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Dato che stai leggendo questo breve manuale, molto probabilmente hai
urgente bisogno di capire quali passi compiere per selezionare il ventilatore
centrifugo da installare nel tuo impianto.
Farò quindi uno strappo alle regole dell’educazione che credo apprezzerai.
Mi presenterò più avanti, solo dopo che avrai letto tutte le informazioni che
stai cercando e dopo essermi assicurato di averti fornito le giuste armi per
difenderti dagli errori più comuni e dai rischi che potresti correre.
Quello che infatti solitamente trovi indicato come metodo di selezione del
ventilatore è simile a quanto riportato nella figura a pagina seguente.
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Proseguendo nella lettura ti renderai però conto che – se ti limiti a
considerare solo la portata e la pressione – la probabilità di effettuare un
acquisto errato e quindi di sprecare soldi inutilmente è vicina al 100%.
Mi capita molto spesso di ricevere delle telefonate dai miei clienti che
suonano più o meno tutte così:
Un inferno.
Io l’ho visto con i miei occhi. Posso assicurartelo.
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Sono certo che dopo che l’avrai letta ti sarà molto più chiaro quello
che rischi ogni volta che decidi di affidarti a quelle procedure
striminzite – ed incomplete come scoprirai tra poco - che trovi
riportate nei vari cataloghi.
Quel forno lui lo conosce benissimo. L’ha visto arrivare su un TIR enorme.
È stato lui a seguire tutte le fasi dell’installazione.
Niente. Nessuna traccia. (in realtà è fallito pochi anni dopo che quel forno è
stato installato alla Tubi Tondi snc)
“Bingo!”
Dopo due o tre tentativi trova finalmente il ventilatore che – almeno sulla
carta – spinge la giusta portata di gas alla pressione che serve al forno.
Sugli schermi della sala comandi centinaia di spie rosse si accendono. Dal
reparto di produzione la sirena strilla il suo allarme acuto.
Mario schizza dalla sua sedia. Si lancia rapido come un treno verso il
forno.
L’apocalisse.
Lamiere contorte. Frammenti di girante sparsi per l’intero capannone. I
macchinari circostanti ammaccati dalle sfere dei cuscinetti sparati come
proiettili da una mitragliatrice.
Non vede altro che quell’uomo a terra – un suo collega - senza nessun
minimo movimento.
Nel panico più totale Mario prende il cellulare. Chiama il pronto intervento.
La storia si chiude con un finale non lieto, ma per fortuna meno tragico del
previsto.
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L’uomo ferito sopravvive all’incidente. Il pezzo di pala per fortuna l’aveva
colpito di striscio al volto senza causare danni gravi e permanenti.
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Per questo motivo in caso di un guasto o di un incidente (anche
con danni a persone) sarai tu a dover prendere sulle tue spalle
la colpa di tutto.
Ecco il vero motivo che mi ha spinto a scrivere questa guida. Non posso far
finta di niente e aspettare che altri miei clienti si “scottino” prima di poterli
aiutare.
Però è colpa loro se poi – pensando che sia un gioco da ragazzi – ordini un
ventilatore che hai scelto di testa tua da un catalogo per poi scoprire, una
volta installato, di aver commesso un errore madornale (mettendo a rischio
la vita dei tuoi colleghi come successo alla Tubi Tondi snc).
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“Ecco le 5 regole che ti aiuteranno – già da subito – a
selezionare un ventilatore come un esperto con decenni di
esperienza alle spalle, evitandoti di acquistare una
macchina sottodimensionata per il tuo impianto (con tanto
di pessima figuraccia di fronte ai tuoi colleghi) e senza
correre il rischio di causare un’ESPLOSIONE solo per
aver trascurato un dettaglio minuscolo, ma al tempo
stesso fondamentale.”
Oltre alla portata ed alla pressione che sono richieste dal tuo impianto per
poter funzionare, queste sono le altre informazioni altrettanto importanti per
assicurarti di NON prendere una cantonata acquistando un ventilatore da
un catalogo:
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Regola #1. Non sottovalutare MAI l’importanza delle
condizioni di installazione (e perché è la prima cosa
che devi considerare quando apri un catalogo)
Quindi - a meno che non installi delle tenute speciali per proteggerli da
contaminazioni esterne – passerai il tuo tempo in piedi davanti al
ventilatore a pompare in continuazione del lubrificante fresco se vuoi
evitare di distruggere girante, albero e cuscinetti.
