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La rilevazione
metodica osservazione e determinazione (preventiva, concomitante o consuntiva)
riferita ai fenomeni interni dell’azienda e ai fenomeni esterni di mercato e di ambiente
aventi rilevanza per l’azienda
la rilevazione è il sistema di operazioni che sintetizzano l’essere e il divenire dei mezzi
e dell’organizzazione in un’azienda; sono di tipo quantitativo e le loro finalità sono
fornire informazioni alla direzione aziendale per indirizzare la gestione, risolvere
problemi di convenienza, determinare i processi più economici e controllare
l’andamento del lavoro in modo continuo e in ogni settore per consentire tempestivi
interventi. Esistono due categorie di rilevazioni: contabili che si fondano sul conto e
statistiche/extracontabili che seguono metodi diversi.
imprenditore: Per definire la figura dell’imprenditore occorre far riferimento alle sue
caratteristiche: assunzione del rischio, proprietà del capitale investito, combinazione
dei fattori produttivi. Secondo Bertini l’imprenditorialità rappresenta l’anima politica
dell’azienda mentre la managerialità l’anima tecnica dell’azienda e queste due figure
si raggruppano in un’unità che si può chiamare imprenditore. Per Sorci l’imprenditore
è colui che assolve le funzioni aziendali
Imprese: dette anche Aziende indirette - dall’antico termine Intrapresa (attività
intrapresa con consapevolezza del rischio). Centrale il concetto di Produzione. Sono
dette anche aziende di produzione
o sec Dimensione economico aziendale
o Impresa =
§ Azienda che produce per il mercato
§ Azienda che produce con orientamento al profitto
§ Azienda che produce in condizione di rischio
o Azienda =
§ Istituto, organizzazione dotati di
§ coordinazione sistemica
§ economicità
§ durabilità
§ autonomia
o decisionale
o finanziaria
o
o sec dimensione giuridica
o Azienda/Impresa
§ complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa (art.
2555 c.c.)
o Imprenditore
§ colui che esercita professionalmente un’attività al fine della produzione o dello
scambio di beni o servizi (art. 2082 c.c.)
indicatori di controllo: Gli indicatori di controllo sono degli strumenti di controllo di
gestione che realizzano il controllo delle condizioni di efficienza del sistema aziendale:
• indici di produttività: quantità impiagata di un fattore x 100 / produzione
ottenuta
• indici di rendimento: risultato ottenuto / risultato che si sarebbe dovuto
ottenere
• indici di ciclo: quantità di fattore entrato/o uscito al tempo t / quantità di
fattore presente in medio
pianificazione strategica: Per pianificazione strategica s’intende l’insieme delle
attività dirette a stabilire gli obbiettivi che l’azienda deve raggiungere in un
determinato arco di tempo, a individuarne le modalità di realizzazione e a predisporre i
mezzi necessari allo scopo.
principio di economicità: vedi condizioni di successo…
principio di solvibilità: vedi condizioni di successo…
processo di apprendimento imprenditoriale: Se l’a.s.a. si colloca nel primo
quadrante vorrà dire che si è seguito correttamente un processo di apprendimento
imprenditoriale attraverso il concepimento di una visione imprenditoriale e il suo
sviluppo, la sua realizzazione e il consolidamento. Il processo di apprendimento
imprenditoriale può essere analizzato usando una matrice che mette in relazione la
visione imprenditoriale (valida o non valida) con la realizzazione della stessa (coerente
o incoerente).
Se la visione imprenditoriale è valida e si realizza in modo coerente si verificherà il
mantenimento e il consolidamento della formula imprenditoriale; se la visione
imprenditoriale è valida, ma realizzata in modo incoerente occorrerà razionalizzare la
formula imprenditoriale per interpretarla in maniera corretta; se la visione
imprenditoriale non è valida anche se realizzata in modo coerente occorrerà un
orientamento della formula imprenditoriale per cercare di realizzare con coerenza una
visione imprenditoriale valida; se la visione imprenditoriale e la realizzazione sono
incoerenti si deve rifondare l’impresa.
