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Particolare attenzione verrà data ai metodi per determinare i carichi variabili del
vento e della neve, con riferimento alle normative nazionali ed estere.
Logica del programma
Per effettuare un analisi strutturale in SAP 2000, si seguono degli steps precisi:
1) Modellare la struttura
4) Avviare la simulazione
controlli mirati.
verranno studiate tramite modifiche del modello e l’analisi dei nuovi risultati
della simulazione.
Modellazione
Quando apriamo un nuovo progetto in SAP 2000, abbiamo la possibilità di utilizzare
dei modelli già preimpostati per velocizzare la modellazione delle strutture più
comuni.
Cliccando due volte sulla griglia otterremo un menu dove sarà facile modificarla, in
modo da renderla funzionale alle nostre esigenze. È infatti molto importante una
buona impostazione della griglia per poter modellare agevolmente, quindi prima di
partire a modellare una struttura è buona regola prendersi due minuti per riflettere
sull’impostazione della giusta griglia di riferimento, questi due minuti potranno farci
risparmiare in seguito molto tempo e mal di testa.
Esempio pratico
In questo esempio, modelleremo una tettoia, come quella nella figura seguente.
Scegliamo di utilizzare l’acciaio S235, dove la lettera S sta per steel (acciaio) e
mentre il numero 235 rappresenta la resistenza allo snervamento Fy per spessori t ≤
40 mm.
Se il materiale compare tra quelli già preimpostati nel modello sarà sufficiente
selezionarlo dal menu, in caso contrario dovrà essere aggiunto tramite il comando
“Add New Material”.
HEA 140
HEA 120
L 60x6
La selezione dei profili delle aste si effettua, tramite il menu “Frame Section” a cui
possiamo accedere attraverso il menu a tendina “Define” – “Section Properties” come
illustrato in figura.
Se la sezione non compare tra i profili già precaricati allora dovrà essere importata da
un file contenete un database di profili corrispondenti alle varie normative di
riferimento.
Questo è possibile attraverso il comando “Import New Property” che aprirà il
seguente menu:
Scegliamo per gli HEA “I/Wide Flange” e per l’L “Angle”, selezioniamo per i tre
profili il database dell’eurocodice contenuto nel file EURO.PRO.
Nei profilati a doppi T ad ali larghe e parallele, le ali hanno larghezza pari all’altezza
sino a 300 mm e larghezza costante di 300 mm per altezze superiori. Queste sezioni
vengono impiegate principalmente come colonne atte a resistere ai carichi verticali
avendo un alto raggio minimo di inerzia per prevenire l’instabilità. Vengono prodotti
nella serie leggera (A), normale (B), pesante (M). Si indicano con il simbolo HE
seguito dalla serie e dall’altezza in mm, ad esempio HEA 140.
A questo punto, possiamo iniziare a modellare la nostra struttura, nella barra dei
comandi che si trova a sinistra dello schermo, selezioniamo il pulsante “Draw
Frame/Cable”.
Si aprirà un menu dove andremo a selezionare il profilato che intendiamo usare, nel
nostro caso, per le colonne useremo l’HEA 140.
Adesso possiamo modellare le 4 colonne che sorreggeranno la struttura.
Le colonne poste più dietro sono più alte perché la tettoia è inclinata di 5°, per far
scorrere l’acqua piovana.
Selezioniamo adesso il profilo HEA 120 per le travi di sostegno della tettoia, e
modelliamo la struttura, come nella figura seguente:
Aggiungiamo altre due travi, partendo dai punti medi dei due lati, per farlo dobbiamo
selezionare l’opzione “Ends and midpoints”, che si trova in basso a sinistra dello
schermo.
Adesso dobbiamo modellare i controventi, purtroppo modellare in SAP 2000 non è
facile come con un programma di disegno CAD, quindi dovremo utilizzare qualche
“trucchetto”. La controventatura che vogliamo realizzare è quella illustrata nella
figura seguente:
Modifichiamo la griglia di riferimento in modo da ottenere la posizione dei 4 nodi
che ci servono, senza inserirli manualmente. Inserendo solo due valori su X (1569 e
4707) evitiamo di inserire 4 nodi di cui dovremmo specificare per ognuno le 3
coordinate cartesiane.
Per passare alle altre viste, oltre quella 3D è possibile selezionare una delle opzioni
presenti nella toolbar in alto nello schermo.
Se selezioniamo ad esempio la vista XY possiamo passare da un piano all’altro di Z
grazie alle “frecce” poste accanto ai comandi della selezione delle viste (visibili nella
figura precedente).
Se vogliamo avere una buona vista dall’alto della tettoia, non è sufficiente selezionare
la vista XY e il livello più elevato del piano Z, essendo la figura inclinata dobbiamo
estendere i margini di visualizzazione. Per farlo bisogna cliccare sul pulsante destro
del mouse e selezionare l’opzione “Edit Dimension Preferences”:
Per simulare il peso della grecata che poggia sulla nostra struttura, utilizzeremo un
elemento shell privo di massa, sul quale applicheremo una pressione di 150 N/m^2
che andrà a simulare il peso della grecata, che considereremo di 15kg/m^2
(l’accelerazione di gravità g è per semplicità considerata 10 m/s^2).
Per realizzare un elemento shell è necessario selezionare l’opzione “Draw Poly Area”
dal menu a sinistra.
Scegliamo dal menu a tendina l’opzione “none” riferito alla sezione dello shell,
selezioniamo i 4 vertici della tettoia e premiamo invio.
Il rettangolo tratteggiato in rosso indica la presenza della shell.
Per non visualizzare la shell, che può dare fastidio quando andremo a mettere i
carichi sulle travi è possibile deselezionarne la visualizzazione dal menu “Set Display
Options” e selezionare Areas - “Not in View”.
