V, 545).
Ps ps. Zizi (Fag. Av. pun. in versi e Vessegh per on de pù. Esserci per
altrove III, 2) Psi psi(“fior. – Zanon ripieno o come il finocchio nella sal
Rag vana p. 55). Cenno col quale siccia.

chiamiamo a noi i cagnuoli – e talora Pù e presso i Brianz. Più. Più. Non più.
anche una persona che ci sia vicina Non altro. In senso comparativo si
senza farle il nome. dice Pussée. V.
Psc psc. Frusti frusti! Frustavia(“aret. Pù e nell'Alto Mil. Più in senso nega
– Voc. ar.). Voci da scacciare i gatti. tivo, per esempio Mai pù. Mai più. Ghe
Ptrù. Tru (Sacch. Nov. 258). Arri. Grido n'hoo pù. Non ne ho altri.
per incitar a caminare le bestie somaje. Pùa per Pigòtta. V.
Ptru ptru. Tru toe tru toe (Fag. Sord. Publicà. Pubblicare. Publicare.
fat. sent. II, 9). Publicàa. Pubblicato. Publicato.
Pù. Più, e cont. Piùe. Publicamént. Pubblicamente.
Al pù al pù. Alla più(Cr. in Travia Publicazion. Bando. Denunziamento. De
mento). Al più Il più. Al più al più. nunziazione. Quell'avviso che si dà al
Con pù, ed anche Compà. Con più pubblico del futuro matrimonio di due
(Saccenti Rime II, 9). Quanto più. promessi sposi – V. anche in Gésa.
Come più. Per esempio Compà el man Pùblich. Pubblico. Publico.
gia compì el sta maa. Più mangia più Publicitàa. Chiassata. Piazzata. Sciarrata.
male sta. Con pu el fa. Quanto più fa. Pucciànna. V. Sguànsgia – Le persone
Come più fa. Con pu l'è grand, l'è bencreate, alle quali il dialetto fa pur
mej. Quanto più grande egli è, tanto è forza di proſferire in molti e molti
meglio. Con pu se ghe n'ha con pu s'en dettati la voce Puttanna, abborrendo
vorarav. Quanto uno ha più roba tanto come la disgraziata condizione delle
più ne vorrebbe avere(Doni Zuc. 195. meretrici, così anche la voce che le
Con pu s'è e manch se fa. V. in Fà). rappresenta, usano tramutarla in que
Del pù al men. Poco più poco meno. sta Pucciànna sotto la quale per uguale
De pù. Di più. Inoltre. Oltracciò. riguardo verrò io pure strascinando
E poeò pù. Passa battaglia. On poo de tutta questa stirpe.
rost e poeiù pù. L'arrosto passa batta Andà a p. . . . . Bordellare. Imput
glia(Lasca Sibilla II, 5) o passa le stelle? tanire. Zambraccare. Andare in chiasso
Fà de pù. Lo stesso che Fà de pus o in gattesco o alle zambracche.
see. V. in Pussée. Andà a pucciann. ſig. Andare a male.
La pù part. Il più. La maggior parte. Capitar male. Rovinare. -

Lira pù lira men o sim. Libbra più Cà di p ... Lo stesso che Casinsig. 4. V.
o manco. Tante libbre o in quel torno. De p... Cortigianino(Doni Zucca 2 o 5).
Nè pù nè men. Nè leva più nè poni. Fà la p... Guadagnar di peccato o
Nè più nè meno. In parità. del suo corpo. Far copia di sè per prezzo.
No vorè savè pù che tant. Non Viver d'amore; e bass. Fare o Darfetta.
voler sapere più oltre o più in là. Puccianna bolgironna. V. Puttardia.
Per lo più. Per lo più. Le più volte. Puccianna veggia. Piccion di Gor
Tutte le più volte. gona che si pela colle sassate met.
Per on de pù. Er abundanti(Magal.). (Fag. Sordo fat. sent. per for. II, 8).
Di abondante. Per abondanza. Putta scodata. Volpe vecchia. Pipistrel
Podenn pù. Non poter più reggere. vecchio. Uomo che se la sa. Uomo da
PUG ( 417 ) PU I
non essere aggirato nè fatto fare. Uo L'è minga on pugn in del muson.
mo accortissimo, maliziosissimo. Non è una ceffata. Dicesi da chi im
Vitta puccianna. V. in Vitta. pensatamente riceve roba o danaro.
Pucciànna s'usa altresì in mille signifi Refilà on pugn. Appiccicare un ga
cati così di bontà come di tristizia, rontolo.
ma sempre in senso d'eccellente nella Pùgn. Pugno – Manciata. Brancata. Ma
parte sua a quel modo stesso che usia nata – Manello. Manipolo.
mo Dià vol. V. Pugn de gent. Un branco di gente.
Che puccianna d'on bagaj! come Pùgu. Mano. Carattere. Scrittura. L'è
el sa fà a fass vorè ben ! È un fur tutt de sò pugn. È tutto scritto di suo
bacchiolo quel ragazzo; vedi s'egli sa proprio pugno.
farsi voler bene ! - Pugnà el salamm. T. dci Pizzicag.... Ap
L' è ona bonna puccianna. E cor pastar bene il salame dando nella pa
bacchion di campanile. E formica o sta a forza di pugna serrate.
formicon di sorbo. È uomo che non Pugnà la pasta. T. de Forn. . . A forza
si lascia aggirare e muovere da parole. di pugna intridere la farina nell'acqua
Ona gran puccianna. Una quaglia e prepararla in pasta da pane.
sopraffina(Fag. Rime I, 558). Un gran Pugnatta e Pugnattin. V. Pignatta, ecc.
furbo, un trincato dei primi. Pugnattà-sù. Cazzottare. Dar dei cazzotti.
Puccianàda. P. . . . . (*tosc. – T. G.). Pugnattass sù. Fare alle pugna.
Puccianaria. Bordelleria. Pugnin. Pugnetto. Pugnello. Pugnuolo. Di
Puccianée. Bordelliere. minut. di Pugno in senso di capacità.
Puccianèlla. Puttanella. Meretricola. Man Pugnin. Pugno solenne o badiale (Cap
dracchiola. Minetta. Lordarella. poni in Tom. Sin. a Badiale).
Puccianòn. P. . . . . (“tosc. – T. G.). Gorongoron cosse gh'ét dent in sto
Puccianònna. Zambraccaccia. T ojaccia. pugnòn. Lo stesso che Giugà a pimpin
Mandracchia. P....accia(*tosc. – T. G.). cavalin. V. in Pimpin.
Pucciàsca. V. Puttàrdia. Pugnonòn. Pugnaccio(“tosc.).
Pùglia. I Pilia. Pùj. Pollo. -

Pign. Pugno. La mano serrata. Andà de concert come la pitta e i


Giugn streng el pugn. V. in Giùgn. puj. Esser pane e cacio. V. in Buèll.
Anche i Fr. hanno En juillet la fau Coo de puj. Capo di pollame.
cille au poignet trasferendo al luglio Fioeu e puj toeujen-sù tutt i freguj.
il nostro dettato. Quando parla il pazzo è segno che ha
S'el castan el sfioriss de magg vagh udito parlare il savio(Magal. Op. 259).
sott col sacch, s el sfioriss de giugn Manch puj e manch puid che anche
streng el pugn..... La fioritura del dicesi Manch did e manch puid. Chi
castagno se accade nel maggio è pro non s'impaccia non sarà impacciato
nostico di molto frutto, se nel giugno, (Sacchetti Nov. II, 58). Di questo mondo
di poco. chi più briga si piglia, più se n'ha
Pugu. Pugno - Punzone – Rugiolone – Caz (Nic. Mart. Let. 2 1 e 54). Quanto mi
zotto-Garontolo – Frugone-Sgrugnone nori sono gli affari che s'intrapren
– Sgrugnata – Sgrugno – Sommommo. dono, e quanto più semplice e ritirata
Da di pugn. Dare delle pugna. Bat è la vita che si mena tanti meno guai
tere colle pugna. e dispiaceri si vengono ad incontrare.
Dà di pugn in ciel. Dare delle pugna Puj purgaa. Pollo stiato.
o un pugno in cielo. Saettare alla luna. Puj repolii. Pollo che muda.
Fa ai pugn. Giocare alle pugna. Fare Tiraa come on puj..... Restà-lì tiraa
alle pugna o al pugilato o al pugile. come on puj. Restare morto intirizzato.
Fà ai pugn. fig. Essere in collisio Pùida o Pàvida. Pipita. Filamento ner
ne – ſipugnare – Sta robba la fa ai voso che si stacca da quella parte
pugn. Questo piè non mi va da que della cute che confina colle unghie
sta gamba per denotar cose che non delle dita delle mani.
possono stare o che si contraddicono. Manch puje manch puid. I Did e Pij.
r -
I ol. I 1 I, º, º
PUR (418) PUR
Puida. Pipita. Bianca pellicella che nasce Anca i pures gh'han la toss. Ogni
sulla punta della lingua ai polli e li gatta vuole il sonaglio(Gelli Sporta IV,
fa intristire. 5). odi disio! odi scatto! I e se que
Strappà la puida ai puj. Trarre la sta è bella! Oh ve catarro che ha V.
pipita ai polli(Cresc. Agr.). M.' (Burch. Son. p. 1 1 1). Ogni cencio
Avegh la puida o Vess semper adree vuol entrare in bucato – Talora in
a bagnà la puida. Esser sempre sul altro senso I granchi vogliono mor
l'immollare il becco. dere le balene.
Puida. fig. Gnagnerino (Zanob. Diz.). Avegh la camisa tutta pienna de
Puida per Solbattidira. V. macc de pures. Avere la camicia tutta
Pules, Pulesera, ecc. dicono con miglior in lanajata o biliottata dalle pulci o tutta
pronunzia di noi i contadini dell'Alto piena di marzocchi o di succi di pulci.
Jiil. per Pires, Pureséra, ecc. Ciappà i pures o Dà la caccia ai
Pules de fraa. l . in Fràa. pures. Spulciarsi.
Pùlia o Pàglia. T. di Giuoco. Puglia. Il Fà i pures. Cercare il pel nell'uovo.
corpo di ciò che si mette nel piattino Riandare o Riveder le bucce. Rivedere
per premio di giuoco, ed anche il il pelo. Esaminare attentamente alcuna
Corpo dei gettoni e dei quarteruoli rap cosa per veder se vi sia difetto.
presentanti il danaro di posta. Fagh i pures a vun. Rivedere il
Pülpet. Pulpito. Pergamo, e ant. Pèrbio. conto a uno.

Pulpitin. Pulpitino. La prim'acqua d'agost la porta-via


Pùlpor. V Pólpor. on sacch de pures, ecc. V. in Sacch.
Pumàsc o Piumasc. v. cout. Piumaccio. Mazzà i pures al gatt, al can, ecc.
Pumazzin per Piumazzin. V. Spulciare il gatto, il cane, ecc.
Punión. Opinione. V. anche Opinión. Mettegh on pures in l'oreggia a
Pupart(La). La più parte. -
vun. Mettere una zanzara nella testa.
Pupill. Pupillo – Pupilla. Pupilla. Mettere una pulce ed esag. un calabro
Pupillàr. Pupillare. ne in un orecchio. Dire altrui alcuna
Pùr. Pure – Ch'el ſaga pur. Faccia. Fac cosa la quale mettalo in sospetto, lo
cia a suo senno – Ch'el creda pur. tenga in confusione, gli dia da pensare.
Creda pure che ... . (“tosc. – T. G.) Pien de pures. Impulciato(“tosc. –
– Dill pur. Dillo pure (id.). L'è pur T. G.). Pulcioso.
anca bell. È pur bellino ( tosc.). Rugà in di pures. . . . Andare fru
L'cra pur lì. Ei v'era pure! gando tra le robe d'un moribondo o
Pur che. Purchè l'urechè. di chi è morto di fresco per farsele sue
Pùr. ad Puro – Pur purisc o Pur pu frodandone i legittimi eredi. -

rent. Purissimo – Pùr. Ad. di Vin. I . Sbatt-giò i pures. Scuotersi le pulci


Puramént. Meramente. Solamente. Sol dalle vesti.
tanto. Puramente. Pure. -
Vess come a curà on sacch de pu
Purànca e Purànch. Pure – Te se pur res. Esscre come a custodire un sacco
anch bon. iron. Tu se pur goffo. di pulci(Aret. Tal. Prol.).
Puré(A la). T. de Cuochi. . . Con sugo Pùres. . . . Specie di uccello.
di lenti, piselli e simi, legumi cotti. Pùres. Ad. di Colór. l .
Purént. V. in Pùr ad. l'ùres d'acqua. Pulce acquatica. Insettuzzo
Pùres. La Pulce; e alla lat. Il Pulice – simile agli scarabei che frequenta i
– Della varia fortuna delle pulci noi bagni(Cocchi De' Bagni di Pisa p. 6o).
diciamo quanto siegue per bocca loro Pùres de terra. . . . Sotto questo nome
Schiscem el cuu, lassem el coo, noi intendiamo tre insetti, cioè la Cri
Te vedaree cossa faroo.
somcla esile nera e grossa un terzo
Camarada, mi ma cn voo, di pulce, la Doratella cereale o sia
Chi sa mai se tornaroo: la Crisomela cereale dorato-violacea,
Se me ven d'anda in tortia, e la Doratella ortense chiamata dai na
Po anca dass che torna-via ; turalisti Chrysomelia pulicaria od olc
Ma se voo sott'a l'ongetta , racea o vero l'Altisa oleraceaL.
Camarada no ne spetta.
PUS (419 ) P UV

pùres pedocc. Punteruolo. Sp. di baco. S'cioppà ona pustemma. Suppurare


Pureséra. Pulciajo(“tosc. – T. G). Luogo o la postema.
Roba pieni di pulci. (vellina. Vegni la pustemma. Impostemire.
Puresin... Pulcerella, pulce piccina, no Pustèrla. Pustèrla(Bandello Nov.° 35 ove
Puresón. . . . . Pulcione, gran pulce. parla d'usanza nostrale). Sp. di seconda
Pùrga. Purga. Purgazione. Fà ona purga. porta che per lo passato si usava quasi
Fare una purga – Fare un po' di pur sempre tra la porta da via e il cortile
Purgà. Purgare. (ghetta. delle nostre case, e in vece della quale
Avegh adoss on quaj peccaa de usa oggidì comunemente un cancello di
purgà. V. in Peccàa. ferro o di legno – Postierla negli scrit
Purgà i fiocu appenna nassuu. Purgar tori ital. antichi e nei diz. ital. signi
i bambini di nascita Targ. Ist. III, 145). fica ciò che noi diciamo Daziett, cioè
Purgalla. Patirne le pene. Te la faroo picciola porta di città per opposizione
purgà mi. Te la farò purgare. a porta primaja o principale.
Purgà (ona piaga). Suppurare. Sfogarsi. Sarà tra la porta e la pusterla. V.
Purgà (parl. di polli). Stiare. in Sarà.
Purgàa. Purgato – Stiato. Pustèrla idiotismo contadº per Fustèlla. V.
Purgànt. Purgante. Pusterlàda. . . . . Il romore che fa la
Purgantèll e Purgantin. Un minorativo. pusterla allorchè s'apre o si riserra.
Purghetta ? Purgante blando o in pic Pusterlin. Dim. di Pustèrla. V.
ciola dose. Pusterlon. Accr. di Pustèrla. V.
Purgantón. Purgantaccio(“tosc.). Pùstola. Pustula. (lettina.
Purgàss o Toei purgant o Toeü de pur Pustolètta e Pustolinna. Pustuletta. Pustu
gass. Purgarsi. Pùta. Voce latina equivalente alle frasi
Purgatòri. Purgatorio. italiane Supponiamo, Diamo per sup
Parì i anim del Purgatori. Esser le posto, Verbigrazia, ecc.
anime del purgatorio (Pan. Poet. II, Putativ. Ad. di Pàder. V.
xxiii, 6) – V. anche in Anema. Putòst. Piuttosto.
Vessin di penn del purgatori. V.Pèn Vess putost longh che curt. Pendere
Purificàa. Ad. d'Òli. V. (na. più nel lungo che nel corto.
Purificador. T. eccles. Purificatoio. Puttanèlla. Putine. Ulivo della Madonna.
Purisc. V. in Piùr ad. Fagiuoli della Madonna; dot. Anagiri
Purisna. Prurito. Prudore. Prudura. de. Pianta arvense; l'Anagrris faetidaL.
Fà purisna. Indurre prurito. Puttànna, ecc. V. Pucciànna, ecc.
Purisnà. Prurire. Prudere. Puttàrdia ! o vero Pucciàsca o vero Puc
Purisnà el palmo de la man. V. Pàlmo. cianna bolgironna! P. . . . gatta'(Caro
Purisnà i ong. Pizzicare le mani. Apol. 176). Oh cagna! Potenza in terra!
Volerne un ruotolo. V. in Ongia. Poffare il mondo! Poffare il cielo!
Purtròpp. Purtroppo. Pure d'avanzo. Puvàtt. v. cont. dell'Alto Mil. . . . . Il
Purugà idiotismo per Purgà. V. lucignolo per dire così (elza) della
Puscènna o Poscènna. Pusigno. La Post canapa già passata alla maciulla.
caena dei Latini. Puvée o Puviée o Pivée. Martinello(“ſior.).
Puscinin. v. cont. per Piscinin. V. Piviere. Urigino. Uccel noto di penne
Piùss. Pus. verdi che è il Charadrius pluvialis L.
Pussée. Più. Di più. La nostra voce pare Puverin o Piverin. Pivier minore. Uccello
corruzione della frase ital. Più assai. che è il Charadrius minor degli ornit.
Fà el pussee o Fà de pussee o Fà Puviàa. Piviale; ant. Pieviale. Paramento
de pù. Fare il bravo – ed anche Far sacerdotale noto le cui parti sono
del grande. Stare in gota contegna. Capin. Cappa. - Fassa. Stolone. Fre
Pustemin e Pusteminna. . . . . Picciola o gio = Mappa. Borchia. Gioja. Giojello.
Leggier postema. (stema. Bottone = Ragg. Raggiera. (gala.
Pustèmma. Postema. Postemazione. Apo Puviàa. sch. Il Pontificale. Abito di gran
Pien de pustemm. Postemoso. Apo Mett-sù el puviaa. Mettersi il pon
stemato. Apostemoso. Mettes in puviaa. ! tificale,
QUA (42 o ) QUA
Puvialin. . . . . . Picciol piviale. Puvion salvadegh. Piccion salvatico a
Puvialitt. s. m.pl. ... I due lettori appa torrajuolo. La Columba Livia di Brisson.
rati pontificalmente per assistere alla Puvion salvadegh per Puvion favee.
messa cantata con diacono, soddiacono V. sopra.
e lettori. Quello che sta dal corno del Puvion torbiroeu. Corvattino o Pale
l'epistola è detto da noi Capppuvialin. stino. La Columba turbitaL.
Puvida. V. Puida. Puvion. . . . . Giangurgolo. Piccion
Puviée. V. Puvée. grosso di Sicilia. La Columba domestica
Puvión e Pivion. Piccione. Pippione. Co o major L.
lombo. Picciotto. Uccello noto, di più | - Puvion de Bust: scherz. Pippioni(Fi
specie, come sassajuolo, mondano o renz. Nov. 4° f. 197). Piccioni (Alb. enc.
mondanino, gentile, ricciuto, bedorè, ne testi addotti in Piccione). Poma.
pollonese, tigrane, ecc. Le poppe. Lo scherzo sta nell'equi
Puvion colombiroen o de colombera. voco della voce Bust presa come nome
Piccione di colombaja(Scap. Op. pass e di paese e di corpetto da donna.
p. 125). Bastardo. Bastardello. Terzone. Vess come duu puvion. . . . . Di
Puvion cont el zuff. Piccione dalla cesi di due persone, e specialmente
parrucca(“fior.). La Columba cucullata conjugate, le quali si amino cordial
o cristata degli ornitologi. mente e non si sappiano staccare l'una
Puvion dosmestegh. Piccione sotto dall'altra.
banca. Puvionin e Pivionin. Piccioncino. Piccion
Puvion o Colomb favee o salvadegh cello. Pippioncino. Dim. di Piccione.
che anche dicesi Tuón. Piccion di ghian- | Puvionitt, e verso il Trevigliasco Angio
da(“roman.-Scap. Op. p. 4verso e pas. – litt. s. m. pl. . . . . Le sàmare del
Olina). Palombo. Colombaccio. La Co l'acero campestre.
lumba palumbus degli ornitologi. Puvionitt e Puvionitt de l'Orcell. . . . di
Puvion pisan. Piccione calzato. Spe ciamo noi certi panellini col burro
cie di piccione così detto da certi in figura così alla grossa di piccion
anelletti rossi e dalle penne che ha cini coll'ali spiegate.
fino in sui piedi; il Pigeon patu dei Puviònna. Picciona(Monig. Serv. nob. I,
Francesi, la Columba dasypus o hir 17). Colomba.
sutis pedibus degli ornitologi. Pùzza. V. Legn-sarònn.

che pronunziamo Cu. Q. Lettera con- | Quàcc. Quatto.


