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BOLLETTINO

Supplemento al numero 1/2006 della Rivista ‘Pace diritti umani’


Spedizione in abbonamento postale, art. 2, comma 20/c, L. 662/96 - C.R.P. Padova C. M. P. - Port payé - tassa pagata.
L’Archivio è stato istituito in base all’art. 2 della L.R. del Veneto 30 marzo 1988, n.18 e successiva L.R. 16 dicembre 1999, n. 55.

Regione del Veneto Università di Padova


Assessorato alle Relazioni Internazionali, Centro interdipartimentale
ai Diritti umani
n. 32-33 di ricerca e servizi sui diritti
e alla Cooperazione allo sviluppo della persona e dei popoli

Oggi, è il Diritto internazionale dei diritti umani a


Le violenze sulle donne e sulle bambine, guidare i processi di costituzionalizzazione degli stati
male oscuro della nostra civiltà planetaria che sono rimasti estranei all’imperativo del rispetto
della eguale dignità di tutti i membri della famiglia
La violenza contro le donne e le bambine è il male umana. Le Nazioni Unite sono la casa comune al cui
oscuro della nostra civiltà planetaria. Il riconoscimento interno opera un laboratorio di fecondazione
giuridico internazionale dei diritti umani lo ha fatto assiologica nel segno dell’universale. Il ‘gender
venire a galla in tutta la subdola pervasività. mainstreaming” fa parte di questo laboratorio. Mi-
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in gliaia di organizzazioni non governative, movimenti
dignità e diritti ...” (art.1, Dichiarazione Universale di società civile globale, centri universitari operano in
dei Diritti Umani). ogni parte del mondo per dare diffusione ed effettivi-
tà a quanto prodotto dal laboratorio.
Quando un ordinamento proclama questo princi-
pio significa che è entrato in quella fase avanzata della La ratio del Diritto dei diritti umani è quella della
civiltà del diritto che possiamo definire della plenitudo centralità della persona umana, dell’eguaglianza ontica
iuris, della pienezza del diritto, nel senso della sua delle persone, e della non discriminazione, è dunque
genuina umanizzazione. la ratio dell’inclusione, ad omnes includendos, postula
la città inclusiva, in cui sia dato a tutti di poter eser-
Con la Carta delle Nazioni Unite, la Dichiarazione citare eguali diritti di cittadinanza: civili, politici, eco-
Universale e le successive Convenzioni giuridiche in nomici, sociali, culturali. Il tradizionale istituto della
materia di diritti umani, anche l’ordinamento inter- cittadinanza nazionale è sollecitato a uscire dalla logi-
nazionale ha raccolto la sfida della maturazione ca ‘ad alios excludendos’, una logica costitutivamente
umanocentrica. discriminatoria.
A partire dal 1945, i lunghi, travagliati percorsi sto-
rici che, all’interno di singoli stati, separatamente l’uno
dall’altro, hanno portato alle Costituzioni democra-
tiche, sfociano nel dilatato alveo di un ‘nuovo’ Diritto Editoriale 1
internazionale, che avvalora l’universalità logica,
immanente, dei diritti umani con il sigillo della uni- Diritti umani
versalità storica. e tratta di persone 3
I diritti umani sono, oggi, ius positum anche inter-
nazionale. Le relative norme costituiscono il nucleo Nazioni Unite 9
‘costituzionale’ dell’ordinamento internazionale ge-
nerale. Proclama infatti la Dichiarazione Universale La dimensione europea 13
che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i Società civile e tratta 20
membri della famiglia umana, e dei loro diritti, eguali
e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, Italia 22
della giustizia e della pace nel mondo”. La dignità
della persona è quindi principio fondantivo dell’ordi- Regione del Veneto 32
ne mondiale e di qualsiasi altro ordinamento, e l’eser-
cizio della sovranità degli stati diventa strumentale al Centro diritti umani 40
perseguimento di ciò che deve permettere a “tutti i
membri della famiglia umana” di realizzare, nella li- Bibliografia 48
bertà dal potere e dal bisogno, il loro percorso di vita.

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Editoriale

Alla plenitudo iuris si accompagna dunque, non può Per le violenze sulle donne e sulle bambine, dun-
non accompagnarsi, quale sua primaria traduzione que, tolleranza zero. È importante invocare al riguar-
concreta, la plenitudo civitatis, la pienezza della citta- do il Diritto internazionale dei diritti umani come
dinanza. diritto sopraordinato al diritto interno, dunque im-
In questa nuova fase globalizzata della civiltà del di- mediatamente applicabile nei suoi principi generali.
ritto nel segno dei valori universali, la pienezza del Nei nostri paesi democratici la questione si carica di
diritto, formalmente raggiunta, non è tale nella so- ulteriore, particolare urgenza in presenza del fenome-
stanza se non c’è pieno riconoscimento dei diritti no immigratorio. Perché siano più convincenti ed ef-
umani delle donne e delle bambine, se non c’è una ficaci i divieti, occorre che questi operino in un con-
‘pienezza di genere’. Così come non c’è ‘sicurezza testo di coerenza tra la proclamazione dei diritti umani
umana’ (human security) se non c’è, pervasivamente, e le possibilità reali di esercizio di eguali diritti di
‘sicurezza umana di genere’ (gender human security). cittadinanza per tutti coloro che risiedono nel nostro
La violenza nei confronti delle donne e delle bambi- territorio.
ne, prima ancora di costituire violazioni flagranti dei Il presente Bollettino offre una ricca e sistematica
loro diritti fondamentali alla integrità fisica e psichica panoramica della normativa - internazionale, euro-
e alla salute, sono un vulnus direttamente portato al pea, nazionale e regionale - vigente in materia e se-
cuore della dignità umana, è un vulnus portato a tutti gnala alcune iniziative esemplari portate avanti da
i membri della famiglia umana, compresi dunque gli organizzazioni di società civile. Tra queste, il Progetto
stessi maschi. Daphne ‘Diritti umani e traffico di donne e giovani.
A giustificare o tollerare la violenza sulle donne nel- Un Toolkit educativo per insegnanti e docenti’, co-
le sue varie espressioni – dalla cosiddetta violenza finanziato dalla Commissione Europea e dalla Regio-
domestica alle mutilazioni genitali, dalle ne Veneto e coordinato, per il Centro diritti umani
discriminazioni sociali allo sfruttamento sessuale e alla dell’Università di Padova, da Paola Degani, alla quale
tratta, tutte pratiche egualmente aberranti -, non può si deve anche la redazione del Bollettino.
valere il richiamo al principio del rispetto
dell’endogeneità culturale. Siamo in presenza di reati Le immagini raccolte in questo numero del Bollettino sono
oggetto di divieti assoluti, appartenenti a quella sfera state gentilmente messe a disposizione dal Progetto
‘Quanto?’, concorso di grafica internazionale dedicato al
che la dottrina chiama di ius cogens.
tema della prostituzione, al quale hanno contribuito oltre
Ogni cultura ha certamente una sua storia, ma 500 grafici da tutto il mondo. Il progetto, patrocinato dal
l’identità culturale storica non è immutabile. Comune di Venezia, vuole approfondire con gli strumenti
della creatività i mille significati di termini quali prostitu-
Oggi le culture, tutte le culture sono sfidate a inter- zione, sfruttamento, tratta o segregazione.
rogarsi sulle rispettive identità. Nel mondo L’iniziativa nasce da un’idea di Michele Bornello (fonda-
globalizzato, in via di intensa multi-culturalizzazione, tore del progetto www.fioi.tv) e Stefano Meneghetti (diret-
il paradigma dei diritti umani, con la rete di advocacy tore creativo di www.e-tree.com); collaborano Giulia
di società civile transnazionale che lo avalla, costringe Comba, Mirko Sernagiotto, Véronique Mounition, Lorena
le culture a fare i conti con la propria storia, soprat- Toffoletto. Francesca Ceron.
tutto col proprio futuro: confrontarsi con tale ‘Quanto?’ è rintracciabile in francese, inglese, italiano
paradigma, armonizzarsi coi suoi dettami è la via si- all’indirizzo internet www.quantoproject.com. Il bando è
cura della loro sostenibilità. tradotto in otto lingue fra le quali il persiano, il giappone-
se, il cinese e l’arabo.
Intendo dire che le culture, così come le religioni,
devono fare profondi esami di coscienza al proprio
interno, per potere adeguatamente predisporsi a dia-
logare fra di loro. Esse devono rigenerarsi alla sorgen- Il Centro Interdipartimentale di ricerca e
te dell’universale e dismettere principi e pratiche che servizi sui diritti della persona e dei popoli
contrastano con la logica della dignità umana quale si è trasferito in Via Martiri della Libertà, 2 -
indicizzata dal catalogo dei diritti umani internazio- 35137 Padova.
nalmente riconosciuti. L’affermazione dei diritti umani I nuovi numeri della Segreteria del Centro
delle donne e delle bambine si pongono al centro di sono 049 8271813/17, Archivio Pace Diritti
questa rigenerazione. Umani 049 827 1811, Fax 049 8271816.
Gli indirizzi e-mail sono rimasti invariati.

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Diritti umani e tratta di persone
La dimensione internazionale

Strumenti normativi di carattere internazionale volti


Tratta di persone, riduzione in a vietare la schiavitù nelle sue diverse manifestazioni
schiavitù e sfruttamento sessuale nel sono rinvenibili già all’inizio del 1800.
diritto internazionale dei diritti umani La Dichiara-
La normativa ad hoc zione relativa
all’abolizione a
La tratta di persone a scopo di sfruttamento sessuale livello universa-
può essere considerato da angoli visuali diversi. È le della tratta
un’emergenza che, pur trovando collocazione in una degli schiavi del
letteratura sempre più vasta, troppo spesso continua 1815 e l’Accor-
ad essere esaminata come appendice della questione do internazio-
criminale, o come corollario al dramma dell’immi- nale per la sop-
grazione irregolare, o ancora come tratto caratteriz- pressione della
zante la prostituzione nei paesi occidentali nell’ulti- tratta delle
mo decennio. bianche adotta-
Una prospettiva cruciale che non ha invece ricevuto to nel 1904,
adeguata considerazione negli studi in materia, alme- seguito nel
no in Italia per parecchi anni, è quella offerta dal di- 1910 dalla pri-
ritto internazionale dei diritti umani. Solo recente- ma Convenzio-
mente ci si è pienamente resi conto dell’importanza ne per la sop-
del combinare i diritti umani con le giuste esigenze pressione del
di repressione e contrasto di questo fenomeno crimi- commercio delle
nale conciliando i profili più strettamente repressivi bianche rap-
con una diversa attenzione alle vittime. Ciò grazie presentano i
anche alle misure di carattere umanitario previste dal primi accordi
nostro ordinamento a tutela delle vittime di tratta (v. in materia.
maria silvina colombo, argentina
oltre). Il processo del trafficking non può infatti esse- Dopo la I
re visto unicamente come uno spazio entro il quale Guerra Mondiale la Società delle Nazioni predispose
vengono poste in essere da taluni soggetti una serie di una Convenzione per la soppressione del traffico di don-
condotte penalmente rilevanti. Per la complessità delle ne e minori, adottata nel 1921 allo scopo di arginare
situazioni che esso genera, il diritto internazionale dei il commercio a scopo di sfruttamento sessuale di in-
diritti umani si configura come uno strumento fon- dividui appartenenti a questi due gruppi. Una secon-
damentale sia per poter cogliere la molteplicità delle da Convenzione internazionale per la soppressione del
violazioni rinvenibili in questa pratica, sia per com- traffico di donne maggiorenni, adottata nel 1933, im-
prendere le eventuali inadempienze degli Stati rispetto poneva agli Stati parti di punire la tratta di persone
agli obblighi sottoscritti con la ratifica alle conven- anche se di maggiore età e a prescindere dal consenso
zioni internazionali in materia di diritti umani e per- di queste ultime. Il trattato conteneva anche obblighi
ciò identificare precise responsabilità. Una lista con- inerenti la prevenzione e la proibizione di ogni tipo
sistente di norme di carattere internazionale risulta di commercio di donne a scopo prostituzionale. Con
essere a diversi livelli pertinente con il traffico di per- lo scopo di favorire la cooperazione internazionale, di
sone e con le forme che assume oggi lo sfruttamento rimuovere le case per le prostitute e di punire chiun-
sessuale di milioni di donne e minori. Il traffico di que fosse coinvolto in attività di sfruttamento sessua-
donne e minori e il loro coinvolgimento nel sex business le, la Lega delle Nazioni preparò nel 1937 un testo
è infatti un fenomeno le cui implicazioni riguardano provvisorio di una nuova convenzione internazionale
l’esercizio dei diritti civili e politici così come di quel- in materia. Lo scoppio della Seconda guerra mondia-
li economici, sociali e culturali, e che attiene in modo le impedì l’ultimazione dei lavori preparatori e l’ado-
più specifico alle norme poste a tutela della libertà zione di questo trattato. I contenuti del progetto fu-
rono poi ripresi dalle Nazioni Unite in occasione del-
della persona, nonché a quelle che sanciscono il divie-
la stesura della Convenzione internazionale per la sop-
to di favoreggiamento, induzione e sfruttamento del- pressione del traffico di persone e lo sfruttamento della
la prostituzione e a tutte quelle che sono state predi- prostituzione altrui adottata nel 1949.
sposte dal legislatore internazionale per sancire in
modo assoluto la proibizione di ogni forma di lavoro Contemporaneamente, cresceva l’esigenza di giun-
riconducibile al lavoro forzato, alla riduzione allo sta- gere alla definizione di un catalogo di pratiche da ac-
to di schiavitù o di servitù. cludere alla definizione di schiavitù già contenuta

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Diritti umani e tratta di persone

nella Convenzione sulla schiavitù della Società delle All’art. 3 il legislatore internazionale definisce la tratta
Nazioni del 1926 che contiene una prima definizio- anzitutto come:
ne di schiavitù, considerata all’art. 1.1 come: Il trasporto o il tentativo di trasporto di schiavi da un
lo stato o condizione di un individuo sul quale sono eser- paese a un altro, qualunque sia il mezzo, o la complicità in
citati gli attributi del diritto di proprietà o alcuni di essi, tali atti (....)
mentre la tratta degli schiavi è definita allo stesso e stabilisce per gli Stati una serie di obblighi:
art. al 2° comma come 2. a. Gli Stati partecipanti prenderanno ogni misura effi-
ogni atto di cattura, acquisto o cessione di un individuo al cace per impedire che le navi e gli aeromobili autorizzati a
fine di ridurlo in schiavitù; ogni atto di acquisto di uno battere la loro bandiera trasportino schiavi e per punire le
schiavo al fine di venderlo; ogni atto di cessione a scopo di persone colpevoli di tali atti o colpevoli di impiegare a tale
vendita o di scambio di un schiavo acquistato al fine di scopo la bandiera nazionale.
farne oggetto di vendita o scambio e, in generale, ogni atto b. Gli Stati partecipanti prenderanno ogni misura efficace
che costituisca commercio o trasporto di schiavi. ad assicurare che i loro porti, aerodromi e coste non siano
impiegati per il trasporto di schiavi.
Nel 1956 si tenne a Ginevra, convocata dalle Na- 3. Gli Stati partecipanti all’Accordo si scambieranno in-
zioni Unite, una Conferenza internazionale nel corso formazioni allo scopo d’assicurare il coordinamento prati-
della quale venne adottata la Convenzione supplemen- co dei provvedimenti da essi presi nella lotta contro la
tare relativa all’abolizione della schiavitù, della tratta degli tratta degli schiavi e s’informeranno scambievolmente di
schiavi e degli istituti e pratiche analoghe alla schiavitù. ogni caso di tratta degli schiavi e di ogni tentativo d’infra-
La Convenzione, non sostituisce quella del 1926, zione di questo genere di cui abbiano conoscenza.
ma precisa in chiave più operativa talune disposizio- Ma in materia di sfruttamento sessuale, la Conven-
ni, definisce per gli Stati obblighi in tema di repres- zione per la repressione della tratta degli esseri umani e
sione della tratta degli schiavi nonché obblighi di co- dello sfruttamento della prostituzione altrui, adottata nel
operazione tra gli stessi Stati parte e verso le Nazioni 1949 dalle Nazioni Unite, si configura ancora oggi
Unite. La novità più significativa introdotta da que- come l’accordo internazionale di riferimento, sebbe-
sto trattato internazionale consiste soprattutto nel- ne proprio a seguito dell’attenzione più recente sul
l’elencare in modo dettagliato e preciso una serie di fenomeno dell’asservimento sessuale e del trafficking,
istituti e pratiche assimilate alla schiavitù che com- si discuta molto sulla presunta inadeguatezza di que-
portano, per chi vi è assoggettato, la riduzione allo sta Convenzione ad affrontare adeguatamente il pro-
stato “servile”. Tali situazioni sono elencate all’art. 1 blema della prostituzione. Il dispositivo dell’accordo,
della Convenzione del 1956: accoglie il principio della non punibilità della prosti-
a. la servitù per debiti, ossia lo stato o la condizione di chi, tuzione in quanto tale e impegna i governi a reprime-
essendo debitore, si è obbligato a fornire, a garanzia d’un re l’induzione alla prostituzione, lo sfruttamento e
debito, i suoi servizi o quelli di persona soggetta alla sua l’organizzazione della prostituzione e l’ospitalità data
autorità, qualora l’equo valore di questi servizi non sia de- dal proprietario di un immobile ad attività di prosti-
stinato all’estinzione del debito o se la durata degli stessi tuzione (artt. 1 e 2). Con l’adozione della Conven-
non sia determinata oppure la loro natura non sia definita; zione gli Stati parte si impegnano ad abolire ogni
b. la servitù della gleba, ossia la condizione di chiunque sia regolamentazione data alle attività di prostituzione
tenuto dalla legge, dall’uso o da un accordo a vivere e
(registri speciali ecc...) e quindi anche a rimuovere le
lavorare su terra altrui e a fornire a tale persona, con o senza
compenso, determinati servizi senza poter mutare il pro-
case di tolleranza all’epoca largamente diffuse.
prio stato; Sebbene la Convenzione muova nella direzione di
c. ogni istituzione o pratica secondo la quale: (i) una don- punire lo sfruttamento delle donne, l’impianto che la
na, cui non spetti il diritto di sottrarsene, sia promessa o sostiene è complessivamente debole sotto il profilo
data in matrimonio mediante compenso in denaro o in della protezione delle prostitute, ignora il contesto
natura, fornito ai suoi genitori, al suo tutore, alla sua fami- socioeconomico entro il quale per lo più si riproduco-
glia o a qualsiasi altra persona o altro gruppo di persone; no queste situazioni e soprattutto prevede misure in-
(ii) il marito di una donna, la famiglia o il clan dello stesso sufficienti a contrastare il traffico di donne e minori.
abbiano il diritto di cederla a un terzo mediante compen- L’adozione da parte delle Nazioni Unite del modello
so o altrimenti; (iii) la moglie, morto il marito, sia abolizionista in materia di attività prostituzionali ha
trasmissibile per successione a un’altra persona;
portato ad una diffusione dello stesso approccio in
d. ogni istituzione o pratica secondo la quale un fanciullo
o un adolescente minore di diciotto anni sia, dai genitori o
molti contesti nazionali, soprattutto in ambito euro-
da uno di essi o dal tutore, consegnato a un terzo, con o peo, dove tale orientamento risulta ancora prevalente
senza pagamento, perché ne adoperi la persona o il lavoro. nonostante le critiche più recenti e le modifiche ap-
portate da alcuni governi sulla scia del neo proibizio-
nismo, approccio che si manifesta nella sua forma più
radicale nella criminalizzazione del cliente.

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Diritti umani e tratta di persone
Le politiche di protezione

La situazione di maggior esposizione delle donne al


Codice internazionale dei diritti umani rischio di povertà e più in generale la loro dipendenza
e tratta dal reddito maschile e dalla famiglia, condizione que-
Il divieto di riduzione in schiavitù nella Dichia- st’ultima ancora largamente diffusa, sono oramai
unanimemente riconosciuti da chi si occupa di
razione universale e nel Patto sui diritti civili e trafficking come fattori in grado di generare situazio-
politici delle Nazioni Unite ni di estrema vulnerabilità non solo personale ma an-
Con le Nazioni Unite, la predisposizione di norme che sociale. È per questo che le violazioni ai diritti
che vietano la tratta di esseri umani a scopo di sfrut- sanciti da questo accordo sono assolutamente rilevan-
tamento sessuale e più in generale la schiavitù cono- ti per l’analisi sul traffico di persone ed in genere sul
sce un progressivo rafforzamento. Il divieto di utiliz- sex-business, visto che i paesi dove il Patto conosce una
zare lavoro schiavo e di ridurre a tale condizione qual- applicazione inadeguata o dove i diritti in esso sanciti
siasi individuo è contenuto già nella Dichiarazione vengono completamente ignorati, sono anche quelli
universale e nel Patto sui diritti civili e politici rispetti- dove le quote di popolazione da destinare a situazioni
vamente agli artt. 4 e 8 con contenuto analogo: lavorative definite da rapporti di lavori di tipo
Nessun individuo potrà essere te- schiavistico o servile sono più consistenti.
nuto in stato di schiavitù o di ser- Traffico di persone e
vitù: la schiavitù e la tratta degli sfruttamento sessuale
schiavi saranno proibite sotto qual- nella Convenzione delle
siasi forma. Nazioni Unite sull’elimi-
La previsione all’interno del- nazione di ogni forma di
la Dichiarazione universale di discriminazione contro le
una norma espressamente ri- donne
volta al problema della ridu-
zione in schiavitù nel capito- Nel quadro del diritto in-
lo dei c.d. diritti di integrità fi- ternazionale dei diritti uma-
sica indica il carattere assolu- ni, la Convenzione sull’elimi-
tamente perentorio di tale nazione di ogni forma di di-
questione all’interno del pa- scriminazione contro le donne
norama del diritto internazio- costituisce a tutt’oggi la nor-
nale dei diritti umani. ma pattizia fondamentale in
materia di diritti delle don-
Il divieto di riduzione in sta- ne. All’art. 6 gli Stati che ra-
to di schiavitù o di servitù con- tificano la Convenzione si im-
tenuto nel Patto sui diritti civi- pegnano a prendere ogni tipo
li e politici rientra nella cate- di misura, comprese quelle di
goria dei diritti non derogabili natura legislativa, per soppri-
neppure in situazioni di emer- mere ogni forma di traffico
genza, collocandosi sullo stes- alireza riahi, iran
di donne e lo sfruttamento
so piano del diritto alla vita, del divieto di tortura o della prostituzione. L’art. 6 recita testualmente:
di altre pene o trattamenti inumani e degradanti, del Gli Stati prendono ogni misura adeguata, comprese le
principio dell’irretroattività della legge penale e del disposizioni legislative, per reprimere, in ogni sua forma, il
principio di legalità della pena. Si tratta perciò di un traffico e lo sfruttamento della prostituzione delle donne.
diritto assoluto tutelato da una norma di diritto in-
ternazionale avente peraltro carattere di jus cogens. Nell’ipotesi in cui questa norma non sia rispettata,
Il Patto internazionale sui diritti economici so- ci si trova perciò di fronte alla violazione di un obbli-
go specifico previsto espressamente in questo trattato
ciali e culturali delle Nazioni Unite dal punto internazionale. Del problema dello sfruttamento ses-
di vista della condizione femminile suale si è anche occupato il Comitato istituito dalla
Pur trattandosi di un accordo giuridico internazio- Convenzione in una General Recommendations (G.R.
nale che non prende in considerazione in modo di- 19/1992, www.un.org/womenwatch) in cui si rico-
retto il problema dell’asservimento sessuale, per la nosce che la violenza costituisce una specifica forma
tipologia di diritti enunciati il Patto risulta essere un di discriminazione sessuale che impedisce il pieno go-
trattato particolarmente significativo e pertinente ri- dimento dei diritti e delle libertà fondamentali rico-
spetto alla condizione della donna e al tipo di nosciuti alle donne.
discriminazioni di cui essa è vittima.

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Diritti umani e tratta di persone

La Convenzione internazionale sull’eliminazio- essere al di fuori dell’ambito della funzione ufficiale


ne di ogni forma di discriminazione razziale dello stesso agente. Soprattutto con riferimento a que-
ste situazioni, è idoneo inscrivere la Convenzione con-
Sebbene le giovani trafficate a scopo di sfruttamento tro la tortura, adottata dall’Assemblea Generale delle
sessuale e più in generale le donne immigrate in con- Nazioni Unite nel 1984, tra gli strumenti internazio-
dizioni di clandestinità o di irregolarità, siano spesso nali sui diritti umani pertinente con la questione del-
le vittime della criminalità, esse vengono sempre più la tratta. Ai sensi dell’art. 1 della Convenzione in esa-
diffusamente identificate dalla popolazione autoctone me, il termine “tortura” indica:
dei paesi di destinazione alla stessa stregua di chi lu-
cra sulla loro condizione. I media, spesso incoraggiati qualsiasi atto mediante il quale sono intenzionalmente in-
flitti ad una persona dolore o sofferenze forti, fisiche o
dalle politiche anti-immigrazione adottate dai gover-
mentali, al fine segnatamente di ottenere da essa o da una
ni, alimentano e diffondono un’immagine spesso terza persona informazioni o confessioni, di punirla per
distorta degli immigrati. È indubbio che la discrimi- un atto che essa o una terza persona ha commesso o è
nazione razziale incrocia nel trafficking quella di ge- sospettata aver commesso, di intimorirla o di far pressione
nere. Nel 1965 l’Assemblea Generale delle Nazioni su di lei o di intimorire o di far pressione su una terza
Unite adottò la Convenzione internazionale sull’elimi- persona, o per qualsiasi altro motivo fondato su qualsiasi
nazione di ogni forma di discriminazione razziale. La forma di discriminazione, qualora tale dolore o sofferenze
Convenzione, definisce all’art. 1.1 la discriminazione siano inflitte da un agente della funzione pubblica o da
razziale come qualsiasi ogni altra persona che agisca a titolo ufficiale, o su sua
(…) distinzione, restrizione o preferenza basata sulla raz- istigazione, o con il suo consenso espresso o tacito (...).
za, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, che Ratificando la Convenzione gli Stati si impegnano a
abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromette-
garantire alla vittima di un atto di tortura, il diritto
re il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condi-
zioni di parità, dei diritti dell’uomo e delle libertà fonda-
di ottenere riparazione e di essere risarcita in maniera
mentali in campo politico, economico, sociale, culturale o adeguata (art. 14). Le garanzie si estendono anche
in ogni altro settore della vita pubblica. alle condotte che, non configurandosi propriamente
come tortura ai sensi dell’art. 1, costituiscono pene o
In relazione al traffico di persone e al favoreggiamen- trattamenti crudeli, inumani o degradanti, allorché
to dell’immigrazione clandestina, questa Convenzio- questi atti sono commessi da un agente della funzio-
ne risulta essere particolarmente pertinente in nume- ne pubblica o da ogni altra persona che agisca a titolo
rose situazioni. Per quanto attiene alla dimensione di ufficiale, o su sua istigazione, o con il suo consenso
genere va ricordato che gli stereotipi di tipo razziale espresso o tacito (art. 16.1).
servono a marginalizzare e aumentare la vulnerabilità
delle donne e dei minori soprattutto quando vengo- Sfruttamento sessuale e condizione minorile:
no a trovarsi privi di documenti. Le donne in partico- le Convenzioni internazionali sui diritti dell’in-
lare affrontano minacce alla loro integrità fisica a cau- fanzia
sa del rischio, sempre presente, di subire maltratta-
menti sessuali da parte dei trafficanti, degli immigra- La questione dello sfruttamento sessuale è ovviamen-
ti maschi e in taluni contesti anche da parte dei funzio- te contemplata anche nelle convenzioni inerenti la
nari di polizia attivi negli uffici per l’immigrazione. tutela dei diritti umani dei minori. In ambito Nazio-
ni Unite la Convenzione sui diritti dell’infanzia del
Il Comitato per l’eliminazione della discriminazio- 1989, ad oggi il trattato internazionale con il maggior
ne razziale al tema del genere ha recentemente dedi- numero di ratifiche, riconosce ai sensi dell’art 32:
cato un General Comment (G.C. 25/2000, (...) il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfrut-
www.ohchr.org) nel quale si considerano le tamento economico e di non essere costretto ad alcun la-
discriminazioni multiple e si rileva in particolare il voro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repen-
fatto che la discriminazione su base razziale si ripercuo- taglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo
te in modo differenziato sugli uomini e sulle donne. sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.

