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SOMMARIO

Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di Francoforte, si alimenta il politico si sottraggano in maniera sorprenden-
Oskar Negt ricopre senz’altro un ruolo particolare per via te alla definizione. Essi evidenziano metamorfosi alterne,
del suo sforzo continuo di conversione della teoria in prassi cioè ad essi è estraneo il “rapporto con la realtà”, che vale
politica; uno sforzo che ha riscontri diretti con la sua invece per la tecnica e per i rapporti di vicinanza umani.
formazione teorica, maturatasi all’interno dei movimenti di Nella misura in cui gli elementi e le fonti del politico si
protesta degli anni ’60 e confluita nella sua più recente lasciano cogliere, hanno la loro forza soprattutto nelle
attività sindacale. Ma ciò che segna decisamente l’esperienza “forme”. Le energie e le qualità politiche necessitano di
intellettuale e l’impegno sociale di Negt in questi ultimi “tempo”, di “luoghi riconoscibili”, di “capacità di autono-
trent’anni è l’incontro con Alexander Kluge, figura emblema- mia dei soggetti”, incluso un felice collegamento tra spon-
tica dell’ultima generazione di registi tedeschi. Con l’intento taneità e durata; necessitano di un fronteggiarsi oggettivo
di pensare il concetto di politico con «fantasia sociologica» - (superficie di attrito), del libero alternarsi tra ripiegamento
come vien detto espressamente da entrambi - si apre la all’indietro (sonno, pausa, sgravio) e concentrazione delle
collaborazione di Negt con Kluge. Si tratta di una collabora- forze (solidarietà, tutela, veglia), ed altre cose ancora. I
zione profonda, radicale, tra due pensatori che nel lavoro parametri (le forme) si unificano nel politico in senso
teorico comune intorno al rapporto tra concetto e immagine emancipatorio quando trovano una misura reciproca: si
trovano il naturale completamento delle proprie rispettive parla allora di “dimensioni del politico”.
concezioni di pensiero e agire politico. Di questa collabora- Anche “senza” questa misura, dunque in un modo privo di
zione, che già annovera lavori come Öffentlichkeit und riguardi, si ha un risultato politico. Questo risultato, però, è
Erfahrung (Sfera pubblica ed esperienza, 1972) e Geschichte quasi sempre indifferente rispetto alla questione dell’eman-
und Eigensinn (Storia e ostinazione, 1981), diamo qui un cipazione, dell’autonomia soggettiva e non fonda una co-
breve riscontro, riportando la “Prefazione” (pp. 9-11) con cui munità. Non prendendo in considerazione le dimensioni del
Negt e Kluge, nell’autunno del 1991, presentano il loro ultimo politico, si forma in ogni caso un ambito professionalizzato
lavoro: Massverhältnisse des Politischen. 15 Vorschläge del politico, a cui mancano sistematicamente la dimensione
zum Unterscheidungsvermögen, (Fischer Taschenbuch Ver- storica della liberazione individuale e dell’organizzazione
lag, Francoforte s/M. 1993) razionale della società.
Chernobyl, come effetto a distanza che disintegra la sovra-
Da trent’anni siamo abituati a muoverci attivamente all’in- nità dei paesi, “distrugge” le dimensioni. Lo Stato, che
terno del contesto politico e a concepire come politiche riceve la sua legittimazione dalla difesa dal pericolo, non
molte delle nostre attività. Non abbandoneremo questa riesce ad opporre, «politicamente», niente alla pioggia
abitudine. Il fatto che vi siano modi di comportamento radioattiva. Se le si osserva, l’auto-dissoluzione del «socia-
politico che ci sembrano ovvi è uno dei motivi per cui non limo realmente esistente» e la riunificazione tedesca con-
vediamo nessuna ragione di fare del “politico” l’oggetto di tengono senz’altro in sé ricche dimensioni; ma l’evoluzione
particolari riflessioni. In alcuni casi, abbiamo comunque velocissima non ha lasciato a nessun elemento il “tempo
notato, nell’ambito di analisi approfondite (della sfera pub- necessario al suo sviluppo”. La crisi del Golfo è stata
blica, della forza lavoro, dell’organizzazione storica delle letteralmente una provocazione per la “dimensione visiva”:
capacità di lavoro, ecc.), che appena l’attenzione si rivolge- le immagini della CNN, la censura militare (le immagini
va al politico, questo oggetto scompariva - il “politico” sostitutive), la situazione storica distorta, il rifiuto della
rimaneva soltanto una domanda e ciò che ufficialmente si realtà, a prescindere dal fatto che si partecipasse alla cosa
intendeva con politica prendeva sempre più le caratteristi- dall’interno dell’apparato militare del Vicino Oriente o
che di qualcosa di mutato e di falso. standosene a casa, di fronte alla televisione, creavano una
Dal 1972 abbiamo fatto, singolarmente ed in comune, situazione confusa, che non poteva far altro che imbrogliare
tentativi di analisi di questo insieme distorto che chiamiamo il giudizio pratico. Nessuno, in queste condizioni, può
“il politico”. Ci siamo affaticati a elaborare progetti e teorie mantenere intatta la propria facoltà di discernimento.
per giungere ad una correzione delle distorsioni di questo Questa e altre ancora sono sfide obiettive, sotto il cui effetto
concetto, che è evidentemente troppo compatto e al quale si ci avviciniamo alla fine di questo secolo. Evidentemente
richiede troppo dal punto di vista della teoria e troppo poco esiste la necessità di una capacità di giudizio politico più
dal punto di vista della prassi. A seconda che si cerchi di acuta. Per questo l’analisi delle dimensioni del politico è
definire una correzione delle distorsioni adottando i punti di istruttiva. Non è possibile aumentare o regolare le materie
vista di Carl Schmitt, Jürgen Habermas, Karl Korsch, Mon- prime e i gradi di intensità del politico. Ma il fatto che essi
tesquieu, Clausewitz o Robert Musil, si ottengono tratti trovino misure e forme, in cui si possono esternare pubbli-
diversi del concetto. Ciò che è distorto si rispecchia in camente, e dunque anche ritrovarsi reciprocamente, è la
ognuno di questi tratti. Evidentemente questo non dipende condizione della possibilità di ogni prassi. Allo scopo di
dall’incapacità degli autori, da una mancanza di distanza o preparare questa condizione, proponiamo una serie di con-
di vicinanza, ma dalla cosa stessa. tributi, variazioni, da punti di vista diversi, sullo stesso
Presumiamo che il politico, come “concetto sostanziale” tema: le dimensioni del politico.
dell’analisi, sia inaccessibile. Sempre più forte è divenuta
l’impressione che anche gli elementi e le componenti di cui (Traduzione dal tedesco di Laura Troiero)

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SOMMARIO

5 DIALOGO 46 Sul rapporto tra Sartre e Merleau-Ponty

5 La scuola di Francoforte
48 NOTIZIARIO

11 INTERVISTA

11 Comunitarismo liberale 51 CONVEGNI E SEMINARI

51 Le passioni di Simone Weil

17 AUTORI E IDEE 52 Sull’immaginazione in Kant

17 Il soggetto in gioco 52 Il mito di Edipo

18 Giustizia e morale 53 Hjelmslev oggi

20 Contro la filosofia 53 Biologia e cultura

20 del rovesciamento 54 Blumenberg: mito, metafora, modernità

21 In ricordo di Agazzi 56 Vico, nel 250° anniversario della morte

22 Pragmatismo americano: Rorty e Bernstein 58 Il ritorno del mito

23 Peirce 60 L’ultimo Merleau-Ponty

24 Sul progresso 61 Storia e metodo in Hegel

25 Caos e linguaggio in Hacking 61 Computer, parola, pensiero

27 Sull’etica in Francia 64 Interpretazioni dello storicismo

65 Capire la filosofia

27 TENDENZE E DIBATTITI 66 Foucault: archeologia dei saperi

28 La filosofia italiana in Francia

29 Politica e filosofia 68 CALENDARIO

31 Liberalismo e società moderna


32 Destra e sinistra 69 DIDATTICA

34 La razionalità dell’ermeneutica 69 Manuali di filosofia a confronto (III parte)

36 La lanterna magica dello storico 73 Interventi, proposte, ricerche

38 Realtà virtuale

39 Primo piano: 74 STUDIO


Alle soglie della terza rivoluzione digitale 74 Filosofia in sei ore e un quarto
74 Le sei idee estetiche di Tatarkiewicz
41 PROSPETTIVE DI RICERCA

41 L’antropologia filosofica di Gehlen 76 RASSEGNA DELLE RIVISTE


42 Nuova traduzione della ‘Critica del Giudizio’

42 L’empio Vanini 81 NOVITÀ IN LIBRERIA


43 Ernesto de Martino, filosofo

43 Husserl su Heidegger

44 L’estetica di Hegel ... in prospettiva

46 Etica e giustizia in Aristotele

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DIALOGO

Oskar Negt (foto di M. Totaro)

4
DIALOGO

Nell’ambito di un ciclo d’incontri dedicato grammi e tecniche che servono a formare il natura. In questa prospettiva, ha fatto notare
ai pensatori tedeschi contemporanei e orga- profilo professionale di un individuo. Que- Moiso, elementi apparentemente disparati si
nizzato dal Goethe-Institut di Milano in col- sto termine possiede però un significato più trovano uniti in una paradossale e reale con-
laborazione con il Dipartimento di Filosofia profondo, legato al momento di identifica- tinuità con l’ideale della Bildung, in una
dell’Università degli Studi di Milano, il gior- zione dell’uomo come essere dotato di capa- situazione storica profondamente mutata.
no 11 maggio 1993 si è svolto un dialogo tra cità di plasmare se stesso nei confronti della A questo proposito, ha ricordato Moiso, il
Oskar Negt (Technische Hochschule di Han- natura, relativamente alla domanda su come programma della Scuola di Francoforte è
nover) e Francesco Moiso (Università degli sia possibile ottenere dalla personalità uma- intimamente connesso con i dibattiti politici
Studi di Milano). na un carattere di totalità di formazione, del dopoguerra e con i movimenti degli anni
Nella sua introduzione al dialogo, France- uguale e distinto dal carattere di totalità ’60-’70: un’esperienza politica, e insieme
sco Moiso ha richiamato una considerazione ordinato che la natura rivela all’umanità necessariamente filosofica, a cui è legata, in
di Theodor W. Adorno, posta all’inizio de moderna attraverso gli occhi dell’indagine particolare, proprio la vicenda intellettuale
La dialettica negativa (1966), secondo cui il scientifica. Questo concetto di Bildung ha di Oskar Negt. Di fatto, nonostante il parzia-
bisogno della filosofia continua a sussistere però subìto successive semplificazioni, a le ritorno di Adorno e le incertezze di
perché la filosofia non si è ancora realizzata. mano a mano che il suo ideale è stato incar- Habermas, si era creata la necessità, per
Una frase alquanto enigmatica, ha osservato nato dalla riforma humboldtiana dell’uni- gli studenti, di liberarsi da una politica,
Moiso, che afferma e nega al tempo stesso versità, che pur ponendosi a servizio di que- ereditata dagli anni ’50, che era divenuta
che la filosofia, oggi, possa rappresentare un sto ideale di formazione, ha lasciato che esso opprimente. Proprio questo tentativo si ri-
bisogno dell’umanità. Da un lato, infatti, si si frantumasse ad opera della specializzazio- collegava alla natura della Scuola di Fran-
propone un programma di realizzazione; ne (ad esempio con la scissione tra filosofia coforte prima della guerra, vale a dire alla
dall’altro se ne afferma la realizzazione come e scienze umane) e in virtù del processo di natura filosofico-politica della Scuola.
negazione del bisogno di conti- Oskar Negt (Königsberg 1934)
nuare a filosofare. Da un lato Goethe-Institut è uno dei più interessanti socio-
s’ipotizza un “andare a termine” in collaborazione con logi tedeschi del dopo-guerra,
del filosofare nell’attuale cultu- nonché rappresentante di punta
ra; dall’altro si delinea il tenta-
Università degli Studi di Milano di quella corrente di pensiero che
tivo di affrontare questa situa- si è venuta a connotare come
zione e continuare a filosofare. Scuola di Francoforte. Allievo
Non si tratta, tuttavia, di una di Adorno negli anni ’55-’56 e
contraddizione sterile: la stessa
Scuola di Francoforte può con-
La Scuola assistente di Habermas per otto
anni, Negt sviluppa la propria
siderarsi di fatto un prodotto di
tale contraddizione. di Francoforte vicenda culturale all’interno del
dibattito studentesco degli anni
La Scuola di Francoforte (si veda ’60 e in relazione alle discussio-
di Rolf Wiggershaus, La Scuola ni avvenute in seno al movimen-
di Francoforte: storia, sviluppo un dialogo to operaio dell’epoca. L’intento
storico, significato politico, trad. teorico e politico di Negt è sem-
tra Oskar Negt e Francesco Moiso
it., Torino 1992) è un fenomeno pre stato quello di dare un’appli-
complesso. Alla base vi è l’espe- cazione “pratica” alla Teoria
rienza dell’Institut für Sozialfor- Critica della Società (nella ver-
schung tra le due guerre, prima sione di Adorno, Marcuse e
in Germania e poi in America, Horkheimer), riprendendo la tra-
con l’esilio di Max Horkhei- dizione marxista da una parte e
mer. La Scuola si orientava ver- collaborando con le forze sinda-
so ricerche sociologico-psicolo- cali dall’altra. Tale progetto si è
giche nel contesto di riflessione a cura di Riccardo Ruschi però andato sempre più distan-
di una “teoria critica della socie- ziando dalle linee filosofiche trac-
tà”, con lo scopo di svelare il funzionamento tecnicizzazione della scienza. La Scuola di ciate dalla teoria dell’agire comunicativo di
profondo delle strutture della società moder- Francoforte, ha osservato Moiso, nasce ap- Jürgen Habermas (con la nota distinzione fra
na. In un secondo tempo, tuttavia, si delinea punto, storicamente, con la fondazione di un lavoro e interazione). Dopo la morte di Ador-
il legame della Scuola con l’esperienza del- istituto di sociologia, che significava non no nel 1969, e la diaspora dei suoi vari
la critica marxista sia nel mondo culturale solo studio empirico del materiale proposto studenti in diverse università, Negt scelse
tedesco, che al di fuori di esso. Da questa dalla società, ma tentativo di cogliere da un come sede accademica l’Università di Han-
complessità, ha fatto notare Moiso, nasco- punto di vista unitario ciò che rendeva l’uo- nover, dove attualmente insegna. Fra i suoi
no due questioni, che sono caratterizzanti mo alienato e inautentico, dominato da og- vari lavori si ricordano: Soziologische Phan-
della vicenda della Scuola di Francoforte. getti, in una società sempre più alienata, nel tasie und explemplarische Lernen (1968;
La prima questione poneva la domanda se si proprio tentativo di specializzazione, e sem- trad. it., Coscienza operaia nella società
poteva parlare di una vera e propria “scuola” pre più dominata da una sorta di inautenti- tecnologica, 1973); Hegel e Comte (1964,
per tutto un gruppo di pensatori che si pone- cità dello specialismo, cioè dominata dal trad. it. 1975); Lebendige Arbeit, enteignete
vano in una prospettiva di diversità e con- tecnicismo e dall’imposizione di bisogni, Zeit (1987); Modernisierung im Zeichen des
traddizione nei confronti della loro stessa dovuti all’induzione delle strutture politi- Drachens (1988). In collaborazione con
appartenenza alla scuola. La risposta non co-tecnologiche. Alexander Kluge, uno dei maggiori scrittori
poteva che essere affermativa. Emergeva, La seconda questione, che caratterizza il e registi tedeschi contemporanei: Sfera pub-
infatti, una sorta di ethos filosofico comune fenomeno della Scuola di Francoforte, ri- blica ed esperienza (1972, trad.it. ridotta
a tutti questi pensatori, che consisteva, para- guarda l’incrociarsi di aspetti marxisti e teo- 1979); Geschichte und Eigensinn (1981);
dossalmente, nel presentarsi come eredi di logici - ad esempio nelle concezioni di Benja- Mißverhältnisse des Politischen (1993).
una grande tradizione tedesca, quella della min e Adorno - e si riconosce nel tentativo Sulla base di queste considerazioni intro-
Bildung, pur contrastandola. di costruire una teoria critica della società per duttive ha preso avvio il dialogo tra France-
Il termine Bildung ha oggi acquisito il signi- recuperare un modo autentico di vivere e di sco Moiso e Oskar Negt, di cui riportiamo
ficato di istruzione, cioè l’insieme di pro- rapportarsi sia con la società, che con la qui di seguito lo svolgimento.

5
DIALOGO

Moiso. Professor Negt, vorrebbe parlarci dell’evolu- dello stalinismo come prodotto del marxismo; infine
zione storica della Scuola di Francoforte e del posto che l’avanzare di un movimento di pensiero, che presenta
attualmente occupa questa evoluzione nel mutato pano- anche risvolti concreti e pratici, il positivismo, nel suo
rama politico tedesco? caratteristico limitarsi al punto di vista strettamente
scientifico. La risposta della Scuola di Francoforte a
Negt. Desidererei mettere in risalto alcuni aspetti di quel queste provocazioni è che il mondo non deve essere
grande complesso che è la Scuola di Francoforte. Qual- suddiviso in compartimenti accademici, poiché la spe-
siasi grande filosofia dà risposte al proprio tempo: nes- cializzazione accademica è espressione di una cattiva e
suna filosofia è fuori dal proprio tempo, affermava Hegel falsa coscienza. Soltanto intraprendendo la strada della
e Fichte osservava che qualsiasi filosofia dipende dal filosofia della società e della sociologia è possibile
tipo di uomo che si è. Filosofia è comprendere ciò che reintegrare il pensiero sociale e quello filosofico. Una
non sta alla superficie, ciò che è nascosto nelle strutture; sfida epocale, questa, che avrebbe portato ad un momen-
di scoprire ciò che è reale. Hegel, ad esempio, formula to preciso, ad una risposta e ad una reazione tipicamente
l’equazione: razionale = reale e reale = razionale. Che tedesche. Se è vero, infatti, che il fascismo è un fenome-
cosa siano la realtà e la verità resta per la filosofia una no europeo, l’annientamento degli ebrei è un fenomeno
questione centrale. solamente tedesco; l’antisemitismo, pur diffuso in altri
La Scuola di Francoforte è in sé così differenziata perché paesi, raggiunge solo in Germania le dimensioni della
è strettamente legata a figure di pensatori molto differen- persecuzione e del genocidio.
ti. Tuttavia, essa presenta un contenuto di esperienza Quest’ultima considerazione rimanda alla domanda sul
comune, che consiste nel fatto che uomini formatisi e significato che Auschwitz ha per il pensiero occidentale.
venuti dalla cultura borghese della prima guerra mondia- Per Adorno e Horkheimer la “dialettica dell’illumini-
le si siano sforzati di cogliere e comprendere che cosa sia smo” è un tentativo di trovare una risposta a una tale
questo mondo, che cosa lo costituisca, e abbiano tentato domanda: il nazionalsocialismo tedesco non può essere
di uscire dalla situazione di miseria in cui si trovavano. spiegato isolatamente, ma solo in rapporto alla cultura
A questo proposito, nella Repubblica di Weimar assistia- nel suo complesso, compresa la cultura della Bildung -
mo a un incredibile proliferare di sistemi filosofici, a definita da Thomas Mann come machtgeschützte Inner-
molteplici tentativi, assai diversi tra di loro, di cercare lichkeit, interiorità tutelata dal potere - che si spezza. Da
delle risposte teoriche, come si può rilevare confrontan- questa tradizione politica tedesca, in cui la politica sepa-
do i tentativi di risposta filosofica di Adorno e Horkhe- ra l’esteriorità dall’essenza, nasce ora la necessità di un
imer con quelli di Heidegger (1927), e con il tentativo di “gergo dell’autenticità”, che lascia riecheggiare qualco-
Lukács di indagare la coscienza storica e di classe. Più o sa di Heidegger; un Heidegger, che a proposito dei
meno allo stesso periodo risalgono non solo il tentativo sociologi affermava che essi si arrampicano soltanto
di Bloch di fissare lo “spirito dell’utopia”, ma anche sulle facciate, che non hanno a che fare con l’essere.
quello di Wittgenstein: la Scuola di Vienna era totalmen- È una posizione lontana da quella di Adorno e Horkhe-
te impegnata nello sforzo di cogliere qualcosa di nuovo imer, che invece sostenevano che la superficie è altret-
dalle rovine della catastrofe della cultura borghese. tanto importante quanto l’essere. La dialettica dell’esse-
A Francoforte si forma un piccolo gruppo di persone re e dell’apparire è centrale in questo pensiero. Ciò
caratterizzato, almeno in origine, da un’ampia e moltepli- significa che vengono costruite categorie filosofico-
ce visuale politica, cui appartengono anche Karl Korsch sociologiche del confronto con l’epoca, i cui effetti,
e Lukács. Questo gruppo si trova a costruire una filosofia secondo Horkheimer ed Adorno, è compito della filoso-
dell’età postmetafisica, una filosofia che considera in- fia scoprire. Ciò non significa che le loro affermazioni
gannevoli tanto le sicurezze della vecchia ontologia, fossero legate soltanto al proprio tempo; bensì che la
della dottrina dell’essere, quanto quelle dell’idealismo. filosofia ammette e comprende una riflessione epocale.
Rifacendosi a Marx, al materialismo critico, si cerca, da La filosofia sperimenta anche ciò che è comune ad una
un lato, di rinnovare determinati modi di pensare e, società, ad una cultura umana, all’antropologia; ed è
dall’altro, di riconquistare quanto è andato perduto, come proprio lo sprofondare nel dettaglio storico a riallacciar-
ad esempio il pensiero dialettico, in quanto modo speci- la ad affermazioni che hanno valore generale, universale.
fico del pensiero, nel quale le contraddizioni vengono Non la generalizzazione, quale vi è stata da Aristotele
contemporaneamente pensate e considerate come ele- fino ai nostri giorni, rappresenta per noi ciò che è rilevan-
menti attivi e produttivi nello sviluppo del pensiero: una te e interessante: siamo immersi nel tempo, in una
evidente contrapposizione, questa, alle tendenze di pen- micrologia storica. L’analisi del dettaglio, come emerge
siero degli anni ’20-’30. Di fatto, è in tal senso che viene dalla posizione di Benjamin e anche di Foucault, porta,
costruendosi la struttura portante di quella che possiamo in una certa misura, lo spirito del tempo a esprimersi, e
definire la “teoria critica della società”. con esso certamente porta a esprimersi anche un pezzo di
Questo è ciò che la Scuola di Francoforte era negli anni pensiero filosofico universale.
’20 e ’30. Vi sono, poi, tutta una serie di provocazioni alle
quali la Scuola di Francoforte risponde: innanzitutto il Moiso. Vorrei parlare ora di qualcosa di più specifico.
sorgere di un nuovo irrazionalismo, che nel rivestimento Negli ultimi anni dopo la morte dei vecchi della Scuola
e nella funzione politica del fascismo assume le dimen- di Francoforte, il dibattito francofortese è stato dominato
sioni di fenomeno europeo, interessando l’Italia, la Fran- da due figure. Una, la pragmatica trascendentale di Apel,
cia, la Spagna, la Germania; in secondo luogo, la nascita si è poi distanziata, ma non prima di avere contribuito

6
DIALOGO

allo sviluppo della teoria critica di Habermas nel senso, stesso tempo, però, un che di utopico emerge in ogni
di una teoria dell’agire comunicativo. Il problema che frase dei Minima Moralia: l’attesa, la speranza, che
Habermas pone è quello di una società in cui la comuni- attraverso il rischiaramento, il pensiero, l’autoriflessio-
cazione è lineare, naturale, cioè non incontra una risposta ne, la “fatica del concetto” - così come l’ha definita
inadeguata a causa dell’azione di “ossificate strutture Hegel, ripetutamente citato da Adorno -, l’uomo possa
comunicative”, legate alle strutture di potere della socie- uscire da una condizione di minorità. Il principio kantia-
tà. È da rilevare l’ottimismo di Habermas nel porre la no: «Sapere aude», osa sapere, abbi il coraggio di servir-
questione: l’umanità possiede strumenti per una comuni- tene, che imponeva all’uomo di uscire dalla propria
cazione completa, che tuttavia quasi mai si realizza condizione di fanciullezza e immaturità, di cui egli è il
totalmente per la presenza, comunque, di residui di primo responsabile, è, in certo qual modo, il pathos
rigidità all’interno della struttura sociale. La distanza di illuministico presente fino alla fine nella filosofia di
una tale concezione dal pessimismo della Scuola di Adorno. Egli tuttavia non aveva, propriamente, un’idea
Francoforte è evidente; anche se in Habermas non si può di prassi politica che avrebbe potuto convertire questo
parlare di un semplice occultamento dell’intima tragicità programma di rischiaramento.
della dialettica dell’illuminismo e della dialettica nega- Per i miei studenti, e in particolare per me, le cose stanno
tiva di Horkheimer, di Adorno e anche di Benjamin. diversamente. Io traggo conseguenze dalle teorie di
L’evoluzione della posizione di Habermas risiede, piut- Adorno, Marcuse, Horkheimer; conseguenze che sono
tosto, nell’ottimismo di poter controllare totalmente la di stampo politico: la pura riflessione non unita alla
difficile e suddivisa realtà della nostra società. Mi chiedo prassi politica non produce alcuna funzione di rischiara-
però se ciò non sia una sorta di banalizzazione del mento. Queste conseguenze hanno significato per me il
tentativo, che nei pensatori francofortesi aveva un carat- tentativo di tradurre nella prassi politica il pensiero della
tere di estrema disperazione e tragicità, di riuscire a Scuola di Francoforte, prima con la militanza nello SDS
rendere il nostro rapporto con il mondo e la società (Sozialistischer Deutscher Studentenbund ), poi nei
capace di autenticità, di verità, anche se di una verità non movimenti di protesta del ’68; nei sindacati, in seguito
metafisica, ma fatta di risposte sociali. nel Partito Socialista e nel Comitato per la democrazia e
Due, potremmo dire, sono gli indirizzi di sviluppo della i diritti dell’uomo, che ho contribuito a fondare negli
Scuola di Francoforte: da un lato una teoria interdiscipli- anni ’80. Il modo di pensare della Scuola di Francoforte
nare, che permetta di riannodare le disperse strutture rappresenta per me un modello di emancipazione im-
culturali del nostro tempo, come per certi aspetti si può mensamente grande, in quanto a idee e conoscenze, un
rintracciare in Habermas; dall’altro un pensiero, che a modello che ha bisogno di essere “convertito”.
partire dall’esperienza di Adorno, che è quella di un Ad un certo livello, Habermas ha tratto conseguenze
pensiero discontinuo, aforistico, fondato sulla parados- simili; e là mi trovo d’accordo con lui. In Habermas ci
salità del nostro poter ancora accedere ad un rapporto di sono, si può dire, due livelli di scritti. Da una parte i libri
totalità con il nostro mondo, si mostra poco incline a “spessi”, i classici, i capolavori, Die Theorie des kommu-
porsi al centro di una totalità concepita come possibile. nikativen Handelns (La teoria dell’agire comunicativo),
In questa tradizione di un pensiero più ellittico, non Erkenntnis und Interesse (Conoscenza e interesse), il
pensa, professor Negt, di collocarsi Lei stesso, pur essen- confronto con Luhman: si tratta di cose che mi sono
do stato assistente di Habermas? D’altra parte, mi pare estranee; alcune non le comprendo proprio, non le con-
significativo che mentre Habermas, negli anni ’60-’70, cepisco, anche nel loro significato, benché sia stato per
insisteva sulla rilevanza eminentemente teorica del mo- otto anni suo assistente e mi renda conto dell’importanza
vimento politico, Lei cercava il collegamento con la di questi scritti. Ma Die Theorie des kommunikativen
prassi politica, mettendo in evidenza caratteri che, nella Handelns non è in sé un progetto filosofico; esso offre,
realtà, rompevano indubbiamente l’aspetto totalizzante piuttosto, le condizioni che rendono possibile la ricerca
della situazione. Non crede, dunque, che vi sia in Lei una empirica. È, in un certo qual modo, un suggerimento che
significativa divergenza rispetto alla posizione teorica di la sociologia dovrebbe perseguire per comprendere cosa
Habermas, anche se in un ambito di dialogo e coapparte- debba essere la ricerca. Laddove, nella teoria dell’agire
nenza ad una medesima tradizione? comunicativo, vi sono idee che sono politicamente con-
vertibili, lì si tratta esclusivamente dell’idea di una
Negt. Si c’è. Ma questo è naturale per un grosso com- azione orientata alla comprensione, di un agire orientato
plesso di teorie come la Scuola di Francoforte, in cui è al consenso: la vecchia idea di comunità interpretante di
ovvio che i suoi appartenenti, nel seguire strade loro Apel, secondo cui quando parlo, quando utilizzo la
proprie, abbiano tratto conseguenze altrettanto proprie lingua, mi faccio coinvolgere strutturalmente in un dia-
dalle dottrine che sono andati elaborando. Habermas logo con un secondo essere vivente, dotato di raziocinio,
stesso ha d’altra parte chiarito in vario modo la propria per cui, in certo qual modo - secondo la formulazione di
posizione nei confronti della Scuola di Francoforte. trascendentale data da Kant - sono già coinvolto nell’in-
Vorrei tuttavia riprendere la domanda così come mi è terpretazione di questa comunità. È un pensiero di note-
stata posta. Innanzitutto vorrei spendere alcune parole vole portata, risalente addirittura ai dialoghi platonici:
sullo sguardo pessimistico di Adorno e Horkheimer, cioè quando ottengo che Menone o Protagora entrino in
sulla valutazione di un mondo che inizia ad evolversi dialogo con me - e devo spingerli a parlare con me - solo
verso il bene solo con grande difficoltà. Questa valuta- allora, solo se essi si lasciano spingere ad un tale dialogo,
zione del mondo è senz’altro presente in Adorno. Allo ho una possibilità di “illuminarli”, di comprenderli; solo

7
DIALOGO

allora posso, come Platone in questi dialoghi, rendere Negt. La mia collaborazione con Kluge risale agli anni
loro comprensibile nello stesso tempo l’idea e la parteci- 1978-79; un’amicizia che nasce all’interno del movi-
pazione all’idea. Il problema resta solo in che modo mento di protesta. Kluge stesso è stato anche amico
posso coinvolgerli nel dialogo. Se non riesco a coinvol- intimo di Adorno. Alcuni suoi film, come Abschied vom
gerli, ne nasce una comunicazione “lacerata”, nella quale gestern, sono una chiara rielaborazione del passato. Un
non c’è alcuna possibilità di accedere alla verità, che grosso movimento di avanguardia cinematografica, il
viene frantumata, nascosta. gruppo di Oberhausen, è stato fortemente influenzato da
Ciò che con questo intendo dire è che in Habermas il Kluge. Compito del film è per Kluge rielaborare con
piano classicistico mi è estraneo, mentre mi è molto materiale figurativo quanto è successo in Germania.
familiare il piano dell’intervento politico. Laddove egli Questo è stato per me uno dei motivi fondamentali del
interviene sull’unificazione tedesca, sul dissidio tra gli mio incontro con Kluge e della nostra collaborazione,
storici, vale a dire negli scritti politici, non si riscontrano confluita nel progetto di pubblicare insieme un libro a
differenze tra noi. In altre parole, credo che la differenza quattro mani, Öffentlichkeit und Erfahrung (Sfera pub-
tra Habermas e me risieda nella mia riluttanza e incapa- blica e esperienza, 1972).
cità a lasciarmi coinvolgere completamente dal discorso Ciò che mi ha affascinato di Kluge è il modo in cui egli
accademico. Ho preferito rivolgermi, piuttosto, all’am- convertiva i concetti in immagini. All’inizio della mia
bito sindacale, al mondo fuori dell’Università. Insegno conoscenza di Kluge sta il riconoscimento che il linguag-
nell’Università in qualità di filosofo, di sociologo; ma né gio figurativo non è muto, ma persegue, piuttosto, il
l’Università, né i miei colleghi, sono la mia patria. Prefe- medesimo senso di rischiaramento del concetto, vale a
risco cercare i miei interlocutori al di fuori dell’Univer- dire la dialettica di concetto e immagine. Öffentlichkeit
sità; mentre Habermas li cerca principalmente al suo und Erfahrung è proprio un tentativo di tradurre la
interno. Egli ha un volume interpretativo completamente dialettica negativa in relazione alla sfera pubblica, nella
diverso per quanto concerne le varie correnti scientifiche prospettiva di un cambiamento della sfera pubblica.
ed una capacità geniale di mettere in comunicazione le Entrambi conoscevamo molto bene Adorno; ma non
culture e renderle reciprocamente traducibili. eravamo soddisfatti della conclusione di Adorno: nella
Habermas appartiene ai grandi filosofi europei che han- miseria non basta vedere solo la miseria, bisogna anche
no procurato alla filosofia americana un concetto di sé vederne l’elemento esplosivo, come conseguente possi-
che essa non possedeva, chiarendo agli americani che bilità di uscire dalla miseria stessa. Questo è ciò che fino
cosa significhino Dewey, Peirce e il pragmatismo ame- ad oggi Kluge ha ricercato nei suoi film.
ricano; questo lo si poteva fare solo sullo sfondo della Oggi Kluge non fa più grandi film, perché il pubblico,
tradizione idealistica tedesca, dialetticamente interpre- come lui stesso afferma, non è più interessato ai suoi film.
tata. Così, attraverso Habermas, gli americani si sono Oggi, in qualità di avvocato, egli si batte affinché nelle
stupiti del contenuto essenziale della loro filosofia, me- reti televisive private vengano garantiti posti di lavoro
ravigliandosi altresì della portata dei loro filosofi. Que- per intellettuali, artisti, produttori, riuscendo a ottenere
sto è uno dei motivi per cui Habermas appartiene al da queste televisioni venti ore di trasmissione settimanali
curriculum della filosofia americana, nella misura in cui completamente libere dall’influenza degli organismi pro-
egli ha avviato un processo di traduzione, nel senso di un duttivi di queste stesse televisioni. Anche in questo caso
vero e proprio rischiaramento, all’interno della tradizio- Kluge si richiama a una considerazione presente in Öf-
ne degli studi filosofici americani. È impressionante fentlichkeit und Erfahrung , in cui si dice che non esistono
come Habermas sia giunto a questo; mentre, ad esempio, situazioni così miserabili nella storia della società da cui
tra coloro che mi sono più vicini, Marcuse, che ha vissuto non sia possibile uscire. Ogni situazione ha una sua via
a lungo negli USA, non ha voluto, né è stato in grado di d’uscita: bisogna solo usare la nostra ragione e il nostro
farlo. Anche negli USA, Marcuse è infatti rimasto fedele intelletto per cercare queste vie d’uscita.
alla tradizione tedesca - Kant, Fichte, Hegel, Marx - e per La ricerca di vie d’uscita è ciò che in particolare mi ha
quanto riguarda l’aspetto politico, come emerge in One legato a Kluge. Non vogliamo il privilegio di dimostrare
Dimension Man (L’uomo a una dimensione), è andato o evocare l’impossibilità di risolvere una situazione: in
verso un sistema chiuso, senza vie di uscita, molto vicino questo non siamo filosofi postmoderni, ma, piuttosto,
alla prassi del movimento di protesta di Berkley (1968) - filosofi tradizionali, forse un po’ antiquati, che tuttavia si
un’indizio ulteriore del fatto che il fare prassi non rientra- sforzano di tener fede alla responsabilità intellettuale,
va nel programma pratico della Scuola di Francoforte. che in quanto uomini tutti possediamo, di creare vie
d’uscita, di trovare soluzioni. La scimmia del racconto di
Moiso. Vorrei ora accennare al Suo rapporto con Kluge, Kafka, Die Rede eines Affens (Discorso di una scimmia),
tra i registi della scuola di cinema tedesca degli ultimi sostiene di non volere la libertà, di non sapere cosa sia la
anni il più conseguentemente legato a una problematica libertà, ma di voler cercare una via di uscita dalla gabbia
sottilmente politica. Non che Kluge abbia fatto film in cui si trova.
immediatamente politici; egli tuttavia ha indubbiamente Questa produzione di vie d’uscita è ciò che noi ora, da
cercato di sviluppare un linguaggio immediatamente vent’anni, facciamo. Talvolta lavoriamo due mesi insie-
capace di inserirsi all’interno della prassi. A tal proposi- me; ci sediamo a un tavolo l’uno di fronte all’altro;
to, quale è stato il senso del Suo sodalizio con Kluge e ognuno scrive le proprie frasi, che talvolta sono mezze
perché ha scelto proprio la collaborazione con un regista frasi e vengono completate dall’altro. Con questo meto-
cinematografico? do abbiamo portato a compimento due o tre grossi lavori,

8
DIALOGO

in particolare il secondo, Geschichte und Eigensinn tele e Platone, al pensiero antico, e non a un pensiero
(Storia e ostinazione, 1981), che rappresenta il tentativo indipendente dalla dipendenza temporale. Per questo
di rielaborazione della problematica tedesca con l’inten- motivo uso il verbo umsetzen, convertire, riversare,
to di fare un bilancio del movimento di protesta del ’68, piuttosto che übersetzen, tradurre, trasferire: tradurre
di ciò che esso è divenuto. Questo rapporto di produzione (übersetzen) non è semplicemente convertire (umsetzen)
con Kluge si fonda sul fatto che possediamo un carattere le categorie della dialettica negativa nella prassi; sarebbe
completamente diverso uno dall’altro e abbiamo impara- una terribile confusione. Piuttosto, la mediazione di
to a riconoscere e utilizzare le nostre proprie caratteristi- teoria e prassi è, in sé, un problema filosofico e necessita
che: io non capisco niente di film, e dipendo dalle sue di uno sforzo particolare di comprensione quanto il
competenze; Kluge cerca di riflettere nel suo lavoro su rapporto tra la filosofia del quotidiano e la grande filoso-
ciò che significa la dialettica di concetto e immagine. fia. La ricezione della Scuola di Francoforte, del pensie-
ro filosofico di Wittgenstein e di quello postmoderno è
Moiso. In Adorno permangono l’interesse e il bisogno tanto importante quanto chiedersi che cosa la filosofia
di filosofia, perché la filosofia non si è ancora realizzata. debba fare, perché esista la filosofia. Adorno ha una volta
Lei ha usato spesso il termine umsetzen (tradurre, river- definito così la filosofia: di fronte ad Auschwitz e agli
sare, convertire) per esprimere nella prassi quella che è indicibili crimini che vengono compiuti in questo mon-
stata la visione filosofica dei francofortesi. Questo signi- do, la filosofia in sé consiste nel cogliere ciò che propria-
fica per Lei insieme un riflettere sul significato della mente non è concepibile, nel tentare di comprenderlo. La
storia tedesca, sul problema che la Germania è a se stessa filosofia esiste in questo campo di tensione, in questo
e che è insieme un problema politico, ma anche culturale spazio oscuro. Carattere irrinunciabile della filosofia è l’
e filosofico. Cosa significa per Lei tradurre la filosofia “ostinazione della teoria”, della produzione teoretica, di
nella prassi e cosa questo ha a che fare con il suo confrontarsi contro a tutti i tentativi di convertirla in prassi; dove
con il senso stesso dell’essere tedesco e di appartenere alla l’ostinazione della filosofia di produrre teoria viene
storia culturale e politica della Germania? distrutta, con essa viene distrutta la teoria stessa, la
filosofia. Ma la tensione tra la teoria e la prassi è per me
Negt. Sarebbe un fraintendimento dire che il pensiero insuperabile e resta un motivo decisivo della riflessione
della Scuola di Francoforte deve essere tradotto nella filosofica. Anche oggi, in un momento in cui la prassi è
prassi; lo ritengo impossibile. Ritengo l’orientamento molto difficile e concetti e simboli del passato e della
del pensiero un aspetto molto importante nella Scuola di grande tradizione socialista rischiano di diventare tabù,
Francoforte. Adorno ha ragione quando dice - ed è come Marx e il marxismo.
l’undicesima tesi di Feuerbach su Marx - che «gli uomini
hanno dato diverse interpretazioni del mondo: ora si Moiso. A proposito della concezione micrologica da Lei
tratta di cambiarlo». Questa tesi oggi non è più valida, sollevata citando Foucault, vorrei ancora chiederLe cosa
dopo che gli uomini hanno trasformato il mondo fino a significhi rivolgersi a una simile micrologia. Ha eviden-
stravolgerlo, annientarlo, spezzarlo. Comte, risponden- temente a che fare con la tensione tra teoria e prassi. Ma
do a questo desiderio sfrenato ed illusorio di trasformare in che modo Lei si riferisce a Foucault parlando di
il mondo, sosteneva che compito della filosofia è piutto- micrologia?
sto quello di definire il ruolo dell’interpretazione e il
significato della filosofia stessa. L’orientamento del Negt. La grandezza del pensiero di Foucault consiste nel
pensiero è pertanto un punto importante di questa forma suo aver compreso che i veri mutamenti nella storia si
di costruzione della teoria. svolgono nella microstruttura, e non nell’intero. In Übe-
Contemporaneamente, però, per Kluge e per me, è anche rwachen und Strafe (Sorvegliare e punire, 1975) Foucault
importante il fatto che l’uomo comune, l’uomo della vita dice che il dominio consiste nel fatto che gli uomini sono
di tutti i giorni, si presenti come un potenziale pensatore costretti a muoversi in un certo luogo in un determinato
teoretico. Non solo i filosofi pensano filosoficamente: modo; nel fatto che la società sia una organizzazione
nella letteratura americana, ad esempio, vi sono testi di dettagliata di spazi suddivisi, nei quali agli uomini è
filosofia per bambini. A ben guardare, anche in Platone lecito o meno fermarsi. Lo stesso vale per il tempo: c’è
e Aristotele compito della filosofia è occuparsi dell’in- un tempo in cui possono muoversi ed uno in cui non è
telletto quotidiano; vera filosofia è solo quella che ha a loro permesso farlo. In questo libro Foucault ci offre una
che fare con l’intelletto quotidiano, con ciò che gli visione di ciò che succede a livello atomico-molecolare
uomini pensano di se stessi a partire da se stessi. Deve nella società, proprio come avviene in natura, laddove i
esserci sincronizzazione tra la logica del pensiero filoso- veri movimenti avvengono a livello atomico-molecola-
fico, come necessariamente viene sviluppata nel campo re, nelle più piccole cellule.
accademico, e la logica del pensiero filosofico quotidia- È un pensiero ricco di conseguenze: gli uomini non
no, che dal contenuto di verità delle grandi filosofie non vengono determinati da concetti sintetici, dalla politica;
deve mai essere separata, pena il suo essere svuotata di ma è piuttosto nella vita quotidiana, in cui gli uomini si
verità. Il contenuto di verità delle grandi filosofie deve muovono, o non si muovono, che si definisce il loro
incontrarsi con i problemi e le verità dell’uomo. L’uomo spazio vitale di libertà. In questa struttura, gli elementi di
deve arrivare a spiegarsi che cosa vi è in lui. spazio e di tempo contengono dominio. L’attività orga-
Questa tradizione non può essere superata. Nel mio nizzata del dominio consiste nel fatto che c’è un guardia-
pensiero, mi riferisco volentieri alla tradizione di Aristo- no che tutti osserva, senza essere visto da alcuno, cosic-

9
DIALOGO

ché tutte le possibilità di movimento di ciascuno possano giudizi, nelle indagini sulla nascita del nuovo radicali-
da lui essere conosciute e controllate. Questo è il modello smo di destra, sulla xenofobia, sull’emarginazione for-
del potere: il controllo del movimento. Del resto, in zata delle minoranze - non solo degli stranieri, ma anche,
Geschichte und Eigensinn la tesi fondamentale è che il ad esempio degli handicappati, degli omosessuali -, dove
movimento della vita umana avviene nelle cellule, nel- l’ira contro le minoranze non è che una conseguenza
l’organizzazione delle cellule e nel modo in cui sono dell’intera crisi tedesca, che non mostra in generale
organizzate: in questo consiste propriamente la vita. Da alcuna possibilità di soluzione e ricerca semplicemente
un’analisi dell’organizzazione cellulare derivano libertà dei capri espiatori. L’analisi di una tale situazione era già
e dominio. nei programmi della Scuola di Francoforte. La ricerca sui
Naturalmente, nel suo libro, Foucault risale a Marx, che pregiudizi ha, del resto, orientato il grosso progetto di
apre Il Capitale con la frase: «Il capitalismo è un’incre- ricerca empirica sulla “personalità autoritaria”, intrapre-
dibile accumulo di merci; la singola merce ne è la forma so dalla Scuola di Francoforte durante l’emigrazione
cellulare». Marx stesso, dunque, nella sua opera era americana, che conteneva indagini specifiche sull’anti-
partito dall’analisi della forma cellulare della merce. semitismo e sull’etnocentrismo.
Questa forma cellulare contiene in sé una contraddizio- Dopo il ’45, la Scuola di Francoforte ha sistematicamen-
ne, cioè quella tra valore d’uso e valore di scambio delle te studiato in modo sperimentale e con precisi metodi
merci. Questo pensiero è presente in Foucault, soprattut- empirici il costituirsi dei pregiudizi: non solo sono state
to nei primi scritti in cui si parla di microfisica del fatte indagini d’opinione, ma anche ricerche sui condi-
controllo. Si tratta di un pensiero filosofico nuovo e di zionamenti della personalità trasmessi attraverso l’edu-
grande rilevanza. cazione familiare - ad esempio sul significato dell’ordi-
ne, della pulizia, degli stili educativi -, constatando un
Moiso. Lei accennava alla difficoltà che si ha oggi in incredibile ritorno di antiche strutture di pregiudizio.
Germania di parlare anche soltanto di Marx, che pure ha Benché il fascismo sia stato un fenomeno europeo, la
significato molto per la Scuola di Francoforte. In una tale forma militante del fascismo, il nazionalsocialismo, con
situazione d’imbarazzo, conseguenza anche del crollo la sua negazione sistematica della fantasia è un fenome-
dell’ortodossia marxista orientale, in che modo si può no proprio della Germania, e ha condotto a una situazio-
dire che la Scuola di Francoforte è ancora attuale e come ne per cui ancor oggi il pensiero filosofico, nella tradizio-
questa attualità si collega con la difficoltà di parlare di ne di Adorno, non può liberarsi della necessità di pensare
Marx in Germania? al perché di quanto è successo.
A tal proposito vorrei in conclusione accennare breve-
Negt. La Scuola di Francoforte, nel suo sviluppo, ha mente ad una posizione mia e di Habermas sulla questio-
sempre incontrato difficoltà, come emerge dal recente ne dell’asilo agli immigrati in Germania. La Germania
studio storico-critico di Wiggershaus, un grosso proget- ha una colpa particolare, e dunque una particolare re-
to analitico e storico sui presupposti e gli sviluppi della sponsabilità nei confronti degli emigranti. In Europa, gli
Scuola. Come esempio può valere la vicenda di Adorno, emigrati tedeschi sono sempre stati accolti; una buona
il quale in effetti non fu mai chiamato a ricoprire nessuna parte di intellettuali tedeschi, anche prima della guerra,
cattedra universitaria, sebbene egli sia oggi celebrato dal ha trovato asilo in molti paesi europei. Ciò non è accadu-
mondo accademico come un rappresentante di spicco del to in Germania, dove c’è bisogno di una legislatura
passato. Negli anni dal ’45 in poi, per gli intellettuali equilibrata sull’immigrazione - non è giusto, ad esempio,
emigrati che fossero rientrati in Germania e manifestas- che chi chiede asilo venga smembrato dalle comunità di
sero un evidente risentimento, una legge predisponeva provenienza. Non si tratta semplicemente di una questio-
per questi intellettuali cattedre di risarcimento. ne di opinione politica. In quanto erede della Scuola di
Similmente, nel momento di maggiore sviluppo del Francoforte e della sua filosofia, io penso che noi uomini,
movimento studentesco, quando molte simpatie degli in quanto esseri dotati di raziocinio - Kant affermava che
studenti andavano verso la RAF (Rote Armee Fraktion), nessuno come l’uomo ha avuto un dono come la ragione
tutti discriminavano la Scuola di Francoforte come causa e, dal momento che la natura non fa nulla gratuitamente,
del terrorismo, traendo spunto dalla critica radicale della l’uomo ha il dovere di usarla - dobbiamo adoperarci per
società di Adorno ed Horkheimer, benché io stesso ed trovare, per concepire, con l’ausilio della ragione, delle
altri già da tempo avessimo apertamente preso le distan- vie di uscita, delle alternative alla situazione in cui
ze da queste frange estremiste. Tale discriminazione viviamo.
della Scuola di Francoforte è collegata ad un problema
squisitamente tedesco: il legame tra il materialismo (Trascrizione e traduzione dall’originale tedesco su nastro
critico di Marx e Freud, cioè tra una dimensione psico- magnetico di Lucia Cavallo)
analitica della soggettività e l’analisi del capitalismo;
questa connessione resta tutt’oggi una provocazione.
Questa provocazione ha oggi come conseguenza che
molti discendenti della Scuola, politicamente orientati,
come Habermas e me e alcuni altri, tengano fede a questo
pensiero, che oggi si dimostra nuovamente attuale: la
Scuola di Francoforte rappresenta oggi in tal senso
qualcosa di enormemente attuale nelle ricerche sui pre-

10
INTERVISTA

Il comunitari- le istanze comunitarie non necessariamen- a rischio la capacità di assumere una distanza
Il dibattito smo nasce, tra te debbono contrastare con il “giudizio critica dalle circostanze della propria esi-
tra comunitari la fine degli razionale” e l’ “autonomia personale”, né stenza. Non è certo la capacità di guardare la
e liberali anni Settanta e intendono ricostruire un’improbabile omo- propria casa con gli occhi dello straniero che
l’inizio degli geneità di valori, ma piuttosto un’unità che difetta all’individuo moderno, il quale, sem-
anni Ottanta, mantenga aperta la tensione fra “autono- mai, soffre del non potersi sentire a casa
come critica al mia e integrazione”. propria in alcun luogo. Ciò che questi pro-
liberalismo, in- Esiste allora un vero oggetto del contendere? cessi rischiano di sommergere e portare ad
teso come teo- A mio avviso esiste e giustifica l’asprezza estinzione è, al contrario, il senso di apparte-
di Sandro Ferrara ria filosofico- della polemica che talvolta oppone liberali e nere a qualcosa, a un luogo, a una cultura, a
politica della comunitari. Si tratta di un’opposta valutazio- una terra, a una stirpe, a una cultura, a una
democrazia, della giustizia, della persona e ne delle priorità all’interno di una comune qualunque entità che vada al di là dei bisogni
della società. Tra gli autori più rappresenta- diagnosi della modernità. Per i liberali i del proprio Sé. E’ questo il rischio cui biso-
tivi di questa prima stagione della critica processi di differenziazione, di riflessivizza- gna oggi porre rimedio. E il rimedio prospet-
comunitarista al liberalismo si distinguono zione, di astrazione, di complessificazione tato è una rivitalizzazione della dimensione
Alaisdair MacIntyre, Michael Sandel, della vita sociale, della cultura e della sfera comunitaria, la quale si colora di sfumature
Charles Taylor, Robert Bellah e Philip politica, che caratterizzano la società moder- via via diverse: recupero di un orientamento
Selznick. Ma le radici sono antiche. Basti na, non mettono a rischio la capacità di verso il bene comune; ancoramento esisten-
pensare a Burke e a De Maistre, che già ancoramento dell’individuo, bensì la sua ziale; relativa omogeneità dei valori.
criticavano gli effetti dirompenti dell’indivi- capacità di critica. Di socializzazione ce n’è Il liberalismo non si è chiuso a queste solle-
dualismo sull’autorità delle tradizioni e de- sempre; va da sé, è ovvio che anche l’indivi- citazioni. Al contrario, prova della sua vita-
nunciavano l’astrattezza della lità è la straordinaria flessibilità
nozione dei diritti “dell’uomo”; con cui le ha fatte proprie, adat-
all’opposizione hegeliana fra Sit- tandole alla propria prospettiva,
tlichkeit e Moralität, alla critica inglobandole. Negli anni Ottan-
marxiana alla falsa neutralità del- ta, autori come Rawls, Dworkin,
l’ordinamento politico e giuridi- Ackerman, Larmore e altri,
co borghese; ad autori come Carl hanno da un lato sfumato di
Schmitt e Giovanni Gentile, in molto le pretese universalisti-
cui troviamo una denuncia del-
l’atomismo individualistico, del-
Comunitarismo che dei loro modelli di giusti-
zia. Nessuno giustifica più i
l’indifferenza liberale verso la
comunità, della centralità dei di- liberale principi di giustizia o i diritti
sulla base di modelli di raziona-
ritti, della fuga liberale “dal poli- lità morale puramente astratti;
tico”, dello scetticismo e del for- al contrario, la neutralità della
malismo liberali, e dell’ipocrisia con un intervista a Martha C. Nussbaum, giustizia viene ora ancorata alla
della neutralità delle leggi. sua capacità di cogliere i mo-
Bernard Williams e Charles Taylor
Rispetto a questi predecessori il menti di intersezione fra tradi-
comunitarismo di Sandel, Taylor, zioni concrete. E dall’altro lato si
Bellah e compagnia si distingue coglie negli scritti di Dworkin, di
per la sua moderazione, per la Ackerman e di altri uno sforzo
sua sostanziale continuità con il genuino di inserire il valore del-
quadro di riferimento liberale l’integrazione, o una dimensio-
stesso. In fondo nessuno degli ne comunitaria, intesa repubbli-
autori citati rimette in discussio- canamente come interesse per il
ne, come gli antiliberali del pas- a cura di Marina Calloni bene comune, all’interno della
sato, il catalogo dei diritti mo- concezione liberale della polity.
derni, o l’idea di rule of law, o la democrazia duo delle società moderne e contemporanee Si discute oggi se questa svolta del pensiero
rappresentativa, o lo stato sociale, o il valore continua a formare il proprio Sé apprenden- liberale nell’ultimo decennio non abbia di
della tolleranza. Nessuno rimette in discus- do ad assumere il ruolo dell’altro, guardan- fatto portato ad esaurimento la querelle con
sione il “fatto del pluralismo”, inteso come dosi prima di tutto con gli occhi di altri i comunitaristi. In realtà, pare averne sola-
pluralizzazione degli universi di significato particolari a lui vicini. Ciò che non è sconta- mente spostato i termini. Nessuno oggi con-
premoderni in una molteplicità di mondi to, e che necessita della massima attenzione, testa o si oppone al valore dell’integrazione
vitali, sottoculture, concezioni del bene, stili è lo sviluppo prima e poi della salvaguardia sociale, così come nessuno mette seriamente
di vita che risultano impervi ad ogni tentati- della capacità dell’individuo di assumere in dubbio il fatto del pluralismo, o ne propu-
vo di reductio ad unum. Nessuno rimette distanza critica da quello sguardo normati- gna l’eliminazione. Rimane però aperta la
seriamente in questione la differenziazione vo, ma provinciale, di giudicare riflessiva- questione se il modo in cui autori liberali
della sfere di valore; bensì un certo modo di mente la forma di vita che lo ha formato. come Dworkin articolano all’interno della
interpretarne le conseguenze. Nessuno in- Questa è la capacità di cui la modernità porta loro posizione il valore della comunità, del-
tende proporre il ritorno ad un unico e indif- la promessa, ma che è sempre a rischio di l’integrazione, e dell’appartenenza renda
ferenziato orizzonte di significati condivisi. essere soffocata. I diritti, la tolleranza, il veramente giustizia alle nostre intuizioni in
Al contrario, gli stessi sostenitori della ne- pluralismo, la neutralità della giustizia, e via merito. Rimane il dubbio se il modo in cui
cessità di reiniettare un momento di tradizio- dicendo, sono tutti concetti che hanno come essi tracciano la linea, ad esempio, fra am-
ne all’interno della nostra cultura sostengo- telos quello di preservare e proteggere que- biti di interesse pubblico, in cui certi diritti
no la propria proposta, come MacIntyre, con sta preziosa risorsa. e interessi possono essere protetti per via
argomenti “critici” e moderni e niente affatto Il comunitarista assegna in ordine inverso le legislativa e al limite costituzionale, ed
tradizionalistici; e i sostenitori della necessi- priorità. Quegli stessi processi di differen- ambiti di pertinenza strettamente privata,
tà di reintrodurre un’istanza comunitaria al- ziazione, di riflessivizzazione, di astrazione, rispetto ai quali le leggi e la costituzione
l’interno della vita sociale contemporanea si di complessificazione della vita sociale, del- possono solo proteggere la libertà del sin-
premurano di precisare, come Selznick, che la cultura e della sfera politica non mettono golo, sia in ultima analisi sensato e coerente.

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INTERVISTA

Lo spirito del tempo si manifesta spesso su rive opposte comunitaristi e liberali. Ma ciascuno dei nostri interlocutori. Diamo
attraverso quei temi comuni che avvolgono più che sulla diatriba teorica e politica in sé comunque la parola a questi tre filosofi
e contrastano la scena teorica, politica e - di cui Alessandro Ferrara ha qui sopra anglo-americani, esponenti di spicco del-
culturale mondiale e che si articolano se- delineato i tratti salienti - ciò che ci interes- l’attuale panorama filosofico internaziona-
condo un veloce scambio di vedute e di sa qui indagare è piuttosto il punto a cui è le. Si tratta di Martha Nussbaum, statuni-
posizioni, che vengono a mutare antiche oggi approdato il dibattito, sia per poter tense, docente di filosofia alla Brown Uni-
solidarietà, consolidati modi di pensare. tracciare le attuali linee di tendenza, sia per versity; Bernard Williams, inglese, docen-
Nel campo della filosofia e delle scienze poter superare la passata querelle (anche te al Corpus Christi College di Oxford;
sociali, negli ultimi decenni è stato questo per via della pubblicazione del nuovo libro Charles Taylor, canadese, docente di scien-
il caso del dibattito su moderno e postmo- di Rawls, Political Liberalism, in cui questi ze politiche e filosofia alla McGill Univer-
derno, su critica dell’ideologia ed erme- fa tesoro di tutte le obiezioni mossegli sity di Montreal.
neutica, sulla ricostruzione della ragion contro in tutti questi decenni). Nel ribattere alle obiezioni, essi colgono
pratica e sui suoi limiti; ma è stato soprat- Ne parliamo con tre autorevoli teorici, che qui anche l’occasione per ricostruire i pre-
tutto il caso della polemica fra i cosiddetti ben rappresentano una “linea mediana” fra supposti teorici del proprio discorso filoso-
sostenitori dell’etica antica e quelli della i comunitaristi e i liberali, dal momento che fico. Più che riproporre consumate polemi-
morale moderna, di Aristotele-Hegel o di cercano di individuare nuove piste analiti- che, i nostri interlocutori mostrano la con-
Kant. Si tratta dell’ormai ventennale pole- che, al di là della spesso forzata linea di sapevolezza di aprire nuovi fronti di dibat-
mica (nata negli Stati Uniti all’indomani demarcazione fra le due correnti di pensie- tito pubblico, soprattutto in relazione a
della pubblicazione, nel 1971, del libro di ro. Per questo essi possono essere a buona quei gravosi compiti che la democrazia si
John Rawls, Una teoria della giustizia, a ragione considerati come comunitaristi li- trova oggi a dover affrontare in un tempo di
cui erano seguite forti critiche, soprattutto berali. Ma come tutte le etichette, anche grande “turbolenza” sociale, economica e
a partire dagli scritti di Michael Sandel e questa non riesce ad essere certo esaustiva politica. La teoria non può certo stare a
Alisdair MacIntyre), che ha visto schierarsi della originalità teorica che caratterizza guardare.

Martha C. Nussbaum Bernard Williams Charles Taylor

Martha C. Professoressa Nussbaum, nel La Sua idea è dunque quella di mettere in luce la valenza
Nussbaum Suo libro The Fragility of Good- contemporanea dell’etica antica; quasi che la struttura
ness, Lei dà grande enfasi alla ontologica delle capacità umane rimanga immutata nel
ricerca etica degli antichi piutto- corso dei secoli.
sto che alla morale formale dei
moderni filosofi. E’ questa Sua M.C.N. Si prenda la tragedia greca: si vive come cittadi-
analisi da intendersi anche come ni, si è felici per l’amicizia di cui si gode, dell’amore che
critica del Moderno? si dà e si riceve, e subito dopo si deve lasciare gli amici,
i figli, ci si trova in guerra, schiave... Questo è il dibattito
M.C.N. Ciò che ho scoperto nel di cui mi occupo e che intende considerare ciò che è
corso della mia ricerca è che i filosofi antichi hanno buono (goodness), ovvero comprendere in che cosa
costruito il dibattito sull’etica in un modo molto simi- consista il bene umano. Così goodness non è da intender-
le a come la gente dibatte oggi intuitivamente di si o da tradursi con “bontà” (che è una determinazione
problemi morali. Sono domande su quali dovrebbero ideologica), bensì con “buono”, ovvero con “bene uma-
essere i contenuti per una vita umana buona; quale tipo no”, che si esplica secondo precise forme d’azione.
di vita dovrebbe essere pienamente soddisfacente; L’interesse etico si sposta allora sulla comprensione di
quale sia il limite del rischio accettabile per la vita come tali azioni possano essere bloccate o di come,
umana. Se ci si dedica a grandi progetti, all’attività facendo ricorso ad esse, sia attuabile il bene. Tutti questi
politica, all’amicizia, all’amore, alla giustizia, allora problemi sono composti da innumerevoli sfaccettature,
in tutti questi casi ci si pone di fronte alla possibilità che sono poi strettamente connesse fra di loro.
di essere danneggiati. Il pericolo nasce nell’area me-
diana delle relazioni che si stabiliscono con le altre Veniamo ora al neo-aristotelismo. In Germania Aristote-
persone. Ora per fragilità io intendo quella particolare le è stato riscoperto passando attraverso la lezione erme-
suscettibilità dell’essere umano, che significa essere neutica di Gadamer. Lei proviene invece da un’altra
fermati, bloccati in qualsiasi momento della propria tradizione teorica e culturale, quella americana. Quale
vita, che come tale diventa precaria e vulnerabile. differenza esiste, tuttavia, fra la “riabilitazione della

12
INTERVISTA

ragion pratica” attuata dal neo-aristotelismo tedesco e tico. Per questo l’aristotelismo rifiuta la classica distin-
quella apportata dalla rilettura anglosassone? Cosa ne zione liberale fra il bene e il giusto: la giustizia sarebbe
pensa del cortocircuito che spesso viene indotto tra neo- una parte del bene. Ma come il liberalismo, esso insiste
aristotelismo, anti-kantismo, comunitarismo e neo-con- sull’importanza di dover attuare delle scelte comuni. Ciò
servatorismo? Mi sembra che contro tale identificazione a cui si mira nella pianificazione politica non è infatti la
Lei cerchi piuttosto di mostrare la possibilità stessa di costituzione di una società di persone contente e appaga-
essere aristotelica e liberale ad un tempo. te, ma la creazione delle condizioni necessarie affinché
i soggetti possano scegliere ed esplicare le proprie capa-
M.C.N. A partire dal mio primo libro sul De motu cità. Il che ci distanzia parecchio dall’utilitarismo, basa-
animalium di Aristotele, mi sono a lungo occupata di to piuttosto sulla benevolenza e sulla soddisfazione
confutare l’interpretazione che di Aristotele era stata rispetto a certi beni comuni. Secondo la teoria aristoteli-
data dalla tradizione cattolica, una tradizione indubbia- ca esiste invece sempre una pluralità di beni, per cui ciò
mente importante e cospicua sotto il versante teorico e che bisogna chiedersi non è come massimizzare la quan-
culturale, ma che però, sotto innumerevoli aspetti, dà di tità di ogni singolo bene, bensì come rendere capace il
Aristotele una lettura che non è certo sempre coerente cittadino di agire nel contesto di beni differenti.
con gli assunti dell’autore. Tommaso d’Aquino è indub-
biamente un grande filosofo, consapevole di fare una A proposito di teoria politica, come intende Lei la possi-
commistione fra aristotelismo e dottrina cattolica. Molti bilità di trovare un giusto equilibrio fra bene privato e
dei neo-aristotelici attuali, fra cui MacIntyre, lavorano bene pubblico?
proprio all’interno di questa tradizione e hanno indub-
biamente una concezione della ragion pratica piuttosto M.C.N. E’ un problema assai difficile, anche perché nel
conservatrice. Ma esiste anche una buona tradizione mondo antico non esisteva una reale distinzione fra il
di studi che analizza le linee del dibattito al tempo di pubblico e il privato. Ritengo, tuttavia, che non esista in
Aristotele, o che focalizza il proprio interesse sul- realtà neanche nel mondo moderno. Il che significa che
l’analisi filologica dei testi aristotelici. Non deve la famiglia non è la sfera privata dell’amore, completa-
inoltre sorprendere il fatto che nella tradizione britan- mente estranea alle istituzioni politiche e alle leggi. Che
nica le figure più eminenti di studiosi aristotelici come ogni persona sia in grado di far funzionare le proprie
David Ross, T. Green, Ernest Parker, fossero proprio capacità, implica anche di guardare all’interno della
liberali socialisti. Non bisogna inoltre dimenticare famiglia. Cosa, questa, che finora il liberalismo - nei
che sono stati molti anche i marxisti che si sono suoi intenti politici - non ha voluto fare. Contro Rawls,
occupati di Aristotele. Susan Moller Okin ha sostenuto che il principio di
giustizia deve essere anche applicato all’interno della
Si riferisce al tema del lavoro come potenzialità umana? ridistribuzione dei beni e delle risorse in seno alla
famiglia stessa.
M.C.N. Certo! Ma anche alla lotta di classe. E’ questo
l’Aristotele di cui mi occupo e che penso sia anche più Cosa pensa del femminismo neo-aristotelico?
consono al ruolo da lui svolto ai sui tempi. Naturalmente
esistono molti aspetti in Aristotele che sono difficilmen- M.C.N. Quando si parla di femminismo aristotelico, si
te accettabili, come la schiavitù e la concezione della pensa subito, per lo più, a una cultura dell’amore, piutto-
donna. Quando parla di donne, sembra ignorare comple- sto che a una teoria dei diritti. Non sopporto però che si
tamente la coerente applicazione del proprio metodo, arrivi a fare certe distinzioni oppositive fra amore e
perché non dà corrette informazioni sulle capacità fem- diritti. Penso che sia una manovra insensata gettare via
minili che devono essere invece sviluppate. Aristotele diritti come quello della libertà di espressione, di ugua-
avrebbe certamente potuto sostenere tale argomento glianza, di pari opportunità, del diritto alla privacy. Io
etico, ma non potè farlo a causa dei molteplici pregiudizi stessa sono stata duramente attaccata da certe frange del
che ancora lo attanagliavano. E’ questo del resto un movimento femminista di ispirazione aristotelica per il
fenomeno storico-culturale assai diffuso. Accadde la fatto di non ritenere di dover rinunciare ai diritti formali.
stessa cosa anche in America coi padri fondatori che
parlavano dell’uguaglianza dei diritti fra esseri umani Lei propone dunque di coniugare la lezione della moder-
e nello stesso tempo permettevano la schiavitù. Ma nità con quella dell’antichità?
non penso che ciò possa invalidare l’intera opera di
Aristotele: gli esseri umani che creano buone teorie M.C.N. La tradizione greca mi ha insegnato a guardare
possono essere nel contempo uomini ciechi di fronte in modo più profondo ai dilemmi della vita umana. La
a molte questioni. filosofia moderna, e in special modo la recente filoso-
fia anglo-americana, non è stata in grado di mettere in
Quale compatibilità può esserci oggi fra aristotelismo e relazione i problemi che sorgono dall’amore, dal-
liberalismo? l’amicizia e delle passioni, con le conseguenze che
essi hanno sulla giustizia e sulle leggi. Per questo lo
M.C.N. Penso che l’aristotelismo implichi una modifica studio dei filosofi antichi diventa per me la più stimo-
del liberalismo. Il primo insiste infatti su una teoria lante occupazione che io possa avere come filosofa,
generale del bene, tale da comprendere il dominio poli- ma soprattutto come essere umano.

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INTERVISTA

Bernard Professor Williams, come vede lata da idee etiche. Attualmente, gli unici che sembrano
Williams Lei oggi lo stato del dibattito fra sostenere la tesi dell’identità fra etica e politica sono i
liberali e comunitaristi? reazionari, come i neo-straussiani elitisti. Ma a differenza
del kantismo, la critica che rivolgo all’utilitarismo è di
B.W. Penso che il confronto si ben maggior portata: è di carattere tanto etico, quanto
sia spostato, e in qualche misura politico. Ciò che rifiuto è l’ingerenza di obiettivi politici
esteso, rispetto al passato, anche all’interno della vita etica. Io non penso che la politica sia
perché la parte liberale ha accet- il luogo più adatto per la costruzione creativa e artistica
tato alcune obiezioni mossele della personalità individuale. Il politicante in senso stret-
contro dai comunitaristi. Non è to è molto più noioso di quanto le persone non lo siano
invece accaduto il contrario, perché ad eccezione di alcune normalmente.
posizioni palesemente conservatrici (si veda MacIntyre), le
altre sono sempre state manifestamente liberali. Del resto la concezione illuministica dell’individualismo
etico e politico è stata al centro di numerose polemiche,
Nel recente dibattito, Lei è stato spesso indicato come un tanto in passato, quanto al giorno d’oggi.
“comunitarista”. Leggo invece ora in un Suo dattiloscrit-
to che Lei non si riconosce assolutamente come tale. B.W. Sono d’accordo con la critica hegeliana e post-
hegeliana a Kant: i soggetti non possono riferirsi a se
B.W. Infatti non lo sono. Ma in generale non mi sono mai stessi semplicemente come esseri astratti e razionali.
compreso come un pensatore etico sistematico, poiché L’agente razionale è invece sempre contingente. Ma
ritengo che l’etica filosofica non debba essere una pro- rifiuto anche l’assunzione dei comunitaristi attuali, se-
duttrice sistematica di principi. Io sono piuttosto un condo cui i soggetti vengono costituiti interamente dalla
pensatore scettico, nel senso moderno del termine. Se società: c’è relazione, ma non identità. È sempre stato un
invece si vuole trovare un pensatore a cui sono più sogno dei teorici dell’etica e della politica l’idealizzazio-
consono, anche se non certamente sotto il profilo politi- ne degli individui concreti che vivono in società.
co, questo è Nietzsche. È stato lui, infatti, a porre in luce,
per primo, quella problematica che io stesso cerco di Infatti non è certo pensabile una loro totale identificazio-
trattare. ne, altrimenti ci sarebbe una globale armonia: l’individuo
sarebbe la semplice protuberanza della comunità. Il che
Che è quella dell’autoriflessione del soggetto moderno... escluderebbe il dissidio, i contrasti, la disubbidienza
civile. A questo proposito, Isaiah Berlin ha scritto che il
B.W. Innanzitutto la nostra epoca è alquanto diversa da conflitto di valori non è una sorta di patologia sociale,
tutte le altre: risolvere i suoi problemi non significa bensì la sua stessa fisiologia. Tendenza attuale - soprat-
tornare ad Aristotele o a Kant. Esistono inoltre ragioni tutto da parte dei neo-liberali - è dunque quella di ripen-
storiche e filosofiche che non sono più immediatamente sare i conflitti, ma anche di superare certe filosofie della
identificabli con la religione, ma che sono le cause stesse storia, come quella hegeliana e marxiana, che indicavano
del mutamento della filosofia. Ciò in cui dissento da le possibili modalità per giungere ad una società priva di
Nietzsche riguarda piuttosto l’illuminismo, dal momento conflitti. L’incommensurabilità dei valori e l’impossibile
che proprio ciò a cui egli dà ragione, è nato propriamente identità fra società e individuo portano però indubbia-
in virtù dei risultati conseguiti dall’illuminismo. Secon- mente a conflitti socialmente devastanti. Come Lei inter-
dariamente, la contingenza storica del mondo moderno preta il problema?
impone la variabilità e la tollerabilità in politica, che non
può che essere liberale. Io mi considero un liberale e una B.W. Non possiedo risposte generali in proposito. Rife-
sorta di illuminista, anche se non credo che il liberalismo rendomi all’attualità storica e politica, ritengo che laddo-
possa essere rifondato sugli assoluti presupposti raziona- ve esistono conflitti di valore e devono essere trovati
listi dell’etica kantiana. Penso piuttosto che Kant riman- accomodamenti e modalità di soluzione, questi non ven-
ga il più grande pensatore politico del Moderno, poiché gono certo risolti da movimenti teoretici, bensì da aggiu-
basa la propria teoria sull’idea del tollerabile accordo fra stamenti storici. Ciò che li promuove sono le argomenta-
esseri umani, considerati come eguali. Non esiste via di zioni effettive che fanno preferire e danno senso colletti-
scampo a questa linea politica. vo a certi problemi rispetto ad altri. Si pensi al caso
dell’aborto e ai diversi modi di affrontarlo.
Dunque la Sua è una posizione ambivalente rispetto
all’Illuminismo: a favore della politica liberale; ma con- Ma questo caso mostra anche il difficile equilibrio tra il
tro tutte le teorie etiche, dal kantismo all’utilitarismo. E’ pubblico, l’interiorità e il privato...
del resto ciò che Lei ha cercato anche di argomentare nei
suoi studi - per lo più tradotti anche in italiano -, come ad B.W. Ciò che io voglio mostrare è un problema, non certo
esempio Il problema del Sé, Sorte morale, ma soprattutto una soluzione. Esso indica senza dubbio la necessità di
Etica e i limiti della filosofia. riconcettualizzare il nesso fra pubblico e privato, come
richiesto dal dibattito attuale.
B.W. Io non credo nella traduzione immediata dell’etica
in politica, anche se è necessario che questa venga rego- Sebbene da “filosofo morale” di professione, Lei ha

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INTERVISTA

parlato dei limiti della filosofia rispetto all’ambito etico, Anche nei Suoi ultimi scritti su multiculturalismo e
dello scetticismo e del relativismo etico (ma non episte- politiche del riconoscimento, Lei ritiene che per costitu-
mologico). Ma nello scrivere delle “difficoltà” dell’etica ire una società civile cogente non sono certo sufficienti le
non si prefigge forse di conseguire certe finalità?. Il che sole istituzioni formali. Ma quale può esserne il collante
assume una valenza normativa. sociale?