Il miglioramento della situazione dell’impresa deve essere fatto senza interrompere il
funzionamento. Ogni ingresso dell’a.s.a. nel primo quadrante avviene per
risanamento, cioè: dal terzo al primo si passa razionalizzando la formula
imprenditoriale o cambiandola radicalmente; dal quarto primo si passa grazie ad un
percorso di risanamento problematico; i percorsi ibridi sono spostamenti dell’a.s.a
dovuti a tentativi non riusciti di realizzazione di percorsi di successo. I percorsi di crisi
sono: i passaggi dal primo al terzo quadrante e avvengono a causa dell’intensificarsi
delle pressioni concorrenziali, dell’adagiarsi dell’azienda sul proprio successo
reddituale, della strategia di sviluppo basata su errate previsioni di mercato o se
l’impresa è destinata a perdere sul piano della competitività e scivola quasi sempre al
quarto quadrante (percorso di crisi continuo); passaggi dal primo al quarto quadrante
che avvengono a causa di ritardi nell’acquisizione di nuove tecnologie o ritardi
nell’acquisizione di prodotti sostitutivi rispetto alla concorrenza; passaggi dal secondo
al quarto quadrante avvengono per mancanza di condizioni esterne favorevoli.
processo di pianificazione e di controllo: vedi unitario processo…
programmazione economica e che strumenti usa: La programmazione gestionale
è uno strumento di predeterminazione della futura attività aziendale ed anche
strumento di controllo dell’attività stessa. Strumento centrale della programmazione è
il budget, un programma coordinato delle attività aziendali a breve termine che fissa
gli obbiettivi da raggiungere, espone i costi per realizzare gli obbiettivi ed indica i
risultati economici che devono essere conseguiti. Il budget è un programma di
gestione riferito all’esercizio futuro che si conclude con la formulazione del bilancio
preventivo. Il bilancio preventivo oltre a svolgere un ruolo di predeterminazione svolge
anche una funzione di controllo sulla gestione aziendale mentre il bilancio prospettico
verifica le trasformazioni economico-finanziarie aziendali. Un bilancio prospettico
previsionale può essere redatto nell’ambito di una programmazione di breve periodo o
di una programmazione pluriennale. La programmazione di un lungo periodo sfocia nel
breve periodo alla stesura del budget che non è un programma qualsiasi ma ha delle
funzioni precise:
• guida l’azione dei management ai vari livelli;
• fornisce parametri economico-finanziari con i quali confrontare i risultati di gestione
effettivamente ottenuti;
• permette il coordinamento dei vari organi dell’azienda;
• consente di migliorare la programmazione;
• consente la comunicazione dei programmi;
• consente ai singoli manager la valutazione dei propri risultati;
Il processo di formazione del budget segue una serie di fasi:
• comunicazione, ai responsabili dell’elaborazione del budget dei singoli centri di
responsabilità, delle politiche, delle linee guida a cui il budget deve essere ispirato;
• individuazione dei fattori che vincolano il raggiungimento degli obbiettivi;
• preparazione del budget delle vendite;
• preparazione di altri budget seguendo un processo bottom-up, iniziando a
coinvolgere i livelli più bassi dell’organizzazione per poi passare ai livelli più alti;
• negoziazione dei budget iniziando dai livelli più bassi;
• coordinazione e consolidamento dei budget;
• revisione periodica del budget globale.
