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22 ottobre 2018

Appunti sulle successioni e serie di funzioni (versione preliminare). Questi


appunti raccolgono le dimostrazioni dei teoremi svolti a lezione e sono in fase di revisio-
ne/aggiornamento. Ogni segnalazione di sviste o errori è benvenuta.
Gli ulteriori enunciati, denizioni ed esercizi possono essere reperiti nel testo: Fanciullo,
Giacobbe, Raciti: Esercizi di Analisi Matematica 2, Medical books, 2013 ( o negli altri
testi consigliati).

Teorema 1 (Teorema sulla continuità della funzione limite). Sia fn : (a, b) → R una
successione di funzioni continue, uniformemente convergente in (a, b) alla funzione f .
Allora, la funzione f risulta continua in (a, b).

Dimostrazione. Proviamo la continuità in un arbitrario x0 ∈ (a, b). Dall'ipotesi di con-


vergenza uniforme si ha che:

∀ε > 0 ∃ν ∈ N : n > ν −→ |fn (x) − f (x)| < ε ∀x ∈ (a, b).

Scelto n0 > ν risulta quindi ∀x ∈ (a, b):

|f (x) − f (x0 )| ≤ |f (x) − fn0 (x)| + |fn0 (x) − fn0 (x0 )| + |fn0 (x0 ) − f (x0 )| <

ε + |fn0 (x) − fn0 (x0 )| + ε.

Per l'ipotesi di continuità di fn0 , in corrispondenza di ε è possibile trovare δ > 0 tale


che:

∀x ∈ (a, b) : |x − x0 | < δ −→ |fn0 (x) − fn0 (x0 )| < ε

e quindi, ∀x ∈ (a, b) : |x − x0 | < δ si ha:

|f (x) − f (x0 )| < 3ε

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Teorema 2 (Teorema di passaggio al limite sotto il segno di integrale). Sia fn : [a, b] → R
una successione di funzioni continue, uniformemente convergente in [a, b] alla funzione f .
Si ha allora che:
Z b Z b
lim fn (x)dx = f (x)dx
n a a

Dimostrazione. Notiamo intanto che la funzione limite f risulta continua per il teorema
di continuità, quindi essa è integrabile secondo Riemann in [a, b]. Si ha poi:
Z b Z b Z b


f n (x)dx − f (x)dx = [fn (x) − f (x)]dx ≤

a a a

Z b
|fn (x) − f (x)|dx ≤ (b − a) · max |fn (x) − f (x)|,
a a≤x≤b

dove, per ogni n, il massimo in questione esiste per il teorema di Weierstrass.

Posto Mn = maxa≤x≤b |fn (x) − f (x)|, si ha che limn Mn = 0, per la caratterizzazione


di convergenza uniforme, da cui la tesi.

Osservazione 1. Questo teorema si può generalizzare (con dimostrazioni meno sempli-


ci) in varie direzioni, per esempio sostituendo l'ipotesi di continuità delle fn con quel-
la di integrabilità secondo Riemann. Ne daremo un enunciato più generale nel quadro
dell'integrazione secondo Lebesgue.

Teorema 3. (Criterio di Weierstrass per la convergenza uniforme) Ricordiamo che una


serie di funzioni ∞n=1 fn (x) si dice totalmente convergente in (a, b), se esiste una succes-
P

sione di numeri reali non negativi Mn tali che:

|fn (x)| ≤ Mn , ∀n.

Una successione totalmente convergente in un intervallo (a, b) risulta uniformemente


convergente in (a, b).

Dimostrazione. Per il criterio del confronto, si ha che la serie ∞


n=1 |fn (x)| è semplicemente
P

convergente in (a, b), e quindi la serie n=1 fn (x) converge (assolutamente) in (a, b) ad
P∞

una funzione che chiamiamo s(x). Denotiamo con Rn il resto n-esimo della serie ∞ n=1 Mn ,
P

cioè:

2

X
Rn = Mk ,
k=n+1

e proviamo che:

|s(x) − sn (x)| ≤ Rn .

Infatti, per m > n risulta:


m
X n
X m
X
sm (x) − sn (x) = fk (x) − fn (x) = fk (x),
k=1 k=1 k=n+1

e quindi
m
X m
X
|sm (x) − sn (x)| ≤ |fk (x)| ≤ Mk
k=n+1 k=n+1

e passando al limite per m → ∞ si ha:

|s(x) − sn (x)| ≤ Rn .

Essendo Rn il resto n-esimo di una serie convergente, si ha:

lim Rn = 0,
n

quindi per ogni ssato ε > 0 esiste ν ∈ N tale che per n > ν risulta Rn < ε, e quindi

|s(x) − sn (x)| < ε, ∀x ∈ (a, b).

Lemma 1. (di Abel) Data la serie di potenze an (x − x0 )n , si hanno i seguenti


P+∞
n=0
risultati.

1. Se la serie converge in un punto c 6= x0 , allora converge assolutamente nei punti x


tali che |x − x0 | < |c − x0 |.

