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SCIENZA E NUOVE FRONTIERE

GIUSEPPE CALLIGARIS
precursore di una Nuova Era
GIUSEPPE CALLIGARIS, MEDICO E RICERCATORE – INCOMPRESO ANTESIGNANO DI UNA NUOVA
DIMENSIONE DEL PENSIERO SCIENTIFICO – SI LAUREÒ A PIENI VOTI IN MEDICINA NEL 1901 A
BOLOGNA CON UNA TESI CHE A QUEI TEMPI SUSCITÒ GRANDE SCALPORE PER IL TEMA INSOLITO:
“IL PENSIERO CHE GUARISCE”. INIZIÒ, COSÌ, LA SUA OPERA INNOVATRICE IN CAMPO MEDICO E
LA SUA ESTENUANTE RICERCA AFFIANCATA DA CENTINAIA DI PUBBLICAZIONI OGGI INTROVABILI.
EGLI SCOPRÌ UNA CORRELAZIONE CORPO-UNIVERSO IMPUTABILE AD UN COMPLESSO SISTEMA
DI LINEE E DI “PLACCHE CUTANEE” IN CONTATTO TRA LORO CHE DEFINÌ “CATENE LINEARI DEL
CORPO E DELLO SPIRITO”. SU QUESTO STRAORDINARIO RICERCATORE, ALLA SUA MORTE, CALÒ
IN ITALIA UNO SPESSO SIPARIO DI SILENZIO E DI INDIFFERENZA ROTTO, NEL 1975, DA GIANCARLO
TAROZZI E DA MARIA PIA FIORENTINO CHE, ALLORA GIOVANISSIMI, CERCARONO DI RILANCIARE
GLI STUDI DEL MEDICO FRIULANO CON LA PUBBLICAZIONE DI UN LIBRO CHE MIRÒ SOPRATTUTTO
A RIVALUTARE L’OPERA GENIALE DI UN UOMO LA CUI PIONIERISTICA SCOPERTA È RITENUTA
TUTT’OGGI RIVOLUZIONARIA E ANCORA “UTILE AL PROGRESSO DELLA CONOSCENZA UMANA”.

di Maria Pia Fiorentino e Giancarlo Tarozzi

«L ’imputato fu invitato ad entrare. I suoi passi risuonavano nella sala silen-


ziosa. Gli occhi dei giudici erano puntati su di lui e lo scrutavano attenta-
mente, quasi a voler cogliere il motivo che lo aveva spinto a formulare un’eresia
così tremenda. “Lei – iniziò uno di loro – si rende pienamente conto delle implica-
zioni di ciò che ha ripetutamente dichiarato nelle sue opere? Era un giovane pro-
mettente, la scienza medica l’aveva accolto come un figlio; e lei l’ha tradita,
discreditata, diffamata; le sue opere sono un grave attentato alla stabilità di un edi-
ficio che regge da secoli. Ma, dico io, introdurre nella scienza di Esculapio proce-
dimenti magici, occulti, ciarlatanerie. Si ravveda, abiuri, finché è in tempo”.
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“Ma le mie teorie – replica disperato l’imputato – sono facilissime da ve-
rificare, possiamo farlo anche in questo momento; i risultati che ho otte-
nuto sono destinati a far compiere un gran passo alla scienza, e chiunque
può verificarle, come del resto ben sapete avendo letto i miei libri”.
“Lei scherza – è l’implacabile risposta degli inquisitori – crede forse che
abbiamo il tempo di leggere opere della lunghezza di cinquecento pagine
quando ciò che proclamano è certamente assurdo perché in contrasto con
i dettami della scienza ufficiale?”.
L’imputato cerca ancora inutilmente di convincere i giudici ad effettuare
una delle migliaia di prove da lui suggerite, ma cozza contro un muro di
assoluta indifferenza. La sentenza viene pronunciata: le sue opere devono
essere considerate eretiche, vengono messe al bando. L’imputato perde
anche la cattedra universitaria. Qualche tempo dopo muore di crepa-
cuore, essendo stato incapace di dimenticare la più grande tragedia della
sua vita. Oltre trent’anni di pazienti ed elaborate ricerche sono state va-
nificate dal diniego di persone che non hanno saputo trovare un’ora per
approfondire uno solo degli argomenti da lui affrontati. Per fortuna, però,
la fiaccola del suo ingegno viene raccolta oltr’Alpe e brilla ancor oggi».