La Convenzione delle Nazioni Unite contro la Agli artt. 34 e 35 i riferimenti della Convenzione
tortura e gli altri trattamenti o punizioni cru- alla necessità di tutelare il minore da qualsiasi forma
di sfruttamento sessuale e l’impegno degli Stati parte
deli, disumani e degradanti ad intraprendere ogni misura appropriata per preve-
Numerose sono le testimonianze che documentano nire il rapimento, la vendita o il traffico di fanciulli a
il coinvolgimento attivo di ufficiali di polizia nel traf- qualsiasi fine o sotto qualunque forma trovano un’espli-
fico di persone. Uno Stato in quanto tale è ovviamen- cita considerazione:
te responsabile degli atti compiuti da un suo agente, art. 34: Gli Stati parte si impegnano a proteggere il fan-
anche nell’ipotesi in cui la condotta sia stata posta in ciullo contro ogni forma di sfruttamento sessuale e di vio-

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Diritti umani e tratta di persone

lenza sessuale. A tal fine gli Stati parte devono prendere in Sul tema specifico dello sfruttamento sessuale e del
particolare ogni misura adeguata sul piano nazionale, traffico di individui destinati al mercato del sesso, è
bilaterale e multilaterale, per prevenire: a) l’induzione o la rilevante anche l’attività dell’ILO. L’uso dei minori
coercizione di un fanciullo per coinvolgerlo in attività ses- nella prostituzione è stato definito come “una delle
suali illecite; b) lo sfruttamento dei fanciulli nella prostitu- peggiori forme di lavoro forzato” nella Convenzione n.
zione o in altre pratiche sessuali illecite; c) lo sfruttamento 182 sulla Proibizione ed eliminazione immediata delle
dei fanciulli in spettacoli e materiali pornografici. peggiori forme di lavoro minorile che identifica e proi-
art. 35: Gli stati parte devono prendere ogni misura ap- bisce all’art. 3 le peggiori forme di lavoro minorile
propriata sul piano nazionale, bilaterale e multilaterale, suddividendole in quattro categorie:
per prevenire il rapimento, la vendita o il traffico di fan- a) tutte le forme di schiavitù o le pratiche affini alla
ciulli a qualsiasi fine o sotto qualsiasi forma. schiavitù, quali la vendita e il traffico di bambini, la
La pertinenza di questo trattato schiavitù o la servitù per debito e
rispetto al problema delle nuove il lavoro forzato o obbligatorio,
forme di schiavitù e di sfruttamen- incluso il reclutamento forzato dei
to è rintracciabile anche in quelle bambini e il loro utilizzo nei con-
sezioni che enunciano numerosi flitti armati;
diritti di matrice economica, sociale b) l’uso, la fornitura o l’offerta
e culturale. di un fanciullo per la prostituzio-
ne, per la produzione di pornogra-
Sul fronte del rafforzamento de- fia o per prestazioni pornografiche;
gli strumenti previsti dal codice c) l’uso, la fornitura o l’offerta
internazionale dei diritti umani di un fanciullo per attività illecite,
l’adozione del Protocollo facolta- in particolare la produzione e il traf-
tivo alla Convenzione sui diritti del- fico di droga come definito nei per-
l’infanzia sulla vendita dei bam- tinenti trattati internazionali;
bini, la prostituzione minorile e la d) il lavoro, che per la sua natu-
pornografia minorile, avvenuta nel ra o per le circostanze in cui è svol-
2000, si inquadra nella necessità to, comporti la probabilità di un
di affermare le responsabilità dei danno alla salute, alla sicurezza o
singoli paesi verso il fenomeno alle condizioni morali dei fanciul-
dello sfruttamento sessuale dei li.
minori e nella ricerca di defini-
zioni più puntuali. Il Protocollo Traffico di persone, sfrutta-
estende le misure che gli Stati mento sessuale e tutela del
Parti dovrebbero intraprendere al lavoratore migrante
fine di garantire la protezione del andrea franci, italy
Il problema dei lavoratori mi-
fanciullo dalla vendita, dalla prostituzione e dalla por- granti, delle discriminazioni di cui essi sono vittime e
nografia infantile. Nell’art. 2 del Protocollo, la com- dei loro diritti, rientra nell’agenda politica degli or-
pravendita dei minori è definita come: ganismi internazionali da decenni. L’ILO adottò nel
ogni atto o transazione in cui il bambino è trasferito da 1949 una prima Convenzione specificamente prepo-
qualunque persona o gruppo di persone ad un altro in cam- sta a tutelare i diritti di questa categoria di lavoratori,
bio di una remunerazione o per qualunque altro motivo. Convenzione n. 97 concernente i lavoratori migranti e
La prostituzione infantile è considerata come: le Nazioni Unite, a partire dal 1970, si sono occupate
l’impiego di un bambino in attività sessuali in cambio di con sistematicità delle problematiche che sono con-
una remunerazione o per qualunque altro motivo nesse alla vita dei migranti.
La pornografia infantile consiste in: La Convenzione internazionale sulla protezione dei di-
ogni rappresentazione, con qualunque mezzo, di un bam- ritti di tutti i lavoratori emigranti e dei membri delle loro
bino coinvolto in attività sessuali esplicite reali o simulate famiglie, adottata dall’Assemblea Generale delle Na-
o qualunque rappresentazione degli organi sessuali di un zioni Unite nel 1991 ha come obiettivo specifico la
bambino per scopi principalmente sessuali. previsione di tutta una serie di misure inerenti sia i
Con questo Protocollo gli Stati si impegnano a pren- diritti civili e politici, sia quelli economici sociali e
dere misure adeguate per proibire la produzione e la culturali, di cui sono destinatari, unitamente alle loro
distribuzione con ogni mezzo di materiali che pro- famiglie, i lavoratori emigranti, i lavoratori frontalieri,
muovano o pubblicizzino la vendita di minori, la pro- i lavoratori stagionali, i lavoratori marittimi, i lavora-
stituzione minorile e la pornografia infantile. tori impiegati su piattaforme al largo, i lavoratori

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Diritti umani e tratta di persone

itineranti, i lavoratori legati a progetti, i lavoratori nenza della problematica della violenza nei confronti
con uno specifico impiego e i lavoratori in proprio. delle donne al discorso dei diritti umani. Tra i temi
All’art. 2 la Convenzione definisce in modo preciso oggetto di dibattito è risultata essere assolutamente
queste categorie di lavoratori. preminente proprio la questione dell’eliminazione del-
la violenza e delle discrimi-nazioni contro le donne,
Le sezioni delle Convenzione in cui viene presa in
inserite all’interno di una strategia globale di tutela
considerazione l’immigrazione irregolare e clandesti-
dei diritti umani. Nel Programma d’Azione la condi-
na in via esplicita sono estremamente limitate. Gli
zione femminile viene affrontata nella Prima parte del
articoli più strettamente pertinenti il problema della
documento. La violenza di genere viene immediata-
tratta di esseri umani riguardano alcune libertà come
mente collegata a tutte le forme di molestia e di sfrut-
il diritto ad esser lasciati liberi di espatriare e nel
tamento sessuale definite incompatibili con la digni-
contempo liberi di far ritorno al paese di origine in
tà e il valore della persona umana.
qualsiasi momento (art. 8); il di-
ritto a non esser tenuto in condi- Un primo esito di questo impe-
zioni di schiavitù o in uno stato gno e del dibattito prodottosi a
di asservimento e a non dover es- Vienna è costituito dall’adozio-
ser costretti ad eseguire lavori for- ne nel 1994 da parte dell’Assem-
zati o coatti (art. 11). blea Generale delle Nazioni Unite
della Dichiarazione sull’elimina-
La Convenzione prevede per lo
zione della violenza contro le don-
Stato parte una serie di obblighi
ne, che integra su questa materia
nei confronti del migrante in ma-
la Convenzione per l’eliminazio-
teria di diritti umani, come il di-
ne di ogni forma di discrimina-
vieto di praticare la tortura o altri
zione contro le donne. L’art. 1
trattamenti o punizioni inumane,
della Dichiarazione definisce la
crudeli e degradanti (art. 9), in
violenza contro le donne come
materia di libertà e sicurezza pro-
teggendo il lavoratore straniero (…) ogni atto di violenza fondata
contro eventuali atti di violenza, sul genere che abbia come risultato,
offese fisiche, minacce e intimida- o che possa probabilmente avere
zioni, da parte di pubblici uffi- come risultato, un danno o una sof-
ferenza fisica, sessuale o psicologica
ciali o di individui, gruppi o isti-
per le donne, incluse le minacce di
tuzioni private (art. 16) e in ma- tali atti, la coercizione o la privazione
teria di confisca e distruzione dei arbitraria della libertà, che avvenga
documenti che attestino l’identi- nella vita pubblica o privata.
tà o che autorizzino l’entrata o il
soggiorno, la residenza o l’insedia- Ai sensi dell’art. 2 la nozione
mento nel territorio nazionale o heba fakhouri, belgique di violenza contro le donne do-
l’eventuale permesso di lavoro (art. 21). Altre garan- vrà comprendere:
zie riguardano il divieto di essere sottoposti a misure a) la violenza fisica, sessuale e psicologica che avviene in
di espulsione collettiva o di affidare questo tipo di famiglia, incluse le percosse, l’abuso sessuale delle bambi-
decisioni ad autorità diverse da quella giudiziaria com- ne nel luogo domestico, la violenza legata alla dote, lo
petente (art. 22) e i controlli sulle agenzie di recluta- stupro da parte del marito, le mutilazioni genitali femmi-
mento di lavoratori da occupare in un altro stato. nili e altre pratiche tradizionali dannose per le donne, la
violenza non maritale e la violenza legata allo sfruttamento;
La questione del traffico di persone a scopo di b) la violenza fisica, sessuale e psicologica che avviene al-
sfruttamento sessuale nei nuovi strumenti di l’interno della comunità nel suo complesso, incluso lo stu-
pro, l’abuso sessuale, la molestia sessuale e l’intimidazione
contrasto al fenomeno della violenza contro la sul posto di lavoro, negli istituti educativi e altrove, il traf-
donna fico delle donne e la prostituzione forzata;
Rispetto al tema della violenza contro le donne, i c) la violenza fisica, sessuale e psicologica perpetrata o con-
primi anni ‘90 inaugurano una stagione segnata da dotta dallo Stato, ovunque essa accada.
un impegno molto più concreto degli organismi sui Nonostante l’idea di violenza in questo testo sia svi-
diritti umani delle Nazioni Unite. La Dichiarazione luppata dettagliatamente, manca ancora, anche in
di Vienna e il Programma d’Azione adottati dalla II questa Dichiarazione, una considerazione specifica del
Conferenza mondiale sui diritti umani del 1993 san- diritto delle donne a non subire violenza come diritto
ciscono nella maniera più esplicita la piena apparte- umano autonomo.

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Nazioni Unite
La tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale

ticolare donne e minori (Trafficking in Persons expecially


La Convenzione ONU contro il crimine Women and Children) nonché di traffico e fabbrica-
transnazionale organizzato e il zione di armi da fuoco (Trafficking in Firearms).
Protocollo sul traffico di persone in Si tratta senza dubbio di strumenti giuridici in cui
particolare donne e minori la necessità di migliorare la cooperazione internazio-
nale nella lotta ai fenomeni criminosi connessi ai mo-
Nell’ultimo decennio, proprio dall’urgenza di affi- vimenti migratori si combina con una nuova atten-
nare gli strumenti di contrasto alla tratta di persone e zione nei confronti delle vittime, per cui ad una di-
di inquadrarli in un disegno repressivo più organico e mensione spiccatamente di criminalizzazione, nel te-
efficace, sono state poste le basi nella comunità inter- sto della Convenzione e dei Protocolli ad essa collega-
nazionale per la messa a punto di nuovi accordi giuri- ti si aggiungono numerose problematiche relative al
dici tesi a favorire un’azione più organica di contrasto rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali.
della tratta e del traffico di esseri umani, in particola-
re di donne e minori e delle gravi forme di sfrutta- La necessità di criminalizzare e sanzionare talune con-
mento che ad esse si accompagnano. dotte nonché il miglioramento della cooperazione in-
ternazionale per prevenire e combattere la criminalità
La Convenzione internazionale contro il cri- transnazionale costituiscono l’obiettivo principale della
mine transnazionale organizzato Convenzione come sottolineato all’art. 1. Il percorso
che il trattato identifica per arrivare a conseguire que-
Il crimine organizzato attivo transnazionalmente si sti obiettivi è quello di un perfezionamento comples-
inserisce oggi nella globalizzazione dell’economia sivo dei meccanismi di law enforcement.La Conven-
mondiale allargando il raggio d’azione delle attività zione non prevede un corredo di obbligazioni estre-
illecite oltre ogni immaginabile proporzione. Se è vero mamente ricco, limitandosi alla necessità di prevede-
che l’epoca odierna offre, seppur a pochi, nuove op- re sanzioni di natura penale per la partecipazione ad
portunità economiche, è anche vero che mai come un gruppo criminale organizzato, per il riciclaggio
adesso le organizzazioni criminali hanno avuto la pos- del denaro sporco, per la corruzione e per l’ostruzio-
sibilità di diffondere le proprie attività su aree così ne alla giustizia. Altri crimini vengono definiti nei
estese e in settori tanto diversificati. Gruppi criminali Protocolli aggiuntivi.
organizzati su scala transnazionale sono sicuramente
attivi oltre che nella tratta di esseri umani, in partico- Il Protocollo sulla tratta di persone supplemen-
lare di donne e bambini ridotti in condizioni di schia- tare alla Convezione internazionale contro il
vitù economica e avviati alla prostituzione, nel con- crimine transnazionale organizzato
trabbandando di armi e munizioni, nel riciclaggio di Il Protocollo supplementare alla Convezione contro il
enormi somme di denaro, nella messa a punto di fro- crimine transnazionale organizzato sulla tratta di per-
di su scala globale, nel commercio illegale di droghe e sone, in particolare di donne e minori, intende anzitut-
materiali nucleari, così come nello smaltimento abu- to offrire una definizione di questo fenomeno, non-
sivo di rifiuti tossici o nella compravendita di organi ché migliorare la cooperazione fra Stati affinché sia
umani. L’interesse della comunità internazionale ver- possibile contrastare in modo più efficace le organiz-
so queste attività criminali è ovviamente forte, trat- zazioni criminali dedite al commercio e allo sfrutta-
tandosi di situazioni strettamente collegate alla sicu- mento di esseri umani mediante misure standardiz-
rezza internazionale. zate di prevenzione e di repressione. L’applicazione
Nel dicembre del 1998 l’Assemblea Generale delle del Protocollo è strettamente limitata alle situazioni
Nazioni Unite istituiva un Comitato intergovernativo in cui la tratta di donne e minori coinvolge gruppi
ad hoc allo scopo di preparare un nuovo strumento di criminali organizzati. Il Protocollo si compone di quat-
diritto internazionale, che, mediante il rafforzamento tro sezioni. Nella prima sono elencati gli scopi, l’am-
ed il miglioramento della cooperazione giudiziaria, bito di applicazione, la definizione del reato e gli ob-
lasciasse spazio ad una repressione più efficace della blighi di criminalizzazione. La definizione di trafficking
criminalità organizzata. Nell’ottobre del 2000, dopo propone all’art. 3 una serie di situazioni caratterizza-
sette sessioni che hanno visto la partecipazione di ol- te dallo sfruttamento di persone trafficate da parte di
tre 120 Stati, il Comitato ad hoc concludeva i propri gruppi criminali che si rendono responsabili di reati
lavori presentando all’Assemblea Generale una ver- di natura transnazionale e che operano mediante il
sione consolidata della Convenzione internazionale con- ricorso a meccanismi di coercizione. Il Protocollo in-
tro il crimine transnazionale organizzato, integrata da tegra la Convenzione madre e va interpretato
tre protocolli addizionali rispettivamente in tema di unitamente a quest’ultima e perciò i reati previsti con-
favoreggiamento di immigrazione clandestina formemente all’art. 5 del Protocollo sono considerati
(Smuggling of Migrants), di tratta di persone, in par- tali ai sensi della Convenzione (art. 1).

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Nazioni Unite

Il Protocollo prevede che rientri nella nozione di


Convenzione internazionale contro il crimine tran-
trafficking il reclutamento, il trasporto, l’ospitalità o snazionale organizzato
il favoreggiamento di un soggetto allo scopo di sfrut-
Entrata in vigore: 29 settembre 2003
tarlo. Il Protocollo dunque riconosce l’importanza di
Status: firmatari 147 - parti 129
ravvisare nelle condotte di trafficking la finalità di di-
storcere la manifestazione della volontà delle vittime. Protocollo addizionale sul traffico di persone, in par-
ticolare donne e minori
I paesi che rati- Entrata in vigore: 25 dicembre 2003
ficano l’accordo Status: firmatari 117 - parti 110
sono obbligati ad La Convenzione e il Protocollo sono stati adottati con
attribuire una Risoluzione dell’Assemblea Generale A/RES/55/25 del
valenza penale 15 novembre 2000; aperti alla firma il 12 dicembre 2000
alle condotte con- durante i lavori della Conferenza di Palermo.
template. Il testo L’Italia ha sottoscritto la Convenzione e il Protocollo il
richiama peraltro 12 dicembre 2000 e ratificati il 2 agosto 2006.
esplicitamente la
Conferenza degli Stati parte della Convenzione con-
schiavitù, il lavo- tro il crimine transnazionale organizzato
ro forzato, le pra-
tiche assimilabili In conformità con l’Art. 38 della Convenzione è istituita
la Conferenza degli Stati parte, che ha il compito di
alla schiavitù o sostenere gli Stati parti nella lotta al crimine
alla servitù, sen- transnazionale organizzato e dare attuazione alla Con-
za proporre defi- venzione stessa. La Conferenza si è riunita a Vienna
nizione nuove ri- nel 2004, nel 2005 e nel 2006.
spetto a quelle già http://www.unodc.org/unodc/en/
contenute in altri crime_cicp_convention.html
strumenti di di-
mklane, italy
ritto internazio-
nale. Vi è da sottolineare a questo proposito l’idea, Art. 3 Protocollo sul traffico di persone alla Conven-
emersa nella fase terminale dei negoziati, di includere zione sulla criminalità transnazionale organizzata (Pro-
nel Protocollo il traffico di organi, trattandosi di un tocollo di Palermo)
tipo di business imprescindibilmente collegato alla trat- [...] Articolo 3 - Terminologia
ta di persone. Ai fini del presente Protocollo :
a. “Tratta di persone” indica il reclutamento, trasporto,
La seconda parte del Protocollo riguarda la prote- trasferimento, l’ospitare o accogliere persone, tramite
zione delle vittime. Le misure di tutela delle vittime l’impiego o la minaccia di impiego della forza o di altre
coprono di fatto un’ampia area di diritti la cui attua- forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abu-
zione sul piano concreto è però di fatto piuttosto di- so di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite
screzionale. Il Protocollo prevede che gli Stati parte il dare o ricevere somme di danaro o vantaggi per otte-
considerino l’adozione di una legislazione o di un pac- nere il consenso di una persona che ha autorità su un’al-
chetto di misure che rendano possibile la permanen- tra a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende,
za nei loro territori per le vittime quando ricorrano come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o
altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato o
situazioni particolari, anche di carattere compassio- prestazioni forzate, schiavitù o pratiche analoghe,
nevole o umanitario. Da parte loro i paesi di origine l’asservimento o il prelievo di organi;
dovrebbero accogliere il ritorno delle vittime garan- b. Il consenso di una vittima della tratta di persone allo
tendo condizioni di sicurezza che permettano la per- sfruttamento di cui alla lettera a. del presente articolo è
manenza in via definitiva. irrilevante nei casi in cui qualsivoglia dei mezzi di cui
La terza parte del Protocollo concerne le misure re- alla lettera a. è stato utilizzato;
lative alla prevenzione del crimine di traffico, alla co- c. Il reclutamento, trasporto, trasferimento, l’ospitare o
accogliere un bambino ai fini dello sfruttamento sono
operazione tra paesi e altri provvedimenti collegati
considerati “tratta di persone” anche se non comporta-
alla necessità di incrementare i controlli sugli no l’utilizzo di nessuno dei mezzi di cui alla lettera a. del
spostamenti delle popolazioni. L’ultima sezione del presente articolo;
Protocollo, si segnala per la previsione di una clausola d. “Bambino” indica qualsiasi persona al di sotto di anni
di salvaguardia per la quale l’implementazione del Pro- 18.
tocollo deve avvenire senza interpretazioni (Dal sito http://www.retepariopportunita.it del Dipartimen-
discriminatorie per le vittime del traffico, facendo inol- to Diritti e pari opportunità della Presidenza del Consi-
tre salve le disposizioni internazionali concernenti la glio dei Ministri)
tutela del rifugiato (principio del non-refoulement).

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Nazioni Unite
Ufficio della Nazioni Unite sulla Droga ed il Crimine

Rapporto UNODC 2006 Organizzazione Mondiale del Turismo


http://www.unodc.org http://www.world-tourism.org/protect_children/
L’Ufficio della Nazioni Unite sulla Droga ed il Cri- Sin dai primi anni ‘90 l’Organizzazione Mondiale
mine (UNODC) ha pubblicato nel 2006 il Rappor- del Turismo delle Nazioni Unite (OMT) ha intrapre-
to mondiale sulla tratta di esseri umani. Il volume, so iniziative finalizzate al contrasto del fenomeno del
suddiviso in quattro capitoli, analizza il fenomeno turismo sessuale. Il 22 ottobre 1995, durante i lavori
della tratta a livello globale e regionale. Offre inoltre dell’XIa Sessione dell’Assemblea Generale dell’Orga-
un’ampia documentazione statistica. La natura pecu- nizzazione svoltasi a Il Cairo, fu adottata una Risolu-
liare del fenomeno e la scarsità delle denunce alle for- zione sulla prevenzione del turismo sessuale organiz-
ze dell’ordine rende difficile quantificare ed indivi- zato. Nel 1997, quale seguito del Congresso Mon-
duare a livello globale le vittime della tratta ed i traf- diale sullo sfruttamento commerciale e sessuale del-
ficanti presenti nei paesi d’origine, di transito e di l’infanzia tenutosi a Stoccolma nel 1996, l’OMT die-
destinazione. Secondo i dati contenuti nel Rapporto de vita al Gruppo di Azione per la protezione dei bam-
sulla tratta pubblicati dal Dipartimento di Stato ame- bini dallo sfruttamento sessuale nel turismo. Il Grup-
ricano e riportati dall’UNODC, le persone vittime po di Azione è una piattaforma di azione globale che
di tratta ogni anno sarebbero tra le 600 e le 800 mila. coinvolge attori governativi, del settore turistico pri-
Il Rapporto evidenzia attraverso una serie di racco- vato, delle organizzazioni internazionali e
mandazioni, che il punto di partenza per la lotta al nongovernative, dei mezzi di comunicazione, con
traffico di persone consiste nell’implementazione del l’obiettivo di contrastare il fenomeno sotto moltepli-
Protocollo di Palermo. ci aspetti: sensibilizzazione, adozione di codici di con-
Nel 1999 l’UNODC ha inoltre lanciato il Program- dotta, revisione delle legislazioni nazionali in materia
ma globale contro il traffico di esseri umani (GPAT). di turismo sessuale, creazione di strumenti di moni-
Il programma, realizzato in collaborazione con l’Isti- toraggio, ecc. L’Osservatorio sulla prostituzione
tuto di ricerca delle Nazioni Unite sul crimine e la minorile e sul turismo è un server on-line costante-
giustizia internazionali (UNICRI), intende offrire as- mente aggiornato per supportare la comunità inter-
sistenza agli Stati membri nella lotta alla tratta e favo- nazionale e le organizzazioni dell’industria turistica
rire la cooperazione tecnica. Il principale obiettivo del nella lotta al turismo sessuale e lo sfruttamento ses-
GPAT è quello di contrastare il crimine internaziona- suale di bambini e bambine a scopo lucrativo.
le organizzato promuovendo e sviluppando una effet- Su iniziativa dell’OMT l’Assemblea Generale delle
tiva giustizia penale. Il programma si articola tra l’al- Nazioni Unite ha approvato nel dicembre 2001 il Co-
tro in attività di ricerca e valutazione sulle pratiche dice mondiale di etica del turismo, che costituisce
dei gruppi criminali (modalità di reclutamento, enti- uno strumento di riferimento per uno sviluppo re-
tà dei guadagni, rotte di viaggio, tipologia di sfrutta- sponsabile e sostenibile del turismo mondiale.
mento, ecc.); nell’implementazione di una banca dati
sulla tratta, utile ad una miglior conoscenza del fenomeno.
Paesi con incidenza “elevata” e “molto elevata” in riferimento all’origine, al transito e alla destinazione della tratta
degli esseri umani nel mondo.
Incidenza elevata Incidenza molto elevata
Armenia, Bangladesh, Benin, Brasile, Cambogia, Albania, Bielorussia, Bulgaria, Cina, Lituania, Ni-
Colombia, Rep. Ceca, Rep. Dominicana, Estonia, geria, Repubblica Moldava, Romania, Federazio-
Paesi di origine Georgia, Ghana, Guatemala, Ungheria, India, ne Russa, Tailandia, Ucraina
Kazakistan, Laos, Lettonia, Messico, Marocco,
Myanmar, Nepal, Pakistan, Filippine, Polonia, Rep.
Slovacca, Uzbekistan, Vietnam
Belgio, Bosnia Erzegovina, Rep. Ceca, Francia, Albania, Bulgaria, Ungheria, Italia, Polonia, Tai-
Germania, Grecia, Kosovo, Myanmar, Romania, landia
Paesi di transito Serbia e Montenegro, Rep. Slovacca, ex Rep.
Iugoslava di Macedonia, Turchia, Ucraina

Australia, Austria, Bosnia Erzegovina, Cambo- Belgio, Germania, Grecia, Israele, Italia, Giap-
gia, Canada, Cina, Hong Kong, Taiwan, Cipro, pone, Paesi Bassi, Tailandia, Turchia, Stati Uniti
Paesi di destinazione Rep. Ceca, Danimarca, Francia, India, Kosovo,
Pakistan, Polonia, Arabia Saudita, Spagna, Sviz-
zera, Emirati Arabi, Regno Unito
Fonte: Unodc, Rapporto 2006, Trafficking in Persons: Global Patterns, April 2006

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Nazioni Unite
Organizzazione internazionale del lavoro

Le Convenzioni n. 29 e 105 dell’ILO sono ad oggi


L’impegno dell’ILO nella lotta gli unici strumenti di diritto internazionale in cui si
al traffico di persone esplicita la nozione di lavoro forzato o obbligatorio,
http://www.ilo.org nonostante siano numerosi gli accordi regionali e in-
ternazionali che ne vietano in modo espresso l’utiliz-
Il traffico di persone è strettamente collegato alle zo.
situazioni di lavoro forzato, sfruttamento del lavoro Oltre alle due Convenzioni citate, la tratta di esseri
minorile, sfruttamento sessuale di donne e bambini umani a scopo di lavoro è prevista anche in altre Con-
nonché di sfruttamento nel settore domestico, nei venzioni: la Convenzione C97 sull’impiego dei mi-
cantieri edili, nelle fabbriche, nelle aree rurali e attra- granti del 1949; la Convenzione C143 sui lavoratori
verso forme di accattonaggio. L’Organizzazione In- migranti del 1975; la Convenzione C111 sulla di-
ternazionale del Lavoro (ILO) ha elaborato numerose scriminazione (nell’impiego e nell’occupazione) del
convenzioni internazionali allo scopo di vietare espres- 1958; la Convenzione C138 in materia di età mini-
samente tutte quelle forme di lavoro in cui la dimen- ma del 1973; la Convenzione C182 sulle peggiori
sione dello sfruttamento e della coazione risultano forme di lavoro minorile del 1999.
essere determinanti. Più precisamente, in questo am-
bito l’azione dell’ILO si è orientata verso l’elimina- Particolare attenzione merita il sistema di
zione del lavoro forzato, l’effettiva abolizione del la- supervisione adottato dall’ILO per l’implementazione
voro minorile, definendo l’età minima lavorativa e le delle Convenzioni che prevede rapporti periodici da
peggiori forme di lavoro. parte degli Stati che le hanno ratificate. I rapporti
vengono sottoposti a commento di organizzazioni dei
La Convenzione ILO n. 29 sul lavoro forzato del lavoratori e dei datori di lavoro per assicurare la veri-
1930 designa il lavoro forzato o obbligatorio all’art. dicità dei contenuti.
2(1) come:
(...) ogni lavoro o servizio estorto a una persona sotto mi- Sul tema del traffico di persone l’ILO promuove inol-
naccia di una punizione o per il quale detta persona non si tre forme di cooperazione bilaterale, regionale e mul-
sia offerta spontaneamente. (…). tilaterale nonché realizzando progetti tesi a promuo-
vere lo sviluppo umano e a fornire adeguate alternati-
La distinzione tra la nozione lavoro forzato e quella ve, soprattutto ai bambini, in materia di istruzione,
di schiavitù è suggellata dalla mancanza di riferimen- lavoro dignitoso, retribuzione equa e sicurezza per le
to al concetto della proprietà, sebbene risulti eviden- famiglie.
te che un margine così importante di restrizione della
libertà individuale come quello riscontrabile nelle si- Nel 1994 è stato istituito il “Network sul lavoro
tuazioni di lavoro forzato o obbligatorio, spesso defi- straniero nell’Europa centrale ed orientale” che ha for-
nite dal ricorso sistematico a soprusi e violenze di vario nito l’opportunità per discutere a livello sia regionale
genere, rende gli effetti derivanti da tale condizione del che bilaterale misure comuni per contrastare il feno-
tutto simili a quelli riferibili alla riduzione in schiavitù. meno del traffico e della migrazione irregolare. Attra-
verso questo network informale le autorità ed i ricer-
La messa a punto da parte dell’ILO nel 1957 della catori di 14 paesi centro ed est europei hanno avuto
Convenzione n. 105 sull’abolizione del lavoro forza- l’opportunità di scambiarsi informazioni utili per con-
to si giustifica con l’esigenza di rafforzare l’obbligo trastare il fenomeno. In particolare, sono stati con-
rivolto agli Stati di rimuovere immediatamente il la- dotti studi sulla tratta di persone nella Federazione
voro obbligatorio. L’art. 1 della Convenzione stabili- russa, in Ucraina, in Moldavia, in Lituania, in Un-
sce che: gheria e nella Repubblica Ceca.
Ogni Stato membro dell’Organizzazione Internazionale
del Lavoro che ratifichi la presente Convenzione si impe- Il progetto dell’ILO per la lotta al traffico di donne
gna ad abolire il lavoro forzato od obbligatorio e a non e di bambini a scopo di sfruttamento lavorativo nel-
ricorrervi sotto alcuna forma: l’area sub-regionale del Grande Mekong che compren-
- come misura di coercizione o di educazione politica o de Cambogia, Cina, Laos, Tailandia e Vietnam, è sta-
quale sanzione nei riguardi di persone che hanno o espri- to realizzato attraverso uno sforzo congiunto tra l’IPEC
mono certe opinioni politiche o manifestano la loro oppo- (il programma internazionale per l’eliminazione del
sizione ideologica all’ordine politico, sociale ed economico lavoro minorile) ed il Programma sulla promozione
costituito; di genere dell’ILO. Il progetto ha come obiettivo la
- come metodo di mobilitazione o di utilizzazione della promozione dell’impiego lavorativo delle donne, la
manodopera a fini di sviluppo economico; creazione di valide alternative di sostentamento così
- come misura di disciplina del lavoro; come il loro empowerment socioeconomico per argi-
- come misura di discriminazione razziale, sociale, nazio- nare la loro vulnerabilità alla tratta di persone.
nale o religiosa.