sonante di cui vedi nella prefazione. Fà el quacc. Zittire. Star chiotto.
Q stòpp. T. di St. Principi(così l'Alb. Quacc quacc. Quatto quatto Quat
bass. in Pied de mouche). Il segno q ton quattone. Cheto cheto. A chetichella.
che serve a far riconoscere le osserva A chetichelli. Chetamente. Cheton che
zioni che un autore vuol distinguere tone. Quattamente. Chiotto. Chetissima
dal suo testo. mente. Chinatamente.
Quàa. Quale. Quaa l'è? Qual è? Quaccin
Quà quà. Qua quarà(Monig. Pod. di Co- | Quacciroeü
º che altri dicono Dàrbia,
Darbioeü, Fasséra. Casci
log. II, 19). Qua qua. Voci imitanti il Quacciroeüla no (*fior.). Cassino('val
gracidare dei ranocchi e il gracchiare darnese superiore). Forma o Cascina
dei corvi che altri pronunziano Guà (Targ. Rag. Agr. tosc. p. 178. Differi
gua, altri Coda Coda – I contadi scono però alquanto perchè i nostri
nelli allorchè veggono uno stormo di sono cerchielli integri, e i cascini as
corvi usano gridar loro dietro sicine di faggio tenute ferme con una
Guaa guaa – Pesta la saa, – Pestela ti, cordicella al punto di farne più o men
– Che mi hoo de morì, – Guaa, guaa, ecc. lato cerchio). Forma (Canti carnase.
QUA ( 42 i ) QUA
I, 181). Nome di que cerchielli di Quàder. T. de'Falegn. Lavoro quadro o
legno nei quali si versa il latte ca di quadro.
gliato da sè a fine che, liberatosi on Quader. T. de Falegn. Squadra zoppa.
ninamente dal siero, si conformi in Pifferello.
caciuola(formaggin o robbiorin). Que Quàder. T. di Ferriera. Spiaggione.
sti cerchielli, più o meno grandetti a Quàder. T. di Zecca. . . . Quella parte
piacere, fanno quell'ufficio che le fas del torchio da coniare le monete che
sere (V.) pei caci maggiori, e si posano è base al conio. -

Sull' 11n taglieretto che contiene tutta


Quàder. ad. Quadro. Quadrato. Quadran
la cagliata del giorno. In queste voci golare. Quadrangolato. Quadrilatero.
Quaccin, Quacciroeà, ecc. pare che Quàder. ad. ſig. Quadro. Gnocco. Goffo.
si senta l'italiano Quagliatoio. Pajsan quader. V. in Pajsàn.
Quàder. s. m. Quadro. Quaderlöngh. Quadrilungo.
I madonn stan ben sui quader. Suo Quadèrna. Quaderna (“tosc. – Tomm.
cera e nuora tempesta e gragnuola. Be Sin. e Giunte). Così chiamasi nel giuo
nevolenza di nuore verso le suocere co del lotto la combinazione di quat
e di suocere verso le nuore. tro numeri – Ne'diz. ital. abbiamo
I madonn stan ben sui quader (in Quaderno nel giuoco de dadi quando
altro senso). Di rado fa meschianza bel ciascuno de dadi scuopre quattro.
lezza con senno (Amm. Ant. I, 1, 15). Quaderna secca V. in Sècch.
On bell quader. fig. Bel coramvobis. Quadrà. Quadrare. Soddisfare. Affarsi.
Quader di usellitt . . . . La quarta Garbeggiare. Accomodare. La ghe qua
lezione de'fregi così detta fra gli alun dra pocch. Non gli quadra.
ni della nostra Accademia braidense. Quadrà. Quadrare. Riquadrare.
Robb de fann di quader che anche Quadrà el coo. Quadrare la testa
dicesi Robb de ſann di scenn. Cose (“tosc. – Tom. Giunte).
da farci sopra una commedia da cre Quadrà el fondo. Riquadrare la fat
par di risa(Nelli I ec. Riv. I, 1). Cose toria(Targ. Viag. VI, 5).
ridicole, singolari, curiose – Cose da Quadràa. s. m. Quadrato.
dirsi a vegghia. Quadràa. s. m. V. in Vèll.
Voltà i quader. . . . Comunemente Quadràa del basellin. T. de Fabb. di
si suol dire da chi mangia grasso ne' carrozze. . . . E il coperchio di tergo
dì magri, quasi voglia inferire neces della prima montata dei predellini a
sità di non lasciare che i Santi effi più montate. Buttato entro il predel
giati nei quadri appesi alle pareti lino, si vede questo che è di cartone
veggano la cosa – Anche certe usanze coperto di trapuntini o di panno e
comuni fra le donne delle nostre più conforme all'addobbo dello sportello.
colte città e quelle degli Ostrog e delle Cassa del quadraa del basellin. In
Jurte della Siberia si riferiscono da cassatura del predellino? Nome di quel
taluni a questo nostro dettato con pa po' di vano che si fa da piè dentro
rità di valore. -

dello sportello perchè rientrato che


Quàder. fig. Quadro. Dipintura di beni, sia nella carrozza il predellino (ba
di mali, ecc. sellin), incassi nello sportello, l'uno
Quàder. s. m. Prospetto. Specchio, non impedisca l'altro, e ogni cosa spia
Quàder. T. d'Ag. Quaderno. Uno degli ni bene.
spazi quadri che si fanno negli orti – Quadràa. add. Quadrato – Quadrilate
I giardinieri chiamano Cassette quei ro – Quadriforme.
quadrati che lasciano spartiti intorno Quadràda. Ad. di Radis. V.
ai giardini. Quadràmgol. Quadrangolo.
Quàder. T. di Giuoco. Quadri. Mattoni. Quadrànt. T. d'Orol. Quadrante. Mostra.
Uno de semi delle carte da tresette. Quadrantin. T. d'Orol. Mostrino? Pic
Quàder.T. d'Armajuoli. Quadrante(*tosc.). ciola mostra di picciolo oriuolo – Al
Nel cane dell'arme da fuoco è quel cuni dicono anche Quadrantin il Mo
vano in cui entra il dado della noce. | strino (Rosetta del register).
QUA (422 ) QUA
Quadraria. Quadreria(Fag. Conte di Bucot. Quadrée. Quadraro. Mercante di quadri.
I, 7). Collezione di molti quadri. Quadrèll. Mattone. Quadruccio. Quadrello.
Quadràsc. Quadraccio – Quadraccio da Quest'ultima voce però in significato
fuoco, cioè che non val nulla “tosc.T.G.) di mattone è disusata, e i soli poeti
Quadratin. T. di St. Mezzo quadratino l'usano come un equivalente a saetta,
(V. l'Alb. it. e fr. di Nizza in Qua dardo – Gli Aretini dicono pure Qua
dratin). Pezzetto per la formazion de' drello per Quadruccio – Il Fornaciajo
vòti nelle linee, grosso quanto una ragguarda il mattone per Ponta e Fassa
lettera del carattere cui appartiene, Testata e Lato; il Muratore per Te
ma più basso di quelle. sta, Faccia e Pian, Testata, Lato,
Quadratin e Quadraton rigaa. T. di Piano? – La creta che si gitta nella
St. Mezzo quadratino e Quadratino ri forma da mattoni dicesi . . . (pastón),
gato(*fior.). Specie di quadratini alti foggiata in quadro e messa al sole a
al pari delle lettere, e sulla cui testa riseccarsi dicesi . . . . (lòtta); cotta
sono rilevate una o due lineette. che sia nella fornace si chiama Mat
Quadraton. T. di St. Quadratino. Pez tone (quadrèll) – Nella fornace da
zetto quadrato che serve per la for mattoni la susseguenza degli strati
mazione dei voti nelle linee, e ch'è (cors, cioè d'ogni letto per così dire di mat
largo per lo meno quanto due lettere tom crudi che si viene mano mano allogando
del carattere a cui appartiene, ma più nella fornace ; il fr. Champ) è come siegue

basso delle lettere stesse – Quadra dal basso in alto: 1.” Pian, 2. Pila
ton rigaa. V. sopra in Quadratin. stritt, 3.° Cors pian (cioè quello strato di
Quadràtt. T. di St. Quadrato. Pezzo di matton crudi che nella fornace tiene il mezzo

metallo dell'istessa qualità del carat fra i pilastrini e gli addentellate, posto si che
teri, di forma quadra, più basso delle ogni matton dello strato posa con una testata
sull'uno e coll'altra sull'altro dei sottoposti
lettere, e largo per lo meno quanto
mattoni di pilastrini, ricoprendo così il vano
quattro o cinque lettere del carattere
che è in quelli), 4.° Dentad, 5. Sarada
a cui appartiene.
Quadratùra. Quadro. de l'involt, 6. Cavall, 7. Cadenna,
Mett in quadratura o in caresgia el 8." Scannapess, 9. Pilastritt per poggia
carr. T. de Carrozzai... Assestar bene i copp e Comin di fianch, 1o. Pontad
il carro delle carrozze. de copp, i 1. Cors di pianell o Cors
Quadratùra. Quadratura. saraa de quadre, 12: la Pigna, 15. la
Pittor de quadratura. V. in Pittér.
Piana, e 14.º spesse volte El Pignon.
Veggasi per la spiegazione di Cavall,
Quadratùra ed anche Pezz de quadra
tura. T. d'Orolog. Quadratura. Tutti Cadenna, Camin l'Appendice, per le
i pezzi dell'oriuolo che stanno fra il altre voci si veggano le sedi respettive
nel Vocab. - I nostri muratori sud
quadrante e la cartella (platinna) più
vicina al medesimo, e sono distinguono il matton scemo in
la Mezza o Bernardin . . . . . . Il
negli oriuoli semplici mezzo mattone 3
Roeuda di minutt. Ruota del minuto.
Racuda di or. Ruota dell' ore. la Mezza-longa. . . . . . . . Matton
Sciossé. Rocchetto per la ruota del minuto scemo si ma pur maggiore della metà.
che si compone di Canon. Perno delle sfere - Morsell o Scaja. . . . . Rottame di
Pignon. Rocchetto. mattone minore della metà.
Roscé Montamolla con Grilletto.
- I mattoni si specificano
in quelli a ripetizione Per la forma in
Stella. Stella ?
Lumasson di or. Leva delle ore. Caminett... Mattone da camminetti.
Lumasson di quart. Picciola leva dei quarti. Formagèlla. Matton tondo.
Quadratùra. T. di St. . . . . La quan Medon, o Medon de forno, o Mavon.
tità, il complesso dei vari quadrati Tambellone da forno.
e quadratini di un carattere, detta Medon de scenten. . . . Mattone ac
anche nel volg. fr. Quadrature o Cadra centinato, o sia di forma curva, il
ture, e nell'inglese The Quadrature, Pozzal dei Veneziani.
QUA (423 ) QUA
Medon sagomaa de scala. . . Mat mente, appiccicati l'un l'altro, e a quasi
tone da modanature. dire vetrificati. I Bergamaschili dicono
Parament. . . . Mattone da ornati. Brusó e i Veneziani Brusoni.
Pianella o Tavella. Pianella. Matton Quadrej fòrt. . . . . . Que mattoni
da pavimenti più basso e più largo che nella fornace stavano di mezzo
del matton da murare. tra i ferrigni (faria u) e i mezzani
Pianellonna. Quadrone. Si usa per (mezzanèj ), rasciuttissimi e fortissimi.
ſare la corona circolare verticale dei Quadrej mezzàn. . . . . . Mattoni
forni ed anche pei pavimenti. di mezza cottura tra i forti e gli albas.
Quadrell. Mattone comune da mu Quadrej mezzanèj. . . . . . . Quei
rare. mattoni che nella fornace s'ebbero
Quadrell de cantonada. Cantone tosc. il posto di mezzo e perciò mezzana
Quadrell de marmor. Marmetta(”se cottura. (zati.
ravezzese – Salvadanajo 55) – Frul Quadrej stracòtt. Mattoni sferruz
lone da marmette(ivi p. 6o). Per la collocazione ne muramenti in
Quadrell marmoraa o maggiaa o de
maggia... Maltone che presenta mac Quadrell de quart. Mattone di quarto?
chie bianche in un fondo rossiccio. Quadrell in costa. Mattone per col
Tavella... Mattone da murar tetti. tello. Matton per taglio(Fagiuoli hime
Tavella storta. . . Pianella curva. II, 286 e. l.) – V. anche in Còsta.
. . . Quinternini. Mattoni lunghi e Quadrell in pian. Mattone per piano?
sottili che s'usano nc forni; colle loro Quadrell in quader. Mattone per
testate ne formano la volta interna, faccia ?
. . . Sestini. Mattoni quasi simili ai Per le difettosità in
quinternini che si posano per piano
circolarmente ai medesimi per serrar Quadrej piovattaa o spiovattaa o
le volte ed esserne a così dire i peduc sbagoraa. . . . Mattoni stati malconci
ci. Queste due voci Quinternini e Se in sull'aja dalle piogge; i fr. Veroles,
stini leggonsi nel Gior. Georg. XV, 276. Quadrej straventaa. . . . . . Quei
mattoni che mal coperti in aja ch
Per la giacitura nella fornace in
bero per lato le piogge che smangia
Quadrej a cass o a murasc o a rono loro la testata.
cors. . . . . Mai toni accatastati a gia zaa Calcà ben el quadrell in del stamp,
cere l'un sovra l'altro. scartall, lavall, e poeiù trall-giò ben
Quadrej a pontada. . . . . Mattoni in quader. Informare, spianare, im
accatastati per ritto l'un sovra l'altro. bagnare e deporre il mattone.
Quadrej a scajon o vero a scanna Cors de quadrej. Filone o I ilare di
pess. . . . Mattoni accatastati per co mattoni (Targ. Viag. I, 436).
stola a spinapesce e l'un sovra l'altro. Fà trii pass in su on quadrell. Far
tre passi sopra un mattone (*tosc. –
Pel grado di cottura in
Tom. Giunte). Far tre passi in una
Quadrej albàs. . . . . . Quei mat mattonella. Far tre passi sopra un
toni che nella fornace s ebbero il mattone (*ſior. – Pan. Poet. XXXVI ,
posto più lontano dall'azione del 21 e nota 19 allo stesso canto – Rim.
fuoco, e perciò tornarono malcotti e poet. pis. I, 2 1 2 ). Annoverare i pas
bianchicci. Sono utili per murare nelle si. Fare passo di picca. Camminare
fondamenta e nei luoghi umidi. I Fran lentissimamente, essere, come dice
cesi li dicono Vares crues. vano i Latini, spissigradus.
Quadrei fariocù che anche diconsi Fiorì i medon. Sputar il fiore(Biring.
ſerioeü o stracòtt. Matton ferrigni o Pirotec. p. 149 retro).
sferruzzati. Que' mattoni che nella for Meda de quadrej. Monte di mattoni.
nace furono i più prossimi al focolare Nodà de quadrell. sch. Notar come
e più di tutti risentirono l'azione del un bombero o come una gatta di piom
fuoco e riuscirono cotti eccessiva bo(Monos. p. 90 e 189). V. in Nodà.
QUA (424) QUA
Scaja de quadrell..... Quella por Una massa di pietre ridotta in quadro
zion di mattone che anche i Reggiani per determinarne il prezzo comples
e i Modonesi chiamano Bernardin. sivo è detta Scandiglio; e il cosi am
Tirà in piani quadrej Spianare i mat massare i sassi dicesi Scandigliare.
Quadrellada. Colpo di mattone. . (toni. Quadrettàa. Scaccato. Scaccheggiato. V.
Quadrellètt. Mattoncello, e con voce lati Quadrigliè.
na antiquata Latercolo. Dim. di Mattone. Quadrettàa. A cassettoni. Dicesi parl. di
Quadrellin. Aguglione. Grosso ago da soffitta lavorata a quadrati con rosoni.
sellai e sim. È il Carrelet dei Francesi. . ... el soffitt l'è faa a rocus cont on bell fris,
Quadrètt. Quadrello. Cosetto qualunque L'è quadrettaa... (Bal. Rim.). (bare.
di quattro lati. Quadrettàda(Dagh ona). Quadrare – Cu
Quadrètt. Quadrello? Specie di riga Quadrettadùra. Quadratura – Cubatura.
quadrangolare usata dai calligrafi e Quadrettin.Quadrettino.Picciol quadretto.
detta volg. dai Francesi Carrelet. Stoffa a quadrettin. Staccino (“tosc,
Quadrètt. . . . . Nel contado chiamano – Tomm. Sin. in Vergato).
così un carretto di figura per lo più Quadrettin. T. de Ricam. Punto a qua
drello ?
quadrata che serve a trasportare rena,
terra, ghiaja. Una stanghetta ſitta in Pont a crosin e quadrettin. V. in
due campanelle delle stanghe del carro Pónt pag. 58o colonna prima.
intanto che si carica, cavatane gli dà Quadretton. Veccioni (*tosc. – T. G.).
la volta e ſa che scarichi da sè il peso. Pallini grossi da schioppo. Dadi. Spe
Quadrètt. Quadretto. Picciol quadro. cie di munizione da archibugio.
Quadrètt. Voto. Böto. Immagine o statua Quadretton. Quadrettino. Specie di ba
di cera, argento o simile che si mette rattolo di vetro grosso, così detto
nelle chiese in contrassegno di rin dalla sua forma quadra.
graziamento da chi s'è votato ed ha Quadretton che altri dicono Lisca. Cun
ricevuto alcuna grazia. zia. Sorta di giunco ch'è il Crperus
Podè fà fà on quadrett. . . Essere longus e il C. odoratus de botanici.
campato da un gran pericolo o Aver Quadriènni. Quadriennio.
ottenuto checchessia miracolosamente. Quadrigli. Quadriglio. Giuoco d'ombre.
Quadrètt. Braccio cubico. Un cubo d'un Quadriglia. Quadriglia.
braccio. Quadrigliè (A). A scacchi. Scaccato. Scac
Quadrètt. T. d'Arch. e Mur. Braccio cheggiato. A quadrelli (Alb. enc. in
quadro. Superficie compresa da quattro Doreas). Posto avverbialm.“ si dice di
lati eguali di un braccio per ciascuno, que lavori che si fanno a scacchi o
congiunti ad angoli retti. Misura su quadretti dipinti o in altra maniera
perficiale nostrale usata frequentissima fatti l'uno a canto dell'altro – In Firen
mente per misurare superficie di non ze dicono volg.° A dama o A quadretti.
molta estensione, come pavimenti, tap Quadrilion. . . . . Milione di trilioni.
pezzerie, muri, ecc. Equivale a metri Quadrimèster. s. m. Quadrimestre ?
quadrati o,55595. Dividesi per 12." Quadrin. . . . . Verso il Lodigiano chia
e per 144." masi Misura a quadrin quella che vi
Quadrètt. T. di Ferriera. Quadretto? si fa de così detti Cass di fieno mi
Ferrareccia del modello di distendino. surati a trabucchi.
Quadrètt. T. di Ferriera. Spiaggetta. Gug Quadrón. Quadrone.
gia de quadrett. Quadrella. Quadròtt . . . . I disegnatori chiamano
Quadrètt d'oeuv. T. Archit. . . . Qua così i tazzini da stemperarvi i colori,
dretto dell'uovolo. di forma quadra, con vano poco cupo
Quadrettà. Misurare a braccia quadre e spaso. V. Occ de bò.
le superficie. I sbianchin quadretten Quadròtta (carta). V. in Carta vol. I,
el sò lavorà. Gl'imbiancatori misurano pag. 258 col 2.º verso il fine.
a braccia quadre i loro lavori. Quadrupla. . . . . Sp. di moneta d'oro
Quadrettà. Misurare a braccia cubiche il spagnuola che forse è l'Oncia. Anche
fieno, il letame, le legne, le pietre, ecc. i Sardi la dicono Quadrupla.
QUA (425) QUA
Quàj o Quèj. Qualche. colarmente per imitare il chiamio della
Con sta maschera indoss el farà ammo quaglia femmina. L'Appeau de Fran
Quaj sort de spicch tra 'l popel curios. cesi.
(Bal. Ger.) Quàl. Quale. Voce usata nella seg. frase:
Quàja. Quaglia. Uccello noto che è il Per la qual. Gran cosa. Gran fatto.
Tetrao coturnix L. Per es.: L'è poeu minga sta robba
Capia de quaj. Gabbia da quaglie. per la qual. Non è cosa per la quale
Ciappà quaji copp. Sghembarsi(“tosc. (Cini Des. e Sper. III, 2). Non è già
– Gior. Georg. XI, 225). Allorchè i questa gran cosa. Non è già questo
tegoli posti sull'aja a seccarsi per gran fatto, cioè non è già una cosa
qualsivoglia difetto o loro o di tempo maravigliosa o straordinaria. Direbbesi
s'acquattano e perdono arcatura i anche Non v'è sfoggi, cioè Non è gran
fornaciai nostri dicono ch'essi ciappen fatto, non v'è gran cosa – Anche il
quaj, forse perchè nell' acquattarsi Pignoria in una sua lettera scritta al
pare che facciano come una stiaccia Gualdo il 9 maggio 16o8 usò questa
da cogliervi sotto le quaglie. nostra frase Vorrei sapere se è cosa
Ciappa sta quaja! To questo mani per la quale parlando di un libro.
chetto! To questo manichino! Tal e qual. Tal e quale.
Curà la quaja... ll Fag.(Rime III, 292) Tal e qual e mi. Tal qual io.
allude al nostro modo quando dice che Qualifica. Qualifica (Min.).
certuni vanno nel tempio esploratori, Qualificà. Qualificare.
Di tortorelle e di colombe intatte, Qualificàa. Qualificato.
E se ne fan li appunto compratori. Qualificàa. Distinto così in bene come
in male. Lader qualificaa. Ladri quali
Gioeugh de quaj. V. Gioeügh.
Quaja in capia. Quaglia canterella. ficati. Personn qualificaa. Persone qua
Re de quaj. V. in Rè. lificate.
Vess come la quaja sott al sparavee. Qualificazion (Tabella de V. in Tabèlla.
Star cheto com'olio. Stare quietissimo, Quàlis (Talis). Tal quale.
tacitissimo. Qualitàa. Qualità.
Quajàster e Quajastrón... Quaglia giovane. Qualmént. Qualmente.
Quajcòssa. Qualcosa. Qualche cosa. Con qualment. Come qualmente (St.
Quajcossètta. Qualcosetta. V.Quejcossètta. Semif. in Targ. Viaggi V, 194 – Buon.
Tancia V, 2). Come. Che.
Quajcossorinna. Qualcosellina.
Quajdùn. v. a. che ora dicesi più volentieri Qualóra. Qualora.
Queighedùn. Qualcuno. Qualcheduno. Quànd. Quando. -