Questo processo si traduce nel passaggio dagli obbiettivi generali del piano agli
obbiettivi generali del budget e in seguito alla stesura di vari budget che poi vengono
ancora scomposti fino ad arrivare al budget globale aziendale economico, finanziario e
patrimoniale. I budget rappresentano strumenti fondamentali dell’attività decisionale,
permettono alla direzione aziendale di controllare in modo costante lo svolgimento
della gestione, in quanto specificano in modo dettagliato le operazioni che devono
essere compiute per il raggiungimento degli obbiettivi prefissi e permettono di
attuare il controllo di gestione.
reddito - tipologie: vedi tipologie di reddito
ruoli e funzioni dell’azienda: Per ruolo intendiamo il comportamento che deve
essere tenuto in relazione alla posizione che si ha all'interno di un sistema sociale ed è
dato da un insieme di prescrizioni sociali ovvero diritti e doveri nei confronti
dell'aggregato d'appartenenza. La funzione è il contenuto di un ruolo, cioè attività
diretta ad un determinato fine. Possiamo quindi dire che il ruolo è il comportamento
sociale, le funzioni sono le attività concretamente svolte per attuare tale
comportamento. I tre ruoli fondamentali giocati dall'azienda all'interno del contesto
generale entro il quale essa svolge le sue funzioni sono:
• Il ruolo di organizzazione economica svolto attraverso il soddisfacimento dei bisogni
umani. si concretizza nell'utilizzo di risorse illimitate che si trovano in natura in misura
limitata.
• Il ruolo di sistema sociale è un punto d'incontro di vari interessi di gruppi diversi di
un sistema sociale di tipo aperto cioè che intrattiene continue relazioni con altri
sistemi esterni. Al ruolo di sistema sociale si lega la funzione del ruolo di
organizzazione economica, cioè del soddisfacimento dei bisogni come ragion d’essere
dell’azienda, ma si riferisce al soddisfacimento delle aspettative degli attori sociali in
ciascuno dei sistemi e sottosistemi che formano il sistema ambientale
(microambientale) in cui l’azienda opera. L’azienda deve tenere conto di queste
aspettative degli interlocutori sociali variabili e mutevoli, come variabile e mutevole è
il macroambiente che influenza sia le aspettative sia il comportamento dell’azienda
stessa ma non è da escludere che le scelte dell’azienda possano influenzare sia il
microambiente che il macroambiente.
• Il ruolo di struttura patrimoniale richiama le funzioni che riguardano Il capitale e la
capacità imprenditoriale che si possono riassumere in un’unica funzione di produzione
di reddito e si riferisce alla categoria delle aziende di produzione dunque alle imprese.
Struttura dell’Azienda: si basa su:
o soggetto economico - detiene il controllo della gestione ed è da intendersi come
unico anche se si tratta di più persone. I suoi compiti sono:
§ l’iniziativa della costituzione dell’azienda
§ il governo economico dell’azienda
§ il prendere decisioni riguardanti i cambiamenti o l’estinzione dell’azienda
o organismo personale - è definito dalle persone che compongono i vari organi
aziendali organi esecutivi e deliberativi, la sua costituzione influisce sui fini aziendali,
sui rapporti con l’esterno, sul sistema delle decisioni e sulle operazioni aziendali
o patrimonio - si ottiene dall’insieme di mezzi di cui si serve l’attività economica.
o combinazione dei processi aziendali indica l’insieme degli elementi aziendali inteso
nelle reciproche relazioni che tali elementi legano
successo di un’azienda: vedi condizioni di successo…
tipologie di reddito: Il reddito è il valore che qualifica economicamente la gestione e
per determinarlo occorre dividerlo in diversi aspetti:
• reddito d’esercizio: riferito a un singolo esercizio;
• reddito parziale: riferito a subsistemi relativamente autonomi di operazioni
omogenee;
• reddito netto: risultato di tutte le componenti positive e negative di competenza
della gestione;
• reddito lordo: composto solo da alcune componenti della gestione;
• reddito operativo: imputabile all’area operativa che deriva dalla somma algebrica dei
costi operativi coi ricavi operativi;
• reddito netto globale: risultato del reddito d’esercizio inteso come reddito netto
comprendendo tutte le operazioni di gestione riguardanti sia l’area operativa che le
aree extra-operative.
Per dire che la gestione è economica occorre che il valore positivo del reddito sia
fondato sul risultato del reddito operativo.