Più avanti poi vedremo anche come l’umidità presente nell’aria cambia
notevolmente le prestazioni fornite dal ventilatore.
Nessun problema.
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Tutti gli acciai hanno una temperatura minima sotto la quale diventano
fragili e possono frantumarsi come bicchieri di cristallo anche per un
impercettibile colpo.
Per questo motivo NON sono adatti a lavorare nel tuo impianto, dove
magari la temperatura minima raggiunge i -20 °C.
“Quindi come faccio se per forza di cose il mio ventilatore deve lavorare a
temperature più basse?”
Mi spiace per te, ma le soluzioni che trovi in qualsiasi catalogo non vanno
bene.
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Vedremo nel prossimo capitolo come calcolare l’effetto dell’installazione ad
una quota più alta del livello del mare e perché NON puoi ignorarlo se vuoi
evitare di acquistare un ventilatore che - invece di dare le prestazioni per
le quali l’hai scelto – esala un debole soffio di aria.
Quindi ecco quello che devi sapere per dare al tuo ventilatore tutta la
potenza di cui ha bisogno.
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Altitudine [m] s.l.m. Temperatura Ambiente [°C]
≤ 40 45 50 55 60
1000 1,00 0,96 0,92 0,87 0,82
1500 0,97 0,93 0,89 0,84 0,79
2000 0,97 0,90 0,86 0,82 0,77
2500 0,90 0,86 0,83 0,78 0,74
3000 0,86 0,82 0,79 0,75 0,70
3500 0,82 0,79 0,75 0,71 0,67
4000 0,77 0,74 0,71 0,67 0,63
La verità è che proprio la natura e composizione dei gas, insieme alla loro
temperatura, ti permettono IMMEDIATAMENTE di individuare la tipologia
di girante migliore ed il giusto materiale per costruirla.
Più avanti troverai una tabella riassuntiva che potrai usare come un
“setaccio” per far emergere la ventola più adatta alle tue esigenze.
Prima però devo darti una breve descrizione delle diverse tipologie di
giranti – o meglio dei diversi profili di pala - e dei vantaggi che ne
conseguono.
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Ecco quindi i più comuni tipi di pala per la girante di un ventilatore
centrifugo:
Profilo alare: dette anche pale di tipo air-foil, hanno la forma dell’ala
di un aereo. Sono tra tutte le tipologie di pala quelle che hanno il
miglior rendimento (e quindi sono quelle che hanno i minori consumi.
Dato che sono vuote all’interno, sono da evitare in caso di gas
contenente polveri dure ed abrasive o in presenza di acidi (a meno di
non utilizzare materiali speciali)
Pale rovesce: anche dette pale curve rovesce. Sono realizzate da
lamiera a spessore costante. Più economiche delle pale a profilo
alare, hanno un rendimento più basso di quest’ultime. Possono
trasportare modeste quantità di polveri.
Pale radiali: anche chiamate pale dritte. Sono realizzare da lamiera
a spessore costante. Essendo disposte in direzione radiale – cioè
sono come i raggi di una bicicletta che vanno dal centro verso il
cerchione – sono la soluzione ideale quando nel gas sono presenti
concentrazioni elevate di polveri. Hanno un rendimento molto basso.
Pale in avanti: sono realizzate con una lamiera curvata come un
cilindro tagliato a metà. Questa particolare configurazione permette di
ottenere – a parità di portata e pressione – le dimensioni più piccole
della girante (e quindi un minor costo). Hanno un rendimento
bassissimo. Secondo i limiti di consumi imposti dalla normativa ErP
(per la costruzione ecocompatibile dei ventilatori) questa tipologia di
girante non dovrebbe più essere venduta per applicazioni con una
temperatura dei gas inferiore a 100 °C
Purtroppo in alcuni cataloghi non viene indicato il tipo di pala per ognuna
delle sigle di ventilatori disponibili. Quindi o chiedi al costruttore maggiori
informazioni, oppure – soluzione che consiglio – vai a cercare un fornitore
più serio.