Quajètta. . . Piccola quaglia. De quand in quand. Di quando in


Quajghedùn. V. in Quajdùn. quando. A quando a quando.
Quaijn quaijn. V. Cain. Fin quand? Infino a quando? Insino
Quajò e Pover quajò. Povero baggiano. a quanto? (Firenz. op.).
Corbellone. V. Badée. Quand se sia. Di punto in bianco.
Quajòtt. Quagliotta. Anche di subito – Quando che sia.
Quajòtt. fig. Cogliluvio. V. Badée. Quan quàn. Ani ani. Verso con cui si
chiamano ed allettano le anitre.
Quajottéra. Quaglierajo?
Pal de quajottera. Stollo. Quanquàn. met. Lo stesso che Padellott
Quaj-qua-jòtt. Qua qua riqua. Il verso o Ancdòtt (naneròttolo). V.
della quaglia. – V. anche Quajroeù. Quànt. Quanto.
Quajroeù che anche diciamo Ossètt e Anch quant. Ancorchè. Quantunque.
Sebbene.
Quajºuajòtt. T. di Cacc. Quagliere.
Quaglieri. Strumento con cui si imita A quant. A quanto?(prezzo) Gh. Voc.
il canto della quaglia. Il Quajraeu pro Giugà a quanti ghe n'hoo o a quanti
priamente è il quagliere allettajuolo se ghe n'ha in man. V. in Man.
del maschio della quaglia. L'ossett In quant a. Quanto a.
è parte del quagliere, cioè a dire la quant a mi o sim. In quanto a
ne è il cannello, e usasi più parti me(Bracciol. Sch. Dei XII, 6o).
r
Pol. III. - 4
QUA (426 ) QUA
In quant a quest. In quanto a que Mett-giò i quarant'or. Esporre le
sto(Buon. Tancia III, 1, . quarant'ore; – e fig. Imbronciarsi.
O tant o quant. V. in Tant. Quarcià. Coprire. Ricoprire. V. Quatta.
Per quant. Per quanto ho udito Ognun cerca perucch per quarcia
(Tasso Aminta II. 1 ). -
tegna, Quarcià i cavij gris coi pe
Per quant l'abbia faa e sim. Per rucch biond, ecc. V. in Perùcca.
molto ch'egli abbia fatto e sim. Quarcièll. V. Covercèll.
Quante mai. Quanto mai(“tosc. T. G.). Quardónza. Quarto d'oncia.
Tant e quant e nun. Da quanto noi. Quardóra. Quarto d'ora.
Quantitàa. Quantità. Ciappa el quardora bon. Pigliar uno
In quantitaa. In buon dato. in buon punto.
Quantitativ. s. m. Il guanto. Quardorètta. Quarticello d'ora. In manch
Quantum. s. m. . . . . E voce introdot d'on quardoretta. In men d'un quar
tasi fra noi dopo che la nostra città ticello (Fortig. Ricciard VI, 52).
è venuta in quel fior commerciale che Quare. Il Quare(Poemet.poet. cort. II, 8).
i beni nazionali le seppero procurare. Non sine quare. Non sine quare. Non
In quantum poss. Secondo mio potere. senza cagione. Non senza il perchè.
Quaranta. Quaranta. Quarella. Quarella Fag. Forz. tiag. Il ,
Ciod de quaranta. V. in Ciòd. 1, 2, 1o). La nostra pronuncia sente
Di l'ofizzi di quaranta foeuj. V. Li dell'antico latino, giacchè, a detta di
ber desligaa in Liber. Aldo nipote, i marmi e i libri antichi
Fà quaranta e des trenta. Fallire. leggono Querella.
In quaranta. . . . dicono i Tessitori Quarella. Disputa. Quistione. Querela.
le fila di tale numero all'orditoio Vess in quarella. Essere in lite, in
Vess in di quaranta di. Essere nella quistione, in guajo. – Essere in istato
quarantena del puerperio. d'accusa.
Quarantan. Carantano? Moneta forestiera Quarella. Accusare; e cont. Quarellare
ch'ebbe corso in Milano fin verso il (Fag. Av. pun. Ill, 15).
165o, epoca in cui fu bandita. Quaresimal. s. m. Quaresimale. Corso di
Quarantenna. Quarantana. Quarentana. prediche quaresimali.
Spazio di quaranta giorni. Quaresimal. s. m fig. Caval di battaglia.
Fagh fa la quarantenna a ona no Quaresimal. ad. Quaresimale. Quadrage
vitaa e sim. Tara per uso. Il Rebus simale.
rumorem demere dei Latini.
Quaresimalista. . . . . Predicator quare
Fà la quarantenna. Fare la quaran simale.
tana nei lazzeretti Quaresma. Quaresima. Quadragesima.
Vess in la quarantenna. Fare il parto. Quaresma alta. Quaresima alta.
Quarantènna. Quarantina. Quarantena. Quaresma bassa. Quaresima bussa?
Quarentina. Serie di quaranta cose. Vess longh come la quaresma o co
Quarantin che con altri nomi di cesi an me la famm. ſig. Esser più lungo o
che Melgonin, Formentoniu, Melgot maggiore che il sabato santo. Essere
tiu, ed anche Ostàn. . . . Specie di più lungo che la quaresima. Essere
grano turco più corto e dolce del assai tardo nelle cose sue. Il Proven
l' ordinario, che si suol seminare a zale Longuo coumo caremo.
maggio in quei campi che prima erano Quart. Quarto.
a segale. El terz e el quart. V. in Tèrz.
Quarantin. All. di Fasoli, Persegh, ecc. V. On quart d'on omm. Un Gigante
Quarantor. Quarantore. Quarant'ore. Una da Cigoli.
deile solenni esposizioni del SS. Sa Quart. Quarto('tosc. – poem. aut. pis.).
cramento, che gira di chiesa in chiesa Appartamento. Anche gli Spagnuoli in
della citta nel corso dell'anno. questo senso hanno Quarto.
Avegh-sù i quarantor. ſig. Essere º Quart. Quarto Osservate ogni apparta
imbronciato. Lo stesso che Avegh-sù mento e quarto disse il Fag. fame V
el muson. V. in Muson, 4o e l.).
QUA (427) QUA
Quàrt.... Gomitoletto di reſe del valore Ciappaa o Ciappaa in di quart de
di un soldo o poco più. Forse così detto dree. scherz. in gergo.... Lavorante
perchè del peso d'un quarto d’oncia. di sarto – Ciappàda . . . . se donna.
Quàrt. s. m. Quarterone. Quarta. Quarto. Ninà i quart. Culeggiare. Sculettare.
Il quarto della luna. V. anche in Lünna. Perd i quart. Cader l'abito a brani, a
Andà a quart. fig. Esser pazzo a quarti a quarti. Non se ne tener brano.
punti di luna. Dicesi di chi ha una veste logorissima.
Avegh on quart de lunna invers. Quart dedree.... Quarti deretani.
Aver la luna a rovescio. Quart denanz. Lo stesso che Partid.V.
Batt i quart. Batter la luna. Essere Strecc de quart. Povero in canna.
di mal umore. Quàrt. T. di Stamp. e Libr. In quarto.
Pati i quart de lunna. Andare a Quàrta. . . . . . . Specie di peso ch'è
punti di luna. la quarta parte di una libbra nostrale,
Vess l'ultem quart de lunna. Essere cioè sette once se grossa, tre se sottile
nell'ultima sua quarta la luna (Cre – La Quarta dei diz. ital. vale sol
scenz. Agr. Il I, 25). tanto pel nostro Quartee o per sorta
Vess tajaa in d'on bon quart de di misura astronomica.
lunna. . . Esser tagliato in buona luna. Lira pù quarta men. V. in Pù.
Quàrt. T. d'Arald. Quarti di nobiltà. Mezza-quarta . . . . Metà del peso
Avegh i cinqu quart. Esser della di cui nel tema.
costola d'Adamo(Buon. Tan. IV, 6) Es Quàrta. . . . . . . La quarta parte del
ser quartiato o nobile da tutti i quarti. braccio nostrale, cioè tre once.
Quàrt o Covèrc. T. d'Archibug. Fucile. Quàrta si usa anche nella frase Dormi
Martellina perchè anticamente avea de la quarta. V. in Dormì.
figura di martelletto. Quàrta. Quarta(Diz. mus.).
Pian. Contrabbacinetto – . . . Dosso Salt de quarta. V. in Sàlt.
= Paletta. Faccia =.... Foro per la Quàrta. s. f. . . . . La quarta porzione
vite = Pedin. Piedino = . . . . Tallone. del proprio avere disponibile a libito
Quàrt. T. de Macell. Quarto. La quarta del testatore.
parte d'un bue, d'un vitello, ecc., Quàrta. Quarto (Cant. Carn. I, 78). La
macellato. quarta parte della canna o del braccio.
Quart denanz. Quarto davanti. Cia Quàrta. Un quarto di braccio. Equivale
scuno dei quarti anteriori. Dividesi in a tre once o sia a 15 centimetri circa.
Pecciafett. . . . . – Spalla. Dorso. Quàrta. T. del Giuoco di picchetto.
Quart dedree. Quarto di dietro. Cia Quarta. Quattro carte seguenti di ca
scuno dei quarti posteriori. Dividesi in daun seme che valgono quattro punti.
Cossin. . . . . - Ciav. . . . . – Lonza. Lom Quàrta. T. delle Scuole. Quarta classe.
bata. Lonza = Panscia. Pancia.
Quartàl. Quartale(Metastasio Lettera 19
Quart de polaster, de capon e sim. gennaio 1752). Una delle quattro rate
Quarto di pollo, di cappone? e sim. nelle quali vengono pagate a musici,
Quàrt. T. di Mascalc. Quarti ne cavalli. ai ballerini e ad altre genti di teatro
Quàrt. T. de Sarti. Quarti. Quelle parti le proprie scritte.
d'una veste che pendono dalla cin Quartàn. Alunno della quarta classe.
tola in giù. Quartanèlla. Quartanella.
Ciappà i quart denanz. Pigliare un Quartànna. Quartana. Febbre quartana.
passo inanzi(Tac. Dav. Perd. El. 2o). Avegh la quartanna. Essere quar
Pigliare i passi innanzi (Borgh. Lett. 61 tanaro (Firenz. Op. VI, 218). Essere
in Pr. fior. IV, Iv, 52). Metter le mani quartanario.
innanzi. Mettersi o Cacciarsi la via o La fevera quartanna i gioven i e
la strada tra gambe. Pigliare i passi resana, per i vecc la fà sonà la cam
innanzi, od anche assolutamente Pi panna. V. in Féver.
gliare i passi. Antivenire, provvedersi Quartanna doppia. Quartana dop -
pei futuri bisogni e per quello che pia. Febbre con accesso che torna due
possa avvenire. volte in tre giorni e riviene il quarto.
QUA (428) QUA
Quartanna porca o ostinada. Quar quinterno, come si fa quando per cor
tanaccia lunghissima. rezioni o per comodo non si è stam
Quart-d'aspètt. Quarto d'aspetto (Diz. pato che un mezzo foglio.
mus.). - Quartin. V. in Càrta.
Quart-d'ónza. Un quarto d' oncia. Quartin. Quartuccio. La quarta parte
Quart-d'óra. Un quarto d'ora. della metadella nostrale da granaglie
Quartée. Quarto. Quarta. Misura delle (mitàa).
cose aride che tiene la quarta parte Quartin per Mesurin. V.
dello stajo. Quartin . . . . . Monetina da venticin
Fann-giò on quartee. Andare a boc que centesimi.
ca di barile(“tosc. – T. G.). Quartin. Ad. di Cavalér. V.
Mesurà i danee contel quartee. Quartinètt. V. Quartin. (pollo?
Misurare le doppie collo stajo. Quartinètt de polaster. Quarticello di
Quartée. Quarto. La metà della mina no Quartinna Quartina.Quadernario.Quader
strale da vino equivalente a 65 coppi naro. Quadernale. Quaternario. Strofa
della soma da vino decimale – e la Me di quattro versi.
tà della mina nostrale da grano equi Quartiroeü. Ad. di Stracchin. V.
valente a 46 coppi della soma decimale. Quartirocù . . . . Erba che nasce nei
Quartér. Quartiere in genere, nostri prati dopo il terzo taglio, cioè
Quartér (in ispecie). T. mil. Alloggia dopo l'ultimo raccolto del fieno, nei
mento; e secondo specie Quartiere, prati stabili si fa pascolare alle bestie,
Caserma, Padiglione, ecc. Alloggia ne” marcito marcire.
mento urbano dei soldati. Quartirocù. V. Covertiroeü.
Consegnà in quarter. . . . Assegnar Quàsi. Quasi. V. Squàs.
per carcere il quartiere, relegare in Quàssio (Legno). Quassia. La Quassia
quartiere per punizione. amara L.

Quartermàster. Quartiermastro. Quàtt dicono i cont. brianz. per Quàtter


Quartètt. Quartetto(Diz. mus.). Pezzo di P., e lo dicono specialmente quando
musica cantabile o sonabile in quattro è unito ad altro numero, come Quatt,
persone, detto Quatuor dall'Encycl. cinqu sold, ecc. così come in Toscana
Quart-fals. . . . . Specie di malattia nel mozzano l'otto e il venti dicendo,
cavallo consistente in una suppurazio Ozzoldi, Venzei soldi – Anche il tra
ne fra il corno e il suolo dell'unghia. mutar l's in z è comune al contadi
Quartiliér. T. milit. . . . . Quel soldato name d'ambi i paesi, chè in Brianza
a cui per turno sono affidate la cura. pure pronunciano El 2ò minga per
e la pulizia del proprio quartiere. El soo minga. -

Quartin o Quartinètt. Appartamentino. Quattà che anche dicesi Quattà-sù e Quar


Quartin. Quartuccio – Al dim. Quartuc cià. Coprire. Ricoprire. Covertare –
cino(“tosc. – Tom. Giunte). Misura delle Vi si sente l'ital. Quatto, Acquattato.
cose aride che contiene la 64. parte No avegh camisa de quattassel cuu.
dello stajo milanese. Nell'Alto Contado, Esser povero in canna. Esser al verde.
nella Brianza, ecc. questa identica Farla male. Fare pentolini o de' pen
misura è detta Terzin. tolini. Tapinare. Essere miserissimo.
Quartin. . . . . . . Nelle biche di fieno Quattà-dent. Involgere. -

dicesi così un quarto della bica (cass). Quattà el coeur. Trafiggere il cuore.
Quartin. T. di Lib. e Stamp. . . . . La Trapassare il cuore.
quarta parte di un foglio di stampa. Quattà-giò. Ricoprire.
Quartin. T. di St. Baratto. Carticina. Quattà i oeucc. Bendar gli occhi.
Cartuccia. Foglio che si ristampa per Quattà i scagn. V. in Scàgn.
cagion d'errori, per pentimenti del Quattà i vit. V. in Vit.
l'autore o simili. Quattà-sott. Mantellare. Ricoprire,
Quartin. T. de'Lib. Carticino(Antologia Quattà-sù. Coverchiare. Coperchiare.
dicembre 1822, pag. 562). Rincarto. Quattà-sù el foeugh. V. Romentà.
Quinternetto che s'inserisce in un Quattà-via. Mantellare.
QUA (429 ) QUA
Quattà. fig. Ricoprir uno delle mancanze Dinn quatter. Dirne di quelle fuor
che fa(Nelli All. di Ved. I, 2). Man della messa(Vas.). Tirar quattro moc
tellare. Scusare. Palliare. Inorpellare. coli (Pan. Viag. Barb. I, 62). Tirar
Quattà. T. de Conciatetti. . . . Così di due moccoli (id. Poet. I, v1, 6). Dire
cono per eccellenza il porre il tego un carro di villanie. Dare una canata.
lino per concavo su le fessure. Cantare un vespro. Vuj dighen quat
Quattà. T. Music. Abbagliare. ter. Gli vo dir dodici parole (Cecchi
Quattàa. Coperto. Quattaa ben. Ben co Incant. II, 5).
perto (“tosc. – T. G.). Ben vestito. Fà el diavol a quatter. V. in Diàvol.
Quattàa. Ad. di Lègn (carrozza). V. Fà in quatter. Quadripartire.
Quattaballètta. s. f. T. degli Ottonai... Sp. Fass o Mettes in quatter. . . . Fare
di copridado. ogni sforzo per riuscire in checches
Quattabòtta o Bavarés. T. de Sellai . . . . sia e spec. in servigio d'alcuno – Il
Quelle parti d'una collana ne ſini Mettersi in quattro dei diz. vale altro.
menti a collana che cuoprono la botta. Guadagnà quij quatter. ironic. Non
Quattacamin che anche dicesi Paracamin guadagnare l'acqua da lavarsi le mani.
e Parafoeùgh. . . . Arnese di tela di L'è come duu e duu fan quatter.
pinta o simile con cui si tura la bocca Esser quattro e quattr'otto. Due e due
di un cammino che guarda nella stan hanno a far quattro.
za allorchè non vi si fa fuoco. Il fr. Loeugh pij di quatter Marii. V. in
Devant de cheminee, il piem. Contra Loeugh pij. (di pugna.
fornèl o Parafornèl. Quatter bon cazzott. Un rifrustetto
Quattacossin . . . . Specie di drappo di Quatter gatt. Quattro gatti.
seta o simile con cui si ricuopre fra Quatter vocult tant. Quadruplo. Qua
giorno il letto, e principalm.° da capo. druplice. -

Quattàda. Coprimento. Quij quatter. Que pochi. Dopo avè


Quattadùra. Coperta. Coverta. Copertura. scoduu quij quatter. Riscossi que po
Quattadura de scagn. V. in Scàgn. chi(“fior. Salvadanajo 55).
Quattadùra o Camisa o Soracovèrta per Spartì in quatter. Quadripartire.
rimessa. . . . . Coperta di tela per Toeiù-sù i sò quatter. Toccarne. Es
coprir le carrozze nelle rimesse, la sere battuto.
quale scende fino alle ruote. Vanzann quatter. Volerne un ruotolo.
Quattapistòll. . . . . La voce Quattapi Quàtter. s. m. T. de'Macellai. . . . Sp.
stoll è usata dai Pellicciai per quella di Barella concava nella quale si but
pelliccia che ricopre la fonda, per Co tano per il momento le trippe e le
prifonda se m'è lecito così chiamarla. entragne degli animali bovini all'atto
Quattàss. Ricoprirsi – Scusarsi. che si macellano, per poi traspor
Quattastràsc. Coprimiserie?(il Tom. Giunte tarle in essa altrove.
lo spiega in altro sig., ma a me pare Quattercént. Quattrocento. Sti quatter
averlo sentito in questo). Pastrano. cent ann che stemm al mond. Questi
Quàtter. Quattro – Al plurale i Toscani quattro di che abbiamo a stare al mon
usano Quattri così come Centi (Targ. do (Cecchi Dissimili l , 1 ).
Viag. IV, 25, 154, 156) e così come Quattercentista. Quattrocentista.
I setti. Per es. Gh” hoo duu sett. Ho Quatterpée. Quattropiedi (Scappi Op. p.
due setti(Monig. Serv. nob. II, 55). 9, p. 122 figura). Arnese di ferro che
Besogna mai di quatter ſin che no suol essere una lastra circolare sorret
l'è in del sacch. Non dir quattro se ta da quattro piedi, come i treppiedi
tu non l'hai nel sacco. lo sono da tre, di cui si fa uso nelle
Daghen quatter o Mollaghen quatter eucine per metter a fuoco pignatte, eC,
secch come niscioeur. Dargliele sode. Quattòrdes. Quattordici.
Picchiarlo sodo (“tosc. – T. Giunte). Avegh el post del quattordes. Lo
Zombare. Dare o Appiccar nespole o stesso che Vess on gamber fig. V.
noci o pesche. Dare una nespola secca. Struppia-sett mazza-quattordes. Ro
De quatter facc. Quadrifronte, domonte; e a siffatti bravacci a cre
QUA (43o ) QUE
denza suolsi dire per burlarli Piano un quattrinaccio. Non avere un mini
ch'e non si levi polvere. mo quattrinello. Non ce ne cantar uno.
Tredes dì o Quindes di quattordes Aver soffiato nel borsellino. Non potere
mia. Buon pasti e buon sonni: quat o Non avere da far cantare un cieco.
tordici miglia in quindici giorni(“tosc. I Fr. dicono N'avoir ni croix ni pile.
– T. G.). Dicesi d'uomo comodone. On cinqu quattrin de formaj o On
Quattr'àss. s. m. . . . . Specie di navi sold de formaj. Un gigante da Cigoli.
cello in uso sui nostri laghi, così detto On miserabel quattrin. Un misera
dalla sua forma. L'antico Barlonco bile quattrinuccio. Un quattrinello.
della Crusca avrebbe ad essere in On quattrin men in d'on scartozz.
qualche parentela con questo Quat V. in Scartòzz.
tr'ass, salva quella diversità che corre On trii quattrin de donna. V. Trii
fra un oggetto simile alquanto al cono quattrin.
tronco ed uno simile al cilindro. Pare Quattrin de la cros.... Sp. di quat
il Monoacilo dei Greci, il Passacavallo trino così detto da una croce nel conio.
del Diz. artig.; il Guscio (barca d'un Quattrin de l'effa... Sp. di quat
pezzo o canoto) del Targ. Viag. trino così detto da un F nel conio.
Quattrènna.... Nome collettivo di quat Quattrin de l'emma. . . Sp. di quat
tro esseri. trino così detto da un M nel conio.
Quattrin. Quattrino. Monetina di rame Quattrin del sé. V. in Só.
che fra noi era l'8o.” parte della lira. Someneri desembrin el var manca
Anca on quattrin besogna tegnill trii quattrin. V. in Somenéri.
de cunt. Chi male tratta un quattrino Vorè el fatt sò o la soa part finna
fidar non gli si debbe un fiorino. Chi a l'ultem quattrin. Voler la parte sua
non istima un quattrin, non lo vale. sino al finocchio o fino ad un quattrino.
Avegh cinqu quattrin in su la pell Squartar lo zero. Essere uno squarcia
Lo stesso che Stà fisegh. V. piccioli. -

