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Il ferro è un elemento di transizione che può assumere due stati di ossidazione stabili:
Fe2+ (ferroso), Fe3+ (ferrico). In ambiente acquoso il ferro viene spontaneamente
ossidato dall’ossigeno molecolare a Fe3+ nella forma scarsamente solubile Fe(OH)3.
Inoltre Fe2+ mediante la reazione di Fenton con H2O2, porta alla formazione della
specie altamente reattiva HO∙ (radicale ossidrile).
Il ferro è presente in carne, pesce, funghi, NO SPINACI. L’intestino assorbe circa 1-2
mg al giorno di ferro (dei 10-20 mg contenuti negli alimenti che mangiamo). Questo
viene raccolto dalla transferrina, una proteina dimerica che trasporta atomi di Fe 3+ in
tutto l’organismo: il 75% lo rilascia al midollo osseo, per l’eritropoiesi, il 10-20% alla
ferritina (riserve nel fegato e nel cuore), il 5-15% in altri processi, e infine 1-2 mg al
giorno di ferro vengono persi per desquamazione epiteliale o per emorragie (cioè la
quota introdotta con l’alimentazione). NON ESISTE UNA VIA DI ELIMINAZIONE DEL
FERRO PROPRIAMENTE FISIOLOGICA.
TRANSFERRINA O SIDEROFILINA
I range di normalità sono adattati alla popolazione che risiede in un determinato luogo.
10% ha origine dal Fe che viene assorbito dall’intestino con l’alimentazione (in
realtà la quota di Fe che assorbiamo con l’alimentazione è uguale alla quota che
perdiamo per desquamazione o emorragie).
90% deriva invece dai macrofagi, per riciclo del Fe degli eritrociti senescenti.
Nel plasma il Fe è legato a transferrina, poiché se fosse libero nel plasma genererebbe
radicali liberi dannosi per le cellule. Transferrina può legare solo Fe 3+, di conseguenza
quando Fe 2+ è rilasciato nel plasma da ferroportina, è necessario ossidarlo. Questo
compito è svolto da efestina e da ceruloplasmina. Efestina è una ferrossidasi Cu-
dipendente che catalizza la seguente reazione: 4H+ + 4Fe(II) + O2 → 2H2O +
4Fe(III). Anche ceruloplasmina è una ferrossidasi.
SISTEMI DI REGOLAZIONE