Il roi (return on investment) esprime il tasso di rendimento dell’investimento operativo
medio e quantifica la caratteristica attitudine insita nella redditività operativa. Le
condizioni che influiscono sulla variabilità del roi sono:
• condizioni di attività che esprimono la conveniente combinazione tra dimensione e
struttura dell’attività tipica dell’azienda e forniscono indicazioni sul cosa e quanto
produrre;
• condizioni di efficienza che riguardano l’attitudine dell’azienda a usare senza sprechi
le risorse e la competitività dell’azienda sui mercati e forniscono indicazioni sul come
realizzare l’attività aziendale;
• condizioni di elasticità che esprimono la combinazione tra la naturale rigidità insita
nella struttura aziendale e l’elasticità della gestione per adattarla alle condizioni del
mercato.
Il valore del reddito netto globale costituisce la fonte di remunerazione del capitale
proprio dell’azienda (capitale di rischio), se non viene tutto ridistribuito tra i proprietari
diventa extra-reddito (reddito risparmiato); le funzioni di questo reddito sono quella di
stabilizzare la capacità remunerativa dei ricavi di esercizio e contribuire al
consolidamento e all’autofinanziamento. La redditività globale trova espressione
anche nel roe (return of equity), il rapporto tra reddito netto globale e valore medio
del capitale proprio, che misura la remunerazione del capitale acquisito col vincolo del
pieno rischio.
Affinché si verifichino le condizioni oggettive di autosufficienza economica dell’impresa
nel lungo periodo la gestione deve essere equilibrata e tale da conferire all’impresa
redditività operativa e globale, nel medio-breve periodo la gestione deve conciliare gli
aumenti reddituali sia con la solidità economico-patrimoniale-finanziaria che con le
effettive possibilità di finanziamento dell’attività aziendale. Sulla base del rispetto di
queste condizioni si distinguono imprese economicamente autosufficienti che
rispettano entrambe le condizioni, imprese prive di vitalità economica destinate a
dissolversi per mancata autosufficienza e mancanza di possibili integrazioni da parte
di economie terze e imprese a vitalità economica riflessa sorrette da economie terze.
unitario processo di pianificazione e di controllo: Il processo comprende
pianificazione, programmazione e controllo e che partendo dall’ambiente porta alla
stesura di un piano pluriennale che trova traduzione annuale in un budget verificato
con scadenza regolare attraverso il meccanismi di controllo. Per facilitare il
raggiungimento del successo aziendale occorre mettere in moto un circuito virtuoso
tra le decisioni di governo e la creazione di un contesto lavorativo favorevole in cui si
condividono gli obbiettivi e le scelte aziendali, si acquistano consensi e si attraggono
risorse; il meccanismo operativo che permette il funzionamento del circuito è il
sistema di controllo che permette di svolgere le tre fasi fondamentali dell’attività di
direzione:
• definire le condizioni per realizzare e mantenere l’equilibrio economico-finanziario
nel medio lungo periodo (pianificazione);
• determinare gli obbiettivi di breve termine per orientare il comportamento di chi
detiene responsabilità direttive (programmazione);
• verificare il raggiungimento degli obbiettivi stabili e la loro validità rispetto alle
mutevoli situazioni di operatività generate dal dinamismo ambientale (controllo).
Il controllo di gestione è il processo attraverso il quale i responsabili ai vari livelli
assicurano che le risorse vengano acquisite ed impiegate in modo efficace ed
efficiente per il conseguimento degli obbiettivi d’impresa. Le sue fasi fondamentali
sono:
• definizione degli obbiettivi da raggiungere entro un certo periodo di tempo;
• elaborazione ed approvazione di un programma articolato e coordinato per il
raggiungimento di tali obbiettivi;
• rilevazione delle informazioni conclusive sull’andamento effettivo della gestione;
• confronto tra i risultati raggiunti e programmati;
• analisi delle cause di scostamento;
• adozione di adeguati provvedimenti correttivi.
valori aziendali: I valori aziendali o imprenditoriali permettono di realizzare la ragion
d’essere dell’azienda; sono delle idee guida che orientano gli attori d’impresa nei loro
comportamenti che costituiscono la cosiddetta cultura aziendale ovvero l’intreccio di
norme, convinzioni, valori, ed esperienze condivise in tutta l’organizzazione. Dei valori
aziendali si sono occupati diversi filoni di studio:
• Business ethics (etica d’impresa): basato sull’individuazione dei metalavori =
precondizioni per l’apprendimento dei valori d’impresa.