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Tipo di fluido Giranti consigliate Note
Aria pulita aspirata da Profilo alare Le altre soluzioni, magari più
ambiente (con temperatura Pale rovesce economiche, hanno dei
tra 0°C e 40 °C) consumi – e quindi dei costi di
esercizio – molto più alti.
Fluido con polveri dure ed (Pale rovesce) Non scegliere macchine con
abrasive (cemento, ferro, Pale radiali alta velocità di rotazione.
ceneri, etc) Se possibile evitare la
soluzione con pale rovesce).
La girante va realizzata in
materiale speciale resistente
all’abrasione.
Gas di processo con tracce di (Profilo alare) Evitare il profilo alare a meno
sostanze acide ed elevata Pale rovesce di non utilizzare leghe speciali
umidità resistenti alla corrosione.
In ogni caso il materiale
standard previsto nei
cataloghi non è idoneo.
Ora capisci perché divento una bestia quando leggo uno dei tanti cataloghi
in circolazione?
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Eppure basterebbe inserire in prima pagina la tabella che ti ho riportato
sopra per evitare esplosioni ed incidenti mortali in giro per il mondo.
Adesso andiamo avanti, ci sono altri passi da compiere per arrivare alla
scelta del ventilatore perfetto per il tuo impianto.
Se fai una rapida ricerca su internet ti accorgi che quasi tutti i produttori di
macchinari dichiarano di disporre di prodotti certificati ATEX.
Errato. Stai commettendo una leggerezza che ti può costare molto caro.
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Dire che una macchina o un componente è certificato Atex NON vuol
dire assolutamente niente. Senza la giusta sigla, prevista dalla
normativa, la dichiarazione di conformità è solo un pezzo di carta
straccia.
Perché?
E indovina un po’?
Quindi se nel certificato che il fornitore ti manda trovi un “x” nel finale della
sigla ATEX, assicurati di essere a conoscenza di quali siano le particolari
condizioni di utilizzo previste dal produttore.
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Per finire ecco un ultimo trucchetto per stanare il fornitore
furbetto che vuole rifilarti gli scarti di magazzino ormai
scaduti.
No, non ti sto dicendo che i ventilatori possono ammuffire come mozzarelle
oltre la data di scadenza.
Quando però si parla di ATEX (così come per ogni altra normativa o legge)
DEVI accertarti di acquistare un macchinario aggiornato secondo le ultime
edizioni delle normative e direttive applicabili.
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Ma se arrivi in tribunale a doverti difendere dalle accuse del fornitore, ormai
è troppo tardi.
Si parte.
Prima di poterli usare per trovare la macchina che fa al caso tuo, devi
“tradurre” questi numeri nel “linguaggio” del catalogo.
“Ma nel catalogo che ho sottomano non si parla di questa densità. Perché
dovrebbe interessarmi?”
Certo non trovi scritto come calcolarla (ma a questo ci penso io tra poco)
però ti assicuro che è presente in tutti grafici dei ventilatori che trovi nel
catalogo.
Se guardi bene infatti c’è una piccola nota vicino alle curve del ventilatore.
C’è scritto che i dati sono riferiti a certe condizioni di temperatura.
Ecco questo è il modo dei ventilatoristi per dire a quale densità hanno
“calcolato” i dati che trovi riportati nei grafici.
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Che sono ovviamente condizioni teoriche, pensate per creare un
riferimento comune – uno standard appunto – per poter “parlare la stessa
lingua”.
𝜌0 = densità del fluido nelle condizioni normali (T = 0°C, P = 1 atm). Nel caso il fluido di
lavoro sia aria si ha ρ0 = 1,293 [kg/m3] mentre in caso contrario, quando il fluido di
lavoro è formato da una miscela di più gas, la densità si ottiene dal peso molecolare
che si definisce come somma proporzionale dei pesi molecolari dei vari componenti.