Aveghen in cinqu quattrin. Aver Quattrin. Quattrinata. Quantità di roba


una battisoffia o battisoffiola. Mangiar che vale un quattrino. Per es. Demm
bietola. Aver paura. on quattrin de scires. Datemi una quat
Dà l'anema per on quattrin. Dare trinata di ciliegie.
l'anima per un garofano (Fag. Rime Quattr'ocucc. scherz. Le Barelle. Gli oc
V, 75 e. l.). chiali. Tirà a voltra i quattr'ocucc. Ti
Dann cunt fina a l'ultem quattrin. rar le barelle, cioè metter mano agli
Darne conto fino ad un picciolo (Pr. occhiali(Fag. Ing. lod. II, 9).
fior. IV, III, 99). Quattr'oeùcc ... Chi porta per abito gli
Filà el quattrin o Tirà el quattrin. occhiali, e questo tale i Siciliani chia
Squartar lo zero. Essere avarissimo. mano anch'essi per isch. Quattrocchi.
Gh'hoo sett quattrin de spend Quattroeusa che altri dicono Quattroeusna
In la contrada de san Clement e sulla Montavecchia Sprèlla diversa
A toeu ona lira de pomitt dall' altra che noi pure nominiamo
De fà stà alegher i nost gossitt, gossitt, gossitt, Sprèlla. Quadrello? (Cresc. Agr.). Seto
e battesi il gozzo, dicesi per ischer lone. Equiseto. Asperella. Rasperella.
zare un gozzuto, e lo scherzo sta Brusca. L'Equisetum sylvaticum de'
nelle prime parole Gh'hoo sett che bot. diverso dall'Equisetum arvense
pronunziate svelte suonano Gossett. (sprella) del Basso Milanese. Erba assai
Metteghen in cinqu quattrin. Dare dannosa a cereali.
altrui una cusoffiola. Quàzza per Coazza. V.
No avegh nanca la cros d'on quat Quèj. Qualche. On quei piatt. Un qualche
trin o gnanca on quattrin de fà cantà piatto. Ona quei voculta. Qualche volta.
l'orbin. Non aver addosso una croce Quejcòss o Quejcòssa. Qualche cosa.
(Fagiuoli Rime). Non si trovar una cro Credes quejcossa. Credersi d'essere
ce addosso (Burch. Son. 128). Non qualcheduno ('tosc. – T. G.), cioè
aver un becco d'un quattrino. Non avere uomo da qualcosa.
QUE ( 431 ) QUE
Fass cred quejcossa de gross. Farsi Quell di orecc d'oss. V. Diavol.
dei quali e dei cotali. Quell lassù. Iddio; e fam, Sant'Alto.
L'è mej quejcossa o pocch che Quell lassù el fa la part a tucc. V.
nagott. Egli è meglio tale e quale che in Pàrt.
senza nulla stare. Chi gode una volta Restà in quell. V. in Restà.
non istenta sempre. S'el parquell. Chi l'avria detto di lui!
Quejcoss vegnarà voltra. Cosa fatta Son propri quell. Io son dess' io.
capo ha. Quejcossa sarà. Qualche santo Vess quell di trentatrii fastidi. Es
sarà (Pan. Viag. Barb. I, 16). ser ne guai fino a gola. Aver da pet
Quejcossètta. Qualcosetta(Magliab. in Pr. tinare lana sardesca. Aver da petti
fior. IV, 1, 1 o6). Qualcoserella. nare. Aver da grattare. Essere in fasti
Quejcossètta. Qualche imbeccatella. di gravi, in travagli grandi.
Quejcossorinna. Qualcoserella. Quèll. . . . . . . Si usa sottintendendo
Quejghedùn. Qualcuno. sempre Omm che vende la data mer
Quèll. Quello. canzia, e implica assolutamente idea
Diroo ammì come diseva quell. Dirò di vendiroba che gira per città o che
anch'io col proverbio. ha bottega ambulante o posticcia. Per
El farav quell che se sia. Si mette esempio Quell del lin vale linajuolo che
rebbe a far alla lotta col diavolo (Nelli vende il lino girando per città, men
Serv.pad. II, 7). Per ottenere un intento tre è Linatt chi ne ha fondaco stabile.
incontrerebbe qualunque periglio. Quell che fa ballà i can o i ors, ecc.
E per quell. E perciò. E per que Aggiratore di cani, d'orsi, ecc.
sto motivo. Quell che fa ballà i magattej. V.
Fass parent de quell. . . . . . Far Romanin.
conto del proprio avere e non più; Quell che fa i forz. Forzista (*tosc.
non isperare negli ajuti altrui. al dire del Tom. Sin. in Rivoltolone).
Fass vorè ben o Fass largh con Quell che fa i torni. Tornajo(“tosc.
quell di olter. V. in Bén. dice il Tom. Giunte).
Oh quell di capon, chi . . . vorii Quell che fa o che vend i padell.
vendi? Vien qua, de capponi '.. ven Padellajo. Padellaro.
dili? (Nov. Aut. San. l, 512). Quell che tacca-foeura i avis. Ta
Oh quell di pomm! Oh quell di per! volaccino.
Ohe dalle mele! Ohe dalle pere!(*tosc.). Quell che vend i tort. Tortajo(T. G.).
Oh voi che vendete mele, pere, ecc. Quell che vendla penna. Pennajuolo.
Oh quell'omm. Quell'uomo dal bene! Quell de la banca rotta. . . . . Chi
Per on sold o simile sont annò vende per le vie a prezzo rotto merci
mi o sont anmò quell. Per un soldo d'ogni genere.
o simile io sono lo stesso o vero Quell de la bandera. Banderale.
io rimango quel medesimo di pria. Alfiere. Pennoniere. Signifero.
Quest'ultima frase è tolta alle Poesie Quell de la bella levanda. . . . Ven
del Guadagn. I, 8o, e la prima pure ditor ambulante di lavanda.
nelle stesse Poesie I, 5o ove dice: Quell de la bella tila. Telajuolo.
Pur se il vetro vi rimetto, Venditor di tela.
Ho timor che mi sia detto Quell de la consolinna. Acquafre
Per sessantatrè quattrini scajo. Venditor d'acqua fresca indol
Son la stessa Tabarrini. (a questo. cita con regolizia o mele.
Per quell lì. Quanto a ciò. In quanto Quell de l'acqua fresca. Diacciati
Per quell lì tant. Per questo ( Fag. na – Sorbettiere. -

Mar. alla mod. II, 1o). Oh se parvi! Quell de la gabella de la saa. Sa


Quell di afari inutel o Minister di lajuolo. Canovajo del sale.
afari inutel. Affannone. Ardelione. Fac Quell de la legna. Catastajo.
cendiere. Factodo. Chi simula d'aver Quell de la lisca, preſa e zoffreghitt.
gran faccende e s'occupa di nonnulla; Zolfanellajo(“tosc. – T. G.). Escajuolo
il camarlingo dei nonnulla. (vende esca, zolfanelli e pietre focaje).
QUE ( 432 ) QUE
Quell de la majolega. . . . Venditor Quell di limon e di naranz. Ce
ambulante di majolica. dratajo. Limonajo. Venditor ambulante
Quell de la marmottinna. Marmotti di limoni, cedri e aranci.
najo(“fior. – Zanob. Diz.). Chi scorre il Quell di magioster. Quel dalle fra
paese facendo vedere la marmotta viva. gole – di fambros. Quel da' lamponi.
Quell de la paja. Pagliajuolo. Quell di maravej dicono i contadini
Quell de la polenta. V. in Polénta. dell'Alto Milanese ai Ciarlatani.
Quell de la sabbia negra... Ven Quell di melon. Poponajo. Cocome
ditor ambulante di polvere da scritto. rajo. Venditor ambulante di poponi.
Quell de l'asee. . . . Venditor am Quell di numeri del lott. . . . Chi
bulante d'aceto. gira per città col polizzino de numeri
Quell de la tila e del reff Refajuolo. usciti benefiziati al lotto.
Venditor ambulante di tela e di refe. Quell di occiali fini. Occhialajo.
Quell del brasì e de la carboninna. Quell di ocuv. Uovajo(tosc. – T. G.).
Braciajuolo. Chi gira vendendo brace. Quell di omber. . . . . Chi diverte il
Quell del carbon. Carbonajo. popolo per le vie con quello spettacolo
Quell de le belle gucce fine o vero fantasmagorico che diciamo Omber. V.
Quell di gucc. Spillettajo. Agorajo. Ven Quell di ostregh. Ostricajo.
ditor ambulante di aghi. Quell di pantofol. Pianella jo.
Quell de le figurine belle. Figurinajo Quell di penn. Pennajuolo? Ven
(“tosc.–T. G.). Stucchinajo. Ceroplasta. ditor ambulante di penne da scrivere.
Quell de l'incioster. . . . . Venditor Quell di per cott. . . . . Venditor
ambulante d'inchiostro, e se anche ambulante di pere cotte.
lo fabbrica Maestro di far inchiostro. Quell di pignocu. Pinocchiajo(T. G.).
Quell del latt in brocca. Caprajo. Quell di pollaster viv... Pollajuolo
Quell del lin. Linajuolo. ambulante.
Quell de l'oli. Oliandolo. Ogliaro. Quell di robbioeul. . . . . Venditor
Quell de l'orghenin. . . . . . Chi ambulante di raveggiuoli..... – o di
suona per le vie l'organetto. pani di vallonea da ardere.
Quell di cribbi (o di ombrell) e bof Quell di robbioritt de Montaveg
fett e bicocch. Stacciajo. Manticiaro. gia. . . . Venditor ambulante di ca
Quell di ferr e strasc e veder rott. ciuole da Montavecchia.
Ferravecchio. Chi compera o rivende Quell di scalfarott. . . . . Venditor
ferri rotti o sferre di qual.º genere. ambulante di scarferoni.
Quell di fibbi. Fibbiajo. Quell di scires. Ciliegiajo(“tosc.).
Quell di figh. Ficajo(“tosc. – T. G.). Quell di scoin. Granatajo.
Quell di foco senza foco... Chi ven Quell di sorbett. Sorbettiere ambulº
de per le vie i zolfanelli fulminanti. Quell di stecch. . . . . . Venditor
Quell di foeuj. Quel dai cartocci pei ambulante di steccadenti.
pagliericci. Quell di stoeuri. Stuojajo ambulante.
Quell di foghitt... Razzaio ambulante. Quell di stracchin. . . . . Venditor
Quell di frasch. Pampinatore? Bru ambulante di stracchini.
caviti? Sfrondatore (che la Min. pad. Quell di stringh. Stringajo.
poco felicem.º voltò in Frondatore)? Chi Quell di taccoini novi, ecc. Storia jo.
fa la frasca? Chi sfronda le viti per Quell di tapeti. Celonajo? Venditor
venderne i pampini freschi ai pizzica ambulante di tappeti.
gnoli, ai fruttajuoli e sim. che sogliono Quell di tortej... Chi vende tortelli.
involtarvi il burro, i frutti, ecc. Quèll unito ad aggettivi numerali cardinali
Quell digandoll.... Colui che com preceduti dalla preposizione di serve
pera i nòccioli di pesche per cavarne anche a formare gli aggettivi nume
i semi (i mondej) e rivenderli ai ciam rali ordinali milanesi. L'è quell di quat
bellai, agli speziali, ecc. ter, di cinqu, di ses, di sett, ecc. È il
Quell di inguri. . . . Venditor am quarto, il quinto, il sesto, ecc. Noi
bulante di angurie. non diciamo cl sest, el settim, ecc.
QUE ( 433 ) QUI
Quèlla. Quella. (nol dico. Quia (Vegni al ). I enir all'ergo. Venir
In manch de quella. In men che alla conchiusione, conchiudere.
In quella; In quella che. In quella Quibus (Con). Quattrini. V. Danée.
(Pulci Morg. XXV, 257 – Lasca Nov. Quid. Voce latina usata da noi in
p. 525). In quello stante. In quello Ad quidº anche stato scritto At
(Fag. Mar. alla Mod. II, 9 – id. Amor quitt? A che proposito? A qual fine. A
non vuol avar. I, 9). Fra questo mezzo. qual uopo. A che fare. Il Fag. però nel
In questo mezzo. In quel mezzo. In Conte di Bucotondo III, I usa questo
quello che. In quella che. In quel tan Ad quid ma in bocca d'un notaio.
to. In quel mentre. In quel punto, L'è on quidsimil. Lo somiglia. È
On poo de quella per ellissi, e tal quasi una stessa cosa.
volta anche On poo de quella cossa. Quidem. Voce lat. usata comunemente
Un po' di discrezione - Un po' di creanza. nella frase Bene quidem, ed è lo
Quand l'è propri de quella bonna» stesso che Ben con ben. Per es. S el ghe
Quando ella è di quella d'oro in oro. pias bene quidem; se de no, amen. Se
Quella cossa de vess tutt duu sca vi piace, bene chidem; se no noi non
vezz (i brasc – Grossi Rime). Quell'aver ci siam visti(Zan. Rag. vana p. 145).
cionche amendune le braccia. Quidsimil. s. m. V. in Quid. -

Stà in su quella. Star sull'intesa o Quiescént. Acquiescente. Quiescente. Im


sulle volte o in sull'avviso o in sugli piegato riformato a più o men paga
avvisi. e richiamabile quando che sia a ser
Vess a quella. Essere a quel caso. vigio effettivo.
Vess semper a quella. Esser sempre Quiescénza. Riposo per a tempo. Sold de
da piè come i funari ( Cecchi Prov. quiescenza. Paga di riposo per a tempo.
p. 52). Rinfrancescare. In francescarsi. Quietà. Quietare. Quiescere.
Esser sempre alle medesime. Esser Credes de andà a quietà e inscambi
sempre quella bella Malm.) – L'esem dovè lavorà. Pensarsi d'andar a pa
pre quella medesima. scere, e bisognar arare(Caro Let. ined.
Vivere e morire in quella. V. Viv. II, 2 no e 527).
Queschi. Idiotismo di cui veg in Quischi. Quietà-giò. Abbonacciare. Calmare.
Quesitèll. l ... Quesito breve, andante, Rappaciare. -

Quesitin. º facile. Quietaa. Acchetato. Acquietato. Quietato.


Quesitt. Quesito. Quietativ. Quietativo. Anòdino.
Quèst. Questo. Quietituden. Quietudine. Quietezza.
Boeugna savè de quest. Questo è da Quiètt. s. f. Quiete – Con quiett. A po
sapersi che... – El pò fa queste al sato animo. Con calma di spirito.
ter. Può far questo e altro(Nelli Vecch. Quiètt. ad. Quieto.
Iiiv. II, 6) – Gh han de quest che... Fà per el quietto viver. Dare del
Gli hanno questo in sè che . . . – O buon per la pace.
quest o nagott. O vuo' questo o vuo' Lassà mai quiett. Non lasciar pi
delle pere – Quest che chi, Cotesto gliare sosta. Non rifinar di tormentare,
che costi (Nelli Serv. padr. I, 1 1 in Omm o Donna che pò minga stà
bocca fiorent.). Questesso – Restem quiett. Persona fattiva, che non sa
in quest. Stiamo in questo accordo. starsi, che vuol sempre esercitarsi.
Questor. v. a. Questore. A tempi della Podè minga stà quiett. Mai non
dominazione spagnuola era voce co stare indarno( Vas. 7o4).
mune tra noi per Amministratore era Quiett quiett, Cheto cheto. r . Quàcc.
riale, oggidì è voce morta. Ven- giò on acquettinna quietta
Questoraa. v. a. Questoria. Questura. quietta. Cade una pioggetta lenta lenta.
Quèstua. Cerca – Quèstua general. Cer Quiettamént. Quietamente. Chetamente.
ca generale(Magal. Op. 157). Quiettin. Chetino. Quieto.
Questuà. Questuare. Accattare. Quij. Quelli. Qui di maravej. V. in Quell.
Questuànt. Cercante(Mag. Op. 156). Que Quij. Quelle. Aveghen vunna de quij. Aver
stuante. - ne una (cioè grandisſº paura, fame, ecc.).
Vol. III, 55
QUI ( 434 ) QUO
Quin quin per Cain cain. V. (Maggi Op. Quintètt. Quintetto (Diz. mus.). Pezzo di
Vl, i 19). Guaito canino. musica cantabile o sonabile in cinque
Quinci. Voce it usata da noi nella frase persone.
Sta sul quinci e quindi. Lo stesso Quintili. . . . . . . Tressette giocato in
che Stà sui gallozzer. V. (anni. cinque persone(Maggi Fal. fil III. 2).
Quindènni. Quindennio. Lo spazio di 15 Quintin. Nome proprio usato nella frase
Quindes. Quindici. Vess in san Quintin o in sanquintin.
Giugà al quindes. . . . Fare a un Esser al verde. Aver futio ambassi
giuoco in cui vince chi primo ag in fondo. Essere nell'estrema miseria.
giugne ai 15 punti. Quintinna. T. di Giuoco e di Lotto spec.º
Pari el quindes de tarocch. V. Diàvol. Quintina(Zanob. Diz. in Lotto). Cinqui
Quindes di quattordes mia. V. Mia. na. Combinazione di cinque numeri.
Quindicina. T. degli Uffizi . . . . Il fatto Qui pro quò. Qui pro quo. Sbaglio. Erro.
nello spazio di quindici giorni. Quischi. Idiotismo ortologico comunis
Quinquènni. Quinquennio. Cinquennio. simo fra noi per amor di ritmo in
Quint. s. m. Quinto. luogo di Quist chi. Questi. Questessi.
Quinta. T. del Giuoco di picchetto. Questi che vedi. Questi che io dico – Lo
Quinta. Seguenza di cinque carte del stesso dicasi al sing di Queschi. Questo.
medesimo seme; vale quindici punti. Quist. Questi.
Quinta e per lo più al plurale Quint Quist. fig. busse. E si accenna colle mani
Scene (Mor. Cas. Contad. p. 17 – Alb. voler percuotere. Voeutt de quist?
enc. in Scenario e Incanalatura). Quei Quist. ſig. Danari e scherz. I Lampanti,
pezzi di scenario che si fanno avan I Secchi. Avegh de quist. Essere in
zare o retrocedere dentro alle loro in quattrini – El l'ha faa per quist. Lo
canalature dai due lati del palco sce fece per pecunia – I mei parent hin
nico di un teatro in ogni cambiamento quist. . . . I quattrini valgono meslio
di scena, detti Coulisses dai Fr. Fanno a un bisogno che ogni parente – Senza
parte d'ogni scena e vanno dai due quist se fa magott. A tutte le cose vi bi
fino ai sette e otto per parte, alti fra noi sognan danari(Cocchi Disc. tosc. I, 166).
braccia 16, e larghi braccia 5. Lo spazio Quist. Fiche. Corna – Et mai vist? basa
che è fra quinta e quinta è detto Strada quist ... Si suol dire così per ischer
da noi e da Toscani Lasca Intermedi) no, e facendo loro le fiche, ai cui iosi.
o vero Venula (Monigl. Bal. p. 3 , 1). Quist sora quist, indicando le corna.
Quinta. Quinta(Diz. mus.). Quistà. Acquistare – per Ciappà sig. 7.” V.
Salt de quinta. V. in Sàlt. Quistàa. Acquistato. Cosse et quistaa mò?
Quintadécima. Quintadecima. Che guadagno hai avuto di questo? V.
Quintal. Quintale. Cantaro? Cantare? Quistión. Questione.
Quintalmetrich... Cento libbre metº Quisti onà. Questionare.
Quintal vecc. ... Peso di 4 rubbi. Quistionètta. Questioncella.
Quinta maggior. Aria. Dicesi ai cinque Quitanza o Chitanza. Quitanza.
tarocchi ultimi o superiori, che sono Quitanzà. Quitare – Quitanzaa. Quitato.
Stella, Luna, Sole, Trombe e Moudo. Quitt quitt come stal d'apetitt . . . . . Si
Quinterna. Quinterno.Quaderno. Manata di dice per ischerzo a chi vogliamo tac
25 fogli di carta l'uno immesso nell'altro ciare per uomo non buono ad altro
Quinternett. Qualeruetto. Mano di cinque che a scannar pagnotte.
fogli di carta l'uno immesso nell'altro.
Quò a... l'er rispetto a... In quanto a...
Quintescénza. Quintessenza. Quondamm. Quondam. El fioeu del quon
Cercann la quintescenza. Cercar la damm Peder. Figlio di quondam Piero.
quintessenza di checchessia Salv. Gr.V,5. Quòniam (Fà el). Far lo gnorri o l'in
Trovagh la quintescenza ſi trovare diano. V. Fa de mincion in Mincion.
la quintessenza di checchessia. Quotizza... Assegnar lo scotto, ripartirla
Quintescenza. Nuvo.o. Subbisso. V. Sfra Quoto. Quoto. (quota.
gell. Ghe n è ona quintescenza. Le Quotia. Quota. ccolto.
si danno pel capo. vuozient. Quoziente,
SOPRAGGIUNTE AI VOLUMI PRIMO E SECONDO

E GIUNTE E CORREZIONI AL VOLUME TERZO.

