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I

I precedenti del pensiero di Agostino : Paolo, Flatone.

I precedent dottrinali dell’ opera di Agostino vanno ricercati seguendo un


doppio indirizzo. L’uno, filosofico, fa capo a Platone attraverso Plotino, l’altro,
religioso, fa capo al messaggio Cristiano attraverso la predicazione di Paolo. Però
l’influsso della componente religiosa prevale e subordina a sé quello della componente
filosofia imprimendo al pensiero di Agostino la funzione di un metodo di salvezza più
che quella di un criterio di conoscenza.

Nesunno più di Paolo ebbe coscienza della funzione redentrice del


cristianesimo; per questo egli dichiarò il fallimento della sapienza pagana e predicò
quella vera sapienza il mistero del Dio-Uomo crocefiszo, scndalo per gli Ebrei e follia
per I gentili. Ma poiché dall’ Incarnazione dipendeva la salvezza la “follia di Dio è più
saggia della sapienza umana” 1

La filosofia greca che faceva affidamento sulle forze della ragione e della
volontà a Paolo come ad Agostino si rivelava insufficiente ad operare quella salvezza
che solo per Cristo crocefisso era possibile.

1
I Cor., 1, 25;
Agostino conosceva Paolo; lo studio tutto con attenzione profonda.
Conosceva pure alcuni libri di filosofia platonici; anzi fu la loro lettura a condurlo a
leggere S. Paolo, spinto come era dal desiderio di verificare l’accordo fra le due
dottrine.2

Trova, è vero, nella dottrina platonica la dotrinna del Verbo, della creazione del mondo
per il Verbo, dell’illuminazione divina degli uomini, ma non l’essenziale verita
dell’Incarnazione. Ed esiste si questa lacuna dei testi neoplatonici metteno in
particalore risalto la sapienza della dottrina di Paolo.

“Rintracciai, si, in quei libri espresso in molti e vari modi che il Figlio è nella forma
del Padre, nè ritenne che fosse una rapina quell suo essere uguale a Dio perchè è per
natura propio così. Ma che egli annichili se stesso prendendo forma di servo, facendosi
simile agli uomini... e omuliò se stesso rendendosi ubbidiente fino alla morte di
croce… questo non contengono quei libri”3

2
Prorsus totus in me cursim redibam. “Espxi tantum, confiteor, quasi di itinere in illamreligionem, quae pueris in
nobis insita est, et medullitus in implicata: verum autem ipsa me ad se nescientem rapiebat. Itaque titubans,
properans, thraesitans arripio apostolum Paulum. Neque enim vere isti, inquam, tanta potuissent, vixissentque ita
ut eos vixisse manifestum est, si eorum litterae atque rationes huic tanto bono adversarentur. Perlegi totim
intensissime atque cautissime” . Cont. Accadem., II, 2,5; cfr.
Confess., VII, 21, 27
3
Confess; Vii, 9, 14.
Con la dottrina dell’ Incarnazione Paolo rivela ad Agostino la legge del peccato e la
necessità della grazia lihberatrice, verità che non sono contenute in quei libri.4 Cosi
Agostino, che aveva praticato la legge del peccto e sperimentato la sua impotenza morale,
s’accorse che Paolo come Plotino possedeva la verità, ma che solo Paolo a differenza di
Plotino possedeva la forza per conseguirla. 5

4
Confess., VII, 21, 27.
5
“...Discernerem... quid interesset inter videntes quo eundum sit nec videntes qua, et viam ducentem ad
deatificam patriam, non tantum cernendam sed et inhabitandam”. Confess

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