B.W. Penso che il motivo per cui scrivo è quello di C.T. Per una società civile liberale - nel senso della sua
comprendere le mie reazioni di fronte a certi problemi; pluralità culturale - si richiede una particolare solidarietà,
ma anche di comprendere i sistemi teorici di altri pensa- in cui esista una reciproca cura fra i suoi appartenenti; in
tori. Esistono in effetti in me due piani normativi. Da un caso contrario neppure i principi formali sarebbero giu-
lato mi interessa riflettere su forme di pensiero che si sono stificabili. È evidente che questo problema si viene a
dedicate alla morale in modo falsificante e impoverente. porre proprio in società come le nostre, che sono compo-
Il che ha a che fare con la distorsione sociale: il livello ste da comunità diverse, per cui la solidarietà si esprime
della “falsità” teorica è infatti straordinariamente elevato principalmente all’interno delle unità di appartenenza.
rispetto a ciò che gli esseri umani sono e di fatto sono Ritengo infatti che per motivare certe mobilitazioni so-
capaci di costruire. D’altro lato, l’aspetto normativo, che ciali o interessamenti collettivi non sia sufficiente il
mi interessa, riguarda piuttosto la riflessione intorno semplice riferimento ai principi formali universalistici.
come gli uomini dovrebbero, potrebbero vivere o essere. Devono esserci aspetti di vincolo reciproco, tali da per-
Ma ad esempio, essere onesti, non significa dare sempli- mettere l’unità sociale.
cemente ascolto alla filosofia: essa è infatti già di per sé
un filtro, poiché mostra le cose come sembrano e non I molti e ripetuti disordini razziali negli USA sono il
come realmente sono. tragico esempio della mancata coesione socio-politica.

Lei non sembra essere un nostalgico di quei vecchi valori C.T. Certo, il caso americano è la controprova del falli-
che indicavano inconfutabilmente la giusta strada da mento di una determinata politica nazionale, non solida-
seguire. Ma nella mancanza di un’etica prescrittiva, ristica, che ha portato agli scontri fra bianchi e neri. Il
come Lei vede oggi la possibilità o meno di sviluppare un fatto preoccupante è che si cerca addirittura di trovare
processo autoriflessivo in grado di discernere il bene dal giustificazioni per poter spiegare tali episodi di violenza.
male, il giusto dall’ingiusto?
Ma per creare una certa coesione fra gruppi e istituzioni
B.W. E’ vero che per temperamento non sono nostal- sociali sarebbe necessario un continuo processo di inter-
gico o un sentimentale; ma ugualmente non sono scambio, ma anche di riconoscimento fra i diversi membri.
neppure un progressista radicale. Abbiamo certo proie-
zioni esistenzialistiche rivolte al futuro, anche se non C.T. Bisogna accettare che una società liberale lavori
possiedono alcuna destinazione utopica, che del resto anche per l’istituzione di una sua dimensione nazionale e
come tale non può aver luogo. Mi sento solo di dire che per la ricomposizione delle iniquità socio-economiche.
vivo qui ed ora.
Lei è stato spesso considerato come un critico del libera-
Professor Taylor, la controversia lismo. In che senso?
Charles
teorica fra liberali e comunitaristi
Taylor
sembra essersi ormai trasferita sul C.T. Lo sono nel senso di una critica a certa tradizione
piano politico, per la necessità di liberale - anche kantiana -, dove il soggetto viene presen-
comprendere l’articolata società tato come un puro essere formale, per cui non si riesce a
multiculturale. Il concetto limita- comprendere da dove nascano le sue reali motivazioni.
tivo di “comunità” sembra così Questo vale anche per John Rawls. I soggetti di cui
essersi trasformato in quello più costoro parlano non sono mai esistiti nella storia.
ampio di “società civile”.
Lei dunque critica il formalismo, da una parte, mentre
C.T. Da alcuni anni si preferisce ormai parlare di società dall’altra è alla ricerca di quali possano essere quei
civile, piuttosto che di comunità. È stato più che altro un fondamenti istituzionali adeguati, mediante cui i soggetti
risultato della protesta sociale contro la presenza di possano legittimamente riconoscersi nell’ambito della
istituzioni anonime e gerarchiche e a favore, piuttosto, di vita civile.
associazioni autonome e indipendenti dal regime statale,
sviluppantesi nell’ambito civile. Ma il concetto è oggi C.T. Ritengo che non ci potrà essere alcun futuro per
estremamente complesso e non così chiaro come sembre- la società liberale, se noi non ci appelliamo ad una
rebbe. Ripercorre e segna, infatti, l’intera storia della forma di “patriottismo costituzionale” - secondo la
civilizzazione occidentale, tanto nella formazione delle nota formulazione datane da Habermas -, ovvero se
moderne democrazie liberali, quanto nella costituzione non ci riferiamo all’insieme di una costituzione basata
della stessa teoria marxista. Bisogna però evitare il ri- sui diritti umani e su istituzioni legittime, a cui si
schio di cadere vittime dell’anelito verso una libertà possa unire una comune cultura politica. Come ho già
prepolitica, contrapposta al potere burocratico. detto, i principi formali di per sé non bastano per

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INTERVISTA

coagulare la società civile. Sono altresì necessari dal regionalismo. Neppure il fascismo è riuscito a impor-
principi di altro tipo, possano essi essere storici, cul- le una forte identità nazionale, neppure mediante il domi-
turali, religiosi, nazionali. nio sulle masse.

Lei accetta i principi liberali, pur mantenendo saldi alcuni Dalle identità collettive, come base della società civile
aspetti dell’ “eticità concreta” di Hegel, su cui ha del resto nazionale, veniamo ora alla questione dell’identità indi-
scritto un importante libro... viduale. Lei ha scritto un grosso volume dal titolo: Radici
dell’Io, in cui tratteggia il processo di costituzione del-
C.T. Ogni società liberale e democratica può attingere il l’identità moderna. La “scoperta” del Moderno consiste-
suo senso civile di solidarietà ricorrendo a principi comu- rebbe nel riconoscimento dell’amore di sé da parte del-
ni, dal momento che i suoi membri si sentono parte di un l’individuo, nella sua “autenticità”, nel suo essere biogra-
comune orizzonte politico e culturale. I cittadini non sono ficamente irriducibile rispetto alla comunità. Come pen-
fra di loro uniti come individui isolati. Sono bensì attori sa di poter fare interagire questi due aspetti: irrinunciabi-
che instaurano reciproche relazioni, che si curano del lità liberale all’individualità e senso comunitaristico di
bene dell’unità sociale e che si prendono seriamente in appartenenza?
considerazione. È questa del resto la storia delle demo-
crazie occidentali. La democrazia non si basa solo su C.T. Nel mio libro ho cercato di ricostruire e ridefinire
assunti formali, bensì anche su contenuti. L’eticità con- due diverse strade che nella modernità hanno portato alla
creta, la Sittlickheit hegeliana, è il presupposto necessario costruzione del Sé, passando attraverso molti conflitti e
non solo per la condivisione dei principi, ma anche per la sensi di “mutilazione”: la prima è di tipo storico-tradizio-
connessione delle particolarità. nale; la seconda si basa invece su principi. Per molti
l’identità individuale rappresenta un misto fra queste due
Ma com’è poi possibile estendere questa “solidarietà vie ed è anche questa la sua sfida. Ma non si possono dare
sostanzialistica”, per così dire “locale”, anche ai non regole generali in proposito. È chiaro che non può più
appartenenti? esistere un’immediata identificazione tra identità perso-
nale e comunità di appartenenza. Del resto, molte perso-
C.T. Bisogna partire dalla consapevolezza di essere un ne legano la propria azione più a principi generali, piut-
popolo fra tanti altri: non esiste una sola nazione. Auto- tosto che ad un preciso senso della comunità.
nome possono solo essere certe forme distorte di nazio-
nalismo violento. La solidarietà internazionale non può In un articolo apparso su «Inquiry», Quintin Skinner La
certo fondarsi su quella nazionale, bensì su più ampi prende addirittura ad esempio rappresentativo di certo
principi, come per l’appunto i diritti umani. Le cose sono comunitarismo confessionale...
compatibili. Amare i propri figli non significa essere
cattivi cittadini del mondo. Bisogna quindi sviluppare C.T. Sono un cattolico. Ma da qui a dire che l’intera mia
un’identità collettiva e nazionale che sia aperta all’inter- ricostruzione storica e teorica sia finalizzata a mostrare
nazionalità. La Germania mostra esemplarmente come i come una moderna società liberale debba necessaria-
principi liberali non possano essere disgiunti dalle re- mente basarsi su presupposizioni teistici, ne passa... Non
sponsabilità nazionali. ho mai detto, né voluto sostenere questo. Sono ben
consapevole che le attuali società multiculturali sono
L’Italia può invece essere presa ad esempio di come sia composte da punti di vista eterogenei, per cui non posso-
difficile costruire una forte identità nazionale. no essere raccolti sotto un’unica prospettiva confessiona-
le. Non so proprio se dover attribuire questo grossolano
C.T. Ma è anche l’epilogo della sua storia recente: da errore d’interpretazione ad un malinteso ermeneutico,
sempre governata da élite, è sempre stata caratterizzata oppure a qualcosa d’altro.

Bibliografia

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AUTORI E IDEE

AUTORI E IDEE

Il soggetto in gioco iono simili: dove collocare il padre della “momento” e a quello di “luogo”, risulta
psicanalisi? “Dentro” o “fuori” dalla sto- anzi problematica nella dinamica dislo-
La questione della “messa in gioco” ria della follia? Secondo Derrida, nel catoria, avviata dalla considerazione
del soggetto e della sua identità, con- momento in cui Freud viene, nell’analisi delle pratiche. E’ questa stessa dinamica
siderata anche attraverso il ricorso alla foucaultiana, separato e contrapposto a a mettere in scacco la nozione, cartesia-
riflessione di Freud e Foucault, è ciò Nietzsche, «Freud non appartiene più na e kantiana, di soggetto: «il soggetto
che accomuna, pur da prospettive di- allo spazio “a partire da cui” può scriver- costituente si dissolve nell’ “oggettività”
verse, la raccolta di scritti di Jacques si la Storia della follia. Dipende, piutto- degli oggetti, si fa “a priori” storico». Con
Derrida, “ESSERE GIUSTI CON FREUD”. LA sto, da quella storia della follia, di cui il questo, si dissolve però la nozione di “a
STORIA DELLA FOLLIA NELL’ETÀ DELLA PSICO- libro fa a sua volta il proprio “oggetto”». priori”, ovvero quella di trascendentale:
ANALISI (trad. it. di G. Scibilia, introd. di E’ proprio questo ciò che Derrida inten- «se l’ “a priori” è storico, non è più “a
P. A. Rovatti, Raffaello Cortina Edito- de contestare, nel tentativo di mostrare priori”, e se è “a priori”, non è più storico».
re, Milano 1994), e lo studio di Salvato- come la prospettiva pulsionale freudia- Entra così in crisi la nozione di verità
re Natoli, L’INCESSANTE MERAVIGLIA. FILO- na, esposta in Al di là del principio di come rapporto del pensiero all’essere; la
SOFIA, ESPRESSIONE, VERITÀ (Lanfranchi, piacere, prefiguri in realtà la rimozione filosofia stessa viene a ridefinirsi, in
Milano 1993), a cui fa riscontro il volu- dell’interpretazione “fondamentalisti- primo luogo, come esercizio linguistico,
me di Alessandro Dal Lago e Pier Aldo ca”, cioè sostanzialista, del concetto di dove la questione dell’essere si pone
Rovatti, PER GIOCO. PICCOLO MANUALE DI “principio”. Una messa in mora radica- come questione della definizione del vero
ESPERIENZA LUDICA (Raffaello Cortina le, dunque, della nozione di soggetto e di e del suo discernimento nei confronti del
Editore, Milano 1993). quella di verità, che proprio Freud rende falso. Ma per quanto la verità risulti
impraticabili, escludendo la possibilità, essere, dunque, affare di parola, “cosa
Come rileva Pier Aldo Rovatti nell’ “In- per il soggetto, di uno sguardo omni- del discorso”, il discorso veritativo isti-
troduzione” all’opera di Jacques Derrida comprensivo, cioè oggettivo, che ponga tuito dalla filosofia pretende, tuttavia, di
“Essere giusti con Freud”. La storia della capo alla verità. cogliere il vero in quanto identificazione
follia nell’età della psicoanalisi, la que- Muovendo dalla riflessione genealogica con il reale; pretende, cioè, di rimuovere
stione del visibile e dell’invisibile, di una di Foucault, anche Salvatore Natoli, ne se stesso, in quanto diaframma tra sé e il
presenza che si colloca nel gioco di L’incessante meraviglia. Filosofia, reale, con uno sforzo che risulta del tutto
un’oscillazione, quella del fort/da fra det- espressione, verità, intende porre la que- simile a quello di chi tenti di sollevarsi
to e non detto, è al centro della polemica stione filologica fondamentale, quella da terra, sollevando la sedia su cui è
fra Derrida e Foucault, intorno alla quale della verità. Foucault appare infatti a seduto. Per questa via si giunge al tenta-
ruotano i due testi derridiani raccolti in Natoli come colui che mira, anzitutto, a tivo di Heidegger di determinare la ve-
questo volume. Il dibattito fra Derrida e delineare una “storia della verità” attra- rità come aletheia, cioè come al di là,
Foucault era stato originato dalla diversa verso un’analisi dei “giochi di verità”, fondativo, del vero e del falso, come
valutazione della figura di Cartesio: isti- mediante i quali «l’essere si costituisce quel divino movimento la cui inafferra-
tutore, cioè “autore”, “soggetto agente”, storicamente come esperienza, vale a bilità dà luogo, appunto, a quell’ “inces-
della follia, ovvero dell’esclusione del- dire come essere che può e che deve sante meraviglia” che è la filosofia.
l’alterità dal soggetto, per Foucault; “luo- essere pensato». Una meraviglia che, iuxta le indicazioni
go” di quella medesima istituzione, e quin- La questione della verità, nella prospet- platoniche circa il thaumazein, consiste in
di sede egli medesimo di un’ambiguità, di tiva foucaultiana, si presenta come que- un uscir fuori di sé del soggetto, in una
un “doppio registro”, per Derrida. Rea- stione relativa alla “forma” del gioco di condizione “estatica” che, attuando una
gendo alla prassi decostruttiva derridiana, verità; relativa, cioè, alle regole che di- sorta di decentramento del soggetto mede-
Foucault aveva sostenuto che proprio essa, rigono questo gioco. L’indagine assume simo, lo pone in scacco. Una radicale, e per
nella sua «riduzione delle pratiche di- necessariamente una dimensione stori- molti versi simile, “messa in gioco” del
scorsive alle tracce testuali», nel- ca, ovvero “archeologica”, in quanto, soggetto appare quella insìta nella dimen-
l’«elisione degli avvenimenti che si pro- vertendo sulle regole del gioco di verità, sione del gioco, della quale Alessandro
ducono, per trattenere solo dei segni per riguarda la formazione della verità me- Dal Lago e Pier Aldo Rovatti, autori di
una lettera», fosse l’ultima incarnazione desima, la sua “origine” genealogica, le Per gioco. Piccolo manuale di esperienza
di quell’ “istituzione dell’altro”, finaliz- modalità del suo accadere come effetto ludica, svolgono un’accurata fenomeno-
zata alla sua esclusione, nella quale con- di pratiche che la costituiscono. L’impo- logia, a partire dal “gioco dei bambini”.
siste il segno distintivo del sorgere del- stazione genealogica individua dunque Anche qui “entra in gioco” la psicoanalisi
l’età moderna. le pratiche, e non un soggetto, come attraverso il paradigma del fort/da, che
Quando Derrida riprende il proposito momento e luogo di origine del gioco di chiarisce la tessitura di presenze e assenze
foucaultiano di «essere giusti con verità; la stessa nozione di origine, in di cui è costituita la realtà, nonché le cate-
Freud», i termini della questione appa- quanto legata, appunto, al concetto di gorie che si vorrebbero, per essa, “fonda-

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AUTORI E IDEE

mentali”: «è tutta una questione di buchi. Con il declino della ragione oggettiva, la che, rispetto a questo tipo di imperativo
La realtà è bucata, almeno quella che chia- rinuncia alla fondazione di una teoria della morale, ne costituisce la peculiare sistema-
miamo la realtà del soggetto». Come inse- giustizia ha condotto all’oscillazione tra i tizzazione filosofica. Nida-Rümelin impu-
gna il bambino di Freud, il problema con- due poli convergenti del relativismo dei ta alla visione utilitaristica dell’agire due
siste nel circoscrivere i buchi, nel bordeg- valori e dell’artificialismo morale, a cui letali conseguenze: da un lato l’individuo
giare l’assenza. tale esito condanna. Da qui l’esigenza di viene svuotato e ridotto ad un’anonima
D’altra parte, ciò che è importante in que- conferire alle norme di giustizia saldi cri- funzione, regolata dalle leggi astratte e
sta tesi non è tanto la verità espressa, teri di certezza, senza con ciò abbandonar- spersonalizzate di acquisizione della feli-
quanto la modalità della sua espressione, si alla tentazione di una loro fondazione cità sociale; dall’altro, la predominanza
che nega proprio il carattere tetico di tale oggettivistica. nell’agire del criterio strumentale compor-
verità. Quella relativa al carattere illusorio Nella raccolta di saggi dal titolo: Moral ta che i valori vengano considerati del tutto
dell’io non consiste, infatti, in una “tesi”, und Vernunft, Ota Weinberger, nel far privi di autonoma consistenza e pienamen-
bensì piuttosto in una “verità teatrale”; propria una visione relativistica dei valori, te fungibili rispetto al calcolo dei vantaggi
verità “di contesto”, emergente cioè dal si propone, nello stesso tempo, di mantene- perseguiti. Nel contesto di un’etica conse-
gioco, fra sfondo e tematizzazione, che re il potenziale di verità contenuto nel con- quenzialistica, i diritti individuali e le isti-
costituisce la genesi dell’Io. Quanto que- cetto tradizionale di giustizia. Se non pos- tuzioni morali perdono la loro autonomia
sto Io risulti, “fin da principio”, “bucato”, siamo determinare che cosa è giusto, osser- normativa, trovando giustificazione solo
quanto cioè esso appaia, fin dalla sua isti- va Weinberger, certamente possiamo però all’interno delle strategie di massimizza-
tuzione, genealogicamente, illusorio, lo indicare che cosa non è giusto. Con ciò si zione dell’utile.
aveva denunciato Nietzsche, ed emerge in evita la ricaduta nello schema normativo In questa sistematizzazione utilitaristica,
modo evidente dall’analisi che Dal Lago e giusnaturalistico, che ha la pretesa di offri- Nida-Rümelin individua il carattere auto-
Rovatti dedicano a quel “gioco della vita” re un quadro di valori assoluti e di carattere contraddittorio della razionalità consequen-
che è l’avventura. Categoria paradigmati- autoevidente. Ma Weinberger non si ac- zialistica, mostrando come i suoi criteri di
ca, quest’ultima, della dialettica fra possi- contenta neppure di una pura riproposizio- decisione siano condannati a sfociare in
bile e reale, che costituisce la trama del ne di un positivismo giuridico in cui i valori risultati irrazionali sul piano complessivo,
tessuto connettivo dell’esperienza, qualo- siano del tutto fungibili sulla base degli che rendono impossibile fondare una teoria
ra ci si ponga nello sguardo prospettico interessi di volta in volta in gioco. Secondo della giustizia (nella misura in cui questa si
proprio del soggetto “forte” cartesiano. Weinberger, il concetto di giustizia ha un occupa anche di una logica delle norme)
In altri termini, la dissoluzione, l’ingover- suo solido campo ideale di sfondo, valido sulla base di una impostazione teorica (e
nabilità del reale, cui pone capo l’esperien- al di sopra della mutevolezza e delle parti- morale) di tipo consequenzialistico.
za del soggetto nell’avventura, possono colari circostanze empiriche. Il confronto tra il problema dei criteri mo-
aver luogo solo a partire da una strategia Certo, se da questo mondo ideale di valori, rali d’azione e quello riguardante lo statuto
pianificante, così come si presenta quella in cui domina il principio di giustizia, gli dell’agire politico figura al centro dei quin-
messa in atto dal soggetto dell’età moder- uomini finora hanno derivato un ordine dici saggi che compongono il volume di
na. Per questo la “fine dell’avventura” ac- sociale “repressivo”, come passiva ade- Detlef Horster, Politik als Pflicht (politica
cade quando quest’ultimo viene destituito guazione ai suoi postulati, si tratta ora di come dovere). Nella soluzione del tema
di fondamento; o almeno, quando si ha mostrare, secondo Weinberger, come que- morale della giustizia Horster individua
coscienza di tale destituzione. F.C. sto mondo non sia in contrasto con quelle l’ambito proprio della politica: «Ciò che è
strategie proprie dell’individuo moderno, immorale - egli afferma - è oggi anche non-
che chiede di veder affermate le sue attese politico». Gli obiettivi di libertà e ugua-
di realizzazione personale. Come ciò sia glianza, con cui la politica deve caratteriz-
possibile resta tuttavia problematico, zarsi, presuppongono che essa debba con-
Giustizia e morale come problematiche si rivelano le altre notarsi come pratica della giustizia, a cui
soluzioni “armoniche” prospettate da inoltre la stessa formulazione del diritto
Intorno al tema della giustizia, consi- Weinberger: l’idea che il principio del deve ancorarsi.
derata rispettivamente dal punto di piacere, da cui l’individuo deve lasciarsi Questa concezione di Horster si presenta
vista della filosofia del diritto, della guidare, possa accordarsi con gli scopi come ricomposizione dei motivi tematici
filosofia morale e della filosofia politi- della comunità; o che rigorismo kantia- propri di una filosofia politica d’impronta
ca, ruotano tre recenti studi: MORAL no e utilitarismo possono trovare un ter- democratica, di cui peraltro conserva le
UND VERNUNFT . BEITRÄGE ZU ETHIK , GERE- reno comune d’incontro. contraddizioni. Per Horster, che non a caso
CHTIGHEITSTHEORIE UND NORMENLOGIK (Mo- Il saggio di Julien Nida-Rümelin, Kritik si richiama alla tradizione illuministica,
rale e ragione. Contributi di etica, te- des Konsequentialismus, si propone invece la politica si definisce all’interno di un
oria della giustizia e logica delle nor- di criticare quelle teorie “consequenzian- orizzonte di valori certi e dati come tali.
me, Böhlau, Wien 1993), di Ota Wein- zialiste” dell’agire, di cui l’utilitarismo of- Gli stessi criteri di giustizia appaiono
berger; KRITIK DES KONSEQUENTIALISMUS fre il quadro d’insieme. Bersaglio delle come concetti chiari ed evidenti, che si
(Critica del consequenzialismo, R. Ol- critiche di Nida-Rümelin è quella conce- tratta solo di tradurre in atto e che non
denbourg, München 1993), di Julian zione della razionalità secondo cui è razio- vengono fondati dalla politica come pra-
Nida-Rümelin; POLITIK ALS PFLICHT. STU- nale quel tipo di agire che si sceglie in tica del contingente.
DIEN ZUR POLITISCHEN PHILOSOPHIE (Politi- relazione alle migliori attese di riuscita. In Secondo Richard M. Hare è “il filosofo”
ca come dovere. Studi di filosofia po- una tale concezione Nida-Rümelin vede che ha il preciso compito di far chiarezza
litica, Suhrkamp, Frankfurt a/M. 1993), l’affermarsi di un criterio di razionalità su cosa sia giusto o meno. Hare muove da
di Detlef Horster. In un medesimo tipicamente economico, di cui si sono ser- alcune convinzioni morali quasi universa-
contesto di riflessione si colloca l’ope- vite quasi tutte le discipline, dalla sociolo- li, che vengono da lui designate come
ra di Richard M. Hare, SULLA MORALE gia d’impronta individualistica alla teoria principi intuitivi. La morale hareniana ha
POLITICA (trad. it. di R. Rini, Il Saggiato- economica della politica, fino alla teoria di fatto una base intuizionistica e si ricono-
re, Milano 1994), in cui viene compiu- dei giochi e della decisione. sce come utilitarismo. Il bene, per Hare, è
ta un’analisi dei principi che fondano La concezione consequenzialistica si basa ciò che intuitivamente è utile in ugual
l’agire morale e politico, ispirandosi al sul presupposto morale secondo cui è giu- misura a tutte le persone. Conseguente-
principio di equità, quale prassi mora- sto ciò che porta alla massima felicità pos- mente la morale riguarda diritti e doveri
le giusta e rispettosa dei diritti umani. sibile. Da qui il rimando all’utilitarismo che devono essere indistintamente rispet-

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AUTORI E IDEE

Pieter Bruegel, La giustizia (1559, particolare)

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AUTORI E IDEE

tati, laddove la giustizia è l’imparziale Il nucleo centrale delle analisi raccolte in della nuova ricostruzione metafisica. Ed
spartizione di interessi. Filosofia e Democrazia in Augusto Del è all’interno di questa linea direttiva che
Diritti e doveri sono categorie imprescindi- Noce è costituito dall’originale posizione Del Noce affronta ora le tematiche prin-
bili in una considerazione morale della filosofica, che Augusto Del Noce matura cipali di questi filosofi, mostrando come
prassi sociale-politica e nessuno può esser- attraverso il continuo colloquio con la sto- per esempio l’anelito religioso cartesia-
ne esente. Le regole, i diritti sono uguali per ria della filosofia. Questa raccolta di scritti no abbia trovato una sua potenziale si-
tutti e il bene di ciascuno è autentico solo se mette in luce come la filosofia di Del Noce gnificazione nella filosofia di Pascal.
viene messo sullo stesso piano di tutti gli sia una “filosofia attraverso la storia”, che Ciò che ha impedito a Cartesio di libe-
altri. L’utilitarismo intuizionistico, osser- polemizza contro tutti i tentativi filosofici rarsi da quella visione naturalistica che è
va Hare, rivela tuttavia i suoi limiti, quando di combattere l’avversario rimanendo al- un presupposto della sua teoria è il suo
“i principi intuitivi” entrano in conflitto, non l’interno della sua filosofia e accettandone mancato riferimento alla storia, la sua
garantendo più una morale equa; a questo alcune categorie fondamentali. visione apolitica; riferimento che si tro-
punto occorre servirsi di un pensiero critico Nel suo contributo Andrea Paris sottoli- va invece esplicitato in Vico.
di livello superiore a quello intuitivo. nea come Del Noce, presentando un nuovo Il costante confronto con la storia è fon-
La posizione di Hare è stata in particolare modo di intendere il cartesianesimo, abbia damentale in Del Noce, come mostra
oggetto di confronto con quella di due altri prospettato un nuovo concetto di “moder- Pasquale Serra nel suo contributo alla
pensatori, J. L. Mackie e David Lyons, no” e abbia stabilito una continuità filoso- raccolta Filosofia e Democrazia in Au-
che seppure con motivazioni diverse difen- fica tra autori che tradizionalmente veni- gusto Del Noce, in quanto consente la
dono la validità del pensiero intuitivo nel vano considerati come contrapposti. Si rivalutazione di una metafisica sottratta
discernere il giusto dall’ingiusto, il bene tratta di una linea teorica che individua un all’irrigidimento schematico di risposte
dal male. Mackie si distanzia ancor di più sostanziale collegamento tra Cartesio, Pa- cristallizzate, oggettivate, già risolte e
da Hare riconoscendo il ruolo di “pensatore scal, Malebranche, Vico e Rosmini per valide per tutti. Si tratta di rapportarsi
prudenziale” a colui che stabilisce i precetti la fondazione di una autentica filosofia alla storia della filosofia in modo più
morali muovendosi su un terreno di inte- religiosa che si coniughi con la dimensio- aperto, più libero da schematismi con-
resse personale. Secondo Mackie, il peso ne del moderno. Lorella Cedroni eviden- sueti, capace di ridare alla metafisica
dei diritti e dei doveri non è uguale per tutti zia invece, nel suo intervento, come per tutta la sua potenzialità ermeneutica. La
nella stessa misura; la morale quindi diven- poter giungere a questa concezione sia questione metafisica, osserva Del Noce,
ta faccenda di prudenza, prudenza nel tute- necessario liberarsi dalla nozione comu- è ineludibile e pregnante nella vita uma-
lare il proprio diritto e il proprio dovere. Per nemente accettata di modernità in quanto na e implica una soluzione personale, in
Hare invece rimane valido il principio di avanzamento progressivo della filosofia rapporto alla continua novità della situa-
universalità dei diritti e dei doveri; egli dell’immanenza attraverso il distacco dai zione storica. Secondo Serra, una tale
riconosce a colui che stabilisce le norme valori religiosi e cattolici. considerazione è anche frutto dell’im-
politiche il ruolo di “pensatore morale”, il Il tema di una nuova visione del moder- portanza che nella prospettiva teorica di
quale, guidato dal pensiero critico, è osser- no si ritrova anche nello scritto di Alfre- Del Noce assume la filosofia di Pascal
vatore attento di una morale equa. Lyons, do Omaggio, che sottolinea come la come scommessa per combattere quel ni-
da parte sua, difende invece un pensiero nuova storiografia filosofica presentata chilismo che solo in apparenza è l’unica
morale fondato esclusivamente su principi da Del Noce si opponga al taglio filoso- risposta possibile alla crisi della cultura
intuitivi, negando la necessità del pensiero fico di tipo immanentistico che fa coin- dominante. È la scommessa di chi si trova
critico difeso da Hare; per di più, Lyons cidere modernità con visione naturali- sull’orlo dell’abisso e sceglie di costruire
non ritiene l’utilitarismo garante di una stica, scientifica, avulsa dai valori della su nuove basi una metafisica autentica.
forza morale dei diritti umani. G.B./D.M. trascendenza. In quest’ottica, come rile- A questo proposito Lorella Cedroni mo-
vano Paris e Omaggio, Del Noce propo- stra come nella teoria di Del Noce la
ne una rilettura di Cartesio come inizia- democrazia autentica sia solo quella che
tore della filosofia moderna. Si tratta di sappia collegarsi con questa nuova me-
comprendere l’essenza della filosofia tafisica. Solo così si può verificare l’aper-
Contro la filosofia cartesiana contro la sua corrente identi- tura verso la democrazia contro totalita-
del rovesciamento ficazione con il razionalismo; identifi- rismi d’ogni genere. I tentativi compiuti
cazione che impedisce di cogliere la per combattere il totalitarismo in dire-
La rilettura della storia della filoso- possibilità del cartesianesimo di svilup- zione democratica, osserva infatti Del
fia, operata da Augusto Del Noce parsi pienamente all’interno di una filo- Noce, si sono rivelati solo rovesciamenti
contro le categorie interpretative sofia religiosa realistica, che si coniughi dell’avversario. Sotto questo profilo le
tradizionali, è l’argomento centrale con la storia. A questo proposito, nello democrazie attuali hanno perduto il le-
delle riflessioni di vari autori raccolte scritto “Lo stato attuale degli studi car- game con la filosofia, trasformandosi in
nel volume FILOSOFIA E DEMOCRAZIA IN tesiani”, che compare nella monografia strumenti tecnici privi di contenuti etici
AUGUSTO DEL NOCE (a cura di G. Ceci e L. Da Cartesio a Rosmini, Del Noce deli- e di valori metafisici, che finiscono col
Cedroni, Cinque Lune, Roma 1993). nea due tradizioni filosofiche che hanno muoversi nella stessa orbita del totalita-
Particolarmente rilevante, in questa prevalso nell’interpretazione del carte- rismo in quanto suo rovesciamento e non
rilettura, risulta essere l’aspetto reli- sianesimo: quella rinascimentale e quel- vero superamento. Il pluralismo morale
gioso, come d’altra parte traspare la scolastica, ritenendo invece che la che le democrazie attuali difendono im-
quale motivo dominante nelle stesse possibilità di una diversa valutazione plica, per Del Noce, la “tirannide della
analisi compiute da Del Noce nella del cartesianesimo sia stata tracciata da maggioranza”, che obbliga i cittadini a
monografia: DA CARTESIO A ROSMINI (a filosofi come Jean Laporte, che in par- subordinarsi e ad adattarsi a un sistema
cura di F. Mercadante e B. Casadei, ticolar modo ha definito la filosofia di coercitivo che non è dissimile da quello
Giuffrè Editore, Milano 1992). Questa Cartesio come filosofia della trascen- totalitaristico. Per uscire da questo circolo
reinterpretazione della filosofia mo- denza. Questa nuova interpretazione vizioso è necessario, sottolinea Cedroni,
stra poi il proprio carattere di filosofia permette di esplicare quella possibile riconoscere la democrazia come “valore in
della libertà in un’altra opera di Del via di sviluppo che attraverso filosofi sé” contro quei surrogati attuali di demo-
Noce, FILOSOFI DELL’ESISTENZA E DELLA come Pascal, Malebranche, Vico sfo- crazia che finiscono per essere strumenti
LIBERTÀ (a cura di F. Mercadante e B. cia nella filosofia di Rosmini, che per di potere di una classe dirigente.
Casadei, Giuffrè Editore, Milano 1992). Del Noce costituisce l’approdo naturale Il tema politico della critica di Del Noce al

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AUTORI E IDEE

totalitarismo viene affrontato anche da l’assoluto e il finito quanta realtà viene gli “Studi”, saggi di contenuto autonomo;
Gianni Dessì. Se per Del Noce la manife- conferita all’assoluto altrettanta realtà e gli “Incontri”, testimonianze di più diret-
stazione più pura dell’essenza del totalita- deve essere tolta al finito. Questo atteg- to ricordo personale. Tra i primi si segna-
rismo risulta essere il fascismo, il comuni- giamento filosofico, fa notare Del Noce, lano, fra i tanti, i saggi di A. Vigorelli, A.
smo, d’altra parte, non ha saputo contrap- può anche sfociare in una forma di dua- Burgio, S. Merli, L. Parinetto, M. El-
porsi ad esso se non nella forma consueta lismo esasperato, come avviene nella dred; negli “Incontri”, molti dei quali ri-
dell’ “anti”, realizzando nella storia una filosofia di Martinetti. producono gli interventi pronunciati alla
delle peggiori incarnazioni dello stesso A questa impossibilità di liberarsi dalla Casa della Cultura di Milano il 23 gennaio
totalitarismo. Anche le revisioni critiche vecchia metafisica, Del Noce oppone una 1992, sottolineamo i ricordi di B. Beccalli,
compiute dal marxismo risultano inade- metafisica religiosa che sia autenticamen- C. Cases, N. Bobbio, M. Dal Pra, M.
guate, in quanto non hanno saputo com- te libera dal razionalismo e dalle sue cate- Cingoli, J. Habermas, M. Roth, G. Pe-
battere l’essenza del totalitarismo, rima- gorie, che affermi la trascendenza senza trovic. Completano il volume le “Note
nendovi in qualche modo invischiate. Per scavare un abisso con il finito, che sosten- bio-bibliografiche”, curate da Marina
Del Noce, fa notare Dessì, il fatto che ga la libertà senza contrapporla statica- Calloni e Giovanni Libretti, e una “Ap-
Marx non sia stato adeguatamente supera- mente alla necessità, che colga l’accordo pendice” contenente una “Presentazione”
to è dovuto alla mancata comprensione possibile tra questi termini, riconoscendo di se stesso e del suo percorso intellettuale
della sua concezione antropologica, una l’importanza della verità storica. Si tratta e politico, scritto da Emilio Agazzi nel
concezione che definisce l’uomo in base di una filosofia religiosa che non si lascia 1984. Infine, correda il volume un con-
alla sua appartenenza alla classe, al parti- inquadrare nelle categorie opposte del sistente e importante testo inedito del
to, alla società e che si traduce necessaria- misticismo e del panteismo immanente, 1980, a cura di Antonio Ferraro, Linee
mente in scontro diretto, ponendo il cam- dello spiritualismo e del materialismo, ma fondamentali della recezione della teo-
biamento sociale come condizione inelu- è in grado di coniugare l’infinito con il ria critica in Italia, che costituisce una
dibile della stessa ragion d’essere del finito, l’interiorità con l’esteriorità; una delle pochissime, ampie ricostruzioni
marxismo. filosofia religiosa che sia difesa del singo- della “fortuna” della Scuola di Franco-
Dessì sottolinea in tal senso il carattere lo contro l’impoverimento razionalistico forte nel nostro paese.
dell’antropologia platonico-agostiniana dell’universale, senza decadere in posi- Gli interessi di Agazzi si incentrarono sul-
che Del Noce contrappone a quella marxi- zioni solipsistiche; che sia difesa della la filosofia italiana sin dalla tesi di laurea,
sta e che consiste nella valutazione del- libertà senza degenerare in un arbitrari- sostenuta a Genova con M. F. Sciacca e
l’uomo “possibile” oltre l’uomo reale, non smo umano e teologico. Una tale filosofia dedicata alla filosofia di Piero Martinetti,
più appiattito nella dimensione di classe o può essere definita realista, nella misura in sulla cui influenza si sofferma qui lo studio
in quella sociale. Questa posizione viene cui si collega con la religione nella sua di Amedeo Vigorelli. Tra la fine degli
illustrata chiaramente da Del Noce nel suo valenza di verità trascendente; una tale anni Quaranta e il decennio successivo,
Filosofi dell’esistenza e della libertà, in filosofia può essere definita metafisica, probabilmente a seguito della pubblica-
particolare nello scritto dedicato al duali- nella misura in cui rifiuta le categorie zione dei Quaderni del carcere di Gram-
smo di Benda. Egli sostiene che nella metafisiche tradizionali, e quindi rifiuta sci - e in particolare quello dedicato alla
antropologia filosofica platonico-agosti- il razionalismo nella sua pretesa di spie- filosofia di Croce - Agazzi si era dedicato
niana viene affermata quell’idea di Dio gare ogni cosa: si tratta di una metafisica alla preparazione di un insieme di lavori e
che è la sola che possa fondare l’unità degli dentro la storia, una metafisica che di- riflessioni sulla filosofia crociana, che in
uomini e la loro libertà sconfiggendo la fende il valore della verità, di una verità realtà si venivano configurando come
prassi della storia per dirigersi verso quel- aperta al colloquio con la storia della un’indagine complessiva sulla storia del
la della persuasione, inconciliabile con i filosofia. M.Mi. marxismo italiano e che confluiranno
regimi totalitaristici. nel suo maggior lavoro d’insieme, Il
Attraverso l’analisi dei filosofi contempo- giovane Croce e il marxismo, del 1962.
ranei più congeniali alla sua impostazione Ad alcuni aspetti e autori del marxismo
metafisica, Del Noce mostra la possibilità in Italia sono dedicati, nel volume com-
di una nuova valorizzazione del singolo In ricordo di Agazzi memorativo, i saggi di Marzio Zanan-
non separato dalla realtà della comunità toni e Alberto Burgio.
sociale, bensì deciso a realizzarsi all’inter- Il 25 settembre 1991 si spegneva a I contributi di Stefano Merli e Attilio
no di un’autentica democrazia. In alcuni Pavia Emilio Agazzi, per anni docente Mangano ricostruiscono invece l’impe-
filosofi, che in linea generale possono es- di Filosofia della storia presso l’Uni- gno più propriamente politico di Agazzi
sere intesi come filosofi della libertà, tra i versità degli Studi di Milano. A tre tra gli anni Cinquanta e Settanta, durante
quali Leòn Chestov, Jean Lequier, Si- anni di distanza dalla sua scomparsa, la sua aperta militanza nella sinistra mino-
mone Weil, Julien Benda, Piero Marti- la stessa Università, in collaborazio- taria ed extraparlamentare. Dagli anni Set-
netti e Carlo Mazzantini, Del Noce ri- ne con il Dipartimento di Filosofia, ha tanta sino agli ultimi momenti di lucidità,
scontra una volontà di affermare i valori patrocinato un volume di scritti e te- concessigli dalla dolorosa malattia, gli in-
della trascendenza contro le differenti for- stimonianze di autori vari, L’IMPEGNO teressi intellettuali di Agazzi, a seguito
me di razionalismo. Tuttavia, secondo Del DELLA RAGIONE. PER EMILIO AGAZZI (Edizio- anche di incontri decisivi con alcuni dei
Noce, questa volontà non ha trovato una ni Unicopli, Milano 1994), a cura di protagonisti francofortesi della “Teoria
sua completa esplicazione dal momento Mario Cingoli, Marina Calloni e Anto- critica”, in primo luogo Habermas, muta-
che sono state usate le categorie ontologi- nio Ferraro. rono in direzione di un approfondimento e
che dell’avversario senza demolire fino in di una trasposizione in Italia di quella
fondo i suoi principali presupposti. A que- Una veloce scorsa all’indice del libro vo- linea di pensiero. Ad indagare tale per-
sto proposito un esempio illuminante può lume offre immediatamente al lettore l’idea corso contribuiscono, nel volume, gli
essere rintracciato, secondo Del Noce, di una pubblicazione non meramente cele- studi di Luciano Frasconi, Antonio
in Lequier, il quale ritiene impossibile brativa, bensì una riflessione, composita e Ferraro, Walter Privitera, Marina
l’accordo tra libertà e necessità, consi- articolata, di allievi, compagni e amici Calloni; mentre i lavori di Giovanni
derato come accordo con il peccato. In sull’opera politico-culturale di Emilio Dozzi, Michael Eldred e Luciano Pari-
questo Lequier, osserva Del Noce, assu- Agazzi, un pensatore che per tutti aveva netto analizzano aspetti diversi dell’in-
me il razionalismo metafisico del suo segnato un percorso della loro vita. Il vo- dagine marxiana, anch’essa di continua
avversario, secondo cui nel rapporto tra lume si articola in due sezioni principali: frequentazione da parte di Agazzi. M.Z.

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AUTORI E IDEE

quanto fautrice del pragmatismo; l’uso del


linguaggio, che Heidegger eleva quasi a
“divinità” in grado di decidere del destino
degli uomini; e, infine, l’ossessione hei-
deggeriana per la ricerca di una Verità che
sostituisca quella metafisica, senza riusci-
re effettivamente a oltrepassarla. In altre
parole, osserva Rorty, da una parte
Heidegger contesta la pretesa di universa-
lità della metafisica, volendosene distan-
ziare, dall’altra guarda «ad una qualche
ascesi purificatoria», che possa fornire
l’apertura all’essere e condurre in tal modo
l’individuo verso un orizzonte originario e
autentico. D’altra parte, fa notare Rorty,
anche Derrida, pur avendo “decostruito” la
tradizione metafisica, concepisce una di-
versa scrittura che pone tuttavia il testo e la
traccia come il trascendentale del senso.
La proposta di Rorty, al contrario, non si
attribuisce alcuna pretesa fondativa. Su
questa linea, grande importanza viene at-
tribuita a romanzieri, come Kundera e Di-
ckens; il primo per l’uso dello humour e per
la descrizione dei suoi personaggi da mol-
teplici punti di vista; il secondo per la
rappresentazione di personaggi qualunque
che sfuggono a qualsiasi classificazione e
tipologia morale imposta.
Il richiamo frequente all’uso della metafo-
ra e all’utilizzazione del linguaggio come
strumento, introducono al tema specifico
di una raccolta di tre saggi, La svolta lin-
Richard Rorty guistica, in cui Rorty esprime il suo parere
sul rapporto filosofia-linguaggio. Il primo
saggio, del 1967, verte sul progetto di Gu-
Pragmatismo americano: fici. Una volta riconosciuto il tramonto stav Bergmann di fondare un “linguaggio
Rorty e Bernstein delle categorie metafisiche, quali Verità, ideale”. La proposta, poi sostenuta anche
Giustizia o sommo Bene, riferite a quel da Rudolf Carnap, è descritta da Rorty
Con lo scopo di conciliare teorie erme- contesto rappresentativo e platonico del nella sua versione iniziale e nel suo falli-
neutiche, da una parte, e filosofia ana- quale Nietzsche è stato considerato il pri- mento conclusivo. L’idea di fondare un
litica, dall’altra, la concezione neo- mo e autentico dissacratore, si tratta, se- linguaggio in cui ogni proposizione possa
pragmatista di Richard Rorty si propo- condo Rorty, di ripensare quelle stesse cate- essere trascritta secondo una logica esten-
ne come soluzione, filosofica e lingui- gorie, nel contesto della filosofia neo-prag- sionale, appunto un linguaggio ideale, si
stica, della fine della metafisica. Le sue matista, dal punto di vista dell’utilità, dei scontra, infatti, con quella del linguaggio
tesi in proposito sono espresse da bisogni, degli interessi e delle aspettative. ordinario, che sostiene di essere in grado
Rorty in SCRITTI FILOSOFICI II (trad. it. di B. L’elemento che, secondo Rorty, è in grado di fare le veci di quello ideale. Col falli-
Agnese, introd. di A. G. Gargani, Later- di ricontestualizzare le nozioni tradizionali mento di un tale progetto fallisce anche,
za, Roma-Bari 1994) e nella raccolta di nel nuovo orizzonte speculativo è la meta- secondo Rorty, l’idea di un rapporto stret-
saggi: LA SVOLTA LINGUISTICA (trad. di S. fora applicata alla prassi. Infatti, una volta to tra filosofia e logica. Da qui la proposta,
Velotti, introd. di D. Marconi, Garzan- ammessa l’impossibilità di tradurre uno sostenuta anche in La filosofia e lo spec-
ti, Milano 1994). Alla concezione di stesso termine in linguaggi diversi, occorre chio della natura (trad. it., Milano 1986),
Rorty fa riscontro Richard Bernstein, poter passare da un vocabolario ad un altro, di un’alternativa filosofica e linguistica,
rappresentante di rilievo della nuova mantenendo l’autonomia dei diversi conte- che sembra concretizzarsi, nel modo mi-
ondata pragmatista negli Stati Uniti. sti ontologici e linguistici. Il proposito di gliore, nelle ricerche poetiche del secondo
Nella sua prima opera pubblicata in Rorty consiste, in tal senso, nel conciliare Heidegger, nei giochi linguistici di
Italia, LA NUOVA COSTELLAZIONE (trad. it. l’ermeneutica filosofica con la filosofia Wittgenstein, e nella ricerca di nuovi modi
di Feltrinelli, Milano 1994), Bernstein pragmatista, mediante un uso del linguag- di pensare e di nuovi vocabolari, persegui-
delinea con chiarezza le ragioni del- gio, e in particolare della metafora, come ta dallo stesso Rorty.
l’attuale ricezione della più recente strumento a disposizione dell’individuo. Il secondo saggio, del 1975, posto come
filosofia europea da parte della cultura Da questo punto di vista, il progetto di introduzione ad un testo di Ian Hacking,
filosofica statunitense, in virtù di una Rorty analizza, contestandole, le tesi di rifiuta la concezione del linguaggio come
forte affinità di temi e problemi tra il Heidegger e Derrida, che pur avendo il interfaccia tra soggetto e realtà. Il rifiuto
classico pragmatismo americano e il merito di aver riconosciuto la fine delle della teoria rappresentazionale, pur dichia-
pensiero “postmoderno”. categorie metafisiche e della filosofia “es- rata nelle intenzioni, non trova tuttavia nel
senzialistica”, non hanno saputo realmente testo di Hacking un effettivo riscontro. In
Ricontestualizzare la filosofia post-moder- uscirne. In particolare, Rorty contesta la modo più netto, Rorty si propone, infatti, di
na in un ambito realmente post-metafisico critica heideggeriana della tecnica, consi- uscire definitivamente dalla logica del si-
è lo scopo che si prefigge Richard Rorty derata come responsabile del nichilismo, e gnificato e del linguaggio come medium tra
nel secondo volume dei suoi Scritti filoso- che Rorty sembra invece apprezzare in io e mondo per sposare un’interpretazione

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AUTORI E IDEE

che vede la filosofia come il “curiosare”, Peirce Brent individua i “luoghi” e le cause esi-
senza alcuna pretesa fondativa, tra gli og- stenziali, nonché le “incarnazioni teori-
getti della realtà. Ispirato, nelle sue tesi, La figura e l’opera di Charles Sanders che” del contributo di pensiero di Charles
dalla filosofia di Donald Davidson, che Peirce sono oggetto della biografia di Sanders Peirce.
contro la teoria rappresentazionalistica sug- Joseph Brent, CHARLES SANDERS PEIRCE Peirce nacque nel 1839 da una colta fami-
gerisce come il significato delle parole sia (Indiana University Press, Bloomin- glia; dal padre, docente a Harvard, ereditò
dato da ciò che le causa, nel terzo saggio, gton 1993), prima ricognizione nella la grande abilità matematica, ma anche la
del 1990, Rorty assume una posizione an- vita del filosofo americano che descri- litigiosità patologica e l’eccessiva sensibi-
cor più radicale, contestando in toto anche ve la commistione tra la sua esistenza lità. La gioventù di Peirce fu ribelle e disso-
la concettualizzazione del linguaggio e prodiga ed eccentrica e la sua gran- luta, spesa tra ubriachezze, violenze e sper-
della filosofia come tali. In altre parole, dezza teoretica. Lo studio di Carl R. peri; i suoi studi ufficiali scarsi e stentati,
Rorty si rifiuta di analizzare “il” linguag- Hausman, CHARLES PEIRCE’S EVOLUTIONARY sebbene conoscesse profondamente mate-
gio in quanto tale, che, non solo non si PHILOSOPHY (La filosofia dell’evoluzione matica, astronomia, filosofia e logica. Lau-
riferisce ad una teoria rappresentazionali- di Charles Peirce, Cambridge Universi- reatosi, divenne ispettore dell’United Sta-
stica, ma non corrisponde ad alcun concet- ty Press, Cambridge 1993), è invece tes Coast Survey, ove era addetto alle rile-
to univoco sul quale si possa formalizzare un’introduzione al pensiero metafisico vazione delle variazioni di gravità. Lo stu-
una qualche teoria. di Peirce con particolare attenzione alla dio del grado d’influenza che la flessione
Dalla posizione di Rorty differisce tuttavia relazione tra la nozione di intelligibilità del pendolo per le rilevazioni gravimetri-
quella di un altro importante rappresentan- e quelle di spontaneità e creatività. che ha sulla sua misurazione lo convinse
te del pragmatismo americano contempo- della validità del principio pragmatico: l’im-
raneo, Richard Bernstein, che individua il Ripercorrendone l’affascinante vita, me- precisione dei sistemi di misurazione non
fulcro dell’attuale dissidio tra moderno e scolanza di eccentricità e rigore, di estrema rende indeterminata la scienza, dato che
postmoderno in una generale “collera con- precarietà sociale ed economica e alto li- essa continua a funzionare; il significato di
tro la ragione”, il rifiuto di ciò che la razio- vello intellettuale, la biografia di Joseph un concetto è dunque dato dalla somma di
nalità è divenuta nel mondo contempora-
neo a seguito di quel che Max Weber
aveva chiamato il “paradosso della razio-
nalizzazione”, ossia il suo causare al con-
tempo emancipazione e reificazione nella
vita dell’uomo. Come reazione a un tale
sviluppo sono da considerare, secondo
Bernstein, la concezione di Adorno e quel-
la di Heidegger, pur così diverse, e in
particolare il pensiero di Jürgen Habermas
che, partendo criticamente da Weber, muo-
ve in direzione di un ideale di razionalità
dialogica comunicativa, che lo avvicina
molto al pragmatismo, non diversamente
da un pensatore come Michel Foucault.
Individuando il nucleo del pragmatismo
nel rifiuto di ogni essenzialismo, e facendo
coincidere l’essenzialismo con la riduzio-
ne dell’alterità al Medesimo, la visione
pragmatista di Bernstein guarda in modo
privilegiato al lavoro di Emmanuel
Levinas e alla tematica dell’Altro, e non a
quello di Jacques Derrida e al decostru-
zionismo o testualismo, come invece fa
Rorty (non a caso in America Bernstein è
uno degli autori di riferimento del politi-
cally correct, la teoria del rispetto linguisti-
co di qualunque alterità). Derrida viene
infatti ricondotto da Bernstein “all’erme-
neutica ereticale ebraica”, riguardo alle
Scritture, e la sua decostruzione presentata
come un progetto edificante, un’etica e una
politica postmetafisiche, volte a interrom-
pere la “storia della violenza”.
Tuttavia, proprio nella dialettica tra
Habermas e Derrida, tra azione e razio-
nalità comunicativa, da una parte, e di-
scorso sulla violenza della “logica del-
l’identità” dall’altra, Bernstein indivi-
dua “la nuova costellazione” che dà il
titolo a quest’opera, incentrata a suo
avviso sulla dinamica tra il pragmatismo
“weberiano” di Habermas e “l’etica del-
l’indecidibilità” di Derrida come campo
di forza da cui può scaturire un nuovo
orizzonte etico-politico. F.E./.A.S. Charles Sanders Peirce

23
AUTORI E IDEE

tutti gli effetti empirici che possiamo con- ria è definita come mente non ancora rego- fa notare Hausman; spesso però le ricerche
cepire. Solo quando tutte le possibili espe- lata da abiti e leggi psicologiche e la mente più importanti iniziano quando il ricerca-
rienze sono state fatte, abbiamo raggiunto come fontana dell’esistenza. Peirce com- tore è convinto di una certa cosa, anche se
il concetto; fino a quel momento la scienza pleta la posizione dell’idealismo oggettivo manca l’evidenza di questa convinzione.
può giungere solo a concezioni provvisorie in modo teistico, interpretando l’universo In ogni caso, il dubbio non gioca qui nes-
e non a verità assolute; le sue leggi non come il processo di pensiero di un Dio in sun ruolo; e ciò che si deve raggiungere
sono fissate dall’inizio, ma sono vere fino evoluzione, la Suprema Ipotesi che solo il non è la verità di qualche ipotesi rilevan-
a quando non possono essere migliorate; tempo può provare. te, bensì una evidenza adeguata, che
esse non sono altro che abiti mentali che Nei primi anni del 1900 Peirce fu chiamato permetta di accettarla. Dovremmo chie-
vengono dal controllo con successo delle ad Harvard dall’amico William James per derci, allora, osserva Hausman, se la
ipotesi passate e attualmente accettate dal- tenere lezioni sul pragmatismo e sulla logi- concezione di Peirce non sia un errore; o
la comunità scientifica, cioè, in termini ca, che tuttavia rimasero oscure per l’udito- viceversa se essa non sia l’essenza di
popperiani, può essere falsificata. rio. Delle numerose parole coniate da Peir- ogni concezione di ricerca scientifica al
Il principio pragmatico porta Peirce a for- ce per descrivere la sua filosofia, l’unica di là delle apparenze; oppure, da un altro
mulare una cosmogonia secondo cui l’uni- sopravvissuta, osserva Brent, è la parola punto di vista, quale sia in Peirce il
verso si muove da uno stato caotico di “semiotica”; e infatti, come semiotico Peir- significato preciso di parole come “dub-
potenzialità semplici verso una totale re- ce deve essere considerato. La semiotica, bio” e “credenza”; e così via. M.G.
golarità; tendenza che è rispecchiata nel- o teoria generale del significato, è centrale
l’opera sistematizzatrice della mente uma- e pervasiva, in quanto, secondo Peirce,
na: lo schema evolutivo lascia posto alla «tutto il pensato è segno». Ciò comporta
possibilità e all’indeterminazione creati- una continua attività di semiosi, cioè di
va, pur nell’intelligibilità del mondo. Nel interpretazione, della mente umana. L’es- Sul progresso
1879 Peirce ottenne per breve tempo, a senza della semiotica è l’analisi della rela-
causa del suo comportamento litigioso, zione segnica nelle sue tre componenti: il Nello scritto: LE ILLUSIONI DEL PROGRESSO
l’incarico di lettore di Logica alla John segno stesso, l’oggetto che determina il (Bollati Boringhieri, Torino 1993),
Hopkins University (unico impiego acca- segno e l’effetto che il segno produce, Georges Sorel compie un’analisi del-
demico della sua vita). Secondo Peirce, la chiamato da Peirce interpretant e solita- le conseguenze negative che a suo
logica - che egli sviluppò significativa- mente significato. L’interpretant è un’in- avviso l’ideologia del progresso ha
mente, continuando l’opera di G. Boole - ferenza affermata in parole, non qualche determinato nella storia della civiliz-
, intesa in senso formale come classifica- cosa di psicologico, e come tale è possesso zazione. Un’originale riconsiderazio-
zione dei prodotti del pensiero, e non psi- obiettivo di una comunità. Esso, tuttavia, è ne della tematica del progresso figura
cologico (come in J. S. Mill), è l’essenza a sua volta un pensiero; è un segno che anche come motivo centrale in una
della filosofia, in quanto ci permette di produce un altro significato: ciò provoca serie di riflessioni e ricostruzioni criti-
verificare le cause. Nella verifica della un processo all’infinito, quello appunto che, che Paolo Vincieri dedica a
validità degli argomenti e delle inferenze, della semiosi o interpretazione. Schopenhauer nel volume: DISCORDIA E
la logica è autonoma e indipendente. Tra le biografie recenti dedicate a Peirce, DESTINO IN SCHOPENHAUER (Il Melangolo,
Alla John Hopkins University Peirce dette vale la pena menzionare qui quella di Klaus Genova 1993).
vita ad una scuola di giovani logici, a cui si Oehler, Charles Sanders Peirce (Beck,
deve la pubblicazione di Studies in Logic, Monaco di Baviera 1993), una breve ma Ne Le illusioni del progresso, Georges
che incarnava la convinzione che la co- efficace ricostruzione della vita e dell’ope- Sorel esamina con precisione il sorgere
struzione del regno autonomo della logica ra del filosofo americano, con particolare dell’ideologia del progresso verso la fine
non è frutto dello sforzo individuale, ma considerazione per le sue speculazioni di del Seicento, nel momento in cui la borghe-
dell’opera di generazioni di filosofi: «la ordine cosmologico, spesso trascurate dal- sia esprime il suo desiderio di dominio del
logica è radicata nel principio sociale» - la letteratura critica, e anche per la sua mondo; un’ideologia che si mantiene so-
sosteneva Peirce. Il principio sociale è la concezione semiotica. stanzialmente tale, osserva Sorel, anche
prova dell’esistenza della realtà fuori di Lo studio di Carl R. Hausman, Charles S. con l’ascesa delle classi operaie, pronte a
noi, dell’oggettività verso cui tutte le no- Peirce’s Evolutionary Philosophy, si pro- inserirsi nella cultura borghese e a sostitu-
stre esperienze convergono, al di là della pone invece di introdurre al pensiero di irsi alla borghesia stessa. Ciò che in questa
diversità delle nostre esperienze soggetti- Peirce, fornendo un’interpretazione delle situazione porta a maturare tanta fiducia
vamente determinate, e che spetta alla sue teorie metafisiche, con particolare ri- nel progresso è la convinzione che esso sia
scienza chiarificare. In opposizione a guardo al rapporto tra il concetto di intel- il nuovo dell’umanità; alleato del progres-
Descartes, il reale, secondo Peirce, è defi- ligibilità dell’universo e quello di sponta- so è la scienza, che diventa la ragione della
nito da un accordo tra tutti coloro, le cui neità e creatività del mondo. Per illustrare storia. Il mondo intero “cade” nelle mani
credenziali scientifiche sono tali da otte- la concezione di Peirce, Hausman non della ragione, una ragione che tende a uni-
nere la nostra fiducia. utilizza i testi primari, che possono essere ficare sotto il suo potere la vita delle classi
Dal 1890 al 1905, Peirce fu impiegato oggetto di controversie o confutazioni, ma sociali e dell’umanità intera.
come giornalista del Nation. Dal 1891 al solo fonti secondarie, come i commenti e Sorel si serve di proposito del termine
1893 scrive cinque saggi per la nuova rivi- le analisi di Richard Rorty, Donald Davi- “cadere” nelle mani di una ragione-potere,
sta di filosofia «The Monist» - ora raccolti dson e Hilary Putnam. Nel suo studio, per dichiarare il suo disappunto nei con-
nel volume The essential Peirce (L’essen- Hausman fornisce inoltre una sistematica fronti di una simile idea di progresso, che
ziale di Peirce, vol. I, a cura di N. Houser e e coerente classificazione dei numerosi si presenta ai suoi occhi come “illusione”,
C. Koesel, Bloomington 1992) - in cui concetti che contrassegnano la teoria filo- tradimento nei confronti di una vera tra-
espone il suo “idealismo obiettivo”, defi- sofica di Peirce, separando le tendenze sformazione del mondo, una trasforma-
nendolo una versione realista dell’ideali- realiste da quelle idealiste e indicando la zione umana, oltre che tecnologica. Sorel
smo: la realtà è esterna a noi e alla nostra chiave per la loro ricomposizione. attacca i responsabili di questa concezione
mente, osservava Peirce, ma è anche inter- Peirce considera la ricerca scientifica un del progresso e li accusa di aver stravolto
na e mentale; egli così risolveva i rapporti processo, definito dalle regole del ragio- la cultura originale della politica e della
tra mente e corpo, appellandosi ad una namento, che muove dal dubbio e va verso scienza, che debbono restare ambiti sepa-
variazione della teoria dell’armonia pre- lo stabilimento della credenza. A volte la rati. Veri responsabili di una simile rivolu-
stabilita tra mente e natura, per cui la mate- scienza procede realmente in questo modo, zione-involutiva sono, secondo Sorel, gli

24
AUTORI E IDEE

intellettuali, che da “giullari” della nobiltà come è avvenuto in Lukács e in altri che sti. A questo proposito Hacking affronta
sono diventati i portavoce del dominio hanno letto Marx attraverso Hegel, giun- anche la teoria di Russel, che esclude il
borghese anche presso il proletariato, per gendo all’apologia del totalitarismo. Co- significato pubblico, e quella di Chomsky,
costituirsi in una nuova classe politica niugando il marxismo con il pensiero scho- che affronta il problema dell’innatismo. In
dominante, che detta le leggi della scien- penhaueriano (il cui pessimismo non esclu- ogni caso, l’analisi delle diverse inter-
za-progresso attraverso la conquista razio- de la «critica nei confronti dell’ordine esi- pretazioni del significato conduce al pro-
nale dell’ignoto. In questa situazione il stente»), il giovane Horkheimer arriva blema del verificazionismo, ovvero del
singolo diventa vittima di un’organizza- invece a sostenere la non definitività del problema di come sia possibile verifica-
zione sociale il cui scopo è proteggere gli “regno della libertà” preconizzato da Marx, re la validità di una proposizione. L’ul-
interessi della nuova classe politica alle in cui peraltro continuerà a esistere il dolo- tima fase della filosofia del linguaggio
prese con gli affari, il potere e un illusorio re, contro il quale non sono possibili che ha dunque a che fare con la validità degli
progresso. compassione e solidarietà, uniche fonti di enunciati. Il riferimento storico è in tal
Da una diversa prospettiva, osserva Paolo vera giustizia. G.C./D.M. senso Feyerabend, che ha affrontato il
Vincieri nel suo studio: Discordia e desti- problema dell’inesistenza di asserti teo-
no in Schopenhauer, anche Schopenhauer rici universali e quindi dell’incommen-
rilevava che il dominio della volontà sul- surabilità degli enunciati.
l’intero universo invera l’hobbesiano homo L’evoluzione della linguistica, e cioè il
homini lupus come un aspetto della «lotta Caos e linguaggio in Hacking passaggio dalle idee ai significati e poi agli
universale che è presente in natura», con- enunciati, testimonia, secondo Hacking,
ducendo a uno Stato forte, che tuttavia non L’importanza del linguaggio in rap- l’evoluzione, o meglio, il cambiamento di
elimina la dialettica tra noia e dolore in cui porto alla filosofia e la funzione del prospettiva negli elementi fondamentali
si dibatte l’esistenza umana. Schopenhauer caos all’interno dell’epistemologia della visione del mondo. In altre parole,
- prosegue Vincieri - «non nega comunque sono rispettivamente oggetto di due l’evoluzione della filosofia del linguag-
che un progresso ci sia stato e sia ancora studi di Ian Hacking, oggi disponibili in gio, inteso sempre e comunque come il
possibile, ma dato che non può contare traduzione italiana: LINGUAGGIO E FILO- medio tra realtà e soggetto, rende conto dei
sulla bontà dell’animo [...], egli non può SOFIA (trad. it. di B. Sassoli, Raffaello cambiamenti costitutivi nella comprensio-
che fondarlo sull’egoismo». Cortina Editore, Milano 1994), la cui ne della realtà.
In questo più vicino a Mandeville, che a edizione in lingua originale risale al Di tematiche più propriamente epistemo-
Rousseau, quella di Schopenhauer, os- 1975, e IL CASO DOMATO (a cura di S. logiche, in particolare dell’importanza del
serva ancora Vincieri, è «una prospetti- Morini, Il Saggiatore, Milano 1994). caos nella filosofia della scienza dall’Ot-
va che si potrebbe definire materialisti- tocento ai giorni nostri, si occupa, invece,
ca, in quanto si innesta in quella corrente Decisamente contrario a quelle teorie “mas- un altro studio di Hacking, Il caso domato.
di pensiero che ritiene la scarsità dei simaliste” che intendono spiegare il valore Il punto di partenza è la considerazione di
beni come la causa fondamentale della del linguaggio una volta per tutte, in Lin- alcune teorie, come quella dell’effetto But-
discordia tra gli uomini». Una prospetti- guaggio e filosofia Ian Hacking contesta terfly, che sostengono il condizionamento
va, questa, che impone di superare la la possibilità di una teoria del linguaggio imprevedibile, e nello stesso tempo deter-
condanna pronunciata da Lukács, secon- “in sé” che raggruppi tutte le varie teorie minante, da parte di fattori apparentemen-
do il quale l’irrazionalismo pessimista di del linguaggio, dall’ermeneutica, alla lin- te ininfluenti nei confronti di fenomeni di
Schopenhauer, frustrando «ogni spinta ri- guistica strutturale, alla filosofia analitica. ogni tipo. Per spiegare come le teorie epi-
voluzionaria e ogni progetto di radicale Al contrario, oggetto della ricerca di stemologiche siano potute passare da un
rinnovamento sociale», si tradurrebbe in Hacking è la descrizione di diversi “casi rigido determinismo, tipico della rivolu-
«una “apologia indiretta” del capitalismo». esemplari” in cui il linguaggio è stato zione scientifica, a questa sorta di casuali-
Al contrario, fa notare Vincieri, nella filo- considerato il supporto essenziale della smo, che sembra essere assolutamente an-
sofia di Schopenhauer «si trova anche un filosofia, partendo dalla teoria delle idee titetico alle posizioni della scienza del
nucleo, che potremmo definire illumini- del ‘600, attraverso quella del significato ‘600, Hacking utilizza, come in Linguag-
stico», alla luce del quale emerge la «por- dell’ ‘800, per concludersi con quella degli gio e filosofia, la chiave di lettura storica.
tata antidogmatica e progressiva» del enunciati a noi contemporanea. In seguito alla rivoluzione scientifica e
«mondo come rappresentazione». Per quanto riguarda l’analisi delle idee, alla matematizzazione della natura, l’ordi-
Del resto, in questa visione lucidamente Hacking affronta sia il punto di vista em- ne e la regola hanno cominciato a costitu-
pessimistica della realtà, in polemica pirista, sia quello idealista, per i quali il ire la trama interpretativa del mondo che,
con l’ottimismo metafisico di Hegel, ri- pensiero, inteso come discorso mentale, attraverso la meccanica classica, sembra-
siede, secondo Vincieri, l’ “attualità di trova nel linguaggio la sua traduzione con- va essere retto da una legalità assoluta-
Schopenhauer”, quando osserva che l’uo- creta. Da questo punto di vista la filosofia mente deterministica. Con l’avvento della
mo è un “animale metafisico”, le cui di Hobbes, come quella di Berkley, con- meccanica quantistica la scena epistemo-
miserie sono state da sempre sfruttate ducono alla medesima interpretazione delle logica cambia radicalmente: superati pre-
dai vari sacerdoti della guerra a fini di idee come medium tra l’Ego e il mondo. Il vedibilità e determinismo, il caso diventa
potere politico; occorre invece trasfor- tramonto della filosofia delle idee avviene elemento determinante della scientificità
mare l’egoismo che è connesso alla na- quando ci si rende conto che la questione attraverso la statistica. Da qui l’espressio-
tura umana, «rendendolo funzionale al- della comunicazione deve necessariamen- ne di “caso domato”, che indica appunto la
l’interesse collettivo» (un’idea analoga te affrontare un altro aspetto, quello del funzionalità del caso attraverso la statisti-
alla “mano invisibile” di Adam Smith), significato. La teoria del significato trova ca, come strumento di analisi e non più di
senza con questo sacrificare l’individua- in Frege il suo massimo esponente. La disturbo dei fenomeni. A questo si riferi-
le all’universale. distinzione tra Sinn e Bedeutung, la diffe- sce ancora Hacking quando indica nella
Tali concezioni, unite all’«anelito per la renza cioè tra il significato comune e quel- sociologia un tipico campo di applicazio-
giustizia, per un mondo migliore fondato lo variabile e dipendente dai diversi vissu- ne della statistica. Grazie alle indagini
sulla comune solidarietà», costituiscono ti, muta la prospettiva della filosofia del probabilistiche la sociologia ha ottenuto
per Vincieri “il ruolo di Schopenhauer nel linguaggio. Ora l’oggetto non è più la quella capacità di intervento nei fenomeni
pensiero di Horkheimer”, evitando «che semplice mediazione tra soggetto e realtà, che le ha permesso di lasciare il campo
l’utopia di Marx si trasformi in una ideolo- ma l’interpretazione che una stessa parola delle discipline teoriche per quello della
gia pericolosa in mano ai suoi epigoni», può assumere a seconda dei diversi conte- prassi di intervento. A.S.