Inizia così, con il resoconto di una sorta di autentico processo, un libro
dal titolo “Calligaris precursore di una nuova era” (Ed. MEB)1 pubbli-
cato nel 1975 per rendere omaggio ad un medico e ricercatore italiano vi-
lipeso ed isolato dal mondo accademico, dopo anni di studi e di
instancabile dedizione alla sua professione.
Fatti come questi si verificano ancora oggi e con loro il rogo di Giordano
Bruno continua ad ardere...
Viene spontaneo chiedersi: «com’è possibile che uno studioso, definito
dai ricercatori francesi, sovietici, americani “il più grande genio del XX
secolo” sia stato liquidato per le sue assurde teorie?».
Assurde in nome di cosa? Di una scienza che ha eletto Cartesio a suo mae-
stro, dimenticando però il presupposto basilare della teoria cartesiana: il
dubbio metodico che impone di liberarsi da ogni pregiudizio prima di giu-
dicare qualcosa di nuovo…
Chi era dunque Calligaris? Un medico indubbiamente... uno scienziato
forse… ma egli era soprattutto un uomo dotato di un forte spirito di os-
Jean Pierre Velly, servazione e istintivamente incline alla ricerca. La passione per la medi-
Sfera (part.), 1978
cina gli era stata trasmessa dal padre, medico condotto di un paese
dell’Alta valle del Tagliamento, Forni di Sotto, dove Giuseppe Calligaris
venne alla luce il 28 ottobre 1876. Si laureò a pieni voti in medicina
nel 1901 a Bologna con una tesi che a quei tempi suscitò
grande scalpore per il tema insolito: Il pensiero che gua-
risce. Iniziò, così, la sua opera innovatrice in campo
medico e la sua estenuante ricerca affiancata da
centinaia di pubblicazioni oggi introvabili. Do-
cente di Neuropatologia nella Regia Università
di Roma, nel 1909 pubblicò la sua prima opera
scientifica, Le Mieliti Sperimentali, alla quale
seguì uno studio minuzioso sull’epidemia di
Encefalite Letargica e, successivamente,
un’opera fondamentale per la neuropatolo-
gia, Il sistema motorio extrapiramidale, che
divenne un libro di testo per gli studenti ita-
liani di medicina.
Fin dai primi anni della sua carriera scien-
tifica, peraltro, Calligaris aveva osservato
alcune anomalie della sensitività in ammalati
di disturbi e lesioni del sistema nervoso; tali
osservazioni diedero un preciso indirizzo ai
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suoi studi e a tutta la sua attività successiva.
Il nuovo campo di ricerca fu da lui definito Le catene
lineari del corpo e dello spirito. Su questo argomento
pubblicò oltre 40 lavori sperimentali sulle più note ri-
viste italiane e straniere di neurologia.
La scoperta che, tuttavia, può essere definita la pietra
miliare degli studi di Calligaris risale al 1928 e scaturì Ricerca delle linee iperestesiche il cui
dall’osservazione di un riflesso fisico costante in se- incrocio permette di localizzare la placca
guito alla stimolazione o “carica” (come fu da lui de-
finita) della linea assiale di un dito o di una linea
interdigitale. Notò, inoltre, che “caricando” ripetuta-
mente la medesima linea il soggetto avvertiva sempre
sentimenti analoghi; notò ancora che oltre al riflesso
cutaneo-psichico le suddette linee provocavano anche
iperestesie in un ben preciso viscere ad esse collegato,
e tutto questo fu da lui definito “riflesso cutaneo-vi-
scero-psichico”.
Annunciò questa sua scoperta il 21 gennaio 1928
all’Accademia delle Scienze di Udine, ma anche que-
sta sua scoperta fu accolta con indifferenza e sarca-
smo. Malgrado le cocenti delusioni, Calligaris proseguì
le sue ricerche che lo indussero ad esplorare, con le sue
tecniche, ambiti legati alle più complesse patologie.
Il suo primo libro sul cancro suscitò molto scalpore e
Centratura della placca stessa
conseguente ironia, e da qui iniziò la lunga sequela con il martelletto tecnico
di accuse che lo condussero inevitabilmente ad essere
radiato dall’Albo e ben presto si trovò al centro del
processo ‘ricostruito’ in queste pagine.