AND ARM

= in Abonà ag. Fare un abbuono(“tosc. – T. G.). Andà comè. Sgomberare(“tosc. – T. G.) L'è
= in Abresgé ag. In ristretto. In compendio. andaa comè. Ha scaricato tanto(“tosc. – T. G.).
= in Acqua ag. Acqua brutta Risciacquatura(“tosc.). Andagh adoss. Andare sopra a che che sia. Far
Acqua de fior de ginestra. Acqua di fior di sequestrare che che sia(Gh. Voc. cit. il Cecchi).
ginestra(Targ. At. Acad. Cim. Il 1 ). Làssem andà-giò. Ponimi a piede. Scendimi
Acqua de giussunin. Acqua di gelsomini da cavallo.

(Targ. Ist. II, 15) Andadóra. ... . Nome che danno i Fornaciai a
Acqua de levanda. Acqua di lavanda o Acqua Quel grosso pancone attraversato da regoloni
stilata di spigo(Targ. Istit. II, 5oº). di legno sul quale si stanno ad allogare il ma
Acqua de roeus salvadegh. Acqua di rosel teriale nella fornace dal mezzo in su.

line o di prune (Targ. Istit. II, 454). = in Andrèia ag. Sant'Andreia el fregg el nega
Acqu d'odor. V. in Odor nel Vocabolario. dicono alcuni il proverbio di cui in Andreja
Acqua in bocca. Muci. Buci. (v. Moccà per nel Vocabolario.
Zittire nel Voc.). Silenzio; zitto; segretezza ve”. = in Anedin ag. Fà l'anedin. V. in Nodà nel Voe.
Acqua marscia. Acqua putrida(Cr. Agr. III, 15). Amèll de crosera. T. de Sell . . . Anello della croce.
Acqua morta. Acqua tepidiccia. V. anche in Bria e Capellinna.
Acqua morta. Acqua stante(Cresc. Agr. 1, 4). = in Anema ag.
Acqua possa. V. Pòss nel Vocabolario. De anim ghe n'emm domà vunna. Delle
a Avè faa on boeuccin l'acqua ag. Aver fatto anime se n' ha una sola(“tosc. – Tom. G.).
alla neve(Lasca Gel.). In anima e in corp. In petto e in persona.
Corp d'acqua. T. idraul. Massa d'acqua, a I donn gh han sett anem e on anemin ag.
a Guadagnà namch l'acqua che se bev ag. Non Le donne son come i gatti, se non danno col
guadagnar l'acqua da lavarsi le mani (Cr. in naso non muoion mai(“tosc. – Tom. Giunte).
Guadagnare). Racomandà l'anima. Raccomandar l'anima.
Lavà in dò acqu. Lavare in due acque, cioè Fare la raccomandazione dell'anima.
due volte(“tosc. – Tom. Giunte ). = in Ann ag. Ann d'acqua, Ann de nev, e sim
Passa l'acqua dove l'è bassa fig. Far lepre Anno piovoso, Anno nevoso, ecc.
vecchia. Volger largo ai canti. Compi i ann. Serrar gli anni(Gb. Voc. cit.
Acutt Ad. d' Odor. V. nel Vocabolario. Firenz. IV, 32 , IV, 169 ).
= in Adànm ag. V. Ponm d'Adamm nel Voc. L'ann de quest'ann. L'anno che corre. L'an
Agrèss per Assaltaa. V. in Saltàa. nata corrente.

Alascia de capell. Tesona(“tosc. – T. G.). a On ann con l'olter ag. Un anno sull'altro
Albis(Doninega in). V. Doninega in quest'Arp. (Lastri Op. V, 71 ).
Albor. T. d'Oroleg Perno del tamburo; il fr. Arbre. Portà ben i ann. Portar bene gli anni.
= in Alégher ag. Podè sta-sù alegher. Poterne Anonzià(Fass) ... Chieder accesso ad alcuno per
sputar la voglia, cioè deporne il pensiero. bocca de' suoi famigliari.
Alètta. T. d'Orolog. Paletta. V in Roeuda. = in Anticamera ag. Vess staa a la soa antica

Ambigu..... Piatto in cui sono a così dir ma mera. scherz. . . . . Essere andato a casa d'al
scherate le vivande che ne fanno parte. cuno senz' avergli potuto favellare.
= in Ambrosian(Don)ag. Un uomo tessuto alla piana. Aquil. s. f. p.... Nella nostra Accademia è nome
= in Ambroeus ag. Sant'Ambroeus el frecc el convenuto per indicare la settima lezione defregi.
coeus. . . In dicembre il freddo va crescendo. – in Aràa ag. Araa che tira drizz no pò fallà.
Amicizia(Avegh on'). Avere un'amicizia('tosc. – Prov. agr. che fig. si trasferisce a sinonimo
Tom. Giunte ) in mal senso. di Fa il dovere e non temere.
= in Amis ag. Gli amici non son mai troppi e Arciva per Stiva V.
tutti posson giovarci; de'nemici uno solo tassa Ari. s. f. pl. T. Teatr.... Drappelloni pendenti
ed e d'avanzo per farci molto male. per intervalli dalla soffitta del palcoscenico e
= in Amór ag. Amor de madregna e Amor pla rappresentanti nuvolaglia, cielo e sim.
tonegh. V. in Madregna e Platonegh nel Voc. = in Aria ag. Aria de nev. . . . . . Vento che
Ancora. T. d'Orolog. Ancora. Pezzo d'acciaio che minaccia neve.
serve a fare lo scappamento de gran pendoli. Aria morta. Aura morta(Dante Purg.).
= in Anda ag. Andà adree con la man o cont Aria. Aria dicono anche gli orologiai per vano.
el corp. Secondare l'andatura d'un corpo con Aria dell'imboccatura.
la mano o col moto proprio(T. G.). = in Arma ag. Metter d'arma. V. in Metter.
BAR (456 ) B AS
Presenta l'arma. v. Presenti nel Voc. = in Barbis ag. Fà on barbis a vun fig. Fare
Armadùr. T. Teatr... Nome delle armature che altrui uno sfregio.
sono sopravvia al palco scenico del teatri per = in Barbozzin ag. Mentino(“tosc. – Tom. C.)
reggere i congegni , i mulinelli, ecc. da ap Barozz e Barozzell. s. m. verso il Comasco per
pendere i teloni, ecc. le macchine, ecc. Barozza e Barozzinna. V.
Armandola. Mandorletta? Uno dei ferri da carrozze. Barzév in alcuni paesi lariensi per Mangiadòra V.
Ars de la set. V. in Set. Basa. Vasetto. Negli ostensori è quella modana
= in Asen(Ognidun cascia el sò) agg. Ogni gallo tura che regge il corpo vero dell'ostensorio.
raspa a se. Ogni grillo grilla a se. = in Basletta correggi la parola naturale (scorsa vi
On altr'asen adess. To qua o Vedi qua un per mero errore tipografico) in labiale o labiato;
nuovo bescio ! e agg quanto siegue: Il Redi nel Vocab. aretino
Asninèll. Micciarello. scrive che « Quell'arnese di legno a foggia di un
Aspa. Naspo – Quello del filatoio consta di Cros piatto grande in cui con la farina s'infarina la
o Crosin. Crociera – Dietta strencia... scem frittura, ed il quale serve altresi per grattarvi
pia = Dietta doppia. . . . . doppia = Coa... . il cacio con la grattugia, dicevasi ai suoi giorni
con Pollez. Perno = Paletta. . . . dagli Aretini Tefania e dai Fiorentini Tatteria -.
Assiètt. T. degli Orolog. Cerchio o Ciambella (E forse i Toscani s'ebbero la voce insieme col
dello spirale o del tempo. l'arnese dai montanari della Lunigiana e del Ge
Ast de la mocuia. V. in Mocija nel Voc. novesato che dicono Tefania o Stefania la no
Astànt. Astante. Guardia. stra Basletta, e sogliono girare per la Bassa Italia
Astantaria... Residenza degli astanti negli ospedali. vendendo tafferie e altrettali lavori di legi. .
Atàss. ... Picciolissima cavigliuola che intromessa Questo è il vaso identico che per usi identici,
nel pertugio che è da capo a ogni fuso da fila e oltracciò anche per mondar riso e legumi,
toio non lascia che la rotella(campanell) balzi adoperiamo noi Milanesi sotto il nome di Ba
fuori per di sopra, e assicura il giro del fuso. sletta, voce diminutiva di quella Dasla che quando
= in Att ag. In su l'att. Sull'atto o Nell'atto. Di è assai fonda nominiamo Ba lott. Le quali voci
scoppio o Di schianto( tosc.-T.G.).Immantinente. Basla, Basletta, Baslin, Baslott, Baslottin,
Baslottell compongono tutta una famiglia di
B assai più basso stato che non sia quella della
Bazzila, della Bazziletta e del Bazziloni a
Babil (Andà, Mandà e sim. al ). V. in Cagaràtt. quel modo medesimo che il Bacino o il Nappo
Bacchett de la moeuja. V. in Mocuja nel Voc. o il Bacile e la Bacinella o la Baciletta (se
= in Badée ag. Pastocchione. Pecoronaccio. Pin da Bacile voglianº trarre questa figliuola) sono
cherellone. Pinconaccio. Pinconcione. Pincon tanto più nobili del Catino e della Catinella
cello. Rapa( tosc.). quanto il metallo suol essere considerato più
Bagaggell. v. cont. dell'A. Mil. Il Botto (Lastri nobile della terra e del legno. I nostri buoni
Prov. V, 257). Boddacchino(“lucch.). La Rana vecchi poi, per desiderio di quella stessa pu
bombina dei natur o il Crapaud pluvial de Fr. lizia per cui la cuciniera gentile d'oggidi ri
Bagnaa(Mangià de. V. in Sùcc nel Vocabolario. corre talora anche fra noi ai piattelli allor
Balancié o Bilancié. T. degli Orol. Regolatore. chè vuol mondare o riso o legumi, solevano
= in Balla ag. Martell a balla. V. in Martell. tenersi in cucina due o più baslett, fra le
Banca. T. de Mugn. Nottola. Pezzo d'asse che quali specificavano per Basletta de la farinna
s'applica ai quarti della ruota. da mulino ed quella riservata alle sole infarinature, e questa
alle sue pale per ricevere la caduta dell'acqua. era la Farinajuola così noninata dai Toscani
Bancorin... . Nome dei piumacciuoli che reggono odierni(Tomm. Sin. in Tafferia). Fra noi i ven
il puntone (pollez) dell'albero da nuino. ditori di legumi, d'erbaggi, di frutte sogliono
= in Banda ag. A vegh la banda la saa. V. in altresì erigere la basletta in telonio(comtoir)
Sàa (assile) nel Vocabolario. sceverando e noverando i danari su quella me
= in Bandéra ag. Mett-feura bandera bianca. . . desima tafferia o farinajuola che un dica in
Esporre bandiera bianca in sig. di Esser pronto sulla quale momenti innanzi hanno svisato i
a calare agli accordi, a capitolare od arren fagiuoli, mondato le fave, sgusciato le casta
dersi; e dicesi al positivo e al figurato. gne. Dirò da ultimo che questa nostra Ba
Bandinn. T. de Parrucch.... Le parti piatte sletta, ancorchè condottasi oggidi a bassa con
laterali delle parrucche. dizione, vanta non ignobile origine procedendo
Ban inòn. T. dc Parrucch.... La collottola piatta chi dice dal greco B&axyo; (experimentum,
nelle parrucche ; la Plaque dei Francesi. probatio), chi dal latino Vas diminuto in Va
Dandón. Abbandono. sula, Vauletta, e per l'affinità del V col B
Barà.T. del Giuoco di Bara... Cogliere l'avversario. degenerato in Basuletta, Basletta, e chi dal
Barabba e Barabbòn. Lo stesso che Baloss sig. 1. V. romanzo Waschler(fabbricatore di vasellami da
= in Barbellatto ag. Primasso. tavola o da cucina ).
B1 A (457) B OT

e in Basiòtt ag. E il sicil. Lemmu. La sura Bianca scherz. per Név. V.


= in Bass e Bassètt ag. Queste voci trovano ri Vess lontan come el negher del bianch. V.
scontro nei dialetti di Sardegna: Sto bass. Cu Négher nel Voc. (gliuolo, Miolo.
stu meri, sto bassett. Custu mericeddu. = in Biccer ag. e ant. Migliuolo, Migliolo, Mu
Bassass el cervell. Scenarsi il cervello. Rimbambire. = in Biellatt. ag. Tegamajo(“tosc. – T. G.).
Bass de cervell. Fatuo. Scempio. Di cervel scemo. = in Biellòn ag. Tegamone(“tosc. – T. G.).
Basta, l'e assee. Serve. Serve cosi. Tanto serve(“tosc.). Bilanc. Bilancio. Ristretto di conti.
= in Bastón ag. Baston de pollee. Baston da Bilancié. v. Balancié in quest'Appendice.
pollajo(Alb. enc. in Ricamare). Bindèll de montùra. V. Montùra in quest' App.
= in Batòsta(Avè tolt-sù ona) ag. Averne avuta Binòtt per Tombòn de galetta. V.
una bussata(“tosc.). Biólla per Béola(pianta). V.
Batt. T. d' Orolog. Oscillare. Biottin. Ignudino(“tosc. – Tom. Giunte).
Battacanàffi dicono alcuni con voce venez. il Lenone. = in Birba ag. Birba chi manca... Dicesi da chi
Battidór dicono alcuni per antifrasi lo Sfrosadór. V. dà convegno per obbligare a stare nel convenuto.
Battidór. Ad. di Lùj. V. in Vöst. = in Bisgio. T. di Stamp. corr. Nome di quei
Battirocù. Battente di serrame. Il tedesco Anleg. regoletti sbiechi che abbracciano le facce di
Battùda. T. d'Orolog. Oscillazione. stampa dalle bande del telaio e forzati dalle
Baulée. Forzierajo. Cofanajo. biette le tengono ben assette.
Bava. Bava (ne' cerchioni di ferro). = in Bisgiorèll ag. Che pare un perlino.
Bavarés. V. Quattabotta nel Vocabolario. Bobarin. Buicina (“tosc. – Tom. Giunte ).
Bazegòtt per Masigòtt(cibo). V. Bobinè. . . . Sp. di stoffa di cotone.
Bazz. Bazzo(Domen. Facez. 166). = in Bºcca ag. Acqua in bocca. Muci. Buci. Zitto.
= in Beata e Beatinna ag. Pinza e Pinzetta. A vegli la bocca cativa. Aver la bocca cat
Beliàrd dicono que del volgo per Bigliard. V. tiva(“tosc. – Tom. Giunte). Sentirci mal sapore.
= in Beliètt ag. Beliett de pasqua. V. in Pàsqua. Nas che pissa in bocca. V. Nàs nel Voc.
= in Bèll ag. De novell tutteoss è bell. V. Novell. Per nun ona bocca pù e men l'è l'instess....
= in Bellèzza ag. Belluria(“tosc. – Meini in Lo diciamo per obbligare a starsi a pranzo
Tom. Sin. a Vaghezza). con noi chiunque temesse d'incomodarcene,
= in Bellezzinna ag. Bellezzina, e scherz. Bellez e nota bene a pranzo soltanto, perchè a tutto
zona(“tosc. – Meini in T. Sin. a Vaghezza). transito i Toscani dicono che Una bocca di più
Belli. Abbellire – Bellii e Abellii. Abbellito. in una casa fa , cioè porta spesa.
Dellimént. Abbellimento. -
Vess ona bocca finna. Esser boccuccia(“tosc. –
= in Bén ag. El ben l'è semper ben. L'elemo Tom. Giunte ).
sina e ben fatta anche al diavolo(“tosc. – Tom. = in Boffà ag. Te podet boffagh dedree. Soffiagli
Giunte). Se abbia più ragione il popolo con dietro(Cecchi Moglie IV, 9 ).
questi suoi proverbi, o se più il Sapienziale Boffettin. Soffiettino(“tosc.).
Si bene feceris scito cui feceris, lasciamo che Bois (Bottega de. Rosticcieria( fior. – Meini in
cuore e ragione se la sbrighino fra loro. Tomm. Sin. a Osteria ).
= in Denis ag. Benis bus. . . . Noi diciamo Con Bolgée. Borchi jo. -

fetti vani quelli che ci vengano dati dopo con Bolladºr. Bollatore ?
sumate le nozze o da chi passa a seconde nozze. = in Bombasinna gergo ag. Mollame.
Beritt. s. m. pl. Pecorelle. Sul Lago di Como si Bominà. Abbominare – Bominaa. Abbominato.
dicono così le Ondicelle. = in Dón ag. Sano parlandosi di strumenti, ar
= in Bertonà ag. Rappare uno(“tosc. – T. G.) nesi ecc. (Cr. esemp. Soderini).
= in Bèstia ag. Bestia incantada. Bestia incantata Fà i robb a la bonna o a la casarenga. Tes
(Lal. En. trav. II, 56). sere alla piana. Far checchessia alla fedelona.
Conoss el maa de la bestia. Saper da qual Menà bon. V. in Menà nel Voc.
piede uno zoppichi. Bonàscia(A la ). Alla fedelona.
Vedè la bestia. V. Batt i or in Ora = in Bondanza ag. Ciavo bondanza. Addio de
= in Bév ag. Dev a memoria. Bere a garganella. lizia. Addio galanteria(“tosc. – T. G.) ironic.
Bever. . . . . Dà manca on béver d' acqua. Non = in Bordòcch sig. 1.° ag. e volg. in Toscana
dare un bere a secchia. Non dare fuoco al cen Calabrone, del che veggasi in Négher nel Voc.
cio. Non dare ne meno un zolferino a baciare. Iordacù per Bordiocù. V.
= in Bevirarù ag. Beverino se di terra, Bicchierino = in Borsa ag Per quell che ghe ven in bor
se di vetro come quello delle gabbie; e talora sa. Per quel che gliene viene('tosc. – Tom.
promiscuamente (così il Meini in T.Sin. a Nappo). Giunte), cioè per l'utile ch ei ne ha.
Bev-sù ona seccada, on dispiasè. Succiarsi una = in Borsgioà ag. Pagano.
noja, un disgusto. Boscior (voce verbanense). Spin bianco. V. Spin.
= in Bianch ag. Ligaa in bianch. V in Ligàa = in Botèglia parti sg. Anell de veder inscimma
nella presente Appendice. al coll. Cercine( tosc. – Tom. Giunte ).
CAL (458 ) CAN

= in Bòtta ag. Ciappà de botta salda. Pigliare Caliber. T. d'Orol. Calibratoio. Piastretta d'ot
uno di punta(“tosc. – Tom Givnte). tone o di cartone sulla quale è segnata la
Botta de colanna. V. in Finimént in questº App. grandezza delle ruote degli oriuoli.
Bottéga!. . . . . Ellissi comunissima per chiamare Caliber a pignon. T. d Orol. Calibratoio da rocchetti.
i fattorini da caffè, da bettola e sim. Caliciºttſ In). In Ismirne(“tosc.) In luogo lontanissimo.
Bottón. Pianta. Negli ostensori- e nelle pissidi è il = in Calissoar ag. Gli Oriuolai dicono i loro
fusto che regge il corpo loro a mo' di balaustro. calissoar ( dal fr. equarrissoir) Stampi.
Bozzonella. . . . Sp. di bozzello inastato sulla razza Calzolar de donna – d'omm. . . . Calzolaio che
(trombetta) delle ruote da ſi atoi per agevo lavora sole scarpe da donna – da uomo.
larne il giro mossi che siano dalla serpa. = in Calzonitt ag. Calzonetti. Calzonucci(“tosc. –
= in Bràga ag. Braga de cuu se cred che ghe vocub Tom. Giunte ).
bia on pont, e gh'en veur duu. V. in Pönt. Canarin. T. teatr... Camerino. Nome degli stan
Draghètta. Staffetta – Spranghetta. zini laterali al palco scenico ne' quali si ve
Bragón. Staffone. stono gli attori – ed anche. . . . Residenza
Braminna. v. cont. verso il Comasco... Nuvolaglia dell' impresario e de' suoi impiegati.
grigiastra foriera di temporale. Camarin T. de' Fornaciai, V. in Piastrin sig. 3.”
Brancal per Castègn de maeuia. V. = in Cambialètta ag. Cambialina. Cambialetta.
Brasciocù. V. in Potans nel Vocabolario. Cambialuccia(“tosc. – Tom. Giunte ).
Brisa. Sizzolina. Aria fine e fredda (“tosc. – T. G.). = in Cambiavalutt ag. Cambiavalute(“tosc.-T. G.).
= in Bùi ag. Fà trà on bui. Bislessare. Cambrètt.... Uncinetti che posano sugli staggi
= in Bùla ag Fiorume(Fabr. 1 96 ). (stasgett) de' filatoi a reggere il filo torto.
Cassa de la bula. V. Càssa nella pres. App. = in Camèll ag. Vedè el camell. V. Batti or in Ora.