• Istituzionalista-aziendale: si collega al filone della strategia sociale.
• Filone dell’innovazione: si muove sulla scia del pensiero di Schumpeter che
identificava l'imprenditore per la sua capacità di cambiare rispetto ad altri concorrenti.
• Filone dell’eccellenza imprenditoriale: ispirato alla logica produttiva giapponese.
I valori aziendali permettono all'impresa di durare nel tempo per cui il successo
dell'impresa viene visto come una realizzazione di lungo periodo basata sul rapporto
tra economicità, competitività e soddisfacimento dei partecipanti che interagendo
generano crescita di lungo periodo. Alla base della ragion d'essere dell'azienda vi sono
quindi i seguenti valori: economicità, innovatività, servizio al cliente, valorizzazione e
sviluppo delle risorse.
valori imprenditoriali: L’azienda che vuole raggiungere e mantenere il successo
deve essere dotata di una propria cultura che è costituita da un’insieme di regole
condivise da tutti i suoi partecipanti; queste regole, ovvero valori aziendali o
imprenditoriali, possono classificarsi in meta cioè i valori aziendali costituiti dalle
precondizioni per l’apprendimento dei valori d’impresa che rispondono alle esigenze di
sviluppo durevole della azienda, i valori istituzionali riguardanti la definizione corretta
del ruolo dell’impresa nei confronti dei partecipanti e dei destinatari dei beni e servizi
prodotti e i valori organizzativi di business ossia valori di cultura organizzativa e di
business per il raggiungimento di prestazioni sempre più elevate. Per il successo
aziendale sono fondamentali il servizio al cliente, il rispetto e la valorizzazione di tutte
le risorse, l’economicità e l’innovatività.
valutazione della formula imprenditoriale a livello sociale: Nel primo quadrante
della matrice l’azienda si trova in una situazione in cui economicità della gestione e
soddisfazione dei partecipanti si alimentano a vicenda e si crea un circolo virtuoso in
cui l’economicità della gestione è legata ai livelli di soddisfazione dei detentori di
interessi. Nel secondo quadrante troviamo le imprese che hanno sottovalutato le
responsabilità sociali nei confronti dei detentori di interessi, per cui il successo
reddituale è inseguito sacrificando le attese dei lavoratori; le aziende sono indotte a
resistere alle richieste avanzate dagli attori sociali. Nel terzo quadrante troviamo le
imprese rette leaders che hanno massima coesione con i lavoratori e soddisfano le
loro pretese senza considerare il profitto; il successo aziendale sarà di breve durata.
Nel quarto quadrante si posizionano le imprese che sono all’interno di una crisi che
porterà alla liquidazione. Vi è diseconomicità della gestione e insoddisfazione dei
partecipanti che si alimentano a vicenda.
Ogni percorso verso il primo quadrante comporta un cambiamento culturale
all’interno dell’impresa: dal secondo al primo quadrante bisogna aprirsi alla socialità e
dare meno importanza al profitto; dal terzo primo quadrante bisogna introdurre il
valore della profittabilità come elemento per avere una crescita dell’impresa e
continuare a soddisfare le attese degli attori; dal quarto al primo quadrante bisogna
sganciarsi dalle logiche delle economie assistite per cercare di riscoprire i valori della
profittabilità creando un forte legame con gli attori sociali.
In definitiva: la formula imprenditoriale valida segue la triplice dimensione del
successo reddituale, successo competitivo e successo sociale attraverso circuiti
virtuosi che si autoalimentano.