Tuttavia Calligaris non si arrese; si ritirò nel comune
di Pavoletto, nella sua villa di Magredis, e continuò a
scrivere libri sul frutto delle sue ricerche. Cosa lo
spinse a non abbandonare i suoi studi è lui stesso a
spiegarcelo nella prefazione a Malattie Infettive pub-
blicato nel 1938: «Povero e solitario ricercatore, io
sto combattendo questa dura battaglia da più di 5 lu-
stri, ma il coraggio non mi è mai venuto meno per
cinque minuti. Quali furono le forze che sempre mi
sostennero? A prescindere dagli insegnamenti della
storia della scienza che ci ricordano come tutte le
cose nuove abbiano trovato increduli, oppositori e de-
risori, la fiamma inestinguibile che ogni ora mi ali-
mentò lo spirito fu la convinzione che il mio lavoro
dovrebbe essere utile al progresso della conoscenza immagine apparsa sul campo cutaneo
umana. A questa credenza io rimasi tenacemente av-
vinto, come un capitano all’albero della sua nave pe-
ricolante, ed ho sempre pensato che, se avessi
interrotto il mio sforzo, avrei mancato al più sacro
dei miei doveri di uomo».
Dalle sue ricerche non trasse mai vantaggi finanziari,
né onori o glorie. Morì all’età di 68 anni, tra l’indif-
ferenza di un’umanità che aveva rifiutato il frutto del
suo genio; un’umanità che ancora oggi, troppo
spesso, pone sul banco degli accusati tutti coloro che
tentano di riscattarla.
Le scoperte di Calligaris, come spesso accade, inizia-
rono quasi per caso... Stava eseguendo una serie di
studi sulle lesioni cerebrali, quando si accorse che in
G. Calligaris nel suo studio con una paziente

alcuni casi una lesione produceva anestesie assolutamente ingiustificate


(mancava cioè un collegamento organico). Da questa constatazione gli
balenò l’idea che nel corpo umano esistessero collegamenti ben più pro-
fondi ed attivi di quelli cellulari e nervosi, giungendo così, senza saperlo,
ad elaborare teorie straordinariamente similari a quelle che costituiscono
la base di una medicina millenaria quale l’Agopuntura Cinese che, pe-
raltro, a quei tempi era quasi del tutto sconosciuta sia a Calligaris stesso
che in Occidente, dove si era appena affacciata col nome di “Zonotera-
pia”. Le catene lineari identificate da Calligaris, così come la fitta rete
di linee iperestesiche individuate sulla cute, coincidono perfettamente
con quelle contemplate dall’Agopuntura. Sulla scorta di queste scoperte,
Calligaris condusse una ulteriore serie di strabilianti ricerche circa le pro-
iezioni dermografiche: una tecnica che consentiva di visualizzare sulla pelle
l’interno dell’organismo (e non solo…) e addirittura di fotografarlo. Meto-
dica che, per ovvi motivi di spazio, non è possibile approfondire in questa
sede. Va tuttavia detto che una delle fotografie di proiezioni dermografiche
più sensazionali riguarda la “sferula dentata”, come la chiamò Calligaris,
un agente patogeno del cancro. Proprio sul cancro scrisse, appunto, due
volumi di estremo interesse. Alla stregua della “sferula dentata”, egli riuscì
a visualizzare e a fotografare – tramite la sua sconcertante metodica di
proiezione sulla pelle – gli agenti di numerose malattie infettive quali: ro-
solia, meningite, varicella, vaiolo, encefalite letargica, sclerosi a plac-
che… Infine, giunse alla conclusione che tra corpo e universo vi è una
stretta correlazione dovuta ad un complesso sistema di linee e placchi con-
tatto tra loro. A tale proposito scrisse: «Sul corpo dell’uomo, organismo
complicatissimo, ma regolatissimo,”tutto” viene proiettato secondo leggi
prefisse e mediante dispositivi preformati. (...) La superficie cutanea del
corpo umano rappresenta uno specchio invisibile ma presente, sul quale
tutto viene riflesso, sia dal mondo interno che da quello esterno, entro
cornici già preordinate. Su questo specchio è proiettato tutto l’universo.