𝐻 5,255
𝑃𝑏𝐻 = 𝑃𝑏0 ∙ (1 − 0,022567 ∙ ) [𝑃𝑎]
1000
Con:
𝑃𝑏0 = pressione barometrica standard per H = 0 mslm
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vincere in aspirazione se è montato un filtro o un silenziatore. Anche per gli Indotti ed i
Booster 𝑃𝑎𝑠𝑝 dipende dalle perdite generate dal circuito di aspirazione.
𝑈𝑅 = termine che tiene conto dell’umidità relativa e che si ricava in base alla
temperatura e alla percentuale di umidità relativa.
Anche io la prima volta che ho visto scritta questa formula ho avuto questa
impressione.
Provo con due esempi a mostrarti come utilizzarla. Vedrai che poi ti
sembrerà molto più semplice.
Esempio 1
Immagina di dover calcolare il peso specifico dell’aria secca alla T=90°C,
con il ventilatore installato alla quota di H=2000 m s.l.m. e perdite nel
circuito di aspirazione di 400 [Pa].
273 8.103 − 41
𝜌 = 1,293 ∙ ∙ = 0,668 [𝑘𝑔/𝑚3 ]
273 + 90 10.330
Immagina di che nel tuo impianto passi una miscela di aria e vapore con
questi dati:
T = 86 [°C]
pressione all’ingresso del ventilatore 𝑃𝑖𝑛 = 0,97 [𝑏𝑎𝑟]
pressione all’uscita 𝑃𝑜𝑢𝑡 = 𝑎𝑡𝑚𝑜𝑠𝑓𝑒𝑟𝑖𝑐𝑎
𝑘𝑔
portata massica del vapore d’acqua 𝑚̇𝑣 = 157,501 [ ]
ℎ
𝑘𝑔
portata massica dell’aria 𝑚̇𝑎𝑟𝑖𝑎 = 118,501 [ ]
ℎ
Nella Tabella 2 (è allegata alla fine di questa guida) trovi i volumi specifici e
le pressioni del vapore saturo.
Però sei sfortunato, perché non ci sono i dati per la temperatura del tuo
caso T= 86 °C.
Quindi?
Inizia a prendere nota dei valori nelle due condizioni più vicine al tuo caso:
T = 85°C
T = 90°C
m3
vv,85°C = 2,828 [ ] ; Pv,85°C = 0,5783 [bar]
kg
m3
vv,90°C = 2,361 [ ] ; Pv,90°C = 0,7014 [bar]
kg
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∆T = 90 − 85 = 5 [°C]
m3
∆vv = vv,90°C − vv,85°C = −0,467 [ ]
kg
m3
−0,467 ∶ 5 = ∆𝑣1°𝐶 ∶ 1 ⇒ ∆𝑣1°𝐶 = −0,0934 [ ]
kg
m3
vv,86°C = vv,85°C + ∆𝑣1°𝐶 = 2,828 − 0,0934 = 2,735 [ ]
kg
0,603 m3
vv,86°C−0,97 bar = 2,735 ⋅ = 1,7 [ ]
0,97 kg
1 𝑘𝑔
ρv,86°C−0,97 bar = = 0,588 [ 3]
vv,86°C−0,97 bar 𝑚
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Se dividi le portate massiche di aria e vapore acqueo per le rispettive
densità ottieni le corrispondenti portate volumetriche, la cui somma è la
portata volumetrica complessiva elaborata dal ventilatore:
273 97.000 𝑘𝑔
𝜌𝑎𝑟𝑖𝑎,86°𝐶−0,97 𝑏𝑎𝑟 = 1,293 ∙ ∙ = 0,941 [ 3 ]
273 + 86 101.325 𝑚
157,501 118,501 𝑚3
𝑄 = 𝑄𝑣 + 𝑄𝑎𝑟𝑖𝑎 = + = 394 [ ]
0,588 0,941 ℎ
Ottimo, sei arrivato al traguardo. La densità del fluido di lavoro altro non è
che il rapporto tra la portata massica totale e la portata volumetrica totale:
276 [𝑘𝑔/ℎ] 𝑘𝑔
𝜌= = 0,7 [ ]
394 [𝑚3 /ℎ] 𝑚3
“Ok, grazie mille degli esempi molto utili. Adesso so come calcolare il peso
specifico del fluido che passa nel mio impianto. Ma cosa me ne faccio?”
