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VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DI EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA

Nelle lezioni passate, si � visto che per effetto dell'azione sismica si producono
dei collassi parziali della struttura. Questi meccanismi di collasso possono
avvenire secondo due modalit� diverse, in particolare per quelli di primo modo,
andando ad individuare i diversi macro elementi manifesteranno un comportamento
autonomo rispetto a quello globale. I meccanismi di primo modo (fuori piano)
possono avvenire secondo 4 diverse tipologie:

Ribaltamento semplice

Ribaltamento composto

Flessione verticale

Flessione orizzontale

In particolare il ribaltamento semplice � il pi� diffuso, che non � altro che il


ribaltamento di una o pi� pareti.

Nel ribaltamento composto si ha sempre un ribaltamento di pareti, tuttavia si ha il


trascinamento di un cuneo di muratura che pu� essere a semplice o a doppia
diagonale.

Per la flessione verticale si ha la formazione di una cerniera cilindrica


orizzontale.

Nella flessione orizzontale si ha la formazione di una cerniera cilindrica


verticale (effetto arco).

Per effetto dell�azione sismica negli edifici esistenti in muratura, si verificano


dei collassi parziali dovuti non tanto ad un superamento della resistenza ma bens�
ad una perdita di equilibrio di porzioni murarie. In particolare, come descritto
precedentemente, un edificio storico in muratura sotto l�azione sismica tende a
suddividersi in una serie di macroelementi, ognuno dei quali assume un
comportamento autonomo.I singoli macroelementi tendono a comportarsi
indipendentemente gli uni dagli altri e a sviluppare meccanismi di collasso,
trasformando la risposta globale della costruzione nella somma delle risposte
locali delle singole pareti. Se la tessitura muraria della parete � dunque tale da
garantire una certa monoliticit� della stessa (tale da impedire collassi puntuali
per disgregazione della muratura), ai fini della verifica sismica � applicabile un
metodo, proposto dalla norma vigente, noto come analisi cinematica.Ci si propone di
valutare la sicurezza nei confronti del sisma di queste singole parti attraverso un
approccio per meccanismi locali di collasso (meccanismi di danno di primo e secondo
modo), considerando il livello di interazione presente tra gli elementi strutturali
che costituiscono la fabbrica. L�applicazione del metodo di verifica presuppone
quindi l�analisi dei meccanismi locali ritenuti significativi per la costruzione,
che possono essere ipotizzati sulla base della conoscenza del comportamento sismico
di strutture analoghe, gi� danneggiate dal terremoto, o individuati considerando la
presenza di eventuali stati fessurativi (ovvero si nota la formazione di una
cerniera attorno a cui pu� ribaltare parte del blocco), anche di natura non
sismica; inoltre andranno tenute presente la qualit� della connessione tra le
pareti murarie, la tessitura muraria, la presenza di catene, le interazioni con
altri elementi della costruzione o degli edifici adiacenti. � importante
sottolineare che differentemente da quanto avviene per l�analisi globale, nella
quale si studia la risposta dinamica della struttura in condizioni sismiche, lo
studio dei meccanismi locali si basa sull�analisi dell�equilibrio dei macroelementi
cui sono applicate forze statiche equivalenti che vanno a modellare l�azione
sismica.Un utile riferimento storico a questo procedimento � il teorema cinematico:
si verificano attraverso una analisi cinematica, tutti i possibili meccanismi di
collasso che la struttura pu� subire, sia in funzione delle condizioni di vincolo
che delle azioni che gravano sui vari macroelementi. L�analisi limite
dell�equilibrio, secondo l�approccio cinematico, si basa sulla scelta del
meccanismo di collasso e la valutazione dell�azione orizzontale che attiva tale
cinematismo. Il meccanismo che si attiva per primo � quello che rappresenta e che
descrive il rischio sismico del manufatto.

In genere trattandosi di meccanismi di ribaltamento, che interessano le facciate di


edifici in muratura, l�azione orizzontale considerata � assunta perpendicolare al
piano medio della parete.