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TENDENZE E DIBATTITI

Pieter Bruegel, La temperanza (1560) e La fortezza (1560)

26
TENDENZE E DIBATTITI

TENDENZE E DIBATTITI

Sull’etica in Francia morale un prodotto della classe borghese); essere illogici o perdere la responsabilità
il rifiuto nietzscheano della morale corren- delle nostre azioni (e quindi la possibilità di
In un’epoca di crisi dei fondamenti te, scambiato per una condanna della mora- poterle definire morali o immorali). Ripen-
morali e di “congedo dal dovere”, non le tout court, sono tra i fattori che hanno sando il rapporto tra filosofia e psicologia,
deve destare meraviglia la continua portato ad una caduta dell’interesse per la Ogien denuncia gli effetti deresponsabiliz-
ripresa della problematica etica nel questione morale. Ma la proclamata disso- zanti di quest’ultima in ambito etico, ap-
dibattito filosofico contemporaneo. É luzione del soggetto, la crisi dei riferimenti prodando a una sorta di moralizzazione
ora la volta della Francia, dove sono tradizionali, il serpeggiante relativismo, della psicologia.
apparse recentemente, in rapida suc- rafforzato dal continuo insorgere di nuove Un’analisi dei principi su cui si basano le
cessione, nuove pubblicazioni sul tecnologie che rendono instabile ogni veri- etiche contemporanee è contenuta nella
tema. Per la collana «PHILOSOPHIE MORA- tà acquisita, lungi dal rappresentare l’ulti- seconda delle quattro sezioni di cui si costi-
LE», si segnala MODERNITÉ ET MORALE ma parola, hanno finito col divenire altret- tuisce lo studio di Jacqueline Russ, La
(Modernità e morale, Puf, Parigi 1994), tante sfide per riflettere su quella moralità pensée ethique contemporaine. Si tratta di
di Charles Larmore, e LA FAIBLESSE DE LA vissuta che presiede, al di là delle nostre principi classici, ripensati all’interno del-
VOLONTÉ (La debolezza della volontà, prese di posizione, alle nostre azioni. l’attuale dissoluzione, “parziale “, del sog-
Puf, Parigi 1994), di Ruwen Ogien. In Modernité et morale, Charles Larmore getto: «Conservato in vita dall’intera tradi-
Un’ampia panoramica delle varie ri- da un lato sostiene, «contro una visione zione filosofica, il soggetto risorge ogni
flessioni sviluppate nell’ambito di que- naturistica del mondo» che ammette solo volta, sicché solo in modo sfumato si può
sta disciplina è offerta da Jacqueline fatti fisici o psicologici, l’esistenza di fatti accertare l’esaurimento del paradigma del
Russ nel suo LA PENSÉE ETHIQUE CONTEM- irriducibilmente normativi; dall’altro di- soggetto e della coscienza, che sebbene
PORAINE (Il pensiero etico contempora- stingue però la sua posizione da quella talvolta detronizzati, si inscrivono tuttavia
neo, Puf, Parigi 1994). Tra le etiche kantiana, ritenendo impossibile attenersi spesso nel quadro dell’etica contempora-
dell’immanenza, Russ colloca il pen- all’universalismo razionalista dei Lumi, e nea». Oltre al principio di responsabilità
siero di Marcel Conche e di André non rispondendo più gli imperativi morali (considerato soprattutto nel pensiero di H.
Comte-Sponville. Di quest’ultimo si ad alcun monismo o principio ultimo: «La Jonas), Russ passa in rassegna il principio
segnala lo studio: VALEUR ET VERITÉ (Va- razionalità in sé costituisce una base troppo religioso (in E. Levinas), di affermatività
lore e verità, Puf, Parigi 1994), in cui tenue per giustificare la validità di una (in R. Misrahi e G. Deleuze), di realtà (in
viene delineata, attraverso una nuova qualsiasi obbligazione morale». Si tratta P. Hadot e C. Rosset), di libertà, ugua-
definizione del cinismo, una morale piuttosto di capire come la ragione si eser- glianza e differenza (in J. Rawls), di cura
fondata sul desiderio che rifiuta la tra- citi sempre in seno a una tradizione e come estetica di se stesso (M. Foucault, M.
scendenza dei valori. Di Conche è sta- l’universale si combini col particolare. Onfray) e di autodeterminazione e rispetto
ta invece pubblicata la riedizione di LE Conseguenza della sua analisi è così l’ab- per la vita, che sta alla base della bioetica.
FONDAMENT DE LA MORALE (Il fondamento bandono di una fonte unica della morale a Nella prima sezione, dopo aver constatato
della morale, Puf, Parigi 1994), in cui vantaggio della sua eterogeneità. come la nostra epoca avverta sia la crisi
viene respinta l’idea che la caduta del- Ruwen Ogien intende invece applicare dell’etica che la sua necessità, Russ traccia
le “grandi illusioni” (religione, sociali- alla vita morale il «principio del determini- per grandi linee il modo in cui Spinoza,
smo reale, capitalismo, etc.) conduca smo parziale “giuridico”», secondo cui Kant, Nietzsche, Wittgenstein e
alla scomparsa della morale. Una di- nessuno, suo malgrado, compie azioni Heidegger hanno influenzato le diverse
versa proposta è quella del gesuita malvagie. Viene così scartata la soluzione etiche del nostro tempo, classificate, nella
Paul Valadier, che in ÉLOGE DE LA CON- intellettualistica data da Socrate al proble- terza sezione dell’opera, in nove tipi (men-
SCIENCE (Elogio della coscienza, Seuil, ma morale; infatti, se nessuno fa del male tre nella quarta sono presentate alcune eti-
Parigi 1994) suggerisce un ritorno alla volontariamente, ma solo per ignoranza, è che applicate - come la bioetica, l’etica
coscienza come “riferimento fonda- impossibile allora giustificare razionalmen- dell’ambiente naturale, l’etica degli affari,
mentale” della vita morale. Da segna- te l’esistenza di pene e punizioni. Anche l’etica dei mass media, l’etica della politica
lare infine, in questo contesto di rifles- ammettendo che il male venga compiuto - considerate deontologie, più che etiche
sione, il volume curato da Jean-Pierre per “debolezza della volontà”, in forza de- vere e proprie): 1) l’etica che si rifà all’ap-
Changeux, FONDAMENTS NATURELS DE gli appetiti e dei desideri, Ogien invita a pello di Apel per la fondazione di un’etica
L’ETHIQUE (Fondamenti naturali dell’eti- desistere dal cercare una garanzia di intel- universale, in grado di far fronte alla scien-
ca, Ed. Odile Jacob, Parigi 1994), viene leggibilità nel male. Per capire razional- za; 2) l’etica di Habermas, fondata sull’at-
affrontata la questione delle basi bio- mente la possibilità di compiere il male, è tività comunicativa, che si inscrive in una
logiche della coscienza morale. necessario escludere un rapporto logico, prospettiva universalistica e consensuale;
causale tra le nostre motivazioni ad agire e 3) l’etica della civiltà tecnologica di Jonas,
L’anti-umanismo di certe posizioni del le nostre azioni, per cui possiamo non fare che si differenzia da quella di Apel perché
marxismo (ancora Althusser riteneva la quel che avevamo ritenuto bene fare, senza è ontologica e si fonda su una responsabi-

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TENDENZE E DIBATTITI

lità concepita come continua, volta al futu- come “riferimento fondamentale” della La filosofia italiana in Francia
ro e senza reciprocità; 4) le etiche influen- morale. Se il momento centrale della vita
zate dall’antichità greco-romana, secondo morale è la decisione, osserva Valadier, su La filosofia italiana, o più esattamen-
una prospettiva esistenziale estetica cosa deve poggiare quest’ultima se non su te, le filosofie italiane sono in auge in
(Foucault), stoica (Hadot) o cinica (On- quella parte più intima di ogni individuo, Francia, dove due delle più prestigiose
fray); 5) l’etica che si fonda sui dati delle sul quel «santuario dove l’uomo è solo riviste di filosofia dedicano ampio spa-
neuroscienze di Jean Pierre Changeux; davanti a Dio», come il Concilio Vaticano zio a questa tradizione di pensiero. La
6) l’etica politica di Rawls che, partendo da II ha definito la coscienza. L’invito di Va- «REVUE DE MÉTAPHYSIQUE ET DE MORALE »
una critica dell’utilitarismo anglosassone e ladier è allora quello di riappropriarsi del (n. 101, 1994), con la direzione di Char-
cercando il giusto prima del bene, propone carattere operativo, attivo e contrastato della les Alunni, mette in evidenza soprat-
un nuovo contratto sociale; 7) l’etica di coscienza, contro la tendenza prevalente tutto il ruolo intermediario svolto dal-
Gilles Lipovetski, per il quale «le nostre nella società contemporanea a ritenerla l’Italia tra le tradizioni filosofiche della
società democratiche sarebbero entrate in morta, soppiantata, come istanza decisio- Germania e della Francia; mentre i due
una cultura del dopo-dovere, nell’al di là nale, dai principi del piacere, dell’interesse numeri degli «ARCHIVES DE PHILOSOPHIE»
dell’imperativo» e ridefinisce la responsa- o dell’alienazione (pubblicitaria, ideologi- (n. 4, 1993; n. 1, 1994), curati da Guy
bilità come «l’anima della cultura post- ca, sociale). In questo Valadier si mostra al Petitdemange con l’ausilio di André
moralista»; 8) l’etica della trascendenza riparo dal soggettivismo: la coscienza è Tosel e François Marty, presentano
religiosa di Levinas; 9) le etiche dell’im- vista come luogo di confronto del soggetto ampiamente, ai “cugini” francesi, le
manenza, che resistono «alle sirene del con la sua storia, la sua formazione e con le linee della filosofia italiana.
Sacro, per volgersi al desiderio, alla felici- coscienze altrui.
tà, alla gioia, alla realtà», in cui rientrano le Sulla scorta di studi di neurofisiologia, L’interesse in Francia per la filosofia italia-
posizioni di Deleuze, Guattari, Misrahi, Jean-Pierre Changeux, curatore del volu- na è recente; complice forse la rivalutazio-
Conche e Comte-Sponville. me: Fondaments naturels de l’ethique, che ne di alcuni pensatori italiani come Vico (si
Nel suo ultimo lavoro, Valeur et verité, raccoglie gli atti di un convegno omonimo, pensi ai due numeri dedicati a Vico dalla
André Comte-Sponville indaga sulla pos- sostiene la presenza di “predisposizioni rivista «Archives de philosophie», nel
sibilità di una morale nell’era della crisi dei neuronali all’etica”, ovvero di una struttura 1977); o la recente fioritura di una stagione
fondamenti. I dodici saggi che compongo- biologica sensibile al progresso evolutivo, complessa del pensiero italiano (si veda il
no l’opera vertono infatti su una questione che produce comportamenti etici funzio- numero doppio della rivista Critique, ap-
più volte dibattuta: «è possibile essere atei nali. Dodici i contributi, divisi in tre sezio- parso nel 1985 con il titolo: Les philo-
senza essere nichilisti?»; o detto altrimenti: ni: “Etica e evoluzione”, “Etica, neuro- sophes italiens par eux-mêmes); o anche il
aveva ragione Sartre quando affermava scienze, psicologia”, “Etica e società”. Psi- desiderio del pubblico francese di sottrarsi
che «se Dio non esiste, tutto è lecito»? In cologi, antropologi, etnologi, giuristi, neu- all’imponente tradizione tedesca.
realtà, per Comte-Sponville «la morale è robiologi si esprimono su una questio- Dei diversi contributi raccolti negli «Ar-
necessaria alla vita umana»; il suo intento ne tradizionalmente di competenza filoso- chives de Philosophie» alcuni si occupano
infatti è quello di proporre una morale che fica, inaugurando una sorta di “evoluzioni- di tracciare i contorni di certe correnti di
affondi le sue radici nel relativismo di smo” umanista: la morale sarebbe la tra- pensiero a partire da figure cardine: Fabio
Montaigne, riletto all’interno della tradi- scrizione normativa di imperativi biologici Minazzi e Jean Petitot presentano le rami-
zione cinica, opportunamente rivisitata: diretti alla sopravvivenza dell’individuo e ficazioni del neo-illuminismo italiano a
vengono infatti gettate le basi per un nuovo della specie. In questo quadro, suggerisce partire dall’opera di A. Banfi, G. Preti, L.
cinismo, che gli consente da un lato di Marc Kirsch nell’ “Introduzione” al volu- Geymonat; Marco Ravera illustra il pen-
condurre una critica radicale alla nozione me, si può reinterpretare l’altruismo, atteg- siero di L. Pareyson e della sua scuola;
di morale basata sulla trascendenza dei giamento morale che procura un vantaggio Gianfranco Dalmasso ripercorre le tappe
valori, dall’altro di svilupparne una fonda- ad altri a costo di un sacrificio personale, della filosofia cristiana, ricordando, tra gli
ta su volontà e desiderio. come strategia di sopravvivenza: «Accre- altri, G. Bontadini e E. Castelli. Altri con-
Marcel Conche, nel suo Le fondament scendo la capacità adattativa globale del- tributi si concentrano invece su alcuni pen-
de la morale, si pone invece la domanda: l’individuo - sostiene Kirsch - questo modo satori presenti nel dibattito contempora-
«esiste una giustificazione universale alla di vita sociale garantisce all’individuo stes- neo: Francis Wybrands interviene su G.
morale?». La risposta è che l’autonomia so una migliore probabilità di perpetuare il Agamben; Massimo Cacciari presenta A.
radicale della morale, l’indipendenza da proprio patrimonio genetico». L’istanza Del Noce e Domenico Jervolino si occupa
qualsiasi religione o filosofia è la condi- morale viene così valutata né più né meno di Capograssi e Piovani. Un’altra serie di
zione della sua universalità. La morale che come un organo funzionale e come tale interventi punta direttamente ai grandi pen-
per Conche è quella dei diritti dell’uo- risulta è ritenuta all’evoluzione. satori italiani del passato: Charles Alunni
mo; non è dunque né un’ideologia euro- Bisogna rilevare, tuttavia, che la maggior presenta uno studio interessante su T. Cam-
pea, né un codice contingente valido parte degli interventi raccolti nel volume, panella; Bruno Pinchard fà un’analisi del
solo in un dato tempo e luogo: «Ogni sembrano orientati non tanto ad attribuire carattere “cimiteriale” del pensiero di Vico.
uomo è in sé uguale a ogni altro, se si alla natura un valore normativo - posizione Altri contributi prediligono invece un ap-
considera questa capacità essenziale, che che tradirebbe un pericoloso riduzionismo proccio indiretto ad alcuni filosofi della
ognuno possiede, di esprimere ciò che a - quanto a individuare la componente natu- recente tradizione italiana: André Tosel
lui si mostra come vero» - afferma Con- rale dell’atteggiamento morale. Infatti la presenta Gentile attraverso la sua lettura di
che, sottolineando in questo il merito degli “disposizione etica”, per quanto situata nel Marx; mentre Michele Ciliberto giunge al
epicurei, degli stoici e dei cinici di aver cervello, è considerata come qualcosa di cuore della filosofia di Croce attraverso la
scoperto l’uomo universale. Proprio que- non puramente biologico, dal momento problematica dell’autobiografia. L’influen-
sta possibilità di un dialogo razionale tra che si ammette un’influenza della cultura za decisiva per l’Italia di opere di pensatori
ogni uomo e il suo simile costituisce per sul sistema nervoso stesso. Riaprendo i come Hegel, a cui si riferisce Livio
Conche il fondamento della morale. termini della perenne controversia tra natu- Sichirollo, o come Marx, di cui si occupa-
Ripercorrendo, dai Vangeli fino ai nostri ra e cultura, queste riflessioni, che proven- no André Tosel e Domenico Losurdo; o
giorni, la storia della coscienza e dei suoi gono dall’ambito delle neuroscienze, co- l’influenza delle correnti filosofiche fran-
malintesi (passando, tra gli altri, per Tom- stituiscono, in definitiva, un forte invito a cesi, su cui si sofferma Silvano Petrosino,
maso, Pascal, Rousseau, Nietzsche), Paul tener conto anche del punto di vista scien- permette di ricostruire in parte i retroscena
Valadier propone un ritorno alla coscienza tifico in ambito morale. A.M./A.St. di numerosi dibattiti filosofici in Italia.

28
TENDENZE E DIBATTITI

L’analisi di Livio Sichirollo sulla fortuna proponendo una sintesi dialettica della ve- inedito, tratto da una conferenza del
di Hegel dopo la morte di Labriola si rità delle scienze e della loro storicità, che 1954 dal titolo: “L’atto originario della
presenta, in particolare, come una ricostru- individua nella stessa conoscenza oggetti- filosofia politica è lo stupore”, e ora
zione assai puntuale dei diversi approcci e va un valore storico e un principio regola- pubblicato, assieme a quello di un’in-
interpretazioni d’una filosofia che ha ap- tore. I problemi della conoscenza si rac- tervista televisiva rilasciata da Arendt
passionato più d’uno, da Banfi a Michelsta- colgono qui, in chiave kantiana o cassire- nel 1964, nel volume, a cura di Ales-
edter, a Papini, fino alle interpretazioni di riana, nel problema di attualizzare la logi- sandro Dal Lago, LA LINGUA MATERNA . LA
Verra e Losurdo. ca trascendentale in una pluralità di scien- CONDIZIONE UMANA E IL PENSIERO PLURALE
La molteplicità degli approcci è sicura- ze dai contenuti distinti e differenziati e (Mimesis, Milano 1993).
mente segno di apertura e duttilità dei cura- soprattutto storicamente significativi; di
tori francesi nel presentare la filosofia ita- pensare insieme la teoreticità, forte di un In Nove pensieri sulla politica, ideale con-
liana, permettendo al lettore di orientarsi assetto oggettivo e non solamente forma- tinuazione de Le categorie dell’impolitico,
nella tradizione di pensiero di un altro le, e la storicità delle differenti ontologie pubblicate nel 1988, Roberto Esposito
paese. Tuttavia, l’eterogeneità dei contri- regionali; di tradurre o trasporre contenuti muove dal presupposto che esista un diva-
buti implica necessariamente qualche sbi- empirici in un’universalità retta da una rio necessario tra pensiero filosofico e po-
lanciamento nell’equilibrio d’insieme del- legge trascendentale. litica, insito nello stesso concetto di filoso-
le argomentazioni. Il testo di Fabio Mi- Nella sua panoramica sulla filosofia italia- fia politica, che vorrebbe appunto trattare il
nazzi e Jean Petitot analizza chiaramente na, la «Revue de métaphysique et de mora- suo oggetto specifico, la politica, nel lin-
i punti salienti e le poste in gioco del le» s’interroga in particolare sulla “media- guaggio che gli è proprio, quello filosofico.
complesso e diversificato “neo-illumini- zione”, svolta dalla tradizione italiana, tra Tale linguaggio, però, è per sua natura
smo” italiano, proponendo preziose appen- le due culture filosofiche, francese e tede- ordinato e consequenziale, per cui, fa nota-
dici concernenti i colloqui e l’evoluzione di sca. Ernesto Grassi e Luigi Pareyson, re Esposito, nel momento stesso in cui
questa scuola e una bibliografia accurata. entrambi scomparsi, sono presenti con due rappresenta la categoria della politica, deve
Più “enciclopedico” appare invece l’arti- testi relativi alla prima ricezione dell’esi- anche negarne l’essenza ultima, che è co-
colo di Marco Ravera su Pareyson, che stenzialismo tedesco (1937-1941); mentre stituita dal conflitto, dalla lotta per il pote-
riprende in buona parte le considerazioni tre studi specifici si occupano della preco- re; una lotta che porta in sé il dualismo di
già svolte in altra occasione da Xavier cità con cui l’idealismo fu accolto in Italia, Bene-Male, di Giustizia-Diritto, di Vero-
Tillette, a cui si deve un interessante inter- suscitando dibattiti e riflessioni personali. Falso. Il linguaggio filosofico, prosegue
vento su Sciacca. Alla filosofia politica è E’ noto come Taine riservi, nel suo Voyage Esposito, come organo della filosofia stes-
invece dedicato lo studio di Franco Sbar- en Italie, uno spazio privilegiato a A. Vera; sa, è un tentativo di ordine, di unificazione
beri sulla formazione della teoria demo- ed è attraverso quest’autore, come ricorda dei Molti nell’Uno; è l’ambizione di ridare
cratica di Norberto Bobbio, di cui viene Guido Oldrini, che Hegel viene recepito una valenza trascendente al reale imma-
sottolineata l’estraneità alla tradizione in Francia. Domenico Losurdo analizza nente. Per questa sua essenza, il linguaggio
marxista e l’attenzione per l’idea di perso- invece l’influenza hegeliana nel contesto filosofico non riesce a rappresentare com-
na, suggeritagli da Jaspers. della rivoluzione del 1848; mentre Clau- piutamente la categoria della politica. Ri-
Al di là di alcune comunicazioni su pen- dio Cesa studia in dettaglio l’interesse ri- mandando alla trascendenza, che è Unità,
satori già noti al pubblico francese - scosso in Italia da Fichte e da Schelling nel la filosofia non può strutturalmente rappre-
Catherine Paoletti ripercorre il pensie- periodo 1802-1862. Chiude la serie dei sentare in modo adeguato il conflitto del
ro di A. Gargani; Italo Valent presenta contributi Evandro Agazzi con un articolo molteplice immanente, insito nella politica
E. Severino; Gianni Vattimo ritorna sul sul realismo scientifico. e nella sua manifestazione, lo Stato, pena la
rapporto tra metafisica e violenza; Remo Certo, se l’esame dei ritardi e delle de- perdita di entrambi.
Bodei ripercorre vicende autobiografi- viazioni nella comunicazione filosofica Sembra dunque impossibile, secondo
che - i contributi raccolti nei due numeri europea spinge a riflettere sull’incom- Esposito, fondare una filosofia politica in
degli «Archives de Philosophie» sem- prensione e sui malintesi, o anche sulla grado di parlare del proprio oggetto, senza
brano indirizzarsi verso due orizzonti reciproca ignoranza, tra culture filosofi- identificarlo con sè stessa. Al contrario,
filosofici alternativi: il pensiero del- che diverse, l’insieme di questi studi, solo fuori dalle categorie e dal linguaggio
l’enigma e la riflessione sulla legittimità dedicati alla filosofia italiana da parte di filosofico si può cogliere l’essenza della
della ragione. In tal senso, vediamo da due autorevoli riviste francesi, avvia politica, il conflitto per il potere, senza
un lato profilarsi una linea di pensiero forse un cambiamento fondamentale di demonizzarla, tentandone una sintesi nel-
che tende a sottolineare l’ispirazione attitudine. F.M.Z./D.T. l’Uno. Esempio eclatante in tal senso,
poetica, enigmatica, immaginifica della osserva Esposito, è il pensiero di Nicolò
riflessione italiana: su questa linea si Machiavelli, quale si trova esposto nel-
pongono gli interventi di Riccardo Pi- le Opere politiche. Per Machiavelli, so-
neri su Leopardi, dello scomparso stiene Esposito, conta solo la realtà del
Ferruccio Masini su Giorgio Colli e di Politica e filosofia fatto politico, il conflitto, e lo scopo per
Guy Petitdemange su Michelstaedter. Il cui esso s’innesca, il potere. La coniuga-
senso di un fondo che si ritrae nell’imper- Nel suo recente saggio, NOVE PENSIERI zione di questi due fattori non ha nulla a
sonale nella poesia di Leopardi; la per- SULLA POLITICA (Il Mulino, Bologna 1993), che vedere con una morale trascendente,
suasione come vita “altra”, luce di una Roberto Esposito riflette sul difficile come invece è presupposto dalla filoso-
cometa lontana, in Michelstaedter; la sag- problema di una fondazione della filo- fia; è un semplice fatto, una realtà della
gezza dell’enigma in Colli, testimoniano sofia della politica. Del medesimo pro- prassi, a cui adeguarsi.
di tentativi diversi di uscire dagli impacci blema fornisce una nuova chiave di Lo Stato, incarnazione pratica della cate-
di una tradizione consolidata per esplorare lettura Thomas Nagel in LA POSSIBILITÀ goria della politica, ha in sé il dualismo del
nuove forme del pensare. DELL ’ALTRUISMO (trad. it. di R. Scogna- conflitto, essendo costituito da una molte-
Altra è la strada del neo-illuminismo, per- miglio, Il Mulino, Bologna 1994), pro- plicità conflittuale di individui, di cui adem-
corsa da Banfi, Preti, Geymonat: l’origina- ponendo opinioni e soluzioni circa il pie agli scopi. Se, fa notare Esposito, lo
lità della scuola epistemologica italiana, rapporto fra filosofia e politica. Trac- Stato tendesse all’Unità e vi giungesse,
sottolineano Minazzi e Petitot, consiste ciare le linee fondamentali di una “nuo- verrebbe meno alla sua funzione di Stato,
nell’ «aprirsi alla dimensione storica senza va filosofia politica” è anche l’intento di entità politica con compiti precisi. Ma
relativizzare le strutture della razionalità», di un testo di Hannah Arendt, finora questo, di fatto, non è lo scopo ultimo della

29
TENDENZE E DIBATTITI

politica, come fa notare Esposito, citando Si tratta in tal senso, osserva Nagel, di contesto politico e sociale con tutti i
Aristotele, che nel II Libro della Politica porre le basi, in termini, potremmo dire, relativi diritti da tutelare, la politica di-
afferma: «...è chiaro che se uno stato nel “kantiani”, per un fondamento pratico uni- venta servizio sociale, lasciandosi alle
suo processo di unificazione diventa sem- versale di quei principi di giustizia che da spalle ogni logica di ricchezza-potere; il
pre più uno, non sarà più neppure uno stato, egoistici si trasformano in “morali”. Esse- rapporto tra filosofia e politica si risol-
perché lo stato è per sua natura pluralità e re guidati da principi morali significa agire ve, per Nagel, nel progetto di una fun-
diventando sempre più uno si ridurrà a in rispetto di una certa continuità con gli zionale filosofia della politica.
famiglia da stato e a uomo da famiglia: in altri, in vista di uno “Stato” unito e solida- Diversa la posizione di Hannah Arendt,
realtà dobbiamo ammettere che la famiglia le. Da una politica individualista ed esclu- che nei due scritti raccolti ne La lingua
è più una dello stato e l’individuo della dente, puntualizza Nagel, si passa, in tal materna mostra come non sia affatto scon-
famiglia: di conseguenza chi fosse in grado modo, ad una aperta e altruista; un passag- tato, perlomeno dal punto di vista teoreti-
di realizzare tale unità non dovrebbe farlo, gio per il quale la motivazione che spinge co, l’interesse del filosofo per la politica.
perché distruggerebbe lo stato». Ciò ricon- a compiere un’azione non è guidata da un La concezione della scienza politica nel
ferma, secondo Esposito, che dall’esterno semplice desiderio personale, ma si basa pensiero contemporaneo, che considera la
delle categorie filosofiche viene la possibi- sulla consapevolezza che un singolo atto politica come l’ambito proprio della vita
lità autentica per una fondazione della filo- individuale genera determinate conseguen- degli uomini, in cui sorgono “anche” que-
sofia politica, che sappia esprimere quel- ze per gli interessi di tutti gli altri indivi- stioni di ordine filosofico, risulta incom-
l’antinomia “impolitica” e indescrivibile dui. Nagel chiama “prudenziali” quei com- mensurabile con la prospettiva antica,
del conflitto che la costituisce. portamenti nei quali l’interesse dell’agen- medievale e, in parte, anche moderna, che
A queste considerazioni risponde, per cer- te non è in questione ma, in quello stesso vedono invece la politica, nell’insieme
ti aspetti, Thomas Nagel, che ne La possi- momento, vengono difesi i diritti del sin- dello sviluppo della ragione umana, come
bilità dell’altruismo critica la separazione golo; mentre per comportamento “altrui- una manifestazione settoriale, regolata, in
del discorso filosofico da quello politico in sta” viene inteso un modo di agire in cam- quanto tale, da princìpi e norme prove-
tema di morale, prendendo in questo le po sociale che genera armonia tra ragione nienti da altri ambiti di esperienza.
distanze dai fautori dello scetticismo eti- soggettiva (del singolo) e oggettiva (col- Secondo Arendt, la radice della moderna
co. Secondo Nagel, le regole della morale lettiva). Più precisamente, l’agire secondo concezione della politica, che viene alla
non sono effimere e infondate, ma posso- prudenza segue criteri spazio, temporali luce nell’idea hegeliana di filosofia come
no essere spiegate razionalmente; la filo- legati al presente; mentre l’agire secondo filosofia della storia, si colloca nel presup-
sofia dà risposte esaurienti per quanto ri- altruismo mette in primo piano una conti- posto, accettato acriticamente, in base al
guarda la condotta sociale-politica, po- nuità di coscienze temporali e una conce- quale l’uomo può conoscere solo ciò che
nendone i fondamenti. Così filosofia e zione di persone temporalmente estese, egli stesso ha creato. Di qui, il presupposto
politica convergono, sono complementari capaci di proiettare nel futuro i successi e carattere “originariamente” storico, e po-
dal punto di vista dei programmi sociali- i fallimenti delle azioni. litico, della filosofia contemporanea, con-
politici, finalizzati al bene comune. In un simile discorso, che considera il cezione di cui Hegel appare perciò come
l’autorevole genitore. Di questa concezio-
ne, rileva Arendt, risulta un prodotto an-
che la stessa prospettiva nichilistica (che,
pure, rigetta radicalmente l’idea di una
ratio storica), in quanto intrinsecamente
legata all’esperienza della storicità. Debi-
tore all’impostazione hegeliana appare
perfino il rifiuto della storicità, connesso
con il ritorno alla tradizione dei filosofi
confessionali, quali i neotomisti, che ca-
dono in contraddizione, laddove intenda-
no restaurare verità “tradizionali”, il cui
valore risiede, tuttavia, proprio nel loro
porsi, in quanto metastoriche, al di fuori
della tradizione.
Il limite politico, ma anche teoretico, con-
tro cui si scontrano siffatte impostazioni,
consiste, secondo Arendt, nel ritenere che
occorra sostituire, a ideologie errate, ideo-
logie “vere”, che ripropongano valori eter-
ni. Affiora qui l’avversione arendtiana per
l’ideologia, che trova la sua più profonda
motivazione - come nota Alessandro Dal
Lago, curatore del volume, nella sua am-
pia Introduzione - in un’esaltazione del
common sense, che costituisce il nucleo
del pensiero politico arendtiano. Tale
esaltazione esprime una genuina valen-
za teoretica nel suo segnalare il fatto che
lo scenario nel quale si muove il pensie-
ro, cioè il “suo” mondo, non consiste in
una sua proiezione, e l’esistenza “data”
delle singole alterità storicamente deter-
minate si pone come condizione per
l’esperienza del mondo da parte del sog-
Nicolò Machiavelli getto “politico”. L.B./F.C./D.M.

30
TENDENZE E DIBATTITI

Ambrogio Lorenzetti, Effetti del buon governo (1337-40, part.)

Liberalismo e società moderna Nicola Matteucci suddivide il suo stu- stituire le proprie prerogative. L’avven-
dio in due parti: una prima parte, “Lessi- to dei sindacati, per esempio, ha restitu-
Tra i recenti interventi critici intorno al co”, in cui vengono esaminate nozioni, ito a rappresentanze della società civile
concetto di Stato moderno, alle sue come quelle di Stato, sovranità, costitu- poteri che sono appartenuti per secoli
origini e alle sue prospettive, segnalia- zionalismo e opinione pubblica, che fan- allo Stato. Ciò che di fatto entra in crisi,
mo, di Nicola Matteucci, il volume: LO no parte integrante del concetto di libe- fa notare Matteucci, è il concetto fonda-
STATO MODERNO : LESSICO E PERCORSI (Il ralismo; una seconda, “Percorsi”, in cui mentale dello Stato, quello di sovranità.
Mulino, Bologna 1993), e la raccolta di si tenta di definire la concezione attuale Lo Stato perde quella capacità di essere
saggi COMUNITARISMO E LIBERALISMO, a dello Stato. Secondo Matteucci, la civil- espressione di una volontà superiore,
cura di Alessandro Ferrara (Editori Riu- tà occidentale degli ultimi secoli ha con- delegata dai cittadini, i quali, tramite
niti, Roma 1993), che annovera, tra gli siderato lo Stato come una forma di po- organismi riconosciuti, lottano ora per
altri, contributi di Charles Lamarmore, tere istituzionalizzato, su base giuridica, riappropriarsi di ciò che hanno delegato.
John Rawls, Ronald Dworkin, Michael che ha finito paradossalmente col tra- La questione del rapporto tra il concetto
J. Sandel, Charles Taylor. Le consi- sformarsi nel “monopolio del politico”. di Stato e quello di liberalismo viene
derazioni critiche di Taylor sul liberali- La società civile, osserva Matteucci, ha affrontata in chiave storica da alcuni dei
smo sono da questi riprese e sviluppate ceduto i propri diritti naturali di governo saggi raccolti in Comunitarismo e libe-
ne IL DISAGIO DELLA MODERNITÀ (trad. it. di ad una sola classe, rappresentativa dello ralismo. Nel suo intervento Charles
G. Ferrara degli Uberti, Laterza, Roma- Stato, ritirandosi in un ambito privato: Larmore rileva che dal XVI secolo in
Bari 1994) e in MULTICULTURALISMO: LA gli attuali cambiamenti di governo in poi il pensiero liberale ha sempre cerca-
POLITICA DEL RICONOSCIMENTO (trad. it. di G. vari Stati occidentali sono espressione to soluzioni per limitare moralmente i
Rigamonti, Anabasi, Milano 1993). del tentativo della società civile di rico- poteri del governo e far posto al proble-

31
TENDENZE E DIBATTITI

ma centrale della vita: definire le condi- quello di proteggere le capacità di tutti Destra e sinistra
zioni del “buon vivere”, cioè del modo gli individui senza interferire nelle scelte.
migliore per gli individui di perseguire la Sostenitore di concezione opposta al libe- Nel suo recente studio: DESTRA E SINI-
felicità. Lo Stato, il cui compito è regolare ralismo è invece Charles Taylor, che ne Il STRA. RAGIONI E SIGNIFICATI DI UNA DISTIN-
la vita dei cittadini, si trova così obbligato disagio della modernità considera questa ZIONE POLITICA (Donzelli Editore, Roma
a fare in modo che tra visioni diverse ne dottrina una grave minaccia per il ricono- 1994), Norberto Bobbio ripercorre le
prevalga una sola. scimento delle particolarità culturali di origini e le tappe storiche che hanno
In virtù del principio di individualità e di vari gruppi sociali. Lo Stato moderno, con portato al costituirsi di questa distin-
autonomia, Kant e Mill sono per Larmore il suo principio di neutralità, non sembra in zione nelle democrazie occidentali. Di
i principali oppositori all’obbligatorietà grado di garantire un pari riconoscimento poco precedente l’uscita di quest’ope-
dello Stato: l’individuo, centro del sistema etico e culturale a tutti gli individui. In ra di Bobbio è la pubblicazione di una
morale, deve poter dare un assenso con- nome dell’etica dell’autenticità è necessa- nuova rivista mensile di teoria e cultu-
tingente e non costitutivo a concezioni rio dunque, secondo Taylor, opporsi a un ra politica, «RESET» (n. 1, dicembre 1993,
sostanziali del “buon vivere”; deve, cioè, sistema politico difensore dell’individua- Donzelli Editore, Roma), che intende
trascendere i fatti storici mantenendo un lismo e del soggettivismo. porsi, «nell’attaccamento al principio
atteggiamento critico e distaccato dalle Ogni cittadino ha il diritto e il dovere di della libertà nella ricerca e a quello
circostanze empiriche, poiché l’eserci- essere fedele a se stesso, alla propria origi- della responsabilità individuale», come
zio della scelta è ciò che rende ogni nalità, in modo da porsi in un confronto luogo specifico di discussione, con-
uomo un singolo irripetibile e totalmen- aperto e costruttivo con chi è diverso. fronto e diffusione delle idee per un
te autonomo. Nella logica dell’autenticità la retorica della rinnovamento della politica e della
Nell’attuale società, fa notare Larmore, differenza e del multiculturalismo occupa, società civile.
è tuttavia necessario che il liberalismo nella concezione di Taylor, un posto cen-
fondi i propri presupposti sul principio trale, essendo l’unica che garantisce una Secondo Norberto Bobbio destra e sini-
di neutralità dello Stato rispetto a conce- forte collaborazione dell’individuo con la stra non sono solo due schieramenti ideo-
zioni diverse del “buon vivere”. Il libe- comunità politica. logici, ma presuppongono uno specifico
ralismo, in tal senso, non deve possedere In Multiculturalismo Taylor riprende que- modo di intendere il concetto di ugua-
un ideale morale integrale per essere sti concetti, rilevando come nello Stato glianza e di diseguaglianza da cui deriva-
considerato una dottrina politica valida. moderno e liberale, con il suo principio di no posizioni, programmi, provvedimenti
I principi neutrali sono infatti quelli che neutralità, sia impossibile garantire un pari circa il vivere sociale, culturale, economi-
si possono assumere senza dover ricor- riconoscimento etico e culturale a modi di co del paese. Non si tratta pertanto di
rere alle singole concezioni di vita a cui vita sociale distanti e spesso in conflitto tra aggrapparsi ad una verità piuttosto che ad
ogni aderente è vincolato. Larmore fon- loro, dato che per poter essere riconosciuti un’altra, sostiene Bobbio, bisogna invece
da il principio di neutralità su due nor- pari tra loro gli individui devono spo- riconoscere la portata storica della destra e
me: il dialogo razionale e l’uguale ri- gliarsi di quelle caratteristiche che ne della sinistra. In tal senso dobbiamo con-
spetto. Il dialogo razionale dovrebbe per- fanno degli esseri unici e irripetibili. Ciò statare che un certo tipo di destra e un certo
mettere a persone che discutono di vari non significa che per Taylor le attuali tipo di sinistra sono “morte”, restituite alla
problemi di potersi sempre confrontare società siano illiberali, ma solo che la storia da fatti inoppugnabili.
su un terreno di principi comuni, che soluzione del problema non è da ricer- Nel suo saggio Bobbio si preoccupa prin-
consentano un accordo globale. Questa carsi in un principio universale come cipalmente di compiere un’analisi descrit-
norma, tuttavia, non sarebbe di per sé quello di neutralità. tiva e non valutativa della destra e della
sufficiente se non in virtù del principio per Il riconoscimento politico di gruppi mino- sinistra. Muovendo dal presupposto che
cui tutti hanno diritto di essere rispettati in ritari all’interno di una società è compito tutti gli uomini sono uguali e disuguali allo
modo paritario per quello che sono. specifico di ogni Stato che si consideri stesso tempo (è la logica degli opposti che
Di diverso avviso sono John Rawls e effettivamente liberale e che come tale coabitano), secondo Bobbio la destra è
Michael J. Sandel, per i quali ciò che persegua il fine di rendere tutti i cittadini quella forza che tende ad accentuare la
innanzitutto va salvaguardato è un’oriz- uguali tra loro e di fronte allo Stato mede- natura diseguale degli individui, la sinistra
zonte di significato costituito da enti (gli simo per ciò che sono in loro stessi. Per quella uguale. Rousseau e Nietzsche sono
individui) significanti e il valore che gruppi multietnici con culture particolari, in tal senso i testimoni per eccellenza di
deve essere perseguito da Stato e cittadi- ciò significa innanzitutto preservarne le una tale concezione. Rousseau muove dal
ni è quello della giustizia e dell’equità. caratteristiche culturali. Una soluzione a presupposto che gli uomini sono nati ugua-
Ogni cittadino deve operare scelte mora- questo problema, Taylor la trova nella li, e che la società civile li abbia resi
li, guidato da un atteggiamento riflessi- “politica del riconoscimento”, una forma diseguali; Nietzsche, al contrario, presup-
vo e solidaristico; a sua volta lo Stato di azione che tenga conto di due principi pone che gli uomini sono per natura dise-
deve garantire il bene di ogni singolo fondamentali: 1. gli esseri umani sono guali e solo la società li ha resi uguali.
cittadino. In questo Rawls e Sandel mo- individui unici, artefici di se stessi e crea- Laddove Rousseau vede diseguaglianze
strano di assumere il principio kantiano tivi; 2. ogni essere umano è “portatore di artificiali da combattere, Nietzsche vede
secondo il quale gli individui devono cultura”. L’identità umana si presenta dun- un’uguaglianza artificiale e mira al recu-
essere trattati come fini e non come mez- que, per Taylor, come struttura essenzial- pero della diseguaglianza.
zi. In tal senso la politica deve far emer- mente dialogica, e il rispetto che in tal Egualitarismo e disegualitarismo, osserva
gere e mettere al servizio dei singoli quei senso lo Stato deve garantire a tutti i citta- Bobbio, possono dar adito a interpretazio-
principi morali che ha in sé. Da questo dini è di due tipi: 1. rispetto dell’identità ni tali da ribaltare valori o appropriarsi di
punto di vista il liberalismo, secondo irripetibile di ogni individuo; 2. rispetto giudizi categorici, etichettando ora la de-
Rawls e Sandel, tenderebbe invece a delle particolarità e delle peculiarità cultu- stra, ora la sinistra in modo del tutto posi-
trascurare i valori dell’integrazione e rali che lo rendono irripetibile, anche a tivo o negativo. Un esempio significativo
della solidarietà, minando alla base il costo di proteggere diritti che non sono può essere il fatto che la sinistra è stata
senso di responsabilità sociale. fondamentali per la collettività, ma solo interpretata negativamente come “livella-
In posizione intermedia si situa Ronald per una minoranza. L.B./D.M. mento”, con tutte le conseguenze sociali
Dworkin, che propone un liberalismo che esso comporta; così come alla destra è
teso alla tolleranza e ai diritti politici dei stato attribuito il torto di concepire gli
cittadini, in cui compito dello Stato è uomini non come entità differenti, ma “di-

32
TENDENZE E DIBATTITI

seguali”, tanto da giustificare l’istituirsi di


un certo tipo di gerarchia parassitaria, a
scapito dei più deboli.
Di fatto, fa notare Bobbio, destra e sinistra
sono divenute depositarie di specifici va-
lori, che si rivelano rappresentativi per
ciascuno dei due schieramenti nel con-
fronto politico. Con la differenza, però,
che oggi non si parla più di destra e di
sinistra al singolare, ma di destre e di
sinistre, poiché la storia ci ha ormai conse-
gnati ad un pluralismo e ad una vastità di
ispirazioni irreversibile. In questa situa-
zione, afferma Bobbio, «la cultura italiana
deve riabituarsi al senso della distinzione,
alla passione analitica, e deve perdere,
invece, l’attitudine a firmar manifesti, a
scendere in campo anche quando gli og-
getti da contendere sono controversi e i
dati a disposizione incerti». D.M.

Queste considerazioni di Bobbio trovano


uno spazio specifico di discussione e ap-
profondimento teorico nei vari interventi
d’autore, dibattiti e documenti che compa-
iono sulla rivista «Reset». Liliana Bossi
ha rivolto alcune domande al suo fondato-
re e attuale direttore, Giancarlo Bosetti.

Direttore, ciò che a prima vista colpisce di


questa rivista è la presenza significativa di
noti studiosi, come Habermas, Bobbio,
Howe, che solitamente prediligono le rivi-
ste saggistiche. Qual’è lo scopo di questa
presenza? Intendete proporre una rivista
di formazione o vi siete accorti della ne-
cessità di soddisfare un’esigenza già pre-
sente nel lettore?
L’idea è piuttosto questa seconda alterna-
tiva, che non quella della formazione. Non
abbiamo un intenzione pedagogica. Que-
sta rivista nasce proprio nella presunzione
che ci sia un mercato maturo, che richiede
un prodotto di questo genere. E’ una sorta
Jean Jacques Rousseau e Friedrich Nietzsche
di sondaggio, di canottaggio, che abbiamo
voluto fare sul mercato italiano dell’edito-
ria. Ci siamo detti: «Esiste oggi sul merca- cela da soli, come comunità di intellet- specifica tendenza culturale. In politica,
to italiano un periodico di cultura a larga tuali: ci siamo creati uno spazio di ini- non è un partito; nel campo della filoso-
diffusione, cioè non esclusivamente in ziativa, attraverso una comune convin- fia del pensare sociale, non è una speci-
ambito scientifico, come già avviene in zione. Abbiamo versato ciascuno una fica tendenza. Quello che c’è in comune
altri paesi?». La risposta è stata che in piccola quota di capitale attorno ad un è il riconoscersi nella sinistra. E questa
Italia non esiste un periodico simile. In progetto, che io avevo elaborato nel cor- vuole essere una rivista di sinistra; le
Germania, Francia, America circolano set- so di due anni. La rivista ha quindi in- persone che la compongono sono di sini-
timanali, periodici di cultura ad alta dif- nanzitutto un carattere imprenditoriale stra, si sentono di sinistra, vogliono es-
fusione, non solo riviste accademiche, di di base; poi anche caratteristiche cultu- sere progressisti, ritengono che queste
comunità scientifiche. In Italia non ci rali e politiche comuni. parole abbiano un significato. Natural-
sono riviste di questo tipo, sebbene i mente si può essere di sinistra nei modi
quotidiani facciano molta cultura ma Quali sono gli aspetti politico-culturali più vari e con diverse gradazioni e varie
manca questa cosa. Il nostro tentativo è privilegiati nella rivista? Già nel primo impronte politico-culturali. In questa ri-
di vedere se finalmente può nascere qual- numero troviamo, ad esempio, un lungo vista prevale l’impronta liberale, una
cosa del genere. articolo su Pascal, subito dopo un dossier concezione della sinistra di carattere li-
Come mensile, la rivista contiene ele- sulla famiglia e i problemi causati dalla berale, fortemente tollerante, e animata
menti di rischio imprenditoriale molto separazione dei coniugi e, infine, un’in- da una grande curiosità e una grande
elevati. L’ambizione è che questo men- tervista a Habermas. Qual’è il comune apertura mentale. Ci rivolgiamo pertan-
sile si possa sviluppare; è un principio di denominatore cuturale che fonda una tale to a lettori che sappiamo animati dalla
incendio, quello che vogliamo proporre. proposta di contributi? stessa passione, e cioè la curiosità per le
Certo, è un dato di fatto significativo che Quello che la rivista vuole mettere in idee più avanzate nella ricerca nei campi
in Italia non ci siano imprenditori che comune al gruppo di intellettuali che del sociale, del pensare alla politica e
abbiamo creduto, o credano, in un’ini- l’hanno fondata, attorno al mio progetto, all’economia. E, soprattutto, del pensare
ziativa del genere. Abbiamo dovuto far- è qualcosa che non corrisponde ad una alla vita, altro elemento molto importante.

33
TENDENZE E DIBATTITI

Un altro aspetto che infatti colpisce in scelta programmatica che sta alla base di Come rilevano Gianni Vattimo e Mauri-
questa rivista è il tentativo di accostare la queste schede? zio Ferraris nell’ “Introduzione” a Filo-
teoria alla prassi, alternando considera- Servono a facilitare l’accesso al lettore, sofia ‘92 , tanto la prospettiva fondaziona-
zioni puramente teoriche a esperienze con- affinché non trovi ostico l’inizio. Un difet- lista della metafisica, quanto quella “criti-
crete, documenti, cronache. In realtà, che to della riviste di cultura è proprio quello ca”, propria delle impostazioni di stampo
la teoria superi la prassi è un rischio di dare per scontata una quantità di pre- illuminista, offrono all’individuo proce-
sempre presente. Per controllare questa supposti. Ma il lettore non è un membro dure di risoluzione dei conflitti in termini
situazione, pensate di fondere questi due di quella specifica comunità scientifica, di “responsabilità”. Proprio questa cate-
elementi oppure di trattarli separatamen- che viene chiamata in causa da ogni goria risulta messa in discussione nella
te in dibattiti, che alternino queste due singolo articolo, è un esterno. Noi desi- razionalità ermeneutica, a cui sarebbe da
possibili visioni del mondo? deriamo che l’ingresso sia facilitato, ascrivere una sorta di “leggerezza”, una
La nostra ambizione è quella di fondere. cerchiamo di semplificare il più possibi- levità che, a partire da Nietzsche, viene
Non vogliamo fare della teoria fine a se le la comprensione, magari andando agli contrapposta allo “spirito di gravità”, che
stessa e neanche della cronaca dei fatti estremi, forzando... inerisce invece alla metafisica.
politici. La cronaca in sé c’è già, ci sono i Una tale contrapposizione viene però mes-
giornali; la pura teoria è inutile, è un eser- Si tratta di fornire strumenti di compren- sa in dubbio da Mario Ruggenini, proprio
cizio accademico. Tutti noi, coinvolti in sione e di formazione... a partire dal testo nietzscheano. La legge-
questo progetto, siamo tuttavia fortemente L’intenzione, ripeto, non è pedagogica; rezza costituirebbe, infatti, il sogno della
convinti che c’è bisogno di teoria dopo il è, invece, di mettere tutti in condizioni metafisica, il suo vagheggiare un «alleg-
diluvio culturale della fine degli anni Ot- di fruire di determinati contenuti, dando gerimento del pensiero, capace di portare
tanta. C’è un forte bisogno di riorganizza- al lettore quegli elementi affinché, qua- d’un balzo l’esistenza al di là di tutte le
zione della idee, di ripartire, di ricomincia- lunque sia il tipo di cultura che ha alle pene». Da una parte occorre infatti, secon-
re, mettendo in ordine le cime, come in spalle, possa accedere ai testi. Troppe do Ruggenini, praticare la “fedeltà alla
barca a vela dopo una tempesta, per poter riviste, in passato, sono naufragate, o terra”; occorre che la riflessione assuma su
ripartire. E’ un bisogno di teoria fortemen- non hanno raggiunto il loro obiettivo, di sé l’onere della propria condizione di
te connesso ai compiti pratici:. c’è una perché i loro contenuti apparivano trop- finitezza, approfondendola e radicalizzan-
forte curiosità teorica; c’è anche una forte po difficili o incomprensibili a chi non dola. Tale approfondimento, in quanto as-
passione teorica, sempre collegata ai pro- era specialista. sunzione di un onere, non può che qualifi-
blemi pratici. carsi come “grave”, essendo radicato al
Una considerazione, per concludere, sul limite proprio e costitutivo dell’essere
Dunque cercare di aiutare gli individui a titolo della rivista, «Reset», che, in termini dell’interrogante nel suo essere mortale.
riflettere, prima di agire... informatici, corrisponde al pulsante che si D’altra parte, nella scoperta della neces-
Altrimenti non si riesce ad agire. Come deve azionare quando si è in una situazio- sità di questo radicamento, nell’accetta-
si fa, ad esempio, a capire i processi di ne di stallo per ricominciare daccapo. Si zione di questo essere vincolati all’espe-
cambiamento? La profondità dei cam- potrebbe interpretare questo titolo come rienza di un’alterità, la riflessione dà
biamenti che derivano dal modificarsi di un gesto di rassegnazione: sembra quasi prova di “leggerezza”, rivendicando la
fattori economici, dalla fine della guerra che la supremazia della tecnologia sul gravità attraverso un atteggiamento che
fredda o che derivano dal rigenerarsi, pensiero venga data in qualche modo per Ruggenini definisce “ironia”.
dal rimescolarsi degli schieramenti poli- scontata. Per una rivista che ha l’ambizio- La questione della pesantezza viene tema-
tici è tale da determinare sconcerto. Non ne di proporre il pensiero come forma di tizzata da Vincenzo Vitiello, che rintrac-
è solo crisi di fiducia nei confronti del rigenerazione della vita umana non è un cia, nella pesantezza dell’eterno ritorno
vecchio sistema politico; è crisi della titolo un po’ riduttivo? dell’identico nietzscheano, il manifestarsi
capacità di comprendere. Si tratta, allo- No! É invece un titolo di grande ambizio- di quella concezione della verità, già pro-
ra, di riorganizzare le idee: questo è il ne. É un titolo presuntuoso. L’idea di ri- pria della prospettiva metafisica tradizio-
compito che ci aspetta. partire, di ricominciare, di azzerare gli nale, da Aristotele fino a Kant. Da un lato
strumenti è, semmai, una grande ambizio- il divenire, affermato nella sua necessità
A questo proposito, pensate di approfon- ne. Non è rassegnazione l’uso del linguag- da Aristotele, Kant, Hegel e dallo stesso
dire determinati temi o di fare una rasse- gio informatico, perché ormai appartiene Heidegger, costituirebbe il tramite, an-
gna dei molteplici ambiti problematici, in alla dimensione del lavoro quotidiano. nullato da Nietzsche, attraverso il quale si
cui si svolge l’attuale dibattito politico- ripropone l’identità. Dall’altro, proprio tale
culturale? necessità del divenire porterebbe nuova-
Pensiamo di fare entrambe le cose, in mente in primo piano, secondo Vitiello, il
maniera anche un po’ opportunistica, da “peso più grande” dell’identità, e Kant -
un punto di vista giornalistico e dottrina- La razionalità dell’ermeneutica come Nietzsche, e come tutta la metafisica-
le. Pensiamo di approfittare della com- si troverebbe in questo modo costretto a
petenze degli autori e dei collaboratori L’annuario FILOSOFIA ‘92 (Laterza, ripercorrere i passi di Spinoza, dove la
in rapporto ai temi che l’attualità ci pro- Roma-Bari 1993), curato da Gianni libertà si appiattisce sulla necessità. Unico
porrà nel tempo. Cercheremo, però, di Vattimo, affronta la questione della punto di fuga, indicato da Nietzsche, unica
mantenere sempre ferma una certa atten- praticabilità della razionalità erme- possibile liberazione dal peso della verità,
zione ai problemi della vita quotidiana, neutica dal punto di vista dell’alleg- ovvero dalla necessità, risulta essere l’arte.
come il lavoro, la carriera, la donna, il gerimento dalla responsabilità. Se la Aldo Masullo ricorda però che la moder-
bambino, e ai momenti politici, econo- filosofia sia un sapere aperto o piutto- nità, assolutizzando il tempo, e non l’eter-
mici e filosofici. sto un bagaglio di contenuti speciali- nità, sposta il baricentro della riflessione
stici destinati a pochi è invece questo dalla nozione di necessità a quella di pos-
Venendo ora alla struttura editoriale del- il tema intorno al quale ruotano i sag- sibilità. Nella modernità, la categoria cen-
la rivista, si notano, all’interno degli arti- gi contenuti in FILOSOFIA ‘93 (Laterza, trale della metafisica «registra la crisi del-
coli, specifici riquadri, denominati “sche- Roma-Bari 1994), sempre a cura di la “ragione necessaria”, e comincia a pen-
de”. Il contenuto di queste schede ha un Gianni Vattimo e con interventi, tra sare la “possibilità” non come, da sempre,
carattere monografico, che denota un la- gli altri, di Maurizio Ferraris, Carlo già depurata di ogni “contingenza”». In
voro enciclopedico di redazione. Qual è la Augusto Viano, Vincenzo Vitiello. altri termini, il mondo diventa il prodotto

34
TENDENZE E DIBATTITI

di legami che sussistono in forza di una stione la “naturalità” della trascendenta- vitabile, del termine “etica” al luogo di un
necessità di fatto, e non di una necessità lizzazione dell’azione. problematico abitare intende qui indicare,
logica. Al fondo di questo processo, os- Questa analisi risulta contrapposta alla ri- in una prospettiva topologica, un possibile
serva Masullo, ciò che dilegua è la pos- cerca del “proprio”, dell’ “autentico”, che “oltre” della metafisica. La questione del
sibilità stessa del nesso causale tra pas- Jacques Derrida pone alla base della let- soggetto riceve con ciò un proprio pro-
sato, presente e futuro; resta solo la di- tura della finitezza, sottesa in Heidegger gramma comportamentale, l’indicazione
mensione del presente, ovvero dell’istan- dalla categoria dell’ “essere per la morte”. di una Haltung (un ethos, appunto), nella
taneità. D’altro canto, l’assolutizzazio- A questo proposito, Derrida rileva un’apo- formula che Rovatti definisce come “abi-
ne della contingenza porta con sé la pos- ria: l’esperienza “più propriamente auten- tare la distanza”. Ovvero, dimorare in quel-
sibilità della libertà, che si manifesta, tica” del Dasein, ciò che lo fa giungere alla lo scarto che, nell’inevitabile sdoppiamento
secondo Masullo, come coniugarsi del sua verità, ovvero la morte, è la possibilità dell’io in un soggetto costituentesi come
principio-speranza e di quello di respon- di un poter non esserci più come Dasein, scisso tra sé e se medesimo, consiste in un
sabilità; si manifesta cioè come “gra- ma non l’impossibilità di un potere. In altri esercizio essenzialmente di parola.
zia”, che chiama ciascuno alla responsa- termini, la possibilità più propria del Da- Uno degli aspetti che fin dalle origini han-
bilità verso la propria speranza. sein si rivela come la più impropria, la più no caratterizzato la filosofia è stato il suo
Nel destino dell’opera d’arte nell’epoca espropriante. Scopo dichiarato di Derrida continuo oscillare tra la pretesa di univer-
contemporanea Gianni Carchia indivi- consiste qui nel mostrare che proprio «que- salità dei suoi contenuti e l’esigenza di
dua il paradigma della “perdita del mon- sta dimensione fondamentalista non può specializzazione di un pubblico ristretto. Il
do”, ovvero della responsabilità del- sostenersi, né tantomeno può aspirare a una problema dell’universalità della filosofia
l’azione nel suo radicarsi nel mondo. qualche coerenza o specificità rigorosa», e è al centro degli interventi raccolti in Filo-
Ciò è dovuto, secondo Carchia, alla con- corre il rischio della “ricaduta” in una pro- sofia ‘93, in cui emergono in particolare
trazione dell’autonomia dello spirituale, spettiva bio-antropo-tanato-teologica. due questioni principali. Per quanto ri-
ossia al restringersi della funzione me- Se la critica di Derrida al “fondazionali- guarda i contenuti è noto che la filosofia
diatrice dello spirito nei confronti del- smo” heideggeriano intende comunque intende occuparsi della vita, sia nella sua
l’istanza della “socialità”, che tende a esercitarsi a partire dal terreno della filo- totalità, sia nei suoi aspetti particolari e,
imporsi come omnipervasiva. In tal modo sofia, Gianni Vattimo si chiede allora che per questo, specialistici. Diverso è il pro-
vien meno la dimensione dell’extravita- tipo di argomentazione sia quella di blema della filosofia per ciò che ne concer-
le, dell’irriducibile all’esistente, che rap- Derrida, dal momento che alla logica ar- ne l’utenza: la filosofia è un sapere essote-
presenta invece l’essenza dell’opera d’ar- gomentativa di quest’ultimo è stato spesso rico, ovvero aperto a tutti, o rappresenta,
te, in quanto concrezione obiettivata dello contestato il fatto di non fornire “ragioni”. piuttosto, un serbatoio di contenuti esote-
spirito, trascendente nei confronti della Vattimo rileva, anzitutto, che il diritto alla rici, destinati a pochi privilegiati?
dimensione dell’utilizzabilità, propria filosofia, rivendicato da Derrida, non è In qualità di difensore dell’esoterismo del-
degli enti intramondani. naturale, ma si pone sempre all’interno di la filosofia, Carlo Augusto Viano, nel
Secondo Jean Francois Lyotard, nella una tradizione, condividendo in questo la suo saggio Scrittura e pubblico dei filoso-
società contemporanea il modus aestheti- prospettiva propria dell’ermeneutica. Tut- fi, dimostra che le pretese di universalismo
cus del pensiero è espressione del nuovo tavia, il punto di vista decostruzionista, del sapere filosofico, sorte con il pensiero
oggetto verso il quale, caduta l’oggettività osserva Vattimo, non tiene fede all’intento platonico, crollano quando il soggetto tra-
degli ideali, si indirizza la riflessione, ov- ermeneutico, concependo infatti l’eserci- scendentale kantiano si distacca dal sog-
vero il modo di rappresentare gli ideali zio filosofico in modo “estetico”, laddove getto empirico e comincia a rappresentare
medesimi. Sulla strada aperta da Kant, identifica il diritto alla filosofia come il la realtà in modo innaturale. Secondo Via-
Lyotard rileva come l’estetica filosofica diritto, da parte di un soggetto (“creatore” no, la rivoluzione copernicana attuata da
tenda a vedere nel modo di una “spontanea o “poeta”), a esprimersi «in una Weltan- Kant riduce lo spettro universalistico teo-
disposizione”, in cui l’anima è affetta schauung il cui valore sarebbe garantito rizzato da Platone e apre un piccolo squar-
dal sensibile, «il segno di un accordo dal fatto di costituire un nuovo sistema di cio caratterizzato dal rigore scientifico e,
originario del pensiero con il mondo». metafore per descrivere il (suo) mondo». per questo, non più universale. L’esoteri-
Nell’unità estetica, la modernità sottoli- Si torna con ciò alla questione del sogget- smo filosofico viene in seguito rafforzato
nea non l’aspetto conciliativo, bensì la to, ripresa da Jacques Rolland, che nei dal pensiero di Heidegger e Wittgenstein,
possibilità di salvazione del nichilismo testi di Kafka rintraccia un soggetto “sfi- che affrontano la parzialità del lógos filo-
dal nulla di senso. nito”, “diminuito”, ridotto fino alla scom- sofico, in grado di cogliere esclusivamen-
La “perdita di fondamento”, cui fa riferi- parsa del nome e al suo tradursi in sigla te la cosalità dell’essere.
mento Aldo Giorgio Gargani, rappresen- anagrafica, espressione di quella passività Cosa resta, allora, alla filosofia? Secondo
ta, infatti, proprio ciò a cui potrebbe far con cui il soggetto, nella scomparsa, persi- Viano, che dimostra la sua tesi attraverso
fronte, dopo averla provocata, lo sguardo ste come traccia. La questione della posi- una storia di eventi filosofici, resta soltan-
della filosofia, nel suo rendere trascenden- zione del soggetto diventa dunque, nel to, appunto, una storia della filosofia, un
tale l’azione, distinguendo in essa inten- saggio di Rolland, la «“messa in questio- sapere specialistico che, toccando solo par-
zione, soggetto e risultato, e ponendo il ne” della soggettività; allo stesso tempo, la ticolari tematiche, è riservato ad un pub-
valore dell’azione nel soddisfacimento del- sua messa in gioco e la sua rimessa in blico di tecnici, che posseggono gli stru-
l’intenzione da parte del risultato. Questa causa». Al di là di Kafka, Rolland guarda menti per comprenderlo.
corrispondenza rinvia a quella tra verità e a Blanchot e, soprattutto, a Levinas, che Di parere opposto è Maurizio Ferraris,
significato, in quanto entrambe si fondano pone la questione dell’Io in vista dell’uo- che nel suo Kant e il problema della pub-
sul fatto che l’intenzione, che guida l’azio- mo, e in questo si qualifica, secondo Rol- blicità difende l’essoterismo della filoso-
ne, si conformi a strutture assiologiche land, come pensatore del “legame” che fia. Il noto scritto kantiano, Risposta alla
preesistenti all’estrinsecarsi dell’azione «nell’umano annoda l’altro all’uno». domanda: Che cos’è l’Illuminismo, mo-
medesima, si conformi cioè ai “fondamen- Alla questione del soggetto Pier Aldo stra chiaramente, secondo Ferraris, che
ti” dell’azione. Per questa via si giunge, Rovatti si avvicina invece con l’intento di per Kant la filosofia costituisce quel pro-
però, alla nullificazione del significato, delineare un’ “etica del linguaggio”, dove cedimento razionale in grado di universa-
cioè all’insensatezza del rapporto inten- con “etica” Rovatti intende la “responsa- lizzare il sapere e di costituire un valido
zionale, che può essere ricostruito solo a bilità” dell’assumere l’esperienza umana aiuto per il cosmopolitismo. La pubblicità
partire da un’analisi, qual è quella filo- come luogo della contraddizione in atto. Il diventa, così, l’esigenza primaria della fi-
sofica, che metta radicalmente in que- riferimento, tanto improprio, quanto ine- losofia, che attraverso il suo procedere

35
TENDENZE E DIBATTITI

discorsivo pone come dover essere la fra- La lanterna magica Croce impostava in maniera personale e
tellanza universale. D’altra parte, osserva dello storico innovativa il problema del rapporto tra
inoltre Ferraris, l’idea di noumeno più che ragione scientifica e ragione filosofica,
costituire un limite all’universalismo kan- In occasione del centenario della pub- che diverrà il nodo della filosofia del
tiano, ne rappresenta un punto di forza. La blicazione dello scritto di Benedetto Novecento.
separazione dell’intelletto dalla ragione e Croce, LA STORIA RIDOTTA SOTTO IL CON- Accingendosi alla composizione dell’ope-
della scienza dalla metafisica forniscono, CETTO GENERALE DELL’ ARTE, cento lettori ra, Croce era mosso dall’esigenza di chia-
infatti, a Kant la possibilità di identificare messinesi del filosofo hanno voluto rire la natura degli studi storici; scienza,
realmente la filosofia con un sapere uni- dare alle stampe, a cura di Giuseppe arte e storia divennero così per la prima
versale ben delimitato nei propri confini e Gembillo, una “riproduzione” di que- volta oggetto di riflessione sistematica di
di evitare la coincidenza dei propri conte- sta celebre “Memoria” crociana del Croce, che già in quest’opera lasciava in-
nuti con quel sapere entusiastico e totale 1893, che è stata presentata il 17 gen- travedere come la qualificazione, per la
che in Platone aveva già incontrato le naio 1994 da Girolamo Cotroneo nel- scienza, di conoscenza astraente e genera-
contraddizioni descritte in apertura. l’Aula Magna dell’Università di Mes- lizzante, anche se non ancora connotata
Una mediazione tra queste posizioni è sina. Con l’intento di offrire uno spun- negativamente, preludesse già al giudizio
quella proposta da Gianni Vattimo nel to ulteriore alla rilettura di testi spes- della Logica; mentre la definizione del-
suo intervento: Il paradigma e l’arcano. so citati, ma forse non altrettanto l’arte come “rappresentazione della real-
Convinto assertore dell’universalità della adeguatamente conosciuti, la “Me- tà” e della forma estetica quale “proiezio-
filosofia, Vattimo afferma la necessità, moria” crociana, LA STORIA RIDOTTA SOT - ne del contenuto” fossero una chiara anti-
per il pensiero filosofico, di fornire quelle TO IL CONCETTO GENERALE DELL ’ARTE , ac- cipazione delle sistemazioni più tarde. Nel
interpretazioni unitarie dell’esistenza che compagnata dalla prima parte dello contesto dell’opera, infatti, la storia, che
la rendono praticabile. La filosofia, infatti, scritto di Pasquale Villari, che ne fornì Croce definisce «narrazione di ciò che è
offre quelle visioni complessive dell’espe- lo spunto polemico: LA STORIA È UNA accaduto», esula dal piano dell’indagine
rienza che permettono di oltrepassare gli SCIENZA? (1891), è stata oggetto di un’al- scientifica e occupandosi dell’evento con-
specialismi e di dare un senso, seppur tra riedizione dal titolo: CONTROVERSIE creto e particolare lo ricostruisce tale e
fedele alla “debolezza” del pensiero, alla SULLA STORIA. 1891-1893 (Edizioni Uni- quale si è verificato, delineandolo nella
vita. L’analisi di Vattimo, che dunque pro- copli, Milano 1993), a cura di Renata sua irripetibile singolarità. Questa caratte-
pende per un essoterismo “debole” della Viti Cavaliere, che ha inteso richiama- ristica peculiare del discorso storico, se
filosofia, prende le mosse dall’ambiguo re l’attualità dell’idea crociana di nar- induceva Croce a separarlo nettamente
atteggiamento nietzscheano di fronte alla razione storica, con riferimento agli dalla scienza, non per questo ne compro-
filosofia. Pur affermando l’esigenza del esiti più recenti del dibattito sulla epi- metteva la specificità e il rigore.
ridere della cosa in sé, e quindi contestan- stemologia delle scienze storiche. Come ha sottolineato Cotroneo, il tentati-
do quegli aspetti esoterici della filosofia vo crociano di differenziare la conoscenza
kantiana, Nietzsche considera il pensiero Cento anni fa, nel 1893, appariva La storia storica dal pensiero scientifico, riservan-
filosofico come privilegio di una casta ridotta sotto il concetto generale dell’arte, dole un ambito connotato dalle caratteri-
sacerdotale. L’Oltreuomo è in tal senso la celebre “Memoria” con la quale Bene- stiche di extramondanità e originalità pro-
quell’essere in grado di superare il livello detto Croce, abbandonando i suoi prece- prie dell’arte, ma contemporaneamente
medio della comunicabilità per raggiun- denti lavori di natura storica e filologica e valido e rigoroso nel perseguire il suo
gere un nuovo tipo di verità. E` questo, collocandosi sul terreno della riflessione, scopo di ricostruzione fedele degli eventi
secondo Vattimo, anche il messaggio di si presentava per la prima volta in veste di passati, indica che Croce sceglieva un in-
Heidegger, che intende ripensare l’essere pensatore. Come ha precisato Giuseppe dirizzo di pensiero che sarebbe stato pro-
al di là della sua semplice presenza. Gembillo nel corso della presentazione prio di buona parte della filosofia del no-
L’epoca della metafisica cosalizzante, cul- all’Università di Messina della riedizione stro secolo: basti pensare allo Husserl del-
minata nel momento della tecnica, ha ri- messinese dell’opera, questo breve scritto la Krisis, al Gadamer di Verità e metodo,
dotto a comunicazione di massa la pretesa rappresenta un evento degno di nota, per- fino ad arrivare a Perelman e Feyerabend.
universalistica della filosofia: l’oltrepas- ché in esso compaiono, sebbene in nuce e Proponendosi quale assertore di una razio-
samento di questo tipo di filosofia com- non ancora ben delineati, i motivi centrali nalità duttile e aperta e rivendicando al
porta, secondo Vattimo, l’uscita dall’omo- della speculazione crociana, e anche per- pensiero un suo spazio e un suo proprio
logazione e il raggiungimento della liber- ché con quel lavoro il giovanissimo pensa- metodo, indipendente dalle pretese natu-
tà. In questo modo una concezione dimi- tore, allora solo ventisettenne, si inseriva ralistiche dello scientismo, Croce rappre-
nutiva dell’essere, in grado di sopportare nel vivo del dibattito filosofico europeo. senta, ha aggiunto Gembillo, uno dei “punti
la fine del “fondamento” senza provare Proprio a collocare l’opera giovanile di di svolta” della cultura europea nel mo-
smarrimento, riesce a cogliere quella ten- Croce nel panorama delle correnti del pen- mento del superamento del positivismo di
sione verso il limite e il segreto, che costi- siero europeo ha mirato l’intervento di fine secolo; da questo punto di vista Croce
tuisce l’esistenza fattuale della filosofia. Girolamo Cotroneo. Inserendo lo scritto può essere considerato l’iniziatore del-
In altre parole, la tesi di Vattimo capovol- nel contesto della polemica antipositivi- l’estetica come scienza filosofica non solo
ge i termini della questione: la tendenza stica di fine secolo e accostandolo alla autonoma, ma anche “fondante”. Coeren-
all’essoterico universalizzante corrispon- riflessione dei più significativi esponenti te con questa precoce intuizione, Croce ne
de ad una sorta di omologazione e livella- contemporanei dello storicismo tedesco, approfondirà in seguito il significato,
mento conclusosi, ormai, con la fine della Cotroneo ha evidenziato come l’esordien- riservando all’ “espressione” e al lin-
metafisica. Il suo oltrepassamento, comun- te pensatore si incamminasse decisamente guaggio il ruolo di elemento basilare del
que, non costituisce l’arcano e il mistero: su una delle strade maestre della filosofia momento teoretico dello spirito, secon-
nonostante resti sempre quel quid di indi- contemporanea. Croce non aveva ancora do quella tendenza, tipica della filosofia
cibile che il pensiero, per i suoi limiti chiara nozione del movimento di rifiuto del Novecento, a fare della riflessione
costituitivi, non riesce a cogliere; ciò non della cultura positivista, e rimaneva per sul linguaggio il punto di partenza della
comporta una supremazia dell’esoterico, certi versi all’interno di quest’ultima, con- speculazione.
quanto una concezione della filosofia ridi- tinuando ad assegnare alla scienza il ruolo Letta il 5 marzo 1893 all’Accademia Pon-
mensionata nei suoi limiti e comunque in di unica conoscenza universalizzante e taniana di Napoli, La storia ridotta sotto il
grado di cogliere, debolmente, il senso concettuale. Eppure, scegliendo di occu- concetto generale dell’arte conserva, ad
complessivo dell’esistenza. M.Ce./A.S. parsi della storia, e riducendola all’arte, un secolo di distanza, tutto il fascino e la