È infatti grazie alla densità del fluido che puoi “convertire” i valori di portata
e pressione di cui hai bisogno, in numeri che puoi utilizzare per selezionare
nel catalogo il giusto ventilatore.
𝜌0 𝑚3
𝑄𝑣 = 𝑄𝑁 ⋅ [ ]
𝜌 𝑠
𝑚̇ 𝑚3
𝑄𝑣 = [ ]
𝜌 𝑠
Andiamo avanti.
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Adesso dobbiamo trasformare il valore di pressione che serve al tuo
impianto, in un numero comprensibile dai cataloghi.
Perché?
Esistono infatti diversi tipi di pressione che DEVI conoscere per evitare di
commettere gravi errori di confusione.
Questo succede perché con il tuo sforzo – che è sempre più grande man
mano che il palloncino si gonfia – l’aria dentro riesce a vincere la forza
elastica della gomma e la pressione atmosferica intorno.
Cosa succede se una portata di aria si muove con una certa velocità?
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Soprattutto se trovi definizioni di questo tipo:
La pressione dinamica è dovuta alla velocità “V” del fluido e si azzera nel
momento in cui questo si ferma. Grazie a degli accorgimenti è possibile
trasformare in parte questa energia – che altrimenti andrebbe persa - in
pressione statica.
𝑃𝑡 = 𝑃𝑠 + 𝑃𝑑 [𝑃𝑎]
Come ben sai una ventola serve ad aumentare la pressione di una certa
portata di gas.
È infatti questo “salto” l’altro parametro – oltre alla portata – che utilizzi per
scegliere il ventilatore da un catalogo.
Nella pubblicazione AMCA 200 (la Bibbia per chi come me si occupa di
ventilazione) si chiama pressione statica del ventilatore PSF la differenza
tra la pressione statica in mandata PS2 e la pressione totale in aspirazione
PT1:
Esempio 3
Immagina che per il tuo impianto circoli aria satura (cioè con umidità al
100%) alla temperatura di 40°C. L’installazione è a 250 m s.l.m.
Come puoi vedere dai grafici seguenti, le curve sono riferite ad una densità
=1,22 kg/m³.
kg/m³
250 5,255
𝑃𝑏𝐻 = 101.325 ∙ (1 − 0,022567 ∙ ) = 98.357 [𝑃𝑎]
1000
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Dato che la densità del nostro caso è diversa da quella del catalogo, NON
puoi utilizzare i dati così come sono. Devi prima “tradurli”.
𝑚̇ 45.000 𝑚3
𝑄𝑣 = = = 42.573 [ ]
𝜌 1,057 ℎ
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Prima devi convertirla al valore relativo a =1,22 kg/m³
1,22 1.22
PsF 1,22 = PsF ⋅ = 900 ∗ = 1.038 [Pa]
𝜌 1.057
Questo è il vero valore di pressione che devi usare per la scelta del
ventilatore. Se invece utilizzi quello iniziale (900 Pa) ti ritrovi con una
macchina che ti da meno aria di quella che realmente ti servirebbe.
“Aspetta un attimo. Sul grafico non c’è la pressione statica, c’è solo il
simbolo Ht”
Se poi guardi più in basso vedrai anche Hd (che come avrai ormai intuito
indica la pressione dinamica.)
Quindi:
𝑄𝑣 42.573 𝑚
𝑉= = = 25,95 [ ]
𝐴 0,801 ∗ 0.569 ∗ 3600 𝑠
1 1
Pd = ⋅ ρ ⋅ V 2 = ∗ 1.22 ∗ 25,952 = 411 [Pa]
2 2
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Adesso, finalmente, puoi ricavare la pressione totale ed entrare nel grafico
per selezionare la macchina:
Si tratta anzi del caso di un mio cliente, Carlo, che qualche mese fa ha
chiesto il mio aiuto per risolvere una situazione imbarazzante.
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Sul valore di portata massica è stato fortunato. Non sapeva infatti come
trasformarla in portata volumetrica. Quindi ha cercato un po’ su internet ed
ha trovato la formula che ti ho svelato sopra.