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La dimensione europea
Unione Europea e tratta di persone

forme di sfruttamento e di violenza sessuale nei con-


L’Europa di fronte al problema della fronti di minorenni o al commercio connesso con l’ab-
tratta di esseri umani bandono dei figli.
Negli ultimi anni l’impegno dell’Unione Europea Già nella Comunicazione della Commissione al Con-
per contrastare le attività poste in essere dalla crimi- siglio ed al Parlamento europeo sul traffico di donne
nalità organizzata, in particolare il traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale (COM/96/
a scopo di sfruttamento sessuale, è cresciuto sensibil- 0567DEF) del 20 novembre 1996 l’UE si prefigge
mente anche in ragione delle proporzioni che in que- di stimolare un dibattito allargato sullo sfruttamento
sto continente hanno assunto gli spostamenti spesso sessuale e sul problema delle vittime, con l’obiettivo
illeciti di segmenti particolarmente vulnerabili di po- di sviluppare in materia di lotta al traffico di persone
polazioni provenienti dalla parte orientale e diretti un approccio coerente e orientato alla cooperazione
verso i paesi più occidentali. Già nell’allegato alla internazionale e regionale. Nello stesso anno fu orga-
Convenzione istitutiva dell’Ufficio europeo di polizia nizzata anche una conferenza che mise in evidenza
(Europol) del 26 luglio 1995, venivano definiti i rea- l’importanza delle comunicazione e della collabora-
ti legati all’immigrazione clandestina ed al traffico di zione fra ambiti sociali diversi quali università, ONG,
persone secondo una logica del tutto vicina a quella polizia e servizi di immigrazione, governo e parlamen-
che le NU avrebbero riproposto in due dei tre Proto- ti. Una delle misure proposta dalla conferenza fu lo
colli alla Convenzione sul crimine transnazionale or- sviluppo di un piano di azione comprensivo per un
ganizzato. In altre parole, nella Convenzione Europol approccio strutturato.
le azioni volte ad agevolare deliberatamente, a scopo Il Parlamento europeo, in una Risoluzione del gen-
di lucro, l’ingresso ed il soggiorno o il lavoro nel ter- naio 1996 (A4-0326/1995) chiedeva che la coopera-
ritorio degli Stati membri dell’Unione Europea in vio- zione tra gli organi di polizia degli Stati membri, pre-
lazione delle leggi e delle condizioni applicabili negli vista da Europol, comprendesse la tratta di esseri umani
Stati membri, venivano a qualificarsi come organizza- e il rapimento di bambine e a tal proposito invitava
zione clandestina di immigrazione e come tratta de- gli Stati membri a includere la penalizzazione esplici-
gli esseri umani il fatto di sottoporre una persona al ta della tratta nell’ambito dei rispettivi codici penali
potere reale e illegale di altre persone, ricorrendo a e imporre, se necessario, sanzioni più severe sollevan-
violenze o a minacce o abusando di un rapporto di do l’esigenza di una definizione comune di tale reato
autorità o mediante manovre, in particolare per dedi- all’interno dell’Unione e l’introduzione di norme in
carsi allo sfruttamento della prostituzione altrui, a materia di competenza extraterritoriale.

Stima delle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale in 11 Paesi nel periodo 2000/2002
2000 2001 2002
Paese min max min max min max
Austria 1.430 2.860 1.830 3.660 2.080 4.160
Belgio (1) (min.) 1.730 – (max) 3.460
Francia 3.260 6.520 3.560 7.120 5.740 11.480
Germania 9.260 18.520 9.870 19.740 11.080 22.160
Italia (2) 17.550 35.500 18.360 36.720 17.970 35.940
Lituania 160 320 100 200 120 240
Paesi Bassi 3.410 6.820 2.840 5.680 3.430 6.860
Polonia 1.720 3.440 930 1.860 1.670 3.340
Repubblica Ceca 350 360 370
Spagna 4.600 9.200 6.010 12.020 7.500 15.000
Svezia 200 500 200 500 200 500
Totale (3) 41.940 84.030 44.060 87.860 50.160 100.050
1
In questa stima è incluso anche il 1999.
2
I dati si riferiscono al periodo marzo 2000 – marzo 2003.
3
Nel totale non sono inclusi i dati relativi al Belgio poiché in questo paese, a differenza degli altri, è stato possibile
calcolare solo stime aggregate per il periodo 1999-2001.
Fonte: Transcrime, Studio su “Le legislazioni nazionali in tema di prostituzione e traffico di donne e bambini”, Trento,
Agosto 2005. Studio affidato e finanziato dal Parlamento europeo, disponibile in linea all’indirizzo http://
transcrime.cs.unitn.it/tc/295.php.

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La dimensione europea

Ulteriori iniziative anche per rispondere ad esigenze Il traffico di esseri umani ha costituito inoltre uno
di coordinamento delle azioni preventive e repressive degli ambiti problematici più discussi nel corso dei
da parte dei singoli Stati, sono state prese successiva- lavori del vertice straordinario dei capi di Stato e di
mente in attuazione dell’art. 29 del Trattato di governo dell’Unione Europea, svoltosi a Tampere il
Amsterdam, nel quale è previsto l’obbligo per gli Sta- 15 e 16 ottobre 1999. Il vertice nel considerare il
ti di adottare tutti gli strumenti di cooperazione ne- problema dell’immigrazione illegale e nell’evidenziare
cessari per rendere incisiva l’azione di contrasto al traf- la necessità di porre freno a questo fenomeno ha
fico di esseri umani, attraverso una stretta coopera- evidenziato la gravità delle condotte legate alla tratta
zione sia tra le forze di polizia, le autorità doganali, di esseri umani e allo sfruttamento economico dei
quelle amministrative degli Stati membri, e le autori- migranti. In quell’occasione il Consiglio europeo ha
tà giudiziarie. ritenuto inoltre che per quanto riguarda le legislazio-
ni penali nazionali, gli sforzi intesi a concordare defi-
Disposizioni sulla cooperazione di polizia e
nizioni, incriminazioni e sanzioni comuni dovrebbe-
giudiziaria in materia penale
ro incentrarsi in primo luogo
L’obiettivo che l’Unione si su un numero limitato di set-
prefigge è fornire ai cittadini tori di particolare importanza
un livello elevato di sicurezza tra i quali la tratta di esseri
in uno spazio di libertà, sicu- umani e in particolare lo
rezza e giustizia, sviluppando sfruttamento delle donne non-
tra gli Stati membri un’azione ché lo sfruttamento sessuale
in comune nel settore della co- dei minori.
operazione di polizia e
Gli orientamenti sanzionato-
giudiziaria in materia penale
ri di particolare rigore, specie
e prevenendo e reprimendo il
delle più gravi condotte, ma-
razzismo e la xenofobia.
nifestati a livello europeo già
Tale obiettivo è perseguito con il Piano d’azione del 1998
prevenendo e reprimendo, a e con le conclusioni di
norma degli artt. 30, 31 e 32, Tampere, sono stati ulterior-
la criminalità organizzata o di mente riaffermati nel succes-
altro tipo, in particolare il ter- sivo Piano di azione del 2000,
rorismo, la tratta degli esseri intitolato Prevenzione e control-
umani ed i reati contro i mi- lo della criminalità organizza-
nori, il traffico illecito di dro- ta - Strategia dell’Unione Eu-
ga e di armi, la corruzione e la ropea per l’inizio del nuovo
frode. millennio.
Ancora sempre nel 1996 il In anni più recenti, l’Unio-
Consiglio dell’UE, dopo l’ado- ne Europea ha adottato deci-
zione dell’Azione comune del sioni assai rigorose in materia
29 novembre 1996 che istitu- di prevenzione e lotta alla
iva un programma di charles lefrancq, france tratta di esseri umani nonché
incentivazione e di scambi tra in ambito di cooperazione di
gli uffici di ciascuno Stato membro in tema di traffico polizia e giudiziaria in materia penale.
di esseri umani e di sfruttamento sessuale dei bambi-
Il documento più importante è senza dubbio rap-
ni (programma STOP), nel febbraio del 1997 adotta-
presentato dalla Decisione quadro adottata dal Con-
va un’altra Azione comune in materia di lotta alla tratta
siglio dell’Unione Europea del 19 luglio 2002, che
degli esseri umani e allo sfruttamento sessuale dei mi-
definisce la tratta e stabilisce che essa costituisce una
nori (97/154/JHA).
grave violazione dei diritti e della dignità dell’uomo
Nello stesso anno nel corso della Conferenza implicando l’abuso e l’inganno di persone vulnera-
ministeriale de L’Aia svoltasi ad aprile i governi del- bili, oltre che l’utilizzo di mezzi quali violenza, mi-
l’Unione Europea raggiungevano un accordo circa le nacce, sottomissione tramite debiti e coercizione.
linee guida comuni per misure efficaci di prevenzione
L’articolo 1 introduce la definizione di tratta degli
e lotta contro la tratta delle donne a scopo di sfrutta-
esseri umani a fini di sfruttamento di manodopera o
mento sessuale.
di sfruttamento sessuale. Gli Stati membri devono
punire qualsiasi forma di reclutamento, trasporto, tra-

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La dimensione europea

sferimento o accoglienza qualora i diritti fondamen- I temi contenuti nella Dichiarazione di Bruxelles
tali di tale persona siano stati conculcati. È quindi sono stati poi recentemente ripresi analiticamente nel
punibile l’insieme dei comportamenti criminali che Rapporto sulla tratta degli esseri umani presentato il
traggono profitto dalla situazione di vulnerabilità fi- 20 dicembre 2004 alla Commissione Europea dal
sica o mentale della persona. Gruppo di esperti nominato dalla stessa Commissio-
ne a seguito della Decisione adottata il 25 marzo 2003
Il consenso della vittima è irrilevante quando si sia
con il compito di contribuire alla traduzione pratica
ricorsi a uno dei comportamenti tipici che costitui-
della citata Dichiarazione di Bruxelles ed implemen-
scono sfruttamento ai sensi della decisione quadro:
tare le raccomandazioni contenutevi. Tale documen-
l’uso di coercizione, violenza o minacce, compreso il
to riconosce la validità e la peculiarità dell’approccio
rapimento; l’uso di inganno o frode; l’abuso di auto-
diritti umani e la sua complementarietà rispetto alle
rità, influenza o pressione; l’offerta di un pagamento.
esigenze investigative dei reati perseguibili nel pro-
Il favoreggiamento della tratta degli esseri umani, la
cesso di traffcking. La protezione dei soggetti traffica-
complicità o il tentativo di commettere tale reato sono
ti diviene centrale anche nel quadro della strategia di
punibili. Le sanzioni previste dalle legislazioni nazio-
contrasto alla tratta poiché esse favorisce l’emersione
nali devono essere “effettive, proporzionate e
del fenomeno. Inoltre, le persone trafficate sono rara-
dissuasive”.
mente in grado di fuoriuscire autonomamente dalla
La Decisione quadro prevede inoltre la responsabili- situazione in cui si trovano; a questo proposito è im-
tà penale e civile delle persone giuridiche. Tale re- portante sviluppare un’azione congiunta tra forze del-
sponsabilità si pone come complementare a quella l’ordine e ONG per procedere alla loro identificazione,
della persona fisica. La persona giuridica è responsa- per prestare loro l’adeguata protezione ed assistenza e
bile per i reati commessi a suo vantaggio da qualsiasi per inserirle in programmi di integrazione sociale.
soggetto, che agisca a titolo individuale o in quanto
Nel dicembre 2005, il Consiglio dell’Unione Euro-
membro di un organo della persona giuridica o che
pea ha adottato un Piano d’azione sulle migliori pra-
eserciti un potere di decisione.
tiche, le norme e le procedure per contrastare e per-
I bambini che siano vittime di tratta sono partico- venire la tratta di esseri umani con la finalità di raf-
larmente tutelati, ai sensi della Decisione quadro forzare l’impegno dell’UE nella prevenzione e lotta
2004/68/JHA relativa alla lotta allo sfruttamento ses- alla tratta di esseri umani, nonché nella protezione,
suale dei minori e alla pornografia. Scopo della Deci- nel sostegno e nel reinserimento delle vittime. Il pia-
sione quadro è quello di integrare gli strumenti già no ripropone la validità dell’approccio diritti umani
adottati armonizzare le legislazioni nazionali in ma- e precisa in chiave operativa alcuni aspetti, quali la
teria relativamente alla cooperazione giudiziaria e di necessità per gli stati di adottare meccanismi idonei a
polizia. consentire la tempestiva identificazione delle vittime,
Un documento di ulteriore estrema importanza è a sviluppare politiche orientate al rafforzamento
rappresentato dalle conclusioni del Consiglio dell’8 dell’incriminazione delle condotte inerenti la tratta,
maggio 2003 che recepiscono la Dichiarazione di mettendo al centro l’esigenza di proteggere le vittime
Bruxelles, adottata in occasione della Conferenza eu- e di procedere con l’adozione degli strumenti inter-
ropea sulla prevenzione e la lotta alla tratta di esseri umani nazionali e regionali in materia.
- sfida globale per il XXI Secolo, tenutasi dal 18 al 20
settembre 2002. La Conferenza, a cui hanno parteci- Tratta e costituzione europea
pato sia i rappresentanti dei paesi membri dell’UE La centralità della questione del traffico trova nell’agen-
che quelli dei paesi candidati, è stata organizzata dal- da politica europea una inequivocabile e forte conferma
la Organizzazione Internazionale per la Migrazione nella previsione nel testo del Trattato che adotta una Co-
stituzione per l’Europa, della tratta di esseri umani e dello
(IOM) in collaborazione con il Parlamento Europeo
sfruttamento sessuale delle donne e dei minori tra i delitti
e la Commissione Europea. La Dichiarazione costitu- di criminalità particolarmente grave, che presentano una
isce un atto importante perché è orientata alla tutela dimensione transnazionale derivante dal carattere o dal-
dei diritti umani delle vittime e contiene numerose le implicazioni di tali reati o dalla necessità di combatterli
linee guida in materia. Nelle Conclusioni il Consi- sulla base di presupposti comuni tra i paesi definibili
glio ha raccomandato anche agli Stati membri di rati- per l’appunto dalla legge quadro europea ai sensi
ficare quanto prima la Convenzione ONU contro la dell’art. III-271). Inoltre, l’art. 5, paragrafo 3, della Carta
criminalità organizzata transnazionale e i due Proto- dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea sancisce che
colli addizionali, nonché di dare attuazione entro il “la tratta degli esseri umani è proibita”, e che conseguen-
1° agosto 2004 alla Decisione quadro sulla tratta de- temente il reato deve essere perseguito in maniera effi-
gli esseri umani. cace, anche attraverso l’introduzione di specifiche dispo-
sizioni di diritto penale.

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La dimensione europea

Europol - Unità europea di Polizia Eurojust - Unità Europea di Coopera-


http://www.europol.eu.int zione Giudiziaria
www.eurojust.eu.int
L’Europol nell’ambito dell’UE è l’organizzazione che
si occupa di intelligence di rilevanza penale con l’obiet- Eurojust è stato istituito dalla Decisione 2002/187/
tivo di migliorare l’efficacia e la cooperazione delle GAI del Consiglio, del 28 febbraio 2002, modificata
autorità competenti degli Stati membri, ai fini della dalla decisione 2003/659/GAI del Consiglio del 18
prevenzione e della lotta a forme gravi di criminalità giugno 2003. Dal 1° marzo 2001 la sua sede era a
organizzata internazionale e al terrorismo. L’istituzio- Bruxelles, mentre dal dicembre 2002 è stata trasferi-
ne dell’Europol è stata decisa con il Trattato sul- ta a L’Aia. Il 9 giugno 2004, Eurojust ed Europol
l’Unione Europea, firmato a Maastricht il 7 febbraio
1992. Con sede a L’Aia, Paesi Bassi, l’Europol, sotto
hanno firmato un accordo di stretta collaborazione.
forma dell’Unità antidroga Europol (EDU), ha avvia- Eurojust nasce per consolidare l’efficacia delle auto-
to le sue attività il 3 gennaio 1994 limitatamente alla rità competenti degli Stati membri nella lotta contro
lotta antidroga ed aggiungendo progressivamente al- forme gravi di criminalità internazionale ed organiz-
tri importanti campi della criminalità. A partire dal 1 zata. Eurojust stimola e migliora il coordinamento
gennaio 2002, il mandato dell’Europol è stato esteso delle attività in materia di indagini e di azioni penali
a tutte le forme gravi di criminalità internazionale ed assiste gli Stati membri.
elencate nell’allegato alla convenzione Europol e la
Convenzione istitutiva è stata ratificata da tutti gli Eurojust adempie un ruolo unico quale organismo
Stati membri ed è entrata in vigore il 1 ottobre 1998. permanente nel settore giudiziario europeo. La sua
missione è di intensificare lo sviluppo della coopera-
Europol è operativo dal 1 luglio 1999 a supporto zione a livello europeo sui casi di giustizia penale. Ciò
delle attività sviluppate a livello nazionale dalle auto- implica che Eurojust è il principale interlocutore del-
rità competenti in materia di: traffico illecito di stu-
pefacenti; reti di immigrazione clandestina; terrori- le istituzioni europee quali il Parlamento, il Consiglio
smo; contraffazione di denaro e di altri mezzi di pa- e la Commissione.
gamento; tratta degli esseri umani, compresa la por- Il collegio di Eurojust è composto da 25 membri
nografia infantile; traffico illecito di veicoli rubati; ri- nazionali, uno per ciascuno Stato membro dell’Unio-
ciclaggio di denaro. ne. I membri nazionali sono magistrati del pubblico
Altri ambiti di intervento riguardano i reati contro ministero o giudici, di grado superiore ed esperti, al-
la persona, i fenomeni di criminalità finanziaria non- cuni dei quali sono coadiuvati da sostituti ed assi-
ché il cyber-crime. L’Europol interviene quando è coin- stenti.
volta una struttura criminale organizzata e sono inte- I due fondamentali principi che stanno alla base del-
ressati due o più Stati membri. l’istituzione di Eurojust sono la gravità del crimine,
Il sostegno dell’Europol si concretizza nell’agevola- connessa alla sua dimensione transnazionale e la ne-
re lo scambio di informazioni, nel fornire analisi ope- cessità di coordinamento derivante dalla compresenza
rative a supporto di operazioni; nel redigere relazioni di più autorità coinvolte, a questo proposito Eurojust
strategiche (ad es. valutazioni della minaccia) e anali- rappresenta una guida centralizzata e sopranazionale
si di reati sulla base di informazioni e di intelligence di coordinamento e si differenzia dalle precedenti ini-
fornite dagli Stati membri e da parti terze; nel mette- ziative di tipo comunitario, come ad esempio i magi-
re a disposizione competenze e sostegno tecnico ai strati di collegamento e la rete giudiziaria europea
singoli paesi, sotto la guida e la responsabilità giuri- che invece si limitavano ad espletare una funzione di
dica dello Stato membro interessato. La Convenzione mera agevolazione delle procedure investigative.
dispone che l’Europol istituisca e gestisca un sistema
informatizzato per consentire l’inserimento, l’accesso Con la Decisione quadro 2002/584/GAI del Con-
e l’analisi di dati. Essa istituisce un quadro rigoroso siglio del 13 giugno 2002, il Consiglio dell’Unione
relativo ai diritti dell’uomo e alla protezione, al con- ha introdotto il mandato d’arresto europeo e nuove
trollo, alla supervisione nonché alla sicurezza dei dati. procedure di estradizione che sostituiscono i testi esi-
L’Europol ha anche migliorato i suoi rapporti di col-
stenti in materia. Tale strumento si applica anche re-
laborazione internazionale con le forze di polizia, ne- lativamente ai crimini inerenti la tratta di esseri uma-
goziando accordi bilaterali operativi o strategici con ni.
altri Stati e organizzazioni internazionali.

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La dimensione europea

Le politiche prostituzionali in Europa La Direttiva 81/2004 del Consiglio


La tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento La necessità del Consiglio dell’UE di elaborare una
sessuale ha iniziato a diffondersi nell’Unione Euro- politica comune dell’immigrazione, comprendente la
pea a partire dalla caduta del muro di Berlino. I fat- definizione delle condizioni d’ingresso e di soggiorno
tori che hanno favorito lo sviluppo di tale fenomeno degli stranieri e misure di lotta contro l’immigrazio-
sono molteplici e tra questi può essere annoverato an- ne clandestina, è un elemento costitutivo dell’obiet-
che l’atteggiamento degli Stati rispetto alla prostitu- tivo dell’UE riaffermato con vigore durante la riunio-
zione: la quasi totalità delle vittime del trafficking viene ne straordinaria di Tampere del 15 e 16 ottobre 1999,
impiegata in attività di sfruttamento sessuale e le nella quale è stata espressa la volontà di combattere
donne immigrate, spesso le vittime della tratta, co- alla radice l’immigrazione illegale, in particolare con-
stituiscano il 90% delle prostitute di strada. trastando coloro che si dedicano alla tratta di esseri
umani e allo sfruttamento economico dei migranti.
Sebbene sussistano delle differenze da Paese a Paese,
si possono individuare 4 modelli principali: La Direttiva 2004/81/CE del Consiglio del 29 aprile
a) abolizionismo: la prostituzione indoor e outdoor 2004 prevede un titolo di soggiorno destinato alle
non sono né proibite né regolamentate; lo Stato deci- vittime della tratta di esseri umani o a cittadini di
de di tollerarle a patto che esse avvengano tra adulti paesi terzi coinvolti in un’azione di favoreggiamento
consenzienti e non vi sia sfruttamento; dell’immigrazione illegale o in una situazione di trat-
b) neo abolizionismo: è uno sviluppo del preceden- ta, che cooperino con le autorità competenti.
te modello. In questo caso la prostituzione outdoor
La Direttiva appare essere fortemente ispirata da esi-
non è né proibita né regolamentata, mentre quella
genze legate alla necessità di favorire la collaborazione
indoor è proibita solo nelle case di tolleranza;
in sede investigativa e giudiziaria per dare maggior
c) proibizionismo: la prostituzione indoor e outdoor
effettività alla lotta contro l’immigrazione clandesti-
sono vietate. Le parti coinvolte nel meretricio sono
na e alla tratta piuttosto che fare della loro protezione
perseguibili penalmente, inclusi in alcuni casi anche
la tensione fondamentale di questa norma. Un altro
i clienti; la prostituzione trafficata è maggiormente
elemento che necessita di essere messo in luce è rela-
esercitata indoor
tivo ai destinatari potenziali del provvedimento, i cit-
d) regolamentarismo: la prostituzione indoor e
tadini di paesi terzi, escludendo l’ambito di applica-
outdoor sono regolamentate dallo Stato e perciò legali
zione ai cittadini comunitari. Ciò appare assai limi-
se esercitate secondo le norme. In molti casi le prosti-
tante considerando la centralità di alcuni paesi anche
tute sono tenute a registrarsi e in alcuni casi devono
comunitari nel traffico di persone come ambiti terri-
sottoporsi a controlli medici. In questo tipo di mo-
toriali di partenza o di transito.
dello, la prostituzione “trafficata”, è esercitata in pre-
valenza indoor.

Politiche prostituzionali in Europa

Modello Prostituzione Prostituzione Stati Membri % della diffusione


in materia di prostituzione Outdoor Indoor tra gli Stati membri
Abolizionismo Non proibita Non proibita Polonia, Rep.Ceca, 24%
Portogallo,
Slovacchia,
Slovenia, Spagna
Neo abolizionismo Non proibita Non proibita Belgio, Cipro, 32%
(proibita nelle Danimarca, Estonia,
case di Finlandia, Francia,
tolleranza) Italia, Lussemburgo
Proibizionismo Proibita Proibita Irlanda, Lituania, 16%
Malta, Svezia
Regolamentarismo Regolamentata Regolamentata Austria, Germania, 28%
Grecia, Lettonia,
Paesi Bassi, Regno
Unito, Ungheria
Fonte: Transcrime, Studio su “Le legislazioni nazionali in tema di prostituzione e traffico di donne e bambini”, Trento, Agosto 2005.

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La dimensione europea
Consiglio d’Europa

Questa conven-
Le attività intraprese dal Consiglio zione è orientata
d’Europa in particolare alla
http://www.coe.int/trafficking salvaguardia e alla
promozione dei
Dalla fine degli anni ’80 il Consiglio d’Europa ope- diritti umani del-
ra attivamente per la lotta alla tratta di esseri umani: le vittime che
l’organizzazione ha infatti tra i suoi stati membri pa- deve essere assicu-
esi di origine, di transito e di destinazione della trat- rata senza alcuna
ta. Già nel 1991, durante il seminario sulla lotta con- discriminazione di
tro il traffico di esseri umani, organizzato dal Consi- sesso, razza, colo-
glio d’Europa, emerse che questo fenomeno costitui- re, lingua e reli-
va una violazione dei diritti umani e della dignità gione, proprietà,
umana. Nel 1992/93, in seguito al rapporto del Grup- nascita origine na-
po di esperti sul traffico delle donne, il Consiglio zionale o sociale e
d’Europa identificò le aree più colpite dal fenomeno appartenenza a
della tratta e ne stilò una serie di raccomandazioni minoranze nazio-
nei confronti degli Stati coinvolti sugli aspetti legisla- nali. Per le vittime
tivi, giudiziari del trafficking, sulla riabilitazione ed il sono previste spe-
supporto delle vittime, su programmi di prevenzione. cifiche misure di
Nell’ambito delle attività del Consiglio d’Europa, il protezione e di as-
progetto LARA si propone di sostenere la riforma della sistenza, come ad
legislazione penale nei paesi dell’Europa sud-orienta- esempio il perio- anil aykan, turkey

le, come mezzo per prevenire e combattere il traffico do minimo di trenta giorni di permanenza per con-
di esseri umani (luglio 2002-novembre 2003). Que- sentire alle persone trafficate di ristabilirsi dalla vio-
sta iniziativa ha permesso ai paesi in questione di adat- lenza fisica e psicologica subita, nonché permessi di
tare e rivedere la loro legislazione nazionale in mate- soggiorno speciali e misure concernenti la sicurezza
ria nonché di adottare dei piani nazionali per la pre- da adottare nel caso in cui si proceda al loro rimpa-
venzione, la protezione delle vittime e la punizione trio. Alle vittime vanno garantiti standard minimi per
dei trafficanti. le loro condizioni di vita, come ad esempio la sicu-
rezza personale o l’accesso all’educazione per i mino-
Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lot- ri. Possono inoltre essere assicurate l’assistenza medi-
ta contro la tratta di esseri umani ca, l’istruzione, la formazione e la collocazione in for-
ma legale nel mercato del lavoro. L’assistenza alla vit-
Lo scorso 3 maggio 2005, il Comitato dei Ministri
tima non può essere vincolata alla sua volontà di dare
(del Consiglio d’Europa) ha adottato la Convenzione
testimonianza, anche se la legislazione interna potreb-
sulla lotta contro la tratta di esseri umani, aperta alla
be condizionare il rilascio del permesso di soggiorno
firma il 16 maggio durante il Vertice di Varsavia dei
alla cooperazione processuale.
Capi di stato e di Governo dei 46 Stati Membri del
Consiglio d’Europa. La Convenzione si propone La Convenzione prevede in ogni caso l’adozione di
innanzitutto di prevenire e di combattere la tratta di misure idonee a garantire una protezione effettiva e
esseri umani e di raggiungere l’eguaglianza di genere appropriata sia alle vittime sia agli altri testimoni,
anche attraverso misure di gender mainstreaming, di informatori e collaboratori di giustizia, compresi i fa-
rafforzare la cooperazione internazionale in materia e miliari. Inoltre gli Stati devono adeguare la loro legi-
di salvaguardare i diritti delle vittime della tratta. slazione e criminalizzare le condotte relative al
trafficking in tutte le fasi, dal reclutamento allo sfrut-
La definizione di traffico di persone contenuta nella
tamento nel paese di destinazione. Per il monitorag-
Convenzione, nel rifarsi a quella del Protocollo sul
gio della Convenzione è stato istituito un Gruppo di
traffico di Persone alla Convenzione internazionale sul
esperti sull’azione contro il traffico di esseri umani
crimine transnazionale organizzato estende il proprio
(GRETA), che funge da meccanismo di controllo e
campo di applicazione a tutte le forme di tratta di
seguirà l’implementazione delle disposizioni della
esseri umani che abbiano luogo a livello nazionale o
Convenzione da parte degli Stati membri. Il valore
transnazionale, che siano correlate o meno al crimine
aggiunto di questo trattato è da rinvenirsi senza dub-
transnazionale organizzato, che prevedano forme di
bio nella prospettiva fondata sui diritti della persona,
sfruttamento sessuale o lavorativo e che abbiano come
sull’attenzione che essa ripone sulle vittime, sull’esi-
protagonisti uomini, donne o bambini/e.
genza di dare effettività al principio di eguaglianza.