Analisi cinematica lineare (ACL)

In analisi cinematica lineare si tratta di effettuare una verifica dell�equilibrio


per un sistema labile.Tale verifica va svolta per tutti i possibili meccanismi
locali che potrebbero attivarsi e che si ritengono significativi per il manufatto.
Per individuare un possibile meccanismo locale ritenuto significativo per
l�edificio il primo passo del metodo � la trasformazione di una parte della
costruzione in un sistema labile (catena cinematica), attraverso l�individuazione
di corpi rigidi (insieme labile di corpi rigidi),, definiti da piani di frattura
ipotizzabili per la scarsa resistenza a trazione della muratura, in grado di
ruotare o scorrere tra loro (meccanismo di danno e collasso),si individuer� un
centro di rotazione relativa C12 che non � altro che la cerniera dove si ha lo
spanciamento e un centro C1 che star� nel piano ortogonale al piano di scorrimento
del carrello; in particolare il meccanismo che si attiver� per prima dar� una
misura sul rischio sismico per la struttura, infatti se si attiva il primo
probabilmente si attiveranno anche gli altri. Per l�applicazione del metodo di
analisi cinematica le ipotesi di base sono in genere:

- resistenza nulla a trazione della muratura;

-assenza di scorrimento tra i blocchi (assenza di attrito);

-resistenza a compressione infinita della muratura (il blocco attorno alla cerniera
che interessa il pannello).

Tuttavia, per una simulazione pi� realistica del comportamento, � opportuno


considerare, in forma approssimata:
a) gli scorrimenti tra i blocchi, considerando la presenza dell�attrito;

b) le connessioni, anche di resistenza limitata, tra le pareti murarie;

c) la presenza di catene metalliche;

d) la limitata resistenza a compressione della muratura, considerando le cerniere


adeguatamente arretrate rispetto allo spigolo della sezione;

e) la presenza di pareti a paramenti scollegati.

Il passo successivo � la valutazione del moltiplicatore dei carichi a0 che comporta


l�attivazione del meccanismo di collasso (noti i carichi verticali si individuano
le forze orizzontali come aliquota dei carichi verticali, che portano al limite di
equilibrio il sistema).

In condizioni sismiche � possibile associare a ciascun carico verticale un carico


orizzontale: il sisma, infatti, attiva le forze di inerzia orizzontali che essendo
proporzionali alle masse sono proporzionali a tutti i carichi verticali agenti sui
singoli corpi rigidi. Tale proporzionalit� � data da un coefficiente a0 definito
come moltiplicatore dei carichi (in modo tale che l'effetto dell'azione sismica sia
lo stesso per tutta la struttura) che attiva il meccanismo di collasso. Per
determinare questo coefficiente ci si avvale del Principio dei Lavori Virtuali
(PLV) eguagliando il lavoro delle forze esterne con quello svolto dalle forze
interne (che solitamente si assume pari a zero perch� si trascurano gli effetti
dell�attrito e delle varie coazioni interne della muratura): Lfe=Lfi=0

i macroelementi come corpi rigidi, per ottenere il moltiplicatore

orizzontale dei carichi che porta all�attivazione del meccanismo locale di

danno � necessario applicare ai blocchi rigidi che compongono la catena

cinematica le seguenti forze:

? i pesi propri dei blocchi, applicati nei rispettivi baricentri;

? i carichi verticali portati dagli stessi (pesi propri e sovraccarichi dei

solai e della copertura, altri elementi murari non considerati nel modello

strutturale);

?un sistema di forze orizzontali proporzionali ai carichi verticali se

queste non sono efficacemente trasmesse ad altre parti dell'edificio (per

esempio: inefficaci collegamenti dei solai ai muri di controvento), cio�

tutti i carichi che aggiungono massa;

?eventuali forze esterne (ad esempio quelle trasmesse da catene

metalliche);
?eventuali forze interne (ad esempio le azioni legate all�ingranamento tra

i conci murari)

L�assunzione dello schema a blocchi rigidi consente di rappresentare le forze

agenti su un blocco con la loro risultante applicata nel baricentro del

corrispondente blocco.Assegnata una rotazione virtuale al generico blocco , �


possibile determinare in funzione di questa e della geometria del corpo rigido, gli
spostamenti virtuali in direzione orizzontale e verticale dei punti di applicazione
delle diverse forze

applicate nella rispettiva direzione.

Disegno

Formula

Pj ad esempio derivante da un meccanismo di ribaltamento semplice di una muratura a


sacco.