36
TENDENZE E DIBATTITI

Benedetto Croce. Frontespizio del primo numero della rivista “La critica”

freschezza dell’esordio filosofico di Cro- mentre tuttora viva e presente, nel gusto nel momento in cui si accinge a mettere per
ce. E’ lo stesso Croce a descrivere, in una tutto herbartiano per le nitide distinzioni iscritto la sua narrazione. La professione
celebre intervista rilasciata a Luigi Am- concettuali, appare la lezione di Anto- di fede scientifica di questo grande studio-
brosini e pubblicata sul “Marzocco” nel nio Labriola. Altrettanto evidente, nel so, che è divenuto cieco al solo scopo di
1908 (nella redazione finale dello stesso modo stesso di impostare i problemi e di restituire agli altri una più compiuta capa-
Ambrosini e di Renato Serra), il clima di argomentare, appare l’eredità che il se- cità di “visione”, e che scrive: «se dovessi
autentico fervore filosofico in cui maturò colo XIX - secolo “storico” per eccellen- ricominciare la mia strada, ripiglierei quella
quello scritto: «Mi giunse l’eco di una za - ha lasciato sul giovane filosofo ed che m’ha condotto dove sono», diventa il
grossa questione, vivacemente dibattuta. erudito napoletano, anche per la media- simbolo dell’eroismo dell’intrapresa sto-
Era mossa dal Villari: se la storia fosse arte zione di quel filone umanistico-storio- rica, a descrivere la quale Villari non trova
o scienza. Io allora non potevo credere se grafico del positivismo italiano, che ebbe metafora più appropriata di quella “ottica”
non che la storia fosse scienza, e preparai in Pasquale Villari uno dei suoi più della lanterna magica: «Quando noi mo-
una memoria per dimostrare che la storia è eminenti rappresentanti. striamo al fanciullo la lanterna magica, ed
scienza. Lo scritto era già composto per la «Innanzi a un obietto qualsiasi - a un avviciniamo al muro la lente, esso non vi
stampa, e io continuamente ci ripensavo personaggio, a un’azione, a un avveni- vede che un piccolo punto di luce bianca,
sopra. Di giorno in giorno me ne sentivo mento - lo spirito umano non può compie- uniforme. Allontaniamo a poco a poco la
meno soddisfatto, finché all’improvviso re se non due operazioni diverse. Può do- lente, e quel punto di luce s’allarga sempre
mi scoppiò nella mente la soluzione nuova mandarsi: che cosa è?, e può raffigurarsi più in un cerchio, che si decompone, svol-
del problema, in un lampo di luce. Non quell’oggetto nella sua apparizione con- gendo dal suo seno una moltitudine di
avevo capito niente! La storia non può creta. Può volere “intenderlo”, o sempli- fantastiche figure, in attitudini diverse e
essere scienza, ma deve essere arte; perché cemente “vederlo”». In queste parole di diversissimi colori. Tutte quelle figure era-
la scienza è dell’astratto, e la storia è, come Croce, tratte da Controversie sulla storia. no in germe contenute in quel punto di luce
l’arte, del concreto: individualista. La sto- 1891-1893, il “vedere” (che nelle edizioni bianca. Se infatti noi torniamo ad avvici-
ria differisce dall’arte, solo in quanto l’ar- successive della Memoria verrà sostituito nare la lente, il cerchio si restringe, le
te rappresenta il possibile, la storia il reale. da un “contemplare”) evoca in maniera figure scompaiono, e riapparisce di nuovo
Corsi in tipografia. Scomponete! Era tutto diretta le pagine del saggio di Villari, là il piccolo punto di luce uniforme. Immagi-
il mio passato che scomponevo. Ma, per dove l’autore intesse, intorno alla figura di niamo un istante che esso sia un essere
edificare, nulla è più necessario che di- Augustin Thierry, un commosso elogio vivente, cosciente. Fino a che resta in tale
struggere. Per vedere nuove cose bisogna del secolo “storico” e delle sue idealità stato, non potrà avere coscienza della sva-
volgersi da un’altra parte.» etiche e scientifiche. Vi è qualcosa di para- riata ricchezza di forme e colori nascosta
Rileggendo quelle antiche pagine di Cro- dossale e di grandioso nella situazione del nel proprio seno. Ma quando noi allonta-
ce, viene spontaneo constatare come sia ricercatore, che si dedica con tanto accani- niamo la lente, esso allora se ne dovrà
ancora lontana la prospettiva metafisica mento alle proprie ricerche di archivio, da avvedere. Qualche cosa di simile avviene
della posteriore “filosofia dello spirito”; perdere completamente la vista, proprio con lo studio della storia. Il poeta ci rivela

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TENDENZE E DIBATTITI

i molteplici elementi ideali della nostra dice in conclusione, “sotto il concetto ge- da un asserto di questo tipo, lo stesso non
natura, lo storico ci rivela invece tutti gli nerale dell’arte”), Croce è indotto a con- si può dire della meccanica quantistica:
elementi reali, coi quali il nostro spirito cludere che forse di “vere” opere storiche le particelle subatomiche dipendono in
s’è veramente, attraverso i secoli, anda- non ne esiste nemmeno una, avvicinando- tutto e per tutto dal sistema di osserva-
to formando.» si pericolosamente alle tesi dello “scettici- zione e non possono essere determinate
Se per Villari la distinzione tra “reale” e smo” storico di quel Schopenhauer, il cui in modo autonomo. Inoltre, il principio
“ideale” è sufficiente a discriminare fra nome ricorre più d’una volta in questa di indeterminazione di Heisenberg ha
loro scienza e arte, storia e poesia, e a “Memoria”. Certo si tratta solo, per Croce, stabilito l’assurdità dell’indipendenza
fondare la prima come la “vera scienza di una tentazione, che non ne infirma la ontologica della materia.
dello spirito umano”, Croce - che si vante- generale fiducia in quel tipo di intrapresa, Ma se il carattere distintivo della realtà
rà di non essere mai stato positivista o che egli condivide con il secolo “storico”. non può più individuarsi nel suo essere
“sensista” - non può accettare un mero A ben vedere, anzi, il dubbio sull’esisten- “cosa in sé”, che cosa rende “reale” un
criterio fattuale, senza preliminarmente za di autentiche opere di storia discende da evento? La risposta di Woolley si colloca
sottoporre i “fatti” (siano essi di natura quello stesso ideale di alta disciplina scien- nella matematizzazione dello spazio di
psicologica, o altra) a una elaborazione tifica e umanistica, che egli condivide in Cartesio. In fondo la res extensa è garan-
concettuale e formale che li renda “espres- fondo con Villari e il suo storicismo posi- tita nella sua esistenza e validità dalla
sivi”, o, con termine schilleriano, “parlan- tivistico. A.V./R.F. matematica: un corpo esiste non in quanto
ti”: «O si fa della “scienza”, dunque, o si fa percepibile, ma in quanto misurabile. Per
dell’ “arte”. Sempre che si assume il parti- la meccanica quantistica la strada intra-
colare sotto il generale, si fa della scienza; presa è la stessa: un evento atomico è reale
sempre che si rappresenta il particolare quando entra in gioco il resto del mondo,
come tale, si fa dell’arte.» Realtà virtuale quando, cioè, è misurabile. La misurabili-
Stabilita la natura non concettuale, e per- tà è dunque ciò che collega i due tipi di
tanto artistica, della storia, si tratta di fis- Il concetto di “realtà virtuale” si può realtà; e la matematica, privata dai residui
sarne la differenza rispetto alle forme della esplicitare se si chiarisce il significato empirici, diventa la garanzia assoluta del-
rappresentazione artistica in senso stretto. di “reale” e “virtuale”. Nel suo MONDI l’esistenza della realtà, sia nella fisica clas-
Escluso che una differenza si possa trova- VIRTUALI (Bollati Boringhieri, Torino sica sia in quella relativistica.
re dal lato del “modo” della rappresenta- 1993), Benjamin Woolley spiega in tal Per quanto riguarda il termine “virtuale”,
zione, giacché la narrazione storica in quan- senso come il concetto di “realtà” sia Woolley richiama la simulazione di un
to tale non forma un genere, ma può rien- definibile in rapporto a quello di mi- ambiente reale come viene percepito da un
trare in generi diversi, Croce (seguendo le surabilità; mentre quello di “virtuali- utente fornito di un’apposita apparecchia-
suggestioni dell’estetica dell’ “idealismo tà” dipenda fondamentalmente da tura elettronica che sostituisce i suoi dati
concreto” di Hegel e De Sanctis) la cerca operazioni di calcolo. La matematica sensoriali. La percezione dell’utente si-
dal lato del “contenuto” rappresentativo e si presenta quindi come collegamen- mula qui una realtà ontologicamente in-
la rintraccia nella categoria dell’ “interes- to essenziale tra “reale” e “virtuale”. consistente. Queste applicazioni di realtà
sante”: «La storia, rispetto alle altre pro- Questi argomenti ricorrono anche virtuale, la cui prima apparecchiatura risa-
duzioni dell’arte, si occupa dello “storica- nella nuova rivista «VIRTUAL» (periodi- le al 1968, con Ivan Sutherland e la sua
mente interessante”; ossia non di ciò che è co mensile, Edizioni Wilson, n. 3, no- Spada di Damocle, spaziano dalla medici-
possibile, ma di ciò che è “realmente acca- vembre 1993), che intende proporre na all’ingegneria civile e meccanica. Que-
duto”». Ritorna, dunque, l’elemento fat- la realtà virtuale sia come strumento ste diverse applicazioni, ricorda Woolley,
tuale, o di contenuto, ma ritorna entro una tecnologico, sia come spunto per una rischiano tuttavia di farci dimenticare l’es-
cornice formale, di finalità narrativa, che riflessione filosofica. senza della realtà virtuale stessa e cioè la
ne muta radicalmente il significato. capacità di calcolo: le simulazioni sempre
Ma che cosa comporta una autentica “nar- Che cos’è in fondo la “realtà virtuale” se più “reali” della tecnologia virtuale dipen-
razione” storica, e quale rapporto essa in- non un bellissimo ossimoro? E` questa la dono sempre e comunque da operazioni
staura con il lavoro più positivo della cri- definizione che Benjamin Woolley attri- informatiche di calcolo. Il linguaggio ma-
tica, dell’indagine, dell’interpretazione o buisce a questo concetto. I due termini, tematico è di fatto ciò che rende reale la
comprensione storica, che Croce deve re- “reale” e “virtuale”, sono infatti apparen- virtualità, per cui, secondo Woolley, l’uni-
legare nel ruolo di semplice lavoro prepa- temente contraddittori tra loro: ciò che è ca strada per “rendere reali” gli spazi vir-
ratorio? «Prima condizione per avere sto- reale non può essere virtuale, e viceversa. tuali della tecnologia informatica è quella
ria vera (e quindi opera d’arte), è che sia Woolley mostra tuttavia come sia possibi- di riportarli alla loro matrice originaria e
possibile costruire una narrazione. Ma co- le superare la contraddizione attraverso cioè al calcolo matematico.
struire una narrazione compiuta è cosa che quei nodi che collegano il concetto di Ma se, come abbiamo osservato in prece-
capita di rado; e perciò la definizione che realtà virtuale alle categorie fondamentali denza, la “realtà” propriamente detta è
abbiam dato della storia, rappresenta un della filosofia. Il conflitto tra idealismo e garantita dalla misurabilità e se il “virtua-
ideale, che ben di rado riesce allo storico di realismo, ovvero il problema dell’autono- le” non è altro che il prodotto di un calcolo
raggiungere. Nella maggior parte dei casi, mia ontologica della realtà dall’io; il con- matematico, cosa separa ancora il reale dal
non si possono offrire se non degli studi trasto tra empirismo e razionalismo, ovve- virtuale? Se è vero, come diceva Galileo,
preparatori, o un’esposizione frammenta- ro il problema della conoscibilità della che il libro della natura è scritto in simboli
ria, continuamente turbata da discussioni e realtà stessa, sono argomenti che sono già matematici, il calcolo diventa lo strumen-
da dubbi e da riserve. Si possono mostrare compresi nelle questioni concernenti la to necessario sia per la descrizione del-
molte “pagine” di storia perfetta; ma po- realtà virtuale. l’universo sia per la simulazione dell’uni-
che, e forse nessuna opera ampia, di vera Il senso comune intende come reale tutto verso stesso. La realtà, allora, reale o vir-
storia.» La conclusione del saggio è dun- ciò che è provvisto di materialità: è reale tuale che sia, non è altro che il prodotto di
que alquanto paradossale: più di quanto la tutto ciò che esiste materialmente, indi- un calcolo matematico. Reale e virtuale
maggioranza degli studiosi di Croce, sia pendentemente dall’osservatore. Già non costituiscono allora alcuna contraddi-
mai stata disposta ad ammettere. Nello Tomàs Maldonado, nel suo Reale e vir- zione: realizzano due modalità diverse della
stesso momento in cui perviene a definire tuale (Feltrinelli, Milano 1992), aveva stessa struttura. A.S.
concettualmente lo statuto epistemologi- messo in guardia da una concezione del
co della storia (ridotta appunto, come si genere. Se la meccanica classica dipende

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TENDENZE E DIBATTITI

rivoluzione tecnologica, dopo l’avvento naturali che formali, più semplici da rico-
delle macchine. L’informatica è l’unica dificare, in quanto già discreti e strutturati,
tra le tecnologie sorelle (telegrafo, telefo- sono stati i primi ad essere assorbiti all’in-
no, televisione...) ad aver trasformato in terno del mondo binario. Il passo successi-
modo radicale la natura stessa dell’ogget- vo, tuttora in corso, è stata l’estensione
to, per poter esercitare su di esso il proprio della traduzione digitale al mondo delle
potere gestionale. Si deve risalire a Gut- immagini e dei suoni, cioè a quegli unici
tenberg per rinvenire nel mondo del sapere due generi di fenomeni all’interno del
Primo piano: una trasformazione tecnologica tanto in- mondo delle realtà sensibili che possono
filosofia e computer fluente e radicale quanto quella dell’av- essere prodotti in modo analogico e quindi
vento dell’informatica. a loro volta facilmente digitalizzabili.
“La crescita”. Il grande sviluppo che ha “Quantità vs. velocità”. I fenomeni di
avuto l’informatica fino alla fine degli composizione e ampliamento del dominio
anni Ottanta - reso possibile dalla binari- digitale sono accomunati da un terzo fatto-
zazione del sapere - deve essere collegato re. Si tratta del rapporto tra estensione e
sia alla crescita smisurata del sapere uma- viabilità di qualsiasi dominio enciclopedi-
no, sia al rapporto tra tecnologie dell’ener- co; nel nostro caso di quell’universo che
gia e tecnologie dell’informazione, en- sarà il mondo dei bytes, unificato in un
Alle soglie trambe volte al risparmio del tempo. L’im- internet globale, ed esteso alla multime-
della terza rivoluzione digitale piego massiccio e continuativo di tecnolo- dialità. La quantità di informazioni già
gie energetiche “salvatempo” produce una oggi disponibili in formato digitale è stra-
Dopo una prima fase pionieristica, in sempre maggiore capitalizzazione di tem- ordinaria. Ma che cosa accadrà quando
cui solo alcuni scienziati erano am- po. Ad un certo punto la quantità di ric- avremo decine di migliaia di gophers da
messi a lavorare in batch (differita) su chezza di tempo accumulato rende la so- consultare; oppure intere letterature na-
pochi grandi computer main frame cietà così complessa, e le tecnologie ener- zionali da scandagliare per una semplice
mediante schede perforate, gli anni getiche salvatempo diventano così raffi- richiesta di dati; o magari insiemi di enci-
Ottanta hanno visto la diffusione del nate, che la possibilità stessa di continuare clopedie di tutti i tempi da consultare on-
PC di massa. Alla fine del 1993 ne a liberare tempo finisce per dipendere dal- line? Quanto tempo ci vorrà perchè il no-
esistevano 176 milioni, per una po- le tecnologie dedicate alla gestione del- stro computer ci fornisca una risposta? La
tenziale domanda mondiale pari a 700 l’informazione, la linfa vitale del sistema. multimedialità divora memoria. La realtà
milioni. Durante questa seconda fase, Quando la gestione delle informazioni di- è che le tecnologie di riproduzione e archi-
la rapida evoluzione delle macchine a venta tanto essenziale quanto la produzio- viazione di dati, così come le applicazioni
nostra disposizione ci ha portato a ne di energia, il sistema è maturo per software e la quantità di informazioni or-
parlare di generazioni di computer passare dal modello industriale a quello mai digitalizzate, sono in una fase evoluti-
sulla base della loro struttura hard- del terziario avanzato. Il sopraggiungere va più avanzata delle tecnologie responsa-
ware. Oggi, dopo quasi mezzo secolo del computer negli anni cinquanta ha rap- bili per la velocità con cui sono rinvenibili
di progressi, l’informatica ci suggeri- presentato l’apparire della necessaria tec- e recuperabili le informazioni e sono ese-
sce una nuova scala cronologica. Si nologia al momento opportuno, ma biso- guibili i programmi software. La contrap-
parla ormai di “terza età” dell’infor- gna ricordare che la sua “necessità eco- posizione tra memoria e intelligenza, quan-
matica, una fase evolutiva caratteriz- nomica” era insita da sempre nella stessa tità e velocità, accumulo e accessibilità del
zata dall’avvento dei network, delle rivoluzione industriale - nell’accumulo sapere si è riprodotta anche all’interno del
banche dati, dei CD-roms e delle ap- di capitale e nella corrispondente cresci- mondo informatico.
plicazioni multimediali. L’apertura di ta della complessità del mondo finanzia- “Tre previsioni”. Lo scenario appena ab-
queste nuove prospettive ha riacceso rio -, mentre la sua “necessità culturale” bozzato suggerisce che nei prossimi anni
l’interesse per la IT (Information Te- è stata una naturale conseguenza della sarà sempre più raro non essere parte della
chnology), creando una nuova situa- crescita del sapere. comunità elettronica globale, o produrre
zione di richiesta di competenze nel “L’unificazione internet”. Una volta che informazioni di un qualche rilievo che non
mondo degli utenti. la rivoluzione digitale, risolvendo proble- siano accessibili on line. Quando anche la
mi di memorizzazione, manipolazione ed fase di espansione del dominio del digitale
Negli ultimi cinque numeri di «Informa- accesso, ha permesso una massiccia codi- sarà stata completata, la realtà virtuale
zione Filosofica» abbiamo cercato di ag- fica binaria dell’enciclopedia umana, è sarà uno spazio interattivo, colorato e ru-
giornare la mappa degli strumenti oggi stato inevitabile che subentrasse una fase moroso, vivibile a 360 gradi, ma senza
disponibili, anche nel tentativo di com- in cui crescita significasse unificazione in odori, sapori e sensazioni tattili all’altezza
prendere alcune delle trasformazioni che un unico network dei vari domini binari, dei nostri sensi, visto che questi hanno
questo veloce avvicendarsi di generazioni creatisi fino ad allora. Questo processo di bisogno di un diretto contatto con le cose.
di macchine ed età informatiche hanno convergenza - in stadio avanzato negli Percorrere il mondo digitale del sapere
comportato nel campo delle discipline fi- Stati Uniti già lo scorso decennio alla fine alla ricerca di ciò che ci interessa richiede-
losofiche. Giunti al termine di questa pa- degli anni Ottanta ha superato la sua fase rà processori sempre più potenti e proce-
noramica, ci sembra opportuno ritornare critica ed oggi viaggia ad un ritmo serrato. dure di compressione-decompressione dei
brevemente su cinque questioni generali. Tra breve il dominio digitale, formatosi dati molto più efficienti di quelle fino ad
“La rivoluzione binaria”. Alla radice delle negli scorsi decenni a macchia di leopar- oggi disponibili. Nel prossimo decennio
recenti trasformazioni nel mondo dell’in- do, sarà completamente ricomposto in assisteremo probabilmente a radicali tra-
formatica e delle sue applicazioni alle di- un’unica rete internazionale. sformazioni tecnologiche. Per gente cu-
scipline umanistiche vi è il passaggio dal “L’ampliamento multimediale”. Il pas- riosa come i filosofi c’è di che stare con il
modello analogico a quello digitale della saggio dal PC al network è frutto della fiato sospeso. L.F.
codifica dei dati, unitamente alla possibi- crescita e quindi della ricomposizione del
lità di manipolare stringhe binarie alla dominio binario. L’avvento della multi-
velocità della luce sulla base di prestabiliti medialità è invece un fenomeno ricondu-
algoritmi. La binarizzazione del mondo cibile alla dinamica di estensione qualita-
delle idee ha infatti rappresentato la vera tiva dello stesso dominio. I linguaggi sia

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PROSPETTIVE DI RICERCA

Peter Fetthauer, Kopf im Profil (1991)

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PROSPETTIVE DI RICERCA

PROSPETTIVE DI RICERCA

L’antropologia filosofica la conoscenza dell’uomo nelle sue struttu- sere umano è, per natura, un essere carente,
di Gehlen re di fondo. a cui manca il corredo istintuale che rende
L’intento del gruppo di curatori della «Ge- possibile la sopravvivenza agli altri anima-
Alcuni recenti iniziative editoriali ri- samtausgabe» di Gehlen, coordinati da li. Per sopravvivere l’uomo deve compen-
chiamano l’attenzione sulla figura di Karl-Siegbert Rehberg, è di rendere ac- sare le proprie carenze istintuali attraverso
Arnold Gehlen, considerato, con Hel- cessibili nel loro insieme le diverse compo- l’azione sul piano del lavoro, della cultura
muth Plessner e Max Scheler, tra i nenti teoriche che si intrecciano nel tessuto e delle sue strumentazioni tecniche. Per sua
fondatori e maestri dell’antropologia dell’antropologia gehleniana. Dei dieci natura l’essere umano è un essere culturale.
filosofica del Novecento. Mentre al- volumi, in cui è articolata l’edizione criti- Questa posizione di Gehlen è stata ripetu-
l’interno della «Gesamtausgabe» vie- ca, corredati da apparati di note, citazioni e tamente accusata di “biologismo”, e questa
ne pubblicata in edizione critica l’ope- varianti, oltre che da una postfazione dei accusa è stata connessa al suo legame poli-
ra DER MENSCH. SEINE NATUR UND SEINE curatori, ne sono stati pubblicati finora tico con il nazionalsocialismo. Molti inter-
STELLUNG IN DER WELT (L’uomo. La sua cinque: il primo e il secondo, Philosophi- preti dell’opera di Gehlen negano però
natura e la sua posizione nel mondo, sche Schriften I-II; il terzo, Der Mensch; il oggi che tale legame sia anche di natura
«Gesamtausgabe», vol. 3, a cura di K.- quarto, Philosophische Anthropologie und ideologica e scientifica. Attraverso le va-
S. Rehberg, Klostermann, Frankfurt Handlungslehre; e il settimo, Einblicke. rianti, l’edizione critica di Der Mensch
a.M. 1993), il volume collettivo ZUR L’interesse e l’utilità di questa iniziativa permette comunque di indagare anche que-
GEISTESWISSENSCHAFTLICHEN BEDEUTUNG risalta se si prende in considerazione Der sto aspetto dell’opera di Gehlen. Dal punto
ARNOLD GEHLENS (Sul significato stori- Mensch (L’uomo, trad. it., 1983), un’opera di vista teorico l’antropologia di Gehlen
co-culturale di Arnold Gehlen, a cura di Gehlen, che nell’antropologia filosofica sembra priva di rapporti con l’ideologia
di H. Klages e H. Quaritsch, Duncker & contemporanea si situa accanto a testi come nazionalsocialista: manca, ad esempio,
Humblot, Berlin 1994) propone una Die Stellung des Menschen im Kosmos (La qualsiasi riferimento alle teorie della razza
conferenza inedita sul tema della Post- posizione dell’uomo nel cosmo, 1927), di e dell’eredità e qualsiasi colorazione anti-
storia. Contemporaneamente, in Italia Scheler, e Die Stufen des Organischen und semita, così come si cercherebbero invano
viene pubblicato di Gehlen LE ORIGINI der Mensch (I livelli dell’organico e l’uo- i concetti di “popolo” e “comunità” tanto
DELL’UOMO E LA TARDA CULTURA (trad. it. di mo, 1928) di Plessner. Dopo la sua prima cari ai teorici nazionalsocialisti, che guar-
E. Tetamo, Il Saggiatore, Milano 1994). apparizione nel 1940, l’opera ebbe ben davano con sospetto all’antropologia filo-
quattordici nuove edizioni, nel corso delle sofica di Gehlen. D’altra parte, se la cultura
Con Plessner e Scheler, Arnold Gehlen è quali non rimase immutata. Oltre ad alcuni appare in Gehlen, al di qua di ogni illusione
considerato il fondatore e uno dei maggiori mutamenti apportati da Gehlen al testo o mistificazione di carattere spiritualistico,
esponenti dell’antropologia filosofica con- della terza edizione (1944), fu la quarta a come una compensazione di carenze istin-
temporanea, una corrente di pensiero che presentare i cambiamenti di maggiore rilie- tuali, questo stesso fatto mette in luce la sua
nella filosofia tedesca contemporanea si vo teorico, attraverso i quali Gehlen cerca- opposizione a qualsiasi concezione “natu-
ricollega non solo ai risultati delle scienze va di adeguare la propria opera ai risultati ralistica” o “rousseauiana” dell’uomo.
empiriche, ma anche alla tradizione inau- della ricerca scientifica contemporanea. Il E’ la quarta edizione del 1950 ad apportare
gurata da Herder e dal Kant dell’Antropo- testo critico presentato nell’edizione delle i mutamenti più rilevanti alla concezione
logia prammatica. opere di Gehlen permette ora di seguire i complessiva di Der Mensch. In essa, in
Allievo del biologo e filosofo vitalista mutamenti della concezione complessiva particolare, viene sottoposto a revisione il
Hans Driesch, Gehlen fu docente di filo- nello sviluppo della rielaborazione dell’ope- punto di partenza, troppo astratto, dell’in-
sofia e sociologia a Lipsia, Königsberg, ra. Oltre al testo dell’ultima edizione, ven- dividuo come essere isolato: prendendo le
Vienna, Spira, Aquisgrana. Filosofo, an- gono presentate, in un secondo tomo, le mosse da questa astrazione, afferma ora
tropologo, sociologo e critico conservato- varianti del testo della prima edizione. Un Gehlen, non si possono comprendere le
re della cultura e della civiltà contempora- apparato di note del curatore rende esplici- forme più elevate della cultura (arte, reli-
nea, Gehlen tentò di connettere la rifles- ta la letteratura utilizzata, ma non sempre gione, diritto, scienza, tecnica), che hanno
sione filosofica con i risultati delle scienze citata esplicitamente, da Gehlen. un carattere sociale. E’ in Urmensch und
empiriche dell’uomo, in vista della costi- In Der Mensch Gehlen espone la propria Spätkultur (1956), di cui ora si dispone di
tuzione di una sintesi di materiali prove- concezione di fondo dell’uomo come esse- una traduzione italiana, che Gehlen asse-
nienti da diversi ambiti e tradizioni di re caratterizzato da una condizione di man- gna alle istituzioni il ruolo di mediare il
ricerca. L’antropologia di Gehlen si riferi- canza (Mangelwesen). Con ciò egli indica passaggio tra la dimensione naturale e quella
sce così ai risultati delle scienze della quella specificità dell’essere umano rispet- sociale e culturale dell’essere umano, di
natura e dell’uomo, ma è guidata da un to alle altre specie animali che era stata realizzare la compensazione delle carenze
interesse di fondo di carattere filosofico, caratterizzata da Scheler come “posizione naturali e istintuali dell’uomo. In quest’ope-
in quanto il suo obiettivo resta quello di particolare dell’uomo nel cosmo” e da Ples- ra, definita da Romano Madera nella “Pre-
sviluppare delle categorie specifiche per sner come “posizionalità eccentrica”: l’es- fazione” come «il libro più ambizioso di

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PROSPETTIVE DI RICERCA

Gehlen», si ritrovano i tratti caratteristici Nuova traduzione ovvero in quanto elementi di una totalità.
degli studi precedenti, ma ad essi si aggiun- della ‘Critica del Giudizio’ Ma la Critica del Giudizio, ricorda Bosi,
ge la concezione dell’ «importanza straor- rappresenta anche una sorta di cerniera fra
dinaria delle istituzioni per la comprensio- É stata recentemente pubblicata una il Settecento e l’Ottocento. La nozione kan-
ne che l’uomo ha di sé». nuova traduzione italiana, dopo tiana di bello rinvia, infatti, alle conclusio-
Con la propria filosofia delle istituzioni - a quella del 1906, della CRITICA DEL GIU- ni del dibattito settecentesco sul gusto;
cui appartiene una dimensione di indagine DIZIO di Kant, a cura e con introduzio- laddove la teoria del sublime e quella del
sulle origini arcaiche dell’uomo - Gehlen ne di Alberto Bosi (Utet, Torino genio aprono verso le prospettive del Ro-
sviluppa anche una critica conservatrice 1993), che si inserisce in una linea di manticismo. E’ del resto noto come la terza
della civiltà moderna, fondata su burocra- continuità e uniformità, concettuali Critica sia stata, nei decenni successivi alla
zia, tecnica, scienza, industria: la decaden- e lessicali, con l’ormai classica tra- scomparsa di Kant, il più amato dei suoi
za delle istituzioni, che hanno il compito di duzione della ‘Critica della ragion scritti, fornendo quegli strumenti - come il
plasmare e incanalare gli istinti umani e al pura’, a cura di Pietro Chiodi. concetto di gioco, di ingegno, di sublime -
tempo stesso di compensarne la debolezza, che altri, con altre finalità, avrebbero in
conduce a forme di soggettivismo estetiz- Mentre la prima e la seconda Critica di seguito utilizzato. F.C.
zante e a una ricaduta nel primitivo. Alcune Immanuel Kant hanno conosciuto, in Ita-
linee fondamentali di questa critica - che ha lia, più di una traduzione, non è stato così
trovato espressione, per quanto riguarda il per la Critica del Giudizio, la cui unica
ruolo dell’arte nella società moderna e con- versione era finora quella di Alfredo Gar-
temporanea, nel saggio del 1960, Zeit-Bil- giulo, risalente al 1906 e rivista, nel 1960, L’empio Vanini
der (trad. it., Quadri d’epoca. Sociologia e da Valerio Verra. Questa edizione si inse-
estetica della pittura moderna, Napoli risce in una linea di continuità con quella Il volumetto, recentemente pubblica-
1989) - si trovano nella conferenza tenuta a della Critica della ragion pura, curata da to, di Giulio Cesare Vanini, CONFUTA-
Wuppertal nel 1962, e ora pubblicata con il Pietro Chiodi. Tale continuità si realizza ZIONE DELLE RELIGIONI (a cura di A. Bar-
titolo Post-historie nel volume collettivo anzitutto sul piano lessicale, dove essa è cellona, trad. dal lat. di A. Vasta, pref.
Zur geisteswissenschaftlichen Bedeutung motivata, come dichiara il curatore della di M. Sgalambro, De Martinis, Cata-
Arnold Gehlens, che raccoglie relazioni e nuova traduzione, Alberto Bosi, da consi- nia 1993) costituisce una parte (i capi-
discussioni di un seminario di studio presso derazioni di uniformità editoriale ma, so- toli L-LX) dell’opera pubblicata nel
la Hochschule für Verwaltungswissen- prattutto, da adesione convinta a un’inter- 1616, dal titolo: DE ADMIRANDIS NATURAE
schaften di Spira. pretazione, quella di Chiodi, che sottolinea REGINAE DEAEQUE MORTALIUM ARCANIS .
Interessante è il fatto qui che Gehlen rin- l’organicità dell’opera critica di Kant. Emergono in queste parti senso e
tracci le origini del concetto di “post-sto- In questa prospettiva, il carattere sistemati- scopo del naturalismo vaniniano, che
ria” (un termine che evoca le recenti di- co della riflessione critica giustifica piena- non è fine a se stesso, bensì alla con-
scussioni sul problema della “fine della mente la sua ripartizione nelle tre Critiche, futazione delle religioni.
storia”) nel matematico ed economista fran- la terza delle quali rappresenta, a pieno
cese Antoine Auguste Cournot, che ve- titolo, il vertice e il coronamento del siste- Confutazione delle religioni presenta, in
deva come tratto caratteristico dell’epoca ma. Citando Chiodi, Bosi si dice convinto traduzione italiana, i dialoghi L-LX del-
moderna l’avvento di una società raziona- che la motivazione profonda del criticismo l’opera di Giulio Cesare Vanini De admi-
lizzata in cui si sarebbero ridotte le diffe- consista non nel passaggio da un fonda- randis naturae reginae deaeque morta-
renze nazionali e sarebbero scomparse spe- mento oggettivo a uno soggettivo del sape- lium arcanis, pubblicata a Parigi nel 1616.
cificità locali e valori tradizionali (per re, bensì nello spostamento del centro foca- Vengono in essa esposte le linee fonda-
esempio la solidarietà familiare e l’autori- le della riflessione «dal piano categoriale mentali del naturalismo vaniniano, che si
tà dei modelli del passato). La civiltà buro- della realtà incondizionata a quello della nutre della filosofia della natura cinque-
cratica-tecnica-industriale (post-storica) possibilità di condizioni variabili d’uso». centesca, inquadrata in un orizzonte co-
esige per Gehlen lo sviluppo di una nuova La questione della finitezza umana, il ca- smologico mutuato dal copernicanesimo.
etica che richiede l’adattamento dell’indi- rattere di “limitatezza” dell’uomo, si collo- Non è da sopravvalutare, a questo proposi-
viduo alle strutture di produzione e di cano, dunque, al centro dell’interpretazio- to, la valenza meccanicista della prospetti-
distribuzione: un’etica che, secondo le ne unitaria delle Critiche kantiane, che va vaniniana. La sua “teoria dell’urto” ri-
parole di Cournot, «sarà soprattutto desti- Bosi espone nell’ampia “Introduzione” a sulta, infatti, non disgiunta dalla ricerca, di
nata a permettere il funzionamento del questa traduzione, corredata, peraltro, an- ascendenza neoplatonica e naturalista, del-
meccanismo sociale» e che si svilupperà che da un’analitica “Nota al testo” e da una la radice delle cose. Quest’ultima può certo
così come una morale di carattere sociale, “Nota lessicale”. essere ricondotta a una considerazione del-
in antitesi alla vecchia morale individuali- Oltre Chiodi, però, e proprio facendo la totalità della natura, alla quale fa gioco la
stica europea. perno sull’esposizione della terza Criti- rimozione copernicana della distinzione
All’indagine di questa costellazione di pro- ca, Bosi evidenzia la componente “ascen- fra mondo celeste e mondo sublunare; con
blemi Gehlen ha dedicato i saggi Tradition sionale” della realtà umana, il carattere uguale, o forse maggiore, legittimità, essa
und Fortschritt (Tradizione e progresso, trascendente implicito nella finitezza può però essere riferita alle teorie che va-
1959), Ueber kulturelle Kristallisation (Sul- propria dell’uomo. Ciò emerge nell’in- gheggiavano l’unità animata del cosmo, po-
la cristallizzazione culturale, 1961), Die tento fondamentale della Critica del Giu- nendo la centralità della categoria dell’ani-
gesellschaftliche Kristallisation und die dizio, che insiste nel conciliare la causa- ma mundi, che pervade ogni cosa e che tiene
Möglichkeiten des Fortschritts (La cristal- lità meccanicistica con quella della li- unita la totalità degli enti, la vita organica e
lizzazione sociale e le possibilità del pro- bertà. La prospettiva teleologica, che quella - apparentemente - inorganica.
gresso, 1967) e Ende der Geschichte (Fine rappresenta, come è noto, l’esito di que- D’altro canto, come sostiene Manlio Sga-
della storia, 1974), la cui pubblicazione è sto tentativo di conciliazione, costitui- lambro in Vanini e l’empietà, saggio in-
annunciata nel sesto volume della «Ge- sce appunto l’immanentizzazione della troduttivo preposto ai dialoghi qui tradotti,
samtausgabe», che, con lo studio Die Seele trascendenza; essa si compie attraverso il naturalismo vaniniano non risulta fine a
im technischen Zeitalter (L’anima nell’età la riaffermazione del carattere necessa- se stesso, e va bensì rinviato alle posizioni
della tecnica, 1957), presenterà gli scritti di rio, per la comprensione della relazione di Vanini in campo religioso. In una ideale
Gehlen di psicologia sociale, sociologia, causale “in quanto tale” fra le parti, della storia dell’empietà, a Vanini andrebbe sen-
analisi e critica della cultura. M.M. loro comprensione “in quanto parti”, za dubbio assegnato un ruolo di primo

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PROSPETTIVE DI RICERCA

piano, soprattutto perché la sua posizione Circa l’attualità di Ernesto de Martino, atteggiamento critico nei confronti di Kant
chiarisce nettamente la differenza fra l’em- sorprende l’atteggiamento di radicale criti- è di importanza determinante per l’inter-
pietà e l’ateismo. «L’empio crede a Dio, ca nei confronti del freudismo, che anticipa pretazione e l’adeguata valutazione del-
non in Dio», sostiene Sgalambro; il “segre- di oltre trent’anni le odierne dichiarazioni l’immagine di de Martino, imponendo la
to” di Vanini consiste, “semplicemente”, sulla morte di Freud, o il netto rifiuto, revisione dell’approccio interpretativo al
nel rifiuto di amare Dio, che pure esiste e si segnalato anche nell’ “Introduzione” di R. suo pensiero. Che le sopra citate pagine de
identifica con la natura, che è, appunto, Altamura, della negazione heideggeriana Il mondo magico abbiano, appunto nella
chiamata “dea”. e marxista della malattia mentale e della tesi del ’32, un precedente situato all’inizio
A tale divinità l’esistenza umana, pregna conseguente confusione tra sanità e follia. stesso della formulazione del pensiero di
di arcani, che devono essere spiegati attra- Ma ancor più sorprende quanto ciò che de de Martino non può non riflettersi sull’in-
verso la filosofia naturale, risulta vincola- Martino scrive sulla questione morale sol- terpretazione del ruolo e del significato di
ta; in Vanini non appare quel pessimismo levata dal crollo del regime fascista sia queste pagine come essenziale, e cioè come
che in Leopardi nasce dall’indifferenza riferibile all’odierna questione morale; o costituente il punto dell’opera in cui questa
della natura alle umane sorti, soprattutto quanto sia attuale, rispetto al ruolo svolto enuncia il proprio significato, collegandosi
perché, sulla scorta dell’affermata unità dai mass media nelle elezioni del 1994, la al fondamentale e generale progetto di ri-
del cosmo, Vanini sottolinea che di essa sua analisi del risultato di quelle del 1948 cerca del suo autore. Si tratta di un progetto
l’uomo fa irrimediabilmente parte. Di qui come evento causato dall’ “ignoranza” del- il cui significato è doppiamente filosofico.
l’assenza, nella concezione di Vanini, di la sinistra, ovvero dalla sua mancata elabo- Lo è perché la ricerca, in cui si articola, si
qualunque traccia di titanismo: sulle pos- razione di un sapere da opporre alla mani- configura come confronto con la globalità
sibilità dell’uomo di sfuggire al dominio polazione dell’immaginario compiuta dal- strutturale e diacronica della cultura filoso-
della natura, o anche, soltanto, di levarsi la religione e dall’ “Alta cultura”. fica della tradizione; e lo è perché la detta
contro di essa, si stende un velo di scettici- Per questi ed altri aspetti di attualità questa connessione ben mostra come il progetto di
smo ironico. raccolta risulta funzionale ad intaccare l’in- ricerca di de Martino sia animato dall’in-
La negazione dell’esistenza della libertà, differenza verso de Martino, spingendo a tenzione, di natura prettamente teoretica,
nonché le caratteristiche del naturalismo riconoscere il contenuto del suo pensiero. non solo di stabilire un rapporto di distanza
da lui professato, portano Vanini a sottoli- Dal punto di vista di questo riconoscimen- rispetto alla realizzazione massima della
neare il vincolo che intercorre tra la natura to, il contributo più importante della rac- tradizione filosofica, ma anche di cogliere
e l’uomo; un vincolo che è una maledizio- colta è senz’altro la pubblicazione di due un di più rispetto ad essa.
ne, e che pertanto è moralmente giusto e scritti, uno del 1933 e l’altro del 1934, che La descritta constatazione dell’iniziale rap-
doveroso denunciare come tale. In questa insieme costituiscono l’essenziale della tesi porto critico di de Martino con Kant impo-
coloritura etica consiste l’originalità della di laurea di de Martino, sostenuta a Napoli ne inoltre, in modo perentorio, la revisione
concezione di Vanini nei confronti del nel 1932, ponendo di fronte a un pensatore radicale di tutto quanto è stato fin qui
movimento libertino, di cui pure essa è, per di fatto sconosciuto. scritto a proposito della sua ascendenza
molti versi legittimamente, considerata una Sono ben note le pagine de Il mondo magi- crociana e, in genere, del suo rapporto con
delle matrici più rilevanti; nel contempo, si co (Torino 1958), nelle quali de Martino Croce. E’ infatti indubbio che l’essersi la
possono qui rintracciare le motivazioni indica il fine della propria ricerca nel supe- sua ricerca costruita sulla base di una cri-
dell’interesse che essa suscitò nel periodo ramento di quell’ideale di presenza umana tica a ciò che costituisce un punto di rife-
illuminista. Da quest’ultimo, Vanini resta denominato “razionalismo occidentale”, la rimento irrinunciabile della filosofia di
tuttavia separato proprio a causa del pro- cui massima espressione storica veniva in- Croce mal consente di ricostruire lo svi-
prio scetticismo, che lo porta a nutrire ben dividuata in Kant e nel suo concetto del- luppo del pensiero di de Martino in base ad
poche illusioni, e ancora minore fiducia, l’Io. Quello che non era mai stato conside- un rapporto di ascendenza rispetto a tale
nelle potenzialità della ragione umana. rato, e che questa raccolta ora mostra, è il filosofia, e mal consente di leggere, poi, la
Quest’ultima non va esaltata, né denigrata; dato davvero essenziale della presenza di rottura con Croce sulla base di un’influen-
essa è soltanto da accettare nel suo essere questa critica di Kant già nella tesi di lau- za marxista e la separazione dal marxismo
sottoposta alla maestà e alla divinità della rea. La comparsa esplicita del nome di come conseguenza dl residuato di tale
natura, per l’ottima ragione in forza della Kant e il ricorrere di tipiche espressioni ascendenza. L.A.A.
quale non si può far altro che detestare, con kantiane concorrono con l’impostazione
la rabbia dell’impotenza, e con l’empietà stessa del discorso ivi svolto a proporre il
del credente, la malignità del Dio che così dato sorprendente di un diretto riferimento
ha voluto se stesso, la Natura. F.C. a Kant nel duplice senso dell’assumerlo
come modello e, soprattutto, del rifiutarlo, Husserl su Heidegger
discostandosene. Ciò è evidente nel porre
la possibilità della scienza della religione L’edizione francese delle NOTES SUR
sulla base della determinazione preliminare HEIDEGGER (Note su Heidegger, Minu-
Ernesto de Martino, filosofo del dato di tale scienza, o nel fondare il it, Parigi 1994) ripropone una que-
superamento del dubbio scettico circa la stione che è stata oggetto, nella ri-
Una recente pubblicazione, SCRITTI MI- possibilità di una tale determinazione sul- cerca filosofica contemporanea, di
NORI SU RELIGIONE MARXISMO E PSICOANA- l’equivalenza di dogmatismo ed empirismo. innumerevoli dibattiti e discussioni
LISI , a (cura di R. Altamura e P. Fer- Ma il modello kantiano della ricerca, utiliz- sul rapporto tra l’ontologia fonda-
retti, Nuove Edizioni Romane, Roma zato in prima istanza per superare la vani- mentale di Heidegger e la fenome-
1993), raccoglie quattordici scritti di ficazione scettica empiristica e dogmatica nologia trascendentale di Husserl.
Ernesto de Martino, tutti apparte- del dato, è posto, immediatamente dopo, Oltre alla trascrizione di annotazio-
nenti, tranne gli ultimi due, al perio- accanto a queste correnti e all’irrazionali- ni inedite, fatte da Husserl a margi-
do 1933-1949. Si tratta di scritti poco smo, nell’intento di disegnare una mappa ne di alcuni testi heideggeriani, il
noti, definiti “minori”, che tuttavia degli orientamenti, dai quali bisogna aste- volume comprende il resoconto di
richiamano l’attenzione su un de nersi per ottenere una ridefinizione del tra- una conferenza di Husserl del 1931,
Martino, solo marginalmente tocca- scendentale che consenta di far emergere ed una lettera di Heidegger a Husserl e
to dai percorsi della critica, data la individuare il dato della scienza della religio- le due versioni dell’articolo che due
sostanziale indifferenza della cultu- ne nella “Weltanschauung della magia”. pensatori dovevano redigere insie-
ra italiana verso questo pensatore. L’individuazione, nella tesi di laurea, di un me per l’ ‘Enciclopedia Britannica’.

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PROSPETTIVE DI RICERCA

Hieronymus Bosh, Cristo portacroce (1515-16, part.)

La vicenda del rapporto tra Martin tati dell’ “analitica esistenziale” contenuta L’estetica di Hegel ...
Heidegger e il suo maestro, Edmund in Essere e tempo sono gli stessi di quelli in prospettiva
Husserl, è divenuta sempre più, nel tempo, della fenomenologia, ma sprovvisti del rigo-
terreno di incontro-scontro tra i sostenitori re che il metodo fenomenologico garantisce: Con il titolo: L’ESTETICA DI HEGEL E LE SUE
della fenomenologia husserliana e i fautori «Quel che vien detto qui - scrive Husserl - è CONSEGUENZE (Laterza, Roma-Bari 1994),
dell’ontologia heideggeriana, contrasse- la mia stessa dottrina, semplicemente senza Guido Oldrini ha raccolto quattro le-
gnando il pensiero contemporaneo. Il volu- la sua fondazione più profonda», ovvero la zioni dedicate rispettivamente alla
me Notes sur Heidegger raccoglie materiale teoria dell’intenzionalità. In realtà, per struttura logica dell’estetica hegelia-
prezioso sull’ambivalente relazione intellet- Husserl non si tratta di una omissione tra- na, ai contraccolpi che essa subì nel-
tuale tra i due pensatori: la trascrizione delle scurabile, ma di una vera e propria deviazio- l’età posthegeliana (soprattutto in
annotazioni che Husserl aveva fatto a matita ne dalla sua filosofia, se non di un suo Germania), ai suoi influssi nella cultu-
a margine delle sue copie personali di Essere tradimento. Questo nonostante le intenzioni ra italiana precrociana e al suo con-
e tempo e Kant e il problema della metafisica dichiarate di Heidegger: è nota la dedica a fronto con l’estetica di Lukács. Un
di Heidegger; il resoconto di una conferenza Husserl che apre Essere e Tempo, come pure esempio significativo di ricezione he-
tenuta da Husserl nel giugno 1931, dal titolo: i vari apprezzamenti sul suo insegnamento, geliana dello ‘Spätidealismus’ è l’ope-
“Phénomenologie et anthropologie”, in cui, contenuti nell’opera, al punto da far suo il ra di Karl Rosenkranz: ESTETICA DEL BRUT-
pur senza nominare esplicitamente motto husserliano «alle cose stesse». TO, di cui è recentemente apparsa una
Heidegger, Husserl considera “ingenua” la D’altra parte, in una lettera a Jaspers del nuova edizione (a cura di S. Barbera,
filosofia del Dasein ; una lettera di Heidegger dicembre 1926, Heidegger afferma di aver prefaz. di R. Bodei, Aesthetica Edizio-
a Husserl dell’ottobre 1927; le due versioni scritto l’opera del 1927 contro Husserl. E’ ni, Palermo 1994).
dell’articolo La Fenomenologia, che Husserl in occasione della redazione a quattro mani
e Heidegger dovevano redigere insieme, dell’articolo sulla fenomenologia per l’En- La questione del retaggio della filosofia
alla fine del ’27, per l’Enciclopedia Britan- ciclopedia Britannica che i motivi di dis- hegeliana costituisce un nodo rilevante
nica e che è stato il primo aperto motivo di senso si manifestano apertamente: per la storia della filosofia. La sua diffu-
dissenso tra i due. Heidegger ricolloca la fenomenologia nel- sione capillare, le sue ripercussioni, in una
Nel volume, i marginalia dedicati ad Esse- l’ambito della propria ontologia, mostran- parola le sue “conseguenze”, sono di tale
re e Tempo occupano una trentina di pagi- do che l’indagine della soggettività tra- portata da poterne fornire solo esemplifi-
ne, quelli riservati al testo su Kant, una scendentale ha senso solo se diretta verso la cazioni settoriali. Significativo, a questo
ventina. La lettura di queste annotazioni questione fondamentale e “dimenticata” riguardo, si presenta il saggio di Guido
non è agevole, per l’ovvia natura frammen- dalla filosofia, la questione dell’essere. Oldrini, L’estetica di Hegel e le sue con-
taria che presentano e per la mancanza del Husserl, contrario a identificare fenome- seguenze, che propone una lettura in pro-
testo di riferimento, di cui si rimanda al- nologia e ontologia, eliminerà il preambo- spettiva della struttura logica presente
l’edizione tedesca. In ogni caso, indubbio lo heideggeriano dalla versione definitiva nell’Estetica hegeliana. La teoria dell’ar-
resta il loro interesse filosofico e storico di dell’articolo, che compare nel volume as- te, incentrata sul concetto di bello come
queste note. Husserl afferma qui che i risul- sieme alla stesura originale. A.M. “parvenza sensibile dell’idea”, non può

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PROSPETTIVE DI RICERCA

fare a meno di un collegamento di princi- fondamente cambiata. Dall’alto della co- sistematica entro cui Hegel costringe la
pio con la “verità” della logica: «L’Esteti- stellazione categoriale dell’idea e dell’ide- teoria della forma, ponendo così all’Este-
ca - osserva Oldrini - appare tanto incardi- ale, l’attenzione si è spostata verso il bas- tica un duplice ordine di problemi, riguar-
nata nella sua struttura logica, che essa sta so, al bello nel fenomeno, con uno sposta- danti il tema della cosiddetta “morte del-
o crolla con quella». mento dell’estetica dalla metafisica del l’arte” e del rapporto dell’idea con la for-
E’ infatti con la perdita del ruolo guida del bello al brutto. Rosenkranz critica Hegel ma artistica. Se in sostanza il contenuto
metodo dialettico nel campo culturale che per non aver sviluppato adeguatamente il artistico deve essere considerato in unità
si assiste in Germania, dopo la morte di concetto di bello, sussumendovi anche organica con la forma, ciò che “muore”
Hegel (1831), a un ripensamento e rifor- quelle determinazioni che contrastano ap- non è l’arte in sé, ma solo una sua forma
mulazione dell’estetica hegeliana. Ciò che parentemente con il bello come idea. Il particolare. Anche qui, per Oldrini, siamo
viene messo in dubbio è proprio la “strut- “brutto” non è però inteso semplicemente di fronte a un “superamento” dell’estetica
tura logica” a partire da una duplice insor- come prevalenza del sensibile sullo spiri- hegeliana che non porta a una “dissoluzio-
genza problematica. Quella, già messa in tuale, ma è considerato un momento dia- ne” del suo insegnamento, ma ad una
luce da Hegel, che riguarda l’arte nel suo lettico, correlato al bello e immanente al «Aufhebung (superamento) tesa ad un col-
“sviluppo” in direzione di una progressiva suo concetto. A questo riguardo, Oldrini legamento con l’avvenire».
dissoluzione del bello, della perfezione sostiene tuttavia che nonostante i passi L’esigenza hegeliana di un’interconnes-
della forma a vantaggio dell’ideale del avanti compiuti rispetto a Hegel sul piano sione profonda tra i due momenti, storico
pensiero; e quella che tocca il modo sog- dei principi, gli esponenti dello Spätidea- e sistematico, è presente nella grande Este-
gettivo, proprio di Hegel, di concepire il lismus continuano complessivamente a tica del 1963 di Lukács: la peculiarità
rapporto arte-realtà. Stigmatizzando la muoversi nell’orizzonte del suo pensiero. dell’ästhetische Setzung può di fatto venir
«sofistica della passione» (il male, la cru- Ne è un esempio lo «sconcerto di fronte al studiata solo nel quadro delle connessioni
deltà, il repugnante) del romanticismo, caso Hebbel», di cui Rosenkranz critica la che si determinano sul piano ontologico.
Hegel pone indirettamente l’accento sulla Marie Magdalene come un dramma dai Da questa premessa Oldrini analizza i ri-
categoria del “brutto”, destinato a diventa- falsi contrasti: «il brutto è irrisolto, man- lievi critici mossi a Hegel: la deduzione
re il tema chiave dell’estetica posthegelia- cano nel dramma di un sostrato unitario». dell’evoluzione storica dallo sviluppo in-
na. In questo senso, sostiene Oldrini, è lo Nel panorama della riflessione estetica terno dell’idea; l’indebita cristallizzazio-
stesso modo hegeliano di concepire l’arte italiana del secolo scorso, Oldrini conside- ne gerarchico-sistematica delle categorie;
a «non essere più all’altezza del presente». ra quella di Antonio Tari al centro del lo stravolgimento idealistico del sistema
Le trasformazioni sociali, intervenute a processo generale di dissoluzione dell’Ide- delle arti. Con l’esigenza di partire non
seguito del capitalismo, non si lasciano di alismo che interessa l’intera Europa, per il dall’alto, ma dal basso, cioè da come l’uo-
fatto esprimere sotto la forma esclusiva quale il mantenimento delle matrici idea- mo vive la sua vita quotidiana, «cade anzi-
del bello, secondo il modello della bellez- listiche implica un’evidente “correzione” tutto - scrive Oldrini - la possibilità di un
za classica. Hegel «non riesce a trascende- in senso realistico. Ma è soprattutto De trasferimento così diretto, immediato, con-
re il proprio tempo» restando coerente con Santis che non si appaga della chiusura dizionante delle categorie logiche nel qua-
la “struttura logica” presente nell’Esteti-
ca, che lo porta ad esempio a considerare
Hoffmann un romantico piuttosto che un
precursore del realismo. Traspaiono qui,
per Oldrini, «le manchevolezze storico-
oggettive della filosofia di Hegel».
Balza allora in primo piano, nelle estetiche
sorte o derivate dalla scuola di Hegel, la
disarmonia della vita moderna, che espri-
me l’insopprimibile disposizione realisti-
ca che l’arte porta con sé. Se questo impli-
ca un’indubbia trasformazione della si-
stematica hegeliana, non c’è però una
netta presa di distanza dalle “costruzio-
ni” idealistiche. Da Hermann Weisse,
Arnold Ruge, Kuno Fischer, Friedri-
ch Vischer, Karl Rosenkranz fino a
Moriz Carriere si assiste al comune
orientamento di scardinare l’estetica
hegeliana dalla sua struttura logica e di
riportarla alla concretezza dei fatti con
una rivalutazione antihegeliana della
bellezza naturale e delle categorie del
sublime, del comico e del brutto.
Rendere più “mobile” il concetto del bello,
non significa però rinnegarne i principi
fondamentali. Un esempio significativo a
questo riguardo è l’opera di Karl Ro-
senkranz, Estetica del brutto, di cui San-
dro Barbera ci propone una riedizione
ampliata e accompagnata dalla prefazione
di Remo Bodei. Se l’impianto strutturale
dell’opera di Rosenkranz rimanda a Hegel,
basta prestare attenzione all’interrogativo
iniziale: «Un’estetica del brutto? E perché
no?», per capire che la prospettiva è pro- Georg Wilhelm Friedrich Hegel

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PROSPETTIVE DI RICERCA

dro dell’estetica», come lo stesso Lukács corrisponderebbe a quel diritto naturale, Sul rapporto tra Sartre
rileva a proposito della stessa categoria teorizzato solo alla fine del ‘600, inteso e Merleau-Ponty
dell’«inerenza». Nonostante questo, come quel diritto della ragione che acco-
Lukács fa uso di categorie e complessi muna tutti gli uomini e precede il diritto Nel numero 320 di «MAGAZINE LITTÉRAIRE»
categoriali hegeliani, che presuppongono positivo. Secondo Zanetti, al contrario, (aprile 1994) è apparso lo scambio
una funzione e un senso diversi da quelli l’interpretazione aristotelica della giusti- epistolare che ripercorre le tappe della
originari. Per esempio: quella che in Hegel zia costituisce “il giusto mezzo” tra quella rottura tra Jean Paul Sartre e Maurice
è la serie “in sé-per sé-in sé e per sé”, dei sofisti e quella di Platone. Se, infatti, Merleau-Ponty. Si tratta di tre lunghe
diviene in Lukács la serie “in sé-per noi- i primi consideravano la giustizia come lettere che documentano come nean-
per sé”; mentre per Hegel c’è una corri- dettata dall’arbitrio soggettivo che muta che la lunga e intensa amicizia che li
spondenza reciproca di “in sé” e “per noi”, col mutare del luogo, delle tradizioni e dei legava riuscì a colmare la distanza
Lukács parla di un necessario trapasso degli uomini, Platone intendeva la giusti- aperta dalla questione dell’impegno
l’una nell’altra. Per Oldrini, si rintraccia- zia come qualcosa di trascendente, univer- politico dell’intellettuale. Nella presen-
no qui delle vere e proprie Aufhebungen - sale e costante, su cui costruire la città tazione di questi inediti troviamo scrit-
nel senso hegeliano del termine - entro perfetta. Aristotele interviene in questo to: «Queste lettere sono innanzitutto
l’impalcatura dell’Estetica di Lukács: teo- dibattito, proponendo il concetto di una la testimonianza di una amicizia. Due
rie e categorie hegeliane vi sono insieme giustizia “secondo natura” che limiti l’ar- esseri vi si liberano con la passione
negate, conservate e superate, in particola- bitrio soggettivo, e che, nello stesso tem- che mentre li unisce li separa. Questo
re nella categoria della “particolarità” e po, si identifichi in qualcosa di concreto e merita rispetto».
dell’opera d’arte come “ente per sé”. An- non derivi dal mondo delle idee. Per que-
che in Lukács dunque, nessuno dei princi- sto Aristotele precisa più volte che tale La logica dei blocchi contrapposti che
pi essenziali dell’estetica hegeliana va giustizia si realizza solo nella polis, intesa caratterizzò il periodo della guerra fredda
perduto o è abbandonato. Tuttavia, mutata nella sua struttura e nelle sue categorie, a scosse il mondo intellettuale francese. Un
la base di appoggio, anche l’insieme ne prescindere dalle diverse poleis che deter- caso esemplare è l’interruzione del quasi
esce qualitativamente trasformato. M.C. minano, invece, il giusto legale. In questo trentennale rapporto tra Jean-Paul Sartre,
modo Aristotele colloca la propria inter- autore di Essere e il nulla, propenso a
pretazione della giustizia all’interno della schierarsi col Partito Comunista, e Mauri-
teoria sulla natura sociale dell’uomo e ce Merleau-Ponty, filosofo della perce-
dell’interpretazione della politica come zione, che riteneva forzata e limitante la
Etica e giustizia in Aristotele completamento dell’etica. Per questo la polarizzazione Est-Ovest.
giustizia aristoteica si presenta come quel- I due si erano conosciuti negli anni ’20
Aristotele ha mai inteso parlare di la virtù etica che, per giungere alla sua all’Ecole Normale Superieure; durante
una giustizia assoluta e universale, realizzazione, necessita di una manifesta- l’occupazione avevano militato insieme
indipendente dal contesto politico ef- zione politica e sociale: la polis è appunto nel movimento Socialismo e Libertà. Il
fettuale? E la razionalità pratica in la manifestazione che “per natura” meglio comune interesse per la filosofia dell’esi-
generale è interpretabile sul piano rappresenta questo ideale. Un tipo di giu- stenza e la fenomenologia consolidò la
dell’esattezza scientifica? A queste stizia assoluta, osserva Gadamer com- loro amicizia, e alla fine della guerra fon-
questioni rispondono con un deciso mentando la concezione aristotelica, esi- darono insieme la rivista «Les temps
“no” due studi recenti: quello di Gian- ste «forse tra gli dei»; tra gli uomini il modernes».Ma questa comunione di in-
francesco Zanetti, LA NOZIONE DI GIUSTI- concetto di giustizia assume la veste della tenti cominciò a incrinarsi quando, negli
ZIA IN ARISTOTELE (Il Mulino, Bologna phronesis che, non essendo assoluta, è anni ’50, con la guerra di Corea, Sartre si
1994), e quello di Georgios Anagno- legata alla natura delle cose e in particolare avvicinò al Partito Comunista, mentre
stopoulos, ARISTOTLE ON THE GOALS AND alla natura della polis. Merleau-Ponty preferì non prendere posi-
EXACTNESS OF ETHICS (University of Cali- Il carattere pratico è dunque ciò che carat- zione. Una diversa concezione del rappor-
fornia Press, Berkeley 1994). terizza l’etica di Aristotele, e di conse- to tra filosofia e politica diede così il via a
guenza la politica, venendo meno quella una serie di “sgarbi” e incomprensioni che
Tema dello studio di Gianfrancesco Za- dimensione di necessità e universalità che minarono irreversibilmente la loro rela-
netti è il presunto giusnaturalismo di Ari- contraddistingue altre discipline. Questa zione: nel ’52 Sartre, senza mettere al
stotele. Attraverso l’analisi dell’Etica Ni- tesi viene riproposta anche Georgios Ana- corrente l’amico, pubblica su «Les tem-
comachea l’autore analizza il concetto di gnostopoulos, che in particolare si occupa ps modernes» un saggio, in cui sostene-
giustizia aristotelica in tutte le sue acce- del rapporto tra etica ed esattezza della va la necessità di difendere il Partito;
zioni. Collocata all’interno delle virtù eti- conoscenza in Aristotele. Essendo l’etica successivamente vieta la pubblicazione
che, la giustizia assume la veste della me- contraddistinta da scopi pratici, la sua strut- di un testo politico di Merleau-Ponty
dietas, di quel giusto mezzo che guida tura categoriale deve fare a meno, necessa- senza neppure avvisarlo.
l’individuo nella vita etica. Per di più la riamente, di quell’esattezza e quella preci- Alla minaccia di dimissioni da parte di
giustizia viene associata all’amicizia, in- sione che caratterizzano invece le discipli- Merleau-Ponty , Sartres risponde con una
tesa come concordia e definita nei suoi ne con scopi cognitivi. L’etica si occupa di lettera, che è la prima delle tre pubblicate
caratteri dall’utilità. persone e situazioni specifiche, di casi da «Magazine Littéraire». Due i punti chia-
L’analisi di Zanetti verte principalmente empirici, di realtà opache, che caratteriz- ve della missiva: innanzitutto il rimprove-
sulla distinzione operata da Aristotele tra zano l’esistenza effettiva degli individui: ro a Maurice per averlo criticato pubblica-
giusto naturale e giusto legale. La prima per questo non può fornire principi morali mente, per quanto in modo subdolo, in una
accezione riguarda quel giusto che vale generali e assoluti. conferenza, definendo un “impegno pre-
dappertutto e che è indipendente dal giudi- Per dimostrare la sua tesi, Anagnostopou- occupato” l’atteggiamento politico di
zio degli uomini. La seconda, invece, indi- los si serve di un metodo scientifico che Sartre; in secondo luogo la riconferma del
ca quel giusto indifferente e che muta a analizza la terminologia usata da Aristote- rifiuto di pubblicare il pezzo, in cui
seconda dei luoghi. Questa definizione le nelle opere che trattano di etica e di Merleau-Ponty esprimeva le sue convin-
della giustizia ha influenzato diverse in- politica, attraverso l’uso dell’elaboratore zioni politiche, con la motivazione: «Il
terpretazioni che vedono Aristotele come elettronico, riscontrando in tal modo il filosofo oggi non può assumere un atteg-
il “padre” pro tempore del giusnaturali- numero esatto delle volte in cui una parola giamento politico», ovvero, dall’ “alto”
smo. In altre parole il “giusto naturale” è utilizzata nel testo. A.S. della filosofia non è ammissibile criticare

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PROSPETTIVE DI RICERCA

chi rimane sul terreno della politica.


Merleau-Ponty è accusato di abdicare alle
sue responsabilità di «uomo, francese, cit-
tadino e intellettuale», considerando la
«filosofia come alibi». Sartre, da parte sua,
concede che la propria posizione sia criti-
cabile, ma a condizione che le critiche
siano mosse da punti di vista politici e non
«in nome dell’epoché fenomenologica».
Alla pesante requisitoria di Sartre (atte-
nuata, alla fine, dall’auspicio che il dissen-
so resti sul piano politico, senza intaccare
la loro amicizia), Merleau-Ponty replica
con una lunga lettera, a cui allega il reso-
conto della sua conferenza, al centro della
polemica con Sartres. Smentisce di essersi
ritirato dalla politica, negli anni ’50, per
dedicarsi alla filosofia. Prende poi di mira
la presunta opposizione tra la sua filosofia
e la politica, proponendo un atteggiamen-
to, più vicino alla politica, a suo giudizio,
di quello sartriano dell’«impegno conti-
nuo», consistente in un ripetuto «vai e
vieni tra l’avvenimento e la linea genera-
le». Questo risulta essere al tempo stesso
un atteggiamento autenticamente filosofi-
co, in quanto la distanza istituita tra un
fatto e il giudizio che se ne dà «disarma la
trappola dell’avvenimento e ne lascia ve-
dere chiaramente il senso».
All’intransigenza dell’amico, Merleau-
Ponty replica: «Anche se non sceglie tra
comunismo e anticomunismo, la filoso-
fia è un atteggiamento mondano, non
un’astensione; non è riservata al filosofo
di professione». I problemi politici, con-
tinua Merleau-Ponty, «io li considero a
un livello dove non c’è necessità di esse-
re comunisti o anticomunisti, nella spe-
ranza che queste due posizioni vengano
superate dall’evoluzione della politica
internazionale».
Nella sua seconda lettera, Sartre non desi-
ste tuttavia dal lanciare un nuovo attacco
nei confronti di Merleau-Ponty: «Mi sono
buttato in un’impresa: a torto o a ragione,
in misura delle mie possibilità, vorrei inci-
tare alcuni intellettuali a formare una sini-
stra alleata al comunismo. Il tuo atteggia-
mento sfruttato dalla destra agisce neces-
sariamente su questi intellettuali che ti
considerano come un freno... Ciò che con-
ta è che tu agisci contro di me». Dopo
questa lettera i due non si vedranno se non
incidentalmente, alcuni anni dopo. Ma
l’episodio, che questo aspro scambio epi-
stolare testimonia, segnò profondamente i
due pensatori: Merleau-Ponty vi ritornerà
nella “Prefazione” a Segni; Sartre scrive-
rà, alla morte dell’amico, un saggio a lui
dedicato, in cui è ancora viva la domanda
sull’accaduto. A.M.