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La dimensione europea
Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE)

Il primo atto in cui trova menzione la tratta nei


L’OSCE e la lotta alla tratta di esseri confronti delle donne è il Documento finale dell’in-
umani contro di Mosca per la Conferenza sulla Dimensione
http://www.osce.org/ Umana della CSCE del 3 ottobre 1991, questione
successivamente ripresa nella Carta per la sicurezza
L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione europea, adottata ad Istanbul nel 1999 ove si afferma
in Europa (OSCE) costituita da cinquantacinque Stati che la tratta è un fenomeno riguardante tutti gli esse-
membri, tra i quali vi sono tutti i Paesi dell’Europa, ri umani.
del Caucaso, dell’Asia Centrale e del Nord America,
compresi gli Stati Uniti, il Canada e la Russia, è la In occasione del 10^ meeting del Consiglio dei Mi-
più grande organizzazione per la sicurezza regionale nistri dell’OSCE, riunitosi a Porto il 6 e 7 dicembre
2002, è stata adottata la Dichiarazione sul traffico di
attualmente esistente al mondo.
esseri umani.
L’OSCE ha sempre operato sul terreno della sicu-
rezza del mantenimento della pace e della stabilità. Attraverso la Dichiarazione, l’OSCE ha riconfermato
Nel tempo la tutela dei diritti umani e delle libertà il proprio impegno nella lotta alla tratta di persone
nei paesi di origine, di transito e di destinazione come
fondamentali ha acquisito una rilevanza via via cre-
già sancito nel Documento di Mosca del 1991, nella
scente. Il fenomeno della tratta di esseri umani è og-
Carta per la sicurezza europea adottata nel 1999 ad
getto di attenzione da parte dell’OSCE fin dagli anni
Istanbul, nella Decisione del Consiglio dei Ministri
‘90, anche per il coinvolgimento diretto di numerosi
n.1 adottata a Vienna nel 2000, nella Decisione del
paesi come Stati di origine tra i paesi dell’Europa cen-
Consiglio Permanente n.426 e nella Decisione del
trale ed orientale, del Caucaso e dell’Asia centrale.
Consiglio dei Ministri adottata nel 2000 a Vienna.
Il Piano d’Azione OSCE per la lotta alla tratta di
Raccomandazioni del Consiglio d’Europa esseri umani, adottato a dicembre 2003, raccomanda
• Raccomandazione No. R (2000) 11 del Comitato agli stati partecipanti di prendere iniziative per pre-
dei Ministri agli Stati membri sulle misure contro il venire il traffico, per perseguire i trafficanti e proteg-
traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento ses- gere le vittime con l’assistenza delle istituzioni OSCE.
suale Nel maggio 2004, Helga Konrad è stata nominata a
• Raccomandazione No. R (2001)16 del Comitato ricoprire quest’ultimo ruolo. A pochi mesi dalla sua
dei Ministri agli Stati membri sulla protezione dei nomina, la Rappresentante Speciale ha invitato gli
bambini dal traffico a scopo di sfruttamento ses-
suale.
esperti di tratta di esseri umani di tutte le organizza-
zioni internazionali e nongovernative che si interessa-
Inoltre, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Eu- no del fenomeno a formare una alleanza contro la tratta
ropa ha adottato le seguenti raccomandazioni: di persone con l’obiettivo di collaborare e di coordi-
• Raccomandazione 1325 (1997) sul traffico delle nare gli sforzi di molti organismi internazionali che, a
donne e la prostituzione forzata negli stati membri vario titolo, si occupano di tratta degli esseri umani e
del COE di fornire assistenza agli Stati membri dell’OSCE nel-
• Raccomandazione 1450 (2000) sulla violenza nei l’attuazione di misure adeguate in materia.
confronti delle donne in Europa
Raccomandazione 1523 (2001) sulla schiavitù do- L’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti
mestica umani dell’OSCE (ODIHR) opera per implementa-
• Raccomandazione 1526 (2001) inerente la cam- re i progetti e per accrescere la consapevolezza dei
pagna contro il traffico dei minori, per arginare il fe- rischi della tratta con i governi e le ONG, assistendo
nomeno nell’Europa orientale, esempio della nella riforma della legislazione penale nazionale e pro-
Moldavia muovendo il meccanismo dei Rapporteurs Nazionali
• Raccomandazione 1545 (2002) su una campa- sia nei paesi di origine che di destinazione per pro-
gna contro il traffico delle donne teggere ed assistere le vittime del trafficking.
• Raccomandazione 1610 (2003) sulle migrazioni
legate al traffico di donne e alla prostituzione
Nel giugno 2006 con la decisione n. 3, l’azione
dell’OSCE in questo ambito si è rafforzata con la cre-
• Raccomandazione 1611 (2003) sul traffico di or-
gani in Europa azione di un Meccanismo anti-tratta, costituito da una
Unità di Assistenza anti-tratta e da un Rappresentante
• Raccomandazione 1663 (2004) sulla schiavitù do- Speciale dell’OSCE contro la tratta di esseri umani.
mestica: servitù, au-pairs, mail-order brides

PACE DIRITTI UMANI 19


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Società civile e tratta

Esempi di realtà nongovernative La rete ECPAT


http://www.ecpat.net
operanti sul piano transnazionale
ECPAT - End Child Prostitution, Pornography and
La Strada Trafficking, è una rete internazionale di organizzazio-
http://www.strada.cz/ ni impegnate nella lotta al fenomeno della prostitu-
zione infantile, della pornografia infantile e della tratta
La Strada è un network di 9 ONG indipendenti at- di minori a scopi sessuali con stato consultivo presso
tive nella lotta al traffico di donne e di bambini del- il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU.
l’Europa centro-orientale, con sede in Olanda, Polo-
nia, Repubblica Ceca, Ucraina, Bulgaria, Bielorussia, Svolge attività di monitoraggio a livello nazionale ed
Bosnia Erzegovina, Macedonia e Moldavia. internazionale sull’implementazione degli strumenti
internazionali, realizza rapporti e coopera con il Co-
La missione di “la Strada” consiste nel dare visibilità mitato sui diritti dell’infanzia. Il network promuove a
e nel sensibilizzare soggetti isitituzionali e non a di- livello globale, e in modo particolare nei paesi coin-
versi livelli coinvolti in volti dal fenomeno, campagne di
attività di prevenzione, sensibilizzazione in materia di turi-
investigazione e ricerca smo sessuale, pornografia infantile
in materia di traffico di e prostituzione minorile: è stato di-
persone. Le iniziative stribuito e tradotto in moltissime
intraprese sono tutte lingue il manuale “Come protegge-
orientate a favorire re i bambini dagli abusi on-line”. Il
l’adozione di misure per Gruppo europeo di attuazione legi-
contrastare il fenomeno, slativa (Law Enforcement) ha condot-
educare le donne e le ra- to importanti ricerche sul traffico
gazze riguardo i rischi e dei bambini dell’Europa dell’est. Si
le minacce derivanti dal- occupa della formazione per gli ope-
la tratta e indirizzare le ratori che forniscono assistenza di-
vittime verso le agenzie retta ai bambini vittime di sfrutta-
e le strutture di suppor- mento sessuale. Presta attenzione al-
to. A questo proposito l’educazione dei giovani come stra-
nella lotta al traffico di tegia per la prevenzione dello sfrut-
esseri umani è necessa- tamento sessuale, rendendoli con-
rio prendere in conside- sapevoli del pericolo e dell’appog-
razione gli attori coin- gio che Ecpat può fornire loro.
volti, gli effetti che le
misure adottate possono ECPAT-Italia, ha redatto, con il
avere. supporto di altri organismi ed asso-
ciazioni che operano nel settore del
Il programma di “La turismo, il Codice di Condotta del-
Strada” è basato su un l’Industria Turistica italiana, fina-
approccio incentrato sui lizzato al contrasto dello sfrutta-
diritti umani, sulla pro- mento sessuale dei bambini in am-
mozione della condizio- daniel olmedo aviles, ecuador
bito turistico: le aziende di Tour Ope-
ne della donna, sulla tutela dei diritti umani delle ration, le agenzie di viaggio (federate e non), le linee
donne vittime di tratta incluso il loro diritto di sce- aeree e gli aeroporti che adottano il Codice si impe-
gliere di emigrare e lavorare all’estero. La Strada con- gnano – oltre a quanto già previsto dalla Legge n.
sidera essenziale il diritto ad un lavoro dignitoso e 269/98 (v. oltre)– ad adottare tutte le misure atte a
remunerato, sia nel loro paese che all’estero confor- combattere lo sfruttamento sessuale dei minori nel-
memente alla legislazione in materia d’immigrazione l’ambito del turismo in tutti i casi e in tutte le occa-
vigente nel paese. sioni utili a tale obiettivo.
Per far fronte al fenomeno è necessario adottare un
approccio integrato teso sia alla lotta alla criminalità Anti-slavery international
organizzata sia alla promozione della condizione del- http://www.antislavery.org/
la donna. Inoltre “la Strada” considera fondamentale Antislavery International è una delle prime organiz-
il coinvolgimento delle donne trafficate nella program- zazioni nongovernative impegnate nella lotta alla
mazione delle politiche volte ad arginare il fenomeno. schiavitù, fondata nel 1839 in Gran Bretagna.

20 PACE DIRITTI UMANI


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Società civile e tratta

Lo scopo di questa organizzazione è l’eliminazio-


ONG e risorse in rete
ne della schiavitù in tutte le sue forme attraverso la
ricerca volta ad incrementare la consapevolezza sul Ban-Ying Coordination Center
problema, alla sollecitazione di governi e organi- http://www.ban-ying.de (ing, de, thai)
smi internazionali, alla diffusione di campagne di Ban-Ying ha sede in Germania e opera in materia di migra-
informazione, tutto questo con il supporto di gruppi zione femminile dal Sud Est Asiatico e del fenomeno del
che operano nello stesso ambito. ASI lavora anche traffico di donne. L’intervento consiste nell’informazione, con-
per i diritti delle popolazioni indigene. sulenza e contatti con altre organizzazioni. Il sito internet
contiene: sezione di approfondimento sul traffico di donne
Anti-Slavery, in tema di trafficking, anche in col- nell’area del Sud Est Asiatico; informazioni sul lavoro di altre
laborazioni con altre organizzazioni partner, lavora organizzazioni che operano nel settore
per raccogliere informazioni e dati relativi al lavoro
Coalition Against Trafficking in Women
forzato, ai matrimoni forzati, alle peggiori forme di
http://www.catwinternational.org (ing)
lavoro minorile, al traffico di esseri umani, alla schia- CATW è una ONG che promuove i diritti umani delle donne.
vitù tradizionale. Realizza attività di ricerca, Lavora a livello internazionale per combattere lo sfruttamen-
educative e campagne di sensibilizzazione, compresi to sessuale in tutte le sue forme.
la pubblicazione di rapporti che diffonde a livello
globale. Esercita azioni di pressione a vari livelli per Coalition to Abolish Slavery and Trafficking (CAST)
l’adozione di misure e di politiche che sradichino http://www.castla.org (ing.)
CAST è stata costituita per far fronte alle varie necessità del-
il fenomeno.
le persone trafficate all’interno di una rete di fornitori non-
Proyecto Esperanza profit di servizi. Contiene: definizione del termine di traffico;
dati sul fenomeno; link e risorse (articoli, libri, video, docu-
http://www.proyectoesperanza.org
menti…)
L’organizzazione è nata in Spagna nel 1999 quale Criminal Justice Resources
risposta al diffondersi anche in questo paese del fe- http://www.lib.msu.edu/harris23/crimjust/human.htm (ing)
nomeno della tratta. Il gruppo di lavoro che alimen- Raccolta di link ad articoli e risorse on line sul tema della
ta questa esperienza è multidisciplinare ed è compo- tratta.
sto da personale assunto, da volontari/e e tirocinanti Fundacion ESPERANZA
provenienti da diverse università spagnole. http://www.fundacionesperanza.org.co ( esp.)
Inizialmente Proyecto Esperanza ha svolto un’at- E’ una ong della Colombia che si occupa del fenomeno del
tività di ricerca che ha messo in luce l’effettiva esi- traffico nella regione dell’America Latina. Il lavoro si concen-
tra sulla prevenzione, reintegrazione e regolarizzazione dei
stenza del fenomeno nel paese, la carenza di dati e documenti.
informazioni su di esso, nonché la mancanza di una
adeguata legislazione e intervento pubblico di con- International Human Right Law Group (IHRLG)
trasto. In Spagna, oltre che nell’ambito http://www.hrlawgroup.org/ (ing.)
prostituzionale le vittime di tratta sono coinvolte e Initiative against trafficking in persons Questa organizzazio-
sfruttate negli ambiti della servitù domestica, del set- ne è nata come progetto del Women’s Rights Advocacy
tore agricolo, della vendita ambulante e dei matrimo- Program (WRAP) allo scopo di combattere il traffico di perso-
ni forzati. ne. L’iniziativa si concentra sul problema relativo all’incre-
mento esponenziale del traffico di donne e ragazze dall’Asia
In una seconda fase il Proyecto Esperanza ha lavo- e dalla ex URSS verso gli USA e l’Europa.
rato al coinvolgimento di altri soggetti, istituzio-
Stop-Traffic
nali e della società civile, per approfondire gli am- http://www.friends-partners.org/(ing)
biti della ricerca, per promuovere campagne di in- Stop-Traffic è una lista internazionale di violazione di diritti
formazione e di denuncia del fenomeno, per attiva- umani associata al traffico di persone, con un’enfasi sulla
re delle politiche di intervento diretto di accoglienza salute pubblica e sul traffico a scopo di sfruttamento del lavo-
e sostegno alle vittime di tratta. ro, compresa la prostituzione, le agenzie di massaggi, il la-
voro domestico e i matrimoni combinati. Rassegna di link ad
Oltre al lavoro nel proprio paese Proyecto
una vasta casistica di traffico e sfruttamento
Esperanza collabora con organismi delle Nazioni
Unite, altre istituzioni e organizzazioni The Global Alliance Against Traffic in Women
nongovernative internazionali. Recentemente ha http://www.gaatw.net (ing)
prodotto un kit educativo e dal 2006 ha iniziato la Costituita nel 1994, questa organizzazione si è progressiva-
pubblicazione della Rivista ‘Voci contro la tratta mente ampliata e oggi è un movimento che comprende or-
delle donne’. ganizzazioni e individui che operano al fine di garantire il
rispetto dei diritti umani delle persone trafficate.

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Italia

Il fenomeno della tratta in Italia Suddivisione percentuale delle nazionalità di prove-


nienza delle donne dall’est europeo (anni 1996-2003)
In Italia la tratta di persone a fini di sfruttamento ed Albania 26,25
il traffico di migranti si sono sviluppati in maniera Romania 22,01
considerevole a partire dagli anni ’90, in concomi- Ucraina 14,99
tanza con i nuovi flussi migratori provenienti sia dal- Moldavia 14,82
l’Europa orientale, sia dall’area del Maghreb, sia dal- Russia 4,59
l’America centro-meridionale che dal sud-est asiati- Ex-Jugoslavia 3,04
co. L’Italia è particolarmente interessata dal fenome- Ungheria 2,25
no essendo una delle mete principali di destinazione Repubblica
2,17
dei traffici oltre che paese di transito in quanto porta Ceca
Slovacchia 2,08
verso l’Europa. Bulgaria 1,99

La sua posizione geografica e l’instabilità che carat- Italia 1,56

terizza tutti i paesi della vicina area balcanica, attra- Macedonia 1,13

versata negli anni ’90 da importanti conflitti interni Bosnia


Erzegovina 1,04

che hanno favorito esodi di massa delle popolazioni Croazia 0,95


interessate dalle guerre, ne fanno tanto una meta fi- Turchia 0,43
nale oltre che un punto di passaggio per i flussi ille- Slovenia 0,26
gali diretti verso altri paesi europei. Polonia 0,26
Bielorussia
L’Italia rappresenta infatti, insieme a Germania ed 0,26

Austria, la frontiera orientale dell’Unione Europea,


Lituania 0,26

ma soprattutto è un’importante frontiera marittima Cina 0,17

in quanto oggi la sponda meridionale del Mediterra- Estonia 0,09

neo rappresenta senza dubbio una via di accesso fon- 0 5 10 15 20 25 30

damentale per i flussi provenienti dall’Africa e in ge- Valori percentuali


Fonte: Enzo Ciconte (a cura di), I flussi e le rotte della tratta dall’est Europa, pubblicato per
nere dall’Asia. il Progetto W.E.S.T. (Women East Smuggling Trafficking), giugno 2005. Disponibile on-line
all’indirizzo: http://www.regione.emilia-romagna.it/west/.
Tanto nella tratta di persone a scopo di sfruttamen-
to che nel favoreggiamento dell’immigrazione clan- degli anni ‘90 gli studi della Parsec-Università di Fi-
destina, operano quasi esclusivamente organizzazioni renze hanno cercato di definire il collettivo di donne
straniere a base etnica (principalmente albanesi, trafficate a partire dalla quantificazione della popola-
nigeriane, cinesi, russe, rumene), talvolta in collusione zione di persone straniere dedite alla prostituzione. I
con gruppi italiani di stampo mafioso. numeri delle donne trafficate stimate da questi studi
che a metà degli anni ‘90 cominciavano a monitorare
Nel nostro paese i flussi migratori illegali provengo- il fenomeno, valutavano nel 1996 un range compreso
no principalmente: dall’Asia (es. Filippine, Cina), dal tra le 1.453-1.858 (come valore minimo) a 1.942-
Subcontinente indiano (es. Bangladesh, Sri Lanka), 2.216 (come valore massimo) e da 1.103 (come mi-
dall’Africa (es. Nigeria, Ghana), dall’Est europeo (Al- nimo) a 1.446 (come massimo) per il 1998.
bania, Romania, ex–Jugoslavia, Moldavia, Ucraina,
Bulgaria, Ungheria, Polonia) e dagli stati dell’ex Unio- Per il periodo marzo 2000 / marzo 2004 il Ministe-
ne Sovietica. ro delle Pari Opportunità, in riferimento alle vittime
di traffico che hanno beneficiato, attraverso ONG ac-
Secondo i dati riportati nel Rapporto di Transcrime, creditate ed autorità locali, del Programma di Assi-
Tratta di persone a scopo di sfruttamento e traffico di stenza Sociale e di Integrazione (v. pagine seguenti),
migranti (2003) prodotti in occasione dell’attività di fornisce i seguenti dati.
ricerca condotta per il Ministero della Giustizia e di
quello per le Pari opportunità in collaborazione con Anno Numero di Vittime
la Direzione Nazionale Antimafia, che si rifanno alla Marzo 2000- Marzo 2001 1.755
valutazione formulata dal Budapest Group, si assume Marzo 2001- Marzo 2002 1.836
che il 50% degli immigrati clandestini nei paesi del- Marzo 2002- Marzo 2003 1.797
l’Europa orientale, occidentale e meridionale abbia Marzo 2003- Marzo 2004 1.971
fatto ricorso ai servizi dei trafficanti. Tuttavia le stime inerenti al numero totale di vitti-
Poche sono le ricerche disponibili ad oggi in Italia me della tratta di esseri umani costrette al “mercato
sulle stime delle donne vittime della tratta e nessuna della prostituzione”, che non abbiano necessariamente
sulla tratta intesa in senso più generico. Già alla fine usufruito del programma sopraccitato, risultano di

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Italia

gran lunga maggiori. Secondo i dati forniti da Trafficanti-sfruttatori: suddivisione % per sesso e princi-
Transcrime, Centro interuniversitario dell’Univer- pali nazionalità (anni 1996-2003)
sità degli Studi di Trento e dell’Università Cattoli-
ca del Sacro Cuore di Milano nello studio condot- Ucraina
79
to per il Parlamento europeo, la tratta di esseri 21
umani a scopo di sfruttamento sessuale per il peri-
odo marzo 2000/marzo 2004 potrebbe essere sti- Ex-Jugoslavia
11

mato nelle seguenti proporzioni: 89

Anno Minimo Massimo Romania


25 Femmine
2000-2001 17.550 35.500 75 Maschi

2001-2002 18.360 36.720 12


2002-2003 17.970 35.940 Italia
2003-2004 19.710 39.420
88

Alla fine del 2005 potrebbe riguardare un nu- Albania


7

mero compreso tra le 17.500 e le 22.500 persone 93

(fonte: Rapporto Parsec Consortium, dic. 2005). 0 20 40 60 80 100

Aspetti qualitativi della tratta a scopo di sfrutta- Valori percentuali

mento sessuale in Italia Fonte: Enzo Ciconte (a cura di), I flussi e le rotte della tratta dall’est Europa.

Origine delle vittime: all’inizio degli anni ’90 il


fenomeno riguardava dapprima un numero non con- di supremazia/autorità; le ragazze albanesi hanno su-
sistente di donne provenienti dal Sud America, in par- bito nel corso degli anni probabilmente le forme di
ticolare dalla Colombia e del Brasile e soprattutto violenza più brutali, spesso sequestrate nei luoghi di
dall’Africa, più specificamente dalla Nigeria. Succes- origine sono state sfruttate secondo modalità di
sivamente, a partire dal 1993 nello scenario prostitu- asservimento di tipo schiavistico. Le donne provenienti
zionale italiano hanno fatto la loro comparsa dappri- dai paesi dell’Europa dell’est europeo sono oggi re-
ma le donne albanesi e dal 1997 quelle provenienti clutate secondo modalità diversificate: con promesse
dai paesi dell’Europa dell’est e dai paesi dell’ex Unio- di lavoro nel settore della moda e dello spettacolo,
ne Sovietica. con contratti più o meno fasulli e in generale con
promesse di facili guadagni anche esercitando attività
Modalità di reclutamento: solitamente le donne
di prostituzione in luoghi chiusi o aperti al pubblico
nigeriane vengono reclutate attraverso conoscenti,
quali appartamenti, night clubs, sale da massaggio ecc.
parenti o donne a loro volta già inserite nei circuiti
Per ciò che concerne i luoghi di esercizio della prosti-
prostituzionali e che hanno raggiunto una posizione
tuzione stando ai dati raccolti nel corso del Progetto
West (www.regione.emilia-romagna.it/WEST/) la
Donne Sfruttate-Sfruttatrici. Suddivisione % per attività prostituzione di strada (outdoor prostitution) risul-
svolte nel ruolo di "capo" (anni 1996-2003) ta preponderante, 75%, mentre la prostituzione
25 Valori percentuali 23,8 in appartamenti privati, hotel, saune, locali di lap
21,3 dance si attesterebbe attorno ad un 25%. Per ciò
20 19,5
che concerne l’esercizio della violenza, i dati sono
14,6
contrastanti anche tra gli stessi operatori. Tutta-
15
via essa sarebbe maggiore nella prostituzione di
9,8
strada piuttosto che in quella esercitata al chiuso.
10
La durata dello sfruttamento tende ad essere oggi
più prolungata per le donne di colore in ragione
6,8
4,3
del debito contratto che si aggira tra i 50.000 e
5

0
gli 80.000 euro. Diversamente le mobilità delle
ragazze dell’est Europa permetterebbe una per-
to

gio

ate

si
nto

fal ne
ort

sa

manenza nelle attività legate al sex business decisa-


as
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zio

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mente inferiore. Inoltre, la durata media dello


na
tra

ei
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sfruttamento tende ad essere maggiore nei casi di


on
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nit
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for
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outdoor prostitution e rispettivamente nel caso di


co
ac

op
ura

ris

vittime di origine nigeriana (3-5 anni), albanese


oll
nit

ntr
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(1-3 anni), romena (6-8 mesi) ed infine ex Unio-


co

Fonte: Enzo Ciconte (a cura di), I flussi e le rotte della tratta dall’est Europa. ne Sovietica.

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Italia

nonché delle altre finalità di protezione sociale previste


La legislazione italiana dall’articolo 18 del testo unico delle disposizioni concer-
nenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condi-
La Costituzione italiana tutela i diritti fondamenta- zione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
li dello straniero all’art. 10 laddove si stabilisce la con- 1998, n. 286.
formità con l’ordinamento internazionale:
La sanzionabilità dello sfruttamento della prostitu-
L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme zione è prevista specificamente dalla Legge n. 75 del
del diritto internazionale generalmente riconosciute. La
condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge
1958, Abolizione della regolamentazione della pro-
in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo stituzione e lotta contro lo sfruttamento della prosti-
straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo tuzione altrui (cosiddetta “Legge Merlin”) ispirata ai
esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costi- criteri logico argomentativi della Convenzione inter-
tuzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Re- nazionale per la repressione della tratta e dello sfrut-
pubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. tamento della prostituzione altrui del 1949. L’artico-
lo 3, quarto comma, della suddetta legge, punisce
In Italia, perciò, la condizione giuridica dello stra- infatti “chiunque recluti una persona al fine di farle
niero viene disciplinata tenendo conto dalle norme e esercitare la prostituzione, o ne agevoli a tal fine la
dai principi di diritto internazionale generalmente ri- prostituzione”.
conosciuti in materia di tutela dei diritti umani fon-
damentali nonché dalle disposizione emanate dal le- L’ordinamento giuridico italiano prevede inoltre una
gislatore nazionale riconducibili essenzialmente al serie di misure specifiche a favore dei minori soggetti
Decreto legislativo del 25 luglio 1998 n. 286, Testo a sfruttamento. La Legge n.269 del 1998 (v. p. se-
unico delle disposizioni concernenti la disciplina del- guente) integra il codice penale con una serie di nor-
l’immigrazione e norme sulla condizione dello stra- me volte a criminalizzare e sanzionare lo sfruttamen-
niero e al D.P.R. 394/1999, Regolamento recante nor- to sessuale in danno dei minorenni. In particolare,
me di attuazione del Testo unico delle disposizioni l’art.600-bis c.p. punisce “chiunque induca alla pro-
concernenti la disciplina dell’immigrazione. Vi è da stituzione una persona di età inferiore agli anni di-
segnalare che ad oggi l’Italia non è parte della Con- ciotto ovvero ne favorisca o sfrutti la prostituzione”.
venzione internazionale sulla protezione dei diritti dei Ulteriori disposizioni applicabili al fenomeno del
lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, traffico di esseri umani sono contenute nella norma-
adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Uni- tiva nazionale in materia di immigrazione, recepita
te nel 1991 (v. p.8). dal “Testo Unico delle disposizioni concernenti la di-
In materia di tratta di esseri umani, il quadro legi- sciplina dell’immigrazione e normativa sulla condi-
slativo in vigore in Italia è il risultato di norme di zione dello straniero”, adottato con Decreto Legisla-
carattere penale adottate per rispondere a situazioni tivo n. 286 del 1998 e recentemente rivisto dalla leg-
di tipo diverso riguardanti anche soggetti di minore ge di “Modifica alla normativa in materia di immi-
età. Nell’agosto 2003 è entrata in vigore la Legge nr. grazione e di asilo”, approvata dal Parlamento italiano
228 “Misure contro la tratta di persone” che modifi- nel luglio 2002 (cosiddetta “Legge Bossi-Fini”).
ca gli artt. 600, 601, 602, 416 del Codice Penale. L’articolo 12 del T.U. sull’immigrazione dedicato alle
Tali articoli inseriti nel Capo III dei “Delitti contro “Disposizioni contro le immigrazioni clandestine”,
la libertà individuale”, sono stati modificati dal legi- punisce il favoreggiamento dell’ingresso di stranieri
slatore nazionale per meglio rispondere alle caratteri- nel territorio italiano stabilendo che costituisce un’ag-
stiche attuali del fenomeno della tratta di persone e gravante, il favoreggiamento realizzato allo scopo di
delle gravi forme di sfruttamento che la accompagna- reclutare persone da destinare alla prostituzione o al
no. In particolare: l’articolo 600 sanziona la riduzio- suo sfruttamento (comma 3-ter così come modificato
ne o il mantenimento in schiavitù o in servitù; l’arti- dalla Legge Bossi-Fini).
colo 601 sulla tratta di persone; l’articolo 602 si rife- Tuttavia, la disposizione più importante prevista
risce all’acquisto o all’alienazione di schiavi; infine l’art. dalla normativa in materia di immigrazione con rife-
416 che punisce l’associazione a delinquere diretta a rimento alla lotta al traffico di persone, ma in una
commettere taluno dei delitti di cui agli artt. 600, prospettiva differente, ossia quella finalizzata ad asso-
601 e 602. ciare agli aspetti repressivi delle forme di tutela e di
La legge introduce anche, all’art. 12, un fondo per garanzia per le vittime del fenomeno, è quella conte-
le misure antitratta. Il comma 2 stabilisce che: nuta nell’articolo 18 del T.U. sull’immigrazione (v.
2. Il Fondo è destinato al finanziamento dei programmi di
p. 26).
assistenza e di integrazione sociale in favore delle vittime,

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Italia

“violenza ses-
La Legge 3 agosto 1998 n. 269 suale”, “atti ses-
suali con mino-
La legge 3 agosto 1998, n.269, Norme contro lo renne” e “corru-
sfruttamento della prostituzione, della pornografia, zione di mino-
del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove renne”) si appli-
forme di riduzione in schiavitù, fa parte di un inter- cano altresì,
vento più generale del legislatore che da un lato atte- quando il fatto
sta la nuova sensibilità verso l’infanzia dall’altro da è commesso al-
concretezza agli impegni assunti dall’Italia con la sot- l’estero da citta-
toscrizione della Convenzione di New York sui diritti del- dino italiano ov-
l’infanzia ratificata con Legge 27 maggio 1991, n. 176. vero in danno di
cittadino italia-
Le disposizioni normative introdotte dalla Legge n. no, ovvero da
269 rafforzano la repressione penale delle condotte cittadino stra-
lesive della libertà personale e sessuale degli individui niero in concor-
e della libertà psico-fisica dei minori anche mediante so con cittadino
l’introduzione di nuove fattispecie delittuose come italiano. In que-
quelle di cui agli articoli: 600 bis c.p. (Prostituzione sto caso il citta-
minorile); 600 ter c.p. (Pornografia minorile); 600 dino straniero è
quater c.p. (Detenzione di materiale pornografico) e 600 punibile quan-
quinquies c.p. (Iniziative turistiche finalizzate allo sfrut- do si tratta di
tamento della prostituzione minorile). delitto per il
quale è prevista
Tra le novità introdotte vi è l’inserimento del delitto la pena della re-
di “iniziative turistiche volte allo sfruttamento della clusione non in- romina gattaceca, italy
prostituzione minorile” (cfr. art. 5 legge n. 269/98) feriore nel mas-
introdotto nel codice penale all’art. 600 quinquies che simo a 5 anni e quando vi è stata richiesta del Ministro di
prevede: Giustizia.
Chiunque organizza o propaganda viaggi finalizzati alla
fruizione di attività di prostituzione a danno di minori o La legge 269 ha senza dubbio contribuito al contra-
comunque comprendenti tale attività è punito con la re- sto di quei reati commessi in danno di minore che
clusione da sei a dodici anni e con la multa da Euro 15.493 attentano alla libertà personale, sessuale e psico-fisi-
ad Euro 154.937. ca dei minori, rendendo le pene più adeguate alla
gravità delle condotte. Rimangono però serie difficol-
Ai sensi dell’art. 600 sexies c.p. se il fatto viene com- tà di carattere processuale che si rincontrano nei pro-
messo a danno di un minore degli anni 14, è prevista cedimenti penali in cui entra questa normativa,- dif-
un aumento della pena 1/3 alla metà: L’art. 600 septies ficoltà accentuata dalla diffusione di queste pratiche
c.p. ha previsto inoltre, quale pena accessoria in caso in paesi lontani dall’Italia e perciò difficili da dimo-
di condanna, la chiusura degli esercizi la cui attività strare in sede processuale. Va inoltre rilevato che non
risulti finalizzata al delitto illustrato sopra nonché la può essere delegata alla sola funzione giudiziaria una
revoca della licenza d’esercizio o della concessione o questione così grave che investe profili diversi.
dell’autorizzazione amministrativa.
Nel quadro delle azioni di contrasto allo sfruttamento Minori vittime del turismo e dello sfruttamento ses-
sessuale dei minori, l’art. 10 della legge n. 269/98 ha suale nel mondo
derogato al principio di territorialità sancendo un re- Paese Numero baby Quanto
gime di punibilità incondizionata quando il fatto è com- meta turistica prostituti-e costano?
messo all’estero da (o in danno di) un cittadino italiano Cina 600.000 10/30$
e un sistema misto se il colpevole è uno straniero. India 575.000 20/30$
Brasile 500.000 5/30$
L’art. 604 c.p. recita Tailandia 300.000 10/40$
Le disposizioni di questa sezione (n.d.r. che prevede i reati
Europa/Africa 300.000 -
di “riduzione in schiavitù”, “prostituzione minorile”, “por-
Nepal 150.000 10/40$
nografia minorile”, “detenzione di materiale pedo-porno-
grafico”, “iniziative turistiche volte allo sfruttamento della Filippine 100.000 5/40$
prostituzione minorile”, “tratta e commercio di schiavi”) Taiwan 60.000 50/90$
nonché quelle previste dagli articoli 609 bis, 609 ter, 609 Russia 50.000 5/10$
quater e 609 quinquies (n.d.r. che riguardano i reati di Fonte: http://www.nuoveschiavitu.it