Vedi formule quaderno

Disegno

L�equazione dei lavori virtuali si particolarizza come segue:

Si pu� anche notare che la (*), dopo aver semplificato per , diventa un�equazione

di equilibrio alla rotazione intorno ad A; infatti, si ha:

Inoltre � possibile vedere la precedente come risultato dell�uguaglianza, in

condizioni limite dell�equilibrio, tra il momento ribaltante e momento

stabilizzante:
Naturalmente queste sono tutte azioni note.

Partendo dalla configurazione indeformata, all'aumentare degli spostamenti si


avranno forze sismiche via via inferiori per arrivare al collasso, e quindi valori
di alfa0 decrescenti; il collasso si avr� quando alfa=0.

La verifica di sicurezza per i meccanismi di collasso consiste nel confrontare la


capacit� nei confronti dell�attivazione del cinematismo, con la domanda.
Generalmente la capacit� � calcolata per semplice equilibrio dei corpi rigidi
coinvolti nel cinematismo. Si prenda come esempio il blocco rigido in figura:
individuato il corpo rigido si individua innanzitutto la posizione del suo
baricentro (punto in cui si dovr� applicare la forza peso) in funzione della sua
geometria, della presenza o meno di aperture e di eventuali rastremazioni lungo
l�altezza dell�elemento. Nel caso in esame il baricentro � posto a met� alla base
B e dell�altezza H, in quanto il corpo individuato � rettangolare e privo di
aperture e rastremazioni.

Disegno

La capacit� pu� essere determinata dall�equilibrio alla rotazione delle azioni

stabilizzanti MS e ribaltanti MR:

15

B H

W =aW

2 2 S R M =M

a=

Il coefficiente a cos� determinato rappresenta il moltiplicatore delle masse


sismiche che determina l�attivazione del meccanismo. Lo stesso pu� pertanto essere
assimilato all�accelerazione sismica necessaria a perturbare la configurazione di
blocco rigido. Al netto delle dovute approssimazioni � possibile quindi esprimere
l�accelerazione di attivazione del meccanismo come frazione dell�accelerazione di
gravit� mediante la relazione ag. Chiaramente pi� alto sar� alfa0, pi� alta sara'
l'accelerazione, e minore sar� il rischio sismico.Con particolare riferimento alla
normativa tecnica per le costruzioni (NTC 2008 e relativa Circolare n.617/2009), la
capacit� nei confronti dell'attivazione del meccanismo � definita
dall'accelerazione spettrale di attivazione, calcolata secondo le modalit�
descritte successivamente. La verifica di sicurezza consiste quindi nel confrontare
la capacit� del corpo rigido nei confronti del sisma con la domanda , definita
dall�attuale normativa come la massima accelerazione attesa in un determinato
luogo. La normativa italiana (NTC 2008 e relativa circolare n.617/2009) definisce
la capacit� nei confronti dell�attivazione del meccanismo come l�accelerazione
spettrale di attivazione (appendice Circolare n.617/2009, C84.4.2.2):

� L�accelerazione sismica spettrale a0* si ottiene moltiplicando per


l�accelerazione di

gravit� il moltiplicatore a0 e dividendolo per la frazione di massa partecipante al

cinematismo.

� L�accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo vale quindi:

dove:

e*= frazione di massa partecipante

FC= fattore di confidenza legato alle caratteristiche del pannello (appendice alla
circolare 617/09, C8A.1.A.4).

Sostanzialmente si va ad eguagliare la forza orizzontale (l'equivalente dell'azione


sismica) quindi pari al prodotto fra la risultante delle forze verticali per
coefficiente alfa0, al prodotto fra la massa e l'accelerazione.

? � la sommatoria di tutte le forze peso applicate le cui masse, per effetto


dell�azione sismica, generano forze orizzontali sugli elementi della catena
cinematica;

?Se nella valutazione del moltiplicatore a si considera una resistenza a


compressione infinita della muratura (cio� la cerniera attorno alla quale ruota il
macroelemento � posta sullo spigolo esterno), il fattore di confidenza si assume
pari a 1,35 , valore corrispondente ad un livello di conoscenza LC1. La massa
partecipante al cinematismo M* pu� essere valutata considerando gli spostamenti
virtuali dei punti di applicazione dei diversi pesi, associati al cinematismo, come
una forma modale di vibrazione:

-n+m: � il numero delle forze peso Pi

applicate le cui masse, per effetto dell'azione

sismica, generano forze orizzontali sugli

elementi della catena cinematica;

- ?xi � lo spostamento virtuale orizzontale del

punto di applicazione dell�i-esimo peso Pi.


