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La calata del Maioli

inizia alle 17.30, calerà in Prati al Teatro Prati, mai stato, neanche sapeva che esiste, via degli
Scipioni, 98, poco dopo l’Azzurro Scipioni, lo spettacolo è Pigliate ‘na pastiglia, no, Pigliate ‘sta
pastiglia, una parafrasi leggera, forse compromettente, vedrà; incerto se informarsi o andarci semi-
vergine; è al computer, digita il nome del teatro, vuole sapere quanto dura, cerca teatro prati oggi,
la prima occorrenza in google recita Teatro Prati – Il Grande Teatro Umoristico, impegnativo con
tutte quelle maiuscole, apre il sito, sobrio, fine, lascia messaggio in segreteria con richiesta di
durata ma nessuno lo richiamerà.

“L’associazione culturale M.A.R.T.E. presenta Vittorio Marsiglia, Mariano Perrella – Isabella


Alfano in Pigliate ‘sta pastiglia, di Marsiglia&Perrella”, il tipo al centro ha una faccia buffa che
gli ricorda un comico greco molto popolare, forse il più popolare dai ’50 agli ’80, tale Véggos; “al
pianoforte MARIO VICARI”
in scena dal 6 al 25 novembre

alcuni buoni propositi tra molte virgolette:

L’obiettivo finale è quello di “distribuire” serenità e, la serenità che può derivare da un sorriso,
una risata o, anche, una “lacrimuccia”, non ha pari!

barriere architettoniche, divanetto da due scarsi, scrive in piedi come Philip Roth negli ultimi anni,
dà le spalle alla cassa, direttore è Fabio Gravina, non lo cerca; teatro “carino”, otto file senza
corridoio, 16 posti le file più lunghe – a anfiteatro – aria popolare, età da pensionati – davanti a lui
pantaloni rossi sotto il piumino – lo vedranno scrivere, lo prenderanno per una spia, un inviato
speciale, una talpa in missione per conto di dio – il pianoforte sarà in scena – sipario chiuso, c’è
sopra uno schermo avvolgibile che proietta a anello scene di spettacoli, quasi tutti abbonati, quasi
tutti si conoscono – teatro di quartiere, si può dire?, pensa, bello! la mattina si era detto “non sarà
lo spettacolo migliore, canzoni napoletane intorno all’idea del caffè, anche se il programma dice di
tre presunti,
“farmacisti” (tra virgolette! perché?) che alla farmacia del benessere (perché senza virgolette?)
regalano pillole musicali per migliorare lo stato fisico e morale dell’umanità! impegnativo come le
maiuscole del Grande Teatro Umoristico, sono in tre, Vittorio, Isabella e Mariano, distribuiranno le
famose pillole della felicità: tiè, piglia e te’! (cercherà in rete ma gli unici riferimenti portano allo
spettacolo)
altre espressioni chiave:
composto naturale fatto esclusivamente di emozioni!
Canzoni d’amore, canzoni umoristiche, poesie e sketch attinti dalla tradizione musicale/teatrale
napoletana, legate da un filo conduttore!
I tre, oltre a cantare e recitare, danno informazioni, anche storiche, relative ai brani che
eseguono!
info storiche? sfuggite, labile il filo conduttore, nessuna allusione alla pratica del caffè sospeso
come invece prevedeva un pieghevole;

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finora non vede nessuno con cui gli verrebbe di socializzare, non è l’ambiente, si dice, ma poi ci
prova: mai sentito parlare della casa dello spettatore? si conoscono quasi tutti, non è un teatro di
quartiere, vengono da ogni parte della città, si sono conosciuti con il passaparola;

chiede ancora se conoscono LA CASA DELLO SPETTATORE, spiega, una signora mostra interesse,
dice che è una bella iniziativa, poi si distrae
pubblicità ITALPOL, volume basso, torna a ciclo la pubblicità interna sugli spettacoli di quest’anno
nessuno sa che esiste la Casa dello Spettatore, molte chiacchiere, nessuno sembra interessato alla
puntualità, oltre il quarto d’ora di ritardo
a sipario aperto, il pianoforte è un finto pianofortino a codina, elettronico
piccola battuta quasi subito su una certa pillola blu
ma quel Mariano non è il Mariano dei Pandemonium? se è lui lo conosce da una vita, se non è lui è
il gemello; poi controllerà: era lui

maschilismo ovvio da avanspettacolo,


pianista serio, vero accompagnatore, affidabile, professionale, imperturbabile
entra la chitarra e il pianoforte diventa piano e violini
canzoni napoletane, sempre bellissime, barzellette d’epoca con maquillage, si ride volentieri, ‘ci
sono un inglese, un francese e un napoletano, cadono nella giungla e vengono legati accanto a un
pentolone, il re si avvicina all’inglese e gli dice…’
e via alla dritta così

esce in anticipo per altro impegno;


ci ripenserà? ha imparato qualcosa?
tocca campare, tocca campare e si fa quel che si può, questo è il messaggio.

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