(...) In altre parole la coscienza e l’intelligenza dell’uomo non sarebbero
che un’espressione della coscienza e dell’intelligenza della Natura». Le
implicazioni delle teorie di Calligaris sono indubbiamente vastissime ed
enunciarle in questo contesto non è possibile; ma ciò che ci preme qui sot-
tolineare è soprattutto il fatto che questo geniale “ricercatore solitario” fu
NOTE
un incompreso antesignano di una nuova dimensione del pensiero scien-
1) Giancarlo Tarozzi tifico il cui genio, forse, sarà colto in tutta la sua pienezza soltanto in fu-
e Maria Pia Fiorentino,
Calligaris, Precursore turo. È con vera gioia, pertanto, che L’Eterno Ulisse dà ora voce a
di una Nuova Era, Samantha Fumagalli che con la sua Associazione ha finalmente raccolto
1975, Edizioni MEB,
Collana
anche in Italia parte della preziosa eredità di Calligaris confluita nel-
Mondi Sconosciuti l’odierna Dermoriflessologia® che ci presenta nelle pagine a seguire. 
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SCIENZA E NUOVE FRONTIERE

LA DERMORIFLESSOLOGIA
e l’eredità di Calligaris
CON LE SUE DETTAGLIATE ANALISI, GIUSEPPE CALLIGARIS HA PRECORSO DI SVARIATI DECENNI LE
PIÙ RECENTI SCOPERTE IN MATERIA DI PSICOLOGIA, NEUROLINGUISTICA, PENSIERO POSITIVO,
LEGGE DI ATTRAZIONE, FISICA DEI QUANTI. CIÒ NONOSTANTE, ALLA SUA MORTE – AVVENUTA
NEL 1944 – LA SCIENZA ACCADEMICA ITALIANA IGNORÒ TOTALMENTE IL SUO INGEGNO
E SI AFFRETTÒ A DIMENTICARLO, A DISPETTO DEI RICERCATORI FRANCESI, SOVIETICI E
AMERICANI CHE, CORALMENTE, LO DEFINIRONO “IL PIÙ GRANDE GENIO DEL XX SECOLO”.
DAL 1995 IN POI, FINALMENTE ANCHE IN ITALIA, LE SCOPERTE DI GIUSEPPE CALLIGARIS
SONO STATE A TUTTI GLI EFFETTI RIMESSE SUL BANCO DI PROVA DA UN PICCOLISSIMO
GRUPPO DI INTREPIDI, DI CUI L’AUTRICE DI QUESTE PAGINE È FONDATRICE E PROMOTRICE
INSIEME A FLAVIO GANDINI. DA ALLORA, PARTENDO DALLA MAPPA RIFLESSOLOGICA
INDIVIDUATA DA CALLIGARIS, GLI STUDI SI SONO ENORMEMENTE EVOLUTI FINO AD
APPRODARE ALL’ODIERNA DERMORIFLESSOLOGIA®, UNA TECNICA COMPLESSIVA DI
RIEQUILIBRIO PSICOFISICO CHE USA LA PELLE COME SPECCHIO DELL’ANIMA E
DEL CORPO, E DI CUI L’ASSOCIAZIONE VEGA È L’ORGANISMO UFFICIALE.

di Samantha Fumagalli

L a straordinaria eredità lasciataci da Calligaris e la sua stessa vita mi hanno


fatto tornare alla mente una frase ascoltata in un film non molto tempo fa:
“c’è quello che la vita ti dona e l’uso che ne fai, sono le due forze che ti rendono
ciò che sei” (Largo Winch, 2008). Credo che queste parole incarnino una grande G. Valverde,
verità e la storia che sto per raccontare ne è un meraviglioso esempio. Tavola estratta
da Anatomia
Iniziamo il nostro viaggio a ritroso nel tempo e riavvolgiamo il nastro di 112 del Corpo Umano,
rivoluzioni solari: ci troviamo nel 1901 e un giovane laureando in medicina, il XIV sec. (part.)
nostro connazionale Giuseppe Calligaris, si presenta a
discutere la tesi di laurea all’Università di Bologna,
con un titolo decisamente curioso per l’epoca: “Il
pensiero che guarisce”.