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L’Articolo 18 Peculiarità della normativa italiana è la possibilità di


accordare questo permesso sulla base di presupposti
diversi vale a dire di due possibili percorsi: un per-
Nel panorama europeo concernente la normativa
corso giudiziario, nel caso in cui la vittima decida di
sulla tratta, normativa che in questi ultimi anni si
denunciare gli sfruttatori e un percorso sociale nel
caratterizza per essere in continua evoluzione in tutti
caso in cui, indipendentemente dall’esistenza di un
i paesi europei, la specificità dell’esperienza italiana
procedimento penale in cui la vittima sia testimone, i
emerge proprio in materia di protezione delle vittime
servizi sociali o le associazioni operanti nel settore dopo
grazie all’art.18 del D.lgs. n. 286/98 Testo unico delle
aver rilevato e segnalato una situazione di violenza e
disposizioni concernenti la disciplina dell’immigra-
di intimidazione, chiedano alla Questura il rilascio
zione e norme sulla condizione dello straniero, suc-
del permesso per la persona straniera da loro assistita.
cessivamente modificato dalla Legge 30 luglio 2002
Il percorso sociale è stato fortemente voluto dalle ONG
n.189, Modifica alla normativa in materia di immi-
ed associazioni che operano in questo settore, in pri-
grazione e di asilo (cosiddetta Bossi-Fini). In una
mo luogo in considerazione del fatto che, stante l’ac-
direzione di attenzione alle vittime va anche l’attuale
cordo internazionale nel considerare la tratta come
normativa vigente specificamente in materia di tratta
una violazione dei diritti umani, ne deriva la necessi-
la Legge 11 agosto 2003, n. 228, Misure contro la
tà di tutelare i soggetti passivi in quanto tali e non
tratta di persone che rivisita sostanzialmente i delitti
solo in quanto potenziali testimoni. L’esperienza ha
di riduzione o mantenimento in schiavitù e servitù,
anche rivelato che, lungi dall’essere usato in modo
tratta di persone e acquisto e alienazione di schiavi,
strumentale, il percorso sociale previsto dall’art.18 è
cercando di adeguarli al tema delle cosiddette nuove
di grande utilità nella lotta contro le organizzazioni
forme di schiavitù e alle varie modalità di sfruttamen-
dedite alla tratta, in quanto per molte vittime la de-
to, riprendendo la problematica della protezione e
nuncia è un punto di arrivo, frutto della possibilità di
della reintegrazione delle vittime di tratta, Oltre agli
instaurare relazioni di fiducia con gli operatori e le
aspetti repressivi, questa norma pone attenzione ai
operatrici sociali e le forze dell’ordine e la magistratu-
profili della prevenzione e alle misure di protezione
ra.
delle vittime, dando concretezza all’intento di adot-
tare un approccio integrato al fenomeno, secondo le Come dimostrano gli sviluppi di molti progetti re-
indicazioni contenute anche nel Protocollo opzionale lativi all’attuazione dell’art.18, spesso si verifica che i
alla Convenzione di Palermo in materia. Questa Leg- percorsi sociali producano in un secondo momento
ge agli artt. 12, e 13 prevede rispettivamente: l’isti- denunce penali nei confronti di chi sfrutta la prosti-
tuzione di un fondo per le misure anti-tratta da de- tuzione. Oltre alla possibilità di soggiornare nel terri-
stinare al finanziamento dei programmi di assistenza torio dello Stato italiano, al/alla titolare del permesso
e di integrazione sociale in favore delle vittime, non- di soggiorno è consentito l’accesso ai servizi socio-as-
ché delle altre finalità di protezione sociale previste sistenziali, la frequenza di regolari corsi di studio,
dall’art. 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. l’iscrizione nelle liste dei Centri per l’Impiego e lo
286 e l’istituzione di uno speciale programma di as- svolgimento di attività di tipo subordinato. Il per-
sistenza per le vittime dei reati previsti dagli artt. 600 messo può essere revocato qualora si verifichi un’in-
e 601 c.p., che garantisce, in via transitoria, adeguate terruzione del programma, una condotta incompati-
condizioni di alloggio, di vitto e di assistenza sanitaria. bile con le finalità del programma stesso o una più
generica cessazione delle condizioni che ne hanno giu-
In sintesi, l’ex art. 18 del Testo Unico (Legge Turco
stificato il rilascio. Alla scadenza del permesso di sog-
Napolitano) riproposto nell’attuale normativa in ma-
giorno, se l’interessato/a ha in corso un rapporto di
teria di immigrazione, prevede la concessione di uno
lavoro, il permesso può essere ulteriormente proroga-
speciale permesso di soggiorno per motivi di prote-
to o rinnovato per la durata del rapporto o, se titolare
zione sociale al fine di consentire allo straniero di sot-
di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, se-
trarsi alla violenza ed ai condizionamenti dell’organiz-
condo le modalità previste per questo motivo di sog-
zazione criminale e di partecipare ad un programma di
giorno. Se invece l’interessato/ a risulta iscritto/a ad
assistenza e integrazione sociale.
un regolare corso di studi, il permesso può essere con-
I presupposti per il rilascio di tale permesso da parte vertito in permesso di soggiorno per motivi di studio.
della Questura sono: l’accertamento di situazioni di vio-
Con il Decreto del 23 novembre 1999 relativo ai
lenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno stra-
criteri e alle modalità per i programmi di assistenza
niero e l’esistenza di un concreto pericolo per l’incolumità
disciplinati dall’art. 18 D.Lgs 286/98, il Ministero
della persona, per effetto dei tentativi di sottrarsi ai
per le Pari Opportunità ha individuato due tipologie
condizionamenti di un’associazione criminale o delle di-
di programmi finanziabili: le azioni di sistema e i e
chiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del
programmi di protezione sociale.
giudizio.

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Le azioni di sistema sono orientate a sostenere i pro- sociale, senza che uno influenzi l’altro. In applicazio-
grammi di protezione sociale, mediante la realizza- ne dell’articolo 18 D.lgs 286/98 (comma 1), che pre-
zione di campagne di sensibilizzazione, indagini e ri- vede la possibilità per la vittima di partecipare ad un
cerche sull’andamento del fenomeno, attività formative programma di assistenza ed integrazione sociale, il
per gli operatori pubblici e privati impegnati nei pro- Dipartimento per le pari opportunità, dal 1999 al
grammi di protezione sociale, attività di assistenza 2005, ha bandito n. 6 Avvisi, pubblicati sulla Gaz-
tecnica e monitoraggio dei progetti. I programmi di zetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Inoltre in
protezione sociale sono finalizzati ad assicurare un attuazione del D.M. del 23.11.1999, recante indica-
percorso di assistenza e di protezione alle vittime del- zioni dei criteri e modalità per la selezione dei pro-
la tratta, attraverso l’accoglienza (in case di fuga, co- grammi di assistenza e di integrazione sociale,  il Di-
munità, case-alloggio, centri di accoglienza, famiglie partimento ha co-finanziato, anche le azioni di siste-
affidatarie), l’offerta di sostegno psicologico, di assi- ma e una campagna di informazione e
stenza medica e legale, la proposta di una formazione sensibilizzazione. I progetti di protezione sociale, ex
professionale, l’erogazione di borse art. 18,  sono stati realizzati da-
lavoro, il conseguente inserimento gli enti locali e da soggetti priva-
lavorativo, oppure un eventuale rim- ti iscritti nel Registro delle asso-
patrio assistito. L’esperienza matu- ciazioni e degli enti che svolgo-
rata intorno all’applicazione del- no attività a favore degli immi-
l’ex art. 18 ha dimostrato fin dal- grati. Con il D.P.R. n. 394/99 è
l’inizio le possibilità reali che la stata istituita, presso il Diparti-
normativa offre circa la realizzazio- mento per le pari opportunità,
ne di percorsi di inclusione socia- la Commissione
le che permettono la possibilità interministeriale per l’attuazio-
di ridefinire e ripensare il proget- ne dell’art. 18, composta dai rap-
to migratorio individuale in con- presentanti dei Ministeri per le
dizioni di legalità, sicurezza e au- pari opportunità, per la solida-
tonomia orientate all’affermazione rietà sociale, dell’interno, e di gra-
della cittadinanza. zia e giustizia (art. 25, comma
2) che in questi anni hanno svol-
Proprio l’esito positivo scaturito
to compiti di selezione, indiriz-
dall’implementazione delle politi-
zo, controllo e di programmazio-
che collegate all’ex art. 18 ha fatto
ne sia delle risorse che dei pro-
si che a livello europeo si guardi
grammi di assistenza ed integra-
in questi anni con interesse alla nor-
zione sociale.
mativa italiana che è coerente con
il sistema di protezione delle vit- Alcuni dati sui progetti
time indicato sia dal Protocollo
Il Dipartimento per le pari op-
ONU sia dalla Convenzione del
portunità dal 2000 al 2004 ha
Consiglio d’Europa sulla lotta con- andrea petrini, italy
cofinanziato n. 294 progetti di
tro la tratta (non ancora in vigo-
protezione sociale, realizzati sul-
re). In questi anni purtroppo l’applicazione dei per-
l’intero territorio nazionale, che hanno accolto e assi-
messi di questo tipo ha subito le conseguenze legate
stito circa n.  6.781 vittime del traffico, di cui 318
alla logica con cui è stata trattata l’immigrazione, vale
minori di anni 18 (Fonte Ufficio Pastorale Migranti,
a dire con irrigidimenti di natura burocratico-ammi-
dati disponibili on line http://
nistrativa, che si sono tradotti in tagli alle risorse da
www.migranti.torino.it). Un progetto di protezione
investire in programmi sociali.
sociale è essenzialmente articolato in varie fasi, che
Protezione e assistenza alle vittime della tratta sinteticamente possiamo così delineare:
- la prima,  soprattutto centrata sul recupero fisico e
 La caratteristica più rilevante del permesso di sog-
psicologico della vittima, prevede un percorso di assi-
giorno per motivi di protezione sociale, risiede nella
stenza e protezione sociale, che dal primo contatto
precisa volontà del legislatore di aiutare la vittima del
(attraverso: l’unità di strada, numero verde, interven-
traffico di esseri umani. L’articolo 18 è stato ricono-
to forze di polizia, cliente, ecc..) porta a forme di ac-
sciuto,  sia in sede nazionale che internazionale, come
coglienza protetta  presso case di fuga, o famiglie o in
una efficace normativa di contrasto del fenomeno le-
autonomia abitativa; ottenimento del permesso di
gato al traffico di esseri umani. Più in dettaglio la
soggiorno; assistenza legale;  supporto psicologico al
misura  introduce un forte elemento innovativo at-
fine di ritrovare la propria autonomia e identità so-
traverso un doppio percorso, quello giudiziario e quello
cio-culturale;

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- la seconda fase ha come obiettivo principale l’inte- Azioni di sistema


grazione e l’inclusione sociale attraverso interventi fi-
Nel quadro delle azioni di sistema individuate con
nalizzati all’orientamento e all’inserimento socio-la-
decreto ministeriale del 23 novembre 1999, emanato
vorativo a cui parallelamente può essere affiancato ini-
ai sensi dell’art. 25 del D.P.R. n. 394/99, la Com-
ziare il percorso giudiziario con l’eventuale denuncia
missione interministeriale ha avviato una campagna
da parte della vittima.
di sensibilizzazione realizzata in primo luogo attra-
Nel corso dei primi 4 anni (dal 2000 al 2004) ab- verso spot televisivi sulle reti pubbliche e private, spot
biamo assistito a una crescita, non solo quantitativa radiofonici, manifesti murali,  adesivi in 10 lingue
ma qualitativa, dei progetti volti al contrasto del fe- dei più importanti Paesi di origine della tratta. L’ope-
nomeno della tratta di esseri umani. Stando ai dati ra di sensibilizzazione si è concretizzata anche attra-
offerti da Fredo Olivero per l’Ufficio della Pastorale verso la pubblicizzazione del progetto Numero Verde
Migranti, il numero delle vittime contattate e accom- anti-Tratta nazionale che rappresenta uno strumento
pagnate ai vari servizi sociali (sanitari - psicologici - fondamentale per consentire alle vittime di entrare in
legali) è stato di 28.190, quelle delle vittime avviate contatto con coloro che validamente possono  aiutar-
ai corsi di formazione/alfabetizzazione/borse di stu- le. Il progetto, avviato formalmente alla fine del lu-
dio/lavoro di 5.372 e 3620 sono stati gli inserimenti glio 2000, è consistito nella realizzazione di una po-
lavorativi. stazione nazionale (con circa venti operatori attivi gior-
no/notte) e di 14 postazioni  locali (con circa 80/90 
La prostituzione è un fenomeno nascosto e scono-
operatori attivi per circa sei ore a turno). I titolari
sciuto per definizione e la recente tendenza ad eserci-
delle postazioni locali del Numero Verde sono gli Enti
tare in luoghi chiusi, come appartamenti o locali pri-
locali; questi ultimi, per la loro operatività, si
vati, abbandonando la strada ritenuta dalla crimina-
avvalgono della collaborazione di organizzazioni non
lità meno sicura, rende ancora più difficile far emer-
profit e di operatori esperti. Da luglio 2000 a dicem-
gere il sommerso che oggi vede coinvolte soprattutto
bre 2004 sono arrivate un totale 418.689 chiamate.
ragazze provenienti dall’Europa dell’est, mentre la
prostituzione nigeriana continua a svolgersi prevalen- Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha inoltre
temente in strada. Al chiuso si prostituiscono molte finanziato altre due azioni di sistema: il Monitorag-
sudamericane e recentemente sono state segnalate gio nazionale dell’attività dei risultati conseguiti dal-
anche ragazze cinesi. Per quanto riguarda l’età tra il le Procure della Repubblica nelle inchieste scaturite 
2003 e il 2004 si è riscontrato un abbassamento ge- dalle denunce contro i trafficanti, coordinato dal
nerale dell’età delle vittime ed un aumento delle ra- Ministero della Giustizia con l’aiuto di Transcrime, 
gazze minorenni che si attestano attorno al 6,7% del istituto di ricerca di Trento e un’azione tesa ad assicu-
totale, provenienti soprattutto dai paesi dell’Est Eu- rare il ritorno volontario e la reintegrazione delle vit-
ropa e dalla Romania in particolare. Come dato gene- time di tratta nei paesi di origine, coordinato dal Mi-
rale, si è riscontrato che il grado di scolarizzazione nistero dell’Interno, con l’assistenza dell’Organizza-
delle ragazze provenienti dall’est Europa è medio-alto, zione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
mentre decisamente inferiore è risultato quello delle
nigeriane (scuola dell’obbligo e in alcuni casi analfa-
betismo). Il Decreto del Ministero delle Pari Opportunità del 23
novembre 1999 istituisce una commissione
La difficoltà maggiore è quella di inserire le ragazze interministeriale per l’attuazione dell’art.18 del D.L.
in un circuito occupazionale che non rappresenti un n.286, che ha il compito di procedere alla selezione
semplice parcheggio in attività per lo più di tipo assi- dei programmi di integrazione e di assistenza sociale.
stenziale che nella maggioranza dei casi consistono in Con l’emanazione del D.P.R n.334 del 18 ottobre
lavori domestici o, meglio definiti, servizi alle perso- 2004, sono state introdotte alcune modifiche alla nor-
ne. Le donne inserite nei programmi mirano essen- mativa inerente il rilascio del permesso di soggiorno
zialmente alla ricerca del lavoro, anche per poter con- per motivi di lavoro; l’art. 21 ha precisato che il permes-
tribuire economicamente con un sostegno concreto so di soggiorno rilasciato ai sensi del 18 T.U. Immigra-
zione può essere convertito in permesso di soggiorno
ai familiari nel Paese d’origine.
per motivi di lavoro.
Inoltre, la spinta ad un inserimento lavorativo im- Il 9 settembre 2005 è stato approvato su proposta del
mediato è dettata dal bisogno di raggiungere uno sta- Ministro per le Pari Opportunità il Regolamento che
tus di “normalità” per cui il lavoro diventa un mezzo definisce lo speciale programma di assistenza per le
per il riscatto della propria condizione. Le utenti, in- vittime di reati in riduzione di schiavitù, servitù e tratta
fatti, mediante un’occupazione cominciano a perce- di persone e mira a garantire alle vittime che riescono
pirsi capaci di essere e fare altro che la prostituta. a sfuggire dal racket un primo supporto immediato.

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Concessione del permesso di soggiorno per motivi di c) l’adesione dello straniero al programma;
protezione sociale d) l’accettazione dell’impegno da parte del responsabi-
le della struttura presso cui sarà realizzato il program-
ma.
Chi può beneficiarne?
Validità temporale
I cittadini stranieri
Il permesso di soggiorno ha la durata di sei mesi e può
Quali sono i presupposti richiesti?
essere rinnovato per un anno o per il maggiore periodo
a) accertamento di situazioni di violenza o di grave sfrut- occorrente per motivi di giustizia.
tamento nei confronti di uno straniero;
Può essere revocato?
b) esistenza di un concreto pericolo per l’incolumità del-
la persona , per effetto dei tentativi di sottrarsi ai Si, nei seguenti casi:
condizionamenti di un’associazione criminale o delle a) interruzione del programma;
dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o b) condotta incompatibile con le finalità del programma;
del giudizio. c) vengono meno le condizioni che ne hanno giustifica-
to il rilascio.
Finalità
Oltre alla possibilità di soggiorno nel territorio dello Sta-
Consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza ed ai
to, cosa è consentito al titolare del permesso?
condizionamenti dell’organizzazione criminale e di par-
tecipare ad un programma di assistenza e integrazione a) accesso ai servizi assistenziali;
sociale. b) frequenza di regolari corsi di studio;
c) iscrizione nelle liste di collocamento e lo svolgimento
Chi può richiederne il rilascio?
di lavoro subordinato.
a) il Questore (di propria iniziativa);
Cosa succede alla scadenza del permesso di soggior-
b) il procuratore della Repubblica (quando è in corso
no?
un procedimento penale per i fatti di violenza o grave
sfruttamento, nel corso del quale lo straniero abbia reso a) se l’interessato ha in corso un rapporto di lavoro, il
dichiarazioni: “circuito giudiziario”); permesso può essere ulteriormente prorogato o rinno-
c) i servizi sociali degli enti locali e le associazioni o altri vato per la durata del rapporto, o ,se titolare di un rap-
organismi iscritti in un apposito registro (la situazione di porto di lavoro a tempo indeterminato, secondo le mo-
violenza o grave sfruttamento emerge, anche indipen- dalità previste per questo motivo di soggiorno.
dentemente dall’esistenza di un procedimento penale, b) Se l’interessato risulta iscritto ad un regolare corso di
nel corso di interventi assistenziali: “circuito sociale”). studi, il permesso può essere convertito in permesso di
soggiorno per motivi di studio.
Quale autorità è competente al rilascio?
Chi realizza i progetti?
Il Questore
a) Comuni, Province, Regioni;
Quali documenti deve acquisire il Questore ai fini del
b) I soggetti privati iscritti nell’apposito registro.
rilascio ?
a) il parere del procuratore della Repubblica (solo nei
casi in cui sia iniziato un procedimento penale per i fatti Tratto da http://www.aretusa.net, contributo di Marcello D’Amico,
di violenza o grave sfruttamento, nel corso del quale lo “Protezione delle vittime ed azioni di contrasto ai trafficanti di
straniero abbia reso dichiarazioni); esseri umani in Italia”. Rapporto preparato per Anti-Slavery
b) il programma di assistenza ed integrazione; International Trafficking Programme. Londra, 2001.

L’evoluzione dell’intervento pubblico/privato contro la tratta

Pre Art. 18 Art. 18


Azione di contrasto Azione di contrasto

Donna Donna
Pericolo Denuncia e processo
prostituta prostituta
(percorso “sociale”) (permesso “giudiziario”)
= collaborante = vittima

Processo penale Programma assistenza e


(al termine: espulsione) integrazione sociale

Tratto da Marco Ferrero, “L’articolo 18 del T.U. Immigrazione”, Materiali per il Corso di formazione di base per operatori della Pubblica
Sicurezza a cura della Regione del Veneto, Legnaro (PD), maggio 2004

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Italia
Società civile

all’ideazione, e successiva approvazione, dell’art. 18


Alcune ONG e associazioni italiane del Testo Unico sull’immigrazione. Nel 2003 il Grup-
impegnate sul tema del trafficking po Abele ha contribuito alla nascita dello sportello
giuridico InTI, realizzato in collaborazione con l’ASGI
Gruppo Abele (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) e la
http://www.gruppoabele.org Regione Piemonte, rivolto ad associazioni ed enti che
Fin dagli anni ‘70 il Gruppo Abele di Torino ha lavorano su queste tematiche. Nel sito internet del
prestato particolare attenzione al tema della prosti- Gruppo Abele sono proposti dei percorsi di naviga-
tuzione. Di fronte al più recente fenomeno del traffi- zione ed è possibile ricercare materiali e pubblicazio-
co di persone, l’associazione ha sviluppato specifici ni sui temi della tratta. Sono inoltre disponibili i nu-
progetti culturali e iniziative di impegno politico. merosi documenti elaborati in occasione di azioni di
Molto spazio in questo senso è stato dato all’infor- ‘diplomazia dal basso’ promosse dall’associazione, in
mazione e alla formazione, con inchieste approfon- particolare con le ambasciate in Italia della Nigeria,
dite sul fenomeno, attraverso pubblicazioni della Romania, dell’Albania e del Marocco.
monotematiche di “Pagine” e con corsi organizzati
sia in ambito regionale che a livello nazionale, in col- On the Road
laborazione con il Coordinamento nazionale della http://www.ontheroadonlus.it
Caritas Italiana contro la tratta degli esseri umani. L’Associazione di Volontariato On the Road è attiva
L’impegno politico ha visto la presenza del Gruppo in Italia dai primi anni ’90 quando ha iniziato ad
Abele nel tavolo interministeriale che ha portato intervenire sui fenomeni della prostituzione e della
La Caritas italiana e l’impegno contro la tratta
Come documentato in un intervento di Don Giancarlo Da una ricerca realizzata nel 2004 per la Commissione
Perego, del Coordinamento Nazionale Caritas contro la nazionale esclusione sociale tra gli ospiti dei centri di ac-
tratta e Responsabile Area Nazionale Caritas Italiana, le coglienza Caritas, in riferimento ai Paesi dell’Est si sono
vittime di tratta nel mondo sono stimate tra le 600.000 e le registrati 8.375 arrivi irregolari in alcuni centri di accoglien-
800.000 e hanno sempre più come destinazione preva- za, provenienti da 21 nazionalità diverse, il 31,8 % (2662)
lente l’Europa. provenivano dalla Romania, 573 (il 6,8%) dall’Ucraina,
Fermandoci all’Italia, stando ai dati presentati a Roma nel 212 (il 2,5%) dalla Moldavia, 207 (il 2,5%) dalla Bulgaria,
novembre 2005, tra il 2000 e il 2004, circa 1.000.000 di dall’Albania 128 (l’1,5%). Sempre la medesima ricerca ha
persone o sono entrate illegalmente o sono rimaste ille- permesso di evidenziare alcune rotte del traffico degli im-
galmente in Italia; 170.000 persone extracomunitarie migrati irregolari. Anzitutto il viaggio: dalla Romania in pull-
sono entrate in Italia attraverso le strade del traffico man partendo da Bucarest, Ionesti e Sinesti per arrivare a
degli esseri umani; 55.000 sono vittime di tratta, di cui Foggia; oppure partenza sempre in pullman o su auto pri-
5.000 per motivi di sfruttamento sul lavoro e 50.000 per vate dalla Romania per passare dall’Austria e Ungheria e
motivi di sfruttamento sessuale: almeno il 5%, cioè arrivare a Roma; per quanto riguarda il viaggio dall’Ucraina
2.500, minori. e dalla Moldavia, sempre in pullman, l’arrivo è spesso a
Chioggia; un’altra rotta dalla Moldavia con arrivo a
Tra il 2000 e il 2004 ogni anno si sono contati mediamente Ventimiglia e passaggio a Milano in pullman o in treno.
in Italia 5-7.000 minori non accompagnati. Nel mondo del
lavoro sia in ambito familiare che nelle imprese non ac- Il bisogno di attenzione sociale secondo la Caritas è docu-
cennano a diminuire le forme di lavoro nero, che nascon- mentato anche nei dati pubblicati recentemente nel “1°
dono spesso violenze e gravi forme di sfruttamento. Da Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Con-
una recente indagine INPS-Caritas risulta che nel 2003 venzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia
nel 61% delle aziende ispezionate è stata riscontrata una (2004-2005)”, dove il tema della tratta dei minori dell’Est
situazione di irregolarità, con oltre 100.000 lavoratori irre- viene affrontato, mostrando come nell’ultimo decennio “si
golari, di cui 94.000 totalmente in nero (e di questi 15.000 sono affiancate altre forme di sfruttamento quali quello la-
stranieri). Per quanto concerne i flussi e le rotte, stando vorativo, l’accattonaggio, le adozioni illegali”. In questo
alle informazioni raccolte dalla Caritas Italiana sulla base Rapporto si segnalano tre percorsi, tra le principali rotte
di una ricerca condotta analizzando i profili di 1.400 giova- della tratta dei minori: il primo a opera soprattutto della
ni, il disagio sociale nei paesi dell’Est Europa lascia im- malavita ucraina e le vittime provengono dall’Ucraina, dal-
maginare – vista la situazione di povertà e di crescita della la Russia, dalla Moldavia, dalla Bulgaria e dai paesi baltici.
mobilità – un crescendo dei flussi migratori. Per Caritas si L’ingresso in Italia avviene attraverso il confine con la
pone perciò il problema, non solo di ‘liberare’ dalla schia- Slovenia, nel territorio compreso tra le province di Trento e
vitù le giovani dell’Est contrastando il mercato della prosti- Trieste. L’altra via è quella albanese, e riguarda minori
tuzione, ma anche di costruire una nuova cooperazione albanesi e rumeni in particolare, che partono da Valona e
decentrata : i Paesi d’origine hanno bisogno di ‘Centri di Durazzo, e arrivano a Brindisi, Lecce e Bari. La terza rotta
identificazione’ delle persone in difficoltà, per costruire for- è quella baltica o rumena, in continuo sviluppo anche per-
me nuove di tutela. ché a basso costo, che sfrutta anche la rete autostradale.

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Italia

tratta. Sviluppa attività e servizi articolati, rivolti alle Tratta NO


persone coinvolte in tali scenari con un approccio ba- http://www.trattano.it
sato sulla centralità della persona. Contemporanea- Tratta NO! è un progetto informativo volto a com-
mente l’associazione, in una prospettiva locale, na- battere il pregiudizio sulle vittime della tratta a scopo
zionale e transnazionale, contribuisce alla promozio- sessuale, promuovendo una visione del problema fon-
ne delle politiche di settore, all’elaborazione delle stra- data su una corretta conoscenza del fenomeno, libe-
tegie e dei modelli di intervento, delle figure profes- rata da approcci pietistici o segreganti. Tratta NO! a
sionali e dei rispettivi percorsi formativi, realizzando questo scopo propone un modello integrato di edu-
progetti di intervento sociale, di ricerca, di formazio- cazione alla legalità ed informazione sulla tratta di
ne e pubblicazioni diversifi- esseri umani. Il portale web
cate. Nelle regioni Marche, dedicato punta al coinvolgi-
Abruzzo e Molise, opera a di- mento e messa in rete degli
retto contatto con le persone interlocutori territoriali, alla
coinvolte nei fenomeni del- realizzazione di campagne in-
l’immigrazione, della tratta, formative su internet, stam-
della prostituzione, per au- pa, radio e televisioni.
mentare le loro possibilità di
auto-tutela, di affrancamen- Comitato per i Diritti Ci-
to da forme di violenza e vili delle Prostitute
sfruttamento, per offrire per- http://www.lucciole.org/
corsi di inserimento sociale e
lavorativo, di autonomia ed Il Comitato per i Diritti
autodeterminazione. Altret- Civili delle Prostitute
tanto intensa l’attività nazio- (CDCP) è una associazione
nale e transnazionale, ad non profit fondata da prosti-
esempio con la partecipazio- tute e non nel 1982. Tra le
ne al Comitato numerose iniziative promos-
Interministeriale sulla tratta, se dall’associazione si segnala
con la promozione di reti na- in particolare il Progetto
zionali, con progetti di ricer- ‘Stella Polare’ volto ad offrire
ca, intervento e formazione, percorsi di protezione sociale
pubblicazioni e organizzazio- e a favorire processi di auto-
ne di convegni. Dal sito determinazione e sostegno a
internet è possibile accedere coloro che chiedono di uscire
a numerosi rapporti di ricer- da situazioni di grave sfrutta-
ca e approfondimenti nonché mento sessuale e lavorativo.
al catalogo del Centro di Do- L’équipe del progetto, forma-
cumentazione dell’associa- ta da una coordinatrice,  del-
davide acerbi, italy le educatrici, una psicologa e
zione che mette a disposizio-
ne un’ampia scelta di libri, articoli, materiale grigio e da mediatrici culturali di dif-
prodotti multimediali. ferenti nazionalità, dialoga con le prostitute al fine di
accogliere le vittime della tratta che vogliono intrapren-
Nuove schiavitù dere un percorso di fuoriuscita dalla prostituzione o per
http://www.nuoveschiavitu.it offrire sostegno a chi non intende lasciare il lavoro di
strada incoraggiandone l’autodeterminazione.
Nuove Schiavitù è un portale internet che raccoglie
schede informative, interviste, notizie settimanali, Comunità Papa Giovanni XXIII
progetti e buone pratiche sulle nuove forme di schia- http://www.apg23.org/
vitù, in particolare della tratta, del lavoro forzato e
del turismo sessuale. Il progetto è frutto della colla- Sorta negli anni ’80 l’Associazione Papa Giovanni
borazione tra due organizzazioni che da anni sono XXIII opera nel vasto mondo dell’emarginazione in
impegnate nel settore: il Centro studi immigrazioni Italia e all’estero. Nel settore del traffico internazio-
di Verona (Cestim), sorto a Verona nel 1990 come nale l’associazione realizza attività a sostegno di don-
associazione di operatori sociali e culturali; il Mlal ne indotte alla schiavitù sessuale, in particolare intra-
ProgettoMondo. organizzazione nongovernativa di prendendo programmi di integrazione, in partenariato
volontariato nazionale e internazionale, costituita nel con organizzazioni e istituzioni dei paesi dell’Est im-
1966, con sede a Verona. pegnate nel proprio territorio a combattere il feno-
meno.