Jean Paul Sartre, Manifestazione studentesca a Parigi nel 1968

47
NOTIZIARIO

In occasione del cinquantenario dal- mekia, Parigi - Mosca 1991). A quel


la liberazione di Roma e della for-
mazione del primo governo demo-
NOTIZIARIO primo fascicolo, che nel piano gene-
rale dell’opera non meno di dieci
cratico in Italia, il quotidiano «Re- piccoli tomi si colloca verso la fine
pubblica» (14 giugno 1994) ha pub- della serie, segue ora un fascicolo che
blicato uno scambio di LETTERE si colloca invece in prossimità del-
TRA ALBERT EINSTEIN E BENE- l’inizio: Heraclite d’Ephèse, La tradi-
DETTO CROCE sui valori della filo- tion antique et médiévale, 1. D’Epi-
sofia in rapporto alla libertà e allo charme à Platon et Héraclide le Pon-
stato. La lettera di Einstein è una tique (Eraclito di Efeso, La tradizione
celebrazione della filosofia sia come antica e medievale, 1. Da Epicarmo a
mezzo, sia come fine del potere po- Platone e Eraclide Pontico, Myrmekia,
litico. Il sogno platonico di un go- Parigi - Mosca 1993). In questa sua più
verno di filosofi aveva infatti trovato recente fatica, Mouraviev ci offre, con
nell’Italia di allora la sua attuazione: tutti i crismi della filologia (e con
Croce era entrato a far parte del go- traduzione francese a fronte), il pro-
verno. Questo crea l’occasione della spetto delle evidenze sull’attenzione
lettera di Einstein, in cui lo scienzia- che venne riservata ad Eraclito da par-
to dichiara di considerare l’aristo- te degli intellettuali a lui più vicini dal
crazia del sapere, e in particolare i A partire dal 1987 nella collana Gar- dialettica, ma un insieme di “opinio- punto di vista cronologico: da Epicar-
filosofi, definiti nella lettera il “rifu- nier-Flammarion è iniziata la pubbli- ni”, da ricondursi nell’alveo della mo, Melisso ed Euripide fino a Platone
gio degli eletti”, come l’unica realtà cazione di un TUTTO PLATONE in cultura sofistica, dunque da accoglie- e due contemporanei di quest’ultimo:
capace di unire gli uomini al di là più volumi (di norma uno per dialo- re con precise riserve. Interessante è Eraclide Pontico e il poeta comico
delle differenze temporali e di ap- go). Ad inaugurare la serie hanno anche, in questo dialogo, l’approccio rodiese Antifane. A breve dovrebbe
partenenza. La cultura, in tal senso, provveduto Luc Brisson, con un’ec- al tema della scrittura. Il fatto che, seguire la sezione su Aristotele, ed è
appare decisamente superiore alla cellente traduzione commentata del- verso l’inizio del dialogo, il narrato- verosimile che terrà conto, fra l’altro,
cosa pubblica, rappresentando per le Lettres, e Monique Canto, con un re-redattore Euclide riferisca di aver di alcuni meditati contributi di Cr.
Einstein un veicolo capace di guida- Gorgias (Gorgia), al quale la stessa ottenuto da Socrate in persona l’ap- Viano usciti nel frattempo (ricordo la
re la forza universale del sapere. autrice ha fatto seguire a breve un Ion provazione del suo resoconto scritto sua dissertazione del 1986: Héraclite
La risposta di Croce manifesta un (Ione), un Euthydème (Eutidemo) e (che pretende essere la trascrizione dans Aristote). L.R.
forte senso di praticità rispetto al tono un Ménon (Menone). Dal canto suo completa di una conversazione effet-
intellettualistico che caratterizza la Brisson è venuto pubblicando un tiva), contrasta con l’aperto discredi-
lettera di Einstein. Croce, infatti, ri- Phèdre (Fedro) nel 1989 e un Timéé/ to che il Fedro getta invece sulla
vendica l’eredità di Platone soprat- Critias (Timeo/Crizia) nel 1992, men- scrittura. Da questo inedito confronto Nel ventennio 1947-1967 MARIO
tutto in rapporto alla concezione della tre Monique Dixsaut ci ha dato un suo tra Fedro e Teeteto Narcy ricava un UNTERSTEINER ebbe ad investire
storia nel suo progredire verso la ra- Phédon (Fedone) nel 1991. Con la pertinente indizio contro l’uso, at- energie cospicue su quell’evento cul-
gione e, quindi, verso il meglio. Cro- pubblicazione del Sophiste (Sofista, tualmente diffuso, di erigere la critica turale che va sotto il nome di “sofisti-
ce, inoltre, non manca di notare come a cura di Nestor-Luis Cordero, GF- alla scrittura a canone interpretativo ca”, proponendo l’idea che questi in-
l’importanza della filosofia in politi- Flammarion, Parigi 1993) e del (scuola di Tubinga e, in Italia, G. tellettuali furono autentici filosofi i
ca dipende dalla sua capacità di istitu- Théétète (Teeteto, Michel Narcy, GF- Reale e la sua scuola). L.R. cui apporti vanno debitamente appro-
ire l’apertura all’azione. Più che Pla- Flammarion, Parigi 1993) siamo ora fonditi. Alcuni dei “filosofemi” che
tone, allora, il punto di riferimento è giunti al nono e decimo volume. Untersteiner ha additato nelle opere
Socrate, che intervenne, a costo della La serie è connotata da un tentativo, dei sofisti sono stati, invero, lasciati
propria esistenza, negli affari politici sostanzialmente riuscito, di coniuga- Gli studi su ERACLITO hanno cono- cadere, ma altri si sono fatti largo e
di Atene. La lettera prosegue poi con re l’approfondimento e l’aggiorna- sciuto un’accelerazione addirittura sono diventati elemento costitutivo
la ferma condanna del fascismo, che mento con la divulgazione. Ogni vo- vertiginosa intorno al 1980, quando della rappresentazione ora corrente
ha distrutto i valori della pace e della lume propone un’ampia introduzio- nell’arco di cinque o sei anni si pubbli- della cultura sofistica. Soprattutto si è
libertà dei popoli. L’invito di Croce si ne, la traduzione, un vasto apparato di carono non meno di venti volumi su imposta l’attitudine a prendere questi
rivolge a tutti gli uomini di governo note non troppo tecniche, talora delle Eraclito, senza contare un gran flusso intellettuali sul serio: una tale attitu-
affinché mantengano le condizioni di appendici dedicate all’approfondi- di articoli e di altre opere anche ampie dine costituisce, anzi, lo specifico
pace e impediscano il ripresentarsi di mento di alcuni temi, sempre una sui presocratici ( si veda: F. De Mar- della ricerca di questi ultimi decenni,
situazioni di stimolo alla guerra. bibliografia piuttosto selettiva e un tino, L. Rossetti, P. P. Rosati, Eraclito. come è il caso degli studi di George
Costituisce un manifesto per la pace e prospetto della cronologia, talora dei Bibliografia 1970-1984 e complemen- B. Kerferd, che nella sua opera più
per la libertà anche la lettera che vasti indici. ti 1621-1969, Napoli 1986). Dopo nota, The Sophistic Movement (Cam-
BERTRAND RUSSEL inviò al quoti- Del Sophiste curato da Cordero si una breve pausa, compaiono tre altre bridge, 1981; tr. it., Bologna 1988),
diano «Indipendent» nel 1967 e pub- segnala la tesi secondo cui il «non- edizioni dei frammenti: in Francia spinge l’intuizione di Untersteiner alle
blicata ora in esclusiva dal settimana- essere» è «l’altro». A questo proposi- con M. Conche nel 1986; in Canada estreme conseguenze, fino a presen-
le «L’Espresso» (19 dicembre 1993). to, Cordero segnala un cospicuo non con Th. M. Robinson nel 1987; in tare i sofisti come intellettuali presi
Riferendosi, di fatto, al contesto della sequitur, salvo poi rimuovere la presa Grecia con E. Roussos nel 1987. Da da problemi teorici e solo molto mar-
guerra fredda, Russel è consapevole di distanza, come se il non sequitur ultimo l’edizione di un saggio inedito ginalmente proiettati nell’azione.
del rischio mortale a cui sono sotto- appena rilevato non compromettesse, del conte Yorck von Wartenberg, ri- Il prestigio delle ricerche di Unterste-
posti tutti i popoli dell’umanità, che a suo avviso, l’attendibilità dell’edi- salente al 1870 circa, Da Eraclito a iner risale a un’epoca in cui solo po-
vivono sospesi nelle mani delle gran- ficio ulteriore. La reticenza permette Sofocle e altri scritti filosofici, a cura chissimi specialisti del nostro paese
di potenze. L’invito di Russel è rivol- a Cordero di individuare l’indifendi- di F. Donadio (Napoli 1991). godevano di consolidata notorietà
to, in primo luogo, agli Stati più po- bilità di un assunto fondamentale nel- Nell’ambito di questa seconda onda- internazionale. Vissuto tra il 1899 e il
tenti, che al di là delle opposizioni l’economia del dialogo, senza troppo ta di pubblicazioni ha un posto di 1981, Untersteiner fu dapprima per
politiche e ideologiche, devono im- impensierire il lettore (un po’ distrat- rilievo l’opera del russo S. N. Moura- molti anni professore di liceo, poi
parare che «la pace costituisce per to). Ma si deve considerare che l’as- viev, che nel 1991 ha messo mano cattedratico di letteratura greca al-
tutti l’interesse supremo»; in secondo sunto qui svolto da Platone viene so- alla pubblicazione, in più volumi, di l’Università di Genova e, in un secon-
luogo, a tutti i semplici cittadini. Se- litamente presentato in positivo dai una nuova, promettente edizione com- do momento, di Storia della Filosofia
condo Russel, infatti, ogni individuo commentatori, ed è invece tale da mentata delle fonti, incominciando Antica all’Università degli Studi di
dovrà mobilitarsi sia per insegnare marcare una vera e propria sconfitta con una stimolante Refectio libri He- Milano. Pur essendo assai noto anche
agli uomini a non odiare coloro che del filosofo in quel confronto critico racliti:, un tentativo di risalire dai per i suoi studi sulla tragedia attica e
appartengono a popoli diversi, sia per con Parmenide, che costituisce la frammenti al flusso continuo del di- sulla scuola eleatica, il suo nome re-
esaltare i successi umani nelle scien- struttura portante di questo dialogo. scorso, così come è possibile rico- sta pur sempre legato in modo emi-
ze e nelle arti. In definitiva, il mes- L’introduzione di Narcy al Théétète struirlo, sia pure a titolo congetturale, nente al riesame del movimento sofi-
saggio di Russel è un’esaltazione include, tra l’altro, lo svolgimento sulla base di frammenti, parafrasi ed stico del V secolo. Nel 1949, Unter-
della cooperazione tra gli uomini a della tesi secondo cui, contrariamen- echi d’ogni genere: Héraclite d’Ephè- steiner pubblicò una prima edizione
scapito della competizione, respon- te ad un’opinione assai accreditata, la se, ‘Les muses’ ou ‘De la nature’ de I sofisti, opera ben presto tradotta
sabile del rischio di morte a cui tutti matematica di Teeteto e Teodoro non (Eraclito di Efeso, ‘Le muse’ o ‘Della in inglese (Oxford 1954) e mise mano
siamo esposti. A.S. è affatto un sapere propedeutico alla natura’, a cura di Mouraviev, Myr- ad una fortunata raccolta delle testi-

48
NOTIZIARIO

monianze e dei frammenti relativi a poetico di Paul Valery”, allestita al (1883-1914) è stato uno dei maggiori via una collana di monografie filosofi-
questi pensatori, apparsa tra il 1949 e Palazzo del Banco di Chiavari e della esponenti dello “spirito europeo” pri- che dal titolo STUDI DI FILOSOFIA,
il 1962. Nel 1967 uscì una seconda Riviera Ligure di Genova dal 27 mag- monovecentesco, paragonato da Her- pubblicata da Armando Editore. Nel-
edizione de I Sofisti, completamente gio al 25 giugno 1994. Nella “notte di mann Hesse a quello che per la Fran- la collana sono già stati pubblicati
rifusa: su questa seconda edizione è Genova” Valery «distrugge le sue cia è stato Romain Rolland. A Stadler quattro volumi: J. José Sanguineti,
stata condotta la traduzione francese grazie». Dimentica, per ventanni, la la Staat-und Universitätsbibliothek Scienza aristotelica e scienza moder-
in due volumi con il titolo: Les Sophi- violenza mediterranea che nutrirà il Carl von Ossietzky di Amburgo ha na (1992); Francesco Russo, Esisten-
stes (trad. fr. di A. Tordesillas, pref. di fulgore solare del Cimetière marin. dedicato una mostra itinerante, “Er- za e libertà. Il pensiero di Luigi
G. Romeyer Dherbey, Vrin, Parigi Per mezzo secolo si dedicherà, ogni nst Stadler und seine Freundeskreise: Pareyson (1993); Gabriel Chalmeta
1993). In questa edizione, il tradutto- mattina all’alba, a ridisegnare nei geistiges Europäertum zu Beginn des (a cura di), Crisi di senso e pensiero
re, Alonso Tordesillas, che ha di re- Cahiers la macchina intellettuale, zwanzigsten Jahrhunderts” (Ernst metafisico (1993); Martin Rhonhei-
cente curato anche un altro cospicuo nell’ipotesi che la mente sia un con- Stadler e la sua cerchia di amici: un mer, La prospettiva della morale.
volume: Aristote politique. Etudes sur gegno di cui è possibile tradurre niti- carattere spirituale europeo all’inizio Fondamenti dell’etica filosofica
la Politique D’Aristote (sotto la dire- damente le connessioni: un sistema del XX secolo, catalogo a cura di N. (1994). I prossimi volumi, che usci-
zione di P. Aubenque, PUF, Parigi che si identifica nelle sue intelaiature. Schneider, Kellner, Hamburg 1993). ranno tra la fine del 1994 e gli inizi del
1993), ci propone una pertinente in- Nella Méthode de Leonard de Vinci, La mostra, ospitata dalla Deutsche 1995, saranno: Antonio Malo, Cer-
troduzione, accurati indici e soprat- in Monsieur Teste, nei Dialogues, Bibliothek di Francoforte sul Meno tezza e volontà. Saggio sull’etica
tutto una vasta bibliografia, che in- Valery prosegue la visione delle rela- dal 10 febbraio al 9 aprile 1994, con- cartesiana; Rafael Martinez (a cura
clude sia i dati sull’intera opera di zioni geometriche. tinuerà poi a girare per l’Europa (Bru- di), Unità e autonomia del sapere. Il
Untersteiner, sia un più vasto panora- La mostra è come aperta su uno spa- xelles, Oxford, Strasburgo). dibattito del XIII secolo; Rafael Mar-
ma della letteratura critica per il peri- zio astratto di oscurità dove sono pre- Stadler, considerato accanto a Rilke e tinez (a cura di), La verità scientifi-
odo posteriore all’uscita della secon- senti le rappresentazioni dei miti e dei Trakl uno dei maggiori lirici del- ca. La scienza difronte all’intelligi-
da edizione italiana de I Sofisti. Cor- grandi temi che affiancheranno per l’espressionismo tedesco, viene pre- bilità del reale.
reda il volume, a titolo di sapida tutta la vita l’universo poetico di Vale- sentato nella sua veste di saggista,
prefazione, un colpo d’occhio sul- ry. Oltre ai numerosi manoscritti: critico letterario, traduttore e docente
l’evento culturale rappresentato ap- Narcisse parle, Introduction à la universitario. Degno di nota che, in Nata a metà degli anni ’40 per volontà
punto dalla sofistica: in dieci pagine méthode de Léonard de Vinci, Soirée concomitanza con le beghe naziona- di alcuni studiosi dell’Università Cat-
prende forma, per merito di Gilbert avec Monsieur Teste, La Cimetiére liste della “questione alsaziana”, Sta- tolica, tra i quali Paolo Rotta, docente
Romeyer Dherbey, un flash sugge- marin, La Jeune Parque, Eupalinos, dler si fa promotore a Strasburgo, di storia della filosofia, e Mario Ca-
stivo e penetrante. L.R. Mon Faust, e a ad alcune opere dei luogo simbolico dell’unità europea, sotti, docente di Pedagogia, e da Vitto-
suoi contemporanei - À Rebours di di un gruppo di giovani Stürmer - tra rio Chizzolini, “anima” dell’Editrice
Huysmans, testi e lettere di Gide, cui troviamo Hans Harp, René Schike- La Scuola, la collana IL PENSIERO
Mallarmé, Breton, Rilke - la mostra le, Christian Schmitt, Friedrich intese da subito offrire agli studenti
E’ scomparso l’11 febbraio 1994, al- presenta opere (dipinti, disegni, inci- Lienhard - ispirato all’ideale di un’ dei licei e dei corsi universitari testi di
l’età di 61 anni, il filosofo sioni) suggerite dai miti e grandi temi “Alsazia dello spirito” da opporre ad filosofia e di pedagogia con autore-
CHRISTOPHER LASCH. Laureatosi ricorrenti nella poetica di Valery: ogni forma di provincialismo e di voli traduzioni, introduzioni e com-
a Harward nel 1954, si era dottorato Narciso di Caravaggio; Les Anges Heimatkunst in nome della sintesi tra menti curati da studiosi di fama (basti
in storia alla Columbia University e voyageurs di Gustave Moreau; Or- cultura francese e tedesca. L’utopia citare Bontadini, gli stessi Rotta e
dal 1970 era docente di Storia intel- phée secourt Eurydice di Eugéne di Stadler non si limita ad una realtà di Casotti, Vanni Rovighi, Antiseri,
lettuale all’Università di Rochester. Delacroix; Leda, sanguigna di Leo- confine; né è un progetto puramente Reale, Fabro, Severino, Mancini e
Uomo di sinistra moderata, ben volu- nardo da Vinci; Amor sacro e amor estetico basato sulla letteratura. Si tanti altri). La collana, ora completa-
to anche dalla destra americana, si profano di Giudo Reni. L’aspetto più tratta piuttosto di un modello primiti- mente rinnovata e con una nuova
oppose sempre contro ogni forma di suggestivo dei Cahiers trova rapporti vo di Europa, dell’idea di un’Europa veste grafica, si articola in diverse
estremismo e di protesta rivoluziona- con dipinti di Giorgio De Chirico, unita progressivamente allargantesi a sezioni: pensiero filosofico, peda-
ria, contro ogni tipo di società che Alberto Savinio, Vassilij Kandinskij, partire dall’unità tedesco-francese. gogico, politico, religioso. Ecco al-
inneggiasse al comunismo. Come Paul Klee, Francis Picabia e con le Del resto Stadler ha indicato il cam- cuni dei titoli pubblicati: J. Jacques
soluzione al male sociale propose il incisioni La malinconia di Dürer, mino con la sua stessa biografia: i Rousseau, Emilio o dell’educazione
recupero dei valori più sacri della Faust di Rembrant. suoi studi e le sue conferenze all’uni- (a cura di G. Roggerone, 1993); An-
tradizione americana: la famiglia, le Altri documenti restaurano la stagione versità di Oxford; la docenza all’Uni- selmo d’Aosta, Prosiogion (a cura di
comunità locali, le parrocchie, l’au- eroica della Maison des Amis des Li- versità di Bruxelles a partire dal 1910. G. Zuanazzi 1993); Immanuel Kant,
todisciplina, ispirandosi e praticando vres, libreria fondata da Adrienne Con lo scoppio della guerra, vissuto Critica della ragion pura (estratti a
una morale basata sull’etica della ri- Monnier al numero 7 di rue de l’Ode- come un trauma, il tenente di artiglie- cura di G. Bontadini 1994); Aristo-
nuncia e opponendosi ad ogni forma on, punto di riferimento del mondo ria Stadler comincia subito a riportare tele, Il motore immobile (a cura di G.
di cultura edonistica epicurea, che letterario e artistico parigino tra le due nel suo diario «l’orrore e la tragedia Reale 1994); Schlick, Sul fondamen-
considerava antieducativa per eccel- guerre. Valery ne fu un assiduo fre- di questa guerra». Durante gli sposta- to della conoscenza (a cura di E.
lenza. Per le sue qualità di intellettua- quentatore e vi tenne le letture pubbli- menti della truppa, Stadler registra le Severino 1994).
le pacato e rasserenante, il presidente che della Jeune Parque, che lo resero sue sensazioni, descrive lo smarri-
Carter lo volle come consigliere nei famoso. Troviamo esposti importanti mento suo e dei suoi compagni. Il 30
suoi discorsi alla nazione. Secondo documenti dell’attività letteraria della ottobre, durante la battaglia di Ypern, La casa editrice Routledge ha in pro-
Lasch, la politica, per risanarsi, dove- libreria: volumi e autografi di Breton, nei pressi di Zandvoorde, il suo corpo gramma la pubblicazione della
va partire da una rinascita morale. Il Claudel, Cocteau, Hemingway, Joyce, viene squarciato da una granata in- ROUTLEDGE ENCYCLOPEDIA OF
suo motto era utilizzare la coscienza Larbaud, Paulam e Perce. glese. Come per un fatale presenti- PHILOSOPHY , in dieci volumi, a cura
morale quale elemento guida nelle scel- La specifica volontà dei curatori della mento, ai primi di ottobre del ’14, il di Edward Craig (Churchill College
te individuali e sociali; il bene di un mostra, G. Marcenaro e P. Boragina, poeta scriveva: «mi immagino e desi- di Cambridge) e con il supporto di 30
paese si può costruire solo a partire dai è stata quella di considerarla come un dero per la mia vita un compito diver- specialisti del settore, tra i più emi-
valori di cui ognuno è portatore, in saggio letterario cum figuris, le cui so da quello di farmi fare a pezzi da nenti filosofi del mondo. L’opera verrà
particolare quello della famiglia. D.M. parole sono i manoscritti e i dipinti e una granata». Il messaggio che ci ha pubblicata sia a stampa, che in ver-
la sintassi il ritmo che all’andamento lasciato Stadler, ricorda Adrien Fink sione elettronica, probabilmente en-
si è imposto. Nell’ imponente e pre- nella sua introduzione al catalogo, è: tro il 1998. Trattando della filosofia
ziosa rassegna di documenti, la mo- «L’Europa non vive di solo pane. di tutti i cinque continenti, della filo-
La notte tra il 5 e 6 ottobre 1892, stra si presenta come un itinerario L’Europe a besoin des poètes». N.B. sofia femminista e dei più recenti
durante un furioso temporale, PAUL mentale, una cartografia del pensie- sviluppi nel campo della filosofia
VALERY, ospite a Genova, mette in ro, un libro dove si entra dentro. M.C. della mente, linguaggio e etica, que-
discussione la propria essenza di arti- Presso la Facoltà di Filosofia del- st’opera intende porsi come un ag-
sta e letterato. Gli spaventosi lampi lo l’Ateneo Romano della Santa Croce, giornamento, esteso fino alla fine
richiamano all’universale rapporto oltre ad una collana di manuali, «Fi- del millennio, dell’Encyclopedia
dell’uomo con se stesso, in “lotta” Tra le figure che, in questo secolo, losofia e Realtà», pubblicata dalla Philosophy di Paul Edward. Alcuni
con la natura e l’esistente. Questo maggiormente hanno contribuito al casa editrice Le Monnier di Firenze degli autori che hanno partecipato al
momento nodale dell’itinerario poe- superamento delle barriere culturali, (con il patrocinio della Fondazione progetto sono: R. Rorty, B. Williams,
tico di Valery, ha dato il titolo alla il poeta, traduttore e studioso di lette- Rui) e alla rivista semestrale «Acta M. Nussbaum, J. Brunsching, C.
mostra: “La nuit de Gênes: l’universo ratura alsaziano ERNST STADLER Philosophica», nel 1992 ha preso il Gillian, A. Walicki e M. Burnyeat.

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CONVEGNI E SEMINARI

Simone Weil

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CONVEGNI E SEMINARI

CONVEGNI E SEMINARI

Le passioni di Simone Weil concezioni opposte della politica: quella, Weil e dall’elaborazione filosofica di temi
comune a Ipazia e Weil, che intende la verità cristologici come quello della compassione,
Si è svolto a Torino, nei giorni 27 e 28 e l’unità del sapere come trascendente la di matrice roussoiana, in quanto identifica-
gennaio 1994, in occasione della mes- politica, e anche ogni adesione a un credo zione con la vita e con la sua sventura. Se la
sa in scena - con la regia di Luca Ron- religioso; e quella opposta, che fonda la verità è Dio e Dio si è manifestato soprattutto
coni - di ‘Venezia salva’, di Simone politica sul potere. La prima ritiene di dover nella passione di Cristo, partecipare alla sven-
Weil, il convegno: “LE PASSIONI DI SIMONE tenere distinta la ricerca della verità dall’ade- tura dell’umanità è partecipare alla verità,
WEIL. POLITICA, CULTURA, RELIGIONE”, orga- sione a un credo politico, perché la ricerca ossia partecipare a Dio. «Pensare insieme
nizzato dal Centro studi del Teatro della verità deve essere libera. Errore storico nella verità la sventura degli uomini, la per-
Stabile di Torino, dall’Assessorato per fondamentale, denuncia la Weil, è stato quello fezione di Dio e il rapporto fra le due», come
le Risorse Culturali e la Comunicazio- di separare la verità originaria tra sapere scrive a Schumann (Ecrits de Londres et
ne della Città di Torino e dal diparti- scientifico e religioso. Gli effetti di ciò furo- dernieres lettres, 1957), può a ragione essere
mento di Ermeneutica Filosofica del- no devastanti per tutta la modernità, che si considerato il senso di tutto l’itinerario di
l’Università di Torino, in collaborazio- ispirò per questo all’identità ragione-forza, i pensiero di Weil, opposto perciò al dolori-
ne con il Centre Culturel Francais di cui esiti furono gli errori del marxismo, del smo cristologico, di cui parla Tilliette a
Torino e la Association pour l’Etude de nazismo e del liberismo economico. Di qui la proposito dello scritto di Weil Filosofi da-
la pensée de Simone Weil di Parigi. critica di Weil a Marx e all’hitlerismo, ai vanti a Cristo, e vicino piuttosto alle grandi
sindacati e ai partiti, di cui fanno fede vari metafisiche cristologiche di Blondel o di
Come ha precisato Ugo Perone, aprendo i scritti, come le Riflessioni sulle cause della Teilhard de Chardin. Si può dire che quella
lavori del convegno, per Simone Weil i libertà e dell’oppressione sociale, lo scritto di Weil sia una filosofia ispirata dalla fede,
riferimenti del significato di passione po- sulla civiltà occitanica, L’enracinement, o la volta ad articolare in radice il rapporto tra
trebbero essere l’ “orso bianco”, immagine nota sulla soppressione dei partiti politici credere e pensare: ci troviamo qui di fronte al
mutuata da Gustave Flaubert, e l’attenzio- negli Ecrits de Londres. tentativo di elaborare una razionalità sopran-
ne, nella misura in cui si patisce quella che Nel suo intervento, Pier Cesare Bori ha naturale, un progetto di rielaborazione del
potrebbe diventare la tentazione della di- mostrato come l’universalismo proprio della sapere a partire dalla singolarità e dalla uni-
smissione dal reale - l’orso bianco appunto Weil non consista nel perseguire una sintesi versalità dell’evento cristologico.
- e la si addomestica, la si corregge, la si delle diverse religioni, ma nel prestare atten- Il convegno si è concluso con una tavola
maschera con l’attenzione, la quale si fissa zione alla propria come se fosse la sola. A rotonda, di cui segnaliamo, in particolare,
su una cosa che sparisce, per far emergere questo proposito, Bori ha proposto un con- l’intervento di Adriano Marchetti, centrato
l’essenziale. Dunque, innanzitutto, la pas- fronto con il Wittgenstein delle Note sul sul rapporto tra verità e poesia, uno di quegli
sione della verità, il cui bisogno, come ha ‘Ramo d’oro’ di Frazer, laddove sia ambiti in cui è possibile rintracciare un di-
notato Andrè Devaux, è alla base dell’uni- Agostino, sia il santo buddista, sono accusati verso tipo di razionalità, relativamente a una
tà di vita e pensiero in Simone Weil. Una di essere in errore quando annunciano una riconsiderazione del problema della verità a
verità la cui passione fa sì che la vocazione teoria, o confessano religioni, che esprimo- partire da una domanda che non sia sempli-
di Weil sia essenzialmente filosofica, se- no concezioni affatto diverse tra loro. In tal cemente quella della ontoteologia o quella
condo due fondamentali vie d’accesso: senso sarebbe impensabile, per Weil, una debole di un pensiero inevitabilmente po-
quella dei grandi sistemi filosofici, come conversione intesa come cambiamento di stmetafisico. Proprio la poesia è uno dei
quello di Aristotele o di Hegel; e quella religione; autentica conversione sarebbe in- luoghi in cui una correzione estetica al pre-
della interrogazione della realtà, secondo vece quella che si orienta alla totalità della dominio della razionalità moderna consente
la lezione di Socrate o di Platone, ma creazione e perciò all’universalismo. Così di elaborare una forma di concettualità sim-
anche di Descartes, di Kant e di Husserl, dunque non una sintesi, ma una apertura dal bolica, potremmo dire, a partire dalla ricon-
i soli che Simone annoveri tra i grandi di dentro alla universalità da parte di ogni siderazione dei grandi temi di Weil e della
pensatori. Ma poiché l’unico “metodo” fi- religione, a fortiori da parte del cristianesi- sua stessa scrittura: il bello, il vero, la lettura,
losofico consiste, per Weil, nel lasciarsi mo, agli occhi della Weil universale sola- il desiderio senza oggetto, l’azione non-agen-
investire dalla verità, nella misura in cui la mente de jure, ma non anche de facto. Il te, la bellezza e il malheur come metaxy. Ma
verità di Dio è la sua bontà - il suo essere il cristianesimo di Weil è un cristianesimo questo rimane da fare. La poesia è infine
bene -, bisogno di verità e desiderio di Dio critico, segnato dalla necessità di elaborare verità in atto e proprio questo ci riporta al
sono un’unica e medesima passione. una concezione della verità nella quale l’op- problema di Weil, che non è semplicemen-
Come già avvenne nel V secolo con Ipazia e posizione non sia tanto tra punti di vista te quello di elaborare una teoria del sapere
il suo tentativo di superare la frattura tra differenti, ma tra verità ed errore. o di giustificare una prassi determinata, ma
cristianesimo e paganesimo, anche in Simo- La relazione di Guglielmo Forni si è soffer- di collocarsi in quell’ambito teorico, e pra-
ne Weil, ha osservato Giancarlo Gaeta, il mata soprattutto sui rapporti tra filosofia e tico insieme, irriducibile a ogni forma di
superamento della frattura tra Cristianesimo mistica, tra ebraismo e cristianesimo, a par- riflessione che ne indaghi la verità e acces-
e vita sociale implica lo scontro tra due tire dalla centralità cristologica dell’opera di sibile solo nell’atto della libertà. G.T.

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CONVEGNI E SEMINARI

Sull’immaginazione in Kant affermata una forte continuità tra sensibili- torio, risulta, secondo Paduano, insosteni-
tà e intelletto, solo in Leibniz è possibile bile; come pure l’interpretazione per cui
Dal 17 al 21 gennaio, presso l’Istituto individuare il diretto antefatto di Kant, che Edipo e Laio sarebbero colpevoli di aver
Italiano per gli Studi Filosofici di Na- pone da un lato l’intelletto come attività, preso alla lettera il vaticinio solo simbolico
poli, Maurizio Ferraris ha tenuto un dall’altro la sensibilità come passività e, tra dell’oracolo, esponendo le loro vite all’in-
seminario dal titolo: “CONGETTURE SUL- le due sfere, l’immaginazione con il suo fanticidio, al parricidio, all’incesto. Al con-
L’IMMAGINAZIONE TRASCENDENTALE IN KANT”, ruolo mediativo. La grande novità della trario, ha osservato Paduano, in quanto
con la partecipazione di Vincenzo Vi- trattazione kantiana dell’immaginazione, espressione della ragione umana, Edipo ha
tiello, che ha coordinato l’incontro. ha fatto notare Ferraris, consiste nell’aver il compito di tradurre in simboli le grezze
sviluppato, nella Critica della Ragion pura, espressioni letterali dell’oracolo, che rap-
Ponendo l’immaginazione in una posizione il nesso tra immaginazione e temporalità, presenta il principio di realtà.
mediale tra finito e infinito, tra sensibilità e nesso che era stato soltanto accennato Appurata l’insostenibilità dell’analisi di
intelletto, Maurizio Ferraris ha articolato il nell’Antropologia pragmatica. La tempo- Freud, come pure di Hillman, non resta, ha
suo seminario in tre momenti fondamentali: ralità, ha sottolineato Ferraris, risulta costi- osservato Paduano, che considerare parrici-
in primo luogo, quelli che si potrebbero tutiva dell’immaginazione sia nella prima dio e incesto, dal punto di vista repressivo,
definire i “prolegomeni teorici” al discorso che nella seconda edizione della Critica non più come trasgressioni, ma come puni-
sull’immaginazione trascendentale di Kant; della Ragion pura. L’immaginazione, come zioni; essi puniscono, reprimono una libido
in secondo luogo, i rapporti del discorso possibilità di trattenere, di memorizzare le perfettamente adulta, conscia, affermativa
kantiano con Cartesio ed i cartesiani, da un esperienze sotto forma di schemi, è domi- dei codici morale, sociale, religioso. La re-
lato, dall’altro con l’empirismo e la tradizio- nante in tutte e due le edizioni; gli schemi pressione è qui rappresentata dell’irreversi-
ne leibniz-wolfiana; in terzo luogo, il ruolo risultano essere nient’altro che determina- bilità del tempo lineare: l’essere re, giudice e
dell’immaginazione nell’opera kantiana e, zioni a priori del tempo e la temporalità alla detentore della ragione è ormai assoluta-
in particolare, nell’Antropologia Pragmati- quale l’immaginazione si riferisce è, dun- mente impossibile per Edipo; il suo ostinato
ca, nella Critica della Ragion pratica ed que, una temporalità originaria. G.M. voler essere razionale è un’illusione tragica
infine nella Critica della Ragion pura. e patetica. Sofocle realizza così, ha fatto
Per quanto riguarda il nesso tra immagina- notare Paduano, la categoria dell’ironia tra-
zione e idealizzazione, Ferraris lo individua gica, ovvero la germinazione di due signifi-
già nelle opere platoniche e aristoteliche. La cati opposti, rispondenti a campi informa-
vita sensibile non sarebbe che una “traccia” Il mito di Edipo zionali diversi per ampiezza, inerenti però a
della vita ultrasensibile e nella tradizione un unico significante. L’ironia tragica si può
ricorre l’attribuzione all’immaginazione di Presso l’Istituto Italiano per gli Studi anche definire qui come un rapporto di pote-
un ruolo mediativo: in Aristotele l’immagi- Filosofici di Napoli, dal 31 gennaio al 4 re tra chi sa e chi ignora: il potere risiede
nazione predispone i sensi a passare all’idea; febbraio 1994 Guido Paduano ha tenu- dunque nella conoscenza, per cui ogni parola
Wolf, nella Psicologia empirica, e Kant, nel to un seminario su: “IL MITO DI EDIPO. pronunciata da Edipo come detentore di
24 della Critica della Ragion pura, attribui- FILOSOFIA, PSICOANALISI, DRAMMATURGIA”, potere, lo rivela al pubblico in realtà come
scono all’immaginazione la possibilità di con l’intento di mostrare quale rap- schiavo della sua ignoranza.
intuire anche senza la presenza dell’oggetto. porto possa intercorrere tra antropo- Nella “tradizione edipica”, che annovera
Il problema fondamentale, ha osservato Fer- logia psicanalitica e drammaturgia alla frequenti rifacimenti dell’Edipo re si può
raris, consiste nel domandarsi come l’imma- luce dei due temi fondamentali che la riscontrare, secondo Paduano, un crescen-
ginazione, che è la ripetizione di una sensa- tragedia di Edipo e la psicoanalisi han- te avvicinamento del protagonista a quelle
zione, la quale è a sua volta più passiva della no in comune: il parricidio e l’incesto. che saranno connotazioni propriamente
passività, diventi attiva nell’esercizio della psicoanalitiche: l’oracolo come coscienza,
sua facoltà, che è quella di rendere presente Guido Paduano ha esordito facendo nota- ipotesi insostenibile in Sofocle, è cultural-
anche ciò che è assente. re come Freud si richiami esplicitamente, mente attendibile alle origini del Cristianesi-
Per superare la dimensione spazio-tempo- e più di una volta, a personaggi tragici mo, con gli sviluppi dell’interiorità e dei
rale dell’intuizione della cosa, è necessario come Edipo e Amleto per esemplificare rapporti con la divinità; pur non potendo
che la cosa venga idealizzata attraverso concezioni fondamentali della psicoanali- ancora parlare di desideri inconsci, compare
l’immaginazione. Intuizione e immagina- si. Presupposto di un tale riferimento è che già il senso di colpa. L’Edipo di Corneille
zione rappresentano entrambe la misura tutte le osservazioni psicologiche, che si (1658) comincia ad avvertire confusamente
della presenza di un oggetto: la prima nello possono evincere dalle vicende di questi di star commettendo parricidio e incesto.
spazio e nel tempo; la seconda nell’intellet- personaggi, vanno predicate degli spettato- Ultima soglia della classicità, prima dell’av-
to, in quanto traccia. Si realizza, quindi, un ri, non dei personaggi stessi. Nel caso di vento della psicoanalisi, l’Oedipe di Voltaire
passaggio dall’attività alla passività, nel Edipo, l’uccisione di Laio, per sposare (1719) tende a contenere il tema dell’incesto,
momento in cui l’oggetto si rivela nella sua Giocasta, ignorando che si tratta dei suoi rafforzando invece quello del parricidio.
presenza, e dalla passività di nuovo all’at- stessi genitori, soddisfa, nella sua dimensio- Il primo testo della tradizione edipica post-
tività, nel momento in cui quello stesso ne fantastica, il desiderio inconscio di tutti freudiano, e già ultra-freudiano, è Edipo e
oggetto mostra la sua presenza non più in gli spettatori che assistono alla tragedia. la Sfinge di Hofmannsthal, del 1906, con
una dimensione spazio-temporale ma, piut- Analogamente l’oracolo, che svela a Edipo il l’identificazione tra sogno e desiderio, sve-
tosto, in una intellettuale. suo tremendo destino, rappresenta per Freud lata dall’oracolo. La componente libidina-
Come veicolo di scambio tra sensibilità e la coscienza dell’eroe che covava, incon- le è finalmente esplosa, e sulla sua traccia
intelletto, ha rilevato Ferraris, non si può non sciamente, il desiderio del parricidio e del- si muoveranno i successivi rifacimenti:
attribuire all’immaginazione una funzione l’incesto. Quest’ultima interpretazione, ha André Gide, Oedipe (1930), Jean Cocte-
prioritaria rispetto alle altre facoltà. Nel De osservato Paduano, risulta tuttavia infondata au, La machine infernale (1934), Tawfiq
anima di Aristotele tutte le attività che com- in quanto presuppone una collusione tra al-Hakim (che rilegge le tematiche della
portano una qualche funzione superiore si umano e divino, che nella cultura greca del libertà e del destino in chiave islamica). Ma
svolgono attraverso l’immagine. Cartesio sec. V erano invece nettamente separati. l’episodio più stravagante in tal senso, ha
ristabilisce il primato dell’intelletto e della D’altra parte, anche la tesi di James Hill- rilevato Paduano, è costituito dal romanzo:
volontà sull’immaginazione: l’attività del man, secondo cui la tragedia di Edipo si Les gommes (1953), di Alan Robbe-Gril-
pensiero è, in quanto tale, senza immagini. svolgerebbe in un clima di generale violen- let, che rompendo con ogni tradizione, in
Nonostante nella scuola wolfiana venga za, che va a ricadere sull’eroe-capro espia- particolare con quella umanista, abolisce

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CONVEGNI E SEMINARI

ogni differenza tra realtà e immaginazione. L’intervento di Giorgio Graffi ha inteso logiche del comportamento abbiano origine
Infine Paduano ha richiamato, della ster- invece ricostruire storicamente il rapporto da tale situazione ambientale completamen-
minata tradizione edipica, il film: Edipo re tra Hjelmslev e i linguisti italiani, indivi- te stravolta rispetto alla programmazione
(1967), di Pier Paolo Pasolini che, in linea duando quattro fasi, che vanno dall’ “estra- genetica del comportamento. Un esempio in
con la “rivoluzione freudiana”, arriva a neità” alla “simpatia”; mentre Michael tal senso, rilevato a suo tempo dell’etologo
sostenere il parricidio come legittima dife- Rasmussen si è soffermato sul rapporto tra Konrad Lorenz, è quello riguardante la
sa contro l’autoritarismo paterno e l’ince- Hjelmslev e il razionalismo. ricerca dello zucchero come alimento che
sto come quintessenza dell’amore. Nella Il problema della riduzione delle categorie costituisce una ricca fonte di energia per
rappresentazione teatrale: Edipo, ambigui ad un numero limitato è stato oggetto del- l’organismo. Oggi, che tutta la nostra vita è
presagi disadorni e senza profumo (1990), l’intervento di Massimo Prampolini, che assediata da quelli che gli etologi hanno
di Renzo Rosso, Freud è ormai completa- ha affrontato la tematica a partire da una chiamato stimoli “super-normali”, l’accen-
mente assorbito, se non superato: Edipo si rilettura del breve, ma ricco di risorse, tuata predilezione per questo alimento pro-
riconosce “colpevole” di aver desiderato di saggio di Hjelmslev: Per una semantica voca in milioni di uomini l’obesità. Dobbia-
uccidere il padre e amare la madre: colpe- strutturale. Herman Parret ha invece pro- mo dunque chiederci, ha osservato Packard,
vole quindi di desideri non seguiti da fatti, posto una rilettura storica della teoria hjel- se siamo veramente individui in pieno pos-
e di fatti non preceduti da desideri, Edipo si msleviana dei casi, rilevando anche come sesso delle nostre facoltà di libera scelta e di
dichiara finalmente innocente e dunque l’ipotesi localista sia stata ampiamente sfrut- volontà o siamo mossi soltanto dalla super-
finge soltanto di accecarsi, per una forma di tata dalle grammatiche cognitive attuali. stimolazione che agisce sui nostri istinti.
rispetto alle convenzioni. M.G. Una serie di ipotesi interessanti sulle basi Se siamo portati tuttavia a fare certe cose
formali ed ermeneutiche della semiotica è invece di altre, non va sottovalutata, secondo
stata avanzata da François Rastier, che ha Packard, l’importanza dell’ambiente e della
sottolineato quattro livelli della descrizio- cultura umana che intervengono pesante-
ne linguistica: il piano sintagmatico, il pia- mente a modificare le nostre predisposizioni
Hjelmslev oggi no paradigmatico, il piano ermeneutico, il genetiche. Ad esempio, la nostra capacità di
piano referenziale, proponendo inoltre la produrre strumenti che uccidono a lunga
Dal 12 al 14 ottobre 1993, presso il necessità di una teoria del contesto. Riuti- distanza vanifica totalmente quei meccani-
Centro Internazionale di Studi Semioti- lizzando e rivedendo criticamente alcuni smi innati di difesa, di cui siamo forniti. Non
ci e Cognitivi dell’Università di San concetti della teoria glossematica, Per Aage vi sarebbe mai stata la guerra se il progresso
Marino, si è svolto il convegno “HJELM- Brandt ha invece presentato alcune osser- continuo delle armi non avesse reso l’atto di
SLEV OGGI”, un’occasione per celebrare il vazioni sui meccanismi della lingua. Infine uccidere talmente rapido e facile da permet-
linguista danese a cinquant’anni dal- Romeo Galassi ha indagato i rapporti tra la tere agli uomini di vincere la resistenza op-
l’uscita della sua opera fondamentale, glossematica e l’analisi dei testi letterari e posta dai loro sentimenti più umanitari.
‘Fondamenti della teoria del linguag- Eli Fischer Jørgensen ha presentato un L’importanza dell’ambiente e della cultura
gio’. Specialisti hjelmsleviani, prove- resoconto molto personale sulla figura di è attestata, secondo Packard, anche dal
nienti da università italiane, francesi e Hjelmslev in rapporto al Circolo linguisti- caso dei bambini selvaggi, cresciuti fuori
danesi, hanno proposto analisi critiche co di Copenaghen. da ogni contatto con i membri della loro
dei vari aspetti della teoria di Hjelmslev e Nella discussione finale sulle carenze della specie, che non hanno quasi niente di uma-
della teoria glossematica in generale, of- teoria glossematica, dei suoi successi e dei no nel loro comportamento, incapaci come
frendo spunti per ulteriori discussioni. suoi utilizzi nelle teorie semiotiche attuali, sono di qualsiasi forma di comunicazione.
ha prevalso l’idea comune dell’enorme ri- «V’è un modo drammatico - scrive l’etolo-
Il successo del convegno è stato in gran levanza dell’opera di Hjelmslev per la sto- go Danilo Mainardi ne L’animale cultu-
parte dovuto alla partecipazione di perso- ria degli studi di linguistica. S.T. rale - per capire cos’è l’uomo: togliere
naggi che hanno fatto la storia della lingui- all’uomo la sua cultura». Come nella spe-
stica e che nel contesto del convegno hanno cie umana i bambini costruiscono se stessi
rappresentato una sorta di memoria storica per buona parte attraverso l’apprendimen-
di valore inestimabile: ci riferiamo in par- to e l’imitazione sociale di modelli degli
ticolare ad André Martinet e a Eli Fischer Biologia e cultura appartenenti al loro gruppo, così si è venuto
JØrgensen, che ha concluso il convegno a sapere che bambini-gazzella, bambini-
ricordano la figura di Louis Hjelmslev con Con il titolo: “L’UOMO BIOLOGICO NEL MON- lupo o bambini-scimmia, avevano forgiato
la passione di chi certe storie le ha vissute DO PROGETTUALE”, Andrew Packard ha il loro comportamento in relazione alla
in prima persona. tenuto, dal 24 al 27 gennaio 1994, pres- specie modello. In tutti si manifestava,
Dopo una breve introduzione di Alessan- so l’Istituto Italiano per gli Studi Filo- dopo la cattura, un totale rifiuto, o forse
dro Zinna, promotore del convegno, si sofici di Napoli, un seminario, il cui l’impossibilità, di un reinserimento tollera-
sono succeduti gli interventi di André scopo è stato quello di esplorare lo bile nell’ambiente sociale umano.
Martinet e di Claude Zilberberg. La ri- spazio intermedio esistente tra cultu- Dunque, ha concluso Packard, nessun com-
lettura di Hjelmslev proposta da Martinet è ra e patrimonio genetico, in particola- portamento è programmato completamente
stata caratterizzata da motivi già presenti re riguardo ad alcune risposte etofi- dai geni senza alcuna influenza ambientale;
nel suo celebre Au sujet des fondements de siologiche dell’organismo umano alle né è dimostrabile l’estraneità dell’esperien-
la théorie linguistique de Louis Hjelmslev: stimolazioni imposte dalle grandi co- za o di qualche forma di apprendimento alla
il rapporto tra glossematica e sostanziali- struzioni della vita moderna. formazione del carattere di un individuo;
smo; il problema dell’analisi degli elemen- anzi l’ambiente costituisce uno dei fattori
ti di sostanza in quanto unità significative; L’uomo di oggi, geneticamente, non è molto evolutivi più importanti. Non va dimentica-
la questione della riduzione dei tratti del diverso dai nostri antenati del paleolitico: il to, tuttavia, che la stessa cultura e le influenze
piano del contenuto. Zilberberg si è invece patrimonio biologico umano, che consente sociali sono rese impossibili dalla specifica
soffermato sul problema delle continuità all’individuo di crescere, adattarsi e realiz- costituzione bioevolutiva dell’uomo; la cul-
storiche - talvolta incerte - tra De Saussur- zarsi nel mondo progettuale, è infatti rima- tura umana, insomma, non è qualcosa che ha
re e Hjelmslev e tra Hjelmslev e Greimas, sto più o meno lo stesso; egli si trova però un’origine del tutto alternativa rispetto alle
sottolineando, ad esempio, le difficoltà che in un ambiente culturale enormemente cam- predisposizioni naturali, ma una risposta
si incontrano nel voler ricondurre il forma- biato. E’ probabile allora, ha notato An- adattativa sviluppata dall’uomo nel corso
lismo hjelmsleviano a quello saussuriano. drew Packard, che le disfunzioni pato- della sua evoluzione. L.M.

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CONVEGNI E SEMINARI

Odilon Redon, dall’album Hommage a Goya (1885)

Blumenberg: larizzazione. Se, da una parte, Hanna Aren- domande di senso dell’umanità, come la
mito, metafora, modernità dt contesta l’idea che il moderno si confi- questione dell’immortalità. Di fronte alla
guri come una presa del mondo da parte mancanza, in Blumenberg, di individua-
La Fondazione Collegio San Carlo di dell’uomo, e dall’altra Karl Löwith affer- zione, all’interno del presente, di forze in
Modena ha organizzato nel periodo ma che la nascita della coscienza storica contrasto tra loro, Vitiello rivendica il me-
gennaio-marzo 1994 un seminario di dell’età moderna dipende dalla secolariz- rito della topologia di evidenziare la com-
studio su “HANS BLUMENBERG: MITO, ME- zazione dell’escatologia cristiana, Blumen- presenza dei topoi non storici che caratte-
TAFORA, MODERNITÀ”, che ha visto inter- berg si schiera contro ogni visione conti- rizzano ogni storicità. La storia consiste
venti di Vincenzo Vitiello, Barnaba Maj, nuista della secolarizzazione e, nel con- per l’uomo nel reciproco movimento di
Michele Cometa e Bruno Accarino. A tempo, contro la Wirkungsgeschichte (sto- produrre l’altro e di ritornare a se stesso.
conclusione del seminario si è svolta il ria degli effetti) dell’ermeneutica, osser- Ne segue -contrariamente alla impostazio-
16 maggio 1994 una giornata di studio vando che «l’illegittimità del risultato del- ne di Blumenberg- la non identità tra mito
con Remo Bodei, Gianni Carchia, Fran- la secolarizzazione è che essa non può e logos, e la concezione destinale della
cesca Rigotti. secolarizzare il processo da cui è sorta». filosofia come parola seconda, mai fonda-
Al posto di una visione del presente come tiva e definitiva.
Il seminario si è aperto con la lezione di effetto di un processo storico, Blumenberg Nella sua relazione, “Motivi metaforici,
Vincenzo Vitiello dal titolo: “Per una defi- privilegia l’attualismo di un presente che logico-politici e storici nella metaforologia
nizione topologica del moderno: Blumen- autolegittima se stesso. di Hans Blumenberg”, Barnaba Maj ha
berg, l’ermeneutica e il superamento della Secondo Vitiello, nella concezione di Blu- definito la metaforologia come un pro-
storia”, che ha preso le mosse dalla critica menberg permane tuttavia il problema se il gramma di ricerca filosofico. Un preceden-
di Hans Blumenberg al concetto di seco- presente possa esaurire le fondamentali te filosofico illustre, ha rilevato Maj, può

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CONVEGNI E SEMINARI

essere individuato in Vico, sostenitore della testimoniano la molteplicità dei “medica- variazioni. A questo proposito, ha osserva-
presenza di una logica poetica” non solo nei menti anti-assolutistici”, come, ad esem- to Carchia, il ricorso di Blumenberg all’er-
primi stadi della civiltà e della vita individua- pio, la retorica. Assioma di ogni retorica è meneutica ha lo scopo di mostrare, in chia-
le, ma nell’intero orizzonte socio-culturale infatti il principium rationis insufficientis, ve anti-ermeneutica, che la verità non si
dell’umanità. Tuttavia, Vico non intaccò, ovvero la faticosa costruzione e determina- esaurisce nella storia; mentre la fenomeno-
secondo Maj, il rigido divieto epistemologi- zione di concordanze sullo sfondo di una logia, con il suo implicito platonismo, ha la
co della logica e della metafisica aristotelica strutturale mancanza di fondamenti del di- funzione di evidenziare i segni storici di
di un’interazione della metafora con il di- scorso. La retorica è una risorsa che si basa una difettività costitutiva e di una irrime-
scorso scientifico. A Blumenberg spetta il sulla funzionalità del disfunzionale, una diabile lontananza dall’essenza. Di qui, il
merito di aver teorizzato la metafora assolu- tecnica che concede di prendere respiro platonismo dell’immanenza, che pone la
ta, in quanto articolazione autonoma e, nel dalla realtà. Altro medicamento, ha conti- storia, anziché come incarnazione dell’as-
contempo, partecipe del modello di spiega- nuato Accarino, è costituito dall’immagi- soluto, come luogo della finitudine: attra-
zione concettuale della scienza. nazione, tema introdotto dalla rivisitazione verso una sorta di “eterogenesi dei fini”,
Nelle opere successive a Paradigmi per di Blumenberg del mito della caverna. Pas- viene alla luce il doppio volto del platoni-
una metaforologia (1969), ha fatto notare sando per la caverna, l’uomo divenne l’ani- smo, che con il suo scacco circoscrive i
Maj, Blumenberg ha affrontato temi deci- male sognante e i figli della caverna inven- caratteri effettivi dell’uomo. Interessante è
sivi della filosofia e della teologia, dall’in- tarono il meccanismo della compensazio- per Carchia la curvatura esistenzialistica di
terpretazione del mito platonico della ca- ne immaginativa. Con essa si accorda il questa fenomenologia antistoricistica, che
verna fino al problema teologico del pec- nomadismo del pastore, al quale è propria richiama il Dasein di Heidegger.
cato originale, conferendo alla metaforo- l’arte della deviazione, la strategia di schi- Nel suo intervento, “Blumenberg e oltre
logia il carattere di vero e proprio paradig- vamento dell’assolutismo della realtà. Blumenberg: il linguaggio per immagini e
ma teorico. La ricchezza e la varietà di questi spunti metafore e la filosofia pratica”, Francesca
La lezione di Michele Cometa ,”Mitolo- sono stati ripresi e ulteriormente approfon- Rigotti ha fatto notare che se nei primi
gie dell’oblio”, ha affrontato il tema del diti durante una giornata di studio, che ha scritti, risalenti agli anni ’50, prevale in
mito come uno dei punti focali del lavoro visto confrontarsi alcuni tra i maggiori stu- Blumenberg la concezione dell’uomo come
filosofico di Blumenberg e uno dei contri- diosi italiani del pensiero di Blumenberg. essere libero e, quindi, della libertà come
buti più originali della riflessione contem- Gianni Carchia è intervenuto sul tema principio etico, in quelli degli anni ’70 si fa
poranea sull’argomento. Asse portante del- “Platonismo dell’immanenza. Fenomeno- strada l’idea di un’etica priva di fondamen-
l’analisi di Blumenberg è l’idea che se la logia e storia in Hans Blumenberg”, mo- ti e costruita in base al consenso retorico
filosofia è l’arte della “pensosità”, la mito- strando come nell’analisi di Blumenberg i degli uomini. Coerentemente con questa
logia è l’arte dell’oblio in quanto distacco fatti dello spirito si dispongano nella storia impostazione, la concezione dello stato
dalla realtà originaria, abbandono alla pura come all’interno di una supercoscienza moderno appare, in Blumenberg, orientata
“ricezione” attuale, messa-tra-parentesi monadica, in cui il tempo non è produttivo, verso il nominalismo politico, per cui la
della coscienza costruita sul mito. Questo ma è solo l’agente di un gioco infinito di politica è l’insieme degli atti verbali. Se la
approccio, ha osservato Cometa, è entrato
di diritto nella cosiddetta “Mythos-Debat-
te” tedesca, cui hanno partecipato autori
quali Frank, Kolakowski, Bohrer, Hubner
ed altri ancora. Un’ulteriore comprensione
dell’elaborazione del mito blumenberghia-
na, la si può ottenere, secondo Cometa, da
un’analisi delle metafore assolute. Si con-
figura in tal senso una costellazione con-
cettuale che ha una matrice ben determina-
ta: il fulminante apologo kafkiano del Pro-
metheus. La moltiplicazione, in Kafka,
delle versioni del mito di Prometeo finisce
per avvolgerlo nell’oblio; la ricezione con-
suma interamente la storia; la verità del
mito collima con la sua inspiegabilità. Il
nucleo narrativo di Kafka si fonda su que-
sto assunto: l’oblio del mito mostra, in
filigrana, la mitologia dell’oblio.
Nella sua lezione, “Antropologia e filoso-
fia della storia in Hans Blumenberg”, Bru-
no Accarino ha analizzato le originali de-
clinazioni che Blumenberg conferisce al
tema classico dell’uomo biologicamente
svantaggiato e, quindi, esposto alla natura
preponderante, che caratterizza l’antropo-
logia filosofica di Arnold Gehlen. Nell’ela-
borazione di Blumenberg emerge in primo
luogo l’idea di un aumento della visibilità,
conseguente all’emancipazione dell’uomo
rispetto all’assolutismo della realtà, a par-
tire dalla constatazione che ciò che ci è
offerto di essa è solo una piccola parte della
sua interezza.
Un’ulteriore esplorazione dell’antropolo-
gia di Blumenberg, ha osservato Accarino, Odilon Redon, dall’album Songes (1891)

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CONVEGNI E SEMINARI

parola esorcizza e allontana la paura, la Vico, nel 250° anniversario 1725 e non semplicemente un lavoro pre-
politica, basata sui verba, eredita e attualiz- della morte paratorio alle successive edizioni. Nella
za il mito: come l’uomo si riparava nella Scienza nuova del ’25 non compare, ad
grotta, ora trova riparo nelle parole della In occasione del 250° anniversario del- esempio, quella che Vico chiama la «Di-
politica. In questo Blumenberg, ha osser- la scomparsa di Giambattista Vico scoverta del vero Omero»; come non com-
vato Rigotti, difende il rapporto metaforico (1744), nonché della pubblicazione pare né la tavola cronologica sinottica, né
con la realtà e, più in generale, la retorica della sua ultima ‘Scienza nuova’, l’Isti- la celebre “dipintura”, e ugualmente non
dall’accusa di fornire comportamenti in- tuto Italiano per gli Studi Filosofici di v’è traccia della più nota dottrina vichiana,
fondati. Tuttavia, pur accettando il princi- Napoli ha organizzato, dall’ottobre quella dei corsi e ricorsi delle nazioni. Ma
pium rationis insufficientis, non postula la 1993 al giugno 1994, una serie di “Se- ciò fa di quest’opera, ha osservato Agrimi,
rinuncia ai fondamenti, ma si tiene lontano minari sul pensiero di Giambattista qualcosa di peculiare, in cui in una visione
dalla metodica del fondamento di ispira- Vico” (si veda: «Informazione Filosofi- non ciclica e circolare, ma lineare e pro-
zione cartesiana. Così in Blumenberg, con- ca», n. 11, 1993). Nel quadro di questo gressiva, appare persistente il motivo pra-
tro una teoria etica fondata su una presunta iniziativa, si è svolto a Lecce, dal 15 al tico e politico (in perfetta continuità con
evidenza, si profila la possibilità di un’eti- 18 novembre 1993, un seminario dal l’approccio pedagogico giovanile), che
ca retorica, modellata da metafore e imma- titolo: “NUOVE PROSPETTIVE DEGLI STUDI evidenzia l’intento “riformatore” vichiano
gini che illustrano buone ragioni e legata ad VICHIANI”, in collaborazione con l’Istitu- di giovare all’umanità. Per questi motivi la
una pragmatica delle convenzioni. to di Filosofia dell’Università di Lecce Scienza nuova prima, secondo Agrimi,
Da ultimo è intervenuto Remo Bodei, che e col Centro di Ricerche sul Pensiero aprirebbe la strada ad una “semiotica poli-
ha parlato di “Mito e metafora all’opera. Le Filosofico e Scientifico dell’Italia Meri- tica”, ad un’accurata analisi dei segni che
basi del pensiero non-concettuale in Blu- dionale, con la partecipazione di An- costituiscono la società e dei sintomi che la
menberg”. I concetti di mito e metafora, ha drea Battistini, Mario Agrimi, Antonio attraversano. La storia degli uomini e delle
rilevato Bodei, hanno in Blumenberg la Verri, Alain Pons. Tra le nuove pro- nazioni diviene in tal modo centrale nel
funzione di rappresentare le retrovie del spettive d’interpretazione dell’opera pensiero vichiano; e poiché in essa avviene
mondo della vita, mediante traslochi di di Vico segnaliamo le ricerche di Um- la certificazione del vero, la storia, ha rile-
senso su posizioni slegate da un senso berto Galeazzi, i cui risultati sono ora vato Agrimi, si fa ontologia, diviene luogo
originario e preesistente. Ma se mito e raccolti nel volume: ERMENEUTICA E STO- dell’essere e del vero.
metafora sono un modo per arrivare a un RIA IN VICO. MORALE, DIRITTO E SOCIETÀ Antonio Verri, promotore del convegno,
senso, attraversando la paura di fronte al- DELLA ‘SCIENZA NUOVA’ (Japadre, L’Aqui- ha invece indagato il significato dell’opera
l’ignoto, all’innominato, alla mancanza di la-Roma 1993). retorica vichiana nel pensiero contempora-
forma, la loro forma, ha osservato Bodei, neo, soffermandosi in particolare sulle Isti-
non è solo “simbolica”, in quanto tiene Tra gli interventi al convegno leccese, tutiones oratoriae, il manuale di retorica
insieme i suoi materiali di costruzione, ma Andrea Battistini, (curatore della recente approntato dall’allora docente di eloquen-
è anche “diabolica” - secondo l’etimologia edizione delle opere di Vico presso l’edito- za Giambattista Vico (che insegnò tale
del greco diaballein -, in quanto divide re Mondadori), si è soffermato in modo materia per oltre quarant’anni), di cui solo
secondo modi particolari di articolazione specifico sull’Autobiografia vichiana, ri- da qualche anno è apparsa un’edizione
del senso. Il mito in Blumenberg è legato costruendone filologicamente l’origine, critica, che rende finalmente giustizia an-
all’indeterminatezza e al mutismo della l’esatta datazione (fine 1723 e non 1725, che di questo aspetto dell’opera vichiana.
natura ed è frutto di un’alchimia di dicibile come volevano Croce e Nicolini), i pre- Oggi infatti esistono per Verri le condizio-
ed indicibile. Lo svolgimento del mito di supposti formali e stilistici e rilevandone ni per guardare alla retorica vichiana con
fronte alla contingenza è particolarmente tutta l’importanza speculativa in quanto occhi nuovi, individuando in essa la possi-
efficace rispetto al futuro, terreno sul quale opera nella quale agiscono quei medesimi bilità di un ripensamento della riflessione
si gioca il calcolabile con l’incalcolabile, principi gnoseologici e provvidenzialistici contemporanea. Significativa appare in
con la contingenza fatale. Da ciò si svilup- che caratterizzano il pensiero di Vico. quest’ottica la ripresa di Vico in quel con-
pa la logica mitica della sopravvivenza e la Appartenente al genere letterario dell’au- testo che va sotto il nome di “nuova retori-
ritualità che si associa al mito. tobiografia intellettuale, la Vita di Vico, ca”, come pure nella riflessione più ,marca-
Una particolare declinazione del mito è secondo Battistini, si ispirerebbe ad un tamente filosofica di Ernesto Grassi, che
per Blumenberg individuabile in Vico, in modello narrativo di tipo teleologico, che negli ultimi anni ha sempre più rivolto il
cui agisce una sorta di teologia mitica come si manifesta nel tentativo di ricomprensio- proprio interesse al pensiero vichiano. Ver-
discesa dall’alto del senso: nelle foreste ne di tutti gli avvenimenti della propria ri ha infine ricordato come in tempi in cui
primigenee le genti maggiori, che contem- esistenza alla luce di una meta finale, in si insiste sulla scissione delle culture, sulla
plavano il cielo e vedevano dappertutto nome della quale anche gli eventi negativi divisione e frammentazione dei saperi, la
Zeus, imposero con la forza alla conviven- (trauma infantile, l’isolamento personale, retorica vichiana, ammonisca ogni pretesa
za sociale i miti dell’ordine. La contingen- l’avversa fortuna...), le deviazioni, le “ca- unilaterale del pensiero logico-razionale,
za mitica si trasformò in stabilizzazione dute” diventano funzionali alla riuscita suggerendo una ricomprensione unitaria
del mondo. Nel Menone platonico, invece, dell’impresa e rendono ancor più impor- ed integrale del sapere.
con il teorema dell’incommensurabilità tante il risultato finale. Tale modello narra- Il principale risultato della ricerca su Vico
della diagonale del quadrato, secondo cui tivo approderebbe tuttavia non al raggiun- svolta da Umberto Galeazzi si raccoglie
dall’irrazionale si dà il razionale, il mito si gimento di una grazia salvifica e trascen- nella giustificazione analitica di un’affer-
trasforma in logos, lasciando tracce inde- dente, ma alla riuscita personale come let- mazione di Eugenio Garin, contenuta nell’
lebili. Contro lo scientismo moderno, che terato, sicché l’approdo finale all’Autobio- “Introduzione” allo studio di A. Child, Fare
pone il logos definitivamente al di là del grafia sarebbe la Scienza nuova, verso cui e conoscere in Hobbes, Vico e Dewey
mythos, Platone ci insegna, secondo Blu- sembrerebbero tendere tutti i suoi sforzi. (1970): «La novità della scienza vichiana
menberg, l’inesauribilità del mito, mo- Ad una lettura ravvicinata della Scienza consiste nello sforzo di...scoprire il dise-
strandoci come la razionalità sia ricavabi- nuova prima, tesa ad evidenziarne l’origi- gno segreto attraverso il quale la provvi-
le dal mito, ma al contempo come si ripro- nalità e l’indipendenza, si è indirizzata la denza si rivela nella vicenda temporale».
ponga il problema di altre possibili spiega- relazione di Mario Agrimi, il quale ha Muovendo dalla constatazione che la base
zioni, per cui lo sforzo di dare senso alle insistito proprio sull’autonomia di que- delle considerazioni di Vico è costituita da
cose si rinnova indefinitamente attraverso st’opera, che rappresenta un rilevante pun- una verità riconosciuta come tale, in quan-
racconti che dicono e non dicono. F.S. to di arrivo della riflessione vichiana fino al to indubitabile in se stessa, Galeazzi inten-

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Frontespizio e particolari di illustrazioni tratti da Principi di scienza nuova di G. B. Vico (ediz. napoletana del 1744)

de fondare l’affermazione di Vico: «la di- nista, pur tenendo conto che la peculiarità Galeazzi, la questione decisiva per capire il
vina Provvidenza ella è l’architetta di que- della visione vichiana della storia e del- discorso della Scienza nuova. Certo, ac-
sto mondo delle nazioni». Ciò implica, l’uomo è dovuta alla considerazione filo- canto al principio della divina Provvidenza
innanzitutto, «di rinnovare l’interpretazio- sofica non solo dell’uomo “quale deve es- è posto quello del libero arbitrio, ad esso
ne del filosofo napoletano, mettendo radi- sere”, ma anche dell’uomo “qual’è”, con i “consentaneo”, che confuta ogni interpre-
calmente in discussione tutte le letture più suoi vizi, la sua ferocia, la sua avarizia. tazione immanentistica della Provvidenza,
o meno condizionate da quella crociana». Solo che per Vico il “divagamento ferino” pur essendo sempre considerata da Vico il
La proposta interpretativa di Galeazzi si dell’uomo deriva, oltre che dalla “vita em- fondamento dell’umana e civile conviven-
sofferma sul Vico che contesta il metodo pia”, dal seguire la logica dell’utile egoisti- za e quindi del diritto naturale delle genti.
cartesiano, soprattutto laddove Cartesio co, anche dalla rinuncia alla vera religione. Il disegno provvidenziale, fa notare Gale-
pretende di estendere il metodo geometrico Sicché, osserva Galeazzi, «Solo in quanto azzi, vuole l’uomo, quale essere intelligen-
ad ogni tipo di sapere e in particolare ai fatti l’uomo è condotto, ad opera della regìa te e libero, protagonista dell’incivilimento,
umani, che non sono dominati dalla neces- provvidenziale, a rispettare un certo ordine anche se l’uomo stesso, in quanto limitato,
sità. L’uomo infatti si realizza, per Vico, in morale-giuridico, anziché seguire la pro- richiede l’aiuto della Provvidenza, che tut-
quella che possiamo chiamare “una logica pria volontà asservita all’utile egoistico, tavia non si sostituisce alla responsabilità
della scoperta” ed è fatto a immagine della può arrivare a celebrare l’umana società e dell’azione umana. In tal senso, afferma
libertà divina. In tal senso, la dottrina cen- a conseguire il giusto». Galeazzi, la nozione di “storia ideale eter-
trale del verum ipsum factum trae la sua Una “teologia civile ragionata della Prov- na” deve essere avvicinata a quella di “di-
origine, in Vico, dalla “metafisica della videnza divina”, una ricostruzione teono- ritto eterno che corre in tempo”; un rappor-
creazione” e si esprime anche nella “meta- mica della genesi del diritto, dell’etica e to che, a prima vista, potrebbe apparire
fora della luce”, che ha un ruolo di protago- della società, costituiscono dunque, per contraddittorio, dato che ciò che è storico

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CONVEGNI E SEMINARI

non è eterno, ma che invece permette a mantici: con i romantici, laddove il mito è Tra i miti del «nuovo inizio», ha ricordato
Vico di trovare “la chiave della nuova qualcosa di originariamente poetico; con- Jauss, acquista particolare rilevanza l’ulti-
scienza del mondo umano». tro i romantici, nell’ironizzare sul fatto che mo mito dell’epoca illuministica, quello
L’iter genetico della storia, osserva ora il problema della verità venga affidato , del «calendario rivoluzionario», che nella
Galeazzi, procede dalle cause agli effetti: unicamente alla poesia: «Ecco come il mon- ricerca di un inizio assoluto tenta di tradur-
chi possiede tutte le cause (Dio) ha una do è diventato favola!» - constata Nietzsche, re lo spirito razionale della nuova repubbli-
scienza perfetta. L’iter conoscitivo proprio parafrasando Novalis. Una constatazione che ca nella vita di tutti i giorni. Seguono, nell’
dell’uomo procede invece dagli effetti alle contiene un preciso invito, quello di abban- ‘800, i nuovi miti dell’identità nazionale,
cause: «Attraverso il fare umano... si sco- donare ogni possibile verità-fondamento, per dell’evoluzione; ma soprattutto il mito della
pre (non si produce) un disegno superiore. riconoscere che non vi è più verità, ma solo decadenza, che porteranno ad un nuovo mito
Ecco, quindi, che l’indagine vichiana sulla interpretazione. In questa radicalizzazione e di primo Novecento: quello per cui solo
storia è un lavoro ermeneutico»; e questo rovesciamento della posizione romantica l’arte (e non la storia) può istituire un nuovo
perché la storia è frutto non solo dell’arbitrio emerge, secondo Givone, come per Nietz- inizio. Un motivo centrale per l’avanguardi-
umano, ma soprattutto dell’intelligenza cre- sche sia centrale non il momento utopico o smo artistico, che tra le due guerre tenderà a
atrice e provvidente di Dio. G.P./G.R. politico, ma quello “tragico” del mito. É superare la divisione tra estetico e politico. E
questo il luogo di una sospensione del tempo proprio qui, ha notato Jauss, prende piede il
e della contraddizione, che nella trasgressio- «mito moderno dell’inizio», che trova il suo
ne della norma apre ad una dimensione este- paradigma nell’idea di «fusione di tutte le
tica: quella dell’artista che, quasi posseduto arti»: solo ora la ricerca del mito viene a
Il ritorno del mito da un demone, fa di sé un’opera d’arte come coincidere con la ricerca della «forza imma-
volontà di potenza. ginativa» dell’uomo.
A cura del Goethe-Institut e del Dipar- Un ulteriore approfondimento della tema- In un quadro d’epoca, tra l’ironico e il
timento di Filosofia della III Universi- tica del ritorno del mito è stata offerta grottesco, si è condensata la proposta di
tà degli Studi di Roma, si è tenuto dal dall’intervento di Reyes Mate (“Polimiti- Marino Freschi (“Il risveglio di Odino.
24 al 25 marzo 1994, presso la sede smo, filosofia, religione”). Muovendo dal- Neopaganesimo nella letteratura tedesca
romana del Goethe-Institut, un con- l’assunto di «un patto con il mito che la degli anni ’30"). Riallacciandosi ad un giu-
vegno internazionale dal titolo: “IL ragione, più o meno esplicitamente, deve dizio di Thomas Mann, che giudicò il
RITORNO DEL MITO NELLA SOCIETÀ E NELLA stringere», Mate ha sottolineato, in accor- fascismo tedesco una forma di «paganesi-
CULTURA DEL NOVECENTO”. Introducen- do con la posizione di Hans Blumenberg, mo etnico» e di «barbarie romantica», Fre-
do i lavori, Franco Bianco ha sottoli- l’inconstistenza dell’opposizione logos- schi ha rilevato come in quel preciso mo-
neato come negli ultimi decenni la mito in favore di una loro complicità, in mento storico in Germania la volontà di
riflessione filosofica sia entrata in una linea con le conclusioni della Dialettica ricorrere al mito fosse motivata dalla ricerca
fase in cui non si sente tanto il biso- dell’Illuminismo di Horkheimer e Ador- di qualcosa di “creativo”, più che di vero o di
gno di “smitizzare”, quanto piuttosto no: il mito è già illuminismo, laddove cerca autenticamente originario. Wothan (nome
di “rimitizzare”, di dare forma alle immagini per gli aspetti oscuri dell’esi- tedesco per lo scandinavo Odino) si prestava
proprie scelte di valore. stenza, o per la sua complessità, come nel perfettamente a soddisfare le esigenze di
caso del polimitismo; l’illuminismo fini- mitizzazione del nazismo con la sua duplice
In quanto “non-definibile”, essenza protei- sce per diventare mito, come nell’odierna natura di dio della guerra e della caccia, ma
forme da ordinare e possibilmente spiega- tendenza della filosofia a divenire raccon- anche della magia e della poesia. Su questa
re, il mito, come ha ricordato Alfred Sch- to. Dunque, secondo Mate, non la categoria base, dunque, si può parlare, secondo Fre-
midt (“Modelli della critica illuministica del logos può costituire una sfida al mito, schi, della persistenza di una “falda pagana”
del mito”), ha suscitato l’interesse della ma piuttosto la categoria della “religione” nella cultura dei germani.
critica illuministica . Nel suo itinerario “dal (monoteistica), in quanto fa leva sulla no- Nel suo intervento, Winfried Mennin-
mito al logos”, il concetto di critica illumi- zione centrale di colpa. Nella Bibbia, ha ghaus (“Caos - Mitologia nel Romantici-
nistica, secondo Schmidt, si estende dalla ricordato Mate, è a partire da Geremia ed smo e nel Moderno”) ha collegato la ripresa
nascita della filosofia in Grecia alla Dialet- Ezechiele che si rompe il maleficio mitico del concetto di mito negli ultimi quindici
tica dell’Illuminismo di Horkheimer e della colpa genealogica, che lasciava ai anni al ritorno di una concezione delle
Adorno, passando - cautamente - per Vico singoli larghi margini di discolpa. Da que- nazionalità e dei gruppi, parallelamente
(alla storia eterna fa da contrappeso una sto momento la colpa si radicalizza, si alla necessità di pensare la differenza di
storia degli uomini) e per Diderot (con individua nei singoli, permette il riconosci- “proprio” ed “estraneo”. Un’esigenza radi-
l’accento posto sulla rivelazione naturale di mento della storicità dell’ingiustizia e della cale di differenziazione, che presuppone
contro a quella sovrannaturale). In questa responsabilità dell’uomo. però, secondo Menninghaus, uno stretto
prospettiva generale è necessario, ha osser- Un esplicito richiamo a riflettere sul fatto rapporto con un concetto di caos inteso
vato Schmidt, un chiarimento non solo logi- che il mito non torna da solo, ma deve come potenzialità, oltre che come indistin-
co o estetico del mito, ma anche genetico e essere mobilitato, messo in movimento da zione. É il primo Romanticismo a teorizza-
funzionale, che sappia risalire, con gli stru- precise esigenze, è venuto da Hans Robert re, per voce di Friedrich Schlegel e di
menti di un’antropologia materialistica e Jauss (“Miti dell’inizio. Una nostalgia se- Novalis, «una nuova miscela di caos e di
sulle orme di Feuerbach, ad una lettura del greta dell’Illuminismo”). Secondo Jauss, il ordine». Quando infatti Schlegel parla del-
sacro, dell’esperienza mistica e culturale, rinnovato interesse nei confronti del mito la necessità che il sistema non sia assoluto,
«per capire come gli dei incarnino i desideri non è di tipo dialettico, ma testimonia il perché «l’unità assoluta sarebbe un caos di
degli uomini», i loro timori, la mancanza di fatto che il mito è sentito di nuovo come sistemi», esprime, ha rilevato Menninghaus,
conoscenza delle cause dei fenomeni. «condizione della leggibilità del mondo». un vero e proprio interesse critico-conosci-
Sergio Givone (“Mito e poesia) ha riporta- In quest’ottica, ha osservato Jauss, Volta- tivo, parla a favore di una «distruzione e
to il discorso sul piano del tutto estetico ire ha utilizzato nella sua Apologia della interruzione positiva». Due esempi para-
dell’incontro tra mito e poesia. In tal senso favola i miti dell’antichità come un trave- digmatici in questo senso sono la teoria
è indispensabile per Givone il riferimento a stimento per smascherare il dominio e i dinamica della società di Norbert Bolz e la
Nietzsche, «crocevia» di una doppia tradi- difetti dell’assolutismo; Hume e Fonte- decostruzione di Jacques Derrida. In que-
zione. La sua critica alla concezione illu- nelle si sono schierati a favore del politei- st’ultimo, ha fatto notare Menninghaus,
ministica del mito, ha fatto notare Givone, smo; Vico ha proposto il ritorno ad una l’accento posto sull’evento testuale porta
si articola, infatti, “con” e “contro” i ro- storia genetica, ad un pensiero teleologico. avanti il progetto romantico nel dislocare