Per preparare queste pagine, lo studente si è docu-
mentato largamente su un argomento che gli stava
molto a cuore, e lo si capisce dalla passione che tra-
spare da ogni sua parola fin da quando prende in
esame le origini della psicoterapia. Di questa
scienza, ancora nuova e guardata con sospetto dalla
classe medica dei tempi, Calligaris scorge le tracce
già nelle primitive forme religiose del passato; so-
stiene che i sacerdoti dell’antico Egitto, quelli di
Esculapio, gli officianti Indiani e quelli dell’Antica
Roma, senza trascurare Pitagora, Apollonio di
Tiana e altri celebri esempi, esercitavano una forma
di terapia psichica quando si avvalevano del potere
dell’immaginazione per guarire i malati attraverso
le pratiche religiose.
«Tutti questi metodi – spiega – a cui empirici e
ciarlatani, medici e scienziati sono ricorsi col fine
di guarire, dalla liturgo-terapia che cominciò a
esercitarsi da tempo immemorabile, fino al magne-
tismo e all’ipnotismo di epoche più recenti, non sono
altro che vesti più o meno speciose di cui è ricoperta
la psicoterapia, nella sua evoluzione successiva attra-
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verso i tempi. È da notarsi infine, come essa sia venuta man mano spogliandosi
di quel velo misterioso che la copriva nel suo nascere, e di tutte quelle influenze
divine, animali o astrali che sembravano accompagnarla ed esser causa del suo
esistere e del suo trionfare».
Dopo l’approccio, doverosamente storico, nella mente del giovane Calligaris
inizia a delinearsi un preciso disegno ed egli si accorge che tutto ciò che in pas-
sato era stato attribuito al magnetismo, all’ipnotismo e a pratiche assi-
milabili, è per lo più dovuto alla proprietà fisiologica del cervello di
essere suggestionabile.
«Ogni suggestione – scrive – ha la tendenza a realizzarsi, ogni idea ha la ten-
denza a tradursi in atto: vale a dire, fisiologicamente parlando, che ogni cellula
cerebrale, influenzata da un’idea, influenza a sua volta le fibre nervose che de-
vono realizzare questa idea».
Egli spiega anche che, affinché la suggestione si compia, sono necessari due fat-
tori: il primo è che l’idea suggerita venga accettata dal cervello, il secondo è che
l’idea accettata si possa tradurre in azione. Questa proprietà fisiologica del cer-
vello, di accogliere un’idea e di trasformarla in atto, è però governata dalla ra-
gione e dal giudizio, i quali possono
neutralizzarla, non permettendo all’idea di
imporsi oppure non lasciando che si tra-
duca in atto. Ragione e giudizio sono
teoricamente i mezzi per filtrare i
condizionamenti, sebbene an-
ch’essi si articolino molto
spesso su suggestioni di
vecchia data. Va da sé
che per facilitare l’at-
tuazione di una sugge-
stione è necessario
agire quando ragione e
giudizio sono più de-
boli (e questo spiega il
successo dell’ipnosi e
delle tecniche affini), op-
pure reiterando più volte il
messaggio (scelta operata dalle
moderne correnti motivazionali e
altre analoghe).
Con la sua dettagliata analisi, Calliga-
ris precorre di svariati decenni le più re-
centi scoperte in materia di psicologia,
neurolinguistica, pensiero positivo, legge di attra-
zione, eccetera. Infatti, sempre dalle sue parole apprendiamo: «Noi abbiamo par-
lato finora dell’azione che sopra il corpo può esercitare il pensiero, prendendo
questa parola nella sua più ampia significazione. Ma, per essere più precisi,
avremmo dovuto dire l’intelligenza, poiché lo spirito agisce sul corpo anche per
mezzo di altri due fattori ben distinti, che sono l’emozione e la volontà».
Ecco via via comparire gli ingredienti del portentoso cocktail che permette a un
pensiero di tradursi in azione: l’idea, la ragione, la volontà, la fede e l’emozione.
Come sottolinea lo stesso Calligaris, l’emozione è l’elemento più rapido a reagire
e a produrre modificazioni nella materia. È, infatti, l’effetto dell’emozione che
fa svegliare di soprassalto nel cuore della notte, che fa svanire l’ubriachezza in
pochi minuti, che fa incanutire i capelli, che migliora le prestazioni in caso di
gare e competizioni, che blocca il corpo in caso di paura. In sintesi, le
emozioni piacevoli aumentano l’attività delle funzioni vitali, mentre
quelle spiacevoli le debilitano.