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Regione del Veneto

to sessuale e delle dinamiche ad essi collegate, con


La L.R. 16 dicembre 1997, n. 41 particolare riferimento alle situazioni che coinvolgo-
no donne vittime di tratta a fini sessuali.
La Regione Veneto ha promulgato la Legge Regio-
nale n.41 del 16 dicembre 1997 “Abuso e sfrutta- Gli obiettivi dell’Osservatorio sono: conoscenza dei
mento sessuale: interventi a tutela e promozione del- fenomeni della prostituzione legata alla tratta per sfrut-
la persona per tutelare i diritti delle vittime di abusi e tamento sessuale e delle estreme povertà; attivazione
sfruttamenti a fine sessuale”. Al comma 3 dell’art. 1 di forme di collegamento tra i diversi enti locali, il
la Legge stabilisce che per abuso e sfruttamento ses- volontariato e il terzo settore; creazione e diffusione
suale si intende “ogni forma di violenza morale, fisica di modelli di analisi, descrizione e intervento sui temi
e psichica in ambito sessuale”. della promozione e tutela della persona; diffusione
sul territorio delle conoscenze acquisite attraverso se-
Si tratta di una norma ad hoc che si propone di su- minari di scambio e confronto con le realtà che ope-
perare le soluzioni parziali ed in particolare persegue rano a livello regionale e anche nazionale ed europeo;
come enunciato all’art. 2 una serie di obiettivi quali: formazione e informazione dei singoli e della comu-
la promozione umana e sociale delle persone vittime nità; adesione alla rete degli osservatori regionali.
di sfruttamento sessuale; il monitoraggio del fenome-
no e la denuncia degli aspetti di maggiore pericolosi- Dal 1998 l’Osservatorio è stato affidato all’Azienda
tà del medesimo; la visibilità del fenomeno, la Ulss 16 di Padova che gestisce e organizza attività e
sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’informa- compiti. Recentemente è stato incaricato di seguire
zione dei singoli e delle comunità; la prevenzione so- un secondo filone di ricerca: il fenomeno delle cosid-
cio-sanitaria e l’educazione alla salute; il dette nuove povertà, ovvero lo stato di estrema pover-
raggiungimento della parità dei diritti uomo-donna; tà in cui versano le persone senza fissa dimora (il rela-
la promozione della solidarietà tra le persone; la tivo provvedimento è la DGR n. 3956/2003).
corresponsabilizzazione individuale, sociale e comu- La Legge Regionale 41/
nitaria; l’istituzione di un tavolo di concertazione tra 97 prevede inoltre il fi-
i soggetti pubblici interessati. nanziamento annuale di
Ai sensi della L.R. 41/97, la Regione Veneto ha co- progetti nell’ambito del-
stituito un Nucleo tecnico scientifico (art. 6) con il com- la tutela e della promo-
pito di valutare progetti e di realizzare strumenti co- zione della persona a
noscitivi, un Ufficio con compiti di coordinamento dei fronte di fenomeni di
servizi e osservatorio con funzioni di promozione, ag- abuso e di sfruttamento
giornamento e formazione degli operatori, un Tavolo sessuale, presentati da
di Concertazione Regionale e l’Osservatorio regionale per soggetti istituzionali qua-
la tutela e la promozione della persona. li enti locali e unità loca-
li sociosanitarie. In base
Il Nucleo tecnico scientifico previsto dalla Legge è all’art.5, la Giunta regio-
un gruppo di valutazione e di studio formato da esper- nale fissa annualmente: i
ti del settore (sociologi, psicologi, pedagogisti, …),da requisiti di
una rappresentanza di direttori di servizi sociali e di ammissibilità; i criteri
unità locali sociosanitarie, da persone del privato so- per la valutazione; il ri-
ciale e del volontariato che hanno maturato specifi- parto dei finanziamenti; le modalità per l’elaborazio-
che conoscenze nell’ambito dell’abuso e dello sfrut- ne di progetti; i termini e le modalità per la presenta-
tamento sessuale. Il Nucleo deve valutare i progetti zione della domanda di accesso al finanziamento; le
presentati nelle domande di finanziamento stilando modalità di erogazione e la verifica dei risultati.
una graduatoria e presentare strumenti conoscitivi per
promuovere e sostenere interventi nell’ambito del A conferma degli orientamenti internazionali e na-
contrasto al traffico di esseri umani a scopo di sfrutta- zionali che connotano i programmi di inclusione so-
mento sessuale; valuta l’efficacia degli interventi, for- ciale, anche i progetti finanziati dalla Regione del
mula ipotesi per semplificare le procedure dei pro- Veneto prevedono come obiettivo il raggiungimento
getti obiettivo e studia le aree sociali ed i gruppi so- dell’autonomia da parte della vittima di sfruttamen-
ciali a rischio attraverso l’analisi dei cosiddetti feno- to sessuale nel contesto più ampio e complesso di un
meni sentinella. programma di protezione sociale. Tale autonomia
equivale in sostanza alla capacità della donna, una volta
L’Osservatorio regionale per la tutela e promozione uscita dallo stato di coercizione, di essere in grado di
della persona, istituito dalla L.R. 41/97, nasce per provvedere a sé stessa non solo decidendo liberamen-
conoscere i fenomeni regionali di abuso e sfruttamen-

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Regione del Veneto

te per sé ma anche mantenendosi e provvedendo alla Pubblicazioni della Regione Veneto


cura di eventuali figli. Diritti umani e traffico di persone a scopo di sfrutta-
Il bando 2006, Delibera di Giunta n. 199 del 31 mento sessuale: dallo scenario internazionale all’in-
gennaio 2006: Criteri, requisiti, modalità e termini tervento locale
per il finanziamento dei progetti obiettivo per inter- Atti del convegno. Venerdì 3 maggio 2002, all’interno di
CIVITAS. Mostra Convegno della Solidarietà dell’Eco-
venti a tutela e promozione della persona. Anno 2006.
nomia Sociale e Civile
L.R. n. 41 del 16.12.1997, scaduto il 15 aprile 2006,
stabilisce che per accedere al finanziamento i progetti Donne violate. La legge regionale 41 del 16 dicembre 1997
Considerazioni sul fenomeno dello sfruttamento a fini
presentati da enti pubblici dovranno comprendere
sessuali, piani di intervento, individuazione di percorsi
anche: attività di prevenzione in forma prioritaria; di inserimento sociale e di programmi di accoglienza in
criteri e indicatori attendibili per la valutazione e luoghi protetti delle vittime
misurazione dei risultati finali raggiunti sul piano Lavoro e donne vittime di tratta
quali-quantitativo; attività di formazione professionale I percorsi delineati da alcuni responsabili di Comunità
e di inserimento lavorativo; presenza di una rete. del Veneto e loro rappresentazione del problema.
Il Bando 2006 ha approvato uno stanziamento di Donne in fuoriuscita dalla prostituzione. Immagine del
500 mila Euro destinati a 10 progetti-obiettivo di lavoro e percorsi di cambiamento
prevenzione, tutela, contrasto e recupero per persone Uscire dal racket della prostituzione e della tratta a sco-
soggette a fenomeni di abuso e sfruttamento sessuale, po di sfruttamento sessuale si può. Attraverso un pro-
in corso di realizzazione nel 2006 dai seguenti sog- gramma di inclusione sociale e un percorso di lavoro.
getti destinatari: Comune di Padova, per il progetto Convegni promossi nell’ambito della L.R. 41/1997
“Alba Nuova”; Comune di Rovigo, per il progetto “Pro- Prostituzione di Strada: dati, interventi e contraddizioni
getto Venere 2”; Comune di Conegliano (Tv), pro- 19.01.2006 - Mogliano Veneto (TV). Giornata di studio
getto “Trafficking 2”; Azienda Ulss n.9 di Treviso, per organizzata dal Comune di Mogliano Veneto (TV)
il progetto di perfezionamento e rilevamento sul ter- La multidimensionalità della tratta degli esseri umani:
ritorio del fenomeno; Comune di Venezia, per il pro- ipotesi per la costruzione di nuovi sistemi di conoscen-
getto “Prostituzione straniera e tratta”; Aziende Ulss za del fenomeno e di raccordo tra gli attori in campo
12 Veneziana, per il progetto “Miglioramento del ma- 05.05.2006 - Civitas / Padova. Seminario di presenta-
nagement”; Azienda Ulss n.13 di Mirano, progetto zione del Progetto Equal “Osservatorio e centro risorse
“Prostituzione migrante: prevenzione, cura e comu- sul traffico degli esseri umani” che si propone di costru-
nità locale”; Comune di Vicenza, progetto “Divieto ire nuovi sistemi di conoscenza e di monitoraggio sulle
diverse forme di sfruttamento legate alla tratta.
di sosta”; Comune di Verona, progetto “Sirio: verso
strade nuove”; Azienda Ulss n. 22 di Bussolengo, pro- Convegno regionale: Legge regionale n. 41/97- Abu-
getto “Linea Venezia Verona: focal point sulla prosti- so e sfruttamento sessuale: Interventi a tutela della
persona. Scenari, strument-azioni ed esperienze”.
tuzione migrante”. 14.11.2006 - Legnaro (VR). Le progettualità e le espe-
Lo scorso 14 novembre 2006 si è svolto a Legnaro il rienze realizzate nella Regione del Veneto attraverso la
Convegno regionale sul tema “Legge regionale n. 41/ L.R. 41/97 saranno lo scenario dell’iniziativa di questo
97- Abuso e sfruttamento sessuale: Interventi a tutela importante evento.
della persona. Scenari, strumentazioni ed esperien- Le pubblicazioni e i programmi dei convegni sono disponibili nel
ze”. Il Convegno ha rappresentato un’opportunità portale www.venetosociale.org (Sezione marginalità).
per riflettere e rileggere progettualità ed esperien-
ze realizzate in questi anni nell’ambito della LR I progetti finanziati con la L.R. 41/97 nel periodo 1998-2005
41/97. L’ideazione, il sostegno e lo sviluppo di 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
approcci multidisciplinari e operativi ai temi del Treviso 4 2 3 1 3 4 2 2
traffico internazionale di esseri umani, delle di-
Padova 1 1 3 4 2 2 1 1
verse forme di sfruttamento, delle situazioni di
emarginazione sociale necessitano di un interven- Rovigo - - - - - 1 - -
to complesso, funzionale a rendere maggiormente Venezia 2 4 1 2 1 4 4 2
visibile la complessità osservata. Le politiche re- Vicenza 3 3 2 2 1 1 - 1
gionali promosse dalla Legge regionale n.41/97, Verona 1 - 1 1 2 2 2 1
sono state sostenute da un nuovo approccio cul- Belluno - - - - - - - -
turale e hanno offerto l’opportunità di proporre
Totali 11 10 10 10 9 14 9 7
pratiche sociali innovative e di porre le basi per
costruire sistemi di ricerca, sviluppo, Fonte: Osservatorio regionale per la tutela e la promozione della persona, La rete
sociale in aiuto alle vittime di tratta, Maggio 2006. Disponibile on line all’indirizzo:
riprogettazione e intervento sociale. www.venetosociale.org (Sezione Osservatorio / Attività).

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Regione del Veneto
Piano annuale diritti umani e cultura di pace - 2006

nale n. 55/1999 e del «Programma sulla Costituzione Europea, ratifica-


L.R. 16 dicembre 1999, n. 55, triennale degli interventi regionali per to dallo Stato italiano con legge n. 57
Capo II° la promozione dei diritti umani e della del 7 aprile 2005, che prevede al Ti-
Piano annuale 2006 di attuazione del cultura di pace», approvato dal Con- tolo I, articolo I-2, che l’Unione si
Programma triennale degli interven- siglio Regionale con provvedimento fonda sui valori del rispetto della di-
ti regionali per la promozione dei n. 48 in data 27.10.2004. gnità umana, della libertà, della de-
diritti umani e della cultura di pace. La L.R. n. 55/1999 “ Interventi re- mocrazia, dell’uguaglianza, dello Sta-
gionali per la promozione dei diritti to di diritto e del rispetto dei diritti
Giunta Regionale del Veneto umani, la cultura di pace, la coopera- umani. Inoltre, come previsto al suc-
zione allo sviluppo e la solidarietà“, cessivo articolo I-3, nelle relazioni
Segreteria della programmazione con il resto del mondo l'Unione con-
nel disciplinare la materia, al Capo
Direzione Relazioni Internazionali, II in particolare prevede: le finalità tribuisce alla pace, alla tutela dei di-
Cooperazione internazionale, Diritti alle quali devono indirizzarsi i pro- ritti umani, in particolare dei diritti
umani e Parti opportunità. getti regionali in materia di promo- del minore, e al rispetto dei principi
Sommario zione dei diritti umani e della cultura della Carta delle Nazioni Unite.
Normativa di riferimento di pace e i soggetti promotori; gli stru-
Piano annuale menti della programmazione; la costitu- Piano annuale
zione di un Comitato avente il com-
1) Obiettivi Il Piano annuale, ai sensi dell’arti-
pito di concorrere alla formulazione
2) Soggetti promotori colo 4 della L.R. n. 55/1999, indivi-
del Programma triennale e dei Piani
dua le iniziative da realizzare diretta-
3) Strategie e modalità di intervento annuali degli interventi regionali per
mente o mediante la concessione di
4) Tipologia delle iniziative la promozione dei diritti umani e della
contributi, che dovranno attenersi agli
finanziabili cultura di pace.
obiettivi e priorità principali
5) Finanziamento delle iniziative Il Programma triennale ha definito evidenziati nel Programma triennale.
gli obiettivi e le priorità da persegui-
6) Adempimenti di legge Il Piano annuale stabilisce, inoltre,
re nell’arco del triennio 2004-2006.
6.a) Archivio Pace Diritti Umani le somme da destinare:
Nell’elaborazione del presente Pia- A) agli adempimenti della legge re-
6.b) Fondazione “Venezia per la ri- no annuale sono presi in considera- gionale n. 55/1999 relativi:
cerca sulla pace” zione gli orientamenti definiti dallo 1) all’articolo 2, primo comma, let-
6.c) Premio regionale denominato Stato italiano, in materia di promo- tera c: attività dell’Archivio istituito
“Veneto per la pace e la solidarietà zione e tutela dei diritti umani, nel- con legge regionale n. 18/1988;
tra i popoli” l’ambito delle linee di indirizzo na- 2) all’articolo 17: attività della Fon-
zionali di politica estera, finalizzate, dazione Venezia per la ricerca sulla
7) Iniziative regionali dirette
anche, a ristabilire il rispetto dei di- pace;
8) Iniziative a contributo ritti umani nei Paesi in cui più gravi 3) all’articolo 2 punto b):
8.a) Modalità di presentazione delle sono le loro violazioni. conferimento Premio regionale deno-
domande di contributo La definizione del presente Piano an- minato ”Veneto per la pace e la soli-
8.b) Requisiti dei soggetti nuale tiene conto, inoltre, delle indi- darietà tra i popoli”;
8.c) Condizioni di ammissibilità cazioni e strategie previste dalle re- B) alle iniziative realizzate diretta-
centi Risoluzioni e Documenti delle mente dalla Regione;
8.d) Partecipazione finanziaria della
Nazioni Unite in materia, nonché C) alle iniziative realizzate median-
Regione Veneto
degli orientamenti dell’Unione Euro- te contributo regionale.
8.e) Fase istruttoria pea e del Consiglio d’Europa a tutela In considerazione dell’estrema attua-
8.f ) Criteri di valutazione - spese dei diritti umani. lità della tematica dei diritti umani e
ammissibili - graduatoria L’azione regionale - sempre più della cultura di pace, il presente Pia-
8.g) Durata dei progetti orientata a svolgere un ruolo signifi- no prevede di riservare una consisten-
8.h) Verifiche e controlli cativo di impulso e coinvolgimento te quota dello stanziamento disponi-
dei diversi organismi pubblici e pri- bile alle iniziative dirette regionali.
8.i) Liquidazione dei contributi e vati operanti nelle politiche di setto- Sarà così possibile far fronte alle
rendicontazione re - intende fare riferimento ai prin- molteplici esigenze e proposte perve-
8.l) Rinuncia, decadenza e revoca dei cipi generali derivanti dalla vigente nute da organismi pubblici - Univer-
contributi normativa comunitaria quale, in par- sità, Ministeri, Enti Locali e loro or-
ticolare, il principio di sussidiarietà. ganismi associativi (A.N.C.I.,
Normativa di riferimento Le iniziative regionali saranno, infi- U.R.P.V.), Istituti scolastici, Aziende
ne, realizzate in armonia con i prin- Sanitarie Locali, Camere di Com-
Il presente Piano annuale costitui- mercio - nonché da organismi rap-
sce lo strumento attuativo delle dispo- cipi di complementarietà ed effica-
cia delle azioni contenuti nel Trattato presentativi di Agenzie internaziona-
sizioni normative della Legge Regio-

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Regione del Veneto

li delle Nazioni Unite, per la realizza- vernative ed associazioni di rispetto e sulla valorizzazione delle
zione di iniziative da elaborarsi sulla volontariato; Onlus; organizzazioni differenze e di favorire la crescita di
base della comune collaborazione, sindacali ed imprenditoriali; associa- una coscienza democratica e di una
consolidata negli anni, che ha con- zioni di immigrati del Veneto. cittadinanza piena e consapevole. Per-
sentito di qualificare l’azione regio- tanto le iniziative regionali, su questi
Relativamente ai soggetti privati pro-
nale a livello nazionale e internazio- temi, intendono indirizzare positiva-
motori di iniziative, si ritiene di
nale. mente le istituzioni scolastiche ad un
riconfermare i criteri già individuati
1) Obiettivi approfondimento trasversale dei dirit-
nei precenti Piani annuali e atti a for-
ti umani, nell’ambito delle materie
Il Programma triennale degli inter- nire piena garanzia di affidabilità e
d’insegnamento.
venti regionali per la promozione dei riconoscibilità di tali soggetti: le or-
diritti umani e della cultura di pace ganizzazioni non governative, le as- È, altresì, importante favorire tra i
individua quali obiettivi principali cui sociazioni di volontariato e di immi- diversi “attori” della società civile -
finalizzare l’azione regionale: grati del Veneto, le Onlus e altri or- enti locali, istituzioni scolastiche, or-
ganismi privati dovranno avere ganismi associativi - una significativa
1. la diffusione e il radicamento della
comprovata esperienza, almeno convergenza nella delicata materia dei
cultura dei diritti umani;
triennale, nel campo degli interventi diritti umani.
2. la promozione dei diritti dei bam-
regionali per la promozione dei dirit- Conseguentemente, il Piano annua-
bini e delle bambine.
ti umani e della cultura di pace; le le 2006 privilegia le azioni concertate
Il Programma triennale prevede, organizzazioni non governative, le e sinergiche tra organismi pubblici e
inoltre, le priorità a cui dovranno ispi- associazioni di volontariato e di im- privati operanti sul territorio, favoren-
rarsi le iniziative regionali, nel triennio migrati, le Onlus e altri organismi do la presentazione di progetti in for-
2004-2006: privati dovranno avere sede princi- ma associata, con la presenza di al-
1. l’educazione alla pace e ai diritti pale, o quanto meno una sede opera- meno un ente locale o altro organi-
umani; tiva all’interno del territorio regiona- smo pubblico, nonché, le iniziative
2. la lotta ad ogni forma di sfrutta- le; le organizzazioni non governative, caratterizzate da ampia e raccordata
mento dei bambini e delle bambine; le associazioni di volontariato e le as- diffusione sul territorio.
sociazioni di immigrati del Veneto In tale prospettiva, assume signifi-
3. la sensibilizzazione delle diverse dovranno essere preferibilmente rico-
componenti della società civile ai temi cativa rilevanza - per questa funzione
nosciute dalla Regione (attraverso regionale di raccordo, sviluppo e
della democrazia e dello sviluppo iscrizione ad appositi albi regionali
umano; monitoraggio degli organismi regio-
di categoria, ove istituiti), o da altri nali operanti nelle politiche di settore
4. l’adesione alle quattro priorità enti (internazionali, nazionali o loca- - la creazione ed il costante aggiorna-
tematiche fissate dall’Unione Europea li, attraverso i rispettivi albi); in ogni mento di una banca dati, attivata
in materia di diritti umani: caso, per i soggetti di cui ai punti avvalendosi dell’apporto dell’Archivio,
a) sostegno ai processi di democra- precedenti, l’assenza della finalità di come previsto dalla L.R. n. 55/1999,
tizzazione, alla buona gestione pub- lucro sarà considerata requisito im- ed operante presso il Centro interdi-
blica e allo stato di diritto; prescindibile per l’accesso ai partimentale di ricerca e servizi sui
b) sostegno alle azioni per l’abolizio- finanziamenti regionali. diritti della persona e dei popoli del-
ne della pena di morte; 3) Strategie e modalità di intervento l’Università di Padova.
c) sostegno alla lotta contro la tortu-
ra; In coerenza con gli obiettivi e le 4) Tipologia delle iniziative
d) sostegno al dialogo interculturale priorità previste nel Programma finanziabili
e alla lotta contro il razzismo, la triennale 2004-2006 e in continuità L’articolo 2 della L.R. n. 55/1999
xenofobia e la discriminazione nei all’attività svolta nel triennio 2001/ ed il Programma triennale elencano
confronti delle minoranze e delle po- 2003, l’azione regionale intende rivol- le tipologie di intervento in materia
polazioni autoctone; gersi all’ambito scolastico, nonché al di diritti umani e cultura di pace, e
mondo dell’associazionismo e all’am- che in questa sede si descrivono bre-
5. l’eliminazione di ogni forma di bito lavorativo.
discriminazione nei confronti delle vemente, rinviando a quelle fonti la
donne e delle violazioni alla loro di- Sul fronte degli enti locali vi è, inol- descrizione dettagliata: iniziative di
gnità. tre, l’oggettiva necessità di coordi- partecipazione dei bambini e delle
nare le molteplici iniziative di bambine, nell’ambito di attività
2) Soggetti promotori sensibilizzazione degli amministrato- innovative degli organi istituzionali de-
La Regione riconosce e sostiene ri e dei cittadini, con il gli enti locali; iniziative di informa-
quali soggetti promotori di interven- coinvolgimento delle associazioni ope- zione e comunicazione sui temi della
ti regionali per la promozione dei di- ranti sul territorio veneto. tutela e violazione dei diritti umani,
ritti umani e della cultura di pace: enti L’attenzione all’ambito scolastico è con particolare riguardo ai diritti del-
locali; istituzioni pubbliche e priva- motivata dalla esigenza di sviluppare l’infanzia; iniziative di formazione e
te; università; organizzazioni non go- nei giovani una cultura fondata sul aggiornamento professionale in ma-
teria di diritti umani, a favore di ope-

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ratori pubblici e privati; iniziative di 60.000,00 e alla progettualità espres- operazione decentrata allo sviluppo,
divulgazione e conoscenza dell’attivi- sa da enti privati la somma di Euro solidarietà internazionale e
tà delle istituzioni e degli organismi 116.677,00. interculturalità, un data-base indiciz-
internazionali operanti nel settore dei Si ritiene altresì di fissare una quo- zato delle “news”, una “mailing list”
diritti umani; iniziative di attivazio- ta massima di finanziamento regio- per l’invio di materiale di aggiorna-
ne e sviluppo di idonei strumenti di nale per le iniziative a contributo, pari mento sui temi oggetto della conven-
controllo del rispetto dei diritti umani. al 30% dei costi preventivati consi- zione;
5) Finanziamento delle iniziative derati ammissibili (con un massimo II. il settore documentale che, strut-
Gli interventi in materia di diritti di Euro 20.000,00 per ogni progetto turato all’interno della biblioteca spe-
umani trovano la loro fonte finanzia- ammesso al finanziamento) con ob- cialistica del Centro, comprende do-
ria, nel Bilancio regionale 2006, nel bligo per il beneficiario di rendicon- cumenti, volumi e riviste, un data-
capitolo 70017 “Interventi regionali to di una somma almeno doppia del base per la catalogazione e la consul-
in materia di diritti umani e di cultu- contributo ricevuto. tazione via internet del materiale do-
ra di pace” per Euro 250.000,00 e Eventuali importi non impegnati, o cumentale, nonché strumenti audio-
per Euro 450.000,00 nel capitolo comunque disponibili, in una delle visivi anche elaborati direttamente dal
100635 “Trasferimenti alle Ammini- due tipologie previste (iniziative di- Centro;
strazioni Pubbliche per favorire la pro- rette o iniziative a contributo), pos- III. il settore pubblicazioni che com-
mozione dei diritti umani e della cul- sono essere utilizzati per l’altra prende la elaborazione e la stampa di
tura di pace”, per un ammontare tipologia. periodici di informazione, aggiorna-
complessivo di Euro 700.000,00. 6) Adempimenti di legge mento e documentazione quali il bol-
La L.R. n. 55/1999 prevede il fi- lettino “Archivio Pace diritti umani”
6.a) Archivio Pace Diritti Umani
nanziamento delle seguenti tipologie su iniziative e temi inerenti la legge
La Regione, ai sensi della La L.R. regionale 16 dicembre 1999, n. 55; i
di attività in materia di diritti umani
n. 55/1999, promuove e sostiene “Quaderni” contenenti i risultati di
e cultura di pace:
l’Archivio Pace Diritti Umani, istitu- studi e ricerche sui temi dei diritti
a) Adempimenti di legge: Euro ito con la L.R. n. 18/1988 ed ope- umani, della cultura della pace, della
153.323,00; rante presso il Centro interdiparti- cooperazione allo sviluppo e della so-
- sostegno all’Archivio Pace Diritti mentale di ricerca e servizi sui diritti lidarietà internazionale; la rivista
Umani dell’Università di Padova (ar- della persona e dei popoli dell’Uni- “Pace diritti umani/Peace human
ticolo 2, lettera c, L.R. n. 55/1999), versità di Padova. rights”; i “Tascabili” del Centro Di-
Euro 120.000,00; La convenzione tra Regione e Uni- ritti Umani; sussidi didattici per in-
- quota di adesione alla Fondazione versità che disciplinava l’attività del- segnanti;
“Venezia per la ricerca sulla pace” l’Archivio per il triennio 2003 - 2005 IV. il settore partecipazione a pro-
(articolo 17 L.R. n. 55/1999), Euro è scaduta il 31 dicembre 2005. Con getti dell’Unione Europea per l’atti-
25.823,00; deliberazione della Giunta regionale vazione e gestione di progetti comu-
- conferimento Premio regionale de- n. 1114 in data 18 aprile 2006 si è nitari.
nominato “Veneto per la pace e la so- provveduto al rinnovo della stessa per
6.b) Fondazione “Venezia per la ri-
lidarietà tra i popoli” (articolo 2 pun- il triennio 1° gennaio 2006 / 31 di-
cerca sulla pace”
to b), Euro 7.500,00. cembre 2008.
La Regione del Veneto partecipa, in
b) Iniziative regionali dirette: Euro Il nuovo testo di convenzione
qualità di socio fondatore, alla Fon-
370.000,00; triennale prevede, oltre alla prosecu-
dazione “Venezia per la ricerca sulla
zione e all’aggiornamento delle inizia-
- promosse direttamente dalla Re- pace”, costituitasi in attuazione del-
tive già attivate negli anni preceden-
gione e realizzate anche in l’articolo 10 della L.R. n. 18/1988.
ti, anche il supporto del Centro uni-
partenariato con altri enti ed organi- L’articolo 17 della L.R. n. 55/1999
versitario alla partecipazione della
smi pubblici e privati (articolo 4 L.R. autorizza la Giunta regionale al ver-
Regione del Veneto a progetti del-
n. 55/1999). samento delle quote di adesione alla
l’Unione Europea nelle specifiche ma-
c) Iniziative a contributo: Euro terie della L.R. n. 55/1999 e si arti- Fondazione, previste dallo statuto
176.677,00; cola in quattro settori principali: della medesima.
- promosse e realizzate da organi- I. il settore informatico che com- La Fondazione, attiva da qualche
smi pubblici e privati con il contri- prende la Home Page “Archivio pace, anno nel campo della ricerca sulle
buto regionale (articolo 4 L.R. n. 55/ diritti umani, cooperazione allo svi- questioni relative alla sicurezza, allo
1999). Conseguentemente alla dispo- luppo e solidarietà internazionale”, un sviluppo e alla pace, ha individuato,
nibilità prevista dai capitoli di spesa data-base per la consultazione via tra le linee portanti del propria attivi-
rispettivamente per soggetti pubblici internet dei documenti dell’Archivio, tà di ricerca, le tematiche attinenti
e soggetti privati, ai progetti presen- un data-base sulle associazioni e le l’affermazione della democrazia nei
tati a bando da enti pubblici viene Ong operanti nel Veneto in materia Paesi dell’area mediterranea e balca-
destinata la somma di Euro di diritti umani, cultura di pace, co- nica, il contributo del dialogo