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CONVEGNI E SEMINARI

Caspar David Friedrich, Tempio di Giunone ad Agrigento (1828-30, part.)

ogni identità in tendenze caotico-centrifu- è tanto l’effetto o il derivato di ideologie, Friedrich Schlegel di una «nuova mitolo-
ghe: è l’effetto differenziale che nel proce- quanto effetto di una «commistione indebi- gia» con quello nietzscheano di “dionisia-
dimento decostruttivo dà vita all’accadi- ta» del momento estetico con quello politi- co” e con l’idea elaborata da Louis Aragon
mento testuale. Infine, nel campo delle co. Marramao ha quindi sottolineato l’in- di una “mitologia moderna”, allo scopo di
ideologie politico-sociali, così come nelle dissociabilità di “mito” e “rito”, che soddi- definire i tratti di una possibile mitologia
scienze naturali, con l’«enorme incremen- sfa l’elemento raffigurativo, iconico del non più legata ad un’immagine assolutisti-
to di globalizzazione degli ordini» (politi- mito, oltre a garantirgli una durata e una ca del mondo. Il filo di connessione che
ci, economici, ecc.), il caos, secondo Men- ricorrenza. Per il mito dello Stato resta secondo Bohrer lega i tre tentativi di rimi-
ninghaus, ha acquisito una precisa funzio- infatti fondamentale il ruolo del rito di tizzazione è un progetto estetico, che mira
ne compensatoria di opposizione all’uni- iniziazione, costitutivo dell’ordine in quanto a configurare un nuovo modo di pensare
formità: imprevedibilità e turbolenza di- tale; ma anche il rituale del “potere”, in attraverso una presa di distanze poetico-
ventano portatori di un nuovo modello di quanto «eccedenza di senso che deve di volta estetica rispetto al razionale. Così in Schle-
comprensione. in volta tradursi in un sistema determinato di gel la “nuova mitologia” non è ricostruzio-
Per Giacomo Marramao (“Il mito dello segni». In una democrazia, ha concluso ne di un pensiero mitico, ma produzione, in
Stato: una ridefinizione del tema”), è ne- Marramao, si tratta di liberare il mito come proprio, di nuove immagini. D’altro canto
cessario oggi indagare sulla “mitologia” energia mito-poietica legata ai singoli: il il «dionisiaco» di Nietzsche definisce il
più che sul “mito”, ormai soggetto ad una potere buono è solo il potere limitato. modello di un’esperienza estetica che non
rarefazione semantica che ne ha fatto per- Karl Heinz Bohrer (“Progetti del Moder- guarda in realtà al dionisiaco barbarico, ma
dere il primitivo significato greco di narra- no, tabù del Moderno. Le condizioni di una alla distruzione del principium individua-
zione sacra. Da questo punto di vista, il possibile attualizzazione del mito”) ha pro- tionis da parte del fenomeno artistico. Del-
mito dello Stato, ha notato Marramao, non posto di mettere in parallelo il concetto di lo stesso segno, ha notato Bohrer, è anche

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CONVEGNI E SEMINARI

il procedimento di “enigmaticizzazione” sioni psicologiche del nazismo in Germa- Mauro Carbone ha esordito negando la
degli oggetti di percezione, che si produce nia offre a Vogt un esempio paradigmatico legittimità della tesi di una “svolta” in
nella prospettiva surrealista di Louis Ara- di come l’inconscia identificazione con la Maurice Merleau-Ponty tra due fasi di
gon, dove il “brivido” dell’ignoto contami- propria nazione profili un “inconscio etni- pensiero, e ribadendo il carattere unitario
na proprio i momenti e i luoghi consueti del co”, secondo l’espressione di George De- della sua riflessione. I saggi critici, che
vivere e dell’abitare: il “meraviglioso”, frut- vereux, tendente a degenerare in una sorta accompagnano testi di Merleau-Ponty rac-
to di un’operazione poetica e soggettiva, di “malattia” etnica, che per il popolo tede- colti nel volume, mettono in evidenza l’in-
diventa “meraviglioso quotidiano”. Una sco si configura come intreccio di senso di tersecarsi del suo pensiero con quello di
mitologia moderna, ha ribadito Bohrer, non colpa (per lo sterminio degli ebrei) e desi- Husserl, Cassirer, Hegel. In tal senso Elio
può dunque che avere carattere soggettivo derio di discolpa. Alla coscienza tedesca, Franzini ha messo in rilievo, in Merleau-
e proiettivo, dove l’epifania è demandata al pur nella disparità delle posizioni rispetto Ponty, il rapporto fra il pensiero di Husserl
linguaggio e allo stile in cui si pongono in alla storia recente, sembra mancare una e il concetto di natura. Il carattere unitario
opera le produzioni dell’immaginazione. vera “connessione” tra contenuti rappre- della riflessione di Merleau-Ponty consi-
L’intervento di Paolo De Nardis (“Le nuo- sentativi coscienti e i rispettivi sentimenti, ste, secondo Franzini, nell’intento di «inse-
ve mitologie nella coscienza sociologica che restano inaccessibili e inconsci. rirsi nell’ombra di Husserl», a cui viene
del Novecento”) ha messo in rilievo il fatto Con un ampio panorama di riferimenti tra attribuita l’intenzione di dare scacco alla
che la sociologia, scienza empirica per ec- “demitizzazione” (a partire dalla stagione filosofia riflessiva, sulla base di una visio-
cellenza, si radica molto spesso sul mito illuministica fino agli esiti della “morte di ne doxastica. A partire dalla nozione di
della società come “totalità”. Passando in Dio” in Nietzsche) e “rimitizzazione” (at- “intenzionalità fungente”, misurata sul ter-
rassegna il discorso sociologico attraverso traverso i fondamentali contributi di Jung, reno paradigmatico dell’arte figurativa,
i classici della sociologia, De Nardis trova Kerényi e Blumenberg), Aldo Carotenuto Merleau-Ponty intende prendere le distan-
forse nella teoria strutturale e funzionalisti- (“La realtà psicologica del mito”) si è sof- ze dal tentativo husserliano di pervenire a
ca di Parsons quel modello di sistema che fermato sulle “ragioni profonde” del ritor- una costituzione della realtà vicina all’at-
fa aprioristicamente ricorso all’idea di un no del mito nel nostro tempo. L’ipotesi teggiamento “naturale”. Per Franzini, tut-
orine sociale “totale”. Parsons propone in- centrale è stata quella di riconoscere al tavia, il filosofo francese non sottolinea a
fatti, ha precisato De Nardis, una “cristal- mito una «relazione intrinseca, necessaria, sufficienza il passaggio dall’intenzionalità
lizzazione” della teoria dell’azione sociale ultimativa» con l’immaginazione, che af- fungente a quella d’atto, dal risveglio “sel-
di derivazione weberiana, e si serve del fonda le sue radici in «precise esigenze vaggio” del senso al mondo del significato.
motivo, di una “coscienza collettiva” rea- esistenziali» e più precisamente nel biso- Dal punto di vista del metodo fenomenolo-
lizzata nell’integrazione sociale per irrigi- gno di «differenziarsi dal terreno della sola gico, ha osservato Franzini, ciò porta a
dirlo in un ipotetico schema di valori meta- realtà». In questo senso gli “universali fan- confondere la modalità di apprensione del
temporali. Ne consegue una ipostatizza- tastici” di Vico hanno colto il nucleo del fondamento veritativo con il fondamento
zione della “struttura”, che finisce per esse- problema: il mito diventa linguaggio ne- veritativo medesimo, senza scorgere il fat-
re sostanzializzata e ontologizzata, mo- cessario per ciò di cui non si hanno (ancora) to che l’intenzionalità d’atto è implicata,
strando una spiccata tendenza ad una “au- concetti e che pure hanno una loro consi- per quanto fondata su di essa, dall’intenzio-
topoiesi” dal carattere extrastorico e dallo stenza nella «base poetica della mente». Di nalità fungente; con il rischio di una caduta
spessore mitico: il sistema produce e ripro- qui, ha proseguito Carotenuto, è possibile nell’ “anonimìa selvaggia”, da un lato, nel
duce incessantemente se stesso. Unico an- valutare il grado di “realtà” del mito, nei descrittivismo empirista, dall’altro.
tidoto a questa endemica tendenza della suoi effetti sulla vita degli uomini, come è Pier Aldo Rovatti ha fatto notare come in
sociologia a fare ricorso al mito della tota- dimostrato dalla teoria e pratica psicoana- Merleau Ponty la crisi della nozione di
lità è rappresentato, secondo De Nardis, litica. A questo proposito, ha osservato visibilità, e la sua messa in questione,
dall’idea guida (popperiana) di una “co- Carotenuto, si può convenire con Rollo rinviino alla crisi e alla messa in questione
struzione relazionale”, che preveda, per May (Il richiamo del mito) quando elenca, della nozione di riflessione, che si coniuga
ogni sistema, il ruolo “variabile” delle parti tra le funzioni del mito, quelle di risponde- con la questione dell’ascolto. Per Merleau-
così come del tutto. re ai bisogni di identità, di appartenenza ad Ponty, il visibile si pone in un’inestricabi-
Sulla possibilità di leggere il mito e il suo un gruppo, di moralità, di creatività, e con le connessione con l’invisibile, il cui luo-
“ritorno” in chiave psicoanalitica si è pro- Hans Blumenberg (Elaborazione del go si situa nella “piega” del visibile. A
nunciato Rolf Vogt (“Teoria e metodo del- mito), quando mette in evidenza lo statuto questo proposito, ha osservato Rovatti, tra
l’interpretazione psicoanalitica dei miti”), di perpetua interrogazione del mito in quan- il 1960 e il 1966 si può rilevare l’influenza
che ha fatto notare come il “sogno” (sorta to un dispositivo per affrancare l’uomo di Merleau-Ponty su Lacan e Foucault. Si
di compromesso tra desiderio e rinuncia) dall’assolutismo della realtà. E.T. danno però in Merleau-Ponty, ha sottoli-
costituisca il primo modello freudiano di neato Rovatti, due tipologie di invisibilità:
comprensione del mito. Tuttavia, la descri- quella della piega, e quella del decentrarsi
zione che ne Il poeta e la fantasia (1908) del visibile, del suo margine. Si pone qui,
Freud dà dei miti come “sogni secolari» di secondo Rovatti, la questione dello sguar-
un’umanità intesa come soggetto colletti- L’ultimo Merleau-Ponty do e quella del punctum caecum, ovvero
vo resta, secondo Vogt, difficile da sotto- della peculiare “cecità” dello sguardo in
scrivere, anche se alcuni spunti presenti in In occasione della presentazione del rapporto alla visione. Quando Merleau-
Totem e tabù (1913) possono rivelarsi an- volume che raccoglie alcuni scritti Ponty esemplifica la sindrome cartesiana
cora efficaci. É il caso dell’interpretazione dedicati a Maurice Merleau-Ponty, del pensiero moderno nello specchio in cui
dei miti come “fantasie inconsce traman- NEGLI SPECCHI DELL’ ESSERE . SAGGI SULLA esso non vede se stesso, bensì quella strut-
date”, lette da Freud sulla base di costanti FILOSOFIA DI MERLEAU - PONTY (a cura di tura proiettiva che esso medesimo vi ha
antropologiche come il complesso di Edi- M. Carbone e C. Fontana, Hestia, posto, occorre chiedersi, secondo Rovatti,
po. Nonostante la mancanza di riferimenti Milano 1993) si è svolto il 17 marzo che cosa pretenda allora di vedere lo sguar-
storici ai miti e soprattutto di un soggetto del 1993, alla Sala Incontri dell’ISU do di Merleau-Ponty. Il se stesso, che
collettivo che possa “parlare” in proprio di di Milano, un dibattito sul tema: “IL costituisce la risposta a questa domanda,
fronte all’analista, secondo Vogt si può PENSIERO DELL ’ ULTIMO MERLEAU - PONTY”. consiste in un qualcosa che, a parere di
tentare di guardare con occhio psicoanali- Oltre a Mauro Carbone, hanno par- Rovatti, è molto simile al nulla, alla morte,
tico alla forma negativa, ovvero ideologi- tecipato all’incontro Elio Franzini, al punctum caecum.
ca, del mito. Il caso attuale delle ripercus- Pier Aldo Rovatti, Carlo Sini. Carlo Sini ha ricordato il contesto della

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CONVEGNI E SEMINARI

ricezione italiana di Merleau-Ponty attra- non ciò che è semplicemente esistito, tivo di un popolo e dei suoi legami con la
verso l’opera di Enzo Paci, ribadendo la ma, come è indicato nella Logica, ciò vita complessiva di quel popolo.
tesi dell’influenza decisiva della riflessio- che non poteva non essere, che ha il Il terzo tipo di considerazione storica è
ne di Merleau-Ponty sulla filosofia con- carattere della necessità e che per questo quello filosofico, che ha per oggetto lo
temporanea, in particolare in merito alla è reale in senso forte. spirito del mondo e per scopo la storia del
questione della visibilità. Quest’ultima rap- Il problema presente nello scritto sui Tipi mondo, della quale Hegel può solo mo-
presenta uno snodo fondamentale della della considerazione storica, ha fatto no- strare la logica interna. Questa tipo di
filosofia occidentale nel suo rinviare alla tare Cotroneo, è quello di una considera- considerazione storica presuppone dialet-
questione della verità attraverso la nozio- zione storiografica che colga filosofica- ticamente le altre due, che supera inveran-
ne di theorein. In tal senso Sini ha confer- mente, in quel particolare irripetibile che dole: la sua necessità consiste nel presen-
mato la validità di accostare le riflessioni la storia mostra, anche l’universale ad esso tare degli avvenimenti solo l’essenziale, il
di Merleau-Ponty sul rapporto tra essere e sotteso, mostrando degli avvenimenti il senso nascosto che è insito in essi e che si
pensiero a quelle di Parmenide e Hegel. senso razionale in essi racchiuso. A questo lascia cogliere solo dallo sguardo filosofi-
Per quanto riguarda il rapporto tra io e riguardo, Hegel individua tre tipi di consi- co, dallo sguardo del concetto. Essa pre-
mondo, Merleau-Ponty opta decisamente derazione storica, non legati da una gerar- suppone nel lettore la conoscenza degli
per la “sintesi passiva” di Husserl. Nondi- chia temporale: la storia organica, la storia avvenimenti stessi, anche se poi essa se ne
meno, a parere di Sini, Merleau-Ponty si riflettente e la storia filosofica. Per Hegel, distacca in modo evidente nel restituire
rende conto dell’intrinseca problematicità ha osservato Cotroneo, la storia nasce, degli avvenimenti la logica interna, la
del concetto di “attività passiva”, al quale quando a guidare l’azione è non più la ragione sottesa, l’universale eternamen-
rinvia quello di “sintesi passiva”. Tale natura, ma la Ragione, e si generano te presente. L’oggetto della storia è lo
concetto risulta, d’altra parte, decisivo per categorie come bene, male, libertà, leg- spirito, che essa coglie non in universali
fondare, nella prospettiva di Merleau- gi, stato: la storia come res gestae nasce determinati, ma nell’universale che in sé
Ponty, la categoria di soggetto. A questo dunque contestualmente all’historia tutto racchiude.
propos it o, Sini ha ip oti zzat o che rerum gestarum. L’accusa mossa a Hegel di voler scrivere
Merleau-Ponty, impegnato nella pole- La storia organica è quella concepita da una storia a priori, applicando ai fatti uno
mica contro il coscienzialismo, non aves- coloro che sono più vicini ai fatti narrati e schema filosofico preordinato è per lui, ha
se sufficientemente chiaro come il pro- che quindi li vivono in prima persona, osservato Cotroneo, senza fondamento: la
prio progetto di ontologia rappresentas- attraverso un’esperienza vissuta e imme- massima oggettività consiste proprio nel
se un passo indietro sulla strada della diata. E’ la storiografia che più delle altre cogliere il razionale nella storia come svi-
riflessione metafisica, rispetto al punto è quindi immersa nel particolare e nel luppo dello spirito, che nel farsi si conosce
in cui era giunto Husserl. F.C. “dato”; ad essa appartengono, oltre ai rac- e che non può non farsi, non può non
conti degli storici antichi come Erodoto o divenire nella storia. Lo storico pensante,
Tucidide, anche le autobiografie e le bio- nel coglierne la razionalità interna, mostra
grafie di uomini illustri, o le storie di il divenire dello spirito nella storia, che ha
guerre e battaglie riportate da capitani o un senso e uno scopo che non possono
Storia e metodo in Hegel uomini di stato. Storia riflettente è invece essere conosciuti a priori, proprio perché
quella in cui si raccontano avvenimenti lo spirito si fa, si attua nella storia, che è
Dal 31 gennaio al 3 febbraio 1994, che non appartengono al presente, facendo appunto la storia dello spirito. Lo scopo
Girolamo Cotroneo ha tenuto presso uso di elementi concettuali che distolgono del vero storico, dello storico pensante, è
l’Istituto Italiano per gli Studi Filoso- dal dato: i fatti sono collegati tra loro perciò quello di mostrare l’universale nel
fici di Napoli un seminario su “IL METO- secondo un ordine e una successione che particolare. Da qui, ha fatto notare
DO STORICO E I SUOI PROBLEMI. HEGEL E I ‘ TIPI mira a restituire un orizzonte storico più Cotroneo, l’accusa a Hegel di non tenere
DELLA CONSIDERAZIONE STORICA’ “. Ogget- ampio, in cui inserire gli avvenimenti. In nella giusta considerazione il ruolo del-
to del seminario sono state le pagine questo secondo tipo di storia Hegel ritrova l’individuo nella storia come motore
dello scritto sui ‘Tipi della considera- la storia generale di un popolo o di un dell’azione. Questo fraintendimento scom-
zione storica’, posto come “Introdu- ambito geografico, che deve far uso di pare, secondo Cotroneo, se si considera
zione speciale” alle ‘Lezioni di filoso- astrazione e tipi concettuali per seleziona- che per Hegel la libertà dell’individuo può
fia della storia’, in cui Hegel espone il re e concettualizzare il dato. esservi solo nello Stato, ossia in una socie-
suo punto di vista sulla storiografia Oltre alla storia generale, della storiogra- tà governata dalle leggi e dal diritto, e non
esistente sino a lui, interrogandosi fia riflettente fa parte anche la storia pram- nella condizione naturale, dato che per
sul rapporto tra filosofia e storia, sulla matica: Croce, ha osservato Cotroneo, dirà Hegel la libertà è solo la libertà razionale,
possibilità di una storia universale e che tutta la storia è per questo storia con- consapevole del diritto e delle leggi. S.S.
sul modo in cui è possibile scrivere temporanea, nel senso che la guida sempre
una storia del mondo. il bisogno pratico. Ma l’idea di trarre inse-
gnamenti morali dalla storia non appartie-
Il programma filosofico della nuova sto- ne a Hegel, secondo il quale non può
riografia hegeliana intendeva cogliere lo esservi giudizio morale sulla storia in Computer, parola, pensiero
scopo generale della Ragione nella storia. quanto ogni evento storico è irripetibile
La vera storiografia, che Hegel vuole fon- e unico. Altra specie di storia riflettente, Per celebrare la figura e l’opera di
dare, è la storiografia filosofica, ossia la che Hegel individua, è la storia critica, padre Roberto Busa e in occasione
considerazione pensante della storia, quella che si sofferma a fare una storia della dell’inaugurazione della Scuola di Les-
che mostra la razionalità presente nella storia, riflettendo sulle categorie storio- sicografia ed Ermeneutica presso la
storia. Alla critica mossa a Hegel di voler grafiche e sui modi in cui si applicano al Pontificia Università Gregoriana di
giustificare anche il male nella storia con dato. Ultima specie di storia riflettente è Roma, si è tenuto a Roma il 17 e 18
la frase: «Tutto ciò che è razionale è reale, la storia speciale, ossia la storia di un marzo 1994 un convegno dal titolo:
e tutto ciò che è reale è razionale», Giro- determinato settore o aspetto della vita “COMPUTER , PAROLA, PENSIERO”. Al con-
lamo Cotroneo obietta che Hegel, nel- di un popolo, che pur non investendo vegno hanno partecipato: Carlo Hu-
l’aggiunta del 1827 alla seconda edizione l’universale in sé, pure si occupa di un ber, Georges Cottier, Jacqueline Ha-
dell’Enciclopedia delle scienze filosofi- determinato universale, occupandosi messe, Ugo Berni Canani, Luigi Dad-
che, spiega che con reale si deve intendere delle manifestazioni dello spirito ogget- da, Jacques Berleur e Giorgio Salvini.

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CONVEGNI E SEMINARI

Roberto Busa, padre gesuita, docente di le fonti degli autori medievali è stato af- stituiscono il vertice della piramide.
filosofia all’Università Cattolica di Milano frontato da Enzo Portalupi. Distinguendo Contro ogni tentazione nominalistica, pa-
e fondatore della linguistica computazio- di ogni parola l’appartenenza al discorso dre Busa ribadisce che ogni parola ha un
nale, ha dedicato la vita intera alle ricerche proprio dell’autore, alla citazione letterale significato primo, che poi si allarga in cer-
nel campo dell’informatica applicata alle o al senso, oppure l’ubicazione, l’Index chi concentrici, un po’ come se fosse il
discipline umanistiche. Precursore del Thomisticus è uno strumento valido per vertice di un cono. Capire bene il senso di
“Computer in humanities”, ha aperto la determinare almeno sommariamente le fon- una parola è fondamentale non solo per
strada all’impiego dell’automazione in lin- ti esplicite ed implicite di Tommaso. Il interpretare e tradurre correttamente un
guistica ancora nel 1946, quando i calcola- problema maggiore rimane sempre quello testo, specialmente se molto distante cro-
tori erano appena al loro nascere. A lui si delle citazioni implicite e a senso, per il nologicamente e culturalmente da noi, ma
deve la realizzazione del monumentale In- riconoscimento delle quali si richiedereb- anche per penetrare davvero nei concetti e
dex Thomisticus, ovvero la computerizza- be un particolare software in grado di con- nel pensiero di un autore. Ad esempio,
zione di tutte le opere di San Tommaso, frontare le somiglianze fra testi. alcuni ipotizzavano che “comunicare” per
stampata in 56 grossi volumi, compren- Tra le elaborazioni elettroniche di testi Tommaso significasse fondamentalmente
denti gli indici lessicali e statistici e la medievali presentate al convegno, Riccar- “far sapere”; oppure, in altri casi, “dare” o
concordanza per forme e lemmi dei testi. do Quinto ha realizzato un data-base elet- “donare”. Ebbene, analizzando sistemati-
In apertura del convegno, padre Busa ha tronico del catalogo delle questioni teolo- camente a computer tutte le volte che Tom-
presentato gli ultimi risultati della sua plu- giche di Stefano Langton: l’uso di partico- maso usa il verbo “comunicare”, è stato
riennale attività di ricerca computerizzata lari codici facilita in questo caso la catalo- possibile definirne in maniera davvero in-
sul lessico di San Tommaso (il che ha gazione e il riordino delle questioni. Don duttiva il significato, smentendo quelle ipo-
permesso ad esempio di smentire la pretesa Tiziano Sterli ha presentato un progetto di tesi iniziali, che in realtà proiettavano su
“barbarità” del latino di Tommaso), indi- correzione, aggiornamento ed elaborazio- Tommaso le nostre moderne precompren-
cando il progetto di un Lessico biculturale, ne elettronica della Tabula Aurea di Pietro sioni. Così troviamo in Tommaso afferma-
che traduca cioè il vocabolario di Tomma- da Bergamo, il celebre indice delle opere zioni interessantissime: ad esempio, che
so non solo nelle principali lingue di oggi, di Tommaso elaborato nel Quattrocento, «l’uomo e l’asino comunicano l’animalità»
ma soprattutto nella cultura odierna. Infi- che, a differenza dell’Index Thomisticus, è - e in questo caso “comunicare” evidente-
ne, padre Busa ha accennato ai risultati di concettuale e selettivo, il che ne fa uno mente significa “avere in comune”; oppure
due sue ultime ricerche lessicologiche: in strumento di uso immediato, complemen- che «chi dà qualcosa la perde, ma chi comu-
primo luogo la classificazione delle parole tare all’Index. nica qualcosa la mantiene» - e in questo caso
di Tommaso secondo il loro “tipo e grado Nell’ambito, infine, dell’informatica testua- “comunicare” vuol dire “rendere comune”,
di semanticità” (ad esempio, parole “deit- le vera e propria, Franco Antonacci ha o anche “mettere in comune”. A.Di M.
tiche”, nomi propri di individui, parole che annunciato, tra le nuove realizzazioni, la
si riferiscono ad oggetti comuni, azioni o possibilità di realizzare informaticamente L’impresa dell’informatizzazione dell’ope-
aspetti degli oggetti, parole che esprimono un breve estratto significativo di un testo ra di San Tommaso è iniziata più di qua-
concetti astratti e realtà spirituali...); e in esteso. Anna Labella ha presentato invece rant’anni fa. Padre Busa ottenne allora di
secondo luogo l’analisi della loro “struttu- i primi risultati ottenuti da un gruppo di poter accedere all’elaboratore della prima
ra morfotematica” (ad esempio: “incom- lavoro interdisciplinare per l’analisi e la generazione IBM e di poterlo usare per
municabilis” = “-in-” + “_commun-” + “- generazione del testo musicale. A titolo di studiare il linguaggio di San Tommaso. Da
ic-” + “-a-” + “-bil-” + “-is”), per cui i quasi esempio: le diverse “follie di Spagna” com- quel 1949, non c’è stata generazione di
undici milioni di parole dell’Index Thomi- poste nel Cinque e Seicento possono essere supporto informatico al quale padre Busa
sticus possono essere ricondotti a poche considerate come derivate da un unico non abbia sottoposto la sua opera. Su que-
centinaia di segmenti originari. motivo fondamentale (che si comporta sta impresa Eddy Carli ha intervistato
Parlando da scienziato, Giorgio Salvini ha come assioma). padre Roberto Busa.
rilevato come il pregio maggiore dell’ope-
ra di padre Busa sia stato quello di attualiz- Consulente del governo tunisino per la Padre Busa, da cosa è nato il suo interesse
zare l’opera di San Tommaso: l’analisi Concordanza del Corano e di quello norve- per l’informatica? Che cosa l’ha spinta,
lessicale e la corretta traduzione di alcuni gese per il regesto della letteratura orale del Lei filosofo e teologo, ad occuparsi di
termini “scientifici” adoperati da Tomma- popolo esquimese, Roberto Busa è l’auto- computer?
so ce lo presentano infatti molto vicino a re della Thomae Aquinatis Opera Omnia L’interesse è sorto innanzitutto da un’esi-
noi e attuale. Entrando invece nello speci- cum Hypertestibus, l’ipertesto su CD-rom genza di carattere pratico e strumentale,
fico della ricerca filologica, Alberto Bar- in cui è stato riversato l’Index Thomisticus, legato al lavoro di verifica puntuale e inte-
tòla ha esaminato i lemmi integumentum e il censimento lessicologico dell’intera opera grale del lessico di San Tommaso. La logi-
involucrum (in connessione a fabula) nella di San Tommaso: settantamila pagine, ol- ca del computer è la stessa dei censimenti e
tradizione latina medievale, e in particolare tre dieci milioni di voci, assemblate in 56 della statistica e quindi si dimostrava per-
in Alano di Lilla. Grazie al CD-ROM dei volumi che contengono più di venti milioni fettamente funzionale alle nostre esigenze.
Padri latini, elaborato dal CETEDOC di di righe. La grandezza dell’impresa di pa- Nel campo della filologia, prima della na-
Lovanio, è possibile osservare come que- dre Busa sta nell’aver computerizzato quan- scita dei calcolatori, bisognava acconten-
ste parole (a prima vista poco rilevanti) tità enormi di testo in maniera intelligente, tarsi di campionature; oggi il computer
esprimano l’atteggiamento dei cristiani nei fornendo cioè al computer quelle informa- permette censimenti integrali non solo di
confronti della cultura e della poesia paga- zioni linguistiche, che nella lettura dei testi parole, ma di caratteri, interpunzioni e di
na, bella di fuori, ma povera dentro, a vengono presupposte. Con l’aiuto del com- qualsiasi altro segno e delle loro distribu-
differenza della Scrittura, che disadorna puter, padre Busa ha “lemmatizzato” e “seg- zioni combinatorie. Potrei, ad esempio,
esteriormente è però interiormente dolce. mentato” tutte le parole presenti nelle ope- sapere quante volte tra le 230.000 parole
Alla ricerca lessicale e dottrinale su com- re di Tommaso (e di qualche altro autore che compongono i Promessi Sposi sono
munico, communicatio e gli altri lemmi medievale). Da una base di dieci milioni e presenti voci con due “zz” consecutive,
della famiglia in Tommaso, Andrea Di mezzo di parole, riconducibili a circa cen- come gazza, mazza, tazza. Il computer esi-
Maio ha affidato il compito di illustrare il tocinquantamila forme diverse, è stato pos- ge e permette un approfondimento delle
metodo e il procedimento della lessicogra- sibile risalire a soli ventimila lemmi, che a conoscenze linguistiche, grammaticali e
fia filosofica computerizzata. loro volta si riducono a poche centinaia di discorsive, ossia una nuova filologia, fino-
Il grosso problema della ricostruzione del- segmenti elementari ed originari, che co- ra impensabile; quindi un utilizzo intelli-

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CONVEGNI E SEMINARI

San Tommaso d’Acquino

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CONVEGNI E SEMINARI

gente della macchina non deve limitarsi a ne di cervelli e menti fantascientifici. Par- guità teorica e problematica della filosofia
velocizzare le operazioni, ma portare ad to semplicemente dal rilievo che il rappor- napoletana con lo storicismo tedesco. A
approfondire ed estendere metodi e cono- to uomo-macchina è il rapporto autore- sua volta Franco Bianco, nel puntualizza-
scenze; non diminuisce la quantità di lavo- opera: la macchina è espressione dell’uo- re questo aspetto comune, ha fatto riferi-
ro umano, ma lo esalta. mo. L’autore è quello a cui è venuta l’idea mento alla tradizione napoletana da Vico a
Se da un lato il mio rapporto con le macchi- nella sua mente; tale idea viene poi svilup- Croce, sino alla riflessione contemporanea
ne è strumentale, vi è tuttavia un legame pata passando dalla prima intuizione ma- di Piovani. Proprio a quest’ultimo, ha os-
profondo con la filosofia. Il punto di con- croscopica all’analisi dettagliata di tutti i servato Bianco, è fedele Giuseppe Cantil-
tatto è questo: se per filosofia intendiamo suoi componenti e passaggi esecutivi. Nel lo, che nel suo L’eccedenza del passato
l’andare a fondo delle radici del pensare, caso dell’intelligenza artificiale, per dele- sperimenta il tentativo di raccordare i temi
per conoscere come pensiamo dobbiamo gare alla macchina una parte delle proprie della riflessione storicista a Jaspers e al-
analizzare come parliamo, perché nessuna funzioni, l’uomo deve prima di tutto cono- l’Exsistenz-philosophie attraverso la figu-
scienza può essere fondata sull’introspe- scere come esegue queste sue proprie fun- ra di Ernst Troeltsch.
zione personale individuale, ma va fondata zioni; le deve analizzare passo passo, for- La problematicità dello storicismo, il suo
su una introspezione sociale, collettiva, malizzarle in algoritmi per computer e valore critico non conclusivo è del resto il
controllabile. Questo significa che per stu- quindi “bytizzarle”. Ossia, per far funzio- nucleo fondamentale anche della lettura di
diare il pensiero bisogna studiare il lin- nare il computer in modo veramente intel- Giuseppe Cacciatore, che in Storicismo
guaggio nella comunicazione sociale: in ligente, l’uomo deve prima conoscere se problematico e metodo critico, pone l’ac-
questo il computer è uno strumento fonda- stesso. Io personalmente considero questa cento sull’inesauribilità della vita, sull’ul-
mentale, poiché consente di investire le parte dell’informatica, l’intelligenza arti- tima incompresibilità della stessa, deline-
energie intellettuali in operazioni sofistica- ficiale, un nuovo settore di interiorità e di ando così un panorama aporetico della ri-
te, a livello decisionale. umanesimo: è l’uomo che mette in pratica cerca. Lo studio di Cacciatore intende dare
Il rapporto con il calcolatore implica poi il ciò che era scritto sul tempio di Delfi, concreta oggettivazione teorica a quel la-
rapporto con la matematica, con il numero, «Conosci te stesso!». Riguardo all’Intelli- voro di «ripensamento della Weltanschau-
da sempre elemento essenziale della realtà. genza artificiale, il problema è solamente ung storicistica in chiave critico-proble-
Il riassunto della teologia trinitaria cattoli- un problema di uso delle parole: intenzio- matica» che «pur (...) senza altisonanti
ca si riassume in questi cinque numeri: 1. nalità, coscienza, interiorità sono termini movenze, ha segnato un momento non se-
natura; 2. generationes (o processiones); che si equivalgono, e riferirli alla macchi- condario della cultura filosofica e storio-
3. personae; 4. relationes; 5. notiones. na è semplicemente assurdo. Sono caratte- grafica di questa seconda metà di secolo e
ristiche umane; e porre la questione di che ha trovato a Napoli e nella sua facoltà
Gran parte del Suo lavoro di ricerca è un’intelligenza originaria del calcolatore filosofica il maggior punto di irradiamento
incentrato sulle concordanze linguistiche. non ha senso; sarebbe come dire che un e radicamento». S’intende quello storici-
La Sua vastissima catalogazione del lessi- figlio mette al mondo il proprio padre. La smo «nato dal tronco del cosiddetto kanti-
co di San Tommaso è basata sulle concor- macchina è opera dell’uomo per definizio- smo “eterodosso”, forgiatosi nell’antropo-
danze. Ci può dire di che cosa si tratta? ne; ciò che non è opera dell’uomo sono i logia storica di Humboldt e nell’etica er-
Noi parliamo prima con frasi, che con pa- segni dell’uomo. Proprio perché è un’ope- meneutica di Schleiermacher, sviluppato-
role; l’unità elementare del discorso è la ra umana altamente sofisticata, il calcola- si nella filosofia e gnoseologia diltheyana
frase e non la singola parola. Le parole tore, per essere ottimizzato nelle sue fun- delle scienze dello spirito, autocriticamen-
assumono vari significati o livelli di signi- zioni, richiede una conoscenza adeguata. te ripensato e riformulato nella “logica
ficato a seconda della frase. Se io dico: «La Più la macchina è sofisticata, maggiori materiale della storia” di Troeltsch» così
vecchia porta», non so ancora se intendo il sono le conoscenze di cui dobbiamo di- come nella filosofia cassireriana delle for-
vecchio uscio o invece che la vecchierella sporre. Sembra che i computer facciano me simbolico-culturali.
arreca. Se aggiungo: «La vecchia porta di tutto da soli; ma è affatto diverso. E’ appunto questa «grande costellazione di
casa»; oppure, «La vecchia porta in casa le filosofi storici e filologi che costituisce lo
bottiglie del latte» il significato muta com- scenario entro cui si definiscono le linee
pletamente. Ogni parola singola acquista storiche e le coordinate teoretiche di quello
significati diversi se inserita in una frase. che...Pietro Piovani prima e Fulvio Tessi-
La concordanza è una parola che ha vari Interpretazioni dello storicismo tore poi hanno chiamato “storicismo criti-
significati: in grammatica è la concordanza co-problematico”».
dei generi delle persone; in filologia è un Definire criticamente oggetto e me- Il termine di storicismo critico-problemati-
documento di studio. Per esempio, nella todologia dello storicismo, indivi- co intende caratterizzare ad un tempo la
Divina Commedia posso dare di ogni di- duandone le intersezioni teoriche con sostanza storico-problematica ed il metodo
versa parola, uno dopo l’altro, tutti i versi altre regioni filosofiche, è stato il tema critico-conoscitivo di quella opzione teori-
che concordano nel contenerla: ogni verso di un incontro, presieduto da Hans ca che si è venuta in questi anni configuran-
rappresenta un abito diverso della parola. Georg Gadamer, svoltosi a Napoli il do come il lavoro filosofico-storiografico
Le concordanze hanno cominciato ad esse- 22 febbraio 1994 nella sede dell’Istitu- peculiare di quella dimensione dello stori-
re eseguite su schede, ancor prima dell’in- to Italiano per gli Studi Filosofici con cismo che «considera il mondo storico del-
venzione della stampa, e richiedevano anni la partecipazione di Franco Bianco, l’uomo in una direzione antimetafisica e
di lavoro paziente. Oggi, con il computer, Aldo Masullo, Giuliano Marini, Fulvio antiontologica che pone al centro i temi del
sono “relativamente” facili, sicuramente Tessitore. Occasione dell’incontro è linguaggio, della comprensione, della cul-
più veloci, ma non meno complesse. stata la presentazione di due recenti tura», e dunque trova il suo centro propul-
studi: STORICISMO PROBLEMATICO E METO - sore più proprio nel ripensamento tanto
Qual è la Sua posizione riguardo all’at- DO CRITICO (Guida Editore, Napoli 1993), della costitutiva finitezza dell’esistenza sto-
tuale dibattito sull’intelligenza artifi- di Giuseppe Cacciatore, e L’ECCEDENZA rica e delle forme della sua autocompren-
ciale? Che cosa ne pensa dei tentativi di DEL PASSATO. PER UNO STORICISMO ESI- sione, quanto di quella della prassi umana e
creare macchine capaci di pensare, di STENZIALE (Morano, Napoli 1993), di del suo tentativo di autodestinazione etica.
avere coscienza e sentimenti? Giuseppe Cantillo. Sulla centralità del tema diltheyano del-
Sono un entusiasta dell’Intelligenza artifi- l’Erlebnis nello studio di Cacciatore è in-
ciale; intesa però come settore specifico Introducendo alla discussione, Hans tervenuto Giuliano Narini, che ha puntua-
dell’informatica e non come progettazio- Georg Gadamer ha sottolineato la conti- lizzato come, tra Hegel e Bloch, proprio

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CONVEGNI E SEMINARI

Dilthey rappresenti la prospettiva teorica Introducendo il dibattito, Mario Vegetti figurazione di mondo”, quanto nella forza
della conciliazione fra forme e vita. Nello ha attribuito all’opera di Fulvio Papi ca- con la quale un pensiero “ben costruito”
scritto di Cantillo, invece, l’attenzione è ratteristiche di “levità”, “chiarezza” e “se- penetra nel mondo configurato. E’ a que-
centrata intorno al tema dell’Erleben reli- verità”, individuando nell’opera due linee sto punto, ha sostenuto Papi, che entra in
gioso, che diventa il presupposto teorico tematiche. La prima riguarda il carattere gioco la dimensione di universalità, d’in-
tanto in Schleiermacher, quanto in Troel- “aristocratico” della filosofia: la filosofia teresse “per tutti”, per il mondo, proprio
tsch, per l’elaborazione di una teoria del non è un sapere pubblico; non è sottoposta dell’esercizio filosofico, laddove il carat-
comprendere storico. al senso comune, né consiste in una pratica tere di esercizio della filosofia non è un
Richiamandosi al pensiero di Cantimori, accessibile a tutti. Secondo Vegetti, nella dono, bensì una conquista, cioè una prassi.
Aldo Masullo ha sottolineato la “laicità” visione della filosofia proposta da Papi, In virtù di questo aspetto, il filosofo ha con
delle opere di Cacciatore e Cantillo. E se in due sono gli elementi richiesti: quello “pla- la filosofia un impegno e una responsabi-
Cacciatore la questione dell’intersoggetti- tonico”, cioè il desiderio e la passione per lità, consistenti nel patto contratto con
vità e dello scambio - anche linguistico - è il sapere, e quello “aristotelico”, cioè la l’oggetto della sua attività. Per questo la
fondamentale per delineare pure la sintesi dedizione al “mestiere” della filosofia. Ciò filosofia si definisce «come l’incontro di
dell’individualità vivente nella storia e di che separa la gran parte degli uomini dalla due esigenze, una che nasce da un partico-
quella che invece “comprende” l’accaduto, filosofia è un ostacolo di natura morale; lare “desiderio”, la seconda che appartiene
in Cantillo l’analisi troeltscheana della di- che può estrinsecarsi, a livello di tratto alla chiamata che compie l’oggetto filoso-
mensione religiosa tende a mostrare l’in- caratteriale dominante nell’individuo, fico nei nostri confronti».
completezza dell’esperienza umana, che, come sicurezza e fiducia nell’esistente, Ma dove s’incontra l’oggetto filosofico -
naturalmente, tende al trascendimento. Can- come ricerca dell’utile immediato, ma an- si è chiesto Papi? In primo luogo sui testi:
tillo, ha poi puntualizzato Masullo, indivi- che, all’opposto, come debolezza psicolo- non esiste comprensione filosofica che
dua nell’eccedenza del passato propria del- gica, incapacità di sopportare e padroneg- non sia comprensione di testi. La questio-
l’analisi storicista il punto di ulteriorità giare contraddizioni e asperità del reale. A ne della “difficoltà” della scrittura filoso-
della dimensione umana rispetto al tentati- questi tratti vengono fatti corrispondere fica va collocata nella sua giusta prospet-
vo teorico di “comprensione”: la consape- dei tipi antropologici, che hanno in comu- tiva: quella di un lessico specializzato, che
volezza del limite entro il quale mi muovo ne tra loro la mancanza di ciò che vien è però indispensabile, stante la specificità
lascia intravedere l’esistenza di qualcosa sempre richiesto per l’esercizio della filo- delle questioni affrontate. Ogni domanda
che è Altro-da-me. sofia: il senso di incompiutezza della pro- filosofica sorge, infatti, da un desiderio
In questa dimensione interpretativa, che pria esperienza di vita. esistenziale, ma non tutti i bisogni esisten-
dichiara la sua stretta filiazione della tema- Una seconda tematica, presente nel testo ziali danno luogo a domande filosofiche.
tica dell’Exsistenz-philosophie, si colloca, di Papi, ha proseguito Vegetti, riguarda la Proprio per questo il lessico specializzato
d’altra parte, lo studio di Francesco Mia- questione dell’utilità della filosofia, che la si rivela anche come la strada più econo-
no, Etica e Storia in Karl Jaspers (Loffre- filosofia rovescia nella domanda su ciò mica per giungere alla comprensione del
do, Napoli 1993), che trae dalla lezione di che è veramente utile, sui fini dell’esisten- problema in gioco, che in filosofia si espri-
Cantillo i termini per sviluppare un’analisi za e, conseguentemente, su ciò che si ritie- me comunemente attraverso la concettua-
del pensiero di Jaspers, nella prospettiva ne essenziale per un’esistenza compiuta- lizzazione. E’ vero, infatti, che esistono
del rapporto tra il singolo e la multiforme mente umana. I tipi psicologici che mo- testi filosofici in cui il legame tra problema
fenomenologia delle situazioni che fanno strano la loro inadeguatezza a porre la e concetto, “il lavoro del concetto”, risulta
la storia. Nel progetto di un’etica che si domanda filosofica pervengono in questo meno evidente; anche se dal punto di vista
amplii in storia, come insegnava Droysen, caso a una risposta che, per motivi diffe- di un “apprendistato filosofico”, ha osser-
Miano vede dunque il luogo di convergen- renti, conclude a un’inutilità della filoso- vato Papi, è tuttavia preferibile avviare la
za fra l’ipotesi “semplicemente” storicista fia nel risolvere i “veri problemi della propria formazione su quei testi nei quali il
e quella esistenzialista. vita”; caratteristica comune di questi tipi concetto assume in modo più palese il
Nel suo intervento, Fulvio Tessitore, pur consiste, infatti, nel manifestarsi in atteg- proprio compito ostensivo nei confronti
manifestando il suo consenso riguardo al- giamenti immediatistici, spontanei, “natu- del problema, dando luogo a una configu-
l’esercizio critico affrontato dalle opere di rali” nei confronti dell’esistente, laddove razione testuale, che ne mostri le possibili
Cacciatore e Cantillo, ha tuttavia espresso la filosofia nasce proprio dallo spaesa- articolazioni. Nell’avvicinamento al pro-
un lieve dissenso riguardo alle proposte mento nei confronti di esso, ed è finalizza- blema, attraverso l’esibizione operata dal
interpretative dei due autori, sottolinean- ta a una ricostruzione del senso dell’esi- concetto, cioè nell’incontro col testo, si fa
do come lo storicismo non sia solo meto- stenza. Per Papi, ha rilevato Vegetti, l’eser- esperienza del confronto con un’alterità,
do, ma anche congedo da ogni metafisica cizio filosofico è dunque “necessario”, in che si riconosce come identità con sé nel
dell’ontologia. M.P.R. quanto “moralmente” cogente. Tuttavia, divenire della pratica di comprensione del
l’universalizzazione che questa afferma- problema. In questo esercizio filosofico,
zione comporta, sembra generare un’apo- ha ricordato Papi, il carattere necessitante,
rìa: anche se la filosofia non è “da tutti”, quasi costrittivo, della filosofia viene rea-
essa tende a una dimensione intersoggetti- lizzato anche attraverso il confronto con i
Capire la filosofia va, rivendica a sé una validità “per tutti”. “compagni di strada”, colleghi e allievi.
E’ la filosofia stessa, ha ribattuto Fulvio Intervenendo nel dibattito, Silvia Vegetti
Nel mese di marzo 1994, si è svolto alla Papi, a esplicitare il fatto di non essere “da Finzi ha richiamato il parallelismo, istitu-
Casa della Cultura di Milano un dialo- tutti”. La “severità” della filosofia, il suo ito da Freud, tra le domande del bambino
go tra Mario Vegetti e Fulvio Papi, in carattere aristocratico, non pertengono a e quelle della filosofia. Almeno in via
occasione della presentazione del vo- una decisione del filosofo, né del critico, iniziale, la filosofia nasce come “da tutti”;
lume: CAPIRE LA FILOSOFIA (Ibis, Milano bensì risiedono nella “cosa stessa”: è la sorge quindi il sospetto, nel passaggio da
1994). Quest’opera recente di Fulvio filosofia a punire, inesorabilmente, atteg- una filosofia “da tutti” a una filosofia “per
Papi ci propone una riflessione sull’es- giamenti narcisistici, o di debolezza, nei tutti”, del “sequestro” della riflessione fi-
senza della pratica filosofica, sulle sue confronti dell’esistente, e a richiedere de- losofica da parte di coloro che la praticano
modalità di accesso, nella forma di dizione. Il carattere moralmente necessi- come mestiere.
un’articolata esemplificazione della tante, richiamato da Vegetti, consiste, se- Citando, ma non sottoscrivendo, una pos-
pratica medesima, di una vera e pro- condo Papi, tanto nella capacità di autoor- sibile risposta rousseauiana (per cui sareb-
pria messa in opera del “fare filosofia”. ganizzazione del pensiero in quanto “con- be la società, e non i filosofi, a far perdere,

65
CONVEGNI E SEMINARI

nella maggior parte degli uomini, il carat- (“Foucault e il pensiero maledetto: Nietz- viene mutato attraverso il suo inquadra-
tere originariamente filosofico delle loro sche, Bataille, Blanchot”) ha invece inda- mento in un orizzonte diverso da quello di
domande esistenziali), Papi si è detto con- gato l’eredità nietzscheana presente in partenza. Ciò fa però emergere il problema
vinto che la questione non si ponga assolu- Foucault, che fondamentalmente cerca in di interpretare la nozione di “campo se-
tamente su questo piano. Almeno da Kant Nietzsche quegli elementi per liberare il mantico” in prospettiva storica, non stori-
in poi, ogni domanda filosofica subisce dibattito filosofico dalle impasses nelle cista, evitando di considerare le trasforma-
infatti un raddoppiamento della domanda quali lo avevano gettato, alla fine degli zioni epistemiche alla stregua di evoluzio-
medesima con il suo senso, il suo telos; ciò anni Settanta, le polemiche fra marxismo, ni della concettualizzazione. Emerge qui,
esclude, in via di principio, il carattere strutturalismo e psicanalisi. Secondo Re- ha sostenuto nel suo intervento Adelino
immediato, “naturale”, delle questioni fi- vel, l’eredità nietzscheana in Foucault va Zanini, la questione della rappresentazio-
losofiche, che pertiene invece alle doman- cercata anzitutto nella polemica contro lo ne. Il rifiuto della concettualizzazione
de dei bambini. Per questo effetto di rad- hegelismo, da un lato, e in quella contro la dell’episteme (in quanto l’episteme rap-
doppiamento, in cui si genera il problema fenomenologia di Sartre e Merleau-Ponty presenta la condizione di possibilità della
del senso, in ciascuna domanda filosofica dall’altro. Influssi di una tale eredità si concettualizzazione), nonché il tentativo
vive - caso unico fra i saperi umani - la possono rintracciare nel rifiuto di una ve- per una caratterizzazione non riflessivisti-
filosofia nella sua interezza: in ogni pro- rità sostanzialistica e astorica del soggetto ca del concetto, e non storicista del trapas-
blema la filosofia si mette in gioco nella e nell’interesse per la corporeità. In so da una forma di episteme all’altra, rin-
sua totalità. F.C. Foucault, la lettura di Nietzsche, di Blan- viano, entrambi, alla medesima questione,
chot e di Bataille interagiscono sulla quella relativa a una caratterizzazione “ori-
questione della trasgressione: l’origina- ginaria” della rappresentazione, che non
lità dell’impostazione foucaultiana con- va però confusa con la ricerca dell’origine:
siste nell’aver saputo mettere in luce, la specificità del sapere epistemico, e quindi
Foucault: archeologia dei saperi nello stesso tempo, in che misura ogni anche del trapasso da un’episteme all’al-
trasgressione nasca dal limite della si- tra, consiste, infatti, nel suo carattere ge-
Nel mese di novembre 1993 si è tenu- tuazione che essa denuncia, e come essa nealogico, in quanto differenziato da quel-
to, presso l’Istituto Filosofico “Aloi- possa emanciparsi dalla denuncia, e dal- lo di originarietà.
sianum” di Gallarate, un seminario la situazione medesima. Giorgio Patrizi (“Forma letteraria e sog-
dedicato a Michel Foucault, organiz- Il corso di lezioni foucaultiane dedicate gettività”) è intervenuto in merito al ruolo
zato e diretto da Ubaldo Fadini e Ade- all’assolutismo è stato il tema della rela- del soggetto nel contesto della creazione
lino Zanini, sul tema: “ARCHEOLOGIA DEI zione di Valerio Marchetti (“L’educa- letteraria. Foucault decostruisce l’autore
SAPERI. PRODUZIONE DI SOGGETTIVITÀ E FOR- zione del principe di Borgogna: la guerra in quanto soggetto, per leggerlo come ef-
ME DI RAZIONALITÀ”, che ha inteso attra- delle razze”), che ha rilevato come Foucault fetto di pratiche di legittimazione. Il filone
versare le diverse prospettive dell’uni- insista su due punti: la natura del sapere della cultura letteraria francese, che forni-
verso foucaultiano. del Principe (il principe di Borgogna, ni- sce a Foucault gli strumenti per la sua
pote di Luigi XIV ed erede al trono, era il analisi, si riassume nella figura di Mauri-
La relazione di Chiara Di Marco (“Di- capo dell’opposizione aristocratica feuda- ce Blanchot, che coniuga lo heideggeri-
scontinuità storiche e decentramento del lista all’assolutismo regio), e la denigra- smo con la cultura ebraica nel tentativo,
soggetto. La piega del fuori”) si è incentra- zione della guerra, parallelamente all’esal- analogo a quello intrapreso da Levinas, di
ta sul rapporto fra l’uomo e l’umano, ov- tazione della rivoluzione da parte del pro- uscire dall’ontologizzazione attraverso il
vero sull’ “antiumanesimo” foucaultiano. letariato. Secondo Foucault, relativamen- continuo rinvio all’ “altro”. Si tratta, attra-
La decostruzione del soggetto, operata dalla te al complesso della realtà sociale ed verso il pensiero del “di fuori”, di sottrarre
genealogia, si orienta in Michel Foucault economica sul quale si esercita la propria il soggetto a ogni possibile “ontologia del-
verso la domanda su come gli uomini sovranità, il principe, ovvero il potere po- l’origine”. Intervenendo sulla questione,
siano diventati soggetti e, ancor più, su litico, non sa nulla di più di ciò che il Ubaldo Fadini ha ripreso e connesso il
come si sia passati dal soggetto all’indivi- proprio apparato amministrativo gli indi- pensiero del “di fuori”, il tema del rifiuto
duo. Secondo Di Marco, l’oltrepassamen- ca. In queste condizioni, per l’opposizione della nozione di “origine” e la polemica
to dell’individualità si profila, in Foucault, risulta necessario colpire non il potere contro la “profondità”. Il pensiero del-
come una pratica di liberazione del sog- politico, bensì influire sul potere (e sul l’esodo, nel suo connettersi inscindibil-
getto: l’ “ontologia”, alla quale in questo sapere) degli intendenti. Sempre in riferi- mente, come pensiero del “di fuori”, allo
modo si pone capo, rinuncia alla questione mento alle lezioni foucaltiane, Mauro sguardo “di dentro”, mette in discussione
veritativa, per sostituirla con quella relati- Bertani (“Sul liberalismo”) ha invece ri- la nozione di origine, che si accosta ri-
va alle pratiche di costruzione del Sé. L’ levato che il liberalismo appare in Foucault schiosamente all’ipostatizzazione di un
“analitica della finitudine”, che emerge come un insieme di prassi, un modello di momento storico determinato. La rivendi-
dalla trattazione foucaultiana, fa perno su razionalità. La sua ratio governamentale cazione del metodo genealogico rappre-
ciò che si trova “nel cuore stesso dell’em- rappresenta uno strumento, che si evolve, senta in Foucault il rifiuto di un’imposta-
piricità”: il corpo. però, in criterio: la giurisprudenza rimuo- zione siffatta, e si connette alla polemica
Sulla base della controversia tra Derrida e ve il diritto. Nelle analisi foucaultiane, contro la profondità, in quanto rivendica
Foucault, Claudia Dovolich (“Il dibattito l’elemento principale del progetto di go- l’affrancamento dall’obbligo di cercare,
fra Derrida e Foucault sulla funzione epi- verno del liberalismo è, in realtà, lo stru- in un “al di là” di stampo metafisico, il
stemologica della follia”) si è occupata mento repressivo. fondamento dell’ “al di qua”.
della datazione di istituzione ed esclusio- Alla questione del rapporto fra sapere del- Nel suo intervento, Tiziana Villani (“Il
ne della follia da parte della ragione. Porsi la genealogia e genealogia del sapere si è problema della cura: percorsi di verità e
la domanda sul “quando” dell’istituirsi rivolto Mario Piccinini (“Il logos dell’ar- strategie di potere”) ha preso le mosse
della categoria della follia, nonché della ché: genealogia e concetto. A proposito de dall’approccio metodologico di Foucault
costruzione, logica e materiale, dei recinti Les mots et les choses”). Relativamente nei confronti del rapporto tra soggetto e
per circoscriverla, significa porsi la do- alla questione del sapere, in Foucault il oggetto. Lo spazio della realtà si configu-
manda sul cadere o meno nella storia del problema dell’episteme impone di perve- ra, nella prospettiva foucaultiana, come un
suo inizio; ovvero, sul darsi o meno, nel nire a una considerazione non riflessivisti- reticolo di relazioni che estrinsecano la
passato, di un periodo in cui tale istituzio- ca, bensì strutturale del concetto. In tal manifestazione del potere, rivelando la
ne non esisteva ancora. Judith Revel senso, il campo semantico del concetto sua pervasività, il suo articolarsi in una

66
CONVEGNI E SEMINARI

Michel Foucault

“microfisica”. A partire da questo quadro possibile dal corpo, quel neutro che costi- caminosità, che deve essere salvato dal
generale, l’approccio di Foucault al pro- tuisce il medium della cura. piccolo gruppo degli eletti, dei puri. Il
blema della “cura” rivela la sua autonomia Situare la riflessione foucaultiana nel con- secondo atteggiamento, che Dalla Vigna
e la sua specificità nei confronti, per esem- testo di alcune tendenze del pensiero con- definisce “neocinico”, dichiara invece l’im-
pio, di quello di Heidegger, realizzandosi temporaneo è stato l’intento di Pierre Dalla potenza del pensiero e l’accettazione del-
nel legame con la pratica dell’ascetismo e Vigna (“L’elemento sfuggente: poteri e l’esistente così come esso si presenta.
con le sue valenze politiche, attraverso strategie in Foucault”). Secondo Dalla Vi- Contro l’uno e contro l’altro atteggiamen-
l’ascolto dell’oracolo. La pratica ascetica gna, esistono due atteggiamenti, che per- to, la foucaultiana “microfisica del pote-
si colloca in una dimensione sapienzale e mettono di misurare il valore della teoria re”, che sottolinea il carattere diffuso e
rappresenta la messa in pratica dell’ascol- foucaultiana del potere. Il primo è quello pervasivo di quest’ultimo, comporta la
to come forma di pietas, come “prendersi “neognostico”, caratterizzato da una vi- possibilità e la necessità di un’opposizio-
cura” dell’altro. Con un esplicito richiamo sione del mondo, con ascendenze nietz- ne radicale all’esistente, che non ha come
a Merleau-Ponty, questa pratica è resa scheane, come luogo della compiuta pec- obiettivo nessun potere centralizzato. F.C.

67
CALENDARIO

La Fondazione Collegio San Carlo ha Grimaldi: “Le principe d’inquiétude”;


organizzato a Modena dal 15 al 21
settembre 1994 il Quarto Corso di
CALENDARIO X. Tilliette: “La douleur du fini dans
l’idéalisme allemande”. 21 ottobre,
Studi Superiori su: Rappresentazio- E. Moutsopoulos: “La liberté imma-
ni sociali e identità nella teoria nence de la transcendance”; L. Malu-
sociale e psicosociale, tenuto da S. sa: “I ‘ritmi’ della filosofia italiana in
Moscovici e A. Pizzorno. Il 17 settem- Gentile: libertà e religione da Rosmi-
bre 1994, W. Doise è intervenuto sul ni all’hegelismo di Spaventa”; R.
tema: Le rappresentazioni sociali Alvira: “Essenza della filosofia”; A.
dei diritti umani. Il Centro Studi Moscato: “Quando il divino fa tut-
Religiosi della Fondazione San Carlo t’uno con l’umano. Nove critiche su
organizza da ottobre a dicembre 1994 Giovanni Gentile”.
un ciclo di seminari su: Il viaggio di ● Informazioni: Facoltà di Lettere e
Giona. Effetti di senso di una figu- Filosofia dell’Università degli Studi
ra biblica. Questo il calendario degli di Palermo, tel 091/4265595.
incontri: 10 ottobre, P. Lombardini:
“Giona, ovvero la difficoltà dell’esse-
re ebreo. Per un primo approccio al Organizzato dall’Assessorato per le
testo”; 7 novembre, A. Bodrato: “Par- mo, i limiti e la speranza. Interven- the avatars of rationality”; G. Toraldo Risorse Culturali e la Comunicazione
menide e Giona”; 23 novembre, G. gono: 2 ottobre, G. Giorello: “Alla di Francia: “L’età della saturazione”; di Torino, in collaborazione con il
Limetani: “La lettura ebraica di Gio- fine di un Millennio: tra senso e veri- S. Acquavia: “Progettare la felicità: Goethe-Institut di Torino, nei giorni
na”; 5 dicembre, M. Gay: “Il compito tà”; M. Cacciari: “Terzo Millennio: scienze dell’uomo e progetto politi- 21 e 22 ottobre 1994 avrà luogo, nella
di Giona. Una lettura psicoanalitica”; l’Uomo, i Limiti e la Speranza. 3 otto- co”; J. Jacobelli: “La televisione, quinto sala conferenze della Galleria Civica
12 dicembre, M. E. Notari: “Gli effetti bre G. Salvini: “Fame, povertà, guer- cavaliere dell’Apocalisse?”. 6 ottobre, d’Arte Moderna e Contemporanea, il
artistici del libro di Giona”. ra: il contributo della Scienza alla pace G. Basetti-Sani: “Uno sguardo cristia- convegno: Sogno e industria a par-
● Informazioni: Fondazione Colle- - VII Amaldi Conference in Varsa- no sul Corano e il mondo musulma- tire da Walter Benjamin. Qui di
gio San Carlo, via San Carlo 5, 41100 via”; E. Agazzi: “Razionalità scienti- no”; T.Y.S. Lama Gangchen: “Luce seguito i relatori e i temi degli inter-
Modena, tel. 059/222315. fica e significato dell’esistenza”; R. da Oriente”; S. W. Pallavicini: “La venti: 21 ottobre, U. Perone: “Soglie,
Vlad: “La musica tra scienza e umane- conoscenza divina quale scopo del- l’altro mondo a casa propria”; S. Buck-
simo”; G. Coyne: “Quattro tappe prin- l’esistenza umana”; G. Laras: “L’uo- Morss: “La città come mondo di sogno
In occasione del secondo centenario cipali dei rapporti scienza-fede negli mo tra potenza e fragilità”; M. Barbet- industriale e catastrofe naturale: un
della pubblicazione dello scritto di ultimi tre secoli”; E. Severino: “Verità ta: “La scoperta come passione degna testamento benjaminiano”; F. Remot-
Kant: Sulla pace perpetua, la Società e tecnica”; G. Giorello - B. Sassoli: della grandezza dell’uomo”. ti: “Da Walter Benjamin all’antropo-
Italiana di Studi Kantiani ha organiz- “Was ist der Mensch? La domanda ● Informazioni: Amministrazione logia culturale. Uno sguardo a ritroso
zato il 30 settembre 1994, presso la kantiana tra oggettività e soggettivi- Provinciale di Como via Borgo Vico sulla modernità”; L. Burckhardt: “Le
Scuola Normale Superiore di Pisa, il tà”; C. Sini: “L’uomo e la ‘ragione 148, 22100 Como, tel. 031/ 230275; esposizioni, i parchi, l’effimero. La
convegno di studi: Kant politico. Qui destinata’ “; G. Reale: “Sette mali Angelicum Mondo X, p.za S. Angelo fine dell’architettura nell’Ottocento e
di seguito i relatori e i temi di discus- dell’uomo contemporaneo: messaggi 2, 20121 Milano, tel. 02/206366. la sua rinascita nelle follies”; G. Schia-
sione: G. Marini: “Il diritto cosmopo- terapeutici del pensiero dei greci”; M. voni: “Benjamin e la città labirinto.
litico nel progetto kantiano per la pace Mamiani: “Newton e l’Apocalisse: Forme di una `infanzia berlinese’”; 22
perpetua con particolare riferimento al certezza ermeneutica e metodo scien- In occasione della pubblicazione del ottobre, N. Zapponi: “I refrattari alla
secondo articolo definitivo”; M. Mori: tifico”. 4 ottobre: R. Dulbecco: “Ruo- libro di Enzo Paci: Ingens Sylva (Bom- modernità: Cesare Lombroso e Walter
“Pace perpetua e pluralità degli stati in lo dei geni e dell’ambiente nel deter- piani, Milano 1994), il giorno 18 ot- Benjamin”; A. Romano: “Il flâneur
Kant”; C. Cesa: “Quale storia per la minare le caratteristiche dell’uomo”; tobre 1994, la Casa della Cultura di all’inferno: Walter Benjamin e lo spa-
pace perpetua”. A. Oliviero: “Sviluppi della biologia e Milano organizza un incontro su: zio infelice”; E. Zolla: “Le alterazioni
● Informazioni: Dipartimento di Fi- persona umana”; R. Gallo: “AIDS: in Enzo Paci: interprete di Vico. In- della coscienza”; R. Bodei: “I confini
losofia e Teoria delle Scienze Uma- the next Millennium can we control tervengono: F. Papi, P. A. Rovatti, C. del sogno. Fantasie e immagini oniri-
ne, via Magenta 5, 00185 Roma, tel. the Virus?”; P. Davies: “The Emer- Sini e V. Vitiello. che in Benjamin”.
06/491632. gence of Mind in the Cosmos”; J. La Casa della Cultura di Milano orga- ● Informazioni: Assessorato per le
Barrow: “The Limits of Human Know- nizza inoltre, da ottobre a dicembre Risorse Culturali e la Comunicazione,
ledge”; E. Teller: “A Millennium of 1994, una serie di incontri sul tema: Il p.za San Carlo 161, 10123 Torino, tel.
Il Centro Studi “Romolo Murri” orga- Progress for Better or for Worse”; R. pensiero della natura. Filosofie del- 011/57653705.
nizza nei giorni 1 e 2 ottobre 1994 al A. Ricci: “Conoscenza e cultura: valo- l’Ottocento e del Novecento. Qui
Teatro Comunale di Gualdo due Gior- ri e limiti della ricerca scientifica”; P. di seguito il calendario e i relatori: 20
nate di Studi su Romolo Murri. Fasella: “Scientific literacy and bioe- ottobre, M Ceruti: “Storia della natura Organizzato dal Centro Internaziona-
Intervengono: A. Botti: “Romolo thics: trends in Europe”; G. Corna e natura della storia”; 27 ottobre, F. le di Studi Semiotici e Cognitivi, dal
Murri e Mario Missiroli”; S. Trincia: Pellegrini: “La Lombardia verso il ter- Moiso: “La filosofia della natura in 21 al 23 ottobre 1994, presso l’Univer-
“Il socialismo di Murri”; O. Rossi: zo Millennio: scrutando con ironia le Schelling”; 3 novembre, S. Natoli: “La sità degli Studi di San Marino, ha
“L’estetica murriana”; G. Campanini: tendenze di una geografia in rapida natura nella filosofia di luogo il XXII Convegno dell’Asso-
“I cattolici e l’idea di partito: da ‘I evoluzione”; E. Bianchi: “Rischio e Schopenhauer”; 10 novembre, F. Mon- ciazione Italiana di Studi Semiotici sul
propositi...’ di Murri al discorso di complessità ambientale”; E. Macori- della: “La filosofia della natura nel tema: La comunicazione. Questo il
Caltagirone di Sturzo; F. Mignini: “Il ni: “Imparare il futuro: metodi e stru- positivismo”; 17 novembre, G. Seme- calendario degli incontri: 21 ottobre,
messaggio cristiano e la storia”. Parte- menti per l’informazione”; G. Degli rari: “Heidegger: tecnica e natura”; 24 T. De Mauro: “Senza semiotica niente
cipano all’incontro: A. D’Angelo, R. Antoni: “Etica per le tecnologie del- novembre, S. Sini: “Galileo, Husserl e sinetica. Ovvero, presupposti semioti-
Morresi, E. Rambaldi e N. Raponi. l’informazione del terzo Millennio”; 5 l’immagine della natura”; 1 dicembre, ci della comprensione linguistica”; M.
● Informazioni: Centro Studi “Ro- ottobre: G. Caglioti: “Estetica e sue F. Papi e L. Vanzago: “Whitehead: la Mizzau: “Funzioni della comunica-
molo Murri”, via Dante Alighieri 6, radici scientifiche”; M. Romano: “Fino natura come processo”. zione”; F. Celada: “La soglia inferiore
Gualdo (Macerata), tel. 0733/668496. a che punto le innovazioni tecniche ● Informazioni: Casa della Cultura, della comunicazione: la cooperazione
possono modificare il senso della città via Borgogna 3 Milano, tel. 02/795567. tra cellule nel sistema immunitario”.
come opera d’arte?”; L. Caramel: “Il 22 ottobre, V. Codeluppi: “Il senso
Patrocinato e organizzato dall’Ammi- destino dell’arte come atto e progetto della merce”; G. Bettetini: “La perso-
nistrazione Provinciale di Como, dal- di vita nel futuro prossimo Millen- In occasione del cinquantenario della nal TV”; M. Wolf: “Aspetti sociologi-
l’Angelicum Mondo X, dall’Univer- nio”; G. Pontecorvo: “Rapporto tra morte di Giovanni Gentile, l’Assesso- ci della comunicazione”; J. Sassoon:
sità degli Studi di Milano, dall’Inter- immagine sonora e immagine visiva rato regionale Beni culturali e il Co- “Comunicazione, retorica, creatività”;
national School of Plasma Physics nel cinema”; C. Lizzani: “Per una eco- mune di Castelvetrano, in collabora- U. Eco: “Da Shannon e Weawer a
“Piero Caldirola” e dalla Commission logia delle immagini”; E. Bianchi: “Le zione con l’Istituto di Filosofia del- oggi”. 23 ottobre, Tavola rotonda sui
of European Communities, si tiene dal religioni: strumento di guerra o di l’Università di Palermo, organizzano corsi di laurea in Scienze della comu-
2 al 6 ottobre 1994 presso il Teatro pace?”; L. Wood: “Will man wish to dal 20 al 22 ottobre 1994 a Castelve- nicazione; partecipano: A. Abruzzese,
Angelicum di Milano e la Villa Mona- prevail?”; V. Andreoli: “Il futuro della trano un convegno su: Idealismo del- S. Bagnara, G. Caprettini e A. Elia.
stero di Varenna, un convegno inter- violenza come futuro dell’uomo”; H. la filosofia ed esperienza storica. ● Informazioni: Segreteria del-
nazionale su: Terzo millennio. L’uo- Atlan: “Science and mystical lores: Questo il programma: 20 ottobre, N. l’Università di San Marino, Contra-

68
CALENDARIO CALENDARIO

da Omerelli 77, 47031 San Marino,


tel: 0549/882516.

Presso l’Istituto Filosofico “Aloisia-


num” di Gallarate, il 29 e 30 ottobre
1994 si terrà il V Incontro annuale di
studi del Seminario Permanente di
Teoria Critica sul tema: Tipi di argo-
mentazione. Questo il calendario
degli interventi: 29 ottobre, P. Zecchi-
nato: “Confutazione, libertà, oggetti-
vismo”; S. Petrucciani: “L’argomen-
tazione confutativa nella prospettiva
trascendentalpragmatica”; L. Cortel-
la: “Dialettica e argomentazione”; F.
Rigotti: “Retorica, metaforica, argo-
mentazione”. 30 ottobre, A. Ferrara:
“Per una teoria dell’autenticità. Ri-
flessioni intorno a L’eudaimonia po-
stmoderna”.
● Informazioni: Marina Calloni,
Aloisianum, via S. L. Gonzaga 8, 20131
Gallarate (Varese), tel. 0331/770934.

Organizzato dalla Sezione Romana


della Società Italiana di Logica e Filo-
sofia delle Scienze, in collaborazione
con l’Università degli Studi di Roma
III, nei giorni 9-10-11 novembre 1994
avrà luogo un convegno nazionale dal
titolo: Momenti di storia della logi-
ca e di storia della filosofia. Questo
il calendario degli interventi: 9 no-
vembre, Giovanni Casertano: “La cau-
sa della conoscenza: discorso logico
ed esigenza etica nel Fedone platoni-
co”; Mario Mignucci: “Che cos’è un
sillogismo aristotelico?”. 10 novem-
bre, Enrico Berti: “La logica dell’ar-
gomentazione filosofica tra Aristotele
e Ryle”; Eugenio Lecaldano: “David
Hume sulla ‘causalità’ e ‘l’è-deve’: le
proposte dal punto di vista della logi-
ca”; Francesco Barone: “Logica for-
male e logica trascendentale nella pro-
spettiva del criticismo kantiano”; Car-
lo Sini: “La semiotica come fondazio-
ne della logica in C. S. Peirce”; Ar-
mando Rigobello: “La logica della vita
morale in Blondel”; Gabriele Lolli:
“Una dimostrazione in incognito: lo
strano caso del teorema di completez-
za”. 11 novembre, Alfonso Maierù:
“Linguaggio mentale tra logica e gram-
matica nel Medioevo”; Franco Bian-
co: “Avalutatività come principio
metodologico nella logica delle scien-
ze sociali”; Vito M. Abrusci: “Il con-
cetto di dimostrazione nel ‘900".
● Informazioni: S.F.I. Sezione Ro-
mana, p.zza della Repubblica, Roma,
tel. 06/4463671 (Dr.ssa Moschitti).

