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La canon eos 550d è una DSLR (reflex digitale) con sensore Cmos da 18 megapixel e processore Digic IV.
Riporto nella seguente scheda alcune sue specifiche tecniche:
Alcune premesse
L'utilizzo di reflex digitali (DSLR) per fare astrofotografia implica alcuni accorgimenti e, per ottenere
eccellenti risultati avvicinandosi alle foto realizzate con la tecnica della quadricromia tramite CCD, occorre
apportare una intima modifica al sensore CMOS. Questo sensore è l'occhio della fotocamera e, si comporta
esattamente come la nostra retina, risultando sensibile ai colori quasi come l'occhio umano. La vista umana
vede lunghezze d'onda comprese tra circa 400nm e 640nm, con un picco intorno ai 550nm ovvero il colore
verde mentre, i sensori CMOS sono sensibili a lunghezze d'onda comprese tra circa 380nm e 770nm quindi,
per indurli a "vedere" quello che vede la vista umana, è necessario limitare questa "banda
passante" tramite un Filtro Passa Basso che, ha il compito di bloccare le lunghezze d'onda dell'ultravioletto
e dell'infrarosso. Le ditte costruttrici installano quindi davanti al sensore un vetrino opportunamente
trattato che ha la capacità di bloccare totalmente lunghezze d'onda superiori ai 640nm. Nesun problema
se gli oggetti fotografati fossero ammassi stellari, globulari, comete o galassie ma, se si volessero
fotografare nebulose ad emissione? Quelle rosse per intenderci, quelle che emettono nella famosa banda
dell' Halfa a 656nm? Beh, una normale DSLR risulterebbe quasi totalmente cieca. Occorre quindi asportare
o sostituire questo deleterio Filtro Passa Basso per far sì che il sensore CMOS possa vedere anche i 656nm.
Asportare il filtro significa avere una sensibilità estrema, anche laddove non è necessario e poi, la superficie
delle celle fotosensibili risulterebbe esposta direttamente al mondo esterno, senza protezione e, non è
affatto bello... Sostituire invece il filtro significa asportare quello originale e installare un apposito filtro
studiato per far passare lunghezze d'onda comprese tra circa 400nm e 690nm, compresa, quindi, la banda
dell' Halfa.
Il grafico riporta il confronto tra le trasmissioni del Filtro Originale e del Filtro ACF Baader per l'uso
astrofotografico. E' evidente quanto il sensore guadagni con il filtro ACF Baader installato al posto
dell'originale.
L'intervento sul Filtro non è di semplice realizzazione. Esistono centri di riparazione in grado di farlo ma,
spesso il conto risulta alquanto caro quindi, o vi trovate qualcuno che lo fa a buon prezzo, un amico o, chi
come me lo ha fatto "in casa" e ripetuto con successo su numerose altre fotocamere. Serve un po' di
dimestichezza con l'elettronica e gli attrezzi giusti ma, nulla di impossibile
Da non trascurare il fatto che tale intervento va a modificare ovviamente il bilanciamento del bianco e, se
volessimo utilizzare le impostazioni della fotocamera, le foto risulterebbero tutte spostate verso il rosso.
Occorre quindi prima di scattare, bilanciare il bianco con il comando WB Personalizzato, scattando una foto
ad un cartoncino bianco. Una raccomandazione, quando si vogliono scattare foto astonomiche, il
bilanciamento va effettuato con cartoncino bianco illuminato direttamente dal Sole. Nell'immagine
seguente, a sinistra uno scatto con filtro originale e bilanciamento del bianco in Luce Diurna mentre, a
destra uno scatto con filtro ACF Baader e bilanciamento del bianco Personalizzato con cartoncino bianco.
(tratto da http://www.astrofototecnica.it/Strumenti/350dhalfa.html)
Nonostante la Eos 550d sia una fotocamera digitale particolarmente versatile nell’astrofotografia deepsky,
negli ultimi tempi è emerso anche un altro campo d’applicazione per questa fotocamera: l’astrofotografia
planetaria ad alta risoluzione (Hi-Res). È doveroso sottolineare che, in questo campo d’applicazione la
suddetta fotocamera non eccelle quanto un ccd dedicato, tuttavia, offre a chi la possiede, la possibilità di
cimentarsi anche in questo campo ottenendo dei risultati molto soddisfacenti.
Ciò è reso possibile da una nuova funzione che equipaggia questo strumento, ossia la possibilità di
effettuare riprese con la “Funzione Taglio 640x480 a 50 o 60 frame /sec” che la trasforma in una vera e
propria webcam per riprese planetarie.
Nelle pagine che seguono vi propongo un breve tutorial su come eseguire le riprese in Hi-res con la Canon
Eos 550d.
In questo tutorial, vi spiegherò passo-passo la procedura che io eseguo per effettuare riprese planetarie
con la Canon Eos 550d. Premetto che, sebbene sia possibile impiegare la sola fotocamera attraverso il live
view, preferisco utilizzare anche il pc, in quanto mi consente di osservare l’immagine ingrandita sullo
schermo e di evitare eventuali vibrazioni: vantaggio non da poco per ottenere una messa a fuoco quanto
più precisa.