36 PACE DIRITTI UMANI


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Regione del Veneto

interreligioso alla cultura della pace, rità ai diritti dei bambini e delle bam- cofinanziamento; c) quota già coper-
con specifica analisi del territorio bine e degli adolescenti, favorendo la ta da altre fonti di finanziamento (spe-
veneto. partecipazione dei minori nella co- cificando le fonti); d) eventuali altre
Si tratta di tematiche pienamente struzione di una società locale, nazio- richieste di contributo pubblico na-
coerenti con gli obiettivi e le priorità nale ed internazionale a misura di bambi- zionale o internazionale presentate per
dell’azione regionale nel settore dei no e di bambina, in linea con quanto il progetto.
diritti umani e della cultura di pace. emerso dal Rapporto Unicef per il 2005. La domanda di contributo include-
6.c) Premio regionale denominato “Ve- 8) Iniziative a contributo rà, inoltre, quale parte integrante, la
neto per la pace e la solidarietà tra i Per le iniziative a contributo verrà seguente ulteriore documentazione:
popoli” predisposto il relativo avviso a cura copia del documento di identità del
della Direzione regionale Relazioni rappresentante legale del soggetto
In attuazione dell’articolo 2 punto
Internazionali Cooperazione Interna- capofila.
b) della legge regionale n. 55/1999, è
prevista anche per l’anno 2006 l’at- zionale Diritti Umani e Pari Oppor- Per gli enti pubblici capofila (com-
tribuzione del Premio regionale de- tunità, secondo le previsioni della presi gli istituti scolastici) la doman-
nominato “Veneto per la pace e la L.R. n. 55/1999, del vigente Pro- da di contributo dovrà essere obbli-
solidarietà tra i popoli”, a riconosci- gramma triennale 2004/06 e del pre- gatoriamente accompagnata dagli
mento dell’attività svolta in uno dei sente Piano annuale. estremi del provvedimento emesso
seguenti settori: progettazione 8.a) Modalità di presentazione delle dall’organo competente entro i termi-
educativo-culturale, informazione, domande di contributo ni di scadenza del bando e con il qua-
produzione artistica, ricerca, coope- le si approva l’iniziativa per la quale
Il progetto per il quale viene pre-
razione allo sviluppo. viene richiesto il contributo regiona-
sentata domanda di contributo regio-
le. Il provvedimento medesimo po-
7) Iniziative regionali dirette nale dovrà essere obbligatoriamente
trà essere richiesto dagli Uffici com-
La Regione, per l’elaborazione e la presentato in forma associata da al-
petenti, nel corso dell’istruttoria del-
realizzazione delle singole iniziative, meno tre soggetti, di cui almeno uno
le domande pervenute.
si avvarrà della collaborazione di enti, pubblico.
8.b) Requisiti dei soggetti
istituzioni ed organismi ritenuti ido- Il soggetto capofila richiedente (pub-
nei a tal fine, individuati come part- blico o privato), con l’incarico di tra- Il soggetto capofila che richiede il
ner progettuali. Una prassi ormai con- smettere il progetto alla Regione Ve- contributo deve avere i requisiti di
solidata individua in un partner pub- neto per l’ottenimento dell’eventuale seguito indicati.
blico omologo nel territorio regiona- contributo, sarà il beneficiario forma- - Tipologia. Appartenere ad una del-
le (Provincia, Comune, Università e le del contributo regionale e respon- le seguenti categorie: enti locali; isti-
scuole) il soggetto operativo di riferi- sabile degli adempimenti amministra- tuzioni pubbliche e private; universi-
mento. tivi connessi alla concreta realizzazione tà; organizzazioni non governative ed
Le iniziative dirette regionali - ela- del progetto (accettazione formale del associazioni di volontariato; istituti
borate in considerazione degli obiet- contributo regionale, relazione finale scolastici; Onlus; organizzazioni sin-
tivi e delle priorità principali previ- corredata dal relativo rendiconto del- dacali ed imprenditoriali; associazio-
ste nel Programma triennale, nonché le spese sostenute, conservandone do- ni di immigrati del Veneto
delle indicazioni del presente Piano cumentazione contabile). - Sede. Avere una sede principale, o
annuale 2006 - vengono individuate Le domande di contributo devono comunque una sede operativa nel
sinteticamente nell’elenco Allegato B essere presentate mediante l’utilizzo Veneto, come da dichiarazione sul
(sezione B) e saranno finalizzate, an- dell’apposita modulistica allegata al modulo di domanda a firma del rap-
che in continuità agli interventi sino provvedimento della Giunta Regionale presentante legale dell’organismo ri-
ad oggi intrapresi, a: coinvolgere gli di approvazione del presente Piano chiedente (esclusi gli enti pubblici).
enti locali veneti in un’opera di for- annuale 2006. La suddetta La sede operativa - formalmente ri-
mazione e sensibilizzazione su modulistica prevede, tra l’altro, l’in- conosciuta dalla sede legale - dovrà
tematiche afferenti la tutela dei dirit- dicazione dei seguenti elementi: illu- essere obbligatoriamente e
ti umani e la cultura di pace e a valo- strazione sintetica dell’iniziativa e fattivamente coinvolta nella ideazione
rizzare - e ove possibile coordinare - delle sue finalità; descrizione delle e/o realizzazione del progetto; la mi-
le diverse esperienze di enti locali in attività previste e relativa logistica e sura e le modalità di tale
materia; sensibilizzare, coinvolgere e tempistica; indicazione dei risultati coinvolgimento dovranno essere in-
formare gli studenti e il personale sco- attesi; indicazione dei partner parte- dicate nell’apposito modulo di richie-
lastico dirigenziale e docente, al fine cipanti all’iniziativa, specificandone sta di contributo approvato con deli-
di promuovere l’inserimento gradua- l’apporto in termini di risorse uma- bera della Giunta regionale.
le e interdisciplinare dei diritti uma- ne, tecniche e finanziarie; piano fi- - Statuto e/o atto costitutivo. Avere
ni e della cultura di pace, nei percor- nanziario, dal quale risultino: statuto e/o atto costitutivo redatto
si formativi delle scuole della nostra a) elencazione dettagliata dei costi nella forma dell’atto pubblico o della
regione; assegnare un valore di prio- preventivati; b) quota di scrittura privata, come da dichiara-

PACE DIRITTI UMANI 37


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Regione del Veneto

zione sul modulo di domanda a fir- - Numero delle iniziative presenta- - progetto presentato da oltre 7 sog-
ma del rappresentante legale dell’or- te. Ogni soggetto capofila non potrà getti (incluso il capofila) / 3
ganismo richiedente (esclusi gli enti presentare più di un singolo proget- - progetto presentato da 5 a 7 sog-
pubblici). to, e per lo stesso progetto potrà es- getti (incluso il capofila) / 2
- Assenza della finalità di lucro. sere comunque presentata una sola - progetto presentato da almeno 4
Come da dichiarazione sul modulo domanda di finanziamento. soggetti (incluso il capofila)/ 1
di domanda a firma del rappresen- - Iniziative non concluse. Le inizia- B Attinenza della tematica /
tante legale. tive non devono essere già concluse punti
- Esperienza. Avere esperienze ade- al momento della presentazione della - diritti dei bambini e delle bambi-
guatamente documentate in materia domanda di contributo per l’anno di ne /5
di promozione dei diritti umani e riferimento. - eliminazione delle discriminazioni
della cultura di pace nel triennio pre- - Localizzazione iniziative. Le atti- nei confronti delle donne e delle vio-
cedente la presentazione della doman- vità dell’iniziativa devono svolgersi lazioni alla loro dignità /3
da (esclusi gli enti pubblici). Anche prevalentemente nell’ambito del ter- - dialogo interculturale /2
per i soggetti partner diversi da Ong, ritorio regionale. - educazione e sensibilizzazione del-
Onlus e dalle associazioni di cui alla le società civile ai temi della pace e
8.d) Partecipazione finanziaria della
tipologia indicata, l’assenza della fi- dei diritti umani /2
Regione Veneto
nalità di lucro per l’iniziativa da rea- Nota: per la lettera B è prevista una
La Regione Veneto contribuirà al fi-
lizzare, come da dichiarazione a fir- unica indicazione, quale tematica pre-
nanziamento dei progetti approvati
ma del rappresentante legale dell’or- valente, per il progetto nel suo com-
fino alla misura massima del 30% dei
ganismo richiedente, sarà considera- plesso. Sarà cura dell’Ufficio compe-
costi preventivati considerati ammis-
ta requisito imprescindibile per l’ac- tente verificare l’attribuzione della
sibili.
cesso ai finanziamenti regionali. stessa, in base alle attività descritte e
Il contributo regionale non potrà co- all’analisi complessiva del progetto
8.c) Condizioni di ammissibilità
munque superare l’importo comples- presentato.
Le domande di contributo, a pena sivo di Euro 20.000,00 per ogni pro-
d’inammissibilità, devono rispettare C Ambito di intervento (punteggi
getto ammesso al finanziamento.
le condizioni di seguito indicate. cumulabili) /punti
Nell’ipotesi in cui sia stato richie- - scolastico /5
- Conformità.Le iniziative devono sto un contributo anche ad altri enti - giovanile extrascolastico /4
essere conformi a quanto prescritto (quali Ministero degli Affari Esteri od - istituzioni locali /3
dal Programma triennale e dal Piano Unione Europea) per lo stesso pro- - lavorativo /2
annuale. getto, il richiedente ne darà comuni- - associativo adulto /1
- Natura consortile. Il progetto per cazione alla Regione, indicandone
Nota: i punteggi della lettera c sono
il quale viene presentata domanda di l’importo richiesto.
tra loro cumulabili. Sarà cura dell’Uf-
contributo regionale dovrà essere ob- 8.e) Fase istruttoria ficio competente verificare l’effettività
bligatoriamente presentato in forma
Gli Uffici della Direzione Regiona- delle indicazioni fornite sulla base del
associata da almeno tre soggetti, di
le Relazioni internazionali, Coopera- cronogramma di attività, dei
cui almeno uno pubblico.
zione internazionale, Diritti umani e destinatari diretti indicati e dell’ana-
- Requisiti dei soggetti. Le iniziati- Pari opportunità provvederanno alla lisi complessiva del progetto presen-
ve devono essere presentate dai sog- verifica dell’ammissibilità dei progetti tato.
getti aventi i requisiti precedentemen- presentati e alla successiva valutazio- D Divulgazione /punti
te indicati. ne di quelli risultati ammissibili. - internazionale e/o nazionale /3
- Presentazione della domanda di 8.f ) Criteri di valutazione - spese am- - regionale /2
contributo. La domanda di contribu- missibili - graduatoria - comunale e/o provinciale /1
to deve essere inoltrata a seguito di
La valutazione dei progetti risultati Nota: per la lettera D è prevista una
pubblicazione di avviso sul B.U.R.,
ammissibili è finalizzata alla redazio- unica indicazione. Sarà cura dell’Uf-
entro 30 giorni dalla data di pubbli-
ne di apposita graduatoria. ficio competente verificare l’effettività
cazione, utilizzando la modulistica
I soggetti ammessi in graduatoria ot- di tale indicazione sulla base delle at-
allegata al provvedimento della Giun-
terranno il contributo regionale sino tività descritte, dei destinatari diretti
ta Regionale di approvazione del pre-
ad esaurimento delle risorse disponi- indicati e dell’analisi complessiva del
sente Piano annuale 2006 e compren-
bili. progetto presentato.
dendo l’ulteriore documentazione
soprarichiamata nel paragrafo “Mo- La valutazione dei progetti avverrà E Pluriennalità /punti
dalità di presentazione della doman- sulla base dei punteggi di seguito in- - progetto pluriennale già finanziato
da di contributo”. dicati. dalla Regione del Veneto /1
- Assenza della finalità di lucro. L’inizia- A Numero di soggetti coinvolti / F Sede legale del richiedente
tiva deve essere priva di finalità di lucro. punti (esclusi gli enti pubblici) /punti

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Regione del Veneto

- Il richiedente ha sede legale in Ve- zazione delle iniziative. Per quanto Eventuali variazioni alle attività e alle
neto /1 riguarda le spese per tipografia saran- previsioni di spesa che dovessero ren-
G Ricevimento delle domande no ammesse entro un importo di spe- dersi necessarie nella fase di attuazio-
sa non superiore al 35% del costo ne debbono essere preventivamente
A parità di punteggio sarà data pre-
totale del progetto; comunicate e autorizzate dal Dirigen-
cedenza in graduatoria alla domanda
VI. voce di spesa “spese ammini- te regionale della Direzione Relazio-
pervenuta in data antecedente
strative documentate”: debbono rife- ni internazionali, Cooperazione inter-
Durante la fase istruttoria, gli Uffi- nazionale, Diritti Umani e Pari Op-
rirsi alla realizzazione dell’attività di
ci della Direzione Relazioni interna- portunità.
progetto, non al sostegno dell’organi-
zionali, Cooperazione internazionale,
smo proponente; Alla liquidazione dei contributi con-
Diritti umani e Pari opportunità pro-
VII. voce di spesa “spese generali cessi si provvederà con le modalità
cederanno anche alla valutazione
non documentabili”: ammesse entro di seguito indicate: 60% quale accon-
sull’ammissibilità delle spese indica-
un importo massimo del 10% del to del contributo, previa comunica-
te nel piano finanziario dei progetti e
costo totale. Vi è compresa anche zione formale da parte del legale rap-
potranno apportare riduzioni ai costi
l’eventuale spesa per le utenze (quali presentante del soggetto beneficiario
preventivati, ritenendo non ammis-
telefono, elettricità, ecc.); dell’avvio delle attività; 40% quale
sibili alcune voci di spesa o parti di
saldo del contributo, previa presen-
esse, sulla base dei criteri sotto ripor- VIII. in caso di corsi di formazione
tazione da parte del legale rappresen-
tati. è necessario produrre un elenco dei
tante del soggetto beneficiario di una
I. spese non ammissibili: le voci di partecipanti con la relazione conclu-
relazione finale sull’attività svolta, cor-
spesa “debiti”, “interessi sui debiti”, siva.
redata dal rendiconto finanziario, sulla
“spese di acquisto di immobili o ter- In ogni caso saranno ritenute am- base del prospetto riepilogativo en-
reni”; missibili le spese specificamente ne- trate/spese predisposto dalla Direzio-
II. voce di spesa “risorse umane”: cessarie alla realizzazione dell’inizia- ne Regionale Relazioni Internaziona-
si articola in personale (che include tiva per la quale è richiesto il contri- li, Cooperazione internazionale, Di-
docenti e personale amministrativo) buto. Le spese dovranno essere state ritti umani e Pari Opportunità, indi-
e consulenze. sostenute dal beneficiario o dai cante, per ciascuna delle spese, gli
partners durante la fase di estremi dei documenti contabili che
I costi relativi a docenti, tutor, con-
implementazione dell’iniziativa secon- attestino l’effettuazione delle spese.
sulenti, coordinatori ed assimilabili
do il cronogramma indicato nella Alla documentazione va aggiunta inol-
saranno ammessi entro le tariffe di
scheda progettuale. tre una dichiarazione di conformità
spesa previste dalla circolare del Mi-
nistero del Lavoro e delle Politiche 8.g) Durata dei progetti del progetto finale a quello presenta-
Sociali, in data 05 dicembre 2003, Tutti i progetti ammessi avranno to e finanziato. Nella dichiarazione
n. 41 (consultabile al sito durata massima di un anno, inclusi si dovrà inoltre attestare che gli ori-
www.welfare.gov.it alla sezione “nor- quelli pluriennali per quanto concer- ginali dei documenti di spesa sono
me”); ne l’annualità ammessa al finanzia- depositati nella sede legale del soggetto
mento. Eventuali richieste di proro- beneficiario. Nell’ipotesi in cui il
III. voce di spesa “trasporti/viaggi”: beneficiario sia un ente pubblico, la
include tutti i costi relativi a traspor- ga per la conclusione dei progetti,
adeguatamente motivate, potranno relazione finale, il rendiconto finan-
to beni e viaggi di persone (vitto e ziario e la dichiarazione di conformi-
alloggio inclusi) ed è considerata am- essere concesse previa autorizzazio-
ne del Dirigente responsabile della tà, dovranno essere prodotti con prov-
missibile entro un importo di spesa vedimento dell’organo competente
non superiore al 20% del costo totale Direzione competente.
dell’ente stesso.
del progetto; 8.h) Verifiche e controlli
La liquidazione del saldo del contri-
IV. voce di spesa “acquisto di mate- La Giunta Regionale, tramite gli buto concesso sarà subordinata alla
riale”: saranno ammesse le spese di Uffici della competente Direzione, si rendicontazione da parte del
materiali e attrezzature varie solo se riserva di procedere, in fase interme- beneficiario di una somma pari al
ritenute essenziali alla compiuta rea- dia e finale, al monitoraggio dei pro- doppio del contributo ricevuto. Nel
lizzazione dell’iniziativa. Non sono getti sia sotto il profilo amministrati- caso tale somma risultasse inferiore,
ammesse spese per l’acquisto di beni vo-contabile sia sotto il profilo della il contributo sarà proporzionalmente
strumentali durevoli (quali attrezzatu- verifica dei risultati raggiunti, anche ridotto. Con deliberazione della Giun-
re audiovisive, informatiche e tecno- mediante sopralluoghi in loco. ta Regionale di approvazione del ri-
logiche ed arredamenti). 8.i) Liquidazione dei contributi e parto dei contributi, sarà anche fis-
V. voce di spesa “fornitura di servi- rendicontazione sato il termine per la conclusione dei
zi”: include costi per “noleggio attrez- I contributi concessi debbono esser progetti finanziati.
zature”, “affitto locali” “spese per ti- utilizzati dai soggetti beneficiari esclu- 8.l) Rinuncia, decadenza e revoca dei
pografia” e altre forniture di servizi sivamente per la realizzazione dei pro- contributi [Omissis]
specificatamente attinenti alla realiz- getti ammessi.

PACE DIRITTI UMANI 39


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1/2006
Centro diritti umani
Pubblico Tutore dei Minori

e Anna Serafini, Senatrice, attuale presidnete della


Una proposta per il Garante nazionale Commissione interparlamentare per l’infanzia.
dei diritti dell’infanzia
Si riporta di seguito un ampio estratto del Docu-
Il 19-20 ottobre 2006 presso l’Università di Padova mento comune dei tre Garanti regionali, sul quale si
si è tenuto il seminario “Una proposta per il Garante sono registrate ampie convergenze da parte sia degli
nazionale dei diritti dell’infanzia”. L’iniziativa è stata esperti interventi, sia dei rappresentanti politici. É
promossa dall’Ufficio del Pubblico Tutore dei Minori pertanto lecito attendersi che di queste indicazioni si
del Veneto e dal Centro diritti umani dell’Università terrà conto nella prossima azione parlamentare in tema
di Padova, con il contributo degli altri due Pubblici di istituzione di una garante nazionale per l‘infanzia
Tutori / Garanti dei minori operanti in Italia a livello e l’adolescenza.
regionale: Francesco Milanese per il Friuli-Venezia
Giulia e Mery Mengarelli per le Marche.
Documento Comune sul sistema nazionale di ga-
In occasione del convegno i tre Garanti hanno mes- ranzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
so a punto un documento comune, elaborato a parti-
re dalla loro comune esperienza, con il quale intendo- (Lucio Strumendo, Pubblico Tutore dei minori del
no contribuire alla riflessione che dovrebbe portare Veneto; Francesco Milanese, Pubblico Tutore dei mi-
ad una legge italiane su un “Sistema nazionale di ga- nori del Friuli-Venezia Giulia; Mery Mengarelli,
ranzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Garante dell’infanzia delle Marche)
Il convegno si è articolato in due sessioni. La prima
Prembolo
sessione, il 19 ottobre, presieduta da Antonio Papisca,
direttore del Centro diritti umani dell’Università di [...] I Garanti dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza [...],
Padova, è stata dedicata ad illustrare il panorama in- oltre che organi di promozione, vigilanza o di mediazione
dei conflitti, sono parte integrante di un sistema avanza-
ternazionale delle istituzioni di garanzia dei diritti
to di stato sociale, titolari di una funzione di stimolo e di
dei bambini e degli adolescenti. É intervenuta la facilitazione che esercitano, secondo il principio di
Défenseure des enfants della Repubblica francese, M.me sussidiarietà, a beneficio di tutti coloro che operano in
Dominique Versini; Julien Attuil, dell’Ufficio del relazione ai minori d’età: le istituzioni pubbliche ai diversi
Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Eu- livelli territoriali, i servizi pubblici e privati, i professionisti,
ropa; Laura Baldassarre, del Comitato italiano per le famiglie e l’associazionismo; nonché gli stessi bambini
l’Unicef; Arianna Saulini, di Save the Children Italia; e adolescenti. La finalità di un simile sistema è quella di
Paolo De Stefani, dell’Università di Padova. operare a fianco delle istituzioni della comunità affinché i
diritti sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite del
La seconda sessione, venerdì 20 ottobre, ha affron- 1989 siano effettivamente esercitati e goduti.
tato direttamente il tema di un possibile intervento Indirizzi e criteri
del legislatore italiano. Dopo gli indirizzi di saluto
Il sistema nazionale di garanzia dei diritti dell’infanzia e
portati da Marialuisa Coppola, Assessore ai diritti dell’adolescenza – nel rispetto dei principi e dei criteri
umani e alle pari opportunità della Regione del Ve- delle Autonomie (art. 117 Cost.) della sussidiarietà (art.
neto; Raffaele Bucciarelli, Presidente del Consiglio 118 u.c. Cost.) e delle coerenti differenziazioni fra le com-
regionale delle Marche, in rappresentanza della Con- petenze del Garante nazionale e dei Garanti regionali –
ferenza dei Parlamenti Regionali, e da Gustavo Ser- dovrebbe qualificarsi per i seguenti aspetti:
gio, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale 1. il sistema nazionale di garanzia dei diritti dell’infanzia e
per i minorenni di Venezia, sono intervenuti Lucio dell’adolescenza qui proposto si ispira alle indicazioni for-
Strumendo, per un’introduzione generale alla sessio- nite dalla normativa internazionale e dagli altri strumenti
ne, e Leonardo Lenti, dell’Università di Torino, con raccomandatori elaborati in materia di diritti umani dei mi-
una relazione su “La garanzia non giurisdizionale dei nori d’età e di istituzioni nazionali sui diritti umani. Esso
diritti dei minori di età, tra welfare e amministrazio- tuttavia se ne discosta, in ragione delle peculiarità sociali
ne della giustizia”. Hanno quindi preso la parola gli e istituzionali del nostro Paese e della sua caratterizzazio-
altri Garanti regionali mentre la tavola rotonda con- ne di stato sociale evoluto;
clusiva ha visto la partecipazione di autorevoli espo- 2. l’istituzione di un simile sistema ha infatti come presup-
nenti del Parlamento e del Governo: Franca Donaggio, posti e ragioni d’essere:
Sottosegretaria al Ministero della solidarietà sociale; a) il mantenimento e la valorizzazione di un welfare avan-
zato, che individui e renda effettivi i livelli essenziali di
Maria Chiara Acciarini, Sottosegretaria al Ministero assistenza e garanzia dei diritti civili e sociali su scala
delle politiche per la famiglia; Claudio Beltrame, Co- nazionale;
ordinatore della Commissione tecnica presso il Coor- b) il riconoscimento del ruolo fondamentale di Regioni e
dinamento degli Assessori alle politiche sociali della Comuni nella promozione, programmazione realizzazio-
Conferenza Stato-Regioni; Antonio De Poli, Senatore ne e gestione dei servizi per l’infanzia e la famiglia;

40 PACE DIRITTI UMANI


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1/2006
Centro diritti umani

c) la centralità dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, 7. la legge istitutiva, nell’osservanza delle competenze
come sanciti a partire dalla Convenzione di New York del nazionali, regionali e degli enti locali e nel rispetto dei
1989 e dalla Convenzione di Strasburgo sull’esercizio principi di adeguatezza e sussidiarietà, sollecita e promuo-
dei diritti del fanciullo del 1996. ve la realizzazione a livello regionale di Garanti regionali.
d) l’affermazione, nella logica del giusto processo (art. 111 8. Il Garante nazionale promuove e coordina un tavolo
Cost.), di una cultura del diritto che – abbandonando pro- nazionale di collegamento e di confronto con tutti i Garanti
gressivamente i criteri della volontaria giurisdizione e del regionali.
paternalismo giudiziario – conduca anche nell’ambito
minorile al riconoscimento della terzietà del giudice, al Funzioni
rispetto dei tempi del processo e dell’ascolto del minore. In ragione di tutto ciò le funzioni essenziali e caratterizzan-
Tale contesto comporta la valorizzazione delle forme pre- ti che dovrebbero costituire il profilo del Garante dell’in-
giurisdizionali (il Garante, “Autorità di persuasione”), per fanzia sono:
“prevenire e comporre i conflitti” in cui sono implicati i mi- 1. promuovere la diffusione di una cultura che rispetti e
nori, riconoscendo le competenze – distinte ma valorizzi i diritti di bambini e bambine, ragazzi e ragazze;
collaborative – fra l’azione svolta dai servizi ai sensi del
2. promuovere iniziative di “ascolto” delle culture espresse
principio di beneficità (la protezione del minore) e l’ambito
dai minori di età, favorendo in particolare, con metodi e
della giurisdizione, il cui fondamento è dato dal principio
risorse adeguate, il coinvolgimento e la partecipazione di
di legalità (la tutela), “evitando procedimenti giudiziari che
bambini e adolescenti ai processi decisionali che li riguar-
coinvolgono i minori dinnanzi all’Autorità giudiziaria”.
dano, compresa, per quanto possibile e opportuno, la
Solo in tale contesto – di sviluppo sociale e comunitario, progettualità e l’attività dei Garanti nazionale e regionali;
ispirato ad un “diritto mite” - una figura come quella del
3. promuovere la formazione del “rappresentante” del
Garante, caratterizzata nel senso sopraindicato, trova una
minore, così come tracciata dalla Convenzione di
collocazione opportuna, adeguata e pertinente;
Strasburgo del 1996 (tutori legali, protutori, curatori, am-
3. la legge istitutiva, nell’osservanza delle competenze ministratori di sostegno, etc.) e sovrintendere all’attività di
nazionali, regionali e degli enti locali e nel rispetto dei tali rappresentanti. Il ruolo del Garante si esercita nella
principi di adeguatezza e sussidiarietà, deve individuare cura della loro formazione e aggiornamento, nella gestio-
le funzioni essenziali di tale istituto, senza esercitarsi ne del relativo “albo” e nella individuazione e/o designa-
nell’elencazione di possibili attività e programmi; zione di tali “rappresentanti”;
4. il Garante nazionale e i Garanti regionali sono istituzioni 4. attuare la mediazione nei conflitti che implichino la vio-
dotate di propria autonomia, suffragata dalle forme della lazione dei diritti dei minori, svolgendo attività di ascolto,
loro nomina (incardinamento costitutivo ad opera delle conciliazione, persuasione nei confronti dei soggetti pri-
assemblee rappresentative, requisiti, incompatibilità) e vati ed istituzionali, tenuti ad assicurare l’effettività dei di-
dalla disponibilità di risorse adeguate agli scopi del man- ritti del minore, per evitare procedimenti che coinvolgano
dato. minori davanti all’autorità giudiziaria. In tale attività il ruolo
5. la dimensione regionale costituisce l’ambito territoriale del Garante è sussidiario rispetto ai servizi e agli operatori
più idoneo per l’istituzione del Garante, soprattutto in rela- ed assume una connotazione peculiare di facilitazione,
zione alla pregnanza delle funzioni di formazione dei tuto- attitudine diversa da quella – solo apparentemente ana-
ri e rappresentanti dei minori, di sostegno e facilitazione a loga - del Difensore civico;
vantaggio dei servizi territoriali; fattori che consigliano sia 5. svolgere attività di monitoraggio e di vigilanza sull’assi-
una collocazione istituzionale dei Garanti quanto più pos- stenza prestata ai minori accolti in strutture residenziali e
sibile prossima al sistema articolato dei servizi, sia moda- comunque in ambienti esterni alla propria famiglia - anche
lità organizzative e di relazione nell’azione del Garante in coordinamento con altre istituzioni che si occupano di
tali da favorire il processo di collaborazione sinergica con controllo-ispezione (Regione, Osservatorio, Procura
coloro che operano professionalmente con i bambini. minorile) - nella prospettiva del rispetto e della valorizzazione
6. il Garante nazionale è titolare di funzioni specifiche che dei diritti e del miglior interesse del bambino;
la legge determina seguendo il metodo utilizzato per la 6. promuovere e, se del caso, realizzare attività di facilita-
riforma dell’art. 117 Cost.: tutto ciò che non è attribuzione zione a favore di servizi sociali, sanitari, educativi, di pub-
del Garante nazionale è nella competenza dei Garanti blica sicurezza e di altri soggetti che si occupano di minori
regionali. In particolare è responsabilità dell’Ufficio nazio- d’età, attraverso l’ascolto, la consulenza, la promozione di
nale del Garante vigilare sul rispetto su tutto il territorio buone prassi, la mediazione inter-istituzionale e la segna-
nazionale dei livelli essenziali delle prestazioni concer- lazione anche interagendo e collaborando con l’Autorità
nenti i diritti civili e sociali dei minori di età (cfr. Cost., art Giudiziaria;
117 co. 2 lett. m). Il Garante nazionale cura il rapporto con
7. promuovere e svolgere direttamente attività di analisi,
il Parlamento, svolge i compiti di collegamento con gli Or-
ricerca e proposta su situazioni di interesse generale
ganismi internazionali per i diritti dell’infanzia e dell’ado-
(interessi diffusi) e sull’effettivo rispetto dei diritti dei bam-
lescenza istituiti da Convenzioni internazionali sottoscritte
bini e dei ragazzi, al fine in particolare di offrire materia di
e ratificate dall’Italia; mantiene i collegamenti con gli altri
riflessione agli organi competenti per l’attuazione delle
Garanti nazionali e con le organizzazioni non governative
politiche a favore di infanzia e adolescenza, secondo l’ot-
che operano a livello nazionale per la promozione e tutela
tica del “miglior interesse del fanciullo”.
dei diritti dell’infanzia.