La domanda � definita dall�attuale normativa (NTC 2008 e relativa Circolare
n.617/2009) come la massima accelerazione attesa in un determinato luogo. Essa pu�
essere desunta mediante i parametri relativi alla mappatura della pericolosit�
sismica del sito in cui si eleva l�edificio che si sta analizzando. Da tale
mappatura � possibile ricavare i parametri sismici necessari alla definizione
dell�azione sismica per la determinazione della domanda.

Disegni

Con riferimento a un periodo di ritorno TR = 475 anni, corrispondente allo Stato


Limite di Salvaguardia della Vita (SLV) si individuano i seguenti parametri: -
l�accelerazione di picco al suolo, riferita allo Stato Limite di Salvaguardia delle
Vita (SLV), quindi a un tempo di ritorno di 475 anni (NTC 2008, � 3.2; Circolare
n.617/2009, � C3.2):

Questo parametro non � altro che l�accelerazione di ancoraggio dello spettro


elastico in accelerazione, in condizioni ideali di sito di riferimento rigido (NTC
2008, � 3.2.2, Tab. 3.2.II) con superficie topografica orizzontale (NTC 2008, �
3.2.2, Tab. 3.2.IV). Tale accelerazione � funzione della:

- vita nominale VN (NTC 2008, � 2.4.1; Circolare n�617/2009, � C2.4.1);

- classe d�uso CU (NTC 2008, � 2.4.2, 2.4.3; Circolare n�617/2009, � C2.4.2,


C2.4.3).

- Il valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione


orizzontale F0 ;

-Il periodo di inizio del tratto a velocit� costante dello spettro in accelerazione
orizzontale TC*.

Inoltre � necessario individuare un altro parametro: - la categoria di sottosuolo


(NTC 2008, � 3.2.2, Tab. 3.2.II), e la categoria topografica (NTC 2008, � 3.2.2,
Tab. 3.2.IV). Con queste due categorie � possibile ricavare il coefficiente
S=SSxST(NTC 2008, � 3.2.3.2.1).

Stato Limite di Danno

La verifica di sicurezza nei confronti dello Stato limite di danno � soddisfatta


qualora

l�accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo sia superiore

all'accelerazione di picco della domanda sismica. La domanda della struttura assume


valori differenti nel caso in cui il cinematismo
interessi una porzione di edificio appoggiata a terra e nel caso in cui essa sia

posta a una quota differente da quella del terreno.Nel caso in cui la verifica
riguardi un elemento isolato o una porzione della

costruzione comunque sostanzialmente appoggiata a terra, l�accelerazione di

attivazione del meccanismo viene confrontata con l�accelerazione al suolo, ovvero


lo

spettro elastico valutato per T=0:

Se invece il meccanismo locale interessa una porzione della costruzione posta ad

una certa quota, si deve tener conto del fatto che l�accelerazione assoluta alla
quota

della porzione di edificio interessata dal cinematismo � in genere amplificata


rispetto

a quella al suolo. In aggiunta alla C8A.4.7, si verifica anche che:

Se(T1) = ordinata dello spettro elastico in corrispondenza del periodo T1

- T1 = primo periodo di vibrazione dell�intera struttura nella direzione


considerata;

- ?(Z) = primo modo di vibrazione nella direzione considerata, normalizzato ad uno


in

sommit� all�edificio; in assenza di valutazioni pi� accurate pu� essere assunto

?(Z)=Z/H, dove H � l�altezza della struttura rispetto alla fondazione;

- Z =altezza, rispetto alla fondazione dell'edificio, del baricentro delle linee di


vincolo

tra i blocchi interessati dal meccanismo ed il resto della struttura, in parole


povere � la quota in cui si individua la cerniera;

? = coefficiente di partecipazione modale (in assenza di valutazioni pi� accurate


pu� essere assunto ? =3N/(2N+1), con N numero di piani dell�edificio).