Cosa cambia?
In giallo invece puoi vedere la scelta fatta da Carlo. (la linea parte dal
valore di 1311 Pa perché nel grafico è indicata la pressione totale, somma
della statica e della dinamica)
“Ma per una differenza così piccola che problema ci sarà mai?”
Vedi che ho disegnato anche una linea obliqua sempre di colore blu?
“Ma una volta che ho trovato sul grafico il punto di portata e pressione
giusti, come vado avanti?”
Non hai ancora finito. Però ho una buona notizia, ormai il più è fatto e sei
quasi arrivato alla fine.
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Regola#5. Scopri come sprigionare tutta la potenza
per mandare al massimo dei giri il tuo ventilatore ed
evitare di “bruciare” il motore ad ogni tentativo
fallimentare di accenderlo.
Come ti dicevo sei molto vicino a tagliare il traguardo. Ma non abbassare la
guardia proprio adesso. L’errore è sempre dietro l’angolo e non vorrai
buttare via l’ottimo lavoro fatto fino ad ora, vero?
Adesso hai sotto mano le curve del ventilatore dove hai riportato i valori
“convertiti” di portata e pressione, che come abbiamo visto formano un
punto.
Riprendo per comodità l’esempio visto prima così da renderti più chiaro
quello che ti dirò.
Se guardi sulla destra puoi notare che sono indicati – in grigio – dei valori
di RPM. Rappresentano le diverse velocità di rotazione del ventilatore per
le quali sono state tracciate le curve in nero.
Nel caso che hai visto come esempio purtroppo il punto di lavoro non
capita su una di quelle curve in nero.
Cosa fai?
Purtroppo in questi casi non ci sono formule magiche che posso darti per
salvarti. Devi necessariamente chiedere al fornitore di comunicarti il valore
di numero di giri.
Anche se non riesci a ricavare il valore esatto del numero di giri al minuto
(RPM) puoi comunque iniziare a definire se ti serve o meno una
trasmissione a cinghie.
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Le velocità disponibili per questi componenti sono infatti: 3000/1’, 1500/1’,
1000/1’, 750/1’, 600/1’ e 500/1’.
Se nel tuo caso il ventilatore deve andare ad un diverso numero di giri non
ti restano che due scelte: usare una trasmissione con cinghie e pulegge,
oppure come detto prima installare un inverter che ti permette di impostare
qualsiasi velocità tu abbia bisogno di raggiungere.
Ricordati che le curve che hai usato per scegliere la macchina sono riferite
ad aria ambiente a 20 °C e in queste condizioni puoi concederti il lusso di
spingere la girante ad altissimi giri.
Semplice. Butta nel cestino quel catalogo e clicca sul link seguente:
www.ventilazionesicura.it/aiutami
Ti contatterò quanto prima per vedere come posso aiutarti a dare al tuo
impianto le prestazioni necessarie a farlo funzionare.
Dalle curve che abbiamo visto puoi ricavare la potenza assorbita dal
ventilatore.
Nel primo – più semplice e meno preciso – devi vedere tra le linee rosse
quale è più vicina al tuo punto che hai segnato sul grafico. Come vedi
ognuna di queste curve rosse termina sulla sinistra con un numero, seguito
dall’unità di misura della potenza kW.
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Quei numeri sono uguali alle taglie di potenza disponibili in un catalogo di
motori. Non pensare però che siano la stessa cosa.
“Perché?”
Purtroppo nei cataloghi non viene quasi mai indicato questo parametro –
che ti dice quanto “ecologico” è il ventilatore che stai acquistando – ed al
suo posto ti riportano un numero molto simile, il rendimento totale 𝜂 𝑇 .
PT ∙ 𝑄𝑣
𝜂𝑇 = [𝑘𝑊]
𝑃𝑎
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Purtroppo però se hai deciso di utilizzare acquistare un ventilatore a
catalogo queste sono le regole a cui devi sottostare.
Sul grafico vedi delle linee oblique di colore grigio chiaro con in cima
indicato un numero, che è appunto il rendimento totale. (moltiplicato per
100)
Nel caso visto come esempio il punto capitava a metà tra il valore di 57% e
70%. La media dei due numeri sarebbe 64,5%.