Il giovane laureando, nella sua disamina, analizza persino la dinamica respon-
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sabile delle guarigioni miracolose: «Diremo infine, a proposito dell’emozione, che
essa, unita alla fede incrollabile e alla forte volontà, è la causa di tutti quei così
detti miracoli, per cui gli infermi risanano talora improvvisamente presso le im-
magini benedette dei santuari votivi».
Siamo di fronte alla dimostrazione dell’influenza che lo spirito esercita sul corpo,
in un’epoca in cui alla psicologia non veniva ancora riconosciuto un vero valore
terapeutico.
Ma Calligaris non finisce di stupirci perché introduce anche i concetti di terapia
olistica e di cura soggettiva: «I modi di questa cura morale devono variare a se-
conda del carattere degli individui, e si potrà ottenere qualche risultato solo
quando il medico sappia intraprendere una minuta analisi psicologica dei singoli
pazienti e sappia far l’esame della loro anima, come quello del loro corpo. Bisogna
cominciar col ricercare quali siano state le cause che hanno rotto l’equilibrio
della loro vita normale, interrogando i famigliari e gli stessi malati
da cui ci faremo raccontare i sintomi della malattia e di cui a
poco a poco impareremo a conoscere la vita, i gusti, le occu-
pazioni, tutto quello che essi amano e tutto quello che sof-
frono. Conoscendo come questi ammalati sentono e
pensano, sarà più facile colpire direttamente il punto
della loro sofferenza e la malattia del loro pensiero».
Si sarà reso conto, il nostro paladino, che stava proponendo
ai medici un notevole impegno di energie? Sembra proprio di
sì: «È giocoforza l’ammettere che anche ai giorni nostri la
psicoterapia non ha un grandissimo culto, quantunque tutti i
libri di medicina la raccomandino e tutti i grandi clinici l’in-
segnino. Qual è la causa? Semplicissima ed evidentissima, pen-
siamo noi. Il trattamento psichico è difficile e per praticarlo ci
vuole talora la mente acuta di uno psicologo e la pazienza
infinita di un angelo, mentre è immensamente più facile […]
scrivere una ricetta».
E ancora, egli si fa portavoce di un concetto basilare: «l’ammalato
che ha in sé la causa del suo male, può avere anche in sé la me-
dicina per guarirlo; medicina che in taluni casi è più rapida
nella sua azione e più meravigliosa nei suoi effetti, di qualun-
que altra che la scienza unita di tutti gli uomini gli potrebbe
per avventura somministrare».
Nel considerare il potere che pensieri, credenze ed emozioni
esercitano sulle persone e sul loro stato di salute, egli cerca
di convincere i medici che il loro compito non si esaurisce
nel cercare di guarire il corpo, ma deve estendersi a
curare la più nobile funzione che del corpo è padrona
e dominatrice, ossia l’anima.
Nonostante si sia esposto a notevoli rischi, il giovane Calligaris
non viene internato in un manicomio (sì, perché c’erano ancora, tanto è
vero che Franco Basaglia non era neanche nato), bensì ottiene l’incarico di assi- Marcel Jean,
stente del luminare della neurologia Giovanni Mingazzini, all’Università la Sa- L’oroscopo
(part.), Parigi,
pienza di Roma. Collezione
A Roma, Calligaris si specializza in neuropsichiatria, nel 1903 diventa docente, privata
poi segretario del Congresso Nazionale della Società di Neurologia. Contempora-
neamente, inizia una ricerca, unica nel suo genere, sulla sensibilità cutanea e le
correlazioni esistenti con l’organismo, il sistema neurologico e l’apparato psichico.
È del 1908 l’avvenimento saliente della sua storia: Calligaris presenta i risultati
delle sue scoperte sui circuiti energetici cutanei all’Accademia medica di Roma.