Nel caso di meccanismi locali, lo stato limite Stato limite di danno corrisponde
all�insorgere di fessurazioni che non interessano l�intera struttura ma solo una
sua parte; pertanto nel caso di edifici esistenti in muratura, anche in
considerazione delle giustificate esigenze di conservazione, pur essendo
auspicabile il soddisfacimento di questo stato limite, la sua verifica non �
richiesta. Alla luce della normativa, nei riguardi degli edifici esistenti (NTC
2008, �8.3) � possibile svolgere le verifiche di sicurezza facendo riferimento al
solo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV): �la valutazione della sicurezza
e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno essere
eseguiti con riferimento ai soli SLU [�]. Le verifiche di sicurezza agli SLU
possono essere eseguite rispetto alla condizione di salvaguardia della vita umana
(SLV) o, in alternativa, alla condizione di collasso (SLC)�.

Stato Limite di Salvaguardia della vita

La verifica allo Stato limite di salvaguardia della vita dei meccanismi locali, pu�

essere svolta con il seguente criterio per analisi cinematica lineare.

� Verifica semplificata con fattore di struttura q (analisi cinematica lineare)

Nel caso in cui la verifica riguardi un elemento isolato o una porzione della

costruzione comunque sostanzialmente appoggiata a terra, la verifica di sicurezza

nei confronti dello Stato limite di salvaguardia della vita � soddisfatta se

l'accelerazione spettrale a0* che attiva il meccanismo soddisfa la seguente

disuguaglianza:

in cui ag � funzione della probabilit� di superamento dello stato limite scelto e


della

vita di riferimento come definiti, e q � il fattore di struttura, che pu� essere


assunto

uguale a 2.0.

Se invece il meccanismo locale interessa una porzione della costruzione posta ad


una certa quota, si deve tener conto del fatto che l�accelerazione assoluta alla
quota della porzione di edificio interessata dal cinematismo � in genere
amplificata rispetto a quella al suolo. Una approssimazione accettabile consiste
nel verificare, oltre all�espressione precedente, anche la:

Confronto ipotesi 1 e 2

Numericamente, a parit� di denominatore, la

(*)

risulta maggiore della


(**)

per i seguenti termini:

? ? assume un valore variabile da un minimo di 1,2 (corrispondente a N = 2) a un

massimo di 1,5 (corrispondente a N = ?).

? ?(Z) dato dal rapporto Z/H pu� essere espresso in funzione di Z con la seguente

relazione:

in cui ?Z rappresenta l�altezza della porzione di parete al di sopra della cerniera

cilindrica di rotazione.

Al diminuire di ? aumenta il valore di ?(Z) fino ad assumere un valore massimo pari


a 1. Maggiore � il valore di ? minore sar� il valore della (*) fino al suo
annullamento, che corrisponde al caso in cui si applica la sola relazione (**),
ovvero quello di un cinematismo relativo a una porzione di edificio appoggiata a
terra.

Figura

Se(T1) che compare al numeratore della (*) assume un valore maggiore di ag (PVR)
che compare al numeratore della (**).

Si consideri una tipica costruzione storica in muratura, il cui numero di piani N �


al massimo 6 (a cui corrisponde un valore di ? paria a 1,38) e il cui piano fondale
coincide con il piano campagna.

La minima accelerazione amplificata corrisponde ad assumere Z = 1/6H e ? = 5 (a cui


corrisponde un valore di ?(Z) pari a 0,167).

Dall�uguaglianza delle (*) con la (**) si pu� dimostrare come:

In particolare vengono fatte entrambe le verifiche, una volta considerando la


cerniera a piano campagna e una volta considerando la cerniera ad una quota pi�
elevata.

Analisi cinematica non lineare

L�approccio cinematico permette di determinare l�andamento dell�azione orizzontale


che la struttura � progressivamente in grado di sopportare all�evolversi del
meccanismo.Il moltiplicatore a valutato con l�ACL � quello che attiva il
cinematismo; per far procedere gli spostamenti di corpo rigido, occorrono valori
via via inferiori del moltiplicatore dei carichi, tanto minori quanto pi� crescono
gli spostamenti.
Al fine di conoscere la capacit� di spostamento della struttura fino al collasso
attraverso il meccanismo considerato, il moltiplicatore orizzontale a dei carichi
deve essere valutato non solo sulla configurazione iniziale, ma anche su
configurazioni variate della catena cinematica, rappresentative dell�evoluzione del
meccanismo e descritte dallo spostamento dk di un punto di controllo del sistema
(ad esempio il baricentro del blocco). Tale approccio consente dunque la
determinazione della curva di capacit�, rappresentata dal moltiplicatore dei
carichi orizzontali (rapporto tra le forze orizzontali applicate ed i
corrispondenti pesi delle masse presenti) in funzione dello spostamento di un punto
di controllo (punto di riferimento del sistema). La curva deve essere determinata
fino all�annullamento di ogni capacit� di sopportare azioni orizzontali
(annullamento del moltiplicatore dei carichi). La conoscenza di tale curva
trasformata nella curva di capacit� di un sistema equivalente ad un grado di
libert� consente la determinazione della capacit� di spostamento del sistema
equivalente (spostamento ultimo del meccanismo locale) da confrontare con la
domanda di spostamento richiesta dall�azione sismica. La verifica si effettua
quindi confrontando la �capacit� di spostamento� con lo �spostamento richiesto�.