La Società Filosofica Italiana - Sezio-


ne Friuli-Venezia Giulia organizza nei
giorni 10 e 11 novembre 1994, presso
la Sala convegni della Regione di Por-
denone, due giornate di studio con
Paul Ricoeur. I temi degli incontri
saranno i seguenti: 10 novembre:
“Memoria e storia”; 11 novembre:
“Etica e giustizia”, a cui farà seguito
un seminario con gli iscritti alla Socie-
tà Filosofica.
● Informazioni: Claudia Furlanet-
to, Edizioni Biblioteca dell’Immagi-
ne, c.so Vittorio Emanuele 37, Porde-
none. Tel. 0434/29333.

69
DIDATTICA

DIDATTICA

a cura di Riccardo Lazzari

Manuali di filosofia a confronto te stare o correggere. E’ dunque assai diffi-


(III parte) cile dare indicazioni pratiche in materia,
dato che la scelta dell’insegnante sarà de-
Nei numeri 13/14 e 15 di «Informazio- terminata di solito più dai contenuti della
ne Filosofica» abbiamo presentato selezione antologica che dalle forme della
un’analisi comparata di alcuni manua- sua articolazione.
li di filosofia in uso nei licei. Per esigen- Come nel già pubblicato studio comparati-
ze di omogeneità erano rimasti esclu- vo sui manuali storici, si è comunque volu-
si da quello studio proprio i volumi to tentare un confronto su alcuni indici di
caratterizzati da un’impostazione pre- carattere quantitativo. Oltre ai semplici
valentemente antologica. Con questa descrittori esterni e alla sinossi dell’appa-
III parte intendiamo completare l’ana- rato didattico di ogni antologia, si propon-
lisi avviata, proponendo un confronto gono infatti alcuni indicatori di nostra ela-
tra ANTOLOGIE FILOSOFICHE, per suggerire borazione, per valutare l’impostazione di
qualche ulteriore elemento di valuta- ogni opera, l’attenzione dedicata agli auto-
zione in questo specifico settore della ri maggiori o minori, la lunghezza delle
manualistica filosofica. letture, la quantità di testi raccolti. Non si è
misurata la leggibilità dei testi (con l’indice
L’insegnamento della filosofia si va orien- di Flesch), poiché nelle antologie questi
tando verso il recupero dei testi, che do- sono talvolta identici, talaltra difformi, co-
vrebbero costituire l’asse portante dello munque incomparabili.
studio liceale. La lettura diretta delle opere L’esame si limita a otto sole antologie,
dei filosofi occupa infatti sempre più spa- scelte non per ragioni di merito, né perché
zio nel lavoro di tanti docenti. L’offerta esauriscano di fatto l’offerta editoriale, ma
editoriale di strumenti adeguati a questa solo perché queste ci sono state fornite
strategia non sembra però essere molto dalla rete di distribuzione editoriale. Nono-
ricca. Prevalgono tra i manuali scolastici stante la casualità, si può comunque ritene-
le tradizionali storie della filosofia, anche re che queste opere rappresentino attual-
se molte di esse si avvalgono di una ricca mente gran parte del mercato del settore. Si
sezione antologica. Ma la semplice ag- tratta per lo più di opere recenti o recentis-
giunta di “letture” al termine di un capitolo sime, addirittura non ancora completate in
non sempre può bastare per qualificare un un paio di casi, per i quali è disponibile solo
testo (o un progetto didattico) nella dire- il primo volume. Parlare di “antologie” può
zione indicata dai nuovi programmi, che in molti casi risultare riduttivo e impreciso:
propongono di usare gli scritti dei filosofi, alcuni testi sono a tutti gli effetti manuali
«nella loro interezza o in sezioni partico- completi, essendo composti sia di una se-
larmente significative», scegliendoli «in zione storica che di una antologica; altri
modo non troppo frammentario, cioè se- sono sole antologie che richiedono l’ap-
condo dimensioni di ampiezza tale da as- poggio di una sintesi storica tradizionale;
sicurare al testo una sua unità, completez- altri ancora si propongono come soluzioni
za e comprensibilità». Il panorama del- didattiche originali che combinano lo stu-
l’editoria scolastica si va comunque rapi- dio storico con la lettura diretta dei testi.
damente adeguando. *
Se la scelta del libro di testo in generale, e La TAVOLA I riporta semplicemente i dati
di quello di filosofia in particolare, è sem- identificativi delle diverse antologie. Solo
pre un momento delicato e difficile dell’at- quella di Sini è opera di un singolo autore
tività didattica, ricco di implicazioni teori- (e non a caso è la più vecchia); le altre sono
che, metodologiche, ideologiche e prati- più o meno frutto del lavoro di equipes di
che, ancor più complicata appare la scelta specialisti.
di un’antologia filosofica. Il limite struttu- Come prevedibile, le antologie brillano per
rale di ogni antologia è nella sua stessa dimensioni cospicue. Pur senza arrivare
natura, cioè nell’essere una raccolta di testi alle 4400 pagine del manuale pubblicato da
effettuata secondo criteri inevitabilmente Bruno Mondadori (inevitabilmente suddi-
parziali, che ognuno vorrebbe sempre con- viso in quattro tomi), si superano con faci-

69
DIDATTICA

Tavola I

lità le 2000 pagine. Se pensiamo che in delle edizioni Oberon. L’ultimo volume è assolvono in un certo senso la funzione del
alcuni casi si tratta soltanto di antologie diviso in due tomi e ulteriore motivo di manuale tradizionale. Alla fine di ogni vo-
(senza sezione storica), la quantità di testi a originalità sono i tre volumetti di esercizi lume ampie schede tematiche invitano a
disposizione degli studenti è davvero note- (aggiunti successivamente ma inscindibili interessanti percorsi teoretici complessivi.
vole e tale da soddisfare le attese dei docen- dai corrispondenti volumi maggiori), con- Anche alla fine di ogni lettura, brevi spunti
ti più esigenti. Nonostante siano in gran tenenti soprattutto proposte di verifica ba- tendono a suggerire riflessioni teoretiche
parte novità recenti, nessuna segue, nei sate sul l’approfondimento e l’interpreta- più personali.
volumi, la scansione della materia suggeri- zione dei testi. Particolarmente numerosa è l’equipe che
ta dai nuovi programmi e l’idealismo tede- Cambiano-Mori è un manuale recentissi- ha dato vita al manuale di Cioffi-Gallo-
sco appare sempre nell’ultimo volume. I mo, di impianto tradizionale, che unisce ad Luppi-Vigorelli-Zanette. Alle firme che
prezzi sono quelli indicati per l’anno scola- una ricostruzione storica essenziale, ma appaiono in copertina devono aggiungersi
stico 1994-95 e risultano in genere poco completa, un’ampia antologia. Può costi- quelle di numerosi altri collaboratori, che
elevati, soprattutto per quelle antologie tuire una soluzione unitaria particolarmen- hanno realizzato un’opera particolarmente
pensate per essere abbinate al manuale te vantaggiosa per il rapporto pagine/prez- articolata. Si tratta di un manuale comple-
tradizionale. Nel caso di Gabbiadini-Man- zo decisamente conveniente. L’antologia to, che unisce alla trattazione storica una
zoni il prezzo del primo volume è quello non è una semplice appendice della sezione ricca e curata antologia, secondo unità di-
della nuova edizione; gli altri prezzi sono storica, anche perché da sola occupa circa dattiche di volta in volta dedicate a singoli
quelli dell’edizione precedente. due terzi di ciascun volume e accompagna filosofi, a opere di particolare rilevanza, a
Il manuale di Ameruso-Tangherlini-Vi- i testi con un commento puntuale, formato biografie significative, a tematiche trasver-
gli è forse il più originale ed è il primo ad da ampie introduzioni e da un ricco appara- sali, a problemi particolari. La filosofia più
aver fondato l’insegnamento della filoso- to di note. Ciò giustifica la sua presenza in recente è trattata in unità monografiche che
fia sulla lettura diretta dei testi. Anche se questo confronto, dovuta sia alla recente raggruppano correnti e problemi del dibat-
molti docenti lo usano come semplice anto- pubblicazione (che non ha consentito di tito filosofico contemporaneo. L’apparato
logia in aggiunta a manuali storici, esso compararlo alle altre storie della filosofia), didattico è molto ricco ed è completato da
aspira ad essere un manuale completo, in sia all’impegno volto alla valorizzazione un’analisi lessicale alla fine di ogni capito-
quanto ricostruisce la storia della filosofia dei testi come effettivo strumento di lavo- lo, da schede di lavoro con esercizi e que-
lasciando la parola agli stessi filosofi, le cui ro. I sussidi didattici sono completati da un stionari, da schede di lettura, biografiche e
opere costituiscono i frammenti di un gran- dizionario molto ampio e articolato alla tematiche. L’apparente settorialità delle
de collage, tenuto insieme da brevi raccor- fine di ogni volume. singole unità didattiche è tenuta insieme da
di redazionali. L’informazione è completa- L’equipe Ciancio-Ferretti-Pastore-Pero- ampie introduzioni storiche, che sintetiz-
ta da schede biografiche alla fine di ogni ne ha proposto qualche anno fa un prodotto zano interi periodi. Il taglio originale ri-
unità tematica, che è spesso articolata in completamente nuovo rispetto alla storia chiede di essere condiviso fino in fondo,
maniera poco tradizionale, cucendo insie- della filosofia già pubblicata molti anni ma consente di proporre agli studenti un
me testi di autori diversi per seguire più un prima. L’impostazione è piuttosto origina- lavoro abbastanza esauriente.
percorso teoretico che l’illustrazione mo- le e vorrebbe essere quasi esaustiva della L’opera più recente è l’antologia di Forne-
nografica del pensiero di un singolo filoso- proposta didattica, anche se gli autori han- ro. Assolutamente priva di sezione storica,
fo. I testi sono numerosissimi ma piuttosto no provveduto a predisporre un agile Pro- è progettata per essere abbinata ad una
brevi, dato che il manuale non mira ad essi filo di storia della filosofia per integrare in storia della filosofia tradizionale (non ne-
in quanto tali (è infatti scarso l’apparato di maniera più tradizionale l’informazione cessariamente quella di Abbagnano-For-
note e commento), ma li considera solo lo storica. I singoli brani sono accompagnati nero). Ne è disponibile per ora solo il primo
strumento di accesso ad una complessiva da un’analisi testuale che scorre in una volume, al quale hanno collaborato E. Ar-
conoscenza storica e teorica. L’opera era colonna parallela al testo stesso. Ogni capi- rigoni, G. Galeazzi, M. Sacchetto e N.
originariamente pubblicata dall’editore tolo è introdotto da una sintesi storica e Tabaroni. Le letture sono piuttosto brevi,
Lucarini, ora rilevata dal giovane marchio concluso da un profilo riepilogativo, che ma accompagnate da un apparato didattico

70
DIDATTICA

Tavola II

molto ricco. Oltre alle note, che analizzano (tendenzialmente quello scritto dai primi sofia antica) le singole opere o frammenti,
ogni passaggio dei testi, sono presenti qua due curatori). I testi sono numerosi e di che spesso vengono fusi insieme sotto un
e là schede delle interpretazioni (sui dibat- medie dimensioni, ma in qualche caso unico titolo redazionale. L’apparato didat-
titi critici più interessanti), dei confronti sono riportate brevi opere in versione inte- tico si limita a percorsi di ricerca personale
(su classiche opposizioni teoriche), lessi- grale. L’attenzione esclusiva ai testi è te- alla fine di ogni volume.
cali (su alcuni temi non necessariamente di stimoniata dall’assenza di qualsiasi pre- *
carattere linguistico), bibliografiche e mul- sentazione storica o biografica e da un La TAVOLA II offre un quadro sinottico della
timediali (che segnalano anche l’esistenza apparato iconografico spesso dedicato a struttura e dell’apparato didattico di ogni
di film e videocassette sugli autori e i riprodurre i frontespizi delle principali manuale. Molte caselle rimangono vuote
problemi studiati). opere. L’unico sussidio didattico è costitu- perché le antologie progettate solo come
L’antologia di Gabbiadini-Manzoni è ito dalle in troduzioni ai testi; manca pra- tali sono spesso prive di alcuni sussidi che
quella che ci sembra avvicinarsi di più allo ticamente un apparato di note e qualsiasi qui si sono voluti segnalare.
spirito dei nuovi programmi, grazie alla altro strumento di guida e sostegno al La prima colonna, “testi”, dà un’indicazio-
selezione di poche, ma ampie letture. La lavoro dello studente. L’elaborazione di- ne sullo stile dell’antologia: quantità e lun-
seconda edizione (di cui è disponibile per dattica è completamente lasciata alla libe- ghezza delle letture. Il dato è piuttosto
ora solo il primo volume) si presenta arric- ra iniziativa dell’insegnante. sintetico e ricavato da un esame sommario
chita non solo di nuovi testi, ma anche di L’antologia di Sini è, infine, l’opera più (la tavola III può offrire informazioni più
utili pagine critiche. L’apparato didattico è vecchia. La prima edizione, in un solo ampie e dettagliate in merito). Salvo il caso
ricco e diversificato, proponendo anche grosso volume, risale infatti a quindici anni di Gabbiadini-Manzoni, di solito i testi
guide alla lettura di opere non antologizza- fa. La selezione dei testi è mediamente antologizzati sono piuttosto numerosi, fino
te. Ci sembra un’opera da abbinare ad un ricca e presenta brani piuttosto lunghi, ac- ad arrivare ai moltissimi “frammenti” di
manuale tradizionale, dato che risulta con- compagnati da introduzioni chiare e da Ameruso-Tangherlini-Vigli. L’ampiezza
centrata esclusivamente sui testi, alla cui qualche puntuale nota esplicativa. Potreb- dei brani è oscillante e l’indicazione è una
produzione, nei diversi periodi e autori, be essere considerato un manuale comple- valutazione di massima, che non esclude
dedica anche interessanti introduzioni in to, vista la presenza di una sezione storica, eccezioni.
ogni capitolo. La stessa presentazione de- che però si riduce a un’informazione essen- La colonna della “guida alla lettura” rife-
gli autori non è genericamente completa, ziale. Ci sembra quindi opportuno accom- risce sui sussidi che cercano di orientare la
ma mira proprio a preparare e contestualiz- pagnarvi un manuale tradizionale. L’impo- comprensione dei brani. Spesso ci si limita
zare lo studio degli scritti selezionati. Ad stazione tende a privilegiare il contatto con solo a più o meno brevi introduzioni al
alcune opere non presenti nella raccolta il pensiero del filosofo più che con le singo- testo, che hanno il compito di contestualiz-
sono infine dedicate specifiche introduzio- le opere, che non vengono evidenziate - in zare le parole del filosofo e segnalare i
ni per avviare ad ulteriori letture personali. quanto tali - come obiettivo dello studio: problemi più rilevanti. Nell’impostazione
Anche l’antologia di Reale-Antiseri-Bal- può infatti dispiacere la scarsa attenzione di Ameruso-Tangherlini-Vigli svolgono
dini va usata insieme a un manuale storico filologica ad isolare (soprattutto nella filo- questa funzione le brevi introduzioni, che

71
DIDATTICA

ta a richiamare i termini chiave, senza


darne una spiegazione. Poco più di un
indice, accompagnato da brevi definizioni,
è quello posto a fine volume da Ciancio-
Ferretti-Pastore-Perone. Il dizionario più
completo e pratico è quello complessivo di
Cambiano-Mori, alla fine di ogni volume.
La colonna delle “cronologie” segnala la
presenza di questi brevi schemi riassunti-
vi, che di solito hanno carattere sinottico e
comparativo. Cioffi-Gallo-Luppi-Vigorel-
li-Zanette propone semplici grafici, che
collocano all’interno di ampi periodi le
vite dei filosofi. Sini si limita alla cronolo-
gia della vita dei singoli autori nella sua
sezione storica.
L’ “iconografia” può essere considerata
un accessorio secondario o comunque un
elemento aggiuntivo. Reale-Antiseri-Bal-
dini dimostra invece che le immagini si
possono talvolta integrare col testo, e ripro-
duce nelle sue pagine anche i frontespizi
delle diverse edizioni delle opere dei filo-
sofi (anche se vi si potrebbe leggere un
intento pubblicitario). Le tavole a colori di
Ciancio-Ferretti-Pastore-Perone sono coe-
renti con l’invito teoretico del manuale e
mirano a provocare riflessioni personali.
Stranamente gli “indici” (dei nomi o degli
autori) non sono presenti ovunque, ma il
carattere di un’antologia non prevede che
si debba usare il volume per consultazioni
rapide, e il semplice indice generale può
Tavola III essere sufficiente per rintracciare un’ope-
ra. E’ significativo infatti che indici più
elaborati si trovino soprattutto nei manuali
“cuciono” insieme le letture attraverso le pi-Vigorelli-Zanette offrono infine reso- che aspirano ad essere unici e completi.
quali si ricostruisce la storia della filosofia. conti sulle interpretazioni più autorevoli. Nella colonna dell’ “introduzione stori-
Vengono citate in questa colonna anche le Una “bibliografia” è presente in quasi tutti ca” abbiamo inteso rendere conto delle più
note che accompagnano il testo. Proprio ad i manuali. Per lo più si tratta di indicazioni o meno sintetiche ricostruzioni di storia
esse è affidata la maggior parte del com- essenziali sulle edizioni delle opere dei della filosofia che accompagnano la sezio-
mento in Cambiano-Mori, Ciancio-Ferret- filosofi, cui spesso si aggiunge la principa- ne antologica. E’ ovvio che si tratterà di
ti-Pastore-Perone e Fornero; più minuziosi le letteratura critica in lingua italiana. Del veri e propri capitoli di storia della filosofia
e articolati i sussidi che accompagnano le tutto originale è la “scheda multimediale” nel caso dei manuali completi come Cam-
letture di Gabbiadini-Manzoni e Cioffi- in cui Fornero riferisce dell’esistenza di biano-Mori e Cioffi-Gallo-Luppi-Vigorel-
Gallo-Luppi-Vigorelli-Zanette; gli altri videocassette o film su alcuni argomenti. li-Zanette. Più sintetici la sezione storica
sono pressoché privi di note. In questa sede Le “proposte di lavoro” possono essere il nel Sini ed i brevissimi “percorsi di lettura”
sono anche segnalate alcune schede o unità complemento della bibliografia con l’indi- che aprono i capitoli di Ameruso-Tangher-
didattiche destinate a guidare la lettura di cazione di percorsi di studio per approfon- lini-Vigli e di Gabbiadini-Manzoni.
opere non presenti nell’antologia: è il caso dimenti personali (e in questo senso l’of- Le “biografie” segnalano il ricorso a un’in-
di Cioffi-Gallo-Luppi-Vigorelli-Zanette e ferta di Sini sostituisce proprio la biblio- formazione più o meno sintetica sugli au-
Gabbiadini-Manzoni. grafia). Ma accanto a queste proposte ab- tori. In alcuni casi si tratta di semplici
La colonna dedicata alla “numerazione biamo rilevato anche la presenza di esercizi schede riassuntive, in altri sono veri e
delle righe” segnala la presenza di questo o domande che possono guidare la stessa propri capitoli di storia della filosofia.
pratico strumento, che può risultare utile azione didattica del docente. La proposta Cioffi-Gallo-Luppi-Vigorelli-Zanette pro-
soprattutto durante la lezione per rintrac- più ricca e articolata è quella di Ameruso- pone l’intero studio di alcuni filosofi in
ciare rapidamente un passo o una citazione. Tangherlini-Vigli, che accompagnano il chiave biografica (Socrate, Agostino, Abe-
In al cuni casi, ad esempio per i frammenti manuale con tre volumi di esercizi costru- lardo, Pascal, ecc.).
dei presocratici, la brevità dei testi rende iti su misura del manuale. Nessuno propo- Sotto il titolo di “raccordi” abbiamo rac-
inutile l’accorgimento. ne test o questionari a risposta chiusa, colto infine quelle sintesi che tendono a
La colonna delle “pagine critiche” segna- segno che l’insegnamento della filosofia proporre percorsi trasversali o paralleli
la lo spazio dedicato alla letteratura critica, privilegia ancora un approccio più verbale agli oggetti delle letture dirette. Si tratta di
per accompagnare e commentare le letture. e dialettico. proposte eterogenee che assumono la for-
Questa presenza è piuttosto limitata e diffe- Un “dizionario” filosofico è presente solo ma di vere e proprie piccole monografie
renziata. Ciancio-Ferretti-Pastore-Perone in qualche opera, anche perché sono diver- sulle forme di produzione del testo in Gab-
offre appena qualche breve suggestione o si i manuali storico-filosofici che ne fanno biadini-Manzoni; di schede tematiche su
giudizio critico; molto ampie sono invece già uso. Di solito si tratta di analisi più o questioni di rilevanza teoretica in Ciancio-
le letture critiche riportate da Gabbiadini- meno ampie del lessico dei singoli filosofi Ferretti-Pastore-Perone; di unità didatti-
Manzoni su temi generali (un brano per e quindi la collocazione è all’interno di che trasversali (“intersezioni”) in Cioffi-
ogni capitolo). Fornero e Cioffi-Gallo-Lup- ogni capitolo. Gabbiadini-Manzoni si limi- Gallo-Luppi-Vigorelli-Zanette. Il manua-

72
DIDATTICA

le di Ameruso-Tangherlini-Vigli è intera- verse, che mirano da una parte a proporre La scelta della redazione del «Bollettino»
mente progettato nella forma di questi solo letture ampie ed integrali (proprio nasce dalla convinzione che ci sia oggi
raccordi, costruiti legando gli scritti dei nello spirito dei nuovi programmi), dall’al- nella scuola italiana un notevole fermento
filosofi. tra a riportare anche frammenti o semplici sul tema della didattica della filosofia, per
* citazioni (magari arricchite da un più am- ragioni che dipendono sia dalla crisi dei
La TAVOLA III riassume un’analisi quantita- pio commento, che però non rientra in modelli tradizionali, che dalla forte “ri-
tiva del primo volume di questi manuali. questo conto). chiesta di filosofia” nella sfera generale
L’obiettivo era quello di fissare qualche Può essere interessante notare come i testi della cultura e della società. D’altro canto
indicatore che consentisse di confrontare platonici, pur inferiori di numero, abbiano le singole sperimentazioni avviate dai do-
almeno il numero dei testi raccolti e l’im- spesso una lunghezza complessiva mag- centi, gli studi e le ricerche svolte sul
postazione seguita nella cura dell’antolo- giore di quelli aristotelici, evidente conse- campo, stentano finora a trovare una sede
gia. Il confronto è limitato al solo primo guenza del diverso genere letterario. La adeguata in cui incontrarsi e confrontarsi,
volume sia per ragioni di praticità, sia per- media della terza colonna è un dato com- mentre l’esigenza di un dibattito si rende
ché nel caso di due testi recenti era dispo- plessivo che si è voluto mantenere aggre- oggi ineludibile: un dibattito che, per quan-
nibile solo questo. E nel primo volume si è gato (ognuno può facilmente calcolare le to riguarda la didattica della filosofia, deve
utilizzato lo spazio destinato alle opere di medie disaggregate) per dare un’indica- riguardare sia l’aspetto tecnico-operativo,
Platone e Aristotele come indice dell’im- zione immediata dello stile generale del- che la riflessione sui principi, con l’avver-
postazione dell’opera. Si sono scelti Plato- l’antologia. Non era praticabile un calcolo tenza che è sempre su precisi metodi, su
ne e Aristotele sia per la loro oggettiva del genere su tutti i testi della raccolta, ma precise idee e scelte didattiche che si deve
importanza, sia perché si tratta dei due si ritiene che questa indicazione possa discutere.
autori comunque obbligatori anche secon- essere utile per valutare anche nell’insie- Il «Bollettino» vuole «proporsi come luo-
do i nuovi programmi nel primo anno di me la lunghezza media di tutti i testi. Si go di presentazione delle ricerche didatti-
corso. Si poneva tuttavia il problema di tenga presente che il valore più basso che che vengono svolte individualmente o
come considerare le testimonianze platoni- (1850) corrisponde a circa una cartella collettivamente dai soci della S.F.I., ed allo
che su Socrate che spesso le antologie dattiloscritta, cioè meno di una normale stesso tempo come luogo di un effettivo e
raccolgono sotto il nome di quest’ultimo. pagina di stampa. Il valore più alto equi- approfondito dibattito sulle nuove didatti-
Per omogeneità, si è scelto di trascurare vale a 8-10 pagine stampate (senza con- che e sulla loro rispondenza alla situazione
questi testi, ritenendo che, dove sono pre- tare note e titoli). reale della scuola italiana». In questo senso
senti, essi siano da considerare finalizzati La quarta colonna riporta il “totale dei la redazione invita coloro che hanno elabo-
soprattutto alla presentazione del perso- testi” antologizzati nel primo volume di rato nuove idee e metodologie nel campo
naggio e della filosofia socratica, anche se ogni opera. Anche in questo caso le cifre della didattica filosofica a presentarle at-
in tal modo i testi platonici sono risultati testimoniano il divario enorme nell’im- traverso articoli che le descrivano in modo
quasi sempre in numero minore rispetto a postazione delle diverse opere. Nel pri- dettagliato (fra i temi suggeriti dalla reda-
quelli aristotelici. mo volume può incidere sul totale il gran zione vi sono quelli relativi ai percorsi di
La prima colonna, “numero dei testi”, numero di frammenti dei presocratici; lettura dei testi e ai percorsi applicativi dei
indica il numero dei brani antologizzati di ma di solito questi frammenti sono co- Programmi “Brocca”). Gli articoli saranno
Platone e Aristotele. In molti casi un brano munque raggruppati redazionalmente dai occasione di dibattito approfondito, anche
è costituito da più frammenti della medesi- curatori. Il valore è, ovviamente, di soli- attraverso l’intervento determinante di do-
ma opera: non si è ritenuto di dover rendere to inversamente proporzionale alla lun- centi universitari, nonché di confronto con
conto di queste articolazioni, ma ci si è ghezza dei testi. le riflessioni avviate su altre riviste.
limitati a seguire l’indicazione redazionale L’ultima colonna, infine, presenta la “per- In questo clima di collaborazione, il «Bol-
che, attraverso titoli o numerazioni, fa indi- centuale dei testi” di Platone e Aristotele lettino» pubblica due contributi su Un espe-
viduare una lettura come unitaria. La prima (col. 1) sul totale dei testi antologizzati rimento di attuazione del progetto Brocca,
cifra è relativa ai testi di Platone, la seconda (col. 4). Ad un rapporto elevato corrispon- già apparsi su «Sensate esperienze» (nn.19/
a quelli di Aristotele. Il totale sarà utilizza- de evidentemente un’attenzione prevalen- 20 e 21 - 1993/94; in proposito si veda
to per i confronti successivi. te agli autori (e ai problemi) maggiori; ad anche il n. 17/18 di «Informazione Filoso-
La seconda colonna riferisce invece la una percentuale più bassa corrisponde in- fica»), e, in forma più breve, l’indagine di
“lunghezza totale” effettiva dei brani di vece un interesse distribuito più uniforme- Sergio ,Cicatelli: Il manuale di filosofia:
Platone e Aristotele. La prima cifra è rela- mente anche su autori minori e su argo- analisi comparata di ventiquattro testi per
tiva alla lunghezza dei testi platonici; la menti di raccordo. Ogni insegnante può i licei (già pubblicata per esteso sui nn. 13/
seconda a quelli aristotelici; infine il tota- trarne così indicazioni utili per valutare la 14, 15 e 20 di «Informazione Filosofica»).
le. Si tratta di un’indicazione sul testo corrispondenza del manuale alle proprie Sullo stesso numero del «Bollettino»,
“effettivo”, poiché le cifre riportano il scelte didattiche. S.C. Francesco Paris (Liceo Classico “E. Tor-
numero dei caratteri che costituiscono l’in- ricelli” di Faenza - RA) svolge alcune
sieme dei testi di un autore, calcolato mol- considerazioni sul tema: Insegnare filoso-
tiplicando il numero medio dei caratteri di fia. Convinzione dell’autore è che la filo-
ogni riga di stampa per il numero di righe sofia «può porsi come asse portante di
occupate dai testi. Il confronto che così si Interventi, proposte, ricerche un’educazione alla democrazia e alla tol-
consente è tra valori assoluti e ci fa scopri- leranza non solo come valori etici, ma
re quanto spazio sia destinato ai testi di A partire dal numero 151 (gennaio- anche come fondamenti di una cultura
questi due filosofi. Ma il valore comples- aprile 1994) il «BOLLETTINO DELLA SO - scientifica». Vengono quindi affrontati
sivo deve essere confrontato con il prece- CIETÀ FILOSOFICA ITALIANA» intende de- alcuni temi relativi all’utilizzo dei testi
dente per essere più significativo. dicare una specifica sezione alla di- filosofici e del manuale. Di particolare
La terza colonna riporta infatti la “lun- dattica della filosofia, occupandosi interesse è la proposta di «costruzione di
ghezza media” dei testi, ottenuta dalla dei temi ad essa relativi con mag- un glossario che metta lo studente in
semplice media aritmetica fra la lunghezza giore organicità e sistematicità che condizione di familiarizzarsi con la ter-
totale (col. 2) e il numero dei testi (col. 1). in passato. Ciò avverrà anche in un minologia dei filosofi» e il riferimento a
Si può così avere un’indicazione efficace clima di collaborazione e di dialogo modelli di lettura a scopo di studio, che
dei criteri di antologizzazione. Questo in- con altre riviste che si occupano di mettano lo studente in condizioni di au-
dice testimonia scelte redazionali assai di- filosofia e di insegnamento. tonomia nell’approccio ai testi. R.L.

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STUDIO

STUDIO

Filosofia in sei ore e un quarto preso le mosse dal suo Ferdydurke, del ’37, tante e la presentano in veste economica,
e non da L’essere e il nulla del ’43. Inoltre ma curata. Le case editrici Arlea e Rivages,
Non un riassunto sistematico della Sartre ha la colpa di non aver compreso per esempio, presentano in questa versione
storia della filosofia, bensì una raccol- l’importanza e la necessità del dolore: la perfino dialoghi e opere antiche.
ta di immagini e frammenti che rac- teoria sartriana, infatti, considera l’indivi- Queste pratiche editoriali rilanciano un di-
contano gli aspetti più incisivi della duo caratterizzato dalla libertà, intesa come scorso assai antico, quello sulla “filosofia
filosofia occidentale costituisce il COR- trascendenza, e non fa i conti con il dolore popolare”: è incontestabilmente utile poter
SO DI FILOSOFIA IN SEI ORE E UN QUARTO (a che costituisce il non-voluto e quindi il disporre di opere valide ad un costo conte-
cura di F. M. Cataluccio, trad. di L. vero limite alla libertà. Infine l’esistenzia- nuto e con uno stile non solo pensato per gli
Piersanti, Theoria, Milano 1994) di lismo sartriano ha voluto, a tutti i costi, la “addetti ai lavori”. Tuttavia, rivolgersi ad
Witold Gombrowicz. conciliazione con il marxismo, impresa un pubblico vasto, non specialistico, non
alquanto assurda ed impossibile. dovrebbe implicare banalizzazione dei con-
Il corso, tenuto alla moglie poco prima di Proprio al comunismo Gombrowicz dedi- tenuti e infantilizzazione dei lettori. Poche,
morire, rappresenta una vera e propria ca, ancora in toni polemici, l’ultimo quarto in tal senso, sono le eccezioni. Ne citiamo
“consolazione” della filosofia alle soffe- d’ora del suo corso. Marx, progettando la una, a titolo di esempio: lo studio di Jac-
renze e ai dolori dell’esistenza. Il dolore rivoluzione comunista, non ha tenuto con- queline Rousset, La marché des idées con-
costituisce, infatti, il perno intorno al qua- to dell’importanza della competizione e temporaines (Il mercato delle idee contem-
le ruota l’intera produzione di Witold degli interessi individuali che costituisco- poranee, Armand Colin, Parigi 1994), che
Gombrowicz, che non manca di notare no il fondamento di qualsiasi società. Se- intende offrire un panorama della moderni-
come la filosofia contemporanea, laddove condo l’autore la riduzione dell’esistenza tà, attraverso l’allestimento di un volumi-
«assume un tono dottorale e professora- umana all’elementarità dei bisogni produ- noso “état des lieux” del pensiero contem-
le», ha spesso trascurato, dimenticandola, ce necessariamente l’appiattimento della poraneo, segnalandone cesure e continuità,
la sofferenza. Gombrowicz, al contrario, società stessa e il conseguente fallimento mode e pericoli. Il volume è corredato da
affronta le filosofie con un tono personale del progetto politico. bibliografia e glossari. A.S./F.M.Z.
e quotidiano, utilizzando, ad esempio, do- Si assiste negli ultimi tempi in Francia a un
mande, risposte e brevi frasi, che permet- incremento di testi filosofici di orienta-
tono di illustrare con termini semplici e mento divulgativo, tanto che spesso si può
chiari anche le tematiche più complesse. notare, nel campo della filosofia, un’attivi- Le sei idee estetiche
Seguendo la struttura del “corso”, incon- tà editoriale a due velocità: di uno stesso di Tatarkiewicz
triamo subito la filosofia di Cartesio che, autore viene proposto un testo in stile “uni-
con la sua riduzione della realtà a contenuto versitario” e, contemporaneamente, un Noto soprattutto per la sua monu-
di coscienza, ha costituito il punto di par- volumetto in versione “divulgativa”, come mentale e imprescindibile ‘Storia del-
tenza per la filosofia kantiana. Con qualche è il caso, ad esempio, di Claudine Tierce- l’estetica’ (Torino 1979-80) Wladyslaw
inesattezza, tipo la confusione tra trascen- lin, della quale è stata pubblicata un’opera Tatarkiewicz torna ora al centro della
dentale e trascendente, la filosofia di Kant “seria” su Peirce, La pensée-signe: études riflessione filosofica ed estetica con-
viene fatta ruotare intorno alle strutture a sur Peirce (Il pensiero-segno/ studi su temporanea per la traduzione in italia-
priori del soggetto che caratterizzano e limi- Peirce, J. Chambon, Nîmes 1993) e uno no di un altro suo importante contri-
tano la conoscenza umana. Il corso prosegue smilzo libretto introduttivo sul medesimo buto agli studi estetici: STORIA DI SEI IDEE
con Hegel e Schopenhauer, di cui, dato filosofo dal titolo: C. S. Peirce et le prag- (a cura di K. Jaworska, Aesthetica edi-
l’orizzonte di appartenenza dell’autore, vie- matisme (C.S. Peirce e il pragmatismo, zioni, Palermo 1993), che in versione
ne tenuta in grande considerazione la teoria PUF, Parigi 1993). integrale fu pubblicato in Polonia nel
dell’arte, priva peraltro di un accenno alla Alcune case editrice, per contro, alzano il 1975. La versione italiana è accompa-
musica, inspiegabilmente dimenticata. tono: Hatier, di Parigi, casa editrice pretta- gnata da una “Presentazione” che ri-
La parte centrale del volume è dedicata mente scolastica, da più di un anno ha percorre le tappe principali del percor-
all’esistenzialismo, affrontato in relazione aperto una collana «Optiques- Philosophie: so filosofico di Tatarkiewicz, da un’
a Kierkegaard, Husserl, Heidegger, in un regard clair», costituita da librettini “Appendice bibliografica” e da una
parte Nietzsche, e, soprattutto, Sartre, a filosofici a basso prezzo, dedicati a un tema “Postfazione” di Luigi Russo, tesa a
cui è dedicato parecchio spazio. Emerge, in specifico ed elaborati da studiosi autorevo- metter in evidenza il profondo signifi-
questo contesto, una presa di posizione di li: Le corps (Il corpo), di Marc Richir; La cato filosofico e la novità dell’approc-
Gombrowicz nei confronti di Sartre con- violence (La violenza), di Roger Dadoun; cio storico dell’opera di Tatarkiewicz.
traddistinta da toni critici e pungenti, che Le temps (Il tempo), di Pierre Boutang;
rivelano la complessità del rapporto tra i L’éthique (L’etica), di Alain Badiou. Altri Se la Storia dell’estetica si arrestava quasi
due. Gombrowicz, infatti, rivendica la pa- editori, invece, operano una scelta diversa: paradossalmente al 1700, vale a dire pro-
ternità dell’esistenzialismo che avrebbe selezionano un’opera “filosofica” impor- prio al sorgere dell’estetica come discipli-

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STUDIO

na autonoma nella modernità, questa Sto-


ria di sei Idee attraversa la storia dell’este-
tica per intero, soffermandosi sui problemi,
le idee, le teorie estetiche, e perciò viene
considerata dallo stesso Wladyslaw Ta-
tarkiewicz quale “completamento e con-
clusione” dell’opera precedente. Abban-
donata la scansione meramente cronologi-
ca, Tatarkiewicz si concentra qui sulle idee
fondamentali dell’estetica; non solo sulle
sei idee-guida esplicitamente fatte oggetto
d’indagine (l’arte, il bello, la forma, la
creatività, l’imitazione e l’esperienza este-
tica), ma su moltissime altre che a quelle
idee direttamente o indirettamente si con-
nettono (come ad esempio grazia, acutez-
za, gusto, sublime, piacere, genio, espres-
sione...). Di queste idee vengono tracciate
la storia, l’origine, le estensioni, le applica-
zioni e le successive trasformazioni se-
mantiche, chiarendone quindi il concetto in
tutti i suoi possibili significati. Il risultato è
una sintesi storico-concettuale singolar-
mente approfondita ed efficace, che al ri-
gore scientifico della trattazione unisce una
limpida chiarezza espositiva ed un linguag-
gio piano e nondimeno suggestivo.
Se già nel manuale di estetica, per la grande
importanza che il filosofo polacco attribu-
iva al carattere storico del lavoro artistico,
alla precettistica, ai trattati di poetica e di
retorica, al concreto operare degli artisti,
emergeva un’idea quanto mai aperta e pro-
blematica dell’estetica, in quest’altra ope-
ra, pur alle prese con teorie e concetti
all’apparenza immutabili, Tatarkiewicz
insiste sempre sulla intrinseca dinamicità
delle teorie e delle idee, evidenziando in tal
modo la fondamentale storicità dell’espe-
rienza estetica. Di quei concetti che la sto-
ria dell’estetica ha individuato come fon-
damentali e ha variamente tramandato fino
a noi, alcuni hanno via via perduto d’im-
portanza (è il caso soprattutto dell’idea di
imitazione, che come mimesis è stata a
lungo ritenuta centrale); altri hanno invece
conosciuto una nuova stagione, per così
dire, fortunata (la creatività, la forma); altri
ancora (quelli di arte e di bello, che sono i
più problematici) vengono usati o con dif-
fidenza, oppure abusati, richiamati a spro-
posito. Ma nonostante tutto, sostiene Ta-
tarkiewicz, nella storia dell’estetica due
teorie in particolare si sono mostrate inso-
litamente durature: quella che egli chiama
la “Grande Teoria”, cioè la teoria classica
della bellezza come forma, e la “Antica
Teoria”, cioè la teoria dell’imitazione, che
solo dopo due millenni ha perso credibilità.
Ma più in generale il filosofo polacco è
profondamente persuaso dell’importanza
dell’estetica nell’orizzonte del pensiero
umano. E’ infatti difficile negare che le
categorie estetiche fondamentali facciano
parte integrante di quelle categorie attra-
verso le quali da sempre l’uomo è in grado
di comprendere e di significare la realtà, e
perciò in grado di scoprire il proprio ruolo
nel mondo e di dare senso alle cose che lo
circondano. G.P. Michelangelo, Schiavo ridestantesi (1530-34 circa), Galleria dell’Accademia di Firenze

75
RASSEGNA DELLE RIVISTE

RASSEGNA DELLE RIVISTE

a cura di Silvia Cecchi

RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA ‘Origine des êtres et espèces’. Un inedito sione di E. Rudinesco: Jacques Lacan.
Anno XLIX, n. 1/1994 cosmogonico tra le carte di Boulainviller Esquisse d’une vie, histoire d’un systeme
Franco Angeli, Milano di G. Mori. de pensée (Fayard, Parigi 1993).

Questo numero riporta gli atti di due incontri Gli stili di Kierkegaard, di R. Prezzo: ana-
di studio, dedicati rispettivamnte a Monte- lisi dell’edizione integrale di S.
squieu (Milano, 4 marzo 1993) e a Giuliano Kierkegaard: Studi sul cammino della vita
Gliozzi (Cagliari, 2-3 dicembre 1993). AUT AUT (Rizzoli, Milano 1993).
n. 260-261, marzo-giugno 1994
Actualité d’un demi-silence: Montesquieu La Nuova Italia, Firenze Agire senza intenzioni, di E Greblo.
et l’idée de souverainité, di J. Erhard: sul-
l’idea di sovranità, quale emerge dall’ope- Idea di università, di S. Givone: una
ra principale di Montesquieu, sottolinean- riflessione sui nuovi statuti delle univer-
do in particolare il poco spazio dedicato a sità italiane. TEORIA
questa tematica. Vol. XIV, n. 1, 1994
Dal patrimonialismo alla democrazia, di ETS, Pisa
Montesquieu e i poteri della metafora, di A. Dal Lago: una riflessione sull’attuale
C. Rosso: la tripartizione dei governi nei stato delle università in Italia. Gentile e Gödel, di V. Sainati: vengono qui
primi tre libri dello Spirito delle Leggi. riproposte le tesi essenziali di un saggio di
Lo splendore di avere un linguaggio, di L. Sainati del 1976 (Mitologia moralistica
Sur deux antinomies de l’esprit de lois, di J. Muraro. della logica nel ‘Sistema di logica’ di Gio-
Starobinskj: leggi politiche e leggi religio- vanni Gentile) in cui veniva affrontata la
se; pluralità e uniformità. Università per un’allieva, di L. Boella. problematica della crisi gödeliana del pen-
siero matematico-fondazionale.
Religione e tolleranza in Montesquieu, di Elogio all’eccesso, di P. A. Rovatti: rifles-
L. Bianchi. sione sul saggio di R. Simone: L’università La genesi della coscienza reale nella ‘Grun-
dei tre tradimenti. dlage der gesamten Wissenschaftslehere’
Forme di razionalità e livelli di legalità in di Fichte, di W. Metz.
Montesquieu, di A. Postigliola: sulle strut- Talento, merito e mercato all’università, di
ture portanti, anche in chiave critica, del M. Santambrogio. All’inizio è il linguaggio, di E. Moriconi: la
“modello di razionalità” che sorregge l’im- critica di W. W. Tait a M. Dummett che ha
pianto sistematico dello Spirito delle Leg- Cambiamento e resistenze al cambiamento impostato il dibattito filosofico sulla mate-
gi, di cui viene ricostruita anche la genesi. nell’università italiana, di R. Moscati. matica in base a una teoria del significato.

L’Europa di Montesquieu, di M. Pasini. Poesia contemporanea. Campionario con L’ermeneutica qui ed ora, di F. Duque:
figure, di G. Majorino: analisi di alcuni com- testo di una relazione tenuta a Napoli il
Giuliano Gliozzi e l’ambiente filosofico ponimenti di poeti italiani contemporanei. 16 novembre 1993 in occasione del con-
cagliaritano, di P. Rossi. vegno: “L’ermeneutica italiana: riflessi
Il rispetto che dobbiamo ad Heidegger, di europei”.
Vecchio e nuovo mondo: le scoperte geo- F. Fédier: sull’introduzione ad una nuova
grafiche e il pensiero europeo moderno, di edizione degli Scritti politici di Heidegger Pensare la religione, di A. Fabris: le prin-
D. Pastine: un’analisi del contributo di (Gallimard, Parigi), in cui viene ripreso il cipali tendenze che contraddistinguono la
Gliozzi alla storiografia della scoperta del- problema del rapporto tra Heidegger e il filosofia della religione nel dibattito con-
l’America, presente nell’opera: Adamo e il nazismo. temporaneo.
nuovo mondo (1977).
Per amore di Lacan, di J. Derrida: l’inter- Mito, tragedia, rivelazione. Sulla presenza
L’apport de Giuliano Gliozzi à l’histoire vento qui pubblicato è contenuto nel volu- di Franz Rosenzweig nell’opera di Benja-
de l’anthropologie en France, de Montai- me di AA.VV., Lacan avec les philosophes min, di M. Mottolese.
gne à Gobineau, di F. Lestringant. (A. Michel, Parigi 1991), dedicato al rap-
porto critico, e non privo di contraccolpi, Estetica e storia dell’estetica: una questio-
Vengono pubblicati inoltre gli interventi tra Derrida e Lacan. ne ancora aperta in Italia, di C. Guidelli:
alla tavola rotonda di M. T. Marcialis, A. attraverso l’esame della voce “estetica”
Burgio e di A. Strumia, allieva di Gliozzi. Letture di Lacan, di M. Recalcati: recen- nelle enciclopedie italiane, l’articolo af-

76
RASSEGNA DELLE RIVISTE

fronta il problema della storia dell’estetica, La presencia virtual de los elementos en la Kant, di N. Hinske: al di là della questione
in particolare il rapporto tra categorie este- combinación química según Santo Tomás del loro significato oggettivo, gli appunti
tiche e modi della ricostruzione storica. de Aquino, di M. E. Sacchi. dei corsi universitari di Kant hanno un
preciso significato in relazione alle sue
Husserl in discussione, di T. Orlando: re- The authenticity of the attribution to Saint lezioni di logica, costituendo un contribu-
censione di R. Bernet-Iso e K. E. Marbach: Thomas Aquinas of ‘De natura materiae et to importante alla storia della logica e
Edmund Husserl (Il Mulino, Bologna 1992). dimensionibus interminatis’ and ‘De prin- all’analisi delle caratteristiche dell’Illu-
cipio individuationis’, di N. A. Morris: sul minismo tedesco.
problema dell’attribuzione di questi due
brevi scritti, in cui viene affrontato il pro- L’ermeneutica filosofica dell’illuminismo
blema del principio di individuazione. tedesco: due prospettive a confronto, di L.
AXIOMATHES Cataldi Madonna: gli studi sull’ermeneuti-
Anno IV, n. 3, dicembre 1993 La persona come apertura all’essere eterno ca dell’illuminismo tedesco da Schleier-
Il Poligrafo, Padova secondo E. Stein. Primo tentativo di con- macher ad oggi, con particolare riguardo al
fronto con M. Heidegger, di M. D’Ambra. progetto di un’ermeneutica generale come
Nicolas A. Vasil’év (1880-1940), di R. Poli: disciplina autonoma, tema proprio del Set-
presentazione di due testi di Vasil’év, in Unità e molteplicità in Jürgen Habermas, tecento tedesco.
traduzione inglese: Logic and metalogic e di R. Giovagnoli: una riflessione sul pen-
Imaginary (non-aristotelian) logic, in cui siero dell’ultimo Habermas, in partico- Associazionismo e ipotesi materialisti-
viene proposta una logica “universale” e lare sul pensiero post-metafisico (1988), ca da Hartley a James Mill, di S. Bucchi:
“non aristotelica”. in cui viene tratteggiata una concezione un’analisi dell’associazionismo come te-
di razionalità “comunicativa” tra meta- oria generale della mente in Observa-
What is non-fregean in the semantics of fisica e contestualismo. tions on man, di David Hartley (1749),
Wittgenstein’s ‘Tractatus’ and why?, di J. opera di impostazione associazionistica,
Perzanowski. Chance and order in our inorganic univer- considerata a lungo inficiata da presup-
se, di G. Blandino. posti materialistici.
Antidiodorean logics and the Brentano-
Husserl’s conception of time, di V. L. Nota sulla “creazione” (‘Summa contra Logica ed organizzazione del sapere nella
Vasyukov. Gentiles’, II,16), di L. Messinese. dottrina della scienza di Bernard Bolzano,
di P. Bucci.
Psicologia descrittiva e psicologia speri-
mentale: Brentano e Bonaventura sul tem- Fondazioni, fondamenti e paradigmi, di C.
po psichico, di L. Albertazzi: tenendo pre- Cellucci: vengono qui ripresi alcuni temi di
senti le posizioni di Brentano e di E. Bona- RIVISTA DI FILOSOFIA logica matematica, al centro di un dibattito
ventura, l’articolo affronta tre questioni: NEOSCOLASTICA apparso su questa stessa rivista in precedenti
l’origine e la natura della nozione di tempo Anno LXXXVI, n. 1, gennaio-marzo 1994 fascicoli con interventi dello stesso Cellucci,
interno; quanto dura l’atto di presentazio- Vita e Pensiero, Milano di Ettore Casari e di Gabriele Lolli.
ne; quali sono i caratteri della struttura
della presentazione. Tre lezioni su Platone e la scrittura della Nomi e domande, di E. Casari.
filosofia, di T. A. Szlezak: la critica di
Platone alla scrittura nel Fedro. L’imperialismo assiomatico, di G. Lolli:
ancora sul tema dell’articolo precedente.
Verità ed etica nella ‘Dialectica’ di Loren-
AQUINAS zo Valla, di M. Laffranchi: il concetto di Teoria rousseauiana ed etica contempora-
Anno XXXVII, n. 1, gennaio-aprile 1994 verità e i suoi fondamenti; l’orizzonte teo- nea: vent’anni di storiografia anglosasso-
Pont. Univ. Lateranense, Roma logico come modello di una possibile inter- ne, di L. Pezzillo.
pretazione; l’etica secondo verità.
I principi matematici kantiani del mondo
fisico (II), di P. Pellecchia. Finito e infinito e l’idealismo della filosofia.
La logica hegeliana dell’essere determina-
La riappropriazione di Aristotele nell’ul- to, di G. Movia: commento analitico alla LA CULTURA
timo Ricoeur, di A. Rizzacasa: sul ricorso logica del Dasein nella Scienza della Logica. Anno XXXII, n. 2, agosto 1994
di Ricoeur ad Aristotele per mettere in Il Mulino, Bologna
evidenza le implicazioni ontologiche pre- Ateismo, scetticismo e fideismo, di T. Pe-
senti nella sua ermeneutica fenomenologi- nelhum. Giovanni Gentile. L’atto, il tempo, la mor-
ca ed esistenziale, in particolare nelle ulti- te (II), di G. Sasso.
me due opere, Temps et récit e Soi-même Nota sullo scetticismo, di L. Urbani Ulivi:
comme un autre. recensione di C. Hookway: Scepticism Aristotele dossografo in ‘Phys’., IV, 10, di
(Routledge, London - New York 1990). E Cavagnaro: l’analisi aristotelica del tem-
La dimensione teologale dell’uomo e la po condotta anche in rapporto alle opinioni
teologia fondamentale in Xavier Zubiri, di dei predecessori di Aristotele.
A. Savignano.
Da che nasce il conflitto nello stato di
Kant, Heidegger e la logica filosofica, di L. RIVISTA DI FILOSOFIA natura in Hobbes, di M. Reale: analisi delle
Messinese: l’articolazione essenziale della Vol. LXXXV, n. 2, agosto 1994 cause della genesi e della tenuta del conflit-
logica di Kant presente nelle lezioni del Il Mulino, Bologna to in Hobbes.
semestre invernale 1925-26 di Heidegger,
in cui si discute sul valore del primato della Tra illuminismo e critica della ragione: il Wieland e Kant nello ‘Zibaldone’ di Leo-
verità logica e teoretica. significato filosofico del corpus logico di pardi, di L. Cellerino.

77
RASSEGNA DELLE RIVISTE

Etica ed estetica in Croce e Irving Babbitt. al finalismo si inscrive all’interno di una ARCHIVES DE PHILOSOPHIE
La sintesi di un conservatore americano, di posizione epistemologica propria del pen- Vol. 57, n. 1, gennaio-marzo 1994
G. Paraboschi: il recupero della figura di siero moderno, ma se ne distingue per la Beauchesne, Paris
Irving Babbitt e dei suoi rapporti con Croce radicalità delle posizioni.
all’interno della “Old Right”, una delle Tema della rivista: “Filosofia in Italia II”.
correnti in cui si articola il movimento Tempo e storia in Hegel, di F. Chiereghin:
conservatore in America. nel sistema hegeliano il tempo raffigura in Liberté et égalité. La formation de la
modo emblematico la funzione che il filo- théorie démocratique chez Bobbio, di F.
‘Teologia trinitaria e censura’. Un passo sofo assegna alla natura: l’essere altro del- Sbarbieri.
inedito di Guido Calogero, di C. Farnetti. l’idea, ma anche il presupposto per il pieno
dispiegarsi dello spirito. Esso viene così Notes sur Capograssi et Piovani, di D.
ad avere una funzione mediatrice tra dive- Jervolino.
nire e storia.
Luigi Pareyson et son école, di M. Ravera.
PER LA FILOSOFIA Diritto ed eticità della famiglia nella ‘Re-
Anno XI, n. 31, maggio-agosto 1994 chtsphilosophie’ di Hegel, di M. Tomba. Métaphysique et violence. Question de
Massimo, Milano méthode, di G. Vattimo: la radicale critica
Il mondo di Galileo: l’oggetto del suo sa- della metafisica, in atto in parte della filo-
Tema della rivista: “Filosofia della volontà”. pere fisico-matematico. Diffalcare gli im- sofia contemporanea, si presenta inevita-
pedimenti della materia (parte II) di L. bilmente come una “questione di metodo”,
Per una cultura della ragione e della vo- Congiunti: indagine sul pensiero di Gali- perché non tocca solo i contenuti o i modi
lontà, di B. Mondin: il rapporto tra ragione leo: la matematizzazione del mondo natu- di fare della filosofia, ma la possibilità
e volontà alla luce di principi razionali e rale; il ruolo dell’esperimento; il progetto stessa della filosofia come tale.
cristiani. scientifico e filosofico.
Aldo G. Gargani ou du (dé)constructivismre
Conoscenza e volontà secondo S. Tomma- Bios politikos e bios theoretikos secondo en philosophie, di C. Paoletti.
so, di M. Pangallo. Hannah Arendt, di J. Taminiaux.
En tant que. Les manières de Giorgio Agam-
Analisi fenomenologica della volontà. Ed- Linee interpretative per una storia del ne- ben, di F. Wybrands: sul problema del
mund Husserl e Edith Stein, di A. Ales Bello. otomismo e della neoscolastica di A. La linguaggio.
Russa: recensione di L. Malusa: Neotomi-
Libertà e verità oggi. Compiti attuali smo e intransigentismo cattolico, (Milano Le philosophe et la muse, di G. Agamben:
della filosofia della volontà, di G. Pena- 1986-1989). aforismi sull’arte.
ti: la fondazione della verità sulla libertà
e il comune fondamento in direzione del Severino et la poésie du néant, di I.
trascendente. Valent: la relazione tra il pensiero di
Severino e la poesia.
L’educazione della volontà in Piero Marti- RIVISTA INTERNAZIONALE DI FILOSO-
netti, di G. Colombo. FIA DEL DIRITTO La pensée à l’épreuve du poétique, di R.
Anno LXXI, n. 2, 1994 Pineri: la critica ironica di Leopardi al
Eticità e ragione. Richard M. Hare e la Giuffré, Milano presente.
“legge di Hume”, di M. Lovatti: il tentati-
vo postmoderno di superare dissociazione Uberto Scarpelli, giurista e filosofo, di Augusto Del Noce et le problème de l’athéi-
di fatto e valore in Hare. M. Jori. sme, di M. Cacciari: la considerazione di
Del Noce sull’ateismo attuale, a partire da
Sulla fondazione dell’etica nella ‘Veritatis Il significato del cuore nella filosofia giu- una storia dell’ateismo.
Splendor’, di A. Poppi. ridica di S. Agostino e di Marsilio da Pado-
va, di E. Ancona. Sciacca (1908-1975) ou le pathos du philo-
Ermeneutiva della libertà: Dostoevskij e sophe, di X. Tilliette.
l’ultimo Pareyson, di R. Diodato: le origini Naturalità del diritto e universali giuri-
della problematica del male e della libertà, dici di G. Cosi:l’indagine sull’esistenza Michelstaedter, le dèfi de la métaphysique,
proprie dell’ultima riflessione di Pareyson. di universali del diritto attraverso il rile- di G. Petitdemange: l’ascolto, il dolore, la
vamento di un tempo, uno spazio e delle persuasione in Michelstaedter.
Le “ragioni del cuore” secondo Max Scheler, costanti nel diritto.
di D. Verducci:il primato dell’amore e del Giorgio Colli. Le philosophe et l’énigme,
cuore, di ascendenza agostiniana e pasca- Montesquieu e il problema della diversité, di F. Masini: l’incontro di Colli con il tema
liana, come originaria fonte di conoscenza di C. P. Courtney: l’analisi di Montesquieu dell’enigma.
in Scheler. della diversité, anche attraverso l’illustra-
zione della posizione dei predecessori: Économisme historique ou matérialisme
Grozio, Pufendorf, Barbeyrac. historique? Pour une relecture de Marx et
Engels, di D. Losurdo: la critica marxiana
Una conversione della teoria critica? Sul- all’ideologia come prodotto di un lungo
VERIFICHE la teoria del diritto e dello Stato di processo del pensiero moderno.
Anno XXIII, n. 1-2 Habermas, di O. Hoffe.
gennaio-giugno 1994 La “khôra” française, di S. Petrosino: la
Verifiche, Trento Dimensione transculturale dei fenomeni presenza e l’influenza del pensiero france-
giuridici nella ricerca antropologica, di L. se in Italia dal dopoguerra ad oggi.
Bonum e Summum Bonum nell’Etica di Scillitani.
Spinoza, di F. Biasutti: in Spinoza la critica Segue il «XXI Bollettino cartesiano».

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RASSEGNA DELLE RIVISTE

REVUE DE METAPHYSIQUE ET DE Le ‘Dictionnaire Philosophique’ portatif, Against withering, di R. Farr: il rapporto tra
MORALE di C. Mervaud. marxismo e dittatura.
Vol. 99, n. 1, gennaio-marzo 1994
A. Colin, Parigi La correspondance de Voltaire: du docu- Hume and imagination: symphaty and “the
ment au monument?, di J. Moureaux: la other”, di M. J. Ferreira: l’analisi del prin-
Tema della rivista: “La médiation italienne”. corrispondenza monumentale di Voltaire cipio della simpatia come elemento privi-
ci permette di arricchire le nostre cono- legiato per la comprensione dell’immagi-
La première réception de Fichte et de scenze circa questo pensatore. nazione in campo etico.
Schelling en Italie (1804-1862), di C. Cesa.
Madpeople and ideologues: an issue for
La révolution de 1848 et l’image de Hegel dialogic justice theory, di M. Kingwell:
en Italie et en Allemagne, di D. Losurdo: giustizia e comunicazione in Habermas.
Hegel ha avuto un ruolo essenziale nella J. B. S. P.
preparazione ideologica della rivoluzione Vol. 25, n. 1, gennaio 1994 Ends, desires and rationality, di O. Black.
del 1848; se in Italia la resistenza alla University of Manchester, Manchester
reazione politica ed ideologica si alimenta Private states and public practices:
di motivi hegeliani, in Germania la disfatta Tema della rivista: “La filosofia di Merleau- Wittgenstein and Schutz on intentionality, di
del movimento democratico coincide con Ponty”. M. Williams: le differenze tra Schutz e
la fine della filosofia hegeliana. Wittgenstein in merito alla descrizione della
How the phenomenologists rediscovered vita sociale; differenze che si fondano su due
Augusto Vera et le sens de la vulgarisation the world, di A. Grieder: un breve excursus diversi modi di intendere l’intenzionalità.
hégélienne en Europe, di G. Oldrini: intor- su alcuni concetti della fenomenologia da
no alla metà del secolo scorso Vera rappre- Husserl a Merleau-Ponty.
senta il più importante tramite per la circo-
lazione delle idee di Hegel in Europa; il suo Foundations, intentions and competing the-
contributo di traduttore e “volgarizzatore” ories, di T. O’ Connor: un’analisi in chiave JOURNAL OF THE HISTORY OF
dell’opera hegeliana viene considerato alla scettica di alcuni aspetti della filosofia di PHILOSOPHY
base dell’hegelismo “ortodosso”. Merleau-Ponty. Vol. XXXII, n. 1, gennaio 1994
Washington University, St. Louis
La question du nèant dans la philosophie Merleau-Ponty and Heidegger: the inten-
de M. Heidegger, di E. Grassi. tionality of transcendence, the being of Socrates on the immorality of the soul, di
intentionality, di P. L. Bourgeois. M. L. Mcpherran: la concezione socratica
Existentialisme 1941, di L. Pareyson: un dell’anima e la riforma della tradizione
testo di Pareyson del 1941. Selfhood and corporeity, di M. Villela-Petit: religiosa greca.
l’analisi delle conseguenze relative alla com-
Raisons et formes du réalisme scientifique, prensione della personalità e della corporeità An image for the unity of will in Duns
di E. Agazzi: nelle proposte di Galilei e di nelle prime opere di Merleau-Ponty e l’evo- Scoto, di J. Boler.
Kant possiamo individuare un’intenzione luzione dell’ultima fase della sua filosofia,
realista in campo scientifico. soprattutto in Visible et Invisible (1964). Dynamics and transubstantiation in Leib-
niz’s ‘Systema Theologicum’, di D. C.
Perceptual faith and the invisible, di F. Fouke: la riflessione di Leibniz sulla tran-
Dastur. sustantazione è collegata all’evoluzione
della sua concezione di Dio verso una pro-
REVUE INTERNATIONALE DE The colors of fire: depth and desire in spettiva neoplatonica.
PHILOSOPHIE Merleau-Ponty ‘Eye and Mind’, di G. A.
n. 1/1994, marzo 1994 Johnson. Intuition and construction in Berkeley’s
PUF, Parigi account of visual space, di L. Falkenstein.
Seeing otherwise - Merleau-Ponty’s line di
Tema della rivista: “Voltaire, nell’anniver- M. H. Münchow: la trattazione di un partico- Nietzsche, Spir and time, di R. Small: per
sario della nascita”. lare aspetto della pittura, la linea, in Merleau- comprendere pienamente la dottrina nietz-
Ponty: il ruolo di Lacan in questa analisi. scheana del tempo non è sufficiente rivol-
Voltaire et l’empirisme anglais, di R. Nik- gersi alla filosofia antica, ma occorre anche
laus: il ruolo di Locke e Newton nella Perception, corporeity and kindness, di W. far riferimento ad autori più vicini nel tem-
formazione del pensiero di Voltaire. S. Hamrick: come la fenomenologia della po, come A. Spir (1837-1890).
percezione e della corporeità possa gettare
La vision historique de Voltaire, di F. Diaz: una luce sul fenomeno della cortesia. The unique role of logic in the development
una considerazione strettamente storica of Heidegger’s dialogue with Kant, di F.
dell’opera di Voltaire. Seeing, di R. McLure. Schalow.

Les confucianistes, philosophes tolérants


dans la pensée de Voltaire, di H. Naka-
gawa: il concetto più importante della
dottrina morale di Voltaire, la tolleran- INTERNATIONAL PHILOSOPHICAL DEUTSCHE ZEITSCHRIFT FÜR
za, emerge, nel Dizionario, dalle voci QUARTERLY PHILOSOPHIE
relative al pensiero ed alla religione del- Vol. XXXIV, n. 1, marzo 1994 Vol. 42, n. 3/1994
l’estremo Oriente. Fordham University, New York Akademie Verlag, Berlin

Voltaire et le conte philosophique, di H. Kierkegaard and the anxiety of authorship, Zu einer Hermeneutik des Rechts: Argu-
Mason. di M. Westphal. mentation und Interpretation, di P. Ricoeur.

79
RASSEGNA DELLE RIVISTE

Kulturen als Zauberspiegel der Moderne ’93", e contiene gli Annali di poesia italia- NUOVA CIVILTA’ DELLE MACCHINE
oder ARE KA, KORE KA-ARE MO, KORE MO, di S. na 1985-1993. (Anno XII, n. 1, 1994, Nuova eri, Roma)
Richter: alcune tematiche del pensiero pubblica le relazioni del convegno: Machi-
scientifico giapponese del XIX secolo. PER LA FILOSOFIA (Anno XI, n. 30, gen- na multa minax (Santa Sofia, novembre
naio-aprile 1994, Massimo, Milano) pre- 1991), dedicato al rapporto tra cultura clas-
Experimentalsysteme, epistemische Dinge, senta un fascicolo monografico sul tema: sica e culture moderne.
Experimentalkulturen, di H. J. Rheinber- “Forme della coscienza”.
ger: un’epistemologia dell’esperimento le- FENOMENOLOGIA E SOCIETA’ (Vol.
gata al campo della biologia. INTERSEZIONI (Anno XIV, n. 1, aprile XVI, n. 2, 1993, Rosemberg & Sellier,
1994, Il Mulino, Bologna) presenta un ar- Torino) presenta un numero a carattere
Das Spiel der Natur: Experimentieren als ticolo di C. Segal, La voce femminile e le monografico dal titolo: Un seminario su
Vorführung, di R. P. Crease: Dewey, sue contraddizioni: da Omero alla trage- Gilles Deleuze, a cura di U. Fadini e A.
Husserl, Heidegger e la riflessione sul- dia, in cui vengono esaminate la continuità Zanini. Tra gli altri segnaliamo l’interven-
l’esperienza. e le differenze nella rappresentazione della to di U. Fani, L’identità Spinoza- Nietz-
voce femminile in Omero e nelle tragedie. sche. Movimenti filosofici in Deleuze; e
Vorüberlegungen zu einem kontextualisti- In particolare si prende in considerazione l’articolo di F. Cassinari, Dottrina delle
sches Modell der Wissenschaftsen- la voce del lamento femminile. facoltà, monismo ontologico e questione
twicklung, di W. Bonss, R. Hohlfeld, R. fondativa: Deleuze lettore di Kant, dedica-
Kollek. FILOSOFIA E TEOLOGIA (Anno VIII, n. 1, to ad un’analisi del testo di Deleuze del
gennaio- aprile 1994, Edizioni Scientifiche 1963, La philosophie critique de Kant.
Die Universität aus sozialkonstuktivisti- Italiane, Napoli) è dedicata al tema: “Espe- Doctrine des facultés, opera che, pur non
scher Perspektive, di S. Fuller. rienza religiosa. Forme e figure”, in cui esaurendo completamente il rapporto tra
viene affrontato il problema dell’esperien- Kant ed il pensatore francese, costituisce
Atheismus, Induktivismus und Freud oder: za religiosa in relazione alle figure di Ago- tuttavia lo scritto più importante per instau-
die Vertreibung eines kölschen Jungen, stino, T. Müntzer, Lutero, etc. rare un confronto tra i due filosofi.
intervista di A. Grünbaum a H. P. Krüger.
FILOSOFIA OGGI (Anno XVII, n. 65, gen- TELLUS (n. 11, 1993, Morbegno) propone
naio-marzo 1994, L’arcipelago, Genova) il tema monografico: “L’utopia dialettale”,
presenta la prima parte dell’intervento di P. presentando i seguenti aricoli: La lingua di
Rostenne dal titolo: Temps et histoire. Johann Peter Hebel, di M. Heidegger; La
ZEITSCHRIFT FÜR PHILOSOPHISCHE madre lingua. Heidegger, Hebel e il dialet-
FORSCHUNG FILOSOFIA OGGI (Anno XVII, n. 66, apri- to, di C. Resta; Dialetto, comunità, comu-
Vol. 48, n. 2, aprile-giugno 1994 le. giugno 1994, L’arcipelago, Genova) nicazione, di M. Prandi; Una domanda,
V. Klostermann Verlag, Francoforte s.M. presenta un intervento di M. Zanatta dal molte risposte, di R. Bracchi; Il dialetto tra
titolo: La questione del fondamento in “Ein- particolarità e tradizione, di M. Centini;
Wer bestimmt, was es gibt, di C. U. Mouli- führung in die Metaphysique” di Martin Una morte annunciata, di I. Fassin; Lin-
nes: il rapporto tra ontologia e teoria della Heidegger. gua, identità e transizione alla democra-
scienza a partire dalla riflessione di Quine. zia, di N. Milani Kruljac; Il dialetto tra
IL VERRI (n. 1-2, gennaio-aprile 1994, radicamento e apertura di S. Ruffoni; La
Das Wirchliche und der Abschied vom gan- Mucchi Editore, Modena) presenta un fa- casa vicino al mare di J. Robaey; L’arte e
zen. Zu Schellings später philosophischer scicolo dedicato alla poesia francese con- la maniera di abbordare il proprio capouf-
Einsicht, di T. Buchheim: realtà e separa- temporanea. ficio per chiedergli un aumento di G. Pe-
zione in Aristotele ed il concetto schellin- rec; Acque e società nelle vicende valtelli-
ghiano di una filosofia negativa. AESTHETICA (n. 40, aprile 1994, Centro nesi, di G. Bettini; L’esistenza come un
Internazionale Studi di Estetica, Palermo) battito del cuore, di R. Panattoni; Il solfa-
Thomas Reids Kritik des Cartesianismus, è dedicata ad uno studio di R. Dottori dal nello e la legna, di R. De benedetti.
di E. Heller. titolo: Paul Cézanne. L’opera d’arte come
assoluto, in cui viene celebrata l’opera di IDEE (Anno VIII, nn. 22 e 23, Milella,
Moralische Verantwortung in der wissen- Cézanne come passaggio fondamentale, Lecce) presenta due numeri a carattere
schaftlich-technischen Welt, di G. See- nell’avvento dell’arte contemporanea, ver- monografico: “Filosofia e politica” e “Fi-
bass: la riflessione sulla “nuova etica” di so la ricerca di una propria forma e di un losofia e scienza”.
H. Jonas. proprio linguaggio.
FILOSOFIA (Anno XLV, n. 1, gennaio-
KAMEN (Anno IV, n. 5, luglio 1994, Ed. aprile 1994, Mursia, Milano) presenta gli
Vicolo del Pavone, Piacenza) pubblica scrit- interventi al convegno: “Augusto Guzzo a
ti di Dante Filippucci e poesie di Karin cent’anni dalla nascita”, tenutosi all’Uni-
IPOTESI DEL SOGGETTO & LA SCIENZA Boye. versità di Torino il 12-13 aprile 1994.
(maggio 1994, Il Soggetto & La Scienza,
Padova) è dedicato al tema dell’iniziazio- TEOLOGIA (Anno XIX, n. 1, marzo 1994, PROSPETTIVA PERSONA (Anno III, n. 8,
ne. La problematica più che antropologica Glossa, Milano) presenta un articolo di I. aprile-giugno 1994, Demian Edizioni, Te-
è politica, in quanto l’attuale mancanza di Biffi dal titolo: Figure medievali della teo- ramo) propone due interventi su P. Ricoeur:
un sistema di iniziazione coincide con la logia: la teologia in Duns Scoto. Il deside- Ermeneutica e liberazione. Il dialogo di
mancanza di un sociale a cui essere iniziati. rio tra la fede e la “ratio”. Dussel con Ricoeur, di A. Savignano, e Il
Il tema viene quindi affrontato da diverse Kerigma della speranza in Paul Ricoeur,
prospettive, filosofiche, politiche, storiche RIVISTA ROSMINIANA (Anno LXXXVI- di P. Cugini.
e psicanalitiche. II, n. 2, aprile-giugno 1994, Ed. rosminiane
Soliditas, Stresa) presenta, accanto ad una
NUOVA CORRENTE (n. 112, 1993, Til- serie di articoli su Rosmini, anche un inter-
gher, Genova) è dedicata al tema: “Poesia vento di G. C. Godani su La mente in Vico.