L’interesse è grande, ma a noi, che conosciamo il seguito, sembra di sentire la me-
morabile frase di incoraggiamento che dev’essergli stata rivolta: “Bravissimo! Pro-
segui così. Poi, quando le ricerche saranno più estese, torna a riferire…”. E il
nostro eroe continua a verificare la solidità della legge che collega pelle, corpo e
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psiche e che stabilisce una porta d’accesso per la comprensione di quanto
attiene alle manifestazioni psicosomatiche. Ma la Dea Bendata si dev’es-
sere distratta, perché mentre il nostro protagonista presta servizio come
ufficiale medico nel Regio esercito italiano (Prima Guerra mondiale), il
suo collega statunitense William H. Fitzgerald scopre i collegamenti neu-
rologici che condurranno alla nascita della riflessologia plantare occi-
dentale (1916). E come ulteriore beffa, nel 1917, gli austriaci, dopo aver
sfondato il fronte italiano, saccheggiano la clinica di Udine aperta da Cal-
ligaris e i documenti relativi alle sue ricerche finiscono oltre confine.
Al termine del conflitto, Calligaris è costretto a ricominciare quasi da
capo, ma si rimette all’opera con entusiasmo e determinazione e presto
consegue nuovi e strabilianti risultati. Nel 1928, si presenta all’Accade-
mia delle Scienze di Udine per illustrare la sua scoperta: le Catene lineari
del corpo e dello spirito. In questa sede, egli spiega come ogni organo
sia collegato a un determinato sentimento e come
questa relazione sia rilevabile su precise zona
della pelle. L’interesse che suscita è forte, e
ottiene la promessa dell’istituzione di un co-
mitato di ricerca con l’incarico di verificare
quanto da lui esposto. Purtroppo, dagli appelli
lanciati attraverso i suoi libri, sappiamo che il
fantomatico comitato non deve aver svolto un
gran lavoro, e forse si è limitato a etichettare le sue
tesi come “un po’ troppo originali”.
Calligaris si trova a vivere una doppia esistenza:
da una parte il suo genio viene riconosciuto e
prosegue la brillante carriera di docente univer-
sitario (il suo libro in due volumi Il sistema mo-
torio extrapiramidale è stato per molti anni un
testo di studio ufficiale), dall’altra scrive libri
su libri senza che nessuno si assuma l’onere
di affiancarlo nella sperimentazione.
Solo, alle prese con la sua scienza avanguar-
distica, Calligaris accumula materiale, arri-
vando a pubblicare oltre diecimila pagine
dedicate a scoperte sensazionali. Non solo di-
segna la mappa cutanea di decine e decine di
corrispondenze psicosomatiche, ma scopre
anche strabilianti riflessi metafisici e metapsi-
chici sulla pelle, come quelli dell’empatia, del-
l’eredità genetica, della meteorosensibilità, della
chiaroveggenza, della radioestesia, per non parlare
delle centinaia di punti relativi ai sogni e alle percezioni
oniriche.
Nel 1944 Giuseppe Calligaris muore, ma lascia nelle mani dei posteri
A. Kircher,
un’eredità unica.
Mondo sotterraneo Gli anni passano e i suoi studi varcano nuovamente la frontiera, sbar-
(part.), 1682 cando in Russia e negli Stati Uniti d’America, dove le prime ricerche ri-
mangono per lo più celate al grande pubblico. In Italia, di tanto in tanto,
qualcuno ripesca qualche sua teoria, ma si tratta ancora di episodi spora-
dici. È soltanto dal 1995 che le sue scoperte vengono a tutti gli effetti ri-
messe sul banco di prova da un piccolissimo gruppo di intrepidi, di cui
A pagina 29:
sono orgogliosa di essere fondatrice e promotrice.
Le placche Da quel giorno gli studi si sono enormemente evoluti fino ad approdare
cutanee delle all’odierna Dermoriflessologia®, una tecnica complessiva di riequilibrio
diverse distanze
di proiezione psicofisico che usa la pelle come specchio dell’anima e del corpo, e di
dei raggi psichici cui l’Associazione Vega è l’organismo ufficiale.
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La Dermoriflessologia funziona tramite la stimolazione cutanea di
linee e punti riflessogeni, che trasmettono segnali al corpo e alla psi-
che per produrre risposte di autoguarigione, per incrementare il be-
nessere e lo stato energetico, per stimolare sentimenti e stati
d’animo positivi e benefici, per sviluppare potenzialità e facoltà
superiori dell’essere umano. Ciò è possibile perché le linee e i
punti riflessi attivano energie specifiche che viaggiano nel corpo
e producono risultati concreti.