Quindi ecco come scoprire qual è il suo valore nelle condizioni reali di
impianto:
𝜌 1.057
Pa 1,22 = PaF ⋅ = 27,95 ∗ = 24,21 𝑘𝑊
1,22 1,22
“Ok, ma quale devo usare per scegliere il motore?”
Dipende.
Ancora una volta a risponderti è la densità del fluido che devi muovere nel
tuo impianto.
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Ma come già detto prima la devi maggiorare un po’ per scongiurare
problemi durante la fase di accensione del ventilatore.
Fatto questo hai finalmente tutti i dati che ti servono per inviare l’ordine.
Certo non è tutto così semplice come ti era sembrato dopo aver letto quelle
poche righe di istruzioni nelle pagine del catalogo.
Posso tuttavia capire che adesso – dopo aver letto questa guida – forse ti
senti meno tranquillo nel dover svolgere questo compito tutto da solo.
È normale.
In fondo questo non è il tuo lavoro e se ci pensi bene non sei nemmeno
pagato per svolgere il compito che spetterebbe al tuo fornitore.
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Questa guida può proteggerti dai rischi più grandi. Purtroppo però
scegliendo da solo un ventilatore da un catalogo automaticamente ti accolli
tutte le responsabilità che ne conseguono.
C’è però qualcosa che io posso offrirti per sollevarti da ogni responsabilità
e liberarti dal peso della paura di acquistare un ventilatore sbagliato.
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Hai ragione, ti avevo promesso che mi sarei presentato alla fine di questa
guida ed ora è giunto il momento di mantenere la mia parola.
Mi chiamo Diego Perfettibile e da oltre 11 sono alla guida della PBN snc,
azienda fondata da mio padre più di 40 anni fa.
In tutti questi decenni centinaia dei nostri ventilatori sono andati in ogni
regione d’Italia ed in molti paesi esteri con un unico scopo: lavorare senza
tregua 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per servire gli impianti industriali dei miei
clienti.
Nel corso della mia carriera ho avuto la fortuna di dover affrontare i casi più
complessi e difficili legati alla ventilazione.
Ventilatori per fumi alla temperatura di 900 °C, per impianti di abbattimento
gas acidi o per il trasporto di polveri dure ed estremamente abrasive sono
solo alcuni dei casi che quasi ogni giorno mi trovo a dover gestire.
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Uno dei più grandi insegnamenti che mio padre – quando era ancora in vita
– mi ha lasciato è stata la cura quasi maniacale della progettazione delle
macchine per renderle quanto più possibile affidabili.
“Dai un prodotto che NON crea mai problemi ed i clienti torneranno sempre
da te”
Queste erano le sue parole che sin da bambino mi ripeteva giorno dopo
giorno.
Negli ultimi anni però – complice l’ultima crisi finanziaria – ho visto nascere
una preoccupante tendenza.
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Mi trovavo seduto tra i banchi di uno dei più importanti eventi di formazione
per imprenditori in Italia. Sul palco – a parlare ad una platea di oltre 600
persone – c’era un uomo anziano ma ancora in gran forma.
Stava parlando da diverse ore, con quel suo modo pacato ed affabile,
condividendo con la platea tutta la sua storia ed il suo modo di vedere il
mondo degli affari.
“Il segreto è rendere più facile per i vostri clienti l’utilizzo dei vostri prodotti.
Dovete pensare ai problemi che potrebbero dover affrontare e poi
raccontare loro come prevenirli. Non importa se non ne sono consapevoli,
è vostro dovere informarli ed aiutarli ad ottenere il massimo da quello che
producete”
Certo, suona come un consiglio banale. Ma nella realtà, quanti dei tuoi
fornitori si comportano realmente così?
E per lo stesso motivo ho deciso di scrivere questa guida che hai appena
letto.
La possibilità che tu possa vivere sulla tua pelle la storia di Carlo, o peggio
ancora quella di Mario, adesso – grazie a questa guida – è sicuramente più
bassa.