Nel menu “Assign Frame Releases” dobbiamo spuntare i momenti riferiti all’inizio
ed alla fine delle aste e svincolare la torsione rispetto all’inizio o alla fine, è
indifferente, non vanno svincolate entrambe però o la nostra asta risulterebbe libera di
ruotare su se stessa, cosa che renderebbe errata la simulazione.
I nodi che non svincoliamo, verranno considerati dal programma come degli incastri
interni, cioè dotati di una rigidezza non infinita calcolata secondo le rigidezze delle
aste che convergono nel nodo, come avviene invece nel caso degli incastri esterni che
sono di rigidezza infinita.
I carichi
Le analisi dei carichi costituiscono il primo passo del processo di schematizzazione
matematica di un problema strutturale e consentono di definire i carichi agenti su una
struttura.
Il peso proprio
I carichi variabili accidentali (vivi) come ad es. il passaggio di persone
La neve
Il vento
Le distorsioni termiche
Le accelerazioni sismiche
Nelle combinazioni di carico per gli stati limite, andremo ad utilizzare dei coefficienti
che dipenderanno dalle normative di riferimento.
Stato limite è la condizione superata la quale l’opera non soddisfa più le esigenze per
le quali è stata progettata.
Per definire i carichi in SAP 2000, dobbiamo aprire il menu a tendina e selezionare
“Load Patterns”.
Con D1 indichiamo i carichi permanenti strutturali, che sono un carico di tipo DEAD
(permanente), il “Self Weight Multiplier” (coefficiente moltiplicativo del peso
proprio) è posto uguale ad 1,1 per considerare il peso aggiuntivo dei bulloni,
saldature, piastre, ecc.
Con D2 indichiamo i carichi permanenti non strutturali, nel nostro caso, il peso della
grecata. È importante ricordarsi di impostare 0 nella colonna del “Self Weight
Multiplier”, perché se cosi non fosse, andremmo a considerare più volte il peso della
struttura nelle combinazioni di carico.
I carichi Wx+,Wx-, ecc. sono i carichi da vento, anche in questo caso va specificata la
normativa di riferimento.
Assicuriamoci che la shell sia visibile e selezionabile, basta andare al menu “Set
display option” e deselezionare “Not in View”.
Impostiamo una temperatura di 30 gradi per il carico T+ e di -30 per il carico T-.
Nel menu che si aprirà potremo modificare i parametri relativi alla norma ASCE 7-10
e la direzione del vento.
Qui possiamo inserire la velocità del vento (in miglia orarie), l’altezza di esposizione
(lasciamo quella calcolata in automatico dal programma).
Per il carico Wx+ l’angolo della direzione del vento è 0, ossia è concorde al verso
dell’asse x, per gli alti casi, va modificata:
Wx- = 180°
Wy+A = 90°
Wy+B = 90°
Wy-A = -90°
Wy-B = -90°
Per passare dalla visualizzazione di un caso di carico all’altro basta cliccare sulle
frecce poste in basso a destra sullo schermo.
La norma ASCE prevede che sulla tettoia venga applicato un carico distinto ai bordi e
nella zona centrale della struttura.
Scopo di questa guida però non è analizzare il caso specifico, essendo il valore dei
carichi dipendente dalla guida di riferimento. Semplifichiamo quindi il modello ed
applichiamo sulle 3 travi in direzione x, dove andremo a caricare gli effetti del vento
della tettoia, dei carichi uniformi di ±1000 N/m per le travi di bordo e ±1400 N/m per
la trave centrale. I segni diversi stanno ad indicare che il vento agirà con verso
diverso a seconda se rappresenti una pressione o una depressione.
In parole più semplici, il segno positivo indica che il vento “preme” la tettoia verso il
suolo (caso A), il simbolo negativo che cerca di “strapparla” verso l’alto (caso B).
Nei casi Wy+(A e B) il verso del vento sarà nella direzione positiva di y , nei casi
Wy-(A e B) il verso sarà negativo.
Ripetiamo la procedura per gli altri carichi da vento e per la trave centrale:
Travi ai bordi (valore da inserire nella casella “Uniform Load”):
Wy+A = -1000
Wy+B = +1000
Wy-A = -1000
Wy-B = +1000
Wy+A = -1400
Wy+B = +1400
Wy-A= -1400
Wy-B = +1400
Se avete inserito i dati correttamente per il caso Wy+A avrete questa configurazione
dei carichi:
È possibile verificare tutte le combinazioni di carico siano state inserite bene tramite
le frecce in basso a destra che ci consentono di passare velocemente da una
visualizzazione ad un'altra.
Poi andiamo al menu in alto a destra “Select Load Patterns” e selezioniamo tutti i
nostri casi di carico.
Nella finestra successiva, selezioniamo dal menu “File”-Export Current Table”-“To
Excel”.
Nel file “esempio.sdb” sono già state impostate, quindi aprite il file, troverete la
struttura che abbiamo realizzato finora.
Possiamo a questo punto avviare la simulazione cliccando sul pulsante Run Analysis.
Per visualizzare il reale valore dello spostamento dobbiamo selezionare i singoli nodi.
Nel menu che si aprirà selezioniamo ad esempio il momento nel caso di carico D1.
Visualizzeremo l’andamento dei momenti sulle aste:
Cliccando sulla singola asta col tasto destro, visualizzeremo i diagrammi di sforzo
assiale, taglio, momento e la freccia relativi all’asta selezionata e nella condizione di
carico selezionata. Possiamo visualizzare l’andamento dei diagrammi anche per le
altre condizioni di carico, semplicemente selezionandoli nel menu a tendina in alto a
sinistra.