2. Se la serie non converge in un punto d, allora non converge in alcun punto x tale
che |x − x0 | > |d − x0 |.

Dimostrazione.

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1. Poiché per ipotesi la serie numerica +∞ n=0 an (c − x0 ) è convergente, il suo termine
n
P

generale è innitesimo e quindi limitato (per i due noti teoremi di analisi matematica
I):

∃M > 0 : |an (c − x0 )n | ≤ M, ∀n ∈ N.

Per ogni x tale che |x − x0 | < |c − x0 | si ha:

x − x0 n x − x 0 n

n n
|an (x − x0 ) | = |an (c − x0 ) | ≤M
c − x0 .

c − x0

Posto q = c−x0 < 1 la serie di termine generale M q n è convergente e per il teorema
x−x0

del confronto si ha la tesi.

2. Se, per assurdo, la serie fosse convergente in un punto x tale che |x−x0 | > |d−x0 | al-
lora, per quanto dimostrato nel punto precedente, dovrebbe convegere assolutamente
in d, contraddicendo l'ipotesi.

Osservazione 2. Denotato con E l'insieme dei punti in cui la serie di potenze


P+∞
n=0 an (x−
x0 )n converge, dal lemma di Abel, segue che E è un intervallo. Infatti, se non lo fosse, nel
caso in cui tale insieme non sia costituito dal solo x0 , esisterebbero tre numeri x < c < y
con x, y ∈, c ∈
/ E . Questo risulta però impossibile perché, posto z = max{|x−x0 |, |y−x0 |},
si ha che c ∈] − z, z[ e, per il lemma di Abel l'intervallo ] − z, z[ è contenuto in E .

In base all'osservazione precedente si capisce che un ruolo importante deve essere


attribuito all'estremo destro dell'intervallo di convergenza e si da la seguente denizione.

Denizione 1. In corrispondenza della serie di potenze an (x − x0 )n consideriamo


P+∞
n=0
l'insieme numerico:
+∞
X
H := {h ≥ 0 : |an |hn < +∞}
n=0

e poniamo
r := sup H.

H contiene almeno lo zero, quindi r è un numero reale non negativo oppure r = +∞.

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Lo studente calcoli r nei seguenti esempi:
+∞ +∞ +∞
X X (x − 1)n X
n!(x − 1)n , , (x − 3)n
n=0 n=0
n! n=0

Teorema 4. (del raggio) Data una serie di potenze an (x − x0 )n , con raggio di


P+∞
n=0
convergenza r, si verica sempe uno dei seguenti casi.

1. se r = 0 la serie converge solo in x0 .

2. se 0 < r < +∞ la serie converge assolutamente in ]x0 − r, x0 + r[ e totalmente in


[x0 − k, x0 + k], ∀k : 0 < k < r. Inoltre la serie non converge in alcun punto degli
intervalli ] − ∞, x0 − r[, ]x0 + r, +∞[.

3. se r = +∞ la serie converge assolutamente in R, e totalmente in [x0 − k, x0 + k],


∀k > 0.

Dimostrazione.

1. Se supponiamo, per assurdo, che la serie converga in un punto c 6= x0 , per il lemma


di Abel essa converge assolutamente in tutti i punti x: 0 < |x − x0 | < |c − x0 | da
cui segue che i numeri positivi |x − x0 | stanno in H e sono più grandi dell'estremo
superiore di H , in contraddizione con la denizione di estremo superiore.

2. Sia x ∈]x0 − r, x0 + r[. Per la seconda proprietà dell'estremo superiore, in corrispon-


denza del numero positivo r − |x − x0 |, esiste h̄ ∈ H : h̄ > |x − x0 |, da cui si ricava
subito:
|an (x − x0 )n | < |an |h̄n

e la serie converge assolutamente in x. Per provare che la serie converge totalmente


in ogni intervallo chiuso e limitato [x0 − k, x0 + k], ∀0 < k < r notiamo che per tutti
i punti x ∈ [x0 − k, x0 + k] si ha |x − x0 | < r, e inoltre in corrispondenza del numero
positivo r − k esiste h̄ ∈ H : h̄ > k e

|an (x − x0 )n | < |an |h̄n , ∀x ∈ [x0 − k, x0 + k]

e resta provata la convergenza totale in [x0 − k, x0 + k].


Si ha poi, che se la serie fosse convergente in c : |c − x0 | > r, si avrebbe in H un
elemento maggiore del suo estremo superiore, il che è una contraddizione.

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3. Sia ora x un numero reale arbitrario. Essendo H non limitato superiormente, ∃h̄ ∈
H : h̄ > |x − x0 | e quindi
|an (x − x0 )n | < |an |h̄n

e per confronto si ha l'assoluta convergenza.