Bus. Ad. di Benis. V. più addietro nella pres. App. a Camer(el). ag. La Guardispensa(Dom Facez.33o).
Busàscia. Toppaccia(“tosc. – T. G.). = in Camera ag. Menà per i camer o per le
= in Buscà; ag. Le Piallature. belle sale. V. in Sala nel Voc.

= in Busècca ag. Andà-giò i busecch. Cascare = in Camisa (Levà-sù con la..... inversa) ag.
lo stomaco (Leop. Rim. 75). Fare una levataccia(“tosc. – Tom. Giunte ).
Busecchinna. Trippettina(“tosc. – Tom. Giunte). Andà a cà a mudà la camisa. ... Si dice

= in Bussolòtt ag. Giugador de bussolott. Tra scherz. delle genti di contado abitanti per oc
gittatore. Tragettatore. Giocator di mano. Ba casion dell'arte loro in città, i quali vanno in
gattelliere. alcune date epoche a riveder la famiglia al paese.
= in Butér ag. Butér de tocch dicono i Brianz. Camisa. . . . . dicono vari Fornaciai quell'Accol
per Buter de montagna. V. in Butér nel Voc. tellato di mattoni che usano fare presso le
mura della fornace allorchè allestiscono la cotta.

C Canisa. T. dei Fonditori di bronzo, ecc. Camicia?


Campàda. Intercolonnio. Intercolunnio.
= in Cà ag. Andà-foeura de cà. fig. Stonare. Uscir Campanell o Campanin. Rotella. Tondo che serve
di tuono. Dare una stonata. fig. Uscir di tema a tener accosto il filo dei rocchetti ai quali
(“tosc. – T. G. ). è sovrapposto sui fusi de' filatoi. Consta di
A vend a cà se fa ben e nol se sa. V. in Vénd. Cassa. . . . . e Fil de ferr. . . . .
Cà balenna. V. in Balènna. Campanna. Pirone ? Negli oriuoli è quella cal
Cà de bordocch. Ricetto da calabroni (Cant. lotta su cui il martelletto batte ore e quarti.
Carn. 186 ). Casa da piattole. Campanna. Campana. Negli ostensori è quella
Vess de cà Papis. V. Papis nel Voc. scatola di vetro che comprende in sè l'ostia.
Cabbiadùra de la molla. T. de Fabbri e Carroz... Campée. Massajo. Massaro.
Laccio della molla. = in Can agg. Can del mi aroeu. V. in Mi arocù.
Cadenna de giazz?..... Catena da ruote per L'è minga merda, ma el l'ha cagada el
ritegno in que luoghi ove sia ghiaccio. can. V. in Mèrda nel Vocabolario.
= in Cagà ag. E mi caghi. E si passi, io vo' Canà. s. f o Canal. T. de Mugnai. Tromba o
cacare(Dom. Facez. 33o ). Trombone del bottaccio (gorga).
Cagaratt. Toraja. Casaccia. Cancher, Cancarin, Cancarin. Canchero. Cancheri
Cagarin. Cacherellino d'uccelli. Cacolino di ba no. Cancherone. Cancheraccio(“tosc. – T G e
chi da seta(“tosc. – Tom. Giunte ). Sin. nota 3.“ a Gambero ). Persona malaticcia
= in Cagna. T. de Sellai ag. Il Diz. d'art. dice o incomoda o uggiosa; e fra noi anche Per
che i Toscani la chiamano Morsa a cosce, e sona di poca fede o di poca abilità negli affari.
per avventura volle dire Morsa da cosce. Che cancher d'on robb. Un canchero(T. Sin
= in Cagnòn pos. e fig. ag. Canone(“tosc. – T.G.). in Gambero). Arnese o Strumento disadatto o
Calcagnocui per Retenida. V. guasto affatto.
= in Caldaròn ag. Metti tutt in d'on caldaron. = in Candira ag e in gergo La Moccolosa.
Mandar tutti alla pari(Cr. in Mandare 5 XLV). Fenida la messa, l'è fenii i candir. V. Messa.
CA R (459 ) CE S

= in Candirée(Vess in sul) ag. e nob. Rilucere co Caregh(Color). Più tinto(Cresc.Agr.VI, 2 e XI, 3.1).
me lucerna sopra il candeliere(Vite SS.PP. 1, 9) Carèil o Capiceu o Cariota. T. d'Orolog. Roc
Candirón d'on onm. Sparagione(“tosc. – T. G.). che to. Dent. Ale.
Canelonin Reciolino. Cargadisc. Carichi simo.
Canestrell per Musiroeu de boeu. V. Cariota o Carell. Tentennella. Rocchetto. Rotella
Canetta. T. de Macellai. Mestola ( tosc. – Gior. verticale che muove immediate le macine nel
agr. VII, 446). Nel bove e quel prolungamento mulino.
dell'osso della spalla che è al disopra della Carrètt che porta i quint. ... Carretto da scene.
gamba dalla parte del ventre. = in Carta ag. Carta de paja. V. Paja nel Voc.
= in Camma d'orghen ag. Cann de ritornell. V. Carùspi per Pomm d'Adamm. V.
Ritornèll a el Voc. Casètt Smiracolone('tosc.).
Cànna .... Cannoccia vana di ottone col capo Vess on casett. Smiracolare('tosc. – T. C.).
tagliato augnato che intromiettesi nella matas = in Casin sig. 4. ag. Tegni casin. Tener l'o
sia della seta quando si vuole attortigliarla che in pastura.
al torcitoio. Casoeiù. Caciuola. In alcune parti del Canton Ti
Camuetta. . . . . . Cannuccia di cristallo che posa cino si dà questo nome alle forme del così detto
tutto lungo via la cosi detta stasgetta del fila Battelmatt o Formaj grass (V.) quando sono
tojo aſlinchè il filo passi liscio e senza rom Caspiada per Torciada. V. (piccine.
persi dalla rotella(campanin , al naspo. = in Cassa (da oriuoli) ag. fra le parti Spajazz.
Canon del nasc. . . . . Canna da mastio nelle Lunetta.
volticelle a tre quarti di ster-o. = in Cassa ag. Cassa de scunt. V. in Scùnt.
Canon del sprocch. V. in Sprocch nel Voc. Cassa. . . . . Il corpo di ciascuna rotella (cam
= in Canta ag. Cantà senza son. Cantare a panell) da filatoio.
secco( tosc. – T. G ). Cassa de cava. T. de Setajuoli. . . . Cassetta con
Fà canta on i trument. Far parlare uno quattro cilindruoli in cui s'allogano le matas
strumento(Magal. Let scient. ll , p. 2 i 6 ). sine di seta allora allora attorcigliate al tor
Cantinascia. Can:inaccia (“tosc. – Tom. Giunte ). citoio (tornell) (la paglia.
= in Cantinin ag. Cantinina. Can inuccia( tosc.) Cassa de la bulla. . . . . Il cassone in cui si trita,
= in Cantinna(Gb'è sott) ag. Mucina ci cova. = in Cassinna ag. Veuia la cassinna pien la can
Cantón e Canton cèll. Cantino(Tom. G.). timna o pure Ann le cantinna vocuja la cassinna,
= in Capelètt(conciatetti) ag. La voce è bolognese. ed a rovesc o Pien la cassin a vocuia la cantina...
Capelètt. T. delle Arti. . . . Ferro a cappello per Tino pieno, poco fieno; Tino sceno, lieno avémo.
ricoprire le testate di alcuni lavori. Cassón per pestà el zuccher. V. in Zùccher.
Capelett de colanna. V. Finiamént in questº App. = in Castègna nelle parti ag. Cuu. Ilo.
= in Capèll ag. Capella la pastorella. V. in l'a Castell. . . . Ne filatoi e ogni co.gegno di tra
Capellan. Cappellano (storèlla. verse che dalla pianta per mezzo della serpa
Capellania. Cappellania. porta il nuoto ai valichi.
Capètt de pettural. Ciappe da petto ? Castrà. Spuntare i tralci del poponi (melon).
Capettinma. T. de Sell. Ciappetta º Campanellina? Cava. T. de Setajuoli. . . . . Levar le matassine
Capetton. T. de Sel. Doppia ciappa. Campanelone. di seta dal naspo e passarle al torcitoio(tornell).
= un Capia ag. Suefaa a la capia. Appan caso Cavagna di botegli. Salvaſiaschi. Portagasch.
( fior. – Men in Tomm. Sia a Valpo . Cavalett. T. degli Agric..... La pelle che con
Cappa-néra. Uom nero Redi Op. V , 1 o 1 ). giugne le due verghe del coreggiato.
Cappassistént. . . . . Primo assistente. Cavalin. . . . Nella nostra Accademia è nome che
Capp bolladór. . . . . Primo bollatore. danno gli alunni alla seconda lezione dei Fregi,
Cappboschirei..... Capoboscaiuolo. = in Cavall ag. Non tutt i cavaj hin de posta,
Cappcaccia. Capocaccia. e non tutti paroll ne riten risposta. V. in l'arolla.
Cappcomplott. . . . Promotor di complotto. = in Cavedagna ag. I contadini le dicono Ca
Cappcompositor. T. di stamp Proto. vadagn , e le lasciano come lembi laterali in
Capp facchin. . . . . Primo facchino. ogni aratura; ii che forse le farebbe reputare
Capp de ca. Capo di casa Ion. Sin.). procedenti dal latino Caudanea.
Cappinfermée..... Primo infermiere. Cavrón. . . . Nell'Accademia braidense è nome che
Cappoperari.... Nella nostra Compagnia di Zap danno gli alunni alla quinta lezione dei Fregi
patori l'ompieri(guarda fuoco) è un sergente che = in Cazzuu ag. A vegli el cazzuu. Avere il ro
vigila e dirige i lavori di manutenzione delle majolo o il mestolo in mano(“ fior. – Meini
trombe, dei tubi, ecc. in Iomm. Sun. a Ramajolo).
Cappricevidór..... Primo ricevitore = in Cerca ag. Cerca che te cerca. Frusta e
Capptorcolée..... Capo dei torconeri. rifrusta.
Caragorell. . . . . Carruccio di cui si fa uso per Cespuli. . . . Nella nostra Accademia è nome che
inir di tritare le paglie in sull'ºia º danno gli alunni alla sesta lezione dei Fregi.
COL (44o ) CO R
= in Chiccherin ag. Chiccheretta(Mag. Op. 284). fatti credere ai contemporanei, tornarono un
= in Ciaccera ag. Con la ciarla trarrebbe le sogno pei posteri; e verso l'anno 177 o colonna
monache del monastero. e iscrizione scomparvero.
= in Ciaffag. Fa ciff e ciaff. Fare pesciolini Colombinna. Ad. di Prèja. V.
(“tosc. – Toni. Giunte). Sguazzare. Colonett. T. d'Orolog. Colonnini. Pilastri. Que'pi
Ciar de ciar. Lume di lume(Targ. Prodr. 1 81). lastrini per mezzo del quali sono congegnate
Ciar saraa(Dagh on). T. pittor. Cacciar di chiaro. insieme le due cartelle(platinn) d'un oriuoio.
Ciari(gergo). Lo stesso che Scuffia. V. Colonètta..... Ne filatoi è ognuno di quei gran
= in Ciav ag Dà-sù la ciav. Chiavare. Dar di ritti esterni che da imo a sommo ne circon
chiave all' uscio. dano i castelli e reggono i valichi.
= in Ciccio ciccio scherz. per Citto citto. V. = in Colór ag. Color del pan de mei. Color di
= in Ciél ag. Nol ghe sta o Nol pò stà nè in bossolo (Firenz. Op. IV, 31 ). V. anche in Pan.
ciel nè in terra. V. in Tèrra. Color nort. Color morticcio.
Ciélo (Sicut in ). V. Sicut nel Vocab lario. Color nibbiaa. Color nuvolato.
Cilinder. Cilindro. De color. Di colore(“tosc. – Tom. Ciunte).
= in Cilindrà ag. Cilindrare(“tosc. – Tom. G.). Non bianco nè nero.
= in Cimént(Mettal). Mettere a cimento tosc, T. G. = in Colzetta(Faa a) ag. Come il sacco del mugnaio.
= in Città a ag. Comandamént. Comandamento.
I Sessanta de Cittaa. V. in Sessanta nel Voc. I comandament di pajsan. V. in Tajsan.
Quij de la Cittaa. La Municipalita. = in Comenza ag. Vess manch assee de comenzà...
Vess de Cittaa. Essere Municipalista. Essere troppo poca cosa.
= in Cóa ag. Cascià do, tre cov.... Mettere = in Comiſo ag. Come va(“tosc. – Consciaa
la prima, la seconda, la terza coda, e dicesi comifo. Concio come va . A modo e verso.
de pavoni, dei tacchini e simili. = in Conissión ag. Fà de commission. Fare a
Tirà la coa al diavol. T. di Stamp. V. in posta(Alleg. p. 1).
Diavol nella pres. App. = in Comod fig. agg. Duu stee comod. Due staja
Còcch. T. d' Orolog. . . . . Il copribilanciere. alla larga (Gh. Voc. cit. il Sacchetti).
Cocchètta. . . . . . Assicella tagliata a granchio Compagna e Compagna-via on pano, oma ghir
d'ambo i capi che accavalcia i fusi dei filatoi landa, ona picciura in sul mur. Accarezzare
e colle bullettine(stacchette ) lo tiene in sesto. una quadratura o sim ?
Cocconott. . . . Grosso torso (cucchin - = in Compass ag. Compass a pont ſiss. Compasso ad
= in Coeur ag. El mè coeur. Meta dell'anima aste ferme” - desacoccia...Compasso da tasca le cui
mia per Cuor mio usò il Firenz. nei Luc. II, 4. aste entrano in un astuccetto cilindrico d'ottone.
Coeur de la battaria. Cuore della soneria = in Cónch ag. Govone o Cercine del giuoco
d' un oriuolo. (“tosc. – Tom. Giunte).
Corur largh..... Cuor freddo, impassibile. Consegnàa in quarter. V. in Quartér.
Stà o Viv cont el coeur quiett. Viver quieto. Consumida. T. de Giojell.... Agg. di gioia sce
in Coiritt ag. Mozzature di cuoia(Tar. fior.). mata di bellezza.
in Colanna ag. V. Finiment a colanna in que Contrabatt. T. d'Orolog. Ribattere? – Ribatti
st'Appendice. mento del tempo.
Coll de la man. Collo della mano(Trinci Agr. Contrapotans. T. d'Orolog. V. in Potàns.
I, 47). Polso, e dottr. Carpo. Contratecc... . Secondo tetto, doppio tetto.
= in Collera(On poo in). Adiratello (Caro Am. Converti. fig.... Svolgere altrui dal suo animo
e addurlo nel nostro.
past). Adiraticcio.
Cologna infama. ... A mezzo il Corso di Porta = in Cóo ag. (pensare.
Ticinese da mano manca e là dove s'apre la Via Anda-via cont el coo. Farneticare – Scom
della Vetra del Cittadini sorgeva già una co Coo de legn. Capo quadro.
lonna alzatasi nell'agosto dell'anno 163o in Coo de matt. Capo scarico(“tosc. – T. C.).
sullo spazzo della casa in cui esisteva la bar Coo de paga, de puj. V. in Pàgn e Puj.
bieria di Gio. Giacomo Mora. Con essa colon Meni-via el coo. Abbagliare. Confondere.
ma e con una iscrizione latina, conservataci a Senza coo ag. Munto di senno.
dal Balestrieri in una nota alla st. 7o della Copiascia. Esercitare la menanteria.
sua version milanese della Gerusalemme, s'in Copistaria. Menanterta(Zanob. Diz.).
tese di que giorni infamare in eterno la me Cópp de rimessa. V. in Rimèssa nel Voc.
moria del Mora e d'altri suoi pari credutisi Corammº de nett in mezz. . . . Corame di mezzo?
allora propagatori della peste nella città ; e Corin. . . . Sp. di dolce in forma di coricino.
perciò si volle nominata Colonna infame º ma = in Corna fig. ag.
quella eternità non aggiunse a un secolo e l corni ghi e tocu pù nissun. A rivederci
mezzo, gli unti propagatori della peste che alla posata di Giocondo(Nelli L'Asur. III, 22).
condussero al rogo iuci disgraziati, creduti o Corna. s. f. pl - . Sp. di corna attaccate alla briglia.
CU U (441 ) DI A
Cornacòpi.... Nell'Accademia braidense è nome
che danno gli alunni alla prima lezione dei Fregi, D
= in Cornaggia ag. Gela i cornacc. Tirar brez
zone(“fior. – Meini in Tomm. Sin a Tirare). = in Dà ag. E daghela. E tonfa! ('tosc. – T. G.).
= in Cornaré(Mandà a) ag. Cavar uno di ca Podè dann des a andà ai dodes. Poter dare
pretto. Fare alcuno marito delle capre. più vantaggio che di quarantacinque quanto a
Cornett. Cornetto. checchessia (Caro). (al Barone,
Cornircùra per Cornaieula sig. 1. V. = in Daa dopo Parlacocco ag. e un altro detto
Cornin.... Arnese che gli ottomai usano per lavo = in Danée a Pocch danee pocch sant'Antoni ag
Corno. Corno. (rar le lastre. Poco popolo poca predica(“tosc. – Meini in
= in Corp d'on liber ag Costola(“tosc. – Tom. Tomm. Sin. p. 745 col. 1. nota 7."). A pochi da
Giunte ). Così dicesi quando è di pochi fogli. mari poca merce; chi paga male è servito male.
= in Corvé ag. Servigio personale. Fazion personale. Dànt. V. in Pèll nel Voc. (dolce.
Cossi. V. lusci. = in Dattoli ag. Il mele si fa leccare perche egli e
Covà Covar il male. Esser malaticcio. Daziaria in forza di sust. f. Zienda delle gabelle.
Covercin che se fa a tutti pignatt. V. in Pignatta. = in Dèbol ag. El sò debol ghe l'han tucc. Ognuno
Coverton(de forgon)..... Copertone ? ha il suo punto del minchione(“tosc. – T. G.).
Covòtt. V. in Manetta sig. 6.” = in Decrètt ag. Malarbett el decrett e i stri
= in Cozzitt ag. Occhi dell'uovo. vai del poverett. V. in Poverett.
= in Cràppa. Il Dom. Facez. p. 4oo usò Grappa. = in Dervi a Dervii-focura ag. Fate largo, la
Cricchètt de la lumaga. Grilletto di piramide ? sciatela passare(Gh. Voc. ll, 462).
Cristall molaa. V. in Molàa nel Vocabolario. l'esasi. Sbratzone. Sbrattonaccio(“tosc. – T. G.).
= in Cristoffen agg. Cristòfen o Cristofinna o Chi ha il mendo di dissipare, strassinare,sciupare.
vero San Cristòffen. Descaregà la fornas. ... Levar dalla fornace i mat
Din don dan, ecc. Vedi Prima nun e pocu ton cotti. -

i olter in Nùn. Descaregaa. T. de Macell.... Aggiunto di queta


Mangia i pee de san Cristoffen. V.Pè e Mangià. gli delle carni macellate che si lasciano scussi
= in Croppa ag. Netta-via la croppa. Sgrumare di vertebre, d'ossi, ecc. a paragone dei loro
(“tosc. – T. G.). tagli di riscontro – Mezzenna descaregada,
Croppin, che alcuni dicono malamente Groppin. Riaa descaregaa. V. Mezzènna, Riaa nel Vocab.
Lo stesso che Forcèlla de groppera. V. Descrostaa(Piatt). V. Scrostàa.
= in Crós de cavagn ag. Croce (“tosc. Veggasi la = in Desformaa ag. Trasformato da quel che era.
voce Cavaliere nelle Giunte del Tommaseo). Desgiuné a la forscett V. Forscètt in quest'App.
Croscé. Uncinello; il fr. Crochet. Desimbotti. T. de Bastai, ecc.... Levar la borra.
= in Croséra ag. Anell de crosera. V. Anèll. = in Deslattà ag. Levar dal latte.
in quest'App. – Crosér o Scrosér. . . . . . Le l)espanà per Spana. V.
crociate d' un rotone da filatoio. Despèrs. Sperso(“tosc. – T. G.).
Crosim. Crociera interna del naspo da filatoi sulla Despettenàa. Spettinato('tosc. – T. G.).
quale si inseriscono le braccia (diett). Desténd i paga a fa sugà. Tendere la biancheria
= in Crósta. Avè in sui crost. ag. Aver sulla che si asciughi('tosc. – T. G.).
cuccuma('fior – Meini in T. Sin a Cuccuma). = in Destinaa ag. Quel che ha ad essere non
= in Crostinatt ag. Moscetto(“maremmano) puo mancare(Redi Lett. – Canti Carn.).
Cugnocù per Chignocù. V. Detagliant ... Di certi come pannajuoli, setajuoli
= in Cunt ag. Fa el sò cunt. Far ragione. Da e sim. venditori di stoffe a braccio si potrebbe
una cosa far ragione quale sia per esser l'altra. dire Che sta in sul taglio (Mahm.).
Imbroia i cunt con vun. Intricar la ragione = in Dì ag. e poet. Sole. Il nuovo raggio.
con alcuno(Alamanni Coltiv. IV, 822 ). Avè faa i socu di.... Eseere durato il dovere.
Cùr.i. T. di Stamp. Conio. Cuneo. Zeppa. Bietta. Di del sò nonn. V. in Nomm nel Voc.
Cuntaa cuntisc. ... Noverati con ogni esattezza. Di de posta, decorer, de cavalant. Giorno
Cupoletta. Cupolino ? Negli ostensori all ambro di spaccio, di procaccio, ecc.
siana è la tazza che ne copre il corpo sormon Peni i socu di. V. in Mori.
tata da una croce o da una effigie del Salvatore. l di de la garlanda. V. Garlanda in quest'App.
= in Cuù ag. A cuu indree. Retrorso; e fam. = in Di. Dire ag. Podè minga dilla. Non ce ne
A culo indietro(Gher. Voc. cit. il Brun. Lat.). potere( tosc. – Tom. Giun e y.
Braga de cuu se cred che ghe voeubbia on = in Diavol sotto Chi ha paura del diavol fa
pont, e gh'en voeur duu. V. in Pönt. magott ag. Tu farai magra cera se hai paura
Bus di erb. Il prezzemolo(Domen. Facez. 1 o 9). di Satanasso(Adim. Son. burch. 274).
Guu de la castegna. . . . L'ilo della castagna. Fa la part del diavol. V. in Part nel Voc.
Cuu del capell. Stuoino('tosc. - T. C ). Tira la coa al diavol. gergo. . . . . Lavorare
Tetta-giò el cuu. Impancarsi. al torchio tipografico.
Vol. III. 56
E CC ( 442 ) FAS

= a pag. 38 col. 2. riga 5. agg. – Sacch. = in Egitt ag. Magioster d'Egitt. V. in Magiºstra.
Rime II, 161 ). Così chiamasi, ecc. -
= in Egoista ag. Egoista(“tosc. T. G.). Tutto
= in Diètt ag. Dietta strencia.... Nome delle di se. Di se (ivi).
braccia scempie dei naspi da filatoi – dop = in Egoistón ag. Egoistaccio('tosc. – T. G.).
pia.. ... Le braccia del naspi da filatoi che Elborin. Dim. in genere di Elbor. Albero o Fuso
hanno un'aggiunta mobile. meccanico.