Procedendo nell�analisi i passi successivi sono dunque:

?valutazione dell�evoluzione del moltiplicatore orizzontale dei carichi al crescere


dello spostamento dk di un punto di controllo della catena cinematica, usualmente
scelto in prossimit� del baricentro delle masse, fino all�annullamento della forza
sismica orizzontale;

? trasformazione della curva cos� ottenuta in curva di capacit�, ovvero in


accelerazione a* e spostamento d* spettrali, con valutazione dello spostamento
ultimo per collasso del meccanismo (stato limite ultimo), definito in seguito;

? verifiche di sicurezza, attraverso il controllo della compatibilit� degli


spostamenti e/o delle resistenze richieste alla struttura.

NB Nell'ACL il confronto capacit�-domanda veniva fatto sulle accelerazione,


nell'ACNL il confronto viene fatto in termini di spostamenti.

In corrispondenza di ciascuna configurazione del cinematismo di blocchi rigidi, il


valore del moltiplicatore a pu� essere valutato utilizzando l�equazione derivante
dall�applicazione del Principio dei Lavori Virtuali, gi� utilizzata nell�analisi
cinematica lineare ma con riferimento alla geometria variata:

L�analisi pu� essere svolta per via grafica, individuando la geometria del sistema
nelle diverse configurazioni fino al collasso, o per via analitico-numerica,
considerando una successione di rotazioni virtuali finite ed aggiornando
progressivamente la geometria del sistema. Per ogni configurazione variata si
ottiene il moltiplicatore a in funzione dello spostamento orizzontale dk del punto
di controllo.

In generale il legame il legame a-dk � descritto da una curva che pu� essere
assunta

lineare a tratti, tuttavia, se le diverse azioni (forze peso, azioni esterne o


interne)
vengono mantenute costanti all�evolversi del cinematismo, la curva che si ottiene �

pressoch� lineare; in tal caso, in via semplificata, � richiesta la sola


valutazione

dello spostamento dk,0 per cui si ha l�annullamento del moltiplicatore, e la curva

assume la seguente espressione:

Disegno

Nella configurazione deformata aumenta il braccio delle forze instabilizzanti e

diminuisce quello delle forze stabilizzanti. Per questo motivo l�andamento della

curva � decrescente.

Tale configurazione pu� essere ottenuta esprimendo la geometria in una generica


configurazione variata, funzione della rotazione finita qk,0, applicando il
Principio dei Lavori Virtuali attraverso la precedente relazione che riportiamo:

avendo posto a=0, e ricavando da tale equazione, in genere non lineare, l�incognita
qk,0.Nel caso in cui si tenga in conto la progressiva variazione delle forze
esterne con l�evolversi del cinematismo (ad esempio si consideri l�allungamento di
una catena o la variazione del grado di ammorsamento fra due pareti), la curva
potr� essere assunta lineare a tratti, valutandola in corrispondenza degli
spostamenti per cui si verificano eventi significativi (ad esempio: snervamento
della catena, rottura della catena, perdita dell�ammorsamento ecc.).

Disegno

Nella configurazione iniziale non si ha nessuna rotazione quindi theta=0, una volta
innescato il meccanismo si avr� un valore di theta compreso tra 0 e theta0, per
valori di alfa=0 si avr� il collasso del blocco e theta=theta0
In questo caso l'ipotesi � quella di grandi spostamenti, sar� quindi necessario
valutare le componenti di spostamenti nelle due direzioni. Inoltre
dall'applicazione del PLV si deduce che vi saranno degli incrementi di spostamento.

Le componenti di spostamento saranno pari ad:

1:30:39

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