Per provare la totale convergenza in un intervallo [x0 −k, x0 +k] con k > 0 arbitrario,
basta osservare che, essendo sup H = +∞, comunque sia scelto k esiste un elemento
h̄ ∈ H : h̄ > k e quindi per tutti i punti x ∈ [x0 − k, x0 + k] si ha |x − x0 | < h̄ e,
come prima,
|an (x − x0 )n | < |an |h̄n , ∀x ∈ [x0 − k, x0 + k].

Osservazione 3. (Sulla denizione di raggio di convergenza) In alcuni testi Il raggio di


convergenza è denito come estremo superiore dell'insieme:
+∞
X
A := {x − x0 : an (x − x0 )n < +∞, }
n=1

o anche dell'insieme
+∞
X
B := {|x − x0 | : an (x − x0 )n < +∞, }
n=1

Ripercorrendo le dimostrazioni fatte, ci si convincerà che supE = supA = supB .

Serie di Taylor

Le serie di potenze convergono in intervalli del tipo ]x0 − r, x0 + r[ ad una funzione,


detta somma, di cui sono state studiate diverse proprietà. Partendo da una funzione, ci
si può chiedere, assumendo il punto di vista opposto, se essa si può interpretare come
somma di una serie di potenze. Tale funzione deve necessariamente essere derivabile a
qualunque ordine, e va considerata in un intervallo del tipo ]x0 − r, x0 + r[.

Denizione 2. Sia f ∈ C ∞ (I), dove I è un generico intervallo, ed x0 ∈ I . Chiamiamo


serie di Taylor della funzione f di punto iniziale ( o centro) x0 , la serie:

X f (n) (x0 )
(x − x0 )n .
n=0
n!

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Nel caso particolare in cui x0 = 0 la serie si chiama di MacLaurin:

X f (n) (0)
xn .
n=0
n!

Denizione 3. Data f ∈ C ∞ (I) ed x0 ∈ I , diremo che f è sviluppabile in serie di Taylor


di centro x0 se, per tutte le x in un intorno ]x0 − δ, x0 + δ], si ha:

X f n (x0 )
f (x) = (x − x0 )n .
n=0
n!

Teorema 5. Sia f ∈ C ∞ (I), dove I è un generico intervallo, ed x0 ∈ I . Condizione


necessaria e suciente anché f sia sviluppabile, in ]x0 − δ, x0 + δ[, in serie di Taylor di
punto iniziale x0 e che risulti:

lim Rn (x) = 0 ∀x ∈]x0 − δ, x0 + δ[,


n

dove Rn (x) denota il resto n-esimo di Lagrange della formula di Taylor di f di punto
iniziale x0 , cioè:
(x − x0 )n n
Rn (x) = f (c),
n!
dove c è un opportuno punto dell'intervallo ] min{x0 , x}, max{x0 , x}[.

Dimostrazione. Posto:
f 0 (x0 ) f 00 (x0 ) f (n−1) (x0 )
Sn (x) = f (x0 ) + (x − x0 ) + (x − x0 )2 + . . . + (x − x0 )n−1 ,
1! 2! (n − 1)!
si ha che
Rn (x) = f (x) − Sn (x),

da cuisegue sebito che:



f (n) (x0 )
lim Rn (x) = 0 se e solo se f (x) −
X
(x − x0 )n = 0.
n
n=0
n!

Diamo ora due condizioni sucienti per la sviluppabilità in serie di Taylor.

Teorema 6. Sia f ∈ C ∞ (I), dove I è un generico intervallo, ed x0 ∈ I . Condizione


suciente aché f sia sviluppabile in serie di Taylor di centro x0 , in ]x0 − δ, x0 + δ[ è
che
∃L, M > 0 : f (n) (x) ≤ M Ln , ∀x ∈]x0 − δ, x0 + δ[, ∀n ∈ N.

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Dimostrazione. Sia Rn (x) il resto n-esimo, nella formula di Taylor di f , di punto iniziale
x0 . Si ha dunque, per ogni ssato x ∈]x0 − δ, x0 + δ[, x 6= x0 , che:

f n (c)
Rn (x) = (x − x0 )n , c ∈] min{x0 , x}, max{x0 , x}[.
n!
Posto h := |x − x0 |, risulta:
hn (n) (hl)n
|Rn (x)| = |f (c)| ≤ M .
n! n!
n
Poiché limn (hL)
n!
= 0, si ha che anche limn |Rn (x)| = 0 e quindi: limn Rn (x) = 0.

Corollario 1. Se nel teorema precedente si ha L = 1, la condizione suciente di svilup-


pabilità si scrive:

∃M > 0 : |f (n) (x)| ≤ M, ∀x ∈]x0 − δ, x0 + δ[, ∀n ∈ N,

che si enuncia dicendo che: condizione suciente anché f sia sviluppabile in ]x0 −
δ, x0 + δ[ è che le sue derivate siano equilimitate in tale intervallo.

Nota. A lezione sono stati ricavati i seguenti sviluppi di MacLaurin: sin x, (cos x), ex , log(1+
x), (arctan x). Inoltre è stato enunciato, senza dimostrazione, lo sviluppo di (1 + x)α .

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