Dimostrà. Dimostrare. Lo usiamo nel solo sig. di Emigré. . . . . . Spezie di tabarruccio. Usava nel
Dimostrare gli anni(“tosc.). 1 8oo. Non era nè tabarro, nè ferrajuolo, nè
= in Dio ag. Dio ved e Dio proved. V. in sarrocchino; era un emigre.
Provedè nel Voc. En Ne
Discol. Discolo, e per intens. Discolaccio(“tosc.). Entràgh. Cosse gh'entrel lù ? Che c'entra egliº
Disposiziòn. Vess a disposizion de vun oma cossa. Cosse gh'entra la cà. Come c'entra la casa?
Essere una cosa a signoria di alcuno(Gh. Voc.). = in Era ag. Era di quadrej. Mattonaja(“tosc. –
Distacch. Distaccamento in cose d'amore (Nelli Zanob. Diz.).
L'Astr. III, 5). Cavall d'era. V. Cavali nel vol. 1. p. 264,
= in Dolz-e-brùsch ag e con voce antica Muzzo. col seconda, riga 36.
= in Donninega ag. Destend in l'era. Inajare.
Erbiroeula V. in Pèll. (chiesa.
Dominega di oliv o di palma. V. in Oliva.
Dominega grassa. Quinquagesima. Erogatari. T. Ecc.. . . Distributore di entrate di
Dominega in albis. Domenica in albis. La Erósa. V Monéda in quest' Appendice.
prima Domenica dopo Pasqua chiamata Domi Esèrcit. Esercito(“tosc. – Meini in Tom. Sin. ad
nica nona dai Greci, Dominica in albis de Armata). Quantità grande. On esercit de mosch
Un esercito di mosche.
positio dai nostri offizi ambrogiani, Dominica
post albas dai Sacramentario, e da altri Octava Esposiziòn. . . . . Questa voce noi usiamo in sig.
di Pubblica mostra che si fa annualmente nel
Pascha o Dominica Thoma(Magri Diz.).
Palazzo delle Scienze ed Arti in Brera de re
Dominega santa. Domenica dell'ulivo.
La prima dominega d'advent. Avvento centi lavori così di belle arti come d'industria,
La prima dominega de quaresma. Quaresima. fonte perenne di pubblica utilissima emulazione.
= in Domn ag. El Domm l'è minga staa faa in = in Espress(Per) ag. Per espresso(Magal.Op. 31 8).
d'on dì. Roma non fu fatta in un giorno. Roma Ess(Fris di). V. in Fris.
non si fece in un di. = in EstrattſGiuga o Mett d') ag. Strattare(T. G.).
Doppiètt. T. del Giuoco di Faraone. Le coppie
(Bracc. Rin. Dial. 15o). V. Gh. Voc. in Tagliare. F
Dordin. Tordino. Torduccio. Tordone(“tosc. – T. G.).
= in Dormì ag. Quand se cred d'andà a dormi Fa feura i micchitt e sim.... Farne, Cavarne
gh'è la malba de fa bui. V. in Malba nel Voc. = in Faccia ag. ( panetti.
e in quest'App. Avegh on sesin de faccia. V. in Sesin.
Dormi di cavaler. V. in Primma, Segºnda, Con faccia franca. A viso aperto(Cr. in Viso).

Terza, Quarta nel Vocabolario. (tronna. Con faccia fresca(cioè impudente tosc. – T. G.).
Dormoeus.... Sp. di sedia a bracciuoli. V. in Pol Faccia d'arpia. Muso d' arpia(Nelli Vec.
Dossi. T. d Orolog. Egualire. Lisciare colla cote Riv. Il I, 1 o).
ad acqua tutte le parti d'una ruota da oriuolo. Faccia de gnocch. Viso di boccale, d'orcin,
Dotta. T. de' Fab. di carrozze. . . . . Le cose in d'orciuol, di gotto fondoluto, di piattello (Bel
verniciabili addette alla carrozza. lini cit. dall'Alb. enc. in Orcino).
= in Dottor ag. - ( volante. Faccia de lunna pienna. Muso di luna. Lu
Dottor consulent. Dottor consulente? Medico na. Lunone(“tosc. – Tom. Giunte ).
Dottor de l'ospedaa. Medico dell'ospedale. Faccia de mascaron. Viso da maschera(Nelli
Dottor salvadegh..... Ser Saccente. Vec. Riv. Ill, 2o).
El dottor de ca. Medico ordinario. Faccia de mascarpon. V. in Mascarpon.
I dottor gioven en fan de gross. Il medico Faccia de Neron. Viso truce o truculento o
giovane fa la gobba al cimitero. tirannesco. (Fac. p. 7o
- in Dottora ag Fà la dottora. Fare la sindi Faccia gottica. Un cacasangue di viso(Don.
chessa(Nelli Serve al forno 1, 6). Faccia patida. Viso smunto.
Dulcas. v. cont. verso il Comasco per Pieghevole, Faccia tutta carpognada o a carapott. Mo
Flessibile parlandosi di legno. staccio a mosaico(Nelli Vec. Riv. 111, 1 o).
Fa di facc. Farfaccetta. Far delle faccette
(“tosc. – Meini in Tomm. Sin. a Occhi ).
E Facción senza mas. V. in Nas nel Voc.
Eccettera(L e on ). È una eccetera(cioe donna = in Famn ag Mett famim. Stuzzicare l'appetito
di malaffare'tosc. – Tom. Giunte ). – in Fascu ag. Fasteu de la mininna. V. Mininna
FO C (443) FU (..
Fas en turcon. V. in Turcén. = in Foeigh ag. Soltà de la padella in del
Fassa. . . . . . I filatoiai chiamano così quella feugh. v. in Padella.
parte della matassina di seta (mattell) che at Esercizi a frugh. Pezzi a voto(Buonar. Fiera).
torta al torcitoio le serve a così dire di ban Paroll de feugh. v. in Paròlla.
dolo o legatura. Focuja buttada-giò.... Nella nostra Accademia,
= in Fastidi ag. Fastidi fatt in là. Spensierito braidense è nome convenuto che danno gli
(“tosc. – T. G. ). -
Alunni alla sesta lezione dei Quadri.
Fattùra in gergo V. Frignòcca in quest'App. Foeüia d'oliva. V. in Oliva.
Fazzolètt del caffè. . . Fazzoletto colorato, e spesso Focuja dritta. . . . . Nella nostra Accademia brai
con disegni allusivi, che si suole stendere su dense è nome convenuto che danno gli Alunni
quella tavola ove dopo il pranzo i commen alla terza lezione dei Quadri.
sali prendono il caffè. Fojós(ad. di Fén). Fogliuto.
in Fén ag. Pen foios. Fieno fogliuto. Fond mòrt.. ... Terra non vegetale.
in Ferr ag. Modello puro. Forcella. V. Ossètt sig. 4. nel Voc.

3 in Ferraa fig. ag. Che e gremito di solli.


in Ferrida ag. Ferrada de Legnan dicono sch.
vari con ad. per Legnada sig. 3.° pr.
= in Formaj ag.
Formai de mezza pasta. V. Mezzapàsta nel Voc.
Formai grass dicono molti il Battelmatt. V.
Fetta de mezz. T. de Macellai.... Uno dei tagli Formai magher. V. in Nàta e Natin nel Voc.
del bove macellato. a Grattà formai ag. Segare il violino. Sonar
Fètta gemella. T. de' Macellai.... Uno de'tagli male(“tosc. – T. G.).
del bove macellato. Formént secch (Vess) ag. Talvolta Essere punto
= in Févera ag. Fevera de la bassa o del bass risoluto(Caro Lett. I, 25 ).
o di ris. V. in Ris nel Vocabolario. Formér.... Ferro che usano i valigiai per dare
= in Fiaa ag. Dà pù fiaa. Non altar più. negli orlettini(nervettin) dei loro lavori onde
= in Fiammadinna ag. Fiammatina(“tosc. – T. G.). farli risaltare. Ha il taglio a mo' di cappel di
= in Fiancàda ag. Cavai in fiancada Cavalli a posta. fungo. Dall'inglese For moore.
= in Fiasch ag. Fà fiasch in atto d'amore Pa = in Fornasée vol. II pag. 164 correggi Van
gar di doppioni(“tosc. – Dom. Facez. 4 i 9). geur in Vaugeur.
= in Fiascon fig. ag. Fiascone. Fiascaccio(“tosc. – Forscètt (Desgiuné a la)... Colazione fatta con vi
Tom. Giunte ). Ma la riuscita, mal esito. vande da dover usare la forchetta, cioè con carni.
Fibbién de pettural.... Fibbion da petto. Forscètt. Sinon. di Pendolin. V. nel Vocabol.
= in Fidàss ag. Fidet de mi. Va pur sicuramente = in Fòss ag. Saltà el foss. V. in Saltà.
sopra di me(Gh. Voc.). Franco. T. Teatr. . . . Voce con cui il portinaio
= in Figh ag. L'è chi l'omasc di figh. V. del teatro avvisa esente da biglietto chi v'è
Omàsc nel Voc. appaltato ed è per entrarvi.
= in Figurà ag. Figuret. Pensa. E corr lù, Fraola. Soldarina. V. in Soldàra.
figuret pocu mi ! Corre egli, pensa noi(“tosc.). Frèccia. . . . . Ornato a mo' di freccia in cui fini
= in Figura gottica ag. Figura aggrottesca:a o scono i bastoni da tende.
a grottesche. Frèccia. T. archit. . . . . . Quell'ornato a mo' di
Figurista..... Dipintor di figura. freccia che s'interpone fra ovolo ed ovolo.
Filada per Felipp fig. V. Fregàss adree a vun. Stropicciarsi con alcuno(Gher.
Finimént a colanna... Finimento a collana. Con Voc. cit. il Corbaccio del Bocc.).
sta di Frigée..... Per una svista tipografica fu omesso
Colanna. . . . . - Botta. . . . . – Bavares o Fraggiracolo. Giracolo. Giragolo. Perlaro. Ba
Quattabotta. . . . . - Caninna. . . . – Capel gatto. Loto. Bagolaro. Legno da racchette. Spac
lett.... = Nas... = Maggia. Campanella – casassi. Frassignuolo. Arcidiavolo(Targ. Istit. in
Anell de gionghera... = Anell de reden... Celtis australi L.). Pianta notissima il cui frutto
Finimént a pettural. V. in Petturàl. pure diciamo Frigée, e di cui veggasi nel Voc
Fiocch per Roccol de pianta. V. Frignòcca. Tiro. -

Fiocch e Fiocchètt per Ròsc (penzolo). V. Fagh la frignocca, la fattura o la fonzion.


Fiocch. . . . . I filatoiai danno questo none al Fargli il fatto. Com. rubare, fare un imbolio
piede allargato della matassina di seta (mattell). – ed anche Fare un mal tiro. Fare la pera.
= in Fioeü ag. Sentìss a moeuves el fiocu adoss. Sen Fris di ess.... Nella nostra Accademia braidense
tir ballare il figliuolo in corpo(“tosc. – T. G.). è nome convenuto che danno gli Alunni alla
Fiona. . . . . Sp d'Erba arvense. terza lezione dei Fregi.
Fiör(el). Il midollo. Il meglio di checchessia. Frisàtt..... Fabbricatore di nastri di frisa.
Fiorée. . . . . Venditor di fiori. Fritùra mariné. V. in Mariné.
Fiorista. . . . . Fabbricator di fiori finti. Fuga. T. de Mugn. Cannuccio (Gior. agr. VIII,
Firentinna e Fiorentinna. V. in Micca nel Voc. 193). Quel canale di legno che manda l'acqua
Foco senza foco... Zolfanello chimico o fulminante. alla ruota da mulino. -
- GIA ( 444 ) GRA
Fusella (Pari ona). V. in Rócca. Giazzà. Brillantare(“tosc.). V. Giàzza.
Fuserócch. Mestolajo(“fior.–T.Sin. in Ramajolo). Gilé. Sottoventa (“tosc. – T. G.).
Pustomin. Torsolino(“tosc. – T. G. ). Gilerin. Sottovestina. Sottovestuccia (“tosc. –T. G ).
in Gimaccà e der, ag. Gingillare, Gingillar
G si, Fare il gingillone(“tosc. – Tom. Giunte).
Giocùgh. T. delle Arti.... Congegno, Giuoco.
Gabbamónd. Gabbamondo(Lalli En. trav. ). Gioeügh..... Il complesso di certi arnesi simili
Gabbiroeu per Passera boschiroeula. V. in Passera. occorrenti per far un lavoro od un giuoco. On
in Gaijnna(Avè mangiaa el cuu de la ag. giocugh de gucc, On giacugh de chignoru de
Avere una bocca che non sa ritenere nemmen ferr, On giocugh de covertor, On gioeugh de
la scialiva(Nelli Serve al forno III, 7). scacch, On gioeugh de bocc, ecc.... Cinque
in Gaijnna(No cuntassen pù nè gall nè) ag. ferri da far calze, Cinque biette da spaccalegne,
Non se ne saper mai polpa ne ossa de fatti Un Paretajo, Gli Scacchi, Le Pallottole, ecc.
d'alcuno(Nelli Serve al forno I, 3). Non se ne in Giönta ag. Giönta a bocca de cossin. . . .
sentire ne puzzo ne bruciaticcio(“tosc. –T. G.). Giunta come si fa per cucire la bocca ai cuscini.
Galaria..... Negli ostensori di rito ambrosiano = in Giornada ag. Giornada d'acqua, de vent,
è quel traforo che sovrasta alla cornice del de nev e sim. Di piovoso, Di ventoso, ecc.
loro corpo e abbraccia da piede il cupolino. Giornada de garzon e rabbia de patron V.
Galaria. T. teatr. . . . . Quella parte del palco sce in Patrón nel Vocab.
nico che dà adito alle scene. Giornada rotta. V. in Ròtt nel Voc.

= in Gàmba ag. Stà in gamba. Stare in tono o in Giörno ag. Ordin del giorno. P. Ordin.
in cervello. in Giovann ag. Avegh pussee del Giovann
No trà pù nè pee nè gamb. V. in Pè. che del Battista. Avere piu della luna scena
Càmba per Gambirocù. V. che della piena(Nelli Astr. I, 3).
Gamber. . . . . . . Nella nostra Accademia è nome Gir de rizz. V. in Rizz nel Vocab.
convenuto della prima lezione dei Quadri. = in Giraffa ag. Pettena la giraffa. V. in Pétten
Gambètt. Coltelli del tritapaglie. = in Girani ag. Girani che sa de pever. Gera
Gamirètt. Gomonetta. nio zonale di fiore pallido.
Garlànda (I dì de la). . . ... I contadini assegnano Girani che sa de salamm. Erba cimie ina ?
questo none a primi dodici giorni del gen Girèll. T. dei Parruc. . . . Girello da parrucche.
majo d'ogni anno in ciascun de quali osser Girèll o Cuvrò. T. d'Orol. . . . Il fr. Cuivrot.
vando i fenomeni atmosferici vengono asseve Girètt. T. di Modiste. . . . Girello da capo.
rando che quel del primo di tali di sabbiano = in Giùdes ag. Giudes de la legna. . . . Quel
a ripetere nel primo mese dell'anno, quei del l'abbondanziere pubblico il quale accudiva
secondo nel secondo mese, e vie va discor nei tempi andati al legale andamento del traf
rendo fino al dodicesimo – Garlanda è forse fico delle legne.
corruzione di Ghirlanda, sorella della Gril = in Giugà ag. Torna a giugà. Rigiocare.
landa del contadini toscani. (naccio. Ghe giughi el coll o Ghe gionti el coo, el
Garrigh... Verso il Comasco dicesi così il Calci nas o simili se.... A rifar mio se....
in Garzón ag. Giornada de garzon e rabbia in Giùst ag. Vess de giusta. Esser di ra
de patron. V. in Patrón nel Vocabolario. gione(Gh. Voc. ).
Gaslètt. Mano di noccioli o sim. Gnervi. V. Navrì nel Vocabolario.
in Gatt ag. Mes di gatt. V. in Més. in Goff ag. Nicchietto.
Mi-nò l'è el pader di gatt. V. in Pader. Gosin per Gosèll. V. Gosin gosott, ecc.
Pari on gatt negaa.... Dicesi di musici in Gossètt ag. V. in Quattrin nel Vocabolario.
che cantino male, di voci strozzatoie, ed an Gran. T. degli Artig., degli Orolog., degli Armajuo
che di chi sia mal in gambe, e simili. li, ecc. Grano. Pezzuolo da ringranire i buchi.
Gattamòrgna (A). m. avv. In alcuni paesi del Mett on gran o Ingrani. Ringranare.
contado, e specialm. verso il Comasco, equivale in Granda(Falla a la) ag. Far tavolaccio. Far
al nostro A gatton. V. banchetti.
Gattèll. V. in Sellin nel Vocabolario. Graniroeula. . . . . Quel picciolo recipiente che
Gèia. Sansa(Cioni in Tomm. Sin. a Buccia ) dalla bocca della tramoggia riceve le granella
Gél. Gelo. Gielo – Gela. Gelare. de' cereali da macinarsi e le manda poche per
Gelosiscia. Martellaccio. (V. in Marz. volta nella macina. Rimedia a ogni largura di
= in Genar ag. Genar polverent segra e forment. bocca della tramoggia stessa. Ha la tentennella
= in Gerón leva Sabbione e trasporta Calcis:ruzzo (battiroeu) da un lato per avvisare quando non
e Calcestruzzo dopo Getto. è più grano nella tranioggia, e una pelle dal
in Gèss de pitor ag. Gesso da indorare(Borgh. l'altro per tener raccolte le granella. I Sardi
Riposo, 223). (in quest'App. la chiamano Pabadula, voce che il Diz. sardo
in Giazz ag. Cadenna de giazz. V, in Cadènna traduce per Girola senza citarne autorità.
I NS ( 445 ) LI B

= in Granita ag. Granita Madera... Granita fatta Insevàa. Segato(“tosc. – T. G.) Unto con sego.
con limone, zucchero e vin di Madera. (sche. Insognassel nanca. Non se lo sognar nemmeno. T.G.
Granita de marenn... Granita fatta con amara Insubordina a. Inobbediente. Disobbediente.
Insubordinazion. Inobbedienza. Disobbedienza.
= in Grattiroeula fg ag. Andare alla grattugia
(“tosc. – Tom. Giunte). Andar a confessarsi. Intripolà. . . . Aspergere di tripolo.
Grattòn del camer. Un reciticeio(“tosc. – Meini = in Invernisadùra ag. Verniciatura(“tosc. –T.G.).
in Tomm. Sin. a Recere). Persona imbruttita Inziga. Stuzzicare('tosc. – T. G. ).
e infloscita molto. Istantani. Istantaneo. Instantaneo.