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Centro diritti umani

In linea il nuovo sito del Pubblico Difesa civica news: il Bollettino del
Tutore dei minori del Veneto Difensore civico regionale
http://tutoreminori.veneto.it http://www.difensorecivico.veneto.it
É in linea il nuovo sito Sono pubblicati nel sito del Difenso-
internet del Pubblico Tu- re civico della Regione del Veneto, , i
tore dei minori del Vene- numeri 5 e 6 del bollettino “Difesa ci-
to. Ideato e realizzato nel vica news”. Questo bollettino di infor-
contesto delle attività pre- mazione e formazione sulla difesa civi-
viste nella Convenzione stipulata tra l’Ufficio del Pubbli- ca in generale ed in particolare sulla di-
co Tutore dei minori della Regione del Veneto ed il Cen- fesa civica regionale e locale del Vene-
tro diritti umani, questo sito si presenta come uno stru- to, nasce da una collaborazione tra l’Uf-
mento di comunicazione pensato per favorire una cono- ficio di difesa civica della Regione del
scenza diffusa e corretta di questo organismo di garanzia Veneto ed il Centro diritti umani.
dei diritti dei minori di età. Il sito si propone anche
quale strumento che rende disponibile l’azione messa in Articolato in sezioni tematiche, il bollettino propo-
campo da questa istituzione regionale a sostegno di quanti, ne, in primis, informazioni e approfondimenti sulla
per ragioni professionali, sono quotidianamente a con- realtà regionale e locale della difesa civica nel Veneto,
tatto con il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza ed ope- per poi volgere lo sguardo al contesto internazionale,
rano per una effettiva tutela dei diritti dei bambini, se- europeo in particolare, e cogliere le istanze e gli even-
condo il principio di beneficità. ti relativi a questa forma non giurisdizionale di tutela
Sono, così, individuabili sin dalla homepage, voci di dei diritti dei cittadini nei confronti della P.A. prove-
menù che definiscono il profilo istituzionale di questo nienti dall’ufficio del Mediatore europeo o da asso-
organismo di tutela, quali: “il pubblico tutore”, lo “staff ”, ciazioni internazionali di ombudsmen.
le “relazioni annuali”. Rispondono, diversamente, ad una Segue la segnalazione, anche critica, di questioni af-
esigenza di comunicazione operativa le voci di menù che frontate dagli uffici di difesa civica quindi sezioni in
raggruppano, nei filoni principali della “garanzia dei di- cui vengono offerte comunicazioni di interesse più
ritti”, della “promozione culturale” e delle “ricerche”, le immediate e pubblicati materiali utili per l’azione di
azioni e la riflessività sviluppate dal Pubblico Tutore dei tutela, informazione e formazione promossa dai di-
minori secondo quella logica di sussidiarietà e di lega- versi uffici di difesa civica.
mento che connota il ruolo di questa istituzione regiona-
le nei confronti di altri attori che intervengono nell’attua- Nella logica di promuovere processi di net-working
zione delle diverse forme di tutela dei diritti dell’infanzia. tra uffici di difesa civica, sollecitati a livello comuni-
Diversi, quindi, anche i destinatari di questi due livelli tario anche dall’azione del mediatore europeo,
di comunicazione: con riferimento al primo, un pubbli- destinatari di questa pubblicazione sono prima di tutto
co non necessariamente già informato su questo organi- i difensori civici; nello stesso tempo il bollettino si
smo di tutela dei minori; destinatari privilegiati del se- rivolge anche ai cittadini ed alle Pubbliche Ammini-
condo, i singoli, le istituzioni, private e pubbliche nei strazioni, chiamate quest’ultime all’attuazione del loro
cui confronti l’istituzione regionale promuove la costru- fine principale che è quello del servizio verso i primi,
zione di reti di collaborazione fondate sulla condivisione per favorire effettivi processi di partecipazione tra cit-
del senso e del processo di ricerca. Altri punti di forza tadini ed istituzioni.
del sito: la presenza di una sezione dedicata alla normati-
va di riferimento, la possibilità di effettuare il download Bacheca per la pace e i diritti umani
di diverse pubblicazioni curate dall’Ufficio, quali
Da alcuni mesi è attiva nel sito del Centro diritti umani
vademecum, linee guida, ed altre ancora. una nuova area dedicata alle iniziative, agli appunta-
Il sito è stato ufficialmente presentato in una conferen- menti e ai progetti promossi in Veneto in materia di pace,
za stampa tenutasi a Venezia nel mese di novembre 2006, diritti umani, cooperazione decentrata allo sviluppo
presso la sede della Giunta Regionale. e solidarietà internazionale. La bacheca è uno spazio
Di prossima presentazione, invece, un’altra espressio- comunicativo per condividere in rete le iniziative promos-
ne dell’operatività tipica del Pubblico Tutore dei minori: se nella nostra regione da enti locali, istituzioni, associa-
zioni, gruppi della società civile, scuole, sui temi della
il sito www.informaminori.it, inteso quale spazio virtua- Legge Regionale 55/1999. La bacheca propone infor-
le attraverso cui promuovere forme corrette di comuni- mazioni relative a: appuntamenti, campagne, corsi,
cazione sull’infanzia e l’adolescenza; questo sito tematico master, convegni, pubblicazioni, seminari, mostre,
è cliccabile già dalla home page del sito generale del Pub- workshop, concerti, cinema, progetti, borse e premi di
blico Tutore dei minori. studio, training, … http://www.centrodirittiumani.unipd.it

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Centro diritti umani

Disegno di Legge n. 247


Workshop per la costituzione in Italia Istituzione della Commissione italiana per la promozio-
di una Istituzione Nazionale per i ne e la tutela dei diritti umani, in attuazione della Risolu-
diritti umani zione n. 48/134 adottata dall’Assemblea generale delle
Nazioni Unite il 20 dicembre 1993
Il Comitato per la Protezione e Promozione dei Di- L’obiettivo del Disegno di Legge è quello di istituire e disci-
ritti Umani, rete di organizzazioni nongovernative ita- plinare le funzioni, la composizione, le attribuzioni e i po-
liane, in collaborazione con l’Ufficio dell’Alto Com- teri affidati alla Commissione italiana per la protezione e
missariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, la promozione dei diritti umani, denominata anche «Com-
missione di garanzia dei diritti umani».
ha promosso lo scorso 5 dicembre 2006 un laborato-
rio per definire i passi necessari per la creazione di un I primi tre articoli del DDL stabiliscono le modalità di costi-
istituto nazionale per i diritti umani in Italia. tuzione della Commissione, i compiti e i poteri ad essa
assegnati.
L’incontro, svoltosi a Roma presso la Sala del Refet- L’articolo 1, sulla costituzione della Commissione, indivi-
torio della Camera dei Deputati, ha rappresentato un dua le forme di autonomia riconosciute alla commissione,
importante foro di discussione per il Governo italia- nonchè le modalità per la sua istituzione. La Commissio-
no, il Parlamento, la comunità accademica e i gruppi ne, costituita come organismo autonomo ed indipendente
della società civile, per trattare apertamente della strut- ha lo scopo di proteggere e promuovere i diritti fondamen-
tura, delle attività, delle condizioni legali e delle buo- tali della persona, enunciati dalla Costituzione e general-
ne pratiche per la creazione di un Istituto Nazionale mente riconosciuti dal diritto internazionale dei diritti uma-
per i Diritti Umani (NHRI), in linea con quanto sta- ni, operando in piena autonomia e con indipendenza di
giudizio e di valutazione. Il DDL garantisce alla Commis-
bilito dagli standard internazionali per tali enti con-
sione, in quanto organismo indipendente, una autonomia
tenuti nei Principi di Parigi. contabile, organizzativa, patrimoniale, finanziaria e
Il workshop si è articolato in due sessioni. La prima gestionale. Essa è composta da undici membri, nominati
sessione, sul tema “Le Istituzioni Nazionali per i di- con decreto del Presidente della Repubblica, in modo che
ritti umani nell’esperienza internazionale: inquadra- sia assicurata la rappresentanza pluralistica delle forze
sociali (di società civile) coinvolte nella promozione e nel-
mento legislativo, attività e buone pratiche” si è con- la protezione dei diritti umani, particolarmente con poteri
centrata sull’analisi dell’inquadramento legislativo e che rendano effettiva la cooperazione che deve essere
delle attività delle istituzioni nazionali per i diritti stabilita con, o attraverso la presenza, di rappresentanti di:
umani nell’esperienza internazionale. La seconda ses- a) organizzazioni non governative responsabili per i diritti
sione, dedicata a “Lo scenario italiano: creazione di umani.., sindacati, organizzazioni sociali e professionali
una Istituzione Nazionale per i diritti umani in Ita- interessate, per esempio, associazioni di avvocati, ricer-
lia” ha affrontato lo scenario italiano, in particolare catori, giornalisti ed eminenti scienziati; b) tendenze nel
con l’esame dei disegni di legge in materia presentati pensiero filosofico e religioso; c) università ed esperti qua-
in questa legislatura. lificati; d) Parlamento; e) dipartimenti del Governo (se que-
sti sono inclusi, i loro rappresentanti dovrebbero parteci-
Ai lavori hanno partecipato numerosi parlamentari pare alle deliberazioni solo in veste consultiva)».
e membri del Governo italiano, una delegazione delle All’articolo 2 del DDL si definiscono i compiti della com-
Nazioni Unite, esponenti del mondo nongovernativo, missione, tra i quali si segnalano: promuovere la cultura
accademico e di organizzazioni governative interna- dei diritti umani, avvalendosi di tutti gli strumenti idonei;
zionali. Tra gli altri, hanno contribuito il Prof. Anto- creare un foro permanente di pubblico confronto e discus-
nio Papisca, Direttore del Centro diritti umani; Orest sione nel settore della tutela dei diritti umani; istituire, al
Nowosad, Coordinatore del Dipartimento Istituzio- proprio interno, un osservatorio per il monitoraggio del
ni Nazionali, Ufficio dell’Alto Commissario delle Na- rispetto dei diritti umani in Italia ed all’estero; formulare,
zioni Unite per i Diritti Umani; Antonio Iovene, Se- anche di propria iniziativa, proposte al Governo sulla ma-
teria; promuovere la firma di accordi internazionali in ma-
natore della Repubblica e primo firmatario del dise-
teria di diritti umani; cooperare con analoghi organismi
gno di legge n. 247 “Istituzione nazionale indipen- internazionali o istituzioni di altri paesi; ricevere da singoli
dente per la promozione e protezione dei diritti uma- soggetti (o da associazioni) segnalazioni relative a speci-
ni”; Enrico Pianetta, Senatore della Repubblica e pri- fiche violazioni o limitazioni dei diritti umani e adottare i
mo firmatario del disegno di legge n. 898 “Commis- conseguenti provvedimenti; promuovere l’adozione di co-
sione nazionale garante della promozione e protezio- dici di condotta da parte delle categorie professionali; pre-
ne dei diritti umani”. disporre annualmente una relazione sull’attività svolta e
sulla situazione relativa all’attuazione ed al rispetto dei
Il workshop si è concluso con un confronto in cui è diritti umani in Italia ed all’estero.
emersa l’esigenza di evitare il proliferare di ‘garanti’ All’articolo 3 si individuano i poteri attribuiti alla commis-
nei vari settori, bensì puntare alla creazione di una sione, che sono articolati in poteri di accertamento, con-
Istituzione indipendente che raggruppi tutte le com- trollo e denunzia.
petenze in materia di diritti umani.

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Centro diritti umani

Realizzando un pacchetto educativo per insegnanti


Il Centro diritti umani e la Regione Veneto e studenti della scuole superiori su questo tema, si
per l’educazione in materia di tratta dovrebbero anche dotare i giovani di quelle conoscenze
Il Progetto Daphne Diritti indispensabili all’esercizio dei diritti di cittadinanza.
umani e traffico di donne e Il Toolkit sarà composto di materiali diversificati fi-
giovani. Un Toolkit educativo nalizzati all’attività didattica, alla conoscenza e alla
per insegnanti e studenti sensibilizzazione su questa problematica. In un’ottica
orientata alla valorizzazione dell’approccio diritti
Il Centro diritti umani dell’Uni- umani è prevista la realizzazione dei seguenti mate-
versità di Padova sta coordinan- riali: 1 Brochure di presentazione del pacchetto; 1
do nell’ambito del Programma Manuale per insegnanti sul traffico di persone a sco-
Daphne dell’Unione Europea po di sfruttamento sessuale nella dimensione euro-
(Decision No 803/2004/EC of the European Parliament pea; 3 Rapporti nazionali (1 per l’Italia, 1 per la Po-
and of the Council of 21 April 2004 adopting a lonia, 1 per l’Austria) illustrativi della situazione in-
programme of Community action (2004 to 2008) to terna e delle normative dei paesi coinvolti nel proget-
prevent and combat violence against children, young to; 1 Guida metodologica per gli insegnanti; 1 Booklet
people and women and to protect victims and groups at per studenti di sensibilizzazione; 1 Pocket book con-
risk (the Daphne II programme), un Progetto tenente indicazioni sui materiali e iniziative in mate-
transnazionale sul tema del traffico di persone a sco- ria rinvenibili a livello nazionale; 1 Raccolta di stru-
po di sfruttamento sessuale finanziato oltre che dalla menti normativi in materia di traffico di persone a
Commissione Europea anche dalla Regione Veneto, scopo di sfruttamento sessuale e ricadute sotto il pro-
finalizzato alla realizzazione di un pacchetto educativo filo diritti umani.
per insegnanti e studenti delle scuole secondarie supe-
riori. Partners del progetto sono il Ludwig Boltzmann Tra le azioni propedeutiche alla produzione del
Institute of Human Rights (BIM) con sede a Vienna, Toolkit il Progetto contempla un’attività di monito-
La Strada, Foundation Against Trafficking in Women, raggio e mappatura dei materiali già prodotti per la
Ufficio della Polonia con sede a Varsavia, nonché l’Associa- formazione e una serie di interviste con persone che,
zione diritti umani - sviluppo umano con sede a Padova. nell’ambito dell’attività professionale svolta, si con-
frontano con questa problematica. Inoltre è prevista
Per la loro posizione geografica Italia, Polonia e Au- in ogni paese coinvolto nel Progetto la realizzazione
stria risultano essere tra i paesi più esposti al transito di un workshop di presentazione del progetto e dei
di donne e giovani coinvolti nel fenomeno del traffico materiali in via di elaborazione da svolgersi con un
a scopo di sfruttamento sessuale nel contesto euro- gruppo di insegnanti delle scuole superiori provenienti
peo. Si tratta inoltre di importanti aree di destinazio- da aree diverse del territorio nazionale.
ne, e la Polonia in particolare, è anche un paese di
partenza delle vittime di traffico. Nonostante le nu- La trattazione dal punto di vista didattico del tema del
merose iniziative intraprese in questi paesi a vari livel- traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale per-
li, si registra un gap significativo nelle produzione di mette una riflessione trasversale su: migrazioni, globaliz-
materiali per la scuola superiore utili ad affrontare nel zazione, diritti umani in genere, razzismo, prostituzione,
contesto scolastico i molteplici aspetti che sono discriminazione sessuale, violenza, dimensioni relazionali
uomo donna, minori, sviluppo….
rinvenibili nei processi di trafficking. Per la comples-
sità delle situazioni che concorrono a definire questo Sul piano strettamente pedagogico la proposta nella scuo-
fenomeno, può risultare difficile per gli insegnanti, la secondaria superiore della questione del traffico di per-
sone e dello sfruttamento sessuale di migliaia di donne e
in termini metodologici e di contenuti, affrontare con
giovani ha inoltre una valenza di grande rilievo conside-
gli studenti questo tema. rando l’età dei ragazzi, ovvero il loro essere da un lato
Il carattere transnazionale del Progetto permette che potenziali acquirenti di prestazioni sessuali a pagamen-
beneficiari primi siano le donne e i giovani che sono to, dall’altro potenziali vittime di sfruttamento.
realmente o potenzialmente vittime di traffico a sco- La conoscenza che i giovani hanno di questo fenomeno
po di sfruttamento sessuale. Ciò in considerazione e delle molteplici implicazioni che esso presenta dal pun-
dell’effetto di prevenzione che ogni attività di to di vista dei diritti umani, sono piuttosto confuse e ne-
sensibilizzazione può produrre. Lo sviluppo di attivi- cessitano di essere sviluppate seguendo un approccio
trasversale alle diverse discipline, orientato alla compren-
tà educative nelle scuole a livello europeo, dovrebbe sione delle diversità e del rispetto della persona umana.
favorire lo sviluppo di un contesto sociale all’interno
del quale le gravi violazioni dei diritti umani patite Il Progetto intende offrire agli insegnanti uno strumento di
tipo sia conoscitivo sia utile allo sviluppo della progetta-
dalle vittime vengono comprese meglio, anche in zione didattica in tema.
un’ottica orientata all’azione dei giovani nel sociale.

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Centro diritti umani
Convegni e pubblicazioni

è stato coordinato dal prof. Enzo Pace, professore or-


Ciclo di seminari “Cattedra delle tre dinario di Sociologia delle religioni, membro del Co-
religioni” mitato Tecnico Scientifico del Centro diritti umani,
Presidente della International Society for the Sociology
Dopo l’esperienza realizzata lo scorso anno, il Cen- of Religion.
tro interdipartimentale sui diritti della persona e dei Programma
popoli dell’Università di Padova in collaborazione con
Conferenze pubbliche
la Regione del Veneto, Assessorato alle Relazioni in-
ternazionali e ai diritti umani, ha proposto anche per Martedì 16 maggio
l’anno accademico 2005-2006 una serie di incontri L’altro nell’ebraismo: matrimoni misti e minoranze religio-
sul tema “Le tre religioni monoteiste e i diritti uma- se, Alfredo Mordechai Rabello, Professor of Jewish Law,
ni”. L’intento è stato quello di offrire agli studenti e HebrewUniversity of Jerusalem
ai docenti dell’Università di Padova l’opportunità di Lunedì 22 maggio
confrontarsi con studiosi, di diversa matrice religiosa, Islam e diritti umani nelle relazioni tra Turchia e Europa,
che riflettono da tempo sul nesso problematico fra Osman Tastan , Professor of Islamic Law, Faculty of
Legge divina e diritti umani. La libertà religiosa, il DivinityAnkaraUniversity
trattamento delle minoranze, la condizione della don- Martedì 23 maggio
na, i diritti sociali e politici sono tutti temi che inter- Islam, storia e diritti umani, Nasr Abu Zayd, Professor of
pellano le tre grandi religioni monoteiste come History of Islam, University of Cairo and University of Leida
l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam. Seminari di studio
Quest’anno è stato affrontato il tema “Legge di Dio Lunedì 15 maggio
e leggi degli uomini: l’altro nelle tre grandi religioni L’alterità nella legge ebraica, Alfredo Mordechai Rabello,
monoteiste”. Attraverso l’analisi del rapporto fra Ri- Professor of Jewish Law, HebrewUniversity of Jerusalem
velazione e leggi umane che spesso da essa sono state Lunedì 22 maggio
derivate, elaborate e fissate in codici normativi soven- Legge di Dio e leggi degli uomini: l’altro nelle tre grandi
te in tensione con gli ordinamenti positivi, si è inteso religioni monoteiste. L’islam e la modernità, Osman Tastan,
comprendere come nelle tradizioni religiose Professor of Islamic Law, Faculty of DivinityAnkara
monoteiste esista uno spazio “umanistico”, che per- University; Nasr Abu Zayd, Professor of History of Islam,
mette, da un lato, di connettere norme e principi re- University of Cairo and University of Leida
ligiosi al paradigma dei diritti umani e, dall’altro, di Mercoledì 24 maggio
rintracciare, al di là delle indubbie differenze teologi- Riformare l’islam: problemi e prospettive, Osman Tastan,
che e dei conflitti storici che marcano le distanze fra Professor of Islamic Law, Faculty of DivinityAnkara
le tre fedi abramitiche, i presupposti fondamentali University; Nasr Abu Zayd, Professor of History of Islam,
per un’intesa etica oggi fra di esse. Il ciclo di seminari University of Cairo and University of Leida

Pace diritti umani - Peace Human Taking the Sex out of Trafficking, Anders Dahlbeck
Rights Rivista quadrimestrale Behind Bars: Violence. Abuses against Detained Children
Nuova serie, anno 2, numero 3, in Brazil, Blandina Stecca
settembre-dicembre 2005
Documentazione
Sommario
Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la celebra-
C’è un diritto superiore al diritto zione della Giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 2006
umanitario, Antonio Papisca
10 dicembre 2005: Giornata dei Diritti Umani
Paul Ricoeur’s Ethical Syntax, Messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite
Roberto Toscano
10 dicembre 2005: Giornata dei Diritti Umani
L’evoluzione del concetto di salu- Dichiarazione dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite
te, Bruno Paccagnella per i Diritti Umani
Diritti umani per le persone con disabilità, Giampiero Griffo 10 dicembre 2005: Giornata dei Diritti Umani
Isaiah Berlin’s Two Concepts of Liberty, Roberto Toscano Gli esperti indipendenti ribadiscono il divieto assoluto del-
Stati di eccezione, misure anti-terrorismo e tutela dei diritti la tortura
umani. Il caso degli Stati Uniti e della Gran Bretagna dopo Risoluzione del Parlamento Europeo sul presunto uso di
l’11 settembre 2001, Riccardo Crestani Paesi europei, da parte della CIA, per il trasporto e la de-
La Tregua Olimpica: una sfida per lo sport un’opportunità tenzione illegale di prigionieri
per la pace, Marco Braghero Decisione del Parlamento Europeo sulla costituzione di
What Europe Can Learn from South America. una commissione temporanea sul presunto utilizzo di Pa-
Conflict Resolution in the Border Conflict between Ecuador esi europei, da parte della CIA, per il trasporto e la deten-
and Peru, Reinhard Peneder zione illegale di prigionieri

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Centro diritti umani

Sul tema “Dialogo interculturale e democrazia” sono


Conferenza internazionale “Dialogo intervenuti: Maria Karasinska-Fendler (University of
interculturale e diritti umani: Città Lodz, Polonia), Stanislas Konopacki (University of
inclusive in una Europa inclusiva” Lodz, Polonia), Kazimerz Sobotka (University of Lodz,
Polonia), Anna Jedrzejewska (University of Lodz, Po-
La Conferenza inter- lonia), Leonce Bekemans (Polonia University in
nazionale “Dialogo Czestochowa), Enrique Banus (University of Navarra,
interculturale e dirit- Spagna), Johannes Thomas (University of Paderborn).
ti umani: Città inclu- Sul tema “Dialogo interculturale e partenariato
sive in una Europa inclusiva” è stata promossa dal Euromediterraneo” hanno contribuito: Peter G.
Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui di- Xuereb (University of Malta), Deniz Ilgaz (Bogazici
ritti della persona e dei popoli dell’Università di Pa- University, Turchia), Fatiha Sahli (University of Cady
dova, in collaborazione con la Direzione Generale Edu- Ayyad, Marocco), Imed Frikha (University of Sfax,
cazione e Cultura della Commissione europea e l’As- Tunisia), Neila Akrimi (Université de Tunis, Tunisia),
sessorato alle Relazioni internazionali e ai diritti umani Erwan Lannon (University of Ghent, Belgio).
della Regione del Veneto.
La seconda sessione della Conferenza si è svolta sa-
L’iniziativa ha rappresentato l’avvio di un progetto bato 25 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, nell’Aula
europeo di ricerca dal titolo “Il ruolo del dialogo N, Facoltà di Scienze Politiche, Via del Santo, 26.
interculturale per lo sviluppo di una nuova (plurale,
democratica) cittadinanza”, finanziato dalla Commis- Sul tema “Governare un’Europa multiculturale: un
sione europea, in preparazione dell’Anno Europeo sul nuovo approccio repubblicano” sono intervenuti:
Dialogo Interculturale, proclamato dall’Unione Eu- Constantine Stephanou (Panteion University, Athens,
ropea per il 2008. Grecia), Iro Stephanou (Panteion University, Athens,
Grecia), Dimitris Chryssochoou (University of Exeter),
La Conferenza si è articolata in due sessioni, nel cor- Michael Tzinissizelis, Dario Castiglione (University
so delle quali sono state affrontate le principali aree of Exeter), Francesca Longo (Università di Catania),
tematiche afferenti al tema della ricerca. Krassimir Nikolov (Bulgarian European Community
La prima sessione della Conferenza si è svolta vener- Studies Association).
dì 24 marzo, dalle ore 15.30 alle ore 19.30, nella Sul tema “Dialogo interculturale, diritti umani, so-
Sala dell’Archivio Antico del Palazzo del Bo. cietà civile e ordine mondiale”: Peter Balazs (University
La relazione introduttiva è stata tenuta dal prof. of Budapest, Ungheria), Stelios Perrakis (Panteion
Klaus Starl dell’Università di Graz, Direttore dello University, Athens, Grecia), Kumiko Haba (Hosei
European Training and Research Centre for Human University, Giappone), Rosa Maria Pinon (University
Rights and Democracy. I lavori sono proseguiti con of Mexico, Messico), Alessandro Preti (Direttore di
le comunicazioni dei professori impegnati nel pro- “Un Ponte per”), Paola Degani, Marco Mascia, Enzo
getto di ricerca europeo. Pace, Antonio Papisca, Gianfranco Tusset, Giampiero
Griffo dell’Università di Padova.

Pace diritti umani - Peace Human Exporting the Rule of Law: Human Rights Abroad During
Rights Rivista quadrimestrale Conflicts and Peace Operations, Matteo Tondini
Nuova serie, anno 3, numero 1, 10 anni di Tavola della Pace: la via Perugia-Assisi alla
gennaio-aprile 2006 pace positiva, Antonio Papisca
Sommario L’interpretazione evolutiva della Corte europea dei Diritti
Sei vie per una religione non fana- dell’Uomo in materia di tutela dell’ambiente, Serena
tica, Giuseppe Grampa Giordano
Happiness as Productivity - The Leadership di qualità: l’esempio di Dag Hammarskjöld
Development of the Concept of Un cristiano al servizio della polis, Guido Dotti
Happiness in Political Economy Discorso del Segretario Generale dell’ONU Dag
from the Mid-18th to the Late 20th Century, or: From «Public Hammarskjöld (1953-1961)
Happiness» to «Human Rights», Achille Agnati
Israeli and Foreign Assistance to the PA. The Human Rights
La strategia dell’Unione Europea nel solco della human Impact of a Predicted Collapse in the occupied Palestinian
security, premessa per passare dalla potenza all’atto, Mar- territories, Carlotta Bellini
co Mascia
Recensione - Abstract

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Centro diritti umani
Corsi di formazione

re puntuali dati cognitivi e favorire lo sviluppo della


I corsi attivati per l’A.A. 2006/2007 consapevolezza circa la funzione che tali istituti eser-
citano per armonizzare gli ordinamenti sub-nazionali
Il XVIII Corso di perfezionamento sui diritti della e nazionali con gli standard del Codice internaziona-
persona e dei popoli, sul tema “Diritto, istituzioni e le dei diritti umani. In particolare, il Corso si propo-
pratica della democrazia glocale: il ruolo della scuola, ne di aggiornare e arricchire le conoscenze e le abilità
degli enti di governo locale e del terzo settore” è pro- che sono necessarie per le funzioni degli operatori della
mosso in collaborazione con l’Assessorato alle Rela- Pubblica Amministrazione e per l’efficace esercizio dei
zioni Internazionali, ai diritti di cittadinanza attiva. Ulteriore obiettivo
Diritti Umani e alla Co- formativo del Corso è quello di affrontare, alla luce
operazione allo Sviluppo dell’esperienza dell’Istituto del Difensore Civico re-
della Regione del Vene- gionale in Italia, la problematica della sua collocazio-
to, il MPI - Ufficio Sco- ne istituzionale e della sua identità funzionale all’in-
lastico Regionale per il terno dell’ordinamento italiano.
Veneto, la Cattedra
UNESCO ‘Diritti uma- Il II Corso di aggiornamento universitario sarà dedi-
ni democrazia e pace’ cato al tema “Diritti umani e disabilità: pari oppor-
dell’Università di Padova e il Centro europeo d’eccel- tunità, non discriminazione e presa in carico”. Il Cor-
lenza Jean Monnet dell’Università di Padova. La so è promosso in collaborazione con Disabled Peoples’
tematica del Corso è quella della democrazia intesa International–European Region (DPI-Europe), la Fe-
come valore universale, diritto fondamentale della derazione italiana per il superamento dell’Handicap
persona e dei popoli, metodo naturale per la realizza- (FISH), il Consiglio nazionale italiano sulla disabilità
zione di tutti i diritti umani per tutti. L’assunto che (CND), l’Assessorato
caratterizza l’articolazione tematica dell’intero Corso alle Politiche Sociali del-
è triplice: c’è bisogno di democrazia internazionale la Regione del Veneto,
per potenziare e rivitalizzare le Nazioni Unite e le al- l’Osservatorio Regiona-
tre organizzazioni internazionali multilaterali; c’è bi- le Handicap della Re-
sogno di “statualità sostenibile” per superare la crisi gione del Veneto, il
di capacità di governance degli stati che si accompa- Centro europeo d’eccel-
gna alla crisi della pratica della democrazia; c’è biso- lenza Jean Monnet del-
gno di rafforzare la democrazia locale per dare il cor- l’Università di Padova, la
retto fondamento alla democrazia internazionale e ren- Cattedra UNESCO ‘Diritti umani democrazia e pace’
dere più esigibili i diritti di cittadinanza di tutte le dell’Università di Padova. Obiettivo generale del Corso
persone che vivono nella Città. è quello di promuovere una nuova cultura della
disabilità fondata sul codice universale dei diritti
Il XIX Corso di perfezionamento sui diritti della umani e tenuto conto di un triplice assunto: che la
persona e dei popoli verterà sul tema “La difesa civica persona con disabilità, in quanto persona, è titolare
istituzionale dalla Città all’Unione Europea”. Il Cor- di tutti i diritti e le libertà fondamentali riconosciuti
so è organizzato in collaborazione con il Difensore dal vigente Diritto internazionale, oltre che dalle Co-
Civico della Regione del Veneto, il Tutore Pubblico stituzioni democratiche; che essa ha diritto non tanto
dei Minori della Regio- al riconoscimento di ulteriori “diritti umani”, quanto
ne del Veneto, la Catte- piuttosto ad un “supplemento di garanzie”, ovvero
dra UNESCO ‘Diritti alla pratica fruizione di politiche pubbliche, azioni
umani democrazia e positive e risorse materiali e umane necessarie per ri-
pace’ dell’Università di durre gli svantaggi strutturali e garantire gli obiettivi
Padova e il Centro euro- della piena e pari partecipazione all’interno della so-
peo d’eccellenza Jean cietà; che le garanzie relative alla integrale realizzazio-
Monnet dell’Università ne della personalità della persona con disabilità
di Padova. Il Corso si pertengono alla sfera della precettività, non a quella
propone di approfondi- della mera programmaticità. La Convenzione inter-
re la problematica rela- nazionale sulla protezione della dignità e dei diritti
tiva al funzionamento e allo sviluppo delle “istituzio- delle persone con disabilità, predisposta dalle Nazio-
ni nazionali per i diritti umani” e dei collegati sistemi ni Unite, caratterizzerà l’articolazione tematica del
di garanzia non giurisdizionale. Attenzione specifica Corso, con specifico riferimento alle politiche nazio-
è rivolta al funzionamento degli Istituti della difesa nali e in particolare alla Regione del Veneto.
civica e del Garante dell’infanzia a livello regionale,
Ulteriori informazioni nella sezione ‘Corsi Post-Laurea’
nazionale ed europeo. Lo scopo è quello di trasmette-
www.centrodirittiumani.unipd.it

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Direttore responsabile: Antonio Papisca
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in margine al dibattito odierno, in Rivista di Sessuologia, Redazione e progetto editoriale: Paola Degani, Paolo De Stefani,
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Degani P., Profili di human security nel traffico di per- Redazione presso Centro interdipartimentale di ricerca e servizi
sone a scopo di sfruttamento sessuale, Research Paper 1/ sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova, Via
2002, Centro diritti umani - Universitù di Padova, Martiri della Libertà, 2 - 35137 Padova. Tel. 049 8271813/17 -
Fax 049 8271816. E-mail: redazione@centrodirittiumani.unipd.it
Ottobre 2002. Disponibile on-line nel sito Il bollettino è pubblicato in internet all’indirizzo:
www.centrodirittiumani.unipd.it. http://www.centrodirittumani.unipd.it
Degani P., Traffico di persone, sfruttamento sessuale, A questi indirizzi vanno inviati i manoscritti e ogni comunicazione di
diritti umani. Interpretazioni, monitoraggio e politiche carattere redazionale. Il Bollettino è aperto alla collaborazione di
di contrasto nell’azione della comunità internazionale, tutti gli operatori per i diritti umani, la pace, la democrazia e la
Associazione Diritti Umani, Sviluppo Umano, CLEUP solidarietà internazionale.
Editore, 2003. Stampa: CLEUP sc Via G. Belzoni, 118/3 - 35121 Padova.
Ai sensi e per gli effetti della Legge 675/96, l’Editore dichiara che gli
Donadel C., Raffaello Martini E., (A cura di), La indirizzi utilizzati per l’invio in abbonamento postale provengono da pubblici
prostituzione invisibile, Progetto WEST, Regione Emilia registri, elenchi o atti conoscibili a chiunque e che il trattamento di tali dati
non necessità del consenso dell’interessato. Ciò nonostante, in base all’art.
Romagna, 2005. Disponibile on line nel sito 13 della Legge 675/96, il titolare del trattamento ha diritto di opporsi
www.regione.emilia-romagna.it/WEST/ all’utilizzo dei dati facendone espresso divieto tramite comunicazione scritta
da inviarsi alla redazione del Bollettino.
Giammarinaro M.G., Prime valutazioni sull’attuazione Attenzione: in caso di mancato recapito, rinviare all’Agenzia di Padova
delle norme sul traffico di persone, in Diritto Immigra- C.M.P. per la restituzione al mittente,
che si impegna a corrispondere il relativo diritto fisso.
zione e Cittadinanza, n. 3/2000, Franco Angeli.

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