Attrezzatura
• Telescopio
• Canon eos 550d
• anello T2: si avvita alla fotocamera al posto dell’obiettivo
• Naso da 1,25”: si avvita all’anello T2, dalla parte opposta a quella attaccata al telescopio
• Cavo di collegamento USB “Fotocamera –PC” (fornito con la fotocamera)
• Lente di Barlow: il fattore moltiplicativo di questo accessorio deve variare in rapporto alla focale
nativa dello strumento, alla sua apertura e, soprattutto, in rapporto al campionamento che si
vuole ottenere.
Procedura
8. Vi apparirà, sullo schermo, il seguente messaggio: “controllare presenza obiettivo, ecc …” Non ve
ne curate …
9. Premere il tasto “menù” della fotocamera: si aprirà questa schermata:
10. Tramite il tasto direzionale “giù”, potete scorrere le varie voci. Fermatevi alla prima voce “Dim.
Filmato reg.”
11. Premete il tasto “set”: si aprirà un nuovo menù dal quale potrete scegliere il formato di ripresa
13. Premete set e ritornerete nuovamente sulla schermata iniziale del menù dove noterete che ora il
filmato è impostato su “ Taglio 640x480”
A questo punto, se già non era impostata la qualità dell’immagine, dovete procedere nel modo seguente:
• Partendo nuovamente dalla schermata iniziale del menù, scorrete lateralmente le caselle
premendo il tasto “sinistra” (AF) e fermatevi sulla terza casella
1. Accendete il computer
2. Collegare la fotocamera (già accesa) al pc tramite cavo USB
3. Non appena il pc riconosce la fotocamera si apre questa schermata:
4. Cliccate sulla cartella “Eos Utility”: a ciò seguirà l’apertura di questa nuova finestra:
5. Cliccate sulla casella “Impostazioni fotocamera/scatto remoto; apparirà questa nuova finestra:
Dalla schermata:
con il semplice puntamento del mouse, cliccando sulle varie caselle e ruotando la rotellina del mouse,
potete facilmente controllare diversi settaggi della fotocamera a seconda del soggetto che riprendete e del
telescopio che utilizzate:
• La casella a fianco della scritta “prova comparata barlows” (che è una mia cartella e non
un parametro della fotocamera) vi consente di scegliere la cartella di destinazione in cui verrà
scaricato il filmato,
• L’apertura del diaframma : in questo caso è riportato “00”, poiché l’obiettivo della
fotocamera è stato sostituito dal telescopio; questo parametro non è, pertanto, modificabile
• ISO : regola la sensibilità del sensore alla luce; più il soggetto è poco luminoso, più
l’ISO deve essere alto. Di solito, con il mio telescopio da 300mm ( che raccoglie molta luce), su
Giove imposto l’ISO a 100.
2. Scegliere il filmato
3. Cliccare su “esporta”
11. Al termine della conversione otterrete un filmato .Avi pronto per essere elaborato con Registax 6
PROCEDURE ALTERNATIVE
Zoom Broswer, oltre alla possibilità di esportare i filmati .MOV in .AVI, consente anche un’operazione
alternativa: esportare il filmato in forma di singoli fotogrammi .jpg. In pratica, una volta aperto zoom
broswer, giunti al punto 4, anziché cliccare su “ esporta filmato”, si può scegliere di cliccare su “estrai
fotogrammi dal filmato”. Questo tipo di conversione consente di ottenere files .jpg già pronti per Registax
6. Il vantaggio è quello di poter eliminare a priori le immagini più degradate.
Un’alternativa all’uso di zoom broswer in fase di conversione può essere rappresentata dall’uso del
software “AVS video converter” … Con il suddetto software (AVS video converter) , di solito, si ottiene un
filmato .AVI non compresso, che però, risulta molto pesante ( alcuni Giga), al punto che Registax 6 non
riesce ad aprirlo (in pratica, si blocca). Tuttavia, files .AVI ottenuti con AVS video converter, possono essere
agevolmente letti ed elaborati da AVISTACK 2, un software molto usato per l’elaborazione delle riprese
lunari e solari ( è meno indicato per i pianeti)
La funzione taglio, da sola o associata all’impiego di una lente di Barlow, è utile per la ripresa dei pianeti, e
dei particolari lunari e solari ( con filtro astrosolar).
È opportuno, però, considerare che , rispetto ad una normale webcam, la Eos 550d offre un altro vantaggio:
in modalità “full HD” e senza Barlow, è possibile riprendere la Luna piena o il disco solare o ampie
immagini gioviane con i suoi satelliti… I video saranno un po’ più pesanti, ma il procedimento di
elaborazione sarà sempre lo stesso.
Inoltre,impostando la fotocamera sulla modalità M (Manual) anziché video, è sempre possibile fare degli
scatti singoli alla Luna che, se si coglie l’istante di seeing buono, sono spettacolari ….