Questo fenomeno è spiegabile attraverso la misurazione scienti-
fica dell’energia biofisica (o energia degli elettroni) e la scoperta
dell’Effetto Tunnel. Per comprendere questo concetto basilare,
basta sapere che nelle singole molecole organiche ci sono elet-
troni in stato di quiete e altri elettroni eccitati, la cui condizione
non è immutabile, ma la si può variare, per esempio, incre-
mentando l’energia biofisica attraverso la luce, il sole, gli
impulsi elettrici ed elettromagnetici. Tale incremento energe-
tico vale anche per un complesso di cellule ed è pertanto pos-
sibile accrescere l’energia dell’intero corpo. Lo spostamento degli
elettroni in diverse parti del corpo è misurabile, e ciò consente di
“monitorare” il trasferimento di energia. È tramite questo procedi-
mento di indagine che è stato scoperto l’Effetto Tunnel, ovvero lo
spostamento di elettroni, lungo molecole organiche complesse, che
seguono l’andamento di linee e meridiani energetici. Si tratta di
salti di elettroni da un gruppo di molecole all’altro, che sfruttano
come via di comunicazione l’acqua contenuta nel corpo.
Le Linee e le Placche dermoriflessologiche si comportano proprio
come aree di accesso al circuito di trasferimento di elettroni, per-
tanto di energia, attraverso tessuti cutanei, connettivi e midolli ossei.
La Dermoriflessologia, oltre a produrre risposte biofisiche tramite
stimolazioni cutanee, induce la focalizzazione del pensiero e la po- 
larizzazione onirica, durante e dopo il trattamento, conferendo un L’Associazione Vega
ulteriore potenziamento del movimento energetico messo in atto a offre in OMAGGIO
livello fisico e andando a comunicare direttamente con la sfera psi- ai LETTORI
chica (conscia e inconscia). de L’ETERNO ULISSE
Negli ultimi anni, questa materia ha riscosso un interesse crescente la tesi di laurea
e grazie alla sua comprovata validità è entrata come insegnamento di Calligaris:
fondamentale in alcune Scuole di Naturopatia e ha ottenuto il rico- IL PENSIERO CHE
noscimento professionale del CONI per gli operatori dermorifles- GUARISCE
(in formato pdf).
sologi, nell’ambito delle discipline olistiche per il benessere.
Spero, con il nostro operato, di aver restituito l’onore che a questo Per riceverla, scrivete a:
vega2000@vega2000.it
grande personaggio avrebbe dovuto essere tributato quand’era an- (dicendo che siete lettori di
cora in vita. Se oggi la Dermoriflessologia offre a tutti la possibilità L’ETERNO ULISSE).
di cambiare vita, promuovendo benessere e autorealizzazione, grazie Maggiori informazioni
si possono trovare sui siti:
alla comprensione e al superamento dei propri condizionamenti e http://www.vega2000.it,
limiti, lo dobbiamo anche a lui, il geniale scopritore delle mappe http://www.dermoriflessologia.it
cutanee dalle quali la Dermoriflessologia è partita. 
Mi piace immaginare Calligars, dovunque si trovi, gioire insieme a
BIBLIOGRAFIA
noi di questo dono all’umanità.
Per concludere, vorrei citare le parole di Carlos Castaneda, il cui Libri per approfondire, di Samantha
contributo sulla strada della conoscenza rimane ancora un solido pi- Fumagalli e Flavio Gandini
(ideatori della Dermoriflessologia®):
lastro: «Tutte le facoltà e le potenzialità e le imprese dello sciama- Le 5 bilance del benessere,
nesimo, dalla più semplice alla più stupefacente, sono racchiuse nel Amrita Edizioni (2012);
Il potere dei sogni e la
corpo umano». Ed è proprio partendo dal corpo umano che la Der- Dermoriflessologia, Edizioni Il Punto
moriflessologia e gli studi di Calligaris prendono il via per instaurare d’Incontro (2011);
un dialogo con l’anima e la dimensione più sottile e misteriosa del- Dermoriflessologia,
Amrita Edizioni (2011);
l’esistenza. Riflessologia della memoria,
Buon viaggio a tutti!  Edizioni Il Punto d’Incontro (2009).

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