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Francesco Lambiase IV F
Secondo Aristotele, i concetti possono essere organizzati in una scala di rapporti, che
si suddividono in genere e specie (ovvero estensione e comprensione).
Infatti un determinato concetto di uno specifico settore (specie) rientra all'interno di
un contenitore di concetti più generali (genere), per esempio il quadrilatero è specie
rispetto al poligono e genere rispetto al quadrato.
Nella specie quindi, rientreranno dei concetti con molteplici caratteristiche con la
conseguenza che essa potrà essere riferita a pochi concetti rispetto al genere.
Quindi da questo possiamo affermare che tra estensione (molteplicità degli esseri che
fanno riferimento ad un concetto) e comprensione (insieme delle specifiche
caratteristiche di un concetto) esiste un rapporto inversamente proporzionale, poiché
arricchendosi una si impoverisce l'altra.
Percorrendo quindi la scala dei concetti dall'alto al basso, arriviamo ad una specie che
non presenta altre sottospecie e sfaccettature, questa verrà chiamata Sostanza Prima.
Mentre se seguiamo la scala dal basso verso l'alto perveniamo ai Generi Sommi,
ovvero le dieci categorie della metafisica, le quali presentano la massima estensione e
la minima comprensione.
Aristotele dopo aver chiarito la natura delle categorie e dei concetti, si concentrò
sullo studio dei rapporti che stanno alla base delle proposizioni, ovvero quelle frasi
attraverso le quali si esprimono dei giudizi. Quindi il filosofo affermò l'esistenza di
due tipi di proposizioni, le prime sono le affermative mentre le seconde sono le
negative. Inoltre entrambe le proposizioni dovranno fare riferimento ad un soggetto,
il quale potrà essere Particolare o Universale. Per sintetizzare lo studio di Aristotele
possiamo ricorre al seguente schema (chiamato il “quadrato degli opposti”, ideato dai
medievali) :