Groppin. T. de Sellai..... o Forcella de grop Istantaniamént. Istantaneamente. Instantaneamente.

pera che ciappa el sotteoa e batte sulla groppa. Istrumént. fig. Una lunga. Fann on istrument.
= in Guadagnag. Bei guadagn che foomi Bei Porla sul liuto.
rincalzi ch'io ho i (“tosc. – Toni. Giunte).
= in Guèrc ag. Vess on guerc in mezz ai orb. In
terra di ciechi beato chi ha un occhio. Judea (Notus in . v. Notus nel vocabolario.
= in Gùggia ag. Stà sui gucc. Stare sulla sve
glia(Gher. Voc. cit. il Cecchi). L
Guggin. Spillino.
Guggián. Spillone(“tosc. – T. G.). Làbbro. V. in Or nel Voc.
Guida. T. de Sellai. . . . Redine vera. = in Làcc ag. Andà-giò come el lacc.... Di
Guisa. Guisa. Voce che usiamo solo in Consciaa in cesi per lo più del vino lene e abboccato.
guisa che... o de ... Concio per modo da... Fradell e Sorella de latt. V. Fradèll e So
Laccitt per Grassèi. V. (rèlla nel Voc.
I = in Làder ag. Vess on andà de lader... . Es
ser le vie fangosissime.
Idèia poetega. V. in Poètegh nel Voc. Làma per Partida de molla. V.
Ideoen. Ideina(“tosc. – Tom. Giunte). Bel visino. Lampéder per Lampréda. V.
Imboccà fals. T. d'Orolog. Traboccare. Lànca. Morta di fiume – Pozza. Pozzanghera.
In boccamént. T. d'Orolog., ecc. Imboccatura. Il Lanchètta. Dim. di Lànca. V.
modo con cui i denti d'una ruota entrano in Lanètta. Pelime(“tosc.cont.-Meini in T Sin a Pelo).
quelli d'un'altra o ne' fusoli d'un rocchetto. = in Lanna ag. Lana morticina – Lana incep
Imboccament fals. Impuntatura. pata, cioè non ben lavorata dai cardi.
Inmattonàa. Ad. di Terrén. V. = in Lavà ag. Nè lavaa nè de lavà. V. in Pàgn.
Imperial. V. in Pèll. Lavàa. V. Baj in Mantèll.
= in Impieghètt ag. Uſiziuccio. Lavabócca.... Tazzino di cristallo o di porcel
Impestàa. Ad. di Terrén. V. lana nel quale si mette acqua da sciacquarsi
= in Incantàss ag. Vess minga temp d'incantass. la bocca finito che uno abbia di mangiare.
Non esser tempo di dar fieno a oche o all'oche. = in Lavandée ag Nettapanni. -

= in India ag. Nos d'India. V. in Nós nel Voc. = in Legnazz. ag. Cont el legnazz. V. in Scarpa.
= in Indivia ag. Vegni orba l'indivia. V. Orb. Lavanusc . . . . Nel contado alcuni chiamano
= in Indrée ag. Dà indree a vun. Sconsigliare. così il Gambo del lupino.
Dissuadere. = in Lavorà ag. (stanga.
Infana. Ad. di Cològna. V. in quest'App. Coppass in del lavorà. Lavorare a mazza e
= in Ingègn(Alzada d') ag. Alzata d'ingegno Lavora con legria l'è el nei mestee che
(“tosc. – Tom. Giunte). sia . . . Ogni mestiere è bell'e buono purchè
Ingranì o Mett on gran. T. delle Arti. Ringranare. si eserciti con amore.
Inladinàa.... Aggiunto di bestiame che fu cibato Lavorà de coppass. ... Lavorare eccessivo.
con trifoglio (ladin). = in Lègn ag. L'ha annò de mass quell'ingegn
Innominà Nominare. che poda fa stà taccaa la colcinna al legn...
= in Insalattéra ag. Insalatiera(“tosc. – Tom. G.). Si dice proverbialmente a chi tenta cose fuor
= in Insed a pag. 316 col 1. a Creia ecc. ag. di natura o difficilissime a conseguirsi.
V'è anche la Mestura o Cera da nesti(Tar. fir.) = a pag. 357 col. 2.", riga 18.º dopo Cortine
– e dopo Orlett ag. o Scagnell. ag. Morinell di tendinn. Serpe.
Insegnà a rovers. Insegnare a rampicare coi go Legnanee de teater. V in Teater.
muti o a pigliare il serviziale pel compagno = in Legnan ag Ferrada de Legnan. V. Ferrada
(Nelli Serve al forno I, 3). Lenciàss-sù. Azzimarsi. (in quest'App.
= in Insèmma ag. Stà minga insenma. Non te. = in Léngua ag. Maester de lengua. V. in Maèster.
nere(“tosc. – T. G.). La cervella senz'uovo = in Lètt ag. Fà lett. fig. Fare una spianata
non tiene in padella. ( Caro Let. fam. II, 17).
Stà insemma per ona spesa. Stare insieme a = in Liber vol. II, pag. 376, riga 39 dopo
pagare checchessia con altri(Gio. Villani). anche a ag. Il meleto.
MAG ( 446 ) MES
Ligia in bianch. T. de Legat. di libri.... Cucito Maggettinna. . . . . Picciola macchiuzza.
e accapitellato, ma non cartonato. Maggiorasch. Majorasco. Maggiorasco.
Lima a fianché.... Sp. di lima da scarnire; dal = in Magnan ag. Sprangajo(“tosc. – T. G.).
fr. Eff'anquer. Le giusta manca el magnan. È irremediabile
Limasson per Lumassón. V. più sotto. o irremedievole.
= in Lingér ag. Linger come on parpaj. V. in Magrètt. V. Magrin.
Parpaj nel vocabolario. = in Màlba (Quand se cred, ecc.) ag. Credersi
= in Litigàtt ag. Litigone('tosc. – T. c. ). d'andar a pascere e andar a arare. Credersi
Litigàtta. Litigona(“tosc. – Tom. Giunte). di riposare e invece dover faticare.
Leuva o Lovetta sempia e Lovètta doppia.... Malott(L'è minga). Non c'e male.
Nella nostra Accademia braidense è nome che = in Man ag.
danno gli Alunni alle lezioni quarta e quinta. Dagh la man larga. Dare facolta, liberta, mano.
= in Lóngh ag. Tirà in longh. Dare la lunga Mena per man ag. o vero Menà de man.
(Varchi Ercol. I, 1 64). Mett i man in orazion. Piegar le mani.
Lovertis. Tralcio di fragole – Sarmento di po Tegni la soa man drizza o Stà su la soa
poni, zucche, cocomeri. dritta. Tenersi sulla mano(“tosc. – T. G.).
Lovètta per Lovin. V. = in Manca ag. Birba chi manca. V. Birba in
= in Lù ag. Delù e là. Tra se. Da se – Lù come quest'Appendice.
lù. Egli com'egli(Meini in Tomm. Sin. a Rigiro). = in Manechèn ag. Modello.
Lucrèzia(La sura). . . . . . La Morte. V. anche in = in Manega de matt. ag. Una nidiata di ratti.
Pandòra. Mangià de bagnaa, de succ. V. Succ nel Voc.
Lumaga per Lumassón. V. Manovara. T. de Sell., Carr., Fab. Manivella ?
Lumassón. T. d'Orolog. Leva ? Nome di due = in Manz col. 2. , riga 32.º dopo Schienale
pezzi della quadratura d'un oriuolo, detti l'uno ag. = Baretta. Rumine. Digrumale. Favo.
Lumasson di or Leva delle ore, l'altro Lu = in Marenda ag. Magg maggengh di sett ma
masson di quart Picciola leva dei quarti. rend, ecc. V. Magg piu addietro in quest'App.
Lunetta. Lunetta. Negli ostensori è quella mezza = in Mari(Veggio) ag. Uno di questi Scalda
luna che abbraccia l'ostia. piedi dicesi anche dai Toscani Le Nonne.
= in Lùnna ag. Pati i quart de lunna. V. in Maronàtt dicono alcuni per Maronée. V.
Quart. Luna. Il Caro usa questa voce in senso = in Martell ag. Giugà a campanna e mar
di lunazione là dove dice (Let. ined. III, 76). tell. . . . . Giuoco che si fa con carte apposite.
Provvedete in siti che si possano piantare ancora Mascarinna di brij. Lunetta?
convenientemente rispetto alla luna. Mascher.... Nome di que due legni che inchio
Lusirei per Lusiroeula, V. dati un per parte per ogni colonnello di fila
Lusiroeu ven de bass, ecc. V. in Pölta. toio ne abbracciano e ne reggono le ruote.
= in Lùster ag. Dà-sù el luster ai strivaj. Dar
= in Maschera col 1.º, riga 1o.° ag. Moscon,
la tinta agli stivali(“tosc. – T. G.). Pajasc.
Lustrissem(Vess come dagh del). Se la passa in Mas'ciori. V. in Omenari.
leggiadria. Mastroſa. v. cont. Mestare. Tramenare.
= in Mattèll ag. Vi si osservano Fassa......
MI e Fiocch. . . . V. queste voci nella pres. App.
Mazzètt. V. Basellin in Pedàda.
= in Màa ag. Conoss el maa de la bestia. V. in Mazzètt per Ròsc. V.
Bestia nella presente Appendice. Mazzetta. T. degli Orolog. Scatto. Pezzo degli
Macarada. Piagnisteo. oriuoli che libera il movimento della soneria.
Mader badessa. fig. Che sta in donna (Fag.) – Méder per Moeud (da mattonai). V.
per altro sig. Vedi anche in Monega sig. 2.” = in Melgún dopo Mollitt ag. Fuston o Muson
Madonna per Genova. Genovina. V. de la locuva.
= in Madrègna ag. Menadóra o Menaiùra. . . . . L'incavo in cui
Amor de madregna... Disamore, quale si suol ſposa e gira il puntone dell'albero da mulino.
rimproverare nelle matrigne verso i figliastri. Mes di asen. scherz. . . . Il maggio.
Pari ona madregna.... Usare modi tiran Mes di gatt. scherz. . . . . Il gennaio.
meschi e disamorati.
= in Mèss ag. Batt el mess.... Dicesi per ischer
= in Magazzin ag. Magazzin di pitt. V. in Pètt. zo ad alcun dolcione che si manda per amba
= in Magg ag. Magg maggengh di settmarend, sciata ad un terzo coll' ordine che abbia a
damnen vunna che son content. . . . . . Alle
dirgli di battere il messo, cioè l'ambasciatore
lunghe giornate del maggio il contadino inco = in Mestée ag. Vess vun che ghe pias i mue
mincia a spesseggiar le merende ; e chi non stee bej e faa. Aver l'osso del poltrone.
ha modo a portarne la spesa fa voti col pro a Fà per mestee ag. E un cosiffatto dice si
verbio per averne almen una. volg. dai Tosc. Mestierante.
MON (447 ) NUM
= in Mètt ag. Mett insemma a botton. Calettare Montura e Bindell de montura. T. de Parruc
a nocella. chieri.... Nastro da nontar i primi giri di
Mett-gio i guardi ag. Posare le guardie. capegli d'una parrucca.
Mett sott el focugh.... Mettersi fra' piedi Morin. v. cont. per Molin. V.
il veggio, la cassettina, la ciecia per riscal Dà a morin. Dare a mulenda.
darsi come soglion fare le donne. Morineli (Fa).. ... I duellanti di bastone chia
(Euv de mett. Uova da porre. mano così un certo modo particolare di rotare
Mètt. Stabilire. Metter legge. V. in Signor. a difesa il bastone.

= in Mèzz ag. Morinell di scenari..... Mulinelli meccanici age


De mezz e mezz. Mediocre. Mezzano. volanti il movimento delle scene nei teatri.
Mezza-calotta. V. in Orologg. = in Mort ag. Fà el mort. V. in Nodà nel Voc.
= in Mezzafèsta dopo Fest levaa ag. Feste le a Dammelo morto ag e nob. La vita il
va e(“tosc. – Tom. Giunte ). fine, il di loda la sera. (nel Voc.
Mezza-notta che altri dicono Mezza-mutta. . . . . Ogni mort la vocur la soa scusa. V. in Scàsa
Danaro savoino di bassa lega che vale dieci = in Mósca ag o tant che ona nosca la mangia
soldi di quella moneta. Fu coniato del 1796. on cavall. V in Cavall nel Vocabolario.
Mezza-panera. V. Panerètta. = in Móstra ag Aveghen assee de la mostra.
Mezza-papalinna. Mezza doppia di Roma. Averne troppo? (Bocc. Decam. VIII, 7).
Mezz-carater. T. Teatr. . . . . Aggiunto di at Motón sonnaccaa. V. in Somaccàa nel vocab.
tori, drammi, ecc. semiseri. Mötta che altri dicono Mùtta. . . . . Incino a
Mezz-cavali. . . . Cavalluccio, achetta. crederla detta Motta per Mocca, cioè noz
Mezz-contratt. . . . . Contratto di poco lucro. zata dai venti soldi agli otto.
Mezz-matt. Matterullo. Muléra. V. in Tomma.

= in Mezz'oretta ag. Mezz'oretta(Tom. Giunte).


Mezz-panié. V. in l'anié. N .
= in Mezz-paun. ag. Panno sottile.
= in Mezz-paol, ag. Un grosso. = in Nas nelle parti ag. Setto. Vomero.
= in Mezz-paolettag. Un grossino(“tosc.-T. G.). Nas de colanna. V. Fininént in quest' App.
Mezz-quartin... Misura reale di mezzo quartuccio. Nasta finna. Sottile odorato (Cresc. Agr. X, 29).
Mezz-scùd. . . . La metà d'uno scudo; tre lire mil. = in Natal ag. Prima de Natal ſregg non fa i
= in Mi ag. Mi-nò l'è el pader di gatt. V. in dopo Natal fregg s'en va... Prov. contadinesco
Pader nel Vocabolario. assai chiaro, ma soggetto a infinite eccezioni.
= in Micca ag A moll de micca. V. in Moll. = in Nerv ag. Dà ai nerv. Toccare i nervi(“tosc. –
Vessegh dent la micca ag. Entrarci colle T. G. ).
gomita(“tosc. – Tom. Giunte ). Nis nis. Nel contado verso il Comasco per Denis
= in Michée ag. A san Michee la pianta l'è toa benis. V.
e i figh hin mee. V. in Pianta. Nivoletta. Nuvola. Negli ostensori di rito romano
Michelett per Badée. V. -
e quella nuvolaglia che sovrasta loro da cima.
Migliàtich. . . . ll numero di tante date miglia – = in Nò ug. Mi-nò l'è el pader di gatt. V. in
Trovasi detto anche per Campagna seminata a l'ader nel Vocabolario.
Minada. . . Scoppio di mina. (miglio. = in Nos ag. Usiamo altresi frequentemente In
= in Minción ag. A vess tropp bon se passa ter nos cosi come l'usa il Galileo nella sua
per mincion. A esser troppo dolci si casca nel lettera i 6 giugno 16 i 2 al Gualdo. Ed il tutto
minchione(“tosc. – Ton. Giunte). resti inter nos,

= in Mincionà ag. El mincionna minga manch lù. = in Noscondon ag. De noscondou del tal. Di
Ne egli monda o Anch'egli non monda nespole. secreto da o di alcuno(Cecchi Dissim. II, 1 ).
Mitàa(Dà-via i besti a). Dare il bestiame a soc Di nascosto a uno(Firenz. Op. ).
cita o a mezzadria. = in Notte (felice) ag. e questo uso debb'essere
Moccón. v. cont.... Filo grosso di stoppa. anche in Toscana, che Mattio Franzesi diceva
Moietta o Brussèlla. Pinzetta(dal franc. Bruxelles). già Che strana foggia e quella e che bajata
Moila. Tirare. Maestro che tira( tosc. – T. C.), Trarsi di capo quando arriva il lume ?
cioè che batte gli alunni. = in Numer ag.
Moné da erósa. . . . Moneta di bassa lega. . Numer astratt.... Numero indicante quan
Moneghin. T. degli Orolog. Monachetto. Monaco, titº non ispecificata – Nuner compless. . . .
Fraticello. Frate. Lo scatto della soneria degli Numero denotante quantità composta di più
orologi da torre. specie – Numer concrett. . . . Numero iu
Mónta del palch... . Erta del palco scenico. dicante quantità specificata – Numer incon
– in Montagna ag. Hin doma i montagu che pless. . . . . . Numero indicante quantità d'una
stau a so loeugh. Chi non muor si rivede(Pag. sola specie - Numer intregh. Numero san
Rim. V, 232 c. l. ). Per es. Ridù i rotti. Recare a sani i routi.
PAR ( 448 ) PUR
= in Paradis ag Paradis di poveritt. V. Pove
rett nel Voc.
O
e in Parlà a Moralment parland ag- Quanto -
= in Ocorr agg. Coss ocorr? Che accade, e ragione. Naturalmente parlando. (lantina.

contad. Che scorre più '(Buon. Tancia III, 7). Parlantinna (Avegh ona gran ). Aver buona par
= in Eùcc agg. = in Partida sig. 4 ag. Talvolta si può tra
Insed a cucc avert. Innesto a occhio aperto durre col modo famigl. Essere nella sua piscina.
(per analog. Cresc. Agr. XI, 26, 3 ). = in Pastura ag. Posatoio.
CEucc besiós. Occhi truculenti(Gh. Voc. cit. = in Pataſſia sig. 2. ag. Pitaffio. Polizzotto.
il Firenz.). = in Patron de la cispa, ecc. ag. Che non ha
CEucc de la molla. . . . Nelle molle da car tanto caldo che cu ca un uovo.

rozze sono quel campanelloni ne'quali entrano = in Pél(Maa del) ag. Cacita.
Pelanda. Donna da canio.
i cignoni.
(Eucc descantaa.... Occhi svegliatissimi. = in Però ag. Però l'è on onum senza cavej....
diucc in pee. . . . Occhi avvedutissimi. Ripicco sch. a chi ci metta in campo un Pero
= in Eùv agg. da noi reputato futile o intempestivo.
Fà coeus i cuv in ciapp. Assodare le uova. Perponta, ecc. dicono alcuni per Preponta, ecc.
(Euv dur per Euv in ciapp. V. Persipitaa o Precipitaa. s. m. Precipitato.
(Euv in ciapp. Uovo lesso(Varchi in Rim. = in Pés ag. Vess de pes a vum. Esser d'ag
Bern. 1, 172 ). gravio o di peso ad alcuno.
CEuv sbattuu Uova dibattute(Cres.Agr.IX, 14). Petten de riga. V. in Rigador.
Pelà i teuv. Mondar l'uova(Cr. in Dgusciato). Petten. T. di Torniai..... Pettine da tornio.
Ombrell o Ombrellón dicono alcuni contadini quelle = in Pettpolla ag. Stà de pettpolla. Esser nelle peste.
Robinie inermi che si tirano su a ombrello. = in Pidria ag. Capì mitria per pidria.... ln
tendere a rovescio, il contrario.
Omnibus per Sguansgia. V.
Pidriolin, ecc. V. Pedriolin, ecc.
Omgitt. s. m. pl. Ugnuoli(“tosc.). Unghioline.
Piéu. T. mus. Pieno(Licht. Diz.).
Onor si usa da noi in un sig. tutto speciale di
ripicco tra ironico e sdegnoso. Per es. Gh'hoo Pilettén..... Grosso dado(piletta).
l'onor de digh che l'è on asen. Ella e, con Piuma. T. de' Cac. ... Raſſinare al sonno la pasta.
reverenza, un asino.
Poggiadura. T. Mus. Appoggiatura. Breve ma
vivace protrazione d'una nota che si vuole
= in Oreggia sig. a.° ag. Orecchie(Redi Op. V, 95).
dolcemente collegata con un'altra – ed anche
= in Oss feura de leugh ag. Talora Parergo.
Infrascamento. quella Notina che ne è segno nel rigo musicale.
Polacca per Sguansgia. V.
P Polimént per Polidura. V.
Polissàn. Tentennone.

= in Pacfond ag. Argentone(“tosc. – Mol. El.). Polissanasc e Polissanon. Tentennonaccio.

Pagadór. Ad. di Vöst(agosto). V. = in Pölver ag. Fa-giò la polver ai danee. Le


Paganin (Incoeü l'è san). . . . gergo per Oggi e var la ruggine alle monete(Leoni Lett.).
giorno di paga. -
a Polver per i dent ag. Polvere per bian
= in Paja(attacch al facugh ecc.) ag. Non metter chire i denti (Redi Op. V, 17).
l'esca troppo presso o intorno o vicino al fuoco. Pomesà per Impomesa. V.
= in Palà sig. a. ag. Spulare. = in Post ag. Fa post. Far luogo.
Palètt. T. de Parrucch. Cerfugli ? Cerfuglioni? Lassa el post.... Lasciar l'impiego.
Cernecchiº Fiaccagote? Capegli accotonati delle Tegni el post.... Tenere il luogo per altri,
parrucche. Postaa..... Allogato.
Pann del pulpit.... Quell'arazzo onde si adorna Prategàa. Praticato.
il pergamo in varie funzioni ecclesiastiche. Predega di verz. V. in Vérz.
Pannàsc.... Panno dozzinale o di mala condizione, = in Prega ag. Fass pregà e poci ciappà.....
l'annòn. . .. . Panno forte. Schermirsi a parole e porger la mano.
l'ansciott. . . . Gran pancia. = in Prenzipi ag. Bon prenzipi e bonna fin, ecc.
– in Pappa ag. Gli stampatori e fors'anche al V. in Polin.

tri operai chiamano fra noi El Pappa quel = in Prenzipin ag. Trattaa come on prenzipin.
lavoro di cui ricevano il pagamento avanti Vezzeggiato. Careggiato, e dicesi parlando di
finirlo. Mett-focura el pappa al sabet Fenì el fanciulli a quali non si manchi di cosa alcuna.
pappa al lunedi. Prest e ben no se pò fa. V. in Gatta.
= in Parada ag. Mettes in parada. T. di Scher Puritanna(A la). . . . . . Agg. di Capegli o Fogge
na. Mettersi o Stare sulle parate. (tuario. imitanti quelle attribuitesi sul teatro ai Pro
Parada de mort.... Apparato funebre o mor testanti Puritani di Scozia.

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