Certo, anche se segui per filo e per segno tutto quello che ti ho detto, resta
comunque il fatto che – decidendo di selezionare ed acquistare un
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ventilatore a catalogo – ti prendi in carico sulle tue spalle il pesante fardello
di tutte le responsabilità ed i rischi che derivano da una scelta errata.
Concordo poi con te che applicare tutto quello che ti ho mostrato NON è un
lavoro di 5 minuti, come ti era sembrato dopo aver letto le due formulette
semplici indicate nel catalogo.
Hai la possibilità di non sprecare il tuo tempo – sottraendolo alle attività che
hanno più valore nel tuo ruolo – scarabocchiando grafici ed impazzendo
con mille calcoli e formule matematiche.
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le tue particolari condizioni di lavoro e assicurarti di rispettare tutte le
normative e leggi applicabili.
Assicurarti il supporto di un tecnico specializzato che possa aiutare i
tuoi uomini durante la fase di installazione ed effettuare tutti i controlli
preliminari – previsti dal nostro manuale di uso e manutenzione - ed
un collaudo finale di funzionamento per verificare sin da subito che
non ci siano difetti di cui potresti non accorgerti e che potrebbero
crearti alla lunga costosi problemi di manutenzione.
Ti basta cliccare sul link seguente (o copiarlo nel tuo browser se stai
leggendo una copia cartacea di questa guida):
www.ventilazionesicura.it/aiutami
Comparirà una pagina dove ti chiederò di inserire pochi dati, necessari per
poterti contattare quanto prima.
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A presto
Diego Perfettibile
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P.S. Quando ho iniziato ad occuparmi di ventilazione – più di 11 anni fa –
mi hanno insegnato a selezionare i ventilatori eseguendo i calcoli a mano
per poi sfogliare, curva dopo curva, l’intera gamma di produzione fino a
trovare il ventilatore migliore. (in pratica quello che devi fare a tua volta -
seguendo questa guida – con il catalogo che del tuo fornitore)
Detestavo quella perdita di tempo e quello spreco di carta così tanto che
dopo un solo anno ho deciso di realizzare un software capace di svolgere -
in modo automatico – tutti quei noiosi e ripetitivi calcoli.
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Ecco perché mi sono sempre rifiutato di dare il catalogo dei miei prodotti ai
miei clienti.
Piuttosto che darti un plico di carta in mano e dirti “Bene, adesso arrangiati”
penso di rendermi più utile mettendo la mia esperienza a tua disposizione
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ed assicurarmi che tu possa ottenere il massimo da un ventilatore installato
nel tuo impianto. (senza esporti al rischio di guasti improvvisi o gravi
incidenti al personale)
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- Facebook: https://www.facebook.com/diego.perfettibile
- Linkedin: https://www.linkedin.com/in/diegoperfettibile
Puoi anche entrare nel gruppo di Ventilazione Sicura, un luogo virtuale che
ho creato per chi come te è in cerca di risposte e soluzioni ai problemi
legati alla manutenzione dei ventilatori.
https://www.facebook.com/groups/ventilazionesicura/
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Tabelle
Tabella 1: densità del vapore acqueo, dell’aria secca e riduzione per l’aria satura
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Tabella 2: proprietà termodinamiche dell'acqua
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Orientamento della bocca di mandata
La posizione della bocca di mandata di un ventilatore centrifugo è
designata in base al senso di rotazione visto dal lato del comando della
macchina
LG: antiorario
RD: orario
45°
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AMCA 99- ISO 13349
Descrizione Schema
2404
Accoppiamento diretto –
4 4 girante a sbalzo – motore
sostenuto dalla base
Come esecuzione 4 ma
5 5 motore sostenuto dalla
chiocciola
Accoppiamento a giunto
7 7 – girante fra i supporti
Accoppiamento a giunto
– girante a sbalzo –
8 8 ventilatore e motore
sostenuti dal telaio di
funzionamento
Accoppiamento a cinghie
– girante a sbalzo col
9 9 motore sostenuto dalla
base
Accoppiamento a cinghie
o giunto – girante a
10 10 sbalzo – motore
sostenuto all’interno
della base
Accoppiamento a cinghie
– girante a sbalzo –
1 12 ventilatore e motore
sostenuti dal telaio di
funzionamento