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Adorno, Theodor W. Altieri si rivolge alla tradizione filo- Bailhache, Gérard Berdjaev, Nikolaj
Minima moralia sofica espressivista. Egli sostiene una Le Sujet chez Emmanuel Levinas: Il senso della creazione
Meditazioni della vita offesa versione degli interessi espressivisti fragilité et subjectivité Saggio per una giustificazione
Einaudi, giugno 1994 basata sull’estetica di Kant. PUF, maggio 1994 dell’uomo
pp. 311, L. 14.000 p. 352, F 198 Jaca Book, luglio-agosto 1994
Con introduzione e nuova nota criti- Antonelli, Mauro Si tratta di uno studio del contenuto e pp. 448, L. 65.000
co-bibliografica di Leonardo Ceppa. Die experimentelle Analyse della genesi della nozione di soggetto
La difficoltà di presentare questo clas- des Bewußtseins bei V. Benussi nel pensiero di Levinas, uno dei car- Bertrand, Henry
sico di Adorno ha cambiato segno: si Editions Rodopi, luglio 1994 dini delle opere di Levinas. Nel sag- L’Eternel renouveau
tratta di non fare l’autore troppo at- p. 218, FOL 75 gio si assiste anche al costituirsi, in pref. di Jean Desmeuzes
tuale. Bisogna così collocarlo nella Questi sono gli argomenti trattati nel modo sia sfumato che rigoroso, della Caractères, giugno-luglio 1994
sua prospettiva di classico tedesco, libro: uno schizzo della vita di Vitto- funzione del soggetto nella sua di- p. 130, F 120
«deporre la smania di volerlo stru- rio Benussi; la fenomenologia della mensione etica e metafisica. La legge del mondo, secondo il punto
mentalizzare in senso tattico». percezione; la controversia Bernussi- di vista dell’autore, sarebbe - così
Koffka; la “analisi reale psichica” Barotta, Pierluigi come viene dimostrato dall’ultima
Alai, Mario della percezione; l’eco delle conce- Dogmatismo ed eresia nella scienza: riga di quest’opera, giustificandone
Modi di conoscere il mondo. zioni di Bernussi presso altri autori. Joseph Priestley anche il titolo - un eterno ritorno.
Soggettività, convenzioni FrancoAngeli, giugno 1994 Troviamo qui il pensiero di un uomo
e sostenibilità del realismo Arena, Leonardo Vittorio pp. 192, L. 28.000 che offre in maniera fraterna ai poeti
FrancoAngeli, giugno 1994 Nietzsche e il nonsense Sebbene le ricerche di Priestley aves- e ai filosofi a lui contemporanei la
pp. 208, L. 30.000 FrancoAngeli, giugno 1994 sero contribuito in modo essenziale quintessenza della sua vita.
Il volume si oppone alla convinzione pp. 320, L. 48.000 alla rivoluzione chimica operata da
diffusa secondo cui l’idea che le no- In questo libro l’intera opera di Nietz- Lavoisier alla fine del ‘700, il filosofo Betzler, Monika B.
stre teorie o descrizioni ci informino sche viene analizzata per la prima e chimico britannico si oppose tena- Ich-Bilder und Bilderwelt.
su una realtà indipendente chiamata, volta alla luce della categoria del non- cemente ad essa. La controversia che Überlegungen zu einer Kritik
con accezione negativa, realismo sense. Se ne evidenzia così la sorpen- ne nacque ha offerto spunti a molti des darstellenden Verstehens
metafisico e confutata sin dai tempi dente coerenza ed organicità, soprat- storici e filosofi della scienza che W. Fink, maggio-giugno 1994
di Kant. tutto nella sfera gnoseologica ed epi- hanno accusato Priestley di dogmati- p. 249, DM 68
stemologica, nonché nella sua pecu- smo. Questo lavoro intende opporsi a La ragione storica di Wilhelm Dil-
Albert, Hans liarità di essere per eccellenza anti- tale interpretazione. they, l’ermeneutica e la Bildtheorie
Kritik der reinen Hermeneutik. dogmatica ed antiermeneutica. degli ultimi scritti di Fichte, gli sforzi
Der Antirealismus und das Problem Bataille, Georges di tipo teoretico di Dieter Henrich
des Verstehens Aristotele Su Nietzsche vengono accostati e criticati portando
Mohr, maggio-giugno 1994 Etique à Eudème Se, giugno 1994 ad un nuovo modo di considerare il
p. 280, DM 50 tr. greco antico di P. Maréchaux pp. 210, L. 25.000 rapporto tra soggettività e storia.
Rivages, giugno-luglio 1994 Questo saggio è l’ultimo della Trilo-
Althusser, Louis p. 236, F 59 gia Ateologica che Bataille diede alle Beyssade, Jean-Marie
Sur la philosophie Che cos’è la felicità? Come raggiun- stampe tra il 1943 e il 1945. Bataille Marion, Jean-Luc
Gallimard, maggio 1994 gerla? Che cos’è il piacere? Che cosa cerca in Nietzsche quei temi che sono Descartes: objecter et répondre
p. 192, F 92 sono le virtù,la grandezza, il corag- capitali per la sua filosofia: l’eccesso, PUF, giugno-luglio 1994
Il volume riunisce gli Entretiens con gio, l’amicizia? Come si arriva alla il sacrificio, la morte e l’erotismo. p. 496, F 120
la professoressa di filosofia messica- perfezione? In questo saggio trovia- Le Obiezioni e le Risposte non sono i
na Fernanda Navarro, il cui intento mo la risposta a tutte queste domande Bazzanella, Emiliano protocolli di un dibattito che si sareb-
era di spiegare il senso filosofico e e l’analisi del rapporto che ogni indi- Tempo e linguaggio be svolto dopo la pubblicazione delle
politico degli interventi di Althussser viduo ha quotidianamente con la Studio sul pensiero Meditazioni e quasi al di fuori di esse.
negli anni 60 e 70, ed anche il testo La morale. di Vladimir Jankélévitch Fin dall’inizio, l’opera principe della
Trasformation de la philosophie: con- FrancoAngeli, giugno 1994 metafisica moderna è nata tripartita.
ference de Grenade (1979), esten- Bahm, Archie J. pp. 144, L. 22.000
dendo quindi l’analisi alle riflessioni The Science of Oughtness Abbandonata ogni pretesa sistema- Bidima, Jean Godefroy
sui paradossi della filosofia marxista. Ed. Rodopi, maggio-giugno 1994 tizzante, questo libro cerca di com- Théorie critique et modernité
p. 200, FO 60 piere un percorso per così dire “tan- négro-africaine: de l’école
Altieri, Charles Il volume è stato scritto quasi come genziale”, un attraversamento pro- de Francofort à la Docta
Subjective Agency. una sfida nei confronti di quanti sono blematico che individua, quasi sullo spes africana
A Theory of First Person riluttanti nel riconoscere che la scien- sfondo, la dimensione del tempo e Publications de la Sorbonne
Expressivity and its Social za può avere un ruolo importante ri- l’urgenza di un ripercorrimento che giugno-luglio 1994
Implications spetto alle teorie etiche. Il libro getta tenga conto dell’essenziale rapporto p. 343, F 200
Blackwell, luglio 1994 nuova luce sulle responsabilità di tra la scrittura e la filosofia. L’autore fa dialogare tra loro una
p. 400, £ 45 gruppo, sul dover essere apparente e teoria “centrata sull’Europa”, la teo-
Sostenendo che l’azione soggettiva la responsabilità che tutti abbiamo ria critica della Scuola di Francofor-
non può essere portata a compimento nell’estendere la consapevolezza delle te, e l’Africa sulla base di un terreno
se si rimane all’interno delle modalità nostre responsabilità. che le lega e le rende opposte: la
di pensiero che dominano l’umanità, modernità. Egli critica la spoliticiz-

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zazione e le strategie di ibernazione centottanta lettere, di cui la metà era Cassirer, Ernst Conrad, Elfried
in Africa, allo scopo di aprire il sog- rimasta fino ad ora non pubblicata, di Philosophie Kants Logikvorlesungen als neuer
getto al possibile. Karl Rosenkranz (1805-1879), stori- der symbolischen Formen. Schlüssel zur Architektonik
co della letteratura, studioso di Hegel Wesen und Wirkung der Kritik der reinen Vernunft.
Bieri, P. (a cura di) a Halle e Königsberg. Tra i destinata- des Symbolbegriffs Die Ausarbeitung
Analytische Philosophie ri di queste lettere si trovano il figlio Wiss. Buchvlg., luglio 1994 der Gliederungsentwürfe
der Erkenntnis più vecchio e la moglie di Hegel, p. 1545, DM 98 in den Logikvorlesungen
Beltz Athenäum, luglio 1994 Fichte, Ruge, Schopenhauer e Goethe. Questa edizione in cinque volumi als Auseinandersetzung
DM 39,80 contiene anche Wesen und Wirkung mit der Tradition
Canahl, Kay des Symbolbegriffs, in cui Cassirer Frommann-Holzboog, luglio 1994
Bloch, Ernst Sphären des Zersetzenden. abbozza, sviluppa, giustifica e difen- p. 160, DM 68
Il principio speranza Ein Beitrag zur Jaspers-Forschung de i fondamenti della sua filosofia
Introduzione di Enrico Bodei Vlg. f. Wiss. u. Bildung delle forme simboliche. Cozzo, Cesare
3 Volumi maggio-giugno 1994 Teoria del significato e filosofia
Garzanti, giugno 1994 p. 92, DM 29,80 Ceruti, Mario - Fabbri, Paolo della logica
pp. 1628, L. 96.000 Giorello, Giulio - Preta, Lorena Clueb, giugno 1994
Nei tre volumi che costituiscono Canto-Sperber, Monique (a cura di) pp. 268, L. 30.000
l’opera, la dimensione utopica del La Philosophie morale britannique Il caso e la libertà
pensiero viene esplorata in tutte le PUF, maggio 1994 Laterza, luglio 1994 Cristin, R. (a cura di)
sue molteplici manifestazioni: oltre il p. 304, F 186 pp. 192 Leibniz und die Frage
principio di piacere ma anche oltre il Il volume contiene uno studio storico Da “il caso e la necessità” al “caso e nach der Subjektivität.
principio di realtà. e critico delle principali correnti che la libertà”. Scienziati, psicologi e fi- Tagung Triest, Mai 1992
testimoniano della riflessione morale losofi pongono l’accento sul valore Fr. Steiner, maggio-giugno 1994
Boeder, Heribert oltremanica (intuizionismo, utilitari- critico della scelta, della creatività e p. 320, DM 112
Das Bauzeug der Geschichte. smo, idealismo...), al quale seguono della responsabilità del ricercatore.
Aufsätze und Vorträge saggi di sei filosofi britannici, i cui Dahmer, Helmut
zur griechischen lavori sono rappresentativi della ric- Chartier, Roger Pseudonatur und Kritik.
und mittelalterlichen Philosophie chezza delle riflessioni attuali. L’ordine dei libri Freud, Marx und die Gegenwart
Königshausen & Neumann giugno 1994 Suhrkamp, maggio-giugno 1994
luglio 1994 Canziani, Guido (a cura di) pp. 120, L. 15.000 p. 440, DM 27,80
p. 380, DM 78 Filosofia e religione Tra la fine del Medioevo e il XVIII
nella letteratura clandestina secolo, l’invenzione dell’autore Damont, Jean-Paul
Bossuer, Jacques Benigne FrancoAngeli, giugno 1994 come principio per la designazione La filosofia greca
Trattato della concupiscenza pp. 528, L. 60.000 dei testi, il sogno di una biblioteca Xenia, luglio 1994
De Martinis, giugno 1994 Tra Sei e Settecento la critica più universale, l’emergere di una nuova pp. 128, L. 10.000
pp. 130, L. 10.000 radicale delle metafisiche spirituali- definizione del libro, cercano di por- Uno dei più grandi specialisti fran-
Le sottili ricognizioni di Bossuer sul- stiche, delle credenze e dei dogmi tare ordine nel mondo dello scritto. cesi in materia presenta in modo
la concupiscenza superano il quadro religiosi trovò una delle sue espres- Ma la lettura è per definizione ribelle originale le linee fondamentali del
cristiano-cattolico. Da vero rappre- sioni significative in quella letteratu- e questo ordine non sopprime la li- pensiero antico.
sentante dello spirito, Bossuer ne esa- ra filosofica clandestina che era ali- bertà dei lettori.
mina anche le sue sregolatezze. mentata da testi manoscritti o a stam- Davidson, John
pa, per lo più anonimi, nei quali l’af- Chatelet, François Am Anfang ist der Geist.
Buchholz, R. - Kruse, J.A. fermazione delle prerogative e dei Hegel Die Geburt von Materie und Leben
(a cura di) limiti della ragione si traduceva in Seuil, giugno-luglio 1994 aus dem schöpferischen Geist
’Magnetisches Hingezogensein concezioni materialistiche, in prospet- p. 269, F 69 Scherz, luglio 1994
oder schaudernde Abwehr’. tive ateistiche o deistiche e in appelli Si tratta dell’edizione riveduta e cor- p. 340, DM 39,80
Walter Benjamin (1892-1940) alla tolleranza. retta di quest’opera che offre una La scienza moderna, nel suo tentativo
J.B. Metzler, maggio-giugno 1994 panoramica del sistema hegeliano e di capire la creazione da un punto di
p. 140, DM 28 Casanova, Giacomo che ci permette di capire la portata vista materialista, è ormai in un vico-
Nel volume, vengono analizzati aspet- Über den Selbstmord della sua filosofia e l’inquietudine lo cieco. Questo libro mostra come
ti biografici, storico-filosofici, teolo- und die Philosophen che la anima. superare il pensiero meccanicista.
gici ed estetici legati alla personalità tr. dall’italiano
di Walter Benjamin. Campus, maggio-giugno 1994 Ciaramelli, Fabio De Pasquale, Mario
p. 160, DM 38 Moroncini Bruno Didattica della filosofia.
Budé, Guillaume Le nuove scoperte di testi filosofici di Pappale, Felice Ciro La funzione egoica del filosofare
Le Passage de l’hellénisme Casanova, raccolti in questo volume, Diffrazioni. La filosofia FrancoAngeli, giugno 1994
au christianisme. De transitu ci mostrano un aspetto sconosciuto di alla prova della psicoanalisi pp. 240, L. 34.000
hellenismi ad christianismum questo personaggio, il quale - molto Guerini, giugno 1994 Il tentativo di definire in termini ope-
tr. dal latino M.M. de La Garanderie prima di fornire, con le sue memorie, pp. 276, L. 38.000 rativi e controllabili la peculiarità
e Daniel Franklin Penham un documento della sua vita instabile Raccolta di tre saggi: “Freud e del filosofare, di individuarne le fi-
Belles lettres, giugno-luglio 1994 e piena di avventure - dimostra che il Heidegger” sul perturbante e l’ango- nalità e gli obiettivi di natura cogni-
p. 294, F 280 suo spirito brioso è in grado di inter- scia; “Lacan” sulla metafora platoni- tiva, affettiva, relazionale, le moda-
Nell’autunno del 1534, quando scop- rogarsi anche su temi filosofici come ca dell’amore; “Michel Henry” sulla lità del suo insegnamento e del suo
pia l’ “affaire des Placards”, il gran- il rapporto tra suicidio e filosofia. genealogia della psicoanalisi. apprendimento, anche mediante la
de umanista Budé compone questo discussione dei tradizionali schemi
lungo testo, in cui egli intende defini- Cassirer, Ernst Collison, D. - Wilkinson, R. entro cui si è svolto il dibattito negli
re, da una parte il cristianesimo ri- Das Erkenntnisproblem Thirty-five Oriental Philosophers ultimi decenni.
spetto alla filosofia greca e, dall’altra in der Philosophie und Wissenschaft Routledge, maggio-giugno 1994
parte, la tradizione cattolica di fronte der neueren Zeit p. 352, £ 45 Demarco, Joseph P.
alle contestazioni della Riforma. De Wiss. Buchvlg., luglio 1994 Si tratta di un’introduzione succinta A Coherence Theory in Ethics
transitu, una sorta di libro-testamen- p. 2294, DM 198 ed informativa al pensiero di trenta- Editions Rodopi, luglio 1994
to, è indirizzato a chi, nel 1535, era Quest’opera di Cassirer in quattro cinque figure importanti delle tradi- p. 270, FOL 90
ancora scettico o indeciso e rifiutava volumi, di cui il primo fu pubblicato zioni filosofiche cinese, indiana, ara- Il libro, criticando le teorie filosofi-
quindi di prendere posizione. nel 1906 ed il quarto nel 1950, nella ba, giapponese e tibetana. I pensatori che tradizionali che hanno a che fare
traduzione in lingua inglese, costitu- inclusi in questo volume sono sia esclusivamente con i principi, le con-
Butzlaff, J. (a cura di) isce un classico, un’opera insuperata fondatori come Zoroastro, Confucio, seguenze, le virtù, mostra come que-
Karl Rosenkranz di scrittura di una storia della filoso- Budda e Maometto che influenti figu- sti valori possano essere integrati in
Briefe 1827 bis 1850 fia orientata ai problemi. re moderne come Gandhi, Mao Tse- una visione dinamica della coerenza,
de Gruyter, luglio 1994 Tung, Suzuki e Nishida. rispettando le molteplici dimensioni
p. 539, DM 260 della nostra vita morale.
Si tratta della pubblicazione di tre-

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Demmerling, Christoph Engel, Pascal (a cura di) filosofico in Italia e delle sue nume- Gabel, G.U. - Jagenberg, C.H.
Sprache und Verdinglichung. Lire Davidson: interprétation rose ramificazioni interne. (a cura di)
Wittgenstein, Adorno et holisme Der entmündigte Philosoph.
und das Projekt Eclat, maggio 1994 Forrest, Frank G. Briefe von Franziska Nietzsche
einer kritischen Theorie p. 224, F 130 Valuemetrics. an Adalbert Oehler
Suhrkamp, luglio 1994 Si tratta di un’analisi dell’opera di The Science of Personal aus den Jahren 1889 bis 1897
p. 184, DM 19,80 Donald Davidson (nato negli Stati and Professional Ethics Gabel, luglio 1994
Uniti nel 1917), condotta attraverso i Editions Rodopi, luglio 1994 p. 130, DM 38
Desanti, Jean-Toussaint temi dell’interpretazione del linguag- p. 179, FOL 60
Introduction à la phénoménologie gio, dello statuto delle norme e del- La Valuemetrics è un’elaborazione Gagnebin, Jeanne Marie
Gallimard, maggio 1994 l’olismo del significato e delle cre- della svolta innovativa promossa da Histoire et narration
p. 176, F 31,50 denze. Questi temi vengono confron- Robert S. Hartman riguardo all’ap- chez Walter Benjamin
E’ possibile utilizzare ancora il meto- tati con i più recenti contributi della plicazione del sistema astratto allo L’Harmattan, maggio 1994
do fenomenologico? Il progetto hus- filosofia analitica. studio dei problemi etici. La similari- p. 175, F 110
serliano può essere ripreso e prolun- tà di struttura tra alcuni elementi della Queste analisi dell’opera di Benja-
gato? L’autore tenta di rispondere e European Society for the Study teoria degli insiemi e diversi tipi e min da parte di Gagnebin obbedisco-
queste domande seguendo il filo delle of Science and Theology (a cura di) gradi di bene, rende possibile calcola- no ad una duplice esigenza, che guida
Meditazioni cartesiane di Husserl. Origins, Time and Complexity re matematicamente i fenomeni etici. anche la scrittura di Benjamin stesso:
Labor et Fides, giugno-luglio 1994 la sobrietà filologica ed il rischio filo-
Dioguardi, Nicola 2 vol Foucault, Michael sofico. Una continua attenzione alle
Lettere al Cardinale pp. 384, F 250 Poteri e strategie parole ed ai concetti permette di ela-
Mursia, giugno 1994 A partire dagli anni ’80, ha avuto L’assoggettamento dei corpi borare le questioni filosofiche formu-
pp. 128, L. 20.000 inizio l’avvicinamento reciproco di e l’elemento sfuggente late e non sempre risolte nell’opera
Un carteggio tra Nicola Dioguardi e il scienziati e teologi riguardo alle que- Mimesis, luglio-agosto 1994 del filosofo.
Cardinale di Milano Carlo Maria stioni di ordine metafisico e teologi- pp. 126, L. 13.000
Martini. Si vuole dimostrare che scien- co. Questo processo ha dato luogo al I poteri diffusi, il loro essere coe- Gagnebin, Laurent
za e fede possono trovare punti d’in- congresso annuale della European stensivi al tessuto sociale ma anche Nicolas Berdiaeff
contri, possono lavorare insieme. Society for the Study of Science and alla radicale opposizione inscritta nei ou De la destination créatrice
Theology e alla pubblicazione an- corpi di chi si oppone alla pratiche de l’homme: essai sur la pensée
Droz, Geneviève nuale degli atti di questo convegno. disciplinari. Age d’homme, giugno-luglio 1994
I miti platonici p. 252, F 120
Dedalo, giugno 1994 Fabeck, Hans von Frank, Manfred Questo saggio, concepito come una
pp. 224, L. 28.000 An den Grenzen Il dio a venire grande introduzione, presenta la mag-
I sedici miti di Platone: Prometeo o le der Phänomenologie. Einaudi, giugno 1994 gior parte dei temi affrontati dal filo-
origini del mondo, l’Amore nelle ver- Eros und Sexualität im Werk pp. 350, L. 38.000 sofo russo (1874-1948), che hanno
sioni di Aristofane o di Socrate-Dio- Maurice Merleau-Pontys Attraverso Dioniso, figura centrale avuto un’importanza decisiva per la
tima nel Convito, il tema della Remi- Sed ed., luglio 1994 dell’immaginario romantico, si riven- filosofia e la teologia moderne.
niscenza, espresso principalmente p. 300, DM 68 dica con i romantici i valori di verità
attraverso il fascino delle narrazioni, del mito, restando però illuministica- Garin, Eugenio
come la grande allegora della Caver- Fagiuoli, Ettore mente fedeli alla ragione. Il ritorno dei filosofi antichi
na, oppure delle grandiose visioni del Nietzsche: la finitudine Bibliopolis, luglio 1994
carro alato di Fedro. come autobiografia Franz, A. (a cura di) pp. 128, L. 22.000
Egea, luglio-agosto 1994 Glauben, Wissen, Handeln. Questo saggio tratta del rifiorire degli
Dubost, J.-P. (a cura di) pp. 300. L. 35.000 Beiträge aus Theologie studi classici nel mondo occidentale
Bildstörung. Gedanken Un’autobiografia all’insegna del Philosophie und Naturwissenschaft durante l’Umanesimo e il Rinascimen-
zu einer Ethik der Wahrnehmung tentativo di circoscrivere la pro- zu Grundfragen christlicher to, dovuto ai più frequenti contatti del
Reclam, luglio 1994 pria finitezza. Existenz. Festschrift für Philipp mondo greco con quello latino che
p. 200, DM 24 Kaiser, Eichstätt, divennero sempre più intensi dopo la
Si continua, anche ai giorni nostri, ad Fiminai, Mariapaola zum 65. Geburtstag caduta dell’Impero bizantino.
interrogarsi su come arte e tecnica, Paradossi dell’indifferenza Echter, maggio-giugno 1994
etica ed estetica, possano essere FrancoAngeli, giugno 1994 p. 456, DM 58 Gellner, Ernest
considerate e valutate. Su questo ar- pp. 160, L. 25.000 Ragione e cultura
gomento, vengono raccolti i contri- La via, nell’attuale dibattito sul supe- Franzini, Elio Mulino, luglio-agosto 1994
buti originali di Alain Badiou, Thier- ramento del nichilismo, che va oltre Arte e mondi possibili. Estetica pp. 230, L. 24.000
ry de Duve, Jean-François Lyotard, l’idea di ritrovare il valore nel dire e interpretazione da Leibniz a Klee Viene riletta la storia del pensiero
Manfred Moser, Jean-Luc Nancy, poetico e nell’innovazione simboli- Guerini, giugno 1994 occidentale moderno, tracciando un
Walter Seitter, Paul Virilio, Samuel ca, esposti all’insufficienza e ai rischi pp. 256, L. 35.000 bilancio critico del razionalismo e del
Weber ed altri. di una riduzione neo-romantica del I percorsi genetici e i nuclei di pen- ruolo da esso esercitato nel pensiero
mondo a favola. siero per formulare un’ipotesi teori- filosofico e sociale.
Duhamel, R. - Oger, E. (a cura di) ca sul senso storico e culturale che
Die Kunst der Sprache Fontenelle, Bernard Le Bouvier de l’estetica ha incarnato nella filosofia Gentile, Giovanni
und die Sprache der Kunst Oeuvres complètes moderna. Frammenti di filosofia
Königshausen & Neumann vol. 6 Le Lettere, giugno 1994
maggio-giugno 1994 Fayard, giugno-luglio 1994 Freimert, C. (a cura di) pp. 420, L. 65.000
p. 206, DM 39,80 F 290 Zur Ästhetik des Territoriums Raccolta degli scritti gentiliani di fi-
Il volume è relativo al lavoro di Fonta- Meiner, luglio 1994 losofia “militante”, di natura teoreti-
Engel, Pascal nelle alla Académie des sciences. Si p. 157, DM 36 ca, che vanno dal 1903 al 1943.
Introduction à la philosophie tratta di una delle opere più celebri del
de l’esprit filosofo, contenente molti dei suoi elo- Furley, D.J. - Nehamas, A. Gerber, William
La Découverte, giugno-luglio 1994 gi, pronunciati tra il 1699 ed il 1722. (a cura di) The Meaning of Life.
p. 250, F 165 Aristotele’s Rhetoric. Insights of the World’s
Il volume offre un panorama sug- Fornero, Giovanni Philosophical Essays Great Thinkers
gestivo dei dibattiti che animano la Restaino, Franco - Dario Antiseri Princenton UP, luglio 1994 Editions Rodopi, luglio 1994
tradizione analitica all’interno della La filosofia contemporanea p. 368, $ 55 FOL 45
filosofia dello spirito. Analizzan- Vol. 4, tomo II Questo volume, che raccoglie i saggi Il libro presenta la saggezza di grandi
do le teorie contemporanee alla luce Utet, giugno 1994 di filosofi e di classicisti di fama pensatori, rinomati scrittori e filosofi
dei risultati della ricerca scientifi- pp. 786, L. 120.000 internazionale, costituisce la prima e le loro visioni rispetto alla vita,
ca e dell’analisi concettuale, l’au- Il volume aggiorna e continua la gran- trattazione esaustiva della Retorica riportando le loro parole. Le diverse
tore abbozza i tratti generali di una de Storia della filosofia di Nicola di Aristotele e degli argomenti di citazioni vengono inserite in una strut-
filosofia dello spirito materialista Abbagnano, offrendo tra l’altro quest’opera. tura organizzata, con introduzione,
ma non reduzionista. un’ampia ricostruzione del dibattito commenti e raffronti.

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NOVITÀ IN LIBRERIA

Gessinger, Joachim Grondin, Jean Cooper, Ashley C.H. Beck, luglio 1994
Auge & Ohr. Studien zur Erforschung Kant zur Einführung Soliloque ou Conseil à un auteur p. 280, DM 48
der Sprache am Menschen 1700-1850 Junius, luglio 1994 a cura di Anthony Shaftesbury Nessuna delle correnti principali del-
de Gruyter, luglio 1994 p. 160, DM 19,80 Herne, maggio 1994 la filosofia moderna fornisce una
p. 789, DM 348 p. 228, F 150 motivazione alla razionalità etica. La
Il volume è una presentazione stori- Hägler, Rudolf-Peter A. A. Cooper (1671-1713), pur an- prammatica trascendentale di K.-O.
ca, culturale e teorica della discussio- Kritik des neuen Existentialismus. dando controcorrente rispetto alle Apels, sviluppata criticamente da V.
ne europea intorno al rapporto tra Identität - Modalität - Referenz mode del suo tempo, fu seguito ed Hösle fino a diventare una metafisica
percezione, pensiero e linguaggio. Schöningh, maggio-giugno 1994 ebbe anche molti consensi. Fornendo obiettivo-idealistica e un’etica, sem-
p. 250, DM 88 come modello gli autori latini e greci, bra avere qualche prospettiva di di-
Giesz, Ludwig aiutava infatti i suoi contemporanei ventare una nuova etica. Il volume è
Phänomenologie des Kitsches Hamacher-Hermes, Adelheid ad affrontare le difficoltà del loro alla sua seconda edizione ampliata e
Fischer Taschenbuch Inhalts- oder Umfangslogik? mondo. I suoi Characteristics, pub- con un commento.
maggio-giugno 1994 Die Kontroverse zwischen blicati nel 1711, ebbero una dozzina
DM 16,90 E. Husserl und A.H. Voigt di edizioni. Le sue idee furono fonda- Hoy, David - McCarthy, Thomas
Giesz - in un’ampia presentazione, Alber, maggio-giugno 1994 mentali per il secolo dei lumi. Critical Theory
che prende in considerazione anche p. 200, ÖS 336 Blackwell, luglio 1994
le conoscenze di tipo filosofico, so- Heinz, Marion p. 304, £ 14
ciologico ed estetico - individua le Hammond, Nicholas Sensualistischer Idealismus In questo libro vengono esaminate le
componenti specifiche della “espe- Playing with Truth. Felix Meiner, maggio-giugno 1994 controversie nel campo della teoria
rienza del kitsch”. Language and the Human Condition DM 88 critica, concentrando l’attenzione so-
in Pascal’s ‘Pensées’ prattutto su alcune questioni filosofi-
Gilbert, R. A. Clarendon Press, luglio 1994 Hilmes, C. - Mathy, D. (a cura di) che. McCarthy sviluppa un approc-
Il misticismo p. 264, £ 30 Spielzüge des Zufalls. cio alla teoria sociale critica; Hoy
Xenia, luglio 1994 Si tratta di un ampio lavoro su Pascal, Zur Anatomie eines Symptoms difende una concezione dell’erme-
pp.128, L. 10.000 dedicato al suo utilizzo di termini- Aisthesis-Vlg., luglio 1994 neutica genealogica. Ogni autore poi
Come l’uomo ha condotto la ricerca chiave che illustrano l’argomento p. 208, DM 34 risponde agli argomenti dell’altro.
del divino attraverso l’interiorità e la centrale dei Pensieri, la condizione
conseguente comunione con l’Asso- umana. Questo studio considera an- Hoenen, Maarten J.F.M. Hulin, Michel
luto, sia nelle grandi religioni della che lo scopo persuasivo insito nella Speculum philosophiae medii aevi. Qu’est-ce que l’ignorance
storia che nel cristianesimo. deliberata instabilità nell’uso della Die Handschriftensammlung métaphisique dans la philosophie
lingua da parte di Pascal. des Dominikaners Georg Schwartz hindou? (Sankara)
Gloy, K. - Lambrecht, R. Grüner, maggio-giugno 1994 Vrin, giugno-luglio 1994
Bibliographie zu ‘Hegels Hastedt, H. - Martens, E. p. 169, DM 65 p. 126, F 39
Enzyklopädie der philosophischen (a cura di) ”Ignoranza metafisica” è la traduzio-
Wissenschaften im Grundrisse’. Ethik. Ein Grundkurs Hoffmann, Th.S. - Ungler, Fr. ne approssimativa del termine san-
Primär- und Sekundärliteratur Rowohlt, luglio 1994 (a cura di) scrito avidya, che letteralmente signi-
1817-1993 DM 22,90 Aufhebung fica “non sapere”. Di quale sapere si
Frommann-Holzboog, luglio 1994 Nel volume vengono illustrate le que- der Transzendentalphilosophie? tratta? Il tentativo di rispondere a
p. 114, DM 48 stioni-chiave dell’etica, dal punto di Systematische Beiträge questa domanda, ci porta al cuore di
vista storico e sistematico. Accanto a zur Würdigung, Fortentwicklung una problematica comune alla filoso-
Goodman-Thau, E. queste nozioni di base vengono spie- und Kritik des transzendentalen fie indiane classiche. Queste rifles-
Schmied-Kowarzik, W.D. gate anche le applicazioni e la pratica Ansatzes zwischen Kant und Hegel sioni vengono condotte dall’autore
(a cura di) ad esse relative. Königshausen & Neumann partendo dal Traité des mille ensei-
Messianismus zwischen Mythologie luglio 1994 gnements di Sankara.
und Macht. Jüdisches Denken Hacking, Ian p. 277, DM 68
in der europäischen Linguaggio e filosofia Hume, David
Geistesgeschichte Cortina, giugno 1994 Holz, Hans Heinz Storia naturale della religione
Akademie Vlg., maggio-giugno 1994 pp. 200, L. 35.000 Descartes Laterza, luglio-agosto 1994
p. 250, DM 78 Il rapporto tra filosofia e linguaggio Campus, maggio-giugno 1994 pp. 144, l. 8.000
dal Seicento a oggi attraverso l’opera p. 162, DM 24,80 Hume affronta tutte le domande che
Görgemanns, Herwig dei principali attori. ci si può porre difronte ai sentimenti
Platon Holzley, H. (a cura di) religiosi: trovano essi un fondamento
Winter, luglio 1994 Heidbrink, Ludger Ethischer Sozialismus. nella ragione? o la loro origine è da
p. 186, DM 28 Melancholie der Moderne. Zur politischen Philosophie ricercarsi nel mondo delle passioni?
Zur Kritik der historischen des Neukantismus
Götzinger, Catarina Verzweiflung Suhrkamp, maggio-giugno 1994 Husserl, Edmund
Martin Buber und die chassidische W. Fink, maggio-giugno 1994 p. 360, DM 48 La filosofia come scienza rigorosa
Mystik. Betrachtungen des inneren p. 360, DM 78 Laterza, luglio 1994
Verhältnisses der ‘Ich-und-Du’- Attraverso analisi che vanno da Hegel, Honnefelder, L. - Rager, G. pp. 100
Philosophie Bubers Schopenhauer, Nietzsche, Simmel, (a cura di) Una nuova traduzione del manifesto
zur chassidischen Mystik Lukács e la rivoluzione conservativa, Ärztliches Urteilen und Handeln. programmatico della fenomenologia
WUV-Univ. Vlg. attraverso Benjamin, Adorno e Zur Grundlegung einer novecentesca.
maggio-giugno 1994 Heidegger fino a Arnold Gehlen e medizinischen Ethik
p. 160, DM 23 Odo Marquard, il volume mostra Insel, luglio 1994 Irrlitz, Gerd
come le reazioni malinconiche al di- p. 384, DM 39,80 Moral und Methode.
Graeser, Andreas sincanto dell’epoca moderna siano Die Struktur in Kants
Ernst Cassirer legate ad un pensiero della totalità Horwich, Paul Moralphilosophie
C.H. Beck. luglio 1994 che è vincolato storicamente. Verità und die Diskursethik
p. 240, DM 24 Laterza, luglio 1994 Nomos, maggio-giugno 1994
Heidegger, Martin pp. 224 p. 56, DM 26
Grand, Pierre Fenomenologia e teologia Un saggio sistematico, chiaro e provo-
La Vérité aujourd’hui: (Lezioni) cante sulla nozione basilare di ogni Jahrbücher für wissenchaftliche
vérité et culture Nuova Italia, giugno 1994 discorso e speculazione filosofica. Kritik
P. Grand, giugno-luglio 1994 pp. 80, L. 10.000 Hegels Berliner Gegenakademie
p. 161, F 120 I rapporti e i significati tra cristiane- Hösle, Vittorio Frommann-Holzboog, luglio 1994
Si tratta di una meditazione sulla con- simo e filosofia, negli anni Venti del Die Krise der Gegenwart p. 583, DM 285
dizione umana, a partire da testi di Novecento europeo, in cui la teolo- und die Verantwortung
autori noti, come Nietzsche, Freud e gia si viene affermando, sull’onda der Philosophie.
Russell, o meno noti. del Positivismo, come scienza della Transzendetalpragmatik,
fede cristiana. Letztbegründung, Ethik

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NOVITÀ IN LIBRERIA

Jakob, Michael sia possibile dimostrare la validità di resoconto dell’evoluzione delle fonti Lledò, Emilio
Aussichten des Denkens. una fondazione ultima. della malinconia tra il 1500 e il 1900, Il solco del tempo.
Gespräche mit Emmanuel Lévinas e della ricerca nell’ultimo decennio. Il mito platonico della scrittura
George Steiner Kleinknecht, R. - Neisser, B. e della memoria
Jean Starobinski Cioran (a cura di) Lauro, Pietro Laterza, luglio 1994
Michel Serres, René Girard, Leonard Nelson in der Diskussion Per il concreto. Saggio pp. 208
Pierre Klossowski, André du Bochet dipa-Vlg., luglio 1994 su Th. W. Adorno Un filosofo controcorrente riflette
Paul Virilio p. 186, DM 28 Guerini, giugno 1994 sulla scrittura, sui poteri della memo-
W. Fink, maggio-giugno 1994 pp. 176, L. 30.000 ria e sul lento fluire del tempo e col-
p. 240, DM 28 Klemme, Heiner Una risposta ai molteplici interroga- loca in una giusta dimensione valori
Die Schule Kants. tivi della filosofia contemporanea, come la solidarietà e l’amicizia.
Jaurès, Jean Mit dem Text von Chr. Schiffert ripercorrendo alcune tappe fondamen-
De la réalité du monde sensible über das Königsberger tali dell’esperienza di Adorno, dalla Longato, Fulvio
intr. Jacques Cheminade Collegium Fridericianum Dialettica dell’Illuminismo attraver- L’argomentazione trascendentale.
Alcuin, giugno-luglio 1994 Meiner, maggio-giugno 1994 so Minima Moralia, sino alla Dialet- Sulla prova in filosofia
p. 302, F 140 p. 131, DM 48 tica negativa. nel confronto con la Critica
L’autore, parlando della natura, di della Ragion pura
Dio e del senso religioso del mondo, Kögler, Hans-Herbert Lautenschläger, Gabriele FrancoAngeli, giugno 1994
abbraccia tutti i campi del sapere Michel Foulcault Hildegard von Bingen. pp. 224, L. 28.000
umano. L’opera, redatta nel 1891, J.B. Metzler, maggio-giugno 1994 Die theologische Grundlegung Il problema di che cosa sia un’argo-
rappresenta il frutto della sua attività p. 160, DM 22,80 ihrer Ethik und Spiritualität mentazione filosofica, dei suoi limiti
in qualità di professore a Albi e a Nel volume viene dato spazio anche Frommann-Holzboog ma anche delle sue potenzialità.
Tulosa. L’opera non era più stata ri- ai critici come Habermas e Honneth, maggio-giugno 1994
stampata dal 1937. mentre Kögler limita ai capitoli “Ge- p. 440, DM 88 Losurdo, Domenico
nealogia”, “Archeologia” e “Etica” Hildegard von Bingen (1098-1179) Democrazia o bonapartismo
Jonas, Hans l’esposizione dello sviluppo delle di- sviluppò una concezione etica che Bollati Boringhieri, giugno 1994
La filosofia del Novecento. verse fasi del pensiero di Foucault. non è riducibile alla domanda che si pp. 346, l. 28.000
Uno sguardo tra passato e futuro pone l’essere umano ormai stanco:
Il Melangolo, giugno 1994 König, Peter che cosa devo fare? Alla domanda su Losurdo, Domenico
pp.64, L. 10.000 Autonomie und Autokratie. ciò che si deve fare corrisponde piut- Hegel et la catastrophe allemande
Una sintesi di problemi, temi, corren- Über Kants Metaphysik der Sitten tosto la ricerca del senso dell’esisten- tr. dall’italiano Charles Alunni
ti e autori del Novecento che hanno de Gruyter, maggio-giugno 1994 za che viene trovato attraverso l’espe- Albin Michel, giugno-luglio 1994
tracciato un segno indelebile nell’evo- p. 243, DM 128 rienza estetica dei sensi. p. 232, F 140
luzione del pensiero filosofico. L’autore, contrapponendosi alla ten- Si tratta di una riflessione critica
denza a considerare Kant semplice- Lembeck, Karl-Heinz sull’immagine politica di Hegel,
Kaczmarek, L. (a cura di) mente come un distruttore della me- Platon in Marburg. Platonrezeption identificata con il pensiero totalita-
Destructiones modorum significandi tafisica, fa rilevare quanto Kant sia un und Philosophiegeschichtsphilo- rio, nel corso del XIX e del XX
Grüner, luglio 1994 pensatore metafisico e quanto, fino- sophie secolo. L’autore analizza come si
p. 138, DM 110 ra, questo aspetto sia stato decisa- bei Cohen und Natorp passa da un Hegel messaggero della
mente sottovalutato. Königshausen & Neumann libertà a un Hegel “prefascista”, at-
Kaempfer, Wolfgang maggio-giugno 1994 traverso le opere dei sociologi e dei
Zeit des Menschen. Kopperschmidt, J.- Schanze, H. p. 460, DM 86 filosofi che, dopo di lui, ne hanno
Das Doppelspiel der Zeit (a cura di) Si tratta della tesi di abilitazione alla riconsiderato le opere.
im Spektrum der menschlichen Nietzsche oder die Sprache libera docenza tenuta da Lembeck
Erfahrung ist Rhetorik presso l’università di Trier nel 1993. Mainberger, Gonsalv K.
Insel, maggio-giugno 1994 W. Fink, maggio-giugno 1994 Rhetorische Vernunft oder:
p. 308, DM 42 p. 290, DM 68 Lenk, Hans das Design in der Philosophie
Nietzsche costituisce un ponte tra Interpretationskonstrukte. Passagen Vlg., luglio 1994
Kaufmann, Arthur romanticismo, epoca moderna e post- Zur Kritik der interpretatorischen p. 264, ÖS 385
Grundprobleme moderna. In Nietzsche emergono le Vernunft
der Rechtsphilosophie domande sull’ubiquità, sulla conti- Suhrkamp, maggio-giugno 1994 Mainzer, K.
Eine Einführung nuità e la discontinuità della retorica p. 696, DM 98 Thinking in Complexity.
in das rechtsphilosophische Denken nel XIX secolo, il secolo che disprez- Il costruttivismo interpretativo è sta- The Complex Dynamics of Matter,
Beck, maggio-giugno 1994 zò la retorica. to dapprima concepito come un’im- Mind and Mankind
p. 260, DM 48 postazione metodologica ed è poi sta- Springer, luglio 1994
Korfmacher, Wolfgang to sviluppato. Esso può però anche Il libro si rivolge sia agli scienziati sia
Kermen, Denis - Laupies, Frédéric Schopenhauer zur Einführung essere considerato all’interno della a chiunque sia interessato alla scien-
Premières leçons sur le pouvoir Junius, maggio-giugno 1994 tradizione della teoria della conoscen- za, pur non essendo un “addetto ai
PUF, giugno-luglio 1994 p. 180, DM 19,80 za tradizionale come un interpreta- lavori”, e fornisce un’ampia indagine
p. 112, F 56 zionismo trascendentale quasi kan- sul ruolo della complessità e dell’evo-
Il volume offre gli strumenti per ri- Kügelgen, Anke von tiano e quindi ampliato, arrivando luzione nella natura e nel mondo
flettere sui mutamenti della nozione Averroes und die arabische così ad essere quasi una teoria della moderno. Esso fornisce un contribu-
di potere, che esce dall’ambito stret- Moderne. conoscenza di un essere culturale e to scientifico ad una visione del mon-
tamente politico e che sembra rinfor- Ansätze zu einer Neubegründung simbolico, l’essere umano. do integrativa ed olistica che risulterà
zarsi mentre si sistematizza. des Rationalismus in Islam interessante per la nostra generazio-
Brill, maggio-giugno 1994 Lennon, K. - Whitford, M. ne, con i suoi ideali filosofici.
Kirk - Ravens - Schofield p. 450, FO 240 (a cura di)
Die vorsokratischen Philosophen. Knowing the Difference. Malherbe, Michel
Einführung, Texte und Kommentare Lambrecht, Roland Feminist Perspectives Qu’est-ce que la causalité?
Metzler, maggio-giugno 1994 Der Geist der Melancholie. in Epistemology (Hume et Kant)
p. 544, DM 58 Eine Herausforderung Routledge, luglio 1994 Vrin, giugno-luglio 1994
philosophischer Reflexion p. 256, £ 12 p. 126, F 39
Klein, H.-D. (a cura di) W. Fink, luglio 1994 Quale differenza si crea adottando La causalità non è un ordine in-
Letzbegründung als System? p. 400, DM 78 una prospettiva femminista nei con- scritto nelle cose, non è neanche
Bouvier, maggio-giugno 1994 Ecco alcuni dei capitoli di questo fronti del sapere tradizionale? In che una logica fissata nello spirito
p. 190, DM 68 volume: “Tra malattia e peccato”; “In misura le prospettive femministe sono umano, ma la ragione umana resa
Normalmente i dibatti si limitano al un altro luogo e in un altro spazio”; influenzate dalla differenza tra le don- razionale in un mondo più o meno
problema della possibilità o della “Tra ciò che non c’è più e ciò che non ne? Questa importante raccolta si ri- familiare e più o meno conosciuto.
impossibilità della fondazione ulti- esiste ancora”. In appendice, si trova- volge all’epistemologia tradizionale L’autore elabora dei commenti su
ma. E’ però anche importante indaga- no: l’edizione del Melancholischer ed alle discussioni sollevate dalle cri- questo argomento, a partire da que-
re per quali singole regole e categorie Teufel (Simon Musaeus, 1569); un tiche post-moderne. sta nozione in Hume e Kant.

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NOVITÀ IN LIBRERIA

Marjenko, Jan cura, che può far sviluppare la nostra Mutti, Claudio Contrariamente rispetto a quanto la
La Cité des morts: umanità divisa. L’analisi approfon- Nietzsche et l’Islam ricerca scientifica ha pensato fino ad
l’avènement du technocosme dita e gli argomenti pungenti vengo- pref. Christophe Levalois oggi, l’atomistica ha avuto un nume-
Age d’homme, giugno-luglio 1994 no compensati da forme di dialogo Hérode, giugno-luglio 1994 ro notevole di sostenitori nel Medio-
p. 399, F 150 immaginativo, dalla narrazione, dal- p. 47, F 55 evo. Furono persino sviluppate alcu-
La società in cui noi viviamo diventa le parabole. Il saggio riunisce tutti i passaggi di ne teorie che sono state poi conferma-
un tecnocosmo, un universo comple- Nietzsche in cui si parla dell’Islam ed te nel nostro secolo. Pabst riprende in
tamente forgiato dall’uomo, in cui il Misch, Georg analizza le analogie esistenti tra tre considerazione questo tema in ma-
nostro legame con la natura non con- Der Aufbau der Logik elementi-chiave del pensiero di Nietz- niera esaustiva, per la prima volta
siste in nient’altro che in un rapporto auf dem Boden der Philosophie sche (l’amor fati, la volontà di poten- dopo più di cento anni.
di sfruttamento razionalizzato. Ma des Lebens. Göttinger Vorlesungen za, l’ideale del superuomo) e la dot-
oggigiorno è all’essere umano che über Logik und Einleitung trina islamica. Paetzold, Heinz
vengono applicati i criteri di efficacia in die Theorie des Wissens Die Realität der symbolischen
e di livellamento che regolano il bio- a cura di G. Kühne-Betram Narbonne, Jean-Marc Formen. Die Kulturphilosophie
topo della natura. Nel volume ci si e Frithjof Rodi La Métaphysique de Plotin Ernst Cassirers im Kontext
interroga su come vivere un altro rap- Alber, maggio-giugno 1994 Vrin, giugno-luglio 1994 Wiss. Buchvlg., luglio 1994
porto con il mondo. p. 680, DM 168 p. 162, F 120 p. 207, DM 39,80
Il volume, a chi si interessa in genera- Il libro colloca la Filosofia delle forme
Marjenko, Jan Mondin, Battista le alla storia del pensiero, ai professo- simboliche di Cassirer nell’ampio con-
Dix méditations sur l’espace Dizionario enciclopedico ri aggregati che preparano i concorsi, testo della filosofia europea e anglo-
et le mouvement di filosofia teologia e morale rappresenta il tentativo dell’autore di americana contemporanea alla scrittu-
Age d’homme, giugno-luglio 1994 II ediz. far risaltare la specificità del pensiero ra dell’opera. L’autore mette in risalto
p. 184, F 120 Massimo, luglio 1994 di Plotino. soprattutto la realtà dialettica delle for-
Secondo l’autore, l’apporto più si- pp. 960, L. 100.000 me simboliche: sono un mezzo per
gnificativo della scienza moderna è Nogradi-Häcker, Annette l’autoliberazione dell’uomo, ma non
l’idea di un universo infinito, sia per Moretto, Giovanni Die Personwerdung des Menschen. impediscono le catastrofi.
quanto riguarda la sua estensione Destino dell’uomo e corpo mistico Zur Ethik Peter Singers
che per quanto riguarda la sua dura- Blondel, de Lubac e il Concilio intr. di Dietrich Ritschl Papi, Fulvio
ta. In questo la scienza moderna si Vaticano II Lit Vlg, luglio 1994 Il sogno filosofico della storia
distingue dalle società tradizionali, Morcelliana, giugno 1994 p. 148, DM 29,80 Interpretazioni sull’opera di Marx
in cui si dava una grande importanza pp. 160, L.20.000 Guerini, giugno 1994
alle soglie e ai limiti. Un mondo Una interpretazione filosofica del Nussbaum, Martha C. pp. 160, L. 24.000
infinito è infatti la morte della carne Vaticano, alla luce dell’influsso di The Therapy of Desire. La critica dell’economia politic come
e del desiderio, forse anche una mor- Blondel e di de Lubac sui documenti Theory and Practice chiave di interpretazione del pensare
te generale. dello stesso Concilio. in Hellenistic Ethics filosofico, della sua radice materiale
Princenton UP, maggio-giugno 1994 e della sua storicità.
Marzano, Silvia Morin, Edgar p. 536, $ 38
Il sublime nell’ermeneutica Kern, Anne Brigitte Esaminando testi di filosofi impe- Patocka, Jan
di Luigi Pareyson Terra-Patria gnati su una linea terapeutica, che Ästhetik, Phänomenologie,
Rosenberg & Sellier, giugno 1994 Cortina, giugno 1994 include Epicuro, Lucrezio, Sesto Pädagogik
pp. 128, L. 24.000 pp. 200, L. 32.000 Empirico, Crisippo e Seneca, l’autri- Geschichts- und Politiktheorie
Il testo mette in luce l’originale rifles- La proposta di una riforma di pensie- ce recupera una fonte preziosa per il a cura di Matthias Gatzemeier
sione del filosofo sulla tematica del ro che ci consenta di definire le no- pensiero morale e politico attuale e ci Alano, luglio 1994
sublime ricostruendo la continuità tra stre finalità terrestri all’interno di incoraggia a riconsiderare l’argomen- p. 94, DM 28
i due estremi del suo pensiero: l’este- una società sempre più collegata da tazione filosofica come una tecnica
tica della formatività e l’ontologia comunicazioni, interazioni, interdi- attraverso la quale migliorare la vita. Petersen, Karl Th.
della libertà. pendenze. Un nuovo futuro di civiltà Pathognostica. Aufsätze
planetaria. Oefsti, Audun zur Theorie und Anwendung
Mathy, Dietrich Abwandlungen. genealogischer Philosophie
Von der Metaphysik zur Ästhetik Morreau, Pierre-François Essays zur Sprachphilosophie Passagen-Vlg., maggio-giugno 1994
oder das Exil der Philosophie. Spinoza: l’expérience et l’éternité und Wissenschaftstheorie p. 112, ÖS 170
Untersuchungen zum Prozeß PUF, maggio 1994 Königshausen & Neumann
der ästhetischen Moderne p. 624, F 385 maggio-giugno 1994 Petrosino, Silvano
von Bockel, luglio 1994 ”Noi sentiamo e noi sperimentiamo p. 294, DM 58 Jacques Derrida
p. 150, DM 39,80 che siamo eterni.” Questa frase enig- et la loi du possible
matica presuppone, per essere com- Ortega y Gasset, José tr. it. di Jacques Rolland
Matteucci, Giovanni presa, tutta la problematica spinozia- Meditazioni sulla felicità Cerf, maggio 1994
Anatomie diltheyane. na dell’esperienza che, nonostante sia Sugarco, giugno 1994 p. 220, F 200
Su alcuni motivi della teoria stata poco recepita, supporta parti pp.120. L. 22.000 Queste pagine hanno lo scopo di
diltheyana della conoscenza importanti del sistema di Spinoza. L’uomo ha sempre avvertito l’esi- comprendere e presentare il pensie-
Clueb, giugno 1994 genza di divertirsi, ossia di allonta- ro di Derrida come un’opera del pen-
pp. 178, L. 20.000 Mosès, Stéphane narsi dal regno della necessità per siero. La minima conoscenza di qual-
Der Engel der Geschichte. raggiungere quello della libertà, at- che scritto del filosofo permette di
Miething, Christoph Franz Rosenzweig - Walter Benjamin traverso la dimensione ludica della cogliere in questa dichiarazione d’in-
Der Absolutismus der Freiheit. Gershom Scholem vita. Il ritmico oscillare dell’uomo tra tenti di lettura di Derrida l’eco del-
Eine Kritik an der Selbstzerstörung Suhrkamp, maggio-giugno 1994 la spinta verso il sociale e il ripiega- l’intenzione di lettura stessa dei testi
der Moderne p. 250, DM 48 mento nella più assoluta intimità. più disparati del panorama filosofi-
Passagen-Vlg., maggio-giugno 1994 Nella Germania degli anni 20 tre pen- co di Derrida.
p. 192, ÖS 280 satori ebrei sviluppano un nuovo con- Orth, E. W. - Holzhey, H.
cetto della storia, all’interno del qua- (a cura di) Pieper, Annemarie
Miller, George David le l’utopia messianica è centrale. Der Neukantismus. Einführung in die Ethik
An Idiosyncratic Ethics; Questa nuova concezione si contrap- Perspektiven und Probleme UTB, luglio 1994
Or, the Lauramachean Ethics pone a quella dominante. Stéphan Königshausen & Neumann p. 294, DM 32
Editions Rodopi, luglio 1994 Mosès ricostruisce la concezione fi- maggio-giugno 1994 Si tratta della terza edizione di que-
p. 140, FOL 45 losofico-storica in questi tre studi, p. 527, DM 86 sto volume, che è stato ampliato
Questo libro è una sintesi originale che corrisponde a quanto rappresen- dall’autrice.
di quattro elementi: la fenomenolo- tato nel quadro denominato “Angelo Pabst, Bernhard
gia del valore; il prendersi cura; l’im- della storia”. Atomtheorien des lateinischen
maginazione morale e la formula Mittelalters
kantiana di umanità. Il risultato sor- Wiss. Buchges., luglio 1994
prendente è un’etica del prendersi p. 207, DM 68

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NOVITÀ IN LIBRERIA

Platter, Guntram vo propedeutico di una lettura della Rorty, Richard Savater, Fernando
Die elektronische Medienwelt modernità è dettato da due dati stori- Scritti filosofici Filosofia contro accademia
als Gegenstand einer ci: la constatazione di una “eredità Vol. I Il Melangolo, giugno 1994
philosophischen Ethik logica” nella stessa formazione dei Laterza, luglio 1994 pp. 148, L. 20.000
Holos-Vlg., maggio-giugno 1994 vari discorsi alternativi; l’estensione pp. 352 Quattro brevi saggi dedicati a Mon-
p. 291, DM 48 generalizzata di quella economia di taigne, Schopenhauer, Nietzsche e de
Si tratta della tesi di laurea, tenuta da mercato che accompagna il sorgere, Rousseau, Jean-Jacques Unamuno.
Guntram Platter presso l’Università lo sviluppo e la crisi della modernità. Beaumaont, Christophe de
di Bonn nel ’93. Lettre a monseigneur de Beaumont Scaltsas, T. et al. (a cura di)
Ricoeur, Paul Mandement de monseigneur Unity and Identity
Pogge, Thomas W. Conferenze su ideologia e utopia l’archevêque de Paris in Aristotele’s ‘Metaphysics’
John Rawls Jaca Book, giugno 1994 pref. Nicolas Bonhote Clarendon, luglio 1994
C.H. Becks, luglio 1994 pp. 384, L. 53.000 Age d’homme, giugno-luglio 1994 p. 368, £ 35
p. 180, DM 22 Raccolta di un ciclo di conferenze p. 156, F 40 Il volume presenta quattordici saggi di
In questa introduzione, uno degli al- tenute all’Università di Chicago sui Nel volume è contenuto il testo poco specialisti di filosofia antica e di meta-
lievi di Rawls presenta l’evoluzione temi dell’ideologia e dell’utopia. conosciuto ma molto esemplificativo fisica contemporanea, incentrati sulla
storica, le motivazioni filosofiche e della traiettoria del pensiero di discussione della teoria dell’unità del-
l’applicazione politica della conce- Rinaldi, Giacomo Rousseau, della genesi e dell’esposi- le sostanze in Aristotele, un tema cen-
zione di giustizia di Rawls. L’autore, Dialettica arte e società zione delle sue idee, proprio al mo- trale per l’indagine metafisica.
profondo conoscitore di Rawls, ne Saggio du Th. W. Adorno mento del dibattito cruciale tra il filo-
presenta le teorie mantenendo un at- Quattroventi, giugno 1994 sofo e la società del suo tempo. In Schacht, R. (a cura di)
teggiamento critico. pp. 208, L. 30.000 questa lettera, Rousseau risponde al Nietzsche, Genealogy, Morality.
Un profilo storico critico del pensiero Mandement redatto dall’arcivescovo Essays on Nietzsche’s
Raters-Mohr, Marie-Luise di Adorno che tenta di rendere giusti- di Parigi contro l’Emile. ’On the Genealogy of Morals’
Intensität und Widerstand. zia all’integralità dei suoi interessi Univ. of California, luglio 1994
John Deweys Art as Experience filosofici e sociologi, così come este- Rudolph, E. - Stamatescu, I.-O. p. 500, $ 26
als philosophisches System, tici e musicologici. Philosophy, Mathematics Il volume offre una raccolta di contri-
als politischer Appell and Modern Physics. buti di venticinque noti filosofi sui
und als Theorie der Kunst Rockmore, Tom A Dialogue temi centrali e sui concetti della Ge-
Bouvier, maggio-giugno 1994 Hegel et la tradition Springer, maggio-giugno 1994 nealogia della morale.
p. 266, DM 85 philosophique allemande p. 250, DM 78
Oussia, giugno-luglio 1994 Si tratta di una raccolta di saggi di Schäfer, Erich
Raz, Joseph p. 195, F 99 fisici, matematici e filosofi, che com- Grenzen der Künstlichen Intelligenz
Ethics in the Public Domain. Lo scopo di questo libro è di contribu- prende anche scritti di Roger Penro- John R. Searles Philosophie
Essays in the Morality ire alla comprensione della filosofia se, Euan Squires e Erhard Scheibe. des Geistes
of Law and Politics tedesca, partendo dalla lettura parzia- Kohlhammer, luglio 1994
Clarendon Press, luglio 1994 le e a volte anche tendenziosa di Hegel Rudolph, Enno p. 160, DM 49
p. 384, £ 40 stesso, nel momento in cui egli trac- Theologie - diesseits des Dogmas. In questo libro viene dimostrato, sulla
Si tratta di una raccolta di saggi che cia la storia della filosofia tedesca. Studien zur systematischen base del Chinese Room-Argument di
esaminano diversi aspetti legati al Theologie, Religionsphilosophie J. R. Searle, che le condizioni fun-
tema usuale, ed antico, dei rapporti Röd, Wolfgang und Ethik zionali di un computer sono condi-
tra legge e morale. Gli argomenti Der Weg der Philosophie Mohr, luglio 1994 zioni-modello stabilite a livello pu-
discussi includono i limiti del dove- von den Anfängen bis ins 20. p. 232, DM 70 ramente formale, che non hanno
re politico e degli obblighi e le con- Jahrhundert Enno Rudolph esorta la teologia a quindi nessun significato di per se
troversie legate all’autodetermina- vol. 1: Altertum, Mittelalter riprendere il suo ruolo storico all’in- stesse, mentre, per l’esperienza ed il
zione nazionale. Renaissance terno delle scienze, come partner nel pensiero umani, il riferimento agli
C.H. Beck, luglio 1994 dialogo con la filosofia e come porta- oggetti e ad una prospettiva di senso
Rehm, J. (a cura di) p. 540, DM 58 trice di cultura. sono fondamentali.
Verantwortlich leben All’autore preme presentare in ma-
in der Weltgemeinschaft. niera comprensibile ad ogni lettore i Salmon, W. - Wolters, G. Schäfer, L. - Ströker, E. (a cura di)
Zur Auseinandersetzung pensieri ed i concetti fondamentali (a cura di) Naturauffassungen in Philosophie
um das ‘Projekt Weltethos’ dei principali filosofi, in modo che le Logic, Language, and the Structure Wissenschaft, Technik
Chr. Kaiser, maggio-giugno 1994 domande predominanti in ogni epoca of Scientific Theories. vol. 2: Renaissance
p. 96, DM 12,80 e le risposte ad esse fornite vengano Proceedings of the Carnap und frühe Neuzeit
Il volume raccoglie i contributi di recepite ed inquadrate all’interno delle Reichenbach Centennial, K. Alber, maggio-giugno 1994
Wolfgang Huber, Hans Küng, Johan- grandi linee evolutive della filosofia. University of Constance, May 1991 p. 284, DM 68
nes Lähnemann, Ram A. Mall, Hans- Univ. Vlg. Konstanz, luglio 1994
Jochen Vogel, Carl Friedrich von Rombach, Heinrich DM 98 Schick, Friederike
Weizsäcker e Rotraud Wieland. Der Ursprung. Die Philosophie Hegels Wissenschaft der Logik
der Konkreativität Salvucci, Pasquale Metaphysische Letzbegründung
Reijen, Willem van von Natur und Kultur Il filosofo e la storia oder Theorie logischer Formen?
Die authentische Kritik Rombach, maggio-giugno 1994 Saggi, interventi, conferenze Alber, luglio 1994
der Moderne p. 196, DM 56 Quattroventi, giugno 1994 p. 400, DM 98
W. Fink, maggio-giugno 1994 La concreatività è un fenomeno che pp. 1008, L. 70.000
p. 250, DM 38 ha un ruolo estremamente importan- Saggi raccolti tra il 1954 e il 1994 in Schmitz, Hermann Josef
Seguendo il filo di una logica degli te: è alla base degli atti creativi degli cui viene analizzato il rapporto tra Nietzsche absconditus
estremi, che aiuta - attraverso temi esseri umani e di quelli della natura. filosofia e storia, nel suo configurar- oder Spurlesen bei Nietzsche
esemplificativi che vanno dall’epoca si nell’opera dei grandi pensatori Vol. 2: Jugend. Interniert
barocca ai giorni nostri - ad analizza- Rorty, Richard scozzesi del XVIII secolo e dei gi- in der Gelehrtenschule:
re il rapporto di tensione tra rinnova- La svolta linguistica ganti dell’idealismo classico tede- Pforta 1858-1864 -
mento e tradizione, tra apertura e chiu- Tre saggi su linguaggio sco, fino a raggiungere alcune voci parte II: 1861-1864
sura, viene chiarito il ruolo delle op- e filosofia significative della filosofia italiana IBDK Verlag, maggio-giugno 1994
posizioni e degli antagonismi nel no- Garzanti, giugno 1994 contemporanea. p. 736, DM 74
stro modo di pensare e di agire. pp. 152, L. 23.000 L’interpretazione filosofica e appro-
Il volume offre l’occasione di rico- Sandkühler, H.J. (a cura di) fondita dei testi scritti da Nietzsche in
Riccio, Franco struire l’evoluzione del pensiero di Theorien, Modelle und Tatsachen. quegli anni porta a risultati sorpren-
Introduzione ad una lettura Richard Rorty nelle sue linee e svol- Konzepte der Philosophie denti che chiarificano molte questio-
della Modernità te fondamentali dagli anni Sessanta und der Wissenschaften ni controverse della critica e della
FrancoAngeli, giugno 1994 a oggi. Lang, luglio 1994 ricerca nietzschiana e impongono una
pp. 160. L. 26.000 p. 291, DM 90 revisione dei dogmi che da decenni
L’interesse che spinge questo tentati- dominano in questo ambito.

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NOVITÀ IN LIBRERIA

Schönberger, R. - Kible, B. Singer, Irving lavoro è la restituzione esistenziale Passagen-Vlg., luglio 1994
(a cura di) The Pursuit of Love della categoria del dolore all’interno p. 184, ÖS 196
Repertorium editierter Texte John Hopkins UP, maggio-giugno della sua ricchezza di relazioni.
des Mittelalters aus dem Bereich 1994 Welding, Steen O.
der Philosophie und angrenzender p. 240, $ 26 Trampendach, Kai Fundamenta Ethica.
Gebiete Il celebre autore di The Nature of Platon, die Akademie Die Begründunsstruktur
Akademie Vlg., luglio 1994 Love, fornisce qui una teoria filosofi- und die zeitgenössische Politik von Moralität
p. 900, DM 198 ca e psichiatrica per spiegare la forza Fr. Steiner, maggio-giugno 1994 Fr. Steiner, maggio-giugno 1994
e la complessità dei rapporti umani. p. 340, DM 124 p. 200, DM 68
Schubert, Andreas Questa monografia è da intendersi Il giudizio morale sulle azioni avvie-
Untersuchungen zur stoischen Soldati, Gianfranco come un contributo alla storia dello ne sulla base di norme morali. Come
Bedeutungslehre Bedeutung und psychischer Gehalt. spirito e del potere, della filosofia e possono essere caratterizzate queste
Vandenhoeck & Ruprecht Zur sprachanalytischen Kritik della politica. La prima parte, empiri- norme morali rispetto ad altre diretti-
maggio-giugno 1994 von Husserls früherer ca, si occupa dell’attività politica dei ve di comportamento, ed in particolar
p. 280, DM 72 Phänomenologie discepoli di Platone; la seconda, er- modo rispetto alle norme giuridiche?
Il lavoro è teso ad avvicinarsi alla Schöningh, maggio-giugno 1994 meneutica, confronta la filosofia po- Tutte le posizioni etiche fino ad ora
comprensione del significato dei lek- p. 220, DM 58 litica di Platone con la pratica di vita note falliscono nel rispondere a que-
ta per gli stoici. delle polis a lui contemporanee. sta domanda. Le norme morali non
Souche-Dagues, Denis possono essere stabilite in funzione
Seibold, Friederich Recherches hégélliennes: Utz, Arthur F. del loro scopo.
Über die Form des Philosophierens. infini et dialectique Sozialethik. Mit internationaler
Eine Anleitung zum kritischen Vrin, giugno-luglio 1994 Bibliographie Weston, Michael
Denken in der Philosophie p. 221, F 198 parte IV: Wirtschaftsethik Kierkegaard and Modern
R.G. Fischer, luglio 1994 Nel volume sono stati raccolti articoli WBV, maggio-giugno 1994 Continental Philosophy.
p. 60, DM 24,80 e testi di conferenze che si distribui- p. 400, DM 46 An Introduction
scono nell’arco di tempo tra il 1975 e Routledge, maggio-giugno 1994
Seidl, Horst il 1993. Gli argomenti trattati sono Wahl, Jean p. 240, £ 12
Sintesi di etica generale quelli della problematica dello spiri- Du rôle de l’idée de l’instant
Città Nuova, luglio 1994 to, del tempo, della storia, della fina- dans la philosophie de Descartes Williamson, Timothy
pp. 296, L. 28.000 lità e si concludono con la discussio- intr. di Frédéric Worms Vagueness
Uno studio sintetico che guarda ne intorno all’accusa di onto-teologia Descartes & Clé, maggio 1994 Routledge, maggio-giugno 1994
all’etica generale principalmente mossa da Heidegger nei confronti del p. 134, F 90 p. 288, £ 37,50
sotto il profilo del rapporto tra leg- sistema hegeliano. Si tratta della riedizione di quest’opera Williamson traccia la storia del pro-
ge morale e libertà. Il libro mantie- importante che influenzò personaggi blema, dalla discussione del heap
ne un dialogo aperto con le disci- Spierling, Volker molto diversi tra loro come Emmanuel paradox nella Grecia classica, fino ai
pline teologiche. Arthur Schopenhauer Levinas, Paul Ricoeur o Gilles moderni approcci formali, come la
J.B. Metzler, luglio 1994 Deleuze. Jean Wahl (1888-1974) ten- fuzzy logic.
Senger, H.G. (a cura di) p. 160, DM 22,80 derà per tutta la sua vita, sia in qualità
Philosophische Editionen. Spierling, offre un’introduzione, una di filosofo che di poeta, ad andare Wucherer-Huldenfeld, Augustinus K.
Erwartungen an sie - Wirkungen presentazione complessiva dell’ope- incontro al mistero della realtà. Ursprüngliche Erfahrung
durch sie. Beiträge zur VI. ra e del pensiero di Schopenhauer, und personales Sein. Ausgewählte
Internationalen Fachtagung che segue fedelmente i testi originali Warin, François philosophische Studien
der Arbeitsgemeinschaft ed il materiale del lascito. Nietzsche et Bataille: vol. 1: Anthropologie/Freud/
philosophischer Editionen la parodie à l’infini Religionskritik
(11.-13. Juni 1993 in Berlin) Splett, Jörg PUF, giugno-luglio 1994 Böhlau, maggio-giugno 1994
Niemeyer, maggio-giugno 1994 Spiel-Ernst. Anstöße christlicher p. 352, F 182 p. 360, ÖS 686
p. 168, DM 98 Philosophie Bataille dichiara di aver «sondato a Si tratta del primo volume di una
Durante i giorni del convegno, tenu- Josef Knecht, maggio-giugno 1994 fondo l’implicazione e la portata del- raccolta di studi del noto filosofo
tosi a Berlino tra l’11 e il 13 giugno DM 28 l’esperienza di Nietzsche.» Questa cristiano. Il secondo volume è in
del ’93, sono stati presi in considera- fedeltà singolare e paradossale viene preparazione.
zione, tra gli altri, i seguenti argo- Stella, Aldo analizzata dal punto di vista della
menti: le aspettative che accompa- Il concetto di “relazione” ripetizione. Wyller Brenner, Truls
gnano le edizioni di opere e le conse- nella Scienza della Logica di Hegel Indexikalische Gedanken.
guenze che queste hanno, sia in ge- Guerini, giugno 1994 Waszek, Norbert Über den Gegenstandsbezüg
nerale che sulla base di esempi in pp. 281, L. 44.000 Materialien zu den ‘Jahrbüchern in der raumzeitlichen Erkenntnis
particolare (Spinoza, Leibniz, Il problema delle “relazioni”, decisi- für wissenschaftliche Kritik’ Alber, luglio 1994
Wittgenstein, Heidegger); le nuove vo in tutta l’opera hegeliana, con gran- (1827-1846) p. 220, DM 48
tendenze delle edizioni filosofiche e de attenzione al testo cruciale della Frommann-Holzboog
di Germanistica, i problemi dei lasciti Scienza della logica. maggio-giugno 1994 Zelinka, Udo
di opere filosofiche. p. 370, DM 295 Normativität der Natur -
Stieb, Egbert Questi Jahrbücher sono uno dei più Natur der Normativität.
Séris, Jean-Pierre Dialektische Grundzüge importanti periodici scientifici del Eine interdisziplinäre Studie
Qu’est-ce que la division der Philosophie und Kommentare XIX secolo; nacquero da un esplicito zur Frage der Genese
du travail? (Ferguson) zu Dialektische Grundzüge desiderio di Hegel e furono condotti und Funktion von Normen
Vrin, giugno-luglio 1994 der Philosophie da lui e dalla sua cerchia di discepoli. Herder, maggio-giugno 1994
p. 126, F 39 Profil, luglio 1994 p. 244, DM 32
Prima che Adam Smith tragga, dalla p. 90, DM 20 Weinkauf, Wolfgang Si tratta della tesi tenuta da Ze-
divisione del lavoro, il profitto che è Die Stoa linka presso l’università di Würz-
noto a tutti e che sarà il punto di Stratmann, Nicole Pattloch, maggio-giugno 1994 burg nel ’93.
partenza della sua economia politi- Leiden - im Lichte p. 320, DM 24,80
ca, il filosofo scozzese Adam Fergu- einer existenzialontologischen Il volume contiene bibliografie, testi Zingari, Guido
son gli consacra un denso e breve Kategorialanalyse e fonti, annotazioni alle più impor- Invito al pensiero di Leibniz
capitolo nel suo Saggio sulla storia Editions Rodopi, luglio 1994 tanti opere della stoà e costituisce Mursia, luglio 1994
della società civile, pubblicato nel p. 200, FOL 60 quindi un invito ad avvicinarsi a que- pp. 192, L. 15.000
1767. Il volume contiene la riprodu- L’indagine analitica categoriale tema- sta filosofia, che sorprende per i suoi
zione del testo di Ferguson ed un tizza il dolore in un “mondo precisa- spunti moderni. (a cura di A.M.; trad. it. di L.T.)
commento, basato sul concetto della to”. Il suo risultato è il fatto che la
divisione del lavoro. corrispondente determinazione aristo- Weismüller, Christoph R.
telica dell’essere viene abbreviata (pre- Philosophische Relevanzen.
cisata) radicalmente nella sua ampiez- Texte der philosophischen Praxis
za esistenziale. Lo scopo di questo und der Pathognostik

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